Ministero della Salute Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione Attività fisica e salute Corso di formazione per Referenti Regionali e Locali dei progetti di promozione dell’attività motoria Parte Prima Verona, 18/19 febbraio 2010 Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria Nasce dalla stipula di un accordo nell’ambito di “Guadagnare salute” tra il Ministero della Salute, il Dipartimento per le Politiche giovanili e le Attività sportive e il Dipartimento di Prevenzione di Verona, Il progetto è finanziato dal CCM del Ministero della Salute e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù Punta a incrementare l’attività motoria in tutta la popolazione, privilegiando le modalità integrabili nella vita quotidiana (cammino, bicicletta) Perché siamo sedentari? La maggior parte delle attività che compiamo nella nostra vita quotidiana (attività domestiche, lavorative e scolastiche, mobilità e tempo libero) ci portano verso livelli sempre inferiori di attività fisica complessiva. E’ necessario modificare la cultura e i comportamenti, agendo anche sui determinanti ambientali della sedentarietà. Con questo termine si identificano quei fattori modificabili riguardanti l’ambiente fisico che influenzano direttamente la possibilità di impegnarsi nell’attività fisica. Definizioni Attività fisica è ogni forma di movimento del corpo prodotta dall’apparato muscolo scheletrico che comporta dispendio energetico. Esercizio fisico è una forma di attività fisica definita come movimento del corpo pianificato, strutturato e ripetitivo finalizzato a migliorare o mantenere uno o più componenti della buona forma fisica. La fitness fisica consiste in una serie di attributi che la gente ha o raggiunge nel campo delle abilità a compiere attività fisica. Lo sport consiste in attività praticate attraverso esercizi e/o competizioni facilitate da organizzazioni sportive. Rappresenta quindi un settore più specializzato ed organizzato del più ampio settore dell’attività fisica. Attività fisica per la salute (Health Enhancing Physical Activity) è una definizione utilizzata per evidenziare i benefici di salute legati all’attività fisica. Tratto da A EUROPEAN FRAMEWORK TO PROMOTE PHYSICAL ACTIVITY FOR HEALTH http://www.euro.who.int/Document/E90191.pdf Relazione tra attività fisica e salute Tratto da A EUROPEAN FRAMEWORK TO PROMOTE PHYSICAL ACTIVITY FOR HEALTH http://www.euro.who.int/Document/E90191.pdf Come agire Adottare un approccio complessivo, integrato e multidisciplinare. Includere una grande varietà di azioni complementari dimostratesi efficaci e valutabili, cioè agire sui comportamenti individuali, sul contesto sociale e culturale delle comunità favorendone l’assunzione di responsabilità, agire sulla modifica dell’ambiente fisico e sul coinvolgimento dei decisori per l’istituzione di politiche locali sostenibili e appropriate. Comunicare in modo efficace per aumentare l’attenzione sul problema ed incoraggiare il cambiamento. Tratto da A EUROPEAN FRAMEWORK TO PROMOTE PHYSICAL ACTIVITY FOR HEALTH http://www.euro.who.int/Document/E90191.pdf Sintesi degli interventi efficaci classificati per approccio INTERVENTO RACCOMANDAZIONI Approccio informativo per incrementare l’attività motoria Campagne rivolte alla popolazione in generale Raccomandato Punti in cui si induce la motivazione ( es. incoraggiare l’uso delle scale) Promettente Campagne mediatiche Promettente Approccio comportamentale e sociale per incrementare l’attività motoria Cambiamento del comportamento di salute dell’individuo Raccomandato Partecipazione a gruppi di cammino Raccomandato Approccio politico e ambientale per incrementare l’attività motoria Creare o aumentare l’accesso a luoghi in cui svolgere attività motoria associando un intenso passaggio di informazioni Raccomandato Orientamento delle politiche e delle opere di architettura urbanistica per promuovere l’attività motoria Raccomandato Orientamento delle politiche dei trasporti alla promozione dell’attività motoria Promettente Tratto da “Una comunità in movimento” DORS individuare il target Popolazione generale cioè un complesso di individui che indistintamente possono beneficiare di un intervento complessivo di promozione dell’attività fisica; comprende persone sane o ammalate, con o senza fattori di rischio, giovani e anziane, abili o con handicap;di diversa etnia, abitudini e livello socio-economico. Piccoli cambiamenti dei fattori di rischio di una popolazione numerosa comportano grandi benefici per la salute pubblica. Gruppi di di popolazione che per condizioni e/o caratteristiche possono trarre i maggiori vantaggi dal movimento. Singoli individui Gli interventi devono essere appropriati al target prescelto Gruppi a rischio Persone che presentano fattori di rischio per le malattie croniche. Persone affette da patologie conclamate (diabetici, cardiopatici, psichiatrici, obesi …..) che possono trarre maggior beneficio dalla prescrizione di interventi strutturati di attività fisica progettati e prescritti sulla base della loro patologia e delle caratteristiche individuali. E’ necessario offrire a queste persone un supporto comportamentale attraverso un’adeguata formazione del personale sanitario Attività fisica e livello d’istruzione QuickStats: Percentage of Adults Aged >25 Years Who Reported Regular Leisure-Time Physical Activity,* by Education Level --- National Health Interview Survey, United States, 1997 and 2007† Disuguaglianze di salute Lo stato socio-economico più elevato è risultato associato con: meno fumo più attività fisica maggior consumo quotidiano di frutta e verdura Un stato socio-economico inferiore è correlato con: minor consapevolezza dei determinanti della salute; maggior convinzione che lo stato di salute è dovuto al caso; minor tendenza a pensare al futuro; aspettativa soggettiva di una minor sopravvivenza. Fasce di età BAMBINI E RAGAZZI L’attività fisica ed il tempo libero sono un bisogno (ancor di più durante la crescita) ed un diritto: la Convenzione ONU “Sui diritti per l’infanzia” sancisce il diritto al gioco e al tempo libero. Ci sono ancora molte barriere che ostacolano i bambini e i giovani nell’esercizio di questo diritto. Anche lo sport praticato sotto forma di divertimento e gioco è un diritto (UNESCO 1992) ANZIANI L’obiettivo è quello di contrastare il fisiologico declino dovuto all’invecchiamento per conservare il più a lungo possibile autonomia e buone capacità funzionali. Obiettivo specifico è anche la prevenzione degli incidenti domestici. Accanto al movimento quotidiano è utile agire sulla forza, sulla coordinazione e sull’equilibrio Individuare il setting scuole e attività fisica Il bambino spende il suo tempo oggi più che mai all’interno di contesti istituzionali e questo determina di per sé una riduzione del movimento durante l’accrescimento. L’aumentato carico didattico avviene spesso a scapito delle lezioni di educazione fisica, anche se è ormai noto che una maggior attività fisica facilita anche le prestazioni scolastiche. Sempre più difficile è anche coprire il tragitto casa scuola a piedi o in bicicletta. Ore di educazione fisica in Europa: l’Italia è ultima… Ore nella scuola primaria: Austria 1.500; Francia 1.680; Germania 1.400; Spagna 1.080; Italia: 528 La tenace resistenza dei certificati medici per l’attività ginnico-motoria: una barriera? Indagine (marzo 2008) sulla diffusione, in Veneto, della richiesta di un certificato medico di idoneità fisica allo svolgimento di attività ginnicomotorie. Questo tipo di richiesta costituisce un ostacolo alla diffusione della pratica dell’attività motoria. Due circolari regionali (del 1994 e del 1997) hanno chiarito che per questo tipo di attività non è necessario alcun certificato. Dalle interviste effettuate risulta che (nonostante gli indirizzi regionali) nelle due città campione ( Verona e Treviso ) la grande maggioranza delle istituzioni richiede il certificato medico per attività chiaramente identificabili come attività ginnico-motoria: a Verona il 75% e a Treviso il 71%, a scopi probabilmente difensivi. http://prevenzione.ulss20.verona.it in “Prevenzione Inutile” Promozione o prescrizione? L’attività fisica dovrebbe essere riconosciuta come una componente fondamentale del lavoro di sanità pubblica e dovrebbe comprendere: interventi di promozione dell’attività fisica di cui possono beneficiare tutti gli individui indistintamente interventi di prescrizione dell’esercizio fisico (“L’Esercizio è una medicina” TM diffonde la consapevolezza che l’esercizio fisico può essere di fatto una medicina e va prescritto quando è indicato) E’ necessario incoraggiare i medici e gli altri operatori sanitari a seguire le raccomandazioni sull’attività fisica in ambito clinico e ad essere essi stessi fisicamente attivi, aiutarli a diventare più efficaci nel counselling sull’attività fisica , fare in modo che i pazienti si aspettino dai medici la dovuta attenzione ai loro livelli di attività fisica Es. Programmi specifici di prevenzione cardiovascolare (applicazione della carta di rischio, specifici programmi riabilitativi, prevenzione delle recidive in ex infartuati o scompensati), programmi specifici per diabetici di I° e II° tipo, per obesi, per affetti da BPCO…, per pazienti psichiatrici. COSTRUZIONE RETI Costruzione e rinforzo della rete fra operatori sanitari sanità pubblica, MMG, distretti sanitari di base, rete ospedaliera e ambulatoriale, personale non medico Costruzione e rinforzo della rete di supporto sociale: piani di zona, associazioni di volontariato, associazioni di pazienti (cardiopatici, diabetici) organizzazioni di promozione sociale (UISP) Stipula di patti e alleanze enti torritoriali, università, scuole mobility manager organizzazioni di promozione sportiva insegnanti di educazione fisica, gestori di palestre, associazioni ambientaliste UISP Campagna “Ragazzi in gamba” Un investimento per il bambino e per la comunità Il movimento riduce il rischio di malattie croniche, come obesità e diabete, migliora l’umore e facilita le relazioni sociali. …e prima di partire, una buona colazione con latte, frutta e fette biscottate con miele o marmellata! Le istituzioni (comuni, aziende sanitarie locali e scuole) favoriscono l’organizzazione del “Vado a scuola con gli amici… Camminando!” per far sì che i bambini si abituino a fare movimento divertendosi e guadagnando salute. Testo redatto per la Campagna “Ragazzi in Gamba” (Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria) Responsabile del progetto: dott.ssa Lucia De Noni Dipartimento di Prevenzione – Azienda ULSS 20 Verona Tel. 0458076034 e-mail [email protected] Sito http://prevenzione.ulss20.verona.it/attmotoria_nazionale.html Vado a scuola con gli amici… Camminando! Ottobre è il mese internazionale del “vado a scuola da solo”: ADERISCI ANCHE TU! 10 regole per i gruppi di cammino Promuovere un gruppo di cammino non è difficile se si tengono presenti poche regole fondamentali che possono essere così riassunte: Coinvolgimento delle amministrazioni locali e stipula di intese a supporto dell’iniziativa. Valutazione delle risorse e dei bisogni del territorio (c’è un centro anziani? ci sono corsi di ginnastica? c’è la possibilità di camminare? ccc.). Contatto con le associazioni di volontariato presenti sul territorio per stabilire: orari disponibili per l’iniziativa strutture disponibili (ad esempio una sala disponibile per il ritrovo prima della partenza e all’arrivo) eventuale personale volontario disponibile (utilizzabile anche come walking leader) materiali utili (esempio: zainetto, contapassi e altro per aumentare la visibilità ecc.) Incontro diretto con gli anziani o gli interessati con presentazione dell’iniziativa : benefici dell’attività fisica e del cammino per la prevenzione di diverse patologie, indicazioni per una sana alimentazione, obiettivi, tempi e modalità dell’iniziativa. Supervisione da parte dell’istruttore per valutare i possibili percorsi di cammino: lunghezza, altimetria, fondo stradale. Ovviamente, se possibile, privilegiare tracciati nel verde o comunque fuori dal traffico. Organizzazione delle prime uscite di cammino: durata limitata (max 35’-40’) insistere sugli esercizi di integrazione e compensazione (mobilità articolare, allungamento muscolare, equilibrio) per trasmettere il messaggio che “non è una semplice passeggiata” fare attenzione a non escludere i soggetti con funzionalità più compromessa: attenta valutazione dell’intensità dello sforzo! (cercare di tarare l’intensità dello sforzo sul più debole, con possibile uso della “scala di Borg”) familiarizzare con i partecipanti invitandoli a coinvolgere a loro volta amici, familiari, conoscenti ecc rimarcare l’uso di scarpe flessibili e senza tacco, preferire marsupi e zainetti alle borse a tracolla, invitare a portare con sé una bottiglia d’acqua da 500 ml. per sicurezza portare con sé un telefono cellulare; fornire il proprio numero ai partecipanti per il primo mese cercare di incrementare la durata delle uscite in maniera molto graduale, per limitare il rischio di incidenti e per non scoraggiare i meno allenati Aumentare con cautela la durata e l’intensità delle uscite di cammino dando sempre importanza agli esercizi di ginnastica per motivare i partecipanti: 5/10’ di riscaldamento (cammino a bassa intensità) 5’ di esercizi di mobilità ed equilibrio 30/60’ di cammino veloce 10/15’ di esercizi di allungamento muscolare Con il tempo, dopo qualche mese, limitare il numero degli esercizi. Se la differenza di capacità tra i partecipanti è elevata ci sono 2 possibili soluzioni: Percorso circolare di max 1,5 km. con possibilità di tagliare lo stesso per coloro che vanno più adagio. Percorso lineare con l’obbligo per i più veloci di tornare incontro agli ultimi dopo alcuni minuti di cammino veloce. Limitare fin dall’inizio la presenza dell’insegnante a poche uscite, affiancandolo molto rapidamente al walking leader, per evitare che il gruppo sviluppi un attaccamento eccessivo verso il tecnico (con conseguente sfaldamento del gruppo quando quest’ultimo interrompe le uscite); se non è presente un walking leader fin dall’inizio, cercare di individuare i possibili candidati tra i partecipanti (in genere persone già attive, “abili” dal punto di vista motorio e come tali riconosciuti dagli altri, con abilità relazionali, affidabili); organizzare per loro un breve corso formativo per sviluppare la capacità di conduzione del gruppo e fornire indicazioni sui tempi e le modalità. Avvenuto il passaggio della conduzione del gruppo al walking leader, fornire comunque un supporto continuativo per mantenere la motivazione ed evitare che il gruppo si sfaldi: monitorare nel tempo le uscite, organizzare incontri periodici sia con i leader che con i partecipanti, dare disponibilità in caso di problemi sanitari o di altro tipo. Prevedere la valutazione dell’attività in termini di processo e risultati. Collaborazione con il centro di salute mentale sisp Formazione degli operatori sull’importanza della a. fisica nel mantenimento della salute Gruppi di cammino Lavoro sulla motivazione sian Formazione degli operatori Intervento sulle porzionature Collaborazione con la ditta fornitrice dei pasti al centro diurno Fornitura di frutta e verdura a volontà Laboratorio del gusto WEB: http://prevenzione.ulss20.verona.it/progetti.html Progetto nazionale promozione attività motoria Campagna “Ragazzi in gamba” Promuovere il cammino Efficacia dell’attività fisica nella prevenzione delle malattie croniche Il cammino, la bicicletta, l’uso delle scale I determinanti ambientali dell’attività fisica Materiali per la promozione dell’attività fisica Promozione dell'attività fisica in Medicina Generale Documenti Links Contatti La newsletter sull’attività fisica La collaborazione con i MMG Realizzazione di materiali Campagna regionale di formazione (2007/8) – 724 MMG Ricerca percezione (459 MMG) Newsletter Pagina web con materiali In collaborazione con GLAXO-SK Segnali o cartelli per aumentare la motivazione all’uso delle scale Urbanistica La normativa urbanistica regionale non sempre definisce il ruolo delle aziende sanitarie né contiene in modo specifico riferimenti puntuali alla salute umana. Ciò facilita un atteggiamento di discrezionalità sia da parte di chi opera la pianificazione sia da parte degli operatori della prevenzione. Lo stesso accade per quanto riguarda i rapporti tra il sistema salute ed il sistema ambiente, che non sempre lavorano in rete. Come esplicitato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la promozione della salute comporta azioni dirette a contrastare i determinanti negativi della salute e a favorire i determinanti positivi. Individuare la salute come obiettivo nei documenti preliminari comporta anche la responsabilità di rendere esplicite le conseguenze sulla salute nei vari ambiti di intervento (es. attraverso la valutazione dell’impatto sanitario) e l’integrazione delle azioni con quelle previste nei piani sanitari. Il contesto ambientale Attività fisica e tipo di documento promozione della salute totale sport trasporti ambiente livello nazionale politiche 32 7 12 1 52 raccomandazioni e linee guida 8 3 7 0 18 legislazione 3 0 0 0 3 Conoscenze e informazioni 59 9 32 0 100 attività e programmi 27 2 9 0 38 totale 129 21 59 1 211 livello locale politiche 10 2 12 0 24 raccomandazioni e linee guida 3 0 10 0 13 legislazione 0 0 0 0 0 conoscenze e informazioni 5 0 10 0 15 attività e programmi 5 0 6 0 11 totale 23 2 38 0 63 totale generale 274 Documenti sulla promozione dell’attività fisica nei Paesi della Regione europea dell’Oms presenti nell’inventario, per tipo di documento e settore coinvolto (aggiornata a ottobre 2006). Sonja Kahlmeier, Francesca Racioppi, Brian Martin. Interrompiamo questo circolo vizioso I genitori pensano che le strade siano troppo pericolose Il traffico aumenta I genitori portano i bambini a scuola in auto Diminuiscono i bambini che vanno a scuola a piedi o in bici Il traffico aumenta Le strade diventano più pericolose “Cintura urbana” PAESI –PERIFERIE Residenza “Hinterland” TEMPO LIBERO ACQUISTI Centri commerciali Multisale sport “Centro città” LAVORO – STUDIO Terziario/scuole “Zone dedicate” LAVORO Zone industriali Interventi per promuovere o aumentare l’accesso alle strutture CDC – Guide to community preventive services - 2002 Gli interventi mirati a promuovere o aumentare l’accesso alle strutture per l’attività fisica (creazione di percorsi, costruzione di nuove strutture, facilitazione dell’accesso a quelle già esistenti) sono fortemente raccomandati perché in base agli studi pubblicati : possono portare a un aumento del 25% delle persone che praticano a. f. almeno 3 volte la settimana; riducono il peso e il grasso corporeo; sono efficaci in persone di ambo i sessi e in vari contesti (università, industria, comunità povere) Es. promozione e coprogettazione di percorsi e gruppi di cammino, diffusione delle informazioni su percorsi, strutture, attività organizzate Formazione dei tecnici in collaborazione con lo IUAV di Venezia E’ stato pubblicato in questi giorni il primo di una serie di volumi su urbanistica e salute (con indicazioni urbanistiche per favorire scelte di vita attive), realizzato in collaborazione fra Dipartimento di Prevenzione e Istituto di Architettura di Venezia (IUAV). Il volume è stato pensato per i tecnici dei comuni, i professionisti delll’urbanistica e gli operatori delle ulss "Spazi per camminare. Camminare fa bene alla salute” Marsilio Editore Grazie per l’attenzione Camminare è una delle prime cose che un bambino vuole fare, è una delle ultime che ognuno di noi vuole abbandonare (Sussma A. Goode R. The Magic of Walking) …..Arrivederci a Bologna!