FASI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
Età: 0
6
BATTESIMO
PASTORALE PRE E
POST
BATTESIMALE
7
14 15
INTRODUZIONE
ALLA VITA
CRISTIANA
ETÁ DELLA
CATECHESI
PARROCCHIALE
18 ca
TEMPO DELLA
MISTAGOGIA
CHE COS’E’ LA PASTORALE
BATTESIMALE?
• “Pastorale Battesimale” indica tutto il complesso delle
attività pastorali, catechetiche, liturgiche, che sono
connesse al battesimo dei bambini.
Costituisce una occasione preziosa e alle volte unica per
incontrare i genitori e far loro una proposta di fede.
PASTORALE BATTESIMALE
Evento centrale è il battesimo del bambino/a. C’è un prima e un
dopo. Per questo è opportuno parlare di “pastorale pre e post
battesimale”. Essa ha come destinatari diretti i genitori dei bambini
in età prescolare. Si estende dal tempo dell’attesa del figlio/a sino
verso i sei anni circa.
Battesimo
Età 0
1
2
3
4
5
Pastorale pre e post
Battesimale
Risveglio della fede
6
PASTORALE BATTESIMALE: 3 FASI
La pastorale pre e post battesimale è una proposta organica e unitaria.
Si articola in tre fasi o momenti rispondenti alla crescita del bambino e alla
specifica missione educativa dei genitori cristiani.
Attesa
Nascita
Battesimo (4-6 mesi)
Tempo della preparazione dei genitori al battesimo
Battesimo
3 anni
Tempo della formazione al senso religioso del bambino
3 anni
6 anni
Tempo della prima educazione alla fede
IMPORTANZA DELLA PASTORALE
FAMILIARE
 Il documento CEI, Direttorio di Pastorale Familiare (DPF)
al N°105 così afferma:
“Nell'ambito della cura pastorale delle giovani coppie
riveste un'importanza particolare la pastorale battesimale.
Solitamente per la coppia la nascita di un figlio è infatti, un
evento gioioso, ed atteso, che di per sé sollecita le grandi
domande sul senso della vita e interpella la fede stessa degli
sposi che chiedono il battesimo per il loro figlio.”
OBIETTIVI DELLA PASTORALE FAMILIARE
• 1. Aiutare i genitori che chiedono il Battesimo per i
loro figli a scoprire che la storia della loro famiglia è
già una storia abitata da Dio:
l’incontro con i genitori è sempre più occasione di
prima evangelizzazione.
È fondamentale farsi attenti alla diversità delle
persone riguardo alla fede, all’appartenenza alla
comunità cristiana, alle motivazioni che spingono a
richiedere il Battesimo.
OBIETTIVI DELLA PASTORALE FAMILIARE
• 2. Coinvolgere la famiglia nel farle prendere coscienza
che è la protagonista dell’educazione, sia umana, sia
cristiana, del nuovo nato:
la nascita di un figlio può rivelarsi occasione privilegiata
per una riflessione sulla nuova dimensione di famiglia,
diversa da quella di coppia, e per rimettersi in cammino
verso una fede adulta.
OBIETTIVI DELLA PASTORALE FAMILIARE
• 3. Accompagnare i genitori in questa fase preziosa
dell’accoglienza e della celebrazione del Battesimo di
un figlio può diventare per la parrocchia occasione
privilegiata per passare da una pastorale di
conservazione a una pastorale missionaria:
“la parrocchia missionaria fa della famiglia un luogo privilegiato della
sua azione, scoprendosi essa stessa famiglia di famiglie, e considera la
famiglia non solo come destinataria della sua attenzione, ma come
vera e propria risorsa dei cammini e delle offerte pastorali” non
perdendo mai di vista la dimensione comunitaria del Sacramento.
(CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia,2004, n.9)
OBIETTIVI DELLA PASTORALE FAMILIARE
• 4. Creare e condividere una rete di relazioni
significative tra persone e famiglie della Parrocchia
che sfocino nella proposta di momenti comunitari da
viversi negli anni successivi alla celebrazione del
Battesimo:
l’articolazione della proposta di post-Battesimo
nascerà dall’ascolto dei bisogni dei genitori e da
proposte chiare.
PASTORALE BATTESIMALE:
LO SCOPO
• La pastorale battesimale ha lo scopo di evangelizzare
le giovani famiglie, di curare attraverso i genitori una
iniziale educazione alla fede dei bambini, di
sensibilizzare le nostre comunità all’accoglienza dei
genitori e dei loro figli. Si rivolge ai genitori per
aiutarli ad approfondire la loro missione di educatori
cristiani.
PASTORALE BATTESIMALE:
SOGGETTI COINVOLTI
La pastorale pre e post battesimale prevede la presenza attiva di
diversi operatori.
• Anzitutto i genitori. Sono essi, in quanto maggiori artefici e principali
educatori dei figli, i primi soggetti della pastorale battesimale.
• Occorre ricuperare il ministero dei padrini. Il loro compito è quello
di affiancare i genitori nella loro missione educativa e di avviare, nel
tempo, una positiva relazione con il figlioccio/a per offrire il proprio
consiglio e incoraggiamento.
• Un ruolo fondamentale è svolto dai catechisti accompagnatori,
possibilmente coppie di sposi. Essi, insieme al sacerdote, si fanno
compagni di viaggio per sostenere il cammino formativo dei genitori e
per testimoniare la vicinanza materna della Chiesa.
• Comunità parrocchiale che accoglie i nuovi figli.
PASTORALE BATTESIMALE
La Pastorale Battesimale è composta da tre
momenti rispetto al Battesimo del bambino:
• il prima
la catechesi pre-battesimale
• il durante
• il dopo
la celebrazione del Battesimo
la catechesi post-battesimale, il
percorso di fede dopo il Battesimo
Il prima:
la Catechesi
(pre)Battesimale
LA CATECHESI BATTESIMALE
 Il termine catechesi deriva dal verbo greco katechéo (istruisco a viva voce).
Indica la risonanza che la parola della fede ha nel cuore dell'uomo, dove
viene accolta e approfondita, per diventare senso e norma di vita. E
stabilisce perciò la natura dialogica di tale comunicazione di fede .
 Lo scopo definitivo della catechesi è di mettere qualcuno non solo in
contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo. Tutta l'azione
evangelizzatrice è intesa a favorire la comunione con Gesù Cristo. A partire
dalla conversione iniziale di una persona al Signore, suscitata dallo Spirito
Santo mediante il primo annuncio, la catechesi si propone di dare un
fondamento e far maturare questa prima adesione. La catechesi è quella
forma particolare del ministero della Parola che fa maturare la conversione
iniziale, fino a farne una viva, esplicita e operativa confessione di fede: La
catechesi ha la sua origine nella confessione di fede e porta alla confessione
di fede.
[Direttorio generale per la Catechesi 80-82]
LA CATECHESI BATTESIMALE
 La catechesi battesimale è rivolta ai genitori che
chiedono il battesimo per i loro figli, perché
possano compiere con adeguata consapevolezza
la scelta del sacramento e si dispongano ad
accompagnare il bambino nella vita di fede.
 Gli incontri di catechesi battesimale sono dei
momenti di grande importanza perché
costituiscono una occasione favorevole di
evangelizzazione e catechesi degli adulti
LA CATECHESI BATTESIMALE:
LA PREPARAZIONE
 La preparazione al battesimo dei figli diventa quindi
un momento del tutto speciale in cui i genitori che
vivono un momento così singolare e significativo sono
aiutati a leggere la loro esperienza come la
realizzazione della loro vocazione all’amore che si
completa nel donare la fede ai figli che Dio ha affidato
alla loro responsabilità.
ARCHIDIOCESI NAPOLI
NORME PASTORALI
n.15
• “ I genitori sono tenuti all’obbligo di provvedere che i
bambini siano battezzati entro le prime settimane di
vita; al più presto dopo la nascita, anzi anche prima di
essa, si rechino al parroco per chiedere il Sacramento
per il figlio e vi si preparino debitamente”
(cf. Can. 867)
DIRETTORIO PASTORALE FAMILIARE
n.105
 Per quanto possibile, tale preparazione, oltre a momenti di incontro
personale, preveda anche momenti comunitari, nei quali siano
coinvolte insieme più coppie di sposi, si possa riprendere e sviluppare
la riflessione iniziata negli itinerari di preparazione al matrimonio,
vengano favoriti in tutti coloro che vi partecipano un risveglio, una
verifica, un approfondimento della loro fede e della loro vocazione.
La stessa preparazione cominci possibilmente già durante l'attesa del
figlio, perché in un momento così singolare e significativo i genitori
siano aiutati a vivere la maternità e la paternità come coronamento
della loro risposta a una vocazione di amore e ad accogliere nella
fede il dono che Dio sta affidando alla loro responsabilità.
RITO DEL BATTESIMO DEI BAMBINI
n. 5
• “E’ molto importante che i genitori si preparino
a una celebrazione davvero consapevole del
Battesimo, guidati dalla propria fede e aiutati
da amici o da altri membri della comunità.
Si servano per questo di opportuni sussidi: libri,
scritti vari, catechismi adatti alle famiglie”.
CODICE DI DIRITTO CANONICO
Can. 851, § 2
• “E’ necessario, quindi, che “i genitori di
un bambino da battezzare, come pure
coloro che stanno per assumere
l’incarico di padrino, siano, bene istruiti
sul significato, di questo sacramento e
circa gli obblighi ad esso inerenti.
LA CATECHESI BATTESIMALE:
LA RESPONSABILITÀ DEI GENITORI
“I genitori per il posto che occupano accanto ai figli che hanno
chiamato alla vita per il tempo e per l’eternità, sono i più diretti
responsabili della scelta di battezzare o non battezzare. Tuttavia essi
non sono i soli responsabili e non vanno lasciati soli. La Chiesa condivide
con loro la scelta si battezzare i bambini e di educarli cristianamente.
Per questo invita i genitori a battezzare al più presto i figli, perché
possano partecipare senza ritardo al dono della vita divina e accoglie la
domanda del Battesimo sempre con gioia. Tuttavia essa avverte
l’esigenza e il dovere di dialogare con i genitori per aiutarli a maturare
la volontà di battezzare come vera scelta di fede”.
(Catechismo CEI, Lasciate che i bambini vengano a me, n. 72)
LA CATECHESI BATTESIMALE:
LA RESPONSABILITÀ DEI GENITORI
“Si tratta a volte di superare incertezze e motivazioni più superficiali
quali “ voglio che mio figlio sia come tutti gli altri’, ‘si è sempre fatto così’,
‘è una festa’. Altre volte si tratta di rimuovere ostacoli connessi alla
situazione familiare. Decisiva e illuminante per tutti è la prescritta catechesi
di preparazione al Battesimo, da svolgersi con opportuni itinerari di fede,
commisurata alle esigenze delle singole famiglie. Questa catechesi aiuta a
comprendere che il Battesimo è dono di vita e sacramento di salvezza. I
genitori hanno l’occasione di chiarire e di manifestare a se stessi e
reciprocamente, con coraggio, le proprie intime convinzioni, quelle che si
manifestano nelle opere della vita quotidiana prima che nelle parole. La
comunità che ascolta i genitori ha il dovere di annunciare loro il messaggio
della Chiesa e di aiutarli perché l’ambiente familiare diventi sempre più
aperto alla fede e all’amore”.
(Catechismo CEI,Lasciate che i bambini vengano a me, n.73)
LA CATECHESI BATTESIMALE:
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA
• La Catechesi Battesimale non deve dimenticare che “La
famiglia è l’ambiente educativo e di trasmissione della
fede per eccellenza: spetta dunque anzitutto alle
famiglie comunicare i primi elementi della fede ai
propri figli, sin da bambini. Sono esse le prime scuole di
preghiera, gli ambienti in cui insegnare quanto sia
importante stare con Gesù ascoltando i Vangeli che ci
parlano di lui.”
( CEI,Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia n°52)
LA CATECHESI BATTESIMALE:
GLI OBIETTIVI
 Quindi gli obiettivi del percorso di catechesi battesimale
devono essere quelli di risvegliare in papà e mamma il
dono della fede rendendoli coscienti che con il Battesimo
inizia per i loro figli un cammino di fede che deve essere
integrato nell’azione educativa e che culminerà con la
piena partecipazione agli altri sacramenti dell’iniziazione
cristiana. Non si deve altresì dimenticare che la catechesi
battesimale non consiste solo in una istruzione, ma deve
tendere ad essere soprattutto una esperienza religiosa
vitale che può perdurare.
OBIETTIVI DELL’ITINERARIO
• Accogliere la domanda del Battesimo del bambino e
aiutare il suo discernimento Aiutare i genitori a percepire
che i figli sono il frutto preziosissimo del loro amore e
che la loro paternità e maternità sono grazia e hanno la
loro fonte nel matrimonio che hanno celebrato
• Aiutare i genitori a percepire il ‘mistero’ che sono i loro
figli. Interrogarsi su che cosa vuol dire avviare il figlio
all’esperienza della fede e quindi creare le condizioni
perché il percorso possa proseguire anche dopo il
Battesimo.
• Presentare il Battesimo in tutte le sue dimensioni
METODO DELL’ITINERARIO
• accoglienza: sarà molto importante far sì che i genitori si
sentano accolti. Per questo coppie di sposi e sacerdote si
dovranno impegnare a fare in modo che le persone si
sentano a loro agio. L’accoglienza inizia dall’invito che
dovrà esser chiaro e facilmente comprensibile. Accogliere
vuol dire porre al centro le persone ancor prima dei
contenuti che si vuole trasmettere.
• condivisione: il cammino dovrà essere condiviso dai
genitori che si sentiranno protagonisti del cammino
stesso. Le coppie animatrici e il sacerdote dovranno
limitarsi a dare spunti per la riflessione.
CONTENUTI DELL’ITINERARIO
• “Si valorizzi il Catechismo dei bambini “ Lasciate che
i bambini vengano a me”: lo si consegni ai genitori
durante la preparazione al battesimo dei figli, o
almeno in occasione di esso; se ne raccomandi lo
studio e la traduzione operativa da parte dei giovani
sposi; si studi l’opportunità di prevedere momenti
comunitari di ripresa dello stesso testo per favorirne
un utilizzo più adeguato”
CEI, (Direttorio di Pastorale Familiare, n. 105).
GLI INCONTRI: numero e luogo
• Si dovranno prevedere almeno tre incontri possibilmente con la partecipazione
anche dei nonni e dei padrini.
• 1° incontro: Le coppie di sposi si rechino nelle case per un primo contatto e
conoscenza (accoglienza);
• 2° incontro: la catechesi Battesimale con la presentazione dei contenuti del
sacramento;
• 3° incontro: avviene in Parrocchia con il Parroco che spiega il rito del
Battesimo e prepara la celebrazione.
• Celebrazioni comunitarie delle famiglie : prevedere un momento o più
momenti di celebrazione della S. Messa in cui chiamare le coppie che hanno
battezzato i figli; ( Festa della Santa Famiglia di Nazaret, Battesimo di Gesù,
Giornata per la vita, Veglia Pasquale, Solennità di Pentecoste, Festa
patronale……….) .Queste diverse celebrazioni, possibilmente arricchite con un
momento di convivialità fraterna, hanno lo scopo di inserire genitori e figli
nella vita della comunità parrocchiale
LA CATECHESI BATTESIMALE E’
CATECHESI DI INIZIAZIONE CRISTIANA
I genitori che presentano i bambini per
il Sacramento del Battesimo sono
coinvolti in incontri di preparazione per
approfondire gli aspetti teologici,
pastorali e liturgici del Sacramento.
INTRODUZIONE GLOBALE ALLA
FEDE E ALLA VITA CRISTIANA
L’I.C. è’ incentrata sulla dinamica:
TRADITIO consegna del dono della fede
RECEPTIO accoglienza libera del dono
REDDITIO “restituzione” della fede accolta
BATTESIMO
SACRAMENTO DELLA FEDE
Il primo passo concreto dell'iniziazione cristiana è l'itinerario catecumenale
accentrato sull'avvenimento del battesimo.
"Il battesimo, ingresso alla vita e al Regno, è il primo sacramento della nuova
legge. Cristo lo ha proposto a tutti perché abbiano la vita eterna, e lo ha affidato
alla sua Chiesa insieme con il Vangelo, dicendo agli apostoli: "Andate e
annunziate il Vangelo a tutti popoli e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo".
Perciò il battesimo è anzitutto il sacramento di quella fede, con la quale gli
uomini, illuminati dalla grazia dello Spirito Santo, rispondono al Vangelo di Cristo.
La Chiesa considera quindi come sua prima missione suscitare e risvegliare in tutti
una fede autentica e operosa; per questa fede tutti— catecumeni, genitori dei
bambini da battezzare e padrini — aderendo a Cristo potranno entrare nella
nuova alleanza o riaffermare la loro appartenenza a essa“
(Rito del battesimo dei bambini, II. Iniziazione cristiana: Introduzione generale,
n. 3).
IMPORTANZA DEL
BATTESIMO DEI BAMBINI
“La Chiesa, che ha ricevuto la missione di annunciare il Vangelo e di
battezzare, fin dai primi secoli ha conferito il Battesimo non solo agli
adulti, ma anche ai bambini. In forza della Parola del Signore: ‘Se uno non
rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio’
(Gv 3,5), la Chiesa ha sempre ritenuto che i bambini non debbano essere
privati del Battesimo. Essi, infatti, sono battezzati nella fede della
Chiesa, professata dai genitori, dai padrini e dagli altri presenti al rito:
questi rappresentano sia la Chiesa locale sia la società universale dei
Santi e dei fedeli, la Chiesa Madre che tutta intera genera tutti e
ciascuno”
(Rito del battesimo dei bambini, Iniziazione cristiana: Il battesimo dei
bambini n.2)
IL BATTESIMO DEI BAMBINI…….
……..UN’OCCASIONE DI GRAZIA
• è una richiesta ancora diffusa,
un’occasione di grazia da non trascurare
• è una sfida aperta, in quanto le
motivazioni sono spesso inadeguate
BATTESIMO E PRIMA INFANZIA
(0-3 anni)
L’accoglienza della domanda di
Battesimo come occasione di
prima evangelizzazione
• E’importante riconoscere nella richiesta del
battesimo per i figli una preziosa opportunità
pastorale per evangelizzare i genitori. Infatti
proprio la richiesta dal sacramento dovrebbe
costituire un’occasione privilegiata da non
sprecare per l’evangelizzazione.
EVANGELIZZARE LA DOMANDA
DEL BATTESIMO
La richiesta del Battesimo avvia una
relazione tra famiglia e Chiesa.
Cosa esprime la Chiesa nel donare il
sacramento se non obbedire
all’intenzione di Dio?
LA DOMANDA DEL BATTESIMO
la famiglia
Chiede
il Battesimo
la comunità
domanda alla famiglia:
cosa chiedi alla Chiesa?
Il dialogo che nasce tra famiglia e chiesa non si
risolve con una risposta immediatamente
appagante la richiesta dei genitori né con una
sorta di formalismo indifferente della situazione
dell’interlocutore che pone la domanda.
LA DOMANDA DEL BATTESIMO
Perché
nella crisi di fede
persiste la domanda di
Battesimo per i piccoli?
LA DOMANDA DEL BATTESIMO
PER MOTIVI
familiari
di religione civile
legati alla persona del piccolo
LA DOMANDA DEL BATTESIMO
• Ci accorgiamo quanto, a volte, poco
vangelo ci sia nelle motivazioni nel
chiedere il sacramento, ma la sfida
pastorale è far procedere verso il
Vangelo questa fede naturale, un po’
mista di tradizioni, usanze,
superstizioni…
DIVERSE SONO LE SITUAZIONI
SOCIO-RELIGIOSE DEI GENITORI
- C’è chi ha un legame forte e vivo con la comunità
cristiana;
- C’è chi è più saltuario nella partecipazione;
- C’è chi è indifferente o a volte ostile.
- c’è spesso un forte divario nella fede degli stessi
coniugi
Tutto questo dove c’è inadeguatezza su temi
educativi, timore di sbagliare, spesso assenza di
responsabilità.
SVARIATE SITUAZIONI FAMILIARI
• L’impegno più rilevante è quello di
evangelizzare tutte le svariate situazioni
familiari che si incontrano: sposati
civilmente, separati, divorziati risposati,
coppie di fatto, conviventi, ragazze madri,
famiglie di non credenti in cui un solo coniuge
si dichiara cristiano.
DIRETTORIO PASTORALE FAMILIARE
Alcuni orientamenti li troviamo al N.106
• Qualora la richiesta del battesimo fosse avanzata da genitori che
vivono in situazione matrimoniale irregolare, si dovrà verificare se
ci sono le condizioni che ne rendono possibile la celebrazione e, in
particolare, se esiste la fondata speranza che il figlio riceverà una
vera educazione cristiana. Si viva perciò questo momento come
un'importante occasione per evangelizzare questi genitori, per
aiutarli a riflettere sulla loro vita alla luce del Vangelo e invitarli a
conversione.
• Cf. sotto, al n. 232.
• Cf. Codice di diritto canonico, can 868, 2; La pastorale dei
divorziati risposati..., nn. 51-53.
• Cf. Archidiocesi Napoli, Norme Pastorali n. 16
LE INDICAZIONI DEL
MAGISTERO
IN OCCASIONE DELLA
DOMANDA DI
BATTESIMO
La Nota pastorale della Commissione
episcopale per la dottrina della fede, la
catechesi e la cultura e della Commissione
episcopale per la famiglia della CEI sulla
«Pastorale dei divorziati risposati e di
quanti vivono in situazioni matrimoniali
irregolari o difficili» (26.04.1979 – PD),
nn° 52-54
L’Istruzione Pastoralis actio
della Congregazione per la
dottrina della fede circa il
«Battesimo dei bambini»
(20.10.1980 – PA), nn° 27-33.
 Conferenza Episcopale Italiana
Direttorio di Pastorale Familiare
per la Chiesa in Italia
(25.07.1993) nn.105-106;232
Archidiocesi di Napoli
Norme Pastorali
su alcuni aspetti della
celebrazione dei Sacramenti
Promulgato dal Card. Crescenzio Sepe
(19.09.2010) nn. 4-20
• Il battesimo è trattato, nel Codice di
Diritto Canonico (abbreviato in CIC, dal
titolo latino Codex Iuris Canonici), dagli
articoli 850 a 879 e nel Catechismo della
Chiesa Cattolica dal n. 1213 al 1284
PASTORALIS ACTIO
• L’istruzione Pastoralis Actio sul battesimo dei
bambini emanata dalla Congregazione per la Dottrina
della fede evidenzia la necessità che i sacramenti
siano capiti come “sacramenti della fede” e precisa
come ogni sacramento abbia un particolare rapporto
con la fede:
•
“Il battesimo non è mai amministrato senza la
fede, che nel caso dei bambini è la fede della Chiesa
[…]. Il battesimo non è soltanto un segno della fede:
ne è anche la causa” (PA 17).
PASTORALIS ACTIO
• La fede della Chiesa, in linea di principio, dovrebbe essere in primo
luogo testimoniata ed educata dai genitori stessi. Non a caso
sempre la Pastoralis Actio precisa:
• “Devono essere prese delle garanzie perché tale dono (il Battesimo)
possa svilupparsi mediante una vera educazione nella fede e nella
vita cristiana, sicché il sacramento possa raggiungere pienamente la
sua verità. Di solito esse sono date dai genitori e dai parenti stretti,
benché possano essere supplite in modo diverso dalla comunità
cristiana. Ma se tali garanzie non sono veramente serie, si potrà
essere indotti a differire il sacramento, o addirittura a rifiutarlo,
qualora siano certamente inesistenti” (PA 28).
PASTORALIS ACTIO
• Le considerazioni della Pastoralis Actio ribadiscono del
resto la norma prescritta al can. 868 § 1 dal Codice di
Diritto Canonico.
“Perché un bambino sia battezzato lecitamente è
necessario:
1. che i genitori, o almeno uno di essi oppure coloro che
tengono legittimamente il loro posto, vi acconsentano;
2. che vi sia fondata speranza che sarà educato nella
religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il
battesimo venga differito, secondo le disposizioni del
diritto particolare, dandone ragione ai genitori”.
TIPOLOGIE FAMILIARI
• Componendo le indicazioni dei testi, siamo in
grado di ricostruire quattro tipologie di genitori
che chiedono il battesimo per i loro figli.
• La tipologia della condizione familiare che
presentiamo vuole essere semplicemente
indicativa dei problemi principali che si
incontrano oggi in relazione alla richiesta del
battesimo per i figli
a. Genitori credenti e praticanti
Il primo caso è quello auspicabile, per il quale si ribadisce che il
bambino riceva il battesimo nelle prime settimane di vita ed anche
prima, in caso di pericolo di morte. Il testo si sofferma piuttosto
sull’importanza di preparare spiritualmente i genitori e i padrini
I genitori devono […] avvertire i loro pastori d’anime della nascita
attesa, prepararsi spiritualmente. Da parte loro i pastori d’anime
visiteranno le famiglie, anzi cercheranno di riunirne insieme diverse
e impartiranno loro la catechesi ed altri opportuni suggerimenti, e
inoltre le inviteranno a pregare per i bambini, che si accingono a
ricevere (PA, 29).
b.
Genitori poco credenti e
solo occasionalmente
praticanti
 In questo caso (PA 30-31), è previsto anzitutto un colloquio
«perspicace e pieno di comprensione» con questi genitori,
colloquio orientato a «suscitare interesse per il sacramento
che chiedono» e a «richiamarli alle responsabilità che essi
si assumono». La Chiesa infatti «non può venire incontro al
desiderio di questi genitori, se essi non danno la garanzia
che, una volta battezzato, il bambino riceverà l’educazione
cristiana richiesta dal sacramento». Il problema è quello di
«garanzie sufficienti» a fondare la speranza che il battesimo
porterà i suoi frutti.
c.
Genitori conviventi o
sposati solo civilmente
• Il terzo caso è affrontato più direttamente dal documento
CEI sulla pastorale dei divorziati:
“Se la richiesta di battesimo per il figlio è presentata da genitori
conviventi o sposati solo civilmente, ai quali nulla proibisce di
regolarizzare la loro posizione o di sposarsi anche religiosamente […] il
sacerdote mostrerà loro la contraddizione tra la domanda del
battesimo per il figlio ed il loro stato, che rifiuta di vivere l’amore
coniugale da battezzati e quindi rifiuta il battesimo stesso, che fonda
ed esige il sacramento del matrimonio, e li inviterà, per quanto
possibile, a sistemare la loro posizione prima di procedere, con le
necessarie garanzie di educazione cristiana, al battesimo del figlio”.
(PD n.53; cf. DPF n. 232; cf. Arch. Napoli, Norme pastorali N. 19)
DIRETTORIO PASTORALE FAMILIARE
n. 232
• In occasione della richiesta dei sacramenti per i figli,
la comunità cristiana sia particolarmente attenta a
cogliere questa opportunità per una discreta ma
puntuale opera di evangelizzazione innanzitutto dei
genitori, per aiutarli a riflettere sulla loro vita alla
luce del Vangelo, per invitarli a “regolarizzare”, per
quanto possibile, la loro posizione, per esortarli e
accompagnarli nel loro compito educativo.
d.
Genitori divorziati e
risposati solo civilmente
• L’ultimo caso riguarda la situazione in cui almeno uno dei
due genitori sia divorziato e risposato (ovviamente solo al
civile). Nell’attuale contesto sociale, la condizione di
divorziato risposato non è di per sé indice sufficiente di
una grave mancanza di fede. Il criterio decisivo sarà
perciò ancora una volta l’accertamento della garanzia che
o da parte dei genitori stessi, o almeno di uno dei due, o
da parte del padrino (madrina), di qualche parente o della
stessa comunità cristiana, il bambino potrà venire educato
nella fede della Chiesa.
 La linea di pensiero dei vescovi è abbastanza netta. La
convivenza o il matrimonio solo civile, qualora possano
essere sanati dal matrimonio religioso, pregiudicano
gravemente la fede nella quale i bambini dovrebbero
venire battezzati. L’inciso «per quanto è possibile»
sfuma però non poco la nettezza dell’indicazione ed
apre alla possibilità di una certa deroga
dall’orientamento dato, soprattutto nel caso in cui altri
(padrino, madrina, parenti, comunità cristiana)
garantiscano un’adeguata educazione nella fede.
GLI OBIETTIVI
• Le indicazioni del Magistero si preoccupano
soprattutto di far sì che il Battesimo di un
infante sia accompagnato da fondate
garanzie di educazione cristiana di colui
che viene battezzato.
• I requisiti per poter battezzare i
bambini sono:
1) Consenso dei genitori, o almeno uno di
essi, o chi tiene legittimamente il loro
posto
2) Speranza fondata che venga educato
alla religione cattolica
BATTESIMO SOTTO CONDIZIONE
Esaminiamo infine il caso del battesimo sotto condizione.
• Can. 869 - § 1. Se si dubita che uno sia stato
battezzato, o che il battesimo non sia stato
amministrato validamente e il dubbio persiste anche
dopo una seria ricerca, il battesimo gli sia conferito
sotto condizione.
Sottolineiamo che non è un secondo battesimo, perché se
il primo battesimo, sui cui si ha un dubbio, è in realtà
valido, allora il secondo non aggiunge nulla.
IL RUOLO DEL PADRINO E DELLA MADRINA
Le norme pastorali della Diocesi al n. 20 ci ricordano che:
• “Al battezzando, per quanto è possibile, venga dato un padrino,” (cf. Can.
872).
• “Per essere ammessi all’incarico di Padrino è necessario che egli:
 sia cattolico, abbia già ricevuto la Confermazione, il santissimo sacramento
dell’Eucarestia e conduca una vita conforme alla fede e all’incarico che
assume;

non sia irretito da alcuna pena canonica legittimamente inflitta o
dichiarata;
 Non sia il padre o la madre del battezzando” (cf. Can.874)
Non possono essere ammessi come padrini; quanto notoriamente sono ritenuti
di appartenere d organizzazioni malavitose: quanti praticano l’usura o altre
attività criminali, quali lo spaccio di droga ecc; i divorziati risposati, gli sposati
solo civilmente ed i conviventi. In ogni caso, non si ammettono persone di cui
non sia notoria l’onestà della vita pubblica e privata.
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pastorale battesimale