APPUNTAMENTI CULTURALI
FIATO ALLE TROMBE
Per Natale musica classica e leggera a Villa Clerici
e un incontro strano con Pio XII e Padre Pio a teatro
a cura di Stefano Bartolotta
Diana Roca
occhio del poeta (io aggiungo: attore, musicista, pittore e tut“L’
ti coloro che con il cuore creano un mondo incantato che ristora l’anima) spazia dal cielo alla terra, dalla terra al cielo; e mentre l’immaginazione riconosce la figura di cose sconosciute, la penna del poeta le trasforma in forme, e dà alle cose astratte una sistemazione terrena e un nome.” (William Shakespeare)
Illuminati da questo grande maestro, vi anticipiamo le scintille culturali di questo mese.
Centro Culturale della Cooperativa
Via Hermada 14 - 02/66114499
• Il corso di cinema in quattro serate condotto da Luigi
Allori “Alla scoperta della macchina e del linguaggio filmico” è terminato con una simpatica appendice. Una piacevolissima
serata in più, lunedì 7 novembre, dedicata esclusivamente a chi
aveva seguito il corso: la proiezione di uno dei più famosi film di avventure degli anni ‘80 “Indiana Jones”, interpretato da Harrison
Ford. Il film è stato utilizzato da Luigi Allori come un'antologia in
cui gli allievi/spettatori hanno ritrovato tutti i moduli linguistici di
cui si è parlato nel corso delle 4 serate precedenti.
• Venerdì 25 novembre, ore 21, Il 1° di due incontri sul tema
“Energia” “C’è un mare di petrolio”. Ce ne parlerà in modo leggero ma scientifico, con cognitio causae, il geologo Ezio Cazzola, una
grande esperienza in Italia e all’estero nel campo degli idrocarburi.
La scoperta del fuoco insegnò all’uomo che era possibile liberare
l’energia contenuta nel legno e in altre sostanze combustibili. Da allora tanto tempo è passato e il termine energia ha assunto di volta
in volta vari aspetti, con parole che si accumulano in apparente disordine ma tutte strettamente collegate: piattaforme petrolifere,
oleodotti, produzione, esaurimento fonti energetiche, disastri ecologici. Un po’ di storia, come introduzione, renderà l’oggetto della discussione più familiare e poi verranno sfatate alcune leggende metropolitane quali... mari di petrolio... in Italia c'è o non c’è petrolio...
nei prossimi anni il petrolio finirà... ecc.
Il 2° incontro sul tema “Energia” è previsto per venerdì 13 gennaio: toccherà il nucleare e sarà affrontato dal fisico nucleare
Ludovica Manusardi.
• Sabato 3 dicembre, ore 21, “Concerto di Natale” Dopo il felicissimo concerto tenutosi nel mese di maggio nella splendida cornice di Villa Clerici, il Centro Culturale della Cooperativa mette a segno un'altra brillante iniziativa. Sempre a Villa Clerici, nel salone
Francesco Messina all’interno della Galleria
d’Arte Sacra Contemporanea, un nuovo concerto con un quartetto
strumentale e un programma dei più accattivanti: una escalation di
brani tratti dal repertorio più noto di musica
classica, musica da film
e canzoni in tema natalizio. Non aggiungiamo
altro a quanto già detto
in passato su questo ”palagio” settecentesco, autentico fiore all’occhiello di Niguarda. In primavera abbiamo potuto apprezzare l’allegria e i colori del suo giardino ma in questa stagione dell’anno Villa
Clerici, aiutata dalla musica, saprà sicuramente trasmetterci sensazioni e atmosfere diverse e più intime. Il concerto è a entrata libera
con prenotazione obbligatoria (Via Terruggia 8/14 - tel. 02/66114499).
Teatro della Cooperativa
Via Hermada 8, tel 02.6420761 02.64749997
• Dall’8 al 27 novembre, “Io Santo tu Beato” di Renato Sarti
in collaborazione con Bebo Storti, regia di Renato Sarti, con Renato
Sarti, Bebo Storti e con Delma Pompeo, voce Radiomariacensura
Daniele Luttazzi, musiche Carlo Boccador, scene e costumi Carlo
Sala. Pio XII e Padre Pio si incontrano in un ipotetico aldilà. Il primo parla un latino maccheronico e ha in testa un copricapo a forma di cupola di San Pietro, il secondo si esprime in dialetto pugliese e non si separa mai dai suoi peperoni fritti.
• dal 29 novembre al 4 dicembre, “Mamma mafia pizza
spaghetti mandolino, di Walter Leonardi, con Walter
Leonardi e Paolo Li Volsi, musiche originali tratte dal disco
“Organizzo Eventi”. Evento, dal latino eventus, da avvenire, che
possa o stia per avvenire. Come dice il dizionario, è una probabilità, ovvero non si sa se poi veramente accadrà. Nonostante
l’umana convinzione occidentale di avere tutto sotto controllo, in
realtà, nulla è sicuro, niente è immutabile nel tempo. La terra
stessa è in continua mutazione. Di questo spesso ci si dimentica
e così si perdono infinite possibili occasioni.
Successo del “Rigoletto” al Teatro degli Arcimboldi
Red Wine Serenaders
dalla zona all’Europa
l chitarrista Max De Bernardi, residente in Zona 9, fa parte dei Red
Iderna
Wine Serenaders, una band che punta a una revisione in chiave modella tradizione blues.Riviste come “Il Blues”e “Buscadero”stanno già portando su un palmo di mano i Rws, e se andate sulla loro pagina Facebook vedrete numerosi commenti entusiasti da tutta Europa.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Max via mail.
Com’è nata la band?
Quasi per caso 4 anni fa.Dalla mia collaborazione con Mauro Ferrarese
è nato il cd intitolato “The Red Wine Tapes”, con una ventina di pezzi
di folk blues, country blues e ragtime anni ‘20 e ‘30. Il cd vede la partecipazione in qualità di ospite della cantante Veronica Sbergia, che già
ai tempi (2007) si esibiva con noi due come special guest. Poi è arrivata Alessandra Cecala (contrabbasso) e il progetto si è consolidato.
La vostra proposta musicale è dotata di grande immediatezza
e facilità d’ascolto, nonostante i tanti strumenti utilizzati.
Come si arriva a sfruttare una costruzione sonora non semplice per mettere l’ascoltatore immediatamente a proprio agio?
Si scelgono dei pezzi della tradizione musicale suddetta e si rinfrescano con una giusta dose di tecnica esecutiva “moderna” abbinata a una
presenza scenica divertente e coinvolgente.
Come nascono le vostre canzoni?
Gli unici pezzi originali che proponiamo sono quelli di Mauro
Ferrarese. Il 90% del nostro repertorio attinge alla tradizione e quindi
si tratta di riletture di vecchi brani dell’inizio del secolo scorso.
Solitamente i pezzi prendono “vita” e si evolvono col tempo: è certo che
non suoniamo mai lo stesso pezzo nello stesso modo.
Per voi è importante adattare la tradizione di un certo tipo di
blues ai giorni nostri. Ci può spiegare meglio questo aspetto?
È il tentare di unire una credibilità in termini artistici a una scanzonatezza di approccio ad essere il punto forte dei Rws. Mi spiego meglio: i
testi delle canzoni che eseguiamo sono di attualità: crisi del lavoro, politici disonesti, preti che commettono azioni poco idonee all’abito che
portano. Queste tematiche e altre più leggere vengono spiegate non in
modo accademico o noioso bensì divertente. È affascinante far riscoprire alla gente che viene ad ascoltarti quanto sia ricca questa tradizione
musicale e quanto ha da dirci (e da darci) ancora oggi. Non dimentichiamo che tutta la musica “moderna” proviene dal Blues.
Secondo voi, c’è un interesse tale da far arrivare la vostra proposta ad un gran numero di persone?
Facciamo ancora parte di una nicchia ristretta! Anche se sto notando
una timida inversione di tendenza: chi non ci conosce e assiste a un nostro concerto tendenzialmente torna e si appassiona al genere.
Avete maggiore attenzione all’estero che in Italia?
Il pubblico italiano non è ancora pronto a un ascolto differente da quanto gli viene propinato dalle radio commerciali e dai programmi tv.
Avete, come me, la sensazione, da musicisti, che determinate
cose potrebbero riscuotere un maggior interesse se ci fossero
più curiosità da parte degli appassionati di musica?
Assolutamente sì! La curiosità è alla base di ogni crescita culturale e
artistica. È la curiosità che ci ispira a cercare nuovi pezzi, a suonare
strani strumenti... I media devono avere il compito di aiutare l’ascoltatore a scoprire cose nuove non certo a lobotomizzare le menti!
Dal vivo avete diversi assetti: in duo, in quartetto e con una lineup più ampia. Lo fate più per necessità logistiche o più per
avere la libertà di esprimervi in diverse forme?
Diciamo che facciamo di necessità virtù!
Tu vivi in zona 9. Una realtà come la nostra è più un ostacolo
o più uno stimolo nella scelta di dedicarsi alla musica?
Per me è stato uno stimolo, sin da piccolo. Posso dire che la musica mi
ha “salvato” o meglio preservato da un certo tipo di vita.
Patrick Wolf
alla Fabbrica del Vapore
I
l 3 e 5 novembre il grande melodramma è tornato al Teatro
degli Arcimboldi con il “Rigoletto”, musica di Giuseppe Verdi,
libretto di Francesco Maria Piave, direttore Marco Guidarini,
regia, scene, costumi, disegno luci di Massimo Gasparon, maestri del coro Antonio Greco e Coro As.Li.Co del Circuito Lirico
Lombardo, orchestra de I Pomeriggi Musicali, interpreti Piero
Pretti, Jenish Ysmanov, Ivan Inverardi, Luis Cansino, Irina
Dubrovskaya, Natalia Roman, Eugeniy, Stanimirov Iossifov,
Alessandra Palomba, Veronica Senserini, Pasquale Amato,
Mirko Quarello, Saverio Pugliese, Marian Reste, Miriam Artiaco, Bianca Tognocchi.
Jazz per beneficenza
• Da Broadway a Hollywood per un ospedale in
Senegal Il 28 febbraio, al teatro Dal Verme, grande spettacolo
di beneficenza a favore dell’Ospedale La Divine Providence
(Senegal): “Il grande jazz da Broadway a Hollywood”, con tra gli
altri l’Orchestra di Paolo Tomelleri, Rossano Sportiello, Paolo
Alderighi, Tullio De Piscopo e Christian Meyer, Carlo Bagnoli.
Informazioni: Mira 3381361194. Prevendita fino al 15/12:
galleria 20 euro, platea 40 euro. Prenotazioni presso “Zona
Nove”, via Val Maira 4 - tel. 0239662281.
• Musica per “Il Mondo è la mia Casa” L’associazione “Il Mondo è la mia Casa”, impegnata in progetti umanitari per il Brasile, organizza per sabato 19 novembre (ore
21.30) un concerto presso la Parrocchia San Giovanni
Battista alla Bicocca. La band, formata da Ilaria Pregno-lato alla voce, Igor Mazzone alla voce/chitarra, Fabio Businaro al basso, Piero Magliano alle tastiere e Mario Sassano
alla batteria, proporrà cover rivisitate del panorama internazionale musicale. La serata, che ha come obiettivo quello di finanziare i progetti umanitari dell’associazione, sarà
anche un piacevole susseguirsi di musiche soul-jazz con
contaminazioni latineggianti, il tutto in un’atmosfera elegante che avvicinerà il pubblico al Brasile di oggi.
ONA NOVE 20
L’invito di Santina
ilà! sono sempre io… Santina
E
Portelli. Vi aspetto ad “Arte senza Freni” dal 10 al 20 novembre.
Happy-hour il 10 novembre dalle
21. (gli altri giorni 9,30-12,30/15,3019,30 chiuso domenica e lunedì
mattina). Dove? Artline Spazio, V.le
Fulvio Testi 93, tel. 02/66102824,
www.artlinecornici.it.
“Cerco di percorrere il cammino
dell’arte da molti anni, ma mai come in questo periodo
sento che l’arte vuole andare dovunque, che lei non ha confini, non ha limitazioni, la sua voglia di comunicare è senza freni... Solo uno: la nostra incapacità a percepirla in
modo autentico e semplice.”
Piccolo Conservatorio
Una chitarra a chi s’iscrive
on il patrocinio del CdZ 9, il Piccolo Conservatorio, diretto dal
C
nostro maestro Alex Schiavi, dà vita a corsi musicali e professionali aperti a tutti. Di particolare interesse sono i corsi musicali
per bambini (a partire dai 4 anni). Poi ci sono i corsi per gli adulti
per diventare chitarrista, bassista ed anche Operatore musicale.
Una bella notizia: la sede del Piccolo Conservatorio è stata associata (come sede di esami e di corsi) al famoso London College of Music
che vede tra i promotori Sir Paul McCartney - famosissimo ex
Beatles - e Dave Gilmour - chitarrista dei Pink Floyd.
E una straordinaria offerta di lancio per i Corsi che iniziano a gennaio:
tutti coloro che si iscrivono ai Corsi di Chitarra (acustica od elettrica), o
al Corso di Basso elettrico avranno diritto a 10 mesi di lezioni, pagandone solo otto e riceveranno una chitarra in omaggio.
Per iscrizioni: Alex Schiavi - tel. 339-41.58.942 - E-mail: [email protected] - Sito della scuola: www.scuoladimusicamilano.eu.
Patrick Wolf ha sempre fatto coincidere l’umore dei proIchelprilondinese
dischi con lo stato d’animo personale. Infatti nei quattro album
precedono il recente “Lupercalia” le tenebre si addensavano quasi
con regolarità. Ma poi Patrick ha incontrato William, l’uomo della sua
vita, e questo ha fatto scaturire ottimismo e positività.
Ciò che rende interessante il percorso di Patrick, però, non è soltanto il
lato emozionale, ma anche, se non soprattutto, la qualità della sua proposta musicale, che si è sempre mantenuta su un livello altissimo dall’inizio e fino ad ora. Intanto è necessario sottolineare la grande personalità di questo artista, che ha saputo coniugare in modo mirabile
un’impostazione tipica della canzone d’autore con un suono dall’impronta elettronica: una scelta piuttosto ardita nel 2003, quando Wolf ha
pubblicato il suo debutto “Licantropy” (come si può notare, a Patrick è
sempre piaciuto scherzare con il cognome d’arte che si è scelto).I riscontri entusiasti sono subito arrivati e da allora la popolarità è andata aumentando. Non c’è mai stato il grande salto verso il pubblico di massa,
ma era onestamente difficile che chi ascolta musica in modo superficiale potesse apprezzare le grandi profondità emotive e le contaminazioni
stilistico-sonore di Wolf.
La vita cambia, però, e può portare a mutare atteggiamento nel concretizzare la propria arte. Così, “Lupercalia” è un album pop nel senso più classico del termine: melodie facili, suoni puliti, pianoforte in
grande evidenza, ritmica accattivante e, come dicevamo, positività
alle stelle. Questo, ovviamente, non è piaciuto a tutti i fan di Patrick,
abituati ad avere a che fare con una persona cupa e piena di problemi. Qualche detrattore è arrivato, addirittura, a definire questa svolta artistica “una versione orchestrale di Mika”. Da parte mia, invece, c’è apprezzamento per la spontaneità d’animo che, ancora una
volta, traspare da questo disco, e non importa il fatto che ora le sensazioni proposte siano più facili e comode. Certo, se dovessi scegliere
il peggior album di Patrick direi questo, però è solo perché gli altri
sono più belli, non certo perché “Lupercalia” è brutto.
Wolf non si è mai fatto vedere troppo in Italia, ma stavolta arriverà per ben tre date ad inizio dicembre. L’appuntamento è il 2 alla
Fabbrica del Vapore. Tra l’altro, questi concerti italiani saranno un
evento speciale, perché sono stati annunciati come “piano/acoustic
shows”. Sarà, quindi, una serata in cui Patrick ci coccolerà con tanta delicatezza, una cosa che raramente gli capita di fare, visto come
ama essere spesso fuori dalle righe, sia come look che come impostazione musicale dei suoi concerti. Ma l’amore fa miracoli ed il consiglio, per tutti, è quello di sfruttare questo momento magico di
Patrick Wolf per godersi una performance indimenticabile.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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