I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano 9a Parte La rottura con Colloredo irritò molto Leopold e, anche se in pubblico difendeva il figlio, in privato non mancava di biasimarlo e calunniarlo, arrivando al punto di accusarlo di frequentare donne di dubbia moralità e di essere diventato come Aloisia Weber che, raggiunta la celebrità, abbandonò la famiglia. Tutto questo era dovuto al timore di perdere definitivamente Amadeus il quale, pur essendo consapevole di quanto il padre fosse stato importante per lui, ora voleva essere libero di gestire la sua vita come meglio riteneva. Anche Nannerel aveva i suoi bravi problemi con il padre, innamorata di Franz Armand D'Ippold, un nobile salisburghese sognava, appoggiata dal fratello, di sposarlo e quindi con lui andare a vivere a Vienna. Questo sogno si infranse davanti alla assoluta opposizione di Leopold. La rottura tra padre e figlio si stava inesorabilmente avvicinando, le lettere tra i due si diradarono sempre di più. Leopold non riusciva a capacitarsi che dopo un quarto di secolo, avrebbe dovuto vivere senza la sua creatura e tutto ciò che faceva era per indurlo a tornare a Salisburgo. Non gli spedì mai il cambio dei vestiti, richiesti più volte da Amadeus, il quale aveva nel guardaroba solo l'abito nero fatto per il lutto alla morte dell'imperatrice, gli confiscò i 450 fiorini avuti per "Idomeneo" non solo per avarizia, ma per costringerlo al ritorno. 1 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano Le cose non andarono così, dopo la partenza da Salisburgo, Leopold ed Amadeus si rividero solo due volte, la prima a Salisburgo, nel 1783 quando Amadeus andò a fargli conoscere la moglie, la seconda a Vienna nel 1785. Quando Leopold nel 1787 morì, Amadeus non andò a rendergli l'ultimo saluto a Salisburgo. I primi tempi di libertà viennese non furono facili, la nobiltà in estate si trasferiva in campagna e quindi le occasioni di lavoro erano scarse, ma il giovane era comunque contento. Ad aumentare la felicità arrivò la richiesta di musicare un'opera in lingua tedesca. Fin dall'aprile, Gottlieb Stephanie, si era messo a scrivere il libretto del "Ratto del serraglio" e, cosa più importante, il conte Franz Xaver Wollf Rosemberg-Orsini, alto funzionario di corte e direttore degli spettacoli, aveva formalmente deciso di commissionargliela. Johann Gottlieb Stephanie Orsini aveva avuto modo di conoscere Amadeus a Firenze 14 anni prima ed ora, dopo aver apprezzato i brani dell'Idomeneo in concerti dati dalla contessa Thun, aveva preso la decisione. L'imperatore Giuseppe II fu ben felice di questo progetto, infatti era suo intendimento germanizzare linguisticamente tutto l'impero e quest'opera ,che andava in quella direzione, sarebbe stata scritta da un austriaco: Mozart. Passata l'estate Vienna offriva ad Amadeus molte possibilità di lavoro e gli permetteva di frequentare molti salotti dove si suonavano musiche di Johann Sebastian Bach, Handel, Hasse, e di conoscere personalmente Haydin che, in quel tempo, viveva normalmente in Ungheria, diventandone amico. Inizialmente a Vienna viveva dalle Weber e iniziò a frequentare Costanze. In occasione di un concerto dato per alcuni nobili, Amadeus suonò in compagnia di 2 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano Josepha Barbara von Auernhammer sua allieva ventitreenne della quale disse: "Se un pittore volesse ritrarre il diavolo in modo naturale, potrebbe ispirarsi al suo aspetto. E' grossa come una contadina, suda da far vomitare e va in giro così scamiciata che pare dire, prego guardate qua, e da vedere ce né in abbondanza da augurarsi di diventare ciechi" tuttavia quando si metteva alla tastiera riusciva a far dimenticare il suo aspetto. Con Amadeus suonarono la sonata per due pianoforti K448 composto per l'occasione. La maestria di Mozart era sempre più apprezzata negli ambienti musicali della capitale e questo illuse Mozart di poter diventare l'insegnante di pianoforte della principessa Elisabetta di Württemberg, destinata a diventare la moglie del figlio di Leopoldo II governatore del granducato di Toscana. l'imperatore Giuseppe II decise invece di affidarla a Antonio Salieri . Mozart non prese bene quella decisione e se ne lamentò dicendo che L'arciduca Maximilian Franz aveva proposto a lui l'incarico e che la principessa ne era soddisfatta. Elisabetta di Württemberg A fine Novembre gli editori Artana pubblicarono le sei sonate per pianoforte e violino :k 296-k 376-k 377k 378- k 379 e k 380. Queste pubblicazioni, grazie alla fama degli editori, davano a Mozart molta importanza. A quel punto, Mozart cominciò a pensare al matrimonio. La cosa accadde senza quasi lui se ne accorgesse, infatti, mentre da un lato scriveva al padre di non sentirsi pronto per il matrimonio, dall'altro sentiva la necessità di avere una donna al suo fianco e questa prendeva sempre più le sembianze di Costanze Weber. 3 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano La ragazza non si poteva definire bella, a parte gli occhi, ma pareva a Mozart giudiziosa ed oculata e quindi poco a poco, con la frequentazione, si convinse che si trattava della giusta scelta. Costanze Weber Non avendo più il padre, la ragazza era sotto la tutela di Franz Joseph von Thorward che, d'accordo con Cecilia Weber, madre della ragazza, fecero firmare ad Amadeus il contratto di matrimonio, se entro tre anni i due promessi non si fossero sposati Amadeus avrebbe dovuto pagare 300 fiorini annui di risarcimento. Lo steso avvenne tempo prima per il matrimonio di Aloisia. Mozart intanto lavorava intensamente per il Ratto del Serraglio. Si trattava di uno singspiel, vale a dire, opera semiseria cantata ed in parte recitata in prosa, ambientata in un arem turco . Già dal 1683 in Austria era in gran voga la moda della “turchesia”, dopo che in una memorabile battaglia svoltasi alle porte di Vienna ebbe inizio il disfacimento dell'impero Ottomano. Nell'opera, il pascià Selin non è un personaggio ridicolo o crudele, ma un uomo nobile e generoso molto umano e portatore di pace. Per far si che il pubblico meglio comprendesse questo messaggio, Mozart volle che la parte fosse interpretata da un attore di prosa senza accompagnamento musicale. Per soddisfare la moda Turca compose, con quei ritmi, solo l'ouverture e il coro del primo atto, e il finale. L'opera andò in scena il 16 luglio 1782 a Vienna e, ancora una volta, sorprese il pubblico per la musica rivoluzionaria, ricca di innovazioni, riascoltandola lo stesso Mozart dirà che: “Vedendola sarà impossibile addormentarsi anche dopo avere trascorso una notte in bianco" Al termine dell'opera l'imperatore incontrò Mozart e, su suggerimento dei maestri di musica che lo accompagnavano, disse " Troppe note caro Mozart troppe note" al che con la solita sincerità che lo contraddistingueva rispose " non una di troppo mio sire non una di troppo". 4 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano Ad ogni buon conto il pubblico accolse l'opera con molto favore tanto che , al Burgtheater nel 1782 andò in replica per 15 volte; l'anno seguente fu la volta di Praga, Mannheim, Berlino ed altre città tedesche, dando a Mozart la meritata popolarità. Popolarità che economicamente non gli valse molto: per questo lavoro guadagnò la metà di quanto gli rese Idomeneo. Locandina Il Ratto del Serraglio Il 4 agosto 1782, grazie all'interessamento della baronessa Waldstatten, Mozart e Costanze si unirono in matrimonio festeggiando poi a con un banchetto offerto dalla baronessa. Lepold non intervenne alla cerimonia anzi , venne informato solo a nozze avvenute. Naturalmente di questo Leopold non sapeva nulla perché prima avrebbe dovuto dare il consenso. In quel tempo sposarsi senza il consenso del genitore era cosa infamante e così, una volta ottenutolo Amadeus comunicò al padre il felice esito. Naturalmente ne Leopold ne Nannerel fecero alcun dono agli sposi. Amadeus si era ribellato definitivamente al padre perché aveva ormai deciso di vivere a Vienna anche senza avere un posto fisso che garantisse la sicurezza economica a tutta la famiglia, vale a dire, padre, sorella , moglie e figli che eventualmente sarebbero nati dal suo matrimonio. In verità gli sarebbe piaciuto andare a servizio dell'imperatore , oppure essere maestro di cappella dell'arciduca Maximilian Franz, fratello dello stesso. Non essendo praticabile questa via decise quindi di darsi al libero mercato. Questa scelta era molto rischiosa e poco remunerativa, i diritti d'autore non erano ancora stati riconosciuti, i soldi arrivavano quindi solo per la prima esecuzione di un nuovo lavoro poi, dato alle stampe lo spartito, ognuno poteva usarlo a piacimento. Nel caso di Mozart la cosa non era semplice, quasi nessuno aveva una tecnica ed una abilità tale da poter facilmente usare quelle musiche. L'idea di garantire un guadagno 5 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano permanente agli autori iniziò in Inghilterra all'inizio del diciottesimo secolo, ma pare che il primo riconoscimento ufficiale fosse datato 1791 a Parigi dopo la Rivoluzione. Queste norme vennero comunque applicate con molta lentezza, il primo erede di Mozart a trarne profitto fu un figlio : Carl Thomas, nato nel 1784 e funzionario del lombardoveneto, che nel 1884 ovvero 53 anni dopo la morte del padre, grazie ai proventi avuti per "Le nozze di Figaro" acquistò una piccola proprietà in Brianza. Una delle maggiori fonti di guadagno per i musicisti dell'epoca erano le opere liriche, anche in questo Mozart si distinse, la sua intera produzione lirica consta infatti di 17 opere, quindi meno di una all'anno. Questo era dovuto al suo modo di fare musica mai facile, banale, ma capace di resistere nel tempo. Mozart, all'epoca, era molto meno noto di compositori dei quali oggi si fatica a ricordare i nomi. Per molto tempo fu incompreso e solo grandi musicisti come: Mendelson, Beethoven, Schubert, Schuman, Chopin, Cajkovskij, Brams e Richard Strauss lo capirono ed apprezzarono. Le sue opere più famose rimasero per molto tempo nell'oblio. In Italia il Don Giovanni fu rappresentato per la prima volta nel 1886 a Roma e poi più sino al 1935. Sempre a Roma le Nozze di Figaro vennero date in prima italiana nel 1931,Il Flauto Magico nel 1937, Il Ratto del Serraglio nel 1941 e per il Così fan tutte si dovette attendere il 1950. Quindi, per guadagnare, Mozart dovette scrivere musiche più facili come per la commedia L'impresario teatrale k486, o i concerti per pianoforte k413 e k 414. Wolfgang disprezzava la musica facile non curandosi che questa portava facili guadagni e successo, in tale proposito il suo pensiero era :" Ormai non c'è più nessuno che conosca ed apprezzi il giusto mezzo. Per essere applauditi si devono scrivere cose così facili che possa cantarle un vetturino oppure, così incomprensibili che piacciono proprio perché nessuna persona ragionevole è in grado di comprenderle." L’impresario teatrale 6 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano Più di una volta egli superò il giusto punto di equilibrio accettabile per gli ascoltatori del tempo, quindi gli editori ,in alcuni casi, rifiutarono di stampare lavori come il concerto per pianoforte k271 (1778) oppure come nel 1785, il viennese Hoffmeister che, dopo aver stampato il quartetto k478, rifiutò la stampa di altri lavori, lavori che oggi vengono proposti ed applauditi in ogni parte del mondo. Il chiodo fisso di Amadeus rimaneva Parigi, ma in realtà egli non lasciò più Vienna dove, nel frattempo, stava conquistando un'ottima posizione. Già nel 1783 fra residenze private e teatri, le richieste si moltiplicavano; in un concerto, all'accademia del Burghteater dato con la cognata Aloisia, ricevette complimenti ed applausi anche da il grande Gluk. Sempre nello stesso teatro, organizzò per se stesso un'altra Accademia, Guglielmo II, presente al concerto, lo gratificò con 25 ducati(112 fiorini) ma, l'intero incasso(1600 fiorini)fruttò circa quattro volte quanto incassato da Amadeus in un anno. Sempre nel corso di una Accademia presentò un nuovo lavoro, il concerto per pianoforte k415,presente l'imperatore. In quell'anno ottenne un trionfale successo con la sinfonia k385, riveduta e corretta conosciuta con il nome di Haffner, una delle più belle da lui composte , soprattutto per il finale trascinante. Il nome di questo lavoro è dovuto al committente, la famiglia Haffner, che per celebrare l'ottenimento di un titolo nobiliare, si rivolse a Mozart. Questa richiesta diede molte soddisfazioni ad Amadeus perché, nel 1778 egli si rivolse ad una agenzia degli Haffner richiedendo un prestito di 8 luigi d'oro, prestito che venne negato e quindi quando gli stessi andarono a commissionagli il lavoro, la gioia per la rivincita superava quella del guadagno. Ma, la rivincita ancora più grande, la ebbe quando la diciottenne nipote di Colloredo, la contessina Plaffy, divenne sua allieva. Il pianoforte stava ormai completamente surclassando il clavicembalo, ed Amadeus, tra il 1782 e 1783, scrisse tre nuovi lavori per pianoforte ed orchestra il k413-k414 e k415, concerti che nel 1785 vennero pubblicati dal famoso editore Artaria. Alla fine 7 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano del 1782 portò anche a termine il primo dei sei quartetti dedicati a Joseph Haidin il K 437, una composizione difficile e ricca di novità, un vero capolavoro dove, nell'ultimo tempo, si può cogliere l'influsso di Jhoan Sebastian Bach. Questo influsso si può rilevare anche nella "fantasia e fuga k394" nei preludi alle fughe k404 e k405,nei tre concerti per pianoforte e orchestra del 1782/1783e nel canone k231, composizione dal titolo scurrile "Lech mich arsch" ovvero " leccami il sedere", scritto per gli amici. Anche se la permanenza a Vienna doveva servire a scrivere opere liriche, la prima opera dopo il Ratto del serraglio del 1782, fu Le nozze di figaro scritta nel 1786. Mozart decise che non avrebbe più scritto opere in italiano perché diceva, sbagliando, "Non credo che l'opera italiana resisterà a lungo e, per quanto mi riguarda, sono dalla parte dei tedeschi ." L'errore si può giustificare dato il grande successo ottenuto con "Il Ratto del Serraglio" scritto in tedesco. Pensò anche di musicare la goldoniana "Arlecchino servitore di due padroni" ma il progetto non si realizzò, rimangono di quel lavoro due arie: la k433 e la k435 , quest'ultima molto bella. Alla fine del 1782 il conte Orsini, che agiva per conto di Giuseppe II, gli propose di scrivere una nuova opera in Italiano. Amadeus si mise alla ricerca di un libretto adatto, ne visionò un centinaio ma nessuno lo convinceva. Aveva sentito parlare di un certo Abate Da Ponte ma questi era in quel momento molto impegnato con correzioni teatrali e doveva anche scrivere ,per obbligo, un libretto per Salieri. Malgrado questi impegni, promise di scrivere anche ad Amadeus un nuovo lavoro se solo avesse avuto la bontà di aspettare due mesi, tempo necessario per terminare gli impegni precedenti. Mozart, che non si fidava degli italiani e tantomeno di Da Ponte, temeva che, dopo avere scritto il libretto per Salieri, non avrebbe scritto più per lui. Ancora una volta si sbagliava sul conto degli italiani e della loro opera lirica, Da Ponte scrisse per Salieri il libretto di Il ricco d’un giorno e poi si mise a scrivere per Mozart. L'impaziente Amadeus si rivolse quindi all'abate Varesco, librettista dell'Idomeneo, e questi gli fornì un'opera buffa L'oca del Cairo alla quale Mozart si mise subito al lavoro. Frattanto la giovane coppia Mozart faceva vita mondana, organizzava feste e balli. Nel carnevale Amadeus si travestì da Arlecchino e ,per l'occasione, prese parte ad una pantomima da lui diretta e musicata Pantalone e Colombina k446, alla quale presero parte anche la cognata Aloisia come Colombina e il di lei marito nella parte di Pierrot. 8 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano A giugno del 1783 nacque il primo figlio di Mozart. Amadeus diede la notizia al padre dicendogli che avrebbe voluto chiamare il nascituro, Leopold se maschio o Leopoldina se femmina e avrebbe avuto piacere che il padrino fosse lo stesso Leopold. Da Salisburgo le venne risposto che erano impediti a recarsi a Vienna, (non ci sono documenti che dicano quale fossero questi impedimenti) e anche per il nome veniva data ampia libertà. Costanze partorì un maschio che venne battezzato con il nome del padrino, il barone Raimund Wetzlar von Plankestern, ricco signore che proteggeva i due giovani. Mozart non poteva certo rifiutare al barone questa soddisfazione ma aggiunse anche il nome del padre, quindi il primogenito fu battezzato come Raimund Leopold Mozart. Nell'estate Amadeus portò la moglie a Salisburgo per farla conoscere alla famiglia, i coniugi Mozart lasciarono a Vienna il figlioletto alle cure di una nutrice, arrivati a Salisburgo furono ricevuti con una certa freddezza, Leopold non perdonava a Constanze di averle sottratto il figlio, Nannerel era gelosa del fatto che Amadeus avesse potuto sposare chi voleva, cosa a lei impedita. Un fatto grave contribuì a rendere più tesa l'atmosfera, il piccolo Raimund, rimasto a Vienna, morì il 28 agosto per convulsioni intestinali. In precedenza, per riappacificarsi con la città di Salisburgo, Amadeus eseguì nella abazia di S. Pietro la missa solenne k 427, messa ancora incompleta di altissima qualità iniziata a Vienna. Alla fine di Ottobre i giovani Mozart lasciarono Salisburgo e, dopo di allora , Nannerel ed Amadeus non si rividero mai più. Dopo una breve tappa a Lienz dove, in quattro giorni, Amadeus compose un'ottima sinfonia k425 chiamata appunto Lienzer Sinphonie i Mozart fecero ritorno a casa era novembre e Costanze era nuovamente incinta. Locandina L’Oca del Cairo 9 I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano Il ritorno a Vienna rese Amadeus molto felice e nei quattro anni successivi ci fu l'apice della sua produzione sia quantitativa che qualitativa. La presenza della moglie lo rendeva tranquillo, tra i due forse non ci fu mai vero amore, ma affetto e stima reciproca, comunque si vollero bene e non si separarono mai. Dopo avere scritto qualche parte dell'Oca del Cairo lasciò il progetto, che forse non gli venne mai commissionato, del quale vi è a catalogo una quarantina di minuti come k422. L'anno dopo lavorò intensamente dando molti concerti e componendo molti nuovi concerti e sonate quali: i concerti k449-k451 e k453, la sonata per violino e pianoforte k454, il quintetto per pianoforte e strumenti a fiatok452 e più tardi due straordinari concerti k456-k459 e ancora il quartetto dedicato ad Haidin k458 e dieci variazioni per pianoforte k455. Possiamo certamente dire che per Mozart il 1784 fu un anno mirabile. Il 21 settembre Costanze partorì il secondo figlio, quel Carl Thomas che visse sino al 1858 e che fu il primo ed unico a godere dei diritti d'autore del padre. 10