UNIVERSITA’ DI CATANIA
M.CALTABIANO
UNIVERSITA’ DI CATANIA
(tra il Kazakistan e l’Uzbekistan)
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OTTURAZIONE DENTALE
I materiali per otturazioni dentali vengono utilizzati per la sostituzione della perdita dei
tessuti duri del dente.
L’impiego dei materiali da otturazione in Odontoiatria Conservativa si rende necessario con la
scomparsa dell’organo dello smalto e degli adamantoblasti, in quanto sono le cellule
deputate alla formazione dello smalto.
Pertanto il dente viene a perdere ogni rigenerativa e riparatrice del suddetto tessuto duro,
per cui quando in dente subisce la perdita dei suoi tessuti, lo smalto non si formerà più.
La dentina possiede una capacità riparatrice rigeneratrice,in quanto gli Odontoblasti (cellule
deputate alla formazione della dentina) rimangono nel tempo,fin quando perdura la polpa
dentale.
Ciononostante essi con la loro attività non riescono a riempire la perdita di sostanza del
dente prodotta per varie cause, in quanto la suddetta neoformazione “dentina
secondaria/terziaria”,procede dall’ esterno verso l’interno a discapito della cavità
pulpare. Inoltre la deposizione di dentina avviene in modo peritubulare, riducendo così il
calibro dei tubuli, nel tentativo di proteggere il dente, chiudendo la comunicazione tra
polpa, dentina ed ambiente esterno, con il processo chiamato "sclerosi dentinale”.
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OTTURAZIONE DENTALE
CARATTERISTICHE IDEALI
I requisiti che dovrebbe possedere un materiale da otturazione sono i seguenti:
1) presentare inalterabilità chimica di fronte ai reagenti presenti nel cavo orale (saliva, flora
batterica saprofita, alimenti);
2) lasciarsi facilmente modellare sulle pareti del dente;
3) resistere alla pressione, alla trazione ed alla frattura;
4) possedere un coefficiente di dilatazione o di retrazione termica simile a quello dei tessuti
dentari;
5) presentare immutabilità di forma;
6) non essere incompatibile, né nocivo ai tessuti che lo ospitano;
7) avere buone qualità estetiche;
8) essere impermeabile;
9) avere conducibilità termica ed elettrica simile a quella dei tessuti duri del dente;
10) avere un coefficiente d’usura simile quello del dente;
11) permettere facilmente la sua rimozione con opportuni strumenti;
12) essere di facile manipolazione ed introduzione;
13) aderire ai tessuti dentali.
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OTTURAZIONE DENTALE
CLASSIFICAZIONE
I materiali per otturazione vengono distinti dal punto di vista fisico in :
1)
MATERIALI PLASTICI;
2) MATERIALI TERMOPLASTICI;
3) MATERIALI RIGIDI.
1) MATERIALI PLASTICI
Sono materiali che vengono inseriti allo stato plastico nella cavità da otturare ed il cui indurimento (reazione di
presa) si completa all’interno della cavità stessa.Vengono distinti in:
A) CEMENTI DENTARI;
B) COMPOSITI;
C) AMALGAMI;
D) ORI
2) MATERIALI TERMOPLASTICI
Sono materiali a base di guttaperga, hanno la caratteristica di diventare plastici riscaldandoli e di ritornare allo
stato solido, raffreddandoli.Vengono distinti in :
I) GUTTAPERGA ;
II) ClOROPERCA O CLOROGUTTA (Storica)
3) MATERIALI RIGIDI
Sono materiali che vengono inseriti nella cavità allo stato rigido e vengono anche denominati “INTARSI” Si
dividono in :
1) INTARSI IN LEGA D’ ORO DA COLATA (Vedi le leghe);
2) INTARSI IN CERAMICA (Vedi le ceramiche);
3) INTARSI IN COMPOSITI (Vedi compositi).
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OTTURAZIONE DENTALE
CLASSIFICAZIONE
I materiali da otturazione possono essere classificati, in base al criterio clinico della loro utilizzazione
temporanea con loro successiva rimozione o definitiva, permanente in:
1) MATERIALI DA OTTURAZIONE PROVVISORIE;
2) MATERIALI DA OTTURAZIONI DEFINITIVE O PERMANENTI.
I materiali da otturazione possono, inoltre, essere classificati, in base al criterio clinico della sede della loro
applicazione in:
A) MATERIALI DI OTTURAZIONE CORONALE (Terapia Conservativa)
Sono quei materiali che ripristineranno i tessuti duri della corona dentale con tessuto pulpare integro
B) MATERIALI PER OTTURAZIONE ENDODONTICA (Endodonzia)
Sono quei materiali che riempiranno, previa devitalizzazione, la camera coronale pulpare e/o i canali pulpari per
via anterograda o retrograda dopo apicectomia.
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OTTURAZIONE DENTALE
MATERIALI DA OTTURAZIONE PROVVISORIE
In passato le otturazioni provvisorie trovavano un largo riscontro clinico, in quanto spesso il trattamento
conservativo a carico del dente, per esigenze cliniche, difficilmente veniva effettuato in unica seduta.
Attualmente col perfezionarsi sia delle conoscenze clinico-scientifiche e sia con l’ introduzione di nuove
metologie e materiali di otturazioni, il loro uso clinico si è ristretto notevolmente, tanto da definirli ”storiche”.
SCOPO del materiale, inserito provvisoriamente nella cavità cariosa, era, pertanto, quello di sostituire i tessuti duri
del dente per tempi limitati, permettendone nel contempo il ripristino funzionale del dente che aveva subito il
processo carioso. Inoltre il materiale da otturazione provvisoria doveva isolare la cavità da otturare
dall’ambiente esterno, allo scopo di impedire che sostanze tossiche e batteri, potevano penetrare nella
suddetta cavità e diffondersi al tessuto pulpare sottostante infiammandolo.
Le proprietà di un materiale da otturazione provvisoria erano le seguenti:
1) facile applicabilità; 2) rapido indurimento, una volta inserito; 3) azione isolante della polpa nei confronti degli
agenti meccanici,chimici e batterici presenti nel cavo orale; 4) ottima azione sigillante della cavità anche se
temporanea; 5) facile rimozione.
I suddetti materiali si presentavano in confezione monocomponente e sottoforma di pasta la quale induriva
progressivamente per l’azione dell’ H2O contenuta nella saliva, la quale trasforma il solfato di Calcio in
biidrato, permettendo così l’indurimento.
Altri componenti erano: l’ ossido di Zinco, il glicole e il polivinile acetato i quali conferivano al prodotto la plasticità.
I materiali da otturazione provvisoria
, grazie alle caratteristiche che possedevano, potevano essere facilmente rimossi dalla cavità con strumenti
manuali.
CEMENTI IRM
a base di ZnO
a base di ZnO + resina (Polimetilmetacrilato)
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Visione “Ad occhio nudo”
Mappa della costellazione
Visione con telescopio extraterrestre
Dal 22 dicembre al 20 gennaio,quando il sole,apparentemente,
entra nella costellazione del sagittario.
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1. Generalità