Educazione nel
corso della vita
3
Mirca Benetton
a.a. 2008-2009
M.Benetton
1
“La scarpa che va bene ad una persona sta
stretta ad un’altra: non c’è una ricetta di
vita che vada bene per tutti”
Carl Gustav Jung, L’uomo moderno alla ricerca di un’anima
“Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici.
Guardate da vicino, non producono nessun effetto;
non ci si può vedere niente di bello finché non si
guardano da lontano”
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena
“La vita è come dipingere un quadro, non come
tirare una somma”
Oliver Wendell Holmes, Jr., The Class of’ 61
M.Benetton
2



Diversi livelli di
maturità
Stadi
Stati della crescita




Multiformi possibilità
educative
Contesti formali
Contesti non formali
Contesti informali
Pedagogia del ciclo di vita: aspetti
eidetici e idiografici
M.Benetton
3

sistema formale: la scuola, formazione professionale,
università..


sistema
non-formale:
agenzie
extrascolastiche
“intenzionalmente” formative
come la famiglia, il terzo settore,
l’associazionismo, gli enti locali, il mondo del lavoro, le chiese, circolo
per anziani,, ambiente sanitario, teatro ...
sistema informale:
accompagna
la vita quotidiana,
““mercato” self-service dei consumi culturali”, processo non
organizzato, “che dura realmente per tutta la vita, per il quale il
soggetto acquisisce valori, abilità e conoscenze dall’esperienza
quotidiana e dalle influenze e dalle risorse educative nel suo
ambiente” (Coombs). Pur essendo molto importante non viene
riconosciuto dall’individuo stesso.
Sistema formale, non formale,
informale
M.Benetton
4
Educazione formale
 Non formale
 Informale

Come si colloca l’intenzionalità educativa nelle
diverse età della vita?
 Anche eventi non intenzionalmente educativi lo
possono diventare nel momento in cui il
soggetto li governa

Educazione formale, non formale e
informale
M.Benetton
5





Nuovo concetto di crescita
Nuovo modello di cambiamento
Nuovi modelli di apprendimento
Nuove sfide
Nuovo modo di affrontare la crisi
Corso di vita da assumere
in modo personale:
educazione/formazione
M.Benetton
6
Durata e cambiamento
 Indagine educativa sull’avventura esistenziale
 Forme tipiche del formar-si dell’uomo
 Forme personali del formar-si dell’uomo
 Mutamento e direzione di senso:
 Impegno dell’uomo nel gestire il proprio
percorso di vita
 Possibilità educativa in tutto il corso della vita:
saper gestire il proprio cambiamento

Continuum esistenziale
M.Benetton
7

SPAZIO
Spazio in cui scorre la
vita
TEMPO
Temporalità del corso
di vita


Spazio della società


Spazi
intergenerazionali
Tempo umano
prescrittivo:cronologico
e biologico

Tempo umano vissuto,
gestito creato
Direzionalità e progettualità
nello spazio e nel tempo
M.Benetton
8
Titolo: i più frequenti guasti
dell’orologio biologico
M.Benetton
9
Non solo leggi universali di crescita
 sviluppo sempre meno normato
biologicamente e psichicamente
 Possibilità di scelte diverse
 Interazioni multifattoriali con l’ambiente
 Pedagogia del corso di vita: interpreta
criticamente i nuovi processi di crescita

Allungamento della vita:
flessibilità e mutamento
M.Benetton
10
L’educatore aiuta la persona:
Ad orientarsi nel corso della vita
 Ad individuare il proprio percorso
progettuale
 A dare un senso al corso di vita
 A ristrutturare il corso di vita
 A trovare la propria progettualità in ogni
fase della vita

Educare la persona a costruire il
proprio percorso di vita
M.Benetton
11
Modello ambientale ecologico
di Bronfenbrenner
M.Benetton
12
Arcobaleno di Super
Multidimensionalità ma visione di declino finale
M.Benetton
13
Forme circolari, a spirale,
labirintiche
M.Benetton
14
Multidirezionalità del corso di vita
M.Benetton
15
La struttura vitale di Levinson
M.Benetton
16
Struttura vitale di Levinson
Finalità educativa:



Sollecitare l’intenzionalità formativa dell’adulto
Sostenerla dal punto di vista delle politiche
socio-educative
Dare continuità al corso di vita e introdurre
elementi di discontinuità (eventi …) nelle
esistenze che non hanno vissuto esperienze
significative di crescita
M.Benetton
17
Struttura vitale di Levinson
L’ADULTO
 È colui che è in grado di stabilire
l’adeguatezza della propria struttura
vitale nei rapporti col mondo
 È capace di valutarne la funzionalità e
anche cambiarla
 Ha una struttura di vita non monolitica:
ordine e disordine…
M.Benetton
18
Le scelte nella struttura di vita

Scegliere significa impegnarsi a partecipare
attivamente al mondo

Stabilendo l’adeguatezza o meno della propria
struttura

Le scelte vanno comprese nella struttura di vita e nel
momento in cui vengono maturate

Sono una sorta di trama di disegno generale
M.Benetton
19
Struttura vitale di Levinson
I singoli eventi presi a sé, rappresentativi
•che svolgono un ruolo fondamentale
nella vita individuale
•vanno collocati nella struttura vitale della
vitale della persona e tramite essa riletti
M.Benetton
20
Intenzionalità educativa
dell’educatore
Intenzionalità nella progettazione
educativa: evitare l’enfasi eccessiva sul
progetto/protocollo
 Intenzionalità educativa nella cura: aiuto
alla persona nella sua precarietà e
vulnerabilità, salvaguardia per la
possibilità di mancare al suo progetto
 Lévinas:l’altro mi sta a cuore,
responsabilità della cura, nell’appoggiare
e seguire percorsi diversi

M.Benetton
21
A formarci non è solo il processo educativo
intenzionalmente costruito
 Dimensione ermeneutica e nell’accoglimento
della vita nella sua globalità, dell’uomo nel
mondo
 accogliere anche ciò che non sta sotto al nostro
controllo cercare di capirlo

Il valore dell’incontro (Guardini)
M.Benetton
22
L’identità in crisi:
il modello di Erikson
M.Benetton
23
Erikson e la costruzione
dell’identità
 Modello maturazionale
 Incorpora il concetto di
di stadio
stadi sequenziali,
cumulativi e gerarchici
 Sviluppo embriologico, cognitivo e
ambientale
 Sviluppo che procede a tappe; cumulativo
ma con possibilità di ritornare sulle crisi
 Si differenzia dal modello biologico perché
non raffigura il declino degli ultimi stadi
M.Benetton
24

Il cambiamento e il corso della vita seguono una
psicologia fenomenologica umanistica ed
esistenziale

Individuo in via di sviluppo in una società in
costante mutamento che fa sempre nuove
richieste

Utilizza una psicanalisi sociale che si serve del
contributo di tutte le scienze umane, della
letteratura, delle forme artistiche
Lo sviluppo dell’identità
M.Benetton
25
Definizione in senso maturazionale di stadio che
incorpora anche in maniera esplicita i fattori
ambientali
 Interconnessione tra soma (processo biologico
del corpo), psiche (sintesi dell’io) e ethos
(processo di natura comunitaria)
 Principio organismico dell’epigenesi mutuato
dell’embriologia e applicato all’evoluzione psicosociale. “Ciascun organo ha il proprio tempo di
nascita”

Lo sviluppo dell’identità
M.Benetton
26
Soma psiche ed ethos
 Epigenesi
non come
evoluzione lineare, una
semplice successione, ma un
sistema di leggi che crea
legami precisi nello sviluppo
dell’organismo e delle sue
parti
M.Benetton
27





Descrizione della struttura della personalità con caratteri
emergenti dall’esperienza, secondo un ordine evolutivo
di cumulazione e stratificazione del vissuto.
La speranza e i timori del bambino si ritrovano anche
nell’adulto, così la saggezza dell’anziano ha legami con
quella dell’adolescente.
Il progredire di ogni fase si riversa sull’unità della
persona.
Sequenza cumulativa di stadi che si estende a tutto
l’arco della vita
Ogni stadio va vissuto pienamente
M.Benetton
28
Virtù /qualità /forza
Gli individui si sviluppano affrontando una serie di
compiti che devono essere portati a termine ai fini di un
ulteriore sviluppo.
 Ognuno di questi compiti provoca una crisi negli
individui finché non imparano ad affrontarli con
successo. Ogni compito è predominante in un dato
periodo, ma tutti continuano ad esistere per tutta la vita.
 La soluzione positiva della sfida porta allo sviluppo di
una nuova virtù o forza vitale
 Uso del termine senso di… perché il passaggio da una
fase all’altra è dato dalla sensazione emotiva di aver
acquisito fiducia, autonomia, ecc

M.Benetton
29
Film: il posto delle fragole
VIAGGIO IN AUTO
Pellegrinaggio simbolico del ritorno all’ infanzia
del dott. Borg
 Dalla vecchiaia all’infanzia.. Attraverso crisi:
significato positivo della crisi
 Viaggio in automobile compiuto da un dottore
svedese per ricevere l’onorificenza più alta della
sua professione
 L’apertura col sogno: ultima crisi del ciclo di
vita: integrazione vs disgusto (Saggezza)

M.Benetton
30
Riflessioni di Erikson
• Nel film il dottor Borg rappresenta il
medico che avrei voluto essere?
• Sono legato al film per i luoghi in cui ho
trascorso l’infanzia?
• Si potrebbe tracciare una linea di
demarcazione fra quanto il film esprime il
modello universale di corso di vita e
quanto invece è legato alla cultura e alla
classe sociale
Il sogno
• Il dottor Borg si trova faccia a faccia col
suo cadavere
• L’uomo senza faccia
• L’orologio senza lancette
• La bara e il cadavere del dottor Borg
La decisione
• La decisione del viaggio in macchina viene
presa alle tre del mattino
• Le 14 ore di viaggio sono una decisione
fatidica che comprende avvenimenti semi
programmati e semi improvvisati
• Agda la governante che è da 40 anni in
casa si sente offesa, perché la decisione
è un modo per rovinarle l’avvenimento più
bello della vita (di lei)




Viaggio con Marianne, moglie di Evald (figlio di Borg). E’
venuta a trovare il dottore e chiede un passaggio per
tornare a casa
Dialogo fra i due; il dottore ricorda a Marianne il denaro
che il figlio gli deve.
Rifiuto del dottore di aiutare il figlio e la nuora nella crisi
coniugale.
Marianne mette di fronte Borg al suo sconforto, le
esplicita l’odio del figlio verso il padre
 All’incrocio della strada: luogo dove Borg ha trascorso
l’infanzia e l’adolescenza: il posto delle fragole
La decisione
M.Benetton
34
• Presa di coscienza
• Il primo amore di Isak Borg: la cugina Sara
• Il fratello di Borg, Sigfrid (col berretto bianco da
studente universitario), l’impudente, che sposerà Sara
• L’ISOLAMENTO di Borg (l’autonomia dell’infanzia
diviene un laborioso isolamento, come probabilmente
avvenne per il padre)
• Non partecipa alla gaiezza dell’infanzia, nella
giovinezza prevale l’isolamento (sull’intimità) che lo
priva dell’amore
Il posto delle fragole
 Festa presieduta dalla zia autoritaria
 Borg manca alla festa (assieme a sua mamma e a suo
padre)
 Borg osservatore isolato della gaiezza infantile
 Sara sostiene l’attacco delle gemelle impertinenti
 Confessa alla cugina Charlotta che ama Isak ma è per lei
misterioso (la bacia solo al buio), enormemente raffinato e
estremamente intellettuale e moralisticamente distaccato.
 Quando Isak perde Sara avviene un distacco dalle donne,
privo di Amore e dominato dall’Esclusività
 Lo zio Aron probabilmente sta attraversando una seconda
infanzia
Il posto delle fragole: la festa per lo zio
(ritualizzazione familiare)
• La giovane Sara assomiglia alla cugina
• I tre giovani in viaggio per l’Italia rappresentano la
FEDELTA’ (IDENTITA’ E CONFUSIONE DI IDENTITA’)
• Un giovane rappresenta il razionalista ateo
• L’altro vuol diventare sacerdote ed è legato al metafisico.
Entrambi amano Sara.
• I PERSONAGGI CHE INCONTRA Borg nel viaggio lo
aiutano a ripercorrere i vari stadi della sua vita. Borg si
incontra con i suoi avversari del passato
• Alman e la moglie (crisi irrisolta) di intimità
• Automobile: rappresenta la precarietà dell’età adulta
Passeggeri
I passeggeri
• Marianne rappresenta l’eroina in auto
• Responsabilità verso i giovani
• I due adulti (Alman e la moglie) sono
distruttivi della speranza
• rappresenta la regola etica dell’età adulta:
fare agli altri quello che aiuterà loro e
anche te a crescere.
• Distributore nella Svezia meridionale dove Borg
aveva esercitato all’inizio della sua professione per
15 anni prima di divenire ricercatore e professore
• Isak padrino dei suoi clienti ma non nonno nella sua
famiglia
• La poesia di mezzogiorno:emerge la speranza della
vecchiaia: riconoscimento dell’altro ( che non aveva
manifestato negli stadi precedenti)
• Ricerca interiore nel desiderio di comunicare con
l’Altro
• Integrità di Borg
Mezzogiorno
Incontro con la madre
 Incontro di Borg con la madre: disgusto e
disperazione
 Monologo della madre sui pronipoti che non ha
mai visto
 Orologio senza lancette del padre di Borg
 Collegamento col sogno del suo “io morto”
 Isak comincia ad avvicinarsi a Marianne che
rosvescia il destino simboleggiato dall’orologio
del padre
 Il disgusto e la disperazione della madre
sembrano essere stati tramandati di generazione
in generazione
L’ultimo esame
• Borg torna al posto delle fragole in una
continuazione del sogno. La vera Sara (forse il suo io
femminile) gli mette uno specchio davanti
• L’esame ritorno della crisi finalità (liberazione
dell’energia e senso di colpa) e competenza
(industriosità e senso di inferiorità)
• La visione della moglie Karin e dell’età adulta di Borg
che per studiare ha imparato a lavorare ma non a
amare
• Non sa chiedere
perdono
• Non c’è niente che
riguarda il suo cuore
• Non sa quando una
donna è viva
• Scena della moglie
• Karin viene sedotta da un
uomo disgustoso
• La donna predice quello che
il marito gli dirà
• Isak ha imparato a studiare,
guarire, conservare la vita
ma non è stato sensibile ai
sentimenti
L’ultimo esame
Crisi esistenziale di Marianne:
crisi dell’età adulta
• Isak accoglie il racconto di Marianne
• Preoccupazione di Marianne e del marito
nell’accogliere un nuovo Borg
• Evald aveva maledetto “il dannato bisogno di vivere”
di Marianne
• Rifiuto/ premura
• Crisi: Generatività vs stasi
La nuova vita
• La confessione di Marianne. Il marito che non vuole
il figlio perché lui stesso si era sentito un bambino
indesiderato
• Isak cerca di aiutare Marianne: si ristabilisce la
PREMURA
La celebrazione
• Il rituale
• L’età adulta
• I ritualismi che si impossessano
dell’innovazione
La sera
• Riconciliazione con Agda ( che rifiuta l’intimità per
l’amicizia)
• Serenata dei giovani
• Riconciliazione con Evald e Marianne
• Anche il sogno del posto delle fragole evidenzia questa
riconciliazione
• Borg è arrivato all’inizio alla sua prima infanzia (fiducia
del I stadio).
• La speranza è la base ontogenetica di ciò che nell’età
adulta è la fedeltà ( capacità di perseverare in atti nei
quali ci si è impegnati – opposto: rifiuto del ruolo)
•
B Crisi psicosociali
Fiducia di fondo vs. sfiducia di fondo
C Raggio delle relazioni significative
Figura materna
Figure parentali
Autonomia vs. dubbio e vergogna
Iniziativa vs. senso di colpa
Industriosità vs. senso d’inferiorità
Identità vs. diffusione dell’identità
Intimità vs. isolamento
Generatività vs. stagnazione
Integrità vs. disperazione
Nucleo familiare “Vicinato”,
Scuola
Gruppi di coetanei e gruppi esterni; Modelli di guida
Compagni nell’amicizia, nel sesso, nella competizione
Cooperazione nell’attività lavorativa e le
responsabilità della famiglia
“L’umanità” “La progenie”
stadio 1: fiducia di fondo opposta
alla sfiducia di fondo; virtù
emergente: speranza.

Si fonda sul rapporto che si istaura fra il
bambino e la figura genitoriale di
riferimento. Il modo positivo in cui esso si
sviluppa fa prendere gradualmente
consapevolezza al bambino che il mondo
esterno non è nemico.
M.Benetton
48
stadio 2: autonomia opposta alla
vergogna o dubbio; virtù
emergente: volontà.
Il suo compito consiste nel raggiungere
l’autocontrollo senza però far venir meno
l’autostima.
 In questo stadio il compito educativo che spetta
prevalentemente ai genitori è quello di sviluppare
l’autonomia, dosando in maniera equilibrata il
controllo e la protezione con la libera possibilità
di scegliere e sperimentare

M.Benetton
49
Stadio 3: iniziativa opposta al
senso di colpa; virtù emergente:
finalità.

Attraverso il gioco il bambino giunge
anche a ipotizzare il suo futuro. Si
sviluppa così l’iniziativa come senso di
intraprendenza, curiosità con cui si
scontra però il senso di colpa per aver
varcato in maniera indipendente certi
limiti concordati. Compito educativo della
famiglia incoraggiare l’operosità
M.Benetton
50
Stadio 4: industriosità opposta al
senso di inferiorità; virtù
emergente: competenza


Egli sviluppa la propria industriosità attraverso il
processo di inculturazione, all’interno del quale è
proprio la scuola che svolge un ruolo educativo
fondamentale.
Il grande compito educativo che spetta in
particolar modo ai docenti è quello di approntare
un percorso educativo personalizzato che,
accanto allo sviluppo di competenze di base,
sappia valorizzare l’industriosità specifica di ogni
alunno.
M.Benetton
51
stadio 5:identità opposta alla
dispersione d’identità; virtù
emergente: fedeltà.

Il compito di realizzazione dell’identità
definita non è facile, ad esso si può opporre
la possibilità che prevalga la confusione, che
l’io si disperda. Il riferimento a figure adulte
che svolgono il ruolo educativo di
compartecipare, condividendo la
responsabilità, all’impegnativa crescita del
giovane è fondamentale
M.Benetton
52
stadio 6: intimità opposta
all’isolamento; virtù emergente:
amore.

Il giovane cerca di donare anche ad altri il
proprio IO mediante rapporti di intimità con
un’altra persona. Il prevalere di questo elemento
sintonico dà vita alla virtù dell’amore. Ma la
capacità di abbandonarsi, che è legata
all’intimità, può far emergere, di contro,
l’elemento distonico del timore di perdere il
proprio io conquistato con tanta difficoltà.
M.Benetton
53
stadio 7: generatività opposta alla
stagnazione; virtù emergente:
cura.

L’uomo maturo costituisce “l’anello di
congiunzione generazionale”, perché sa
riferirsi alle età precedenti e a quelle
successive facendosene carico
M.Benetton
54
stadio 8: integrità dell’io opposta
alla disperazione; virtù
emergente: saggezza

L’ultima fase della vita porta con sé tutte
le precedenti. “E’ attraverso questo ultimo
stadio che il ciclo della vita si contorce su
se stesso nella sua interezza, integrando
alla fine le forme più mature della
speranza, della volontà, del fine, della
competenza, della fedeltà, dell’amore e
delle cure in un senso più globale di
saggezza”
M.Benetton
55
Il IX stadio?
• Speranza e fiducia non sono più valido
supporto come in precedenza
• Elemento distonico che sembra prevalere
• 1 Fiducia-Sfiducia di fondo: gli anziani non si
fidano più delle proprie capacità.
• La speranza può cedere il passo alla
disperazione
(autonomia – vergogna, dubbio)
volontà
• Volontà e impegno si manifesta nella
cocciutaggine
• Anziano non ha più fiducia nell’autnomia
fisica…la volontà è più debole
Iniziativa-senso di colpa: la finalità
• Inziativa da coraggio e valore può divenire
avvilimento
• Senso di colpa quando l’azione tende a
portare a termine progetti allettanti solo per
lui
Industriosità-inferiorità: competenza
• Attitudini che valgono molto nel nostro
mondo competitivo. Siamo tutti giudicati in
base alle competenze
• Non essere competenti a causa della
vecchiaia, non reggere certe sfide è deludente
Identità-confusione :fedeltà
• Il nome, i ruoli,
• Il costume e il trucco possono contribuire ma
è il senso genuino di noi stessi a prevalere.
• Nuovo ruolo nella vecchiaia: chi si è?
Intimità-isolamento: amore
• Intimità, amore da ricordare, o
compensazione in altro
• Con la vecchiaia c’è l’incertezza dello status,
nuova interazione con gli altri, nuove
dipendenze
Generatività-stagnazione:cura
• Sentirsi vivi, amati, produttivi nelle famiglia o
nella società
• Anziano si libera dalla responsabilità della cura
degli altri. Ma liberarsi troppo da ciò può
portare al senso di morte
Integrità-disperazione:saggezza
• A 90 anni anche la saggezza si offusca
• Non è la disperazione retrospettiva, ci si
concentra sulle funzioni immediate.
• Sperimentato molte perdite
• Ripresa della fiducia
L’adulto
• Di recente l’adultità e centro di interesse
• Difficile stabilire con certezza cosa renda
adulti
• Freud: amare e lavorare capacità dell’uomo
maturo
• Jung: nell’età adulta si fronteggiano il puer e il
senex
• Svolta di Erikson: modello epigenetico che
presenta la generatività adulta
L’adulto
• Di recente l’adultità e centro di interesse
• Difficile stabilire con certezza cosa renda
adulti
• Freud: amare e lavorare capacità
dell’uomo maturo
• Jung: nell’età adulta si fronteggiano il puer
e il senex
• Svolta di Erikson: modello epigenetico che
presenta la generatività adulta
Comenio (1592-1670)
• L’educazione si fonda su una coniugazione fra
teoria e prassi espressa dalle noti triadi del
“sapere, agere, loqui”, della “teoria, praxis,
chresis” (definire, conoscere le cause e la
destinazione delle cose) fino all’universalità
dell’ “omnes, omnia, omnino”; coinvolgimento
di tutti gli uomini con tutte le loro esigenze
verso un perfezionamento continuo,
attraverso la cultura e la vita stessa.
Da Comenio ad oggi
• Da Comenio - “tutti, in tutto, totalmente” - al presente come
lifelong learning (in tutta la vita), lifewide learning (in tutti i
contesti): Comenio “adhuc loquitur”.
• Mentre il termine lifelong fa riferimento soprattutto alla
durata della formazione, il secondo termine, “istruzione e
formazione che abbraccia tutti gli aspetti della vita, completa
il quadro e sottolinea l’estensione “orizzontale” della
formazione che può aver luogo in tutti gli ambiti e in qualsiasi
fase della vita”
Comenio e la scuola per l’adulto
• La scuola dell’adulto è soprattutto una scuola personale, più
libera, in cui l’uomo è maestro di se stesso e utilizza un
metodo particolare che consiste “in colloqui con se stessi,
affinché ciascuno, diventato uomo, sappia parlare a se stesso,
proponendo e risolvendo tutti i suoi casi […] Adunque non
bisogna buttar via i libri (come fanno molti) ma bisogna ora
adoperarli nel modo dovuto. La scuola richiede esempi,
precetti, esercizi. Dunque anche l’età matura è una scuola
Comenio: l’adulto
•
Anche per Comenio l’adulto è incompiuto
e gli viene affidato il compito importante
dell’”autoeducazione”. I libri rappresentano
dei consiglieri per l’adulto e quindi vanno
scelti con cura, personalmente – “bisogna
dissuadere dallo scegliere gli autori
secondo l’altrui criterio” – “adattandoli alla
professione di ciascuno”, individuando
quelli famosi per saggezza, prudenza o
eloquenza e per chiarezza.
“
Educazione degli adulti
• Percorso di educazione degli adulti, nell’alternanza di ciò
che oggi si identifica come ‘educazione degli adulti’ e
‘educazione in età adulta’ e in cui esistono comunque le
due condizioni educazionali dell’apprendimento e del
cambiamento.
• Demetrio per ‘educazione degli adulti’ intende il
percorso intenzionale di alcuni adulti nell’educarne altri,
mentre per ‘educazione in età adulta’ quella serie di
circostanze che fanno sì che l’adulto si predisponga a
rivedere il proprio ruolo, il proprio essere, i propri compiti
L’anziano per Comenio
• Per cui “riconsiderare la vita passata” non significa per
Comenio “darsi alla pigrizia” o solo completare i lavori
già iniziati, ma anche intraprenderne di nuovi “difatti, nel
caso che al vecchio si offra l’occasione di svolgere una
particolare attività (a cui prima non aveva pensato), non
indugi ad afferrarla, poiché l’ultima azione deve essere
sempre il coronamento”. Benché, dunque, Comenio
abbia di fronte un vecchio che, diversamente dall’oggi,
appare provato in particolar modo dal deperimento fisico,
egli non rinuncia a prospettare per lui una particolare
forma di progettualità.
La terza età: pedagogia da inventare
 Il processo di invecchiamento ha inizio alla nostra nascita
 Invecchiamento in senso demografico
 Invecchiamento che riguarda la singola persona: cambiamenti e lutti da
elaborare, non da eliminare.
 Il quadro sociale della vita anziana come aumento della proporzione delle
persone anziane nell’ambito di un aggregato umano. In Italia nel XX secolo calo
della mortalità con raddoppiamento dei livelli medi di sopravvivenza.
 Dal 1887 al 2001 la speranza di vita alla nascita è passata da circa 36 anni a 77
per i maschi e 83 per le femmine.
 L’Italia risulta essere il paese più vecchio del mondo
 L’ONU ha proclamato il 1999 l’anno internazionale delle persone anziane
L’anziano:
valorizzare l’ esperienza
• Compresenza di modelli di vita del passato e di oggi
• Definizione dell’anziano persistente: connotazione negativa come
minorato, oggetto di assistenza-beneficenza
• Vecchiaia: affievolirsi del ritmo della propria vita nella zona sensitiva e
vegetativa; involuzione psico-fisica
• Anzianità: vivere la propria vita in pienezza; “antea” = priorità; anziano
come colui che ha esperienza
• Dare la possibilità all’anziano di riconoscersi come persona che vale
• Attenzione ai bisogni non solo del gradino inferiore ma anche del
superiore
Presupposti pedagogici per la crescita della terza età
• Ridefinizione della vita anziana
• Piena realizzazione nella terza età: prospettiva
dell’autorealizzazione.(Peter Laslett)
• Autorealizzazione come autotrascendenza; uscire da sé per
entrare in relazione con gli altri
• Spazi di vita e realizzazione degli anziani utili anche per la
società
• Dare senso e utilità alla vita anziana: inadeguatezza degli
strumenti istituzionali attuali
• Superamento della dimensione assistenzialistica ed
egualitaristica, con predisposizione di interventi differenziati
• Superamento della rigida distinzione tra tempo di lavoro e
tempo di quiescenza
• Età anziana vissuta dagli stessi anziani come età delle perdite: paura di
involuzione
• Paura della decadenza fisica. Sembra che il nuovo criterio di decadimento
derivi dall’invecchiamento cerebrale. Non energia che si consuma ma
perdita di duttilità per il non esercizio.
• Paura della perdita di memoria e di rendimento professionale. Vi sono
processi compensatori fra perdite e acquisizioni…declino psichico come
perdita della capacità di utilizzazione produttiva
• Paura della perdita di identità dei propri valori della coerenza della vita;
fatica nella riorganizzazione della propria vita soprattutto all’uscita dalla
professione
• L’ambiente esterno nuovo e imprevedibile crea stati di tensione e di ansia.
Forme inconsce di disadattamento anziché di adattamento creativo
• Sviluppo continuo anche nell’anziano, superando pregiudizi e schemi
sociali, di abitudini sperimentate valide
• Maturità : integrazione del passato nella nostra personalità.
• Accettazione del limite (la crisi del distacco di Guardini); integrazione o
disperazione di Erikson?
Apprendimento nella terza età
• Apprendimento rapido e apprendimento lento
legato all’evoluzione della specie
• Rapido nelle prime età: sopravvivenza
• Lento nelle età seguenti: per non dimenticare,
per generalizzare, per essere affidabili
• L’ambiente di apprendimento odierno è meno
stabile rispetto al passato (certi ambienti sono
stabili, altri no, differenza fra scienze naturali e
scienze sociali)
Apprendimento, età e saggezza: alcuni
esempi
• Grandi scoperte di matematica e fisica avvengono nella giovane
età (un ventenne ha inventato la teoria dei gruppi in una sola
notte)
• Nelle scienze sociali invece le grandi scoperte sono opera di
cinquantenne sessantenni, cioè di provata esperienza; migliore
valutazione socio-politica
• Le persone più anziane apprendono più lentamente ma hanno più
esperienza valutativa, così che strutturano meglio le loro
esperienze
• Ma il sapere non deve impedire di vedere il nuovo. Anche gli
anziani debbono avere una mente aperta
Apprendere nella terza età
“Le persone anziane devono essere coscienti
non solo del loro valore, ma anche della loro
funzione. Non è certamente giocando a golf o
a carte che si realizzeranno pienamente!”
•
(M. Spitzer, La ricerca sul cervello e l’apprendimento in tutto ilo corso della vita, in Ceri Ocse, Personalizzare
l’insegnamento, il Mulino, 2008)
La sfida giovanile
 Al concetto di sfida si riconnettono le
modellizzazioni del ciclo di vita che si richiamano
ai compiti di sviluppo, alla crisi, agli eventi focali o
critici, a tutte quelle evenienze-situazioni che
spronano il soggetto ad agire e ad attivare le
risorse individuali rinvigorendo il proprio sviluppo
Polisemia della parola sfida
• La sfida, nella sua connotazione pedagogica,
diventa così un concetto polisemico e
sfumato, interpretabile in maniera
contrastante.
• E’ l’educazione stessa, oggi, ad essere definita
una sfida, una “sfida urgente”
• Educazione, dunque, come provocazione o
“sfida allo stato di fatto”
Sfida pedagogica
• La sfida della pedagogia appare come ricerca e
appropriazione del “nuovo umanesimo” che
permetta all’uomo di realizzarsi in maniera
autentica, piena, in un sistema formativo
integrato capace di esprimere concretamente
la valenza teleologica rinnovatrice di cui
concettualmente è pregno
Sfida come compito di sviluppo
• Biologici fisici maturazionali
• Quasi normativi Simili ai mutamenti quasi
normativi sono i compiti di sviluppo di
Havighurst, le crisi psicosociali di Erikson e le
transizioni di Levinson.
• Non normativi non previsti o anche voluti
personalmente. Fra i mutamenti non
normativi vi sono quelli che avvengono in
modo inatteso dando vita a sfide particolari.
Sfida ed educazione alla salute
• La sfida diventa , nella riflessione pedagogica,
non espressione di un cambiamento-sviluppo
fine a se stesso, ma di un itinerario orientato e
- riprendendo l’insegnamento aristotelico virtuoso, nella ricerca del giusto mezzo
determinato dall’uomo saggio
• Diversa dalla sfida provocazione giovanile a
valoriale e a progettuale
coraggio
• Sfida e presentificazione, né ritorno al passato
né prospettive future
• Manca oggi ai giovani l’assunzione di una
diversa concezione di coraggio, che non è data
dall’eroismo della morte a cui abbiamo fatto
cenno, ma dalla caparbietà verso la vita, ‘la
propria persona, la responsabilità e la vitalità
verso il futuro’
Eroismo avventura ragionevolezza
• L’eroismo dei cassonetti bruciati e degli
specchi per la circolazione mandati in
frantumi, in serie, in una notte. Gli eroi dei
sassi dal cavalcavia dell’autostrada
Scarica

corso della vita