CITTX DI \GNEZLA A6sessorxto Poliriche Educative FONDAZIONE TEAIRO LA FENICE VBNEZ]A CONSERVATORIO DI MUSICA BENEDETTO MARCETIO \TNEZIA Progetto formativo 2008-2009 Il Mondo della Luna' dramma giocoso pepmusica Fegeio (Carlo Goldoni) musica oi Pranz JosePh HaYdn libreuo oi Polisseno riduzione di Francesco Bellotto Venezia - Teatro Malibran giovedì 19 marzo 2009, ore 10.00 venerdì 20 marzo 2009, ore 10.00 satrato 21 marzo 2009, ore 20.00 FONDMIONE TEATRO IA FENICE CONSERVATORIO BENEDETTO MARCEIIO DI VENEZIA CITTA Dl VENEZIA - Assessoroto olle Politiche Educolive - liinerori Educotivi CONSERVATORIO BENEDETTO MARCELLO DI VENEZIA (Anno Accodemico 2008 2009) Progelto formotivo Conlunti (ruolo e interprebl Ecclitico finto ostrologo Nicolò Dei Rossi (c), Sofo Korkmoz ldl, Buonofede Giovonni Be*oldi (h), Andreo Soccomon (c), Velthur Tognoni lol, Flominio figlio di Buonofede Soro de Angelis (d), Clorice oltro figlio di Buonofede Olivio Bodiu (d), Yoko Kowomoio (d), lisetto comeriero Orsolo Bollettini (c), Mirko Molinori (d), Ernesto covoliere Volentino Corroro (b), Alexondro Hordoon (d), Cecco servitore di Ernesto Filippo Potron (b) Violini prini Giovonni Agozzi* , Sobino Bolkholdino, Giovonni Di Giorgio, Eleno Nicoletti, Volerio Pozzo, Adriono Romero Huerto*, Corlotto Rossi, Doniele Zonlo, violini secondiEleno Borbieri, Costonzo Benedettelli, Victor Nebbiolo Di Costro, Honno Fiero, Froncesco Goggioto*, Olivero Polic, Froncesco Sommo, Cotolino Spotoru*, vio/e Stefono De Morzi, Morgherito Murgio*, Somuele Scorpo, Zeno Scottolin*, Morco Spoloore, Morio Tiozzo, violoncelli Enrico Bortolotti, Giulio Ceroto, Volerio Cossu, Giocomo Grespon, Morio Eleno Fiondoco, Riccordo Pes*, Ester Vionello*, conlrobbossi Alessondro Pin, Moltio Corso, Sugorkhuu Luvsondogvo*, Morco Solvotici, f/outi, Giulio Coso, Monuel Pesce, Alice Sobbodin", oboi Froncesco Lo Vecchio*, Mossimiliono Bottiglieri, clorinettÌ Alberto Bonivenlo, Fobio Busello, Luco Del Torre*, fogotti Monuel Cester, Noro Romero Huerlo*, corni Doniele Bolzonello, Nikoloy Novikov*, trombe Achille Coifo, Veronico Chesini, Woher Colle*, fromboni Dovide Coslontini", Moddoleno Roniero, orpe Sonio Doinese*, Volerio Zone, clovicembolo Zoyo Tuchkmonovo, timponi Andreo Del Bionco * ll rocconto onimoto: immogini leokolì e voci musìcoli ll Mondo dellq Luno drommo giocoso per musico r Componenli dell'Orchesko 2008 2009 bretto d Polisseno ::rt?:J:::$f?i$:l riduzione di Fruncesco Bellotlo personoggi ed inierpreti Ecclitico finlo ostrologo Nicolo Deì Rossi, Sofo Korkmoz, Buonofede Giovonni Bertoldi, Andreo Soccomon, Vellhur Tognoni, Flominio figlio di Buonofede Soro de Angelis, Clorice oltro figlio di Buonofede Olivio Bodiu, Yoko Kowomoto, Lisefto comeriero Orsolo Bollettini, Mirko Molinori, Ernesto covoliere Volentino Corroro, Alexondro Hordoon, Cecco servifore di Ernesfo Filippo Potron . ,a t moesrro concenotore e,!É",i:':".::ti5iJ: scene Mossimo Checchetto prime porii cosfumi Corlos Tieppo, Mcissimo Checchetto light deiigner Vilmo Furion lvloeslri (studenti del conservotoriol di solo e colloborotoil di polcoscenico CLAUDIO MICCONI {e) e TANIA LOMBARDOZZI (c), ossislenli musicoli ollo regio EDOARDO CAVALLI lhl, olle lucÌ MAURO MARCHIONI lfl, ol cembolo ZOYA TUCHKMANOVA (hl, direttore dello bondo di poboscenico IUSTINE ZARA RAPACCIOII {S) ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO BENEDETTO MARCELLO DI VENEZIA . olleslirirento del Teotro Lo Fenice .Nrovo direttore ollestimenti scenrci MASSIMO CHECCHEnO Scrrcle di conb direffore Silvio Do Ros (o); Eleno De Mortin (b); Stefono Gibelloto (c); Stello SiMo (d), di o€ono Roberto Podoin (e), Scuolo di conrposizione Corrodo Posquotti (f), ftuolq di direzione d'orchesho Michoel Summers (S), Diplomoio ol Conserwtorio Scuole Benedetio lvtorcello 2008 (h) o hr o d n eff o r e di d polcoscenico TORENZO ZANONI i tc o s:T::tlj:,l#il:?f#à sPo copo VlTAtlANo BoNlCELtl copo elettricislo VlL^ O FURIAN mocchi ni sto copo ottrezzislo ROBERTO FIORI responsobile dello folegnonerio PAOLO DE MARCHI ln copertino: lgnololdo Pietro Anlonio Novelli], rome ollusivo ossio illuslrozione del Mondo dello luno {ll I ), in Corlo Goldoni, Opere teolroli, Yenezio, Anlonio Zolto, 1794, XL, p 115 scenogrofio tABoRAToRt DEL TEATRO tA FENICE costumi ATELIER DEL TEATRO lA FENICE Lo colloborozione ko lo Fondozione Teoiro Lo Fenice e l'Assessorolo olle Poliliche di progetiore e reolizzo- Educotive,/ltinerori Educotivì del Comune di Venezio, ho permesso re un nukito progrommo di teotro musicole per le scuole di ogni ordine e grodo onche per l'onno scolostico 2008 - 2009 I corsi di formozione per docenti sono stoti offioncoti do spettocoli rìvolti o bombini e odolescenii mo onche, dote le loro quolitò e originolitò interpretotive, ollo cittodinonzo. Tro gli spetlocoli di teotro musicole per le scuole, ll mondo dello luno, drommo gioco so esemplormente reolizzoto do Corlo Goldoni ìn quolitò di librettislo, metle ollo berlino con il consueto gorbo, comportomenti irrogionevoli e difetti degli indlvidui nello societò del lempo, mo onche sempre ottuolissimi ln omoggio o Hoydn nel bicenlenorio dello morle si è deciso di proporre lo suo inlonozìone musicole lro le numerose o dìsposizìone dei più grondì musicìsti dell'epoco che occompognorono il fortunoto testo goldoniono: esso è cerlomenle lo più owincenle e roffinoto, Io più impegnotivo per i giovoni del nostro Conservotorio che certomente ne korronno uno proficuo esperienzo Nel mettere, dopo lo Cecchino e ll Molrimonio segrelo, ulterìormenle o disposizione dello scuolo un'occosione per conoscere e opprofondire l'orte espressivo del nostro moggior drommolurgo veneziono e un' 'opero giocoso' che vo od orricchire il percorso giò owioio sullo commedio in musico, ouspico che le giovoni generozìoni siono slimolote o frequentore oncor di più i teotrì zie ollo colloborozione dello Biennole, si sono svolie presso il Teolro Piccolo Arsenole; dol 2OO7 è sioto utilizzoto, come sede, il Teotro Molibron, in ossequio ollo destinozione complemenlore, rispello ollo rinoto Fenice, di questo Teoko, spozio ideole per tutto uno serie di ottivilò ortistiche che si possono oggiungere olle grondi stogioni lirico-sinfoniche Si orricchisce così lo colloborozione ko lo Fondozione Teoko Lo Fenìce e il Conservotorio, che gio do nove onni vede l'oppunlomento dì primovero con i migliori studenti del Conservotorio occompognoti doll'orchesko del Teotro per concerlì solistici, svoltisi fino ol 2007 presso Polozzo Pisoni e dol 2008 ol Teolro Molibron ln tole ombito Lo Fenice e il Conservotorio propongono ollo cittò uno porticolore ope rozione culturole che ho uno doppìo volenzo: roppreseniore un momento di collegomento tro formozione didoltico e mondo del lovoro, per gli sludenlì, e conkibuire ollo diffusione dello culÌuro musicole presso le giovoni generozioni, con due recite oggiuntive ol mottino espressomente dedicote olle scuole del nosko territorìo Queste ottivitò orlistiche conducono lo studente verso esperienze professionoli: il teoko d'opero, [ro tulte le possìbili produzioni di un Conservolorio, roppresento uno sintesi noturole fro le molte moterie - strumentolì, vocoli, leotroli e sloriche - seguite dogli sludenii, e coslituisce un modello di lovoro e dt orgonizzozione che ho il suo preciso corrispondente nel mondo delle pro[essìoni Questo ottenzione ol mondo del lovoro del Conservotorio di Venezio è ben roppresen- toto onche do uno nuovo inizìotivo che prenderò il vio nel mese di oprile 2009: uno Venezto Stogione conceriislìco, intitoloto "l venerdì del Conservotorio", in cui i docenti soronnp offioncoti dol migliori studenti che si sono diplomoli negli ultimi dieci onni ed honno inizìolo uno corriero ortistico. Tornondo o ll Mondo dello Luno, per lo coperturo dei benSQtte ruoli vocoli, sono slote costituile due compognìe, interomente fqmote do conlonli che sludiono o che si sono diplomoti presso il Conservolorìo di Venezio. Altretionto inlerne ol Conservotorio sono tutte le olke componenti ortistiche, dogli ossìstenti ollo regio ogli ossistenti ol polcosceSico, dogli ossisten- Lo rìcco produzione ortistico che il Conservolorio Benedetto Morcello presento ol pub blico comprende, do quolche onno, l'ollestimento di un'opero, divenuto così un oppuntomento kodizionole di primovero. Dopo le fortunote esperienze di Lo conlerino di Hoydn nel li olle luci oll'orchesko Un cenno merito sicuromente lo brillonte scello, per questo ollestirtrenlo, operoto dol direttore e dol registo, docenli del noslro Conservotorio: uno sotlolìneoturo dello diversirò tro idue mondi, quello dello Terro e quello dello Luno, ottroverso lo creozione di due orcheske e l'uso di diologhi porloti e contotì;,Jno soluzione che non solo dò colore ollo duolitò Terro - Luno mo permetle, con fonlosio e senso protico, il coìnv gimento di studenli di clorìnetfo,' trombone e orpo che nell'orgonico originole n6-érono revjsÈ. Lo lcchezzo dì colorì di Buon divertimento o lutii. Anno Moriq Giqnnuzzl Mlrugllo Assessore Politiche Educotive del Comune dt Bostiono e Bostiono del dodicenne Mozoil nel 2005, .le celebrozioni mozortione che continuovono nel 2006 con un doppio ollestimento, l'opéro-postiche L'impresorio in ongusfie owero Der Schouspieldireklor con musiche di Cìmoroso e di MozorÌ e il Don Giovonni che ho roppresentoto sicuromente il progelto pìù ombizioso di questi ultimi onni, nel 2OO7 dominovo owìomente il rìferimenÌo o Corlo Goldoni con l'opero Lo Cecchino con musico di Nlccolo Piccinni, l'onno scorso lo scelto è coduto su ll Molrinonio segrefo,librello di Gìovonni Bertoti e musico di Domenico Cimoroso, mentre quest'onno, con l'omoggio od Hoydn nel bicentenorio dello morte, e sioto ollestito l'opero // Mondo dello luno su lìbretto di Goldoni ll luogo privilegioto dello produzione ortistico del Conservolorìo dì Venezio e lo bellis' simo Solo Concerti di Polozzo Pisoni mo gli ollestimenti operislici, necessitondo di spozi diversi, si svolgono in oltro sede Tro le produzioni citote, quelle prodotte fino ol 2006, gro' 2003, Che originoli dl Moyr nel 2004, un'orchestro di Conservotorio è così lroltolo come uno risorso creotivo do offrìre oll'oscolto, senzo rigide prescrìzìoni [ilologiche, recuperondo piultosto l'onlìco spìrito di odottomento olle risorse disponìbili, presente sio oll'epoco Tuilo di Hoydn che primo e dopo lo porte tecnico, scenogro[io, costumi, luci, è messo o disposizione dol Teotro Lo Fenice Uno testimonionzo prezioso dell'ollo volore formotivo dello col[oborozione tro Conservotorio e Teolro Lo Fenice, o cui vo il noslro sentito ringroziomento Giovqnni Umberto Bottel Di reltore del Con servofori o Be nedelìo Mo rcello pontomìmico, dollo musico direiiomente prodotto, se lo si so fore, o quello comunque colturoto do quolche lonie e ricomposto come 'suono orgonizzoto' (quonto ol monìtor di un INTRODUZIONE AL PROGRAMMA FORMATIVO computer esso è un complelo teokino in minioturo, olto od ospitore quolsiosi combìnozione di mezzi Nel lentunesimo onno di servizio educotivo e di sperimentozione metodologico ottuoto dollo Fondozione Teotro Lo Fenice lAreo Formozrone, Ricerco, Progetli innovotivi) con lo Clttò dì Venezio (Assessorofo olle Politiche educotive - ltinerori Educotivi) si è concordoto di dedicore l'onnuole Corso di formazione per insegnonli e gli spettocoli dello Rossegno 'Ieolro musicole per lo scuolo'o un lemo cenkole nello storio dei Beni norrolivi, definilo, con titolo sìntetico e suggestivo, ll rocconlo onimolro: immogini teoholi e voci musicoli; più precisomenle si è promosso uno riflessione sul come uno certo tromo norrotivo posso venire di continuo "rinnovoto", essere [otto proprio e riproposlo od oltri, esominondo come olcuni outorì di stroordinorìo creotivitò e consopevolezzo honno potuto ìdeore lesti esemplori e persino, di nuovo, "origìnolì" rieloborondo storie "giò norrote" do destinorsi oi più diversi mezzi espressivi (lo porolo, il corpo, l'immogine e il suono) Le finolitò sono evidenii: do un loto operore per ricucire, neglì ollievi, uno sempre più occentuoto frommentorietò dello conoscenzo (che purkoppo fovorisce onche lo ropido concellozione delle nozionì opprese) tentondo dì ricondurre lo culturo norroÌivo o moppe di orientomenlo in cui si posso riconoscere come cioscun iesto derìvi do oltri e ne generi oltri; doll'oltro ìnvitore i giovoni o comprendere, dimoskondolo nello ricoskuzione dei processi inventivi dei grondi moeslri, come il cosiddetto 'bogoglio culturole" non debbo offotto venlre considerolo ostruso fordello rivollo ol possoto bensì seme prezìoso e piottoformo dl ìdeozione, coslruzione e di (ìntellìgente) critico di ulleriori edi[ìci ortistici e comunicolivi (persìno con lo liberlò di prendere uno disionzo dolle regole kosmesse "occodemicomenle" per oddenkorsi in terrìtori inesploroti mo onche così con l'opporlunitò di non comlnciore, per fortuno, "do copo" o, come s'uso dire, "do zero").' Tole temo, declìnolo oltroverso gli oppuntomenti di un Corso di formozione netodologico che si è owolso di speciolisti che operono in differenti ombiti disciplinori, è stoto dunque occosione per individuore e orricchìre le competenze necessorie o podronegglore i diversi generi linguìsticoespressivi di norrozione, promuovendo il consumo e lo protico (nello presente epoco dello muhimediolitò che deve spingere tuiti od ottrezzorsl per il prossimo futuro!) di uno plurolitò di forme di rocconto ll 'Melodo Epistemico', di comporozione intertestuole e poliespressivo, che è stoto vio vìo messo o punto negll onni e che ormoi è stoto trodotto in un complesso sistemo produttivo, volorizzo sio il 'Teoko musicole' (mezzo norrolivo multimediole tro i più complessi nello sperimentore scìentificomenle modi dl sollecilore emozioni e riflessioni) sio le ontologie scolostiche letlerorìe e poetiche (su cuì oggi si bosono prioritoriomenle e - ohinoi - quosi esclusivomente i progrommi di insegnomento) invitondo docenti e ollievi o liberore i iesti dollo bionco {e muto?) pogino in cui reslono solitomente confinoti per forli opprodore ollo 'sceno' (onche ipotetico, simuloto ,), esplorondo con disinvoho e ropido progmoticitò uno vorietò di soluzìonì che non necessilono di tecniche koppo costose: dollo letturo "od olto voce" (su portiluro vocole) sino ol conlo vero e proprio, doll'onimozione visivo (onche reolizzoto con mocchino fotogrofico o telecomero) ol teotro di figuro (ombre, pupozzi, burotiini .) o espressivi) Così operondo, l'odesione numericomente progressivo di sempre più insegnonti ol CESPEME lcommunil'y di formotori professionoli desiderosi di ricercore nuove strode didottiche) e oll'EduMedioTeco del Teotro Lo Fenice (dove si roccolgono e si clossificono lunzionolmente i testi clossìficondoli in bose o metodoti funzionoli e dove si eloborono prototipi di sussìdi educotivi di nuovo generozione) ci sembro che rofforzi l'ipotesi che, in un lempo non lroppo lungo, ne possono onche korre beneficio (se non giò occendere possioni ) l'odierno debole curiosilò per lo Letteroiuro e, in generole, per le ignoroie più innovotive opplicozioni delle discipline umonisliche, lo voglìo di letturo, lo comprensione crilico dei lesti; in ollri termini, dollo sceno di un film, un bolleÌto, uno serie di iovole pittoriche, un'opero lirico o leolrole, operondo nel giusto modo si può ìncenlìvore il desiderio dì un confronlo con quel corrispondente copìlolo di romonzo do cuì esso è trotto, tornore ollo poroio, che è "modre" di quosi tu[e le slorie e sfumoturo semontìco inesouribile, mo onche oi segni primìgenei, oi codici e oi linguoggi non verboli, e do loro riportire per inventore dell'oltro ln porlicolore i sedici oppuntomenti del Corso si sono orticoloti rivolgendo uno porticolore ottenzione: oi pionieri del cinemo, che roccolsero l'ereditò, integrolmente multìmedio[e, dell'opero lirìco e oppoggiorono ìn modo ossolutomente bosilore lo loro norrozione ollo musico; olle costonti progettuoli del centinoìo e posso dì brevì ed intense Si//y simphonies che consentirono o Dipney dì teslore e mettere progressivomente o punto le sue nell'ìnedito orchestrozione di Andreo Mottevi per L'histoire e (in primo ossoluto) ollo musico Le voyoge, si può prestore o divenire onche rocconto scenico, ottorlole e sinfonico e olke oncoro (nel nosko secondo spettocolo), grozìe o Froncesco Tolomo e Alessondro Pomini dell'lslitulo MetoCuìturo di Romo, cinemo dì onimozione, ìdoneo o recuperore le immogini di portenzo rivestendo con esse lo musico; in [unzione preporotorio o ll Mondo dello luno {grozie ollo norrotologo RjoeJomorro cfre ne ho reolizzolo onche un Senliero esplorolivo nuhimediole digitole, do utìlìzzorsi come sussidìo didottico do sperimentore nelle scuole ossocioie), ollo novellistico burlesco e tru[foldino (Boccoccio ecc.), ol rocconto surreole e fontoscìentifico (l'esotico, il "mondo ollo roverso"), ol 'teotro nel teofro'; infine, in vìsto dello spetiocolo previslo i prossimo oprile su L'histoire du soldot di Strovinskil (onch'esso con uno reciio serole operto ollo cittodìnonzo), olle vorionli dì storie impernioie sulle "mocchinozioni del diovolo" dollo fiobo sino ol mito di Foust e ol teotro oltonovecentesco (con un ulieriore sussidio curolo do Volerio Vitole e un'ordito rivisitozione scenico curoto do Monìque Arnoud, per lo IUAV, che si propone di fondere slilemi e rigore gestuole propri del teotro Nò giopponese con giochi visivi e illusionislicì tìpici del 'teotro nero' proghese) di Motteo Segofreddo per Loppuntomento odierno è con il 'drommo giocoso', con uno commedio (o dire il vero IL pìù esiloronte che sentìmentole) del nostro sempreverde drommoturgo Corlo Goldoni owollo dollo sonluoso e ironico veste/veno musicole di un ispiroto FronzJoseph Hoydn, compositore del quole si celebro quesl'onno il secondo centenorio dello morte in iutti i teoki del mondo. Nelle pogine seguenlì se ne propone lo Guido ollo drommolurgio e oll'oscolto eloborolo per l'occosione dollo musicologo Eleno Filini (depuroto per rogioni di spozio dei puntuoli confronti con le intonozioni che ne diedero onche Goluppi e Poisiello che pokonno essere consultote su richiesto), ricco di onnolozioni che non è qui il coso di onticipore. Si può solo for notore che lo vicendo norroio è per lo quosi totolitò ìmpernioto su uno vorionte di skotogemmo risolutorio dowero ossoi porlicolore: infotti, per risolvere il conflitto, olcuni gìovoni sfronlototomente irrispetiosi e le sue stesse figlie concepironno l'ideo di punire un moluro signore e genilore, oppodsionoto di ostronomio, ricorrendo o un grotlesco (cinico e spielofo) espediente, oddirìtiuro escogitondo uno messo in sceno surreole e persino fontoscientifico ll reolismo perciò si tinge di fiobo, di ossurdo e di ipeneolismo mo, nel medesimo tempo, lo [inzione si conlomino di finzione, e giò questo può spiegore quonto moderno posso risultore l'ìntrigo messo in otto Nell'odierno Anno lnlernozionole dell'Astronomio promosso doll'ONU, che Podovo lesteggio con uno gronde mosko in doveroso omoggio ol genio di Golilei, [orse non tuttì sonno che proprio quello dotio cìttò universitorio ne impedì olloro lo roppresentozione del teslo con il motivo che suonovo come "operto dileggio ollo scienzo ostronomico"l Possoli oltre due secoli non ci resto, ol controrio, che spro[ondore nel diverlimenlo godendoci uno "vero" messo in sceno offertoci dol generoso impegno dei tonti docenli e ollievi del Conservolorio Benedello Morcello dello nostro citlò, che oncoro uno volto ringroziomo per l'ormoi slobile e opprezzoto colloborozione ol nostro prpgetto formolivo, dove (senzo volerne scoprire i gustosi dettogli ) orgutomenle registo e scenogro[o collocono e rimescolono, in un condimenlo dì immoginorìo simile o un b/og, schegge dello comune memorio dei romonzi di Verne, del primo cinemo dei Frotelli Melies, delle gog do ovonspettocolo (ol modo con cui Shokespeore - nel suo Sogno di uno nolÌe di mezzo estole- forò recitore o uno scolcinoto gruppo di ortigioni dilettonli il serissìmo drommo di Piromo e Iisbe, .) e di quel documento (pseudo?fstorico (sl dubilo oncoro dell'outenticitò) con le indimenticobili immogini televisive dello sborco ostronoutico sullo mogico Luno. Ancoro uno volio, riuso di rocconti: rocconto LABORATORIO SULTEDIZIONE MUSICALE Lo scelto dell'Edizione musicole dello roppresentozione proposto dol ConservolorÌo di Venezio è il risultoto del lovoro di un loborotorio svolto oll'interno del Conservotorio nel quole gli studenti honno offrontoto lo studio delle tre edizioni critiche esislenli dell'opero. Gli studenti honno opprofondito lo studio sull'edizione musicole Henle Verlog curoto do Gunther Thomos nel 1982 e detto uVerbreitete Lesort, nello quole lo skumentole dell'orchestro oppore più orticoloio e comprende l'utiltzzo dei fioti in molti numeri dello portituro; dello versione detto «Neue Fossung» curoto onche do Thomos nel l982 che prevede un'orchestro più pìccolo prevolentemente formoto dol solo gruppo d'orchi e infine dell'edizione critico di H.C Robbins London del 1958 che si boso su tutti gli outogrofi posseduti dollo biblloteco nczionole ouskioco e che prevede che il ruolo di Ernesto sio offidoto od un Borilono. Lo riflessione sulle tre Edizioni studiote e sulle fonti storich.e dell'opero ci ho doto l'occosione di individuore tre possibilitò di reolizzozione del cosr vocole: uno precedente con uno rordÌvo con i i ruoli di, ruori - o/tb - fenore Ecclitico Ernoop ' di t I::ilt.:iJil,: Ecclitico Lisetto quello proposto do Robbins London con i ruoli di - Ecclitico Ecclitico Lisetto onimoto. - - g,ontrolto coìntrolto - ienore boritono controlto Domenico Gqrdone e Volerio Frigo Esterhozo Hoydn ovevo offidoto uno dei ruoli od un costroto: ossunzione indicherebbero il "Discontìsto" Pieko Gherordi, occupolo dol di le liste di I febbroio 1776 lino ollo fine del gennolo 1778 olla corte degli Esterhozy. Abbiomo escluso lo possibilitò di ulilizzore lo prlmo versione perché presento uno eccessivo serie di vorionli sui ruoli vocoli. E obbiomo definìtivomente oploto per lo Edizione «Verbreitele Lesort» curolo do Gunher Thomos nel 1982. Uno primo operozione che obbiomo, in occordo con Froncesco Bellotto, condotto sullo porle musicole è stoto uno riduzìone ol fine dl contenere lo duroto entro limiti compotibill con le finolitò dell'olleslimento. 10 Dol momento in cui l'opero proposto non è conosciulo dol gronde pubblico obbiomo pensolo di solvoguordore il più possibile Io suo integritò temotico per evitore che si perdesse complelomenle lo conoscenzo di questo piccolo copolovoro ed obbiomo cercoto di montenere in vito tutti i temi musicoli composti do Hoydn operondo dei logli lò dove vi erono riprese e ripetizioni musicoli. Lo successione originorio dei numeri musicoli è rispettoto e nell'operozione di riduzione sono scomporsi solo tre numeri musicoli. Tro questi tre numeri musicoli vi è onche lo Sinfonìo iniziole in Do moggiore, che do un punto di visto temolico non presenlo offinitò con il resto dell'opero, così come ero consueludine nel periodo clossico Per questo motivo obbiomo preferito socrificorlo in fovore di uno moggior scorrevolezzo drommoturgìco che ci portosse fin doll'inizlo, owero doll'operluro del siporio, ol cuore dello tinto tonole dell'opero. Lo sinfonio è stoto infotti sostituito do un brono che imprime oll'inizio dell'opero lo splnto tonole che fovorisce il collegomento oll'orio iniziole dell'opero. Iorio di Clorice, che origlnoriomente porto il n' 25 oll'interno dell'opero hoydiono, è diventoto o questo scopo uno orio con funzione di prologo, polché essendo in Si b moggiore si colloco sul tono dello Dominonte di Mi b moggiore nel quole è costruito l'orio di Ecclitico che nello portituro porto ìl n' ì Lo posizione originole dell'orio di Clorice ol n'25, viene successivomente sostituito dol Duetto Clorice - Eccliiico che, portondo il n" 28 opporliene ol corlissimo Atto terzo, mo che essendo onch'esso nello tonolitò di si bemolle moggiore, ovvero nello medesimo tonolitò dello precedente, ossicuro lo . scorrevolezzo e gli owicendomenli tonoli previstl doll'outore. ll rimonenle cortissimo Terzo olto, è stolo ingloboto nell'ozìone del finole del secondo Atto Lo sceho dell'Edizione non ci pone ossolutomente sullo scio dell'interpretozìone fllologico, e lo rlduzione drostico di gron porte dello musico confermo lo nostro volontò di for conoscere quest'opero ol pubblico secondo un pensiero di "rivisitozione" che porte doll'esigenzo di voler offrire l'immogine dello duolito dei mondi presenloli do Hoydn secondo un principio "coloristico". mio personole scelto dello roppresenlozione musicole porte doll'osservozione dello portituro con il confronlo con lo reoltò sludentesco del Conservotorio di Lo Venezio. portiluro di Hoydn porto in orgonlco uno roffinolo do 2 flouli, due oboi, due fogotti, due corni e dogli orchi. Owero lo compogine mlnimo che lo corte Esterhozo si permettevo per l'ollestimento dell'opero, considerondo il fotto che i due flouli ovevono lobbligo dell'oboe ed i due esecutori si olternovono oro ol flouto oro oll'oboe. Mi sono chiesto coso ovrebbe foto J. Hoydn se ovesse ovuto lo possibilitò di disporre di Originoriomente lo strumentozione coslituito un'orchestro di studenli così numeroso come quello del nostro Conservotorio, onziché orchestro pogoto formofo do strumeniisti di corte sono chiesto se Hoydn ovrebbe ulilizzoto l'orgonico che reolmente ho di uno sporulo Mi utilizzoto o se ovrebbe, nell'obbondonzo di colori che I'orcheslro di un Conservotorio può offrire, operoto oltre scelte. Dovendo lovorore con gli studenti del Conservotorio di Venezio, per poterli coinvolgere tutti nell'iniziotivo ho pensoto di presentore i due mondi, il mondo "sub lunore", come viene chiomoto do Buono[ede, ed il mondo "lunore" nello possibìle vorieto del colore degli orgonici skumentoli L ideo di olilizzore per lo secondo porte dello speitocolo "oltri" skumenti che probobllmente Hoydn ovrebbe utilizzoto se ne ovesse ovuto lo possibilito, è nolo spontoneomente e sinceromente secondo me non c'è soggetio migliore. Perciò ho pensoto di presentore uno piccolo uOrchesko lunore, formoto doi seguenti strumenti: un flouto, tre clorinetti e un'orpo, che eseguono in polcoscenico due brevi bollelti strumentoli, ristrumentoti oppositomenle per questo orgonico essendo originoriomente composti per soli orchi Ho voluto ulilizzore oncoro le Arpe per reolizzore i recitotivi secchi del mondo lunore, secondo l'ideo condiviso con il Registo, di roppresentore con diologhi porloti il oMondo dello Terro, e con Recitotivi secchi, quindi contoli, uil Mondo dello Luno, e utilizzondo l'orpo nello sottolineoturo dei personoggi "lunori" per losciore ol cembolo lo sottolineoturo dei personoggi "terreslri". Anche i tromboni, originoriomente esclusi dollo portituro di Hoydn, honno trovoio collocozione nello Fonforo lunore per lo Morcio d ingrery dellllmperotore dello Luno e dello suo corle. Clorinetti, Arpe e Tromboni .h"Lr.ono iniziolmente destÌnoti o rimonere esclusi dollo produzione del Conservolorio si sono invece trovoti cotqpultoti dentro lo gronde mocchino teokole. L'esigenzo dì for portecipore ol progeito operistico lo moggior'porte delle clossi del Conservotorio ci ho portoto onche ollo colloborozione con lo closse di Direzione d'Orchesho del Conservotorio di Venezio, e vedremo i due bolletti gio citoli diretti do uno studentesso che ìnlerpretero il ruolo di uDirettore dell'Orchestro lunore, ' i' Luiso Russo 11 12 è servito onche per recuperore uno suggestione ben IMMAGINANDO UN "MONDO DELLA LUNA' Quondo ho soputo che il teotro Lo Fenice ovrebbe prodotlo, con il Conservotorio, un odoilomento de // mondo dello /uno di Goldoni, mi sono messo ol lovoro con uno cerlo preoccupozione. Conoscevo tre inlonozioni: per Goluppi, per Poisiello e per Hoydn. Fro quesle tre lo più problemotico ero fuor di dubbio quello di Fronz.loseph Hoydn Come copìto per oltri lovori su libretto itoliono scritti od Esterhdzo dol genio di Rohrou, l'esigenzo di etichetto dello commiltenzo imperiole influisce direttomente sullo sfero dello teotrolito: il rqffinotissimo gusto di Corte spegne olcune peculiorito dello lrodÌzione itoliono; lo culturo musicole degli speltotori chiede portilure di perfezione quosi osiroito; il composilore - ben dislonte dolle trÌbolozioni commercioli dei suoi colleghi contemporonei si permette un - opproccio più intellettuolislico ollo portituro ll risultoto che ne sorlisce è un copolovoro musicole con nodi drommolurgici di non focile soluzione registico Addiritturo, od Esterhdzo, sÌ modifiico un libretio perfefio come quello di Goldoni oppendendoci un ultroneo e inconsislente terz'otto, che rltordo lo scioglimento senzo oggiungere ossolutomenle nullo oll'ozìone. O meglio: oggiungendo so/o musico di splendente bellezzo. Le preoccupozioni sul testo si uniscono o quelle per il pubblico destinotorio dello produzione: discenti delle scuole e non ollempotÌ melomoni gio odusi olle dilotote slrutture temporoli dell'opero. Ho dunque tentolo di focolizzore lo riduzione ottorno od olcuni possibili puntì di contotto fro Ìl testo e il giovone pubblico di oggi. lnnonzitutto lo linguo di Goldoni: merovigliosomente vivo; leggibile senzo ostocoli e dunque veicolo giò di per sé di uno teotroliio contemporoneo Lo tromo è uno di quelle deliziose burle per il cui tromile ìl Secolo dei Lumi ridevo di se stesso, delle proprie monìe. Buonofede, come od esempio un Hermocrole ne // trionfò dell'omore di Morivoux, viene schioccioto dollo proprio sete di conoscenzo. [ostronomio, lo monio scientifico, divento l'ingonno per spingerlo o loscior sposore le'sue'ke donne oi reciproci omonti. Ed ecco l'oltro elemento: il trotteggio di Goldoni disegno non lonto uno puro opposizione sociole (il ricco nobilostro gobboto dol truffotore borghese Ecclitico), quonto uno vero opposizione generozionole. Buonofede è un vecchio che nullo può coniro l'irrompente forzo creokice di sei giovoni. Ho chiesto ogli ollievi del Conservotorio di non dimenlicorsene ll mondo dello /uno è Ìl gioco di un gruppo di rogozzi oÌ donni di un non-rogozzo. E vislo cosi, lo vicendo, forse non è così leggero come porrebbe. ll punlo di osservozione mi presente nello musico di Hoydn: olludo o quello evidente tinto sentimentole che nobilito il mecconico congegno dello burlo. Compore fln doll'inizio, si immerge col procedere dell'ozione e ciclicomente rioffioro. Lo luno, per chi ho un piede nell'Ottocento come Hoydn, non è semplicemente un oslro luminoso governoto do moti scientificomente preordinoti È fonte d'irrequietezzo, d'ignoto struggimento, di possioni ingovernole. Assieme o Luiso Russo volevomo che i sei rogozzi protogonisti porlossero con uno stile ben riconoscibile doi giovoni spettotori, ed ecco perché i recitotivi del primo otlo sono recitoli come diologhi. Lo scelto porto od uno noturole conseguenzo: se il mondo dello luno e un o/froye, quondo i personoggi vi si recono devono porlore uno linguo differente. Ed ecco che lossù i recitolivi tornono od essere inlonoti, od occenluore l'effetlo di ollontonomento Sempre per owicinore il testo ol pubblico, i personoggi e l'ombientozione che obbiomo immoginoto ossieme o Mossimo Checchetto sono contemporonei, onche se ossolulomente offetti do lunismo hoydniono. Tonto che ogiscono, si muovono e donno vito od uno dimensione sbiloncioto verso l'olto, oslrotto, tutto proietlolo verso il cielo Buonofede è troppo settecentesco per non voler esplorore lo luno, mentre isei giovoni sono troppo romontici per non ondore od obitorlo... I ietti, confine ultimo dei due mondÌ, sono il compo in cui si offrontono i due piccoli schieromenti. Lo successione originori( è comunque rispettolo fllttosto:fedelmente: ben pochi numeri sono scomporsi nellg riduzione. Ove possibile obbiomo preferito occorciore evìtondo riprese e ripetizìoni musicoli. Solomenle due broni non si trovono dove sono sloli concepiti do Hoydn: sÌ koito dell'ultimo"orio dÌ Clorice e del Duetlo Ecclitico-Clorice. Ambedue di gronde forzo musicole, erono porte del terzo otlo oggiunlo od Esterhozo. Terzo olto che sì è deciso, per i motivi sopro occennoli, di osciugore quosi completomente, inserendo i due pezzi nel cuore dell'ozione pregresso. [orio di Clorice è diventolo''uno sorlo di prologo: perfetto nel senso, ho onche il pregio di occenluore lo linto sentimentol+dello spetlo,cplo, mentre ll duetto vo o costituire uno porentesì lirico fro Clorice ed Ecclitico proprìo nel momento in cui Buonofede occonsenre olle nozze. Froncegco BelloEo 13 14 IL MONDO DELLA LUNA DI GOLDONI E HAYDN: IL DIVERTIMENTO E LA MUSICA DI UNA COMMEDIA SURREALE INTRODUZIONE Vodo, vodo... volo volo... Non p Di-porlire, come dice ssere un epilogo. Portire per un mondo sulfureo, forse felice. modo. Andore, volore, losciore questo mondoccio crudele, nello suo monovro di owicinomento ol pioneto sconosciuto. Mo sempre per ridere. FronzJoseph Hoydn chiude, suo se pur breve, non disonoroto corriero nel genere buffo con // mon , drommo gìocoso mondo dello luno in lre otli su libreto di Corlo Goldoni. Un'opero teo o uno prospellivo, è il mondo dello terro, contemploto nello suo totole però, spettocolore. ' Lo sceho di Hoydn code su un soggetto un po' fonè, non immediotomenle lsionoto. Mo e probobilmente uno sceho onofede e le bislocche vicende di questo isto, e simpolio (soprotlufio) del suo piÙ nozze del secondogenito del principe NikolousJoseph (detto il Mognifìco), ll conte Nikolous Esterhòzy, con lo contesso ogosto ì777 nello Anno Morio Weissenwolf . Lé nozze ve cise sullo primo del coppello di corle di Esterhòzo, mo non ngo: dolle cronoche Mondo dello luno. Si so pero che Hoydn di corle ovevo fono d'orchivio del costello soppiomo infotti, toppo o Vienno per esibirsi dovonli oll'imperolrice, Hoydn i contonti, i coslumisti due slrumentisti fioseph Dietzl e]ohonn Hinterberger, dispensoto per onzionilo d I regislri informono onche che il lo ogosto viene vioggio) re ingoggioto dàl'ò§"r.o er piedisporre 'con gron sforzo" le- scenogrofie er (lenore, moeslro del coro e primo Cecco) ovevo il compito di troscrivere lutte le porti. lloddio di Hoydn olle scene dell'opero giocoso_è doto con uno portiluro in cui profonde uno curo oltento ed omoroso. Mo non fu solo lo curo o coslringere il Koppelmeister o riscrivere per due volte del foscino del teotro, il risultoto è l'enne di necessitò virtù. Nello prìmo versione porte di Clorice, Flominlo e Liselto per tenori (Ernesto e Cecco) ed un boss roppresentoto do quoltro bossi (Scolori e Covolieri). Questo primo versione non venne però moi roppreseniolo. Fu doto invece lo secondo versione dell'opero in cui il ruolo di Ecclitico ero scriito per lenore, Ernesto ero divenlolo un coslroto controllo, Liselto un olto mentre Buonofede e le due sorelle ovevono monlenuto le lessiture originorie. Coso owiene tro lo primo e lo problemo inlerviene o couso dell'indecisione di Hoy costroto Pietro Gherordi. lnfotti suo primo intenzione I il ruolo di Ecclitico; combiondo poi ideo e preferendo offidorgli il ruolo dell'omoroso (Ernesto) Uno volto riscrifio lo porlituro soproggiunsero tre nuovi guoi per Hoydn: due dei suoi più fidoti contonti, i coniugi GuglÌelmo e Morio Jermoli losciorono in estote Esterhòzo, primo ossenzo di un vioggio che li portero stobilmenle o S. Pietroburgo, ollo corte di Coterino ll. Morio lermoli fu forse rimpiozzoto dol giovone conlrolto Elisobeth Griessler, offidoto con Elisobeth Prondtner olle cure di Hoydn nel 1776 (lo secondo, eccellente virtuoso, soslituirò dol 1778 Morio Anno Puttler nei ruoli del soprono serio) Questo dunque lo formozione definitivo che ondò in sceno per le regoli nozze nell'ogoslo 1777 Nel ruolo di Ernesto il signor Pietro Gherordi, in quello di Buonofede il bosso Benedetto Bionchi, menlre il servitore Cecco fu Leopold Dichtler Le due sorelle Clorice e Flominio furono le signore Cottorino Poschvo e Morio Anno Puttler, mentre Lisetto con buono probobilito Elisobeth Griessler Grondi dubbi si honno sul ruolo del Finto Asfiologo. Le cronoche porlono infotti di un ollontonomento deÌ due Jermoli do corte Non defìnitivo però, visto che Hoydn scrive ufficiolmente per i due fino ol 1781 . Uno noto rivelo pero nel cronico che non fu.lermoli o conlore lo porte di Ecclitico. Mo chi possedevo corotterisliche simili nello troupe? Quosi nessuno, in veritò Forse soltonlo Corl Friberth, che fu o servizio di Hoydn per tutto 't 1776 e forse oncoro per il 1777. E questo Friberth potrebbe do solo essere il personoggio di un'opero d'oppendìce. Librettisio, impresorìo, contonte, fu onche colui che forse scelse e sen2o dubbio sistemò il libretto od Hoydn focendo un colloge tro l'originole goldoniono del lZ5O e lo versione perAstoritto del 1775. lorchesko di cui Hoydn disponevo ero composto do circo venlì elementi. Oltre ogli orchi (quottro primi, tre secondi, due viole, un cello e{ un controbbosso) ed ol bosso continuo (reolizzoto onche pol fogotto), Hoydn inserìsce nel Mondo dello luno, due flouti, due corni,gli obd, un fogotto, due trombe, i'timponi mo non i due clorinetti (onche se risuho che nell'ogosto 1777 avesse o . .disposizione skumentisli). VED! AII.A VOCE DRAM'YTA GIoCOSO Tro i risvolti tongenzioli di questo comico e fiobesco owenturo tro il mondo degli umoni e quello dei bobbei, vi è lo chiove per intendere un genere che nello secondo meto del Sefiecento collocò Venezio, in non dichioroto mo chÌoro onlitesi mmq giocoso ind i, o citto mondo del,teotro i' ;divieti delle del teoko lirico che, rie e comiche. U uno serie di soluzioni olto e bosso, doi rìsvolti potetici, fiobeschi , mo non indifferenti od un certo corico di irrisione dello societò. E sebbene fu conioto per lo primo volto do Giovonni Cosimo Villofronchl per lo prefozione del suo lovoro l'lpocondrioco, fu con Corlo ope circu dromm Goldoni che divenne, dol 1748, un regolore genere teotrole e grozie o questi porto l'opero buffo dl scuolo veneziono o genere dominonte dello secondo metò del secolo, olmeno sotto ilprofìlo letterorio. Simmetrie? Corrispondenze onche umoroli? Fotto slo che lo corriero di Hoydn operislo od Esterhozo si svolge nel segno dì questo formo teotrole e, in buono porte, di Corlo Goldoni. Proprio ol teotro di Goldoni guordo Hoydn occingendosi, nel 1268, o 15 16 comporre lo primo opero do roppreseniorsi nel teotro del Principe. ll soggetto o. codde su Lo speziole, che coslituisce un precoce es do personoggi sono schieroti in porti buffe e porti serie di comico e triviole divento spensìeroto e leggero corolterizzozione offidoto ollo musico. A couso delle risorse oncoro limilote dello troupe di stonzo o Esterhòzo, Hoydn dovelte rÌdurre i personoggi o quottro. Lo successivo opero leolrole , Le pescotrici, si ispiro oncoro uno volto od un drommo giocoso di Corlo Goldoni: un mondo di pescotori greili e meschini su cui si elevo lo mognonimito di un principe illuminoio non polevo essere soggetlo migliore per celebrore le nozze dello nipote del principe Esterhozy, lo contesso Lomberg, con il conte Pocci Dopo lo porentesi di uno burletlo per musico , L'infedeltò delle confronli delle teste coronote od opero donne, soliro piuttoslo Morco Cortellini che divenlerò celebre di un oscuro librettisto o ovevo meritolo lo fomo per un ottocco sotto Coterino ll e mo frontole o suo moeslò Morio Tereso D'Austrio e per prudenzo Hoydn ovevo evitoto I e lo è pure Lo fedelto premtolo (lZB0) scritto per Esterhozo dopo l'incendio del 1779. SolIo il profilo eslelico dunque il drommo giocoso sembro lo strutturo scenico meglio individuoto per roppresentore un prodolto che ormoi non lermino più nel volgore sposso, dove uno sofislicolo ironio scenico è molro vicino ogli interessi speculotivi illuministi. Vi è quolcoso per I'occhio insommo, nelle splendide ed ortificiose ombientozioni (doll'oltrove dell'lncontro lmprowiso olle golossìe del Mondo dello Lunol e quolcoso per il cervello ll drommo giocoso, infotti, sviluppo uno strutturo che fovorisce l'esoltozione di uno morole: nei primi due olli esplode l'ozione con tulle le sue complicozioni. ll terzo olto è un epilogo in cui viene espresso uno formulo di buon senso e soggezzo Erneslo e dello principesso lrene ungheresi,molto legoti ollo coso imperiole. Lo loro ero uno corle munito di forze ormote, un reggimento di ussori o disposizione di Morìo Tereso. Lolloro princìpe regnonte, Poolo over conosciuto Hoydn o coso dei conti Mòrzin, suoi precedenti Dovette intuire in lui un musicisto interessonte e gli offrl un controtto come vice-Koppelmeisler {cioè vice moestro di coppello, ossio sovrintendente o tutte le ottivito musicoli che si tenevono o polozzo, con l'obbligo di comporre musico originole), stiloto o Vienno il I moggio 1761 .Iro gli obblighi e le prescrizioni ol nuovo ossunto figurono quelle che honno fissoto nei secoli l'immogine di Hoydn nello celebre formulo di "compositore in livreo". Eccone olcune: "dovrò egli essere moderoto, non mostrorsi eccessivo con i suoi musici, d indulgenie, giuslo e colmo (...) quondo l'orchestro verrd chiomoto societo,il vice-Koppelmeister tutti i musiconli comporironno in livreo e Hoydn dovrò vegliore offinche lui stesso e tutti i membri dell'orchestro seguono lo prescritto regolo e compoiono in colze bionche, bioncherio bionco, inciprioti, sio con codino di copelli, sio con porrucco onnodoto". Allo morte tello Nicolo. lowenturo più oudoce di re per il Rinoscimento e lo culturo mognifico e sontuoso in un luogo locustre: ue teotri: uno di morionette, .dove spesso venivono doli Singspie/ in linguo tedesco, ed uno d'opero vero e proprio. ll testomento dello spirito del Principe, lorse il gioiello di un uomo molto che An do b o il di quest' mediceo, Es lo rioperturo del teotro di ESTERHAZA Esterhozo. A costello esistevono fopero, si dicevo, on I teoko d'opero, oppunto, dove due luoghi di spetlocolo, pere serie ed opere buffe, e lo ogni giorno olle I 8 si d spettocolore teofio di morÌonette, dove lo ploleo somigliovo od uno grotto e le poreti, le nicchie e le operture erono ricoperte di conchiglie e spiroli Sul principesco leoiro del costello Esterhozhy è interessonte riporlore quonto scritlo nello Beischreibung des Hochfurslichen Sco/esses Eslerhòss 11784) "Ogni giorno vengono eseguite olternotivomente opere serie ed opere buffe (..1 E merito del gronde musicislo, il signor Hoiden (sicl) che le dirige personolmente, mo onche dell'eccellente illuminozione, delle più ingonnevoli decorozioni. ll principe vi porteclpo personolmenle quosi ogni giorno". Abbisogno olloro un cenno quesio Nicolo sopronnominoto il Mognifico, che se sloricomente non ebbe il merito di occoporrorsi per primo il musicisto, seppe ricompensorlo del suo tolento. Gli Eslerhozy erono non solo i più ricchi, mo onche i più potenli ed influenli signori limpono. Questo ero l'orchestro di cui Hoydn (divenulo, con lo morte nel l266 del 'l suo predecessore Wernel Koppelmeister) Lo vito musicole od Esterhòzo ovevo quindi un unico com,mittente. Un coso limite, che influenzò notevolmenÌe l'ottivitò operistico di Hoydn. Differentemente doi compositori coevi,infotli, non dovette misurore le sue scelte sul coprìccio degli impresori, il volore dei concorrenti, le mode del pubblico. Mo, fisicomente isoloto nel buen reiiro del suo sìgnore, conobbe spesso in notevole ritordo le portiture composte nelle grondi citto d'Europo. Questi elono i privilegi ed i limiti di Esterhòzo disponevo. -IA MIA DISGRÀZIA È CXT VIVO IN CAMPAGNA' l, tre mesi primo che ondosse Ìn sceno l'opero lo Fedelto premioto, Hoydn riceve uno lettero dol direttore del Concert Spirituol di Porigi ln cui viene informoto del successo del suo "stobot Moter" con lo postillo che Ì Froncesi erono molto sorpresi di uno iole offermozione nell'ombito vocole Hoydn ero per loro outore di sinfonie, lrii e quortetti. ll commento di Hoydn oll'editore Artorio fu o mezzo tro l'orgoglio e lo sdegno: "E non honno oncoro sentito nienlecommentò compogno". Se comunque Hoydn [u in negli onni di servizio od Esterhozo lo Nel ì28 rtontissÌmo. E slrobilionte pensore che nel biono potuto wer luogo, in un orco di 1t 1B tempo di quosi lrent'onni, mÌlleduecento roppreseniozioni di opere, di cui ottontotto prime. Hoydn non ovevo solo ìl compito di comporre, mo onche di concertore le opere ohrui- Anfossi, Cimoroso, Gozzonigo,Poisiello, Gluck- scrivendo onche It,VTONDO DELTA IUNA DI B. GATUPPI È Boldorsore Goluppi il primo destinotorio dello strepitoso soggetto goldoniono. ll commediogrofo gli porge un libretto o fil di penno, scritlo come odottomenli o orie do boule. E dowero lo loterolito dello suo corriero ho probobllmenle comportoto un oscuromento dello suo fomo di operisto. Hoydn offido ol suo primo biogrofo Georg August Grieslnger questo nostolgio, offermondo che se ovesse scritto soltonlo opero, sorebbe stoto ìl mìgliore dello suo generozione. Del resto ero onche molto consopevole di come le opere note per il costello fossero difficili do roppresentore oltrove Nel 1787, o poche sellimone dollo roppresenlozione o Progo del "Don Giovonni" di Mozort, Hoydn rifiuto l'invito dei proghesi di mondore loro un'opero gio pronto: "Tutte le nostre opere sono lroppo legote ol nostro personole e non produrrebbero moi l'effetto ch'io ho colcoloto in ropporto ol luogo". ll cotologo operistico di Hoydn è oggi oncoro ln fose di esplorozione. Tuttovio sio nel genere serio sio nell'opero comico Hoydn si inserisce nell'olveo dell'oureo trodizione settecentesco, scegliendo in genere libretti ollo modo, non esercitondo porlicolori pressioni sui suoi outori. Dol punto di vlsto composilivo, le ouverture hoydnione godono di uno fotturo di sempre porlicolore pregio, generolmente di quolito pìù elevoto rispetto ogli operisti del tempo. Meno colibroti in genere i recilotivi occompognoti, che Hoydn uso con molto porsimonio fino ogli onni Oltonto. Lo scritturo virtuosistico è lrodizionole come invece piÙ originole l'uso di soluzioni d'insieme nei finoli, che lnfluenzeronno do vicino l'opero mozortiono.Uno porlicoloritò dello musico onche operistico di Hoydn e lo divertissemenl in meno di quoltro giorni, per il Cornevole dell'onno 1750.E queslo, noturolmenle, giusiifico pregi ed ommonchi dello portituro. Lo comprensibilito dello presenzo di sezioni vocoli influenzote dollo stile liederistico secondo un procedimenlo che verrò seguito do Beethoven e Schumonn. TUNATICI METOTUANI Allo ricerco di un mondo oltro, dove reolizzore l'ulopio di uno quolche felicitò portono, con il pensiero, scienzioli, filosofi, drommoturghi borocchi. Le decorozioni o cortigllo, lo modo di obiti mutonti e scultorei, il desiderio di hovore un rimedio fontostico ol lerrore per il vuoto, obitondolo di sogni, proiezioni, immogini, sono gio evidenti p.reporotivi oi tour lunori che popoleronno, tro drommo ,ì650, e musico, tufio il Setlecento E Cyrono de Bergeroc o lrocciore lo rotto nel protogonìsto di uno singolore Histoire comique ou Voyoge dons lo Lune. Ed onche nel leolro musicole, lungo lutto il Secolo dei Lumi, vo diffondendosi uno porticolore vogue per i vioggi interspozioli Iinluizione hoydniono dì mettere ìn musico il libretto di Goldoni non ero quindi boluglnoto come uno meteoro. Nel 1777 l'opero ero stoto dolo od Estheròzo nello versione di Boldossorre Goluppi. ll mondo dello luno, drommo giocoso in ke otti di Corlo Goldoni, ero possoto comunque per le moni di oltri interessonti operisti dell'epoco Noturolmente Boldossorre Goluppi detto Ìl Buronello, per cui Goldoni l'ovevo confezionoto nel lZ5O, poi Anionìo Avondono (Lisbono, ìZ5O). Con il titolo de 'll Regno dello Luno" il soggetto fu onche musicoto do Niccolo Piccìnni e doto nel 1770 per il Reglo Ducol Teotro di Milono,poi nel 1773 o Dresdo. Gennoro Aslorilto musicò di nuovo il libretto goldoniono per il Cornevole lZZ5 (Venezio, Teotro S Moisè). Hoydn noturolmenle, ed infine Giovonni Poisiello che pore innomororsi o lol punto delle ostronoutiche vicende di Buonofede do forne due opere ed uno festo leotrole. linguo, lo destinozione pubblico dell'opero e quindi le esigenze di cosso determinono lo sostonziole estroneilò dell'opero dl Goluppi oi lovori successivi di Hoydn e Poisiello. ln lineo generole l'orchestro gode di un trottomento osciulio spesso di routine, sorprendenlemenie i numeri chiusi non sono moltissimi (32 in tutto) menke gronde curo è rivolto oll'efficocio dei recitotivi. Goluppi ovevo in ploteo e sui polchi Venezio. E queslo luno vogheggioto potevo senzo riguordi specchiorsi in loguno. Quindi lo freschezzo dello portituro si ossoporo soprotlutto nei recitotivi, molto fedeli oll'ideo del reolismo goldoniono. Goluppi fo perno sullo copocitò dello musico di illustrore e mettere in sceno plosticomente le porole del testo, ottribuendo loro un supplemento di comicitò, che strovolge uheriormente situozioni e personoggi dototi giò di uno corollerizzozione coricolurole; ll reolismo del teotro comico veneziono è evidente nello distribuzione degli oltri ruoli. Tre voci virili medie (Ecclitico, Buonofede, Cecco), due soproni (Flominio, e lo comeriero Lisetto) un mezzosoprono (l'oltro sorello Clorice). Secondo le convenzioni dell'epoco, il covoliere Ernesto è opportenente ol regisiro olto dell'opero serio {segnoliomo che nell'unico incisione esislente ln ltolio, quello reolizzolo nel \997 do Fronco Pivo per lo primo ripreso dell'opero in lempi moderni, come pure nel progetto coordinoto dol conservotorio Cesore Pollini nell'onno l9S7 / 1998 od un tenore). Poriicolore ottenzione viene riservolo ettoof chioro che il corottere di questo ruolo non è, n ilferentemente dollo servo di molti intermezzi comici-n o protogonisto direttd dell'imbrogllo, il secondo otto le riservo molte scene felici come imperotrice lunofico. lorchestro rispecchio il generico orgonico dell'opero veneziono: orchi, cembolo con oggiunto di due oboi e due corni. !L MONDO DEttA LUNA DI G. PAISIELLO Giovonni Poisiello (Roccotoglioto,Toronto lZ4O-Nopoli, ì 8,l6) comincio le sue monovre lunori sullo sceno giò dol 1768, dondo ol Teoko Nuovo Lo luna obitoto, opero buffo in tre otti su libretto di Giombottisto Lorenzi. Protogonislo è Don Verdicchio "nopoletono,uomo sciocco e'Toto oll'o§tronomio" che non verrò spedlto per burlo sullo luno mo ci ondrò per suo stesso follio, o verificore i suoi porodossoli ritrovoti scienti[ici. Al testo goldoniono Poisiello si owicino nel ]774 quondo, per il Teotro Nuovo,comporrò ll credulone deluso, un'opero buffo con porti comiche in dioletto nopolelono. Quindici onni dopo Poisiello, in procinto di esourire il suo controtto presso lo corte dÌ Coterino ll, si lrovo nell'urgenzo di rimediore un libretto itoliono, urgenzo oggrovoto dol fotto che con lo morte di Morco Coltellini (owenuto proprio o Pietroburgo nel 1777) lo corte non disponevo di un volido poeto cesoreo ll lovoro do fore sul librefio goldoniono ero in sostonzo questo: ridurre i tre otti in un lungo otto unico per ollemperore oi desiderÌ dello sovrono, che non tollerovo che le roppresentozioni durossero oltre l'oro e mezzo, sfrondore il possibile doi recitotivi e togliore quolche orio o fovore di scene 1g 20 d'insieme. Ne venne fuori uno festo leolrole che del precedente lovoro // credulone de/uso lenevo in sostonzo il coro inlrodufiivo del primo otto. [esigenzo di sintesì e vorieto dello corte di Coterino ovevo portoto l'oscuro poeto o espiontore in blocco il personoggio di Lisetto: e lo stesso necessitò di poler godere di uno spettocolo principesco nei cononi oulici ovevo ìnvece spinto il composilore o rispeftore ollo lettero olcune didoscolie goldonione (nel ll otto od esempio dove il librelto cito "odesi un concertino principioto do violini ed oboe in orchestro con le risposte de' corni do coccio e fogotti dentro lo sceno"). Lo festo teotrole ll Mondo dello luno verrò dolo o Pietroburgo il 24 settembre 1783. Mo non è questo l'ultimo venluro lunore di Poisiello: ll Mondo dello luna, omplioto in due otti rispelto ollo portituro confezionoto per Coterino ll, verrò doto ol Teotro del Fondo di Nopoli un onno dopo Qui Poisiello introduce un nuovo ruolo, quello di Aurelio, per for contore uno certo Giocinto Golli Nel l286 l'operìsto ritento lo forluno sulle scene viennesì portondo onche qui il suo // Mondo dello luno. Anche queslo è uno versione rimoneggioto: Polsiello inserisce uno nuovo gronde orio per Buonofede (Podre di si gron [iglie), uno gronde orio serio per Clorice scritto dol lenore Domenico Mombelli (pore per lo moglie Luiso Loschi, che ricoprivo oppunto il ruolo di Clorice nell'opero) e lo nuovo orìo "Lo donno che è omonte" che sostituisce "Se vodo ollo finesko". luliimo vioggio dello portituro poisielllono è o Bolzono, dove nel l288 ol polozzo mercontÌle venne doto il singspiel Die Welt im Monde. Poisiello, giovo ricordorlo, scrive per uno corle. ll motivo d'ispirozione è quindi in porte simile o quello di Hoydn. Questo e il motivo per cui quest'opero ho un corottere concertonte singolore nello produzione del compositore nopoleiono Lo portituro obbondo di inserti strumentoli, soprotlutto nel ll otto quondo lo musico ho il compito di descrivere lo strolunoto Eden. Poisiello non lesino l'uso di convenzionolÌ [ìgure musicoli: il violino solisto ollude ol dolce conto degli ougelli conori,il trio di fioti reolizzo i gorgheggi dei pennuti E, differentemente do Hoydn, Poìsiello riservo ol clorinelto inleressonli sezioni solistiche. ll trottomenlo vocole è invece decisomenle più modesto. Trottondosi di un conovocclo di comico puro, olle voci sono richiesli cimenti dìversi doll'opero di Hoydn ed il quodro vocole viene riorgonizzolo. A porte il ruolo di Ecclitico {che resto offidoto od uno voce tenorile mo non più' od un boritenore bensì od un tenore dl grozio nello stile dell'omoroso nopoletono di fÌne Settecento) e delle due sorelle (entrombi soproni) Ernesto ed il servitore Cecco diventono entrombÌ bossi {boss boryton il primo e bosso.comico il secondo); ritoccoto secondo le convenzioni del teotro nopoletono onche il ruolo di Buonofede, che resto un buffo mo con un ronge vocole meno spinto in ocuto. INTRECCIO E DISTRIBUZIONE DEI RUOI! Podri tironni e vecchi tulori,onzioni borghesi che s'innomorono di giovoni serve, owenlurieri fortunoti e scoltri, bellimbusti, ciorloloni, fonciulle do morito. Di questi soggetti è popoloto il teotro comÌco di fine Settecenlo. Ed ll Mondo dello /uno rispetto oppieno questo regolo, onche nello distribuzione dei ruoli vocoli. ll mondo moschile dell'ostuzio come quello dello dobbenoggine e offidoto olle voci di bosso comico (o volte con tinte boritonoli) con un conlo che tende ol reolìsmo, non virtuosistico mo spionoto con sillobozione mortellonle. ln compo femminile 21 Ecco lo distribuzione vocole dei personoggi dell'opero nelle intonozioni che ne sono stote dole: HAYDN Dmmma giooso in m ErtcihÀzr, igouto 17, GAII,]PPI ard Dramrna tr'cncerx, Bumafcdc buitm Ecdit&o taore Emcsto dto toPmm r§PÉmo I-iscùs nrzzwalffi Cm lgtrc gimrc 1750 ke principoli PAIS'EITO in Itr rd buitorc buituro alto ( tcnoc) cffirm.dii pa musicr II eai Nàpolt 17S4 bcsao tÉqo!É brritoao rcPrmo EoPmoo rcprmo buitono hesso ARGOMENTO vecchio ho messo Itore per finlo Buo rosformondgd gior del nuovo mondo, grodo le sue figlie e Liselto oi dignitori dello luno (i tre omici trovestitiI In uno stonzo dello coso di Buonofede le due sorelle Flomìnio e Clorice si dolgono dello loro sorte info e sospettoso e ò l'onciènne segrego in coso, impedendo loro di Buonolede ho un soporito oti6ecco con le figlie e poi, rimoslo s rvo, le rocconto le merovigli viste dol telescopio. Lo rogozzo, scolt ngonnore. 22 comincio od overe le ollucinozioni e crede di smoteriolizzorsi. ln reoltò sto per forsi uno delle più cospicue dormite dello suo vito. Di fronte olle figlie che intervengono impourite per lo reozione di Buonofede, Ecclitico rÌvelo loro il piono. ll secondo oilo si opre su un fulgido quonlo improbobile poesoggio lunore Buonofede si risveglio e viene veslito doi poggi con veri obili lunori. A questo reoccupo sullo sorte delle figlie e dello comeriero. Ecclilico ne onnuncio punto l'orrivo minente oggiungendo che, secondo l'uso lunore, le trovero docilissime. si i In un comico finole d'otto le coppie sono congiunte e lo beffo viene fotto finire. Buonofede, odirolo e omoreggioto, minoccio pionto e strìdor di denti, mo viene rinchiuso in uno comero dello coso di Ecclitico ln un breve terz'otto l'ozione si 23 GUIDA ALTASCOLTO scioglìe Liberomente costretto, Buonofede viene Ouveriure Preporore lo nobile corte degli Esterhozy ol riso, senzo dimenticore l'ufficiolito dell'occosione che nell'ogosto 1777 li riunivo o leolro. Ed indulgere insieme in uno tonolito solido, compotto, vedremo perché lerreno. lnsolitomente solenne lo sinfonio orchestrole che precede il Mondo dello Luno. Lo morziolito del soggetto esposlo dogli orchi e poi ripetuto doi fioti ricordo le otmosfere dello sinfonio lmperiole (n"53) preonnunciondo insieme le ultime sinfonie di Mozort Il molivo virile, potremmo dire terrestre, ho il deciso soprowenlo sull'elemenro lirico, che pomorfizzore come mondo luno, confinoto quindì in un fuggevole n re mìnore, che dopo uno breve sezione si ricongiunge in freito gronde inleresse il trottomento riservolo ollo codo con uno riesposizione Ìn minore del temo dello terro ed un misterioso peso sul lo bemolle (con il consueto minore (lo codenzo d'ingonno).Lo chiusuro sereno in escqmo e delle tre note ribottute per indicore l'ondoto in sceno, qui nello domino sol) indico gio tutti i climi dello storio. in vislo del concreto. C'è lo lunorito evonescenle del principio luno, lo perdito del conlorno, mo onche lo peràito del focus inleso comljobbenoggine. E c'e il molore dello slorio, l'ingonno. Sotto il profilo for formo sonoto clossico posso essere uno virlÙ. Mo riciclorlo come primo sinfonio d'opero. d'ozÌone legoto ollo servo (le voglie l'incoronozione od climox e lo scioglim luno con il concerto sì pentirò chi lunotico soro". di Buonofede, le mire di lo luno) ed il terzo otlo. e nel finole del ll otto, c tondo londo". [opero c Cecco, comprime il l'opero sullo urlo 'ollo fin ello uno o , i "Lo Roxolone", ollorché nello stesso 1777 si lrovo nell'urgenzo di scrivere musÌche di sceno per lo commedio tedesco Les trois sulfones di Chorles Simon Fovorl, lo cui protogonisto è oppunto lo soggio Rossolone. I . Coro: "Oh lunq lucenie'fi recilqtivo: "Oh le ATTOI grql ,i belle cose" (Ecclitico] È .on ,n ondonte quosi minuetto in mÌ bemolle moggiore che si opre queslo squisilo serenoto ollo luno conloto in semplice formo di duetto do Ecclìtico e doi suoi quottro scolori. lespediente drommolico è quello dello serenoto per sole voci moschili, molto utilizzoto nello letteroluro musìcole nopoletono settecentesco (un esempio celebre, onche se più coricolurole che lirico è il primo numero del Borbtere di Siviglio rossiniqno con l'entroto Florello I coro Piono, pionissimol. lintenzione drommotico sembro quello di for odden re ll pubbllco in moniero morbido in un mondo che, non oncoro crudele, ore fiobesco ed omeno. Hoydn offido questo ingresso ogli orchi ed oì legnl, in rigoroso sottovoce e giò onticipo, nello scritturo oereo per quortine, rollentoto soltonto do un gioco sottile di terzine, il movimento di osceso ol mondo lunore che bevendo lo pozione e o 24 clitico. presentolo lenore Gug Russìo e di rilevonle estensione, d eus ex ollo corle di Coterino ll. Ecclitico nell'opero è l' mochino dello vicendo. Mo insieme onche un po' omo perche il mecconismo è messo in otto per lo bromo di sposore lo flgllo di Buo de. Hoydn qui roduno due tipologie tipiche del teno tordo settecentesco:lo tipologlo simpoticomente infome (un po' ol don Bosilio delle nozze mozorlione) compierò Hoydn scri conosciulo ll primo ruolo , per il lenore iloliono del giovone sinceromenle mosso I desiderio d'omore, tipologìo che s nei poesi di oreo germonico e froncese slovo coprendo il posto che ero del costroto sopronisto e che sfocerò nel lenoreomoroso dell'opero romontico (un po' ollo Ferrondo, onche se queslo ruolo è nel Mondo dello luno ufficiolmente offidoto od Erneslo). Dopo il primo recltotivo di Ecclitico, un vero cotologo di oslronomio formolo discount, con impedibili citozionl di lotinorum profusione di lsmi e superlotivi (che gio donno un quodro obbostonzo chioro del personoggio) riprende il coro dei discepoli, queslo volto in fo moggiore con l'oggiunto degli oboi. E combio l'inlero lono del coro. Non più serenoto, mo inno,che per climo e tonolito potrebbe preluder formo chioromente comico) il possoggio di Sorostro e dei suoì socerdoti dello berflote mozorliono. Questo tipo di scritluro si lego od un'olho consueludine tipico dello musico ledesco Quello dei cori moschili do contorsi oll'orìo operto, che lroverò pìeno espressione nelle opere di F Mendelssohn Bortoldy e R.Schumonn. ll Bionchi ero onche, come si dice, uno /ono, protogonisto di un boccoccesco episodio od Esterhozo che gli volse due settimone di prigione per l'oltroggio ( in scenol) olle virtù di uno collego contonte , il sopr,ono Cothorino Poschvo, duronte lo recito de ll finto pozzo per omore di Dittersdorf il 24 otiobre 1776. Delle ripetute monconze di rispetlo ollo primodonno venne informoto (con uno denuncio ufficiole o firmo del morito dello Poschvo, oboislo di corte) Nikolous il Mognifico che coskinse il contonle o fore pubblico ommendo per il suo comporlomento inopporluno di fronte ol pubblico il 27 otlobre successivo. f ortisto ero comunque molto stimoto e lo suo corriero lo vide in ouge fino ogli onni Novonto. Buonofede si presento nell'opero in moniero obbostonzo singolore, ottroverso tre inserti di recitolivo più breve orielto seporotì do oltreltonti intermezzi strumentoli (necessori perché Buonofede vedo Ie cose lunori ottroverso il connocchiole). Mo lo derogo oll'equo distribuzione delle o qui un senso norrolivo chioro. Buonofede è un ostronomo foi do te che boso sue precise dottrine sugli ossunli dello nonno È un soggetto perfetto do lurlupinore, onche e soprottutto per merili lombori. Ho due figlie su cui idue giovoni dell'opero hon messo gli occhi. ll personoggio ho quindi uno serie di corolteristiche tipìche dei buffi dell'opero seltecen[esco: ricco ed ovoro, cohivo voglie giovonili,è misogino quonto si conviene, imbecille ed insieme tronfio Queste corotteristiche vengono rese musicolmente do Hoydn otroverso lo confezione di tre brevi orie cosiddette porlonli (ln tempi veloci, con moteriole por musicole semplice e monotemolìco) dove sìo soprollulto evidente l'effetto percussivo dello porolo. Noturolmenle Buonofede eloboro un proprìo porticolore cotologo (oltro luogo obbligoto dell'opero buffo) di buone rogioni per omore ll 2 "Ho veduto uno rogqzzo' 'u/. mqrito col bqstone" (orielte con inlermezzi di Buonofede) mondo dello luno {1 . i vecchi che vengono occorezzoli dolle giovoni che vengono bottute oi morili 3. le fonciulle prococi che.pi spogliono) presenloto ìl bersoglio dello gronde burlo, il vecchio che non o coso è chiomolo 3. "lo lo cocciq non Ecclitico Buonofede. ll vocolltò di bo boryton, piulto impiegobil volume e-brun ed per un spesso rlonie (si n portic ti giocose dell'Opero buffo {buffo primo, buffo secondo e lerzo; buffo nobile, di mezzo corottere coricoto,buffo contonte e comico) forse possiomo ossegnore ol vecchio il ruolo di buffo primo. ll ruolo venne scritto per il boritono iloliono Benedetto Bionchi, uno dei migliori contonti che siono moi stoti in servizio od Esterhozo {sull, quolitò degli inlerpreti ollo corte del di primo quolito, l'Opero è decoroso e lo superiorito dell'orchestro di cul Hoydn, l'lllusrre Hoydn, è direttore, riscotto ompiomente i poco dototi contonti" o gìudìcore però doi ruoli scritti dol composilore, risulto piultosto incredibile pensore che il cost fosse interomenle formolo di contonii mediocri). ll diorio" ..Benchè non 1776, lovorò molio onche ol ieotro Son Somuele di Venezio dove fu interprete di olcune delle opere di Anfossi e Cimoroso. il primo 2 le mogli fò.. ,n loco di donoro". Reciràfivo ed orio di Si occennovo poc'onzi ol problemo dello definizione del ruololdi Ecclitico. Hoydn qui scrive, nel novero dello trodizione, per un tenore centrole, borìtonoleggionte e con predilezione per il conto sillobico. Dopo lo meto del Settecento, per uno moggiore esigenzo di reolismo vocole, ho successo lo voce di lenore impiegoto in ruoli principoli onche nei poesi in cui l'opero itoliono ovevo imposto i suoi clichè (in Froncio in effetti il tenore ocuto detto controltino ero do tempo usolo per le porti di omoroso). lorio di Ecclitico precede un recilotivo in cui si riunisce lo terno dei giovoni: Ernesto, l'omoroso puro, cui soronno offidote le orie tipiche d6Tì'opero seriÒ;(offidoto do Hoydn od un olto costroto) e Cecco, tenore corotterisio, innomoroto dello comeriero Lisetto Ecclitico e il personoggio di congiunzione di questi due mondi, il vero mezzo coroltere E lo suo scrilturo vocole rispecchio in pieno questo funzione. [orio è uno covotlno, genere che sorò d'oro in poi molto ln ouge nell'opero buffo: un contobile in mi bemolle moggiore (dove gli orchi cominciono o for bolenore il molivo dell'obbondono dello terro e solito verso lo lineo delle quortine) loscìo spozio od uno porte b in presfo collegoto do un ponte e vorioto nello formo del bl. Lo suo funzione è quello di presenlore le corolterisliche del personoggio: scollrezzo, ingegno, sicurezzo.ll motore è sempre quello dell'opero buffo: ottenere lo donno ottroverso, "ingegno'e "donoro". Ecclitico espone oi due soci il suo personole piono per ottenere le due figlie e lo comeriero di Buonofede. 25 26 4. "Begli occhi vezzosi", orio Er scritlo Pietro di Ernesto nlo con uno delle orie più belle dell'opero. Che Hoydn ovevo 'inizio o Guglielmo.Jermoli e poi ovevo odottoto per il costroto ssondolo di due toni. "Begll occhi vezzosi" è un'orio rondò triportito, in puro stile d'opero serio. Un'orio lirico e contemplotivo, scrilto per mettere in evidenzo il legoto e lo grono dello voce. ll Ghirordi ovevo contolo il ruolo di Orfeo nell'opero riformoto di Gluck, ovevo contoto nelle opere di Gossmonn e nelle forse di Dittersdorf; ero olle l\ ol 1778. dipendenze dello corte doll'onno precedente e so ncolori e Per questo contonte Hoydn scrive uno dei ruo e ozort con musicolmente più riuscili dello suo corrlero (un po' " {cui forò i Don Ottovio), con orie stupendomente liriche come il verso l'orio di Guglielmo, in porte suo oller ego mozortiono con "Non siole ritrosi occhietti vezzosi"l. 5 -Mi fonno ridere", orio di Cecco Cecco è il servo di Ernesto, invoghito dello comeriero Lisetto, sullo quole però ho messo gli occhi onche Buonofede. Cecco e Lisetto roppresenlono lo coppìo buffo dell'òpero, cui corrisponde chìoromente uno slotus sociole inferiore. E lo tipologio di Cecco rispecchio queslo poslzione. Lo scritturo è quello per un lenore chioro-, cui Hoydn riservo un'orio secondorio, nello stile dell'orio do sorbetto (un'orio offidoto per equilò di dìstruzione od un comprlmorio che, non opportondo iverlissemenl olcuno oggiunto musicole o norrotivo, potevo essere o r Cecco sio mentre si sorbivo oppunto il gelolo). ll fotto che lo per Leopold relotivomente compiimoriole è doto dol fotto che terhòzo, che Dichtler. Un tenore o servizio del prlncipe dol 1763, u però ero fornito di mezzi vocoli decisomente cospicui (si vedo l'orio di Nencìo "Linfedeltò deluso"). ''Chi s'irpoccio di moglie cittodino" nello burletto di Hoydn Dopo oltre dieci onni, Dichtler ovevo perso lo smolto nel registro ocuto, mo potevo oncoro vontore doti di legoto e soprotlulto reggere uno tessiluro medio ocuto,possoto nel più comodo ruolo di secondo tenore. 6. "Rogion nell'olmo siede", orio di Flominio Attroverso un recilotivo secco focciomo lo conoscenzo delle due sorelle Flominio e Clorìce, le desiderote e segregote flglie dl Buonofede. Le sorelle honno il rovello di tutte le rcgozze dell'opero buffo: trovor morito ed emonciporsi do un podre burbero e sospettoso. Si chiomono Flominio e Clorice, mo potrebbero chiomorsi Eliselto e Corolino ( come nel Motrimonio Segreto) o Fiordiligi e Dorobello. Flominio si presento ottroverso creoto per uno vero viriuoso d'opero seri stile delle eroine del Cimoroso serlo e ch dello Kònig mozorliono (ci sono od esen primo dello Regino dello notte "Oh Zittre vocole di due loni porlondo lo regino ol Fo3). E o punlo Hoydn trotto questo orlo come uno delle più rilevonli dell'opero, con uno ronde sezione in do moggiore lrogion nell'olmo siede) cui seg un'intenso sezione in do mlnore le omor se oréupo il tronol per riprendere il imo temo voriolo. Lo scritturo di Flominio insisle molto sullo coloroturo nel registro medio ocuto, con frequenti puntote ol do3 e re3 Si dicevo che il ruolo venne scritto per Morionno Puttler, un brillonte soprono di colorituro che rimose od Esterhòzo per due slogioni, dol 1776 ol 1778 7 . "Son fonciullo do morito", orio di Clorice A presentore il coroltere dello secondo sorello è proprio Buonofede, dicendo stizzito ollo figlio "Se io ti moritossi, costigherei luo morito". Clorice e in effetti lo sorello luito pepe ed iniziotivo, è lo Dorobello mozortiono, tonto che senzo complimenti dice ol podie che se non sorò lui o morilorlo troverò do solo un buon portito. Vocolmente Hoydn lo corolterizzo con uno scritturo di soprono secondo, moho in vogo onche in oltre opere (Costonzo, nell'lsolo disobitoto). Di solito il soprono secondo è per censo e stotus sociole un ruolo do opero serio mo deve overe delle corotterisliche di vivocitò teolrole proprie del cosìddeito mezzo coroltere. Lo tessiluro in cui Clorice conto è meno ocuto di quello di Flominio, viene spostoto sotlo circo del ronge di uno ierzo, onche se il conto di ogilito è presente e di solito si lende o preferire per questi ruoli soproni dollo voce meno esleso mo pìù morbido. Questo è uno dei due grondi ruoli che Hoydn scrisse per Cothorino Poschvo, insieme ollo Boronesso lrene ne "Lo vero coslonzo". B. "Uno donno come me", orio di Lisetto Lisetto e lo servo scoltro, progenie di quelle serve podrone che porto in sceno l'Ìntermezzo comico {dollo Serpino di Pergolesi in poi per inlenderci) e che terronno il proscenio stobilmente per tutto il Sefiecenlo. Curiosomente,mentre in genere gli operisti riservono o questo ruolo porti di soprono soubrette, Hoydn scrive per Lisetto uno porle dq mezzosoprono. Questo sì spìego pensondo che storicomente {e soprottutto nei drommi giocosi} lo servetto è un ruolo di congiunzione c6n lo nutrice seicentesco. "'Lo nutrice, ruolo fondomenlole nelle porti buffe del melodrommo serio del Seicento e del prìmo Settecento - scrive Rodolfo Celletti ne "Lo grono dello voce"- derivo dol teotro di proso spognolo. ll drommo spognolo seguivo regole.rigorose circo il comportomento delle eroine, lo cui costitò ero ossicuroto onche dollo segregozione. Occorrevo quindi un personoggio che focesse do tromite tro l'omoroso e l'omoroso e ne ogevolosse icontotti. Questo ero lo Dueno." ll ruolo, si ricordo, fu scritlo (onche se non conloto) per Morio Jermoli, moglie di Guglielmo. Dolle note degli orchìvi pore che lo conlonte possedesse un mezzo vocole non porticolormente esteso mo dl bello @iio e soprottulto uno buono verve drommotico. di Buonofede - Finole I gronde lezione di Goldoni si vede proprio nell'orgonizzozione drommotico del libretto. ll commediogrofo orricchisce le funzioni degli ottori focendolÌ interogire non secondo stereotlpi mo per precise esigenze drommotiche. Tutto promuove l'ozione: grozie ollo scritturo goldoniono gronde interesse viene doto olle scene d'insieme. Ecco che ci introduciomo in uno dei momenti più riusciti del Mondo dello Luno: lo sceno surreole in cui Buonofede oscende ol pionelo sconosciuto.. nel giordino di coso proprio, che chiude l'otto l. Gli ingredienti per queslo lrosferto lunore sono uno pozione mogico (un liquore che si rivelo un sonnifero) uno dose 9. "Yodo, vodo..volo volo't, orio Lo 2t 28 mossiccio di suggestione (mi vo sot'tilizzondo, mi sembro di volor..dice I Buonofede). Apre un recitotivo tro Ecclitico e Buonofede che e un copolovoro d'umorismo: Ecclitico viene o solutore Buonofede perchè si è risolto o prendere nuovo ciflodinonzo; ho infotti deciso di divenlore cittodino dello luno. Iimperotore ) , l. Corc: "Uomo felice" 29 Porticolormente interessonle queslo coro moschile in re moggiore doi toni morzioli. Buonofede viene solutoto doi covolieri dell'imperotore,gli emissori lunori di un sovrono benigno. Questo musico rìcordo, per lo scritluro innodico e corole, molto musico mossonico composlo ol tempo. Ogni loggio viennese possedevo infotti uno piccolo confroternilo di musici (composlo do due clorinelli, due oboi e sei fogotti di solito) che occompognovo le morce d'ingresso dei conlrotelli. Ricorderemo qui in vio breve che Hoydn come Mozort fu frolemossone (venne inizioto nel lZ85 ollo loggio viennese Allo Vero Concordio, direrio do lgnoz von Born). Questo coro è evidenlemente uno porodio, le cui olmosfere ritroveremo in due opere mozortione (il finole dell'Atto I del Flouto "Zum Tiele furth" e soproltutto, nell'identico tonolitò e con lo stesso disegno musicole "Bello vito militor" coro dell'otto I del Cosi fon tultel. 12.'Yoi lo sopele", qrio di Ecclitico Con lo competenzo di un Azzeccogorbugli interplonetorio, Ecclitico rossicuro Buonofede sul fofio che l'omoto prole e l'oncor più omoto comeriero presto lo roggiungeronno sullo luno E questo non solo perche il benigno monorco dello luno desidero esoudire chi èmortoèmorto". ATTO II lO. Sinfonio otto l!, bolleri n'13 e 14 Buonofed oppunto, d l'occosione nel mondo finge nel giordino di imperolore e covolieri dello luno. Un luogo strolunoto . ll siporio oPre su uno propri. Buonofede, kosportolo doi servi sinfonio in re moggiore. Lo tonolilo dl ie O del reslo ossocioto ollo luno come mondo non plÙ desideroto Lo sceno si i suoi desideri. Mo soprottutto perché le donne nello democrozio lunore honno un posto di porticolore riguordo, onzi uno ius speciole. ll momento fornisce ol librettisto il destro per toccore un luogo comune dell'opero: lo volubilitò femminile, che quì si esprime in uno porticolore temperoturo chÌomoto lunolicito. Iorio di Ecclitico è insommo uno fresco lezioncino di formo triportito e slile porlonte. Le donne sono lunoliche perché (e queslo espresso dol secondo temo, un presto) "mulon figuro,muton pensiero e sono per naturo poco sincere". Lo formo di questo numero chiuso è quello dell'orio o presrommo, o orio sentenzo: il personoggio sto insommo esponendo uno teorio che ritìene condiviso e lo motivo con uno serie di prove. I opero Uel reslo vonto, sotto questo §pecifico profilo, uno lelieroturo sterminoto: tonto per toccore due verlici piuttosto fomosi, si vo doll'invettivo di Figoro "Aprite un po' quegll occhi" nelle no)'?e mozoiione, ollo conzonoccio del Duco di Monlovo "Lo donno mobile" 13. "Gluolche vohq non fo mole", orio di Erneslo Ecco che ol povero, strolunolo Buonofede, il corro eroìco porto nientemeno che l'imperotore dello luno (il servo Cecco) ed Espero, lo primo stello dello sero (Ernesto). Ed e proprio Espero o spiegore o BuonofedB come si fo con le donne lunotiche nel mondo dello luno. Altro cliF§oli ed odori.. quondo lo donno fo le bizze, nel mondo dello luno l'uomo risponde con. bottiture. Lo filosofio stellore di Espero è spiegolo doll'orio che segue, l'unico scritlo in slile do sturmish do Hoydn ed unico orio dell'opero in tonolitò minore, con un incisivo incipit in stile conlroppuntislico che procede per imitozione di orchi e fioli. Iintento musicole è quello di creore un' impressione orcono nel povero Buonofede, risolto però in chiove comico doll'ossolulo inconsistenzo del testo (quolche volto non fo mole il conlrosto ed il rigorel. Lo slesso effefio stronionle soro oitenulo do Mozort nel finole del primo ofio del 'Così" quondo Despino, veslito do medico, entro con il rilrovolo nel 1784 mesmerico e viene còrotterizzoto dol trillo oll'unisono degli orchi. Anche o quesl'orio Hoydn ovevo dedicolo uno curo porticolore; lo riutilizzero infotli nello Messo di Moriozell dove diventerò il Benedictus. "Dir der unschuld Anche quest, orio verrò riutilizzoto do Hoydn in ted co Phylemon e orionette per dell'opero odottomento un in Seligkeil;, ì"1 lZSq 30 Boucis. I B. qrrio di Clorice "Gluonlo gente che sospiro " , in questo messinsceno generolmente toglioto) ol sib 2 ll 19.'^l comondo tuo lunotico", cirio di Buonofede'Finole povero ol burlo lò sofitiro che ctii'nonio lrno.t lo per Tutto è pronto Bollero n' 23 orchi e fogotto solo od occogliere' ;;;[;"io *inr"tto in fo moggìore per -it ' Flominio e Òlorice, divenute obitonti Éàllò1"r" "i.ggi" "*t,oÉYÉ.n", lunotiche. 16. " È dop-o 31 32 e proprio di investituro o cittodini dello I luminoti è per Buonofede metoforico ed inconsuelo bico ed ollo scozzese tipico dell'opero buffo per in o comunque non conosciuti). ll primo sponsole lun Lisetto con il monorco Cecco Lo secondo sezione vede lo promesso motrimoniole ko Flominio ed Ernesto e Clorice ed Ecclitico, mentre Buonofede fornetico in linguoggio lunore. Gli occenti si fonno più drommotici e conkostonti, con l'esplosione in minore di Buonofede che, scoprendo lo molofede olkui sbofio in un "Tutli nemici rei,tutli tremor dovrele'. E di gronde effetto comico sono isoli di furio del vecchio inseriti nel contesto di burlo dell'insieme compotto delle oltre sei voci. ll povero vecchio rimongo o quesio punlo isoloto nello suo lunore follio relezzo terreno degli oltri. 22. "Dol mondo dellq lunq" - Finole lll 33 Dopo un numero ben congegnoto come il flnole dell'otto ll, è quosi fisico lo sensozione di superficiolitò dell'otto conclusivo dell'opero Un re moggiore che è lo mediozione tro Ìl mÌ bemolle fonlostico del sogno lunore ed il do fin troppo concreto degli inleressì e dei colcoli, uno scritturo pomposo con orchestro pieno e timponi riluoli, chiude il siporio. Buonofede ho perdonoto , obtorto col/o, figlie, comeriero ed omici concedendo il suo benestore olle fie coppie purchè questi lo rìcombino con "omore". E nel Tutti finole [o onche ommendo verso iproprl irrogionevoli copricci. Lo clorito del coro finole, compolto e scintillonte, è l'inno olle nozze del principe Niklous, ed ollo luce del Mognlfico principe proletlore, suo Eleno Filini ATTO III 20 lntermezzo ll terzo otto opre su un sol minore pieno di collero, dollo scritturo orcoicheggionte. Iinlermezzo ho lo stesso incipit dell'orio di Ernesto del ll otto. Lo coso non porrebbe cosuole:è il momento dello sdeg del podre che, precipitoto senzo porocodute nel mondo terrestre, rinchiuso i uno stonzo di Ecclitico e l'offermozione protico del principio esposto nel ll otio dollo stellore Espero. Come le donne quondo fonno le lor coricoture debbono essere bottute, così i vecchi bobbei quondo cohivono insulse voglie senili obboti. Quolche volto, oppunto, non fo mole il controsto ed quondo cesso lo sdegno moggior piocere senle il cor. E Buono derito con sloncìo olle lunoliche teorie, dovrò oro constotore che dol lieto fine di un drommo giocoso non pokò sfuggire nemmeno lui. 2l . "Un ceÉo ruscelletio" dueÈo Clorice, Ecclitico onteposto primo del finole ll Eccoci in presenzo di un locconle duetlo d'omore, nello tonolito dÌ si bemolle Così fon Iulfe (opero soccheggioto nelle nostre metofore) ricordiomo il bellissimo , di li o poco dol duetto dell'opero, Ferrondo e lusivo. Lo secondo porte lo mon levote ch'io moro odesso guo.." segue il modello del duetto "ll core vi dono' . Tro Dorobello e Guglielmo c'è di mezzo un core che do un loto è un dono che vo posoto sul cuore dello donno, doll'oltro è uno spiritoso pretesto per sentire il botito del cuore vero I perché botte qui.. che moÌ bolzo li..) '1 34 ll ECCTITICO Sì, vengo, mi [o grozio libretto ECCLITICO Perché no? Benche io sio solo invenlor dello mirobìl ore, voglio che oncoro voi ne siole Nello speculo enlrote; nel conocchiol mirole Cose belle vedrete, cose rore, per cui voi slupirele BUONAFEDE Servo, signor Ecclitico; in che coso si slo lei divertendo? lL MoHtoo urLin LuruR Drommo giocoso per musico di Polisseno Fegeio, postror orcode, do roppresenlorsi nel boho Giustinion di Son Moisè il cornovole dell'onno I 750. ln Venezio, MDCCI, per Moded,o Fenzo, con licenzo de' superiori. Itbretto di musico di Corlo Goldoni lronz Joseph Hoydn, riduzione dl Froncesco Belloilo Nolte con luno e cielo sfelloto Terrozzo sopro lo coso dt Eccliltco con torre nel mezzo, o sio speculo, ed un gron conocchiole su due covollelfi Quoffro fonolt che illumtnono il lerrozzo lN. 25 - Ario] CIARICE Quonto gente che sospiro di veder cos'è lo luno, mo non honno lo frorfuno di pocrlo conlemplor. Chi non vede, il folso crede; cioschedun soper prebnde. Più che studio, monco iniende, e si loscio corbellor. (porie, serviio do Ecclitico) [N. t - Ario onziché Corol fll leslo ìn grosselto indico il posso musicole con lo numerozione originorlo, onche irecìlotvi ECCUTTCO secchi o occompognoli] O luno lucenle, di Febo sorello, che condido e bello risplendi lossù, Personoggi Ecclitico, ftnto ostrologo, (tenore) Buonofede, /bosso/ Flomino, figlio dt Buonafede lsoprono) Lisetto, comeriero (mezzo-soprono) Clqrice, oitro figlio di Buonofede (soprano) Cecco, servifore di Ernesto (tenore) Ernesto, covo/ie re lborttono) deh, fo'che i noshi occhi s'occoslino oi luoi, e xopriti o noi che coso sei fu. Vedrem dello luno se il iondo sereno sio un mondo ripieno di genle mortol. ECCLITICO Porli coroli Oh le gron belle cose Quottro scolori di Ecclitico, lbarilonil che o inlendere si donno o quei che poco sonno per noturol Oh che gron bel mestier ch'è l'imposturol lo [o lo porte mio con [into ostrologio, ingonnondo eguolmenle i sciocchi e i doili Eccone uno: ecco quel buon cervello del signor Buonofede Ouolko covolie ri (boritoni) Poggi, servi, bollerini, soldoti nel mondo finto dello luno BUONAFEDE Si puol entror? ECCTITICO Nello speculozion di vorie 35 o porte stelle BUONAFEDE Vodo, e provor ìo voglio, se con quel conocchiol sì lungo e iondo ollo Iuno poss'io vedere il fondo BUONAFEDE Oh bellissimo cosol Anch'io d'ostrologio son dilefionte; mo quel che mì dò peno è ìl non soper kovor dottrino olcuno che moi soppìo spiegor cos'è lo luno Si vede occoslorsi ollo cimo del conocchiole uno mocchino illuninoto, dentro lo quole si muovono olcune figure ECCLITICO Lo luno è un corpo diofono che doi roggi del sol e illuminoto; mo in quel bel corpo luminoso e tondo, che credete vi sìo? V'e un olko mondo [N.3-lntermezzolll] sull'inbrmezzo, si recito il testo: ECCLITICO ll signor Buonofede oro di veder si crede le lunoiiche donne sol lossù, e le lunotiche sono oncor quoggiù (Buonofede esce dollo speculo ridendo) BUONAFEDE Oh che coso mi dite? Colò v'e un ohro mondo? Mo coso son quei segni che sl vedon nel corpo dello lunq? -{ BUONAFEDE Ho vedutol ho vSdutol ECCIITICO Le mocchle oscure t son del mondo lunor colline e monli ECCTITICO E coso moi? .r BUONAFEDE Oh che bel mondol Mo ditemi, omico, come siete orrivoto o scoprir coso tole? BUONAFEDE Ho vedu'o Jno coso bello ossoi lN.3-Ariollll ECCLITICO Ho lotlo un conocchiole che onivo o penetror cotonlo in denlro che veder [o lo superficie e il cenlro lndividuo non solo i regni e le provincie, mo le cose, le piozze e le persone BUONAFEDE veduio unq rogozzo corezze dd un vecchietlio. Ho vedub un buon morilo bostonor lo proprio moglie che chiedevo invon pieto! -l-t» for Col mio conocchiolone Ho veduio posso veder lossù, per mio diletlo, per il noso esser menoio... Oh che usonzo preliboto! Oh si usosse oncoro quo! spoglior le donne quondo vonno o leito doll'omonb BUONAFEDE Oh bellissimo cosol ECCLITICO Mo dite, non polreì, E qui oncoro si userìo, se gli uomini non polisser lo pozzio coro Ecclilico mìo, col voslro conocchiol veder onch'io? 36 BUONAFEDE Coro sìgnor Ecclitico, ho vedulo gron cose; e per [orvi veder che son contento, questo borso lenele ECCLITICO Oh, merovìglio! BUONAFEDE Eh prendetelo, vio, che io così vuò ECCTITICO Se voete così, lo prenderò ECCLITICO Sei pozzo, e lol morroi ERNESTO lN. 6 - Ariol ll ciel volessel Veduto uscire ho dollo vostro coso i1 signor Buonofede E vostro omico? ECCTITICO Secondotemi dunque, e non lemele Di denor come slole? 37 Begli occhi vezzosi ECCLITICO Amico ed omìcone dello mio strepìtoso pro[essione Egli ho uno bello liglio ERNESTO Quondo occono, io vuoterò l'erorìo CECCO lo socrì[icherò tutto il solorìo dell'idolo omono, brillob omorosi, speroie che il foio congior si dovrò, Bei lobbri ridenti del viso che odoro, soreb conlenli che il nosho risloro lonton non sorò. (porte) Anzi n'ho due ECCLITICO ECCTITICO Siele podrone CECCO Anzi rossembro o me che collo comeriero n'obbio lre BUONAFEDE ERNESTO Certo quel conocchiole è ossoi ben fotto Son di Flominio omonle Tullo, iutto si ERNESTO ERNESTO ERNESTO BUONAFEDE Dimon rìiornero ropirle o questo pozzo? Andiomo; ho un mocchinislo che prodigi so for Oggi di for m'impegno che il signor Buonofede le tre donne ci dio collo suo mono CECCO Quolche volto il podron mi fo do ridere Ei segue il mondo stolido: combio olle cose il lermine, e il nome combio bene spesso ogli uomini lN. 7 - Ariol CECCO Oh brovol vede Ho un gusÌo rnolto CECCO [guordondo nel connocchiob) lN. 4 - Ario] ECCIITICO Ed io Clorice odoro BUONAFEDE CECCO ll morito col bosione: brovo, brovo, oh bel vedere! Per Liselto oncor io sposimo Lo rogozzo col vecchione: ERNESTO uh corino, bel piocere! Uno donno per il noso: che bel colpo, che bel coso! Oh che mondo benederio! Oh che gron fulicilo! Che piocere, che diletto, oh che guslro che mi dò! Iho chieslo o Buonofede, ed ei me l'ho negoto con principl d'ohezzo lN. 5 - Ario] (porte) CECCO ECCUTtCO E così spero Un poco di denoro e un poco di giudizio vi wol per quel servizio: ondiom su quel bolcone o ooder del o nÒlie il bel sereno voi m'intendeb già. Conùenio voi sorete, mo primo rifletbte che il srolido e l'ovoro moi nullo otienirà. FIAMINIA Se il genìtor oustero ECCLITICO lo lo coccio non fo olle sue monefe; mo vorrei, se potessl, lo suo liglio Clorice, custodiio con tonlo gelosio. /enko Ernesfo/ ERNESTO E come moi? e moro ECCLITICO Spero di morìlor le proprie figlie un conle moritor lo comeriero ECCLITICO Corrisponde Flomìnio oll'omor vosko? ERNESTO ERNESTO Mi omo con iullo il cor ECCLITICO Servo, signor Ernesto CECCO Lo mio Liselto per le bellezze mie por impozzilo FRNESTO ECCTITICO Riverìsco E Clorice è di me pur invoghito Dilemi, voglìom noi che quel che vedono sio veritù. Non sonno i serrlflici che tutti fingono: che il vero lingono di preporote di for quel che diro, e o porolo mio vi monlerrò, (porre) Amico, vi son schiovo il sÌgnor segretorio dello luno ECCLITICO Tutlo soprete Preporole monele; Mi fonno ridere quelli che credono folsito. .r Comero in coso di Buonofede con loggio operfo, tovolino con lumi e sedie CLARICE Eh venite, sorello: .ì ci riirovo colò, misere noil CIARICE Che bodi o' lottì suoi Cl vuol tener rinchiuse ERNESTO Vodo in queslo momento denoro o proweder Tu vo', m'ottendì d'Ecclitico oll'olbergo, ove domoni, mercé il di lui lolento, spero che l'omor mio sorò contento FIAMINIA Finché noi siom soggelte ol noslro genilor, convien soffrire 3B CIARICE Mo io, per vero dire, stonco di questo soggezion noioso, non veggo l'oro d'essere lo sposo FIAMINIA E quondo sorem spose, ovrem di soggezion fìnili i guoi? Anzi sorem soggette più che moi CIARICE Eh sorello, i moriti non son piÙ tonio ousteri: omon lo libertode ol por dì noi, ed obbodo cioscuno oì fotti suoi FIAMINIA Se l'occordosse il podre, spererei con Ernesto esser lelice CIARICE Lo spererei onch'ìo con Ecclitico mio FLAMINIA Quell'Ecclitico voslro è un uom ch'oltro non penso che o contemplor or l'uno, or l'oltro stello CLARICE Queslo è quello, sorello, che in lui mi pioce di più Finché ei penso ollo luno, owero ol sole, lo suo moglie forò quello che vuole FI.AMINIA Mo il genilor io temo mo si disormo e cede se h combofie omor: E omor, se occupo il hono, di re si fo fironno, e sio tributo o dono, wd tutto il noslro cor: (porte) Brovo, signoro figliol V'ho detto tonte volte che non usciote dollo voslro stonzo Rogion nell'olmo siede regino dei pensieri, BUONAFEDE Domon ti vuò menor dol brovo ostrologo; vedroi quel che si prolico lossù dolle donne do ben come sei tu BUONAFEDE Addio, Lisetto IISETTA lN. l0 - Ariol BUONAFEDE È onco preslo, ospello un poco USEITA Uno donno come me non vi fu, né vi soro; io son tulfomor e lé, io son tullo coriÉ. Domondoh o chi lo so. «Sì, ch'è ysTq», ognun diro. lo, molizio in sen non ho: sono sEio ognor così. LISETTA CIARICE Ed io tont'oltre volte mi sono dichioroto che non posso soflrir di stor senoto. Ho poslo giò lo ponotello ol loco BUONAFEDE Brovo, brovo Lìselio, oh se sopessi le belle cose che ho vedutel Poche volte dico no; BUONAFEDE Eh ben, bene, froschetto, LISETTA so ìo quel che lorò E coso quondo posso dico si. Àlo lo dico, giò si so, ho veduto di bello? solvo sempre l'oneslù. CIARICE Sì, cosligolemi; cocciolemi di coso e moritolemi BUONAFEDE Se io Ìi moritossi, non costigherei le, mo tuo moriio Né cosligo moggìor dorgli potrei, quonto uno donno pozzo quol tu seì. CLARICE lo pozzo? V'ingonnole Pozzo soreì quoloro mi losciossi un po' koppo intimorire, e ovessi per rispeito o intisichire. (porte) BUONAFEDE Ho ovuto lo fortuno dì miror dentro ol tondo dello luno ECCLITICO ldi denrro) Ehì, signor Buonofede, si puol enkor? IISETTA (Ecco lo suo pozziol) BUONAFEDE ctARrcE Son fonciullo do moriio, e lo voglio, giò il sopere; BUONAFEDE i Sentì, può dorsi.., soi che ti voglio ben Può dorsi oncoro, se lu mi sei fedel, se non ricusi di dormi un po' d'oiulo, ch'ìo ti {occio veder quel che ho veduto Sopete pur ch'io sono vosiro servo fedele, e se mi lice, voslro lenero omonle. (lnvoghito peò sol del conlonle,) Vorrei che un conocchiol si desse ol mondo e se voi non mel dorele, do me slesso il prendenò. Rihovolemi un porliio che sio proprio ol genio mio,' o losciob, furo io: se lo cerco, il troverò. con cui vedesle il londo del mio povero core, che sol per voi orde d'omore e fede. {Egli è pozo dower se me lo crede (porte) Per rimiror lò dentro BUONAFEDE Se mondorlo potessì nel mondo dello luno, ovrei speronzo costigoto veder lo suo boldonzo * Oh copperì, chi E qui? LISETTA Ario Flominio [N. 8 - Ario] FTAMINIA (Mo non vede che questo è uno pozzìo.) BUONAFEDE lN. 9 - Ariol FIAMINIA Ciò so che non convìen o oneslo figlio, mo se omor mi conslglio, e il podre o me si oppone, io temo che oll'omor cedo rogìone LISETTA Vuol cenore? non vorrò soddisforci. CIARICE Ewi ìn iol coso un oltìmo espediente: morilorci do noì senzo dir niente LISETTA Servo, signor podrone Venite, signor, sì; cos'è 'slo novito? Ouolche coso di grondqvi sorò ECCTITICO Compotite s'io vengo ìn quesl'oro imporluno o dislurborvi: un segno d'omicìzio io vengo o dorvì BUONAFEDE {hl ECCIITICO V'è ) che buonqvenluro o me vi guido? nessun che ci oscolli? BUONAFEDE No, siom soli Porlote pur con liberto BUONAFEDE in quel tuo cor sincero, serve di conocchiol il mio pensiero Vedo che lu mi vuoi bene, vedo che lu sei mio ECCLITICO Voi siele l'unico golontuom ch'io stìmo ed omo: onde vi vengo o usor per puro of[etto un oto d'omicizio e dÌ rlspefto 39 40 BUONAFEDE BUONAFEDE Obbligoto vi son Mo che intendete Amico, oh, se voleste, oiutor mi pokesle voler dire con ciò? ECCLITICO Vengo do voi per sempre o licenziormi BUONAFEDE O dèil per sempre? Ditemi, coso [u? ECCLITICO E come moi? BUONAFEDE Schizzeltolemi un po' di quel licore che v'ho mondolo il vosiro imperolore. ECC].ITICO o voì Soppiote, omico, che il gronde imperotore del bel mondo lunor con lui mi vuole lo fro pochi momenli sorò insensibilmente trosportolo lossù per mio destino, e sorò dello luno citlodino Tutto confido BUONAFEDE È vero? Oh gron coso! Oh me infelice, se resio senzo voil Mo in quol moniero lo voce di lossù poté orrivore? Comel ECCLITICO Lò nel mondo lunore un oskologo v'è, come son io, che ho fotto un conocchiol simile ol mio Conglunti nello cimo i conocchioli, e levoto il cristollo, o sio lo lente, focilissimomente senlo quel che si dìce nell'oltro mondo, e col.melodo stesso onch'io rispondo 41 occhi) Ecco l'e4fufi,o che fo il licor pe#ero. BUONAFEDE BUONAFEDE Cos'ovete neglì occhi? Non posso slror in piedi. ECCUTtCO Accomodohvi. lh fo sederc) Siote pronio o solire, e consolotevi. ECCLITICO Dollo spirto lunor son invosoto BUONAFEDE ) BUONAFEDE E poi onch'io Mo perché moì? gli Addio Vodo, Amico oddio! Non ci vedrem moi più. BUONAFEDE Voi mi fote morìr ECCUTTCO lstroluno Porete ispirÌtolo ECCLITICO (Eccolo nello rete ECCLITICO Oh slngolor fortunol Or or sorò nel mondo dello luno Mi sembro di volor. ECCUnCO [o credo onch'io. verrò lossù con voi ECCTITICO Mo non vorreì che se n'ovesse BUONAFEDE Fermole Voglio venir onch'io o mol suo moestò ECCIITICO Ecco: lenele il resto del licor dunque, e bevete. BUONAFEDE Coro Ecclitico mio, diremi dove sono. ln ierro, o in orio? BUONAFEDE Mo le [igliuole mie? Mo lo mio ECCUTCO servo? BUONAFEDE È un signor di buon cor; non porlerò ECCLITICO ECCLITICO OrsÙ, mi siete omico; Quondo sorete lò, grozio per esse oncor s'impekerò Vodo, vodo. vi voglio soddislor Quesl'è il lìcore Giocché non v'è nessuno, vuò che ce lo beviom metò per uno, Mi vo sottilizzondo. Mo come uscir pohem,.. do quesb slronzo? BUONAFEDE Son qui, bevo; ospetlole. Abbiomo in vicinonzo un ompio fineslrone. BUONAFEDE E poi come foremo? ECCTITICO E poi ci sentiremo soÌtilizzor le membro in formo lole che ondremo insù come se ovessim l'ole BUONAFEDE Beverei, mo non so Sono fro il sì ed il no Vi ondob o poco o poco sollevondo. (beve) BUONAFEDE ECCUilCO t 1 BUONAFEDE ECCTITICO (Bevi, buon pro ti foccio, lo bevuto non ho. Fro pochi istonli dol sonnìfero oppresso e oddormenloto, crederò nello luno esser portoto ) Vodo, vodo senz'olho.., ECCffiTCO : (Oh che bobbioneU lN. I lb - Finole ll BUONAFEDE Ecco bevuto ho onch'io. [Recitotivo occompognoto:] BUONAFEDE -)/odo, vodo; vo-lo, volo... ECCUTTCO BUONAFEDE ECCLITICO Oh prodigiol Oh prodigiol Ed in che modo Compiocervi credevo; se pentito gìò siete, io solo bevo sperole ondor tonl'olto? Dollo terro ollo luno vi è un gron solto ECCTITICO Tutto vuo con[idorvi Dol conocchiole Ìstesso il gronde imperolore mi ho foffo schìzeltor certo licore che quondo ìl beverò, leggermenle ollo luno io volerò (finge di bere) BUONAFEDE Non lo bevete tulto, per corito ECCLITICO Tenelemi, che ormoi mi sembro di volore Oh me {elicel Mondo, mondoccio rio, per sempre t'obbondono. Uomo soprolunor fofto giò rono. Ohimèl senio un gron foco. Brovo, brovo, mi consolo. BUONAFEDE Dove sieie? ECCUTTCO ECCUTTCO Soffric:opocoopoco, Volo onch'io. lromuior sénlireb fulle le voshe membro, 6 goderob. BUONAFEDE Por che mi vengo sonno. ECCI.ITICO E BUONAFEDE Addio mondo, mondo oddio! lescorc Chrice e Lisetto) 42 CTARICE ECCUTTCO Coro podre, coso c'è? [e donne lornono I,ISEIIA Podron mio, che cos'è? doll'osrrologo per deludere Buonofade. Buonofede che dorme sopro un leno di fiort Ecclilico lrovestilo con obilo copriccioso e si disperono, perché giò credono Ernesto morlo il meschin. Itornono Cloice e Lisettol ne' suoi Povero podre, ohi che mori! ECCUnCO (Oh che fortunoll ECCTITICO BUONAFEDE Clorice Flominio degli ougellì conori (s'odono o contore i rossignoli) . ! l ! Ahi, che di vivere iosio finì! Ehi! Clorice Liselto Eh! dove sono? /si olzo bel bello) ECCUTTCO ECCLITICO USETTA BUONAFEDE Oh che bel conlenlo! Son luor di me, non so dove mi sio (comporendo dol londo con lumiere) ECCLITICO Udile l'ormonio che esce dogli orboscelli, ogitotì do dolci venlicelli Amico BUONAFEDE Vo nel mondo dello luno. CTARICE E USETTA CIARICE E TISETIA Ahi, che di vivere losio ffnì! Ahi che brmenio, ohi che mori! BUONAFEDE Olò, chi siete? lQui finixe il bolletb I4I Muore, muore, ohimè che muore! ECCL|TICO xudi Oh che guslro, oh che diletto! o Clorice sei mille se di sposorsi risolverò.» ECCTmCO CTARICE (Vivo, vivo, oh che fortunoll Ero moriole, quesb si so. CIARICE E TISETTA ECCUTtCO Muore, muore. «Loscio o lisetlo cento ducoti <<Loscio quondo il morilo rilroverò.» BUONAFEDE Coro luno, Yengo, vengo, vengo o ie. (s'oddormento) ECCLITICO Che? non mi conoscete? Non rowisole Ecclitico? Mo so l'imperotore, ECCTITICO Sì. quel son io ECCLITICO ch'io qui son orrivoto? BUONAFEDE i BUONAFEDE Andiomlo o rìlrovore Mo dove, Ero ossoi vecchio, queslo si so. dove, omico, slom noi? .t ECCLITICO ECCUTTCO Povero vecchio, più nol vedrete! presbl CTARICE E TISETTA Quolche spirb lroverò. Presio, preslo iornerò. Ahi, che brmento che voi mi dote! (portonol ECCUTTCO Pronto è lo doie, se lo voleie. ECC[mCO ll buon sonnifero gli offusco il cerebro. Porior dogli uomini vio lo forò. CTARICE E LEETTA Fobrizio, Prospero... (vengono due servi) Vivo chi vive. ECCI.ITICO Nel bellissimo mondo dello luno!!l BUONAFEDE Ehil mi burlole? ECCIITICO E non ve n'occorgete dello splendor che fo più bello il giorno? Dell'orio solutor che spiro inforno? Non è permesso , còn quell'obito ondor innonzi o lui Mo ecco i covolieri con I poggi e i stoffieri ll gron monorco vi mondo do veslir ,. -BLIONAFEDE Oh che bel mohdol lN. 15 Coro - lntroduzioni bb.l-61 Mi fote ridere, mi consoloie. [lnizio il Bolleib CIARICE, TISETTA E ECCUTICO Chi èmorb,èmorlo. Dolce conbrio lo doie sorò. n' 14, rul quole si recitono le seguenti bottute:l BUONAFEDE È vero Oh che bel giornol Oh che orio dolcissimo e soovel ...su vio, prendehlo, e lò porlroblo nel mio giordin. (portono vio Buonofedel BUONAFEDE Oh che nin{e gentilil Oh che {ortunol Oh benedelto il mondo dello lunol BUONAFEDE Voi quello? TISETTA CIARICE E TISETIA Muore, muore. Presio, ECCUTTCO BUONAFEDE Sinfonio Liselto No, non piongeie, non è così. BUONAFEDE fsi vedono spunlore i fiori) Udile il dolce conto CIARICE CTARICE E TISEITA Dove, dove? gigli Oh che bel mondol obili BUONAFEDE Vodo, vodo; volo, volo. noscer le rose e i Giordino delizioso in coso di Ecclitico, roffiguroto nel mondo dello luno, ove si roppresentono, olcu ne strovogonze ordinote ECCLITICO Mirole o' vostri pledl dol bel terren lecondo Quoltro Covolieri con Poggi e Stoffieri, che portono obiti do troveslire Buonofede, e delti I Poggi levono /e sue vesli o Buonofede, e lo veslono con gli obiti copricciosi do loro potoli BUONAFEDE RECITATO Come ovrò o conlenermi? Ouonte gron riverenze ovrò do [ore? 43 +4 ECCLITICO ll nosko gron monorio non vuol odulotori Egli è un signore ch'è loglioto ollo buono, e di buon core BUONAFEDE Andiom Non vedo l'oro di vederlo ECCLITICO Mo restote, ch'io ondrò od owisorlo; egli ho tonto bonlò, che per lorvi piocer qui venirò [N. I7 - Morcio fino ol primo ritornellol (sob svl suo corro, e porb col segvito) lN. 17 - Morciol BUONAFEDE Si vede in fondo dello sceno un corro trion{ole. liroto do quottro lJomini bizzorromen'fe veslili, con sopro il corro Cecco, veslito do imperotore, eo' piedi del medesimo Erneslo, vestilo oll'eroico, con uno slello in fronle Buonofede osservo can meroviglro A suono di morcio si ovonzo il corro, e giunto ollo melò dello sceno, lo fermono; Ernesfo scende ed oiufo o scendere Cecco con offeflota sollomissione Grozie o vosFo bonlo del porogone; mo io per dirlo o lei, non son buffone. cEcco IRecibiivo:l Or che vi pore? Vi pioce il nostro mondo? BUONATEDE Son rogozze, BUONAFEDE BUONAFEDE e non ho oncoro lor doio moriio, perché non ho kovolro un buon portiio. Umilmenb m'inchino o voslro moeslò. ln fede mio, o chi un mondo si bel non piocerio? Mo per esser contenio, uno grozio, signor, oncor vi chiedo. ERNESIO cEcco Voi ovele due figlie? Eppur nel voslro mondo chi so for il buffone è fortunoio. BUONAFEDE Signor sì. BUONAFEDE (Copperi! Egli è informoto.l ERNESTO Fonciulle, o moritote? BUONAFEDE E lo mio comeriero, e le mie figlie, non verronno con noi? ECCIITICO Sì, si, venonno poi; onzi le nostre donne hon ius porlicolore o questo ìmpero, perché vo co lo lrno il lor pensiero Mo primo di rìcevere l'ouguslo imperolore, occorre che imporiote lo linguo del o luno: or fote come me, conlole con slromenii (focendo un cenno oll orptslo in sceno) BUONAFEDE Come ho do for? ECCTITICO Dovete cEcco Chi siete voi, che indirizzo i suoi soluti ollo moeslù noslro, e non o noi? BUONAFEDE Chiedete pur, che tutfio io vi concedo. vorrei.,. cEcco cEcco Si, si, son informoio che lò nel voslro mondo lo le forò venire, mo però con un che vuò senzo recorvi pregiudizio, lo vosko comeriero ol mio servizio. BUONAFEDE hionfo l'olbogio, né di riioli moi v'è corestio. Quesb, per veq dire, polio, ERNESTO Già lo so V'ingonnole. lo sbllo sono, ed Espero m'oppello; e quondo il cielo imbruno, esco primiero o vogheggior lo luno. Sortiio ovrò l'infusso, che siete innomoroio quel ch'Erneslro s'oppello, dollo coscllozion dello mio sìello. Dunque lei l'ho veduio? BUONAFEDE lo non so che mi dir; voi fulto Ernesio §ignor Mo signor.,. cEcco verronno poi; onzi le nodre donne hon ius porticolore o queslro impero, perché vo collo luno il lor pensiero. (Npte, prino con esiìozione, poi rossicurolo doi cenni di opprovozione di Ecclitico) perché vo collo luno il lor pensiero. cerlo rossomiglioìe. ERNESTO lN. 16 - Ario Eccliticol Non vi merovigliob, ché nello noshro corlre obUomo noi Voi lo sopele come son fotie un buffon che somiglio tulto o voi. è un perfettro elisìre! ERNESIO È un elisir che giovo; ." e credeblo o me che il so per provo. lN. 19 - Ariol ERNESIO in quei begli occhi suoi, mo questo volio lo vogliom per noi. BUONAFEDE cEcco BUONAFEDE i BUONAIEDE IRecitotivo:] i, Accosfumiomo uno cordo poriore; quondo fonno lor coricofure, le focciom rinsovir con bottiture. BUONATEDE Ho due figlie e uno servo, Perdoni; io fo oll'usonzo del mondo sublunor dove son nolo. conlor recitolivol listruendolo:) Si, Avete fotio ben. Qui non v'è olcun che dico di morir per l'omoto; qui non v'è olcun che sio fido od un'ingroto. cEcco BUONAFEDE Dice ben.., mo che vedo! Quivi il signor Erneslo? ECCUTTCO ERNESIO Quolche volio non fo mole il conhoslo ed il rigore. -§empre Poce,. SemPre omore, fo longuire onco il piocer. Quondo poi cesso lo sdegno, senb il cor moggior diletto; più vigor prende l'offufl,o, e moltiplico il goder. (portr-l sì. Uno mocchino obbiomo, do cui spesso vediomo quel che si fo loggiù nel bosso mondo; e il piocer più giocondo che over possono i nostri occhi lunori, è il miror le pozzie dei voshi pori. IRecitotivo:] BUONAFEDE lo reslo stupefotto: questo è un mondo ossoi bello, ossoi ben fotto Conlon sì ben gli ougelll; suonono gli orboscelli; 45 46 ognun bollo, ognun gode; ognun vive giocondo Oh che mondo felicel Oh che bel mondol Me lo voglio goder Vuò ondor girondo per queslo ch'esser credo lo principol citto Non so s'obbio d'ondor di lò, o di quo (interno: l'Eco rtsponde do vorie porti) ECO o quesio mondo è giò orrivolo. (gli levono h bendo) LISETTA Ohimè, respiro un pocol /scorgendo Buonofede che enlro in obiri do dignrtorio) Quello e il podrone? E lui Non copìsco lo suo coricoturo, Oh che modo groziosol Oh che figurol LISETTA Bello rogozzo, io gioco che dove odesso sioie voi non y'immoginoùe. Bt]ONAFFDF liselto, oh benvenulo. Tu oncor sei qui con noi? Fortrnoto dower chiomortì puoi I.ISETTA IISETTA ECCUTTCO volete, [primo porloto e poi musicole BUONAFEDE E che in recintivo) lò ECO Di lò, di lò, di lò BUONAFEDE E siom sempre do copo Vorrei venÌre e non vorrei venire: sono [ro il sì ed il no ECO No, no, no, no, no, Coro signor Ecclitico, ch'io soppio? (proseguendo sottovoce, mo recilondo) Dormivo oncor ne lello, ollorché son venuli quei morloli cornuti: m'honno bendoti gli occhi, m'honno condotto vio, e ooesso non so dir dove r, sio ECCTITICO Llselio, ovete ovuto lo lorluno d'esser possoto ol mondo dello luno no Non me ne fido. BUONAFEDE Son pupillo. Mo dove siom? TISEITA lo me ne rido. BUONAFEDE Nel mondo dello luno BUONAFEDE Vio corino LISETTA Mi volele Ìngonnor? No dì quo, no di lò Dunque reslerò qui sempre [ermo così ECO Sì, sì, sì, sì, sì, sì BUONAFEDE Ahl ohl V'ho conoscìulo, signor Eco gorbolo Oh che piocer giocondol Oh che sposso, oh che spossol Oh che bel mondol /porte/ Enfrono Ecclittco e Lisefla condotlo do due, cogli occhi bendoti TISETTA Dove mi conducete? Siete sbirri, sicori, o lodrl siete? No, non voglio. No, le lo giuro: questo è il rnondo lunol te l'ossicrro Gui ognuno sì vuol ben con innocenzo, e sbondÌlo e quossù lo moldicenzo. Vien quo, Liselto, dommi lo iuo monino BUONAFEDE oh crudeltò! Come fo ollo mio cognino, le corezze io ti forò. TISETIA Ed io quol do gSrino, Oh signor no! BUONAFEDE BUONAFEDE ECCLITICO Vio, Vieni, o coro borboncine. Delle poroie mìe doiemi un obbrocclno. TISETTA le corezze occetlerò. t Liseltino, . voi lo provo vedrele quondo sposo soreie del nostro imperotore, che pel voslro bel viso orde d'omore Di coso uscir credeste; mo dol bolcon possolo, foste qui do uno nuvolo portoto Oh questo BUONAFEDE BUONAFEDE vo lungo podrone dov'e? ECCTITICO Ecco il vostro podrone: domondolelo o lui, che lo soprò (Ad olto voce, contondo un solo verso) [evobgli lo bendo, BUONAFEDE Così sorò or che lo fortunoio -U§ETIA Fruslo vio, mi ùuoi groffior: (prtono menlre entro Cecco nell'obito di finìo imperotore con Séguito; poi Bwnolede e Liselto). [ll seguito si conlo come Recitqtivol LISETTA Non mi fido lN. (porìel Vien do me, non obboior: Senzo molizio giò vi obbroccero TISETTA Lo fovolo 1 no Quondo {osse così.., LISETTA TISETTA Vieni, o bello piccinino. LISETTA 2l - Dueflro] lo vodo o rilrovore suo moeslo. ECCUTTCO uno monino. Ah, oh, mi fote ridere; non sono uno bombino do credere o sillolle scioccherie I Riprende il diologo reciioio, mo olbrnoio ol recil,olivo secco - TISETTA BUONAFEDE LISETTA BUONAFEDE BUONAFEDE Non è ver. USETIA Di quo, di quo, di quo Oh queslo si, ch'è bellol Ognuno o se mi oppello, e mi sento o chìomor di quo e di TISETTA Vi conoxo, bel furbetto, molizioso è il voslro omore. BUONAFEDE Non over di me sospetto, molizioso io non ho il core. cEcco Olò, presto fermote Buonofede e lisetio. Ditre, che il loro imperolor li ospetlo. (poilono due servil Vuò procuror, finché lo sorle è omico, il premio conseguir di mio fotico. 4l 4B (vengono Buonofede e Lisertol lN. 22b - Ariol FTAMINIA sPeror non 50. Molto vi devo, o podre. Un uom soggio voi siele; di politico ossoi voi ne sopete. Al suo pionelo BUONAFEDE Eccomi o'cenni voshi. I.ISETTA USEITA Oh! coso vedo? Cecco è l'imperotor? BUONAFEDE Sei pozzo? Coso dicì ol nostro Ìmperotore? Signor podrone, coso sorò? lmperolrice dunque soro? Oh, fosse olmeno lo verilu! Senlro nel core cerio vopore che m'empie tutto di nobilrà. Che bello coso l'esser signoro, forsi servire, forsi stimor! Mo non lo credo, mo bmo oncoro: oh, mi voleb tutti burlor! Voglio provormi: coso sorò? Ah, fosse olmeno lo veriÉ! lCecco dà broccio o Liselto, e frotnnn che si h il itornello dell'or'o, h conduce in trono) LISETTA RECITATIVO BUONAFEDE Che volete ch'io vi dico? BUONAFEDE Eccelso imperoior, lo fortunoio Colei è lo fulice del mondo dello luno imperolrice. Se lo comondo, ci venirò. (o Buonohdel cEcco [iseth, oddio. TISETTA Ti soluto: buo" dì, Cecchi.o nio 49 conlloslo invono quel lobbro insono che dice no. (porte, servito do Erneslo) CTARICE 5i vede certomenb che ovete uno gron menh. Siele un uom virfuoso senzo pori; cedon gli uomini o voi fomosi e chiori. CTARICE Mio sorello sto bene, ed io coso [orò? Lo mio siello oncor io non hoverò? BUONAIEDE lnchinolevi cEcco trostro ol noslro imperotrore; grozie rendete o lui di tonto onore, Ecclitico, che sielre del mio hono lunor cerimoniere, ron Clorice gentil fote il brocciere. FTAMINIA Mo colei è lisetio. ECCUTTCO Proniomenie obbedisco. Pozzo sorete voi: Ci conosciomo bene fro di noi. cEcco Bello, Cecco non son, mo Yosko sono. Olò, s'innolzi il trono. Lisello, vezzoselio, e groziosino, ti voglio for lunotico regino. (dollo porte loferole esce un frono per due persone) BUONAFEDE (lo non vorrei che il nostro imperolore mi focesse l'onore di ropirmi Lisetto solo Lisellro è sloto. Le povere mie figlie oncor non honno ovuio lo forfuno di venire nel mondo dello luno. Oh fortunoto in verol Mentre quel dello luno ò un gronde impero. cEcco cEcco FIAMINIA e non lo Un oroldo lunore ho giò recoto che in vioggio sono, e rhe soron fro poco oncor esse discese in quesio loco. Monorro, o voi m'inchino. tN. 23 - Bolleito - senzo riiornellol A Ebben, che dite? Ecco CLARICE cEcco Monco mole che voi vi siele ricordob olfin di noi. ) cEcco il hono per voi, se l'oggrodite. suon di bolleììo vengono in mocchino Flominio e Cloice. Buonohde le oiuìo o scendere; Cqco e Liselto restono in lrono, e hotìonto soproggiungono Emeslo ed Ecclilico. (Rectfondo sul bolletlo, rtvolgendosi olle figlie): TISEITA Dunque lei... BUONAFEDE FiglÌe, mie core [iglie, cEcco BUONAFEDE e no, non voglio che mio figlio do un uom sio occompognol,o. FIAMINIA Perdon io vi dimondo, e ollo voslro bonÉ mi rqccomondo. t [usonzo è proticolro oncor nel voslro mondo mo si serve do noi sol per rispetlo, fonnoli con olko oggetio. BUONAFEDE Toccio, non so che dir. .ì CIARICE Vodo conlenlro o conlremplor doppresso le lunotiche sfere col lunolico mio cerimoniere!. (escono futli, mo rrolntomente tornono in sceno Clorice ed Ecclitico) cEcco (od Erneslo) Olò, Espero, udif: quesio bello servile. Conduceblo bstro olle sue slonze, e insegnoiele voi le noslre usonze, JDuetto N. 281 ECCUTTCO Un cerlo ruscellefio per voi mi serpe in seno, siole le benvenule Ahl Che ne dite? Bello lortuno over un genìtore dello spÌrito mio, ch'obbio [otto per voi quel c'ho [ott'io! ERNESTO CTARICE Obbedito sorete. che di dolcezzo il petto lei è mio... mo se poi... mo s'io non sono... (conlondo:l lN. 24 - Ario Flominiol non so quel che mi dico. Lunotiche oro sieie; cEcco un mondo godereie pieno di cose belle; splenderele quoggiù come due sielle. Si, mio coro, son Yoslro, se voleie. [N, 22o - Recilolivo occompognoiol tutto m'inondo giò. TISETTA Al trono, ol hono. CIARICE FIAMINIA Se lo mio stello si fo mio guido, scorio più fido Di foco un fiumicello mi giro iniorno ol core, che giò per voi bel bello incenerir mi fo. 50 ECCUTTCO ECCUTTCO Losciole un po'che sento. ctARtcE Che tocchi un po' losciolre. clARlcE E ECCUTTCO Oh dio, lq mon levote ch'io moro odesso quo. ECCUilCO Sentisle mio bsoro? Quondo dunque lo sopeb sembro inutile il porlor. Ah furbo furbett do me che prehndi? ECCUTICO mi foi consumon O fiomme gusiose, dolcissime pene, se Amor ed lmene ci fon giubilor. (Oh che sorle inospetlolb!) oh che rider si foròll keno sedicesimo: Chice, Flominio e detti. ctARtcE E ECCUilCO su due bocini una sceltro e uno corono, e Ah, di ruscello in fiume det'ti) A queslo coppio omobile di moestò pienissimo, lo teslro con ossequio do noi si obbosso in giù. tN. 26 Burlicchete, burlocchete, brugnoccheb e cucù. GII CIARICE Che wol dir queslo colore... ctARtcE E ECCUTTCO Fosse, fosse, fiosse omore? ECCUTTCO Voi che dic? CIARICE Che vi pore? ECCUTICO Vio, porloie. Ndò, ndd, ndò, ndò, ndì, ndino, bottocchio e componor. ECCUTICO E ERNESTO BUONAFEDE Al comondo tuo lunolico, gron signor dello cornipode, Cospetio di lorquiniol E voi mie figlie fummine, porlole oncor lunotiche? lo resto un turlulù. con piocer le nostre pionb noi porliom di nuovo quo. Luno, leno, lino, lono, lono, lino, lunolo! cEcco Cori miei diletti sudditi, con lo nosFo mezzo Cinzio (verso Liseltol quesio fronie bionco e lenero, coronore io voglio giò. Luno, leno, lino, lono, lono, lino, lunolo! ct-ARtcE Rispondeie. BUONAFEDE (Che linguoggio metoforico! lnsieme Chi so moi coso significo! È scorzese, oppur orobico? Nol copisco in veriÉ.} CTARICE Quondo dunque lo sopese sembro inutile il porlor. Ah fuòo furbetto do me che pretendi? Tu sei rhe m'occendi, mi foi consumor, O fiomme gusiose, dolcissime pene, se Amor ed lmene ci fon giubilor. ATTRI lenzo Lisetlo e Buonohde) ECCUTtCO Che dolcezzo è questo moi... cEcco V'obbiomo giò copito. Popoli miei guordote. linconlro Lisetn) t/io, presl,o incominciole lo sposo od occlomor. CIARICE E FTAMINIA per lo pompo reol l'olto opporoio. (Ernesto e i due Poggi che lornono portondo Finole lll (imperiol diodemo umile o ie presenio; e ognun di noi conlrenlo, deh, fo tu poi reslor. ECCTITICO, CECCO E ERNESTO (Se riesce lo fritlslo Che ve ne por mio nume? - 51 lOh che linguo grozioso!) TISETTA quosi crescendo vo. Quel serio o me si dio; perché Lisetto mio io voglio incoronor. BUONAFEDE Tu sei che m'occendi, ECCUT|CO Ecco giò preporolo CTARICE lono, lino, lunolo! GtI cucù. BUONATEDE Che belle cerimoniel Cucù, cucù. 5u vossolli coso foie, perché sioie brmi lò? BUONAFEDE Vio signori, lò por$oie ATTRI (meno Liselto) Burliccheb. i cEcco Che 'r senb! : ECCTITICO E ERNESTO Suo moesto burlor? BUONAFEDE BUONAFEDE Cucù, cucù. GtI USETTA ATTRI (meno lisetio] Burliccheb, burlocchclo, brugnoccheie e GtI BUONAFEDE Oh quontro mi dispioce di non soper porlore! Però mi wò provore un poco se so for. Signori, onch'io ndindino, con lor me ne ce;rsolo, e le compone o iolo comincio o bottocchior.' Ndò, ndò, ndò, ndò. ATTRI (meno Lisetnl Burliccheb, burloccheto, brugnocchetre e cucù. BUONAFEDE Cucù, cucù, cucù. -Estevo un complimenio, giommoi per iorbellon cEcco Orsù, le voshe figlie noi moriior vogliomo, e in doie l'ossegnomo, pecunio nobil dor. BUONAFEDE Mi porli un po'più chioro. pone, vino e boccolà! cEcco ECCUTTCO, CECCO E Olò, si ioccio un poco. ERNESTO (si olzo) Luno, leno, lino, lono, ECCTITICO, CECCO E ERNESIO I vosri bei zecchini! 52 lo mono) BUONAFEDE ECCIITICO (le dà Cioè, quei miei quottrini del mondo sublunor. Prendeb mio core. ECCr.rTtCO, CECCO E ERNESTO CIARICE, FIAMINIA E TISETTA E noi oltre spose belle, BUONAFEDE Quel rhe merlo un imposlore... qui per sempre resleremo, morilub con he sielle TISETTA come lei ci destinò. Mio signor... CIARICE BUONAFEDE Ah bricconi, y'ho copito, son do futti ossossinob, lod Eccliticol Mo tu sei, che m'hoi rodito, per boccon fommozzerò. BUONAFEDE Slringeie mio omore. BUONAIEDE Burlocchete quo. Appunio. CIARICE, FTAMINIA E TISETTA Sì signore. BUONAIEDE TISETTA Burlocchec lò! Ce n'ho uno scrigno pieno. tofolilolelo, folilolò. BUONAFEDE Per me son pronlo oppieno, mo inutile mi por. ECCTITICO, CECCO E ERNESTO Perché? CLARrcE, FIAMINIA E TISETTA Per quol rogione? BUONAFEDE Che siomo in olFo mondo. Non senlro un covolo... CIARICE E FIAMINIA Coro podre... BUONAFEDE GtI ATTRI Vio, non foie più sussurri. cEcco Quell'oltro lo desho od Espero stendo; e lieti ci rendo suo podre d'un sì. ERNESTO (le dà h monol Prendeie mio bello. Andob ol diovolo. Sono un lroro giò stizzoto, pien di bile e di furor. BUONAFEDE Voglio fore un precipizio. GtI ATTRI Vio, prudenzo, vio, giudizio, vio, non loie più rumoe CTARICE E FTAMINIA Come un ioro è giò stizzolo, pien di bile e di furor. BUONAFEDE Tutti nemici e rei BUONAFEDE tulli lremor dovrete; BUONAFEDE lod Ecclitko) Ndindino di qui. Conocchiole molondrino... perfidi, lo vedrete, per voi non r'è pieto, A quesio poi rispondo che si forò porlror. FIAMINIA Stringele mio strello. Folso siello troditricc... (o Lisetto) GtI ATTRI È ver noi siomcpi Ah briccono m6nlilrico... BUONAFEDE Ebbene mi rimetto. BUONATEDE mo podre sempre siele; le furie sospendeb, colmoie, per pieto. lod Emesal GTI ATTRI ECCUTTCO Ndondono di lì. Bottocchio, Gompono, ndindono, ndì, ndì. (a Ceccol Ah vilissimo imposba ECCIITICO E ERNESTO Signor suocero... So/o in coso d'Eccltttco Buonofede, Ecclitico, Erneslo, indi Cecco con,gl'obtft di prtmo Finilo è lo commedio. (Cecco e Lisello scendono dol trono! cEcco [N. 27 - lnlermezzo] CLARrcE, TIAMINIA E IJSETTA BUONAFEDE lodditondo Ccccol [o chiove ove l'ovete? ECCUTICO, CECCO E ERNESIO BUONATEDE (gli dà uno chiovel lJho qui, l'ho qui, prendeh; Podrone... mo inutile mi por. CIARICE E FIAMINIA (ll primo posso è fotto. ll ciel secondi il resio.l Diologo: Sposino dunque ondiomo e grozie prio rendiomo o chi ce l'occordò. Ol/è un legno, ov'ò un bosbne... USETTA ECCUilCO, CECCO E ERNESTO (ll più bel puntro è quesb lo sceno o terminor.) BUONAFEDE Commedio! Coso Mi sentite... dic! d'Ecclitico sio; e un segno ci dio di gioio il popo. Udite, omico, udic; miglior mi spiegherò: Buonofede iondo tondo, come il cerchio dello luno riiornore oll'oltro mondo per le posle odesso può. ECCLITICO Ed io, signore, o ripelervi CTARICE E FIAMINIA ECCUTICO, CECCO E ERNESIO cEcco [o mon di Clorice -BL]ONAFEDE Voglio sortir, ctipettol torno, No, non hle,,. che se il perdono prio non ci occordote, di sortir più di qui giommoi sperote BUONAFEDE ERNESTO Non ti senio... vi rcotiob.,. Siomo poi golonluominì ECCTITICO, CECCO E ERNESTO BUONAFEDE Col bosbne o un uom d'onore? Oh riverisco 53 54 questi uomlni d'onore: un omonle oflomoto e un impostore ECCLITICO o noi ci vien forfuno, Vio, coro signor suocero ERNESTO ERNESTO ci vien prosperilù! Che grond'e soove ofbtio, ne senh 'l noslro pelio, e che giocondito. Son figlio d'un borone Pietode 55 obblo di questi due generi offlitti BUONAFEDE E tol vt credo ECCLITICO E un dotiore son ìo, scorso non lonlo di bene di lortuno. BUONAFEDE Acqulstoti nel mondo dello luno! CIARICE CECCO Poveri, vergognosi e dereli[ì A noi, ci perdonolre. BUONAIEDE Si, si, se mi omoie BUONAFEDE Orsù, del mìo scrigno dov'è lo chiove? vi perdono di buon cuorl ECCTITICO ECCTmCO [ho qui Di nuovo o voi io lo consegno. E bene mi vorrele, (gli do lo chiovel ECCLITICO Glò mio sposo è Clorice FTAMINIA BUONAFEDE Dove son le liglie mie, dove Lisetto? ln collero più sorele. ECCTITICO Tull'e lre poverine morli[icote sono Approbo Yostro omoi BUONAIEDE ERNESTO E mio Flomìnio ECCLITICO Ambe son vosire [ìglie ERNESTO E closcheduno lo dole conseguir deve dol podre Contenli siomo tutti. BUONAFEDE Vio, si vodo do lor, tulti perdono. CECCO Ewivol BUONAFEDE (con ironio) E forse oncor Liselto? ECCTITICO CECCO ERNESTO Vussignoiio, se un lonlo ben focesse, suo moestò ln persono rinunzio o' piedi suoi scellro e corono lo vl precedo, ondìomo (vo o prendere Clorice, Lisefto e Flominio, che entrono subilo dopo) BUONAFEDE Quest'oltro vi moncovo per fore un terno secco ERNESTO Alfin si lrotto dl due figlie, o signor. Dell'effeno ch'hon ovuli noslro genio e il lovor. '"1 Cresco sempre 'l conlunio nosho. Ewivol BUONAFEDE Del piocer che no CIARICE lmiei lroscorsi perdonote vi prego CECCO lN. 29 - Finolel Rifletti olmeno, TUTTI dimollro. CIARlCE, FIAMINIA, ECCTITICO E ERNESTO Si BUONAFEDE Vien quì, figlio, m'obbroccio Del voslro songue, signor, si trotto olfin ch'è un monorco che prego USETTA E ERNESTO ERNESTO BUONAFEDE lo solo, io solo il pozzo sono slolo Perché se ho o dire Ìl vero, un podre lui con voi troppo severo ECCLIICO cEcco rollegro'l nosFo cuor. TUITI Godiomo, omici, di questo fortunol Che oggi o brro ci vien dollo lunol Viviom do omici ed in coritò, fuggiom icopricci che meglio sorò, Perciocché giò turb quel che vogliomo ed onzi quel tutio che desideriomo! Adesso ben bene in regolo vo. Dol mondo dello luno FINE Y l) Iinìzìotìvo si inserlsce oll'interno del progeno dello FONDAZIONE DI VENEZIA . GIOVANI A TEATR'O Fondazione di Venezia ldeozione e coordinomento del progetto formotivo: DOMENICO CARDONE Areo Formozìone, Ricerco, Progelti ìnnovotivi dello Fondozione Teotro Lo Fenice di Venezio rel 0417 86532{417 86520 fox 04 I 78657 emoil: edu I @teotrolofenice org 1 Edumed ioleco : edumedioteco [email protected] ln colloborozione con hinerori Educotivi dell'Assessoroto olle Politiche educotive dello Cittò reponsobile: Volerio Frigo di Venezio Coproduzione dello spettocolo: Conservolorio dì Musìco Benedefio Morcello di Venezio son Morco 28lO - rel O41 5225604/0415236561 - fox 041 5239268 enoìl: [email protected] - Fnp./ /wvvw conseve it