LA TUA IDEA DI IMPRESA SCENDONO IN PISTA LE SCUOLE DA TUTTA ITALIA PER PROMUOVERE I PROGETTI PIU’ INNOVATIVI DA IMMETTERE SUL MERCATO di Laura Montanari (art. a pag. 3) VIAGGIO DELLA MEMORIA 2013: IL DIARIO A cura di Erika Saponaro (articoli a pag. 5-6) Numero 5 — maggio 2013 Intervista a cura di Roberta Bordignon “I TIPI SCOMODI” PRESENTANO: “L’ODISSEA PER UNA TAZZA DI TE’ Paris mon amour Resoconto della gita di classe nella ville lumiere Di Alessandra Nata nel 1996 su iniziativa Baravelli della professoressa Silvana Aleotti, la compagnia teatrale (articolo a pag.9) dello Scaruffi-Levi-Città del Tricolore ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. L’anno scorso il Premio per la Miglior regia e per la Migliore Attrice Protagonista al concorso “Attori di Classe”. Quest’anno la compagnia si cimenterà nella rappresentazione de “L’Odissea per una Gita di classe a Palermo: contro la mafia l’incontro col fotografo Antonio Vassallo (articolo a pag. 2) tazza di tè”, un testo riadattato di Ribes. Lo spettacolo si terrà al teatro “La Cavalleriz- PETRA RESKI: “SULLA STRADA DI CORLEONE” Un libro che parte dalla Germania per raccontare la Mafia — di File Beu za” il 13 Maggio 2013 alle ore 21.00. Ancora oggi il Reski, g i o rn a l i st a m e di a t ec a corso è coordinato dalla pro- N e l la s c r i t t r i ce t e d e s c a ; E l i a fessoressa Aleotti, insegnante d e l l ’ u n i v e r s i t à di R e g g i o M i n a r i ( q u e l l o n e l l a f ot o di Italiano e storia del Trico- E m il i a, si è s v o l t o u n in- a s s i e me a P e t r a R e s ki ) , c o n t r o a s si em e a l l a gi or c o o r d i n a t or e d e l di b a t t i lore. (segue a pag. 3) n a l i st a e sc r it tr i c e t ed e t o ; R o s a F ra m m a rti n o , s c a P et r a R e s k i , l a q u al e o r g a n i z z a t r i c e d e l p r o ge t è venuta a presentare il t o “ P e r c o r s i d i c i t t a di Le interviste s u o u l t i m o l i br o “ S u l l a n a n z a e l eg a l it à ”; Il eni a Impossibili a strada pe r C or l eoMalavasi, a s s e ss o r e ne” ( titolo originale “ Lucifero e a d e l l ’ i s t r u z i one d i R e g gi o V o n K a m e n N a c h C o r leoE m i l i a ; D i no G i o v a n n i n i , Dante n e - Di e M a f i a i n De u d o c e n t e d i p s i c o l o gi a s o Di Matteo Senatore e t s c h l a n d ”) . A ll ’i n c o nt r o c i a l e . P e t r a R e s k i r a c c on Elisa Gaspari h a n n o p a r t e c i p a t o: P e t r a A pag. 6 — 7 ta che la G e r m a ni a La giornalista Petra Reski Sicilia. Mafia, cannoli, Miccoli o altro? Resoconto di viaggio in terra di mafia delle classi quarte IGEA e Mercurio La Sicilia è definita principalmente la culla della mafia da chi ignora tutti coloro che hanno combattuto e tutt’ora combattono contro questa realtà. Una realtà vista da lontano per chi non si informa e non si interessa a ciò che si crede distante, che invece è più vicino di quanto si pensi. Il disinteresse è proprio il punto di forza della mafia, ciò che gli consente di agire indisturbata. Questo, noi della classe 4B IGEA, lo abbiamo imparato nella visita d’ istruzione a Palermo a cui abbiamo preso parte dal 18 al 21 Marzo. Ciò che è emerso dai commenti è il fatto che molti di noi prima di fare questo viaggio avevano una visione completamente diversa della Sicilia, come capita per la maggior parte delle persone, le quali giudicano un posto per sentito dire! In questo viaggio attraverso la Sicilia, che si può definire “rivelatorio”, abbiamo imparato molte cose sulla mafia che non conoscevamo! Le persone che abbiamo incontrato hanno voluto insistere particolarmente nel farci notare la forte connessione esistente tra mafia e Stato. Un chiaro esempio ci è stato riportato da Antonio Vassallo, uno dei primi testimoni oculari della strage di Capaci nella quale hanno perso la vita il famoso giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. L’uomo ci ha raccontato che quel giorno del 23 maggio 1992 ha sentito un fortissimo rumore e recatosi sul luogo del delitto capì che era successo qualcosa di grosso così, essendo lui un fotografo, si mise a fotografare l’ agghiacciante scena. All’arrivo degli agenti lui consegnò le fotografie scattate come prove fotografiche. Passato qualche tempo egli si recò dal prefetto per accertarsi che le sue foto fossero giunte nelle mani giuste; questo però non accadde, infatti le foto di Antonio non giunsero mai a destinazione. In Pagina 2 seguito egli capì che aveva consegnato le foto ad un poliziotto in borghese che le aveva fatte sparire poiché riprendevano un uomo, che appena subito dopo l esplosione, portava via la ventiquattro ore del giudice. “Avevo fotografato persone che non si dovevano trovare in quel momento in quel luogo e che non potevano essere fotografate”. Queste le parole del fotografo. Esse fanno riflettere, perchè anche in un paese libero e democratico come il nostro in fondo non si è mai del tutto liberi. Il secondo punto fondamentale su cui si è basato il nostro viaggio è quello di mostrare non solo la mafia ma anche l ‘antimafia. Di particolare rilevanza è l‘associazione “Addio Pizzo” la quale ci ha guidato nel nostro viaggio. Questa associazione è formata da persone comuni che si impegnano per risolvere un problema che pesa su tutta la società. Addio pizzo si occupa principalmente di sostenere e proteggere i commercianti che vogliono dire NO al pagamento del pizzo. La nostra guida ci ha mostrato moltissimi esempi di forti personalità antimafia sia del passato che del presente. Partendo dal passato abbiamo potuto conoscere la vita di persone come Falcone, Borsellino, Chinnici, dalla Chiesa ed altri che hanno dato la loro vita per la libertà. Questi uomini sono ricordati nella piazza della giustizia, davanti al tribunale, dove sono incisi i loro nomi. Un altro importante esempio di antimafia è rappresentato da Peppino Impastato, un ragazzo giovane proveniente da famiglia mafiosa, il quale aveva però capito che la Mafia era “una montagna di merda”, come lui diceva e per cui fu ucciso. Noi abbiamo potuto conoscere questo grande personaggio grazie alla madre e al fratello i quali in onore di Peppino hanno aperto la loro casa chiamandola “Casa Memoria”, nella quale ospitano tutti coloro che vogliano interessarsi sull’argomento e al fine di sensibilizzare la gente. Attualmente vi sono molte altre persone che cercano di combattere questo fenomeno criminale; tra queste vi sono persone famose come Ingroia e Saviano ma anche meno famose tra cui Pino Maniaci, da noi personalmente incontrato. Quest’uomo è uno degli uomini più coraggiosi che abbiamo mai conosciuto. Egli è il proprietario di una televisione locale “Telejato” nella quale tiene un telegiornale di Antonio due ore nel quale Vassallo, uno dei dice ciò che gli primi testimoni altri non dicono. oculari della Lui nel suo tg strage di Capaci spesso accunella quale hanno sa politici che perso la vita il hanno giri di famoso giudice mafia di cui però antimafia Giovanni nessuno parla, Falcone, recatosi prende in giro sul luogo del delitto mafiosi e ne parcapì che era la senza mezzi successo qualcosa di termini. Pino per grosso così, essendo questa sua attivi- lui un fotografo, si tà è stato più mise a fotografare l’ volte minacciato, agghiacciante scena. gli è stata fatta saltare in aria la macchina e hanno provato ad ucciderlo; nonostante questo rifiuta la scorta perché non vuole mettere in pericolo persone innocenti ritenendo che se la mafia vuole ucciderti non c’è scorta che tenga. E’ appunto per queste persone che non è giusto giudicare la Sicilia per sentito dire. Dopo questo viaggio noi della classe abbiamo capito che per conoscere veramente un luogo bisogna viverne la realtà. Ed è per questo motivo che riteniamo che sia un esperienza da riproporre ai ragazzi dopo di noi. A cura delle classi 4^ B IGEA e 4^ B Mercurio TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 L’ODISSEA PER UNA TAZZA DI TE’ Il nuovo spettacolo della Compagnia teatrale del nostro Istituto al Teatro Cavallerizza, 13 maggio 2013. Intervista alla responsabile del progetto. (segue dalla prima pagina) Prof.ssa Aleotti come nasce la decisione di fondare I Tipi Scomodi? Dalla passione per il teatro, aiuta i ragazzi a esprimersi e inoltre cambia se stessi. Ci può parlare del concorso dell’anno scorso? Il gruppo parteciperà anche quest’anno? Sì, parteciperà. Il concorso è stato indetto dalla Fondazione Teatri per le scuole superiori e fornisce gratuitamente il teatro La Cavallerizza; è un segno di riconoscimento alle migliori compagnie. Che ruolo svolge lei? Coordino la compagnia, scelgo il regista e gli propongo ruoli e testo, mantengono i Collegamenti tra i Fondazione dei Teatri e la scuola. Dal stato appena introdotto al teatro ed aiuta 2008/09 la compagnia è seguita dai regi- a far socializzare i membri del gruppo, è tutto affidato agli attori ed alla sti dell’Associazione Maloro immaginazione. Ti ha colpimimò, più specificatamente TELEMACO: negli ultimi due anni dal to qualcosa in particolare dei regista Luca Cattani. E’ il “Allora!...Ritorni ragazzi? Si, il fatto che prendano secondo anno che lavori da noi sulle tue tre tutto con leggerezza, sembra con I Tipi Scomodi, come navi? Dopo dieci sempre che non mi ascoltino ed alla fine scopro che rimane tutto, ti trovi con i ragazzi? Beanni! Ce ne hai si nota guardando come sono ne, ma è sempre differente perché ogni anno ne arriva- messo di tempo!... cambiati da inizio anno. Il teatro Il tuo palazzo è serve per scoprire se stessi prima no di nuovi ed anche i occupato da di tutto, ci aiuta ad interagire con “vecchi” non risultano mai gli altri. A prescindere dal risuluguali a quelli che erano pretendenti tato è una grande soddisfazione l’anno precedente. Sono ignobili.” andare in uno dei teatri più belli a ragazzi vivaci, non dei rofare uno spettacolo davanti ad un bot, hanno idee e vengono sempre ascoltati; sicuramente aiuta la pubblico; portare a termine il progetto è differenza di età, che è davvero leggera, i la cosa più importante, perché riuscire in ragazzi più grandi aiutano i più piccoli. questo significa aver lasciato Anche la mia età aiuta. Parlaci dello un’esperienza ai ragazzi. Il regista allarga spettacolo di quest’anno Mi era venuto l’invito a partecipare al progetto a tutti in mente l’anno scorso per via del grande gli studenti del polo Scaruffi-Levi-Città numero dei componenti. È un testo sim- del Tricolore, incoraggiando a fare una patico, per ragazzi giovani, ed è senza nuova esperienza e nuove conoscenze. eccessive preoccupazioni. Aiuta chi è LA TUA IDEA DI IMPRESA Siamo alla quinta edizione del progetto “La tua idea di impresa” e questo è un segnale evidente che l’iniziativa funzioni e che venga ben accolta dai ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia. L'iniziativa si caratterizza per l’approccio innovativo e dinamico, e promuove la comunicazione diretta tra gli imprenditori e gli studenti del territorio. Questa idea è nata con lo scopo di promuovere l'autoimprenditorialità tra i giovani; è poi diventato una gara nazionale al suo terzo anno consecutivo ed è stato adottato da Confindustria e da SFC - Sistemi Formativi Confindustria, e l'iniziativa è inoltre progetto ufficiale nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ed è realizzata con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. I video dei progetti d'impresa degli studenti, corredati da un business plan, sono pubblicati sul sito www.latuaideadimpresa.it, e la votazione on line dei progetti è riservata agli imprenditori di Confindustria Alessandria. L’edizione nazionale 2013 vede schierarsi scuole provenienti da Benevento, Bergamo, Bologna, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Monza e Brianza, Padova, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Sicilia, Trieste, Varese, Venezia, Verona, con 88 istituti superiori coinvolti in tutt'Italia e 111 progetti in gara. TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 AIR MAINTENANCES, E GLI AEREI DECOLLANO DI NUOVO!! Questo è il nome del progetto che ha visto la classe 4c mercurio partecipare, a nome di tutta la scuola, presentando questa nuova idea di impresa, una società che si occupi di locazione agevolata e concessione di piazzole e parcheggi per gli HANGAR. Tutto ciò ovviamente utilizzando l’aeroporto di Reggio Emilia, e permettere così di far rivivere parte storica dell’economia reggiana; infatti le Reggiane erano leader nel settore dell’aviazione fino al secondo dopoguerra. Per la realizzazione del progetto, e quindi per le riprese del video, ci siamo recati una mattina alla sede della Confindustria in centro dove ci hanno spiegato come si sarebbero effettuate le riprese. Abbiamo fatto una sintesi delle peculiarità e particolarità delle nostra Pagina 3 impresa e poi … abbiamo recitato come fossimo rappresentanti dell’impresa stessa, proprio per promuovere la NOSTRA IDEA. A mio parere è stato davvero un progetto interessante; abbiamo sperimentato un contesto diverso da quello scolastico, ma comunque inerente alle materie che stiamo studiando e a quelli che potrebbero essere i nostri futuri impieghi, come rappresentanti o manager di grandi imprese. Il giudizio complessivo è davvero positivo; spero di avere l’occasione di rifarlo l’anno prossima perché l’ho trovato davvero costruttivo e stimolante. Invito tutti quanti a guardare il nostro video che potete trovare sul sito www.latuaideadimpresa.it, insieme ai video di tutte le altre scuole partecipanti al IL RACCONTO DELL’OPERAZIONE ANTHROPOID Copertina del libro di Ivanov sull'attacco a Heydrich NELE FOTO ALCUNI MOMENTI DELLA TOCCANTE COMMEMORAZIONE AL MONUMENTO DEI BAMBINI CADUTI PER MANIO DEI NAZISTI Pagina 4 Reinard Heydrich era il principale collaboratore di Himmler. Si dice che in ordine di importanza nel Reich lui fosse al terzo posto, subito dopo Himmler e Hitler. Fu proprio quest’ultimo ad inviarlo a Praga nel 1941 come Governatore del Protettorato di Boemia e Moravia. Fu proprio in questo termine che uccise indiscriminatamente oppositori del regime nazista ma anche persone comuni. La popolazione non ne poteva più, ma ovviamente mancava il coraggio di ribellarsi. Verso l’ottobre dello stesso anno Edvard Benes si mise in contatto con Charles de Gaulle e Winston Churchill, dichiarandosi disponibile ad organizzare un piano per uccidere Heydrich ma chiedendo in cambio di revocare il Patto di Monaco del 1938 per togliere la Cecoslovacchia dalle mani di Hitler. Misero in addestramento un reparto di paracadutisti e chiamarono questo gruppo “Anthropoid”. La mattina del 27 maggio 1942 misero in atto il loro progetto; non riuscirono però ad uccidere Heydrich, che morì solo otto giorni dopo ricoverato nell’ospedale di Praga. Come previsto, la reazione dei nazisti fu tremenda: rasero al suolo il paesino di Lidice, che con questo attentato non centrava nulla, e loro lo sapevano benissimo. Tutti gli abitanti furono deportati, i bambini sotto i 15 anni vennero presi e si cercò di darli in adozione a famiglie delle SS. Purtroppo il procedimento durava troppo per le lunghe, e solo 7 di questi bambini vennero dati in affido. Gli altri 82 bambini erano considerati un fastidio, e vennero brutalmente uccisi con i gas di scarico dei camion. Ma i nazisti non erano sazi: volevano sapere chi erano i responsabili di ciò che era successo. Chiusero Praga, in modo da non permettere a nessuno di uscire o di entrare. Un parroco aveva nascosto i sette giovani paracadutisti nella cripta, quattro nella parte sotterranea e tre sul soffitto, in modo da far da guardia per un eventuale arrivo dei nazisti. Nessuno o quasi sapeva dove si nascondessero, tranne la famiglia che portava loro il cibo. Per precauzione ogni componente di questa famiglia si portava sempre dietro una boccetta di veleno, così se i nazisti li avessero fermati per chiedere qualcosa sarebbero morti col loro segreto. Qualcuno fece la spia, e da questa famiglia arrivò la visita di sicuro non ben accetta delle SS. Tutti si avvelenarono, tranne un ragazzo di circa 17 anni che, forse per paura, non lo fece. Sotto duro interrogatorio indicò dove si nascondevano. I nazisti arrivarono, uccisero per primi i tre ragazzi che facevano da guardia e poi per far uscire gli altri quattro allagarono la cripta. Quando videro che non avevano risultato, fecero saltare il pavimento con la dinamite ma i paracadutisti, piuttosto che farsi prendere vivi, si suicidarono contro il nazismo sparandosi coi loro fucili. A CURA DI ERIKA SAPONARO TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 VIAGGO DELLA MEMORIA 2013 TEREZINE E PRAGA. DIARIO DI BORDO DI ERIKA SAPONARO Mamma mia che neve!! L’undici febbraio, alle 23:30, era fissata la nostra partenza dal tribunale. Quindi noi ragazzi di 4A e 5B dell’Istituto Città del Tricolore ci siamo ritrovati, abbiamo cercato il nostro pullman in mezzo agli altri e siamo partiti. Viaggio abbastanza tranquillo.. abbiamo dormito tutti! Poco prima del nostro arrivo ci hanno consegnato alcune cartine e un libretto con ciò che avremmo poi visitato, in modo da potercene fare un’idea (se solo l’avessimo letto..!). Siamo arrivati a Praga intorno alle ore 12 del giorno dopo. Tempo di lasciare le valigie in hotel e subito al centro commerciale che avevamo proprio di fianco. Alle 14:30 la prima guida ci ha fatto fare un veloce giro turistico del centro storico di Praga, dalla torre dell’orologio fino al Ponte Carlo. Che posti meravigliosi! Soprattutto il ponte, con quel leggero velo bianco di neve sotto i nostri piedi che, oltre a qualche scivolata inevitabile, ha dato un’aria romantica e quasi poetica a tutto il paesaggio. Il resto del pomeriggio eravamo liberi, ma ci siamo ritrovati per cena in un locale.. non meglio identificabile. Non per cattiveria, ma il cibo ci ha lasciati a desiderare. Il pensiero generale è stato “Zuppa di porri? Ok, mangerò il secondo..” Se non fosse che il secondo è stato ancora peggio! Per fortuna ci era rimasto qualcosa dal viaggio di andata! Secondo giorno: per la prima volta facciamo colazione in hotel. C’è di tutto! E finalmente tutti mangiano. Poi si parte alla volta del castello. Qui ci spiegano che in realtà Praga è divisa in quattro parti: città grande, città piccola, città vecchia e città del castello. Abbiamo assistito al cambio delle guardie, c’era molto freddo e più volte abbiamo fatto pause prendendoci un vin brulé o semplicemente per riprendere temperatura. Abbiamo visitato la Basilica di San Giorgio, piena di stupendi mosaici, e tante altre cose che ci sono rimaste impresse. Stavolta il cibo è stato meglio, se non altro! Terzo giorno: andiamo dentro Josefov, il quartiere ebraico, a visitare la sinagoga e il cimitero. Ci dicono che questa è la sinagoga più vecchia d’Europa e tutt’oggi è utilizzata per il culto in occasioni speciali. Il cimitero è a strati, fa quasi impressione, non possiamo entrare ma ce lo raccontano. Dopo pranzo ci raccontano dell’ Operazione Anthropoid, che è la parte che ci è rimasta più impressa. Anche se mezzi addormentati per via dell’abbiocco abbiamo tutti seguito il racconto della storia e vedere il punto esatto in cui si è svolta la vicenda ci ha fatto venire i brividi. Quarto giorno: finalmente visitiamo Theresienstadt. Ci raccontano che questa città viene costruita nel 1700 come città militare per difendere Praga da eventuali attacchi provenienti dal Nord. Durante la prima guerra mondiale fu utilizzata come prigione ed è per questo ed altri motivi che è stata scelta come campo di concentramento nella seconda guerra mondiale. Non era un campo di sterminio, bensì di smistamento: infatti molto vicino passa tuttora la linea ferroviaria che portava direttamente al campo di Auschwitz. Abbiamo visitato un edificio che ora è un museo, ma durante la guerra era dove venivano tenuti i bambini e ci ha fatto rabbrividire vedere quattro muri pieni dei nomi di tutti i bambini morti durante la guerra e altri muri contenenti i loro disegni.. Quinto giorno, si riparte. Prima, però, una sosta di tutte e cinque le scuole nella piccola cittadina di Lidice. Mai sentita? Ovviamente. Per motivi molto futili e senza alcuna colpa degli abitanti di quel preciso paese, i nazisti l’hanno raso al suolo, cancellandolo addirittura dalle cartine geografiche. Ora, nella piazza, resta solo la statua degli 82 bambini morti, ed è ciò che siamo andati a commemorare. E dopo le parole di alcuni di noi, pieni di emozioni forti e di pensieri da riordinare in testa abbiamo affrontato il viaggio per tornare a casa nostra. TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 In alto il logo del Viaggio della memoria 2013 creato da ISTORECO. In mezzo una foto del campo di concentramento di Terezine, vicino a Praga. In basso gli studenti esausti ma soddisfatti durante il viaggio di ritorno a Reggio. Pagina 5 Dante intervista Lucifero Di Matteo Senatore Il viaggio di Dante nell’Inferno proseguiva. Il paesaggio dell’Inferno era sempre lo stesso: buio. Accompagnato da Virgilio, Dante arrivò nell’ultimo cerchio dell’Inferno, dove sono puniti i traditori. Questo cerchio era un enorme lago ghiacciato, il Cocito, che teneva imprigionate le anime dei peccatori. Vi era una bufera di neve molto violenta che non cessava nemmeno un secondo. Poiché era tutto molto buio, Virgilio accese una candela, e così, proseguirono. Vi era uno strano silenzio, si sentiva solo il rumore della bufera. I due arrivano alla sponda del lago e iniziarono ad attraversarlo, ma ad un certo punto, Dante inciampò in una testa che usciva dal ghiaccio: era la testa di Giangiotto Malatesta, punito perché tradì la moglie e il fratello. Arrivarono al centro del lago e videro un mostro enorme: Lucifero. Lucifero aveva una testa, con tre bocche, con le quali divorava tre anime. Era ricoperto di peli neri e aveva sei ali da pipistrello. Visto che era incastonato nel ghiaccio, Dante si avvicinò perché voleva parlargli e gli disse: “Chi sei tu mostro?” Rispose: “Sono Lucifero, signore degli inferi” e Dante: “Quale peccato ti ha fatto venire nel punto più basso dell’Inferno?” lui: “Ho tradito colui che ha tradito tutto, insieme ed altri”, Dante rispose: “ Parlami di come eri, se nessuno lo vieta”. Lucifero iniziò a parla- finì di parlare, Dante chiese:” E gli altri re: “ Un tempo, ero l’angelo più bello di angeli, quelli che si sono astenuti, che tutto il Paradiso, ero il preferito di Dio…”; fine hanno fatto?”, rispose:” Anche loro Dante, sapendo che Dio non poteva essere sono stati puniti, si trovano nel girone nominato nell’Inferno iniziò ad avere pau- degli ignavi. Dio non poteva tenerli al ra. “Svolgevo tutti i compiti che Suo fianco poiché sarebbero egli mi dava, ed ero felice di fare stati meno belli degli altri Un giorno mi tutto. Ero molto fiero di me. Le angeli, ma non possono stradecisi radunai anime dei beati mi aspettarono, re nemmeno nel profondo quasi quanto Lui e fu questo a tutti gli angeli del Inferno, poiché i dannati pofarmi piombare nel peccato: ini- paradiso: volevo trebbero vantarsi. Non parliasapere chi, come ziai ad essere invidioso nei Suoi mo di loro, perchè non lo me, credeva di confronti, credevo di essere mi- essere superiore a meritano.”. Dante gli chiegliore di Lui. Un giorno mi decisi Dio. Molti angeli, se:”Chi sono le tre anime che radunai tutti gli angeli del paraditu divori?”, e lui:” Sono i Gli rimasero so: volevo sapere chi, come me, traditori delle massime autofedeli, altri credeva di essere superiore a Dio. rità: Giuda, che tradì Cristo invece, non si Molti angeli, Gli rimasero fedeli, pronunciarono. (Chiesa), Bruto e Cassio, che altri invece, non si pronunciarono. tradirono Giglio Cesare Tuttavia, riuscì a convincere un gruppetto (Impero).”. Dante fece l’ultima domana schierarsi dalla mia parte. Il mio piano da a Lucifero: “Se tornassi indietro, rifaera quello di esiliare Dio dal Paradiso (con resti quello che hai fatto?”, Lucifero:” tutti gli angeli a Lui fedeli) e sostituirlo. Non posso dirtelo, Dio non vuole che tu Ma un angelo a me fedele, per ottenere il lo sappia, ma ormai non importa più, perdono di Dio mi tradì e fummo scoperti. visto che sono condannato a stare qui L’Onnipotente ci strappò le ali e ci esiliò per sempre. Il tuo tempo nell’Inferno è sulla Terra: la nostra caduta creò questa terminato; per arrivare nel Purgatorio voragine. Arrivato nel punto più vicino al devi calarti per il mio copro. Vai.”. E centro della Terra, decise di bloccarmi nel così Dante e Virgilio arrivarono nel Purghiaccio e cambiò il mio aspetto, trasfor- gatorio e Dante era finalmente riuscito a mandomi in un mostro. I miei compagni sapere quelle che erano le origini del sono imprigionati nel ghiaccio che devo male, provano un po’ di pietà per Lucicreare muovendo le ali”. Appena Lucifero fero. Senatore Matteo UN LIBRO CONTRO LA MAFIA PER DIRE CHE LA FILOSOFIA MAFIOSA NON E’ SOLO IN ITALIA MA DAPPERTUTTO (continua dalla prima) ha conosciuto la ‘ndrangheta il 15 agosto del 2007, nella pizzeria “ Da Bruno” di Duisburg dove si stava festeggiando un compleanno e in un momento della serata ci f u r o n o 7 0 c o l p i e 6 m or t i . I l f a t t o s t r a n o c he s t u p ì , e d e l u s e s o p r a tt u t t o, l a g i o r n al i st a R e s k i f u c h e l a G e r ma n i a r i m a s e i m p a s si bile, non fece nulla e non creò n e m m e n o d e l l e n u o ve r e g o l e c o n t r o l a ma f i a . A ll o r a l a g i or nalista decise di andare a fondo d i q u e s t a s t o r i a e c o m pr e s e c h e non era poi così strano perché i t e d e s c hi c on s i d e r a v a n o l a m a f i a un problema italiano, e non loro. I n f a t t i i 6 m o r t i c h e c i f ur o n o quel giorno erano italiani Petra Pagina 6 R e s k i r a cc o n t a a n c h e che n e l l a s ua r i c er c a s c op r ì c h e a p a r t i r e d a g l i a n n i ’ 7 0 i n G e r m a ni a ve n n e r o c o s t r ui t e d a l l a ‘ n d r a n g he t a p i ù di 300 ristoranti. Essi confidavano n e l l a p o s s i b i l i t à c h e ge s t e n d o u n r i st o r a nt e no n d e s t a v a no s o s p e t t i , mentre loro tranquillamente facevano il loro sporco lavoro di cont r a b b a n d o . E n e g l i a n ni ’ 8 0 m o l t e p i z z e r i e v en n e r o b r u c i a t e p e r c h é s i r i f i u t a v a n o d i p a g a r e i l p i z z o. P e t r a R e s ki d o p o l e s u e i n d a g i n i s i m i s e i n vi a g g i o p e r C or l e o n e , ( da c u i p r e s e sp u n t o p e r i l t i t o l o d e l l i b r o) , e l u n g o q u e s t o v i a g g i o c o m p r e s e c he t u t t i q u e sti i n c e n di e l e p e r s o n e p r e s e i n o st a g g i o n o n e r a n o p o i cos ì c as u a l i , t u t t o q u e sto era opera della ‘ndrangheta. La Reski nel suo primo libro “ S a n t a M a f i a ” d e c i s e d i s c r i v er e i nomi e cognomi veri delle persone sospettate, a seconda dei rapporti d e l l a p o l i z i a f e d e r al e t e d e s c a ( l a B K A ) , e d i c h i a r ò c h e i m a f i o si c h e d o v e v a n o e s s e r e g i u d i zi at i non vennero mai giudiziati a causa dei movimenti dei mafiosi e dei g i u d i c i c o r r o t t i . E a c a u s a d el c o n t e n u t o d e l s u o l i b r o l a R e s ki v e n n e m i n a c c i a t a e i nt i m i di t a . L a c o s t r i n s e r o a d e l i mi na r e al c u n e pagine del suo libro “Santa Mafia” e lei le tolse a malavoglia. P o c o t e m po d o p o l a g i o r n a l i s t a a d o t t ò u n o s t r at a g e m ma e f f i c a c e e r i p u b b l i c ò i l s u o l i br o c o n d e n t r o l e p a gi n e m a n c a n t i , c r e a n d o m o l t o s c a l p o r e i n G e r m a ni a. TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 Intervista impossibile a Dante Alighieri di Gaspari Elisa E’ tardi, sono le 23,30. Oggi ho studiato parecchio per la prova di domani. Sarà su Dante e non sono sicura di avere capito proprio tutto su di lui. Comunque, appena tocco il cuscino, crollo. Non è un sonno tranquillo, piuttosto un lungo incubo. Sono in una strada buia, vicino ad una chiesa da dove escono canti religiosi. Sto “La politica, quando si fa cercando di capire cattiva, è molto dove mi trovo, pericolosa. quando vedo avviGuelfi, Ghibellini, cinarsi verso di me Guelfi bianchi, una figura d’uomo Guelfi neri. con una lunga veEcco, con tutte ste rossa ed una queste divisioni, corona d’alloro in sono stati anni e testa. Ha un libro anni di lotte, di aperto in mano. Lo morti, di vendette riconosco subito, è e di esilio per gli tutto il giorno che sconfitti”. osservo la rappresentazione del quadro sul libro di italiano. E’ Dante e non so perché è qui davanti a me e sembra più vivo e sveglio di me. Ne approfitto, domani ho il tema su di lui. Lo fermo con gentilezza e comincio con le domande. -Ma lei è Dante Alighieri? E’ uguale alle descrizioni e ai quadri che la rappresentano. Cosa ci fa da queste parti? E dove ci troviamo? “Siamo a Ravenna. Mi trovo qui perché ho un cattivo rapporto con la mia patria, Firenze. La politica, quando si fa cattiva, è molto pericolosa. Guelfi, Ghibellini, Guelfi bianchi, Guelfi neri… Ecco, con tutte queste divisioni, sono stati anni e anni di lotte, di morti, di vendette e di esilio per gli sconfitti”. Come ha vissuto tutti questi anni lontano dalla sua patria? “Ho vissuto e vivo tuttora nelle corti italiane: a Verona presso gli Scaligeri, in Lunigiana dai Malaspina e ora sono qui, a Ravenna, presso i Da Polenta. Vivo della generosità altrui o mi mantengo lavorando per loro”. -In tutti questi anni ha scritto qualche opera? “Certamente, scrivere è stata la mia salvezza. Fin da fanciullo ebbi questa passione. Ho or ora terminata l’opera che definisco il mio capolavoro: La Commedia”. -La conosco: “nel mezzo del cammin di nostra vita….” “Sono stupefatto. Come fa a conoscerla?” - Non si preoccupi. Piuttosto torniamo alla Commedia, perché si chiama così? “Il termine Commedia deriva da “comos” che significa contado, campagna e “oda” che significa canto. Quindi si potrebbe dire che la Commedia è un canto rustico, campagnolo. La mia è piuttosto impegnativa, anche per il tema, l’aldilà”. - E’ un argomento ostico; com’è strutturato questo viaggio oltre la morte? “Principiamo col dire che è un viaggio diviso in tre ALCUNE IMMAGINI DELL’INFERNO DANTESCO CON IN PRIMO PIANO LUCIFERO. SOTTO IL CLASSICO RITRATTO DI PROFILO DEL POETA TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 parti: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ho immaginato di scendere nel cuore della terra, nel regno del male. Di salire la montagna del Purgatorio ed infine di arrivare ai cieli del Paradiso, fino alla visione di Dio. Il numero tre ed il numero dieci sono numeri fondamentali per questo. Specialmente il primo, simbolo della Trinità. Tre sono le cantiche, trentatre sono i canti di ciascuna, uno è il proemio. Quindi in tutto i canti sono cento”. Conosco le riflessioni sulla numerologia medievale. Ma veniamo ai contenuti del viaggio. Quale dei tre regni dell’aldilà ha descritto con maggiore passione? * Credo di poter dire l’Inferno. Ho lasciato libera la mia fantasia e ho descritto luoghi e situazioni. Ho immaginato i peccatori e le pene secondo quella che ho chiamato legge del contrappasso”. - Come Paolo e Francesca, fin da vivi travolti dal vento della passione e che ora si trovano in balia di un vento infernale? “Sicuro, loro sono condannati per l’eternità. Ma c’è qualcosa in loro che mi ha sconvolto. L’amore, anche quello del peccato, ha sempre qualcosa di magnifico, di straordinario”. - A proposito di amore, che ruolo ha avuto Beatrice nella sua vita? “Beatrice… Tanto gentile e tanto onesta pare… Lei è stata la mia stella polare. La guida silenziosa della mia vita. Il nostro non era amore, era molto di più. Non è stato desiderio o passione. Era semplicemente avere una donna per cui scrivere, da lodare, da guardare. Non a caso ho scelto proprio lei come accompagnatrice nel Paradiso”. - Se permette vorrei farle un’ultima domanda: come mai ha scritto la Commedia in volgare? “Devo dire che ci ho pensato a lungo. Potevo scriverla in latino, come ho fatto con la maggior parte delle mie opere. Ma ho pensato che in questo modo avrei attirato a leggere un pubblico più numeroso”. Mentre Dante sta rispondendo alla mia domanda sento un leggero dolore allo stomaco. Il dolore aumenta. Mi sveglio e ricordo: ieri sera ho mangiato pesante. Forse è stato meglio così. Ho avuto l’occasione di intervistare Dante, oppure ho semplicemente ripassato quello che avevo studiato. Pagina 7 ZOO STATION Time is a train makes the future the past. We’re just standing in the station, your face pressed up against the glass.. A: facciamo il delta che diventa B2 – 4 AC; quattro per uno? Passatemi una calcolatrice! Prof: ah ah ah la calcolatrice! ____________ S: Sai che libro sto leggendo? 50 sfumature di grigio. M: Ma che cosa leggi io ti avevo detto di leggere bianca in una bottiglia per lanciarla giù dalla finestra, con scritto “SALVATEMI DA DIRITTO!”? Z: No ma Prof adesso esistono gli sms con scritto “ODDIO HO DUE ORE DI DIRITTO!” ___________ F: Prof posso andare in bagno? Prof: ancora? S: ah sì, è che ho confuso i colori. F: no ma prima sono andata a prendere l’acqua. ____________ M: Prof se la sta per fare addosso!! Prof: Z. cosa stai scrivendo? Un bigliettino che poi metti Prof: mi dispiace doveva bere meno. come il latte e rossa come il sangue. COOMING SOON film maggio 2013 — di Mara e Erika “BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE” Quando l’amore tra teenager commuove i grandi Leo (Filippo Scicchitano) è un sedicenne che si divide tra musica, bici e calcetto. Per lui non esistono mezze misure, solo il Bianco e il Rosso. Bianco come il silenzio, il vuoto assoluto e la noia, Rosso come i capelli di Beatrice (Gaia Weiss), la ragazza del quarto anno “bellissima e irraggiungibile” che fa sognare ad occhi aperti. Leo si preoccupa poco della scuola, tanto sa che i compiti può copiarli dall’amica del cuore (Aurora Ruffino), ma fa lo stesso amicizia con il professore di lettere (Luca Argentero), che gli insegna a coltivare i sogni. Quando finalmente conosce il sogno più bello, lei si è Pagina 8 ammalata di leucemia e ha perduto tutti i capelli. Il ragazzo non molla: fino alla fine resta vicino alla sua amata e per salvarla arriva a donare il midollo osseo. Tratto dal bestseller del professore di liceo Alessandro D’Avenia, “Bianca come il Latte, Rossa come il Sangue” (nelle sale il 4 aprile con 01) è chiaramente diretto a un pubblico di teenager, ma sa arrivare anche al cuore degli adulti. TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 APRILE 2013: GITA DI CLASSE A PARIGI. UN’ESPERIENZA UNICA!!!! Di Alessandra Baravelli Il 6 Aprile 2013, alle ore 4.30, gli alunni della classe 3^D, si sono ritrovati, insieme ad altre tre classi dell’istituto, per la gita d’istruzione a Parigi organizzata dal professore Ettore Montanari. Alle 5.00, tutti gli studenti sono pronti ed entusiasti di partire per l’attesissima, e purtroppo unica, gita dell’anno scolastico. Dopo circa 15 ore di viaggio in pullman, tra dormite, risate e soste, i ragazzi sono arrivati, finalmente, all’Hotel Ibis di Parigi dove avrebbero alloggiato per i seguenti 3 giorni e, senza perdere tempo, hanno incominciato subito a visitare la città: in particolare si sono recati ad ammirare la bellissima ed ammaliante Torre Eiffel illuminata nella notte da più 1000 luci. Rientrati in Hotel i ragazzi hanno avuto modo di sistemarsi definitivamente nelle proprie camere. L’hotel era ben arredato e confortevole, con un’ottima colazione fatta eccezione per la cena e per le camere troppo strette. Il giorno seguente, dopo la colazione, gli studenti hanno visitato, sotto l’indicazioni di una guida esperta, il centro di Parigi. Verso l’ora di pranzo sono stati lasciati dagli insegnati liberi per circa un’ora, arco di tempo in cui ciascuno di loro poteva decidere per conto proprio cosa fare. Verso il pomeriggio si è presa la decisione di fare un giro turistico dei monumenti principali della città in pullman. All’ora di cena si sono recati nel ristorante, in centro, che collaborava con l’Hotel dove hanno mangiato piatti tipici del luogo, i cui nomi non rammento. Il secondo giorno, fu forse quello più interessante e divertente oltre che estremamente affascinante, poiché hanno visitato la Reggia di Versailles; un vero spettacolo per gli occhi, anche se il tempo non era di certo favorevole. Qui i ragazzi sono stati lasciati liberi di visitare la Reggia o i giardini con l’obbligo di presentarsi nel pomeriggio davanti ai cancelli per andare a visitare la Città della scienza nei pressi di Parigi. Molti di loro sono rimasti affascinati nell’ammirare l’immensità della Reggia anche se non era nel suo massimo splendore: chiunque la guardasse sia dall’esterno che dall’interno ne rimenava rapito. Conclusa la visita a Versailles la comitiva si è diretta alla Città della scienza, dove purtroppo, a causa di un disguido, passarono ore prima di poterla visitare. Verso sera, come al solito, tornarono al ristorante in centro per la cena. Il terzo e conclusivo giorno, dopo la colazione, verso le 7.00 del mattino i ragazzi con le valige e l’animo un poco amareggiato si sono preparati per tornare in Italia. Nel tragitto del ritorno gli insegnanti decisero di fare una particolare sosta di alcune ore in una piccola città di origine medioevale chiamata Bonne dove i ragazzi divisi in gruppi visitarono un tipico ospedale dell’epoca. Ripreso il viaggio, che sembrava non volgere al termine, molti dormivano, ballavano, mangiavano e consolidavano i legami d’amicizia appena stretti. Verso 12.00 arrivammo nei pressi del Tribunale a Reggio Emilia dove i genitori impazienti e curiosi aspettavano i loro figli. In conclusione la gita fu per la maggior parte un’esperienza a livello culturale ma anche di crescita individuale molto balla e importante. L’unico lato negativo forse era il viaggio che per molti è stato struggente. In ordine sparso: Simone Brugnano, Erika Di Maria, Fatjona Rrokaj, Laura Montanari, Denis Baraldi, Davide Corradini, Chiara Aldini (quella voltata dall’altra parte), Barbara Ferraro, Mara Ciciriello, Marta Pavarini, Miriam Fraoui, Taibe Rrokaj, Alessandra Baravelli, Duran Gunasegaran, Arbis Farruku, Erika Saponaro, Salma El Moutaouakil, File Beu, Aldo Belvedere (SEMPRE assente GIUSTIFICATO). Inoltre i Prof.: Luca Bassi e Maria Salvioli Mariani (che non ci sono ma hanno fatto la foto). E con la gentile partecipazione di Roberta Bordignon. TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013 Pagina 9 Pagina 10 TLS News” - ANNO IV — NUMERO 5 - MAGGIO 2013