Lettere e Rubriche 28 • 22 agosto 2006, Martedì LETTERE AL SECOLO XIX PIAZZA PICCAPIETRA 21 16121 GENOVA (MAX 1400 BATTUTE) E-mail: [email protected] DITELO A MAGGIANI 1/ HOTEL A CORNIGLIA LEGAMBIENTE RISPONDE n una lettera pubblicata sul Iagosto, Secolo XIX di venerdi’ 18 il cosiddetto “Comitato per le 5 Terre” dice di stupirsi che Legambiente, ed io che ne sono il presidente, non consi deriamo un “ecomostro” la ri strutturazione a Corniglia – autorizzata dal Comune e dal Parco di un vecchio villaggio turistico costruito abusiva mente negli anni ’60 e condo nato alla fine degli anni ’80. Sappiamo qualcosa di ecomo stri, visto che la parola l’abbia mo inventata noi e che abbia mo contribuito ad abbattere molti ecomostri veri, dall’Ho tel Fuenti a Vietri sul Mare ai palazzoni di Punta Perotti a Bari. E sappiamo che appicci care l’etichetta di “cementifi catore” all’unico grande parco italiano che da quando è nato (oltre dieci anni fa) non ha autorizzato nemmeno un me tro cubo di nuove edificazioni – parco che per inciso si trova in una delle regioni più ce mentificate d’Italia , è in tutta questa “querelle” la sola au tentica, non taroccata, mo struosità. Roberto Della Seta Presidente nazionale di Legambiente 2/ LEGAMBIENTE NON CONVINCE SU CORNIGLIA o dovuto leggere più volte H la fine dell’articolo di Ro berto Della Seta per convin cermi che lo scrivente è il pre sidente di Legambiente. I con cetti espressi in polemica con Maurizio Maggiani, che già ha risposto da par suo sul Secolo XIX, sono a dir poco sconcer tanti. Il signor Della Seta so stiene che l’autorizzazione concessa dal Parco migliorerà l’aspetto ambientale del Vil laggio Europa e che quanto si tax MAURIZIO MAGGIANI [email protected] - fax 010.57092.40 P.zza Piccapietra 21 - 16121 Genova realizzerà sarà molto meglio che “un ammasso di lamiere e baracche”. Il presidente sa che questo è un motivo molto usa to dagli speculatori che hanno ridotto la Liguria a simbolo negativo in fatto di ambiente (Rapalizzazione) e che mentre lui difende questa scelta in tutta la Liguria succedono casi analoghi sia a Ponente sia a Levante e le località interessa te sono Bordighera, Diano Ma rina, Alassio, Loano Savona, Santa Margherita, Portovene re, Lerici, solo per citarne al cune? Altro concetto espresso dal presidente è questo: Bona nini e Legambiente sono come la Madonna, non si toccano. A sostegno della sua tesi afferma che “non c’è dubbio” che le scelte sul turismo sono quelle giuste. A questo proposito vo glio citare quanto un altro vi sionario come Maggiani, il po eta Giovanni Giudici, ebbe a dire a un convegno sul turi smo: “Il turismo che voi state realizzando porterà al degrado e alla distruzione di tutto il nostro patrimonio sia ambien tale sia artistico”. Non credo che lei e Bonanini abbiate va lutato le nostre terre, sembre rà assurdo, ma se si potrà sal vare qualcosa questo lo dovre mo ai “sognatori” come Mag giani, Giudici e moltri altri co me loro. Renzo Calcagnini Portovenere (SP) 3/ LE 5 TERRE OGGI? MEGLIO DI 25 ANNI FA aro sig. Conte, ho letto la C sua lettera e purtroppo per lei mi trova in totale disaccor do sull’analisi fatta. Conosco le Cinque Terre da oltre trent’an ni e conosco molto bene la loro storia. Il turismo negli ul timi anni è cambiato, ma c’è sempre stato: mi ricordo da bambino (2530 anni fa) inte re famiglie di tedeschi e so SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI corner QUANDO RICORRERE AL GARANTE BAMBI NON ESISTE, I CAPRIOLI IN SOVRANNUMERO SÌ l giardino della mia casa di campagna confina con un parco Ifacevamo attraversato giornalmente dai daini. Questa mattina, mentre colazione è arrivata una mamma con il suo piccolo. Ha attraversato tranquilla e prima di sparire nel bosco con il suo piccolo, si è fermata un attimo e guardando verso la vetrata della casa ha rivolto uno sguardo dolcissimo verso noi e poi ha proseguito il suo cammino. Forse le prossime persone che incontrerà e guarderà fiduciosa saranno quelle che la uccideranno. Uomini coraggiosi se sono capaci di uccidere una creatura di tale bellezza e dolcezza. Uomini coraggiosi come coloro che non si curano di fare una guerra e usare i bimbi, con gli stessi occhi innocenti, come scudi a loro difesa. Lettera firmata e-mail Il giardino della mia casa di campagna, invece, confina con quello del signor Uberto, valente cacciatore di antica tradizione garfagnina, ragion per cui i daini, e i caprioli e i cervi e i cinghiali che vedo passare hanno tutti lo sguardo spento e vacuo delle creature ormai solo carcasse. Non è un bello spettacolo, e non è neppure uno spettacolo: è quello che qualche volta succede alle creature del Signore oggetto di caccia. Non di rado mi sono imbattuto nello sguardo di quelle creature vive, andando per boschi, perdendomi nelle forre profonde di Garfagnana. E se per radicata genetica contadina non compio il difficile passaggio culturale di antropomorfizzarlo quello sguardo - neppure Walt Disney è riuscito a convincermi al riguardo - so ammirarne, fino ad esserne a volte soggiogato, la misteriosa alterità e la inumana bellezza. Cionondimeno quando il signor Uberto mi invita, accorro volentieri ai festini carnivori che egli organizza e non senza piacere mi occupo io stesso di accudire le braci e gli spiedi, avendo imparato a cuocere carne dai maestri sardi e argentini. Sarà a causa della mia complicità e del mio opportunismo, ma non mi pare, nell’occasione, di prattutto bergamaschi, mila nesi piacentini etc. che si sta bilivano per tutto un mese. Ora è un turismo di passaggio, forse un po’ aumentato, ma è aumentata anche la ricettività. Quindi i residenti hanno sem pre lucrato. Del resto un paese sfrutta le potenzialità del pro prio territorio. Oltretutto negli ultimi anni si è saputo sfrutta re le risorse originarie di que sti paesi, ovvero la rinascita della viticoltura e la pesca professionistica a basso im patto nelle aree marine pro tette, quindi migliorando la morfologia del paesaggio ri portandola, in parte, ad un an tico splendore. In più il Parco dà lavoro ad oltre duecento persone che sono tutte resi denti nelle Cinque Terre. Il mare poi lo conosco bene, l’ho vissuto e lo vivo tutt’ora come una seconda pelle: posso assi il bridge partecipare a delle orge cannibaliche. Né, le confesso, conversando con Uberto, scorgo nelle sue parole e nel suo agire alcunché possa equipararlo agli infami che lei cita, anche se non ho ben chiaro a quali uomini intende riferirsi. Anzi, io e Uberto abbiamo speso le stesse idee circa il mondo e l’umanità e concordiamo su molti temi etici che non le parrà vero - ingombrano il lento tempo dei nostri festini. A tal proposito forse val la pena di precisare che io non pratico alcuna attività venatoria e l’ultima volta che sono andato a caccia, ho accompagnato il mio nonno materno all’età di dodici anni. In linea di principio posso dire di aborrire la caccia, ma non sono neanche privo della lucidità necessaria per riconoscere come, ad esempio, il sovrapopolamento di alcune specie animali - in questo momento i “bambi” e gli ungulati in alcuni territori - non solo siano dannosi a quanti vivono delle risorse agricole e forestali di quei territori, ma anche alle specie stesse, come qualunque osservatore e conoscitore degli animali può riccamente testimoniare. Tra parentesi, la informo che un grave problema di sovrapopolamento interessa alcune zone del Kenia, dove gli elefanti hanno raggiunto popolazioni che non riescono più a nutrirsi, nemmeno devastando le culture agricole delle tribù Masai, a loro volta convertite all’agricoltura per la scarsità di pascoli. Lì qualcuno dovrà ben decidere se sopprimere un migliaio di Jumbo o una decina di migliaia di Masai. E questa notizia non viene da fonti “interesssate”, da organizzazioni internazionali di bracconieri, ma da un report dell’Onu. Gli animali, tutti gli animali, forse non hanno un’anima, ma certamente hanno un Dio, che è lo stesso Dio nostro. Ma rispettarle ed amarle come creature dello stesso creatore non significa trasformarle in altro da quello che sono. Non esistono Jumbo e Bambi, ma solo elefanti e caprioli, e se ci guardano, il loro sguardo ci viene da molto lontano, da “luoghi” che non ci appartengono, come non appartengono a loro i nostri. curare che trenta anni fa era più sporco e più povero di fauna marina. Se tutto questo è bussines e fa in modo che questo territorio non venga abbandonato come avveniva fino a qualche decennio fa, ben venga, sempre nel rispet to del territorio come mi sem bra fino ad ora sia stato fatto. Orlando Cevasco viticoltore 4/ MA I RESIDENTI CHE COSA NE DICONO? o seguito con interesse H l’evolversi dei fatti delle Cinque Terre. Dalla documen tazione fotografica apparsa nelle pagine di questo giorna le, appare chiaro che qualcosa debba essere fatto per il recu pero del villaggio “Europa”. Non mi trova d’accordo, quan giochi SHERLOCK HOLMES AL TAVOLO DI BRIDGE PERSONALITÀ LUDICA DELL’ANNO 2005 PAOLO FASCE GIOVANNI DELFINO to sta avvenendo, in particolar modo, il metodo, calare dal l’alto progetti già confezionati. Le Cinque Terre, sono patri monio dell’umanità. Se vi fos sero coloro i quali le hanno costruite pietra su pietra, mol to probabilmente, avrebbero la soluzione giusta a risolvere questo problema. Io dico sem plicemente, che per affrontare il problema villaggio “Europa”, chiunque lo voglia fare, prima di tutto, deve rivolgersi ai re sidenti delle Cinque Terre, perché sono loro i continuato ri di quelli che le hanno co struite. Una volta si diceva “i ghe l’han in tu sangue” (ce l’hanno nel sangue). Quindi penso che una soluzione l’avranno. Se poi non coincide con quella degli altri, saranno le altre soluzioni a doversi adattare a quella degli abitanti delle Cinque Terre. Pietro Olmo Rapallo SOLDI “BRUCIATI”, MA TIM NON SI SCOMPONE remetto che non uso molto il telefonino ma oggi ho ri P cevuto una sorpresa non pro prio gradita. Il giorno 12/06/ 2005 avevo ricaricato la sche da Tim con 50 euro. Siccome da diversi giorni il telefonino mi indicava “solo chiamate di emergenza” ho chiamato il n° 119 chiedendo alla gentile operatrice che mi ha risposto, la causa di ciò. Risposta in sintesi: la scheda è bruciata e i 37 euro che avevo di residuo sono bruciati con essa e quindi non c’è nessun modo di ria verli o di poterne in qualche modo usufruire. E’ regolare questo comportamento da parte di Tim? Quanti come me sono stati, diciamo così “sor presi”? Germano Menotti emaie galassia solidarieta’ SE I PADRI SONO POCO PRESENTI: UN CORSO PER VOLONTARI E OPERATORI uesto premio è nato all’ombra della Lanterna per esi fa ho subito un controllo fiscale“a tappeto”. Sono n grande torneo a squadre americano, avversari di M stati fatti controlli sui miei clienti, che si sono molto U livello mondiale e reputati per essere una coppia Q valorizzare i contributi di quei concittadini che hanno ove è finito il padre? Se lo chiede il nuovo corso di più contribuito a rendere concreta la sinergia tra gioco e D formazione per volontari e operatori socio-educativi preoccupati e ora mi considerano un evasore fiscale, “solida”, che fa poche invenzioni. società. hanno scandagliato l’azienda, i conti bancari anche di organizzato dall’Associazione A.Ge Genitori Genova insiemia moglie e hanno anche fatto una perquisizione domiciliare per controllare bene cosa potevo tenere in casa. Ora che la bufera è finita, mi trovo con un accertamento cospicuo, basato però su una serie di illazioni, perché hanno conteggiato come proventi dell’attività anche il denaro sul conto di mia moglie e molte altre cose sono state valutate a mio sfavore, quando invece io non ne ero responsabile. Io ho sentito dire che in casi come questo sarebbe bene rivolgersi al Garante del contribuente perché faccia giustizia. L’ho proposto al mio commercialista, che però non è favorevole a questa possibilità. Voi cosa ne pensate? Lettera firmata Genova Noi la pensiamo come il suo commercialista. Il Garante del contribuente è una figura di garanzia che interviene soltanto in determinati casi. Per esempio, quando vi sono disfunzioni nell’organizzazione del servizio fornito dagli uffici (come abbiamo assistito nei mesi scorsi, con le lunghe code agli sportelli della riscossione) oppure quando vi sia un caso di macroscopica violazione delle norme tributarie, come per esempio quando viene notificata una “cartella pazza”, ossia una cartella di pagamento indirizzata a una persona sbagliata o, comunque, assolutamente illegittima e tale vizio sia agevole da riscontrare. La legge, infatti, stabilisce che il Garante interviene, su semplice segnalazione scritta del contribuente interessato, quando vi siano “disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria” (articolo 13, legge 27 luglio 2000, n. 212, “Statuto dei diritti del contribuente”). Nel caso descritto, pare che il Fisco abbia attivato una serie di legittimi poteri di controllo (accertamento bancario, verifica in azienda, perquisizione domiciliare) e spetterà al giudice – all’esito di un’attenta e approfondita analisi di ogni aspetto del caso concreto - valutare se tali indagini si siano svolte nel pieno rispetto dei presupposti sostanziali e delle regole procedurali richieste dalla legge, al fine di valutare se confermare o meno l’accertamento che le è stato destinato. Il Garante, infatti, non si sostituisce al giudice tributario nel determinare la correttezza di un atto di accertamento complesso, ma interviene soltanto in presenza di situazioni di illegittimità più macroscopiche, in grado di determinare l’annullamento in autotutela dell’atto da parte dell’Amministrazione finanziaria stessa. L’ambito di intervento del Garante, infatti, riguarda la possibilità di attivare le procedure di autotutela da parte dell’Ufficio che ha emanato l’atto, quando il Fisco riconosce la presenza di evidenti errori o omissioni, in grado di determinare la revoca del provvedimento. n Indirizzare i quesiti a: Tax corner, c/o Il Secolo XIX, piazza Piccapietra 21, 16121 Genova fax: 010.5956060 e-mail: [email protected] Anche il nostro compagno gode di ottima reputazione e di tutta la nostra stima e fiducia. In questa situazione, secondi di mano in zona contro prima, tiriamo su: A6 – A7 – J43 – 1086532. L’avversario di destra apre 1 Picche, naturale quinta nobile. Passiamo (un intervento in zona sarebbe sconsiderato), e a sinistra arriva 4 Fiori, “Splinter”; come gentilmente ci spiega l’avversario, questa dichiarazione indica fit a picche almeno quarto, singolo o vuoto a Fiori, una forza di almeno 11 punti ma un massimo di 4 controlli (Asso=2 Re=1). Il compagno passa e l’apertore conclude a 4 Picche, ma dopo due passi il nostro compagno contra. Di colpo, la palla passa a noi. Cosa vuol dire il contro! del compagno? Quando ho visto questa situazione posta come problema, non ho avuto dubbi: non è possibile che lui proponga una difesa zona contro prima dopo essere passato su 4 Fiori, quindi contra perché spera di battere. Allora passo. Bene, ora bisogna scegliere la carta d’attacco. Oh bella, con l’Asso d’atout di ripresa sembra facile attaccare Asso di Cuori e Cuori, poi basterà un rientro al compagno per fare un taglio e battere il contratto, e invece… patatrac. Come al solito non abbiamo pensato abbastanza. Il punto è: cosa può avere il compagno per dire contro, senza due assi, con non più di due atout, su avversari che hanno fatto una licita forte? Pensateci, e pensate anche che gli avversari hanno in pratica dichiarato che gli mancano dei controlli importanti, che questa informazione l’ha avuta anche il nostro compagno, e magari il suo contro! arriva anche dal convincimento che trovando l’attacco giusto i nostri controlli saranno poi sufficienti per battere. Allora forse il contro! intende dirigerci verso un attacco insolito? Siamo sulla buona strada… NORD NORD O OVEST VEST A6 A7 J43 1086532 S SUD UD KJ103 KJ6 A10985 Q 82 10985432 J974 Q9754 Q KQ762 AK E EST ST Dich. SUD, EST/OVEST in II Per trovare l’attacco vincente, bisognava pensare secondo la famosa massima di Sherlock Holmes: “Quando si è scartato tutto ciò che è impossibile, quello che resta, per quanto insolito, deve essere la verità”. Allora, quale poteva essere la ragione di questo contro!, giocando a questi livelli di competenza bridgistica? Solo una, e cioè la chicane di Quadri. E allora l’attacco giusto è di Fante di Quadri, per dare il taglio e suggerire il ritorno nel colore di livello più alto, cioè Cuori. L’Asso di Cuori e un altro taglio a Quadri garantiranno il down. Arrivederci a martedì prossimo. È stato istituito dalla Ludoteca Labyrinth, dal Circolo Damistico “Adolfo Battaglia”, dal C.S. Genova Scacchi, dall’A.S.D. Genova Bridge, dalla Civica Biblioteca Berio e dal Beriocafé. Il premio ha subito trovato eco a livello nazionale tanto è vero che ha conquistato importanti sponde in diverse realtà di tutto il territorio italiano (ludico e geografico) che hanno contribuito ad elevarlo di rango. L’Associazione Italiana Oware, il Club TreEmme, l’Associazione Ludica Triestina e “RiLL – Riflessi di luce lunare”, già dalla prima edizione lo hanno valorizzato con il proprio patrocinio, ma molte altre sono alla finestra. La giuria, composta da più di quaranta persone rappresentanti di tutte le discipline e, ciascuno, rappresentativo di una prospettiva originale del mondo del gioco italiano, dopo una lunga sessione di discussioni in rete ha selezionato la terna dei finalisti, focalizzata sull’anno 2005. Il primo nominato è Riccardo Albini, l’inventore del Fantacalcio, scopritore del Sudoku, organizzatore del Campionato del Mondo di quella che è stata la “mania dell’estate 2005”, ma anche del Campionato Italiano di Rompicapo e direttore di Logic Art e Sudoku Mix. In queste settimane i lettori de Il Secolo XIX hanno potuto acquistare il bel libretto con la collezione dei diagrammi utilizzati per il Campionato del Mondo di Sudoku, molte varianti lì proposte sono proprio di Riccardo Albini. La seconda personalità nominata è in realtà una coppia di presentatrici radiofoniche, si tratta di Beatrice Parisi ed Anna Cinque, conduttrici di Giocando, la trasmissione che va in onda su Radio2 della Rai, il sabato pomeriggio, che da dieci anni dà visibilità nazionale a tutte le iniziative che orbitano all’interno del mondo dei giochi. Beatrice Parisi ha anche al suo attivo un meritorio lavoro con l’associazione Agonistika, il Festival del Gioco, il Premio Gioco dell’Anno. Cura il sito www.verbalia.com dove si gioca con le parole e ha esportato nel mondo di lingua spagnola e catalana l’enigmistica italiana. Ha scritto un libro enciclopedico sul gioco per la Eri con Sergio Valzania, cura la collana “Palabras en juego” dove ha scritto un dizionario di enigmistica, ha perfino tradotto libri di autori nostrani ed è membro della giuria Best of Show di Lucca Comics & Games. Infine, Ennio Peres, il “giocologo”, autore di libri come “Matematica/Fisica, corso di Sopravvivenza”, “L’Elmo della Mente – Manuale di Magia Matematica” e di ben quattro libri di diagrammi di Sudoku scritti assieme a Riccardo Bersani. È noto ai più per le sue sfide anagrammatiche al computer e per il Cruciverba più difficile del mondo, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa. Ennio Peres cura una rubrica su TTL, scrive da anni su Linus e ha collaborato a diverse riviste quali Avvenimenti, Focus, Focus giochi e altre. È stato diverse volte al Maurizio Costanzo Show e in altre trasmissioni televisive dove, in genere, ha condotto una battaglia contro i giochi d’azzardo. Gli organizzatori di Matefitness contano di averlo a Genova presto per una qualche iniziativa di richiamo. Il vincitore della prima edizione del premio sarà noto a metà settembre e le premiazioni dell’evento si terranno a Modena, sabato 23 alle ore 18.00, in occasione di “ModCon, la convention nazionale di Giocatori e Giochi Intelligenti” (www.modcon.it). [email protected] me ad Associazione Cirs, Associazione Nuovo Ciep, Associazione Grossman – Progetto White Dove, in collaborazione con il Celivo. Intitolato a “Parsifal e il ritorno del padre”, il corso si svolgerà tra giovedì 21 settembre e martedì 31 ottobre 2006 presso la sala Carige di Via d’Annunzio 105: sette incontri condotti da psicologi e psicoterapeuti quali Arturo Sica, Piero Calbucci e Armando De Donno, e da referenti delle associazioni coinvolte. Il corso prende spunto dagli studi sulla figura del padre condotti dal noto psicologo Claudio Risé, intervenuto al convegno di Genova del maggio scorso con cui A.Ge ha iniziato a riflettere su questo tema. «Le nostre associazioni - spiega Daniela Cattivelli, di A.Ge - si impegnano a promozione delle famiglie e dell’educazione dei figli attraverso attività, consulenze, azioni di sostegno. Grazie ai suoi volontari, A.Ge gestisce in convenzione con il Comune di Genova lo Spazio Famiglia nella zona del Centro cittadino, incontra centinaia di genitori nelle scuole attraverso i corsi della ‘Scuola Genitori’, propone ad insegnanti ed educatori formazione e specializzazione su temi educativi, interviene presso le autorità competenti in merito alle problematiche familiari. In tutte queste occasioni si fa sempre più evidente il problema del ruolo del padre, in molti casi sbiadito, confuso, esautorato, rinchiuso in se stesso se non del tutto assente». Padri in coppie separate e divise, padri d’oltreoceano di giovani latinoamericani, padri genovesi uniti alla propria famiglia ma incapaci di esprimere l’autorevolezza maschile e di stabilire un contatto educativo con i propri figli che non sia solo gregario di quello materno. “Sembra quasi - annotato all’A.Ge - che si sia persa la chiave di lettura del codice paterno, rendendo difficile persino la semplice comunicazione. Il padre ci appare come privato di parola e per paradosso sembra ‘esserci’ solo facendo sentire gli effetti della propria mancanza. Osserviamo tutti i giorni le ricadute di questa assenza sui figli. E’ una caratteristica che si ritrova anche nella scuola e nelle altre agenzie educative: trovare insegnanti ed educatori maschi è sempre più difficile e al contrario i bambini e gli adolescenti ne mostrano un bisogno sempre più forte”. Il corso si propone dunque di incoraggiare il ‘discorso sul padre’ in tutti gli ambienti educativi della società, per tentare un riequilibrio fondamentale per una crescita corretta dei giovani. Gli incontri tenderanno a fornire elementi di analisi ai volontari che operano con le famiglie, specie se disagiate, e ad elaborare nuove forme di intervento a sostegno della paternità e della genitorialità. Sono previsti anche momenti di coinvolgimento dei partecipanti: l’ultimo incontro, in particolare, sarà un viaggio teatrale e letterario condotto da Mirco Bonomi, attore e coordinatore per l’Associazione Nuovo Ciep dello Spazio Famiglia Val Bisagno. Il corso è a numero chiuso, la partecipazione è gratuita. Per informazione e iscrizioni: 010.26.10.92 n Rubrica a cura di: Celivo – Centro Servizi al Volontariato Piazza Borgo Pila, 6 – 16129 Genova Tel. 010 5956815; Fax 010 5450130; Sito internet www.celivo.it; E-mail [email protected]