Libretto informativo sui rischi legati all’uso del tabacco e sui vantaggi di
una vita libera dal fumo.
Introduzione
Il fumo di tabacco è attualmente la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile nel
nostro Paese. In Italia muoiono
circa 80.000 persone ogni anno a
causa del tabacco e molte di queste, precocemente, ad un’età compresa tra i 35 e i 65 anni.
2
Negli ultimi 50 anni, il consumo di tabacco si è sempre più
diffuso accompagnando tutti i momenti sociali di cambiamento venendo ad essere rappresentato dai
mass media come simbolo di benessere, di prestigio, di libertà ed
emancipazione. Tuttavia una delle
maggiori certezze raggiunte dalla
medicina è che il fumo è uno dei
principali fattori di rischio per le
malattie respiratorie, cardiovascolari e per la salute in generale.
Per le sue caratteristiche, fumare è considerato dalla
Organizzazione Mondiale della Sanità un comportamento che conduce a
malattia. Dal 1986 inoltre è dimostrato che anche il fumo passivo mette
in pericolo la nostra salute provocando o aggravando malattie già in
essere. Recentissime ricerche nel nostro Paese hanno dimostrato che
spesso in ambienti chiusi ove siano presenti fumatori attivi, vengono
rilevati livelli di inquinamento superiori a quelli che, se raggiunti
nell’aria esterna, impongono provvedimenti restrittivi alla libertà di
movimento dei cittadini. Proteggere i lavoratori dal fumo passivo
aumenta il livello generale di salute e riduce le assenze per malattia.
3
Prevenzione e Promozione della salute
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’OMS nella sua forte iniziativa nella lotta al tabagismo
ha elaborato una serie di indicazioni per una vita libera
dal tabacco.
Carta per una vita libera dal tabacco
1
4
Un’aria pulita, libera dal fumo di Ogni lavoratore ha il diritto di respitabacco, è componente essenziale del rare, nel suo ambiente di lavoro,
diritto di ognuno a vivere in un am- aria non contaminata dal fumo di
biente sano ed incontaminato.
tabacco.
2
5
Ogni bambino, ogni adolescente ha Ogni fumatore ha il diritto di riceveil diritto di essere protetto da ogni re tutti gli incoraggiamenti, le inforforma diretta ed indiretta, di promazioni e gli aiuti utili a fargli cesmozione dell’uso del tabacco e di
sare l’abitudine a fumare.
ricevere ogni informazione ed aiuto
per resistere alla tentazione di iniziare l’uso del tabacco.
3
6
Tutti i cittadini hanno il diritto di Ogni cittadino ha il diritto di essere
respirare un’aria libera dal fumo in informato sui gravissimi rischi per la
ogni ambiente chiuso o mezzo di
salute legati all’uso del tabacco.
trasporto.
Abitudine al fumo di tabacco
Ogni anno vengono fumate
nel mondo circa 6000 miliardi di
sigarette da circa 1/3 della popolazione mondiale.
In Italia fuma meno del
25% della popolazione con età
superiore ai 14
anni. Di questi,
meno del 30%
sono di sesso maschile e circa il
20% sono di sesso femminile.
La tendenza, che è possibile
evidenziare, confrontando i dati
attuali con precedenti indagini, è
di una diminuzione del numero di
fumatori maschi ed un incremento del numero delle fumatrici
(Fonte Istat).
Negli ultimi quarant’anni
c’è stato un lento seppur graduale
e continuo abbassamento dell’età
più frequente di inizio
dell’abitudine al fumo che dai 20
anni circa del 1960 è arrivata ai 13
- 14 anni attuali con una tendenza
al calo.
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Nel Veneto, i
fumatori rappresentano circa il 21%
della
popolazione
regionale,
quindi
circa 1 veneto ogni 5.
Se il Veneto, si attesta come
una delle regioni italiane al di sotto della media nazionale come numero di fumatori, non ha lo stesso
primato, se consideriamo la fascia
di età dei giovani tra 14 e 24 anni,
dove la percentuale dei fumatori
sale sopra la media italiana.
Un aspetto preoccupante è
infatti la crescente diffusione del
fumo di tabacco tra i giovani ed i
giovanissimi di entrambi i sessi.
Un dato interessante da rilevare è che gli uomini presentano
una maggiore tendenza a smettere
di fumare rispetto alle donne, le
quali invece, presentano la tendenza ad interrompere l’abitudine
al fumo solo durante lo stato di
gravidanza e di allattamento, per
poi riprendere a fumare.
Abitudine al fumo di tabacco
5
Una ricerca Istat evidenzia
il rappor to esist ent e t r a
l’abitudine al fumo dei genitori e il
comportamento dei figli verso il
fumo, ipotizzando la presenza di
un condizionamento (vedi
tabella):
Età 14-24 anni
Figli
Figlie
maschi femmine
fumatori fumatrici
I genitori non
fumano
20.9%
9.8%
Fuma solo il
padre
30.4%
13.8%
Fuma solo la
madre
33.2%
23.5%
Fumano
entrambi
38.6%
32.1%
Totale
27.5%
15.4%
Come si può osservare, se in
famiglia fuma solo la madre, la
percentuale dei figli, sia maschi
che femmine, che fuma è superiore
rispetto alla situazione in cui è
solo il padre a fumare. Questo
dato ci può far ipotizzare che:
l’abitudine al fumo dei figli
può essere influenzata
dall’abitudine al fumo dei
genitori;
l’abitudine al fumo della
madre condiziona maggiormente l’abitudine al fumo
dei figli;
L’abitudine al fumo dei figli
è influenzata anche da fattori extrafamiliari specie
quando i genitori sono non
fumatori.
la famiglia rappresenta il
contesto più importante in
cui si apprendono i comportamenti relativi alla salute.
Uno dei modi per contrastare l’abitudine al fumo nei giovani
consiste nel ritardare sempre più
l’iniziazione. Si è visto, infatti che
più tardi nella vita si inizia a fumare, meno probabile è il mantenimento dell’abitudine .
Diverse ricerche evidenziano tra i
fattori protettivi contro l’inizio
dell’abitudine al fumo:
contesto familiare senza fumo
contesto scolastico senza fumo
programmi scolastici di sviluppo sociale e caratteriale (life
skills) che coinvolgano i bambini con i loro genitori.
Cosa contiene il fumo di sigaretta
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La Nicotina
Il fumo che si sprigiona dalla combustione delle sigarette, dei sigari
e dal tabacco da pipa contiene sostanze sia allo stato di gas che in
forma di polveri. Queste ultime
sono molto fini: hanno un diametro medio di 0,22 micron che consente loro di raggiungere i bronchioli e gli alveoli polmonari.
Fra le oltre 4.000 sostanze diverse
presenti nel fumo di sigaretta (di
cui circa la metà si formano durante il processo di combustione),
possiamo distinguere:
Nicotina
Monossido di carbonio
Sostanze cancerogene
Additivi
Sostanza alcaloide
presente nel tabacco
di sigaretta intorno
all’1-2%.
In una sigaretta normale di 1 gr. la
quantità che ne passa nel fumo è
circa il 10% cioè 1-2 mg.
La nicotina viene assorbita dalla
mucosa dei bronchi e degli alveoli
attraverso il sangue, in circa 8 secondi raggiunge i principali organi bersaglio: cervello, ghiandole surrenali,
fegato e di nuovo apparato broncopolmonare. La nicotina è una droga
con un effetto stimolante e rilassante; è responsabile della dipendenza e
produce tolleranza, cioè il nostro
organismo si abitua alla sua presenza e la percezione dei suoi effetti si
riduce man mano che la introduciamo durante la giornata. La conseguenza di questo è la necessità del
fumatore di fumare più sigarette per
percepire il medesimo effetto.
L’astinenza dalla nicotina produce
sintomi fisici (diminuzione del battito cardiaco, riduzione della pressione
sanguigna, stipsi ecc..) e psichici
(desiderio di assumere la sostanza,ansia, irritabilità, insonnia ecc..).
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Cosa contiene il fumo di sigaretta
Il Monossido di carbonio (CO)
Le sostanze cancerogene
È un gas prodotto nella combustione della
sigaretta.
Lo
stesso gas lo troviamo nello scarico delle automobili, e negli scarichi gassosi di numerose industrie.
E' ormai accertata l'esistenza di una
relazione causale fra tabacco e alcuni tipi di tumore. Nel fumo di sigaretta vi sono molte sostanze che possono provocare tumori a vari organi
e apparati (polmone, bocca, faringe,
esofago, laringe, vescica, fegato e
cervice uterina).
La quantità di monossido di
carbonio che si libera dalla combustione incompleta di una sigaretta e che viene respirata è di
circa 20 mg e non viene trattenuto
da nessuno dei comuni filtri.
Tra le sostanze
cancerogene : il
benzene e il benz o p i r e n e
(cancerogeno per
il polmone e la
pelle), il 4-amino
- b i f e n i l e
(cancerogeno per
la vescica) e l'acrinonitrile
(cancerogeno per
il fegato) . Tali sostanze per crescere
ed affermarsi hanno bisogno di promotori che sono presenti nel fumo di
tabacco come il Polonio 210 sostanza radioattiva alfa, mitrosamine,
nickel e radicali liberi o sostanze
presenti nell'ambiente esterno come
il Radon e l’asbesto.
Il CO è una sostanza molto
tossica per il sangue e le fibre muscolari specie del cuore. E' un gas
micidiale che ha una speciale affinità per l'emoglobina (circa 200
volte superiore a quella che l'emoglobina ha per l'ossigeno) formando carbossiemoglobina molto stabile. Ciò comporta che essendoci
meno emoglobina libera nel sangue, meno ossigeno sarà trasportato alle cellule dei vari tessuti.
Cosa contiene il fumo di sigaretta
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Gli additivi
La combustione del tabacco
Si tratta di un
insieme di sostanze originariamente non presenti nel tabacco
ma che vengono
aggiunte nel processo di lavorazione allo scopo di:
- potenziare l’effetto di dipendenza
della nicotina;
- rendere il gusto del tabacco più
desiderabile al palato;
- rendere le sigarette più desiderabili
per chi si avvicina al fumo per la
prima volta;
- dilatare le vie aeree rendendo i polmoni più esposti all’effetto della nicotina anche a bassi dosaggi;
- mascherare l’odore e la visibilità
del fumo passivo per renderlo socialmente più accettabile;
Quando il tabacco brucia, nella zona
di combustione si raggiungono temperature tra gli 800 ed 880 gradi. La
forza con cui avviene l’aspirazione,
varia la temperatura di combustione
e modifica così la composizione del
fumo. Per cui la stessa sigaretta può
dare origine a sostanze diverse a seconda del modo in cui viene fumata.
Tra i più importanti additivi utilizzati c’è l’ammoniaca che accelera il
rilascio della nicotina free-base in
modo che venga assorbita più velocemente dall’organismo generando
un effetto più potente sul sistema
nervoso con conseguente aumento
della dipendenza.
Il tabacco è avvolto nella carta
(16cm2 ) per cui chi fuma 20 sigarette al giorno inala in un anno anche i
prodotti di combustione di circa
110.000 cm2 di carta pari a 300 pagine di…. un elenco telefonico!!!
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Il fumo passivo (passive smoke o second hand smoke) è quello
che viene inalato involontariamente
dalle persone che vivono a contatto
con uno o più fumatori attivi ed è il
principale inquinante degli ambienti
chiusi.
Il fumo passivo è
prodotto prevalentemente dalla combustione lenta della
sigaretta lasciata
bruciare passivamente nel portacenere o in mano fra
un "tiro" e l'altro
(corrente secondaria) e dal fumo espirato dal fumatore attivo
(corrente terziaria).
Le sostanze presenti nel fumo
passivo possono essere differenti da
quelle presenti nel fumo attivo poiché la combustione della sigaretta
lasciata bruciare avviene ad una
temperatura inferiore che altera i
prodotti di combustione.
Il Fumo passivo
Il fumo passivo è tossico e
nocivo l’Organizzazione Mondiale
della Sanità lo ha incluso nella categoria delle sostanze sicuramente
cancerogene per l’uomo.
Una recente ricerca dell'OMS mostra che il rischio di ammalarsi di
cancro al polmone è più elevato del
20-30% per i non fumatori che vivono con un fumatore e del 12-19%
per le persone esposte al fumo passivo nel luogo di lavoro.
Particolarmente pericoloso
risulta per i bambini poiché il loro
apparato respiratorio è più debole
ed il loro sistema immunitario non
è in grado di riparare con efficacia i
danni del fumo dei genitori. Per
questo i bambini esposti al fumo
sono più a rischio di patologie quali infezioni respiratorie, otiti e morte in culla (SIDS).
In Veneto si è stimato che
quasi un terzo dei bambini fino ai 5
anni di età è esposto a fumo passivo perché vive con genitori fumatori.
Il fumo e l’ambiente di lavoro
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Fumo e lavoro
Fumo passivo e
Fumare nel luogo di lavoro
ambiente di lavoro.
aumenta il rischio di infortunio e di
Gli effetti del fumo passivo
incendio. Il fumo (attivo e passivo) nell’ambiente di lavoro possono espuò interagire con altre sostanze sere:
tossiche presenti nell’ambiente di
Effetti irritativi: esiste una stretlavoro potenziandone
ta relazione tra fumo di sigaretta
gli effetti sul nostro
e sintomi irritativi oculari e freorganismo.
quenza dell’ammiccamento
È documentato
(Weber A. e al.)
l’effetto sinergico o
additivo
tra
sigarette n.
0
10
20
l’esposizione a tossici polmonari inirritazione
no
media forte
dustriali( acrinonitrile, alluminio,
60
arsenico, asbesto, berillio, cromo, ammiccamenti base 20
al minuto
gomma, silice ecc..) e fumo di sigaretta nel provocare la bronchite croEffetti tossici: numerosi studi
nica, l’asma e le patologie neoplastihanno dimostrato un rischio siche polmonari.
gnificativo per patologie cardioAnche la patologia cardiovavascolari fra i soggetti che lavoscolare è influenzata dall’azione sirano insieme a fumatori
nergica di tossici cardiovascolari
(Steenland 1999); inoltre
presenti nel luogo di lavoro (nitrati,
l’esposizione a fumo passivo in
ossido di carbonio, cloroderivati,
ambiente di lavoro della madre
cloruro di vinile, pesticidi, piombo,
durante la gravidanza è stato
cadmio, mercurio, arsenico ecc..) e
identificato come fattore di rifumo di sigaretta.
schio per il ridotto peso alla naIl fumatore è, dunque, più
scita del bambino (Misra 1999).
suscettibile all’azione di altre sostanze nocive presenti nel luogo di
lavoro.
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Il Fumo e l’ambiente di lavoro
Effetti cancerogeni: il rischio
prevale principalmente per il
tumore polmonare. Gli effetti e i
rischi del fumo passivo si sommano poi con gli effetti ed i rischi di altre sostanze nocive con
le quali si viene a contatto nel
luogo di lavoro.
Danni al patrimonio aziendale:
i componenti del fumo e i suoi
residui possono danneggiare con
azioni di tipo chimico, fotochimica e meccanico parti di attrezzature e sistemi presenti nei
luoghi di lavoro (parti metalliche accessibili o scoperte dei
contatti elettrici, computer, tastiere, mouse, stampanti, parti
sensibili dei supporti magnetici,
lenti, fotorilevatori dei microscopi ecc..)
Fumo e lavoro: i costi
Il fumo in
ambiente di
lavoro comporta una serie di costi
diretti ed indiretti anche per
il datore di
lavoro.
Secondo la Banca Mondiale (WB),
sito Health, Nutrition and Population, tali costi includono :
maggiore assenteismo da parte
dei dipendenti;
minore produttività;
maggiore pensionamento anticipato a causa di problemi di salute;
maggiori costi sanitari e di assicurazione contro le malattie;
maggiori costi di manutenzione e
pulizia;
maggior rischio di incendi;
maggiori premi assicurativi in
caso di incendio
Donna e abitudine al fumo
Per la donna fumatrice, oltre ai problemi di salute illustrati
precedentemente, si devono aggiungere quelli relativi
all’esposizione
al fumo di tabacco in relazione alla fertilità e al suo
controllo, nel
corso
della
gravidanza e
dopo la nascita
del bambino. Tali danni sono proporzionali all’esposizione: più fuma, o si espone a fumo passivo
maggiori sono i danni alla salute.
Il fumo comporta una carenza di
estrogeni (ormoni femminili) poiché da un lato il tabagismo comporta una diminuzione della secrezione di estrogeni e dall'altro agisce sul fegato provocando un'accelerazione della distruzione di
questi ormoni.
La carenza di estrogeni ha effetti
negativi sul seno, sull'utero e sul
feto determinando disturbi del
ciclo mestruale ed un anticipo della menopausa.
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Le fumatrici che assumono
contraccettivi orali mettono in
pericolo la loro salute, soprattutto
dopo i 35 anni.
Per loro, il rischio di trombosi,
infarto o ictus è 20 volte maggiore.
Inoltre, il rischio di complicazioni
durante la gravidanza è molto più
elevato nelle fumatrici che prendono la pillola anticoncezionale prima di rimanere incinta.
È
fortemente
sconsigliato associare contraccettivi orali e
fumo.
I disturbi legati
alla menopausa
(vampate di calore,
disturbi
della memoria, ecc.) sono più importanti nelle fumatrici rispetto
alle non fumatrici con un incremento anche del rischio di osteoporosi.
Il fumo non giova nemmeno
alla pelle determinando un invecchiamento precoce causato dalla
scarsa ossigenazione e dalla costrizione dei vasi determinata dalla
nicotina.
13
Smettere di fumare durante la
gravidanza è la
decisione
di
molte
donne
(71%) nel rispetto
della
nuova creatura
che portano in
grembo. Purtroppo dopo il parto
o al termine dell’allattamento,
quando la motivazione
all’astensione non è più nel bambino, il 70% delle donne che ha
sospeso il fumo riprende
l’abitudine.
Durante la gravidanza il
fumo può provocare una maggior
frequenza di rottura della placenta, aborto spontaneo, parto prematuro, mortalità perinatale.
Inoltre il 18% dei bambini
con basso peso alla nascita
(<2500g) è correlato al fumo in
gravidanza. Fumare in gravidanza priva il feto di ossigeno ostacolando la normale crescita fetale.
Fumo e Gravidanza
Anche prima di affrontare
una gravidanza le future mamme
e i futuri papà possono considerare
l’opportunità di non fumare perché le sostanze contenute nelle
sigarette danneggiano l’apparato
riproduttivo.
L’esposizione della donna
gravida al fumo passivo in casa o
al lavoro è nocivo per la salute sia
della donna che del nascituro. Non
è, pertanto, sufficiente fumare
con le finestre aperte per ridurre i
rischi, ma è importante rendere gli
ambienti in cui si vive liberi dal
fumo.
D u r a n t e
l’allattamento il fumo
può provocare fenomeni
di intossicazione nicotinica del neonato per il
passaggio di nicotina nel
latte. Inoltre si è registrato un aumento della frequenza
(30% in più) di SIDS (Sindrome
della morte improvvisa del neonato meglio conosciuta come “morte
in culla”), di malattie respiratorie,
otiti, irritazioni oculari tra i bambini di mamme fumatrici.
Il Fumo e i Giovani
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I giovani ed il tabacco
Secondo alcune ricerche epidemiologiche si stima che, fino a
quando l’attuale trend di abitudine al fumo non cambierà, il 3040% dei 2,3 miliardi di bambini
ed adolescenti nel mondo diverrà
fumatore.
Molti giovani ritengono di
non essere dipendenti dal tabacco
e pensano di poter smettere di fumare facilmente, tuttavia sviluppano sintomi astinenziali quando
cercano di smettere. I rischi per la
s alute aum entano quando
l’abitudine al fumo inizia precocemente nella giovinezza ed adolescenza. Molti problemi di salute si
sviluppano velocemente nei giovani fumatori, come malattie respiratorie, disturbi cardiocircolatori e
abbassamento delle difese immunitarie.
o
Poss ere
tt
sme
È ormai indiscutibile che
durante l’adolescenza il comportamento legato al fumo è qualcosa di
già strutturato e definito. È per
questo motivo che più si riesce a
ritardare l’iniziazione tabagica,
minore è la probabilità che la persona diventi dipendente dal tabacco. Inoltre, un precoce inizio
dell’abitudine tabagica è correlata
con problemi legati all’alcol nella
tarda adolescenza e con utilizzo di
droghe illegali.
L’ultima indagine HBSC
(Health Behaviour in School-aged
Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) ha rilevato che ragazzi
dell’età di 15 anni che affermano
di aver iniziato a fumare all’età di
13 anni sono in Italia all’incirca il
21%, collocando i giovani italiani
in posizione mediana rispetto alla
popolazione giovanile indagata
che va da un minimo del 9%
(Israele) ad un massimo del 54%
(Estonia).
15
Le motivazioni che i giovani
danno sul perché abbiano iniziato
a fumare sono molteplici e discutibili:
Molto spesso il fumo inizia casualmente o per curiosità..
Per tanti il fumo significa qualcosa da fare.
Alcuni adolescenti traggono
piacere dal fumo e cercano di
calmare i nervi in questo modo.
Alcuni pensano che fumare stimoli e aumenti la concentrazione.
Per alcuni adolescenti il fumo è
un simbolo dell’essere adulti.
Per alcuni il fumo è un modo
per entrare a far parte dei "giri
giusti".
Alcuni pensano di aver stile, e
di piacere di più alle ragazze.
Alcuni fumano per sembrare
più sicuri di sé o per trasgredire.
Alcuni sono sedotti dalla pubblicità
È bene comunque sapere che la
dipendenza dal fumo non si instaura subito ma aumenta con
l’età e che un alto grado di assuefazione si instaura solo dopo alcuni anni.
Il Fumo e i Giovani
Diversi studi hanno cercato di individuare i fattori che influiscono
sull’abitudine al fumo nei giovani:
la pubblicità e le sponsorizzazioni di prodotti del tabacco
nelle trasmissioni televisive e
negli eventi sportivi;
il costo delle sigarette: un aumento del costo è in relazione
con una diminuzione del fumo
tra i giovani;
la disponibilità e la facile reperibilità delle sigarette anche
attraverso i distributori automatici;
l’atteggiamento dei genitori e
di altre figure educative
(insegnanti, medici, ecc..) verso il fumo;
l’atteggiamento degli amici e
delle persone vicine verso il
fumo;
caratteristiche personali quali
l’ansia, il desiderio di ribellione, di mostrarsi grande, di superare le insicurezze ecc..
Effetti del fumo sulla salute
16
Patologie correlate al fumo di tabacco
La gravità dei danni fisici dovuti all’esposizione (anche passiva) al fumo di
tabacco è direttamente proporzionale all’entità complessiva del suo uso.
Più precisamente sono determinanti:
l’età in cui si inizia a fumare
numero di sigarette al giorno
numero di anni di fumo
inalazione più o meno profonda del fumo
vivere in un ambiente con fumo passivo
I danni del fumo
Infiammazioni ed infezioni: laringiti, faringiti,
bronchiti, polmoniti.
Apparato Patologie croniche e degerespiratorio nerative: bronchite cronica, enfisema, asma, insufficienza respiratoria.
Tumori: del cavo orale,
laringe, polmoni e pleura
I vantaggi dello smettere
Negli ex fumatori la respirazione è migliore con ritorno verso l’ottimale ossigenazione dei tessuti: si riduce enormemente il rischio di tumori ed infezioni;
rallenta la progressione di malattie cronico-ostruttive.
Ipertensione arteriosa,
cardiopatia ischemica
Apparato (angina pectoris, infarto
del miocardio), arteriopacardiocircolatorio tie periferiche, vasculopatie cerebrali come ictus ed
emorragia cerebrale.
Si riduce il rischio di malattie circolatorie, migliora la circolazione del sangue e
l’attività cardiaca. Dopo 10 anni di astensione dal fumo, il rischio cardiovascolare è uguale a quello dei non fumatori.
Ulcera gastrica e duodenale e resistenza ai trattamenti terapeutici della
malattia ulcerosa;
Tumori della bocca,
dell’esofago e del pancreas.
Si riduce la sintomatologia gastrica
(bruciori, cattiva digestione, ecc..); si
riduce il rischio di insorgenza di tumori
alle vie digerenti (esofago, stomaco,
ecc..)
Apparato
digerente
Effetti del fumo sulla salute
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I danni del fumo
Rene e vie
urinarie
I vantaggi dello smettere
Forte responsabilità del
fumo n e l concor so Si riduce il rischio di insorgenza di tudell’insorgenza dei tumori mori al rene e alle vie urinarie.
delle vie urinarie, specie di
reni e vescica.
Riduzione della fertilità
sia maschile che femminile
attraverso una alterazione
Apparato della produzione ormonariproduttivo le. Per l’uomo, maggiori
difficoltà di avere e mantenere l’erezione.
La produzione ormonale viene ripristinata ai livelli normali e di conseguenza
la fertilità maschile e femminile.
Nell’uomo migliorano le capacità erettili.
I benefici a breve termine dello smettere di fumare
Dopo 8 ore: l’ossigenazione del sangue torna normale e i rischi dell’infarto
del miocardio iniziano a ridursi;
Dopo 24 ore: il monossido di carbonio è eliminato dal corpo; l’alito
migliora; i polmoni iniziano a eliminare muco e catrame; il rischio di affezioni respiratorie inizia a diminuire;
Dopo 48 ore: la nicotina non è più identificabile nel sangue;
Dopo 7 giorni: il senso del gusto e dell’olfatto migliorano;
Dopo 3-9 mesi: la respirazione migliora, meno tosse e più fiato; la funzione
polmonare è aumentata del 5-10%;
Dopo 1 anno: il rischio di malattie cardiache è dimezzato
Dopo 5 anni: il rischio di ictus è dimezzato; il rischio di tumore alla bocca,
esofago, faringe e vescica è dimezzato;
Dopo 10 anni: il rischio di tumore polmonare è dimezzato; il rischio di ictus
raggiunge il livello di rischio dei non fumatori;
Dopo 15 anni: il rischio di malattie cardiache raggiunge il livello di rischio
dei non fumatori e il tasso di mortalità raggiunge quello delle persone che
non hanno mai fumato.
Valuta il tuo rischio
Questo breve questionario ti servirà per valutare il tuo rischio di
patologie correlate al fumo di tabacco.
1) A quale età hai iniziato a fumare?
A) prima dei 15 anni
B) tra i 15 e i 30 anni
C) dopo i 30 anni
2) Quante sigarette fumi al giorno?
A) più di 20
B) tra le 10 e le 20
C) meno di 10
3) Da quanti anni fumi?
A) più di 10 anni
B) dai 5 ai 10 anni
C) meno di 5 anni
4) Quando fumi, il fumo lo inspiri
completamente?
A) Si
B) qualche volta
C) No
5) I tuoi familiari fumano in casa?
A) Si
B) qualche volta
C) No
6) Lavori in un ambiente in cui
si fuma?
A) Si
B) qualche volta
C) No
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Risultati:
Prevalenza di risposte A:
Il tuo rischio di patologie correlate
al fumo è molto elevato. Il rischio
è più elevato, maggiori sono gli
anni di fumo, e il numero di sigarette fumate; inoltre se vivi o lavori in un luogo con fumo passivo il
rischio aumenta.
Prevalenza di risposte B:
Il tuo rischio di patologie correlate
al fumo è elevato. Anche se non
fumi molte sigarette, ricorda che
fumare 10 sigarette per 20 anni è
più pericoloso di fumarne 20 per
10 anni. Inoltre si aggiunge il rischio correlato al fumo passivo.
Prevalenza di risposte C:
Il tuo rischio di patologie correlate
al fumo è meno elevato. Fumare è
un comportamento pericoloso per
la salute propria e di chi vive con
te. Non esiste rischio zero per chi
fuma anche poche sigarette.
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Consigli per smettere di fumare
Alcuni consigli per chi decide di
smettere di fumare:
decidi una giornata in cui smetterai di fumare e comunicala a
chi ti sta vicino;
preparati a quella giornata buttando via tutti gli accendini e
sigarette (fuori dalla vista e fuori
dalla mente!);
evita o riduci le situazioni ed i
luoghi in cui sei incline a fumare;
elimina caffè, alcolici
(indeboliscono la volontà), e bevande che associ al fumo;
stabilisci delle regole, del tipo
“non posso fumare in casa, non
posso fumare con i bambini, ecc..
inizia o aumenta la tua attività
fisica; fai lavorare i polmoni!
quando la crisi arriva, concentrati sulla decisione presa e sappi
che la crisi durerà solo 5 minuti;
affrontala bevendo molta acqua
o concentrandoti e facendo respiri profondi;
mentre smetti di fumare sii più
indulgente con te stesso e premiati per i risultati raggiunti
progettando con i soldi risparmiati un viaggio o un weekend;
ricordati che basta una sola sigaretta per ricaderci!
e se da solo trovi difficoltà rivolgiti all’Ambulatorio per smettere
di fumare dell’Azienda Ulss 19 di
Adria dove puoi trovare informazioni, supporti ed aiuto per
un percorso di disassuefazione
dal fumo.
Ambulatorio
per smettere di fumare
presso
Dipartimento per le Dipendenze
Ulss 19 Adria
Via Matteotti 14, 45019 Taglio di Po (RO)
Tel 0426660555 - Fax 0426349198
Dipartimento per le Dipendenze ULSS 19
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Strumento informativo realizzato all’interno del Progetto
Europeo “CHI- CY -TOBACCO”
Revisione Articoli e Grafica
a cura di Alessandro Mantovani
Edizione 2010
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Libretto informativo sui rischi legati all`uso del tabacco e sui vantaggi