x ricevere il file modificabile mandare una mail: [email protected] UNA SOSTA PER RACCOGLIERE LE IDEE LO SPIRITO DI SAPIENZA È… Questo libretto è di: LO SPIRITO DI FORTEZZA È… Ritiro Cresimandi - Seminario di Venegono inf. - 12/13 maggio 2007 LO SPIRITO DI CONSIGLIO È… Quella di Pollicino è una storia vecchia, forse qualcuno non la ricorda neanche più. Egli, per non perdere la strada di casa, lasciava cadere per terra dei pezzetti di pane in modo che, quando si fosse girato, avrebbe riconosciuto subito il sentiero. Pollicino però non aveva calcolato di avere un fratello goloso che, dietro di lui, raccoglieva le briciole e se le mangiava. Dopo un po’ inizio allora con i sassi per essere più sicuro di ritrovare la via. Dicono che lo Spirito santo è molto più intelligente di Pollicino: mentre cammina con te nella tua vita, ogni tanto lascia cadere qualcosa per terra in modo che anche tu possa trovare in fretta la strada. Ma per tornare dove? Lo Spirito dice che ciò che lascia cadere per terra ti indica la strada per conoscere l’amore che Dio ha per te. E che cosa lascia per terra? Certo non lascia né briciole né sassi, ma se guardi con attenzione, vedrai almeno sette cose che lo Spirito ha messo sulla strada della tua vita (e che metterà con più forza nel momento della tua Cresima)… qualcuno chiama queste cose i “sette doni dello Spirito”. Canto (all’inizio del canto ci si alza) Spirito Santo, discendi tra noi: la nostra fede ha bisogno di te. Al nostro cuore insegna ad amare, e la speranza non toglierci mai. G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen. G. Cari amici, siamo venuti fin qui per trovare quei doni che lo Spirito ci fa per scoprire l’amore di Dio. Li cercheremo con gioia e con entusiasmo, li cercheremo con attenzione, li cercheremo insieme. Questi doni sono troppo importanti per lasciarli perdere, vorrebbe dire rinunciare a un’occasione unica per scoprire quanto il Signore fa per noi. Chiediamo a lui il coraggio di metterci in ricerca e la gioia di stare con lui. Signore Gesù, desideriamo rimanere con te in questi giorni perché con te stiamo bene, perché tu dai un senso nuovo alla nostra vita. Aiutaci a non scappare lontano con altri pensieri o preoccupazioni ma facci concentrare su Stanotte ho fatto un sogno… ….è mattina, salgo sul pullman per andare a scuola; vedo un ragazzo con il piede ingessato che sta arrivando, con le stampelle, ma ci mette una vita… se perdo il pullman farò un brutto ritardo… lo aspetto, faccio segno all’autista, un attimo di pazienza… E sento una voce: “ma chi te lo fa fare?” …è pomeriggio, torno da scuola e a un bambino davanti a me cadono 10 euro dalla tasca… non se ne accorge… ho appena visto in edicola l’ultimo numero dei miei fumetti preferiti, e sono solo per strada… lo rincorro: “Ehi, scusa, hai perso questi”… Ancora quella voce: “ma chi te lo fa fare?” …Sono al campetto con i miei amici, stiamo giocando a pallone, arriva Salim, il nostro nuovo compagno algerino, si siede su una panchina e ci guarda con una gran voglia di fare due tiri… le squadre sono equilibrate, con lui non abbiamo confidenza… gli urlo: “Sei con me, Salim, segni da quella parte”… E sempre quella voce: “ma chi telo fa fare?” Il sogno non finisce, ci sono come dei flash… Ah, eccomi che salgo sul pullman con quel ragazzo con le stampelle, eccoci a scuola insieme… sembra proprio che siamo diventati grandi amici… E poi… che cosa ci fa quel bambino in farmacia? Caspita, sta comprando le medicine per il nonno che è molto malato e non ce la fa a uscire… E poi… ecco la partita che va avanti, al campetto… Oh mamma, Salim è proprio una frana, fa un paio di autogol spettacolari e perdiamo 5 a 0… però… aspetta un attimo… stiamo facendo i compiti insieme, e in matematica è proprio un genio… mi sa che col suo aiuto potrei evitare un bel po’ di brutti voti… Ritorna ancora una volta quella voce: “ma chi te lo fa fare?” E’ mattina, mi sono appena alzato, sono davanti allo specchio e rispondo, sicuro e gioioso: “E’ perché io voglio somigliare a Gesù!”. Non può essere stato solo un sogno! Coraggio: inizia una nuova giornata. GESÙ CI INSEGNA LA SAPIENZA (Mt 5,13-16) Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo… Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. suo piccolo cuore era lo stesso degli equilibristi. «Vola! » miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena. Fortunata scomparve alla vista, e l’umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di san Michele. Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare la gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa. «Volo! Zorba! So volare!» strideva euforicamente nel vasto cielo grigio. L’umano accarezzò il dorso del gatto. «Bene, gatto. Ci siamo riusciti» disse sospirando. «Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba. «Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano. «Che vola solo chi osa farlo» miagolò Zorba. Da: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare GESÙ CI INSEGNA LA FORTEZZA (Lc 5,10-11) Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Signore, ho pescato tutto il giorno, le reti son rimaste sempre vuote. S’è fatto tardi, a casa ora ritorno, Signore, son deluso e me ne vado. La vita con me è sempre stata dura e niente mai mi dà soddisfazione, la strada in cui mi guidi è insicura: sono stanco ed ora non aspetto più. Maestro, dimmi cosa devo fare, insegnami Signore dove andare. Gesù dammi la forza di partire, la forza di lasciare le mie cose. Questa famiglia che mi son creato, le barche che a fatica ho conquistato; la casa, la mia terra, la mia gente: Signore, dammi tu una fede forte. Pietro, vai, fidati di me, getta ancora in acqua le tue reti. Prendi ancora il largo sulla mia parola, con la mia potenza io ti farò pescatore di uomini. Pietro vai fidati di me, la mia Chiesa su di te io fonderò manderò lo Spirito, ti darà il coraggio, donerà la forza dell’amor per il Regno di Dio. Pietro vai, fidati di me, getta ancora... quello che è davvero importante. Seguendo da vicino il tuo Spirito vogliamo arrivare a conoscerti più da vicino per poterti ringraziare e per poterci preparare bene al dono grande che ci farai nella Cresima. Rimani con noi, Signore! Cat. Ascoltate il Vangelo di Matteo: Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. - breve riflessione Donaci, Signore Gesù, l’entusiasmo di cercare il tesoro della nostra vita. Troppo spesso abbiamo cercato tesori che sembravano migliori, ma siamo rimasti delusi perché erano tesori vuoti. Sappiamo invece che il tuo tesoro è un tesoro preziosissimo, un tesoro per cui vale la pena darsi da fare e lasciare da parte tutto il resto. Oggi lasciamo da parte tutto per cercare il tesoro del tuo amore, accompagnaci nel nostro viaggio e facci arrivare al forziere, così saremo ricchi di te! Grazie perché il tuo tesoro è l’unico che, se viene condiviso, non diminuisce di valore ma aumenta: allora vengo coi miei amici. Oggi rimaniamo con te! G. Rimani con noi, Signore, e insegnaci ancora a pregare: Padre nostro… G. Cercate il tesoro di Dio per voi e andate in pace! Nel nome di Cristo! Camminerò, camminerò sulla tua strada, Signor. Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te. Quando ero solo, solo e stanco del mondo, quando non c’era l’amor, tante persone vidi intorno a me; sentivo cantare così. Or non m’importa se uno ride di me, lui certamente non sa del gran regalo che ebbi quel dì, che dissi al Signore così. Ciao a tutti. Mi kiamo Valeria e faccio il 1° in uno squallido liceo romano. Anzitutto complimenti per il “forum”. Gli argomenti sono sempre interessanti e oggi mi ci infilo ank’io. “Parlaci di te”, l’avete intitolato. Vabbè. Ci provo…Mi sento come un pezzo di creta, come il pongo che si usava alle elementari per giocarci. Un giorno una forma, un giorno un’altra. Sono strattonata di qua e di là. Ki mi tira da una parte e ki dall’altra. Quando devo studiare perké il giorno dopo ho il compito mi torna in mente quel gran figo ke ho incontrato alla festa di sedici anni di una mia amica: mi ha accennato un sorriso e ki se lo leva più dalla testa! E le pagine del libro non mi dicono niente, bianke, vuote. È inutile andare avanti, non mi entra niente in testa. E il compito, naturalmente, uno skifo! E poi mia madre con le sue predike. “Lo studio è il tuo lavoro”, “Dammi una mano almeno a spicciare ke la vita è dura per tutti”, “Ma smettila di perdere tempo davanti allo spekkio e fai qualcosa di utile”, “E la messa almeno la domenica; io alla tua età…” , “Non sprecare il cibo, pensa a ki muore di fame”…’na palla, ragazzi. E poi le ore davanti alla TV: Il Grande Fratello, Amici, Saranno famosi. Quelli sì che so fortunati: belli, atletici, li vedono tutti in TV, faranno strada, non hanno paura a mostrarsi in pubblico… e io qui a passare le mie giornate tutte uguali. Mi sento confusa, disorientata, un vetro in mille pezzettini. Ma a volte ho voglia di silenzio, di rientrare in me stessa, di stare da sola, a guancia a guancia con il mio cuore. Un bacio by Vale ‘89. GESÙ CI INSEGNA L’INTELLETTO (Mc 12,41-44) Sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Fecero un giro e si intrufolarono da una piccola porta laterale che l’umano aprì con l’aiuto di un coltello a serramanico. Poi tirò fuori di tasca una torcia e, guidati dal suo sottile fascio di luce, iniziarono a salire una scala a chiocciola che sembrava interminabile. «Ho paura» stridette Fortunata. «Ma vuoi volare o no?» miagolò Zorba. Dal campanile di san Michele si vedeva tutta la città. La pioggia avvolgeva la torre della televisione, e al porto le gru sembravano animali in riposo. «Guarda, si vede il bazar di Harry. I nostri amici sono laggiù» miagolò Zorba. «Ho paura! Mamma!» stridette Fortunata. Zorba saltò sulla balaustra che girava attorno al campanile. In basso le auto sembravano insetti dagli occhi brillanti. L’umano prese la gabbiana tra le mani. «No! Ho paura! Zorba! Zorba!» stridette Fortunata beccando le mani dell’umano. «Aspetta. Posala sulla balaustra» miagolò Zorba. «Non avevo intenzione di buttarla giù» disse l’umano. «Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali» miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L’umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. «La pioggia. L’acqua. Mi piace!» stridette. «Ora volerai» miagolò Zorba. «Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono» stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra. «Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo» miagolò Zorba. «Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti» stridette lei con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il Quale insegnamento mi sta dando Gesù in questo periodo attraverso le parole del don, dei catechisti, dei genitori, di chi mi vuole bene? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ Mi viene facile mettere in pratica questi consigli? Perché? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ Gesù al mio posto cosa farebbe? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ PREGHIERA Donaci Signore lo Spirito di consiglio, perché smettiamo di vivere a caso, e iniziamo più seriamente a vivere come te. Ti chiediamo perdono per le volte in cui ci hai parlato invano, per le volte in cui non ti abbiamo ascoltato, per le volte in cui ti abbiamo detto di sapercela cavare da soli. Donaci ancora il tuo Spirito, per farci capire che nella vita cristiana, chi si fa aiutare da te non è debole, ma è intelligente! Amen. E tu come guardi la realtà? Sei superficiale o cerchi di capirla? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ Sei uno che pensa alle cose o gli basta quello che pensano gli altri? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ PREGHIERA Donaci Signore il tuo Spirito di intelletto, perché possiamo guardare con uno sguardo nuovo le cose e le persone che incontriamo, perché sappiamo fare ordine nella nostra vita senza lasciare che tutto passi senza senso. Donaci il tuo Spirito perché diventiamo sempre di più come te, attenti alla nostra vita e a quella degli altri. Tu che hai amato anche la vedova nel tempio, ama anche noi nonostante il disordine della nostra vita, e nonostante tante volte, in questa vita, non c’è spazio per te. Amen. Maria: Quei giorni sono stati qualcosa di assolutamente straordinario: immaginatevi la gioia mia e di Giuseppe quando portavamo per la prima volta il nostro figlio al tempio. Ormai era grande, aveva dodici anni… ed era pieno di curiosità: “Mamma, com’è fatto il tempio? Papà, ma come fanno i sacerdoti a offrire i sacrifici?”. Giuseppe: È vero, l’atmosfera era bellissima… poi è iniziato il caos: sapete, non era come ai vostri tempi dove ognuno va con la sua macchina; lì si camminava in grandi gruppi e noi pensavamo che Gesù fosse con qualche amico o qualche parente… ma presto ci siamo resi conto di averlo perso! E allora… siamo tornati spaventati a Gerusalemme, sperando che qualcuno l’avesse trovato e l’avesse preso con lui! Maria: Sono stati tre giorni di panico: cerca da una parte, domanda dall’altra e di nostro figlio nessuna traccia. Quasi nessuno lo conosceva… Alla fine, ormai disperati siamo corsi al tempio e l’abbiamo trovato lì, seduto in mezzo ai saggi del tempo, tranquillo, come se non avesse nemmeno pensato a quanta paura avevamo addosso noi. Giuseppe: Ho provato a sgridarlo, e anche Maria l’ha fatto, ma lui ci ha spiazzato: “perché mi cercavate?”. Perché lo cercavamo? Era nostro figlio, non il primo bambino che passava per strada, noi ne eravamo responsabili… Già… soprattutto io l’ho presa veramente male: prima della sua nascita viene un angelo a dirmi che sarò padre di un figlio non mio… poi nasce, te ne prendi cura e quando ormai sembra che le cose quadrino ti butta tutto all’aria! Scusa, mister… Quante volte vi ho detto che mi chiamo Roberto, e non “mister”? Roby, perché corri con noi e fai i nostri esercizi? Tu sei già bravo… Come potremmo fare ad allenarci, altrimenti? Beh, per esempio, tu stai seduto in tribuna e ci urli le cose da fare… E se non capite? Non so, ce lo rispieghi, o urli qualcosa tipo “Brutti incapaci, sveglia!…” Eh no, io sono qui per consigliarvi e insegnarvi, passo passo; dalla tribuna certe cose non si vedono, invece qui in mezzo a voi posso esservi molto più utile, senza urlare troppo, che non serve, e comunicandovi da vicino le cose più belle che so. Ah! E dove hai imparato a fare così? Hai presente Gigi, quel signore che ci accompagna alle partite? Era il mio allenatore: e faceva così. Io ho imparato da lui. Anche noi un giorno gli abbiamo fatto la stessa domanda che mi hai fatto tu adesso. E lui che cosa ti ha risposto? Quello che ti ho detto anch’io… più questa frase: “Gesù per allenare i discepoli non stava mica in tribuna!”. GESÙ CI INSEGNA IL CONSIGLIO (Mc 10,17-21) Un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Tu conosci i comandamenti…”. Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. Ricordi, Giuseppe, quando ha detto “non sapevate che io devo occuparmi delle cose di mio Padre?” in quel momento ti ho guardato in faccia: non si capiva se eri furioso o cosa ti stava passando in testa… Giuseppe: Io lo so bene cosa pensavo: dopo un po’ che ti senti chiamare papà fa male sentire uno che ti dice che deve occuparsi delle cose del Padre suo… sì, il Padre suo… io credo in Dio ma l’idea di essere papà mi era sempre piaciuta. E Gesù era contento di avere un papà come me… e ora viene a dirti di avere un Padre… Maria: Ti capisco, Giuseppe: anche io all’inizio non ci capivo niente… ma ci ho pensato per un bel po’ di tempo… quando ho seguito Gesù in tutta la sua vita, qualcosa ho iniziato a capire: lui non faceva nulla, non diceva nulla se non perché quella era la volontà del Padre… era un Padre che lo amava ed era un Padre che doveva essere amato! Non essere triste Giuseppe! Gesù ci voleva bene… ma quel Padre per lui era tutto! Maria: Spirito Santo, discendi tra noi: la nostra fede ha bisogno di te. Al nostro cuore insegna ad amare, e la speranza non toglierci mai. G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen. Inizia un altro giorno, Signore e noi vogliamo viverlo con te. Anche oggi vogliamo seguire i doni del tuo Spirito per conoscere la via del tuo amore. Ci mettiamo ancora in ascolto della tua Parola: saremo ascoltatori attenti, e tu non stancarti di parlare al nostro cuore. Cat. Dal Vangelo secondo Luca (21,37-38) Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo. Salmo 95 (a due cori) Venite, applaudiamo al Signore, cantiamo al Dio che ci salva. Avviciniamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. Perché il Signore è un grande Dio, un re più grande di tutte le altre divinità. Egli è a capo delle zone più profonde della terra e delle cime più alte dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno formato la terra. Venite, con umiltà adoriamolo, stiamo in ginocchio davanti a lui che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge di cui egli è il pastore. T. Oggi ascolteremo la tua voce, Signore. Gloria al Padre… G. Rimani con noi, Signore, e insegnaci ancora a pregare: Padre nostro… Andate per le strade in tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa. Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, dicendo: “È vicino il regno dei cieli”. Guarite i malati, mondate i lebbrosi, rendete la vita a chi l’ha perduta. PREGHIERA Donaci Signore lo Spirito del tuo santo timore, perché ci insegni ad amarti sempre di più. Sappiamo che chi ama una persona vorrebbe imitarla, e allora ti chiediamo di crescere come te. Sappiamo che sei un Dio buono, ma molto spesso queste sono solo belle parole e quando c’è da fare qualcosa per dimostrarlo ci tiriamo indietro. Aiutaci a vivere bene perché la nostra vita possa piacerti, vogliamo essere ragazzi concreti che fanno quello che dicono. Perdonaci per le volte in cui con il nostro comportamento ti abbiamo offeso, facendo diverso da quanto ci chiedevi tu. Aiutaci a vivere per te. Amen. Spirito Santo, discendi tra noi: la nostra fede ha bisogno di te. Al nostro cuore insegna ad amare, e la speranza non toglierci mai. UNA SOSTA PER RACCOGLIERE LE IDEE LO SPIRITO DI INTELLETTO È… LO SPIRITO DEL TIMORE DI DIO È… G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen. Siamo arrivati, o Signore, al termine del giorno e in questa notte vogliamo ricordare la meravigliosa sera degli apostoli in cui hai donato loro lo Spirito. Aspettiamo con gioia che tutto questo capiti anche a noi il giorno della nostra Cresima. Questa sera fai crescere la nostra attesa e la nostra gioia. Cat. Dagli Atti degli apostoli (2,1-4) Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Noi ti ringraziamo, Signore, per il dono stupendo del tuo Spirito: grazie perché in questo modo ci dici senza possibilità di errore che sei un Dio che ci ami, che non vuoi che i tuoi amici rimangano chiusi in se stessi ma che sperimentino la gioia della vita vera. Allora Signore, in questa sera affidiamo a te tutta la nostra vita: prendi tutto quello che già ti diamo e insegnaci a offrirti anche tutto quanto tratteniamo per noi. Ti affidiamo anche i nostri amici, coloro che sono qui con noi oggi e tutti quelli che sono rimasti a casa: anche per loro chiediamo la gioia dello stare con te. Amen. Le ombre si distendono scende ormai la sera e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà. Resta qui con noi il sole scende già resta qui con noi Signore è sera ormai. Resta qui con noi il sole scende già se Tu sei fra noi la notte non verrà. S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell’amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà. UNA SOSTA PER RACCOGLIERE LE IDEE LO SPIRITO DI PIETÀ È… In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. (Lc 10, 21) Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». (Gv 11,41-42) Quanto sei d’accordo con queste frasi? 1. Quando sto con Dio ci sto sempre volentieri, è veramente un amico con cui è bello passare del tempo. 2. Dio è un personaggio strano che mi hanno fatto conoscere da piccolo ma che non ho ancora capito bene. 3. Sto con Dio solo quando mi obbligano gli altri, e questo mi pesa perché tutti pretendono un po’ troppo. 4. Con Dio mi arrabbio spesso e glielo dico anche. LO SPIRITO DI SCIENZA È… 5. Ci sono dei momenti in cui è bello pregare, altri momenti preferirei dimenticarmi di essere cristiano! 6. La Messa è una grande noia, non ho ancora capito perché ci devo andare . 7. Penso che alle volte chiediamo a Dio delle cose assurde circa le quali potremmo arrangiarci anche da soli 8. A Dio non chiedo mai niente, tanto non mi ascolta… 9. Chiedere perdono a Dio è bello, la confessione sta diventando qualcosa di importante nella mia vita. 10. Volere bene a Dio è difficile, però mi sto impegnando. ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ Su un cuore che mi viene consegnato, scrivo una preghiera in cui ringrazio il Signore e gli chiedo di aiutarmi a volergli sempre più bene. Porterò il cuore alla preghiera che faremo insieme prima di andare a dormire e lo metterò vicino a Gesù. GESÙ CI INSEGNA LA SCIENZA (Lc 2,45-47) Lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Quali sono le persone che mi interessano di più? Di quali invece non mi importa assolutamente nulla? Cercava la via per la felicità. La cercava dappertutto, dentro e fuori, sopra e sotto. Sembrava non avere pace. Ma non riusciva a trovare quello che cercava. Qualcuno osò insinuare che la via della felicità non esiste ma lui, al posto di perdersi d’animo, cominciò a cercare più forte, andando per terra e per mare, salendo i monti e scendendo in mezzo alle valli, ma non trovava mai la via per la felicità. Un giorno mentre viaggiava, gli si presentò un uomo che, incuriosito da quel suo affannoso cercare, gli chiese: “Cosa speri di trovare?”. Ed egli, senza smettere nel suo intento, disse “sto cercando la via della felicità e non mi darò pace finchè non l’avrò trovata. Anzi se tu sai dov’è dimmelo, perché non continui a cercarla in posti sbagliati”. “io non so dove sia la via che cerchi - disse l’uomo - ma c’è un saggio che vive sulla montagna a cui potrai rivolgere questa domanda e certamente avrai una risposta”. Non aveva ancora finito di parlare quello già si era messo a correre verso la cima del monte. Salendo incontrò molte persone che si recavano dal vecchio saggio, ognuno per risolvere qualche suo problema. Venne a sapere intanto che il vecchio saggio poteva rispondere davvero a qualsiasi domanda ma ognuno che venisse da lui aveva a disposizione un solo quesito da porre, uno e non più di uno. Rallentò il passo, pensieroso, meditando su quale dovesse essere la sua domanda, per non sprecare l’occasione di una vita. Giunse intanto in cima al monte. Mentre aspettava il suo turno per entrare nella baracca del vecchio saggio, rimase colpito da una ragazza, molto bella, che andava e veniva dalla casa. Aveva un sorriso speciale. L’ultima volta la vide entrare nella porta poco prima che toccasse a lui. Finalmente la porta si aprì ed apparve il vecchio saggio: non se l’aspettava perché ormai era catturato nella mente e nel cuore da quella ragazza… e quando se lo trovò davanti, istintivamente disse: “Ma quella è tua figlia?”. E non potè fare alcuna altra domanda… _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ Quali sono le cose che mi appassionano? Ce ne sono invece alcune di cui vorrei sbarazzarmi alla svelta? _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ _________________________________________ Su una stella che mi viene consegnata, scrivo una preghiera in cui chiedo al Signore di aiutare qualche persona in particolare. Può essere qualche persona a cui già voglio bene o qualche persona cui non ne voglio abbastanza: in questo caso chiedo al Signore di starle vicino e di insegnarmi ad amarla di più. Porterò la stella alla preghiera che faremo insieme prima di andare a dormire e lo metterò vicino a Gesù.