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>Fabriano
5
>Fabriano
Fabriano-Matelica euro 1,20
8-9
>Matelica
14
n. 32 Anno CIV 5 settembre 2015
>Sport
Addio alla
storica sede
dei Merloni
Spazio
alla creatività
in questa valle
Il motocross,
quando lo sport
è di casa
Il nostro basket
torna a parlare
...americano!
A
I
C
L
l posto dell'originario quartier generale dell'azienda fondata
da Aristide Merloni,
in via Dante, sorgerà
un'area commerciale.
n arrivo un intenso
weekend in cui si
celebra Fabriano Creative City: tra i numerosi
eventi, anche Antonio
Albanese in teatro.
Un pieno
di mancanza
Ci voleva il Meeting di Rimini a ricordarci
che noi esseri umani siamo pur sempre
mancanti, anche se ci troviamo di fronte
all’affermazione più scontata, eppure la
più censurata. Il riconoscimento di un’assenza, di qualcosa che desideriamo e che
non abbiamo è il segno evidente non di una
negazione, ma di una tensione all’infinito, a
ciò di cui è fatto l’umano. E’ una struttura
ontologica ed antropologica che permette
ad ognuno di noi di affrontare le trame
del mondo, perché questa mancanza è una
dimensione costitutiva dell’essere, come
un timbro di fabbrica e non si esaurirà mai
in una mera affermazione individualistica,
bensì come bisogno e ricerca di ciò che ci
fa vivere meglio, dentro la presenza di qualcosa d’altro che compie il nostro destino. E’
il luogo della costruzione e d’incontro tra
le persone, è il metodo per affrontare politica, economia o qualsiasi ambito sociale
che, come ogni ideologia, tendono invece
ad annullare questa mancanza. E abiurarla
come un’infamia o un’atavica debolezza.
Appunto, il supremo ostacolo al nostro
cammino umano è la "trascuratezza" dell'io.
Qui si gioca il primo passo di un cammino
veramente umano. Sembrerebbe ovvio che
si abbia questo interesse, mentre non lo è
per nulla, anzi: basta guardare quali grandi
squarci di vuoto si aprono nel tessuto quotidiano. Viviamo nel contesto di una sfida
epocale, così come si è posto il Meeting,
e non a caso l'allora cardinale Ratzinger
descriveva come «crollo di antiche sicurezze», prima fra tutte l'evidenza di un io
reale e consistente. Lungi dal diventare il
pretesto per una sterile critica o, peggio,
per un lamento contro un mondo che ha
smarrito i valori tradizionali, la situazione
descritta offre l'occasione per rimettere al
centro quel supremo interesse che è l'uomo
nella concretezza della sua esistenza. Una
ripresa di interesse per l’uomo, così come
evidenziato dal titolo tratto da una poesia
di Mario Luzi: «Di che è mancanza questa
mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?». Continua il poeta: «Di che? Rotta la
diga t'inonda e ti sommerge la piena della
tua indigenza. Viene forse viene, da oltre
te un richiamo che ora perché agonizzi non
ascolti. Ma c'è, ne custodisce forza e canto
la musica perpetua... ritornerà. Sii calmo».
Ma come?! Proprio la cosa più fragile e
bistrattata, cioè l'io, sarebbe il punto della
riscossa? E’ così, è stato così. Il fatto stesso
che l'uomo desideri la verità, la giustizia, la
felicità, l'amore, è per il presentimento che
una risposta c'è; in caso contrario, saremmo
"sbagliati", perché dotati per natura di esigenze destinate a non trovare (...)
on la presenza del
centro Federale, la
città è ormai punto di
riferimento per il più
spettacolare delle discipline motoristiche.
25
a Janus Fabriano avrà due Usa
in squadra - Taylor e
Flanklin - in vista della
nuova stagione in serie
C unica.
Il museo...
ispiratore
S
iamo ormai vicini all’inaugurazione del nuovo Museo
Diocesano alla presenza del
Cardinale Menichelli che andrà a
potenziare un circuito culturale che vedrà
in prima linea la Pinacoteca Molajoli,
presto di nuovo fruibile al pubblico. Si
parla anche di un sito comunale dedicato
all’arte contemporanea per ospitare la
collezione privata di Ester Merloni al
Comune. Intanto la Fondazione Guelfo
intende dare da quest’anno un nuovo
impulso alla cultura del territorio. L’idea
del Museo diffuso non è più utopia…
Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè e Francesca Agostinelli
(Segue a pagina 2)
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Euro immigrazione,
nuove vie di fuga
S
di MARIA CHIARA BIAGIONI e IVA MIHAILOVA
i muore in mare. Si muore a terra.
Le rotte dei migranti verso il sogno
europeo sono bagnate di sangue.
Barconi che si rovesciano lasciando centinaia di cadaveri alla deriva, stive
di navi dove si muore per asfissia, camion
abbandonati ai bordi delle autostrade con
dentro l’orrore della morte. Sono quasi mezzo
milione i migranti che nel 2015 hanno chiesto asilo politico all’Unione Europa. I flussi
migratori sembrano aver trovato come via
preferenziale il corridoio balcanico. Provengono per lo più da Siria, Afghanistan, Libia,
Iraq, Pakistan, Somalia, Eritrea e dai Balcani
stessi, in particolare dal Kosovo. Superati
i confini turchi e greci, i migranti tentano
di arrivare nei paesi del
Nord Europa passando
per la Macedonia, la Serbia, l’Ungheria. Le mete
più ambite sono i Paesi
del Nord Europa, come
Germania, Francia, Gran
Bretagna e Svezia. Ma
arrivati a destinazione,
incontrano nuovi muri e
nuove barriere. Abbiamo
ripercorso queste rotte,
ascoltando chi, con slanci
di generosità, ha deciso
di accompagnare questi
uomini e queste donne
nel loro lungo viaggio
verso una vita possibile.
Sono i volontari delle
Caritas europee. L’altro
volto dell’Europa che
tende una mano. Le loro
storie raccontano di una
staffetta della solidarietà.
Macedonia. Le porte all’ingresso con
l’Europa sono fragili e si infrangono di fronte
alle disperazione dei popoli in fuga. Oltre
42mila migranti sono entrati negli ultimi due
mesi in Macedonia dalla Grecia, provenienti
da Siria e Medio Oriente, trasformando il
piccolo Paese balcanico in terra di transito.
Intere famiglie con donne e bambini piccoli
sono in viaggio anche da 15 giorni. In prima
linea al confine e lungo il tragitto dei profughi
ci sono le associazioni non governative e la
Caritas in Macedonia. “Come organizzazione
siamo una realtà piccola (i cattolici nel Paese
sono circa 15mila su 2 milioni di abitanti), ma
non possiamo non soccorrere queste persone
bisognose”, spiega il direttore della Caritas
in Macedonia, mons. Antun Cirimotik. Nei
pressi di Tabanovtse, cittadina al confine
serbo, i volontari distribuiscono i kit di prima
necessità, alimenti e bevande. “Aspettiamo
l’aiuto dalla rete di Caritas - continua mons.
Cirimotik - perché le persone sono tantissime
e siamo di fronte al problema di come gestirli
e come aiutarli”. Il direttore della Caritas
macedone è preoccupato perché “sembra
che il nostro piccolo Paese sia lasciato solo”.
Ed aggiunge: “serve una politica comune
migratoria per l’Europa” e un intervento della
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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comunità internazionale in Siria.
Serbia. Il numero di migranti in Serbia è
in aumento ogni giorno. Dal mese di giugno
circa in 2.000 tentano di entrare nel paese
ogni giorno. Più della metà di loro provengono dalla Siria, ma arrivano anche da Iraq,
Pakistan, Sudan e Afghanistan. Molti – scrive
Caritas Serbia - sono feriti, affamati e stanchi,
soprattutto quelli che hanno attraversato il
confine con la Macedonia a piedi”. La Caritas
serba è presente in tre dei centri di accoglienza disposti dalle autorità serbe: a Bogovadja
e Krnjaca, in Serbia centrale e meridionale e
in Kanjiza, vicino al confine con l'Ungheria.
"La maggior parte delle persone si concentra
qui, al confine - racconta Gabor Ric, coordinatore della Caritas nella diocesi di Subotiza
- aspettando una possibilità di attraversare la
frontiera anche per le foreste e le campagne".
Molti però, tornano, rimandati indietro dalla
polizia ungherese. Kit con materiali igienici,
alloggio e cibo ma anche alloggi e servizi di
doccia. In questo modo la Caritas in Serbia
cerca di soccorrere i migranti. A Kanijza
funziona una tendopoli di 800 persone dove la
Caritas ha allestito una struttura che alloggia
ottanta donne con bambini.
Ungheria. Il muro di 175 chilometri
che l'Ungheria sta costruendo al confine,
non riesce a fermare la forza del flusso
migratorio. E purtroppo non scoraggia neanche i “trafficanti” di esseri umani. Alcuni
tentano di attraversarlo, passandoci sopra e
addirittura sotto. Bálint Vadász della Caritas
Ungheria conferma che nonostante le misure
di sicurezza prese dal governo, “la situazione
dei rifugiati in Ungheria è molto difficile.
Quest’anno più di 100 mila migranti sono
entrati nel Paese”. Le organizzazioni come
la Caritas aiutano nei campi di accoglienza
offrendo lenzuola, materassi, letti. I rifugiati
ricevono pasti tre volte al giorno ma “il pro-
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Un pieno
di mancanza
(...) mai l'oggetto della loro soddisfazione. Nessun uomo si rassegna a una
vita senza senso, e tutto ciò che fa è per
affermarlo: «Ciò che un uomo cerca nei
piaceri è un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire
questa infinità» come ci ricorda Pavese.
Ma come ridestare un io che sia all'altezza di questo infinito, in un'epoca in
cui tutto sembra destinato a crollare e
a non avere durata, salvo le mode che,
appunto, riempiono lo spazio di una
stagione? L'uomo non ci riesce con le
sue analisi e strategie, e ogni suo sforzo
è come un vagare nel deserto. Deve
accadere qualcosa, «un imprevisto è la
sola speranza», dice Montale.
Ci riesce solo un uomo che si concepisce come rapporto con un tu, che ne
fa un protagonista nuovo sulla scena
del mondo, inizio di un popolo nuovo.
Non è archeologia, ma la riscoperta
della struttura permanente del cammino
umano, e quindi è un contributo per
affrontare il presente con la speranza di
non soccombere. Il Meeting ha voluto
seguire le tracce di Papa Francesco, che
indica a tutti la priorità dettata dall'urgenza dei tempi: alimentare il desiderio
della testimonianza, perché «solo così
si può proporre nella sua forza, nella
sua bellezza, nella sua semplicità, l'annuncio liberante dell'amore di Dio e
della salvezza che Cristo ci offre. Solo
così si va con quell'atteggiamento di
rispetto delle persone». Il Papa ha anche
aggiunto che “la vita non è un desiderio
assurdo, la mancanza non è il segno che
siamo nati sbagliati, ma al contrario è il
campanello che ci avverte che la nostra
natura è fatta per cose grandi”.
Rispondendo a Italo Calvino, che dichiarava di non avere alcun desiderio di
conoscere i giovani fascisti così diversi
da lui, Pier Paolo Pasolini scriveva nel
1974: «Al contrario noi dovremmo far
di tutto per incontrarli. Essi non sono i
fatali e predestinati rappresentanti del
Male. È una atroce forma di disperazione e nevrosi che spinge un giovane a una
simile scelta; e forse sarebbe bastata
una sola piccola diversa esperienza nella sua vita, un solo semplice incontro,
perché il suo destino fosse diverso». Un
incontro, appunto, una testimonianza.
Chi può impedire la libertà di questa
testimonianza? Aprirsi all’altro come
anelito di conoscenza, come nostalgia
di un’assenza, come ricerca di una
pienezza. Mettiamoci in pace: il cuore
dell’uomo è sete e fame di infinito. Non
si placa con poco, o spegne i suoi ardori
di fronte ai fuochi fatui di una realtà
che inneggia all’estrema indipendenza
della persona, come sola padrona della
storia. Spacciandola come terreno di
crescita e di forza.
blema principale è il numero incalcolabile
di immigrati che continuano ad arrivare.
Alcuni di loro giungono in uno stato psichico
provato, traumatizzato”. Ci sono stati anche
momenti di tensione e di scontro con le forze
dell’ordine. “Da quello che abbiamo potuto
vedere – racconta Vadász - la polizia sta
cercando di collaborare con i migranti ma
ci sono difficoltà, perché i migranti non vogliono sottostare agli adempimenti delle leggi
europee e non vogliono essere registrati”. Anche qui le braccia della Caritas Ungheria sono
aperte: oltre a visitare regolarmente i campi
profughi (finora 6), la Caritas contribuisce
all’accoglienza distribuendo vestiti, articoli
personali e prodotti per la pulizia. Un totale di
4mila chili di aiuti umanitari e nelle prossime
settimane saranno distribuite anche 10mila
bottiglie di acqua
minerale. L’aiuto
Caritas si rivolge
anche ai minorenni
sostenendo un istituto di assistenza
all'infanzia a Fót.
Calais (Francia). Il sogno europeo si infrange
miseramente a Calais dove Francia e
Inghilterra fanno
muro ai migranti
che vogliono attraversare la Manica. E' Véronique
Devise, presidente
della delegazione di
Secours Catholique
di Pas du Calais, a
raccontare la situazione sempre più
drammatica lungo
la costa. Il numero dei migranti aumenta di
giorno in giorno. Le cifre di Calais parlano
di 3mila presenze. Ma altre (impossibile da
quantificare) si registrano lungo i paesi del
litorale Nord della Francia. Al porto di Calais si sono erette barriere alte 4 metri. Per
questo da giugno non potendo più passare
per il porto, i migranti tentano il tutto per
tutto nell’Eurotunnel a costo purtroppo anche
della vita. Il muro provoca inevitabilmente un
consequenziale aumento dei migranti a Calais
in quanto fa da “tappo” al flusso migratorio
e gli arrivi sono molto di più dei passaggi in
Gran Bretagna. “La tensione è altissima: i
migranti – racconta Devise - capiscono che
hanno sempre meno chance per passare e
questo provoca in loro rabbia e delusione dopo
quello che hanno passato per arrivare fin qui”.
Anche a Calais, la Caritas non abbandona
gli immigrati: la lista degli aiuti umanitari è
lunghissima e la sua concretizzazione è resa
possibile grazie al lavoro di 150 volontari
che operano sul campo. Dal servizio docce,
all’accoglienza giornaliera, all’attenzione per
le persone più fragili, all’accompagnamento
delle operazioni giuridiche. Ciò che preoccupa
moltissimo gli operatori è l’arrivo dell’inverno
e del freddo che qui a questa latitudine può
Carlo Cammoranesi
arrivare anche a meno 5 gradi. “La nostra
preoccupazione – conclude Véronique – è
cambiare il nostro sguardo verso lo straniero
che è anzitutto una vittima che ha bisogno
ora della nostra protezione e di una mano
tesa. Il ripiegamento su se stessi e le paure
non saranno mai la soluzione dei problemi”.
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>INCHIESTA<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Torna l'idea
Gioielli d'arte
di uno spazio
al Museo Diocesano per il Novecento
A
di FRANCESCA AGOSTINELLI
ncora pochi giorni e il Museo Diocesano di
Fabriano sarà aperto. Dopo anni di lavoro e di
pratiche burocratiche l’allestimento è ormai
concluso: il museo sarà inaugurato l’8 settembre
alla presenza varie autorità: tra queste il cardinale Edoardo
Menichelli. Il museo è collocato nella sede del palazzo vescovile, di fronte alla Cattedrale e allo Spedale Buon Gesù,
sede della Pinacoteca. L’8 settembre è il giorno della festa
della Madonna del Buon Gesù, particolarmente sentita dai
fabrianesi. L’appuntamento è alle ore 17 in cattedrale dove
per una breve presentazione. Quindi l’evento si trasferirà al
museo per il taglio del nastro e per la visita. Alle 18 ci sarà
la Santa Messa. “L’intento è di mostrare attraverso le opere
d’arte il cammino della chiesa fabrianese dalle origini fino
alla costituzione della nostra diocesi nel 1775”. Queste le
parole del direttore del museo don Alfredo Zuccatosta: “Nel
museo non ci sono solo opere provenienti dalle chiese con
l’obiettivo di esporle tutte insieme in un unico complesso,
ma anche gioielli che fino a questo momento si trovavano in
stanze nascoste all’interno delle chiese e quindi erano poco
valorizzati. Il museo ospita opere che erano poste in ambienti
non ideali per la loro conservazione e opere provenienti da
piccole chiese della diocesi frequentate da pochi fedeli a causa della loro ubicazioni”. Chiarisce don Alfredo che lo scopo
di questo museo è di custodire e mostrare alla cittadinanza
e a tutti i turisti un ricco tesoro di arte e di storia. “Questo
museo”, aggiunge, “rappresenta una fonte di guadagno in
più per i fabrianesi”. Tutta la cittadinanza può godere degli effetti positivi dati dal turismo che, anche se graduali,
saranno essenziali per la ripartenza in un periodo di crisi.
La raccolta di opere parte da una scultura antica di matrice
longobarda proveniente da Albacina e rappresentante l’Agnus
Dei. Nel Medioevo gran parte d’Italia è stata sotto il dominio
longobardo ed è dunque grazie anche a questa esposizione
che si può ripercorrere la storia non solo di Fabriano, ma
dell’intero Paese. Il percorso all’interno del museo prosegue
secolo per secolo dal 1000-1200 fino al 1700, attraversando
lo stesso periodo di storia fabrianese che segna la lotta tra
la chiesa di San Nicolò e quella di San Venanzio per il titolo
di cattedrale. Ventiquattro sono le opere, tra quadri, tavole,
pergamene e tele. In più è presente una ricca vetrina dove sono
esposti circa una cinquantina di suppellettili delle sagrestie e
oggetti preziosi di argenteria. Sei sono le sale che ospitano
le opere: è dunque un piccolo museo, ma di grande valore,
che rappresenta una fonte culturale di ingente importanza
insieme a tutto il complesso del centro storico costituito dalla
cattedrale, dalla pinacoteca, dalle chiese di San Benedetto,
San Nicolò, San Domenico, Sant’Agostino e San Biagio. E’
ricco è il patrimonio artistico delle chiese di Fabriano e del
territorio della diocesi che nel medioevo contenevano raccolte
Si torna a parlare di museo diffuso in considerazione
dell’apertura del Museo Diocesano prevista l’8 settembre, del rilancio della Pinacoteca Molajoli, che tornerà
presto a pieno regime, e dell’inaugurazione, in un sito
di proprietà comunale, di una sezione dedicata all’arte
contemporanea dopo la donazione della collezione
privata di Ester Merloni al Comune di Fabriano. Inoltre
è in discussione la collocazione della stessa collezione
Mannucci-Ruggeri della Fondazione Carifac in un
altro contesto rispetto a quello attuale (locali di via
Gioberti). Il museo diffuso, in termini strutturali e
artistici, consentirebbe di raccontare Fabriano su base
tematica, valorizzando particolari aspetti caratteristici
e distintivi. Questo museo si svilupperebbe enucleando
e armonizzando tra loro le diverse risorse culturali
del sistema locale, come appunto i musei, memorie
documentali che rappresentino tappe e momenti di una
comune temperie storica. La collezione che è appartenuta a Ester Merloni comprende opere, tra l’altro, di
De Chirico e Manzù, oltre ad un tesoro di capolavori
che vale centinaia di migliaia di euro. Si tratta all’incirca di una quarantina di pezzi unici, in particolare
dipinti su tela e sculture del Novecento, in alcuni casi
piuttosto pregiati, tra i quali si annovera lo stesso
Piero D’Orazio. “Intendiamo rispettare la richiesta
della Merloni e rendere visibili le opere”, anticipa
l’assessore alla Cultura Barbara Pallucca. “Dobbiamo ancora espletare tutti i passaggi preliminari
e al momento non sappiamo quale sarà la location,
né la formula dell’esposizione, ma trattandosi di
una collezione donata alla collettività è evidente
che faremo di tutto perché venga valorizzata al
meglio”. La conferma che i lavori in corso per
la collezione Merloni sono già iniziati, arriva
anche dalla famiglia. “Ci auguriamo di dar vita
ad un bel progetto”, è l’auspicio di Francesca
Merloni, poetessa e nipote di Ester. “Mia zia
amava l’arte e la sua è una notevole collezione
che ha curato arricchendola anno dopo anno”.
Proprio Francesca, da sempre legatissima alla zia,
potrebbe entrare in prima persona nella gestione
dei lavori preparatori. Quanto ai possibili spazi, è
possibile che venga allestita una sala all’interno
Un affresco del Maestro di Staffolo
Una scultura di San Giacomo
di immagini rappresentanti scene della vita di
Gesù con i corrispondenti tipi profetici, cioè
con le figure e le vicende dell'antica storia di
Israele che, secondo la tradizione cristiana,
sono anticipazioni e prefigurazioni della vita
del Cristo (Biblia pauperum, ndr). Ovviamente
il museo di Fabriano non è l’unico museo
della diocesi. Pensiamo al Piersanti di Matelica che prende il nome dalle collezioni
di Venanzio Filippo Piersanti donate
nel 1901 al capitolo della cattedrale.
L’antico palazzo Piersanti raccoglie
opere d’arte, suppellettili, varia oggettistica e costituisce uno degli esempi
architettonici e museali più belli delle
Marche. Anche il Museo Diocesano
di Fabriano ha tutte le potenzialità
per essere un fiore all’occhiello della
Regione Marche, oltre a costituire un’attrattiva turistica importante per il Comune
di Fabriano. E’ doveroso ricordare che è
stato possibile realizzare il museo grazie a
sponsor generosi come la Carifac, Veneto
Banca e grazie all’8 per mille e ad importanti contributi di famiglie fabrianesi.
Senza l’aiuto di ognuno di questi enti
non sarebbe stato possibile realizzare il
progetto curato da Luca Schiavoni, un
architetto di Jesi esperto nel settore in
quanto si è occupato della
realizzazione di altri musei
diocesani. La progettazione
ha coinvolto la Soprintendenza per i Beni culturali
di Urbino e il Comune di
Fabriano, che ha collaborato
attivamente.
Progetto espositivo
con la collezione
di Ester Merloni
Iniziano i lavori nella Pinacoteca Molajoli
La Pinacoteca Molajoli
tornerà presto ad essere
completamente visitabile,
ci riferisce l’assessore alla
Cultura Barbara Pallucca.
Dopo l’estate inizieranno i
lavori per sistemare l’impianto di areazione e il
deumidificatore, necessari
per consentire l’allestimento
dei quadri al primo piano
della struttura, come di norma va fatto. La consegna
da parte della Fondazione
Carifac della Pinacoteca,
temporaneamente affidata
alla gestione dell’istituto
di credito per la mostra da
“Da Giotto a Gentile”, ha
consentito all’amministrazione comunale di mettersi
in moto per sistemare questa
macchina che appunto funge
da sistema climatico interno.
Per ora i giorni di visita sono
sempre il sabato e la domenica, mentre per eventuali
gruppi si può prenotare presso lo Iat. Da menzionare la
03 inchiesta.indd 2
Una sala della Pinacoteca Molajoli
vicenda legata alle due opere
del Maestro di Campodonico, che la Soprintendenza
di Urbino aveva richiesto
immediatamente indietro.
La partita, per ora, ha visto
Fabriano spuntarla. “La
Crocifissione” e “L’Annunciazione” resteranno nella
sede della Pinacoteca locale
e non torneranno alla Galleria Nazionale delle Marche
di Urbino, dove peraltro il
Ministro Dario Franceschini ha appena nominato un
nuovo direttore, lo storico
dell’arte austriaco Peter Aufreter. Dal 2010 direttore del
dipartimento mostre, prestiti,
depositi e dell’Artoteca del
Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010
ha diretto l’ufficio mostre,
nella capitale austriaca ha in
precedenza lavorato presso il
Kunsthistorisches Museum e
il Sigmund Freud Museum.
Peter Aufreiter è uno dei 7
direttori stranieri scelti dal
ministero. Sarà senz’altro decisivo il suo stesso
intervento per dirimere la
controversia tra Fabriano e
Urbino circa la destinazione
dei capolavori del Maestro
di Campodonico, che sembrerebbero maggiormente
valorizzati nel territorio dove
l’artista ha operato e vissuto. Nel 1986 la Pinacoteca
è stata intitolata a Bruno
Molajoli, storico dell'arte
fabrianese e direttore generale delle belle arti negli
anni Sessanta, morto l’anno
precedente. Dal 1994, acquisiti nel frattempo anche
i gruppi di sculture lignee
policrome del Trecento, la
civica collezione di opere
d’arte ha trovato la sua ultima ed attuale sede nei locali
dell’antico Spedale di Santa
Maria del Buon Gesù.
della Pinacoteca Molajoli. Da menzionare la neonata
Fondazione Museo Guelfo, con l’auspicio di dare un
nuovo impulso culturale alla città in una fase del tutto
particolare. Eventi come la grande mostra sul Gentile
da Fabriano, quella recente “Da Giotto a Gentile”, la
nomina di Fabriano a Città Creativa Unesco, il Festival
Poiesis, la manifestazione “Fabriano in Acquerello”
dimostrano un fermento di qualità. La collezione
Guelfo appartenente alla sorella dell’artista, Marisa
Bianchini, costituisce un esempio unico di raccolta di
opere d’arte grafica di grandi maestri internazionali
che spaziano dall'Impressionismo francese al Surrealismo, fino ai giorni nostri, con i ritratti di Guelfo da
parte di Chagall, Dalì, e un’altra parte costituita dai
maestri più vicini all’espressione poetica del fabrianese: Manet, Matisse, Mirò, Picasso.
Alessandro Moscè
a.m.
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L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
VENDESI
Fabriano, vicinanze via Cappuccini, VENDESI terreno agricolo, con pozzi, mq. 4500. Euro
sette/mq. Tel. 349 3553903.
Comunichiamo che gli orari della segreteria
de L'Azione sono i seguenti:
Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30
Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18
Leggere insieme al Gonfalone
Presso l’Oratorio del Gonfalone di Fabriano, teatro da alcuni anni
di molteplici iniziative culturali, è nato un gruppo denominato
“Volta pagina” con l’obiettivo di dialogare e leggere insieme alcuni brani tratti da noti scrittori italiani. Il primo appuntamento è
per sabato 12 settembre alle ore 18 nel ricordo di Ennio Flaiano
(1910-1970) sceneggiatore, giornalista, critico cinematografico e drammaturgo italiano. Il progetto di “Volta pagina” è curato dal giovanissimo Paolo Gionchetti di Roma, esperto e grande
appassionato di letteratura di autori italiani e esteri. Ospite della prima serata che animerà l’incontro è la prof.ssa Luciana Corvi e la lettura dei brani è stata affidata alla lettrice, prof.
ssa Laura Pavoni. Flaiano scrisse per “Oggi”, il “Mondo”, “Corriere della Sera” e altre testate nazionali. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti
e alle sceneggiature dei più celebri film del regista. All’attività di giornalista si dedica con la rubrica “Diario notturno” poi raccolta e elaborata in saggi dalla casa Editrice Bompiani.
Ad ogni partecipante verrà consegnato il materiale con il programma della serata. L’incontro di lettura avrà anche una meravigliosa cornice con l’attuale mostra di circa ottantaquattro
opere eseguite da undici artisti-scultori del nostro territorio. Il secondo incontro di “Volta pagina” è per sabato 19 settembre alle ore 18 nel ricordo di Dino Buzzati.
Sandro Tiberi
Reginetta regionale:
fotomodella allo Chalet
Domenica 30 agosto allo chalet dei
Giardini Margherita di Fabriano si è
svolta la finale regionale di “Un volto
per fotomodella”, il concorso di bellezza nazionale giunto alla 31° edizione
che l’Astralfashion by Astralmusic dei
fratelli Graziano e Giordano Tittarelli
ha portato in tutte le città marchigiane. Tantissime le selezioni svolte, ben 30 le ragazze in gara provenienti
da tutta la regione. Una serata di bellezza, moda, musica e spettacolo, con una special guest d’eccellenza,
la showgirl Elena Morali direttamente da Colorado Cafè e la Miss Telegenia Nazionale 2014 Maddalena
Fenucci. Hanno sfilato in passerella le collezioni di Ottica Gelmi ed i bellissimi abiti da sposa e cerimonia di Sguardi di Jesi. 6 i pass per la finale nazionale del concorso per la città di Amalfi. Vittoria per
la bellissima mora Alessia Biagioli, 14 anni di Monte Roberto, con fisico slanciato a seguire la sensuale
Claudia Onu di Pollenza (Mc), l’elegante Francesca Pallucchini di Falconara, l’esanatogliese Angelica
Rango con una fisicità prorompente, la sportiva senigalliese Federica Argentati e la bionda jesina Sarah
Frulla. La serata è stata intervallata con momenti canori di Nadia Montenovo e con i balletti della "Boero
Academy" di Michele Falcone. Alla conduzione Lara Gentilucci con la direzione artistica di Valentina
Papi. La giovane fabrianese sarà presente come coordinatrice anche alla finale nazionale di Amalfi fino
al 6 settembre. In giuria anche il presidente del consiglio comunale Pino Pariano.
m.a.
Selciato dissestato?
Gianni fa da sè...
Comune - Unicredit,
il servizio continua
Si è svolto giovedì 27 agosto, presso la sede comunale,
un incontro tra il Comune di Fabriano e Unicredit Spa,
Istituto bancario al quale dal gennaio 2015 è stato affidato il servizio di tesoreria comunale, per analizzare
alcune problematiche operative emerse nella gestione
del servizio.
A conclusione della fattiva discussione, l’Istituto bancario e l’amministrazione comunale hanno ribadito la
reciproca volontà di sistemare le criticità evidenziate
e di proseguire nella gestione del servizio sulle basi di
un rinnovato rapporto di collaborazione, disponibilità
e fiducia reciproca.
Lacava, un argento
poetico dalla Puglia
Un solerte cittadino alle prese con un selciato dissestato.
In via Cavallotti, di sera, quando il traffico si riduce, Gianni
Lotti si è adoperato per migliorare le condizioni della strada!
Complimenti al suo senso civico!
04 mercatino.indd 2
Il poeta fabrianese Paolo Lacava ha vinto il secondo
premio al concorso di poesia “S. Maria di Crepacore”
in Puglia. La premiazione si è svolta il 2 agosto scorso a
Torre S. Susanna nel brindisino.
Solidali per Africa Mission
La solidarietà del popolo fabrianese non ha chiuso per ferie
nel mese di agosto, ma con grande spirito di donazione ha
partecipato all’invito pubblicato il primo agosto sulle pagine
del nostro settimanale Diocesano L’Azione, dove il Gruppo
Amici dell’Uganda di Africa Mission di Fabriano, chiedevano occhiali da vista e da sole. Alla data del 30 agosto sono
stati raccolti: 245 occhiali da vista e 130 occhiali da sole.
Sempre in questo periodo sono state donate tre macchine
da cucire a pedale e una elettrica. Sono dati significativi, in
questo breve periodo di tempo estivo, che testimoniano la
sensibilità che le persone hanno verso chi è nel bisogno. Il
9 agosto sono andati in Uganda i giovani fabrianesi, Cecilia
Guida e Tommaso Bolzonetti con il progetto “Vieni e Vedi”
organizzato dall’Associazione Africa Mission di Piacenza.
Una esperienza di notevole impatto emotivo ha stretto contatto
con una delle realtà più povere del continente africano. Dalla
capitale Kampala con i suoi duplici aspetti, dai quartieri benestanti e la periferia con baracche, si parte per Moroto che
dista circa 800 km nel nord dell’Uganda, in una regione arida
e povera, dove Africa Mission ha una grande sede capace
di accogliere e aiutare giornalmente migliaia di persone in
difficoltà. Il rientro in Italia dei volontari fabrianesi è previsto
il 31 agosto. In trentuno anni di attività del Gruppo Amici
dell’Uganda di Fabriano, sono andati come volontari nella
sede di Moroto, circa trentadue fabrianesi. Per chi desidera
partecipare al progetto “Vieni e Vedi” che ha una permanenza di circa venti giorni tra le sedi di Kampala e Moroto,
può chiamare per informazioni il 3395408075. All’atto della
partenza sono previsti alcuni incontri preparatori nella sede
di Piacenza e si ricorda che le spese del viaggio aereo sono
a carico dei partecipanti.
s.t.
02/09/15 16.27
5
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
La vecchia sede
della Merloni, e abitazione
del capostipite Aristide,
in via Dante
>CRONACA
Palazzo dei miracoli, addio
Al posto della dimora e sede storica dei Merloni sorgerà un discount
di ALESSANDRO MOSCÈ
L’
amministrazione Sagramola è pronta a
dare il via libera per
demolire l’abitazione e
trasformarla in un discount di circa
700 metri quadri spalmato su due
piani. È il progetto che a settembre
dovrebbe finire in Consiglio comunale e che prevede l’abbattimento di
una costruzione, dove tra la prima e
la seconda metà del secolo scorso,
ha vissuto il capostipite del distretto
industriale fabrianese. Con Aristide
Merloni e la moglie, in età giovanile,
hanno dimorato nell’edificio i figli
Ester (tenutaria del bene comune
tra i componenti della famiglia),
Vittorio (fondatore della Merloni
Elettrodomestici), Francesco (ex
ministro e presidente di Ariston)
e Antonio (ex sindaco e in passato
guida dell’azienda che ha portato
il suo nome). Insomma, la dinasty
imprenditoriale ha avuto come quartier generale proprio l’abitazione
di proprietà a fianco della quale fu
aperto uno dei primi stabilimenti
del gruppo. Lungo la statale che
taglia in due la città, la storia di
Fabriano, come di qualunque borgo
o metropoli, è legata a ciò che non
costituisce un bene istituzionale:
un albero, un giardino, o come in
questo caso, un palazzo attualmente
Aristide Merloni a tavola con la famiglia
(foto tratta dal libro "Aristide Merloni" di Corrado Barberis)
scolorito e con le serrande corrose,
dove una volta c’era animazione,
dialogo, confronto. Quel civico 56
di via Dante è stato un luogo memorabile, abitato da colui che negli anni
Trenta era considerato “il matto”, o
il “piega acciaio” da tutti gli economisti italiani, alquanto scettici, per
la volontà imperterrita del patron
con la faccia da mezzadro di portare l’industria manifatturiera in un
luogo impervio, rurale, senza strade,
senza strutture, tra i braccianti della
campagna. La storia di un miracolo
italiano ha transitato da queste parti.
Uno di quei miracoli che possono
avvenire solo nelle nostre province:
Aristide Merloni, l’uomo che ha
inventato l’Ariston, introdusse per
primo, nelle case degli italiani, le
cucine a gas trasformandole in veri
oggetti di culto. Nel 1938 la dimensione della sua impresa era divenuta
di una certa consistenza, il fatturato
raggiungeva le 500.000
lire, un valore equiparabile a circa 400.000 euro
e contava 70 dipendenti.
Negli anni Cinquanta
la Merloni era la prima
azienda italiana nel settore della produzione di
strumenti per pesare e
la sua quota di mercato
era del 40%. Ci piace immaginare che in
via Dante il funambolo
di Albacina sconfessò
La dimora storica
dei Merloni,
in via Dante, nel 1940
(foto tratta dal libro
"Aristide Merloni"
di Corrado Barberis)
05 fabriano.indd 2
soloni e intellettuali di rango che
volevano dissuaderlo dal proposito
di soppiantare la tradizione per far sì
che un territorio di emigrazione divenisse un avamposto del progresso.
Non ci stava a rimanere nel torinese
a dirigere una fabbrica di bascule,
perché le industrie si potevano fare
nella montagna marchigiana, in
aree depresse, anche con padroni
inesperti. In quello spazio di via
Dante crescevano i figli, che da
ragazzi di buona famiglia sarebbero diventati assi della seconda
generazione di imprenditori, ognuno
con un’autonoma vocazione e una
spiccata personalità. Al fianco la
moglie Maria, regina della casa e
sostegno morale nel suo atto di fede
per l’uomo dalla “lunga progressione”. Aspro, ironico e concreto,
Aristide Merloni impartiva ordini e
pretendeva rispetto e impegno massimi dai suoi operai. Il contenuto di
una bombola come strumento del
benessere dava già esiti strabilianti
un po’ ovunque. Nascevano i suppellettili indispensabili: frigoriferi,
lavatrici, caldaie, e prendeva corpo,
soprattutto, il superbo complesso,
un vero e proprio distretto industriale per monoprodotti disseminati nel
comprensorio. In quella casa di via
Dante, probabilmente, andò a cena
anche Enrico Mattei, il pioniere
dell’energia, e proprio in quell’abitazione Aristide Merloni elaborò la
sua provocazione, essenziale, rivolta
al dirigente dell’Eni: “Se ci porti via
tutti i maschi per farli lavorare altrove, le nostre donne si metteranno a
fare le puttane”. Quelle stanze sono
leggendarie, dunque, perché l’hanno
abitate l’uomo della discontinuità
e una famiglia tra le più influenti
nella modernità italiana. Persone
dal nitore espressivo e dalla tenacia
imperterrita, celebrati da Giulio Einaudi nel famoso elogio dei “pazzi”
costruttori della terra italiana. I savi
non osano e quindi sono destinati a
perdere i capitali. Ci voleva l’uomo
di via Dante dai capelli e dalle ciglia
folte, con il naso da pugile, con la
voce roca, che veniva dalla sperduta
Albacina, dove anche i cani erano
troppo magri.
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 5 e domenica 6 settembre
COMUNALE 1
Via Marconi, 5
Tel. 0732 3308
DISTRIBUTORI
Domenica 6 settembre
Self-service aperto in tutti i distributori
EDICOLE
Domenica 6 settembre
La Rovere Via Ramelli
Edicola del Piano P.zza Partigiani
Edicola della Pisana P.le Matteotti, 23/A
Salimbeni Via d. Riganelli
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Belardinelli Via Martiri della Libertà
Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo
Piermartiri Via Serraloggia
Tabaccheria Edic. Boni via Dante 274 B
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Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444
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Rivolgersi al tel. 0732 7071
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6
>FABRIANO<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
AstroFabriano, ecco le stelle
Paolo Porcarelli: in programma incontri e coinvolgimento delle scuole
di ANDREA GIOMBI
A
bbiamo intervistato Paolo Porcarelli (nella foto),
tra i promotori della
realtà AstroFabriano. Ci
parli della associazione e della
sua finalità. Vogliamo, insieme a
Leopoldo Marzano, tramite questo
ente, portare in città la bellezza
dell'astronomia e renderla accessibile a tutti. Siamo degli astrofili
e crediamo che la bellezza del
nostro territorio montano, il quale
permette di osservare un cielo limpido, possa essere valorizzato anche
tenendo lo sguardo in su. Attraverso
l’osservare, studiare e divulgare le
bellezze del cielo, in modo diretto
e spensierato, credo che ciò possa
permettere ai fabrianesi e non solo,
di unirsi maggiormente col proprio territorio ed apprezzarlo. Ad
oggi l’osservatorio più vicino è ad
Esanatoglia ed Ancona, mentre noi
organizziamo e vogliamo continuare a farlo, punti di osservazione in
tutto il fabrianese.
Quali sono state e sono le vostre
iniziative nel nostro comprensorio?
Abbiamo dato luogo a punti di
osservazione ai Monticelli, all’eremo di San Silvestro e a Castelletta, grazie alla collaborazione
col Parco di Frasassi e
da ultimo, il 22 agosto
scorso, a Valleremita.
Per settembre abbiamo
in programma diversi
incontri che si possono
conoscere consultando il
nostro sito: www.astrofabriano.it. In futuro ci
piacerebbe collaborare
con le scuole per poter
rendere vivo ai ragazzi,
attraverso l’osservazione
Corsi, un murales
che desta curiosità
Nel periodo di ferragosto è stato
installato, in un muro di cinta in
via Lamberto Corsi, uno spazio con
pannelli da esterno, dove l’artista
Massimo Melchiorri, di Cerreto
d’Esi, eseguirà una imponente opera di circa dodici metri. Il progetto
dell’iniziativa nasce dall’obiettivo
di valorizzare e abbellire, con un
murales, una zona periferica della
nostra città.
Attualmente l’artista ha realizzato
quattro grandi volti di bambini, che
sono lo sfondo dove verrà costruita una scena di tante persone che
animeranno, con vivaci colori, la
diretta del cielo, l’insegnamento
ottenuto nei testi.
Ci parli delle serate gastronomiche.
E’ un gioco di parole per rappresentare serate gastronomiche ma anche
astronomiche. Queste serate sono
svolte in sinergia con gli agriturismi
locali, per poter unire a favore degli
ospiti la genuinità dei prodotti tipici
fabrianesi e la bellezza del cielo
sopra alle nostre montagne.
“Il Piccolo Principe”, che era
solito osservare le stelle, diceva:
“l’essenziale è invisibile agli occhi”. Ebbene il termine di paragone può sembrare esagerato, ma
osservando le bellezze del cielo è
inevitabile provare un’emozione
forte che consente di rendersi
consapevoli di abbracciare e tenere con cura il nostro paese sotto le
stelle. Questo è proprio l’intento
di AstroFabriano.
sti fedeli all’insegnamento di don
Sturzo. Fu poi assessore alla Provincia di Ancona e presidente della
Cassa di Risparmio di Fabriano e
Cupramontana. Nel 1977 il Cen-
tro Studi don Giuseppe Riganelli
ha pubblicato un libretto a cura
di Emo Sparisci, sulla esperienza
politica nel movimento popolare,
di Lamberto Corsi, portando a co-
creatività, laboriosità che il popolo
fabrianese ha sempre donato per il
suo territorio.
Molte persone hanno chiesto all’artista il nome di quel personaggio,
dall’aria distinta in giacca e cravatta, che Melchiorri ha rappresentato
con grande realismo: il fabrianese
Lamberto Corsi (1982-1961) avvocato di professione, ricoprì un ruolo
fondamentale sul buon governo del
comune di Fabriano, divenendo
vice sindaco e assessore al Lavori Pubblici fino all’evento del
fascismo. Subì il confino civile e
politico riservato ai popolari rima-
noscenza memorie e testimonianze
del suo operato. Nell’introduzione
del volumetto è riportato un contributo di Umberto Tupini che scrive:
“Coerenza e rettitudine erano la sua
divisa. Non ha mai piegato davanti
ad alcuna lusinga e non ha mai conosciuto l’arte del compromesso…
Amici ed avversari lo avevano perciò in grande estimazione. Nessuna
ombra ha mai oscurato il suo atteggiamento di fermezza assoluta e di
disinteresse trasparente. E’ passato
dalla dittatura alla libertà senza
scomporsi e non presentando mai
ad alcuno il conto delle sofferenze
patite e delle umiliazioni subite”.
Non possiamo che attendere, con
curiosità, nel scoprire giorno dopo
giorno l’evolversi dell’opera che
l’artista Melchiorri con professionalità e grande passione per l’arte,
realizzerà per la nostra città.
Sandro Tiberi
Il patrimonio storico per un click
Il Comune di Fabriano al fine di promuovere il proprio patrimonio storico – culturale
ha aderito al progetto “Wiki Loves Monuments” promosso per l’Italia da Wikimedia,
un’associazione di promozione sociale nata
per la diffusione della conoscenza libera,
attiva nell’ambito dell’open culture e referente italiana della Fondazione che sostiene
Wikipedia, l’enciclopedia online, multilingue, a contenuto libero, redatta in modo
collaborativo da volontari in tutto il mondo.
L'iniziativa ha come scopo la creazione di un
grande database fotografico online che possa
catalogare i monumenti italiani, anche i meno
noti, contribuendo a illustrare voci nuove su
Wikipedia. Wiki Loves Monuments è un concorso fotografico aperto a tutti i cittadini che
possono partecipare fotografando monumenti
e siti culturali per poi pubblicare gli scatti su
Wikimedia Commons con una licenza libera.
Il Comune con la propria adesione al progetto
ha autorizzato l’uso delle immagini di alcuni
siti culturali di Fabriano con licenza d’uso
Creative Commons CC-BY-SA “condividi
allo stesso modo”; in Italia, infatti, l’uso delle
immagini dei monumenti è regolato da norme che non prevedono la possibilità di fare
fotografie e ri-licenziarle senza una precisa
autorizzazione da parte dell’ente pubblico che
ne è proprietario. I monumenti e siti culturali
di Fabriano “liberati” cioè le cui immagini
possono essere utilizzate con licenza libera
sono i seguenti:
- Fontana Sturinalto, Palazzo del Podestà
(esterni), Loggiato San Francesco – Piazza
del Comune;
- Biblioteca Multimediale R.Sassi – Largo
San Francesco 1/B;
- Oratorio della Carità – via C.Battisti;
- Spedale del Buon Gesù /Pinacoteca Civica
Molajoli (esterni, chiostro interno) e Giardini
del Poio – Piazza Papa Giovanni Paolo II;
- Museo della Carta e della Filigrana (esterni
ed interni) – Largo Fratelli Spacca 2 Partecipare al concorso fotografico “Wiki Loves Monuments” è facilissimo e gratuito, basta leggere
con attenzione il regolamento ed armarsi di
macchina fotografica per andare a caccia del
monumento/sito culturale presente nell’elenco. Una volta scelto il soggetto e scattata la
foto, sarà sufficiente caricarla dall’1 al 30
settembre 2015 sul sito http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/. Dopo il caricamento,
la fotografia entrerà a far parte di Wikimedia
Commons, la banca dati multimediale di Wikimedia e parteciperà al concorso che prevede
importanti premi messi in palio in esclusiva
dallo sponsor Euronics in collaborazione con
Canon. Tutte le informazioni per partecipare al
concorso sono disponibili su www.piazzalta.it
e su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it.
Un premio
ai tre studenti
delle Medie
di Fabriano, oltre che complimentarsi per il
risultato ottenuto, ha comunicato la vittoria.
"Si è voluto istituire un premio che trascenda dalle condizioni personali e familiari
dell’alunno, già considerate da altre leggi e
normative, per premiare chi davvero dimostra di eccellere nel campo dello studio – ha
dichiarato Pino Pariano. Il desiderio è quello
di poter fungere da stimolo all’impegno e
allo studio.
L’auspicio è che un premio in denaro e un
corso di lingua inglese possano essere un
riconoscimento materiale e morale tale da
moltiplicare l’impegno degli studenti”.
Il premio si svolge grazie al contributo di
Massimo e Alessandro Zampetti, agenti Generali Ina-Assitalia di Fabriano, che hanno
messo a disposizione la somma di 1.500 euro
da dividere in parti uguali ai tre vincitori (uno
per ogni Istituto Comprensivo) e Amanda
Pasquinelli di Easy Speaking che ha voluto
donare tre corsi di lingua inglese agli studenti
che, secondo i loro professori, meritavano di
approfondire la materia.
Pariano ha voluto, inoltre, ringraziare i dirigenti dei tre istituti comprensivi di Fabriano, Antonello Gaspari dell’Istituto “Marco
Polo”, Andrea Boldrini dell’Istituto “Aldo
Moro” ed Emilio Procaccini dell’Istituto
”Imondi Romagnoli e tutte le insegnanti di
inglese dei tre istituti per la loro preziosa
collaborazione per la riuscita dell’ iniziativa. I vincitori della somma di 500 euro,
risultano essere:
Riccardo Lispi (Istituto Comprensivo
“Aldo Moro”), Sophia Staffaroni (Istituto
Comprensivo “F. Imondi Romagnoli”),
Eleonora Pocognoli (Istituto Comprensivo” Marco Polo”). I vincitori del corso
di lingua inglese risultano essere: Giacokmo D’Onofrio (Istituto Comprensivo
“Aldo Moro”), Andrea Campioni (Istituto
Comprensivo “F. Imondi Romagnoli”),
Aurona Gashi (Istituto Comprensivo”
Marco Polo”).
Con una lettera inviata direttamente agli
studenti risultati vincitori del premio ed
una telefonata ai loro genitori, Pino Pariano, presidente del Consiglio comunale
06 fabriano.indd 2
02/09/15 16.29
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il Palazzo del Podestà
pronto nell'estate 2016
di GIGLIOLA MARINELLI
A
seguito delle richieste
da parte dei nostri lettori, questa settimana
abbiamo incontrato l’architetto Roberto Evangelisti, dirigente del settore assetto e tutela del
territorio del Comune di Fabriano,
per parlare dei lavori riguardanti il
Palazzo del Podestà, edificio storico simbolo della città di Fabriano.
Architetto, i lavori del Palazzo
del Podestà suscitano fortemente
l’interesse dei fabrianesi, quando
sono iniziati ufficialmente e quale
tipologia di interventi sono pianificati nel progetto?
I lavori di restauro, consolidamento
e recupero funzionale del Palazzo
del Podestà sono stati suddivisi in
due stralci funzionali in relazione
alle tipologie di finanziamento
dell’opera. Più precisamente, i
lavori del primo stralcio, per un importo complessivo di euro 800.000
finanziati con i fondi della legge
sulla ricostruzione post sisma, si
sono già conclusi il 19 dicembre
2014; hanno riguardato principalmente il consolidamento strutturale
e il miglioramento sismico. Oltre
agli interventi strutturali sono stati
eseguiti lavori, come la demolizione dei soppalchi in cemento armato
costruiti negli anni ottanta, tendenti
a riportare l’edificio alle sue caratteristiche tipologiche e formali
originarie. I lavori del secondo
stralcio, per un importo complessivo di euro 400.000 finanziati con
i fondi del Fas 2007-2013, e che
riguardano il recupero funzionale,
il completamento degli impianti,
le finiture e gli arredi non sono
ancora iniziati. Il progetto esecutivo è in corso di approvazione e i
lavori saranno appaltati, a seguito
della gara di evidenza pubblica,
07 fabriano.indd 2
7
>FABRIANO<
entro il mese di novembre per poi
terminare entro il primo semestre
del prossimo anno.
Riguardo la destinazione d’uso
degli spazi, cosa è stato previsto
nel piano di intervento?
Il progetto conferma la centralità
del percorso urbano pubblico
rappresentato dal corridoio sito
al piano primo dell'edificio che
collega l'ingresso da piazzetta del
Podestà e quello da largo Bartolo
da Sassoferrato; un terzo accesso
avverrà dall’adiacente Giardino
del Poio direttamente sul vano
della scala principale preesistente di comunicazione con i piani
superiori. Sul corridoio centrale
del primo piano, da ambo i lati,
si apriranno i locali da destinare
occasionalmente ad esposizioni
temporanee o salette al servizio dei
convegni o degli eventi espositivi
che si terranno nella sala principale
del piano superiore; nei pressi sarà
realizzato anche un piccolo locale
tecnico che ospiterà i componenti
per il controllo e la gestione degli
impianti elettrici, diffusione acustica, allarme e rivelazione incendi.
Al piano secondo dell'edificio sarà
ospitata una grande sala per convegni per un numero massimo di 200
persone, che potrà essere utilizzata
anche per allestimenti espositivi
temporanei; ad essa si accederà
attraverso la scala principale già
nominata e disporrà di altre due
scale secondarie di recente realizzazione, che addurranno al piano
sottostante. La seconda sala potrà
essere destinata a spazio di supporto (reception, accoglienza, guardaroba, etc.) rispetto alla sala più
grande. Aspetto da non trascurare
L'apicoltura moderna di Giorgio Poeta
finisce anche sullo "spot" della Mini
Giorgio Poeta è sicuramente una figura importante per la nostra
Fabriano. Dopo aver iniziato quasi per gioco l'attività che l'ha
consacrato al successo, all'età di 20 anni fonda l'azienda che
ancora oggi porta il suo nome.
Oggi Giorgio arriva ad avere più di 500 arnie e famiglie di api
produttrici di un miele talmente pregiato che gli ha garantito lui
un successo nazionale ed internazionale. Ma se un'importante
casa automobilistica inglese come la Mini chiede a Giorgio di
girare uno spot per il lancio del nuovo modello a 5 porte, ecco
che la fama dell'apicoltore fabrianese cresce sempre di più.
Egli dunque riesce ad affacciarsi sui teleschermi italiani e, in
questa intervista, ci racconta della sua esperienza.
Giorgio, come nasce la passione per l'apicoltura?
Quando mio padre mi regalò due arnie ad 11 anni tutto iniziò
per gioco. Prima ero un hobbista, raccoglievo miele per
autoconsumo; poi, dopo la laurea in agraria, la passione è
diventata professione ed ho incominciato a vendere il mio
miele anche all'estero. Ho investito tempo e soldi in questa
attività, e adesso ne vado fiero.
Come è nata l'azienda? Quante persone conta al suo interno?
Nel 2004 mio padre comprò dei terreni e da lì nacque tutto.
All'epoca ero ancora iscritto all'università e l'azienda non disponeva neanche di un laboratorio. Inoltre non c'era la cucina
e il raccolto del miele non era più di 20-30 kg.
Dopo 3 anni c'è stato un aumento nel numero di lavoratori e
nella dimensione del laboratorio che ora conta più 250 metri
quadrati: 50 per la lavorazione dell'idromiele, 200 il laboratorio
e un piccolo shop di 20. Ad oggi 4 persone lavorano al mio
fianco: una persona mi dà una mano in laboratorio, mentre le
altre due in ufficio.
Quale sono i prodotti “clou” della tua azienda?
I tre prodotti che destano curiosità e successo sono: il Carato, la
Stella, e l'Idromiele. II primo è un miele invecchiato in barrique,
ovvero botti di rovere; il secondo è un miele d'Acacia con infusione di anice stellato mentre il terzo è un fermentato naturale
di miele che hanno trovato parecchi riscontri nei consumatori.
Come è nata l'idea dello spot la Mini? Quando la pubblicità
è stata girata?
Lo spot è stato girato ai primi di giugno ed è andato ufficialmente
in onda a fine luglio. Tutto è nato quando la dirigenza della Mini,
nel fare campagna pubblicitaria per il suo nuovo modello, voleva
giocare sul numero ed ha quindi intervistato 5 artigiani di varie
parti d'Italia che ancora oggi effettuano lavori di manodopera.
Tra questi ci sono anch’io: hanno contattato la mia azienda
perché faccio tutto manualmente e anche perché ho fatto
diventare l'apicultura un lavoro moderno partendo da quello
che prima era un mestiere ancestrale. Volevano qualcosa
con le api e hanno visto che ero uno dei più conosciuti nella
ricerca Google.
Lorenzo Pastuglia
Il Palazzo
del Podestà
è il collegamento tra il palazzo del
Podestà e la Pinacoteca, attraverso
i giardini del Poio, che è oggetto
di un progetto separato ma che in
ogni caso fa parte del più ampio
“progetto integrato di recupero
e valorizzazione dei luoghi della
cultura prevede la creazione di
un polo culturale delle arti visive
dell’Alta Valle dell’Esino”, oggetto
dei finanziamenti ottenuti mediante
il Programma Attuativo Regionale
(Par) del Fas 2007-2013.
Il Palazzo del Podestà è una
splendida cornice della nostra
Piazza del Comune, una piazza
meravigliosa che incanta con la
Fontana Sturinalto i turisti di tutte le parti del mondo che hanno la
fortuna di ammirarla. Quali sono
le difficoltà tecniche incontrate
per intervenire in edifici di così
alto valore storico-artistico?
In realtà non vi sono particolari
difficoltà tecniche nell’intervenire
su edifici monumentali. È una
questione di cultura del progetto,
ovvero le tecnologie da applicare
nel recupero di edifici vincolati
sono quelle che ne rispettano le
caratteristiche costruttive originarie
senza alterare né il funzionamento
strutturale, né l’aspetto storicoformale dell’edificio. Già dai primi
interventi eseguiti sui nostri edifici
storici il Comune di Fabriano ha
messo a punto e pubblicato, in
collaborazione con il settore beni
culturali della regione, un “codice
di pratica per il restauro di edifici
storici” che è una guida per intervenire su tali manufatti.
Possiamo sbilanciarci per una
data di apertura al pubblico del
Palazzo del Podestà?
L’obiettivo che ci siamo dati è quello dell’apertura per l’estate 2016; a
meno di eventi imprevedibili, potrà
essere decisamente rispettato.
02/09/15 16.33
8
>FABRIANO<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
C'è il Forum dell'Unesco
Francesca Merloni: "Un momento di riflessione concreto e dinamico"
I
di CRISTINA GREGORI
l percorso è stato laborioso e
lungo ma chi ama questa città
lo conosce bene. Da anni Francesca Merloni con il suo staff
(ass.ne Deca) sta lavorando per una
Fabriano creativa, produttiva, innovativa, attrattiva. Con lei, in prima
fila, l’amministrazione comunale e
il sindaco Sagramola che ha abbracciato con energia un’opportunità
straordinaria che all’inizio purtroppo non tutti hanno compreso. Nel
2013 Fabriano ha ricevuto il prestigioso titolo Unesco di città creativa
nella categoria Craft&Folck Art.
Un riconoscimento che favorisce
la creazione di legami e scambi tra
città di tutto il mondo in grado di
fare della creatività e della cultura
un elemento portante del proprio
sviluppo economico. Attraverso
questa rete, divisa in sette aree
corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura,
Craft&Folk Art, Design, Media
Arts, Gastronomia, Cinema) le Città
possono condividere le reciproche
esperienze, valorizzando capacità
ed incrementando la presenza dei
propri prodotti culturali. Il Forum
internazionale 2015 ha proprio
questo scopo e un titolo esplicativo:
“Città industriale città creativa” e
punta a promuovere una riflessione
sul passaggio in essere soprattutto
in Europa, dove le città si stanno
evolvendo sviluppando la loro
identità da "industriali" a "creative" senza abbandonare i settori
importanti e tradizionali del tessuto
economico del territorio. Di questo si parlerà con istituzioni, enti,
imprenditori. Fabriano “c’entra”
pienamente l’obiettivo con il suo
essere “città in trasformazione”.
Al Forum partecipano i delegati di
Icheon (Sud Corea), Jacmel (Haiti),
Jingdezhen (Cina), Paducah (Usa),
Enghien-Les-Bains (Francia), Dakar (Senegal), Zahlé (Libano),
Saint-Étienne (Francia) Bologna e
Torino e racconteranno ad interlocutori istituzionali e cittadini “come
si cambia” o, per meglio, dire le
loro best practices. “Un momento
di riflessione concreta, dinamica ma
anche divertente” come ha definito
il Forum Francesca Merloni durante
la conferenza stampa di presentazione alla presenza del presidente
Da sinistra Francesco Merloni, Luca Ceriscioli e Giancarlo Sagramola
durante la presentazione dell'evento in Regione
della Regione, del presidente della
Fondazione Carifac, del sindaco
di Fabriano e del presidente della
Camera di Commercio di Ancona.
“Città industriale città creativa”
dal 4 al 6 settembre sarà una tre
giorni intensa dove non mancheranno momenti di intrattenimento
e si terrà durante la manifestazione
Fabriano Expo 2015, rassegna
della produzione artigianale che si
svolge annualmente nella città con
l'ulteriore beneficio di arricchire
l'evento dell’appuntamento Unesco
di grande rilievo e visibilità internazionale. Le Città Creative della
rete “Craft and Folk Arts” avranno a
disposizione spazi per presentare la
propria realtà artigianale con le loro
produzioni che resteranno in mostra
dal 3 settembre al 13 settembre, e
per svolgere incontri e scambi con
gli interlocutori italiani presenti
alla manifestazione. La Pinacoteca
civica ospiterà una mostra di alcune
delle produzioni artigianali delle
città ospiti. Saranno esposte ceramiche coreane, maschere haitiane,
trapunte tipiche americane che dialogheranno con i capolavori d’arte
medievale conservati nel museo.
Fabriano città creativa al centro del
mondo per una sfida da cogliere e
con la possibilità di toccare con
mano i benefici per la città e per
la sua economia. “L’incontro tra
Fabriano e gli altri centri della cre-
atività mondiale – dice Francesca
Merloni - deve servire a rendere
la cittadinanza più consapevole
dell’opportunità che ha ricevuto e
su questo i fabrianesi hanno dimostrato di essere pronti ad accogliere
il nuovo corso. Ci sono momenti in
cui dobbiamo ripensare a noi stessi.
Dobbiamo immaginare nuovamente
il nostro futuro. Con l’Unesco abbiamo iniziato un percorso che ci
deve portare al nocciolo più duro
della creatività: lo sviluppo della
cultura”. E’ evidente che la sfida
è complessa occorrerà muoversi
“come un sol uomo” verso un
obiettivo comune: trovare idee,
risorse, investire sulle persone, sul
marketing territoriale, sulla comunicazione, sulle competenze artigiane con l'avvio di nuove opportunità
cogliendo il vantaggio straordinario
che, il continuo rapporto con il network Unesco, è in grado di offrire
anche sul fronte della progettazione
europea ed extraeuropea. Un passaggio necessario per la nostra città
che non può permettersi il lusso di
perdere un’occasione irripetibile.
L'attore Antonio
Albanese
sarà a Fabriano
il 5 settembre
A sinistra, la carta, simbolo
della città di Fabriano
DAKAR, Senegal
Categoria: Media Arts
Dakar ospita il 25% della popolazione del Senegal e l’80%
della sua attività economica. E’ un metropoli creativa che
organizza grandi eventi tra cui il World Festival of Black
Music e la Biennale di Arte Contemporanea Africana e
ospita molte istituzioni culturali.
La città si è proposta di rendere la cultura, la creatività e
l’innovazione le forze motrici dello sviluppo locale, grazie
anche ai mezzi che l’era digitale offre e alle moltissime
iniziative promosse.
ENGHIEN-LES-BAINS, Francia
Categoria: Media Arts
Negli ultimi 10 anni, nella città francese, le arti multimediali sono state oggetto di una strategia coordinata
in vari settori quali istruzione, turismo, economia e
sviluppo sociale. The Arts Centre, uno spazio per la
creazione digitale sovvenzionato dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione, è uno delle
principali punte di diamante di questa politica. Luogo
di creazione, ricerca, produzione e diffusione, realizza
numerose attività rivolte a tutti i tipi di pubblico. Grazie
al know-how all'avanguardia artistica e tecnica, il centro
è anche una piattaforma per gli scambi e dibattiti sui
legami tra le arti, scienza e tecnologia.
ZALHE’, Libano
Categoria: Gastronomia
La città è famosa per il suo clima e per la sua cucina
tradizionale e conosciuta come la “città del vino e
della poesia”. Famoso il suo vino e l’arak, o latte di
leone, la bevanda al gusto di anice distillato che viene
tradizionalmente servita nei caffè in qualsiasi momento
08 fabriano.indd 2
Ecco le città ospiti a Fabriano
della giornata. L’evento più importante della città è il Festival del vino, che si tiene a settembre, durante in quale
vengono organizzati concerti, spettacoli, lettura di poesie
e mostre d’arte.
ICHEON, Sud Corea
Categoria: Crafts&Folk Art
Icheon ha un ruolo fondamentale sia nella produzione di
ceramica moderna, sia nella conservazione e valorizzazione
della ceramica tradizionale coreana, arte praticata da oltre
mille anni e tramandata di generazione in generazione.
La città coreana ospita moltissime imprese industriali e
scuole di formazione legate alla produzione di ceramica e
produce il 55% di tutta ceramica prodotta a livello nazionale.
JACMEL, Haiti
Categoria: Crafts&Folk Art
Jacmel sta investendo nel suo rinnovamento proprio
attraverso la promozione di cultura, arte e artigianato. Il
Carnevale di Jacmel, noto per la sua creatività e originalità
eccezionali, è il punto di partenza per lo sviluppo creativo
della città. Le sculture e le gigantesche maschere di
cartapesta sono legate nel profondo alle tradizioni locali.
Questo evento attira migliaia di haitiani e turisti provenienti
da tutto il mondo.
JINGDZHEN, Cina
Categoria: Crafts&Folk Art
Spesso chiamata la "Capitale della Porcellana”, Jingdezhen
è rinomata per la sua produzione di porcellana che risale a
più di 1.700 anni fa. Si tratta del più importante centro di
produzione porcellane in Cina, molto apprezzate in tutto il
mondo. Negli ultimi anni la città ha organizzato eventi di
importanza internazionale su quest’arte, tra cui il Summit
Mondiale dei Sindaci di Città produttrici di Ceramica.
PADUCAH, USA
Categoria: Crafts&Folk Art
Paducah ha una lunga tradizione nella produzione di trapunte. Conosciuta anche come "Quilt City", Paducah è sede del
Museo Nazionale Quilt degli Stati Uniti. Il più grande museo
del suo genere al mondo, il Museo Nazionale Quilt vanta
una collezione di 320 pezzi di trapunte contemporanee o
organizza regolarmente mostre tematiche che celebrano
quest’arte.
SAIN-ETIENNE, Francia
Categoria: Design
Saint-Étienne è una città in continua evoluzione, dove da
più di due secoli il rapporto tra arte e industria ha continuamente cambiato il volto della città. Da città industriale
a città visionaria, Saint-Etienne utilizza il design come
sviluppatore e catalizzatore per il potenziale creativo di
tutti. Negli ultimi anni ha rafforzato questa sua identità,
grazie alla sua scuola di arte e design, al successo della
Biennale del design internazionale dal 1998 e il polo di
eccellenza rappresentata da La Cité du Design dal 2005.
TORINO, Italia
Categoria: Design
Sin dalla fine del XIX secolo, Torino è stata uno dei
principali centri industriali italiani, con l'ascesa delle
industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili e di
automobili che hanno dominato lo sviluppo della città per
quasi un secolo. Nel corso degli ultimi decenni, la città
si è trasformata con successo da un centro industriale
a un hub creativo. La promozione della creatività e della
sostenibilità, così come la rigenerazione di spazi urbani
sono al centro dello sviluppo della città. Torino vanta
artisti di fama e istituzioni all'avanguardia, istituti di
formazione e università. La collaborazione tra istituzioni
culturali e il mondo accademico è un fattore chiave
per il rafforzamento e la promozione di un approccio
integrato e multidisciplinare alla cultura.
BOLOGNA, Italia
Categoria: Musica
Bologna vanta una vita culturale vivace e un'economia
creativa emergente. Le istituzioni locali e una moltitudine
di associazioni sostengono la sua scena culturale.
Radicata nel glorioso passato della città, la musica è
particolarmente rilevante a Bologna data la presenza di
varie e importanti istituzioni. La città si distingue per la
sua capillare promozione del settore musicale, che si
celebra in una serie di rinomati festival internazionali.
Inoltre, le notevoli stagioni di musica classica, jazz
e musica contemporanea e le iniziative per bambini
nonché la presenza di cantautori, rock-band e altri
musicisti che affollano la città, tutto contribuisce a
rendere Bologna un centro davvero unico per musica.
Per informazioni
sito internet: www.fabrianocreativa.it
facebook: fabriano città creativa
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L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
>FABRIANO<
9
Arriva la tempesta creativa
In città una manifestazione con 53 eventi e laboratori e 78 aziende
F
di DANIELE GATTUCCI
abriano sarà presto investita da una
vera e propria tempesta creativa! Lo
dicono i numeri di Fabriano Creative City, la manifestazione che si
svolgerà dal 4 al 6 settembre nella “città sul
Giano”. Il sindaco Giancarlo Sagramola nel
presentare l’iniziativa ha sottolineato che
“ben 78 aziende partecipanti, con 53 eventi
e laboratori, 25 partners pubblici e privati
sono il segno tangibile di come questa città
vuole reagire in maniera coesa, condivisa e
con la collaborazione attiva di tutte le anime
produttive e culturali. Fabriano Creative City
raccoglie una visione e la rende concreta e
fruibile da turisti e cittadini”.
Quattro saranno le “fucine creative” allocate
in siti storici del centro cittadino, con focus
su artigianato tradizionale, biodiversità, artigianato digitale, cucina creativa e prodotti di
territorio. In aggiunta l’Ordine degli Architetti di Ancona realizzerà una giornata evento,
mentre ristoratori e bar di Fabriano offriranno
menù creativi e street food Made in Marche.
Installazioni suggestive accoglieranno il
visitatore nella Piazza del Comune, con un
vero e proprio giardino della biodiversità,
al chiostro di San Venanzio protagoniste
saranno le start up e le realtà imprendito-
09 fabriano.indd 2
La conferenza stampa di presentazione di Fabriano Creative City
riali “di nuova generazione”, nel Loggiato
di San Francesco spazio alla creatività delle
mani ed infine, presso il Mercato coperto,
Show cooking con il Team Cuochi Marche
e produttori di specialità enogastronomiche.
Il presidente della Camera di Commercio,
Giorgio Cataldi ha ribadito che “è questo il
modo giusto per uscire dal difficile momento
economico attuale. In Fabriano Creative City
ci sono tutte le carte che dobbiamo giocare.
E’ per tale ragione che l’Ente Camerale ha
inserito l’evento tra le iniziative del Presidio
Diffuso, l’hub di accoglienza dinamica che
abbiamo predisposto in occasione di Expo
2015”.
Il responsabile Centro Italia di Veneto Banca,
Fabrizio Mora, main partner della manifestazione, ha espresso soddisfazione e compiacimento per il lavoro svolto, “in quanto i
quattro contenitori tematici proposti riescono
a cogliere le reali potenzialità di sviluppo per
l’economia locale ed il nostro istituto sente
questa missione territoriale come l’impegno
principale nei confronti di questa comunità”.
Marco Ottaviani, presidente della Fondazione Carifac ha rimarcato “l’importanza
della creatività e le opportunità che essa può
fornire nel processo di cambiamento che la
città di Fabriano sta affrontando.
Questa iniziativa – ha concluso Ottaviani -
può apportare un grande contributo a questo
percorso che guarda al futuro”. “Fabriano
continua a sorprendere positivamente per
la volontà di rinnovarsi e di scommettere
sull’innovazione”. Parole di Andrea Spaterna, prorettore Unicam. “E qui si sostanzia il
ruolo di un Ateneo come quello di Camerino
che da sempre risponde presente alle esigenze del territorio”.
Vittorio Salmoni, rappresentante di Fabriano Creativa Unesco ha spiegato ai presenti
che “realizzare questa manifestazione in
concomitanza al Forum delle Città Creative
consentirà di realizzare concretamente sulla
piazza di Fabriano ciò che i rappresentanti
dei centri Unesco dibatteranno nel corso del
Forum”. Leonando Meloni, assessore alle
Attività produttive di Fabriano ha ringraziato tutti i partners che hanno reso possibile
l’innovativa esperienza di Fabriano Creative
City, citando in particolare l’impegno di
Confartigianato, Cna, Confcommercio, Cia
e Coldiretti.
La manifestazione è co-organizzata da Comune e Unicam con l’associazione Lacam, fa
parte del circuito degli eventi per Expo 2015
di Anci e Tipicità Experience ed è realizzata
con il contributo della Regione Marche, il
supporto tecnico di Air Force, Scatolificio
di Battista e Trony.
02/09/15 16.37
10
>FABRIANO<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
L'Antica Roma
ad Attiggio
È
di SAVERIO SPADAVECCHIA
stata finalmente inaugurata nei giorni scorsi, nell’ambito della sesta edizione della manifestazione Attidium
Romanum, la nuova area archeologica di Attiggio.
Una inaugurazione che ha concluso i lavori di riqualificazione del sito archeologico della frazione fabrianese, il
cui progetto è stato redatto dal settore assetto del territorio
del Comune di Fabriano. Soddisfazione espressa dal sindaco
di Fabriano Giancarlo Sagramola, che ha osservato che la
tipologia di intervento ha permesso di realizzare una struttura
di copertura (comprensiva di impianto di illuminazione) del
sito archeologico a basso impatto ambientale, costruendo al
tempo stesso un circuito pedonale per consentire di vedere
nella maniera più corretta i luoghi dove 2000 anni fa viveva la
comunità romana di Attidium. Un progetto da 133.000 euro,
finanziati per 73.000 euro dalla Regione Marche – Gal Colli
Esini e per i restanti 60.000 euro dal bilancio comunale. Grande
soddisfazione da parte di tutti i membri dell’Associazione “Gli
Attidiati”, che per anni hanno combattuto per riqualificare in
maniera definitiva un’area di grande importanza storica per
la comunità e per la città tutta. Soddisfatto per il buon esisto
dei lavori il parroco di Attiggio Don Umberto Rotili, che ha
ricordato l’impegno nel valorizzare il territorio e la sua storia:
“Possiamo dire che è la fine di un percorso che ci ha portato
dopo 6 anni a rendere alla cittadinanza e al pubblico un’area
d’importanza storica assoluta. Creare tutto il movimento intorno agli scavi è stato importante, perché ha permesso agli
storici e agli archeologi di riscoprire in tutta la sua importanza
Attidium”. Molto soddisfatto del buon esisto dell’operazione
Sergio Mustica, consigliere della Fondazione Carifac che
ha contribuito alla realizzazione dell’opera, ricordando che
attraverso il lavoro comune si possono realizzare progetti importanti per tutta la città. L’archeologo Alessio Pascolini, che
già da tre anni insieme a molti collaboratori ha contribuito a
“riscoprire” Attidium, ha ricordato l’affetto della comunità e
la vicinanza di tutte le associazioni che hanno contribuito alla
rinascita del municipio romano. “Siamo onorati di essere parte
di questa storia – ha ricordato l’archeologo – e stiamo ancora
intercettando strutture che anno dopo anno cercheremo di
scoprire. Stiamo infatti estendendo le indagini oltre l’impianto
termale per verificare l’effettiva presenza del Municipio e la sua
estensione. Una indagine che sembrerebbe essere confermata da
alcune prime evidenze. Il nostro obiettivo è quello di dare alla
comunità un frammento di municipio in più anno dopo anno”.
Gli scavi dello scorso anno portarono alla luce frammenti di
Visita agli scavi e battaglie tra gladiatori
Tre scatti della giornata di venerdì 28 agosto ad Attiggio
vita risalenti a circa 2000 anni fa come una canalina che si
allontanava da quello che è stato considerato l'impianto termale
pubblico. Canalina che pare potesse essere di supporto alla
traccia di una piccola fornace (scoperta sempre lo scorso anno
durante gli ultimi giorni degli scavi 2014) per la produzione di
laterizi per tutto il municipio. Destò sorpresa anche la scoperta
di una estesa fogna, in perfetto stato di conservazione, scollegata
dall'impianto termale che secondo gli archeologi sarebbe stata
Miss Marche
è di Fabriano
Fabriano sogna Miss Italia con Silvia Sbaffi (nella foto) che
è stata eletta Miss Marche durante la finale regionale dello
storico concorso che si è svolto a Camerino. 22 anni, originaria di Coccore, frazione del fabrianese (a pochi chilomrtri
dall'altra Miss Melissa Tassi), mora, 178 cm di altezza, single,
una laurea triennale in economia con l’impegno di trasferirsi
a ottobre a Roma per la specialistica, senza dimenticare la
scuola di recitazione. Si presenta così la ragazza che rappresenterà le Marche nella finalissima della manifestazione. Silvia
– emozionata durante la serata finale del concorso – dedica
la vittoria alla famiglia. “Grazie alle mie due nonne che mi
seguono dappertutto e ai miei genitori.” La Miss lavora parttime in un'enoteca, ha una grande passione per il mondo dello
spettacolo e della moda, sogna un futuro da responsabile delle
risorse umane, si definisce semplice e solare. Ad iscriverla alla
gara “un'amica che crede molto in me”. In tanti, da Fabriano,
hanno seguito la scalata di Silvia che al termine della serata
dove ha vinto la fascia di Miss Marche si è lasciata andare ad
un pianto di commozione. “E’ stata una grande soddisfazione
per me, quasi non ci credevo”. Poche ore dopo la vittoria si è
messa in moto la macchina organizzativa. Destinazione Jesolo
per la finalissima. “Ho preparato un mix di capi eleganti, completini, vestiti di diverse tipologie, sandali. Ce la sto mettendo
tutta – confida – per portare in alto le Marche”. Saranno nove
le miss che insieme a Silvia Sbaffi rappresenteranno le Marche,
sognando un posto per la finalissima il 20 settembre in diretta
tv su La7 con la conduzione di Simona Ventura. Dopo Miss
Italia per Silvia c’è lo studio con l’iscrizione alla specialistica
di Economia e frequentare una scuola di recitazione. “Il mio
mito – racconta – è Julia Roberts. Adoro il cinema ma anche
10 fabriano.indd 2
al servizio di altre abitazioni al di fuori dal nucleo principale di
Attidium. Per quanto riguarda il 2015 la campagna di scavi è
stata caratterizzata dalla scoperta di un coppo con un bollo che
confermava la realtà di Attidium come Municipio romano, un
ritrovamento che ha dimostrato ancora una volta l’importanza
di un sito archeologico che da oggi potrà essere considerato a
tutti gli effetti aperto per cittadini e turisti alla scoperta delle
radici romane della città della carta.
BREVI DA FABRIANO
~ UBRIACO PICCHIA MORTALMENTE
Via Buozzi, 23 agosto. Verso le 22.30 un autista di camion, polacco
di nazionalità, 28enne, ubriaco, si avvicina a 2 camionisti turchi intenti
a mangiare in uno spiazzo e rompe di fronte a loro uno sgabello e
si allontana. Torna verso la mezzanotte e si avventa contro uno dei
due - un 49enne - e lo colpisce al capo, al volto, lo getta a terra e
continua a picchiarlo. L’altro turco chiama i Carabinieri, ma l’ubriaco
aggredisce anche costoro e ne ferisce due; poi viene bloccato e
trasportato al Pronto Soccorso per controlli. Il 28enne, gravemente
ferito veniva ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Fabriano.
Il polacco colpitore sta nel carcere di Montacuto.
il mondo dello spettacolo e della moda. Non solo Fabriano a
Miss Italia perché è rappresentata anche la vicina Matelica
che farà il tifo per Ilenia Bravetti, 20enne che sogna di fare la
giornalista (Miss Miluna Marche). Sant'Elpidio a Mare tifa per
la 18enne Chiara Polini (Miss Cotonella Marche) che sogna
una laurea in economia e di viaggiare. San Benedetto potrà
seguire Elvira Romani (Miss Equilibra Marche) studentessa
di architettura e ballerina che vorrebbe diventare designer di
interni. Le Marche a Jesolo saranno rappresentate anche da
Sofia Santarelli (Miss Kia Marche) 19enne di Sant'Elpidio a
Mare studentessa di Giurisprudenza ed insegnante di fitness,
dalla fanese di 18 anni Camilla Barduagni (Miss Cinema Marche) studentessa al classico che sogna un futuro da pediatra e
attrice, da Valeria Valentini (Miss Eleganza Marche) 18enne
di Piane di Montegiorgio che vorrebbe diventare logopedista.
La parrucchiera 19enne di Monsampolo del Tronto Federica
Noci (Miss Compagnia della Bellezza Marche) sogna un salone
tutto suo. Miss Marche ha ceduto la sua fascia di Miss Bellezza
Rocchetta alla ballerina Cecilia Russo, 20enne di Cassino. Le
due sono diventate molto amiche, segno che anche quando c’è
competizione i veri valori della vita possono resistere.
~ FURTO DA 30.000, DANNI PER 60.000 EURO
Cupramontana, 25 agosto ore 3. Malviventi fanno esplodere il bancomat
della locale filiale Carifac Veneto Banca ed asportano i 30.000 euro
che conteneva, e si dileguano. I danni subiti dall’impianto si aggirano
attorno ai 60.000 euro. Per produrre lo scoppio i malfattori avevano
caricato di gas acetilene il dispenser e dato fuoco tramite miccia.
Indagini dei Carabinieri.
~ RIPARAZIONE DI BUON AUSPICIO
Porta del Piano 29 agosto. Il grande orologio esposto al pubblico - in
alto, presso la rotatoria del Piano - tolto qualche mese fa, finalmente
è stato riparato e riposizionato nello stesso posto. “E’ piccola cosa,
una notiziola - ci dice sorridendo il professor Rogari – ma prendiamola
come auspicio per la rimessa in funzione di ogni cosa”.
Il prof. non ce lo ha specificato, ma sicuramente intendeva augurare
a tutti: salute, serenità, posti di lavoro, occupazione e (perché no!)
il giusto profitto.
Porthos
~ FURTO DI EURO E DANNI
28 agosto ore 17. I proprietari del “The Tanning Pub” si accorgono
del furto avvenuto la notte prima, dopo le ore 4: orario di chiusura
del locale. I malviventi avevano scardinato la porta della cucina,
asportato 300 euro ed una bottiglia di birra che poi lasciavano sul
muro di recinzione del locale. Anche nel febbraio scorso il “Tanning”
aveva subito un furto. Indagini delle Forze dell’Ordine.
Marco Antonini
02/09/15 16.39
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Generosità
per il bene
pubblico
di ALESSANDO MOSCÈ
F
rancesco Casoli dona al
Comune di Fabriano una
rotatoria. L’ex senatore di
Forza Italia e presidente di
Elica ha finanziato completamente
i lavori della rotatoria di via Dante
(la cifra dovrebbe aggirarsi attorno
ai centomila euro) situata nei pressi
della caserma dei vigili del fuoco.
Lavori che sono già in fase di realizzazione e che saranno completati tra
qualche giorno. L’opera pubblica
sarà dunque pronta per l’inizio del
nuovo anno scolastico, quando la
viabilità verrà messa a dura prova
11 fabriano.indd 2
11
>FABRIANO<
dal debutto del
vicino campus,
dove troveranno
posto le nuove
sedi dei licei
classico, scientifico e artistico.
“In questo momento di forte
crisi, afferma
Casoli, “ho deciso di compiere la
donazione tramite la mia azienda.
Ritengo che tutti possano e debbano
contribuire al rilancio della nostra
città. Come fabrianese penso che
questo sia un gesto importante in
termini di impegno civico”. E quan-
Francesco Casoli
dona una rotatoria
posizionata all'altezza
dello svincolo
di via Dante
I lavori nella rotatoria
di via Dante
do gli chiedi perché un uomo di
centrodestra debba aiutare un’amministrazione di centrosinistra, Casoli spazza via ogni dietrologia. “In
questo caso la politica non c’entra
nulla. Qui parliamo di Fabriano, e
certe iniziative si fanno per il bene
pubblico a prescindere da qualunque sia il
proprio credo politico”.
Proprio per far capire
quanto disinteressato
sia l’operato, Francesco
Casoli ci tiene ad annunciare che una volta
ultimata, la rotatoria
non avrà alcun tipo di
cartello pubblicitario
con il nome della sua
azienda. L’input non
è dunque impresso da
un’operazione di marketing o dalla ricerca di chissà quale
ritorno, ma si tratta di un segnale
per sentirsi parte attiva della comunità. Il patron dell’azienda di cappe
aspiranti manifesta soddisfazione
anche per il risultato raggiunto
nella sua attività imprenditoriale. E’
notizia del 28 agosto che il primo
semestre del 2015 si è chiuso con
ricavi in aumento del 3,8%. Il giro
d’affari del gruppo Elica è salito da
195,74 milioni a 203,21 milioni di
euro. In aumento anche il margine
operativo lordo, che è passato da
12,33 milioni a 13,41 milioni di
euro (+8,8%). Di conseguenza,
la marginalità stessa è salita dal
6,3% al 6,7%. In deciso miglioramento l’utile netto di pertinenza
del gruppo, che è balzato da 741
mila euro a 1,37 milioni di euro
(+85%). Nell’intero semestre le
attività operative hanno registrato
un flusso di cassa di 3,11 milioni di
euro, mentre gli investimenti sono
stati pari a 10,08 milioni. “Abbiamo
lavorato intensamente sul brand
Elica, sull’espansione della nostra
presenza diretta nel mercato e
sull’efficienza interna. Iniziamo a
vedere i primi risultati di una crescita che punta sempre più in alto”,
ha commentato Francesco Casoli.
02/09/15 17.05
12
>EVENTI<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il Parco è... maggiorenne!
Domenica 6 settembre di festa per la Gola della Rossa e di Frasassi
I
l Parco Naturale Regionale
Gola della Rossa e di Frasassi
istituito il 2 settembre del
1997, ha un territorio immerso
nella natura ed offre la possibilità di
effettuare escursioni nei suoi diversi
sentieri, ammirando le ricchezze
non solo floristiche e faunistiche,
ma anche storico-architettoniche.
Domenica 6 settembre festeggerà
il suo 18° compleanno, in concomitanza con la Giornata Mondiale
di preghiera per la cura del Creato
istituita da Papa Francesco.
Domenica mattina giungeranno
al valico di Castelletta i cavalieri
dell'associazione Altesino Horse
Trekking Club.
Il gruppo di circa 15 appassionati
di trekking a cavallo partirà al
mattino da Poggio San Romualdo
percorrendo i monti Pietroso e
Scoccioni, per giungere alle ore
11 circa ed assistere alla funzione religiosa. Poi nel pomeriggio
farà rientro al punto di partenza.
I presenti avranno quindi modo di
osservare i cavalli e raccogliere dai
partecipanti informazioni e consigli
sull'escursionismo a cavallo, una
pratica estremamente adatta al
territorio del Parco.
L’associazione è nata nel 1989 e
promuove il turismo equestre con la
finalità di sviluppare la conoscenza
dei nostri territori, di conservare
i sentieri rurali e soprattutto far
conoscere a più persone possibili
la bellezza dei nostri paesaggi visti
da dietro le orecchie di un cavallo.
In attesa dell’arrivo dei cavalli a
partire dalle ore 9 si svolgeranno
dei laboratori naturali per grandi e
bambini. Alle ore 11.15 nei prati del
Valico, sarà celebrata la funzione
religiosa dal Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica, in caso di maltempo
si svolgerà nella chiesa di Santa
Maria Sopra Minerva, nel centro
storico di Castelletta.
Dopo il pranzo al sacco la giornata
proseguirà con i giochi di una volta
e alle ore 16 si svolgerà la “caccia
al tesoro” con i bambini dal centro
estivo promosso dal Parco Gola della Rossa e di Frasassi e organizzato
dell’Associazione Teatro Giovani,
a seguire si svolgerà lo spettacolo
teatro di figura della Compagnia “Il
Labirincolo” con la presentazione
di “Torsolo”.
La “Casa del Parco” sarà aperta
nelle giornate di sabato e domenica.
Per informazioni contattare il 3400724570, oppure scrivere biblio.
[email protected]
Un bel panorama del Parco Gola della Rossa e di Frasassi
Appuntamenti Unitalsi: nuovo pulmino
e un pomeriggio alla Madonna del Cerro
Il 6 settembre, in occasione
della giornata diocesana
del malato, la sottosezione
fabrianese dell'Unitalsi farà
benedire il pulmino appena
acquistato grazie al grande
sostegno della Fondazione
Cassa di Risparmio Fabriano e Cupramontana, Banca
di Credito Cooperativo di
Pergola Pesaro Scarl, Metaldesi Srl, il sostegno del dott.
Rosati e tutte le persone che
hanno contribuito con le loro
offerte a raggiungere questo
grande obiettivo. Ecco il
programma del pomeriggio:
alle ore 16 presso la Cattedrale di S. Venanzio verrà
recitato il Rosario; alle ore
16.30 Novena della Madonna del Buon Gesù S. Messa
per i malati e gli anziani;
alle 17.15 presentazione del
libro di Luigi Luzi dal titolo
“Come soffrire e morire per
amore di Cristo Crocifisso”.
Interverranno il Vescovo,
Mons. Giancarlo Vecerrica; il
sindaco Giancarlo Sagramola
e l’autore dott. Luigi Luzi.
Relatore della presentazione
Mons. Ermenegildo Manicardi, Rettore del Collegio
Capranica di Roma, insigne
biblista e predicatore della
Novena. Il ricavato delle
offerte raccolte durante la
presentazione del libro sarà
devoluto alla Caritas Diocesana e all’Unitalsi. A conclusione della giornata avverrà
la benedizione del nuovo
pulmino della sottosezione.
Il 13 settembre l’Unitalsi rinnova l’appuntamento per la
Giornata del Malato presso il
Santuario Madonna del Cerro (foto), in località Rotondo
di Sassoferrato. Il programma del pomeriggio prevede:
ore 16 arrivo dei pellegrini al santuario; ore 16.30
Adorazione Eucaristica e
recita del Santo Rosario; ore
17.30 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo
Mons. Giancarlo Vecerrica.
Il pomeriggio proseguirà con
un “mega rinfresco”. Tutti
sono invitati a partecipare
per passare un pomeriggio
in comunione ed allegria. Da
Fabriano il pullman partirà
alle 14.30 da Piazzale Matteotti. Per le prenotazioni ci
si può recare presso la sede
della sottosezione via Berti
snc - San Giacomo Fabria-
no, aperta: lunedì e venerdì
ore 17-19, sabato ore 10-12
tel/fax 0732629326, oppure 3891620153 Emanuela,
3891620193 Costantina;
Gruppo Sassoferrato: Sebastiano 3273204763; Velleda
3337239646.
Federica Stroppa
Luzi: un libro sull'amore
di Cristo Crocifisso
Domenica 6 settembre, presso la parrocchia di San Venanzio, la Caritas
diocesana e l’Unitalsi di Fabriano organizzano la presentazione del libro
di Luigi Luzi “Come soffrire e morire per amore di Cristo Crocifisso” (ore
17.15), preceduto dalla novena della Madonna del Buon Gesù e dalla
Santa Messa per i malati e gli anziani (ore 16.30). Alla presentazione
interverranno il vescovo don Giancarlo Vecerrica, il sindaco Giancarlo
Sagramola, l’autore Luigi Luzi. Relatore sarà Ermenegildo Manicardi,
rettore del Collegio Capranica di Roma, insigne biblista e predicatore
della Novena. Moderatore Enzo Bonacucina. Il ricavato delle offerte
raccolte sarà totalmente devoluto alla Caritas. Puntualizza Luigi Luzi:
“Ho pensato di scrivere un libro sulla sofferenza e sulla morte perché
sono le due realtà con cui tutti dobbiamo prima o poi confrontarci.
Vanno dunque conosciute e approfondite anche per affrontarle nel
modo migliore”. Nel libro emerge che la sofferenza è una legge che
colpisce tutti: nessuno può sottrarsi ai suoi assalti. A parte periodi di
tregua, le sofferenze fisiche e morali si accavallano nella nostra vita
come le onde di un mare in tempesta e a volte con un ritmo incessante
e perfino spietato. Vengono valutate la sapienza e la forza spirituale
generate appunto dalla sofferenza: i valori umani e spirituali si possono
conquistare solo con la sofferenza, perché non è possibile raggiungerli
in altro modo. La seconda parte del libro riguarda i cosiddetti Novissimi,
che sono le realtà supreme che ci accompagnano al termine della vita
terrena: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso.
Ricomincia il Settembre Organistico
Il 10 settembre prenderà il via
il tradizionale appuntamento di
musica organistica con la rassegna
che ormai da ventotto anni segna
l’inizio delle attività musicali del
nuovo anno. Anche quest'anno il
calendario sarà ricco di eventi, il
concerto inaugurale avrà luogo
alle ore 21 di giovedì 10 settembre presso la Cattedrale di San
Venanzio dove si esibirà Daniel
Pandolfo che ci proporrà, un’opera
in anteprima mondiale. Si tratta di
“Storie di San Lorenzo”, composizione scritta appositamente per la
nostra manifestazione dal musicista
toscano Luigi Mengoni, ed ispirata
alla vita del Santo rappresentata
negli affreschi di Allegretto Nuzi
presenti in Cattedrale.
Gli altri appuntamenti saranno: il
17 settembre presso la chiesa di
San Biagio, Juan Paradell Solè; il
24 settembre ad Albacina presso
la chiesa San Venanzio Giovanna
Tricarico; a seguire, il 1 ottobre
nella chiesa della B.V.M. della
Misericordia Nicola Procaccini e
infine l'8 ottobre, la manifestazione
chiuderà con il duo “Wood Brass
Duo”, organo e tromba nella chiesa
di San Giuseppe Lavoratore.
Per ulteriori informazioni visitate
il nostro sito: www.settembreorganistico.it.
c.o.
Daniel
Pandolfo
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L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
>SPAZIO LAVORO<
Lezioni Faber
sui cibi da strada
Un evento realizzato dall'azienda per l'Expo
I
mparare l’arte del cibo di strada e metterla da parte. Dagli
arancini palermitani alle empanadas argentine, dai burritos
messicani al Pad Thai di Bangkok,
dall’arte del cuoppo napoletano
alla tecnica per preparare l’Okonomiyaki giapponese. In occasione
di Expo 2015, da giugno a ottobre,
prende il via a Milano il giro del
mondo più goloso e variopinto che
ci sia. Si chiama Faber Street Food
Academy, una full immersion in
10 lezioni per imparare tutto, ma
proprio tutto, su alcuni dei cibi di
strada più famosi e apprezzati al
mondo. Insomma, quello che si
assaggerà tra i padiglioni di Expo
2015 lo si potrà ricreare a casa propria attraverso un viaggio, o meglio
una serie di viaggi, all’interno di
sapori e profumi di luoghi vicini e
lontani, che costituiranno una sorta
di preparazione, o di antipasto, a
viaggi e vacanze. Dedicata a tutti
i turisti gourmet, o aspiranti tali,
la Faber Street Food Academy
– evento realizzato da Faber, l’azienda che ha inventato la cappa
nel 1955, si sviluppa attraverso
una serie di lezioni monografiche
che, in questi, presso la Cucinoteca
di via Ludovico Muratori a Milano,
costituiscono altrettanti piccoli
viaggi dentro l’anima gastronomica
popolare di luoghi e città che da
sempre affascinano gli appassionati
di cibo di strada.
In cattedra, o meglio sotto la
cappa Lybra, esclusivo modello
con tecnologia Up&Down che
permette di modulare a piacere la
distanza dal piano cottura, autentici e originali street food maker,
sveleranno trucchi, ricette e segreti
per realizzare a casa propria i più
famosi cibi di strada con tutti gli
accorgimenti necessari in termini
di materie prime, tecniche di preparazione e accorgimenti per la
pulizia degli ambienti e dell’aria.
Per tutti i partecipanti, uno street
food kit personalizzato, completo
di grembiule e un taccuino su cui
segnare ricette e segreti, come su
un vero diario di viaggio. Alla fine
di ogni lezione, ovviamente, si
degusterà quanto realizzato in un
contesto di convivialità e passione
per la cucina.
“Faber è da sempre sinonimo di
cucina, e di cura per l’ambiente
in cui si prepara il cibo, spiega
Serena Sorana, Marketing Manager
dell’azienda leader nella produzione di cappe aspiranti. Ci sembrava
divertente e interessante, nei mesi
di Expo 2015, offrire a tutti coloro
che sono a Milano per la manifestazione, un modo diverso per vivere e
avvicinarsi ai cibi più popolari del
pianeta. A partire naturalmente da
alcune vere leccornie made in Italy.
Conoscerne la preparazione, il
backstage per poterlo poi riproporre magari realizzando dei perfetti
street food party a casa propria”. Si
è scelto infatti di partire proprio dai
più popolari cibi di strada italiani e
dalle due città, Palermo e Napoli,
che meglio rappresentano la cultura
dello street food mediterraneo.
La prima lezione sarà dedicata
13 spazio lavoro.indd 2
13
SPAZIO LAVORO
a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi
~ CERCASI CAMERIERE A FABRIANO
La Trattoria Marchegiana di Fabriano cerca cameriere con o senza esperienza. Per
candidarsi inviare il curriculum a [email protected].
~ CORSO GRATUITO PER AIUTO PANETTIERE A FABRIANO
Quota Group srl organizza un corso di formazione gratuito per aiuto panettiere che
si terrà a Fabriano. Il corso, di circa 80 ore, inizierà a fine settembre ed è rivolto
a persone fortemente motivate a questo tipo di lavoro che inizia molto presto la
mattina. Per maggiori informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Quota Group srl, Via
Bruno Buozzi n. 40/a, tel.: 0732.251926, e-mail: [email protected].
~ SEMINARI GRATUITI SUL FARE IMPRESA A FABRIANO
Il Centro Informagiovani di Fabriano e il locale Centro per l’Impiego l’Orientamento
e la Formazione, in collaborazione con Confindustria Ancona, organizzano una
serie di incontri informativi rivolti a disoccupati/inoccupati che si terranno il mese
di settembre:
- mercoledì 16: L’imprenditore e le motivazioni che spingono a “mettersi in proprio”;
- venerdì 18: Dall’idea imprenditoriale al business plan;
- mercoledì 23: Le varie forme giuridiche di impresa;
- venerdì 25: Il punto di vista dell’imprenditore: testimonianza di chi è riuscito a
dar forma alla propria idea di impresa.
È possibile partecipare ai singoli incontri oppure all’intero ciclo. Ogni incontro avrà
una durata di circa due ore, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, e si terrà a Fabriano
presso la sede del Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione - Via
Rinalda Pavoni (Cittadella degli Studi di Fabriano). La partecipazione è gratuita,
ma essendo i posti limitati è necessario iscriversi inviando l’apposito modulo di
adesione (scaricabile all’indirizzo www.cadnet.marche.it/cig) ai seguenti indirizzi
mail: [email protected] oppure [email protected]. Per
maggiori informazioni: www.cadnet.marche.it/cig.
Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi
ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel.
0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate
il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì,
9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
ad arancini e panelle, la seconda
ai fritti napoletani. Si farà poi un
volo di 8 mila chilometri arrivando fino al Giappone attraverso la
preparazione dell’okonomiyaki, il
piatto di strada tipico di Osaka a
base di farina di grano e foglie di
cavolo. Con la quarta lezione ci si
sposterà in Messico, per imparare
tutto su tacos e burritos. Dopo la
pausa estiva, a settembre, il viaggio riprenderà dalla Thailandia
e da Bangkok, una delle capitali
mondiali dello street food, per
poi toccare altre grandi food town
come Mumbai e Istanbul, spostarsi
nuovamente in Sud America con
una full immersion nel mondo delle
empanadas, passare per l’Africa
per poi approdare in Francia, a
conoscere le mille sfumature delle
crepes. Ad aspirare odori e fumi
del fritto Lybra in versione Limited
Edition, realizzata con la speciale
tecnica del wrapping che dona al
suo inimitabile design squadrato
uno speciale rivestimento con
effetto vellutato. L’elegante cappa
firmata Faber, che fa parte della
linea top di gamma F-light, oltre
ad assicurare ottime prestazioni
in termini di aspirazione, grazie ai
cavi d’acciaio che la sostengono,
permette la massima funzionalità
sul piano cottura, scendendo con
delicatezza solo quando viene attivata. Quando l’elettrodomestico
non serve più, con un semplice
movimento meccanico sale verso il
soffitto ricomponendosi e liberando
lo spazio della zona sovrastante
i fuochi. La Faber Street Food
Academy, si svolgerà negli spazi
della Cucinoteca, in via Ludovico
Muratori 32, in zona di Porta Romana a Milano.
Whirlpool... in Regione
La settimana scorsa il presidente della Regione, Luca Ceriscioli ha incontrato Esther Berrozpe Galindo, presidente Whirlpool Europe (nella foto),
Middle East and Africa (Emea) and Executive Vice President di Whirlpool
Corporation. Un incontro cordiale nel quale si sono confermate le reciproche disponibilità alla collaborazione per
permettere la piena attuazione degli impegni che l’azienda si è assunta con la firma
dell’accordo siglato lo scorso luglio con il
premier Renzi e i presidenti delle Regioni
sedi degli impianti produttivi Whirlpool. Il
presidente ha ribadito l’importanza degli
investimenti che l’azienda sta avviando in
questi mesi sul nostro territorio con lo scopo di rilanciare e rafforzare la produzione
dei siti Whirlpool marchigiani e garantendo
la tutela degli attuali livelli occupazionali.
J&P, settembre diventa
cruciale per il futuro
Il Ministero ha ribadito l’impegno nel trovare una soluzione che
possa permettere alla J&P Industries, che ha avuto due sentenze contrarie relativamente all’acquisto degli stabilimenti ex Merloni e con
il pronunciamento della Cassazione atteso per il prossimo autunno,
di avviare una ripresa dell’attività produttiva. Contemporaneamente
le regioni Marche e Umbria si sono impegnate a lavorare insieme al
ministero per garantire un futuro ai 700 lavoratori interessati dalla
vicenda. Una data da segnare sul calendario sarà il 31 dicembre,
quando scadrà la cassa integrazione straordinaria che, in assenza di
un ripresa dell’attività produttiva, non verrà prorogata. L’accordo
con gli istituti di credito diventa perciò determinante. Il giudizio
da parte sindacale su questo incontro è rimasto in sospeso, alla
luce del nuovo tavolo che è già stato convocato per il 7 settembre
al Mise, con l’auspicio che in quella occasione sarà finalmente
possibile individuare la strada da percorrere per rilanciare l’attività
produttiva della J&P. C’è anche la possibilità che l’azienda usufruisca di agevolazioni pubbliche per sostenere il suo futuro piano di
investimenti produttivi di ricerca e sviluppo. Lo ha detto Gianluca
Ficco della Uim nazionale dopo l’incontro al Mise del 15 luglio.
Ma resta cruciale trovare un accordo con le banche creditrici della
ex Antonio Merloni entro e non oltre il 31 dicembre. Uilm e Cisl
Marche chiedono il massimo impegno da parte di governo e regioni
anche per la revisione dell’Accordo di Programma per l’area ex
Antonio Merloni. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Paolo Di Giovine: “L’auspicio è
di ricevere buone notizie nel corso dell’incontro del 7 settembre, in
modo tale da poter dare un futuro all’azienda anche attraverso un
Accordo di Programma su ricerca e innovazione”. Siamo ormai ad
una svolta cruciale per l’attività nelle mani di Giovanni Porcarelli,
sindaco di Cerreto d’Esi. Ricordiamo che l’accordo stesso, con i
suoi 35 milioni di euro stanziati, nelle intenzioni avrebbe dovuto
rilanciare il territorio della fascia appenninica già da diversi anni,
ma che nei fatti, fino ad oggi, si è rivelato perfettamente inutile.
A luglio è stato confermato che, con opportune modifiche e non
appena ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti, sarà operativo.
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14
>MATELICA<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Motori accesi con Off Road
Intervista a Danilo Marasca che racconta i segreti della nuova scuola
I
di LAURA ANTONELLI
n località Cavalieri, ormai da
tre anni, sorge un piccolo fiore
all'occhiello marchigiano per
tutti gli appassionati di Motocross, la scuola Off Road Matelica,
gestita da Danilo Marasca insieme a
cinque collaboratori. La pista è stata
fulcro di numerose attività negli ultimi tempi, dunque abbiamo voluto
incontrato Danilo Marasca per farci
raccontare qualcosa dei progetti
passati e futuri della sua scuola.
Come nasce la scuola Off Road
Matelica?
Nacque da una mia personale idea,
la quale fin da subito è stata messa
in campo con l'aiuto di 5 persone,
Giuseppe Tozzi, Fiorgentili Fiorenzo, Mauro Bottaccio, Juri Spurio e
Jimmy Marasca, le quali, hanno accettato questa “pazzia” mossi dalla
grande passione per il motocross.
Inoltre, per me questo è un vero e
proprio lavoro, essendo referente
per la Federazione Motociclistica
Italiana per il settore giovanile.
Hai intrapreso anche una collaborazione con l'Ipsia di Matelica,
giusto?
Collaboro con l'Ipsia per il progetto
Ipsia Pocognoni Racing, nato grazie
ad una intuizione del prof. Calafiore
con il quale è stata sviluppata questa
specializzazione che nasce dalla
costola dell'indirizzo meccanico. In
poche parole i ragazzi che escono
dall'Ipsia Racing al quinto sono
certificati proprio come meccanici
da competizione. È una bellissima
iniziativa della scuola, la quale collabora anche con la nostra struttura
per fare delle prove con i ragazzi
sulle moto etc.
Dalla nascita della scuola Off
Road Matelica fino ad oggi,
quest'ultima si è fatta promotrice
di una serie di interessanti iniziative. Potresti ricordarci le più
importanti?
Abbiamo collaborato più di una
volta con il Motoclub Matelica
per delle gare di Enduro, l'ultima
il 10 maggio di quest'anno con il
Campionato Italiano Major con
188 partecipanti. Si è trattato di una
settimana piena sia per il lavoro fatto
alla scuola sia per tutti gli esponenti
del Motoclub, ma soprattutto anche
per la città di Matelica che ha avuto
un indotto molto importante.
Inoltre l'evento più recente è stato
quello dello scorso 23 agosto,
quando si è disputato il quarto
corso CTP New Entry e Hobby
Sport 2015, iniziativa per tutti i
ragazzi marchigiani minicrossisti e
minienduristi. La cosa che a noi ha
fatto molto piacere è che c'è stata
per l'evento molta affluenza anche
da fuori regione e molti bambini
con i loro genitori che sono stati
qui a fare l'allenamento si sono poi
e quali gli insegnamenti che vuoi
trasmettere?
In questo sport il valore più grande è
quello di credere in se stessi, di dare
sempre il massimo per raggiungere
il tuo obiettivo. Quello che piace
a me far arrivare ai ragazzi con i
quali io collaboro e alleno è proprio
questo, tutti devono darsi un obiettivo, minimo medio o massimo che
sia, l'importante è che si adoperino
al duecento per cento per far sì di
raggiungerlo. Lungo il percorso ci
potranno essere tante sfaccettature
ma l'importante è provarci. Inoltre
è molto importante anche il rispetto
agonistico in uno sport come questo,
io dico sempre che bisogna dare il
massimo con le proprie capacità e
non rischiare mai di buttare tutto
fermati anche per visitare il nostro
territorio. Sono stati 56 bambini, i
più piccoli di 5 anni e mezzo, dei
quali 34 hanno fatto lo stage e i
restanti sono venuti a provare per
la prima volta i motorini.
Sappiamo che tu, Danilo, sei cresciuto nel mondo del motocross,
dunque quali sono i valori acquisiti negli anni grazie a questo sport
compiendo scorrettezze.
C'è qualcos'altro che vuoi aggiungere in merito a prossime
iniziative previste o progetti futuri
della scuola?
Visto che l'ultimo mese e mezzo è
stato veramente importante per la
La “Carità del Duca
Rodolfo”, star estiva
Un successo consacrato dai numeri, quello dell’esposizione “Pieter Paul
Rubens. Un capolavoro ritrovato”.
Fin dal giorno dell’inaugurazione del 28 giugno, lo splendido dipinto
la “Carità del Duca Rodolfo”, del celebre pittore fiammingo, ha attirato
nella suggestiva cornice della chiesa di Sant’Agostino moltissime persone
e sollecitato grande interesse e curiosità. L’afflusso di presenze è andato
progressivamente aumentando nei mesi di luglio e agosto dimostrando che
questa iniziativa, di particolare rilievo dal momento che potrebbe costituire
un’occasione unica per vedere quest’opera a lungo considerata perduta,
ha avuto fin da subito un significativo riscontro del pubblico. I commenti
lasciati dai visitatori confermano che la visione di questo quadro di inestimabile valore e la fama indiscussa del suo autore esercitano un grande
fascino e trasmettono emozioni, non solo in chi è esperto o appassionato
di arte. Hanno visitato la mostra persone di ogni età e di varia provenienza:
studenti, gruppi di amici, famiglie, coppie, turisti, molti dei quali stranieri.
A poche settimane dalla chiusura, il numero di ingressi che si registra
quotidianamente è ancora in crescita.
È importante ricordare che la “Carità del Duca Rodolfo” rimarrà esposta
al pubblico ancora solo poche settimane, fino al 17 settembre, perciò tutti
coloro che desiderino ammirarla possono recarsi tutti i giorni a Matelica
presso la chiesa di Sant’Agostino, via Umberto I, 27. Orari di apertura:
10-13 e 16-19.30.
Negli stessi orari, fino alla chiusura dell’esposizione, è possibile visitarla
anche in abbinamento alla mostra “Luca di Paolo e il Rinascimento nelle
Marche”, allestita nelle sale del Palazzo Piersanti, a pochi passi dalla chiesa.
Gli organizzatori
14 matelica.indd 2
struttura per farsi conoscere tra fine
mese e metà ottobre ripristineremo
tutto l'impianto e finiremo la parte
minicrossistica e minienduristica,
amplieremo il parcheggio per fa in
modo che tutte le persone che arriveranno avranno più confort possibili
e a questo punto la struttura sarà
terminata al cento per cento.
La struttura in questi anni si è adoperata molto anche per la Fmi perché gli allenamenti fissi di Bernardini, Ravera, Zonta, che io ho seguito
negli ultimi 6 anni sono stati in parte
eseguiti dentro la nostra pista. Anche questa mattina abbiamo qui con
noi un ragazzo marchigiano di cui
siamo tutti fieri che è Ivo Monticelli,
il quale è stato convocato anche al
Motocross delle Nazioni e farà parte
della squadra nazionale, vestendo i
colori della maglia azzurra e per noi
è un grande orgoglio.
Un ringraziamento grande inoltre va
alle cinque persone che mi hanno
aiutato in questo progetto poiché
senza di loro sarebbe stato pressochè impossibile fare tutto questo.
Monticelli:
sognando
la Francia
Presso la scuola Off Road Matelica
abbiamo incontrato uno dei membri
della squadra schierata al Motocross
delle Nazioni 2015 che si terrà ad Ernée
in Francia i prossimi 26 e 27 settembre
e ne abbiamo approfittato per farci rilasciare una breve dichiarazione sui suoi
progetti futuri e sui suoi allenamenti
presso la scuola Off Road Matelica. Ci
dice Ivo “Domenica ho il Campionato
Italiano, sono partito con una gara in
meno e sono in testa dunque ora puntiamo a vincere quello poi ci concentriamo
sulle ultime due gare del Mondiale che
è in Messico e Brasile, facciamo gara
per gara e infine c'è il Motocross delle
Nazioni, nel quale è il primo anno che
partecipo dunque sono contento e
orgoglioso di portare la maglia azzurra”. E sulla pista della scuola Off Road
riferisce
“Questa
pista è ottima poiché
bagnata
così d'estate non
se ne trovano molte,
dunque mi
trovo molto bene ad
allenar mi
quì”.
Tra scuola, Chiesa e... gender
Mi è capitato di entrare
in una chiesa e trovare
in fondo, tra santini,
preghiere ed avvisi
un volantino “fai da te” che
con false affermazioni/informazioni
invitava tutti i “bravi genitori” e la
“brava gente” che volesse evitare
che cattive maestre deviassero i
propri figli ad andare in Comune a
firmare la proposta di abrogazione
della legge sulla “buona scuola”,
dopo essersi previamente informati
su internet su cosa sia “il gender”.
Assisto alla celebrazione e, con mia
grande sorpresa, negli avvisi finali
mi sento avvisare dall'officiante,
con altrettanta superficialità e disinformazione, di andare in Comune a
firmare contro questa legge nociva
per i nostri figli. Mi sento in dovere,
a questo punto, di intervenire nel
dibattito acceso intorno all'argomento al solo fine di fare chiarezza.
La proposta di referendum che si
invita a sottoscrivere, pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale n. 165, con
l’attribuzione del numero 15A0565,
attiene all’abrogazione in toto della
legge 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta sulla “buona scuola” che
nulla ha a che vedere con la “teoria
gender”. In effetti, l'unico riferimento alla parità di genere è contenuto
nell'art. 16, intitolato “Attuazione
dei principi di pari opportunità e di
prevenzione delle discriminazioni”
il quale testualmente recita: “Il
piano triennale dell'offerta formativa
assicura l'attuazione dei principi
di pari opportunità promuovendo
nelle scuole di ogni ordine e grado
l'educazione alla parità tra i sessi, la
prevenzione della violenza di genere
e di tutte le discriminazioni, al fine
di informare e di sensibilizzare gli
studenti, i docenti e i genitori sulle
tematiche indicate dall'articolo 5,
comma 2, del decreto-legge 14
agosto 2013, n. 93, convertito,
con modificazioni, dalla legge 15
ottobre 2013, n. 119, nel rispetto
dei limiti di spesa di cui all'articolo
5-bis, comma 1, primo periodo, del
predetto decreto-legge n. 93 del
2013”. Come si legge dal testo, però,
nessun riferimento è fatto alla c.d.
“ideologia del gender”, in quanto,
per i meno esperti la legge 119 del
15 ottobre 2013, delle cui tematiche
si promuove la conoscenza, è la
c.d. “legge sul femminicidio”, tesa
a combattere la violenza contro le
donne. Anche il testo delle leggi
è facilmente reperibile in internet.
Si tratta, dunque, del completamento normativo di quanto già
normalmente avviene nelle scuole,
dove la sensibilità e sempre più
spesso esigenze contingenti portano
gli istituti scolastici a programmare
giornate di formazione/informazione agli studenti sul fenomeno della
violenza nei suoi vari aspetti. In
questo contesto, molto importante
è l'azione che svolgono i Centri
antiviolenza provinciali che, per
completezza di informazione faccio
presente essere stati istituiti con
legge regionale 32/2008. Il Cav
di Macerata, in particolare, negli
ultimi tre anni ha condotto giornate
informative in numerosissimi istituti
scolastici della provincia, in collaborazione con enti pubblici e privati.
Invito, pertanto, gli autori della
disinformazione a fare un'attenta
riflessione sulle devianze giovanili,
che non mi risulta, ad oggi, vengano
insegnate sui banchi di scuola. Il
rispetto della parità di genere non
deve essere strumentalizzato da chi,
evidentemente per altri motivi, ha
interesse a vedere abrogata la legge
sulla riforma scolastica.
Bianca Verrillo
02/09/15 16.49
15
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
"Una figura di trasparenza"
Casoni spiega l'importanza del presidente del Consiglio comunale
di ANTONIO GENTILUCCI
U
na delle novità di questa
consiliatura è stata sicuramente la nuova figura
del presidente del Consiglio comunale, fortemente voluta
dall’attuale maggioranza, contestata
dall’opposizione e al fine concretizzatasi con la nomina del consigliere
di maggioranza Alessandro Casoni.
Ad un anno di distanza, proviamo
a fare un primo bilancio e capire qual è la funzione di questa
figura.
"La figura è obbligatoria per i
Comuni sopra i 15000 abitanti,
mentre resta facoltativa per gli
altri. Nonostante questo, tantissimi
Comuni l’hanno adottata e il motivo è chiaro: la differenziazione tra
il soggetto che coordina i lavori e
il sindaco, che invece rappresenta
l’azione della Giunta, liberandolo
da questi obblighi di coordinamento. Laddove il presidente non è
contemplato, il sindaco deve essere
sia controllore che controllato e
il Consiglio non ne guadagna di
certo in correttezza e trasparenza.
Il problema, in pratica, riguarda i
diritti dell’opposizione. Il presidente riesce a dedicarsi totalmente
allo studio delle istanze dei singoli
consiglieri, quando ammetterle
o non ammetterle. Prendiamo ad
esempio la richiesta di replica per
fatto personale. Stabilirlo o no è deciso dai regolamenti. Se il sindaco
fosse anche il presidente, e avesse
pronunciato una frase passibile di
fatto personale, dovrebbe poi autocensurarsi, concedendolo. In questo
modo invece, c’è una figura che non
partecipa al dibattito attivo sui contenuti e permette invece al sindaco
di seguire liberamente la sua linea.
E’ una figura che io avevo richiesto,
quando ero capogruppo di minoranza, già nel 2009. Ora l’abbiamo
finalmente istituito, peraltro senza
costare nulla alle casse del Comune,
perché ho rinunciato all’indennizzo
per l’intera consiliatura".
Se deve avere una funzione di
controllo, allora non sarebbe meglio che venisse dalla minoranza?
"Premesso che sono convinto che
tutto dipenda dalla moralità e dal
senso dell’istituzione della persona, ma questo che dici è assolutamente vero. Tanto che avevamo
infatti proposto alla minoranza la
vicepresidenza per una maggiore
condivisione. Considera però che
il presidente del Consiglio è da
vent’anni espressione della maggioranza, è così in tutte le assemblee,
anche nel Consiglio regionale delle
Marche, per fare un esempio, questo
è espressione della maggioranza".
A lei piaceva quel ruolo!
"Dopo le elezioni, anche se le preferenze ricevute mi spingevano ad
avere un ruolo, avevo rinunciato volontariamente alla Giunta, a meno
che tutti la rifiutassero, ma avendo
gente capace in lista sapevo che
questo non sarebbe successo. Avevo
detto viceversa che, eventualmente,
un ruolo che mi sarebbe piaciuto
portare avanti, anche per il mio
Il consigliere Alessandro Casoni
background di giurista e per la promessa fatta in passato, era quella di
presidente di Consiglio comunale.
Per un puro, e ci tengo a ribadirlo,
interesse da giurista, per passione
istituzionale".
Passare dal ruolo di giocatore a
quello di arbitro come è stato?
"Molto difficile, per via della mia
indole. Per la passione politica e
anche per quella per l’eloquio e la
discussione a me manca molto il
ruolo da consigliere comunale. Da
questo punto di vista è un sacrificio
enorme, ma volevo mettermi alla
prova in questo ruolo istituzionale,
e lo ritengo utile, utilissimo. Confesso che non poter mai intervenire,
anche su argomenti di politica generale, è una sofferenza. Di certo era
molto più entusiasmante il ruolo
precedente".
Pensa che ormai questa figura
sarà adottata anche in futuro,
anche da maggioranze diverse
dalla vostra?
"Essendo ormai prevista dallo statuto, dovrebbero modificarlo per
revocare il ruolo del presidente.
E commetterebbero, a mio parere,
una grande sciocchezza. Il presidente garantisce una possibilità di
discussione serena e non mette il
sindaco nella scomoda situazione
di essere controllore e controllato.
Il sindaco era e tornerebbe ad essere
un despota. Preciso che sto parlando
della figura del primo cittadino, non
c’è nessun riferimento personale".
Quale potrebbe essere, tra le
fila dell’opposizione, una figura
adatta a questo ruolo?
"Per l’età giovane e il modo di
porsi, mi sembra un’ottima figura
sicuramente Leonardo Mori, anche
se, essendo l’unico nel suo gruppo,
sarebbe sicuramente sacrificato. Per
quanto riguarda l’altro gruppo, per
atteggiamento che tiene in Consiglio e per il suo carattere, sicuramente Massimo Baldini".
In questo primo anno, ha visto dei
progressi nel dibattito politico?
"In Consiglio sì, vedo un trend
comunque positivo, perché c’è un
sindaco che non deve nascondersi
dentro un ruolo di gestione del
Consiglio, ma che deve preoccuparsi solo di proporre e difendere
la sua linea. E poi devo anche dire
che in passato, ho sofferto solo
quando in Consiglio il pubblico
in due occasioni tirò fuori i manifesti, cosa assolutamente vietata
dal regolamento. Queste situazioni
mai più si verificheranno. Il Consiglio non è lo stadio, questo è il
messaggio che deve passare. Si è
protestato perché ho chiesto che i
vigili urbani presenzino anche dopo
la mezzanotte. Il Comune paga sì
un minimo di straordinario, ma
questo tutela i consiglieri e anche
il pubblico che vuole seguire senza
essere disturbato".
Fuori dal Consiglio no?
"No, il clima non si è ancora
stemperato: la scorsa consiliatura
ha avuto il passaggio drammatico
della delibera Rir. Secondo noi non
era corretta e l’abbiamo revocata,
come da impegni presi. Tra l’altro
ho già avuto modo di dire che se la
minoranza, in quell’occasione, fosse stata più coinvolta, si sarebbero
evitate tante tensioni. Non è andata
così, e questa vicenda ha marcato in
maniera forte, molto forte, i rapporti
tra l’attuale minoranza e il nostro
gruppo. Ogni argomento è buono
per fare polemica, basta prendere
l’esempio del quadro del Rubens,
che qualcuno è arrivato a sostenere
essere falso. Se fossi il proprietario,
avrei querelato un minuto dopo chi
lo ha dichiarato. Viviamo ancora
gli strascichi di quella battaglia,
sarebbe il caso di superarla".
Via Croce
Nati per amarsi: torna anche quest'anno
illuminata "I Was Born to Love You", evento per gli sposi
a "led"
La pericolosa situazione dell’impianto di illuminazione pubblica
in via Benedetto Croce presso il
quartiere Manozzini, ripetutamente
segnalata dal comitato di quartiere,
è stata finalmente sanata. L’impianto è stato interamente rifatto, con
nuovi pali e moderni proiettori a
led che hanno una maggiore capacità di illuminazione. Un sentito
ringraziamento all’amministrazione
comunale e ai tecnici che hanno
dato al quartiere questa primizia:
via Benedetto Croce infatti è la
prima via matelicese ad essere interamente illuminata a led.
Comitato Quartiere Manozzini
15 matelica.indd 2
L’idea è di Sara Magnapane di
Matelica, fotografa, a cui forza e
grinta certo non mancano…e così
l’idea “si fa” evento: “I Was Born
to Love You”, che letteralmente
significa “Io sono nato per amarti”.
Giunto ormai alla terza edizione,
l’appuntamento dedicato al lavoro
di tutti quelli che si adoperano per
rendere sempre più bello ed esclusivo il più particolare dei giorni,
quello del matrimonio, si fa ancora
più ricco e interessante e diviene
un’appassionante meta non solo
per chi ha intenzione di compiere
a breve il grande passo ma anche
per chi ama godersi la bellezza e
la creatività.
«I motivi che mi hanno spinta a
creare questo tipo di evento sono
tanti… – dice Sara - La
mia passione e professione sono il motore centrale ma c’è anche la voglia di non arrendersi di fronte al periodo di difficoltà in cui tutti ci troviamo, di
essere dinamici, di crederci e di far vedere quanta preparazione
e competenza c’è nelle persone che credono nel proprio lavoro,
far vedere a tutti quanto è valido il nostro territorio. Saranno
presenti, infatti, tante aziende locali che mostreranno la loro
bravura».
Non mancheranno gli spunti, quindi, in questa edizione che
vedrà protagonisti a turno wedding planner, fioristi, pasticceri
e “maghi” del cake design, esperti di arredamento e di viaggi,
hair stylist e make-up artist, ristoratori e viticoltori, oltre a Sara
stessa e alla sua fotografia.
«Quest’anno oltre a mostrare le mie foto nella tradizionale stampa su carta fotografica pregiata – prosegue Sara con entusiasmo
- potrò presentare, tra le varie soluzioni che gli sposi potranno
scegliere per gli scatti più belli, l’innovativo Theca Album, un
prodotto originale e moderno che FotoStudio4 ha in esclusiva e
che propone l’album delle nozze in
una nuova veste in cui diviene uno
splendido oggetto d’arredamento».
Dalla bellezza alla fotografia, dunque, dal buon cibo al buon vino,
dall’abito all’intrattenimento, dalla
“Luna di Miele” alle scelte che rendono una casa accogliente per una
giovane coppia, tutto potrà essere
visto e anche “provato” sabato 5
settembre dalle ore 17 alle ore 24
(in via Cesare Battisti 10) durante
“I Was Born to Love You”, contenitore speciale in cui si svolgeranno
presentazioni, sfilate e degustazioni
e in cui ci sarà di sicuro l’occasione
per sognare il più romantico dei
giorni.
Due scatti della precendente edizione di "I Was Born to Love You"
02/09/15 16.51
16
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il turismo passa per Roti
Presentato un suggestivo progetto per il recupero dell'Abbazia
di ANTONIO GENTILUCCI
N
ell’ultimo numero prima
della pausa estiva avevamo posto l’attenzione
su un incontro che si
sarebbe svolto nel pieno dell’estate
(l’8 agosto) su un possibile piano di
rilancio del complesso di Santa Maria de Rotis. Ebbene, già il numero
di partecipanti sarebbe una notizia,
con una sala Boldrini quasi piena,
nonostante il periodo vacanziero
e il picco di calura di quei giorni.
In realtà sono le idee emerse ad
essere quanto mai affascinanti. Per
adesso sono idee, ma che poggiano
su basi di pratica solidità. Fulcro
dell’incontro era l’idea progettuale
dell’Associazione regionale Arkès
Onlus, che si occupa della salvaguardia della storia e del recupero di
aree ed edifici storici marchigiani,
idea illustrata dall’architetto Carlo
Brunelli. “Attraverso un’analisi
conoscitiva, composta anche da
studiosi esperti di materie culturali, miriamo ad individuare
edifici di grande valore, cercando
di promuovere interessi rispetto al
loro recupero. I luoghi sono tanti
e giocoforza dobbiamo limitarci a
prendere in considerazione quelli
che hanno delle potenzialità oggettive, tali per cui un recupero, anche
considerando la scarsità economica, sia possibile, anche con pochi
investimenti iniziali”. E questo è
stato il caso dell’Abbazia. “Sì, un
luogo interessantissimo l’Abbazia,
anche perché è di proprietà regionale. E perché la grandezza dei
terreni collegati è funzionale ad
un serio programma di recupero,
immaginando un’azienda agricola
e forestale, che potrebbe essere di
grande supporto”. Eh sì perché non
di semplici restauri si parla, ma di
progetti che poi possano procedere
con le proprie gambe e, fondamen-
tale, “il recupero di queste bellezze
è anche una grande chanche principale per dare nuova occupazione
giovanile, riportandoli magari a
ripopolare frazioni e campagne”.
Non è che le aziende agricole
manchino, in che cosa l’Abbazia
potrebbe differenziarsi?
“Abbiamo la necessità di un’idea
originale, anche in una realtà in cui
l’offerta turistica è molto variegata.
Dobbiamo operare su due fronti:
costituire un’azienda agrituristica,
cosa non facile, coinvolgendo la Regione Marche: una cooperativa che
gestisca e in cui lavorino persone
del territorio. Badi che è la regione
stessa che vuol seguire questa via,
con una recente direttiva regionale.
Accanto a questo, ricostruire
l’Abbazia, seguendo un percorso
con i tempi giusti, attraverso una
modalità che recuperi lo spirito
dell’esperienza benedettina, così
forte in questa zona dell’Appennino così densa di spiritualità
che noi l’abbiamo ribattezzata 'il
Tibet d’Europa'. Non sono semplici
parole, questo spirito è cruciale
per un’offerta turistica nuova che
prevede il recupero di una porzione,
la meno pregiata. Si costituirebbe
così un primo nucleo di una struttura ricettiva molto spartana. Che
cosa offrirebbe la struttura e lo
scenario naturale circostante? Il
silenzio ed il ritorno ad un ritmo
naturale. Sarebbe scoraggiata o
vietata la tecnologia, come telefonini, computer, televisione e, perché
no, evitare (salvo naturalmente che
per i gestori per motivi tecnici) la
luce elettrica, utilizzando invece
la luce del sole, per recuperare
fi sicamente un rapporto biologico
con la natura. Associato a questo
si prevederebbero anche, per chi
L'Abbazia di Roti
volesse, delle pratiche di meditazione, laicamente aperte a tutte le
esperienze spirituali, ascetiche”.
Un’idea affascinante di sicuro e
altrettanto di sicuro nuova, a queste
latitudini. Ma non è finita qui. “Inquesto contesto sarebbe importante
anche recuperare il senso curativo
del lavoro, come la partecipazione
fisica alla ricostruzione dell’abbazia: cernita, catalogazione e poi
ricostruzione delle murature, anche
con chi sta lì per turismo. Questa
era in fondo l’idea originaria anche
degli agriturismi ed è resa possibile
dal fatto che il gran parte del materiale è ancora lì”.
Una volta avviata l'azienda agricola a pratica turistica, queste le
previsioni: l’Abbazia produrrebbe
reddito e ricchezza, potendo “alimentare” da sé il proprio restauro.
Ma quanto servirebbe, secondo
i vostri calcoli, per far partire
un progetto di questo genere?
“300.000 euro è il costo di una
buona ristrutturazione funzionale di
questo primo nucleo. E’ la cifra che
consentirebbe di partire. Il Comune
di Matelica, per dire un’istituzione,
è sembrato molto interessato e ha
parlato della concreta possibilità
di arrivare a dei fondi per questo
genere di interventi. Molto si può
fare interloquendo con la Regione, anche con un fundraising. La
nostra idea che è si possa fare
dell’Abbazia un progetto pilota,
una sperimentazione per la prima
volta delle Marche, di questo nuovo
tipo di salvataggio di uno di questi
plessi, tutto questo partendo da una
cifra assolutamente fattibile se pensiamo che la Regione ha finanziato
recentemente restauri per 3 milioni
di euro, una cifra dieci volte più
grande. Il momento, alla vigilia
del programma quadriennale dei
fi nanziamenti europei e regionali,
è sicuramente favorevole”. Ma
oltre ai finanziamenti, l’elemento
principale del nostro progetto sono
le persone, il Comune di Matelica,
i cittadini di Braccano (tanti ce
n’erano, in Sala Boldrini). Noi
crediamo molto nei progetti che
partono dal basso, coinvolgendo e
ricostituendo una comunità locale.
Questa comunità gestirebbe poi la
nuova vita dell’Abbazia”.
Mensa comunale: i perchè di una scelta Torna l'artigianato artistico
de "Le sapienti mani"
Con delibera del 30 luglio la Giunta
ha definito il rinnovo del servizio
mensa fino al 31 dicembre, e non c’è
esclusione a priori, né giuridica, né
di altro tipo, che il servizio attualmente prestato dall’attuale gestore sia fornito fino
alla nuova assegnazione. La scelta, molto discussa ed
approfondita, è stata compiuta, dopo aver valutato tutti
gli aspetti. Il primo aspetto è stato quello della qualità
del servizio e della funzione anche pedagogica del
servizio mensa che dovrebbe essere anche educazione
alimentare. Il nuovo bando avrà, come criteri essenziali
e imprescindibili, l’assoluta certificazione della provenienza degli alimenti, la loro sicurezza, la tracciabilità,
la cura nella preparazione e il controllo dei pasti serviti.
Con inserimento di criteri e relativi punteggi della
provenienza delle materie prime a chilometro zero e
prodotti biologici. Poi, saranno considerati e avranno
un peso, per le aziende che parteciperanno, la distanza
della cucina e della preparazione dei pasti, rispetto alle
scuole dove questi saranno consumati; con ovviamente
un peso di molto maggiore per la preparazione a Matelica. Inoltre, si cercherà di mettere nel bando, anche
se in termini di economicità delle scelte che faranno
le aziende concorrenti potrebbe essere ininfluente, la
salvaguardia del personale di Matelica. Altro aspetto,
di primaria importanza, l’assoluta trasparenza degli
atti e l’assoluta inattaccabilità delle scelte. In giurisprudenza, e anche per coerenza ai principi di corretta
amministrazione, esistono dei limiti per l’assegnazione
dei servizi e dei lavori: oltrepassati i quali, la scelta
unica è quella della gara di appalto. La gara d’appalto
garantisce sia l’ottimizzazione di un investimento in
servizi così importante, sia la possibilità di partecipare
a tutti gli operatori interessati. Nel caso in oggetto il
servizio ha un valore molto più grande delle soglie
previste dalla normativa e si aggira intorno ai 260.000
16matelicaOK.indd 2
euro all’anno. Nella precedente assegnazione il servizio
aveva durata triennale, dal 2012 al 2015; all’epoca aveva
partecipato una sola azienda. Il Comune ha facoltà di
poter rinnovare il servizio allo scadere del triennio, cosa
che è stata fatta, ma è una facoltà, non un obbligo: tale
facoltà è stata applicata per un periodo non massimo ma
parziale, perché il costo di questo servizio è talmente
importante, che è doveroso renderlo il più trasparente
possibile e parimenti deve essere il più valutato possibile
proprio per adeguarlo alle massime esigenze di qualità e
sicurezza. Ricorrere al rinnovo per periodi molto lunghi,
significa non mettere in discussione un servizio che, per
la delicatezza che riveste nell’espletamento, deve essere
sempre messo in discussione in termini migliorativi.
Tale ipotesi esporrebbe il Comune e indirettamente
tutta la comunità a possibili ricorsi.
Da evidenziare a completamento delle motivazioni, che
il Tar nel 2012 ha annullato l’intera procedura di gara
del bando precedente, seppur non ritenendo di dichiarare inefficace il contratto, perché questo era in stato
di avanzata esecuzione (la scadenza era luglio 2012).
Illegittimità confermata dal Consiglio di Stato, di cui
abbiamo avuto comunicazione a luglio di quest’anno;
ciò non esclude completamente la possibile azione
risarcitoria del ricorrente. La scelta quindi è di andare
a rinnovo per il tempo necessario a rifare la gara di
assegnazione, basata sul rispetto dei criteri di qualità
e sicurezza degli alimenti e del servizio, sull’obbligo
dell’uso dei prodotti a chilometri zero e biologici, sulla
fissazione di criteri e pesi che privilegino la cottura e la
preparazione a Matelica. Tutto questo esclusivamente
per la salvaguardia del benessere dei bambini, nonché
per l’assoluta correttezza amministrativa ed infine per
il rispetto dei legittimi, anche se non prevalenti, interessi degli imprenditori e degli operatori economici
della città.
Massimo Montesi
Sabato 5 settembre, alle 17, ci sarà l’inaugurazione dell’esposizione “Le
sapienti mani”, una mostra che ormai a Matelica è una piacevole tradizione
e accompagna la festa del Patrono, ossia la mostra di artigianato artistico
matelicese, in particolare con le creazioni di Gilberto Cruciani, Carlo Celi e
Giovanni Bernabei Pietrangeli, che presenteranno le loro ultime creazioni.
Età, formazione, carattere sono diversi, ma con un elemento comune: il
piacere di tirar fuori il bello da diversi elementi che lavorano, seguendo
la loro naturale sensibilità.
Per quanto riguarda Gilberto Cruciani, da segnalare le brocche di un impasto argilloso particolare, difficile da maneggiare ma che conferisce al
vaso effetti particolari e molto suggestivi.
Carlo Celi ritorna alla classicità romana, fissando sulle sue argille una
serie di figure guerriere di cui rende sia i dettagli che la austera ieraticità.
Giovanni Bernabei Pietrangeli continua invece a giocare con il fuoco, che
usa per piegare alla sua arte rame ma anche ottone e argento. La mostra
sarà aperta fino al 20 settembre.
a.g.
~ TORNA LA TRADIZIONE DELLA MESSA DELL’8 SETTEMBRE AL PIERSANTI
Il giorno 8 settembre, festa della Natività della B.V. Maria, per obbligo testamentario viene
celebrata una S. Messa nella Cappella del Palazzo Piersanti, sede dell'omonimo Museo.
La celebrazione è prevista per le ore 9.30.
~ LE MIGLIORI COLONNE SONORE AL MUSEO GRAZIE ALLA BANDA
Appuntamento da non perdere sabato 5 settembre, per gli appassionati di musica e di…
cinema! La corte del Museo Piersanti sarà infatti teatro della prima uscita post-estiva della
Banda “Veschi”, concerto dedicato alle più belle musiche da colonne sonore dei film.
Il concerto avrà inizio alle 21.15 e, in caso di maltempo, tutto si sposterà al Teatro Piermarini.
~ CIMITERO, AFFIORANO TOMBE ROMANE
I lavori di scavo per il nuovo colombaio hanno evidenziato, di nuovo, come l’area del
cimitero matelicese fosse utilizzata per le sepolture da tanti secoli. Sono infatti state rinvenute tombe di epoca romana. Non una novità comunque per il cimitero e per quell’area
di territorio, oggetto di rinvenimenti da quasi vent’anni.
02/09/15 16.05
17
>FUORI PORTA<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Uscire in punta di piedi...
Elio Bromuri e una morte in agosto con il desiderio di non disturbare
di PAOLO BUSTAFFA
M
orire in agosto
è un po’ come
uscire in punta
di piedi con il
desiderio di non disturbare.
È quasi scegliere un momento in cui gli impegni di
tutti, anche degli amici, sono
sospesi e tutti sono un po’
distratti. È come un saluto da
lontano prima di scomparire
dietro una curva della strada.
È un atto di tenerezza che
viene compiuto per quell’eccesso di amore che trasforma
la vita in un dono. Così è
stato, il 17 agosto, per don
Elio Bromuri, direttore di
“La Voce”, il settimanale
cattolico regionale dell’Umbria. Nell’incontro con lui
qualche giorno prima della
morte erano sorprendenti
il sorriso e l’intelligenza
del cuore che lo avevano
portato a scavare sempre in
profondità fatti, pensieri,
progetti. Quell’improvvido
illuminarsi degli occhi che
esprimeva la sua capacità
di stupirsi, di gioire, di condividere una scoperta, era
come un inatteso sprazzo di
luce nel cielo nuvoloso della
cronaca e della storia. Stanco
ma felice, anche nell’impegno, o meglio nel servizio,
di direttore di un giornale
che è la voce di una Chiesa
particolare che “si consuma ”
per il territorio e nel mondo.
Sempre con il desiderio di
servire la verità attraverso
la professione giornalistica:
fedele alle regole di un mestiere e altrettanto fedele alla
dignità di ogni persona. Una
sfida che don Elio Bromuri
accoglieva con serenità e
lucidità grazie alla preparazione culturale, alla scelta
dell’incontro e del dialogo, a
una fede pensata, alla capacità di scorgere le tracce del
passaggio e della presenza
di Dio. E poi raccontare,
con la leggerezza di parole
scritte con scrupolosa attenzione per non appesantire il
procedere della Parola nella
storia e nella cronaca. Quel
giorno, a poca distanza dalla
morte, prendendo spunto da
un libretto del card. Giacomo
Biffi, si parlava di tre modi di
guardare: “guardare attorno,
guardare in alto, guardare
dentro”. Sorrideva perché lui
aveva sperimentato queste tre
direzioni del fare giornalismo, dell’essere giornalista.
Tre direzioni del suo essere
prete, uomo pensante, cristiano. Ma nel complesso paesaggio dei media scegliere
queste tre direzioni significa
scegliere tra l’essere fabbricanti di notizie o giornalisti.
Un esercizio non facile ma
l’unico che può consentire
al giornalismo di coltivare
ovunque e comunque la ragione del suo esistere. Don
Elio Bromuri lo sapeva,
come sapeva che la fede in
questo esercizio di laicità
non è pietra d’inciampo ma è
testata d’angolo. La fede non
rende la penna o la tastiera
del computer più pesante,
al contrario le rende più
leggere perché la porta della
coscienza non si abbatte con
un bussare violento e improvviso ma si schiude con
un tocco lieve e insistente.
Quello che più conta è la fatica e la bellezza del pensare,
quello che davvero conta è
vivere il pensare come un
atto di amore e di speranza
che nella professione giorna-
listica può trovare spazio tra
le righe e può dare un senso
ancor più alto ai racconti.
Non con un moto di superiorità e superbia ma con un
soffio di umiltà e di saggezza.
Lui sapeva tutto questo come
sapeva che è necessario
coltivare il terreno della comunicazione con la pazienza
del seminatore e che occorre
camminare sulle strade della
comunicazione con il passo
lieve del messaggero che
ha come meta la coscienza
dell’uomo. Tutto questo forse
non appartiene alla cultura
e alla società della fretta e
dell’apparenza. Don Elio
Bromuri però vi entrava in
punta di piedi, sapendo che
da questo quasi impercettibile inizio della danza nascono
i grandi slanci verso l’alto.
Burlesque, fattore dominante nell'estate di Senigallia
Longilinea, carnagione di porcellana, una massa di capelli rosso rame che incornicia un viso,
al tempo stesso, seduttivo e dolce su cui spiccano dei magnetici occhi azzurri: Eve La Plume,
Burlesque performer e presentatrice della XVI edizione del Summer Jamboree, ha le sofisticate
sembianze di una star degli Anni Ruggenti. Eclettica – alterna l’attività nell’entertainment all’insegnamento alla Naba, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove è docente di Accessories
Design – affascinante, colta, approda al Burlesque dopo una “vita precedente” (così è solita
definirla) come costumista teatrale. L’abbiamo incontrata e intervistata per conoscerla meglio.
Come hai cominciato con il Burlesque?
Ho cominciato nel 2005. Volevo uno spettacolo - che in quel momento in Italia non c’era e non
sapevo che esistesse altrove - che proponesse un nudo femminile ispirato ai quadri d’antan,
ambientato in un’ epoca che amo: dalla fine dell’ ‘800 di Toulouse-Lautrec agli anni ’30 e le
sue dive. Ne ho parlato con il direttore artistico di un bellissimo locale di Milano, che ha trovato la mia idea fantastica e mi ha offerto di esibirmi la notte di Capodanno del 2005. Mi sono
presentata, in costumi realizzati da me, in un abbozzo del mio show attuale. Appena salita sul
palco il pubblico mi guardava storto. A spettacolo iniziato, però, sorrideva. Ho pensato: “Ce
l’ho fatta!”, e sono uscita dal palco convinta a dedicarmi a questo genere come fosse la mia
missione. E’ scattata la scintilla, è veramente stato amore a prima vista. Da lì ho scoperto il
Burlesque, perché in Italia ancora non si conosceva. Abbiamo avuto un teatro d’avanspettacolo
meraviglioso, il teatro di rivista con le soubrettine, però non contenevano lo spogliarello.
A tuo parere, qual è stato il fattore determinante che
ha scatenato il recente boom dello stile rétro?
I canoni di bellezza attuali non accolgono certo tutte. La
bellezza così com’era intesa negli anni ’50, al contrario,
abbraccia varie tipologie femminili: anche le più bassine e
formose si sentono a proprio agio esibendosi in un look d’epoca. Poi, sicuramente, c’è la cura per l’estetica: nel design
come nella moda, negli anni ’40 e ’50 i prodotti dovevano
soprattutto essere “belli”.
Come hai vissuto il tuo esordio da presentatrice del
Festival?
Con tanta paura, con tanto senso di responsabilità, ma con
tanta voglia di far bene e non sbagliare.
Quale aspetto ami di più del Burlesque?
Eve sul palco del Foro Annonario e durante lo show Burlesque
tenutosi al Teatro La Fenice di Senigallia lo scorso 7 agosto (foto
Claudio Paolinelli)
Montelago Celtic,
festival di successo
Tra kilt e musica celtica si è conclusa all’inizio dell’estate
il Montelago Celtic Festival. Il festival, che si svolge a Colfiorito, è ormai giunto alla sua tredicesima edizione e vanta
ormai una storia consolidata ed un futuro che non lascia
dubbi. Molti i motivi del successo di questa manifestazione,
ma tutti possono essere riassunti nella cura dell’organizzazione del festival che ha reso possibile la partecipazione di
una variegata folla in mezzo alla quale non mancano famiglie
con bambini a seguito.
Diversi gli ospiti stranieri. Si sono susseguiti ad esempio sul
palco la spagnola Mercedes Peón, con la sua capacità di fondere il folk gallego con le più moderne melodie dell’elettronica,
fino agli australiani Rumjacks che con il loro scatenato celtic
17 fuori porta.indd 2
Io sono innamorata del mio lavoro e del Burlesque, anche se non di “tutto” il Burlesque. Mi
piace la possibilità di mettere in scena un fotogramma estetico che si rifà a un mondo passato, ma anche immaginato. Le mie scenografie includono giocattoli king-size: il cavallino a
dondolo, il carillon, hanno il potere di ricreare in pochi minuti un’immagine onirica, fiabesca,
surreale ma datata. Comunicarla in così poco tempo mi rende euforica: è un’alchimia che
comprende la musica, la posa, la danza, l’ estetica dell’ abito, e quando scatta è per me una
soddisfazione enorme.
Hai delle icone di riferimento a cui ti ispiri?
Sono ossessionata dalla Marchesa Luisa Casati, una ricca ereditiera che ha trascorso tutta l’
esistenza a costruirsi per diventare un’opera d’arte vivente. Persino Gabriele D’Annunzio ne
rimase folgorato! Aveva un’estetica particolarissima: occhi verdi enormi, capelli rossi e corti,
era altissima e magra. Girava con le tigri al guinzaglio, serpenti veri arrotolati al collo dipinti
d’oro…Per questo personaggio io ho perso la testa: alla Naba ho organizzato un corso dove
per due anni ho parlato solo di lei. E’ la mia icona preferita in assoluto.
Qual è la dote che non deve mancare, in una Burlesque performer?
Il Burlesque è un genere ampio: è come dire “musica pop”. Comprende alcuni generi che
detesto, anche se son fatti bene. Non posso parlare, dunque, di una caratteristica che devono
avere tutte. Ma è fondamentale non improvvisarsi, dedicarsi al Burlesque con impegno,
sapere che il palcoscenico ha delle regole che valgono sia per l’attore di teatro che per la
performer. Bisogna portare uno spettacolo che abbia dei
criteri solidi.
Ti rivedremo come ospite di Piero Chiambretti, in tv?
Io stimo molto Chiambretti. Spero di tornare, magari di
proporre qualcosa di nuovo. Attualmente tengo molto a
uno spettacolo teatrale, “Ultimo spettacolo”, che porteremo a Roma a novembre: è il bel prodotto che vorrei che
la gente vedesse, anche per conoscere il Burlesque che
piace a me. Nello show con me ci sono altre due ragazze,
Giuditta Sin e Rita Lynch. C’è un po’ di cinema, di teatro, la band che suona dal vivo, e poi il Burlesque vero e
proprio: i vari generi si fondono. Gli autori sono Cristiano
Gazzarini e Enrico Savini. Per quanto riguarda le date e
le tappe del tour potete far riferimento al mio sito web e
a quello di “Ultimo spettacolo”.
Per saperne di più: www.evelaplume.it, www.ultimospettacolo.com.
punk hanno infiammato la folla dimostrando che l’Australia
non è solo la terra dei canguri. Sarebbe tuttavia un errore considerare il Festival di Montelago come una semplice rassegna
musicale. Nel corso della tre giorni sono state organizzate
diverse attività che hanno preso in esame la cultura celtica
tout court. Si sono svolti: corsi di artigianato, danza, musica
e conferenze su autori che proprio dalla cultura celtica hanno
tratto l’ispirazione per le proprie opere.
La presenza anche a questi corsi è risultata quest’anno molto
variegata anche per la presenza di un corso per la lavorazione
dell’argilla dedicato solo ai più piccoli. Non si dimentichi
tuttavia che i celti erano soprattutto un popolo guerriero.
Ed infatti ecco che tra conferenze su Shakespeare e corsi di
arpa si affianca il lavoro delle Associazioni Arcieri Firmum
e Fortebraccio Veregrense.
Le due associazioni hanno organizzato per tutta la durata
del festival uno stand in cui i curiosi potevano avvicinarsi
all’utilizzo dell’arco storico e della scherma antica, provando
anche l’esperienza diretta nell’utilizzo di armi medievali sotto
la supervisione degli esperti delle due associazioni sopracitate.
Silvia Ragni
Uno spettacolo che si conferma non solo nell’utilizzo delle
armi ma anche nello sport, con i giochi celtici e la quinta
edizione del torneo di rugby a 7 “Flowers of Montelago” organizzato con il patrocinio della Federazione Italiana Rugby.
Grande importanza è stata data anche alla sicurezza con uno
stand vicino l’ingresso dedicato alla sicurezza stradale. Gli
avventori che vi si avvicinavano venivano coinvolti in una
sorta di “gioco dell’oca” dove, attraverso il gioco, si veniva
informati circa i rischi – per se stessi e per gli altri - di mettersi al volante ubriachi. Un approccio poco ortodosso ma
che, soprattutto per i giovani, serve a sensibilizzare circa i
rischi dell’abuso di alcol che ancora oggi miete troppe vittime
sulle strade italiane.
Passando ad una nota più leggera, particolare interesse hanno destato i matrimoni celtici. Puramente simbolici e senza
alcun valore legale, ma dal grande impatto emotivo, questi
matrimoni sono svolti secondo un antico rito che attira ogni
volta una discreta folla di curiosi (e romantici) che rimangono
incantati dalla meravigliosa atmosfera del festival.
Alexander Home
02/09/15 16.54
18
>SASSOFERRATO<
I volontari in piazza,
è la vostra festa
I
l volontariato “torna”
in piazza! Si terrà domenica 6 settembre,
nel centro storico del
Borgo (Piazza Bartolo e
piazza Gramsci), un evento particolarmente sentito
dalle associazioni sassoferratesi che operano in
campo sociale e culturale:
la 8^ edizione della Festa
del Volontariato.
Sono venti le associazioni di volontariato locali
che, in collaborazione con
l’amministrazione comunale, hanno promosso l’iniziativa:
Alzheimer, Associazione culturale
“La Miniera” di Cabernardi, Anffas, Associazione Pro Sassoferrato,
Associazione sassoferratesi nel
mondo, Auser, Avis, Associazione
per la tutela del diabetico, CaritasVicaria di Sassoferrato, Centro
Anziani Fenalc Sassoferrato, Croce
Rossa Italiana, Cag Sassoferrato,
Circolo fotografico “Erregibi”,
Ecovolontari, Gruppi archeologici
d’Italia-Gaaum, Gruppo musicale
strumentale “Città di Sassoferrato”, Istituto internazionale di studi
piceni “Bartolo da Sassoferrato”,
Protezione civile Sassoferrato, San
Vincenzo de' Paoli ed Unitalsi.
All’organizzazione dell’evento ha
inoltre collaborato il “Centro Servizi
per il Volontariato delle Marche”.
Finalità dell’iniziativa, quella di
sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della solidarietà e
di favorire una sempre più intensa
sinergia tra le varie associazioni
locali dedite al volontariato. Un
appuntamento carico di significati,
dunque, a cui l’amministrazione
comunale attribuisce particolare
importanza, essendo fortemente interessata a tenere vivo e a consolidare
quel legame di proficua
e reciproca collaborazione instaurato da tempo
con l’associazionismo
locale, che è di primaria
importanza, soprattutto in
un periodo difficile come
quello attuale. Corposo il
programma della manifestazione che si aprirà alle
ore 17 con una S. Messa
officiata nella chiesa San
Facondino. A seguire,
in piazza Bartolo, l’apertura degli
stand delle singole associazioni, i
giochi per bambini (con la partecipazione dell’Associazione “La Valigia delle meraviglie”), un’attività
dimostrativa di primo soccorso a
cura della Cri e la premiazione dei
donatori dell’Avis.
Quindi, alle ore 20, in piazza
Gramsci, è in programma una cena
aperta a tutti, a prezzi modici. La
giornata si concluderà alle ore
21 con l’esibizione del Gruppo
musicale strumentale “Città di
Sassoferrato”.
Patata, la tradizione a Montelago
Che sia gialla, rossa o viola, tagliata
a spicchi, a cubetti o schiacciata, la
patata è tra gli alimenti che piacciono a tutti. Piace fritta, arrosto,
lessa, in padella, in purée, o in
gratin. Poi ci sono gli gnocchi. Un
mondo a parte. Perché gli gnocchi
richiedono la patata. Quella soda e
che ha nella polpa il sapore della
terra dove cresce. Non è dunque un
caso se è proprio con un bel piatto di
gnocchi che la gente di Montelago
ha deciso di far assaggiare la patata
che, da generazioni, coltivano sulle
pendici dello Strega. Quella che
tutti conosciamo di fama, ma che
erano in troppo pochi ad
averne assaggiato il gusto.
E lo hanno fatto organizzando domenica 30 agosto
in piazza una grande festa
dove quasi quattro quintali
di patate sono state pelate e
cucinate. Patate veramente
speciali. Perché non solo
erano fresche di raccolto
ma provenivano da una
semina ad aprile sotto
la guida della Pizzoli, lo
specialista italiano della
patata. “Il Comune - ribadisce
il sindaco Ugo Pesciarelli, dalla
tavola rotonda organizzata ad hoc
nell'evento – ha affiancato questa
volontà del paese di recuperare e
valorizzare questo prodotto. Una
tipicità sulla quale si può poggiare
in parte il rilancio dell'economia di
questa area”. Un’idea strategica che
ha per braccio operativo la Cooperativa degli allevatori e produttori di
Montelago e gode della consulenza
della Pizzoli sia nell'analisi della
tipologia del prodotto e della terra
sia nel metodo di semina e di raccolto. Società che "dal nord al sud
del Bel Paese ricerca le selezioni nei
siti agricoli in cui la tradizione del
fare si tramanda di padre in figlio".
“L'Expo di Milano ha fatto capire
quanto il cibo vero sia fondamentale - commenta Giancarlo
18 sasso.indd 2
Sagramola, presente nelle veste di
Presidente dell'Unione Montana
Esino-Frasassi – e lavorare sulla
tipicità delle nostre produzioni
agricole significa dare alla nostra
economia un alternativa in questi
tempi di cambiamenti. Un lavoro
fondamentale perché sono i nostri
prodotti, la nostra terra, i nostri
paesaggi che ci rendono unici e
fanno la differenza e soprattutto
che nessuno può copiare. Quello
che fanno fare un salto in avanti alla
nostra economia e gettano le basi
per creare flussi di escursionisti e
di turisti”. “Le patate sono state cu-
venderlo sul posto, in montagna,
confinarlo in pratica sul territorio
di produzione, creare una nicchia
e dunque aspettative. Economicamente è più redditizio perchè non
ci sono passaggi e poi diventa una
tipicità che crea turismo”.
Intanto, possiamo dire che gli
gnocchi del ristorante "Le Ginestre"
erano squisiti. Sodi e saporiti già di
per sé. Poi, conditi con quel sugo
a base di vitello e di maiale, una
vera bontà. “Il perché è semplice
– afferma Mario Petrucci – è una
patata che non è per niente acquosa
e dunque è ottima anche fritta”. Una
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il restauro di Rotondo
Lunga vita al paese di Rotondo che alla vigilia di Ferragosto è stato inaugurato nella sua versione restaurata dal sindaco Ugo Pesciarelli. Il tempo
degli interventi e del taglio del nastro e tutti i presenti sono saliti fino alla
Rocca. Si è potuto ammirare il recupero con i commenti dell’architetto
Floriana Priori e dell’architetto Alessandra Pacheco. Un’inaugurazione
benedetta dal parroco del santuario della Madonna del Cerro. Non solo
dai residenti, una decina di anime d’inverno, un centinaio d’estate, ma
dall’intero comprensorio che finalmente vede la politica locale investire in
questo lembo di paesaggio. Un paesaggio brullo, spoglio di vegetazione,
bruciato dagli acidi sprigionati dai calcheroni della miniera di zolfo di
Cabernardi e che, di recente, si è ribellato al suo inserimento in un piano
che faceva del Sasso Pisciatoio, roccia da cui sgorga sempre acqua, uno
dei perni della nuova strategia di coltivazione delle cave della Provincia di
Ancona. Oggi Rotondo ha una veste nuova. Anzi, ritrova il suo splendore
per merito di una serie di interventi realizzati su progetto dell’ufficio tecnico comunale che hanno ridato vita alla rocca medievale e riqualificato gli
spazi urbani consolidando l’arco danneggiato dal terremoto, recuperando
stradine e mura, dandogli nuove balaustre, pavimentazioni ed una migliore
illuminazione. Opere che hanno avuto un costo complessivo di 339.000
euro, di cui 224.000 finanziati dal Gal Colli Esini San Vicino ed il resto
ottenuti dai fondi comunali. Bella la storia della Rocca che svelò uno dei
suoi grandi segreti, ossia la presenza di una seconda sala al momento del
recupero delle sue pietre.
v.a.
Contributi per le associazioni
Scade il 10 settembre il termine per la presentazione delle domande di
concessione di sovvenzioni, contributi e sussidi da parte di associazioni,
enti pubblici o privati operanti in questo Comune in campo culturale,
sportivo e sociale per le attività dell’anno 2016. La domanda, presentata
dal legale rappresentante dell’ente o dell’associazione, deve contenere:
1. l’indicazione dell’ente e del legale rappresentante, l’indirizzo per
l’invio della corrispondenza e il nominativo a favore del quale, in caso
di concessione, emettere mandato di pagamento;
2. l’indicazione dell’intervento da realizzare e le finalità da perseguire;
3. l’impegno ad utilizzare il beneficio richiesto esclusivamente per
l’iniziativa o l’attività cui si riferisce l’istanza.
Alla domanda va allegata la documentazione prevista dall’art.12 del
vigente Regolamento comunale per la concessione di sovvenzioni,
contributi, sussidi ed ausili finanziari, di cui alla Legge 241/90, art.12,
approvato con deliberazione consiliare n.66/97. I modelli per la presentazione dell’istanza possono essere ritirati presso l’Ufficio Relazioni
con il Pubblico oppure scaricati dal sito web www.comune.sassoferrato.
an.it - area “Il Comune informa” – modulistica “Affari Generali”.
Per ogni altra informazione o chiarimento in merito, gli enti o le associazioni interessate possono rivolgersi all’Area 1^ - Amministrativa
- (Segreteria: tel. 0732/956205 oppure 0732/956218) durante l’orario
di apertura al pubblico degli uffici.
festa che dunque segna la svolta per
la patata di Montelago. Uno perché
la cooperativa e la gente hanno
manifestato quanto per loro è un
prodotto su cui conta la comunità;
poi, perché il Comune è consapevole che ha sul territorio un prodotto
tipico su cui costruire politiche di
sviluppo agricole; ed infine invitando il presidente dell'Unione Montana, a comunicare al comprensorio
che nel grande gioco del mangiar
sano e bene, quello dei gourmets,
il sentinate punta sulla carta della
patata buona dello Strega.
Véronique Angeletti
cinate dal ristorante "Le Ginestre"
di Mario Petrucci – racconta Luigi
Bettini, segretario della cooperativa
di Montelago - sono quelle che
abbiamo coltivato questa stagione.
Le varietà conosciute come “La
Spunta” e “Kennembec” a cui si è
aggiunta un'altra, sono state piantate ad aprile. Il raccolto di queste
settimane ha confermato che le
patate trovano qui un microclima
ideale ed un terreno particolarmente
ottimale”.
“Esistono tante realtà in Italia
– spiega Sandro Barbieri, responsabile acquisti della Pizzoli
– sicuramente Montelago è tra i
territori particolarmente vocati alla
coltivazione delle patate. Pertanto
la nostra proposta considerando la
qualità del raccolto è di certificare
il prodotto prima di tutto e poi di
02/09/15 16.58
>CERRETO D'ESI<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
19
Verso Panama...
con il mattone
Enrico Giuli ha aperto un'agenzia immobiliare
L’
di GIAN MARCO LODOVICI
esperienza di vita maturata all’estero di Enrico
Giuli, cerretese di nascita, racconta un percorso
di crescita personale e di figura professionale nel
campo immobiliare. Enrico ha aperto un’agenzia immobiliare a Panama City capitale di Panama, situata
proprio nel centro America tra Colombia e Costa Rica. Con
Enrico è stata svolta un’intervista nella quale ha voluto far
conoscere il paese in cui vive e lavora, nel quale porta avanti
il suo obiettivo che si era prefissato da molto tempo. Nelle sue
parole si intende molto chiaramente il confronto con l’Italia.
Abbiamo quindi cominciato l’intervista chiedendo ad Enrico
perché ha scelto questo tipo di professione.
Enrico come è cominciato il tuo percorso di vita che ti ha
portato fino a Panama?
“Ciò che mi ha sempre affascinato è conoscere posti nuovi
ma soprattutto culture e stili di vita completamente diversi.
Dapprima ho lavorato con le comunità italiane all’estero,
specialmente in Argentina, Brasile e Venezuela fino al Nord
America e aiutavo i miei connazionali nelle compravendite
di proprietà immobiliari, fino a che nel 2010 ho deciso di
aprire per la prima volta la mia agenzia immobiliare proprio
nella capitale di un paese come Panama che avevo imparato
a conoscere molto bene e nel quale ho visto una crescita
generale veramente imponente sotto tutti i punti di vista. In
tutto questo mi ha aiutato molto la lingua e l’aver imparato
a conoscere la gente del posto”.
Per quale motivo hai scelto Panama? Che vantaggi o
svantaggi hai trovato rispetto all’Italia?
“Ho scelto questo paese perché negli anni è stato quello che ho
imparato a conoscere meglio e nel quale ho visto, come detto
prima, una crescita che mi sorprendeva di anno in anno e ho
captato in tutto questo un valido motivo per poter intraprendere finalmente la mia attività qui, e non sono affatto pentito!
Qui la vita scorre molto lentamente rispetto all’Italia: ritmi
lenti che si alternano tra lavoro e vita quotidiana, salari medi
che oscillano tra i seicento e i settecento dollari a persona e
un costo della vita notevolmente più basso rispetto all’Italia
attuale. Sicuramente tutto è rapportato tra salari-costo della
vita e il panamense medio non si preoccupa di avere belle
case o macchine di lusso, quelle si vedono solamente tra i
benestanti stranieri come nord-americani o europei. Sicuramente più vantaggioso è il sistema finanziario con molte
meno tasse che gravano sulle famiglie e le provvigioni sulle
pensioni sono molto convenienti che toccano punte del 30%
e sempre vicino alle esigenze della persona. In Italia tutto è
estremizzato al consumismo e al capitalismo come in molte
nazioni europee. Tutto è finalizzato al benessere personale
e la maggior parte degli italiani segue la moda e spende i
propri risparmi spesso in cose inutili. La mentalità del panamense è in media molto diversa, anche se da dieci anni ad
oggi qui a Panama City sono stati costruiti edifici, ospedali,
centri commerciali e centri di attrazione con le più moderne
concezioni e invidiabili al pari di altri paesi dell’America e
non solo, sicuramente tutto adatto per ogni esigenza. La si-
curezza è sempre presente ma credo che non sia mai troppa,
soprattutto qui a Panama essendo un paese di collegamento
tra nord e sud America e dove transitano milioni di persone
ogni anno. Si pensi che prima di allora l’istmo di Panama era
quasi totalmente spopolato e vissuto interamente da tribù tra
nomadi e fissi”.
Come gestisci la tua giornata lavorativa? Che differenze
trovi rispetto al ritmo lavorativo italiano?
“Il ritmo lavorativo giornaliero qui è molto lento rispetto ai
canoni che conosciamo in Italia: il lavoratore medio panamense ha una giornata sicuramente meno stressante rispetto
ai canoni che conosciamo in altre parti del mondo. Non tutti
lavorano otto ore al giorno ma dipende da lavoro a lavoro.
Personalmente posso dire che il mio lavoro non richiede molto
sforzo fisico, ma richiede comunicazione e appuntamenti con
clienti, sia nella mia sede che fuori. Debbo dire che non tutte
le mie giornate sono scandite dallo stesso ritmo ma dei giorni
ho più o meno impegno che mi richiede tempo, oppure posso
organizzare la mia vita privata”.
Sappiamo che fai molto sport a Panama e che pratichi
triathlon; lo sport è il tuo miglior “amico” durante il
tempo libero?
“Amo lo sport sin da quando ero ragazzino e ho conosciuto il
triathlon molto presto e me ne sono subito innamorato, tanto
che continuo a praticarlo ancora qui. Mi alleno costantemente
tra bici, nuoto e corsa appena finisco di lavorare, ed ho avuto
la fortuna di aver incontrato degli appassionati per poter
condividere questa passione insieme a loro”.
Denunce al canile, Asili nido, non aumentiamo le tariffe
truffata Cerreto Proposte di Zamparini in Consiglio: critiche alla gestione politica
Cani "fantasma" e altri maltrattati: denunciato titolare di un
canile della provincia di Ancona. Gli agenti della Stazione
forestale di Senigallia, coordinati dal Pm di Ancona Paolo
Gubinelli, nel corso di oltre otto mesi di indagine hanno
acquisito documentazione e testimonianze comprovanti gravi
reati a carico di un senigalliese, titolare di un canile.
Gli agenti hanno accertato una truffa da oltre 35.000 euro,
percepiti indebitamente dal titolare del canile, a danno di quattro comuni, i quali pagavano rette salate per cani non presenti
in canile, poichè affidati in adozione da mesi a privati. Tra i
Comuni truffati, il Comune di Roseto degli Abruzzi risulta
aver liquidato fatture per oltre 30.000 euro, mentre somme
piú contenute sono state indebitamente fatturate ai Comuni
di Ascoli Piceno, Senigallia e Cerreto d'Esi. Altrettanto
gravi sono le accuse mosse a carico del titolare del canile
per quanto concerne il benessere degli animali, infatti dalle
prove documentali e testimoniali acquisite è emerso che i
cani venivano alimentati irregolarmente e lasciati a digiuno
soprattutto nei giorni di festa, ed in almeno due casi, cani
malati sono morti per non essere stati adeguatamente curati.
Ad aggravare ulteriormente la posizione del titolare del canile
sono le prove acquisite in merito alla consueta somministrazione di farmaci disposta dal titolare a personale dipendente
privo della necessaria qualifica professionale.
Direttivo Pro Loco
Inizio della settimana decisivo quest'estate per quanto riguarda la nomina del direttivo della Pro Loco di Cerreto d’Esi.
Dapprima sono stati sciolti i membri del vecchio direttivo
che componeva la Pro Loco e in seguito nella serata di lunedì
27 luglio si è decisa la nuova struttura che sarà impegnata
nell’organizzazione dei prossimi eventi culturali e non del
piccolo paese. Il direttivo composto da nove persone tra le
quali presidente e vice presidente è stato eletto a votazione
riservata ai soli già soci della Pro Loco per la quale è stata
indetta la nuova campagna tesseramenti per l’anno in corso.
Nel nuovo direttivo Andrea Chinigioli, Mara Moretti, Diego
Tortolini, Roberto Burini, Federico Crialesi, Donatella Bucci,
Gianluca Gubinelli, Claudia Pierosara e Luca Zamparini. A
sua volta il direttivo ha preso parte alla votazione del presidente e del vice presidente della Pro Loco, rispettivamente
Federico Crialesi e Claudia Pierosara.
g.m.l.
19 cerreto.indd 2
Giovedì 30 luglio si è tenuto il secondo
consiglio comunale del Comune di Cerreto
d’Esi, nel quale si è discusso il bilancio di
previsione 2015 e la riprovazione del piano
triennale delle opere pubbliche 2015-2017.
Un consiglio comunale arricchito anche da interpellanze e
mozioni presentate dal sottoscritto. Un bilancio in cui la
maggioranza ha apportato delle scelte che vanno ad influire
direttamente nella vita quotidiana dei nostri cittadini. Invece
di tagliare e riorganizzare la spesa corrente, hanno pensato
bene di aumentare l’aliquota irpef dallo 0,5 al 0,8%, non in
base ai redditi, ma in maniera indiscriminata; poi un aumento
dell’Imu sulla prima casa dal 5,25 al 6% e sulla seconda casa
dall’8,75 al 9,60%. Lo stesso aumento è previsto anche per i
fabbricati produttivi. Paradossalmente hanno lasciato invariate
le aliquote che riguardano le terre edificabili. Hanno fatto
questa scelta perché avrebbe colpito solo una determinata
fascia di popolazione, ed è chiaro che non si tratta di quella
più debole. E’ stata reintrodotta la tassa sui passi carrabili
(12.000 euro annui). E’ stato anche aumentato di due euro (da
8 a 10) il costo del pasto da esterni per la residenza protetta.
Altri aumenti sono previsti nei servizi a domanda individuale.
L’asilo nido è in una situazione drammatica: conta infatti solo
20-25 bambini, mentre la struttura ne potrebbe ospitare 43.
Di conseguenza non si riesce con il contributo dei genitori
degli alunni ed altri pochi fondi, a sostenere tale struttura.
Il sindaco Porcarelli ha previsto l’aumento delle tariffe sia
per i residenti che per i non residenti, aumentando anche il
costo del centro dell’infanzia. Considerato che, anche con
l’aumento delle tariffe non si riuscirà a coprire le spese di
gestione, ho proposto di prendere in considerazione di dare
l’appalto della struttura ad una cooperativa sociale tramite
apposito bando. Ovviamente questa richiesta sarà posta sotto
forma di mozione. Stessa cosa riguarda anche il trasporto
pubblico, che verte nella stessa drammatica situazione. Per
il Cag è stato tolto un educatore, ma nessuno ne ha parlato in
consiglio comunale. Verranno vendute all’asta delle cappelline, dei terreni adiacenti ad altre abitazioni considerati verde
pubblico, due case del centro storico, due appartamenti in
via Sant’Anna e lo studio medico. Avranno forse la speranza che i due dottori comprino lo stabile, pur sapendo che il
loro è un affitto irrisorio e che entrambi non sono lontani dal
pensionamento? Non era possibile un cambio di destinazione
d’uso, oppure aumentare il fitto a chi ne usufruisce, poiché
lo stabile non è né fatiscente né tanto meno da svendere?
Volontà di una certa politica. A questo punto non mi rimane
che augurarvi buona vendita. Un bilancio di previsione che ha
certe solo le uscite, mentre le entrate sono solo numeri campati
in aria che forse tra un anno avranno recuperato solo con le
multe, se poi le riscuoteranno, visto che hanno previsto un
aumento di 166.415 euro per le contravvenzioni in materia
di circolazione stradale. Questa è la solita politica scarsa in
prospettiva e priva di contenuti. Una volta facevano cassa e
accendevano i mutui con gli oneri di urbanizzazione, adesso
con le multe e con le vendite dei beni pubblici, metodi a mio
parere entrambi fallimentari, ed i fatti oggi lo dimostrano
(vedi l’edilizia). Ritornando a noi, il tennis ha una morosità
di 16.500 euro nonostante il Comune abbia realizzato e stia
pagando una copertura di oltre 150.000 euro con i soldi di
tutti i cittadini. Lo stadio comunale non ha una convenzione
con il Comune, tanto che nessuno paga. Chiederemo per questo attraverso una mozione, che la società Fabriano-Cerreto
calcio dovrà accollarsi le spese delle utenze (gas,energia
elettrica e acqua) per usufruire del nostro stadio comunale.
Si è votato anche per decidere la nomina di chi sarebbe stato
il rappresentante per il Comune nella Fondazione Carifac: il
nome votato dalla maggioranza è Enrico Cola. Su questo tema
mi sono astenuto dalla discussione per poi votare contro la
stessa, poiché sono fermamente convinto che bisogna avere
il coraggio di rompere con tutti quegli schemi di potere fin
qui perseguiti. Bisogna cancellare tutti i diritti dei lavoratori
con tagli enormi alla sanità pubblica e la distruzione della
scuola pubblica. Cittadini, iniziamo dai piccoli comuni come
i nostri ad opporci a questo sistema affaristico e clientelare
riportando al centro di tutto il bene comune. Infine ricordo
al presidente del Consiglio comunale che come previsto
dall’articolo 38 del regolamento del Consiglio comunale le
interpellanze, le mozioni e le interrogazioni sono discusse
dal consigliere proponete e dal sindaco o dall’assessore di
competenza, e non come è successo il 30 luglio, dove si è
sviluppato un dibattito sulla base delle interpellanze da me
presentate, generando confusione e allontanando la discussione dall’argomento preposto. La mia mozione sulla difesa
dei posti di lavoro e contro le delocalizzazioni è stata ben
accolta dalla maggioranza e dall’altra minoranza, ed è passata
all’unanimità. Su questo tema mi auguro che la maggioranza
abbia ben chiaro che dovrà assumersi le proprie responsabilità
sostenendo nel concreto il lavoro e tutti quei lavoratori che
perdono o difendono il proprio posto di lavoro. Dovrà altresì
opporsi con ogni mezzo possibile alle delocalizzazioni delle
aziende del nostro Comune, scendendo anche in piazza, se
necessario. Questo dimostra che un’opposizione ben fatta può
essere propositiva e necessaria.
Marco Zamparini, consigliere comunale Pcl
02/09/15 16.59
20
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
>CHIESA
Il messaggio
dei vescovi
in occasione
della decima
giornata
per la custodia
del creato
Per una cura della terra
L
a Conferenza Episcopale
Italiana ha pubblicato
il Messaggio per la 10ª
Giornata per la custodia
del creato, in calendario il 1° settembre 2015, dal titolo “Un umano
rinnovato, per abitare la terra”. La
stesura del messaggio arriva pochi giorni dopo la pubblicazione
dell’Enciclica “Laudato si” di Papa
Francesco sulla tutela del creato.
La terra – scrivono i Vescovi – va
abitata “con una sapienza capace di
custodirla come casa della famiglia
umana, per questa e per le prossime
generazioni”.
Si tratta di un compito impegnativo: “emerge una forte istanza di
giustizia, per superare con decisione un sistema economico che
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
non si cura dei soggetti più fragili,
ma anche una profonda esigenza
di ripensamento dei nostri stili di
vita” che “dovranno essere leggeri,
orientati alla giustizia e sostenibili
sul piano personale, familiare e
comunitario.
Occorre tornare ad apprendere
cosa significhi sobrietà, ripensando
anche i nostri stili alimentari, privilegiando, ad esempio, le produzioni
locali e quelle che provengono da
processi rispettosi della terra”.
Nello stesso tempo va affrontata
l’emergenza di “garantire il diritto
al cibo in un tempo di instabilità
climatica crescente.
Sempre più spesso eventi metereologici estremi devastano la
terra e la vita delle persone. Siamo
invitati a quella responsabilità di
proteggere che impegna le Nazioni
a un’azione condivisa per contenere le emissioni che modificano
il clima e riscaldano il pianeta. È
urgente e impellente lo sviluppo di
politiche affinché nei prossimi anni
l’emissione di anidride carbonica e
di altri gas altamente inquinanti si
riduca drasticamente, ad esempio,
sostituendo i combustibili fossili
e sviluppando fonti di energia
rinnovabile”.
In vista della Conferenza delle Parti
(COP 21) chiamata a definire il
quadro di riferimento per la tutela
del clima nei prossimi anni, la
Cei chiede al Governo Italiano un
“forte impegno per un accordo di
alto profilo, che garantisca un fu-
Domenica 6 settembre
dal Vangelo secondo Marco (Mc 7, 31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi
e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli
si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più
egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Una parola per tutti
Tiro e Sidone, città di origine fenicia, si trovano nell’area del Libano. A partire dal XIV secolo a. C. entrambe diventano importanti
snodi mercantili e commerciali della costa orientale del Mediterraneo intessendo anche proficui rapporti con Israele. Gesù si trova
così a compiere dei miracoli in una regione pagana quale era il territorio appartenente alla federazione della Decapoli che in greco
antico significa “dieci città”.
Il Salvatore, unico vero guaritore della storia, compie prodigi in un modo mai visto prima perché Lui è Dio, l’incarnazione del Verbo,
fondamento unico del vero amore e portatore di vita eterna.
Prendersi cura di chi soffre, consolare gli afflitti, restituire speranza ai deboli insegnando loro la strada della verità e della giustizia è il
suo modo di essere. Attraverso le tante debolezze e povertà incontrate lungo il suo percorso, riconosce nella via della croce l’unico
cammino di salvezza, in stretta comunione con il disegno perfetto del Padre.
Come la possiamo vivere
- La fede è la relazione con Dio che cambia la vita. Quanto più è intenso questo rapporto di fiducia, tanto più il Signore può manifestare
il suo amore e il suo intervento nelle sue creature.
- “Effatà”, “Apriti!” è la parola che il sacerdote, come Gesù, sussurra nell’orecchio del battezzante facendogli il segno della croce.
Tale gesto indica anche il bisogno di una guarigione più profonda della sordità fisica, il cambiamento interiore, la conversione.
- Quante volte noi siamo simili a sordi che fingono di non sentire per paura di amare, o a muti che tacciono dinanzi alle ingiustizie,
comportandoci come se non avessimo visto, o ancora, a ciechi che non si accorgono di chi soffre e vive nella disperazione!
- È fondamentale ritornare alle radici della fede, della cristianità, con un cuore aperto ai fratelli e una mente disponibile a ricevere
la sapienza che viene dall’alto. L’uomo nuovo è colui che è sempre pronto all’ascolto, al dialogo, alla preghiera, all’accoglienza.
- Portando via il fango che abbiamo nel cuore, la superbia che ci opprime, la vanità che ci fa perdere tanto tempo, l’orgoglio che ci
seppellisce impedendoci di amare, ricostruiamo la comunione con Dio e il prossimo.
20 chiesa.indd 2
turo sostenibile al clima planetario.
Contribuire a tale impegno significherà anche per l’Italia rafforzare
la sostenibilità dell’economia,
privilegiando sempre più le energie
rinnovabili e potenziando l’ecoefficienza, offrendo così anche nuove
opportunità di lavoro”.
Dal canto suo la Chiesa Italiana
suggerisce cinque vie che invitano
a “uscire da ambiti ristretti, per
assumere il creato tutto – anche
nelle ultime periferie – come orizzonte della propria missione e della
propria cura; annunciare il Vangelo,
come buona novella per l’intera
creazione, come orientamento ad
un umano capace di coltivarla in
modo creativo e rispettoso; abitare
la terra, come sentinella, custo-
dendone la bellezza e la vivibilità,
contro tante forme di sfruttamento
rapace ed insostenibile, contro le
diverse forme di illegalità ambientale; educare con parole, gesti e
comportamenti a stili di vita sobri
e sostenibili, amanti della giustizia ed allergici alla corruzione;
trasfigurare il creato, celebrando
il Creatore e facendo memoria del
suo dono nell’Eucaristia, spazio
di benedizione vivificante”. Attraverso tale percorso – concludono
i Vescovi – e collaborando “alla
custodia del creato” si potrà costituire “uno spazio di dialogo
fondamentale, un contributo alla
costruzione di pace al cuore della
famiglia umana, in un tempo in cui
essa appare minacciata”.
Madonna del Buon Gesù, la festa
Prosegue fino al 7 settembre la Novena dal tema “La vocazione cristiana:
testimonianze e percorsi biblici”. Alle ore 9 e alle 18.30 Ss. Messe in
Cattedrale con la predicazione di Mons. Ermenegildo Manicardi, Rettore
dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Domenica 6 settembre alle ore
16 l’incontro con il malati in Cattedrale ed a seguire alle 16.30 la S. Messa.
Quindi alle 17.15 ci sarà la presentazione del libro di Luigi Luzi “Come
soffrire e morire per amore di Cristo Crocifisso”.
Martedì 8 settembre è poi la giornata della festa e ci saranno Ss. Messe alle ore 8, 9.30 e 11.15, mentre alle 17.30 il Santo Rosario. Alle 17
sempre nella piazza Papa Giovanni Paolo II avverrà l’inaugurazione del
nuovo Museo Diocesano. Infine alle 18 la concelebrazione eucaristica in
Cattedrale presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di
Ancona-Osimo, con il canto liturgico animato dal coro diocesano “don
Giuseppe Marinelli”.
Seguirà la processione tra le vie del centro storico, alla presenza del corpo
bandistico “Città di Fabriano” ed infine il rinnovamento della consacrazione
della Diocesi alla Madonna.
Marco Strona, l'ordinazione è vicina
Sabato 12 settembre, alle ore 18.30, nella Cattedrale di Fabriano ci sarà
l’ordinazione sacerdotale del diacono Marco Strona. La preparazione
avviene con la predicazione della Novena della Madonna del Buon
Gesù, svolta dal suo Rettore Mons. Ermenegildo Manicardi. La veglia
prima dell’ordinazione, con la partecipazione dei giovani della diocesi,
accompagnati dai sacerdoti ed educatori, si terrà venerdì 11 settembre,
alle ore 21, nella parrocchia di San Michele. Il Vescovo attende tutti alla
Concelebrazione Eucaristica di sabato: “i sacerdoti sono chiamati – sono
parole di don Giancarlo - a cancellare o rimandare di orario le Sante Messe
vespertine. Questo è un segno di unità e di obbedienza! Soprattutto c’è
l’attesa del coinvolgimento dei ragazzi e dei giovani sia nella veglia di
venerdì e sia nell’ordinazione di sabato. Rendiamo grazie a Dio che ci
dona la grazia di una ordinazione sacerdotale ogni anno”.
02/09/15 17.02
21
>CHIESA<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Quei 50 anni a Lourdes!
Il ringraziamento alla Madonna per la ricorrenza del Vescovo Vecerrica
di FRANCESCO OLIVIERI
“M
i re c a i s u l la sponda del
Gave per raccogliere legna
insieme ad altre due ragazze. Sentii
un rumore. Mi volsi verso il prato
ma vidi che gli alberi non si muovevano affatto. Guardai verso la
grotta e vidi una Signora con delle
vesti candide. Indossava un abito
bianco ed era cinta da una fascia
azzurra. Su ognuno dei piedi aveva
una rosa d’oro, che era dello stesso
colore della corona del Rosario.
Mi stropicciai gli occhi, credendo
di essere in preda ad un’illusione;
poi misi la mano in tasca e presi
la corona. Recitai il Rosario. Le
domandai più volte chi fosse, ma
sorrideva dolcemente. Alla fine,
tenendo le braccia levate ed alzando gli occhi al Cielo, mi disse: Io
sono l’Immacolata Concezione”
(Santa Bernadette, “Lettera al rev.
Gondrand” 1861).
Scrivere la sensazione che si prova
dopo un’esperienza straordinaria è
un compito impegnativo da svolgere, dato che già nel raccontarla si
incontra una particolare difficoltà.
Dio parla a modo Suo. Ogni tanto
si diverte a fare qualche “scherzetto”
e a pizzicare le corde più sensibili
dell’anima: basta sfiorarle… Per
questo, nelle poche righe sopra
riportate, traspare sia l’umiltà della
fanciulla che scrive ma anche la
completezza straordinaria del breve
testo in sé: come gli evangelisti e gli
apostoli riportano in estrema sintesi
le espressioni e la vita di Gesù, così
Bernadette dona la sua piccola testimonianza con molta semplicità, via
maestra per il Cielo. Le migliaia di
biografie redatte sulla sua vita sono
un nulla se paragonate alle poche
parole scritte che ci ha lasciato: è
dal pensiero autentico di una persona che si può comprendere le reali
intenzioni del suo cuore.
Con il desiderio profondo di “correre verso il premio che Dio ci
dona” (cfr. Fil 3,14) e le più svariate
intenzioni di preghiera, il gruppo di
170 pellegrini, provenienti da tutte
le Marche, insieme al vescovo Giancarlo Vecerrica e ai fedeli della sua
Diocesi di Fabriano-Matelica, ha
ringraziato la Vergine Maria a Lourdes per i suoi 50 anni di sacerdozio.
Dal 17 al 20 agosto, la guida spirituale del pellegrinaggio è stata don
Andrea Simone (nominato Cappellano della grotta di Massabielle);
quella turistica Sauro Torricelli.
Attraverso la loro collaborazione,
i pellegrini hanno gustato ogni
momento della vita del Santuario,
organizzando gli eventi con grande
precisione.
Vedere con i propri occhi la grotta
Il gruppo al completo a Lourdes
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- M.della Misericordia
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Collegiglioni
- M. della Misericordia
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò Centro Com.
- Oratorio S. Giovanni Bosco
ore 19.00: - Collegio Gentile
di Massabielle è capire che Dio,
al di là di alcuni eventi spettacolari, si manifesta tramite Maria
in luoghi e tempi impensabili,
imprevedibili, sorprendendo
con delicatezza le nostre giornate. Infatti, nel leggere la sua
testimonianza, Bernadette non
sapeva di essere attesa alla grotta,
la mattina dell’11 febbraio 1858.
La ragazza, dopo l’apparizione, è
riuscita a superare con fermezza
l’interrogatorio del commissario
Jacomet, ma da sempre aveva
timore del suo parroco, Dominique Peyramale, dimostratosi
ancora più duro e severo alla
richiesta della Vergine di andare
con il popolo in processione alla
grotta.
Anche nelle Marche, specialmente nella nostra diocesi di
Fabriano-Matelica, antiche chiese sparse qua e là in città e campagna, non solo attestano come
la Fede si sia sviluppata in una
tradizione apostolica ben consolidata, ma anche l’amore che i
fedeli riservano specialmente per
la Vergine: le più antiche erano
tutte intitolate a Lei (es. “Santa
Maria in campo”).
Il pellegrinaggio è iniziato e si è
concluso ai piedi della grotta di
Massabielle, con l’Angelus delle
12. Fin dal primo pomeriggio, alle
18, come ogni giorno è trasmesso
in diretta su TV 2000, c’era la
possibilità di partecipare al santo
Rosario che unisce nella preghiera
migliaia di fedeli da luoghi diversi.
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
~ NOVENA DELLA MADONNA DEL BUON GESÙ: fino al 7 settembre nella Cattedrale
di Fabriano Santa Messa ore 18.30.
~ GIORNATA DEL MALATO: domenica 6 settembre in Cattedrale alle ore 16.
~ GIORNATA DEL CREATO A CASTELLETTA: domenica 6 settembre alle ore 11.15,
presiede Mons. Vecerrica.
~ INAUGURAZIONE DEL MUSEO DIOCESANO: martedì 8 settembre alle ore 17 con
il Cardinale Menichelli.
~ FESTA DELLA MADONNA DEL BUON GESÙ: martedì 8 settembre alle ore 18 concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, processione e
consacrazione della Diocesi alla Madonna.
~ ASSEMBLEA DEI VESCOVI MARCHIGIANI: mercoledì 9 settembre alle ore 9.30 a Loreto.
~ 25° DI PROFESSIONE DI DUE SUORE A SANTA CATERINA: giovedì 10 settembre
alle ore 12, presiede Mons. Vecerrica.
21 chiesa.indd 2
Don Andrea Simone,
con la nomina di Cappellano
della grotta di Massabielle
Tutti hanno potuto fare il consueto
passaggio dietro l’altare della grotta,
sotto la statua di J.H. Fabisch, che
rispecchia con fedeltà le indicazioni
di Bernadette riguardanti l’aspetto
di Maria.
L’impatto grandioso della famosa
processione delle 21, il “flambeau”, non smette mai di interrogare
il mondo intero: perché, dal 1858,
oltre 700 milioni di persone hanno
visitato Lourdes? Cos’ha di straordinario una statua collocata in una
nicchia della roccia? Non ci sono
tante risposte da dare: per i credenti,
la Fede, ed è una virtù teologale; per
chi non crede, il desiderio inconscio
di incontrare Dio, radicato nel cuore
di ogni uomo.
Al ritornello dell’“Ave Maria di
Lourdes”, migliaia di voci e di
candele si levano improvvisamente
verso il Cielo, per mostrare al Padre
celeste, per mezzo dell’Immacolata,
l’amore dei suoi figli.
Martedì 18 e giovedì 20 il Vescovo Giancarlo, don Andrea, i
sacerdoti che accompagnavano il
gruppo, don Gabriele Trombetti,
padre Armando Pierucci, padre
Raffaele de Fulvio (ed io, che facevo servizio all’altare, con i seminaristi di altre diocesi) hanno
celebrato la Messa nella grotta di
Massabielle. Per approfondire la
vita della cittadina e della santa al
tempo delle apparizioni, la visita
al “Musée Sainte Bernadette”, al
“Mulin de Boly” (casa natale), al
“cachot” (“prigione” dove viveva
tutta la famiglia Soubirous), alla
parrocchia “Sacre Coeur”, hanno
contestualizzato la sua vita nella
povertà di quei tempi. Mercoledì
19, nella più grande chiesa del
mondo, la basilica di San Pio X
(60 x 203 m, sotterranea), con
oltre 20.000 fedeli, si è svolta
la Messa internazionale, che
insieme alla Processione Eucaristica delle 17, è simbolo della
fedeltà a Cristo nello spezzare e
condividere il Suo Corpo e il Suo
Sangue, ancora oggi, dopo 2000
anni di storia della Chiesa. Ho
lasciato per ultima l’esperienza
più bella di questi giorni: non solo
la possibilità di bere, ma anche di
immergersi nell’acqua, all’interno
delle piscine di cui è attrezzato il
Santuario: la sorgente miracolosa
da cui proviene è stata trovata
prodigiosamente durante la nona
apparizione, il 25 febbraio 1858.
L’attesa per fare il bagno è lunga
(circa 3 ore!): giustamente, i malati
hanno la precedenza su tutto e su
tutti! Un grande numero di volontari
li accompagnano per partecipare
alle funzioni.
Pur necessitando di Fede e di opere,
l’uomo per credere spesso ha bisogno di alcuni segni: Lourdes ne è
stracolma e non solo per l’acqua,
ma anche per le migliaia di guarigioni inspiegabili (la Chiesa ne ha
riconosciute solo 69) che mettono in
crisi i cuori più induriti. Il frutto dei
quattro giorni? La certezza dell’Amore di Dio, che riempie l’uomo
di una gioia innata! Bernadette l’ha
scritto e ripetuto più volte: “Obbedire è amare!”.
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Maria in Campo
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- Ss. Biagio e Romualdo
- S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
02/09/15 17.05
22
>DEFUNTI<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA di MARISCHIO
Nell'anniversario della scomparsa degli amati
ANDREA TIBERI e ANTONIA CICCOLINI
Le figlie Elisa e Romualda, i nipoti ed i parenti tutti li ricordano con affetto.
S.Messa sabato 12 settembre alle ore 17.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
DIEGO RINALDI
Venerdì 28 agosto
è ricorso l'8° anniversario
della scomparsa dell'amato
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Nel 4° anniversario
dalla scomparsa dell'amato
MARIANO COLA
I familiari lo ricordano con affetto.
DAVID POETA
sarà celebrata una S. Messa venerdì 11 settembre alle ore 18.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
La moglie, la figlia, il genero ed i
nipoti lo ricordano con affetto.
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Sabato 5 settembre
ricorre il 6° anniversario
della scomparsa dell'amato
FRANCESCO LATINI
La moglie, il figlio, il fratello Nazzareno ed i parenti lo ricordano con
affetto. S.Messa lunedì 7 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi
si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Il tempo passa veloce ma il tuo
ricordo è sempre forte e vivo nei
nostri cuori.
I tuoi cari
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ROMUALDO BURZELLA
9 settembre 2005
9 settembre 2015
S. Messa mercoledì 9 settembre,
ore 18.30,
chiesa di M. della MISERICORDIA.
In questo tempo, la preghiera e la
memoria ti hanno comunque consentito di essere una presenza per
me.
Da te è venuta la mia vita, da te
la risposta ad ogni mio bisogno con
un amore sotteso mai detto, sempre dritto all'anima dove ne ho percepito la profondità e ne ho goduto
la bellezza. Mi hai dato talmente
tanto che ancora oggi non so quanto di egoistico ci sia stato nel bene
pur grande che ho avuto per te.
Continui ancora a sostenermi nelle prove di ogni giorno, perchè la
tua fine terrena, pur dolorosa, non
ha potuto in alcun modo oscurare questo legame così privilegiato
che la nostra fede cristiana, oltrepassando l'incredibile, esalta nella
dimensione dell'eternità dove tutto
si ricompone.
Tua figlia Silvana
CHIESETTA dell'ADDOLORATA
di Melano
Lunedì 7 settembre
ricorre il 3° anniversario
dalla scomparsa dell'amato
GIANCARLO MELACOTTE
La moglie, i figli, gli amatissimi
nipotini, la sorella ed i parenti lo
ricordano con affetto e tanta nostalgia. S.Messa lunedì 7 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi
si unirà alle preghiere.
Il tempo non cancella...
Ti voglio bene.
Naida
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Venerdì 28 agosto, a 75 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
Dott. MAURO BALDUCCI
Lo comunicano la moglie Lucia
Spacca, i figli Alberto, Roberto, Maria Cristina, le nuore Paola e Giovanna, la nipote Federica, il fratello
Claudio, la sorella Paola, i parenti
tutti.
Marchigiano
Domenica 23 agosto, a 82 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
IMMACOLATA SANNINO
ved. RICCI
Lo comunicano i figli Lena, Dino e
Toni, il genero, la nuora, le nipoti
Valentina, Pamela, Ramona e Gloria, i pronipoti, la cognata ed i parenti tutti.
Belardinelli
ANNUNCIO
RINGRAZIAMENTO
Lunedì 31 agosto, a 76 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
DUILIO GIACOMETTI
Lo comunicano la moglie Anna
Biocco, le figlie Silvia, Tiziana,
Laura, i generi Mirco, Roberto,
Gabriele, i nipoti Valerio, Jacopo,
Christian, Riccardo, Linda, i fratelli
Giancarlo e Aldo, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
Desideriamo ringraziare tutto il personale medico e infermieristico del
reparto Oncologia e Hospice, per le
cure prestate al nostro caro padre
DUILIO
durante la sua malattia,
con continua professionalità
e amorevole disponibilità.
Con stima.
Silvia, Tiziana
e Laura Giacometti
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Sabato 29 agosto, a 89 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
MARIO LENCI
Lo comunicano la moglie Eufrasia,
il figlio Roberto, la nuora Marina,
i nipoti Marco e Andrea, la sorella
Amelia, il fratello Remo, i nipoti, i
parenti tutti.
Marchigiano
Mercoledì 26 agosto, a 47 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
SABRINA SALVATORI
in MATTEI
Ne danno il triste annuncio la madre Maria Teresa, il marito Marco,
i figli Alessia e Davide ed i parenti
tutti.
Belardinelli
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Mercoledì 19 agosto, a 91 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MICHELINA CAPITANELLI
ved. CECCONI
Lo comunicano il figlio Mauro, la
nuora Maria, il genero Paolo, le nipoti Benedetta, Claudia, Angelica
ed Alessandra ed i parenti tutti.
Belardinelli
Mercoledì 26 agosto, a 70 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
RITA SILVESTRINI
in BORDI
Ne danno il triste annuncio il marito
Franco, le figlie Lorena e Romina,
la sorella Diana, i generi Giovanni
e Roberto, i nipoti Marco, Sara ed
Asia, i cognati ed i parenti tutti.
Belardinelli
ANNUNCIO
RINGRAZIAMENTO
Mercoledì 19 agosto, a 49 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
Nel ricordare il caro
SANDRO QUARESIMA
la moglie Paola, i figli Claudio e Romina, nell'impossibilità a farlo singolarmente, ringraziano commossi
quanti hanno preso parte al loro
dolore.
Santarelli
ALBERTO DE GREGORI
Lo comunicano la moglie Paola, la
figlia Simona, la sorella Antonella, i
cognati ed i parenti tutti.
Belardinelli
22 defunti.indd 2
ANNUNCIO
Ciao SERGHEY
anche se per poco tempo, hai illuminato la nostra vita. Sei stato un
figlio, un fratello e un nipote splendido.
Mamma Isabella,
babbo Emilio, Gazi,
nonna Lidia e nonna Franca
Marchigiano
CHIESA di S.MARIA MADDALENA
Giovedì 10 settembre
ricorre l'8° anniversario della scomparsa dell'amato
OTTORINO IMPIGLIA
I familiari lo ricordano con affetto. Durante la S.Messa di giovedì 10 settembre alle ore 18.30 sarà ricordata anche la moglie
LELIA SABATINI
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Giovedì 27 agosto, a 49 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ENZA POETA
in MARCELLI
Lo comunicano la mamma Iva, il
marito Ludovico, la figlia Claudia, il
fratello Giovanni, il cognato Walter
con Francesca, i nipoti, i suoceri
Giovanna e Vittorio, i parenti, le
amiche e gli amici tutti.
Marchigiano
Martedì 1 settembre, a 91 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
RINA MEZZANOTTE
ved. POSSANZA
Lo comunicano il figlio Carlo, la
figlia Fiorella, la nuora Laura, il
genero Giovanni, i nipoti Mariella,
Silvia, Leonardo, Riccardo, i pronipoti, la cognata, i parenti tutti, le
collaboratrici Veselina e Snegana, i
parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Lunedì 31 agosto, a 77 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
Dott. PIERGIORGIO ALIANELLO
Sabato 29 agosto, a 86 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
(MAGISTRATO)
Lo comunicano la moglie Giovanna
(Ninetta) Lacchè, i figli Claudio e
Mauro, le nuore Mara e Alessia, i
nipoti Filippo, Giacomo, Sofia, Lorenzo, i fratelli, le sorelle, i parenti
tutti.
Marchigiano
DINA PRIORETTI
ved. LASCONI
Lo comunicano le figlie Maria Santa
e Clelia, i generi Cesare e Nazzareno, i nipoti Silvia, Viviana, Francesco, Paola, i pronipoti, la sorella
Livia, i parenti tutti.
Marchigiano
CHIESA di S. VENANZIO
Mercoledì 9 settembre
ricorre il 7° anniversario
della scomparsa dell'amato
VINCENZO LENCI
La moglie, i figli, la nuora, il genero, i nipoti ed i parenti lo ricordano
con affetto. S.Messa mercoledì 9
settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
Mercoledì 2 settembre
ricorre il 23° anniversario
della scomparsa dell'amato
AUDO ROSI
La moglie, il figlio, la nuora, i nipoti ed i parenti lo ricordano con
affetto. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
Cordoglio in città
per Piergiorgio Alianello
E’ morto improvvisamente,
dopo una complicazione
respiratoria, il magistrato
Piergiorgio Alianello (nella
foto) per tutti il ‘pretore’ di
Fabriano. Aveva 77 anni. Il
decesso è avvenuto domenica
sera all’Ospedale regionale di
Torrette dove era arrivato il
giorno prima. Giovedì alle ore
15 le esequie in Cattedrale,
poi la sepoltura al Cimitero
delle Cor tine. Piergiorgio
lascia la moglie Giovanna –
per tutti Ninetta - da sempre
impegnata nell’Archeoclub e
due figli, Claudio – assessore
ai Lavori Pubblici – e Mauro.
Una figura istituzionale quella
del pretore Alianello, conosciuta da intere generazioni
di fabrianesi che vedevano in
lui l’uomo della legge quando
l’ufficio era ancora collocato
nel Palazzo del Podestà, nel
centro storico della città.
Pretore e Giudice nella sede
distaccata del Tribunale di
Ancona a Fabriano, è stato
anche capo del Tribunale di
Fermo e presidente della Cassa di Risparmio di Fabriano
e Cupramontana. “Con la sua
presidenza la Carifac – ricorda l’ex
sindaco Roberto Sorci – è stata
molto vicina a questo territorio.”
Tra i primi a raggiungere l’obitorio
di Torrette il sindaco di Fabriano
Giancarlo Sagramola che ha
espresso parole di vicinanza per
un uomo che ha dato molto alla
collettività. “Piergiorgio è il
giudice più ricordato in città.
Il pretore per eccellenza. L’esempio da imitare. Ha sempre
amato la giustizia e l’ha messa
in pratica con equilibrio e
compostezza. Riservato ma
attento a ciò che accade in
città. L’ultimo lavoro – ricorda
il primo cittadino – l’ha
svolto con precisione.
Ha stilato le graduatorie delle case popolari
del Comune di Fabriano. Ci lascia una
persona silenziosa,
integerrima e attenta
che ha dato stabilità
alle istituzioni e alla
città”. Ha sempre
amato viaggiare. Uno
dei suoi viaggi più
belli è stato quello in
Terra Santa insieme ai
familiari. “In quell’occasione – raccontano
gli amici – si è emozionato nel vedere
così tanti bambini in
strada.
Ha aiutato molte persone in difficoltà”.
02/09/15 16.54
23
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il forum Unesco al Museo della Carta del giugno 2014
Foto Cico
>CULTURA
Il network della creatività
Il sindaco Sagramola spiega l'impegno della città nella scelta dell'Unesco
di LORENZO MONDAINI
L
a certificazione Unesco
di Città Creativa, ottenuta
nel 2013 grazie all'impegno dell'omonima associazione guidata da Francesca Merloni, ha dato a Fabriano prestigio
internazionale, ma anche numerose
sfide da affrontare.
Nel corso dei due anni trascorsi
dalla consegna di questo titolo,
l'amministrazione comunale ha
dimostrato di avere le carte in
regola per mantenere le promesse.
Sono state numerose le attività
proposte recentemente, tra le più
note la mostra artistica “Da Giotto
a Gentile” e l'expo dell'artigianato
“Fabriano Creative City”.
Ad ogni modo, un articolo pubblicato a fine luglio nell'edizione
regionale di un quotidiano locale,
ha destato preoccupazioni tra i
cittadini, in quanto riportava la
possibilità, per quanto remota,
della perdita del riconoscimento
dell'Unesco nel caso che se la
città di Fabriano non riuscisse a
promuovere gli eventi stabiliti
con l'ente internazionale. Per fare
maggiore luce riguardo questo importante tema, il sindaco Giancarlo
Sagramola ha voluto descrivere la
situazione con il massimo della
trasparenza, soprattutto in vista
dell'importante appuntamento del
Forum delle Città Creative, che si
terrà dal 3 al 6 settembre.
“Durante il Meeting delle Città
Creative di Kanazawa in Giappone nello scorso maggio, abbiamo
illustrato alle varie delegazioni
in quale maniera stiamo portando
avanti i lavori relativi al progetto
Unesco.
Crediamo che ci sia la necessità
di un cambiamento culturale per
la nostra città, che converga verso
la promozione di nuovi piani di
sviluppo collettivo dedicati alla
creazione di impresa giovanile e
di valorizzazione del patrimonio
territoriale a fini turistici. Uno
dei motori di questa evoluzione
è l'insieme di rapporti che stiamo
intraprendendo con le città che ci
circondano. La Regione Marche
ha costituito una rete che si chiama Distretto Culturale Evoluto,
la quale unisce zone prima non
connesse tra loro in un percorso a
traino culturale. Fabriano è parte
integrante di tale rete, con attività
e attrazioni culturali uniche nel
loro genere, e la partecipazione al
network delle Città Creative ci sta
dando la possibilità di instaurare
collaborazioni con realtà molto
più grandi e all'avanguardia di noi,
dalle quali possiamo imparare e
crescere. Vogliamo sfruttare queste
opportunità per fare in modo che
il riconoscimento Unesco venga
utilizzato come strumento per aumentare lo sviluppo di una vasta
area della regione”.
Riguardo l'ambigua questione delle
scadenze relative al titolo, il sindaco ha aggiunto precisi dettagli:
A MODO MIO
a cura di Luciano Gambucci
Modugno e "la Mer"
E’ venerdì. Sera.
Sono stato al mare a Senigallia con Gabriella, mia
moglie. A fine agosto da
sempre nella città fondata
dai Galli Senoni si tiene la
“fiera di S. Agostino”, una
tre giorni che richiama
una quantità spropositata di visitatori. Da oltre settecento
anni oltre cinquecento banchi di vendita propongono
di tutto tanto che nei secoli scorsi arrivavano sul Misa
commercianti del nord Europa, del medio oriente, dei
paesi dell’altra sponda dell’Adriatico.
I commercianti stazionavano qualche settimana per cui
affittavano case ed ambienti.
Oltre la sponda del Misa, tutt’oggi, ci sono vie che richiamano i paesi di provenienza di quei venditori che erano
talmente intraprendenti che si facevano fermare solo dalle
ondate di peste che, periodicamente, caratterizzavano
anche le nostre contrade.
Alla fiera, in realtà, io ci sono stato davvero poco. Ho
accompagnato Gabriella, ho dato uno sguardo a qualche
23 cultura.indd 2
bancarella, ho comprato dei pomodori secchi del Salento
che sono una autentica leccornia se messi in olio con aglio
e capperi per poi condire gli spaghetti.
Poi…sono scappato al mare!
Da Fabriano siano partiti abbastanza presto vista la giornata
splendida, serena, calda. Il mare già a Marina di Montemarciano annunciava una decina di ore di autentica goduria. Ma
a me, tutto sommato, importa poco se il mare è calmo o un
po’ arrabbiato, se l’acqua è calda o fresca. Tanto io, dentro,
ci vado ugualmente!
Purtroppo la sera sono dovuto tornare a casa ma il mare non
mi ha abbandonato. Io amo il mare, anzi l’acqua del mare,
dove – pur essendo un nuotatore più che mediocre – mi sento
felice, rilassato, appagato.
La giornata, però, ha avuto una lunga appendice marinara
perché in serata, in tv, ho seguito tutto il programma dedicato
a Domenico Modugno, forse il mio cantante preferito, l’artista
che ha rivoluzionato la musica popolare italiana portandola
anche in molti paesi esteri.
Conosco abbastanza bene i suoi brani anche perché ho studiato musica per una decina di anni e con la fisarmonica di
madreperla verde che i miei genitori mi comprarono quando
“Ogni città del circuito è soggetta
a delle valutazioni naturalmente.
Fabriano ha tempo fino al 30
novembre 2018 per presentare il
report alla commissione. Nei prossimi anni dovremo dimostrare a noi
stessi e all'Unesco, se siamo stati
in grado di portare a termine ciò
che abbiamo concordato durante
la candidatura, e posso confermare
che siamo già a buon punto”.
L'amministrazione, insieme ai
promotori di Città Creativa, hanno dunque ribadito come stiano
puntando molto su tale progetto
e per questo hanno confermato
la candidatura di Fabriano come
location per ospitare il meeting internazionale del network di Unesco
nel 2017.
andavo a lezione dal maestro Pesci, suonavo e canticchiavo “Vecchio frac” o “Resta cu me”.
Credo che pochi come Modugno abbiano cantato così
tanto il mare. Nei suoi brani il mare è onnipresente, è “la
madre”, “la mer” al femminile come dicono i francesi.
Ascoltandolo cantare hai la sensazione di esserci; il blu, il
colore dell’acqua e del cielo, hai la sensazione di vederlo.
Io quando entro in acqua – non dico mai “vado a fare il
bagno” – ho la sensazione di entrare in qualcosa che mi
avvolge, mi cura, quasi mi protegge.
Entro quando gli altri se ne vanno, nella tarda mattinata o
nel tardo pomeriggio. Mi allontano dalla riva fino a dove
mi sento sicuro. Mi soffermo a lungo a guardare verso
l’orizzonte. Guardo verso est, penso a chi c’è dall’altra
parte, mi faccio cullare dall’acqua quando è tranquilla o
schiaffeggiare quando è agitata. Modugno era nato in Puglia a Polignano, cittadina che si protende in acqua su uno
sperone roccioso. E come se l’avvolgesse. Io a Fabriano
ma, come mi ricorda spesso un mio lontano parente che
vive nella Lorena francese, ho la fortuna quando mi alzo
di godermi i profili delle montagne che ci circondano e
di avere il mare a mezz’ora di strada.
Il mare, la nostra “grande madre” che copre più del settanta per cento della superficie terrestre, è sempre là ad
aspettarci. Sicuramente ad aspettarmi perché non appena
mi vede, ogni volta, sembra salutarmi.
Peccato che fra un mese, un mese e mezzo non possa più
farmi abbracciare!
02/09/15 17.06
24
>CULTURA<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Nel ricordo di don Giacomo
La scomparsa del silvestrino Tempestini: la stoffa di un santo autentico
I
l 2 agosto scorso, domenica 18.ma del tempo ordinario,
d. Giacomo Tempestini (nella foto), monaco sacerdote
del Monastero di S. Silvestro di Fabriano, ha concluso
improvvisamente la sua giornata terrena. Poco prima
del vespro lo abbiamo trovato riverso a terra nel coro, ormai
privo di vita, stroncato da un infarto fulminante. Gli operatori
del 118, accorsi immediatamente, non hanno potuto far altro
che constatarne la morte. La sua salma, composta nella sala
capitolare, è stata vegliata dai confratelli e da un buon numero
di fedeli fino a martedì 4 agosto quando, nel pomeriggio, si
sono svolti i funerali. La presenza di tanta gente alla messa
di congedo, presieduta da d. Michael Kelly, Abate generale
della Congregazione Silvestrina, e all’accompagno all’ultima
dimora, è stata la prova della stima che d. Giacomo riscuoteva
da tante persone. Anche il nostro vescovo Giancarlo ha voluto
portare il suo saluto a nome di tutta la diocesi all’inizio della
celebrazione. Ora il carissimo d. Giacomo riposa nel cimitero
monastico di S. Silvestro, insieme ad altri 60 confratelli che,
come lui, hanno consacrato la vita alla sequela di Cristo.
D. Giacomo era nato ad Esanatoglia (Mc) il 2 febbraio
1936. Aveva una sorella, Rosetta, morta prematuramente di
leucemia, alla quale era molto affezionato, così come era molto
unito al cognato Fabio Lacché e ai nipoti Cristina, Gionata e
Davide . Entrato da ragazzo nel probandato di Matelica, emise
la professione monastica il 29 settembre 1955 nel monastero di
S. Silvestro. A causa della malattia dovette posticipare l’ordinazione sacerdotale di qualche mese che ricevette a Roma il 19
marzo 1963. Fu impegnato nel ministero pastorale come vice
parroco a Roma, prima a Casalpalocco, poi all’Infernetto, parrocchia di S. Tommaso (Ostia). Trasferito nel monastero di S.
Vincenzo di Bassano Romano (Vt), si dedicò all’assistenza dei
ragazzi. Passò poi a Saluggia (Vercelli) dove insegnò religione
nelle scuole superiori e infine nel 1988 approdò nel Monastero
di S. Silvestro dove rimase fino alla fine dei suoi giorni. Dal
1990 al 1995 guidò la comunità come priore conventuale. Fu
sempre di salute cagionevole: nel 1997 subì l’operazione per
l’impianto di alcuni by-pass, finché alla fine del 2009 dovette
iniziare il trattamento della dialisi che lo accompagnò fino alla
morte. Per tre giorni la settimana (martedì, giovedì e sabato)
si sottometteva al trattamento di purificazione del sangue che
durava circa quattro ore. Qui è doveroso rivolgere un sentito
ringraziamento a tutto il personale della dialisi dell’ospedale
civile di Fabriano per la professionalità e la dedizione con le
quali hanno accompagnato il nostro d. Giacomo per circa sei
Il testo ci fornisce una
panoramica completa del
lavoro manciniano intorno al contemporaneo e,
giustamente, ci aiuta a
comprendere quanto esso
sia stato, a livello internazionale, decisivo. Chi scrive, da frequentatore delle
pagine manciniane, trova,
indubbiamente, maggior
consonanza rispetto a taluni temi. Purtuttavia Crinella non cade nella facile
tentazione di elaborare un
ritratto parziale del pensiero manciniano. La ricerca
comincia dalle origini
dell’elaborazione intellettuale di don Mancini,
onde procedere attraverso
una costruzione di tipo tematico: il volume è molto
ben organizzato e, nonostante la sua densità, lo si
legge assai volentieri per il
fatto che l’Autore sceglie
di suddividere i capitoli
in una serie di paragrafi
tematici, ciascuno con
una conclusione coerente,
tale da offrire al lettore
l’occasione di fermarsi a
riflettere in un cammino
che riprende i caratteri del
divenire maieutico.
È lo stesso Crinella ad
indicarci come procedere,
individuando i due caratteri che investono l’indagine
24 cultura.indd 2
anni. Come pure siamo riconoscenti
al servizio della Croce Azzurra e ai
suoi autisti volontari che con ammirevole puntualità ogni volta lo hanno
prelevato e riportato in monastero.
Lo vedevamo entrare in refettorio
durante il pranzo, ridotto pelle e
ossa, barcollante e sfinito dal trattamento. Mai però sulle sue labbra una
parola di lamento: nessuno di noi
lo ha mai sentito lamentarsi o raccontare di sua iniziativa le peripezie
della sua salute per farsi compatire.
Bisognava chiedergli come stava e
neanche allora era prodigo di parole, silenzioso e riservato com’era.
Comunque bastava guardare le sue
braccia per rendersi conto del calvario che stava attraversando.
Su d. Giacomo, noi che siamo vissuti con lui per una vita, potremmo
scrivere un grosso volume. Possiamo testimoniare che in lui c’era
la stoffa di un santo autentico. La
gente accorsa al suo funerale ne è la
prova migliore. Dovunque è stato ha
lasciato un ricordo duraturo in molte
persone e tanti lo cercavano per la confessione e la direzione
spirituale anche a distanza di molto tempo. Da anni il venerdì
si recava all’oratorio del Buon Gesù per attendere al ministero
del confessionale e non pochi salivano al monastero per incontrarlo. Tutti gli ospiti che sono passati nel monastero hanno
avuto da lui una parola buona e sono rimasti colpiti dal suo
atteggiamento silenzioso, umile, amichevole e aperto all’incontro. Si avvicinava a ciascuno delicatamente per rivolgergli
una parola buona e subito nasceva un rapporto di amicizia e di
stima. Pur non avendo facilità di parola a causa di un difetto
di lingua, predicava con tale convinzione che era ascoltato
volentieri. Esercitava anche un intenso ministero epistolare:
persone consacrate e laici erano i destinatari delle sue “lettere
circolari”, in particolare per la grandi feste.
In monastero conduceva una vita regolare di grande impegno. Povero nell’abbigliamento e nelle sue cose personali, si
dedicava intensamente al lavoro. Per anni, fino all’inizio della
dialisi, ha curato da solo la pulizia delle
due chiese (la cripta e quella superiore
dove sono custodite le reliquie di S. Silvestro). Ha pensato sempre all’addobbo
floreale: lo si vedeva ronzare continuamente in chiesa e nel chiostro a curare i
suoi fiori nonostante lo sfinimento degli
ultimi mesi. Che dire poi della sua mitezza, del suo tatto e della sua gentilezza?
A guardarlo poteva sembrare triste ma
aveva una parola buona per tutti e un
sorriso che scaturiva da un cuore buono
e costantemente unito a Dio. Senza
esagerare, possiamo definire d. Giacomo
“Uomo di Dio”, come i santi monaci
del passato a cominciare dal S. Padre
Silvestro, la cui tomba egli ha custodito
fedelmente.
Questo è quanto ci sentiamo di dire a
proposito del carissimo d. Giacomo
da come lo abbiamo conosciuto nella
consuetudine di tanti anni. Non entriamo
nel sacrario della sua spiritualità e del
suo rapporto con Gesù. Lo conosce lui
solo. Dal poco che si è potuto indovinare
doveva essere molto intenso. Lo prova
l’impatto che ha avuto su tante persone,
le sue soste in chiesa al di fuori della preghiera di orario, il
suo costante silenzio riempito dalla presenza dell’Amato, il
desiderio di imparare sempre cose nuove per crescere nella
conoscenza e nell’amore… Ovviamente ha avuto anche lui i
suoi difetti: nessuno ne è esente! Ma sono stati assorbiti dalla
sua forte spiritualità e dall’intensità con cui ha partecipato
alla croce del suo Signore che lo ha accompagnato per quasi
tutta la vita.
Ora d. Giacomo - ne siamo certi - è nella luce di Gesù Risorto,
partecipe della liturgia celeste, anticipata da quella celebrata
da lui fedelmente ogni giorno con i suoi confratelli nel coro
monastico. Noi sentiamo tanto la tua mancanza, caro d. Giacomo, ma sappiamo che ci sei presente in un’altra dimensione,
quella della piena comunione con Gesù che dà senso al nostro
pellegrinaggio sulla terra in attesa di incontrarci tutti nella
Gerusalemme celeste. Riposa in pace.
I tuoi fratelli monaci
L'ultimo saggio di Galliano Crinella
La proposta teoretica nel pensiero filosofico di don Italo Mancini
dello studioso urbinate: la
politicità del pensiero e il
suo essere per la vita. Si può,
senza dubbio, affermare che
il discorso teoretico manciniano postula la necessità
di una rigorosa sistematicità
filosofica: a ben guardare don
Italo rovescia la concezione
esistenzialistica del Bestand
(Essere come fondo a disposizione) già a partire dalla
sua tesi di laurea su Platone
e questo approccio non deve
stupire, dato il decisivo influsso di Gustavo Bontadini,
suo maestro all’Università
Cattolica del Sacro Cuore
di Milano. Rovesciando
la prospettiva dei filosofi
esistenzialisti, Mancini non
intendeva dichiarare una
sua infedeltà rispetto alla
lettera quanto, piuttosto, un
ritorno alla dimensione più
significativa del contenuto
proprio dell’ermeneutica:
“la questione dell’alterità”.
Alterità ha, qui, il significato
di “essere per l’altro”, in altre
parole il discorso di Heidegger non avrebbe il carattere
squisitamente solipsistico
che hanno sempre scorto i
suoi epigoni, ma si aprirebbe
all’altro come forma di vita
immersa nella vita stessa.
La questione sull’alterità
fonda l’ideale manciniano
di “progetto” come possibilità di ricondurre il sistema
ermeneutico ad una concezione di storia orientata,
nel senso fichtiano di Geschichte, vale a dire come
movimento dello Spirito che
tende all’Assoluto. Senza
voler essere immodesto, chi
scrive ritiene che la svolta
nel pensiero di Mancini sia
avvenuta a partire dall’adesione del filosofo alla verità
rivelata – rivelazione di Dio
attraverso il Kerygma – che
viene ricondotta all’opera
del teologo svizzero Karl
Barth: Mancini si inserisce
nel dibattito che dilaniava
gli scolari di Hegel intorno
alla natura dello Spirito.
L’identificazione, barthiana,
dello Spirito con lo stesso
Dio rappresenterebbe una soluzione alla vexata quaestio
che contrapponeva Trendelenburg e Jacobi riguardo alla
forma logica della dialettica:
soggettività - oggettività.
L’Epistola ai Romani viene
interpretata come una proposta radicale di salvezza attraverso il Kerygma. Rispetto al
pensiero di Karl Barth, Mancini compie il passo decisivo
che gli deriva dal sistema
kantiano, ovvero legge il Kerigma come “autenticazione
cognitiva e come riconoscimento autentico della Parola
di Dio”. Il confronto con Dio
non renderebbe necessaria
una lacerazione di tutte le capacità umane, come esigeva
Barth, quanto, piuttosto, un
pensiero di tipo ontologico,
ovvero, rovesciando del tutto
il pensiero esistenzialista,
pensare l’essere a partire
dall’ente, fatto salvo il valore
redentivo del linguaggio che
resta casa dell’Essere, ma
con il necessario traguardo
verso una cristallizzazione
di tipo ermeneutico, aperta a
nuove interpretazioni.
Crinella, infatti, nel suo volume, si sofferma maggiormente su questa seconda fase in
cui Mancini si interroga su
quello che definisce col
termine Ethos: momento davvero sistematico
di don Mancini, ove si
sviluppano i pensieri
sopra la filosofia del
diritto a partire da un
idealismo metafisico
vicino al pensiero di
Franz Rosenzweig. In
questo senso, il momento etico è letto tanto in
senso metafisico quanto
in senso sociale, nel suo
rapporto con la morale che
caratterizza il singolo individuo e la stessa comunità
entro cui vive. Il fatto che
Mancini invitasse alla “riflessione sul fatto religioso”
mostra la radice critica del
suo pensiero teologico che,
come nota Crinella rileva,
trova negli ultimi anni una
cristallizzazione nella teoria dei doppi pensieri, una
riflessione a partire dalle
suggestione derivate dalla
lettura di Dostoevskij, per cui
nella percezione soggettiva
del sacro si infilerebbe un
oximoron che porterebbe ad
un conflitto tra fede, intesa
come puro darsi a Dio,
e ragione intesa come
discorso, dialetticamente
mediato. Così la coscienza laica entra in contatto
con la riflessione religiosa, trovando nell’Essere
per l’Altro il fondamento
per un progetto di vita. In
conclusione risulta chiaro
come il lavoro di Galliano
Crinella si riveli essenziale, soprattutto per lo
studioso o l’appassionato
lettore di filosofia che
voglia entrare in contatto
con una delle più interessanti figure del pensiero
del Novecento.
Riccardo Bernini
02/09/15 17.13
25
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
I due nuovi acquisti della Janus:
a sinistra Bo Franklin,
a destra Stevie Taylor
>SPORT
BASKET
Serie C nazionale
Il ritorno degli Usa in città
La Janus Fabriano ingaggia per questa stagione Taylor e Franklin
di LUCA CIAPPELLONI
E’
Stevie Taylor l’ultimo arrivo
in casa Janus Fabriano.
Play-guardia di 180 cm,
classe ’92 in uscita dalla prestigiosa
Ohio University (8 punti e 3 assist di
media nell’ultimo campionato), coprirà
il secondo spot da extracomunitario per
la stagione 2015/16 dopo il lungo Bo
Franklin firmato a metà luglio. Con
l’interessante accoppiata statunitense
scelta dal gm Fantini e dal ds Lupacchi-
ni, la Janus si candida anche in questa
stagione a recitare un ruolo da protagonista assoluta nella nuova serie C unica,
per di più in un girone B in cui, sulla
carta, il livello delle avversarie sembra
inferiore rispetto all’altro.
I due americani hanno completato il
roster a disposizione di Luciano Bolzonetti in cui ci sono anche Michele
Bugionovo, Paolo Carnevali, Luca
Chiarucci, Sergio Quercia, Nicolò
Ruggeri, Valerio Paoletti, Gabriele
Nizi oltre ai giovani Tommaso Brac-
RUGBY
cini, Filippo Carsetti e Andrea Fabbri.
Nella prima fase, che conta un totale
di diciotto giornate, la Janus affronterà
in partite di andata e ritorno: Cestistica
Ascoli Piceno, Pisaurum 2000, Porto S.
Giorgio Basket, Virtus Porto S. Giorgio,
Basket Giovane Pesaro, Pallacanestro
Pedaso, Ascoli Basket, Vigor Matelica
e Pallacanestro Recanati. Ogni squadra
si porterà in eredità nella seconda fase i
punti accumulati nella prima e affronterà, in partite di sola andata determinate
dal sorteggio, tutte le squadre dell’altro
Serie C
girone: Urbania, Bramante Pesaro,
Fossombrone, Civitanova, Stamura
Ancona, Osimo, Loreto, Fermignano,
Il Campetto Ancona e Tolentino. Al
termine di questa seconda fase, prevista
per il 17 aprile, le prime due classificate
andranno a giocarsi la promozione in
Serie B insieme alle prime classificate
delle altre regioni; le squadre piazzate
dalla terza all’ottava posizione parteciperanno invece al playoff utile per
la conquista della Coppa Marche, con
conseguente premio in denaro in palio
BASKET
per la vincitrice; infine le formazioni
classificate dal nono all’ultimo posto
saranno costrette ai play out per stabilire le quattro retrocessioni in serie D.
La Janus Fabriano aprirà il proprio
campionato domenica 27 settembre alle
ore 18 al PalaGuerrieri contro Recanati.
Nel frattempo ha già preso il via la
preparazione in vista del campionato:
lunedì 24 agosto i biancoblù hanno
iniziato ad allenarsi allo Stadio Comunale agli ordini del preparatore atletico
Simone Spinaci.
Serie C nazionale
Al torneo celtico di Montelago,
Halley rinnovata, giovane e sfacciata
festeggiando la nuova sede al Borgo Capitan Sorci: "Sono il più anziano"
Il Fabriano Rugby festeggia la
nuova casa: il campo sportivo
del Borgo sarà il tempio del
rugby cittadino per i prossimi
sei anni (rinnovabili per altri
sei). Soddisfazione espressa
dal presidente Antoine e da
tutta la società per il traguardo
raggiunto dopo aver salutato al
termine dello scorso campionato
lo storico campo del Cavallo
Pazzo. "Venite a trovarci, venite a vedere e praticate questo
magnifico sport direttamente sul
campo insieme a noi”, questo
l’invito del presidente Pascal
Antoine. Una stabilità che è
Il Fabriano Rugby a Montelago
25 sport.indd 2
partita il 24 agosto con l’inizio
della preparazione della prima
squadra. Seguiranno poi le varie
juniores che partiranno pochi
giorni dopo i “grandi”. Al via
il primo settembre le under 18,
16 e 14 mentre l’under 12 partirà due settimane dopo. Con la
stagione 2015/2016 alle porte,
i fabrianesi, allenati dall’argentino Cristian Lombardi, nei
giorni scorsi si sono cimentati
nel torneo di rugby celtico a
Montelago conquistando il
settimo posto. I giocatori fabrianesi hanno venduto cara la pelle
confrontandosi con il Perugia, lo
Jesi ed il Rimini: avversarie di
grande forza ed esperienza per
quello che è stato sicuramente
il girone più difficile del torneo.
La finalina, che ha permesso
ai fabrianesi di raggiungere
il settimo posto, ha visto il
Fabriano Rugby confrontarsi
con la selezione dei Montelago
Flowers composta da giocatori
provenienti dall’Amatori Rugby
Macerata e del Camerino. Una
vittoria per 2 mete ad 1 che
ha permesso ai ragazzi di Cristian Lombardi di raccogliere
applausi.
Saverio Spadavecchia
Mercoledì 19 agosto è ufficialmente cominciata la nuova stagione in casa Halley
Matelica. Ed è cominciata al
termine di un’estate piena di
buone notizie. La società del
presidente Paglioni è quantomai ambiziosa e i motivi per
fare bene ci sono.
La sensazione, guardando al
mercato fatto, è che questa sia
la squadra che la dirigenza e
lo staff tecnico volevano. Lo
ha confermato lo stesso coach
Pecchia all’inizio della preparazione: “questa squadra la sento
davvero mia, si adatta alla pallacanestro che a me
piace”. Squadra giovane, con tante gambe e tanta
motivazione, oltre, va da sé, all’imprescindibile
talento di ognuno.
Dell’anno passato sono rimasti i matelicesi Jacopo
Pecchia e Alessio Sorci, inoltre Apet Novatti e
Cristiano Nasini. Quest’ultimo, una volta liberatosi definitivamente del problema al ginocchio
(che ha potuto operare e riabilitare con tutta la
calma necessaria), potrebbe essere davvero il
colpo migliore.
E i nuovi? Sono nomi importanti per guardare al
vertice. A partire da John David Rath, classe 1994,
192 cm, grandissimo atleta dal potenziale enorme,
come confermano le convocazioni collezionate
negli anni in maglia azzurra, per le selezioni under
17, under 18 e under 20. E dall’Umbria arriva
anche Lorenzo Monacelli, giovanissimo atleta
classe 1997, la scorsa stagione è stata una delle
note liete del Gubbio. Talento, serietà e l’amore
viscerale per la pallacanestro,
per un play-guardia di 185 cm,
che arricchisce un reparto esterni davvero intrigante. Finora i
nomi fatti girano tutti intorno
al perimetro, nel reparto esterni
(con Nasini come ala piccola).
Ma di primissimo piano è anche il reparto lunghi. A cominciare da Nikola Munijc, classe
1993, di origine serba, 201 cm
di altezza, grinta e conoscenza
del gioco, il giocatore viene da
una delle più prolifiche scuole
cestistiche d’Europa, ma a
garantire sulle sue qualità c’è
anche un fatto, era uno dei punti forti di quella
fantastica Ortona che lo scorso anno ha praticamente fatto campionato a sé. E poi Emanuele
Piloni, l’anno scorso elemento importantissimo
della Robur Osimo. Piloni, classe 1988, originario
di San Severino, è un’ala grande di 205 cm, ottima
tecnica e conoscenza del gioco, nel suo ruolo,
tutt’altro che comune e scontata, senza contare
che ha ancora ottimi margini di crescita. Infine
Marco Toppi, un’ala-centro di 202 cm, l’anno
scorso in forza allo Janus Fabriano, a Falconara
nell’anno in cui la città costiera duellò (perdendo)
contro l'Halley nella finale del campionato di C
regionale. Ma forse l’acquisto più importante,
quello che ha reso più felici i tifosi, è la deroga
strappata alla Federazione: quest’anno si torna a
casa, tra le mura del mitico Palazzetto dello Sport.
Lo avevamo lasciato con i festeggiamenti per la
promozione in C Nazionale. E ora lo ritroviamo.
Antonio Gentilucci
02/09/15 17.20
26
>SPORT<
CALCIO
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Il progetto
Accordo tra le due società
per raggiungere la serie D
di LUCA CIAPPELLONI
L
e strade di Fabriano Cerreto e
Fortitudo Fabriano convergono. Dopo molti anni di ‘distanza’, le due società calcistiche locali
più importanti hanno ufficializzato una
collaborazione che apre scenari decisamente interessanti per il futuro.
“Questo accordo arriva a distanza di tre
anni da quello fra A.C. Fabriano e Cerreto Calcio che tante soddisfazioni ci sta
dando – esordisce Claudio Guidarelli,
presidente dell’attuale Fabriano Cerreto
– Non neghiamo di avere ambizioni di
crescita sportiva, l’obiettivo è quello
di raggiungere entro un paio di anni la
serie D e poi, perché no, sperare anche
in qualcosa di più”.
“In un territorio come il nostro è fondamentale unire le forze – spiega il presidente della Fortitudo, Marco Spuri – Il
Fabriano Cerreto avrà la Juniores con
cui disputerà il campionato regionale
e dalla quale potrà scegliere i giovani
per la prima squadra, come peraltro è
stato già fatto nel precampionato. In
prospettiva di un salto di categoria,
i ragazzi disputerebbero campionati
giovanili nazionali, sarebbe una vetrina
importante per loro”. Ancora maggior
attenzione verrà quindi posta sulla
crescita dei calciatori.
“Il lavoro deve essere importante fin
dai primi passi – conferma Cristiano
Gambucci, vice presidente della Fortitudo – Avremo tecnici sempre più
qualificati che possano tirare fuori il
meglio da ogni ragazzo. La scuola calcio si amplierà, coinvolgendo anche i
ragazzi di Cerreto e in quest’ottica sono
arrivati due allenatori di livello come
Luca Luchetti e Stefano Tarabelli che
vanno ad aggiungersi agli altri”.
La Fortitudo, che l’anno scorso contava
350 tesserati, continua anche la collaborazione con la Milan Academy.
“Disputeremo in questa stagione 4
o 5 partite di Eccellenza a Fabriano,
mentre il campo di riferimento resterà
a Cerreto d’Esi – conclude Guidarelli
– Ci auguriamo di coinvolgere sempre
più pubblico e, forti del sostanzioso
supporto che ci forniscono sia il gruppo
Porcarelli che la Fondazione Carifac,
a cui va il nostro ringraziamento, ci
auguriamo di portare il calcio locale a
livelli sempre più alti”.
CALCIO
Ambizioni per Fabriano Cerreto
e Fortitudo che danno vita
ad una intensa collaborazione
BASKET
I Royal Lions diventano
vice campioni d'Italia
La squadra di pallacanestro fabrianese Royal Lions, costituita da giovani non udenti
nell'autunno dello scorso anno grazie al sostegno della Fondazione Carifac, si è
laureata vice-campione d'Italia in occasione del Campionato Italiano Pallacanestro
Sordi Fssi (Federazione Sport Sordi Italia, affiliata al Coni) svoltosi a Bologna nel
giugno scorso e vinto dalla squadra marchigiana Asd Sordi Pesaro. Un importante
successo per la nostra regione che, malgrado le ben note difficoltà causate da una
crisi economica che sembra interminabile, ha saputo distinguersi nel campo della
solidarietà a favore di giovani sportivi diversamente abili. L'associazione sportiva
dilettantistica Royal Lions è stata fondata nel 2012 da un gruppo di giovani sordi
umbro-marchigiani, ha sede a Fabriano ed opera sull'intero territorio nazionale con
l'obiettivo di aiutare giovani non udenti ad avvicinarsi allo sport, un formidabile
strumento di socializzazione e di crescita umana e civile per tutti i giovani disabili
e soprattutto per chi è affetto da sordità, una particolare forma di disabilità che
può essere causa di isolamento e di emarginazione. Nel 2013 la Royal Lions ha
costituito una squadra di pallamano che si è classificata al secondo posto nel Campionato Italiano Pallamano Fssi 2013, lo scorso anno ha curato - su mandato della
Federazione Sport Sordi Italia - l'organizzazione dell'edizione 2014 dello stesso
Campionato e quest'anno punta sulla pallacanestro, una disciplina più vicina al
cuore sportivo dei fabrianesi che con il Fabriano Basket hanno vissuto in passato
momenti di grande soddisfazione ed orgoglio. Il prossimo impegno della squadra
di Royal Lions - ben guidata dagli allenatori fabrianesi Davide Cola e Andrea
Novelli - è la Coppa Italia, che si svolgerà a Pesaro il 12 settembre, e a novembre
parteciperà, ma solo se sarà possibile reperire i fondi necessari, all'EuroCup, l'evento europeo di pallacanestro per non udenti che quest'anno si svolgerà in Italia,
a Bergamo, e al quale la squadra è stata ammessa in virtù del risultato di Bologna.
L'obiettivo infine del prossimo anno è organizzare a Fabriano il Campionato Italiano Pallacanestro Maschile Fssi 2016, previsto nei giorni 26-29 maggio come
già ufficiosamente propostoci dalla stessa Federazione Sport Sordi Italia e puntare
alla conquista dello scudetto.
Paolo Aisa
26 sport.indd 2
Eccellenza
Mercato,
altre novità
in arrivo
Si è concluso con il bilancio di una
vittoria (contro il Barbara 3-1) e due
sconfitte (2-1 contro la Jesina e 1-4
contro il Gubbio) il trittico di amichevoli affrontato nel mese di agosto dal
Fabriano Cerreto. A distanza di oltre
un mese dall’inizio della preparazione,
i biancorossi stanno affinando i meccanismi in vista dei primi appuntamenti
ufficiali ma non sono sembrati ancora
al meglio. Inevitabile per una rosa
quasi totalmente rinnovata nella quale
i soli Bartoli, Martellucci, Piergallini e
Silvi rappresentano il filo conduttore
con il recente passato. Dal mercato,
inoltre, arriveranno a breve novità.
“I ragazzi che sono con noi da inizio
preparazione, tranne Berettoni, sono
ancora acerbi e non è un mistero che
siamo sul mercato per rimpinguare il
pacchetto degli under – conferma Spuri
Forotti – Ci servono due o tre giocatori
del ’96 e ’97, puntiamo di trovarli prima
dell’inizio del campionato ma non sarà
facile perchè molte altre squadre hanno
le nostre stesse esigenze”.
l.c.
Cristiano Gambucci, Claudio Guidarelli, Marco Spuri e Sergio Gubinelli
Memorial Lupetti
I giovanissimi ad Albacina per onorare l'amico Renato
La 10° edizione del Memorial Lupetti 2015 è partita
domenica 30 agosto per concludersi il 15 settembre.
Si tratta del classico appuntamento calcistico di inizio stagione riservato come ogni anno alla categoria
Giovanissimi, per onorare la memoria del calciatore
albacinese Renato Lupetti (nella foto) deceduto prematuramente nel 1993.
Il torneo viene organizzato in forma collaborativa
dalle società sportive Asd Albacina, Cerreto Calcio
e Fortitudo Fabriano. Tutte le gare si disputeranno
nell’impianto di Albacina che è appunto intitolato a
Renato Lupetti.
Le squadre che hanno aderito all’invito di partecipazione sono: Fortitudo Fabriano 2001, Fortitudo Fabriano
2002, Matelica, Le Grazie Juvenilia, Aurora Jesi, Le
Torri Castelplanio, Tolentino, Folgore Castelraimondo,
CALCIO
la Junior Jesina (campione uscente) e le umbre Gualdocasacastalda 2001, Gualdocasacastalda 2002 e
Atletico Gubbio. Le 12 squadre sono state suddivise
in 4 gironi da tre squadre ciascuno. La fase eliminatoria terminerà il 4 settembre. I quarti di finale
sono previsti nei gironi 8 e 9 settembre mentre le
semifinali e le finali si disputeranno rispettivamente
l’11 settembre e il 15 settembre.
Per tutte le informazione sull’evento è possibile
accedere alla pagina speciale del sito www.asdalbacina.altervista.org, oppure pagina facebook Csi
Albacina.
Durante la manifestazione saranno attivi stand
gastronomici dotati di schermo tv.
Tutta l’organizzazione ringrazia sin da ora coloro
che parteciperanno all’evento.
Non udenti
Da sinistra
Valentina Alongi e Roberto Romagnoli (consiglieri Royal Lions),
Luigi Datome (capitano
della Nazionale Italiana
di basket, ex Boston
Celtics nella Nba e da
pochi giorni passato al
Fenerbahçe di Istanbul),
Paolo Aisa (vice-presidente della Royal Lions
e capitano della squadra
di pallacanestro)
I Royal Lions Fabriano vice-campioni d'Italia. Da sinistra Federico
D'Andrea (Potenza), Paolo Aisa (Fabriano), Giuseppe Pignataro (Palermo), Mattia Sigismondi (Chieti), Dario Pignataro (Milano), Georgios
Tsagkaroulis (Marousi, Grecia), Evangelos Ntertilis (Korinthos, Grecia),
Marco Salaris (Sassari), Andrea Piras (Sassari), Alessandro Giovannangelo (Roma), Marco Serra (Cagliari)
SERIE D: IL MATELICA AL VIA
Domenica 6 settembre comincia
il campionato di serie D, con il Matelica
di mister Clementi che gioca in casa
contro l'Isernia. Appuntamento allo stadio
comunale alle ore 15.
Slitta di una settimana, invece, l’inizio dei
campionati di calcio regionali. Qualora
venissero confermati i due ripescaggi, in
Eccellenza salirebbe la Vigor Senigallia
come sedicesima squadra, mentre in
Promozione ci sarebbe posto per l’Osimana. In questi giorni verranno rese
note le decisioni definitive, al momento
l’unica certezza è che serie D, Eccellenza,
Promozione, Prima e Seconda Categoria
avranno inizio il 13 settembre, non più il 6.
l.c.
PATTINAGGIO L'anniversario
Fortitudo
a quota...
quaranta!
Si avvicina l’inizio della nuova stagione
agonistica della Fortitudo Fabriano
Pattinaggio: per i più piccoli i corsi
inizieranno l’8 settembre, per gli adulti
il 15 settembre. A livello agonistico, in
questo fine settimana otto atleti rossoblù
parteciperanno ai Campionati Italiani
su pista a Scaltenigo (Ve), sperando di
portare a casa qualche buon risultato.
C’è da mettere in evidenza, inoltre,
che in questo 2015 la società festeggia
i 40 anni della Fondazione: l’appuntamento per celebrare questa importante
ricorrenza è stato fissato per il 20 settembre, l’invito è rivolto a tutti gli atleti
che hanno vestito i colori rossoblù nel
corso di questi quarant’anni con una
pattinata “vintage” alle ore 9.30; seguire
una Santa Messa (11.45) e il pranzo
(13.30). Le adesioni si ricevono presso
la pista di pattinaggio dal martedì al
venerdì dalle ore 18 alle 20. Info: 339
2060558, 335 1222086 e 347 8208764.
Ricordiamo, infine, che nel mese di
agosto la Fortitudo ha partecipato con
i suoi ragazzi a quattro trofei (San
Benedetto del Tronto, Martinsicuro e
Civitanova Marche) cogliendo in tutte
le circostanze dei pregevoli risultati.
f.c.
02/09/15 17.22
27
>SPORT<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
IL PERSONAGGIO/1
Giacomo Brandi
IL PERSONAGGIO/2
Letizia Cicconcelli
Il futuro italiano Nuova promessa
della "marcia"
della "ritmica"
L’
atleta fabrianese Giacomo Brandi, volto
nuovo della marcia
italiana, premiato dal sindaco
Sagramola. E’ stato accolto
in Comune l’atleta fabrianese
Giacomo Brandi premiato dal
sindaco Giancarlo Sagramola
per l’ottimo piazzamento ottenuto nella 10 km di marcia
ai campionati Mondiali Allievi
che si sono svolti il 18 luglio
a Cali in Columbia. Il giovane
atleta classe ’98, è arrivato
nella sede comunale insieme
a Sandro Petrucci – presidente
dell’Atletica Fabriano, Leandro Santini – Presidente della
Consulta dello Sport ed alcuni
familiari e sostenitori che hanno voluto essere presenti alla
cerimonia. Giacomo Brandi,
come ha ricordato Sandro Petrucci, è figlio di Osvaldo che
è stato un atleta dell’Atletica
Fabriano fin dagli anni '60,
stessa società in cui gareggia
attualmente anche lo zio Secondo. Giacomo, cresciuto in una
famiglia di sportivi, inizia la sua
carriera nell’ Atletica Fabriano
con il mezzofondo, ma grazie
all’intuizione dell’allenatore
Giuseppe Gagliardi si cimenta
nella marcia e, in un campionato
di società, si classifica secondo
mostrando fin da subito una predisposizione fisica e caratteriale
per questa faticosa specialità
dell’atletica leggera. Nel primo
anno cadetti Giacomo acquisisce la tecnica del marciatore
e già nel secondo anno si fa
notare con un record regionale.
Partecipa poi ai campionati
italiani a Jesolo dove ottiene il
6° posto. Si lega quindi a Carlo
Mattioli, marciatore di successo e tecnico di primo livello,
che riconosce le potenzialità
di Giacomo che, dietro la sua
guida, passa all’ età di 16 anni
all’Atletica Fermo stabilendo
prestigiosi record regionali
sui 5 e 10 km. Partecipa ai
campionati italiani Indoor ed
ottiene il terzo posto che gli
permette di essere chiamato
alla selezione per le Olimpiadi
CALCIO
Il marciatore Giacomo Brandi con il sindaco Sagramola
Giovanili a Baku in Azerbaigian
nel 2014, che gli garantiscono
il pass per i Giochi Olimpici
Giovanili di Nanchino, in Cina,
dove purtroppo viene fermato
da problemi gastro intestinali.
A Rieti sulla 10 km vince il suo
primo titolo italiano, dimostrando di essere il volto nuovo della
marcia nazionale.
Il 2015 è l’anno della consacrazione, Giacomo vince
a Podebrady, in Slovacchia,
sempre con la maglia della nazionale italiana, conquista uno
dietro l’altro tre incontrastati
titoli italiani, alle indoor sui
5 chilometri, all’aperto sui 10
e nella finale studentesca, per
presentarsi nel luglio scorso ai
Campionati Mondiali Allievi
nella 10 km dove ottiene il 9°
posto, secondo degli europei
dopo l’atleta russo che ha
vinto la gara. Lo aspetta ora
un ruolo di primo piano anche
nella categoria juniores dove
saprà sicuramente distinguersi
e conquistare nuovi traguardi.
Il sindaco nel congratularsi
con Giacomo ha sottolineato
come rappresenti un bellissimo interprete di come vivere
lo sport. Per noi e per tutta la
nostra città – continua il sindaco – Giacomo è un orgoglio
ed un esempio di come, con
costanza e sacrificio, si possono
ottenere risultanti importanti
Juventus Club
La Vecchia Signora
ha sempre il suo fascino
Con la terza cena del tesseramento del 23 luglio presso il Ristorante
La Vecchia Cartiera lo Juventus Club Doc ha dato il via alla nuova
stagione 2015/2016 al seguito della Vecchia Signora. Nella serata
sono stati raggiunti i 100 iscritti, ma non sono certo finite qui le
sorprese. Tra l'ottimo cibo, l'allegria a un certo punto la sorpresa
che non ti aspetti grazie al nostro presidente Giulio Bennani. La
telefonata di Mariella Scirea Presidente Juventus Club Doc è
stata coinvolgente in pieno stile Juve: "La scorsa stagione è stata
straordinaria il 4 scudetto consecutivo la decima Coppa Italia il
sogno del "triplete" sfiorato. Quest'anno molte cose son cambiate
a cominciare da alcuni giocatori e ovviamente le altre squadre si
stanno rinforzando per assottigliare il gap dalla Juve. La Juve come
sempre punta su grandi giocatori che siano però anche uomini di
valore perché la forza della squadra è il gruppo". Più di una volta
durante la telefonata durante la telefonata è partito un coro … Scirea, Scirea! Con il clima della serata oramai simile allo Juventus
Stadium, non si poteva far altro che continuare a festeggiare con
una ricca “riffa” che ha messo in palio vari gadget bianconeri, tra
i più gettonati la maglia celebrativa del quarto scudetto e la felpa
del club. La serata non poteva certo concludersi se non con una
splendida torta per festeggiare l'inizio della nuova stagione, con
il direttivo del club protagonista. Vi aspettiamo presso la sede che
si trova in via Corsi 21 all’interno del Circolo Fenalc Santa Maria
ogni sabato dalle 9.30 alle 12, oppure potete telefonare ai seguenti
numeri: 3336904926 - 3471065577 - 3476522826.
Federica Stroppa
27 sport.indd 2
e prestigiosi nel mondo dello
sport e nella vita in genere.
Faccio tanti auguri a Giacomo
e mi complimento con lui per
lo spirito combattivo che ha
dimostrato in ogni competizione
e che serve per affrontare tutte
le sfide con la voglia di superare
ogni difficoltà che si presenti.
Ringrazio – conclude il Sindaco – l’Atletica Fabriano
e anche tutte le altre associazioni sportive per il loro
impegno a far sì che lo sport
sia uno strumento privilegiato
per educare, formare, favorire
l’integrazione e la solidarietà
tra i giovani del nostro territorio.
Il mio grazie personale infine
alla famiglia Brandi che ha
sempre sostenuto Giacomo
nei momenti di difficoltà che,
nella vita di un atleta, sono
inevitabilmente presenti”. Leandro Santini - presidente della
Consulta Sport - si congratula
con Giacomo apprezzando l’iniziativa dell’Amministrazione
che, premiando i giovani atleti,
manifesta il sostegno verso l’attività sportiva giovanile e chiede
al Sindaco una collaborazione
sempre maggiore e costante nel
sostenere gli sforzi delle varie
associazioni sportive.
CALCIO
Il prologo del Consiglio comunale scorso è stato impreziosito
dalla presentazione da parte
dell’amministrazione comunale
della ginnasta fabrianese Letizia Cicconcelli.
La sedicenne atleta è entrata
stabilmente da quest’anno nel
Team Nazionale Olimpico,
cioè tra le quattro ginnaste
che potrebbero essere scelte
per rappresentare l’Italia alle
Olimpiadi di Rio de Janeiro
2016. Ha già vestito la maglia
della Nazionale nel 2014 ai
Campionati Europei Junior
di Baku in Azerbaigian che
l’hanno proiettata tra le senior, partecipando nel 2015 in
rappresentanza dell’Italia alle
tappe di World Cup a Pesaro,
Bucarest, Taskent e Budapest.
Ora è attesa all’impegno clou
del 2015, cioè ai Campionati del
Mondo di Ritmica di Stoccarda
della prima decade di settembre.
Dopo le imprese della leggendaria Julieta Cantaluppi, la
Ginnastica Fabriano, continua
a plasmare ginnaste di ottimo
livello, portando il nome della
nostra città in giro per il Mondo.
La ginnasta Letizia Cicconcelli, il sindaco Giancarlo Sagramola
e l'allenatrice Kristina Ghiurova in Consiglio comunale
La città di Fabriano è stata
nominata dalla Federazione
Ginnastica d’Italia ‘’Accademia
di Ritmica’’ per l’elevato spessore delle nostre
tecniche Kristina
Ghiurova e Julieta
Cantaluppi, ciò ha
comportato la presenza questa estate
di molte ginnaste
provenienti ai nostri stage, producendo oltre 700
pernottamenti, un
buon toccasana per
l’economia locale. Non dimentichiamo un’altra
ginnasta del Team
Olimpico, Martina
Centofanti, tesserata Ginnastica
Fabriano, oramai
da oltre un anno si
allena nel Centro
Federale di Desio,
con la squadra nazionale, le
famose ‘’farfalle’’, anche lei
in procinto di partecipare alle
Olimpiadi 2016.
Altre due nostre ginnaste, Milena Baldassarri e Maria Lavinia
Muccini, hanno vestito la maglia azzurra, nel maggio scorso
in Bielorussia per i Campionati
Europei Juniores.
Abbiamo anche il piacere di
ospitare questi giorni, la Nazionale Junior messicana, che ha
richiesto di fare uno specifico
stage con la nostra società, al
pari della Nazionale dell’Estonia venuta a Fabriano a fine
giugno.
Dal 14 settembre inizieranno i
corsi di ritmica per informazioni
telefonare allo 0732 628646 o
recarsi nella sede della Ginnastica Fabriano in via Serraloggia, 9; le prime due settimane
saranno gratuite per chi vorrà
provare questo bellissimo ed
impegnativo sport.
Settore Giovanile
Una Galassia...
di ragazzi!
Ha preso il via la nuova stagione della Galassia
Sport, società fabrianese che focalizza la sua attenzione sul calcio giovanile. A capo della società
c’è Massimo Pecci, il vice presidente è Marcello
Manfredi ed al loro fianco ci sono i consiglieri Danilo
Silvi, Diego Gubinelli, Gabriele Rossini e Stefano
Traballoni. La Galassia in questa stagione amplia la
propria offerta formativa: ci saranno infatti cinque
categorie giovanili per un totale di oltre 80 iscritti.
Sergio Patassi allenerà i gruppi “Piccoli Amici”
(2008-09-10) e “Pulcini” (2005-06-07), a Pasquale Di
Franco toccherà la categoria “Allievi” (1999-2000),
mentre per “Giovanissimi” (2001-02) ed “Esordienti”
(2003-04) sarà nominato nelle prossime settimane
un allenatore molto qualificato. “Il nostro obiettivo
è quello di fare un calcio di qualità – spiega Danilo
Silvi – Vogliamo far crescere i ragazzi e dare loro
ogni opportunità che si possa presentare: attraverso il
nostro nuovo consulente tecnico Osvaldo Scortichini
gestiremo i calciatori nel modo migliore possibile e
qualora in futuro avessero richieste da altre squadre
non saremo noi a impedirglielo”.
La preparazione atletica delle categorie Giovanissimi
e Allievi è già iniziata sul campo di Argignano, ma
restano comunque aperte le iscrizioni presso la sede
sociale in via Amedeo di Savoia 6 (davanti all’ex
cinema Montini) il lunedì-mercoledì-giovedì dalle
18 alle 20.
Luca Ciappelloni
02/09/15 17.09
28
>DIALOGO<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Quel ‘profumo’ del merito
Questo criterio di scelta vale anche per la conduzione dei musei di provincia
di MARIO BARTOCCI
V
iviamo, in particolare in
Italia, una stagione in
cui la polemica, se non
l’insulto, sembra essere
il modo ordinario di comunicare.
Non c’è quindi da meravigliarsi
della bagarre che ha suscitato la
recente nomina, a direttori dei
principali musei italiani, di alcune
persone, per così dire, estranee al
“sistema”, anche se provviste di
robusto curriculum nella loro disciplina. Autorevoli e stimati esponenti
del mondo culturale italiano hanno
attaccato, talvolta con durezza, la
decisione del Ministro.
Ora, noi non abbiamo né titolo, né
competenza per valutare le scelte
della Commissione ministeriale, le
qualità delle persone nominate, e, in
particolare, le critiche del mondo
accademico e culturale.
Ci sembra, però, di poter affermare
che queste critiche, salva restando
l’autorevolezza di chi le esprime,
poggino su argomenti deboli e
scarsamente condivisibili.
Si dice che “si umilia la cultura
italiana”, che "in Italia non mancano esperti di valore mondiale”,
fino a denunciare, malevolmente,
e la loro organizzazione.
le qualità professionali dei direttori
Servono, insomma, anche qualità
designati.
di management. E a questo, ci
Ma qui non si tratta di umiliare
sembra corrispondere la decisione
nessuno: forse che chiamando un
del Ministero.
direttore tedesco a dirigere l’orcheA meno che non si consideri scanstra della Scala si umilia il mondo
daloso che la cultura sia inquinata
della nostra grande Musica?
O, per forzare un paragone,
eleggendo un Papa straniero,
si umilia la fede e lo spirito
pastorale di tutti i Vescovi e
i Cardinali italiani?
E non si tratta, nemmeno, di
ignorare il prestigio internazionale di numerosi studiosi
e critici d’arte italiani.
Si tratta soltanto, a nostro
avviso, di considerare alcuni
punti essenziali.
Il primo è l’efficienza nella
gestione. Esperti e meno
esperti tessono le lodi del Il Museo degli Uffizi a Firenze
nostro patrimonio artistico,
uno ed ineguagliabile, ma poi ci trodalla economia, in una specie di
viamo terzi in Europa, dopo Francia
visione da “l’ntendence suivra”;
e Spagna, per turismo culturale e
ma questa è solo una visione saquinti o sesti per turismo in genecerdotale e iniziatica che non si può
rale. Di fatto, altro è lo studiare,
condividere.
l’apprezzare, il divulgare le opere
Il secondo punto essenziale è l’ud'arte e altro è il gestire efficienteniversalità della cultura. E’ una
mente le strutture che le contengono
universalità che risale ai tempi più
antichi e che ha avuto nei viaggi
attraverso l’Europa, nello scambio
di idee e di esperienze la sua forza
propulsiva. I Fiamminghi in Italia
non hanno certo umiliato la pittura
italiana, come Modigliani a Parigi
non ha umiliato quella francese.
E ora, in epoca di globalizzazione, vorremmo
chiudere i cancelli del
nostro ranch culturale
alle “incursioni” esterne,
riservandocene la cura, il
vanto, la manutenzione
e concedendone il godimento ai pochi ammessi
ai nostri cenacoli.
E su quest’ultimo proposito si colloca il terzo
punto, quello della meritocrazia.
Comprendiamo, certo, il
risentimento degli autorevoli personaggi esclusi,
ma dietro questo risentimento ci
sembra di poter intravedere il fantasma di un vizio italiano, antico
e mai debellato: quello su cui si
fondano le caste, le conventicole,
le confraternite in cui si articola
la cosiddetta classe dirigente di
questo Paese.
E’ il fare le cose in casa, tra noi, è il
dare una cosa a te per averne una da
te, quello di collocare amici fratelli,
parenti ed elettori nelle poltrone
giuste, quelle di escludere, se non
serve, i meritevoli; anche perché, in
questo meccanismo di consorterie,
il merito non ha affatto cittadinanza.
E, allora, questa dei nuovi direttori
dei Musei, non fosse per altro,
serve a darci il profumo del merito
come criterio di scelta; e ci dà un
suggerimento anche per i Musei
minori, quelli di provincia, ricchi di
tesori sconosciuti e amministrati da
“assessori alla cultura”, il cui solo
merito è la fedeltà al partito o al
notabile del luogo.
Abbiamo parlato di “profumo” del
merito; di fatto, solo di profumo,
per ora si tratta, perché possiamo
immaginare quanti lacci starà già
approntando la burocrazia, la politica (quella bassa, e ce n’è molta!)
per frenare o addirittura impedire
lo zelo e l’impegno dei “nuovi
assunti”. Noi facciamo il tifo per
loro. E ci auguriamo che la pratica
si estenda anche ad altri rami di
questo Stato, perché trovi la strada,
lungamente cercata e mai trovata,
del rinnovamento.
Il consorzio di bonifica:
Una mostra di pittura
c'è una tassa da sospendere che risveglia San Donato
A seguito della mia interpellanza ho dato vita in
aula ad un vivace botta e risposta con il vicepresidente del consiglio regionale Anna Casini in
merito alla recente decisione da parte del “Consorzio di Bonifica delle Marche” di emettere una
tassa diretta agli operatori del settore agricolo
ed dell’artigianato.
All’assessore Casini che sosteneva di non potere
intervenire attivamente in quanto il consorzio è
un ente autonomo ho proposto di sospendere
subito e senza indugi questa tassa sottolineando
come la delega attribuita al consorzio dalla giunta
Regionale può essere sospesa in autotutela in
attesa delle opportune verifiche.
Nel corso del mio intervento in aula ho sottolineato più volte l’inopportunità di questa scelta
poiché il consorzio unico regionale istituito con
la legge del 2013 non è certamente nato per
essere l’ennesimo ente capace solo di chiedere
un contributo ai settori produttivi della nostra
regione, ma doveva servire a sanare le gestioni
fallimentari e piene di debiti dei consorzi di
bonifica del passato.
Soprattutto doveva essere capace di accedere ai
fondi europei volti al sostegno e alla messa in
sicurezza idrogeologica del territorio.
Purtroppo siamo davanti all’ennesima promessa
mancata.
Il mondo dell’agricoltura e dell’artigianato stanno soffrendo da anni la crisi economica e non può
sopportare l’ennesima odiosa tassa introdotta dal
Consorzio di Bonifica delle Marche.
Dopo 14 anni dalla sua scomparsa 137.000
proprietari di aree agricole, a 40 gestori del
servizio idropotabile e circa 10.500 proprietari
di immobili industriali, commerciali ed artigianali di proprietari di aree agricole si troveranno
costretti a pagare una tassa che ha lo scopo
di manutenere il reticolo idraulico regionali e
mitigare il territorio su un piano idrogeologico.
Siamo davanti ad una decisione sbagliata che
solleverà centinaia di contenziosi e che peserà
gravemente sull’economia regionale e su un
settore che invece deve costituire un punto
di eccellenza ed una delle leve per il rilancio
economico.
28 dialogo.indd 2
tutti per la partecipazione e per l'affetto
dimostratogli.
Le opere maggiormente apprezzate sono
state quelle del "periodo naif". Belli
anche gli scorci di paesaggi e panorami
dai quali si percepisce un rapporto sano e
familiare con la natura che può scaturire
solo da una "cultura contadina".
Norino! Sei ora nel pieno della tua maturità esistenziale, la quale se vissuta in
pienezza (come tu fai), è dispensatrice
di grandi doni: maggiore sensibilità,
più acutezza osservativa e saggezza.
Approfittane e riprendi a dipingere...
chi sa che...
Enzo Petrucci
Mirco Carloni,
capogruppo regionale Area Popolare-Marche2020
A Cancelli come
corre... la lumaca
Neanche Giove Pluvio che ci ha messo lo zampino nell’ultima serata ha impedito alla 33^
edizione della sagra della lumaca di Cancelli di
ottenere ugualmente un grandissimo successo
di pubblico. La manifestazione organizzata dal
circolo Cral “Domenico Bilei” di Cancelli del
presidente Pietro Lucciarini, come consuetudine
assodata ha richiamato numerosi avventori, che si
sono riversati nella simpatica frazione fabrianese,
per assaporare le prelibatezze culinarie preparate
con maestria dalle cuoche locali vero piatto forte
della Sagra, alcune diventate un vero e proprio
“must”, come le lumache di monte o il castrato,
cucinati con le antiche ricette di una volta, tramandate da generazione in generazione. Anche la
macchina organizzativa ha girato a pieno regime,
Il 16 agosto rimarrà un giorno storico
per San Donato perchè anche questo
piccolo borgo ha avuto la sua mostra
di pittura dedicata ad un suo figlio:
Norino Pallotta.
La sala comune del paese ha ospitato
il vernissage allestito dalla moglie,
dai figli e i loro rispettivi compagni
e dalla cognata, con opere giovanili
e all'insaputa dell'artista.
L'affluenza è stata notevole e alla fine,
dopo aver visionato le opere esposte,
da semplici visitatori sono diventati
ammiratori plaudenti.
A questo punto, con evidente commozione, Norino ha ringraziato
accogliendo
calorosamente le persone
che hanno deciso di passare qualche
ora di svago all’insegna oltre che del buon cibo,
anche della buona musica e dei giochi popolari
nella struttura del campo sportivo di Cancelli.
Il Cral di Cancelli ringrazia le autorità, gli esercenti, gli sponsor e tutti quelli che fattivamente
hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Un grazie particolare ai volontari
che per mesi hanno lavorato per la preparazione
dell’evento. L’appuntamento a tutti è per il 2016,
per l’edizione numero 34 della Sagra della Lumaca di Cancelli.
Stefano Balestra
Questo piccolo
borgo
ha dedicato
l'evento
al suo "figlio"
Norino Pallotta
(nella foto)
02/09/15 17.10
29
>DIALOGO<
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
Perchè entrammo in guerra
I motivi che spinsero l'Italia dentro il primo conflitto mondiale
di ANGELO ANTONINI
L
a copiosa pubblicistica,
dedicata al centenario
dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, ha avuto
per lo più, come denominatore comune, la critica dell’intervento e la
celebrazione del pacifismo. In quella conflagrazione – che coinvolse
tutte le maggiori potenze europee,
divise in due coalizioni contrapposte – il nostro Paese sarebbe dovuto
rimanere neutrale. Tesi, questa, più
ipotizzabile in linea puramente teorica che sostenibile sul piano della
“realtà effettuale”.
Decisamente controcorrente è andato lo speciale del mensile diretto
da Fabio Andriola Storia in rete:
“1915 – l’Italia va alla guerra”.
Storici del calibro di Aldo A. Mola,
Francesco Perfetti e Aldo G. Ricci
hanno dimostrato che si può e si
deve ricordare con passione e orgoglio l’evento, perché quella da noi
intrapresa contro l’Austria è stata
“la quarta guerra per l’indipendenza
nazionale”.
Fu l’ultimo atto del ciclo di campagne per l’indipendenza, che era stato sospeso cinquant’anni prima, ma
non definitivamente chiuso. La Triplice Alleanza era stata utile a noi,
ai nostri alleati e alla pace europea
in generale, ma non poteva costituire un impegno assoluto di rinuncia
alla liberazione delle terre italiane.
La neutralità nostra avrebbe avuto
un senso solo se l’Italia avesse
rinunciato ad ogni rivendicazione
verso l’Austria. D’altra parte, se
quest’ultima fosse uscita vittoriosa
dal conflitto, ci avrebbe subito ritolto le terre (la sovranità su Trento e
garanzie di autonomia per Trieste: il
“parecchio” ritenuto accettabile da
Giolitti) eventualmente cedute nel
momento del pericolo. Bisognava
quindi che l’Austria fosse sconfitta
e che l’Italia avesse contribuito
sconfiggerla: solo a questo patto gli
acquisti territoriali potevano essere
garantiti e conservati.
La Grande Guerra, pure a prezzo
di tanto sangue, fu l’epilogo del processo unitario.
Venne combattuta, come
le tre precedenti contro
il tradizionale nemico
dell’unificazione italiana. E senza il suo felice
esito – che ha segnato il
riscatto delle terre irredente (Trento, Trieste, la
Venezia Giulia e l’Istria)
– l’unità della Penisola,
di cui il 17 marzo 2011 è
stato solennizzato il 150°
anniversario, non sarebbe
stata piena e compiuta.
La nostra Patria raggiunse
così i suoi confini naturali.
Con buona pace del principe di
Metternich, l’Italia non è mai stata,
neppure nei secoli bui, una semplice
“espressione geografica”. Il suo
nome fatidico risuona da millenni.
Nel III libro dell’Eneide, Virgilio,
descrivendo le coste dell’Italia
– apparsa agli esuli Troiani che
agognavano a raggiungere l’ “antiquam matrem” – ne fa gridare più
volte il nome da parte di Acate,
compagno di Enea, seguito da tutti
gli altri. Dante, nel I canto dell’Inferno, auspicando la salvezza dell’
“umile Italia” per opera del Veltro,
traduce alla lettera il virgiliano “humilem… Italiam”, dove, peraltro,
l’aggettivo non ha valore morale o
sociologico, ma, per così dire, solo
uno fisico-altimetrico, riferendosi
al basso litorale d’Italia, così visto
dai Troiani dall’altro delle loro navi.
L’Italia è stata cantata, nonostante
Alla scoperta
della caserma
Le educatrici dell’Asilo-Nido comunale “Qui, Quo, Qua” di
via Ciampicali insieme ai piccoli, accompagnati dai genitori,
nonni e fratelli, hanno organizzato una visita ludica-didattica
presso la Caserma dei Vigili del Fuoco di Fabriano.
I bambini, accolti con simpatia e pazienza dal capoturno dei
Vigili del Fuoco hanno visitato la sala operativa, ammirato da
vicino gli automezzi, gli strumenti utilizzati durante gli interventi come spruzzare l’acqua con la lancia o sentire suonare
la sirena. E il pomeriggio si è trasformato in un momento
giocoso ed educativo anche per i bambini di questa fascia
d'età, grazie alla collaborazione e sensibilità di tutto il Corpo
dei Vigili del Fuoco. Un grazie di cuore.
Le educatrici
la sua millenaria divisione politica,
dal Petrarca, dal Leopardi e, soprattutto, dal Manzoni, e vagheggiata
come una, libera e indipendente
dai patrioti del Risorgimento. La
canzone del Petrarca “Italia mia”,
specie con i vv. 93-96, ha fornito
la base patriottica a tutti quelli
che – come il Machiavelli, il quale
chiude il suo “Principe” con questi
quattro versi – hanno pensato all’Italia come ad una possibile unica
Nazione affrancata dallo straniero.
Nella sua ode “All’Italia”, il Leopardi esprime sincera commozione
per la desolazione presente della
nostra Terra e, di fronte all’inerzia
dei suoi figli, vorrebbe recuperare il
tempo mitico, in cui si conquistava
la gloria morendo in guerra per la
Patria. Il cattolicissimo Manzoni fu
uno dei primi e più convinti assertori dell’unità e dell’indipendenza
italiana. Questo motivo politico
è, nella sua poesia, intimamente
legato alla sua professione di fede
cristiana: la libertà gli appare un
fatto voluto da Dio, in nome della
giustizia dell’uguaglianza e della
fraternità degli uomini. In tal modo
egli fonde la sua sentita esigenza re-
ligiosa con le istanze più profonde
del liberalismo italiano. In “Marzo
1821”, soprattutto nei vv. 29-32,
esprime vigorosamente il proprio
ideale nazionale fondato sull’unità
di lingua, di religione, di tradizioni,
di stirpe e d’aspirazioni, superando
ogni forma vacuamente
retorica dell’ideale patriottico e incentrandolo
su un’effettiva comunione
di vita, materiale e spirituale, del popolo.
La guerra, durata 41 mesi
di lotta asprissima, richiese – come avanti accennato – un enorme tributo di
sangue. 600 mila furono
i morti. Pur a prezzo di
tante perdite, la Grande
Guerra non rappresentò
un’ “inutile strage”, ma,
si ribadisce, fu l’epilogo
ineludibile del nostro
processo unitario. È costata tanti,
troppi morti, che tuttavia non si
sono sacrificati invano. Ad essi va
tributato un doveroso omaggio e
serbata una perenne gratitudine.
Anche per i nostri Caduti torna
opportuna la citazione dei primi
quattro versi che Simonide, poeta
greco della Patria, dedicò ai 300 di
Leonida: “Dei caduti alle Termopili
gloriosa è la sorte, bella la morte,
ara la tomba, il ricordo sta per il
lamento, la lode per il compianto”.
(La coppia di concetti “bòmos d’ho
tàphos” non può non far pensare
al nostro sacrario di Redipuglia,
dove riposano 80 mila connazionali
immolatisi per l’Italia). Al breve
frammento di Simonide si ispira
il Leopardi nell’ultima parte della
canzone “ All’Italia”, già citata.
Anche ai nostri soldati, datisi in
olocausto per il riscatto dell’Italia,
si addicono i versi conclusivi dei
“Sepolcri” del Foscolo, dedicati
alla figura di Ettore, l’intrepido difensore di Troia che, in forza della
poesia eternatrice, verrà pianto e
onorato ovunque sarà considerato
sacro e degno di amorosa pietà il
sangue versato per la Patria.
E noi pure possiamo rivolgerci ai
Caduti sul Carso e sul Piave con
il virgiliano: “Nulla dies umquam
memori vos eximet aevo” (“Nessun
giorno mai vi sottrarrà al ricordo
del tempo”).
P.S. Un disegno di legge, approvato
dalle due Camere, prevede la riabilitazione dei 1000 soldati italiani
che furono messi a morte, durante
la Grande Guerra, per aver disertato
o tenuto un comportamento da codardi o per essere stati vittime della
crudele pratica della decimazione
(il romano “decimum quemque
ferire”). Forse sarebbe stato meglio
affidare quelle pagine insanguinate,
non ad incartamenti burocratici con
tanto di timbri, ma alla Storia, collocando quella grande epopea, e i suoi
risvolti dolorosi, in una luce seria
senza retorica, senza dimenticanze,
senza faziosità. Sull’arcaica ottusità
di certi atteggiamenti militari non si
discute. Il dolore e la “pietas” per i
giustiziati secondo le durissime leggi di guerra non possono mancare.
Purché non si arrivi alla glorificazione di chi non volle combattere,
esaltandone il sacrificio quasi sia
stato più lodevole del sacrificio di
chi si batté con eroismo “usque ad
effusionem sanguinis”. Se uno zelo
pacifista “politicamente corretto”, e
oggi molto in voga, si insinua nelle
commemorazioni per i cent’anni
della prima Guerra mondiale, va a
finire che, con un secolo di ritardo,
chi allora si trovò al fronte verrà
elogiato per essere stato pavido
piuttosto che valoroso.
Come salvare
la Pediatria
Qualche giorno fa sulla stampa locale è comparsa la notizia
che l’ospedale Profili di Fabriano potrebbe perdere il reparto
di Pediatria-Ostetricia per rispettare gli standard fissati dalla legge nazionale che prevede il mantenimento del punto
nascita se non si arriva a 1000 parti all’anno. Il numero di
parti registrati a Fabriano nel 2014, purtroppo, sono stati al
di sotto dei 500 previsti dalla deroga concessa dalla Regione
per il biennio 2014-2015. Se venisse confermata l’ipotesi di
chiusura del reparto sarebbe una vera e propria emergenza che
va affrontata in tempi rapidi e con forza nelle sedi istituzionali visto che tutto dipende da decisioni puramente politiche.
Lancio un appello a tutte le forze politiche cittadine al fine
di adoperarci per il bene dei cittadini, unendo le nostre forze
per andare oltre le ideologie politiche e concentrarci sul come
affrontare al meglio questa drammatica situazione. Servono
azioni forti, anche politicamente estreme. Dobbiamo dimostra-
re alla Regione che facciamo sul serio, e chi ci governa deve
prendere atto che non si può giocare con la pelle dei cittadini.
Pino Pariano,
Presidente Consiglio comunale città di Fabriano
Dionisi, l'arbitro che è arrivato in A
Arbitri fabrianesi che si fanno onore come Alessio Dionisi.
Con una telefonata da lui fattami, improvvisa sì, ma da me
personalmente aspettata, mi annunciava il suo inserimento
nella lista degli arbitri di serie A2 maschile e A1 femminile.
Il “finalmente ci sei riuscito” aggiunto ai complimenti per
il successo, era la prova che avrebbe dovuto averla fin dallo
scorso anno, come da me previsto. Da quando, appena
sedicenne, iniziò ad arbitrare, mise in luce il suo carattere:
accettava i consigli, discuteva con passione, metteva serietà
ed impegno negli arbitraggi. Nel giugno 2003 arbitrò la
29 dialogo.indd 2
finale del torneo pesarese Viva Keita, aveva 17 anni, ma
soprattutto metteva in pratica il proverbio: Chi la dura la
vince. E lui ha vinto. Dal mio periodo veronese (19731983) a quello fabrianese, ho avuto modo di istruire una
quarantina di ragazzi. Di tutti questi in nove sono arrivati
alla serie C o B2, l’ultimo di essi, Alessio, li ha superati. A
Fabriano ci sono altri giovanissimi emuli di lui. Seguano il
suo esempio con umiltà intellettuale e costanza. Avranno
soddisfazioni.
Francesco Frigio
02/09/15 17.25
30
>DIALOGO<
L'Azione 5 AGOSTO 2015
Pensare il diritto d'autore
Molti dei concerti del festival
con musica rilasciata in copyleft
di MARCO AGOSTINELLI
L'
attenzione della nostra
associazione Fabriano
pro Musica è focalizzata sulla libera circolazione delle idee e degli strumenti
che aiutano a pensare e creare.
La libertà di circolazione dei contenuti ha coinciso in molte epoche
con un avanzamento sociale, culturale ed economico dell'umanità.
In particolare la gestione riservata
del copyright e del diritto autoriale
si è codificata su modelli che hanno
favorito pochi in sfavore di molti:
modelli di businness che si esercitano attorno a leggi e leggine dalle
restrizioni a volte incomprensibili,
che caratterizzano molte opere
protette da copyright. Ma l'arte e la
libertà, si sa, viaggiano di pari passo
e con il tempo si sono elaborati altri
modi di esercitare il proprio diritto
autoriale; diversi dal copyright, che
solitamente viene esercitato cedendo i propri diritti di sfruttamento
economico a enti di gestione collettiva, che ne riscuotono i proventi
e a volte ridistribuiscono i proventi
in modo non chiaro.
L'espressione inglese copyleft (talvolta indicato in italiano con permesso d'autore) è un gioco di parole
sul termine copyright nel quale la
parola "right", che significa "diritto"
(in senso legale), viene invertita con
"left", che vuol dire "ceduto"; giocando sul secondo significato delle
parole, si può notare come "right"
(ovvero "destra") viene scambiata
con "left" ("sinistra"). Per molte
persone, il copyleft è una tecnica
che usa il copyright come mezzo
per sovvertire le restrizioni, tradizionalmente imposte con il copyright, allo sviluppo e alla diffusione
della conoscenza. Secondo questo
approccio, il copyleft è in primo
luogo uno strumento di un'operazione su vasta scala che ha come
obiettivo quello di eliminare permanentemente tali restrizioni. Per gli
artisti depositare il proprio lavoro
sotto licenze Creative Commons (licenza e cornice legale che consente
il copyleft) consente di mantenere
alcuni diritti sull'opera (paternità,
sfruttamento economico, ecc.)
rilasciandone altri ( condivisione,
Il concerto delle acque
presso la piscina dei giardini
libero utilizzo, beneficenza, utilizzo
senza costi per fini educativi ecc.)
senza passare per enti terzi che
mantengono tutti i diritti riservati.
È per questo che molti dei concerti
organizzati per lo “Spirito e la
Terra” da FpM sono stati realizzati
con musica rilasciata in copyleft.
Gli scopi sono molteplici: favorire
la creatività senza costi accessori,
facilitare la condivisione dei contenuti di dominio pubblico che spesso
vengono “riconfezionati” da terzi
bloccando la loro diffusione attraverso le restrizioni del copyright,
aiutare la solidarietà senza che enti
esterni tassino le offerte per fini
benefici. Un esempio: tutto l'intero
ricavato delle offerte dell'evento del
26 giugno Missa Tango verranno
devolute senza tassazione al Nepal,
ma anche le offerte del Concerto orchestra Tische Tasche + Concordia
del 27 giugno saranno interamente
Il punto di forza dell'evento
è la capacità di aggregazione
Una manifestazione in grado di
aggregare la città e i suoi talenti: è
questo il punto di forza del festival
“Lo spirito e la terra”.
Partecipare alle tante iniziative
ed eventi inseriti all’interno della
seconda edizione della manifestazione significa in primis osservare
come, per la prima volta in città,
si sia finalmente creata una reale
rete: un lavoro di squadra tra tutti
gli enti, le associazioni ed i privati
che hanno volutamente messo a
disposizione i propri talenti e le
proprie energie per la creazione del
festival. Da anni si parla di creare
delle sinergie, di aggregare i punti
di forza della città nella consape-
volezza che tante piccole realtà, se
messe insieme, possono formare
qualcosa di grande. Con il festival
gli organizzatori sono riusciti a
mettere in luce con ancora più forza
quanto questo sia vero. Le tante
realtà che vivono nel territorio sono
perfettamente in grado di offrire al
pubblico eventi qualitativamente
importanti e, se messe insieme,
riescono ad accattivare in maniera
funzionale l’attenzione del pubblico, anche proveniente da fuori città.
Dunque un risultato positivo che, se
coltivato e perseverato, può contribuire a far diventare il festival come
uno degli appuntamenti di maggior
richiamo, anche turistico, per la
nostra città, oltre che trampolino
di lancio verso l’esterno dei talenti
locali che, come in questa occasione, sempre più spesso devono essere
valorizzati ed aiutati a crescere.
Un’altra ricchezza che il festival ha
donato alla città, oltre alla capacità
di fare rete, è stata senz’ombra di
dubbio la volontà di sensibilizzare
i fruitori degli eventi, con un’attenzione particolare a proporre delle
attività con lo scopo non solo di
intrattenere il pubblico ma anche
di donare dei contenuti forti ed
importanti: penso alla riflessione
sulla questione armena attraverso
la presenza di Antonia Arslan, al
coinvolgimento dei diversamente
devolute alle attività del centro
C'era L'acca e così via. È prima di
tutto una filosofia e un altro modo
di pensare l'autorialità nel segno
della solidarietà, della condivisione
e della libertà delle idee, per una
Cultura che sia veramente di tutti e
per tutti. Su questa linea di pensiero
le idee di InArte e di Fabriano pro
Musica coincidono e hanno trovato
un luogo di realizzazione ne “Lo
Spirito e la Terra”.
Il concerto di "Benvenuto al sole",
nei prati di S. Silvestro
abili e al dialogo interreligioso con
le monache induiste (solo per fare
alcuni esempi).
Altro, e non ultimo, punto di forza è
stato quello di aver ri-scoperto luoghi urbani, riadattati a palcoscenici
funzionali ed apprezzati: il parco
sopraelevato di fronte allo chalet,
la piscina dei giardini Regina Margherita, le scale fabrianesi...
Alla luce di tutto questo l’amministrazione comunale dunque ringrazia la Fondazione Carifac e tutto il
team di organizzatori, nell’auspicio
che, con il tempo e con gli anni, il
festival possa crescere sempre di
più e regalarci ancora tante emozioni e tanti spunti di riflessione.
Barbara Pallucca,
assessore alla Cultura del Comune di Fabriano
Un panino al cinghiale Necessaria una verifica politica
anzichè alla porchetta
Il cinghiale era la preda del fiero
Obelix, gallico contrario al potere
occupante romano, il quale da sempre al cinghiale preferiva invece la
porchetta.
Il gallico passava le intere giornate
insieme al fedele Asterix a fare a
pugni contro gli invasori romani
e per catturare l’amore di Falbalà
le offriva fiori e manicaretti al cinghiale, animale che amava cacciare
per mostrare la sua forza, essendo
quella bestia un simbolo di preoccupazione e pericolo per il villaggio.
I romani, con a capo Cesare e i
suoi senatori, mai si occupavano
della caccia al cinghiale, spesso
il senatore Sagramolus era solito
dire: “Ciao belli, il cinghiale da
non toccare, semmai una tantum in
30 dialogo.indd 2
Expo”, mentre il savio Sorcius: “Ai
miei tempi almeno non c’erano!”.
I Galli a furia però di pozione magica e cinghiale resistevano ed i Romani dal palato fine nulla potevano,
e Obelix sotto i baffi: “Il cinghiale
è per noi e vi fa fare iuppi iuppi hiii
per terra, e nessuno ci ferma più!”.
In questi giorni in cui quando
prendo il caffè sento un grrrrr di
cinghiale penso purtroppo che lo
continuerò a sentire, visto che al
Palazzo Chiavelli hanno il palato
degli occupanti romani.
E pensare che si avvicina il periodo
delle feste dell’Unità, e un panino al
cinghiale anziché alla porchetta non
fa poi troppa la differenza, visto che
poi è tutto il resto già ben cambiato.
Andrea Giombi
La coerenza è elemento imprescindibile della buona politica;
il Pd e l’Udc di fronte agli eventi
intervenuti in occasione delle
elezioni regionali del 31 maggio, hanno ritenuto opportuno
chiedere al sindaco Giancarlo
Sagramola l’apertura di una
verifica politica, dichiarando la
contrarietà all’amministrare la
città in collaborazione con chi
ha portato avanti convintamente un progetto politico, quello
di Marche 2020, in assoluto
contrasto alla coalizione del
centrosinistra.
A seguito di una riunione di
maggioranza, è stato delegato il
sindaco di Fabriano a farsi interprete della discussione emersa
e, quindi, sottoporre a tutti i
componenti della stessa un documento politico nel quale si chiariva
definitivamente che Marche 2020
non poteva essere parte dell’attuale maggioranza. Questa verifica
politica di chiarezza e coerenza
verso i cittadini deve rappresentare
l’occasione per un forte rilancio
dell’azione amministrativa del
Comune di Fabriano. Prendiamo
atto che la costituzione del gruppo
consiliare “Noi Assieme”, al quale
ha aderito anche il capogruppo di
Marche 2020, per ora, è il primo
ed unico atto che ci è pervenuto in
risposta alle istanze sottoposte al
Sindaco in ragione della suddetta
verifica politica.
Ci aspettiamo che una volta per
tutte il sindaco faccia chiarezza,
all’interno della maggioranza,
su questo passaggio, rappresentando ciò un consapevole
e necessitato atto di rispetto
e trasparenza nei confronti
dell’elettorato; auspichiamo
altresì che, grazie ad una nuova
e ritrovata chiarezza e fiducia
reciproca, l’azione comunale
possa essere maggiormente
coerente ed incisiva.
La nostra città di Fabriano necessita ora, più che mai, di una
importante capacità decisionale:
si devono abbandonare le ambiguità e si deve procedere alla
attuazione di quelle riforme che
non sono più procrastinabili.
Michele Crocetti,
segretario Pd Fabriano,
Sandra Girolametti,
segretario Udc Fabriano
02/09/15 17.16
31
L'Azione 5 SETTEMBRE 2015
“Le estati volano sempre... gli inverni camminano”
Charlie Brown
(personaggio di fantasia)
Convention di giochi
con eventi storici
Scopri
,
l evento
FABCON
di Saverio Spadavecchia
C
ome ogni anno, torna Fabcon, la storica convention
fabrianese di giochi di ruolo
e da tavolo: Fabcon festeggia
quest'anno la sua venticinquesima
edizione, e per l'occasione si presenta
al pubblico con un calendario ricco di
eventi. Nella suggestiva cornice del
complesso di San Benedetto, in piazza
Fabi Altini a Fabriano, la convention
aprirà i battenti mercoledì 9 settembre, per proseguire fino a domenica
13 settembre: Fabcon si presenta ai
giocatori con i suoi eventi storici, come
il gioco di ruolo dal vivo “Vampiri La
Masquerade” venerdì 11 settembre, il
torneo di Dungeons Dragons, il primo
gioco di ruolo fantasy, e quello de Il
Richiamo di Cthulhu, gioco horrorinvestigativo ispirato alle opere di
Howard Phillips Lovecraft, sabato 12
settembre. Quest'anno alla Fabcon
sarà però possibile esplorare nuove
possibilità di gioco: dalle dimostrazioni di scherma medievale giovedì
e domenica pomeriggio, torneo di
Mortal Kombat X per Playstation 4 nel
Scopri
la tua citta
con un selfie
Inviato da Luca Paganelli,
uno scorcio di via Giovanni Loreti, Fabriano
31 PAGINA ESTATE 2015.indd 2
pomeriggio di giovedì 10, ai tornei di
Magic l'Adunanza e Yu Gi Ho di sabato
e domenica, fino alla Cena con Delitto
di domenica sera e agli eventi dedicati
al gioco indipendente o agli omaggi
a grandi opere cinematografiche,
come Terminator e Mad Max. Non
mancherà anche quest'anno, nello
spazio dedicato al gioco indipendente, l'evento dedicato alla memoria di
Christian Alterio, il cui ricavato sarà
devoluto alla ricerca per le malattie
leucemiche. Fabcon sarà aperta da
una festa di compleanno in stile “nerd”
presso la Birroteca “Lo Sverso”, che
fornirà nei giorni della convention
un “Happy Nerd”, un pacchetto
birra-panino-dolce con un simpatico
omaggio a tema. Quest'anno Fabcon
è organizzata in collaborazione con il
Comune di Fabriano, l'Associazione Il
Ring, Hydra Comics and Games di Jesi
e la Sala d'Armi “Achille Marozzo” di
Fabriano: hanno contribuito all'evento
la Fondazione Cassa di Risparmio di
Fabriano e Cupramontana, Lo Sverso,
Big Bang Comics, Libreria Pandora,
PiadinaPiù Fabriano, Gelateria By Nice,
GameUp Fabriano, che organizzerà il
torneo di Playstation, e il Ristorante
Taverna da Ivo, che curerà la Cena
con Delitto.
Gli organizzatori della Fabcon (foto Romina Pantanetti)
Scopri
,
l altra ricetta
Ingredienti
6 albume
15 grammi di nocciole tostate
180 grammi di mele, sbucciate, a cubetti
4 gocce di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio da tè di fruttosio
1 presa di cannella
La vita
scorre dal
finestrino
Scopri
il libro
di Alessandro Moscè
“La ragazza del treno”
di Paula Hawkins (Piemme 2015)
a vita di Rachel non è di quelle
che vorresti spiare. Vive sola,
non ha amici e ogni mattina
prende lo stesso treno che
la porta dalla periferia di Londra
al suo grigio lavoro in città. Quel
viaggio sempre uguale è il momento
preferito della sua giornata. Seduta
accanto al finestrino può osservare,
non vista, le case e le strade che
scorrono fuori. Insomma, vive una
vita interiore, tutta sua. Quando il
treno si ferma puntualmente ad uno
stop, Rachel può spiare una coppia,
un uomo e una donna senza nome
che ogni mattina fanno colazione in
veranda. Un appuntamento cui la
protagonista, nella sua solitudine, si
è affezionata. Li osserva, immagina
le loro vite, ha perfino dato loro un
nome: per lei, sono Jess e Jason, la
coppia perfetta dalla vita perfetta. Non
come la sua. Ma una mattina Rachel,
su quella veranda, vede qualcosa
che non dovrebbe vedere. E da quel
momento per lei cambia tutto. La
rassicurante invenzione di Jess e Jason
si sgretola e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella
della coppia. Ma che cos’ha visto
davvero Rachel? Un thriller a sfondo
psicologico, ben scritto, molto lontano
dalle solite trame, che parte piuttosto
lentamente delineando bene la figura
della giovane donna in crisi, attratta
da quello che vede dal finestrino del
treno durante gli abitudinari spostamenti. All’improvviso la storia diventa
avvincente, intrecciando la vita di tre
donne ricche di ambiguità e colpi di
scena. Molto bello il finale: un libro per
l’estate, dunque, da leggere. Paula
Hawkins ha lavorato quindici anni
come giornalista prima di dedicarsi
alla scrittura. “La ragazza del treno”
è il suo primo thriller. Venduto agli
editori di tutto il mondo prima ancora
dell’uscita, è stato opzionato da
“Dreamworks”. “Il thriller dei record
che strega l’America. Con la sua trama
tra bugie, verità e colpi di scena, ha
rapidamente conquistato il pubblico”,
ha scritto di recente Alberto Flores
D’Arcais su “Repubblica”.
L
L'alternativa alla FRITTATA...
...frittata dolce
Procedimento
1. Sbuccia la mela e tagliala in piccoli
tocchetti, poi mettila in una ciotola insieme alla cannella e mescola con cura gli
ingredienti, quindi unisci le nocciole tostate e
tritate grossolanamente.
2. Dopo aver separato i tuorli dagli albumi, unisci questi
ultimi al composto e con l’aiuto di una frusta sbatti delicatamente
il tutto per amalgamare gli ingredienti, senza far “schiumare” le
chiare (i tuorli non serviranno, se vuoi puoi conservarli per altre
preparazioni).
3. Versa qualche goccia di olio sopra ad un pezzo di carta assorbente e servitene per ungere appena una padella antiaderente sia
sul fondo che sui bordi (scegli il diametro
della padella in base allo spessore che
vuoi ottenere per la frittata).Trasferisci
il composto dalla ciotola alla padella
e accendi il fornello a fiamma media
quindi copri con un coperchio di
vetro (meglio se di una misura più
piccola del diametro della padella) e
lascia cuocere qualche minuto finché
la parte inferiore della frittata risulterà
cotta per bene.
4. Con l’aiuto di una spatola piatta e lunga
stacca la frittata dal fondo della padella (l’operazione non dovrebbe risultare difficoltosa) e falla
scivolare all’interno del coperchio, lasciando in alto il lato da
cuocere, quindi rovescia la padella vuota sopra al coperchio e capovolgi
tutto con decisione. Ora rimetti la padella sul fuoco in modo da finire
di cuocere la frittata anche dall’altro lato e a cottura ultimata cospargi
la superficie della frittata con il fruttosio, copri con il coperchio per
far sì che il fruttosio si sciolga e lascia raffreddare, poi metti in frigo.
02/09/15 17.17
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