LA SCUOLA ALL’OPERA 2009
Gentili Docenti,
spinti dal successo riscontrato tra il giovane pubblico, anche per l’anno scolastico 2009-2010 abbiamo
pensato nell’ambito del progetto La scuola all’opera di offrire agli studenti la possibilità di partecipare ad
esperienze e percorsi educativi dedicati alla musica e all’opera lirica, usufruendo degli spazi del Teatro
Donizetti e della consulenza di professionisti del settore.
Il progetto non mira semplicemente a far conoscere agli studenti cosa sia l’opera lirica, né tanto meno
vuole creare dei piccoli intenditori. Il progetto vuole invece mettere in moto l’interesse e la curiosità dei
discenti nei confronti del teatro musicale, fornendo adeguati strumenti per il lavoro nelle classi prima
della partecipazione agli spettacoli stessi. I percorsi didattici ruoteranno intorno all’opera L’elisir d’amore
di Gaetano Donizetti.
Illustrazione Elisir
d’amore di
Alessandro Sanquirico
Nella tradizione settecentesca il comico trascende spesso in parodia. Il buffo offre l’occasione per
uno sguardo disincantato sulle mitologie di cui si nutre una cultura letteraria. E della classe sociale che la
esprime. Nell’Elisir d’amore l’intento ironico è dichiarato all’inizio del primo atto, quando Adina,
fittavola ricca e capricciosa, legge a voce alta la storia che narra di come Tristano fece innamorare Isotta
tramite un magico elisir. Una dichiarazione fuori scena, quasi un “avvertimento”. Ed ecco il soggetto del
melodramma giocoso: la clamorosa presa in giro di una tradizione poetica di ritorno, di nuovo
suggestionata dalle atmosfere nordiche, dalle passioni fatali, dai filtri d’amore. La parodia è affidata da
Donizetti alle virtù istrioniche del Dottor Dulcamara. Un vecchio ciarlatano che prova a vendere, con gli
strumenti della sua truffaldina verbosità, le virtù taumaturgiche di un suo miracoloso ritrovato, che è in
realtà una bottiglia di buon vecchio Bordeaux. Dulcamara parla la lingua della tradizione buffa, si affida
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ai cliché di una scuola antica. Il suo canto sillabato segnala la sua vicinanza all’impietosa ironia
rossiniana. Ma i protagonisti veri, quando le fortune italiane del rossinismo si avviano al declino, sono
altri. Adina, ma soprattutto Nemorino, il giovane innamorato vittima degli inganni del Dottore. La sua
vena spiccatamente lirica, inedita per il genere, tocca i cuori. Alla fine - nonostante la sua assoluta
insipienza, malgrado il trionfo finale di Dulcamara - sarà lui il vero vincitore.
Riassunto
Paesi Baschi, verso la fine del XVIII secolo: i mietitori si stanno riposando dal lavoro dei campi. Adina,
fittavola ricca e capricciosa, siede in disparte leggendo la storia di Tristano e Isotta. Nemorino, un
contadino povero e impacciato, la osserva e si strugge d’amore per lei. Sollecitata dai contadini, Adina
legge a voce alta la storia che narra di come Tristano fece innamorare Isotta tramite un magico elisir.
Nemorino si riconosce subito nella situazione e decide di procurarsi un filtro. Improvvisamente si sente
un rullo di tamburo e arriva Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio, in cerca di soldati per il suo
reggimento. Con fretta e sicumera cerca di sedurre Adina e le propone subito il matrimonio. Nel duetto
seguente Adina fa capire a Nemorino quanto l’amore fedele poco si addica al suo cuore. Annunciato dal
suono di una tromba, arriva su un carro dorato il dottor Dulcamara, in effetti un ciarlatano con pretese di
taumaturgo, che narra alla folla i propri poteri. Affascinato da tanta sapienza, Nemorino si fa avanti e
chiede a Dulcamara se possieda «lo stupendo elisir che desta amore». Il ciarlatano intuisce quanto sia
sprovveduto Nemorino e gli rifila una bottiglia di vino Bordeaux al prezzo di uno zecchino (tutto ciò
che Nemorino possiede) aggiungendo che farà effetto solo dopo ventiquattro ore: giusto il tempo
necessario a Dulcamara per allontanarsi dal villaggio. Nemorino, fiducioso di aver nelle mani il potente
elisir, incomincia a berne grandi sorsi: diventa presto euforico e sicuro di sé, tanto da manifestare
indifferenza nei confronti di Adina, la quale si irrita per il suo atteggiamento. Il desiderio di ripicca è
tale in Adina, che ella porta ad acconsentire alla proposta di matrimonio di Belcore; ma il sergente deve
partire all’indomani, e propone quindi di anticipare le nozze alla giornata stessa. Nemorino, che sa di
poter contare sull’effetto dell’elisir dopo ventiquattro ore, prega Adina di aspettare un giorno a sposare
Belcore. Ma Adina si avvia con Belcore, mentre Nemorino smania tra le risa della folla.
Nella fattoria di Adina sono in corso i preparativi per le nozze della padrona di casa. Dulcamara e Adina
improvvisano una scenetta cantando una barcarola a due voci. All’arrivo del notaio per la firma del
contratto nuziale, Adina annuncia che lo firmerà solo a sera e alla presenza di Nemorino, per vendicarsi
di lui. Frattanto Nemorino si dispera per il mancato effetto dell’elisir e per la mancanza di denaro, che
gli servirebbe per comperare un’altra bottiglia del magico liquore. Belcore ha il rimedio da suggerirgli:
farsi soldato guadagnando così venti scudi e, pensa Belcore, togliendosi dai piedi. Ma le ristrettezze di
Nemorino sono in realtà finite, anche se lui ne è ignaro. Non sa infatti l’ultima nuova: Giannetta, una
contadina, va in giro raccontando che uno zio di Nemorino è morto lasciandogli una ricca eredità. Tutte
le ragazze del paese circondano ora di attenzioni Nemorino, il quale pensa che l’elisir inizi a fare effetto
- lo stesso Dulcamara resta perplesso. Adina, che non sa nulla dell’eredità, guarda con sospetto le
attenzioni delle giovani verso Nemorino, svelando così i suoi veri sentimenti verso il ragazzo.
Dulcamara le racconta di aver venduto l’elisir a Nemorino e Adina capisce di essere amata. Nemorino,
da parte sua, si accorge che mentre le ragazze lo corteggiavano una lagrima è spuntata sugli occhi di
Adina e questo gli dà la certezza di essere corrisposto. Adina riacquista da Belcore il contratto di
arruolamento e lo porta a Nemorino invitandolo a rimanere nel villaggio. Nemorino crede finalmente di
aver capito che Adina lo ama, ma ella gli annuncia invece che intende lasciarlo. È troppo perché
Nemorino non esploda: le rende il contratto e decide di aggiungersi alla guarnigione di Belcore: «poiché
non sono amato, voglio morir soldato», dichiara eroicamente. Adina a questo punto capisce che è il
momento di gettare la maschera. Gioia «inesprimibile» in entrambi gli amanti e scorno di Belcore,
soprattutto quando tutti apprendono che Nemorino è diventato il più ricco del villaggio, e trionfo finale
per Dulcamara: nessuno può più dubitare degli effetti del suo taumaturgico elisir.
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L’ELISIR D’AMORE
Melodramma giocoso
Musica di Gaetano Donizetti
Libretto di Felice Romani
Personaggi
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola
Nemorino, coltivatore giovine semplice innamorato di Adina
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio
Dulcamara, medico ambulante
Giannetta, villanella
Cori e comparse di villani e villanelle, soldati e suonatori del reggimento
L’azione si svolge nel paese de’ Baschi.
Nuovo allestimento
Direttore d’orchestra Stefano Montanari
Regia Francesco Bellotto
Scene Angelo Sala
Costumi di Cristina Aceti
Maestro del Coro Fabio Tartari
Orchestra del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti
Coro del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti
Note di regia di Francesco Bellotto
È la terza volta che metto in scena Elisir, opera con una solidissima tradizione sia musicale che
visiva. Forte in Elisir è il “colore d'ambiente”: l'aia, il mondo dei contadini, il grano, i fiaschi di vino, gli
attrezzi, le fronde e i ruscelli. Tantoché gli esperti parlano per quest'opera di colore lombardo, addirittura
'bergamasco' in qualche caso. In realtà sono convinto che il mondo agreste di Elisir sia astratto, slegato da
una reale idea di 'località'. Del resto, la sua matrice è decisamente internazionale. Gli autori si riferiscono
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alle campagne dell'Adour, tra Francia e Spagna, e al popolo basco, e il libretto è la trasposizione precisa
di Le philtre di Eugène Scribe, opera ideata per i teatri parigini.
Infatti, cosa insolita per quegli anni, Elisir non ha veramente forma e linguaggio da 'dramma giocoso'
all'italiana, si colloca su tutt'altro piano rispetto alla tradizione buffa rossiniana. La sentimentalità è
elemento predominante: come dimenticare la potenza drammatica del finale primo o della romanza “Una
furtiva lagrima” utilizzati come elementi chiave del dramma? I personaggi, inoltre, si esprimono
adoperando continuamente uno stile 'alto', d'impronta classica, o quantomeno erudita: Adina legge un
Tristano e Isotta, Belcore s'atteggia a “Paride vezzoso” e nel duetto “Chiedi all'aura” Adina apostrofa
Nemorino usando un antiquario incipit di paragone.
La mia idea di regia si basa perciò sull'accostamento e valorizzazione di questi due elementi:
sentimentalità e classicismo figurativo. Ho pensato, assieme allo scenografo Angelo Sala, di tradurre
l'altezza del linguaggio immergendo la vicenda in un clima settecentesco, rassicurante e pittorico;
l'ispirazione è quella ai giardini e ai parchi di Fragonard. In questa cornice, proiettata verso il passato, si
muoveranno personaggi animati da una sensibilità nuova, del tutto romantica. Ecco perché i costumi
saranno di chiara ispirazione ottocentesca. La fattoria di Adina diventa perciò il luogo in cui operano i
'cortigiani' d'una ricca ed erudita padrona di casa. La campagna è intesa come il parco della villa, i
contadini come lavoranti della signora: giardinieri, fioristi, artigiani. L'obiettivo è di tracciare visivamente
una sorta di piccola Arcadia all'insegna dell'armonia e dell'equilibrio; al suo interno si muovono
personaggi dipinti a pieno dettaglio, con verità d'espressione. In sostanza ho progettato di accostare un
paesaggio pittorico e astratto alle sofferenze foscoliane del tenore. La sfida sarà dunque quella di
rispondere al capolavoro di Donizetti con un gesto teatrale sospeso a mezz'aria tra l'eleganza della natura
e la poesia dei suoi abitanti. Perché Nemorino è un contadino privo di cultura e mezzi, ma possiede
qualcosa che nessun'altro personaggio conosce: è un poeta. L'incanto della sua arte è il vero filtro magico
che gli consente di ammansire gli animi e trasformare il mondo che lo circonda.
Percorsi didattici
I percorsi prevedono una prima fase da realizzare con la collaborazione degli insegnanti di
educazione musicale, educazione artistica e lettere.
Corsi di aggiornamento a cui gli insegnanti sono invitati a partecipare. Quest’anno il progetto
presenta un intramontabile classico del ricco catalogo donizettiano: L’elisir d’amore. L’opera è
assai nota, ma come tutti i capolavori d’arte non esaurisce mai il suo potenziale di suggestione e
apre a noi spettatori moderni prospettive di indagine e di riflessione costantemente rinnovate. Gli
incontri-laboratorio con gli insegnanti ricalcheranno uno schema già ampiamente collaudato: una
serie di rappresentazioni destinate alle scuole primarie e secondarie di I e II grado a seguito di
attività di approfondimento svolte in classe dagli insegnanti, favorite e anche suggerite da una
serie di materiali testuali e audio-visivi distribuiti durante gli incontri. Gli affanni amorosi di
Nemorino, le astuzie di Adina, le cialtronerie di Dulcamara verranno riconsiderati sulla base
della loro caratterizzazione musicale, e riattualizzati attraverso procedimenti ermeneutici e
progettazioni di attività didattiche che hanno l’ambizione di uscire dall’ambito ristretto
dell’opera per rientrarvi a livelli di approfondimento e di analisi più avanzati.
“Porte aperte … il teatro dei misteri ” Gli studenti verranno condotti alla scoperta degli spazi
teatrali, ora ampi ora angusti per sapere come e perchè è nato il Teatro Donizetti. Un percorso tra storia,
aneddoti e curiosità.
Su richiesta, abbinate alle visite a Teatro, è possibile partecipare ad un momento di approfondimento del
mondo teatrale attraverso le esperienze di alcune figure professionali che vi lavorano.
Il trucco nell'opera lirica. L'esperta di trucco teatrale mostrerà le caratteristiche salienti di un trucco che
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esalta le espressioni del viso e del personaggio da interpretare attraverso una prova pratica proprio sugli
allievi presenti.
Il canto lirico. Una soprano, spiegherà le peculiarità del canto lirico, come si diventa cantanti lirici e
coinvolgerà i presenti in una breve ma significativa prova di canto, alla scoperta del cantante che c'è
dentro di noi.
La direzione di scena Oltre ai cantanti, agli attori e ai musicisti c'è un mondo che si muove nel buio del
palcoscenico e che permette ad uno spettacolo di andare in scena . Cosa succede dietro le quinte?
Colloquio con il coordinatore dei lavori.
I ragazzi potranno inoltre elaborare lavori pittorici a tecnica libera, ma il cui soggetto dovrà
essere legato alla storia, ai personaggi, ai costumi di L’Elsir d’amore. Fra tutti i disegni pervenuti sarà
scelto quello che apparirà sul manifesto delle recite destinate alle scuole.
Il costo del biglietto per assistere alle recite dell’opera è di 7 euro per platea e palchi. Tutti i
percorsi didattici sono gratuiti. Ai ragazzi sarà distribuita una Guida allo spettacolo
Inviamo, unitamente alla presente, le schede di prenotazione (una scheda per ogni percorso o
spettacolo), che dovranno essere compilate e restituite alla cortese attenzione della Signora Rosanna al fax
035.4160670.
Auspicando di poter incontrare ancora una volta il vostro interesse e ringraziandovi per la
partecipazione e l’entusiasmo con i quali seguite la nostra attività insieme ai vostri allievi, vi salutiamo
cordialmente.
La segreteria organizzativa
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SCHEDA DI PRENOTAZIONE
LA SCUOLA ALL’OPERA 2009
(valida solo per gli spettacoli)
DA SPEDIRE AL NUMERO DI FAX 035.4160670
Si prega di scrivere in stampatello
Nome scuola------------------------classe----------------------Numero alunni-----portatori handicap*------ numero insegnanti--Indirizzo------------------------------------------------------Telefono----------------------------Fax------------------------Dirigente o docente responsabile dei rapporti con il Teatro
Nome --------------------------------Cognome-------------------Telefono personale--------------------Cellulare----------------Desideriamo partecipare a:
Spettacolo “L’Elisir d’amore”
14 ottobre ore
9,00
14 ottobre ore
11,00
17 ottobre ore
9,00
17 ottobre ore
11,00
19 ottobre ore
9,00
in data:
19 ottobre ore 11,00
• specificare se i portatori di handicaps sono in carozzina
N.B. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla segreteria organizzativa del progetto: tel. 035/4160613 osanna
- tel 035/4160614 Dilva –tel. 035.4160618 Silvana - tel. 035/4160622 Barbara - Fax 035/4160670
TIMBRO E VISTO
DEL RESPONSABILE DELL'ISTITUTO
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SCHEDA DI PRENOTAZIONE
LA SCUOLA ALL'OPERA 2009
(valida solo per le visite guidate “Porte aperte……il teatro dei misteri”)
DA SPEDIRE AL NUMERO DI FAX 035.4160670
Si prega di scrivere in stampatello
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Nome --------------------------------Cognome-------------------Telefono personale------------------Cellulare------------------Desideriamo partecipare a:
Porte aperte, il teatro dei misteri
(durata circa 1 ora)
E’ possibile abbinare alla visita l'incontro con un addetto ai
lavori (solo una scelta):
il trucco teatrale (durata 45 min)
il canto lirico
(durata 45 min)
la direzione di scena (durata 45 min)
Il numero degli incontri
superiori a 25 persone.
è
limitato
e
possibile
solo
per
gruppi
non
N.B. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla segreteria organizzativa del progetto: tel. 035/4160613 Rosanna - tel
035/4160614 Dilva – tel. 035.4160618 Silvana - tel. 035/4160622 Barbara - Fax 035/4160670
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SCHEDA DI PRENOTAZIONE
LA SCUOLA ALL'OPERA 2009
(valida solo per “Corsi di aggiornamento”)
DA SPEDIRE AL NUMERO DI FAX 035.4160670
Si prega di scrivere in stampatello
Nome scuola------------------------classe----------------------Indirizzo------------------------------------------------------Telefono--------------------------Fax--------------------------Dirigente o docente responsabile dei rapporti con il Teatro
Nome --------------------------------Cognome-------------------Telefono personale------------------Cellulare------------------Comunica i nominativi dei maestri/professori
------------------------------------------------------------------------------per la partecipazione dei :
Corsi di aggiornamento
N.B. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla segreteria organizzativa del progetto: tel. 035/4160613 Rosanna - tel
035/4160614 Dilva – tel. 035.4160618 Silvana - tel. 035/4160622 Barbara - Fax 035/4160670
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(valida solo per “concorso manifesto”)
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Nome --------------------------------Cognome-------------------Telefono personale------------------Cellulare------------------Desideriamo partecipare a:
Concorso manifesto
I disegni dovranno essere consegnati entro e non il 6 ottobre
2009 alla segreteria del Teatro Donizetti.
N.B. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla segreteria organizzativa del progetto: tel.
035/4160613 Rosanna - tel 035/4160614 Dilva – tel. 035.4160618 Silvana - tel. 035/4160622
Barbara - Fax 035/4160670
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