si10-classe prima:Layout 1 21/12/2010 16.28 Pagina 6 didattica classe prima Area: parole e linguaggi Donata Da Col Più passi per un testo Narrare è un tipo di attività nelle cui manifestazioni ci imbattiamo continuamente. Qualcuno ci può raccontare come sono andate le cose per supplire alla nostra assenza dal luogo dell’evento. Altri può farlo per rinverdire la nostra memoria, o per il semplice gusto di intrattenerci. Una quantità di altre motivazioni può essere addotta. Gli oggetti più disparati possono essere al centro di questa o quella narrazione... un atto di narrazione ha il potere di farci accedere a un certa sequenza di eventi semplicemente mettendoci a confronto con una certa sequenza di parole. Obiettivi Ascoltare e parlare • Seguire la narrazione di testi ascoltati • Riordinare o completare sequenze di un racconto ascoltato • Raccontare vicende personali e collettive, seguendo un ordine cronologico • Verbalizzare oralmente una sequenza di immagini Leggere • Leggere brevi testi narrativi • Individuare in semplici testi frasi incongruenti • Abbinare parole per familiarità Scrivere • Scrivere un breve testo narrativo, seguendo immagini in sequenza • Utilizzare correttamente i connettivi temporali • Impostare e usare semplici strutture narrative • Scrivere correttamente suoni dolci e duri A. Bonomi, Lo spirito della narrazione, Bompiani Nelle chiare ed efficaci parole di questo esperto di lingua possiamo ritrovare con facilità gli scopi e le caratteristiche del testo narrativo. Fin dalla prima classe offriamo ai bambini una motivazione dello scrivere per narrare; presentiamo alcune semplici tipologie e nel frattempo mettiamo a disposizione gli strumenti più idonei per realizzare i primi testi. Si narra per: 1. raccontare ad altri ciò che non hanno visto, udito; 2. per rinfrescare la memoria di qualcuno; 6 3. per il piacere di intrattenere con la lettura. Proviamo allora a far emergere nei piccoli queste esigenze e diamo loro la possibilità di appagarle attraverso il disegno, il racconto orale, la drammatizzazione e la scrittura. Con l’utilizzo dei primi tre di questi mezzi espressivi sarà sicuramente più facile far raggiungere ai nostri alunni un buon livello connotativo. Naturalmente, le menzionate finalità e tipologie di testo narrativo, devono scaturire spontaneamente dai bambini stessi, opportunamente stimolati a far emergere esperienze personali (testo 1). n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118 si10-classe prima:Layout 1 21/12/2010 16.28 Pagina 7 didattica classe prima Area: parole e linguaggi • Matteo, perché non racconti ai tuoi compagni come hai trascorso la settimana bianca in montagna? Cerca di spiegarti bene perché loro non c’erano...Aiutati con un disegno, se vuoi, per dettagliare meglio... (la proiezione del disegno sulla lavagna luminosa renderà più vivace il dialogo). • Qualche volta papà e mamma vi rievocano momenti della vostra infanzia? Che cosa raccontano per ricordare quei momenti passati? • •Vi piace ascoltare fiabe e racconti che vi vengono narrati? Quando ve li raccontano? Chi lo fa solitamente? Testo 1 Narrare per raccontare ad altri fatti accaduti Chiediamo ai bambini di illustrare come hanno trascorso il Carnevale, dove si sono recati e che esperienze hanno vissuto. Ascoltiamo poi i loro racconti, che prendono spunto dal disegno fatto, e cerchiamo tutti insieme di sistemare i fatti principali in una struttura narrativa predisposta (fig. 1). Facciamo scegliere al narratore un compagno che racconti nuovamente le vicende, seguendo la sequenza ordinata, utilizzando anche i nessi tempo- Narrare per rinfrescare la memoria Ripercorriamo con i bambini tutto il percorso scolastico fin qui vissuto (l’inizio della scuola e l’incontro con Paco, la visita in libreria, la gita nel bosco a fine ottobre, la recita prima delle vacanze di Natale). Fissiamo alcune tappe significative, anche con l’ausilio di foto o di disegni (fig. 3). Anche a questa “fabula” (struttura narrativa), facciamo aggiungere indicazioni temporali e chiediamo di verbalizzare le sequenze. Una volta terminato il lavoro, che può anche essere oggetto di autodettato o di dettato muto, rileviamo che ripercorrendo alcuni momenti di vita scolastica, abbiamo avuto la possibilità di riportare alla memoria ricordi ed emozioni. Abbiamo mangiato le frittelle dalla nonna... 쩪 쩵 쩵 Sono andata a una sfilata con i miei genitori... 쩪 쩵 쩵 쩪 쩵 쩵 Mi sono vestita da principessa Tiana rali inseriti sopra ogni casella (fig. 2). Al termine dell’attività potremo concludere che i racconti ci hanno arricchito e che è stato interessante scoprire i diversi modi di fare Carnevale. Tornando a casa mi si è scucito l’orlo dell’abito Figura 1 Prima Poi Successivamente Infine 쩪 쩵 쩵 쩪 쩵 쩵 쩪 쩵 쩵 Figura 2 Figura 3 Con Paco In libreria Nel bosco 쩪 쩵 쩵 쩪 쩵 쩵 쩪 쩵 쩵 7 Recita di Natale n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118 1 si10-classe prima:Layout 1 21/12/2010 16.28 Pagina 8 didattica classe prima Narrare per intrattenere piacevolmente chi ascolta Consegniamo a ciascun alunno 4 cartoncini bianchi e chiediamo di disegnare un animale, una persona, un ambiente ed una cosa a piacere e spieghiamo che sono 4 carte per una storia: le immagini serviranno da stimolo alla costruzione di un breve raccontino (testo 2). Ogni bambino legge il proprio racconto breve ad alta voce alla classe e i compagni, a turno, propongono nuovi dettagli, ponendo specifiche domande: • Perché il gatto era randagio? • Com’era il micio? • Dove lo trovò il bambino? • Perché non lo portò in casa? • Come si trovava il gatto nella cesta? • E poi, che cosa accadde? • ................................................... • se il livello della classe lo permette, o se emerge dagli alunni stessi, possiamo anche introdurre il concetto di contemporaneità, facendo illustrare le situazioni che si verificano nello stesso tempo (servo sul trono, regina che spazza...); • stimoliamo la ricerca di situazioni che possano essere capovolte, come quella della vicenda: la maestra scrive, l’alunno detta... (anche in questo caso la drammatizzazione può dare buoni risultati e portare un po’ di divertimento). Testo 2 C’era una volta un gatto randagio e un bambino lo trovò. Se lo portò a casa e lo mise sotto un albero nel giardino, dentro una cesta. Testo 3 Storia di Carnevale na volta, moltissimi anni fa, il mondo era pieno di re e di regine che passavano il loro tempo seduti sul trono, con la corona in testa, a comandare. Avevano molti sudditi e una schiera di servitori che dovevano ubbidire ai loro ordini. – Forse – pensò un re più furbo degli altri, – se facessi riposare il mio servo sul trono per un giorno all’anno, lui sarebbe contento. Così il servitore si infilò per un giorno nei panni del re e si sedette sul trono al suo posto. E mangiò e bevve finché la sua pancia fu talmente piena che non ci sarebbe entrata più nemmeno una frittella. – Spazzare per un giorno all’anno è molto divertente – pensava intanto la regina che, nel frattempo, aveva preso il posto della sua ancella. Così i ricchi scoprirono che per un po’ di tempo era piacevole giocare ad essere poveri, mentre i poveri si consolavano sognando di essere diventati ricchi. Era il gioco del mondo all’incontrario. Tutti d’accordo, perciò, decisero di “inventare” il Carnevale, questo pazzo, pazzo tempo in cui ognuno può far finta di essere quello più gli piacerebbe. M. L. Pittoni, M. G. Boldorini, Festa!, Piccoli, Torino 1986 U Figura 4 Si scambiano i ruoli 쩪 쩵 쩵 8 Il re ha un’idea 쩪 쩵 쩵 Il re comanda ai servi 쩪 쩵 쩵 Al termine delle richieste, dopo aver preso nota delle integrazioni scaturite, guidiamo il bambino ad arricchire oralmente il suo testo, utilizzando naturalmente legami temporali adeguati e a illustrare le sequenze che lo compongono. Avremo cura di scrivere tutti i racconti e consegnarli ai bambini per la lettura, che sicuramente risulterà più piacevole e motivante perché vi possono ritrovare i propri interventi. Un’altra proposta, che rafforza la finalità d’intrattenimento del testo narrativo, è la lettura di racconti con alcune strategie di animazione, per catturare l’attenzione degli alunni (testo 3). Al termine del racconto: • spieghiamo i termini meno noti: sudditi, ancella, schiera...; • facciamo drammatizzare la situazione, scegliendo i vari personaggi; • chiediamo di completare la “nuvoletta” dell’immagine; • schematizziamo le sequenze, costruendo alla lavagna la struttura narrativa (fig. 4); • chiediamo ai bambini che cosa a loro piacerebbe far finta di essere, illustrandolo anche attraverso un disegno; Area: parole e linguaggi n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118 Nasce il Carnevale si10-classe prima:Layout 1 21/12/2010 16.28 Pagina 9 didattica classe prima 쩪 쩵 쩵 Spunti di lavoro La tempesta 쩪 쩵 쩵 Festa organizzata per loro 쩪 쩵 쩵 Arrivo alla spiaggia esotica, ma non è il Brasile Il viaggio 쩪 쩵 쩵 Fuga in cerca di un Carnevale 쩪 쩵 쩵 Noia nel deposito 쩪 쩵 쩵 S. Frasca, Ma dov’è il Carnevale?, Edizioni Piemme Junior, Casale Monferrato 2007 Ma dov’è il Carnevale? Poniamo domande (possibilmente non banali) sempre sotto forma di gioco, affinché il momento della lettura rappresenti un momento piacevole. Dividiamo la classe in gruppi e consegniamo a ciascuno l’immagine di un bicchiere graduato con tacche. Per ogni risposta esatta il gruppo si assegna un punto, colorando un livello. Vince chi per primo riempie il bicchierone, ma si continua fino a esaurire le domande: • Che cosa piove tra la folla festante, mentre passa il carro? • Dove viene messo il carro al termine del Carnevale? • Quali sono gli animali della storia? • Di che cosa sono fatti? • Perché erano tristi al deposito? • Chi prende l’iniziativa per la fuga? • Com’è il luogo dei loro sogni? • Chi è il più educato del gruppo? • E il più intraprendente? • Chi narra sulla nave? • Che fine fa il loro barchino? • Come si chiama l’isola dove sbarcano? • Perché restano delusi? • Come riescono gli abitanti dell’isola a rallegrare gli animali? • Che cosa decidono alla fine gli animali? 쩪 쩵 쩵 segnalibri Giochiamo 쩪 쩵 쩵 Ripensando alle fiabe classiche, che sicuramente i bambini conoscono, può essere stimolante il gioco della sostituzione di una sequenza fondamentale e la ricerca collettiva delle conseguenti possibili manipolazioni del testo, da verbalizzare oralmente. Alcuni esempi: • Che cosa succede se Cappuccetto Rosso anziché il lupo incontra un simpatico cagnolino che si è perduto? O se il cacciatore uccide il lupo prima che raggiunga la casa della nonna? • E se Hansel e Gretel trovano una buona nonnina nella casa di dolciumi, al posto della vecchia strega? • E se Cenerentola non perde la scarpetta, come può il principe ritrovarla? • Che accade se Biancaneve non trova i dolci nanetti, ma brutti mostri? • E se Pinocchio incontra un ragazzino in gamba anziché Lucignolo? • O se il brutto anatroccolo... Molte sono le ulteriori possibili attività da proporre per il consolidamento della capacità di riconoscere e riusare il testo narrativo e per meglio strutturare la realtà secondo nessi temporali. Leggiamo in classe il libretto Ma dov’è il Carnevale? e ripercorriamo insieme le vicende del racconto, annotando le principali su un cartellone (fig. 5). Assegniamo ad alcuni bambini il compito di illustrare le varie sequenze e abbiniamole ai rispettivi riquadri della “fabula”, ad altri di disegnare i personaggi. Il cartellone, da sistemare nell’angolo biblioteca, è pronto! Chiediamo ora di raccontare nuovamente la storia, seguendo la struttura costruita proprio per facilitare l’esposizione orale ordinata. Se possibile, la narrazione potrebbe essere fatta anche ad alunni di una classe parallela per far sì che il compito risulti autentico e finalizzato infatti a proporre la lettura del libro stesso ad altri bambini. Area: parole e linguaggi Rimangono sull’isola Figura 5 Logica nel narrare Poniamo l’accento sull’importanza di mantenere sempre una coerenza logica e cronologica nella narrazione e presentiamo brevi testi con frasi incongruenti da eliminare. PER OGNI GRUPPO TROVA LA FRASE DA ELIMINARE. • EMANUELE INDOSSA UN COSTUME DA SPIDER MAN. • ESCE SULLA VIA A LANCIARE CORIANDOLI. • FA UN CASTELLO CON LA SABBIA. • TROVA UN AMICO VESTITO DA EXTRATERRESTRE E VA CON LUI ALLA FESTA DI CARNEVALE. • LA NONNA PREPARA LE FRITTELLE PER I NIPOTINI. • I BAMBINI ARRIVANO. • IL POLLO È BRUCIATO. • LA NONNA CORRE LORO INCONTRO. • OFFRE AI NIPOTINI LE FRITTELLE. • NICO E LEO COSTRUISCONO DUE MASCHERE SPAVENTOSE. • VANNO IN GIRO A METTERE PAURA. • IL PAPÀ TORNA STANCO. • VEDONO UNA MASCHERA DA TERRORE. • SCAPPANO IN CASA. 9 n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118 1 si10-classe prima:Layout 1 22/12/2010 14.57 Pagina 10 didattica classe prima Area: parole e linguaggi Invitiamo gli alunni a riordinare testi in disordine dal punto di vista temporale. Anche l’inserimento di parole in racconti con i buchi, oltre a incentivare l’attenzione nell’ascolto, permette di riflettere sulla struttura narrativa. Leggiamo la breve favola della colomba e la formica e chiediamo di completare il testo, dopo aver abbinato ogni vignetta illustrata con la relativa sequenza scritta. RIORDINA I TESTI E RISCRIVILI. • PAOLO SALE SULLA SEDIA PER PRENDERE UN VASETTO DI CIOCCOLATA. • ALLORA SALE ANCHE SUL RIPIANO DELLA CUCINA. • SI ACCORGE CHE NON ARRIVA ABBASTANZA IN ALTO. • SENTE UN RUMORE. • CADE. • SI GIRA DI SCATTO ....................................................................................................................................................................... • I BAMBINI CORRONO SUBITO A VEDERE INCURIO- • LA MAMMA STENDE I PANNI. SITI. • LA MAMMA CARICA LA LAVATRICE COI PANNI SPOR• ARRIVA UNA CAROVANA DEL CIRCO IN PAESE. CHI. • PIAZZANO IL TENDONE. • SELEZIONA IL PROGRAMMA DI LAVAGGIO. • TUTTI VANNO A VEDERE LO SPETTACOLO. • TOGLIE IL BUCATO DALLA LAVATRICE. • I PAGLIACCI GIRANO PER LE VIE E INVITANO I CIT- • METTE IL DETERSIVO E L’AMMORBIDENTE. TADINI. .................................................................................... ................................................................................. La colomba e la formica 1. LA .................... CADE NELLO .................... E STA PER .................... . 2. LA .................... BIANCA CORRE IN SUO .................... E LA METTE IN .................... SU DI UNA FOGLIA. 3. IL CACCIATORE STA PER .................... ALLA COLOMBA CHE È SU UN .................... 4. LA .................... RICONOSCENTE, PUNGE IL .......... .........., COSÌ LA .................... FA IN .................... A .................... VIA. 10 n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118