Carlo Nanni
nanni.unisal.it
L’anima dell’educazione e
l’educazione dell’anima
L’educazione è una relazione di aiuto (mediazione,
stimolo, sostegno, promozione)[etero/auto] per la
formazione
delle capacità fondamentali della vita personale
(individuale, di gruppo, comunitaria, collettiva)
al fine di essere coscienti, liberi, responsabili e solidali,
e vivere una vita umanamente degna
e un’ esistenza storica aperta alla trascendenza
e a una visione religiosa della vita
…nel bicentenario della
nascita di don bosco
..don Bosco ricorda che:
….“l'educazione è
cosa del cuore,
e che Dio solo ne è il padrone, e
noi non potremo riuscire a cosa
alcuna, se Dio non ce ne insegna
l'arte e non ce ne mette in mano
la chiave”
(MB, vol. XIII, Torino, SEI, 1932, p. 629)
dal suo CUORE …
pieno del «DA MIHI ANIMAS»
faceva sgorgare
ragione, religione, amorevolezza
Per formare buoni
cristiani ed onesti
cittadini… e santi
(cfr. San Domenico
Savio)Savio)
Il Sistema preventivo: più che un’idea e un
metodo fu UN’ESPERIENZA SPIRITUALE
EDUCATIVA che don Bosco visse nell’incontro
con i ragazzi del primo oratorio
..Era per lui un amore che si
dona gratuitamente,
attingendo alla carità di Dio
che previene ogni creatura
con la sua Provvidenza,
l’accompagna con la Sua
presenza e la salva donando
la vita…
(Costituzioni salesiane 20)
…perché abbiano la vita e
l’abbiano in abbondanza (Gv 10.10)
(Gv.10,10)
“Fino alla
pienezza
dell’umanità del
Cristo risorto”
(Ef.4.13)
Alla base…
…un umanità
totalmente e
pienamente
salvata
Nel ragazzo , anche
il più disgraziato,
avvi un punto
accessibile al bene.
Compito di un
educatore è trovare
quella corda
sensibile e farla
vibrare” (MB,V,367).
L’atteggiamento
fondamentale
«Voler bene,
volere il bene,
volerlo bene,
facendolo bene»
5 modi di educare
si educa con:
1) insegnamento = informando, motivando,
spiegando, aiutando a compredere;
2) stile relazionale e comunicativo;
3) facendo fare (learning by doing)
cooperativamente, laboratoriamente, facendosi
aiutare…. (dando fiducia e responsabilità);
4) con la testimonianza personale e familiare
di vita;
5) con il clima, le procedure, gli stili
relazionali della famiglia, scuola, comunità
ecclesiale e civile
Crescere
insieme
nella
differenza
«Non posso dire: educo, perché
sono già educato: […] Sarebbe più
giusta un’altra risposta: perché io
stesso lotto per essere educato
(R. Guardini)
La partita educativa
= crescere e educarsi «insieme»
Cfr. J Delors, Paulo Freire
la relazione educativa
► nel mistero della
comune e differenziata
«figliolanza cristiana» =
figli nel Figlio, nello
Spirito, nel Padre…
► nel mistero Triniitario
► Nel mistero della Chiesa,
corpo di Cristo/ popolo di Dio
► Nel mistero della ricerca
del Regno di Dio e della sua
giustizia
Vedere i ragazzi
cercando il “punto
(e le cose).
accessibile al bene” (don Bosco)
con
dando «voce»:
l’occhio buono
del Vangelo ►al desiderio di libertà, di vita e di
felicità,
► di trascendenza, di spiritualità…
vedere le
(di divino? di infinito?), = desiderium
sofferenze e
le fragilità
soli..
Nichilismo «ospite
inquietante»
«passioni tristi»…
assetati,
La desertificazione,
il disagio d’esistere,
l’assenza di futuro..
naturale videndi Deum
►alla ricerca di senso..
► alle esperienze di amicizia e di
amore, di bellezza
► all’impegno volontario, fattivo e
costruttivo, civile e ecclesiale per il
bene
far gioco su tali aspirazioni
..collegandoli alla
«PROPOSTA» del
mistero di Gesù e del suo
Vangelo della vita,
PORTANDOLO
AD ALTEZZA
degli adolescenti,
giovani, «gente»
►del loroLINGUAGGIO,
► dei loro SOGNI..
► delle loro RELAZIONI,
► della loro VITA
Fondamentalità di una “una
vita comunitaria
ecclesiale che «profumi
di Vangelo», e che dia effettiva
qualità evangelica
ai 5 AMBITI DI VERONA
(relazioni/affettività – lavoro/festa –
trasmissione /educazione –
fragilità/differenze - convivenza
democratica)
sul piano della
evangelizzazione, catechesi,
liturgia, carità (cfr. OP. n. 54)
1.Non proiettare sui
ragazzi le nostre le nostre
paure, le nostre
frustrazioni, le nostre
“vision” o prospettive
4. Sostenere la loro autostima,
ma anche fare appello alla loro
interiorità, soggettività,
responsabilità
6. Educare a “saper vivere
insieme con gli altri” (Delors)
8. educare con la BUONA
TESTIMONIANZA oltre che di
un insegnamento competente,
serio, congiunto a VITA UNA
ONESTA, RETTA,
SOCIALMENTE ATTIVA
2.Stare più con loro
COME?
3.Ascoltarli (interpretando in
positivo, con pazienza, anche
comportamenti contrastanti)
5. funzione riflessiva, integrativa,
sistematica, di quanto si
apprende nei mass/new media
7. Passare 1) da pedagogia della
risposta a ped. della proposta, 2)
da ped. del successo a ped. del
fine personale e sociale 3) da ped. a
servizio a  pedagogia per il
servizio.
9. Educare con una vita che
profuma di Vangelo- beatitudini
10. Mostrare di credere e impegnarsi per una umanità migliore
possibile,, senza troppe paure e con un po’ di fiducia-speranza
… come Gesù maestro
1) si fa prossimo
2) accoglie personalmente
3) dialoga (“cosa leggi?”)
4) comprende, non condanna
anche se non giustifica
5) stimola la “libertà”personale
verso il di più,
secondo i “talenti” di ognuno
e le esigenze del “Regno” (la vocazione-missione):“non peccare
più”, “fa questo e vivrai”, “vendi tutto… “vieni e seguimi”…”lascia
le reti …ti farò pescatore di uomini”.
6) Testimonia, “beneficando”, il Vangelo dell’amore di Dio per il
mondo…rischiando!!!
7) «…per loro santifico me stesso»
“Se io insegnassi con la cultura dei migliori insegnanti, ma non avessi l’amore, io
non sarei che un oratore intelligente o una persona spiritosa e simpatica. Se
conoscessi tutte le tecniche e avessi provato tutti i metodi migliori o se avessi una
formazione che mi permettesse di sentirmi competente, ma non avessi compreso
ciò che i miei allievi provano e come essi pensano, ciò non basterebbe per essere
insegnante. E se io passassi molte ore a prepararmi per non essere né teso né
nervoso, ma non provassi ad amare e a comprendere i problemi personali dei miei
studenti, ciò non basterebbe ancora per essere un buon insegnante.
Un insegnante è pieno di amore, di pazienza di bontà. Non fa mistero che altri si
confidano a lui. Non spettegola. Non si lascia facilmente scoraggiare. Non si
comporta in maniera sconveniente. Per i suoi allievi è un esempio vivente di
buona condotta e ne fa volentieri riferimento.
L’amore non si ferma mai.
I programmi saranno sorpassati. I metodi passeranno di moda. Le tecniche
verranno abbandonate. Il nostro sapere è limitato e noi non ne possiamo
trasmettere che un piccola parte ai nostri allievi. Ma se abbiamo l’amore, allora i
nostri sforzi avranno una forza creatrice e la nostra influenza resterà radicata per
sempre nella vita dei nostri allievi.
Ora, rimangono le tecniche, i metodi e l’amore. Ma la più importante delle tre è
l’amore”
(parafrasi di un anonimo insegnante di 1 Cor.13, 1-8;13)
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