QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 310 - ANNO XI - EURO 1,50
Il turismo e il
coraggio di
percorrere
strade nuove
di Claudio Savelli
In relazione al nuovo Piano
Neve regionale, sembra che in
Regione il progetto del Sindaco Rossi di Gallio relativo al
nuovo impianto di risalita delle
Melette abbia avuto consenso.
Rimango scettico per una serie
di ragioni ecologiche ed economiche, ma se questa è la
volontà del rappresentante della cittadinanza galliese, ebbene
sia. A questo punto però urgono una serie di considerazioni,
alcune relative a concetti di
marketing turistico. Penso a quanto ho sentito dire, in uno dei suoi
tanti interventi da Andrea Cunico
della Libera Consulta 7C: “Per
un territorio ad alta vocazione turistica come l’altopiano, questo
patrimonio
collettivo
(naturalistico) rappresenta la
macrorisorsa da valorizzare in
un’ottica di unico distretto”.
Quindi continuiamo ad inquinare
e a aggredire i boschi, ad invadere con costruzioni umane spazi
dedicati al pascolo, alla riproduzione di animali e di piante, continuiamo ad erodere bosco, a spingere le specie animali autoctone
sempre più verso le cime
dell’Altopiano, immettiamone di
nuove, come i cinghiali di Lusiana,
che sballano l’ecosistema. Facciamolo inquinando con il diesel
dei generatori, delle macchine,
strappiamo altre piante, invadiamo e facciamo fuggire con la nostra presenza gli animali del bosco. Mi sembra che questa sia il
risultato di un certo indirizzo politico. ...continua a pagina 28
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
TRESCHE’
CONCA
Un presepe
ad ogni angolo
per un paese
3
daPagina
scoprire
GALLIO
Pagina 12
La fine tragica di una famiglia
NATALE 2009
PIANO
NEVE
Dopo 20 anni
arriva la nuova
regolamentazione
degli impianti
Pag. 8
Pagina 2
Pagina 10
Da Gallio alle Melette in seggiovia
Prosegue l’iter per la realizzazione del progetto
Storie di
Natale
4 racconti di
vita e di
speranza
Pagina 11
CONCORSO FOTOGRAFICO
Le immagini
dell’autunno
ENEGO
SPORT
Il Comune
dona agli
ultimi nati un
libretto di
risparmio
Giulia
Gianesini
ritratto di una
campionessa
Pagina 30
Salviamo i sentieri:
firma anche tu!
Si chiedono il ripristino, la
valorizzazione e la messa in rete
dei percorsi pedonali già
esistenti ma abbandonati
Grafica Altopiano
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Servizi sociali e
cultura: Ilaria
Bussolaro
racconta
iniziative
e progetti
Pagina 21
E intanto
nasce anche il
suo Fan Club
Pagine 13 e 24
pagine
6a8
Pagineda
12-13
8
Natale 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
Arriva il nuovo Piano Neve
Il documento di programmazione arriva dopo 20 anni dal precedente. Previsti
ampliamenti di comprensori e collegamenti per creare dei veri e propri caroselli
Piano Neve. Lo strumento che
regolamenterà lo sviluppo del
“sistema sci” per i prossimi
decenni in Veneto è arrivato alle
sue ultime battute. Una stesura
finale, giunta dopo 20 anni di
lavoro, che razionalizzerà il sistema di piste-impianti esistenti riducendone il numero ma nel
contempo realizzare infrastrutture moderne. Non solo un
potenziamento dell’esistente,
escludendo quindi nuove piste
ed impianti, ma piuttosto un
piano i sviluppo che concentrerà l’attività sciistica in
comprensori ben distinti, non
solo per ampliare l’offerta di
piste ma anche per concentrare gli investimenti in infrastrutture (parcheggi, strade ma anche nuovi alberghi e servizi) in
aree ben determinate.
Per esempio sull’Altopiano
sono attualmente censite 22
zone sciistiche con 70 impianti
di risalita, molti dei quali con
sistemi di innevamento artificiale. Una dispersione di forze
in confronto a quanto hanno
attuato i 7 centri fondo che hanno collegato le loro piste costituendo, dice il Piano Neve, “in
assoluto la più imponente, ricca e variegata realtà dello sci
nordico a livello mondiale”.
L’Altopiano detiene l’80% degli impianti a fune della Provincia di Vicenza ma nel quinquennio 1996/2000 non ha superato il 5,6% del fatturato realizzato globalmente da tutte le stazioni sciistiche
della regione. Un fatto spiegato
proprio da impianti oramai
obsoleti. Nello specifico il
Piano propone un consistente
ampliamento delle Melette e di
Val Maron con un collegamento tra i due comprensori nonché sistemi di arroccamento al
grande ambito creato dagli abitati di Gallio ed Enego. Altra
area importante è il
comprensorio del Monte
Verena per il quale il Piano Neve
prevede un sostanzioso ampliamento in particolare verso il
comprensorio trentino di Passo Vezzena. Entrambe le soluzioni però, pur creando dei poli
d’eccellenza, presentano delle
difficoltà di ordine di
sostenibilità economica e ambientale sottolinea lo studio
ambientale che accompagna il
Piano. Studio che poi prosegue
dicendo “oltre a svilupparsi nel
sito europeo “Natura 2000”
dotare l’area di un sistema di
innevamento programmato ha
dei costi elevati e rappresenterebbe una fonte di pressione a
l’Altopiano
NATALE 2009
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Hanno collaborato: don Marco Pozza,
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Serena Baù, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Chiara Stefani,
Ivan Rigoni, Enzo Benetti, Renato Angonese, Ilaria Panozzo,
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Gianni Bordin, Luca Bortoli
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Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Foto Bergamaschi Archivio Giornale -Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
carico delle risorse idriche”.
Meno problematico la
riqualificazione e ampliamento
delle tre stazioni sciistiche del
versante sud. Al Kaberlaba è previsto un ampliamento verso
ovest della pista “Bianca” dove
la Regione raccomanda di ridurre al minimo l’impatto a carico
del bosco. Tra le proposte avan-
zate per il Piano Neve spiccano due ambiti nuovi; il primo
in località Campolongo, però
ricadente in piena area SIC, il
secondo
in
località
Campomezzavia in Val della
Rossa che però andrebbe ad
occupare un’area completamente boscata ed integra.
Gerardo Rigoni.
2
UN ANNO DI BUON LAVORO
Un anno di buon lavoro. Il lavoro fatto con impegno,
con scrupolo, con attenzione, ma anche e soprattutto con
grande passione, facendo sempre il meglio. Ci viene proprio da augurarlo a tutti, che sia di buon auspicio per
l’anno entrante. Ci viene spontaneo dirvelo nello scrivere del premio vinto dalla nostra collaboratrice Silvana
Bortoli proprio per il suo lavoro di giornalista. Per aver
redatto una serie di interessanti articoli sul tema dei rifiuti ha ricevuto questo riconoscimento dal Gruppo
Speleologico Sette Comuni che le ha assegnato il premio
biblioteca speleologica “Osvaldo Armellini”. Se lo merita chi, con piccoli contributi, si adopera a favore dell’ambiente. A consegnarlo, visto che si trattava di un contributo giornalistico, è stato chiamato il
“nostro”Giovanni Stefani, asiaghese, direttore del TG3
Veneto, una di quelle persone che con il proprio buon
lavoro ci fa sentire orgogliosi e ci rappresenta bene al di
fuori dei confini dell’Altopiano.
“Non lo ritengo un premio solo mio – ha ben detto Silvana
– ma di tutta la redazione del giornale”.
Quel che posso aggiungere è che ci fa enorme piacere
che qualcuno si accorga del nostro impegno e ce lo dimostri e che sicuramente anche per il nuovo anno, con il
vostro aiuto, i vostri stimoli, le vostre critiche, ma anche
con i vostri complimenti, ce la metteremo tutta affinchè il
nostro sia un lavoro sempre migliore.
Stefania Longhini
Don Pierantonio Gios membro
dell’Accademia Olimpica
L’OrdineAccademico, formato dagli accademici olimpici ordinari e
dai membri di diritto “pro tempore”, ha eletto lunedì 21 dicembre
dieci nuovi componenti dell’Accademia Olimpica. Tutti e dieci i
candidati hanno infatti ottenuto un numero di voti sufficiente a farli
entrare nell’Istituzione culturale, che quindi ora annovera 151 membri ordinari, a cui si aggiungono 8 accademici olimpici corrispondenti, 14 tra emeriti e onorari, e 4 membri di diritto. Per la classe di
Lettere e arti è stato eletto tra gli altri don Pierantonio Gios, di
Asiago, direttore dell’Archivio della Curia vescovile e della Biblioteca Capitolare di Padova, docente di storia della Chiesa alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.
Sapor d’acqua natìa
Novella 2000 annuncia che
Noemi Letizia, la ragazza di
Casoria amica del premier, non
mangia più: ha perso 10 kg in
pochi mesi. Forse per tristezza, per malinconia, per il semplice fatto che nel giro di otto
mesi non è divenuta la star che
tutti già consideravano. Perchè
oggi essere star significa essere tutto: considerate, famose,
cercate e viziate. Nella storia
dell’umanità c’è stata l’era dei
dinosauri, quella dell’oro e del
bronzo, l’era delle glaciazioni e
quella delle grandi trasformazioni. Siamo ora da anni entrati
nell’era del pavone dove chi
non è attraente viene scartato
dalle ragazze grissino e dai ragazzi mingherlini e tatuati che
escono dal laboratorio televisivo. Dove a nulla contano le
competenze, gli anni di sudato
apprendimento passati sui banchi della scuola, l’onesta voglia
di emergere e diventare qualcuno. Eppure l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non
sulla statura di chi la abita: gente
piccola e malforme ha scritto
pagine di indubbia bellezza anche per chi oggi divide il mondo in belli e brutti, magri e
ciccioni, sexy e fastidiosi. Le
luci di Hollywood e lo
champagne del Billionaire accecano troppe anime giovani
senza mostrare loro l’altra faccia della medaglia: quella che
come
prezzo
chiede
l’omologazione, il fastidioso ri-
Il Gobbo e il Natale
spetto di un clichè da adottare, la svendita della libertà
d’essere imperfetti. Fino a
stravolgere l’idea stessa di
bellezza.La bellezza è una
sensazione, una magia,
un’emozione: la bellezza non
è la perfezione, ma l’imperfezione che diventa eleganza,
stile, armonia. Oggi la troppa
bellezza non riesce più a
smuovere vecchie passioni
dentro di noi: volti impeccabili, fisici costruiti a tavolino, ville dal giardino con i fili d’erba
perfettamente uguali, giardini
costruiti col computer, trucco
addossato con la lente d’ingrandimento. Troppa bellezza
non è bellezza: perchè la bellezza abita nella bruttezza che
tenta di trasformare se stessa. Di migliorarsi, crescere ed
esplodere senza tradire i lineamenti naturali. La Scrittura
Sacra racconta la “bellezza
del dimesso”: di falliti diventati profeti, di prostitute divenute regine, di ladroni entrati in
Cielo vestiti da angeli. Non
racconta la bellezza, preferisce testimoniare il faticoso
viaggio che dalla bruttezza
conduce alla bellezza: senza
raggiungerla nel viaggio di
quaggiù. Le pubblicità di
Intimissimi e Yamamay sono
meravigliose, evocative, splendenti e luccicanti: ma sono immagini costruite, artificiali,
troppo perfette per essere
vere. Drammatiche per chi,
magari giovane, pensa si possa giungere a quel livello di perfezione pur massacrandosi al-
l’inverosimile. Fino a perdere
kg e ammantarsi di triste malinconia appena si spengono le luci accecanti di una ribalta improvvisa.Per questo
torna il Natale, per ricordarci
che la Bellezza vera abita in
altri canoni: nella bellezza di un
bambino, cioè della debolezza,
della fragilità, della non considerazione, dell’ingenuità e della sana spavalderia. Il rispetto
di questa bellezza vorrebbe
che il giorno di Natale, a reti
unificate, la televisione intera
mandasse in onda Il gobbo di
Notre Dame, quel magnifico
cartone della Walt-Dinsey.
Protagonista è Quasimodo, un
gobbo il cui nome in latino significa “costruito a metà”.
Perchè lui è brutto fuori, ma
dentro è bellissimo, dorato, intelligente e simpatico. Perchè
questo è il Natale: la calata
dell’Eterno dentro la storia
quotidiana per risvegliare quella bellezza che ognuno nasconde dentro di se’. Anche
perchè Lassù non sono i 10 kg
persi in una certa maniera a preoccupare (“homo faber ipsius
fortunae”), ma la mancanza
d’appetito verso la vera Bellezza: quella di un cuore ordinato e
di un’anima appassionata.Per
Quasimodo il Gobbo Natale è il
suo giorno preferito: un Bambino gli ricorda che essere belli
dentro è il segreto dei veri conquistatori. Dell’Eternità.
Don Marco Pozza
8
Natale 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
3
Il Capodanno ad Asiago, evento dedicato
anche alla sicurezza e alla salute dei giovani
E’ stato presentato
ufficialmente presso la sede dell’Agenzia Due Punti Eventi di Thiene
il “Capodanno ad
Asiago 2009”. Particolare interesse,
oltre al ricco e variegato programma, hanno suscitato le importanti novità di quest’anno:
il servizio autobus
gratuito messo a disposizione dei giovani della
vicina pianura e dei residenti
e ospiti in Altopiano, e la scelta dell’evento come primo
assoluto per la presentazione di Wine Zero, primo vino
dealcolizzato distribuito in Italia. Soddisfazione è stata
espressa dall’Assessore
al Turismo del Comune di
Asiago Roberto Rigoni.
“L’Amministrazione Comunale di Asiago- commenta- “vuole anche quest’anno dedicare la grande festa allo Stadio del
Ghiaccio a tutti i giovani
che vorranno divertirsi in
un ambiente riscaldato e
sicuro. Nell’occasione, anche al fine di sensibilizzare
i giovani verso le
p r o b l e m a t i c h e
dell’alcolismo, abbiamo
voluto valorizzare un nuovo modo di bere attraverso
la
presentazione
di
Winezero, bevanda che
promuove e sostiene la
campagna
di
sensibilizzazione sui danni alla salute e sui rischi
sociali causati dall’alcol,
con particolare attenzione alla fascia dei giovani
e dei giovanissimi. Per me
è una grande soddisfazione che proprio il Capodanno asiaghese sia il
primo party in cui verrà
introdotto in Italia
WineZero. Inoltre que-
st’anno per la prima volta, insieme agli organizzatori, abbiamo allestito un
servizio di bus gratuito
per una maggiore sicurezza dei ragazzi e una maggiore tranquillità alle famiglie. Non solo un Capodanno di festeggiamenti
ed allegria, ma anche un
evento che sensibilizza
verso le problematiche
derivanti
dall’abuso
dell’alcol e offre la possibilità di divertirsi fino al
mattino, con un rientro a
casa in tutta sicurezza.
Una scelta che arricchisce l’evento e conferma il
nostro messaggio, che è
quello di dedicare l’even-
to di Capodanno anche
alla sicurezza
e alla salute
dei giovani”.
Apertura della festa alle
21, e poi, alle
22, concerto
live della giovane e promettente formazione vicentina
“QuoteRosa
Rock Band”;
per far scatenare e ballare
fino al mattino alla consolle
si alterneranno i djs più riconosciuti nell’ambito delle discoteche del Veneto: Cabio
(Dj & Radio conduttore di
Stella FM), Pierre Luis (DJ
& Vocalist); Daniels (Dj &
producer). Per i più esigenti
sarà allestito un Privee Latino Americano con dj
Gredy e ad arricchire il tutto sarà la spettacolare animazione di Ex3ma Group
Ibiza, mentre il cocktail bar
sarà affidato ai professionisti del Cocktail Bar Zoo
Ibiza Puerto e Tango &
Tantra Cafè. Fino al 30 di-
ARTE FILATELICA
Il 40° del Premio Internazionale Asiago
celebrato con un “intero postale”
I MAESTRI DEL COMMERCIO
Olga Baù e Giovanna Tura
con aquile d’argento. Giovanni Corà, Corrado Finco,
Maria Emma Lunardi,
Maddalena Sartori, Flavio
Strazzabosco e Marta Vitti
con aquile d’oro. Marcello
Ambrosini, Nicolò Cortese,
Guido De Guio, Carlo
Magnabosco,
Emma
Magnabosco, Bruno Mosele,
Natalina Mosele, Solidio
Pannilunghi, Luigi Scarpati e
Giovannina Tisocco con
aquile di diamante e le sorelle Paola e Franca Carli con
la gold age. Sono i nuovi
maestri del commercio.
I premiati sono stati celebrati
da rappresentanti di categoria e da amministratori locali
Maurizio Stella
giovedì 10 dicembre nella
sala della Reggenza della Comunità Montana con il presidente Fiorenzo Marcato della 50&Più di Vicenza, l’associazione che riunisce i commercianti in pensione o in attività che hanno superato i 50
anni.
“Le persone cui oggi riconosciamo il titolo di maestro
sono state per tanti anni, e
molte lo sono ancora, dietro
al banco di un negozio, di un
pubblico
esercizio,
nell’ambulantato o nel campo dei servizi - ha detto Marcato – Persone che hanno
saputo tessere un rapporto
interpersonale con i propri
clienti e che con la propria
attività, costruita giorno per
giorno, hanno contribuito alla
crescita dell’economia e allo
sviluppo sociale delle nostre
comunità. Sono simboli di
persone che si sono messi a
servizio del cittadino e del
consumatore; non solo
fornitori di cose quindi ma
spesso gli esercenti sono diventati amici, consulenti e
anche confidenti del cliente”. “Colpisce il numero
cospicuo di esercenti premiati con le aquile di diamante quindi con oltre 50
anni al servizio della comunità – ha aggiunto il presidente mandamentale di
Asiago, Corrado Finco lui
stesso insignito con
un’aquila d’oro –
Sono persone che le
giovani generazioni
devono prendere
d’esempio; sono premiati proprio perché
artefici del successo
della propria azienda,
hanno saputo adattarsi ai cambiamenti burocratici e di mercato
e quindi possono rappresentare un esempio di come uscire
anche da questa crisi
che attanaglia la nostra categoria.”
Gerardo Rigoni
cembre i biglietti, che comprendono prima consumazione e servizio autobus
gratuito, si potranno acquistare in prevendita al costo
di 30 euro (ad Asiago all’Ufficio IAT e all’Ufficio
del Turismo, a Gallio al negozio Tato e Tata); il 31 dicembre dalle ore 10 sarà
aperto il botteghino al
Palaghiaccio e il costo dei
biglietti sarà di 35 euro. Per
qualsiasi ulteriore informazione: Due Punti Eventi – tel.
0445 360516 - www.duepunti.com.
S.B.
Una cartolina postale con
prestampato un francobollo
celebrativo. E’ quanto verrà
emesso nell’estate 2010 per
festeggiare i 40 anni del Premio internazionale d’arte filatelica di Asiago, che si tiene ogni anno nella terza domenica di luglio e che rappresenta la manifestazione
culturale più storica e
prestigiosa dell’Altopiano. A
comunicare la notizia di quello
che in gergo viene chiamato
“intero postale”, al presidente del Circolo filatelico locale
Maurizio Stella, è stato il Ministro dello Sviluppo economico, on. Claudio Scajola.
Un francobollo celebrativo
rappresenta per il Premio
altopianese un riconoscimento di grandissimo prestigio, che viene assegnato solo
in rare circostanze. “La filatelia - ha spiegato Scajola nella
motivazione del riconoscimento al Circolo di Asiago - è seguita con grande attenzione dal
Ministero dello Sviluppo economico, in quanto esaltazione
di ciò che di meglio l’Italia offre nei vari campi della conoscenza e del sapere. Il francobollo rappresenta uno straordinario biglietto da visita, che
fa conoscere al mondo l’identità storica, artistica, culturale
e ideale di un Paese. Per il 2010
abbiamo previsto un programma filatelico di alto profilo, con
emissioni di elevato spessore
culturale e interesse generale”. “Ancora una volta - confida con una certa emozione
Maurizio Stella - siamo particolarmente fieri di contribuire
alla diffusione in Italia e nel
mondo del nome e del prestigio di Asiago in quanto la tiratura dell’intero postale coprirà
largamente ogni aspetto sociale, turistico, culturale e promozionale”.
LO STAFF AUGURA BUONE FESTE
8
Natale 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
4
Centomila vaccini contro
la rabbia dei selvatici
La Regione Veneto ha approvato un piano di intervento per combattere
con vaccini la rabbia che colpisce i piccoli predatori selvatici.
Anche l’Altopiano è interessato dal lancio delle esche medicinali
200 mila vaccini lanciati sui
boschi del bellunese, altri 100
mila tra le montagne di
Vicenza e Treviso. E’ questo il piano messo in atto dall’Unità di progetto per la sanità animale e sicurezza alimentare della Regione
Veneto. La profilassi si è
resa indispensabile in conseguenza ai casi di rabbia riscontrati su volpi e altri piccoli predatori selvatici, principali veicoli della malattia.
Ad oggi possiamo dire che si
tratta di pochi casi isolati, la
diffusione del virus della
rabbia silvestre in Veneto
preoccupa soprattutto in alcune zone del Bellunese,
dove negli ultimi giorni sono
stati accertati altri tre animali infetti: due volpi e un
cane. Conseguentemente al
vertice che si è tenuto verso
la fine di novembre a Padova nella sede dell’Istituto
zooprofilattico delle Venezie,
la Regione con una nuova riunione ha deciso che le migliaia di esche contenenti il vaccino saranno lanciate da elicotteri e piccoli aerei, col fine
di raggiungere 25 “bocconi”
per km quadrato.
Dopo 25 anni di assenza, si
pensa che la malattia sia rientrata nella provincia di
Belluno attraverso l’ambiente selvatico del Friuli Venezia Giulia, dove nel 2008 sono
ricomparsi casi. Per concordare le misure sanitarie di rispettiva competenza, la Regione Veneto aveva perciò
sollecitato un confronto, coordinato dal ministero della
Salute, con le altre Regioni e
Province autonome confinanti. Intanto, l’Usl di Belluno ha
dato ordine di antirabbica dei
cani e degli animali domestici suscettibili di spostamenti
nel territorio, ed esempio per
alpeggi o mostre, così pure
Vicenza ha imposto la vaccinazione per i cani entro la
scadenza del 31 gennaio
2010. Gli animali con sintomi
riconducibili alla rabbia o con
comportamenti palesemente
anomali dovranno essere segnalati al Servizio veterinari.
Nei piani di volo aereo previsti per il lancio del vaccino
rientrano ovviamente i boschi
dell’Altopiano di Asiago.
“Per ora sui Sette Comuni
– afferma il dottor
Meggiolaro dagli uffici della
Polizia Provinciale vicentina
– non si può parlare del
medesimo stato di emergenza riscontrabile nei territori confinanti, quindi l’intervento ha qui scopi di
prevenzione. Circoscrivere
il perimetro dell’infezione
è fondamentale per questo
genere di selvatici che fanno di una determinata area
un territorio a proprio uso
e consumo. È errato sperare che la caccia di selezione possa da sola eliminare
il problema: nella realtà
delle volpi, il loro totale
abbattimento causerebbe il
naturale spostamento di
altri selvatici nell’habitat
non più occupato da animali di questa specie. È
quello che è successo con
il Friuli e la Slovenia, da
dove anni fa emigrarono
quelle famiglie di volpi
malate contro le quali oggi
molto probabilmente ci troviamo a combattere. Ben
diversa è la situazione su
alcune zone del Monte
Grappa, dove la gravità
dell’infezione ha già consigliato una serie di severe
restrizioni per chi si aggira nei boschi con i cani”.
Giovanni Dalle Fusine
Vaccini: il parere di un tecnico
I vaccini saranno distribuiti
su un grande territorio attraverso il lancio da elicotteri e
aerei, e per restringere il più
possibile i focolai dell’infezione si prevedono interventi a
breve scadenza. Considerate le temperature polari che
caratterizzano questo periodo dell’anno (ben al di sotto
dello zero se rapportate alle
altitudini del territorio montano), abbiamo chiesto
numi ad un tecnico circa
l’efficacia del farmaco disperso in aree che toccano
i -25°. Risponde il dottor
Carlo Traballi, presidente
dell’Ordine dei Farmacisti
Vicentini e membro del
Consiglio Centrale della Federazione: “I meno 20 gradi , di per sé , non sono
motivo di inattivazione
del vaccino , infatti, le
condizioni della sua conservazione sono a meno
20° . E’ vero però che gli
sbalzi di temperatura,
possibili in zone innevate,
possono diminuirne l’efficacia in maniera statistica . Si avrà quindi
come dato finale dell’operazione un risultato
che potrà essere del 60%
anziché del 70% . Ciò è
previsto nell’operazione che prevede la semina in zone a quote
stabilite (a temperature più o meno stabili) .
Comunque , l’intervento è denominato
secondo Capitolati
Internazionali “di
emergenza” e quindi
lo si attua e basta ,
anche se non genera
un ottimale risultato finale. Nelle zone in cui
è stato effettuato, si
veda Austria, Slovenia ,
Friuli eccetera, si è dimostrato efficace .
Pur troppo
è
stato lasciato
qualche varco di area e
per questo
motivo il
virus è
“passato” .
8
Natale 2009
l’Altopiano
Anche ad Asiago bollono le pentole
Allo studio alcune iniziative a cura dei ristoratori Assoartigiani dell’Altopiano
Da un paio d’anni l’Associazione Artigiani sta seguendo e curando le attività di impresa legate alla
ristorazione, con un progetto di coinvolgimento rivolto a trattorie e ristoranti:
specialmente quelli che per
tradizione valorizzano la
cucina stagionale, le tipicità
locali, in una parola la
“buona tavola” vicentina.
Questa attenzione si esprime nella erogazione di iniziative di diversa natura, a
partire da azioni sindacali
(attenzione al mondo della
scuola, formazione, sicurezza, ecc.) fino ad azioni
più mirate sul versante della promozione, che intendono dare risalto non semplicemente ai locali, ma ai piatti, alla gastronomia, alla capacità dei ristoratori di porsi come veri artisti con la
loro creatività e gusto. Testimonianze valide in questo senso sono state, durante il 2009, le iniziative denominate
“Cene
palladiane”, meravigliose
serate svoltesi in diverse Ville palladiane della provincia di Vicenza, e il circuito
“Menu Artù” ovvero una
rete di ristoranti impegnatisi
a proporre ai loro clienti
piatti tipici realizzati al
100% con prodotti freschi
vicentini, per dare contenuto e spessore alle specialità,
talvolta non abbastanza apprezzate, che sono proprie
della nostra provincia.
Ma al di là di queste ed altre
iniziative promosse a livello
provinciale, emerge la volontà anche a livello locale di fare
squadra tra i ristoratori, utilizzando gli strumenti che
l’Assoartigiani mette a disposizione e creando una rete di
contatti anche con altri mestieri
artigiani e imprese del territorio. È così che è nato un grup-
po di riferimento tra i ristoratori
Assoartigiani
dell’Altopiano, che nell’arco
del 2009 si è trovato periodicamente per conoscersi, recepire i servizi proposti da
Confartigianato e sviluppare
alcune iniziative dedicate,
partendo dalla comprensione
di quali siano le aspettative
per il settore, per l’Altopiano,
per il turismo. Vi è una
metodologia che da sempre
distingue gli artigiani, a cui
anche i ristoratori sono affiliati, ed è quella di far maturare con la loro partecipazione e consenso ogni progetto che si intende realizzare. Con questo intento i
nostri ristoratori si sono
finora confrontati ed è
emersa la necessità di valorizzare non solo i ristoranti o le tipicità gastronomiche, ma l’Altopiano
nel suo insieme quale luogo di ricettività turistica,
con le sue innumerevoli
attrazioni e potenzialità,
tra le quali anche le
espressioni dell’artigianato locale.
E’ quindi allo studio un
progetto che intende richiamare l’attenzione
del grande pubblico e dei
turisti, prevedendo un ruolo attivo dei ristoratori e la
partecipazione di altre risorse locali in grado di
dare valore aggiunto all’iniziativa. Quanti interessati potranno rivolgersi
per informazioni alla sede
dell’Associazione Artigiani
di Asiago (Via Garibaldi 45,
tel. 0444/168880). Cominciano insomma a bollire le
pentole in Altopiano, sotto
la coltre di neve che intanto lo riveste, in attesa di
imminenti profumi e sapori previsti con la nuova stagione.
Valentino Varotto
www.giornalealtopiano.it
5
In Patronato ad Asiago
un vero e proprio
“Presepe Vivente”
Un’opera organizzata dal gruppo SCOUT Asiago.
Il piazzale del patronato sarà illuminato da suggestive torce, falò e
le capanne faranno
da scenario ad un
p resepe par ticolarissimo nel quale
scorre un vero ru scello d’acqua. La
rappresentazione si
svolgerà Sabato 26 e
mercoledì 6 gennaio
alle ore 16.30.
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l’Altopiano
Natale 2009
Siamo stufi di notizie deprimenti che ci martellano in
continuazione: crisi, violenza, beghe politiche, falsità, imbrogli. C’è voglia di
cose belle, che ci facciano
sperare, in questo momento più che mai. Qualcuno
ha detto che trovare buone
notizie è come cercare un
ago in un pagliaio. Non è
vero, storie belle da riferire ce ne sono, ma sono più
difficili da cogliere, non
suscitano il clamore che
viene riservato ai fatti negativi. Per questo Natale
www.giornalealtopiano.it
Racconti di vita e di speranza
Le testimonianze di quattro persone semplici, ma speciali.
Esperienze diverse di esistenze non facili, fatte anche di dolore e
di sofferenza, ma dove protagonista è anche il bene, fatto e ricevuto
siamo davvero felici, nel
nostro piccolo, di potervi
raccontare di persone che
nella loro semplicità sono
speciali: quattro diverse
vicende che si intrecciano
con le vite di altre perso-
ne, esistenze non facili,
nelle quali non mancano,
o non sono mancati, il dolore e la sofferenza.
Rossella, e la sua malattia
invalidante: quanta forza e
dignità nel suo limpidissi-
mo sguardo. Giuseppina, e
la sua lunga vita dedicata
agli altri: una dedizione
totale verso i più bisognosi. Stefania, e il suo occuparsi di un compagno non
autosufficiente: la sua sen-
sibilità è un esempio, non
solo per i su oi coetanei,
anche per gli adulti. Antonio, e la sua famiglia ritrovata: disarmante il suo raccontare di una vita serena,
pur se lontano da genitori e
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fratelli. Parlare con loro, e
nell’ascoltarli percepirne lo
spirito di vita, per noi è stato come ricevere il più bel
dono di questo Natale. Ci
auguriamo di riuscire a trasmettervi le stesse sensazioni
che ci hanno fatto provare:
una vera boccata d’ossigeno,
un’emozione che fa riflettere,
riempiendo il cuore di significati intensi,veri. Facendoci capire che, in fondo, quello di
cui abbiamo davvero bisogno
è riuscire a non confondere
con altre le cose importanti
della vita.
S.B.
La storia di Giuseppina Azzolini
Un’intera vita per i fratelli
Una vita spesa per i fratelli.
E’ quella di Giuseppina
Azzolini, 81 anni, di Roana,
infermiera, per 30 anni missionaria in Brasile alla quale
è stato assegnato il Premio
della solidarietà 2009. Il riconoscimento, istituito dai Comuni altopianesi insieme alla
Comunità Montana e alla
Banca Popolare di Vicenza,
è stato consegnato in una
cerimonia commovente tenutasi nel duomo di Asiago. Prima in Acre a Sana
Madoureira, poi a Sao Paulo,
Giuseppina, o Josephina,
come la chiamavano in sud
America, si è occupata di
ammalati e di lebbrosi, si è
prodigata, con fede, abnegazione e coraggio nell’aiuto ai
bambini, alle donne, agli anziani. E’ stata anche accan-
to ai malati di Aids.
Partita nel 1963, è tornata a
casa, a Roana, per motivi di
salute, nel 1993 e anche qui
non si è risparmiata impegnandosi in parrocchia. Oggi,
costretta su una sedia a rotelle, è ospite della casa di riposo di Roana. “Siamo partite in quattro, all’avventura,
motivate da un grande amore per il prossimo. Non sa-
Infermiera, per trent’anni è
stata missionaria in Brasile.
Oggi vive nella casa di risposo
del suo paese, Roana, ed è
soddisfatta di aver dedicato
la sua esistenza al servizio
dei più poveri
pevamo cosa ci aspettava e
ci sono stati anche tanti momenti molto difficili”.
La sua lunga esperienza in
Brasile è raccontata in un
libricino stampato nel 2008 in
occasione del suo 80° compleanno. Portava la sua assistenza a tutti, muovendosi
da sola nella foresta, spesso
a cavallo, recandosi in zone
dove un medico non l’avevano mai visto. La chiamavano “la dottora”.
“Andavo ovunque mi chiamassero e pregavo tanto perché nella foresta non c’è altro da fare che mettersi nelle mani di Dio. E Dio non mi
ha mai delusa. Per tante cose
sono stata aiutata dalla Provvidenza”.
C’è un episodio in particolare che Giuseppina ama raccontare:
“Dovevamo rifornire le nostre colleghe di medicine in
Acre. Un giorno dovetti fare
un ordine grosso e andai alla
banca per prendere i soldi per
pagarlo. Non avevamo abba-
stanza denaro nel conto corrente e chiesi un prestito. Mi
dissero che dovevo aspettare risposta dalla Banca centrale. Aspettai quasi tutto il
giorno, ma la risposta non arrivava. A un certo punto un
signore mi chiamò alla cassa e mi chiese cosa ci facessi lì tutto il giorno. Gli spiegai
tutto quasi piangendo. Lui a
un certo punto mi disse
“Glieli do io i soldi”, mi diedi
un assegno e mi fece firmare in due posti. Dissi che
avrei pagato il debito entro
dieci giorni e scappai via. Il
giorno dopo tornai alla banca e chiesi di quel signore
che c’era alla cassa. Ebbene: non esisteva. E nel conto
corrente non c’era registrata nessuna uscita. Rimasi di
stucco. Non ho mai più rivisto quella persona e non
ho mai pagato il debito. Per
molti giorni avevo il cuore
che scoppiava dalla gioia e non
facevo che ripetere: “Grazie
Signore, grazie”. Quanta povertà e quanta miseria in quei
paesi! “I bambini erano secchi dalla fame. Le mamme alla
sera davano loro un cucchiaio
di grappa di canna da zucchero per farli dormire senza
mangiare. Abbiamo insegnato loro ad usare poveri cibi a
disposizione e a cucinare un
po’. Ancora adesso se vedo
qualcuno che butta via qualcosa da mangiare, sento una
stretta al cuore. Son capace
di prendere un pezzo di pane
dalle immondizie e mangiarmelo”.
E’ a casa da quindici anni, ma
resta in continuo contatto con
la sua gente a Sao Paulo e
nonostante i suoi problemi di
salute dice: “Avrei tanta voglia
di tornare laggiù”. E’ comunque in pace con se stessa Giuseppina, lo si legge nei suoi
occhi chiari e limpidi, occhi che
sorridono.
“Ringrazio il Signore della vita
donata a questo servizio – dice
a conclusione della sua testimonianza - e mi sento realizzata sotto tutti i punti di vista”.
Stefania Longhini
Nell’ambito del Premio della Solidarietà è stata anche consegnata ai familiari di Giuliano Rodeghiero,
scomparso lo scorso aprile, una pergamena alla memoria, per l’intensa attività svolta da quest’uomo dava a trovarli in ospedadalle alte qualità morali in le tutte le settimane), degli
favore degli ammalati (an- emigranti, dei diversamen-
te abili, essendo stato presidente della Cooperativa
San Matteo, e dei giovani.
Ricordo
di Giuliano
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Natale 2009
l’Altopiano
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Grazie a “Festa Italiana” programma condotto da Caterina Balivo su
Rai Uno, Angelo Maglie passerà il primo Natale assieme ai fratelli
Ospitato da piccolo alla “Nigrizia” di Asiago, dopo essere stato adottato non aveva più saputo nulla della sua prima famiglia
Adelina ed Angelo Maglie
Antonio Maglie
Un momento della diretta TV
“Mi chiamo Angelo Maglie, sono nato a Padova nel
1968, cerco i miei fratelli. Sono stato adottato a 8 anni
da una famiglia che è venuta a prendermi in collegio, ad
Asiago, dove mi avevano portato dopo che mia madre
era stata abbandonata da mio padre, e si era ritrovata
sola con 7 figli, alcuni molto piccoli. Ricordo che con
me c’erano due fratelli, mi sembra che si chiamassero
Antonino e Giuseppino”. Non ricordava altro Angelo, cresciuto con serenità nella sua famiglia adottiva, che credeva
quella originale, tanto che qualche piccolo sprazzo del tempo
passato alla “Nigrizia” (ora Famiglia Aperta sul Mondo) di
Asiago si è fatto spazio nella sua mente solo a vent’anni,
quando la madre gli aveva pian piano rivelato la verità, e il
suo cognome alla nascita. Ma è bastato quest’appello, fatto
a inizio novembre durante il programma pomeridiano di RAI
Uno “Festa Italiana” condotto da Caterina Balivo, per esaudire il suo desiderio. Passa poco tempo, Angelo viene richiamato a Roma per partecipare di nuovo al programma. “Mi
dicono però di non illudermi – racconta - e invece mi
fanno un’immensa sorpresa”. In diretta, infatti arrivano in
studio, uno dopo l’altro, tre fratelli: Augusto, Antonio, Adelina.
Sul volto di tutti si legge un’emozione intensa, su quello di
Angelo anche stupore e incredulità. Augusto è il maggiore,
conosce più degli altri la storia della sua famiglia, dove era
rimasto a vivere. “Non ho visto la trasmissione – dice -
ero al lavoro, ma quando sono rientrato a casa i vicini,
che conoscevano la mia storia, mi hanno detto che mio
fratello mi cercava e ho subito chiamato in redazione.”
Neppure Antonio, che ancor oggi abita ad Asiago, ha visto il
programma, ma è stato avvisato dalla telefonata di una conoscente di Asiago. In trasmissione Adelina, che a sua volta
era stata adottata, racconta come una decina di anni fa, dopo
aver cercato con tenacia di ritrovare i suoi familiari ed essersi vista chiudere numerose porte in faccia, c’è riuscita cercando sull’elenco telefonico il cognome Maglie, giungendo
alla sorella Matilde, che abita a Padova, e che non ha partecipato al programma,perché non se l’è sentita. Angelo viene
a sapere poi che aveva anche un’altra sorella, Franca, morta
parecchi anni fa. All’appello manca ancora uno dei fratelli, il
più piccolo, Giuseppe, anche lui ospite della Nigrizia di Asiago
e del quale non si è più saputo nulla dopo l’adozione. “Nostra
madre desiderava rivedere tutti i suoi figli – ha detto commosso Augusto in trasmissione – li ha cercati fino alla morte,
ma purtroppo non ci è riuscita”. Nell’ ascoltare storie come
questa, spesso risolte proprio da apparizioni in programmi
televisivi, si stenta a capacitarsi di come tutto ciò sia possibile, ci si chiede perché non si sia fatto qualcosa prima. Le
risposte ci vengono da questa vicenda: la legge è chiara, quando un bambino viene adottato la sua vita subisce un taglio
netto col passato, rivelare o meno la verità è discrezione poi
dei genitori adottivi, il più delle volte restii a confessarla, anche perché ritenuta dolorosa per chi la scopre. Augusto ci
spiega che a non essersi persi di vista erano stati lui (unico
rimasto con la madre), Franca e Matilde (vissute in collegio
fino alla maggiore età) e Antonio (ospite della casa famiglia
di Asiago), di Adelina, Angelo e Giuseppe, dopo l’adozione non
avevano saputo più nulla, fino ai fatti che abbiamo raccontato.
Fare quello che ha fatto Angelo può sembrare semplice, ma non
lo è, e diventa complicato da affrontare soprattutto se manca
l’appoggio di chi gli sta vicino. “La mia prima moglie – ci
racconta – non voleva assolutamente che cercassi i miei fratelli, invece la mia attuale compagna mi ha sostenuto e aiutato, ed ecco che alla fine il mio sogno è diventato un splendida realtà, alla quale mi devo ancora abituare. Sto imparando a conoscere piano piano i miei fratelli e le loro famiglie, ci sentiamo spesso, un po’ alla volta mi raccontano
della nostra famiglia. Sono venuto anche ad Asiago da
Antonio, che mi ha fatto conoscere chi si era occupato di
me prima che venissi adottato. E’ un’emozione continua.”
E il giorno di Natale del 2009 sarà davvero indimenticabile per i
fratelli Maglie che, con un pensiero particolare al più piccolo di
loro, Giuseppe, e la speranza di poter rivedere anche lui, si ritroveranno con le loro famiglie tutti insieme da Matilde, per una
giornata che riserverà ancora tanta gioia e commozione.
Silvana Bortoli
“Quando cresci con qualcuno che ti vuole bene, riesci
a non sentire la mancanza della tua vera famiglia”
Antonio Maglie ad Asiago lo
conoscono in tanti, anche per
essere stato responsabile per
diversi anni del Cinema Lux.
Colpisce per la sua simpatia e
spontaneità, anche nel vederlo in tv, emozionatissimo,
esprimersi in dialetto. Lui ha
vissuto lontano dalla mamma
e dai fratelli maggiori, rimanendo comunque in contatto
con loro. “Sono arrivato ad
Asiago nel 2003 – racconta –
e due anni dopo sono arrivati anche i miei fratelli minori.
Loro poi sono stati adottati,
io invece sono rimasto sempre qui, anche se a quattordici anni potevo essere adottato anch’io, ma non ho voluto”. Contattato dopo la sua apparizione in TV, è riuscito, parlando con assoluta naturalezza
Antonio, Giusy,
Angelo e Mari
e serenità della sua esperienza, a spiegare come la felicità
sia facile da trovare quando si
apprezza quello che si ha. Un
importante insegnamento di
vita, fatto di parole semplici, ma
preziose. “Quando cresci con
qualcuno che ti vuole bene
– dice Antonio - riesci a non
sentire tanto la mancanza
della tua vera famiglia. Ed
io sono stato fortunato, qui
ad Asiago ho avuto due
“mamme” la Giusy e la
Mari, che mi hanno fatto da
mamma e da papà; assieme
a don Antonio e a
Piergiovanni, le considero la
mia famiglia. E poi c’era chi,
anche esternamente, si pren-
deva cura di me, lavandomi
i vestiti, a volte trattenendoti
a pranzo: l’importante, da piccolo, è avere qualcuno che si
occupi di te, che ti faccia sentire il suo amore. La mia vita è
stata questa, e io l’ho accettata così”. Gli chiedo di raccontare del recente incontro con il
fratello Angelo, e dell’esperienza televisiva. “Sono andato a
Roma, viaggiando assieme ad
Augusto e Adelina, con una
grande emozione, sia per l’incontro che mi aspettava, che
per il fatto di andare in Rai. Il
pubblico e le telecamere mi
hanno un po’ paralizzato, ma
è stato bellissimo, ci hanno
accolto molto bene, fatto domande discrete, eravamo tutti piuttosto agitati, ma è stata una stupenda esperien-
za. E nel viaggio di ritorno
eravamo tutti e quattro,
ognuno voleva parlare, raccontare, dire la sua: una
gran confusione!” E la
Balivo, com’è? Bella? “E’
molto simpatica, è stata gentile e soprattutto ha saputo
metterci a nostro agio, e poi,
– conclude divertito –sì. è bella, veramente bella!”
Silvana Bortoli
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Natale 2009
E’ uno di quei giorni no per
Rossella quando la incontro
a casa sua per farmi raccontare la sua storia. Malata di
sclerosi multipla da quasi
vent’anni, ha difficoltà a
muoversi, soprattutto a camminare. In casa gira quasi
sempre appoggiandosi a un
deambulatore, se esce deve
sempre essere accompagnata perché non ce la fa ad
andare avanti se non si appoggia a qualcuno oltre, che
ad una stampella. “Ma se
devo fare tanta strada – dice
– devo usare la carrozzella.
Oggi sento il tempo e se mi
chiedessero di dare coraggio a chi ne ha bisogno non
credo che potrei essere tanto d’aiuto e di conforto”. E’
dura la quotidianità, stancante la convivenza con una
malattia che non ti permette
di fare tutto ciò che vorresti, che ti limita anche nei
movimenti più naturali e
spontanei. “Ho scoperto di
essere malata quando avevo
19 anni. Nei primi tempi non
ho avuto più di tante limitazioni, facevo una vita normale, andavo a lavorare.
Dopo una brutta crisi, circa
7 anni fa, con una paralisi
alla parte sinistra del corpo,
ho ripreso l’uso del braccio,
ma non della gamba e da lì
le cose sono diventate
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
l’Università Adulti/Anziani
dove si possono fare tante
cose interessanti”. Si muove da casa con la sua macchina col cambio automatico, che le è utile per andare
a prendere Lisa alla corriera
quando torna da scuola. Ma
non riesce a fare pezzi di
strada da sola e così o si fa
accompagnare dalle signore
che l’aiutano in casa, oppure trova Ivana che la aspetta
e l’aiuta.
“Sono anche in contatto, attraverso l’Aism, con altra
gente dell’Altopiano che ha
la mia stessa malattia. Incontrarci e parlare, confrontarci su tante cose ci aiuta molto. Non parliamo quasi mai
delle nostra magagne, cerchiamo di lasciarcele dietro
le spalle, così ci tiriamo un
po’ su d’animo”.
Mano a mano che si racconta, ti accorgi che, contrariamente a quanto afferma, dietro la sua espressione dolce,
dietro l’apparente fragilità,
grinta e coraggio Rossella ne
ha da vendere.
“Mi mancano tante cose, mi
manca la normalità, soprattutto il camminare. Ogni tanto penso a quando andavo a
fare le mie passeggiate quotidiane, accompagnata dal
mio cane. Qui nei boschi vicino alla contrada (abita ai
Rodighieri, ndr) vedevo anche i caprioli. Mi piaceva stare lì a guardarli in silenzio.
Perfino il mio cane se ne stava zitto e buono. Ora non
posso più…”
Come guardi al futuro?
“Con fiducia, nonostante tutto, tengo duro e confido molto nella ricerca”.
A chi, come te, deve affrontare tante difficoltà cosa ti
senti di dire?
“Non mollare mai, fare una
vita il più normale possibile
e godersi ogni istante di vita.
Accettare i propri limiti e
non vergognarsene, essere
sempre forti e grintosi”.
E’ Natale e fra qualche giorno inizia un nuovo anno,
l’augurio che vuoi fare attraverso il giornale a chi ti
conosce e a quanti leggeranno questa tua storia.
“Più che un augurio è
un’esortazione: Vivi con un
sorriso”.
Alla faccia della giornata no!
Stefania Longhini
la forte determinazione a voler
aiutare per quanto possibile
l’amico che si era ritrovato in
quella situazione. Stefania si
occupa di Moreno non solo a
scuola, si trovano anche fuori,
insieme ad altre compagne, lo
portano a spasso, a mangiare
una pizza, oppure lo ospita a
casa sua, a Cesuna, lo coinvolge in tante cose, scherzano, ridono, fanno dei dolci insieme.
“Per me Moreno e la sua forza
d’animo sono un grande insegnamento di vita – dice Stefania - Quello che riesce a trasmettermi è molto più di quello
che do io a lui. Mi aiuta tantissimo, se mi capita di avere una
giornata storta la sua presenza
riesce a tirarmi su di morale, a
dare una svolta positiva. All’inizio non riuscivo a capire
sempre quello che mi diceva, ma
ora ci riesco benissimo, insieme scherziamo e ci divertiamo
entrambi. E in questo periodo
in cui è ricoverato all’ospedale di Vicenza per altre terapie
riabilitative, sento molto la sua
mancanza, ma tramite il telefonino siamo ugualmente in
contatto giornaliero”. “E’ stata un’emozione grande ricevere
il riconoscimento e partecipare alla cerimonia a Vicenza –
conclude – non me l’aspettavo e sono rimasta molto sorpresa quando me l’hanno comunicato a scuola”. A proposito di scuola, di Stefania non
possiamo tralasciare di dire che
è anche molto brava a scuola,
tanto che lo scorso anno dopo
gli esami di qualifica al termine
del primo triennio si è guadagnata un bel 100 tondo tondo!
Silvana Bortoli
“Affrontate la vita con un sorriso”
Rossella Stefani, di Asiago, ci racconta la sua convivenza con
la sclerosi multipla. Malata dall’età di 19 anni, affronta ogni
giorno con grande coraggio e con grande fiducia nella ricerca
problematiche e ho
perso tutte le mie
sicurezze” esclama. E’ ancora giovane Rossella. Ha
trentotto anni, un
marito, Loris, una
f i g l i a
quattordicenne,
Lisa, che rappresentano tutta la sua
vita, i motivi per
cui si fa forza e,
nonostante tutto,
affronta la vita col
sorriso.
“Lisa in particolare
mi dà molta soddisfazione – confessa – giusto ieri
sono andata al
visitone alla scuola
di Schio dove frequenta il Liceo artistico e
sentirmi fare i complimenti
per mia figlia, per la sua bravura e la sua educazione,
sentirmi dire che siamo dei
bravi genitori mi ha riempito il cuore di orgoglio e di
gioia. Cose come queste mi
danno ragioni valide per non
mollare”.
Nella malattia ti rendi ancor
più conto che gli amici veri,
quelli che sanno starti accanto, ascoltarti, aiutarti sono
rarissimi. Ma in situazioni di difficoltà a volte s’incontrano amici nuovi
che sanno darti forza e coraggio.
“Penso ogni tanto
ad una ragazza
malata come me,
che ho conosciuto
all’ospedale di
Vicenza. Mi invitava a pensare sempre che noi non siamo diverse dalle
persone normali,
abbiamo solo la
batteria scarica”.
Cercando soluzione o almeno sollievo per i suoi problemi di salute,
Rossella ha incontrato Ivana Stella dell’associazione Le Mani. “Su lei
posso contare molto – dice
– grazie a lei ho trovato tanti motivi per uscire di casa.
Vado in associazione e ho
cominciato a frequentare
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“Moreno e la sua forza d’animo sono
per me un grande insegnamento di vita”
La sensibilità di Stefania Spiller, studentessa diciassettenne di Cesuna che ha
ricevuto un riconoscimento per le attenzioni che riserva al compagno di classe
Che piacere raccontare questa
storia, i cui protagonisti sono dei
giovanissimi, i ragazzi della 4^C,
sezione aziendale dell’Istituto
Professionale di Asiago! Una
studentessa, in particolare, che
grazie al riconoscimento ricevuto ci dà modo di riferire di
cose belle, che nascono e si
svolgono in ambito scolastico,
assai diverse da quelle che troppo spesso ci dipingono i ragazzi come dei bulli, privi di interessi e di valori. Stefania Spiller,
17 anni, di Cesuna, lo scorso
13 dicembre, presso il Palazzo
delle Opere Sociali di piazza
Duomo a Vicenza, ha ricevuto
una menzione speciale durante
la premiazione del “Concorso
di Bontà - S. Lucia”, promosso dal Giornale di Vicenza per
premiare studenti vicentini delle scuole medie e superiori che
si sono distinti per episodi di
altruismo e generosità. E’ buona Stefania, nel senso puro del
termine, una bontà che emerge da tanti piccoli e spontanei
gesti di aiuto nei confronti di
Moreno Frigo, suo compagno
di classe che a metà marzo del
2007 fu vittima di un arresto
cardiaco, in seguito al quale è
costretto a vivere su una sedia
a rotelle, e ha difficoltà di parola, anche se la riabilitazione ha
fatto tanto, ed oggi riesce a
camminare per brevi tratti, e a
esprimersi facendosi ben capire. Nel settembre del 2008
Moreno è tornato a scuola, inserito nella stessa classe di prima, e il ritrovarsi fra i suoi amici dopo lunghi mesi trascorsi
in diversi ospedali e impegnative terapie riabilitative, è stato
fondamentale per lui, ma molto
importante anche per i suoi
compagni. “La presenza di
Moreno in classe – dicono gli
insegnanti – è un grosso regalo
per tutti, aiuta i ragazzi a stare
più attenti, e l’avere sotto gli
occhi tutti i giorni il suo esempio è assai educativo, uno stimolo continuo di riflessione e
un aiuto a percepire l’importanza di quello che la vita offre”.
I compagni di Moreno hanno
accolto con gioia il suo ritorno
a scuola, cercando di farlo reintegrare quanto più possibile,
tanto da averlo fortemente voluto con loro nella gita a Firenze, lo scorso anno scolastico.
Particolarmente vicine gli sono
alcune compagne, e Stefania lo
è più di tutti, grazie a una forte
attenzione, a una straordinaria
delicatezza, emerse subito nei
suoi confronti. “Non faccio
nulla di particolare – dice – mi
è venuto naturale, fin da subito, stargli vicino, parlargli,
coinvolgerlo, stimolarlo, sostenerlo. Lo faccio spontaneamente, per amicizia”. Una naturalezza che mi aveva stupita
quando, pochi giorni dopo il
grave malore aveva colpito
Moreno, era venuta con me e
mio figlio (anche lui suo compagno di classe) a fargli visita
in terapia intensiva a Bassano:
vederlo lì, immobile nel letto,
fare capire con dei movimenti
appena percettibili che riconosceva le voci di chi gli parlava
attraverso il citofono, dava
un’emozione così forte da far
mancare
le
parole,
ciononostante Stefania gli aveva parlato con pacatezza, delicatezza, ma decisa, rivelando
una sensibilità non comune e
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Natale 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Una “Casa del sole” a Mezzaselva
ROANA
Abbiamo voluto distinguere
il “contenuto” (autismo e
disturbi del comportamento alimentare o Dca) dal
“contenitore” (edificio), coerentemente alla linea tracciata: “ognuno per le proprie
competenze”. Lo Studio di
progettazione asiaghese (unico in Altopiano a partecipare al bando di concorso), nell’ottica di adeguarsi il più possibile al finanziamento di
500.000 euro, già stanziato
dalla Regione, ha preventivato esclusivamente lavori di restyling di tipo estetico, messa a norma e
adeguamento dell’edificio.
Costo dell’operazione,
1.170.050 euro, che andranno in: demolizione e ricostruzione di ex-garage
ed
ex-cucina,
completamento e cambio
destinazione d’uso del
blocco operatorio, isolamento dei terrazzi,
posizionamento di una bussola in entrata, rivisitazione
degli esterni e in arredamento; sostituzione impianto termico con caldaia a
biomassa; lavori di isolamento coibentazione e risparmio
energetico,
posizionamento di pannelli
Il II° progetto classificato per la riapertura dell’ex Istituto elioterapico realizzato dallo
Studio geometra Roberto Rigoni di Asiago, unico in Altopiano a partecipare al concorso
fotovoltaici sui 3 piani,
tinteggiatura, etc.
L’edificio, come si può
rilevare dalle immagini,
è ancora in ottimo stato, tranne che per il normale de perimento di
uno stabile chiuso, collocato in un’area esposta a intemperie e infiltrazioni.
Veniamo ai contenuti del
progetto “Casa del sole”:
“Nella nostra provincia, il problema dell’handicap autistico è
molto sentito e grazie alle
Associazioni
di
volontariato e di familiari operanti sul territorio,
è divenuto di ordine pubblico: le famiglie vanno
sostenute, i malati curati
e riabilitati nel loro stesso tessuto sociale. Il progetto è un’ulteriore possibile risposta, che trovereb be collocazione in
un’area ad alta positività:
la struttura esistente, già
attrezzata di un settore per
la riabilitazione, l’habitat
naturale, quale palestra a
cielo aperto, la vicinanza a
strutture sportive e...i paesi limitrofi (che già in passato hanno vissuto dell’in-
dotto elioterapico), ritroverebbero nuova linfa. Ciò
vale anche per Dca,
patologie infida, silente, di
cui spesso si ha prova
quando ormai è troppo tardi: gli adolescenti nella fragilità della crescita, ne
sono spesso vittime designate. In entrambe le
patologie si interverrebbe
con cure mirate, terapie fisiche,
alimentari,
farmacologighe e psicologiche, a sostegno anche dei
nuclei familiari. Nei confronti dell’autismo, le strategie terapeutiche dettate
dai protocolli internazionali, prevedono un percorso
educativo
/
Dati tecnici e storici della struttura
10.352 mq - 39.751 mc; impianti
funzionanti:
termosanitario, elettrico, telefonico, gas-medicale,
elevatori, antincendio,
fognario (da adeguare); 39
le camere con servizi e terrazzo; magazzini/depositi/locali tecnici; area riabilitazione: ambulatori, piscine, palestra. L’esistente verrà utilizzato e solo in piccola parte
modificato: al piano terra rimarrà tale e quale l’area
terapeutica e ambulatoriale,
con uffici, reception e laboratori didattico-manuali e
informatico, ad uso di entrambe le patologie trattate.
Il I° piano sarà dedicato alla
recettività del malato
autistico; il II° sarà destinato al Dca; il III° diverrà
“Centro prevenzione qualità
della vita”.
A cappello del presente progetto, cenni storici sui 5 secoli di autonomia in cui la
Spettabile Reggenza ottenne
da casate nobiliari e Serenis-
sima, privilegi e leggi speciali, o regole, in cambio del controllo dei confini a Nord. Ma
le regole, son valide anche
per l’Istituto? (Atto notorio
del 1930 fra Comune di Roana
e Ente preposto alla sanità). La
proprietà del terreno si
estende anche al fabbricato? La cosa è controversa, per
la dismissione originaria da
nosocomio. Col bando di concorso, Ulss mostra di voler sanare la questione ed evitare
speculazioni da parte di privati. L’Istituto, nato per combat-
tere la tubercolosi ossea, prima dell’avvento degli antibiotici
prevedeva
cure
“elioterapiche”: aria pura e
sole! Col recesso della malattia, l’Istituto sotto il Prof.
Campiglio e con 120 dipendenti, si trasformò in “Centro per
cure
ortopediche
e
riabilitative”, fino alla sua chiusura nel 2005 e il trasferimento della riabilitazione all’Ospedale di Asiago, atto imprevedibile, dati gli investimenti per
ben 30 miliardi di lire dal ’70 al
’90!
Bacino di utenza
“Centro prevenzione qualità della vita”:
Asl 3 (160.000) - Regione Veneto (4.500.000)
CDA “Selva madre”
: Asl 3 (5.000)
- Regione Veneto (150.000)
Disturbi pervasivi sviluppo
: Asl 3 (500/1000) - Regione Veneto (15/30.000)
comportamentale, attraverso: condizionamento
operante (dirigere e focalizzare l’attenzione e la
concentrazione), training
sensoriali, formazione di
educatori specializzati.
L’attuale attenzione ad
autismo e Dca (disturbi del
comportamento alimentare), viene dal forte imple-
mento registrato in tali
patologie (35 % su 10.000
per l’autismo) e dal moltiplicarsi del Dca, in età
adolescienziale. Entrambe
le malattie, hanno a che
fare con l’alimentazione:
nel Dca, in modo evidente,
a livello fisico (bulimia e
anoressia); nell’autismo,
dove alcuni alimenti portano a un disturbo metabolico, scatenato da allergie a
latte glutine e caseina, ma
causato anche da infezioni da streptococco ed esposizioni al mercurio: eventi
che possono toccare tutti
noi, non a danno esclusivo di pochi individui. La terapia si attuerà col
coinvolgimento familiare,
ma anche attraverso la formula
“Comunità
dell’Altopiano”: rete di relazioni con Enti, Centri ricreativi, Parrocchie, Asso-
ciazioni locali, comuni cittadini. E’ direttamente rivolto alla cura dei disordini del comportamento alimentare (Dca), il progetto
“Selva Madre”: percorso
psico/fisico/spirituale per
promuovere la salute, entrare in contatto col sé corporeo e con la propria sfera emozionale e sentimentale”.
All’autismo, i cui sintomi per
anni misconosciuti e maldestramente curati, e alla Dca,
malattia che possiamo definire “dei tempi moderni”,
viene data finalemente oggi,
la giusta considerazione. Si
auspica che entrambe le
patologie abbiano trovato anche quassù, una nuova opportunità terapeutica, volta
ad ottenere, per chi ne è portatore, la miglior qualità di vita
possibile.
Beppa Rigoni Scit
Il calendario 2010 della Cassa Rurale
Secondo una tradizione che è
sempre più apprezzata da soci
e amici della Cassa Rurale e
Artigiana di Roana, il nuovo anno
2010 è salutato da un calendario illustrato con panorami e
aspetti naturalistici dell’altopiano.
Quest’anno sono le fotografie di
due giovani e qualificati fotografi diAsiago, appassionati delle
nostre montagne, Roberto Basso e Gianluca Schivo, che ci accompagnano lungo i mesi del
nuovo anno. Panorami di vasto
respiro, come quelli invernali di cima Portule e di
Campolongo, quelli estivi
di Cima XI, di Cima Larici
e di Bivio Italia, e primi piani come quello del crociere
della pineta, quello di uno
scattante camoscio e quello di una splendida farfalla
licenide. Sono alcune testi-
monianze dello straordinario patrimonio naturalistico che è
l’altopiano, definito da Patrizio
Rigoni :” un autentico mosaico…
un caleidoscopio di forme di vita
e di ecosistemi in continua evoluzione”. Ogni mese del calendario riporta un po’ di sapore
dell’antica tradizione , con le feste di ogni paese, con i nomi dei
giorni in lingua cimbra e con i
proverbi cimbri densi di sapienza e di realismo. Come il proverbio di gennaio che dice :
“De rose baksent mitten
dornen, dar man mitten
zunten”, cioè “ Le rose crescono con le spine, gli uomini
con i peccati”, o come il proverbio di ottobre che dice : “
In dar junghekot dar man ist
bia an pome: dar mansich
bochen “, cioè “ nella gioventù l’uomo è come un albero
che si può piegare”. Tutto il
calendario è un grande augurio di Gutes Nojes Jaar, cioè
di un Buon Nuovo Anno.
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l’Altopiano
Natale 2009
www.giornalealtopiano.it
10
Alla ricerca dei presepi di Treschè Conca
Un itinerario per le vie e le contrade di un paese tutto da scoprire
Nella notte di Natale Treschè
Conca si trasformerà nel “paese dei presepi” accendendone le luci in ben trenta siti diffusi su tutto il territorio e offrendo a tutti la possibilità di
visitarli per l’intera durata
delle feste. “Presepi da scoprire e ammirare” non è
solo una mostra, ma anche
un percorso alla scoperta dei
presepi sparsi per le vie e le
contrade di Treschè Conca.
Quest’anno infatti la consueta mostra presso il centro
parrocchiale è stata allargata coinvolgendo tutto il paese con un itinerario di presepi, una sorta di pellegrinaggio per riscoprire il vero simbolo del Natale visitando l’intero paese con curiosità, sorpresa e ammirazione
E’ la realizzazione di quanto
è stato chiesto agli abitanti
della comunità da parte del
Consiglio Pastorale parrocchiale e Don Stefano
Margola, nel tentativo di valorizzare il simbolo cristiano,
che viene quindi proposto
come segno predominante
della Natività, assunto come
tema principale di queste feste e presentato in diverse
varianti e in diversi ambienti del
paese.
La proposta è stata ben accolta dalle famiglie della comunità che, lavorando singolarmente o unite tra loro, hanno
allestito ben trenta presepi servendosi di materiali semplici e
tanta fantasia.
Oltre ad essere un bel modo
di accogliere i turisti durante
le feste, l’iniziativa si è rivelata ottima anche per i compaesani, perché ha offerto loro
l’occasione di collaborare e
di trascorrere del tempo insieme durante l’Avvento,
riscoprendo così l’importanza della compagnia e della
condivisione e accrescendo
l’atmosfera natalizia.
I trenta presepi saranno resi
pubblici il 25 dicembre e, trovandosi all’aperto, potranno
essere cercati e ammirati
tutti i giorni. I visitatori avranno la possibilità di seguire
l’itinerario numerato servendosi di una piantina del paese (a disposizione all’interno
della Chiesa parrocchiale)
che li accompagnerà ai vari
presepi passando per i posti
più caratteristici di Treschè
Conca. Inoltre, per chi volesse scoprire i presepi muovendosi in compagnia, la sera
di lunedì 28 dicembre si terrà un giro organizzato che,
dopo aver ammirato il presepe all’interno della chiesa,
da lì partirà alla volta dei vari
presepi all’aperto, illuminati
ogni sera dalle ore 17 alle 22.
Rimanendo in tema con l’itinerario, dal 25 dicembre al 6
gennaio il centro parrocchiale ospiterà anche una mostra
di numerosi esemplari del
simbolo natalizio, alcuni provenienti da collezioni private, altri realizzati a mano dai
bambini del paese.
Con questa attenzione e passione per il presepe, la comunità di Treschè Conca
cerca di difendere e rivalutare un simbolo antico e sacro che rischia di essere trascurato e sopraffatto dalle
immagini del mercato contemporaneo.
Il Natale non è solo un abete addobbato, un signore vestito di rosso con un sacco
pieno di regali, un pranzo abbondante, un periodo di ferie. Forse oggi è anche questo, ma rimane soprattutto un
mistero religioso, una nascita miracolosa che ha consolidato la fede cristiana e nella quale la fede stessa si identifica.
Non tutti sanno che…
Il termine “presepe” deriva dal latino praesaepe, vocabolo
che alla lettera significa “davanti al recinto” e sta anche per
“greppia, mangiatoia”. Nel significato odierno il presepe
indica la scena della nascita di Gesù, derivata dalle sacre
rappresentazioni medievali, ma la tradizione risale alla
cultura latina. Essa presentava infatti un rito molto simile
rivolto all’adorazione degli antenati defunti che, secondo le
tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della
famiglia. Ogni antenato veniva quindi rappresentato con
una statuetta e durante la festa detta “Sigillaria” (da
signum: immagine) i parenti si scambiavano in dono le
riproduzioni dei familiari defunti durante l’anno. In attesa di
questa ricorrenza, i bimbi si impegnavano a disporre le
statuette in un piccolo recinto nel quale rappresentavano un
ambiente bucolico in miniatura secondo la loro fantasia.
Alla vigilia della Sigillaria la famiglia si riuniva dinnanzi al
presepe per invocare la protezione degli avi. Il mattino
seguente i bambini trovavano giocattoli e dolci, portati dai
loro defunti. Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita, il rito del presepe sopravvisse nei secoli
fino all’avvento del cristianesimo, quando cominciò ad
assumere significati cristiani. In Italia la tradizione cristiana
del presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi, che
nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione
vivente della Natività con la volontà di rivivere il mistero
della nascita di Gesù, di lodare la povertà e l’umiltà, di
rendere Greccio come una nuova Betlemme. Ben presto il
rito divenne tradizione cristiana, irrinunciabile soprattutto
all’interno delle famiglie, che rappresentarono la nascita di
Gesù con statuine ed elementi tratti dall’ambiente
E’ una sensazione di gioia
che va vissuta insieme, donando sentimenti sinceri pri-
ma di qualsiasi altro regalo,
e ogni giorno.
Ilaria Panozzo
Festa sottotono per le borse di studio
Consegnate sabato 19 dicembre. Merito speciale a Stefania Spiller
non solo per lo studio, ma anche per l’opera di solidarietà attuata
in classe in particolare verso un suo compagno in difficoltà
LO STAFF VI AUGURA BUONE FESTE
Sabato 19 dicembre si è tenuta la premiazione della decima borsa di studio indetta
dal Comune di Roana. In seguito al gravissimo lutto che
ha colpito il vicino Comune
di Gallio, l’Amministrazione
Comunale di Roana - non potendo rinviare l’evento per
una questione di tempi troppo ristretti - ha ritenuto opportuno e doveroso osservare un sobrio cerimoniale, spogliando la manifestazione del
suo consueto aspetto festoso. I Coniugi Rambaldi non
erano presenti e da Ferrara
hanno espresso piena solidarietà
alla
comunità
altopianese.
In apertura, il consigliere delegato alla cultura Dario
Rebeschini ha invitato auto-
rità, Insegnanti e studenti ad
osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento, particolarmente rivolto al giovane compagno di studi dei
molti ragazzi presenti. In
un’atmosfera di palpabile
cordoglio sono state distribuite le borse di studio, che quest’anno si sono così rivestite
di un più profondo, anche se
doloroso,
significato.
Vincitrice per la sezione
Istituti Professionali - ed
esclusivamente sulla base
della media matematica la studentessa Stefania
Spiller è stata menzionata
con merito speciale per l’
opera di solidarietà attivamente condotta nella sua
classe. A Stefania Spiller,
infatti, era stato anche as-
segnato lo scorso 13 dicembre a Vicenza il Premio
della Bontà “Santa Lucia”
istituito da “Il Giornale di
Vicenza”. Restando alle
scuole secondarie superiori, per la sezione licei è stata premiata Martina Frigo,
per gli Istituti Tecnici Sara
Panozzo. Gli studenti della
scuole secondarie di 1° grado meritevoli di premio
sono: Matteo Panozzo,
Alessandro Vellar, Alice
Traverso (sede di Asiago)
in ex aequo; Deborah
Fabris per Mezzaselva e
Anna Frigo per Cesuna.
Per le scuole primarie sono
state premiate l’attuale
classe seconda di Canove
e l’attuale classe quarta di
Roana.
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l’Altopiano
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Dal centro di Gallio alle Melette in seggiovia
Natale 2009
www.giornalealtopiano.it
Prosegue l’impegno dell’amministrazione per realizzare il progetto
Foto: Alberto Salvadoretti
Per lo sviluppo turistico di
Gallio l’amministrazione comunale ha due progetti in via
di definizione. Progetti inerenti la zona “alta” ovvero
verso le Melette e
Campomulo, area che l’amministrazione ritiene fondamentale per il futuro turistico di Gallio.
Il primo progetto intende realizzare un impianto di risalita che parte dal centro di
Gallio per collegare il paese
con il comprensorio sciistico
Melette. In pratica dalla zona
immediatamente posteriore
le scuole, come già ipotizzato
in un progetto di una ventina
d’anni fa, dovrebbe partire
una seggiovia che porta fino
a Monte Longara che poi
fungerebbe da porta d’accesso a tutta la zona alta del
territorio galliese, non solo
Melette quindi ma anche il
centro fondo Campomulo. E
non solo. Per il sindaco il progetto dovrebbe costituire la
porta d’entrata della zona
anche d’estate riducendo
così anche l’impatto di auto
sulla
natura
ancora
incontaminata dell’area.
“L’uso dell’impianto non può
limitarsi ai mesi invernali,
scelta difficilmente sostenibi-
le dal punto di vista economica soprattutto in questi
momenti di crisi – spiega
Rossi – Piuttosto vogliamo
realizzare un mezzo di trasporto alternativo per raggiungere la zona di maggior
interesse turistica estiva ed
invernale che Gallio sa offrire.” Il progetto è già a buon
punto; il primo cittadino ha già
avviato contatti con la Regione, con la società di gestione
delle Melette e con una ditta
specializzata nella realizzazione di impianti a fune.
“Dobbiamo muoverci in fretta per far inserire nella normativa regionale anche questa forma di utilizzo di un impianto di risalita – continua
Rossi che poi aggiunge –
Anche le società che godono delle concessioni gestione di aree attrezzate nell’area devono darsi da fare.
Se ci sarà un accordo d’in-
tenti, noi che ci impegniamo
per far realizzare l’opera e le
società che garantiscono il
sevizio previsto dalle concessioni, allora proseguiamo in
una determinata maniera. Se
invece le società di gestione
indugeranno l’amministrazione vedrà di proseguire su altre strade come realizzando
delle piste lungo il crinale del
Monte Longara fino anche al
Monte Cimon sul versante
della Val di Nos.”
Pino Rossi
“A me poco interessa – conclude – Basta che si lavori per
il rilancio del turismo galliese.”
Il secondo progetto, non meno
ambizioso del primo, del primo
cittadino sarebbe quello di realizzare un’area con turismo
invernale ed estivo ad impatto
zero, o quasi. Sostituendo i
generatori degli impianti di risalita e dei rifugi con elettricità fornita, o almeno implementata, con fonti rinnovabili,
regolarizzando gli accessi delle auto, controllando il calpestio del sottobosco da parte
dei fungaioli, normando l’uso
di moto, quad e motoslitte ma
anche di mountain bike,
ciaspole e sci escursionistico.
“L’ambiente è il più prezioso
valore che abbiamo – dice
Rossi – Non possiamo pregiudicarlo, sarebbe come
compromettere il futuro dei
nostri figli”.
Gerardo Rigoni
I capelli sono vivi e per potersi
Impianti di risalita a pannelli solari mantenere forti, folti e luminosi
hanno bisogno di cure
Ormai il Natale fa sentire il suo deposito TIWAG della Regio- l’energia solare, abbiamo peranelito e la stagione sciistica ne, in modo da poter essere
si è già lanciata tra i paletti cli- utilizzata anche nelle giornate
matici di questo inverno alle a bassa insolazione. L’impianporte. Nulla di più “pulito” di to produce circa 15 KW aluna candida distesa di neve ci l’ora e nell’arco di tutto l’infa immaginare un mondo sen- verno si calcolano circa 12.000
za inquinamento, senza il nero KW, anche di più di quella nesudicio dello smog. Chiunque cessaria! Questo esempio
vada a sciare abitualmente, e vale bene a rappresentare
anche chi lo faccia solo di quella che sta diventando
rado, sa bene quanti siano gli qualcosa di più di una semimpianti di risalita in ogni pista plice tendenza, e cioè lo
e in ogni comprensorio, ed è sfruttamento delle energie
cosa davvero ardua immagi- rinnovabili nel settore turistinare quanta energia consumi- co. Ma vediamo di approfonno, dato il loro incedere inces- dire alcune informazioni resante, e quanto possano inqui- lative a questo nuovo tipo di
nare visto che a volte l’ener- impianto di risalita, lungo 205
gia per azionarli viene ricava- metri. Obiettivamente va rita da generatori diesel. Ma la conosciuto che è solo un picbella notizia è che è stato mes- colo passo verso la direzione
so a punto un nuovo impianto giusta, vista la cortezza della
di risalita a totale impatto zero: struttura, ma sicuramente ha
il “Sonnenlift”, ovvero, lo un grande significato simboli“skilift del sole”. Si trova nel co. “Con il nostro sistema
comprensorio sciistico tirolese fotovoltaico genereremo
SkiWelt Wilder Kaiser- 12.000 kilowatt ora di potenBrixental, non lontano da za all’anno. Durante l’inverKizbuhel. Ad alimentarlo, ol- no l’impianto necessita di
tre alla nostra cara Stella, na- 9.000 kWh, così, utilizzando
turalmente, si ocfoto: www.ilpannellofotovoltaico.com
cupano oltre 100
metri quadrati di
pannelli solari, installati sulla parete
esterna della nuova stazione della
sciovia. Ma le sorprese non finiscono qui! L’energia
prodotta viene immagazzinata nel
sino un piccolo surplus che
verrà immesso in rete” spiega
Rudi Kock, responsabile dell’impianto Brixen im Thale
Bergbahnen. “Sicuramente
produce solo una piccola parte dell’energia necessaria per
l’esercizio di una seggiovia
più grande o di una stazione
sciistica, ma la nostra soluzione vuole essere un punto
di riferimento per altre stazioni sciistiche che mirino a
sviluppare questa filosofia di
rispetto dell’ambiente e di
turismo eco solidale” dice il
manager dell’impianto riferendosi al buon esempio dato
con questo investimento. Il
“Sonnenlift” è un piccolo impianto con una capacità di
circa 900 persone all’ora ed
è alimentato esclusivamente
con energia solare. Il sistema fotovoltaico, costato circa 60.000 euro e la superficie di collettori di 113 m 2, è
istallato presso la nuove stazione a valle, SkiWeltLift.
Con 91 impianti di risalita,
più di 280 km di piste
comprendenti ogni
genere di livelli di difficoltà, 210 km
innevati artificialmente e altri 110 in realizzazione, rendono
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l’Altopiano
Natale 2009
www.giornalealtopiano.it
12
Il giorno dello sgomento e del dolore
GALLIO
Tutto è compiuto. La nebbia che
avvolge il paese
e la sera che
scende mentre
nel cimitero di
Gallio si compie
il rito della sepoltura di Rosa e
Alessandro sembrano suggerire
solo queste tre
parole. Tutto è
compiuto. Fine
alla storia di una
famiglia, fine, si
spera, alle tante
cose, a volte anche fuori luogo,
che si sono dette, che si sono
scritte e lette in
una delle settimane più tristi
nella storia di
questo piccolo
paese dell’Altopiano. Pace
Rosa, pace Alessandro. Riposate in pace. Pace almeno per voi. Per noi che restiamo tanta pace non ci
sarà: non ci rassegneremo
forse mai al fatto di avervi
persi in un modo così tragico. Non fosse per le luminarie che si accendono timidamente, non fosse per
Una famiglia distrutta, un’intera comunità sconvolta dalla tragica scomparsa di
Rosa Finco, Alessandro e Sergio Colella. Un fatto che segna indelebile la storia di un paese
la neve arrivata a ricoprire
case, piazze, strade e prati,
niente in questi giorni tremendi poteva ricordarci
che ormai è Natale. Che fatica ora tornare alla normalità, riprendere i ritmi del calendario che per un intero
paese si è fermato a quel
maledetto giovedì 17 dicembre quando, poco prima
di mezzogiorno si è sparsa
la voce: hanno trovato tre
corpi sporchi di sangue in
una
macchina
a
Campomulo!
Per tutti il primo pensiero è
stato: “Signore, fa che non
sia qualcuno dei nostri!” Ma
la lecita speranza si è
spenta subito davanti alla
cruda realtà. A pensarlo,
Dall’omelia di don Lauderio
“La fredda e gelida realtà ci pone interrogativi che non hanno risposta – ha detto
don Lauderio nell’omelia durante le esequie - Siamo fragili vasi di pietra sconvolti, ma non abbandonati. Di fronte alla tragedia siamo stati testimoni di una fede nel
Cristo che è risorto impareggiabile”
Chiaro poi il riferimento alla straordinaria decisione di fare un solo funerale.
“In un’unica preghiera corale – ha sottolineato - voi famiglia siete profezia di vita
cristiana. Rosa dall’alto vuole così”.
Non sono mancati brevi pensieri per ricordare le figure di Rosa e Alessandro: “Tu
Rosa eri spensierata e cordiale. Il tuo modo
di fare riusciva ad appianare ogni
contrasto. I problemi non mancavano, ma era il tuo sorriso a vincere,
era più importante di ogni cosa.
Il mondo era Alessandro, per te e
per Sergio, in modo diverso certamente.
Ale, era impossibile non incontrare i tuoi occhi grandi e luminosi,
impossibile arrabbiarsi con un volto come il tuo. Faremo ancora partite a ping pong in Paradiso”.
L’invocazione finale: “Dacci forza,
coraggio e consolazione per questa
storia familiare”.
Le parole del sindaco
Anche con un sentimento di amicizia personale, rappresento l’intera amministrazione comunale e la cittadinanza nell’esprimere lo smarrimento, la sofferenza e
l’incommensurabile dolore che ci opprimono, senza trovare pace e conforto. Il
paese è profondamente scosso, e desolato.
La comunità cerca di farsi forza, stringendosi affettuosamente, attorno alla nonna
non sembra ancora
vero. Eppure è così.
Lì a Campomulo è finita la storia di Alessandro, Rosa e Sergio,
la famiglia Colella, che
l’ex finanziere, in un
piano diabolico e incomprensibile, ha voluto unita nella morte.
Cosa sia passato per la
mente di quell’uomo,
Dio solo lo sa. Il biglietto
messo nel suo portafoglio non basta a spiegare, non fuga i mille
dubbi, non placa la rabbia. E niente serve a lenire il dolore.
L’unico pronto soccorso per tante anime
sconvolte è
rappresentato dalla
fede e dalla misericordia.
La famiglia
Finco in
questo è
stata grande maestra
Lo è stata
anche l’intera comunità
di
Gallio stret-
Lidia, ai fratelli Angiolino, Gianni,
Gigi, Eva, ai parenti, alla famiglia
Colella vittime di questa immane e inenarrabile tragedia. La famiglia
Finco, con grande dignità, ha fatto
proprio l’insegnamento di Gesù Cristo il Salvatore che predicava misericordia e amore.
In noi resterà sempre vivo il ricordo
dell’allegria contagiosa e
della gioia di vivere di Rosa
e del giovane Alessandro.
Sarà estremamente difficile
rimarginare questa ferita, per
questo ci affidiamo in preghiera, a Gesù e a Maria, per
trovare consolazione nella
nostra infinita disperazione.
Ciao Alessandro e Rosa
“Tele”. Gallio vi ricorderà.
ta intorno a Eva, Luigi,
Gianni, Angiolino, alla mamma e nonna Lidia, a tutti
quanti hanno voluto bene a
due tesori come Rosa e Alessandro. Ma solidali anche
con la famiglia di Sergio. E
se è vero che le grandi tragedie servono anche a rendere il mondo migliore, si spera che da questo tsunami che
ha travolto i nostri cuori nascano grandi ricostruzioni e
nuovi e sani germogli: di rapporti familiari, di amicizie
vere, di sinceri legami d’amore e d’affetto. Forse proprio
in questo sta il senso di questo Natale. Sì, a pensarci
bene, nonostante tutto, dire
auguri, guardarci negli occhi,
scambiarci un abbraccio e
qualche sorriso non è sarà
poi così sbagliato, così fuori
luogo. Come ha detto don
Lauderio, Rosa sicuramente
vorrebbe così! E, come voleva fare Alessandro, la cosa
che più conviene augurarci
è la voglia di vivere bene, pienamente, intensamente ogni
giorno, aiutandoci a vicenda,
scoprendo le meraviglie di
questo mondo, per arrivare
a cento anni e poter dire
“Io ho vissuto!”
Stefania Longhini
Tutti insieme innanzi a Dio
Le tre bare ai
piedi dell’altare, una accanto all’altra. Da una
parte Sergio,
dall’altra
Rosa, in mezzo il loro caro
Alessandro,
stretti stretti.
Rose gialle
per Sergio,
bianche per
Alessandro,
rosa carico
per Rosa. Intorno una folla immensa.
“Per Gallio è il momento più
duro e difficile un momento
pregnante di dolore, ma intenso di fede”. Don
Lauderio Dal Bianco ha
cominciato con queste parole la Messa d’addio svoltasi nella chiesa di San
Bartolomeo, animata dalle
corali dell’Altopiano. Dalle
parole tratte dal libro delle
Lamentazioni e dalle lettere di San Paolo, don
Lauderio ha tratto spunto per
la sua omelia nella quale ha
ricordato anche il sorriso di
Alessandro, la giovialità di
Rosa, rivolgendo all’assem-
blea parole di speranza.
Dopo la comunione, il momento più toccante, quando
le cugine di Alessandro, Elena e Chiara, sono salite sul
pulpito per leggere un tema
scritto da Alessandro e un
saluto alla zia Rosa ricordando alcuni momenti felici e buffi trascorsi insieme.
Il sindaco Pino Rossi ha
manifestato con alcune brevi frasi la partecipazione
dell’intera comunità a questo profondo dolore. Poi alcuni compagni di scuola di
Ale, con una rosa bianca in
mano, hanno letto la lettera
indirizzata all’amico, scritta il giorno in cui sono venuti a conoscenza della tragedia.
Anche il vescovo di Padova
mons.
Antonio
Mattiazzo ha partecipato
inviando un messaggio riportato dal parroco di
Asiago don Roberto
Bonomo. Alla fine la preghiera del finanziere e, prima di uscire di chiesa,le
note di Vasco Rossi: per
volere degli amici, si è voluto
far ascoltare la canzone preferita di Alessandro “Il mondo che vorrei”.
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Natale 2009
l’Altopiano
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E’ nato il Giulia Gianesini Fan Club
GALLIO
I tanti tifosi di Giulia
Gianesini dell’Altopiano
d’ora in poi avranno un
punto di riferimento importante. Si tratta del neonato Fan Club, fondato
da chi sempre fedelmente la segue nelle sue imprese sportive, condividendo con lei anche ami-
La sede è al bar Commercio di Gallio dove ci si può iscrivere per le prossime uscite la
prima delle quali sarà per la gara di slalom gigante a Lienz in programma il 28 dicembre
cizia, oltre che passione
per lo sci. La sede è,
guarda caso, al Bar Commercio di Gallio dove,
Luca, suo cugino, raccoglie le adesioni di chi in
allegra compagnia vuole
andare a sostenere Giulia
in occasione delle gare di
coppa del mondo. L’idea
del Fan Club è nata proprio in quel bar e a farla
nascere è stata una tifosa
speciale:
Roberta
Gianesini, giovane e bella maestra di sci, scomparsa tragicamente nell’aprile di quest’anno. Per
Giulia era come una sorella, oltre che appunto la
Una proposta della Parrocchia di Gallio per le festività natalizie
“Gallio e i suoi capitelli”
Volume di 180 pagine curato da Danillo Finco
di Cesare Pivotto
Per le festività natalizie
2009, e non solo, la Parrocchia di Gallio propone
quest’anno ai galliesi, ma
anche a tutti coloro,
altopianesi e “ospiti”, che
apprezzano e vogliono
scoprire e conoscere la
realtà delle costruzioni religiose spontanee che
sorgono sul territorio, un
libro: si tratta di “Gallio e
i suoi Capitelli”, frutto
della certosina, meticolosa e sapiente ricerca del
prof. Danillo Finco che è
andato a scovare storie e
motivazioni che hanno
portato alla nascita di
quelle espressione religiose
che sono i capitelli, segni che
caratterizzano capillarmente le
nostre realtà; dopo un’altrettanto precisa nota introduttiva,
Finco ha anche riservato attenzione ai crocefissi (altra
esternazione di fede popolare) ed ai cimiteri militari, concludendo il suo lavoro con una
ricca e corposa appendice
dedicata al Santuario della
Madonna del Buso ed alla sua
storia. In tutto quasi 180 pagine riccamente illustrate con
foto a colori, piacevoli ed interessanti, per capire e conoscere meglio e di più questo
fenomeno.
Il prof. Finco non è nuovo ad
“imprese” editoriali, visto che
ha già al suo attivo altri tre
volumi : “Il Colle Ferragh”
(1996), “Le origini e lo sviluppo dell’identità cristiana nella
Comunità di Gallio” (2002) e
“Gallio – Toponomastica e
Microstoria” (2007).
Nella sua introduzione al libro
il Parroco di Gallio, don
Lauderio Dal Bianco, scrive
far l’altro parlando dei capitelli <… Queste piccole realtà sono un patrimonio di
fede e di storia, che nel tempo continuano a suggerire,
a ciascuno di noi “ una presenza “ tutta spirituale, in
mezzo a tutte le nostre vicende umane, talvolta segnate
anche da tragedie e grandi
difficoltà. Ci sono volti,
raffigurazioni, piccoli segni
lasciati da chissà chi, che ci
aprono il cuore e ci fanno
capire come Dio parla, ai
cuori, ad ogni viandante, in
maniera tutta semplice e profonda …> ed aggiunge <…
La prossima primavera sarà
impegno della nostra Parrocchia di Gallio porre
mano alla sistemazione del
Santuario della Madonna
del Buso. Questa pubblicazione intende sostenere
proprio questo impegno:
crediamo sia importante
far risaltare tutto ciò che
ci aiuta a prendere coscienza delle nostre radici
storiche e di fede, crediamo sia importante riportare alla sua bellezza iniziale questo piccolo Santuario della Madonna del
Buso che tanto ci è caro
…>.
Il teologo don Roberto Tura
sottolinea invece, riferendosi ai
capitelli, come <… La pietà
popolare infatti ascolta volentieri la spiegazione catechistica ben preparata, ne fa
tesoro per un confronto e arricchimento spirituale. Ma
non si accontenta delle idee
luminose: è molto concreta,
desidera tempi e luoghi dove
poter pregare, segni ricchi
di simbolismo in cui invocare e incontrare il mistero di
un Dio che cammina
con noi e ispira il nostro vivere quotidiano. I capitelli, quasi
piccole chiese, fanno parte di questo
anelito umano, più
accentuato in tempi
passati, ad avere un
luogo dove rinnovare la speranza in un
Dio protettore da
ogni forma di male
…>.
Il presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra,
prof. Sergio Bonato,
analizza infine il fenomeno sotto un’altra
angolazione <Di fronte alle trasformazioni profonde del paesaggio ai
nostri giorni, parlare dei capitelli può sembrare qualcosa di sentimentale e di nostalgico, qualcosa di legato al passato, senza riferimento e senza importanza
per il nostro presente. Può
sembrare qualcosa di paesano e di marginale, senza
rilevanza culturale e storica. Invece i capitelli sono
diventati un documento significativo per conoscere il
rapporto di una comunità
con il suo territorio, per
conoscere il processo di
sacralizzazione di uno spazio, nel tempo antico e recente, secondo le indicazioni scientifiche che ci vengono da studiosi di fama internazionale e nazionale, come
Rudolf
Otto,
Henry
Bremond, Giuseppe De
Luca, Gabriele De Rosa….
La ricerca di Danillo Finco
viene a rispondere a queste
indicazioni, considerando il
capitello come un “documento eloquente dell’appartenenza alla cultura rurale,
che considerava la devozione religiosa vincolo capace
di tenere unita e solidale una
contrada intera”. Il capitello era anche considerato
come “una carta d’identità,
su cui sono riportati i dati della
propria connotazione religiosa” …>.
sua prima fan. Organizzata in tutta
fretta e un po’ in
sordina, il Giulia
Gianesini Fan Club
ha già effettuato
una sua prima uscita
ufficiale
a
Soelden. In gruppo
con uno striscione
con scritto “Forza
Giulia”, hanno fatto una grande sorp resa alla nostra
brava sciatrice, che
tra l’altro in quella
gara ha ottenuto un
bel 15° posto.
“Quando li ho visti,
non ci credevo, sono rimasta stupita. E poi mi
son detta: cavoli son qua
per me. Sai che figura se
vado male”. E’ andata
bene invece e sicuramen-
te anche questa nuova
iniziativa può fungere
da ulteriore sprone per
la campionessa a dare
sempre il meglio di sé.
La prossima occasione
per tifare Giulia dal
vivo sarà a Lienz il 28
dicembre dove si disputerà uno slalom gigante valido per la Coppa
del Mondo. Le altre
uscite ufficiali saranno
sabato 16 gennaio a
Maribor, domenica 24
gennaio a Cortina e
giovedì 11 marzo a
Garmisch. Per ulteriori informazioni chiamare il 338.3278361.
Stefania Longhini
Le foto del concorso in mostra a Gallio
Una selezione delle foto che
hanno partecipato al concorso “I Colori dell’Altopiano”
organizzato dal nostro giornale in collaborazione con
Grafica Altopiano e gruppo
Flickr, verrà esposta nella
mostra fotografica programmata per il periodo natalizio dall’ufficio turistico di
Gallio nella Sala Verde del
Municipio. La mostra aprirà i battenti il 23 dicembre
e potrà essere visitata fino
al 6 gennaio (dalle 16 alle
19). Le “nostre” migliori
foto, faranno da contorno a
quelle di 4 artisti-fotografi
locali: Roberto Basso,
Silvano Fabris, Denis
Lunardi e Gianluca Schivo.
Altro simpatico appuntamento legato a questa
esposizione è la serata in
programma il 2 gennaio
all’Auditorium di Gallio
dove i quattro autori pre-
senteranno, commentandole,
alcune loro foto al pubblico.
In quell’occasione verranno
anche premiati i vincitori del
nostro concorso. La serata,
presentata da Stefania
Longhini, avrà inizio alle
20.45.
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l’Altopiano
CINEMA
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l’Altopiano
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Al Bowling Rendola arriva il Texas Hold’em
Il Bowling Rendola continua
a crescere, a rinnovarsi,
con l’introduzione di nuovi
giochi e attrattive. Grande
novità della fine del 2009 è
l’arrivo del Texas Hold’em,
splendida variante del po-
ker, detto anche “alla
texana”, che negli ultimi
anni ha conosciuto una
crescita davvero impressionante, imponendosi
come la variante del poker
più giocata ed apprezzata
al mondo. Il Texas Hold’em
è diventato recentemente
molto popolare anche in Italia, e, vista la grande richiesta, al Bowling Rendola è
stata allestita una sala per il
gioco con quattro tavoli da
Con Vast & Fast addio ai
problemi di asciugatura del bucato
E’ di nuovo inverno, e siamo ancora una volta alle
prese con i problemi di
asciugatura del bucato: il
gelo e le basse temperature, quando non piove o nevica, rendono praticamente
impossibile stendere i panni all’esterno. Capi appesi a
ingombranti stendini da tenere scomodamente in
qualche angolo della casa:
che disagio far asciugare i
pesanti capi invernali! Ci vuole un sacco di tempo e spesso ci troviamo ancora con il
bucato umido e una montagna di altre cose da lavare.
E allora perché non optare
per una soluzione diversa,
valutando l’acquisto di una
asciugatrice, che possa assicurare un’asciugatura immediata, in barba a condizioni meteo e temperature polari! La ditta Vast & Fast, propone asciugatrici a gas prodotte in Europa ed U.S.A.,
vantando il primato di ditta
leader nel settore e confermandosi prima nelle vendite a livello europeo per
quanto concerne macchine a gas per uso domestico. Sull’Altopiano Vast &
Fast la trovate nel punto
vendita di Via Dante ad
Asiago, aperto il sabato
dalle 9.30 alle 11.30 e dalle
16.30 alle 18.30, o su ap-
dieci giocatori. “Il gioco è
aperto a tutti – dicono al
Centro Rendola – purché
maggiorenni, e la semplicità di apprendimento lo
rende adatto a chiunque.
Le vincite non sono in denaro, ma consistono in
buoni spesa da consumare nei negozi che hanno
aderito alla nostra iniziativa, o in premi già in dotazione al Bowling. Sono iniziate le prime partite di prova, e abbiamo cominciato
a registrare un buon interesse da parte della clien-
tela, che non esita a informarsi sulle modalità di gioco”. Il Bowling Rendola si
conferma sempre più come
polo di divertimento e aggregazione, grazie anche ad altre recenti novità, come l’introduzione di nuovi giochi fra
cui le freccette e il calcetto, e
poi il rinnovo delle piste da
bowling con nuove possibilità di vincita. La struttura, con
uno staff tutto al femminile,
dispone oltre che di 8 piste
da bowling, di 5 biliardi da
pool, vastissima sala giochi, tavolo da ping pong,
sala da gioco delle carte,
slot-machine e tanto altro.
Ideale ritrovo di compagnie
e gruppi di amici di tutte le
età, soprattutto nelle fredde
serate d’inverno, il Bowling
vi attende al Centro Rendola,
strada Asiago – Gallio, insieme all’Albergo, al Ristorante
Pizzeria Rendola e al negozio di prodotti tipici locali Tipicamente Asiago, spaccio del
Caseificio Finco di Enego,
che propone diverse idee regalo, con prelibatezze di qualità e assoluta convenienza.
Servizio redazionale
A Cesuna la fortuna si tenta
da Ketty - giochi e tabacchi
puntamento anche in altri
giorni, basta contattare la
signora Gelmina Gheller, a
uno dei seguenti numeri di
telefono: 0424 445491 o 340
1291509. Contattando
Gelmina e recandovi nel negozio di Asiago, potrete vedere i vari modelli di asciugatrici, ricevere maggiori informazioni e prendere accordi per una prova gratuita
e senza impegno per una
settimana a casa vostra. Oltre a un’asciugatura rapida,
si evitano cattivi odori dati dallo smog, si eliminano i residui di detersivo e di polve-
re, la stiratura risulta più facile e veloce poiché il bucato è meno stropicciato e
molto più morbido. Le
asciugatrici a gas della ditta Vast & Fast, con capacità di carico dai 5 ai 10 kg.,
fanno risparmiare tempo e
denaro, perché asciugano
più velocemente dei modelli
elettrici, con consumi assai
inferiori, possono essere collocate in qualsiasi stanza (lavanderia, ripostiglio, sopra la
lavatrice o su un terrazzo
esterno). Si tratta di un aiuto
prezioso nella gestione delle
faccende domestiche, che in
certe stagioni risulta quasi indispensabile, lo confermano
con la loro soddisfazione le
numerose clienti della ditta.
Se volete informazioni dettagliate da chi ha esperienza in
asciugatrici, non esitate, contattate Gelmina Gheller: la
sua esperienza sarà al vostro
servizio.
Servizio redazionale
Con l’apertura, lo scorso
agosto, della nuova ampia
sede di via Magnaboschi
a Cesuna, la tabaccheria
ricevitoria “Giochi – Tabacchi Ketty”, ha ampliato la gamma di servizi offerti alla clientela. Per tentare la fortuna le possibilità sono veramente
tante, tra queste il Lotto,
Superenalotto, Slotmachine, Gratta & Vinci,
e il nuovissimo “Win for
life”. Presso il negozio,
che è anche cartoleria,
oltre ai servizi fax, fotocopie, pagamento bollette e bollo auto, si possono trovare tantissime
idee regalo grazie al fornito reparto giocattoli. Se
ancora non lo conoscete, venite a scoprire tutte
3467763302
le proposte e i servizi di
“Giochi – Tabacchi Ketty”,
e…
...Buona fortuna!
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l’Altopiano
Natale 2009
Foto di Maurizio Gabrieli
LUSIANA
Numerosi ed allettanti gli appuntamenti
in programma per le feste natalizie
jegary
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l’Altopiano
jegary
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l’Altopiano
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La Torta 7 Comuni ha rappresentato l’Altopiano a
Breganze nella serata “Le dolci note del Torcolato”
Grazie a Ilario Cortese e
alla sua “Torta 7 Comuni” c’è stato anche un
momento
dedicato
all’Altopiano nella particolare e suggestiva serata “Le dolci note del
Torcolato” che si è tenuta presso la bar ricaia
della Cantina sociale Beato
Bartolomeo
di
Breganze, un appuntamento durante il quale si
è parlato di vini, violini e
dolci tipici del territorio.
Musica e degustazioni in
un abbinamento d’effetto, nell’incantevole scenario del grandissimo lo-
cale che contiene le
botti, alla presenza di
oltre un centinaio di
persone, con protagonisti l’agronomo Alberto Brazzale, il
liutaio Fabio Dalla
Costa e tre pasticceri
del Consorzio La Gata
(Cortese di Conco,
Pozza da Arzignano e
Tosatto da Sossano).
Dopo la spiegazione
di Brazzale di come
nasce il Torcolato e la
guida alla degustazione di altri vini della
cantina, il liutaio Dalla
Costa, che ha battezzato
un
suo
violino
“Torcolato” in omaggio
al vino della sua città, ha
mostrato come si crea un
violino. I musicisti Luca
Lazzarini e Nicola Lamon
La casa si veste
I buoni profumi
a festa con
dei giorni di festa
Il Filo di Arianna
Una nuova abitazione da arredare, o la voglia di dare un
tocco diverso alla vostra
casa? In qualsiasi caso, per
vestirla a festa, scegliete Il
Filo di Arianna! Si dice “nella
botte piccola c’è il vino buono” e Il Filo di Arianna è un
piccolo negozio, ma con una
scelta molto grande di tappezzerie e tendaggi. Tessuti
stupendi, che arrivano direttamente da Austria, Francia
e Germania, per un ottimo
rapporto qualità/prezzo, e
possibilità
di
spaziare da prodotti
più facili, di buona fattura e convenienti, a
quelli più prestigiosi e
impegnativi. Il suo
negozio ha poco più
di un anno di vita, ma
Arianna ha una più
che decennale esperienza nel settore,
per questo sa capire i gusti dei clienti e
realizzare proprio
quello che hanno in
mente, trasformando le idee in prodotti
finiti, siano tendaggi
che coordinati per la
cucina, il soggiorno,
la taverna, le camere da letto. Se vi serve un consiglio,
Arianna ve lo sa dare, senza
forzarvi in scelte che non siano quelle che corrispondono ai vostri gusti e necessità.A disposizione per preventivi gratuiti,Arianna vi aspetta
nel suo negozio in Via Verdi
ad Asiago (di fianco alla Gastronomia) per mostrarvi tutte le nuove collezioni di tessuti da tappezzeria e
tendaggi, ascoltare le vostre
esigenze, indirizzarvi alle soluzioni migliori, e …
augurarvi... Buone Feste.
Profumi e sapori dei giorni di festa, sono quelli che vi
accolgono alla Casa della Bomboniera di Asiago: l’aroma del caffè, le fragranze dei confetti, del cioccolato,
dei tanti buoni prodotti la cui essenza si percepisce immediatamente, entrando nel negozio e che non possono mancare, soprattutto nei giorni di festa, nelle vostre
case. Caramelle, dolciumi, cioccolato, e tante altre golosità ricercate: alla Casa della Bomboniera trovate le
migliori marche, con le specialità francesi, la cioccolata Valrhona, Domori, Venchi con la linea senza zuccheri, e Steiner con la sua “ciocco terapia”. E poi torroni, torroncini, biscotti, marmellate, grappe selezionate
e particolari. Mentre si gode di tanti buoni profumi, gli
occhi non possono fare a meno di spaziare fra i moltissimi originali articoli che rendono più festosa la vostra
casa, e risolvono qualsiasi necessità di fare un regalo.
Siete a posto con i doni per queste feste? Ricordatevi
che anche per l’Epifania La Casa della Bomboniera vi
aspetta per accogliervi nel suo mondo speciale, fatto
di tante cose buone e di un’infinità di idee per grandi e
piccoli. La Casa della Bomboniera vi aspetta in Piazza
II° Risorgimento ad Asiago, e vi augura Buone Feste.
Servizio redazionale
hanno dato vita poi
a un concerto di musica barocca per Violino To rcolato e
Clavicembalo. Nella
serata, omaggio ai
saperi artigiani,
così affini, del vino
e della musica, si
sono ottimamente inseriti i momenti dedicati alla spiegazione
e degustazione dei
dolci della tradizione vicentina presentati
dai
tre
pasticceri, e abbinati ai
vini dolci e passiti. La
“Torta 7 Comuni”, fatta
di ingredienti semplici e
genuini come il burro
p rodotto dal Caseifi cio
Pennar Asiago, è stata abbinata al vino S. Giorgio. “Mi
ha fatto piacere – commenta
Ilario Cortese – rappresentare il nostro territorio, con questo
dolce
dedicato
all’Altopiano e di esclusiva
produzione della nostra Pasticceria, che è stato apprezzato per la sua tipicità, ben inserendosi nel contesto di una
serata molto par ticolare,
che ha riscosso il favore
dei tanti presenti”.
Silvana Bortoli
Nuova sede
per Itas Asiago
“Anno nuovo, sede
nuova”, si potrebbe dire
così, per annunciare il
trasferimento degli uffici dell’Itas Assicurazioni. In realtà la nuova
sede, in Via Generale
Turba, angolo con Via
Dante sempre ad
Asiago, è già operativa
dalla metà di dicembre.
Egle ed Ettore, nel ricordare che sono a vostra disposizione per
qualsiasi informazione
e necessità assicurativa, colgono l’occasione
per augurare a tutti
Buone Feste.
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l’Altopiano
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Il risveglio delle Ville Venete
Complessivamente nel 2009 sono stati erogati fondi per 11,5 milioni di euro
Per il restauro di questi beni preziosi per il vicentino e per il Veneto
L’Istituto Regionale per le Ville
Venete (I.R.V.V.)
si appresta a chiudere il secondo semestre dell’anno
con lo stanziamento
di altri due milioni di
euro per interventi
di recupero e restauro delle ville
venete. L’I.R.V.V.
ha accolto 7 richieste di finanziamento per un totale di
oltre 1,2 milioni di
euro, a cui si aggiungono anche
800mila euro di
mutui concessi attraverso convenzione con la Cassa di
Risparmio di Venezia.
Nel primo semestre di quest’anno, i finanziamenti per
mutui e contributi di vario
genere da destinare ad interventi di recupero, restauro e valorizzazione avevano raggiunto i 7 milioni di
euro ai quali si erano sommati circa 2,5 milioni di
euro di mutui concessi at-
traverso convenzione con
la Cassa di Risparmio di
Venezia. Il 2009 si rivela
quindi un anno record per
l’attività dell’Istituto, che
ha concesso fondi per circa 11,5 milioni di euro. Si
stima
che
questi
finanziamenti potranno
generare
opere
‘cantierabili’
complessive
per un valore
superiore ai 24
milioni di euro
di lavori attivati nel corso del
2009.
Altre nove domande, ammissibili a contributo,
sono state messe
in lista d’attesa
dal Consiglio di
Amministrazione
d e l l ’ I . R . V. V. ,
presieduto da
Nadia Qualarsa,
per l’esaurimento delle risorse a
disposizione.
Gli
ultimi
stanziamenti
dell’I.R.V.V. relativi all’esercizio 2009
riguardano tre ville nel
Vicentino
( Villa
Garbinati ora Zanotti
Fragonara
Rigo
a
Sandrigo; Villa Nievo
Bonin
Longar e
a
Montecchio Precalcino;
Villa Ferramosca Sesso
Beggiato a Grisignano di
Zocco); due nel Veronese (Villa Ca’ dei Frati a
Pastrengo; Villa Albertini
detta “Alberta” a Verona,
Torricelle San Mattia) e
una nella provincia di
Venezia (Villa Soranzo La Soranza a Fiesso
D’Artico) sia per interventi nella copertura
della villa sia per il restauro degli affreschi.
“Nel 2009 i finanziamenti
complessivamente erogati
dal nostro Istituto per mutui e contributi di vario genere destinati ad interventi
di recupero e restauro hanno superato la somma di
undici milioni di euro, anche
grazie alla convenzione attivata con la Cassa di Risparmio di Venezia”, sottolinea Nadia Qualarsa, Presidente dell’I.R.V.V.
“Non è stato possibile, per
la ristrettezza di risorse finanziarie disponibili, dare
risposta a tutte le domande
pervenute. Tuttavia l’elevato numero di richieste per
il restauro delle ville è un
risultato positivo, che conferma l’importanza e l’at-
tualità del ruolo del nostro
Istituto - spiega la Presidente Qualarsa - ed è la testimonianza di come, negli ultimi anni, siamo riusciti a risvegliare un’attenzione, un
interesse, una voglia di
riscoperta e di tutela di questi straordinari edifici”.
“Compito primario dell’Istituto consiste nella salvaguardia dell’immenso patrimonio delle ville venete sono oltre 4.000 quelle
censite - edifici che hanno
un’identità molto forte in
termini paesaggistici,
architettonici, storici e culturali. L’impegno dell’Istituto è tuttavia anche quello
di farsi promotore presso gli
enti competenti della
valorizzazione di questa
eredità di storia e di cultura. In questa direzione, riconsiderare le ville come
prodotto turistico è diventato un elemento imprescindibile. Ricordo che
l’I.R.V.V. è stato chiamato
dalla Regione Veneto a partecipare al tavolo di lavoro per
stendere il “Piano regionale di
valorizzazione turistica delle
Ville Venete”, progetto a cui
collaborano anche l’Associazione dei proprietari delle ville
e tutti coloro che da anni si battono per la tutela di questi
beni”.
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l’Altopiano
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“Trodi mulini roste cristiani”
LUSIANA
Il giorno di S. Stefano al
Palazzon di Lusiana, il Comune ha organizzato la presentazione del libro di Lorena Ida
Garzotto, con note storiche e
tecniche di Antonio Cantele, a
cura della stessa autrice. Il libro è nato raccogliendo le testimonianze della gente della
Valle del Covolo, o del Chiavone
(Ciòn), che si stende dai margini dell’altipiano fino alla Valle
di Sotto e poi Fara; territorio
straordinariamente ricco di
tracce e di memorie ancora visibili sul terreno e negli edifici,
lasciate da abitanti operosi e ingegnosi, che dalla povertà di
mezzi traevano occasione di
utilizzo ecologico e rispettoso
dell’ambiente.
C’erano nella valle almeno 8
impianti di macinazione (mulini), e 5 pestarini per pilare l’orzo. Il funzionamento quotidiano del mulino e del pestarino è
ricostruito attraverso il racconto di Amedeo Garzotto, che
con lo sguardo dei suoi 85 anni
ricorda quella vita in cui si lavorava “da quando si camminava”, e che ha ricostruito
materialmente anche l’antico
mulino del 1500, perfettamente conservato. In questa terra i
Racconti di vita e di economia della Valle del Ciòn
contadini si spingevano fino all’altipiano a prendere e riportare l’orzo, a tagliare la legna, a
vendere prodotti, per i sentieri
che il libro ricostruisce cercando di ricordare e rendere onore
alle fatiche dei nostri padri e
delle nostre madri, dei nostri
antenati.
Viene ricostruita la loro vita attorno ai mulini, al maglio, ai
campi, che si svolgeva nel secolo scorso, attraverso il racconto e i ricordi dei protagonisti, alcuni emigrati lontano. Ma
il testo non è “…una narrazione ordinata, una trattazione delle attività di una volta, o delle
conoscenze materiali, e nemmeno un racconto letterario: ha
piuttosto lo stesso andamento
capriccioso dei trodi, che seguono la conformazione del
terreno, e ora si interrompono,
ora spariscono dietro una siepe, ora riappaiono, ora cambiano direzione…Solo se li guardi
da lontano in un giorno d’inverno con la neve per terra,
vedi chiaro tutto il reticolo di
passaggi nel bosco, nei prati,
verso le case.”. Così si intrecciano racconti di momenti di
vita con precise descrizioni tecniche e note storiche riguardo
ai mulini, al maglio, ai trasporti.
Le attività quotidiane e stagionali prendevano vita percorrendo a piedi, raramente a mulo, i
sentieri che collegavano in una
fitta rete i vari ambiti; i trodi e
le roste segnano ancora il territorio, e danno l’idea di un utilizzo geniale, rispettoso, e collettivo, della risorse di un ambiente ricchissimo d’acqua.
Sono ricordate anche alcune figure, in particolare di donne,
alcune buffe, altre tragiche, altre ancora tenere, che sono
emerse dai racconti del passato a colorire la trama della vita
nella valle, fatta di altri rapporti
con la comunità, con la famiglia, ora perduti.
La seconda parte del libro è
costituita da itinerari per visitare la incantevole valle, che
ripercorrono i luoghi raccontati nel testo, e fanno rivivere le
attività che quei trodi collegavano: la macinazione, la
novena, la raccolta della legna,
la fuga dei partigiani…..
La memoria è la grande sotterranea protagonista del libro, la
memoria che ci deve sostenere in questi tempi frenetici di
cambiamento. E Amedeo
Garzotto è una memoria storica vivente, che ci riporta vividi
i ricordi di un modo di vivere,
di produrre, che ora neppure
ci immaginiamo. Memoria storica e attiva, perché oltre ad
avere ricostruito il mulino, prima da solo, rotolando macine,
ricostruendo ingranaggi, rimettendo il perno della ruota nel suo
asse, poi con l’aiuto del figlio
Loris, negli anni ’60 si è battuto a lungo insieme agli abitanti
della valle di Sotto, a suon di
lettere, petizioni, articoli, incontri istituzionali, perché la strada
fosse ricostruita e asfaltata, e
la gente che se n’era andata in
pianura per lavorare, potesse
tornare a prendersi cura delle
case abbandonate e riabitarle.
Così la presentazione del libro
sarà occasione per il riconoscimento di questo merito e di
questo valore del signor
Garzotto, attraverso la consegna di una targa da parte del
Comune di Lusiana.
Come lui, molte altre persone
stanno ridando vita a questi luoghi un tempo abbandonati, se
ne curano e ne tengono care le
memorie.
La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione di foto
dell’ambiente della valle, scat-
tate dalla stessa autrice e del
fotografo Sergio Dalle Ave
(Kelly), e da una colonna sonora che costituisce un documento eccezionale: sono musiche registrate nel 1980-85
eseguite dagli ultimi sonatori
dell’orchestrina della Val di
Sotto, di cui si parla nel libro.
Alla preparazione del dvd hanno contribuito il prof.
Zanonato per la consulenza
musicale, e Alberto Brazzale
per la parte iconografica.
Al Palazzon di Lusiana, 26 dicembre ore 17. Seguirà piccolo rinfresco. Siete tutti invitati.
Borse di studio per universitari
Sette borse di studio per studenti universitari meritevoli. È
quanto ha disposto il Comune
di Lusiana. Il motivo dell’impegno economico comunale nei
confronti di chi si distingue
nello studio lo spiega il sindaco,Antonella Corradin: «Vogliamo premiare gli studenti che
hanno dimostrato impegno, capacità, dedizione allo studio,
conseguendo un ottimo profitto nell’anno accademico
auspicando che questo piccolo contributo possa rappresentare un ulteriore motivazione
allo studio». Nello specifico il
Comune di Lusiana emana due
borse di studio da 200 euro per
i più bravi iscritti al primo anno
di superiori, e due borse di studio da 300 euro a chi, residente, si è iscritto al primo anno di
università. Due borse di studio
da 400 euro sono a disposizione per laureati residenti con tesi
di laurea, una per discipline
umanistiche e una per discipline scientifiche, conseguite nell’anno accademico 2009/10
nonché una borsa di studio di
700 euro per tesi di laurea che
riguardino aspetti economici,
politici, sociali o culturali. Le
domande vanno presentate entro venerdì 5 marzo per gli studenti in corso di studio, per giovedì 31 marzo per le borse di
studio per le tesi di laurea.
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l’Altopiano
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Il punto sull’assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili, Cultura e Istruzione
ENEGO
Anche a lei la domanda iniziale di rito: - Che bilancio può
trarre dopo questo anno e
mezzo di operato?
“Positivo, senza dubbio – risponde senza esitare - perché quello che mi ero, che ci
eravamo, prefissati, è stato
eseguito, ciò che avevamo
programmato di fare l’abbiamo fatto e quello che ancora
resta fuori, è comunque in
programma per il prossimo
futuro”.
Le cose più importanti
realizzate nell’ambito sociale.
“Il mio assessorato è piuttosto delicato, raccoglie varie
voci, ma, tra tutte, le politiche sociali sono quelle che
focalizzano la maggior parte
di energie, risorse ed attenzioni, inevitabilmente, soprattutto in un paese come il nostro, di montagna, dove, le difficoltà, i problemi, le richieste d’aiuto, le segnalazioni,
sono numerosissime, anche
in virtù del fatto che la popolazione è prevalentemente
anziana. Ci sono diverse forme di aiuto alle quali il Comune può e deve far fronte,
si va dall’assistenza
domiciliare al compilare mo-
“Il centro diurno per anziani
attivo entro il prossimo anno”
La giovane Ilaria Bussolaro, unica donna in giunta, è anche vice sindaco
duli per gli anziani. Un’iniziativa che mi ha dato soddisfazione e ritengo davvero importante, è ad esempio il servizio che è stato attivato circa un anno fa, per assicurare il trasporto degli anziani e
disabili presso il distretto
dell’Ulss; anche a questo
proposito, il Comune ha acquistato un attrezzatissimo
pullmino e con il contributo
dei volontari della protezione civile questo servizio è
assicurato soprattutto nei
giorni in cui si effettuano i
prelievi per gli esami di laboratorio, le persone che ne
fanno richiesta, vengono accompagnate in distretto e
quindi riportate a casa. Nel
mio paese, come molti altri
che si trovano in zone disagiate, molti anziani sono soli,
e anche andare a fare la spesa, o a farsi una visita, diventa un problema. Ecco perché
tra i progetti più importanti
rientra il centro diurno per
anziani, si tratta di un altro
corpo del grande fabbricato
che una volta era la Colonia
Bassanese, un centro diurno
adiacente al Distretto Sanitario. E’ appena partito l’appalto per affidare i lavori di sistemazione dei locali che accoglieranno non solo spazi per
il tempo libero, per l’aggregazione, ma anche una mensa, mensa che spero possa
produrre anche i pasti da portare a domicilio, anche questo è un grande importante
servizio da assicurare al nostro paese; le previsioni dicono che dovrebbe essere attivo entro il prossimo anno.
Una cosa che mi dispiace è
che, dopo alcuni mesi di lavoro, ad esempio lo sportello
di consulenza psicologica, ed
altre iniziative legate alla legge 309 e a contributi regionali, come quella rivolta ai
giovani che il sabato sera venivano accompagnati in discoteca con un pullmino, sono
per il momento sospesi in attesa, speriamo, di essere
rifinanziati. Un’altra cosa che
non voglio dimenticarmi, perché la ritengo doverosa nei
confronti dei nostri bambini,
UN LIBRETTO DI RISPARMIO
IN DONO AGLI ULTIMI NATI
Una bella iniziativa ha riscaldato il freddo sabato
prenatalizio di Enego, un’iniziativa voluta dall’Amministrazione Comunale, che ha
coinvolto Poste Italiane: regalare ad ogni bimbo nato nel
2009 un libretto di risparmio
postale con ben 200 euro. Un
gesto sensibile che vuole sicuramente porre attenzione
sulle famiglie sui nuovi nati
che significano futuro per i
nostri piccoli paesi gravati da
tante difficoltà. Alla proposta dell’Amministrazione di
Enego e del suo Sindaco Igor
Rodeghiero, hanno risposto
con entusiasmo le Poste ed
in particolare il responsabile
della filiale di Bassano Livio
Rado, che come ha dichiarato, è sempre un piacere
poter in qualche modo aiuta-
Foto Gabrieli
re ed incentivare bimbi e giovani studenti. A Enego
un’iniziativa del genere non
è del tutto nuova, ma per risalire agli ultimi bambini “baciati dalla fortuna” si deve
andare a circa 18 anni fa!
Insomma è stata rispolverata
una intelligente pratica, per
aiutare i bimbi e le loro famiglie, un dono che vuole essere una speranza, un incoraggiamento. Alla cerimonia,
che si è svolta in sala consigliare, erano presenti il sindaco Rodeghiero, la vice sindaco Ilaria Bussolaro, il rappresentante di Poste Italiane Rado, la responsabile della sede postale di Enego
Katia Spagnolo e quella di
Stoner, dove sono stati depositati i libretti, Marina
Caregnato, e naturalmente i
genitori, molti dei quali hanno
scelto di portare anche i piccoli protagonisti, 12 in tutto.
Il più grande non ha ancora
un anno, il più piccino, Stefano Peruzzo, presente all’appello, ha solo 15 giorni, ed ha
già ottenuto un piccolo primato, come ha sottolineato il sindaco, è stato il bimbo più piccolo a metter piede, o meglio
a far presenza, in sala consigliare. Dopo la gioiosa consegna dei libretti è stata regalata ad ogni famiglia una
cartolina postale impreziosita
dal bel francobollo natalizio
che ogni anno Poste Italiane
stampa e che quest’anno rappresenta una bellissima Natività; infine è stato offerto a
tutti i presenti un piacevole
rinfresco.
Stefania Simi
in quanto si preoccupa della
loro sicurezza, è l’iniziativa
del nonno vigile, che prenderà il via con il nuovo anno.
Molti bambini che frequentano la scuola elementare,
devono, per raggiungere la
scuola, attraversare la strada provinciale in un punto
che è particolarmente pericoloso e brutto, in quanto nei
pressi di una curva. Fino ad
ora
il
servizio
di
attraversamento è stato assicurato dalla Polizia Locale,
ma solo dopo mezzogiorno,
in orario di uscita dalla scuola; con la disponibilità dei nonni vigile invece assicureremo
questo prezioso servizio anche alla mattina”.
Passando all’ambito Cultura?
“Abbiamo cercato di dare
un offerta culturale diversificata, e comunque ricca,
e penso sinceramente che
soprattutto nella stagione
estiva questo sia stato realizzato, conferme fra l’altro
mi sono giunte anche, e lo
dico con orgoglio, da insigni
professori di storia un esempio, fra tutti il prof. Isnenghi
docente a Venezia, che ha
molto apprezzato la mostra
fotografica su Paolo Monelli che abbiamo allestito
tra luglio e agosto, grazie
anche alla disponibilità del
Museo della Grande Guerra di Borgo Valsugana.Le
proposte sempre legate alla
storia del territorio, sono
state, le conferenze dei giovedì della storia, dove si è
spaziato; abbiamo parlato di
Grande Guerra, ma anche
di storia ebraica, una proposta in più, si spera uno
stimolo in più. Ci sono state poi coinvolgenti serate
teatrali, i fili conduttori sono
stati sempre la storia ed il
territorio. Per rendere poi
tangibile la nostra storia, e
dare la possibilità anche a
chi non la conosce di entrare nel merito, sono state
organizzate uscite guidate
in
siti
storici
ed
archeologici. Sempre collegato alla storia è poi il progetto che troverà realizzazione entro spero la prossima estate, ovvero un museo paesano, nei locali che
si trovano a fianco della
torre scaligera, uno spazio
che potrà accogliere anche
mostre. La scorsa estate
poi, con grande soddisfazione, il nuovo palazzo della
Cultura e del Turismo, è
tornato a nuova vita, sono
stati terminati i lavori di
ristrutturazione e lo si è
inaugurato alla grande, accogliendo una prima dell’Opera Estate festival di
Bassano; ma anche in quel
caso non ho voluto trascurare il sociale, anzi , e così
alcune serate sono servite
per raccogliere fondi per diverse buone cause. Una
cosa mi piacerebbe realizzare, e penso che sarebbe
molto utile, sia per un discorso culturale, ma anche
sociale, che il nostro teatro
fosse sfruttato anche da
gruppi teatrali paesani, che
da anni entrano in attività
solo in occasione del carnevale, e per un pubblico
ridotto. Sono gruppi che
fanno divertire, mi piacerebbe trovassero il coraggio e la forza per fare qualcosa anche extra carnevale, e per questo sto pensando di proporre una sorta di
scuola di recitazione. Ho
visto che le proposte che
invitano
ad
un
coinvolgimento di gruppo
hanno avuto tutte un notevole e veramente inaspettato successo, e mi ha fatto
un gran piacere. Una scoperta molto positiva, corsi
che hanno dato un pretesto,
un motivo a molti per uscire, incontrarsi, fare gruppo.
Mi riferisco al corso di
Nordic Walking che si è
svolto fra maggio e giugno,
al corso di nuoto over 50,
dovevano essere solo 10 lezioni ed invece il Comune ha
deciso di contribuire per altre 10. Hanno riscosso un
grande successo anche i
corsi di informatica organizzati in primavera ed in autunno, mi ha fatto piacere
vedere che l’offerta è stata
accolta tanto dai giovani
quanto
dagli
ultra
sessantenni!”
Tra i progetti per il futuro che cosa c’è?
“Più avanti vorrei proporre
un corso di inglese e personalmente ci terrei ad organizzarne uno di lingua
cimbra, la nostra lingua madre che non deve morire, e
quindi sta anche a noi con
queste iniziative tenerla in
vita. Mi pare di aver detto
tutto, la speranza è quella di
riproporre una stagione estiva altrettanto ricca di quella appena trascorsa, spero
che anche questa stagione
invernale possa offrire spettacoli ed iniziative gradite ai
più, e dato il momento ne approfitto per augurare a tutti
un Buon e tranquillo Natale
allietato dalle proposte dell’Amministrazione e che i
buoni risultati fiocchino!”
Stefania Simi
Al via l’iniziativa “Gratta e parcheggia”
Ad Enego ha preso il via il progetto sperimentale soste
regolamentate con cartella
prepagata, ovvero Gratta e
Parcheggia. Per circa un anno,
fino all’autunno scorso,
sono state in vigore le
soste a pagamento
usufruendo di parchimetri; dal 10 dicembre
scorso invece, e fino al
10 gennaio 2010, sempre con l’intenzione di
valorizzare e dare
fruibilità al centro storico di Enego e di agevolare, in particolari periodi dell’anno, la sosta da
parte delle persone che
intendono usufruire dei
servizi e delle attività
commerciali nei pressi della
piazza, consentendo il ricambio delle auto in sosta ed agevolando quindi la sosta breve,
sono stati istituiti questi par-
cheggi con il sistema del pagamento attraverso scheda
prepagata. Il costo per un’ora
sarà di 1 euro, che è anche il
costo minimo di una cartella.
I primi trenta minuti di sosta sono regolamentati con
utilizzo del disco orario indicante l’orario d’arrivo e
non sono quindi a pagamento, se la sosta si protrarrà oltre i 30 minuti allora dovrà essere esposta
la scheda. Le schede saranno in vendita presso diversi negozi e locali del
paese. Si troveranno inoltre aree di sosta a disco
orario per 20, 60 e 120
minuti e aree di sosta libera.
S.S.
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Natale 2009
l’Altopiano
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La volpe e l’urogallo, in un libro
le suggestive foto di Silvano Fabris
Per ogni scatto una storia. E sono ben 150 quelle raccolte
nel volume intitolato “La Volpe e l’Urogallo, presentato domenica 20 dicembre presso l’hotel Europa di Asiago.
L’autore delle stupende immagini che raccontano la meravigliosa natura dell’Altopiano è Silvano Fabris. Ad arricchire
l’opera, un’introduzione di Ermanno Olmi e i testi di Daniele
Zovi. “Viviamo tempi difficili – ha sottolineato proprio Daniele Zovi presentando l’opera – ma ci sono cose che ci
danno barlumi di speranza. Come questo libro. L’Altopiano
è uno scrigno che racchiude oggetti molto preziosi che spesso non riusciamo a vedere. Silvano Fabris ce li mostra, come
NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA
a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni
mostra la sua passione totale per la fotografia naturalistica
che richiede anche particolari doti fisiche: resistenza al freddo e alla fatica e anche molto coraggio. Per ogni scatto c’è
infatti un lavoro lunghissimo e spesso difficoltoso”.
Le 150 foto rappresentano una selezione delle migliaia che
Silvano Fabris ha realizzato in 30 anni di attività. La pubblicazione di questo libro è stata resa possibile grazie all’interventi
dei fratelli Mosele, Marcantonio e Vito, e di Sandro Baù,
“asiaghese – l’ha definito Zovi - emigrato in Umbria, ma che
come tantissimi altopianesi non perde il legame con la proprio terra, torna e fa anche cose utili”.
S.L.
Caldogno raccontato
da Bruno Maculan
Il libro presentato in Comunità Montana
è edito dall’Istituto di cultura cimbra
Festività Natalizie
Sono le prime festività natalizie del Museo, nato il 1° giugno di
quest’anno 2009. L’edificio è ora immerso nel paesaggio invernale di prati e boschi e dalle finestre si gode la vista delle cime
innevate più alte dell’Altopiano. A pochi metri passa una delle
piste per lo sci di fondo del circuito del Golf e il parcheggio del
Museo può essere il punto di partenza per passeggiate con le
ciaspe nei dintorni (senza calpestare la pista battuta!). Il Museo
si trova il località Kaberlaba, a 10 minuti dal centro di Asiago:
poco dopo l’albergo-ristorante “La Baitina”, si stacca sulla destra Via Casa del Pastore, che scende fino alla grande casa gialla che
subito si nota tra i prati innevati.
Il Museo è aperto tutti i giorni, dal
26 dicembre al 6 gennaio, dalle ore
10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle
17.00. Rimarrà chiuso solamente il
pomeriggio del 31 dicembre e il 1°
gennaio (anche noi facciamo festa…). Le visite guidate all’interno
del Museo, della durata di un’ora e
mezza circa, si svolgeranno alle ore 11.00 dei giorni 27-28-30
dicembre e 3-5 gennaio. Per una migliore organizzazione, è meglio
prenotare telefonando al Museo, durante l’orario di apertura, al
numero 0424 463170. Oltre alla visita delle sale espositive, ci si
può fermare a vedere la mostra temporanea “Bianco nero sotterraneo”, i video sulle esplorazioni in grotta, il bookshop con le
nostre pubblicazioni e i calendari 2010. Inoltre, il 27 e 28 dicembre, saremo presenti al “Mercatino di Natale” dei Giardini di
Asiago, a disposizione per ulteriori informazioni.
Buone Feste dal Museo dell’Acqua!
Chiara Stefani
In una sala della Reggenza
gremita si è tenuta la conferenza di presentazione del libro di Bruno Maculan “Francesco Caldogno: il leone di S.
Marco sulle montagne di
Vicenza”. L’autore, sospinto
da una personale curiosità diventata ricerca storica autentica, ripercorre la vita di
Francesco Caldogno portando la conoscenza dello
storiografo altopianese oltre
il solo fatto di aver redatto nel
1598 per la Serenissima la
sua relazione sulle “Alpi
Vicentine e de’passi e popoli
loro”. Un’opera che. al tempo. nemmeno lo stesso
Caldogno poteva pensare che
sarebbe diventata la pietra
miliare nella storiografia moderna dell’altopiano, fungendo da spartiacque tra il Medioevo e l’Età moderna.
Caldogno rileva i confini
altopianesi e organizza la sua
difesa in quanto punto strategico nelle relazioni tra Venezia e l’Impero Asburgico,
ma entra anche nei dettagli
delle problematiche del tempo; da quello della popolazione e la difficoltà di sopravvi-
vere in montagna ai problemi “diplomatici” dell’epoca
come le continue tensioni
con il vicino trentino sia tra
Enego e Grigno per il controllo della Marcesina, sia tra
Rotzo e Levico per le
Vezzene. Maculan, che già
per la redazione del libro si
serve di documentazione inedita rinvenuta negli archivi e
nelle biblioteche di Vicenza
e Venezia, ha poi compiaciuto il pubblico con altri documenti storici e foto non presenti nel volume, ma che
sono servite proprio da supporto nel raccontare il
Caldogno uomo. Il libro è
pubblicato dall’Istituto di
Cultura Cimbra di Roana
con il contributo della Regione Veneto. “Un giusto riconoscimento - detto il presidente dell’Istituto di Cultura
Cimbra Sergio Bonato - ad
un lavoro ben fatto e che va
ad arricchire la nostra conoscenza di Francesco
Caldogno autore della relazione sulle alpi vicentine che
il nostro Istituto ha pubblicato in due edizioni”.
Gerardo Rigoni
29 dicembre Sala Consigliare di Rotzo
“Altipiani di Fuoco”,
ultimo libro di Malatesta
Martedì 29 dicembre sarà presentato a Rotzo il
nuovo libro di
Leonardo
Malatesta dal titolo “Altipiani di
fuoco”. Il volume, edito dall’Istituto per la Storia
del Risorgimento
Italiano, tratta dell’offensiva
austriaca del maggio – giugno
1916 in Trentino. L’opera,
che si avvale della prefazione del generale Enrico Pino
comandante del Comando
Militare Esercito Veneto,
tratta la genesi dell’idea di
effettuare l’operazione contro l’alleata Italia, da fine ‘800
fino allo scoppio del conflitto
mondiale. Successivamente,
si parla dei preparativi dell’offensiva da parte
austroungarica con una approfondita analisi delle operazioni militari. Non è la solita storia delle battaglie,
ma vengono esaminati vari
fattori, quali la funzione dell’apparato logistico, le rimozioni degli alti ufficiali,
come il caso del generale
Roberto Brusati, comandante la 1ª armata, la giu-
stizia militare,
per determinare l’efficienza
dello strumento militare italiano nel periodo in esame. In
questo volume
vengono utilizzati
documenti provenienti dagli archivi militari italiani e austriaci, ma
anche da archivi privati, fino
ad ora sconosciuti. A corredo del libro, vi sono cartine
che seguono lo svolgersi delle
operazioni e fotografie del
fronte. L’autore è il dott.
Leonardo Malatesta, vice
direttore della Fondazione
Museo Storico del Nastro
Azzurro di Salò e il Direttore del Comitato Scientifico
dell’Associazione Culturale
Tagliata della Scala e dirige
per la casa editrice Temi, la
collana storica Le Sentinelle
di Pietra. Tra i suoi volumi
possiamo ricordare “Il dramma del forte Verena”, “Il
forte
di
Cima
Campolongo”, “La guerra
dei forti”. L’appuntamento
con la presentazione è presso
la Sala consigliare di Rotzo,
ore 20,30.
G.D.F.
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Natale 2009
l’Altopiano
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“I grandi animali Spettacolo teatrale all’Osservatorio
selvatici delle
Nell’anno internazionale dell’Astronomia una manifestazione molto particolare proposta
montagne italiane” nel periodo natalizio. Si aggiungono una mostra e le osservazioni guidate del cielo
Premiati i vincitori del concorso fotografico in
omaggio a Mario Rigoni Stern indetto dal CAI
Sabato 19 scorso alle ore 17, nella Sala consiliare del Comune
diAsiago ha avuto luogo la premiazione del concorso fotografico in omaggio a Mario Rigoni Stern. Presenti il Vice-sindaco
Roberto Rigoni, i membri della giuria, il Presidente del CAI locale, Franco Pivotto, promotore del Concorso col CAI di Mirano (Ve) e col “Comitato Scientifico del Veneto Friuli Venezia
Giulia” (rappresentato da un infortunato Ugo Scortegagna e da
un commosso Gianni Frigo). 38 i fotografi ambientalisti partecipanti, di cui son state visionate dalla giuria composta da fotografi e
naturalisti, ben 127 immagini. Già dal 19 dicembre scorso e fino al 6
gennaio prossimo, le opere partecipanti sono esposte in una mostra
fotografica, allestita al I° piano del palazzo Millepini (ivi spostata dal
Municipio per motivi logistici), di cui che consigliamo caldamente
una visita. Dopo le festività, la mostra diverrà itinerante, con la possibilità per i visitatori, di votare a loro volta, oltre alla giuria, le immagini migliori. La palma della vittoria è andata al nostro Roberto
Costa, con l’opera: “Vibrazione d’amore – Urogalli”, tema a lui
assai caro, con la seguente motivazione: “Immagine di straordinaria costruzione grafica, caratterizzata da uno speciale equilibrio cromatico e da un rapporto tra luci e ombre che ne mette
in risalto tutti i particolari costruttivi e in particolare i due
soggetti. La staticità della femmina si coniuga mirabilmente col
dinamismo del maschio, espressa nel movimento rotatorio del
capo. La tensione e la delicatezza del momento del corteggiamento, viene espressa in tutta la sua affascinante dimensione
selvatica e l’occhio dell’osservatore, coglie un frammento temporale di naturalità autentica delle grandi foreste alpine”. Unico
suo commento, con l’umiltà che lo contraddistingue, è stato: “Ritenevo di potermi piazzare bene, ma non mi aspettavo certo il primo
premio, data la bellezza e la difficoltà tecnica rappresentata dalle
immagini prodotte”. Tanti anni di passione, di straordinaria produzione fotografica e gli innumerevoli riconoscimenti, non gli
han montato la testa ed è per questo che ci piace. La seconda piazza, è stata assegnata a Stanislao Basileo per l’opera:
“Camoscio nella neve” e la terza, a Bruno Boz con l’opera:
“La prima nevicata”. Ai tre vincitori, una targa un libro fotografico e un piccolo bonus.
Beppa Rigoni Scit
In occasione delle prime osservazioni scientifiche della
luna di Galileo Asiago, assieme agli osservatori astronomici di Padova, ha organizzato delle iniziative per il periodo natalizio.
Si inizia con la mostra al palazzo Millepini dal titolo
“Galileo, Venezia e la Luna”
dove, attraverso documenti
ed immagini originali, si raccontano i legami scientifici
che portarono Galileo a fare
le sue scoperte; dalle notizie
raccolte da tutto il mondo a
Venezia all’incontro con il
frate Paolo Sarpi.
Si prosegue con le iniziative
“una notte da astronomo”
dove i partecipanti possono
osservare i veri astronomi al
lavoro, le serate a tema “I
mercoledì della luna”, “Il cielo di Galileo”, “La stella di
Betlemme” e “La stella dei
Magi” con osservazioni guidate ed infine due serate teatrali.
Il primo “1609 Annus
Mirabilis” di Carlo Bertinelli
in scena domenica 27 e lu-
nedì 28 dicembre, con replica il 2 e 3 gennaio, all’Osservatorio dei Pennar. Nello
spettacolo la compagnia
TeatrOrtaeT porterà il pubblico alla scoperta di Isabella e Francesco Andreini, due
comici del ’600 che si troveranno coinvolti nelle vicende
di Galileo.
Mercoledì 30 dicembre invece alle 21 al Millepini andrà
in scena “Sidereus Nuncius”
con Deda Cristina Colonna
e Mara Galassi.
Gerardo Rigoni
Concerto di Natale a Roana
L’associazione Artemusica di
Roana in collaborazione con la
locale parrocchia, il Comune,
la Pro Loco, il gruppo Alpini e
con l’indispensabile aiuto della comunità San Giovanni Battista, organizza per domenica
27 dicembre alle ore 21 nella
chiesa di Roana uno straordinario quanto insolito concerto
di Natale intitolato “Il presepe
di Francesco”.Ad esibirsi sull’altare la compagnia lirico teatrale “Il magico Baule”, diretta dal M° Marcello Merlini
e accompagnata al pianoforte
dal M°Alberto Braghini.
Il concerto narra la storia della nascita del primo presepe,
ideato e realizzato da San
Francesco per gli abitanti di
Assisi. Non un semplice concerto, ma un vero e proprio
spettacolo, imperniato sull’esibizione di una compagnia formata da trenta elementi di cui
quindici solisti, soprani,
mezzosoprani, attori e ballerini. Come dentro ad un baule
oggetti e stoffe di ogni sorta e
fattura interagiscono dando
luogo a qualcosa di particolare che si può apprezzare solo
una volta aperto il contenitore, così la compagnia che arriva dalla provincia di
Bergamo, eseguendo brani
natalizi molto conosciuti dal
grande pubblico, ricostruirà
attraverso
i
costumi
l’ambientazione di Assisi medievale, facendo rivivere i personaggi della sacra rappresentazione e dando un senso alla
loro presenza nel presepe.
Il linguaggio degli attori sarà
ora vagamente naif, ora
riecheggiante il sapore medievale, così da trasferire alla rappresentazione una patina di
dolcezza e di semplicità tipica
della spiritualità francescana.
Uno spettacolo per gli occhi,
una gioia per l’udito grazie alle
musiche di Bach, Haendel,
Pergolesi, Bizet, Gounod e alle
molte melodie tradizionali.
Il gospel dei Blue
Bop al Millepini
Concerto di Natale diverso ad
Asiago. Dopo anni in cui è
stata la musica classica protagonista del tradizionale appuntamento natalizio, quest’anno sarà di scena la musica gospel e spiritual proposta dal quartetto vicentino
“Blue Bop”. Il concerto, organizzato dall’associazione
“Pro loco Asiago e Sasso”,
si terrà martedì 29 dicembre
alle 21 al teatro Millepini di
Asiago.
Durante il concerto Bruno
Conte, Luca Jacobacci,
Claudio Ghirardello e Vittorio Ghirardello, accompagnati
al pianoforte da Lorenzo
Fattambrini, proporranno uno
spettacolo musicale dal titolo “Good news/ Were you
there?”, un ritorno alle origini della musica vocale
afroamericana, con il quartetto che, attraverso spirituals
e gospel, offre performance
che coinvolgono il pubblico e
lo rende non più spettatore
ma interprete.
La prevendita dei biglietti è
attiva agli uffici del turismo
comunali. Il prezzo del biglietto è di 15 euro, 10 il ridotto.
G.R.
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l’Altopiano
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Campioni di ieri e di oggi
Giulia Gianesini: quando
lo sport è spiritualità
Dagli esordi alle grandi soddisfazioni: le abitudini, gli obiettivi e le confidenze di un’atleta
Giulia Gianesi, classe ’84 e
residente a Gallio, sta collezionando un successo
sportivo dietro l’altro; dopo
l’inserimento nella Squadra
nazionale di Coppa del
Mondo Gigante-Slalom nella stagione 2007/2008, durante l’annata sportiva appena trascorsa ha ottenuto
le più grandi soddisfazioni:
innanzitutto ha partecipato
con apprezzabili risultati alla
Coppa del Mondo (14° posto slalom gigante La
Molina, 26° posto slalom
gigante Maribor, 32° posto
slalom gigante Ofterswang,
34° posto slalom gigante
Semmering), ha ottenuto un
buon piazzamento nell’ambito della Coppa Europa (3°
posto classifica generale
slalom gigante, 3° posto
slalom gigante Schruns, 5°
posto slalom gigante
Funasdalen, Lenzerheide e
Jasna, 12° posto slalom gigante Trysil e Crans Montana, 17° posto slalom
spaciale Trysin) e ottimi
piazzamenti nelle gare internazionali FIS (1° posto
slalom gigante San Martino
di Castrozza, Nevegal e Val
Zoldana).
Inoltre, durante la stagione
2008/2009, è arrivata anche la vittoria ai Campionati Italiani (sempre nello
slalom gigante) e l’elezione ad atleta vicentina dell’anno.
Sono tutti importanti traguardi, che partono da un
grande impegno personale
e da un coinvolgimento che
va oltre la semplice ambizione sportiva.
La carriera di Giulia inizia
in tenera età, grazie alla
grande passione dei genitori
per la disciplina: un po’ per
scherzo, Fabrizio Tescari
spinge i cognugi Gianesini
a iscrivere la loro figlioletta
di cinque anni all’Unione
Sportiva Asiago Sci. La relativa tarda età della giovane atleta non l’ha fermata
dal coltivare questo sano
hobby che, piano piano, è
arrivato a essere una parte
integrante della sua stessa
vita. Fino ai 16-17 anni,
quello per lo sci è per Giulia
uno svago, ma, passate le
categorie e con i primi rilevanti risultati, lo sci inizia a
essere una vera e propria
passione, una parte integrante del suo essere.
Così i genitori hanno deciso di compiere un vero e
proprio investimento su di
lei, una decisione costosa
sotto ogni punto di vista;
quello che inizialmente è
uno sport accessibile a tutti, diventa fonte di grande
sacrificio per Giulia e per
la sua famiglia, basti pensare alla sola difficoltà di
arrivare al diploma presso
il Liceo Linguistico di
Bassano: oltre alla frequenza non costante (che le
avrebbe fatto perdere qualche anno ad Asiago), si è
aggiunta la distanza e la
mancanza di trasporti adeguati ai suoi orari di allenamento, andando a gravare
sulla sua famiglia. Nonostante le difficoltà, l’atleta
altopianese sarebbe pronta
rifare tutto per questo sport
che ama così tanto: dalle
alzatacce ai panini mangiati
velocemente durante il
viaggio da Bassano alle piste, grazie alla disponibilità
economica e morale della
sua famiglia e alla sua grande tenacia.
Naturalmente, è arrivato
anche per lei il momento in
cui le forze spese e i risultati ottenuti hanno dato i
loro frutti: anche il Comitato Veneto e la Nazionale
contribuiscono al mantenimento dell’atleta, in maniera proporzionale alla resa in
pista. Da tre anni, Giulia fa
parte delle Fiamme Oro
Polizia, cosa che ha fatto si
che l’atleta gravasse molto
meno sulla famiglia, comunque felice di appoggiare una figlia che sta dando
continue soddisfazioni.
Il fatto di dover impegnarsi
per conseguire risultati
comporta un grande stress
che fa comunque parte del
gioco e della vita: per Giulia
lo sport è un insegnante di
vita, permette infatti di capire quali siano i nostri limiti e dà anche la capacità
di aggregarsi (anche nell’ambito di sport in cui è importante la prestazione individuale), insegna a convivere e ad accettare i compromessi, un po’ come nell’ambito della scuola e del
lavoro.
Nonostante i risultati già
raggiunti possano far sperare a buon diritto in un futuro sportivo radioso, Giulia
resta con i piedi per terra,
considerando lo sci come
una parentesi della sua vita,
motivo per cui, a
differenza di molti
atleti, ha deciso di
dare molta importanza allo studio e
di impegnarsi a conseguire il diploma.
La sua giornata
tipo, ogni settimana
in una località differente, inizia alle
sei del mattino, prosegue fino all’ora di
pranzo con gli allenamenti sulle piste;
dopo una piccola
pausa (che non si
vergogna di spen-
dere guardando Uomini e
Donne), riprende l’allenamento in palestra, insieme
alle altre componenti della
Squadra Nazionale.
I suoi diversivi sono tutti
correlati allo sport: le piace
giocare a calcio e a tennis.
Tra gli obiettivi futuri c’è
quello di entrare in maniera permanente nella
Starting List della Coppa del
Mondo, le Olimpiadi di
Vancouver del 2010 (per cui
però ci sono 4 posti di cui 3
già assegnati, per quanto
riguarda lo slalom gigante)
e un buon piazzamento in
Coppa del Mondo.
Il suo ringraziamento, in
questo momento, va al suo
sponsor (MTRev di Isola
Vicentina), alle Fiamme
Oro, alla famiglia e agli amici, oltre che al suo
preparatore atletico Raffaele Tendi.
“Il momento più incoraggiante della mia carriera
sportiva è stata la vittoria ai campionati Italiani
Assoluti – ha dichiarato la
giovane atleta – è stato
bello piazzarsi davanti a
chi vince sempre, specialmente per me, che faccio
le migliori pr estazioni
durante gli allenamenti e
rendo meno in gara”.
Se c’è stato questo momento incoraggiante ce ne
è stato uno di profonda crisi individuale prima che
sportiva: la scomparsa della cugina Roberta, per lei
particolarmente dolorosa
dato il legame simbiotico
che le legava, la passione
per lo sci che le ha unite e
che lo scorso anno le ha
divise. Giulia ha vissuto
l’accaduto come una grande perdita e come un tradimento da parte dello sport
che tanto amavano entrambe e, per due mesi, non ha
più voluto allenarsi. Dopo
profonde riflessioni e tanto
aiuto da parte di chi le è
stato vicino, l’atleta
altopianese si è convinta di
voler sciare anche per Roberta e, da quando sente di
sciare assieme a lei, è convinta di avere una marcia
in più: se nei fatti la vita le
ha divise, idealmente sono
ancora unite sulle piste:
quando lo sport nasce come
un gioco, diventa passione
e sfocia nella spiritualità.
Martina Rossi
8
l’Altopiano
Natale 2009
INLINE
A metà percorso. Con il turno
prenatalizio si è conclusa la
prima parte della regular
season. Ad essere precisi,
però, mancano ancora due
recuperi, decisivi per determinare la “regina d’inverno”.
Un’inedita lotta a tre che vede
coinvolte Edera Trieste (24
punti), Rigoni di Asiago Vipers
(22) ed il sorprendente
Civitavecchia (20), unica formazione ancora imbattuta in
Serie A1. E proprio i laziali
saranno protagonisti dei due
incontri che ancora mancano
all’appello: uno in casa, contro Asiago, ed uno in trasferta, ad Arezzo. Le gare saran-
www.giornalealtopiano.it
25
Per incoronare la “regina d’inverno”
bisognerà attendere il nuovo anno
La Rigoni di Asiago Vipers chiude il 2009 al secondo posto, in attesa del
recupero con la rivelazione Civitavecchia. E’ lotta a tre per il primato
l’amministrazione comunale
di Asiago ha già dato il benestare per un Vipers-bis
nella primavera 2010.
Archiviato il “Six in the City”
(questo lo slogan celebrativo
per lo scudetto n.6) e superata un’estate un po’
travagliata, i campioni d’Italia si sono immediatamente
ripresi l’unico trofeo sfuggito nella precedente stagione:
la Supercoppa Italiana. Il 6
gennaio, infatti, finì nelle mani
dell’Edera Trieste allenata
ne abitudini, affondando golosamente le mani nell’ennesima Coppa Italia (Edera
“sfalciata” nel doppio confronto). L’anno si è quindi chiuso
con una vittoria (1-7) in campionato sulla pista “Pikelc” di
Opicina, casa del Polet Trieste.
Sicuramente una partita che resterà nella memoria dei protagonisti, non certo per questioni
legate ad aspetti tecnici o di risultato, quanto piuttosto per la
temperatura, abbondantemente
sottozero (la struttura ha un lato
Foto di Carlo Dal Sasso
Pattinaggio artistico su ghiaccio
Filippo Ambrosini conquista il titolo
di campione italiano junior A maschile
no disputate nel mese di gennaio. Tornando alle “vipere”,
si chiude un anno, il 2009, che
resterà comunque nella memoria di tutti, giocatori, dirigenti
e tifosi, in quanto le ha viste
giocare, finalmente (e per la
prima volta), in uno stadio
vero e proprio ad Asiago,
all’Odegar. Un’esperienza
indimenticabile, coronata con
il sesto scudetto consecutivo (unico rammarico l’averlo vinto in trasferta, a
Vicenza), che comunque potrebbe anche non essere unica, visto che nei mesi scorsi
dall’ex tecnico e capitano
degli arancioneri Cristian
Rela; mentre otto mesi più
tardi, il 6 settembre, la
Supercoppa ha fatto ritorno
sull’Altopiano in seguito alla
vittoria in rimonta nel derby
con il Vicenza. Il 2009 è quindi proseguito con l’Europa e
con quel secondo posto che
ha lasciato non poco amaro
in bocca, in particolare per
come è maturato (avanti 3-0
dopo 15’). Fortunatamente,
a distanza di qualche giorno,
capitan Sartori e compagni
hanno subito ripreso le buo-
aperto) e con un clima molto più
vicino a quello di un incontro di
hockey su ghiaccio. Ora c’è
un po’ di meritato riposo,
dopo il tour de force delle ultime settimane, ed appuntamento al nuovo anno (9 gennaio) per un rientro “soft”
contro il Torino. E se il 2009
si era chiuso con una trasferta a Trieste, sponda Polet, il
nuovo anno si aprirà con un altro giretto nella città giuliana, stavolta per lo scontro ad alta quota
con l’Edera.
Stefano Angonese
Dopo il primo posto nella seconda gara
nazionale di Lecco e il quinto della gara
internazionale Merano Cup, l’asiaghese Filippo Ambrosini del Forum S.S.D.R.L. di
Milano ha conquistato il titolo italiano ai
Campionati assoluti di Torino e Pinerolo,
con il punteggio totale di 129,65 punti. In
particolare, nello short Filippo Ambrosini
ha ottenuto il punteggio di 45,76, con grande distacco dal secondo classificato.
Sabato 26/12
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l’Altopiano
Natale 2009
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26
Festa di Natale per il Canove Calcio
CALCIO
Al momento festoso ha partecipato anche lo sponsor Diego Rodeghiero: “Lo sport è stare
insieme come una famiglia”. La squadra ritornerà nuovamente in campo il 10 gennaio
Calcio - Terza categoria
Pausa anticipata per Asiago
e Glc. La neve ha chiuso
anzitempo l’attività del 2009
Tutti in vacanza, con una settimana d’anticipo. La neve caduta alla vigilia dell’ultimo weekend
calcistico del 2009 ha, infatti, indotto il Comitato Veneto della
FIGC a sospendere tutta l’attività, dando così l’arrivederci al
10 gennaio 2010, data prevista
per il ritorno in campo per l’ultima giornata del girone di andata. Non ancora comunicata (al
momento di andare in stampa),
invece, la data del recupero del
penultimo turno.
Si chiude così anzitempo un
2009 che per le formazioni
altopianesi impegnate in terza
categoria (Asiago e GLC
Soccer Team) ha riservato più
dolori che gioie.
I giallorossi, infatti, sono retrocessi
dalla seconda categoria al termine di una stagione davvero
tribolata in cui la squadra, a parte un breve periodo, non ha mai
dato veramente l’impressione di
potersi tirar fuori dalle sabbie
mobili della zona retrocessione.
Un 2009 iniziato decisamente
male, ma che poi è proseguito in
maniera positiva. In estate è stata messa in atto una piccola ri-
voluzione, come l’ha spesso definita il nuovo presidente Federico Longhini (subentrato a
Santino Rossi), che ha ulteriormente ringiovanito la rosa a disposizione del nuovo tecnico,
Marcello Carlesso. Una piccola
rivoluzione che, tolto qualche
scivolone con le formazioni
meno quotate del girone “B”
(l’ultimo a Zanè), sta dando parecchie soddisfazioni ai dirigenti,
visto che la squadra, contro le
più rosee aspettative, sta navigando con discrete continuità e
sicurezza nelle acque che conducono dritte dritte al “portoplayoff”. Un quarto posto, in
coabitazione con il Cogollo, che
pone l’Asiago come una delle
formazioni che daranno battaglia
fino alla fine, a patto che, come
sottolineato dal presidente
Longhini, “si riesca a superare i
mesi chiave di gennaio e febbraio
senza perdere contatto con le
migliori”.
Decisamente in “rosso”, purtroppo, il bilancio dell’anno 2009 per
il GLC Soccer Team, realtà
sportiva che in estate ha unito
Gallio (già presente in terza ca-
tegoria) ed il Lusiana Conco, retrocesso dalla seconda categoria al termine di un playout a dir
poco incredibile, scandito da beffe in extremis, l’ultima delle quali
materializzatasi ai rigori contro il
Cosfara. Una “fusione” che, tuttavia, stenta ancora a dare i suoi
frutti, parlando strettamente in
termini di risultati: la squadra di
Baù, infatti, non è ancora riuscita a trovare il giusto assetto e
soprattutto un po’ di continuità,
finendo per essere stata fin qui
protagonista di un girone di andata al di sotto delle aspettative
minime. Appena 9 punti in 13
partite ed un inevitabile terzultimo
posto in graduatoria nel girone
bassanese. Il GLC paga, inoltre,
una sterilità offensiva che si legge nei 13 gol realizzati, terzultimo
attacco del torneo dopo quelli di
Facca (10) e Marchesane (5).
Anche il pacchetto arretrato non
ha di che sorridere, visto che i
26 gol incassati significano terza
peggior difesa del girone. Serve
un’inversione di tendenza e tutti
si augurano che il nuovo anno
porti con sé anche un nuovo
GLC. S.A.
Festa di Natale in allegria per il Canove Calcio tanto più che Babbo
Natale è arrivato con un
certo anticipo quest’anno regalando alla compagine una serie di vittorie che l’ha riportata
tra il novero di squadre
che aspirano alla vittoria finale. In più anche
il meteo si è messo d’aiuto
permettendo
ai
g i a l l o b l u d i d i s p u t a re
allenamenti e partite sul
terreno amico dell’Armando Frigo quasi a
ridosso delle festività
natalizie.
Sì, motivi di essere contenti c’è ne sono,
eccome. Uno spirito di
festa ed allegria che ha
contagiato anche la dir i g e n z a e g l i s p o n s o r.
Tanto che, non si sa se
per lo spirito natalizio o
spirito di altro genere,
lo
sponsor
Diego
Rodeghiero ha promesso
che il prossimo acquisto
sarà “Kakà o equipollente” poi guardando di
traverso Stefano Alzetta
mormora “ma cosa me
feto fare?!”. Più seriam e n t e R o d e g h i e ro ha
spiegato il suo impegno
a fianco della compagine canovata, “A questi
livelli lo sport è bello,
genuino, è tecnica e volontà, è forza e capacità. Ad altri livelli invece
diventa
affari,
business togliendo la
poesia dal gesto sportivo.”
“Vedi stasera – continua
– Questa sera è l’emble-
ma di cosa è lo sport, lo
stare insieme come in famiglia; così anche in
campo si lotta tutti insieme per raggiungere un
obbiettivo e si festeggia
o si soffre tutti insieme.
Sono questi i veri valori
sportivi ed è questo che
dobbiamo trasmettere.”
Finito il periodo della
pausa festiva la squadra
scenderà nuovamente in
campo il 10 gennaio a
Malo contro la squadra
di casa, partita che
c h i u d e r à i l g i ro n e d i
andata. E poi altra corsa di 15 puntate per vedere chi sarà il nuovo
campione.
Ser gio
Martina freme e anche il
resto della tifoseria.
Forza Canove e Buon
Natale. Gerardo Rigoni
Classifica prima categoria girone “C”. Mussolente punti 33; Pove 27; Scledum ed Azzurra
Sandrigo 22; Borso Sant’Eusebio e Canove 21; Alto Astico 19; Malo e Sarcedo 18; Summania
17; Carmenta, S. Fortunato e Travettore 16; Dueville 15; Poleo Aste 7; Isola 4.
Prossimo turno. domenica 10 gennaio (ore 14.30) Malo-Canove.
I Pulcini, gli Esordienti e i Giovanissimi
dell'Immobiliare Neve Gallio in collaborazione al Canove Calcio Augurano al
Presidente, agli Allenatori e a tutti i tifosi
Buon Natale e Felice Anno Nuovo con
l'Augurio di rivederci tutti in campo nel
2010 per esultare alle prossime vittorie.
Sara Pertile
Le classifiche Terza Categoria . Girone “B”: Molina punti 29; Galvanauto 28; Silva
1950 25; Asiago e Cogollo 23; S. Paolo 22; Novoledo Villaverla e Monte di Malo 21; U.C.
Thiene 20; Siggi Schio 17; Valli e Faizanè 15; Arsiero 13; Zugliano 9; Giavenale 2; Rozzampia
1. * tutte le squadre hanno una partita in meno
Girone Bassano: Eurocalcio punti 39; Cresole 80 ed Aurora S. Giuseppe 29; Villaggio S.
Lazzaro 26; Virtus Colceresa 23; Real Stroppari 19; Arsenal Cusinati e Pall. Vigardolo 17; S.
Pietro Rosà 15; Tezze Brenta e Facca 14; Montecchio Precalcino 12; Fellette e GLC 9; SST
e Marchesane 7. * tutte le squadre hanno una partita in meno
Prossimo turno. Girone “B”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) Arsiero-Asiago. Girone
“Bassano”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) GLC-Real Stroppari.
Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo.
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Natale 2009
l’Altopiano
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Slegar Volley Club Asiago - Il punto sul campionato
VOLLEY
L’Under 18 in vetta alla classifica
Buona la prima parte di stagione per l’Under 14, partenza sottotono per l’Under 16
Con l’occasione della pausa
natalizia, che permetterà alle
nostre atlete ed agli allenatori di concedersi un meritato riposo, dopo un’ intensa prima parte di stagione
agonistica, cogliamo l’occasione per fare il punto della
situazione in campionato
delle varie squadre, alla luce
dei risultati fino ad ora ottenuti.
Partiamo come da consuetudine dalle più giovani della
rappresentativa Under 14
che a conferma delle ottime
qualità dimostrate nella precedente annata agonistica,
hanno avuto da subito un
buon esordio nel campionato provinciale Aics a dieci
squadre. Dopo l’effettuazione delle prime cinque partite
di campionato la nostra formazione occupa la terza
piazza d’onore della relativa
classifica. Nella prima giornata di campionato la compagine asiaghese vinceva a
Nove contro la locale forma-
zione con un netto
3 set a zero (19-25
/ 13-25 / 23-25),
nella seconda partita, disputata tra le
mura amiche veniva
sconfitta la formazione del G.s.
Antares con il risultato di 3-1 (25-13 /
23-25 / 25-10 / 2514), nella terza giornata stessa sorte
toccava alla formazione del
P.c.g. Santorso, liquidata
Volley Cesuna: campionati
in pausa per le feste
Le ultime partite nei campionati di Federazione, il cui esito è
stato positivo solo per quelle
disputate fra le mura amiche del
Palazzetto dello Sport di Roana,
hanno delineato le classifiche
prima della pausa natalizia.
Per il Caseificio Pennar, maschile di 2a Divisione, la partita
disputata lo scorso sabato 12
dicembre contro l’U.S.
Summano
di
Piovene
Rocchette si è rivelata più agevole del previsto tanto da dar
modo al coach Fabio Munari
di far girare tutti i componenti
la squadra. Dopo due set dominati nettamente dal Cesuna,
solo nel terzo set l’U.S.
Summano coglie importanti
punti fino a trovarsi in vantaggio 16-10. Con il rientro di uno
dei titolari, il laterale Andrea
Novelli, la squadra si
ricompone cogliendo il sorpasso sul finale del set. 3 a 0 il risultato finale, parziali di 25-14,
25-15 e 25-22, con il Cesuna
che si porta a pari punti del
Volley Rosà, secondo in classifica con 6 punti ma con una
gara da recuperare; nel Girone
B del campionato provinciale
guida il Cornedo a quota 9.
Decisamente più travagliato,
almeno sulla carta, il match disputato dall’Immobiliare La
Bussola in Prima Divisione
femminile. La trasferta di
Cassola, in calendario sabato 12
dicembre, in effetti, ha rispettato il pronostico della vigilia,
almeno nel risultato, 3 a 0 a favore delle padrone di casa, parziali di 25-23, 25-21 e 25-21;
come si deduce anche dai parziali, invece, il gioco espresso
dalle due formazioni è stato
frutto di una prestazione alla pari
che ha premiato solo nei finali
di set la maggiore determinazione della Pallavolo Cassola.
Anche questa volta il Cesuna
porta a casa la sola consapevolezza di saper produrre un
buon gioco corale che comunque con il tempo darà i propri
frutti.
Dopo la 6a giornata le “Tigers”
sono al 7° posto in classifica
con 6 punti, in coabitazione con
Montecchio Maggiore e
Chiampo, a quota 18 guidano
il Girone BAngarano e Vicenza
entrambe con 6 vittorie all’attivo.
Per quanto riguarda il campionato U18 femminile, si devono
registrare timidi segnali di miglioramento per la squadra locale Calce Barattoni Volley
Cesuna. Nella decima di campionato del girone B, disputata
a Cogollo del Cengio lo scorso
giovedì 17 dicembre, il Cesuna
ha cominciato finalmente a
prendere le misure in un campionato sicuramente più difficile rispetto alle proprie possibilità. Una partita giocata alla
pari con la locale Polisportiva
con qualche recriminazione rivolta all’arbitraggio innegabilmente un po’ troppo di parte.
Nonostante una indubbia sbandata nel primo set, perso
irrimediabilmente 25-14, il
Cesuna recupera fiducia nei set
successivi fino quasi a sfiorare
il colpaccio: già nel secondo
costringe la Polisportiva
Cogollo a vincere ai vantaggi il
set (26-24), mentre riesce a far
proprio il terzo parziale con il
punteggio di 22-25. Nell’ultimo
set disputato, però, il Cesuna
mantiene il ritmo del Cogollo solo
fino al 14 pari quando, per un inesorabile turno in battuta, subiscono dalle avversarie un distacco
che si rivela essere irrecuperabile
e che fa terminare il set sul 2517. 3 a 1 il risultato finale a favore del Cogollo prima di una sosta
natalizia che speriamo riesca a far
crescere il clima di fiducia nella
squadra, fattore che spesso si rivela fedele compagno nelle vittorie.
Già a riposo l’U16, resta in competizione il campionato U14 femminile solo con il Bar Sport Volley
Cesuna a rappresentare i colori
dell’associazione. Nella partita disputata sabato 12 dicembre la
squadra si sbarazza anzitempo
della Fulgor Thiene con un secco 3 a 0, parziali di 25-12, 25-13
e 25-10. Vista la differenza tecnica fra le due squadre l’allenatrice
Beatrice Pesavento coglie l’occasione per far giocare tutte le atlete in panchina.
Dopo la 1a giornata di ritorno del
Girone D, il Cesuna è insidiato al
4° posto con 10 punti in compagnia del Volley Sottoriva che però
ha una partita in meno; guida la
P.G.S.Auxilium Schio a quota 20.
Ora, per tutte le squadre, si prospetta una pausa natalizia più lunga del solito per dar spazio alla
seconda fase della Coppa Veneto.
L’occasione arriva allora propizia per gli allenatori sia per recuperare la fisicità (in prevalenza per
il maschile) che per affinare
aspetti tecnici trascurati durante
il campionato.
In effetti in questa stagione agonistica i vari campionati hanno
evidenziato elementi di criticità il
cui superamento necessita di adeguati momenti di riflessione. Del
resto la scelta del direttivo della
P.G.S. Pallavolo Cesuna quest’anno è stata quella di favorire la progressione tecnica degli atleti attraverso l’iscrizione di tutte le
squadre nei campionati dilettanti
anziché quelli amatoriali. Ciò è
stato possibile grazie al cospicuo
numero di allenatori federali, ben
sette, cui si aggiungono altrettanti aiuto-allenatori che ne alleggeriscono l’impegno.
con un perentorio 0-3 (1525 / 13-25 / 12-25), successivamente arrivava una battuta d’arresto contro la
Polisportiva Grumolo 1-3
(24-26 / 16-25 / 25-17 / 2225) e a seguire la vittoria
contro la squadra di Vicenza,
O Sole Mio per 0-3 (21-25
/ 23-25 / 11-25).
Per quanto riguarda la formazione della Under 16 il
campionato è iniziato un po’
sotto tono, fino ad ora la
squadra non è riuscita a vincere e sono state quattro le
sconfitte subite, spezziamo
comunque una lancia a favore della nostra rappresentativa perchè dobbiamo dire
che la vittoria a volte è man-
cata proprio per un nonnulla, la squadra sta dimostrando una continua crescita,
che porterà sicuramente nella
seconda parte del campionato, qualche soddisfazione in
più.
Come un rullo compressore
viaggia invece la Under 18
che occupa il primo posto in
classifica in compagnia della San Paolo di Trissino. Il
campionato si è aperto con
la sfida in casa contro l’Usd
Altair 3-0 (25-15/25-17/2519), seconda partita in trasferta con l’ Asd Real
Recoaro 1 a 3 ( 20-25/2523/11-25/21/25), terza partita contro la San Paolo di
Trissino, persa con il risul-
tato di 3-2 (25-22/
25-21/18-25/1825/15-7) e per ultima la sfida con la
Polisportiva
Perlena vinta per
3-1 (25-18/22-25/
25-19/25-15).
E’ continuata nel
frattempo la collaborazione con la ex
giocatrice della
Nazionale, Miriam
dalla Bona, con la quale è in
programma a breve una sessione di allenamento con tutte le atlete e con i preparatori.
Nell’augurare a tutti i lettori
e gli appassionati di volley un
“Guute Bainacht” Buon Natale, da parte di tutta la Slegar Volley, rammentiamo che
le iscrizioni alla società sono
sempre aperte, dalle varie
under al minivolley e che anche per gli adulti vi è la possibilità di collaborare sia a livello
tecnico
che
organizzativo, per informazioni contattare il Presidente al n. 333/2404037.
Renato Stona
Volley Asiago Altopiano
Under 13 primo punto a Santorso
Grande gioia e soddisfazione
per la giovanissima formazione Under 13 del Volley Asiago
Altopiano che conquista il primo punto in classifica giocando una partita di notevole intensità contro le pari categoria del Santorso. Il match, disputato in trasferta, si e’ concluso con il risultato di 3 a 2
(25:21, 25:21, 15:25, 23:25 e
15:5) per la squadra di casa,
ma ha messo ancora una volta in luce enormi segnali di
crescita per questa nuova realtà del Volley Asiago
Altopiano. Consapevoli, infatti,
di non poter competere con-
tro squadre che possono vantare un bacino di atlete quattro o cinque volte superiore a
quello del Volley Asiago, le ragazzine di coach Petronio
Gatti stanno dimostrando un
grande carattere e una grandissima voglia di vendere cara
la loro pelle, e le prime a farne
le spese sono state proprio le
pari età del Santorso che si
sono viste rimontare i primi
due set quando ormai probabilmente avevano già dato il
match per vinto. Dunque un
dieci e lode alla compagine
altopianese che potrà così
godersi qualche giorno di me-
ritato riposo dato che il prossimo incontro è fissato per
Sabato 9 Gennaio 2010 alle ore
18, quindi dopo le festività
natalizie, quando a far visita
alle ragazze asiaghesi sarà la
formazione del PGS Auxilium
di Schio. E’ stato poi fissato il
giorno del recupero per quel
che riguarda l’incontro Under
16 tra il Volley Asiago e il
Nove. La partita era stata rinviata Sabato scorso in seguito
al tragico evento che ha colpito la comunità di Gallio. Le due
formazioni si sono accordate
per recuperare la partita
Martedi’ 5 Gennaio alle ore 11.
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Natale 2009
l’Altopiano
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CALCIO
CALCIO
I latini la chiamavano
pietas, che è quel sentimento profondo dell’animo umano che non ha bisogno di esprimersi a parole.
E’ il sentimento che abbiamo provato tutti noi
dell’Altopiano e non solo
a fronte del grave episodio verificatosi a Gallio,
dove è stata distrutta
un’intera famiglia.
La gente è rimasta incredula
e
fortemente
angosciata per questo
fatto e salvo qualche eccezione, la frase più ricorrente sulla bocca delle persone è stata: non ci
sono parole.
Infatti che cosa dire a
fronte di questi fatti così
tragici?
Qualsiasi commento o
considerazione sarebbe
continua da pagina 1
Non salvaguardare, o almeno farlo solo a paroloni in
campagna elettorale, ma
sfruttare più possibile, nella
più tipica indole umana:
colonizzare un luogo, sfruttarne le risorse, abbandonarlo per colonizzarne un
altro, fino a quando non ci
sarà più niente da raccogliere, invece di mettere
uno stop coraggioso e deciso. “Utilizzare” lo strumento della salvaguardia
dell’ambiente per creare
indotto attraverso la creazione di servizi in cui ci si
rivolga all’eccellenza sia
nella risposta al mercato
turistico sia nella protezione di ciò che i turisti vengono ad ammirare: la “Natura”. Questa ritengo sia la
quadratura del cerchio.
Per tornare all’impianto di
risalita … va bene: a prescindere da piani di
marketing, gaant, piani di
rientro od altro, visto che
esiste solo la volontà politica di farlo, che si faccia.
Non si dica però che non
si possono utilizzare le
energie rinnovabili per renderlo operativo. Tempo fa
mi son sentito dire “E’ impossibile”. In Austria
(vedasi pezzo a pagina 13)
lo stanno facendo quindi
oltre che possibile è assolutamente reale. Ricordo
anche che tutto il
comprensorio della valle di
Campomulo, l’Ongaro, la
Longara è disseminato di
“Aree Rete Natura 2000,
di ZPS (zona protezione
speciale), di ZSC (zone
speciali di conservazione).
Mi riferisco al Decreto del
Ministero dell’Ambiente n.
184 del 17 ottobre 2007
“criteri minimi uniformi per
Il sentimento popolare della pietà
completamente fuori luogo, anche se si cerca una
possibile risposta.
La
popolazione
dell’Altopiano è stata fortemente colpita da questo
episodio, perché siamo
ancora una comunità che
partecipa alle disgrazie e
ai dolori che colpiscono
le famiglie, c’è ancora un
senso di fraternità e di
sentire comune, anche se
per la verità i tempi sono
molto cambiati e anche
dalle nostre parti c’è la
tentazione di rinchiudersi nel proprio privato.
Un brutto segno dei tempi, quando ognuno pensa per sé e bada soltanto
ai propri interessi, senza
curarsi di quello
che gli sta accanto.
Ma qualcosa di
buono resiste ancora
sul
nostro
Altopiano.
Basta vedere la
Il turismo e il coraggio
di percorrere strade nuove
la definizione di misure di
conservazione relative a
Zone speciali di conservazione”. Se proprio si vuole
costruire l’impianto di risalita che lo si faccia alimentato da pannelli solari e che
non ci si nasconda dietro al
fatto che una fonte
rinnovabile non può
azionare un impianto di risalita. Si può eccome e
sarebbe una meraviglia dal
punto dell’esempio che
Gallio potrebbe dare all’Italia intera su come “sfruttare” la Natura, creare indotto, salvaguardare l’ambiente, essere all’avanguardia
nella
creazione
di
argomentazioni per il
marketing turistico (in pratica … si possono avere le
più sfolgoranti idee per promuovere un “qualcosa”,
ma senza quel “qualcosa”
non si può fare niente). Torniamo a bomba però sul
tema delle aree a tutela
ambientale che esistono,
almeno sulla carta, nella
zona del comprensorio
sciistico Melette-Ongaro…
quali sono i fini istituzionali
dunque di queste zone a
protezione speciale ? Cito
dal Codice dell’Ambiente:”
la finalità del decreto è
quella di dettare una serie di criteri minimi uniformi sulla base dei quali le regioni adotteranno
le più specifiche misure
di conservazione per le
a ree della Rete Natura
2000….Tali criteri minimi
uniformi rappresentano
in ogni caso un punto di
partenza, ossia indicazioni da considerare come
base necessaria ed imprescindibile per riuscire a
garantire il mantenimento o il ripristino in uno
stato di conservazione
soddisfacente
degli
habitat e delle specie di
interesse comunitario”….
Tutto questo mentre
nelle stesse aree o
contiguamente si
continua ad inquinare con i generatori
per far funzionare
gli impianti di risalita delle Melette, la
Casara di Busa Fonda, il rifugio
Campomulo e il rifugio Campomuletto.
Ma non importa…
cosa importa se si
buttano in bosco
tonnellate di CO 2
( a n i d r i d e
carbonica), responsabile tra l’altro
dell’effetto serra,
del riscaldamente globale,
etc, etc ? Non sarebbe
ora di entrare nel futuro,
di portare la corrente
elettrica per uso industriale in valle, di sviluppare
una nuova forma di fare
politica, non al servizio
esclusivo del cittadino,
ma, per estensione, al servizio dell’Ambiente che
“contiene” quindi il cittadino? Per estensione Ambiente Naturalistico, Ambiente Economico, Ambiente Sociale. Certo … ci
vuole coraggio e visione,
voglia di innovare, di percorrere nuovi sentieri. In
ogni caso cambiare si può.
Ci vuole il coraggio di abbracciare un progetto
ecologico per movimentare le stazioni sciistiche e
che mi auguro venga preso in considerazione dai
titolari dei nostri impianti
innanzitutto.
Claudio Savelli
grandissima partecipazione che c’è sempre ai
funerali per dimostrare la
p ropria vicinanza e la
propria solidarietà alle
famiglie colpite dai lutti.
La partecipazione è sempre molto elevata sia che
si tratti di persone di un
certo censo, sia che si
tratti di persone di modesta estrazione sociale.
Questo è un fatto certamente
positivo, che
denota
sensibilità e
che dà
il senso di
una comunità che crede
ancora in certi valori.
La tragedia che si è consumata a Gallio ci fa riflettere sui nostri tempi,
che al di là dell’apparenza, sono tempi tristi, come
ha scritto di recente nel
suo libro il politologo Ilvo
Diamanti, che ha intitolato il suo ultimo lavor o
“Sillabario dei tempi tri-
sti” (Feltrinelli).
Purtroppo già da parecchi anni la cronaca, amplificata dai media, riporta gravi episodi di violenza, di cui sono spesso vittime le donne, che si consumano all’interno delle
pareti domestiche. Violenze di ogni genere e spesso
per motivi del dio denaro,
che ha offuscato le menti
specialmente dei giovani,
che vogliono procurarselo ad ogni costo.
Non c’è più il senso della
legalità e della moralità
pubblica e di questo degrado sono certamente responsabili i media, in primo luogo la televisione che
ti fa vedere un modo irreale e virtuale, fatto di star e
superstar, di giocatori pagati decine e decine di milioni di euro, di ruberie di
ogni tipo e di scandali che
coinvolgono i politici, che
dovrebbero essere loro in
particolar modo a dare
l’esempio di onestà e di rettitudine. Abbiamo vissuto la
tragedia di Gallio come fosse nostra, ma ripeto che in
questa circostanza il silenzio vale di più di qualsiasi
considerazione.
Edoardo Sartori
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Venerdì 25 dicembre
ASIAGO: IP, Via Rendola 54
Sabato 26 dicembre
GALLIO: OMV, Via Camona, 1 B
Dalle ore 8.45 di sabato 27 dicembre
alle ore 8.45 di sabato 2 gennaio
ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda
Pizzolato – Piazza S. Giustina 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Militone
Scaffidi – Via Roma 7
Dalle ore 8.45 di sabato 2
alle ore 8.45 di sabato 9 gennaio
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano
Dalla Valle – Via Prestinari, 34
8
l’Altopiano
Natale 2009
Da sabato
26 dicembre a venerdì 8 gennaio 2010
www.giornalealtopiano.it
29
Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano,
mancano 6 giorni alla fine del 2009
Di Giovanni Dalle Fusine
Sabato 26 dicembre S. Stefano
Domenica 27 S. Giovanni
Lunedì 28 SS. Innocenti Martiri
Martedì 29 S. Tommaso
Mercoledì 30 S. Eugenio
Giovedì 31 S. Silvestro
Venerdì 1 gennaio Maria M. Dio
Sabato 2 S. Basilio
Domenica 3 S. Genoveffa
Lunedì 4 S. Ermete
Martedì 5 S. Amelia
Mercoledì 6 Epifania
Giovedì 7 S. Luciano
Venerdì 8 S. Massimo
Il giorno della Befana: è nell’immaginario collettivo un
mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni
ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine
si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia
è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le
tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un
paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie
innumerevoli prodigi. Curioso personaggio, saldamente radicato nell’immaginario popolare e - seppure con una certa diffidenza - molto amato. Bisogna tornare al tempo
in cui si credeva che nelle dodici
notti fantastiche figure femminili volassero sui campi
appena seminati per
propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che a
guidarle fosse Diana,
dea lunare legata alla
vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata
Satia (dal latino
satiaetas, sazietà) o
Abundia (da abundantia).
La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole
frutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise di
essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero,
solo li ritenne non più benefici, ma infernali.Tali sovrapposizioni
diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C’è chi sostiene che è
vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia
che poi rinascerà e chi ne fa l’immagine dell’anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo aspetto, a rappresentazione di tutte le passate pene, assume cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo può
ricollegarsi l’usanza di bruciarla.Nella tradizione popolare però
il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina
particolare. Origine dalla tradizione rurale: anticamente la
dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la
figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti,
Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie
durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca
era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che
potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una
luna nuova.
Un santo per volta: San Tommaso Becket (Vescovo e
martire). Nato a Londra verso il 1117 e ordinato arcidiacono e
collaboratore dell’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo,
Tommaso fu nominato cancelliere da Enrico II, con il quale fu
sempre in rapporto di amicizia. Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere
Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury.
Ma occupando questo posto Tommaso si trasformò in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Fu
ordinato sacerdote e vescovo nel 1162. Dopo aver rifiutato di
riconoscere le «Costituzioni di Clarendon» del 1164, però,
Tommaso fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni di
esilio. Ma al rientro come primo atto sconfessò i vescovi che
erano scesi a patti col re, il quale, si dice, arrivò a esclamare:
«Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?». Fu così che
quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L’arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto; accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciò
pugnalare senza opporre resistenza. Era il 23 dicembre del 1170.
Emblema: bastone pastorale e palma.
Successe il 1° gennaio 2005: dopo 143 anni finì il servizio
militare obbligatorio, lasciando il posto all’esercito Italiano composto da soli soldati volontari, meno per numero ma
qualitativamente molto migliorati e tutti specializzati. “Questo
perché le Forze Armate Italiane sono sempre di più utilizzate
per missioni internazionali, di mantenimento della pace o di osservazione in territori a rischio che richiedono una risposta in
termini di qualità sacrificando così la vecchia figura dell’arruolamento di massa” (A. Fleres)
Un dolce per il Natale: torta con la ricotta. Si tratta di un
dolce gustoso e profumato con ricotta, al quale abbina in questo
caso il cioccolato fondente. La preparazione
non è troppo difficoltosa; bisogna soltanto prestare molta attenzione nel momento in cui si
vanno ad amalgamare
gli ingredienti per evitare spiacevoli grumi.
Fare anche attenzione a non esagerare
con le porzioni perché in circa 100 gr di
prodotto sono contenute più di 300 Kcal!
Ingredienti per la
torta alla ricotta (dosi
per 6 persone): Ingredienti:
400 gr di ricotta, un frutto candito
secondo i gusti, 70 gr di cioccolato fondente,
2 albumi d’uovo, 100 gr di zucchero a velo. Ingredienti
per la pasta: 150 gr di farina, 3 tuorli d’uovo, 100 gr di zucchero
vanigliato, un cucchiaino di lievito di birra. Preparazione: Lavorare la ricotta finché si presenti soffice e spumosa; fare a
pezzettini il frutto candito, grattugiare il cioccolato fondente e
unirli alla ricotta mescolando con un cucchiaino di legno, perché
i pezzetti di frutta candita si distribuiscano bene. Montare a neve
gli albumi d’uovo e unirli alla ricotta; infine aggiungere lo zucchero a velo. Ora con gli ingredienti indicati preparare la pasta
(lasciare uno dei tre tuorli da parte): deve esser morbida, non
troppo lavorata, ma tutti gli ingredienti devono essere ben amalgamati. Ungere bene di burro uno stampo largo 22 cm e profondo 8 cm, foderarlo con metà della pasta resa abbastanza
sottile, versarci quindi il composto ben steso, poi coprire con
l’altra metà della pasta. Spennellare la superficie con un tuorlo
d’uovo e mettere in forno a 150° per circa 45 minuti, finché la
pasta avrà preso un bel colore bruno.
Il liquore di Natale: ingredienti: 1 litro di grappa di buona qualità, 2-3 arance non trattate, caffé in chicchi, 20 cucchiai di zucchero. Lavare bene le arance e fare dei buchi nella buccia con
un coltello appuntito e inserire nei fori i chicchi di caffè (circa 40
per arancia). Mettere la grappa in un grosso vaso di vetro a
chiusura ermetica: immergere le arance e chiudere il vaso ermeticamente. lasciar riposare 30 giorni. Aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere completamente, finché il tutto avrà un colore ambrato. Filtrare il composto ed imbottigliarlo
ARIETE
Urano vi consente di mettere da parte quello che ormai non vi serve più, anche a costo di decisioni dolorose. Vi impone, cioè,
un cambiamento di abitudini affettive o di
lavoro a un prezzo elevato che però vale la pena di pagare, se
siete convinti che i cambiamenti in vista corrispondano ai vostri attuali bisogni, anch’essi mutati grazie al tocco magico del
pianeta.
TORO
Giove e Nettuno rendono possibile una felice intuizione che
potrebbe aprire nuove prospettive, sia d’amore che di lavoro,
ma forse anche un aumento delle comodità della vita, attraverso l’acquisto di nuovi strumenti utili. Nell’amore guardatevi
attorno con fiducia e cercate di non impuntarvi se trovate un
ostacolo imprevisto.
GEMELLI
Allentate la tensione e dedicate più tempo ed energie ai sentimenti, alla famiglia e a tutto quello che non riguarda il lavoro,
dove, ormai, siete più che affermati. Se siete già in coppia,
potete quindi puntare a migliorare il rapporto, magari con una
decisione importante, come un matrimonio, un divorzio o anche una maternità o paternità desiderata.
CANCRO
I progetti ambiziosi che avete in mente possono andare a buon
fine se saprete sfruttare alcune preziose informazioni, gentile
dono di un destino che sta per manifestarsi: guardatevi alle
spalle e sarete in grado di evitare un trabocchetto che potrebbe destabilizzare il vostro ottimismo. In amore state attenti:
qualcuno sta cercando di minare il vostro equilibrio.
LEONE
Sarete presto in grado di mettere ordine dove ora regnano caos
e passione, che vi piacciono, ma vi fanno temere per il vostro
equilibrio di coppia o per il lavoro. Restate ancora a guardare
nell’attesa fiduciosa di un segno del destino, che potrà arrivare
tra qualche settimana e che non è comunque il caso di sollecitare, se non volete far precipitare gli eventi.
VERGINE
Siete in grado di valutare con saggezza una situazione imprevista, che potrebbe offrirvi nuove prospettive, oppure sbarrare la
strada di un progetto ambizioso. In tal caso, il destino suggerisce una riflessione ed eventualmente un cambiamento di rotta,
non soltanto nella vita di relazione, ma soprattutto nell’ambito
del lavoro e dei rapporti sociali.
BILANCIA
Cercate di non drammatizzare le novità, spesso anche complesse, che intervengono nella vita di relazione. E accettate la sfida
uraniana, se vi pone di fronte a una scelta impegnativa, sia d’amore che di trabocchetto, rallentando il corso del destino.
SCORPIONE
Con il favore di Marte potete fare chiarezza nei rapporti di lavoro
e in quelli finanziari, come nella vita di relazione, che talvolta può
essere influenzata dalla ragione. Tenete nella massima considerazione le ragioni di chi vi sta vicino e la situazione generale:
spesso siete tentati di ignorarne la portata e le conseguenze.
SAGITTARIO
Venere eccita i vostri sensi e favorisce i ritorni di fiamme forse
estinte, che potrebbero riprendere vigore con un nuovo incontro o con la rivalutazione di un rapporto che credevate estinto, e
invece si rivela ancora vitale. Evitate di sprecare energie in sogni
che sapete irrealizzabili e abbandonate ogni illusione, se mai ne
avete ancora.
CAPRICORNO
Siete ipersensibili e eccitabili, ma attenti alle novità. Puntate sulle
vostre capacità di esprimervi con efficacia e tempismo in ogni
situazione, specie nei rapporti d’amore che possono beneficiare
di una maggiore comprensione reciproca, rendendovi più sicuri.
Nel lavoro potete sfruttare la vostra parlantina, che può farvi
sostenere con successo ogni confronto.
ACQUARIO
L’aspetto stimolante di Marte vi anima delle migliori intenzioni:
potete affrontare con successo nuove prospettive d’amore, di
lavoro e anche finanziarie. Avrebbero l’effetto di migliorare la
vostra vita, ma richiederebbero anche un impegno più intenso
che, alla lunga, potrebbe stancarvi. Prima di buttarvi, quindi,
valutate ogni novità nei minimi particolari.
PESCI
Potete cominciare a eliminare gli inutili ingombri, come un’illusione d’amore, o un progetto lavorativo troppo difficile da realizzare, o anche un cambiamento di casa troppo impegnativo. Sarete così in grado di valutare con maggiore realismo una rigorosa
proposta saturnina, che esige una valutazione attenta, specie se
riguarda un nuovo lavoro, impegnativo e redditizio.
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n autore
1 Augusto Rigoni
2 Bruno Slaviero
3 Augusto Rigoni
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Marina Camonico
Alessandro Gattolin
Sergio Dalle Ave
Marina Camonico
Augusto Rigoni
LaraPesavento
10 Daniele Fracaro
11 Massimo Viero
12 Filippo Fracaro
9
13 Bruno Slaviero
14 MaresaZanon
luogo
Foza
Rotzo
Larici
nome
Magie autunnali
Scorci d’autunno
Il riposo del
guerriero
Gallio
Rugiada autunnale
Melette
Caduta sospesa
Pennar
Cielo d’autunno
Gallio
Non calpestatemi!
Rotzo
Autunno a rotzo
Zebio
Un magico
incontro nel bosco
Ave
Inverno alle porte
Ebene
Sentiero autunnale
Gallio
Tramonto in
Altopiano
Rotzo
Croce
dell’Altaburg
Col del rosso Faggi
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Natale 2009
I neolaureati dell’Altopiano
l’Altopiano
Le più vive congratulazioni al nostro collaboratore
Luigi Frigo Bettinado che
il giorno 3 dicembre a
Roma con una brillante discussione della sua tesi dedicata ai Privilegi giuridici
della Spettabile Reggenza
dei Sette Comuni dal 1310
ad oggi, ha conseguito la
laurea in Scienze giuridiche (Facoltà di Giurisprudenza di Roma)
Complimenti , tanti e di
cuore, da parte di tutta la
redazione.
Donatori da record
Insieme hanno fatto ben 1600 donazioni, che equivalgono ad un totale di 6,40 quintali di
sangue. Sono i donatori fedelissimi dell’Avis Altopiano che hanno raggiunto o superato le
100 donazioni e che, giustamente, si sono ritrovati per festeggiare un traguardo non da
tutti. Sono Severino Baù di Gallio (131 donazioni), Amedeo Canazzo (100), Francesco
Covolo (123) Attilio De Giovannini (142), Cesare Gios (103), Giorgio Pesavento (102),
Enrica Rigoni (104), Enrico Rigoni (117), Piergiovanni Rigoni (115), Gaetano Rossi (111),
Sandro Stefani (106), Maurizio Stella (119), Attilio Sterchele (102), Paolo Toso (113),
Claudio Vescovi (122), Silvano Vescovi (100).
Ad Armin,
tantissimi auguri
per il suo terzo
compleanno dalla sua
principessa Kartika
Echi dell’Adunata
Le immagini dell’Adunata degli Alpini ad
Asiago, tenutasi nel
maggio 2006, sono
rimaste bene impresse
nella mente di tanti
altopianesi,
come
non è possibile cancellare i tanti piccoli
ma simpatici ricordi
legati a questo evento che ciascuno porta con sé. Di uno di
questi ci vuole far
partecipi Aristide
Cogo, il barbiere per
eccellenza di Asiago.
Pochi giorni fa, quale graditissimo regalo, gli sono giunte da
Roma queste due foto
che subito orgogliosamente ha messo in
bacheca nel suo negozio. Allora si trovava ancora in Corso
IV Novembre. Facile
per questi quattro signori dalle nobili barbe trovarlo e chiedergli una sistematina al
volo.
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Ricordato da nipoti e pronipoti
Domenico Pertile Campanaro
Si sono ritrovati recentemente in un allegro appuntamento conviviale al ristorante
Paradiso di Asiago i discendenti di Domenico Pertile di
Gallio (28.2.1881 –
12.6.1954), conosciuto
come Meni Campanaro o
Meni Circ a. Domenico
Pertile, ricordato come inarrivabile giocatore di setin e
sopraffino cacciatore di lepri, dalla moglie Maria Finco
Tunsele ebbe quattro figli:
Tullio, Marcello, Silvio e
Domenico (oggi vivono ancora solo due nuore, Olga
vedova di Marcello, e
Marianna, seconda moglie
e vedova di Domenico).
Grazie all’impegno del ni-
pote Roberto e in particolare di sua moglie Anna, si
sono radunati per la prima
volta nipoti e pronipoti, alcuni dei quali non abitano
più in Altopiano e non si
erano mai visti prima.
Fra i presenti il più piccolo
era Nicolas, di soli 20 mesi,
al quale quando sarà più
grande saranno raccontati
sicuramente episodi legati
alla vita e alle passioni del
suo trisavolo, ricostruiti per
l’occasione in alcune pagine nelle quali si raccontano
in particolare le vicende legate al gioco del setin e alla
caccia. “Particolarmente
abile nel confondere l’avversario con le più varie
argomentazioni – si legge
tra l’altro nello scritto –
Domenico lo ubriacava letteralmente di “ciàcole”,
fino a fargli perdere la lucidità. Per di più, quando
distribuiva le carte, con
l’unghia del dito mignolo
della mano destra riusciva a sollevare, appena
appena, un lembo dell’ultima delle sette carte a lui
destinate e di registrarla
nella mente con un
fulmineo colpo d’occhio,
vantaggio notevolissimo
per un giocatore di setin.
Ciononostante, era impossibile arrabbiarsi con lui:
sprizzava simpatia da tutti
i pori”.
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l’Altopiano
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Da Gallio alle Melette in seggiovia