Un omaggio
alla giornata
della memoria
dalla 1^C
In occasione
della shoah è
stato
realizzato
questo video
the Memorial day
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
Tanto tempo fa, il
nazista Adolf Hitler
confermò la legge del
razzismo, che lo
indusse a far
imprigionare,tutte le
persone che non erano
di “razza pura”, in
campi di
concentramento, che a
tutti si presentavano
così:
The Nazi Adolf Hitler was
antisemitic and
imprisoned Jewish
people in concentration
camps
“ARBEIT MACHT FREI”
Con una scritta, che tradotta è così:
IL LAVORO RENDE LIBERI.
The work makes free
Si arrivava con un treno(da bestiame)
e una volta lì, non avevi più un
nome,eri solamente UN NUMERO.
There YOU were only a number.
Per non parlare del cibo …
Without food …
Niente di meno i bambini … la legge è
uguale per tutti.
And the children …?
I morti?! Non ne parliamo …
Million of dead people …
Persone umiliate e derise … prese
anche a botte …
Beating people …
la carta di identità di un ebreo:
Ma alcune testimonianze sono
rimaste: Otto Frank, Primo Levi,Liliana
Segre …
Some people tell us…
La bambina più famosa:Anne Frank,
che scrisse un diario nel rifugio, dove
era nascosta.
Anne Frank wrote her diary
Una poesia di Primo Levi
Se questo è un uomo…
•
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
27 gennaio
27 January
th
The Memorial Day
Creato da
LOIDE
MAUGERI
1^C
Iii istituto comprensivo
“g.verga”
a.s. 2011-12
Il 27 gennaio è LA GIORNATA
DELLA MEMORIA. Un giorno per
ricordare quelle persone uccise
senza pietà, nei campi di
concentramento solo perché erano
considerati una razza IMPURA.
perché RICORDARE E
COMMEMORARE?
il giorno della memoria non vuole
misconoscere gli altri genocidi di cui
l’umanità è stata capace, né sostenere
un’assai poco ambita <<superiorità>> del
dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio
alle vittime, ma una presa di coscienza
collettiva del fatto che l’uomo è stato
capace di questo. Non è la pietà per i morti ad
animarlo, ma la consapevolezza di quel che
è accaduto. Che non deve più accadere, ma
che in un passato ancora molto vicino a noi,
nella civile e illuminata Europa, milioni di
persone hanno permesso che accadesse.
SHOAH
TESTIMONIANZE Giorgina Bellak
Tutto era silenzioso come in un acquario, e come in certe scene di sogni.
Ci saremmo attesi qualcosa di più apocalittico: sembravano
semplici agenti d'ordine. Era sconcertante e disarmante. Qualcuno osò
chiedere dei bagagli: risposero: " bagagli dopo"; qualche altro non voleva
lasciare la moglie: dissero "dopo di nuovo insieme"; molte madri non
volevano separarsi dai figli: dissero "bene bene, stare con figlio". Sempre
con la pacata sicurezza di chi non fa che il suo ufficio di ogni giorno,ma
Renzo indugiò un istante di troppo a salutare Francesca, che era la sua
fidanzata, e allora con un solo colpo in pieno viso lo stesero a terra; era il
loro ufficio di ogni giorno.
In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi fummo radunati in un gruppo.
Quello che accadde degli altri, delle donne, dei bambini, dei vecchi, noi non
potemmo stabilire né allora né dopo: la notte li inghiottì, puramente e
semplicemente.
Oggi però sappiamo che in quella scelta rapida e sommaria,
di ognuno di noi era stato giudicato se potesse o no lavorare utilmente per il
Reich; sappiamo che nei campi rispettivamente di Monowitz- Buna e
Birkenau, non entrarono, del nostro convoglio, che novantasei uomini e
ventinove donne, e che di tutti gli altri, in numero di più di cinquecento, non
uno era vivo due giorni più tardi. Sappiamo anche, che non sempre questo
pur tenue principio di discriminazione in abili e inabili fu seguito, e che
successivamente fu adottato spesso il sistema più semplice di aprire
entrambe le portiere dei vagoni, senza avvertimenti né istruzioni ai nuovi
arrivati. Entravano in campo quelli che il caso faceva scendere da un lato
del convoglio; andavano in gas gli altri. Così morì Emilia, che aveva tre
anni; poiché ai tedeschi appariva palese la necessità storica di mettere a
morte i bambini degli ebrei. Emilia, figlia dell'ingegner Aldo Levi di
Milano, che era una bambina curiosa,ambiziosa, allegra e intelligente. Alla quale,
durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano
riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il
degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva
che ci trascinava tutti alla morte.
Scomparvero così, in un istante, a tradimento, le
nostre donne, i nostri genitori, i nostri figli. Quasi nessuno ebbe modo di salutarli.
Li vedemmo un po' di tempo come una massa oscura all'altra estremità della banchina,
Poi non vedemmo più nulla.
Anne Frank
C'e' un paio di scarpette rosse
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove
a Buchenwald.
Erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini
morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedi dei bambini morti
non consumano le suole.
Io non dimentico
Io non dimentico
Un muro e su di esso un filo spinato
un campo sterminato
Il sole grigio in un cielo senza nuvole
Io non dimentico
un fucile che spara
i volti riflessi nel fango
il fumo delle ciminiere
un uomo pronto a sparare
le lacrime,la fame
i numeri tatuati sulle braccia
Io non dimentico
il terrore negl'occhi
Bambini senza amici e senza giochi
l'oscurità che penetra fin nel cuore
Io non dimentico
la risata agghiacciante degli aguzzini
tutti quei pigiami a righe
la stella di Davide cucita sui vestiti
Io non dimentico...ma vorrei prendere una gomma e cancellare tutto
Vorrei strappare questa brutta pagina della storia
Vorrei che fosse una storia inventata
vorrei tornare nel passato,per cancellare questo brutto ricordo infangato
anche se...è giusto ricordare
perhè purtroppo la storia non si puo cambiare...
e...dagli errori bisogna imparare.
FINE PRESENTAZIONE
KATHLEEN PISANA
AURORA SUDANO
1C
GIOVANNI VERGA
I campi di
concentramento.
I FILM più
FAMOSI
ANNE FRANK
L’arcobaleno degli oppressi
(M. Di Martino)
Mille parole a vuoto,
Foglie secche al vento,
Spazzate via in un
Turbinio di vane,
Mistificanti promesse
Come fragili, eburnei
Cristalli di neve,
Si sciolgono sotto
La pesante coltre
Dell’ oblio, soffocate
dalle spenti ceneri
Della bieca indifferenza
Ferite aperte e mai
Sanate, mistura di
Di sogni infranti, paure
E racconti non solo
specchio di tragiche
sventure sigillate
nel cuore del misero
abbattuto e negli
incubi di ogni giorno
e di ogni notte.
Solo lassù , nel cielo
eccelso, dalla collina
all’ Arcobaleno degli
oppressi , s’ innalza
l’ eco disperato del
ricordo di una voce,
che spezza il silenzio
e rimbomba lontano
e grida forte: DIGNITA’ …
e chiede sempre GIUSTIZIA …
e ancora GIUSTIZIA...
Perché la shoah e’ un evento unico ?
Dopo la Shoah e’ stato coniato il termine <<genocidio>> .
Purtroppo il mondo ne ha conosciuto tanti, e ancora troppi
sono in corso sulla faccia della terra . Riconoscere delle
differenze non significa stabilire delle gerarchie nel
dolore : come dice un adagio ebraico <<Chi uccide una
vita , uccide il mondo intero>>.
Ma mai , nella storia , s’è visto progettare a tavolino ,
con totale freddezza e determinazione , lo sterminio di
un popolo. Studiando le possibili forme di eliminazione, le
formule dei gas più letali ed <<efficaci>>, allestendo i
ghetti nelle città occupate , costruendo campi ,
studiando una complessa logistica nei trasporti, e tanto
altro. La soluzione finale non è stata solo un un’ atto di
inaudita violenza, ma soprattutto un progetto collettivo ,un
sistema di morte.
La vita è bella solo quando
non c’è differenza di razza e
di religione
• 3° istituto comprensivo
Giovanni Verga.
saluti dalla 1° C
CAMMISULI SABRINA
DI ROSA MIRIANA
PETRALITO DESIREE’
Shoah
Il 27 Gennaio è la giornata della memoria per
ricordare le atrocità commesse dall’
uomo,durante la seconda guerra Mondiale,
contro gli Ebrei sterminati nei campi di
concentramento.
È importante non dimenticare,perchè il
passato si deve sempre tener presente in
modo da non ripetere mai più gli errori
commessi contro i
nostri fratelli e contro tutto il genere umano.
I semi della speranza
Dalle dure e spinose
Zolle dell’indifferenza,
spaccate dall’ aratro
Antico della terra,
Una voce nel cielo
Spento si leva,
Limpida e forte.
Da qui, a catinelle,
Di respiro assetati,
Per tutti, fitti semi
Di Bene e di Speranza
Si spargono di celeste
Ambrosia nei fertili
Solchi della vita.
Del cuore fecondo
Sull’ aureo vassoio
Al fratello un seme
Di solidarietà tende
La mano che accompagna
Il solco dell’ Amore e
Della Libertà.
E sull’ argento sfondo
L’ adamantino occhio,
Come un faro, il guardo
Volge beato oltre la
Via,la verità e la
Vita stessa.
(M. DI MARTINO)
Alcune Foto sulla Shoah
La farfalla
L’ ultima proprio l’ ultima,
Di un giallo così intenso, così
Assolutamente giallo,
Come una lacrima di sole quando cade
Sopra una goccia bianca
- Così gialla, così gialla!
- l’ ultima,
Volava in alto leggera,
Aleggiava sicura
Per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
Sarà già la mia settimana settimana
Di ghetto:
I miei mi hanno ritrovato qui
E qui mi chiamano i fiori di ruta
E il bianco candeliere del castagno
Nel cortile
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’ altra volta fu l’ultima:
Le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedann,
Alcune foto
Aprile
“prova anche tu,
Una volta che ti senti solo
O infelice o triste
A guardare fuori dalla soffitta
Quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finchè potrai guardare
Il cielo senza timori,
Sarai sicuro
Di essere puro dentro
E tornerai
Ad essere felice”.
ANNA FRANK
Alcune Foto
Poesia di un ragazzo ritrovata in un ghetto 1941
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
A che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
E ad ogni amaro giorno dirò,
Da domani, sarà triste,
Oggi no.
Alcune Foto
Fine Presentazione
Lavoro Svolto Da:
Ardilio benedetta
Ardilio marialisa
Galota elenasofia
Classe 1=c
Scuola: 3 istituto comprensivo g. verga
Per non dimenticare
Il 27 gennaio è la “Giornata della
Memoria”, dedicata al ricordo della
persecuzione e dello sterminio del
popolo ebraico negli anni 30 e 40
dalla Germania nazista.
ECCO ALCUNE POESIE
• NOTTE SU BIRKENAU
Un’altra notte. Torvo, il cielo si chiude ancora
sul silenzio mortale volteggiando come un avvoltoio.
Simile ad una bestia acquattata, la luna cala sul campo —
pallida come un cadavere.
E come uno scudo abbandonato nella battaglia,
il blu Orione — fra le stelle perduto.
I trasporti ringhiano nell’oscurità
e fiammeggiano gli occhi del crematorio.
È umido, soffocante. Il sonno è una tomba.
Il mio respiro è un rantolo in gola.
Questo piede di piombo che m’opprime il petto
è il silenzio di tre milioni di morti.
Notte, notte senza fine. Nessuna alba.
I miei occhi sono avvelenati dal sonno.
La nebbia cala su Birkenau,
come il giudizio divino sul cadavere della terra.
•
“Se questo è un uomo”
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Per ricordare
Tante, troppe cose
l'uomo non deve dimenticare.
per non dimenticare il fratello negro
Per non dimenticare la Shoàh,
schiavizzato torturato martoriato,
per non dimenticare la crudeltà dei cuori,
per non dimenticare il pianto innocente
di un bimbo fra braccia tenere inerti,
per non dimenticare lo sguardo della sofferenza,
per non dimenticare il vuoto dell'ignoranza
• l'arroganza delle serpi...
Troppo l'uomo ha da ricordare:
Per non riviverlo
per non farlo rivivere
per non ricreare l'Inferno
né alimentarne le fiamme.
Furore del delitto
terrore della mente
ubriacatura del potere
miseria avvilente
paura di Essere!
Troppo l'uomo ha da disseppellire
da riportare in vita da una morte ingiusta:
La dignità il rispetto l'amore,
la fierezza di essere Uomini.
Immagini sulla shoah
IDEATO DA:
ChRISTIAN BRUNO
ANGELO
PIeTRALITO
GIUSEPPE MELI
Auschwitz
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giornata della memoria - "G. Verga" di Pachino