sommario
numero 2 - 2006
1
Il confronto tra una 205
1.6 GTI e la nuova 207 1.6,
ci permette di apprezzare
vent’anni di evoluzione
tecnica Peugeot.
4
Ci siamo fatti raccontare
da Aldo Brovarone,
designer Pininfarina,
la genesi della 504 berlina.
6
Ormai tutta la storia
della prima auto
è stata delineata:
ve la raccontiamo
in questo numero.
205
Giovani e sportive
Per noi grandi appassionati di vetture d’epoca, considerare la 205 una vettura
storica risulta un po’ difficile.Tuttavia gli anni passano per tutti e anche lei
ha ormai festeggiato il ventitreesimo anno di vita. È stata infatti presentata al
pubblico in terra d’Africa nel febbraio del 1983 (la produzione aveva preso avvio
nel novembre dell’anno prima). La gamma è stata poi ampliata nel corso degli anni
fino ad arrivare a comprendere le versioni sportive GTI, prima 1.6 da 105 CV,
poi da 115 CV e infine 1.9 da 130 CV. Per meglio comprendere l’evoluzione
di questi ultimi 20 anni in casa Peugeot, abbiamo deciso di mettere a confronto
le caratteristiche della nuova 207 1.6 16V con quelle della sua antesignana.
Alle appassionanti berlinette sportive si sono aggiunte poi nel corso degli anni
le versioni cabriolet CTI e le mitiche Turbo 16. Proprio alla manifestazione
Automotoretro di aprile, presso lo stand del nostro Club, ne erano esposte
ben due, in versione stradale, accanto a una 205 Rallye. Inoltre il 20 aprile alla
“1000 Miglia”, il rallye più blasonato della storia delle competizioni su strada,
Andrea Zanussi ha rispolverato la 205 T16 con cui già aveva gareggiato nel 1986
e si è divertito a sbaragliare le 40 vetture intervenute alla manifestazione presso
l’autodromo di Franciacorta. Dopo una carriera importante la 205 T16 inizia
così una nuova vita sportiva nel settore delle storiche da competizione.
Il successo 205 continua!
Patrizia Sala
versione 1.900 cc presentata nel 1987. Le sensazioni
di sportività pura che ci regalavano quelle vetture non
rimarranno soltanto un ricordo lontano. La gamma 207
certamente saprà regalarci nuove emozioni sportive con
la bella 207 RC presentata a Ginevra o semplicemente con le
versioni stradali dotate di motore benzina a iniezione diretta.
Ritorniamo però alle nostre “antenate”.
Oggi l’investimento per assicurarsi una 205 è davvero
limitato e con poche migliaia di euro è possibile rivivere
le esperienze della gioventù o realizzare un sogno a quei
tempi impossibile per molti. Se la storia l’hanno fatta loro,
il futuro sarà della nuova 207.
Le tre sportive della gamma 205: 205 GTI 1.9 Blu Miami, 205 Rallye nella classica colorazione bianca e 205 GTI 1.6 Verde Sorrento. Le versioni GTI sono state
prodotte in quasi 300.000 esemplari, mentre le cifre di produzione delle versioni Rallye si aggirano sulle 30.000 unità.
cabriolet CTI da 115 CV, invece, è in parte orgoglio italiano
in quanto le casse venivano assemblate al ritmo di 50 unità
al giorno presso lo stabilimento di Pininfarina a Grugliasco.
Tutte queste piccole pesti regalano ancora oggi grandi
emozioni con budget limitati. Affrontare il tema 205 ci
permette inoltre di avanzare alcune considerazioni circa
l’evoluzione della tecnica
Peugeot negli ultimi 20 anni.
Se confrontiamo la 205 GTI
1.600 105 CV con la nuova
207 1.600 16V si può notare
che il modello attuale rientra
nella categoria delle vetture
da famiglia (esiste anche
la versione 5 porte) e che
i suoi 110 cavalli non sono
più considerati come indice
di prestazioni da sportiva.
Le dimensioni e i pesi della
vettura sono notevolmente aumentati soprattutto in virtù
delle importanti istanze di sicurezza (ABS, airbag, struttura
rinforzata, protezioni per attutire gli urti con i pedoni), degli
aspetti collegati al comfort (aria condizionata, servosterzo,
impianto satellitare) e all’ambiente (catalizzatore, regolazioni,
riciclabilità). Negli anni ‘80 con 105 cavalli si poteva
toccare il cielo con un dito. Immaginatevi poi con i 115 CV
della versione GTI del 1986 o addirittura con i 130 CV della
Quest’immagine riprende una 205 Color Line dopo il
passaggio dal demolitore. Peccato… una in meno rispetto
agli oltre 5 milioni di esemplari che Peugeot ha prodotto tra
il 1983 e il 1999! Negli anni ‘80, la 205 nasceva con l’obiettivo
di sostituire la 104 e ringiovanire l’immagine della Casa
francese; era una vettura leggera, di dimensioni ridotte,
particolarmente aerodinamica
e declinabile in innumerevoli
motorizzazioni. Oggi le 205
hanno definitivamente
compiuto la loro opera e
stanno diventando vetture
d’interesse collezionistico; il
loro valore si accresce ancor
più se pensiamo che dopo di
loro sono giunti sul mercato
altri 2 modelli: le 206 e negli
ultimi mesi le 207. Ma le 205
sono proprio tutte da salvare?
È una domanda alla quale non è possibile dare una risposta
univoca. Il Museo di Sochaux sicuramente conserva presso
le sue riserve numerose versioni. Il punto è che se non
sussistono vere e proprie ragioni affettive, salvare, ad
esempio, una 205 1.100 di serie rappresenta un investimento
sbagliato dal punto di vista economico. Allora quali sono le
versioni di 205 da salvare? Certamente i 200 esemplari
della 205 Turbo 16, versione dal carattere sportivo estremo,
presentata ufficialmente il 23 febbraio del 1983. Questi
esemplari, destinati all’utilizzo su strada, hanno consentito
alla Peugeot di ottenere dalla Federazione Francese dello
Sport Automobilistico (FFSA) l’omologazione per i modelli
divenuti famosi nelle competizioni. Grande valore hanno
però anche le versioni GTI, le Rallye e le Cabriolet. Le GTI
(1.6 da 105 e 115 CV e 1.9 da 130 CV) si sono differenziate
notevolmente dalle versioni classiche e hanno inaugurato
la carrozzeria tre porte nella gamma 205; la 205 Rallye è
arrivata sul mercato italiano nel 1988 e ha conquistato quei
giovani sportivi che cercavano una vettura di serie, ma già
pronta per correre (con un motore da 1.294 cm3 e 103 CV,
messo a punto dal preparatore Danielson); la versione
Non
riducetele
così!
La 205 CTI (motore 1.6 l e 115 CV) proposta da Peugeot a partire dal 1986
e prodotta in circa 28.000 esemplari.
Il prototipo della 207 RCup presentato al salone di Ginevra
Come riconoscerle
VERSIONE
GTI 105 CV
GTI 115 CV
GTI 115 CV
GTI 130 CV
GTI 130 CV
GTI 122 CV
Griffe (1)
CTI
CTI
CTI Catalitica
Gentry (2)
Gentry (1)
Rallye
Turbo 16
Il confronto
205GTI (1984)
1.6 (105 cv)
Tipo
741C66
Cilindrata (cm3)
1580
Potenza (kW)
77
Potenza (CV)
105
Alimentazione
Bosch LE2-Jetronic
Cilindri
4
Valvole
8
Alesaggio x corsa
83 X 73
Al regime di (giri/min)
6250
Coppia massima (Nm)
137
Al regime di (giri/min)
4000
Consumo su percorso urbano*
8,7
Velocità massima (km/h)
190
0 a 100 km/h (sec)
9,5
1000 m con partenza da fermo (sec)
31
Peso
740
Lunghezza (m)
3,705
Larghezza (m)
1,572
Altezza (m)
1,360
207 (2006)
1.6 16 V
XS/XSI
1587
80
110
Bosch ME 7.4.5
4
16
78,5 x 82
5800
147
4000
9,3
194
10,6 / 11,7
32,2 / 33,3
810
4,030
1,720
1,472
1)
2)
3)
4)
ANNO
02/84 - 10/86
06/86 - 07/87
07/87 - 07/93
01/87 - 07/87
07/87 - 10/92
10/92 - 04/94
10/90 - 01/91
01/86 - 10/87
01/88 - 01/94
07/92 - 01/94
11/91 - 01/94
11/91 - 01/94
03/88 - 07/92
serie speciale lussuosa derivata dalla 205 GTI 1.9 in soli 3000 esemplari
versione lussuosa con motore da 1905 cm3 e 105CV.
BVM: cambio manuale
BVA: cambio automatico
Per ingolosirvi, un po’ di occasioni
Modello
AnnoColore
205 GTI 1.6
1992 Nera
205 GTI 1.6
1991 Rossa
205 GTI 1.9
1995 Nera
205 Cabrio Rolland Garros
Verde
205 Rallye
1989 Bianca
205 T16 Stradale
1986 Grigia
* Le cifre si riferiscono ai consumi in litri per 100 km
2
CODICE TIPO
MOTORE
741C66
180A o B6A o B6B
741C66
B6D o B6E
20CB62
B6D o B6E
741C86
D6B
20CD62
D6B
20CDK2
DFY o DKZ
20CD62
D6B
741B66
B6D o B6E
20DB62
B6D o B6E
20DDF2
DFY
20CDF2 BVM (3)
DFY
20CDF4 BVA (4)
DFY
20CM22
M2A
741R76
3
€
1700
2000
1500
1500
2500
65000
Telefono Città
393 2403052 PN
035 927018
338 6082803 RM
333 2944164 MI
335 487254 TO
328 2890924
VITA
DI
CLUB
Milano-Sanremo:
evento italiano, vettura
francese, equipaggio
svizzero
Eventi estivi…
“Concorso d’Eleganza
Villa Conti”
e “Raduno di Atina”
Con l’arrivo dell’estate tutti i soci
Peugeot sono invitati a risvegliare
le proprie vetture per prendere
parte a due eventi ormai
conosciuti da qualche anno nel
nostro ambiente. Le manifestazioni
iniziano a Civitanova Marche nel
week-end che va dal 30 giugno al 2
luglio con il “Concorso Villa Conti
2006”, organizzato come di
consueto dal nostro socio Fausto
Tronelli. Si prosegue poi proprio
domenica 2 luglio con il raduno
organizzato dal socio Oreste Caira
ad Atina, in provincia di Frosinone.
Un consiglio per tutti: visitare il
Concorso d’Eleganza per lustrarsi
gli occhi e terminare in bellezza il
week-end da peugeottisti,
incontrandosi tutti ad Atina per
una domenica di relax.
Il 10 marzo, a Milano,
in occasione del centenario della
“Milano - Sanremo” (disputata
per la prima volta il 6 aprile 1906),
hanno sfilato 200 tra le auto
più significative del secolo appena
trascorso; tra tutte spiccava una
203 C del 1955, che ha fatto bella
mostra di sé sotto gli occhi della
Madonnina; l’equipaggio composto
dalla coppia di piloti svizzeri
Sutter-Vonlanthen ha ottenuto
un buon piazzamento nel
raggruppamento 2. Una vettura
francese, un equipaggio svizzero
e un evento italiano per un mix
davvero affascinante!
Roma Motor Show…
la 404 Cabriolet accompagna la nuova 207
Il Club Storico Peugeot Italia era presente anche alla 51° edizione del Roma Motor
Show, Mostra Internazionale di Eleganza delle Automobili e dei Veicoli a Motore.
L’evento è stato inaugurato venerdì 26 maggio, presso il Foro Italico di Roma, con
l’assegnazione degli Oscar dell’automobile ai personaggi che con la loro attività
hanno contrassegnato l’annata
appena trascorsa. Durante la
manifestazione, che si è protratta
fino al 28 maggio, si è svolto anche
il “Concorso d’Eleganza della
carrozzeria”, nato nel 1947.
Uno dei momenti più affascinanti
del Roma Motor Show è stato
l’evento “Modautogala: la Parata
delle Stelle”, una sfilata di moda abbinata alle più belle automobili della produzione
internazionale. Le vetture Peugeot, la 404 Cabriolet e la nuova 207, hanno fatto
il loro ingresso guidate da modelli e modelle che hanno concluso in bellezza
l’evento romano. Grazie ancora ai soci Riccardo Mariani e Simone Bruni
per aver rappresentato in club con la loro 404 Cabriolet del 1965.
Automotoretro
Due regine, una damigella
La grande rassegna di vetture d’epoca “Automotoretro”
ha festeggiato quest’anno i suoi 24 anni nella cornice del Lingotto
Fiere di Torino. Il 7-8-9 aprile anche il nostro Club Storico era
presente alla manifestazione per festeggiare un altro anniversario,
i 20 anni delle sportive 205. Si è trattata di una splendida occasione
per celebrare la sacra gamma 205 e tutta la serie 200 fino alla 207.
Non una, ma addirittura due mitiche 205 Turbo 16 sono state
esposte una vicino all’altra: due T16 stradali di colore grigio grafite
e una 205 Rally da competizione, bianca e volutamente esposta
così come si presentava dopo l’ultima gara.
4
La descrizione
a tratti dell’evoluzione
del modello
Aldo Brovarone e…
il figurino della 504
che ha fatto un figurone!
Aldo Brovarone nasce ad Avigliano
Biellese il 24 giugno 1926. Sin dai primi
anni di liceo tecnico manifesta una grande
passione per il disegno automobilistico
e rimane particolarmente impressionato
dalla linea della prima Fiat 6C 1500. A 18 anni vive la triste
esperienza della guerra e inizia un vagabondaggio che lo
porta dapprima in Polonia, poi in Italia e infine in Argentina,
dove inizia a lavorare come disegnatore presso una fabbrica
di elettrodomestici. È in questa fase che inizia la sua
collaborazione con Piero Dusio della Cisitalia, il quale,
nel momento in cui fonda la Autoar, decide di assumere
Aldo come disegnatore. Proprio da questa esperienza
lavorativa nasce la prima creazione firmata Brovarone:
la Rural. Collabora poi con la squadra di Hruska, Porsche
e Cisitalia e nei primi anni ‘50 disegna una splendida Cisitalia
con motore V8 Ford, realizzata dagli Stabilimenti Farina.
Nel 1952 entra come figurinista in Pininfarina, dove viene
seguito da vicino da Salomone e in officina trova cari amici
come Fedele Bianco e Martinengo. Collabora così alla
realizzazione della Ferrari Rossellini, della Ferrari con
calandra quadrata riservata ad Agnelli, della Superflow
e della Mercedes 300 coupé. Dal 1960 al 1965 l’ufficio design
Pininfarina lo vede totalmente coinvolto e Aldo porta avanti
lo studio della Ferrari Superfast II, delle sue derivate e firma
alcuni bozzetti anche per il prototipo della Ferrari Dino
e dell’Alfa 1600 tubolare. Il 1965 è l’anno storico del primo
disegno della 504 berlina. La richiesta di Pininfarina è precisa:
ogni creativo deve presentare tre figurini (vista laterale,
anteriore e posteriore) per ottenere dalla Direzione Peugeot
l’approvazione allo sviluppo tecnico e passare all’officina
il piano per la realizzazione del mascherone in legno.
Aldo Brovarone sfrutta le linee guida indicate da Pininfarina
per disegnare una berlina 3 volumi con baule posteriore
squadrato (tipo 604) e fari rotondi. Il disegno a tre volumi
e il bozzetto degli interni vengono approvati; il baule, invece,
non piace e viene tagliato, mentre i fari assumono una forma
trapezoidale. Negli anni successivi Brovarone disegna le linee
dell’Alfa Romeo Eagle e della Lancia Gamma Coupé, fino
ad arrivare agli ultimi anni e alla collaborazione con Stola,
con il quale realizza la Barchetta modificata
e la Abarth Monotipo.
Seconda edizione del libro
“L’avventura Peugeot in Italia”
È uscita la seconda edizione del fortunato libro sulla
storia della Peugeot in Italia dal 1893 ad oggi. Il libro,
disponibile al pubblico presso la Libreria
dell’Automobile di Milano, è stato arricchito
con nuove immagini e notizie storiche fornite
dal nostro Club Storico. Grazie all’opera di ricerca
dell’autore Michele Marchianò, è stato approfondito
con grande passione soprattutto il tema della prima
vettura circolata in Italia, ovviamente una Peugeot,
della quale pubblichiamo alcune notizie inedite
nelle pagine seguenti.
5
Registro moto
Questa moto del 1908 è uno
splendido esemplare di Peugeot
350 cc bicilindrico da 3 e 1/4 CV.
Appartiene al signor Pino Ressia
di Sale (AL). Da notare il curioso
adattamento dell’epoca a moto-taxi.
STO
RIA
Tutta la storia
ormai è certa!
Muscoli di Cervignano: il portone a sinistra è quanto rimane
del garage che per anni ha ospitato la Type 3.
Lazzari a Muscoli, frazione di Cervignano del Friuli.
Il nobiluomo era arrivato in quella località all’inizio degli anni
‘20 dopo aver abbandonato Aiello del Friuli. Il trasferimento
era avvenuto per questioni di vicinanza con il fratello Ugo,
ai tempi sposato con la baronessa Ritter de Zahony
di Aquileia. È appunto attraverso questo cognome che sono
riuscito a mettermi in contatto con Ivo Lazzari, un nipote
di Guido Lazzari, il quale si è reso disponibile a ricostruire
dettagliatamente tutta la storia della sua famiglia e quindi
anche di “zio Guido”.
Alla fine del precedente articolo vi avevamo lasciato
con alcune domande senza seguito. Ora abbiamo tutte le
risposte! È incredibile essere riusciti a ricostruire i 103 anni
di storia di una vettura, o meglio della prima vettura
circolata in Italia. Le domande ancora aperte al momento
di andare in stampa col numero precedente della nostra
rivista riguardavano chi fosse Guido Lazzari, come potesse
conoscere Gaetano Rossi e perché ci fosse la targhetta
“Costruzioni Meccaniche di Saronno”
applicata sulla vettura.
È bastata una visita a Udine
per riuscire a contattare il figlio
del fotografo Enrico Pavonello
e riaccendere la speranza di recuperare altre immagini
della vettura nel 1954, ossia nell’anno in cui è stata acquistata
da Mario Marchetti, il famoso antiquario di Udine. La visita
pomeridiana a Cervignano del Friuli non è iniziata certo
con i migliori auspici: nessuna villa di tipo padronale, poche
persone nel piccolo paese alle quali chiedere. Determinante
è stato l’incontro con un gentile signore di 86 anni, ci teneva
a dirlo, che mi ha indicato una serie di fatti illuminanti per la
nostra ricerca. “Sì, la macchina è sempre stata in una rimessa,
venga che gliela faccio vedere!” Detto, fatto. Purtroppo oggi
della rimessa rimane soltanto il portone di ingresso; il tetto
è crollato, allo stesso modo di quello della villa di Guido
Il mozzo marchiato Peugeot che
indica anche la fabbrica di
Valenciennes
a Villa Strassoldo, ad Aiello del Friuli, nella stessa villa che
in seguito diverrà Villa Lazzari.Vive lì anche nel 1896, quando
Gaetano Rossi acquista la sua seconda Peugeot (telaio 206),
e per l’occasione cede la prima vettura (la famosa Tipo 3
telaio n. 25) all’amico Guido Lazzari. Aiello è un paesino
di frontiera e il 24 maggio 1915 i soldati italiani in guerra
vi fanno tappa e requisiscono alcune parti della vettura che
da quel momento cessa di essere funzionante.
Durante la guerra viene allestito anche un piccolo aeroporto
ad Aiello, proprio dietro la villa. Per questo motivo a Villa
Lazzari soggiornano più volte Ippolito Nievo e il Gen. Luigi
Cadorna. Nel frattempo parte della famiglia si trasferisce in
Germania e al termine del conflitto Guido Lazzari, volendo
ripristinare la vettura, inizia a informarsi presso i parenti per
conoscere chi in Italia sia in grado di revisionare un vecchio
motore Daimler anteguerra. Dalla Germania viene indicata
la “Costruzione Meccaniche di Saronno”, cioè la filale italiana
della Esslingen Maschinenfabrik, che gode di importanti
relazioni di affari con la Daimler di Canstadt, poco distante
da Esslingen. Ecco che, dopo la revisione, viene apposta
la famosa targhetta che ha depistato i curatori del Museo
di Torino e che li ha portati a considerare erroneamente
la vettura come il frutto di un assemblaggio avvenuto
a Saronno. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il fratello Ugo
Lazzari acquista una villa a Muscoli di Cervignano del Friuli
e fonda una Centrale Elettrica che porta energia elettrica
in buona parte del Friuli. È il figlio Umberto (padre di Ivo
Lazzari, il nostro interlocutore) a fondare negli anni ‘30
anche una fabbrica di candele per motori, denominata
Officine Radio – Candele Littoria. Accanto alla villa di Ugo,
dopo pochi anni (circa 1920), si rende disponibile la villa
dei Conti Strasoldo, affittata fino a quel momento da Kuhn
Von Kuhenfeld (successore di Radeztky). Guido decide
di acquistarla e vi si trasferisce insieme alla famiglia, portando
con sé anche la vettura. Ivo Lazzari ricorda che la vettura era
conservata in una rimessa insieme ad altri mezzi dello zio
Guido: una bicicletta a ruota alta, un calesse, una carrozzalandau e una Fiat 1100. La vettura ha fari rotondi da carrozza,
ruote in gomma piene, cerchi neri, sedile in cuoio nero,
capote nera e carrozzeria con parafanghi (o tutta) color
legno. Ivo Lazzari ricorda inoltre che sulla vettura era
presente una targhetta che confermava si trattasse di una
Peugeot con motore Daimler. Nel 1944 muore il figlio
Francesco (a 46 anni) e, quattro anni dopo, la morte colpisce
anche la moglie (82 anni). Guido Lazzari passa a miglior vita
il 26 marzo 1954, all’età di 89 anni. Gli eredi sono i fratelli
Bianca, Nino (che non aveva i baffi) e l’affezionata donna
di servizio, la signora Gigia. Alla morte dello zio, Ivo Lazzari
offre la vettura alla Mercedes-Benz di Unterturkheim,
ma non ottiene alcun riscontro. Dopodiché, in occasione
della vendita di alcuni mobili di famiglia, viene venduta anche
la Peugeot Tipo 3. È Mario Marchetti di Udine ad aggiudicarsi
lo splendido esemplare, ma da questo punto in poi la storia
è la stessa che vi abbiamo raccontato la volta scorsa.
Fabrizio Taiana
Una preziosa testimonianza diretta
Il padre di Guido, Pietro Lazzari è il banchiere del Califfo
di Alessandria d’Egitto.Vive con tutta la famiglia in terra
d’Africa e proprio là, nel 1865, viene alla luce il figlio Guido.
In estate, per fuggire dalla calura africana, si trasferiscono
tutti presso alcune ville di proprietà a Villa Vicentina in Friuli,
allora parte dell’Impero Austro Ungarico. Quando Guido
ha 20 anni, la famiglia rientra definitivamente in Friuli,
dove il giovane incontra Betty Vigna di Schio (VI), lo stesso
paese della famiglia di Gaetano Rossi. Durante la stagione
invernale, la nobiltà gravita poi su Venezia per seguire
le attività mondane dell’epoca. I due si sposano intorno
al 1890 e nel 1892 mettono al mondo un solo figlio disabile:
Francesco. Dopo il matrimonio, Guido si trasferisce
La targhetta del motore Daimler n.
124 che dimostra l’autenticità che
questa è la prima vettura in Italia
Il motore bicilindrico aV, 565 cc,
incompleto di alcuni componenti
6
Gli ingranaggi della trasmissione
erano a vista
7
MER
CA
TO
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VENDO
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LA
RIVISTA
DEL CLUB STORICO PEUGEOT ITALIA
Rivista trimestrale della Peugeot Automobili Italia S.p.A.
registrata presso il Tribunale di Milano il 11/09/2000 al n. 558
NUMERO 2 - 2006
DIRETTORE RESPONSABILE: Patrizia Sala - COORDINATORE GENERALE:
Fabrizio Taiana - REDAZIONE: Via Gallarate, 199 - 20151 Milano
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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Bruno Brida,
Maria Chiara Girola, Giovanni Lopopolo, Valeria Patrini, Patrizia Sala.
REALIZZAZIONE GRAFICA: Laura Merli
STAMPA: Grafiche Polver Milano
Chiusura redazione: 10 giugno 2006
INFORMATIVA AI SENSI DELLA LEGGE 675/96
“Ai sensi dell’Articolo 10 L675/1996 si informa che i nominativi destinatari
della rivista “Peugeot, la rivista del Club Storico” - inviata gratuitamente ai soci
e ai simpatizzanti - sono inseriti in una speciale anagrafica. Questi nominativi
sono trattati con mezzi informatizzati al solo scopo della distribuzione della rivista.
I destinatari potranno esercitare il diritto previsto dall’Articolo 13 L675/1996
di opporsi in tutto o in parte al trattamento suddetto, rivolgendosi alla redazione
della rivista presso il Club Storico Peugeot Italia, via Gallarate 199, 20151 Milano.
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