anno
VI
-
numero
56
-
febbraio
2008
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MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
larivista
56delcinema
FEBBRAIO 2008
Alla ricerca della felicità
Tutti i film di Louis Malle
Segni di vita
Werner Herzog e il cinema
Crossroads
Dave Liebman vs
The Whispering Chorus
Cult!
Lucio Fulci: Sette note in nero
Corti d’autore
Henri-Georges Clouzot
La voce segreta delle parole
Il grande cinema in lingua originale
“Mercoledì da leoni”
di John Milius (1970)
Arrivederci, ragazzi di Louis Malle (1987)
Il secolo dell’Avvocato
Gianni Agnelli, una vita straordinaria
Alla ricerca della felicità.
Tutti i film di Louis Malle
di Aldo Tassone
Discendente di una famiglia
di ricchi industriali del nord,
Louis Malle (classe 1932)
si afferma internazionalmente
nel 1957-58 con Ascensore per
il patibolo e Les amants, due film
di successo che hanno anticipato
di quasi due anni la Nouvelle Vague,
movimento di cui Louis, altoborghese
ribelle, non farà mai parte. «La Nouvelle
Vague sono io», avrebbe potuto dire, ma a lui le etichette e i clan
non sono mai piaciuti, e pagherà cara questa sua tenace indipendenza.
Approdato al cinema, non dalla critica ma dalla scuola empirica del
documentario (Il mondo del silenzio, 1956, Palma d’oro a Cannes), tutta la vita
Louis continuerà ad alternare con successo film di fiction e “cinema diretto”.
Irrequieto viaggiatore, curioso di tutto (“non si deve parlare solo di quello
che si conosce bene, ma di quello che si ha voglia di conoscere”, ci confidava),
a quarantacinque anni, stanco del cartesianismo parigino, Malle decise di
espatriare negli Stati Uniti; sarà l’unico tra i grandi registi francesi, dopo Renoir,
ad avere una seconda fortunata carriera americana.
Coltissimo, estremamente versatile (“politeista”, lo definisce il collaboratore
Jean-Claude Carrière), Louis ha il grande merito di non aver mai rifatto due
volte lo stesso film (qualità che ha in comune con un altro grande
documentarista e sperimentatore, Alain Resnais). Coraggiosamente, e con
successo, si è cimentato in tutti i generi: commedie borghesi (Soffio al cuore,
Milou a maggio), noir (Ascensore per il patibolo, Atlantic City), film di denuncia
politica e sociale (Lacombe Lucien, Arrivederci ragazzi, Alamo Bay), film
d’avventura (Viva Maria), film esistenziali (Vita privata, Fuoco fatuo), film letterari
(Zazie nel metrò, Le voleur, Vanya sulla 42ª strada), film di conversazione filosofica
(My Dinner with André), film “erotici” (Les amants, Pretty Baby, Il danno).
Senza trascurare i documentari: Vive le Tour, Calcutta, L’India fantasma (sette ore
memorabili), Humain trop humain (il lavoro alla catena di montaggio di una
(segue a pag. 2)
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
«Che film, dio mio! Che bellezza, che profondità, poesia, emozione... Mille volte grazie!»,
scriveva Visconti al regista il 7 novembre 1974 dopo aver visto Lacombe Lucien. Senza averne
l’aria, Louis il classico, l’inclassificabile del cinema francese, era anche un grande stilista,
e Visconti gliene rende atto in questa bellissima lettera inedita pubblicata nel nostro catalogo
fiorentino. «Riusciva a trasformare la sua eleganza innata in una vera grazia; una grazia
invisibile, come il suo stile» commenta Volker Schlöndorff, che fu suo assistente dal 1961
al 1965. Le qualità visive di questo narratore eclettico emergono prepotentemente quando
si rivede oggi la sua filmografia completa; il successo italiano della retrospettiva fiorentina
è una conferma che Malle è anche uno stilista, ed è molto strano (lamentava il suo biografo
francese Pierre Billard) che, “su questo grande regista rimasto un po’ troppo in ombra
(in Francia almeno), non si siano mai fatti degli studi approfonditi!”.
«In Italia mi sono sempre trovato a casa mia, a Venezia ho ricevuto ben cinque premi»,
ci confidava negli anni Settanta. Non meraviglia che Louis pensasse di girare il suo ultimo
film (Marlene Dietrich) proprio in Italia, a Cinecittà, con maestranze tutte italiane. Si era
trovato molto bene a Spoleto mentre girava l’ultima parte di Vita privata. Aveva un ottimo
ricordo della sua collaborazione (1961) con Ennio Flaiano su un progetto che non andò in
porto. “Che simpatica persona e che regista, monsieur Malle!”, ci confidò una volta Flaiano.
In Italia aveva sempre goduto di un’ottima stima: ricordo che Zurlini e Brusati ne parlavano
con grande stima, sottolineando la raffinata eleganza e il pudore dei suoi film. Recentemente
Bellocchio, Avati, Lizzani, i Taviani insistevano sulla “versatilità di questo grande
sperimentatore indipendente dalle mode, dotato di uno stile personalissimo”.
Louis ripagava ampiamente questa simpatia. Non mi aspettavo però che si sentisse in
qualche modo legato allo stile italiano. Rimasi molto colpito quando, nel 1974, parlando
di Lacombe Lucien, si lasciò andare a una toccante confessione che proietta una luce nuova
su di lui. «Ho sempre avuto un’enorme ammirazione per il grande cinema italiano figlio
della pittura e dell’opera lirica. In un certo senso anch’io mi sento a momenti più vicino
a questa tradizione visivo-pittorica degli italiani: gli italiani sono tutti figli di Giotto
e di Monteverdi... Ho sempre cercato ad esempio di differenziarmi da quella specie di
realismo un po’ “laido”, trasandato, che si ritrova in certe opere della Nouvelle Vague
francese; insomma i miei riferimenti estetici sono di tipo pittorico-musicale... all’italiana,
per così dire». Sapevo che aveva una profondissima conoscenza dell’arte italiana, ebbi modo
di accorgermene quando in due occasioni venne a Firenze (in Toscana aveva fatto il suo
viaggio di nozze con Candice Bergen, la sua ultima compagna) e mi toccò l’onore di
accompagnarlo nei musei: adorava in particolare i primitivi senesi, Tiziano, che considerava
il suo pittore classico preferito.
Alla ricerca della felicità.
Tutti i film di Loui Malle
(da pag. 1)
La retrospettiva dedicata a Louis Malle è un progetto del festival France Cinéma
(diretto da Aldo Tassone) ed è stata curata da Françoise Pieri.
fabbrica Citroën), God’s Country, Alla ricerca della felicità (i nuovi immigrati americani).
Questa eccezionale varietà di interessi gli attirò qualche diffidenza in patria (i francesi idolatrano
il rigore più che la versatilità) ma testimonia invece la ricchezza d’ispirazione di un narratore
classico che ha cercato tutta la vita di superarsi.
ø primo piano
12-25 febbraio
ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ.
TUTTI I FILM DI LOUIS MALLE
•Louis Malle
Crazeologie
Francia 1953, 8’, col., v.o. sott.it.
Brevissimo film di diploma all’Idhec. Un pannello
avverte: “Saggio di resa cinematografica dell’assurdo
teatrale e letterario”. Tre fratelli in una stanza.
Due fingono di giocare a poker; “Dov’è nostra
sorella?” domanda il terzo… Nella stanza accanto
c’è una ragazza che sembra dormire, ma si scopre
che è solo un manichino. “Era una gag”, annuncia
uno dei tre, e propone di ascoltare Crazeology di
Charlie Parker, allegramente fatto a pezzi, come nel
teatro dell’assurdo alla Ionesco. L’assurdo avrà
sempre un’importanza nella filmografia del regista
francese. “Malle vuole una comicità che non faccia
ridere, e una tragicità che non emozioni, proprio
come in Ionesco” (Pierre Billard).
Sc.: L. Malle; Int.: Bernard Malle, Nicolas Bataille,
Pierre Frag.
dalla ringhiera di un terrazzino pende ancora la
corda di cui si è servito per entrare nell’ufficio della
vittima predestinata. Deciso ad eliminare la prova
che potrebbe essergli fatale, Julien cerca di rientrare
nella stanza del delitto, ma proprio quando sta
salendo al piano dell’ufficio, la corrente elettrica
viene a mancare ed lui resta imprigionato all’interno
dell’ascensore... Il film è passato alla storia per
la straordinaria musica di Miles Davis, che la
improvvisò in una notte davanti alle immagini
proiettate sullo schermo.
Sc.: L. Malle, Roger Nimier, dal romanzo di
Noêl Calef; Fot.: Henri Decaë; Int.: Maurice Ronet,
Jeanne Moreau, Lino Ventura.
di assistere allo spettacolo di cabaret dello zio.
Alla fine della giornata la bambina si addormenta
e non si accorge neppure del viaggio in
metropolitana con cui fanno ritorno a casa.
Al termine del suo soggiorno, al binario della
stazione, dirà a sua madre “Sono invecchiata!”.
Sc.: L. Malle, Jean-Paul Rappeneau; Fot.: Henri
Raichi; Int.: Catherine Demongeot, Philippe Noiret,
Carla Marlier.
MAR 12, h. 21.00, MER 13, h. 16.30
Francia 1958, 88’, b/n, v.o. sott.it.
Vie privée
Francia/Italia 1962, 103’, col., v.o. sott.it.
MER 13, h. 18.50
•Louis Malle
Gli amanti
Les amants
Vive le Tour
Francia 1962, 18’, col., v.o. sott.it.
Il Tour de France come non l’abbiamo mai visto.
Al di là della folla esultante, la pubblicità, il caldo
massacrante, la sete, il doping, l’insostenibile fatica
dei corridori, emergono i veri protagonisti.
Un breve capolavoro inedito in Italia.
MER 13, h. 18.30
•Louis Malle
•Louis Malle
Zazie dans le métro
Zazie nel metro
Francia 1960, 89’, col., v.o. sott.it.
Ascenseur pour l’échafaud
Francia 1958, 88’, b/n, v.o. sott.it.
Julien Tavernier viene indotto dall’amante Florence,
moglie del suo principale, a uccidere il marito che
è anche il suo capo. L’uomo prepara minuziosamente
il delitto disponendo le cose in modo che la polizia
sia indotta a credere ad un suicidio. Tuttavia, una
volta compiuto il suo crimine, Julien si accorge che
Vita privata
•Louis Malle
MAR 12, h. 21.00, MER 13, h. 16.30
Ascensore per il patibolo
•Louis Malle
Jeanne, moglie di Henry, direttore di un giornale
di Digione, dopo otto anni di matrimonio soffre per
la freddezza del marito e si lascia corteggiare da un
campione di polo, Raoul, che un’amica d’infanzia,
Maggie, le ha presentato a Parigi. Per mettere alla
prova la nascente relazione tra sua moglie e Raoul,
Henry invita Raoul e Maggie nella loro casa di
Digione. Nel frattempo Jeanne, che sta tornando
a casa in auto da Parigi, è coinvolta in un incidente
grazie al quale conosce un giovane studioso di
archeologia, a cui chiede un passaggio. Anche lui
viene invitato a cena e a fermarsi per la notte nella
villa di Henry e Jeanne insieme agli altri invitati.
Esasperata dal contegno di suo marito e di Raoul,
Jeanne diventa l’amante dell’archeologo, col quale
partirà la mattina seguente. “La storia minuziosa
di un colpo di fulmine, il bruciante contatto di due
epidermidi… un film fresco, naturale, sincero”
(François Truffaut).
Sc.: L. Malle, Louise de Vilmorin, dal romanzo
di Dominique Vivant; Fot.: Henri Decaë; Int.:
Jeanne Moreau, Alain Cuny, Jean-Marc Bory.
Zazie, un’impertinente bambina di dieci anni,
trascorre due giorni a Parigi a casa dello zio
Gabriel, mentre la madre corre dal suo amante.
Zazie, abituata a vivere in provincia, sogna di
andare in metrò e così fugge all’alba ma resta delusa
quando trova i cancelli chiusi per sciopero.
L’incontro con vari personaggi stravaganti scatena
le sue argute osservazioni sulla vita e sul mondo che
la circonda, con una particolare punta di saggezza
verso l’assurdità degli adulti. Tornata sotto il
controllo di Gabriel, Zazie visita Parigi prima
MER 13, h. 20.30, GIO 14, h. 18.30
2
Jill è una giovane e bella ragazza di Ginevra
che passa il suo tempo tra la danza classica e i
numerosi flirt. Un giorno parte per Parigi per
fare la modella e trova subito fortuna nel mondo
del cinema per i suoi film audaci e la vita
scandalosa. Quando, un giorno, una cameriera
le grida in faccia il suo disprezzo, Jill si rende
conto della solitudine e dell’incomprensione
a cui l’ha condotta la sua vita d’artista. Allora,
in preda a una crisi depressiva, si ostina a non
uscire di casa neppure per adempiere i suoi
obblighi contrattuali. Quando sembra essersi
rimessa, ritrova Fabio, un regista suo amico,
di cui è innamorata. Ne diviene l’amante
e lo segue a Spoleto, dove l’uomo sta allestendo
uno spettacolo. Non tardano le prime
incomprensioni perché Fabio si dedica più
al suo spettacolo che a lei. La sera della prima,
Jill sale sui tetti del palazzo per assistere allo
spettacolo ma viene accecata dai flash di un
giornalista e perde l’equilibrio.
Sc.: L. Malle, Jean-Paul Rappeneau, Jean Ferry,
ispirata a Private Life di Noël Coward;
Fot.: Henri Decaë; Int.: Brigitte Bardot,
Marcello Mastroianni, Dirk Sanders.
MER 13, h. 22.15, GIO 14, h. 16.30
•Louis Malle
Fuoco fatuo
Le feu follet
Francia/Italia 1963, 108’, b/n, v.o. sott.it.
Gli ultimi due giorni di vita di Alain, un uomo
intossicato dall’alcol e stanco della propria inutile
esistenza. Gli incontri che ha con alcuni amici gli
danno l’esatta sensazione dell’assoluta estraneità
esistente tra lui e il prossimo. Dopo essere fuggito
esasperato dall’amico Doubourg, che gli consiglia
di trovare una qualsiasi sistemazione, Alain incontra
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
Jeanne: un incontro doloroso che gli conferma la
sua impotenza di vivere e dal quale ha la percezione
precisa della fine imminente. Neanche l’incontro
con Solange, una donna bella e generosa, riesce
a placare la sua angoscia. Chiuso nella sua stanza,
Alain tira fuori una pistola e compie infine il gesto
risolutore. “Mi uccido perché i nostri rapporti
non erano giusti… Lascerò su di voi una macchia
indelebile”, lascia scritto su un biglietto.
Le musiche sono Erik Satie. “L’idea del suicidio
ossessiona molte più persone di quanto si creda,
un mio amico si era ucciso in circostanze analoghe;
il film affronta il problema del suicidio dal punto
di vista esistenziale” (L. Malle).
di una banda di ladri, George apprende tutti i
segreti del mestiere e in breve tempo diventa uno
specialista dello scasso. Raggiunto da Carlotta, che
ha abbandonato il padre per venire a vivere con lui,
George riesce a introdursi al fianco della fanciulla nei
più eleganti circoli mondani, dove non gli è difficile
captare utili informazioni per i suoi colpi. Alla morte
del padre di Carlotta, George, scoprendo che il
vecchio ha diseredato la fanciulla e ha destinato a
scopi benefici le sue sostanze, falsifica il testamento
in modo da entrare in possesso di tutta l’eredità.
Ormai ricchi, i due giovani potrebbero condurre
un’esistenza tranquilla, ma George è insoddisfatto:
il furto è diventato per lui una ragione di vita.
atteggiamenti ambigui; Laurent legge di nascosto
Camus e romanzi sconvenienti, pensa al suicidio
e affronta i suoi problemi di adolescente con la
guida dei due spregiudicati fratelli, i quali lo
inducono a fare la sua prima esperienza con una
prostituta. Colpito da una lieve affezione cardiaca,
il soffio al cuore, Laurent va per qualche tempo
insieme con la madre in una località termale dove
si accorge che la donna ha un amante: Jacques.
Superato il turbamento per questa scoperta,
Laurent diventa il confidente della donna ed è
disposto persino alla complicità pur di conservare
inalterato quell’affetto che in entrambi ha toccato
punte di morbosità. Quando Jacques abbandona
Carla, il ragazzo si preoccupa di consolarla e,
la sera del 14 luglio, dopo ore di ebbrezza festosa,
consuma un rapporto incestuoso con lei.
Sc.: L. Malle; Fot.: Ricardo Aronovitch;
Int.: Lea Massari, Benoit Ferreux, Daniel Gélin.
SAB 16, h. 20.15, DOM 17, h. 16.00
•Louis Malle
Umano, troppo umano
Humain, trop humain
Francia 1972, 75’, col., v.o. sott.it.
Il ciclo della merce, dalla catena di montaggio
al prodotto finito, serve a rappresentare il mondo
della fabbrica in contrapposizione al mondo
borghese. Gli schiavi dell’industria, resi ebeti dalla
ripetizione di gesti, e gli schiavi del consumismo,
destinati a sentirsi sempre inappagati. Il tutto senza
commento, le immagini dovrebbero parlare da sole.
Sc.: L. Malle; Fot.: Étienne Becker, L. Malle.
SAB 16, h. 22.30, DOM 17, h. 18.10
•Louis Malle
Sc.: L. Malle, dal romanzo di Pierre Drieu;
Fot.: Ghislain Cloquet; Int.: Maurice Ronet,
Jeanne Moreau, Lena Skerla.
Sc.: L. Malle, Jean-Claude Carrière; Fot.: Henri
Decaë; Int.: Jean-Paul Belmondo, Geneviève Bujold,
Roger Crouzet.
GIO 14, h. 20.30, LUN 18. h. 16.00
SAB 16, h. 16.00, DOM 17, h. 20.15
•Louis Malle
•Louis Malle
Viva Maria!
Calcutta
Que viva Maria
Cognome e nome:
Lacombe Lucien
Lacombe Lucien
Francia 1974, 138’, col., v.o. sott.it.
Francia 1969, 105’, v.o. sott.it.
Francia/Italia 1965, 120’, col., v.o. sott.it.
Figlia di un terrorista irlandese, Maria Fitzgerald
O’Malley, rimasta sola e senza risorse a San
Miguel, un paesino dell’America Centrale, capita
fra alcuni artisti ambulanti nel momento in cui
Maria, la “soubrette” del gruppo, piange la
compagna di lavoro, suicida per amore. La ragazza
irlandese ne prende il posto e, senza volerlo,
procura fama e successo al duetto. La vita
avventurosa e girovaga piace all’irlandese,
che ha modo di sfogare la propria esuberanza
sentimentale tra i tanti corteggiatori che trova
a ogni tappa. Finché un giorno, coinvolti nella
sollevazione di un gruppo di rurali guidati da
Flores, tutti i membri della carovana vengono
condotti alla presenza del malvagio e potente
Don Rodriguez. Salvatesi a stento e liberati
compagni e peones, le due Marie guidano il
popolo alla riscossa, non senza correre dei rischi.
Restituita la libertà alla cittadina di San Miguel, le
due Marie varcheranno l’Atlantico per continuare
a Parigi la loro carriera di cantanti e ballerine.
Sc.: L. Malle, Jean-Claude Carrière; Fot.:
Henri Decaë; Int.: Jeanne Moreau, Brigitte Bardot,
George Hamilton.
Lucien Lacombe, diciassettenne di campagna,
si rivolge al maestro per entrare nella Resistenza
ma non viene accettato. Mentre fa ritorno alla
cittadina dove lavora presso un ospizio, è vittima
di un incidente e finisce nell’albergo dove
soggiornano il comando della Gestapo e diversi
collaborazionisti. Accolto con affetto dal
corridore ciclista Aubert, dopo aver
abbondantemente bevuto, denuncia il maestro
che viene arrestato e torturato. Immesso nella
polizia, Lucien prende parte alle azioni di
repressione, pur essendone praticamente
incosciente. Presentato da Jean-Bernard de
Voisins al sarto parigino Albert Horn, un ebreo
che si nasconde grazie alla ricattatoria protezione
del nobile poliziotto, fa la conoscenza di France
e se ne innamora. Horn, schiacciato dagli
avvenimenti e perplesso per l’amore di Lucien
verso sua figlia, si presenta alla Gestapo e viene
deportato. Il ragazzo, dopo aver ucciso il nazista
che si presenta per arrestare France e sua nonna,
fugge con i due verso la Spagna. Sui Pirenei verrà
preso, arrestato e fucilato.
Sc.: L. Malle, Patrick Modiano; Fot.: Tonino Delli
Colli; Int.: Pierre Blaise, Jean Bousquet,
Renè Bouloc.
Calcutta, capitale del Bengala, sviluppatasi sotto la
dominazione britannica attorno a un forte militare,
è, nel 1970, una metropoli di tre milioni di abitanti,
destinati ad arrivare negli anni successivi a venti
milioni, soprattutto se continuerà l’incessante flusso
di immigrati. Incapace di fornire lavoro e cibo
sufficienti per tutti, la città è un immenso formicaio
in cui, a fronte di una privilegiata minoranza
borghese, erede degli usi e costumi dei dominatori,
in condizioni di estrema indigenza, gli “altri”
convivono con la miseria, le bidonvilles, i ricoveri
per gli affamati, i ghetti per i lebbrosi, ma anche
con i loro riti.
SAB 16, h. 18.10, DOM 17, h. 22.30
•Louis Malle
Soffio al cuore
Le souffle au coeur
Francia 1971, col., 118’, v.o. sott.it.
Luna nera
Black Moon
Francia/Germania 1975, 100’, col., v.o. sott.it.
La giovane Lily, alla guida della sua automobile
di notte, prima investe e uccide un tasso che
stazionava sul bordo della strada, poi assiste alla
fucilazione di alcune soldatesse e si imbatte in un
pastore impiccato alla cima di un albero. Alla fine
giunge in un castello situato in mezzo al bosco.
Vi trova una strana vecchia che parla con un topo e,
via radio, con uno sconosciuto; un gatto che suona
il pianoforte; un ragazzo muto intento a potare
alberi che sanguinano, e sua sorella, dal cui seno
si nutre la vecchia; un liocorno parlante e bambini
che giocano con un grosso maiale e margherite
che piangono se calpestate. Fra i due fratelli scoppia
una violenta lite, Lily suona il piano in una stanza
piena di bambini, un’aquila penetra nel castello
e il muto la decapita; la vecchia scompare;
Lily offre il suo seno al liocorno. “Da guardare
irrazionalmente come un mito, abbandonandosi
all’istinto” (Jean-Claude Carrière).
Sc.: L. Malle. Fot.: Sven Nykvist. Int.: Cathryn
Harrison, Thérèse Giehse, Joe Dallesandro.
MAR 19, h. 20.30, MER 20, h. 16.30
•Louis Malle
Place de la République
Francia 1974, 94’, v.o. sott.it.
Parigi 1974. Nella storica Place de la République,
Malle in persona filma e interpella a caso dei passanti
originali, che sembrano uscire da un racconto di
Queneau. Un film live spinto all’estremo.
MAR 19, h. 22.30, MER 20, h. 18.30
•Louis Malle
Pretty Baby
Usa 1978, 115’, col., v.o. sott.it.
Violet è la dodicenne figlia della prostituta Hattie,
che lavora nella casa di tolleranza di Nell,
situata nel malfamato quartiere di Storyville,
a New Orleans. La piccola, abituata a vagare nello
squallido ambiente, non possiede una coscienza
morale e tende a imitare gli atteggiamenti
della madre e delle sue colleghe. Un giorno
assiste alla nascita di un fratellino. In seguito
nota la presenza, sempre più insistita, del bizzarro
Bellocq, un fotografo che ama ritrarre le prostitute
e che dalle stesse viene soprannominato ‘papà’.
Violet nota anche la predilezione di Bellocq
per Hattie e comincia a esserne gelosa.
Senza apparenti traumi, la bambina accetta l’asta
nella quale si gioca la sua verginità. Quando sua
madre si sposa con un cliente e parte, Violet
continua sulla strada squallida intrapresa fino
a che, per reazione, non si installa nella casa
del fotografo che, poi, finisce per abbandonare.
Ma siamo nel 1917, anno in cui le case di
tolleranza vengono chiuse.
Sc.: Polly Platt; Fot.: Sven Nykvist; Int.: Brooke
Shields, Keith Carradine, Susan Sarandon.
GIO 21, h. 16.00, VEN 22, h. 20.20
•Louis Malle
La mia cena con André
My Dinner with André
Usa 1981, 110’, col., v.o. sott.it.
MAR 19, h. 16.30, MER 20, h. 20.30
•Louis Malle
Close Up
GIO 14, h. 22.30, LUN 17, h. 18.00
•Louis Malle
Il ladro di Parigi
Le voleur
Francia 1967, 120’, col.
Parigi, verso la fine del 1800. Per vendicarsi del
suo tutore che lo ha derubato del patrimonio e gli
ha rifiutato la mano della figlia Carlotta, il giovane
George compie il primo furto della sua vita.
La perfetta riuscita del colpo e la facilità con la
quale è entrato in possesso di una forte somma,
inducono il giovane a compiere altre imprese
ladresche. Conosciuto un falso abate che è a capo
•Louis Malle
Il quindicenne Laurent Chevalier, terzogenito di
un agiato ginecologo e dell’italiana Carla, frequenta
una scuola cattolica dove non mancano preti dagli
3
Francia 1976, col., 26’, v.o.
Girato a Los Angeles nel lontano 1976, questo
breve film, inedito in Italia, è una singolare
confessione intima di Dominique Sanda, attrice
preziosa e segreta rivelata da Bresson e cara a
Bertolucci. “Indossavo sempre delle maschere
diverse prima di incontrare Bresson che mi ha
rimesso al posto giusto”. “Bernardo sa che non
sono un’estroversa, sente che in me c’è una
specie di follia latente... Sono fatta per la notte”.
All’accusa di essere molto orgogliosa, Dominique
replica: “Pensi che cercare l’assoluto, il sublime,
sia orgoglio?”. Le musiche sono di Erik Satie.
Wallace Shawn e André Gregory cenano insieme
in un ristorante e si raccontano le loro esperienze
personali e professionali. Gregory, che fa il regista
teatrale a New York, è il più loquace dei due.
Shawn ascolta le sue storie con grande interesse
ma poi lo mette in difficoltà con domande sempre
più incalzanti.
Sc.: Andre Gregory, Wallace Shawn; Fot.: Jeri
Sopanen; Int.: A. Gregory, W. Shawn, Roy Butler.
MAR 19, h. 18.50, MER 20, h. 22.50
GIO 21, h. 18.10, VEN 22, h. 22.30
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
•Louis Malle
Atlantic City, USA
Atlantic City
Usa/Francia, 1980, 104’, col.
palese ostilità, soprattutto per ragioni economiche.
Il film getta luce su queste tristi vicende,
raccontando la storia di Dihn, onesto, allegro
e cocciuto Vietnamita, il violento Shang, un
americano padrone a sua volta di un magnifico
battello da pesca e Glory, amante di Shang e
proprietaria del magazzino del pesce ed emporio
di Alamo Bay.
Sc.: Alice Arlen; Fot.: Curtis Clark;
Int.: Ho Ngueyenì, Ed Harris, Amy Madigan.
stringe amicizia con uno di loro, Jean Bonnet.
Tra Julien e Jean nasce pian piano una profonda
amicizia: il primo insegna all’altro trucchi nei
giochi e lo inserisce a pieno titolo nel gruppo
dei compagni; il secondo, più dotato ed intelligente,
gli mostra come sia facile suonare il piano e gli
presta degli interessanti libri. Julien capisce che
il suo amico Jean non è cattolico come lui, bensì
ebreo, e si rende conto di cosa vuol dire essere
ebreo e dei pericoli che corrono tutti coloro
che lo proteggono. Un giorno arriva una denuncia
anonima alla Gestapo che, irrompendo nel collegio,
cattura i tre ragazzi ebrei tenuti nascosti.
Per Julien è un tragico risveglio che lo porterà
tragicamente a comprendere quello che sta
accadendo intorno a loro.
GIO 21. h. 22.30, LUN 25, h. 16.30
•Louis Malle
…E la ricerca della felicità
And the Pursuit of Happiness
Dave e Chrissie, giovani idealisti in attesa di un
figlio, si appropriano di una partita di droga e
fuggono ad Atlantic City. I due fuggitivi sperano
di trovare alloggio presso Sally, moglie separata di
Dave e sorella di Chrissie, e intendono garantirsi
una vita serena con la vendita della merce rubata.
Sally, però, decisa a divenire croupier nel casinò
dove lavora come cameriera, dà rifugio solo alla
sorella incinta e non all’ex marito. Dave, invece,
trova accoglienza presso Lou, anziano dirimpettaio
di Sally. Questi è un bandito mancato che riesce
a piazzare la droga senza, tuttavia, impedire che i
due killer inviati sulle tracce di Dave lo uccidano.
Quando i due assassini aggrediscono anche Sally,
allora Lou trova il coraggio di ucciderli e di fuggire
con Sally, che però ha scoperto che i soldi di cui
dispone Lou sono quelli della droga di suo marito.
Quindi lo deruba per andare in Francia.
Sc.: John Guare. Fot.: Richard Ciupka;
Int.: Burt Lancaster, Susan Sarandon, Michel Piccoli.
Usa 1986, 84’, col., v.o. sott.it.
Un documentario sulle esperienze vissute da alcuni
sudamericani, africani e asiatici immigrati negli
Stati Uniti nel corso degli anni Ottanta. Tra loro
anche il poeta Derek Walcott e il nicaraguense
Generale Samoza.
SAB 23, h. 18.00, DOM 24, h. 20.30
•Louis Malle
Il danno
Damage
VEN 22, h. 16.30, LUN 25, h. 22.15
Gran Bretagna 1992, 115’, col.
Stephen Fleming, un cinquantenne conservatore
inglese, sottosegretario nel governo di Sua Maestà,
ha una quieta e gradevole moglie, un figlio giornalista
e una splendida casa. Il giorno in cui conosce
Anna Barton, la giovane fidanzata del figlio, è
immediatamente attratto da lei: è un delirio e una follia
poiché gli incontri amorosi con la donna si ripeteranno.
Sc.: David Hare, dal romanzo di Josephine Hart;
Fot.: Peter Biziou; Int.: Jeremy Irons,
Juliette Binoche, Miranda Richardson.
•Louis Malle
God’s Country
Usa 1986, 95’, col., v.o. sott.it.
SAB 23, h. 20.20, DOM 24, h. 16.00
•Louis Malle
Vanya sulla 42esima strada
Sc.: L. Malle. Fot.: Renato Berta. Int.: Gaspard
Manesse, Raphael Fejto, Francine Racette.
GIO 21, h. 20.30, LUN 25, h. 18.30
SAB 23, h. 16.00, DOM 24, h. 22.30
•Louis Malle
•Louis Malle
Alamo Bay
Milou a maggio
Milou en mai
Usa 1984, 103’, col.
Francia 1989, col., 108’, v.o. sott.it.
Il documentario-ritratto di Malle su una piccola
comunità agricola del Minnesota. Con sguardo mai
derisorio né sentimentale, il regista trova nei
semplici abitanti di Glencoe una complessa e vitale
dimostrazione del duraturo spirito pionieristico
e del Sogno Americano prima di tornare anni dopo
a testimoniare l’avanzata del reaganismo.
VEN 22, h. 18.10, LUN 25, h. 20.30
Nell’aprile del 1975, finite le ostilità nel Vietnam,
circa mezzo milione di Vietnamiti, già alleati degli
Americani, si trasferirono negli Stati Uniti.
Centomila di essi invasero le coste del Texas, alla
ricerca di una vita finalmente pacifica e operosa.
Lavoratori tenaci, portatori di una solida cultura,
destinati a scontrarsi con diffidenze, rancori e una
campagna, si affretta a convocare gli altri eredi.
Arrivano dunque suo fratello Georges con
l’attraente moglie inglese; Camille, figlia di Milou
stesso, con tre irrequieti bambini, nonché Claire,
recante al seguito una giovanissima danzatrice cui
è morbosamente legata. E con gli arrivi comincia la
lotta degli eredi, prontissimi a dividersi, vendendo
tutto, le spoglie di Madame Vieuzac, mentre
Camille, tanto per non perdere tempo, arraffa uno
dei più begli anelli della nonna. “A questo
fantastico-satirico apologo campestre sull’Utopia
del Maggio, che comincia come La regola del gioco
e finisce come L’angelo sterminatore, non si può non
voler bene” (T. Kezich).
Sc.: L. Malle, Jean-Claude Carriere;
Fot.: Renato Berta; Int.: Michel Piccoli, Miou-Miou,
Dominique Blanc.
•Louis Malle
Arrivederci, ragazzi
Mentre la radio trasmette incessantemente notiziari
da una Parigi in rivolta (è il maggio turbolento del
‘68), nel sud-ovest della Francia muore di infarto la
ultraottantenne signora Vieuzac, proprietaria di una
bella villa con bosco e vigneti. Il figlio Milou, un
sessantenne che da sempre vive là e che adora la
Au revoir, les enfants
Francia 1987, 104’, col., v.o. sott.it.
Nei pressi di Fontainebleau, inverno 1944.
Nel collegio tenuto da religiosi, arrivano tre nuovi
ragazzi in incognito. Il dodicenne Julien Quentin
Usa 1994, 119’, col.
Il professor Sieriebryakov, un mediocre accademico,
è ospite nella sua casa di campagna, un tempo
proprietà della sua prima moglie, per scrivere, senza
disturbo, un saggio sulla cultura russa. Sono ospiti con
lui la sua seconda moglie Elena e il dottor Astrov,
medico di casa, incaricato dagli attuali proprietari della
tenuta di attendere alla salute dell’illustre professore,
il quale si rivela inconcludente e lagnoso, mettendo
a dura prova la pazienza della consorte. Intorno
a Sieriebryakov s’intrecciano segrete passioni e si
consumano drammi nascosti, che neppure sfiorano
la sua presuntuosa sufficienza. Sonya, infatti, è
innamorata del medico, e lo confida a Elena, ma Elena
deve deluderla perché il dottor Astov le è invece
indifferente. Infatuato di Elena è lo zio Vanya, che
non è affatto ricambiato, mentre le attenzioni di cui
il dottor Astrov non fa mistero, la turbano e mettono
in crisi il suo matrimonio. L’indifferenza di Elena
esaspera lo zio Vanya al punto da fargli commettere
un gesto inconsulto: afferrata una pistola, fa partire un
paio di colpi, senza tuttavia colpire nessuno, mentre le
invettive di lui seminano lo sgomento fra i presenti.
Sc.: David Mamet, liberamente tratta da Zio Vania
di Anton âechov; Fot.: Declan Quinn; Int.: L. Malle,
Julianne Moore, Andre Gregory.
SAB 23, h. 22.30, DOM 24, h. 18.10
Fotogrammi
Francesco Rosi in mostra a Berlino
In occasione dell’Orso d’oro alla carriera, che il 58° Festival di Berlino consegnerà a
Francesco Rosi giovedì 14 febbraio, il Museo Nazionale del Cinema e l’Istituto Italiano
di Cultura organizzano una mostra fotografica dedicata al regista napoletano. Curata da
Lorenzo Codelli, la mostra ripercorre in sintesi la carriera di Rosi, a partire dal vasto archivio
personale di Rosi che il Museo Nazionale del Cinema ha acquisito di recente e che è
attualmente in corso di inventariazione. La galleria AB Project (Torstrasse 96, Berlin, a pochi
passi da Potsdamer Platz, dove si svolge il festival) ospiterà la mostra dall’8 al 23 febbraio.
Oltre la visione: il Museo da toccare, il cinema da ascoltare
Continuano le proiezioni con servizio di audio-descrizione inserite nella programmazione della
multisala Massimo. Nell’ambito della retrospettiva dedicata a Louis Malle, lunedì 25 febbraio
alle ore 18.30 in sala 3 sarà proiettato Atlantic City (Usa 1980, 104’) con audio-descrizione
per ipovedenti e non vedenti. Prenotazioni cuffie per l’audio-descrizione entro lunedì 18 febbraio.
Info: Pieranna Pinna, tel 011.8138531, fax 011.8138530, [email protected]
Costi: gratuito per non vedenti e ipovedenti, ridotto per gli accompagnatori (euro 3,50).
Incontriamoci al Museo
Ritratti al Museo Tutti i sabati, dalle 16.00 alle 19.00, nell’Aula del Tempio del Museo
Nazionale del Cinema, è possibile posare per un ritratto realizzato con una delle tecniche
tipiche dell’archeologia del cinema: l’anamorfosi, lo zootropio, la stereoscopia o la
cronofotografia. Insieme al ritratto nella versione prescelta, verrà consegnata una scheda
di approfondimento con indicazioni utili per riprodurre a casa i dispositivi del Museo.
La partecipazione è libera per i visitatori muniti di biglietto d’ingresso al Museo, senza prenotazione.
4
Visite Guidate Week-End Tutti i sabati e le domeniche alle 16.00. Visita guidata senza
prenotazione: a partire dalla storia degli spettacoli ottici e dalla nascita del cinema, la visita
introduce alle diverse fasi di realizzazione del film attraverso i protagonisti e i capolavori
della settima arte. Costo a persona: euro 3,00 + biglietto di ingresso ridotto.
Visite guidate con interprete Lis Proseguono le visite al Museo con interprete della lingua
dei segni italiana. Il prossimo appuntamento è venerdì 1 febbraio alle 18.00.
Info: tel. 011 8138.517, [email protected]. Prenotazione obbligatoria:
[email protected]. Costo a persona: euro 3,00 + ingresso gratuito.
Per informazioni: Museo Nazionale del Cinema – Biglietteria te. 011 8138560/561,
[email protected]
Corsi di cinema A.I.A.C.E.
Riprendono a febbraio i corsi di cinema organizzati da A.I.A.C.E. Torino e rivolti alla
cittadinanza. Il programma prevede: Introduzione alla visione cinematografica (5 incontri
settimanali di 2 ore ciascuno tenuti da Umberto Mosca, a partire da martedì 19 febbraio, ore
19-21); Ingmar Bergman. L’anima del cinema (5 incontri settimanali di 2 ore ciascuno
tenuti da Massimo Quaglia, a partire da mercoledì 20 febbraio, ore 21-23); Germania, anno
uno. Rinascita e vitalità del cinema tedesco contemporaneo (5 incontri settimanali di 2
ore ciascuno tenuti da Michele Marangi, a partire da lunedì 18 febbraio, ore 21-23);
Libretto rosso. Immagini della Rivoluzione Culturale (5 incontri settimanali di 2 ore
ciascuno tenuti da Dario Tomasi, a partire da lunedì 18 febbraio, ore 19-21); Gian Maria
Volontè. Icona del “cinema contro” anni Settanta (5 incontri settimanali di 2 ore
ciascuno tenuti da Umberto Mosca, a partire da giovedì 14 febbraio, ore 21-23).
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
larivista
delcinema
Segni di vita. Werner Herzog e il cinema
di Werner Herzog *
L’idea di alcuni miei film nasce proprio da un paesaggio, come i mulini a vento di Segni di vita:
era chiaro che sarebbero stati il centro di tutta la storia. Per altri registi, come Ingmar Bergman,
spesso è il volto di una donna a muovere tutto, le sue storie iniziano a svilupparsi intorno a un
volto. Nei miei film spesso l’origine profonda è il paesaggio. Non so perché, ma so leggere i
paesaggi molto bene, e mi piacciono le persone che sanno interpretare la natura, come il nonno
archeologo, che ci trovava sempre qualcosa. Nel mezzo di un vasto campo di ulivi si metteva a
scavare e trovava un antico reperto romano, non so come facesse, lo ammiravo molto per questo.
Quando viaggio a piedi sono molto bravo a decifrare i paesaggi, devo stare a una certa altitudine,
su una montagna per esempio, e da lì riesco a comprendere come è fatta, capisco se, scendendo, la
discesa sarà impossibile, e poi so trovare la strada giusta. Anche nello sport mi piacciono i giocatori
che sanno leggere la partita, che, pur stando nel mezzo del gioco, sanno che cosa aspettarsi.
Nel calcio accade spesso con i difensori, il migliore di tutti era Baresi. Non lo si vedeva mai molto
durante la partita, ma lui stava sempre giocando. Quando aveva contro quattro avversari in un
attacco a sorpresa, e lui era solo, riusciva a togliere loro la palla perché era in gradi di prevedere
quel che avrebbero fatto. Mi piacciono molto i giocatori che sanno valutare bene lo spazio. Ecco
perché Baresi è stato il mio eroe per tanto tempo. C’erano giocatori più veloci o più tecnicamente
preparati di lui, e nonostante ciò lui era sempre indispensabile, non si poteva lasciarlo in panchina.
Quando l’Italia perse i Mondiali contro il Brasile ai rigori, Baresi sbagliò il gol e Baggio tirò troppo
alto. Tutti parlarono dell’errore di Baggio, ma anche Baresi sbagliò. Per tornare al nostro discorso,
posso dire che non mi perdo mai e quando mi perdo sono momenti davvero destabilizzanti per me.
* la dichiarazione di Werner Herzog è tratta dalla conversazione con il regista tedesco riportata
integralmente nel volume Segni di vita. Werner Herzog e il cinema di Grazia Paganelli
(ed. Il Castoro) che il Museo Nazionale del Cinema ha pubblicato in occasione della manifestazione.
Segni di vita. Werner Herzog e il cinema, a cura di Alberto Barbera, Stefano Boni e Grazia
Paganelli, è un progetto del Museo Nazionale del Cinema realizzato in partnership con Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, Teatro Regio Torino, Scuola Holden, Ripley’s Film, con il sostegno di German
Films Service + Marketing, Goethe Institut-Turin e con la collaborazione di Werner Herzog Film.
La manifestazione, che ha avuto inizio il 16 gennaio, prosegue al Cinema Massimo fino al 10 febbraio.
La mostra multimediale, a cura di Alberto Barbera e Grazia Paganelli, realizzata con la Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, che la ospita, si conclude anch’essa il 10 febbraio.
ø i protagonisti
2-10 febbraio
Rimasta incolume, la ragazza si avventurò a piedi tra le mille insidie della giungla e riuscì a portarsi in salvo.
Il film ripercorre quel drammatico viaggio.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Peter Zeitlinger; Int.: Juliane Köpcke, Moisés Rengito Chavez, Juan Limber Ribera Soto.
SEGNI DI VITA.
WERNER HERZOG E IL CINEMA
SAB 2, h. 18.15, LUN 4, h. 20.30
•Werner Herzog
Rescue Dawn
•Werner Herzog
Usa 2006, 126’, col., v.o. sott.it.
Huie’s Sermon
Germania 1980, 43’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Le pratiche religiose di una comunità nera nel quartiere di Brooklyn a New York. Il predicatore Huie canta
e incita i fedeli che gremiscono la sala a partecipare con entusiasmo. La predica è singolare e il fervore
cresce via via che aumenta il ritmo delle parole.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Thomas Mauch.
SAB 2, h. 16.30, LUN 4, h. 21.45
•Werner Herzog
God’s Angry Man
Germania 1980, 46’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Il film ruota attorno alla figura del dottor Gene Scott, uno dei predicatori televisivi più famosi della
California, protagonista di uno show in cui, con il suo temperamento forte e aggressivo, parla della beatudine
e spinge gli ascoltatori a versare somme di denaro sul conto corrente della sua chiesa. Alle immagini dello
show si alternano una serie di dialoghi con il predicatore che parla di sé e della sua vita privata.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Thomas Mauch.
SAB 2, h. 17.15, LUN 4, h. 22.30
•Werner Herzog
Wings of Hope
Germania 1999, 65’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Werner Herzog Film
Il film segue la vicenda di Dieter Dengler, che lo stesso Herzog aveva ricostruito nel documentario Little
Dieter Needs to Fly. Il film ricostruisce la vicenda di Dieter, soldato di origine tedesca che, per esaudire il suo
sogno di volare ed essere pilota, si trasferisce negli Stati Uniti e si arruola. Viene così mandato in missione
in Vietnam poco prima che scoppi la guerra, ma quando già è aspra la guerriglia antiamericana. Precipitato
con il suo aereo, è fatto prigioniero insieme ad altri americani. Quando finalmente riesce a fuggire, però, si
trova a dover affrontare una avventura ancora più pericolosa: sopravvivere alle asprezze della giungla e alla
disperata violenza dei suoi nemici.
Sc.: W. Herzog, dal suo film Little Dieter Needs to Fly; Fot.: Peter Zeitlinger; Int.: Christian Bale, Steve
Zahn, Jeremy Davies.
Realizzato per la serie televisiva tedesca Voyages to Hell, il film racconta la storia di Julianes Köpcke, unica
sopravvissuta all’incidente aereo in cui un volo della compagna peruviana precipitò nel mezzo della foresta.
SAB 2, h. 20.15, LUN 4, h. 16.15
5
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
•Werner Herzog
•Werner Herzog
Little Dieter Needs to Fly
Cobra Verde
Germania/Francia/GranBretagna 1997, 80’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Realizzato per la serie televisiva tedesca Voyages to Hell, il film ripercorre la straordinaria e drammatica
avventura di Dieter Dengler, pilota tedesco arruolato nell’aviazione statunitense, che durante una missione
in Laos precipitò con il suo aereo, fu catturato e tenuto prigioniero con altri americani. Riuscito a fuggire,
dovette affrontare un estenuante fuga attraverso la giungla prima di essere condotto in salvo allo stremo
delle sue forze.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Peter Zeitlinger, Les Blank.
Germania 1987, 111’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
larivista
delcinema
SAB 2, h. 22.30, LUN 4, h. 18.30
•Werner Herzog
Ten Thousand Years Older
Germania 2001, 10’, col., v.o. sott.it.
Copia cortesemente concessa da Ripley’s Film
Nel 1981 una tribù nomade ancora sconosciuta, che ha abitato fino a quel momento nelle più remote
regioni della foresta pluviale brasiliana, entra improvvisamente in contatto con il mondo “civilizzato”.
Un evento che ha causato per loro un salto in avanti di diecimila anni, portandoli quasi all’estinzione. Molti
di loro, infatti, sono morti a causa di semplici malattie come il raffreddore, contro le quali non avevano
ancora sviluppato gli anticorpi. I figli dei sopravvissuti ora preferiscono parlare portoghese e si vergognano
delle loro stesse origini. Il film fa parte del lungometraggio collettivo Ten Minutes Older: the Trumpet.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Vicente Rios.
DOM 3, h. 16.30, VEN 8, h. 22.15
•Werner Herzog
Dove sognano le formiche verdi
Wo die grünen Ameisen träumen
Germania/Australia 1984, 100’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Kinowelt
Francisco Manoel da Silva è un contadino del Sertão brasiliano messo in crisi dalla siccità. Dopo aver ucciso
il padrone della miniera in cui lavora, perché non paga i suoi uomini, si aggira vestito da bandito ed è
temuto da tutti. Un giorno riesce a bloccare la fuga di uno schiavo di Don Octavio Coutinho che lo ingaggia
subito come supervisore dei lavori nella sua sterminata piantagione. Quando, però, Don Octavio scopre
che Francisco ha messo incinta le sue tre figlie, lo spedisce in Africa a prendere gli schiavi che servono nei
campi. Sbarcato nel continente nero, dapprima Francisco riesce ad ottenere dal re un enorme numero
di schiavi, successivamente, però, viene condannato a morte. Liberato dal fratello del re, che chiede il suo
aiuto per organizzare la rivolta contro il sovrano, Francisco sembra avere di nuovo in pugno la situazione,
fino a quando il nuovo re, che lo aveva nominato vicerè, gli manda un ultimo carico di storpi, mentre in
Brasile si vota per istituire il divieto di schiavitù.
Sc.: W. Herzog, dal romanzo di Bruce Chatwin. Fot.: Victor Ruzicka; Int.: Klaus Kinski, King Ampaw, José Lewgoy.
MER 6, h. 16.00, GIO 7, h. 20.15, SAB 9, h. 16.30
•Werner Herzog
La ballata del piccolo soldato
Ballade vom kleinen Soldaten
Germania 1984, 46’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Nel territorio abitato dagli aborigeni, la Ayers Mining Company sta effettuando ricerche di uranio.
Gli aborigeni, però, si oppongono perché le continue esplosioni rischiano di distruggere il luogo che
loro considerano sacro da sempre, il luogo in cui le formiche verdi sognano l’origine del mondo. Se verrà
distrutto, anche l’uomo finirà per non avere futuro. La società tenta più volte di giungere ad un accordo,
arrivano a regalare loro anche un aereo, ma ogni tentativo fallisce perché gli aborigeni non possono cedere
a compromessi. Si giunge al processo, nel quale domina la Ayers Mining Company che può, così, riprendere
le sue esplosioni. L’unico a non accettare più la situazione è il giovane geologo che ha capito la disperazione
di quegli uomini fieri. Abbandonato il suo posto presso la società, si allontana a piedi verso il deserto.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein; Int.: Bruce Spence, Wandjuk Marika, Roy Marika.
DOM 3, h. 16.45, VEN 8, h. 22.30, SAB 9, h. 18.30
•Werner Herzog
Il diamante bianco
The White Diamond
Germania 2004, 88’, col., v.o. sott.it.
L’ingegnere aeronautico Graham Dorrington si imbarca in un viaggio verso le gigantesche cascate del
Kaieteur nel cuore della Guyana, con la speranza che la sua creatura gonfiata a elio riesca a sorvolare le cime
degli alberi. Ma la sua impresa non è priva di rischi: dodici anni prima, una spedizione simile aveva tentato
di sorvolare lo straordinario habitat della foresta pluviale, culminando nella tragedia della morte di Dieter
Plage, amico di Dorrington. Tra i protagonisti della spedizione c’è Werner Herzog, che parte con il nuovo
prototipo di dirigibile per esplorare il mondo perduto della foresta pluviale incontaminata, uno dei territori
meno esplorati del pianeta, filmando e raccontando questa storia eccezionale in uno straordinario
documentario-verità
Sc.: W. Herzog; Fot.: Henning Brümmer, Klaus Scheurich; Int.: Craham Dorrington, Mark Anthony Yhap,
Anthony Melville.
Il film è stato commissionato dal Süddeutscher Rundfunk di Stoccarda. Nel febbraio del 1984 Herzog
raggiunge in Nicaragua il giornalista francese Denis Reichle per approfondire la situazione di vita e di lotta
della tribù dei Misquitos che vive sul lato destro del Rio Coco, in quel tempo impegnata in una sanguinosa
lotta contro i sandinisti. L’attenzione di Herzog e di Reichle è concentrata soprattutto sui bambini soldato,
addestrati alla guerra fin dall’età di 9 anni e impiegati come veri e propri militari in battaglia.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jorge Vignati.
DOM 3, h. 18.30, VEN 8, h. 20.30
•Werner Herzog
MER 6, h. 18.00, GIO 7, h. 23.50
Grizzly Man
•Werner Herzog
Usa 2005, 103’, col., v.o. sott.it.
Herzog esplora la vita e la morte dell’ambientalista Timothy Treadwell, grande appassionato di orsi grizzly,
che ha trascorso, completamente disarmato, ben tredici estati tra gli orsi nel Katmai National Park and
Reserve in Alaska, filmando le sue avventure in un ambiente crudele e selvaggio. Nell’ottobre del 2003
i suoi resti e quelli della sua fidanzata Amie Huguenard, furono scoperti nelle vicinanze della loro tenda,
divorati da un esemplare adulto. È la prima volta che un orso ha attaccato l’uomo in un parco. Nel film
non solo si si cerca di penetrare nei misteri della natura selvaggia, ma anche ne misteri dell’animo umano.
Herzog compone il suo film usando i filmati di Treadwell accanto a interviste da lui stesso realizzate.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Peter Zeitlinger.
Echi da un regno oscuro
Echos aus einem düsteren Reich
Germania 1991, 60’ + 60’, col., v.o. sott.it.
Copie provenienti da Werner Herzog Film
Documentazione di una serie di incontri realizzati da Werner Herzog nel corso della Viennale del 1991.
Alle lezioni condotte da Herzog prendono parte registi, scrittori, artisti.
Germania 1990, 91’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Il giornalista sudafricano Michael Goldsmith ci guida attraverso varie testimonianze alla scoperta della figura
del dittatore Jean-Bédel Bokassa, dittatore della Repubblica Centro Africana dal 1 gennaio 1966 al 20
settembre 1979. Avendo seguito per il suo giornale l’incoronazione di Bokassa, Goldsmith venne considerato
una spia e incarcerato per la sfortunata circostanza che il telex in cui aveva trasmesso il suo reportage risultò
incomprensibile e venne ritenuto un messaggio cifrato. Ritornato nei luoghi della sua prigionia, Goldsmith
rievoca la violenza del regime attraverso il potere evocativo dei luoghi visitati (le ville del dittatore, il suo
giardino zoologico, le prigioni) e le parole di alcuni intervistati (l’ultima moglie Augustine Assemat, le
amanti, gli innumerevoli figli, David Dacko, presidente della Repubblica Centro Africana prima e dopo
Bokassa, gli avvocati difensori). A queste immagini si alternano materiali di repertorio in cui sono mostrate
scene del processo in cui Bokassa venne condannato all’ergastolo per i crimini commessi, foto dei torturati,
la sfarzosa cerimonia dell’incoronazione in cui si proclamò imperatore.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein; Int.: Michael Goldsmith, François Gilbault, Augustine Assemat.
DOM 3, h. 22.15, MAR 5, h. 18.15 (terza parte) - MER 6, h. 23.20, GIO 7, h. 18.50 (quarta parte)
MER 6, h.18.50, GIO 7, h. 22.10
DOM 3, h. 20.30, MAR 5, h. 16.30
•Werner Herzog
Film Lesson n. 3 e 4
6
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
•Werner Herzog
larivista
delcinema
anche in paese si scatena una sorta di follia collettiva, mentre Hias continua a predire morte e distruzione.
Una sera la vetreria va a fuoco, ad averla bruciata è lo stesso padrone che viene rinchiuso nella cella di Hias,
colpevole di aver predetto il futuro. Nel finale Hias è di nuovo tra i monti.
Sc.: Herbert Achternbusch, W. Herzog, da un racconto di H. Achternbusch; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein;
Int.: Josef Bierbichler, Stefan Güttler, Clemens Scheitz.
Invincibile
Invincible
Gran Bretagna/Germania 2001, 133’, col., v.o. sott.it.
Copia cortesemente concessa da Ripley’s Film
DOM 10, h. 16.30
•Werner Herzog
La ballata di Stroszek
Stroszek
Germania 1977, 115’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Zishe è un giovane fabbro ebreo polacco di grande sensibilità d’animo e di eccezionale forza fisica che,
scoperto da un impresario, si fa convincere ad andare nella Berlino nazista per impersonare l’uomo più forte
del mondo. Indossando un buffo costume da barbaro, mette in scena ogni sera il suo spetttacolo nella “casa
dell’occulto” del celebre ipnotista danese Hanussen. Pieno di dubbi su quale sia il ruolo che Dio ha riservato
per lui nel mondo, Zishe prova a ribellarsi a Hanussen, che appoggia palesemente Hitler anche nel suo
intento antisemita.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Peter Zeitlinger; Int.: Tim Roth, Jouko Ahola, Anna Gourari.
Bruno Stroszek, cantastorie ambulante che si esibisce nei cortili delle case di Berlino, esce per l’ennesima
volta di prigione. Tornato nel suo appartamento, ritrova tutte le sue cose, la fisarmonica, il pianoforte
e il corvo parlante, tenute in ordine dall’amico e vicino di casa Scheitz. Una sera Bruno incontra in un bar
la prostituta Eva e, per sottrarla alla violenza dei suoi protettori, decide di ospitarla a casa sua. I protettori
della ragazza, però, non si rassegnano e picchiano i due senza riserva. L’unica loro possibilità è la fuga.
Accettano, così, la proposta di Scheitz di andare negli Stati Uniti, dove il vecchio ha un nipote che può
procurare loro un lavoro. Dopo una parentesi di apparente tranquillità, però, arrivano i guai: Eva torna a
prostituirsi per pagare le rate delle molte spese, e poi fugge in Canada. La loro casa viene venduta all’asta
e Bruno e Scheitz compiono una grottesca rapina nel negozio di un barbiere. Scheitz viene arrestato subito,
mentre Bruno prosegue la sua fuga disperata.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Thomas Mauch; Int.: Bruno S., Eva Mattes, Clemens Scheitz.
MER 6, h. 20.30, GIO 7, h. 16.00
•Werner Herzog
Demoni e Cristiani del nuovo Mondo
Christ and Demons in New Spain
Germania 1999, 35’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Werner Herzog Film
Un film sulla conquista dell’America Latina da parte della Chiesa Cattolica. Attraverso l’analisi delle varie
forme di culto, il film traccia una linea coerente mettendo in rilievo quelle che sono le conseguenze
di questo colonialismo religioso nella vita della gente di questa parte del mondo.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jorge Vignati.
DOM 10, h. 18.15
•Werner Herzog
MER 6, h. 22.45, GIO 7, h. 18.15
Woyzeck
•Werner Herzog
Germania 1979, 82’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Wodaabe
Germania 1989, 52’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Werner Herzog Film
Tornato in terra d’Africa, Herzog realizza un documentario sul popolo dei Wodaabe, una tribù nomade che
vive nel Sahel, a sud del Sahara. Discriminati dai popoli vicini, i Wodaabe si considerano gli esseri umani più
belli del mondo, spesso coinvolti in straordinari rituali in cui gli uomini, truccati e vestiti con sfarzo, danzano
e cantano per piacere alle donne che li sceglieranno durante la festa in cui si celebra la bellezza e l’amore.
Ma i Wodaabe hanno dovuto lasciare il Sahel a causa della terribile siccità che ha investito la regione nel 1984
e gli uomini più belli del mondo hanno trovato rifugio in un’immensa baraccopoli al confine con l’Algeria,
dove si sentono come imprigionati e da dove, tuttavia, credono di non riuscire più a muoversi.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein.
VEN 8, h. 16.30, SAB 9, h. 20.30
•Werner Herzog
Rintocchi dal profondo
Glocken aus der Tiefe
Germania 1993, 60’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Nel febbraio del 1993 Herzog è in Siberia per indagare la spiritualtà del popolo russo. In un film diviso
in capitoli, il regista ci mostra le forme diverse di sciamanesimo, credenze popolari e superstizioni,
ascoltiamo le parole di un predicatore dell’energia cosmica, un guaritore con acque sacralizzate, assistiamo
alle cerimonie religiose all’interno delle chiese e alle prediche di un giovane che dice di essere il nuovo
Gesù. Infine, un personaggio poetico e senza tempo, fa risuonare le “sue” campane come fossero uno
strumento. Si racconta anche della leggenda della città di Kither, sistematicamente e demolita dai Tartari
e dagli Unni: i suoi abitanti invocarono Dio per proteggerli e questi inviò un arcangelo che spostò la città in
fondo a un lago, dove la gente ha trovato finalmente la pace, cantando inni e suonando le campane della
cattedrale. Il film fa parte di una serie di sei film diretti da Jean-Luc Godard, Lina Wertmüller, Peter
Bogdanovich, Nobuhiko Ohbayashi e Ken Russell.
Sc.: W. Herzog; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein.
In una cittadina tedesca, verso la metà dell’Ottocento, vive il soldato Franz Woyzeck, uomo buono e
ingenuo, povero e dotato di una sensibilità profonda, legato alla servetta Maria dalla quale ha avuto un figlio.
Per mantenere i due, cerca di incrementare la modestissima paga da soldato semplice facendo il barbiere per
il capitano e per altri, e prestandosi agli esperimenti di un medico che lo costringe a nutrirsi solo di piselli
per dimostrare l’animalità dell’essere umano. Deriso dai compagni, Woyzeck si confida unicamente con
l’amico Andres che, tuttavia, non può offrirgli validi appoggi. Quando scopre che Maria lo tradisce con il
tamburomaggiore, cade in grandissima depressione. Affidati tutti i suoi pochi averi ad Andres, compra un
vecchio coltelloda un rigattiere, porta con sé Maria sulle rive dello stagno e la uccide.
Sc.: W. Herzog, dal dramma di Georg Büchner; Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein; Int.: Klaus Kinski, Eva Mattes,
Wolfgang Reichmann.
VEN 8, h. 17.30, SAB 9, h. 21.30
•Werner Herzog
Pilgrimage
Germania 2001, 18’, col., no dial.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Il film rientra in una serie voluta dalla BBC dal titolo “Sound and Film”. Herzog, lavorando fianco a fianco
con il musicista John Tavener, realizza un film sulla religione e sulla preghiera.
Sc.: W. Herzog: Fot.: Jorge Pacheco.
DOM 10, h. 20.30
VEN 8, h. 18.30, SAB 9, h. 22.30
Germania 1974, 110’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Kaspar Hauser vive legato in una specie di prigione senza poter vedere né parlare con nessuno. Trascorre
il tempo con poveri giochi di legno, mangiando e dormendo. Un giorno uno sconosciuto lo trascina fuori
e gli insegna a camminare e a parlare e poi lo abbandona su una piazza con una lettera in mano destinata
alle autorità, perché si prendano cura del trovatello. Dopo un primo momento di confusione, Kaspar viene
accolto nella casa del dottor Daumer, che gli insegna a leggere e a scrivere, gli impartisce lezioni di musica,
di logica, di morale, dialoga a lungo con lui sorpreso dalle straordinarie capacità di Kaspar. Per due volte,
però, Kaspar è aggredito da un uomo misterioso che, al secondo tentativo riesce a ucciderlo.
Sc.: W. Herzog: Fot.: Jörg Schmidt-Reitwein; Int.: Bruno S., Walter Ladengast, Brigitte Mira.
•Werner Herzog
L’enigma di Kaspar Hauser
Jeder für sich und Gott gegen alle
•Werner Herzog
Cuore di vetro
Herz Aus Glas
Germania 1976, 93’, col., v.o. sott.it.
Copia ristampata dal Museo Nazionale del Cinema
Nel periodo di passaggio da un’era antica a una moderna, il profeta Hias, che vede nel futuro le immagini
della prossima fine del mondo, predice agli abitanti di un paese della foresta bavarese l’incendio della
vetreria che dà prosperità a tutti. Nella fabbrica, però, il lavoro è stato fermato perché Mühlbeck, l’inventore
della formula del vetro rubino, è morto portando con sé il suo segreto. Il padrone della fabbrica è disperato
e, convinto che il segreto del vetro rubino sia il sangue umano, uccide la serva Ludmilla. Nel frattempo
DOM 10, h. 22.00
7
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
ø crossroads
15 febbraio
Dave Liebman vs The Whispering Chorus
Dopo lo straordinario successo delle sonorizzazioni
di La Signorina Else (realizzata dai Marlene Kuntz) e di Il fuoco
(ad opera dei Giardini di Mirò) – che presto vedranno la luce in
Dvd in una nuova collana di RaroVideo - il Museo Nazionale
del Cinema propone un nuovo, affascinante progetto, legato questa
volta al jazz e al cinema americano. Dave Liebman, uno dei più
grandi sassofonisti degli ultimi quarant’anni, improvviserà dal vivo
insieme ad alcuni fra i maggiori jazzisti italiani - Furio di Castri
(contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria) e Stefano Maccagno
(pianoforte) – sulle immagini di The Whispering Chorus di
Cecil B. DeMille. Il film, restaurato dalla George Eastman House
di Rochester (NY), è uno dei più importanti lungometraggi
americani degli anni Dieci, un noir psicologico, ai limiti del
morboso, che assume progressivamente i toni del melodramma.
Dave Liebman, nato a Brooklyn nel 1946, ha iniziato a suonare
alla fine degli anni Sessanta con Pete La Roca, Chick Corea,
Dave Holland e Steve Swallow, unendosi poi al gruppo di Elvin
Jones. Nel 1972 venne assunto da Miles Davis, col quale registrò i
mitici album On the Corner, Big Fun, Dark Magus e Get Up With It.
Nel 1977 andò in tour con Chick Corea e successivamente formò
il David Liebman Quintet con, fra gli altri, John Scofield e Kenny
Kirkland. Nel 1981 formò i Quest, coi quali incise sette album
fino al 1991. L’attuale band di Liebman è composta da Vic Juris
alla chitarra, Tony Marino al basso e Marko Marcinko alla batteria.
L’evento avrà luogo venerdì 15 febbraio alle ore 21.00
presso la Sala Uno del Cinema Massimo.
Ingresso intero euro 5,00; ridotto (studenti e tessere Aiace) euro 2,50.
ø cult!
5 febbraio
LUCIO FULCI: SETTE NOTE IN NERO
Una sera dedicata al maestro Lucio Fulci con uno dei suoi film
più importanti, che mescola sapientemente l’horror con gli
elementi classici del giallo psicologico e che, negli anni
Settanta, divenne subito un film di culto per gli appassionati.
Fulci, reduce da film memorabili come Una lucertola con la pelle
di donna, Sei donne per l’assassino, Non si sevizia un paperino
e Reazione a catena, sconfina in atmosfere rarefatte e pregne di
tensione, con una storia preziosa per la precisione dei dettagli
e per un finale avvincente e ben congegnato. Dopo questo film
Fulci approderà all’horror-fantascientifico popolato di zombi,
fantasmi e gatti neri, firmando film come Paura nella città dei
morti viventi, L’aldilà, Quella villa accanto al cimitero.
Prevendita presso la cassa del Cinema Massimo a partire da venerdì
1 febbraio.
Info: tel. 011/81.38.520 (lun-ven, h. 9.00-13.00 / 14.00-18.00),
[email protected].
www.museocinema.it, www.davidliebman.com
•Cecil B. DeMille
The Whispering Chorus
Usa 1918, 81’, b/n
Copia restaurata e conservata dalla George Eastman House
John Trimble, un modesto impiegato, desidera per la sua famiglia condizioni
di vita più agiate. Per questo sottrae del denaro al suo datore di lavoro,
ma viene scoperto. Al fine di evitare l’arresto, fa perdere le proprie tracce
e finisce per vivere come un barbone. Un giorno il fiume restituisce
il cadavere di uno sconosciuto. John ne assume l’identità trovata sui
documenti e fa in modo che la polizia lo consideri morto. Gli anni passano.
Sua moglie si risposa con un uomo facoltoso, che è in corsa per diventare
governatore. Per uno scherzo del destino, John viene accusato dell’assassinio
dell’uomo cui ha rubato l’identità. Durante il processo, John incontra
sua madre e le racconta la verità. La donna lo implora di non dire nulla
al giudice poiché la sua ex-moglie è incinta del suo nuovo marito,
che nel frattempo è stato eletto. L’uomo si lascia così condannare a morte.
Sc.: Jeanie MacPherson, dal romanzo di Perley Poore Sheehan;
Fot.: Alvin Wyckoff; Int.: Raymond Hatton, Kathlyn Williams, Edythe Chapman.
VEN 15, h. 21.00 – Sala Uno
del Ducci. Fatte delle ricerche, Virginia scopre il cadavere di Agnese
Bignardi, uccisa nel 1972 e murata. La polizia incrimina Francesco,
già amante della ragazza scomparsa, e lo arresta. Virginia, indagando
proprio a partire dalla visione avuta, con l’aiuto della cognata Gloria,
dell’amico parapsicologo Luca Fattori e della segretaria di questi,
Paola, indirizza i sospetti su Emilio Rospini, a sua volta amante di
Agnese, che sta attraversando un periodo di difficoltà. I nuovi elementi
permettono a Virginia di fare scarcerare Francesco, ma tutto si volge a
suo danno: il fattaccio sognato, infatti, non era quello già avvenuto ma
quello futuro di cui lei sarebbe stata la vittima e il marito il carnefice.
ø cinema e teatro
12 febbraio
UN ANNO CON 13 LUNE
In occasione dello spettacolo Un anno con 13 lune, programmato
alla Cavallerizza Reale da martedì 13 febbraio a domenica
2 marzo nell’ambito della stagione del Progetto Rettilario,
il Cinema Massimo propone martedì 12 febbraio, alle ore
18.00 (ingr. euro 2,50) il film diretto da Rainer Werner
Fassbinder cui lo spettacolo è direttamente ispirato. Dopo il
film è previsto l’incontro con il regista dello spettacolo Virginio
Liberti, l’attore protagonista Michele Di Mauro e con il
traduttore italiano del testo di Fassbinder Roberto Menin.
•Lucio Fulci
Sette note in nero
Italia 1977, 95’, col.
Virginia, da soli tre mesi sposata al toscano Francesco Ducci, sin da
piccola aveva dimostrato doti istintive di chiaroveggenza percependo
il suicidio della mamma a Dover mentre lei si trovava in collegio a
Firenze. Ora, mentre ritorna dall’aeroporto dove ha accompagnato
il marito in viaggio di lavoro verso Londra, intravede con molti
particolari un delitto che sarebbe accaduto nella villa di campagna
ø in breve
Sc.: Roberto Gianviti, Dardano Sacchetti, L. Fulci; Fot.: Sergio Salvati;
Int.: Jennifer O’Neill, Gabriele Ferzetti, Gianni Garko.
MAR 5, h. 20.30/22.15 – ingresso euro 3,50
27 febbraio
Corti d’autore.
Seconda serata: Henri-Georges Clouzot
di Gianni Volpi
1955. Clouzot è da tempo amico di Picasso e gli propone di fare un film con lui. Le mystère
Picasso fu girato in quell’estate ‘55 negli studi della Victorine di Nizza. A Clouzot interessa
mostrare Pablo Picasso al lavoro, non spiegare l’artista. Il mistero che il film indaga quasi in chiave
di suspense è quello della creazione, non della biografia. Picasso appare in poche immagini, sempre
a torso nudo, forte nonostante i 72 anni, il volto scavato come il bianco e nero che lo ritrae. Ciò
che ci viene perlopiù mostrato, a schermo pieno, in trasparenza (grazie a particolari colori,
inventati da un grafico americano, ugualmente definiti sul retro e sul verso di un foglio), è la
nascita di un quadro, a strati e distruzioni successive. L’arte nel suo farsi, nel suo mutare.
Presentato al festival di Cannes 1956, fa sensazione, ottiene il premio speciale della Giuria. André
Bazin gli dedica un saggio memorabile (lo si può leggere nella raccolta di Che cos’è il cinema?,
Garzanti). Lo definisce un film bergsoniano, per le sue intuizioni sulla durata come parte integrante
dell’opera del pittore e per l’uso del tempo nel montaggio cinematografico. Tra cinema e pittura, il
film instaura una dialettica che è spesso sfida. Come nella grande sequenza del quadro “a tempo”.
Nello chassis della cinepresa di Claude Renoir non è rimasta molta pellicola, Picasso fa un quadro
prima che la pellicola finisca. Picasso contro la cinepresa, cioè contro il cinema e l’amico Clouzot.
1948-49. Clouzot è appena uscito dallo scandalo di Il corvo, che ha girato nella Francia
occupata del ‘43. Quello che Clouzot dà, è un ritratto al vetriolo di una provincia francese
percorsa dai demoni del sospetto e della delazione. Quasi un documento della cancrena
morale della vecchia Francia, in cui noi vediamo riflessa l’atmosfera di Vichy. Fu invece,
dopo la Liberazione, accusato di spirito di asservimento, e Clouzot fu interdetto per sei mesi
dal lavoro.
Il clima è in fondo lo stesso in Il ritorno di Jean, un mediometraggio di 26 minuti che sarà
inserito nel film a episodi Retour à la vie. Una pensione familiare, all’ora di cena. Piatti
miseri, tessera annonaria, piccoli borghesi rancorosi, un medico, infime tresche. C’è tutta la
debolezza morale della Francia profonda. È un mondo che infastidisce Jean, un reduce,
tornato dal lager sciancato e, dice, impotente a vivere. La guerra è appena finita. Per le strade
si spara ancora, si dà la caccia ai tedeschi in fuga. Jean ne trova uno in camera sua, ferito,
terrorizzato. Scopre che è stato un torturatore. Lo sottrae ai gendarmi. Lo interroga, vuole
capire i meccanismi per cui si arriva a praticare giorno dopo giorno, la tortura come un
qualsiasi lavoro d’ufficio. Il tedesco parla di routine del dolore nelle cui spire si sprofonda.
Jean si rifiuta a un’idea di patria che organizza l’orrore, che annulla la persona. Poi fa al
tedesco un’iniezione di morfina e lo consegna, agonizzante, alla polizia. Tanti temi di
Clouzot sono in campo, senza idealismi. Jean è Louis Jouvet in uno dei suoi grandi ruoli,
doloroso nei suoi pensieri neri come nel suo incedere claudicante. Con Le retour de Jean,
ancora una volta, Clouzot lavora a scardinare l’aspetto ipocrita della realtà. Sino ad
approdare a un’affascinante e allora insolita riflessione sulla banalità del male. Un piccolo
capolavoro, riscoperto in questi anni.
Il Centro Nazionale del Cortometraggio, promosso da Aiace Nazionale e Museo Nazionale del Cinema,
presenta Corti d’autore. Ogni mese al cinema Massimo viene programmata una serata nell’ambito
della quale vengono riproposti cortometraggi firmati dai maggiori cineasti di ieri e di oggi.
L’ appuntamento con i due film di Clouzot avrà luogo presso la sala Tre del Cinema Massimo
mercoledì 27 febbraio alle ore 20.30 (ingresso euro 2,50). I film saranno introdotti e commentati da
Gianni Volpi.
8
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
Garibaldi al cinema. Immagini del Risorgimento
Al fine di accrescere fra i cittadini
lo spirito di appartenenza comune
all’Italia e all’Europa, la Prefettura
di Torino ha istituito il Comitato
provinciale per la valorizzazione della
cultura della Repubblica nel contesto
dell’Unità Europea, il quale, attraverso
il coinvolgimento dell’Assessorato alla
Cultura della Città di Torino e delle
principali istituzioni culturali presenti
sul territorio, ha allo studio numerose
iniziative che si svilupperanno nel
corso del 2008. Una di queste,
Garibaldi al cinema. Immagini del Risorgimento,
nell’ambito delle celebrazioni per il Bicentenario della nascita
di Giuseppe Garibaldi, è frutto della collaborazione con il
Museo Nazionale del Cinema, che ha costruito – grazie al
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
- un percorso di film classici, noti e meno noti, ma tutti
recentemente restaurati o ristampati.
Nel corso della serata inaugurale, che prevede la proiezione
di due rari esempi di cinema muto, verranno presentati inoltre
i tre cortometraggi di Lamberto Lambertini Gianicolo 1849,
Calatafimi 1986 e Caprera 2007. L’anteprima torinese dei lavori
di Lambertini è stata organizzata grazie alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, all’AGI – Agenzia Giornalistica Italia
e al Comitato Italia 150.
ma improvvisamente è colpito mortalmente. Il piccolo eroe invoca il nome
di Garibaldi, si trascina presso di lui, ne bacia la spada e muore tra le
braccia del padre. L’edizione restaurata del film è stata recentemente
pubblicata nel cofanetto Da La presa di Roma a Il piccolo garibaldino.
Risorgimento, Massoneria e Istituzioni: l’immagine della Nazione nel cinema
muto (1905-1909), a cura di Mario Musumeci e Sergio Toffetti, Gangemi
Editore, Roma 2007.
MAR 26, h. 21.00 – ingresso libero
•Alberto Degli Abbati
I Mille
Italia 1912, 50’, b/n
Copia restaurata dalla Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione
con il Museo Nazionale del Cinema e la Cineteca D.W. Griffith
Accompagnamento dal vivo al pianoforte del Maestro Stefano
Maccagno
Uno tra i primi film su Giuseppe Garibaldi, in cui la figura dell’eroe
dei due mondi è già pervasa dall’alone mitico che lo accompagnerà nel
corso del tempo. La storia dei Mille viene trattata nel film alternando i
fatti d’arme, riprodotti con fedeltà storica e accurata messa in scena,
alla storia d’amore contrastato che coinvolge Corrado, ricco
possidente, e la pastorella Rosalia. Il padre di Corrado è contrario
all’unione dei due, che hanno anche un figlio, mentre la povera
ragazza deve subire le insistenti insidie del capitano borbonico Altieri.
Sullo sfondo la grande attesa per l’arrivo di Garibaldi in Sicilia.
Fot.: Giovanni Vitrotti; Int.: Mary Cléo Tarlarini, Vitale De Stefano,
Oreste Grandi.
MAR 26, h. 21.15 – ingresso libero
•Alessandro Blasetti
GARIBALDI AL CINEMA. IMMAGINI DEL RISORGIMENTO
Il piccolo garibaldino
Italia 1909, 14’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Accompagnamento dal vivo al pianoforte del Maestro Stefano
Maccagno
Siamo all’epoca di Garibaldi, quando i petti infiammati da vivo amore
patrio accorrono volenterosi in difesa del paese. Anselmo, padre di un
giovinetto dodicenne, accorre anch’esso tra le file garibaldine; e il piccolo
Augusto, infiammato dallo stesso desiderio, fugge di nascosto da casa
e raggiunge il padre arruolato nella gloriosa schiera dei mille. Suona il
segnale della battaglia, il piccolo Augusto si slancia tra i suoi commilitoni,
Camicie rosse
Italia/Francia 1952, 99’, b/n
Copia conservata da Centro Sperimentale
di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Divenuta impossibile la difesa di Roma, Garibaldi dichiara di voler
continuare la lotta per la libertà repubblicana e l’unità d’Italia.
Seguito da 4000 uomini, inizia la marcia attraverso l’Appennino
col proposito di giungere a Venezia assediata, che ancora resiste.
Ma Borbonici e Austriaci danno la caccia ai volontari e nelle loro
stesse file c’è un traditore, Frattini, che lavora per disgregare quel
piccolo esercito di valorosi. Molti uomini infatti disertano. Anche il
fedelissimo Dueno cede alle suggestioni di Frattini ma, quando avrà
capito le sue vere intenzioni, farà giustizia sommaria. Anita, che
Garibaldi ha lasciato a Roma perché aspetta un bambino, raggiunge
il condottiero ed il suo comportamento coraggioso e fiero è di
esempio ai volontari, che la donna riesce a tenere uniti. San Marino
offrirà un asilo ai legionari superstiti; ma le condizioni di resa proposte
dagli austriaci sono tanto pesanti che Garibaldi preferisce sciogliere la
legione e partire di notte per Venezia con Anita e alcuni uomini fidati.
Molti garibaldini sono passati per le armi. Anita muore. Garibaldi
e Dueno riescono a fuggire, aiutati dai contadini.
Sc.: Enzo Biagi, Renzo Renzi, Mario Serandrei, Sandro Bolchi; Fot.:
Leonida Barboni, Mario Parapetti, Marco Scarpelli; Int.: Raf Vallone,
Anna Magnani, Serge Reggiani.
MER 27, h. 18.00
•Luchino Visconti
Il Gattopardo
A seguire saranno proiettati i cortometraggi Gianicolo 1849 (20’),
Calatafimi 1986 (20’), Caprera 2007 (20’) di Lamberto Lambertini.
ø storie del cinema 26-28 febbraio
•Goffredo Alessandrini
1860 – I Mille di Garibaldi
Italia 1934, 81’, b/n
Copia conservata da Centro Sperimentale
di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Gli irredentisti siciliani, i “picciotti”, si sono ritirati sugli aspri monti
dell’isola, in attesa dell’arrivo del liberatore Garibaldi, dato per
imminente. L’attesa si fa drammatica poiché i soldati borbonici, forti
della loro superiorità numerica e d’armamento, non danno requie agli
insorti. Un loro emissario riesce a raggiungere il continente per
sollecitare la progettata spedizione: ma non pochi né lievi sono gli
ostacoli che si oppongono all’iniziativa di Garibaldi. Sembra, per un
momento, che essa debba essere accantonata, e ciò segnerebbe la fine
degli animosi ribelli isolani. Ma il generale rompe finalmente ogni
indugio e con i suoi Mille si imbarca a Quarto. Lo sbarco a Marsala e
la vittoriosa, rapida avanzata del corpo di volontari, conclude il film.
Sc.: A. Blasetti, Emilio Cecchi, Gino Mazzucchi; Fot.: Anchise Brizzi,
Giulio De Luca; Int.: Maria Denis, Gianfranco Giachetti, Andrea Checchi.
MER 27, h. 16.30
Italia 1963, 205’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia - Cineteca Nazionale
1860, Garibaldi con le sue camicie rosse invadeva la Sicilia. Nonostante
lo sconvolgimento politico l’aristocratico Don Fabrizio, Principe di
Salina, compie egualmente con la sua famiglia il viaggio annuale verso la
residenza di campagna di Donnafugata. Qui il Principe viene a sapere da
Padre Pirrone che Concetta, sua figlia, ama Tancredi il nipote prediletto
di Don Fabrizio. Ma le speranze di Concetta sfioriscono rapidamente
quando appare la figlia del Sindaco, Angelica Sedara. Don Fabrizio si
rende conto che questo connubio tra la nuova borghesia e la declinante
aristocrazia è uno dei mutamenti che deve essere accettato. Questa
intesa verrà consacrata durante un grandioso ballo al termine del quale
il principe si allontana meditando, sul significato dei nuovi eventi che
richiamano la sua attenzione ad un sofferto bilancio della propria vita.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L. Visconti, Massimo
Franciosa, Pasquale Festa Campanile; Fot.: Giuseppe Rotunno;
Int.: Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon.
GIO 28, h. 20.30 – ingr. euro 3,50
Prima della proiezione incontro con il direttore della fotografia
Giuseppe Rotunno
Nuvole in paradiso. Viaggio nella storia del cinema finlandese
La comparsa sulla scena – ormai venticinque anni fa – del regista
Aki Kaurismäki ha improvvisamente costretto gli addetti ai lavori
di tutto il mondo ad interessarsi di una cinematografia, quella
finlandese, che solo episodicamente in passato era riuscita a
varcare i confini nazionali. Ad onor del vero, però, in questo
quarto di secolo non molto è stato fatto e i classici di questo
paese restano in larga misura sconosciuti. Per fare un po’ di luce,
Peter von Bagh (direttore del ‘mitico’ Midnight Sun Film
Festival e, da alcuni anni, responsabile artistico del Festival
Cinema Ritrovato di Bologna) e Guy Borlée (Cineteca del
Comune di Bologna) hanno compilato un programma di undici
film – tutti provenienti dalla cineteca di Helsinki – che vuole dare
conto di un panorama vitalissimo e sempre sorprendente. Si
comincia lunedì 18 febbraio alle ore 20.30 con Ombre in
paradiso, ‘classico’ di Kaurismäki uscito in Italia soltanto in dvd, e
si proseguirà nel corso dei mesi di marzo e aprile con un viaggio
a ritroso di straordinario interesse.
Nuvole in paradiso. Viaggio nella storia del cinema finlandese, a
cura di Guy Borlée e Peter von Bagh, in collaborazione con Merja
Makela e Sanna Maria Martin, è una manifestazione promossa dalla
Cineteca del Comune di Bologna e dalla Mostra Internazionale del
Cinema Libero in collaborazione con Sisuseura - Associazione
finlandese dell’Emilia Romagna, Suomen Elokuva-Arkisto - Finnish
Film Archive, Museo Nazionale del Cinema, CSC - Cineteca
Nazionale, Fondazione Cineteca Italiana. Con il patrocinio di SuomiSeura (Associazione finlandesi all’estero), del Centro Finlandese di
Promozione del Turismo e dell’Ambasciata Finlandese a Roma.
In memoria di un grande uomo, Markku Peltola
Si ringrazia per la preziosa collaborazione Merja Makela, Sanna
Maria Martin (Sisuseura / Associazione finlandese dell’Emilia
Romagna), Nicoletta Elmi, Luisa Ceretto, Andrea Morini (Cinema
Lumière), Paola Cristalli, Valeria Dalle Donne, Alessandro
Cavazza, Rossana Mordini, Lucia Principe (Cineteca di Bologna),
Satu Laaksonen, Mirkka Maikola (Suomen elokuva-arkisto /
Finnish Film Archive), Sickan Park (Ambasciata Finlandese a
Roma), Hanna Kjellberg (Otava), Stefano Boni, Grazia Paganelli
(Museo Nazionale del Cinema), Sergio Toffetti e Laura Argento
(CSC - Cineteca Nazionale), Matteo Pavesi e Enrico Nosei
(Fondazione Cineteca Italiana).
Per le traduzioni: Carlotta Cristiani, Giulia Cigni, Daniela
Mandriota, Maria Pertosa, Serena Agnoletto, Margherita
Romagnoli, Melissa Garavini, Emanuela Ronchini, Dante Di
Domenico, Raija Auvinen, Marjo Paakkola.
In occasione della retrospettiva, la Cineteca del Comune di Bologna
pubblica per la prima volta in lingua italiana e in versione aggiornata la
monografia di Peter von Bagh Nuvole in paradiso, un’appassionante
storia del cinema finlandese dagli anni del muto ai giorni nostri.
ø percorsi 18 e 28 febbraio
NUVOLE IN PARADISO.
VIAGGIO NELLA STORIA DEL CINEMA FINLANDESE
•Aki Kaurismäki
Ombre in paradiso
Varjoja paratiisissa
Finlandia 1986, 71’, col., v.o. sott.it.
Nikander è un conducente di camion della nettezza urbana. La sua vita
scorre monotona e anche a lui sembra che non ci sia la minima
possibilità di una scossa o di un cambiamento. Un giorno, però, conosce
per caso una cassiera di un supermercato, Ilona, e se ne innamora
immediatamente. Nikander le chiede un appuntamento, la ragazza
acconsente ma poi lei vuole di più, non è disposta ad accontentarsi. e
perciò lo lascia. Dopo qualche tempo, Ilona viene licenziata e, per
vendicarsi dei suo datori di lavoro, fugge con la cassa. L’unica persona di
cui possa fidarsi e che sia veramente disposta a darle un aiuto
disinteressato è proprio Nikander. Ilona va da lui e, insieme, fuggono
via. L’uomo però la convince a restituire il denaro e a tornare a casa con
lui. La loro storia d’amore sembra decollare ma Ilona lo lascia
nuovamente perché ha una relazione con il proprietario di un negozio
d’abbigliamento che la assume come commessa. Di nuovo solo,
disperato e picchiato da alcuni sconosciuti, Nikander tenta il tutto per
9
tutto e va da Ilona per portarla via. La ragazza acconsente e i due
decidono di partire per l’Estonia per ricominciare una nuova vita.
Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Matti Pellonpää, Kati
Outinen, Sakari Kuosmanen.
LUN 18. h. 20.30 – ingresso euro 3,50
Il film sarà presentato dall’attrice protagonista Kati Outinen e dai curatori della
rassegna Peter von Bagh e Guy Borlée
•Nyrki Tapiovaara
Juha
Finlandia 1937, 96’, b/n, v.o. sott.it.
Juha, anziano, umile e allegro contadino vive con la moglie Marja. Nella
loro fattoria lungo il fiume arriva dalla Carelia il ricco playboy
Shemeikka che seduce Marja e la porta in città. Triangolo amoroso nel
segno delle stagioni, dei sensi di colpa e delle separazioni traumatiche,
Juha è un dramma delle passioni dove la natura è poeticamente
onnipresente. Alla base del film c’è l’omonimo romanzo, scritto nel 1911
da Juhani Aho. Di Juha esistono quattro versioni cinematografiche, la
più recente è quella realizzata da Aki Kaurismäki nel ’99.
Sc.: Heikki Aho, Björn Soldan, N. Tapiovaara dal romanzo di Juhani
Aho; Fot.: Olavi Gunnari, Björn Soldan; Int.: Irma Seikkula, Hannes
Närhi, Walle Saikko.
GIO 28, h. 16.30
•Valentin Vaala
Surrogato di marito
Mieheke
Finlandia 1936, 75’, b/n, v.o. sott.it.
Irmeli, in cerca di impiego, viene a sapere che si è liberato un posto
da segretaria ma scopre che, per poter essere assunta, deve essere
sposata. Durante il colloquio, mente sostenendo di aver appena preso
marito e, immediatamente dopo, si mette alla ricerca di un uomo
disponibile a fingere di essere il suo sposo. Ne trova uno in un
ristorante ma la ‘recita’, che sulle prime sembra dover essere breve,
continua per molte settimane complicando la vita di entrambi.
Sc.: Hilja Valtonen; Fot.: Theodor Luts; Int.: Tuulikki Paananen, Tauno
Palo, Uuno Laakso.
GIO 28, h. 18.15
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma febbraio
ø seconda visione
11-12 febbraio, 29 febbraio-2 marzo
In occasione dell’uscita del film Cous Cous
(Premio Speciale della Giuria all’ultima
Mostra del cinema di Venezia), il Museo
Nazionale del Cinema ripropone i due film
precedenti del regista franco-tunisino
Abdellatif Kechiche. I suoi film raccontano
storie di integrazione e di amicizie, di scontri
e di identità, con sguardo sempre rivolto alle
origini e una particolare attenzione alle
piccole sfumature che separano e uniscono.
•Abdellatif Kechiche
Tutta colpa di Voltaire
La faute à Voltaire
Francia 2000, 131’, col.
La famiglia Brahimi a Tunisi ha, come al solito,
un risveglio movimentato. Le donne preparano
i bambini per la scuola e riordinano la casa,
il primogenito Jallel, di ventisette anni, va in
centro a vendere sui marciapiedi ogni sorta di
mercanzia. Quel giorno incontra Mahmoud, un
conoscente espulso dalla Germania, che lo spinge
ad acquistare un passaggio clandestino nella stiva
di un mercantile. Jallel si imbarca per la Francia
alla ricerca di un’occasione che lo porti verso
il benessere. Con un passaporto falso in tasca,
si trova, invece, a condividere la vita e la
solidarietà degli esclusi, i miserabili di una ricca
larivista
delcinema
Il secolo dell’Avvocato.
Gianni Agnelli,
una vita straordinaria
capitale europea. Quando, dopo varie avventure,
sembra aver trovato un po’ di pace, verrà
rimpatriato dalla polizia.
Sc.: A. Kechiche; Fot.: Dominique Brenguior,
Marie-Emmanuelle Spencer; Int.: Sami Bouajila,
Élodie Bouchez, Aure Atika.
LUN 11, h. 16.00/18.30/21.00, MAR 12, h. 15.30
•Abdellatif Kechiche
La schivata
A cinque anni dalla scomparsa, una grande mostra - curata da Marcello Sorgi - di
immagini, fotografie e filmati ricorderà Gianni Agnelli, il più importante industriale
italiano, il capo di una delle maggiori dinastie imprenditoriali del mondo, tra le poche ad
aver attraversato due secoli di storia.
La mostra ripercorre la vita di Agnelli sullo sfondo del Novecento, dalla nascita (1921) alla
seconda guerra mondiale (che lo video impegnato sul fronte africano e russo, prima di
prender parte alla Liberazione al fianco degli americani), al lungo dopoguerra in cui il
giovane industriale si confrontò con i grandi temi dell’epoca: il capitalismo e il
comunismo, la guerra fredda, il postfascismo, il regime democristiano, il terrorismo, la
globalizzazione, le grandi crisi economiche. La vita straordinaria dell’Avvocato è ricostruita
in oltre duecento foto dei maggiori fotografi italiani e di alcuni dei più famosi al mondo,
da Krieger a Harari, Lina, Liverani, Scalari, Lessing, Newton. Filmati e documenti storici
provenienti dagli Archivi Fiat e de La Stampa completano il percorso espositivo.
La mostra, che è stata ospitata in prima mondiale a Roma all’interno del Complesso del
Vittoriano dal 10 al 30 gennaio, giunge adesso a Torino all’interno del Museo Nazionale
del Cinema alla Mole Antonelliana, dove sarà inaugurata il 12 febbraio per proseguire sino
al 16 marzo.
Prodotta e organizzata da Aleart , Progetti d’Immagine, la mostra è sponsorizzata da Fiat
Group, sostenuta da Canon e da Omega Fotocronache, con la partecipazione di RAI Radio
Televisione Italiana, Rai Teche, Radio Montecarlo, Gruppo Sina Hotels e Arteria.
L’esquive
Francia 2003, 117’, col.
In una cittadina nei sobborghi di Parigi, vive
Lydia, una ragazza bella e sognatrice. Dopo essere
stata scelta per recitare nello spettacolo di fine
anno ispirato al testo “Gioco del caso e
dell’amore” di Marivaux, decide di comprare per
l’occasione un bellissimo vestito da principessa del
Settecento. Lydia sa che è un costume di scena ma
non riesce a resistere alla tentazione: lo indossa e
con disinvoltura cammina per le strade del suo
quartiere come una vera diva. La gente che la vede,
anziché prenderla per matta, ne resta incantata,
così come Krimo, il bulletto della zona che si
innamora di lei al primo sguardo. Alla fine
deciderà di accettare una parte nello spettacolo e,
grazie alle battute del suo personaggio, riuscirà
finalmente ad esprimerle il suo amore.
Sc.: Ghalya Lacroix; Fot.: Lubomir Bakchev; Int.:
Osman Elkharraz, Sara Forestier, Sabrina Ouazani.
VEN 29 febbraio,
SAB 1 e DOM 2 marzo, h. 16.00/18.10/20.20/22.30
La voce segreta delle parole
Continua a febbraio la rassegna La voce segreta delle parole – Il grande cinema
in lingua originale. In programma nella Sala 2 del cinema Massimo quattro film
di successo in versione originale con sottotitoli in italiano. Il calendario completo
è in distribuzione presso la cassa del Cinema Massimo.
Come sempre è possibile organizzare proiezioni mattutine per le scuole.
Per informazioni: 011/8138516-517, e-mail: [email protected].
I film di febbraio
Nella valle di Elah In the Valley of Elah
di Paul Haggis (Usa 2007, 120’), v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 7 febbraio, h. 20.15/22.30
Factory Girl
di George Hickenlooper (Usa 2006, 91’), v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 14 febbraio, h. 20.30/22.30
The Kingdom
di Peter Berg (Usa 2007, 110’), v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 21 febbraio, h. 20.20/22.30
Il mio amico giardiniere Dialogue avec mon jardinier
di Jean Becker (Francia 2007, 110’), v.o. francese, sott.it.
Giovedì 28 febbraio, h. 20.20/22.30
Notiziario Associazione
Museo Nazionale del Cinema
Dopo Edoardo Sanguineti e Guido Ceronetti, un altro importane letterato, Gianni Celati, è stato invitato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema a parlare di cinema. Celati è uno dei più
importanti romanzieri italiani contemporanei: le sue opere – pubblicate da Einaudi e Feltrinelli – sono tradotte in tutto il mondo. Traduttore egli stesso di molti scrittori anglosassoni, è anche
autore di saggi, regista e sceneggiatore di documentari. Venerdì 1 febbraio alle ore 11.00, presso il DAMS dell’Università degli Studi di Torino, Celati parlerà del suo impegno nel campo del
cinema; il pomeriggio, dalle ore 16.00, nella Sala 3 del Cinema Massimo, saranno proiettati - tutti a ingresso libero - i film La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran (2007, 52’, di cui
Celati ha scritto il testo), Sul 45esimo parallelo (1997, 50’, di Davide Ferrario) e Mondonuovo (2003, 55’, di Davide Ferrario); quest’ultimo sarà preceduto da una breve chiacchierata tra
Celati e Ferrario. La sera, alle ore 21.00, Gianni Celati incontrerà il pubblico torinese presentando i tre film di cui ha curato la regia: Strada provinciale delle anime (1991, 60’), Il mondo di
Luigi Ghirri (1999, 52’) e Visioni di case che crollano (2002, 56’).
Il giorno precedente, giovedì 31 gennaio, alle ore 21.00, avrà luogo un incontro sull’opera letteraria di Gianni Celati presso Il Circolo dei Lettori, Palazzo Graneri della Rocca, via Bogino 9.
All’iniziativa hanno collaborato il Museo Nazionale del Cinema, “Dietro la Cinepresa” del DAMS di Torino e Il Circolo dei Lettori.
Il secondo grande ospite del mese di febbraio dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema sarà il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno che, tra il 26 ed il 28 febbraio, terrà a Torino un
seminario a cura dell’Associazione Cinema Giovani e della Film Commission Torino Piemonte; alle ore 20.30 di giovedì 28 febbraio, presso la sala 3 del Cinema Massimo, Giuseppe Rotunno
incontrerà il pubblico torinese introducendo la proiezione de Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, del quale ha firmato la fotografia. Il film di Visconti è inserito nella rassegna curata dal
Museo Nazionale del Cinema che rende omaggio a Giuseppe Garibaldi in occasione del 200° anniversario dalla nascita.
Nel mese di marzo partirà l’edizione 2008 di Piemonte Movie, ricca di scoppiettanti novità; l’iniziativa, coordinata come sempre da Alessandro Gaido, è realizzata in collaborazione con il
Torino Film Festival, la Film Commission Torino Piemonte, il Museo Nazionale del Cinema e l’Associazione Museo Nazionale del Cinema. Piemonte Movie 2008 si svolgerà dal 1 al 15
marzo, il programma - in via di definizione - sarà pubblicato sul prossimo numero de La rivista del cinema. Per maggiori informazioni: www.piemontemovie.com.
Ci teniamo inoltre a ricordare due appuntamenti presso la sala del Cineforum dell’Istituto Sociale (Corso Siracusa 10, Torino), che vedrà coinvolti amici e collaboratori della nostra Associazione,
sempre più simile ad una squadra allenata dal mister Walter Novellino, ricca di giovani e promettenti leve per il futuro del Sistema Cinema torinese: giovedì 7 febbraio alle ore 21.00, Silvia
Taborelli di Franti Nisi Masa Italia e valida collaboratrice di Cinemambiente introdurrà Una scomoda verità di Davis Guggenheim, che ha come protagonista il neo Premio Nobel per la Pace Al
Gore; il secondo appuntamento invece è fissato per giovedì 21 febbraio, sempre alle ore 21.00, con la proiezione di Still Life di Jia Zhang-Ke, Leone d’Oro alla Mostra Internazionale del
Cinema di Venezia del 2006. Il film sarà al centro del consueto dibattito coordinato dalla Dott.sa Clarissa Forte dell’Università degli Studi di Torino e da Luca Marzello, entrambi nuovi soci
dell’AMNC, ma soprattutto studiosi e appassionati delle cinematografie orientali.
Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema: [email protected]. Per maggiori informazioni: www.amnc.it.
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larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd febbraio
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd febbraio
a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi
come sottolinea Antoine de Baecque nella
presentazione al volume dove – citando Truffaut –
evidenzia l’aspetto più intimo, più personale di
questa pratica, in cui i registi, parlando di sé, si
svelano e rivelano aspetti inediti, intimi appunto,
della loro personalità e del rapporto con il loro
lavoro. E anche la lettura di queste lezioni si rivela
un’esperienza intensa e personale; poco importa poi
il sapere che spesso - quando parlano di loro stessi i registi amano inventare.
I LIBRI DEL MESE
•Fabio Rossi
Lingua italiana e cinema
Roma, Carocci, 2007, 127 p., 10 euro
popolare e la sua macchina organizzativa si faceva
industria dello spettacolo e dell’intrattenimento,
studiosi di varie discipline iniziarono a occuparsi del
nuovo medium, anche sondandone gli aspetti
oscuri, come i suoi effetti sulla psiche umana. Cio
che per esempio sconcerta di più l’autrice di questo
libro molto raro è il fatto che al cinema “la folla
inconscia si convince alla spicciolata e, quel che è
peggio si deturpa l’anima ingenua del bambino”.
L’autrice dice infatti di essersi resa conto di
persona, assistendo al dialogo tra un bambino e la
sua mamma prima dell’inizio di un film, di quanto
il cinema riesce a condizionare negativamente
l’immaginario dei suoi spettatori più giovani, meno
esperti in fatto di morale e quindi più in balia di
messaggi contradditori e spesso contrari all’etica
comune. Ma chi sono per la scrittrice i “piccoli
spostati” del titolo? Sono i giovani spettatori ma
sono anche gli attori bambini, per i quali la vita è
talmente diversa e sfasata da quella che è la vita dei
bambini normali che i rischi per la sua stabilità
psiche, ci spiega Cervellati, sono molteplici, e li
elenca puntualmente, dedicando a ciascuno un
capitolo: danni fisici, pericolose influenze immorali,
conseguenze intellettuali… L’autrice si preoccupa
dell’alimentazione dei piccoli attori, della loro
presunta mancanza di sonno, del loro sviluppo
fisico, ma ancora di più è convinta che la loro
stabilità psichica e la loro integrità morale siano
irrimediabilmente compromesse dall’essere attori.
Così si dilunga, nell’ultima parte del libro, in teorie
sulle buone prassi per preservare i fanciulli da tali
pericoli e illustra metodi pedagogici che oggi ci
sembrano ingenui. Tuttavia, Jolanda Cervellati si è
occupata di problemi dell’infanzia per il resto della
sua carriera ed è diventata poi una esperta di
pedagogia molto nota e apprezzata.
•Igor Tavilla
Ordet di Carl Theodor Dreyer.
Il miraggio kierkegaardiano
Edizioni ETS, Pisa, 2007, 158. p., 14 euro
Volumetto della serie didattica “Le bussole”
dell’editore Carocci, questo libro dedicato al
rapporto fra la lingua italiana e il cinema affronta
un aspetto piuttosto originale, mai molto
approfondito, quello dell’uso della lingua, nelle sue
varie sfaccettature e con la sua evoluzione, nei film
italiani. Dalle elaborate didascalie di Cabiria ai
primi dialoghi “sonori” de La canzone dell’amore di
Righelli, dall’uso del dialetto che accompagna
trasversalmente il cinema dalle origini ai giorni
nostri alla creatività linguistica dei film di Fellini,
l’uso della lingua denota effettivamente un universo
vario, in cui si mescolano molteplici istanze. Da un
lato il cinema ha aiutato e risolto in parte il
problema della diffusione di una lingua unica, non
ancora così radicata agli inizi del Novecento,
soprattutto nelle fasce di popolazione meno
secolarizzata, dall’altro lato il contributo che il
cinema ha dato alla diffusione di alcuni termini
delle lingue straniere, inglese e francese soprattutto,
che con il dopoguerra e nonostante l’affermazione
nel nostro paese della pratica del doppiaggio, hanno
lasciato numerose tracce anche di tipo gergale. Il
volume affronta il tema della lingua nel cinema in
modo cronologico, problematizzandone alcuni
aspetti in sintonia con gli intenti didattici con cui è
stato pensato. Resta comunque una lettura
piacevole e interessante anche per chi voglia
semplicemente approfondire l’argomento.
•Aa.vv.
Lezioni di cinema
Milano, Castoro, 2007, 205 p., 20 euro
Tra il 1991 e il 2006 al Festival di Cannes diversi
registi si sono alternati nel condurre una “Lezione
di cinema”, parlando del loro lavoro, dei loro
metodi ma anche di loro stessi; di fronte a critici,
cinefili, studenti, curiosi e appassionati, anno dopo
anno, ciascun regista ha raccontato qualcosa di sé e
dei propri film, dialogando con il suo pubblico.
Ogni lezione inoltre è stata condotta da un
interlocutore esperto (tra cui Michel Ciment, JeanClaude Carrière, Jean Gili), che ha guidato ogni
regista nella sua lezione. Raccolte in un unico
volume, queste lezioni costituiscono un eccezionale
documento sul cinema e in particolare sul lavoro
dei registi che vi hanno partecipato, e che
ricordiamo in ordine cronologico: Francesco Rosi,
Wim Wenders, Bertrand Tavernier, Volker
Schlöndorff, André Delvaux, Andrej Koncalovskij,
Milos Forman, Youssef Chahine, Theo
Angelopulos, Agnès Varda, Wong Kar-wai, Nanni
Moretti, Oliver Stone, Stephen Frears, Ousmane
Sembene, Sydney Pollack. “Tempo e spazio della
parola dei registi che parlano in prima persona”,
larivista
delcinema
Mensile del Museo Nazionale del Cinema
Anno VI - Numero 56- febbraio 2008
Reg. Trib. Torino n. 5560 del 17/12/2001
Se non ha torto Deleuze quando afferma che da
Pascal a Bresson, da Kierkegaard a Dreyer si profila
una comune linea di ispirazione sviluppata su una
ricca serie di personaggi che esprimono altrettanti
modi concreti di esistenza, allora il saggio di Tavilla
rappresenta un ulteriore passo in avanti
dell’itinerario filosofico che vede il cinema e/o i film
ricoprire un posto di rilievo in quella che potremmo
chiamare una “fenomenologia dello spettacolo”. Il
tema filosofico kierkegaardiano affrontato è
l’“assenza di fondamento” per cui la ragione da sola
non è sufficiente ad afferrare una verità che non è
mai “assoluta” (Hegel). Ciò comporta una riscoperta
dell’individuo, del singolo. Il solo criterio possibile è
la “scelta”, la “decisione” in opposizione alla
categoria hegeliana della necessità. Ordet di Dreyer
viene rivisto alla luce di tutto questo che ne è il
“naturale” sostrato spirituale. Il confronto non
avviene soltanto per contenuti, ma, a partire da essi,
si vuole giungere e si giunge a qualcosa di più
prezioso che è l’analisi estetica del film, quindi analisi
delle inquadrature, del montaggio, della recitazione
etc. Ciò rende il saggio robusto e originale. Scrive
infatti Tavilla: “In Ordet, Dreyer sembra vincolare
l’autonomia espressiva e la mobilità della macchina
da presa alle direttrici della narrazione. La
componente dinamica della regia pare esaurirsi nei
lunghi ed elaborati movimenti di accompagnamento
che enfatizzano i personaggi e i loro significativi
spostamenti nello spazio. A questo fine Dreyer si
avvale di un montaggio interno all’inquadratura, reso
efficace da una perfetta coordinazione e complicità
tra il movimento dei personaggi e quello della
cinepresa”. Ma a ciò si aggiunge dell’altro. L’autore
opportunamente ripercorre, nella prima parte del
lavoro, la riflessione storico-critica della ricezione
italiana (e non solo) del film che evidenzia bene
come i dibattiti circa le relazioni che intercorrono tra
cinema e filosofia fossero vivi, soprattutto a partire
dagli anni cinquanta. Infatti, è proprio in quel
momento storico che in Italia questo rapporto si va a
intensificare grazie a un ripensamento dell’estetica in
virtù delle nuove tendenze della filosofia in chiave
fenomenologico-esistenzialistica. Tale dato è ritenuto
oggi da chi scrive tutto da riscoprire, da ristudiare e
il libro di Tavilla offre un’importante opportunità
anche in questo senso. (Domenico Spinosa)
IL ROMANZO DEL MESE
•Drieu La Rochelle
Fuoco fatuo
Milano, SE, 2002, 125 p., 14,50 euro.
“Tutto era semplice, chiaro, tutto era finito. O piuttosto
non c’era stato inizio, non ci sarebbe stata fine. Non
c’era che questo momento, eterno. Non c’era nient’altro,
assolutamente nient’altro. Ed era il nulla, folgorante”. Il
suicidio finale di Alain, protagonista del romanzo
Fuoco fatuo (1931), è l’esito ineluttabile di questa
rivelazione: la folgorazione del “niente” come unica
possibilità di liberazione dal non senso, come sola
risposta consapevole alla decadenza e alla
mediocrità della vita. Malle nel 1963 recupera
coraggiosamente il capolavoro nichilista di un
grande scrittore “maledetto” (La Rochelle, fascista
convinto, si era suicidato poco dopo la Liberazione)
e lo ricolloca in una Parigi indifferente e vacua,
segnata dalle inquietudini esistenzialiste e dalla
deriva gaullista. Alain non è più un drogato, come
nel romanzo, ma un alcoolista, ed è filmato da
L’INTROVABILE DEL MESE
RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO
•Jolanda Cervellati
Piccoli spostati
San Vito al Tagliamento, Petracco e Paroni,1921, 225p.
Tra la fine degli anni Dieci e i primi anni Venti,
mentre il cinema stava diventando sempre più
Hanno collaborato a questo numero
Silvio Alovisio, Vittorio Sclaverani,
Aldo Tassone, Micaela Veronesi, Gianni Volpi
Ricerche Iconografiche
Grazia Paganelli con la collaborazione
di Silvio Alovisio, Antonella Angelini,
Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale
di cinema e fotografia “Mario Gromo”)
Promozione e Comunicazione
Maria Grazia Girotto
Ufficio Stampa
Veronica Geraci
Direttore Responsabile
Alberto Barbera
Progetto grafico
Carlo Cantono (Atelier abc)
Resp. Programmazione e Coord. Redazionale
Stefano Boni
Grazia Paganelli
Stampa
Canale
Redazione
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530
[email protected]
Museo Nazionale del Cinema Fondazione
Maria Adriana Prolo Archivi di cinema,
fotografia ed immagine
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558
www.museocinema.it
Presidente
Alessandro Casazza
Direttore
Alberto Barbera
Malle con un’adesione più partecipe, quasi
romantica, raggelata tuttavia dal ritmo dilatato delle
sequenze, da un bianco e nero gravido di ombre e
di freddo, e dalla malinconica rarefazione della
musica di Satie. Il risultato è tra i più alti e rigorosi
del cinema francese del dopoguerra: l’impossibilità
di Alain di toccare sensibilmente la pelle del
mondo, di trattenere le cose e le persone diventa,
anche grazie a Maurice Ronet (mai più così
grande), un lento congedo dello sguardo ontologico
e delle sue possibilità conoscitive, la disperata
affermazione di un’immagine che può nutrirsi solo
della sua fine.
IL DVD DEL MESE
•Mario Bava
Diabolik
Italia-Francia, 1968, 96’, col.
Negli Stati Uniti il film di Bava, trascurato da
pubblico e critica alla sua uscita in Italia, è
diventato col tempo un autentico cult. Per almeno
vent’anni, ogni sabato a mezzanotte, un cinema di
San Francisco ha proiettato Diabolik riempiendo
sempre la sala. Ancora nel 1998 i Beastie Boys
citano con divertita affezione cinefila sequenze e
atmosfere del film nel videoclip di Body Movin’
(incluso nei contenuti speciali del dvd). Ora, dopo
molti anni di attesa (dovuta, sembra, al fatto che la
Paramount non possedeva i diritti della versione
italiana), esce finalmente anche in Italia la
pregevole edizione americana del film
(comprensiva di alcune riprese eliminate nella
copia italiana, tra cui la memorabile sequenza delle
docce parallele di Eva e Diabolik): imperdibile, tra
i contenuti speciali, il commento al film di John
Philip Law, l’attore protagonista, e di Tim Lucas
(autore di una recente monumentale monografia
su Bava, All the Colors of the Dark, consultabile in
biblioteca). L’ottima qualità della copia restituisce
pieno smalto alle sperimentazioni cromatiche del
regista, capaci di dare un rilievo visionario alle
elaborate scenografie di studio e ai geniali effetti
speciali “poveri” (un’inconfondibile firma di Bava).
Dal punto di vista di chi adora il fumetto delle
sorelle Giussani, il film (sia pure liberamente
ispirato ad alcuni episodi dei primi anni della
serie, apparsa nel 1962) sembra quasi come una
sciocca parodia del personaggio: il Diabolik di
celluloide non usa le maschere (principale risorsa
del Diabolik di carta), sguazza nei dollari,
ridacchia come uno psicopatico e usa il mitra,
mentre Eva è solo un’icona sexy privata di
qualsiasi indizio di materia grigia: il contrasto
delude, sopratutto se si considera che negli episodi
a fumetti del 1967-1968 i due personaggi erano
già in piena maturazione. Ma se si prescinde dal
fumetto, il film è un piccolo e giocoso capolavoro
kitsch-pop.
La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema
(Promozione per la Cultura Cinematografica)
Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo
Asja.biz Clean Planet annulla le emissioni di CO2 prodotte dalla Mole Antonelliana
Ringraziamenti
A.I.A.C.E., Torino • Bruno Boschetto, Torino • Gianni Celati, Londra • Centre National de la Cinématographie, Paris • Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Roma • Cineteca del Comune di Bologna • Citroën, Roma • Furio di
Castri, Torino • Fandango, Roma • Davide Ferrario, Torino • Fondazione Cineteca Italiana, Milano • Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, Torino • France Cinéma, Firenze • George Eastman House, Rochester (NY) • German Films Service + Marketing,
Munchen • Goethe Institut, Torino • Groupama Assicurazioni, Roma • Lena Herzog, Los Angeles • Werner Herzog, Los Angeles
• Kinowelt, Leipzig • Dave Liebman, Stroudsburg (PA) • Stefano Maccagno, Torino • Ministère des Affaires Étrangères, Paris •
MultiServizi, Torino • NeonVideo, Borgo d’Ale (VC) • N.I.P., Torino • Kati Outinen, Helsinki • Pierrot e la Rosa, Bologna •
Pyramide Distribution, Paris • Mauro Regis, Torino • Ripley’s Home Video, Roma • Giuseppe Rotunno, Roma • Scuola Holden,
Torino • Fabrizio Sferra, Roma • Slow Cinema, Torino • Lucki Stipetic, Munchen • Irma Strehle, Munchen • Suomen Elokuva
Arkisto, Helsinki • Teatro Regio, Torino • Peter Von Bagh, Helsinki • Werner Herzog Film, Munchen
Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo
Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista.
11
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
IL CALENDARIO DEI FILM programma febbraio
VENERDÌ 1 FEBBRAIO
°
h. 16.00 La vita come viaggio aziendale di P. Muran (I 2007, 52’)
segue
Sul 45esimo parallelo di D. Ferrario (I 1997, 50’)
segue
Mondonuovo di D. Ferrario (I 2003, 55’)
Prima di Mondonuovo, incontro con Gianni Celati e Davide Ferrario
h. 21.00 Strada provinciale delle anime di G. Celati (I 1991, 60’)
segue
Il mondo di Luigi Ghirri di G. Celati (I 1999, 52’)
segue
Visioni di case che crollano di G. Celati (I 2002, 56’)
Prima delle proiezioni, incontro con Gianni Celati
°
DOMENICA 10 FEBBRAIO
GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.00
h. 16.00
h. 18.10
h. 20.30
h. 22.30
Cuore di vetro di W. Herzog (G 1976, 93’, v.o. sott.it.)
La ballata di Stroszek di W. Herzog (G 1977, 115’, v.o. sott.it.)
Woyzeck di W. Herzog (G 1979, 82’, v.o. sott.it.)
L’enigma di Kaspar Hauser di W. Herzog (G 1974, 110’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 11 FEBBRAIO
h. 16.30
segue
h. 18.15
h. 20.15
h. 22.30
Huie’s Sermon di W. Herzog (G 1980, 43’, v.o. sott.it.)
God’s Angry Man di W. Herzog (G 1980, 46’, v.o. sott.it.)
Wings of Hope di W. Herzog (G 1999, 65’, v.o. sott.it.)
Rescue Dawn di W. Herzog (Usa 2006, 126’, v.o. sott.it.)
Little Dieter Needs to Fly di W. Herzog (G/F/Gb 1997, 80’, v.o. sott.it.)
h. 20.20/22.30 – Sala Due The Kingdom di P. Berg (Usa 2007, 110’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 22 FEBBRAIO
h. 15.30 Tutta colpa di Voltaire di A. Kechiche (F 2000, 131’)
h. 18.00 Un anno con 13 lune di R.W. Fassbinder (G 1978, 124’)
Al termine incontro con Virginio Liberti, Michele Di Mauro e Roberto Menin
h. 21.00 Crazeologie di L. Malle (F 1953, 8’, v.o. sott.it.)§
segue
Ascensore per il patibolo di L. Malle (F 1958, 88’, v.o. sott.it.)
Le proiezioni saranno precedute da un incontro con Aldo Tassone
*
DOMENICA 3 FEBBRAIO
MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO
h. 16.30 Ten Thousand Years Older di W. Herzog (G 2001, 10’, v.o. sott.it.)
segue
Dove sognano le formiche verdi di W. Herzog
(G/Aus 1984, 100’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 Il diamante bianco di W. Herzog (G 2004, 88’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Grizzly Man di W. Herzog (Usa 2005, 103’, v.o. sott.it.)
segue
Film Lesson n.3 di W. Herzog (G 1991, 60’, v.o. sott.it.)
h. 16.30
segue
h. 18.30
segue
h. 20.30
h. 22.15
LUNEDÌ 4 FEBBRAIO
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO
h. 16.15
h. 18.30
h. 20.30
h. 21.45
segue
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.30
Rescue Dawn di W. Herzog (Usa 2006, 126’, v.o. sott.it.)
Little Dieter Needs to Fly di W. Herzog (G/F/Gb 1997, 80’, v.o. sott.it.)
Wings of Hope di W. Herzog (G 1999, 65’, v.o. sott.it.)
Huie’s Sermon di W. Herzog (G 1980, 43’, v.o. sott.it.)
God’s Angry Man di W. Herzog (G 1980, 46’, v.o. sott.it.)
*
h. 16.00/18.30/21.00 Tutta colpa di Voltaire di A. Kechiche (F 2000, 131’)
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO
SABATO 2 FEBBRAIO
Pretty Baby di L. Malle (Usa 1978, 115’, v.o. sott.it.)
La mia cena con André di L. Malle (Usa 1981, 110’, v.o. sott.it.)
Atlantic City, USA di L. Malle (Usa/F 1980, 104’)
Alamo Bay di L. Malle (Usa 1984, 103’)
Crazeologie di L. Malle (F 1953, 8’, v.o. sott.it.)
Ascensore per il patibolo di L. Malle (F 1958, 88’, v.o. sott.it.)
Vive le Tour di L. Malle (F 1962, 18’, v.o. sott.it.)
Zazie nel metrò di L. Malle (F 1960, 89’, v.o. sott.it.)
Gli amanti di L. Malle (F 1958, 90’, v.o. sott.it.)
Vita privata di L. Malle (F/I 1962, 103’, v.o. sott.it.)
*
h. 16.30
h. 18.10
h. 20.20
h. 22.30
*
…e la ricerca della felicità di L. Malle (Usa 1986, 84’, v.o. sott.it.)
God’s Country di L. Malle (Usa 1986, 95’, v.o. sott.it.)
Pretty Baby di L. Malle (Usa 1978, 115’, v.o. sott.it.)
La mia cena con André di L. Malle (Usa 1981, 110’, v.o. sott.it.)
*
*
SABATO 23 FEBBRAIO
h. 16.00
h. 18.00
h. 20.20
h. 22.30
Arrivederci ragazzi di L. Malle (F/G 1987, 104’, v.o. sott.it.)
Milou a maggio di L. Malle (F 1989, 108’, v.o. sott.it.)
Il danno di L. Malle (Gb 1992, 115’)
Vanya sulla 42esima strada di L. Malle (Usa 1994, 119’)
DOMENICA 24 FEBBRAIO
h. 16.00
h. 18.10
h. 20.30
h. 22.30
Il danno di L. Malle (Gb 1992, 115’)
Vanya sulla 42esima strada di L. Malle (Usa 1994, 119’)
Milou a maggio di L. Malle (F 1989, 108’, v.o. sott.it.)
Arrivederci ragazzi di L. Malle (F/G 1987, 104’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO
Vita privata di L. Malle (F/I 1962, 103’, v.o. sott.it.)
Gli amanti di L. Malle (F 1958, 90’, v.o. sott.it.)
Fuoco fatuo di L. Malle (F/I 1963, 108’, v.o. sott.it.)
Viva Maria! di L. Malle (F/I 1965, 120’, v.o. sott.it.)
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.15
Alamo Bay di L. Malle (Usa 1984, 103’)
Atlantic City, USA di L. Malle (Usa/F 1980, 104’)
God’s Country di L. Malle (Usa 1986, 95’, v.o. sott.it.)
…e la ricerca della felicità di L. Malle (Usa 1986, 84’, v.o. sott.it.)
*
h. 20.30/22.30 – Sala Due Factory Girl di G. Hickenlooper (Usa 2006, 91’, v.o. sott.it.)
MARTEDÌ 5 FEBBRAIO
MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO
h. 16.00
h. 18.00
segue
h. 20.30
segue
segue
Cobra Verde di W. Herzog (G 1987, 111’, v.o. sott.it.)
La ballata del piccolo soldato di W. Herzog (G 1984, 46’, v.o. sott.it.)
Echi da un regno oscuro di W. Herzog (G 1990, 91’, v.o. sott.it.)
Invincibile di W. Herzog (Gb/G 2001, 133’, v.o. sott.it.)
Demoni e Cristiani del nuovo Mondo di W. Herzog
(G 1999, 35’, v.o. sott.it.)
Film Lesson n. 4 di W. Herzog (G 1991, 60’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 15 FEBBRAIO
h. 21.00 – Sala Uno The Whispering Chorus di C.B. DeMille
(Usa 1918, 81’, did.or. sott.it.)#
Accompagnamento musicale dal vivo eseguito da Dave Liebman (sax), Furio di Castri
(contrabbasso), Stefano Maccagno (pianoforte), Fabrizio Sferra (batteria)
h. 16.00
h. 18.10
h. 20.15
h. 22.30
h. 16.00 Invincibile di W. Herzog (Gb/G 2001, 133’, v.o. sott.it.)
segue
Demoni e Cristiani del nuovo Mondo di W. Herzog
(G 1999, 35’, v.o. sott.it.)
segue
Film Lesson n. 4 di W. Herzog (G 1991, 60’, v.o. sott.it.)
h. 20.15 Cobra Verde di W. Herzog (G 1987, 111’, v.o. sott.it.)
h. 22.15 Echi da un regno oscuro di W. Herzog (G 1990, 91’, v.o. sott.it.)
segue
La ballata del piccolo soldato di W. Herzog (G 1984, 46’, v.o.sott.it.)
h. 20.15/22.30 – Sala Due Nella valle di Elah di P. Haggis (Usa 2007, 120’, v.o. sott.it.)
h. 16.00
h. 18.10
h. 20.15
h. 22.30
Il ladro di Parigi di L. Malle (F 1967, 120’)
Calcutta di L. Malle (F 1969, 105’, v.o. sott.it.)
Soffio al cuore di L. Malle (F 1971, 118’, v.o. sott.it.)
Umano troppo umano di L. Malle (F 1972, 75’, v.o. sott.it.)
*
Soffio al cuore di L. Malle (F 1971, 118’, v.o. sott.it.)
Umano troppo umano di L. Malle (F 1972, 75’, v.o. sott.it.)
Il ladro di Parigi di L. Malle (F 1967, 120’)
Calcutta di L. Malle (F 1969, 105’, v.o. sott.it.)
*
*
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO
h. 16.00 Fuoco fatuo di L. Malle (F/I 1963, 108’, v.o. sott.it.)
h. 18.00 Viva Maria! di L. Malle (F/I 1965, 120’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Ombre in paradiso di A. Kaurismäki (Fin 1986, 71’, v.o. sott.it.)§
Il film sarà presentato dall’attrice Kati Outinen e dai curatori della rassegna Peter Von Bagh
e Guy Borlée
h. 16.30 1860 – I Mille di Garibaldi di A. Blasetti (I 1934, 81’)
h. 18.00 Camicie rosse di G. Alessandrini (I/F 1952, 99’)
h. 20.30 Le retour de Jean di H-G. Clouzot (F 1949, 26’)
segue
Le mystère Picasso di H-G. Clouzot (F 1956, 78’)
I film saranno presentati da Gianni Volpi
*
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO
h. 16.30 Juha di N. Tapiovaara (Fin 1937, 96’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Surrogato di marito di V. Vaala (Fin 1936, 75’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Il Gattopardo di L. Visconti (I 1963, 205’)§
Prima del film, incontro con il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno
h. 20.20/22.30 – Sala Due Il mio amico giardiniere di J. Becker (F 2007, 110’, v.o. sott.it.)
DA VENERDÌ 29 FEBBRAIO A DOMENICA 2 MARZO
h. 16.00/18.10/20.20/22.30
Wodaabe di W. Herzog (G 1989, 52’, v.o. sott.it.)
Rintocchi dal profondo di W. Herzog (G 1993, 60’, v.o. sott.it.)
Pilgrimage di W. Herzog (G 2001, 18’)
Il diamante bianco di W. Herzog (G 2004, 88’, v.o. sott.it.)
Ten Thousand Years Older di W. Herzog (G/Gb 2001, 10’, v.o. sott.it.)
Dove sognano le formiche verdi di W. Herzog
(G/Aus 1984, 100’, v.o. sott.it.)
°
h. 22.00 – Sala Uno Gianicolo 1849 di L. Lambertini (I 2007, 20’)
segue
Calatafimi 1860 di L. Lambertini (I 2007, 20’)
segue
Caprera 2007 di L. Lambertini (I 2007, 20’)
MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO
*
VENERDÌ 8 FEBBRAIO
La schivata di A. Kechiche (F 2003, 117’)
MARTEDÌ 19 FEBBRAIO
h. 16.30
segue
h. 20.30
h. 22.30
Cognome e nome: Lacombe Lucien di L. Malle (F 1974, 138’, v.o. sott.it.)
Close Up di L. Malle (F 1976, 26’, v.o. sott.it.)
Luna nera di L. Malle (F/G 1975, 100’, v.o. sott.it.)
Place de la République di L. Malle (F 1974, 94’, v.o. sott.it.)
*
h. 17.30/22.30 – Sala Uno Daratt – La stagione del perdono di M-S. Haroun
(Ciad 2006, 95’, v.o. sott.it.)
°
SABATO 9 FEBBRAIO
MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO
h. 16.30 Cobra Verde di W. Herzog (G. 1987, 111’, v.o. sott. it.)
h. 18.30 Dove sognano le formiche verdi di W. Herzog
(G/Aus 1984, 100’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Wodaabe di W. Herzog (G 1989, 52’, v.o. sott.it.)
segue
Rintocchi dal profondo di W. Herzog (G 1993, 60’, v.o. sott.it.)
segue
Pilgrimage di W. Herzog (G 2001, 18’)
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
segue
Gli Eventi del Mese
Info
INCONTRO CON GIANNI CELATI
Venerdì 1 febbraio, h. 21.00
Sala Tre – Ingresso libero
°
h. 21.00 – Sala Uno Il piccolo garibaldino (I 1909, 14’)
segue
I Mille di A. Degli Abbati (I 1912, 50’)
Accompagnamento dal vivo al pianoforte eseguito dal M° Stefano Maccagno
°
°
SABATO 16 FEBBRAIO
DOMENICA 17 FEBBRAIO
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO
h. 16.30
segue
segue
h. 20.30
h. 22.15
segue
*
MARTEDÌ 26 FEBBRAIO
h. 16.30 Grizzly Man di W. Herzog (Usa 2005, 103’, v.o. sott.it.)
segue
Film Lesson n.3 di W. Herzog (G 1991, 60’, v.o. sott.it.)
h. 20.30/22.15 Sette note in nero di L. Fulci (I 1977, 95’)§
KATI OUTINEN PRESENTA
OMBRE IN PARADISO
Lunedì 18 febbraio, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
CULT! – SETTE NOTE IN NERO
DI LUCIO FULCI
Martedì 5 febbraio, h. 20.30/22.15
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
IL RESTAURO DE I MILLE
Martedì 26 febbraio, h. 21.00
Sala Uno – Ingresso libero
ALDO TASSONE PRESENTA
ASCENSORE PER IL PATIBOLO
Martedì 12 febbraio, h. 21.00
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
CORTI D’AUTORE
HENRI-GEORGES CLOUZOT
Mercoledì 27 febbraio, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 2,50
DAVE LIEBMAN VS
THE WHISPERING CHORUS
Venerdì 15 febbraio, h. 21.00
Sala Uno – Ingresso int. euro 5,00,
rid. euro 2,50
GIUSEPPE ROTUNNO PRESENTA
IL GATTOPARDO
Giovedì 28 febbraio, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
Luna nera di L. Malle (F/G 1975, 100’, v.o. sott.it.)
Place de la République di L. Malle (F 1974, 94’, v.o. sott.it.)
Cognome e nome: Lacombe Lucien di L. Malle (F 1974, 138’, v.o. sott.it.)
Close Up di L. Malle (F 1976, 26’, v.o. sott.it.)
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Mole Antonelliana
Via Montebello 20, Torino - Tel 011.81.38.511
mar. mer. gio. ven. dom. 9.00 - 20.00
sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso
Biglietti
Intero € 6,50 / ridotto € 5,00
(visitatori over 65 e studenti universitari fino a
26 anni, gruppi di almeno 15 persone con
prenotazione obbligatoria, militari e forze di
polizia, convenzioni).
Ingresso ridotto € 2,00 giovani e scuole,
ragazzi da 6 a 18 anni.
Ingresso gratuito ragazzi fino a 5 anni,
categorie professionali e personale per
motivi di funzione, abbonamento Musei
Torino+Piemonte Card, portatori di
handicap e accompagnatore.
*
Week-end al Museo
Visite guidate senza prenotazione
Tutti i sabati e le domeniche ore 16.00
€ 3,00 a persona + ingresso ridotto.
Visite guidate su prenotazione
Gruppi (max 25 pers.):
Visita in italiano:
euro 70,00 + biglietto di ingresso
Visita adulti in altra lingua
(inglese, francese, tedesco, spagnolo):
euro 80,00 + biglietto d’ingresso.
Visita per le Scuole
€ 60,00 + biglietto d’ingresso.
Visite fisse weekend – visite in LIS
€ 3,00 a persona
Prenotazione obbligatoria:
Tel. 011.81.38.564/565
Orario: mar. - gio.: 9.00 - 16.30,
lun. e ven.: 9.00 - 14.00
ingresso libero
ingresso euro 2,50
§ ingresso intero euro 3,50
# ingresso int. euro 5,00/rid. euro 2,50
°*
Museo + Ascensore Panoramico
Biglietti
Intero € 8,00
Ingresso ridotto € 4,50 giovani e scuole,
ragazzi da 11 a 18 anni.
Biglietto ridotto € 6,50 (visitatori over 65,
studenti universitari fino a 26 anni, gruppi di
almeno 15 persone con prenotazione obbligatoria
Museo, militari e forze di polizia).
Ingresso gratuito ragazzi fino a 5 anni,
categorie professionali e personale per
motivi di funzione, Torino+Piemonte Card,
portatori di handicap e accompagnatore.
CINEMA MASSIMO
Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574
Sale 1 e 2
Intero € 6,50
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari € 4,50
Anziani over 60 € 3,00
Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) € 20,00
Sala 3
Intero € 5,00
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari (spett. serali) € 3,50
Anziani over 60 e studenti universitari
(spett. pomeridiani) € 2,50
Abbonamento sala 3 (10 ingr.) € 30,00
BIBLIOTECA
Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino
Tel. 011 81.38.590-591-592
Fax 011 52.14.784
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Orari di apertura:
lun. - ven. 9.00 - 13.00
mar. - gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30
mer. chiuso
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Fondazione Maria Adriana Prolo
Archivi di cinema, fotografia ed immagine
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