Il legame tra
Diabete e Aterosclerosi
Panoramica e considerazioni cliniche
I risultati dell’Heart Protection Study
sui pazienti diabetici
Copyright © 2003 Merck Sharp & Dohme Corp., una controlllata di Merck & Co., Inc., Whitehouse Station, NJ, U.S.A.
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12-13-ZCR-2008-IT-1865-SS Data di Deposito AIFA 12/01/2010
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Sfide e problemi nella gestione del diabete mellito
di tipo 2
 Il problema
L’aterosclerosi è una importante ma sottovalutata
complicanza associata con il diabete mellito
 La sfida
Le terapie per ridurre il rischio di malattia coronarica (CHD)
sono efficaci. La nostra sfida è quella di riuscire a trattare
in maniera abitudinaria i pazienti affetti da diabete mellito
con le terapie disponibili, unitamente ad un appropriato
controllo del glucosio
Tratto da : Folsum AR et al Diabetes Care 1997;20:935-942; American Diabetes Association Diabetes Care 2002; 25 (suppl 1):S33-S49.
Il numero di persone colpite da diabete di tipo 2
raggiungerà i 300 milioni entro il 2025
 Nel 2000, a circa 155 milioni di persone in tutto il mondo è stata fatta una
diagnosi di diabete:
– 83 milioni di donne e 72 milioni di uomini
 Tra il 1995 e il 2025, l’incidenza del diabete negli adulti aumenterà di
circa il 35% e il numero di persone affette da diabete crescerà del 122%
EUROPA
ASIA
USA
2000: 30.8M
2000: 71.8M
2000: 15M
2025: 38.5M
2025: 165.7M
2025: 21.9M
AMERICA
LATINA
2000: 20M
2025: 42M
Tratto da : King H et al Diabetes Care 1998;21:1414-1431.
AFRICA
GIAPPONE
2000: 6.9M
2025: 8.5M
2000: 9.2M
OCEANIA
2025: 21.5M
2000: 0.8M
2025: 1.5M
L’aterosclerosi è una patologia frequente nei nuovi casi
di diabete mellito
 Le malattie cardiovascolari sono una causa frequente di
morbilità e mortalità in persone affette da diabete
 Più del 50% dei pazienti con nuova diagnosi di diabete di
tipo 2 mostra segni evidenti di malattia cardiovascolare
 L’aterosclerosi è una delle principali cause di morte per i
pazienti con diabete mellito
– 75% per aterosclerosi coronarica
– 25% per malattia cerebrale o vascolare periferica
 Più del 75% delle ospedalizzazioni dei diabetici avvengono
a causa di malattia coronarica
Tratto da : Amos AF et al Diabet Med 1997;14:S7-S85; Hill Golden S Adv Stud Med 2002;2:364-370; Haffner SM et al
N Engl J Med 1998;339:229-234; Sprafka JM et al Diabetes Care 1991;14:537-543.
Due terzi dei diabetici muoiono per malattia
cardiovascolare
 Nei diabetici, le complicanze macrovascolari, comprese la
cardiopatia coronarica (CHD), l’ictus e la malattia vascolare
periferica, sono le principali cause di morbilità e mortalità
Cause di mortalità in pazienti diabetici
67%
Tratto da : Alexander CM, Antonello S Pract Diabet 2002;21:21-28.
CHD, ictus, e malattia vascolare
periferica
Altro
Mortalità dopo il primo IM in pazienti con e senza
diabete
Tasso di Mortalità (%)
 Molti pazienti diabetici non sopravvivono al primo IM
50
Con diabete
Senza diabete
44%*
37%*
40
33%
30
20%
20
10
0
n=437
n=2699
Uomini
n=183
n=743
Donne
1 anno, ospedalizzati e non-ospedalizzati
Periodo successivo al primo IM
IM = Infarto Miocardico
*p<0.001
Tratto da : Miettinen H et al Diabetes Care 1998;21:69-75.
Incidenza di IM fatale o
non-fatale (%)
I diabetici hanno livelli di rischio di IM paragonabili
a quelli di pazienti che hanno avuto pregresso IM
25
20%
19%
20
15
10
5
0


diabete (senza pregresso IM)
pregresso IM (senza diabete)
(n=890)
(n=69)
Tipologia di paziente
Pazienti con diabete ma senza pregresso IM hanno lo stesso livello di rischio di IM di un paziente
non diabetico con pregresso IM
Questi dati forniscono un razionale per applicare ai diabetici con fattori di rischio cardiovascolare lo
stesso trattamento aggressivo applicato su pazienti non diabetici con pregresso IM
Tratto da : Haffner SM et al N Engl J Med 1998;339:229-234.
I diabetici presentano un aumento dei fattori di rischio
cardiovascolare
Fattori di Rischio
Dislipidemia
LDL piccole e dense
Aumentata apoB
Basse HDL
Ipertrigliceridemia
Ipertensione
Iperinsulinemia/insulino-resistenza
Obesità
Storia familiare di aterosclerosi
Fumo di sigarette
Tipo 1
Tipo 2
+
+
+/–
++
+
+
–
–
–
++
++
++
++
++
++
++
+
–
+ = aumento moderato rispetto alla popolazione di non-diabetici; ++ = aumento marcato rispetto alla popolazione di non-diabetici; – = nessun aumento
rispetto alla popolazione di non-diabetici;
LDL = lipoproteine a bassa densità; apoB = apolipoproteina B; HDL = lipoproteine ad alta densità
Tratto da : Chait A, Bierman EL. In: Joslin's Diabetes Mellitus. 13th ed. Philadelphia: Lea & Febiger, 1994:648-664.
Maggiore rischio di mortalità con diabete + 1 fattore
di rischio che senza diabete + 3 fattori di rischio*
Tasso di mortalità CV
aggiustato per età su
10.000 persone/anno
140
120
Con diabete
Senza diabete
100
80
60
40
20
0
nessuno
uno solo
solo due
Fattori di Rischio
*Colesterolo totale >200 mg/dl, fumo, pressione arteriosa sistolica >120 mmHg
Tratto da : Stamler J et al Diabetes Care 1993;16:434-444.
tutti e tre
Diabetici con bassi livelli di colesterolo sono a rischio maggiore di
mortalità CV rispetto a non-diabetici con elevati livelli di colesterolo
Mortalità CV su 10.000
persone/anno
160
140
Con diabete
Senza diabete
120
100
80
60
40
20
0
<4.7
4.7–5.1
5.2–5.7
5.8–6.2
6.3–6.7
Colesterolo Totale (mmol/L)
CV = cardio-vascolare
Tratto da : Stamler J et al Diabetes Care 1993;16:434-444.
6.8–7.2
>7.3
Livelli “normali” di LDL nei diabetici possono ingannare...
Particelle di LDL piccole e dense sono più aterogene
Senza diabete
Con diabete
Particelle di LDL
Particelle di LDL
apoB
LDL
LDL piccole e
dense: ad ogni
particella
corrisponde una
molecola di apoB
Livello “normale” di LDL
Livello “normale” di LDL, ma:
Numero di particelle LDL
Concentrazione di apoB
Minore
Maggiore
Rischio di malattia coronarica
Tratto da : Austin MA, Edwards KL Curr Opin Lipidol 1996;7:167-171; Austin MA et al JAMA 1988;260:1917-1921; Sniderman AD et al Diabetes
Care 2002;25:579-582.
Diabetici che sviluppano complicanze
entro 9 anni dalla diagnosi (%)
Nei diabetici le complicanze macrovascolari sono
due volte maggiori rispetto a quelle microvascolari
25
20%
20
15
9%
10
5
n=5102
n=5102
Complicanze macrovascolari
Complicanze microvascolari
0
Tratto da : Turner R et al Ann Intern Med 1996;124:136-145.
Nello studio UKPDS
Un intenso controllo della glicemia ha ridotto
significativamente le malattie microvascolari
Incidenza*
Controllo
Controllo
glicemico
glicemico
normale
intenso
(n=2729)
(n=1138)
Eventi Macrovascolari
IM
Ictus
PVD
Mortalità diabete-correlata
Mortalità per tutte le cause
Eventi Microvascolari
Tutti gli eventi**
17.4
5.0
1.6
11.5
18.9
11.4
46.0
14.7
5.6
1.1
10.4
17.9
8.6
40.9
NS = non significativo; PVD = malattia vascolare periferica
*Per 1000 pazienti/anno
**Eventi microvascolari e macrovascolari combinati
Tratto da : United Kingdom Prospective Diabetes Study Group (UKPDS) Lancet 1998;352:837-853.
Riduzione %
del rischio
16
–11
35
10
6
25
12
p
0.052
NS
NS
NS
NS
0.0099
0.029
Nello studio UKPDS
Il colesterolo LDL si è rivelato il miglior predittore
del rischio di malattia coronarica nei diabetici
Aumento % del rischio CHD
LDL  pari a 1 mmol/L
HDL  pari a 0.1 mmol/L
Pressione arteriosa sistolica  pari a 10 mmHg
Livello diHbA1c  pari a 1%
Il fumo è un altro importante fattore di rischio CHD
57
–15
15
11
Questi dati dimostrano l’importanza di ridurre i livelli di LDL per diminuire
il rischio di cardiopatia coronarica (CHD) nei diabetici. Il controllo della
glicemia è altrettanto importante per ridurre il rischio di complicanze
microvascolari.
Tratto da : Turner RC et al BMJ 1998;316:823-828.
Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici
Linee Guida della American Diabetes Association
I pazienti diabetici necessitano di una terapia ipolipemizzante in quanto un
controllo efficace della glicemia migliora i livelli plasmatici di LDL o HDL
soltanto in misura modesta
Adulti con diabete
Senza CHD
Con CHD
Obiettivo LDL
<100 mg/dl
<100 mg/dl
Livello di inizio
Livello di inizio
della dieta
della terapia farmacol.
100 mg/dl
100 mg/dl
130 mg/dl
100 mg/dl
“...persone con diabete di tipo II di solito presentano una prevalenza di
particelle LDL più piccole e più dense, che probabilmente aumentano la
aterogenicità….”
Tratto da : American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S33-S49; American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S74-S77.
Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici
Linee Guida delle società europee
“…nei pazienti diabetici, il valore (di colesterolo) da raggiungere
dovrebbe essere più basso….”
 Il rischio di CHD aumenta con il diabete
 Obiettivo LDL: <100 mg/dl (2,5 mmol/l)
– Per pazienti diabetici o con patologia cardiovascolare
accertata
Tratto da
De Backer G et al Eur Heart J 2003;24:1601-1610.
Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici
National Cholesterol Education Program (NCEP)
Una intensa strategia di prevenzione della malattia coronarica è consigliabile [per
pazienti diabetici] che abbiano i livelli di LDL come obiettivo primario di trattamento
Adulti con diabete
Con o senza CHD
Livello di inizio
Livello di inizio
Obiettivo LDL
della dieta
della terapia farmacol.
<100 mg/dl
100 mg/dl
130 mg/dl
(100–129 mg/dl:
terapia farmacol. opzionale)
 Il diabete è un equivalente del rischio di cardiopatia coronarica (CHD):
– il diabete conferisce lo stesso rischio di una storia familiare di CHD
– pazienti con diabete presentano un tasso di mortalità post-IM insolitamente
elevato
Tratto da : Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults JAMA 2001;
285:2486-2497.
Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici
International Atherosclerosis Society
“I pazienti con diabete vanno incontro ad una significativa riduzione del
rischio cardiovascolare attraverso il controllo di altri fattori di rischio. . .
comprese le LDL”
Adulti con diabete
Terapia farmacol.
Obiettivo LDL consigliabile
Terapia farmacol.
opzionale
<100 mg/dl
100 mg/dl
<100 mg/dl
Fattori di rischio multipli**<130 mg/dl
130 mg/dl
<130 mg/dl
Rischio elevato*
 Tutti i pazienti dovrebbero modificare lo stile di vita
*I pazienti ad alto rischio comprendono quelli con CHD conclamata (storia di IM, angina stabile o instabile, o procedure di
rivascolarizzazione coronariche), forme non-coronariche di malattia aterosclerotica o fattori di rischio multipli (rischio a 10 anni > 20%)
**Fattori di rischio che modificano gli obiettivi LDL sono il fumo, l’ipertensione, i bassi livelli di HDL, e l’età avanzata (uomini 45 anni;
donne 55 anni).
Tratto da : International Atherosclerosis Society Harmonized Clinical Guidelines on Prevention of Atherosclerotic Vascular Disease. Available at:
http://www.athero.org/download/guidelines.pdf.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Risultati sul diabete
 Quasi 6000 uomini e donne, di 40–80 anni con diabete mellito
– 1981 individui con storia di CHD
– 3982 individui senza storia di CHD
 Randomizzati a simvastatina 40 mg o placebo
 Durata media del follow-up: 5 anni
 Obiettivo—valutare i benefici a lungo termine di simvastatina 40mg e/o degli
antiossidanti nei diabetici con o senza CHD, indipendentemente dai livelli di
colesterolo
 Endpoint primari—primi eventi coronarici maggiori* e primi eventi vascolari
maggiori**
 Statine non considerate chiaramente indicate o controindicate dai medici
curanti dei pazienti
*IM non-fatale o morte per malattia coronarica
**Eventi coronarici maggiori, ictus di qualunque tipo e rivascolarizzazioni coronariche o non-coronariche
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Eur Heart J 1999;20:725-741; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22;
Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
9 su 10 pazienti con diabete hanno raggiunto l’obiettivo di C-LDL*
92%
91%
n=3985**
n=1978**
Senza CHD
Con CHD
100
Pazienti (%)
80
60
40
20
0
 I risultati a 5 anni dell’Heart Protection Study (HPS) sui quasi 6000 pazienti diabetici con o senza CHD
hanno indicato che il 92% dei pazienti con diabete, ma senza CHD, e il 91% dei pazienti con CHD che
sono stati trattati con simvastatina 40 mg ha raggiunto l’obiettivo di trattamento di LDL<3 mmol/L
(115 mg/dl) fissato dalle Linee Guida Europee***
*Dopo 4 mesi
**Queste popolazioni di pazienti sono diverse da quelle riportate nelle successive pubblicazioni dell’HPS (3982 and 1981) perchè 3 pazienti sono stati riclassificati dopo il periodo
iniziale di 4 mesi. Le percentuali di pazienti che hanno raggiunto l’obiettivo LDL comunque non hanno subito alcuna variazione.
***Basato su un campione random di pazienti diabetici
Tratto da : Armitage J, Collins R Heart 2000;84:357-360
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Impatto sui primi eventi vascolari maggiori
Placebo
Simvastatina 40mg
-24%
-22%
(p<0,0001)
(p<0,0001)
30
Pazienti con eventi
vascolari maggiori
entro 5 anni (%)
25.2
0
20.2
19.8
20
10
25.1
2585
pazienti
con eventi
n=10,267
2033
pazienti
con eventi
n=10,269
Tutti i pazienti*
748
pazienti
con eventi
n=2985
601
pazienti
con eventi
n=2978
Pazienti con diabete
*Inclusi pazienti con CHD, malattia occlusiva delle arterie non-coronariche, diabete, o ipertensione trattata
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Impatto sui primi e successivi eventi vascolari maggiori
Placebo
Simvastatina 40mg
91 eventi evitati
per 1000 pazienti
trattati con simvastatina
per 1000 pazienti entro 5 anni
Numero di primi e successivi
eventi vascolari maggiori
400
200
286
269
2585
pazienti
con 3697
eventi
100
0
371
360
300
85 eventi evitati
per 1000 pazienti
trattati con simvastatina
n=10,267
2033
pazienti
con 2763
eventi
n=10,269
Tutti i pazienti*
748
pazienti
con 1109
eventi
n=2985
n=2978
Pazienti con diabete
*Inclusi pazienti con CHD, malattia occlusiva delle arterie non-coronariche, diabete, o ipertensione trattata
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
601
pazienti
con 852
eventi
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi coronarici maggiori, ictus e rivascolarizzazioni nei pazienti diabetici
Placebo
Simvastatina 40mg
-27%
(p<0,0001)
-17%
(p=0,02)
Pazienti con eventi
entro 5 anni (%)
15
10
12.6
-24%
(p<0,01)
9.4
10.4
8.7
6.5
5.0
5
n=2985 n=2978
n=2985 n=2978
Eventi coronarici
maggiori
Ictus
n=2985 n=2978
0
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Rivascolarizzazioni
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi vascolari maggiori in pazienti diabetici senza CHD
-33%
Pazienti con eventi vascolari
maggiori entro 5 anni (%)
(p=0,0003)
15
13.5
9.3
10
5
0
n=1457
n=1455
Placebo
Simvastatina 40
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi vascolari maggiori in pazienti diabetici con bassi
livelli di C-LDL
-27%
Placebo
Simvastatina 40mg
(p=0,0007)
Pazienti con eventi vascolari
maggiori entro 5 anni (%)
25
20.9
-30%
20
(p=0,0005)
15.7
15
11.1
10
8.0
5
n=1207
n=1219
n=668
n=675
0
Livelli al basale di
LDL<3.0 mmol/L
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Livelli al basale di
LDL<3.0 mmol/L
senza CVD
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base al controllo glicemico
Placebo
Simvastatina 40mg
-21%
(p=0,002)
-21%
Pazienti con eventi vascolari
maggiori entro 5 anni (%)
30
(p=0,002)
27.5
22.6
22.6
18.3
20
10
n=1355
n=1334
n=1595
n=1610
0
Controllo glicemico non ottimale
(HbA1C 7.0%)
Controllo glicemico ottimale
(HbA1C <7.0%)
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base a
ipertensione trattata o obesità
Indipendentemente
da ipertensione trattata
Indipendentemente
dall’indice
di massa corporea
-22%
(p<0,05)
-21%
-22%
(p<0,05)
Pazienti con eventi vascolari
maggiori entro 5 anni (%)
(p<0,05)
29.1
30
20
30
17.9
24.0
19.6
20
10
20.3
10
n=1783 n=1782
0
24.0
23.6
22.3
-17%
(p<0,05)
n=1202 n=1196
Senza ipertensione Con ipertensione
trattata
trattata
n=646
0
n=629
Normali
n=1123 n=1060
Obesi
Placebo
Simvastatina 40mg
Tratto da . Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base a età e sesso
Indipendentemente dall’età
Indipendentemente dal sesso
-21%
-21%
Pazienti con eventi vascolari
maggiori entro 5 anni (%)
(p<0,05)
40
40
-24%
31.6
(p<0,05)
30
(p<0,05)
25.9
30
-25%
27.8
(p<0,05)
22.8
20.1
20
18.6
20
15.7
14.2
10
10
n=1696 n=1675
n=1289 n=1303
0
n=2083 n=2064
n=902
n=914
0
Età <65 anni
Età 65 anni
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Uomini
Donne
Placebo
Simvastatina 40mg
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Simvastatina 40 mg ha avuto un profilo di sicurezza simile al placebo
100
Pazienti (%)
10
8
6
5.1%
4.8%
Placebo
(n=10,267)
Simvastatina 40
(n=10,269)
4
2
0
Interruzioni della terapia a causa di qualsiasi evento avverso
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22.
Dati relativi all’intera popolazione dell’HPS
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Simvastatina 40 mg simile al placebo nell’incidenza di dolore muscolare
Percentuale di pazienti con dolore muscolare nell’arco dello studio
Anno
1
2
3
4
5
6
Simvastatina 40 mg
5
6
6
6
6
7
Placebo
5
6
6
6
7
7
 Il rischio di miopatia* con simvastatina 40 mg è stato dello 0,01%
superiore al placebo su base annualizzata
*Miopatia definita come dolori muscolari in aggiunta a valori di creatin-chinasi > 10 volte oltre il limite superiore della norma
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22.
Dati relativi all’intera popolazione dell’HPS
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Effetto della simvastatina sulla funzione renale
Placebo
Simvastatina 40mg
Aumento della concentrazione
plasmatica di creatinina (µmol/L)
–2.2
(p<0.05)
Tratto da:
15
–1.8
(p<0.0001)
12.9
10.7
10
–1.7
(p<0.001)
8.9
7.4
7.1
5.7
5
n=7697 n=7999
n=2172 n=2291
n=5525 n=5708
Tutti i pazienti
Pazienti
diabetici
Pazienti
non diabetici
0
Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Conclusioni (1)
 I pazienti diabetici sono particolarmente soggetti ad eventi coronarici e
molti non sopravvivono al primo IM
 Nello studio UKPDS e in tutte le principali linee guida, le LDL sono state
identificate come il target primario per la riduzione del rischio di
cardiopatia coronarica nei pazienti diabetici
 Nell’UKPDS, un attento controllo della glicemia ha ridotto
significativamente gli eventi microvascolari come la retinopatia; inoltre,
ha determinato anche una lieve e non-significativa riduzione degli eventi
macrovascolari, quali IM e ictus
 I pazienti diabetici necessitano di una terapia ipolipemizzante poichè un
efficace controllo della glicemia migliora solo lievemente i livelli
plasmatici di LDL o HDL; tale miglioramento solitamente non è
sufficiente per raggiungere i livelli raccomandati dalle linee guida
Tratto da : American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S33-S49; Miettinen H et al Diabetes Care 1998;21:69-75; Expert Panel on Detection, Evaluation,
and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults JAMA 2001;285: 2486-2497; United Kingdom Prospective Diabetes Study Group Lancet 1998;352:837-853; American
Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S74-S77; Wood D et al Atherosclerosis 1998;140:194-270.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Conclusioni (2)
In quasi 6000 pazienti diabetici
 oltre il 90% dei pazienti in trattamento con simvastatina 40mg ha
raggiunto l’obiettivo LDL fissato dalle Linee Guida Europee*
 simvastatina 40mg ha ridotto significativamente il rischio di
– eventi vascolari maggiori del 22% (p<0.0001)
– ictus del 24% (p=0.01)
– rivascolarizzazioni del 17% (p=0.02)
 i benefici di simvastatina 40mg sono stati evidenti indipendentemente
da una storia pregressa di CHD, dal controllo della glicemia, dai livelli
di LDL al basale, dal grado di ipertensione, da obesità, età, e sesso
 la terapia con simvastatina 40mg è stata ben tollerata e il profilo di
sicurezza è risultato simile al placebo
*dal quarto mese, sulla base di un campione random di pazienti diabetici dell’HPS
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22; Armitage J, Collins R Heart2000;84:357-360; Heart Protection Study
Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
Heart Protection Study con simvastatina 40mg
Implicazioni cliniche
 Sulla base dei risultati dell’HPS, una terapia a base di simvastatina 40
mg/die dovrebbe essere somministrata regolarmente a tutti i pazienti
con diabete
– simvastatina 40 mg è la sola statina con provate evidenze
su un’ampia gamma di pazienti diabetici capace di
 ridurre il rischio di eventi coronarici maggiori
 ridurre il rischio di ictus
 ridurre il rischio di rivascolarizzazioni sia coronariche che
non-coronariche
 ridurre il rischio di sviluppare complicanze macrovascolari
periferiche (comprese rivascolarizzazioni periferiche,
amputazioni di arti e ulcere della gamba)
Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016.
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