D e Bello Sardo
Fronte temporalesco su Pavia: piove sul bagnato
Intransigenza Editoriale
di Johnny Mason
Tra i suoi, ormai innumerevoli, vanti VdC ha
quello di non aver mai censurato nessun
articolo. E’ stata una precisa scelta fina dagli
albori: liberi da tutto e da tutti, liberi di pubblicare qualsiasi articolo arrivasse in redazione, liberi di raccontare la vita universitaria
dal particolare punto di vista di chi vive in
Collegio. Nel tempo il giornalino si è trasformato, è diventato uno straordinario strumento di coesione e discussione collegiale. Per
questo non avrebbe avuto senso censurare
l’articolo che Marcello aveva inviato la settimana scorsa, a prescindere dal fatto che la
redazione condividesse o meno i concetti
espressi. Se un articolo arriva in redazione, è
scritto in una lingua comprensibile, non è
pieno di parolacce ed è originale, automaticamente ha il diritto di apparire sulle nostre
pagine. Inizialmente questa scelta era dettata più dalla carenza di contributi, ma nel
tempo ci siamo resi conto che dava la possibilità a tutti di esprimersi liberamente sia
sulla politica (vedi le infinite querelle tra
Derpini, Gamba e Cesario) sia sulla vita collegiale, sui rapporti con il Rettore, sui problemi
di vita quotidiana (Montolivo ormai ha scritto un intero codice di norme per l’utilizzo
delle cucine) e di coinvolgere l’intera comunità in discussioni che espresse magari solo
a voce tra poche persone non venivano neanche percepite dagli altri collegiali.
Fin dal primo anno ci sarebbe piaciuto che
anche il Rettore sfruttasse questa possibilità
e scrivesse per tutti la propria idea sul Collegio, sul suo futuro, sulle sue prospettive.
Anche semplicemente sui suoi propositi di
ristrutturazione, perché tutte queste cose, se
raccontate ai due o tre ragazzi del comitato,
sembrano più delle confidenze, mentre sono
argomenti che interessano tutti e che meriterebbero di essere pubblicate. Speriamo che
l’assemblea generale tenutasi giovedì sera in
Aula Porro, durante la quale si è finalmente
riusciti a parlare, per una volta anche con il
Rettore, dei fondamenti e delle regole
Io fletto, noi flettiamo Le legge e il cuore
Sono ancora vivo e vi osservo dietro kg di
apparente indifferenza. Ciao a tutti, soprattutto alle mqm. Posso definirmi ormai come
un “ragno del 2009” (storico ragno Pliniano),
poco partecipe al Collegio e, quando presente, annidato alla 52 con ArnoldSchwarzSgargia Perelli a scaldare camomille e a guardare
il futuro ormai presente. Un vero e proprio
pezzo da museo, unico reduce dell’allegra
compagnia che diede alla luce VdC con la
firma MR5. Nonostante tutto, cari ragazzi,
non ci crederete, ma sto flettendo come un
dannato: probabilmente l’unico momento
che non ho flesso è stato il 3° anno di Collegio, quando la coscienza di essere pilastro
colonnare del Sacro Tempio di Plinio il Collezionista d’Armi (chiedere ai Gemelli) inebriava il mio 21enne spirito di uomodimerda
(chiedere a Mason e a Verbania).
Una serata bella, inequivocabilmente. Non so
da dove partire, ma sicuramente non parlerò
della Brigata Sassari perché, ai miei occhi,
l’altra sera ho visto qualcosa di molto più
importante. Ho visto questo Collegio espresso in ogni sua forma: giusta, sbagliata, regolare, irregolare, giusta e irriverente. E’ stato
un momento speciale, che, ripeto, dovrebbe
ripetersi più spesso, magari in situazioni
migliori. Le realtà che si sono confrontate
l’altra sera sono quelle esistenti, che, nella
democrazia del dialogo, si sono accostate.
Inutile sperare in un punto comune, un compromesso accettabile per tutti, perché le
regole sono regole e sopra quelle non si può
salire. La bellezza è nel fatto che queste
realtà si sono potute esprimere, in tutta la
loro forma. Lascerò a queste righe le mie
personalissime opinioni, da 27enne al quinto
segue Rizzi a pag. 2
segue Violetto a pag. 2
Segue Mason a pag. 2
http://www.collegiofraccaro.it/vdc
INTERNET
PROSPETTIVE
Longobeach a pag. 4
[email protected]
L’APE IDRO
SECONDA STAGIONE
Elia a pag. 9
SATANISMO
I 666 NOMI DI POLO
Derpo a pag. 5
Numero 103
9 novembre 2009
Dalla Prima
tecniche relative all’utilizzo delle tecnologie, In Collegio siamo fascisti, comunisti, leghima soprattutto tecniche di comunicazione, di sti, berlusconiani, dipietristi, froci e puttainterazione. Penso alle “flessioni” che ho fat- ne, credenti e atei, cannabinoidi e alcolisti,
di base della convivenza comune, sia solo la to in questi mesi nelle corsie dell’ospedale e uominidimerda e pezzidipane. In Collegio
premessa di un rapporto maggiormente fon- direi che ogni momento è stato, dopo uno noi tutti nella nostra unicità abbiamo acdato sulla dialettica e sul confronto, magari sclero inside/outiside con i cari, motivo utile cettato di ammettere la nostra immaturità
proprio su queste pagine.
per correggere le mie incompletezze/ di fronte a delle guide, ma come c’è scritto
incompetenze sul campo.
sulla boccetta per la grappa di me, Perelli
Non riesco a comprendere (solo a biasimare) e Ricky: “Idem Velle atque idem nolle, ea
le motivazioni di coloro che affrontano un demum firma amicitia est”. Il Nostro motto
segue Rizzi da pag. 1
luogo nuovo, una comunità come la Nostra, viene da questa frase di Sallustio che eOgni mattina mi alzo e mi ripeto “cerca di con la presunzione di imporre la propria linea sprime al meglio la nostra unità nel rispetto della diversità.
essere te stesso, nonostante tutto”. Prendo i senza dimoLa bellezza del
remi e con entusiasmo alternato a “Oh my strare di poCollegio non sta nel
god what a fuckin’ life, this terrible lie”, cer- tere adattarsi
successo (che in
co di non imbarcare acqua, ma solo compagni a quello che
fondo lascia il temdi viaggio che mi indichino la via, mossi si trovano di
po che trova ed è
dall’intuizione che in fondo ci siano delle veri- f r o n t e
talvolta patetico),
se
tà immutabili a farti da amico. Di questo at- (almeno
ma nel potente
teggiamento voglio sottolineare un aspetto: pensi che i
slancio corale che
sono una matricola del mondo lavorativo, del F r a c c a r o t t i
crea lo streben
mondo medico/chirurgico, e ho solo da impa- siano il nemiromantico.
rare. Anche dalle persone che stimo di meno. co, conoscilo,
Non si può crescere
Massimo rispetto, anche a denti stretti. E così entra nei suoi
senza fatica, non si
spesso mi capita di beccare culi, meritati, ma visceri e poi
può fare parte di
anche immotivati, o meglio, generati dal fatto comincia ad
una comunità così
che probabilmente la moglie ha fatto girare le odiarlo).
speciale senza pasriesco
palle al “mio anziano” e così l’ultimo degli Non
sare attraverso un
stronzi con cui prendersela sono io; la diversi- inoltre a comEcco Rizzi lunedì mattina alle 7, la colazione del campione: caffèdegno allenamento,
tà rispetto alla vita collegiale è che qui il tale prendere chi
cereali-flessioni
non si può non
non fa questo perché vuole conoscermi, per- parla di Diritti
ché vuole la mia integrazione, di me non glie- lesi: questi “divini Diritti” paiono tanto fratelli riconoscere la propria piccolezza (qui
ne frega niente, anzi, probabilmente, pensa di quel disimpegnato concetto di “Libertà” = mqm) ed incarnare l’anti-umiltà se si vuoanche che sono un ignorante montanaro del fare quello che si vuole e non partecipazione le avere delle pretese sulla propria esistenza.
cazzo. E così ogni giorno fletto, e imparo: sia (SignorG featuring Jesus).
segue Mason dalla prima
segue Violetto da pag. 1
ge, è il termine “Umano” che quindi basa la
sua esistenza su pensiero ed emozione. La
anno di Collegio e fedele servitore della Mari- volontà di ognuno di noi all’interno di questo
na Militare Italiana (dove non mi beveva nes- Collegio, è la grandezza di quest’ultimo che si
suno, anzi. Siccome ero uno dei pochi che lega inevitabilmente alla felicità delle persone
parlava italiano e inglese correttamente, ero che lo abitano. Una vecchia idea sessantottitrattato come un alieno). Partirò ovviamente na, per cui non si può esser felici se non lo
dalla realtà istituzionale, per capirci, quella sono anche gli altri, qui dentro prende forma.
del Libretto delle Regole del Collegio di cui il Ogni Ex si assicura che il Collegio vada bene,
Prof. Panella è garante e giudice unico. La mia che trionfi sugli altri collegi, che porti alto il
rigida educazione di Destra mi ha insegnato vessillo delle Torri. Perché queste mura divenche leggi servono per tutelare la propria e tato qualcosa di interno, proprio, viscerale, e
altrui libertà, e in quanto tali vanno accettate. con esse le persone che le abitano anche se,
Siamo qui dentro, siamo dei privilegiati e sia- dopo tanti anni, non si conoscono nemmeno.
mo tenuti a rispettare ogni parola di quel Esser Fraccarotto, se vivi questo Collegio, è
Libretto senza troppe discussioni. Siamo an- una cosa di cui ti vanti negli anni, che racconche liberi di trasgredirle, a patto di prendersi ti ad amici, e un giorno ai figli, e un giorno
la responsabilità dei propri atti e pagarne le ancora più lontano ai nipoti. Perché? Perché
conseguenze: singolarmente se è un iniziativa qui dentro non si creano solo studenti, cosa
personale, unitamente se è un azione decisa per cui questo posto è creato. Nemmeno semda tutti. Per questo motivo reputo (sempre plici amici, per cui qualsiasi luogo di aggregadalla mia personalissima posizione) il discor- zione è sufficiente. Volenti o nolenti, qui denso del Rettore coerente, legittimo e non discu- tro si sfornano Fraccarotti, che, se saranno
tibile. Così E’ perché così DEVE essere: poche grandi professionisti laddove avranno studiastorie. Ogni suo provvedimento non sarà, to, secondo me, saranno capaci di esser uoquindi, discutibile. Passiamo alla realtà uma- mini migliori là dove avranno imparato a vena, quella che mi sta così a cuore. “A cuore” dere un totale estraneo, forse anche poco
è proprio il termine esatto, perché di cuore si affine a se stessi, come un fratello. La matriparla. “L’essere umano è libero” è una bella cola è il primo e fondamentale passo di quefrase, in cui credo molto, e in cui ci sono due s t a
esperienza.
Attraverso
la
verità. La prima è quella che inneggia alla “sofferenza” (lieve o pesante, è una cosa
libertà, ma la seconda, che forse un po’ sfug- personale) si ha la condivisione, attraverso la
2
condivisione si cementa la coesione, attraverso la coesione si ottiene la forza. Nella
mia testa è un iter quasi ovvio. La matricola porta a passaggi, a mia opinione, indispensabili per maturare e che nella vita ci
si trova spesso davanti. Elementi come la
sopportazione, l’autoironia, la tolleranza
alla frustrazione, l’uguaglianza tra pari e il
rispetto anche per ciò che non capisce e
per questo, in alcuni momenti, non si condivide, sono armi che nell’esistenza distinguono gli uomini con le palle dagli inetti.
L’accettare la matricola è una sfida contro
se stessi, una scelta forte e coraggiosa. Far
matricola è un impegno gravoso (a volte
anche utilizzato in maniera sbagliata), il
cui fine ultimo è e rimane il bene dei Fraccarotti e del Collegio Fraccaro, indiscutibilmente. In questo momento, tra queste
mura, ci sono 78 persone su 90 che in
questo credono. E l’anno scorso altrettante, e l’anno prima ancora, e ancora… così
via fino al 1963. I casi sono due: o stiamo
parlando di un battaglione di oltre 1000
folli o qualcosa di quel Cuore di cui parlavo esiste… e batte ancora. Ci sono delle
regole che vanno rispettate e le responsabilità vanno assunte in toto, ma credo che
ci sia anche un Cuore che, se non deve
per forza esser rispettato, merita altrettanto rispetto. Unica volontà. Sempre vostro.
Numero 103
9 novembre 2009
Ghiandole seminali
Avere le palle
Durante la riunione di giovedì sera, esponendo la propria opinione, il Rettore ci ha posto
una domanda: Lo sapete cosa vuol dire avere
le palle?
Inizialmente nessuno ha saputo o voluto rispondere. Di seguito, ha elencato una serie di
valori assolutamente validi: avere le palle
significa eccellenza negli studi e conseguente
affermazione a livello lavorativo. Questo, a
suo modo di vedere, sarebbe il vanto del
Collegio, ne determinerebbe il prestigio.
Premettendo che i suddetti valori siano ampiamente validi e condivisibili, vorrei svolgere
alcune riflessioni ulteriori suggeritemi dalla
mia personalissima esperienza collegiale.
Sono arrivato a Pavia tre anni fa, come molti,
senza conoscere nessuno, in facoltà e tanto
meno in collegio, di conseguenza non avevo
la ben che minima idea di cosa volesse dire
fare matricola.
La prima spiegazione fornitami è stata: “Qua
siamo una comunità, con delle regole, e tu
come puoi ben vedere sei l’ultimo arrivato”.
Bene, niente di strano, vediamo cosa bisogna
fare per inserirsi. Pian piano ho iniziato a
fare matricola, anche se a modo mio, e non
dico che mi facesse piacere flettere, trovarmi
la stanza in corridoio o stare sveglio fino al
mattino quasi ogni notte, ma quella era la
regola suggeritami dalla comunità del
“luogo”.
Logicamente si poneva come prevaricazione
nei miei confronti, ma mi sono sempre fidato
del buon senso, dell’intelligenza e
dell’esperienza di chi mi faceva matricola.
Ad un certo punto dell’ anno è accaduto uno
spiacevolissimo episodio (niente a che fare
con la matricola), che, unito a problemi non
indifferenti che avevo avuto a casa, mi ha
portato ad un certo isolamento, da me in un
certo senso cercato e voluto, che ha comportato il disinteresse del resto del collegio nei
miei confronti.
In parole povere questo era il messaggio:
vuoi stare nel tuo brodo? Ti lasciamo lì.
Sono stato lagunato diverse volte, e in alcune
occasioni anche in maniera piuttosto appiccicosa, ma mai mi sono sognato di correre a
piagnucolare dal Rettore o peggio ancora
dalla Polizia.
Panella. Il dialogo è importante. In
una comunità è fondamentale. Il
giornalino si è sempre impegnato
perché la collegialità, in tutte le sue
estensioni avesse uno spazio di
dialogo che non fossero le solite
voci di corridoio. Poter dialogare anche con il
Rettore come durante l'assemblea non è cosa
di tutti i giorni. Ci piacerebbe lo diventasse,
anche per situazioni meno problematiche e
d'emergenza. MODERATORE
Il Collegio voleva farmi capire qualcosa, non
punirmi, ma io non volevo e potevo comprendere.
La peggior punizione è stata di fatto, in quei
due mesi, il mio status di fantasma, il rimanere ai margini, senza partecipazione, di tutte le
gioie, le vittorie, l’unione di quelle settanta
persone. A ferirmi non era certo dell’ acqua
sul pavimento.
Mi sono allora posto una domanda, una sera
che fuori faceva freddo ed io ero solo come
un cane nella mia stanza: sono stronzo io
oppure loro? Uno contro da una parte e settanta dall’ altra. Da quel momento ho reagito,
ho recuperato i contatti, ho cercato di saldare
il mio debito, e in questi anni credo di essermi scavato un posticino all’interno del Fraccaro.
Ma, cosa più importante, ho vissuto tre anni
che mi hanno cambiato la vita, sono maturato
come persona in maniera notevole, sotto tutti
i punti di vista, ho trovato nei miei collegiali
una famiglia (come disse Violenza), e negli
amici più stretti dei fratelli.
Ho scoperto cosa vuol dire mettersi in gioco,
soffrire, gioire, prendersi responsabilità per
un Bene comune, per le persone che fanno
altrettanto per me ogni giorno.
Tornando al quesito iniziale, credo che ci siano persone, all’interno del Collegio, che meglio incarnano il concetto di avere le palle, e
voglio portare due esempi: Derpo e Brizi.
Derpo è, senza dubbio, una persona che a
prima vista può, per atteggiamenti e per modo di fare, sembrare tendenzialmente poco
socievole. Poi ho avuto la fortuna di conoscerlo meglio, grazie anche alla matricola e al
collegio, e sono arrivato alla conclusione che
Derpo ha le palle. Perché avere le palle non lo
dimostriamo solo per la posizione sociale e
professionale che guadagneremo in futuro,
significa soprattutto avere il coraggio per affrontare e sconfiggere il passato e migliorare
il nostro presente.
Un altro che, a mio modo di vedere, ha le
palle è Brizi, perché a 30 anni è riuscito, senza arroganza e senza pretese, ad inserirsi in
un gruppo di ragazzi anche molto più giovani
(mi da 10 anni!), riuscendo a trasformare l'esperienza universitaria/lavorativa in
un’esperienza credo indimenticabile; e mai si
è sognato di chiederci di dargli del Lei, perché
è uno di noi, io del Lei al massimo lo do ad
I maialini cairolini. Non si beccano il
semaforo rosso solo perché i problemi interni, anche se causati da
gente che si rifiuta di far parte della
nostra comunità, sono più importanti di qualsiasi cairolino. Si vantano da mesi di aver scritto un'opera degna di
Dante (non Zanetti). Ci farebbe piacere leggerla, fino ad allora non si meritano neanche
le nostre risposte. Nel frattempo, per non
farci annoiare, pensano bene di farsi uccellare una feluca. Un’altra. INSICURI
uno sconosciuto. Ma certa gente evidentemente non ha l’ intelligenza necessaria per
capirlo.
Più in generale, credo che essere Fraccarotti significhi avere le palle, perché è grazie
all’impegno costante e quotidiano, alla
passione che mettiamo in ogni nostra attività, sia essa di carattere ludico, sportiva o
culturale, che ci rende quello che siamo,
ovvero il miglior collegio di Pavia (e questo, appunto, non è solo dovuto al fatto di
avere ottime camere foresteria).
Questo mi ha insegnato l’esperienza collegiale e la sua comunità, e non perché me
l’ha imposto un anziano o un ex, ma perché probabilmente qualcuno prima di me si
è profuso, anche grazie alle regole non
scritte che naturalmente regolano ogni
comunità, nell’impegno per creare qualcosa di unico e speciale che è in fondo il
nostro Idem Velle.
Il Presepe Vivente è una vittoria, perché è
una festa unica a Pavia e da molti apprezzata, ed è un’ occasione per mangiare,
bere e stare bene tutti assieme.
Il Concerto di Natale è una vittoria, perché
un Natale così è veramente speciale, il
modo migliore per concludere un anno
insieme.
Voci di Corridoio è una vittoria, perché con
102 numeri in 4 anni ha narrato la vita
collegiale anche pavese, è stato fonte di
cronaca per tutti, e per di più è anche
autofinanziato.
Le vittorie sui diversi campi da gioco sono
delle vittorie, non nel senso stretto del
termine, ma perché frutto della passione
che ogni giorno mettiamo negli allenamenti
e nelle squadre che creiamo, perché non
siamo tutti campioni, siamo semplicemente
un gruppo fantastico che arriva a sputare
sangue per fare il vanto e la gloria nel Nostro Beneamato Plinio Fraccaro.
Codesti sono pochi ma significativi esempi
di quello che la comunità Fraccarotta nel
corso degli anni è riuscita a dimostrare, ma
ahimè, certe persone non possono proprio
capirlo.
Ragazzi, noi abbiamo le palle.
Più che mai Idem Velle
Sacha
Gli isolani. Anarchici. Alternativi. Ma
anche un tantino impressionabili,
sembrerebbe. Al punto che per un
po’ d’acqua per terra invocano
l’intervento delle Forze dell’Ordine:
ragazzi, occhio che al martedì Nicolina e Federica lavano i pavimenti, non vorremmo doverle andare a riprendere in Questura. IDROFOBI
Cazza. L’unico valtellinese incapace di distinguere una capra da uno stambecco.
PIZZOCCHERO
3
Numero 103
9 novembre 2009
Dal Mondo
Internet in Italia:
La Realtà
ATTENZIONE
Domani, martedì 10 novembre, alle ore 18, Aula Musica, riunione generale per:
- CORO DEL COLLEGIO
- CONCERTO DI NATALE
Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Presiederà Valeriano.
Tutte le matricole con rudimenti ANCHE MINIMI, di voce o strumenti, sono caldamente invitate a farsi vive.
Stesso testo, due modi di leggerlo. Internet
può essere il male o il bene di una società,
dipende da quale prospettiva si vedono le
cose. Il testo tratto da un video “su youtube” fa riflettere sull'approccio verso la Rete e
la sua comprensione. Ideato da Marco Montemagno e Tiziana Cera Rosco, ispirati dal
video di Lost Generation.
Ecco dovete sapere che io credo esattamente
l’opposto di tutto questo:
Questa è la realtà
E’ un dato di fatto
Se apriamo le porte ad internet
Non potremmo mai essere un grande paese
Vi mentirei se dicessi che
L’Italia ha un grande futuro dinnanzi
Che sarà un Paese all’avanguardia
Che la nostra economia diventerà forte e
solida
Che i nostri figli saranno sani, avranno una
giusta educazione e troveranno lavoro
Prima di ogni altra cosa dovete sapere:
Il nostro paese non merita queste cose
E sono convinto di questo perché conosco il
popolo italiano
La corruzione, la staticità e la mediocrità
fanno parte della nostra natura
Mi rifiuto assolutamente di credere che
Possiamo diventare un grande paese nel
prossimo futuro
Grazie a internet
L’Italia ormai ha destino segnato
Che ci va bene o no
Questa è la realtà
Questa è la realtà
Che ci va bene o no
L’Italia ormai ha un destino già segnato
Grazie a internet
Possiamo diventare un grande paese nel
prossimo futuro
Mi rifiuto assolutamente di credere che
La corruzione, la staticità e la mediocrità
fanno parte della nostra natura
E sono convinto di questo perché conosco il
popolo italiano
Il nostro paese non merita tutto queste cose
Prima di ogni altra cosa dovete sapere:
Che i nostri figli saranno sani, avranno una
giusta educazione e troveranno lavoro
Che la nostra economia diventerà forte e
solida
Che sarà un Paese all’avanguardia
L’Italia ha un grande futuro dinnanzi
Vi mentirei se dicessi che
Non potremmo mai essere un grande paese
Se apriamo le porte ad internet
E’ un dato di fatto
Questa è la realtà
Longobeach
aRbitro o aLbitro?!
…Tutti mi dicono che
devo lasciare perdere
gli arbitri per giocare nel glorioso PlinioSoccer, ma a me arbitrare piace un casino
(certo, molto meno quando mi prendo una
bordata di insulti), poi mi faccio dei bei soldini che non fanno mai male e mi vado a vedere le partite dell’adorato Milan pure gratis…
Gotta non mi voler male… ☺
Quindi calcio nel Fraccaro niente, nella pallavolo qualcosina so fare, ma c’è Giuliano che
per anzianità mi frega il posto e il “libero”
solo una persona può farlo, il basket non è
proprio per me, il rugby mi fa paura solo al
pensiero di avere davanti a me gente come
Alarico o Marcone, e così non mi rimane che
il giornalino per partecipare attivamente alla
vita collegiale.
rubrica a cura di Foggia
Ed ecco qua la mia rubrica, un semplice quiz Un calcio di punizione indiretto (nel gergo
per capire quanti cazzi
“punizione di seconda”) è accordato ad
deve aver nella testa
una
squadra
un arbitro; regole e
all’interno della procasistiche che pochi
conoscono, e che un
pria area di rigore. Il
direttore di gara deve
calciatore calcia il
sapere e appliccare in
p a l l o n e
e
pochi instanti, altro che
quest’ultimo
tocca
moviola. Provate voi…
un compagno che si
rispondete a questi
trova in detta area; il
strani casi del regolapallone entra nella
mento del giuoco del
propria porta.
calcio… vedremo chi è
Quale deve essere la
aRbitro o aLbitro.
decisione dell’ arbitro? Convalidi il gol?
CHE IL SIGNORE VALGA
PER TUTTI!!!
(la risposta qui sotto)
Se convalidi il gol, bhè mi dispiace fraccarotto sei un aLbitro!
Se fai ripetere il calcio di punizione allora sei un aRbitro, infatti il pallone non è in gioco fino a che non esce dall’area di rigore verso il terreno di giuoco.
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Numero 103
9 novembre 2009
Fraccarate
I PERCHÉ DEL SOMA
Perché si dice “capro espiatorio”?
Ammettiamolo. Almeno
una volta nella vita ce la
siamo fatti tutti questa
domanda: si dice capo o
capro espiatorio? Ebbene,
si dice capro. Ed ecco
spiegato perché..
Questo modo di dire trae
origine da una rito ebraico che aveva luogo durante la celebrazione
dello Yom Kippur (il Giorno dell'Espiazione) a Gerusalemme e descritto
della Bibbia nel libro del
Levitico: due capri venivano portati, assieme ad
un toro, al Tempio di
Gerusalemme. Uno dei
due, scelto a sorte, veniva bruciato sull'altare sacrificale insieme al
toro, mentre il secondo
veniva caricato simbolicamente di tutti i peccati
del popolo di Israele e
portato nel deserto per
poi essere abbandonato e
non fare più ritorno in
città. Entrambi i capri
servivano quindi ad espiare le colpe del popolo di
Israele, ecco spiegato il
perché del capro espiatorio..
Alla prossima!!!
...IL GEMELLO DISSE...
Alla notizia che i sardi, dopo
esser stati lagunati, hanno
chiamato la Polizia...
I 666 nomi di Po-
“Ma i sardi, tutte la volte che
si rompe un rubinetto...
chiamano la Polizia?!”
sorpreso. Per gli scettici e gli ignavi
(anatema su di loro, che le bombe che si
fumano esplodano nei loro intestini) riporFin dall’alba dei tempi l’uomo si è posto il tiamo qui l’intervista all’esorcista che ha
problema dell’esistenza del male, sia quel- identificato nell’apparentemente insospettalo fisico sia quello morale. Molte culture bile Polo il Signore delle Mosche. Per ovvi
hanno postulato l’esistenza di un creatore motivi l’identità di quedel lato oscuro dell’esistenza, chiamato sto prode campione della
alternativamente Satana, Baal, Moloch, fede rimarrà anonima (vi
Cthulhu, Blue Screen of Death o Wanna sveliamo solo le prime
Marchi. Fino a questo momento, nessuno tre lettere e le ultime
era riuscito a provarne l’esistenza, ma sia- due del suo nome: Gor &
mo lieti di annunciare su VdC che grazie a an).
un anno di tremendi sacrifici, un giovane D: Quando si è accorto
ricercatore delle scienze esoteriche è riusci- di avere di fronte qualto finalmente ad identificare la vera identi- cosa di più di un semtà del Principe delle Tenebre. Tremate, plice uomo, per quanto
prodi fraccarotti, perché il demonio si aggi- ineffabilmente malvara fra le vostre mura, e il suo nome vi è gio?
noto: Carlo Polo.
R: Il primo indizio è stata
Certo, l’annuncio potrà stupire chi non ha l’incredibile quantità di
assistito alle orride trasformazioni del volto bava verde nei pressi
di quest’uomo alla vista delle vittime dei d e l l a
stanza
sacrifici umani in suo nome (note anche dell’Innominabile Oscuricome matricole),o chi non ha mai udito il tà. Certo, poteva sempre
suo terrificante richiamo (fonti autorevoli trattarsi dei rifiuti di una festa di Emil e
riferiscono che suoni come “Oooh, Deeer- Nadal, ma avevo i miei dubbi (mancavano
pooo!”), ma chi fra voi ha potuto assistere le bottiglie vuote, i posacenere pieni e i
a queste agghiaccianti epifanie non ne sarà preservativi usati). La certezza dell’essenza
sovrannaturale e malvagia di Polo è stata ottenuta solo grazie a un anno di sacrificio personale, durante il quale mi sono sottoposto alle
più sfrenate e indicibili fantasie sadiche del
Sire del Terrore. Scoprire la collezione di anime umane pronte per l’uso, nascosta in un
sacchetto di patatine, è stata solo una conferma di ciò che sapevo già essere vero. Polo è
l’Anticristo, il Behemoth, come indica anche il
suo nome al contrario: Olop Olrac, che in antico
kushita si traduce come “L’Essere che succhierà la vostra essenza dalle palle dei vostri occhi” uno dei tradizionali attributi del demonio.
L’esperto in lingue berbere e pizziche lombarde
Yogi può confermarlo, se vuole.
D: Ma è terrificante. Come mai, a suo parere, Satana si è incarnato proprio nel Collegio
Fraccaro?
R: Lo sanno tutti che il
Demonio ha buon gusto,
e che i Fraccarotti ne
sanno una più del diavolo (e infatti l’arcidemone
non è diventato nemmeno capitano della squadra di calcio), inoltre in
questo luogo ha potuto
trovare spazio per i suoi
accoliti, da Mefistofele, il
demone
dell’inganno
(qui chiamato Moreno
Morello: la sua chioma,
fortunatamente, rivela la
sua natura satanica). Ma
credo che il vero motivo
sia assicurarsi una riserva di anime fresche da divorare al posto dei
dessert della mensa.
Derpo
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Numero 103
9 novembre 2009
Schwarzy
I Fraccarotti uccellano ancora...
Voci di Corridoio
...e il cairoli continua a sucare
Doveva essere la loro giornata di festa, quella ricca feluca in capo. Era il momento di agire,
di martedì 3 novembre, e
e, cogliendolo di sorpresa, con
invece, come di consueto da
rapido gesto gli tolsi ciò che
tre anni a questa parte, i
mi spettava: una sudicia ma
pagliacci polli bicefali auben ornata feluca era ora tra le
stroungarici del cairoli sono
mie mani ed in pochi secondi
stati vittima dell'ennesima
già sotto le torri, dopo una
uccellatio. Tutto è iniziato
notevole performance atletica
verso le ore 10:00 quando
di mezzofondo. Pochi minuti
volenteroso e impavido, caridopo ecco apparire la vittima,
co di buoni propositi, vagavo
ben istruita sul da farsi da
tra le beneamate mura del
quel coniglio del gran bastone,
Plinio alla ricerca del buon
che, non pago di aver abbanNadal; “Orrore” gridai, quandonato all'ombra delle torri il
do seppi che quel fottuto
suo sottoposto, ha addirittura
colombiano si era già avviato
tentato di salvare il nome di
in missione senza di me.
quel suo misero pollaio di taDifatti il suddetto colombiano
lentuosi sfigati, affermando
era ormai di ronda per Pavia
che il fatto non era da lui
alla ricerca delle già citate
“classificabile come goliardimerde giallo-nere; capii allora
co”, e quindi in accessibili
che era giunto il momento di
parole liquidando la faccenda
organizzare un secondo batcome “cazzi dello sciagurato”,
taglione per l'annuale spediesortandolo perfino a sporgere
zione punitiva. Dopo un lauto
denuncia per furto. Dopo espasto e sull'eco dell'impresa
sermi immaginato la scena di
non riuscita di Nadal, mi avuno che entra nella stazione
viavo con Sir Scannacristiani
dei carabinieri gridando “al
verso Strada Nuova, nella
ladro, mi hanno rubato la felusperanza di trovare qualche
ca”, mi ritirai felice nella mia
bella feluca, o meglio qual- L’uccellatore con feluca sull’uccello dimora a godermi le mie dache gran bastone, da uccellare; quand'ecco me, del buon vino e del pregiato tabacco unall'orizzonte spuntare due ridicoli omuncoli in garo, o come si suol dire: BACCO TABACCO E
accappatoio, inginocchiati davanti ad Annabel- VENERE.
la ad elemosinare pochi danari, accompagnati IDEM VELLE
Alarico
da uno sfortunato quart'anno con tanto di
Direttore Ospite
Giovanni Mason
Vice Direttori Ospiti
Elia Ferrari
Giovanni Ferrari
Caporedattore
Carlo De Grazia
Art Director
Marco Rossi
L’Enigmista
Andrea Trameri
Redazione
Andrea Violetto
Francesco Guida
Marco Mezzadra
Luca Rebecchi
Ospite del Direttore
Giorgio Montolivo
Ecculo: primo preparative tournament di poker del Plinio
Sessione di novembre
Cari collegiali, è arrivato...ebbene
sì...su
grande richiesta è stata stabilita la data del
primo preparative tournament di poker del
regio collegio Fraccaro.
Il torneo si terrà MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE e
avrà inizio alle ore
21:00 in sala comune.
Modalità del torneo:
• buy-in di $5
• bui automatici che si alzeranno ad intervalli
regolari
• il numero dei tavoli dipenderà dal numero
di adesione
• circa 6 persone ad ogni tavolo
• assegnazione casuale dei tavoli
6
• i primi/migliori secondi di ogni tavolo accederanno al tavolo finale
• una parte del montepremi sarà utilizzata
per l'acquisto di nuovo
materiale per il gioco,
come ad esempio fiches
e copritavoli, la restante
parte sarà utilizzata per
l'acquisto dei premi
• bidello non può vincere
• brizi giocherà con una
sola carta
• morello per partecipare dovrà tagliarsi i capelli
• adolfino fa cagare
• violenza.............big
respect
• giuliano: gradita la
maglia commemorativa
Le iscrizioni saranno
aperte da lunedì 9/11 a
lunedì 16/11. Io, me e
me medesimo ci occuperemo di raccogliere i
soldi e fornirvi ulteriori
informazioni,
quindi
ALARICO - CAM 16.
E ricordate che “siete
tutti molto forti, ma
finché ci sarò io sarete
i numeri due”.
IDEM VELLE
Alarico
Numero 103
9 novembre 2009
Interni
PRESÈNTATI
Omar
Giozzi
Cobra, O Margiozzi
7 aprile 1990
Residente a Teglio (SO)
Diplomato con la valutazione di 76/100 all’istituto di istruzione superiore Balilla Pinchetti
Tento di studiare lingue e culture moderne
Stanza n°29
figa (specialmente se pelosa), lettura, animazione giapponese, birra
Ebbene sì: c’è un altro Giozzi al Fraccaro, anche se questa volta ha un nome un po’ più
“arabeggiante”. Come unica matricola valtellinese di quest’anno la mia vita collegiale è costantemente segnata dalle frecciatine che mi arrivano dai miei colleghi terroni (in senso buono, ovviamente), ma io sono un tipo bonario e ci rido sopra.
Come molti di voi avranno notato a me piace bere. Dopotutto è una caratteristica tipica della mia terra natia, dove l’alcool viene regolarmente somministrato persino ai bambini ancora in fasce (per far loro crescere i c.d. “peli sul petto”). In effetti è stata proprio questa mia
autodistruttiva passione uno dei motivi principali che mi hanno spinto ad intraprendere la carriera universitaria. Questo e la figa. Fatto sta
che qui a Pavia mi trovo bene, e mi diverto un sacco: spero proprio di rimanerci ancora per molto tempo.
Davide
Lorenzano
Provenzano (o almeno credo…)
24 dicembre 1990
Caltanissetta
Diplomato presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “G. Galilei” con una valutazione di
82/centesimi
Tento di studiare Giurisprudenza
Stanza nr.35
Hobby: figa, lettura, scrittura, informatica, manga & anime, videogames, raggiungere il mio peso forma (ovvero riuscire un giorno a guardarmi i piedi) etc..
Premessa: Prego tutti coloro i quali avessero qualcosa contro di me, di non mandarmi a quel paese
perché ci sono già, sono residente a Canicattì (AG).
Pavia rappresenta una nuova fase della mia vita, e mettere piede tra le sacre mura rappresenta una
deificazione di tale fase. Sono eccitato all’idea di permanere in un collegio dilaniato da continui bombardamenti di figa malgrado ciò mi distolga dal tentativo di studiare Giurisprudenza. La figa non è il
mio unico hobby, mi piace particolarmente leggere e scrivere, inoltre sono un curioso internauta con
una malsana venerazione per il Paese del Sol Levante in tutti i suoi aspetti, dunque, sappiate che
sono più vulnerabile alla figa in kimono.
Non so dirvi con certezza quale sia il mio nome collegiale definitivo, ma alla luce degli ultimi giorni pare sia Binno per via dell’assonanza
del mio cognome con quello di Bernardo Provenzano, ovvero Binnu u tratturi.
REGOLAMENTO delle CUCINE a cura di Monto
Articolo II
L'utilizzo degli spazi
comuni di un collegio,
quali sono le cucine,
richiede l'osservanza di
alcuni basilari principi di
civiltà. In seguito a svariati richiami da parte del Rettore, per via dello stato di disordine e sporcizia in cui le
cucine sono state abbandonate da utenti forse distratti
(e di certo negligenti), vorrei portare la vostra attenzione sui buoni propositi più volte espressi in assemblea
(e che, comunque, si presumono di buona educazione),
traducendoli in regole alla portata di tutti. Oltre ai rapporti tra noi collegiali, non va dimenticato il rispetto per
gli estranei, quali sono gli ospiti che pernottano in
collegio e legittimamente si aspettano la disponibilità di
cucine pulite ed attrezzate, dipendente non solo dal
Rettore, ma anche alla nostra comunità. Il seguente
regolamento è frutto di riflessione su una lunga ed
appassionante esperienza di fruizione delle cucine,
quale la si augura a tutti.
Art.2 - I due fornelli della piastra possono essere utilizzati anche contemporaneamente. Chi cucina non deve abbandonare le piastre quando il cibo è
sul fuoco né, per nessun motivo, lasciare le piastre accese a vuoto.
Le piastre, una volta raffreddatesi, devono essere pulite con un panno umido da chi le ha utilizzate.
E' disponibile presso il personale di
servizio un apposito raschietto per le
incrostazioni più tenaci. Il raschietto
deve essere restituito dopo l'uso: chi lo
utilizza, ha la responsabilità di conservarlo sino alla restituzione.
COMMENTO
Un articolo esauriente, che si commenta
da solo, o quasi. Il primo comma si spiega
alla luce di come funzionava la precedente
attrezzatura, quando non era possibile
accendere entrambi i fornelli, o non si
riusciva a cuocere un uovo. Adesso (dal
2008) siamo dotati di una piastra più potente, ma anche più pericolosa e delicata.
Per questo motivo, non bisogna lasciare
mai le piastre accese a vuoto o dimenticare il cibo sul fuoco. Va da sé che anche la
pulizia debba essere molto più accorta,
non solo da parte del personale di servizio. Date sempre una bella pulita.
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Numero 103
9 novembre 2009
Rubriche
FRAMMENTI MANCANTI Rubrica poetica a cura di Eleno
***
Howl
for Carl Solomon
I
I saw the best minds of my generation destroyed by madness, starving hysterical naked,
dragging themselves through the negro streets at dawn looking for an angry fix,
angelheaded hipsters burning for the ancient heavenly connection to the starry dynamo in the machinery of night,
who poverty and tatters and hollow-eyed and high sat up smoking in the supernatural darkness of cold-water flats floating across the tops
of cities contemplating jazz,
who bared their brains to Heaven under the El and saw Mohammedan angels staggering on tenement roofs illuminated, […]
Urlo
per Carl Solomon
I
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte ad acqua fredda fluttuando sulle
cime della città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette, […]
***
Quest’anno mi sono posto una sfida e la pongo anche a voi: pubblicherò frammenti di poesie Beat, iniziando (e magari fermandomi) con il
più eccentrico dei poeti della New Generation: Allen Ginsberg. La sfida è questa: dimostrarmi che il Beat non è superato, che deve essere
ancora vissuto. Una sfida importante per me, ma anche per voi. Leggere queste poesie significa respirare l’aria di una generazione padre e
tutrice degli hippy, di uno stile di vita che sopravvive in poche grotte cretesi e chissà dov’altro. Il solo leggerle pone dei problemi, non è una
lettura abituale, ma sensitiva nel modo d’approccio, cioè bisogna re-imparare a leggere, cominciando dalle sensazioni confuse nelle immagini, tra i versi, lasciarsi quasi trascinare dal ritmo. Lascio le note storiche alla prossima settimana e vi lascio con una nota di chiusura sulla
traduzione della compianta Pivano: al quinto verso si perde il gioco di parole (la liaison di suono e significato) tra Heaven e El
(foneticamente equivalente a Hell, inferno), non solo quindi elevated indica una strada sopraelevata, ma sottintende un unione tra
sacro e profano (dove
deve stare l’arte, qualcuno mi disse). Alla prossima settimana
PERLE D’OSTREGA a cura di Ostrega
Mercoledì 14-102009 è arrivato l’annuncio ufficiale
da parte del
Premier Silvio Berlusconi, a dicembre inizieranno i lavori del tanto più o meno atteso
“Ponte sullo stretto” . Il ponte misurerà 3,7
chilometri con pilastri alti ben 380 metri,
quattro corsie,due binari della ferrovia e due
corsie pedonali. Questo in sintesi il progetto
per quello che potrebbe diventare il ponte
sospeso più alto e lungo del mondo. Il tempo
per l’attraversamento del ponte in auto dopo
l’ultimazione dovrebbe richiedere solo dieci
minuti. I costi per il preventivo sono stimati
in circa 6,1 miliardi di euro. Oppositori del
progetto richiamano tuttavia l’attenzione su
diversi rischi. Pare essere problematico il fatto
che la zona in cui si vuole costruire il ponte è
a elevato rischio tellurico, poiché qui convergono una contro l’altra le due placche continentali. Inoltre qui le correnti marine e i venti
sarebbero molto forti. Come conseguenza il
ponte potrebbe rimanere
chiuso fino a 100 giorni Pertanto dovrebbe
restare contemporaneamente attivo il traffico
8
dei traghetti. Biologi marini e Naturalisti temono che la costruzione del ponte possa
essere fonte di conseguenze negative anche
per la fauna marina e per gli uccelli migratori. Tra i punti
dolenti
del
progetto
ci
son o,
tra
l’altro, gli esorbitanti costi di
realizzazione.
A seguito delle
disastrose
inondazioni e
s m ot ta m e n t i
del terreno in
Sicilia, a causa
dei quali a
inizio ottobre
hanno perso la vita almeno 28 persone, le
priorità del governo vengono messe in discussione. Insomma non sembrerebbe proprio un opera che abbia ragione d’esistere.
Se davvero si vuole ammodernare l’Italia,
non è il caso di investire in maniera più ocu-
lata??? Linee ferroviarie regionali, autostrade, prevenzione del rischio idrogeologico,
trasporti pubblici vi è solo l’imbarazzo della
scelta …
Per correttezza e
trasparenza
d’ora in avanti,
citerò la fonte da
cui è stata colta
la notizia. Questa rubrica contiene
notizie
giudicate degne
di nota da parte
dell’autore. Ogni
co n s id e r a zio n e
personale,
è
volutamente
contenuta. “Perle d’ Ostrega” dà spazio
al fatto; per l’opinione, ho la presunzione di credere che vi sia spazio a sufficienza in ognuna delle vostre teste.
Deutsche Welle - Ursula Keissel
Numero 103
9 novembre 2009
Spettacoli
LE AVVENTURE DELL’APE IDRO
Novembre al cinema
Gli appuntamenti del mese (aggiornato)
Quattro rassegne allietano le fredde serate novembrine.
CSV: Festival dei Diritti (FD)
Rassegna motosolidale a cura di Figazzolo.
Sala Corallo, ore 21 (gratuito)
KOS: Libera-mente (LM)
Cineforum su bioetica e libertà.
Aula del '400, ore 20:30 (gratuito)
mar 10 | CS | "The crowd" di King Vidor
mer 11 | FD | "El cochecito" di Marco Ferreri
gio 12 | LM | "Lo scafandro e la farfalla" di Julian Schnabel
mer 18 | FD | "Inside I’m dancing" di Damien
O'Donnell
GHISLIERI MUSICA: Berliner Cafè (BC)
Cineforum sul movimento berlinese anni '30.
Aula Magna Ghislieri, ore 20:30 (gratuito)
mar 24 | BC | "M - Il mostro di Düsseldorf" di
Fritz Lang (1931)
BLUESFORCE: Cinestesia (CS)
Cinema muto e colonna sonora live.
Spazio Musica, ore 21 Covini
mer 25 | FD | Serata Corti:
-"In viaggio senza valigie" di Mirko Locatelli
-"Radio La Colifata” di Valentina Monti
-"Un inguaribile amore" di Giovanni Covini
“Tutta colpa di Guida”: la nuova star di Broadway porta sulla scena scandali e intrighi, una trama avvincente ricca di suspence e colpi di
scena, una vicenda a tinte fosche di giornalismo d’assalto. Le voci della critica:
Si avvisano gli abbonati che le copie
“MISS KISSIN… BELLEZA DE CUERPO, MUY BUENA TOMA, MUCHAS FELICIDADES “, El Universo (Ecuador)
piccole saranno distribuite (arretrati
“НУ......ПОЛНЫЙ ПИПЕЦЦЦЦЦЦЦЦЦЦ.......”, Правда (Россия)
dal numero 101 compresi) non ap“les françaises...que de belles courbes...”, Le Monde.
pena sarà acquistato il nuovo toner
“Esistono francesi che non esistono”, G. Bosurgi, Voci di Corridoio.
per la stampante di VdC
“
”, O. Margiozzi, Inchiostro.
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Numero 103
9 novembre 2009
Giochi
SAPEVATELO!
Il nuovo premio di Sapevatelo: succo d’Anatras. A
fianco una proiezione grafica dei nuovi Squirting
Toys, serie II “i tramutanti”.
Dopo due terribili settimane finalmente sveliamo il mistero del Sapevatelo: il fraccarotto
misterioso era MONTOLIVO: Lo chef Tony,
noto idolo dei giovani, si riferisce alla sfrenata passione culinaria del nostro direttore, il
giocatore di golf sta tirando la pallina fuori
dal BUNKER, e il Verga, noto anziano, è autore della novella ROSSO MALPELO. Due soli
individui hanno indovinato, l’estrazione a
sorte ha decretato la vittoria di: Giuliano che
vince l’ultimo speziale Giocattolo Spruzzante.
Te pareva. C’è da dire che Franz ha spiegato
tutti gli indizi, quindi, per l’impegno profuso,
assegnamo come trofeo speciale un pregiato
scatolo di Succo D’Anatras, in foto. Vince il
suddetto. Propongo il nuovo sapevatelo,
telefonate, telefonate. Trovate anche
l’intruso nella foto 2. Al vincitore il primo
Squirting Toy della II serie “i tramutanti”.
Goliardi cairolotti allo stato brado; da notare i volti intelligenti e il buon gusto nella scelta degli accessori. Ma dov’è l’intruso?
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Numero 103 - Collegio Plinio Fraccaro