L’ACCESSO AL CREDITO BANCARIO:LE INFORMAZIONI ESSENZIALI PER LA VALUTAZIONE DEL CREDITO DA PARTE DEGLI ISTITUTI FINANZIARI Il contenuto del presente materiale didattico è riservato ed esclusivo. E’ pertanto vietata la divulgazione e diffusione, anche parziale, a favore di soggetti diversi dai partecipanti al corso AIB/ISFOR2000 del 18 marzo, 25 marzo e 01 aprile 2014. novembre 2014 Scuola di Formazione La banca, il rischio ed il patrimonio 2 Le principali tipologie di rischio 3 Perdita attesa – Perdita inattesa 4 5 Perdita attesa – Perdita inattesa 99,9% Probabilità 0,1% Rettifiche Capitale Perdita catastrofica Tasso di perdita Tasso di perdita attesa Tasso di perdita inattesa al 99,9% di confidenza L’accordo di Basilea Il Comitato di Basilea ha un ruolo propositivo e di indirizzo sulla regolamentazione per l’adeguatezza patrimoniale delle Banche Gli obiettivi principali del Comitato sono: estendere e omogeneizzare la regolamentazione di vigilanza assicurare stabilità al sistema internazionale Le prime regole sull’adeguatezza patrimoniale (1988: accordo Basilea 1) rappresentano il riferimento per il sistema bancario La revisione (1999) ha dato avvio al percorso verso il nuovo accordo di Basilea 2 (luglio 2004) 6 Basilea 1: logica di calcolo del patrimonio di vigilanza Attivo ponderato X 8% = Requisito patrimoniale minimo Esempi di coefficienti di ponderazione delle attività Banche Centrali Ponderazioni 0%... Enti Pubblici 20%... Settore Privato Partecipazioni in imprese non finanziarie con risultati negativi negli ultimi due esercizi 100%... 200% 7 8 Basilea 1: un esempio almeno patrimonio di 8 € ogni 100 € di capitale erogato indistintamente per ogni cliente affidato Attività per cassa Coefficiente di ponderazione Attivo ponderato per rischi di credito Capitale minimo Rischio di credito 1.000.000 100% (settore privato) 1.000.000 8% Quota minima di 80.000 capitale Il Rischio di Credito: metodologie di calcolo Le diverse metodologie utilizzabili per il calcolo dei requisiti garantiscono una maggior sensibilità ai rischi COMPLESSITÀ CRESCENTE Base Intermedio Avanzato Standard IRB Foundation IRB Advanced Utilizzo di rating interni per tutti gli elementi costituenti il rischio di credito: Sistema di “pesi” basati su rating esterni o, in assenza, su un sistema di pesi standard Utilizzo di rating interni con riferimento alla componente PD (probabilità di default). Le altre componenti di rischio di credito sono standard, definite a priori dalla normativa Standard basso impatto dal punto di vista procedurale e organizzativo risparmio atteso di capitale limitato rispetto all’attuale normativa Rating Interni complessità metodologica rilevante sforzo in termini applicativi e organizzativi eventuale risparmio di capitale assorbito rispetto al metodo standard obbligo di utilizzo del rating nell’ambito dell’attività creditizia (ad es. sistemi prescrittivi per l’erogazione, gestione andamentale) PD – LGD – EAD – M 9 Calcolo del requisito patrimoniale: il metodo standard METODO STANDARD Attivo ponderato con coefficienti attribuiti in base a rating forniti da società esterne R a ti n g P o n d e r a zi o ni A A A/A A A 20 % 50 % BBB/BB 100 % X 8% = B CC C/ D 150 % 150 % Requisito patrimoniale minimo L e i m p r e s e p ri v e di r a ti n g ri c a d r e b b e r o i n q u e s t a c a t e g o ri a Unrat e d 100 % 10 Le componenti IRB - la ponderazione del rischio PD x LGD x EAD x M Rischio controparte Rischio operazione PD (Probality of Default) identifica la probabilità che una controparte passi allo stato di default entro un orizzonte temporale di un anno LGD (Loss Given Default) indica la percentuale stimata di perdita potenziale dalla banca sull’ammontare di ogni finanziamento al termine delle procedure di recupero EAD (Exposure at Default) esprime la probabile esposizione della controparte al momento del default. M (Maturity) esprime la durata media di un fido accordato 11 12 Basilea 2: requisito patrimoniale minimo + Requisito patrimoniale per i rischi operativi + Attivo ponderato per i rischi di credito X 8% = Requisito patrimoniale patrimonial eper peri rischi i rischi di mercato requisito patrimoniale minimo Basilea 2 : Il patrimonio di vigilanza P.V. = Tier 1 + Tier 2 elementi positivi TIER 1 = - Capitale versato + - Riserve disponibili (sovrapp.az., legale, utili a ris.) + - Fondi disponibili + STRUMENTI IBRIDI elementi negativi - Capitale sottoscritto non versato; azioni proprie; avviamento; immobilizzazioni immateriali; perdite dell’esercizio. TIER 2 = - Riserve da rivalutazione; Plusvalenze nette su partecipazioni; - Fondo rischi su crediti; Passività subordinate (almeno 5 anni) 13 Basilea 2 : Il patrimonio di vigilanza Nella valutazione dell’adeguatezza patrimoniale delle banche si sono utilizzate durante la crisi, oltre alle definizioni regolamentari di capitale (Tier 1 e Total Capital), anche altre definizioni maggiormente restrittive e quindi più prudenziali. Tra queste ha assunto ampio rilievo il : CORE TIER 1 RATIO CORE TIER 1 ATTIVITA PONDERATE PER IL RISCHIO (RWA) dove il numeratore (Core Tier 1) rappresenta la quota di Tier1 “più pura” in quanto in essa vengono computati, in misura limitata, solamente gli strumenti ibridi di migliore qualità. 14 15 Basilea 2: l’assorbimento di capitale Requisiti di Capitale per diversi livelli di rating in diverse ipotesi di capitale regolamentare Requisito di Capitale (% sull’erogato) 50 40 Basilea I Basilea II: Foundation Approach (metodo interno) 30 20 10 0 AAA AA+ AA AA- A+ A- BBB+ BBB BBB- BB+ BB- B+ B- CCC CC Rating secondo S&P L’introduzione di sistemi di rating permette di ottenere una più stretta correlazione tra la rischiosità del cliente affidato e il capitale necessario alla Banca per coprire il rischio 16 La perdita attesa La perdita attesa rappresenta quanto ci si attende di perdere su un “credito” sulla base delle caratteristiche dello stesso (rischiosità della controparte, presenza di garanzie, tipologia delle linee di credito). PERDITA ATTESA = EAD (€) X PD (%) X LGD (%) A fronte delle perdite attese la Banca effettua direttamente rettifiche a Conto Economico secondo la normativa di Vigilanza. Qualora il confronto tra le rettifiche cumulate e le perdite attese determini un valore negativo (shortfall), questo viene portato in deduzione dal patrimonio di vigilanza. 17 Classificazione del credito IN BONIS DETERIORATO PAST DUE CREDITO REGOLARE Esposizioni scadute o sconfinate da più di 90 giorni – sconfinamento maggiore del 5% delle esposizioni vs Gruppo Bancario INCAGLIO CREDITO PROBLEMATICO Esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere superata in un congruo periodo di tempo RISTRUTTURATO Posizioni con modifiche agli accordi contrattuali originali che diano luogo ad una perdita economica SOFFERENZE Esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca Credito problematico e credito deteriorato Credito problematico Credito in Bonis ai fini della Normativa di Vigilanza che presenta sintomi più o meno gravi Se non tempestivamente risolti possono portare all’inadempimento della controparte Tempi di permanenza e gravità della situazione Classificazione tra le “Attività Deteriorate Past Due Incagli Sofferenze Ristrutturate I crediti deteriorati rappresentano la principale fonte generatrice di shortfall. 18 Gli accantonamenti relativi a credito deteriorato Banca di Italia impone alle Banche di indicare, utilizzando parametri oggettivi, una valutazione del presunto valore di realizzo dei crediti deteriorati, e di fornire una stima percentuale della previsione di perdita sull’esposizione. Le previsioni di perdita devono essere definite tenendo conto dell’esistenza o meno di garanzie reali in capo al debitore, di pegni costituiti da terzi garanti, della fungibilità dei beni ipotecati e/o dei beni in capo ai garanti. Le previsioni di perdita per le posizioni a Incagli e in Past due devono risultare non inferiori a : A) Imprese − Cassa − Ipotecario − Crediti di firma Incagli 15,00% 10,00% 5,00% Past due 10,00% 5,00% 2,50% 19 20 Gli accantonamenti relativi a sofferenze Le previsioni di perdita per le posizioni a Incagli e in Past due, all’atto del passaggio di una posizione a sofferenza, devono comunque risultare non inferiori a : A) Imprese − Cassa 60,00% senza garanzie fideiussorie 40,00% con garanzie fideiussorie capienti (*) − Ipotecario 20,00% − Crediti di firma 50,00% Possono disporsi maggiori accantonamenti, pessimistiche possibilità di recupero se giustificati da più (*) si considera capiente la fideiussione rilasciata da uno o più garanti che presentino un patrimonio mobiliare/immobiliare che, al netto degli impegni, copra l’esposizione. Gli accantonamenti relativi a credito deteriorato esempio pratico La società BETA, con utilizzi complessivi per Euro 2.225.386, evidenzia al 31/12/2012 un margine d’intermediazione di euro 121.000. Il credito viene allocato l’11 gennaio 2013 ad Incaglio. Immediatamente, l’accantonamento per “perdite previste su crediti” viene aggiornato ai livelli minimi richiesti dalla Normativa di Vigilanza (15% per linee riconducibili alla categoria cassa). Conseguentemente, viene immediatamente contabilizzato un accantonamento pari ad Euro 333.807 (Euro 2.225.386 X 15%) 21 Il Rating Il Rating non è un indicatore teorico avulso dal processo, ma è la sintesi di un insieme coerente di valutazione di tutti gli elementi di giudizio tradizionalmente utilizzati per determinare il merito creditizio. Il rating è uno strumento a supporto della decisione creditizia sempre e comunque presa da un professionista responsabile. 22 Il Rating – la segmentazione Data la diversità delle controparti non viene utilizzato un unico modello di rating, ma più modelli a seconda della segmentazione della clientela: Large Corporate (SIRC) Mid Corporate Plus Mid Corporate Piccole Imprese Privati 23 Il Rating - moduli I modelli di rating si basano su criteri statistici e pervengono alla determinazione del rating sulla base della combinazione di quattro moduli che analizzano diversi profili di rischio della clientela: Profilo aziendale – (modulo economico finanziario) fondato sulla valutazione di dati quantitativi desumibili dai bilanci Profilo qualitativo – (modulo qualitativo) basato sulla valutazione dei questionari qualitativi compilati dalle aziende Profilo andamentale interno – (modulo andamentale interno) basato sulla valutazione del rapporto che il cliente ha con la Banca Profilo andamentale esterno – (modulo andamentale esterno) basato sull’analisi della Centrale dei Rischi 24 25 BILANCIO SCORE QUALITATIVO CORPORATE SB 1 CLASSE RATING CENTRALE RISCHI CORPORATE SB ANDAMENTALE INTERNO CORPORATE SB 26 Una volta assegnato il rating ai clienti, quelli “in bonis” vengono ordinati in 11 classi omogenee differenziate per segmento TABELLA DI TRASCODIFICA SMALL BUSINESS Classi Rating 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Macro Classe di Rischiosità Rischio Basso Rischio Medio Basso Rischio Medio Rischio Medio Alto Rischio Alto 27 Il Rating - aggiornamento Al fine di recepire tempestivamente la modifica delle informazioni di bilancio o qualitative del cliente vengono effettuati ricalcoli periodici del rating. Tipo di Valutazione Rating di bilancio Score qualitativo Score settoriale Frequenza di aggiornamento - Immediata - Rilevazione diretta da Banca - flusso batch da Centrale Bilanci - Immediata - Rilevazione diretta da Banca - Semestrale - flusso batchda Centrale Bilanci Score andamentale interno Score andamentale di CR RATING INTERNO COMPLESSIVO - Mensile Mensile (per flusso di ritorno) - Quotidiana (per prima informazione) - QUOTIDIANA Override - processo Ad integrazione della valutazione automatica espressa dal modello, qualora siano disponibili informazioni tali da evidenziare un disallineamento della reale rischiosità della controparte rispetto a quanto espresso dal rating (sia in positivo sia in negativo), il gestore della relazione procederà a formulare una proposta di rettifica del rating (override). L’attivazione di un override deve essere sempre specificatamente motivata avendo a riferimento tutte le informazioni quantitative e qualitative disponibili e si basa sull’associazione delle motivazioni a casistiche predefinite. 28 Rating – pieno utilizzo del rating Il sistema di rating svolge un importante ruolo nei principali processi gestionali della Banca: Politiche creditizie – definizione e monitoraggio periodico delle politiche creditizie Concessione del credito – valutazione del merito creditizio sia in sede di prima concessione che in sede di revisione degli affidamenti; interviene inoltre nell’ambito delle facoltà di delibera e nelle revisioni automatiche Monitoraggio e gestione del credito – con riferimento all’intercettamento delle posizioni da classificare negli stati del credito problematico Assorbimento del capitale – in base alle linee guida indicate dagli Organi di Vigilanza Gestione commerciale – influisce sulle dinamiche commerciali della Banca 29 Il Rating - pieno utilizzo del rating Accessibilità ai prodotti “pieno” utilizzo” Gestione Commerciale Pricing Calibrazione degli importi concedibili 30