Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 8-9 >Matelica 14 n. 32 Anno CIV 5 settembre 2015 >Sport Addio alla storica sede dei Merloni Spazio alla creatività in questa valle Il motocross, quando lo sport è di casa Il nostro basket torna a parlare ...americano! A I C L l posto dell'originario quartier generale dell'azienda fondata da Aristide Merloni, in via Dante, sorgerà un'area commerciale. n arrivo un intenso weekend in cui si celebra Fabriano Creative City: tra i numerosi eventi, anche Antonio Albanese in teatro. Un pieno di mancanza Ci voleva il Meeting di Rimini a ricordarci che noi esseri umani siamo pur sempre mancanti, anche se ci troviamo di fronte all’affermazione più scontata, eppure la più censurata. Il riconoscimento di un’assenza, di qualcosa che desideriamo e che non abbiamo è il segno evidente non di una negazione, ma di una tensione all’infinito, a ciò di cui è fatto l’umano. E’ una struttura ontologica ed antropologica che permette ad ognuno di noi di affrontare le trame del mondo, perché questa mancanza è una dimensione costitutiva dell’essere, come un timbro di fabbrica e non si esaurirà mai in una mera affermazione individualistica, bensì come bisogno e ricerca di ciò che ci fa vivere meglio, dentro la presenza di qualcosa d’altro che compie il nostro destino. E’ il luogo della costruzione e d’incontro tra le persone, è il metodo per affrontare politica, economia o qualsiasi ambito sociale che, come ogni ideologia, tendono invece ad annullare questa mancanza. E abiurarla come un’infamia o un’atavica debolezza. Appunto, il supremo ostacolo al nostro cammino umano è la "trascuratezza" dell'io. Qui si gioca il primo passo di un cammino veramente umano. Sembrerebbe ovvio che si abbia questo interesse, mentre non lo è per nulla, anzi: basta guardare quali grandi squarci di vuoto si aprono nel tessuto quotidiano. Viviamo nel contesto di una sfida epocale, così come si è posto il Meeting, e non a caso l'allora cardinale Ratzinger descriveva come «crollo di antiche sicurezze», prima fra tutte l'evidenza di un io reale e consistente. Lungi dal diventare il pretesto per una sterile critica o, peggio, per un lamento contro un mondo che ha smarrito i valori tradizionali, la situazione descritta offre l'occasione per rimettere al centro quel supremo interesse che è l'uomo nella concretezza della sua esistenza. Una ripresa di interesse per l’uomo, così come evidenziato dal titolo tratto da una poesia di Mario Luzi: «Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?». Continua il poeta: «Di che? Rotta la diga t'inonda e ti sommerge la piena della tua indigenza. Viene forse viene, da oltre te un richiamo che ora perché agonizzi non ascolti. Ma c'è, ne custodisce forza e canto la musica perpetua... ritornerà. Sii calmo». Ma come?! Proprio la cosa più fragile e bistrattata, cioè l'io, sarebbe il punto della riscossa? E’ così, è stato così. Il fatto stesso che l'uomo desideri la verità, la giustizia, la felicità, l'amore, è per il presentimento che una risposta c'è; in caso contrario, saremmo "sbagliati", perché dotati per natura di esigenze destinate a non trovare (...) on la presenza del centro Federale, la città è ormai punto di riferimento per il più spettacolare delle discipline motoristiche. 25 a Janus Fabriano avrà due Usa in squadra - Taylor e Flanklin - in vista della nuova stagione in serie C unica. Il museo... ispiratore S iamo ormai vicini all’inaugurazione del nuovo Museo Diocesano alla presenza del Cardinale Menichelli che andrà a potenziare un circuito culturale che vedrà in prima linea la Pinacoteca Molajoli, presto di nuovo fruibile al pubblico. Si parla anche di un sito comunale dedicato all’arte contemporanea per ospitare la collezione privata di Ester Merloni al Comune. Intanto la Fondazione Guelfo intende dare da quest’anno un nuovo impulso alla cultura del territorio. L’idea del Museo diffuso non è più utopia… Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè e Francesca Agostinelli (Segue a pagina 2) Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 02/09/15 16.20 2 >EDITORIALI< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Euro immigrazione, nuove vie di fuga S di MARIA CHIARA BIAGIONI e IVA MIHAILOVA i muore in mare. Si muore a terra. Le rotte dei migranti verso il sogno europeo sono bagnate di sangue. Barconi che si rovesciano lasciando centinaia di cadaveri alla deriva, stive di navi dove si muore per asfissia, camion abbandonati ai bordi delle autostrade con dentro l’orrore della morte. Sono quasi mezzo milione i migranti che nel 2015 hanno chiesto asilo politico all’Unione Europa. I flussi migratori sembrano aver trovato come via preferenziale il corridoio balcanico. Provengono per lo più da Siria, Afghanistan, Libia, Iraq, Pakistan, Somalia, Eritrea e dai Balcani stessi, in particolare dal Kosovo. Superati i confini turchi e greci, i migranti tentano di arrivare nei paesi del Nord Europa passando per la Macedonia, la Serbia, l’Ungheria. Le mete più ambite sono i Paesi del Nord Europa, come Germania, Francia, Gran Bretagna e Svezia. Ma arrivati a destinazione, incontrano nuovi muri e nuove barriere. Abbiamo ripercorso queste rotte, ascoltando chi, con slanci di generosità, ha deciso di accompagnare questi uomini e queste donne nel loro lungo viaggio verso una vita possibile. Sono i volontari delle Caritas europee. L’altro volto dell’Europa che tende una mano. Le loro storie raccontano di una staffetta della solidarietà. Macedonia. Le porte all’ingresso con l’Europa sono fragili e si infrangono di fronte alle disperazione dei popoli in fuga. Oltre 42mila migranti sono entrati negli ultimi due mesi in Macedonia dalla Grecia, provenienti da Siria e Medio Oriente, trasformando il piccolo Paese balcanico in terra di transito. Intere famiglie con donne e bambini piccoli sono in viaggio anche da 15 giorni. In prima linea al confine e lungo il tragitto dei profughi ci sono le associazioni non governative e la Caritas in Macedonia. “Come organizzazione siamo una realtà piccola (i cattolici nel Paese sono circa 15mila su 2 milioni di abitanti), ma non possiamo non soccorrere queste persone bisognose”, spiega il direttore della Caritas in Macedonia, mons. Antun Cirimotik. Nei pressi di Tabanovtse, cittadina al confine serbo, i volontari distribuiscono i kit di prima necessità, alimenti e bevande. “Aspettiamo l’aiuto dalla rete di Caritas - continua mons. Cirimotik - perché le persone sono tantissime e siamo di fronte al problema di come gestirli e come aiutarli”. Il direttore della Caritas macedone è preoccupato perché “sembra che il nostro piccolo Paese sia lasciato solo”. Ed aggiunge: “serve una politica comune migratoria per l’Europa” e un intervento della Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 comunità internazionale in Siria. Serbia. Il numero di migranti in Serbia è in aumento ogni giorno. Dal mese di giugno circa in 2.000 tentano di entrare nel paese ogni giorno. Più della metà di loro provengono dalla Siria, ma arrivano anche da Iraq, Pakistan, Sudan e Afghanistan. Molti – scrive Caritas Serbia - sono feriti, affamati e stanchi, soprattutto quelli che hanno attraversato il confine con la Macedonia a piedi”. La Caritas serba è presente in tre dei centri di accoglienza disposti dalle autorità serbe: a Bogovadja e Krnjaca, in Serbia centrale e meridionale e in Kanjiza, vicino al confine con l'Ungheria. "La maggior parte delle persone si concentra qui, al confine - racconta Gabor Ric, coordinatore della Caritas nella diocesi di Subotiza - aspettando una possibilità di attraversare la frontiera anche per le foreste e le campagne". Molti però, tornano, rimandati indietro dalla polizia ungherese. Kit con materiali igienici, alloggio e cibo ma anche alloggi e servizi di doccia. In questo modo la Caritas in Serbia cerca di soccorrere i migranti. A Kanijza funziona una tendopoli di 800 persone dove la Caritas ha allestito una struttura che alloggia ottanta donne con bambini. Ungheria. Il muro di 175 chilometri che l'Ungheria sta costruendo al confine, non riesce a fermare la forza del flusso migratorio. E purtroppo non scoraggia neanche i “trafficanti” di esseri umani. Alcuni tentano di attraversarlo, passandoci sopra e addirittura sotto. Bálint Vadász della Caritas Ungheria conferma che nonostante le misure di sicurezza prese dal governo, “la situazione dei rifugiati in Ungheria è molto difficile. Quest’anno più di 100 mila migranti sono entrati nel Paese”. Le organizzazioni come la Caritas aiutano nei campi di accoglienza offrendo lenzuola, materassi, letti. I rifugiati ricevono pasti tre volte al giorno ma “il pro- Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] Un pieno di mancanza (...) mai l'oggetto della loro soddisfazione. Nessun uomo si rassegna a una vita senza senso, e tutto ciò che fa è per affermarlo: «Ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire questa infinità» come ci ricorda Pavese. Ma come ridestare un io che sia all'altezza di questo infinito, in un'epoca in cui tutto sembra destinato a crollare e a non avere durata, salvo le mode che, appunto, riempiono lo spazio di una stagione? L'uomo non ci riesce con le sue analisi e strategie, e ogni suo sforzo è come un vagare nel deserto. Deve accadere qualcosa, «un imprevisto è la sola speranza», dice Montale. Ci riesce solo un uomo che si concepisce come rapporto con un tu, che ne fa un protagonista nuovo sulla scena del mondo, inizio di un popolo nuovo. Non è archeologia, ma la riscoperta della struttura permanente del cammino umano, e quindi è un contributo per affrontare il presente con la speranza di non soccombere. Il Meeting ha voluto seguire le tracce di Papa Francesco, che indica a tutti la priorità dettata dall'urgenza dei tempi: alimentare il desiderio della testimonianza, perché «solo così si può proporre nella sua forza, nella sua bellezza, nella sua semplicità, l'annuncio liberante dell'amore di Dio e della salvezza che Cristo ci offre. Solo così si va con quell'atteggiamento di rispetto delle persone». Il Papa ha anche aggiunto che “la vita non è un desiderio assurdo, la mancanza non è il segno che siamo nati sbagliati, ma al contrario è il campanello che ci avverte che la nostra natura è fatta per cose grandi”. Rispondendo a Italo Calvino, che dichiarava di non avere alcun desiderio di conoscere i giovani fascisti così diversi da lui, Pier Paolo Pasolini scriveva nel 1974: «Al contrario noi dovremmo far di tutto per incontrarli. Essi non sono i fatali e predestinati rappresentanti del Male. È una atroce forma di disperazione e nevrosi che spinge un giovane a una simile scelta; e forse sarebbe bastata una sola piccola diversa esperienza nella sua vita, un solo semplice incontro, perché il suo destino fosse diverso». Un incontro, appunto, una testimonianza. Chi può impedire la libertà di questa testimonianza? Aprirsi all’altro come anelito di conoscenza, come nostalgia di un’assenza, come ricerca di una pienezza. Mettiamoci in pace: il cuore dell’uomo è sete e fame di infinito. Non si placa con poco, o spegne i suoi ardori di fronte ai fuochi fatui di una realtà che inneggia all’estrema indipendenza della persona, come sola padrona della storia. Spacciandola come terreno di crescita e di forza. blema principale è il numero incalcolabile di immigrati che continuano ad arrivare. Alcuni di loro giungono in uno stato psichico provato, traumatizzato”. Ci sono stati anche momenti di tensione e di scontro con le forze dell’ordine. “Da quello che abbiamo potuto vedere – racconta Vadász - la polizia sta cercando di collaborare con i migranti ma ci sono difficoltà, perché i migranti non vogliono sottostare agli adempimenti delle leggi europee e non vogliono essere registrati”. Anche qui le braccia della Caritas Ungheria sono aperte: oltre a visitare regolarmente i campi profughi (finora 6), la Caritas contribuisce all’accoglienza distribuendo vestiti, articoli personali e prodotti per la pulizia. Un totale di 4mila chili di aiuti umanitari e nelle prossime settimane saranno distribuite anche 10mila bottiglie di acqua minerale. L’aiuto Caritas si rivolge anche ai minorenni sostenendo un istituto di assistenza all'infanzia a Fót. Calais (Francia). Il sogno europeo si infrange miseramente a Calais dove Francia e Inghilterra fanno muro ai migranti che vogliono attraversare la Manica. E' Véronique Devise, presidente della delegazione di Secours Catholique di Pas du Calais, a raccontare la situazione sempre più drammatica lungo la costa. Il numero dei migranti aumenta di giorno in giorno. Le cifre di Calais parlano di 3mila presenze. Ma altre (impossibile da quantificare) si registrano lungo i paesi del litorale Nord della Francia. Al porto di Calais si sono erette barriere alte 4 metri. Per questo da giugno non potendo più passare per il porto, i migranti tentano il tutto per tutto nell’Eurotunnel a costo purtroppo anche della vita. Il muro provoca inevitabilmente un consequenziale aumento dei migranti a Calais in quanto fa da “tappo” al flusso migratorio e gli arrivi sono molto di più dei passaggi in Gran Bretagna. “La tensione è altissima: i migranti – racconta Devise - capiscono che hanno sempre meno chance per passare e questo provoca in loro rabbia e delusione dopo quello che hanno passato per arrivare fin qui”. Anche a Calais, la Caritas non abbandona gli immigrati: la lista degli aiuti umanitari è lunghissima e la sua concretizzazione è resa possibile grazie al lavoro di 150 volontari che operano sul campo. Dal servizio docce, all’accoglienza giornaliera, all’attenzione per le persone più fragili, all’accompagnamento delle operazioni giuridiche. Ciò che preoccupa moltissimo gli operatori è l’arrivo dell’inverno e del freddo che qui a questa latitudine può Carlo Cammoranesi arrivare anche a meno 5 gradi. “La nostra preoccupazione – conclude Véronique – è cambiare il nostro sguardo verso lo straniero che è anzitutto una vittima che ha bisogno ora della nostra protezione e di una mano tesa. Il ripiegamento su se stessi e le paure non saranno mai la soluzione dei problemi”. Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 02/09/15 16.23 3 >INCHIESTA< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Torna l'idea Gioielli d'arte di uno spazio al Museo Diocesano per il Novecento A di FRANCESCA AGOSTINELLI ncora pochi giorni e il Museo Diocesano di Fabriano sarà aperto. Dopo anni di lavoro e di pratiche burocratiche l’allestimento è ormai concluso: il museo sarà inaugurato l’8 settembre alla presenza varie autorità: tra queste il cardinale Edoardo Menichelli. Il museo è collocato nella sede del palazzo vescovile, di fronte alla Cattedrale e allo Spedale Buon Gesù, sede della Pinacoteca. L’8 settembre è il giorno della festa della Madonna del Buon Gesù, particolarmente sentita dai fabrianesi. L’appuntamento è alle ore 17 in cattedrale dove per una breve presentazione. Quindi l’evento si trasferirà al museo per il taglio del nastro e per la visita. Alle 18 ci sarà la Santa Messa. “L’intento è di mostrare attraverso le opere d’arte il cammino della chiesa fabrianese dalle origini fino alla costituzione della nostra diocesi nel 1775”. Queste le parole del direttore del museo don Alfredo Zuccatosta: “Nel museo non ci sono solo opere provenienti dalle chiese con l’obiettivo di esporle tutte insieme in un unico complesso, ma anche gioielli che fino a questo momento si trovavano in stanze nascoste all’interno delle chiese e quindi erano poco valorizzati. Il museo ospita opere che erano poste in ambienti non ideali per la loro conservazione e opere provenienti da piccole chiese della diocesi frequentate da pochi fedeli a causa della loro ubicazioni”. Chiarisce don Alfredo che lo scopo di questo museo è di custodire e mostrare alla cittadinanza e a tutti i turisti un ricco tesoro di arte e di storia. “Questo museo”, aggiunge, “rappresenta una fonte di guadagno in più per i fabrianesi”. Tutta la cittadinanza può godere degli effetti positivi dati dal turismo che, anche se graduali, saranno essenziali per la ripartenza in un periodo di crisi. La raccolta di opere parte da una scultura antica di matrice longobarda proveniente da Albacina e rappresentante l’Agnus Dei. Nel Medioevo gran parte d’Italia è stata sotto il dominio longobardo ed è dunque grazie anche a questa esposizione che si può ripercorrere la storia non solo di Fabriano, ma dell’intero Paese. Il percorso all’interno del museo prosegue secolo per secolo dal 1000-1200 fino al 1700, attraversando lo stesso periodo di storia fabrianese che segna la lotta tra la chiesa di San Nicolò e quella di San Venanzio per il titolo di cattedrale. Ventiquattro sono le opere, tra quadri, tavole, pergamene e tele. In più è presente una ricca vetrina dove sono esposti circa una cinquantina di suppellettili delle sagrestie e oggetti preziosi di argenteria. Sei sono le sale che ospitano le opere: è dunque un piccolo museo, ma di grande valore, che rappresenta una fonte culturale di ingente importanza insieme a tutto il complesso del centro storico costituito dalla cattedrale, dalla pinacoteca, dalle chiese di San Benedetto, San Nicolò, San Domenico, Sant’Agostino e San Biagio. E’ ricco è il patrimonio artistico delle chiese di Fabriano e del territorio della diocesi che nel medioevo contenevano raccolte Si torna a parlare di museo diffuso in considerazione dell’apertura del Museo Diocesano prevista l’8 settembre, del rilancio della Pinacoteca Molajoli, che tornerà presto a pieno regime, e dell’inaugurazione, in un sito di proprietà comunale, di una sezione dedicata all’arte contemporanea dopo la donazione della collezione privata di Ester Merloni al Comune di Fabriano. Inoltre è in discussione la collocazione della stessa collezione Mannucci-Ruggeri della Fondazione Carifac in un altro contesto rispetto a quello attuale (locali di via Gioberti). Il museo diffuso, in termini strutturali e artistici, consentirebbe di raccontare Fabriano su base tematica, valorizzando particolari aspetti caratteristici e distintivi. Questo museo si svilupperebbe enucleando e armonizzando tra loro le diverse risorse culturali del sistema locale, come appunto i musei, memorie documentali che rappresentino tappe e momenti di una comune temperie storica. La collezione che è appartenuta a Ester Merloni comprende opere, tra l’altro, di De Chirico e Manzù, oltre ad un tesoro di capolavori che vale centinaia di migliaia di euro. Si tratta all’incirca di una quarantina di pezzi unici, in particolare dipinti su tela e sculture del Novecento, in alcuni casi piuttosto pregiati, tra i quali si annovera lo stesso Piero D’Orazio. “Intendiamo rispettare la richiesta della Merloni e rendere visibili le opere”, anticipa l’assessore alla Cultura Barbara Pallucca. “Dobbiamo ancora espletare tutti i passaggi preliminari e al momento non sappiamo quale sarà la location, né la formula dell’esposizione, ma trattandosi di una collezione donata alla collettività è evidente che faremo di tutto perché venga valorizzata al meglio”. La conferma che i lavori in corso per la collezione Merloni sono già iniziati, arriva anche dalla famiglia. “Ci auguriamo di dar vita ad un bel progetto”, è l’auspicio di Francesca Merloni, poetessa e nipote di Ester. “Mia zia amava l’arte e la sua è una notevole collezione che ha curato arricchendola anno dopo anno”. Proprio Francesca, da sempre legatissima alla zia, potrebbe entrare in prima persona nella gestione dei lavori preparatori. Quanto ai possibili spazi, è possibile che venga allestita una sala all’interno Un affresco del Maestro di Staffolo Una scultura di San Giacomo di immagini rappresentanti scene della vita di Gesù con i corrispondenti tipi profetici, cioè con le figure e le vicende dell'antica storia di Israele che, secondo la tradizione cristiana, sono anticipazioni e prefigurazioni della vita del Cristo (Biblia pauperum, ndr). Ovviamente il museo di Fabriano non è l’unico museo della diocesi. Pensiamo al Piersanti di Matelica che prende il nome dalle collezioni di Venanzio Filippo Piersanti donate nel 1901 al capitolo della cattedrale. L’antico palazzo Piersanti raccoglie opere d’arte, suppellettili, varia oggettistica e costituisce uno degli esempi architettonici e museali più belli delle Marche. Anche il Museo Diocesano di Fabriano ha tutte le potenzialità per essere un fiore all’occhiello della Regione Marche, oltre a costituire un’attrattiva turistica importante per il Comune di Fabriano. E’ doveroso ricordare che è stato possibile realizzare il museo grazie a sponsor generosi come la Carifac, Veneto Banca e grazie all’8 per mille e ad importanti contributi di famiglie fabrianesi. Senza l’aiuto di ognuno di questi enti non sarebbe stato possibile realizzare il progetto curato da Luca Schiavoni, un architetto di Jesi esperto nel settore in quanto si è occupato della realizzazione di altri musei diocesani. La progettazione ha coinvolto la Soprintendenza per i Beni culturali di Urbino e il Comune di Fabriano, che ha collaborato attivamente. Progetto espositivo con la collezione di Ester Merloni Iniziano i lavori nella Pinacoteca Molajoli La Pinacoteca Molajoli tornerà presto ad essere completamente visitabile, ci riferisce l’assessore alla Cultura Barbara Pallucca. Dopo l’estate inizieranno i lavori per sistemare l’impianto di areazione e il deumidificatore, necessari per consentire l’allestimento dei quadri al primo piano della struttura, come di norma va fatto. La consegna da parte della Fondazione Carifac della Pinacoteca, temporaneamente affidata alla gestione dell’istituto di credito per la mostra da “Da Giotto a Gentile”, ha consentito all’amministrazione comunale di mettersi in moto per sistemare questa macchina che appunto funge da sistema climatico interno. Per ora i giorni di visita sono sempre il sabato e la domenica, mentre per eventuali gruppi si può prenotare presso lo Iat. Da menzionare la 03 inchiesta.indd 2 Una sala della Pinacoteca Molajoli vicenda legata alle due opere del Maestro di Campodonico, che la Soprintendenza di Urbino aveva richiesto immediatamente indietro. La partita, per ora, ha visto Fabriano spuntarla. “La Crocifissione” e “L’Annunciazione” resteranno nella sede della Pinacoteca locale e non torneranno alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, dove peraltro il Ministro Dario Franceschini ha appena nominato un nuovo direttore, lo storico dell’arte austriaco Peter Aufreter. Dal 2010 direttore del dipartimento mostre, prestiti, depositi e dell’Artoteca del Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010 ha diretto l’ufficio mostre, nella capitale austriaca ha in precedenza lavorato presso il Kunsthistorisches Museum e il Sigmund Freud Museum. Peter Aufreiter è uno dei 7 direttori stranieri scelti dal ministero. Sarà senz’altro decisivo il suo stesso intervento per dirimere la controversia tra Fabriano e Urbino circa la destinazione dei capolavori del Maestro di Campodonico, che sembrerebbero maggiormente valorizzati nel territorio dove l’artista ha operato e vissuto. Nel 1986 la Pinacoteca è stata intitolata a Bruno Molajoli, storico dell'arte fabrianese e direttore generale delle belle arti negli anni Sessanta, morto l’anno precedente. Dal 1994, acquisiti nel frattempo anche i gruppi di sculture lignee policrome del Trecento, la civica collezione di opere d’arte ha trovato la sua ultima ed attuale sede nei locali dell’antico Spedale di Santa Maria del Buon Gesù. della Pinacoteca Molajoli. Da menzionare la neonata Fondazione Museo Guelfo, con l’auspicio di dare un nuovo impulso culturale alla città in una fase del tutto particolare. Eventi come la grande mostra sul Gentile da Fabriano, quella recente “Da Giotto a Gentile”, la nomina di Fabriano a Città Creativa Unesco, il Festival Poiesis, la manifestazione “Fabriano in Acquerello” dimostrano un fermento di qualità. La collezione Guelfo appartenente alla sorella dell’artista, Marisa Bianchini, costituisce un esempio unico di raccolta di opere d’arte grafica di grandi maestri internazionali che spaziano dall'Impressionismo francese al Surrealismo, fino ai giorni nostri, con i ritratti di Guelfo da parte di Chagall, Dalì, e un’altra parte costituita dai maestri più vicini all’espressione poetica del fabrianese: Manet, Matisse, Mirò, Picasso. Alessandro Moscè a.m. 02/09/15 16.25 4 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 VENDESI Fabriano, vicinanze via Cappuccini, VENDESI terreno agricolo, con pozzi, mq. 4500. Euro sette/mq. Tel. 349 3553903. Comunichiamo che gli orari della segreteria de L'Azione sono i seguenti: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 Leggere insieme al Gonfalone Presso l’Oratorio del Gonfalone di Fabriano, teatro da alcuni anni di molteplici iniziative culturali, è nato un gruppo denominato “Volta pagina” con l’obiettivo di dialogare e leggere insieme alcuni brani tratti da noti scrittori italiani. Il primo appuntamento è per sabato 12 settembre alle ore 18 nel ricordo di Ennio Flaiano (1910-1970) sceneggiatore, giornalista, critico cinematografico e drammaturgo italiano. Il progetto di “Volta pagina” è curato dal giovanissimo Paolo Gionchetti di Roma, esperto e grande appassionato di letteratura di autori italiani e esteri. Ospite della prima serata che animerà l’incontro è la prof.ssa Luciana Corvi e la lettura dei brani è stata affidata alla lettrice, prof. ssa Laura Pavoni. Flaiano scrisse per “Oggi”, il “Mondo”, “Corriere della Sera” e altre testate nazionali. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei più celebri film del regista. All’attività di giornalista si dedica con la rubrica “Diario notturno” poi raccolta e elaborata in saggi dalla casa Editrice Bompiani. Ad ogni partecipante verrà consegnato il materiale con il programma della serata. L’incontro di lettura avrà anche una meravigliosa cornice con l’attuale mostra di circa ottantaquattro opere eseguite da undici artisti-scultori del nostro territorio. Il secondo incontro di “Volta pagina” è per sabato 19 settembre alle ore 18 nel ricordo di Dino Buzzati. Sandro Tiberi Reginetta regionale: fotomodella allo Chalet Domenica 30 agosto allo chalet dei Giardini Margherita di Fabriano si è svolta la finale regionale di “Un volto per fotomodella”, il concorso di bellezza nazionale giunto alla 31° edizione che l’Astralfashion by Astralmusic dei fratelli Graziano e Giordano Tittarelli ha portato in tutte le città marchigiane. Tantissime le selezioni svolte, ben 30 le ragazze in gara provenienti da tutta la regione. Una serata di bellezza, moda, musica e spettacolo, con una special guest d’eccellenza, la showgirl Elena Morali direttamente da Colorado Cafè e la Miss Telegenia Nazionale 2014 Maddalena Fenucci. Hanno sfilato in passerella le collezioni di Ottica Gelmi ed i bellissimi abiti da sposa e cerimonia di Sguardi di Jesi. 6 i pass per la finale nazionale del concorso per la città di Amalfi. Vittoria per la bellissima mora Alessia Biagioli, 14 anni di Monte Roberto, con fisico slanciato a seguire la sensuale Claudia Onu di Pollenza (Mc), l’elegante Francesca Pallucchini di Falconara, l’esanatogliese Angelica Rango con una fisicità prorompente, la sportiva senigalliese Federica Argentati e la bionda jesina Sarah Frulla. La serata è stata intervallata con momenti canori di Nadia Montenovo e con i balletti della "Boero Academy" di Michele Falcone. Alla conduzione Lara Gentilucci con la direzione artistica di Valentina Papi. La giovane fabrianese sarà presente come coordinatrice anche alla finale nazionale di Amalfi fino al 6 settembre. In giuria anche il presidente del consiglio comunale Pino Pariano. m.a. Selciato dissestato? Gianni fa da sè... Comune - Unicredit, il servizio continua Si è svolto giovedì 27 agosto, presso la sede comunale, un incontro tra il Comune di Fabriano e Unicredit Spa, Istituto bancario al quale dal gennaio 2015 è stato affidato il servizio di tesoreria comunale, per analizzare alcune problematiche operative emerse nella gestione del servizio. A conclusione della fattiva discussione, l’Istituto bancario e l’amministrazione comunale hanno ribadito la reciproca volontà di sistemare le criticità evidenziate e di proseguire nella gestione del servizio sulle basi di un rinnovato rapporto di collaborazione, disponibilità e fiducia reciproca. Lacava, un argento poetico dalla Puglia Un solerte cittadino alle prese con un selciato dissestato. In via Cavallotti, di sera, quando il traffico si riduce, Gianni Lotti si è adoperato per migliorare le condizioni della strada! Complimenti al suo senso civico! 04 mercatino.indd 2 Il poeta fabrianese Paolo Lacava ha vinto il secondo premio al concorso di poesia “S. Maria di Crepacore” in Puglia. La premiazione si è svolta il 2 agosto scorso a Torre S. Susanna nel brindisino. Solidali per Africa Mission La solidarietà del popolo fabrianese non ha chiuso per ferie nel mese di agosto, ma con grande spirito di donazione ha partecipato all’invito pubblicato il primo agosto sulle pagine del nostro settimanale Diocesano L’Azione, dove il Gruppo Amici dell’Uganda di Africa Mission di Fabriano, chiedevano occhiali da vista e da sole. Alla data del 30 agosto sono stati raccolti: 245 occhiali da vista e 130 occhiali da sole. Sempre in questo periodo sono state donate tre macchine da cucire a pedale e una elettrica. Sono dati significativi, in questo breve periodo di tempo estivo, che testimoniano la sensibilità che le persone hanno verso chi è nel bisogno. Il 9 agosto sono andati in Uganda i giovani fabrianesi, Cecilia Guida e Tommaso Bolzonetti con il progetto “Vieni e Vedi” organizzato dall’Associazione Africa Mission di Piacenza. Una esperienza di notevole impatto emotivo ha stretto contatto con una delle realtà più povere del continente africano. Dalla capitale Kampala con i suoi duplici aspetti, dai quartieri benestanti e la periferia con baracche, si parte per Moroto che dista circa 800 km nel nord dell’Uganda, in una regione arida e povera, dove Africa Mission ha una grande sede capace di accogliere e aiutare giornalmente migliaia di persone in difficoltà. Il rientro in Italia dei volontari fabrianesi è previsto il 31 agosto. In trentuno anni di attività del Gruppo Amici dell’Uganda di Fabriano, sono andati come volontari nella sede di Moroto, circa trentadue fabrianesi. Per chi desidera partecipare al progetto “Vieni e Vedi” che ha una permanenza di circa venti giorni tra le sedi di Kampala e Moroto, può chiamare per informazioni il 3395408075. All’atto della partenza sono previsti alcuni incontri preparatori nella sede di Piacenza e si ricorda che le spese del viaggio aereo sono a carico dei partecipanti. s.t. 02/09/15 16.27 5 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 La vecchia sede della Merloni, e abitazione del capostipite Aristide, in via Dante >CRONACA Palazzo dei miracoli, addio Al posto della dimora e sede storica dei Merloni sorgerà un discount di ALESSANDRO MOSCÈ L’ amministrazione Sagramola è pronta a dare il via libera per demolire l’abitazione e trasformarla in un discount di circa 700 metri quadri spalmato su due piani. È il progetto che a settembre dovrebbe finire in Consiglio comunale e che prevede l’abbattimento di una costruzione, dove tra la prima e la seconda metà del secolo scorso, ha vissuto il capostipite del distretto industriale fabrianese. Con Aristide Merloni e la moglie, in età giovanile, hanno dimorato nell’edificio i figli Ester (tenutaria del bene comune tra i componenti della famiglia), Vittorio (fondatore della Merloni Elettrodomestici), Francesco (ex ministro e presidente di Ariston) e Antonio (ex sindaco e in passato guida dell’azienda che ha portato il suo nome). Insomma, la dinasty imprenditoriale ha avuto come quartier generale proprio l’abitazione di proprietà a fianco della quale fu aperto uno dei primi stabilimenti del gruppo. Lungo la statale che taglia in due la città, la storia di Fabriano, come di qualunque borgo o metropoli, è legata a ciò che non costituisce un bene istituzionale: un albero, un giardino, o come in questo caso, un palazzo attualmente Aristide Merloni a tavola con la famiglia (foto tratta dal libro "Aristide Merloni" di Corrado Barberis) scolorito e con le serrande corrose, dove una volta c’era animazione, dialogo, confronto. Quel civico 56 di via Dante è stato un luogo memorabile, abitato da colui che negli anni Trenta era considerato “il matto”, o il “piega acciaio” da tutti gli economisti italiani, alquanto scettici, per la volontà imperterrita del patron con la faccia da mezzadro di portare l’industria manifatturiera in un luogo impervio, rurale, senza strade, senza strutture, tra i braccianti della campagna. La storia di un miracolo italiano ha transitato da queste parti. Uno di quei miracoli che possono avvenire solo nelle nostre province: Aristide Merloni, l’uomo che ha inventato l’Ariston, introdusse per primo, nelle case degli italiani, le cucine a gas trasformandole in veri oggetti di culto. Nel 1938 la dimensione della sua impresa era divenuta di una certa consistenza, il fatturato raggiungeva le 500.000 lire, un valore equiparabile a circa 400.000 euro e contava 70 dipendenti. Negli anni Cinquanta la Merloni era la prima azienda italiana nel settore della produzione di strumenti per pesare e la sua quota di mercato era del 40%. Ci piace immaginare che in via Dante il funambolo di Albacina sconfessò La dimora storica dei Merloni, in via Dante, nel 1940 (foto tratta dal libro "Aristide Merloni" di Corrado Barberis) 05 fabriano.indd 2 soloni e intellettuali di rango che volevano dissuaderlo dal proposito di soppiantare la tradizione per far sì che un territorio di emigrazione divenisse un avamposto del progresso. Non ci stava a rimanere nel torinese a dirigere una fabbrica di bascule, perché le industrie si potevano fare nella montagna marchigiana, in aree depresse, anche con padroni inesperti. In quello spazio di via Dante crescevano i figli, che da ragazzi di buona famiglia sarebbero diventati assi della seconda generazione di imprenditori, ognuno con un’autonoma vocazione e una spiccata personalità. Al fianco la moglie Maria, regina della casa e sostegno morale nel suo atto di fede per l’uomo dalla “lunga progressione”. Aspro, ironico e concreto, Aristide Merloni impartiva ordini e pretendeva rispetto e impegno massimi dai suoi operai. Il contenuto di una bombola come strumento del benessere dava già esiti strabilianti un po’ ovunque. Nascevano i suppellettili indispensabili: frigoriferi, lavatrici, caldaie, e prendeva corpo, soprattutto, il superbo complesso, un vero e proprio distretto industriale per monoprodotti disseminati nel comprensorio. In quella casa di via Dante, probabilmente, andò a cena anche Enrico Mattei, il pioniere dell’energia, e proprio in quell’abitazione Aristide Merloni elaborò la sua provocazione, essenziale, rivolta al dirigente dell’Eni: “Se ci porti via tutti i maschi per farli lavorare altrove, le nostre donne si metteranno a fare le puttane”. Quelle stanze sono leggendarie, dunque, perché l’hanno abitate l’uomo della discontinuità e una famiglia tra le più influenti nella modernità italiana. Persone dal nitore espressivo e dalla tenacia imperterrita, celebrati da Giulio Einaudi nel famoso elogio dei “pazzi” costruttori della terra italiana. I savi non osano e quindi sono destinati a perdere i capitali. Ci voleva l’uomo di via Dante dai capelli e dalle ciglia folte, con il naso da pugile, con la voce roca, che veniva dalla sperduta Albacina, dove anche i cani erano troppo magri. taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 5 e domenica 6 settembre COMUNALE 1 Via Marconi, 5 Tel. 0732 3308 DISTRIBUTORI Domenica 6 settembre Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 6 settembre La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti, 23/A Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Belardinelli Via Martiri della Libertà Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo Piermartiri Via Serraloggia Tabaccheria Edic. Boni via Dante 274 B Coffee & Drinks Via Brodolini CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 02/09/15 16.22 6 >FABRIANO< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 AstroFabriano, ecco le stelle Paolo Porcarelli: in programma incontri e coinvolgimento delle scuole di ANDREA GIOMBI A bbiamo intervistato Paolo Porcarelli (nella foto), tra i promotori della realtà AstroFabriano. Ci parli della associazione e della sua finalità. Vogliamo, insieme a Leopoldo Marzano, tramite questo ente, portare in città la bellezza dell'astronomia e renderla accessibile a tutti. Siamo degli astrofili e crediamo che la bellezza del nostro territorio montano, il quale permette di osservare un cielo limpido, possa essere valorizzato anche tenendo lo sguardo in su. Attraverso l’osservare, studiare e divulgare le bellezze del cielo, in modo diretto e spensierato, credo che ciò possa permettere ai fabrianesi e non solo, di unirsi maggiormente col proprio territorio ed apprezzarlo. Ad oggi l’osservatorio più vicino è ad Esanatoglia ed Ancona, mentre noi organizziamo e vogliamo continuare a farlo, punti di osservazione in tutto il fabrianese. Quali sono state e sono le vostre iniziative nel nostro comprensorio? Abbiamo dato luogo a punti di osservazione ai Monticelli, all’eremo di San Silvestro e a Castelletta, grazie alla collaborazione col Parco di Frasassi e da ultimo, il 22 agosto scorso, a Valleremita. Per settembre abbiamo in programma diversi incontri che si possono conoscere consultando il nostro sito: www.astrofabriano.it. In futuro ci piacerebbe collaborare con le scuole per poter rendere vivo ai ragazzi, attraverso l’osservazione Corsi, un murales che desta curiosità Nel periodo di ferragosto è stato installato, in un muro di cinta in via Lamberto Corsi, uno spazio con pannelli da esterno, dove l’artista Massimo Melchiorri, di Cerreto d’Esi, eseguirà una imponente opera di circa dodici metri. Il progetto dell’iniziativa nasce dall’obiettivo di valorizzare e abbellire, con un murales, una zona periferica della nostra città. Attualmente l’artista ha realizzato quattro grandi volti di bambini, che sono lo sfondo dove verrà costruita una scena di tante persone che animeranno, con vivaci colori, la diretta del cielo, l’insegnamento ottenuto nei testi. Ci parli delle serate gastronomiche. E’ un gioco di parole per rappresentare serate gastronomiche ma anche astronomiche. Queste serate sono svolte in sinergia con gli agriturismi locali, per poter unire a favore degli ospiti la genuinità dei prodotti tipici fabrianesi e la bellezza del cielo sopra alle nostre montagne. “Il Piccolo Principe”, che era solito osservare le stelle, diceva: “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Ebbene il termine di paragone può sembrare esagerato, ma osservando le bellezze del cielo è inevitabile provare un’emozione forte che consente di rendersi consapevoli di abbracciare e tenere con cura il nostro paese sotto le stelle. Questo è proprio l’intento di AstroFabriano. sti fedeli all’insegnamento di don Sturzo. Fu poi assessore alla Provincia di Ancona e presidente della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Nel 1977 il Cen- tro Studi don Giuseppe Riganelli ha pubblicato un libretto a cura di Emo Sparisci, sulla esperienza politica nel movimento popolare, di Lamberto Corsi, portando a co- creatività, laboriosità che il popolo fabrianese ha sempre donato per il suo territorio. Molte persone hanno chiesto all’artista il nome di quel personaggio, dall’aria distinta in giacca e cravatta, che Melchiorri ha rappresentato con grande realismo: il fabrianese Lamberto Corsi (1982-1961) avvocato di professione, ricoprì un ruolo fondamentale sul buon governo del comune di Fabriano, divenendo vice sindaco e assessore al Lavori Pubblici fino all’evento del fascismo. Subì il confino civile e politico riservato ai popolari rima- noscenza memorie e testimonianze del suo operato. Nell’introduzione del volumetto è riportato un contributo di Umberto Tupini che scrive: “Coerenza e rettitudine erano la sua divisa. Non ha mai piegato davanti ad alcuna lusinga e non ha mai conosciuto l’arte del compromesso… Amici ed avversari lo avevano perciò in grande estimazione. Nessuna ombra ha mai oscurato il suo atteggiamento di fermezza assoluta e di disinteresse trasparente. E’ passato dalla dittatura alla libertà senza scomporsi e non presentando mai ad alcuno il conto delle sofferenze patite e delle umiliazioni subite”. Non possiamo che attendere, con curiosità, nel scoprire giorno dopo giorno l’evolversi dell’opera che l’artista Melchiorri con professionalità e grande passione per l’arte, realizzerà per la nostra città. Sandro Tiberi Il patrimonio storico per un click Il Comune di Fabriano al fine di promuovere il proprio patrimonio storico – culturale ha aderito al progetto “Wiki Loves Monuments” promosso per l’Italia da Wikimedia, un’associazione di promozione sociale nata per la diffusione della conoscenza libera, attiva nell’ambito dell’open culture e referente italiana della Fondazione che sostiene Wikipedia, l’enciclopedia online, multilingue, a contenuto libero, redatta in modo collaborativo da volontari in tutto il mondo. L'iniziativa ha come scopo la creazione di un grande database fotografico online che possa catalogare i monumenti italiani, anche i meno noti, contribuendo a illustrare voci nuove su Wikipedia. Wiki Loves Monuments è un concorso fotografico aperto a tutti i cittadini che possono partecipare fotografando monumenti e siti culturali per poi pubblicare gli scatti su Wikimedia Commons con una licenza libera. Il Comune con la propria adesione al progetto ha autorizzato l’uso delle immagini di alcuni siti culturali di Fabriano con licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA “condividi allo stesso modo”; in Italia, infatti, l’uso delle immagini dei monumenti è regolato da norme che non prevedono la possibilità di fare fotografie e ri-licenziarle senza una precisa autorizzazione da parte dell’ente pubblico che ne è proprietario. I monumenti e siti culturali di Fabriano “liberati” cioè le cui immagini possono essere utilizzate con licenza libera sono i seguenti: - Fontana Sturinalto, Palazzo del Podestà (esterni), Loggiato San Francesco – Piazza del Comune; - Biblioteca Multimediale R.Sassi – Largo San Francesco 1/B; - Oratorio della Carità – via C.Battisti; - Spedale del Buon Gesù /Pinacoteca Civica Molajoli (esterni, chiostro interno) e Giardini del Poio – Piazza Papa Giovanni Paolo II; - Museo della Carta e della Filigrana (esterni ed interni) – Largo Fratelli Spacca 2 Partecipare al concorso fotografico “Wiki Loves Monuments” è facilissimo e gratuito, basta leggere con attenzione il regolamento ed armarsi di macchina fotografica per andare a caccia del monumento/sito culturale presente nell’elenco. Una volta scelto il soggetto e scattata la foto, sarà sufficiente caricarla dall’1 al 30 settembre 2015 sul sito http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/. Dopo il caricamento, la fotografia entrerà a far parte di Wikimedia Commons, la banca dati multimediale di Wikimedia e parteciperà al concorso che prevede importanti premi messi in palio in esclusiva dallo sponsor Euronics in collaborazione con Canon. Tutte le informazioni per partecipare al concorso sono disponibili su www.piazzalta.it e su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it. Un premio ai tre studenti delle Medie di Fabriano, oltre che complimentarsi per il risultato ottenuto, ha comunicato la vittoria. "Si è voluto istituire un premio che trascenda dalle condizioni personali e familiari dell’alunno, già considerate da altre leggi e normative, per premiare chi davvero dimostra di eccellere nel campo dello studio – ha dichiarato Pino Pariano. Il desiderio è quello di poter fungere da stimolo all’impegno e allo studio. L’auspicio è che un premio in denaro e un corso di lingua inglese possano essere un riconoscimento materiale e morale tale da moltiplicare l’impegno degli studenti”. Il premio si svolge grazie al contributo di Massimo e Alessandro Zampetti, agenti Generali Ina-Assitalia di Fabriano, che hanno messo a disposizione la somma di 1.500 euro da dividere in parti uguali ai tre vincitori (uno per ogni Istituto Comprensivo) e Amanda Pasquinelli di Easy Speaking che ha voluto donare tre corsi di lingua inglese agli studenti che, secondo i loro professori, meritavano di approfondire la materia. Pariano ha voluto, inoltre, ringraziare i dirigenti dei tre istituti comprensivi di Fabriano, Antonello Gaspari dell’Istituto “Marco Polo”, Andrea Boldrini dell’Istituto “Aldo Moro” ed Emilio Procaccini dell’Istituto ”Imondi Romagnoli e tutte le insegnanti di inglese dei tre istituti per la loro preziosa collaborazione per la riuscita dell’ iniziativa. I vincitori della somma di 500 euro, risultano essere: Riccardo Lispi (Istituto Comprensivo “Aldo Moro”), Sophia Staffaroni (Istituto Comprensivo “F. Imondi Romagnoli”), Eleonora Pocognoli (Istituto Comprensivo” Marco Polo”). I vincitori del corso di lingua inglese risultano essere: Giacokmo D’Onofrio (Istituto Comprensivo “Aldo Moro”), Andrea Campioni (Istituto Comprensivo “F. Imondi Romagnoli”), Aurona Gashi (Istituto Comprensivo” Marco Polo”). Con una lettera inviata direttamente agli studenti risultati vincitori del premio ed una telefonata ai loro genitori, Pino Pariano, presidente del Consiglio comunale 06 fabriano.indd 2 02/09/15 16.29 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il Palazzo del Podestà pronto nell'estate 2016 di GIGLIOLA MARINELLI A seguito delle richieste da parte dei nostri lettori, questa settimana abbiamo incontrato l’architetto Roberto Evangelisti, dirigente del settore assetto e tutela del territorio del Comune di Fabriano, per parlare dei lavori riguardanti il Palazzo del Podestà, edificio storico simbolo della città di Fabriano. Architetto, i lavori del Palazzo del Podestà suscitano fortemente l’interesse dei fabrianesi, quando sono iniziati ufficialmente e quale tipologia di interventi sono pianificati nel progetto? I lavori di restauro, consolidamento e recupero funzionale del Palazzo del Podestà sono stati suddivisi in due stralci funzionali in relazione alle tipologie di finanziamento dell’opera. Più precisamente, i lavori del primo stralcio, per un importo complessivo di euro 800.000 finanziati con i fondi della legge sulla ricostruzione post sisma, si sono già conclusi il 19 dicembre 2014; hanno riguardato principalmente il consolidamento strutturale e il miglioramento sismico. Oltre agli interventi strutturali sono stati eseguiti lavori, come la demolizione dei soppalchi in cemento armato costruiti negli anni ottanta, tendenti a riportare l’edificio alle sue caratteristiche tipologiche e formali originarie. I lavori del secondo stralcio, per un importo complessivo di euro 400.000 finanziati con i fondi del Fas 2007-2013, e che riguardano il recupero funzionale, il completamento degli impianti, le finiture e gli arredi non sono ancora iniziati. Il progetto esecutivo è in corso di approvazione e i lavori saranno appaltati, a seguito della gara di evidenza pubblica, 07 fabriano.indd 2 7 >FABRIANO< entro il mese di novembre per poi terminare entro il primo semestre del prossimo anno. Riguardo la destinazione d’uso degli spazi, cosa è stato previsto nel piano di intervento? Il progetto conferma la centralità del percorso urbano pubblico rappresentato dal corridoio sito al piano primo dell'edificio che collega l'ingresso da piazzetta del Podestà e quello da largo Bartolo da Sassoferrato; un terzo accesso avverrà dall’adiacente Giardino del Poio direttamente sul vano della scala principale preesistente di comunicazione con i piani superiori. Sul corridoio centrale del primo piano, da ambo i lati, si apriranno i locali da destinare occasionalmente ad esposizioni temporanee o salette al servizio dei convegni o degli eventi espositivi che si terranno nella sala principale del piano superiore; nei pressi sarà realizzato anche un piccolo locale tecnico che ospiterà i componenti per il controllo e la gestione degli impianti elettrici, diffusione acustica, allarme e rivelazione incendi. Al piano secondo dell'edificio sarà ospitata una grande sala per convegni per un numero massimo di 200 persone, che potrà essere utilizzata anche per allestimenti espositivi temporanei; ad essa si accederà attraverso la scala principale già nominata e disporrà di altre due scale secondarie di recente realizzazione, che addurranno al piano sottostante. La seconda sala potrà essere destinata a spazio di supporto (reception, accoglienza, guardaroba, etc.) rispetto alla sala più grande. Aspetto da non trascurare L'apicoltura moderna di Giorgio Poeta finisce anche sullo "spot" della Mini Giorgio Poeta è sicuramente una figura importante per la nostra Fabriano. Dopo aver iniziato quasi per gioco l'attività che l'ha consacrato al successo, all'età di 20 anni fonda l'azienda che ancora oggi porta il suo nome. Oggi Giorgio arriva ad avere più di 500 arnie e famiglie di api produttrici di un miele talmente pregiato che gli ha garantito lui un successo nazionale ed internazionale. Ma se un'importante casa automobilistica inglese come la Mini chiede a Giorgio di girare uno spot per il lancio del nuovo modello a 5 porte, ecco che la fama dell'apicoltore fabrianese cresce sempre di più. Egli dunque riesce ad affacciarsi sui teleschermi italiani e, in questa intervista, ci racconta della sua esperienza. Giorgio, come nasce la passione per l'apicoltura? Quando mio padre mi regalò due arnie ad 11 anni tutto iniziò per gioco. Prima ero un hobbista, raccoglievo miele per autoconsumo; poi, dopo la laurea in agraria, la passione è diventata professione ed ho incominciato a vendere il mio miele anche all'estero. Ho investito tempo e soldi in questa attività, e adesso ne vado fiero. Come è nata l'azienda? Quante persone conta al suo interno? Nel 2004 mio padre comprò dei terreni e da lì nacque tutto. All'epoca ero ancora iscritto all'università e l'azienda non disponeva neanche di un laboratorio. Inoltre non c'era la cucina e il raccolto del miele non era più di 20-30 kg. Dopo 3 anni c'è stato un aumento nel numero di lavoratori e nella dimensione del laboratorio che ora conta più 250 metri quadrati: 50 per la lavorazione dell'idromiele, 200 il laboratorio e un piccolo shop di 20. Ad oggi 4 persone lavorano al mio fianco: una persona mi dà una mano in laboratorio, mentre le altre due in ufficio. Quale sono i prodotti “clou” della tua azienda? I tre prodotti che destano curiosità e successo sono: il Carato, la Stella, e l'Idromiele. II primo è un miele invecchiato in barrique, ovvero botti di rovere; il secondo è un miele d'Acacia con infusione di anice stellato mentre il terzo è un fermentato naturale di miele che hanno trovato parecchi riscontri nei consumatori. Come è nata l'idea dello spot la Mini? Quando la pubblicità è stata girata? Lo spot è stato girato ai primi di giugno ed è andato ufficialmente in onda a fine luglio. Tutto è nato quando la dirigenza della Mini, nel fare campagna pubblicitaria per il suo nuovo modello, voleva giocare sul numero ed ha quindi intervistato 5 artigiani di varie parti d'Italia che ancora oggi effettuano lavori di manodopera. Tra questi ci sono anch’io: hanno contattato la mia azienda perché faccio tutto manualmente e anche perché ho fatto diventare l'apicultura un lavoro moderno partendo da quello che prima era un mestiere ancestrale. Volevano qualcosa con le api e hanno visto che ero uno dei più conosciuti nella ricerca Google. Lorenzo Pastuglia Il Palazzo del Podestà è il collegamento tra il palazzo del Podestà e la Pinacoteca, attraverso i giardini del Poio, che è oggetto di un progetto separato ma che in ogni caso fa parte del più ampio “progetto integrato di recupero e valorizzazione dei luoghi della cultura prevede la creazione di un polo culturale delle arti visive dell’Alta Valle dell’Esino”, oggetto dei finanziamenti ottenuti mediante il Programma Attuativo Regionale (Par) del Fas 2007-2013. Il Palazzo del Podestà è una splendida cornice della nostra Piazza del Comune, una piazza meravigliosa che incanta con la Fontana Sturinalto i turisti di tutte le parti del mondo che hanno la fortuna di ammirarla. Quali sono le difficoltà tecniche incontrate per intervenire in edifici di così alto valore storico-artistico? In realtà non vi sono particolari difficoltà tecniche nell’intervenire su edifici monumentali. È una questione di cultura del progetto, ovvero le tecnologie da applicare nel recupero di edifici vincolati sono quelle che ne rispettano le caratteristiche costruttive originarie senza alterare né il funzionamento strutturale, né l’aspetto storicoformale dell’edificio. Già dai primi interventi eseguiti sui nostri edifici storici il Comune di Fabriano ha messo a punto e pubblicato, in collaborazione con il settore beni culturali della regione, un “codice di pratica per il restauro di edifici storici” che è una guida per intervenire su tali manufatti. Possiamo sbilanciarci per una data di apertura al pubblico del Palazzo del Podestà? L’obiettivo che ci siamo dati è quello dell’apertura per l’estate 2016; a meno di eventi imprevedibili, potrà essere decisamente rispettato. 02/09/15 16.33 8 >FABRIANO< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 C'è il Forum dell'Unesco Francesca Merloni: "Un momento di riflessione concreto e dinamico" I di CRISTINA GREGORI l percorso è stato laborioso e lungo ma chi ama questa città lo conosce bene. Da anni Francesca Merloni con il suo staff (ass.ne Deca) sta lavorando per una Fabriano creativa, produttiva, innovativa, attrattiva. Con lei, in prima fila, l’amministrazione comunale e il sindaco Sagramola che ha abbracciato con energia un’opportunità straordinaria che all’inizio purtroppo non tutti hanno compreso. Nel 2013 Fabriano ha ricevuto il prestigioso titolo Unesco di città creativa nella categoria Craft&Folck Art. Un riconoscimento che favorisce la creazione di legami e scambi tra città di tutto il mondo in grado di fare della creatività e della cultura un elemento portante del proprio sviluppo economico. Attraverso questa rete, divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Craft&Folk Art, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema) le Città possono condividere le reciproche esperienze, valorizzando capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali. Il Forum internazionale 2015 ha proprio questo scopo e un titolo esplicativo: “Città industriale città creativa” e punta a promuovere una riflessione sul passaggio in essere soprattutto in Europa, dove le città si stanno evolvendo sviluppando la loro identità da "industriali" a "creative" senza abbandonare i settori importanti e tradizionali del tessuto economico del territorio. Di questo si parlerà con istituzioni, enti, imprenditori. Fabriano “c’entra” pienamente l’obiettivo con il suo essere “città in trasformazione”. Al Forum partecipano i delegati di Icheon (Sud Corea), Jacmel (Haiti), Jingdezhen (Cina), Paducah (Usa), Enghien-Les-Bains (Francia), Dakar (Senegal), Zahlé (Libano), Saint-Étienne (Francia) Bologna e Torino e racconteranno ad interlocutori istituzionali e cittadini “come si cambia” o, per meglio, dire le loro best practices. “Un momento di riflessione concreta, dinamica ma anche divertente” come ha definito il Forum Francesca Merloni durante la conferenza stampa di presentazione alla presenza del presidente Da sinistra Francesco Merloni, Luca Ceriscioli e Giancarlo Sagramola durante la presentazione dell'evento in Regione della Regione, del presidente della Fondazione Carifac, del sindaco di Fabriano e del presidente della Camera di Commercio di Ancona. “Città industriale città creativa” dal 4 al 6 settembre sarà una tre giorni intensa dove non mancheranno momenti di intrattenimento e si terrà durante la manifestazione Fabriano Expo 2015, rassegna della produzione artigianale che si svolge annualmente nella città con l'ulteriore beneficio di arricchire l'evento dell’appuntamento Unesco di grande rilievo e visibilità internazionale. Le Città Creative della rete “Craft and Folk Arts” avranno a disposizione spazi per presentare la propria realtà artigianale con le loro produzioni che resteranno in mostra dal 3 settembre al 13 settembre, e per svolgere incontri e scambi con gli interlocutori italiani presenti alla manifestazione. La Pinacoteca civica ospiterà una mostra di alcune delle produzioni artigianali delle città ospiti. Saranno esposte ceramiche coreane, maschere haitiane, trapunte tipiche americane che dialogheranno con i capolavori d’arte medievale conservati nel museo. Fabriano città creativa al centro del mondo per una sfida da cogliere e con la possibilità di toccare con mano i benefici per la città e per la sua economia. “L’incontro tra Fabriano e gli altri centri della cre- atività mondiale – dice Francesca Merloni - deve servire a rendere la cittadinanza più consapevole dell’opportunità che ha ricevuto e su questo i fabrianesi hanno dimostrato di essere pronti ad accogliere il nuovo corso. Ci sono momenti in cui dobbiamo ripensare a noi stessi. Dobbiamo immaginare nuovamente il nostro futuro. Con l’Unesco abbiamo iniziato un percorso che ci deve portare al nocciolo più duro della creatività: lo sviluppo della cultura”. E’ evidente che la sfida è complessa occorrerà muoversi “come un sol uomo” verso un obiettivo comune: trovare idee, risorse, investire sulle persone, sul marketing territoriale, sulla comunicazione, sulle competenze artigiane con l'avvio di nuove opportunità cogliendo il vantaggio straordinario che, il continuo rapporto con il network Unesco, è in grado di offrire anche sul fronte della progettazione europea ed extraeuropea. Un passaggio necessario per la nostra città che non può permettersi il lusso di perdere un’occasione irripetibile. L'attore Antonio Albanese sarà a Fabriano il 5 settembre A sinistra, la carta, simbolo della città di Fabriano DAKAR, Senegal Categoria: Media Arts Dakar ospita il 25% della popolazione del Senegal e l’80% della sua attività economica. E’ un metropoli creativa che organizza grandi eventi tra cui il World Festival of Black Music e la Biennale di Arte Contemporanea Africana e ospita molte istituzioni culturali. La città si è proposta di rendere la cultura, la creatività e l’innovazione le forze motrici dello sviluppo locale, grazie anche ai mezzi che l’era digitale offre e alle moltissime iniziative promosse. ENGHIEN-LES-BAINS, Francia Categoria: Media Arts Negli ultimi 10 anni, nella città francese, le arti multimediali sono state oggetto di una strategia coordinata in vari settori quali istruzione, turismo, economia e sviluppo sociale. The Arts Centre, uno spazio per la creazione digitale sovvenzionato dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione, è uno delle principali punte di diamante di questa politica. Luogo di creazione, ricerca, produzione e diffusione, realizza numerose attività rivolte a tutti i tipi di pubblico. Grazie al know-how all'avanguardia artistica e tecnica, il centro è anche una piattaforma per gli scambi e dibattiti sui legami tra le arti, scienza e tecnologia. ZALHE’, Libano Categoria: Gastronomia La città è famosa per il suo clima e per la sua cucina tradizionale e conosciuta come la “città del vino e della poesia”. Famoso il suo vino e l’arak, o latte di leone, la bevanda al gusto di anice distillato che viene tradizionalmente servita nei caffè in qualsiasi momento 08 fabriano.indd 2 Ecco le città ospiti a Fabriano della giornata. L’evento più importante della città è il Festival del vino, che si tiene a settembre, durante in quale vengono organizzati concerti, spettacoli, lettura di poesie e mostre d’arte. ICHEON, Sud Corea Categoria: Crafts&Folk Art Icheon ha un ruolo fondamentale sia nella produzione di ceramica moderna, sia nella conservazione e valorizzazione della ceramica tradizionale coreana, arte praticata da oltre mille anni e tramandata di generazione in generazione. La città coreana ospita moltissime imprese industriali e scuole di formazione legate alla produzione di ceramica e produce il 55% di tutta ceramica prodotta a livello nazionale. JACMEL, Haiti Categoria: Crafts&Folk Art Jacmel sta investendo nel suo rinnovamento proprio attraverso la promozione di cultura, arte e artigianato. Il Carnevale di Jacmel, noto per la sua creatività e originalità eccezionali, è il punto di partenza per lo sviluppo creativo della città. Le sculture e le gigantesche maschere di cartapesta sono legate nel profondo alle tradizioni locali. Questo evento attira migliaia di haitiani e turisti provenienti da tutto il mondo. JINGDZHEN, Cina Categoria: Crafts&Folk Art Spesso chiamata la "Capitale della Porcellana”, Jingdezhen è rinomata per la sua produzione di porcellana che risale a più di 1.700 anni fa. Si tratta del più importante centro di produzione porcellane in Cina, molto apprezzate in tutto il mondo. Negli ultimi anni la città ha organizzato eventi di importanza internazionale su quest’arte, tra cui il Summit Mondiale dei Sindaci di Città produttrici di Ceramica. PADUCAH, USA Categoria: Crafts&Folk Art Paducah ha una lunga tradizione nella produzione di trapunte. Conosciuta anche come "Quilt City", Paducah è sede del Museo Nazionale Quilt degli Stati Uniti. Il più grande museo del suo genere al mondo, il Museo Nazionale Quilt vanta una collezione di 320 pezzi di trapunte contemporanee o organizza regolarmente mostre tematiche che celebrano quest’arte. SAIN-ETIENNE, Francia Categoria: Design Saint-Étienne è una città in continua evoluzione, dove da più di due secoli il rapporto tra arte e industria ha continuamente cambiato il volto della città. Da città industriale a città visionaria, Saint-Etienne utilizza il design come sviluppatore e catalizzatore per il potenziale creativo di tutti. Negli ultimi anni ha rafforzato questa sua identità, grazie alla sua scuola di arte e design, al successo della Biennale del design internazionale dal 1998 e il polo di eccellenza rappresentata da La Cité du Design dal 2005. TORINO, Italia Categoria: Design Sin dalla fine del XIX secolo, Torino è stata uno dei principali centri industriali italiani, con l'ascesa delle industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili e di automobili che hanno dominato lo sviluppo della città per quasi un secolo. Nel corso degli ultimi decenni, la città si è trasformata con successo da un centro industriale a un hub creativo. La promozione della creatività e della sostenibilità, così come la rigenerazione di spazi urbani sono al centro dello sviluppo della città. Torino vanta artisti di fama e istituzioni all'avanguardia, istituti di formazione e università. La collaborazione tra istituzioni culturali e il mondo accademico è un fattore chiave per il rafforzamento e la promozione di un approccio integrato e multidisciplinare alla cultura. BOLOGNA, Italia Categoria: Musica Bologna vanta una vita culturale vivace e un'economia creativa emergente. Le istituzioni locali e una moltitudine di associazioni sostengono la sua scena culturale. Radicata nel glorioso passato della città, la musica è particolarmente rilevante a Bologna data la presenza di varie e importanti istituzioni. La città si distingue per la sua capillare promozione del settore musicale, che si celebra in una serie di rinomati festival internazionali. Inoltre, le notevoli stagioni di musica classica, jazz e musica contemporanea e le iniziative per bambini nonché la presenza di cantautori, rock-band e altri musicisti che affollano la città, tutto contribuisce a rendere Bologna un centro davvero unico per musica. Per informazioni sito internet: www.fabrianocreativa.it facebook: fabriano città creativa 02/09/15 16.35 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 >FABRIANO< 9 Arriva la tempesta creativa In città una manifestazione con 53 eventi e laboratori e 78 aziende F di DANIELE GATTUCCI abriano sarà presto investita da una vera e propria tempesta creativa! Lo dicono i numeri di Fabriano Creative City, la manifestazione che si svolgerà dal 4 al 6 settembre nella “città sul Giano”. Il sindaco Giancarlo Sagramola nel presentare l’iniziativa ha sottolineato che “ben 78 aziende partecipanti, con 53 eventi e laboratori, 25 partners pubblici e privati sono il segno tangibile di come questa città vuole reagire in maniera coesa, condivisa e con la collaborazione attiva di tutte le anime produttive e culturali. Fabriano Creative City raccoglie una visione e la rende concreta e fruibile da turisti e cittadini”. Quattro saranno le “fucine creative” allocate in siti storici del centro cittadino, con focus su artigianato tradizionale, biodiversità, artigianato digitale, cucina creativa e prodotti di territorio. In aggiunta l’Ordine degli Architetti di Ancona realizzerà una giornata evento, mentre ristoratori e bar di Fabriano offriranno menù creativi e street food Made in Marche. Installazioni suggestive accoglieranno il visitatore nella Piazza del Comune, con un vero e proprio giardino della biodiversità, al chiostro di San Venanzio protagoniste saranno le start up e le realtà imprendito- 09 fabriano.indd 2 La conferenza stampa di presentazione di Fabriano Creative City riali “di nuova generazione”, nel Loggiato di San Francesco spazio alla creatività delle mani ed infine, presso il Mercato coperto, Show cooking con il Team Cuochi Marche e produttori di specialità enogastronomiche. Il presidente della Camera di Commercio, Giorgio Cataldi ha ribadito che “è questo il modo giusto per uscire dal difficile momento economico attuale. In Fabriano Creative City ci sono tutte le carte che dobbiamo giocare. E’ per tale ragione che l’Ente Camerale ha inserito l’evento tra le iniziative del Presidio Diffuso, l’hub di accoglienza dinamica che abbiamo predisposto in occasione di Expo 2015”. Il responsabile Centro Italia di Veneto Banca, Fabrizio Mora, main partner della manifestazione, ha espresso soddisfazione e compiacimento per il lavoro svolto, “in quanto i quattro contenitori tematici proposti riescono a cogliere le reali potenzialità di sviluppo per l’economia locale ed il nostro istituto sente questa missione territoriale come l’impegno principale nei confronti di questa comunità”. Marco Ottaviani, presidente della Fondazione Carifac ha rimarcato “l’importanza della creatività e le opportunità che essa può fornire nel processo di cambiamento che la città di Fabriano sta affrontando. Questa iniziativa – ha concluso Ottaviani - può apportare un grande contributo a questo percorso che guarda al futuro”. “Fabriano continua a sorprendere positivamente per la volontà di rinnovarsi e di scommettere sull’innovazione”. Parole di Andrea Spaterna, prorettore Unicam. “E qui si sostanzia il ruolo di un Ateneo come quello di Camerino che da sempre risponde presente alle esigenze del territorio”. Vittorio Salmoni, rappresentante di Fabriano Creativa Unesco ha spiegato ai presenti che “realizzare questa manifestazione in concomitanza al Forum delle Città Creative consentirà di realizzare concretamente sulla piazza di Fabriano ciò che i rappresentanti dei centri Unesco dibatteranno nel corso del Forum”. Leonando Meloni, assessore alle Attività produttive di Fabriano ha ringraziato tutti i partners che hanno reso possibile l’innovativa esperienza di Fabriano Creative City, citando in particolare l’impegno di Confartigianato, Cna, Confcommercio, Cia e Coldiretti. La manifestazione è co-organizzata da Comune e Unicam con l’associazione Lacam, fa parte del circuito degli eventi per Expo 2015 di Anci e Tipicità Experience ed è realizzata con il contributo della Regione Marche, il supporto tecnico di Air Force, Scatolificio di Battista e Trony. 02/09/15 16.37 10 >FABRIANO< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 L'Antica Roma ad Attiggio È di SAVERIO SPADAVECCHIA stata finalmente inaugurata nei giorni scorsi, nell’ambito della sesta edizione della manifestazione Attidium Romanum, la nuova area archeologica di Attiggio. Una inaugurazione che ha concluso i lavori di riqualificazione del sito archeologico della frazione fabrianese, il cui progetto è stato redatto dal settore assetto del territorio del Comune di Fabriano. Soddisfazione espressa dal sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, che ha osservato che la tipologia di intervento ha permesso di realizzare una struttura di copertura (comprensiva di impianto di illuminazione) del sito archeologico a basso impatto ambientale, costruendo al tempo stesso un circuito pedonale per consentire di vedere nella maniera più corretta i luoghi dove 2000 anni fa viveva la comunità romana di Attidium. Un progetto da 133.000 euro, finanziati per 73.000 euro dalla Regione Marche – Gal Colli Esini e per i restanti 60.000 euro dal bilancio comunale. Grande soddisfazione da parte di tutti i membri dell’Associazione “Gli Attidiati”, che per anni hanno combattuto per riqualificare in maniera definitiva un’area di grande importanza storica per la comunità e per la città tutta. Soddisfatto per il buon esisto dei lavori il parroco di Attiggio Don Umberto Rotili, che ha ricordato l’impegno nel valorizzare il territorio e la sua storia: “Possiamo dire che è la fine di un percorso che ci ha portato dopo 6 anni a rendere alla cittadinanza e al pubblico un’area d’importanza storica assoluta. Creare tutto il movimento intorno agli scavi è stato importante, perché ha permesso agli storici e agli archeologi di riscoprire in tutta la sua importanza Attidium”. Molto soddisfatto del buon esisto dell’operazione Sergio Mustica, consigliere della Fondazione Carifac che ha contribuito alla realizzazione dell’opera, ricordando che attraverso il lavoro comune si possono realizzare progetti importanti per tutta la città. L’archeologo Alessio Pascolini, che già da tre anni insieme a molti collaboratori ha contribuito a “riscoprire” Attidium, ha ricordato l’affetto della comunità e la vicinanza di tutte le associazioni che hanno contribuito alla rinascita del municipio romano. “Siamo onorati di essere parte di questa storia – ha ricordato l’archeologo – e stiamo ancora intercettando strutture che anno dopo anno cercheremo di scoprire. Stiamo infatti estendendo le indagini oltre l’impianto termale per verificare l’effettiva presenza del Municipio e la sua estensione. Una indagine che sembrerebbe essere confermata da alcune prime evidenze. Il nostro obiettivo è quello di dare alla comunità un frammento di municipio in più anno dopo anno”. Gli scavi dello scorso anno portarono alla luce frammenti di Visita agli scavi e battaglie tra gladiatori Tre scatti della giornata di venerdì 28 agosto ad Attiggio vita risalenti a circa 2000 anni fa come una canalina che si allontanava da quello che è stato considerato l'impianto termale pubblico. Canalina che pare potesse essere di supporto alla traccia di una piccola fornace (scoperta sempre lo scorso anno durante gli ultimi giorni degli scavi 2014) per la produzione di laterizi per tutto il municipio. Destò sorpresa anche la scoperta di una estesa fogna, in perfetto stato di conservazione, scollegata dall'impianto termale che secondo gli archeologi sarebbe stata Miss Marche è di Fabriano Fabriano sogna Miss Italia con Silvia Sbaffi (nella foto) che è stata eletta Miss Marche durante la finale regionale dello storico concorso che si è svolto a Camerino. 22 anni, originaria di Coccore, frazione del fabrianese (a pochi chilomrtri dall'altra Miss Melissa Tassi), mora, 178 cm di altezza, single, una laurea triennale in economia con l’impegno di trasferirsi a ottobre a Roma per la specialistica, senza dimenticare la scuola di recitazione. Si presenta così la ragazza che rappresenterà le Marche nella finalissima della manifestazione. Silvia – emozionata durante la serata finale del concorso – dedica la vittoria alla famiglia. “Grazie alle mie due nonne che mi seguono dappertutto e ai miei genitori.” La Miss lavora parttime in un'enoteca, ha una grande passione per il mondo dello spettacolo e della moda, sogna un futuro da responsabile delle risorse umane, si definisce semplice e solare. Ad iscriverla alla gara “un'amica che crede molto in me”. In tanti, da Fabriano, hanno seguito la scalata di Silvia che al termine della serata dove ha vinto la fascia di Miss Marche si è lasciata andare ad un pianto di commozione. “E’ stata una grande soddisfazione per me, quasi non ci credevo”. Poche ore dopo la vittoria si è messa in moto la macchina organizzativa. Destinazione Jesolo per la finalissima. “Ho preparato un mix di capi eleganti, completini, vestiti di diverse tipologie, sandali. Ce la sto mettendo tutta – confida – per portare in alto le Marche”. Saranno nove le miss che insieme a Silvia Sbaffi rappresenteranno le Marche, sognando un posto per la finalissima il 20 settembre in diretta tv su La7 con la conduzione di Simona Ventura. Dopo Miss Italia per Silvia c’è lo studio con l’iscrizione alla specialistica di Economia e frequentare una scuola di recitazione. “Il mio mito – racconta – è Julia Roberts. Adoro il cinema ma anche 10 fabriano.indd 2 al servizio di altre abitazioni al di fuori dal nucleo principale di Attidium. Per quanto riguarda il 2015 la campagna di scavi è stata caratterizzata dalla scoperta di un coppo con un bollo che confermava la realtà di Attidium come Municipio romano, un ritrovamento che ha dimostrato ancora una volta l’importanza di un sito archeologico che da oggi potrà essere considerato a tutti gli effetti aperto per cittadini e turisti alla scoperta delle radici romane della città della carta. BREVI DA FABRIANO ~ UBRIACO PICCHIA MORTALMENTE Via Buozzi, 23 agosto. Verso le 22.30 un autista di camion, polacco di nazionalità, 28enne, ubriaco, si avvicina a 2 camionisti turchi intenti a mangiare in uno spiazzo e rompe di fronte a loro uno sgabello e si allontana. Torna verso la mezzanotte e si avventa contro uno dei due - un 49enne - e lo colpisce al capo, al volto, lo getta a terra e continua a picchiarlo. L’altro turco chiama i Carabinieri, ma l’ubriaco aggredisce anche costoro e ne ferisce due; poi viene bloccato e trasportato al Pronto Soccorso per controlli. Il 28enne, gravemente ferito veniva ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Fabriano. Il polacco colpitore sta nel carcere di Montacuto. il mondo dello spettacolo e della moda. Non solo Fabriano a Miss Italia perché è rappresentata anche la vicina Matelica che farà il tifo per Ilenia Bravetti, 20enne che sogna di fare la giornalista (Miss Miluna Marche). Sant'Elpidio a Mare tifa per la 18enne Chiara Polini (Miss Cotonella Marche) che sogna una laurea in economia e di viaggiare. San Benedetto potrà seguire Elvira Romani (Miss Equilibra Marche) studentessa di architettura e ballerina che vorrebbe diventare designer di interni. Le Marche a Jesolo saranno rappresentate anche da Sofia Santarelli (Miss Kia Marche) 19enne di Sant'Elpidio a Mare studentessa di Giurisprudenza ed insegnante di fitness, dalla fanese di 18 anni Camilla Barduagni (Miss Cinema Marche) studentessa al classico che sogna un futuro da pediatra e attrice, da Valeria Valentini (Miss Eleganza Marche) 18enne di Piane di Montegiorgio che vorrebbe diventare logopedista. La parrucchiera 19enne di Monsampolo del Tronto Federica Noci (Miss Compagnia della Bellezza Marche) sogna un salone tutto suo. Miss Marche ha ceduto la sua fascia di Miss Bellezza Rocchetta alla ballerina Cecilia Russo, 20enne di Cassino. Le due sono diventate molto amiche, segno che anche quando c’è competizione i veri valori della vita possono resistere. ~ FURTO DA 30.000, DANNI PER 60.000 EURO Cupramontana, 25 agosto ore 3. Malviventi fanno esplodere il bancomat della locale filiale Carifac Veneto Banca ed asportano i 30.000 euro che conteneva, e si dileguano. I danni subiti dall’impianto si aggirano attorno ai 60.000 euro. Per produrre lo scoppio i malfattori avevano caricato di gas acetilene il dispenser e dato fuoco tramite miccia. Indagini dei Carabinieri. ~ RIPARAZIONE DI BUON AUSPICIO Porta del Piano 29 agosto. Il grande orologio esposto al pubblico - in alto, presso la rotatoria del Piano - tolto qualche mese fa, finalmente è stato riparato e riposizionato nello stesso posto. “E’ piccola cosa, una notiziola - ci dice sorridendo il professor Rogari – ma prendiamola come auspicio per la rimessa in funzione di ogni cosa”. Il prof. non ce lo ha specificato, ma sicuramente intendeva augurare a tutti: salute, serenità, posti di lavoro, occupazione e (perché no!) il giusto profitto. Porthos ~ FURTO DI EURO E DANNI 28 agosto ore 17. I proprietari del “The Tanning Pub” si accorgono del furto avvenuto la notte prima, dopo le ore 4: orario di chiusura del locale. I malviventi avevano scardinato la porta della cucina, asportato 300 euro ed una bottiglia di birra che poi lasciavano sul muro di recinzione del locale. Anche nel febbraio scorso il “Tanning” aveva subito un furto. Indagini delle Forze dell’Ordine. Marco Antonini 02/09/15 16.39 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Generosità per il bene pubblico di ALESSANDO MOSCÈ F rancesco Casoli dona al Comune di Fabriano una rotatoria. L’ex senatore di Forza Italia e presidente di Elica ha finanziato completamente i lavori della rotatoria di via Dante (la cifra dovrebbe aggirarsi attorno ai centomila euro) situata nei pressi della caserma dei vigili del fuoco. Lavori che sono già in fase di realizzazione e che saranno completati tra qualche giorno. L’opera pubblica sarà dunque pronta per l’inizio del nuovo anno scolastico, quando la viabilità verrà messa a dura prova 11 fabriano.indd 2 11 >FABRIANO< dal debutto del vicino campus, dove troveranno posto le nuove sedi dei licei classico, scientifico e artistico. “In questo momento di forte crisi, afferma Casoli, “ho deciso di compiere la donazione tramite la mia azienda. Ritengo che tutti possano e debbano contribuire al rilancio della nostra città. Come fabrianese penso che questo sia un gesto importante in termini di impegno civico”. E quan- Francesco Casoli dona una rotatoria posizionata all'altezza dello svincolo di via Dante I lavori nella rotatoria di via Dante do gli chiedi perché un uomo di centrodestra debba aiutare un’amministrazione di centrosinistra, Casoli spazza via ogni dietrologia. “In questo caso la politica non c’entra nulla. Qui parliamo di Fabriano, e certe iniziative si fanno per il bene pubblico a prescindere da qualunque sia il proprio credo politico”. Proprio per far capire quanto disinteressato sia l’operato, Francesco Casoli ci tiene ad annunciare che una volta ultimata, la rotatoria non avrà alcun tipo di cartello pubblicitario con il nome della sua azienda. L’input non è dunque impresso da un’operazione di marketing o dalla ricerca di chissà quale ritorno, ma si tratta di un segnale per sentirsi parte attiva della comunità. Il patron dell’azienda di cappe aspiranti manifesta soddisfazione anche per il risultato raggiunto nella sua attività imprenditoriale. E’ notizia del 28 agosto che il primo semestre del 2015 si è chiuso con ricavi in aumento del 3,8%. Il giro d’affari del gruppo Elica è salito da 195,74 milioni a 203,21 milioni di euro. In aumento anche il margine operativo lordo, che è passato da 12,33 milioni a 13,41 milioni di euro (+8,8%). Di conseguenza, la marginalità stessa è salita dal 6,3% al 6,7%. In deciso miglioramento l’utile netto di pertinenza del gruppo, che è balzato da 741 mila euro a 1,37 milioni di euro (+85%). Nell’intero semestre le attività operative hanno registrato un flusso di cassa di 3,11 milioni di euro, mentre gli investimenti sono stati pari a 10,08 milioni. “Abbiamo lavorato intensamente sul brand Elica, sull’espansione della nostra presenza diretta nel mercato e sull’efficienza interna. Iniziamo a vedere i primi risultati di una crescita che punta sempre più in alto”, ha commentato Francesco Casoli. 02/09/15 17.05 12 >EVENTI< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il Parco è... maggiorenne! Domenica 6 settembre di festa per la Gola della Rossa e di Frasassi I l Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi istituito il 2 settembre del 1997, ha un territorio immerso nella natura ed offre la possibilità di effettuare escursioni nei suoi diversi sentieri, ammirando le ricchezze non solo floristiche e faunistiche, ma anche storico-architettoniche. Domenica 6 settembre festeggerà il suo 18° compleanno, in concomitanza con la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato istituita da Papa Francesco. Domenica mattina giungeranno al valico di Castelletta i cavalieri dell'associazione Altesino Horse Trekking Club. Il gruppo di circa 15 appassionati di trekking a cavallo partirà al mattino da Poggio San Romualdo percorrendo i monti Pietroso e Scoccioni, per giungere alle ore 11 circa ed assistere alla funzione religiosa. Poi nel pomeriggio farà rientro al punto di partenza. I presenti avranno quindi modo di osservare i cavalli e raccogliere dai partecipanti informazioni e consigli sull'escursionismo a cavallo, una pratica estremamente adatta al territorio del Parco. L’associazione è nata nel 1989 e promuove il turismo equestre con la finalità di sviluppare la conoscenza dei nostri territori, di conservare i sentieri rurali e soprattutto far conoscere a più persone possibili la bellezza dei nostri paesaggi visti da dietro le orecchie di un cavallo. In attesa dell’arrivo dei cavalli a partire dalle ore 9 si svolgeranno dei laboratori naturali per grandi e bambini. Alle ore 11.15 nei prati del Valico, sarà celebrata la funzione religiosa dal Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica, in caso di maltempo si svolgerà nella chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, nel centro storico di Castelletta. Dopo il pranzo al sacco la giornata proseguirà con i giochi di una volta e alle ore 16 si svolgerà la “caccia al tesoro” con i bambini dal centro estivo promosso dal Parco Gola della Rossa e di Frasassi e organizzato dell’Associazione Teatro Giovani, a seguire si svolgerà lo spettacolo teatro di figura della Compagnia “Il Labirincolo” con la presentazione di “Torsolo”. La “Casa del Parco” sarà aperta nelle giornate di sabato e domenica. Per informazioni contattare il 3400724570, oppure scrivere biblio. [email protected] Un bel panorama del Parco Gola della Rossa e di Frasassi Appuntamenti Unitalsi: nuovo pulmino e un pomeriggio alla Madonna del Cerro Il 6 settembre, in occasione della giornata diocesana del malato, la sottosezione fabrianese dell'Unitalsi farà benedire il pulmino appena acquistato grazie al grande sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Fabriano e Cupramontana, Banca di Credito Cooperativo di Pergola Pesaro Scarl, Metaldesi Srl, il sostegno del dott. Rosati e tutte le persone che hanno contribuito con le loro offerte a raggiungere questo grande obiettivo. Ecco il programma del pomeriggio: alle ore 16 presso la Cattedrale di S. Venanzio verrà recitato il Rosario; alle ore 16.30 Novena della Madonna del Buon Gesù S. Messa per i malati e gli anziani; alle 17.15 presentazione del libro di Luigi Luzi dal titolo “Come soffrire e morire per amore di Cristo Crocifisso”. Interverranno il Vescovo, Mons. Giancarlo Vecerrica; il sindaco Giancarlo Sagramola e l’autore dott. Luigi Luzi. Relatore della presentazione Mons. Ermenegildo Manicardi, Rettore del Collegio Capranica di Roma, insigne biblista e predicatore della Novena. Il ricavato delle offerte raccolte durante la presentazione del libro sarà devoluto alla Caritas Diocesana e all’Unitalsi. A conclusione della giornata avverrà la benedizione del nuovo pulmino della sottosezione. Il 13 settembre l’Unitalsi rinnova l’appuntamento per la Giornata del Malato presso il Santuario Madonna del Cerro (foto), in località Rotondo di Sassoferrato. Il programma del pomeriggio prevede: ore 16 arrivo dei pellegrini al santuario; ore 16.30 Adorazione Eucaristica e recita del Santo Rosario; ore 17.30 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica. Il pomeriggio proseguirà con un “mega rinfresco”. Tutti sono invitati a partecipare per passare un pomeriggio in comunione ed allegria. Da Fabriano il pullman partirà alle 14.30 da Piazzale Matteotti. Per le prenotazioni ci si può recare presso la sede della sottosezione via Berti snc - San Giacomo Fabria- no, aperta: lunedì e venerdì ore 17-19, sabato ore 10-12 tel/fax 0732629326, oppure 3891620153 Emanuela, 3891620193 Costantina; Gruppo Sassoferrato: Sebastiano 3273204763; Velleda 3337239646. Federica Stroppa Luzi: un libro sull'amore di Cristo Crocifisso Domenica 6 settembre, presso la parrocchia di San Venanzio, la Caritas diocesana e l’Unitalsi di Fabriano organizzano la presentazione del libro di Luigi Luzi “Come soffrire e morire per amore di Cristo Crocifisso” (ore 17.15), preceduto dalla novena della Madonna del Buon Gesù e dalla Santa Messa per i malati e gli anziani (ore 16.30). Alla presentazione interverranno il vescovo don Giancarlo Vecerrica, il sindaco Giancarlo Sagramola, l’autore Luigi Luzi. Relatore sarà Ermenegildo Manicardi, rettore del Collegio Capranica di Roma, insigne biblista e predicatore della Novena. Moderatore Enzo Bonacucina. Il ricavato delle offerte raccolte sarà totalmente devoluto alla Caritas. Puntualizza Luigi Luzi: “Ho pensato di scrivere un libro sulla sofferenza e sulla morte perché sono le due realtà con cui tutti dobbiamo prima o poi confrontarci. Vanno dunque conosciute e approfondite anche per affrontarle nel modo migliore”. Nel libro emerge che la sofferenza è una legge che colpisce tutti: nessuno può sottrarsi ai suoi assalti. A parte periodi di tregua, le sofferenze fisiche e morali si accavallano nella nostra vita come le onde di un mare in tempesta e a volte con un ritmo incessante e perfino spietato. Vengono valutate la sapienza e la forza spirituale generate appunto dalla sofferenza: i valori umani e spirituali si possono conquistare solo con la sofferenza, perché non è possibile raggiungerli in altro modo. La seconda parte del libro riguarda i cosiddetti Novissimi, che sono le realtà supreme che ci accompagnano al termine della vita terrena: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso. Ricomincia il Settembre Organistico Il 10 settembre prenderà il via il tradizionale appuntamento di musica organistica con la rassegna che ormai da ventotto anni segna l’inizio delle attività musicali del nuovo anno. Anche quest'anno il calendario sarà ricco di eventi, il concerto inaugurale avrà luogo alle ore 21 di giovedì 10 settembre presso la Cattedrale di San Venanzio dove si esibirà Daniel Pandolfo che ci proporrà, un’opera in anteprima mondiale. Si tratta di “Storie di San Lorenzo”, composizione scritta appositamente per la nostra manifestazione dal musicista toscano Luigi Mengoni, ed ispirata alla vita del Santo rappresentata negli affreschi di Allegretto Nuzi presenti in Cattedrale. Gli altri appuntamenti saranno: il 17 settembre presso la chiesa di San Biagio, Juan Paradell Solè; il 24 settembre ad Albacina presso la chiesa San Venanzio Giovanna Tricarico; a seguire, il 1 ottobre nella chiesa della B.V.M. della Misericordia Nicola Procaccini e infine l'8 ottobre, la manifestazione chiuderà con il duo “Wood Brass Duo”, organo e tromba nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito: www.settembreorganistico.it. c.o. Daniel Pandolfo 12 eventi.indd 2 02/09/15 16.32 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 >SPAZIO LAVORO< Lezioni Faber sui cibi da strada Un evento realizzato dall'azienda per l'Expo I mparare l’arte del cibo di strada e metterla da parte. Dagli arancini palermitani alle empanadas argentine, dai burritos messicani al Pad Thai di Bangkok, dall’arte del cuoppo napoletano alla tecnica per preparare l’Okonomiyaki giapponese. In occasione di Expo 2015, da giugno a ottobre, prende il via a Milano il giro del mondo più goloso e variopinto che ci sia. Si chiama Faber Street Food Academy, una full immersion in 10 lezioni per imparare tutto, ma proprio tutto, su alcuni dei cibi di strada più famosi e apprezzati al mondo. Insomma, quello che si assaggerà tra i padiglioni di Expo 2015 lo si potrà ricreare a casa propria attraverso un viaggio, o meglio una serie di viaggi, all’interno di sapori e profumi di luoghi vicini e lontani, che costituiranno una sorta di preparazione, o di antipasto, a viaggi e vacanze. Dedicata a tutti i turisti gourmet, o aspiranti tali, la Faber Street Food Academy – evento realizzato da Faber, l’azienda che ha inventato la cappa nel 1955, si sviluppa attraverso una serie di lezioni monografiche che, in questi, presso la Cucinoteca di via Ludovico Muratori a Milano, costituiscono altrettanti piccoli viaggi dentro l’anima gastronomica popolare di luoghi e città che da sempre affascinano gli appassionati di cibo di strada. In cattedra, o meglio sotto la cappa Lybra, esclusivo modello con tecnologia Up&Down che permette di modulare a piacere la distanza dal piano cottura, autentici e originali street food maker, sveleranno trucchi, ricette e segreti per realizzare a casa propria i più famosi cibi di strada con tutti gli accorgimenti necessari in termini di materie prime, tecniche di preparazione e accorgimenti per la pulizia degli ambienti e dell’aria. Per tutti i partecipanti, uno street food kit personalizzato, completo di grembiule e un taccuino su cui segnare ricette e segreti, come su un vero diario di viaggio. Alla fine di ogni lezione, ovviamente, si degusterà quanto realizzato in un contesto di convivialità e passione per la cucina. “Faber è da sempre sinonimo di cucina, e di cura per l’ambiente in cui si prepara il cibo, spiega Serena Sorana, Marketing Manager dell’azienda leader nella produzione di cappe aspiranti. Ci sembrava divertente e interessante, nei mesi di Expo 2015, offrire a tutti coloro che sono a Milano per la manifestazione, un modo diverso per vivere e avvicinarsi ai cibi più popolari del pianeta. A partire naturalmente da alcune vere leccornie made in Italy. Conoscerne la preparazione, il backstage per poterlo poi riproporre magari realizzando dei perfetti street food party a casa propria”. Si è scelto infatti di partire proprio dai più popolari cibi di strada italiani e dalle due città, Palermo e Napoli, che meglio rappresentano la cultura dello street food mediterraneo. La prima lezione sarà dedicata 13 spazio lavoro.indd 2 13 SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ CERCASI CAMERIERE A FABRIANO La Trattoria Marchegiana di Fabriano cerca cameriere con o senza esperienza. Per candidarsi inviare il curriculum a [email protected]. ~ CORSO GRATUITO PER AIUTO PANETTIERE A FABRIANO Quota Group srl organizza un corso di formazione gratuito per aiuto panettiere che si terrà a Fabriano. Il corso, di circa 80 ore, inizierà a fine settembre ed è rivolto a persone fortemente motivate a questo tipo di lavoro che inizia molto presto la mattina. Per maggiori informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Quota Group srl, Via Bruno Buozzi n. 40/a, tel.: 0732.251926, e-mail: [email protected]. ~ SEMINARI GRATUITI SUL FARE IMPRESA A FABRIANO Il Centro Informagiovani di Fabriano e il locale Centro per l’Impiego l’Orientamento e la Formazione, in collaborazione con Confindustria Ancona, organizzano una serie di incontri informativi rivolti a disoccupati/inoccupati che si terranno il mese di settembre: - mercoledì 16: L’imprenditore e le motivazioni che spingono a “mettersi in proprio”; - venerdì 18: Dall’idea imprenditoriale al business plan; - mercoledì 23: Le varie forme giuridiche di impresa; - venerdì 25: Il punto di vista dell’imprenditore: testimonianza di chi è riuscito a dar forma alla propria idea di impresa. È possibile partecipare ai singoli incontri oppure all’intero ciclo. Ogni incontro avrà una durata di circa due ore, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, e si terrà a Fabriano presso la sede del Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione - Via Rinalda Pavoni (Cittadella degli Studi di Fabriano). La partecipazione è gratuita, ma essendo i posti limitati è necessario iscriversi inviando l’apposito modulo di adesione (scaricabile all’indirizzo www.cadnet.marche.it/cig) ai seguenti indirizzi mail: [email protected] oppure [email protected]. Per maggiori informazioni: www.cadnet.marche.it/cig. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. ad arancini e panelle, la seconda ai fritti napoletani. Si farà poi un volo di 8 mila chilometri arrivando fino al Giappone attraverso la preparazione dell’okonomiyaki, il piatto di strada tipico di Osaka a base di farina di grano e foglie di cavolo. Con la quarta lezione ci si sposterà in Messico, per imparare tutto su tacos e burritos. Dopo la pausa estiva, a settembre, il viaggio riprenderà dalla Thailandia e da Bangkok, una delle capitali mondiali dello street food, per poi toccare altre grandi food town come Mumbai e Istanbul, spostarsi nuovamente in Sud America con una full immersion nel mondo delle empanadas, passare per l’Africa per poi approdare in Francia, a conoscere le mille sfumature delle crepes. Ad aspirare odori e fumi del fritto Lybra in versione Limited Edition, realizzata con la speciale tecnica del wrapping che dona al suo inimitabile design squadrato uno speciale rivestimento con effetto vellutato. L’elegante cappa firmata Faber, che fa parte della linea top di gamma F-light, oltre ad assicurare ottime prestazioni in termini di aspirazione, grazie ai cavi d’acciaio che la sostengono, permette la massima funzionalità sul piano cottura, scendendo con delicatezza solo quando viene attivata. Quando l’elettrodomestico non serve più, con un semplice movimento meccanico sale verso il soffitto ricomponendosi e liberando lo spazio della zona sovrastante i fuochi. La Faber Street Food Academy, si svolgerà negli spazi della Cucinoteca, in via Ludovico Muratori 32, in zona di Porta Romana a Milano. Whirlpool... in Regione La settimana scorsa il presidente della Regione, Luca Ceriscioli ha incontrato Esther Berrozpe Galindo, presidente Whirlpool Europe (nella foto), Middle East and Africa (Emea) and Executive Vice President di Whirlpool Corporation. Un incontro cordiale nel quale si sono confermate le reciproche disponibilità alla collaborazione per permettere la piena attuazione degli impegni che l’azienda si è assunta con la firma dell’accordo siglato lo scorso luglio con il premier Renzi e i presidenti delle Regioni sedi degli impianti produttivi Whirlpool. Il presidente ha ribadito l’importanza degli investimenti che l’azienda sta avviando in questi mesi sul nostro territorio con lo scopo di rilanciare e rafforzare la produzione dei siti Whirlpool marchigiani e garantendo la tutela degli attuali livelli occupazionali. J&P, settembre diventa cruciale per il futuro Il Ministero ha ribadito l’impegno nel trovare una soluzione che possa permettere alla J&P Industries, che ha avuto due sentenze contrarie relativamente all’acquisto degli stabilimenti ex Merloni e con il pronunciamento della Cassazione atteso per il prossimo autunno, di avviare una ripresa dell’attività produttiva. Contemporaneamente le regioni Marche e Umbria si sono impegnate a lavorare insieme al ministero per garantire un futuro ai 700 lavoratori interessati dalla vicenda. Una data da segnare sul calendario sarà il 31 dicembre, quando scadrà la cassa integrazione straordinaria che, in assenza di un ripresa dell’attività produttiva, non verrà prorogata. L’accordo con gli istituti di credito diventa perciò determinante. Il giudizio da parte sindacale su questo incontro è rimasto in sospeso, alla luce del nuovo tavolo che è già stato convocato per il 7 settembre al Mise, con l’auspicio che in quella occasione sarà finalmente possibile individuare la strada da percorrere per rilanciare l’attività produttiva della J&P. C’è anche la possibilità che l’azienda usufruisca di agevolazioni pubbliche per sostenere il suo futuro piano di investimenti produttivi di ricerca e sviluppo. Lo ha detto Gianluca Ficco della Uim nazionale dopo l’incontro al Mise del 15 luglio. Ma resta cruciale trovare un accordo con le banche creditrici della ex Antonio Merloni entro e non oltre il 31 dicembre. Uilm e Cisl Marche chiedono il massimo impegno da parte di governo e regioni anche per la revisione dell’Accordo di Programma per l’area ex Antonio Merloni. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Paolo Di Giovine: “L’auspicio è di ricevere buone notizie nel corso dell’incontro del 7 settembre, in modo tale da poter dare un futuro all’azienda anche attraverso un Accordo di Programma su ricerca e innovazione”. Siamo ormai ad una svolta cruciale per l’attività nelle mani di Giovanni Porcarelli, sindaco di Cerreto d’Esi. Ricordiamo che l’accordo stesso, con i suoi 35 milioni di euro stanziati, nelle intenzioni avrebbe dovuto rilanciare il territorio della fascia appenninica già da diversi anni, ma che nei fatti, fino ad oggi, si è rivelato perfettamente inutile. A luglio è stato confermato che, con opportune modifiche e non appena ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti, sarà operativo. 02/09/15 16.46 14 >MATELICA< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Motori accesi con Off Road Intervista a Danilo Marasca che racconta i segreti della nuova scuola I di LAURA ANTONELLI n località Cavalieri, ormai da tre anni, sorge un piccolo fiore all'occhiello marchigiano per tutti gli appassionati di Motocross, la scuola Off Road Matelica, gestita da Danilo Marasca insieme a cinque collaboratori. La pista è stata fulcro di numerose attività negli ultimi tempi, dunque abbiamo voluto incontrato Danilo Marasca per farci raccontare qualcosa dei progetti passati e futuri della sua scuola. Come nasce la scuola Off Road Matelica? Nacque da una mia personale idea, la quale fin da subito è stata messa in campo con l'aiuto di 5 persone, Giuseppe Tozzi, Fiorgentili Fiorenzo, Mauro Bottaccio, Juri Spurio e Jimmy Marasca, le quali, hanno accettato questa “pazzia” mossi dalla grande passione per il motocross. Inoltre, per me questo è un vero e proprio lavoro, essendo referente per la Federazione Motociclistica Italiana per il settore giovanile. Hai intrapreso anche una collaborazione con l'Ipsia di Matelica, giusto? Collaboro con l'Ipsia per il progetto Ipsia Pocognoni Racing, nato grazie ad una intuizione del prof. Calafiore con il quale è stata sviluppata questa specializzazione che nasce dalla costola dell'indirizzo meccanico. In poche parole i ragazzi che escono dall'Ipsia Racing al quinto sono certificati proprio come meccanici da competizione. È una bellissima iniziativa della scuola, la quale collabora anche con la nostra struttura per fare delle prove con i ragazzi sulle moto etc. Dalla nascita della scuola Off Road Matelica fino ad oggi, quest'ultima si è fatta promotrice di una serie di interessanti iniziative. Potresti ricordarci le più importanti? Abbiamo collaborato più di una volta con il Motoclub Matelica per delle gare di Enduro, l'ultima il 10 maggio di quest'anno con il Campionato Italiano Major con 188 partecipanti. Si è trattato di una settimana piena sia per il lavoro fatto alla scuola sia per tutti gli esponenti del Motoclub, ma soprattutto anche per la città di Matelica che ha avuto un indotto molto importante. Inoltre l'evento più recente è stato quello dello scorso 23 agosto, quando si è disputato il quarto corso CTP New Entry e Hobby Sport 2015, iniziativa per tutti i ragazzi marchigiani minicrossisti e minienduristi. La cosa che a noi ha fatto molto piacere è che c'è stata per l'evento molta affluenza anche da fuori regione e molti bambini con i loro genitori che sono stati qui a fare l'allenamento si sono poi e quali gli insegnamenti che vuoi trasmettere? In questo sport il valore più grande è quello di credere in se stessi, di dare sempre il massimo per raggiungere il tuo obiettivo. Quello che piace a me far arrivare ai ragazzi con i quali io collaboro e alleno è proprio questo, tutti devono darsi un obiettivo, minimo medio o massimo che sia, l'importante è che si adoperino al duecento per cento per far sì di raggiungerlo. Lungo il percorso ci potranno essere tante sfaccettature ma l'importante è provarci. Inoltre è molto importante anche il rispetto agonistico in uno sport come questo, io dico sempre che bisogna dare il massimo con le proprie capacità e non rischiare mai di buttare tutto fermati anche per visitare il nostro territorio. Sono stati 56 bambini, i più piccoli di 5 anni e mezzo, dei quali 34 hanno fatto lo stage e i restanti sono venuti a provare per la prima volta i motorini. Sappiamo che tu, Danilo, sei cresciuto nel mondo del motocross, dunque quali sono i valori acquisiti negli anni grazie a questo sport compiendo scorrettezze. C'è qualcos'altro che vuoi aggiungere in merito a prossime iniziative previste o progetti futuri della scuola? Visto che l'ultimo mese e mezzo è stato veramente importante per la La “Carità del Duca Rodolfo”, star estiva Un successo consacrato dai numeri, quello dell’esposizione “Pieter Paul Rubens. Un capolavoro ritrovato”. Fin dal giorno dell’inaugurazione del 28 giugno, lo splendido dipinto la “Carità del Duca Rodolfo”, del celebre pittore fiammingo, ha attirato nella suggestiva cornice della chiesa di Sant’Agostino moltissime persone e sollecitato grande interesse e curiosità. L’afflusso di presenze è andato progressivamente aumentando nei mesi di luglio e agosto dimostrando che questa iniziativa, di particolare rilievo dal momento che potrebbe costituire un’occasione unica per vedere quest’opera a lungo considerata perduta, ha avuto fin da subito un significativo riscontro del pubblico. I commenti lasciati dai visitatori confermano che la visione di questo quadro di inestimabile valore e la fama indiscussa del suo autore esercitano un grande fascino e trasmettono emozioni, non solo in chi è esperto o appassionato di arte. Hanno visitato la mostra persone di ogni età e di varia provenienza: studenti, gruppi di amici, famiglie, coppie, turisti, molti dei quali stranieri. A poche settimane dalla chiusura, il numero di ingressi che si registra quotidianamente è ancora in crescita. È importante ricordare che la “Carità del Duca Rodolfo” rimarrà esposta al pubblico ancora solo poche settimane, fino al 17 settembre, perciò tutti coloro che desiderino ammirarla possono recarsi tutti i giorni a Matelica presso la chiesa di Sant’Agostino, via Umberto I, 27. Orari di apertura: 10-13 e 16-19.30. Negli stessi orari, fino alla chiusura dell’esposizione, è possibile visitarla anche in abbinamento alla mostra “Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche”, allestita nelle sale del Palazzo Piersanti, a pochi passi dalla chiesa. Gli organizzatori 14 matelica.indd 2 struttura per farsi conoscere tra fine mese e metà ottobre ripristineremo tutto l'impianto e finiremo la parte minicrossistica e minienduristica, amplieremo il parcheggio per fa in modo che tutte le persone che arriveranno avranno più confort possibili e a questo punto la struttura sarà terminata al cento per cento. La struttura in questi anni si è adoperata molto anche per la Fmi perché gli allenamenti fissi di Bernardini, Ravera, Zonta, che io ho seguito negli ultimi 6 anni sono stati in parte eseguiti dentro la nostra pista. Anche questa mattina abbiamo qui con noi un ragazzo marchigiano di cui siamo tutti fieri che è Ivo Monticelli, il quale è stato convocato anche al Motocross delle Nazioni e farà parte della squadra nazionale, vestendo i colori della maglia azzurra e per noi è un grande orgoglio. Un ringraziamento grande inoltre va alle cinque persone che mi hanno aiutato in questo progetto poiché senza di loro sarebbe stato pressochè impossibile fare tutto questo. Monticelli: sognando la Francia Presso la scuola Off Road Matelica abbiamo incontrato uno dei membri della squadra schierata al Motocross delle Nazioni 2015 che si terrà ad Ernée in Francia i prossimi 26 e 27 settembre e ne abbiamo approfittato per farci rilasciare una breve dichiarazione sui suoi progetti futuri e sui suoi allenamenti presso la scuola Off Road Matelica. Ci dice Ivo “Domenica ho il Campionato Italiano, sono partito con una gara in meno e sono in testa dunque ora puntiamo a vincere quello poi ci concentriamo sulle ultime due gare del Mondiale che è in Messico e Brasile, facciamo gara per gara e infine c'è il Motocross delle Nazioni, nel quale è il primo anno che partecipo dunque sono contento e orgoglioso di portare la maglia azzurra”. E sulla pista della scuola Off Road riferisce “Questa pista è ottima poiché bagnata così d'estate non se ne trovano molte, dunque mi trovo molto bene ad allenar mi quì”. Tra scuola, Chiesa e... gender Mi è capitato di entrare in una chiesa e trovare in fondo, tra santini, preghiere ed avvisi un volantino “fai da te” che con false affermazioni/informazioni invitava tutti i “bravi genitori” e la “brava gente” che volesse evitare che cattive maestre deviassero i propri figli ad andare in Comune a firmare la proposta di abrogazione della legge sulla “buona scuola”, dopo essersi previamente informati su internet su cosa sia “il gender”. Assisto alla celebrazione e, con mia grande sorpresa, negli avvisi finali mi sento avvisare dall'officiante, con altrettanta superficialità e disinformazione, di andare in Comune a firmare contro questa legge nociva per i nostri figli. Mi sento in dovere, a questo punto, di intervenire nel dibattito acceso intorno all'argomento al solo fine di fare chiarezza. La proposta di referendum che si invita a sottoscrivere, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 165, con l’attribuzione del numero 15A0565, attiene all’abrogazione in toto della legge 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta sulla “buona scuola” che nulla ha a che vedere con la “teoria gender”. In effetti, l'unico riferimento alla parità di genere è contenuto nell'art. 16, intitolato “Attuazione dei principi di pari opportunità e di prevenzione delle discriminazioni” il quale testualmente recita: “Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013”. Come si legge dal testo, però, nessun riferimento è fatto alla c.d. “ideologia del gender”, in quanto, per i meno esperti la legge 119 del 15 ottobre 2013, delle cui tematiche si promuove la conoscenza, è la c.d. “legge sul femminicidio”, tesa a combattere la violenza contro le donne. Anche il testo delle leggi è facilmente reperibile in internet. Si tratta, dunque, del completamento normativo di quanto già normalmente avviene nelle scuole, dove la sensibilità e sempre più spesso esigenze contingenti portano gli istituti scolastici a programmare giornate di formazione/informazione agli studenti sul fenomeno della violenza nei suoi vari aspetti. In questo contesto, molto importante è l'azione che svolgono i Centri antiviolenza provinciali che, per completezza di informazione faccio presente essere stati istituiti con legge regionale 32/2008. Il Cav di Macerata, in particolare, negli ultimi tre anni ha condotto giornate informative in numerosissimi istituti scolastici della provincia, in collaborazione con enti pubblici e privati. Invito, pertanto, gli autori della disinformazione a fare un'attenta riflessione sulle devianze giovanili, che non mi risulta, ad oggi, vengano insegnate sui banchi di scuola. Il rispetto della parità di genere non deve essere strumentalizzato da chi, evidentemente per altri motivi, ha interesse a vedere abrogata la legge sulla riforma scolastica. Bianca Verrillo 02/09/15 16.49 15 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 "Una figura di trasparenza" Casoni spiega l'importanza del presidente del Consiglio comunale di ANTONIO GENTILUCCI U na delle novità di questa consiliatura è stata sicuramente la nuova figura del presidente del Consiglio comunale, fortemente voluta dall’attuale maggioranza, contestata dall’opposizione e al fine concretizzatasi con la nomina del consigliere di maggioranza Alessandro Casoni. Ad un anno di distanza, proviamo a fare un primo bilancio e capire qual è la funzione di questa figura. "La figura è obbligatoria per i Comuni sopra i 15000 abitanti, mentre resta facoltativa per gli altri. Nonostante questo, tantissimi Comuni l’hanno adottata e il motivo è chiaro: la differenziazione tra il soggetto che coordina i lavori e il sindaco, che invece rappresenta l’azione della Giunta, liberandolo da questi obblighi di coordinamento. Laddove il presidente non è contemplato, il sindaco deve essere sia controllore che controllato e il Consiglio non ne guadagna di certo in correttezza e trasparenza. Il problema, in pratica, riguarda i diritti dell’opposizione. Il presidente riesce a dedicarsi totalmente allo studio delle istanze dei singoli consiglieri, quando ammetterle o non ammetterle. Prendiamo ad esempio la richiesta di replica per fatto personale. Stabilirlo o no è deciso dai regolamenti. Se il sindaco fosse anche il presidente, e avesse pronunciato una frase passibile di fatto personale, dovrebbe poi autocensurarsi, concedendolo. In questo modo invece, c’è una figura che non partecipa al dibattito attivo sui contenuti e permette invece al sindaco di seguire liberamente la sua linea. E’ una figura che io avevo richiesto, quando ero capogruppo di minoranza, già nel 2009. Ora l’abbiamo finalmente istituito, peraltro senza costare nulla alle casse del Comune, perché ho rinunciato all’indennizzo per l’intera consiliatura". Se deve avere una funzione di controllo, allora non sarebbe meglio che venisse dalla minoranza? "Premesso che sono convinto che tutto dipenda dalla moralità e dal senso dell’istituzione della persona, ma questo che dici è assolutamente vero. Tanto che avevamo infatti proposto alla minoranza la vicepresidenza per una maggiore condivisione. Considera però che il presidente del Consiglio è da vent’anni espressione della maggioranza, è così in tutte le assemblee, anche nel Consiglio regionale delle Marche, per fare un esempio, questo è espressione della maggioranza". A lei piaceva quel ruolo! "Dopo le elezioni, anche se le preferenze ricevute mi spingevano ad avere un ruolo, avevo rinunciato volontariamente alla Giunta, a meno che tutti la rifiutassero, ma avendo gente capace in lista sapevo che questo non sarebbe successo. Avevo detto viceversa che, eventualmente, un ruolo che mi sarebbe piaciuto portare avanti, anche per il mio Il consigliere Alessandro Casoni background di giurista e per la promessa fatta in passato, era quella di presidente di Consiglio comunale. Per un puro, e ci tengo a ribadirlo, interesse da giurista, per passione istituzionale". Passare dal ruolo di giocatore a quello di arbitro come è stato? "Molto difficile, per via della mia indole. Per la passione politica e anche per quella per l’eloquio e la discussione a me manca molto il ruolo da consigliere comunale. Da questo punto di vista è un sacrificio enorme, ma volevo mettermi alla prova in questo ruolo istituzionale, e lo ritengo utile, utilissimo. Confesso che non poter mai intervenire, anche su argomenti di politica generale, è una sofferenza. Di certo era molto più entusiasmante il ruolo precedente". Pensa che ormai questa figura sarà adottata anche in futuro, anche da maggioranze diverse dalla vostra? "Essendo ormai prevista dallo statuto, dovrebbero modificarlo per revocare il ruolo del presidente. E commetterebbero, a mio parere, una grande sciocchezza. Il presidente garantisce una possibilità di discussione serena e non mette il sindaco nella scomoda situazione di essere controllore e controllato. Il sindaco era e tornerebbe ad essere un despota. Preciso che sto parlando della figura del primo cittadino, non c’è nessun riferimento personale". Quale potrebbe essere, tra le fila dell’opposizione, una figura adatta a questo ruolo? "Per l’età giovane e il modo di porsi, mi sembra un’ottima figura sicuramente Leonardo Mori, anche se, essendo l’unico nel suo gruppo, sarebbe sicuramente sacrificato. Per quanto riguarda l’altro gruppo, per atteggiamento che tiene in Consiglio e per il suo carattere, sicuramente Massimo Baldini". In questo primo anno, ha visto dei progressi nel dibattito politico? "In Consiglio sì, vedo un trend comunque positivo, perché c’è un sindaco che non deve nascondersi dentro un ruolo di gestione del Consiglio, ma che deve preoccuparsi solo di proporre e difendere la sua linea. E poi devo anche dire che in passato, ho sofferto solo quando in Consiglio il pubblico in due occasioni tirò fuori i manifesti, cosa assolutamente vietata dal regolamento. Queste situazioni mai più si verificheranno. Il Consiglio non è lo stadio, questo è il messaggio che deve passare. Si è protestato perché ho chiesto che i vigili urbani presenzino anche dopo la mezzanotte. Il Comune paga sì un minimo di straordinario, ma questo tutela i consiglieri e anche il pubblico che vuole seguire senza essere disturbato". Fuori dal Consiglio no? "No, il clima non si è ancora stemperato: la scorsa consiliatura ha avuto il passaggio drammatico della delibera Rir. Secondo noi non era corretta e l’abbiamo revocata, come da impegni presi. Tra l’altro ho già avuto modo di dire che se la minoranza, in quell’occasione, fosse stata più coinvolta, si sarebbero evitate tante tensioni. Non è andata così, e questa vicenda ha marcato in maniera forte, molto forte, i rapporti tra l’attuale minoranza e il nostro gruppo. Ogni argomento è buono per fare polemica, basta prendere l’esempio del quadro del Rubens, che qualcuno è arrivato a sostenere essere falso. Se fossi il proprietario, avrei querelato un minuto dopo chi lo ha dichiarato. Viviamo ancora gli strascichi di quella battaglia, sarebbe il caso di superarla". Via Croce Nati per amarsi: torna anche quest'anno illuminata "I Was Born to Love You", evento per gli sposi a "led" La pericolosa situazione dell’impianto di illuminazione pubblica in via Benedetto Croce presso il quartiere Manozzini, ripetutamente segnalata dal comitato di quartiere, è stata finalmente sanata. L’impianto è stato interamente rifatto, con nuovi pali e moderni proiettori a led che hanno una maggiore capacità di illuminazione. Un sentito ringraziamento all’amministrazione comunale e ai tecnici che hanno dato al quartiere questa primizia: via Benedetto Croce infatti è la prima via matelicese ad essere interamente illuminata a led. Comitato Quartiere Manozzini 15 matelica.indd 2 L’idea è di Sara Magnapane di Matelica, fotografa, a cui forza e grinta certo non mancano…e così l’idea “si fa” evento: “I Was Born to Love You”, che letteralmente significa “Io sono nato per amarti”. Giunto ormai alla terza edizione, l’appuntamento dedicato al lavoro di tutti quelli che si adoperano per rendere sempre più bello ed esclusivo il più particolare dei giorni, quello del matrimonio, si fa ancora più ricco e interessante e diviene un’appassionante meta non solo per chi ha intenzione di compiere a breve il grande passo ma anche per chi ama godersi la bellezza e la creatività. «I motivi che mi hanno spinta a creare questo tipo di evento sono tanti… – dice Sara - La mia passione e professione sono il motore centrale ma c’è anche la voglia di non arrendersi di fronte al periodo di difficoltà in cui tutti ci troviamo, di essere dinamici, di crederci e di far vedere quanta preparazione e competenza c’è nelle persone che credono nel proprio lavoro, far vedere a tutti quanto è valido il nostro territorio. Saranno presenti, infatti, tante aziende locali che mostreranno la loro bravura». Non mancheranno gli spunti, quindi, in questa edizione che vedrà protagonisti a turno wedding planner, fioristi, pasticceri e “maghi” del cake design, esperti di arredamento e di viaggi, hair stylist e make-up artist, ristoratori e viticoltori, oltre a Sara stessa e alla sua fotografia. «Quest’anno oltre a mostrare le mie foto nella tradizionale stampa su carta fotografica pregiata – prosegue Sara con entusiasmo - potrò presentare, tra le varie soluzioni che gli sposi potranno scegliere per gli scatti più belli, l’innovativo Theca Album, un prodotto originale e moderno che FotoStudio4 ha in esclusiva e che propone l’album delle nozze in una nuova veste in cui diviene uno splendido oggetto d’arredamento». Dalla bellezza alla fotografia, dunque, dal buon cibo al buon vino, dall’abito all’intrattenimento, dalla “Luna di Miele” alle scelte che rendono una casa accogliente per una giovane coppia, tutto potrà essere visto e anche “provato” sabato 5 settembre dalle ore 17 alle ore 24 (in via Cesare Battisti 10) durante “I Was Born to Love You”, contenitore speciale in cui si svolgeranno presentazioni, sfilate e degustazioni e in cui ci sarà di sicuro l’occasione per sognare il più romantico dei giorni. Due scatti della precendente edizione di "I Was Born to Love You" 02/09/15 16.51 16 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il turismo passa per Roti Presentato un suggestivo progetto per il recupero dell'Abbazia di ANTONIO GENTILUCCI N ell’ultimo numero prima della pausa estiva avevamo posto l’attenzione su un incontro che si sarebbe svolto nel pieno dell’estate (l’8 agosto) su un possibile piano di rilancio del complesso di Santa Maria de Rotis. Ebbene, già il numero di partecipanti sarebbe una notizia, con una sala Boldrini quasi piena, nonostante il periodo vacanziero e il picco di calura di quei giorni. In realtà sono le idee emerse ad essere quanto mai affascinanti. Per adesso sono idee, ma che poggiano su basi di pratica solidità. Fulcro dell’incontro era l’idea progettuale dell’Associazione regionale Arkès Onlus, che si occupa della salvaguardia della storia e del recupero di aree ed edifici storici marchigiani, idea illustrata dall’architetto Carlo Brunelli. “Attraverso un’analisi conoscitiva, composta anche da studiosi esperti di materie culturali, miriamo ad individuare edifici di grande valore, cercando di promuovere interessi rispetto al loro recupero. I luoghi sono tanti e giocoforza dobbiamo limitarci a prendere in considerazione quelli che hanno delle potenzialità oggettive, tali per cui un recupero, anche considerando la scarsità economica, sia possibile, anche con pochi investimenti iniziali”. E questo è stato il caso dell’Abbazia. “Sì, un luogo interessantissimo l’Abbazia, anche perché è di proprietà regionale. E perché la grandezza dei terreni collegati è funzionale ad un serio programma di recupero, immaginando un’azienda agricola e forestale, che potrebbe essere di grande supporto”. Eh sì perché non di semplici restauri si parla, ma di progetti che poi possano procedere con le proprie gambe e, fondamen- tale, “il recupero di queste bellezze è anche una grande chanche principale per dare nuova occupazione giovanile, riportandoli magari a ripopolare frazioni e campagne”. Non è che le aziende agricole manchino, in che cosa l’Abbazia potrebbe differenziarsi? “Abbiamo la necessità di un’idea originale, anche in una realtà in cui l’offerta turistica è molto variegata. Dobbiamo operare su due fronti: costituire un’azienda agrituristica, cosa non facile, coinvolgendo la Regione Marche: una cooperativa che gestisca e in cui lavorino persone del territorio. Badi che è la regione stessa che vuol seguire questa via, con una recente direttiva regionale. Accanto a questo, ricostruire l’Abbazia, seguendo un percorso con i tempi giusti, attraverso una modalità che recuperi lo spirito dell’esperienza benedettina, così forte in questa zona dell’Appennino così densa di spiritualità che noi l’abbiamo ribattezzata 'il Tibet d’Europa'. Non sono semplici parole, questo spirito è cruciale per un’offerta turistica nuova che prevede il recupero di una porzione, la meno pregiata. Si costituirebbe così un primo nucleo di una struttura ricettiva molto spartana. Che cosa offrirebbe la struttura e lo scenario naturale circostante? Il silenzio ed il ritorno ad un ritmo naturale. Sarebbe scoraggiata o vietata la tecnologia, come telefonini, computer, televisione e, perché no, evitare (salvo naturalmente che per i gestori per motivi tecnici) la luce elettrica, utilizzando invece la luce del sole, per recuperare fi sicamente un rapporto biologico con la natura. Associato a questo si prevederebbero anche, per chi L'Abbazia di Roti volesse, delle pratiche di meditazione, laicamente aperte a tutte le esperienze spirituali, ascetiche”. Un’idea affascinante di sicuro e altrettanto di sicuro nuova, a queste latitudini. Ma non è finita qui. “Inquesto contesto sarebbe importante anche recuperare il senso curativo del lavoro, come la partecipazione fisica alla ricostruzione dell’abbazia: cernita, catalogazione e poi ricostruzione delle murature, anche con chi sta lì per turismo. Questa era in fondo l’idea originaria anche degli agriturismi ed è resa possibile dal fatto che il gran parte del materiale è ancora lì”. Una volta avviata l'azienda agricola a pratica turistica, queste le previsioni: l’Abbazia produrrebbe reddito e ricchezza, potendo “alimentare” da sé il proprio restauro. Ma quanto servirebbe, secondo i vostri calcoli, per far partire un progetto di questo genere? “300.000 euro è il costo di una buona ristrutturazione funzionale di questo primo nucleo. E’ la cifra che consentirebbe di partire. Il Comune di Matelica, per dire un’istituzione, è sembrato molto interessato e ha parlato della concreta possibilità di arrivare a dei fondi per questo genere di interventi. Molto si può fare interloquendo con la Regione, anche con un fundraising. La nostra idea che è si possa fare dell’Abbazia un progetto pilota, una sperimentazione per la prima volta delle Marche, di questo nuovo tipo di salvataggio di uno di questi plessi, tutto questo partendo da una cifra assolutamente fattibile se pensiamo che la Regione ha finanziato recentemente restauri per 3 milioni di euro, una cifra dieci volte più grande. Il momento, alla vigilia del programma quadriennale dei fi nanziamenti europei e regionali, è sicuramente favorevole”. Ma oltre ai finanziamenti, l’elemento principale del nostro progetto sono le persone, il Comune di Matelica, i cittadini di Braccano (tanti ce n’erano, in Sala Boldrini). Noi crediamo molto nei progetti che partono dal basso, coinvolgendo e ricostituendo una comunità locale. Questa comunità gestirebbe poi la nuova vita dell’Abbazia”. Mensa comunale: i perchè di una scelta Torna l'artigianato artistico de "Le sapienti mani" Con delibera del 30 luglio la Giunta ha definito il rinnovo del servizio mensa fino al 31 dicembre, e non c’è esclusione a priori, né giuridica, né di altro tipo, che il servizio attualmente prestato dall’attuale gestore sia fornito fino alla nuova assegnazione. La scelta, molto discussa ed approfondita, è stata compiuta, dopo aver valutato tutti gli aspetti. Il primo aspetto è stato quello della qualità del servizio e della funzione anche pedagogica del servizio mensa che dovrebbe essere anche educazione alimentare. Il nuovo bando avrà, come criteri essenziali e imprescindibili, l’assoluta certificazione della provenienza degli alimenti, la loro sicurezza, la tracciabilità, la cura nella preparazione e il controllo dei pasti serviti. Con inserimento di criteri e relativi punteggi della provenienza delle materie prime a chilometro zero e prodotti biologici. Poi, saranno considerati e avranno un peso, per le aziende che parteciperanno, la distanza della cucina e della preparazione dei pasti, rispetto alle scuole dove questi saranno consumati; con ovviamente un peso di molto maggiore per la preparazione a Matelica. Inoltre, si cercherà di mettere nel bando, anche se in termini di economicità delle scelte che faranno le aziende concorrenti potrebbe essere ininfluente, la salvaguardia del personale di Matelica. Altro aspetto, di primaria importanza, l’assoluta trasparenza degli atti e l’assoluta inattaccabilità delle scelte. In giurisprudenza, e anche per coerenza ai principi di corretta amministrazione, esistono dei limiti per l’assegnazione dei servizi e dei lavori: oltrepassati i quali, la scelta unica è quella della gara di appalto. La gara d’appalto garantisce sia l’ottimizzazione di un investimento in servizi così importante, sia la possibilità di partecipare a tutti gli operatori interessati. Nel caso in oggetto il servizio ha un valore molto più grande delle soglie previste dalla normativa e si aggira intorno ai 260.000 16matelicaOK.indd 2 euro all’anno. Nella precedente assegnazione il servizio aveva durata triennale, dal 2012 al 2015; all’epoca aveva partecipato una sola azienda. Il Comune ha facoltà di poter rinnovare il servizio allo scadere del triennio, cosa che è stata fatta, ma è una facoltà, non un obbligo: tale facoltà è stata applicata per un periodo non massimo ma parziale, perché il costo di questo servizio è talmente importante, che è doveroso renderlo il più trasparente possibile e parimenti deve essere il più valutato possibile proprio per adeguarlo alle massime esigenze di qualità e sicurezza. Ricorrere al rinnovo per periodi molto lunghi, significa non mettere in discussione un servizio che, per la delicatezza che riveste nell’espletamento, deve essere sempre messo in discussione in termini migliorativi. Tale ipotesi esporrebbe il Comune e indirettamente tutta la comunità a possibili ricorsi. Da evidenziare a completamento delle motivazioni, che il Tar nel 2012 ha annullato l’intera procedura di gara del bando precedente, seppur non ritenendo di dichiarare inefficace il contratto, perché questo era in stato di avanzata esecuzione (la scadenza era luglio 2012). Illegittimità confermata dal Consiglio di Stato, di cui abbiamo avuto comunicazione a luglio di quest’anno; ciò non esclude completamente la possibile azione risarcitoria del ricorrente. La scelta quindi è di andare a rinnovo per il tempo necessario a rifare la gara di assegnazione, basata sul rispetto dei criteri di qualità e sicurezza degli alimenti e del servizio, sull’obbligo dell’uso dei prodotti a chilometri zero e biologici, sulla fissazione di criteri e pesi che privilegino la cottura e la preparazione a Matelica. Tutto questo esclusivamente per la salvaguardia del benessere dei bambini, nonché per l’assoluta correttezza amministrativa ed infine per il rispetto dei legittimi, anche se non prevalenti, interessi degli imprenditori e degli operatori economici della città. Massimo Montesi Sabato 5 settembre, alle 17, ci sarà l’inaugurazione dell’esposizione “Le sapienti mani”, una mostra che ormai a Matelica è una piacevole tradizione e accompagna la festa del Patrono, ossia la mostra di artigianato artistico matelicese, in particolare con le creazioni di Gilberto Cruciani, Carlo Celi e Giovanni Bernabei Pietrangeli, che presenteranno le loro ultime creazioni. Età, formazione, carattere sono diversi, ma con un elemento comune: il piacere di tirar fuori il bello da diversi elementi che lavorano, seguendo la loro naturale sensibilità. Per quanto riguarda Gilberto Cruciani, da segnalare le brocche di un impasto argilloso particolare, difficile da maneggiare ma che conferisce al vaso effetti particolari e molto suggestivi. Carlo Celi ritorna alla classicità romana, fissando sulle sue argille una serie di figure guerriere di cui rende sia i dettagli che la austera ieraticità. Giovanni Bernabei Pietrangeli continua invece a giocare con il fuoco, che usa per piegare alla sua arte rame ma anche ottone e argento. La mostra sarà aperta fino al 20 settembre. a.g. ~ TORNA LA TRADIZIONE DELLA MESSA DELL’8 SETTEMBRE AL PIERSANTI Il giorno 8 settembre, festa della Natività della B.V. Maria, per obbligo testamentario viene celebrata una S. Messa nella Cappella del Palazzo Piersanti, sede dell'omonimo Museo. La celebrazione è prevista per le ore 9.30. ~ LE MIGLIORI COLONNE SONORE AL MUSEO GRAZIE ALLA BANDA Appuntamento da non perdere sabato 5 settembre, per gli appassionati di musica e di… cinema! La corte del Museo Piersanti sarà infatti teatro della prima uscita post-estiva della Banda “Veschi”, concerto dedicato alle più belle musiche da colonne sonore dei film. Il concerto avrà inizio alle 21.15 e, in caso di maltempo, tutto si sposterà al Teatro Piermarini. ~ CIMITERO, AFFIORANO TOMBE ROMANE I lavori di scavo per il nuovo colombaio hanno evidenziato, di nuovo, come l’area del cimitero matelicese fosse utilizzata per le sepolture da tanti secoli. Sono infatti state rinvenute tombe di epoca romana. Non una novità comunque per il cimitero e per quell’area di territorio, oggetto di rinvenimenti da quasi vent’anni. 02/09/15 16.05 17 >FUORI PORTA< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Uscire in punta di piedi... Elio Bromuri e una morte in agosto con il desiderio di non disturbare di PAOLO BUSTAFFA M orire in agosto è un po’ come uscire in punta di piedi con il desiderio di non disturbare. È quasi scegliere un momento in cui gli impegni di tutti, anche degli amici, sono sospesi e tutti sono un po’ distratti. È come un saluto da lontano prima di scomparire dietro una curva della strada. È un atto di tenerezza che viene compiuto per quell’eccesso di amore che trasforma la vita in un dono. Così è stato, il 17 agosto, per don Elio Bromuri, direttore di “La Voce”, il settimanale cattolico regionale dell’Umbria. Nell’incontro con lui qualche giorno prima della morte erano sorprendenti il sorriso e l’intelligenza del cuore che lo avevano portato a scavare sempre in profondità fatti, pensieri, progetti. Quell’improvvido illuminarsi degli occhi che esprimeva la sua capacità di stupirsi, di gioire, di condividere una scoperta, era come un inatteso sprazzo di luce nel cielo nuvoloso della cronaca e della storia. Stanco ma felice, anche nell’impegno, o meglio nel servizio, di direttore di un giornale che è la voce di una Chiesa particolare che “si consuma ” per il territorio e nel mondo. Sempre con il desiderio di servire la verità attraverso la professione giornalistica: fedele alle regole di un mestiere e altrettanto fedele alla dignità di ogni persona. Una sfida che don Elio Bromuri accoglieva con serenità e lucidità grazie alla preparazione culturale, alla scelta dell’incontro e del dialogo, a una fede pensata, alla capacità di scorgere le tracce del passaggio e della presenza di Dio. E poi raccontare, con la leggerezza di parole scritte con scrupolosa attenzione per non appesantire il procedere della Parola nella storia e nella cronaca. Quel giorno, a poca distanza dalla morte, prendendo spunto da un libretto del card. Giacomo Biffi, si parlava di tre modi di guardare: “guardare attorno, guardare in alto, guardare dentro”. Sorrideva perché lui aveva sperimentato queste tre direzioni del fare giornalismo, dell’essere giornalista. Tre direzioni del suo essere prete, uomo pensante, cristiano. Ma nel complesso paesaggio dei media scegliere queste tre direzioni significa scegliere tra l’essere fabbricanti di notizie o giornalisti. Un esercizio non facile ma l’unico che può consentire al giornalismo di coltivare ovunque e comunque la ragione del suo esistere. Don Elio Bromuri lo sapeva, come sapeva che la fede in questo esercizio di laicità non è pietra d’inciampo ma è testata d’angolo. La fede non rende la penna o la tastiera del computer più pesante, al contrario le rende più leggere perché la porta della coscienza non si abbatte con un bussare violento e improvviso ma si schiude con un tocco lieve e insistente. Quello che più conta è la fatica e la bellezza del pensare, quello che davvero conta è vivere il pensare come un atto di amore e di speranza che nella professione giorna- listica può trovare spazio tra le righe e può dare un senso ancor più alto ai racconti. Non con un moto di superiorità e superbia ma con un soffio di umiltà e di saggezza. Lui sapeva tutto questo come sapeva che è necessario coltivare il terreno della comunicazione con la pazienza del seminatore e che occorre camminare sulle strade della comunicazione con il passo lieve del messaggero che ha come meta la coscienza dell’uomo. Tutto questo forse non appartiene alla cultura e alla società della fretta e dell’apparenza. Don Elio Bromuri però vi entrava in punta di piedi, sapendo che da questo quasi impercettibile inizio della danza nascono i grandi slanci verso l’alto. Burlesque, fattore dominante nell'estate di Senigallia Longilinea, carnagione di porcellana, una massa di capelli rosso rame che incornicia un viso, al tempo stesso, seduttivo e dolce su cui spiccano dei magnetici occhi azzurri: Eve La Plume, Burlesque performer e presentatrice della XVI edizione del Summer Jamboree, ha le sofisticate sembianze di una star degli Anni Ruggenti. Eclettica – alterna l’attività nell’entertainment all’insegnamento alla Naba, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove è docente di Accessories Design – affascinante, colta, approda al Burlesque dopo una “vita precedente” (così è solita definirla) come costumista teatrale. L’abbiamo incontrata e intervistata per conoscerla meglio. Come hai cominciato con il Burlesque? Ho cominciato nel 2005. Volevo uno spettacolo - che in quel momento in Italia non c’era e non sapevo che esistesse altrove - che proponesse un nudo femminile ispirato ai quadri d’antan, ambientato in un’ epoca che amo: dalla fine dell’ ‘800 di Toulouse-Lautrec agli anni ’30 e le sue dive. Ne ho parlato con il direttore artistico di un bellissimo locale di Milano, che ha trovato la mia idea fantastica e mi ha offerto di esibirmi la notte di Capodanno del 2005. Mi sono presentata, in costumi realizzati da me, in un abbozzo del mio show attuale. Appena salita sul palco il pubblico mi guardava storto. A spettacolo iniziato, però, sorrideva. Ho pensato: “Ce l’ho fatta!”, e sono uscita dal palco convinta a dedicarmi a questo genere come fosse la mia missione. E’ scattata la scintilla, è veramente stato amore a prima vista. Da lì ho scoperto il Burlesque, perché in Italia ancora non si conosceva. Abbiamo avuto un teatro d’avanspettacolo meraviglioso, il teatro di rivista con le soubrettine, però non contenevano lo spogliarello. A tuo parere, qual è stato il fattore determinante che ha scatenato il recente boom dello stile rétro? I canoni di bellezza attuali non accolgono certo tutte. La bellezza così com’era intesa negli anni ’50, al contrario, abbraccia varie tipologie femminili: anche le più bassine e formose si sentono a proprio agio esibendosi in un look d’epoca. Poi, sicuramente, c’è la cura per l’estetica: nel design come nella moda, negli anni ’40 e ’50 i prodotti dovevano soprattutto essere “belli”. Come hai vissuto il tuo esordio da presentatrice del Festival? Con tanta paura, con tanto senso di responsabilità, ma con tanta voglia di far bene e non sbagliare. Quale aspetto ami di più del Burlesque? Eve sul palco del Foro Annonario e durante lo show Burlesque tenutosi al Teatro La Fenice di Senigallia lo scorso 7 agosto (foto Claudio Paolinelli) Montelago Celtic, festival di successo Tra kilt e musica celtica si è conclusa all’inizio dell’estate il Montelago Celtic Festival. Il festival, che si svolge a Colfiorito, è ormai giunto alla sua tredicesima edizione e vanta ormai una storia consolidata ed un futuro che non lascia dubbi. Molti i motivi del successo di questa manifestazione, ma tutti possono essere riassunti nella cura dell’organizzazione del festival che ha reso possibile la partecipazione di una variegata folla in mezzo alla quale non mancano famiglie con bambini a seguito. Diversi gli ospiti stranieri. Si sono susseguiti ad esempio sul palco la spagnola Mercedes Peón, con la sua capacità di fondere il folk gallego con le più moderne melodie dell’elettronica, fino agli australiani Rumjacks che con il loro scatenato celtic 17 fuori porta.indd 2 Io sono innamorata del mio lavoro e del Burlesque, anche se non di “tutto” il Burlesque. Mi piace la possibilità di mettere in scena un fotogramma estetico che si rifà a un mondo passato, ma anche immaginato. Le mie scenografie includono giocattoli king-size: il cavallino a dondolo, il carillon, hanno il potere di ricreare in pochi minuti un’immagine onirica, fiabesca, surreale ma datata. Comunicarla in così poco tempo mi rende euforica: è un’alchimia che comprende la musica, la posa, la danza, l’ estetica dell’ abito, e quando scatta è per me una soddisfazione enorme. Hai delle icone di riferimento a cui ti ispiri? Sono ossessionata dalla Marchesa Luisa Casati, una ricca ereditiera che ha trascorso tutta l’ esistenza a costruirsi per diventare un’opera d’arte vivente. Persino Gabriele D’Annunzio ne rimase folgorato! Aveva un’estetica particolarissima: occhi verdi enormi, capelli rossi e corti, era altissima e magra. Girava con le tigri al guinzaglio, serpenti veri arrotolati al collo dipinti d’oro…Per questo personaggio io ho perso la testa: alla Naba ho organizzato un corso dove per due anni ho parlato solo di lei. E’ la mia icona preferita in assoluto. Qual è la dote che non deve mancare, in una Burlesque performer? Il Burlesque è un genere ampio: è come dire “musica pop”. Comprende alcuni generi che detesto, anche se son fatti bene. Non posso parlare, dunque, di una caratteristica che devono avere tutte. Ma è fondamentale non improvvisarsi, dedicarsi al Burlesque con impegno, sapere che il palcoscenico ha delle regole che valgono sia per l’attore di teatro che per la performer. Bisogna portare uno spettacolo che abbia dei criteri solidi. Ti rivedremo come ospite di Piero Chiambretti, in tv? Io stimo molto Chiambretti. Spero di tornare, magari di proporre qualcosa di nuovo. Attualmente tengo molto a uno spettacolo teatrale, “Ultimo spettacolo”, che porteremo a Roma a novembre: è il bel prodotto che vorrei che la gente vedesse, anche per conoscere il Burlesque che piace a me. Nello show con me ci sono altre due ragazze, Giuditta Sin e Rita Lynch. C’è un po’ di cinema, di teatro, la band che suona dal vivo, e poi il Burlesque vero e proprio: i vari generi si fondono. Gli autori sono Cristiano Gazzarini e Enrico Savini. Per quanto riguarda le date e le tappe del tour potete far riferimento al mio sito web e a quello di “Ultimo spettacolo”. Per saperne di più: www.evelaplume.it, www.ultimospettacolo.com. punk hanno infiammato la folla dimostrando che l’Australia non è solo la terra dei canguri. Sarebbe tuttavia un errore considerare il Festival di Montelago come una semplice rassegna musicale. Nel corso della tre giorni sono state organizzate diverse attività che hanno preso in esame la cultura celtica tout court. Si sono svolti: corsi di artigianato, danza, musica e conferenze su autori che proprio dalla cultura celtica hanno tratto l’ispirazione per le proprie opere. La presenza anche a questi corsi è risultata quest’anno molto variegata anche per la presenza di un corso per la lavorazione dell’argilla dedicato solo ai più piccoli. Non si dimentichi tuttavia che i celti erano soprattutto un popolo guerriero. Ed infatti ecco che tra conferenze su Shakespeare e corsi di arpa si affianca il lavoro delle Associazioni Arcieri Firmum e Fortebraccio Veregrense. Le due associazioni hanno organizzato per tutta la durata del festival uno stand in cui i curiosi potevano avvicinarsi all’utilizzo dell’arco storico e della scherma antica, provando anche l’esperienza diretta nell’utilizzo di armi medievali sotto la supervisione degli esperti delle due associazioni sopracitate. Silvia Ragni Uno spettacolo che si conferma non solo nell’utilizzo delle armi ma anche nello sport, con i giochi celtici e la quinta edizione del torneo di rugby a 7 “Flowers of Montelago” organizzato con il patrocinio della Federazione Italiana Rugby. Grande importanza è stata data anche alla sicurezza con uno stand vicino l’ingresso dedicato alla sicurezza stradale. Gli avventori che vi si avvicinavano venivano coinvolti in una sorta di “gioco dell’oca” dove, attraverso il gioco, si veniva informati circa i rischi – per se stessi e per gli altri - di mettersi al volante ubriachi. Un approccio poco ortodosso ma che, soprattutto per i giovani, serve a sensibilizzare circa i rischi dell’abuso di alcol che ancora oggi miete troppe vittime sulle strade italiane. Passando ad una nota più leggera, particolare interesse hanno destato i matrimoni celtici. Puramente simbolici e senza alcun valore legale, ma dal grande impatto emotivo, questi matrimoni sono svolti secondo un antico rito che attira ogni volta una discreta folla di curiosi (e romantici) che rimangono incantati dalla meravigliosa atmosfera del festival. Alexander Home 02/09/15 16.54 18 >SASSOFERRATO< I volontari in piazza, è la vostra festa I l volontariato “torna” in piazza! Si terrà domenica 6 settembre, nel centro storico del Borgo (Piazza Bartolo e piazza Gramsci), un evento particolarmente sentito dalle associazioni sassoferratesi che operano in campo sociale e culturale: la 8^ edizione della Festa del Volontariato. Sono venti le associazioni di volontariato locali che, in collaborazione con l’amministrazione comunale, hanno promosso l’iniziativa: Alzheimer, Associazione culturale “La Miniera” di Cabernardi, Anffas, Associazione Pro Sassoferrato, Associazione sassoferratesi nel mondo, Auser, Avis, Associazione per la tutela del diabetico, CaritasVicaria di Sassoferrato, Centro Anziani Fenalc Sassoferrato, Croce Rossa Italiana, Cag Sassoferrato, Circolo fotografico “Erregibi”, Ecovolontari, Gruppi archeologici d’Italia-Gaaum, Gruppo musicale strumentale “Città di Sassoferrato”, Istituto internazionale di studi piceni “Bartolo da Sassoferrato”, Protezione civile Sassoferrato, San Vincenzo de' Paoli ed Unitalsi. All’organizzazione dell’evento ha inoltre collaborato il “Centro Servizi per il Volontariato delle Marche”. Finalità dell’iniziativa, quella di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della solidarietà e di favorire una sempre più intensa sinergia tra le varie associazioni locali dedite al volontariato. Un appuntamento carico di significati, dunque, a cui l’amministrazione comunale attribuisce particolare importanza, essendo fortemente interessata a tenere vivo e a consolidare quel legame di proficua e reciproca collaborazione instaurato da tempo con l’associazionismo locale, che è di primaria importanza, soprattutto in un periodo difficile come quello attuale. Corposo il programma della manifestazione che si aprirà alle ore 17 con una S. Messa officiata nella chiesa San Facondino. A seguire, in piazza Bartolo, l’apertura degli stand delle singole associazioni, i giochi per bambini (con la partecipazione dell’Associazione “La Valigia delle meraviglie”), un’attività dimostrativa di primo soccorso a cura della Cri e la premiazione dei donatori dell’Avis. Quindi, alle ore 20, in piazza Gramsci, è in programma una cena aperta a tutti, a prezzi modici. La giornata si concluderà alle ore 21 con l’esibizione del Gruppo musicale strumentale “Città di Sassoferrato”. Patata, la tradizione a Montelago Che sia gialla, rossa o viola, tagliata a spicchi, a cubetti o schiacciata, la patata è tra gli alimenti che piacciono a tutti. Piace fritta, arrosto, lessa, in padella, in purée, o in gratin. Poi ci sono gli gnocchi. Un mondo a parte. Perché gli gnocchi richiedono la patata. Quella soda e che ha nella polpa il sapore della terra dove cresce. Non è dunque un caso se è proprio con un bel piatto di gnocchi che la gente di Montelago ha deciso di far assaggiare la patata che, da generazioni, coltivano sulle pendici dello Strega. Quella che tutti conosciamo di fama, ma che erano in troppo pochi ad averne assaggiato il gusto. E lo hanno fatto organizzando domenica 30 agosto in piazza una grande festa dove quasi quattro quintali di patate sono state pelate e cucinate. Patate veramente speciali. Perché non solo erano fresche di raccolto ma provenivano da una semina ad aprile sotto la guida della Pizzoli, lo specialista italiano della patata. “Il Comune - ribadisce il sindaco Ugo Pesciarelli, dalla tavola rotonda organizzata ad hoc nell'evento – ha affiancato questa volontà del paese di recuperare e valorizzare questo prodotto. Una tipicità sulla quale si può poggiare in parte il rilancio dell'economia di questa area”. Un’idea strategica che ha per braccio operativo la Cooperativa degli allevatori e produttori di Montelago e gode della consulenza della Pizzoli sia nell'analisi della tipologia del prodotto e della terra sia nel metodo di semina e di raccolto. Società che "dal nord al sud del Bel Paese ricerca le selezioni nei siti agricoli in cui la tradizione del fare si tramanda di padre in figlio". “L'Expo di Milano ha fatto capire quanto il cibo vero sia fondamentale - commenta Giancarlo 18 sasso.indd 2 Sagramola, presente nelle veste di Presidente dell'Unione Montana Esino-Frasassi – e lavorare sulla tipicità delle nostre produzioni agricole significa dare alla nostra economia un alternativa in questi tempi di cambiamenti. Un lavoro fondamentale perché sono i nostri prodotti, la nostra terra, i nostri paesaggi che ci rendono unici e fanno la differenza e soprattutto che nessuno può copiare. Quello che fanno fare un salto in avanti alla nostra economia e gettano le basi per creare flussi di escursionisti e di turisti”. “Le patate sono state cu- venderlo sul posto, in montagna, confinarlo in pratica sul territorio di produzione, creare una nicchia e dunque aspettative. Economicamente è più redditizio perchè non ci sono passaggi e poi diventa una tipicità che crea turismo”. Intanto, possiamo dire che gli gnocchi del ristorante "Le Ginestre" erano squisiti. Sodi e saporiti già di per sé. Poi, conditi con quel sugo a base di vitello e di maiale, una vera bontà. “Il perché è semplice – afferma Mario Petrucci – è una patata che non è per niente acquosa e dunque è ottima anche fritta”. Una L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il restauro di Rotondo Lunga vita al paese di Rotondo che alla vigilia di Ferragosto è stato inaugurato nella sua versione restaurata dal sindaco Ugo Pesciarelli. Il tempo degli interventi e del taglio del nastro e tutti i presenti sono saliti fino alla Rocca. Si è potuto ammirare il recupero con i commenti dell’architetto Floriana Priori e dell’architetto Alessandra Pacheco. Un’inaugurazione benedetta dal parroco del santuario della Madonna del Cerro. Non solo dai residenti, una decina di anime d’inverno, un centinaio d’estate, ma dall’intero comprensorio che finalmente vede la politica locale investire in questo lembo di paesaggio. Un paesaggio brullo, spoglio di vegetazione, bruciato dagli acidi sprigionati dai calcheroni della miniera di zolfo di Cabernardi e che, di recente, si è ribellato al suo inserimento in un piano che faceva del Sasso Pisciatoio, roccia da cui sgorga sempre acqua, uno dei perni della nuova strategia di coltivazione delle cave della Provincia di Ancona. Oggi Rotondo ha una veste nuova. Anzi, ritrova il suo splendore per merito di una serie di interventi realizzati su progetto dell’ufficio tecnico comunale che hanno ridato vita alla rocca medievale e riqualificato gli spazi urbani consolidando l’arco danneggiato dal terremoto, recuperando stradine e mura, dandogli nuove balaustre, pavimentazioni ed una migliore illuminazione. Opere che hanno avuto un costo complessivo di 339.000 euro, di cui 224.000 finanziati dal Gal Colli Esini San Vicino ed il resto ottenuti dai fondi comunali. Bella la storia della Rocca che svelò uno dei suoi grandi segreti, ossia la presenza di una seconda sala al momento del recupero delle sue pietre. v.a. Contributi per le associazioni Scade il 10 settembre il termine per la presentazione delle domande di concessione di sovvenzioni, contributi e sussidi da parte di associazioni, enti pubblici o privati operanti in questo Comune in campo culturale, sportivo e sociale per le attività dell’anno 2016. La domanda, presentata dal legale rappresentante dell’ente o dell’associazione, deve contenere: 1. l’indicazione dell’ente e del legale rappresentante, l’indirizzo per l’invio della corrispondenza e il nominativo a favore del quale, in caso di concessione, emettere mandato di pagamento; 2. l’indicazione dell’intervento da realizzare e le finalità da perseguire; 3. l’impegno ad utilizzare il beneficio richiesto esclusivamente per l’iniziativa o l’attività cui si riferisce l’istanza. Alla domanda va allegata la documentazione prevista dall’art.12 del vigente Regolamento comunale per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari, di cui alla Legge 241/90, art.12, approvato con deliberazione consiliare n.66/97. I modelli per la presentazione dell’istanza possono essere ritirati presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico oppure scaricati dal sito web www.comune.sassoferrato. an.it - area “Il Comune informa” – modulistica “Affari Generali”. Per ogni altra informazione o chiarimento in merito, gli enti o le associazioni interessate possono rivolgersi all’Area 1^ - Amministrativa - (Segreteria: tel. 0732/956205 oppure 0732/956218) durante l’orario di apertura al pubblico degli uffici. festa che dunque segna la svolta per la patata di Montelago. Uno perché la cooperativa e la gente hanno manifestato quanto per loro è un prodotto su cui conta la comunità; poi, perché il Comune è consapevole che ha sul territorio un prodotto tipico su cui costruire politiche di sviluppo agricole; ed infine invitando il presidente dell'Unione Montana, a comunicare al comprensorio che nel grande gioco del mangiar sano e bene, quello dei gourmets, il sentinate punta sulla carta della patata buona dello Strega. Véronique Angeletti cinate dal ristorante "Le Ginestre" di Mario Petrucci – racconta Luigi Bettini, segretario della cooperativa di Montelago - sono quelle che abbiamo coltivato questa stagione. Le varietà conosciute come “La Spunta” e “Kennembec” a cui si è aggiunta un'altra, sono state piantate ad aprile. Il raccolto di queste settimane ha confermato che le patate trovano qui un microclima ideale ed un terreno particolarmente ottimale”. “Esistono tante realtà in Italia – spiega Sandro Barbieri, responsabile acquisti della Pizzoli – sicuramente Montelago è tra i territori particolarmente vocati alla coltivazione delle patate. Pertanto la nostra proposta considerando la qualità del raccolto è di certificare il prodotto prima di tutto e poi di 02/09/15 16.58 >CERRETO D'ESI< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 19 Verso Panama... con il mattone Enrico Giuli ha aperto un'agenzia immobiliare L’ di GIAN MARCO LODOVICI esperienza di vita maturata all’estero di Enrico Giuli, cerretese di nascita, racconta un percorso di crescita personale e di figura professionale nel campo immobiliare. Enrico ha aperto un’agenzia immobiliare a Panama City capitale di Panama, situata proprio nel centro America tra Colombia e Costa Rica. Con Enrico è stata svolta un’intervista nella quale ha voluto far conoscere il paese in cui vive e lavora, nel quale porta avanti il suo obiettivo che si era prefissato da molto tempo. Nelle sue parole si intende molto chiaramente il confronto con l’Italia. Abbiamo quindi cominciato l’intervista chiedendo ad Enrico perché ha scelto questo tipo di professione. Enrico come è cominciato il tuo percorso di vita che ti ha portato fino a Panama? “Ciò che mi ha sempre affascinato è conoscere posti nuovi ma soprattutto culture e stili di vita completamente diversi. Dapprima ho lavorato con le comunità italiane all’estero, specialmente in Argentina, Brasile e Venezuela fino al Nord America e aiutavo i miei connazionali nelle compravendite di proprietà immobiliari, fino a che nel 2010 ho deciso di aprire per la prima volta la mia agenzia immobiliare proprio nella capitale di un paese come Panama che avevo imparato a conoscere molto bene e nel quale ho visto una crescita generale veramente imponente sotto tutti i punti di vista. In tutto questo mi ha aiutato molto la lingua e l’aver imparato a conoscere la gente del posto”. Per quale motivo hai scelto Panama? Che vantaggi o svantaggi hai trovato rispetto all’Italia? “Ho scelto questo paese perché negli anni è stato quello che ho imparato a conoscere meglio e nel quale ho visto, come detto prima, una crescita che mi sorprendeva di anno in anno e ho captato in tutto questo un valido motivo per poter intraprendere finalmente la mia attività qui, e non sono affatto pentito! Qui la vita scorre molto lentamente rispetto all’Italia: ritmi lenti che si alternano tra lavoro e vita quotidiana, salari medi che oscillano tra i seicento e i settecento dollari a persona e un costo della vita notevolmente più basso rispetto all’Italia attuale. Sicuramente tutto è rapportato tra salari-costo della vita e il panamense medio non si preoccupa di avere belle case o macchine di lusso, quelle si vedono solamente tra i benestanti stranieri come nord-americani o europei. Sicuramente più vantaggioso è il sistema finanziario con molte meno tasse che gravano sulle famiglie e le provvigioni sulle pensioni sono molto convenienti che toccano punte del 30% e sempre vicino alle esigenze della persona. In Italia tutto è estremizzato al consumismo e al capitalismo come in molte nazioni europee. Tutto è finalizzato al benessere personale e la maggior parte degli italiani segue la moda e spende i propri risparmi spesso in cose inutili. La mentalità del panamense è in media molto diversa, anche se da dieci anni ad oggi qui a Panama City sono stati costruiti edifici, ospedali, centri commerciali e centri di attrazione con le più moderne concezioni e invidiabili al pari di altri paesi dell’America e non solo, sicuramente tutto adatto per ogni esigenza. La si- curezza è sempre presente ma credo che non sia mai troppa, soprattutto qui a Panama essendo un paese di collegamento tra nord e sud America e dove transitano milioni di persone ogni anno. Si pensi che prima di allora l’istmo di Panama era quasi totalmente spopolato e vissuto interamente da tribù tra nomadi e fissi”. Come gestisci la tua giornata lavorativa? Che differenze trovi rispetto al ritmo lavorativo italiano? “Il ritmo lavorativo giornaliero qui è molto lento rispetto ai canoni che conosciamo in Italia: il lavoratore medio panamense ha una giornata sicuramente meno stressante rispetto ai canoni che conosciamo in altre parti del mondo. Non tutti lavorano otto ore al giorno ma dipende da lavoro a lavoro. Personalmente posso dire che il mio lavoro non richiede molto sforzo fisico, ma richiede comunicazione e appuntamenti con clienti, sia nella mia sede che fuori. Debbo dire che non tutte le mie giornate sono scandite dallo stesso ritmo ma dei giorni ho più o meno impegno che mi richiede tempo, oppure posso organizzare la mia vita privata”. Sappiamo che fai molto sport a Panama e che pratichi triathlon; lo sport è il tuo miglior “amico” durante il tempo libero? “Amo lo sport sin da quando ero ragazzino e ho conosciuto il triathlon molto presto e me ne sono subito innamorato, tanto che continuo a praticarlo ancora qui. Mi alleno costantemente tra bici, nuoto e corsa appena finisco di lavorare, ed ho avuto la fortuna di aver incontrato degli appassionati per poter condividere questa passione insieme a loro”. Denunce al canile, Asili nido, non aumentiamo le tariffe truffata Cerreto Proposte di Zamparini in Consiglio: critiche alla gestione politica Cani "fantasma" e altri maltrattati: denunciato titolare di un canile della provincia di Ancona. Gli agenti della Stazione forestale di Senigallia, coordinati dal Pm di Ancona Paolo Gubinelli, nel corso di oltre otto mesi di indagine hanno acquisito documentazione e testimonianze comprovanti gravi reati a carico di un senigalliese, titolare di un canile. Gli agenti hanno accertato una truffa da oltre 35.000 euro, percepiti indebitamente dal titolare del canile, a danno di quattro comuni, i quali pagavano rette salate per cani non presenti in canile, poichè affidati in adozione da mesi a privati. Tra i Comuni truffati, il Comune di Roseto degli Abruzzi risulta aver liquidato fatture per oltre 30.000 euro, mentre somme piú contenute sono state indebitamente fatturate ai Comuni di Ascoli Piceno, Senigallia e Cerreto d'Esi. Altrettanto gravi sono le accuse mosse a carico del titolare del canile per quanto concerne il benessere degli animali, infatti dalle prove documentali e testimoniali acquisite è emerso che i cani venivano alimentati irregolarmente e lasciati a digiuno soprattutto nei giorni di festa, ed in almeno due casi, cani malati sono morti per non essere stati adeguatamente curati. Ad aggravare ulteriormente la posizione del titolare del canile sono le prove acquisite in merito alla consueta somministrazione di farmaci disposta dal titolare a personale dipendente privo della necessaria qualifica professionale. Direttivo Pro Loco Inizio della settimana decisivo quest'estate per quanto riguarda la nomina del direttivo della Pro Loco di Cerreto d’Esi. Dapprima sono stati sciolti i membri del vecchio direttivo che componeva la Pro Loco e in seguito nella serata di lunedì 27 luglio si è decisa la nuova struttura che sarà impegnata nell’organizzazione dei prossimi eventi culturali e non del piccolo paese. Il direttivo composto da nove persone tra le quali presidente e vice presidente è stato eletto a votazione riservata ai soli già soci della Pro Loco per la quale è stata indetta la nuova campagna tesseramenti per l’anno in corso. Nel nuovo direttivo Andrea Chinigioli, Mara Moretti, Diego Tortolini, Roberto Burini, Federico Crialesi, Donatella Bucci, Gianluca Gubinelli, Claudia Pierosara e Luca Zamparini. A sua volta il direttivo ha preso parte alla votazione del presidente e del vice presidente della Pro Loco, rispettivamente Federico Crialesi e Claudia Pierosara. g.m.l. 19 cerreto.indd 2 Giovedì 30 luglio si è tenuto il secondo consiglio comunale del Comune di Cerreto d’Esi, nel quale si è discusso il bilancio di previsione 2015 e la riprovazione del piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017. Un consiglio comunale arricchito anche da interpellanze e mozioni presentate dal sottoscritto. Un bilancio in cui la maggioranza ha apportato delle scelte che vanno ad influire direttamente nella vita quotidiana dei nostri cittadini. Invece di tagliare e riorganizzare la spesa corrente, hanno pensato bene di aumentare l’aliquota irpef dallo 0,5 al 0,8%, non in base ai redditi, ma in maniera indiscriminata; poi un aumento dell’Imu sulla prima casa dal 5,25 al 6% e sulla seconda casa dall’8,75 al 9,60%. Lo stesso aumento è previsto anche per i fabbricati produttivi. Paradossalmente hanno lasciato invariate le aliquote che riguardano le terre edificabili. Hanno fatto questa scelta perché avrebbe colpito solo una determinata fascia di popolazione, ed è chiaro che non si tratta di quella più debole. E’ stata reintrodotta la tassa sui passi carrabili (12.000 euro annui). E’ stato anche aumentato di due euro (da 8 a 10) il costo del pasto da esterni per la residenza protetta. Altri aumenti sono previsti nei servizi a domanda individuale. L’asilo nido è in una situazione drammatica: conta infatti solo 20-25 bambini, mentre la struttura ne potrebbe ospitare 43. Di conseguenza non si riesce con il contributo dei genitori degli alunni ed altri pochi fondi, a sostenere tale struttura. Il sindaco Porcarelli ha previsto l’aumento delle tariffe sia per i residenti che per i non residenti, aumentando anche il costo del centro dell’infanzia. Considerato che, anche con l’aumento delle tariffe non si riuscirà a coprire le spese di gestione, ho proposto di prendere in considerazione di dare l’appalto della struttura ad una cooperativa sociale tramite apposito bando. Ovviamente questa richiesta sarà posta sotto forma di mozione. Stessa cosa riguarda anche il trasporto pubblico, che verte nella stessa drammatica situazione. Per il Cag è stato tolto un educatore, ma nessuno ne ha parlato in consiglio comunale. Verranno vendute all’asta delle cappelline, dei terreni adiacenti ad altre abitazioni considerati verde pubblico, due case del centro storico, due appartamenti in via Sant’Anna e lo studio medico. Avranno forse la speranza che i due dottori comprino lo stabile, pur sapendo che il loro è un affitto irrisorio e che entrambi non sono lontani dal pensionamento? Non era possibile un cambio di destinazione d’uso, oppure aumentare il fitto a chi ne usufruisce, poiché lo stabile non è né fatiscente né tanto meno da svendere? Volontà di una certa politica. A questo punto non mi rimane che augurarvi buona vendita. Un bilancio di previsione che ha certe solo le uscite, mentre le entrate sono solo numeri campati in aria che forse tra un anno avranno recuperato solo con le multe, se poi le riscuoteranno, visto che hanno previsto un aumento di 166.415 euro per le contravvenzioni in materia di circolazione stradale. Questa è la solita politica scarsa in prospettiva e priva di contenuti. Una volta facevano cassa e accendevano i mutui con gli oneri di urbanizzazione, adesso con le multe e con le vendite dei beni pubblici, metodi a mio parere entrambi fallimentari, ed i fatti oggi lo dimostrano (vedi l’edilizia). Ritornando a noi, il tennis ha una morosità di 16.500 euro nonostante il Comune abbia realizzato e stia pagando una copertura di oltre 150.000 euro con i soldi di tutti i cittadini. Lo stadio comunale non ha una convenzione con il Comune, tanto che nessuno paga. Chiederemo per questo attraverso una mozione, che la società Fabriano-Cerreto calcio dovrà accollarsi le spese delle utenze (gas,energia elettrica e acqua) per usufruire del nostro stadio comunale. Si è votato anche per decidere la nomina di chi sarebbe stato il rappresentante per il Comune nella Fondazione Carifac: il nome votato dalla maggioranza è Enrico Cola. Su questo tema mi sono astenuto dalla discussione per poi votare contro la stessa, poiché sono fermamente convinto che bisogna avere il coraggio di rompere con tutti quegli schemi di potere fin qui perseguiti. Bisogna cancellare tutti i diritti dei lavoratori con tagli enormi alla sanità pubblica e la distruzione della scuola pubblica. Cittadini, iniziamo dai piccoli comuni come i nostri ad opporci a questo sistema affaristico e clientelare riportando al centro di tutto il bene comune. Infine ricordo al presidente del Consiglio comunale che come previsto dall’articolo 38 del regolamento del Consiglio comunale le interpellanze, le mozioni e le interrogazioni sono discusse dal consigliere proponete e dal sindaco o dall’assessore di competenza, e non come è successo il 30 luglio, dove si è sviluppato un dibattito sulla base delle interpellanze da me presentate, generando confusione e allontanando la discussione dall’argomento preposto. La mia mozione sulla difesa dei posti di lavoro e contro le delocalizzazioni è stata ben accolta dalla maggioranza e dall’altra minoranza, ed è passata all’unanimità. Su questo tema mi auguro che la maggioranza abbia ben chiaro che dovrà assumersi le proprie responsabilità sostenendo nel concreto il lavoro e tutti quei lavoratori che perdono o difendono il proprio posto di lavoro. Dovrà altresì opporsi con ogni mezzo possibile alle delocalizzazioni delle aziende del nostro Comune, scendendo anche in piazza, se necessario. Questo dimostra che un’opposizione ben fatta può essere propositiva e necessaria. Marco Zamparini, consigliere comunale Pcl 02/09/15 16.59 20 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 >CHIESA Il messaggio dei vescovi in occasione della decima giornata per la custodia del creato Per una cura della terra L a Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato il Messaggio per la 10ª Giornata per la custodia del creato, in calendario il 1° settembre 2015, dal titolo “Un umano rinnovato, per abitare la terra”. La stesura del messaggio arriva pochi giorni dopo la pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si” di Papa Francesco sulla tutela del creato. La terra – scrivono i Vescovi – va abitata “con una sapienza capace di custodirla come casa della famiglia umana, per questa e per le prossime generazioni”. Si tratta di un compito impegnativo: “emerge una forte istanza di giustizia, per superare con decisione un sistema economico che VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto non si cura dei soggetti più fragili, ma anche una profonda esigenza di ripensamento dei nostri stili di vita” che “dovranno essere leggeri, orientati alla giustizia e sostenibili sul piano personale, familiare e comunitario. Occorre tornare ad apprendere cosa significhi sobrietà, ripensando anche i nostri stili alimentari, privilegiando, ad esempio, le produzioni locali e quelle che provengono da processi rispettosi della terra”. Nello stesso tempo va affrontata l’emergenza di “garantire il diritto al cibo in un tempo di instabilità climatica crescente. Sempre più spesso eventi metereologici estremi devastano la terra e la vita delle persone. Siamo invitati a quella responsabilità di proteggere che impegna le Nazioni a un’azione condivisa per contenere le emissioni che modificano il clima e riscaldano il pianeta. È urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile”. In vista della Conferenza delle Parti (COP 21) chiamata a definire il quadro di riferimento per la tutela del clima nei prossimi anni, la Cei chiede al Governo Italiano un “forte impegno per un accordo di alto profilo, che garantisca un fu- Domenica 6 settembre dal Vangelo secondo Marco (Mc 7, 31-37) In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Una parola per tutti Tiro e Sidone, città di origine fenicia, si trovano nell’area del Libano. A partire dal XIV secolo a. C. entrambe diventano importanti snodi mercantili e commerciali della costa orientale del Mediterraneo intessendo anche proficui rapporti con Israele. Gesù si trova così a compiere dei miracoli in una regione pagana quale era il territorio appartenente alla federazione della Decapoli che in greco antico significa “dieci città”. Il Salvatore, unico vero guaritore della storia, compie prodigi in un modo mai visto prima perché Lui è Dio, l’incarnazione del Verbo, fondamento unico del vero amore e portatore di vita eterna. Prendersi cura di chi soffre, consolare gli afflitti, restituire speranza ai deboli insegnando loro la strada della verità e della giustizia è il suo modo di essere. Attraverso le tante debolezze e povertà incontrate lungo il suo percorso, riconosce nella via della croce l’unico cammino di salvezza, in stretta comunione con il disegno perfetto del Padre. Come la possiamo vivere - La fede è la relazione con Dio che cambia la vita. Quanto più è intenso questo rapporto di fiducia, tanto più il Signore può manifestare il suo amore e il suo intervento nelle sue creature. - “Effatà”, “Apriti!” è la parola che il sacerdote, come Gesù, sussurra nell’orecchio del battezzante facendogli il segno della croce. Tale gesto indica anche il bisogno di una guarigione più profonda della sordità fisica, il cambiamento interiore, la conversione. - Quante volte noi siamo simili a sordi che fingono di non sentire per paura di amare, o a muti che tacciono dinanzi alle ingiustizie, comportandoci come se non avessimo visto, o ancora, a ciechi che non si accorgono di chi soffre e vive nella disperazione! - È fondamentale ritornare alle radici della fede, della cristianità, con un cuore aperto ai fratelli e una mente disponibile a ricevere la sapienza che viene dall’alto. L’uomo nuovo è colui che è sempre pronto all’ascolto, al dialogo, alla preghiera, all’accoglienza. - Portando via il fango che abbiamo nel cuore, la superbia che ci opprime, la vanità che ci fa perdere tanto tempo, l’orgoglio che ci seppellisce impedendoci di amare, ricostruiamo la comunione con Dio e il prossimo. 20 chiesa.indd 2 turo sostenibile al clima planetario. Contribuire a tale impegno significherà anche per l’Italia rafforzare la sostenibilità dell’economia, privilegiando sempre più le energie rinnovabili e potenziando l’ecoefficienza, offrendo così anche nuove opportunità di lavoro”. Dal canto suo la Chiesa Italiana suggerisce cinque vie che invitano a “uscire da ambiti ristretti, per assumere il creato tutto – anche nelle ultime periferie – come orizzonte della propria missione e della propria cura; annunciare il Vangelo, come buona novella per l’intera creazione, come orientamento ad un umano capace di coltivarla in modo creativo e rispettoso; abitare la terra, come sentinella, custo- dendone la bellezza e la vivibilità, contro tante forme di sfruttamento rapace ed insostenibile, contro le diverse forme di illegalità ambientale; educare con parole, gesti e comportamenti a stili di vita sobri e sostenibili, amanti della giustizia ed allergici alla corruzione; trasfigurare il creato, celebrando il Creatore e facendo memoria del suo dono nell’Eucaristia, spazio di benedizione vivificante”. Attraverso tale percorso – concludono i Vescovi – e collaborando “alla custodia del creato” si potrà costituire “uno spazio di dialogo fondamentale, un contributo alla costruzione di pace al cuore della famiglia umana, in un tempo in cui essa appare minacciata”. Madonna del Buon Gesù, la festa Prosegue fino al 7 settembre la Novena dal tema “La vocazione cristiana: testimonianze e percorsi biblici”. Alle ore 9 e alle 18.30 Ss. Messe in Cattedrale con la predicazione di Mons. Ermenegildo Manicardi, Rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Domenica 6 settembre alle ore 16 l’incontro con il malati in Cattedrale ed a seguire alle 16.30 la S. Messa. Quindi alle 17.15 ci sarà la presentazione del libro di Luigi Luzi “Come soffrire e morire per amore di Cristo Crocifisso”. Martedì 8 settembre è poi la giornata della festa e ci saranno Ss. Messe alle ore 8, 9.30 e 11.15, mentre alle 17.30 il Santo Rosario. Alle 17 sempre nella piazza Papa Giovanni Paolo II avverrà l’inaugurazione del nuovo Museo Diocesano. Infine alle 18 la concelebrazione eucaristica in Cattedrale presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, con il canto liturgico animato dal coro diocesano “don Giuseppe Marinelli”. Seguirà la processione tra le vie del centro storico, alla presenza del corpo bandistico “Città di Fabriano” ed infine il rinnovamento della consacrazione della Diocesi alla Madonna. Marco Strona, l'ordinazione è vicina Sabato 12 settembre, alle ore 18.30, nella Cattedrale di Fabriano ci sarà l’ordinazione sacerdotale del diacono Marco Strona. La preparazione avviene con la predicazione della Novena della Madonna del Buon Gesù, svolta dal suo Rettore Mons. Ermenegildo Manicardi. La veglia prima dell’ordinazione, con la partecipazione dei giovani della diocesi, accompagnati dai sacerdoti ed educatori, si terrà venerdì 11 settembre, alle ore 21, nella parrocchia di San Michele. Il Vescovo attende tutti alla Concelebrazione Eucaristica di sabato: “i sacerdoti sono chiamati – sono parole di don Giancarlo - a cancellare o rimandare di orario le Sante Messe vespertine. Questo è un segno di unità e di obbedienza! Soprattutto c’è l’attesa del coinvolgimento dei ragazzi e dei giovani sia nella veglia di venerdì e sia nell’ordinazione di sabato. Rendiamo grazie a Dio che ci dona la grazia di una ordinazione sacerdotale ogni anno”. 02/09/15 17.02 21 >CHIESA< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Quei 50 anni a Lourdes! Il ringraziamento alla Madonna per la ricorrenza del Vescovo Vecerrica di FRANCESCO OLIVIERI “M i re c a i s u l la sponda del Gave per raccogliere legna insieme ad altre due ragazze. Sentii un rumore. Mi volsi verso il prato ma vidi che gli alberi non si muovevano affatto. Guardai verso la grotta e vidi una Signora con delle vesti candide. Indossava un abito bianco ed era cinta da una fascia azzurra. Su ognuno dei piedi aveva una rosa d’oro, che era dello stesso colore della corona del Rosario. Mi stropicciai gli occhi, credendo di essere in preda ad un’illusione; poi misi la mano in tasca e presi la corona. Recitai il Rosario. Le domandai più volte chi fosse, ma sorrideva dolcemente. Alla fine, tenendo le braccia levate ed alzando gli occhi al Cielo, mi disse: Io sono l’Immacolata Concezione” (Santa Bernadette, “Lettera al rev. Gondrand” 1861). Scrivere la sensazione che si prova dopo un’esperienza straordinaria è un compito impegnativo da svolgere, dato che già nel raccontarla si incontra una particolare difficoltà. Dio parla a modo Suo. Ogni tanto si diverte a fare qualche “scherzetto” e a pizzicare le corde più sensibili dell’anima: basta sfiorarle… Per questo, nelle poche righe sopra riportate, traspare sia l’umiltà della fanciulla che scrive ma anche la completezza straordinaria del breve testo in sé: come gli evangelisti e gli apostoli riportano in estrema sintesi le espressioni e la vita di Gesù, così Bernadette dona la sua piccola testimonianza con molta semplicità, via maestra per il Cielo. Le migliaia di biografie redatte sulla sua vita sono un nulla se paragonate alle poche parole scritte che ci ha lasciato: è dal pensiero autentico di una persona che si può comprendere le reali intenzioni del suo cuore. Con il desiderio profondo di “correre verso il premio che Dio ci dona” (cfr. Fil 3,14) e le più svariate intenzioni di preghiera, il gruppo di 170 pellegrini, provenienti da tutte le Marche, insieme al vescovo Giancarlo Vecerrica e ai fedeli della sua Diocesi di Fabriano-Matelica, ha ringraziato la Vergine Maria a Lourdes per i suoi 50 anni di sacerdozio. Dal 17 al 20 agosto, la guida spirituale del pellegrinaggio è stata don Andrea Simone (nominato Cappellano della grotta di Massabielle); quella turistica Sauro Torricelli. Attraverso la loro collaborazione, i pellegrini hanno gustato ogni momento della vita del Santuario, organizzando gli eventi con grande precisione. Vedere con i propri occhi la grotta Il gruppo al completo a Lourdes FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - M.della Misericordia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE DEL SABATO ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Collegiglioni - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - S. Nicolò Centro Com. - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 19.00: - Collegio Gentile di Massabielle è capire che Dio, al di là di alcuni eventi spettacolari, si manifesta tramite Maria in luoghi e tempi impensabili, imprevedibili, sorprendendo con delicatezza le nostre giornate. Infatti, nel leggere la sua testimonianza, Bernadette non sapeva di essere attesa alla grotta, la mattina dell’11 febbraio 1858. La ragazza, dopo l’apparizione, è riuscita a superare con fermezza l’interrogatorio del commissario Jacomet, ma da sempre aveva timore del suo parroco, Dominique Peyramale, dimostratosi ancora più duro e severo alla richiesta della Vergine di andare con il popolo in processione alla grotta. Anche nelle Marche, specialmente nella nostra diocesi di Fabriano-Matelica, antiche chiese sparse qua e là in città e campagna, non solo attestano come la Fede si sia sviluppata in una tradizione apostolica ben consolidata, ma anche l’amore che i fedeli riservano specialmente per la Vergine: le più antiche erano tutte intitolate a Lei (es. “Santa Maria in campo”). Il pellegrinaggio è iniziato e si è concluso ai piedi della grotta di Massabielle, con l’Angelus delle 12. Fin dal primo pomeriggio, alle 18, come ogni giorno è trasmesso in diretta su TV 2000, c’era la possibilità di partecipare al santo Rosario che unisce nella preghiera migliaia di fedeli da luoghi diversi. AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ NOVENA DELLA MADONNA DEL BUON GESÙ: fino al 7 settembre nella Cattedrale di Fabriano Santa Messa ore 18.30. ~ GIORNATA DEL MALATO: domenica 6 settembre in Cattedrale alle ore 16. ~ GIORNATA DEL CREATO A CASTELLETTA: domenica 6 settembre alle ore 11.15, presiede Mons. Vecerrica. ~ INAUGURAZIONE DEL MUSEO DIOCESANO: martedì 8 settembre alle ore 17 con il Cardinale Menichelli. ~ FESTA DELLA MADONNA DEL BUON GESÙ: martedì 8 settembre alle ore 18 concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, processione e consacrazione della Diocesi alla Madonna. ~ ASSEMBLEA DEI VESCOVI MARCHIGIANI: mercoledì 9 settembre alle ore 9.30 a Loreto. ~ 25° DI PROFESSIONE DI DUE SUORE A SANTA CATERINA: giovedì 10 settembre alle ore 12, presiede Mons. Vecerrica. 21 chiesa.indd 2 Don Andrea Simone, con la nomina di Cappellano della grotta di Massabielle Tutti hanno potuto fare il consueto passaggio dietro l’altare della grotta, sotto la statua di J.H. Fabisch, che rispecchia con fedeltà le indicazioni di Bernadette riguardanti l’aspetto di Maria. L’impatto grandioso della famosa processione delle 21, il “flambeau”, non smette mai di interrogare il mondo intero: perché, dal 1858, oltre 700 milioni di persone hanno visitato Lourdes? Cos’ha di straordinario una statua collocata in una nicchia della roccia? Non ci sono tante risposte da dare: per i credenti, la Fede, ed è una virtù teologale; per chi non crede, il desiderio inconscio di incontrare Dio, radicato nel cuore di ogni uomo. Al ritornello dell’“Ave Maria di Lourdes”, migliaia di voci e di candele si levano improvvisamente verso il Cielo, per mostrare al Padre celeste, per mezzo dell’Immacolata, l’amore dei suoi figli. Martedì 18 e giovedì 20 il Vescovo Giancarlo, don Andrea, i sacerdoti che accompagnavano il gruppo, don Gabriele Trombetti, padre Armando Pierucci, padre Raffaele de Fulvio (ed io, che facevo servizio all’altare, con i seminaristi di altre diocesi) hanno celebrato la Messa nella grotta di Massabielle. Per approfondire la vita della cittadina e della santa al tempo delle apparizioni, la visita al “Musée Sainte Bernadette”, al “Mulin de Boly” (casa natale), al “cachot” (“prigione” dove viveva tutta la famiglia Soubirous), alla parrocchia “Sacre Coeur”, hanno contestualizzato la sua vita nella povertà di quei tempi. Mercoledì 19, nella più grande chiesa del mondo, la basilica di San Pio X (60 x 203 m, sotterranea), con oltre 20.000 fedeli, si è svolta la Messa internazionale, che insieme alla Processione Eucaristica delle 17, è simbolo della fedeltà a Cristo nello spezzare e condividere il Suo Corpo e il Suo Sangue, ancora oggi, dopo 2000 anni di storia della Chiesa. Ho lasciato per ultima l’esperienza più bella di questi giorni: non solo la possibilità di bere, ma anche di immergersi nell’acqua, all’interno delle piscine di cui è attrezzato il Santuario: la sorgente miracolosa da cui proviene è stata trovata prodigiosamente durante la nona apparizione, il 25 febbraio 1858. L’attesa per fare il bagno è lunga (circa 3 ore!): giustamente, i malati hanno la precedenza su tutto e su tutti! Un grande numero di volontari li accompagnano per partecipare alle funzioni. Pur necessitando di Fede e di opere, l’uomo per credere spesso ha bisogno di alcuni segni: Lourdes ne è stracolma e non solo per l’acqua, ma anche per le migliaia di guarigioni inspiegabili (la Chiesa ne ha riconosciute solo 69) che mettono in crisi i cuori più induriti. Il frutto dei quattro giorni? La certezza dell’Amore di Dio, che riempie l’uomo di una gioia innata! Bernadette l’ha scritto e ripetuto più volte: “Obbedire è amare!”. FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Maria in Campo - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore - M.della Misericordia MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 02/09/15 17.05 22 >DEFUNTI< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA di MARISCHIO Nell'anniversario della scomparsa degli amati ANDREA TIBERI e ANTONIA CICCOLINI Le figlie Elisa e Romualda, i nipoti ed i parenti tutti li ricordano con affetto. S.Messa sabato 12 settembre alle ore 17. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. DIEGO RINALDI Venerdì 28 agosto è ricorso l'8° anniversario della scomparsa dell'amato CHIESA della SACRA FAMIGLIA Nel 4° anniversario dalla scomparsa dell'amato MARIANO COLA I familiari lo ricordano con affetto. DAVID POETA sarà celebrata una S. Messa venerdì 11 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. La moglie, la figlia, il genero ed i nipoti lo ricordano con affetto. CHIESA della SACRA FAMIGLIA Sabato 5 settembre ricorre il 6° anniversario della scomparsa dell'amato FRANCESCO LATINI La moglie, il figlio, il fratello Nazzareno ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa lunedì 7 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Il tempo passa veloce ma il tuo ricordo è sempre forte e vivo nei nostri cuori. I tuoi cari ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ROMUALDO BURZELLA 9 settembre 2005 9 settembre 2015 S. Messa mercoledì 9 settembre, ore 18.30, chiesa di M. della MISERICORDIA. In questo tempo, la preghiera e la memoria ti hanno comunque consentito di essere una presenza per me. Da te è venuta la mia vita, da te la risposta ad ogni mio bisogno con un amore sotteso mai detto, sempre dritto all'anima dove ne ho percepito la profondità e ne ho goduto la bellezza. Mi hai dato talmente tanto che ancora oggi non so quanto di egoistico ci sia stato nel bene pur grande che ho avuto per te. Continui ancora a sostenermi nelle prove di ogni giorno, perchè la tua fine terrena, pur dolorosa, non ha potuto in alcun modo oscurare questo legame così privilegiato che la nostra fede cristiana, oltrepassando l'incredibile, esalta nella dimensione dell'eternità dove tutto si ricompone. Tua figlia Silvana CHIESETTA dell'ADDOLORATA di Melano Lunedì 7 settembre ricorre il 3° anniversario dalla scomparsa dell'amato GIANCARLO MELACOTTE La moglie, i figli, gli amatissimi nipotini, la sorella ed i parenti lo ricordano con affetto e tanta nostalgia. S.Messa lunedì 7 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Il tempo non cancella... Ti voglio bene. Naida ANNUNCIO ANNUNCIO Venerdì 28 agosto, a 75 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari Dott. MAURO BALDUCCI Lo comunicano la moglie Lucia Spacca, i figli Alberto, Roberto, Maria Cristina, le nuore Paola e Giovanna, la nipote Federica, il fratello Claudio, la sorella Paola, i parenti tutti. Marchigiano Domenica 23 agosto, a 82 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari IMMACOLATA SANNINO ved. RICCI Lo comunicano i figli Lena, Dino e Toni, il genero, la nuora, le nipoti Valentina, Pamela, Ramona e Gloria, i pronipoti, la cognata ed i parenti tutti. Belardinelli ANNUNCIO RINGRAZIAMENTO Lunedì 31 agosto, a 76 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari DUILIO GIACOMETTI Lo comunicano la moglie Anna Biocco, le figlie Silvia, Tiziana, Laura, i generi Mirco, Roberto, Gabriele, i nipoti Valerio, Jacopo, Christian, Riccardo, Linda, i fratelli Giancarlo e Aldo, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano Desideriamo ringraziare tutto il personale medico e infermieristico del reparto Oncologia e Hospice, per le cure prestate al nostro caro padre DUILIO durante la sua malattia, con continua professionalità e amorevole disponibilità. Con stima. Silvia, Tiziana e Laura Giacometti ANNUNCIO ANNUNCIO Sabato 29 agosto, a 89 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari MARIO LENCI Lo comunicano la moglie Eufrasia, il figlio Roberto, la nuora Marina, i nipoti Marco e Andrea, la sorella Amelia, il fratello Remo, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano Mercoledì 26 agosto, a 47 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari SABRINA SALVATORI in MATTEI Ne danno il triste annuncio la madre Maria Teresa, il marito Marco, i figli Alessia e Davide ed i parenti tutti. Belardinelli ANNUNCIO ANNUNCIO Mercoledì 19 agosto, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari MICHELINA CAPITANELLI ved. CECCONI Lo comunicano il figlio Mauro, la nuora Maria, il genero Paolo, le nipoti Benedetta, Claudia, Angelica ed Alessandra ed i parenti tutti. Belardinelli Mercoledì 26 agosto, a 70 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari RITA SILVESTRINI in BORDI Ne danno il triste annuncio il marito Franco, le figlie Lorena e Romina, la sorella Diana, i generi Giovanni e Roberto, i nipoti Marco, Sara ed Asia, i cognati ed i parenti tutti. Belardinelli ANNUNCIO RINGRAZIAMENTO Mercoledì 19 agosto, a 49 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari Nel ricordare il caro SANDRO QUARESIMA la moglie Paola, i figli Claudio e Romina, nell'impossibilità a farlo singolarmente, ringraziano commossi quanti hanno preso parte al loro dolore. Santarelli ALBERTO DE GREGORI Lo comunicano la moglie Paola, la figlia Simona, la sorella Antonella, i cognati ed i parenti tutti. Belardinelli 22 defunti.indd 2 ANNUNCIO Ciao SERGHEY anche se per poco tempo, hai illuminato la nostra vita. Sei stato un figlio, un fratello e un nipote splendido. Mamma Isabella, babbo Emilio, Gazi, nonna Lidia e nonna Franca Marchigiano CHIESA di S.MARIA MADDALENA Giovedì 10 settembre ricorre l'8° anniversario della scomparsa dell'amato OTTORINO IMPIGLIA I familiari lo ricordano con affetto. Durante la S.Messa di giovedì 10 settembre alle ore 18.30 sarà ricordata anche la moglie LELIA SABATINI Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO ANNUNCIO Giovedì 27 agosto, a 49 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ENZA POETA in MARCELLI Lo comunicano la mamma Iva, il marito Ludovico, la figlia Claudia, il fratello Giovanni, il cognato Walter con Francesca, i nipoti, i suoceri Giovanna e Vittorio, i parenti, le amiche e gli amici tutti. Marchigiano Martedì 1 settembre, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari RINA MEZZANOTTE ved. POSSANZA Lo comunicano il figlio Carlo, la figlia Fiorella, la nuora Laura, il genero Giovanni, i nipoti Mariella, Silvia, Leonardo, Riccardo, i pronipoti, la cognata, i parenti tutti, le collaboratrici Veselina e Snegana, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO ANNUNCIO Lunedì 31 agosto, a 77 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari Dott. PIERGIORGIO ALIANELLO Sabato 29 agosto, a 86 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari (MAGISTRATO) Lo comunicano la moglie Giovanna (Ninetta) Lacchè, i figli Claudio e Mauro, le nuore Mara e Alessia, i nipoti Filippo, Giacomo, Sofia, Lorenzo, i fratelli, le sorelle, i parenti tutti. Marchigiano DINA PRIORETTI ved. LASCONI Lo comunicano le figlie Maria Santa e Clelia, i generi Cesare e Nazzareno, i nipoti Silvia, Viviana, Francesco, Paola, i pronipoti, la sorella Livia, i parenti tutti. Marchigiano CHIESA di S. VENANZIO Mercoledì 9 settembre ricorre il 7° anniversario della scomparsa dell'amato VINCENZO LENCI La moglie, i figli, la nuora, il genero, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa mercoledì 9 settembre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO Mercoledì 2 settembre ricorre il 23° anniversario della scomparsa dell'amato AUDO ROSI La moglie, il figlio, la nuora, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Cordoglio in città per Piergiorgio Alianello E’ morto improvvisamente, dopo una complicazione respiratoria, il magistrato Piergiorgio Alianello (nella foto) per tutti il ‘pretore’ di Fabriano. Aveva 77 anni. Il decesso è avvenuto domenica sera all’Ospedale regionale di Torrette dove era arrivato il giorno prima. Giovedì alle ore 15 le esequie in Cattedrale, poi la sepoltura al Cimitero delle Cor tine. Piergiorgio lascia la moglie Giovanna – per tutti Ninetta - da sempre impegnata nell’Archeoclub e due figli, Claudio – assessore ai Lavori Pubblici – e Mauro. Una figura istituzionale quella del pretore Alianello, conosciuta da intere generazioni di fabrianesi che vedevano in lui l’uomo della legge quando l’ufficio era ancora collocato nel Palazzo del Podestà, nel centro storico della città. Pretore e Giudice nella sede distaccata del Tribunale di Ancona a Fabriano, è stato anche capo del Tribunale di Fermo e presidente della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. “Con la sua presidenza la Carifac – ricorda l’ex sindaco Roberto Sorci – è stata molto vicina a questo territorio.” Tra i primi a raggiungere l’obitorio di Torrette il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola che ha espresso parole di vicinanza per un uomo che ha dato molto alla collettività. “Piergiorgio è il giudice più ricordato in città. Il pretore per eccellenza. L’esempio da imitare. Ha sempre amato la giustizia e l’ha messa in pratica con equilibrio e compostezza. Riservato ma attento a ciò che accade in città. L’ultimo lavoro – ricorda il primo cittadino – l’ha svolto con precisione. Ha stilato le graduatorie delle case popolari del Comune di Fabriano. Ci lascia una persona silenziosa, integerrima e attenta che ha dato stabilità alle istituzioni e alla città”. Ha sempre amato viaggiare. Uno dei suoi viaggi più belli è stato quello in Terra Santa insieme ai familiari. “In quell’occasione – raccontano gli amici – si è emozionato nel vedere così tanti bambini in strada. Ha aiutato molte persone in difficoltà”. 02/09/15 16.54 23 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il forum Unesco al Museo della Carta del giugno 2014 Foto Cico >CULTURA Il network della creatività Il sindaco Sagramola spiega l'impegno della città nella scelta dell'Unesco di LORENZO MONDAINI L a certificazione Unesco di Città Creativa, ottenuta nel 2013 grazie all'impegno dell'omonima associazione guidata da Francesca Merloni, ha dato a Fabriano prestigio internazionale, ma anche numerose sfide da affrontare. Nel corso dei due anni trascorsi dalla consegna di questo titolo, l'amministrazione comunale ha dimostrato di avere le carte in regola per mantenere le promesse. Sono state numerose le attività proposte recentemente, tra le più note la mostra artistica “Da Giotto a Gentile” e l'expo dell'artigianato “Fabriano Creative City”. Ad ogni modo, un articolo pubblicato a fine luglio nell'edizione regionale di un quotidiano locale, ha destato preoccupazioni tra i cittadini, in quanto riportava la possibilità, per quanto remota, della perdita del riconoscimento dell'Unesco nel caso che se la città di Fabriano non riuscisse a promuovere gli eventi stabiliti con l'ente internazionale. Per fare maggiore luce riguardo questo importante tema, il sindaco Giancarlo Sagramola ha voluto descrivere la situazione con il massimo della trasparenza, soprattutto in vista dell'importante appuntamento del Forum delle Città Creative, che si terrà dal 3 al 6 settembre. “Durante il Meeting delle Città Creative di Kanazawa in Giappone nello scorso maggio, abbiamo illustrato alle varie delegazioni in quale maniera stiamo portando avanti i lavori relativi al progetto Unesco. Crediamo che ci sia la necessità di un cambiamento culturale per la nostra città, che converga verso la promozione di nuovi piani di sviluppo collettivo dedicati alla creazione di impresa giovanile e di valorizzazione del patrimonio territoriale a fini turistici. Uno dei motori di questa evoluzione è l'insieme di rapporti che stiamo intraprendendo con le città che ci circondano. La Regione Marche ha costituito una rete che si chiama Distretto Culturale Evoluto, la quale unisce zone prima non connesse tra loro in un percorso a traino culturale. Fabriano è parte integrante di tale rete, con attività e attrazioni culturali uniche nel loro genere, e la partecipazione al network delle Città Creative ci sta dando la possibilità di instaurare collaborazioni con realtà molto più grandi e all'avanguardia di noi, dalle quali possiamo imparare e crescere. Vogliamo sfruttare queste opportunità per fare in modo che il riconoscimento Unesco venga utilizzato come strumento per aumentare lo sviluppo di una vasta area della regione”. Riguardo l'ambigua questione delle scadenze relative al titolo, il sindaco ha aggiunto precisi dettagli: A MODO MIO a cura di Luciano Gambucci Modugno e "la Mer" E’ venerdì. Sera. Sono stato al mare a Senigallia con Gabriella, mia moglie. A fine agosto da sempre nella città fondata dai Galli Senoni si tiene la “fiera di S. Agostino”, una tre giorni che richiama una quantità spropositata di visitatori. Da oltre settecento anni oltre cinquecento banchi di vendita propongono di tutto tanto che nei secoli scorsi arrivavano sul Misa commercianti del nord Europa, del medio oriente, dei paesi dell’altra sponda dell’Adriatico. I commercianti stazionavano qualche settimana per cui affittavano case ed ambienti. Oltre la sponda del Misa, tutt’oggi, ci sono vie che richiamano i paesi di provenienza di quei venditori che erano talmente intraprendenti che si facevano fermare solo dalle ondate di peste che, periodicamente, caratterizzavano anche le nostre contrade. Alla fiera, in realtà, io ci sono stato davvero poco. Ho accompagnato Gabriella, ho dato uno sguardo a qualche 23 cultura.indd 2 bancarella, ho comprato dei pomodori secchi del Salento che sono una autentica leccornia se messi in olio con aglio e capperi per poi condire gli spaghetti. Poi…sono scappato al mare! Da Fabriano siano partiti abbastanza presto vista la giornata splendida, serena, calda. Il mare già a Marina di Montemarciano annunciava una decina di ore di autentica goduria. Ma a me, tutto sommato, importa poco se il mare è calmo o un po’ arrabbiato, se l’acqua è calda o fresca. Tanto io, dentro, ci vado ugualmente! Purtroppo la sera sono dovuto tornare a casa ma il mare non mi ha abbandonato. Io amo il mare, anzi l’acqua del mare, dove – pur essendo un nuotatore più che mediocre – mi sento felice, rilassato, appagato. La giornata, però, ha avuto una lunga appendice marinara perché in serata, in tv, ho seguito tutto il programma dedicato a Domenico Modugno, forse il mio cantante preferito, l’artista che ha rivoluzionato la musica popolare italiana portandola anche in molti paesi esteri. Conosco abbastanza bene i suoi brani anche perché ho studiato musica per una decina di anni e con la fisarmonica di madreperla verde che i miei genitori mi comprarono quando “Ogni città del circuito è soggetta a delle valutazioni naturalmente. Fabriano ha tempo fino al 30 novembre 2018 per presentare il report alla commissione. Nei prossimi anni dovremo dimostrare a noi stessi e all'Unesco, se siamo stati in grado di portare a termine ciò che abbiamo concordato durante la candidatura, e posso confermare che siamo già a buon punto”. L'amministrazione, insieme ai promotori di Città Creativa, hanno dunque ribadito come stiano puntando molto su tale progetto e per questo hanno confermato la candidatura di Fabriano come location per ospitare il meeting internazionale del network di Unesco nel 2017. andavo a lezione dal maestro Pesci, suonavo e canticchiavo “Vecchio frac” o “Resta cu me”. Credo che pochi come Modugno abbiano cantato così tanto il mare. Nei suoi brani il mare è onnipresente, è “la madre”, “la mer” al femminile come dicono i francesi. Ascoltandolo cantare hai la sensazione di esserci; il blu, il colore dell’acqua e del cielo, hai la sensazione di vederlo. Io quando entro in acqua – non dico mai “vado a fare il bagno” – ho la sensazione di entrare in qualcosa che mi avvolge, mi cura, quasi mi protegge. Entro quando gli altri se ne vanno, nella tarda mattinata o nel tardo pomeriggio. Mi allontano dalla riva fino a dove mi sento sicuro. Mi soffermo a lungo a guardare verso l’orizzonte. Guardo verso est, penso a chi c’è dall’altra parte, mi faccio cullare dall’acqua quando è tranquilla o schiaffeggiare quando è agitata. Modugno era nato in Puglia a Polignano, cittadina che si protende in acqua su uno sperone roccioso. E come se l’avvolgesse. Io a Fabriano ma, come mi ricorda spesso un mio lontano parente che vive nella Lorena francese, ho la fortuna quando mi alzo di godermi i profili delle montagne che ci circondano e di avere il mare a mezz’ora di strada. Il mare, la nostra “grande madre” che copre più del settanta per cento della superficie terrestre, è sempre là ad aspettarci. Sicuramente ad aspettarmi perché non appena mi vede, ogni volta, sembra salutarmi. Peccato che fra un mese, un mese e mezzo non possa più farmi abbracciare! 02/09/15 17.06 24 >CULTURA< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Nel ricordo di don Giacomo La scomparsa del silvestrino Tempestini: la stoffa di un santo autentico I l 2 agosto scorso, domenica 18.ma del tempo ordinario, d. Giacomo Tempestini (nella foto), monaco sacerdote del Monastero di S. Silvestro di Fabriano, ha concluso improvvisamente la sua giornata terrena. Poco prima del vespro lo abbiamo trovato riverso a terra nel coro, ormai privo di vita, stroncato da un infarto fulminante. Gli operatori del 118, accorsi immediatamente, non hanno potuto far altro che constatarne la morte. La sua salma, composta nella sala capitolare, è stata vegliata dai confratelli e da un buon numero di fedeli fino a martedì 4 agosto quando, nel pomeriggio, si sono svolti i funerali. La presenza di tanta gente alla messa di congedo, presieduta da d. Michael Kelly, Abate generale della Congregazione Silvestrina, e all’accompagno all’ultima dimora, è stata la prova della stima che d. Giacomo riscuoteva da tante persone. Anche il nostro vescovo Giancarlo ha voluto portare il suo saluto a nome di tutta la diocesi all’inizio della celebrazione. Ora il carissimo d. Giacomo riposa nel cimitero monastico di S. Silvestro, insieme ad altri 60 confratelli che, come lui, hanno consacrato la vita alla sequela di Cristo. D. Giacomo era nato ad Esanatoglia (Mc) il 2 febbraio 1936. Aveva una sorella, Rosetta, morta prematuramente di leucemia, alla quale era molto affezionato, così come era molto unito al cognato Fabio Lacché e ai nipoti Cristina, Gionata e Davide . Entrato da ragazzo nel probandato di Matelica, emise la professione monastica il 29 settembre 1955 nel monastero di S. Silvestro. A causa della malattia dovette posticipare l’ordinazione sacerdotale di qualche mese che ricevette a Roma il 19 marzo 1963. Fu impegnato nel ministero pastorale come vice parroco a Roma, prima a Casalpalocco, poi all’Infernetto, parrocchia di S. Tommaso (Ostia). Trasferito nel monastero di S. Vincenzo di Bassano Romano (Vt), si dedicò all’assistenza dei ragazzi. Passò poi a Saluggia (Vercelli) dove insegnò religione nelle scuole superiori e infine nel 1988 approdò nel Monastero di S. Silvestro dove rimase fino alla fine dei suoi giorni. Dal 1990 al 1995 guidò la comunità come priore conventuale. Fu sempre di salute cagionevole: nel 1997 subì l’operazione per l’impianto di alcuni by-pass, finché alla fine del 2009 dovette iniziare il trattamento della dialisi che lo accompagnò fino alla morte. Per tre giorni la settimana (martedì, giovedì e sabato) si sottometteva al trattamento di purificazione del sangue che durava circa quattro ore. Qui è doveroso rivolgere un sentito ringraziamento a tutto il personale della dialisi dell’ospedale civile di Fabriano per la professionalità e la dedizione con le quali hanno accompagnato il nostro d. Giacomo per circa sei Il testo ci fornisce una panoramica completa del lavoro manciniano intorno al contemporaneo e, giustamente, ci aiuta a comprendere quanto esso sia stato, a livello internazionale, decisivo. Chi scrive, da frequentatore delle pagine manciniane, trova, indubbiamente, maggior consonanza rispetto a taluni temi. Purtuttavia Crinella non cade nella facile tentazione di elaborare un ritratto parziale del pensiero manciniano. La ricerca comincia dalle origini dell’elaborazione intellettuale di don Mancini, onde procedere attraverso una costruzione di tipo tematico: il volume è molto ben organizzato e, nonostante la sua densità, lo si legge assai volentieri per il fatto che l’Autore sceglie di suddividere i capitoli in una serie di paragrafi tematici, ciascuno con una conclusione coerente, tale da offrire al lettore l’occasione di fermarsi a riflettere in un cammino che riprende i caratteri del divenire maieutico. È lo stesso Crinella ad indicarci come procedere, individuando i due caratteri che investono l’indagine 24 cultura.indd 2 anni. Come pure siamo riconoscenti al servizio della Croce Azzurra e ai suoi autisti volontari che con ammirevole puntualità ogni volta lo hanno prelevato e riportato in monastero. Lo vedevamo entrare in refettorio durante il pranzo, ridotto pelle e ossa, barcollante e sfinito dal trattamento. Mai però sulle sue labbra una parola di lamento: nessuno di noi lo ha mai sentito lamentarsi o raccontare di sua iniziativa le peripezie della sua salute per farsi compatire. Bisognava chiedergli come stava e neanche allora era prodigo di parole, silenzioso e riservato com’era. Comunque bastava guardare le sue braccia per rendersi conto del calvario che stava attraversando. Su d. Giacomo, noi che siamo vissuti con lui per una vita, potremmo scrivere un grosso volume. Possiamo testimoniare che in lui c’era la stoffa di un santo autentico. La gente accorsa al suo funerale ne è la prova migliore. Dovunque è stato ha lasciato un ricordo duraturo in molte persone e tanti lo cercavano per la confessione e la direzione spirituale anche a distanza di molto tempo. Da anni il venerdì si recava all’oratorio del Buon Gesù per attendere al ministero del confessionale e non pochi salivano al monastero per incontrarlo. Tutti gli ospiti che sono passati nel monastero hanno avuto da lui una parola buona e sono rimasti colpiti dal suo atteggiamento silenzioso, umile, amichevole e aperto all’incontro. Si avvicinava a ciascuno delicatamente per rivolgergli una parola buona e subito nasceva un rapporto di amicizia e di stima. Pur non avendo facilità di parola a causa di un difetto di lingua, predicava con tale convinzione che era ascoltato volentieri. Esercitava anche un intenso ministero epistolare: persone consacrate e laici erano i destinatari delle sue “lettere circolari”, in particolare per la grandi feste. In monastero conduceva una vita regolare di grande impegno. Povero nell’abbigliamento e nelle sue cose personali, si dedicava intensamente al lavoro. Per anni, fino all’inizio della dialisi, ha curato da solo la pulizia delle due chiese (la cripta e quella superiore dove sono custodite le reliquie di S. Silvestro). Ha pensato sempre all’addobbo floreale: lo si vedeva ronzare continuamente in chiesa e nel chiostro a curare i suoi fiori nonostante lo sfinimento degli ultimi mesi. Che dire poi della sua mitezza, del suo tatto e della sua gentilezza? A guardarlo poteva sembrare triste ma aveva una parola buona per tutti e un sorriso che scaturiva da un cuore buono e costantemente unito a Dio. Senza esagerare, possiamo definire d. Giacomo “Uomo di Dio”, come i santi monaci del passato a cominciare dal S. Padre Silvestro, la cui tomba egli ha custodito fedelmente. Questo è quanto ci sentiamo di dire a proposito del carissimo d. Giacomo da come lo abbiamo conosciuto nella consuetudine di tanti anni. Non entriamo nel sacrario della sua spiritualità e del suo rapporto con Gesù. Lo conosce lui solo. Dal poco che si è potuto indovinare doveva essere molto intenso. Lo prova l’impatto che ha avuto su tante persone, le sue soste in chiesa al di fuori della preghiera di orario, il suo costante silenzio riempito dalla presenza dell’Amato, il desiderio di imparare sempre cose nuove per crescere nella conoscenza e nell’amore… Ovviamente ha avuto anche lui i suoi difetti: nessuno ne è esente! Ma sono stati assorbiti dalla sua forte spiritualità e dall’intensità con cui ha partecipato alla croce del suo Signore che lo ha accompagnato per quasi tutta la vita. Ora d. Giacomo - ne siamo certi - è nella luce di Gesù Risorto, partecipe della liturgia celeste, anticipata da quella celebrata da lui fedelmente ogni giorno con i suoi confratelli nel coro monastico. Noi sentiamo tanto la tua mancanza, caro d. Giacomo, ma sappiamo che ci sei presente in un’altra dimensione, quella della piena comunione con Gesù che dà senso al nostro pellegrinaggio sulla terra in attesa di incontrarci tutti nella Gerusalemme celeste. Riposa in pace. I tuoi fratelli monaci L'ultimo saggio di Galliano Crinella La proposta teoretica nel pensiero filosofico di don Italo Mancini dello studioso urbinate: la politicità del pensiero e il suo essere per la vita. Si può, senza dubbio, affermare che il discorso teoretico manciniano postula la necessità di una rigorosa sistematicità filosofica: a ben guardare don Italo rovescia la concezione esistenzialistica del Bestand (Essere come fondo a disposizione) già a partire dalla sua tesi di laurea su Platone e questo approccio non deve stupire, dato il decisivo influsso di Gustavo Bontadini, suo maestro all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Rovesciando la prospettiva dei filosofi esistenzialisti, Mancini non intendeva dichiarare una sua infedeltà rispetto alla lettera quanto, piuttosto, un ritorno alla dimensione più significativa del contenuto proprio dell’ermeneutica: “la questione dell’alterità”. Alterità ha, qui, il significato di “essere per l’altro”, in altre parole il discorso di Heidegger non avrebbe il carattere squisitamente solipsistico che hanno sempre scorto i suoi epigoni, ma si aprirebbe all’altro come forma di vita immersa nella vita stessa. La questione sull’alterità fonda l’ideale manciniano di “progetto” come possibilità di ricondurre il sistema ermeneutico ad una concezione di storia orientata, nel senso fichtiano di Geschichte, vale a dire come movimento dello Spirito che tende all’Assoluto. Senza voler essere immodesto, chi scrive ritiene che la svolta nel pensiero di Mancini sia avvenuta a partire dall’adesione del filosofo alla verità rivelata – rivelazione di Dio attraverso il Kerygma – che viene ricondotta all’opera del teologo svizzero Karl Barth: Mancini si inserisce nel dibattito che dilaniava gli scolari di Hegel intorno alla natura dello Spirito. L’identificazione, barthiana, dello Spirito con lo stesso Dio rappresenterebbe una soluzione alla vexata quaestio che contrapponeva Trendelenburg e Jacobi riguardo alla forma logica della dialettica: soggettività - oggettività. L’Epistola ai Romani viene interpretata come una proposta radicale di salvezza attraverso il Kerygma. Rispetto al pensiero di Karl Barth, Mancini compie il passo decisivo che gli deriva dal sistema kantiano, ovvero legge il Kerigma come “autenticazione cognitiva e come riconoscimento autentico della Parola di Dio”. Il confronto con Dio non renderebbe necessaria una lacerazione di tutte le capacità umane, come esigeva Barth, quanto, piuttosto, un pensiero di tipo ontologico, ovvero, rovesciando del tutto il pensiero esistenzialista, pensare l’essere a partire dall’ente, fatto salvo il valore redentivo del linguaggio che resta casa dell’Essere, ma con il necessario traguardo verso una cristallizzazione di tipo ermeneutico, aperta a nuove interpretazioni. Crinella, infatti, nel suo volume, si sofferma maggiormente su questa seconda fase in cui Mancini si interroga su quello che definisce col termine Ethos: momento davvero sistematico di don Mancini, ove si sviluppano i pensieri sopra la filosofia del diritto a partire da un idealismo metafisico vicino al pensiero di Franz Rosenzweig. In questo senso, il momento etico è letto tanto in senso metafisico quanto in senso sociale, nel suo rapporto con la morale che caratterizza il singolo individuo e la stessa comunità entro cui vive. Il fatto che Mancini invitasse alla “riflessione sul fatto religioso” mostra la radice critica del suo pensiero teologico che, come nota Crinella rileva, trova negli ultimi anni una cristallizzazione nella teoria dei doppi pensieri, una riflessione a partire dalle suggestione derivate dalla lettura di Dostoevskij, per cui nella percezione soggettiva del sacro si infilerebbe un oximoron che porterebbe ad un conflitto tra fede, intesa come puro darsi a Dio, e ragione intesa come discorso, dialetticamente mediato. Così la coscienza laica entra in contatto con la riflessione religiosa, trovando nell’Essere per l’Altro il fondamento per un progetto di vita. In conclusione risulta chiaro come il lavoro di Galliano Crinella si riveli essenziale, soprattutto per lo studioso o l’appassionato lettore di filosofia che voglia entrare in contatto con una delle più interessanti figure del pensiero del Novecento. Riccardo Bernini 02/09/15 17.13 25 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 I due nuovi acquisti della Janus: a sinistra Bo Franklin, a destra Stevie Taylor >SPORT BASKET Serie C nazionale Il ritorno degli Usa in città La Janus Fabriano ingaggia per questa stagione Taylor e Franklin di LUCA CIAPPELLONI E’ Stevie Taylor l’ultimo arrivo in casa Janus Fabriano. Play-guardia di 180 cm, classe ’92 in uscita dalla prestigiosa Ohio University (8 punti e 3 assist di media nell’ultimo campionato), coprirà il secondo spot da extracomunitario per la stagione 2015/16 dopo il lungo Bo Franklin firmato a metà luglio. Con l’interessante accoppiata statunitense scelta dal gm Fantini e dal ds Lupacchi- ni, la Janus si candida anche in questa stagione a recitare un ruolo da protagonista assoluta nella nuova serie C unica, per di più in un girone B in cui, sulla carta, il livello delle avversarie sembra inferiore rispetto all’altro. I due americani hanno completato il roster a disposizione di Luciano Bolzonetti in cui ci sono anche Michele Bugionovo, Paolo Carnevali, Luca Chiarucci, Sergio Quercia, Nicolò Ruggeri, Valerio Paoletti, Gabriele Nizi oltre ai giovani Tommaso Brac- RUGBY cini, Filippo Carsetti e Andrea Fabbri. Nella prima fase, che conta un totale di diciotto giornate, la Janus affronterà in partite di andata e ritorno: Cestistica Ascoli Piceno, Pisaurum 2000, Porto S. Giorgio Basket, Virtus Porto S. Giorgio, Basket Giovane Pesaro, Pallacanestro Pedaso, Ascoli Basket, Vigor Matelica e Pallacanestro Recanati. Ogni squadra si porterà in eredità nella seconda fase i punti accumulati nella prima e affronterà, in partite di sola andata determinate dal sorteggio, tutte le squadre dell’altro Serie C girone: Urbania, Bramante Pesaro, Fossombrone, Civitanova, Stamura Ancona, Osimo, Loreto, Fermignano, Il Campetto Ancona e Tolentino. Al termine di questa seconda fase, prevista per il 17 aprile, le prime due classificate andranno a giocarsi la promozione in Serie B insieme alle prime classificate delle altre regioni; le squadre piazzate dalla terza all’ottava posizione parteciperanno invece al playoff utile per la conquista della Coppa Marche, con conseguente premio in denaro in palio BASKET per la vincitrice; infine le formazioni classificate dal nono all’ultimo posto saranno costrette ai play out per stabilire le quattro retrocessioni in serie D. La Janus Fabriano aprirà il proprio campionato domenica 27 settembre alle ore 18 al PalaGuerrieri contro Recanati. Nel frattempo ha già preso il via la preparazione in vista del campionato: lunedì 24 agosto i biancoblù hanno iniziato ad allenarsi allo Stadio Comunale agli ordini del preparatore atletico Simone Spinaci. Serie C nazionale Al torneo celtico di Montelago, Halley rinnovata, giovane e sfacciata festeggiando la nuova sede al Borgo Capitan Sorci: "Sono il più anziano" Il Fabriano Rugby festeggia la nuova casa: il campo sportivo del Borgo sarà il tempio del rugby cittadino per i prossimi sei anni (rinnovabili per altri sei). Soddisfazione espressa dal presidente Antoine e da tutta la società per il traguardo raggiunto dopo aver salutato al termine dello scorso campionato lo storico campo del Cavallo Pazzo. "Venite a trovarci, venite a vedere e praticate questo magnifico sport direttamente sul campo insieme a noi”, questo l’invito del presidente Pascal Antoine. Una stabilità che è Il Fabriano Rugby a Montelago 25 sport.indd 2 partita il 24 agosto con l’inizio della preparazione della prima squadra. Seguiranno poi le varie juniores che partiranno pochi giorni dopo i “grandi”. Al via il primo settembre le under 18, 16 e 14 mentre l’under 12 partirà due settimane dopo. Con la stagione 2015/2016 alle porte, i fabrianesi, allenati dall’argentino Cristian Lombardi, nei giorni scorsi si sono cimentati nel torneo di rugby celtico a Montelago conquistando il settimo posto. I giocatori fabrianesi hanno venduto cara la pelle confrontandosi con il Perugia, lo Jesi ed il Rimini: avversarie di grande forza ed esperienza per quello che è stato sicuramente il girone più difficile del torneo. La finalina, che ha permesso ai fabrianesi di raggiungere il settimo posto, ha visto il Fabriano Rugby confrontarsi con la selezione dei Montelago Flowers composta da giocatori provenienti dall’Amatori Rugby Macerata e del Camerino. Una vittoria per 2 mete ad 1 che ha permesso ai ragazzi di Cristian Lombardi di raccogliere applausi. Saverio Spadavecchia Mercoledì 19 agosto è ufficialmente cominciata la nuova stagione in casa Halley Matelica. Ed è cominciata al termine di un’estate piena di buone notizie. La società del presidente Paglioni è quantomai ambiziosa e i motivi per fare bene ci sono. La sensazione, guardando al mercato fatto, è che questa sia la squadra che la dirigenza e lo staff tecnico volevano. Lo ha confermato lo stesso coach Pecchia all’inizio della preparazione: “questa squadra la sento davvero mia, si adatta alla pallacanestro che a me piace”. Squadra giovane, con tante gambe e tanta motivazione, oltre, va da sé, all’imprescindibile talento di ognuno. Dell’anno passato sono rimasti i matelicesi Jacopo Pecchia e Alessio Sorci, inoltre Apet Novatti e Cristiano Nasini. Quest’ultimo, una volta liberatosi definitivamente del problema al ginocchio (che ha potuto operare e riabilitare con tutta la calma necessaria), potrebbe essere davvero il colpo migliore. E i nuovi? Sono nomi importanti per guardare al vertice. A partire da John David Rath, classe 1994, 192 cm, grandissimo atleta dal potenziale enorme, come confermano le convocazioni collezionate negli anni in maglia azzurra, per le selezioni under 17, under 18 e under 20. E dall’Umbria arriva anche Lorenzo Monacelli, giovanissimo atleta classe 1997, la scorsa stagione è stata una delle note liete del Gubbio. Talento, serietà e l’amore viscerale per la pallacanestro, per un play-guardia di 185 cm, che arricchisce un reparto esterni davvero intrigante. Finora i nomi fatti girano tutti intorno al perimetro, nel reparto esterni (con Nasini come ala piccola). Ma di primissimo piano è anche il reparto lunghi. A cominciare da Nikola Munijc, classe 1993, di origine serba, 201 cm di altezza, grinta e conoscenza del gioco, il giocatore viene da una delle più prolifiche scuole cestistiche d’Europa, ma a garantire sulle sue qualità c’è anche un fatto, era uno dei punti forti di quella fantastica Ortona che lo scorso anno ha praticamente fatto campionato a sé. E poi Emanuele Piloni, l’anno scorso elemento importantissimo della Robur Osimo. Piloni, classe 1988, originario di San Severino, è un’ala grande di 205 cm, ottima tecnica e conoscenza del gioco, nel suo ruolo, tutt’altro che comune e scontata, senza contare che ha ancora ottimi margini di crescita. Infine Marco Toppi, un’ala-centro di 202 cm, l’anno scorso in forza allo Janus Fabriano, a Falconara nell’anno in cui la città costiera duellò (perdendo) contro l'Halley nella finale del campionato di C regionale. Ma forse l’acquisto più importante, quello che ha reso più felici i tifosi, è la deroga strappata alla Federazione: quest’anno si torna a casa, tra le mura del mitico Palazzetto dello Sport. Lo avevamo lasciato con i festeggiamenti per la promozione in C Nazionale. E ora lo ritroviamo. Antonio Gentilucci 02/09/15 17.20 26 >SPORT< CALCIO L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Il progetto Accordo tra le due società per raggiungere la serie D di LUCA CIAPPELLONI L e strade di Fabriano Cerreto e Fortitudo Fabriano convergono. Dopo molti anni di ‘distanza’, le due società calcistiche locali più importanti hanno ufficializzato una collaborazione che apre scenari decisamente interessanti per il futuro. “Questo accordo arriva a distanza di tre anni da quello fra A.C. Fabriano e Cerreto Calcio che tante soddisfazioni ci sta dando – esordisce Claudio Guidarelli, presidente dell’attuale Fabriano Cerreto – Non neghiamo di avere ambizioni di crescita sportiva, l’obiettivo è quello di raggiungere entro un paio di anni la serie D e poi, perché no, sperare anche in qualcosa di più”. “In un territorio come il nostro è fondamentale unire le forze – spiega il presidente della Fortitudo, Marco Spuri – Il Fabriano Cerreto avrà la Juniores con cui disputerà il campionato regionale e dalla quale potrà scegliere i giovani per la prima squadra, come peraltro è stato già fatto nel precampionato. In prospettiva di un salto di categoria, i ragazzi disputerebbero campionati giovanili nazionali, sarebbe una vetrina importante per loro”. Ancora maggior attenzione verrà quindi posta sulla crescita dei calciatori. “Il lavoro deve essere importante fin dai primi passi – conferma Cristiano Gambucci, vice presidente della Fortitudo – Avremo tecnici sempre più qualificati che possano tirare fuori il meglio da ogni ragazzo. La scuola calcio si amplierà, coinvolgendo anche i ragazzi di Cerreto e in quest’ottica sono arrivati due allenatori di livello come Luca Luchetti e Stefano Tarabelli che vanno ad aggiungersi agli altri”. La Fortitudo, che l’anno scorso contava 350 tesserati, continua anche la collaborazione con la Milan Academy. “Disputeremo in questa stagione 4 o 5 partite di Eccellenza a Fabriano, mentre il campo di riferimento resterà a Cerreto d’Esi – conclude Guidarelli – Ci auguriamo di coinvolgere sempre più pubblico e, forti del sostanzioso supporto che ci forniscono sia il gruppo Porcarelli che la Fondazione Carifac, a cui va il nostro ringraziamento, ci auguriamo di portare il calcio locale a livelli sempre più alti”. CALCIO Ambizioni per Fabriano Cerreto e Fortitudo che danno vita ad una intensa collaborazione BASKET I Royal Lions diventano vice campioni d'Italia La squadra di pallacanestro fabrianese Royal Lions, costituita da giovani non udenti nell'autunno dello scorso anno grazie al sostegno della Fondazione Carifac, si è laureata vice-campione d'Italia in occasione del Campionato Italiano Pallacanestro Sordi Fssi (Federazione Sport Sordi Italia, affiliata al Coni) svoltosi a Bologna nel giugno scorso e vinto dalla squadra marchigiana Asd Sordi Pesaro. Un importante successo per la nostra regione che, malgrado le ben note difficoltà causate da una crisi economica che sembra interminabile, ha saputo distinguersi nel campo della solidarietà a favore di giovani sportivi diversamente abili. L'associazione sportiva dilettantistica Royal Lions è stata fondata nel 2012 da un gruppo di giovani sordi umbro-marchigiani, ha sede a Fabriano ed opera sull'intero territorio nazionale con l'obiettivo di aiutare giovani non udenti ad avvicinarsi allo sport, un formidabile strumento di socializzazione e di crescita umana e civile per tutti i giovani disabili e soprattutto per chi è affetto da sordità, una particolare forma di disabilità che può essere causa di isolamento e di emarginazione. Nel 2013 la Royal Lions ha costituito una squadra di pallamano che si è classificata al secondo posto nel Campionato Italiano Pallamano Fssi 2013, lo scorso anno ha curato - su mandato della Federazione Sport Sordi Italia - l'organizzazione dell'edizione 2014 dello stesso Campionato e quest'anno punta sulla pallacanestro, una disciplina più vicina al cuore sportivo dei fabrianesi che con il Fabriano Basket hanno vissuto in passato momenti di grande soddisfazione ed orgoglio. Il prossimo impegno della squadra di Royal Lions - ben guidata dagli allenatori fabrianesi Davide Cola e Andrea Novelli - è la Coppa Italia, che si svolgerà a Pesaro il 12 settembre, e a novembre parteciperà, ma solo se sarà possibile reperire i fondi necessari, all'EuroCup, l'evento europeo di pallacanestro per non udenti che quest'anno si svolgerà in Italia, a Bergamo, e al quale la squadra è stata ammessa in virtù del risultato di Bologna. L'obiettivo infine del prossimo anno è organizzare a Fabriano il Campionato Italiano Pallacanestro Maschile Fssi 2016, previsto nei giorni 26-29 maggio come già ufficiosamente propostoci dalla stessa Federazione Sport Sordi Italia e puntare alla conquista dello scudetto. Paolo Aisa 26 sport.indd 2 Eccellenza Mercato, altre novità in arrivo Si è concluso con il bilancio di una vittoria (contro il Barbara 3-1) e due sconfitte (2-1 contro la Jesina e 1-4 contro il Gubbio) il trittico di amichevoli affrontato nel mese di agosto dal Fabriano Cerreto. A distanza di oltre un mese dall’inizio della preparazione, i biancorossi stanno affinando i meccanismi in vista dei primi appuntamenti ufficiali ma non sono sembrati ancora al meglio. Inevitabile per una rosa quasi totalmente rinnovata nella quale i soli Bartoli, Martellucci, Piergallini e Silvi rappresentano il filo conduttore con il recente passato. Dal mercato, inoltre, arriveranno a breve novità. “I ragazzi che sono con noi da inizio preparazione, tranne Berettoni, sono ancora acerbi e non è un mistero che siamo sul mercato per rimpinguare il pacchetto degli under – conferma Spuri Forotti – Ci servono due o tre giocatori del ’96 e ’97, puntiamo di trovarli prima dell’inizio del campionato ma non sarà facile perchè molte altre squadre hanno le nostre stesse esigenze”. l.c. Cristiano Gambucci, Claudio Guidarelli, Marco Spuri e Sergio Gubinelli Memorial Lupetti I giovanissimi ad Albacina per onorare l'amico Renato La 10° edizione del Memorial Lupetti 2015 è partita domenica 30 agosto per concludersi il 15 settembre. Si tratta del classico appuntamento calcistico di inizio stagione riservato come ogni anno alla categoria Giovanissimi, per onorare la memoria del calciatore albacinese Renato Lupetti (nella foto) deceduto prematuramente nel 1993. Il torneo viene organizzato in forma collaborativa dalle società sportive Asd Albacina, Cerreto Calcio e Fortitudo Fabriano. Tutte le gare si disputeranno nell’impianto di Albacina che è appunto intitolato a Renato Lupetti. Le squadre che hanno aderito all’invito di partecipazione sono: Fortitudo Fabriano 2001, Fortitudo Fabriano 2002, Matelica, Le Grazie Juvenilia, Aurora Jesi, Le Torri Castelplanio, Tolentino, Folgore Castelraimondo, CALCIO la Junior Jesina (campione uscente) e le umbre Gualdocasacastalda 2001, Gualdocasacastalda 2002 e Atletico Gubbio. Le 12 squadre sono state suddivise in 4 gironi da tre squadre ciascuno. La fase eliminatoria terminerà il 4 settembre. I quarti di finale sono previsti nei gironi 8 e 9 settembre mentre le semifinali e le finali si disputeranno rispettivamente l’11 settembre e il 15 settembre. Per tutte le informazione sull’evento è possibile accedere alla pagina speciale del sito www.asdalbacina.altervista.org, oppure pagina facebook Csi Albacina. Durante la manifestazione saranno attivi stand gastronomici dotati di schermo tv. Tutta l’organizzazione ringrazia sin da ora coloro che parteciperanno all’evento. Non udenti Da sinistra Valentina Alongi e Roberto Romagnoli (consiglieri Royal Lions), Luigi Datome (capitano della Nazionale Italiana di basket, ex Boston Celtics nella Nba e da pochi giorni passato al Fenerbahçe di Istanbul), Paolo Aisa (vice-presidente della Royal Lions e capitano della squadra di pallacanestro) I Royal Lions Fabriano vice-campioni d'Italia. Da sinistra Federico D'Andrea (Potenza), Paolo Aisa (Fabriano), Giuseppe Pignataro (Palermo), Mattia Sigismondi (Chieti), Dario Pignataro (Milano), Georgios Tsagkaroulis (Marousi, Grecia), Evangelos Ntertilis (Korinthos, Grecia), Marco Salaris (Sassari), Andrea Piras (Sassari), Alessandro Giovannangelo (Roma), Marco Serra (Cagliari) SERIE D: IL MATELICA AL VIA Domenica 6 settembre comincia il campionato di serie D, con il Matelica di mister Clementi che gioca in casa contro l'Isernia. Appuntamento allo stadio comunale alle ore 15. Slitta di una settimana, invece, l’inizio dei campionati di calcio regionali. Qualora venissero confermati i due ripescaggi, in Eccellenza salirebbe la Vigor Senigallia come sedicesima squadra, mentre in Promozione ci sarebbe posto per l’Osimana. In questi giorni verranno rese note le decisioni definitive, al momento l’unica certezza è che serie D, Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda Categoria avranno inizio il 13 settembre, non più il 6. l.c. PATTINAGGIO L'anniversario Fortitudo a quota... quaranta! Si avvicina l’inizio della nuova stagione agonistica della Fortitudo Fabriano Pattinaggio: per i più piccoli i corsi inizieranno l’8 settembre, per gli adulti il 15 settembre. A livello agonistico, in questo fine settimana otto atleti rossoblù parteciperanno ai Campionati Italiani su pista a Scaltenigo (Ve), sperando di portare a casa qualche buon risultato. C’è da mettere in evidenza, inoltre, che in questo 2015 la società festeggia i 40 anni della Fondazione: l’appuntamento per celebrare questa importante ricorrenza è stato fissato per il 20 settembre, l’invito è rivolto a tutti gli atleti che hanno vestito i colori rossoblù nel corso di questi quarant’anni con una pattinata “vintage” alle ore 9.30; seguire una Santa Messa (11.45) e il pranzo (13.30). Le adesioni si ricevono presso la pista di pattinaggio dal martedì al venerdì dalle ore 18 alle 20. Info: 339 2060558, 335 1222086 e 347 8208764. Ricordiamo, infine, che nel mese di agosto la Fortitudo ha partecipato con i suoi ragazzi a quattro trofei (San Benedetto del Tronto, Martinsicuro e Civitanova Marche) cogliendo in tutte le circostanze dei pregevoli risultati. f.c. 02/09/15 17.22 27 >SPORT< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 IL PERSONAGGIO/1 Giacomo Brandi IL PERSONAGGIO/2 Letizia Cicconcelli Il futuro italiano Nuova promessa della "marcia" della "ritmica" L’ atleta fabrianese Giacomo Brandi, volto nuovo della marcia italiana, premiato dal sindaco Sagramola. E’ stato accolto in Comune l’atleta fabrianese Giacomo Brandi premiato dal sindaco Giancarlo Sagramola per l’ottimo piazzamento ottenuto nella 10 km di marcia ai campionati Mondiali Allievi che si sono svolti il 18 luglio a Cali in Columbia. Il giovane atleta classe ’98, è arrivato nella sede comunale insieme a Sandro Petrucci – presidente dell’Atletica Fabriano, Leandro Santini – Presidente della Consulta dello Sport ed alcuni familiari e sostenitori che hanno voluto essere presenti alla cerimonia. Giacomo Brandi, come ha ricordato Sandro Petrucci, è figlio di Osvaldo che è stato un atleta dell’Atletica Fabriano fin dagli anni '60, stessa società in cui gareggia attualmente anche lo zio Secondo. Giacomo, cresciuto in una famiglia di sportivi, inizia la sua carriera nell’ Atletica Fabriano con il mezzofondo, ma grazie all’intuizione dell’allenatore Giuseppe Gagliardi si cimenta nella marcia e, in un campionato di società, si classifica secondo mostrando fin da subito una predisposizione fisica e caratteriale per questa faticosa specialità dell’atletica leggera. Nel primo anno cadetti Giacomo acquisisce la tecnica del marciatore e già nel secondo anno si fa notare con un record regionale. Partecipa poi ai campionati italiani a Jesolo dove ottiene il 6° posto. Si lega quindi a Carlo Mattioli, marciatore di successo e tecnico di primo livello, che riconosce le potenzialità di Giacomo che, dietro la sua guida, passa all’ età di 16 anni all’Atletica Fermo stabilendo prestigiosi record regionali sui 5 e 10 km. Partecipa ai campionati italiani Indoor ed ottiene il terzo posto che gli permette di essere chiamato alla selezione per le Olimpiadi CALCIO Il marciatore Giacomo Brandi con il sindaco Sagramola Giovanili a Baku in Azerbaigian nel 2014, che gli garantiscono il pass per i Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino, in Cina, dove purtroppo viene fermato da problemi gastro intestinali. A Rieti sulla 10 km vince il suo primo titolo italiano, dimostrando di essere il volto nuovo della marcia nazionale. Il 2015 è l’anno della consacrazione, Giacomo vince a Podebrady, in Slovacchia, sempre con la maglia della nazionale italiana, conquista uno dietro l’altro tre incontrastati titoli italiani, alle indoor sui 5 chilometri, all’aperto sui 10 e nella finale studentesca, per presentarsi nel luglio scorso ai Campionati Mondiali Allievi nella 10 km dove ottiene il 9° posto, secondo degli europei dopo l’atleta russo che ha vinto la gara. Lo aspetta ora un ruolo di primo piano anche nella categoria juniores dove saprà sicuramente distinguersi e conquistare nuovi traguardi. Il sindaco nel congratularsi con Giacomo ha sottolineato come rappresenti un bellissimo interprete di come vivere lo sport. Per noi e per tutta la nostra città – continua il sindaco – Giacomo è un orgoglio ed un esempio di come, con costanza e sacrificio, si possono ottenere risultanti importanti Juventus Club La Vecchia Signora ha sempre il suo fascino Con la terza cena del tesseramento del 23 luglio presso il Ristorante La Vecchia Cartiera lo Juventus Club Doc ha dato il via alla nuova stagione 2015/2016 al seguito della Vecchia Signora. Nella serata sono stati raggiunti i 100 iscritti, ma non sono certo finite qui le sorprese. Tra l'ottimo cibo, l'allegria a un certo punto la sorpresa che non ti aspetti grazie al nostro presidente Giulio Bennani. La telefonata di Mariella Scirea Presidente Juventus Club Doc è stata coinvolgente in pieno stile Juve: "La scorsa stagione è stata straordinaria il 4 scudetto consecutivo la decima Coppa Italia il sogno del "triplete" sfiorato. Quest'anno molte cose son cambiate a cominciare da alcuni giocatori e ovviamente le altre squadre si stanno rinforzando per assottigliare il gap dalla Juve. La Juve come sempre punta su grandi giocatori che siano però anche uomini di valore perché la forza della squadra è il gruppo". Più di una volta durante la telefonata durante la telefonata è partito un coro … Scirea, Scirea! Con il clima della serata oramai simile allo Juventus Stadium, non si poteva far altro che continuare a festeggiare con una ricca “riffa” che ha messo in palio vari gadget bianconeri, tra i più gettonati la maglia celebrativa del quarto scudetto e la felpa del club. La serata non poteva certo concludersi se non con una splendida torta per festeggiare l'inizio della nuova stagione, con il direttivo del club protagonista. Vi aspettiamo presso la sede che si trova in via Corsi 21 all’interno del Circolo Fenalc Santa Maria ogni sabato dalle 9.30 alle 12, oppure potete telefonare ai seguenti numeri: 3336904926 - 3471065577 - 3476522826. Federica Stroppa 27 sport.indd 2 e prestigiosi nel mondo dello sport e nella vita in genere. Faccio tanti auguri a Giacomo e mi complimento con lui per lo spirito combattivo che ha dimostrato in ogni competizione e che serve per affrontare tutte le sfide con la voglia di superare ogni difficoltà che si presenti. Ringrazio – conclude il Sindaco – l’Atletica Fabriano e anche tutte le altre associazioni sportive per il loro impegno a far sì che lo sport sia uno strumento privilegiato per educare, formare, favorire l’integrazione e la solidarietà tra i giovani del nostro territorio. Il mio grazie personale infine alla famiglia Brandi che ha sempre sostenuto Giacomo nei momenti di difficoltà che, nella vita di un atleta, sono inevitabilmente presenti”. Leandro Santini - presidente della Consulta Sport - si congratula con Giacomo apprezzando l’iniziativa dell’Amministrazione che, premiando i giovani atleti, manifesta il sostegno verso l’attività sportiva giovanile e chiede al Sindaco una collaborazione sempre maggiore e costante nel sostenere gli sforzi delle varie associazioni sportive. CALCIO Il prologo del Consiglio comunale scorso è stato impreziosito dalla presentazione da parte dell’amministrazione comunale della ginnasta fabrianese Letizia Cicconcelli. La sedicenne atleta è entrata stabilmente da quest’anno nel Team Nazionale Olimpico, cioè tra le quattro ginnaste che potrebbero essere scelte per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Ha già vestito la maglia della Nazionale nel 2014 ai Campionati Europei Junior di Baku in Azerbaigian che l’hanno proiettata tra le senior, partecipando nel 2015 in rappresentanza dell’Italia alle tappe di World Cup a Pesaro, Bucarest, Taskent e Budapest. Ora è attesa all’impegno clou del 2015, cioè ai Campionati del Mondo di Ritmica di Stoccarda della prima decade di settembre. Dopo le imprese della leggendaria Julieta Cantaluppi, la Ginnastica Fabriano, continua a plasmare ginnaste di ottimo livello, portando il nome della nostra città in giro per il Mondo. La ginnasta Letizia Cicconcelli, il sindaco Giancarlo Sagramola e l'allenatrice Kristina Ghiurova in Consiglio comunale La città di Fabriano è stata nominata dalla Federazione Ginnastica d’Italia ‘’Accademia di Ritmica’’ per l’elevato spessore delle nostre tecniche Kristina Ghiurova e Julieta Cantaluppi, ciò ha comportato la presenza questa estate di molte ginnaste provenienti ai nostri stage, producendo oltre 700 pernottamenti, un buon toccasana per l’economia locale. Non dimentichiamo un’altra ginnasta del Team Olimpico, Martina Centofanti, tesserata Ginnastica Fabriano, oramai da oltre un anno si allena nel Centro Federale di Desio, con la squadra nazionale, le famose ‘’farfalle’’, anche lei in procinto di partecipare alle Olimpiadi 2016. Altre due nostre ginnaste, Milena Baldassarri e Maria Lavinia Muccini, hanno vestito la maglia azzurra, nel maggio scorso in Bielorussia per i Campionati Europei Juniores. Abbiamo anche il piacere di ospitare questi giorni, la Nazionale Junior messicana, che ha richiesto di fare uno specifico stage con la nostra società, al pari della Nazionale dell’Estonia venuta a Fabriano a fine giugno. Dal 14 settembre inizieranno i corsi di ritmica per informazioni telefonare allo 0732 628646 o recarsi nella sede della Ginnastica Fabriano in via Serraloggia, 9; le prime due settimane saranno gratuite per chi vorrà provare questo bellissimo ed impegnativo sport. Settore Giovanile Una Galassia... di ragazzi! Ha preso il via la nuova stagione della Galassia Sport, società fabrianese che focalizza la sua attenzione sul calcio giovanile. A capo della società c’è Massimo Pecci, il vice presidente è Marcello Manfredi ed al loro fianco ci sono i consiglieri Danilo Silvi, Diego Gubinelli, Gabriele Rossini e Stefano Traballoni. La Galassia in questa stagione amplia la propria offerta formativa: ci saranno infatti cinque categorie giovanili per un totale di oltre 80 iscritti. Sergio Patassi allenerà i gruppi “Piccoli Amici” (2008-09-10) e “Pulcini” (2005-06-07), a Pasquale Di Franco toccherà la categoria “Allievi” (1999-2000), mentre per “Giovanissimi” (2001-02) ed “Esordienti” (2003-04) sarà nominato nelle prossime settimane un allenatore molto qualificato. “Il nostro obiettivo è quello di fare un calcio di qualità – spiega Danilo Silvi – Vogliamo far crescere i ragazzi e dare loro ogni opportunità che si possa presentare: attraverso il nostro nuovo consulente tecnico Osvaldo Scortichini gestiremo i calciatori nel modo migliore possibile e qualora in futuro avessero richieste da altre squadre non saremo noi a impedirglielo”. La preparazione atletica delle categorie Giovanissimi e Allievi è già iniziata sul campo di Argignano, ma restano comunque aperte le iscrizioni presso la sede sociale in via Amedeo di Savoia 6 (davanti all’ex cinema Montini) il lunedì-mercoledì-giovedì dalle 18 alle 20. Luca Ciappelloni 02/09/15 17.09 28 >DIALOGO< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Quel ‘profumo’ del merito Questo criterio di scelta vale anche per la conduzione dei musei di provincia di MARIO BARTOCCI V iviamo, in particolare in Italia, una stagione in cui la polemica, se non l’insulto, sembra essere il modo ordinario di comunicare. Non c’è quindi da meravigliarsi della bagarre che ha suscitato la recente nomina, a direttori dei principali musei italiani, di alcune persone, per così dire, estranee al “sistema”, anche se provviste di robusto curriculum nella loro disciplina. Autorevoli e stimati esponenti del mondo culturale italiano hanno attaccato, talvolta con durezza, la decisione del Ministro. Ora, noi non abbiamo né titolo, né competenza per valutare le scelte della Commissione ministeriale, le qualità delle persone nominate, e, in particolare, le critiche del mondo accademico e culturale. Ci sembra, però, di poter affermare che queste critiche, salva restando l’autorevolezza di chi le esprime, poggino su argomenti deboli e scarsamente condivisibili. Si dice che “si umilia la cultura italiana”, che "in Italia non mancano esperti di valore mondiale”, fino a denunciare, malevolmente, e la loro organizzazione. le qualità professionali dei direttori Servono, insomma, anche qualità designati. di management. E a questo, ci Ma qui non si tratta di umiliare sembra corrispondere la decisione nessuno: forse che chiamando un del Ministero. direttore tedesco a dirigere l’orcheA meno che non si consideri scanstra della Scala si umilia il mondo daloso che la cultura sia inquinata della nostra grande Musica? O, per forzare un paragone, eleggendo un Papa straniero, si umilia la fede e lo spirito pastorale di tutti i Vescovi e i Cardinali italiani? E non si tratta, nemmeno, di ignorare il prestigio internazionale di numerosi studiosi e critici d’arte italiani. Si tratta soltanto, a nostro avviso, di considerare alcuni punti essenziali. Il primo è l’efficienza nella gestione. Esperti e meno esperti tessono le lodi del Il Museo degli Uffizi a Firenze nostro patrimonio artistico, uno ed ineguagliabile, ma poi ci trodalla economia, in una specie di viamo terzi in Europa, dopo Francia visione da “l’ntendence suivra”; e Spagna, per turismo culturale e ma questa è solo una visione saquinti o sesti per turismo in genecerdotale e iniziatica che non si può rale. Di fatto, altro è lo studiare, condividere. l’apprezzare, il divulgare le opere Il secondo punto essenziale è l’ud'arte e altro è il gestire efficienteniversalità della cultura. E’ una mente le strutture che le contengono universalità che risale ai tempi più antichi e che ha avuto nei viaggi attraverso l’Europa, nello scambio di idee e di esperienze la sua forza propulsiva. I Fiamminghi in Italia non hanno certo umiliato la pittura italiana, come Modigliani a Parigi non ha umiliato quella francese. E ora, in epoca di globalizzazione, vorremmo chiudere i cancelli del nostro ranch culturale alle “incursioni” esterne, riservandocene la cura, il vanto, la manutenzione e concedendone il godimento ai pochi ammessi ai nostri cenacoli. E su quest’ultimo proposito si colloca il terzo punto, quello della meritocrazia. Comprendiamo, certo, il risentimento degli autorevoli personaggi esclusi, ma dietro questo risentimento ci sembra di poter intravedere il fantasma di un vizio italiano, antico e mai debellato: quello su cui si fondano le caste, le conventicole, le confraternite in cui si articola la cosiddetta classe dirigente di questo Paese. E’ il fare le cose in casa, tra noi, è il dare una cosa a te per averne una da te, quello di collocare amici fratelli, parenti ed elettori nelle poltrone giuste, quelle di escludere, se non serve, i meritevoli; anche perché, in questo meccanismo di consorterie, il merito non ha affatto cittadinanza. E, allora, questa dei nuovi direttori dei Musei, non fosse per altro, serve a darci il profumo del merito come criterio di scelta; e ci dà un suggerimento anche per i Musei minori, quelli di provincia, ricchi di tesori sconosciuti e amministrati da “assessori alla cultura”, il cui solo merito è la fedeltà al partito o al notabile del luogo. Abbiamo parlato di “profumo” del merito; di fatto, solo di profumo, per ora si tratta, perché possiamo immaginare quanti lacci starà già approntando la burocrazia, la politica (quella bassa, e ce n’è molta!) per frenare o addirittura impedire lo zelo e l’impegno dei “nuovi assunti”. Noi facciamo il tifo per loro. E ci auguriamo che la pratica si estenda anche ad altri rami di questo Stato, perché trovi la strada, lungamente cercata e mai trovata, del rinnovamento. Il consorzio di bonifica: Una mostra di pittura c'è una tassa da sospendere che risveglia San Donato A seguito della mia interpellanza ho dato vita in aula ad un vivace botta e risposta con il vicepresidente del consiglio regionale Anna Casini in merito alla recente decisione da parte del “Consorzio di Bonifica delle Marche” di emettere una tassa diretta agli operatori del settore agricolo ed dell’artigianato. All’assessore Casini che sosteneva di non potere intervenire attivamente in quanto il consorzio è un ente autonomo ho proposto di sospendere subito e senza indugi questa tassa sottolineando come la delega attribuita al consorzio dalla giunta Regionale può essere sospesa in autotutela in attesa delle opportune verifiche. Nel corso del mio intervento in aula ho sottolineato più volte l’inopportunità di questa scelta poiché il consorzio unico regionale istituito con la legge del 2013 non è certamente nato per essere l’ennesimo ente capace solo di chiedere un contributo ai settori produttivi della nostra regione, ma doveva servire a sanare le gestioni fallimentari e piene di debiti dei consorzi di bonifica del passato. Soprattutto doveva essere capace di accedere ai fondi europei volti al sostegno e alla messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Purtroppo siamo davanti all’ennesima promessa mancata. Il mondo dell’agricoltura e dell’artigianato stanno soffrendo da anni la crisi economica e non può sopportare l’ennesima odiosa tassa introdotta dal Consorzio di Bonifica delle Marche. Dopo 14 anni dalla sua scomparsa 137.000 proprietari di aree agricole, a 40 gestori del servizio idropotabile e circa 10.500 proprietari di immobili industriali, commerciali ed artigianali di proprietari di aree agricole si troveranno costretti a pagare una tassa che ha lo scopo di manutenere il reticolo idraulico regionali e mitigare il territorio su un piano idrogeologico. Siamo davanti ad una decisione sbagliata che solleverà centinaia di contenziosi e che peserà gravemente sull’economia regionale e su un settore che invece deve costituire un punto di eccellenza ed una delle leve per il rilancio economico. 28 dialogo.indd 2 tutti per la partecipazione e per l'affetto dimostratogli. Le opere maggiormente apprezzate sono state quelle del "periodo naif". Belli anche gli scorci di paesaggi e panorami dai quali si percepisce un rapporto sano e familiare con la natura che può scaturire solo da una "cultura contadina". Norino! Sei ora nel pieno della tua maturità esistenziale, la quale se vissuta in pienezza (come tu fai), è dispensatrice di grandi doni: maggiore sensibilità, più acutezza osservativa e saggezza. Approfittane e riprendi a dipingere... chi sa che... Enzo Petrucci Mirco Carloni, capogruppo regionale Area Popolare-Marche2020 A Cancelli come corre... la lumaca Neanche Giove Pluvio che ci ha messo lo zampino nell’ultima serata ha impedito alla 33^ edizione della sagra della lumaca di Cancelli di ottenere ugualmente un grandissimo successo di pubblico. La manifestazione organizzata dal circolo Cral “Domenico Bilei” di Cancelli del presidente Pietro Lucciarini, come consuetudine assodata ha richiamato numerosi avventori, che si sono riversati nella simpatica frazione fabrianese, per assaporare le prelibatezze culinarie preparate con maestria dalle cuoche locali vero piatto forte della Sagra, alcune diventate un vero e proprio “must”, come le lumache di monte o il castrato, cucinati con le antiche ricette di una volta, tramandate da generazione in generazione. Anche la macchina organizzativa ha girato a pieno regime, Il 16 agosto rimarrà un giorno storico per San Donato perchè anche questo piccolo borgo ha avuto la sua mostra di pittura dedicata ad un suo figlio: Norino Pallotta. La sala comune del paese ha ospitato il vernissage allestito dalla moglie, dai figli e i loro rispettivi compagni e dalla cognata, con opere giovanili e all'insaputa dell'artista. L'affluenza è stata notevole e alla fine, dopo aver visionato le opere esposte, da semplici visitatori sono diventati ammiratori plaudenti. A questo punto, con evidente commozione, Norino ha ringraziato accogliendo calorosamente le persone che hanno deciso di passare qualche ora di svago all’insegna oltre che del buon cibo, anche della buona musica e dei giochi popolari nella struttura del campo sportivo di Cancelli. Il Cral di Cancelli ringrazia le autorità, gli esercenti, gli sponsor e tutti quelli che fattivamente hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Un grazie particolare ai volontari che per mesi hanno lavorato per la preparazione dell’evento. L’appuntamento a tutti è per il 2016, per l’edizione numero 34 della Sagra della Lumaca di Cancelli. Stefano Balestra Questo piccolo borgo ha dedicato l'evento al suo "figlio" Norino Pallotta (nella foto) 02/09/15 17.10 29 >DIALOGO< L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Perchè entrammo in guerra I motivi che spinsero l'Italia dentro il primo conflitto mondiale di ANGELO ANTONINI L a copiosa pubblicistica, dedicata al centenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, ha avuto per lo più, come denominatore comune, la critica dell’intervento e la celebrazione del pacifismo. In quella conflagrazione – che coinvolse tutte le maggiori potenze europee, divise in due coalizioni contrapposte – il nostro Paese sarebbe dovuto rimanere neutrale. Tesi, questa, più ipotizzabile in linea puramente teorica che sostenibile sul piano della “realtà effettuale”. Decisamente controcorrente è andato lo speciale del mensile diretto da Fabio Andriola Storia in rete: “1915 – l’Italia va alla guerra”. Storici del calibro di Aldo A. Mola, Francesco Perfetti e Aldo G. Ricci hanno dimostrato che si può e si deve ricordare con passione e orgoglio l’evento, perché quella da noi intrapresa contro l’Austria è stata “la quarta guerra per l’indipendenza nazionale”. Fu l’ultimo atto del ciclo di campagne per l’indipendenza, che era stato sospeso cinquant’anni prima, ma non definitivamente chiuso. La Triplice Alleanza era stata utile a noi, ai nostri alleati e alla pace europea in generale, ma non poteva costituire un impegno assoluto di rinuncia alla liberazione delle terre italiane. La neutralità nostra avrebbe avuto un senso solo se l’Italia avesse rinunciato ad ogni rivendicazione verso l’Austria. D’altra parte, se quest’ultima fosse uscita vittoriosa dal conflitto, ci avrebbe subito ritolto le terre (la sovranità su Trento e garanzie di autonomia per Trieste: il “parecchio” ritenuto accettabile da Giolitti) eventualmente cedute nel momento del pericolo. Bisognava quindi che l’Austria fosse sconfitta e che l’Italia avesse contribuito sconfiggerla: solo a questo patto gli acquisti territoriali potevano essere garantiti e conservati. La Grande Guerra, pure a prezzo di tanto sangue, fu l’epilogo del processo unitario. Venne combattuta, come le tre precedenti contro il tradizionale nemico dell’unificazione italiana. E senza il suo felice esito – che ha segnato il riscatto delle terre irredente (Trento, Trieste, la Venezia Giulia e l’Istria) – l’unità della Penisola, di cui il 17 marzo 2011 è stato solennizzato il 150° anniversario, non sarebbe stata piena e compiuta. La nostra Patria raggiunse così i suoi confini naturali. Con buona pace del principe di Metternich, l’Italia non è mai stata, neppure nei secoli bui, una semplice “espressione geografica”. Il suo nome fatidico risuona da millenni. Nel III libro dell’Eneide, Virgilio, descrivendo le coste dell’Italia – apparsa agli esuli Troiani che agognavano a raggiungere l’ “antiquam matrem” – ne fa gridare più volte il nome da parte di Acate, compagno di Enea, seguito da tutti gli altri. Dante, nel I canto dell’Inferno, auspicando la salvezza dell’ “umile Italia” per opera del Veltro, traduce alla lettera il virgiliano “humilem… Italiam”, dove, peraltro, l’aggettivo non ha valore morale o sociologico, ma, per così dire, solo uno fisico-altimetrico, riferendosi al basso litorale d’Italia, così visto dai Troiani dall’altro delle loro navi. L’Italia è stata cantata, nonostante Alla scoperta della caserma Le educatrici dell’Asilo-Nido comunale “Qui, Quo, Qua” di via Ciampicali insieme ai piccoli, accompagnati dai genitori, nonni e fratelli, hanno organizzato una visita ludica-didattica presso la Caserma dei Vigili del Fuoco di Fabriano. I bambini, accolti con simpatia e pazienza dal capoturno dei Vigili del Fuoco hanno visitato la sala operativa, ammirato da vicino gli automezzi, gli strumenti utilizzati durante gli interventi come spruzzare l’acqua con la lancia o sentire suonare la sirena. E il pomeriggio si è trasformato in un momento giocoso ed educativo anche per i bambini di questa fascia d'età, grazie alla collaborazione e sensibilità di tutto il Corpo dei Vigili del Fuoco. Un grazie di cuore. Le educatrici la sua millenaria divisione politica, dal Petrarca, dal Leopardi e, soprattutto, dal Manzoni, e vagheggiata come una, libera e indipendente dai patrioti del Risorgimento. La canzone del Petrarca “Italia mia”, specie con i vv. 93-96, ha fornito la base patriottica a tutti quelli che – come il Machiavelli, il quale chiude il suo “Principe” con questi quattro versi – hanno pensato all’Italia come ad una possibile unica Nazione affrancata dallo straniero. Nella sua ode “All’Italia”, il Leopardi esprime sincera commozione per la desolazione presente della nostra Terra e, di fronte all’inerzia dei suoi figli, vorrebbe recuperare il tempo mitico, in cui si conquistava la gloria morendo in guerra per la Patria. Il cattolicissimo Manzoni fu uno dei primi e più convinti assertori dell’unità e dell’indipendenza italiana. Questo motivo politico è, nella sua poesia, intimamente legato alla sua professione di fede cristiana: la libertà gli appare un fatto voluto da Dio, in nome della giustizia dell’uguaglianza e della fraternità degli uomini. In tal modo egli fonde la sua sentita esigenza re- ligiosa con le istanze più profonde del liberalismo italiano. In “Marzo 1821”, soprattutto nei vv. 29-32, esprime vigorosamente il proprio ideale nazionale fondato sull’unità di lingua, di religione, di tradizioni, di stirpe e d’aspirazioni, superando ogni forma vacuamente retorica dell’ideale patriottico e incentrandolo su un’effettiva comunione di vita, materiale e spirituale, del popolo. La guerra, durata 41 mesi di lotta asprissima, richiese – come avanti accennato – un enorme tributo di sangue. 600 mila furono i morti. Pur a prezzo di tante perdite, la Grande Guerra non rappresentò un’ “inutile strage”, ma, si ribadisce, fu l’epilogo ineludibile del nostro processo unitario. È costata tanti, troppi morti, che tuttavia non si sono sacrificati invano. Ad essi va tributato un doveroso omaggio e serbata una perenne gratitudine. Anche per i nostri Caduti torna opportuna la citazione dei primi quattro versi che Simonide, poeta greco della Patria, dedicò ai 300 di Leonida: “Dei caduti alle Termopili gloriosa è la sorte, bella la morte, ara la tomba, il ricordo sta per il lamento, la lode per il compianto”. (La coppia di concetti “bòmos d’ho tàphos” non può non far pensare al nostro sacrario di Redipuglia, dove riposano 80 mila connazionali immolatisi per l’Italia). Al breve frammento di Simonide si ispira il Leopardi nell’ultima parte della canzone “ All’Italia”, già citata. Anche ai nostri soldati, datisi in olocausto per il riscatto dell’Italia, si addicono i versi conclusivi dei “Sepolcri” del Foscolo, dedicati alla figura di Ettore, l’intrepido difensore di Troia che, in forza della poesia eternatrice, verrà pianto e onorato ovunque sarà considerato sacro e degno di amorosa pietà il sangue versato per la Patria. E noi pure possiamo rivolgerci ai Caduti sul Carso e sul Piave con il virgiliano: “Nulla dies umquam memori vos eximet aevo” (“Nessun giorno mai vi sottrarrà al ricordo del tempo”). P.S. Un disegno di legge, approvato dalle due Camere, prevede la riabilitazione dei 1000 soldati italiani che furono messi a morte, durante la Grande Guerra, per aver disertato o tenuto un comportamento da codardi o per essere stati vittime della crudele pratica della decimazione (il romano “decimum quemque ferire”). Forse sarebbe stato meglio affidare quelle pagine insanguinate, non ad incartamenti burocratici con tanto di timbri, ma alla Storia, collocando quella grande epopea, e i suoi risvolti dolorosi, in una luce seria senza retorica, senza dimenticanze, senza faziosità. Sull’arcaica ottusità di certi atteggiamenti militari non si discute. Il dolore e la “pietas” per i giustiziati secondo le durissime leggi di guerra non possono mancare. Purché non si arrivi alla glorificazione di chi non volle combattere, esaltandone il sacrificio quasi sia stato più lodevole del sacrificio di chi si batté con eroismo “usque ad effusionem sanguinis”. Se uno zelo pacifista “politicamente corretto”, e oggi molto in voga, si insinua nelle commemorazioni per i cent’anni della prima Guerra mondiale, va a finire che, con un secolo di ritardo, chi allora si trovò al fronte verrà elogiato per essere stato pavido piuttosto che valoroso. Come salvare la Pediatria Qualche giorno fa sulla stampa locale è comparsa la notizia che l’ospedale Profili di Fabriano potrebbe perdere il reparto di Pediatria-Ostetricia per rispettare gli standard fissati dalla legge nazionale che prevede il mantenimento del punto nascita se non si arriva a 1000 parti all’anno. Il numero di parti registrati a Fabriano nel 2014, purtroppo, sono stati al di sotto dei 500 previsti dalla deroga concessa dalla Regione per il biennio 2014-2015. Se venisse confermata l’ipotesi di chiusura del reparto sarebbe una vera e propria emergenza che va affrontata in tempi rapidi e con forza nelle sedi istituzionali visto che tutto dipende da decisioni puramente politiche. Lancio un appello a tutte le forze politiche cittadine al fine di adoperarci per il bene dei cittadini, unendo le nostre forze per andare oltre le ideologie politiche e concentrarci sul come affrontare al meglio questa drammatica situazione. Servono azioni forti, anche politicamente estreme. Dobbiamo dimostra- re alla Regione che facciamo sul serio, e chi ci governa deve prendere atto che non si può giocare con la pelle dei cittadini. Pino Pariano, Presidente Consiglio comunale città di Fabriano Dionisi, l'arbitro che è arrivato in A Arbitri fabrianesi che si fanno onore come Alessio Dionisi. Con una telefonata da lui fattami, improvvisa sì, ma da me personalmente aspettata, mi annunciava il suo inserimento nella lista degli arbitri di serie A2 maschile e A1 femminile. Il “finalmente ci sei riuscito” aggiunto ai complimenti per il successo, era la prova che avrebbe dovuto averla fin dallo scorso anno, come da me previsto. Da quando, appena sedicenne, iniziò ad arbitrare, mise in luce il suo carattere: accettava i consigli, discuteva con passione, metteva serietà ed impegno negli arbitraggi. Nel giugno 2003 arbitrò la 29 dialogo.indd 2 finale del torneo pesarese Viva Keita, aveva 17 anni, ma soprattutto metteva in pratica il proverbio: Chi la dura la vince. E lui ha vinto. Dal mio periodo veronese (19731983) a quello fabrianese, ho avuto modo di istruire una quarantina di ragazzi. Di tutti questi in nove sono arrivati alla serie C o B2, l’ultimo di essi, Alessio, li ha superati. A Fabriano ci sono altri giovanissimi emuli di lui. Seguano il suo esempio con umiltà intellettuale e costanza. Avranno soddisfazioni. Francesco Frigio 02/09/15 17.25 30 >DIALOGO< L'Azione 5 AGOSTO 2015 Pensare il diritto d'autore Molti dei concerti del festival con musica rilasciata in copyleft di MARCO AGOSTINELLI L' attenzione della nostra associazione Fabriano pro Musica è focalizzata sulla libera circolazione delle idee e degli strumenti che aiutano a pensare e creare. La libertà di circolazione dei contenuti ha coinciso in molte epoche con un avanzamento sociale, culturale ed economico dell'umanità. In particolare la gestione riservata del copyright e del diritto autoriale si è codificata su modelli che hanno favorito pochi in sfavore di molti: modelli di businness che si esercitano attorno a leggi e leggine dalle restrizioni a volte incomprensibili, che caratterizzano molte opere protette da copyright. Ma l'arte e la libertà, si sa, viaggiano di pari passo e con il tempo si sono elaborati altri modi di esercitare il proprio diritto autoriale; diversi dal copyright, che solitamente viene esercitato cedendo i propri diritti di sfruttamento economico a enti di gestione collettiva, che ne riscuotono i proventi e a volte ridistribuiscono i proventi in modo non chiaro. L'espressione inglese copyleft (talvolta indicato in italiano con permesso d'autore) è un gioco di parole sul termine copyright nel quale la parola "right", che significa "diritto" (in senso legale), viene invertita con "left", che vuol dire "ceduto"; giocando sul secondo significato delle parole, si può notare come "right" (ovvero "destra") viene scambiata con "left" ("sinistra"). Per molte persone, il copyleft è una tecnica che usa il copyright come mezzo per sovvertire le restrizioni, tradizionalmente imposte con il copyright, allo sviluppo e alla diffusione della conoscenza. Secondo questo approccio, il copyleft è in primo luogo uno strumento di un'operazione su vasta scala che ha come obiettivo quello di eliminare permanentemente tali restrizioni. Per gli artisti depositare il proprio lavoro sotto licenze Creative Commons (licenza e cornice legale che consente il copyleft) consente di mantenere alcuni diritti sull'opera (paternità, sfruttamento economico, ecc.) rilasciandone altri ( condivisione, Il concerto delle acque presso la piscina dei giardini libero utilizzo, beneficenza, utilizzo senza costi per fini educativi ecc.) senza passare per enti terzi che mantengono tutti i diritti riservati. È per questo che molti dei concerti organizzati per lo “Spirito e la Terra” da FpM sono stati realizzati con musica rilasciata in copyleft. Gli scopi sono molteplici: favorire la creatività senza costi accessori, facilitare la condivisione dei contenuti di dominio pubblico che spesso vengono “riconfezionati” da terzi bloccando la loro diffusione attraverso le restrizioni del copyright, aiutare la solidarietà senza che enti esterni tassino le offerte per fini benefici. Un esempio: tutto l'intero ricavato delle offerte dell'evento del 26 giugno Missa Tango verranno devolute senza tassazione al Nepal, ma anche le offerte del Concerto orchestra Tische Tasche + Concordia del 27 giugno saranno interamente Il punto di forza dell'evento è la capacità di aggregazione Una manifestazione in grado di aggregare la città e i suoi talenti: è questo il punto di forza del festival “Lo spirito e la terra”. Partecipare alle tante iniziative ed eventi inseriti all’interno della seconda edizione della manifestazione significa in primis osservare come, per la prima volta in città, si sia finalmente creata una reale rete: un lavoro di squadra tra tutti gli enti, le associazioni ed i privati che hanno volutamente messo a disposizione i propri talenti e le proprie energie per la creazione del festival. Da anni si parla di creare delle sinergie, di aggregare i punti di forza della città nella consape- volezza che tante piccole realtà, se messe insieme, possono formare qualcosa di grande. Con il festival gli organizzatori sono riusciti a mettere in luce con ancora più forza quanto questo sia vero. Le tante realtà che vivono nel territorio sono perfettamente in grado di offrire al pubblico eventi qualitativamente importanti e, se messe insieme, riescono ad accattivare in maniera funzionale l’attenzione del pubblico, anche proveniente da fuori città. Dunque un risultato positivo che, se coltivato e perseverato, può contribuire a far diventare il festival come uno degli appuntamenti di maggior richiamo, anche turistico, per la nostra città, oltre che trampolino di lancio verso l’esterno dei talenti locali che, come in questa occasione, sempre più spesso devono essere valorizzati ed aiutati a crescere. Un’altra ricchezza che il festival ha donato alla città, oltre alla capacità di fare rete, è stata senz’ombra di dubbio la volontà di sensibilizzare i fruitori degli eventi, con un’attenzione particolare a proporre delle attività con lo scopo non solo di intrattenere il pubblico ma anche di donare dei contenuti forti ed importanti: penso alla riflessione sulla questione armena attraverso la presenza di Antonia Arslan, al coinvolgimento dei diversamente devolute alle attività del centro C'era L'acca e così via. È prima di tutto una filosofia e un altro modo di pensare l'autorialità nel segno della solidarietà, della condivisione e della libertà delle idee, per una Cultura che sia veramente di tutti e per tutti. Su questa linea di pensiero le idee di InArte e di Fabriano pro Musica coincidono e hanno trovato un luogo di realizzazione ne “Lo Spirito e la Terra”. Il concerto di "Benvenuto al sole", nei prati di S. Silvestro abili e al dialogo interreligioso con le monache induiste (solo per fare alcuni esempi). Altro, e non ultimo, punto di forza è stato quello di aver ri-scoperto luoghi urbani, riadattati a palcoscenici funzionali ed apprezzati: il parco sopraelevato di fronte allo chalet, la piscina dei giardini Regina Margherita, le scale fabrianesi... Alla luce di tutto questo l’amministrazione comunale dunque ringrazia la Fondazione Carifac e tutto il team di organizzatori, nell’auspicio che, con il tempo e con gli anni, il festival possa crescere sempre di più e regalarci ancora tante emozioni e tanti spunti di riflessione. Barbara Pallucca, assessore alla Cultura del Comune di Fabriano Un panino al cinghiale Necessaria una verifica politica anzichè alla porchetta Il cinghiale era la preda del fiero Obelix, gallico contrario al potere occupante romano, il quale da sempre al cinghiale preferiva invece la porchetta. Il gallico passava le intere giornate insieme al fedele Asterix a fare a pugni contro gli invasori romani e per catturare l’amore di Falbalà le offriva fiori e manicaretti al cinghiale, animale che amava cacciare per mostrare la sua forza, essendo quella bestia un simbolo di preoccupazione e pericolo per il villaggio. I romani, con a capo Cesare e i suoi senatori, mai si occupavano della caccia al cinghiale, spesso il senatore Sagramolus era solito dire: “Ciao belli, il cinghiale da non toccare, semmai una tantum in 30 dialogo.indd 2 Expo”, mentre il savio Sorcius: “Ai miei tempi almeno non c’erano!”. I Galli a furia però di pozione magica e cinghiale resistevano ed i Romani dal palato fine nulla potevano, e Obelix sotto i baffi: “Il cinghiale è per noi e vi fa fare iuppi iuppi hiii per terra, e nessuno ci ferma più!”. In questi giorni in cui quando prendo il caffè sento un grrrrr di cinghiale penso purtroppo che lo continuerò a sentire, visto che al Palazzo Chiavelli hanno il palato degli occupanti romani. E pensare che si avvicina il periodo delle feste dell’Unità, e un panino al cinghiale anziché alla porchetta non fa poi troppa la differenza, visto che poi è tutto il resto già ben cambiato. Andrea Giombi La coerenza è elemento imprescindibile della buona politica; il Pd e l’Udc di fronte agli eventi intervenuti in occasione delle elezioni regionali del 31 maggio, hanno ritenuto opportuno chiedere al sindaco Giancarlo Sagramola l’apertura di una verifica politica, dichiarando la contrarietà all’amministrare la città in collaborazione con chi ha portato avanti convintamente un progetto politico, quello di Marche 2020, in assoluto contrasto alla coalizione del centrosinistra. A seguito di una riunione di maggioranza, è stato delegato il sindaco di Fabriano a farsi interprete della discussione emersa e, quindi, sottoporre a tutti i componenti della stessa un documento politico nel quale si chiariva definitivamente che Marche 2020 non poteva essere parte dell’attuale maggioranza. Questa verifica politica di chiarezza e coerenza verso i cittadini deve rappresentare l’occasione per un forte rilancio dell’azione amministrativa del Comune di Fabriano. Prendiamo atto che la costituzione del gruppo consiliare “Noi Assieme”, al quale ha aderito anche il capogruppo di Marche 2020, per ora, è il primo ed unico atto che ci è pervenuto in risposta alle istanze sottoposte al Sindaco in ragione della suddetta verifica politica. Ci aspettiamo che una volta per tutte il sindaco faccia chiarezza, all’interno della maggioranza, su questo passaggio, rappresentando ciò un consapevole e necessitato atto di rispetto e trasparenza nei confronti dell’elettorato; auspichiamo altresì che, grazie ad una nuova e ritrovata chiarezza e fiducia reciproca, l’azione comunale possa essere maggiormente coerente ed incisiva. La nostra città di Fabriano necessita ora, più che mai, di una importante capacità decisionale: si devono abbandonare le ambiguità e si deve procedere alla attuazione di quelle riforme che non sono più procrastinabili. Michele Crocetti, segretario Pd Fabriano, Sandra Girolametti, segretario Udc Fabriano 02/09/15 17.16 31 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 “Le estati volano sempre... gli inverni camminano” Charlie Brown (personaggio di fantasia) Convention di giochi con eventi storici Scopri , l evento FABCON di Saverio Spadavecchia C ome ogni anno, torna Fabcon, la storica convention fabrianese di giochi di ruolo e da tavolo: Fabcon festeggia quest'anno la sua venticinquesima edizione, e per l'occasione si presenta al pubblico con un calendario ricco di eventi. Nella suggestiva cornice del complesso di San Benedetto, in piazza Fabi Altini a Fabriano, la convention aprirà i battenti mercoledì 9 settembre, per proseguire fino a domenica 13 settembre: Fabcon si presenta ai giocatori con i suoi eventi storici, come il gioco di ruolo dal vivo “Vampiri La Masquerade” venerdì 11 settembre, il torneo di Dungeons Dragons, il primo gioco di ruolo fantasy, e quello de Il Richiamo di Cthulhu, gioco horrorinvestigativo ispirato alle opere di Howard Phillips Lovecraft, sabato 12 settembre. Quest'anno alla Fabcon sarà però possibile esplorare nuove possibilità di gioco: dalle dimostrazioni di scherma medievale giovedì e domenica pomeriggio, torneo di Mortal Kombat X per Playstation 4 nel Scopri la tua citta con un selfie Inviato da Luca Paganelli, uno scorcio di via Giovanni Loreti, Fabriano 31 PAGINA ESTATE 2015.indd 2 pomeriggio di giovedì 10, ai tornei di Magic l'Adunanza e Yu Gi Ho di sabato e domenica, fino alla Cena con Delitto di domenica sera e agli eventi dedicati al gioco indipendente o agli omaggi a grandi opere cinematografiche, come Terminator e Mad Max. Non mancherà anche quest'anno, nello spazio dedicato al gioco indipendente, l'evento dedicato alla memoria di Christian Alterio, il cui ricavato sarà devoluto alla ricerca per le malattie leucemiche. Fabcon sarà aperta da una festa di compleanno in stile “nerd” presso la Birroteca “Lo Sverso”, che fornirà nei giorni della convention un “Happy Nerd”, un pacchetto birra-panino-dolce con un simpatico omaggio a tema. Quest'anno Fabcon è organizzata in collaborazione con il Comune di Fabriano, l'Associazione Il Ring, Hydra Comics and Games di Jesi e la Sala d'Armi “Achille Marozzo” di Fabriano: hanno contribuito all'evento la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Lo Sverso, Big Bang Comics, Libreria Pandora, PiadinaPiù Fabriano, Gelateria By Nice, GameUp Fabriano, che organizzerà il torneo di Playstation, e il Ristorante Taverna da Ivo, che curerà la Cena con Delitto. Gli organizzatori della Fabcon (foto Romina Pantanetti) Scopri , l altra ricetta Ingredienti 6 albume 15 grammi di nocciole tostate 180 grammi di mele, sbucciate, a cubetti 4 gocce di olio extravergine d'oliva 1 cucchiaio da tè di fruttosio 1 presa di cannella La vita scorre dal finestrino Scopri il libro di Alessandro Moscè “La ragazza del treno” di Paula Hawkins (Piemme 2015) a vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici e ogni mattina prende lo stesso treno che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori. Insomma, vive una vita interiore, tutta sua. Quando il treno si ferma puntualmente ad uno stop, Rachel può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui la protagonista, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel? Un thriller a sfondo psicologico, ben scritto, molto lontano dalle solite trame, che parte piuttosto lentamente delineando bene la figura della giovane donna in crisi, attratta da quello che vede dal finestrino del treno durante gli abitudinari spostamenti. All’improvviso la storia diventa avvincente, intrecciando la vita di tre donne ricche di ambiguità e colpi di scena. Molto bello il finale: un libro per l’estate, dunque, da leggere. Paula Hawkins ha lavorato quindici anni come giornalista prima di dedicarsi alla scrittura. “La ragazza del treno” è il suo primo thriller. Venduto agli editori di tutto il mondo prima ancora dell’uscita, è stato opzionato da “Dreamworks”. “Il thriller dei record che strega l’America. Con la sua trama tra bugie, verità e colpi di scena, ha rapidamente conquistato il pubblico”, ha scritto di recente Alberto Flores D’Arcais su “Repubblica”. L L'alternativa alla FRITTATA... ...frittata dolce Procedimento 1. Sbuccia la mela e tagliala in piccoli tocchetti, poi mettila in una ciotola insieme alla cannella e mescola con cura gli ingredienti, quindi unisci le nocciole tostate e tritate grossolanamente. 2. Dopo aver separato i tuorli dagli albumi, unisci questi ultimi al composto e con l’aiuto di una frusta sbatti delicatamente il tutto per amalgamare gli ingredienti, senza far “schiumare” le chiare (i tuorli non serviranno, se vuoi puoi conservarli per altre preparazioni). 3. Versa qualche goccia di olio sopra ad un pezzo di carta assorbente e servitene per ungere appena una padella antiaderente sia sul fondo che sui bordi (scegli il diametro della padella in base allo spessore che vuoi ottenere per la frittata).Trasferisci il composto dalla ciotola alla padella e accendi il fornello a fiamma media quindi copri con un coperchio di vetro (meglio se di una misura più piccola del diametro della padella) e lascia cuocere qualche minuto finché la parte inferiore della frittata risulterà cotta per bene. 4. Con l’aiuto di una spatola piatta e lunga stacca la frittata dal fondo della padella (l’operazione non dovrebbe risultare difficoltosa) e falla scivolare all’interno del coperchio, lasciando in alto il lato da cuocere, quindi rovescia la padella vuota sopra al coperchio e capovolgi tutto con decisione. Ora rimetti la padella sul fuoco in modo da finire di cuocere la frittata anche dall’altro lato e a cottura ultimata cospargi la superficie della frittata con il fruttosio, copri con il coperchio per far sì che il fruttosio si sciolga e lascia raffreddare, poi metti in frigo. 02/09/15 17.17 32 L'Azione 5 SETTEMBRE 2015 Potrai fare pubblicità a partire da 32,00 euro per 2 moduli (cm.10,3x4) Stipulando un contratto* entro il 15 settembre, di almeno 12 uscite, TI REGALEREMO NOI 3 USCITE IN PIÚ *validità fino al 30 novembre + Iva per ogni uscita Scegli la tradizione e la sicurezza della distribuzione in edicola e in abbonamento SCEGLI tel.0732 21352 32 ultimapubb.indd 2 02/09/15 17.18