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MERCOLEDÌ 25 APRILE 2012
il Cittadino
Cultura & Spettacoli
DOMENICA AL TEATRINO DELL’INFORMAGIOVANI IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DEL SODALIZIO LODIGIANO
T E A T R O
C I V I L E
Risvegliarsi
su una sedia
Un concerto con voce e pianoforte per la campagna di tesseramento a rotelle
Amici della lirica, festa per i 36 anni
n Un concerto per soprano e
pianoforte è l’evento di domeni­
ca prossima al Teatrino dell’In­
for magiovani, programmato
per l’annuale festa del tessera­
mento dell’Associazione Amici
della lirica “Giuseppina Strep­
poni”. «La nostra associazione,
che conta attualmente circa
centotrenta iscritti, compie
trentasei anni di vita ­ racconta
con orgoglio Ester Belloni Vai­
lati, vicepresidente del sodali­
zio lodigiano ­; quest’anno ab­
biamo pensato di celebrarli con
un concerto vocale e strumenta­
le, che vedrà protagonista una
grande soprano, che è già stata
ospite della nostra associazione
qualche anno fa e che è cono­
sciuta e apprezzata soprattutto
come interprete di ruoli verdia­
ni e pucciniani. Verdi sarà uno
dei punti forti dell’esibizione di
domenica: il musicista di Bus­
seto ci è particolarmente caro,
perché rappresenta il legame
più stretto con la “nostra” Giu­
seppina Strepponi. A introdur­
re i brani musicali saranno le
analisi di Daniele Tommasini,
un ottimo musicologo piacenti­
no, che ha pubblicato anche
molti libri sulla musica di Ver­
di. Anche questi libri saranno a
disposizione di chi vorrà saper­
ne di più sulla musica eseguita
in quell’occasione».
Quanto ai due interpreti del
concerto, la soprano giapponese
Manami Hama, dopo il diploma
all’Università musicale di To­
kyo, ha perfezionato i suoi studi
in Italia e si è specializzata nei
ruoli delle eroine pucciniane (il
suo debutto europeo è stato nel
ruolo di Madama Butterfly) e
verdiane, passando con disin­
voltura dai registri più leggeri a
quelli drammatici. Il pianista
Gianfranco Iuzzolino ha inizia­
to invece la sua attività pianisti­
ca in Francia, collaborando per
qualche anno con il teatro del­
l’Opera di Lione; poi ha lavorato
al Teatro Carlo Felice di Geno­
va, al Ponchielli di Cremona, ha
collaborato alle produzioni del­
l’As.Li.Co e con grandi artisti
come Katia Ricciarelli. Da qual­
che anno è collaboratore fisso di
Manami Hama, e la segue nella
sua intensa attività concertisti­
ca che si sviluppa sia in Europa
che in Giappone.
Il repertorio che i due musicisti
eseguiranno nel concerto lodi­
giano di domenica sarà centrato
soprattutto sulla musica otto­
centesca, di cui Iuzzolino è un
appassionato cultore ed esecu­
tore. «Con questo appuntamen­
to ­ continua Ester Belloni Vai­
lati ­, si chiude la prima parte
dell’attività dell’associazione
per il 2012, che ha visto la propo­
sta di due operette, inserite nel­
la stagione musicale del teatro
alle Vigne, e la recente uscita
per la Gazza ladra di Rossini,
andata in scena la settimana
scorsa a Verona. Riprenderemo
poi in estate, con i due appunta­
menti all’Arena, per Romeo e
Giulietta di Gounod in luglio e
Tosca di Puccini in agosto, per
concludere poi con Aida nel
VENERDÌ A TAVAZZANO
n A San Donato
la pièce
“Giorni rubati”
della compagnia
Rossolevante
nella giornata
del lavoro
“sicuro”
Cinema e fotografia:
una doppia lezione
sui mondi paralleli
Il soprano Manami Hama durante una passata cerimonia per il tesseramento degli Amici della lirica “Strepponi”
prossimo autunno al Teatro Fi­
larmonico di Verona.
Annalisa Degradi
______________________________
FESTA DEL TESSERAMENTO
Associazione Amici della lirica
“Giuseppina Strepponi”, dome­
nica 29 aprile (alle 16) presso il
teatro Informagiovani, via Gori­
ni, Lodi 19. Concerto di Manami
Hama e Gianfranco Iuzzolino;
presenta Daniele Tommasini.
A introdurre i brani saranno
le analisi del musicologo
Daniele Tommasini
UN VIDEO DELL’ARTISTA LODIGIANO
Mozzato “gira”
nel cimitero
delle ceramiche
n Marco Mozzato è tornato
dalla sua trasferta siciliana
entusiasta. Tremila scatti, un
cineoperatore, tre fotografi e
tanta creatività per girare il
suo ultimo video a Santo Ste­
fano di Camastra tra le tombe
del cimitero delle ceramiche.
Un video, quello dell’artista
veneziano ma lodigiano di
adozione che ha un doppio va­
lore. Un gesto che «vuole col­
le g are tutti i cimiteri del
mondo». Sepolture universa­
li, poste nella terra nel tenta­
tivo di salvaguardarne la sto­
ria e l’unicità. Un pezzo di
storia locale dimenticata, che
ha appassionato Mozzato già
l’estate scorsa, mai realmen­
te promossa, pubblicizzata,
fuori da qualsiasi percorso
turistico, pur essendo confi­
nante con Fiumare d’Arte del
grande Antonio Presti, che di
contro ha saputo attrarre in
questi anni un turismo d’arte
unico al mondo. La criticità
sta tutta nell’incapacità delle
amministrazioni di agire un
preciso marketing culturale
che se ben programmato po­
trebbe valorizzare il territo­
rio, già privo di risorse econo­
miche e attrattive turistiche
peculiari. Il progetto ha visto
una collaborazione tra spon­
sor privati lodigiani e locali
che hanno unito le proprie
forze in nome della cultura e
dell’arte. La narrazione for­
temente concentrata in soli
due minuti vuole essere un
gesto di devozione e preghie­
ra, metaforicamente incarna­
ta in una dea mediterranea,
che ha il volto
bellissimo di
Sara Todaro
bellezza loca­
le, che nel suo
incedere, se­
mina sulle
tombe il frut­
to che è sim­
bolo della Si­
cilia, l’aran­
cia. Il tutto in
una cornice
campestre do­
ve natur a e
fauna locale
si miscelano
in una sintesi
perfetta poeti­
ca e suggesti­
va. Dove suoni naturali si in­
nestano al suono greve e sug­
gestivo del violoncello, vi­
brante tra le dita del maestro
Santino Azzolina. Il filmato
verrà inviato nei maggiori fe­
stival di video arte interna­
zionali e nazionali e non è
esclusa un’anteprima nel ca­
poluogo lodigiano quanto pri­
ma. Il materiale è in fase di
montaggio in questi giorni. E
Mozzato dopo questo impe­
gno siciliano volerà a Parigi
per una collaborazione fran­
co italiana, ancora top secret.
(Flora Tumminello)
n Due mondi affini, quasi
paralleli, l’uno fondato sul­
l’unicità del momento, l’altra
sulla visione reale, l’immagi­
ne in movimento. Sono la
fotografia e il cinema, fratel­
li separati alla nascita, che
ancora hanno molto da dirsi.
Nella commistione tra i lin­
guaggi, nell’uso della luce,
nelle tecniche; legami forti
che creano spesso affascinan­
ti influenze reciproche. Ed
esplorare i due universi, e
soprattutto come la fotogra­
fia abbia ancora un’impor­
tanza di rilievo nell’articola­
zione del testo filmico, sarà il
Gruppo Fotografico di Tavaz­
zano, sodalizio nato trent’an­
ni fa, che per due serate di
approfondimento (dal titolo
“La fotografia nel cinema”)
ospiterà Ercole Visconti,
direttore della fotografia e
docente di fotografia cinema­
tografica e tecnica della ri­
presa alla Fondazione Scuole
Civiche di Milano dal 1986.
Un primo incontro è in pro­
gramma per venerdì alle 21
nella biblioteca comunale di
Tavazzano, mentre il secondo
è in agenda per venerdì 4
maggio, sempre alle 21 in
biblioteca. «La nostra inizia­
tiva è rivolta a un pubblico
ampio, non solo agli esperti o
agli appassionati di fotogra­
fia ­ spiega Ambrogio Visi­
galli, presidente del Gruppo
Fotografico di Tavazzano ­:
l’idea è quella di coinvolgere
tutti coloro che amano il
cinema». Sarà Visconti, che
ha anche insegnato rappre­
sentazione e visualizzazione
al Politecnico di Milano,
nella facoltà di Design indu­
striale, ad analizzare i punti
di contatto tra il “quadro”
pieno della fotografia, a cui
non si può aggiungere altro
se non i significati che posso­
no nascere dal soffermarsi
su dettagli che già sono lì, e
il cinema, giustapposizione
di immagini così ravvicinate
da creare un flusso simile in
tutto e per tutto a quello che
abbiamo sotto gli occhi ogni
giorno nel reale. Un percorso
di approfondimento a tutto
campo e aperto a tutti, con
ingresso gratuito, con l’in­
tento di coinvolgere non solo
gli appassionati dell’obietti­
vo, fotografico o video che
sia, ma anche chi vede nella
settima arte una sublime
concentrazione di più lin­
guaggi artistici coniugati
alla narrazione. (R.M.)
(“La fotografia nel cinema”,
incontro con Ercole Visconti.
Venerdì 27 e venerdì 4 maggio
ore 21, biblioteca comunale,
via Emilia, Tavazzano).
n Uno spettacolo che trasuda in­
dignazione. Una storia di vita,
che racconta la tragica assurdità
di rimanere costretto su una se­
dia a rotelle per un incidente oc­
corso durante il regolare svolgi­
mento delle proprie mansioni la­
vorative. Se il racconto, poi, è
scritto e recitato in prima perso­
na da colui che il terribile infor­
tunio l’ha subito, la rappresenta­
zione acquisisce un valore ben
più pregnante, di valorosa testi­
monianza di un’esistenza obbliga­
ta a riconvertirsi, a modificare
ogni abitudinaria certezza, a ri­
trovare un senso nella ricostru­
zione di una quotidianità nuova
ed irta di ostacoli. È andato in
scena mercoledì al teatro Troisi
di San Donato lo spettacolo Gior­
ni rubati, della compagnia teatra­
le sarda Rossolevante: l’iniziativa
si inserisce nel contesto delle ce­
lebrazioni per la Giornata mon­
diale per la salute e la sicurezza
sul lavoro, che ricorrerà il 28 apri­
le, ed è stata organizzata dalla
fondazione LHS. Autore e attore è
l’ex operaio Giammarco Mereu.
La rievocazione della vicenda che
ha segnato la sua vita è ad alto
tasso emozionale: il cancello che
gli piomba addosso, i commenti
dei colleghi presenti, la corsa in
ambulanza, il messaggio inequi­
vocabile comunicato dal suo cor­
po, al momento del risveglio:
«Non si cammina più». E, di se­
guito, le chiacchiere della gente
comune, insensibile, incline allo
squallido umorismo davanti al
dramma umano che, si sa, mette a
disagio chi lo osserva. Ma anche
la dedizione della moglie, pronta
ad accontentarsi, amorevolmen­
te, delle ridotte attenzioni che il
suo consorte può dedicarle. La ca­
duta dalla sedia a rotelle nel bel
mezzo di una liberatoria, catarti­
ca danza a quattro ruote sul ritmo
incalzante dell’armonica di Gian­
carlo Brioni sta a simbolizzare il
crollo delle speranze di normalità
di una vita irrimediabilmente
sconvolta. Uno spettacolo secco,
senza fronzoli né divagazioni: un
vero pugno nello stomaco che rac­
conta senza edulcorazioni un
dramma silenzioso, quello degli
infortuni sul lavoro, che nel 2010
ha segnato la vita di 770mila ita­
liani, uccidendone 980. Vien solo
da applaudire al coraggio di
Giammarco Mereu, oltre che alla
sua bravura nel realizzare un per­
fetto esempio di teatro civile e
reggere con carisma la scena, e
prendere a modello il suo indisso­
lubile amore per la vita, che alla
domanda conclusiva «Giammar­
co, ma la felicità?» gli fa risponde­
re, nonostante tutto, «ogni gior­
no».
Riccardo Schiavo
LEGGERA Milano in note dal ’600 a oggi CLASSICA Un’armatura di note di violino JAZZ Il suono tutto al femminile
DVD Cinepanettone, il canto del cigno
n Quattro secoli di tradizione popola­
n Ormai le riconosciamo ad una
n «Perché è la mia espressione,
n A Natale un gruppo variopinto di
re milanese ripercorsi, con scrupolo
e rigore filologico, da un gruppo che
ha fatto la storia della canzone me­
neghina (ma l’aggettivio è riduttivo e
lo usiamo solo per esigenze di sinte­
si) e che, per questo, lo scorso anno,
ha ricevuto l’Ambrogino dal Comune
di Milano: il Mnogaja Leta (“molti an­
ni felici” Quartet, alias Luciano Gatti­
noni, Nino Giagnoni, Maurizio Mauri
e Alberto Vigevani. È un disco da non
perdere questo Milano tradizione e canzone (sottotitolo “Canti della no­
stra gente dal 1600 ad oggi”) appena prodotto e distribuito da Ruggi­
nenti con un accuratissimo libretto “di appoggio”. Il cd raccoglie brani
celebri ma anche alcune chicche meno note della tradizione del canto
popolare all’ombra della Madonnina, non necessariamente in lingua (e
comunque sempre con tradizione a lato), fra i quali ricordiamo La Rosi­
na bella, Il Magnano, La bella la va al fosso, Ma mì, Ciappa la rocca e’l fus.
Il quartetto è accompagnato da Vanni Stefanini alla batteria, Max Rovati
al contrabbasso, Giovanni Vergani e il “nostro” Davide Savarè alla chi­
tarra (questi ultimi anche a tastiere e Midi Instruments con Daniele San­
tomauro e Luciano Gattinoni)
Marco Ostoni
prima occhiata: le opere di Marghe­
rita Serra, armature di ferro e mar­
mo dall’austera sensualità, da
sempre accompagnano, nutrendo­
le, epifanie di bellezza. Dopo le co­
pertine dedicate a Muffat e a Vinac­
cesi, l’artista bresciana firma un
ennesimo sodalizio con la Stradiva­
rius introducendo all’ascolto di un
monumento ancora da rispolvera­
re, Francesco Geminiani, e delle
sue Sonate op. 4. Sculture anch’esse, trine in cui la maniera sette­
centesca si nutre alla sorgente di un’esistenza colta e cosmopolita,
di una scrittura allevata attraverso lo studio del violino alla scuola co­
relliana e indagata sotto la duplice lente della creatività e della tratta­
tistica meditazione. Sei Sonate in cui violino e il “basso” ­ qui ottenu­
to da violoncello, arciliuto e clavicembalo ­ ordiscono un’umorale
danza di affetti e di situazioni in cui la garbata aderenza alle conven­
zioni dell’epoca sembra a fatica contenerne la guizzante, personalis­
sima vitalità. A dipanarne i fili, in un ascolto di magnifica complicità,
la raffinata, gioiosa perizia degli interpreti, Liana e Antonio Mosca,
Luca Pianca e Giorgio Paronuzzi.
Elide Bergamaschi
perché mi piacciono le sfide e co­
niugare il jazz con la lingua italia­
na sembrava un’impresa impos­
sibile, se non storpiando la bel­
lezza della nostra lingua. Perché
cantare con la mia lingua madre
mi espone di più come interpre­
te». Questi sono alcuni dei motivi
che spingono Ada Montellanico,
cantante jazz tra le più raffinate e
coraggiose del panorama italia­
no ed europeo, a cimentarsi con sempre più nuovi e spiazzanti
songbook italiani e non solo. L’ultimo progetto Suono di donna,
nato in collaborazione con il trombettista Giovanni Falzone, qui
anche alla direzione e agli arrangiamenti, allinea 10 tracce di ar­
tiste come Joni Mitchell, Carmen Consoli (la versione di Parole di
burro è incandescente), Ani di Franco, Bjork e Carole King. Il con­
fronto con le colleghe è storico e prospettico; la Montellanico
non subisce il fascino delle illustri colleghe, anzi amplifica ed
espande le loro sonorità grazie alla sua innata vocalità che uni­
sce in un connubio che ha pochi eguali in cantabilità strumenta­
le.
F. Fr.
personaggi dell’Italia di oggi si tra­
sferisce a Cortina per trascorrere
in allegria le vacanze invernali. La
squadra di questo nuovo capitolo
di Vacanze di Natale è formata da
Dario Bandiera, nei panni di un gio­
vane siciliano appena assunto co­
me autista, Ivano Marescotti, ma­
nager spregiudicato e trasformi­
sta, Olga Kent, moglie di un ma­
gnate russo, e poi due coppie, for­
mate da Ricky Memphis e Valeria
Graci e da Giuseppe Giacobazzi e
Katia Follesa. A completare il qua­
dro, nel loro chalet, villeggiano anche Christian De Sica e Sabrina
Ferilli, esponenti della ricca borghese capitolina. Detto così sembra
un supercast al servizio di una storia tutta da ridere e invece, anche
nell’edizione in dvd, è il canto del cigno di un genere nato negli anni
80 che ha lanciato più di un attore ­ la coppia migliore è stata quella
De Sica­Boldi purtroppo scoppiata nel momento del maggior suc­
cesso ­ e segnato un’epoca della visione al cinema di un solo film
l’anno.
F. Fr.
MNOGAJA LETA QUARTET
Milano ­ tradizione e canzone
Ruggenti 2012
MARGHERITA SERRA
Geminiani ­ Sonatas op. 4
Stradivarius, 2012
ADA MONTELLANICO
Suono di donne
Incipit Records 2012 distribuzione Egea Music
VACANZE DI NATALE A CORTINA,
regia Neri Parenti, con Christian De Sica e Sabrina Ferilli
Dvd FilmAuro 2012
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