Il corpo rigido • È un particolare sistema di punti materiali in cui le distanze, tra due qualunque dei suoi punti, non variano nel tempo – un corpo rigido non subisce alcuna deformazione anche se sottoposto a sollecitazioni estremamente elevate. Il corpo rigida conserva la sua forma. • I corpi solidi possono, in prima approssimazione, essere considerati rigidi. – Il corpo rigido è un’astrazione: in natura non ci saranno mai corpi perfettamente rigidi – Ci saranno corpi il cui comportamento, in particolari condizioni, può essere descritto come quello di un corpo rigido. – Un corpo rigido non può avere moti caratterizzati da una variazione delle dimensioni del corpo stesso (vibrazioni, maree, etc.) continuo n  i 1 discreto n numero di punti  tuttoil corp o Infiniti punti G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Le equazioni a disposizione • Corpo rigido = sistema di punti materiali: • I e II legge della dinamica dei sistemi. dP  R est dt dL o  M est o dt • Due equazioni vettoriali – Equivalenti a sei equazioni scalari • Poiché le distanze tra due punti qualsiasi di un corpo rigido si mantengono costanti – Il lavoro delle forze interne è nullo. • Il teorema delle forze vive diventa: K  West G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 La terna solidale • E’ una terna con origine in un particolare punto del corpo rigido e assi che passano per punti fissi del corpo rigido y’ corpo rigido O’ P Terna solidale L’asse z’ è perpendicolare alla figura uscente dal foglio. x’ • Ogni punto del corpo rigido, proprio per la definizione del corpo rigido, occupa una posizione fissa in questa terna. • Descrizione del moto di un CR: – trovo la posizione di tutti i punti del CR all’istante di tempo iniziale to rispetto alla terna solidale (questa posizione è costante modulo direzione e verso) – trovo la posizione della terna solidale in un istante successivo t. – Utilizzando la posizione di ciascun punto del CR rispetto alla terna solidale determinata all’istante iniziale, posso determinare la posizione di ciascun G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 punto all’istante t. I moti del corpo rigido: la traslazione y’ • Traslazione – Le orientazioni degli assi della terna solidale rimangano costanti (gli assi si muovono mantenendosi paralleli a se stessi) – Tutti i punti del corpo rigido subiscono lo stesso spostamento nello stesso intervallo di tempo • Spostamento che è lo stesso di quello subito dal centro di massa • Tutti i punti sono fermi rispetto al centro di massa – È sufficiente determinare il moto del centro di massa, utilizzando la I equazione cardinale della dinamica dei sistemi. P CM O’ L CM  0 x’ v P  v CM  r' m v'  i i i dP  R est dt – La II equazione richiede che il momento risultante valutato rispetto al centro di massa dL CM  M est CM sia nullo. dt  M est CM  0 LCM 0 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 I moti del corpo rigido: la rotazione y’ • Rotazione P – Le orientazioni degli assi della terna solidale non rimangono costanti – Esiste un insieme di punti, allineati su una retta, che rimangono fermi • Asse di rotazione (asse fisso) • L’asse z’ nel caso dell’animazione O’ x’ – Tutti i punti si muovono su traiettorie circolari attorno all’asse di rotazione • Il piano della traiettoria è perpendicolare all’asse di rotazione • Il centro della traiettoria circolare è il punto comune dell’asse di rotazione e del piano della traiettoria – Tutti i punti subiscono lo stesso spostamento angolare nello stesso intervallo di tempo – Tutti i punti si muovono con la stessa velocità ed accelerazione angolare rispetto all’asse di rotazione y’  = d dt  = d dt P  O’ x’ G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 I moti del corpo rigido: la rotazione • Rotazione – La velocità di ciascun punto è tangente alla traiettoria circolare – Il modulo della velocità è proporzionale alla distanza del punto considerato dall’asse di rotazione y’ P v  v R – Anche l’accelerazione tangenziale è proporzionale alla distanza dall’asse di rotazione O’ x’ a t  R – Così come lo è l’accelerazione centripeta a c  2 R G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 • • • • • • • Un volano di diametro di 1.20 m gira a velocità angolare di 200giri/min Qual è la sua velocità angolare in rad/s? Qual è il modulo della velocità lineare di un punto del bordo del volano? Qual è l’accelerazione centripeta di un punto sul bordo del volano? Qual è l’accelerazione angolare costante necessaria per portare a 1000 giri/min in 60 s la velocità angolare del volano? Qual è l’accelerazione tangenziale di un punto del bordo del volano? Quanti giri compirà in questi 60 s? diametro R  .60m 2  Applica zione 200giri 200  2 rad   20.9 rad s min 60s m v   R  20.9 rad s  .60m  12.55 s m a c   2 R  20.9 rad  .60m  262.1  s 2 2 s f  1000giri 1000  2 rad   104.7 rad s min 60s    o  t  f   o 104.7  20.9    1.397 rad s2 t 60 m rad a t  R  1.397 2  .60m  .84 2 s s G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 • • • • • • • Un volano di diametro di 1.20 m gira a velocità angolare di 200giri/min Qual è la sua velocità angolare in rad/s? Qual è il modulo della velocità lineare di un punto del bordo del volano? Qual è l’accelerazione centripeta di un punto sul bordo del volano? Qual è l’accelerazione angolare costante necessaria per portare a 1000 giri/min in 60 s la velocità angolare del volano? Qual è l’accelerazione tangenziale di un punto del bordo del volano? Quanti giri compirà in questi 60 s? Applica zione   o  ot  12 t 2   o   ot  12 t 2  20.9  60  12 1.397  602  1254  2414   3668rad 3668rad  giro  583.79giri 2rad G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 I moti del corpo rigido: la rotatraslazione • Rototraslazione y’ P – In generale il moto di un corpo rigido sarà la composizione di un moto di traslazione – più un moto di rotazione • Attenzione: non è detto che l’asse di rotazione si mantenga fisso • Esso può cambiare sia in posizione che in orientazione O’ x’ – Un moto comunque complesso può sempre essere immaginato come la sovrapposizione del moto del CM (I equazione cardinale) – Più un moto di rotazione attorno al centro di massa (II equazione cardinale) – Noi non affronteremo il caso generale • Ci occuperemo del moto di rotazione attorno ad un asse fisso • Moto di puro rotolamento (il moto delle ruote) G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 I gradi di libertà del corpo rigido • • Le equazioni a disposizione sono sufficienti a risolvere il moto del corpo rigido? Quante coordinate ci servono per individuare la posizione del corpo rigido nello spazio? – Abbiamo detto che la posizione nello spazio di un CR è determinata se conosciamo la posizione nello spazio della terna solidale! • Osserviamo che per conoscere la posizione della terna basta fornire le posizioni dell’origine O’ del punto P1 sull’asse x’ e del punto P2 sull’asse y’. – Con questi tre punti si determinerà la posizione dell’origine e i due assi x’, y’. – L’asse z’ sarà automaticamente determinato dovendo passare per l’origine ed essere perpendicolare agli altri due. • • Occorrono dunque nove coordinate (tre per ciascun punto) Ma i tre punti non sono liberi di assumere delle posizioni arbitrarie – Facendo parte del CR le loro mutue distanze devono restare costanti! y’ P 2 CM O’ P1 x’ x1  x2 2  y1  y2 2  z 1  z2 2  d21 2 x1  xo 2  y1  yo 2  z 1  zo 2  d21o 2 2 xo - Informatica  y 2  yoB-Automazione  d 22o x 2 G.M. 2  z 2  z o 2002/03 I gradi di libertà del corpo rigido • • Esistono quindi tre relazioni tra le nove coordinate dei punti O’, P1 e P2. Quindi solo sei di esse possono essere scelte in maniera indipendente. – Una volta scelte le prime sei le ultime tre vengono determinate dalle relazioni tra le coordinate. • I gradi di libertà di un corpo rigido, ossia le coordinate indipendenti sono solo sei (nove complessive meno tre relazioni) y’ P • 2 D’altro lato abbiamo a disposizione 6 equazioni – La prima e la seconda equazione cardinale • • Sei equazioni e sei coordinate da determinare Dovrebbero essere sufficienti per descrivere il moto di un corpo rigido. CM O’ P1 x’ x1  x2 2  y1  y2 2  z 1  z2 2  d21 2 x1  xo 2  y1  yo 2  z 1  zo 2  d21o 2 2 xo - Informatica  y 2  yoB-Automazione  d 22o x 2 G.M. 2  z 2  z o 2002/03 Moto di rotazione attorno ad un asse fisso: determinazione dell’energia cinetica • Consideriamo un corpo rigido discreto (fatto da n punti materiali) in rotazione attorno ad un asse fisso. • Tutti i punti si muovono attorno all’asse con la stessa velocità angolare. • Consideriamo l’i-esimo punto materiale. – Il mdulo della sua velocità: v i   Ri z • La sua energia cinetica: vi P i 1 1 1 K i  m i v 2i  m i 2 R 2i  m i R 2i  2 2 2 2 P' i • L’energia cinetica di tutto il sistema: n K  i1 n  n 1    m i R 2i 2  i1  2   Ki   n 1 m iv 2i  2 i1  i1 Ri i 1 m iR 2i  2  2 O ri y x Momento di inerzia G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Il momento di inerzia di un corpo rigido rispetto all’asse di rotazione mi = massa della i-esima particella Ri = distanza dell’i-esima particella dall’asse di rotazione n I  m i R2i i1 • I  ML2  SI : kgm 2 • Il momento di inerzia dipende dalle masse dei punti che costituiscono il corpo rigido Ma soprattutto dalla distribuzione della massa attorno all’asse di rotazione • Per i corpi continui: I  dm R 2 dm=rdV R = distanza dell’elemento dV dall’asse di rotazione tutto il co rpo dI  dm R2 dm = massa contenuta nell’elemento infinitesimo dV I  dI tutto il corp o Per un corpo rigido in rotazione attorno ad un asse fisso, l’energia cinetica è data da: K 1 2 I 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Momento di inerzia di un punto materiale di massa M • Consideriamo la situazione in figura: • Applichiamo la definizione:  M R 1 I  m i R2i  MR2 i1 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Momento di inerzia di un anello omogeneo di massa M e raggio R rispetto al proprio asse • Consideriamo la situazione della figura: • Supponiamo che l’anello ruoti attorno un asse, perpendicolare all’anello passante per il suo centro (asse dell’anello). M l  • Indichiamo con l la densità lineare dell’anello:  M R 2R • Consideriamo un elemento dell’anello: d  Rd • M M Rd  d a cui corrisponde la massa: dm  ld  2R 2 y R d d x • Applichiamo la definizione di momento di inerzia per i corpi continui: M 2 2 M 2 2 M 2 2 M I R d  R  0  R 2  0  MR 2 2 2 I  dm R  dR 2 2 2 0 anello 0 2    • I=MR2 come se la massa dell’anello fosse concetrata in un punto materiale a distanza R dall’asse. G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Momento di inerzia di un disco omogeneo di massa M e raggio R rispetto al proprio asse • Consideriamo la situazione di figura: • Supponiamo che il disco ruoti attorno un asse, perpendicolare al disco passante per il suo centro (asse del disco). M s  • Indichiamo con s la densità superficiale del disco: R 2 • Suddividiamo il cerchio in tante corone circolari infinitesime e concentriche di spessore dr. A tutti gli effetti può essere considerato un anello di massa: M 2M dm  sdS  R 2 2rdr  R2 rdr • a cui corrisponde un momento di inerzia: dI  dmr 2  2M 3 r dr R2 • Applichiamo la definizione di momento di inerzia per i corpi continui: I  dI   corp o R 0 R 4 2M 3 2M r 4  2M  R  1   r dr    0  MR2 2 2   2 R R 4 0 R  4  2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Momento di inerzia di un cilindro omogeneo di massa M e raggio R e altezza h rispetto al proprio asse  • Consideriamo la situazione di figura: • Supponiamo che il cilindro ruoti attorno al proprio asse. M • Indichiamo con r la densità del cilindro: r M R R R2 h • Suddividiamo il cerchio in tanti strati infinitesimi infinitesime di altezza dz. A tutti gli effetti ogni strato può essere considerato un disco di massa: dm  rdV  M M 2 R dz  dz 2 R h h • a cui corrisponde un momento di inerzia: dI  1 1M dmR 2  dzR 2 2 2 h h • Applichiamo la definizione di momento di inerzia per i corpi continui: h I  dI  corp o • Come il disco  0 z  M R R z=h z+dz z z=0 1M 2 1 M 2 h 1M 2 1 R dz  R z0  R h  0  MR 2 2 h 2 h 2 h 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Sbarra di lunghezza L e massa M ruotante rispetto ad un asse passante per un estremo • Consideriamo la situazione della figura: • Supponiamo che la sbarra ruoti attorno un asse, perpendicolare alla sbarra passante per un suo estremo. M l  • Indichiamo con l la densità lineare della sbarra. L M L l M L z • Introduciamo un sistema di riferimento come in figura • Suddividiamo la sbarra in elementi infinitesimi di lunghezza dx, – indichiamo con x la coordinata del primo estremo dell’elemento infinitesimo – La distanza dell’elemento infinitesimo dall’asse di rotazione sarà proprio il valore assoluto di x. L R=x x x+dx dm  ldx  M x M dx L L 3 M L2 M x3  M  L 2 2   0   1 ML 2 I  dmR  ldx x  x dx     L 0 L  3 0 L  3  3 sbarra 0   L  G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Sbarra di lunghezza L e massa M ruotante rispetto ad un asse passante per il centro • Consideriamo la situazione della figura: • Supponiamo che la sbarra ruoti attorno un asse, perpendicolare alla sbarra passante per il suo centro. M • Indichiamo con l la densità lineare della sbarra. l  l L • Introduciamo un sistema di riferimento come in figura • Suddividiamo la sbarra in elementi infinitesimi di lunghezza dx, M L M L z M L R=|x|  L 2 x x  dx x L 2 – indichiamo con x la coordinata del primo estremo dell’elemento infinitesimo – La distanza dell’elemento infinitesimo dall’asse di rotazione sarà proprio il valore assoluto di x.   L M I*  dmR  ldx x  L sbarra L 2 2 2 2 L 3 3 M x  2 M  L L    1 ML2 x dx       L  3 L L 3 8 3 8  12 L 2 2  L 2 2 3 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Tabella riassuntiva G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Il teorema di Steiner • il momento di inerzia di un corpo rispetto ad un asse qualunque è uguale alla somma – del momento di inerzia rispetto ad un asse parallelo al primo ma passante per il centro di massa – e di un termine pari al prodotto della massa totale del corpo per la distanza al quadrato tra i due assi: I  I *  Mh 2 y’ y yi y’i mi R’i Ri P h CM x’ i b a xi x’ x x i  x' i a y i  y' i a G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Il teorema di Steiner • Dimostriamo per un CR discreto: yi Distanza del punto i-esimo dall’asse di rotazione passante per il CM R 2i  x2i  y 2i Distanza del punto i-esimo dall’asse di rotazione passante per il punto P IP   n m i R2i i1    m i x 2i  y2i Ri  i P 2 i h CM x’ i b a xi x’ x x i  x' i a y i  y' i a i1 n  y’i R’i   m x' a  y' b  2 i mi i1 n  y R' 2i  x' 2i y' 2i n y’ 2 2 2 2 m x' m y' m a  m b   i i i i i i  2miax' i 2mi by' i  i1 n    m i x' 2i i1 y' 2i  n  2   m i  a  b 2  2a  i1      n  n  m i x' i  2b i1 Mx' CM 0 m i y' i  ICM  Mh 2 i1 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 My' CM 0 Verifica del teorema di Steiner • Momento di inerzia di una sbarra rispetto all’asse della sbarra • Momento di inerzia di una sbarra rispetto ad un asse passante per un estremo 1 I*  ML2 12 M L l M L M 1 I  ML2 3 L l M L • Verifica del teorema di Steiner 2 1 1 1 13 4 1 L  2 I  I * Mh  ML  M   ML2  ML 2  ML2  ML2  ML2 12 2 12 4 12 12 3 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 • • • Ciascuna delle tre pale del rotore di un elicottero, mostrate in figura , è lunga 5.20m ed ha una massa di 240 kg Qual è il momento di inerzia del rotore rispetto all’asse di rotazione? (le pale possono essere considerate come asticelle sottili) Qual è l’energia cinetica rotazionale del rotore alla velocità angolare di 350 giri/min? Applica zione 1 1 2 I p ala  ML   240kg  5.202  2163.2kgm 2 3 3 I ro tore  3Ip ala  3  2163.2kgm 2  6489.6kgm 2  K 350giri 350  2 rad   36.6 rad s min 60s 1 2 1 I   6489.6  36.62  4.34MJ 2 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 • L’elemento oscillante di un pendolo è costituito da una sbarretta di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccata un disco di massa md=1kg di 20cm di diametro. Determinare il momento di inerzia rispetto ad un asse perpendicolare all figura passante per l’estremo superiore della sbarretta. y Asse di rotazione I  dm R 2  tutto il corp o  dm R 2  corp o 1  Applic azione dm R 2 corp o 2 I  I sbarra  I disco x 1 1 2 I sbarra  ML   0.5  0.52  0.0417kgm 2 3 3 I *disco  1 1 MR 2   1.0  0.12  0.005kgm 2 2 2 I disco  I*disco  Mh2  0.005kgm 2 1.0kg  .5 .12  0.005kgm 2  .36kgm2  .365kgm 2 I  0.0417  .365  0.407kgm 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03