D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r D os s i er D os s i er È la vostra festa un C’è un mese particolare che e ragazzo innamorato della mission pernon può dimenticare: maggio. Il 3 184 gio ché è presto detto: il 19 mag i in Francia venivano coinvolti i prim di ragazzi missionari con l’obiettivo in si, aiutare i loro coetanei cine di estrema difficoltà per le condizioni è ra allo Da vita a cui erano costretti. vainiziata una gara di solidarietà arri se ta fino ai nostri giorni. Così, nel me il sto in cui la Santa Infanzia (que i, i nome originario) compie 166 ann varitro si i ope ragazzi missionari eur XVI no a Roma con Papa Benedetto aper rinsaldare il loro spirito mission roL’Eu lo. rio sull’esempio di san Pao pa, oltre che il mondo, è in festa. S arebbe bello poter conoscere il numero dei ragazzi missionari sparsi per il mondo… ma l’operazione è ardua, perché nei 111 Paesi in cui l’Opera della Santa Infanzia è oggi attiva, non ci sono gli elenchi con i nomi e – se anche ci fossero – escluderebbero sicuramente qualcuno. Infatti un ragazzo è missionario non perché c’è un documento scritto che lo riconosce tale, ma perché è amico di Gesù e si impegna affinché anche altri 10 [email protected] bambini lo diventino. Così non si risparmia nel leggere il Vangelo, viverlo in prima persona e adoperarsi nella solidarietà verso tutti i ragazzi del mondo. Se ci fosse la possibilità di conteggiare tutti, ma proprio tutti, coloro che si adoperano ogni giorno per questi obiettivi, allora conosceremmo il numero dei ragazzi missionari sparsi per il mondo… ma non è così e ci accontentiamo nel sapere che sono veramente tanti. Molti dei ragazzi missionari conoscono l’Infanzia missionaria, ma quasi nessuno sa che il nome originario è Associazione della Santa Infanzia, poi trasformato in Pontificia Opera della Santa Infanzia, quando nel 1922 Papa Pio XI la dichiara “Opera Pontificia”. Ma perché e come nasce la Pontificia Opera della Santa Infanzia? Dall’Europa al mondo È l’inizio del XIX secolo e l’Europa sente forte il desiderio di far conoscere il Vangelo ovunque nel mondo. Sotto il Pontificato di Papa Gregorio XVI, molto sensibile all’azione missionaria, nascono 53 congregazioni sacerdotali, 200 congregazioni di religiose aperte ad gentes (che significa: alle genti, ovvero dedite alla missione tra i popoli che non hanno ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo) e 270 associazioni per laici (cioè per chi non è né sacerdote, né religioso/a), tra cui l’Associazione della Santa Infanzia. A fondarla è il vescovo di Nancy, monsignor Charles de Forbin Janson, francese. Prima ancora di dar vita alla Santa Infanzia, il vescovo ne sceglie il protettore: padre Gabriel Perboyre, missionario dei Padri Lazzaristi, partito per la Cina a 33 anni, arrestato e ucciso nel 1840 dopo grandi sofferenze. La storia dolorosa di padre Gabriel, santificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1996, suscita grande impressione in Francia e non è un caso il fatto che proprio in Cina perda la vita per diffondere il Vangelo. Luanda (Angola)- Ragazzi della scuola Santa Bakita. andare in Cina, Paese con cui la Francia ha rapporti commerciali intensi, per portare il Vangelo a chi non lo conosce. I superiori, però, gli chiedono di rimanere in Occidente: anche qui c’è un grande bisogno di annunciare la Parola di Dio e monsignor Charles si appassiona a questo servizio. Dalla Francia alla Cina Monsignor Charles de Forbin Janson viene nominato vescovo di Nancy in età molto giovane, ma solo due anni dopo, a causa di contrasti con il potere politico, deve lasciare la diocesi. Il suo desiderio è quello di Shanxi (Cina) – Orfanotrofio dei nostri giorni nel villaggio di Xiliulin. [email protected] 11 D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r D os s i er D os s i er SANTA INFANZIA: PERCHÉ QUESTO NOME? Monsignor Charles de Forbin Janson aveva una grande devozione a Gesù Bambino e desiderava che tutti i bambini del mondo conoscessero il Salvatore nato a Betlemme. Consapevole delle atrocità che si perpetravano in varie parti del pianeta contro i bambini, monsignor Charles trasformò questa devozione in un’azione missionaria. Chiamando la sua associazione con il nome di “Santa Infanzia”, dichiarò la volontà di metterla sotto la protezione di Gesù Bambino. Tutti i ragazzi che avrebbero preso l’impegno di aiutare altri ragazzi a trovare il Signore e a salvarli dalla morte, avrebbero messo in pratica l’insegnamento di Gesù. La Santa Infanzia conobbe un rapido sviluppo in Europa e nel Nord America. Il 3 dicembre 1880 Papa Leone XIII la promosse con l’enciclica Sancta Dei Civitas e il 3 maggio 1922 Papa Pio XI le attribuì il titolo di “Pontificia”. Nel frattempo tiene particolari legami con i missionari partiti per la Cina. Dalle loro testimonianze arrivano in Europa terribili notizie sulla condizione dei bambini di famiglie molto numerose ed estremamente povere: addirittura si dice che alcuni genitori arrivino ad uccidere i propri figli appena nati, specialmente se femmine o con handicap. Dalla Cina i missionari chiedono aiuto per salvare i bambini, accoglierli nelle varie missioni e assicurare loro la dignità che Dio vuole per ogni uomo. Monsignor Charles rimane molto colpito da 12 [email protected] Parigi - Cappella della Santa Infanzia nella Cattedrale di Notre Dame. queste richieste di aiuto e prova a sensibilizzare gli adulti, ma trova difficoltà nel far accogliere l’idea di istituire un’Opera per aiutare i missionari a salvare i bambini. Dai bambini ai bambini In questo periodo in Francia vengono fondati numerosi Istituti missionari e l’Opera proposta da monsignor Charles può sembrare una concorrenza. Così gli viene un’idea: “Se gli adulti non ci stanno, chiederò ai bambini”. Si rivolge ai ragazzi, li informa della situazione dei bambini cinesi e chiede loro se sono disposti ad aiutare la Chiesa a salvare i coetanei cinesi. L’idea viene accolta con grande entusiasmo, ma i ragazzi vogliono sapere, in concreto, cosa possono fare. Monsignor Charles dà loro due impegni: un’Ave Maria al giorno e un soldo al mese. E’ il 19 maggio 1843 e a Parigi i bambini iniziano una gara di solidarietà che contagia tutto il mondo e continua ancora oggi a salvare i bambini di ogni continente con la preghiera, la solidarietà, i gesti di fraternità. Aiutati dagli adulti, i ragazzi cominciano un cammino di fede che fa innamorare della missione e fa scoprire loro la gioia di aiutare i fratelli. Dal primo anniversario in poi Dopo appena un anno i bambini francesi hanno già raccolto 3500 franchi, tutti destinati alla Cina. Qui le donne cristiane vanno di casa in casa a salvare i bambini in pericolo di vita e li portano ai missionari. Presto gli orfanotrofi della Santa Infanzia arrivano ad accogliere 2000 bambini cinesi, che - una volta cresciuti – possono tornare nelle famiglie d’origine. Al primo anniversario di fondazione la Santa Infanzia è già presente in 65 diocesi. Negli anni successivi si diffonde anche in altri Paesi del mondo. In Italia nasce nel 1846. Non solo Cina Presto l’operato della Santa Infanzia amplia il suo orizzonte e si fa sostegno non solo per i bambini cinesi, ma anche per quelli di tanti altri Paesi del mondo. Il merito della crescita numerica e del coinvolgimento affettivo dei ragazzi è dovuto all’impegno di tanti adulti (soprattutto donne, chiamate zelatrici) che animano i bambini e sensibilizzano le famiglie alla solidarietà e alla preghiera. L’entusiasmo e la gioia di aiutare diventano il succo dello slogan dei ragazzi missionari del mondo: “I bambini aiutano i bambini”. Alcune famiglie arrivano ad iscrivere i propri figli alla Santa Infanzia nel giorno del Battesimo, donando un’offerta perché un altro bambino, in qualche altra parte del mondo, possa ricevere la grazia del Battesimo. Anche la piccola Teresa di Lisieux, prima di essere carmelitana, santa e protettrice delle missioni, viene iscritta alla Santa Infanzia. [email protected] 13 D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r Dopo 100 anni e oltre Nel 1943 si vogliono celebrare 100 anni dalla fondazione: ormai si può parlare di Pontificia Opera della Santa Infanzia, perché nel 1922 Papa Pio XI l’ha dichiara “Opera Pontificia”. La Seconda guerra mondiale, però, imperversa e non consente nessun festeggiamento. Solo cinque anni dopo, a Parigi si svolge una grande manifestazione alla presenza del Nunzio apostolico, il cardinale Angelo Roncalli, che poi diventerà Papa con il nome di Giovanni XXIII. Nel secondo dopoguerra, soprattutto in Europa, la Santa Infanzia ha un grande D os s i er D os s i er impulso e nel 1950 il Papa Pio XII istituisce la Giornata mondiale della Santa Infanzia, identificandola con la Solennità dell’Epifania del Signore (il 6 gennaio). Il Concilio Vaticano II, che si apre nel 1962, è un momento di grande innovazione per la Chiesa. Vengono indicate nuove forme di animazione per i bambini all’interno del mondo ecclesiale e l’idea di missione si amplia: si può essere missionari non solo agli estremi confini della terra, ma anche accanto alla porta di casa. Occorre arricchire in termini nuovi la proposta missionaria della Pontificia Opera della Santa Infanzia. Fino ai giorni nostri Nel 1983 il Segretariato internazionale della Pontificia Opera della Santa Infanzia viene trasferito da Parigi a Roma, accanto alle altre Opere pontificie (destinate agli adulti, ai religiosi, alle religiose, ai seminaristi). E’ l’inizio di un rinnovamento dell’Opera, che si rivolge ai ragazzi fino all’adolescenza, proponendo loro un impegno missionario nell’amicizia con Gesù, attraverso parrocchie, scuole, famiglie. L’obiettivo consiste nell’aprire mente e cuore al mondo e garantire una spontaneità nei doni verso i coetanei in bisogno. Nel 1993 si celebrano a Roma e in tutto il mondo 150 anni di fondazione dell’Opera. Nelle differenti Direzioni nazionali l’occasione serve per ripartire in modo nuovo e proporre alle giovani Chiese l’Opera dell’Infanzia. Oggi l’Infanzia missionaria è presente in 111 Paesi: i bambini aiutano i bambini con la preghiera e la solidarietà. 14 [email protected] (Segue a pagina 15) D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r In giro per l’Europa nzia esiste in 111 Paesi del La Pontificia Opera della Santa Infa le si organizza in attività, mondo: ogni Segretariato naziona a vivere la missione. progetti, eventi per aiutare i ragazzi permette di conoscere le Un giro in alcune nazioni d’Europa continente, sempre più varie iniziative sparse per il Vecchio vicino ai bambini di tutto il mondo. In Spagna Un fiore con il mondo al posto del pistillo e cinque petali, uno per ogni continente: è l’originale logo del III Incontro nazionale dei ragazzi della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria spagnola. Organizzato a Madrid nel primo fine settimana del mese in corso, è un modo per i tanti partecipanti di scoprire la dimensione universale della propria fede e del proprio impegno missionario. L’incontro nazionale offre l’opportunità di conoscere da vicino i cinque continenti con usi e costumi, danze, artisti, giochi tipici di ogni parte del mondo. Per l’occasione i ragazzi missionari hanno potuto arricchire il loro repertorio canoro con 14 canti: parole, accordi e spartiti sono a disposizione sul sito www.omp.es … ma non dimenticate che sono in spagnolo! C’è anche una simpatica particolarità che attira l’attenzione: una zapatilla “parlante” (cioè una scarpa), su cui sono scritte in modo molto singolare tutte le informazioni sull’incontro nazionale. [email protected] 15 D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r D os s i er D os s i er In Austria Il libretto “On Mission” 2008/2009 è interamente dedicato alla Colombia. Ma non pensiate che sia un sussidio barboso da studiare! E’ una coloratissima rivista di 50 pagine ricche di giochi, attività, fumetti, foto, per conoscere da vicino il Paese latino-americano. Sì, perché ogni anno i Ragazzi missionari austriaci si impegnano ad approfondire la conoscenza di un Paese lontano e a diventare amici dei loro coetanei. Così lo staff guidato da padre Leo, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie dell’Austria - accompagna per mano i giovani lettori in un viaggio alla scoperta della Foresta amazzonica colombiana, delle gare in bici che i ragazzini fanno per le vie di Bogotà (la capitale), del carnevale colombiano, delle miniere di carbone, dei bambini-soldato che purtroppo non mancano in questo Paese. Allegato al libretto c’è il “Juego de Colombia”, una specie del nostro Gioco dell’Oca che aiuta a scoprire i segreti della “Mission Kolumbien”, e un altro sussidio, stavolta in bianco e nero, dedicato agli adulti: un modo per offrire agli animatori dei gruppi strumenti in più per giocare. Insomma, a fine anno i Ragazzi missionari austriaci sapranno davvero tutto dei loro amici colombiani! Il Santo Padre ai Ragazzi Missionari “Apprezzo molto il vostro impegno nell’Infanzia Missionaria. Vedo in voi dei piccoli collaboratori al servizio che il Papa rende alla Chiesa e al mondo: voi mi sostenete con la vostra preghiera e anche con il vostro impegno di diffondere il Vangelo. Ci sono infatti tanti bambini che ancora non conoscono Gesù. E purtroppo ce ne sono altrettanti privi del necessario per vivere: di cibo, di cure sanitarie, di istruzione; molti mancano di pace e di serenità. La Chiesa riserva loro una speciale attenzione, specialmente mediante i missionari; e anche voi vi sentite chiamati ad offrire il vostro contributo, sia personalmente che in gruppo. L’amicizia con Gesù è un dono così bello che non si può tenere per sé!”. Papa Benedetto XVI (ai Ragazzi Missionari austriaci - Vienna, 9 settembre 2007) 16 [email protected] In Germania Un Ragazzo missionario tedesco è uno Sternsinger, ovvero un Cantore della Stella: la tradizione dei bambini vestiti da Magi, che seguono la Stella e visitano le famiglie cantando la nascita di Gesù Bambino, è nata proprio in Germania. L’idea nasce nel 1846 da Auguste von Sartorius, una ragazza di Aix-la Chapelle, tormentata dall’impossibilità di aiutare i bambini cinesi e africani. Così inventa i Cantori della Stella: gruppi di bambini che il giorno dell’Epifania si recano di casa in casa per annunciare la manifestazione del Bambino Gesù al mondo intero e raccogliere offerte a sostegno dei bambini bisognosi del mondo. L’Opera produce cd, dvd, libretti di lavoro che spiegano nel dettaglio l’azione degli Sternsinger e descrivono i progetti sostenuti con le offerte raccolte. Per l’anno in corso, l’attenzione dei Ragazzi missionari tedeschi è incentrata sulla Colombia. Sul sito www.sternsinger.de si trovano dettagliate istruzioni per cimentarsi nella costruzione di cometas, gli aquiloni colombiani. L’unico inconveniente è la lingua… In Francia Anche il Paese in cui 166 anni fa nacque la Santa Infanzia, quest’anno pone l’attenzione sulla Colombia. I Ragazzi missionari francesi sostengono i bambini della “Finca del Niño”, una casa-famiglia nella foresta amazzonica colombiana, che accoglie i ragazzi da 8 a 13 anni orfani o vittime della violenza nella regione del Vicariato di San Vincenzo del Caguan. Per il terzo anno consecutivo, la Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria francese fa parte di un gruppo di associazioni e movimenti d’Oltralpe che organizzano una campagna educativa con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare i ragazzi bisognosi, sia in Francia che all’estero. La “Campagne des kilomètres de Soleil”, questo il suo singolare nome, coinvolge 250mila bambini francesi tra 7 e 11 anni. Per l’anno 2008/2009 la campagna ha scelto lo slogan “Tutti solidali!”, promuovendo un consumo rispettoso del pianeta e di chi lo abita. [email protected] 17 D os s i e r D os s i er D os s i e rD ossi er D os s i er D os s i e r In Svizzera [email protected] éG A bb 18 Dalla Repubblica Ceca, Abbé Jiri Slégr: “L’attività più bella dei nostri ragazéJ iri S zi missionari è l’incontro légr con altri ragazzi missionari del mondo. Com’è accaduto nel 2005 con quelli ugandesi, arrivati nel nostro Paese per un appuntamento importante: conoscere coetanei di eorges H ellinghausen Chiese sorelle. Dall’evento è nato anche un filmato per l’Infanzia missionaria ceca”. Dal Lussemburgo, Abbé Georges Hellinghausen: “Da noi c’è solo una diocesi, quindi è lo staff nazionale che gira nelle parrocchie per l’animazione missionaria. Celebriamo la festa dei Ragazzi Missionari nella domenica più vicina al 2 febbraio, festa della presentazione di Gesù al Tempio: è un’occasione per sensibilizzare i bambini ai temi missionari e far conoscere loro il Paese del Sud del mondo scelto per i progetti di quell’anno”. b Ab I Ragazzi missionari svizzeri si impegnano in due campagne: i Cantori della Stella e l’ “Azione Angelo custode/ Sida&Bambini”. L’annuale attività dei Cantori della Stella si rivolge specialmente a gruppi di ragazzi che preparano la Prima Comunione o la Cresima. Dopo aver destinato le raccolte degli ultimi due anni ai giovani del Sud del Madagascar e ai ragazzi dell’Altopiano della Papua Nuova Guinea, è ora la volta dei bambini colombiani di Cali. Negli ultimi tempi la cifra raccolta con i Cantori della Stella cresce di anno in anno: dal 2005 la somma supera abbondantemente il milione di franchi svizzeri. Davvero un bel successo! L’altra campagna, “Azione Angelo custode/Sida&Bambini”, chiama in causa la figura dell’angelo custode, segno di protezione e solidarietà. Ogni essere umano ha il suo: una presenza misteriosa, ma reale, nei momenti di pericolo o dubbio. La Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria svizzera propone ai bambini di diventare “angeli custodi” dei loro coetanei malati di Aids (in francese Aids si scrive Sida, acronimo di sindrome immuno-deficitaria acquisita): si calcola che in tutto il pianeta ci siano almeno 14 milioni di orfani dovuti all’Aids. VociD odi s s i eDirettori D os s i er r nazionali delle Pontificie Opere Missionarie