TestMTFdigitali
Nikon D700
Risoluzione
12,1 MegaPixel
Dimensioni sensore
23,9 x 36 mm
Fattore moltiplicativo della focale 1x
Tipo sensore CMOS
Sensibilità minima 100-200 ISO
Velocità raffica
5,01 f/s e 8 f/s
Tempo di otturazione minimo 1/8000s
La Nikon D700 offre prestazioni di livello molto simile a quelle della professionale D3,
ad un prezzo sensibilmente inferiore. Merito certamente del sensore full-frame,
ma anche della realizzazione molto accurata.
La D700 è la versione “leggera” della
D3, la fotocamera che ha portato il pieno
formato anche nel sistema reflex digitale
Nikon.
Il sensore è lo stesso del modello superiore, con un’ottima risoluzione ed una
eccezionale sensibilità; lo stesso dicasi per
gran parte delle caratteristiche di ripresa.
La differenze fondamentali sono costituite da un alloggiamento batterie molto
più piccolo da cui deriva un’autonomia
inferiore (è però disponibile un apposito
battery pack), manca il doppio slot per le
memorie Compact Flash e soprattutto il
mirino ha una copertura inferiore, 95%
114
contro il 100% della D3.
La raffica è limitata a 5 f/s, ma può arrivare a 8 f/s con l’utilizzo del sopra citato
battery pack. L’otturatore infine è garantito
per un numero inferiore di scatti, 150.000
contro i 300.000 della D3.
Per contro la D700 offre alcuni innegabili
vantaggi: la presenza di un sistema a vibrazione per l’eliminazione della polvere, una
maneggevolezza molto superiore grazie a
dimensioni e peso nettamente inferiori, ed
infine il flash incorporato; questo ovviamente non ha una grande potenza, NG 12,
tuttavia può venire utile in situazioni di
emergenza o comunque come pilota per
un sistema di flash wireless.
Comodo anche il nuovo menù di ripresa
rapido che si attiva alla pressione del
pulsante Info e che consente una rapida
impostazione di numerosi parametri di
ripresa, senza entrare nel più laborioso
menù completo; questo menu supplisce
alla mancanza del pannellino LCD posteriore della D3.
Il corpo è sempre in lega di magnesio con
guarnizioni che proteggono dalle infiltrazioni di polvere ed acqua, ed il monitor
è sempre da 3 pollici in alta risoluzione,
920.000 punti.
Per il resto abbiamo tutte le funzioni
A parte le modifiche ai tappi in gomma nell’angolo superiore destro del frontale e l’atteso aumento nelle dimensioni del pentaprisma, la D700 somiglia incredibilmente
alla sorella minore D300.
Il dorso invece è decisamente rinnovato, soprattutto nell’area del pad direzionale. Sparita la leva di sicurezza per
il vano memoria, ora con apertura a scatto, compare il pulsante info per attivare il display posteriore ed accedere alla
modifica rapida delle principali impostazioni di scatto.
Le differenze
x
x
x
115
Vista di lato, l’unica differenza significativa rispetto alla
D300 è la maggiore profondità del mirino.
disponibili sulla D3, dal Live View alla
conversione analogico/digitale a 14 bit,
dal D-Lighting attivo al supporto dei
collegamenti LAN wireless ed Ethernet,
al sistema AF Multi-CAM3500DX a 51
punti.
Il corpo
Il corpo macchina, benché di dimensioni
nettamente inferiori a quello della D3, è di
livello professionale, in lega di magnesio e
guarnizioni a prova di polvere e pioggia.
Non dispone della duplicazione dei
comandi di scatto per l’utilizzo della
fotocamera in verticale, ma può montare
il battery pack opzionale (MB-D10) che
include questa funzionalità.
Le ghiere di comando sono due: si azionano con il pollice e l’indice della mano
destra e permettono di accedere a tutte le
principali funzioni di controllo.
E’ poi presente un comando multidirezionale (pad), con pulsante centrale, che
permette una veloce navigazione nei
menu. Il monitor è ampio ed è corredato
di un’ottima protezione in plastica (removibile). Le funzioni di ripresa sono molto
complete.
La pulizia del sensore
Una delle principali funzioni di questo
modello, assente invece sulla professionale D3, è il sistema di vibrazione
del filtro antialiasing, posto davanti al
sensore, che permette la rimozione della
polvere. Questa funzione può essere
attivata manualmente e in automatico
116
Il sensore della D700 è naturalmente a pieno formato (formato FX), con una risoluzione di 12 Mpxl.
all’accensione o allo spegnimento della
fotocamera.
E’ inoltre disponibile il sistema software
Dust Off: tramite un apposito comando si
esegue uno scatto completamente sfuocato ad un soggetto uniforme; l’immagine,
memorizzata in Jpeg, consente al programma Nikon Capture NX 2 di individuare
la posizione dei pixel “oscurati” dalla
polvere, che vengono pertanto esclusi
dall’interpolazione durante il processo
di conversione delle immagini da Nef al
Tiff o Jpeg.
È anche possibile tenere lo specchio sollevato e l’otturatore aperto per la pulizia
manuale del sensore; va però ricordato che
questa operazione è estremamente delicata e va eseguita preferibilmente presso i
laboratori di assistenza.
Il sensore ed i formati
Il sensore della D700 è identico a quello
della D3: è un CMOS di grandi dimensioni, 23,9x36mm, e quindi copre quasi
esattamente quello della pellicola 35mm,
con 12,87 Mpixel, di cui 12,1 effettivamente utilizzati (4256×2832). Si tratta
di pixel molto grandi e perciò in grado
di fornire livelli di rumore estremamente
bassi e allo stesso tempo sensibilità ISO
molto elevate.
Dato che una parte importante dell’attuale
parco ottiche Nikon non è stato progettato
espressamente per coprire questo formato
denominato FX, ma solo il più ridotto
DX (15,6x23,5mm), la casa giapponese
ha studiato una soluzione che garantisce
la compatibilità della nuova fotocamera
anche con queste ottiche, anche se ciò va
a scapito della risoluzione delle immagini;
vengono infatti abilitati solo i pixel che
rientrano nel formato DX, il che porta
ad una risoluzione massima di 2.784
×1.848 pixel. Manca invece il formato 5:
4 (3.552×2.832 pixel) presente sulla D3.
Il formato ridotto può essere selezionato
automaticamente quando viene montata
un’ottica DX, oppure manualmente,
da menù o tramite la ghiera posteriore
premendo contemporanea il pulsante Fn
(se opportunamente impostato tramite
le funzioni custom). L’area attiva viene
evidenziata da una cornice scura e non,
come sulla D3, tramite una cornice semitrasparente sulle aree disabilitate.
Per entrambi i formati sono disponibili
risoluzioni più basse: per l’FX 3184×2120
e 2128×1416 pixel, mentre per il DX
2080×1384 e 1392×920 pixel.
Dato che la conversione analogico/digitale
avviene ora a 14 bit, il formato Raw/Nef
può essere sia coi tradizionali 36 bit che a
42 bit. In quest’ultimo caso aumentano le
dimensioni dei file, tuttavia aumenta anche
il contenuto di informazione che può risultare utile per successive elaborazioni.
Sono inoltre possibili sia una registrazione Raw/Nef senza compressione che
con compressione lossless, ovvero senza
perdita di informazione, oppure una registrazione ancora più compatta ma con una
leggera perdita nei dati.
Non mancano il formato Tiff, che tuttavia
riteniamo di scarsa utilità, ed il classico
La torretta posta sul lato
sinistro della calotta ospita i
pulsanti di regolazione della qualità
del file, del bilanciamento del bianco
e della sensibilità Iso, oltre ad una
ghiera provvista di blocco di sicurezza
per la selezione della modalità di scatto tra singola, a raffica lenta o veloce,
con autoscatto, con pre-sollevamento
dello specchio o Live View.
Jpeg, con 3 diversi livelli di compressione
e la possibilità di scegliere la modalità di
compressione, con priorità alle dimensioni
del file da ottenere o al livello di qualità.
Alla registrazione di un file Raw/Nef può
essere inoltre associata anche la registrazione di un qualsiasi Jpeg.
Schede di memoria
Le immagini vengono registrate su schede Compact Flash anche UDMA, manca
però il doppio slot presente invece sulla
D3; sono quindi impossibili le numerose
funzioni nella gestione della registrazione
offerte dal modello professionale.
Sensibilità
La sensibilità è estremamente elevata
grazie alle grandi dimensioni dei pixel. La
sensibilità base è 200 ISO, ma può essere
ridotta a 100 ISO nella modalità Low-1.
Incredibile la sensibilità massima, che
arriva a 6400 ISO nelle modalità standard
e può giungere a 25.600 utilizzando le
modalità estese. L’impostazione è regolabile a passi di 1/3, 1/2 o 1 EV.
L’automatismo della sensibilità parte da
200 ISO e si può scegliere il valore della
massima sensibilità impostandolo da menù
insieme al tempo di otturazione da non
superare con le pose A e P (tra 1 secondo e 1/4000s); il sistema prima cerca di
impostare il tempo senza superare quello
specificato, poi aumenta la sensibilità fino
al valore massimo ammesso e quindi, se
non è ancora riuscito a raggiungere l’espo-
Il display Lcd monocromatico posto
nella parte destra della calotta consente l’impiego della macchina senza
fare riferimento a quello posteriore
grazie alla completezza delle informazioni.
sizione corretta, prosegue prolungando
ulteriormente il tempo di otturazione.
Il controllo dei livelli D-Lighting
E’ presente la funzione D-Lighting Attivo
che esegue una regolazione automatica
della curva di risposta dinamica in funzione
del soggetto. In presenza di forti contrasti,
ad esempio in un controluce, la fotocamera
è in grado di ridurre il contrasto sulle alte
luci, evitando bruciature e garantendo una
buona leggibilità dell’immagine.
La compensazione automatica è impostabile su 3 livelli di intensità, alto, normale
e moderato; è anche prevista un’impostazione automatica.
Vi è poi il D-Lighting Passivo che si usa
in fase di ritocco (dopo la registrazione
dell’immagine); in questo caso il risultato
è nettamente inferiore perché non è più
possibile recuperare dettagli nelle immagini bruciate; si possono invece recuperare
dettagli nelle ombre.
La riduzione del rumore
Sono previste due funzioni che permettono
la riduzione del rumore delle immagini.
La prima è per le pose più lunghe di 1
secondo e si basa sull’esecuzione di una
seconda esposizione ad otturatore chiuso
in modo da rilevare il rumore da sottrarre
poi all’immagine.
La seconda funzione invece riduce il
rumore generato alle sensibilità elevate,
superiori a 1600 ISO, ed è attivabile a
tre diversi livelli d’intensità; per le sen-
Il pulsante di scatto, con ghiera coassiale per l’accensione della macchina
e la retroilluminazione del pannello
Lcd monocromatico; accanto si vedono i pulsanti di regolazione del programma di ripresa e per la staratura
intenzionale dell’esposizione.
sibilità Hi (da 12.800 in su) il filtro viene
comunque attivato, anche se non è stato
selezionato.
Live View
Sulla D700 è presente la modalità di scatto Live View, cioè la visualizzazione a
monitor della scena inquadrata, che viene
attivata posizionando la ghiera superiore
sinistra su LV e premendo a fondo una
volta il pulsante di scatto.
La copertura è del 100% dell’immagine
ed è possibile un ingrandimento di circa
13x, con un perfetto controllo della messa
a fuoco manuale dei dettagli.
Le modalità di messa a fuoco automatica
sono due. La prima, definita “a mano libera”, avviene in modo tradizionale, tramite
il sollevamento dello specchio e l’utilizzo
dei normali sensori AF a rilevamento di
fase; si attiva tramite il pulsante AF-ON o
tramite la pressione parziale del pulsante
di scatto. A monitor è possibile controllare
il punto di messa a fuoco attivo solo nelle
modalità di selezione manuale.
Abbiamo poi la modalità “cavalletto”: in
questo caso è lo stesso sensore immagine
a lavorare come sensore AF a rilevazione
di contrasto, in qualsiasi punto dell’inquadratura, in modo simile a quanto avviene
sulla maggior parte delle fotocamere digitali compatte. La messa a fuoco è precisa,
ma il tempo necessario all’operazione è
piuttosto lungo e non sempre è garantito
il risultato; il sistema infatti viene fortemente penalizzato dai movimenti della
117
La parte superiore destra del dorso
ospita il pulsante di blocco dell’esposizione, con corona coassiale per la scelta del metodo di lettura esposimetrica,
e di attivazione dell’autofocus indipendentemente dal pulsante di scatto. Sulla
calotta invece trova posto la ghiera di
regolazione diottrica.
fotocamera e del soggetto, da forti differenze di luminosità e dalla presenza
di linee orizzontali (con la macchina in
orizzontale). Il vantaggio è che non si ha
alcun oscuramento del monitor durante la
messa a fuoco.
La luminosità del monitor viene regolata
in modo da consentire una visualizzazione ottimale anche nel caso di una sovra o
sotto-esposizione; è possibile un’ulteriore
regolazione manuale in 7 passi.
Anche in Live View è possibile eseguire
la raffica, sia ad alta che bassa velocità;
è però un modo di scattare che esce dalla
logica del Live Liew in quanto durante
l’esposizione non è possibile controllare
a monitor l’inquadratura.
Se necessario si può visualizzare l’inquadratura su un monitor esterno in alta
definizione ed eseguire lo scatto con il
comando a distanza. E’ disponibile anche
una griglia di ausilio alla composizione.
Suggeriamo alcune precauzioni: evitare
di puntare la fotocamera su fonti di luce
molto intense, come ad esempio il sole,
e di utilizzare il Live View per periodi
lunghi, mai più di un’ora: il forte riscaldamento che ne consegue può aumentare
il rumore delle immagini.
E’ presente comunque un sistema di autospegnimento che protegge la fotocamera
da danneggiamenti.
Bilanciamento del bianco
Il sistema di bilanciamento automatico
(tra 3.500 e 8.000 K) si basa sul sensore
da 1005 pixel utilizzato anche dal sistema
esposimetrico.
118
Alla sinistra del mirino due pulsanti
prettamente digitali, quello di playback
e quello di eliminazione delle immagini,
separati da una sporgenza del corpo che
aiuta a riconoscere il comando quando
si tiene l’occhio nel mirino.
Particolarmente interessante poi l’interazione coi flash Nikon CLS compatibili; la
fotocamera infatti è in grado di applicare
un diverso bilanciamento cromatico a
seconda della durata del lampo che di
conseguenza ha una diversa temperatura
colore; si tratta di una variazione piccola,
ma comunque presente.
È disponibile poi il bilanciamento del
bianco manuale, raccomandabile quando
possibile. Il bilanciamento è registrabile in
5 memorie, alle quali si può anche associare un commento testuale per un massimo
di 36 caratteri. La prima memoria è pensata come area temporanea, le altre invece
come memorie permanenti, la cui scrittura
richiede una esplicita conferma.
È anche possibile importare il bilanciamento del bianco utilizzato in un’immagine memorizzata.
Purtroppo, sia in manuale che in automatico, non sono possibili bilanciamenti
al di fuori della gamma 3.500 e 8.000 K,
cosicché in queste modalità non si possono bilanciare le temperature colore basse
come quelle fornite dalla maggioranza
delle lampade ad incandescenza; per esse
è indispensabile utilizzare l’apposito preset, o impostare la specifica temperatura
in gradi Kelvin.
I pre-set disponibili sono 7: per luce
diurna (5200 K), per cielo nuvoloso (6000
K), per soggetto in ombra (8000 K), per
lampade fluorescenti, per sorgenti flash
(5400 K), oltre ai già citati bilanciamenti
per lampade ad incandescenza (3000 K)
e per 31 differenti temperature colore in
Kelvin (da 2.500 a 10.000 K). Ognuno di
Il mirino ottico, con copertura del
95% e ingrandimento di 0,7x, è
dotato di tendina di chiusura
questi pre-set è ulteriormente regolabile in
modo fine in 7 passi da 5 mired, a parte
quello per sorgenti fluorescenti per il quale
le 7 impostazioni si riferiscono a 7 diversi
tubi, con temperature che vanno da 2700
a 7200 K.
Non manca il bracketing sul bilanciamento
del bianco, da 2 a 9 scatti, con passi da
5, 10 o 15 mired, ma non con i formati
Raw/Nef.
Obiettivi utilizzabili
Per sfruttare a pieno le prestazioni della
D700 si devono ovviamente utilizzare le
ottiche capaci di coprire il pieno formato
del fotogramma, ma si possono impiegare
anche gli obiettivi DX; questa soluzione è
però poco vantaggiosa, in quanto si utilizza solo la parte centrale del sensore.
I vecchi obiettivi privi di CPU possono
normalmente essere utilizzati solo in priorità di apertura o manuale, senza la lettura
esposimetrica Matrix in quanto non sono
in grado d’informare la fotocamera della
focale impostata e dell’apertura massima
del diaframma; se però si inseriscono
questi parametri nell’apposito menu
della macchina, allora può essere utilizzato anche il Color Matrix e si semplifica
l’utilizzo del flash.
Per compensare l’eventuale vignettatura
è possibile incrementare la luminosità dei
bordi, in tre livelli di intensità.
Mirino
Il mirino a pentaprisma ha una copertura
del 95% sia in orizzontale che verticale;
in questo si dimostra inferiore a quello
Alla sinistra del pannello Lcd posteriore trovano posto tutti i pulsanti di
gestione della sezione digitale della
macchina.
il pulsante “?” che mostra una schermata
Il pad direzionale è ora dotato di pul- di informazioni relative alla voce di menù
sante centrale di conferma.
selezionata.
La luminosità del monitor è regolabile
in 7 passi con l’ausilio di una scala a 10
della D3 che ha una copertura del 100%. livelli di grigio.
L’ingrandimento è 0,7x (con 50mm a infi- Diverse sono le visualizzazioni delle
nito) ed è possibile la correzione diottrica immagini in memoria; a tutto schermo con
le principali informazioni sullo scatto (cartra -3 e +1 diottrie.
tella, nome file, formato, data e numero
I vetrini non sono intercambiabili.
La tendina di chiusura dell’oculare evita progressivo) e la possibilità di attivare da
che le infiltrazioni di luce influenzino menù la segnalazione del punto di messa a
l’esposizione quando si opera con la foto- fuoco utilizzato ed il lampeggio delle aree
sovra-esposte.
camera lontana dal volto.
Quando viene impostato il formato DX In una seconda visualizzazione l’immaappare una cornice scura, che delimita gine appare in formato ridotto accostata
l’area che verrà registrata nell’immagine. all’istogramma delle luminosità ed ai
Sono disponibili gli accessori Magnifier principali dati di scatto (esposimetro,
DK-17M (che ingrandisce la parte cen- modalità di scatto, tempo, apertura, ISO,
trale l’immagine di 1,2x), Antifog Finder focale, compensazioni manuali, bilanciaEyepiece DK-17A, Rubber Eyepiece Cup mento del bianco, spazio colore, controllo
DK-19 (per un più comodo appoggio del- di registrazione).
l’occhio), varie lenti di correzione diottrica Qualora sia necessario è anche possibile
(-3, -2, 0, +1, +2) e il mirino ad angolo visualizzare gli istogrammi separati per i
colori fondamentali (RGB) e dati di scatto
retto DR-5.
ancor più dettagliati, compresi quelli provenienti da un eventuale dispositivo GPS
Monitor
Mentre sulla D3 sono presenti 2 pannelli (se installato).
LCD, uno sul dorso e l’altro sulla calotta, Tutte queste visualizzazioni sono disponibili anche in fase di ripresa, nell’anteprima
qui ne abbiamo uno solo.
Il monitor è molto grande, 3 pollici in dopo lo scatto; sempre in ripresa si possoformato VGA 640x480 pixel per un totale no controllare a monitor le impostazioni
di 307.200 pixel, ovvero 922.0000 punti della fotocamera in nero su fondo chiaro e
immagine; l’angolo di visione è partico- in chiaro su fondo scuro, anche a selezione
automatica, in modo da avere sempre la
larmente ampio, 170°.
Le dimensioni del monitor hanno con- massima leggibilità.
sentito ai tecnici Nikon di usare carat- L’immagine sul monitor può essere
teri abbastanza grandi cosicché i menù ingrandita di 27x in 9 passi, navigandola
risultano molto ben leggibili. Utilissimo con un comodo joy-stick ed un ottimo
Come d’abitudine, la leva di selezione della modalità di messa a
fuoco trova posto sotto il pulsante di
sblocco dell’ottica
navigatore.
L’indice delle immagini scattate può essere impostato su una visualizzazione a 4 o
a 9 fotogrammi.
Per l’auto-spegnimento del monitor si
può scegliere tra 10 e 20 secondi, o 1, 5
e 10 minuti in modo differenziato per le
modalità play, menu, info e visualizzazione della foto scattata.
Messa a fuoco
La D700 utilizza il nuovo sistema di messa
a fuoco automatica TTL a contrasto di fase
Nikon Multi-CAM 3500FX; esso dispone
di ben 51 punti di messa a fuoco, di cui 15
a croce sensibili sia a soggetti verticali che
orizzontali.
Per quanto riguarda la selezione del punto
attivo sono presenti sia la classica modalità
a selezione manuale su 51 o 11 punti AF,
utile con soggetti statici, sia la modalità
automatica che seleziona l’area con il
soggetto più vicino.
Utilissima con i soggetti dai movimenti imprevedibili è poi la modalità “AF
dinamico” che consente di selezionare
un punto AF, ma il soggetto viene seguito
nei suoi spostamenti dai punti circostanti;
sono previste tre impostazioni, una a 9
punti una a 21 ed una a 51 (tutti), a seconda della difficoltà di seguire il movimento
del soggetto, ad esempio un’automobile,
un giocatore di calcio, un uccello.
Con l’impostazione automatica “51 punti
inseguimento 3D”, anch’essa adatta a
soggetti dai movimenti imprevedibili, se il
soggetto esce dall’area prescelta il sistema
lo insegue basandosi sul suo colore; ovviamente perché il sistema possa funzionare
119
Unica Full Frame ad avere un lampeggiatore integrato, la D700 offre una
unità NG12 utile anche per pilotare i
flash esterni in modalità wireless.
occorre che il colore cercato sia diverso da
quello dello sfondo.
E’ possibile regolare la prontezza d’intervento del sistema AF quando cambia
la distanza del soggetto; è cioè possibile
introdurre un valore di “inerzia” per annullare l’interposizione di un ostacolo temporaneo davanti al soggetto (Fn a4).
Non manca la previsione del punto
futuro per i soggetti in movimento di
avvicinamento o allontanamento dalla
fotocamera.
Il blocco della messa a fuoco avviene sia
premendo parzialmente il pulsante di scatto che tramite il pulsante AE-L / AF-L.
L’attivazione della messa a fuoco si
effettua anche con il pulsante dedicato
AF-ON.
Per evitare involontari cambiamenti dell’area di messa a fuoco scelta è disponibile
una levetta “L” di blocco sul multiselettore.
Sia per la modalità continua che per quella
“one-shot”, ed in modo indipendente tra
loro, è possibile scegliere tra la priorità
alla messa a fuoco o allo scatto per poter
fotografare comunque, anche se il soggetto
non è perfettamente a fuoco.
Il sistema AF consente di lavorare da -1
EV a 19 EV (ISO 100) e dispone di una
sorgente di luce ausiliaria continua con
portata da 0,5 a 3 metri.
Taratura AF degli obiettivi
Per correggere dei leggeri errori di messa
a fuoco con obiettivi dotati di CPU è possibile tarare il sistema AF con una regolazione in +/- 20 passi; tale regolazione
120
La batteria è la classica EN-EL3, che
sulla D700 consente oltre 1200 scatti.
può essere la stessa per tutti gli obiettivi,
o dedicata per 20 diverse ottiche.
Si tratta tuttavia di un’operazione laboriosa, che conviene eseguire solo se si
verificano errori evidenti, tanto che Nikon
stessa ne scoraggia l’utilizzo; sarebbe
preferibile che Nikon fornisse degli strumenti software di supporto per consentire
all’utente di utilizzare questo interessante
strumento col minimo numero di tentativi
sperimentali.
Misurazione esposimetrica
La lettura esposimetrica si avvale del
sistema Color Matrix 3D II, basato su
un sensore di 1005 pixel e di un database
di ben 35000 immagini di riferimento. Il
sistema tiene anche conto della distanza
del soggetto, grazie alle informazioni trasmesse dal sistema autofocus (solo con gli
obiettivi D e G), e del suo colore, in quanto viene valutata la presenza di vaste aree
chiare (bianche o gialle) o scure (nere o
verdi); si tratta di un sistema estremamente
avanzato che offre risultati eccellenti.
Sono comunque sempre possibili le classiche misurazioni media, spot (con un
diametro di 4mm corrispondente a 1,5%
del fotogramma) sull’area di messa a fuoco
attiva e semi-spot, nella quale il 75% della
lettura viene concentrato in un’area centrale di 8, 12, 15 o 20mm.
L’esposimetro può lavorare tra f0 e 20 EV
(in Color Matrix 3D II o Semi-spot) e tra
2 e 20 EV (in Spot).
Si può scegliere se tenere l’esposimetro
sempre attivo o impostarne lo spegnimento a 4, 6, 8, 16, 30 secondi o 1, 5, 10, 30
minuti.
Come la D300, la D700 dispone di
battery grip opzionale con contattiera esterna protetta da un tappo in
gomma. L’accessorio porta la raffica
da 5 fps a 8 fps.
La lettura esposimetrica può avvenire
anche tramite il pulsante dedicato di AEL / AF-L.
Otturatore
L’otturatore consente tempi da 30 secondi
a 1/8000s, con la possibilità della posa B,
cioè di una posa lunga a piacere.
Tramite l’intervallometro si possono
effettuare fino a 999 esposizioni a cadenza regolabile tra 1 secondo e 24 ore; per
ogni esposizione è possibile eseguire una
sequenza di più scatti, da 1 a 9.
E’ disponibile un comando di scatto a
distanza.
Esposizione avanzata
La D700 dispone di esposizione program
flessibile, a cui si aggiungono l’esposizione a priorità di diaframmi, a priorità sui
tempi e quella manuale.
L’esposizione scelta dalla fotocamera può
essere modificata introducendo una correzione fino a +/-5 EV in passi di 1/3, 1/2 o 1
EV, a seconda delle impostazioni di configurazione; è disponibile anche un’ulteriore
regolazione fine ed indipendente per ogni
modalità di misurazione esposimetrica a
passi di 1/6 EV a cui si accede attraverso
le funzioni di personalizzazione.
I tempi di otturazione, così come i diaframmi, possono essere variati a passi di
1, 1/2 o 1/3 EV
Il bracketing consente di eseguire una
sequenza da 2 a 9 scatti con una variazione
dell’esposizione di 1/3, 1/2, 2/3 o 1 EV tra
uno scatto e l’altro; il bracketing è utilizzabile sia in scatto continuo che in scatto
Il vano per le schede di memoria non è
più protetto da una apertura comandata
dalla leva sul dorso ed è tornato al classico sistema a scatto. Ospita schede di
tipo Compact Flash.
Il lato sinistro del corpo ospita le connessioni principali, tra le quali l’uscita
HDMI.
Le 50 Funzioni Custom
Sono presenti 50 funzioni di personalizzazione
che possono essere memorizzare in 4 memorie,
richiamabili in modo estremamente rapido.
a1 - priorità fuoco/scatto in AF-C
a2 - priorità fuoco/scatto in AF-S
a3 - impostazione AF dinamico (9, 21, 51 aree, 51
+ inseguimento 3D)
a4 - sensibilità dell’AF ad improvvisi cambi di
distanza del soggetto
a5 - disabilita AF sul pulsante scatto (solo pulsante
AF-ON)
a6 - illuminazione punti AF
a7 - selezione punti AF in modo circolare o rispettando la direzione delle frecce
a8 - selezione dei punti AF tra 11 o 51
a9 - abilitazione dell’illuminatore AF incorporato
a10 - funzione attivata dal pulsante AF-ON
b1 - variazione sensibilità ISO in passi da 1/3,
1/2, 1 EV
b2 - variazione di tempo e diaframma in passi da
1/3, 1/2, 1 EV
b3 - compensazione dell’esposizione in 1/3, 1/2,
1 EV
b4 - modalità di attivazione della compensazione
manuale
b5 - impostazione del diametro dell’area della
lettura semi spot (6, 8, 10, 13 mm, tutto il fotogramma)
b6 - taratura dell’esposimetro (per ogni modalità
di esposizione) in passi di 1/6 EV
c1 - disattiva AE-Lock sul pulsante di scatto
c2 - durata dell’accensione dell’esposimetro
c3 - ritardo dell’autoscatto (2, 5, 10, 20 s)
c4 - impostazione dell’autospegnimento del
monitor (differenziato per play, menu, info, foto
scattata)
d1 - abilitazione e tonalità dei segnali acustici
(acuta o grave)
d2 - visualizzazione di un reticolo nel mirino (solo
in formato FX)
d3 - visualizza un help per la voce selezionata nella
schermata delle informazioni di ripresa
d4 - velocità di raffica CL (da 1 a 7 f/s)
d5 - massimo numero di scatti in raffica (da 1 a
100)
d6 - numerazione sequenziale dei file
d7 - colore dei caratteri delle informazioni di
ripresa a monitor
d8 - modalità d’illuminazione del pannello LCD
superiore
d9 - esposizione ritardata di 1s (per evitare vibrazioni)
d10 - tipo di batteria AA inserita nel battery pack
MB-D10
d11 - priorità di utilizzo tra batteria interna e battery
pack MB-D10
e1 - velocità di sincro flash (da 1/60s a 1/250s,
1/250 FP o 1/320 FP)
e2 - massimo tempo di sincro in esposizione
automatica
e3 - modalità di funzionamento del flash interno
e4 - modelling flash
e5 - impostazioni per il bracketing (esposizione,
flash, esposizione+flash, bilanciamento bianco)
e6 - impostazioni per il bracketing manuale
e7 - ordine della sequenza di bracketing
f1 - funzione attivata dalla leva di accensione a
fondo corsa ( solo retroilluminazione o anche
info)
f2 - funzione attivata dalla pressione del pulsante
centrale del selettore multidirezionale (in ripresa
e in riproduzione)
f3 - attivazione dell’esposimetro tramite il selettore
multidirezionale
f4 - scambio di funzione tra le frecce verticali ed
orizzontali in riproduzione
f5 - funzionamento del pulsante pulsante Fn
f6 - funzionamento del pulsante di profondità di
campo (anteprima)
f7 - funzionamento del pulsante AE-L/AF-L
f8 - blocco delle ghiere tempi/diaframmi (per
evitare spostamenti accidentali)
f9 - funzionamento delle ghiere di comando
f10 - funzionamento dei pulsanti di comando
f11 - scatto senza scheda di memoria
f12 - inversione della scala delle sotto/sovra
esposizioni
Sotto la presa PC trova posto la presa
per il comando di scatto remoto o
l’unità GPS.
singolo, quindi anche con il flash.
A seconda che si operi con esposizione
automatica (P/S/A) o manuale, con o
senza l’ausilio del flash, sono previste
varie combinazioni di controllo del
bracketing: è così possibile scegliere se
variare l’esposizione con il flash oppure
con il diaframma. L’ordine della sequenza
di bracketing è personalizzabile.
Per eliminare le vibrazioni causate al
sollevamento dello specchio è possibile impostare un ritardo di scatto di 1
secondo, oppure selezionare la modalità
Mirror-up con la quale si preme due volte
il pulsante di scatto, la prima per sollevare lo specchio, la seconda per rilasciare
l’otturatore.
A differenza della D3 non è previsto un
pulsante di sicurezza per bloccare l’impostazione del diaframma e dei tempi.
L’autoscatto è impostabile a 2, 5, 10 o 20
secondi.
Modo continuo
Esistono due impostazioni richiamabili
dalla ghiera superiore sinistra: Ch (alta
velocità) e Cl (bassa velocità).
La velocità di raffica è inferiore a quella della D3, ovvero 5,01 fotogrammi al
secondo invece degli stratosferici 9,14 f/s
della professionale, tuttavia con il battery
pack MB-D10 o con gli alimentatori EH5/EH-5a è possibile raggiungere gli 8 f/s
a piena velocità e da 1 a 7 f/s in raffica a
velocità ridotta.
Si può anche predefinire il numero di
scatti tramite un contatore impostabile
da 2 a 100.
Alla velocità di 5,01 f/s in Jpeg si riesce
121
I menù presentano un ulteriore affinamento rispetto a quelli visti su D3 e D300. In particolare, compare la correzione della vignettatura, e la possibilità di modificare alcuni parametri principali senza entrare nei menù, semplicemente premendo il pulsante info.
ad eseguire fino a 100 scatti senza rallentamenti, mentre in Raw si va da 17 a 24,
a seconda delle impostazioni scelte per il
numero di bit e la compressione.
Con il battery pack MB-D10 a 8 f/s si possono eseguire “solo” 44 Jpeg, e da 16 a 18
Raw/Nef; il limite è costituito dal buffer
di memoria.
La D700 consente di controllare nel mirino
lo stato del buffer, ovvero quanti scatti vi
possono essere inseriti.
Volendo aumentare il numero di scatti in
raffica a 8,01 f/s è possibile utilizzare il
formato ridotto DX che consente di eseguire 100 Jpeg, o 35 Raw/Nef.
Esposizione multipla
La D700 dispone di due modalità per
eseguire immagini multiple; una consente semplicemente di “sovrapporre” due
immagini Raw/Nef già eseguite generando
una nuova immagine.
Con l’altra si eseguono da 2 a 10 scatti
su uno stesso fotogramma, con riduzione
automatica di ciascuna esposizione in
modo che l’immagine finale sia corretta.
Se lo sfondo è nero è anche possibile non
ricorrere a questa regolazione automatica.
Flash interno
e collegamenti esterni
A differenza della D3 la D700 dispone di
122
un flash interno; ha numero guida 12 (ISO
100) in automatico e 13 in modo manuale.
Non è dunque un flash potente, ma può
risultare utile in varie situazioni, come ad
esempio per pilotare in wireless altre unità;
in questo caso può comandare due gruppi
di flash esterni.
Ciascun gruppo può essere configurato
con una specifica modalità di funzionamento (TTL, AA, M) e con una specifica
compensazione ( +/- 3 EV).
Sia il flash interno che le unità esterne possono lavorare sia in TTL che in manuale
con riduzione della potenza fino a 1/128
in 22 passi.
Il sistema i-TTL consente di calcolare
l’esposizione scegliendo tra una valutazione normale, cioè sul soggetto principale
(equivalente della misurazione spot), o con
bilanciamento, che tiene conto anche dello
sfondo. Per la lettura utilizza il sensore da
1005 pixel.
Le unità esterne SB-900 ed SB-800 possono lavorare anche in modalità Auto
Aperture.
Il flash interno può essere utilizzato come
generatore stroboscopico, con regolazione
della potenza da 1/4 (al massimo 2 lampi)
fino a 1/128; in questo caso è possibile
eseguire fino a 35 lampi. La frequenza è
anch’essa regolabile tra 1 e 50 Hz (lampi/
secondo).
Il tempo di sincronizzazione flash è
1/250s.
Con i flash esterni SB-900, SB-800, SB600 ed SB-R200 è possibile effettuare
la sincronizzazione anche su tempi di
otturazione brevissimi (modalità FP) in
quanto viene emessa una serie continua
di lampi che illuminano in modo costante
la fessura dell’otturatore che si muove sul
fotogramma.
La D700 dispone di FV Lock, ovvero della
memorizzazione dell’esposizione flash
che equivale all’AE Lock in luce continua;
consente anchela compensazionemanuale
dell’esposizione flash da -3 a +1 EV ed il
bracketing con il flash.
Modalità classiche sono lo slow-sinc,
anche sulla seconda tendina, e la funzione
di riduzione dell’effetto occhi rossi.
Il flash interno permette anche il modelling flash, o luce pilota: alla pressione
del pulsante della profondità di campo, è
possibile controllare l’inquadratura grazie
ad una sequenza prolungata di brevi lampi
che illuminano il soggetto.
Ovviamente per questo utilizzo è più indicato un lampeggiatore esterno di maggiore
potenza; la D700 può collegarsi con unità
flash esterne tramite la slitta sul pentaprisma od il contatto PC.
Inoltre i flash del sistema CLS consentono un miglior bilanciamento del bianco in
quanto forniscono alla fotocamera precise informazioni sulla temperatura colore,
A destra le funzioni di orizzonte virtuale.
che varia leggermente con la durata del
lampo.
Memorizzazione in cartelle
La D700 consente di memorizzare le
immagini in diverse cartelle, alle quali
tuttavia non possono essere assegnati dei
nomi personalizzati, ma solo un numero
di 3 cifre.
E’ invece possibile modificare le prime 3
lettere del nome dei file.
I commenti testuali arrivano fino a 36
caratteri.
Controllo della resa cromatica
e della registrazione
(Picture Control)
La D700 consente di scegliere sia lo spazio
colore, sRGB o Adobe RGB, che il tipo di
resa: standard, neutra (utile per successive
elaborazioni o ritocchi), satura (con colori
vivaci), o monocromatica (bianconero).
Ogni impostazione, chiamata “controllo”, può essere regolata per sharpening
(10 passi), luminosità (3 passi), contrasto
saturazione e tonalità (7 passi).
Con le immagini monocromatiche, che
non possono ovviamente essere regolate
per saturazione e tonalità, si possono
simulare i filtri giallo, arancione, rosso e
verde della classica ripresa bianconero in
pellicola. La ripresa monocromatica permette anche di eseguire il viraggio seppia,
ciano, rosso, giallo, verde, blu-verde, blu,
blu-porpora, rosso-porpora, ognuno con 7
livelli di saturazione.
Le modalità standard, neutra e satura,
dispongono anche di un’impostazione
rapida (in 5 passi) per regolare contemporaneamente tutte le impostazioni, in
modo equilibrato.
Il sistema consente la visualizzazione sia
del contrasto e della luminosità impostati, che (in fase di modifica) la precedente
impostazione.
E’ poi possibile salvare in memoria fino a
9 impostazioni personalizzate, scegliendone il nome; queste impostazioni possono
essere salvate sulla scheda di memoria ed
eventualmente utilizzate su PC con i software View NX e Capture NX.
Registrando insieme all’immagine i
comandi in formato DPOF è possibile
stamparla direttamente con le stampanti
capaci di leggere le schede di memoria.
Il fotoritocco in macchina
Quando l’immagine è registrata sulla
scheda di memoria è possibile intervenire
con una serie di operazioni di fotoritocco,
come il già citato D-Lighting Passivo
(meno efficace però del D-Lighting
Attivo), l’eliminazione degli occhi rossi,
il ritaglio ed il ridimensionamento, la
creazione di un’immagine bianconero,
l’applicazione di filtri, la modifica del
bilanciamento del bianco, la sovrapposizione di più immagini Raw/Nef.
Manca la possibilità di confrontare due
immagini affiancate, funzione presente
invece sulla D3.
Tante personalizzazioni
Decisamente apprezzabile è la possibilità
di creare un menù personalizzato, contenente solo le voci di uso più frequente.
Inoltre per il menù standard di ripresa
sono presenti quattro banchi di memoria
a cui possono essere assegnati nomi personalizzati, che mantengono tutte le scelte
impostate; ogni banco può anche essere
resettato indipendentemente dagli altri.
Analogamente sono presenti quattro
banchi di memoria per quattro differenti
impostazioni delle ben 50 funzioni custom,
che consentono un controllo davvero totale
della fotocamera. Le funzioni sono divise
in sei gruppi, di diverso colore, per una
più facile ricerca.
Sono personalizzabili anche le ghiere,
frontale e posteriore: si può cambiare
la direzione di rotazione, scambiare tra
loro le funzioni, abilitarle o disabilitarle in riproduzione, utilizzare la ghiera
dell’obiettivo per l’impostazione del
diaframma.
Si arriva perfino a poter scegliere, dopo
una cancellazione, se visualizzare l’immagine successiva, quella precedente o
123
Misure eseguite presso il
Nikon D700
Centro Studi
Progresso Fotografico
AUTONOMIA
IL GIUDIZIO:
VELOCITÀ
Giudizio
REC (senza monitor): 1202 scatti
PLAY : 5 h 22 minuti
CURVE SENSITOMETRICHE
Le curve sensitometriche mostrano come reagisce il sensore al variare della quantità di luce che lo raggiunge.
La quantità di luce è data dal prodotto dell' intensità (Lux)
per il tempo di esposizione (s).
alle varie sensibilità ISO
con contrasto '0 normale'
immagine
Luminosità registrata
La prontezza di accensione e di scatto è ottima. La
raffica è inferiore a quella della Nikon D3, ma più che
sufficiente; utilizzando il battery back inoltre si raggiungono gli 8 f/s.
L'autonomia è anch'essa buona sia in ripresa che in
riproduzione e può essere comunque aumentata col
battery pack.
Le curve sensitometriche da 200 ISO fino a Hi-2
(25600 ISO) appaiono simili tra loro, con una leggera
diminuzione della pendenza (ovvero del contrasto)
sulle alte luci. La curva Low-1 (a 100 ISO) invece
presenta un contrasto molto elevato sulle alte luci.
La sensibilità è leggermente superiore ai valori dichiarati, anche per la sensibilità massima.
Lo sharpening è ben regolabile; buona la scelta del
livello 3 come sharpening "normale".
La risoluzione delle immagini è ottima. Il rumore infine
è straordinariamente basso sia a 100 che a 200 ISO.
Quest'ultima sensibilità è preferibile dato che la sua
latitudine di posa è complessivamente superiore.
Sensibilità
100 %
Low-1
80 %
200 ISO
60 %
400 ISO
40 %
800 ISO
20 %
1600 ISO
3200 ISO
bassa
Giudizio
-4
Tempo tra due scatti: 0,047 s
con formato Jpeg Large Fine
Raffica: 100 scatti a 5,01 fotogrammi/s
Luminosità registrata
Ritardo nello scatto: 0,031 s
-3
-2
alta
-1
log (Lux . s)
0
Hi-1
Hi-2
100 %
Contrasto
impostato sulla
fotocamera
80 %
60 %
-3 basso
40 %
-2
20 %
0 normale
con formato Jpeg Large Fine
+2
bassa
FORMATI
-3
Le dimensioni dei file in byte dipendono dalla compressione usata e dal contenuto di dettagli del soggetto.
Per i formati di uso più frequente abbiamo eseguito un
ritratto a mezzobusto su sfondo uniforme, un soggetto
che consente un'elevata compressione.
Denominazione
NEF 14b non compresso
NEF 14b compr. lossless
NEF 14b compresso
NEF 12b non compresso
NEF 12b compr. lossless
NEF 12b compresso
TIFF
Jpeg Large Fine qo
124
Pixel
4256x2832
4256x2832
4256x2832
4256x2832
4256x2832
4256x2832
4256x2832
4256x2832
Byte
24608 kB
13041 kB
11179 kB
18673 kB
10073 kB
8852 kB
36316 kB
5428 kB
6400 ISO
al variare del contrasto impostato
con sensibilità 200 ISO
immagine
Tempo di accensione: 0,25 s
Quantità di luce
Compr.
2,9:1
5,4:1
6,3:1
2,8:1
5,3:1
6:1
1:1
6,5:1
-2
Quantità di luce
-1
log (Lux . s)
0
alta
+3 alto
1
SENSIBILITÀ ISO
La sensibilità è misurata secondo la norma CIPA DC-004.
Essa viene valutata tenendo conto dell'esposizione necessaria a produrre un grigio medio.
Valore nominale
Low-1
200
400
800
1600
3200
6400
Hi-1
Hi-2
Valore misurato
123,6
243,3
487,2
989
1970,8
3851,9
7749,4
15206,2
30214,6
Misure eseguite presso il
Nikon D700
Centro Studi
Progresso Fotografico
MTF - SHARPENING
RISOLUZIONE
0
1
3 Normale
5
centro
bordo
140
120
100
80
f/2
f/2,8
f/4
f/5,6
f/8
60
40
20
bordo
1310
1340
1400
1520
1580
2500
centro
1660
1910
2080
2080
2080
Rapporto segnale / disturbo
800
600
f/2
f/2,8
f/8
Viene misurata la gamma di luminosità registrabili dalla
fotocamera. Il limite per le alte luci è il livello a cui si ha il
segnale di registrazione massimo. Il limite per le basse
luci è il livello a cui si ha segnale/disturbo = 10.
Formato Jpeg
con le impostazioni standard della fotocamera
8
immagine
con basso
rumore
92,7
77,2
60,6
7
7,5
7,4
6
6,7
tolleranza
in alte luci
6,9
6,1
5
EV
5,8
4,8
4
3,9
3
40,1
18,8
13,5
7,6
Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2
grigio medio
2
immagine
con elevato
rumore
2,1
1
0
tolleranza
in basse luci
Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2
Sensibilità ISO
Sensibilità ISO
Formato Raw
Formato Raw
con le impostazioni standard del programma di conversione
immagine
99,3
con basso
rumore
con le impostazioni standard del programma di conversione
8
7
6
8
7,9
7,5
tolleranza
in alte luci
6,6
5
68,3
EV
46,2
33,5
22,1 19,7
f/5,6
LATITUDINE DI POSA
con le impostazioni standard della fotocamera
27,7 25,4
f/4
Diaframma
Formato Jpeg
Rapporto segnale / disturbo
1000
1500
800
1000
600
500
400
300
Il grafico mostra il rapporto tra il segnale e il rumore.
Quanto più alta è la colonna, tanto minore è il rumore
presente nell'immagine.
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1500
Linee in verticale
RUMORE: SEGNALE / DISTURBO
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2000
400
200
9
con Nikon AF 35mm f/2 D
160
100
7
La risoluzione è misurata con una mira a basso contrasto.
Essa dipende dal numero di pixel del sensore e dalla
nitidezza dell'obiettivo utilizzato.
Linee in verticale
Impostazioni dello
Sharpening
sulla fotocamera
Trasferimento di modulazione %
Il grafico mostra come all'aumentare dello sharpening aumenti l'MTF. Per contro uno sharpening elevato può generare artefatti e rumore. Lo sharpening è definito in italiano come maschera di contrasto o di nitidezza.
13,2 11,5
6,1
immagine
con elevato
rumore
Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2
Sensibilità ISO
* Metodologia: i dati sono misurati sul grigio medio secondo la norma
ISO 15739 con la fotocamera priva dell'obiettivo, acquisendo in media
600 immagini raw valutate a 48 bit.
4
5
5,2
4,2
3
grigio medio
3,6
2
1
0
1,1
tolleranza
in basse luci
Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2
Sensibilità ISO
* Metodologia: Le misure sono effettuate secondo le norme ISO 15739 e
CIPA DC-004
125
addirittura quella che segue nell’ordine
(diretto o inverso) con cui si stavano consultando le immagini.
Tutte le impostazioni della fotocamera
possono essere salvate su una scheda di
memoria, in modo da poter essere velocemente recuperate.
E’ possibile personalizzare l’interruttore
di accensione che, a fondo corsa, oltre a
retro-illuminare il pannellino LCD può
anche attivare le informazioni sullo scatto
a monitor.
Il pulsante centrale del selettore multidirezionale (pad) può essere utilizzato in
ripresa per impostare l’area AF centrale,
oppure per visualizzare quella attiva; può
anche essere disabilitato. In riproduzione
può essere utilizzato per accedere rapidamente alle miniature, per visualizzare
l’istogramma delle luminosità, per eseguire un ingrandimento dell’immagine
(scegliendo tra 3 livelli iniziali possibili),
oppure per scegliere una particolare cartella di lavoro.
In ripresa il multiselettore può essere
predisposto per attivare l’esposimetro;
in riproduzione normalmente le frecce
orizzontali servono per muoversi tra
le immagini, quelle verticali per selezionare la modalità di visualizzazione,
ma le due funzioni possono essere
scambiate.
Ad ognuno dei due pulsanti frontali
“Fn” e “Anteprima” (normalmente
usato per il controllo della profondità
di campo) possono essere associate
16 funzioni semplici (come ad esempio
una particolare lettura esposimetrica, la
visualizzazione dell’anteprima oppure
l’FV Lock) che non implicano l’utilizzo di ghiere. In alternativa è possibile
assegnare altre 6 funzioni più complesse
che richiedono però l’uso delle ghiere (la
selezione dell’area attiva del sensore, la
variazione di tempi e diaframmi a passi
di 1 EV, la scelta di un obiettivo senza
CPU, l’area AF dinamica).
Lo stesso discorso vale per il pulsante AEL / AF-L che dispone di 17 funzioni + 5
insieme alla ghiera.
Le ghiere di comando possono essere personalizzate per quanto riguarda il verso di
rotazione e il parametro da controllare, il
tempo o il diaframma. Possono anche
essere utilizzate per muoversi tra i menù
o tra le immagini in riproduzione al posto
del selettore multidirezionale.
Anche i pulsanti di comando possono essere personalizzati impostando la modalità
bistabile: invece di mantenere la pressione
sul pulsante di comando mentre si ruotano
126
le ghiere, operazione veloce ma scomoda,
è possibile premere una volta il pulsante,
per poi ruotare la ghiera e quindi premere
nuovamente il pulsante per terminare
l’impostazione.
Alimentazione
L’alimentazione è fornita da una batteria
ricaricabile agli ioni di litio dedicata ENEL3e (7.4V / 1500mAh); la batteria tiene
memorizzato il numero di scatti eseguiti
a partire dall’ultima ricarica, cosicché è
possibile stimare con buona precisione il
numero di scatti a disposizione. È presente
anche un’indicazione che avverte l’utente
quando è il caso di sostituire la batteria,
non più in grado di fornire un’autonomia
sufficiente.
E’ disponibile un battery pack opzionale,
MB-D10, che può contenere una batteria
EN-EL3e, oppure le più potenti EN-EL4,
EN-EL4a; è anche possibile inserire 8 batterie a stilo AA. Con queste ultime due
configurazioni la raffica è nettamente più
veloce e raggiunge gli 8 f/s.
La batteria EN-EL4 può essere calibrata
per tener conto del suo deperimento dopo
numerose cariche / scariche.
Per conservare le impostazioni permanenti della fotocamera non è utilizzata, come
sulla D3, una batteria non ricaricabile
CR1616, ma una batteria interna che si
ricarica automaticamente tramite l’alimentazione principale della fotocamera.
Sono disponibili due alimentatori di rete
opzionali EH-5 e EH-5a.
Compatibilità con la rete Wi-Fi.
Tramite un trasmettitore opzionale WT-4
che supporta il protocollo IEEE 802.11g
(oltre al 802.11b) è possibile un totale
controllo in remoto della fotocamera utilizzando il programma (opzionale) Camera
Control Pro 2.
Si possono anche inviare automaticamente, o su esplicito comando, le immagini
ad un server FTP presente su un computer
collegato sulla rete wireless, oppure direttamente in Internet passando attraverso
un access point; i parametri di accesso
vengono memorizzati all’interno della
fotocamera.
Compatibilità GPS
La D700 è compatibile con le unità GPS
(NMEA 0183 2.01 o 3.01) tramite un
adattatore opzionale GPS MC-35 che
viene collegato al connettore a 10 poli
dello scatto remoto.
In questo modo è possibile registrare
insieme all’immagine i dati di latitudine,
longitudine e altitudine, oltre all’ora UTC
(Coordinated Universal Time).
Funzione di orizzonte virtuale
Utilizzando i sensori di orientamento la
fotocamera mostra a monitor l’inclinazione della fotocamera rispetto all’orizzontale. Si può in questo modo supplire
all’assenza di una livella a bolla per posizionare la fotocamera sul cavalletto, anche
se a dire il vero la sensibilità del sistema
non è particolarmente elevata.
Autenticazione dell’immagine.
Anche la D700 dispone di una funzione
che permette di includere nell’immagine
dei dati che consentono di verificare se
l’immagine ha subito modifiche successivamente allo scatto.
Per far questo occorre utilizzare un
software specifico, Nikon Image
Authentication.
Software disponibile
Insieme alla fotocamera è fornito il software Nikon View NX, che consente di
eseguire le principali operazioni sui file
Raw/Nef, utilizzando anche i Picture
Control.
Sono invece opzionali Capture NX 2, che
dispone di evoluti strumenti di fotoritocco,
Camera Control Pro 2 per il controllo in
remoto della fotocamera e Nikon Image
Authentication.
Varie
La D700 consente di eseguire la proiezione
temporizzata di una sequenza di immagini,
ancheescludendonealcune“nascondendole”. L’intervallo è programmabile a 2, 3,
5 o10 secondi.
Manca invece la possibilità di eseguire
registrazioni audio, funzione disponibile
sulla D3.
La fotocamera può essere collegata al
computer tramite una porta USB 2.0 ad
alta velocità, senza però il pratico sistema
di blocco del connettore (USB Cable Clip)
presente sulla D3.
L’uscita video HDMI, commutabile dall’utente in standard PAL o NTSC, permette
il collegamento ad un televisore o ad un
monitor ad alta definizione.
Le dimensioni della D700 sono 147 (L)
x 123 (A) x 77 (P) mm, ed il peso è di
995 grammi senza batteria. I menu per
il controllo della fotocamera sono anche
in italiano.
Le fotocamere sono compatibili con lo
standard PictureBridge per la stampa
diretta delle immagini.
La velocità
La velocità di funzionamento è ottima; la
rapidità di risposta alla pressione del pulsante
di scatto è la stessa della D3: appena 31 millesimi di secondo (0.031 s) tra il comando ed
il segnale di sincro flash!
Ottima anche la rapidità di esecuzione di due
scatti non in raffica: 0,047 secondi.
Il tempo di accensione è di soli 0,25 secondi.
Dove le prestazioni della D700 appaiono
inferiori a quelle della D3 è nella raffica,
che nella configurazione normale si ferma a
5,01 fotogrammi/secondo, contro i 9,14 f/s
forniti dalla Nikon D3. Il numero di scatti in
Jpeg Large Fine è limitato a 100 solo per la
presenza di un contatore interno impostabile
da menù, non per un problema di velocità di
registrazione. In Nef si può andare da 17 a 24
fotogrammi a seconda delle impostazioni di
registrazione (14 o 12 bit), e a seconda della
compressione utilizzata (nessuna, loseless,
o massima).
Si tratta comunque di prestazioni più che
buone, che diventano ottime con l’utilizzo
del battery pack; la sua alimentazione più
robusta consente alla D700 di arrivare a 8,0
f/s con un numero di scatti che va dai 44 Jpeg
Large Fine ai 16-18 Nef.
Se si forza il funzionamento sul formato
DX non si ha un incremento di velocità, ma
solo un aumento del numero delle immagini
registrabili.
L’autonomia
Nella configurazione base l’autonomia è
ovviamente inferiore a quella della D3,
in quanto la batteria è notevolmente più
piccola.
Arriviamo però a 1202 scatti e a 6 ore e 22
minuti di riproduzione. E’un ottimo risultato,
che può essere ulteriormente migliorato con
il battery pack.
Le curve sensitometriche
Il comportamento della fotocamera è molto
simile a quello della D3.
Le curve sensitometriche da 200 ISO fino
a Hi-2 (25600 ISO) mostrano una leggera
diminuzione della pendenza (ovvero del contrasto) sulle alte luci. La curva Low-1 (a 100
ISO) invece presenta un contrasto molto elevato sulle alte luci. Ciò significa che dispone
di una minore latitudine di posa.
Le curve sensitometriche al variare del
contrasto mostrano un livello di saturazione
simile; ne consegue che ad un aumento del
contrasto sul grigio medio (ad esempio con
l’impostazione di contrasto “alto”) corrisponde una diminuzione del contrasto sulle
alte luci.
La sensibilità ISO
La sensibilità è leggermente superiore ai
valori dichiarati; questo vale per la sensibilità
standard 200 ISO, che in realtà risulta 243,3
ISO, ma anche per la sensibilità massima
che è pari a 30.214 ISO.
MTF-sharpening
Lo sharpening è regolabile sulla fotocamera
in 10 passi. Si va dal livello 0, dove esso
è assolutamente assente, al livello 9 dove
risulta molto accentuato.
Buona la scelta di Nikon di associare il livello
3 allo sharpening “normale”.
La risoluzione
La risoluzione delle immagini è ottima, pressoché identica a quella rilevata sulla D3.
Al centro, ai diaframmi più chiusi, è limitata
solo dalla risoluzione del sensore, mentre ai
bordi e alle maggiori aperture è influenzata
anche dalle prestazioni dell’obiettivo.
Il rumore e la latitudine di posa
Come nel caso della D3 è nel controllo
del rumore che la D700 mostra le sue doti
maggiori.
Precisiamo che nelle nostre misurazioni non
abbiamo mai applicato filtri, né da menù sulla
fotocamera, né utilizzando il software per la
conversione delle immagini Nef.
Con le immagini Jpeg i risultati sono davvero
splendidi, con valori elevatissimi del rapporto
segnale/rumore a 100 ISO (Low-1).
Ottimo il controllo del rumore anche a 200
ISO e, seppur con valori via via decrescenti,
anche per le sensibilità superiori.
Solo la sensibilità massima appare poco utilizzabile con un livello del segnale/disturbo
inferiore a 10; in questo caso è necessario
utilizzare il filtro antirumore per le alte sensibilità appositamente previsto da Nikon.
Le immagini Raw, con la sola eccezione della
sensibilità Low, appaiono leggermente più
rumorose di quelle Jpeg; è evidente che la
D700 applica ai Jpeg un leggero filtraggio.
La latitudine di posa nelle ombre mostra
una progressiva diminuzione all’aumentare
della sensibilità; vi è una piccola inversione
in Jpeg a 800 ISO ed in Raw a 3200 ISO per
l’attivazione di un diverso filtraggio.
Nelle alte luci si rileva una sostanziale
Prezzi
Nikon D700: 2490 Euro
Con Lexar 300x da 2 GB
Nikon D700: 3090 Euro
Kit con Nikkor 24-120mm e Lexar
300x da 2 GB.
Distribuzione: Nital, via Tabacchi 33,
10132 Torino. infoline 199.124.172
www.nital.it
Pro e Contro
LemisuredelCentroStudiProgressoFotografico
Pro
Sensore a pieno formato
Qualità immagine identica a
quella della D3
Sensibilità elevatissima
Basso rumore
Sistema di pulizia del filtro
anti-aliasing
Contro
Velocità di raffica elevata solo
con battery grip
Costo abbastanza elevato
Copertura del mirino 95%
costanza della latitudine di posa, che dipende esclusivamente dalla pendenza della
parte alta della curva sensitometrica. Fa
ovviamente eccezione la curva Low-1 (100
ISO), dove la latitudine risulta complessivamente inferiore a quella dei 200 ISO,
proprio a causa della forte pendenza della
curva sensitometrica nelle alte luci.
Questo conferma che, ove possibile, conviene utilizzare la sensibilità 200 ISO.
Il giudizio complessivo
La D700 è una versione alleggerita della D3.
Se avevamo definito quest’ultima eccezionale, non possiamo definire altrimenti anche
questo nuovo gioiello di Nikon. In termini
di prestazioni infatti i limiti di autonomia
e raffica possono essere quasi completamente compensati usando il battery pack
opzionale.
L’ottima nitidezza e il bassissimo livello
di rumore (che consente di raggiungere la
sensibilità stratosferica di 25.600 ISO) sono
pari a quelli della D3, con il vantaggio di
un corpo decisamente più maneggevole e
leggero.
La realizzazione è altrettanto curata e la
D700 dispone in più di un piccolo flash
e del sistema di pulizia del filtro, assenti
invece sulla D3. Il prezzo poi è ampiamente inferiore.
L’unica limitazione di una certa entità è la
copertura del mirino, ridotta al 95%.
Sergio Namias
Test basato sul firmware A 1.00, B 1.00
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