Con il Patrocinio di International University of Languages and Media Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 - Milano Domenica, 28 Giugno 2015 - ore 21.00 Serie «FESTIVAL OMAGGIO A MILANO» 2015 «DANTE SYMPHONIE»: DanteXperience Concerto multimediale BUDAPEST MAV SYMPHONY ORCHESTRA ANGELICA GIRLS’ CHOIR Ideazione regia e direzione VITTORIO BRESCIANI Voce recitante CHIARA MUTI Assistente alla regia GIANLUCA BRIGO Elaborazioni grafiche LUCA MIRANDOLA , Imprimatur - Verona Animazioni digitali GIUSEPPE DOMENICHINI P.I. CIAIKOVSKI - «Francesca da Rimini», Fantasia sinfonica in mi minore op. 32 (1840-1893) (dal V Canto dell’Inferno di Dante) 1. Andante lugubre 2. Allegro vivo F. LISZT (1811-1886) - Dante-Symphonie 1. Inferno: Lento; Allegro frenetico; Andante amoroso 2. Purgatorio: Andante con moto; Lamentoso 3. Magnificat BUDAPEST MAV SYMPHONY ORCHESTRA La MAV Symphony Orchestra è stata fondata nel 1945 dalle Ferrovie dello Stato Ungherese, una delle più grandi aziende in Ungheria. Composta da novanta musicisti professionisti, la MAV è attualmente tra le migliori formazioni orchestrali ungheresi. Negli ultimi decenni ha sviluppato un ampio repertorio che spazia dal Barocco ai compositori contemporanei. L’orchestra suona nelle sale da concerto più importanti d’Ungheria come: la Liszt Music Academy e il Palazzo delle Arti, dove, oltre ai concerti sinfonici, esegue regolarmente concerti di musica da camera. Nel corso della sua attività, l’orchestra ha consolidato numerosi rapporti con direttori d’orchestra e solisti di fama internazionale. Negli ultimi decenni i concerti della MAV sono stati diretti da János Ferencsik, Ken-Ichiro Kobayashi, Franco Ferrara, Uri Mayer, Hans Swarowsky, Carlo Zecchi, Moshe Atzmon, Kurt Masur, Herbert Blomsted, James Levine, Irwin Hoffman, Gábor Takács-Nagy e Yuri Symonov. Tra i solisti che hanno suonato con l’orchestra: Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras, Kiri Te Kanawa, Lucia Aliberti, Lazar Berman, Jeanne-Marie Darré, Endre Gertler, Tsuyoshi Tsutsumi, Ruggiero Ricci, David Geringas, Jevgeni Bushkov, Ramzi Yassa, Dudu Fischer, Fujiko Hemming, Alexander Markov, Tamás Vásáry, Zoltán Kocsis, Dezso Ránki, Miklós Perényi, Jen Jandó. L’Orchestra ha suonato nelle principali sale concertistiche europee, oltre che in Giappone e in Cina. Numerose le partecipazioni a festival europei quali: Vienna, Salonicco, Roma, Assisi. Nel 1988 si è esibita per Papa Giovanni Paolo II nella sua residenza estiva di Castelgandolfo. Dal 2010 direttore artistico e musicale dell’Orchestra è Gábor Takács-Nagy. ANGELICA GIRLS’ CHOIR Fondato da Zsuszanna Gráf nel 1989, il coro è costituito da studentesse ed ex studentesse della Scuola Secondaria Superiore «Városmajori» di Budapest. Negli ultimi venticinque anni il coro si è esibito in numerosi concerti, festival e rassegne, promuovendo la musica corale di Zoltán Kodály, Bela Bartók e altri compositori ungheresi. Particolarmente solido è il rapporto con vari compositori ungheresi contemporanei (Erzsébet Szönyi, Miklós Kocsár, Boldizsár Csíky, György Orbán, Péter Tóth, Levente Gyöngyösi), di cui il ha eseguito in anteprima molte opere in occasione di concerti e festival. Il coro ha partecipato a numerosi concorsi corali, aggiudicandosi il primo premio nelle competizioni internazionali di Debrecem (Ungheria), Arezzo e Roma, Neerpelt (Belgio), Tolosa (Spagna) e Cork (Irlanda). Ha vinto la medaglia d’oro alla decima Olimpiade corale di Atene e si è esibito in tour in Nord e Sud America, Giappone ed Europa. Ha cantato nella cattedrale di Nôtre Dame a Parigi, a San Pietro a Roma, nella Cattedrale di San Michele a Bruxelles e al Parlamento Europeo. Partecipa regolarmente al Festival di Primavera di Budapest, esibendosi in prestigiose sale da concerto, oltre che nelle maggiori chiese della città (Basilica di Santo Stefano, Chiesa di San Matteo). Collabora con Andrea Vígh, Gergely Bogányi, Ildikó Cserna, Budapest Festival Orchestra, Orchestra Sinfonica della Radio Ungherese, Dohnányi Orchestra, Danubia Orchestra, Budapest String Orchestra e Coro Honvéd. Ha all’attivo numerose incisioni radiofoniche e televisive e sette CD. Nel 2009 il coro ha ricevuto l’Hungarian Heritage Award; nel 2013 il Junior Prima Award, seguito nel 2014 dal Prima Award. Leader e direttrice del coro, Zsuszanna Gráf ha ottenuto per tre volte l’Artisjus Award, oltre che il Liszt Ferenc Award nel 2007, l’Hungarian Heritage Award nel 2009, il BartókPásztory Award nel 2013. Si raccomanda vivamente di spegnere i telefoni cellulari. Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’Organizzazione. VITTORIO BRESCIANI Pianista e direttore d’orchestra, allievo di Vitale, Campanella, Magaloff e Jasinsky, di Renzetti per la direzione d’orchestra e di Marinuzzi jr. per la composizione. Si è affermato giovanissimo sulla scena internazionale con il 2° premio al Concorso Internazionale Liszt di Parma. Da allora ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche e festival in Italia, in Europa, Canada, Russia, Ucraina, Cina e America Latina. Ha inoltre partecipato a numerosi Festival Internazionali della American Liszt Society e si è esibito nella Haus Wahnfried di Bayreuth per la Richard Wagner Verband, su un pianoforte Steinway del 1876 appartenuto a Wagner e suonato spesso da Liszt. Con il pianista Nicolosi ha fondato il «Franz Liszt Piano Duo», per promuovere il repertorio orchestrale lisztiano attraverso le versioni originali per due pianoforti, in particolare le due Sinfonie «Faust» e «Dante». Il duo si è esibito in Italia, Germania, Ungheria, USA e Argentina. Dal 2002 Bresciani ha affiancato l’attività direttoriale a quella pianistica, collaborando con Orchestre dell’Est europeo e italiane, in programmi basati sul repertorio romantico di Liszt, Wagner, Ciaikovski e sui Concerti per pianoforte di Liszt eseguiti nella veste di solista e direttore. I suoi ultimi progetti: il ciclo integrale dei Poemi Sinfonici e dei Concerti di Liszt con l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e l’esecuzione del Concerto per la mano sinistra di Ravel come pianista e direttore con la Budapest Mav Symphony Orchestra per il «Settembre dell’Accademia di Verona». Di recente pubblicazione, è la prima registrazione mondiale della «Dante-Symphonie» di Liszt nella versione originale per due pianoforti, in collaborazione con il Coro di Voci Bianche della Radio Ungherese di Budapest e la «Faust-Symphonie» per due pianoforti e coro maschile, con il Kammerchor di Weimar. La sua discografia comprende una precedente incisione della «Faust-Symphonie» di Liszt e tre monografie dedicate al repertorio virtuosistico lisztiano: «Schubert Song Transcriptions, Mozart and Rossini Paraphrases, Weimar Works». Ha partecipato alla registrazione integrale degli Studi op. 740 di Czerny; le sue incisioni sono distribuite in Europa, Stati Uniti, Australia, Giappone etc. Tra i suoi successi vi anche è la creazione dello spettacolo multimediale basato sulla «Dante-Symphonie» di Liszt, al quale si è dedicato dal 2001 in poi, parallelamente alla regolare attività concertistica. Ideatore del progetto, oltre che curatore della regia, Bresciani ha studiato le relazioni tra la «Divina Commedia», le illustrazioni di Gustave Doré e la musica di Liszt, creando una partitura di «parola, suono e immagine» che attualizza il Poema di Dante e lo avvicina alla sensibilità del pubblico di oggi, attraverso la moderna tecnologia della videoproiezione e della grafica computer. Il progetto, inaugurato nel 2002 al Ravenna Festival, è stato da allora rappresentato nei più importanti teatri e festival italiani ed esteri, come l’International Performing Arts Center di Mosca, dove ha diretto l’allestimento completo di «Dantexperience» con la Bolshoi Ciaikovski Symphony Orchestra e l’attrice russa Alla Demidova. Sullo stesso palcoscenico Bresciani ha poi debuttato con un altro progetto multimediale basato sulla «Faust-Symphonie» di Liszt, con testi di Goethe e proiezioni di scene tratte dal film «Faust» di W. Murnau. CHIARA MUTI Studia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e si perfeziona alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano fondata e diretta da Strehler. Attrice, cantante e regista, debutta nel 1995 nel ruolo di Euridice nell’Orfeo di Monteverdi per la regia di Van Hoecke, con cui instaura un legame artistico che la vedrà interprete e co-autrice di tre nuove creazioni presentate al Festival di Ravenna: Pèlerinage (1997); Salomè (2008), su testi di Oscar Wilde e Le Baccanti (2009), su testi di Euripide. Collabora con il compositore Corghi, per il quale è interprete principale in quattro nuove composizioni: Pia, (2005), su testi di Yourcenar, regia di Malosti per il Teatro dell’Opera di Roma; Il Dissoluto Assolto (2006), su testi di José Saramago – di Andrea De Rosa per il Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona; Giocasta (2009), su testi di Maddalena Mazzocut-Mis – regia di Riccardo Canessa per il Teatro Olimpico di Vicenza e Blanquette, concerto di apertura della 71a edizione della Settimana Musicale Senese (2014); è Tatiana in Eugene Onegin di Puškin su musiche di Prokofiev per l’Accademia Chigiana di Siena; Jeanne d’Arc au Bucher di Honneger per il Festival di Spoleto; Marie Galante per il Teatro dell’Opera di Roma e Sherazade nel concerto-spettacolo Le Due Lune diretto da Damiano Giuranna per il Parco della Musica di Roma e per il Teatro Nazionale di Algeri. Dà voce ai canti di Dante Alighieri sulle musiche della Dante Symphonie di Liszt, diretta da Vittorio Bresciani per la Sagra Musicale Umbra di Perugia e lo Spring Festival di Budapest 2015 ed è Elia, nell’opera omonima composta da Tamborrino, per la Cattedrale di Bari. Per Ravenna Festival è interprete di Passiuni, Opera su musiche e testi di Giovanni Sollima diretta da Riccardo Muti. È interprete del melologo Le Martyre de Saint Sébastien di Debussy con l’Orchestre National de Montpellier diretta da Altinouglou. Dal 2002 lavora a stretto contatto con lo scrittore e regista R. Cappuccio per il quale è interprete principale nell’Orlando Furioso di Ariosto, in Desideri Mortali, per il Teatro Massimo di Palermo e in Natura Viva, su musiche di M. Betta per il Maggio Musicale Fiorentino. Per il teatro di prosa è stata Angelique ne La Madre Confidente di Mariveaux per la regia di Franco Però; Giulia in Liliom di F. Molnar per la regia di dall’Aglio e Coro in Medea di Euripide per la regia di M. Bernardi; Ifigenia ne Le Erinni di Paolo Quintavalle e Lady Macbeth in Macbeth Clan di A. Longoni per il Piccolo Teatro di Milano; è la Figliastra in Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello per la regia di Maurizio Scaparro; è Antigone ne L’Antigone di Sofocle di Bertolt Brecht per la regia di F. Tiezzi. Intensa la sua attività cinematografica. Tra i suoi film Rosa e Cornelia di Giorgio Treves, La Via degli Angeli di Pupi Avati, Il Partigiano Johnny di Guido Chiesa, Musikanten di Franco Battiato. Chiara Muti ha ricevuto il Premio Anna Magnani e il Premio Eleonora Duse, conferitole dalla critica teatrale italiana come miglior attrice giovane. Vince La Grolla d’Oro come migliore attrice per il film Rosa e Cornelia. Come regista debutta nel 2007 con due spettacoli di cui è anche autrice e attrice: Il Regno di Rucken per il Teatro Comunale di Salerno e Il Sogno di Ludwig per il Ravello Festival. Nel 2010 mette in scena Cardo Rosso su testi di Maddalena Mazzocut-Mis e musiche composte e interpretate da Giovanni Sollima. Nel 2012 debutta nella regia d’opera con Sancta Susanna di Hindemith, diretta da Riccardo Muti per il Ravenna Festival. Seguono Dido and Aeneas di Purcell per il Teatro dell’Opera di Roma, e Manon Lescut di Puccini per l’Opera di Roma, Orfeo ed Euridice di Gluck per l’Opéra National Montpellier. Nel 2016 aprirà la stagione del Petruzzelli di Bari con la regia di Nozze di Figaro di Mozart. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI «SERATE MUSICALI», I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI. DanteXperience Il sogno multimediale di Franz Liszt «Gustave Doré stamane mi ha inviato uno splendido disegno di San Francesco da Paola. In cambio organizzerò una piccola soirée con la Sinfonia Dante a casa sua. Saint-Saens suonerà al secondo pianoforte...» Franz Liszt (alla Principessa Carolyne von Sayn-Wittgenstein, Aprile 1866) L’origine del progetto Per la prima esecuzione della Dante-Symphonie, prevista al Teatro di Corte di Dresda nel 1857, Liszt aveva progettato di abbinare alla musica la proiezione di immagini ispirate alla Divina Commedia. A questo scopo, aveva commissionato al pittore tedesco di origine italiana Bonaventura Genelli una serie di 27 disegni che sarebbero stati proiettati per mezzo della cosiddetta lanterna magica, tecnologia all’avanguardia per quell’epoca. Tuttavia, i costi e le difficoltà tecniche dell’impresa si rivelarono tali che Liszt dovette rinunciarci, e così il suo sogno multimediale non si realizzò. Nel frattempo Gustave Doré, un altro grande artista romantico suo contemporaneo, realizzava le sue 130 illustrazioni alla Divina Commedia che divennero in breve tempo celebri in tutta Europa, e che ancora oggi costituiscono il più grande riferimento iconografico del poema di Dante. Sappiamo che i due furono in contatto e che vi fu tra loro un intenso scambio di idee e di stimoli artistici, tanto che Liszt eseguì la versione cameristica della sua Dante-Symphonie in casa di Doré a Parigi nel 1866, e che questi lo ricambiò donandogli un nuovo dipinto che raffigurava la porta infernale del III Canto, oggi conservato nel Museo Liszt di Budapest. Il progetto DanteXperience, inaugurato nel 2002 dal pianista e direttore lisztiano Vittorio Bresciani e successivamente portato in numerosi teatri italiani ed esteri in entrambe le versioni per orchestra e per due pianoforti (quest’ultima in collaborazione con il pianista Francesco Nicolosi), parte da questo dato storico per restituire al pubblico di oggi la moderna visione con cui Liszt concepì la sua Sinfonia sulla Divina Commedia. Nello spettacolo di Bresciani la musica di Liszt viene esaltata dalle immagini di Doré rielaborate con la moderna grafica computer e proiettate in alta definizione su maxi-schermo, mentre due attori recitano vari estratti dalla Divina Commedia inseriti sulla Sinfonia, guidando il pubblico lungo un percorso che riassume, in meno di un’ora di musica, il viaggio oltremondano di Dante. In altre parole, lo spettacolo ripropone in modo nuovo e sontuoso il testo sommo della lingua italiana attraverso l’interpretazione integrata di due artisti Romantici (Liszt e Doré), con il supporto della moderna tecnologia della grafica computer e della videoproiezione digitale. La cronologia di DanteXperience Lo spettacolo dantesco nasce nel giugno 2002 come coproduzione tra Teatro dell’Opera di Roma, Ravenna Festival e Arena di Verona, e viene ripreso negli anni successivi in varie elaborazioni sia nei principali Teatri e festival italiani (Roma S. Cecilia, Milano Auditorium, Vicenza Teatro Olimpico, Napoli Teatro San Carlo, Perugia Teatro Morlacchi, Messina Teatro Vittorio Emanuele, Ravello Festival, Settimane G. Mahler di Dobbiaco, Leuciana Festival di Caserta e molti altri ancora) che all’estero (Weimar Kunstfest, Budapest Palace of Arts, Buenos Aires Teatro Avenida, Mosca Sala Ciaikovski), con vari prestigiosi attori (tra gli italiani Arnoldo Foà, Ugo Pagliai, Chiara Muti, Monica Guerritore) e importanti Cori femminili (Scala di Milano, S. Cecilia di Roma, Athestis Chorus, Radio di Budapest ecc.) nelle due versioni alternative per due pianoforti o per grande orchestra. Il progetto di ‘Musica, Poesia e Immagini sulla Divina Commedia’, che ha assunto nel tempo diverse forme e denominazioni (Sinfonia Dante; Liszt, Dante e Doré; Dante Multimediale; infine l’attuale DanteXperience), è ora basato sulla Fantasia sinfonica Francesca da Rimini di Ciaikovski e sulla Dante-Symphonie di Franz Liszt per orchestra e coro femminile, con la proiezione simultanea su maxi-schermo di immagini elaborate dalle celebri illustrazioni di Gustave Doré e dalle recitazioni di brani danteschi durante la musica. Nella versione per due pianoforti dello spettacolo, il programma viene completato dalla Fantasia quasi Sonata Après une lecture du Dante di Liszt, nota come Dante-Sonata, arrangiata per due pianoforti da Vittorio Bresciani e accompagnata dalla proiezione del celebre dipinto di Délacroix La barca di Dante e dalla recitazione del poemetto di Hugo Après une lecture de Dante. Il tutto riassume in un’ora circa i momenti più importanti della Divina Commedia attraverso un percorso multimediale di grande forza narrativa e impatto spettacolare, che conquista il grande pubblico di ogni classe o età per avvicinarlo al mondo di Dante. dalla «DIVINA COMMEDIA» INFERNO 1 III, vv.1-11 ‘Per me si va ne la città dolente Per me si va nell’etterno dolore Per me si va tra la perduta gente Giustizia mosse il mio alto fattore Fecemi la divina podestate La somma sapienza e il primo amore Dinanzi a me non fuor cose create Se non etterne, e io etterna duro Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate.’ Queste parole di colore oscuro vid’io scritte al sommo d’una porta; III, vv.22-30 Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle, per ch’io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. III. vv.61-69 Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d’i cattivi, a Dio spiacenti e a’ nemici sui. Questi sciagurati, che mai non fuor vivi, erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch’eran ivi. Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. III, vv.82-87 Ed ecco verso di noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando “Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo.” III, vv.100-120 Ma quell’anime, ch’eran lasse e nude, cangiar colore e dibattero i denti, ratto che ’nteser le parole crude. Bestemmiavano Dio e lor parenti, l’umana spezie e ’l loco e ’l tempo e ’l seme di lor semenza e di lor nascimenti. Poi si ritrasser tutte quante insieme, forte piangendo, a la riva malvagia ch’attende ciascun uom che Dio non teme. Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutte le raccoglie; batte col remo qualunque s’adagia. Come d’autunno si levan le foglie l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo vede a terra tutte le sue spoglie, similmente il mal seme d’Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, per cenni come augel per suo richiamo. Così sen vanno su per l’onda bruna, e avanti che sien di là discese, anche di qua nuova schiera s’auna. III, vv.130-136 Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento la mente di sudore ancor mi bagna. la terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; e caddi come l’uom cui sonno piglia. 2 V, vv.31-39 La bufera infernal, che mai non resta, mena li spirti con la sua rapina; voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti a la ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento; bestemmian quivi la virtù divina. Intesi ch’a così fatto tormento erano dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento. 3 V, vv.73-96 I’ cominciai: “Poeta, volontieri parlerei a quei due, che ’nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri”. Ed elli a me: "Vedrai quando saranno più presso a noi; e tu allor li priega per quello amor che i mena, ed ei verranno”. Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: “O anime affannate, venite a noi parlar, s’altri nol niega!”. Quali colombe dal disìo chiamate con l’ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l’aere, dal voler portate; cotali uscir de la schiera ov’è Dido, a noi venendo per l’aere maligno, sì forte fu l’affettuoso grido. “O animal grazioso e benigno che visitando vai per l’aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno, se fosse amico il re dell’universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, poi ch’hai pietà del nostro mal perverso. Di quel che udire e parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, mentre che ’l vento, come fa, ci tace. 4 V, vv.100-105 “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona”. 5 V, v.106 “Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a morte ci spense…” 6 V, vv.109-126 Quand’io intesi quell’anime offense, china’ il viso, e tanto il tenni basso, fin che ’l poeta mi disse: “Che pense?”. Quando rispuosi, cominciai: “Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!”. Poi mi rivolsi a loro e parla’ io, e cominciai: “Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri?”. E quella a me: “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria; e ciò sa ’l tuo dottore. Ma s’a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice”. 7 V, vv.127-138 “Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lanciallotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante”. 8 V, vv.139/142 Mentre che l’uno spirto questo disse, l’altro piangea; sì che di pietade io venni men così com’io morisse. E caddi come corpo morto cade. 9 III, v.9 ‘Lasciate ogni speranza….. voi ch’entrate...’ 10 XXXIV, vv. 127-139 Luogo è là giù da Belzebù remoto tanto quanto la tomba si distende, che non per vista, ma per suono è noto d’un ruscelletto che quivi discende per la buca d’un sasso, ch’elli ha roso, col corso ch’elli avvolge, e poco pende. Lo duca e io per quel cammino ascoso entrammo a ritornar nel chiaro mondo; e sanza cura aver d’alcun riposo salimmo su, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi delle cose belle Che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo, a riveder le stelle... PURGATORIO 11 I, vv.13-24 Dolce color d’oriental zaffiro, che s’accoglieva nel sereno aspetto del mezzo, puro infino al primo giro, a li occhi miei rincominciò diletto, tosto ch’io uscì fuor de l’aura morta che m’avea contristati li occhi e ’l petto. Lo bel pianeto che d’amar conforta faceva tutto rider l’oriente, velando i Pesci ch’erano in sua scorta. I’ mi volsi a man destra, e puosi mente a l’altro polo, e vidi quattro stelle non viste fuor ch’a la prima gente. 12 II, vv.1-12 Già era ’l sole a l’orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia Ierusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov’ i’ era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance. Noi eravam lungh’esso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, che va col cuore e col corpo dimora. 13 VIII, vv.1-3 Era già l’ora che volge il disio ai navicanti e ’ntenerisce il core lo dì ch’han detto ai dolci amici addio; VIII, vv.7-12 quand’io incominciai a render vano l’udire e a mirare una de l’alme surta, che l’ascoltar chiedea con mano. Ella giunse e levò ambo le palme, ficcando li occhi verso l’oriente, come dicesse a Dio: ‘D’altro non calme’. 14 VIII, vv.13-18 ‘Te lucis ante’ sì devotamente le uscìo di bocca e con sì dolci note, che fece me a me uscir di mente; e l’altre poi dolcemente e devote seguitar lei per tutto l’inno intero, avendo li occhi a le superne rote. 15 III, vv.46-51 Noi divenimmo intanto a piè del monte: quivi trovammo la roccia sì erta, che ’ndarno vi sarìen le gambe pronte. Tra Lerice e Turbìa, la più diserta, la più rotta ruina è una scala, verso di quella, agevole e aperta. 16 XI, vv.1-9 O Padre nostro che ne’ cieli stai, non circunscritto, ma per più amore ch’ai primi effetti di là su tu hai, laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore da ogni creatura, com’è degno di render grazie al tuo dolce vapore. Vegna ver noi la pace del tuo regno, chè noi ad essa non potem da noi, s’ella non vien, con tutto nostro ingegno. 17 XI, vv.13-21 Dà oggi a noi la cotidiana manna, sanza la qual per questo aspro diserto a retro va chi più di gir s’affanna. E come noi lo mal ch’avem sofferto perdoniamo a ciascuno, e tu perdona benigno, e non guardar lo nostro merto. Nostra virtù che di leggier s’adona, non spermentar con l’antico avversaro, ma libera da lui che sì la sprona. 18 XXVIII, vv.1-12 Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, ch’a li occhi temperava il novo giorno, sanza più aspettar, lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento su per lo suol che d’ogni parte auliva. Un’aura dolce, sanza mutamento avere in sé, mi feria per la fronte non più di colpo che soave vento; per cui le fronde, tremolando, pronte tutte quante piegavano a la parte u’ la prim’ombra gitta il santo monte... 19 XXX, vv.22-33 Io vidi già nel cominciar del giorno la parte oriental tutta rosata, e l’altro ciel di bel sereno addorno; e la faccia del sol nascere ombrata, sì che per la temperanza di vapori l’occhio la sostenea lunga fiata: così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. XXX, vv.67-75 Tutto che ’l vel che le scendea di testa, cerchiato de le fronde di Minerva, non la lasciasse parer manifesta, regalmente ne l’atto ancor proterva continuò come colui che dice e ’l più caldo parlare dietro reserva: “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d’accedere al monte? Non sapei tu che qui è l’uom felice?” Magnificat Magnificat anima mea Dominum et exsultavit spiritum meum, in Deo salutari meo. Quia respexit humilitatem ancillae suae, ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes. Quia fecit mihi magna qui potens est, et sanctum nomen ejus. Et misericordia ejus a progenie in progenies timentibus eum. Fecit potentiam in brachio suo, dispersit superbos mente cordis sui. Deposuit potentes de sede, et exaltavit humiles. Esurientes implevit bonis, et divites dimisit inanes. Suscepit Israel puerum suum, recordatus misericordiae suae. Sicut locutus est ad patres nostros, Abraham et semini ejus in saecula. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et sempre, et in saecula saeculorum. Amen. La mia anima esalta il Signore. Il mio spirito esulta in Dio, mia unica salvezza. Poiché Egli si è rivolto alla sua umile serva, da questo momento mi chiameranno beata tutte le generazioni future. Grande è ciò che ha compiuto in me l’onnipotente, santo è il suo nome. Di generazione in generazione la sua misericordia si rivolgerà a chi ha timor di Dio. La potenza del suo braccio si è rivelata, la potenza del suo cuore ha disperso i superbi. Egli ha deposto i potenti dai loro troni e ha esaltato gli umili. Egli ha dato da mangiare agli affamati e ha allontanato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, memore della sua misericordia. Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Sia gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era in principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Così sia. PIOTR ILLIC CIAIKOVSKI - «Francesca da Rimini», Fantasia sinfonica in mi minore op. 32 (dal V Canto dell’Inferno di Dante) La prima idea di una composizione ispirata al celebre episodio del quinto Canto dell’Inferno, che ha come protagonista Francesca da Rimini, risale all’inizio del 1876. Fu allora che il critico musicale Henry Laroche suggerì all’autore di scrivere un’intera opera teatrale sull’episodio di Paolo e Francesca, indicandogli come librettista il collega critico Konstantin Zvantsjev. In un primo momento Ciaikovski si mostrò molto interessato al progetto; cambiò orientamento però quando Zvantsjev gli sottopose la sua idea di ispirare l’opera al modello del dramma wagneriano, verso il quale il compositore non mostrò mai propensione. Fu il fratello di Ciaikovski, Modest, letterato e sua volta librettista, che suggerì di basare sull’episodio dantesco non già un’opera ma un poema sinfonico. Nel corso di un viaggio in treno dal sud della Francia a Bayreuth – dove avrebbe assistito nell’agosto 1879 alla prima del Ring di Wagner – Ciaikovski rilesse il quinto Canto dell’Inferno e si convinse del progetto. Poche settimane più tardi ebbe inizio la stesura della partitura, che impegnò l’autore per sole sei settimane. Il 26 ottobre Ciaikovski poteva scrivere a Modest: «Ho finito il mio nuovo lavoro, una fantasia su Francesca da Rimini. L’ho scritto con amore e penso che l’aspetto dell’amore venga fuori abbastanza bene». La prima esecuzione, avvenuta il 9 marzo 1877 a Mosca, per i concerti della Società Musicale Russa sotto la direzione di Nicolai Rubinstein, venne accolta con entusiasmo. L’opera evidenzia una chiara influenza lisztiana. Non stupisce che Ciaikovski fosse fortemente attratto dall’episodio di Francesca da Rimini, uno dei più celebri di tutto il poema dantesco. Esso prende spunto da una vicenda reale, il doppio assassinio compiuto da Gianciotto Malatesta nei confronti della moglie Francesca da Rimini e del suo stesso fratello Paolo Malatesta, per vendicare l’adulterio che aveva legato i due giovani; una vendetta che viene narrata da Dante con dovizia di dettagli appresi probabilmente nel corso dei suoi ultimi anni, trascorsi presso il signore di Ravenna, nipote di Francesca (il poeta aveva invece probabilmente conosciuto in gioventù Paolo Malatesta, quando costui era capitano del popolo a Firenze, nel 1282). Dante colloca i due infelici amanti nel secondo cerchio dell’Inferno, fra coloro che furono lascivi, consentendo al desiderio di vincere la ragione. La loro punizione consiste nell’essere preda di un vento tempestoso che li percuote incessantemente nella notte infernale; i due amanti sono i primi personaggi con cui Dante ha un contatto diretto; Francesca racconta al poeta la sua triste vicenda, di come la lettura degli amori di Lancillotto e Ginevra fosse galeotta per il primo bacio. FRANZ LISZT - Dante-Symphonie Ecco una Sinfonia che tale non è, almeno in senso classico. Prima diversità, che salta prepotente all’orecchio dell’ascoltatore, è la divisione dei movimenti della Sinfonia: non vi è la classica ripartizione in quattro, ma in tre movimenti, di cui i primi due ispirati alle prime due cantiche della Divina Commedia, il terzo costituito da un Magnificat, essendo, per diretto consiglio di Richard Wagner, cui la Sinfonia è dedicata, impossibile rappresentare il Paradiso, o meglio forse, nell’idea di Liszt, essendo impossibile rendere musicalmente ciò che Dante ha espresso nel poema. Inferno è un ampio movimento che coniuga in sè vari aspetti dell’arte musicale dell’Ottocento: è un poema sinfonico, è un primo tempo di Sinfonia in forma-sonata, articolato in termini di esposizione di due gruppi tematici, sviluppo e ripresa, è in sè una vera e proprio sinfonia, secondo il principio della pluralità di movimenti all’interno di un movimento unico. Il movimento inizia con un motto affidato ai tromboni, ripetuto tre volte corrispondente alla triplice anafora dantesca epigrafata in cima alla porta dell’inferno: Per me si va nella città dolente / Per me si va nell’eterno dolore / Per me si va tra la perduta gente; a questo motto fanno eco trombe e corni: Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate!. Segue l’Allegro frenetico, corrispondente al primo gruppo tematico, ma anche primo tempo della micro-Sinfonia. Secondo gruppo tematico, ovvero secondo micro-tempo, in tempo lento, ispirato dai versi Nessun maggior dolore / Che ricordarsi del tempo felice / Nella miseria: è l’episodio di Francesca da Rimini (Inferno, Canto V). Lo Sviluppo è una sezione di Scherzo, come un’empia risata di derisione, secondo le parole di Liszt, terzo tempo, quindi, della micro-sinfonia Inferno, chiusa da un quarto tempo, Allegro, costituito dalla ripresa. Lo scontro dialettico è quindi tra dannazione e pietà, tra aspra necessità di condanna e ovvia commosione nei confronti della fragilità della natura umana. Liszt riesce a centrare perfettamente questo doppio aspetto della poesia dantesca e lo fa proprio, non inserendolo nella forma classica della sinfonia, ma creando una forma che è a metà strada tra un poema sinfonico e una sinfonia di cui prende a prestito principalmente l’elemento di contrasto dialettico. Il cammino verso la luce è lo spirito del secondo movimento, il Purgatorio. Le sonorità danno l’impressione di una sterminata interiorità, colta in un momento di desolata attesa, sospesa nell’eternità, illuminata soltanto dalla gioia futura; il movimento trapassa lentamente, in una dimensione che appare senza tempo, verso il Paradiso, di cui è offerta col Magnificat, quasi tutto in piano, una briciola di estatica contemplazione. Amici Serate Musicali Presidente Onorario Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Erika Rottensteiner Società del Giardino ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» Amici Giovanni Astrua Testori Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Roberto Fedi Ugo Friedmann Camilla Guarneri Vincenzo Jorio Lucia Lodigiani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. Origoni Della Croce Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Alessandro Silva Maria Giacinta Tolluto Maria Luisa Vaccari Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Soci Antonio Belloni Carla Beretta Ricci Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Maria Luisa Motolese Eugenia Godani Ferruccio Hurle Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Carlo Sangalli Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Fondazione Cariplo Luigi Venegoni Ugo Carnevali Giuseppe Ferreri Roberto De Silva Banca Popolare di Milano Roberto Formigoni Camera di Commercio di Gaetano Galeone Milano Società del Giardino Publitalia Gianni Letta Mario Lodigiani *** Roberto Mazzotta Francesco Micheli Diana Bracco Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Martha Argerich Robert Parienti Marina Berlusconi Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Fedele Confalonieri Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. Verdi - Milano Francesca Colombo Stefania Montani Cristina Muti Simonetta Puccini Rosanna Sangalli Elisso Virsaladze Juana Zayas Flavia De Zigno Bianca Hoepli Carlo Maria Badini Alberto Falck Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Leonardo Mondadori Giuseppe Lodigiani Giancarlo Dal Verme Tino Buazzelli Peter Ustinov Franco Ferrara Franco Mannino Carlo Zecchi Shura Cherkassky ANTEPRIMA STAGIONE 2015/2016 Conservatorio G. Verdi - Via Conservatorio, 12 e Teatro Dal Verme - Via San Giovanni Sul Muro 2 - Milano Inizio concerti ore 21.00 SETTEMBRE Lunedì 22 settembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista SA CHEN (concerto di recupero stagione 2014/2015 valido per abbonati serie A+F, F, COMBINATA 2, F2) SERIE «A» 2015/2016 OTTOBRE Lunedì 5 ottobre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA VIVALDI - Direttore LORENZO PASSERINI L.v. BEETHOVEN: Nona Sinfonia Mercoledì 14 ottobre 2015 - (Teatro Dal Verme) Pianista ANTONIO PAPPANO - Clarinettista ALESSANDRO CARBONARE R. SCHUMANN: Fantasiestücke op. 73 - J. BRAHMS: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 2 R. SCHUMANN: Romanza op. 94 - J. BRAHMS: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1 Lunedì 19 ottobre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) MAV SYMPHONY ORCHESTRA DI BUDAPEST Lunedì 26 ottobre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) SYMPHONIEORCHESTER VORALBERG - Dir. HANS GRAF - Pianista TILL FELLNER F. SCHUBERT: Ouverture D 591; Sinfonia n. 6 D589 - L.v. BEETHOVEN: Concerto per pianoforte op. 37 Martedì 27 ottobre 2015 - ore 21.00 (Teatro Dal Verme) ORCHESTRA ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA - Direttore FABIO LUISI G. MAHLER: Quinta Sinfonia NOVEMBRE Lunedì 2 novembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) I CANTANTI DEL MARINSKIJ Lunedì 9 novembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Violoncellista ALEXANDER CHAUSIAN - Pianista EVGHENY SUDBIN Lunedì 16 novembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA RAI - Pianista e Maestro Concertatore ANDREA BACCHETTI Musiche di Bach Lunedì 23 novembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista JAN LIESIECKI W.A. MOZART: Sonata n. 11 in la maggiore K.331 - F. LISZT: 3 Etudes de Concert op. 144 F. MENDELSSOHN: Variations sérieuses op. 54 - F. CHOPIN: Studi op. 25 SERIE «FESTIVAL OMAGGIO A MILANO» 2016 FEBBRAIO Lunedì 1 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ROBERTO CAPPELLO Lunedì 8 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ANGELA HEWITT Lunedì 15 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) KREMERATA BALTICA - Direttore e Solista GIDON KREMER R. SCHUMANN: Canto dell’Alba op. 133 - M. WEINBERG: Quintetto per pianoforte op. 18 R. SCHUMANN: Concerto per violoncello op. 129 (trascrizione originale per violino) Lunedì 22 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Violoncellista STEVEN ISSERLIS Suite di Bach Venerdì 26 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) – Lunedì 29 febbraio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Violinista LEONIDAS KAVAKOS - Pianista ENRICO PACE K. SZIMANOWSKI: Myths - R. STRAUSS: Sonata op. 18 MARZO Lunedì 7 marzo 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista FREDDY KEMPF Lunedì 14 marzo 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista LOUIS LORTIE Martedì 15 marzo 2016 - ore 21.00 (Teatro Dal Verme) Pianista VLADIMIR ASHKENAZY - Clarinettista DIMITRI ASHKENAZY Violista ADA MEINICH R. SCHUMANN: Tre Romanze op. 94 per clarinetto e pianoforte - R. CLARKE: Prelude, Allegro and Pastorale per clarinetto e viola - N.W. GADE: Fantasistykker per clarinetto e pianoforte D. SHOSTAKOVICH: Sonata per viola e pianoforte op. 147 Lunedì 21 marzo 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ANDRAS SCHIFF F.J. HAYDN: Sonata n. 62 in mi diesis maggiore Hob. XVI:52 - L.v. BEETHOVEN: Sonata n. 32 in do minore op. 111 - W.A. MOZART: Sonata n. 18 in do maggiore KV 576 F. SCHUBERT: Sonata in si maggiore D 960 APRILE Lunedì 4 aprile 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Violoncellista ENRICO DINDO - Pianista PIETRO DE MARIA Lunedì 30 novembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «Lockenhaus on Tour» Violinista VILDE FRANG - Violista JAMES BOYD Violoncellista NICOLAS ALTSTAEDT - Pianista ALEXANDER LONQUICH L.v. BEETHOVEN: 7 Variazioni sul Flauto Magico in mi bemolle maggiore; Sonata per violoncello e pianoforte n. 3 op. 69 - J. BRAHMS: Sonata per violoncello e pianoforte n. 1 op. 38 A. DVORAK: Trio per pianoforte op. 65 - S. VERESS: Trio per archi R. STRAUSS: Quartetto in do minore op. 13 J. BRAHMS: Ballate op. 10 - BACH/BUSONI: Preludi Corali - L.v. BEETHOVE: Variazioni Diabelli op. 120 DICEMBRE D.D.D. Pianista HERBERT SCHUCH J.S. BACH: Suite Inglese n. 3 in sol minore BWV 808 - J. BRAHMS: Variazioni su un tema di Paganini (Libro I) - L.v. BEETHOVEN: Sonata n. 32 op. 111 Lunedì 14 dicembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ANDRAS SCHIFF F.J. HAYDN: Sonata n. 60 in do magg. Hob. XVI:50 - L.v. BEETHOVEN: Sonata n. 30 in minore op. 109 W.A. MOZART: Sonata n. 16 in do maggiore KV 545 - F. SCHUBERT: Sonata in do minore D 958 Lunedì 21 dicembre 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA VIVALDI - Direttore LORENZO PASSERINI Pianista SCIPIONE SANGIOVANNI S. COLASANTI: Fiori nel vento - F. LISZT: Concerto n. 1; Concerto n. 2 GENNAIO Lunedì 11 gennaio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ANDRAS SCHIFF W.A. MOZART: Sonata n. 17 si maggiore KV 570 - L.v. BEETHOVEN: Sonata n. 31 in la diesis maggiore op. 110 - F.J. HAYDN: Sonata n. 61 in do magg. Hob. XVI:51 - F. SCHUBERT: Sonata in la magg. D 959 Lunedì 18 gennaio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI - Pianista ALEXANDER LONQUICH L.v. BEETHOVEN: Concerto n. 3 - F. MENDELSSOHN: Scozzese Lunedì 25 gennaio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista ELISSO VIRSALADZE D.D.D. Violinista DOMENICO NORDIO D.D.D. Pianista JUANA ZAYAS D.D.D. – D.D.D. – Lunedì 11 aprile 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Pianista HERBERT SCHUCH Lunedì 18 aprile 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) Violoncellista GIOVANNI SOLLIMA - Pianista GIUSEPPE ANDALORO Violoncellista MONIKA LESKOVAR - Pianista ILYA RASHKOVSKIY I. STRAVINSKY: La sagra della primavera (arr. per due pianoforti e due celli di Giuseppe Andaloro) W. LUTOSLAWSKI: Variazioni su un tema di Paganini per due pianoforti - C. DEBUSSY: Prélude à l’après-midi d’un faune (arrangiamento per 2 celli di Giovanni Sollima) - M. RAVEL: La Valse (arr. per due pianoforti e due celli di Giuseppe Andaloro) MAGGIO Lunedì 2 maggio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) QUARTETTO ANTHOS G. MAHLER: Quartetto in la minore - R. SCHUMANN: Quartetto op. 47 - J. BRAHMS: Quartetto op. 25 Lunedì 9 maggio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) – Lunedì 16 maggio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) – Lunedì 23 maggio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA VIVALDI - Direttore LORENZO PASSERINI - Pianista ROBERTO CAPPELLO Lunedì 30 maggio 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) – D.D.D. Violinista UTO UGHI D.D.D. Pianista EDUARD KUNZ D.D.D. Pianista PIOTR ANDERSZEWSKI CONCERTI CON SEDE DA DESTINARE D.D.D. Pianista ROBERTO PROSSEDA «Serata in Onore» D.D.D. Violinista IVRY GITLIS «Serata in Onore» D.D.D. Pianista ENRICO POMPILI «Serata in Onore»