12 dicembre
Anno B
AFFIDAMENTO A MARIA - Salve Regina (Gen.)
Salve Regina, Madre di misericordia
vita dolcezza speranza nostra salve
Salve Regina. (bis)
A te ricorriamo esuli figli di Eva
a te sospiriamo
piangenti in questa valle di lacrime.
Avvocata nostra
volgi a noi gli occhi tuoi
mostraci dopo questo esilio
il frutto del tuo seno Gesù
Salve Regina,
Madre di Misericordia
o Clemente, o Pia, o dolce Vergine Maria.
Salve Regina.
Salve Regina. Salve. Salve.
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E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
12 dicembre 2013
Materiali per la preghiera e
la catechesi
12 dicembre
ACCOGLIENZA
Monizione:
Durante il canto allo Spirito verrà portata l’icona di Maria: donna dell’ascolto, donna della fede, discepola fedele e madre della chiesa. Il nostro
sguardo si posi sul suo Volto: guardiamo a Lei perché interamente rivolta al figlio Gesù e scopriamo in Lei un modello sicuro per il nostro cammino di Fede.
Lettore
E’ veramente giusto renderti grazie, è bello esaltare il tuo nome,
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,ti glorifichiamo,
nel ricordo della beata Vergine Maria.
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lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella
fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
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Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà
grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno
non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco
uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e
sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia
ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta
sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l'angelo si allontanò da lei.
INTERCESSIONI E RITORNELLO CANTATO
All’annunzio dell’angelo, accolse nel cuore immacolato il tuo Verbo
e meritò di concepirlo nel grembo verginale;
divenendo madre del suo Creatore,
segnò gli inizi della Chiesa.
Ai piedi della croce,
per il testamento d’amore del tuo Figlio,
estese la sua maternità a tutti gli uomini,
generati dalla morte di Cristo
per una vita che non avrà mai fine.
Immagine e modello della Chiesa orante,
si unì alla preghiera degli Apostoli
nell’attesa dello Spirito Santo.
Assunta alla gloria del cielo,
accompagna con materno amore la Chiesa
e la protegge nel cammino verso la patria,
fino al giorno glorioso del Signore.
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E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
RIT. .Laudate Dominum, Laudate Dominum, omnes gentes alleluia
(bis)
PADRE NOSTRO
ORAZIONE CONCLUSIVA
Preghiamo
Guarda, o Padre, al tuo popolo,
che professa la sua fede in Gesù Cristo,
nato da Maria Vergine,
crocifisso e risorto,
presente in questo santo sacramento
e fa' che attinga da questa sorgente di ogni grazia
frutti di salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
BENEDIZIONE EUCARISTICA
E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
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CANTO
ADORAZIONE CONCLUSIVA
CANTO
Prima del tempo
prima ancora che la terra
cominciasse a vivere
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est.
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa.
Rit. Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo,
un raggio di luce, un raggio di luce.
Vieni Padre dei poveri, vieni datore dei
doni, luce dei cuori, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo, dolcissimo sollievo.
Nella fatica riposo, nel calore riparo,
nel pianto conforto, nel pianto conforto. Rit
Luce beatissima, invadi i nostri cuori,
senza la tua forza nulla, nulla è dell'uomo.
Lava ciò che è sordido, scalda ciò che è gelido,
rialza chi è caduto, rialza chi è caduto. Rit.
Dona ai tuoi fedeli, che in te confidano,
i sette santi doni, i sette santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa,
dona eterna gioia, dona eterna gioia.Rit
Verbum caro factum est...
Prima del tempo
quando l'universo fu creato
dall'oscurità
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo
tutto se stesso come pane.
MONIZIONE DEL MINISTRO
VANGELO (Lc, 1)
Lettura dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della
casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da
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E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
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Catechesi su Maria
“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”
(Lc 11, 27-28)
Chi è un cristiano? Possiamo dare una definizione formale, giuridica – un battezzato; una definizione biblica - un seguace di Cristo, un nazareno; una definizione
tradizionale e culturale – colui che si riconosce nella fede in Gesù così come la
Chiesa la propone; una definizione sociologica da ufficio parrocchiale – credo in
Dio e sono una brava persona.
Se Dio si è fatto carne è perché seguissimo esempi fatti di carne e non
teorie più o meno esatte. L’esempio del cristiano per eccellenza, dunque, è Maria.
Innanzitutto partiamo da quello che Maria è prima ancora di nascere: pre
-redenta per i meriti di Cristo, ossia liberata (immacolata concezione) dal peccato
originale, tastiera libera da ogni pastoia tale per cui in lei l’Onnipotente potesse
suonare il canto di amore per l’umanità. Ognuno di noi non è pre-redento, banalmente perché la redenzione è già operata, ma redento in forza del battesimo.
Dunque il cristiano è un battezzato.
La nascita di Maria è avvolta nel mistero e talora nella leggenda, ma sappiamo che, come Figlia di Sion, il suo cuore era rivolto a Dio in ascolto. L’annunciazione né è l’icona migliore. Il cristiano è, dunque, una creatura – sente la sua
dipendenza ontologica dal creatore – in ascolto. L’ascolto biblico è ascolto mariano, ossia capace di accogliere, conservare, contemplare e concepire la Parola. Un
ascolto dunque fatto di silenzio per la gestazione della Parola, ossia atteggiamento di stupore perché Dio mi parla, di custodia perché la Parola è preziosa, di attesa
perché porterà frutto.
Maria è sola davanti a Dio che parla: il cristiano deve mettere in conto questa solitudine necessaria che non significa, semplicemente, ritagliarsi dei momenti
in cui stare da solo a solo con Dio né rintanarsi in una fede privata e privatista.
Essere soli davanti a Dio significa essere consapevoli che la risposta che si può
dare o non dare a Dio è una risposta personale, unica, responsabile. E’ una parola
che non si nasconde ma scarnifica: prima l’angelo e poi Simeone dicono chiaro a
Maria che non sarà una passeggiata. Soli davanti a Dio sentendosi soli, cioè poveri, inadatti, incapaci etc. etc. Non risponde a Dio chi pensa di averne l’attrezzatura
perché è Dio che interpella e non l’uomo che ritiene di poter essere o meno interpellato. Se, sociologicamente, puoi dire di essere cristiano perché sei nato qui non
è un buon motivo per non esserlo poi davvero.
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Beati i puri di cuore. (Mt 5,8)
· Credo che, con la grazia di Dio, posso vivere puro e casto?
· Sono puro di cuore e negli affetti?
· Ho coltivato pensieri o desideri non buoni? Ho fatto discorsi cattivi?
· Ho commesso atti impuri da solo, con altri? Ho letto o guardato riviste pornografiche? Come uso la televisione, internet, ecc.
· Su tutto questo mi confesso con sincerità o non ho mai detto nulla?
Chi odia il proprio fratello è omicida (1 Gv 3,15)
· Ho sentimenti di odio, rancore, gelosia?
· Sono mite o violento, autoritario, prepotente?
· Ho sempre perdonato?
Non mentitevi gli uni gli altri. (Col 3,9)
· Ho giurato il falso? Ho detto bugie?
· Ho mormorato, calunniato, detto male degli altri?
· Ho giudicato, criticato, condannato?
· Voglio avere sempre ragione? Sono testardo?
I TUOI RAPPORTI CON LE COSE
“Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”. (Lc 12,34)
· Sono troppo attaccato alle cose, ai soldi, ai vestiti, alle comodità?
· Ho sprecato denaro in lusso esagerato e inutile?
· Penso anche agli altri? Cosa faccio per i poveri?
Non abbiamo portato nulla in questo mondo
e non potremo portar via nulla. (1 Tim 6,7-8)
· Mi accontento di ciò che ho o sono avido e invidioso di chi sta meglio?
· Ho rubato?
· Ho pagato i servizi pubblici (tram, treno)?
La fine di tutte le cose è vicina.
Siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. (1 Pt 4,7)
· Spreco il tempo e le cose? Rispetto la natura?
· Mi controllo nel cibo, negli alcolici, nel fumo?
· Faccio uso di droghe di qualsiasi tipo?
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UN AIUTO PER LA TUA CONFESSIONE
I TUOI RAPPORTI CON DIO
Senza la fede è impossibile essere grati a Dio. (Eb 11,6)
· Ho fame di santità nella mia vita?
· Sono rassegnato ad essere mediocre, tiepido?
· Leggo la Parola di Dio contenuta nella Bibbia?
Pregate incessantemente. (Ef 6,18)
· Penso a quello che dico? Prego con attenzione?
· Dedico ogni giorno un po’ di tempo (10-15 minuti) a Dio, oppure me la sbrigo
in fretta magari quando sono già a letto?
· Prego solo quando ne ho bisogno o so pregare anche quando non ci provo
alcun gusto e non ne sento la necessità?
Non pronunciate invano il nome del Signore. (Es 20,7)
· Ho detto bestemmie?
· Ho nominato invano il nome di Dio, della Madonna o dei Santi?
I primi cristiani erano assidui nell’ascoltare gli insegnamenti degli Apostoli,
nella frazione del pane e nelle preghiere. (At 2,42)
· Vado a Messa la domenica? Vi partecipo con attenzione? Ricevo la Santa Comunione in grazia di Dio? Mi confesso con regolarità?
Chi si vergognerà di me, io mi vergognerò di lui. (Lc 9,26)
· Professo con coraggio e dovunque la mia fede cristiana?
I TUOI RAPPORTI CON IL PROSSIMO
Amatevi come io vi ho amati.(Gv 13,34)
· Sono capace di affetto, di fiducia, di amicizia, di gentilezza, di comprensione,
di fedeltà? (e fedeltà è dedicare la propria vita, è il dono di sé!)
· In famiglia so accettare, ascoltare, rispettare e amare gli anziani? Aiuto i malati, i deboli?
Chi non vuole lavorare neppure mangi. (2 Ts 3,10)
· Sul lavoro o nello studio sono stato pigro?
· Ho perso tempo? Sono sleale e arrivista?
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E SE LA FEDE AVESSE RAGIONE?
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Maria dice di sì senza forse e senza ma. Qualche cosa del futuro le viene
dischiuso, ma solo l’essenziale, il resto verrà quando sarà il momento ed il tempo. Il sì credente del cristiano non è frutto di un calcolo di probabilità, è una
risposta a Colui che ti chiama. Questo è partecipare della povertà divina, quella
povertà che ci fa ricchi perché è Dio a preoccuparsi di Dio passo dopo passo.
Maria, detto il suo sì, si muove. Dio è la libertà eterna; donandosi può
solo affrancare la creatura per la libertà: nel caso di Maria la libertà di non essere costretta in una parte, ma libera di aderire alla Parola che la interpella. È
libera, liberata da Dio, di seguire ciò che lo Spirito le ha suggerito, vai da Elisabetta. È libera dell’unica vera libertà che un cristiano accetta di avere, di trattenere per sé: una libertà consegnata a Dio che la restituisce così come per noi è
bene. Possiamo avvicinarci a Dio solo se, al di là di tutti i nostri propri problemi, rimane in noi spazio libero per ciò che la sua volontà ha di inatteso.
Maria a questo punto porta ciò da cui si lascia portare. Il cristiano è latore
di un messaggio, di una Parola di un annuncio che… lo porta. Non sono i nostri
piani pastorali ad instaurare il Regno di Dio, ma è l’ascolto della Parola che ci fa
agire in conseguenza, l’ascolto dei segni dei tempi, l’ascolto di Dio che, attraverso di noi, si rivela a noi stessi ed al mondo. Di qui il ruolo fondamentale della preghiera personale, contemplativa e liturgica.
Maria dà alla luce Gesù a Betlemme nelle condizioni che sappiamo: ecco
l’autentica rivelazione di Dio, oggi così politicamente scorretta. Dio non è geloso dei suoi privilegi, non ne ha. Il cristiano può fare diversamente? Può davvero guardare dall’alto in basso i non credenti, i non cristiani, quelli di fuori?
No… è meglio piuttosto che continui a guardare dal basso in alto il Dio che gli
si fa prossimo rinunciando alla sua divinità.
Maria in fuga in Egitto vede il sole là dove chiunque altro vedrebbe solo
dei tramonti. Maria e Giuseppe vanno in Egitto perché fanno il cammino
dell’esodo a ritroso, tornano al punto di partenza, sembrano negare – in realtà
Cristo riassume in sé tutto – il cammino del popolo eletto. L’arrivo del Messia
sembra una regressione, altro che progresso… niente altro che un anticipo
simbolico biblico del più cogente fallimento della croce. Il cristiano è latore, è
innervato, di una speranza che non tramonta mai. La dedizione di Maria a Gesù in quei primi mesi ed anni di vita ci dicono che la speranza deve essere
sconfinata proprio come la dedizione per un figlio, per Dio.
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Gli anni di Nazareth ci dicono la più semplice e la più disattesa verità del
cristiano: tutta la teologia della Chiesa se non è espressione della carità vissuta,
non sa né di cosa parla (la rivelazione) né che cosa espone facendo un uso tanto abbondante di erudizione. Il cristiano non è uno che sa cosa fare, è uno che
lo fa. Un Cristiano non corre in cerca di Gesù, si lascia trovare là dove vive, là
dove la Provvidenza lo ha posto.
PAUSA
Il miracolo di Cana ci racconta di un Cristiano, in Maria, che non risolve i
problemi da solo ma che prima di tutto gli espone al Signore. Tanto per cominciare perché forse non sono problemi e poi perché riconosce in Cristo il salvatore. Chi non vuole ascoltare prima Dio, non ha nulla da dire al mondo ed il
cristiano che, avendo nella preghiera dimestichezza con lo Spirito santo di Gesù che continuamente guida e comanda, è in grado di sentire di dover abbandonare l'intero suo progetto a favore del disegno di Dio: ecco il cristiano maturo! Ma se l’uomo non è in costante tensione verso l’oltre di Dio finirà per pensare che un oltre non esista o che non serva davvero finendo per considerare
quello che lo circonda tutto quello che può essere ed avere.
Gesù non ha bisogno di nessuna apologetica, egli risplende dentro: Maria non ha mai difeso Gesù, neppure sotto la croce anche se qualche film ce la
racconta, straziata, ad urlare di liberarlo. Il cristiano non difende Cristo, se ne
riempie per risplendere di Cristo, l’annuncio del vangelo si fa prima di tutto per
trasfigurazione personale.
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Da Adrienne von Speyr, Maria nella redenzione, Jaca Book, 2001
“Ecce ancilla”. Con questa parola Maria mette tutto a disposizione. È
lei l’eletta, colei che è stata visitata dall’angelo, però intende il suo servizio in
modo tale che per mezzo suo i credenti vi siano inclusi. Dice il suo sì sperando di poterlo pronunciare a nome di tutti coloro che sono disposti a credere.
[..] La sua disponibilità vuole includere tutto ciò che Dio possa richiederle,
così che nella sua venga abbracciata anche la disponibilità di tutte le donne a
quanto venga loro richiesto. […] Il suo sì contiene come in uno sguardo anticipato i suoi infiniti effetti: proprio nel gesto di consegna, ella pronuncia il sì
che realizza l’atto della disponibilità al servizio già a nome della Chiesa e di
tutti coloro che appartengono alla comunione dei santi. […] In Maria si trova
l’idea dell’uomo perfetto, l’idea che Dio aveva in mente nel creare il primo
uomo, e così Maria non è propriamente la seconda, ma la prima Eva, quella
che non è caduta, colei che vede come la seconda Eva cade. […] è diversa da
Eva solo per il fatto che rimane pienamente aperta e disponibile per tutto ciò
che le viene donato da Dio; forse ancora più semplicemente: per tutto ciò
che di buono le viene da Colui che è bontà. Poiché in lei non vi è alcun peccato, non vi è nulla in lei che impedisca questa accoglienza. E così Dio non diventa mai per lei un problema.
Maria sotto la croce ci dice la dimensione totalmente oblativa e misericordiosa del cristiano, redento diviene capace di comunicare unità con Cristo e,
dunque, redenzione. Il cristiano fa della croce la sua ancora di salvezza perché
solo nella croce, nel Dio scarnificato dalle mie lontananze, è possibile la totale
prossimità con Dio. Se nel peccato Dio ci è tolto, così come a Maria fu tolto
sulla croce carico dei peccati dell’umanità, nella fedeltà di Maria del sabato
santo del compimento delle promesse di Dio, quella medesima fedeltà e fiducia nella sua misericordia ci porta ad avere nuovamente Dio per noi e con noi
(misericordia e perdono sacramentale, presenza eucaristica e nella chiesa
orante). Ed è, infatti nella misericordia della Madre, a Pentecoste che Dio viene
restituito. Non tiene il broncio agli apostoli, eppure avevano tradito tutti lei e
Gesù, ma li tiene uniti. Il cristiano non è difensore della verità e della giustizia a
scapito della verità, è consapevole che l’una e l’altra si ottengono solo dopo
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TESTI PER APPROFONDIRE
Dalla costituzione dogmatica Lumen Gentium del Concilio Vaticano II
61. La beata Vergine, predestinata fino dall'eternità, all'interno del disegno d'incarnazione del Verbo, per essere la madre di Dio, per disposizione
della divina Provvidenza fu su questa terra l'alma madre del divino Redentore, generosamente associata alla sua opera a un titolo assolutamente
unico, e umile ancella del Signore, concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo col Figlio suo morente in croce, ella cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore,
coll'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la
vita soprannaturale delle anime. Per questo ella è diventata per noi madre nell'ordine della grazia.
62. E questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell'Annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti anche dopo la sua assunzione in cielo
non ha interrotto questa funzione salvifica, ma con la sua molteplice
intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del
Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a
che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è
invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice,
mediatrice. Ciò però va inteso in modo che nulla sia detratto o aggiunto
alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore
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che lo Spirito abita nei cuori, nel proprio ed in quello dei fratelli, per questo come Maria – si “vendica” intercedendo con forza per i suoi fratelli. Anche qui
Maria, e dunque il cristiano, si mettono a disposizione dell’opera di Dio a beneficio della Chiesa prima, del mondo poi. Di qui riluce il compito della Chiesa che
è quello di raccogliere in unità il mondo sotto il capo, Cristo, e di offrire in questo modo al mondo quella unità cui esso spesso aspira consapevolmente, sì,
ma palesemente senza risultato.
L’assunzione di Maria in anima e corpo, infine, dice il risultato ultimo
dell’essere cristiano, l’escatologia di cui già parlavamo la volta scorsa. Il cristiano non scinde anima e corpo, vive l’una e l’altra come unicamente possono
essere vissute, come un unicum che Dio ha redento e che è chiamato a comunicare con Dio per l’eternità. Per Maria da subito in pienezza, per ognuno di
noi alla resurrezione dei corpi alla fine dei tempi.
Un santo di questo tempo, Escrivà de Balaguer, diceva che a Gesù si va
e si torna per Maria, se in Gesù tutto è stato fatto e tutto viene ricapitolato ne
discende che la storia della salvezza, per ciascuno di noi passa attraverso l’imitazione di Maria che, essendo pura trasparenza di Cristo è poi imitazione di
Cristo. Con una differenza, lei come noi è creatura e non creatore e, dunque, ci
appartiene in modo pieno e non solo partecipato come invece Gesù.
Un personaggio noto, insospettabile ebbe a dire una parola bellissima
quanto semplice, con cui vorrei concludere questo nostro incontro prima di
proporvi di pregare un momento insieme: Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie Maria. Non si sa perché, però qualcosa ce l'ha data.
(Roberto Benigni).
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SPAZIO PER APPUNTI...
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