ANNO NONO
Domenica 12 ottobre 2014
NUMERO 2
Operazione D.U.M. 2014
È per l’ambiente dei nostri ragazzi, è un modo concreto di aiutare l’oratorio
di Giacomo Polloni
A
nche per questo 2014 siamo
giunti alla seconda edizione
annuale della tradizionale operazione DUM, la raccolta di carta e rottame organizzata dai ragazzi dell’oratorio volta a raccogliere fondi per le
numerose e continue spese che l’oratorio deve fronteggiare. È uno degli eventi più antichi dell’oratorio,
“inventato” a metà degli anni sessanta da don Ferdinando Mazzoleni
(così come il corteo dei magi). Nel
corso degli anni ha subito dei cam-
biamenti. Innanzitutto la fine della
raccolta degli stracci e delle squadriglie di “svuotacantine”, cioè dei ragazzi
che la mattina si occupavano di portare sul ciglio della strada quanto di più utile alla causa così nel pomeriggio gli adulti coi mezzi provvedevano al ritiro
dei materiali. E come non
dimenticare, poi, il 2002, il
primo anno degli oratori
uniti e di conseguenza i
primi DUM con maschi e femmine
tutti insieme!
Il DUM infatti non è solo dedicare
tempo e fatica per il bene economico dell’oratorio, ma è anche un momento educativo. È un momento in
cui grandi e piccoli, dal ragazzino di
seconda media al papà/nonno, cooperano per una causa comune; l’esperienza dell’adulto che si completa
con l’entusiasmo del ragazzo. Un
momento formativo nel quale i ragazzi sperimentano cosa voglia dire
faticare, sudare e farsi le ossa, e nel
quale gli adulti trasmettono insegnamenti quali la cooperazione, il rispetto e la prudenza, che non è mai troppa. Perché, come dice una persona a
me cara, educatori non si smette
mai di esserlo. Ma lasciamo da parte
i sentimentalismi e diamo un’occhiata ai numeri: ogni DUM si raccolgono circa € 5.000,00, che fanno un
totale di circa € 10.000 annui. Niente male per due giorni di lavoro di 80
persone! E pensare che anni fa, con i
contributi del comune (in fondo lavoriamo nell’interesse della città di
Seregno) abbiamo provato a toccare
la cifra di € 15.000/anno! Ma purtroppo il patto di stabilità ci ha privato dei contributi comunali. Per non
parlare degli sciacalli che durante la
giornata della nostra raccolta passano con dei furgoni spacciandosi per i
ragazzi dell’oratorio. A tal proposito
abbiamo un sogno nel cassetto: un
simbolo di riconoscimento per tutti i
partecipanti alla raccolta. Ma senza
uno sponsor che ce lo finanzia esso
continuerà ad essere tale! Siamo
sempre alla ricerca di giovani e adulti
volenterosi, camion da aggiungere
alla nostra flotta… è per l’ambiente
dei nostri ragazzi, è un modo concreto di aiutare l’oratorio. È il DUM, Diamoci Una Mano!
Primo photocontest oratoriano
“Lo spirito oratoriano: attimi fuggenti nella vita di ogni giorno”; questo il tema del concorso
della Redazione
2° classificato junior: Gatti Edoardo, “Fratelli”
L
o scorso giugno l’oratorio San Rocco, affiancato dalla compagnia “Le fate stralunate”,
dallo studio fotografico seregnese “Studio Immagine” e dal centro culturale fotografico di Lissone
“F64”, ha promosso il suo primo concorso fotografico a tema. Il tema riguardava molto da vicino
tutto ciò che avesse a che fare con l’oratorio, infatti il suo titolo era “Lo spirito oratoriano: attimi
fuggenti nella vita di ogni giorno”. A questa pri- panti hanno portato a casa grandi soddisfazioni.
ma edizione del concorso hanno partecipato alcu- In occasione di questa prima “competizione” fotoni frequentatori del San Rocco appassionati di fo- grafica, intervistiamo ora uno dei vincitori.
tografia. Dal tema proposto, gli artisti potevano
presentare un massimo di sette foto accompagnate da una didascalia che spiegasse e motivasse
l’immagine. La mostra fotografica è rimasta esposta nel bar dell’oratorio per due settimane, così
che tutti potessero ammirare gli scatti degli appassionati. Numerose foto sono giunte alla giuria,
la quale ha avuto il compito di scegliere i primi tre
classificati per la categoria Junior e i primi due per
la categoria Senior. Era previsto anche un premio
speciale per la foto che avesse ottenuto il maggior
numero di “mi piace” dal pubblico. I vincitori Junior del concorso fotografico 2014, premiati la
scorsa domenica 5 ottobre presso il bar dell’oratorio, sono: Magarielli Gaia Lucia (prima classificata), Gatti Edoardo (secondo classificato), Bellù
Greta (terza classificata); mentre i vincitori Senior
sono: Mandaradoni Chiara (prima classificata) e
Dell’Oro Marcello (secondo classificato e vincito- 1° classificato junior: Magarielli Gaia Lucia,
re del premio speciale). Tutti entusiasti, i parteci“Da soli ci si annoia”
“The Giver - il mondo di Jonas”
di Silvia Corbetta
F
uturi distopici e
giovani eroi.
Essenzialmente sembra essere questa la
formula
vincente per un
film di successo al giorno
d’oggi. In un
panorama cinematografico
cosparso
da
campioni
al
botteghino
quali Hunger
Games e Divergent, ecco che fa capolino il misconosciuto “The Giver – Il mondo di Jonas”, tratto
dall’omonimo libro di Lois Lowry pubblicato nel
1993. Una società apparentemente perfetta, in
cui vigono ordine e serenità. Bello, vero? Tuttavia
il prezzo per cancellare sofferenze, conflitti e malattie è l’annullamento totale dell’individualità
della persona e della memoria. Questa regola
vale per tutta la comunità tranne che per due persone: l’Accoglitore (che diventerà in seguito il Donatore, the Giver, appunto) e il suo successore, il
giovane Jonas che, ignaro, vive perfettamente
integrato nella società. Ora, però, volevo focalizzare l’attenzione sulle diverse tematiche sollevate
dalla storia: certo, materia del tutto riciclata da
pellicole precedenti ma, appunto per questo, è
sempre attuale e aperta alla riflessione. Una delle
più importanti massime del mondo antico esorta
a conoscere se stessi, una sentenza banale ma
con una portata sconfinata. Il motto invita a una
ricerca della propria origine e del proprio ego,
anche a costo di svelare segreti terribili: questo
è il compito dell’Accoglitore. Jonas inizia il suo
percorso di formazione alla scoperta dei trascorsi
dell’umanità e piano piano realizza quanto sia
abominevole una società che seleziona ed elimina
quelle esperienze, quei ricordi, quei valori - l’a-
more, la fede, l’individualità, la famiglia, tanto per
citare i più importanti – che caratterizzano il genere umano. Ma la nostra storia non manca di
episodi tutt’altro che lieti: le immagini di guerre,
dolore, solitudine destabilizzano Jonas, il quale
non esita a procedere sul suo cammino. Intende
esplorare gli aspetti più pericolosi e reconditi della natura umana senza reticenze, giungendo infine alla risoluzione di voler calare il sipario su un
sistema che, ad esempio, pratica con assoluta leggerezza e inconsapevolezza l’eutanasia su neonati
per selezionare gli individui più idonei. Quante
volte ci crogioliamo nell’ aspirare a un mondo da
sogno, talmente siamo assuefatti dalle peggiori
cose che apprendiamo al telegiornale e sui quotidiani. Dopo la visione del film mi sento di dire
che almeno un merito a “The Giver” bisogna attribuirlo: restituire, anche per una sola ora, fiducia
nell’umanità e nel mondo, che non è solo nefandezze, ma anche gesti di solidarietà, non solo
atroci sofferenze, ma anche magnificenza e stupore, non solo rovina, ma anche incorruttibile dono e vita.
Fantastiche matite 2014: “asini balene e altri animali”
Giunge alla dodicesima edizione la rassegna di illustrazioni per libri per bambini ormai famosa a Seregno
di Davide Frassetto
ome di consueto (per il 12° anno) si sta tenendo nella Galleria Civica Ettore Pozzoli l'esposizione di illustrazioni originali di libri per bambini. Quest'anno le "fantastiche matite" presenti
nella mostra sono 5: due molto conosciute, Chiara Carrer e Simona Mulazzani, tre invece meno
famosi, Rossana Bossù, Matteo Gubellini e Spider (nome d'arte di Daniele Melani). In totale gli
originali esposti sono più di 90 tra copertine, libri
e inediti e anche quest'anno questa esposizione
non ha deluso, infatti mostra come si sviluppa l'illustrazione per bambini sul piano nazionale (ed
internazionale, visti i premi che alcuni di loro hanno ottenuto!). Molto spesso si prende l'illustrazione di libri per bambini sotto gamba, ma non
deve assolutamente essere così, soprattutto in
questi anni in cui l'illustrazione digitale si sta affermando nel mondo dell'arte. Alcuni anni fa si
C
pensava che questa avrebbe sostituito per sempre quella classica fatta di schizzi e storyboard e
poi realizzata a mano, vista la velocità e il basso
prezzo di quelle digitali. Ma perché molte case
editrici puntano sull'illustrazione digitale? Perché
permette di risparmiare tempo e perché in questi
anni si sta evolvendo in modo interessante dal
punto di vista espressivo nel tentare di riprodurre gli effetti della pittura materica e della colorazione tradizionale. Ma nonostante ciò l'illustrazione classica sta continuando ad avere il suo posto
nel mondo dei libri per ragazzi: vengono molto
apprezzate infatti le immagini originali e uniche
realizzate a mano con le tecniche pittoriche più
svariate, e la rassegna "Fantastiche Matite" giunta
alla 12° edizione lo dimostra. " Il linguaggio delle
immagini prodotte a mano è potente, la loro unicità e irripetibilità tramanda il valore del "pezzo
unico" " questo è quanto scritto da Anna Parravi-
cini nel libretto di presentazione della rassegna,
ed io sono d'accordo. Credo che nessuna tecnologia, neanche la più perfetta possa riprodurre perfettamente le tecniche belle e imperfette che
rendono, in un certo senso, "magico" un libro...
Un’opera originale di Chiara Carrer per il libro “Raccontami l’inverno”
Intervista a Chiara Mandaradoni, una delle vincitrici del concorso fotografico
ho deciso di partecipare perché molto frequente- menti di completa sicurezza a momenti di totale
mente giro in oratorio con la macchina fotografica insicurezza. Ho lavorato quasi tutta l’estate per
ome è nata la tua passione per la fotografia? e pensavo di avere qualche scatto decente da po- ottenere l’immagine che volevo, quella giusta, la
Domanda difficile. Probabilmente è nata
più naturale. Infatti, le quattro foto presentate
perché, nel periodo della terza media, ero sempre
sono tutte spontanee e non programmate. Ho
più ossessionata dalla perfezione di certe immagideciso di presentarne tre in bianco e nero – seni che trovavo su internet o su riviste. Il mio incondo me più suggestivo – ed una a colori per
tento era quello di imitarle, ma soprattutto ero
risaltare un momento di festa.
stupita da come con una foto, in qualche modo,
Avresti mai pensato di vincere? Sinceramente
potesse fermare il tempo. Così ci ho provato anno, non me l’aspettavo proprio. Per un periodo
ch’io e dopo cinque anni mi sembra di apprendeho addirittura pensato di non partecipare, ma
re ogni volta un qualcosa di nuovo. Perché hai
diversi incoraggiamenti, tra cui “l’importante è
deciso di partecipare al concorso fotografico? Ho
partecipare”, mi hanno spinta a provare. Essendo
deciso di partecipare al concorso per provare una
il primo concorso a cui ho partecipato, mi ritengo
nuova esperienza che ritenevo essere costruttiva o ter mostrare ad un pubblico. Spiegaci la scelta del- comunque molto soddisfatta e spero vivamente di
che comunque potesse farmi sentire per un mo- le foto La scelta delle immagini da portare al con- poter prender parte ad altri eventi simili a questo
mento orgogliosa dei miei lavori fotografici. Inoltre corso non è stata affatto semplice. Alternavo mo- presentando nuovi scatti.
della Redazione
C
La Redazione
Redattori: Silvia Corbetta, Davide Frassetto, Chiara Mandaradoni, Alessandra Piovesan
Collaboratori: Giacomo Polloni
Ad USO INTERNO
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Operazione DUM 2014 - Oratorio San Rocco