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didattica
classe prima
Area: parole e linguaggi
Donata Da Col
Più passi
per un testo
Narrare è un tipo di attività nelle cui manifestazioni ci imbattiamo continuamente. Qualcuno ci può raccontare come sono andate le cose per supplire alla
nostra assenza dal luogo dell’evento. Altri può farlo per rinverdire la nostra
memoria, o per il semplice gusto di intrattenerci. Una quantità di altre motivazioni può essere addotta. Gli oggetti più disparati possono essere al centro di
questa o quella narrazione... un atto di narrazione ha il potere di farci accedere
a un certa sequenza di eventi semplicemente mettendoci a confronto con una
certa sequenza di parole.
Obiettivi
Ascoltare e parlare
• Seguire la narrazione di testi ascoltati
• Riordinare o completare sequenze di un
racconto ascoltato
• Raccontare vicende personali e collettive,
seguendo un ordine cronologico
• Verbalizzare oralmente una sequenza di
immagini
Leggere
• Leggere brevi testi narrativi
• Individuare in semplici testi frasi incongruenti
• Abbinare parole per familiarità
Scrivere
• Scrivere un breve testo narrativo, seguendo immagini in sequenza
• Utilizzare correttamente i connettivi temporali
• Impostare e usare semplici strutture narrative
• Scrivere correttamente suoni dolci e duri
A. Bonomi, Lo spirito della narrazione, Bompiani
Nelle chiare ed efficaci parole di questo esperto di lingua possiamo ritrovare con facilità gli scopi e le caratteristiche del testo narrativo.
Fin dalla prima classe offriamo ai
bambini una motivazione dello scrivere per narrare; presentiamo alcune
semplici tipologie e nel frattempo
mettiamo a disposizione gli strumenti più idonei per realizzare i
primi testi.
Si narra per:
1. raccontare ad altri ciò che non
hanno visto, udito;
2. per rinfrescare la memoria di qualcuno;
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3. per il piacere di intrattenere con la
lettura.
Proviamo allora a far emergere nei piccoli queste esigenze e diamo loro la
possibilità di appagarle attraverso il
disegno, il racconto orale, la drammatizzazione e la scrittura.
Con l’utilizzo dei primi tre di questi
mezzi espressivi sarà sicuramente più
facile far raggiungere ai nostri alunni
un buon livello connotativo.
Naturalmente, le menzionate finalità e tipologie di testo narrativo, devono scaturire spontaneamente dai bambini stessi, opportunamente stimolati a far
emergere esperienze personali (testo 1).
n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118
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Area: parole e linguaggi
• Matteo, perché non racconti ai tuoi compagni come hai
trascorso la settimana bianca in montagna? Cerca di spiegarti bene perché loro non c’erano...Aiutati con un disegno,
se vuoi, per dettagliare meglio... (la proiezione del disegno
sulla lavagna luminosa renderà più vivace il dialogo).
• Qualche volta papà e mamma vi rievocano momenti
della vostra infanzia? Che cosa raccontano per ricordare
quei momenti passati?
•
•Vi piace ascoltare fiabe e racconti che vi vengono narrati?
Quando ve li raccontano? Chi lo fa solitamente?
Testo 1
Narrare per raccontare
ad altri fatti accaduti
Chiediamo ai bambini di illustrare
come hanno trascorso il Carnevale,
dove si sono recati e che esperienze
hanno vissuto. Ascoltiamo poi i loro
racconti, che prendono spunto dal disegno fatto, e cerchiamo tutti insieme
di sistemare i fatti principali in una
struttura narrativa predisposta (fig. 1).
Facciamo scegliere al narratore un
compagno che racconti nuovamente le
vicende, seguendo la sequenza ordinata, utilizzando anche i nessi tempo-
Narrare per rinfrescare
la memoria
Ripercorriamo con i bambini tutto il
percorso scolastico fin qui vissuto
(l’inizio della scuola e l’incontro con
Paco, la visita in libreria, la gita nel
bosco a fine ottobre, la recita prima
delle vacanze di Natale).
Fissiamo alcune tappe significative,
anche con l’ausilio di foto o di disegni
(fig. 3).
Anche a questa “fabula” (struttura
narrativa), facciamo aggiungere indicazioni temporali e chiediamo di
verbalizzare le sequenze.
Una volta terminato il lavoro, che può
anche essere oggetto di autodettato o
di dettato muto, rileviamo che ripercorrendo alcuni momenti di vita scolastica, abbiamo avuto la possibilità di
riportare alla memoria ricordi ed
emozioni.
Abbiamo mangiato le
frittelle dalla nonna...
쩪
쩵
쩵
Sono andata a una sfilata con i miei genitori...
쩪
쩵
쩵
쩪
쩵
쩵
Mi sono vestita
da principessa Tiana
rali inseriti sopra ogni casella (fig. 2).
Al termine dell’attività potremo concludere che i racconti ci hanno arricchito e che è stato interessante scoprire
i diversi modi di fare Carnevale.
Tornando a casa mi si è
scucito l’orlo dell’abito
Figura 1
Prima
Poi
Successivamente
Infine
쩪
쩵
쩵
쩪
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Figura 2
Figura 3
Con Paco
In libreria
Nel bosco
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Recita di Natale
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classe prima
Narrare per intrattenere
piacevolmente
chi ascolta
Consegniamo a ciascun alunno 4 cartoncini bianchi e chiediamo di disegnare un animale, una persona, un
ambiente ed una cosa a piacere e spieghiamo che sono 4 carte per una storia: le immagini serviranno da stimolo
alla costruzione di un breve raccontino
(testo 2). Ogni bambino legge il proprio racconto breve ad alta voce alla
classe e i compagni, a turno, propongono nuovi dettagli, ponendo specifiche domande:
• Perché il gatto era randagio?
• Com’era il micio?
• Dove lo trovò il bambino?
• Perché non lo portò in casa?
• Come si trovava il gatto nella cesta?
• E poi, che cosa accadde?
• ...................................................
• se il livello della classe lo permette,
o se emerge dagli alunni stessi, possiamo anche introdurre il concetto di
contemporaneità, facendo illustrare le
situazioni che si verificano nello stesso
tempo (servo sul trono, regina che
spazza...);
• stimoliamo la ricerca di situazioni
che possano essere capovolte, come
quella della vicenda: la maestra scrive,
l’alunno detta... (anche in questo caso
la drammatizzazione può dare buoni
risultati e portare un po’ di divertimento).
Testo 2
C’era una volta un gatto randagio e un bambino lo trovò. Se lo portò a casa e lo mise sotto un albero nel giardino, dentro una cesta.
Testo 3
Storia di Carnevale
na volta, moltissimi anni fa, il mondo era pieno di re e di regine che passavano il loro tempo seduti sul trono, con la corona in testa, a comandare.
Avevano molti sudditi e una schiera di servitori che dovevano ubbidire ai loro ordini.
– Forse – pensò un re più furbo degli altri, – se facessi riposare il mio servo sul
trono per un giorno all’anno, lui sarebbe contento.
Così il servitore si infilò per un giorno nei panni del re e si sedette sul trono al
suo posto.
E mangiò e bevve finché la sua pancia fu talmente piena che non ci sarebbe entrata più nemmeno una frittella.
– Spazzare per un giorno all’anno è molto divertente – pensava intanto la regina
che, nel frattempo, aveva preso il posto della sua ancella.
Così i ricchi scoprirono che per un po’ di tempo era piacevole giocare ad essere
poveri, mentre i poveri si consolavano sognando di essere diventati ricchi.
Era il gioco del mondo all’incontrario. Tutti d’accordo, perciò, decisero di “inventare” il Carnevale, questo pazzo, pazzo tempo in cui ognuno può far finta di
essere quello più gli piacerebbe.
M. L. Pittoni, M. G. Boldorini, Festa!, Piccoli, Torino 1986
U
Figura 4
Si scambiano
i ruoli
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쩵
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Il re
ha un’idea
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쩵
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Il re comanda
ai servi
쩪
쩵
쩵
Al termine delle richieste, dopo aver
preso nota delle integrazioni scaturite,
guidiamo il bambino ad arricchire
oralmente il suo testo, utilizzando naturalmente legami temporali adeguati
e a illustrare le sequenze che lo compongono.
Avremo cura di scrivere tutti i racconti e consegnarli ai bambini per la
lettura, che sicuramente risulterà più
piacevole e motivante perché vi possono ritrovare i propri interventi.
Un’altra proposta, che rafforza la finalità d’intrattenimento del testo narrativo, è la lettura di racconti con alcune
strategie di animazione, per catturare
l’attenzione degli alunni (testo 3).
Al termine del racconto:
• spieghiamo i termini meno noti:
sudditi, ancella, schiera...;
• facciamo drammatizzare la situazione, scegliendo i vari personaggi;
• chiediamo di completare la “nuvoletta” dell’immagine;
• schematizziamo le sequenze, costruendo alla lavagna la struttura narrativa (fig. 4);
• chiediamo ai bambini che cosa a loro
piacerebbe far finta di essere, illustrandolo anche attraverso un disegno;
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n. 10 • 15 gennaio 2011 • anno 118
Nasce
il Carnevale
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Spunti di lavoro
La tempesta
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Festa
organizzata per loro
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Arrivo alla spiaggia
esotica, ma non è il Brasile
Il viaggio
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쩵
Fuga in cerca
di un Carnevale
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Noia
nel deposito
쩪
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쩵
S. Frasca, Ma dov’è il Carnevale?,
Edizioni Piemme Junior, Casale
Monferrato 2007
Ma dov’è il Carnevale?
Poniamo domande (possibilmente non banali) sempre sotto forma di gioco, affinché il momento della lettura rappresenti un momento piacevole. Dividiamo la
classe in gruppi e consegniamo a ciascuno l’immagine di un bicchiere graduato
con tacche. Per ogni risposta esatta il gruppo si assegna un punto, colorando un
livello. Vince chi per primo riempie il bicchierone, ma si continua fino a esaurire
le domande:
• Che cosa piove tra la folla festante, mentre passa il carro?
• Dove viene messo il carro al termine del Carnevale?
• Quali sono gli animali della storia?
• Di che cosa sono fatti?
• Perché erano tristi al deposito?
• Chi prende l’iniziativa per la fuga?
• Com’è il luogo dei loro sogni?
• Chi è il più educato del gruppo?
• E il più intraprendente?
• Chi narra sulla nave?
• Che fine fa il loro barchino?
• Come si chiama l’isola dove sbarcano?
• Perché restano delusi?
• Come riescono gli abitanti dell’isola a rallegrare gli animali?
• Che cosa decidono alla fine gli animali?
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segnalibri
Giochiamo
쩪
쩵
쩵
Ripensando alle fiabe classiche, che
sicuramente i bambini conoscono,
può essere stimolante il gioco della
sostituzione di una sequenza fondamentale e la ricerca collettiva delle
conseguenti possibili manipolazioni
del testo, da verbalizzare oralmente.
Alcuni esempi:
• Che cosa succede se Cappuccetto Rosso anziché il lupo incontra un simpatico
cagnolino che si è perduto? O se il cacciatore uccide il lupo prima che raggiunga la casa della nonna?
• E se Hansel e Gretel trovano una buona nonnina nella casa di dolciumi, al
posto della vecchia strega?
• E se Cenerentola non perde la scarpetta, come può il principe ritrovarla?
• Che accade se Biancaneve non trova i
dolci nanetti, ma brutti mostri?
• E se Pinocchio incontra un ragazzino
in gamba anziché Lucignolo?
• O se il brutto anatroccolo...
Molte sono le ulteriori possibili attività da proporre per il consolidamento
della capacità di riconoscere e riusare
il testo narrativo e per meglio strutturare la realtà secondo nessi temporali.
Leggiamo in classe il libretto Ma dov’è
il Carnevale? e ripercorriamo insieme
le vicende del racconto, annotando le
principali su un cartellone (fig. 5).
Assegniamo ad alcuni bambini il compito di illustrare le varie sequenze e
abbiniamole ai rispettivi riquadri della
“fabula”, ad altri di disegnare i personaggi. Il cartellone, da sistemare nell’angolo biblioteca, è pronto!
Chiediamo ora di raccontare nuovamente la storia, seguendo la struttura
costruita proprio per facilitare l’esposizione orale ordinata. Se possibile, la
narrazione potrebbe essere fatta anche
ad alunni di una classe parallela per
far sì che il compito risulti autentico e
finalizzato infatti a proporre la lettura
del libro stesso ad altri bambini.
Area: parole e linguaggi
Rimangono
sull’isola
Figura 5
Logica nel narrare
Poniamo l’accento sull’importanza di mantenere sempre una coerenza logica e cronologica nella narrazione e presentiamo brevi testi con frasi incongruenti da eliminare.
PER OGNI GRUPPO TROVA LA FRASE DA ELIMINARE.
• EMANUELE INDOSSA UN COSTUME DA SPIDER MAN.
• ESCE SULLA VIA A LANCIARE CORIANDOLI.
• FA UN CASTELLO CON LA SABBIA.
• TROVA UN AMICO VESTITO DA EXTRATERRESTRE E VA CON LUI ALLA FESTA
DI CARNEVALE.
• LA NONNA PREPARA LE FRITTELLE PER I NIPOTINI.
• I BAMBINI ARRIVANO.
• IL POLLO È BRUCIATO.
• LA NONNA CORRE LORO INCONTRO.
• OFFRE AI NIPOTINI LE FRITTELLE.
• NICO E LEO COSTRUISCONO DUE MASCHERE SPAVENTOSE.
• VANNO IN GIRO A METTERE PAURA.
• IL PAPÀ TORNA STANCO.
• VEDONO UNA MASCHERA DA TERRORE.
• SCAPPANO IN CASA.
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Area: parole e linguaggi
Invitiamo gli alunni a riordinare testi in disordine dal punto di vista temporale. Anche l’inserimento di parole in racconti con i buchi, oltre
a incentivare l’attenzione nell’ascolto, permette di riflettere sulla struttura narrativa. Leggiamo la breve favola della colomba e la formica
e chiediamo di completare il testo, dopo aver abbinato ogni vignetta illustrata con la relativa sequenza scritta.
RIORDINA I TESTI E RISCRIVILI.
• PAOLO SALE SULLA SEDIA PER PRENDERE UN VASETTO DI CIOCCOLATA.
• ALLORA SALE ANCHE SUL RIPIANO DELLA CUCINA.
• SI ACCORGE CHE NON ARRIVA ABBASTANZA IN ALTO.
• SENTE UN RUMORE.
• CADE.
• SI GIRA DI SCATTO
.......................................................................................................................................................................
• I BAMBINI CORRONO SUBITO A VEDERE INCURIO- • LA MAMMA STENDE I PANNI.
SITI.
• LA MAMMA CARICA LA LAVATRICE COI PANNI SPOR• ARRIVA UNA CAROVANA DEL CIRCO IN PAESE.
CHI.
• PIAZZANO IL TENDONE.
• SELEZIONA IL PROGRAMMA DI LAVAGGIO.
• TUTTI VANNO A VEDERE LO SPETTACOLO.
• TOGLIE IL BUCATO DALLA LAVATRICE.
• I PAGLIACCI GIRANO PER LE VIE E INVITANO I CIT- • METTE IL DETERSIVO E L’AMMORBIDENTE.
TADINI.
....................................................................................
.................................................................................
La colomba e la formica
1. LA .................... CADE NELLO .................... E STA
PER .................... .
2. LA .................... BIANCA CORRE IN SUO
.................... E LA METTE IN .................... SU DI
UNA FOGLIA.
3. IL CACCIATORE STA PER .................... ALLA COLOMBA CHE È SU UN ....................
4. LA .................... RICONOSCENTE, PUNGE IL ..........
.........., COSÌ LA .................... FA IN ....................
A .................... VIA.
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