QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 310 - ANNO XI - EURO 1,50 Il turismo e il coraggio di percorrere strade nuove di Claudio Savelli In relazione al nuovo Piano Neve regionale, sembra che in Regione il progetto del Sindaco Rossi di Gallio relativo al nuovo impianto di risalita delle Melette abbia avuto consenso. Rimango scettico per una serie di ragioni ecologiche ed economiche, ma se questa è la volontà del rappresentante della cittadinanza galliese, ebbene sia. A questo punto però urgono una serie di considerazioni, alcune relative a concetti di marketing turistico. Penso a quanto ho sentito dire, in uno dei suoi tanti interventi da Andrea Cunico della Libera Consulta 7C: “Per un territorio ad alta vocazione turistica come l’altopiano, questo patrimonio collettivo (naturalistico) rappresenta la macrorisorsa da valorizzare in un’ottica di unico distretto”. Quindi continuiamo ad inquinare e a aggredire i boschi, ad invadere con costruzioni umane spazi dedicati al pascolo, alla riproduzione di animali e di piante, continuiamo ad erodere bosco, a spingere le specie animali autoctone sempre più verso le cime dell’Altopiano, immettiamone di nuove, come i cinghiali di Lusiana, che sballano l’ecosistema. Facciamolo inquinando con il diesel dei generatori, delle macchine, strappiamo altre piante, invadiamo e facciamo fuggire con la nostra presenza gli animali del bosco. Mi sembra che questa sia il risultato di un certo indirizzo politico. ...continua a pagina 28 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” TRESCHE’ CONCA Un presepe ad ogni angolo per un paese 3 daPagina scoprire GALLIO Pagina 12 La fine tragica di una famiglia NATALE 2009 PIANO NEVE Dopo 20 anni arriva la nuova regolamentazione degli impianti Pag. 8 Pagina 2 Pagina 10 Da Gallio alle Melette in seggiovia Prosegue l’iter per la realizzazione del progetto Storie di Natale 4 racconti di vita e di speranza Pagina 11 CONCORSO FOTOGRAFICO Le immagini dell’autunno ENEGO SPORT Il Comune dona agli ultimi nati un libretto di risparmio Giulia Gianesini ritratto di una campionessa Pagina 30 Salviamo i sentieri: firma anche tu! Si chiedono il ripristino, la valorizzazione e la messa in rete dei percorsi pedonali già esistenti ma abbandonati Grafica Altopiano I SAPORI DELLA TRADIZIONE Servizi sociali e cultura: Ilaria Bussolaro racconta iniziative e progetti Pagina 21 E intanto nasce anche il suo Fan Club Pagine 13 e 24 pagine 6a8 Pagineda 12-13 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it Arriva il nuovo Piano Neve Il documento di programmazione arriva dopo 20 anni dal precedente. Previsti ampliamenti di comprensori e collegamenti per creare dei veri e propri caroselli Piano Neve. Lo strumento che regolamenterà lo sviluppo del “sistema sci” per i prossimi decenni in Veneto è arrivato alle sue ultime battute. Una stesura finale, giunta dopo 20 anni di lavoro, che razionalizzerà il sistema di piste-impianti esistenti riducendone il numero ma nel contempo realizzare infrastrutture moderne. Non solo un potenziamento dell’esistente, escludendo quindi nuove piste ed impianti, ma piuttosto un piano i sviluppo che concentrerà l’attività sciistica in comprensori ben distinti, non solo per ampliare l’offerta di piste ma anche per concentrare gli investimenti in infrastrutture (parcheggi, strade ma anche nuovi alberghi e servizi) in aree ben determinate. Per esempio sull’Altopiano sono attualmente censite 22 zone sciistiche con 70 impianti di risalita, molti dei quali con sistemi di innevamento artificiale. Una dispersione di forze in confronto a quanto hanno attuato i 7 centri fondo che hanno collegato le loro piste costituendo, dice il Piano Neve, “in assoluto la più imponente, ricca e variegata realtà dello sci nordico a livello mondiale”. L’Altopiano detiene l’80% degli impianti a fune della Provincia di Vicenza ma nel quinquennio 1996/2000 non ha superato il 5,6% del fatturato realizzato globalmente da tutte le stazioni sciistiche della regione. Un fatto spiegato proprio da impianti oramai obsoleti. Nello specifico il Piano propone un consistente ampliamento delle Melette e di Val Maron con un collegamento tra i due comprensori nonché sistemi di arroccamento al grande ambito creato dagli abitati di Gallio ed Enego. Altra area importante è il comprensorio del Monte Verena per il quale il Piano Neve prevede un sostanzioso ampliamento in particolare verso il comprensorio trentino di Passo Vezzena. Entrambe le soluzioni però, pur creando dei poli d’eccellenza, presentano delle difficoltà di ordine di sostenibilità economica e ambientale sottolinea lo studio ambientale che accompagna il Piano. Studio che poi prosegue dicendo “oltre a svilupparsi nel sito europeo “Natura 2000” dotare l’area di un sistema di innevamento programmato ha dei costi elevati e rappresenterebbe una fonte di pressione a l’Altopiano NATALE 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli, Serena Baù, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Chiara Stefani, Ivan Rigoni, Enzo Benetti, Renato Angonese, Ilaria Panozzo, Sabrina Pasuello, Wanni Zarpellon, Matteo Dal Pozzo, Gianni Bordin, Luca Bortoli Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Foto Bergamaschi Archivio Giornale -Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova carico delle risorse idriche”. Meno problematico la riqualificazione e ampliamento delle tre stazioni sciistiche del versante sud. Al Kaberlaba è previsto un ampliamento verso ovest della pista “Bianca” dove la Regione raccomanda di ridurre al minimo l’impatto a carico del bosco. Tra le proposte avan- zate per il Piano Neve spiccano due ambiti nuovi; il primo in località Campolongo, però ricadente in piena area SIC, il secondo in località Campomezzavia in Val della Rossa che però andrebbe ad occupare un’area completamente boscata ed integra. Gerardo Rigoni. 2 UN ANNO DI BUON LAVORO Un anno di buon lavoro. Il lavoro fatto con impegno, con scrupolo, con attenzione, ma anche e soprattutto con grande passione, facendo sempre il meglio. Ci viene proprio da augurarlo a tutti, che sia di buon auspicio per l’anno entrante. Ci viene spontaneo dirvelo nello scrivere del premio vinto dalla nostra collaboratrice Silvana Bortoli proprio per il suo lavoro di giornalista. Per aver redatto una serie di interessanti articoli sul tema dei rifiuti ha ricevuto questo riconoscimento dal Gruppo Speleologico Sette Comuni che le ha assegnato il premio biblioteca speleologica “Osvaldo Armellini”. Se lo merita chi, con piccoli contributi, si adopera a favore dell’ambiente. A consegnarlo, visto che si trattava di un contributo giornalistico, è stato chiamato il “nostro”Giovanni Stefani, asiaghese, direttore del TG3 Veneto, una di quelle persone che con il proprio buon lavoro ci fa sentire orgogliosi e ci rappresenta bene al di fuori dei confini dell’Altopiano. “Non lo ritengo un premio solo mio – ha ben detto Silvana – ma di tutta la redazione del giornale”. Quel che posso aggiungere è che ci fa enorme piacere che qualcuno si accorga del nostro impegno e ce lo dimostri e che sicuramente anche per il nuovo anno, con il vostro aiuto, i vostri stimoli, le vostre critiche, ma anche con i vostri complimenti, ce la metteremo tutta affinchè il nostro sia un lavoro sempre migliore. Stefania Longhini Don Pierantonio Gios membro dell’Accademia Olimpica L’OrdineAccademico, formato dagli accademici olimpici ordinari e dai membri di diritto “pro tempore”, ha eletto lunedì 21 dicembre dieci nuovi componenti dell’Accademia Olimpica. Tutti e dieci i candidati hanno infatti ottenuto un numero di voti sufficiente a farli entrare nell’Istituzione culturale, che quindi ora annovera 151 membri ordinari, a cui si aggiungono 8 accademici olimpici corrispondenti, 14 tra emeriti e onorari, e 4 membri di diritto. Per la classe di Lettere e arti è stato eletto tra gli altri don Pierantonio Gios, di Asiago, direttore dell’Archivio della Curia vescovile e della Biblioteca Capitolare di Padova, docente di storia della Chiesa alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Sapor d’acqua natìa Novella 2000 annuncia che Noemi Letizia, la ragazza di Casoria amica del premier, non mangia più: ha perso 10 kg in pochi mesi. Forse per tristezza, per malinconia, per il semplice fatto che nel giro di otto mesi non è divenuta la star che tutti già consideravano. Perchè oggi essere star significa essere tutto: considerate, famose, cercate e viziate. Nella storia dell’umanità c’è stata l’era dei dinosauri, quella dell’oro e del bronzo, l’era delle glaciazioni e quella delle grandi trasformazioni. Siamo ora da anni entrati nell’era del pavone dove chi non è attraente viene scartato dalle ragazze grissino e dai ragazzi mingherlini e tatuati che escono dal laboratorio televisivo. Dove a nulla contano le competenze, gli anni di sudato apprendimento passati sui banchi della scuola, l’onesta voglia di emergere e diventare qualcuno. Eppure l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulla statura di chi la abita: gente piccola e malforme ha scritto pagine di indubbia bellezza anche per chi oggi divide il mondo in belli e brutti, magri e ciccioni, sexy e fastidiosi. Le luci di Hollywood e lo champagne del Billionaire accecano troppe anime giovani senza mostrare loro l’altra faccia della medaglia: quella che come prezzo chiede l’omologazione, il fastidioso ri- Il Gobbo e il Natale spetto di un clichè da adottare, la svendita della libertà d’essere imperfetti. Fino a stravolgere l’idea stessa di bellezza.La bellezza è una sensazione, una magia, un’emozione: la bellezza non è la perfezione, ma l’imperfezione che diventa eleganza, stile, armonia. Oggi la troppa bellezza non riesce più a smuovere vecchie passioni dentro di noi: volti impeccabili, fisici costruiti a tavolino, ville dal giardino con i fili d’erba perfettamente uguali, giardini costruiti col computer, trucco addossato con la lente d’ingrandimento. Troppa bellezza non è bellezza: perchè la bellezza abita nella bruttezza che tenta di trasformare se stessa. Di migliorarsi, crescere ed esplodere senza tradire i lineamenti naturali. La Scrittura Sacra racconta la “bellezza del dimesso”: di falliti diventati profeti, di prostitute divenute regine, di ladroni entrati in Cielo vestiti da angeli. Non racconta la bellezza, preferisce testimoniare il faticoso viaggio che dalla bruttezza conduce alla bellezza: senza raggiungerla nel viaggio di quaggiù. Le pubblicità di Intimissimi e Yamamay sono meravigliose, evocative, splendenti e luccicanti: ma sono immagini costruite, artificiali, troppo perfette per essere vere. Drammatiche per chi, magari giovane, pensa si possa giungere a quel livello di perfezione pur massacrandosi al- l’inverosimile. Fino a perdere kg e ammantarsi di triste malinconia appena si spengono le luci accecanti di una ribalta improvvisa.Per questo torna il Natale, per ricordarci che la Bellezza vera abita in altri canoni: nella bellezza di un bambino, cioè della debolezza, della fragilità, della non considerazione, dell’ingenuità e della sana spavalderia. Il rispetto di questa bellezza vorrebbe che il giorno di Natale, a reti unificate, la televisione intera mandasse in onda Il gobbo di Notre Dame, quel magnifico cartone della Walt-Dinsey. Protagonista è Quasimodo, un gobbo il cui nome in latino significa “costruito a metà”. Perchè lui è brutto fuori, ma dentro è bellissimo, dorato, intelligente e simpatico. Perchè questo è il Natale: la calata dell’Eterno dentro la storia quotidiana per risvegliare quella bellezza che ognuno nasconde dentro di se’. Anche perchè Lassù non sono i 10 kg persi in una certa maniera a preoccupare (“homo faber ipsius fortunae”), ma la mancanza d’appetito verso la vera Bellezza: quella di un cuore ordinato e di un’anima appassionata.Per Quasimodo il Gobbo Natale è il suo giorno preferito: un Bambino gli ricorda che essere belli dentro è il segreto dei veri conquistatori. Dell’Eternità. Don Marco Pozza 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 Il Capodanno ad Asiago, evento dedicato anche alla sicurezza e alla salute dei giovani E’ stato presentato ufficialmente presso la sede dell’Agenzia Due Punti Eventi di Thiene il “Capodanno ad Asiago 2009”. Particolare interesse, oltre al ricco e variegato programma, hanno suscitato le importanti novità di quest’anno: il servizio autobus gratuito messo a disposizione dei giovani della vicina pianura e dei residenti e ospiti in Altopiano, e la scelta dell’evento come primo assoluto per la presentazione di Wine Zero, primo vino dealcolizzato distribuito in Italia. Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore al Turismo del Comune di Asiago Roberto Rigoni. “L’Amministrazione Comunale di Asiago- commenta- “vuole anche quest’anno dedicare la grande festa allo Stadio del Ghiaccio a tutti i giovani che vorranno divertirsi in un ambiente riscaldato e sicuro. Nell’occasione, anche al fine di sensibilizzare i giovani verso le p r o b l e m a t i c h e dell’alcolismo, abbiamo voluto valorizzare un nuovo modo di bere attraverso la presentazione di Winezero, bevanda che promuove e sostiene la campagna di sensibilizzazione sui danni alla salute e sui rischi sociali causati dall’alcol, con particolare attenzione alla fascia dei giovani e dei giovanissimi. Per me è una grande soddisfazione che proprio il Capodanno asiaghese sia il primo party in cui verrà introdotto in Italia WineZero. Inoltre que- st’anno per la prima volta, insieme agli organizzatori, abbiamo allestito un servizio di bus gratuito per una maggiore sicurezza dei ragazzi e una maggiore tranquillità alle famiglie. Non solo un Capodanno di festeggiamenti ed allegria, ma anche un evento che sensibilizza verso le problematiche derivanti dall’abuso dell’alcol e offre la possibilità di divertirsi fino al mattino, con un rientro a casa in tutta sicurezza. Una scelta che arricchisce l’evento e conferma il nostro messaggio, che è quello di dedicare l’even- to di Capodanno anche alla sicurezza e alla salute dei giovani”. Apertura della festa alle 21, e poi, alle 22, concerto live della giovane e promettente formazione vicentina “QuoteRosa Rock Band”; per far scatenare e ballare fino al mattino alla consolle si alterneranno i djs più riconosciuti nell’ambito delle discoteche del Veneto: Cabio (Dj & Radio conduttore di Stella FM), Pierre Luis (DJ & Vocalist); Daniels (Dj & producer). Per i più esigenti sarà allestito un Privee Latino Americano con dj Gredy e ad arricchire il tutto sarà la spettacolare animazione di Ex3ma Group Ibiza, mentre il cocktail bar sarà affidato ai professionisti del Cocktail Bar Zoo Ibiza Puerto e Tango & Tantra Cafè. Fino al 30 di- ARTE FILATELICA Il 40° del Premio Internazionale Asiago celebrato con un “intero postale” I MAESTRI DEL COMMERCIO Olga Baù e Giovanna Tura con aquile d’argento. Giovanni Corà, Corrado Finco, Maria Emma Lunardi, Maddalena Sartori, Flavio Strazzabosco e Marta Vitti con aquile d’oro. Marcello Ambrosini, Nicolò Cortese, Guido De Guio, Carlo Magnabosco, Emma Magnabosco, Bruno Mosele, Natalina Mosele, Solidio Pannilunghi, Luigi Scarpati e Giovannina Tisocco con aquile di diamante e le sorelle Paola e Franca Carli con la gold age. Sono i nuovi maestri del commercio. I premiati sono stati celebrati da rappresentanti di categoria e da amministratori locali Maurizio Stella giovedì 10 dicembre nella sala della Reggenza della Comunità Montana con il presidente Fiorenzo Marcato della 50&Più di Vicenza, l’associazione che riunisce i commercianti in pensione o in attività che hanno superato i 50 anni. “Le persone cui oggi riconosciamo il titolo di maestro sono state per tanti anni, e molte lo sono ancora, dietro al banco di un negozio, di un pubblico esercizio, nell’ambulantato o nel campo dei servizi - ha detto Marcato – Persone che hanno saputo tessere un rapporto interpersonale con i propri clienti e che con la propria attività, costruita giorno per giorno, hanno contribuito alla crescita dell’economia e allo sviluppo sociale delle nostre comunità. Sono simboli di persone che si sono messi a servizio del cittadino e del consumatore; non solo fornitori di cose quindi ma spesso gli esercenti sono diventati amici, consulenti e anche confidenti del cliente”. “Colpisce il numero cospicuo di esercenti premiati con le aquile di diamante quindi con oltre 50 anni al servizio della comunità – ha aggiunto il presidente mandamentale di Asiago, Corrado Finco lui stesso insignito con un’aquila d’oro – Sono persone che le giovani generazioni devono prendere d’esempio; sono premiati proprio perché artefici del successo della propria azienda, hanno saputo adattarsi ai cambiamenti burocratici e di mercato e quindi possono rappresentare un esempio di come uscire anche da questa crisi che attanaglia la nostra categoria.” Gerardo Rigoni cembre i biglietti, che comprendono prima consumazione e servizio autobus gratuito, si potranno acquistare in prevendita al costo di 30 euro (ad Asiago all’Ufficio IAT e all’Ufficio del Turismo, a Gallio al negozio Tato e Tata); il 31 dicembre dalle ore 10 sarà aperto il botteghino al Palaghiaccio e il costo dei biglietti sarà di 35 euro. Per qualsiasi ulteriore informazione: Due Punti Eventi – tel. 0445 360516 - www.duepunti.com. S.B. Una cartolina postale con prestampato un francobollo celebrativo. E’ quanto verrà emesso nell’estate 2010 per festeggiare i 40 anni del Premio internazionale d’arte filatelica di Asiago, che si tiene ogni anno nella terza domenica di luglio e che rappresenta la manifestazione culturale più storica e prestigiosa dell’Altopiano. A comunicare la notizia di quello che in gergo viene chiamato “intero postale”, al presidente del Circolo filatelico locale Maurizio Stella, è stato il Ministro dello Sviluppo economico, on. Claudio Scajola. Un francobollo celebrativo rappresenta per il Premio altopianese un riconoscimento di grandissimo prestigio, che viene assegnato solo in rare circostanze. “La filatelia - ha spiegato Scajola nella motivazione del riconoscimento al Circolo di Asiago - è seguita con grande attenzione dal Ministero dello Sviluppo economico, in quanto esaltazione di ciò che di meglio l’Italia offre nei vari campi della conoscenza e del sapere. Il francobollo rappresenta uno straordinario biglietto da visita, che fa conoscere al mondo l’identità storica, artistica, culturale e ideale di un Paese. Per il 2010 abbiamo previsto un programma filatelico di alto profilo, con emissioni di elevato spessore culturale e interesse generale”. “Ancora una volta - confida con una certa emozione Maurizio Stella - siamo particolarmente fieri di contribuire alla diffusione in Italia e nel mondo del nome e del prestigio di Asiago in quanto la tiratura dell’intero postale coprirà largamente ogni aspetto sociale, turistico, culturale e promozionale”. LO STAFF AUGURA BUONE FESTE 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Centomila vaccini contro la rabbia dei selvatici La Regione Veneto ha approvato un piano di intervento per combattere con vaccini la rabbia che colpisce i piccoli predatori selvatici. Anche l’Altopiano è interessato dal lancio delle esche medicinali 200 mila vaccini lanciati sui boschi del bellunese, altri 100 mila tra le montagne di Vicenza e Treviso. E’ questo il piano messo in atto dall’Unità di progetto per la sanità animale e sicurezza alimentare della Regione Veneto. La profilassi si è resa indispensabile in conseguenza ai casi di rabbia riscontrati su volpi e altri piccoli predatori selvatici, principali veicoli della malattia. Ad oggi possiamo dire che si tratta di pochi casi isolati, la diffusione del virus della rabbia silvestre in Veneto preoccupa soprattutto in alcune zone del Bellunese, dove negli ultimi giorni sono stati accertati altri tre animali infetti: due volpi e un cane. Conseguentemente al vertice che si è tenuto verso la fine di novembre a Padova nella sede dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, la Regione con una nuova riunione ha deciso che le migliaia di esche contenenti il vaccino saranno lanciate da elicotteri e piccoli aerei, col fine di raggiungere 25 “bocconi” per km quadrato. Dopo 25 anni di assenza, si pensa che la malattia sia rientrata nella provincia di Belluno attraverso l’ambiente selvatico del Friuli Venezia Giulia, dove nel 2008 sono ricomparsi casi. Per concordare le misure sanitarie di rispettiva competenza, la Regione Veneto aveva perciò sollecitato un confronto, coordinato dal ministero della Salute, con le altre Regioni e Province autonome confinanti. Intanto, l’Usl di Belluno ha dato ordine di antirabbica dei cani e degli animali domestici suscettibili di spostamenti nel territorio, ed esempio per alpeggi o mostre, così pure Vicenza ha imposto la vaccinazione per i cani entro la scadenza del 31 gennaio 2010. Gli animali con sintomi riconducibili alla rabbia o con comportamenti palesemente anomali dovranno essere segnalati al Servizio veterinari. Nei piani di volo aereo previsti per il lancio del vaccino rientrano ovviamente i boschi dell’Altopiano di Asiago. “Per ora sui Sette Comuni – afferma il dottor Meggiolaro dagli uffici della Polizia Provinciale vicentina – non si può parlare del medesimo stato di emergenza riscontrabile nei territori confinanti, quindi l’intervento ha qui scopi di prevenzione. Circoscrivere il perimetro dell’infezione è fondamentale per questo genere di selvatici che fanno di una determinata area un territorio a proprio uso e consumo. È errato sperare che la caccia di selezione possa da sola eliminare il problema: nella realtà delle volpi, il loro totale abbattimento causerebbe il naturale spostamento di altri selvatici nell’habitat non più occupato da animali di questa specie. È quello che è successo con il Friuli e la Slovenia, da dove anni fa emigrarono quelle famiglie di volpi malate contro le quali oggi molto probabilmente ci troviamo a combattere. Ben diversa è la situazione su alcune zone del Monte Grappa, dove la gravità dell’infezione ha già consigliato una serie di severe restrizioni per chi si aggira nei boschi con i cani”. Giovanni Dalle Fusine Vaccini: il parere di un tecnico I vaccini saranno distribuiti su un grande territorio attraverso il lancio da elicotteri e aerei, e per restringere il più possibile i focolai dell’infezione si prevedono interventi a breve scadenza. Considerate le temperature polari che caratterizzano questo periodo dell’anno (ben al di sotto dello zero se rapportate alle altitudini del territorio montano), abbiamo chiesto numi ad un tecnico circa l’efficacia del farmaco disperso in aree che toccano i -25°. Risponde il dottor Carlo Traballi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti Vicentini e membro del Consiglio Centrale della Federazione: “I meno 20 gradi , di per sé , non sono motivo di inattivazione del vaccino , infatti, le condizioni della sua conservazione sono a meno 20° . E’ vero però che gli sbalzi di temperatura, possibili in zone innevate, possono diminuirne l’efficacia in maniera statistica . Si avrà quindi come dato finale dell’operazione un risultato che potrà essere del 60% anziché del 70% . Ciò è previsto nell’operazione che prevede la semina in zone a quote stabilite (a temperature più o meno stabili) . Comunque , l’intervento è denominato secondo Capitolati Internazionali “di emergenza” e quindi lo si attua e basta , anche se non genera un ottimale risultato finale. Nelle zone in cui è stato effettuato, si veda Austria, Slovenia , Friuli eccetera, si è dimostrato efficace . Pur troppo è stato lasciato qualche varco di area e per questo motivo il virus è “passato” . 8 Natale 2009 l’Altopiano Anche ad Asiago bollono le pentole Allo studio alcune iniziative a cura dei ristoratori Assoartigiani dell’Altopiano Da un paio d’anni l’Associazione Artigiani sta seguendo e curando le attività di impresa legate alla ristorazione, con un progetto di coinvolgimento rivolto a trattorie e ristoranti: specialmente quelli che per tradizione valorizzano la cucina stagionale, le tipicità locali, in una parola la “buona tavola” vicentina. Questa attenzione si esprime nella erogazione di iniziative di diversa natura, a partire da azioni sindacali (attenzione al mondo della scuola, formazione, sicurezza, ecc.) fino ad azioni più mirate sul versante della promozione, che intendono dare risalto non semplicemente ai locali, ma ai piatti, alla gastronomia, alla capacità dei ristoratori di porsi come veri artisti con la loro creatività e gusto. Testimonianze valide in questo senso sono state, durante il 2009, le iniziative denominate “Cene palladiane”, meravigliose serate svoltesi in diverse Ville palladiane della provincia di Vicenza, e il circuito “Menu Artù” ovvero una rete di ristoranti impegnatisi a proporre ai loro clienti piatti tipici realizzati al 100% con prodotti freschi vicentini, per dare contenuto e spessore alle specialità, talvolta non abbastanza apprezzate, che sono proprie della nostra provincia. Ma al di là di queste ed altre iniziative promosse a livello provinciale, emerge la volontà anche a livello locale di fare squadra tra i ristoratori, utilizzando gli strumenti che l’Assoartigiani mette a disposizione e creando una rete di contatti anche con altri mestieri artigiani e imprese del territorio. È così che è nato un grup- po di riferimento tra i ristoratori Assoartigiani dell’Altopiano, che nell’arco del 2009 si è trovato periodicamente per conoscersi, recepire i servizi proposti da Confartigianato e sviluppare alcune iniziative dedicate, partendo dalla comprensione di quali siano le aspettative per il settore, per l’Altopiano, per il turismo. Vi è una metodologia che da sempre distingue gli artigiani, a cui anche i ristoratori sono affiliati, ed è quella di far maturare con la loro partecipazione e consenso ogni progetto che si intende realizzare. Con questo intento i nostri ristoratori si sono finora confrontati ed è emersa la necessità di valorizzare non solo i ristoranti o le tipicità gastronomiche, ma l’Altopiano nel suo insieme quale luogo di ricettività turistica, con le sue innumerevoli attrazioni e potenzialità, tra le quali anche le espressioni dell’artigianato locale. E’ quindi allo studio un progetto che intende richiamare l’attenzione del grande pubblico e dei turisti, prevedendo un ruolo attivo dei ristoratori e la partecipazione di altre risorse locali in grado di dare valore aggiunto all’iniziativa. Quanti interessati potranno rivolgersi per informazioni alla sede dell’Associazione Artigiani di Asiago (Via Garibaldi 45, tel. 0444/168880). Cominciano insomma a bollire le pentole in Altopiano, sotto la coltre di neve che intanto lo riveste, in attesa di imminenti profumi e sapori previsti con la nuova stagione. Valentino Varotto www.giornalealtopiano.it 5 In Patronato ad Asiago un vero e proprio “Presepe Vivente” Un’opera organizzata dal gruppo SCOUT Asiago. Il piazzale del patronato sarà illuminato da suggestive torce, falò e le capanne faranno da scenario ad un p resepe par ticolarissimo nel quale scorre un vero ru scello d’acqua. La rappresentazione si svolgerà Sabato 26 e mercoledì 6 gennaio alle ore 16.30. 8 l’Altopiano Natale 2009 Siamo stufi di notizie deprimenti che ci martellano in continuazione: crisi, violenza, beghe politiche, falsità, imbrogli. C’è voglia di cose belle, che ci facciano sperare, in questo momento più che mai. Qualcuno ha detto che trovare buone notizie è come cercare un ago in un pagliaio. Non è vero, storie belle da riferire ce ne sono, ma sono più difficili da cogliere, non suscitano il clamore che viene riservato ai fatti negativi. Per questo Natale www.giornalealtopiano.it Racconti di vita e di speranza Le testimonianze di quattro persone semplici, ma speciali. Esperienze diverse di esistenze non facili, fatte anche di dolore e di sofferenza, ma dove protagonista è anche il bene, fatto e ricevuto siamo davvero felici, nel nostro piccolo, di potervi raccontare di persone che nella loro semplicità sono speciali: quattro diverse vicende che si intrecciano con le vite di altre perso- ne, esistenze non facili, nelle quali non mancano, o non sono mancati, il dolore e la sofferenza. Rossella, e la sua malattia invalidante: quanta forza e dignità nel suo limpidissi- mo sguardo. Giuseppina, e la sua lunga vita dedicata agli altri: una dedizione totale verso i più bisognosi. Stefania, e il suo occuparsi di un compagno non autosufficiente: la sua sen- sibilità è un esempio, non solo per i su oi coetanei, anche per gli adulti. Antonio, e la sua famiglia ritrovata: disarmante il suo raccontare di una vita serena, pur se lontano da genitori e 6 fratelli. Parlare con loro, e nell’ascoltarli percepirne lo spirito di vita, per noi è stato come ricevere il più bel dono di questo Natale. Ci auguriamo di riuscire a trasmettervi le stesse sensazioni che ci hanno fatto provare: una vera boccata d’ossigeno, un’emozione che fa riflettere, riempiendo il cuore di significati intensi,veri. Facendoci capire che, in fondo, quello di cui abbiamo davvero bisogno è riuscire a non confondere con altre le cose importanti della vita. S.B. La storia di Giuseppina Azzolini Un’intera vita per i fratelli Una vita spesa per i fratelli. E’ quella di Giuseppina Azzolini, 81 anni, di Roana, infermiera, per 30 anni missionaria in Brasile alla quale è stato assegnato il Premio della solidarietà 2009. Il riconoscimento, istituito dai Comuni altopianesi insieme alla Comunità Montana e alla Banca Popolare di Vicenza, è stato consegnato in una cerimonia commovente tenutasi nel duomo di Asiago. Prima in Acre a Sana Madoureira, poi a Sao Paulo, Giuseppina, o Josephina, come la chiamavano in sud America, si è occupata di ammalati e di lebbrosi, si è prodigata, con fede, abnegazione e coraggio nell’aiuto ai bambini, alle donne, agli anziani. E’ stata anche accan- to ai malati di Aids. Partita nel 1963, è tornata a casa, a Roana, per motivi di salute, nel 1993 e anche qui non si è risparmiata impegnandosi in parrocchia. Oggi, costretta su una sedia a rotelle, è ospite della casa di riposo di Roana. “Siamo partite in quattro, all’avventura, motivate da un grande amore per il prossimo. Non sa- Infermiera, per trent’anni è stata missionaria in Brasile. Oggi vive nella casa di risposo del suo paese, Roana, ed è soddisfatta di aver dedicato la sua esistenza al servizio dei più poveri pevamo cosa ci aspettava e ci sono stati anche tanti momenti molto difficili”. La sua lunga esperienza in Brasile è raccontata in un libricino stampato nel 2008 in occasione del suo 80° compleanno. Portava la sua assistenza a tutti, muovendosi da sola nella foresta, spesso a cavallo, recandosi in zone dove un medico non l’avevano mai visto. La chiamavano “la dottora”. “Andavo ovunque mi chiamassero e pregavo tanto perché nella foresta non c’è altro da fare che mettersi nelle mani di Dio. E Dio non mi ha mai delusa. Per tante cose sono stata aiutata dalla Provvidenza”. C’è un episodio in particolare che Giuseppina ama raccontare: “Dovevamo rifornire le nostre colleghe di medicine in Acre. Un giorno dovetti fare un ordine grosso e andai alla banca per prendere i soldi per pagarlo. Non avevamo abba- stanza denaro nel conto corrente e chiesi un prestito. Mi dissero che dovevo aspettare risposta dalla Banca centrale. Aspettai quasi tutto il giorno, ma la risposta non arrivava. A un certo punto un signore mi chiamò alla cassa e mi chiese cosa ci facessi lì tutto il giorno. Gli spiegai tutto quasi piangendo. Lui a un certo punto mi disse “Glieli do io i soldi”, mi diedi un assegno e mi fece firmare in due posti. Dissi che avrei pagato il debito entro dieci giorni e scappai via. Il giorno dopo tornai alla banca e chiesi di quel signore che c’era alla cassa. Ebbene: non esisteva. E nel conto corrente non c’era registrata nessuna uscita. Rimasi di stucco. Non ho mai più rivisto quella persona e non ho mai pagato il debito. Per molti giorni avevo il cuore che scoppiava dalla gioia e non facevo che ripetere: “Grazie Signore, grazie”. Quanta povertà e quanta miseria in quei paesi! “I bambini erano secchi dalla fame. Le mamme alla sera davano loro un cucchiaio di grappa di canna da zucchero per farli dormire senza mangiare. Abbiamo insegnato loro ad usare poveri cibi a disposizione e a cucinare un po’. Ancora adesso se vedo qualcuno che butta via qualcosa da mangiare, sento una stretta al cuore. Son capace di prendere un pezzo di pane dalle immondizie e mangiarmelo”. E’ a casa da quindici anni, ma resta in continuo contatto con la sua gente a Sao Paulo e nonostante i suoi problemi di salute dice: “Avrei tanta voglia di tornare laggiù”. E’ comunque in pace con se stessa Giuseppina, lo si legge nei suoi occhi chiari e limpidi, occhi che sorridono. “Ringrazio il Signore della vita donata a questo servizio – dice a conclusione della sua testimonianza - e mi sento realizzata sotto tutti i punti di vista”. Stefania Longhini Nell’ambito del Premio della Solidarietà è stata anche consegnata ai familiari di Giuliano Rodeghiero, scomparso lo scorso aprile, una pergamena alla memoria, per l’intensa attività svolta da quest’uomo dava a trovarli in ospedadalle alte qualità morali in le tutte le settimane), degli favore degli ammalati (an- emigranti, dei diversamen- te abili, essendo stato presidente della Cooperativa San Matteo, e dei giovani. Ricordo di Giuliano 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Grazie a “Festa Italiana” programma condotto da Caterina Balivo su Rai Uno, Angelo Maglie passerà il primo Natale assieme ai fratelli Ospitato da piccolo alla “Nigrizia” di Asiago, dopo essere stato adottato non aveva più saputo nulla della sua prima famiglia Adelina ed Angelo Maglie Antonio Maglie Un momento della diretta TV “Mi chiamo Angelo Maglie, sono nato a Padova nel 1968, cerco i miei fratelli. Sono stato adottato a 8 anni da una famiglia che è venuta a prendermi in collegio, ad Asiago, dove mi avevano portato dopo che mia madre era stata abbandonata da mio padre, e si era ritrovata sola con 7 figli, alcuni molto piccoli. Ricordo che con me c’erano due fratelli, mi sembra che si chiamassero Antonino e Giuseppino”. Non ricordava altro Angelo, cresciuto con serenità nella sua famiglia adottiva, che credeva quella originale, tanto che qualche piccolo sprazzo del tempo passato alla “Nigrizia” (ora Famiglia Aperta sul Mondo) di Asiago si è fatto spazio nella sua mente solo a vent’anni, quando la madre gli aveva pian piano rivelato la verità, e il suo cognome alla nascita. Ma è bastato quest’appello, fatto a inizio novembre durante il programma pomeridiano di RAI Uno “Festa Italiana” condotto da Caterina Balivo, per esaudire il suo desiderio. Passa poco tempo, Angelo viene richiamato a Roma per partecipare di nuovo al programma. “Mi dicono però di non illudermi – racconta - e invece mi fanno un’immensa sorpresa”. In diretta, infatti arrivano in studio, uno dopo l’altro, tre fratelli: Augusto, Antonio, Adelina. Sul volto di tutti si legge un’emozione intensa, su quello di Angelo anche stupore e incredulità. Augusto è il maggiore, conosce più degli altri la storia della sua famiglia, dove era rimasto a vivere. “Non ho visto la trasmissione – dice - ero al lavoro, ma quando sono rientrato a casa i vicini, che conoscevano la mia storia, mi hanno detto che mio fratello mi cercava e ho subito chiamato in redazione.” Neppure Antonio, che ancor oggi abita ad Asiago, ha visto il programma, ma è stato avvisato dalla telefonata di una conoscente di Asiago. In trasmissione Adelina, che a sua volta era stata adottata, racconta come una decina di anni fa, dopo aver cercato con tenacia di ritrovare i suoi familiari ed essersi vista chiudere numerose porte in faccia, c’è riuscita cercando sull’elenco telefonico il cognome Maglie, giungendo alla sorella Matilde, che abita a Padova, e che non ha partecipato al programma,perché non se l’è sentita. Angelo viene a sapere poi che aveva anche un’altra sorella, Franca, morta parecchi anni fa. All’appello manca ancora uno dei fratelli, il più piccolo, Giuseppe, anche lui ospite della Nigrizia di Asiago e del quale non si è più saputo nulla dopo l’adozione. “Nostra madre desiderava rivedere tutti i suoi figli – ha detto commosso Augusto in trasmissione – li ha cercati fino alla morte, ma purtroppo non ci è riuscita”. Nell’ ascoltare storie come questa, spesso risolte proprio da apparizioni in programmi televisivi, si stenta a capacitarsi di come tutto ciò sia possibile, ci si chiede perché non si sia fatto qualcosa prima. Le risposte ci vengono da questa vicenda: la legge è chiara, quando un bambino viene adottato la sua vita subisce un taglio netto col passato, rivelare o meno la verità è discrezione poi dei genitori adottivi, il più delle volte restii a confessarla, anche perché ritenuta dolorosa per chi la scopre. Augusto ci spiega che a non essersi persi di vista erano stati lui (unico rimasto con la madre), Franca e Matilde (vissute in collegio fino alla maggiore età) e Antonio (ospite della casa famiglia di Asiago), di Adelina, Angelo e Giuseppe, dopo l’adozione non avevano saputo più nulla, fino ai fatti che abbiamo raccontato. Fare quello che ha fatto Angelo può sembrare semplice, ma non lo è, e diventa complicato da affrontare soprattutto se manca l’appoggio di chi gli sta vicino. “La mia prima moglie – ci racconta – non voleva assolutamente che cercassi i miei fratelli, invece la mia attuale compagna mi ha sostenuto e aiutato, ed ecco che alla fine il mio sogno è diventato un splendida realtà, alla quale mi devo ancora abituare. Sto imparando a conoscere piano piano i miei fratelli e le loro famiglie, ci sentiamo spesso, un po’ alla volta mi raccontano della nostra famiglia. Sono venuto anche ad Asiago da Antonio, che mi ha fatto conoscere chi si era occupato di me prima che venissi adottato. E’ un’emozione continua.” E il giorno di Natale del 2009 sarà davvero indimenticabile per i fratelli Maglie che, con un pensiero particolare al più piccolo di loro, Giuseppe, e la speranza di poter rivedere anche lui, si ritroveranno con le loro famiglie tutti insieme da Matilde, per una giornata che riserverà ancora tanta gioia e commozione. Silvana Bortoli “Quando cresci con qualcuno che ti vuole bene, riesci a non sentire la mancanza della tua vera famiglia” Antonio Maglie ad Asiago lo conoscono in tanti, anche per essere stato responsabile per diversi anni del Cinema Lux. Colpisce per la sua simpatia e spontaneità, anche nel vederlo in tv, emozionatissimo, esprimersi in dialetto. Lui ha vissuto lontano dalla mamma e dai fratelli maggiori, rimanendo comunque in contatto con loro. “Sono arrivato ad Asiago nel 2003 – racconta – e due anni dopo sono arrivati anche i miei fratelli minori. Loro poi sono stati adottati, io invece sono rimasto sempre qui, anche se a quattordici anni potevo essere adottato anch’io, ma non ho voluto”. Contattato dopo la sua apparizione in TV, è riuscito, parlando con assoluta naturalezza Antonio, Giusy, Angelo e Mari e serenità della sua esperienza, a spiegare come la felicità sia facile da trovare quando si apprezza quello che si ha. Un importante insegnamento di vita, fatto di parole semplici, ma preziose. “Quando cresci con qualcuno che ti vuole bene – dice Antonio - riesci a non sentire tanto la mancanza della tua vera famiglia. Ed io sono stato fortunato, qui ad Asiago ho avuto due “mamme” la Giusy e la Mari, che mi hanno fatto da mamma e da papà; assieme a don Antonio e a Piergiovanni, le considero la mia famiglia. E poi c’era chi, anche esternamente, si pren- deva cura di me, lavandomi i vestiti, a volte trattenendoti a pranzo: l’importante, da piccolo, è avere qualcuno che si occupi di te, che ti faccia sentire il suo amore. La mia vita è stata questa, e io l’ho accettata così”. Gli chiedo di raccontare del recente incontro con il fratello Angelo, e dell’esperienza televisiva. “Sono andato a Roma, viaggiando assieme ad Augusto e Adelina, con una grande emozione, sia per l’incontro che mi aspettava, che per il fatto di andare in Rai. Il pubblico e le telecamere mi hanno un po’ paralizzato, ma è stato bellissimo, ci hanno accolto molto bene, fatto domande discrete, eravamo tutti piuttosto agitati, ma è stata una stupenda esperien- za. E nel viaggio di ritorno eravamo tutti e quattro, ognuno voleva parlare, raccontare, dire la sua: una gran confusione!” E la Balivo, com’è? Bella? “E’ molto simpatica, è stata gentile e soprattutto ha saputo metterci a nostro agio, e poi, – conclude divertito –sì. è bella, veramente bella!” Silvana Bortoli 8 Natale 2009 E’ uno di quei giorni no per Rossella quando la incontro a casa sua per farmi raccontare la sua storia. Malata di sclerosi multipla da quasi vent’anni, ha difficoltà a muoversi, soprattutto a camminare. In casa gira quasi sempre appoggiandosi a un deambulatore, se esce deve sempre essere accompagnata perché non ce la fa ad andare avanti se non si appoggia a qualcuno oltre, che ad una stampella. “Ma se devo fare tanta strada – dice – devo usare la carrozzella. Oggi sento il tempo e se mi chiedessero di dare coraggio a chi ne ha bisogno non credo che potrei essere tanto d’aiuto e di conforto”. E’ dura la quotidianità, stancante la convivenza con una malattia che non ti permette di fare tutto ciò che vorresti, che ti limita anche nei movimenti più naturali e spontanei. “Ho scoperto di essere malata quando avevo 19 anni. Nei primi tempi non ho avuto più di tante limitazioni, facevo una vita normale, andavo a lavorare. Dopo una brutta crisi, circa 7 anni fa, con una paralisi alla parte sinistra del corpo, ho ripreso l’uso del braccio, ma non della gamba e da lì le cose sono diventate l’Altopiano www.giornalealtopiano.it l’Università Adulti/Anziani dove si possono fare tante cose interessanti”. Si muove da casa con la sua macchina col cambio automatico, che le è utile per andare a prendere Lisa alla corriera quando torna da scuola. Ma non riesce a fare pezzi di strada da sola e così o si fa accompagnare dalle signore che l’aiutano in casa, oppure trova Ivana che la aspetta e l’aiuta. “Sono anche in contatto, attraverso l’Aism, con altra gente dell’Altopiano che ha la mia stessa malattia. Incontrarci e parlare, confrontarci su tante cose ci aiuta molto. Non parliamo quasi mai delle nostra magagne, cerchiamo di lasciarcele dietro le spalle, così ci tiriamo un po’ su d’animo”. Mano a mano che si racconta, ti accorgi che, contrariamente a quanto afferma, dietro la sua espressione dolce, dietro l’apparente fragilità, grinta e coraggio Rossella ne ha da vendere. “Mi mancano tante cose, mi manca la normalità, soprattutto il camminare. Ogni tanto penso a quando andavo a fare le mie passeggiate quotidiane, accompagnata dal mio cane. Qui nei boschi vicino alla contrada (abita ai Rodighieri, ndr) vedevo anche i caprioli. Mi piaceva stare lì a guardarli in silenzio. Perfino il mio cane se ne stava zitto e buono. Ora non posso più…” Come guardi al futuro? “Con fiducia, nonostante tutto, tengo duro e confido molto nella ricerca”. A chi, come te, deve affrontare tante difficoltà cosa ti senti di dire? “Non mollare mai, fare una vita il più normale possibile e godersi ogni istante di vita. Accettare i propri limiti e non vergognarsene, essere sempre forti e grintosi”. E’ Natale e fra qualche giorno inizia un nuovo anno, l’augurio che vuoi fare attraverso il giornale a chi ti conosce e a quanti leggeranno questa tua storia. “Più che un augurio è un’esortazione: Vivi con un sorriso”. Alla faccia della giornata no! Stefania Longhini la forte determinazione a voler aiutare per quanto possibile l’amico che si era ritrovato in quella situazione. Stefania si occupa di Moreno non solo a scuola, si trovano anche fuori, insieme ad altre compagne, lo portano a spasso, a mangiare una pizza, oppure lo ospita a casa sua, a Cesuna, lo coinvolge in tante cose, scherzano, ridono, fanno dei dolci insieme. “Per me Moreno e la sua forza d’animo sono un grande insegnamento di vita – dice Stefania - Quello che riesce a trasmettermi è molto più di quello che do io a lui. Mi aiuta tantissimo, se mi capita di avere una giornata storta la sua presenza riesce a tirarmi su di morale, a dare una svolta positiva. All’inizio non riuscivo a capire sempre quello che mi diceva, ma ora ci riesco benissimo, insieme scherziamo e ci divertiamo entrambi. E in questo periodo in cui è ricoverato all’ospedale di Vicenza per altre terapie riabilitative, sento molto la sua mancanza, ma tramite il telefonino siamo ugualmente in contatto giornaliero”. “E’ stata un’emozione grande ricevere il riconoscimento e partecipare alla cerimonia a Vicenza – conclude – non me l’aspettavo e sono rimasta molto sorpresa quando me l’hanno comunicato a scuola”. A proposito di scuola, di Stefania non possiamo tralasciare di dire che è anche molto brava a scuola, tanto che lo scorso anno dopo gli esami di qualifica al termine del primo triennio si è guadagnata un bel 100 tondo tondo! Silvana Bortoli “Affrontate la vita con un sorriso” Rossella Stefani, di Asiago, ci racconta la sua convivenza con la sclerosi multipla. Malata dall’età di 19 anni, affronta ogni giorno con grande coraggio e con grande fiducia nella ricerca problematiche e ho perso tutte le mie sicurezze” esclama. E’ ancora giovane Rossella. Ha trentotto anni, un marito, Loris, una f i g l i a quattordicenne, Lisa, che rappresentano tutta la sua vita, i motivi per cui si fa forza e, nonostante tutto, affronta la vita col sorriso. “Lisa in particolare mi dà molta soddisfazione – confessa – giusto ieri sono andata al visitone alla scuola di Schio dove frequenta il Liceo artistico e sentirmi fare i complimenti per mia figlia, per la sua bravura e la sua educazione, sentirmi dire che siamo dei bravi genitori mi ha riempito il cuore di orgoglio e di gioia. Cose come queste mi danno ragioni valide per non mollare”. Nella malattia ti rendi ancor più conto che gli amici veri, quelli che sanno starti accanto, ascoltarti, aiutarti sono rarissimi. Ma in situazioni di difficoltà a volte s’incontrano amici nuovi che sanno darti forza e coraggio. “Penso ogni tanto ad una ragazza malata come me, che ho conosciuto all’ospedale di Vicenza. Mi invitava a pensare sempre che noi non siamo diverse dalle persone normali, abbiamo solo la batteria scarica”. Cercando soluzione o almeno sollievo per i suoi problemi di salute, Rossella ha incontrato Ivana Stella dell’associazione Le Mani. “Su lei posso contare molto – dice – grazie a lei ho trovato tanti motivi per uscire di casa. Vado in associazione e ho cominciato a frequentare 8 “Moreno e la sua forza d’animo sono per me un grande insegnamento di vita” La sensibilità di Stefania Spiller, studentessa diciassettenne di Cesuna che ha ricevuto un riconoscimento per le attenzioni che riserva al compagno di classe Che piacere raccontare questa storia, i cui protagonisti sono dei giovanissimi, i ragazzi della 4^C, sezione aziendale dell’Istituto Professionale di Asiago! Una studentessa, in particolare, che grazie al riconoscimento ricevuto ci dà modo di riferire di cose belle, che nascono e si svolgono in ambito scolastico, assai diverse da quelle che troppo spesso ci dipingono i ragazzi come dei bulli, privi di interessi e di valori. Stefania Spiller, 17 anni, di Cesuna, lo scorso 13 dicembre, presso il Palazzo delle Opere Sociali di piazza Duomo a Vicenza, ha ricevuto una menzione speciale durante la premiazione del “Concorso di Bontà - S. Lucia”, promosso dal Giornale di Vicenza per premiare studenti vicentini delle scuole medie e superiori che si sono distinti per episodi di altruismo e generosità. E’ buona Stefania, nel senso puro del termine, una bontà che emerge da tanti piccoli e spontanei gesti di aiuto nei confronti di Moreno Frigo, suo compagno di classe che a metà marzo del 2007 fu vittima di un arresto cardiaco, in seguito al quale è costretto a vivere su una sedia a rotelle, e ha difficoltà di parola, anche se la riabilitazione ha fatto tanto, ed oggi riesce a camminare per brevi tratti, e a esprimersi facendosi ben capire. Nel settembre del 2008 Moreno è tornato a scuola, inserito nella stessa classe di prima, e il ritrovarsi fra i suoi amici dopo lunghi mesi trascorsi in diversi ospedali e impegnative terapie riabilitative, è stato fondamentale per lui, ma molto importante anche per i suoi compagni. “La presenza di Moreno in classe – dicono gli insegnanti – è un grosso regalo per tutti, aiuta i ragazzi a stare più attenti, e l’avere sotto gli occhi tutti i giorni il suo esempio è assai educativo, uno stimolo continuo di riflessione e un aiuto a percepire l’importanza di quello che la vita offre”. I compagni di Moreno hanno accolto con gioia il suo ritorno a scuola, cercando di farlo reintegrare quanto più possibile, tanto da averlo fortemente voluto con loro nella gita a Firenze, lo scorso anno scolastico. Particolarmente vicine gli sono alcune compagne, e Stefania lo è più di tutti, grazie a una forte attenzione, a una straordinaria delicatezza, emerse subito nei suoi confronti. “Non faccio nulla di particolare – dice – mi è venuto naturale, fin da subito, stargli vicino, parlargli, coinvolgerlo, stimolarlo, sostenerlo. Lo faccio spontaneamente, per amicizia”. Una naturalezza che mi aveva stupita quando, pochi giorni dopo il grave malore aveva colpito Moreno, era venuta con me e mio figlio (anche lui suo compagno di classe) a fargli visita in terapia intensiva a Bassano: vederlo lì, immobile nel letto, fare capire con dei movimenti appena percettibili che riconosceva le voci di chi gli parlava attraverso il citofono, dava un’emozione così forte da far mancare le parole, ciononostante Stefania gli aveva parlato con pacatezza, delicatezza, ma decisa, rivelando una sensibilità non comune e 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9 Una “Casa del sole” a Mezzaselva ROANA Abbiamo voluto distinguere il “contenuto” (autismo e disturbi del comportamento alimentare o Dca) dal “contenitore” (edificio), coerentemente alla linea tracciata: “ognuno per le proprie competenze”. Lo Studio di progettazione asiaghese (unico in Altopiano a partecipare al bando di concorso), nell’ottica di adeguarsi il più possibile al finanziamento di 500.000 euro, già stanziato dalla Regione, ha preventivato esclusivamente lavori di restyling di tipo estetico, messa a norma e adeguamento dell’edificio. Costo dell’operazione, 1.170.050 euro, che andranno in: demolizione e ricostruzione di ex-garage ed ex-cucina, completamento e cambio destinazione d’uso del blocco operatorio, isolamento dei terrazzi, posizionamento di una bussola in entrata, rivisitazione degli esterni e in arredamento; sostituzione impianto termico con caldaia a biomassa; lavori di isolamento coibentazione e risparmio energetico, posizionamento di pannelli Il II° progetto classificato per la riapertura dell’ex Istituto elioterapico realizzato dallo Studio geometra Roberto Rigoni di Asiago, unico in Altopiano a partecipare al concorso fotovoltaici sui 3 piani, tinteggiatura, etc. L’edificio, come si può rilevare dalle immagini, è ancora in ottimo stato, tranne che per il normale de perimento di uno stabile chiuso, collocato in un’area esposta a intemperie e infiltrazioni. Veniamo ai contenuti del progetto “Casa del sole”: “Nella nostra provincia, il problema dell’handicap autistico è molto sentito e grazie alle Associazioni di volontariato e di familiari operanti sul territorio, è divenuto di ordine pubblico: le famiglie vanno sostenute, i malati curati e riabilitati nel loro stesso tessuto sociale. Il progetto è un’ulteriore possibile risposta, che trovereb be collocazione in un’area ad alta positività: la struttura esistente, già attrezzata di un settore per la riabilitazione, l’habitat naturale, quale palestra a cielo aperto, la vicinanza a strutture sportive e...i paesi limitrofi (che già in passato hanno vissuto dell’in- dotto elioterapico), ritroverebbero nuova linfa. Ciò vale anche per Dca, patologie infida, silente, di cui spesso si ha prova quando ormai è troppo tardi: gli adolescenti nella fragilità della crescita, ne sono spesso vittime designate. In entrambe le patologie si interverrebbe con cure mirate, terapie fisiche, alimentari, farmacologighe e psicologiche, a sostegno anche dei nuclei familiari. Nei confronti dell’autismo, le strategie terapeutiche dettate dai protocolli internazionali, prevedono un percorso educativo / Dati tecnici e storici della struttura 10.352 mq - 39.751 mc; impianti funzionanti: termosanitario, elettrico, telefonico, gas-medicale, elevatori, antincendio, fognario (da adeguare); 39 le camere con servizi e terrazzo; magazzini/depositi/locali tecnici; area riabilitazione: ambulatori, piscine, palestra. L’esistente verrà utilizzato e solo in piccola parte modificato: al piano terra rimarrà tale e quale l’area terapeutica e ambulatoriale, con uffici, reception e laboratori didattico-manuali e informatico, ad uso di entrambe le patologie trattate. Il I° piano sarà dedicato alla recettività del malato autistico; il II° sarà destinato al Dca; il III° diverrà “Centro prevenzione qualità della vita”. A cappello del presente progetto, cenni storici sui 5 secoli di autonomia in cui la Spettabile Reggenza ottenne da casate nobiliari e Serenis- sima, privilegi e leggi speciali, o regole, in cambio del controllo dei confini a Nord. Ma le regole, son valide anche per l’Istituto? (Atto notorio del 1930 fra Comune di Roana e Ente preposto alla sanità). La proprietà del terreno si estende anche al fabbricato? La cosa è controversa, per la dismissione originaria da nosocomio. Col bando di concorso, Ulss mostra di voler sanare la questione ed evitare speculazioni da parte di privati. L’Istituto, nato per combat- tere la tubercolosi ossea, prima dell’avvento degli antibiotici prevedeva cure “elioterapiche”: aria pura e sole! Col recesso della malattia, l’Istituto sotto il Prof. Campiglio e con 120 dipendenti, si trasformò in “Centro per cure ortopediche e riabilitative”, fino alla sua chiusura nel 2005 e il trasferimento della riabilitazione all’Ospedale di Asiago, atto imprevedibile, dati gli investimenti per ben 30 miliardi di lire dal ’70 al ’90! Bacino di utenza “Centro prevenzione qualità della vita”: Asl 3 (160.000) - Regione Veneto (4.500.000) CDA “Selva madre” : Asl 3 (5.000) - Regione Veneto (150.000) Disturbi pervasivi sviluppo : Asl 3 (500/1000) - Regione Veneto (15/30.000) comportamentale, attraverso: condizionamento operante (dirigere e focalizzare l’attenzione e la concentrazione), training sensoriali, formazione di educatori specializzati. L’attuale attenzione ad autismo e Dca (disturbi del comportamento alimentare), viene dal forte imple- mento registrato in tali patologie (35 % su 10.000 per l’autismo) e dal moltiplicarsi del Dca, in età adolescienziale. Entrambe le malattie, hanno a che fare con l’alimentazione: nel Dca, in modo evidente, a livello fisico (bulimia e anoressia); nell’autismo, dove alcuni alimenti portano a un disturbo metabolico, scatenato da allergie a latte glutine e caseina, ma causato anche da infezioni da streptococco ed esposizioni al mercurio: eventi che possono toccare tutti noi, non a danno esclusivo di pochi individui. La terapia si attuerà col coinvolgimento familiare, ma anche attraverso la formula “Comunità dell’Altopiano”: rete di relazioni con Enti, Centri ricreativi, Parrocchie, Asso- ciazioni locali, comuni cittadini. E’ direttamente rivolto alla cura dei disordini del comportamento alimentare (Dca), il progetto “Selva Madre”: percorso psico/fisico/spirituale per promuovere la salute, entrare in contatto col sé corporeo e con la propria sfera emozionale e sentimentale”. All’autismo, i cui sintomi per anni misconosciuti e maldestramente curati, e alla Dca, malattia che possiamo definire “dei tempi moderni”, viene data finalemente oggi, la giusta considerazione. Si auspica che entrambe le patologie abbiano trovato anche quassù, una nuova opportunità terapeutica, volta ad ottenere, per chi ne è portatore, la miglior qualità di vita possibile. Beppa Rigoni Scit Il calendario 2010 della Cassa Rurale Secondo una tradizione che è sempre più apprezzata da soci e amici della Cassa Rurale e Artigiana di Roana, il nuovo anno 2010 è salutato da un calendario illustrato con panorami e aspetti naturalistici dell’altopiano. Quest’anno sono le fotografie di due giovani e qualificati fotografi diAsiago, appassionati delle nostre montagne, Roberto Basso e Gianluca Schivo, che ci accompagnano lungo i mesi del nuovo anno. Panorami di vasto respiro, come quelli invernali di cima Portule e di Campolongo, quelli estivi di Cima XI, di Cima Larici e di Bivio Italia, e primi piani come quello del crociere della pineta, quello di uno scattante camoscio e quello di una splendida farfalla licenide. Sono alcune testi- monianze dello straordinario patrimonio naturalistico che è l’altopiano, definito da Patrizio Rigoni :” un autentico mosaico… un caleidoscopio di forme di vita e di ecosistemi in continua evoluzione”. Ogni mese del calendario riporta un po’ di sapore dell’antica tradizione , con le feste di ogni paese, con i nomi dei giorni in lingua cimbra e con i proverbi cimbri densi di sapienza e di realismo. Come il proverbio di gennaio che dice : “De rose baksent mitten dornen, dar man mitten zunten”, cioè “ Le rose crescono con le spine, gli uomini con i peccati”, o come il proverbio di ottobre che dice : “ In dar junghekot dar man ist bia an pome: dar mansich bochen “, cioè “ nella gioventù l’uomo è come un albero che si può piegare”. Tutto il calendario è un grande augurio di Gutes Nojes Jaar, cioè di un Buon Nuovo Anno. 8 l’Altopiano Natale 2009 www.giornalealtopiano.it 10 Alla ricerca dei presepi di Treschè Conca Un itinerario per le vie e le contrade di un paese tutto da scoprire Nella notte di Natale Treschè Conca si trasformerà nel “paese dei presepi” accendendone le luci in ben trenta siti diffusi su tutto il territorio e offrendo a tutti la possibilità di visitarli per l’intera durata delle feste. “Presepi da scoprire e ammirare” non è solo una mostra, ma anche un percorso alla scoperta dei presepi sparsi per le vie e le contrade di Treschè Conca. Quest’anno infatti la consueta mostra presso il centro parrocchiale è stata allargata coinvolgendo tutto il paese con un itinerario di presepi, una sorta di pellegrinaggio per riscoprire il vero simbolo del Natale visitando l’intero paese con curiosità, sorpresa e ammirazione E’ la realizzazione di quanto è stato chiesto agli abitanti della comunità da parte del Consiglio Pastorale parrocchiale e Don Stefano Margola, nel tentativo di valorizzare il simbolo cristiano, che viene quindi proposto come segno predominante della Natività, assunto come tema principale di queste feste e presentato in diverse varianti e in diversi ambienti del paese. La proposta è stata ben accolta dalle famiglie della comunità che, lavorando singolarmente o unite tra loro, hanno allestito ben trenta presepi servendosi di materiali semplici e tanta fantasia. Oltre ad essere un bel modo di accogliere i turisti durante le feste, l’iniziativa si è rivelata ottima anche per i compaesani, perché ha offerto loro l’occasione di collaborare e di trascorrere del tempo insieme durante l’Avvento, riscoprendo così l’importanza della compagnia e della condivisione e accrescendo l’atmosfera natalizia. I trenta presepi saranno resi pubblici il 25 dicembre e, trovandosi all’aperto, potranno essere cercati e ammirati tutti i giorni. I visitatori avranno la possibilità di seguire l’itinerario numerato servendosi di una piantina del paese (a disposizione all’interno della Chiesa parrocchiale) che li accompagnerà ai vari presepi passando per i posti più caratteristici di Treschè Conca. Inoltre, per chi volesse scoprire i presepi muovendosi in compagnia, la sera di lunedì 28 dicembre si terrà un giro organizzato che, dopo aver ammirato il presepe all’interno della chiesa, da lì partirà alla volta dei vari presepi all’aperto, illuminati ogni sera dalle ore 17 alle 22. Rimanendo in tema con l’itinerario, dal 25 dicembre al 6 gennaio il centro parrocchiale ospiterà anche una mostra di numerosi esemplari del simbolo natalizio, alcuni provenienti da collezioni private, altri realizzati a mano dai bambini del paese. Con questa attenzione e passione per il presepe, la comunità di Treschè Conca cerca di difendere e rivalutare un simbolo antico e sacro che rischia di essere trascurato e sopraffatto dalle immagini del mercato contemporaneo. Il Natale non è solo un abete addobbato, un signore vestito di rosso con un sacco pieno di regali, un pranzo abbondante, un periodo di ferie. Forse oggi è anche questo, ma rimane soprattutto un mistero religioso, una nascita miracolosa che ha consolidato la fede cristiana e nella quale la fede stessa si identifica. Non tutti sanno che… Il termine “presepe” deriva dal latino praesaepe, vocabolo che alla lettera significa “davanti al recinto” e sta anche per “greppia, mangiatoia”. Nel significato odierno il presepe indica la scena della nascita di Gesù, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali, ma la tradizione risale alla cultura latina. Essa presentava infatti un rito molto simile rivolto all’adorazione degli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva quindi rappresentato con una statuetta e durante la festa detta “Sigillaria” (da signum: immagine) i parenti si scambiavano in dono le riproduzioni dei familiari defunti durante l’anno. In attesa di questa ricorrenza, i bimbi si impegnavano a disporre le statuette in un piccolo recinto nel quale rappresentavano un ambiente bucolico in miniatura secondo la loro fantasia. Alla vigilia della Sigillaria la famiglia si riuniva dinnanzi al presepe per invocare la protezione degli avi. Il mattino seguente i bambini trovavano giocattoli e dolci, portati dai loro defunti. Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita, il rito del presepe sopravvisse nei secoli fino all’avvento del cristianesimo, quando cominciò ad assumere significati cristiani. In Italia la tradizione cristiana del presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività con la volontà di rivivere il mistero della nascita di Gesù, di lodare la povertà e l’umiltà, di rendere Greccio come una nuova Betlemme. Ben presto il rito divenne tradizione cristiana, irrinunciabile soprattutto all’interno delle famiglie, che rappresentarono la nascita di Gesù con statuine ed elementi tratti dall’ambiente E’ una sensazione di gioia che va vissuta insieme, donando sentimenti sinceri pri- ma di qualsiasi altro regalo, e ogni giorno. Ilaria Panozzo Festa sottotono per le borse di studio Consegnate sabato 19 dicembre. Merito speciale a Stefania Spiller non solo per lo studio, ma anche per l’opera di solidarietà attuata in classe in particolare verso un suo compagno in difficoltà LO STAFF VI AUGURA BUONE FESTE Sabato 19 dicembre si è tenuta la premiazione della decima borsa di studio indetta dal Comune di Roana. In seguito al gravissimo lutto che ha colpito il vicino Comune di Gallio, l’Amministrazione Comunale di Roana - non potendo rinviare l’evento per una questione di tempi troppo ristretti - ha ritenuto opportuno e doveroso osservare un sobrio cerimoniale, spogliando la manifestazione del suo consueto aspetto festoso. I Coniugi Rambaldi non erano presenti e da Ferrara hanno espresso piena solidarietà alla comunità altopianese. In apertura, il consigliere delegato alla cultura Dario Rebeschini ha invitato auto- rità, Insegnanti e studenti ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento, particolarmente rivolto al giovane compagno di studi dei molti ragazzi presenti. In un’atmosfera di palpabile cordoglio sono state distribuite le borse di studio, che quest’anno si sono così rivestite di un più profondo, anche se doloroso, significato. Vincitrice per la sezione Istituti Professionali - ed esclusivamente sulla base della media matematica la studentessa Stefania Spiller è stata menzionata con merito speciale per l’ opera di solidarietà attivamente condotta nella sua classe. A Stefania Spiller, infatti, era stato anche as- segnato lo scorso 13 dicembre a Vicenza il Premio della Bontà “Santa Lucia” istituito da “Il Giornale di Vicenza”. Restando alle scuole secondarie superiori, per la sezione licei è stata premiata Martina Frigo, per gli Istituti Tecnici Sara Panozzo. Gli studenti della scuole secondarie di 1° grado meritevoli di premio sono: Matteo Panozzo, Alessandro Vellar, Alice Traverso (sede di Asiago) in ex aequo; Deborah Fabris per Mezzaselva e Anna Frigo per Cesuna. Per le scuole primarie sono state premiate l’attuale classe seconda di Canove e l’attuale classe quarta di Roana. 8 l’Altopiano 11 Dal centro di Gallio alle Melette in seggiovia Natale 2009 www.giornalealtopiano.it Prosegue l’impegno dell’amministrazione per realizzare il progetto Foto: Alberto Salvadoretti Per lo sviluppo turistico di Gallio l’amministrazione comunale ha due progetti in via di definizione. Progetti inerenti la zona “alta” ovvero verso le Melette e Campomulo, area che l’amministrazione ritiene fondamentale per il futuro turistico di Gallio. Il primo progetto intende realizzare un impianto di risalita che parte dal centro di Gallio per collegare il paese con il comprensorio sciistico Melette. In pratica dalla zona immediatamente posteriore le scuole, come già ipotizzato in un progetto di una ventina d’anni fa, dovrebbe partire una seggiovia che porta fino a Monte Longara che poi fungerebbe da porta d’accesso a tutta la zona alta del territorio galliese, non solo Melette quindi ma anche il centro fondo Campomulo. E non solo. Per il sindaco il progetto dovrebbe costituire la porta d’entrata della zona anche d’estate riducendo così anche l’impatto di auto sulla natura ancora incontaminata dell’area. “L’uso dell’impianto non può limitarsi ai mesi invernali, scelta difficilmente sostenibi- le dal punto di vista economica soprattutto in questi momenti di crisi – spiega Rossi – Piuttosto vogliamo realizzare un mezzo di trasporto alternativo per raggiungere la zona di maggior interesse turistica estiva ed invernale che Gallio sa offrire.” Il progetto è già a buon punto; il primo cittadino ha già avviato contatti con la Regione, con la società di gestione delle Melette e con una ditta specializzata nella realizzazione di impianti a fune. “Dobbiamo muoverci in fretta per far inserire nella normativa regionale anche questa forma di utilizzo di un impianto di risalita – continua Rossi che poi aggiunge – Anche le società che godono delle concessioni gestione di aree attrezzate nell’area devono darsi da fare. Se ci sarà un accordo d’in- tenti, noi che ci impegniamo per far realizzare l’opera e le società che garantiscono il sevizio previsto dalle concessioni, allora proseguiamo in una determinata maniera. Se invece le società di gestione indugeranno l’amministrazione vedrà di proseguire su altre strade come realizzando delle piste lungo il crinale del Monte Longara fino anche al Monte Cimon sul versante della Val di Nos.” Pino Rossi “A me poco interessa – conclude – Basta che si lavori per il rilancio del turismo galliese.” Il secondo progetto, non meno ambizioso del primo, del primo cittadino sarebbe quello di realizzare un’area con turismo invernale ed estivo ad impatto zero, o quasi. Sostituendo i generatori degli impianti di risalita e dei rifugi con elettricità fornita, o almeno implementata, con fonti rinnovabili, regolarizzando gli accessi delle auto, controllando il calpestio del sottobosco da parte dei fungaioli, normando l’uso di moto, quad e motoslitte ma anche di mountain bike, ciaspole e sci escursionistico. “L’ambiente è il più prezioso valore che abbiamo – dice Rossi – Non possiamo pregiudicarlo, sarebbe come compromettere il futuro dei nostri figli”. Gerardo Rigoni I capelli sono vivi e per potersi Impianti di risalita a pannelli solari mantenere forti, folti e luminosi hanno bisogno di cure Ormai il Natale fa sentire il suo deposito TIWAG della Regio- l’energia solare, abbiamo peranelito e la stagione sciistica ne, in modo da poter essere si è già lanciata tra i paletti cli- utilizzata anche nelle giornate matici di questo inverno alle a bassa insolazione. L’impianporte. Nulla di più “pulito” di to produce circa 15 KW aluna candida distesa di neve ci l’ora e nell’arco di tutto l’infa immaginare un mondo sen- verno si calcolano circa 12.000 za inquinamento, senza il nero KW, anche di più di quella nesudicio dello smog. Chiunque cessaria! Questo esempio vada a sciare abitualmente, e vale bene a rappresentare anche chi lo faccia solo di quella che sta diventando rado, sa bene quanti siano gli qualcosa di più di una semimpianti di risalita in ogni pista plice tendenza, e cioè lo e in ogni comprensorio, ed è sfruttamento delle energie cosa davvero ardua immagi- rinnovabili nel settore turistinare quanta energia consumi- co. Ma vediamo di approfonno, dato il loro incedere inces- dire alcune informazioni resante, e quanto possano inqui- lative a questo nuovo tipo di nare visto che a volte l’ener- impianto di risalita, lungo 205 gia per azionarli viene ricava- metri. Obiettivamente va rita da generatori diesel. Ma la conosciuto che è solo un picbella notizia è che è stato mes- colo passo verso la direzione so a punto un nuovo impianto giusta, vista la cortezza della di risalita a totale impatto zero: struttura, ma sicuramente ha il “Sonnenlift”, ovvero, lo un grande significato simboli“skilift del sole”. Si trova nel co. “Con il nostro sistema comprensorio sciistico tirolese fotovoltaico genereremo SkiWelt Wilder Kaiser- 12.000 kilowatt ora di potenBrixental, non lontano da za all’anno. Durante l’inverKizbuhel. Ad alimentarlo, ol- no l’impianto necessita di tre alla nostra cara Stella, na- 9.000 kWh, così, utilizzando turalmente, si ocfoto: www.ilpannellofotovoltaico.com cupano oltre 100 metri quadrati di pannelli solari, installati sulla parete esterna della nuova stazione della sciovia. Ma le sorprese non finiscono qui! L’energia prodotta viene immagazzinata nel sino un piccolo surplus che verrà immesso in rete” spiega Rudi Kock, responsabile dell’impianto Brixen im Thale Bergbahnen. “Sicuramente produce solo una piccola parte dell’energia necessaria per l’esercizio di una seggiovia più grande o di una stazione sciistica, ma la nostra soluzione vuole essere un punto di riferimento per altre stazioni sciistiche che mirino a sviluppare questa filosofia di rispetto dell’ambiente e di turismo eco solidale” dice il manager dell’impianto riferendosi al buon esempio dato con questo investimento. Il “Sonnenlift” è un piccolo impianto con una capacità di circa 900 persone all’ora ed è alimentato esclusivamente con energia solare. Il sistema fotovoltaico, costato circa 60.000 euro e la superficie di collettori di 113 m 2, è istallato presso la nuove stazione a valle, SkiWeltLift. Con 91 impianti di risalita, più di 280 km di piste comprendenti ogni genere di livelli di difficoltà, 210 km innevati artificialmente e altri 110 in realizzazione, rendono SkiWelt-Wi l d e r Kaiser-Brixental il più grande comprensorio interconnesso austriaco. Anthony & Mara parrucchieri esperti nella cura del capello centro tricologico - infoltimento - extension - parrucche -Nanotecnologia, sistema nanomolecolare scientificamente provato a livello mondiale che ripara i danni dei capelli con trattamenti ricostruttori permanenti -Piastra a ultrasuoni e infrarossi per potenziare i trattamenti sigillanti -Pulizia profonda della cute, per stimolare la crescita attivando la microcircolazione -Trattamenti anti caduta a base di cellule staminali per massimizzare crescita e volume dei capelli -Trattamenti fango fieno rimineralizzanti -Esclusivisti styler GHD, l’ultima in edizione limitata Precious, con il phon da viaggio e il beauty glitterato Piazzetta della Croce, 10 - ASIAGO - tel. 0424 463319 8 l’Altopiano Natale 2009 www.giornalealtopiano.it 12 Il giorno dello sgomento e del dolore GALLIO Tutto è compiuto. La nebbia che avvolge il paese e la sera che scende mentre nel cimitero di Gallio si compie il rito della sepoltura di Rosa e Alessandro sembrano suggerire solo queste tre parole. Tutto è compiuto. Fine alla storia di una famiglia, fine, si spera, alle tante cose, a volte anche fuori luogo, che si sono dette, che si sono scritte e lette in una delle settimane più tristi nella storia di questo piccolo paese dell’Altopiano. Pace Rosa, pace Alessandro. Riposate in pace. Pace almeno per voi. Per noi che restiamo tanta pace non ci sarà: non ci rassegneremo forse mai al fatto di avervi persi in un modo così tragico. Non fosse per le luminarie che si accendono timidamente, non fosse per Una famiglia distrutta, un’intera comunità sconvolta dalla tragica scomparsa di Rosa Finco, Alessandro e Sergio Colella. Un fatto che segna indelebile la storia di un paese la neve arrivata a ricoprire case, piazze, strade e prati, niente in questi giorni tremendi poteva ricordarci che ormai è Natale. Che fatica ora tornare alla normalità, riprendere i ritmi del calendario che per un intero paese si è fermato a quel maledetto giovedì 17 dicembre quando, poco prima di mezzogiorno si è sparsa la voce: hanno trovato tre corpi sporchi di sangue in una macchina a Campomulo! Per tutti il primo pensiero è stato: “Signore, fa che non sia qualcuno dei nostri!” Ma la lecita speranza si è spenta subito davanti alla cruda realtà. A pensarlo, Dall’omelia di don Lauderio “La fredda e gelida realtà ci pone interrogativi che non hanno risposta – ha detto don Lauderio nell’omelia durante le esequie - Siamo fragili vasi di pietra sconvolti, ma non abbandonati. Di fronte alla tragedia siamo stati testimoni di una fede nel Cristo che è risorto impareggiabile” Chiaro poi il riferimento alla straordinaria decisione di fare un solo funerale. “In un’unica preghiera corale – ha sottolineato - voi famiglia siete profezia di vita cristiana. Rosa dall’alto vuole così”. Non sono mancati brevi pensieri per ricordare le figure di Rosa e Alessandro: “Tu Rosa eri spensierata e cordiale. Il tuo modo di fare riusciva ad appianare ogni contrasto. I problemi non mancavano, ma era il tuo sorriso a vincere, era più importante di ogni cosa. Il mondo era Alessandro, per te e per Sergio, in modo diverso certamente. Ale, era impossibile non incontrare i tuoi occhi grandi e luminosi, impossibile arrabbiarsi con un volto come il tuo. Faremo ancora partite a ping pong in Paradiso”. L’invocazione finale: “Dacci forza, coraggio e consolazione per questa storia familiare”. Le parole del sindaco Anche con un sentimento di amicizia personale, rappresento l’intera amministrazione comunale e la cittadinanza nell’esprimere lo smarrimento, la sofferenza e l’incommensurabile dolore che ci opprimono, senza trovare pace e conforto. Il paese è profondamente scosso, e desolato. La comunità cerca di farsi forza, stringendosi affettuosamente, attorno alla nonna non sembra ancora vero. Eppure è così. Lì a Campomulo è finita la storia di Alessandro, Rosa e Sergio, la famiglia Colella, che l’ex finanziere, in un piano diabolico e incomprensibile, ha voluto unita nella morte. Cosa sia passato per la mente di quell’uomo, Dio solo lo sa. Il biglietto messo nel suo portafoglio non basta a spiegare, non fuga i mille dubbi, non placa la rabbia. E niente serve a lenire il dolore. L’unico pronto soccorso per tante anime sconvolte è rappresentato dalla fede e dalla misericordia. La famiglia Finco in questo è stata grande maestra Lo è stata anche l’intera comunità di Gallio stret- Lidia, ai fratelli Angiolino, Gianni, Gigi, Eva, ai parenti, alla famiglia Colella vittime di questa immane e inenarrabile tragedia. La famiglia Finco, con grande dignità, ha fatto proprio l’insegnamento di Gesù Cristo il Salvatore che predicava misericordia e amore. In noi resterà sempre vivo il ricordo dell’allegria contagiosa e della gioia di vivere di Rosa e del giovane Alessandro. Sarà estremamente difficile rimarginare questa ferita, per questo ci affidiamo in preghiera, a Gesù e a Maria, per trovare consolazione nella nostra infinita disperazione. Ciao Alessandro e Rosa “Tele”. Gallio vi ricorderà. ta intorno a Eva, Luigi, Gianni, Angiolino, alla mamma e nonna Lidia, a tutti quanti hanno voluto bene a due tesori come Rosa e Alessandro. Ma solidali anche con la famiglia di Sergio. E se è vero che le grandi tragedie servono anche a rendere il mondo migliore, si spera che da questo tsunami che ha travolto i nostri cuori nascano grandi ricostruzioni e nuovi e sani germogli: di rapporti familiari, di amicizie vere, di sinceri legami d’amore e d’affetto. Forse proprio in questo sta il senso di questo Natale. Sì, a pensarci bene, nonostante tutto, dire auguri, guardarci negli occhi, scambiarci un abbraccio e qualche sorriso non è sarà poi così sbagliato, così fuori luogo. Come ha detto don Lauderio, Rosa sicuramente vorrebbe così! E, come voleva fare Alessandro, la cosa che più conviene augurarci è la voglia di vivere bene, pienamente, intensamente ogni giorno, aiutandoci a vicenda, scoprendo le meraviglie di questo mondo, per arrivare a cento anni e poter dire “Io ho vissuto!” Stefania Longhini Tutti insieme innanzi a Dio Le tre bare ai piedi dell’altare, una accanto all’altra. Da una parte Sergio, dall’altra Rosa, in mezzo il loro caro Alessandro, stretti stretti. Rose gialle per Sergio, bianche per Alessandro, rosa carico per Rosa. Intorno una folla immensa. “Per Gallio è il momento più duro e difficile un momento pregnante di dolore, ma intenso di fede”. Don Lauderio Dal Bianco ha cominciato con queste parole la Messa d’addio svoltasi nella chiesa di San Bartolomeo, animata dalle corali dell’Altopiano. Dalle parole tratte dal libro delle Lamentazioni e dalle lettere di San Paolo, don Lauderio ha tratto spunto per la sua omelia nella quale ha ricordato anche il sorriso di Alessandro, la giovialità di Rosa, rivolgendo all’assem- blea parole di speranza. Dopo la comunione, il momento più toccante, quando le cugine di Alessandro, Elena e Chiara, sono salite sul pulpito per leggere un tema scritto da Alessandro e un saluto alla zia Rosa ricordando alcuni momenti felici e buffi trascorsi insieme. Il sindaco Pino Rossi ha manifestato con alcune brevi frasi la partecipazione dell’intera comunità a questo profondo dolore. Poi alcuni compagni di scuola di Ale, con una rosa bianca in mano, hanno letto la lettera indirizzata all’amico, scritta il giorno in cui sono venuti a conoscenza della tragedia. Anche il vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo ha partecipato inviando un messaggio riportato dal parroco di Asiago don Roberto Bonomo. Alla fine la preghiera del finanziere e, prima di uscire di chiesa,le note di Vasco Rossi: per volere degli amici, si è voluto far ascoltare la canzone preferita di Alessandro “Il mondo che vorrei”. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13 E’ nato il Giulia Gianesini Fan Club GALLIO I tanti tifosi di Giulia Gianesini dell’Altopiano d’ora in poi avranno un punto di riferimento importante. Si tratta del neonato Fan Club, fondato da chi sempre fedelmente la segue nelle sue imprese sportive, condividendo con lei anche ami- La sede è al bar Commercio di Gallio dove ci si può iscrivere per le prossime uscite la prima delle quali sarà per la gara di slalom gigante a Lienz in programma il 28 dicembre cizia, oltre che passione per lo sci. La sede è, guarda caso, al Bar Commercio di Gallio dove, Luca, suo cugino, raccoglie le adesioni di chi in allegra compagnia vuole andare a sostenere Giulia in occasione delle gare di coppa del mondo. L’idea del Fan Club è nata proprio in quel bar e a farla nascere è stata una tifosa speciale: Roberta Gianesini, giovane e bella maestra di sci, scomparsa tragicamente nell’aprile di quest’anno. Per Giulia era come una sorella, oltre che appunto la Una proposta della Parrocchia di Gallio per le festività natalizie “Gallio e i suoi capitelli” Volume di 180 pagine curato da Danillo Finco di Cesare Pivotto Per le festività natalizie 2009, e non solo, la Parrocchia di Gallio propone quest’anno ai galliesi, ma anche a tutti coloro, altopianesi e “ospiti”, che apprezzano e vogliono scoprire e conoscere la realtà delle costruzioni religiose spontanee che sorgono sul territorio, un libro: si tratta di “Gallio e i suoi Capitelli”, frutto della certosina, meticolosa e sapiente ricerca del prof. Danillo Finco che è andato a scovare storie e motivazioni che hanno portato alla nascita di quelle espressione religiose che sono i capitelli, segni che caratterizzano capillarmente le nostre realtà; dopo un’altrettanto precisa nota introduttiva, Finco ha anche riservato attenzione ai crocefissi (altra esternazione di fede popolare) ed ai cimiteri militari, concludendo il suo lavoro con una ricca e corposa appendice dedicata al Santuario della Madonna del Buso ed alla sua storia. In tutto quasi 180 pagine riccamente illustrate con foto a colori, piacevoli ed interessanti, per capire e conoscere meglio e di più questo fenomeno. Il prof. Finco non è nuovo ad “imprese” editoriali, visto che ha già al suo attivo altri tre volumi : “Il Colle Ferragh” (1996), “Le origini e lo sviluppo dell’identità cristiana nella Comunità di Gallio” (2002) e “Gallio – Toponomastica e Microstoria” (2007). Nella sua introduzione al libro il Parroco di Gallio, don Lauderio Dal Bianco, scrive far l’altro parlando dei capitelli <… Queste piccole realtà sono un patrimonio di fede e di storia, che nel tempo continuano a suggerire, a ciascuno di noi “ una presenza “ tutta spirituale, in mezzo a tutte le nostre vicende umane, talvolta segnate anche da tragedie e grandi difficoltà. Ci sono volti, raffigurazioni, piccoli segni lasciati da chissà chi, che ci aprono il cuore e ci fanno capire come Dio parla, ai cuori, ad ogni viandante, in maniera tutta semplice e profonda …> ed aggiunge <… La prossima primavera sarà impegno della nostra Parrocchia di Gallio porre mano alla sistemazione del Santuario della Madonna del Buso. Questa pubblicazione intende sostenere proprio questo impegno: crediamo sia importante far risaltare tutto ciò che ci aiuta a prendere coscienza delle nostre radici storiche e di fede, crediamo sia importante riportare alla sua bellezza iniziale questo piccolo Santuario della Madonna del Buso che tanto ci è caro …>. Il teologo don Roberto Tura sottolinea invece, riferendosi ai capitelli, come <… La pietà popolare infatti ascolta volentieri la spiegazione catechistica ben preparata, ne fa tesoro per un confronto e arricchimento spirituale. Ma non si accontenta delle idee luminose: è molto concreta, desidera tempi e luoghi dove poter pregare, segni ricchi di simbolismo in cui invocare e incontrare il mistero di un Dio che cammina con noi e ispira il nostro vivere quotidiano. I capitelli, quasi piccole chiese, fanno parte di questo anelito umano, più accentuato in tempi passati, ad avere un luogo dove rinnovare la speranza in un Dio protettore da ogni forma di male …>. Il presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra, prof. Sergio Bonato, analizza infine il fenomeno sotto un’altra angolazione <Di fronte alle trasformazioni profonde del paesaggio ai nostri giorni, parlare dei capitelli può sembrare qualcosa di sentimentale e di nostalgico, qualcosa di legato al passato, senza riferimento e senza importanza per il nostro presente. Può sembrare qualcosa di paesano e di marginale, senza rilevanza culturale e storica. Invece i capitelli sono diventati un documento significativo per conoscere il rapporto di una comunità con il suo territorio, per conoscere il processo di sacralizzazione di uno spazio, nel tempo antico e recente, secondo le indicazioni scientifiche che ci vengono da studiosi di fama internazionale e nazionale, come Rudolf Otto, Henry Bremond, Giuseppe De Luca, Gabriele De Rosa…. La ricerca di Danillo Finco viene a rispondere a queste indicazioni, considerando il capitello come un “documento eloquente dell’appartenenza alla cultura rurale, che considerava la devozione religiosa vincolo capace di tenere unita e solidale una contrada intera”. Il capitello era anche considerato come “una carta d’identità, su cui sono riportati i dati della propria connotazione religiosa” …>. sua prima fan. Organizzata in tutta fretta e un po’ in sordina, il Giulia Gianesini Fan Club ha già effettuato una sua prima uscita ufficiale a Soelden. In gruppo con uno striscione con scritto “Forza Giulia”, hanno fatto una grande sorp resa alla nostra brava sciatrice, che tra l’altro in quella gara ha ottenuto un bel 15° posto. “Quando li ho visti, non ci credevo, sono rimasta stupita. E poi mi son detta: cavoli son qua per me. Sai che figura se vado male”. E’ andata bene invece e sicuramen- te anche questa nuova iniziativa può fungere da ulteriore sprone per la campionessa a dare sempre il meglio di sé. La prossima occasione per tifare Giulia dal vivo sarà a Lienz il 28 dicembre dove si disputerà uno slalom gigante valido per la Coppa del Mondo. Le altre uscite ufficiali saranno sabato 16 gennaio a Maribor, domenica 24 gennaio a Cortina e giovedì 11 marzo a Garmisch. Per ulteriori informazioni chiamare il 338.3278361. Stefania Longhini Le foto del concorso in mostra a Gallio Una selezione delle foto che hanno partecipato al concorso “I Colori dell’Altopiano” organizzato dal nostro giornale in collaborazione con Grafica Altopiano e gruppo Flickr, verrà esposta nella mostra fotografica programmata per il periodo natalizio dall’ufficio turistico di Gallio nella Sala Verde del Municipio. La mostra aprirà i battenti il 23 dicembre e potrà essere visitata fino al 6 gennaio (dalle 16 alle 19). Le “nostre” migliori foto, faranno da contorno a quelle di 4 artisti-fotografi locali: Roberto Basso, Silvano Fabris, Denis Lunardi e Gianluca Schivo. Altro simpatico appuntamento legato a questa esposizione è la serata in programma il 2 gennaio all’Auditorium di Gallio dove i quattro autori pre- senteranno, commentandole, alcune loro foto al pubblico. In quell’occasione verranno anche premiati i vincitori del nostro concorso. La serata, presentata da Stefania Longhini, avrà inizio alle 20.45. 8 Natale 2009 l’Altopiano CINEMA www.giornalealtopiano.it 14 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 15 Al Bowling Rendola arriva il Texas Hold’em Il Bowling Rendola continua a crescere, a rinnovarsi, con l’introduzione di nuovi giochi e attrattive. Grande novità della fine del 2009 è l’arrivo del Texas Hold’em, splendida variante del po- ker, detto anche “alla texana”, che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita davvero impressionante, imponendosi come la variante del poker più giocata ed apprezzata al mondo. Il Texas Hold’em è diventato recentemente molto popolare anche in Italia, e, vista la grande richiesta, al Bowling Rendola è stata allestita una sala per il gioco con quattro tavoli da Con Vast & Fast addio ai problemi di asciugatura del bucato E’ di nuovo inverno, e siamo ancora una volta alle prese con i problemi di asciugatura del bucato: il gelo e le basse temperature, quando non piove o nevica, rendono praticamente impossibile stendere i panni all’esterno. Capi appesi a ingombranti stendini da tenere scomodamente in qualche angolo della casa: che disagio far asciugare i pesanti capi invernali! Ci vuole un sacco di tempo e spesso ci troviamo ancora con il bucato umido e una montagna di altre cose da lavare. E allora perché non optare per una soluzione diversa, valutando l’acquisto di una asciugatrice, che possa assicurare un’asciugatura immediata, in barba a condizioni meteo e temperature polari! La ditta Vast & Fast, propone asciugatrici a gas prodotte in Europa ed U.S.A., vantando il primato di ditta leader nel settore e confermandosi prima nelle vendite a livello europeo per quanto concerne macchine a gas per uso domestico. Sull’Altopiano Vast & Fast la trovate nel punto vendita di Via Dante ad Asiago, aperto il sabato dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 16.30 alle 18.30, o su ap- dieci giocatori. “Il gioco è aperto a tutti – dicono al Centro Rendola – purché maggiorenni, e la semplicità di apprendimento lo rende adatto a chiunque. Le vincite non sono in denaro, ma consistono in buoni spesa da consumare nei negozi che hanno aderito alla nostra iniziativa, o in premi già in dotazione al Bowling. Sono iniziate le prime partite di prova, e abbiamo cominciato a registrare un buon interesse da parte della clien- tela, che non esita a informarsi sulle modalità di gioco”. Il Bowling Rendola si conferma sempre più come polo di divertimento e aggregazione, grazie anche ad altre recenti novità, come l’introduzione di nuovi giochi fra cui le freccette e il calcetto, e poi il rinnovo delle piste da bowling con nuove possibilità di vincita. La struttura, con uno staff tutto al femminile, dispone oltre che di 8 piste da bowling, di 5 biliardi da pool, vastissima sala giochi, tavolo da ping pong, sala da gioco delle carte, slot-machine e tanto altro. Ideale ritrovo di compagnie e gruppi di amici di tutte le età, soprattutto nelle fredde serate d’inverno, il Bowling vi attende al Centro Rendola, strada Asiago – Gallio, insieme all’Albergo, al Ristorante Pizzeria Rendola e al negozio di prodotti tipici locali Tipicamente Asiago, spaccio del Caseificio Finco di Enego, che propone diverse idee regalo, con prelibatezze di qualità e assoluta convenienza. Servizio redazionale A Cesuna la fortuna si tenta da Ketty - giochi e tabacchi puntamento anche in altri giorni, basta contattare la signora Gelmina Gheller, a uno dei seguenti numeri di telefono: 0424 445491 o 340 1291509. Contattando Gelmina e recandovi nel negozio di Asiago, potrete vedere i vari modelli di asciugatrici, ricevere maggiori informazioni e prendere accordi per una prova gratuita e senza impegno per una settimana a casa vostra. Oltre a un’asciugatura rapida, si evitano cattivi odori dati dallo smog, si eliminano i residui di detersivo e di polve- re, la stiratura risulta più facile e veloce poiché il bucato è meno stropicciato e molto più morbido. Le asciugatrici a gas della ditta Vast & Fast, con capacità di carico dai 5 ai 10 kg., fanno risparmiare tempo e denaro, perché asciugano più velocemente dei modelli elettrici, con consumi assai inferiori, possono essere collocate in qualsiasi stanza (lavanderia, ripostiglio, sopra la lavatrice o su un terrazzo esterno). Si tratta di un aiuto prezioso nella gestione delle faccende domestiche, che in certe stagioni risulta quasi indispensabile, lo confermano con la loro soddisfazione le numerose clienti della ditta. Se volete informazioni dettagliate da chi ha esperienza in asciugatrici, non esitate, contattate Gelmina Gheller: la sua esperienza sarà al vostro servizio. Servizio redazionale Con l’apertura, lo scorso agosto, della nuova ampia sede di via Magnaboschi a Cesuna, la tabaccheria ricevitoria “Giochi – Tabacchi Ketty”, ha ampliato la gamma di servizi offerti alla clientela. Per tentare la fortuna le possibilità sono veramente tante, tra queste il Lotto, Superenalotto, Slotmachine, Gratta & Vinci, e il nuovissimo “Win for life”. Presso il negozio, che è anche cartoleria, oltre ai servizi fax, fotocopie, pagamento bollette e bollo auto, si possono trovare tantissime idee regalo grazie al fornito reparto giocattoli. Se ancora non lo conoscete, venite a scoprire tutte 3467763302 le proposte e i servizi di “Giochi – Tabacchi Ketty”, e… ...Buona fortuna! 8 l’Altopiano Natale 2009 Foto di Maurizio Gabrieli LUSIANA Numerosi ed allettanti gli appuntamenti in programma per le feste natalizie jegary www.giornalealtopiano.it 16 8 Natale 2009 l’Altopiano jegary www.giornalealtopiano.it 17 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 La Torta 7 Comuni ha rappresentato l’Altopiano a Breganze nella serata “Le dolci note del Torcolato” Grazie a Ilario Cortese e alla sua “Torta 7 Comuni” c’è stato anche un momento dedicato all’Altopiano nella particolare e suggestiva serata “Le dolci note del Torcolato” che si è tenuta presso la bar ricaia della Cantina sociale Beato Bartolomeo di Breganze, un appuntamento durante il quale si è parlato di vini, violini e dolci tipici del territorio. Musica e degustazioni in un abbinamento d’effetto, nell’incantevole scenario del grandissimo lo- cale che contiene le botti, alla presenza di oltre un centinaio di persone, con protagonisti l’agronomo Alberto Brazzale, il liutaio Fabio Dalla Costa e tre pasticceri del Consorzio La Gata (Cortese di Conco, Pozza da Arzignano e Tosatto da Sossano). Dopo la spiegazione di Brazzale di come nasce il Torcolato e la guida alla degustazione di altri vini della cantina, il liutaio Dalla Costa, che ha battezzato un suo violino “Torcolato” in omaggio al vino della sua città, ha mostrato come si crea un violino. I musicisti Luca Lazzarini e Nicola Lamon La casa si veste I buoni profumi a festa con dei giorni di festa Il Filo di Arianna Una nuova abitazione da arredare, o la voglia di dare un tocco diverso alla vostra casa? In qualsiasi caso, per vestirla a festa, scegliete Il Filo di Arianna! Si dice “nella botte piccola c’è il vino buono” e Il Filo di Arianna è un piccolo negozio, ma con una scelta molto grande di tappezzerie e tendaggi. Tessuti stupendi, che arrivano direttamente da Austria, Francia e Germania, per un ottimo rapporto qualità/prezzo, e possibilità di spaziare da prodotti più facili, di buona fattura e convenienti, a quelli più prestigiosi e impegnativi. Il suo negozio ha poco più di un anno di vita, ma Arianna ha una più che decennale esperienza nel settore, per questo sa capire i gusti dei clienti e realizzare proprio quello che hanno in mente, trasformando le idee in prodotti finiti, siano tendaggi che coordinati per la cucina, il soggiorno, la taverna, le camere da letto. Se vi serve un consiglio, Arianna ve lo sa dare, senza forzarvi in scelte che non siano quelle che corrispondono ai vostri gusti e necessità.A disposizione per preventivi gratuiti,Arianna vi aspetta nel suo negozio in Via Verdi ad Asiago (di fianco alla Gastronomia) per mostrarvi tutte le nuove collezioni di tessuti da tappezzeria e tendaggi, ascoltare le vostre esigenze, indirizzarvi alle soluzioni migliori, e … augurarvi... Buone Feste. Profumi e sapori dei giorni di festa, sono quelli che vi accolgono alla Casa della Bomboniera di Asiago: l’aroma del caffè, le fragranze dei confetti, del cioccolato, dei tanti buoni prodotti la cui essenza si percepisce immediatamente, entrando nel negozio e che non possono mancare, soprattutto nei giorni di festa, nelle vostre case. Caramelle, dolciumi, cioccolato, e tante altre golosità ricercate: alla Casa della Bomboniera trovate le migliori marche, con le specialità francesi, la cioccolata Valrhona, Domori, Venchi con la linea senza zuccheri, e Steiner con la sua “ciocco terapia”. E poi torroni, torroncini, biscotti, marmellate, grappe selezionate e particolari. Mentre si gode di tanti buoni profumi, gli occhi non possono fare a meno di spaziare fra i moltissimi originali articoli che rendono più festosa la vostra casa, e risolvono qualsiasi necessità di fare un regalo. Siete a posto con i doni per queste feste? Ricordatevi che anche per l’Epifania La Casa della Bomboniera vi aspetta per accogliervi nel suo mondo speciale, fatto di tante cose buone e di un’infinità di idee per grandi e piccoli. La Casa della Bomboniera vi aspetta in Piazza II° Risorgimento ad Asiago, e vi augura Buone Feste. Servizio redazionale hanno dato vita poi a un concerto di musica barocca per Violino To rcolato e Clavicembalo. Nella serata, omaggio ai saperi artigiani, così affini, del vino e della musica, si sono ottimamente inseriti i momenti dedicati alla spiegazione e degustazione dei dolci della tradizione vicentina presentati dai tre pasticceri, e abbinati ai vini dolci e passiti. La “Torta 7 Comuni”, fatta di ingredienti semplici e genuini come il burro p rodotto dal Caseifi cio Pennar Asiago, è stata abbinata al vino S. Giorgio. “Mi ha fatto piacere – commenta Ilario Cortese – rappresentare il nostro territorio, con questo dolce dedicato all’Altopiano e di esclusiva produzione della nostra Pasticceria, che è stato apprezzato per la sua tipicità, ben inserendosi nel contesto di una serata molto par ticolare, che ha riscosso il favore dei tanti presenti”. Silvana Bortoli Nuova sede per Itas Asiago “Anno nuovo, sede nuova”, si potrebbe dire così, per annunciare il trasferimento degli uffici dell’Itas Assicurazioni. In realtà la nuova sede, in Via Generale Turba, angolo con Via Dante sempre ad Asiago, è già operativa dalla metà di dicembre. Egle ed Ettore, nel ricordare che sono a vostra disposizione per qualsiasi informazione e necessità assicurativa, colgono l’occasione per augurare a tutti Buone Feste. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 Il risveglio delle Ville Venete Complessivamente nel 2009 sono stati erogati fondi per 11,5 milioni di euro Per il restauro di questi beni preziosi per il vicentino e per il Veneto L’Istituto Regionale per le Ville Venete (I.R.V.V.) si appresta a chiudere il secondo semestre dell’anno con lo stanziamento di altri due milioni di euro per interventi di recupero e restauro delle ville venete. L’I.R.V.V. ha accolto 7 richieste di finanziamento per un totale di oltre 1,2 milioni di euro, a cui si aggiungono anche 800mila euro di mutui concessi attraverso convenzione con la Cassa di Risparmio di Venezia. Nel primo semestre di quest’anno, i finanziamenti per mutui e contributi di vario genere da destinare ad interventi di recupero, restauro e valorizzazione avevano raggiunto i 7 milioni di euro ai quali si erano sommati circa 2,5 milioni di euro di mutui concessi at- traverso convenzione con la Cassa di Risparmio di Venezia. Il 2009 si rivela quindi un anno record per l’attività dell’Istituto, che ha concesso fondi per circa 11,5 milioni di euro. Si stima che questi finanziamenti potranno generare opere ‘cantierabili’ complessive per un valore superiore ai 24 milioni di euro di lavori attivati nel corso del 2009. Altre nove domande, ammissibili a contributo, sono state messe in lista d’attesa dal Consiglio di Amministrazione d e l l ’ I . R . V. V. , presieduto da Nadia Qualarsa, per l’esaurimento delle risorse a disposizione. Gli ultimi stanziamenti dell’I.R.V.V. relativi all’esercizio 2009 riguardano tre ville nel Vicentino ( Villa Garbinati ora Zanotti Fragonara Rigo a Sandrigo; Villa Nievo Bonin Longar e a Montecchio Precalcino; Villa Ferramosca Sesso Beggiato a Grisignano di Zocco); due nel Veronese (Villa Ca’ dei Frati a Pastrengo; Villa Albertini detta “Alberta” a Verona, Torricelle San Mattia) e una nella provincia di Venezia (Villa Soranzo La Soranza a Fiesso D’Artico) sia per interventi nella copertura della villa sia per il restauro degli affreschi. “Nel 2009 i finanziamenti complessivamente erogati dal nostro Istituto per mutui e contributi di vario genere destinati ad interventi di recupero e restauro hanno superato la somma di undici milioni di euro, anche grazie alla convenzione attivata con la Cassa di Risparmio di Venezia”, sottolinea Nadia Qualarsa, Presidente dell’I.R.V.V. “Non è stato possibile, per la ristrettezza di risorse finanziarie disponibili, dare risposta a tutte le domande pervenute. Tuttavia l’elevato numero di richieste per il restauro delle ville è un risultato positivo, che conferma l’importanza e l’at- tualità del ruolo del nostro Istituto - spiega la Presidente Qualarsa - ed è la testimonianza di come, negli ultimi anni, siamo riusciti a risvegliare un’attenzione, un interesse, una voglia di riscoperta e di tutela di questi straordinari edifici”. “Compito primario dell’Istituto consiste nella salvaguardia dell’immenso patrimonio delle ville venete sono oltre 4.000 quelle censite - edifici che hanno un’identità molto forte in termini paesaggistici, architettonici, storici e culturali. L’impegno dell’Istituto è tuttavia anche quello di farsi promotore presso gli enti competenti della valorizzazione di questa eredità di storia e di cultura. In questa direzione, riconsiderare le ville come prodotto turistico è diventato un elemento imprescindibile. Ricordo che l’I.R.V.V. è stato chiamato dalla Regione Veneto a partecipare al tavolo di lavoro per stendere il “Piano regionale di valorizzazione turistica delle Ville Venete”, progetto a cui collaborano anche l’Associazione dei proprietari delle ville e tutti coloro che da anni si battono per la tutela di questi beni”. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 “Trodi mulini roste cristiani” LUSIANA Il giorno di S. Stefano al Palazzon di Lusiana, il Comune ha organizzato la presentazione del libro di Lorena Ida Garzotto, con note storiche e tecniche di Antonio Cantele, a cura della stessa autrice. Il libro è nato raccogliendo le testimonianze della gente della Valle del Covolo, o del Chiavone (Ciòn), che si stende dai margini dell’altipiano fino alla Valle di Sotto e poi Fara; territorio straordinariamente ricco di tracce e di memorie ancora visibili sul terreno e negli edifici, lasciate da abitanti operosi e ingegnosi, che dalla povertà di mezzi traevano occasione di utilizzo ecologico e rispettoso dell’ambiente. C’erano nella valle almeno 8 impianti di macinazione (mulini), e 5 pestarini per pilare l’orzo. Il funzionamento quotidiano del mulino e del pestarino è ricostruito attraverso il racconto di Amedeo Garzotto, che con lo sguardo dei suoi 85 anni ricorda quella vita in cui si lavorava “da quando si camminava”, e che ha ricostruito materialmente anche l’antico mulino del 1500, perfettamente conservato. In questa terra i Racconti di vita e di economia della Valle del Ciòn contadini si spingevano fino all’altipiano a prendere e riportare l’orzo, a tagliare la legna, a vendere prodotti, per i sentieri che il libro ricostruisce cercando di ricordare e rendere onore alle fatiche dei nostri padri e delle nostre madri, dei nostri antenati. Viene ricostruita la loro vita attorno ai mulini, al maglio, ai campi, che si svolgeva nel secolo scorso, attraverso il racconto e i ricordi dei protagonisti, alcuni emigrati lontano. Ma il testo non è “…una narrazione ordinata, una trattazione delle attività di una volta, o delle conoscenze materiali, e nemmeno un racconto letterario: ha piuttosto lo stesso andamento capriccioso dei trodi, che seguono la conformazione del terreno, e ora si interrompono, ora spariscono dietro una siepe, ora riappaiono, ora cambiano direzione…Solo se li guardi da lontano in un giorno d’inverno con la neve per terra, vedi chiaro tutto il reticolo di passaggi nel bosco, nei prati, verso le case.”. Così si intrecciano racconti di momenti di vita con precise descrizioni tecniche e note storiche riguardo ai mulini, al maglio, ai trasporti. Le attività quotidiane e stagionali prendevano vita percorrendo a piedi, raramente a mulo, i sentieri che collegavano in una fitta rete i vari ambiti; i trodi e le roste segnano ancora il territorio, e danno l’idea di un utilizzo geniale, rispettoso, e collettivo, della risorse di un ambiente ricchissimo d’acqua. Sono ricordate anche alcune figure, in particolare di donne, alcune buffe, altre tragiche, altre ancora tenere, che sono emerse dai racconti del passato a colorire la trama della vita nella valle, fatta di altri rapporti con la comunità, con la famiglia, ora perduti. La seconda parte del libro è costituita da itinerari per visitare la incantevole valle, che ripercorrono i luoghi raccontati nel testo, e fanno rivivere le attività che quei trodi collegavano: la macinazione, la novena, la raccolta della legna, la fuga dei partigiani….. La memoria è la grande sotterranea protagonista del libro, la memoria che ci deve sostenere in questi tempi frenetici di cambiamento. E Amedeo Garzotto è una memoria storica vivente, che ci riporta vividi i ricordi di un modo di vivere, di produrre, che ora neppure ci immaginiamo. Memoria storica e attiva, perché oltre ad avere ricostruito il mulino, prima da solo, rotolando macine, ricostruendo ingranaggi, rimettendo il perno della ruota nel suo asse, poi con l’aiuto del figlio Loris, negli anni ’60 si è battuto a lungo insieme agli abitanti della valle di Sotto, a suon di lettere, petizioni, articoli, incontri istituzionali, perché la strada fosse ricostruita e asfaltata, e la gente che se n’era andata in pianura per lavorare, potesse tornare a prendersi cura delle case abbandonate e riabitarle. Così la presentazione del libro sarà occasione per il riconoscimento di questo merito e di questo valore del signor Garzotto, attraverso la consegna di una targa da parte del Comune di Lusiana. Come lui, molte altre persone stanno ridando vita a questi luoghi un tempo abbandonati, se ne curano e ne tengono care le memorie. La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione di foto dell’ambiente della valle, scat- tate dalla stessa autrice e del fotografo Sergio Dalle Ave (Kelly), e da una colonna sonora che costituisce un documento eccezionale: sono musiche registrate nel 1980-85 eseguite dagli ultimi sonatori dell’orchestrina della Val di Sotto, di cui si parla nel libro. Alla preparazione del dvd hanno contribuito il prof. Zanonato per la consulenza musicale, e Alberto Brazzale per la parte iconografica. Al Palazzon di Lusiana, 26 dicembre ore 17. Seguirà piccolo rinfresco. Siete tutti invitati. Borse di studio per universitari Sette borse di studio per studenti universitari meritevoli. È quanto ha disposto il Comune di Lusiana. Il motivo dell’impegno economico comunale nei confronti di chi si distingue nello studio lo spiega il sindaco,Antonella Corradin: «Vogliamo premiare gli studenti che hanno dimostrato impegno, capacità, dedizione allo studio, conseguendo un ottimo profitto nell’anno accademico auspicando che questo piccolo contributo possa rappresentare un ulteriore motivazione allo studio». Nello specifico il Comune di Lusiana emana due borse di studio da 200 euro per i più bravi iscritti al primo anno di superiori, e due borse di studio da 300 euro a chi, residente, si è iscritto al primo anno di università. Due borse di studio da 400 euro sono a disposizione per laureati residenti con tesi di laurea, una per discipline umanistiche e una per discipline scientifiche, conseguite nell’anno accademico 2009/10 nonché una borsa di studio di 700 euro per tesi di laurea che riguardino aspetti economici, politici, sociali o culturali. Le domande vanno presentate entro venerdì 5 marzo per gli studenti in corso di studio, per giovedì 31 marzo per le borse di studio per le tesi di laurea. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 Il punto sull’assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili, Cultura e Istruzione ENEGO Anche a lei la domanda iniziale di rito: - Che bilancio può trarre dopo questo anno e mezzo di operato? “Positivo, senza dubbio – risponde senza esitare - perché quello che mi ero, che ci eravamo, prefissati, è stato eseguito, ciò che avevamo programmato di fare l’abbiamo fatto e quello che ancora resta fuori, è comunque in programma per il prossimo futuro”. Le cose più importanti realizzate nell’ambito sociale. “Il mio assessorato è piuttosto delicato, raccoglie varie voci, ma, tra tutte, le politiche sociali sono quelle che focalizzano la maggior parte di energie, risorse ed attenzioni, inevitabilmente, soprattutto in un paese come il nostro, di montagna, dove, le difficoltà, i problemi, le richieste d’aiuto, le segnalazioni, sono numerosissime, anche in virtù del fatto che la popolazione è prevalentemente anziana. Ci sono diverse forme di aiuto alle quali il Comune può e deve far fronte, si va dall’assistenza domiciliare al compilare mo- “Il centro diurno per anziani attivo entro il prossimo anno” La giovane Ilaria Bussolaro, unica donna in giunta, è anche vice sindaco duli per gli anziani. Un’iniziativa che mi ha dato soddisfazione e ritengo davvero importante, è ad esempio il servizio che è stato attivato circa un anno fa, per assicurare il trasporto degli anziani e disabili presso il distretto dell’Ulss; anche a questo proposito, il Comune ha acquistato un attrezzatissimo pullmino e con il contributo dei volontari della protezione civile questo servizio è assicurato soprattutto nei giorni in cui si effettuano i prelievi per gli esami di laboratorio, le persone che ne fanno richiesta, vengono accompagnate in distretto e quindi riportate a casa. Nel mio paese, come molti altri che si trovano in zone disagiate, molti anziani sono soli, e anche andare a fare la spesa, o a farsi una visita, diventa un problema. Ecco perché tra i progetti più importanti rientra il centro diurno per anziani, si tratta di un altro corpo del grande fabbricato che una volta era la Colonia Bassanese, un centro diurno adiacente al Distretto Sanitario. E’ appena partito l’appalto per affidare i lavori di sistemazione dei locali che accoglieranno non solo spazi per il tempo libero, per l’aggregazione, ma anche una mensa, mensa che spero possa produrre anche i pasti da portare a domicilio, anche questo è un grande importante servizio da assicurare al nostro paese; le previsioni dicono che dovrebbe essere attivo entro il prossimo anno. Una cosa che mi dispiace è che, dopo alcuni mesi di lavoro, ad esempio lo sportello di consulenza psicologica, ed altre iniziative legate alla legge 309 e a contributi regionali, come quella rivolta ai giovani che il sabato sera venivano accompagnati in discoteca con un pullmino, sono per il momento sospesi in attesa, speriamo, di essere rifinanziati. Un’altra cosa che non voglio dimenticarmi, perché la ritengo doverosa nei confronti dei nostri bambini, UN LIBRETTO DI RISPARMIO IN DONO AGLI ULTIMI NATI Una bella iniziativa ha riscaldato il freddo sabato prenatalizio di Enego, un’iniziativa voluta dall’Amministrazione Comunale, che ha coinvolto Poste Italiane: regalare ad ogni bimbo nato nel 2009 un libretto di risparmio postale con ben 200 euro. Un gesto sensibile che vuole sicuramente porre attenzione sulle famiglie sui nuovi nati che significano futuro per i nostri piccoli paesi gravati da tante difficoltà. Alla proposta dell’Amministrazione di Enego e del suo Sindaco Igor Rodeghiero, hanno risposto con entusiasmo le Poste ed in particolare il responsabile della filiale di Bassano Livio Rado, che come ha dichiarato, è sempre un piacere poter in qualche modo aiuta- Foto Gabrieli re ed incentivare bimbi e giovani studenti. A Enego un’iniziativa del genere non è del tutto nuova, ma per risalire agli ultimi bambini “baciati dalla fortuna” si deve andare a circa 18 anni fa! Insomma è stata rispolverata una intelligente pratica, per aiutare i bimbi e le loro famiglie, un dono che vuole essere una speranza, un incoraggiamento. Alla cerimonia, che si è svolta in sala consigliare, erano presenti il sindaco Rodeghiero, la vice sindaco Ilaria Bussolaro, il rappresentante di Poste Italiane Rado, la responsabile della sede postale di Enego Katia Spagnolo e quella di Stoner, dove sono stati depositati i libretti, Marina Caregnato, e naturalmente i genitori, molti dei quali hanno scelto di portare anche i piccoli protagonisti, 12 in tutto. Il più grande non ha ancora un anno, il più piccino, Stefano Peruzzo, presente all’appello, ha solo 15 giorni, ed ha già ottenuto un piccolo primato, come ha sottolineato il sindaco, è stato il bimbo più piccolo a metter piede, o meglio a far presenza, in sala consigliare. Dopo la gioiosa consegna dei libretti è stata regalata ad ogni famiglia una cartolina postale impreziosita dal bel francobollo natalizio che ogni anno Poste Italiane stampa e che quest’anno rappresenta una bellissima Natività; infine è stato offerto a tutti i presenti un piacevole rinfresco. Stefania Simi in quanto si preoccupa della loro sicurezza, è l’iniziativa del nonno vigile, che prenderà il via con il nuovo anno. Molti bambini che frequentano la scuola elementare, devono, per raggiungere la scuola, attraversare la strada provinciale in un punto che è particolarmente pericoloso e brutto, in quanto nei pressi di una curva. Fino ad ora il servizio di attraversamento è stato assicurato dalla Polizia Locale, ma solo dopo mezzogiorno, in orario di uscita dalla scuola; con la disponibilità dei nonni vigile invece assicureremo questo prezioso servizio anche alla mattina”. Passando all’ambito Cultura? “Abbiamo cercato di dare un offerta culturale diversificata, e comunque ricca, e penso sinceramente che soprattutto nella stagione estiva questo sia stato realizzato, conferme fra l’altro mi sono giunte anche, e lo dico con orgoglio, da insigni professori di storia un esempio, fra tutti il prof. Isnenghi docente a Venezia, che ha molto apprezzato la mostra fotografica su Paolo Monelli che abbiamo allestito tra luglio e agosto, grazie anche alla disponibilità del Museo della Grande Guerra di Borgo Valsugana.Le proposte sempre legate alla storia del territorio, sono state, le conferenze dei giovedì della storia, dove si è spaziato; abbiamo parlato di Grande Guerra, ma anche di storia ebraica, una proposta in più, si spera uno stimolo in più. Ci sono state poi coinvolgenti serate teatrali, i fili conduttori sono stati sempre la storia ed il territorio. Per rendere poi tangibile la nostra storia, e dare la possibilità anche a chi non la conosce di entrare nel merito, sono state organizzate uscite guidate in siti storici ed archeologici. Sempre collegato alla storia è poi il progetto che troverà realizzazione entro spero la prossima estate, ovvero un museo paesano, nei locali che si trovano a fianco della torre scaligera, uno spazio che potrà accogliere anche mostre. La scorsa estate poi, con grande soddisfazione, il nuovo palazzo della Cultura e del Turismo, è tornato a nuova vita, sono stati terminati i lavori di ristrutturazione e lo si è inaugurato alla grande, accogliendo una prima dell’Opera Estate festival di Bassano; ma anche in quel caso non ho voluto trascurare il sociale, anzi , e così alcune serate sono servite per raccogliere fondi per diverse buone cause. Una cosa mi piacerebbe realizzare, e penso che sarebbe molto utile, sia per un discorso culturale, ma anche sociale, che il nostro teatro fosse sfruttato anche da gruppi teatrali paesani, che da anni entrano in attività solo in occasione del carnevale, e per un pubblico ridotto. Sono gruppi che fanno divertire, mi piacerebbe trovassero il coraggio e la forza per fare qualcosa anche extra carnevale, e per questo sto pensando di proporre una sorta di scuola di recitazione. Ho visto che le proposte che invitano ad un coinvolgimento di gruppo hanno avuto tutte un notevole e veramente inaspettato successo, e mi ha fatto un gran piacere. Una scoperta molto positiva, corsi che hanno dato un pretesto, un motivo a molti per uscire, incontrarsi, fare gruppo. Mi riferisco al corso di Nordic Walking che si è svolto fra maggio e giugno, al corso di nuoto over 50, dovevano essere solo 10 lezioni ed invece il Comune ha deciso di contribuire per altre 10. Hanno riscosso un grande successo anche i corsi di informatica organizzati in primavera ed in autunno, mi ha fatto piacere vedere che l’offerta è stata accolta tanto dai giovani quanto dagli ultra sessantenni!” Tra i progetti per il futuro che cosa c’è? “Più avanti vorrei proporre un corso di inglese e personalmente ci terrei ad organizzarne uno di lingua cimbra, la nostra lingua madre che non deve morire, e quindi sta anche a noi con queste iniziative tenerla in vita. Mi pare di aver detto tutto, la speranza è quella di riproporre una stagione estiva altrettanto ricca di quella appena trascorsa, spero che anche questa stagione invernale possa offrire spettacoli ed iniziative gradite ai più, e dato il momento ne approfitto per augurare a tutti un Buon e tranquillo Natale allietato dalle proposte dell’Amministrazione e che i buoni risultati fiocchino!” Stefania Simi Al via l’iniziativa “Gratta e parcheggia” Ad Enego ha preso il via il progetto sperimentale soste regolamentate con cartella prepagata, ovvero Gratta e Parcheggia. Per circa un anno, fino all’autunno scorso, sono state in vigore le soste a pagamento usufruendo di parchimetri; dal 10 dicembre scorso invece, e fino al 10 gennaio 2010, sempre con l’intenzione di valorizzare e dare fruibilità al centro storico di Enego e di agevolare, in particolari periodi dell’anno, la sosta da parte delle persone che intendono usufruire dei servizi e delle attività commerciali nei pressi della piazza, consentendo il ricambio delle auto in sosta ed agevolando quindi la sosta breve, sono stati istituiti questi par- cheggi con il sistema del pagamento attraverso scheda prepagata. Il costo per un’ora sarà di 1 euro, che è anche il costo minimo di una cartella. I primi trenta minuti di sosta sono regolamentati con utilizzo del disco orario indicante l’orario d’arrivo e non sono quindi a pagamento, se la sosta si protrarrà oltre i 30 minuti allora dovrà essere esposta la scheda. Le schede saranno in vendita presso diversi negozi e locali del paese. Si troveranno inoltre aree di sosta a disco orario per 20, 60 e 120 minuti e aree di sosta libera. S.S. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 La volpe e l’urogallo, in un libro le suggestive foto di Silvano Fabris Per ogni scatto una storia. E sono ben 150 quelle raccolte nel volume intitolato “La Volpe e l’Urogallo, presentato domenica 20 dicembre presso l’hotel Europa di Asiago. L’autore delle stupende immagini che raccontano la meravigliosa natura dell’Altopiano è Silvano Fabris. Ad arricchire l’opera, un’introduzione di Ermanno Olmi e i testi di Daniele Zovi. “Viviamo tempi difficili – ha sottolineato proprio Daniele Zovi presentando l’opera – ma ci sono cose che ci danno barlumi di speranza. Come questo libro. L’Altopiano è uno scrigno che racchiude oggetti molto preziosi che spesso non riusciamo a vedere. Silvano Fabris ce li mostra, come NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni mostra la sua passione totale per la fotografia naturalistica che richiede anche particolari doti fisiche: resistenza al freddo e alla fatica e anche molto coraggio. Per ogni scatto c’è infatti un lavoro lunghissimo e spesso difficoltoso”. Le 150 foto rappresentano una selezione delle migliaia che Silvano Fabris ha realizzato in 30 anni di attività. La pubblicazione di questo libro è stata resa possibile grazie all’interventi dei fratelli Mosele, Marcantonio e Vito, e di Sandro Baù, “asiaghese – l’ha definito Zovi - emigrato in Umbria, ma che come tantissimi altopianesi non perde il legame con la proprio terra, torna e fa anche cose utili”. S.L. Caldogno raccontato da Bruno Maculan Il libro presentato in Comunità Montana è edito dall’Istituto di cultura cimbra Festività Natalizie Sono le prime festività natalizie del Museo, nato il 1° giugno di quest’anno 2009. L’edificio è ora immerso nel paesaggio invernale di prati e boschi e dalle finestre si gode la vista delle cime innevate più alte dell’Altopiano. A pochi metri passa una delle piste per lo sci di fondo del circuito del Golf e il parcheggio del Museo può essere il punto di partenza per passeggiate con le ciaspe nei dintorni (senza calpestare la pista battuta!). Il Museo si trova il località Kaberlaba, a 10 minuti dal centro di Asiago: poco dopo l’albergo-ristorante “La Baitina”, si stacca sulla destra Via Casa del Pastore, che scende fino alla grande casa gialla che subito si nota tra i prati innevati. Il Museo è aperto tutti i giorni, dal 26 dicembre al 6 gennaio, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. Rimarrà chiuso solamente il pomeriggio del 31 dicembre e il 1° gennaio (anche noi facciamo festa…). Le visite guidate all’interno del Museo, della durata di un’ora e mezza circa, si svolgeranno alle ore 11.00 dei giorni 27-28-30 dicembre e 3-5 gennaio. Per una migliore organizzazione, è meglio prenotare telefonando al Museo, durante l’orario di apertura, al numero 0424 463170. Oltre alla visita delle sale espositive, ci si può fermare a vedere la mostra temporanea “Bianco nero sotterraneo”, i video sulle esplorazioni in grotta, il bookshop con le nostre pubblicazioni e i calendari 2010. Inoltre, il 27 e 28 dicembre, saremo presenti al “Mercatino di Natale” dei Giardini di Asiago, a disposizione per ulteriori informazioni. Buone Feste dal Museo dell’Acqua! Chiara Stefani In una sala della Reggenza gremita si è tenuta la conferenza di presentazione del libro di Bruno Maculan “Francesco Caldogno: il leone di S. Marco sulle montagne di Vicenza”. L’autore, sospinto da una personale curiosità diventata ricerca storica autentica, ripercorre la vita di Francesco Caldogno portando la conoscenza dello storiografo altopianese oltre il solo fatto di aver redatto nel 1598 per la Serenissima la sua relazione sulle “Alpi Vicentine e de’passi e popoli loro”. Un’opera che. al tempo. nemmeno lo stesso Caldogno poteva pensare che sarebbe diventata la pietra miliare nella storiografia moderna dell’altopiano, fungendo da spartiacque tra il Medioevo e l’Età moderna. Caldogno rileva i confini altopianesi e organizza la sua difesa in quanto punto strategico nelle relazioni tra Venezia e l’Impero Asburgico, ma entra anche nei dettagli delle problematiche del tempo; da quello della popolazione e la difficoltà di sopravvi- vere in montagna ai problemi “diplomatici” dell’epoca come le continue tensioni con il vicino trentino sia tra Enego e Grigno per il controllo della Marcesina, sia tra Rotzo e Levico per le Vezzene. Maculan, che già per la redazione del libro si serve di documentazione inedita rinvenuta negli archivi e nelle biblioteche di Vicenza e Venezia, ha poi compiaciuto il pubblico con altri documenti storici e foto non presenti nel volume, ma che sono servite proprio da supporto nel raccontare il Caldogno uomo. Il libro è pubblicato dall’Istituto di Cultura Cimbra di Roana con il contributo della Regione Veneto. “Un giusto riconoscimento - detto il presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra Sergio Bonato - ad un lavoro ben fatto e che va ad arricchire la nostra conoscenza di Francesco Caldogno autore della relazione sulle alpi vicentine che il nostro Istituto ha pubblicato in due edizioni”. Gerardo Rigoni 29 dicembre Sala Consigliare di Rotzo “Altipiani di Fuoco”, ultimo libro di Malatesta Martedì 29 dicembre sarà presentato a Rotzo il nuovo libro di Leonardo Malatesta dal titolo “Altipiani di fuoco”. Il volume, edito dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, tratta dell’offensiva austriaca del maggio – giugno 1916 in Trentino. L’opera, che si avvale della prefazione del generale Enrico Pino comandante del Comando Militare Esercito Veneto, tratta la genesi dell’idea di effettuare l’operazione contro l’alleata Italia, da fine ‘800 fino allo scoppio del conflitto mondiale. Successivamente, si parla dei preparativi dell’offensiva da parte austroungarica con una approfondita analisi delle operazioni militari. Non è la solita storia delle battaglie, ma vengono esaminati vari fattori, quali la funzione dell’apparato logistico, le rimozioni degli alti ufficiali, come il caso del generale Roberto Brusati, comandante la 1ª armata, la giu- stizia militare, per determinare l’efficienza dello strumento militare italiano nel periodo in esame. In questo volume vengono utilizzati documenti provenienti dagli archivi militari italiani e austriaci, ma anche da archivi privati, fino ad ora sconosciuti. A corredo del libro, vi sono cartine che seguono lo svolgersi delle operazioni e fotografie del fronte. L’autore è il dott. Leonardo Malatesta, vice direttore della Fondazione Museo Storico del Nastro Azzurro di Salò e il Direttore del Comitato Scientifico dell’Associazione Culturale Tagliata della Scala e dirige per la casa editrice Temi, la collana storica Le Sentinelle di Pietra. Tra i suoi volumi possiamo ricordare “Il dramma del forte Verena”, “Il forte di Cima Campolongo”, “La guerra dei forti”. L’appuntamento con la presentazione è presso la Sala consigliare di Rotzo, ore 20,30. G.D.F. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 “I grandi animali Spettacolo teatrale all’Osservatorio selvatici delle Nell’anno internazionale dell’Astronomia una manifestazione molto particolare proposta montagne italiane” nel periodo natalizio. Si aggiungono una mostra e le osservazioni guidate del cielo Premiati i vincitori del concorso fotografico in omaggio a Mario Rigoni Stern indetto dal CAI Sabato 19 scorso alle ore 17, nella Sala consiliare del Comune diAsiago ha avuto luogo la premiazione del concorso fotografico in omaggio a Mario Rigoni Stern. Presenti il Vice-sindaco Roberto Rigoni, i membri della giuria, il Presidente del CAI locale, Franco Pivotto, promotore del Concorso col CAI di Mirano (Ve) e col “Comitato Scientifico del Veneto Friuli Venezia Giulia” (rappresentato da un infortunato Ugo Scortegagna e da un commosso Gianni Frigo). 38 i fotografi ambientalisti partecipanti, di cui son state visionate dalla giuria composta da fotografi e naturalisti, ben 127 immagini. Già dal 19 dicembre scorso e fino al 6 gennaio prossimo, le opere partecipanti sono esposte in una mostra fotografica, allestita al I° piano del palazzo Millepini (ivi spostata dal Municipio per motivi logistici), di cui che consigliamo caldamente una visita. Dopo le festività, la mostra diverrà itinerante, con la possibilità per i visitatori, di votare a loro volta, oltre alla giuria, le immagini migliori. La palma della vittoria è andata al nostro Roberto Costa, con l’opera: “Vibrazione d’amore – Urogalli”, tema a lui assai caro, con la seguente motivazione: “Immagine di straordinaria costruzione grafica, caratterizzata da uno speciale equilibrio cromatico e da un rapporto tra luci e ombre che ne mette in risalto tutti i particolari costruttivi e in particolare i due soggetti. La staticità della femmina si coniuga mirabilmente col dinamismo del maschio, espressa nel movimento rotatorio del capo. La tensione e la delicatezza del momento del corteggiamento, viene espressa in tutta la sua affascinante dimensione selvatica e l’occhio dell’osservatore, coglie un frammento temporale di naturalità autentica delle grandi foreste alpine”. Unico suo commento, con l’umiltà che lo contraddistingue, è stato: “Ritenevo di potermi piazzare bene, ma non mi aspettavo certo il primo premio, data la bellezza e la difficoltà tecnica rappresentata dalle immagini prodotte”. Tanti anni di passione, di straordinaria produzione fotografica e gli innumerevoli riconoscimenti, non gli han montato la testa ed è per questo che ci piace. La seconda piazza, è stata assegnata a Stanislao Basileo per l’opera: “Camoscio nella neve” e la terza, a Bruno Boz con l’opera: “La prima nevicata”. Ai tre vincitori, una targa un libro fotografico e un piccolo bonus. Beppa Rigoni Scit In occasione delle prime osservazioni scientifiche della luna di Galileo Asiago, assieme agli osservatori astronomici di Padova, ha organizzato delle iniziative per il periodo natalizio. Si inizia con la mostra al palazzo Millepini dal titolo “Galileo, Venezia e la Luna” dove, attraverso documenti ed immagini originali, si raccontano i legami scientifici che portarono Galileo a fare le sue scoperte; dalle notizie raccolte da tutto il mondo a Venezia all’incontro con il frate Paolo Sarpi. Si prosegue con le iniziative “una notte da astronomo” dove i partecipanti possono osservare i veri astronomi al lavoro, le serate a tema “I mercoledì della luna”, “Il cielo di Galileo”, “La stella di Betlemme” e “La stella dei Magi” con osservazioni guidate ed infine due serate teatrali. Il primo “1609 Annus Mirabilis” di Carlo Bertinelli in scena domenica 27 e lu- nedì 28 dicembre, con replica il 2 e 3 gennaio, all’Osservatorio dei Pennar. Nello spettacolo la compagnia TeatrOrtaeT porterà il pubblico alla scoperta di Isabella e Francesco Andreini, due comici del ’600 che si troveranno coinvolti nelle vicende di Galileo. Mercoledì 30 dicembre invece alle 21 al Millepini andrà in scena “Sidereus Nuncius” con Deda Cristina Colonna e Mara Galassi. Gerardo Rigoni Concerto di Natale a Roana L’associazione Artemusica di Roana in collaborazione con la locale parrocchia, il Comune, la Pro Loco, il gruppo Alpini e con l’indispensabile aiuto della comunità San Giovanni Battista, organizza per domenica 27 dicembre alle ore 21 nella chiesa di Roana uno straordinario quanto insolito concerto di Natale intitolato “Il presepe di Francesco”.Ad esibirsi sull’altare la compagnia lirico teatrale “Il magico Baule”, diretta dal M° Marcello Merlini e accompagnata al pianoforte dal M°Alberto Braghini. Il concerto narra la storia della nascita del primo presepe, ideato e realizzato da San Francesco per gli abitanti di Assisi. Non un semplice concerto, ma un vero e proprio spettacolo, imperniato sull’esibizione di una compagnia formata da trenta elementi di cui quindici solisti, soprani, mezzosoprani, attori e ballerini. Come dentro ad un baule oggetti e stoffe di ogni sorta e fattura interagiscono dando luogo a qualcosa di particolare che si può apprezzare solo una volta aperto il contenitore, così la compagnia che arriva dalla provincia di Bergamo, eseguendo brani natalizi molto conosciuti dal grande pubblico, ricostruirà attraverso i costumi l’ambientazione di Assisi medievale, facendo rivivere i personaggi della sacra rappresentazione e dando un senso alla loro presenza nel presepe. Il linguaggio degli attori sarà ora vagamente naif, ora riecheggiante il sapore medievale, così da trasferire alla rappresentazione una patina di dolcezza e di semplicità tipica della spiritualità francescana. Uno spettacolo per gli occhi, una gioia per l’udito grazie alle musiche di Bach, Haendel, Pergolesi, Bizet, Gounod e alle molte melodie tradizionali. Il gospel dei Blue Bop al Millepini Concerto di Natale diverso ad Asiago. Dopo anni in cui è stata la musica classica protagonista del tradizionale appuntamento natalizio, quest’anno sarà di scena la musica gospel e spiritual proposta dal quartetto vicentino “Blue Bop”. Il concerto, organizzato dall’associazione “Pro loco Asiago e Sasso”, si terrà martedì 29 dicembre alle 21 al teatro Millepini di Asiago. Durante il concerto Bruno Conte, Luca Jacobacci, Claudio Ghirardello e Vittorio Ghirardello, accompagnati al pianoforte da Lorenzo Fattambrini, proporranno uno spettacolo musicale dal titolo “Good news/ Were you there?”, un ritorno alle origini della musica vocale afroamericana, con il quartetto che, attraverso spirituals e gospel, offre performance che coinvolgono il pubblico e lo rende non più spettatore ma interprete. La prevendita dei biglietti è attiva agli uffici del turismo comunali. Il prezzo del biglietto è di 15 euro, 10 il ridotto. G.R. 8 l’Altopiano Natale 2009 www.giornalealtopiano.it 24 Campioni di ieri e di oggi Giulia Gianesini: quando lo sport è spiritualità Dagli esordi alle grandi soddisfazioni: le abitudini, gli obiettivi e le confidenze di un’atleta Giulia Gianesi, classe ’84 e residente a Gallio, sta collezionando un successo sportivo dietro l’altro; dopo l’inserimento nella Squadra nazionale di Coppa del Mondo Gigante-Slalom nella stagione 2007/2008, durante l’annata sportiva appena trascorsa ha ottenuto le più grandi soddisfazioni: innanzitutto ha partecipato con apprezzabili risultati alla Coppa del Mondo (14° posto slalom gigante La Molina, 26° posto slalom gigante Maribor, 32° posto slalom gigante Ofterswang, 34° posto slalom gigante Semmering), ha ottenuto un buon piazzamento nell’ambito della Coppa Europa (3° posto classifica generale slalom gigante, 3° posto slalom gigante Schruns, 5° posto slalom gigante Funasdalen, Lenzerheide e Jasna, 12° posto slalom gigante Trysil e Crans Montana, 17° posto slalom spaciale Trysin) e ottimi piazzamenti nelle gare internazionali FIS (1° posto slalom gigante San Martino di Castrozza, Nevegal e Val Zoldana). Inoltre, durante la stagione 2008/2009, è arrivata anche la vittoria ai Campionati Italiani (sempre nello slalom gigante) e l’elezione ad atleta vicentina dell’anno. Sono tutti importanti traguardi, che partono da un grande impegno personale e da un coinvolgimento che va oltre la semplice ambizione sportiva. La carriera di Giulia inizia in tenera età, grazie alla grande passione dei genitori per la disciplina: un po’ per scherzo, Fabrizio Tescari spinge i cognugi Gianesini a iscrivere la loro figlioletta di cinque anni all’Unione Sportiva Asiago Sci. La relativa tarda età della giovane atleta non l’ha fermata dal coltivare questo sano hobby che, piano piano, è arrivato a essere una parte integrante della sua stessa vita. Fino ai 16-17 anni, quello per lo sci è per Giulia uno svago, ma, passate le categorie e con i primi rilevanti risultati, lo sci inizia a essere una vera e propria passione, una parte integrante del suo essere. Così i genitori hanno deciso di compiere un vero e proprio investimento su di lei, una decisione costosa sotto ogni punto di vista; quello che inizialmente è uno sport accessibile a tutti, diventa fonte di grande sacrificio per Giulia e per la sua famiglia, basti pensare alla sola difficoltà di arrivare al diploma presso il Liceo Linguistico di Bassano: oltre alla frequenza non costante (che le avrebbe fatto perdere qualche anno ad Asiago), si è aggiunta la distanza e la mancanza di trasporti adeguati ai suoi orari di allenamento, andando a gravare sulla sua famiglia. Nonostante le difficoltà, l’atleta altopianese sarebbe pronta rifare tutto per questo sport che ama così tanto: dalle alzatacce ai panini mangiati velocemente durante il viaggio da Bassano alle piste, grazie alla disponibilità economica e morale della sua famiglia e alla sua grande tenacia. Naturalmente, è arrivato anche per lei il momento in cui le forze spese e i risultati ottenuti hanno dato i loro frutti: anche il Comitato Veneto e la Nazionale contribuiscono al mantenimento dell’atleta, in maniera proporzionale alla resa in pista. Da tre anni, Giulia fa parte delle Fiamme Oro Polizia, cosa che ha fatto si che l’atleta gravasse molto meno sulla famiglia, comunque felice di appoggiare una figlia che sta dando continue soddisfazioni. Il fatto di dover impegnarsi per conseguire risultati comporta un grande stress che fa comunque parte del gioco e della vita: per Giulia lo sport è un insegnante di vita, permette infatti di capire quali siano i nostri limiti e dà anche la capacità di aggregarsi (anche nell’ambito di sport in cui è importante la prestazione individuale), insegna a convivere e ad accettare i compromessi, un po’ come nell’ambito della scuola e del lavoro. Nonostante i risultati già raggiunti possano far sperare a buon diritto in un futuro sportivo radioso, Giulia resta con i piedi per terra, considerando lo sci come una parentesi della sua vita, motivo per cui, a differenza di molti atleti, ha deciso di dare molta importanza allo studio e di impegnarsi a conseguire il diploma. La sua giornata tipo, ogni settimana in una località differente, inizia alle sei del mattino, prosegue fino all’ora di pranzo con gli allenamenti sulle piste; dopo una piccola pausa (che non si vergogna di spen- dere guardando Uomini e Donne), riprende l’allenamento in palestra, insieme alle altre componenti della Squadra Nazionale. I suoi diversivi sono tutti correlati allo sport: le piace giocare a calcio e a tennis. Tra gli obiettivi futuri c’è quello di entrare in maniera permanente nella Starting List della Coppa del Mondo, le Olimpiadi di Vancouver del 2010 (per cui però ci sono 4 posti di cui 3 già assegnati, per quanto riguarda lo slalom gigante) e un buon piazzamento in Coppa del Mondo. Il suo ringraziamento, in questo momento, va al suo sponsor (MTRev di Isola Vicentina), alle Fiamme Oro, alla famiglia e agli amici, oltre che al suo preparatore atletico Raffaele Tendi. “Il momento più incoraggiante della mia carriera sportiva è stata la vittoria ai campionati Italiani Assoluti – ha dichiarato la giovane atleta – è stato bello piazzarsi davanti a chi vince sempre, specialmente per me, che faccio le migliori pr estazioni durante gli allenamenti e rendo meno in gara”. Se c’è stato questo momento incoraggiante ce ne è stato uno di profonda crisi individuale prima che sportiva: la scomparsa della cugina Roberta, per lei particolarmente dolorosa dato il legame simbiotico che le legava, la passione per lo sci che le ha unite e che lo scorso anno le ha divise. Giulia ha vissuto l’accaduto come una grande perdita e come un tradimento da parte dello sport che tanto amavano entrambe e, per due mesi, non ha più voluto allenarsi. Dopo profonde riflessioni e tanto aiuto da parte di chi le è stato vicino, l’atleta altopianese si è convinta di voler sciare anche per Roberta e, da quando sente di sciare assieme a lei, è convinta di avere una marcia in più: se nei fatti la vita le ha divise, idealmente sono ancora unite sulle piste: quando lo sport nasce come un gioco, diventa passione e sfocia nella spiritualità. Martina Rossi 8 l’Altopiano Natale 2009 INLINE A metà percorso. Con il turno prenatalizio si è conclusa la prima parte della regular season. Ad essere precisi, però, mancano ancora due recuperi, decisivi per determinare la “regina d’inverno”. Un’inedita lotta a tre che vede coinvolte Edera Trieste (24 punti), Rigoni di Asiago Vipers (22) ed il sorprendente Civitavecchia (20), unica formazione ancora imbattuta in Serie A1. E proprio i laziali saranno protagonisti dei due incontri che ancora mancano all’appello: uno in casa, contro Asiago, ed uno in trasferta, ad Arezzo. Le gare saran- www.giornalealtopiano.it 25 Per incoronare la “regina d’inverno” bisognerà attendere il nuovo anno La Rigoni di Asiago Vipers chiude il 2009 al secondo posto, in attesa del recupero con la rivelazione Civitavecchia. E’ lotta a tre per il primato l’amministrazione comunale di Asiago ha già dato il benestare per un Vipers-bis nella primavera 2010. Archiviato il “Six in the City” (questo lo slogan celebrativo per lo scudetto n.6) e superata un’estate un po’ travagliata, i campioni d’Italia si sono immediatamente ripresi l’unico trofeo sfuggito nella precedente stagione: la Supercoppa Italiana. Il 6 gennaio, infatti, finì nelle mani dell’Edera Trieste allenata ne abitudini, affondando golosamente le mani nell’ennesima Coppa Italia (Edera “sfalciata” nel doppio confronto). L’anno si è quindi chiuso con una vittoria (1-7) in campionato sulla pista “Pikelc” di Opicina, casa del Polet Trieste. Sicuramente una partita che resterà nella memoria dei protagonisti, non certo per questioni legate ad aspetti tecnici o di risultato, quanto piuttosto per la temperatura, abbondantemente sottozero (la struttura ha un lato Foto di Carlo Dal Sasso Pattinaggio artistico su ghiaccio Filippo Ambrosini conquista il titolo di campione italiano junior A maschile no disputate nel mese di gennaio. Tornando alle “vipere”, si chiude un anno, il 2009, che resterà comunque nella memoria di tutti, giocatori, dirigenti e tifosi, in quanto le ha viste giocare, finalmente (e per la prima volta), in uno stadio vero e proprio ad Asiago, all’Odegar. Un’esperienza indimenticabile, coronata con il sesto scudetto consecutivo (unico rammarico l’averlo vinto in trasferta, a Vicenza), che comunque potrebbe anche non essere unica, visto che nei mesi scorsi dall’ex tecnico e capitano degli arancioneri Cristian Rela; mentre otto mesi più tardi, il 6 settembre, la Supercoppa ha fatto ritorno sull’Altopiano in seguito alla vittoria in rimonta nel derby con il Vicenza. Il 2009 è quindi proseguito con l’Europa e con quel secondo posto che ha lasciato non poco amaro in bocca, in particolare per come è maturato (avanti 3-0 dopo 15’). Fortunatamente, a distanza di qualche giorno, capitan Sartori e compagni hanno subito ripreso le buo- aperto) e con un clima molto più vicino a quello di un incontro di hockey su ghiaccio. Ora c’è un po’ di meritato riposo, dopo il tour de force delle ultime settimane, ed appuntamento al nuovo anno (9 gennaio) per un rientro “soft” contro il Torino. E se il 2009 si era chiuso con una trasferta a Trieste, sponda Polet, il nuovo anno si aprirà con un altro giretto nella città giuliana, stavolta per lo scontro ad alta quota con l’Edera. Stefano Angonese Dopo il primo posto nella seconda gara nazionale di Lecco e il quinto della gara internazionale Merano Cup, l’asiaghese Filippo Ambrosini del Forum S.S.D.R.L. di Milano ha conquistato il titolo italiano ai Campionati assoluti di Torino e Pinerolo, con il punteggio totale di 129,65 punti. In particolare, nello short Filippo Ambrosini ha ottenuto il punteggio di 45,76, con grande distacco dal secondo classificato. Sabato 26/12 ANDY SLAVES rock acustic band GIOVEDI’ 31/12 GRANDE FESTA DI CAPODANNO LO STAFF AUGURA BUONE FESTE con pizzeria su prenotazione e musica dal vivo con i MIDNIGHT SPAGHETTI (entrata libera) 8 l’Altopiano Natale 2009 www.giornalealtopiano.it 26 Festa di Natale per il Canove Calcio CALCIO Al momento festoso ha partecipato anche lo sponsor Diego Rodeghiero: “Lo sport è stare insieme come una famiglia”. La squadra ritornerà nuovamente in campo il 10 gennaio Calcio - Terza categoria Pausa anticipata per Asiago e Glc. La neve ha chiuso anzitempo l’attività del 2009 Tutti in vacanza, con una settimana d’anticipo. La neve caduta alla vigilia dell’ultimo weekend calcistico del 2009 ha, infatti, indotto il Comitato Veneto della FIGC a sospendere tutta l’attività, dando così l’arrivederci al 10 gennaio 2010, data prevista per il ritorno in campo per l’ultima giornata del girone di andata. Non ancora comunicata (al momento di andare in stampa), invece, la data del recupero del penultimo turno. Si chiude così anzitempo un 2009 che per le formazioni altopianesi impegnate in terza categoria (Asiago e GLC Soccer Team) ha riservato più dolori che gioie. I giallorossi, infatti, sono retrocessi dalla seconda categoria al termine di una stagione davvero tribolata in cui la squadra, a parte un breve periodo, non ha mai dato veramente l’impressione di potersi tirar fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Un 2009 iniziato decisamente male, ma che poi è proseguito in maniera positiva. In estate è stata messa in atto una piccola ri- voluzione, come l’ha spesso definita il nuovo presidente Federico Longhini (subentrato a Santino Rossi), che ha ulteriormente ringiovanito la rosa a disposizione del nuovo tecnico, Marcello Carlesso. Una piccola rivoluzione che, tolto qualche scivolone con le formazioni meno quotate del girone “B” (l’ultimo a Zanè), sta dando parecchie soddisfazioni ai dirigenti, visto che la squadra, contro le più rosee aspettative, sta navigando con discrete continuità e sicurezza nelle acque che conducono dritte dritte al “portoplayoff”. Un quarto posto, in coabitazione con il Cogollo, che pone l’Asiago come una delle formazioni che daranno battaglia fino alla fine, a patto che, come sottolineato dal presidente Longhini, “si riesca a superare i mesi chiave di gennaio e febbraio senza perdere contatto con le migliori”. Decisamente in “rosso”, purtroppo, il bilancio dell’anno 2009 per il GLC Soccer Team, realtà sportiva che in estate ha unito Gallio (già presente in terza ca- tegoria) ed il Lusiana Conco, retrocesso dalla seconda categoria al termine di un playout a dir poco incredibile, scandito da beffe in extremis, l’ultima delle quali materializzatasi ai rigori contro il Cosfara. Una “fusione” che, tuttavia, stenta ancora a dare i suoi frutti, parlando strettamente in termini di risultati: la squadra di Baù, infatti, non è ancora riuscita a trovare il giusto assetto e soprattutto un po’ di continuità, finendo per essere stata fin qui protagonista di un girone di andata al di sotto delle aspettative minime. Appena 9 punti in 13 partite ed un inevitabile terzultimo posto in graduatoria nel girone bassanese. Il GLC paga, inoltre, una sterilità offensiva che si legge nei 13 gol realizzati, terzultimo attacco del torneo dopo quelli di Facca (10) e Marchesane (5). Anche il pacchetto arretrato non ha di che sorridere, visto che i 26 gol incassati significano terza peggior difesa del girone. Serve un’inversione di tendenza e tutti si augurano che il nuovo anno porti con sé anche un nuovo GLC. S.A. Festa di Natale in allegria per il Canove Calcio tanto più che Babbo Natale è arrivato con un certo anticipo quest’anno regalando alla compagine una serie di vittorie che l’ha riportata tra il novero di squadre che aspirano alla vittoria finale. In più anche il meteo si è messo d’aiuto permettendo ai g i a l l o b l u d i d i s p u t a re allenamenti e partite sul terreno amico dell’Armando Frigo quasi a ridosso delle festività natalizie. Sì, motivi di essere contenti c’è ne sono, eccome. Uno spirito di festa ed allegria che ha contagiato anche la dir i g e n z a e g l i s p o n s o r. Tanto che, non si sa se per lo spirito natalizio o spirito di altro genere, lo sponsor Diego Rodeghiero ha promesso che il prossimo acquisto sarà “Kakà o equipollente” poi guardando di traverso Stefano Alzetta mormora “ma cosa me feto fare?!”. Più seriam e n t e R o d e g h i e ro ha spiegato il suo impegno a fianco della compagine canovata, “A questi livelli lo sport è bello, genuino, è tecnica e volontà, è forza e capacità. Ad altri livelli invece diventa affari, business togliendo la poesia dal gesto sportivo.” “Vedi stasera – continua – Questa sera è l’emble- ma di cosa è lo sport, lo stare insieme come in famiglia; così anche in campo si lotta tutti insieme per raggiungere un obbiettivo e si festeggia o si soffre tutti insieme. Sono questi i veri valori sportivi ed è questo che dobbiamo trasmettere.” Finito il periodo della pausa festiva la squadra scenderà nuovamente in campo il 10 gennaio a Malo contro la squadra di casa, partita che c h i u d e r à i l g i ro n e d i andata. E poi altra corsa di 15 puntate per vedere chi sarà il nuovo campione. Ser gio Martina freme e anche il resto della tifoseria. Forza Canove e Buon Natale. Gerardo Rigoni Classifica prima categoria girone “C”. Mussolente punti 33; Pove 27; Scledum ed Azzurra Sandrigo 22; Borso Sant’Eusebio e Canove 21; Alto Astico 19; Malo e Sarcedo 18; Summania 17; Carmenta, S. Fortunato e Travettore 16; Dueville 15; Poleo Aste 7; Isola 4. Prossimo turno. domenica 10 gennaio (ore 14.30) Malo-Canove. I Pulcini, gli Esordienti e i Giovanissimi dell'Immobiliare Neve Gallio in collaborazione al Canove Calcio Augurano al Presidente, agli Allenatori e a tutti i tifosi Buon Natale e Felice Anno Nuovo con l'Augurio di rivederci tutti in campo nel 2010 per esultare alle prossime vittorie. Sara Pertile Le classifiche Terza Categoria . Girone “B”: Molina punti 29; Galvanauto 28; Silva 1950 25; Asiago e Cogollo 23; S. Paolo 22; Novoledo Villaverla e Monte di Malo 21; U.C. Thiene 20; Siggi Schio 17; Valli e Faizanè 15; Arsiero 13; Zugliano 9; Giavenale 2; Rozzampia 1. * tutte le squadre hanno una partita in meno Girone Bassano: Eurocalcio punti 39; Cresole 80 ed Aurora S. Giuseppe 29; Villaggio S. Lazzaro 26; Virtus Colceresa 23; Real Stroppari 19; Arsenal Cusinati e Pall. Vigardolo 17; S. Pietro Rosà 15; Tezze Brenta e Facca 14; Montecchio Precalcino 12; Fellette e GLC 9; SST e Marchesane 7. * tutte le squadre hanno una partita in meno Prossimo turno. Girone “B”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) Arsiero-Asiago. Girone “Bassano”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) GLC-Real Stroppari. Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 27 Slegar Volley Club Asiago - Il punto sul campionato VOLLEY L’Under 18 in vetta alla classifica Buona la prima parte di stagione per l’Under 14, partenza sottotono per l’Under 16 Con l’occasione della pausa natalizia, che permetterà alle nostre atlete ed agli allenatori di concedersi un meritato riposo, dopo un’ intensa prima parte di stagione agonistica, cogliamo l’occasione per fare il punto della situazione in campionato delle varie squadre, alla luce dei risultati fino ad ora ottenuti. Partiamo come da consuetudine dalle più giovani della rappresentativa Under 14 che a conferma delle ottime qualità dimostrate nella precedente annata agonistica, hanno avuto da subito un buon esordio nel campionato provinciale Aics a dieci squadre. Dopo l’effettuazione delle prime cinque partite di campionato la nostra formazione occupa la terza piazza d’onore della relativa classifica. Nella prima giornata di campionato la compagine asiaghese vinceva a Nove contro la locale forma- zione con un netto 3 set a zero (19-25 / 13-25 / 23-25), nella seconda partita, disputata tra le mura amiche veniva sconfitta la formazione del G.s. Antares con il risultato di 3-1 (25-13 / 23-25 / 25-10 / 2514), nella terza giornata stessa sorte toccava alla formazione del P.c.g. Santorso, liquidata Volley Cesuna: campionati in pausa per le feste Le ultime partite nei campionati di Federazione, il cui esito è stato positivo solo per quelle disputate fra le mura amiche del Palazzetto dello Sport di Roana, hanno delineato le classifiche prima della pausa natalizia. Per il Caseificio Pennar, maschile di 2a Divisione, la partita disputata lo scorso sabato 12 dicembre contro l’U.S. Summano di Piovene Rocchette si è rivelata più agevole del previsto tanto da dar modo al coach Fabio Munari di far girare tutti i componenti la squadra. Dopo due set dominati nettamente dal Cesuna, solo nel terzo set l’U.S. Summano coglie importanti punti fino a trovarsi in vantaggio 16-10. Con il rientro di uno dei titolari, il laterale Andrea Novelli, la squadra si ricompone cogliendo il sorpasso sul finale del set. 3 a 0 il risultato finale, parziali di 25-14, 25-15 e 25-22, con il Cesuna che si porta a pari punti del Volley Rosà, secondo in classifica con 6 punti ma con una gara da recuperare; nel Girone B del campionato provinciale guida il Cornedo a quota 9. Decisamente più travagliato, almeno sulla carta, il match disputato dall’Immobiliare La Bussola in Prima Divisione femminile. La trasferta di Cassola, in calendario sabato 12 dicembre, in effetti, ha rispettato il pronostico della vigilia, almeno nel risultato, 3 a 0 a favore delle padrone di casa, parziali di 25-23, 25-21 e 25-21; come si deduce anche dai parziali, invece, il gioco espresso dalle due formazioni è stato frutto di una prestazione alla pari che ha premiato solo nei finali di set la maggiore determinazione della Pallavolo Cassola. Anche questa volta il Cesuna porta a casa la sola consapevolezza di saper produrre un buon gioco corale che comunque con il tempo darà i propri frutti. Dopo la 6a giornata le “Tigers” sono al 7° posto in classifica con 6 punti, in coabitazione con Montecchio Maggiore e Chiampo, a quota 18 guidano il Girone BAngarano e Vicenza entrambe con 6 vittorie all’attivo. Per quanto riguarda il campionato U18 femminile, si devono registrare timidi segnali di miglioramento per la squadra locale Calce Barattoni Volley Cesuna. Nella decima di campionato del girone B, disputata a Cogollo del Cengio lo scorso giovedì 17 dicembre, il Cesuna ha cominciato finalmente a prendere le misure in un campionato sicuramente più difficile rispetto alle proprie possibilità. Una partita giocata alla pari con la locale Polisportiva con qualche recriminazione rivolta all’arbitraggio innegabilmente un po’ troppo di parte. Nonostante una indubbia sbandata nel primo set, perso irrimediabilmente 25-14, il Cesuna recupera fiducia nei set successivi fino quasi a sfiorare il colpaccio: già nel secondo costringe la Polisportiva Cogollo a vincere ai vantaggi il set (26-24), mentre riesce a far proprio il terzo parziale con il punteggio di 22-25. Nell’ultimo set disputato, però, il Cesuna mantiene il ritmo del Cogollo solo fino al 14 pari quando, per un inesorabile turno in battuta, subiscono dalle avversarie un distacco che si rivela essere irrecuperabile e che fa terminare il set sul 2517. 3 a 1 il risultato finale a favore del Cogollo prima di una sosta natalizia che speriamo riesca a far crescere il clima di fiducia nella squadra, fattore che spesso si rivela fedele compagno nelle vittorie. Già a riposo l’U16, resta in competizione il campionato U14 femminile solo con il Bar Sport Volley Cesuna a rappresentare i colori dell’associazione. Nella partita disputata sabato 12 dicembre la squadra si sbarazza anzitempo della Fulgor Thiene con un secco 3 a 0, parziali di 25-12, 25-13 e 25-10. Vista la differenza tecnica fra le due squadre l’allenatrice Beatrice Pesavento coglie l’occasione per far giocare tutte le atlete in panchina. Dopo la 1a giornata di ritorno del Girone D, il Cesuna è insidiato al 4° posto con 10 punti in compagnia del Volley Sottoriva che però ha una partita in meno; guida la P.G.S.Auxilium Schio a quota 20. Ora, per tutte le squadre, si prospetta una pausa natalizia più lunga del solito per dar spazio alla seconda fase della Coppa Veneto. L’occasione arriva allora propizia per gli allenatori sia per recuperare la fisicità (in prevalenza per il maschile) che per affinare aspetti tecnici trascurati durante il campionato. In effetti in questa stagione agonistica i vari campionati hanno evidenziato elementi di criticità il cui superamento necessita di adeguati momenti di riflessione. Del resto la scelta del direttivo della P.G.S. Pallavolo Cesuna quest’anno è stata quella di favorire la progressione tecnica degli atleti attraverso l’iscrizione di tutte le squadre nei campionati dilettanti anziché quelli amatoriali. Ciò è stato possibile grazie al cospicuo numero di allenatori federali, ben sette, cui si aggiungono altrettanti aiuto-allenatori che ne alleggeriscono l’impegno. con un perentorio 0-3 (1525 / 13-25 / 12-25), successivamente arrivava una battuta d’arresto contro la Polisportiva Grumolo 1-3 (24-26 / 16-25 / 25-17 / 2225) e a seguire la vittoria contro la squadra di Vicenza, O Sole Mio per 0-3 (21-25 / 23-25 / 11-25). Per quanto riguarda la formazione della Under 16 il campionato è iniziato un po’ sotto tono, fino ad ora la squadra non è riuscita a vincere e sono state quattro le sconfitte subite, spezziamo comunque una lancia a favore della nostra rappresentativa perchè dobbiamo dire che la vittoria a volte è man- cata proprio per un nonnulla, la squadra sta dimostrando una continua crescita, che porterà sicuramente nella seconda parte del campionato, qualche soddisfazione in più. Come un rullo compressore viaggia invece la Under 18 che occupa il primo posto in classifica in compagnia della San Paolo di Trissino. Il campionato si è aperto con la sfida in casa contro l’Usd Altair 3-0 (25-15/25-17/2519), seconda partita in trasferta con l’ Asd Real Recoaro 1 a 3 ( 20-25/2523/11-25/21/25), terza partita contro la San Paolo di Trissino, persa con il risul- tato di 3-2 (25-22/ 25-21/18-25/1825/15-7) e per ultima la sfida con la Polisportiva Perlena vinta per 3-1 (25-18/22-25/ 25-19/25-15). E’ continuata nel frattempo la collaborazione con la ex giocatrice della Nazionale, Miriam dalla Bona, con la quale è in programma a breve una sessione di allenamento con tutte le atlete e con i preparatori. Nell’augurare a tutti i lettori e gli appassionati di volley un “Guute Bainacht” Buon Natale, da parte di tutta la Slegar Volley, rammentiamo che le iscrizioni alla società sono sempre aperte, dalle varie under al minivolley e che anche per gli adulti vi è la possibilità di collaborare sia a livello tecnico che organizzativo, per informazioni contattare il Presidente al n. 333/2404037. Renato Stona Volley Asiago Altopiano Under 13 primo punto a Santorso Grande gioia e soddisfazione per la giovanissima formazione Under 13 del Volley Asiago Altopiano che conquista il primo punto in classifica giocando una partita di notevole intensità contro le pari categoria del Santorso. Il match, disputato in trasferta, si e’ concluso con il risultato di 3 a 2 (25:21, 25:21, 15:25, 23:25 e 15:5) per la squadra di casa, ma ha messo ancora una volta in luce enormi segnali di crescita per questa nuova realtà del Volley Asiago Altopiano. Consapevoli, infatti, di non poter competere con- tro squadre che possono vantare un bacino di atlete quattro o cinque volte superiore a quello del Volley Asiago, le ragazzine di coach Petronio Gatti stanno dimostrando un grande carattere e una grandissima voglia di vendere cara la loro pelle, e le prime a farne le spese sono state proprio le pari età del Santorso che si sono viste rimontare i primi due set quando ormai probabilmente avevano già dato il match per vinto. Dunque un dieci e lode alla compagine altopianese che potrà così godersi qualche giorno di me- ritato riposo dato che il prossimo incontro è fissato per Sabato 9 Gennaio 2010 alle ore 18, quindi dopo le festività natalizie, quando a far visita alle ragazze asiaghesi sarà la formazione del PGS Auxilium di Schio. E’ stato poi fissato il giorno del recupero per quel che riguarda l’incontro Under 16 tra il Volley Asiago e il Nove. La partita era stata rinviata Sabato scorso in seguito al tragico evento che ha colpito la comunità di Gallio. Le due formazioni si sono accordate per recuperare la partita Martedi’ 5 Gennaio alle ore 11. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28 CALCIO CALCIO I latini la chiamavano pietas, che è quel sentimento profondo dell’animo umano che non ha bisogno di esprimersi a parole. E’ il sentimento che abbiamo provato tutti noi dell’Altopiano e non solo a fronte del grave episodio verificatosi a Gallio, dove è stata distrutta un’intera famiglia. La gente è rimasta incredula e fortemente angosciata per questo fatto e salvo qualche eccezione, la frase più ricorrente sulla bocca delle persone è stata: non ci sono parole. Infatti che cosa dire a fronte di questi fatti così tragici? Qualsiasi commento o considerazione sarebbe continua da pagina 1 Non salvaguardare, o almeno farlo solo a paroloni in campagna elettorale, ma sfruttare più possibile, nella più tipica indole umana: colonizzare un luogo, sfruttarne le risorse, abbandonarlo per colonizzarne un altro, fino a quando non ci sarà più niente da raccogliere, invece di mettere uno stop coraggioso e deciso. “Utilizzare” lo strumento della salvaguardia dell’ambiente per creare indotto attraverso la creazione di servizi in cui ci si rivolga all’eccellenza sia nella risposta al mercato turistico sia nella protezione di ciò che i turisti vengono ad ammirare: la “Natura”. Questa ritengo sia la quadratura del cerchio. Per tornare all’impianto di risalita … va bene: a prescindere da piani di marketing, gaant, piani di rientro od altro, visto che esiste solo la volontà politica di farlo, che si faccia. Non si dica però che non si possono utilizzare le energie rinnovabili per renderlo operativo. Tempo fa mi son sentito dire “E’ impossibile”. In Austria (vedasi pezzo a pagina 13) lo stanno facendo quindi oltre che possibile è assolutamente reale. Ricordo anche che tutto il comprensorio della valle di Campomulo, l’Ongaro, la Longara è disseminato di “Aree Rete Natura 2000, di ZPS (zona protezione speciale), di ZSC (zone speciali di conservazione). Mi riferisco al Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 184 del 17 ottobre 2007 “criteri minimi uniformi per Il sentimento popolare della pietà completamente fuori luogo, anche se si cerca una possibile risposta. La popolazione dell’Altopiano è stata fortemente colpita da questo episodio, perché siamo ancora una comunità che partecipa alle disgrazie e ai dolori che colpiscono le famiglie, c’è ancora un senso di fraternità e di sentire comune, anche se per la verità i tempi sono molto cambiati e anche dalle nostre parti c’è la tentazione di rinchiudersi nel proprio privato. Un brutto segno dei tempi, quando ognuno pensa per sé e bada soltanto ai propri interessi, senza curarsi di quello che gli sta accanto. Ma qualcosa di buono resiste ancora sul nostro Altopiano. Basta vedere la Il turismo e il coraggio di percorrere strade nuove la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione”. Se proprio si vuole costruire l’impianto di risalita che lo si faccia alimentato da pannelli solari e che non ci si nasconda dietro al fatto che una fonte rinnovabile non può azionare un impianto di risalita. Si può eccome e sarebbe una meraviglia dal punto dell’esempio che Gallio potrebbe dare all’Italia intera su come “sfruttare” la Natura, creare indotto, salvaguardare l’ambiente, essere all’avanguardia nella creazione di argomentazioni per il marketing turistico (in pratica … si possono avere le più sfolgoranti idee per promuovere un “qualcosa”, ma senza quel “qualcosa” non si può fare niente). Torniamo a bomba però sul tema delle aree a tutela ambientale che esistono, almeno sulla carta, nella zona del comprensorio sciistico Melette-Ongaro… quali sono i fini istituzionali dunque di queste zone a protezione speciale ? Cito dal Codice dell’Ambiente:” la finalità del decreto è quella di dettare una serie di criteri minimi uniformi sulla base dei quali le regioni adotteranno le più specifiche misure di conservazione per le a ree della Rete Natura 2000….Tali criteri minimi uniformi rappresentano in ogni caso un punto di partenza, ossia indicazioni da considerare come base necessaria ed imprescindibile per riuscire a garantire il mantenimento o il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie di interesse comunitario”…. Tutto questo mentre nelle stesse aree o contiguamente si continua ad inquinare con i generatori per far funzionare gli impianti di risalita delle Melette, la Casara di Busa Fonda, il rifugio Campomulo e il rifugio Campomuletto. Ma non importa… cosa importa se si buttano in bosco tonnellate di CO 2 ( a n i d r i d e carbonica), responsabile tra l’altro dell’effetto serra, del riscaldamente globale, etc, etc ? Non sarebbe ora di entrare nel futuro, di portare la corrente elettrica per uso industriale in valle, di sviluppare una nuova forma di fare politica, non al servizio esclusivo del cittadino, ma, per estensione, al servizio dell’Ambiente che “contiene” quindi il cittadino? Per estensione Ambiente Naturalistico, Ambiente Economico, Ambiente Sociale. Certo … ci vuole coraggio e visione, voglia di innovare, di percorrere nuovi sentieri. In ogni caso cambiare si può. Ci vuole il coraggio di abbracciare un progetto ecologico per movimentare le stazioni sciistiche e che mi auguro venga preso in considerazione dai titolari dei nostri impianti innanzitutto. Claudio Savelli grandissima partecipazione che c’è sempre ai funerali per dimostrare la p ropria vicinanza e la propria solidarietà alle famiglie colpite dai lutti. La partecipazione è sempre molto elevata sia che si tratti di persone di un certo censo, sia che si tratti di persone di modesta estrazione sociale. Questo è un fatto certamente positivo, che denota sensibilità e che dà il senso di una comunità che crede ancora in certi valori. La tragedia che si è consumata a Gallio ci fa riflettere sui nostri tempi, che al di là dell’apparenza, sono tempi tristi, come ha scritto di recente nel suo libro il politologo Ilvo Diamanti, che ha intitolato il suo ultimo lavor o “Sillabario dei tempi tri- sti” (Feltrinelli). Purtroppo già da parecchi anni la cronaca, amplificata dai media, riporta gravi episodi di violenza, di cui sono spesso vittime le donne, che si consumano all’interno delle pareti domestiche. Violenze di ogni genere e spesso per motivi del dio denaro, che ha offuscato le menti specialmente dei giovani, che vogliono procurarselo ad ogni costo. Non c’è più il senso della legalità e della moralità pubblica e di questo degrado sono certamente responsabili i media, in primo luogo la televisione che ti fa vedere un modo irreale e virtuale, fatto di star e superstar, di giocatori pagati decine e decine di milioni di euro, di ruberie di ogni tipo e di scandali che coinvolgono i politici, che dovrebbero essere loro in particolar modo a dare l’esempio di onestà e di rettitudine. Abbiamo vissuto la tragedia di Gallio come fosse nostra, ma ripeto che in questa circostanza il silenzio vale di più di qualsiasi considerazione. Edoardo Sartori Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Venerdì 25 dicembre ASIAGO: IP, Via Rendola 54 Sabato 26 dicembre GALLIO: OMV, Via Camona, 1 B Dalle ore 8.45 di sabato 27 dicembre alle ore 8.45 di sabato 2 gennaio ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato – Piazza S. Giustina 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Militone Scaffidi – Via Roma 7 Dalle ore 8.45 di sabato 2 alle ore 8.45 di sabato 9 gennaio GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari, 34 8 l’Altopiano Natale 2009 Da sabato 26 dicembre a venerdì 8 gennaio 2010 www.giornalealtopiano.it 29 Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 6 giorni alla fine del 2009 Di Giovanni Dalle Fusine Sabato 26 dicembre S. Stefano Domenica 27 S. Giovanni Lunedì 28 SS. Innocenti Martiri Martedì 29 S. Tommaso Mercoledì 30 S. Eugenio Giovedì 31 S. Silvestro Venerdì 1 gennaio Maria M. Dio Sabato 2 S. Basilio Domenica 3 S. Genoveffa Lunedì 4 S. Ermete Martedì 5 S. Amelia Mercoledì 6 Epifania Giovedì 7 S. Luciano Venerdì 8 S. Massimo Il giorno della Befana: è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi. Curioso personaggio, saldamente radicato nell’immaginario popolare e - seppure con una certa diffidenza - molto amato. Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia). La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali.Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C’è chi sostiene che è vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà e chi ne fa l’immagine dell’anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo aspetto, a rappresentazione di tutte le passate pene, assume cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo può ricollegarsi l’usanza di bruciarla.Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare. Origine dalla tradizione rurale: anticamente la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova. Un santo per volta: San Tommaso Becket (Vescovo e martire). Nato a Londra verso il 1117 e ordinato arcidiacono e collaboratore dell’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo, Tommaso fu nominato cancelliere da Enrico II, con il quale fu sempre in rapporto di amicizia. Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury. Ma occupando questo posto Tommaso si trasformò in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Fu ordinato sacerdote e vescovo nel 1162. Dopo aver rifiutato di riconoscere le «Costituzioni di Clarendon» del 1164, però, Tommaso fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni di esilio. Ma al rientro come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, il quale, si dice, arrivò a esclamare: «Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?». Fu così che quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L’arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto; accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciò pugnalare senza opporre resistenza. Era il 23 dicembre del 1170. Emblema: bastone pastorale e palma. Successe il 1° gennaio 2005: dopo 143 anni finì il servizio militare obbligatorio, lasciando il posto all’esercito Italiano composto da soli soldati volontari, meno per numero ma qualitativamente molto migliorati e tutti specializzati. “Questo perché le Forze Armate Italiane sono sempre di più utilizzate per missioni internazionali, di mantenimento della pace o di osservazione in territori a rischio che richiedono una risposta in termini di qualità sacrificando così la vecchia figura dell’arruolamento di massa” (A. Fleres) Un dolce per il Natale: torta con la ricotta. Si tratta di un dolce gustoso e profumato con ricotta, al quale abbina in questo caso il cioccolato fondente. La preparazione non è troppo difficoltosa; bisogna soltanto prestare molta attenzione nel momento in cui si vanno ad amalgamare gli ingredienti per evitare spiacevoli grumi. Fare anche attenzione a non esagerare con le porzioni perché in circa 100 gr di prodotto sono contenute più di 300 Kcal! Ingredienti per la torta alla ricotta (dosi per 6 persone): Ingredienti: 400 gr di ricotta, un frutto candito secondo i gusti, 70 gr di cioccolato fondente, 2 albumi d’uovo, 100 gr di zucchero a velo. Ingredienti per la pasta: 150 gr di farina, 3 tuorli d’uovo, 100 gr di zucchero vanigliato, un cucchiaino di lievito di birra. Preparazione: Lavorare la ricotta finché si presenti soffice e spumosa; fare a pezzettini il frutto candito, grattugiare il cioccolato fondente e unirli alla ricotta mescolando con un cucchiaino di legno, perché i pezzetti di frutta candita si distribuiscano bene. Montare a neve gli albumi d’uovo e unirli alla ricotta; infine aggiungere lo zucchero a velo. Ora con gli ingredienti indicati preparare la pasta (lasciare uno dei tre tuorli da parte): deve esser morbida, non troppo lavorata, ma tutti gli ingredienti devono essere ben amalgamati. Ungere bene di burro uno stampo largo 22 cm e profondo 8 cm, foderarlo con metà della pasta resa abbastanza sottile, versarci quindi il composto ben steso, poi coprire con l’altra metà della pasta. Spennellare la superficie con un tuorlo d’uovo e mettere in forno a 150° per circa 45 minuti, finché la pasta avrà preso un bel colore bruno. Il liquore di Natale: ingredienti: 1 litro di grappa di buona qualità, 2-3 arance non trattate, caffé in chicchi, 20 cucchiai di zucchero. Lavare bene le arance e fare dei buchi nella buccia con un coltello appuntito e inserire nei fori i chicchi di caffè (circa 40 per arancia). Mettere la grappa in un grosso vaso di vetro a chiusura ermetica: immergere le arance e chiudere il vaso ermeticamente. lasciar riposare 30 giorni. Aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere completamente, finché il tutto avrà un colore ambrato. Filtrare il composto ed imbottigliarlo ARIETE Urano vi consente di mettere da parte quello che ormai non vi serve più, anche a costo di decisioni dolorose. Vi impone, cioè, un cambiamento di abitudini affettive o di lavoro a un prezzo elevato che però vale la pena di pagare, se siete convinti che i cambiamenti in vista corrispondano ai vostri attuali bisogni, anch’essi mutati grazie al tocco magico del pianeta. TORO Giove e Nettuno rendono possibile una felice intuizione che potrebbe aprire nuove prospettive, sia d’amore che di lavoro, ma forse anche un aumento delle comodità della vita, attraverso l’acquisto di nuovi strumenti utili. Nell’amore guardatevi attorno con fiducia e cercate di non impuntarvi se trovate un ostacolo imprevisto. GEMELLI Allentate la tensione e dedicate più tempo ed energie ai sentimenti, alla famiglia e a tutto quello che non riguarda il lavoro, dove, ormai, siete più che affermati. Se siete già in coppia, potete quindi puntare a migliorare il rapporto, magari con una decisione importante, come un matrimonio, un divorzio o anche una maternità o paternità desiderata. CANCRO I progetti ambiziosi che avete in mente possono andare a buon fine se saprete sfruttare alcune preziose informazioni, gentile dono di un destino che sta per manifestarsi: guardatevi alle spalle e sarete in grado di evitare un trabocchetto che potrebbe destabilizzare il vostro ottimismo. In amore state attenti: qualcuno sta cercando di minare il vostro equilibrio. LEONE Sarete presto in grado di mettere ordine dove ora regnano caos e passione, che vi piacciono, ma vi fanno temere per il vostro equilibrio di coppia o per il lavoro. Restate ancora a guardare nell’attesa fiduciosa di un segno del destino, che potrà arrivare tra qualche settimana e che non è comunque il caso di sollecitare, se non volete far precipitare gli eventi. VERGINE Siete in grado di valutare con saggezza una situazione imprevista, che potrebbe offrirvi nuove prospettive, oppure sbarrare la strada di un progetto ambizioso. In tal caso, il destino suggerisce una riflessione ed eventualmente un cambiamento di rotta, non soltanto nella vita di relazione, ma soprattutto nell’ambito del lavoro e dei rapporti sociali. BILANCIA Cercate di non drammatizzare le novità, spesso anche complesse, che intervengono nella vita di relazione. E accettate la sfida uraniana, se vi pone di fronte a una scelta impegnativa, sia d’amore che di trabocchetto, rallentando il corso del destino. SCORPIONE Con il favore di Marte potete fare chiarezza nei rapporti di lavoro e in quelli finanziari, come nella vita di relazione, che talvolta può essere influenzata dalla ragione. Tenete nella massima considerazione le ragioni di chi vi sta vicino e la situazione generale: spesso siete tentati di ignorarne la portata e le conseguenze. SAGITTARIO Venere eccita i vostri sensi e favorisce i ritorni di fiamme forse estinte, che potrebbero riprendere vigore con un nuovo incontro o con la rivalutazione di un rapporto che credevate estinto, e invece si rivela ancora vitale. Evitate di sprecare energie in sogni che sapete irrealizzabili e abbandonate ogni illusione, se mai ne avete ancora. CAPRICORNO Siete ipersensibili e eccitabili, ma attenti alle novità. Puntate sulle vostre capacità di esprimervi con efficacia e tempismo in ogni situazione, specie nei rapporti d’amore che possono beneficiare di una maggiore comprensione reciproca, rendendovi più sicuri. Nel lavoro potete sfruttare la vostra parlantina, che può farvi sostenere con successo ogni confronto. ACQUARIO L’aspetto stimolante di Marte vi anima delle migliori intenzioni: potete affrontare con successo nuove prospettive d’amore, di lavoro e anche finanziarie. Avrebbero l’effetto di migliorare la vostra vita, ma richiederebbero anche un impegno più intenso che, alla lunga, potrebbe stancarvi. Prima di buttarvi, quindi, valutate ogni novità nei minimi particolari. PESCI Potete cominciare a eliminare gli inutili ingombri, come un’illusione d’amore, o un progetto lavorativo troppo difficile da realizzare, o anche un cambiamento di casa troppo impegnativo. Sarete così in grado di valutare con maggiore realismo una rigorosa proposta saturnina, che esige una valutazione attenta, specie se riguarda un nuovo lavoro, impegnativo e redditizio. 8 l’Altopiano Natale 2009 www.giornalealtopiano.it 1 3 2 4 5 8 2 6 7 10 n autore 1 Augusto Rigoni 2 Bruno Slaviero 3 Augusto Rigoni 4 5 6 7 8 9 Marina Camonico Alessandro Gattolin Sergio Dalle Ave Marina Camonico Augusto Rigoni LaraPesavento 10 Daniele Fracaro 11 Massimo Viero 12 Filippo Fracaro 9 13 Bruno Slaviero 14 MaresaZanon luogo Foza Rotzo Larici nome Magie autunnali Scorci d’autunno Il riposo del guerriero Gallio Rugiada autunnale Melette Caduta sospesa Pennar Cielo d’autunno Gallio Non calpestatemi! Rotzo Autunno a rotzo Zebio Un magico incontro nel bosco Ave Inverno alle porte Ebene Sentiero autunnale Gallio Tramonto in Altopiano Rotzo Croce dell’Altaburg Col del rosso Faggi 13 12 14 1 1 30 8 Natale 2009 I neolaureati dell’Altopiano l’Altopiano Le più vive congratulazioni al nostro collaboratore Luigi Frigo Bettinado che il giorno 3 dicembre a Roma con una brillante discussione della sua tesi dedicata ai Privilegi giuridici della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni dal 1310 ad oggi, ha conseguito la laurea in Scienze giuridiche (Facoltà di Giurisprudenza di Roma) Complimenti , tanti e di cuore, da parte di tutta la redazione. Donatori da record Insieme hanno fatto ben 1600 donazioni, che equivalgono ad un totale di 6,40 quintali di sangue. Sono i donatori fedelissimi dell’Avis Altopiano che hanno raggiunto o superato le 100 donazioni e che, giustamente, si sono ritrovati per festeggiare un traguardo non da tutti. Sono Severino Baù di Gallio (131 donazioni), Amedeo Canazzo (100), Francesco Covolo (123) Attilio De Giovannini (142), Cesare Gios (103), Giorgio Pesavento (102), Enrica Rigoni (104), Enrico Rigoni (117), Piergiovanni Rigoni (115), Gaetano Rossi (111), Sandro Stefani (106), Maurizio Stella (119), Attilio Sterchele (102), Paolo Toso (113), Claudio Vescovi (122), Silvano Vescovi (100). Ad Armin, tantissimi auguri per il suo terzo compleanno dalla sua principessa Kartika Echi dell’Adunata Le immagini dell’Adunata degli Alpini ad Asiago, tenutasi nel maggio 2006, sono rimaste bene impresse nella mente di tanti altopianesi, come non è possibile cancellare i tanti piccoli ma simpatici ricordi legati a questo evento che ciascuno porta con sé. Di uno di questi ci vuole far partecipi Aristide Cogo, il barbiere per eccellenza di Asiago. Pochi giorni fa, quale graditissimo regalo, gli sono giunte da Roma queste due foto che subito orgogliosamente ha messo in bacheca nel suo negozio. Allora si trovava ancora in Corso IV Novembre. Facile per questi quattro signori dalle nobili barbe trovarlo e chiedergli una sistematina al volo. www.giornalealtopiano.it 31 Ricordato da nipoti e pronipoti Domenico Pertile Campanaro Si sono ritrovati recentemente in un allegro appuntamento conviviale al ristorante Paradiso di Asiago i discendenti di Domenico Pertile di Gallio (28.2.1881 – 12.6.1954), conosciuto come Meni Campanaro o Meni Circ a. Domenico Pertile, ricordato come inarrivabile giocatore di setin e sopraffino cacciatore di lepri, dalla moglie Maria Finco Tunsele ebbe quattro figli: Tullio, Marcello, Silvio e Domenico (oggi vivono ancora solo due nuore, Olga vedova di Marcello, e Marianna, seconda moglie e vedova di Domenico). Grazie all’impegno del ni- pote Roberto e in particolare di sua moglie Anna, si sono radunati per la prima volta nipoti e pronipoti, alcuni dei quali non abitano più in Altopiano e non si erano mai visti prima. Fra i presenti il più piccolo era Nicolas, di soli 20 mesi, al quale quando sarà più grande saranno raccontati sicuramente episodi legati alla vita e alle passioni del suo trisavolo, ricostruiti per l’occasione in alcune pagine nelle quali si raccontano in particolare le vicende legate al gioco del setin e alla caccia. “Particolarmente abile nel confondere l’avversario con le più varie argomentazioni – si legge tra l’altro nello scritto – Domenico lo ubriacava letteralmente di “ciàcole”, fino a fargli perdere la lucidità. Per di più, quando distribuiva le carte, con l’unghia del dito mignolo della mano destra riusciva a sollevare, appena appena, un lembo dell’ultima delle sette carte a lui destinate e di registrarla nella mente con un fulmineo colpo d’occhio, vantaggio notevolissimo per un giocatore di setin. Ciononostante, era impossibile arrabbiarsi con lui: sprizzava simpatia da tutti i pori”. 8 Natale 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 32