IL CAFFÈ 9 ottobre 2011
C1ATTUALITÀ
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11
L’allarme
I punti critici
LO STUDIO
(L’in)sicurezza stradale
Chilometri di strade nazionali
1765.7 km
269.5 km
1.2 km
di strade nazionali
di semiautostrade a
2 corsie
1300.8 km
111.5 km
di autostrade
a 4 corsie
di strade a
traffico misto
di autostrade
a 7 corsie
80.7 km
di autostrade
a 6 corsie
1.9 km
Persone investite in Ticino
120-130
2-4
220
40
Fonti: Tcs, Ustra, Polizia federale
di semiautostrade
a 3 corsie
gallerie
in servizio
MAURO SPIGNESI
I
l pericolo non corre sulle
autostrade. No, è in agguato appena dietro una
rotonda, alla fine di una
curva, dopo un dosso. Su
una strada cantonale. In
particolare di quelle che si srotolano lungo le valli, per arrivare nel
Mendrisiotto. “Qui il rischio”, avverte Renato Gazzola del Touring
club svizzero. I dati sono racchiusi
nell’ultimo rapporto dell’European road assessment programme, che conta 65 membri,
tra club della mobilità, amministrazioni stradali, istituti di ricerca, di 29 paesi europei, Svizzera compresa. Nelle mappe tracciate in questo rapporto ci sono
anche alcune cantonali ticinesi.
“Dove il flusso di traffico - riprende Gazzola - è notevole”. Per
dare solo un numero indicativo di
tutto il Paese, si sta parlando di 34
mila chilometri. Da qui passano
migliaia di auto ogni giorno. Da
Berna, sino a Ginevra. Per arrivare
in Ticino. Dove a Ligornetto, per
fare un primo esempio, la via che
attraversa il nucleo ogni giorno
deve reggere l’urto di circa ottomila auto di frontalieri. Per lunghi
tratti non ci sono marciapiedi e la
mattina spesso da lì devono passare i bambini che vanno a scuola.
Altra strada segnalata è quella che
Nelle zone di confine
le colonne di veicoli
attraversano i paesi,
pericoli e incidenti
si moltiplicano
va verso Sementina, dove mesi fa
è capitato un terribile incidente
mortale. Qui gli incroci si susseguono senza continuità.
Curve strette, strisce d’asfalto altrettanto strette, grandi difficoltà
quando cade la neve e si formano
spesse chiazze ghiacciate, una
scarsa illuminazione e “guard rail”
insufficienti, sono invece i problemi con cui deve fare i conti chi
abita a Vico Morcote e deve “scalare” un pezzo di montagna per
arrivare a casa, o chi vive a Carona
ed è costretto a serpeggiare sino al
nucleo. Slalom che si ripete
i
PUNTI
e le zone
CRITICHE
LE STRADE
NELLE VALLI
A Maggia e in
Leventina ci sono le
cantonali dove sono
stati registrati i punti
critici. In particolare
curve pericolose e
asfalto spesso
rovinato. Ma anche
ostacoli lungo i diversi
tratti e strettoie
improvvise dove le
auto devono fermarsi.
Valle
Maggia
Leventina
Strade a tratti strette
con curve pericolose
e scivolose
persone morte
ogni anno
le persone investite sulle
strisce pedonali ogni anno
1
morto all’anno sulle
strisce pedonali
Vico Morcote
Rovio, Arosio
e Carona
Manno,
Lamone
Problemi per la
presenza della zona
industriale e di
svincoli pericolosi
Raggiungibili attraverso
strade molto strette,
piogge o neve creano
grossi pericoli agli
automobilisti
Curve pericolose,
traffico e pedoni,
il brivido corre
lungo le cantonali
Stabio,
Balerna e
Genestrerio
Traffico intenso verso
sud con strade strette
e mancanza di
marciapiedi
Ligornetto
Intenso traffico
di frontalieri
lungo il nucleo
LE STRADE
DI CONFINE
Da Gaggiolo a
Chiasso, da Dirinella
sino a Ponte Tresa. Da
queste dogane
sbucano ogni mattina
migliaia di auto che
attraversano i centri
abitati di decine di
paesi, dove spesso
mancano i marciapiedi,
innalzando la soglia di
rischio.
LE STRADE
DI MONTAGNA
Qui difficoltà e pericoli
sono all’ordine del
giorno. Ma soprattutto
in caso di pioggia o
peggio di neve,
quando si formano
placche di ghiaccio. Si
tratta delle strade per
Carona, Vico Morcote,
Rovio e altri centri a
una certa altitudine.
LE STRADE
NELLE CITTÀ
Qui i problemi sono
soprattutto causati dai
pedoni. E dalla velocità.
Per far rallentare le
vetture sono stati
escogitati nuovi
sistemi. Dal classico
radar sino alle “Zone
30”. Ma gli incidenti
negli ultimi anni non
sono affatto calati.
L’intervista
D
persone investite
ogni anno
Sant’Antonino
Presenza di traffico
intenso all’altezza dei
centri commerciali, auto a
velocità sostenuta
La mappa dei pericoli stradali è stata tracciata
nell’ultimo rapporto dell’European road
assessment programme, associazione che conta
65 membri - club della mobilità, amministrazioni
stradali, istituti di ricerca - di 29 Paesi europei.
Per la Svizzera c’è il Touring club.
i nuovo il Touring club svizzero, ha apparentemente inaugurato, giusto due giorni
fa, un inedito logo Tcs, ma dietro il nuovo
marchio d’immagine la maggiore associazione elvetica della mobilità con oltre 1,6 milioni di soci
non nasconde un progetto d’espansione in diversi
settori. Un “business plan” tutto di servizi, visto
che il club è un’associazione senza scopo di lucro;
tutti i proventi vengono reinvestiti in prestazioni a
favore dei soci. Oltre all’assistenza, la sicurezza
stradale, la protezione del consumatore - dei
must in casa Tcs - il direttore generale Bruno
Ehrler punta su una nuova visibilità anche nella
gestione delle prestazioni ai soci, fino all’ambito
turistico-alberghiero a quello virtuale del web.
“Sì, è vero, ma non dimentichiamoci che al primo
posto, come avviene da oltre un secolo, mettiamo
sempre la sicurezza stradale - precisa Ehrler, economista di Bienne che dal 2005, a soli 37 anni, ha
assunto il timone del maggiore club svizzero -. Un
impegno che rinnoviamo sia per quanto riguarda
il miglioramento delle condizioni della circolazione, sia per la diminuzione degli incidenti. E se
vogliamo parlare di numeri ricordo che nei nostri
18 centri tecnici, solo l’anno scorso, sono stati
eseguiti più di 110mila controlli. E per non parlare, sempre in tema di sicurezza stradale, dei nostri corsi di formazione e perfezionamento, di
tutti i test eseguiti sulle autovetture e sulle infrastrutture stradali. I corsi, ad esempio, verranno
ulteriormente ampliati coinvolgendo tutte le fasce d’età”.
Al secondo posto possiamo mettere l’assistenza, tradizionale punto di forza del Tcs?
“Non darei posti in classifica, ma se consideriamo
che gli interventi delle nostre 220 pattuglie sono
quasi 300mila all’anno l’importanza dell’assistenza stradale si commenta da sè. In questo
uguale per chi deve raggiungere
Rovio e Arosio. “La pericolosità spiega Gazzola - è data dalla
somma di due fattori: da una
Il rapporto
ell’ultimo Eurotest era stata
classificata come la città più
pericolosa per i passaggi pedonali. E le strisce zebrate tra via San
Gottardo e via Genzana, a Lugano,
erano quelle con il tasso di rischio
più elevato. Tanto è vero che erano
state cancellate. Qualche settimana
fa sono state ridisegnate in giallo. Ma
i problemi dei 741 passaggi pedonali
sotto controllo cantonale e dei mille
dei Comuni (la metà solo a Lugano),
N
parte le condizioni del manto
d’asfalto e gli eventuali punti di
criticità provocati anche dalla
conformazione del terreno e dal-
Stop, guarda
e attraversa
sulle strisce
restano. Il Tcs sta terminando il suo
rapporto annuale (verrà presentato
tra breve) e ha individuato altri punti
critici. Stavolta a Locarno, come
quello all’ingresso quasi di piazza
Grande, all’altezza di Globus. O quelli
l’altro l’auto, e il suo guidatore che
deve rispettare una serie di regole
precise. In particolare bisogna tenere conto delle frenate e dei
di Muralto e Minusio dove passano
migliaia di auto al giorno. Qui ci sarà
da mettere mano alla sicurezza, come ha fatto Lugano con il programma “Area di attesa” e un avviso: fermati, guarda, attraversa. “Gli altri
punti individuati sono 30, vicino alle
scuole e nel lungolago”, spiega Claudio Mastroianni, che sta seguendo il
progetto della Polizia comunale con
la partecipazione del Tcs. “Abbiamo
registrato - nota Mastroianni - molto
interesse. Perché la sicurezza è prima di tutto una questione culturale”.
Dall’automobile alle persone
cambia l’assistenza del Tcs
Il direttore del Touring anticipa nuove iniziative
BRUNO
EHRLER
Dal 2005
direttore
generale
del Tcs
campo, però, già prevediamo interessanti sviluppi futuri; ad esempio sul ruolo sempre più apprezzato che acquisirà il libretto Eti”.
Cosa le fa pensare che crescerà l’interesse per
un’ assistenza che è già attiva tutto l’anno 24 ore su
24?
“Siamo già forti sull’assistenza ai veicoli, ci viene riconosciuto il ruolo di leader, ma
vogliamo crescere su quella
alle persone. Il fatto è che i
nostri soci viaggiano sempre
più spesso in Europa e nel
mondo intero, e il ‘libretto’ diventa indispensabile quando
si tratta di garantire protezione giuridica all’estero, i
rimpatri, ma anche solo la copertura dei costi di numerose
prestazioni come l’annullamento dei viaggi o del volo.
Cresceremo anche nell’assistenza sanitaria Eti-Med, aggiunta al libertto Eti,
consulenze professionali, dalla a alla zeta, e partiamo da una base significativa visto che parliamo
di circa tremila pareri medici”.
Cos’altro prevede il vostro progetto d’espansione?
Riva San
Vitale
Auto in arrivo dalla
dogana di Porto
Ceresio e diretti a
Mendrisio e Lugano
Ponte
Tresa
Intenso traffico
anche di mezzi
pesanti e presenza
di diversi incroci
tempi che una vettura impiega per
fermarsi davanti a un ostacolo”.
Poi c’è la velocità, la causa di
buona parte di scontri. O la mancanza di marciapiedi, i casi di Bedano e del nucleo di Porza sono
stati indicati come esempi negativi. Qui i pedoni ogni volta devono fare attenzione a non essere
travolti. Stesso discorso per Genestrerio e Stabio, dove il passaggio
di mezzi pesanti crea intasamenti
e rallentamenti e molti automobilisti tendono a superare le code attraverso manovre azzardate.
Un problema simile è stato registrato a più riprese pure nel centro
di Balerna e nel Malcantone, sulla
strada che porta a Ponte Tresa,
dove c’è una forte flusso di auto e
camion diretti o in uscita dalla dogana. Sempre per effetto della dogana e dei frontalieri anche la cantonale che parte da Porto Ceresio,
fa tappa a Brusino e poi entra a
Riva San Vitale, ha un’altissima
somma di traffico. E soprattutto la
mattina non sempre la velocità
viene rispettata. Anzi. Si va invece
piano sulla cantonale all’altezza di
Melide o, nel Sopraceneri, a Gudo,
per effetto dei radar.
Per rallentare la velocità sono
state poi introdotte le “zone 30”,
fiorite un po’ ovunque, da Paradiso (parte alta) sino a Noranco.
Mentre stentano ad arrivare le
“oasi” pedonali in particolare vicino alle scuole, come ha più volte
sollecitato il Gruppo moderazione traffico della Svizzera italiana. Che il Ticino sia un posto
pericoloso lo dice anche l’Ufficio
prevenzione infortuni, quando
segnala che il rischio di rimanere
coinvolti in un incidente è quasi il
doppio rispetto alla Svizzera tedesca.
[email protected]
“La nostra visibilità, di cui il nuovo marchio è solo
il simbolo, si appoggia su tre solidi pilastri: sicurezza stradale, assistenza, come già ricordato, e
prestazioni. Ecco, è proprio quest’ultimo aspetto
che ci ripromettiamo di incrementare di più, affidandoci ad un investimento tecnologico che, probabilmente, è il più importante da almeno un decennio a questa parte”.
Si riferisce all’attività virtuale del Tcs su internet?
“Quella è solo una parte che già ora dimostra la
sua potenzialità visto che ogni mese il nostro sito,
in tre lingue, è seguito da oltre 600mila visitatori,
con una media mensile di 2,5 milioni di pagine
consultate. Invece ora parliamo di una vera e proprio rivoluzione tecnologica”.
Può anticipare qualcosa di questa rivoluzione?
“È un progetto molto impegnativo, che si svilupperà a tappe, ma che sarà già operativo a febbraio,
marzo del prossimo anno. Praticamente saremo i
primi in Svizzera ad adottare un sistema integrato
di gestione della clientela; il Customer relationship management (Crm) della Salesforce, un sistema in grado di seguire e coordinare elettronicamente tutte le richieste indirizzate al Tcs, di
qualsiasi tipo. Per dare un’idea di quanti dati dobbiamo gestire con la massima efficienza, forse è il
caso di ricordare che già oggi, e senza considerare
le urgenze, riceviamo un milione di appelli, di
chiamate...”
Dunque, nonostante l’età, anche il Tcs fa ormai
parte della web generation?
“Ci mancherebbe anche altro. Sugli smartphone
l’applicazione del Tcs per iPhone e Android è uno
strumento moderno, pratico e utile in tutte le situazioni. E proprio in questi giorni inaugureremo
anche il nostro profilo su Facebook”.
e.r.b.
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Curve pericolose, traffico e pedoni, il brivido corre lungo le