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ché è presto detto: il 19 mag
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in Francia venivano coinvolti i prim
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ragazzi missionari con l’obiettivo
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rio sull’esempio di san Pao
pa, oltre che il mondo, è in festa.
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arebbe bello poter conoscere il
numero dei ragazzi missionari sparsi per il mondo… ma l’operazione è
ardua, perché nei 111 Paesi in cui l’Opera
della Santa Infanzia è oggi attiva, non ci
sono gli elenchi con i nomi e – se anche ci
fossero – escluderebbero sicuramente
qualcuno. Infatti un ragazzo è missionario
non perché c’è un documento scritto che
lo riconosce tale, ma perché è amico di
Gesù e si impegna affinché anche altri
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bambini lo diventino. Così non si
risparmia nel leggere
il Vangelo, viverlo in
prima persona e adoperarsi nella solidarietà verso tutti i ragazzi del mondo. Se ci
fosse la possibilità di conteggiare tutti,
ma proprio tutti, coloro che si adoperano
ogni giorno per questi obiettivi, allora
conosceremmo il numero dei ragazzi missionari sparsi per il mondo… ma non è
così e ci accontentiamo nel sapere che
sono veramente tanti. Molti dei ragazzi
missionari conoscono l’Infanzia missionaria, ma quasi nessuno sa che il nome originario è Associazione della Santa Infanzia,
poi trasformato in Pontificia Opera della
Santa Infanzia, quando nel 1922 Papa Pio
XI la dichiara “Opera Pontificia”. Ma perché e come nasce la Pontificia Opera
della Santa Infanzia?
Dall’Europa al mondo
È l’inizio del XIX secolo e l’Europa
sente forte il desiderio di far
conoscere il Vangelo ovunque nel
mondo. Sotto il Pontificato di
Papa Gregorio XVI, molto sensibile all’azione missionaria, nascono
53 congregazioni sacerdotali, 200
congregazioni di religiose aperte
ad gentes (che significa: alle genti, ovvero dedite alla missione tra i popoli che
non hanno ancora ricevuto l’annuncio del
Vangelo) e 270 associazioni per laici (cioè
per chi non è né sacerdote, né
religioso/a), tra cui l’Associazione della
Santa Infanzia. A fondarla è il vescovo di
Nancy, monsignor Charles de Forbin Janson, francese. Prima ancora di dar vita alla
Santa Infanzia, il vescovo ne sceglie il protettore: padre Gabriel
Perboyre, missionario dei Padri
Lazzaristi, partito per la Cina a 33
anni, arrestato e ucciso nel 1840
dopo grandi sofferenze. La storia
dolorosa di padre Gabriel, santificato da Papa Giovanni Paolo II nel
1996, suscita grande impressione
in Francia e non è un caso il fatto
che proprio in Cina perda la vita per
diffondere il Vangelo.
Luanda (Angola)- Ragazzi della scuola Santa Bakita.
andare in Cina, Paese con cui la Francia ha
rapporti commerciali intensi, per portare il
Vangelo a chi non lo conosce. I superiori,
però, gli chiedono di rimanere in Occidente: anche qui c’è un grande bisogno di
annunciare la Parola di Dio e monsignor
Charles si appassiona a questo servizio.
Dalla Francia alla Cina
Monsignor Charles de Forbin Janson
viene nominato vescovo di Nancy in
età molto giovane, ma solo due
anni dopo, a causa di contrasti con
il potere politico, deve lasciare la
diocesi. Il suo desiderio è quello di
Shanxi (Cina) – Orfanotrofio dei nostri giorni nel villaggio di Xiliulin.
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SANTA INFANZIA:
PERCHÉ QUESTO NOME?
Monsignor Charles de Forbin Janson
aveva una grande devozione a Gesù
Bambino e desiderava che tutti i
bambini del mondo conoscessero il
Salvatore nato a Betlemme. Consapevole delle atrocità che si perpetravano in varie parti del pianeta contro
i bambini, monsignor Charles trasformò questa devozione in un’azione
missionaria. Chiamando la sua associazione con il nome di “Santa Infanzia”, dichiarò la volontà di metterla
sotto la protezione di Gesù Bambino.
Tutti i ragazzi che avrebbero preso
l’impegno di aiutare altri ragazzi a
trovare il Signore e a salvarli dalla
morte, avrebbero messo in pratica
l’insegnamento di Gesù.
La Santa Infanzia conobbe un rapido
sviluppo in Europa e nel Nord America. Il 3 dicembre 1880 Papa Leone
XIII la promosse con l’enciclica Sancta Dei Civitas e il 3 maggio 1922
Papa Pio XI le attribuì il titolo di
“Pontificia”.
Nel frattempo tiene particolari legami con
i missionari partiti per la Cina. Dalle loro
testimonianze arrivano in Europa terribili
notizie sulla condizione dei bambini di
famiglie molto numerose ed estremamente
povere: addirittura si dice che alcuni genitori arrivino ad uccidere i propri figli appena nati, specialmente se femmine o con
handicap. Dalla Cina i missionari chiedono
aiuto per salvare i bambini, accoglierli
nelle varie missioni e assicurare loro la
dignità che Dio vuole per ogni uomo. Monsignor Charles rimane molto colpito da
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Parigi - Cappella della Santa Infanzia nella Cattedrale di
Notre Dame.
queste richieste di aiuto e prova a sensibilizzare gli adulti, ma trova difficoltà nel far
accogliere l’idea di istituire un’Opera per
aiutare i missionari a salvare i bambini.
Dai bambini ai bambini
In questo periodo in Francia vengono fondati numerosi Istituti missionari e l’Opera
proposta da monsignor Charles può sembrare una concorrenza. Così gli viene
un’idea: “Se gli adulti non ci stanno, chiederò ai bambini”. Si rivolge ai ragazzi, li
informa della situazione dei bambini cinesi e chiede loro se sono disposti ad aiutare la Chiesa a salvare i coetanei cinesi.
L’idea viene accolta con grande entusiasmo, ma i ragazzi vogliono sapere, in concreto, cosa possono fare. Monsignor Charles dà loro due impegni: un’Ave Maria al
giorno e un soldo al mese. E’ il 19 maggio
1843 e a Parigi i bambini iniziano una gara
di solidarietà che contagia tutto il mondo
e continua ancora oggi a salvare i bambini
di ogni continente con la preghiera, la
solidarietà, i gesti di fraternità. Aiutati
dagli adulti, i ragazzi cominciano un cammino di fede che fa innamorare della missione e fa scoprire loro la gioia di aiutare i
fratelli.
Dal primo anniversario in poi
Dopo appena un anno i bambini francesi
hanno già raccolto 3500 franchi, tutti
destinati alla Cina. Qui le donne cristiane
vanno di casa in casa a salvare i bambini
in pericolo di vita e li portano ai missionari. Presto gli orfanotrofi della Santa Infanzia arrivano ad accogliere 2000 bambini
cinesi, che - una volta cresciuti – possono
tornare nelle famiglie d’origine.
Al primo anniversario di fondazione la
Santa Infanzia è già presente in 65 diocesi. Negli anni successivi si diffonde anche
in altri Paesi del mondo. In Italia nasce
nel 1846.
Non solo Cina
Presto l’operato della Santa Infanzia
amplia il suo orizzonte e si fa sostegno
non solo per i bambini cinesi, ma anche
per quelli di tanti altri Paesi del mondo. Il
merito della crescita numerica e del coinvolgimento affettivo dei ragazzi è dovuto
all’impegno di tanti adulti (soprattutto
donne, chiamate zelatrici) che animano i
bambini e sensibilizzano le famiglie alla
solidarietà e alla preghiera. L’entusiasmo e
la gioia di aiutare diventano il succo dello
slogan dei ragazzi missionari del mondo:
“I bambini aiutano i bambini”.
Alcune famiglie arrivano ad iscrivere i propri figli alla Santa Infanzia nel giorno del
Battesimo, donando un’offerta perché un
altro bambino, in qualche altra parte del
mondo, possa ricevere la grazia del Battesimo. Anche la piccola Teresa di Lisieux,
prima di essere carmelitana, santa e protettrice delle missioni, viene iscritta alla
Santa Infanzia.
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Dopo 100 anni e oltre
Nel 1943 si vogliono celebrare 100 anni
dalla fondazione: ormai si può parlare di
Pontificia Opera della Santa Infanzia, perché nel 1922 Papa Pio XI l’ha dichiara
“Opera Pontificia”. La Seconda guerra mondiale, però, imperversa e non consente
nessun festeggiamento. Solo cinque anni
dopo, a Parigi si svolge una grande manifestazione alla presenza del Nunzio apostolico, il cardinale Angelo Roncalli, che
poi diventerà Papa con il nome di Giovanni XXIII.
Nel secondo dopoguerra, soprattutto in
Europa, la Santa Infanzia ha un grande
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impulso e nel 1950 il Papa Pio XII istituisce la Giornata mondiale della Santa
Infanzia, identificandola con la Solennità
dell’Epifania del Signore (il 6 gennaio).
Il Concilio Vaticano II, che si apre nel
1962, è un momento di grande innovazione per la Chiesa. Vengono indicate nuove
forme di animazione per i bambini all’interno del mondo ecclesiale e l’idea di missione si amplia: si può essere missionari
non solo agli estremi confini della terra,
ma anche accanto alla porta di casa.
Occorre arricchire in termini nuovi la proposta missionaria della Pontificia Opera
della Santa Infanzia.
Fino ai giorni nostri
Nel 1983 il Segretariato internazionale
della Pontificia Opera della Santa Infanzia
viene trasferito da Parigi a Roma, accanto
alle altre Opere pontificie (destinate agli
adulti, ai religiosi, alle religiose, ai seminaristi). E’ l’inizio di un rinnovamento dell’Opera, che si rivolge ai ragazzi fino
all’adolescenza, proponendo loro un impegno missionario nell’amicizia con Gesù,
attraverso parrocchie, scuole, famiglie.
L’obiettivo consiste nell’aprire mente e
cuore al mondo e garantire una spontaneità nei doni verso i coetanei in bisogno.
Nel 1993 si celebrano a Roma e in tutto il
mondo 150 anni di fondazione dell’Opera.
Nelle differenti Direzioni nazionali l’occasione serve per ripartire in modo nuovo e
proporre alle giovani Chiese l’Opera dell’Infanzia.
Oggi l’Infanzia missionaria è presente in
111 Paesi: i bambini aiutano i bambini con la preghiera e la solidarietà.
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(Segue a pagina 15)
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In giro per
l’Europa
nzia esiste in 111 Paesi del
La Pontificia Opera della Santa Infa
le si organizza in attività,
mondo: ogni Segretariato naziona
a vivere la missione.
progetti, eventi per aiutare i ragazzi
permette di conoscere le
Un giro in alcune nazioni d’Europa
continente, sempre più
varie iniziative sparse per il Vecchio
vicino ai bambini di tutto il mondo.
In Spagna
Un fiore con il mondo al posto del pistillo e cinque petali,
uno per ogni continente: è l’originale logo del III Incontro
nazionale dei ragazzi della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria spagnola. Organizzato a Madrid nel primo fine settimana del mese in corso, è un modo per i tanti partecipanti
di scoprire la dimensione universale della propria fede e del
proprio impegno missionario. L’incontro nazionale offre l’opportunità di conoscere da vicino i cinque continenti con usi
e costumi, danze, artisti, giochi tipici di ogni parte del mondo.
Per l’occasione i ragazzi missionari hanno potuto arricchire il loro repertorio canoro con
14 canti: parole, accordi e spartiti sono a disposizione sul sito www.omp.es … ma non
dimenticate che sono in spagnolo! C’è anche una simpatica particolarità che attira l’attenzione: una zapatilla “parlante” (cioè una scarpa), su cui sono scritte in modo molto
singolare tutte le informazioni sull’incontro nazionale.
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In Austria
Il libretto “On Mission” 2008/2009 è
interamente dedicato alla Colombia. Ma
non pensiate che sia un sussidio barboso da studiare! E’ una coloratissima rivista di 50 pagine ricche di giochi, attività, fumetti, foto, per conoscere da vicino il Paese latino-americano. Sì, perché
ogni anno i Ragazzi missionari austriaci
si impegnano ad approfondire la conoscenza di un Paese lontano e a diventare
amici dei loro coetanei. Così lo staff guidato da padre Leo, Direttore nazionale
delle Pontificie Opere Missionarie dell’Austria - accompagna per mano i giovani lettori in un viaggio alla scoperta della Foresta amazzonica colombiana, delle gare in
bici che i ragazzini fanno per le vie di Bogotà (la capitale), del carnevale colombiano, delle miniere di carbone, dei bambini-soldato che purtroppo non mancano in questo Paese. Allegato al libretto c’è il “Juego de Colombia”, una specie del nostro Gioco dell’Oca che aiuta a scoprire i segreti della “Mission Kolumbien”, e un altro sussidio, stavolta in bianco e nero, dedicato agli adulti: un modo per offrire agli animatori dei gruppi strumenti in più per giocare. Insomma, a fine anno i Ragazzi missionari
austriaci sapranno davvero tutto dei loro amici colombiani!
Il Santo Padre ai Ragazzi Missionari
“Apprezzo molto il vostro impegno nell’Infanzia Missionaria. Vedo in voi dei piccoli collaboratori al servizio che il Papa rende alla Chiesa e al mondo: voi mi sostenete con la vostra preghiera e anche con il vostro impegno di diffondere il Vangelo. Ci sono infatti tanti bambini che ancora non conoscono Gesù. E purtroppo ce
ne sono altrettanti privi del necessario per vivere: di cibo, di cure sanitarie, di istruzione; molti mancano di pace e di serenità. La Chiesa riserva loro una speciale
attenzione, specialmente mediante i missionari; e anche voi vi sentite chiamati ad
offrire il vostro contributo, sia personalmente che in gruppo. L’amicizia con Gesù
è un dono così bello che non si può tenere per sé!”.
Papa Benedetto XVI
(ai Ragazzi Missionari austriaci - Vienna, 9 settembre 2007)
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In Germania
Un Ragazzo missionario tedesco è uno Sternsinger, ovvero un Cantore della Stella: la tradizione
dei bambini vestiti da Magi, che seguono la
Stella e visitano le famiglie cantando la nascita
di Gesù Bambino, è nata proprio in Germania.
L’idea nasce nel 1846 da Auguste von Sartorius,
una ragazza di Aix-la Chapelle, tormentata dall’impossibilità di aiutare i bambini cinesi e africani.
Così inventa i Cantori della Stella: gruppi di bambini che il giorno dell’Epifania si recano di casa in
casa per annunciare la manifestazione del Bambino Gesù
al mondo intero e raccogliere offerte a sostegno dei bambini
bisognosi del mondo. L’Opera produce cd, dvd, libretti di lavoro che
spiegano nel dettaglio l’azione degli Sternsinger e descrivono i progetti
sostenuti con le offerte raccolte. Per l’anno in corso, l’attenzione dei Ragazzi
missionari tedeschi è incentrata sulla Colombia. Sul sito www.sternsinger.de si trovano dettagliate istruzioni per cimentarsi nella costruzione di cometas, gli aquiloni
colombiani. L’unico inconveniente è la lingua…
In Francia
Anche il Paese in cui 166 anni fa nacque la Santa Infanzia,
quest’anno pone l’attenzione sulla Colombia. I Ragazzi missionari francesi sostengono i bambini della “Finca del Niño”, una
casa-famiglia nella foresta amazzonica colombiana, che accoglie i ragazzi da 8 a 13 anni orfani o vittime della violenza
nella regione del Vicariato di San Vincenzo del Caguan.
Per il terzo anno consecutivo, la Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria francese fa parte di un gruppo di associazioni e movimenti d’Oltralpe che organizzano una campagna
educativa con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare i
ragazzi bisognosi, sia in Francia che all’estero. La “Campagne des kilomètres de Soleil”, questo il suo singolare
nome, coinvolge 250mila bambini francesi tra 7 e 11
anni. Per l’anno 2008/2009 la campagna ha scelto lo slogan “Tutti solidali!”, promuovendo un consumo rispettoso del pianeta e di chi lo abita.
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In Svizzera
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Dalla Repubblica Ceca,
Abbé Jiri Slégr: “L’attività
più bella dei nostri ragazéJ
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con altri ragazzi missionari del mondo. Com’è
accaduto nel 2005 con
quelli ugandesi, arrivati
nel nostro Paese per un
appuntamento importante: conoscere coetanei di eorges H
ellinghausen
Chiese sorelle. Dall’evento è nato anche un filmato per l’Infanzia
missionaria ceca”.
Dal Lussemburgo, Abbé Georges Hellinghausen: “Da noi c’è solo una diocesi,
quindi è lo staff nazionale che gira nelle
parrocchie per l’animazione missionaria.
Celebriamo la festa dei Ragazzi Missionari nella domenica più vicina al 2 febbraio, festa della presentazione di Gesù
al Tempio: è un’occasione per sensibilizzare i bambini ai temi missionari e far
conoscere loro il Paese del Sud del mondo scelto per i progetti di quell’anno”.
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Ab
I Ragazzi missionari svizzeri si impegnano
in due campagne: i Cantori della Stella e
l’ “Azione Angelo custode/ Sida&Bambini”.
L’annuale attività dei Cantori della Stella
si rivolge specialmente a gruppi di ragazzi che preparano la Prima Comunione o la
Cresima. Dopo aver destinato le raccolte
degli ultimi due anni ai giovani del Sud
del Madagascar e ai ragazzi dell’Altopiano
della Papua Nuova Guinea, è ora la volta
dei bambini colombiani di Cali. Negli ultimi tempi la cifra raccolta con i Cantori
della Stella cresce di anno in anno: dal
2005 la somma supera abbondantemente
il milione di franchi svizzeri. Davvero un
bel successo!
L’altra campagna, “Azione Angelo custode/Sida&Bambini”, chiama in causa la
figura dell’angelo custode, segno di protezione e solidarietà. Ogni essere umano ha
il suo: una presenza misteriosa, ma reale,
nei momenti di pericolo o dubbio. La Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria svizzera propone ai bambini
di diventare “angeli
custodi” dei loro coetanei malati di Aids (in
francese Aids si scrive
Sida, acronimo di sindrome immuno-deficitaria acquisita): si calcola che in tutto il pianeta ci siano almeno 14
milioni di orfani dovuti
all’Aids.
VociD odi
s s i eDirettori
D os s i er
r
nazionali delle
Pontificie Opere
Missionarie
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