Rovereto l'Adige IL FILM domenica 6 marzo 2005 31 FINALE IMPREVISTO, COLLETTA PER PAGARE I DANNI «Frontale» con la fontana in piazza LE RIPRESE A ROVERETO La neve non era prevista nel sia pur originale e fantasioso copione di «Diabolik Amore possibile». E quando il manto bianco ha fatto la sua apparizione in città la troupe, gli «Amanti della mitica 600» e gli attori hanno dovuto fare i conti con un problema in più, la tenuta di strada della piccola utilitaria nata cinquant’anni fa. Tutto è andato bene fino ad una delle ultimissime scene, girata giovedì sera attorno alle 23 nella centralissima piazza Rosmini, ormai imbiancata e con l’inevitabile presenza di ghiaccio in alcuni angoli del selciato. Roberta Potrich doveva guidare la «perla nera», la «600» di quel colore che appartiene a Valerio Dalprà, attorno alla piazza. Lo ha fatto fino a trovarsi di fronte il cameraman. A quel punto un movimento improvviso dello sterzo ha portato la piccola utilitaria nera sul ghiaccio e le ha fatto concludere la sterzata purtroppo contro la fontana di piazza Rosmini. Sul manufatto si vede appena un segno, ma i danni alla «perla nera» sono ingenti (illesa invece Roberta). Per risarcire Dalprà gli «Amanti» hanno avviato una colletta. D.P. Roberta Potrich e Giancarlo Parise nei panni di Eva e Diabolik Eva Kant ruba la «mitica 600» a Diabolik Due giorni di riprese in città per i 50 anni dell’utilitaria di DAVIDE PIVETTI Ci lavoravano - in termini di idea e di progetto - da almeno tre anni. Tutto è stato preparato nel migliore dei modi per evitare sorprese e sfruttare al meglio i due giorni a disposizione della troupe e degli artisti (professionisti e non). Alla fine l’imprevisto l’hanno avuto ugualmente, perché in città è caduta la neve, le scene di inseguimento sulla strada ne hanno risentito, fino allo scontro frontale tra la «perla nera», la «600» nera protagonista del film, e la fontana di piazza Rosmini, frutto di uno scivolone senza «abs» sul ghiaccio. A Rovereto e a Castel Pietra gli «Amanti della mitica 600» guidati dal roveretano Andrea Vergari hanno ambientato i quattro minuti e mezzo del videoclip che in tutta Italia celebrerà dall’11 marzo i primi cinquant’anni di vita della Fiat «600». Proprio quel giorno, ma nel 1955, l’utilitaria torinese veniva lanciata sul mercato italiano dopo l’anterprima al salone di Ginevra. La sua commercializzazione sarebbe invece partita dal 13 marzo 1955. Una ricorrenza così ghiotta non poteva passare inosservata e il gruppo di Vergari ha voluto fare le cose in grande. A Bologna, Bolzano, Genova, Lecco, Milano, Roma, Torino, Trento, Verona, Varese, Udine e ovviamente Rovereto nel 2005 sarà celebrata il cinquantennale della «mitica» con raduni ed iniziative. Un programma partito proprio da Rovereto, dove si è deciso di ambientare anche il videoclip che sarà proiettato su maxischermo in tutte le piazze italiane coinvolte. Un video che non poteva essere banale e che infatti non lo sarà. Andrea Vergari, con il fratello Daniele, con gli altri «Amanti» roveretani, hanno dato vita ad un copione di quattro pagine che proietta il filmato nella dimensione anni ’60 tipica dei fumetti di LA PROTESTA Sta diventando un giallo l’origine della puzza che da tempo ammorba l’aria della Baldresca. I residenti della zona si sono già lamentati a più riprese con il comune, con i vigili urbani ed ora anche con la stampa. Si sono rivolti a noi per chiedere che si faccia luce sulle cause dell’odore irrespirabile e che si intervegna per migliorare la situazione. Lunedì è in programma un incontro (alle 16 in municipio) tra il rappresentante della circoscrizione e l’assessore all’ambiente Walter Nicoletti. I residenti, in quella sede, chiederanno al comune di attivarsi concretamente per individuare ed eliminare l’odore che UGUALI. Diabolik ed Eva Kant in versione roveretana per il video dedicato al 50° anniversario della Fiat 600 Da Rovereto parte il programma per le celebrazioni. Il gruppo di Andrea Vergari lancia il videoclip che sarà proiettato in 12 città italiane. Riprese «segrete» con inseguimento LA TANA. Castel Pietra nella neve, «tana» del nostrano Diabolik e location di alcune scene Diabolik, protagonista, assieme ad Eva Kant, del filmato girato dalla Bmvideo di Imperia. Ma è un Diabolik denoiattri, che possiede tre Fiat «600» tra le quali la «perla nera». Il copio- ne rimanda gli appassionati del genere indietro nel tempo e fornisce una versione nostrana del primo incontro tra Diabolik ed Eva. Il più famoso dei lestofanti vive nel suo rifugio di Castel Il roveretano anima degli «Amanti della mitica» e ideatore del video Vergari, le pensa e le fa Il dottor Parise nei panni del ladro più famoso, e Roberta Potrich lo deruba Ha gli occhietti furbi, tipici di quelli che hanno cento idee e ci tengono, prima o poi, a realizzarle tutte contando, soprattutto, sulle proprie forze. Andrea Vergari è anima e in buona parte il braccio del fitto calendario di celebrazioni che per tutto il 2005 e in diverse città d’Italia, saranno dedicate al primo mezzo secolo di vita della Fiat «600». Un amore viscerale, una grande passione che Vergari divide con una dozzina di altri roveretani, una delle «pattuglie» degli «Amanti della mitica» più numerose della penisola. Per il videoclip girato tra mercoledì e giovedì (e che sarà presentato ufficialmente l’11 marzo nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio in piazza Rosmini) Andrea Vergari si è affidato prima di tutto all’inventiva e alle capacità tecniche del fratello Daniele, quindi alla Bmvideo di Imperia, che ha effettuato le riprese, e poi all’entusiasmo degli appassionati locali, che per due giorni sono stati a disposizione del regista e si sono prestati di persona e con le rispettive «600». «Vorrei ringraziare - dice Vergari - i negozianti che hanno ospitato le riprese: l’edicola di piazza Rosmini, il bar Christian, la gioielleria Perini, il «New Point» e il «Dottor Sax». Oltre al conte Bertagnolli che ha messo a disposizione Castel Pietra, nonostante la neve». Nel video compare anche Angelo Colombo, paraplegico di Lecco, alla guida della «600» del professor Brunelli. Il video servirà per raccogliere fondi da inviare alla Fondazione per la ricerca sulle lesioni del midollo spinale. Ancora proteste alla Baldresca. Domani incontro in municipio con Nicoletti «Una puzza da mal di testa» toglie il sonno e forse la salute a chi vive alla Baldresca. «A sentire le ultime voci - diceva ieri una portavoce dei residenti - sembra che l’odore arrivi dai depuratori e non dall’impianto di compostaggio come sembrava in un primo momento. Forse può dipendere dal malfunzionamento del depuratore e questo spiegherebbe perché il sabato e la domenica l’odore si fa più forte e frequente, proprio nei giorni in cui il custode dell’impianto non è in servizio e non può quindi intervenire. D’altronde l’impianto è vecchio, ha bisogno di essere rimesso a norma». L’attenzione dei residenti è rivolta principalmente all’assessore Nicoletti: «Era venuto qui Ancora puzza alla Baldresca a parlare con noi un anno fa, ma quando l’abbiamo interpellato due settimane fa ci ha risposto che nessuna segnalazione gli era arrivata e non era informato sul perdurare della puzza. Ma allora a chi sono state girate le nostre telefonate ai vigili urbani? I vigili ci hanno anche ripetuto di presentare un esposto scritto, noi l’abbiamo fatto già nel 2004, significa che dobbiamo rifarne uno ogni mese?». In ultimo una preoccupazione concreta: «L’odore è acido, fa venire il mal di testa, lo si sente specialmente la sera, poco o tanto, dipende solo dall’aria. Certi giorni è impossibile anche restare in casa. Quando arriverà il caldo come faremo?». Pietra e progetta un colpo da manuale ovviamente al Mart di Rovereto. I due si vedono per la prima volta alla gioielleria Perini, poi di nuovo al bar Christian, locations di alcune scene girate in interni già mercoledì. Nel bar di via Orefici fanno da comparsa anche tutti gli associati del gruppo roveretano, ovviamente vestiti con abiti anni Sessanta e con colonna sonora appropriata. Il colpo di fulmine è immediato, i due si ritrovano a cena al «Trivium», ma la passione di Eva per Diabolik non è delle più genuine. L’obiettivo della bellissima impersonata dalla modella e attrice roveretana Roberta Potrich, in realtà è quello di impossessarsi proprio della «600» favorita di Diabolik, l’introvabile «perla nera». Così mentre Diabolik - nei suoi panni c’è il medico vicentino Giancarlo Parise - si intrufola nel Mart per portare a termine il suo colpo, Eva gli ruba la «perla nera» e scappa per le vie della città presto inseguita dalla Alfa Romeo «Giulia» (d’epoca anche questa) della polizia. Qui sono state girate le scene dell’inseguimento, con le altre «600» spostate di incrocio in incrocio per far da scenografia mobile all’iniseguimento. Scene non facili da girare visto che ad ogni ripresa si trattava di spostare una quindicina di «600» senza intralciare il traffico. Un una delle ultime scene, quella girata in piazza Rosmini, è avvenuto lo scontro frontale tra la «perla nera» condotta da EvaRoberta e la fontana. La modella roveretana non si è fatta nulla, la piazza solo un graffio, la «600» qualcosa di più. Nell’ultima scena si vede Eva in fuga sulla «perla nera», inseguita dalla polizia sotto gli occhi di Diabolik, che se la vede sfilare da dietro il cancello del Mart che si eleva dalla pavimentazione di corso Bettini. Una scena non ripetibile, visto che il meccansimo del cancello è automatico e a tempo. Anche oggi in vendita all’angolo tra via Mazzini e via Scuole Sclerosi multipla, ottocento gardenie destinate alla solidarietà per l’Aism Prosegue oggi la giornata di sensibilizzazione indetta dall’AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Nell’angolo tra via Mazzini e via Scuole si potrà acquistare una delle 816 gardenie destinate alla solidarietà con chi soffre di sclerosi multipla. L’iniziativa, già partita ieri pomeriggio (una seconda postazione era situata al Millenium Center) sta riscontrando inte- resse tra la cittadinanza. I fondi raccolti vanno in parte a finanziare le attività della sezione cittadina di via Tommaseo (che accoglie utenza da tutta la provincia) e parte alla ricerca. Sono 48 i malati attualmente seguiti dall’Aism di Rovereto e oltre 800 le ore di assistenza e riabilitazione offerte dal centro attraverso i suoi volontari. C.P.