lio/Agosto uel N°26 Lug an m m E . .D A Notiziario La tristezza nel cuore di Dio doveva essere insostenibile, Gesù stava per essere ucciso. Aveva addirittura detto loro che sarebbero venuti meno sotto il peso delle difficoltà e lo avrebbero abbandonato, lasciandolo solo nel momento del maggior bisogno. Ho quale terribile solitudine avvolse il cuore di Gesù il Messia. “Egli venne in casa sua ma i suoi non l’anno ricevuto”. ma quando coloro che l’anno ricevuto arrivano al punto di rinnegarlo, questo deve essere insopportabile, Gesù però sapeva che poteva ancora contare sull’amore del Padre, Era il Padre che gli era vicino alla Sua nascita, era il Padre che lo commissionò al suo battesimo. Era il Padre che gli era vicino durante quei quaranta giorni di tentazione, e poi ogni mattina ispirando il suo cammino quotidiano. Ed ora era il Padre che sarebbe stato lì nel giardino, alla croce, nella tomba, alla resurrezione. Il Padre era vicino al Figlio e il Figlio era vicino al Padre. L’uomo mortale era totalmente fragile e imperfetto: argilla, polvere e vapore. Eppure il Padre era stato con Lui prima dell’inizio. Il Padre sarebbe rimasto “Dio può trasformare il tuo fallimento in successo” “...terminato di parlare [Gesù] disse a Simone: “prendi il largo. E gettate le vostre reti per pescare” Simone gli rispose: ”Maestro tutta la notte ci siamo affaticati e non abbiamo preso nulla; però secondo la Tua Parola, getterò le reti”. E, fatto, così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano” (Luca 5:4-6).In questo racconto ci sono due principi da valutare attentamente. 1) Dio può servirsi anche di un fallimento pur di attirare la nostra attenzione. Quando il Maestro si rivolse a Pietro, questo era stanco, deluso e, per di più, a mani vuote. Gesù potrebbe parlarci nel bel 2013 Anno -3 consistente e verace. Quando uno porta la croce, deve riconoscere che attraverso un pianeta traumatizzato. Parte di questa tragedia è vivere in una società divisa e devastata fino all’estremo. Questo si manifesta nei matrimoni che falliscono, famiglie che vanno in pezzi, amicizie interrotte e anche nelle molte separazioni segue pagina 2 Mezzo di una crisi matrimoniale, sull’orlo di uno smarrimento nell’educazione dei figli o quando non siamo più in grado di reggere le sfide che il lavoro, ci presenta. Egli non vuole che sfuggiamo ai problemi, bensì, desidera che impariamo da essi e che scopriamo la differenza che la Sua presenza può rappresentare nella vita qualora lo rendessimo partecipe delle nostre difficoltà. 2) Dio può anche farci conoscere il fallimento e, poi, portarci al successo. Alle volte diamo per scontato che una sconfitta sia la diretta conseguenza del non essere nella volontà di Dio. La verità, invece, è che l’insuccesso ci sorprende perché confidiamo sulle nostre misere forze piuttosto che contare sulla Sua. Quando Gesù parlò, i pesci “reagirono”. La Bibbia afferma: Segue pagina 2 a gin Dalla 1°pa Luglio/Agosto 2013 Pagina 2 “… presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. Allora fecero segno ai loro compagni dell' altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano” (Luca 5:6-7). Le nostre condizioni non potranno mai limitare la mano di Dio, solo la nostra caparbia incredulità potrà farlo. Obbedendo, scopriremo l’immensa abbondanza che Egli intende riversare su noi: un abbondanza tale da superare ogni nostra più rosea attesa. a Dalla 1 pagin Nella chiesa. E’ dovunque ed è doloroso. Coloro che portano la croce incontrano giorni duri, nei quali sembra che ognuno fugge e se ne va per la sua strada. E’ in quei momenti che bisogna ricordare alla propria anima oppressa che il Padre è ancora vicino; il Figlio e al nostro fianco, portando il giogo e lo Spirito continua a cingerci dall’alto. Colui che porta la croce comprende allora che non c’è luogo intorno al globo in cui il credente sarà mai totalmente solo, Dio sarà là, aspettandoci, sostenendoci ed amandoci. Coloro che portano la croce del diavolo non avranno mai questa compagnia. Ma coloro che si trovano nel cammino del Calvario hanno invece la sicurezza che anche se il mondo stesso dovesse dissolversi, Dio sarà il loro solido fondamento. Oggi puoi avere la certezza che attraverso la fede sarai accompagnato da Colui che ti ha formato nel seno materno. Era lì al momento del tuo concepimento e resterà al tuo fianco finché lo vedrai attraverso le porte della Sua gloria. “Ecco L' ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me “ (Giovanni 16:32). Ha cura di te! Luglio/Agosto 2013 Pagina 3 L’uomo ha bisogno di pace, da sempre l’ha cercata e non è mai riuscito a trovarla. Da quando l’uomo è stato creato, e da Dio reso padrone delle immense risorse della terra, si è reso responsabile di un’impressionante susseguirsi di lotte fratricide. Ha versato molto sangue innocente per la sua insaziabile avidità per imporre una pace che gli consentisse di godere il frutto della sua ingiustizia. La storia ci insegna che l’uomo sa parlare di pace, ma non la sa realizzare, infatti ogni tentativo di pace che esclude Cristo è destinato al fallimento. La Parola di Dio afferma: "Quando diranno: "Pace e sicurezza", allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno" (1°Tessalonicesi 5:1-3). Questa profezia si riferisce ai nostri tempi, ci annuncia una pace agognata e voluta da tutti gli stati del mondo. Peccato che non possa durare. È scritto che dopo un breve periodo d’apparente successo, in cui ci sarà finalmente pace e sicurezza per tutti, un’improvvisa rovina piomberà sui popoli e nessuno scamperà. Gesù dice che il Suo regno non è di questo mondo. "Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi" (Giovanni 17). Il peccato rende nemici di Dio. Se siamo nemici di Dio, come potremo essere amici tra noi? Il peccato produce sempre e solo morte! A causa del peccato ci odiamo, ci uccidiamo, opprimiamo, sfruttiamo, commettiamo ingiustizie, infliggiamo indicibili sofferenze al nostro prossimo. Con la guerra nel cuore come potremo risolvere i problemi della pace? Ringraziamo Dio che non ci ha abbandonati. È scritto: "Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Con queste parole il Signore ci indica la via per eccellenza che conduce alla vera pace! Quindi è necessario credere in Cristo Gesù, accettare il Suo amore, ricevere per fede la vita eterna. Non c’è peccatore che non possa essere riscattato. È scritto: "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1° Giovanni 1:8-9). Nella lettera ai Romani 10:9 si legge: "Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato". Sei pronto ad arrenderti a Gesù ora? Vuoi veramente gustare la pace di Cristo ora? InvocaLo con tutto il tuo cuore con una semplice preghiera: "Gesù, entra nel mio cuore, fai di me un uomo nuovo, un uomo di pace alla Tua Gloria!". e l l Ne ni a M e Tu Il mio pensiero di questi giorni è: [devo avere più fede! Altrimenti diventa veramente difficile. Guardare avanti con speranza è l’unica cosa che illumina e colora il mio cammino. Perciò mi accosto con umiltà e devozione a Dio perché lo sento come Padre, amico e unica persona su cui posso mettere tutta la mia fiducia. Sento di amarLo in maniera profonda e di mettere la mia vita giorno per giorno nelle Sue mani!]. Luglio/Agosto 2013 Pagina 4 La gloriosa presenza del Signore in mezzo al popolo ebreo era visibile per mezzo di quella che la Parola di Dio chiama la nuvola. “Io verrò a te, aveva detto il Signore a Mosè, in una folta nuvola”. Per i veri cristiani del tempo della Grazia la gloriosa manifestazione del Signore è possente realtà che non è data da una nuvola visibile, che gli ebrei chiamavano schekinah, ma dalla potenza dello Spirito Santo visibilmente nei suoi effetti. Quella che la schekinah, era per il popolo d’Israele, lo Spirito Santo è per la chiesa che forma l’insieme di tutti i vari credenti. Israele si regalava nella sua vita secondo i movimenti della gloriosa nuvola e si muoveva o restava fermo in conformità a quella celeste indicazione. Così ogni vero figliolo di Dio non è più diretto dalla naturale, mossa dalle passioni o dai sentimenti che provengano dall’io non rigenerato, ma è guidato dalla divina potenza dello Spirito Santo, che lo conduce sulla via delle “buone opere le quale Iddio (ha per lui) dinanzi preparato. Perciò lungo il nostro cammino cristiano la cosa più importante non è di partire o rimanere fermi, ma di ubbidire agli ordini di Dio mediante la Sua Parola e il Suo Spirito. Per i paurosi e i timidi la difficoltà sorge quando viene dato il segnale della partenza; per gli impulsivi ed impazienti la tentazione di disubbidire viene quando la nuvola tarda a muoversi. Il Signore conduce i Suoi in modo infallibile, la nostra sola certezza è non sapere quando Egli dirà fermatevi o camminate. chiediamoGli di farci grazia di non prendere iniziative, di non camminare da soli, né di rimanere senza il Suo ordine. Se desideri ricevere gratuitamente una copia del Vangelo di Giovanni, compila questo coupon, ritaglialo lungo la linea tratteggiata o fotocopialo e, dopo averlo inserito in una busta affrancata, invia la tua richiesta a: redazione “Gesù è il Signore” Vico Castellina N°19 80136 Napoli. Saremo onorati dalla tua richiesta, per conoscere meglio il Figlio dell’Iddio vivente, che ha donato Gesù sulla croce per la nostra salvezza! Inviatemi: una copia gratuita del Vangelo di Giovanni Cognome Nome Via N° Cap. Città Prov. Luglio/Agosto 2013 Pagina 5 Il tempo passa molto in fretta; il passato è un ricordo che ha lasciato gioie e rimpianti, il futuro è sempre atteso con speranza, mentre il presente è un momento per consumare, delle considerazioni, e prendere delle decisioni,. E’ necessario anche un bilancio per quando riguarda l’aspetto spirituale della vita, chiudere i conti con il passato e aprirne di nuovi per il futuro. Un bilancio spirituale Tanti vivono senza mai tirare le somme, è come se andassero avanti per forza di pigrizia senza aver avuta mai la gioia di vivere. La paura che “non tornino i conti” induce tanti a proseguire la propria esistenza senza mai esaminarsi. Per vivere una vita secondo la volontà di Dio, invece, è necessario fermarsi e, attraverso la Sua Parola, esaminarsi: “Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova” (2°Cor.13:5). La vita, le azioni dell’uomo non devono essere considerate sulla base di quello che gli altri pensano, ma secondo il metro di Dio. Chi sale sulla bilancia è sempre in difetto: “… tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante “ (Daniele 5:27). La giustizia dell’uomo al cospetto di Dio è sempre inadeguata: “Tutti quanti siamo diventati come l' uomo impuro, tutta la nostra giustizia come un abito sporco; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento “ (Isaia 64:6), Chi pensa di chiudere i bilanci della propria vita spirituale in attivo, perché si confronta con gli altri e perciò si assolve, in realtà sta falsando i conteggi, “ Non c' è nessun giusto, neppure uno “ (Romani 3:10). I conti con il passato Ci sono esperienze particolarmente dolorose che accompagnano l’uomo per tutta la vita, senza che egli riesca a distaccarsene; è come se ogni individuo avesse un conto sempre aperto con il passato. È possibile tracciare una riga sopra e chiudere definitivamente i conti con la vecchia vita? Non solo è possibile, ma necessario: “Basta con il tempo trascorso... vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche” (1°Pietro 4:3). “...il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). È necessario chiudere i conti con il peccato per mezzo del perdono di Dio: “Voi, che eravate morti nei peccati e nella in circoncisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati” (Colossesi 2:13). Senza l’intervento di Dio l’uomo non è capace di dare un taglio netto al passato: “Può un moro cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene” (Geremia 13:23). Chiunque si riconosce peccatore e invoca la misericordia di Dio, può chiudere con la vecchia vita e divenire una nuova creatura in Cristo. Per tirare le somme di una vita vissuta senza Dio, caratterizzata dall’insoddisfazione del cuore, dall’attrazione per il solo piacere, dal desiderio per fare ciò che non onora il Signore, è necessario morire: “Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d' iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio “ (Romani 6:11-13). Novi conti per il futuro La buona volontà, gli sforzi e i mezzi umani non bastano quindi per dare inizio ad una nuova vita; solamente la salvezza in Cristo segna la fine del vecchie e l’inizio di un nuovo capitolo nel quale possono essere scritte tante belle pagine. Anche per te che stai leggendo questo notiziario può iniziare una nuova esistenza, nonostante fino ad oggi tu abbia vissuto nella sregolatezza, i rapporti con le persone care sono incrinati e non hai prospettive per il futuro, la soluzione c’è ed è Gesù, fai di Lui il tuo Salvatore: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). E quindi tempi di bilanci, fai un risecando di come hai vissuto la tua vita fino ad oggi, se ti rendi conto che chiudi il passato con una perdita, rivolgiti a Dio affinché Lui ti dona il resto dei tuoi anni ricchi di benedizioni: “Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti procureranno lunghi anni, di vita e di prosperità” (Proverbi 3:1-2). Dio ti benedica! Luglio/Agosto 2013 Pagina 6 La costituzione italiana attribuisce alla famiglia la sola connotazione naturale; “la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” [art. 29]. L’unione civile è una forma di convivenza tra due persone che spontaneamente scelgono di non avvalersi del vincolo giuridico del matrimonio. Ad essi comunque gli ordinamenti giuridici di alcuni paesi hanno riconosciuto uno status secondo il quale le coppie di fatto possono essere sia eterosessuali che omosessuali. Una delle difficoltà emerge dal considerare il legame tra un uomo e una donna paragonabile all’unione tra due persone dello stesso sesso, siano essi maschio o femmine. Pur credendo fermamente che la fede non si debba imporre, alcune riflessione ci sembrano doverose alla luce di alcuni principi etico - sociali universalmente condivisi, quale l’unione naturale tra l’uomo e la donna. La stessa costituzione italiana attribuisce alla famiglia la sola connotazione naturale: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29). In questo contesto uno dei grandi pregi dell’insegnamento bilico è la sua completa armonia con le inalterabili leggi dell’esistenza. Limitiamo il nostro sguardo al Nuovo Testamento e soffermiamoci sul termine “naturale” alla luce di quando dice l’Apostolo Paolo “Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l' uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine” (Romani 1:26-27). Sempre Paolo scrive: “Non sapete che gl' ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v' illudete; né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio” (1°Corinzi 6:9-10). Dunque, la Scrittura ed il buon senso civico convergono nell’affermare che l’unione sentimentale, prima di quella fisica è contemplata soltanto tra un uomo e una donna. L’epistola di Giuda allude a “Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono … alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno” (Giuda 7). Per Gesù stesso l’argomento rappresentò un “banco di prova” volto a testare la serietà dei Suoi insegnamenti, ecco alcune Sue affermazioni: “Ed egli rispose loro: «Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l' uomo non lo separi»” (Matteo 19:4-6). Da principio è una legge che ha superato la prova del tempo; il principio biblico non invecchia, né teme i mutamenti di costume delle civiltà. Li creò maschio e femmina, dalla cosiddetta creazione inferiore, ossia quella animale, fino al coronamento del creato rappresentata nell’umanità, vi è una differenza biologica sostanziale che non potrà in alcun modo essere mitigata. Lascerà il padre e la madre, anche questa verità è innegabile, nessuno può venire al mondo attraverso una coppia omosessuale, tutti hanno un padre e una madre! Infine l’uomo ... si unirà a sua moglie, da questa unione naturale nasce la famiglia. Le coppie di fatto anche se non riconosciute in unioni civili certamente sono sempre state una realtà. La Chiesa delle origine affrontò questo argomento per la guida dello Spirito Santo. Fu proprio l’Apostolo Paolo a dichiarare che questa posizione può essere ribaltata e divenire un motivo per glorificare Dio: “tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio” (1°Corinzi 6:11). Quindi l’omosessualità, non è destinata ad essere permanente: tali eravate alcuni! In sintesi, da queste affermazioni bibliche si comprende chiaramente che la testimonianza circa l’omosessualità attesta che si tratta di un grave peccato ma, come dice Paolo, c’è speranza grazie al perdono di Cristo e alla purificazione nello Spirito Santo. Luglio/Agosto 2013 Pagina 7 Ti asp etti am o! Fonseca vico Castellina N°19 80136 Napoli. Pastore della comunità “Vittorio Livigni”.«Saremo onorati di una tua visita, per condividere la gioia della salvezza in Gesù Cristo, non importa tu chi sia ho di quale religione appartieni, il Signore e morto per te e per me!» Domenica ore: 11-00 Martedì ore: 19-00 Giovedì ore: 19-00 Il nostro Dio prova gioia, prova tristezza, si può arrabbiare e questi sono veri e propri sentimenti. La Bibbia ci fa capire fin da subito che il nostro Dio è una persona con un carattere ben preciso, non è quello che pensiamo ho vogliamo noi. Egli addirittura discute e condente, ama, ha delle cose che Gli piacciono tantissimo e delle cose che ha in abominio. Egli è geloso, protegge e ha una voce potente. L’energia invece non ha nessuna di queste caratteristiche, fulmina indifferentemente chiunque gli si avvicina e non ha discernimento, non fa piani e disegni per il futuro, non comunica, il nostro Signore invece si! No, caro amico, Dio non è un’energia indistinta, Dio è una persona nel vero senso della parola! Chi ti racconta le favole ti descriva un dio minore che coincide praticamente con la natura e con noi stessi, Egli ti offre come unica prospettiva alla fine «il dissolversi di tutto nel nulla». ma qual è il problema? Mettilo alla prova, parlagli e digli che vuoi sentirlo e conoscerlo. Noi crediamo sia per fede sia per esperienza vissuta giornalmente che seguiamo l’unico è vero Dio d’ineguagliabile potenza. Dopo questa affermazione inizia la parte più importante: «Tacere per ascoltare la risposta da parte della persona più imputante dell’universo». All’iddio creatore del cielo e della terra “Poi Dio disse: facciamo l’uomo a nostra Immagine è somiglianza …” [Genesi 1:26] Luglio/Agosto 2013 Pagina 8 La mia testimonianza Il mio nome e Mario, e abito a Napoli, o 54 anni e fino a 15 anni fa mi ritenevo una persona migliore degli altri, solo perché nella mia vita non ho mai rubato e mai avuto grane con la legge. Sono sposato da 33 anni o tre figli e non o mai tradito mia moglie. Veramente una bella famiglia questo mi portava a giudicare le persone di questo mondo dicevo sempre mi mancano solo un po’ di soldi per essere perfetto. Vedendo quelle persone malvagie che vivevano in maniera diversa dalla mia mi portava anche a maledire . Il cambiamento e avvenuto, un po' per volta. Iniziando quando mio fratello Vincenzo in carne si ammalò di un tumore maligno hai polmoni la sua infermità duro circa 10 mesi e a solo 40 anni morì lasciando tre figli. Ma quello che più mi faceva arrabbiare era la calma, e la tranquillità di un altro mio fratello, Felice convertito da oltre 10 anni, e dicevo in me stesso ma guarda un po’? Sta morendo nostro fratello e lui come se niente fosse, con il solito sorriso con cui parlava con alcuni fratelli in Cristo. Uno dei fratelli vedendomi che li osservavo mi parlò del Signore, e mi invito in chiesa per pregare per mio fratello. Ci andai ma vedendo il modo in cui pregavano non riuscivo a pregare come di solito ero abituato a fare, persone che invocano il Signore in modo diverso dal mio mi portava lontano dalla realtà. Il culto finì, andai via era la prima volta che avevo avuto una esperienza con la chiesa evangelica. Ma senza che succedesse niente nella mia vita, pochi giorni dopo mio fratello morì. Passarono 2 anni e finalmente il mio cuore si aprì alla presenza e alla potenza di DIO. Una sera di febbraio del 1998 che venni da lavoro mia moglie mi disse: Mario si e aperta una chiesa evangelica, poco distante della nostra abitazione, che dici vogliamo andarci? Le risposi: ti farò sapere? Il giorno dopo mentre lavoravo, ricordò le parole che mia moglie Anna mi aveva detto il giorno prima. Così telefonò a mia moglie e gli dissi: Anna ieri mi hai accennato della chiesa evangelica che si e aperta, sai anche l'orario, e il giorno, dei loro culti? No mi rispose. Ma se vuoi saperlo mi informerò? Gli risposi di si. Quel giorno mi ricordo che non finiva più, pensavo solo, chissà qual è il giorno, e a che ora iniziava il culto. Dico il culto, perché ricordo quel giorno che andai in chiesa evangelica, e lo sentì ad un fratello. Finalmente, la mia giornata di lavoro terminò, andai a casa, e mia moglie mi disse: che incominciava alle ore 19,30. Guarda caso, proprio quella stessa sera. Nel mio cuore già sentivo una gioia che a parole non si può spiegare, mia moglie mi guardò stupita e disse: Mario ma mi ascolti? Me lo disse più di una volta, il Signore già stava operando nella mia vita in un modo meraviglioso. Andammo in chiesa con grande gioia, mi ricordo che prima di entrare in chiesa, mi guardavo intorno per vedere se qualcuno mi conosceva, ma finalmente entrammo, e senza dire niente ci sedemmo, stavano seduti gli uomini da una parte, e le donne dall'altra parte. Eravamo non più di venti persone, un uomo si avvicinò, e mi consegno il libretto dei cantici, il culto iniziò, sentivo un qualcosa in me che non capivo, ma era bello. Mi sembrava che il mondo, si allontanava dalla mia presenza, il pastore predicò, (Luca 15:11,a 32) il figliol prodigo. I versi che entrarono nel mio cuore furono il (20, e il 21). Scoppiò in pianto che non potevo trattenere. So solo, che, sentivo chissà cosa avessi fatto, e dicevo: Gesù perdonami. Mentre dicevo quelle parole, non vedevo più il volto del pastore, ma vedevo due grande braccia aperte, e una luce immensa che avvolgeva la mia vita, e proprio come dice il verso (20) sentivo la compassione di Gesù nel mio cuore, mi sentivo protetto. Quando fini il culto, cercavo di spiegare hai fratelli la mia gioia, ma senza riuscirci, i fratelli comprendevano bene la mia gioia. Al nostro rientro a casa, mangiando parlavo con mia moglie, non ricordo per quante ore ancora. E da quel giorno meraviglioso sono passati 15 anni che con l'aiuto dello Spirito Santo, cerco di servire il Signore, ho fatto il battesimo in acqua insieme a mia moglie, il 26\11\2000, e il 26\03\2001 il Signore mi battezzò con il suo Santo Spirito, nello stesso giorno il Signore battezzò anche mia moglie. Il giorno 26 e come un giorno particolare, per i doni che il Signore ci ha donati. Il Signore ci a donato la gioia di vedere scendere nelle acque battesimali, il nostro primo figlio, e testimoniare con gioia di servire il Signore. Nella chiesa il Signore mi onora, dandomi un compito di Diacono. E mi da la gioia di testimoniare del suo grande amore, e della salvezza che vuole dare a chiunque crede in Cristo Gesù il Signore. Mario Amato