L’EVENTO Che anno il 1949! Noi ragazzotti del primo dopoguerra stavamo diventando “grandi” e attorno a noi le cose cambiavano con una rapidità incredibile: palazzi nuovi prendevano il posto di quelli lesionati dalla guerra e non ancora ricostruiti, nuovi negozi aprivano dalla sera alla mattina, la radio era ricca di trasmissioni che cominciavamo a capire, il cinema ci offriva sogni a prezzo accessibile… ma accanto a tutto questo c’erano anche delle grandi preoccupazioni, che non erano per noi, sia chiaro, quelle relative alla scuola, ma ad un grande amico che stava per scomparire! Dopo che avevo fatto tanta fatica per farmi regalare le collezioni di mio cugino del Topolino Giornale e ottenere di conseguenza il permesso da mia madre di acquistarlo tutte le settimane (“Dai mamma! Non posso lasciare a metà la collezione che mi hanno regalato!”, cercavo di manipolarla con il sorriso più mellifluo possibile sul volto) ecco che quel malefico editore Mondadori voleva cambiare il formato togliendomi così l’arma della continuazione della collezione. Da qualche settimana sulle facciate centrali era arrivato il ferale annuncio che al posto del grande, largo, ingombrante, ma incredibilmente bello Topolino che conoscevo sarebbe arrivato il 1° maggio un libretto di più pagine è vero, ma di un formato rinsecchito, compresso, microbico! Oltretutto avrebbe lasciato fuori i personaggi avventurosi: che fine avrebbero fatto le storie di Audax, di Lone Ranger, di Brick Bradford e c. che mi Allora c’ero anch’io di Luciano Tamagnini sui quali mi dovetti ricredere rapidissimamente: il sommario sarebbe stato sempre più denso di storie divertenti, di quelli che il tempo avrebbe indicato come capolavori della nona arte, dalle storie con Eta Beta, all’arrivo di Barks e dei suoi gioielli, dalle avventure di Fratel Coniglietto, di Ezechiele Lupo, di Pluto, di Buci… Ebbene da quel momento sono passati ben 3000 appuntamenti e posso dire che, ormai che sono più che maturo (quasi… marcio!) il mitico topo mi ha, con alcuni momenti di cedimento (ma chi non cede se deve “lavorare” per 3000 settimane di seguito?) quasi sempre soddisfatto. E’ stato un appuntamento fisso, atteso e goduto, che ho trasmesso a mio figlio e che continuo ad attendere. Bene hanno fatto gli amici di www.Papersera.net a celebrare l’avvenimento con un maxi volume di ben 732 (dico:732!) pagine, in cui far entrare l’analisi critico-nostalgica di tutto il pubblicato in questo lungo periodo, la crono delle storie, come il periodico è mutato nel tempo, i disegnatori e così via. Ma l’operazione di Paolo Castagno e soci non si è fermata qua, avevano fatto impazzire nel corso delle annate precedenti. Veniva promesso che il fascicolo sarebbe stato un tutto “papà Disney”, ma ci sarebbe stato materiale in abbondanza adatto a tenere desta la mia attenzione”, perché diverse nuove proposte Disney sul settimanale non avevano proprio convinto… così quando l’edicolante di fronte alle mie monete mi mise in mano quel fascicoletto rosso con un Topolino stile majorette in cover lo guardai con molti dubbi, perché se Topolino 3000 di questi topi, paperi, cani, gatti, lupi, porcelli… (questo è il titolo dell’ottavo volume della Biblioteca del Papersera) è uno sguardo all’indietro a quanto è stato fatto in questi mitici 3000 momenti, il gruppo ha pensato bene di reinventare un n.1370 che era saltato per motivi di sciopero (e quindi non esisteva) creando un fascicolo datato 28/02/1982 con un sommario del tutto inedito che vi presentiamo: Zio P. e la notte dei dollari viventi di Pezzin e Gatto, Pippo scudiero della Tavola Rotonda di Chendi e Dossi, T. e gli allegri alieni di Wright, Paperoga in Accadde al Papersera di De Andrade ed Herrero, T. e i corvi di Jippes, Quando Super Pippo mangia pesante di Corteggiani e Gonzalez, P. del terzo tipo di Lilley e Vicar, Aspirazioni frustrate di Taliaferro, Paperina e l’indagine… filatelica di Strobl e Z.P. e i suoi diari segreti tratto dagli story board di Cimino. Bravi ragazzi! Congratulazioni ed arrivederci al n.4000! PERISCOPIO La Francia si inchina a Toppi di Walter Iori L’editore di riferimento oltralpe (mentre in Italia sono stati l’ed. Mauro Paganelli e Crapapelada) per i lavori di Toppi è stato per lungo tempo l’ed. Mosquito che ha pubblicato sia i racconti a fumetti (in prima visione od anche in ristampa) che le cartelle con le magnifiche riproduzioni su carta ,pregiata delle illustrazioni infinito: ben 35 titoli tra storie per immagini e raccolte di illustrazio- del Maestro. Il catalogo che comprende le sue opere è pressoché 50 ni! E per il futuro ce ne sono tante altre sia recenti che legate anche ad un lontano passato, come le opere realizzate a suo tempo per la Bonelli nella collana Un uomo un’avventura. Intanto per ricordare il grande autore ha pubblicato in largo formato un album spillato di 24 pagine ricchissimo di foto, spesso inedite, e di disegni di grande levatura e l’ha intitolato semplicemente ed esplicitamente: Toppi-Au revoir l’artiste. In attesa della pubblicazione, vi diamo l’elenco dei titoli in cantiere: Sabbah, Ogohiok, Esquisses et Eaux-Fortes, Le poema de la perle, Chevaux Fous, Face Cachèe, Colt Frontière, Chapungo, Galilèe, Kollwitz 1742, Una grave lacune, L’homme des Marais, L’homme du Nil, L’homme du Mexico, Momotaro, L’appel de la foret, Robinson Crusoè e Magda e Moroni. Molte cose noi in Italia già le abbiamo ampliamente apprezzate, ma nel settore delle illustrazioni diverse immagini sono ancora da scoprire.