Lettere e Rubriche
28 • 22 agosto 2006, Martedì
LETTERE AL SECOLO XIX
PIAZZA PICCAPIETRA 21
16121 GENOVA
(MAX 1400 BATTUTE)
E-mail: [email protected]
DITELO A MAGGIANI
1/ HOTEL A CORNIGLIA
LEGAMBIENTE RISPONDE
n una lettera pubblicata sul
Iagosto,
Secolo XIX di venerdi’ 18
il cosiddetto “Comitato
per le 5 Terre” dice di stupirsi
che Legambiente, ed io che ne
sono il presidente, non consi­
deriamo un “ecomostro” la ri­
strutturazione a Corniglia –
autorizzata dal Comune e dal
Parco ­ di un vecchio villaggio
turistico costruito abusiva­
mente negli anni ’60 e condo­
nato alla fine degli anni ’80.
Sappiamo qualcosa di ecomo­
stri, visto che la parola l’abbia­
mo inventata noi e che abbia­
mo contribuito ad abbattere
molti ecomostri veri, dall’Ho­
tel Fuenti a Vietri sul Mare ai
palazzoni di Punta Perotti a
Bari. E sappiamo che appicci­
care l’etichetta di “cementifi­
catore” all’unico grande parco
italiano che da quando è nato
(oltre dieci anni fa) non ha
autorizzato nemmeno un me­
tro cubo di nuove edificazioni
– parco che per inciso si trova
in una delle regioni più ce­
mentificate d’Italia ­, è in tutta
questa “querelle” la sola au­
tentica, non taroccata, mo­
struosità.
Roberto Della Seta
Presidente nazionale
di Legambiente
2/ LEGAMBIENTE NON
CONVINCE SU CORNIGLIA
o dovuto leggere più volte
H
la fine dell’articolo di Ro­
berto Della Seta per convin­
cermi che lo scrivente è il pre­
sidente di Legambiente. I con­
cetti espressi in polemica con
Maurizio Maggiani, che già ha
risposto da par suo sul Secolo
XIX, sono a dir poco sconcer­
tanti. Il signor Della Seta so­
stiene che l’autorizzazione
concessa dal Parco migliorerà
l’aspetto ambientale del Vil­
laggio Europa e che quanto si
tax
MAURIZIO MAGGIANI
[email protected] - fax 010.57092.40
P.zza Piccapietra 21 - 16121 Genova
realizzerà sarà molto meglio
che “un ammasso di lamiere e
baracche”. Il presidente sa che
questo è un motivo molto usa­
to dagli speculatori che hanno
ridotto la Liguria a simbolo
negativo in fatto di ambiente
(Rapalizzazione) e che mentre
lui difende questa scelta in
tutta la Liguria succedono casi
analoghi sia a Ponente sia a
Levante e le località interessa­
te sono Bordighera, Diano Ma­
rina, Alassio, Loano Savona,
Santa Margherita, Portovene­
re, Lerici, solo per citarne al­
cune? Altro concetto espresso
dal presidente è questo: Bona­
nini e Legambiente sono come
la Madonna, non si toccano. A
sostegno della sua tesi afferma
che “non c’è dubbio” che le
scelte sul turismo sono quelle
giuste. A questo proposito vo­
glio citare quanto un altro vi­
sionario come Maggiani, il po­
eta Giovanni Giudici, ebbe a
dire a un convegno sul turi­
smo: “Il turismo che voi state
realizzando porterà al degrado
e alla distruzione di tutto il
nostro patrimonio sia ambien­
tale sia artistico”. Non credo
che lei e Bonanini abbiate va­
lutato le nostre terre, sembre­
rà assurdo, ma se si potrà sal­
vare qualcosa questo lo dovre­
mo ai “sognatori” come Mag­
giani, Giudici e moltri altri co­
me loro.
Renzo Calcagnini
Portovenere (SP)
3/ LE 5 TERRE OGGI?
MEGLIO DI 25 ANNI FA
aro sig. Conte, ho letto la
C
sua lettera e purtroppo per
lei mi trova in totale disaccor­
do sull’analisi fatta. Conosco le
Cinque Terre da oltre trent’an­
ni e conosco molto bene la
loro storia. Il turismo negli ul­
timi anni è cambiato, ma c’è
sempre stato: mi ricordo da
bambino (25­30 anni fa) inte­
re famiglie di tedeschi e so­
SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI
corner
QUANDO RICORRERE
AL GARANTE
BAMBI NON ESISTE, I CAPRIOLI IN SOVRANNUMERO SÌ
l giardino della mia casa di campagna confina con un parco
Ifacevamo
attraversato giornalmente dai daini. Questa mattina, mentre
colazione è arrivata una mamma con il suo piccolo.
Ha attraversato tranquilla e prima di sparire nel bosco con il
suo piccolo, si è fermata un attimo e guardando verso la vetrata
della casa ha rivolto uno sguardo dolcissimo verso noi e poi ha
proseguito il suo cammino. Forse le prossime persone che incontrerà e guarderà fiduciosa saranno quelle che la uccideranno. Uomini coraggiosi se sono capaci di uccidere una creatura
di tale bellezza e dolcezza. Uomini coraggiosi come coloro che
non si curano di fare una guerra e usare i bimbi, con gli stessi
occhi innocenti, come scudi a loro difesa.
Lettera firmata
e-mail
Il giardino della mia casa di campagna, invece, confina con
quello del signor Uberto, valente cacciatore di antica tradizione garfagnina, ragion per cui i daini, e i caprioli e i cervi
e i cinghiali che vedo passare hanno tutti lo sguardo spento e vacuo delle creature ormai solo carcasse. Non è un
bello spettacolo, e non è neppure uno spettacolo: è quello
che qualche volta succede alle creature del Signore oggetto
di caccia. Non di rado mi sono imbattuto nello sguardo di
quelle creature vive, andando per boschi, perdendomi nelle
forre profonde di Garfagnana. E se per radicata genetica
contadina non compio il difficile passaggio culturale di antropomorfizzarlo quello sguardo - neppure Walt Disney è
riuscito a convincermi al riguardo - so ammirarne, fino ad
esserne a volte soggiogato, la misteriosa alterità e la inumana bellezza. Cionondimeno quando il signor Uberto mi
invita, accorro volentieri ai festini carnivori che egli organizza e non senza piacere mi occupo io stesso di accudire
le braci e gli spiedi, avendo imparato a cuocere carne dai
maestri sardi e argentini. Sarà a causa della mia complicità
e del mio opportunismo, ma non mi pare, nell’occasione, di
prattutto bergamaschi, mila­
nesi piacentini etc. che si sta­
bilivano per tutto un mese.
Ora è un turismo di passaggio,
forse un po’ aumentato, ma è
aumentata anche la ricettività.
Quindi i residenti hanno sem­
pre lucrato. Del resto un paese
sfrutta le potenzialità del pro­
prio territorio. Oltretutto negli
ultimi anni si è saputo sfrutta­
re le risorse originarie di que­
sti paesi, ovvero la rinascita
della viticoltura e la pesca
professionistica a basso im­
patto nelle aree marine pro­
tette, quindi migliorando la
morfologia del paesaggio ri­
portandola, in parte, ad un an­
tico splendore. In più il Parco
dà lavoro ad oltre duecento
persone che sono tutte resi­
denti nelle Cinque Terre. Il
mare poi lo conosco bene, l’ho
vissuto e lo vivo tutt’ora come
una seconda pelle: posso assi­
il bridge
partecipare a delle orge cannibaliche. Né, le confesso, conversando con Uberto, scorgo nelle sue parole e nel suo
agire alcunché possa equipararlo agli infami che lei cita,
anche se non ho ben chiaro a quali uomini intende riferirsi.
Anzi, io e Uberto abbiamo speso le stesse idee circa il
mondo e l’umanità e concordiamo su molti temi etici che non le parrà vero - ingombrano il lento tempo dei nostri
festini. A tal proposito forse val la pena di precisare che io
non pratico alcuna attività venatoria e l’ultima volta che
sono andato a caccia, ho accompagnato il mio nonno materno all’età di dodici anni. In linea di principio posso dire
di aborrire la caccia, ma non sono neanche privo della lucidità necessaria per riconoscere come, ad esempio, il sovrapopolamento di alcune specie animali - in questo momento
i “bambi” e gli ungulati in alcuni territori - non solo siano
dannosi a quanti vivono delle risorse agricole e forestali di
quei territori, ma anche alle specie stesse, come qualunque
osservatore e conoscitore degli animali può riccamente
testimoniare. Tra parentesi, la informo che un grave problema di sovrapopolamento interessa alcune zone del Kenia,
dove gli elefanti hanno raggiunto popolazioni che non riescono più a nutrirsi, nemmeno devastando le culture agricole delle tribù Masai, a loro volta convertite all’agricoltura
per la scarsità di pascoli. Lì qualcuno dovrà ben decidere
se sopprimere un migliaio di Jumbo o una decina di migliaia di Masai. E questa notizia non viene da fonti “interesssate”, da organizzazioni internazionali di bracconieri, ma da
un report dell’Onu.
Gli animali, tutti gli animali, forse non hanno un’anima, ma
certamente hanno un Dio, che è lo stesso Dio nostro. Ma
rispettarle ed amarle come creature dello stesso creatore
non significa trasformarle in altro da quello che sono. Non
esistono Jumbo e Bambi, ma solo elefanti e caprioli, e se
ci guardano, il loro sguardo ci viene da molto lontano, da
“luoghi” che non ci appartengono, come non appartengono
a loro i nostri.
curare che trenta anni fa era
più sporco e più povero di
fauna marina. Se tutto questo
è bussines e fa in modo che
questo territorio non venga
abbandonato come avveniva
fino a qualche decennio fa,
ben venga, sempre nel rispet­
to del territorio come mi sem­
bra fino ad ora sia stato fatto.
Orlando Cevasco
viticoltore
4/ MA I RESIDENTI
CHE COSA NE DICONO?
o seguito con interesse
H
l’evolversi dei fatti delle
Cinque Terre. Dalla documen­
tazione fotografica apparsa
nelle pagine di questo giorna­
le, appare chiaro che qualcosa
debba essere fatto per il recu­
pero del villaggio “Europa”.
Non mi trova d’accordo, quan­
giochi
SHERLOCK HOLMES
AL TAVOLO DI BRIDGE
PERSONALITÀ LUDICA
DELL’ANNO 2005
PAOLO FASCE
GIOVANNI DELFINO
to sta avvenendo, in particolar
modo, il metodo, calare dal­
l’alto progetti già confezionati.
Le Cinque Terre, sono patri­
monio dell’umanità. Se vi fos­
sero coloro i quali le hanno
costruite pietra su pietra, mol­
to probabilmente, avrebbero
la soluzione giusta a risolvere
questo problema. Io dico sem­
plicemente, che per affrontare
il problema villaggio “Europa”,
chiunque lo voglia fare, prima
di tutto, deve rivolgersi ai re­
sidenti delle Cinque Terre,
perché sono loro i continuato­
ri di quelli che le hanno co­
struite. Una volta si diceva “i
ghe l’han in tu sangue” (ce
l’hanno nel sangue). Quindi
penso che una soluzione
l’avranno. Se poi non coincide
con quella degli altri, saranno
le altre soluzioni a doversi
adattare a quella degli abitanti
delle Cinque Terre.
Pietro Olmo
Rapallo
SOLDI “BRUCIATI”, MA
TIM NON SI SCOMPONE
remetto che non uso molto
il telefonino ma oggi ho ri­
P
cevuto una sorpresa non pro­
prio gradita. Il giorno 12/06/
2005 avevo ricaricato la sche­
da Tim con 50 euro. Siccome
da diversi giorni il telefonino
mi indicava “solo chiamate di
emergenza” ho chiamato il n°
119 chiedendo alla gentile
operatrice che mi ha risposto,
la causa di ciò. Risposta in
sintesi: la scheda è bruciata e i
37 euro che avevo di residuo
sono bruciati con essa e quindi
non c’è nessun modo di ria­
verli o di poterne in qualche
modo usufruire. E’ regolare
questo comportamento da
parte di Tim? Quanti come me
sono stati, diciamo così “sor­
presi”?
Germano Menotti
e­maie
galassia
solidarieta’
SE I PADRI SONO POCO PRESENTI:
UN CORSO PER VOLONTARI E OPERATORI
uesto premio è nato all’ombra della Lanterna per
esi fa ho subito un controllo fiscale“a tappeto”. Sono
n grande torneo a squadre americano, avversari di
M
stati fatti controlli sui miei clienti, che si sono molto U livello mondiale e reputati per essere una coppia Q valorizzare i contributi di quei concittadini che hanno
ove è finito il padre? Se lo chiede il nuovo corso di
più contribuito a rendere concreta la sinergia tra gioco e D formazione per volontari e operatori socio-educativi
preoccupati e ora mi considerano un evasore fiscale, “solida”, che fa poche invenzioni.
società.
hanno scandagliato l’azienda, i conti bancari anche di
organizzato dall’Associazione A.Ge Genitori Genova insiemia moglie e hanno anche fatto una perquisizione domiciliare per controllare bene cosa potevo tenere in casa.
Ora che la bufera è finita, mi trovo con un accertamento
cospicuo, basato però su una serie di illazioni, perché
hanno conteggiato come proventi dell’attività anche il
denaro sul conto di mia moglie e molte altre cose sono
state valutate a mio sfavore, quando invece io non ne ero
responsabile.
Io ho sentito dire che in casi come questo sarebbe bene
rivolgersi al Garante del contribuente perché faccia giustizia. L’ho proposto al mio commercialista, che però non
è favorevole a questa possibilità.
Voi cosa ne pensate?
Lettera firmata
Genova
Noi la pensiamo come il suo commercialista. Il Garante
del contribuente è una figura di garanzia che interviene
soltanto in determinati casi. Per esempio, quando vi sono
disfunzioni nell’organizzazione del servizio fornito dagli
uffici (come abbiamo assistito nei mesi scorsi, con le
lunghe code agli sportelli della riscossione) oppure quando vi sia un caso di macroscopica violazione delle norme
tributarie, come per esempio quando viene notificata una
“cartella pazza”, ossia una cartella di pagamento indirizzata a una persona sbagliata o, comunque, assolutamente
illegittima e tale vizio sia agevole da riscontrare.
La legge, infatti, stabilisce che il Garante interviene, su
semplice segnalazione scritta del contribuente interessato,
quando vi siano “disfunzioni, irregolarità, scorrettezze,
prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque
altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di
fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria” (articolo
13, legge 27 luglio 2000, n. 212, “Statuto dei diritti del
contribuente”).
Nel caso descritto, pare che il Fisco abbia attivato una
serie di legittimi poteri di controllo (accertamento bancario,
verifica in azienda, perquisizione domiciliare) e spetterà al
giudice – all’esito di un’attenta e approfondita analisi di
ogni aspetto del caso concreto - valutare se tali indagini si
siano svolte nel pieno rispetto dei presupposti sostanziali
e delle regole procedurali richieste dalla legge, al fine di
valutare se confermare o meno l’accertamento che le è
stato destinato.
Il Garante, infatti, non si sostituisce al giudice tributario nel
determinare la correttezza di un atto di accertamento
complesso, ma interviene soltanto in presenza di situazioni di illegittimità più macroscopiche, in grado di determinare l’annullamento in autotutela dell’atto da parte dell’Amministrazione finanziaria stessa. L’ambito di intervento del
Garante, infatti, riguarda la possibilità di attivare le procedure di autotutela da parte dell’Ufficio che ha emanato
l’atto, quando il Fisco riconosce la presenza di evidenti
errori o omissioni, in grado di determinare la revoca del
provvedimento.
n Indirizzare i quesiti a:
Tax corner, c/o Il Secolo XIX,
piazza Piccapietra 21, 16121 Genova
fax: 010.5956060
e-mail: [email protected]
Anche il nostro compagno gode di ottima reputazione e di
tutta la nostra stima e fiducia.
In questa situazione, secondi di mano in zona contro
prima, tiriamo su: A6 – A7 – J43 – 1086532.
L’avversario di destra apre 1 Picche, naturale quinta
nobile. Passiamo (un intervento in zona sarebbe sconsiderato), e a sinistra arriva 4 Fiori, “Splinter”; come gentilmente ci spiega l’avversario, questa dichiarazione indica fit a
picche almeno quarto, singolo o vuoto a Fiori, una forza di
almeno 11 punti ma un massimo di 4 controlli (Asso=2
Re=1). Il compagno passa e l’apertore conclude a 4
Picche, ma dopo due passi il nostro compagno contra.
Di colpo, la palla passa a noi. Cosa vuol dire il contro! del
compagno? Quando ho visto questa situazione posta
come problema, non ho avuto dubbi: non è possibile che
lui proponga una difesa zona contro prima dopo essere
passato su 4 Fiori, quindi contra perché spera di battere.
Allora passo. Bene, ora bisogna scegliere la carta d’attacco. Oh bella, con l’Asso d’atout di ripresa sembra facile
attaccare Asso di Cuori e Cuori, poi basterà un rientro al
compagno per fare un taglio e battere il contratto, e
invece… patatrac. Come al solito non abbiamo pensato
abbastanza.
Il punto è: cosa può avere il compagno per dire contro,
senza due assi, con non più di due atout, su avversari che
hanno fatto una licita forte? Pensateci, e pensate anche
che gli avversari hanno in pratica dichiarato che gli mancano dei controlli importanti, che questa informazione l’ha
avuta anche il nostro compagno, e magari il suo contro!
arriva anche dal convincimento che trovando l’attacco
giusto i nostri controlli saranno poi sufficienti per battere.
Allora forse il contro! intende dirigerci verso un attacco
insolito? Siamo sulla buona strada…
NORD
NORD
O
OVEST
VEST
A6
A7
J43
1086532
S
SUD
UD
KJ103
KJ6
A10985
Q
82
10985432
J974
Q9754
Q
KQ762
AK
E
EST
ST
Dich. SUD, EST/OVEST in II
Per trovare l’attacco vincente, bisognava pensare secondo
la famosa massima di Sherlock Holmes: “Quando si è
scartato tutto ciò che è impossibile, quello che resta, per
quanto insolito, deve essere la verità”. Allora, quale poteva
essere la ragione di questo contro!, giocando a questi
livelli di competenza bridgistica? Solo una, e cioè la
chicane di Quadri. E allora l’attacco giusto è di Fante di
Quadri, per dare il taglio e suggerire il ritorno nel colore di
livello più alto, cioè Cuori. L’Asso di Cuori e un altro taglio
a Quadri garantiranno il down.
Arrivederci a martedì prossimo.
È stato istituito dalla Ludoteca Labyrinth, dal Circolo
Damistico “Adolfo Battaglia”, dal C.S. Genova Scacchi,
dall’A.S.D. Genova Bridge, dalla Civica Biblioteca Berio e
dal Beriocafé. Il premio ha subito trovato eco a livello
nazionale tanto è vero che ha conquistato importanti
sponde in diverse realtà di tutto il territorio italiano (ludico
e geografico) che hanno contribuito ad elevarlo di rango.
L’Associazione Italiana Oware, il Club TreEmme, l’Associazione Ludica Triestina e “RiLL – Riflessi di luce lunare”, già
dalla prima edizione lo hanno valorizzato con il proprio
patrocinio, ma molte altre sono alla finestra.
La giuria, composta da più di quaranta persone rappresentanti di tutte le discipline e, ciascuno, rappresentativo
di una prospettiva originale del mondo del gioco italiano,
dopo una lunga sessione di discussioni in rete ha selezionato la terna dei finalisti, focalizzata sull’anno 2005.
Il primo nominato è Riccardo Albini, l’inventore del Fantacalcio, scopritore del Sudoku, organizzatore del Campionato del Mondo di quella che è stata la “mania dell’estate
2005”, ma anche del Campionato Italiano di Rompicapo e
direttore di Logic Art e Sudoku Mix. In queste settimane i
lettori de Il Secolo XIX hanno potuto acquistare il bel
libretto con la collezione dei diagrammi utilizzati per il
Campionato del Mondo di Sudoku, molte varianti lì proposte sono proprio di Riccardo Albini.
La seconda personalità nominata è in realtà una coppia di
presentatrici radiofoniche, si tratta di Beatrice Parisi ed
Anna Cinque, conduttrici di Giocando, la trasmissione che
va in onda su Radio2 della Rai, il sabato pomeriggio, che
da dieci anni dà visibilità nazionale a tutte le iniziative che
orbitano all’interno del mondo dei giochi. Beatrice Parisi
ha anche al suo attivo un meritorio lavoro con l’associazione Agonistika, il Festival del Gioco, il Premio Gioco
dell’Anno. Cura il sito www.verbalia.com dove si gioca con
le parole e ha esportato nel mondo di lingua spagnola e
catalana l’enigmistica italiana. Ha scritto un libro enciclopedico sul gioco per la Eri con Sergio Valzania, cura la
collana “Palabras en juego” dove ha scritto un dizionario di
enigmistica, ha perfino tradotto libri di autori nostrani ed è
membro della giuria Best of Show di Lucca Comics &
Games.
Infine, Ennio Peres, il “giocologo”, autore di libri come
“Matematica/Fisica, corso di Sopravvivenza”, “L’Elmo della
Mente – Manuale di Magia Matematica” e di ben quattro
libri di diagrammi di Sudoku scritti assieme a Riccardo
Bersani. È noto ai più per le sue sfide anagrammatiche al
computer e per il Cruciverba più difficile del mondo, di cui
abbiamo parlato qualche settimana fa. Ennio Peres cura
una rubrica su TTL, scrive da anni su Linus e ha collaborato a diverse riviste quali Avvenimenti, Focus, Focus
giochi e altre. È stato diverse volte al Maurizio Costanzo
Show e in altre trasmissioni televisive dove, in genere, ha
condotto una battaglia contro i giochi d’azzardo. Gli organizzatori di Matefitness contano di averlo a Genova presto
per una qualche iniziativa di richiamo.
Il vincitore della prima edizione del premio sarà noto a
metà settembre e le premiazioni dell’evento si terranno a
Modena, sabato 23 alle ore 18.00, in occasione di “ModCon, la convention nazionale di Giocatori e Giochi Intelligenti” (www.modcon.it).
[email protected]
me ad Associazione Cirs, Associazione Nuovo Ciep, Associazione Grossman – Progetto White Dove, in collaborazione con il Celivo. Intitolato a “Parsifal e il ritorno del
padre”, il corso si svolgerà tra giovedì 21 settembre e
martedì 31 ottobre 2006 presso la sala Carige di Via
d’Annunzio 105: sette incontri condotti da psicologi e
psicoterapeuti quali Arturo Sica, Piero Calbucci e Armando De Donno, e da referenti delle associazioni coinvolte. Il
corso prende spunto dagli studi sulla figura del padre
condotti dal noto psicologo Claudio Risé, intervenuto al
convegno di Genova del maggio scorso con cui A.Ge ha
iniziato a riflettere su questo tema. «Le nostre associazioni
- spiega Daniela Cattivelli, di A.Ge - si impegnano a
promozione delle famiglie e dell’educazione dei figli attraverso attività, consulenze, azioni di sostegno. Grazie ai
suoi volontari, A.Ge gestisce in convenzione con il Comune di Genova lo Spazio Famiglia nella zona del Centro
cittadino, incontra centinaia di genitori nelle scuole attraverso i corsi della ‘Scuola Genitori’, propone ad insegnanti
ed educatori formazione e specializzazione su temi educativi, interviene presso le autorità competenti in merito
alle problematiche familiari. In tutte queste occasioni si fa
sempre più evidente il problema del ruolo del padre, in
molti casi sbiadito, confuso, esautorato, rinchiuso in se
stesso se non del tutto assente». Padri in coppie separate
e divise, padri d’oltreoceano di giovani latinoamericani,
padri genovesi uniti alla propria famiglia ma incapaci di
esprimere l’autorevolezza maschile e di stabilire un contatto educativo con i propri figli che non sia solo gregario di
quello materno. “Sembra quasi - annotato all’A.Ge - che si
sia persa la chiave di lettura del codice paterno, rendendo
difficile persino la semplice comunicazione. Il padre ci
appare come privato di parola e per paradosso sembra
‘esserci’ solo facendo sentire gli effetti della propria mancanza. Osserviamo tutti i giorni le ricadute di questa
assenza sui figli. E’ una caratteristica che si ritrova anche
nella scuola e nelle altre agenzie educative: trovare insegnanti ed educatori maschi è sempre più difficile e al
contrario i bambini e gli adolescenti ne mostrano un
bisogno sempre più forte”. Il corso si propone dunque di
incoraggiare il ‘discorso sul padre’ in tutti gli ambienti
educativi della società, per tentare un riequilibrio fondamentale per una crescita corretta dei giovani. Gli incontri
tenderanno a fornire elementi di analisi ai volontari che
operano con le famiglie, specie se disagiate, e ad elaborare nuove forme di intervento a sostegno della paternità e
della genitorialità. Sono previsti anche momenti di coinvolgimento dei partecipanti: l’ultimo incontro, in particolare,
sarà un viaggio teatrale e letterario condotto da Mirco
Bonomi, attore e coordinatore per l’Associazione Nuovo
Ciep dello Spazio Famiglia Val Bisagno. Il corso è a
numero chiuso, la partecipazione è gratuita. Per informazione e iscrizioni: 010.26.10.92
n Rubrica a cura di:
Celivo – Centro Servizi al Volontariato
Piazza Borgo Pila, 6 – 16129 Genova
Tel. 010 5956815; Fax 010 5450130;
Sito internet www.celivo.it; E-mail [email protected]
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Disponibile - Paolo Fasce