Chiesa di Bologna I N ATTESA DELLA N OTTE S ANTA Catted rale di San Pietro 24 dicemb re 2006 - ore 23 In attesa della Notte Santa CONCERTO SPIRITUALE Programma L’Attesa Popolo di Sion A te, Signore Si allietino i cieli G.C. Soli Il Sign ore è venuto Gregoriano È Nato d a Maria G. Liberto Puer natus Alma Redemptoris Mater Ave Regina Coelorum J. G. Rheinberger Stabat Mater Speciosa F. Liszt Gloria B. Marcello I cieli Immensi Gloria A. Pacchioni Tu sei degno F. Mendelsshon-B. 2 Direttore: don GianCarlo Soli Organista: Francesco Ungendoli Coro della Cattedrale Cattedrale di S. Pietro (Bo) 24 dicembre 2006 ore 23 In Attesa della Notte Santa CONCERTO SPIRITUALE Presentazione È dal Natale 1986 che il Coro della Cattedrale, in attesa della Notte Santa, offre un concerto spirituale dove l’esecuzione di brani di musica sacra si accompagna a letture di testi inerenti i temi del Natale: l’Attesa, il Signore è venuto, è nato da Maria, la Gloria, in un percorso ideale di avvicinamento, in canto e ascolto, alla Notte Santa. Attorno a questo filo conduttore di volta in volta si sono alternati brani di varia caratterizzazione musicale e letteraria. Una vivace e avvincente visione del profeta Isaia introduce il canto di tre antifone del Tempo di Avvento: Popolo di Sion, A te Signore, Si allietino, (GianCarlo Soli 1943). I secoli hanno atteso lungamente la Venuta di Dio. Finalmente, nella pienezza dei tempi, questa attesa sta per avere termine; il Signore nasce da Donna sulla terra. La visione di “un banchetto di grasse vivande e di vini eccellenti” da l’idea della grande allegrezza alla venuta del grande “Amico ” che viene a portare “pace”, “gioia”,”vita”. Il brano gregoriano Puer natus (introito della Messa di Natale) è preceduto da un brano letterario di san Bernardo che ci illumina sulle “venute” del Signore. Nella prima venuta Egli venne nella debolezza della carne. In questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Il gustoso“Dialogo tra i Magi e Maria” è una creazione poetica di Efrem Siro (306-373), vescovo di spicco dei primi secoli cristiani. I Magi e Maria si scambiano la verità straordinaria che riguarda la nascita di Gesù: Maria partorisce il Figlio di Dio, rimanendo vergine. Seguono i brani: Alma Redemptoris Mater (Giuseppe Liberto 1943) è l’antifona mariana del tempo di Avvento. La Maternità di Maria è vista come sicura garanzia di soccorso al popolo decaduto che desidera rialzarsi. Liberamente ispirata alla omonima melodia gregoriana, la musica scorre fluente rivisitando il 3 gregoriano in un linguaggio moderno (variazioni ritmiche, piccole sincopi, un moderato rincorrersi delle voci…) Ave Regina coelorum (Joseph Gabriel Rheinberger 1839-1901). È una delle antifone mariane che concludono quotidianamente la preghiera della sera (Compieta). Se Gesù è il Re, Maria è la Regina, da invocare come tale: questa l’ispirazione di chi ha composto questa preghiera (XIII secolo). Joseph Gabriel Rheinberger l’ha musicata seguendo uno stile severo e tradizionale, tipico di molti autori dell’Ottocento. Stabat Mater speciosa (Franz Liszt 1811-1886). Questo antico inno latino è considerato uno dei sette più grandi e anche il più dolce: si celebra poeticamente il Natale del Signore dal particolare angolo di visione di Maria. Composto nel XIII secolo, è stato attribuito a Jacopone da Todi (1250-1306) assieme al più noto “Stabat Mater dolorosa”; ma l’attribuzione è incerta e l’uso musicale meno frequente. Esso fa parte dell’Oratorio Christus, ed è il brano musicale più rilevante del programma. La conduzione musicale è prevalentemente armonica e omoritmica, elementi che danno luogo ad una vera meditazione musicale sul mistero di quella nascita. “S’infiamma ogni nostra facoltà e resta stupita di questa unione…” Il momento di esultanza per la nascita del Figlio di Dio è affidato ad un testo poetico recente, “Dite custodi” (Didier Rimaud) che prelude a due brani esultanti: I Cieli Immensi (Benedetto Marcello 1686-1739): un testo che parafrasa il Salmo 18, la gloria di Dio narrata dalla Creazione. Mai come nella Notte Santa tutta la creazione gioisce per la nascita del Figlio di Dio e lo stile settecentesco del brano ne mette in risalto tutto lo scintillio. Gloria dal Magnificat di Antonio Maria Pacchioni (Modena 1654-1738), ancora lo splendore del Barocco per celebrare la Gloria di Dio. Tu quando verrai è il testo che precede l’ultimo canto sottolineando che il Signore verrà e noi faremo “festa con lui, e senza tramonto la festa sarà”. Il brano Tu sei Degno (Felix Mendelssohn-Bartholdy 1809-1847) è un corale possente che fa parte dell’Oratorio Paulus. “Tu sei degno, o Signore, di onore e di gloria; ogni cosa hai creato!”. Si celebra la regalità di Dio con le parole dell’Apocalisse. Bologna - Cattedrale di S.Pietro 24 dicembre 2006 - ore 23 4 Introduzione Come il popolo eletto, gli Ebrei, prima della nascita di Gesù erano in attesa della venuta del Messia di Dio, anche noi questa sera siamo in attesa di celebrare il mistero della nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. È un’attesa densa di speranza, gioia e preghiera, perché ancora una volta potremo contemplare le meraviglie dell’amore di Dio per l’intera umanità. Questa veglia, attraverso il canto e la lettura, riscalderà i nostri animi e li disporrà a cantare nella Messa di Mezzanotte la gloria di Dio che si è fatto uomo nella povera ma luminosa grotta di Betlemme. Dal Vangelo secondo Matteo 25,1-13 In quel tempo Gesù disse questa parabola: il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: no, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: in verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. 5 Dal profeta Is ai a In quel giorno, il Signore degli eserciti preparerà su questo monte un banchetto di grasse vivande, per tutti i popoli, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; farà scomparire da tutto il paese la condizione disonorevole del suo popolo, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato: rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza. Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte: Udii una voce potente: Ecco la dimora di Dio con gli uomini. Abiterà con loro, essi saranno suo popolo ed Egli sarà: Dio-con-loro. Distruggerà la morte per sempre, asciugherà le lacrime su ogni volto: essi saranno suo popolo ed Egli sarà Dio-con-loro Popol o di Sion A Te Signore Si rallegrino musica G.C. Soli 6 Dai dis corsi di san B e rna rdo Conosciamo una triplice venuta del Signore. Una venuta occulta si colloca infatti tra le altre due che sono manifeste. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si trattenne con gli uomini, quando, come Egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell’ultima venuta “ogni uomo vedrà la salvezza del nostro Dio” (Lc 3,7) “e vedranno colui che trafissero” (Gv 19,37). Occulta invece è la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate. Nella prima venuta dunque Egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima: nella prima Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima si manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione. (san Bernardo) Ecco il Signore viene, vestito di splendore e di forza; visita il suo popolo con la pace, e dona una vita senza fine. Ecco, il nostro Dio viene con potenza, e dona una vita senza fine. Puer na tus musica: Gregoriano 7 Dialogo tra i Magi e Ma ri a I Magi: “A noi una stella ha annunciato nato è il Re dei cieli. Tuo Figlio ha potere sugli astri, essi sorgono soltanto al suo ordine”. Maria: “E io vi dirò un altro segreto, perché siate convinti: restando vergine, io ho partorito mio Figlio. Egli è il Figlio di Dio. Andate, annunciatelo!”. I Magi: “Anche la stella ce l’aveva fatto conoscere, che Figlio di Dio e Signore è il tuo Figlio”. Maria: “Altezze e abissi ne rendono testimonianza; tutti gli angeli e tutte le stelle: egli è il Figlio di Dio e il Signore. Portate l’annuncio nelle vostre contrade, che la pace si moltiplichi nel vostro paese”. I Magi: “Che la pace del tuo Figlio ci conduca nel nostro paese, con sicurezza, come noi siamo venuti e quando il suo potere dominerà il mondo, che Egli visiti e santifichi la nostra terra”. Maria: “Esulti la Chiesa e canti la gloria, per la nascita del Figlio dell’Altissimo, la cui aurora ha rischiarato i cieli e la terra. Benedetto Colui la cui nascita rallegra l’universo!”. (Efrem Siro) Alma Redemptoris Mater musica: Giuseppe Liberto Ave Regina Coelorum musica: Joseph Gabriel Rheinberger Stabat Mater Speci osa (dall’Oratorio Christus) musica: Franz Liszt 8 Per seguire “ Stabat Mater Speciosa” 1. Stabat Mater speciosa juxta foenum gaudiosa, dum jacebat parvulus. La Madre, splendida, stava presso la paglia, piena di gioia mentre il piccolo giaceva. Cuius animam gaudentem laetabundam et ferventem, pertransivit jubilus. La sua anima felice, gioiosa e infiammata d’amore, fu invasa dal giubilo. O quam laeta et beata fuit illa immaculata Mater Unigeniti. Quanto era felice e beata l’Immacolata Madre dell’Unigenito. Quae gaudebat et ridebat. di sè. Exultabat cum videbat nati partum incliti. Ella godeva e rideva dentro esultava nel vedere la nascita della nobile creatura. 2. Quis est qui non gauderet Christi matrem si videret in tanto solatio? E chi non gioirebbe al vedere la Madre di Cristo in sì grande consolazione. Quis non posset collaetari sua felicità Christi matrem contemplari ludentem cum Filio? Chi non parteciperebbe alla nel contemplarla mentre culla quel Figlio? Pro peccatis suae gentis peccati, Christum vidit cum jumentis et algori subditum. Per la salvezza del suo popolo dai Vidit suum dulcem natum vagientem, adoratum vili diversorio. Vide la sua dolce creatura nei vagiti, adorato, in un umile ricovero. 3. Nato Cristo in presepe coeli cives canunt laete cum immenso gaudio. Alla nascita di Cristo nella stalla gli abitanti del cielo cantano lieti con gioia infinita. Stabat senex cum puella non cum verbo nec loquela stupescentes cordibus. L’anziano sposo stava con la fanciulla senza pronunciare parola o suono, stupiti entrambi nel cuore. Eja Mater, fons amoris, me sentire vim ardoris Oh, Madre, sorgente dell’amore, fammi sentire la forza dell’affetto vide il Cristo deposto tra gli animali ed esposto al freddo. 9 fac, ut tecum sentiam. sentimenti. perché io partecipi dei tuoi Fac ut ardeat cor meum in amando Christum Deum ut sibi complaceam. Fa’ che il mio cuore arda amando Cristo Dio in modo che possa piacergli. Sancta Mater istud agas: prone nostro ducas plagas cordi fixas valide. Santa Madre, fa’ davvero questo: le sue piaghe unisci strettamente al nostro cuore. Tui nati coelo lapsi, tam dignati foeno nasci, penas mecum divide. Del tuo Figlio, disceso dal cielo, che si degnò di nascere nel fieno, dividi con me le pene. 4. Virgo, virginum preclara, mihi jam non sis amara, fac me parvum sapere. Vergine, eccelsa fra le vergini, non essere scortese con me, donami di conoscere quel Bambino. Fac, ut portem pulchrum fortem, qui nascendo vicit mortem, volens vitam tradere. Fa’ che io porti quel glorioso e forte che vinse la morte con la sua nascita per trasmettere la vita. Fac me tecum satiari, nato tuo inebriari, stans inter tripudia. Fa’ che insieme a Te mi sazi, mi inebri della Tua creatura, trovandomi tra danze di gioia. Inflammatus et accensus obstupescit omnis sensus tali de commercio. S’accende, s’infiamma ogni nostra facoltà, stupita di questa unione. 5. Fac me nato custodiri, Verbo Dei praemuniri, conservari gratia. Fa’ che io sia protetto dal Tuo Figlio, difeso dalla parola divina, conservato dalla grazia. Quando corpus morietur, Fac, ut animae donetur Tui Nati visio. Amen! E quando morirà il corpo possa l’anima ricevere in dono la visione del Tuo Figlio. Amen! 10 Dite, custodi Dite, custodi, A che punto è la notte? Dite: sapete se il cielo s’imbianca? Alzatevi, amici, è l’ora di cantare: Gloria, gloria a Dio nell’alto, nell’alto dei cieli. Il Figlio di Maria Gesù il Messia, ci porta la pace: il popolo vive una gioia immensa che mai finirà: Gloria, gloria a Dio nell’alto, nell’alto dei cieli. Signore del cielo Signore, l’Eterno, Padre amoroso, Padre onnipotente, Dio non più lontano, Dio che tende la mano. Gloria, gloria a Dio nell’alto, nell’alto dei cieli. Signore, Gesù Cristo, Figlio benedetto, Verbo creatore, Verbo redentore,, Gesù, il prediletto, bambino a noi nato, ti benediciamo, ti glorifichiamo, celebriamo e adoriamo la tua gloria. I cieli Immensi Marcello Gloria (dal Magnificat) Maria Pacchioni (Didier Rimaud) musica: Benedetto musica: Antonio 11 T u quando ve r ra i Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà e come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi. E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con Te. Tu, quando verrai, Signore Gesù, per sempre dirai: “Gioite con me!”. Noi ora sappiamo che il Regno verrà: nel breve passaggio viviamo di Te. (Gianfranco Poma) Suonate la tromba nella città di Dio, convocate un’adunanza solenne, radunate il popolo, e dite: Ecco, viene Dio, il nostro Salvatore. Annunziatelo, fatelo sapere, gridate a piena voce: Ecco, viene Dio, il nostro Salvatore. Dai profeti (Gl 2,15; Is 62,11; Ger 4,5) Tu sei degno Bartholdy musica: Felix Mendelssohn- 12