TestMTFdigitali Nikon D700 Risoluzione 12,1 MegaPixel Dimensioni sensore 23,9 x 36 mm Fattore moltiplicativo della focale 1x Tipo sensore CMOS Sensibilità minima 100-200 ISO Velocità raffica 5,01 f/s e 8 f/s Tempo di otturazione minimo 1/8000s La Nikon D700 offre prestazioni di livello molto simile a quelle della professionale D3, ad un prezzo sensibilmente inferiore. Merito certamente del sensore full-frame, ma anche della realizzazione molto accurata. La D700 è la versione “leggera” della D3, la fotocamera che ha portato il pieno formato anche nel sistema reflex digitale Nikon. Il sensore è lo stesso del modello superiore, con un’ottima risoluzione ed una eccezionale sensibilità; lo stesso dicasi per gran parte delle caratteristiche di ripresa. La differenze fondamentali sono costituite da un alloggiamento batterie molto più piccolo da cui deriva un’autonomia inferiore (è però disponibile un apposito battery pack), manca il doppio slot per le memorie Compact Flash e soprattutto il mirino ha una copertura inferiore, 95% 114 contro il 100% della D3. La raffica è limitata a 5 f/s, ma può arrivare a 8 f/s con l’utilizzo del sopra citato battery pack. L’otturatore infine è garantito per un numero inferiore di scatti, 150.000 contro i 300.000 della D3. Per contro la D700 offre alcuni innegabili vantaggi: la presenza di un sistema a vibrazione per l’eliminazione della polvere, una maneggevolezza molto superiore grazie a dimensioni e peso nettamente inferiori, ed infine il flash incorporato; questo ovviamente non ha una grande potenza, NG 12, tuttavia può venire utile in situazioni di emergenza o comunque come pilota per un sistema di flash wireless. Comodo anche il nuovo menù di ripresa rapido che si attiva alla pressione del pulsante Info e che consente una rapida impostazione di numerosi parametri di ripresa, senza entrare nel più laborioso menù completo; questo menu supplisce alla mancanza del pannellino LCD posteriore della D3. Il corpo è sempre in lega di magnesio con guarnizioni che proteggono dalle infiltrazioni di polvere ed acqua, ed il monitor è sempre da 3 pollici in alta risoluzione, 920.000 punti. Per il resto abbiamo tutte le funzioni A parte le modifiche ai tappi in gomma nell’angolo superiore destro del frontale e l’atteso aumento nelle dimensioni del pentaprisma, la D700 somiglia incredibilmente alla sorella minore D300. Il dorso invece è decisamente rinnovato, soprattutto nell’area del pad direzionale. Sparita la leva di sicurezza per il vano memoria, ora con apertura a scatto, compare il pulsante info per attivare il display posteriore ed accedere alla modifica rapida delle principali impostazioni di scatto. Le differenze x x x 115 Vista di lato, l’unica differenza significativa rispetto alla D300 è la maggiore profondità del mirino. disponibili sulla D3, dal Live View alla conversione analogico/digitale a 14 bit, dal D-Lighting attivo al supporto dei collegamenti LAN wireless ed Ethernet, al sistema AF Multi-CAM3500DX a 51 punti. Il corpo Il corpo macchina, benché di dimensioni nettamente inferiori a quello della D3, è di livello professionale, in lega di magnesio e guarnizioni a prova di polvere e pioggia. Non dispone della duplicazione dei comandi di scatto per l’utilizzo della fotocamera in verticale, ma può montare il battery pack opzionale (MB-D10) che include questa funzionalità. Le ghiere di comando sono due: si azionano con il pollice e l’indice della mano destra e permettono di accedere a tutte le principali funzioni di controllo. E’ poi presente un comando multidirezionale (pad), con pulsante centrale, che permette una veloce navigazione nei menu. Il monitor è ampio ed è corredato di un’ottima protezione in plastica (removibile). Le funzioni di ripresa sono molto complete. La pulizia del sensore Una delle principali funzioni di questo modello, assente invece sulla professionale D3, è il sistema di vibrazione del filtro antialiasing, posto davanti al sensore, che permette la rimozione della polvere. Questa funzione può essere attivata manualmente e in automatico 116 Il sensore della D700 è naturalmente a pieno formato (formato FX), con una risoluzione di 12 Mpxl. all’accensione o allo spegnimento della fotocamera. E’ inoltre disponibile il sistema software Dust Off: tramite un apposito comando si esegue uno scatto completamente sfuocato ad un soggetto uniforme; l’immagine, memorizzata in Jpeg, consente al programma Nikon Capture NX 2 di individuare la posizione dei pixel “oscurati” dalla polvere, che vengono pertanto esclusi dall’interpolazione durante il processo di conversione delle immagini da Nef al Tiff o Jpeg. È anche possibile tenere lo specchio sollevato e l’otturatore aperto per la pulizia manuale del sensore; va però ricordato che questa operazione è estremamente delicata e va eseguita preferibilmente presso i laboratori di assistenza. Il sensore ed i formati Il sensore della D700 è identico a quello della D3: è un CMOS di grandi dimensioni, 23,9x36mm, e quindi copre quasi esattamente quello della pellicola 35mm, con 12,87 Mpixel, di cui 12,1 effettivamente utilizzati (4256×2832). Si tratta di pixel molto grandi e perciò in grado di fornire livelli di rumore estremamente bassi e allo stesso tempo sensibilità ISO molto elevate. Dato che una parte importante dell’attuale parco ottiche Nikon non è stato progettato espressamente per coprire questo formato denominato FX, ma solo il più ridotto DX (15,6x23,5mm), la casa giapponese ha studiato una soluzione che garantisce la compatibilità della nuova fotocamera anche con queste ottiche, anche se ciò va a scapito della risoluzione delle immagini; vengono infatti abilitati solo i pixel che rientrano nel formato DX, il che porta ad una risoluzione massima di 2.784 ×1.848 pixel. Manca invece il formato 5: 4 (3.552×2.832 pixel) presente sulla D3. Il formato ridotto può essere selezionato automaticamente quando viene montata un’ottica DX, oppure manualmente, da menù o tramite la ghiera posteriore premendo contemporanea il pulsante Fn (se opportunamente impostato tramite le funzioni custom). L’area attiva viene evidenziata da una cornice scura e non, come sulla D3, tramite una cornice semitrasparente sulle aree disabilitate. Per entrambi i formati sono disponibili risoluzioni più basse: per l’FX 3184×2120 e 2128×1416 pixel, mentre per il DX 2080×1384 e 1392×920 pixel. Dato che la conversione analogico/digitale avviene ora a 14 bit, il formato Raw/Nef può essere sia coi tradizionali 36 bit che a 42 bit. In quest’ultimo caso aumentano le dimensioni dei file, tuttavia aumenta anche il contenuto di informazione che può risultare utile per successive elaborazioni. Sono inoltre possibili sia una registrazione Raw/Nef senza compressione che con compressione lossless, ovvero senza perdita di informazione, oppure una registrazione ancora più compatta ma con una leggera perdita nei dati. Non mancano il formato Tiff, che tuttavia riteniamo di scarsa utilità, ed il classico La torretta posta sul lato sinistro della calotta ospita i pulsanti di regolazione della qualità del file, del bilanciamento del bianco e della sensibilità Iso, oltre ad una ghiera provvista di blocco di sicurezza per la selezione della modalità di scatto tra singola, a raffica lenta o veloce, con autoscatto, con pre-sollevamento dello specchio o Live View. Jpeg, con 3 diversi livelli di compressione e la possibilità di scegliere la modalità di compressione, con priorità alle dimensioni del file da ottenere o al livello di qualità. Alla registrazione di un file Raw/Nef può essere inoltre associata anche la registrazione di un qualsiasi Jpeg. Schede di memoria Le immagini vengono registrate su schede Compact Flash anche UDMA, manca però il doppio slot presente invece sulla D3; sono quindi impossibili le numerose funzioni nella gestione della registrazione offerte dal modello professionale. Sensibilità La sensibilità è estremamente elevata grazie alle grandi dimensioni dei pixel. La sensibilità base è 200 ISO, ma può essere ridotta a 100 ISO nella modalità Low-1. Incredibile la sensibilità massima, che arriva a 6400 ISO nelle modalità standard e può giungere a 25.600 utilizzando le modalità estese. L’impostazione è regolabile a passi di 1/3, 1/2 o 1 EV. L’automatismo della sensibilità parte da 200 ISO e si può scegliere il valore della massima sensibilità impostandolo da menù insieme al tempo di otturazione da non superare con le pose A e P (tra 1 secondo e 1/4000s); il sistema prima cerca di impostare il tempo senza superare quello specificato, poi aumenta la sensibilità fino al valore massimo ammesso e quindi, se non è ancora riuscito a raggiungere l’espo- Il display Lcd monocromatico posto nella parte destra della calotta consente l’impiego della macchina senza fare riferimento a quello posteriore grazie alla completezza delle informazioni. sizione corretta, prosegue prolungando ulteriormente il tempo di otturazione. Il controllo dei livelli D-Lighting E’ presente la funzione D-Lighting Attivo che esegue una regolazione automatica della curva di risposta dinamica in funzione del soggetto. In presenza di forti contrasti, ad esempio in un controluce, la fotocamera è in grado di ridurre il contrasto sulle alte luci, evitando bruciature e garantendo una buona leggibilità dell’immagine. La compensazione automatica è impostabile su 3 livelli di intensità, alto, normale e moderato; è anche prevista un’impostazione automatica. Vi è poi il D-Lighting Passivo che si usa in fase di ritocco (dopo la registrazione dell’immagine); in questo caso il risultato è nettamente inferiore perché non è più possibile recuperare dettagli nelle immagini bruciate; si possono invece recuperare dettagli nelle ombre. La riduzione del rumore Sono previste due funzioni che permettono la riduzione del rumore delle immagini. La prima è per le pose più lunghe di 1 secondo e si basa sull’esecuzione di una seconda esposizione ad otturatore chiuso in modo da rilevare il rumore da sottrarre poi all’immagine. La seconda funzione invece riduce il rumore generato alle sensibilità elevate, superiori a 1600 ISO, ed è attivabile a tre diversi livelli d’intensità; per le sen- Il pulsante di scatto, con ghiera coassiale per l’accensione della macchina e la retroilluminazione del pannello Lcd monocromatico; accanto si vedono i pulsanti di regolazione del programma di ripresa e per la staratura intenzionale dell’esposizione. sibilità Hi (da 12.800 in su) il filtro viene comunque attivato, anche se non è stato selezionato. Live View Sulla D700 è presente la modalità di scatto Live View, cioè la visualizzazione a monitor della scena inquadrata, che viene attivata posizionando la ghiera superiore sinistra su LV e premendo a fondo una volta il pulsante di scatto. La copertura è del 100% dell’immagine ed è possibile un ingrandimento di circa 13x, con un perfetto controllo della messa a fuoco manuale dei dettagli. Le modalità di messa a fuoco automatica sono due. La prima, definita “a mano libera”, avviene in modo tradizionale, tramite il sollevamento dello specchio e l’utilizzo dei normali sensori AF a rilevamento di fase; si attiva tramite il pulsante AF-ON o tramite la pressione parziale del pulsante di scatto. A monitor è possibile controllare il punto di messa a fuoco attivo solo nelle modalità di selezione manuale. Abbiamo poi la modalità “cavalletto”: in questo caso è lo stesso sensore immagine a lavorare come sensore AF a rilevazione di contrasto, in qualsiasi punto dell’inquadratura, in modo simile a quanto avviene sulla maggior parte delle fotocamere digitali compatte. La messa a fuoco è precisa, ma il tempo necessario all’operazione è piuttosto lungo e non sempre è garantito il risultato; il sistema infatti viene fortemente penalizzato dai movimenti della 117 La parte superiore destra del dorso ospita il pulsante di blocco dell’esposizione, con corona coassiale per la scelta del metodo di lettura esposimetrica, e di attivazione dell’autofocus indipendentemente dal pulsante di scatto. Sulla calotta invece trova posto la ghiera di regolazione diottrica. fotocamera e del soggetto, da forti differenze di luminosità e dalla presenza di linee orizzontali (con la macchina in orizzontale). Il vantaggio è che non si ha alcun oscuramento del monitor durante la messa a fuoco. La luminosità del monitor viene regolata in modo da consentire una visualizzazione ottimale anche nel caso di una sovra o sotto-esposizione; è possibile un’ulteriore regolazione manuale in 7 passi. Anche in Live View è possibile eseguire la raffica, sia ad alta che bassa velocità; è però un modo di scattare che esce dalla logica del Live Liew in quanto durante l’esposizione non è possibile controllare a monitor l’inquadratura. Se necessario si può visualizzare l’inquadratura su un monitor esterno in alta definizione ed eseguire lo scatto con il comando a distanza. E’ disponibile anche una griglia di ausilio alla composizione. Suggeriamo alcune precauzioni: evitare di puntare la fotocamera su fonti di luce molto intense, come ad esempio il sole, e di utilizzare il Live View per periodi lunghi, mai più di un’ora: il forte riscaldamento che ne consegue può aumentare il rumore delle immagini. E’ presente comunque un sistema di autospegnimento che protegge la fotocamera da danneggiamenti. Bilanciamento del bianco Il sistema di bilanciamento automatico (tra 3.500 e 8.000 K) si basa sul sensore da 1005 pixel utilizzato anche dal sistema esposimetrico. 118 Alla sinistra del mirino due pulsanti prettamente digitali, quello di playback e quello di eliminazione delle immagini, separati da una sporgenza del corpo che aiuta a riconoscere il comando quando si tiene l’occhio nel mirino. Particolarmente interessante poi l’interazione coi flash Nikon CLS compatibili; la fotocamera infatti è in grado di applicare un diverso bilanciamento cromatico a seconda della durata del lampo che di conseguenza ha una diversa temperatura colore; si tratta di una variazione piccola, ma comunque presente. È disponibile poi il bilanciamento del bianco manuale, raccomandabile quando possibile. Il bilanciamento è registrabile in 5 memorie, alle quali si può anche associare un commento testuale per un massimo di 36 caratteri. La prima memoria è pensata come area temporanea, le altre invece come memorie permanenti, la cui scrittura richiede una esplicita conferma. È anche possibile importare il bilanciamento del bianco utilizzato in un’immagine memorizzata. Purtroppo, sia in manuale che in automatico, non sono possibili bilanciamenti al di fuori della gamma 3.500 e 8.000 K, cosicché in queste modalità non si possono bilanciare le temperature colore basse come quelle fornite dalla maggioranza delle lampade ad incandescenza; per esse è indispensabile utilizzare l’apposito preset, o impostare la specifica temperatura in gradi Kelvin. I pre-set disponibili sono 7: per luce diurna (5200 K), per cielo nuvoloso (6000 K), per soggetto in ombra (8000 K), per lampade fluorescenti, per sorgenti flash (5400 K), oltre ai già citati bilanciamenti per lampade ad incandescenza (3000 K) e per 31 differenti temperature colore in Kelvin (da 2.500 a 10.000 K). Ognuno di Il mirino ottico, con copertura del 95% e ingrandimento di 0,7x, è dotato di tendina di chiusura questi pre-set è ulteriormente regolabile in modo fine in 7 passi da 5 mired, a parte quello per sorgenti fluorescenti per il quale le 7 impostazioni si riferiscono a 7 diversi tubi, con temperature che vanno da 2700 a 7200 K. Non manca il bracketing sul bilanciamento del bianco, da 2 a 9 scatti, con passi da 5, 10 o 15 mired, ma non con i formati Raw/Nef. Obiettivi utilizzabili Per sfruttare a pieno le prestazioni della D700 si devono ovviamente utilizzare le ottiche capaci di coprire il pieno formato del fotogramma, ma si possono impiegare anche gli obiettivi DX; questa soluzione è però poco vantaggiosa, in quanto si utilizza solo la parte centrale del sensore. I vecchi obiettivi privi di CPU possono normalmente essere utilizzati solo in priorità di apertura o manuale, senza la lettura esposimetrica Matrix in quanto non sono in grado d’informare la fotocamera della focale impostata e dell’apertura massima del diaframma; se però si inseriscono questi parametri nell’apposito menu della macchina, allora può essere utilizzato anche il Color Matrix e si semplifica l’utilizzo del flash. Per compensare l’eventuale vignettatura è possibile incrementare la luminosità dei bordi, in tre livelli di intensità. Mirino Il mirino a pentaprisma ha una copertura del 95% sia in orizzontale che verticale; in questo si dimostra inferiore a quello Alla sinistra del pannello Lcd posteriore trovano posto tutti i pulsanti di gestione della sezione digitale della macchina. il pulsante “?” che mostra una schermata Il pad direzionale è ora dotato di pul- di informazioni relative alla voce di menù sante centrale di conferma. selezionata. La luminosità del monitor è regolabile in 7 passi con l’ausilio di una scala a 10 della D3 che ha una copertura del 100%. livelli di grigio. L’ingrandimento è 0,7x (con 50mm a infi- Diverse sono le visualizzazioni delle nito) ed è possibile la correzione diottrica immagini in memoria; a tutto schermo con le principali informazioni sullo scatto (cartra -3 e +1 diottrie. tella, nome file, formato, data e numero I vetrini non sono intercambiabili. La tendina di chiusura dell’oculare evita progressivo) e la possibilità di attivare da che le infiltrazioni di luce influenzino menù la segnalazione del punto di messa a l’esposizione quando si opera con la foto- fuoco utilizzato ed il lampeggio delle aree sovra-esposte. camera lontana dal volto. Quando viene impostato il formato DX In una seconda visualizzazione l’immaappare una cornice scura, che delimita gine appare in formato ridotto accostata l’area che verrà registrata nell’immagine. all’istogramma delle luminosità ed ai Sono disponibili gli accessori Magnifier principali dati di scatto (esposimetro, DK-17M (che ingrandisce la parte cen- modalità di scatto, tempo, apertura, ISO, trale l’immagine di 1,2x), Antifog Finder focale, compensazioni manuali, bilanciaEyepiece DK-17A, Rubber Eyepiece Cup mento del bianco, spazio colore, controllo DK-19 (per un più comodo appoggio del- di registrazione). l’occhio), varie lenti di correzione diottrica Qualora sia necessario è anche possibile (-3, -2, 0, +1, +2) e il mirino ad angolo visualizzare gli istogrammi separati per i colori fondamentali (RGB) e dati di scatto retto DR-5. ancor più dettagliati, compresi quelli provenienti da un eventuale dispositivo GPS Monitor Mentre sulla D3 sono presenti 2 pannelli (se installato). LCD, uno sul dorso e l’altro sulla calotta, Tutte queste visualizzazioni sono disponibili anche in fase di ripresa, nell’anteprima qui ne abbiamo uno solo. Il monitor è molto grande, 3 pollici in dopo lo scatto; sempre in ripresa si possoformato VGA 640x480 pixel per un totale no controllare a monitor le impostazioni di 307.200 pixel, ovvero 922.0000 punti della fotocamera in nero su fondo chiaro e immagine; l’angolo di visione è partico- in chiaro su fondo scuro, anche a selezione automatica, in modo da avere sempre la larmente ampio, 170°. Le dimensioni del monitor hanno con- massima leggibilità. sentito ai tecnici Nikon di usare carat- L’immagine sul monitor può essere teri abbastanza grandi cosicché i menù ingrandita di 27x in 9 passi, navigandola risultano molto ben leggibili. Utilissimo con un comodo joy-stick ed un ottimo Come d’abitudine, la leva di selezione della modalità di messa a fuoco trova posto sotto il pulsante di sblocco dell’ottica navigatore. L’indice delle immagini scattate può essere impostato su una visualizzazione a 4 o a 9 fotogrammi. Per l’auto-spegnimento del monitor si può scegliere tra 10 e 20 secondi, o 1, 5 e 10 minuti in modo differenziato per le modalità play, menu, info e visualizzazione della foto scattata. Messa a fuoco La D700 utilizza il nuovo sistema di messa a fuoco automatica TTL a contrasto di fase Nikon Multi-CAM 3500FX; esso dispone di ben 51 punti di messa a fuoco, di cui 15 a croce sensibili sia a soggetti verticali che orizzontali. Per quanto riguarda la selezione del punto attivo sono presenti sia la classica modalità a selezione manuale su 51 o 11 punti AF, utile con soggetti statici, sia la modalità automatica che seleziona l’area con il soggetto più vicino. Utilissima con i soggetti dai movimenti imprevedibili è poi la modalità “AF dinamico” che consente di selezionare un punto AF, ma il soggetto viene seguito nei suoi spostamenti dai punti circostanti; sono previste tre impostazioni, una a 9 punti una a 21 ed una a 51 (tutti), a seconda della difficoltà di seguire il movimento del soggetto, ad esempio un’automobile, un giocatore di calcio, un uccello. Con l’impostazione automatica “51 punti inseguimento 3D”, anch’essa adatta a soggetti dai movimenti imprevedibili, se il soggetto esce dall’area prescelta il sistema lo insegue basandosi sul suo colore; ovviamente perché il sistema possa funzionare 119 Unica Full Frame ad avere un lampeggiatore integrato, la D700 offre una unità NG12 utile anche per pilotare i flash esterni in modalità wireless. occorre che il colore cercato sia diverso da quello dello sfondo. E’ possibile regolare la prontezza d’intervento del sistema AF quando cambia la distanza del soggetto; è cioè possibile introdurre un valore di “inerzia” per annullare l’interposizione di un ostacolo temporaneo davanti al soggetto (Fn a4). Non manca la previsione del punto futuro per i soggetti in movimento di avvicinamento o allontanamento dalla fotocamera. Il blocco della messa a fuoco avviene sia premendo parzialmente il pulsante di scatto che tramite il pulsante AE-L / AF-L. L’attivazione della messa a fuoco si effettua anche con il pulsante dedicato AF-ON. Per evitare involontari cambiamenti dell’area di messa a fuoco scelta è disponibile una levetta “L” di blocco sul multiselettore. Sia per la modalità continua che per quella “one-shot”, ed in modo indipendente tra loro, è possibile scegliere tra la priorità alla messa a fuoco o allo scatto per poter fotografare comunque, anche se il soggetto non è perfettamente a fuoco. Il sistema AF consente di lavorare da -1 EV a 19 EV (ISO 100) e dispone di una sorgente di luce ausiliaria continua con portata da 0,5 a 3 metri. Taratura AF degli obiettivi Per correggere dei leggeri errori di messa a fuoco con obiettivi dotati di CPU è possibile tarare il sistema AF con una regolazione in +/- 20 passi; tale regolazione 120 La batteria è la classica EN-EL3, che sulla D700 consente oltre 1200 scatti. può essere la stessa per tutti gli obiettivi, o dedicata per 20 diverse ottiche. Si tratta tuttavia di un’operazione laboriosa, che conviene eseguire solo se si verificano errori evidenti, tanto che Nikon stessa ne scoraggia l’utilizzo; sarebbe preferibile che Nikon fornisse degli strumenti software di supporto per consentire all’utente di utilizzare questo interessante strumento col minimo numero di tentativi sperimentali. Misurazione esposimetrica La lettura esposimetrica si avvale del sistema Color Matrix 3D II, basato su un sensore di 1005 pixel e di un database di ben 35000 immagini di riferimento. Il sistema tiene anche conto della distanza del soggetto, grazie alle informazioni trasmesse dal sistema autofocus (solo con gli obiettivi D e G), e del suo colore, in quanto viene valutata la presenza di vaste aree chiare (bianche o gialle) o scure (nere o verdi); si tratta di un sistema estremamente avanzato che offre risultati eccellenti. Sono comunque sempre possibili le classiche misurazioni media, spot (con un diametro di 4mm corrispondente a 1,5% del fotogramma) sull’area di messa a fuoco attiva e semi-spot, nella quale il 75% della lettura viene concentrato in un’area centrale di 8, 12, 15 o 20mm. L’esposimetro può lavorare tra f0 e 20 EV (in Color Matrix 3D II o Semi-spot) e tra 2 e 20 EV (in Spot). Si può scegliere se tenere l’esposimetro sempre attivo o impostarne lo spegnimento a 4, 6, 8, 16, 30 secondi o 1, 5, 10, 30 minuti. Come la D300, la D700 dispone di battery grip opzionale con contattiera esterna protetta da un tappo in gomma. L’accessorio porta la raffica da 5 fps a 8 fps. La lettura esposimetrica può avvenire anche tramite il pulsante dedicato di AEL / AF-L. Otturatore L’otturatore consente tempi da 30 secondi a 1/8000s, con la possibilità della posa B, cioè di una posa lunga a piacere. Tramite l’intervallometro si possono effettuare fino a 999 esposizioni a cadenza regolabile tra 1 secondo e 24 ore; per ogni esposizione è possibile eseguire una sequenza di più scatti, da 1 a 9. E’ disponibile un comando di scatto a distanza. Esposizione avanzata La D700 dispone di esposizione program flessibile, a cui si aggiungono l’esposizione a priorità di diaframmi, a priorità sui tempi e quella manuale. L’esposizione scelta dalla fotocamera può essere modificata introducendo una correzione fino a +/-5 EV in passi di 1/3, 1/2 o 1 EV, a seconda delle impostazioni di configurazione; è disponibile anche un’ulteriore regolazione fine ed indipendente per ogni modalità di misurazione esposimetrica a passi di 1/6 EV a cui si accede attraverso le funzioni di personalizzazione. I tempi di otturazione, così come i diaframmi, possono essere variati a passi di 1, 1/2 o 1/3 EV Il bracketing consente di eseguire una sequenza da 2 a 9 scatti con una variazione dell’esposizione di 1/3, 1/2, 2/3 o 1 EV tra uno scatto e l’altro; il bracketing è utilizzabile sia in scatto continuo che in scatto Il vano per le schede di memoria non è più protetto da una apertura comandata dalla leva sul dorso ed è tornato al classico sistema a scatto. Ospita schede di tipo Compact Flash. Il lato sinistro del corpo ospita le connessioni principali, tra le quali l’uscita HDMI. Le 50 Funzioni Custom Sono presenti 50 funzioni di personalizzazione che possono essere memorizzare in 4 memorie, richiamabili in modo estremamente rapido. a1 - priorità fuoco/scatto in AF-C a2 - priorità fuoco/scatto in AF-S a3 - impostazione AF dinamico (9, 21, 51 aree, 51 + inseguimento 3D) a4 - sensibilità dell’AF ad improvvisi cambi di distanza del soggetto a5 - disabilita AF sul pulsante scatto (solo pulsante AF-ON) a6 - illuminazione punti AF a7 - selezione punti AF in modo circolare o rispettando la direzione delle frecce a8 - selezione dei punti AF tra 11 o 51 a9 - abilitazione dell’illuminatore AF incorporato a10 - funzione attivata dal pulsante AF-ON b1 - variazione sensibilità ISO in passi da 1/3, 1/2, 1 EV b2 - variazione di tempo e diaframma in passi da 1/3, 1/2, 1 EV b3 - compensazione dell’esposizione in 1/3, 1/2, 1 EV b4 - modalità di attivazione della compensazione manuale b5 - impostazione del diametro dell’area della lettura semi spot (6, 8, 10, 13 mm, tutto il fotogramma) b6 - taratura dell’esposimetro (per ogni modalità di esposizione) in passi di 1/6 EV c1 - disattiva AE-Lock sul pulsante di scatto c2 - durata dell’accensione dell’esposimetro c3 - ritardo dell’autoscatto (2, 5, 10, 20 s) c4 - impostazione dell’autospegnimento del monitor (differenziato per play, menu, info, foto scattata) d1 - abilitazione e tonalità dei segnali acustici (acuta o grave) d2 - visualizzazione di un reticolo nel mirino (solo in formato FX) d3 - visualizza un help per la voce selezionata nella schermata delle informazioni di ripresa d4 - velocità di raffica CL (da 1 a 7 f/s) d5 - massimo numero di scatti in raffica (da 1 a 100) d6 - numerazione sequenziale dei file d7 - colore dei caratteri delle informazioni di ripresa a monitor d8 - modalità d’illuminazione del pannello LCD superiore d9 - esposizione ritardata di 1s (per evitare vibrazioni) d10 - tipo di batteria AA inserita nel battery pack MB-D10 d11 - priorità di utilizzo tra batteria interna e battery pack MB-D10 e1 - velocità di sincro flash (da 1/60s a 1/250s, 1/250 FP o 1/320 FP) e2 - massimo tempo di sincro in esposizione automatica e3 - modalità di funzionamento del flash interno e4 - modelling flash e5 - impostazioni per il bracketing (esposizione, flash, esposizione+flash, bilanciamento bianco) e6 - impostazioni per il bracketing manuale e7 - ordine della sequenza di bracketing f1 - funzione attivata dalla leva di accensione a fondo corsa ( solo retroilluminazione o anche info) f2 - funzione attivata dalla pressione del pulsante centrale del selettore multidirezionale (in ripresa e in riproduzione) f3 - attivazione dell’esposimetro tramite il selettore multidirezionale f4 - scambio di funzione tra le frecce verticali ed orizzontali in riproduzione f5 - funzionamento del pulsante pulsante Fn f6 - funzionamento del pulsante di profondità di campo (anteprima) f7 - funzionamento del pulsante AE-L/AF-L f8 - blocco delle ghiere tempi/diaframmi (per evitare spostamenti accidentali) f9 - funzionamento delle ghiere di comando f10 - funzionamento dei pulsanti di comando f11 - scatto senza scheda di memoria f12 - inversione della scala delle sotto/sovra esposizioni Sotto la presa PC trova posto la presa per il comando di scatto remoto o l’unità GPS. singolo, quindi anche con il flash. A seconda che si operi con esposizione automatica (P/S/A) o manuale, con o senza l’ausilio del flash, sono previste varie combinazioni di controllo del bracketing: è così possibile scegliere se variare l’esposizione con il flash oppure con il diaframma. L’ordine della sequenza di bracketing è personalizzabile. Per eliminare le vibrazioni causate al sollevamento dello specchio è possibile impostare un ritardo di scatto di 1 secondo, oppure selezionare la modalità Mirror-up con la quale si preme due volte il pulsante di scatto, la prima per sollevare lo specchio, la seconda per rilasciare l’otturatore. A differenza della D3 non è previsto un pulsante di sicurezza per bloccare l’impostazione del diaframma e dei tempi. L’autoscatto è impostabile a 2, 5, 10 o 20 secondi. Modo continuo Esistono due impostazioni richiamabili dalla ghiera superiore sinistra: Ch (alta velocità) e Cl (bassa velocità). La velocità di raffica è inferiore a quella della D3, ovvero 5,01 fotogrammi al secondo invece degli stratosferici 9,14 f/s della professionale, tuttavia con il battery pack MB-D10 o con gli alimentatori EH5/EH-5a è possibile raggiungere gli 8 f/s a piena velocità e da 1 a 7 f/s in raffica a velocità ridotta. Si può anche predefinire il numero di scatti tramite un contatore impostabile da 2 a 100. Alla velocità di 5,01 f/s in Jpeg si riesce 121 I menù presentano un ulteriore affinamento rispetto a quelli visti su D3 e D300. In particolare, compare la correzione della vignettatura, e la possibilità di modificare alcuni parametri principali senza entrare nei menù, semplicemente premendo il pulsante info. ad eseguire fino a 100 scatti senza rallentamenti, mentre in Raw si va da 17 a 24, a seconda delle impostazioni scelte per il numero di bit e la compressione. Con il battery pack MB-D10 a 8 f/s si possono eseguire “solo” 44 Jpeg, e da 16 a 18 Raw/Nef; il limite è costituito dal buffer di memoria. La D700 consente di controllare nel mirino lo stato del buffer, ovvero quanti scatti vi possono essere inseriti. Volendo aumentare il numero di scatti in raffica a 8,01 f/s è possibile utilizzare il formato ridotto DX che consente di eseguire 100 Jpeg, o 35 Raw/Nef. Esposizione multipla La D700 dispone di due modalità per eseguire immagini multiple; una consente semplicemente di “sovrapporre” due immagini Raw/Nef già eseguite generando una nuova immagine. Con l’altra si eseguono da 2 a 10 scatti su uno stesso fotogramma, con riduzione automatica di ciascuna esposizione in modo che l’immagine finale sia corretta. Se lo sfondo è nero è anche possibile non ricorrere a questa regolazione automatica. Flash interno e collegamenti esterni A differenza della D3 la D700 dispone di 122 un flash interno; ha numero guida 12 (ISO 100) in automatico e 13 in modo manuale. Non è dunque un flash potente, ma può risultare utile in varie situazioni, come ad esempio per pilotare in wireless altre unità; in questo caso può comandare due gruppi di flash esterni. Ciascun gruppo può essere configurato con una specifica modalità di funzionamento (TTL, AA, M) e con una specifica compensazione ( +/- 3 EV). Sia il flash interno che le unità esterne possono lavorare sia in TTL che in manuale con riduzione della potenza fino a 1/128 in 22 passi. Il sistema i-TTL consente di calcolare l’esposizione scegliendo tra una valutazione normale, cioè sul soggetto principale (equivalente della misurazione spot), o con bilanciamento, che tiene conto anche dello sfondo. Per la lettura utilizza il sensore da 1005 pixel. Le unità esterne SB-900 ed SB-800 possono lavorare anche in modalità Auto Aperture. Il flash interno può essere utilizzato come generatore stroboscopico, con regolazione della potenza da 1/4 (al massimo 2 lampi) fino a 1/128; in questo caso è possibile eseguire fino a 35 lampi. La frequenza è anch’essa regolabile tra 1 e 50 Hz (lampi/ secondo). Il tempo di sincronizzazione flash è 1/250s. Con i flash esterni SB-900, SB-800, SB600 ed SB-R200 è possibile effettuare la sincronizzazione anche su tempi di otturazione brevissimi (modalità FP) in quanto viene emessa una serie continua di lampi che illuminano in modo costante la fessura dell’otturatore che si muove sul fotogramma. La D700 dispone di FV Lock, ovvero della memorizzazione dell’esposizione flash che equivale all’AE Lock in luce continua; consente anchela compensazionemanuale dell’esposizione flash da -3 a +1 EV ed il bracketing con il flash. Modalità classiche sono lo slow-sinc, anche sulla seconda tendina, e la funzione di riduzione dell’effetto occhi rossi. Il flash interno permette anche il modelling flash, o luce pilota: alla pressione del pulsante della profondità di campo, è possibile controllare l’inquadratura grazie ad una sequenza prolungata di brevi lampi che illuminano il soggetto. Ovviamente per questo utilizzo è più indicato un lampeggiatore esterno di maggiore potenza; la D700 può collegarsi con unità flash esterne tramite la slitta sul pentaprisma od il contatto PC. Inoltre i flash del sistema CLS consentono un miglior bilanciamento del bianco in quanto forniscono alla fotocamera precise informazioni sulla temperatura colore, A destra le funzioni di orizzonte virtuale. che varia leggermente con la durata del lampo. Memorizzazione in cartelle La D700 consente di memorizzare le immagini in diverse cartelle, alle quali tuttavia non possono essere assegnati dei nomi personalizzati, ma solo un numero di 3 cifre. E’ invece possibile modificare le prime 3 lettere del nome dei file. I commenti testuali arrivano fino a 36 caratteri. Controllo della resa cromatica e della registrazione (Picture Control) La D700 consente di scegliere sia lo spazio colore, sRGB o Adobe RGB, che il tipo di resa: standard, neutra (utile per successive elaborazioni o ritocchi), satura (con colori vivaci), o monocromatica (bianconero). Ogni impostazione, chiamata “controllo”, può essere regolata per sharpening (10 passi), luminosità (3 passi), contrasto saturazione e tonalità (7 passi). Con le immagini monocromatiche, che non possono ovviamente essere regolate per saturazione e tonalità, si possono simulare i filtri giallo, arancione, rosso e verde della classica ripresa bianconero in pellicola. La ripresa monocromatica permette anche di eseguire il viraggio seppia, ciano, rosso, giallo, verde, blu-verde, blu, blu-porpora, rosso-porpora, ognuno con 7 livelli di saturazione. Le modalità standard, neutra e satura, dispongono anche di un’impostazione rapida (in 5 passi) per regolare contemporaneamente tutte le impostazioni, in modo equilibrato. Il sistema consente la visualizzazione sia del contrasto e della luminosità impostati, che (in fase di modifica) la precedente impostazione. E’ poi possibile salvare in memoria fino a 9 impostazioni personalizzate, scegliendone il nome; queste impostazioni possono essere salvate sulla scheda di memoria ed eventualmente utilizzate su PC con i software View NX e Capture NX. Registrando insieme all’immagine i comandi in formato DPOF è possibile stamparla direttamente con le stampanti capaci di leggere le schede di memoria. Il fotoritocco in macchina Quando l’immagine è registrata sulla scheda di memoria è possibile intervenire con una serie di operazioni di fotoritocco, come il già citato D-Lighting Passivo (meno efficace però del D-Lighting Attivo), l’eliminazione degli occhi rossi, il ritaglio ed il ridimensionamento, la creazione di un’immagine bianconero, l’applicazione di filtri, la modifica del bilanciamento del bianco, la sovrapposizione di più immagini Raw/Nef. Manca la possibilità di confrontare due immagini affiancate, funzione presente invece sulla D3. Tante personalizzazioni Decisamente apprezzabile è la possibilità di creare un menù personalizzato, contenente solo le voci di uso più frequente. Inoltre per il menù standard di ripresa sono presenti quattro banchi di memoria a cui possono essere assegnati nomi personalizzati, che mantengono tutte le scelte impostate; ogni banco può anche essere resettato indipendentemente dagli altri. Analogamente sono presenti quattro banchi di memoria per quattro differenti impostazioni delle ben 50 funzioni custom, che consentono un controllo davvero totale della fotocamera. Le funzioni sono divise in sei gruppi, di diverso colore, per una più facile ricerca. Sono personalizzabili anche le ghiere, frontale e posteriore: si può cambiare la direzione di rotazione, scambiare tra loro le funzioni, abilitarle o disabilitarle in riproduzione, utilizzare la ghiera dell’obiettivo per l’impostazione del diaframma. Si arriva perfino a poter scegliere, dopo una cancellazione, se visualizzare l’immagine successiva, quella precedente o 123 Misure eseguite presso il Nikon D700 Centro Studi Progresso Fotografico AUTONOMIA IL GIUDIZIO: VELOCITÀ Giudizio REC (senza monitor): 1202 scatti PLAY : 5 h 22 minuti CURVE SENSITOMETRICHE Le curve sensitometriche mostrano come reagisce il sensore al variare della quantità di luce che lo raggiunge. La quantità di luce è data dal prodotto dell' intensità (Lux) per il tempo di esposizione (s). alle varie sensibilità ISO con contrasto '0 normale' immagine Luminosità registrata La prontezza di accensione e di scatto è ottima. La raffica è inferiore a quella della Nikon D3, ma più che sufficiente; utilizzando il battery back inoltre si raggiungono gli 8 f/s. L'autonomia è anch'essa buona sia in ripresa che in riproduzione e può essere comunque aumentata col battery pack. Le curve sensitometriche da 200 ISO fino a Hi-2 (25600 ISO) appaiono simili tra loro, con una leggera diminuzione della pendenza (ovvero del contrasto) sulle alte luci. La curva Low-1 (a 100 ISO) invece presenta un contrasto molto elevato sulle alte luci. La sensibilità è leggermente superiore ai valori dichiarati, anche per la sensibilità massima. Lo sharpening è ben regolabile; buona la scelta del livello 3 come sharpening "normale". La risoluzione delle immagini è ottima. Il rumore infine è straordinariamente basso sia a 100 che a 200 ISO. Quest'ultima sensibilità è preferibile dato che la sua latitudine di posa è complessivamente superiore. Sensibilità 100 % Low-1 80 % 200 ISO 60 % 400 ISO 40 % 800 ISO 20 % 1600 ISO 3200 ISO bassa Giudizio -4 Tempo tra due scatti: 0,047 s con formato Jpeg Large Fine Raffica: 100 scatti a 5,01 fotogrammi/s Luminosità registrata Ritardo nello scatto: 0,031 s -3 -2 alta -1 log (Lux . s) 0 Hi-1 Hi-2 100 % Contrasto impostato sulla fotocamera 80 % 60 % -3 basso 40 % -2 20 % 0 normale con formato Jpeg Large Fine +2 bassa FORMATI -3 Le dimensioni dei file in byte dipendono dalla compressione usata e dal contenuto di dettagli del soggetto. Per i formati di uso più frequente abbiamo eseguito un ritratto a mezzobusto su sfondo uniforme, un soggetto che consente un'elevata compressione. Denominazione NEF 14b non compresso NEF 14b compr. lossless NEF 14b compresso NEF 12b non compresso NEF 12b compr. lossless NEF 12b compresso TIFF Jpeg Large Fine qo 124 Pixel 4256x2832 4256x2832 4256x2832 4256x2832 4256x2832 4256x2832 4256x2832 4256x2832 Byte 24608 kB 13041 kB 11179 kB 18673 kB 10073 kB 8852 kB 36316 kB 5428 kB 6400 ISO al variare del contrasto impostato con sensibilità 200 ISO immagine Tempo di accensione: 0,25 s Quantità di luce Compr. 2,9:1 5,4:1 6,3:1 2,8:1 5,3:1 6:1 1:1 6,5:1 -2 Quantità di luce -1 log (Lux . s) 0 alta +3 alto 1 SENSIBILITÀ ISO La sensibilità è misurata secondo la norma CIPA DC-004. Essa viene valutata tenendo conto dell'esposizione necessaria a produrre un grigio medio. Valore nominale Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2 Valore misurato 123,6 243,3 487,2 989 1970,8 3851,9 7749,4 15206,2 30214,6 Misure eseguite presso il Nikon D700 Centro Studi Progresso Fotografico MTF - SHARPENING RISOLUZIONE 0 1 3 Normale 5 centro bordo 140 120 100 80 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 60 40 20 bordo 1310 1340 1400 1520 1580 2500 centro 1660 1910 2080 2080 2080 Rapporto segnale / disturbo 800 600 f/2 f/2,8 f/8 Viene misurata la gamma di luminosità registrabili dalla fotocamera. Il limite per le alte luci è il livello a cui si ha il segnale di registrazione massimo. Il limite per le basse luci è il livello a cui si ha segnale/disturbo = 10. Formato Jpeg con le impostazioni standard della fotocamera 8 immagine con basso rumore 92,7 77,2 60,6 7 7,5 7,4 6 6,7 tolleranza in alte luci 6,9 6,1 5 EV 5,8 4,8 4 3,9 3 40,1 18,8 13,5 7,6 Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2 grigio medio 2 immagine con elevato rumore 2,1 1 0 tolleranza in basse luci Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2 Sensibilità ISO Sensibilità ISO Formato Raw Formato Raw con le impostazioni standard del programma di conversione immagine 99,3 con basso rumore con le impostazioni standard del programma di conversione 8 7 6 8 7,9 7,5 tolleranza in alte luci 6,6 5 68,3 EV 46,2 33,5 22,1 19,7 f/5,6 LATITUDINE DI POSA con le impostazioni standard della fotocamera 27,7 25,4 f/4 Diaframma Formato Jpeg Rapporto segnale / disturbo 1000 1500 800 1000 600 500 400 300 Il grafico mostra il rapporto tra il segnale e il rumore. Quanto più alta è la colonna, tanto minore è il rumore presente nell'immagine. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1500 Linee in verticale RUMORE: SEGNALE / DISTURBO 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2000 400 200 9 con Nikon AF 35mm f/2 D 160 100 7 La risoluzione è misurata con una mira a basso contrasto. Essa dipende dal numero di pixel del sensore e dalla nitidezza dell'obiettivo utilizzato. Linee in verticale Impostazioni dello Sharpening sulla fotocamera Trasferimento di modulazione % Il grafico mostra come all'aumentare dello sharpening aumenti l'MTF. Per contro uno sharpening elevato può generare artefatti e rumore. Lo sharpening è definito in italiano come maschera di contrasto o di nitidezza. 13,2 11,5 6,1 immagine con elevato rumore Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2 Sensibilità ISO * Metodologia: i dati sono misurati sul grigio medio secondo la norma ISO 15739 con la fotocamera priva dell'obiettivo, acquisendo in media 600 immagini raw valutate a 48 bit. 4 5 5,2 4,2 3 grigio medio 3,6 2 1 0 1,1 tolleranza in basse luci Low-1 200 400 800 1600 3200 6400 Hi-1 Hi-2 Sensibilità ISO * Metodologia: Le misure sono effettuate secondo le norme ISO 15739 e CIPA DC-004 125 addirittura quella che segue nell’ordine (diretto o inverso) con cui si stavano consultando le immagini. Tutte le impostazioni della fotocamera possono essere salvate su una scheda di memoria, in modo da poter essere velocemente recuperate. E’ possibile personalizzare l’interruttore di accensione che, a fondo corsa, oltre a retro-illuminare il pannellino LCD può anche attivare le informazioni sullo scatto a monitor. Il pulsante centrale del selettore multidirezionale (pad) può essere utilizzato in ripresa per impostare l’area AF centrale, oppure per visualizzare quella attiva; può anche essere disabilitato. In riproduzione può essere utilizzato per accedere rapidamente alle miniature, per visualizzare l’istogramma delle luminosità, per eseguire un ingrandimento dell’immagine (scegliendo tra 3 livelli iniziali possibili), oppure per scegliere una particolare cartella di lavoro. In ripresa il multiselettore può essere predisposto per attivare l’esposimetro; in riproduzione normalmente le frecce orizzontali servono per muoversi tra le immagini, quelle verticali per selezionare la modalità di visualizzazione, ma le due funzioni possono essere scambiate. Ad ognuno dei due pulsanti frontali “Fn” e “Anteprima” (normalmente usato per il controllo della profondità di campo) possono essere associate 16 funzioni semplici (come ad esempio una particolare lettura esposimetrica, la visualizzazione dell’anteprima oppure l’FV Lock) che non implicano l’utilizzo di ghiere. In alternativa è possibile assegnare altre 6 funzioni più complesse che richiedono però l’uso delle ghiere (la selezione dell’area attiva del sensore, la variazione di tempi e diaframmi a passi di 1 EV, la scelta di un obiettivo senza CPU, l’area AF dinamica). Lo stesso discorso vale per il pulsante AEL / AF-L che dispone di 17 funzioni + 5 insieme alla ghiera. Le ghiere di comando possono essere personalizzate per quanto riguarda il verso di rotazione e il parametro da controllare, il tempo o il diaframma. Possono anche essere utilizzate per muoversi tra i menù o tra le immagini in riproduzione al posto del selettore multidirezionale. Anche i pulsanti di comando possono essere personalizzati impostando la modalità bistabile: invece di mantenere la pressione sul pulsante di comando mentre si ruotano 126 le ghiere, operazione veloce ma scomoda, è possibile premere una volta il pulsante, per poi ruotare la ghiera e quindi premere nuovamente il pulsante per terminare l’impostazione. Alimentazione L’alimentazione è fornita da una batteria ricaricabile agli ioni di litio dedicata ENEL3e (7.4V / 1500mAh); la batteria tiene memorizzato il numero di scatti eseguiti a partire dall’ultima ricarica, cosicché è possibile stimare con buona precisione il numero di scatti a disposizione. È presente anche un’indicazione che avverte l’utente quando è il caso di sostituire la batteria, non più in grado di fornire un’autonomia sufficiente. E’ disponibile un battery pack opzionale, MB-D10, che può contenere una batteria EN-EL3e, oppure le più potenti EN-EL4, EN-EL4a; è anche possibile inserire 8 batterie a stilo AA. Con queste ultime due configurazioni la raffica è nettamente più veloce e raggiunge gli 8 f/s. La batteria EN-EL4 può essere calibrata per tener conto del suo deperimento dopo numerose cariche / scariche. Per conservare le impostazioni permanenti della fotocamera non è utilizzata, come sulla D3, una batteria non ricaricabile CR1616, ma una batteria interna che si ricarica automaticamente tramite l’alimentazione principale della fotocamera. Sono disponibili due alimentatori di rete opzionali EH-5 e EH-5a. Compatibilità con la rete Wi-Fi. Tramite un trasmettitore opzionale WT-4 che supporta il protocollo IEEE 802.11g (oltre al 802.11b) è possibile un totale controllo in remoto della fotocamera utilizzando il programma (opzionale) Camera Control Pro 2. Si possono anche inviare automaticamente, o su esplicito comando, le immagini ad un server FTP presente su un computer collegato sulla rete wireless, oppure direttamente in Internet passando attraverso un access point; i parametri di accesso vengono memorizzati all’interno della fotocamera. Compatibilità GPS La D700 è compatibile con le unità GPS (NMEA 0183 2.01 o 3.01) tramite un adattatore opzionale GPS MC-35 che viene collegato al connettore a 10 poli dello scatto remoto. In questo modo è possibile registrare insieme all’immagine i dati di latitudine, longitudine e altitudine, oltre all’ora UTC (Coordinated Universal Time). Funzione di orizzonte virtuale Utilizzando i sensori di orientamento la fotocamera mostra a monitor l’inclinazione della fotocamera rispetto all’orizzontale. Si può in questo modo supplire all’assenza di una livella a bolla per posizionare la fotocamera sul cavalletto, anche se a dire il vero la sensibilità del sistema non è particolarmente elevata. Autenticazione dell’immagine. Anche la D700 dispone di una funzione che permette di includere nell’immagine dei dati che consentono di verificare se l’immagine ha subito modifiche successivamente allo scatto. Per far questo occorre utilizzare un software specifico, Nikon Image Authentication. Software disponibile Insieme alla fotocamera è fornito il software Nikon View NX, che consente di eseguire le principali operazioni sui file Raw/Nef, utilizzando anche i Picture Control. Sono invece opzionali Capture NX 2, che dispone di evoluti strumenti di fotoritocco, Camera Control Pro 2 per il controllo in remoto della fotocamera e Nikon Image Authentication. Varie La D700 consente di eseguire la proiezione temporizzata di una sequenza di immagini, ancheescludendonealcune“nascondendole”. L’intervallo è programmabile a 2, 3, 5 o10 secondi. Manca invece la possibilità di eseguire registrazioni audio, funzione disponibile sulla D3. La fotocamera può essere collegata al computer tramite una porta USB 2.0 ad alta velocità, senza però il pratico sistema di blocco del connettore (USB Cable Clip) presente sulla D3. L’uscita video HDMI, commutabile dall’utente in standard PAL o NTSC, permette il collegamento ad un televisore o ad un monitor ad alta definizione. Le dimensioni della D700 sono 147 (L) x 123 (A) x 77 (P) mm, ed il peso è di 995 grammi senza batteria. I menu per il controllo della fotocamera sono anche in italiano. Le fotocamere sono compatibili con lo standard PictureBridge per la stampa diretta delle immagini. La velocità La velocità di funzionamento è ottima; la rapidità di risposta alla pressione del pulsante di scatto è la stessa della D3: appena 31 millesimi di secondo (0.031 s) tra il comando ed il segnale di sincro flash! Ottima anche la rapidità di esecuzione di due scatti non in raffica: 0,047 secondi. Il tempo di accensione è di soli 0,25 secondi. Dove le prestazioni della D700 appaiono inferiori a quelle della D3 è nella raffica, che nella configurazione normale si ferma a 5,01 fotogrammi/secondo, contro i 9,14 f/s forniti dalla Nikon D3. Il numero di scatti in Jpeg Large Fine è limitato a 100 solo per la presenza di un contatore interno impostabile da menù, non per un problema di velocità di registrazione. In Nef si può andare da 17 a 24 fotogrammi a seconda delle impostazioni di registrazione (14 o 12 bit), e a seconda della compressione utilizzata (nessuna, loseless, o massima). Si tratta comunque di prestazioni più che buone, che diventano ottime con l’utilizzo del battery pack; la sua alimentazione più robusta consente alla D700 di arrivare a 8,0 f/s con un numero di scatti che va dai 44 Jpeg Large Fine ai 16-18 Nef. Se si forza il funzionamento sul formato DX non si ha un incremento di velocità, ma solo un aumento del numero delle immagini registrabili. L’autonomia Nella configurazione base l’autonomia è ovviamente inferiore a quella della D3, in quanto la batteria è notevolmente più piccola. Arriviamo però a 1202 scatti e a 6 ore e 22 minuti di riproduzione. E’un ottimo risultato, che può essere ulteriormente migliorato con il battery pack. Le curve sensitometriche Il comportamento della fotocamera è molto simile a quello della D3. Le curve sensitometriche da 200 ISO fino a Hi-2 (25600 ISO) mostrano una leggera diminuzione della pendenza (ovvero del contrasto) sulle alte luci. La curva Low-1 (a 100 ISO) invece presenta un contrasto molto elevato sulle alte luci. Ciò significa che dispone di una minore latitudine di posa. Le curve sensitometriche al variare del contrasto mostrano un livello di saturazione simile; ne consegue che ad un aumento del contrasto sul grigio medio (ad esempio con l’impostazione di contrasto “alto”) corrisponde una diminuzione del contrasto sulle alte luci. La sensibilità ISO La sensibilità è leggermente superiore ai valori dichiarati; questo vale per la sensibilità standard 200 ISO, che in realtà risulta 243,3 ISO, ma anche per la sensibilità massima che è pari a 30.214 ISO. MTF-sharpening Lo sharpening è regolabile sulla fotocamera in 10 passi. Si va dal livello 0, dove esso è assolutamente assente, al livello 9 dove risulta molto accentuato. Buona la scelta di Nikon di associare il livello 3 allo sharpening “normale”. La risoluzione La risoluzione delle immagini è ottima, pressoché identica a quella rilevata sulla D3. Al centro, ai diaframmi più chiusi, è limitata solo dalla risoluzione del sensore, mentre ai bordi e alle maggiori aperture è influenzata anche dalle prestazioni dell’obiettivo. Il rumore e la latitudine di posa Come nel caso della D3 è nel controllo del rumore che la D700 mostra le sue doti maggiori. Precisiamo che nelle nostre misurazioni non abbiamo mai applicato filtri, né da menù sulla fotocamera, né utilizzando il software per la conversione delle immagini Nef. Con le immagini Jpeg i risultati sono davvero splendidi, con valori elevatissimi del rapporto segnale/rumore a 100 ISO (Low-1). Ottimo il controllo del rumore anche a 200 ISO e, seppur con valori via via decrescenti, anche per le sensibilità superiori. Solo la sensibilità massima appare poco utilizzabile con un livello del segnale/disturbo inferiore a 10; in questo caso è necessario utilizzare il filtro antirumore per le alte sensibilità appositamente previsto da Nikon. Le immagini Raw, con la sola eccezione della sensibilità Low, appaiono leggermente più rumorose di quelle Jpeg; è evidente che la D700 applica ai Jpeg un leggero filtraggio. La latitudine di posa nelle ombre mostra una progressiva diminuzione all’aumentare della sensibilità; vi è una piccola inversione in Jpeg a 800 ISO ed in Raw a 3200 ISO per l’attivazione di un diverso filtraggio. Nelle alte luci si rileva una sostanziale Prezzi Nikon D700: 2490 Euro Con Lexar 300x da 2 GB Nikon D700: 3090 Euro Kit con Nikkor 24-120mm e Lexar 300x da 2 GB. Distribuzione: Nital, via Tabacchi 33, 10132 Torino. infoline 199.124.172 www.nital.it Pro e Contro LemisuredelCentroStudiProgressoFotografico Pro Sensore a pieno formato Qualità immagine identica a quella della D3 Sensibilità elevatissima Basso rumore Sistema di pulizia del filtro anti-aliasing Contro Velocità di raffica elevata solo con battery grip Costo abbastanza elevato Copertura del mirino 95% costanza della latitudine di posa, che dipende esclusivamente dalla pendenza della parte alta della curva sensitometrica. Fa ovviamente eccezione la curva Low-1 (100 ISO), dove la latitudine risulta complessivamente inferiore a quella dei 200 ISO, proprio a causa della forte pendenza della curva sensitometrica nelle alte luci. Questo conferma che, ove possibile, conviene utilizzare la sensibilità 200 ISO. Il giudizio complessivo La D700 è una versione alleggerita della D3. Se avevamo definito quest’ultima eccezionale, non possiamo definire altrimenti anche questo nuovo gioiello di Nikon. In termini di prestazioni infatti i limiti di autonomia e raffica possono essere quasi completamente compensati usando il battery pack opzionale. L’ottima nitidezza e il bassissimo livello di rumore (che consente di raggiungere la sensibilità stratosferica di 25.600 ISO) sono pari a quelli della D3, con il vantaggio di un corpo decisamente più maneggevole e leggero. La realizzazione è altrettanto curata e la D700 dispone in più di un piccolo flash e del sistema di pulizia del filtro, assenti invece sulla D3. Il prezzo poi è ampiamente inferiore. L’unica limitazione di una certa entità è la copertura del mirino, ridotta al 95%. Sergio Namias Test basato sul firmware A 1.00, B 1.00 127