Il legame tra Diabete e Aterosclerosi Panoramica e considerazioni cliniche I risultati dell’Heart Protection Study sui pazienti diabetici Copyright © 2003 Merck Sharp & Dohme Corp., una controlllata di Merck & Co., Inc., Whitehouse Station, NJ, U.S.A. Tutti i diritti riservati. 12-13-ZCR-2008-IT-1865-SS Data di Deposito AIFA 12/01/2010 www.univadis.it Sfide e problemi nella gestione del diabete mellito di tipo 2 Il problema L’aterosclerosi è una importante ma sottovalutata complicanza associata con il diabete mellito La sfida Le terapie per ridurre il rischio di malattia coronarica (CHD) sono efficaci. La nostra sfida è quella di riuscire a trattare in maniera abitudinaria i pazienti affetti da diabete mellito con le terapie disponibili, unitamente ad un appropriato controllo del glucosio Tratto da : Folsum AR et al Diabetes Care 1997;20:935-942; American Diabetes Association Diabetes Care 2002; 25 (suppl 1):S33-S49. Il numero di persone colpite da diabete di tipo 2 raggiungerà i 300 milioni entro il 2025 Nel 2000, a circa 155 milioni di persone in tutto il mondo è stata fatta una diagnosi di diabete: – 83 milioni di donne e 72 milioni di uomini Tra il 1995 e il 2025, l’incidenza del diabete negli adulti aumenterà di circa il 35% e il numero di persone affette da diabete crescerà del 122% EUROPA ASIA USA 2000: 30.8M 2000: 71.8M 2000: 15M 2025: 38.5M 2025: 165.7M 2025: 21.9M AMERICA LATINA 2000: 20M 2025: 42M Tratto da : King H et al Diabetes Care 1998;21:1414-1431. AFRICA GIAPPONE 2000: 6.9M 2025: 8.5M 2000: 9.2M OCEANIA 2025: 21.5M 2000: 0.8M 2025: 1.5M L’aterosclerosi è una patologia frequente nei nuovi casi di diabete mellito Le malattie cardiovascolari sono una causa frequente di morbilità e mortalità in persone affette da diabete Più del 50% dei pazienti con nuova diagnosi di diabete di tipo 2 mostra segni evidenti di malattia cardiovascolare L’aterosclerosi è una delle principali cause di morte per i pazienti con diabete mellito – 75% per aterosclerosi coronarica – 25% per malattia cerebrale o vascolare periferica Più del 75% delle ospedalizzazioni dei diabetici avvengono a causa di malattia coronarica Tratto da : Amos AF et al Diabet Med 1997;14:S7-S85; Hill Golden S Adv Stud Med 2002;2:364-370; Haffner SM et al N Engl J Med 1998;339:229-234; Sprafka JM et al Diabetes Care 1991;14:537-543. Due terzi dei diabetici muoiono per malattia cardiovascolare Nei diabetici, le complicanze macrovascolari, comprese la cardiopatia coronarica (CHD), l’ictus e la malattia vascolare periferica, sono le principali cause di morbilità e mortalità Cause di mortalità in pazienti diabetici 67% Tratto da : Alexander CM, Antonello S Pract Diabet 2002;21:21-28. CHD, ictus, e malattia vascolare periferica Altro Mortalità dopo il primo IM in pazienti con e senza diabete Tasso di Mortalità (%) Molti pazienti diabetici non sopravvivono al primo IM 50 Con diabete Senza diabete 44%* 37%* 40 33% 30 20% 20 10 0 n=437 n=2699 Uomini n=183 n=743 Donne 1 anno, ospedalizzati e non-ospedalizzati Periodo successivo al primo IM IM = Infarto Miocardico *p<0.001 Tratto da : Miettinen H et al Diabetes Care 1998;21:69-75. Incidenza di IM fatale o non-fatale (%) I diabetici hanno livelli di rischio di IM paragonabili a quelli di pazienti che hanno avuto pregresso IM 25 20% 19% 20 15 10 5 0 diabete (senza pregresso IM) pregresso IM (senza diabete) (n=890) (n=69) Tipologia di paziente Pazienti con diabete ma senza pregresso IM hanno lo stesso livello di rischio di IM di un paziente non diabetico con pregresso IM Questi dati forniscono un razionale per applicare ai diabetici con fattori di rischio cardiovascolare lo stesso trattamento aggressivo applicato su pazienti non diabetici con pregresso IM Tratto da : Haffner SM et al N Engl J Med 1998;339:229-234. I diabetici presentano un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare Fattori di Rischio Dislipidemia LDL piccole e dense Aumentata apoB Basse HDL Ipertrigliceridemia Ipertensione Iperinsulinemia/insulino-resistenza Obesità Storia familiare di aterosclerosi Fumo di sigarette Tipo 1 Tipo 2 + + +/– ++ + + – – – ++ ++ ++ ++ ++ ++ ++ + – + = aumento moderato rispetto alla popolazione di non-diabetici; ++ = aumento marcato rispetto alla popolazione di non-diabetici; – = nessun aumento rispetto alla popolazione di non-diabetici; LDL = lipoproteine a bassa densità; apoB = apolipoproteina B; HDL = lipoproteine ad alta densità Tratto da : Chait A, Bierman EL. In: Joslin's Diabetes Mellitus. 13th ed. Philadelphia: Lea & Febiger, 1994:648-664. Maggiore rischio di mortalità con diabete + 1 fattore di rischio che senza diabete + 3 fattori di rischio* Tasso di mortalità CV aggiustato per età su 10.000 persone/anno 140 120 Con diabete Senza diabete 100 80 60 40 20 0 nessuno uno solo solo due Fattori di Rischio *Colesterolo totale >200 mg/dl, fumo, pressione arteriosa sistolica >120 mmHg Tratto da : Stamler J et al Diabetes Care 1993;16:434-444. tutti e tre Diabetici con bassi livelli di colesterolo sono a rischio maggiore di mortalità CV rispetto a non-diabetici con elevati livelli di colesterolo Mortalità CV su 10.000 persone/anno 160 140 Con diabete Senza diabete 120 100 80 60 40 20 0 <4.7 4.7–5.1 5.2–5.7 5.8–6.2 6.3–6.7 Colesterolo Totale (mmol/L) CV = cardio-vascolare Tratto da : Stamler J et al Diabetes Care 1993;16:434-444. 6.8–7.2 >7.3 Livelli “normali” di LDL nei diabetici possono ingannare... Particelle di LDL piccole e dense sono più aterogene Senza diabete Con diabete Particelle di LDL Particelle di LDL apoB LDL LDL piccole e dense: ad ogni particella corrisponde una molecola di apoB Livello “normale” di LDL Livello “normale” di LDL, ma: Numero di particelle LDL Concentrazione di apoB Minore Maggiore Rischio di malattia coronarica Tratto da : Austin MA, Edwards KL Curr Opin Lipidol 1996;7:167-171; Austin MA et al JAMA 1988;260:1917-1921; Sniderman AD et al Diabetes Care 2002;25:579-582. Diabetici che sviluppano complicanze entro 9 anni dalla diagnosi (%) Nei diabetici le complicanze macrovascolari sono due volte maggiori rispetto a quelle microvascolari 25 20% 20 15 9% 10 5 n=5102 n=5102 Complicanze macrovascolari Complicanze microvascolari 0 Tratto da : Turner R et al Ann Intern Med 1996;124:136-145. Nello studio UKPDS Un intenso controllo della glicemia ha ridotto significativamente le malattie microvascolari Incidenza* Controllo Controllo glicemico glicemico normale intenso (n=2729) (n=1138) Eventi Macrovascolari IM Ictus PVD Mortalità diabete-correlata Mortalità per tutte le cause Eventi Microvascolari Tutti gli eventi** 17.4 5.0 1.6 11.5 18.9 11.4 46.0 14.7 5.6 1.1 10.4 17.9 8.6 40.9 NS = non significativo; PVD = malattia vascolare periferica *Per 1000 pazienti/anno **Eventi microvascolari e macrovascolari combinati Tratto da : United Kingdom Prospective Diabetes Study Group (UKPDS) Lancet 1998;352:837-853. Riduzione % del rischio 16 –11 35 10 6 25 12 p 0.052 NS NS NS NS 0.0099 0.029 Nello studio UKPDS Il colesterolo LDL si è rivelato il miglior predittore del rischio di malattia coronarica nei diabetici Aumento % del rischio CHD LDL pari a 1 mmol/L HDL pari a 0.1 mmol/L Pressione arteriosa sistolica pari a 10 mmHg Livello diHbA1c pari a 1% Il fumo è un altro importante fattore di rischio CHD 57 –15 15 11 Questi dati dimostrano l’importanza di ridurre i livelli di LDL per diminuire il rischio di cardiopatia coronarica (CHD) nei diabetici. Il controllo della glicemia è altrettanto importante per ridurre il rischio di complicanze microvascolari. Tratto da : Turner RC et al BMJ 1998;316:823-828. Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici Linee Guida della American Diabetes Association I pazienti diabetici necessitano di una terapia ipolipemizzante in quanto un controllo efficace della glicemia migliora i livelli plasmatici di LDL o HDL soltanto in misura modesta Adulti con diabete Senza CHD Con CHD Obiettivo LDL <100 mg/dl <100 mg/dl Livello di inizio Livello di inizio della dieta della terapia farmacol. 100 mg/dl 100 mg/dl 130 mg/dl 100 mg/dl “...persone con diabete di tipo II di solito presentano una prevalenza di particelle LDL più piccole e più dense, che probabilmente aumentano la aterogenicità….” Tratto da : American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S33-S49; American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S74-S77. Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici Linee Guida delle società europee “…nei pazienti diabetici, il valore (di colesterolo) da raggiungere dovrebbe essere più basso….” Il rischio di CHD aumenta con il diabete Obiettivo LDL: <100 mg/dl (2,5 mmol/l) – Per pazienti diabetici o con patologia cardiovascolare accertata Tratto da De Backer G et al Eur Heart J 2003;24:1601-1610. Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici National Cholesterol Education Program (NCEP) Una intensa strategia di prevenzione della malattia coronarica è consigliabile [per pazienti diabetici] che abbiano i livelli di LDL come obiettivo primario di trattamento Adulti con diabete Con o senza CHD Livello di inizio Livello di inizio Obiettivo LDL della dieta della terapia farmacol. <100 mg/dl 100 mg/dl 130 mg/dl (100–129 mg/dl: terapia farmacol. opzionale) Il diabete è un equivalente del rischio di cardiopatia coronarica (CHD): – il diabete conferisce lo stesso rischio di una storia familiare di CHD – pazienti con diabete presentano un tasso di mortalità post-IM insolitamente elevato Tratto da : Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults JAMA 2001; 285:2486-2497. Linee Guida sulle dislipidemie per i pazienti diabetici International Atherosclerosis Society “I pazienti con diabete vanno incontro ad una significativa riduzione del rischio cardiovascolare attraverso il controllo di altri fattori di rischio. . . comprese le LDL” Adulti con diabete Terapia farmacol. Obiettivo LDL consigliabile Terapia farmacol. opzionale <100 mg/dl 100 mg/dl <100 mg/dl Fattori di rischio multipli**<130 mg/dl 130 mg/dl <130 mg/dl Rischio elevato* Tutti i pazienti dovrebbero modificare lo stile di vita *I pazienti ad alto rischio comprendono quelli con CHD conclamata (storia di IM, angina stabile o instabile, o procedure di rivascolarizzazione coronariche), forme non-coronariche di malattia aterosclerotica o fattori di rischio multipli (rischio a 10 anni > 20%) **Fattori di rischio che modificano gli obiettivi LDL sono il fumo, l’ipertensione, i bassi livelli di HDL, e l’età avanzata (uomini 45 anni; donne 55 anni). Tratto da : International Atherosclerosis Society Harmonized Clinical Guidelines on Prevention of Atherosclerotic Vascular Disease. Available at: http://www.athero.org/download/guidelines.pdf. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Risultati sul diabete Quasi 6000 uomini e donne, di 40–80 anni con diabete mellito – 1981 individui con storia di CHD – 3982 individui senza storia di CHD Randomizzati a simvastatina 40 mg o placebo Durata media del follow-up: 5 anni Obiettivo—valutare i benefici a lungo termine di simvastatina 40mg e/o degli antiossidanti nei diabetici con o senza CHD, indipendentemente dai livelli di colesterolo Endpoint primari—primi eventi coronarici maggiori* e primi eventi vascolari maggiori** Statine non considerate chiaramente indicate o controindicate dai medici curanti dei pazienti *IM non-fatale o morte per malattia coronarica **Eventi coronarici maggiori, ictus di qualunque tipo e rivascolarizzazioni coronariche o non-coronariche Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Eur Heart J 1999;20:725-741; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016 Heart Protection Study con simvastatina 40mg 9 su 10 pazienti con diabete hanno raggiunto l’obiettivo di C-LDL* 92% 91% n=3985** n=1978** Senza CHD Con CHD 100 Pazienti (%) 80 60 40 20 0 I risultati a 5 anni dell’Heart Protection Study (HPS) sui quasi 6000 pazienti diabetici con o senza CHD hanno indicato che il 92% dei pazienti con diabete, ma senza CHD, e il 91% dei pazienti con CHD che sono stati trattati con simvastatina 40 mg ha raggiunto l’obiettivo di trattamento di LDL<3 mmol/L (115 mg/dl) fissato dalle Linee Guida Europee*** *Dopo 4 mesi **Queste popolazioni di pazienti sono diverse da quelle riportate nelle successive pubblicazioni dell’HPS (3982 and 1981) perchè 3 pazienti sono stati riclassificati dopo il periodo iniziale di 4 mesi. Le percentuali di pazienti che hanno raggiunto l’obiettivo LDL comunque non hanno subito alcuna variazione. ***Basato su un campione random di pazienti diabetici Tratto da : Armitage J, Collins R Heart 2000;84:357-360 Heart Protection Study con simvastatina 40mg Impatto sui primi eventi vascolari maggiori Placebo Simvastatina 40mg -24% -22% (p<0,0001) (p<0,0001) 30 Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) 25.2 0 20.2 19.8 20 10 25.1 2585 pazienti con eventi n=10,267 2033 pazienti con eventi n=10,269 Tutti i pazienti* 748 pazienti con eventi n=2985 601 pazienti con eventi n=2978 Pazienti con diabete *Inclusi pazienti con CHD, malattia occlusiva delle arterie non-coronariche, diabete, o ipertensione trattata Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Impatto sui primi e successivi eventi vascolari maggiori Placebo Simvastatina 40mg 91 eventi evitati per 1000 pazienti trattati con simvastatina per 1000 pazienti entro 5 anni Numero di primi e successivi eventi vascolari maggiori 400 200 286 269 2585 pazienti con 3697 eventi 100 0 371 360 300 85 eventi evitati per 1000 pazienti trattati con simvastatina n=10,267 2033 pazienti con 2763 eventi n=10,269 Tutti i pazienti* 748 pazienti con 1109 eventi n=2985 n=2978 Pazienti con diabete *Inclusi pazienti con CHD, malattia occlusiva delle arterie non-coronariche, diabete, o ipertensione trattata Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. 601 pazienti con 852 eventi Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi coronarici maggiori, ictus e rivascolarizzazioni nei pazienti diabetici Placebo Simvastatina 40mg -27% (p<0,0001) -17% (p=0,02) Pazienti con eventi entro 5 anni (%) 15 10 12.6 -24% (p<0,01) 9.4 10.4 8.7 6.5 5.0 5 n=2985 n=2978 n=2985 n=2978 Eventi coronarici maggiori Ictus n=2985 n=2978 0 Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Rivascolarizzazioni Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi vascolari maggiori in pazienti diabetici senza CHD -33% Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) (p=0,0003) 15 13.5 9.3 10 5 0 n=1457 n=1455 Placebo Simvastatina 40 Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi vascolari maggiori in pazienti diabetici con bassi livelli di C-LDL -27% Placebo Simvastatina 40mg (p=0,0007) Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) 25 20.9 -30% 20 (p=0,0005) 15.7 15 11.1 10 8.0 5 n=1207 n=1219 n=668 n=675 0 Livelli al basale di LDL<3.0 mmol/L Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Livelli al basale di LDL<3.0 mmol/L senza CVD Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base al controllo glicemico Placebo Simvastatina 40mg -21% (p=0,002) -21% Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) 30 (p=0,002) 27.5 22.6 22.6 18.3 20 10 n=1355 n=1334 n=1595 n=1610 0 Controllo glicemico non ottimale (HbA1C 7.0%) Controllo glicemico ottimale (HbA1C <7.0%) Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base a ipertensione trattata o obesità Indipendentemente da ipertensione trattata Indipendentemente dall’indice di massa corporea -22% (p<0,05) -21% -22% (p<0,05) Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) (p<0,05) 29.1 30 20 30 17.9 24.0 19.6 20 10 20.3 10 n=1783 n=1782 0 24.0 23.6 22.3 -17% (p<0,05) n=1202 n=1196 Senza ipertensione Con ipertensione trattata trattata n=646 0 n=629 Normali n=1123 n=1060 Obesi Placebo Simvastatina 40mg Tratto da . Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Eventi vascolari maggiori nei pazienti diabetici in base a età e sesso Indipendentemente dall’età Indipendentemente dal sesso -21% -21% Pazienti con eventi vascolari maggiori entro 5 anni (%) (p<0,05) 40 40 -24% 31.6 (p<0,05) 30 (p<0,05) 25.9 30 -25% 27.8 (p<0,05) 22.8 20.1 20 18.6 20 15.7 14.2 10 10 n=1696 n=1675 n=1289 n=1303 0 n=2083 n=2064 n=902 n=914 0 Età <65 anni Età 65 anni Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Uomini Donne Placebo Simvastatina 40mg Heart Protection Study con simvastatina 40mg Simvastatina 40 mg ha avuto un profilo di sicurezza simile al placebo 100 Pazienti (%) 10 8 6 5.1% 4.8% Placebo (n=10,267) Simvastatina 40 (n=10,269) 4 2 0 Interruzioni della terapia a causa di qualsiasi evento avverso Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22. Dati relativi all’intera popolazione dell’HPS Heart Protection Study con simvastatina 40mg Simvastatina 40 mg simile al placebo nell’incidenza di dolore muscolare Percentuale di pazienti con dolore muscolare nell’arco dello studio Anno 1 2 3 4 5 6 Simvastatina 40 mg 5 6 6 6 6 7 Placebo 5 6 6 6 7 7 Il rischio di miopatia* con simvastatina 40 mg è stato dello 0,01% superiore al placebo su base annualizzata *Miopatia definita come dolori muscolari in aggiunta a valori di creatin-chinasi > 10 volte oltre il limite superiore della norma Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22. Dati relativi all’intera popolazione dell’HPS Heart Protection Study con simvastatina 40mg Effetto della simvastatina sulla funzione renale Placebo Simvastatina 40mg Aumento della concentrazione plasmatica di creatinina (µmol/L) –2.2 (p<0.05) Tratto da: 15 –1.8 (p<0.0001) 12.9 10.7 10 –1.7 (p<0.001) 8.9 7.4 7.1 5.7 5 n=7697 n=7999 n=2172 n=2291 n=5525 n=5708 Tutti i pazienti Pazienti diabetici Pazienti non diabetici 0 Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Conclusioni (1) I pazienti diabetici sono particolarmente soggetti ad eventi coronarici e molti non sopravvivono al primo IM Nello studio UKPDS e in tutte le principali linee guida, le LDL sono state identificate come il target primario per la riduzione del rischio di cardiopatia coronarica nei pazienti diabetici Nell’UKPDS, un attento controllo della glicemia ha ridotto significativamente gli eventi microvascolari come la retinopatia; inoltre, ha determinato anche una lieve e non-significativa riduzione degli eventi macrovascolari, quali IM e ictus I pazienti diabetici necessitano di una terapia ipolipemizzante poichè un efficace controllo della glicemia migliora solo lievemente i livelli plasmatici di LDL o HDL; tale miglioramento solitamente non è sufficiente per raggiungere i livelli raccomandati dalle linee guida Tratto da : American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S33-S49; Miettinen H et al Diabetes Care 1998;21:69-75; Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults JAMA 2001;285: 2486-2497; United Kingdom Prospective Diabetes Study Group Lancet 1998;352:837-853; American Diabetes Association Diabetes Care 2002;25(suppl 1):S74-S77; Wood D et al Atherosclerosis 1998;140:194-270. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Conclusioni (2) In quasi 6000 pazienti diabetici oltre il 90% dei pazienti in trattamento con simvastatina 40mg ha raggiunto l’obiettivo LDL fissato dalle Linee Guida Europee* simvastatina 40mg ha ridotto significativamente il rischio di – eventi vascolari maggiori del 22% (p<0.0001) – ictus del 24% (p=0.01) – rivascolarizzazioni del 17% (p=0.02) i benefici di simvastatina 40mg sono stati evidenti indipendentemente da una storia pregressa di CHD, dal controllo della glicemia, dai livelli di LDL al basale, dal grado di ipertensione, da obesità, età, e sesso la terapia con simvastatina 40mg è stata ben tollerata e il profilo di sicurezza è risultato simile al placebo *dal quarto mese, sulla base di un campione random di pazienti diabetici dell’HPS Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2002;360:7-22; Armitage J, Collins R Heart2000;84:357-360; Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Heart Protection Study con simvastatina 40mg Implicazioni cliniche Sulla base dei risultati dell’HPS, una terapia a base di simvastatina 40 mg/die dovrebbe essere somministrata regolarmente a tutti i pazienti con diabete – simvastatina 40 mg è la sola statina con provate evidenze su un’ampia gamma di pazienti diabetici capace di ridurre il rischio di eventi coronarici maggiori ridurre il rischio di ictus ridurre il rischio di rivascolarizzazioni sia coronariche che non-coronariche ridurre il rischio di sviluppare complicanze macrovascolari periferiche (comprese rivascolarizzazioni periferiche, amputazioni di arti e ulcere della gamba) Tratto da : Heart Protection Study Collaborative Group Lancet 2003;361:2005-2016. Bibliografia (1) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Folsom AR, Szklo M, Stevens J et al. A prospective study of coronary heart disease in relation to fasting insulin, glucose, and diabetes. The Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC) Study. 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