29 MERCOLEDÌ 25 APRILE 2012 il Cittadino Cultura & Spettacoli DOMENICA AL TEATRINO DELL’INFORMAGIOVANI IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DEL SODALIZIO LODIGIANO T E A T R O C I V I L E Risvegliarsi su una sedia Un concerto con voce e pianoforte per la campagna di tesseramento a rotelle Amici della lirica, festa per i 36 anni n Un concerto per soprano e pianoforte è l’evento di domeni ca prossima al Teatrino dell’In for magiovani, programmato per l’annuale festa del tessera mento dell’Associazione Amici della lirica “Giuseppina Strep poni”. «La nostra associazione, che conta attualmente circa centotrenta iscritti, compie trentasei anni di vita racconta con orgoglio Ester Belloni Vai lati, vicepresidente del sodali zio lodigiano ; quest’anno ab biamo pensato di celebrarli con un concerto vocale e strumenta le, che vedrà protagonista una grande soprano, che è già stata ospite della nostra associazione qualche anno fa e che è cono sciuta e apprezzata soprattutto come interprete di ruoli verdia ni e pucciniani. Verdi sarà uno dei punti forti dell’esibizione di domenica: il musicista di Bus seto ci è particolarmente caro, perché rappresenta il legame più stretto con la “nostra” Giu seppina Strepponi. A introdur re i brani musicali saranno le analisi di Daniele Tommasini, un ottimo musicologo piacenti no, che ha pubblicato anche molti libri sulla musica di Ver di. Anche questi libri saranno a disposizione di chi vorrà saper ne di più sulla musica eseguita in quell’occasione». Quanto ai due interpreti del concerto, la soprano giapponese Manami Hama, dopo il diploma all’Università musicale di To kyo, ha perfezionato i suoi studi in Italia e si è specializzata nei ruoli delle eroine pucciniane (il suo debutto europeo è stato nel ruolo di Madama Butterfly) e verdiane, passando con disin voltura dai registri più leggeri a quelli drammatici. Il pianista Gianfranco Iuzzolino ha inizia to invece la sua attività pianisti ca in Francia, collaborando per qualche anno con il teatro del l’Opera di Lione; poi ha lavorato al Teatro Carlo Felice di Geno va, al Ponchielli di Cremona, ha collaborato alle produzioni del l’As.Li.Co e con grandi artisti come Katia Ricciarelli. Da qual che anno è collaboratore fisso di Manami Hama, e la segue nella sua intensa attività concertisti ca che si sviluppa sia in Europa che in Giappone. Il repertorio che i due musicisti eseguiranno nel concerto lodi giano di domenica sarà centrato soprattutto sulla musica otto centesca, di cui Iuzzolino è un appassionato cultore ed esecu tore. «Con questo appuntamen to continua Ester Belloni Vai lati , si chiude la prima parte dell’attività dell’associazione per il 2012, che ha visto la propo sta di due operette, inserite nel la stagione musicale del teatro alle Vigne, e la recente uscita per la Gazza ladra di Rossini, andata in scena la settimana scorsa a Verona. Riprenderemo poi in estate, con i due appunta menti all’Arena, per Romeo e Giulietta di Gounod in luglio e Tosca di Puccini in agosto, per concludere poi con Aida nel VENERDÌ A TAVAZZANO n A San Donato la pièce “Giorni rubati” della compagnia Rossolevante nella giornata del lavoro “sicuro” Cinema e fotografia: una doppia lezione sui mondi paralleli Il soprano Manami Hama durante una passata cerimonia per il tesseramento degli Amici della lirica “Strepponi” prossimo autunno al Teatro Fi larmonico di Verona. Annalisa Degradi ______________________________ FESTA DEL TESSERAMENTO Associazione Amici della lirica “Giuseppina Strepponi”, dome nica 29 aprile (alle 16) presso il teatro Informagiovani, via Gori ni, Lodi 19. Concerto di Manami Hama e Gianfranco Iuzzolino; presenta Daniele Tommasini. A introdurre i brani saranno le analisi del musicologo Daniele Tommasini UN VIDEO DELL’ARTISTA LODIGIANO Mozzato “gira” nel cimitero delle ceramiche n Marco Mozzato è tornato dalla sua trasferta siciliana entusiasta. Tremila scatti, un cineoperatore, tre fotografi e tanta creatività per girare il suo ultimo video a Santo Ste fano di Camastra tra le tombe del cimitero delle ceramiche. Un video, quello dell’artista veneziano ma lodigiano di adozione che ha un doppio va lore. Un gesto che «vuole col le g are tutti i cimiteri del mondo». Sepolture universa li, poste nella terra nel tenta tivo di salvaguardarne la sto ria e l’unicità. Un pezzo di storia locale dimenticata, che ha appassionato Mozzato già l’estate scorsa, mai realmen te promossa, pubblicizzata, fuori da qualsiasi percorso turistico, pur essendo confi nante con Fiumare d’Arte del grande Antonio Presti, che di contro ha saputo attrarre in questi anni un turismo d’arte unico al mondo. La criticità sta tutta nell’incapacità delle amministrazioni di agire un preciso marketing culturale che se ben programmato po trebbe valorizzare il territo rio, già privo di risorse econo miche e attrattive turistiche peculiari. Il progetto ha visto una collaborazione tra spon sor privati lodigiani e locali che hanno unito le proprie forze in nome della cultura e dell’arte. La narrazione for temente concentrata in soli due minuti vuole essere un gesto di devozione e preghie ra, metaforicamente incarna ta in una dea mediterranea, che ha il volto bellissimo di Sara Todaro bellezza loca le, che nel suo incedere, se mina sulle tombe il frut to che è sim bolo della Si cilia, l’aran cia. Il tutto in una cornice campestre do ve natur a e fauna locale si miscelano in una sintesi perfetta poeti ca e suggesti va. Dove suoni naturali si in nestano al suono greve e sug gestivo del violoncello, vi brante tra le dita del maestro Santino Azzolina. Il filmato verrà inviato nei maggiori fe stival di video arte interna zionali e nazionali e non è esclusa un’anteprima nel ca poluogo lodigiano quanto pri ma. Il materiale è in fase di montaggio in questi giorni. E Mozzato dopo questo impe gno siciliano volerà a Parigi per una collaborazione fran co italiana, ancora top secret. (Flora Tumminello) n Due mondi affini, quasi paralleli, l’uno fondato sul l’unicità del momento, l’altra sulla visione reale, l’immagi ne in movimento. Sono la fotografia e il cinema, fratel li separati alla nascita, che ancora hanno molto da dirsi. Nella commistione tra i lin guaggi, nell’uso della luce, nelle tecniche; legami forti che creano spesso affascinan ti influenze reciproche. Ed esplorare i due universi, e soprattutto come la fotogra fia abbia ancora un’impor tanza di rilievo nell’articola zione del testo filmico, sarà il Gruppo Fotografico di Tavaz zano, sodalizio nato trent’an ni fa, che per due serate di approfondimento (dal titolo “La fotografia nel cinema”) ospiterà Ercole Visconti, direttore della fotografia e docente di fotografia cinema tografica e tecnica della ri presa alla Fondazione Scuole Civiche di Milano dal 1986. Un primo incontro è in pro gramma per venerdì alle 21 nella biblioteca comunale di Tavazzano, mentre il secondo è in agenda per venerdì 4 maggio, sempre alle 21 in biblioteca. «La nostra inizia tiva è rivolta a un pubblico ampio, non solo agli esperti o agli appassionati di fotogra fia spiega Ambrogio Visi galli, presidente del Gruppo Fotografico di Tavazzano : l’idea è quella di coinvolgere tutti coloro che amano il cinema». Sarà Visconti, che ha anche insegnato rappre sentazione e visualizzazione al Politecnico di Milano, nella facoltà di Design indu striale, ad analizzare i punti di contatto tra il “quadro” pieno della fotografia, a cui non si può aggiungere altro se non i significati che posso no nascere dal soffermarsi su dettagli che già sono lì, e il cinema, giustapposizione di immagini così ravvicinate da creare un flusso simile in tutto e per tutto a quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno nel reale. Un percorso di approfondimento a tutto campo e aperto a tutti, con ingresso gratuito, con l’in tento di coinvolgere non solo gli appassionati dell’obietti vo, fotografico o video che sia, ma anche chi vede nella settima arte una sublime concentrazione di più lin guaggi artistici coniugati alla narrazione. (R.M.) (“La fotografia nel cinema”, incontro con Ercole Visconti. Venerdì 27 e venerdì 4 maggio ore 21, biblioteca comunale, via Emilia, Tavazzano). n Uno spettacolo che trasuda in dignazione. Una storia di vita, che racconta la tragica assurdità di rimanere costretto su una se dia a rotelle per un incidente oc corso durante il regolare svolgi mento delle proprie mansioni la vorative. Se il racconto, poi, è scritto e recitato in prima perso na da colui che il terribile infor tunio l’ha subito, la rappresenta zione acquisisce un valore ben più pregnante, di valorosa testi monianza di un’esistenza obbliga ta a riconvertirsi, a modificare ogni abitudinaria certezza, a ri trovare un senso nella ricostru zione di una quotidianità nuova ed irta di ostacoli. È andato in scena mercoledì al teatro Troisi di San Donato lo spettacolo Gior ni rubati, della compagnia teatra le sarda Rossolevante: l’iniziativa si inserisce nel contesto delle ce lebrazioni per la Giornata mon diale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che ricorrerà il 28 apri le, ed è stata organizzata dalla fondazione LHS. Autore e attore è l’ex operaio Giammarco Mereu. La rievocazione della vicenda che ha segnato la sua vita è ad alto tasso emozionale: il cancello che gli piomba addosso, i commenti dei colleghi presenti, la corsa in ambulanza, il messaggio inequi vocabile comunicato dal suo cor po, al momento del risveglio: «Non si cammina più». E, di se guito, le chiacchiere della gente comune, insensibile, incline allo squallido umorismo davanti al dramma umano che, si sa, mette a disagio chi lo osserva. Ma anche la dedizione della moglie, pronta ad accontentarsi, amorevolmen te, delle ridotte attenzioni che il suo consorte può dedicarle. La ca duta dalla sedia a rotelle nel bel mezzo di una liberatoria, catarti ca danza a quattro ruote sul ritmo incalzante dell’armonica di Gian carlo Brioni sta a simbolizzare il crollo delle speranze di normalità di una vita irrimediabilmente sconvolta. Uno spettacolo secco, senza fronzoli né divagazioni: un vero pugno nello stomaco che rac conta senza edulcorazioni un dramma silenzioso, quello degli infortuni sul lavoro, che nel 2010 ha segnato la vita di 770mila ita liani, uccidendone 980. Vien solo da applaudire al coraggio di Giammarco Mereu, oltre che alla sua bravura nel realizzare un per fetto esempio di teatro civile e reggere con carisma la scena, e prendere a modello il suo indisso lubile amore per la vita, che alla domanda conclusiva «Giammar co, ma la felicità?» gli fa risponde re, nonostante tutto, «ogni gior no». Riccardo Schiavo LEGGERA Milano in note dal ’600 a oggi CLASSICA Un’armatura di note di violino JAZZ Il suono tutto al femminile DVD Cinepanettone, il canto del cigno n Quattro secoli di tradizione popola n Ormai le riconosciamo ad una n «Perché è la mia espressione, n A Natale un gruppo variopinto di re milanese ripercorsi, con scrupolo e rigore filologico, da un gruppo che ha fatto la storia della canzone me neghina (ma l’aggettivio è riduttivo e lo usiamo solo per esigenze di sinte si) e che, per questo, lo scorso anno, ha ricevuto l’Ambrogino dal Comune di Milano: il Mnogaja Leta (“molti an ni felici” Quartet, alias Luciano Gatti noni, Nino Giagnoni, Maurizio Mauri e Alberto Vigevani. È un disco da non perdere questo Milano tradizione e canzone (sottotitolo “Canti della no stra gente dal 1600 ad oggi”) appena prodotto e distribuito da Ruggi nenti con un accuratissimo libretto “di appoggio”. Il cd raccoglie brani celebri ma anche alcune chicche meno note della tradizione del canto popolare all’ombra della Madonnina, non necessariamente in lingua (e comunque sempre con tradizione a lato), fra i quali ricordiamo La Rosi na bella, Il Magnano, La bella la va al fosso, Ma mì, Ciappa la rocca e’l fus. Il quartetto è accompagnato da Vanni Stefanini alla batteria, Max Rovati al contrabbasso, Giovanni Vergani e il “nostro” Davide Savarè alla chi tarra (questi ultimi anche a tastiere e Midi Instruments con Daniele San tomauro e Luciano Gattinoni) Marco Ostoni prima occhiata: le opere di Marghe rita Serra, armature di ferro e mar mo dall’austera sensualità, da sempre accompagnano, nutrendo le, epifanie di bellezza. Dopo le co pertine dedicate a Muffat e a Vinac cesi, l’artista bresciana firma un ennesimo sodalizio con la Stradiva rius introducendo all’ascolto di un monumento ancora da rispolvera re, Francesco Geminiani, e delle sue Sonate op. 4. Sculture anch’esse, trine in cui la maniera sette centesca si nutre alla sorgente di un’esistenza colta e cosmopolita, di una scrittura allevata attraverso lo studio del violino alla scuola co relliana e indagata sotto la duplice lente della creatività e della tratta tistica meditazione. Sei Sonate in cui violino e il “basso” qui ottenu to da violoncello, arciliuto e clavicembalo ordiscono un’umorale danza di affetti e di situazioni in cui la garbata aderenza alle conven zioni dell’epoca sembra a fatica contenerne la guizzante, personalis sima vitalità. A dipanarne i fili, in un ascolto di magnifica complicità, la raffinata, gioiosa perizia degli interpreti, Liana e Antonio Mosca, Luca Pianca e Giorgio Paronuzzi. Elide Bergamaschi perché mi piacciono le sfide e co niugare il jazz con la lingua italia na sembrava un’impresa impos sibile, se non storpiando la bel lezza della nostra lingua. Perché cantare con la mia lingua madre mi espone di più come interpre te». Questi sono alcuni dei motivi che spingono Ada Montellanico, cantante jazz tra le più raffinate e coraggiose del panorama italia no ed europeo, a cimentarsi con sempre più nuovi e spiazzanti songbook italiani e non solo. L’ultimo progetto Suono di donna, nato in collaborazione con il trombettista Giovanni Falzone, qui anche alla direzione e agli arrangiamenti, allinea 10 tracce di ar tiste come Joni Mitchell, Carmen Consoli (la versione di Parole di burro è incandescente), Ani di Franco, Bjork e Carole King. Il con fronto con le colleghe è storico e prospettico; la Montellanico non subisce il fascino delle illustri colleghe, anzi amplifica ed espande le loro sonorità grazie alla sua innata vocalità che uni sce in un connubio che ha pochi eguali in cantabilità strumenta le. F. Fr. personaggi dell’Italia di oggi si tra sferisce a Cortina per trascorrere in allegria le vacanze invernali. La squadra di questo nuovo capitolo di Vacanze di Natale è formata da Dario Bandiera, nei panni di un gio vane siciliano appena assunto co me autista, Ivano Marescotti, ma nager spregiudicato e trasformi sta, Olga Kent, moglie di un ma gnate russo, e poi due coppie, for mate da Ricky Memphis e Valeria Graci e da Giuseppe Giacobazzi e Katia Follesa. A completare il qua dro, nel loro chalet, villeggiano anche Christian De Sica e Sabrina Ferilli, esponenti della ricca borghese capitolina. Detto così sembra un supercast al servizio di una storia tutta da ridere e invece, anche nell’edizione in dvd, è il canto del cigno di un genere nato negli anni 80 che ha lanciato più di un attore la coppia migliore è stata quella De SicaBoldi purtroppo scoppiata nel momento del maggior suc cesso e segnato un’epoca della visione al cinema di un solo film l’anno. F. Fr. MNOGAJA LETA QUARTET Milano tradizione e canzone Ruggenti 2012 MARGHERITA SERRA Geminiani Sonatas op. 4 Stradivarius, 2012 ADA MONTELLANICO Suono di donne Incipit Records 2012 distribuzione Egea Music VACANZE DI NATALE A CORTINA, regia Neri Parenti, con Christian De Sica e Sabrina Ferilli Dvd FilmAuro 2012