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BIBLIOTECA LUCCHESI PALLI LIBRETTI ALINA REGINA ID Il @ @ E: ® @ ‘1Ì E 5' mefoòwommfoo W bue cotti _4.>-_ &&îfi& REGINA DIGQLGONEA MELODBAMMA IN DUE ATTI DI FELICE ROMANI CON MUSICA DEL CAV. DONIZETTI COMPOSTO IN GENOVA LA PRIMAVERA DEL ma ÀDA'I'TATO ALLB SCENE DEI: TEATRO NUOVO La prima volta in Napoli l’Inverno del 1838. DALLA wxvocmrm ALL’ usaom m nsso Via Concezione a Toledo n. 3. 1838 PERSQHAGGL »-’--' ALÎNA, fu Pastoréllà; poi Regina di Golgonda Signora Mz'lz'lqllz' FÌORINA, Prima delle Sehîave Szlqnora Guz'darùn' SEIDE, Grande del Regno, pretem dente d’ Alina 'vfi Signor Mzìate. VOLMAR, Ambasciatore Francese, a mante d’Alina. Szlqnor De Natale. BELFIORE, Aiutante di Volmar , a. mente di Fiorina » Signor Sparalz'lc HASSAN , Grande Ufìcìale di Corte Signor Tomeo GORA , Una delle Schiave della Regina, Signora Ebolz'. "Cono m BAJADERE » DI BRAMINI » DI GRANDI DEL REGNO GUARDIE INDIANE GUARDIE FRANCESI Za Scena è nell’Indz'e, nel Regno di GOLGONDA. "Maestro Direttore della Musica Selg. Giuseppe Rami Baonaceorsl. Direttore della parte rappresentativa Sig. Giuseppe Checcherim'. Architetto dipintore delle Scene (1’ Architettura Sig. Francesco Rossi. Dipinlore del Paesaggio. Sz'g. Luigi Gentile. Attrezzista e Guardarohe Sig. Pasquale Stella. Macchinista, ed Appaltatore della Illumina zione. Sig. Giovanni Sacchi. Appaltatore del Vestiario ‘ Sig, Niccola Bozzaotra. ATTO PRIMO SCENA PRIMA. Magnifico Padiglione Indiano nelle Slanze della Regina. Il fondo è chiuso da seriche cortine. ' Alina occupata alla Toeletta. Florina la mi adornando. Varie Schiave colle Arpe c Ghirlande di Fiori. Coro. Or che da le rimuovi Del mesto lultb i veli E il tuo bel volto sveli In tutto il suo splendor , Luce , e letizia pievi De’ tuoi fedeli in cor. Tal, diradato nembo Della procella oscura , Brilla per 1’ aria pura L’ astro del ciel mag ior E di natura in gremào Spande letizia e amor. (Alina sorge dalla toeletta , e Fz'orina la se gue. .dli. Che Val ricchezza e trono Quando sospira il cori Tutta la Vita io dono Per un sol di d’amor. D’ amore il mondo è pieno ,’ Ho mille amanti al giorno Quanto mi veggo attorno Parla d’ amore a me. Ma perché geme in seno Aiflitto il cor; . . perché P Perché non trovo Nel mondo intiero Chi ama davvero Ed ama ognor. Un sol ne amai , Pierina , il sai. Nè un altro oggetto Può entrarmi in cor. Il mio diletto Mi rendi , Amor ! Fior. Impazienti i Principi Del tuo tardar , Re ina , Che si sollevi attendono Quella regal cortina, E ai Grandi, ai Duci, al Popolo Palesi alfine il Re. Ali. Yana d’ amor memoria , Ti parti omai dal seno : Le tue speranze inutili Più non ofl'rirmi Il mio destino a Forza concedi a Fio. e Coro. Voli si dolci almeno; compiere me. e teneri Muovi a far paghi appieno: Veggan le genti splendere Il volto tuo sereno , E mirin liete , e adorin'o L’ astro dell’India in te. Alina fa un cenno, le Collrine s’ alzano. Vedonsi schierati i Grandi i Bramini , e le Guardie. S C E N A IL vx:lssan e Coro di Grandi che tributano fiori, e cloni, alla Regina. Poi Seicle. Coro. Salve , 0 Sole ,- maggiore di quello Che del Gange si specchia nell’ondal A te fiori tributa Golgonda , Arde arómi ed incensi al tuo piè. 'Ass. Nuova vita +splendore novello Questo regno riceva da te. Sei. Adorata Regina , omai del lutto Volsero alfine i giorni: il fato estremo Del nostro e tuo Signor assai piangesti. Un re ci promettesti, Rendici alfine un re. Noi la tua scelta Giuriam di rispettar , giuria!!! serbarcì Al più felice ubbidienti e fidi. I morti di ciascun libra , e decidi. Se valor , rispetto , e fede Trovan grazia agli occhi tuoi , Aspirar ciascun di noi Può del pari al tuo favor. Ma se amor da te si chiede Puro amor costante ,- e fido , Mia Regina ,- io sol confido D’ ottenere il tuo bel con [2 Coro. Ah più d’ un qual Dea t’ adora Pur si tace , e a lei ne! dice . Ali. Ella scelga. Ah! Un giorno ancora Concedete. flora. Or più non lice. Sei. Ass. Coro. Scegli alfin. Dell’India al Trono Ali. Del tuo sposo un successor Poiché a tal costretta sono scelgo adunque . . . Odonsi colpi di Cannone in lontano 'Ali. Tutti Qual fragor ! e Coro Has. vxlli. Di pace messaggio a Francia ne manda. Di or erti oma io Il Dpuceg domandig ‘ll Duce! . . . e s’ appella? . . . Has. Ernesto Volmar. Ali. Fio. Ali. (Volmar ! . . . ) (Quest’ è bella! ) (Mi sento mancar ! (Suiene. ) Tutti Regina! . . . Che avvenne ? Ali. Con pompa solenne Si onori il guerriero Poi ‘a parte contenta a Fiorino. (E d’esse! . . è il mio bene! . . Amor lo guidò.) Avvezza fin ora Ai mali , alle pene Sì rapido bene Comprender non sò. 13 Sei. (a parte) (Un altra dimora Da mettere in campo Ancora un inciampa L’ infida trovò. ) Fio. (Possibile ! Ancora Verace n01 credo. Il caso che io vedo Intender non so Has. e Coro (Un altra dimora L’ infida trovò. ) (Partono eccetto Fiorina , e Alina.) Ali. Fiorina io non ho fibra che non mi tre mi in petto. Fio. Si danno al mondo certi casi bizzarri. An ch’io un giorno, o 1’ altro, 111’ aspetto di ve dermi avanti a gli occhi quel bel soggettino di mio marito. Ali. Tel’ auguro di coro Fio. Il Cielo nel voglia Ali. Intanto mi lusingo di ritrovare il mio ca ro Volmar sempre fedele. Fio. Oh oh! Mi fate ridere se pensate di ri trovarlo qual era ai giorni passati del vostro amore. « Variano i saggi a seconda de’ casi i lor pensieri. » Ali. Ep ure mi dice il core che lo troverò qua. le il lasciai tre anni sono nel mio natio pae se , nella Provenza. Fio. Eh! che in amore non s’ indovina mai! Figuratevi se un giovane francese capriccio so per natura! _. , . . . r Ali.4Se io lo ritr0vassi , vorrei porre a prova quel core. Senza disvelarmi a lui; vorrei in terrogarlo sconosciuta ; e se lo trovassi fedele, vorrei porgli in fronte una corona. (vizi) Fio. Che bel castello in aria! A mio marito invece di una corona , vorrei dargli in fronte un bel bastone. (via) SCENA III. Sala terrena negli appartamenti destinati agli Ambasciatori. Volmar , e Belfiore. ( Sono introdotti da diversi lffliziali. Bel. Bel paese ciel ridente , Sesso amabile e vivace. Cavalier , sia guerra o pace, Non mi muovo più di qua. Val. Beh Anzi io parto immantinente. . . Tu sei cieco alla beltà. Voi. Io del sesso ammiro il merto, Ma mi piace un solo oggetto: Altra via d’entrarmi in petto Bel. Ed il mio gli è sempre aperto. . . Bel. Presto , ei v’ entra, e presto va. Un prodigio a nel cb' io Sento Più 1’ Amor non troverà. Era dunque i. «tuo tesoro)» KVol. 15 Le virtù divise in cento Tutte avea colei che adoro. E tal perla preziosa Era dunque. . . La mia sposa. E tu 1’ ami? Bel. Val. Bel. Come pria , Val. Bel. Come allor che a me s’ofi'rì. Bagatella! ed io la mia Non amai che quattro di. Esigente , fantastica , altiera , Brontolona , gelosa , severa , Notte e giorno alle coste mi stava , A bacchetta volea comandar. Val. Schietta, ingenua, tranquilla, sincera, Amorosa , gentil , lusinghiera , Respirare in me sola sembrava , Non sapea che piacere , ed amar. ‘a 2 Ah! dal di che mi venne rapita noia Ogni dal core è bandita; gioia Bel. Vol. ( ( ( ( Se per caso trovarla dovessi, Mi vorrei, giuro a Bacco, annegar. Se per sempre perduta 1’ avessi , Non saprei di me stesso che far. Val. Chi ama davvero , ama una volta sola , tanto più se nel petto racchiude un core ben fatlo. Bel. Il mio core è fatto come un core d’agnel lo. la son nato in Italia.,- ed ho un core ve ramente Italiano che non se la fà fare dalle 16 donne. Vanni in Francia a fare il soldato, ma non ho imparato le sdolcinature della moda. Val. Tu hai un anima rozza, e non gentile. Non ami da Cavaliere insomma. Bel. Amerò da plebeo. Ognuno ama da suo pan. Val. I casi nostri sono consimili, ma il nostro modo di pensare è diverso. Bel. E vero. Voi sperato sempre di trovare l’ antica amante. Io temo d’ avere la disgra zia di ritrovare la moglie ; ha ringraziato la fortuna che me la fece predare dai Corsari. Per cui disse bene quel poeta che: « Varj son degli uomini i Capricci etcetera. » Val. Oh 1 se la tua Fiorina somigliasse la mia ‘ vezzosa pastorella Provenzale , non parleresti così. Se tu fossi stato mio aiutante allorché io la conobbi nel suo villaggio natia, ove in qualità di semplice ulliziale ero di guarni gione avresti conosciuto un angiolo di beltà di costumi, di candore , e «l’innocenza. Bel. Si eh? E quando vi fosse divenuta moglie sapete che ne sarebbe successo! .. Fiorina pu re -, quando faceva la stiratrice di biancheric, era una colomba innocente , ma poi quando mi fù moglie mi pigliava a schiaffi , mi da va de’ calci . . .Buono per mè che allor quan do seppe che io aveva fatto qualche fortuna s’ imbarco per venirmi a trovare e fa re data da Corsari, e da allora in poi non ’ho più veduta. 1 Val." E non piangesti? e non moristi di. . . Bel. Crepai dalle risa. Val. Taci. S’ avanza alcuno. Saranno gli Aral di della Regina di Golgonda che concede la grazia di presentarmi a lei nella mia qua lità di ambasciatore. SCENA IV. Assan con Schiavi , e donne velate indi Jlma, e Fiorina , parimente coperte. Are. Al messaggiero della grande nazione a’ in china, e ai sprofonda Assan il Capo dei Bramini , il servo della più alta Regina del mondo. Salute. Tutti. Salute. Bel. Vedi uanti saluti! Padroni miei riveriti. Val. Che d{ovete annunciarmi? Ass. Che tutto in questa corte è disposto cl ricevimento del distinto Ambasciatore, e el suo aiutante; eprima che l' alta Regina di questa parte dell’India , Golgonda c iamata a se v’ appelli , v' invia alcuni de'suoi più fi di schiavi, e distinte ancelle, destinati a servirvi. Bel. Prenderò anch’io una di queste ancel le. Si scorge a traverso dell’incomodo velo che loro copre il viso sfolgoreggiare de’ begli occhi neri neri, oltre degli altri pregi c e si vedono all’ esterno. Ass. Comandate, imponete ad essi, come fos 18 me i vostri francesi. Io stesso sarà sempre ronto a servirvi ; e di nuovo salute. (via Bel. Salute ! Che bel Paese! Io non parto più da quà. ’ Jli. (Ah l. Fiorina è il caso io lo ravvisol. . Oh mio caro Volmarl) - io. ( Ed’ io me ne sto qui trasecolando per la maraviglia; è'mancato poco che non mi sia venuta una convulsione. Colui. . . quell'aiu tante. . . indovinate chi è l) Ali. Fio. Ali. Fio. (Chi è mai?) (E mio marito.) (Ed è vero?) (Ah! pur troppo!) Bel. Vedete , vedete come s’agitanol Dowem mo aver fatto colpo. Quella più abbondante. in particolare , non mi cava mai gli occhi (1' addosso. Val. Per me sarebbe inutile. La mia pastoral la mi sta fitta nel cuore. Non cominciamo colle ragazzate, dobbiamo rispettare , per es sere rispettati. ‘Î. Bel. ( Ma almeno salutiaihole. Lasciate fare a me.) Belle ragazze perché stato così lon tano? avvicinatevi un poco. Ali. Il rispetto che c’ ispirano gli Europei ci I tiene lontane. Val. ( Oh Dio! qual voce l_) Bel. Ora che ci entra questo’rispetto?Noi sia. ma degnevoli. Ci accomodiamo come si può. Fio. Non siamo istrutte della francese galan. teria. ‘ i Bel. Obimè! . . . Che voce canina? O (Iuglll è lei, -o è lo.spirito di mia moglie. ' Val. Che fossimo giunti in un’ isola incantata! Quella mi pare la vece del mio bene. Bel. Quella mi pare la voce del mio male. Belf. Volmar l ( maraviglùzto ) Val. Belfior I. 5É' ) (Arte e scaltrezza. ) Val. Ho inteso. (in disparte ) Belf. Ho sentito. . . . Val. Alina ). . . Belf. Fio. Ali. ( Commesso è‘ olmar. ) V02. ‘ Oh ! cara ! Belf. , . ’ a 2 Oh! assassina! Ma no, non può star. ‘ Val. ( ( ( Ali. Balf. a , E un sogno, un delirio I)’ acceso pensiero. Insiem si consultano. Non credono al vero. Ali. Fio. V111. . ( Pierina. ) ( Belliore è col ito. ) Lo strano mistero Non sanno spiegar. Siam azzi davvero l.’ Da rei legar. Si turbati , o Cavalieri, Sì commossi rimanete? Da stranissimi pensieri Occupati ci vedete. V01. La tua voce a me mi toglie. y 20 Bel)”. Mi spaventa il_îtuo parlar. Val. Il mio bene. . . . Belfi a 2 La mia moglie. . . ‘ Di vedere e udir mi par. Ali. a 2 E la solita follia Dell’ accesa fantasia , Che dovunque si figura Belf. Quel che suol di più bramar. Ah! foss’ ella in sepoltura ! Val. La potessi ancor trovar! Belf. a Si, ragazza , a te 11’ appresso Val. ’ Mi credeva a lei presente , . . terribilmente E Il mio 001‘ soavemente F io. Cprpincia;va a palpitar. Ma e etto. Ali. EMe felice! è Ognor lo stesso Mi si svela apertamente. E un prodigio veramente Ch' io prosegua a simular. ) ' Val. Dehl mi scopri il tuo sembiante! Belf. Ch’ io ti vegga almeno il muso l Ali. No, Signor; dell’indig l’ uso “ Fio. a 2 Non vuoi tanta libertà. Val. Belf. ' Europei , Francesi siamo , Di più comodo odiamo: Men elosa e se izzinosa E in uropa la beltà. Val. Via! ti svela. Ali. Belf. ' 012.! rispetto. " Via quel velo. . . a: No. . . (Gli dà una (schiafla. Fio. Cospettol Belf. Se tu picchi a questo segno Sei mia moglie in verità. Val. Cosi nobile contegno Più sospetto ancor mi da. S C E N A. V. Assan con seguita , e detti. blss. . Val. Bel/I La Regina a se vi appella , Gi‘a l' udienza a voi concede , La. sua guardia al regio piede , Cavalier , vi guiderà. Vieni andiamo. Addio mia bella. F0 fatica a uscir di qua. a 4 Val. Bel/' Tornerete , ci vedremo In più prospero momento: Di quel vel 1’ impedimento Tosto o tardi sparirà. . . (S‘ egli è desta o addormentato Il mio spir_to ‘afi'è non sa) 115; Fia. Ci vedrete ’, torneremo In iù prospero momento: E ci vel 1’ impedimento Forse allpr si leverlt. . avventurato ( Queet. incontro ai’grazmo 22 > Più nessun Forse alcun disturberà. ) Partono. ’ Sei. Oh rabbia! Ella è d’ essa certamente col. la fida sua seguace. ’ Jss. Signore , non osate penetrare in questo vietate soglie. Quivi soltanto gli stranieri possono entrare. Sei. Le parte più chiuse sa superare la mia gelosia. La Regina era qui colla sua confi dente. ’ Jss. Seide quella gelosia che voi chiamate Pe netrante , che vi fa superare ogni porta , quella stessa potrebbe rendervi cieco o vi smnano. Sei. No ti dico: Ella era qui mista fra le schia ve. Io ne udì la voce. Ella, Europea di na zione , ama perdutamente gli Europei. Fa. natica di tal gente, ha voluto conoscere i. gnota l’ ambasciatore Francese. Ass. E lo stesso fanatismo avrà nutrito la bile giarda Fiorina. Colei m’ha alienata la men. te, giuro per Brama che mi vendicherò. Sei. Sei tu pure invaghito di Fiorina? Ass. Calci m' ha incantato, vinto , conqui stato. Sei. Ebbene 1' amor mio vada del pari col tuo. Ascoltami attento. Io voglio sapere qual è il suo pensiero intorno a questi francesi. Intendo dire del messag iero e del suo segua.» ce. Fammi il Lutto pa ese , e questa borsa sarà la, tua ricompensa. Se non mi servi a dovere, questa sarà. la tua pena. Scegli fra ai questi due. ( cava una borsa ed un pugnale ), Jes- La scelta è già fatta. Per ora vi dico quanto so. Appena io vidi uscire dall’Arexn queste due donne velate m’immaginai essere una la Regina , è l’altra la bizzarra sua con fidente. Udii seguendo i loro passi, che el la diceva di avere lasciato un amante in Provenza. , e 1’ altra di avervi lasciato il ma; rito al suo paese; e che volev;mo vedere (1’ appresso questi Europei per averne da essi contezza. Altro io non so per ora , ma vi giuro per Brama che discoprirò il tutto. ma. Bei. E fia ver quanto udiil Dunque deluso Sarà Sei&e appieno l Sento che già il furor m’ invade il seno, Ingrata' In me un sostegno Trovato avresti al vacillante regno, E tu , erpdele Alina Sprezzi il mio vivo ardor! Non curi, ingrata , I dolci sensi del mio cor! Un altro. v. Al sol pensarlo io sento Agghiacciarmi e avvampare in un momento Dunque invan mi lusingai; Fu un’ inganno la speranza! Nò: per me per me giammai Il tuo cor non palpiti». Ma se un’ altro amor t’ allelta La vendetta usar potrò. g S C E N A VI. Entrano i Bramini. Amici udiste ? Sei. Traditi siamo A un vil straniero Ceder dobbiamo. 0g i sul Trono ascendere olgonda il mirerà Cow \Oggèi la spada vindice al traditor cadrà Voi lo giurate ? Sei. Coro Sei. Unanimi Noi ti giuriam vendetta. Vi le go, magnanimi Su ciglio lo sdegno Che , al vile disegno Vi ferve nel cor. Ad’ira si nobile L’ efl'etto risponda Si salvi Golgonda , Il Trono , l’ onor Quell' Anima fiera Mi provi spietato Lo esige, lo impera L’ amore oltraggiato. Domare quel core Sa rb col terrore , L' altera, pentita , Punita sarà. Coro Lo scetro dell’ India ln mano straniera ! Paventi la perfida! Invano lo spera. _ Silenzio. Non perdaci Incanto furor. ( partono. SCENA VII. Magnifica Sala d’ udienza‘inel Regio Palazzo. Trono Orientale da un lato. 4 Al suono di lieta muszca de;filano le Guardie Indiane ed occupano gli uditi della Sala. Men tre le Bry'adere cantano un inno di gioja. Alina ac’compagnata da Fiorina magnifica mente vestita all’ Indiana ascende sul Tro no. Sono quindi introdotti Volmar, Beifiw re , e un Drappello di Francesi. Coro di Bry'adere. Fra quante il mar dell’ India Ampie città circonda , Bella sei tu , Golgonda , E sarai bella o nor: Non Perché il so? vagheggia Il tuo gentil sembiagie , E qual diletta amante -’ TI- orna di gemme e fior; Ma sol perché benefica , Donna non già , ma diva , ?D 26 ‘ Del suo favor ti avviva, Ti bea del suo splendor. Spenti di guerra i fulmini Posano a piè del trono , Danzan e’ sistri al suono Pace , Concordia , Amor. Val. Questo , o Regina, di mia vita io stimo Il di più bello in cui degnato io sono Dal mio Signor all’ alto onor d’ offrirti Patto di stabil pace , E pegni a darti d' amistà verace. Ali. Grata in mia Reggia , o Duce, Mi è la presenza tua. Val. ' (Cielo ! ) Ali. Inviarmi Il tuo Re non poteva ambasciatore Più gentile di te. Val. (Per qual portento Ogni voce .ch’ io sento E voce del mio ben? ) Be,lf. _ . (Qul certamente Ci entra stregoneria.) Ali. Siedi , ed esponi Del Quo Signore i sensi. Fio. (E commosso. ) .Ali. (Non sa quel che si pensi.) Val. L’ Asia nemica , e il foro Sultano di Missur , a_mho il tuo regno Minacciano assalir , e aspirar quindi Al dominio degl’ Indi. A te,la Francia Offre scudo e difesa, ove del pari Scudo e-dìfesa.a leipmtar consenta ab 2 Tu nelle Ali. Val. Della Il foglio Dal mio sue querele. Io son contenta. felice lega testimonio ecco segnato Sovrano. 2 Forge un foglio. Il mio regal sugello 111'. Mallevador sarà che i sacri patti Si manterran per noi. (scende dal tranqa SCENA ULTIMA. Seide , Grandi del Regno , Duci , e Popolo. V Sei. Ti arresta. ' , Tutti con Ali. Quale ardir'! i . Sei. . Segna-{non puoi. Sci- .e Coro No: tu non"puoi : lo vietano Le nostre sacre leg i.‘ Tal dritto ai Be so? debbesi; Un Re tu prima ele gi, E santa e irremovibiîe La lega ci fermerà. ‘ Tuffi con i“ Che ascolto? ' ‘\ _ .; i ‘ Ali. Sei. “ .Ebhen s;ospendasi ‘ Fino alla nuova aurora. Che dici? E indugi ed esiti? E sei perplessa ancora? ’ 28’ Oggi giuraàti scegliere , ili". Il regno intier lo sa. Andacil e me costringere In questa guisa osate ? Regina io son: tremate , Libera io son di me. Posso punire i perfidi Anzi ch’io scelga un re. \ Belf« Brava davvero.) (lo palpit0. ) Fio. Voi. Sei. Ammiro il suo coraggio. ( Ardir. ) Se iGrandi insistono , A te non fanno oltraggio: Desio del patri0 bene Coro Cotanto osar li fa. Scegli, dehl scegli. Ali. (dopo avere meditato) Ebbene; I Pago il desio sarà. E sposo mio. . . . Volmar. Val. Bel. Sez. Val. Tatti Io P Potfar Bacco! ‘ Oh rabbia! Io !‘ Lui 1 Val. Che dir? che far? ' Tutti. Ali. (Tace sorpreso e attonito , Fio. Ah! se lo tenta il serto , Degno di me non _è. ) Tac: sospeso e attcnito Dubbio , sospeso , incerto - . . . Dubbio s0spes0 in certo 29 Quel birbaccione al certo Grande sarà per me. Vol. Bé‘l. Val. Bel. (Perché sorpreso e attonito ? Perché sospeso e incerto P Sprezzo dell’ India il serio , Idolo mio , per te. Se tu disprezzi il serio, Prendilo almen per me. ) Sei. Coro fili. ( Sfogo al furor che 111’ agita , Varco S’Ella Dritto Cavalieri si lasci aperto: avvilisce il serlo , a regnar perdè. l ebhen l tacele ? Quai pensieri in eor volgete? Vlil. Se l. . J/i. Val. Ahi Regina l . . . Indietro , insano! Mal tu a5piri alla sua mano: Non ila mai che di Golgomla Salga al trono uno stranier. Temerario ! ' E chi potria , Se il volessi, a me vietarlo? Sei. Coro Ali. 10. Noi tutti. Alcun non sia Che si attenti d’ insultarlo. Esca ognun. Sei. Tu più non puoi Ali. Imperar , far forza a noi. De’ Bramini al gran consiglio Sen rchianu il regno intier. Ah l felloni l 3oi Fio. Bel. Qual eri lio.’ Che furfanti! P g .Vol. ( ad Ali. ) Non temet‘. I diritti del tuo soglio Manterrà 1’ onor francese Dell’indegno che ti offese Punirem lo stolto orgoglio Prodi, all’ armi , la Regina Vi accingete a sostener. (I soldati francesi si avanzano e circon dano Alina che si ritira dalla dritta in mezzo a loro. Seide e i suoi partigiani si schierano alla sinistra. Il Popolo e le donne sono in fondo alla scena in atto di sorpresa e di spavento. ) Tutti. Si , 1’ onore d’ un trono oltraggiato Vent‘licato - sarà dalla spada: Si , tremendo sui perfidi cada Di Golgouda lo sdegno e il furor. Più che mare dai venti agitato E turbato_ sconvolto il mio cor.) Fine del primo Alfa. ATTO SECONDÙ SCENA PRIMA. Stanze' terrene. Varie Donne e Fiorino con una coppa Nelle mani. Fio. Coro Fin . E cosi P Son desti ancora. Ma ben presto - dormiranm) , Se di questo -- ancor berann0 Sopmifero licor. Fu la dose sufficiente: A guardar tornate ancor. . ( Il Coro rientra. ) (Più d’ Alina impaziente Della prova preparata, _Quasi quasi innamorata 10 mi credo di Belfior.) Lo son io? -‘No , no, lo spero; Ma un deSÌO - mi sento in cor, Che se amor non è davvero Ben potria sembrare amor. (Ritorna il Coro. ) Coro Piano, piano , zitti, zitti, Ottenuto abbiam l’ intento , Più non p0ssono star ritti, Già cominciano a dormir. 32 . i Tutta Corro i Corro sul momento , La Regina ad avvertir. S C E N A H. Fiorina, e Cara. Fio. Gora fa che colla massima diligenza que due Europei che si sono addormentati colà sù gli 0riglieri siano trasportati nei segreti Giardini, che come già sapete sono addob bati alla foggia Provenzale. La Regina richie da da voi esattezza nel servirla , e ne avre te grande ricompensa. Andate (partono gli schiavi La Regina avrà già fatto il suo tra vestimento , andiamo ora noi a fare il nostro. Noi dobbiamo comparire tutte astorelle Eu ropee. Per me non sarà gran atica il parer 10, ma voi sarete da me istruite. Cara. Queste donne Europee sono molto biz zarre. ( partono) _33 SCENA III. - La decorazione rappresenta un paesetto diPro venza. Una rustica abitazione deve illudere Volmar che sia quella che un tempo riceve rò Alina allorché era Unapovera villana. Un Boschetto , u_n Piccolo torrente attraversato da un Ponticello, ed in lontano delle ameno colline, sono gli oggetti necessari. Volmar è caricato sopra un sedile di verdura, sotto numi di un albero frondoso. A poco a poco si sveglia , sorge , e gira l’ ace/zio in _lorno maravigliulo. Val. In qual luogo son io! Come vi giunsi? Add0rmentato io 111’ era In ricco appartamento! . . . Mi trovava in Golgonda... ed ora. . ed ora... Non sò ben se son deste , o dormo ancora. Ma nò: non dormo. Io veggo Splendere il sole. . . . mormorar fra i rami Sento placida 1’ aura , e franger l’ onde. Sulle ridenti sponde Della Durenza io sono. Quest’ è il villaggio Della tenera Alina. Eoeo il Boschetto Conscio de’ nostri amori. I flauti de‘ Pastori E delle gwie forosette io sento a; 34 I giocondi concenti ! . . . Oh mio contento! (Un Coro di Villani, e Villanelle vesta te (di uso delpàese con campestri stru menti, e canestri di frutti attraversano il ponte. ) Coro (prima di Andiam : cogliamo i grappoli dentropoifuori.) Del bel settembre onore: Su’ colli Amor ci seguiti; Con noi vendemmi Amore. Qualunque festa è insipida Laddove Amor non è. ,ÎVOL 0h come dolce all’ anima Suono gentil mi scendi! Degli anni miei più teneri Il sovvenir mi rendi; Del primo amor rinascere Fai la speranza in me. SCENA IV. Veilesi Alina in abito da’ villanella traversare il Ponte con un panierino al braccio. Val. Che vevgo! Oh qual gentile E vispa villanella il ponte varca sovrapposto al torrente! In quella forma Alina m’ apparia. Veîgiam . . . s’appressa. 'Ali. Buon di , caro V0 mar ‘ Voi. ‘ ' Alina !. . . E dessa! Sei pur tu che ancor rivedo? Tu mia vital . . Ah si . . sei quella ' 05 'È'î Deh m’ abbraccia . . . mi favella . . . Di ch’io voglio e sono in me ‘Ali. Sì: tu vegli. A te lo chiedo 5’ io son quella. Osserva bene D’ onde nasce? D’ onde viene Lo SUJPOI‘ che scorgo in te? Val. Io non so. De’ miei pensieri Ali. Strano inver. Tranquillo ieri Gaio e lieto ti lasciai Val. Ali. Come! Ieri? Lo scompiglio è strano assai Smemorato ! Eri qui su questo prato. Mi dicevi tante cose Tutte tenere , amorose. La mia man così stringevi Questo anello mi porgevi , Nel donavi qual sincero Testimonio di tua fè. (Mostrando un anello. ) a 2 Val. Quest’ anello ? Ah! è vero è vero Il mio core a te lo diè._ Lo conosco , mel rammento Pegno egli è d’ amor costante. Ciel! s’ io sogno in questo istante Più non farmi risVegliar Ali. (apar.)Lo ravvisa. Oh mio contento! Sol rammenta. Oh lieto istante! Ah! Lo trovo ancor costante Nò , di più non so bramar !) Ali. ( a Volmar che è rimasto titubante. ) 36 _ _ Or sei turbato e inediti! Ti penti del tuo dono? A te lo rende ( ofl‘rendogli l’ anello) Val. ‘ Ali tienilo: E tuo COni’ io lo sono. Ali. E sposo mio sarai? Vvl- Non ci lasciam più mai E vivrai meco ognor? Ci unisca eterno amor. a 2 Vol. Ali. Restiamo oh mio bell’ idolo Uniti ognor restiamo. , Viviamo insiem, qua vivono Due fiori in un sol ramo , Di due formiamo un’ anima Di due formiamo un cor. ( Uniti partono per la via del .P0nle. ) S C E N A V. Interno di meschina , e piccola Capanna. Var_‘j villani portano Bello/lare addormentato sopra un fascio di Paglia vestito da villano Fiorino è vestita alla Provenzale e le segua ci di lei egualmente. ' Fi0. Fate piano piano. Io Voglio che si svegli naturalmente , ma già il vino che ha bevuto unito al soporifero lo farà dormire. Abbia mo fatto tutto il possibile per non destarlo mentre gli abbiamo indossato la sua natia 3 pelliccia da montanaro come il conobbi. Ora voglio fare di tutto per ricompensarlo de’ dispiaceri che gli faceva quando divenni sua moglie. Cara. Lo bastonavate? Fio. Ma se era un birbaccione che mi disprez zava , e correva appresso a tutte le stiratrici mie compagne. Io che ne era gelosa gliele suonava qualche volta. Cara. Questo poi non andava bene. Fio. Doveva egli farmi de’ torti P Era anch’io nel caso di vendicarmi , eppure non lo fa ceva. Quel malandrino credo abbia ringra ziato il Cielo quando avrà inteso che la bar ca sulla quale io era nel mio viaggio fu pre data da Corsari. Egli mi credette morta , ma grazie al Cielo vissi, fui unita ad altre schia ve , venduta , e trasportata nell’ Indie. Cara. E qui faceste la vostra fortuna? Fio. Ebbi la sorte di essere qui fatta custode delle schiave , e quando Alina venne preda ta , e fatta schiava del nostro defunto Signo re fui destinata , come Europea a sua pri ma Damigella. . Cara. E quindi prima Dama, e confidente del la Regina. Fio. Alina piacque tanto al Re che la'feee sua moglie Egli estinto , divenne ella assoluta Re gina. Ora deve eleggere uno sposo; e giac ché la sorte inviò qui come Ambasciatore quel uffizialotto che ella aveva amato nel suo paese natio , ha risoluto , a dispetto del Vi 38 sire , e di tutti i prelensori, di farlo suo spo so , e Re di Golgonda. . Cara. Ma perché ha ella fato addobbare que sti giardini in modo da far i- credere un vil laggio i’ . . . Fio. Perché Volmar qui giungendo credette di essere trasportato in un’ Isola incantata , e mio marito egualmente -. poiché non poossno credere che Alina sia Regina, ed io una sua Dama. Onde per secondare il loro equivoco la Regina , vivace com’è , ha voluto illu derli in tal guisa. Io per imitarla, ho fatto lo stesso con Belfiore , e l’ ho fatto trasportare in questo tugurio , che perfettamente asso miglia alla mia antica abitazione. Coro. Vogliamo godere cotesta scena. Ma pa re che cominci a risvegliarsi. Fio. Ritiratevi. lo prendo la mia antica conce chia , e canto una canzone come era solita cantare a quei tempi. ( Cara via) 0 donne, è trista cosa Trovarsi ognor vicino , Un uom ch’ è dato al vino, Che dorme notte e di. __ Bel. ( sueglianclosi) Fior. Volmar l . . ( Si desta. Seguitiamo. Bel. ( sbalordito) Ove son?... non ho più testa. io. Da che son fatta sposa Di questo bevitore, Arrabbio a tutte 1’ ore, Mi annoio notte e di. 3 Bel. (avanzandosi) Corpo di Bacio ! Comasco la canzone. . . . Fiorina ! Fio. Alfin ti svegli, ubbrîacone! Bel. Cospetto ! Sei mia moglie , O il diavolo in persona P Fio; Scimunito ! Lo vedrai coll’efl‘etto. ( Sorge minac | ciondolo colla conocclzza. Bel. Ola , dico , rispetto , 0 con questa mia spada . . Come? che ? . . La mia spada dov’ è? Il vestito , il cappello. . . Fio. Ecco la spada , Seimunitq ! buffone ! (battemlolo colla 607106 Cltitt. Bel. Ajuto! ajuto! (Esce il coro. Coro Che strepito! Che fu? Sempre schiamazzi tu -- quand’ hai bevuto. Bel. Bevuto ! . . si. . ma come , Perché mi trovo qu‘a ? . . chi siete voi? Coro Siamo i vicini tuoi. . . . Non ci conosci più ? Bel. Che fosse un sogno Golgonda , l’ambasciata. . . I vascelli , l’ armata -- il grado mio P . . Coro Tutto, tutto hai sognato. Bel. Ah! un malanno a costei che mi ha sve lo sognai che disperato (gliato. Di una moglie maladrina , Me ne andai , mi fai soldato , Mililai nella marina. 0 40 _ Ma cospetto! il mio valore De per tutto fe’ rumore: Dai nemici, dai corsari Liberai le terre e i mari , E nell’ Indie veleggiai Col Francese ambasciator. Coro e Fio. 011! i bei sogni che tu fai! Ah! ali l ah! tu sogni ancor. Bidone. Bel. Questa strega, appena intese ‘ La fortuna a me toccata , S’è partita dal paese , A Tolone si è imbarcata; » Ma fu presa per la via Da un corsar di Barberia , In Algeri fu venduta , Notle e giorno ben battuta , E la pelle presto presto Per fortuna ci lasciò. gg;o 6 Bel. Anche un sogno, un sogno è questo. . Ah! perché non si avver'o? In Golgonda io mi trovava , In cuccagna io mi credea , Che bocconi ch’ io mangiava! Le bottiglie ch' io bevea! Quelle care Golgondesi Eran. meco si cortesi, Ch’ io di loro andava matto, Che un serraglio ne avrei fatto; . . ' Ma mia moglie sul più bello Mi è venuta a risveglian r Quà la fiasca , quà il bicchiere:‘ Tutto il giorno io voglio bere, Fino all’ alba di domane Vo’ dormire , vo’ sognar. Adorabili Indiane , Vi potessi ritrovar! I parte. SCENA VI. Fiorina, indi Cara. Fio. Il povero Belfiore è sbalordito, ma pen serò io a farlo rientrare in sè stesso ed a partecipargli la mia fortuna. Però quel bric none mi ha trattata molto male, e non s’è molto compiaciuto d’avermi ritrovata. Ma che vuole Gora così frettolosa? Cara. Ah Pierina accorrele. . . Oli che spa vento] Fio. Ch fùl Cara. La Regina è tratta come prigioniera in mezzo ai Bramini del Visir. L’Ambasciata re co’ suoi seguaci ‘è accorso per liberarla ma Seide resiste. Fio} Oh Ciclo! Andiamo presso la mia Signora. partono. S C E N A VIÎ._ ' Gabinetto. Varie Guardie di Seide circondano la Sald. Hassan presso loro. Alina gettata sopra di un Orz'glisre. _ ‘ Ass. D’ ordine del Visir Seide , io solo resto a guardia della Regina ch’èprigioniera nel lo stesso suo alazzo. Seide la tiene abbastan za custodita. arlite. li. Unito a miei nemici tu pure, Assan? «Isa. Regina, male giudicate di me. lo feci sot trarre l'Ambascintore Volmar , il quale ha >otuto imbarcarsi sul vascello comandante la flotta che lo ha qui scortato. lo spero che sa prà operare il vostro riscatto. La mia vita è a voi coma rata. Corro a liberare puranche il di lui Ajutante , ed a vegliare sulla Vostra sicurezza. Giunge il Visir. Simulate per po co, e vivete sicura. (via) SCENA VIII. Seide fa un cenno ad Hassan che parla. Sei. Il grande cle‘ Bramini Venerabil Consiglio ha pronunziata La tua sentenza. Di Golgonda il serto , 'Ì C) "Da te non meritato 4 « A miglior fronte in questo giorno è dato. 'Ali Alle sventure avvezza, “ 1 Io so sprezzarle. Volentieri io cedo " Ad altra man lo scettro, e a’ patrii lidi A viver tornerò contenta e lieta. Sei. No: tu non puoi partir?“ ‘ Ali. Come! chi ’l vieta P Sei. IO. - . Ali. Tu! Che ascolto? E quale, Qual dritto hai tu , superbo , Sulla mia libertà? Sei. Dritto maggiore Non v’ ha del mio. . y _ Ali. Chi te lo diede? Sei. Amore. Io t‘ amo , Alina , io t’ amo Più che dell' India il trono : A. te di nuovo il dono , Se ottengo il tuo bel cor. Ali. No, più regnar non bramo Sovra tradito soglio: Doni da te non voglio , Sprezzo il tuo vile amor. Set. Ali. a 2. ( Prigioniera in queste mura , ( vvilita languirai: ( Forse allor ti pentirai; ( E l’ orgoglio cesserà. ( Sopportar la mia sventura ( Coraggiosa mi vedrai ;‘ 44 y. . ( 'Nè sperar ch’ io scenda mai ( A implorar la tua pietà. ( Odesi strepito d' armi e tumulto lantana, S C E N A IX. Alina, indi Fiorina, e Belfiore. Ali. Ma quale tumulto odesi da lontano! Ah fosse il soccorso del mio Volmar! Ah Fio rina, quale nuov:x mi rechi? Fio, Mia Signora il Frode Volmar vedesi dal verone dell’ Arem‘ , ove sporge sul mare , sull’ alto della prora , e livellare le sue bat terie verso questo palazzo. Bel. Ed io non posso dar prova del mio im menso valore? E dovrò languire come nuo vo Ercolino al piede di questa Iole irru ginita ! Fio. Ora non è tempo di scherzi (colpi di can none Udite già spara il cannone. Ali. Oh Cielo che sarà P Bel. Io non ho timore delle palle. Fio. Fuggiamo. (nuovi colpi) Ali. Odi: cresce il fragore. Presso al serraglio ferve. accesa la pugna. Nuovi colpi ma più presso. Cono Ma più presso , ma più forte 'I‘uona il fulmine guerriero. . . Giù vacillano le porte . . . Già si scuote il luogo intero. . . S' ode In distanza uno scoppio (I artiglieria 45 indi fragor di rovine. Volmar, Bel/iure , seguito dalle sue guardie che tralzgono pri gioniero Seide. Tutti gli Indiani si proslra no alla Regina. SCENA ULTIMA. Cori Ali. Viva Alina! viva Alina! O contento 1 Sei. ( Oh ! mio furor l ) Vol.Bel. ( Tu sei salva 0 mia Regina... e Fio. ( Mira in ceppi il traditor. Ali. Ah! lasciate di io respiri Mi sostieni , o caro amante Al piacer di quest’ istante Non resiste oppresso il cor. Tutti. Sali al trono , e un’ altra volta Di Golgonda stringi il freno: A te lieto , a te sereno D‘ India il ciel ris lenda ognor. Ali. Ah l capace a tanto ene Dammi un’ alma , o Dio (1’ amor. ( Tutti gli Indiani si prostrano ad Alina , e .l' adorano. Quadro generale 61' allegrezza. Gala il Sipario. FLHG. ' 23475 /(Îm É, \ì \