Libretto informativo sui rischi legati all’uso del tabacco e sui vantaggi di una vita libera dal fumo. Introduzione Il fumo di tabacco è attualmente la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile nel nostro Paese. In Italia muoiono circa 80.000 persone ogni anno a causa del tabacco e molte di queste, precocemente, ad un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. 2 Negli ultimi 50 anni, il consumo di tabacco si è sempre più diffuso accompagnando tutti i momenti sociali di cambiamento venendo ad essere rappresentato dai mass media come simbolo di benessere, di prestigio, di libertà ed emancipazione. Tuttavia una delle maggiori certezze raggiunte dalla medicina è che il fumo è uno dei principali fattori di rischio per le malattie respiratorie, cardiovascolari e per la salute in generale. Per le sue caratteristiche, fumare è considerato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità un comportamento che conduce a malattia. Dal 1986 inoltre è dimostrato che anche il fumo passivo mette in pericolo la nostra salute provocando o aggravando malattie già in essere. Recentissime ricerche nel nostro Paese hanno dimostrato che spesso in ambienti chiusi ove siano presenti fumatori attivi, vengono rilevati livelli di inquinamento superiori a quelli che, se raggiunti nell’aria esterna, impongono provvedimenti restrittivi alla libertà di movimento dei cittadini. Proteggere i lavoratori dal fumo passivo aumenta il livello generale di salute e riduce le assenze per malattia. 3 Prevenzione e Promozione della salute Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’OMS nella sua forte iniziativa nella lotta al tabagismo ha elaborato una serie di indicazioni per una vita libera dal tabacco. Carta per una vita libera dal tabacco 1 4 Un’aria pulita, libera dal fumo di Ogni lavoratore ha il diritto di respitabacco, è componente essenziale del rare, nel suo ambiente di lavoro, diritto di ognuno a vivere in un am- aria non contaminata dal fumo di biente sano ed incontaminato. tabacco. 2 5 Ogni bambino, ogni adolescente ha Ogni fumatore ha il diritto di riceveil diritto di essere protetto da ogni re tutti gli incoraggiamenti, le inforforma diretta ed indiretta, di promazioni e gli aiuti utili a fargli cesmozione dell’uso del tabacco e di sare l’abitudine a fumare. ricevere ogni informazione ed aiuto per resistere alla tentazione di iniziare l’uso del tabacco. 3 6 Tutti i cittadini hanno il diritto di Ogni cittadino ha il diritto di essere respirare un’aria libera dal fumo in informato sui gravissimi rischi per la ogni ambiente chiuso o mezzo di salute legati all’uso del tabacco. trasporto. Abitudine al fumo di tabacco Ogni anno vengono fumate nel mondo circa 6000 miliardi di sigarette da circa 1/3 della popolazione mondiale. In Italia fuma meno del 25% della popolazione con età superiore ai 14 anni. Di questi, meno del 30% sono di sesso maschile e circa il 20% sono di sesso femminile. La tendenza, che è possibile evidenziare, confrontando i dati attuali con precedenti indagini, è di una diminuzione del numero di fumatori maschi ed un incremento del numero delle fumatrici (Fonte Istat). Negli ultimi quarant’anni c’è stato un lento seppur graduale e continuo abbassamento dell’età più frequente di inizio dell’abitudine al fumo che dai 20 anni circa del 1960 è arrivata ai 13 - 14 anni attuali con una tendenza al calo. 4 Nel Veneto, i fumatori rappresentano circa il 21% della popolazione regionale, quindi circa 1 veneto ogni 5. Se il Veneto, si attesta come una delle regioni italiane al di sotto della media nazionale come numero di fumatori, non ha lo stesso primato, se consideriamo la fascia di età dei giovani tra 14 e 24 anni, dove la percentuale dei fumatori sale sopra la media italiana. Un aspetto preoccupante è infatti la crescente diffusione del fumo di tabacco tra i giovani ed i giovanissimi di entrambi i sessi. Un dato interessante da rilevare è che gli uomini presentano una maggiore tendenza a smettere di fumare rispetto alle donne, le quali invece, presentano la tendenza ad interrompere l’abitudine al fumo solo durante lo stato di gravidanza e di allattamento, per poi riprendere a fumare. Abitudine al fumo di tabacco 5 Una ricerca Istat evidenzia il rappor to esist ent e t r a l’abitudine al fumo dei genitori e il comportamento dei figli verso il fumo, ipotizzando la presenza di un condizionamento (vedi tabella): Età 14-24 anni Figli Figlie maschi femmine fumatori fumatrici I genitori non fumano 20.9% 9.8% Fuma solo il padre 30.4% 13.8% Fuma solo la madre 33.2% 23.5% Fumano entrambi 38.6% 32.1% Totale 27.5% 15.4% Come si può osservare, se in famiglia fuma solo la madre, la percentuale dei figli, sia maschi che femmine, che fuma è superiore rispetto alla situazione in cui è solo il padre a fumare. Questo dato ci può far ipotizzare che: l’abitudine al fumo dei figli può essere influenzata dall’abitudine al fumo dei genitori; l’abitudine al fumo della madre condiziona maggiormente l’abitudine al fumo dei figli; L’abitudine al fumo dei figli è influenzata anche da fattori extrafamiliari specie quando i genitori sono non fumatori. la famiglia rappresenta il contesto più importante in cui si apprendono i comportamenti relativi alla salute. Uno dei modi per contrastare l’abitudine al fumo nei giovani consiste nel ritardare sempre più l’iniziazione. Si è visto, infatti che più tardi nella vita si inizia a fumare, meno probabile è il mantenimento dell’abitudine . Diverse ricerche evidenziano tra i fattori protettivi contro l’inizio dell’abitudine al fumo: contesto familiare senza fumo contesto scolastico senza fumo programmi scolastici di sviluppo sociale e caratteriale (life skills) che coinvolgano i bambini con i loro genitori. Cosa contiene il fumo di sigaretta 6 La Nicotina Il fumo che si sprigiona dalla combustione delle sigarette, dei sigari e dal tabacco da pipa contiene sostanze sia allo stato di gas che in forma di polveri. Queste ultime sono molto fini: hanno un diametro medio di 0,22 micron che consente loro di raggiungere i bronchioli e gli alveoli polmonari. Fra le oltre 4.000 sostanze diverse presenti nel fumo di sigaretta (di cui circa la metà si formano durante il processo di combustione), possiamo distinguere: Nicotina Monossido di carbonio Sostanze cancerogene Additivi Sostanza alcaloide presente nel tabacco di sigaretta intorno all’1-2%. In una sigaretta normale di 1 gr. la quantità che ne passa nel fumo è circa il 10% cioè 1-2 mg. La nicotina viene assorbita dalla mucosa dei bronchi e degli alveoli attraverso il sangue, in circa 8 secondi raggiunge i principali organi bersaglio: cervello, ghiandole surrenali, fegato e di nuovo apparato broncopolmonare. La nicotina è una droga con un effetto stimolante e rilassante; è responsabile della dipendenza e produce tolleranza, cioè il nostro organismo si abitua alla sua presenza e la percezione dei suoi effetti si riduce man mano che la introduciamo durante la giornata. La conseguenza di questo è la necessità del fumatore di fumare più sigarette per percepire il medesimo effetto. L’astinenza dalla nicotina produce sintomi fisici (diminuzione del battito cardiaco, riduzione della pressione sanguigna, stipsi ecc..) e psichici (desiderio di assumere la sostanza,ansia, irritabilità, insonnia ecc..). 7 Cosa contiene il fumo di sigaretta Il Monossido di carbonio (CO) Le sostanze cancerogene È un gas prodotto nella combustione della sigaretta. Lo stesso gas lo troviamo nello scarico delle automobili, e negli scarichi gassosi di numerose industrie. E' ormai accertata l'esistenza di una relazione causale fra tabacco e alcuni tipi di tumore. Nel fumo di sigaretta vi sono molte sostanze che possono provocare tumori a vari organi e apparati (polmone, bocca, faringe, esofago, laringe, vescica, fegato e cervice uterina). La quantità di monossido di carbonio che si libera dalla combustione incompleta di una sigaretta e che viene respirata è di circa 20 mg e non viene trattenuto da nessuno dei comuni filtri. Tra le sostanze cancerogene : il benzene e il benz o p i r e n e (cancerogeno per il polmone e la pelle), il 4-amino - b i f e n i l e (cancerogeno per la vescica) e l'acrinonitrile (cancerogeno per il fegato) . Tali sostanze per crescere ed affermarsi hanno bisogno di promotori che sono presenti nel fumo di tabacco come il Polonio 210 sostanza radioattiva alfa, mitrosamine, nickel e radicali liberi o sostanze presenti nell'ambiente esterno come il Radon e l’asbesto. Il CO è una sostanza molto tossica per il sangue e le fibre muscolari specie del cuore. E' un gas micidiale che ha una speciale affinità per l'emoglobina (circa 200 volte superiore a quella che l'emoglobina ha per l'ossigeno) formando carbossiemoglobina molto stabile. Ciò comporta che essendoci meno emoglobina libera nel sangue, meno ossigeno sarà trasportato alle cellule dei vari tessuti. Cosa contiene il fumo di sigaretta 8 Gli additivi La combustione del tabacco Si tratta di un insieme di sostanze originariamente non presenti nel tabacco ma che vengono aggiunte nel processo di lavorazione allo scopo di: - potenziare l’effetto di dipendenza della nicotina; - rendere il gusto del tabacco più desiderabile al palato; - rendere le sigarette più desiderabili per chi si avvicina al fumo per la prima volta; - dilatare le vie aeree rendendo i polmoni più esposti all’effetto della nicotina anche a bassi dosaggi; - mascherare l’odore e la visibilità del fumo passivo per renderlo socialmente più accettabile; Quando il tabacco brucia, nella zona di combustione si raggiungono temperature tra gli 800 ed 880 gradi. La forza con cui avviene l’aspirazione, varia la temperatura di combustione e modifica così la composizione del fumo. Per cui la stessa sigaretta può dare origine a sostanze diverse a seconda del modo in cui viene fumata. Tra i più importanti additivi utilizzati c’è l’ammoniaca che accelera il rilascio della nicotina free-base in modo che venga assorbita più velocemente dall’organismo generando un effetto più potente sul sistema nervoso con conseguente aumento della dipendenza. Il tabacco è avvolto nella carta (16cm2 ) per cui chi fuma 20 sigarette al giorno inala in un anno anche i prodotti di combustione di circa 110.000 cm2 di carta pari a 300 pagine di…. un elenco telefonico!!! 9 Il fumo passivo (passive smoke o second hand smoke) è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori attivi ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi. Il fumo passivo è prodotto prevalentemente dalla combustione lenta della sigaretta lasciata bruciare passivamente nel portacenere o in mano fra un "tiro" e l'altro (corrente secondaria) e dal fumo espirato dal fumatore attivo (corrente terziaria). Le sostanze presenti nel fumo passivo possono essere differenti da quelle presenti nel fumo attivo poiché la combustione della sigaretta lasciata bruciare avviene ad una temperatura inferiore che altera i prodotti di combustione. Il Fumo passivo Il fumo passivo è tossico e nocivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha incluso nella categoria delle sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo. Una recente ricerca dell'OMS mostra che il rischio di ammalarsi di cancro al polmone è più elevato del 20-30% per i non fumatori che vivono con un fumatore e del 12-19% per le persone esposte al fumo passivo nel luogo di lavoro. Particolarmente pericoloso risulta per i bambini poiché il loro apparato respiratorio è più debole ed il loro sistema immunitario non è in grado di riparare con efficacia i danni del fumo dei genitori. Per questo i bambini esposti al fumo sono più a rischio di patologie quali infezioni respiratorie, otiti e morte in culla (SIDS). In Veneto si è stimato che quasi un terzo dei bambini fino ai 5 anni di età è esposto a fumo passivo perché vive con genitori fumatori. Il fumo e l’ambiente di lavoro 10 Fumo e lavoro Fumo passivo e Fumare nel luogo di lavoro ambiente di lavoro. aumenta il rischio di infortunio e di Gli effetti del fumo passivo incendio. Il fumo (attivo e passivo) nell’ambiente di lavoro possono espuò interagire con altre sostanze sere: tossiche presenti nell’ambiente di Effetti irritativi: esiste una stretlavoro potenziandone ta relazione tra fumo di sigaretta gli effetti sul nostro e sintomi irritativi oculari e freorganismo. quenza dell’ammiccamento È documentato (Weber A. e al.) l’effetto sinergico o additivo tra sigarette n. 0 10 20 l’esposizione a tossici polmonari inirritazione no media forte dustriali( acrinonitrile, alluminio, 60 arsenico, asbesto, berillio, cromo, ammiccamenti base 20 al minuto gomma, silice ecc..) e fumo di sigaretta nel provocare la bronchite croEffetti tossici: numerosi studi nica, l’asma e le patologie neoplastihanno dimostrato un rischio siche polmonari. gnificativo per patologie cardioAnche la patologia cardiovavascolari fra i soggetti che lavoscolare è influenzata dall’azione sirano insieme a fumatori nergica di tossici cardiovascolari (Steenland 1999); inoltre presenti nel luogo di lavoro (nitrati, l’esposizione a fumo passivo in ossido di carbonio, cloroderivati, ambiente di lavoro della madre cloruro di vinile, pesticidi, piombo, durante la gravidanza è stato cadmio, mercurio, arsenico ecc..) e identificato come fattore di rifumo di sigaretta. schio per il ridotto peso alla naIl fumatore è, dunque, più scita del bambino (Misra 1999). suscettibile all’azione di altre sostanze nocive presenti nel luogo di lavoro. 11 Il Fumo e l’ambiente di lavoro Effetti cancerogeni: il rischio prevale principalmente per il tumore polmonare. Gli effetti e i rischi del fumo passivo si sommano poi con gli effetti ed i rischi di altre sostanze nocive con le quali si viene a contatto nel luogo di lavoro. Danni al patrimonio aziendale: i componenti del fumo e i suoi residui possono danneggiare con azioni di tipo chimico, fotochimica e meccanico parti di attrezzature e sistemi presenti nei luoghi di lavoro (parti metalliche accessibili o scoperte dei contatti elettrici, computer, tastiere, mouse, stampanti, parti sensibili dei supporti magnetici, lenti, fotorilevatori dei microscopi ecc..) Fumo e lavoro: i costi Il fumo in ambiente di lavoro comporta una serie di costi diretti ed indiretti anche per il datore di lavoro. Secondo la Banca Mondiale (WB), sito Health, Nutrition and Population, tali costi includono : maggiore assenteismo da parte dei dipendenti; minore produttività; maggiore pensionamento anticipato a causa di problemi di salute; maggiori costi sanitari e di assicurazione contro le malattie; maggiori costi di manutenzione e pulizia; maggior rischio di incendi; maggiori premi assicurativi in caso di incendio Donna e abitudine al fumo Per la donna fumatrice, oltre ai problemi di salute illustrati precedentemente, si devono aggiungere quelli relativi all’esposizione al fumo di tabacco in relazione alla fertilità e al suo controllo, nel corso della gravidanza e dopo la nascita del bambino. Tali danni sono proporzionali all’esposizione: più fuma, o si espone a fumo passivo maggiori sono i danni alla salute. Il fumo comporta una carenza di estrogeni (ormoni femminili) poiché da un lato il tabagismo comporta una diminuzione della secrezione di estrogeni e dall'altro agisce sul fegato provocando un'accelerazione della distruzione di questi ormoni. La carenza di estrogeni ha effetti negativi sul seno, sull'utero e sul feto determinando disturbi del ciclo mestruale ed un anticipo della menopausa. 12 Le fumatrici che assumono contraccettivi orali mettono in pericolo la loro salute, soprattutto dopo i 35 anni. Per loro, il rischio di trombosi, infarto o ictus è 20 volte maggiore. Inoltre, il rischio di complicazioni durante la gravidanza è molto più elevato nelle fumatrici che prendono la pillola anticoncezionale prima di rimanere incinta. È fortemente sconsigliato associare contraccettivi orali e fumo. I disturbi legati alla menopausa (vampate di calore, disturbi della memoria, ecc.) sono più importanti nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici con un incremento anche del rischio di osteoporosi. Il fumo non giova nemmeno alla pelle determinando un invecchiamento precoce causato dalla scarsa ossigenazione e dalla costrizione dei vasi determinata dalla nicotina. 13 Smettere di fumare durante la gravidanza è la decisione di molte donne (71%) nel rispetto della nuova creatura che portano in grembo. Purtroppo dopo il parto o al termine dell’allattamento, quando la motivazione all’astensione non è più nel bambino, il 70% delle donne che ha sospeso il fumo riprende l’abitudine. Durante la gravidanza il fumo può provocare una maggior frequenza di rottura della placenta, aborto spontaneo, parto prematuro, mortalità perinatale. Inoltre il 18% dei bambini con basso peso alla nascita (<2500g) è correlato al fumo in gravidanza. Fumare in gravidanza priva il feto di ossigeno ostacolando la normale crescita fetale. Fumo e Gravidanza Anche prima di affrontare una gravidanza le future mamme e i futuri papà possono considerare l’opportunità di non fumare perché le sostanze contenute nelle sigarette danneggiano l’apparato riproduttivo. L’esposizione della donna gravida al fumo passivo in casa o al lavoro è nocivo per la salute sia della donna che del nascituro. Non è, pertanto, sufficiente fumare con le finestre aperte per ridurre i rischi, ma è importante rendere gli ambienti in cui si vive liberi dal fumo. D u r a n t e l’allattamento il fumo può provocare fenomeni di intossicazione nicotinica del neonato per il passaggio di nicotina nel latte. Inoltre si è registrato un aumento della frequenza (30% in più) di SIDS (Sindrome della morte improvvisa del neonato meglio conosciuta come “morte in culla”), di malattie respiratorie, otiti, irritazioni oculari tra i bambini di mamme fumatrici. Il Fumo e i Giovani 14 I giovani ed il tabacco Secondo alcune ricerche epidemiologiche si stima che, fino a quando l’attuale trend di abitudine al fumo non cambierà, il 3040% dei 2,3 miliardi di bambini ed adolescenti nel mondo diverrà fumatore. Molti giovani ritengono di non essere dipendenti dal tabacco e pensano di poter smettere di fumare facilmente, tuttavia sviluppano sintomi astinenziali quando cercano di smettere. I rischi per la s alute aum entano quando l’abitudine al fumo inizia precocemente nella giovinezza ed adolescenza. Molti problemi di salute si sviluppano velocemente nei giovani fumatori, come malattie respiratorie, disturbi cardiocircolatori e abbassamento delle difese immunitarie. o Poss ere tt sme È ormai indiscutibile che durante l’adolescenza il comportamento legato al fumo è qualcosa di già strutturato e definito. È per questo motivo che più si riesce a ritardare l’iniziazione tabagica, minore è la probabilità che la persona diventi dipendente dal tabacco. Inoltre, un precoce inizio dell’abitudine tabagica è correlata con problemi legati all’alcol nella tarda adolescenza e con utilizzo di droghe illegali. L’ultima indagine HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) ha rilevato che ragazzi dell’età di 15 anni che affermano di aver iniziato a fumare all’età di 13 anni sono in Italia all’incirca il 21%, collocando i giovani italiani in posizione mediana rispetto alla popolazione giovanile indagata che va da un minimo del 9% (Israele) ad un massimo del 54% (Estonia). 15 Le motivazioni che i giovani danno sul perché abbiano iniziato a fumare sono molteplici e discutibili: Molto spesso il fumo inizia casualmente o per curiosità.. Per tanti il fumo significa qualcosa da fare. Alcuni adolescenti traggono piacere dal fumo e cercano di calmare i nervi in questo modo. Alcuni pensano che fumare stimoli e aumenti la concentrazione. Per alcuni adolescenti il fumo è un simbolo dell’essere adulti. Per alcuni il fumo è un modo per entrare a far parte dei "giri giusti". Alcuni pensano di aver stile, e di piacere di più alle ragazze. Alcuni fumano per sembrare più sicuri di sé o per trasgredire. Alcuni sono sedotti dalla pubblicità È bene comunque sapere che la dipendenza dal fumo non si instaura subito ma aumenta con l’età e che un alto grado di assuefazione si instaura solo dopo alcuni anni. Il Fumo e i Giovani Diversi studi hanno cercato di individuare i fattori che influiscono sull’abitudine al fumo nei giovani: la pubblicità e le sponsorizzazioni di prodotti del tabacco nelle trasmissioni televisive e negli eventi sportivi; il costo delle sigarette: un aumento del costo è in relazione con una diminuzione del fumo tra i giovani; la disponibilità e la facile reperibilità delle sigarette anche attraverso i distributori automatici; l’atteggiamento dei genitori e di altre figure educative (insegnanti, medici, ecc..) verso il fumo; l’atteggiamento degli amici e delle persone vicine verso il fumo; caratteristiche personali quali l’ansia, il desiderio di ribellione, di mostrarsi grande, di superare le insicurezze ecc.. Effetti del fumo sulla salute 16 Patologie correlate al fumo di tabacco La gravità dei danni fisici dovuti all’esposizione (anche passiva) al fumo di tabacco è direttamente proporzionale all’entità complessiva del suo uso. Più precisamente sono determinanti: l’età in cui si inizia a fumare numero di sigarette al giorno numero di anni di fumo inalazione più o meno profonda del fumo vivere in un ambiente con fumo passivo I danni del fumo Infiammazioni ed infezioni: laringiti, faringiti, bronchiti, polmoniti. Apparato Patologie croniche e degerespiratorio nerative: bronchite cronica, enfisema, asma, insufficienza respiratoria. Tumori: del cavo orale, laringe, polmoni e pleura I vantaggi dello smettere Negli ex fumatori la respirazione è migliore con ritorno verso l’ottimale ossigenazione dei tessuti: si riduce enormemente il rischio di tumori ed infezioni; rallenta la progressione di malattie cronico-ostruttive. Ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica Apparato (angina pectoris, infarto del miocardio), arteriopacardiocircolatorio tie periferiche, vasculopatie cerebrali come ictus ed emorragia cerebrale. Si riduce il rischio di malattie circolatorie, migliora la circolazione del sangue e l’attività cardiaca. Dopo 10 anni di astensione dal fumo, il rischio cardiovascolare è uguale a quello dei non fumatori. Ulcera gastrica e duodenale e resistenza ai trattamenti terapeutici della malattia ulcerosa; Tumori della bocca, dell’esofago e del pancreas. Si riduce la sintomatologia gastrica (bruciori, cattiva digestione, ecc..); si riduce il rischio di insorgenza di tumori alle vie digerenti (esofago, stomaco, ecc..) Apparato digerente Effetti del fumo sulla salute 17 I danni del fumo Rene e vie urinarie I vantaggi dello smettere Forte responsabilità del fumo n e l concor so Si riduce il rischio di insorgenza di tudell’insorgenza dei tumori mori al rene e alle vie urinarie. delle vie urinarie, specie di reni e vescica. Riduzione della fertilità sia maschile che femminile attraverso una alterazione Apparato della produzione ormonariproduttivo le. Per l’uomo, maggiori difficoltà di avere e mantenere l’erezione. La produzione ormonale viene ripristinata ai livelli normali e di conseguenza la fertilità maschile e femminile. Nell’uomo migliorano le capacità erettili. I benefici a breve termine dello smettere di fumare Dopo 8 ore: l’ossigenazione del sangue torna normale e i rischi dell’infarto del miocardio iniziano a ridursi; Dopo 24 ore: il monossido di carbonio è eliminato dal corpo; l’alito migliora; i polmoni iniziano a eliminare muco e catrame; il rischio di affezioni respiratorie inizia a diminuire; Dopo 48 ore: la nicotina non è più identificabile nel sangue; Dopo 7 giorni: il senso del gusto e dell’olfatto migliorano; Dopo 3-9 mesi: la respirazione migliora, meno tosse e più fiato; la funzione polmonare è aumentata del 5-10%; Dopo 1 anno: il rischio di malattie cardiache è dimezzato Dopo 5 anni: il rischio di ictus è dimezzato; il rischio di tumore alla bocca, esofago, faringe e vescica è dimezzato; Dopo 10 anni: il rischio di tumore polmonare è dimezzato; il rischio di ictus raggiunge il livello di rischio dei non fumatori; Dopo 15 anni: il rischio di malattie cardiache raggiunge il livello di rischio dei non fumatori e il tasso di mortalità raggiunge quello delle persone che non hanno mai fumato. Valuta il tuo rischio Questo breve questionario ti servirà per valutare il tuo rischio di patologie correlate al fumo di tabacco. 1) A quale età hai iniziato a fumare? A) prima dei 15 anni B) tra i 15 e i 30 anni C) dopo i 30 anni 2) Quante sigarette fumi al giorno? A) più di 20 B) tra le 10 e le 20 C) meno di 10 3) Da quanti anni fumi? A) più di 10 anni B) dai 5 ai 10 anni C) meno di 5 anni 4) Quando fumi, il fumo lo inspiri completamente? A) Si B) qualche volta C) No 5) I tuoi familiari fumano in casa? A) Si B) qualche volta C) No 6) Lavori in un ambiente in cui si fuma? A) Si B) qualche volta C) No 18 Risultati: Prevalenza di risposte A: Il tuo rischio di patologie correlate al fumo è molto elevato. Il rischio è più elevato, maggiori sono gli anni di fumo, e il numero di sigarette fumate; inoltre se vivi o lavori in un luogo con fumo passivo il rischio aumenta. Prevalenza di risposte B: Il tuo rischio di patologie correlate al fumo è elevato. Anche se non fumi molte sigarette, ricorda che fumare 10 sigarette per 20 anni è più pericoloso di fumarne 20 per 10 anni. Inoltre si aggiunge il rischio correlato al fumo passivo. Prevalenza di risposte C: Il tuo rischio di patologie correlate al fumo è meno elevato. Fumare è un comportamento pericoloso per la salute propria e di chi vive con te. Non esiste rischio zero per chi fuma anche poche sigarette. 19 Consigli per smettere di fumare Alcuni consigli per chi decide di smettere di fumare: decidi una giornata in cui smetterai di fumare e comunicala a chi ti sta vicino; preparati a quella giornata buttando via tutti gli accendini e sigarette (fuori dalla vista e fuori dalla mente!); evita o riduci le situazioni ed i luoghi in cui sei incline a fumare; elimina caffè, alcolici (indeboliscono la volontà), e bevande che associ al fumo; stabilisci delle regole, del tipo “non posso fumare in casa, non posso fumare con i bambini, ecc.. inizia o aumenta la tua attività fisica; fai lavorare i polmoni! quando la crisi arriva, concentrati sulla decisione presa e sappi che la crisi durerà solo 5 minuti; affrontala bevendo molta acqua o concentrandoti e facendo respiri profondi; mentre smetti di fumare sii più indulgente con te stesso e premiati per i risultati raggiunti progettando con i soldi risparmiati un viaggio o un weekend; ricordati che basta una sola sigaretta per ricaderci! e se da solo trovi difficoltà rivolgiti all’Ambulatorio per smettere di fumare dell’Azienda Ulss 19 di Adria dove puoi trovare informazioni, supporti ed aiuto per un percorso di disassuefazione dal fumo. Ambulatorio per smettere di fumare presso Dipartimento per le Dipendenze Ulss 19 Adria Via Matteotti 14, 45019 Taglio di Po (RO) Tel 0426660555 - Fax 0426349198 Dipartimento per le Dipendenze ULSS 19 Via Matteotti 14, 45019 Taglio di Po (RO) Tel 0426660555 - Fax 0426349198 E-mail [email protected] Strumento informativo realizzato all’interno del Progetto Europeo “CHI- CY -TOBACCO” Revisione Articoli e Grafica a cura di Alessandro Mantovani Edizione 2010