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Una
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I manuali di Officina del
Vespista n.5 - Bimestrale
Apr/Mag 2015
€ 4,90
Quella strana Vespa S
che non ha le frecce
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ITALY
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I manuali di...
Shopping
com’era
Le SMALL FRAME
serie PK 50 e 125tutta la storia!
com’è
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Con questa PK 125 S electron
le mani
ho cominciato a sporcarmi
Direttamente dagli Anni ‘80
Restauri: la piccola “Pikappina”
da viaggio..............................................................................................12
Una Vespa PK tedesca .............................................................16
Restauro: quella strana Vespa S................................... 20
Ti accendo con un pulsante: PK 50 S Elestart
del 1985.................................................................................................... 22
La PK col pungiglione.............................................................. 24
Una signorina da sogno: PK 50 XL
Roberta..................................................................................................... 26
Una V automatica: FL2 Speedmatic
del 1990.................................................................................................... 32
A volte ritornano...le 4 marce: 50 HP4
del 1995.................................................................................................... 36
Direttamente dagli anni ‘80:
accessori vintage........................................................................... 38
Restauro: anni Ottanta, definita la terza
generazione........................................................................................ 40
Uno strano accessorio............................................................. 42
Restauro: ho cominciato a sporcarmi le mani
con lei...........................................................................................................46

Una
signorina
da sogno

Ora ti accendo
con un pulsante
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Storia di un successo piccolo piccolo:
La Piaggio Kompact.................................................................... 4
I manuali di Officina del
Vespista n.5 - Bimestrale
Apr/Mag 2015
€ 4,90
Quella strana Vespa S
che non ha le frecce
I manuali di Officina
del vespista n.5
Bimestrale
Aprile/Maggio 2015
Editore: Cigra 2003 srl
via Raimondo Franchetti, 2
20124 Milano
Tel. 0243995439 - Fax 02 29061863
www.cigra.it - [email protected]
Direttore responsabile:
Roberto Ferri
Per i testi e le foto si ringrazia:
Alessandro Pozzi
Per la collaborazione grafica
si ringrazia:
Sabrina Zanicchi
Distributore per l’Italia:
SO.DI.P Spa “Angelo Patuzzi”
Via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Tel +3902/660301 •Fax +3902/66030320
e-mail: [email protected] - www.siesnet.it
Distributore per l’estero: SO.DI.P Spa
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Stampa: Arti Grafiche Boccia
Registrazione al tribunale di Milano n. 367
del 19/11/2013
Iva assolta dall’editore ai sensi dell’editore
dell’art. 74 comma1 lettera C del Dpr 633/72,
così come modificato dalla legge 30/12/91
n. 413
N.ro iscrizione ROC 10989 del 01/02/05
Una PK innovativa........................................................................ 52
Ritorno a splendere.................................................................... 56
Accessoriatissima.......................................................................... 60
Ecco la regina delle Small frame.................................. 62
Tutti i marchi citati e i loghi riprodotti sono
copyright dei rispettivi proprietari.
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte
di questa pubblicazione può essere riprodotta in
nessuna forma o formato senza l’autorizzazione
scritta da parte dell’editore. La presente non è
organo o rivista ufficiale di nessuna azienda.
I manuali di Officina del vespista | 3
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:10 Pagina 4
SOTTO LA LENTE
Piaggio Kompact
Una PK
sezionata
per mettere
in evidenza
le novità
tecniche.
Storia di un successo
piccolo piccolo:
la Piaggio Kompact
PK: questa è la sigla con cui Piaggio, agli inizi degli Anni ’80, cercò di replicare
il successo delle Small Frame che dominarono le vendite negli Anni ’70
4 | I manuali di Officina del vespista
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:10 Pagina 5
Riky
Privitera
sulla sua
Pk50 senza
frecce.
L
a nuova generazione dello
scooter: così mamma Piaggio
definì la nuova Vespa PK al
momento della sua presentazione,
nel 1982, al Salone di Colonia.
Una sola scocca in metallo per
quattro modelli - due 50 e due
125 - che avevano tutte le carte in
regola per mandare in pensione le
50 e le Primavera.
Maggiore altezza da terra di
pedana, sella e manubrio, un
nuovo parafango anteriore, che
come la scocca è saldato con i
bordi girati all'interno anziché
sovrapposti (e quindi niente più
punti di saldatura in vista). Due le
versioni: la Base e la Special, nelle
due cilindrate 49,8 e 121,1 centimetri cubi. Più economica la
Base, dotata invece di bauletto
dietro lo scudo e indicatori di direzione la S (special). Le due 50,
che si differenziano per la sella
monoposto, sono dotate di uguale
motore a due travasi da 1 cavallo
e mezzo di potenza, nei limiti
della legge di allora. Per il 125,
invece, i motori sono due: la Base
dotata di propulsore a due travasi,
da 5,56 CV a 5.500 giri, velo-
cità massima di 78 kmh; la Special che invece montava un motore a 3 travasi, da 7 CV a 5.500
giri, che garantiva una velocità
massima di 86 kmh. Tutti i motori
avevano distribuzione rotante,
erano alimentati da miscela al 2%,
con accensione elettronica e cambio a 4 marce. Serbatoio da 6,2
litri per tutte, impianto elettrico da
6 volt per le versioni Base e da 12
per le Special, con relativo cambiamento di volano e magnete. La
50 PK ha codice telaio V2X1T,
una nuova linea più spigolosa,
con la scocca che offre una posi5
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:11 Pagina 6
SOTTO LA LENTE
Piaggio Kompact
Una delle
prime PK 50
base
prodotte.
zione di guida più comoda, con una maggiore
distanza tra manubrio, sella e pedana. Il manubrio,
in lega leggera, ha come quello della PX il corpo
superiore rimovibile per facilitarne la manutenzione.
Fu prodotto in 16.411 esemplari, mentre della Special ne uscirono, dalle linee di montaggio Piaggio,
ben 220.477.
6 | I manuali di Officina del vespista
A Colonia era presente, come
riportato su La Moto del dicembre 1982, lo scrittore
Luca Goldoni, che dichiarò sul Corriere della Sera di
domandarsi, davanti allo specchio: «La Vespa è
maschio o femmina?». Allora la Piaggio era il primo
Gruppo in Europa e il quarto al mondo nel settore del
trasporto leggero, preceduto solo dai colossi Honda,
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 23/03/15 15:04 Pagina 7
Un altro Pk S del 1983
in versione rosso di Andrea
Fabbricanti.
Ecco il
servizio
pubblicato
su La Moto
di dicembre
1982.
Suzuki e Yamaha. L'anno prima, il 1981, aveva
esportato mezzi per oltre 163 miliardi di vecchie lire.
92.000 motoveicoli prodotti, con i tre marchi Piaggio, Gilera e Bianchi, e 300mila biciclette. Allora c’erano 7 stabilimenti in Italia e 14 in giro per il mondo,
si producevano 4mila veicoli al giorno, con 12.500
addetti in Italia e 5mila all'estero. 7mila i punti vendi-
Un accessorio
Vintage
dell’epoca.
ta presenti in Italia, oltre 30mila all'estero. Dal 1946
erano stati costruiti circa 8 milioni di Vespa, 511mila
dei quali solo nel 1981. Purtroppo fu da questi
modelli che iniziò il lento e inesorabile declino di vendita e produzione. Stavano arrivando scooter da tutto
il mondo, e il periodo dorato della Vespa stava lentamente volgendo al tramonto.
Versioni 50
Fu anche prodotto un modello chiamato 50 PK Elestart, con l'avviamento elettronico comandato da un
pulsante posto sul manubrio, appena sotto la scatola
dei comandi luce. A differenza della precedente 50
7
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:11 Pagina 8
Da Motociclismo, novembre 1985.
matica a variatore e frizione centrifuga.
Aveva eliminato il pedale del freno posteriore, ponendolo sulla leva sinistra al
posto della frizione. Anzichè le marce
aveva la "folle" e la "marcia automatica",
che doveva essere innestata esclusivamente a regimi bassi per evitare il "grattamento" degli ingranaggi di innesto.
Vennero prodotti 2121 esemplari, in
colorazioni bianco, rosso e blu: costava 1.960.000 lire. Successivamente
fu prodotto il modello PK 50 Elestart
Automatica, di concezione mista:
cambio automatico a variazione continua e accensione elettronica con starter.
Il 1985 fu invece l’anno della Vespa PK 50 XL, che
venne presentata al salone di Milano. Su questo
modello venne ritoccata la linea, per renderla molto
più simile alla PX, e per la prima volta venne aggiunto l'indicatore del carburante insieme alla spie nel
quadro del contachilometri e l'indicatore di frenata
collegato solo al freno posteriore. I colori disponibili
erano bianco, rosso, blu e verde.
Furono messi in vendita 192.418 esemplari al costo
di 1.688.000 lire. In concomitanza ne venne prodotta una versione automatica, battezzata Vespa 50
PK XL Plurimatic.
L'unica miglioria che la differenziava dalla Elestart
Automatica era il contachilometri della versione PK "XL
Rush", ovverosia con quattro spie e l'indicatore del
livello della miscela. Come con i modelli "XL Rush”, il
clacson si trovava nel retroscudo e il nasello era più
aerodinamico.
Una Pk50S ’82, di Michele Dedamiani.
Special Elestart, la PK aveva un motorino d’avviamento anziché avere la bobina, che fungeva anche
da motore elettrico. Una curiosità: alla presentazione
del 1983 venne dato in omaggio ai partecipanti un
piccolo oggetto a forma di mezza luna, dicendo che
si trattava del "Seme della Vespa", in realtà era una
normale chiavetta, ma voleva significare che, in tutti
gli anni trascorsi dall'esordio, c'era stata un’evoluzione continua di tutte le parti, ad eccezione della chiavetta, che era rimasta immutata.
Nel 1984 il salone di Colonia fu il palcoscenico
della presentazione della 50 PK S automatica,
modello che, insieme alla versione 125 Automatica,
ha probabilmente favorito l'evoluzione verso gli odierni scooter: aveva sostituito la frizione manuale e il
cambio a tre/quattro marce con la trasmissione auto8 | I manuali di Officina del vespista
Il 1987 vide l’arrivo della PK 50 Rush, che approfittò
della nuova normativa per portare il motore al di
La Pk50S
’85 di
Claudio
Castellani
.
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:11 Pagina 9
sopra del precedente vincolo di 1.5 CV. Lo spunto da
fermo diventava più interessante, ma la novità tecnica
di maggior rilievo era rappresentata dalla sospensione anteriore antiaffondamento.
Il propulsore aveva un carattere decisamente brioso,
con il 46% in più della potenza, grazie anche al carburatore 16/12 contro il 16/10 usato fino alla XL. Il
cambio tornava a essere a 3 marce, una scelta che
non mancò di destare qualche dubbio.
Anche alcune modifiche nel design non convinsero,
come ad esempio il tappeto rigido che copriva tutta
la pedana, la sella con la carenatura in plastica, presente anche su alcuni modelli XL, e la copertura per i
cerchi, che non riscosse molto successo.
Nel 1989 arrivò la 50 PK N V5X5T, che rimase
in produzione fino al 1991, disponibile anche
nella versione Speedmatic.
Questa versione della Vespa 50 era caratterizzata
da una linea con parafango e frontale slanciati,
quasi a punta.
Era inoltre dotata di leva dello starter sul manubrio,
comandi elettrici in evidenza, sella con rivestimento antisdrucciolo e avviamento elettrico. Il bauletto
era collocato dietro lo scudo, dove si trovava l’incavo per la chiave di contatto e il bloccasterzo.
Ampia e completa strumentazione, fornita anche
dell’indicatore di livello del carburante, con il
fondo color azzurro: il tutto porzionato nella parte
centrale nera del manubrio.
Le ruote erano dotate di dischi con finestrature.
Nuovo era anche il rubinetto, posto nel vano della
scocca. Il motore era dotato di ammissione a valvola rotante, e il cilindro era realizzato in ghisa.
La Speedmatic, praticamente identica, aveva la
manopola a sinistra a due posizioni, una per la
folle, l'altra per l'innesto della trasmissione.
Per quanto riguarda il propulsore il cilindro era realizzato in alluminio, anziché in ghisa, e l'ammissione lamellare sostituiva quella a valvola rotante.
La Pk50S Elestart ’85
di Domenico Amodeo.
Versioni 125
Ereditare il successo della 125 Primavera non fu facile per la 125 PK, come già detto praticamente gemella della sorella minore PK 50, con la scocca completamente nuova e ridisegnata, lo sportellino motore
e liscio senza feritoie. Il manubrio, come quello della
PX, era in lega leggera e aveva la parte superiore
asportabile per facilitarne la manutenzione. Ma la
linea era decisamente spigolosa, molto diversa dalla
famosissima ed arrotondata Primavera degli Anni Settanta, della quale non ebbe lo stesso successo. Due
le versioni: la base, PK (VMX1T), modello meno
accessoriato, e la PK-S (VMX5T) più ricca, con indicatori di direzione di serie e bauletto portaoggetti. La
differenza principale, come già detto, era nel motore,
più potente nella versione Special. Anche per la 125
era presente la versione automatica con motore completamente diverso, a tre travasi, per garantire prestazioni più elevate.
Nel 1984 arrivò la versione ETS, modello disponibile solo con motore 125. Era la versione sportiva della
La Pk50S
Elestart ’85
di Fabrizio
Danielli.
Nel 1992 venne presentata la FL2, meglio nota
anche con il nome V, che viene prodotta anche nella
versione Speedmatic, e la cui produzione terminò
definitivamente nel 1996.
La parte superiore del manubrio era ristilizzata e presentava una linea più morbida. La parte centrale era
di colore nero, al centro era montato il tachimetro, di
colore bianco. Il bauletto dietro lo scudo era completamente ridisegnato e si estendeva fino al canotto di
sterzo, eliminando il ripiano portaoggetti.
La forma del bauletto era concava, per consentire uno
spazio maggiore alle gambe.
Questa fu l'ultima versione di una 50 dotata esclusivamente di motore a 2 tempi.
9
4-11 SOTTO LA LENTE_prova first 1 19/03/15 12:11 Pagina 10
SOTTO LA LENTE
Piaggio Kompact
Una 50 FL2 ’90,
appartenente a
Manlio Di
Ubaldo.
Da Motociclismo, ottobre 1986.
to alla 125. Montava un carburatore Dell’Orto SHBC 20 L, il più
potente su una “small-frame”.
Visto l'insuccesso della serie, nel
1986 comparve la 125 PK nelle
versioni XL e XLS, con cui si cercò
di migliorare la linea, soprattutto
ridisegnando il frontale, ma
anche con bauletto e manubrio
rinnovati, e l’aggiunta dei copricerchi. Il risultato non trovò riscontro presso il pubblico e peggiorarono l’insuccesso commerciale
fu ulteriormente peggiorato.
Anche di questa versione fu presentata a listino l’automatica, battezzata Plurimatic.
La 50 HP ’95
di Giacomo
Tavella.
Arriviamo al 1991, anno dell'ultimo tentativo di risollevare la serie,
con la 125 FL2 a marce ed automatica. A caratterizzare questo
modello furono il parafango e lo
scudo anteriore più slanciati, insieme al manubrio con la parte centrale nera opaca e una nuova struPK 125, come la ET3 lo era stata per la Primavera.
Venne dotata di un manubrio più stretto, con un faro
più grande, e arricchita di fregi nero/argento alla
carrozzeria, come sull’ET3. La sella era di disegno
sportivo, ed erano presenti delle scritte serigrafate
laterali bianche “ETS”. Poi aveva il copriventola nero
come grembiulino ammortizzatore anteriore, il bauletto arrotondato e più grande, ed era dotata di una
marmitta che ricordava quella dell’ET3, nera ma a
forma più cilindrica. La mascherina copri-canotto allo
sterzo era affusolata ed il clacson venne spostato a
lato nello scudo vicino agli indicatori di direzione,
dove si trovavano 5 piccole feritoie. Il freno anteriore
venne potenziato, con un tamburo a doppia oliva,
mentre il motore rimase praticamente invariato rispet10 | I manuali di Officina del vespista
La Pk125S ’83 di Thomas
Skoglio Sartor.
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Le SMALL FRAME