Testimonianze
Cercate
la
PIenezza
della
gioia!
PARROCCHIA S. MARTINO V. - VEDUGGIO
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Carissimi
Il recente incontro con gli undici seminaristi polacchi accompagnati dalle loro guide spirituali Don Radek e Don Venceslao, ci ha regalato
esperienze straordinarie in modo particolare le loro testimonianze ci
hanno commosso e arricchiti. Un giovane dopo averli sentiti mi disse
commosso: "Questi hanno preso sul serio la vita". Quello che ha colpito
è che il loro cammino spirituale è partito da ritiri spirituali e soprattutto da Pellegrinaggi, in particolare al Santuario mariano di Czestochova
(600 Km. a piedi). Mi è così venuta l'idea di pubblicare per la prossima
Quaresima queste loro testimonianze perchè possano essere per tutti,
soprattutto i giovani, una buona occasione di meditazione e di preghiera. Dal momento che anche la nostra parrocchia ha offerto per molti
anni ai giovani ed ai ragazzi belle occasioni di Pellegrinaggi sia in Italia
che all'estero attraverso le "Vacanze diverse", ho pensato di pubblicare
anche le riflessioni scritte dopo le prime vacanze diverse. Anche queste
sono testimonianze molto belle e possono fare del bene a chi le medita.
Si tratta delle vacanze diverse del 1987 e 1988. Erano già state pubblicate a suo tempo, ora le riproponiamo con la stessa prefazione di quel
primo libretto. ...
Siamo tutti ancora increduli e dispiaciuti per l'annuncio di Papa Benedetto XVI° che si ritira in preghiera per il bene della Chiesa. Per questo voglio far precedere alle testimonianze alcune sue frasi rivolte in
varie circostanze ai giovani o meglio come lui li chiama "cari amici giovani". Servono ad incoraggiarci nella nostra meditazione ed a sentircelo sempre vicino. La letture dei suoi libri e documenti possono aiutarci
in questo anno della fede a sostenere il nostro cammino.
Don Naborre
Febbraio 2013
2
"Giovani, abbiate il coraggio di osare!
Cari amici, questa sera, in cui ci raduniamo in preghiera attorno all’unico
Signore, intuiamo la verità della parola di Cristo secondo la quale non può
restare nascosta una città collocata sopra un monte. Questa assemblea brilla nei vari significati della parola – nel chiarore di innumerevoli lumi, nello
splendore di tanti giovani che credono in Cristo. Una candela può dar luce
soltanto se si lascia consumare dalla fiamma. Essa resterebbe inutile se la
sua cera non nutrisse il fuoco. Permettete che Cristo arda in voi, anche se
questo può a volte significare sacrificio e rinuncia. Non temete di poter
perdere qualcosa e restare, per così dire, alla fine a mani vuote. Abbiate il
coraggio di impegnare i vostri talenti e le vostre doti per il Regno di Dio e
di donare voi stessi – come la cera della candela – affinché per vostro mezzo il Signore illumini il buio. Sappiate osare di essere santi ardenti, nei cui
occhi e cuori brilla l’amore di Cristo e che, in questo modo, portano luce al
mondo. Io confido che voi e tanti altri giovani qui in Germania siate fiaccole di speranza, che non restano nascoste. “Voi siete la luce del mondo”.
“Dove c’è Dio, là c’è futuro!” Amen.
VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Fiera di Freiburg im Breisgau Sabato, 24 settembre 2011
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“Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento di fronte alle difficoltà e non
abbandonatevi a false soluzioni, che spesso si presentano come la via più
facile per superare i problemi. Non abbiate paura di impegnarvi, di affrontare la fatica e il sacrificio, di scegliere le vie che richiedono fedeltà e costanza, umiltà e dedizione. Vivete con fiducia la vostra giovinezza e quei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di amore vero!
Vivete intensamente questa stagione della vita così ricca e piena di entusiasmo”
(Messaggio per la pace 2012)
PREGHIERA
Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa’ fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù,
perché la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull'Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore.
(Benedetto XVI Loreto Agorà dei giovani 2007)
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Testimonianze dei Sacerdoti Polacchi
Due fatti voglio ricordare della mia famiglia composta dai genitori e
11..
5 figli. Mio papà era giudice ed un giorno il suo direttore gli disse che se voleva continuare a lavorare doveva smettere di andare in chiesa. Nonostante
la numerosa famiglia egli disse che non poteva rinnegare la sua fede e così
continuò ad andare a Messa perdendo il lavoro. Furono quelli per la mia
famiglia anni di grande povertà. Il secondo è l'amore dei miei genitori che
sono vissuti insieme per ben 58 anni. La mamma aveva sempre molto da fare e soffriva spesso di mal di testa, il papà con tanto affetto ci raccomandava
di non gridare e di lasciare la mamma tranquilla.
(Don Venceslao)
22..
Alla mia famiglia devo molto è qui che ho imparato a conoscere Gesù.
Si era molto poveri, era il tempo del comunismo e nei negozi non c'era niente.
Mio padre mi svegliava alle 4 del mattino per andare a comprare qualcosa da
mangiare, ci si doveva mettere in coda anche fino a 5 ore. Anch'io fin da piccolo aiutavo i miei genitori, nei lavori dei campi e con gli animali, eravamo
molto poveri ma anche molto felici. Durante le vacanze mi alzavo presto e per
contribuire a sostenere la mia famiglia andavo a vendere le fragole sul ciglio
della strada. I sacrifici dei miei genitori li ho capiti molto tardi quando sono
entrato in seminario, mio padre spesso non c'era perché doveva lavorare molto per mantenere la famiglia. Se devo trovare un immagine per la mia famiglia la paragono al cero Pasquale che si consuma per fare luce.
(Don Radek)
Testimonianze seminaristi Polacchi
33..
Ho 23 anni ho studiato per 3 anni a Poznan. Non ho mai fatto il
chierichetto, ma durante il pellegrinaggio a piedi a Czestochowa ho avuto
l'esperienza della vicinanza con Dio. Prima non sentivo Dio come una persona vicina. Adesso sono entrato nel seminario ma questa non è la cosa più
importante; importante è che ora sento Dio vivo, vicino a me. Spero
che in futuro possa diventare sacerdote. Sono molto contento di essere entrato in seminario perché qui ricevo la possibilità di far crescere le mie capacità umane e spirituali. Spero anche che questo pellegrinaggio in Italia mi
sia di aiuto nel mio cammino spirituale.
44..
Mi chiamo Giacomo ho 20 anni e da piccolo ho sempre fatto il chierichetto nella mia parrocchia. Mentre ero chierichetto non ho mai ricevuto da
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Dio nessun segno sicuro che Lui mi voleva in seminario. Tuttavia da un po' di
tempo questo pensiero mi accompagnava. Le prime difficoltà sono arrivate
con la ricerca del mio futuro. Durante un ritiro per i giovani chiedevo a Dio di
mandarmi un segno sicuro che potesse confermare la mia vocazione. In
quell'incontro una ragazza si è avvicinata con dei fogli a forma di cuore su cui
erano scritte delle parole della Bibbia. La ragazza mi invitò a scegliere uno dei
cuori: scelsi a caso e mi capitò la scritta di S. Giovanni Apostolo "Ecco io
sto alla porta e busso..." Era il segno che cercavo per cui sono entrato in
seminario e la cosa più curiosa è che il seminario si trova proprio nella mia
parrocchia a 500 mt. da casa mia.
55..
Mi chiamo Pietro ho 26 anni e fin da piccolo il mio sogno era di diventare un calciatore professionista: sognavo un grande carriera sportiva.
Durante le elementari giocavo nella squadra della mia città, quando sono
cresciuto sono partito verso l'altra parte della Polonia per formarmi come
giocatore. I miei genitori non erano tanto religiosi e non andavano spesso in
chiesa, però adesso stanno cambiando. Anch'io dopo la prima comunione
non frequentavo spesso la chiesa e non sono stato cresimato; il calcio era
tutta la mia vita. Ad un certo punto ho conosciuto un sacerdote che mi ha
ispirato con la sua fede e da allora anche quando non andavo a Messa sentivo un desiderio interiore di conoscere Dio. Sei anni fa è cominciata la
mia conversione ho iniziato a frequentare la S. Messa e a confessarmi
regolarmente. Nello stesso tempo giocavo a calcio e dai 18 anni in avanti
giocavo come professionista in serie A in tutte le parti della Polonia e l'ultimo periodo l'ho passato all'estero in Germania. I miei sogni sportivi
cominciavano a realizzarsi, giocavo con i giocatori che da ragazzo
ammiravo fino al punto che i loro poster erano appesi alle pareti della mia camera. Poteva sembrare che avevo raggiunto i miei sogni di bambino, ma non mi sentivo realizzato, non ero felice. Ho cominciato sempre
più spesso a frequentare la chiesa fino al punto che tutti i giorni pregavo. I
miei colleghi non sapevano niente, non credevano in Dio. Prima di ogni
allenamento andavo alla Messa ed è arrivato un tempo che ho cominciato a chiedere a Dio qual era la sua volontà, cosa voleva da me perché non ero felice. Ora sono qui e sento che la volontà di Dio si realizza e
nello stesso tempo devo cercare la sua volontà tutti i giorni.
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66..
Mi chiamo Giovanni
ho 19 anni sono al primo anno di Seminario e non è per
caso che sono arrivato a questa scelta anche se da un
punto esteriore può sembrare
così. Ma cominciamo dall'inizio. Vengo da una famiglia
cattolica credente, sono stato
educato in uno spirito cristiano. Il mio contatto con
Dio e con la chiesa è cominciato alla seconda elementare quando sono diventato chierichetto perché la
mia mamma ha insistito tanto perché lo diventassi. Poi ho detto no perchè
questa decisione doveva venire da me; così ho lasciato per un po', ma dopo
qualche tempo ho sentito questo desiderio dentro di me e così sono tornato e
ho fatto il chierichetto per 10 anni. Nello stesso tempo avevo una vita normale
come tutti. Ero sportivo, nuotavo tanto. All'età di 16 anni avevo già steso i
miei piani su cosa fare dopo la maturità. Andavo alle veglie dei giovani, partecipavo ai pellegrinaggi, ma il desiderio di essere sacerdote era l'ultimo dei miei
pensieri. Volevo diventare pompiere professionista perché desideravo soccorrere la gente. Come ho già detto ero bravo a nuotare e avevo vinto anche
qualche medaglia d'oro. Avevo successo nel nuoto. Poi è arrivato il tempo
di scegliere una strada, verso quali studi dirigermi. Una volta durante una veglia ho sentito un desiderio che mi ha colpito; chissà da dove viene mi dicevo.
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In un momento in cui guardavo la croce sopra l'altare ho sentito nel
mio animo la parola "seguimi", mi sono spaventato, mi sono detto:
"Ho ancora tempo e se il Signore mi chiama mi confermerà questa vocazione con altri segni". Dopo un pellegrinaggio, mentre aspettavo il mio
turno per la confessione prima della Messa, ho visto i sacerdoti che aspettavano i penitenti e mi è venuto un pensiero: anch'io devo essere al posto di
questi sacerdoti. Erano pensieri che non venivano da me. Sono andato a confessarmi da un sacerdote che conoscevo e gli ho parlato di questa cosa. Volevo discernere bene queste voci, dare spazio a Dio nella mia vita. Così attraverso la direzione spirituale con il sacerdote ho ricostruito il mosaico
della mia vita e messi insieme questi elementi ho avuto un quadro
completo, molto chiaro che mi diceva che dovevo entrare in seminario. Così ho preso questa decisione di abbandonare i miei piani per scoprire
cosa Dio vuole da me e adesso, in seminario, sto verificando.
77..
Mi chiamo Cristoforo e ho 20 anni. Ho 2 fratelli, un fratello più piccolo di me e una sorella di 4 anni. Sono cresciuto in una famiglia cristiana e
la mia formazione, la mia educazione poteva essere molto semplice, ma io
mettevo l'accento sulla ragione, sulla mia intelligenza. A 11 anni sono diventato chierichetto e la maggior parte della mia formazione cristiana
proviene dal gruppo chierichetti. Essere chierichetto per così lungo
tempo poteva avvicinarmi a Dio ma poteva anche essere un pericolo perché
era più facile abituarsi alle cose senza capirle veramente. Purtroppo facendo
i piani per il futuro non ho fatto spazio a Dio. Non cercavo la sua volontà.
Però quando sono entrato al liceo ho cominciato a pregare perché
Dio mi aiutasse a trovare il vero scopo della mia vita. Mi sono allontanato un po' da Dio perché avevo chiesto dei segni e Dio non mi ascoltava.
Poi è successo una specie miracolo in famiglia. I miei genitori pregavano da
tre anni per avere una figlia. Ma questa sorellina non arrivava, anzi a mia
mamma era successo un aborto spontaneo. A questo punto una santa persona della mia famiglia, la mia nonna ha cominciato a pregare per i miei
genitori e dopo qualche mese dalla morte della nonna mia mamma rimase
in cinta. Io considero questo un miracolo perché mia sorella è nata il giorno
dedicato alla festa della nonna. Da questo ho notato che Dio ci dà quello
che chiediamo ma non quando lo vorremmo noi. Un mese dopo la nascita di mia sorella, ero a un giorno di ritiro, avevo deciso di andare per
chiedere a Dio di aiutarmi a discernere la mia vocazione. All'adorazione ho pregato per questo. Quando sono tornato a casa ho ricevuto
un sms con i pensieri dei santi: "Sei sulla strada giusta". E' arrivato an8
che un altro miracolo: ho avuto un incidente molto serio con una macchina
scoperta, con degli amici ci siamo ribaltati e abbiamo investito un'altra
macchina, la nostra macchina è uscita di strada nell'unico campo verde che
c'era. Da quel momento ho deciso che dovevo fidarmi di Dio e che sia fatta
la sua volontà.
88..
Mi chiamo Bartolomeo compirò 20 anni fra 6 giorni. La mia vita religiosa è cominciata dalla prima classe elementare. La mia vita è stata segnata
da 3 morti. Quando ero in prima elementare è morta la mia mamma. In quinta elementare ho smesso di andare in chiesa, di pregare. Non ho avuto un'infanzia come i miei coetanei per i problemi della mia famiglia. Quando i miei
coetanei andavano a giocare a calcio io dovevo lavorare molto duramente nei campi e pulire la casa. Non sono andato in chiesa fino alla
3a ginnasio. Nella mia parrocchia è cambiato il sacerdote e mi dicevano che
il nuovo sacerdote era molto bravo, così per pura curiosità sono andato in
chiesa e mi sono messo vicino alla porta di uscita. Lui è uscito dal confessionale e mi ha chiesto se volevo diventare chierichetto, io l'ho guardato ma non
ho risposto. Dopo 2 settimane mi sono avvicinato ad un sacerdote, Don Raffaele che voi conoscete, e gli ho chiesto di diventare di nuovo chierichetto. Ho
cominciato a servire la Messa e così ogni giorno andavo in chiesa. Appena
terminato il liceo è morto mio fratello a cui ero molto legato e in un ritiro
spirituale ho fatto la prima confessione generale di tutta la vita. Così ho cominciato a pensare bene al mio futuro. Ho cominciato a pensare di diventare
sacerdote, ma erano pensieri che andavano e venivano. Dopo l'esame di maturità mi sono iscritto agli studi economici, informatica a Stettino. Dopo
una confessione ho cominciato a pensare seriamente di diventare sacerdote, così dopo la conversazione con il sacerdote ho portato i documenti al seminario. Qualche giorno prima di questa conversazione con il
sacerdote la mia nonna, quella che aveva sostituito la mia mamma, si è ammalata e mi dicevano che era difficile che ce l'avrebbe fatta. La mia decisione poi era difficile perché dovevo lasciare la mia ragazza e i miei ritmi
di vita. Dopo qualche settimana è morta la nonna e quest'avvenimento mi ha fatto capire che avevo scelto bene.
99..
Da molti anni sono chierichetto crescevo a fianco di molti buoni
sacerdoti della mia parrocchia e così si è formata la mia vocazione. Però ad
un certo punto questo pensiero mi è passato. Ho incontrato una ragazza e
per questo ho cambiato i miei piani. Ma l'anno scorso, lasciata la ragazza,
mi è tornato questo pensiero di vocazione. Pensavo che forse potevo fare
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qualcosa di più per la gente e per Dio. Il pensiero sul sacerdozio cominciava a tornare e a crescere. Mi tornava di nuovo il pensiero di servizio alla
gente anche se, contemporaneamente pensavo che potevo essere un buon
padre, un buon marito. Alla fine il desiderio di poter dare tutta la vita a Dio,
di poter servirlo avvicinando la gente a Lui ogni giorno, ha vinto.
1100..
Mi chiamo Martino ho 24 anni e fin da bambino ho pensato di diventare sacerdote, da piccolo giocavo a celebrare la Messa a casa e quando andavo in chiesa immaginavo me al posto del sacerdote. Al ginnasio quando dovevo scegliere la scuola superiore mi dicevo: "andrò al seminario". Quando è arrivato questo momento, dopo l'esame di maturità chiedevo a Dio se era veramente questa la strada a cui voleva chiamarmi. Così ho provato altre strade e ho scelto economia. Facevo tirocinio ma sentivo che non era per
me, non mi sentivo bene. Ho finito questi studi, ho lavorato e poi finalmente ho portato i documenti al seminario, ora sto verificando se
questa è veramente la mia vocazione.
1111..
Sono Tommaso oggi partecipo alla Messa e cerco di fare la comunione anche se per la maggior parte della mia vita non andavo in chiesa.
Dio era un estraneo per me. Mi sembrava di non averlo mai sperimentato
nella mia vita. Dopo la prima comunione ho lasciato la Chiesa. Dio ha
voluto però agire nella mia vita, adesso lo noto, come un amico. Un
mio compagno ha insistito perché diventassi chierichetto, e ho deciso di
farlo per "soldi", mi interessavano le mance che come chierichetto si "guadagnava" soprattutto con le benedizioni delle famiglie. Però poi non sono
più andato in chiesa e ho vissuto senza Dio per lungo tempo, la chiesa proprio non mi interessava. Da un giorno all'altro è successa una cosa
che non crederete, mi ha parlato un asino. In Polonia si dice che gli animali
parlano con voce umana la vigilia di Natale, ma non era la vigilia di Natale.
Quest'asino era un uomo che non era cattolico, ma mi ha fatto vedere la
Bibbia e così ho cominciato a leggerla, lui però mi voleva mostrare che la
verità che ha portato Cristo non si trova in chiesa. Io scavavo leggendo la
bibbia, parlavo con il mio catechista. Dio non mi ha parlato attraverso un
profeta o un sacerdote. Dio se vuole qualcosa lo fa anche con un "asino", così piano piano sono arrivato alla verità che la chiesa è la sposa di Cristo.
Dopo la conversazione con un sacerdote della parrocchia ho deciso di ricominciare a fare il chierichetto non più per i soldi, ma per il servizio di Dio.
La fede che mi ha portato quest'asino cresceva. Oggi vedo che Dio agiva
nella mia vita e ancora agisce, lo fa ogni giorno. Dio agisce nella vita
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di ognuno, ma noi non lo vogliamo notare, è comodo non vedere Dio
nella nostra vita. I miei genitori mi hanno aspettato per 9 anni. Volevano
avere un bambino, ma questo bambino non arrivava. Per 9 anni andavano a
pregare la Madonna chiedendo la grazia di un bambino e dopo 9 anni sono
nato io. Penso che nel piano di Dio c'era proprio questo: la mia vocazione,
servire Lui e la sua chiesa. La mia mamma non mi ha permesso di dimenticare Dio anche se lei forse non lo sa, perché tutte le volte che uscivo di casa
per andare a scuola, con gli amici ecc., lei mi diceva: "Vai con Dio". Allora
non notavo questa cosa anzi era ridicola per me. Ora penso che questa
piccola preghiera di mia mamma ha fatto spazio a Dio di agire nella
mia vita. E' lei che ha pregato per la mia vocazione Ora sono entrato
in seminario e voglio servire Dio nella sua chiesa.
1122..
Mi chiamo Corrado ho 20 anni e vengo da una famiglia non praticante. Sono stato battezzato ho fatto la prima comunione, ma la mia vita religiosa è finita qui. Non avevo nessun esempio di vita religiosa dai miei genitori,
per andare in chiesa, partecipare ai sacramenti, ma anche nella mia vita sono
arrivati gli animali. Nel periodo tra il ginnasio e il liceo avevo un cane. Un
giorno mentre passeggiavo con il mio cane ho visto un signore vestito con la
veste nera che faceva una passeggiata con la mia catechista. Il mio cane ha
tirato perché ha visto un altro cane e così mi sono trovato vicino a
questo sacerdote che parlava con la catechista, parlavano di Gesù Cristo. Sono tornato a casa e mi sono messo a cercare l'immaginetta che il sacerdote lascia quando fa la benedizione della famiglia e poi mi sono messo al
computer per cercare, leggere sul cristianesimo e questo durava fino alle 3,
alle 4 del mattino. Mi ricordo quando sono andato in chiesa per pregare il rosario con un mio amico ero senza corona e preparazione. Il mio amico quando siamo arrivati in chiesa è sparito ma io sono rimasto lì seduto. Le persone
recitavano il rosario, poi il sacerdote mi ha chiesto di condurre la preghiera ed
io anche se ero molto arrabbiato con il mio amico che mia aveva lasciato solo, sono andato e ho guidato il rosario. Ero senza corona ed il sacerdote mi ha
dato la sua. Quando ho finito ho messo quella corona in tasca. Dopo questa
preghiera il sacerdote si è avvicinato ancora a me mi ha chiesto se volevo fare
la lettura durante la Messa della domenica. Ho detto: "Non lo so, ci penserò e
darò la risposta". Però poi sono andato e così ho cominciato a leggere le letture in chiesa. Tutto accadeva velocemente e quando è finito il liceo il sacerdote
mi ha proposto un collegio cattolico. Mia mamma era contraria però poi ha
pensato che mi avrebbero dato una bella occhiata e sarei stato protetto. Così
sono entrato in questo collegio. Avevo le mie crisi di fede, non volevo an11
dare a messa, ecc. In terza superiore quel fascino di leggere le cose sul
cristianesimo è tornato e ho cominciato ad interessarmi alla vita sacerdotale, di nascosto mettevo le veste del sacerdote ma nessuno mi vedeva.
Poi sono andato a un pellegrinaggio, ho conosciuto una ragazza, ho
continuato gli studi, però questi pensieri tornavano e così sono entrato in seminario. La mia mamma ancora oggi è contraria però penso
che Dio sistemerà.
1133..
Mi chiamo Andrea. Non avevo mai pensato di farmi sacerdote diocesano. Finito la pedagogia ho cominciato a lavorare. La mia fede era salda, sempre sentivo che Dio c'era, non ho mai avuto crisi di fede. Però
è stato difficile rispondere alla sua chiamata che sentivo da molto
tempo. Studiavo, avevo una ragazza, ero molto presente in parrocchia ma
volevo soffocare la voce che sentivo dentro. Il punto di svolta sono state le
vacanze dopo la tesi. Avevo più tempo per pensare. Con la mia parrocchia
siamo andati a fare un ritiro e là Dio mi ha toccato molto profondamente
tramite una confessione e una preghiera carismatica. Poi sono andato ad un
festival di musica dove una parte di giovani andava ad evangelizzare ed io
facevo parte di questi evangelizzatori. E' là che ho avvertito molto profondamente il bisogno che la gente ha dei sacerdoti che confessano.
E' così che Dio ha detto qualcosa al mio cuore. Tornato a casa ogni giorno
partecipavo alla Messa e durante la Messa ogni giorno c'erano le parole sulla vocazione. Così si è rotto qualcosa in me e ho portato i documenti al seminario.
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Vacanze Diverse
Veduggio Agosto 1988
Le “Vacanze Diverse“ che da due anni proponiamo ai giovani della nostra comunità si sono rivelate esperienze positive ricche di entusiasmo, gioia e preghiera. Lo possiamo affermare non solo per la testimonianza che ne danno i giovani, ma perché di questo entusiasmo e di questa gioia ne sono stati contagiati i loro genitori e anche la nostra comunità.
Positivo possiamo dire è stata anche l'esperienza di gruppo fatta e il
numero dei partecipanti: 44 in tutto, 34 il primo anno e 30 il secondo.
Quelle riportate in questo libretto sono alcune delle impressioni e riflessioni che i giovani hanno scritto al loro ritorno. Le prime sono state
scritte il 15 agosto 1987 nella nostra Chiesa parrocchiale durante
un‘adorazione, che i giovani stessi spontaneamente hanno chiesto di
fare, subito il giorno dopo il loro ritorno, come ringraziamento per tutti i doni ricevuti durante le vacanze.
Le seconde riguardano le vacanze 1988 e sono impressioni scritte dopo
alcuni giorni.
Don Naborre
TAIZÈ - LOURDES 4 — 14 agosto 1987
11..
L‘esperienza vissuta in questi giorni è stata molto importante, perché mi ha maturata internamente, mi ha resa più fiduciosa e disponibile sia
nei confronti di Dio che degli uomini. Mi ha impressionato enormemente
l'esperienza a Taizé, dove ho scoperto la vera fede; ho visto persone pregare intensamente per lo stesso Dio, per la stessa persona, la sola in grado di
salvare questo mondo dilaniato dai conflitti, lacerato dall‘odio e distrutto
dalla violenza. Ho capito quanto sia importante per una persona credere e
pregare, manifestare agli altri ciò che prova senza nascondere la propria
fede che va invece mostrata come un gioiello prezioso. Inoltre mi sono accorta che prima d’ora non avevo mai pensato così insistentemente a coloro
che soffrono, ma che hanno senza dubbio più fede e speranza di noi.
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“Niente ti turbi, niente ti spaventi solo Dio basta" è bello poter dire
di avere capito il significato di queste parole! Dinanzi alla grotta e prima
ancora a Taizé ho sperimentato la serenità interiore e la pace. Ho capito
che non era necessario fermarsi a fare grandi discorsi perché Maria e Gesù‘ conoscono ogni cosa di te, i pensieri più profondi, insomma tutto, Bensì andare davanti a loro pronti ad ascoltare e dire: "Io sono qui e vi ascolto". Allora non ti accorgi più di niente, neppure della gente che ti urta passando, o di chi parla, senti solo la pace dentro di te! Si è avuto modo di
ascoltare tante esperienze di giovani di differenti nazionalità prima non
credenti ed ora rinati nella fede. Si è avuto modo anche di vedere concretamente la loro fede nel servizio verso gli altri; questo ti lascia quasi dentro un senso di non contare proprio nulla e quindi una voglia di fare, di
metterti a disposizione più che puoi con tutte le tue forze anche se il tempo
che poi rimane a te è poco. Ma tutto questo non per dire adesso conto più
di prima, ma adesso si che mi sento bene perché quello che avevo l'ho donato. Quando si sta insieme a 34 persone si imparano veramente tante cose, è proprio vero che da ogni persona tu impari e ti arricchisci ed è anche
vero che non si finisce mai di conoscere ciascuno fino in fondo e per questo devo ringraziare il Signore.
22..
33..
In 10 giorni vissuti così intensamente sono molte le cose che mi
hanno impressionato, forse non tutte positivamente, ma nel complesso è
stata una esperienza toccante. L'aspetto che mi ha stupefatto maggiormente
è stato quello dell’accoglienza. si è parlato all'oratorio feriale dell'amico,
dei rapporti con gli altri e penso che questo pellegrinaggio possa essere
considerato la realizzazione di tutto quello che si è detto. Non parlo solamente dei rapporti tra di noi, ma anche con gli altri. Gente mai vista (soprattutto giovani) che ti salutavano, con cui intavolavi un discorso dopo essersi detti solamente il nome, ragazzi di diverse nazionalità che comunicavano tra di loro pur parlando lingue diverse, sono scene che non si vedono
molto spesso. Ma ancora l'accoglienza. Arrivati a Taizé un polacco ci ha
aiutati a montare le tende e quando gli abbiamo fatto presente che per lui
era ora di cena ha risposto: "It doesn’t matter" (non importa)! Ma quello
che lasciava ancora più esterrefatti era quando si entrava in chiesa. Allora
lì ad accoglierti non c‘era nessuno materialmente, ma dentro di te sentivi
una voce che ti diceva “vieni, vieni“. Sentivi che Dio ti stava chiamando,
era lì, anche Lui ti voleva aiutare. Mi è capitato più di una volta, quando
l'orologio mi diceva che era ora di andare, di rispondere "It doesn't matter".
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E così si rimaneva in chiesa, in silenzio, ad ascoltare Dio che parlava.
Quando uscivi questo spirito di accoglienza lo trasmettevi agli altri, sentivi
che in quel posto qualcosa era successo avevi capito qualcosa, o quantomeno lo avevi intuito. Ti sentivi più vicino a tutti coloro che in quel momento erano in chiesa perché pur magari essendo stranieri, oppure gente a
te sconosciuta, sentivi di essere in comunione con loro attraverso Dio. ‘
Tante altre cose si potrebbero dire. Un solo pensiero su Maria detto da P.
Angelo a Lourdes. "Maria è come uno schermo bianco sul quale viene
proiettato un film, non si vede, ma aiuta ad apprezzare la pellicola. Se fosse stato macchiato non avrebbe fatto vedere niente". È un breve pensiero
che penso racchiuda buona parte di quel grande mistero che si chiama Maria.
Grazie Signore.
La prima cosa che dobbiamo fare tutti è, a mio parere, dire grazie al Signore che mi ha messo in condizione di vivere insieme ai giovani della mia
parrocchia una esperienza stupenda sotto il punto di vista della spiritualità, della socialità, dell'amicizia e di tutte quelle cose che sono indispensabili nella condivisione totale come quella fatta da noi in questi giorni, il
tutto fatto nell'allegria e nella spensieratezza classiche delle vacanze. C'è
stato anche qualche momento difficile all’interno del gruppo, ma tutto ciò,
una volta risolto il problema, è servito ad unire di più e a rendere più utile
l'esperienza in quanto è senz'altro utile impegnarsi insieme agli altri per
risolvere un certo problema. un'altra cosa per cui mi sento di dire grazie è
il fatto di aver incontrato moltissimi giovani che spendono le loro vacanze
nel volontariato che viene applicato ai più disparati servizi, ma sempre e
soltanto per aiutare le persone meno fortunate oppure per servire quelle
persone (es. noi) che si recano in quei posti per vivere esperienze di fede.
Poi ci sarebbero tantissime altre cose per cui dire grazie al Signore, ma è
impossibile dirne anche solo la metà perché i doni che il Signore ci ha dato in questi giorni sono veramente tanti, per cui mi limito a ringraziare nel
modo più semplice e cioè così: GRAZIE SIGNORE.
55..
Signore voglio dirti grazie, ma un grazie che vuole diventare un
impegno di testimonianza per tutti i momenti che ho vissuto, anche se a
volte facevo fatica a coglierne il significato. Naturalmente devo chiederti
aiuto perché solo sapendo che sei sempre con me (e quindi con tutti) posso
capire perché a Taizé' in 4000, ognuno a modo suo, ci ritrovavamo tutti in
te. Così a Lourdes la Madonna ha detto: "Vai a dire", ma penso che mi
44..
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venga chiesto di farlo con la vita, anche nelle piccole cose che abbiamo
sempre fatto e che faremo, ma che possono avere un motivo più profondo
che forse non avevamo mai trovato o nemmeno cercato. Penso che il modo più facile della testimonianza sia basato nell'ascolto e nell‘adesione alla Parola che deve trovarci disponibili e che deve diventare per noi elemento fondamentale nella nostra vita.
66..
Pensavo che fosse difficile vivere come vuole Gesù', come fratelli.
Ma non era questo il problema. Ho scoperto che non si può fare se non si
vive alla tua presenza. Non sei lontano e ci sei sempre. Trovare qualcosa di
te, un messaggio della tua volontà in ogni cosa che facciamo e in ogni persona che incontriamo vuol dire dare un senso alla vita e perciò accorgersi
del suo valore. Forse la preghiera per la pace chiesta da Maria è proprio
qualcosa del genere. È incontrarti per poi essere messaggeri e testimoni di
pace.
L'impressione più forte mi è stata offerta dalla moltitudine di giovani, incontrati in questo pellegrinaggio, disponibili nella preghiera e
nell'aiuto ai più sofferenti. Il messaggio da me offerto è che la gioventù del
mondo d'oggi non è solo occupata in divertimenti materiali, ma anche disposta in un servizio verso le persone più bisognose. Il mio invito è quello
di pregare affinché tutti possiamo aumentare la nostra disponibilità nel
servizio verso il prossimo.
77..
88..
In questi giorni ho imparato ad apprezzare il silenzio ed in questo
sono riuscito a sentirmi più vicino a Dio e agli altri. Ho riscoperto la fede
nel silenzio e l'ho rafforzata. La povertà esteriore di Taizé' mi ha fatto vedere la ricchezza della fede e quanto è bello rimanere con Dio e sentire il
bisogno di sentirsi piccoli, di confidarsi e di riconciliarsi con lui.
Dopo aver trascorso le nostre vacanze a Taizé' e Lourdes, tornati a
casa, solo uno è il compito che ci è stato affidato. Tutti quanti noi che abbiamo potuto godere questa grande opportunità di gustare luoghi ricchi di
silenzio e preghiera, ora possiamo aprirci verso tutti quelli che troviamo
vicino a noi per dire anche a loro quello che è stato detto a noi. oggi noi
non possiamo rimanere indifferenti a tutto quello che abbiamo visto e provato interiormente, noi non dobbiamo essere egoisti e tenere tutto quanto
abbiamo sperimentato solo per noi perché ingiusto e dispiacerebbe a chi
invece si è aperto a noi per farci conoscere tutto quello che lui sapeva.
99..
16
Quindi oggi noi ovunque saremo, a scuola, al lavoro, per strada, in chiesa,
coscienti di quanto grande è il cuore della nostra madre Maria e del suo
figlio Gesù', dobbiamo essere coraggiosi e soprattutto volere fare quanto
loro ci hanno chiesto, dobbiamo testimoniare la nostra esperienza santificante, che ha aperto grandi miracoli, noi dobbiamo andare e testimoniare
al mondo intero quanto abbiamo conosciuto.
1100.. Voglio ringraziarti Signore, per avermi fatto incontrare a Taizé’
giovani appartenenti a religioni diverse, che però avevano il mio stesso desiderio: "Adorare Dio", con pose e preghiere diverse. A Lourdes ho incontrato giovani che testimoniano con la loro vita il "Messaggio Cristiano"
aiutando gli ammalati e i più deboli, sempre con il sorriso sulle labbra.
Questo mi ha fatto capire quanto è stato stupido il mio comportamento
quando ho cercato di nascondere agli altri la mia fede. Signore, grazie per
quello che abbiamo vissuto. Grazie per le persone con le quali ho vissuto
questi giorni. Non è stato facile accettarle, Te ne chiedo perdono. Queste
persone, Signore, rovinavano i miei "progetti". Ero venuta per pregare, per
interrogarmi e anche per vivere dei momenti di amicizia. Non capivo Signore, che tu mi avevi chiamato lì per loro, ma a me non stava bene. Finalmente Signore sono riuscita a capirlo, ma soprattutto ad accettarlo. Ecco
allora Signore da questo "Si" nascere in me la pace e la gioia dello stare insieme. Ecco per me, Signore Lourdes è stato il capire, il trovare la pace
nell'accettare e nell'offrirti questo piccolo sacrificio. Grazie.
Io personalmente vorrei ringraziare il Signore per avermi permesso di partecipare a questo pellegrinaggio a Taizé' e a Lourdes. In quanto
attraverso questa bellissima esperienza ho osservato che al mondo non esistono solo giovani che non danno importanza alla chiesa, ma esiste una
grande percentuale di giovani che parte della loro giornata la dedicano
alla preghiera senza vergognarsi di questo, ma raccontando le proprie esperienze agli altri. Per concludere vorrei scrivere un mio desiderio che
ho sentito ieri durante il ritorno verso casa. Desidererei molto che ognuno
di noi si comporti come quella grande percentuale di giovani proveniente
da ben 71 nazioni del mondo, che ciascuno di noi desideri dedicare maggior tempo alla preghiera, sia comunitaria che individuale, senza aver
vergogna di far sapere alla gente che ci circonda la nostra fede, ma al
contrario dovremo cercare di aiutare gli altri a partecipare a questa nostra comunione con Cristo.
1111..
17
1122.. Ho fatto a Taizé' un'esperienza di preghiera molto interessante e viva. È stata forse unica nella mia vita. Ho provato la soddisfazione, la gioia
della preghiera. La prima impressione è stata di disagio, di rifiuto. Infatti
mi ero ripromesso che non avrei mai più fatto una simile esperienza, ma ho
dovuto ricredermi e ci sono stato solo due giorni. Lourdes: la preghiera serale nella calma e nella tranquillità davanti alla madonna all'interno della
Grotta mi ha fatto pensare a quanto Maria voglia confermare la mia fede
con le sue apparizioni.
Fondamentalmente sono tre le situazioni che mi hanno colpito in
maniera profonda.
1. Chiesa di Taizé
2. Sofferenza — riconciliazione — Persone Lourdes
3. Nostri rapporti — amicizie
1. Nella chiesa di Taizé' sono riuscito a trovare una concentrazione mai
ottenuta in nessun altro ambiente. Non sono in grado di riconoscerne i motivi, perché ancora adesso ho ben presente quei momenti di preghiera solitaria mai vissuti così intensamente.
2. La prima cosa che mi ha colpito a Lourdes è stata la sofferenza. Dovrei
continuamente ringraziare Dio per quello che sono e per le persone che ho
accanto e mi vogliono bene. Ho conosciuto persone molto impegnate e
molto disponibili.
3. Devo infine ringraziare ogni partecipante a queste vacanze perché ognuno di loro mi ha dato qualcosa in più. Sono contento per tutte le amicizie iniziate e per quelle approfondite. Spero che Dio mi aiuti a portarle
avanti in modo anche più profondo. Sono stato ricaricato da questa esperienza spero di poterne fare un‘altra.
1133..
1144.. Dopo aver vissuto questa splendida esperienza mi sento rinnovata,
come un'altra persona. Sento l‘amore di Gesù' come non avevo mai provato, il mio cuore batte forte come quello di due innamorati. Vorrei gridare,
vorrei cantare, vorrei piangere di gioia e dire: "Gesù‘ ti amo fammi sentire
sempre il tuo amore e aiutami a portare quest'amore a tutte le persone che
metti sul mio cammino.
Signore eccomi qua davanti a te dopo questo pellegrinaggio. Tutto
quello che ho da dire è solo grazie. Grazie perché ho potuto cogliere la tua
presenza, come persona che ci guida, che ci aspetta per percorrere la
1155..
18
strada che ci indichi, che non si dimentica di noi, che ci vuole con se`. —
Grazie perché sei un Padre che ci ama e che vuoi il nostro bene. Grazie
perché ascolti la nostra preghiera e non ci abbandoni mai. Grazie Signore
per le persone con cui ho condiviso questo pellegrinaggio. Signore, io capisco attraverso queste persone l‘importanza del comandamento che tu ci
hai dato: il comandamento dell’amore. Capisco che tu, Signore, non puoi
salvarci se stiamo soli, se non formiamo la tua Chiesa, se non ci ritroviamo insieme a nutrirci di quel pane che il sacerdote trasforma nel tuo corpo
e a bere quel vino che è il tuo sangue. Vorrei Signore, e ti prego perché
possa succedere ciò, che questo mio atteggiamento di gratitudine nei tuoi
confronti si trasformi in coraggio perché io possa testimoniare la tua bontà e la gioia che ci da' il fatto di vivere nel tuo nome.
1166.. Osservando sia la comunità di Taizé' che quella del campo giovani
di Lourdes ho riconfermato dentro di me che il servizio, cioè donare il proprio tempo per gli altri (in particolare quello delle vacanze estive) è molto
bello, in quanto ci si sente molto utili, ma nello stesso tempo si rende felici
quelli che ci stanno accanto. Questo donarsi comporterà certamente dei
momenti difficili, di crisi, ma non bisogna abbattersi e mollare tutto, ma
continuare cercando di essere sempre allegri e gioiosi. Penso che questo sia
il messaggio che abbia voluto darmi la Madonna, ora sta a me accoglierlo e
metterlo in pratica per cui prego Maria stessa di aiutarmi, di darmi una
mano perché io da sola sono una nullità.
Vai a dire:...
Che cosa?;.. La gioia che non può mancare dopo esperienze così grosse di
chiesa. Gioia che nasce, non dalle cose possedute o meno, ma la gioia per
essere entrate, forse un po‘ di più in questo mistero della tua presenza, Signore, in mezzo a noi. Presenza che si coglie attraverso segni..."silenzio...
luce... canti..." Ma soprattutto gioia per la tua presenza eucaristica. Gioia
perché non siamo soli, ma ci hai donato la tua mamma quale presenza di
tenerezza dolcissima e allora la nostra preghiera perché la nostra vita sia
sempre con queste "presenze“ la tua Signore e quella della tua Mamma...
la gioia non mancherà.
1177..
1188.. Pensavo di tornare con qualcosa da dire come mia testimonianza,
certo non solo da dire con le parole, ma ora che sono qui nella mia chiesa,
e questo "mia" suona dolce alle mie orecchie, la mia casa, la casa, una
delle case del Signore che ha scelto per me, le parole sembrano banalizza19
re tutto ciò che ho vissuto. Per me ci sono stati momenti nei quali ho capito, altri nei quali non capivo, altri ancora forti, altri dove nonostante lo
sforzo non vi era la comunicazione che il Signore sentivo mi chiedeva. Il
Signore è stato certamente il centro di questo viaggio, la pace, la stanchezza e il desiderio di stare con lui che mi prendevano come poche, pochissime volte ho provato. La madre tua, Signore, così incomprensibile per
me, a un tratto si è manifestata alla mia portata tramite delle persone, Padre Angelo e Suor Angela. I miei compagni di viaggio, ogni volta che volevo sapevano dirmi qualcosa. Signore non mi resta che la preghiera per
raccogliermi e per darmi a quelle cose tanto grandi da dire. Te lo dicevo a
Lourdes fa che questo non sia un arrivo, ma una mia partenza. Donami un
cuore nuovo capace di capire e leggere nelle cose piccole di ogni giorno.
Donami spirito di riconciliazione che ho provato a Taizé‘ e donami l'accoglienza che ho imparato e sto imparando faticosamente tramite coloro che
mi metti accanto e con i quali mi chiedi di vivere. Dona al mio cuore, ora
che sono a casa, tanto posto per donare a piene mani quella che sono e
che mi hai dato, alla famiglia, alla mia comunità parrocchiale. Manifestati
Signore, fammi accorgere di te. Grazie!
1199.. Dopo questi giorni e soprattutto dopo l‘esperienza nella Chiesa di
Taizé‘ ho capito che pregare è mettersi alla presenza di qualcuno realmente
presente. Nell'Eucaristia questa presenza si fa più viva: lì certamente c’è
Gesù' Cristo. Come Gesù' si sente nell'Eucaristia così Maria si sente davanti alla Grotta di Lourdes. Dopo che ci siamo posti di fronte a questo "qualcuno" superiore non c’è bisogno di parole per pregare, ma capisci che la
tua presenza è già preghiera. Come Maria a Bernadette io mi sento di andare a dire: — che sono molti i giovani che credono in Gesù' Cristo e che
cercano di vivere secondo questa fede. _ non bisogna aver paura di far vedere agli altri la nostra fede. _ è stato bello conoscere persone straordinarie; bisogna diventare straordinari per gli altri _ l'AMORE di Dio è più forte dell‘odio, della discordia, delle incomprensioni, basta affidarsi a lui.
Signore io ti voglio ringraziare per questa bellissima esperienza di
fede che ho appena concluso. Mi sono reso conto che non sono pochi, specialmente giovani, che hanno già trovato te come loro ideale; mi sono anche accorto che tu Signore mi hai dedicato un mio cammino personale.
Ora i problemi sono molti perché non è facile così di punto in bianco cambiare tutte quelle abitudini che col passare del tempo mi sono permesso di
2200..
20
avere, ma sono convinto che come tu mi hai dedicato questo cammino saprai, ogni volta che ne ho bisogno, avvicinarmi e darmi forza per proseguire. Sono stati giorni indimenticabili per me, incredulo di una piena riuscita alla partenza, mi devo ricredere totalmente. Ad appena un giorno dal
ritorno già mi mancano quelle persone che con me hanno condiviso questa
esperienza. Signore sono rimasto sorpreso di me stesso, non ti ho mai sentito così vicino, avevo proprio il desiderio, specialmente a Taizé', di parlarti, di pregarti. Infine Signore vorrei pregarti per tutte quelle persone
che prima della mia partenza ridevano al fatto che io passassi così le mie
vacanze, perché anche loro trovino la forza di prendere una decisione così
importante nella loro vita e la vivano con un gruppo come quello che ho
avuto la fortuna di trovare, un gruppo così affiatato e forte nella preghiera. Io ti prego Signore.
La sera del 15 agosto 1987 annunciavamo alla nostra comunità la prima
decisione presa dopo il pellegrinaggio con le seguenti parole: I doni ricevuti in questo pellegrinaggio sono stati tanti. Il più grande, il più sentito da
tutti è stato il dono della preghiera, lo riscoprire la presenza di Dio
nell‘Eucaristia e quindi la gioia di stare davanti a Lui. È un dono che non
possiamo dimenticare e che vogliamo condividere con tutti. Abbiamo
quindi deciso di creare un ambiente in cui possiamo rivivere o meglio continuare questa esperienza. Ed è con gioia che ci siamo impegnati a trasformare questo locale adiacente alla grotta in una cappella dell'adorazione sempre aperta. Ci impegniamo a prendercene cura non solo per noi,
ma anche come dono alla nostra comunità. Non a caso abbiamo scelto
questo luogo vicino alla grotta perché abbiamo scoperto che Maria ci porta a Gesù'.
21
VACANZE DIVERSE '88
LAUS—LA SALETTE—LOURDES 7 —17 Agosto
2211.. Dalle vacanze diverse ho portato a casa molto. Forse non mi sono
ancora reso conto di tutti i doni che la Madonna ci ha dato. Comunque, ripensando a quei bellissimi giorni, vengo colpito da due categorie di persone: i giovani e gli ammalati. Infatti a Lourdes abbiamo visto moltissimi
ammalati in carrozzella o con le stampelle, sorridenti o tristi, gravi o meno,
giovani o anziani. Mi ha molto impressionato la loro tranquillità e serenità
nello stare delle ore e delle ore davanti alla grotta o all'altare dove si celebra l'Eucaristia. Sembrava che li i loro dolori fossero condivisi con la Madonna e con Gesù' e con la loro grande fede ci hanno insegnato qualcosa di
molto importante: quello che conta nella vita non sono tutte le cose del
mondo, ma è l‘amore in Dio e in Maria. Nel grande centro mariano di
Lourdes abbiamo visto anche molti giovani, provenienti da diverse parti
del mondo. Era molto bello condividere con loro il silenzio davanti alla
grotta, un silenzio che rompe i ritmi frenetici della vita che sembrano non
dare posto alla religione. Era molto bello offrire con loro alla Madonna le
nostre preghiere, le nostre difficoltà e le nostre gioie. Pur nella diversità di
provenienza una cosa ci accomuna tutti: l'unica fede in Dio, nella Madonna
e nella Chiesa. Ero convinto di non essere solo là davanti alla grotta, di non
essere circondato da gente qualunque, ma di essere tra amici, tra fratelli
che hanno la stessa fede. A Lourdes ho quindi imparato che anche se il
mondo tenta di portare l'uomo sulla strada della perdizione (e qualche volta
ci riesce) è aspirazione dell'uomo essere in pace con Dio e Lourdes è un
luogo che aiuta tutti a iniziare un cammino di conversione, "...è un campo
base in cui si fanno rifornimenti per poi partire verso la vetta", come disse
il Cardinale alla S. Messa internazionale.
“Le vacanze diverse sono finite..." Così si conclude il nostro libretto ed anche il nostro pellegrinaggio Laus — La Salette — Lourdes. Cosa
dire in proposito. È stato, a dir poco, fantastico! Forse non per tutti, ma
per me sicuramente. Che cosa lo abbia reso fantastico è difficile da definire. So solo che, a qualsiasi cosa io pensi, a qualsiasi persona, luogo, canto, preghiera, riflessione, incontro che ho avuto da questa vacanza, trovo
in me tanta gioia, tanto amore che prima non avevo, che questa vacanza
mi ha regalato. Si, ci sono state molte difficoltà. Ma che cos'è un problema
2222..
22
tecnico o di gruppo, in confronto alla sofferenza che abbiamo visto negli
occhi di molte persone? Che cos'è il dover sacrificarsi a fare qualcosa che
non ci va, in confronto alla carica ricevuta da una Messa o dalla Via Crucis da noi preparata? Che cos'è il trovarsi lontani da casa, in confronto
con il trovare Gesù' Cristo in ogni ragazzo che ci stava accanto, in ogni
canto, in un concerto che annuncia la Sua Parola? Be, per me la gioia di
questa vacanza è questa: aver ricevuto molto di più di quanto ho saputo
dare; ho ricevuto la pace di Cristo, di quel Cristo che ho voluto e voglio,
da oggi, dare a tutti! Grazie!
2233.. Sono abbastanza confuso, mi sembra di aver raccolto poco con questo pellegrinaggio. Voglio innanzitutto ringraziare i miei genitori che mi
hanno dato la passibilità' di partecipare a queste vacanze "diverse". Ho avuto la fortuna, come del resto l'anno scorso di trovare un gruppo speciale,
unito nel divertimento e nella preghiera. Il periodo che più mi ha colpito
sono stati sicuramente i giorni passati a Lourdes dove ho avuto molto tempo per una preghiera e riflessione personale oltre chiaramente quella di
gruppo. Quest’anno sono rimasto colpito moltissimo dai malati, e soprattutto da tutti quei giovani che
passano volentieri la loro vacanza a prendersi cura di loro.
Infine vorrei concludere dicendo che mi sono divertito molto
e che una vacanza così la rifarei
senz'altro. Signore io ti prego
perché tutto quello che ho avuto
la fortuna di vedere e sentire
non rimanga chiuso in me stesso. Fa che io mi senta mandato
a dirlo ad altri, comunque so
che nei momenti difficili posso
contare su di te, perché tu sempre mi dici: "T'aspettavo" Grazie Signore.
Da questo mio pellegrinaggio a Lourdes, potrei trarre
molti spunti di riflessione, ma
2244..
Offerta del cero a Lourdes
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mi soffermo su due in particolare: l'uno sul piano della riflessione religiosa e l'altro su di un aspetto umano del pellegrinaggio. Il primo punto, riguarda la Madonna, madre di Dio, che soprattutto a Lourdes fa sentire la
sua presenza nello spirito religioso di ognuno di noi. La Madonna, una
donna che ha consacrato, per prima, la sua vita a Dio. Oggetto di molte
riflessioni, Maria è secondo me il punto d'appoggio per la costruzione della nostra vita religiosa. È lei che ci ha donato Gesù' ed è lei che ogni volta
che la preghiamo ce lo ricorda (... e benedetto è il frutto del seno tuo Gesù') Il secondo punto: l'aspetto umano. Questo pellegrinaggio mi ha fatto
soffermare molte volte sul fatto che ognuno di noi deve avere un amico.
Dico uno per non dire dieci, cento, mille. D'altra parte anche Gesù' è un
nostro amico; e senza amici non credo che si possa vivere. A Lourdes i
malati trovavano gli amici nei barellieri ed io li ho trovati nel mio gruppo:
amici veri, allegri, ma moderati, spensierati in alcuni momenti e seri in altri. Amici senza i quali non sarei riuscito a vivere bene il pellegrinaggio.
2255.. Il primo pensiero che mi viene in mente è quello che questa vacanza rimarrà indimenticabile. I luoghi visitati li conoscevo per sentito dire e
non ne consideravo la suggestività. Ora che ci sono stato capisco come non
si trovano le parole per descrivere quello che si viveva nei vari momenti.
Questo specialmente a Lourdes dove c'era un clima di maggior raccoglimento nonostante la folla. La Madonna mi ha parlato attraverso molti fatti:
la fede e il coraggio dei malati, l'entusiasmo di molti giovani, il sacrificio
di quelli che si adoperavano per aiutare gli ammalati, la grotta, ecc... Una
delle cose più belle è stato lo spirito di gruppo che si era creato; da parte
mia mi sono sentito accettato da tutti, spero che anch'io sia riuscito a dimostrare la mia disponibilità nei loro confronti.
Prima di partire per questo pellegrinaggio ho chiesto a Maria di
farmi capire qual è la mia vocazione perché ero molto confusa. Devo ringraziare Maria perché mi ha esaudito, ho veramente capito qual è la mia
strada, sono sicura che tu Maria hai riempito di tanti doni la mia vita spirituale. Per tante cose ti ringrazio Maria, in particolare perché mi porti a
Gesù'. Con il tuo amore Gesù' invadi la mia vita, mi fai gioire, mi fai sorridere, fai sentire dentro di me una strana sensazione che non posso spiegare. Ti voglio ringraziare perché con te non servono tante parole, mi basta dirti “Gesù' ti amo" e so che nella gioia o nel dolore queste parole so-
2266..
24
no la mia preghiera, un modo per parlarti con poche parole e con tanto
amore essere capita. Perciò ti dico "Gesù ti amo".
2277.. Lourdes: una viva esperienza di comunione fraterna che ridà speranza, che infonde fiducia. La speranza in una comunità parrocchiale più
viva, più aperta, più trasparente. La fiducia che non è inutile la ricerca umile e fiduciosa dei modi e delle scelte per una fraternità concreta e quotidiana.
Parto col dire che questa esperienza mi ha dato molto soprattutto
nella fraternità. Nel nostro campo, nel recinto sacro, per le strade e ovunque, sorrisi felici e sguardi amichevoli si potevano scontrare. Chiaramente, come penso a tutti, mi ha impressionato' il servizio dei giovani ai malati; giovani attivi e degni di ammirazione perché pronti a sacrificare parte
delle loro vacanze per aiutare gente bisognosa e i malati stessi che nella
loro condizione erano capaci di sorridere ed essere forse più sereni di noi,
di noi che abbiamo quasi tutto e ci basterebbe solo un po' di buona volontà
per essere più sereni, fiduciosi e meno pronti ad affannarci per le cose inutili. Mi sono accorto, in questa esperienza, che se riusciamo a cogliere e a
dare importanza anche alle piccole cose, ai piccoli gesti e ai piccoli incontri che ci capitano e in cui Dio si rivela a noi, cioè un sorriso, una stretta
di mano, di quelle forti, un abbraccio, un bacio, uno sguardo ..... , possiamo essere gioiosi per tutta una giornata, per un'altra e un'altra ancora;
perché è inutile cercare cose grandiose e straordinarie, lo straordinario
sta proprio lì nelle piccole cose. La semplicità una delle caratteristiche del
cristiano! Ho approfondito un mio pensiero: l‘Amore di Dio si rivela agli
uomini proprio attraverso noi uomini, voglio dire se nel mio essere cristiano amo con gioia i miei fratelli, sono testimonianza viva dell'amore di
Dio per noi, e così qualcuno sentito questo amore vorrà comunicarlo ad
altri per far gustare anche ad altri la gioia che lui stesso ha provato; si
formerebbe una catena d'amore! È una grossa responsabilità che Dio ci
affida e un grosso privilegio, essere incaricati da Dio per far conoscere al
mondo il suo amore. Ogni cristiano dovrebbe riuscire in questo compito!
Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma rischio di essere troppo lungo,
allora passo a due impressioni, no l'impressione è una , ma su due cose,
cioè la fiaccolata e la Messa internazionale dei giovani, non sono riuscito
a viverle come volevo, certo era bello vedere tanta gente che più o meno la
pensava come noi, ma io mi sono distratto parecchio, forse ho messo poca
2288..
25
volontà, può darsi, posso dire però, che sono riuscito a pregare molto più
di cuore alla grotta, era molto bello restare in ascolto nel silenzio o parlare e pregare nel silenzio e quando riuscivi ad aprire il tuo cuore ti infondeva pace e serenità. Mi rimane solo da dire che sento di dover ringraziare il Signore e Maria di avermi chiamato quest'anno a Lourdes!
2299.. Le mie impressioni sono per la maggior parte positive. Positive per
quanto riguarda il pellegrinaggio a Laus, La Salette, Lourdes, perché parlare a tu per tu con Maria non può essere che un'esperienza di incredibile positività. La confusione sta scomparendo con lo scorrere del tempo, e tutte
le sensazioni ora prendono il loro posto, acquistano un senso; sono emozioni inesplicabili, che suscitano ancora adesso lacrime di commozione e
di gioia. Ho imparato tante cose, perché se si vuole si può e si deve portare
via una carica di fede tanto grande da poter convertire innanzitutto noi
stessi, poi le persone con cui siamo quotidianamente a contatto. Ho imparato che la sincerità è indispensabile, o meglio, la sincerità verso noi stessi,
per poter capire la nostra vera vocazione che ci permetta di arrivare all'equilibrio e alla pace interiore. ` Un'altra un'a1tra cosa che ho imparato riguarda il gruppo. Ho visto un gruppo, con la "G" maiuscola, nel Gen Rosso: ognuno ero lo specchio dell'altro, era l'esatto riflesso dell'altro. Li legava lo stesso spirito di servizio, la stessa fede convinta e consapevole, lo
stesso coraggio di "gridare" questi loro principi e di viverli. Un gruppo erano i ragazzi francesi: la loro sintonia, armonia nel cantare non è che un
aspetto esteriore, un riflesso secondario di una profonda, ma soprattutto
comune base spirituale. Parlare con uno di loro era come parlare con tutti,
perché tutti hanno e vivono in funzione di un unico denominatore: Dio. Se
dovessi rappresentarli graficamente mi verrebbe spontaneo un mosaico,
non importa con quale soggetto, una cosa compatta, in cui tutti i pezzi
combaciano alla perfezione. Il gruppo, lo spirito che tiene unito il nostro
mosaico è dentro ciascuno di noi; basta lasciarsi andare senza paura di
sbagliare e senza vergogna, ma soprattutto bisogna avere sempre fiducia in
Dio, lasciarsi guidare "passivamente", senza porre resistenze e cercare di
capire. Non è facile, anzi! Ma ci sono offerti tanti mezzi per giungere alla
meta, prima fra tutti la preghiera.
Inizio subito col dire che a me non piace scrivere molto perciò sarò
molto breve nell'esprimere le mie impressioni sulle vacanze diverse 1988:
3300..
26
Laus, La Salette, Lourdes. Innanzitutto devo dire che mi sono piaciuti molto questi giorni passati insieme a degli amici con cui ci si vede ogni domenica. Come ho detto prima queste vacanze mi sono piaciute, nel senso vero
della parola, sia materialmente che spiritualmente. Materialmente perché
mi sono trovato molto bene nel trascorrere delle vacanze diversa dal normale. Inoltre con questi amici trascorrendo giorni insieme nei momenti
forti di preghiera si provano le stesse sensazioni, le stesse emozioni, le
stesse gioie. Spiritualmente perché non ho mai pregato così bene, cioè col
cuore, come a Lourdes. Mi sono piaciute moltissimo quelle sere in cui terminato il rosario ci si riuniva alla grotta a pregare, in quei momenti sentivo molto forte la presenza di Maria. Devo dire inoltre che sono stato affascinato da tutti quei boyscout che si mettevano al servizio degli ammalati.
Io ho promesso a me stesso che se, un domani, dovessi ritornare a Lourdes, non ci verrei più come spettatore, ma come aiuto al prossimo, come
colui che passa dieci giorni a servizio degli ammalati. Comunque la cosa
che mi ha colpito maggiormente al campo dei giovani è che tutti i giovani
che c'erano si aiutavano l'un l'altro senza troppi problemi; mi ha impressionato il fatto di vedere come tutti i giovani pregavano. Concludo dicendo
che l'ultimo giorno partendo promisi a me stesso che una volta tornato a
casa avrei fatto qualcosa per gli ammalati o gli anziani, sarei andato a
trovarli o qualcosa di simile pur di vederli felici. Tornando a casa mi scoraggiai molto perché pensavo che fosse una cosa inutile, un gesto che non
serviva a niente, poi una domenica il parroco mi diede un'immaginetta con
scritto "Nessuna impresa è troppo difficile se pensi che ne vale la pena".
3311.. Credo che queste vacanze resteranno indimenticabili: sono stati
giorni molto importanti e significativi per me, per la mia crescita spirituale
ed umana. Non è facile esprimere la gioia che si prova nel momento in cui
ci si accorge di crescere, di trovare delle risposte a domande importanti,
che fino a poco tempo prima sembravano destinate a rimanere dei grandi
punti interrogativi. Sono tornata più matura da Lourdes, ma non è stato, il
mio, un cambiamento improvviso, radicale. Ho compreso di essere cambiata solo al mio ritorno, quando ho ripreso il mio solito ritmo quotidiano.
A Lourdes ho vissuto un periodo stupendo insieme ad un gruppo di giovani
con i miei stessi dubbi e con le mie stesse speranze. Ho capito che non è
possibile pensare di costruire la propria esistenza affidandosi unicamente
alle proprie forze. I miei orizzonti si sono ampliati: ora so che con un
27
gruppo si possono vivere esperienze divertenti ed entusiasmanti, ma anche
momenti forti di preghiera comune. Credo sia stato proprio l'entusiasmo
dei giovani presenti a Lourdes a colpirmi e a farmi riflettere sull'importanza di possedere una fede salda che mi sostenga nelle numerose prove della
vita. È stato fantastico, per me, vedere migliaia di giovani, insieme, con lo
sguardo rivolto a Maria, giovani aperti, entusiasti della loro fede. Tutto
questo mi ha dato una carica interiore, una spinta per continuare a lottare
per quegli ideali che credevo essere propri solo di un‘esigua minoranza di
giovani. Devo dire grazie a Gesù' che mi ha aperto gli occhi e il cuore alla
sofferenza, alla rassegnazione, ma anche alla gioia e al desiderio di non
darsi mai per vinti. Devo dire grazie per quel meraviglioso dono che è l'amicizia, ma soprattutto devo dire grazie per aver riscoperto il gusto della
preghiera: preghiera come fuoco che riscalda e d infonde coraggio, preghiera come canto di ringraziamento e di lode per i miracoli che Dio compie ogni giorno. Grazie mio Dio perché sei sempre lì a dirmi: Forza, il
brutto non è cadere, ma restare a terra.
3322.. Incombenze molteplici, attivismo frenetico, sensazioni momentanee... ci intrappolano: le nostre vite sono come germogli di grano soffocati
La Salette
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dalle spine. Abbiamo bisogno di spazi, di momenti di silenzio per riflettere,
per valutare, per affrontare la realtà con più coscienza e serenità. Questo
era lo stato d'animo in cui mi ritrovavo tempo fa, sentivo sempre più il bisogno di pause per riflettere, per riordinare (un poco) le idee. Con le vacanze, speravo che i problemi si sarebbero via via risolti, invece più il
tempo passava più la situazione peggiorava. Decisi, allora, di "riservarmi“ un periodo di vacanza. Il problema era scegliere il tipo di vacanza più
adatto. Andando alla ricerca mi accorsi (fortunatamente) che le “Vacanze
diverse" rappresentavano il tipo d’esperienza che più si avvicinava ai miei
"bisogni" per cui decisi che era il caso di non lasciar perdere una simile
occasione. Ero consapevole e felice di poter (dover) condividere quest'esperienza e questi momenti intensi di preghiera e meditazione con tutto il
gruppo ma ero anche intenzionato e trovare qualche momento personale.
Sia col gruppo, che personalmente, ho vissuto momenti indimenticabili. Ho
ritrovato serenità e quella pace interiore che da tempo avevo perso e posso anche affermare, senza ombra di dubbio, di aver rafforzato, un poco, la
mia fede. Molte situazioni sono spunto di lunghe riflessioni e molti sono
anche i segni che testimoniano la presenza di Maria e del Signore nel nostro cammino. Vorrei sottolineare solo due realtà molto concrete che mi
hanno impressionato e fatto riflettere. La prima riguarda la vita al campo
giovani. si viveva in un clima di FESTA dove si aveva la sensazione di conoscere già tutti gli altri giovani anche se, in verità, era la prima volta che
li si incontrava. Personalmente il vedere moltissimi giovani che erano nello stesso luogo, con il mio stesso spirito e con i miei stessi ideali mi riempiva il cuore di gioia ed ENTUSIASMO (carica speciale); allo stesso tempo sentivo anche, di CONDIVIDERE fraternamente con queste persone, le
sensazioni e le situazioni che ogni giorno vivevo. L'altra realtà molto
"grande" che era impossibile non notare è rappresentata dai malati. Era
molto impressionante e, a volte, imbarazzante vedere i malati. Questi, pur
portando una pesante "croce“ erano sempre felici e molto sereni. Personalmente devo molto a queste persone perché grazie a loro ho capito cosa
significhi VERAMENTE ESSERE FELICI (felicità eterna) ma soprattutto
mi sono reso conto che, si, "loro" hanno bisogno del nostro aiuto e spesso
"noi“ non ce ne rendiamo conto oppure nascondiamo o soffochiamo i nostri sentimenti cercando di dimenticare queste persone, però allo stesso
modo, "loro“ hanno molto da OFFRIRCI. Sono, siamo "noi" che abbiamo
molto da imparare da "loro" e sono ancora più sicuro nel dire che certa29
mente "loro" non si rifiuteranno di aiutarci (Dato di fatto). Altro fatto che
mi ha impressionato è stato quello di vedere numerosi giovani che assistendo i malati, sacrificavano parte delle loro vacanze per AMORE del
prossimo. Era molto bello, anche, constatare che tra i malati e i giovani
sussisteva un rapporto basato su reciproco affetto. Contemporaneamente
però, nasceva in me un sentimento confuso di rabbia perché davanti a tante sofferenze mi sentivo impotente, inutile. Altra "realtà" degna di nota,
che va ad aggiungersi alle precedenti è rappresentata dal nostro "GRUPPO". Lo scopo prefisso era quello di partire con 29 "amici" e di arrivare
con altrettanti. La forza di questo "gruppo" stava tutta racchiusa nella
SERIETA‘, nella SIMPATIA, ma soprattutto nell'UNIONE degli elementi
che ne facevano parte (tutti). Si può affermare quindi che lo scopo prefisso
in partenza e' stato raggiunto. (Di questo ne siamo tutti felici). Da questa
esperienza ho raccolto molti preziosi doni sia personalmente che a livello
di gruppo. Con il gruppo abbiamo deciso di rendere partecipi della nostra
esperienza anche le persone che non hanno avuto la nostra fortuna. Esco
da quest‘esperienza soddisfattissimo e molto caricato, spero che questa
carica speciale non vada via via esaurendosi perché sarebbe veramente un
peccato.
3333.. Mi risulta difficile mettere per iscritto le mie impressioni. Forse è
dovuto alla difficoltà di esprimere un'esperienza forte, "qualcosa" che va al
di là dei momenti vissuti insieme nell'allegria, nella gioia e nell'amicizia,
quel "qualcosa" che questi momenti hanno aiutato e favorito. Devo un grazie a tutto il gruppo che ha saputo subito affiatarsi ed adattarsi con humour
ad una vita in comune priva del superfluo e di tante piccole cose alle quali
siamo abituati. Vengo ora all'esperienza personale che tengo a precisare
senza il gruppo non sarebbe stata possibile. Due aspetti particolari vorrei
sottolineare: la gioia e la preghiera. Lourdes è stato per me il luogo della
gioia, la gioia del Magnificat. Non sono stata fulminata in un momento
particolare da questa gioia, ma è stato tutto l'insieme dei momenti vissuti
che mi hanno portato a ciò. Perché tutto intorno a me e poi anche in me
cantava questa gioia. Era la gioia della voglia di stare insieme del nostro
gruppo che mi aiutava a scoprire un Dio che è amicizia. Era la gioia delle
migliaia di giovani che incontravo e che a Lourdes erano stati spinti dal
mio stesso desiderio di ricerca, di fede e di preghiera e mi faceva dire Dio
è dare un senso alla vita. Gioia che poi esplodeva in canti, giochi, desiderio
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di conoscersi, di essere amici, anche se non parlavi la stessa lingua, perché
ti dicevi Dio è entusiasmo, spontaneità. Era la gioia un po' chiassosa e
"pazza" dei momenti di svago perché Dio e' voglia di vivere. Era la gioia
silenziosa della preghiera e dell'adorazione di tanti giovani perché Dio è
intimità, stupore, meraviglia. Era la gioia della conquista dopo la fatica
quando a La Salette abbiamo raggiunto la cima della montagna. Era la gioia del godere di quei paesaggi meravigliosi e dirti Dio è anche questa bellezza, questa poesia della natura, questa pace, questa serenità che qui si
gode. Era la gioia del trovarti con persone diverse per nazionalità, lingua e
con loro partecipare a lunghe celebrazioni e, anche se non si capivano perfettamente le parole, ti sentivi lo stesso vicina perché Dio è unità, comunione. Era la gioia dell'entusiasmo, della spontaneità, dell‘amicizia, con la
quale si è vissuto il concerto dei Gen e anche qui scoprire un Dio che è
creativo, fantasioso, è desiderio di comunicare, desiderio d'apertura verso
gli altri. Era la gioia, e forse può sembrare paradossale, che ti veniva donata dagli ammalati che con la loro sofferenza sereni ti dicevano Dio è più
grande del dolore è serenità, è speranza. Era la gioia di chi si metteva al
servizio degli altri, che con il loro amore donato ti insegnavano che Dio è
presenza d'Amore, è Dono. Era la gieia della vita, di essere lì insomma e di
godere di quei momenti come un Dono. L‘altro aspetto che mi viene subito
alla mente quando ripenso a queste vacanze è la preghiera vissuta in mode
particolare alla Rotonda dei giovani e alla Grotta. Mi piaceva rimanere in
questi due posti non perché avessi chissà quali grandi cose da dire o chissà
quali grandi preghiere da rivolgere a Dio o a Maria, ma godevo nel rimanere in silenzio semplicemente con la mia presenza a godere della Presenza e
fare esperienza di un Dio che è libertà, attesa, grazia, felicità, sicurezza,
semplicità, disponibilità, un Dio che ti è vicino, che ti alimenta, ti trasforma, che è Parola. Signore sei grande, sei abbondante di doni con me, aiutami ad essere sempre attenta, pronta, disponibile a te ed ai tuoi doni. Grazie per tutto quello che mi dai.
Lourdes mi ha molto colpito perché ho visto tanti giovani di tutte le
lingue del mondo che chiudevano l'anno Mariano , questo mi ha fatto pensare che tanti giovani hanno fede. Mi ha impressionato la Via Crucis perché percorrendo le quattordici stazioni con quelle belle statue pensavo a
Gesù' che è morto per i miei peccati e ho provato dolore. Mi è piaciuta anche la processione che si è svolta con tutti i giovani, non avevano vergo-
3344..
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gna a portare la fiaccola. La Salette mi ha colpito perché ho visto la Madonna che piangeva inginocchiata per tutti gli uomini che peccano. Questo
pianto mi ha fatto pensare al grande amore di Maria per noi.
3355.. Servizio, ecco che cosa di più ha inciso in me questa esperienza,
che cos'è veramente il servizio e il rendermi conto di quanto sia difficile
farlo per pura gratuità, senza cercare in esso soddisfazioni, riconoscimenti
e soprattutto senza scagliarsi contro gli altri se non ti danno una mano. Non
è solo quello che ho vissuto io con il mio gruppo che mi ha richiamato
questa realtà, nel guazzabuglio di sentimenti che provo, mi sono resa conto
di come tutto intorno a me dicesse :SERVIZIO. I GEN hanno messo i loro
doni di voce, di danza al servizio di Cristo e della pace, i ragazzi che hanno
fatto lo spettacolo, la loro voglia di far partecipi gli altri della loro gioia,
chi aiutava gli ammalati e mette
a loro disposizione le braccia, le
gambe e il loro sorriso. Servizio:
mettersi a disposizione degli altri, senza tante complicazioni,
solo mettersi accanto e fare in
modo che l‘altro sia in pace e serenità I momenti alla Rotonda
dei giovani mi hanno permesso
un incontro personale nel silenzio con Cristo... difficile è esprimere che cosa significa trovare pace e riposo in Cristo e se
non ci si riesce lo si invoca e a
poco a poco si sente che il cuore
cede all'amore di Dio. Servizio e
preghiera ecco che cosa si è inciso nel mio cuore.
Cappella dell'Adorazione a Lourdes
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