Lezione VIII
Le popolazioni italiche
Gli assetti sociali ed economici delle
popolazioni italiche
• Si colgono in pratica solamente in prospettiva
relazionale, in rapporto con le colonie greche.
• Un dato che nasce dalla natura delle fonti, anche
archeologiche (che mostrano una cultura materiale
fortemente ellenizzata).
• Non solo una distorsione documentaria, ma un
dato reale negli assetti socioeconomici di Lucani e
Brettii (Lombardo).
– Un’identità socioeconomica per i Bretti: genti
originariamente subordinate ai Lucani, che esercitano
attività di pastorizia nella Sila.
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La caratterizzazione economica delle
popolazione italiche
• Nelle fonti greche una caratterizzazione per contrasto rispetto alle
poleis italiote, in ragione dei diversi spazi occupati.
– Alle attività agricole esercitate nelle aree pianeggianti dai Greci si
contrappongono le attività della pastorizia e della silvicoltura degli Italici
nell’interno montuoso, con forme di proprietà comune.
• Una caratterizzazione che assume pienamente valore dopo il
crollo degli “imperi” di Sibari e Crotone, che porta ad un
ripiegamento su sé stesso (ma anche una maggiore autonomia) del
mondo indigeno.
• Nelle ostili fonti classiche altre attività caratteristiche di Lucani e
soprattutto Brettii sono legate alla guerra: rapina, mercenariato.
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I dati archeologici sulle forme economiche
delle popolazioni italiche
• Il rinvenimento di qualche pithos destinato alla conservazione dei
prodotti della terra conferma la scontata ipotesi di un’attività
agricola, almeno a livello di sussistenza.
• Modeste attività artigiane, destinate a soddisfare le esigenze
locali:
– Produzioni prevalentemente di ceramica comune, testimoniate anche dalle
fornaci di Cirò e soprattutto del quartiere artigianale della Laos lucana.
– Numerosi pesi da telaio, che testimoniano l’attività di filatura della lana.
• Attività edilizie, soprattutto in grandi centri fortificati come
Castiglione di Paludi.
• La presenza di monete straniere in qualche corredo funebre, come
nella tomba di Gizzeria (o “tesoro di S. Eufemia”) segnala una
possibile attività di mercenariato del defunto.
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Le fortificazioni di Castiglione di Paludi
• Le imponenti fortificazioni
del sito archeologico brettio
meglio noto (seconda metà
del IV sec. a.C.).
• La tecnica costruttiva assai
avanzata (blocchi perfettamente squadrati, torri) lascia
pensare ad un intervento di
architetti italioti.
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Un’evoluzione nelle forme
economiche caratteristiche
• La vittoriosa spinta verso le pianure costiere da parte di
Lucani e Brettii, culminata alla fine del IV sec. a.C. muta il
quadro descritto.
• Le popolazioni italiche spesso controllano sezioni
trasversali del territorio, che comprendono sia aree
montuose interne che aree pianeggianti costiere.
– Sviluppo dell’agricoltura, forse anche specializzata: ipotesi di uno
sviluppo della viticoltura nella zona di Petelia già in età
preromana.
– Attività marinare si suppongono per un piccolo insediamento
brettio a S. Lucido.
• Resta da comprendere in che misura ci fosse uno
sfruttamento integrato di queste diverse aree economiche.
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Le forme di occupazione del
territorio
• Prevale il popolamento sparso, segnalato dalle piccole
necropoli e ora anche da qualche fattoria.
– Insediamenti in genere piuttosto modesti, con basamenti in ciottoli
di fiume e alzati in materiali deperibili.
– Le sepolture comuni: deposizioni in fossa, coperte o interamente
rivestite da tegole; ma è stata scoperta anche qualche sepoltura di
pregio.
• Ma i successi militari (e i crescenti contatti con le poleis
greche) segnano anche in questo campo un’evoluzione: la
conquista di centri urbani esistenti (o la nascita di nuove
città, seguendo il modello greco).
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Gli scambi commerciali tra indigeni
e Greci
• Nei centri indigeni ben attestata la presenza di
prodotti delle colonie greche.
• Non abbiamo invece testimonianza di un
commercio in direzione inversa.
• I prodotti del mondo esterno giungevano a Lucani
e Brettii direttamente, o con la mediazione delle
città magnogreche?
– Da richiamare a questo proposito il caso della coppa di
Tresilico, rinvenuta in un corredo femminile brettio.
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L’uso della moneta
• Nei contatti con il mondo greco gli indigeni italici imparano
presto a conoscere l’uso della moneta: presenza di ripostigli
monetali in area indigena già in età arcaica.
• Le coniazioni autonome degli Italici sono un fenomeno
posteriore:
– Forme premonetali sono forse date dai singolari gettoni in terracotta di
Sala Consilina e Marcellina (forse sorta di buoni per la futura consegna
di una merce?)
– Nelle città greche che cadono sotto il dominio lucano o brettio nel IV
sec. a.C. i nuovi dominatori continuano a coniare moneta (così a
Terina).
– Una monetazione prevalentemente bronzea, ad uso interno e per le spese
quotidiane, segno di un’economia piuttosto chiusa.
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La monetazione di Terina greca
• Nomos in argento da Terina (6,89 gr.). Al dritto testa femminile (forse
la ninfa Terina) e legenda TE; al rovescio Nike seduta, con in mano
una corona (420-400 a.C.)
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La monetazione di Terina brettia
• Dracma in argento da Terina (2,40 gr.). Al dritto testa femminile (forse
le ninfa Terina); al rovescio Nike seduta con in mano un uccellino
(300-275 a.C.)
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L’uso della moneta
• Le coniazioni federali dei Lucani e dei Brettii sono
un fenomeno piuttosto tardo, in connessione con la
presenza di Pirro e di Annibale.
• Una discreta presenza di monetazione straniera nel
IV sec. a.C. (Cartagine, Egitto, Macedonia) che
perdura anche per tutto il III sec. a.C.:
testimonianza di attività di mercenariato, oltre che
di presenze militari straniere e di commerci.
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La monetazione federale dei Brettii
• Dracma in bronzo della federazione brettia (8,17 gr.) datata al 211-208 a.C.;
sul dritto testa di Zeus con corona di alloro; sul rovescio un guerriero con
lancia e scudo e legenda BRETTIWN.
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I segni di una differenziazione sociale tra
gli Italici
• Si possono cogliere, oltre che in sparsi cenni delle fonti letterarie:
– Nelle sepolture di pregio in cui si fa sfoggio di oggetti di lusso (di origine
greca e etrusca), evidentemente da connettere a personaggi di elevata
condizione economica e sociale.
– Nel ricordo di una distinzione fra reparti di cavalleria e fanteria (per
esempio nella battaglia di Ausculum del 279 a.C.).
• Un processo di distinzione più avanzato nelle realtà cittadine
sotto il controllo degli Italici (vecchie poleis greche conquistate,
come Poseidonia, Laos, Hipponion, o nuovi centri come Petelia e
Cosenza).
• Una differenziazione che trae origine soprattutto da una fortunata
attività bellica per i capi militari: bottino, conquista di terre più
produttive.
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Diodoro, XX, 71, 5: presenza di schiavi
nella società brettia
oJ d j ∆Agaqoklh`~
• Agatocle in seguito
par-qevnou~
me;n
trasportò le ragazze e i
kai; pai`da~ eij~ th;n
bambini [di Segesta]
∆Italivan
diain Italia e li vendette ai
komivsa~ ajpevdoto
Brettii …
toi`~ Brettivoi~ ...
15
Diodoro, XXI, fr. 17 Goukowski:
aristocrazie brettie?
”Oti
∆Agaqoklh`~
sunanqroivsa~ dunavnei~ eij~
∆Italivan diepev-rasen e[cwn
pezou;~ trismu-rivou~, iJppei`~
triscilivou~. Th;n de; nautikh;n
duvnamin Stivlpwni paradou;~
lehlatei`n
ejpevtaxe
th;n
Brettivwn
cwvran.
Ou\to~
ejpovrqei, ou\n ta;~ paraqalassivou~ kthvsei~, ceimw`ni de;
peripesw;n ta;~ pleivou~ tw`n
nhw`n ajpevbale.
JO de;
∆Agaqo-klh`~ poliorkhvsa~ th;n
tw`n
JIpponiatw`n povlin ...
kai;
dia;
mhcanw`n
kai;
petrobovlwn
th`~
povlew~
ejkuriveusan
kai;
tauvthn
• Dopo aver riunito un esercito,
Agatocle passò in Italia con 30
mila fanti e 3 mila cavalieri.
Affidata la flotta a Stilpone, gli
ordinò di saccheggiare il territorio
dei
Brettii.
Mentre
questi
devastava le proprietà vicine al
mare patì una tempesta e perse la
maggior parte delle sue navi. Da
parte sua Agatocle, messa sotto
assedio la città degli Ipponiati …
grazie alle macchine d’assedio e
alle petroboli si rese padrone della
città e la conquistò.
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Diodoro, XXI, fr. 17 Goukowski:
aristocrazie brettie?
Kai; labw;n par j aujtw`n
eJxako-sivou~
oJmhvrou~
kai; froura;n ajpolipw;n eij~
Surakouvsa~
ejpanh`lqen.
OiJ de; Brevttioi toi`~ o{rkoi~
ouj mh;n ejmmeiv-nante~,
ajlla;
pandhmei;
strateuvsante~
ejpi;
tou;~
ajpoleif-qevta~ stratiwvta~,
touvtou~ katevkoyan: tou;~
de;
oJmhrou~
ajnaswvsante~ ajpeluvqhsan
th`~
jAgaqoklevou~
dunaste-iva~.
• Terrorizzati, i Brettii gli
inviarono ambasciatori per
trattare la pace. E dopo aver
ricevuto da loro 600 ostaggi e
lasciata sul posto una guarnigione, Agatocle tornò a Siracusa. Ma, lungi dal rispettare il
loro giuramento, i Brettii affrontarono in massa la guarnigione e la fecero a pezzi: una
volta recuperati gli ostaggi, essi
si liberarono del dominio di
Agatocle.
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Le sepolture di pregio
• In genere assumono la forma di ipogei, talvolta completate da decorazioni
architettoniche, letti di deposizione, colonnette, intonaci affrescati.
• Ma alcuni corredi di pregio vengono anche da semplici tombe a fossa, come
nel caso di Tresilico.
• In area lucana da ricordare le necropoli della Poseidonia lucana, con le loro
magnifiche pitture (fine V - inizio IV sec. a.C.).
• Nella Lucania occidentale la necropoli di Chiaromonte, in particolare con la
tomba 227, della fine del V sec. a.C.
– Un corredo maschile con armi, utensili per il consumo del vino e della
carne, astragali, strigile.
• Ai confini tra Lucani e Brettii il lussuoso corredo dalla doppia deposizione di
Marcellina della seconda metà del IV sec. a.C.
– Il corredo maschile rimanda alle attività della guerra e del simposio.
– Il corredo femminile è legato piuttosto alla sfera del matrimonio, con
caratteristici recipienti ceramici, e della bellezza, con utensili per la
cosmesi.
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Le necropoli della
Poseidonia lucana
• Il tema del “ritorno del
guerriero”
nell’intonaco
affrescato della tomba 12,
dalla necropoli di Andriuolo.
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Il corredo della tomba
maschile di Marcellina
• Armatura in bronzo, con elmo
crestato e corazza anatomica, dalla
tomba maschile a camera di
Marcellina, seconda metà del IV
sec. a.C. (Reggio Calabria, Museo
Archeologico Nazionale)
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Il corredo della tomba maschile di
Marcellina
• Rhyton a testa di mulo, da una tomba maschile a camera di
Marcellina, seconda metà del IV sec. a.C.
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Una democrazia militare?
• Nonostante l’emergere di un’èlite dirigente, l’ordinamento
istituzionale di Lucani e Brettii pare prevedere una base di
potere piuttosto ampia.
• Assemblee a livello cantonale, composte da tutti coloro che
sono in grado di portare le armi.
• Queste assemblee militari esprimono un comandante
militare unico (un basileus nelle fonti greche) in caso di
necessità.
• Il rilievo sociale di una “classe media” di soldati doveva
essere evidente.
• Nel caso dei Brettii, la parabola storica relativamente breve
di questa popolazione probabilmente non consentì il
consolidarsi di una forte nobiltà.
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Bibliografia di approfondimento
• P.G. Guzzo, I Brettii. Storia e archeologia della Calabria
preromana, Milano 1989.
• M. Lombardo, Greci e indigeni in Calabria: aspetti e problemi
dei rapporti economici e sociali, «Storia della Calabria antica,
II, l'età italica e romana», a cura di S. Settis, Roma - Reggio
Calabria 1994, pp. 55-137.
• Id., L'organizzazione e i rapporti economici e sociali dei Brettii,
«I Brettii, I, Cultura, lingua e documentazione storicoarcheologica. Atti del I° corso seminariale - Rossano, 20-26
febbraio 1992», a cura di G. De Sensi, Soveria Mannelli 1995,
pp. 109-123.
• M. Taliercio Mensitieri, Le emissioni monetarie dei Lucani,
«Storia della Basilicata. 1. L'antichità», a cura di D.
Adamesteanu, Roma - Bari 1999, pp. 471-485.
• A. Bottini, Gli indigeni nel V sec. a.C., ibid., pp. 419-453.
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