UNA FAMIGLIA… DIVERSA Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Partendo dall’incipit di Elena Bompani e con il coordinamento dei propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate: Scuola Primaria “G. Pascoli” di San Martino Spino – Classe V Istituto Comprensivo “Verga” Riposto - Plesso Marano - Classe III A Istituto Comprensivo “Salvemini” di Battipaglia - Plesso Via Ravenna - Classe V A Direzione Didattica “Ilaria Alpi” di Torino – Classe IV E Circolo Didattico “Mondragone Primo” Scuola Primaria “Arcobaleno” – Classi V A/B/C/D/E/F/G Istituto Comprensivo “D. Cimarosa” IV Circolo di Aversa - Classe V C lstituto Comprensivo “Galileo Galilei” di Monteroduni - Classi II, III I.C. Scuola Primaria ”G. Rodari” di Cesa – Classe III F Secondo Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III E Scuola Primaria “V. Lardo” - Istituto Comprensivo di Scuola dell’infanzia, Primaria e Secondaria I Grado di Contursi Terme - Classi IV A/B Scuola Primaria “V. Lardo” I.C. Buccino - Scuola Primaria "G. Pascoli" di Palomonte - Classe V A Editing a cura di: Marisa Coraggio Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali Ente Formatore per docenti accreditato MIUR Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani Staffetta Bimed/Exposcuola 2014 Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Direzione e progetto scientifico Andrea Iovino Monitoraggio dell’azione e ottimizzazione delle procedure Ermelinda Garofano Segreteria di Redazione e responsabili delle procedure Valentina Landolfi Margherita Pasquale Francesco Rossi Staff di Direzione e gestione delle procedure Angelo Di Maso Adele Spagnuolo Responsabile per l’impianto editoriale Marisa Coraggio Grafica di copertina: l’Istituto Europeo di Design, Torino Docente: Sandra Raffini Impaginazione Tullio Rinaldi Ermanno Villari Relazioni Istituzionali Nicoletta Antoniello Piattaforma BIMEDESCRIBA Gennaro Coppola Angelo De Martino Amministrazione Rosanna Crupi Annarita Cuozzo Franco Giugliano I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale RINGRAZIAMENTI I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2014 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dalle istituzioni e dai Comuni che la finanziano perché ritenuta esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2014 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Pinerolo, Moncalieri, Castellamonte, Torre Pellice, Forno Canavese, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo Torinese, Sicignano degli Alburni, Petina, Piaggine, San Giorgio a Cremano, l’Associazione in Saint Vincent e l’Associazione Turistica Pro Loco di Castelletto Monferrato. La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione dei Racconti 2014 dai Comuni di Moncalieri, Salerno, Pinerolo e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il buon esito della Staffetta 2014 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR 01/10/2013 0102715P del PROT SCA/GN/1047-1 Partner Tecnico Staffetta 2014 Si ringraziano per l’impagabile apporto fornito alla Staffetta 2014: i Partner tecnici UNISA – Salerno, Dip. di Informatica; Istituto Europeo di Design - Torino; Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly Company; il partner Must Certipass, Ente Internazionale Erogatore delle Certificazioni Informatiche EIPASS By Bimed Edizioni Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura) Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected] La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2014 viene stampata in parte su carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi… Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero e riciclo di materiali di scarto. La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola 2013/2014 Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola. La Staffetta 2013/14 riceve: Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana Patrocini: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia, Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ministero dell’Ambiente PRESENTAZIONE Quante attenzioni, quanta positiva tensione e quanto straordinario e felice impegno nella Staffetta di quest’anno. L’emozione che abbiamo provato quando il Presidente della Repubblica ha conferito alla Staffetta la Medaglia di Rappresentanza è stata grande ma ancora e di gran lunga maggiore è stata, l’emozione, nel vedere gli occhi dei nostri ragazzi in visita al Quirinale. Ho avvertito in quegli occhi l’orgoglio di chi sentiva di essersi impegnato in un’attività che le istituzioni gli stavano riconoscendo … È quello che vorrei vedere negli occhi di quei tanti giovani che dopo la scuola, a conclusione del proprio ciclo d’istruzione, invece, in questo tempo sentono l’apprensione di un contesto che, probabilmente, dovrebbe sancire la Staffetta come buona prassi da adottare in funzione del divenire comune. Cos’è, in fondo la Staffetta? E’ un format educativo, un esercizio imperdibile per l’acquisizione gli strumenti necessari a affrontare LA VITA sentendo lo straordinario dono della vita. La Staffetta è una sfida in cui tutti si mettono insieme stando dalla stessa parte, sentendo anche le entità lontane come i compagni di un cammino comune … L’altro che diventa te stesso … Questo è la Staffetta un momento che dura un intero anno e che alla fine ti mette nella condizione di sentirti più forte e orgoglioso per quello che è stato fatto, insieme a tanti altri che hanno concorso a realizzare un prodotto che alla fine è la testimonianza di un impegno che ci ha visti UNITI (!) in funzione di un obiettivo … Si tratta di quello di cui ha bisogno il Paese e di quello che appare indispensabile per qualificare il tempo e lo spazio che stiamo attraversando. Andrea Iovino L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola italiana. Questo è il secondo anno che operiamo in partnership con Bimed per la realizzazione della “Staffetta di scrittura Creativa e di Legalità”. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di questa importante avventura che, peraltro, ci consente di raggiungere e sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per molti ancora poco conosciuto, tema che attiene la cultura digitale. Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia e di internet: tutti elementi che hanno rivoluzionato il mondo, dalle amicizie, al tempo libero,lo studio, il lavoro e soprattutto il modo di reperire informazioni. L’innovazione ha travolto il mondo della produzione, dei servizi e dell’educazione, ma non dobbiamo dimenticare che “innovare” significa, prima di tutto, porre la dovuta attenzione alla cultura. Da un punto di vista tecnico, siamo tutti più o meno esperti, ma quanti di noi comprendono realmente l’essenza, le motivazioni, le opportunità e i rischi che ne derivano? La Società è cambiata e la Scuola, che è preposta alla formazione di nuovi individui e nuove coscienze, non può restare ferma di fronte al cambiamento che l’introduzione delle nuove tecnologie e internet hanno portato anche nella didattica: oggi gli studenti apprendono in modo diverso e questo implica necessariamente un metodo di insegnamento diverso. Con il concetto di “diffusione della cultura digitale” intendiamo lo sviluppo del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, aiutano i docenti e i nostri ragazzi a districarsi nella giungla tecnologica che viviamo quotidianamente. L’informatica entra a Scuola in modo interdisciplinare e trasversale: entra perché i ragazzi di oggi sono i “nativi digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e che porta inevitabilmente la Scuola a ridisegnare il proprio ruolo nel nostro tempo. Certipass promuove la diffusione della cultura digitale e opera in linea con le Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter anche soltanto raccontare a una comunità così vasta com’è quella di Bimed delle grandi opportunità che derivano dalla cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini internazionali da cui si evince l’esigenza di organizzare una forte strategia di ripresa culturale per il nostro Paese e considerato anche che è acclarato il dato che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del basso livello di alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society IISpringer 2012) non soltanto di carattere digitale, ci è apparso doveroso partecipare con slancio a questo format che opera proprio verso la finalità di determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di determinare confronto, contaminazione, incontro, partecipazione e condivisione. Promuoviamo, insieme, la cultura digitale e la certificazione delle I-Competence per garantire competenze indispensabili per acquisire a pieno il ruolo di cittadino attivo nella società della comunicazione e dell’ informazione. Partecipiamo attivamente alla diffusione della cultura digitale, perché essa diventi patrimonio di tutti e di ciascuno, accettando la sfida imposta dalle nuove professioni che nascono e dai vecchi mestieri che si trasformano, in modo profondo e radicale. Tutti noi abbiamo bisogno di rigenerare il pensiero accettando nuove sfide e mettendo in gioco tutto quanto imparato fino adesso, predisponendoci al cambiamento per poter andare sempre più avanti e un po’ oltre. Il libro che hai tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere, dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che evoluzione tecnologica! Il presidente Domenico PONTRANDOLFO INCIPIT ELENA BOMPANI Sparkling Sparkling era un piccolo pesce leone della Barriera corallina australiana. Nessuno gli si avvicinava e si sentiva molto solo. Tutti lo temevano: era un leone! Con la sua criniera di pinne striate nuotava solitario trovando divertimento nel fare rapide virate sul fondo del mare, producendo così mille bollicine frizzanti che salivano colorate dai raggi del sole verso il cielo. A ogni suo passaggio gli anemoni si chiudevano stretti stretti, i pesci pagliaccio, le castagnole e i pesci pappagallo si rintanavano nascosti tra i coralli e le rocce, cercando di camuffarsi nei colori del fondale. Nessuno lo voleva per amico: lui era un pesce piccolo ma molto cattivo! Era pericolosissimo; le tartarughe raccontavano con la loro memoria storica dell’oceano che, solo sfiorandoti, poteva toglierti il respiro e farti rimanere stordito. Ma… 16 Sparkling era rimasto solo e isolato dal suo branco perché non era capace di pungere! O meglio, pungere gli riusciva ma annientare proprio no! Lui era capace solamente di fare un po’ di solletico e provocare ridarella a crepapelle… Al massimo con lui si poteva morire dalle risate! Ormai era abituato a giocare da solo con le bolle, le correnti, la sabbia e quegli strani cosi che ogni tanto arrivavano in mare dall’alto: aveva sentito le tartarughe che li chiamavano spazzatura! Peccato però che la spazzatura non giocasse con lui; rimaneva inerte e, tutt’al più, rotolava qua e là fino a incastrarsi in qualche crepaccio tra le scogliere. Un giorno, però, Sparkling, che aveva un coraggio da vero leone, decise di affrontare i suoi non-amici in un modo del tutto singolare: voleva che ognuno di loro notasse le peculiarità e le stranezze degli altri, in modo che si accorgessero che l’unicità non era un difetto ma un pregio da riconoscere. Tra la spazzatura era caduto in mare un vecchio libro di un marinaio pittore, sì perché anche i marinai a volte 17 dipingono, o forse era un oceanologo o un biologo marino o forse un bambino curioso… comunque il libro riportava su ogni pagina lo schizzo di un abitante della Barriera e a fianco c’erano delle specie di sghiribizzi che gli uomini chiamavano scrittura. Alcuni di questi tornavano su più pagine, altri invece erano unici, alcuni erano cerchiati, altri sottolineati, altri cancellati e altri ancora avevano delle bollicine incollate sulla carta. Quei furbacchioni dei crostacei erano riusciti a tagliuzzare qualche pagina, ma, nonostante tutto, forse il libro poteva essere utile per la Missione Nuovi Amici! Così Sparkling iniziò a studiare disegni e sghiribizzi e ogni volta che questi non ricomparivano in altre pagine erano un segno di unicità; così pian piano scoprì che i delfini non fanno le uova, i cavallucci marini maschi partoriscono, le ostriche costruiscono dei cerotti iridescenti intorno agli intrusi che poi diventano perle e tanto altro. Aveva intenzione di partire all’attacco. Certo non sarebbe stato facile ma conquistare un nuovo amico è cosa assai difficile e così decise di cominciare da chi 18 era pericoloso come lui, e quindi evitato: le grandi meduse lilla. Al solo pensiero gli tremava tutta la criniera! “Il coraggio non è la mancanza di paura, ma la capacità di vincerla”. (Nelson Mandela) 19 CAPITOLO PRIMO Un’amica speciale «Mamma mia… mamma mia!» pensava tra sé e sé Sparkling mentre continuava a sfogliare le pagine di quel libretto strano, ma così tanto speciale. Quegli esseri violacei lo incuriosivano e si sentiva pronto a partire alla loro ricerca. Ogni volta che si sentiva solo, dentro la sua testolina scattava qualcosa che lo spingeva a cercare qualcuno con cui poter condividere i propri pensieri. Così partì alla ricerca di questa affascinante medusa lilla; aveva sentito della sua pericolosità, ma non ne aveva mai visto un esemplare da vicino. La barriera corallina risplendeva alla luminosità dei raggi di sole che fendevano l’acqua: amava quei luoghi che nascondevano agguati. Dopo giorni e giorni di ricerca, finalmente il quinto giorno, vicino alla sua scogliera preferita, notò una piccola medusa lilla; il cuore gli batteva forte per l’emozione. Era felice di aver raggiunto il suo obiettivo 20 Un’amica speciale ma ne era intimorito perché sapeva pochissimo di lei. Proprio nel momento in cui le si avvicinava sempre più, si accorse che un pesce palla la stava puntando minacciosamente. Capì che se voleva che diventasse sua amica doveva dimostrarle che poteva fidarsi di lui. Si collocò tra loro rivolto verso il nemico che, alla sua vista, se la diede a gambe. Sparkling era fiero di ciò che aveva fatto. Si girò su se stesso sicuro che la medusa fosse lì a ringraziarlo. Ma lei si allontanava dandogli le spalle. Testardo e coraggioso come sempre non si arrese e la raggiunse. Le si avvicinò ma lei, con quel suo movimento elegante e sinuoso, appariva altezzosa e lo evitava. Sparkling si muoveva buffamente tra le onde per attirare la sua attenzione ma capì che non c’era niente da fare. Così si allontanò alla ricerca dei suoi compagni di giochi solitari. Solo allora la medusa si rese conto di essere stata troppo dura con lui: lei era lì sola, lui le aveva offerto il suo aiuto e forse si sentiva solo come lei. Si avvicinò dolcemente e lo ringraziò. Capitolo primo 21 Sparkling era al settimo cielo; qualcuno finalmente gli aveva rivolto la parola! «Ciao! Io sono Pizzicottina. Tu chi sei?» «Il grande e feroce Sparkling!» tuonò il pesce leone per cercare di far colpo. Pizzicottina, per niente intimorita, gli chiese perché si trovasse solo senza il suo branco. Sparkling si sentì colpito al cuore: non poteva più far finta di essere il macho pesce leone e si intenerì. Così iniziò a raccontarle la sua storia. Le parlò della sua famiglia e di quanto amava vagabondare in giro con loro nella Barriera corallina divertendosi a cacciare le prede. Le descrisse tutti i giochi che amava fare tra quelle rocce e la sua voce era gioiosa ma, a un certo punto, i suoi occhi si fecero tristi… Confessò che quando avevano capito che non avrebbe mai annientato altri pesci, tutti lo avevano deriso, compresi i suoi famigliari. Così ora era solo. Pizzicottina rimase affascinata da quella storia che sentiva molto simile alla sua e iniziò a raccontare di sé. 22 Un’amica speciale Non poteva dimenticare quel giorno quando, proprio mentre si lasciava trasportare dalla dolce corrente del mare in compagnia delle sorelle, aveva avvertito incombere dall’alto una grande ombra nera che l’aveva avvolta e dalla quale non era riuscita a liberarsi. Aveva patito la fame per lungo tempo poi, finalmente, uno schianto contro uno scoglio le aveva consentito di rivedere la luce del sole filtrare tra le acque. Era finalmente libera, ma sola. Ora stava vagabondando in balia delle onde con la speranza di ritrovare le sorelle. Sparkling l’ascoltava con attenzione poi, tenace e giocherellone come sempre, le mostrò il suo piccolo tesoro che gli aveva permesso di incontrarla. Pizzicottina ne rimase affascinata ma stupita e pure lei tirò fuori dai suoi tentacoli dei foglietti accartocciati: riportavano immagini di pesci che aveva visto e pesci di cui non conosceva nemmeno l’esistenza. Sparkling e Pizzicottina si guardarono negli occhi e capirono che un unico destino li aveva uniti: la voglia e la speranza di trovare amici particolari e quindi unici… Capitolo primo 23 In quel momento così magico ed emozionante qualcosa spuntò tra i tentacoli della medusa: un piccolo pesce di colore grigio e verde. 24 «Ciao raga’! Son Sugar Sugarello di tutto l’oceano il più famoso raperello! Vado in giro sotto questo cappello e tutti mi dicono che son veramente bello. Mangio tante sardine con contorno di alghettine. Proprio qui sotto questo cappellino le mie uova fanno un lungo sonnellino. Io così tranquillo mi sento e giro l’oceano tutto contento. Quando le uova si schiuderanno sarà già per noi un nuovo anno. Io come loro son spaventato perché temo di essere mangiato. Ora infatti qua fuori non posso stare sennò per me finisce male. Di parlare devo finire Un’amica speciale perché proprio non voglio morire. Prima però voglio parlarti della mia amica medusina assai carina ma schizzinosina, molto furba e intelligente è sempre abbastanza sorridente. Sa leggere, scrivere e disegnare e sui suoi foglietti strani tanto si dà da fare. Danza tutto il tempo per far vedere il suo elegante movimento. Senza di lei la mia vita vuota sarebbe e lei senza noi sempre sola vivrebbe. Uniti forti siamo e per nessun motivo ci separiamo». Sparkling lo guardava senza fiatare. Ora la sua voglia di conoscere altri amici cresceva ancor più. Quindi cos’altro fare se non tirar fuori il proprio libretto e cercare un nuovo disegno che avesse un solo scarabocchio? E così fece! Ma questa volta Pizzicottina e Sugarello erano con lui. Capitolo primo 25 Non riuscivano a decidersi. Poi finalmente lo videro! Sì, proprio quello: un bellissimo pesce palla. “La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti”. (William Shakespeare) 26 Un’amica speciale CAPITOLO SECONDO La nuova famiglia si allarga «Impossibile!» esclamò stupita Pizzicottina. «Visto così sembra proprio un gran simpaticone, eppure poco fa temevo che volesse assalirmi!» Sparkling non credeva ai suoi occhi: era lo stesso pesce palla che prima stava minacciando Pizzicottina. Pensando che lui e i suoi amici fossero in pericolo si lanciò all’attacco del nuovo venuto. Il pesce palla li guardò con i suoi grandi occhi rotondi e si presentò: «Ciao a tutti io sono Rotondo e mi va di girare il mondo tra le onde mi nascondo e mangio gamberi per contorno!» Sparkling, Pizzicottina e Sugar Sugarello rimasero a bocca aperta nel sentire quelle parole. Era proprio una giornata fortunata! Avevano trovato un nuovo 28 La nuova famiglia si allarga amico che, come loro, era curioso di conoscere le selvagge bellezze del loro ambiente e anche i suoi abitanti così diversi tra loro ma, forse proprio per questo, tutti molto interessanti. «Ciao Rotondo, benvenuto tra di noi» lo salutarono in coro. «Scusami per aver dubitato di te e delle tue buone intenzioni» disse Sparkling. «Non ti preoccupare, ci sono abituato. Non so perché, ma quando mi vedono tutti scappano, si nascondono o mi aggrediscono. Io voglio solo fare amicizia, conoscere nuove persone ed essere accettato per quel che sono. Sono Rotondo di nome e di fatto: mica tutti possono essere alti e slanciati come te, mister Sugar Sugarello, e nemmeno misteriosamente affascinanti come te, cara Pizzicottina dagli occhi dolci. Il mare è bello perché è vario: ci sono i grandi e i piccoli, i belli e i meno belli, i grigi e i colorati, i buoni e i meno buoni ma di nessuno si può fare a meno. Il mare è bello perché è ricco e perché ognuno può esprimersi come crede. Nessuno è tanto sapiente da non avere nulla Capitolo secondo 29 da imparare, così come nessuno è tanto povero da non avere nulla da dare per comporre un fantastico puzzle». «Hai ragione Rotondo! Anche io sono un leone che non caccia. Penso che essere tutti uguali sarebbe proprio noioso!» disse Sparkling. Poi aggiunse: «Sai una cosa? Da quando ho trovato questo meraviglioso libro ho avuto un solo pensiero fisso: conoscere nuovi amici, che magari non hanno trovato comprensione nella loro stessa famiglia perché ritenuti un po’ tondi… ops, scusami non mi riferivo a te, caro Rotondo. Dicevo tondi per modo di dire, come spiegarti... un po’ suonati, forse strani. Ecco non capisco perché, quando uno non fa le cose che gli altri si aspettano, deve essere emarginato da tutti, magari appena sopportato, ma mai completamente accettato per come è. Perché ancora pochi capiscono che ogni diversità è una vera risorsa per tutti? Ma tu Rotondo, che problemi hai? Il tuo veleno ti salva dai predatori; è vero sei un po‘ buffo, ma non credo che questo sia un grosso problema». 30 La nuova famiglia si allarga «Vorrei vedere te al mio posto! Sono costretto continuamente a bere acqua per mantenere questa mia forma rotonda e allora i pesciolini birichini, per divertirsi, mi tirano tanti sassolini e io mi sento continuamente preso in giro. È per questo, cara Pizzicottina, che poco fa sono venuto a cercarti, volevo confidarti questo mio segreto, mica ti volevo mangiare!» «Scusami Rotondo, ma io non sono abituata a dare confidenza agli sconosciuti!» rispose, altezzosa come al solito, Pizzicottina. «Non le possiamo dare torto, caro Rotondo, con tutti i malintenzionati che ci sono in giro!» disse Sparkling. «Ma ora è tutto diverso! Ora siamo un gruppo e l’unione, si sa, fa la forza. Sapete una cosa? Io ora, insieme a voi, mi sento più forte e pronto a sfidare ogni pericolo! Rotondo caro, ormai sei dei nostri! Facciamo un patto: troviamo un posto segreto dove poterci incontrare e parlare dei nostri problemi e delle nostre difficoltà a farci accettare per quel che siamo». «Certo, è proprio una bella idea!» disse Pizzicottina. «Bravo Sparkling!» esclamò Sugar. Capitolo secondo 31 «Un posto dove custodire i nostri segreti, condividere le nostre esperienze e, perché no, dove poter incontrare i nuovi amici! Io ci sto, andiamo subito alla ricerca di questo prezioso rifugio». «Son Sugar Sugarello di tutto l’oceano il più famoso raperello. Con Pizzicottina la mia amica medusa assai carina con Sparkling il pesce leone che è proprio un amicone ho incontrato girando sempre in tondo il nostro nuovo amico che di nome fa Rotondo e da tre che eravamo quattro amici adesso siamo. Uniti e forti resteremo e per nessun motivo ci separeremo!» «Evvivaaaa!» esclamarono tutti in coro. Nuotarono felici tra le bellezze della Barriera corallina: 32 La nuova famiglia si allarga chissà perché ora il mare aveva per loro un gusto diverso! Quanti colori, quanta vegetazione, quanta vita! Non fu difficile trovare una grotta tra le ininterrotte distese di coralli. «Ecco! Questa è la casa che fa per noi!» disse Sparkling e subito i suoi tre amici iniziarono a ispezionare la nuova sede. «Non c’è proprio nulla da dire!» aggiunse Pizzicottina incantata dalla bellezza della grotta. «Qui custodiremo i nostri segreti» aggiunse Sparkling. «Qui lascerò questo mio libro che ha fatto nascere in me tanta curiosità. Che bella invenzione i libri! Penso proprio che servano a farti aprire gli occhi. Facciamo un gioco: ogni volta che ci ritroveremo qui sfoglieremo questo magico libretto e andremo alla ricerca di tutti gli abitanti del nostro mare». «Beh, come idea è affascinante, ma hai pensato che ci sono anche gli squali?» aggiunse seriamente preoccupato Sugar. «Mamma mia! Gli squali!» si allarmò Rotondo... Capitolo secondo 33 “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché questo i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”. (Chesterton) 34 La nuova famiglia si allarga CAPITOLO TERZO Chi trova un amico trova un tesoro Pizzicottina e Sparkling si guardarono spaventati. Uno squalo non lo avevano mai visto, ma forse proprio per questo erano ancora vivi! Entrambi avevano sentito parlare degli squali, della loro ferocia e aggressività ma non sapevano che faccia avessero. Sugar cominciò a parlare: 36 «Gli squali sono brutti, gli squali son cattivi, la sfortuna di chi li ha visti è che non sono più vivi! Posso dirvelo solo io, Sugar Sugarello, un pesce poco bello, di sicuro fortunello. Vi posso raccontare Chi trova un amico trova un tesoro l’incontro che ho vissuto con uno squalo astuto enorme e spaventoso reso tanto famoso perché pericoloso!» Poi si fermò perché si accorse che Rotondo aveva cominciato a piangere e a tremare per la paura. Anche Pizzicottina se ne accorse ma fece finta di nulla. Non voleva metterlo in imbarazzo. Rotondo si asciugò le lacrime e disse: «Una volta stavo nuotando con la mia famiglia e senza saperlo siamo arrivati davanti alla tana di uno squalo. Lui si chiama Morso, lo so perché è uscito dalla tana urlando: “Andate via, intrusi disgustosi! Questo è il territorio di Morso, lo squalo più bello, più forte di tutta la Barriera!” Così siamo scappati il più velocemente possibile e da allora li ho persi di vista». Rotondo, asciugandosi le lacrime, continuò: «Ho avuto tanta paura nel vedere la bocca enorme, i denti affilati e nell’udire la sua voce possente. Da allora sono Capitolo terzo 37 solo, oggi siete voi la mia famiglia e io vi proteggerò!» Sparkling propose di tornare nella loro grotta per consultare il magico libretto, sperando di trovare una pagina con l’illustrazione dello squalo. Studiando i disegni del libro aveva imparato molte cose sul mare e i suoi abitanti ma tanto ancora non conosceva, per esempio proprio gli squali! Pizzicottina aprì il libro con delicatezza, lo sfogliò lentamente… quanti pesci vi erano illustrati! Anche loro stessi si videro disegnati su quel libro! Ma ora non c’era tempo per guardare, dovevano trovare lo squalo. A un certo punto Sugar lanciò un urlo: avevano davanti ai loro occhi la pagina giusta. «Ferma! Eccolo! È lui: lo squalo!» esclamò. Rotondo intervenne: «Ma ha la bocca chiusa! Non lo riconosco!» Pizzicottina girò la pagina ed ecco lo scarabocchio di una bocca enorme con denti affilati: era la bocca dello squalo bianco. Sotto c’era scritto: “Squalo bianco, il più grande predatore del pianeta…” 38 Chi trova un amico trova un tesoro Il resto della pagina era stato mangiato! «È enorme, maestoso; la sua bocca è molto grande, i suoi denti sono tanti e affilati… Anche con la bocca chiusa fa paura! Ma io sono un leone e non ho paura di nessuno, neanche dello squalo!» disse Sparkling. Pizzicottina, contrariata, lo rimproverò: «Smettila di fare lo spaccone! Ora sappiamo com’è fatto e dobbiamo stare attenti. Però, in verità, insieme a voi non ho più tanta paura!» Poi, con un tono di voce più dolce, continuò: «Ora ho fame, andiamo a fare uno spuntino?» E si allontanò di corsa dalla tana, seguita da Rotondo e Sparkling. Sugar ripose il libro in un posto sicuro, lontano da eventuali crostacei affamati, poi anche lui andò in cerca di cibo. Il mare quel giorno sembrava più caldo e più azzurro, Sparkling si divertiva a fare rapide virate sul fondo, producendo tantissime bollicine che salivano verso l’alto, colorate dai raggi del sole. Pizzicottina le osservava stupita e divertita, poi iniziò a rincorrerle e a farle scoppiare con i suoi tentacolini. Capitolo terzo 39 Rotondo le risucchiava e diventava sempre più grande. Sugar invece si divertiva a dare colpi di testa e a palleggiarle. Finite le bollicine si guardarono divertiti e decisero di continuare a giocare a Pesce avvelenato, usando Rotondo come palla. A Rotondo faceva piacere essere lanciato dai suoi amici, si sentiva molto importante e, per la prima volta, amato. Finalmente si sentiva felice; sapeva di avere degli amici che lo accettavano così com’era e non lo prendevano in giro. Dopo un po’ Sugar cominciò a stancarsi e propose un nuovo gioco: Sardine… in scatola. Rotondo, Sparkling e Pizzicottina accettarono subito, non avevano mai giocato tanto! Sugar spiegò brevemente le regole: uno di loro si sarebbe nascosto e tutti gli altri avrebbero dovuto cercarlo. Il primo che avesse trovato l’amico nascosto si sarebbe dovuto nascondere con lui. Il gioco avrebbe avuto termine quando tutti fossero stati nascosti nello stesso posto stando stretti stretti, proprio come le sardine in scatola! I quattro non persero tempo. 40 Chi trova un amico trova un tesoro Che bello avere degli amici e non sentirsi più soli! Che bello giocare sapendo che poi avrebbero vinto tutti! Risero a crepapelle perché Sparkling ne approfittò per fare il solletico: una cosa che gli riusciva molto bene. Dopo un po’ si sentirono un po’ stanchi, la fame era tornata e così decisero di fare una pausa. Mentre mangiavano lo spuntino furono attirati da una piacevole musica che proveniva dal vecchio vascello affondato tanti anni prima. I quattro si avvicinarono con curiosità e scoprirono una simpatica novità: la discoteca Fish dance. Sul ponte del vascello un gruppo di musicisti eseguiva un brano ritmato e allegro: un cavalluccio marino suonava il sassofono, un polpo la batteria, un gamberone il contrabbasso, una medusa il pianoforte e tanti altri ballavano e cantavano in coro: «Se di dosso vuoi scrollarti le paure, unisciti a noi, saremo amici di tante avventure. Chi trova un amico trova un tesoro, cantiamolo tutti in coro. La musica ci unisce e la festa mai finisce». Capitolo terzo 41 All’improvviso tutti smisero di suonare e cantare, anche il mare sembrava immobile. Capirono che un pericolo era imminente… Si guardarono negli occhi e rivolsero lo sguardo verso lo stesso punto: una grande macchia scura avanzava nella loro direzione! Il ponte del vascello si svuotò in un batter d’occhio! Dove erano finiti tutti? Si erano messi al sicuro e volevano scoprire chi li stava minacciando! I quattro amici non avevano più tanta paura: stare uniti dava loro tanto coraggio. “Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia” (Epicuro) 42 Chi trova un amico trova un tesoro CAPITOLO QUARTO Il grande Morso Stretti stretti, inscatolati, vicini vicini, si davano coraggio cercando di vincere la paura ripensando alle tante risate fatte insieme. Si misero così a cantare: «Non aver paura della macchia scura se verso te avanzerà la tua pelle non cadrà e amico tuo diventerà. Se lo squalo ti attaccherà forse apposta non lo farà! Dal suo attacco feroce tu fuggire dovrai veloce!» Intanto, quella macchia scura si avvicinava sempre di più! Pizzicottina, rivolgendosi impaurita ai suoi amici, si ricordò di aver sentito parlare del cacciatore dei mari, 44 Il grande Morso un terribile predatore, che mangiava ogni tipo di animale marino! Non riuscì a finire la frase! All’improvviso apparve una grande massa scura che avvicinandosi diventava sempre più chiara… «Avanza , eccolo che avanza Arriva il cacciatore dei mari, non certo del safari! Avanza, eccolo che avanza Arriva il re dei predatori Presto… tutti fuori!» Era veramente una massa spaventosa e minacciosa! Lunga quasi sei metri, con la bocca spalancata. Si riuscivano a vedere i suoi denti triangolari e disposti su diverse file, talmente seghettati da far venire i brividi! La sua pelle appariva liscia, ma, guardando con attenzione, si intravedevano delle piccole bozze appuntite. Sul dorso spuntava una grande pinna curva e appuntita! Le pinne laterali lo aiutavano a girarsi di Capitolo quarto 45 scatto. La grande coda si muoveva a destra e a sinistra, facendolo avanzare veloce! Rotondo, Pizzicottina e Sugar scapparono via, verso i rossi coralli, ma Sparkling si dimostrò il più coraggioso; rimase fermo, guardò il grande squalo dritto negli occhi e disse: «Tu che sei il più temuto! Fatti avanti! Dimmi come ti chiami!» Lo squalo, con la bocca minacciosamente aperta, mostrando tutti i suoi denti appuntiti per incutere paura, rispose: «Io mi chiamo Morso e sono il più potente nuotatore del mare e tu sei nel mio territorio!» Sparkling, per nulla timoroso, rimase davanti a lui senza muoversi e lo invitò a discutere amichevolmente. Morso, irritato sempre di più, lo minacciò dicendogli: «Io non parlo con i pesci, li mangio! È per questo che sono in cima alla catena alimentare!» Sparkling, per nulla spaventato, gli rispose: «Lo so! Ma senza di noi, piccoli pesci, tu non saresti nessuno! Anche se sei il più temuto io non ho paura, fatti avanti!» Nel frattempo, Pizzicottina, tra i coralli, dove si era nascosta con i suoi amici, aveva trovato l’altra parte 46 Il grande Morso della pagina: era là appesa al ramo di un bellissimo corallo rosso. Senza esitare allungò il suo tremolante tentacolo e incominciò a leggere quello che c’era scritto: «Lo squalo bianco è accusato di essere il più cattivo degli animali della barriera, è accusato di attaccare l’uomo, ma in realtà le vittime umane attaccate vengono rapidamente liberate. Morso attacca per sopravvivere e, a dire il vero, per lui l’uomo è molto più pericoloso perché spesso rompe l’equilibrio naturale!» Leggendo quest’altra parte della pagina, Pizzicottina, Rotondo e Sugar si tranquillizzarono e uscirono così dal loro nascondiglio e, mentre Sparkling sfidava Morso, si unirono a lui per incoraggiarlo. Morso li guardò e quando si accorse di quanto erano minuscoli, sembrò intenerirsi. Commosso dal coraggio di quei quattro piccoli esserini marini si mise a ridere creando un grande vortice. I quattro amici si presero per le pinne e per i tentacoli e, si lasciarono trasportare dalla carambola provocata da Morso. In modo del tutto naturale incominciaCapitolo quarto 47 rono così una divertente danza in tondo fino a quando non si trovarono vicinissimi al grande squalo bianco che, oramai, danzava insieme a loro. Pensarono che il re dei predatori non fosse più un pericolo per loro e, lasciandosi trasportare dal vortice, iniziarono a girare intorno a Morso cantando: «Se amici tu avrai Mai più da solo resterai Se nel mare cercherai Tanti amici troverai!» Ma il divertimento, a un certo punto, fu disturbato da un colpo di coda di Morso! L’agitazione e la paura fecero boccheggiare talmente tanto i quattro piccoli amici che riuscirono a formare una miriade di bollicine! Erano talmente tante che fecero brillare gli abissi e illuminarono la splendida figura di Morso! Era veramente così grande, così maestoso che nessuno poteva negare di avere davanti ai propri occhi il re della Barriera corallina! 48 Il grande Morso “Non c’è speranza senza paura, e paura senza speranza”. (Karol Wojtyla) Capitolo quarto 49 CAPITOLO QUINTO Incubi subacquei Il violento colpo di coda sbatté i quattro amici su uno scoglio di madrepore… I poverini si trovarono faccia a faccia, a distanza sempre più ravvicinata, con lo squalo che già pregustava il suo prossimo pranzo. Sparkling fu il più veloce a dileguarsi, approfittando del fatto di non essere capitato in quel potente mulinello. Voleva cercare nel libro altre notizie utili allo scopo. Giunto a destinazione riaprì il libro e, nel grande scarabocchio della pagina seguente a quella che stava leggendo, notò che sotto la pancia dello squalo c’erano dei pesci più piccoli. Intanto, nel luogo dove si stava per consumare lo spiacevole banchetto, a salvare i malcapitati intervenne una seppia che sparò in faccia al terrore dei mari dell’inchiostro più nero dell’oscurità. «Approfittatene!» gridò la seppia. «Gli amici mi chiamano Dispenser ma… mamma mia! Ho più paura di voiii!» 50 Incubi subacquei «Orco can… mi ha beccatooo!» gridò il povero Sugar Sugarello che, preso alla sprovvista e troppo lento nella fuga, fu afferrato da Morso con un violento boccone. Nella sua bocca si intravedeva un cartello giallo di metallo tutto contorto con ancora visibili questi strani segni SURF AT OWN RISK. Somigliavano a quelli del libro, ma grandi. Erano un avvertimento? Dopo un po’ fu la volta di Pizzicottina. E seppure lo squalo sembrasse non gradirne tanto il sapore, tuttavia la ingoiò. Fortunatamente riuscì a scappare dalle branchie grazie ad alcuni amici, i pesci pilota. Sì, quelli che, come mostrava lo scarabocchio sul libro, nuotano sempre sotto il ventre della bestia. Questi abilissimi pesci, alla richiesta di aiuto di Pizzicottina, approfittando di uno sbadiglio di Morso, entrarono nella sua pancia attraverso il tubo digerente e tirarono fuori quell’amaro boccone, provocando un rigurgito artificiale. Quindi fuggirono attraverso le branchie nel preciso istante in cui si aprirono. Capitolo quinto 51 Alcuni pesci pulitori purtroppo, però, furono risucchiati mentre altri finirono tra quelle impressionanti file di denti aguzzi… All’improvviso, Sparkling sobbalzò perché qualcuno lo stava sgomitando insistentemente ai fianchi da un po’… Era Rotondo che gli diceva di aprire gli occhi e gridava: «Svegliaaa! Dormiglione!» Sparkling, stiracchiandosi le squame, urlò: «Sì! Evviva! È stato soltanto uno spaventoso, orribile, brutto sogno!» Pizzicottina allora era salva ma… non lontano da quel risveglio, Sugar Sugarello veniva divorato per davvero da Morso davanti agli occhi di tutti. «Ma questo non è più il sogno di prima!» gridò Sparkling, stropicciandosi gli occhi. E Sugar, mentre scompariva tra le fauci disse: «Non dimenticatevi di meee!» «Nooo!» gridò Pizzicottina con tutto il fiato acquoso che poté! «Se ti sacrifichi tu mi sacrifico anch’io, perché provo dei sentimenti per teee!» «Non farlo!» rispose ormai dal profondo Sugar. 52 Incubi subacquei «Io ho paura!» disse il nuovo arrivato e, spruzzando inchiostro, replicò «Ecco perché annerisco ciò che mi è davanti!» Rotondo, nel frattempo, si ferì lasciando dietro di sé una lunga e sottile scia di sangue… Quale migliore autostrada da percorrere per Morso? I fuggitivi urlarono: «Se tu ci mangerai da solo resterai amici non avrai e mai più danzerai, se ci risparmierai dei nostri diventerai, insieme resteremo e sempre ci divertiremo…» Ma Morso non ascoltava nulla, sentiva solo quell’appetitoso odore del sangue. Un’irresistibile calamita… un segnale così inequivocabile per lui, così chiaro, più di qualsiasi immagine visiva! Capitolo quinto 53 Cominciò a seguirlo con precisione, in tutti i suoi zig zag, i suoi estremi gonfia e sgonfia, pur senza realmente vederlo. Sapeva benissimo dove si trovava, era una vera macchina per uccidere, proprio come era scritto sul libro. Povero Rotondo! Scomparvero nell’oscurità, dopo l’ultimo sbarramento, quando il fondale inizia a scendere giù, verso i quaranta… Il giorno dopo, durante il funerale organizzato dai superstiti con la melodiosa musica dei pesci violino, incredibile ma vero, arrivò un pesce spada un po’ spavaldo, con uno stivale infilato nella pinna caudale, che gorgogliava a piene branchie: «Salve ragazzi! Io sono Gladio! Non ho paura di nessuno. Uso questo stivale piombato giù da su come scudo. Non sono riuscito più a togliermelo di dosso, ma ho imparato a conviverci e anche a usarlo quando occorre. Mi ci nascondo dentro! Vivo alla giornata e mi piace quello che vanno raccontando alcuni nostri simili d’acqua dolce giapponesi: carpe diem!» Ma mentre diceva questo, l’acqua intorno diventò come quadrettata. Sì! Proprio come un quaderno a quadretti, 54 Incubi subacquei che però aveva tutti i quadretti vuoti e si strinse intorno a Gladio tirandolo su: era una grandissima rete! Il malcapitato si dibatté a più non posso per cercare di liberarsi; dava colpi di coda, scuoteva la testa, muoveva le pinne. Urlò: «Stavolta sono fritto!» Tutt’intorno cambiò scena: il meraviglioso ambiente della Barriera corallina diventò oscuro, le stelle marine, le bellissime alghe e i coralli furono spazzati via come da un enorme soffio d’acqua. Insomma sembrava proprio uno tzunami dopo il terremoto! Tutti pensavano che si dovesse agire per dare aiuto a Gladio, ma erano terribilmente spaventati. Per Sparkling giunse finalmente il momento di dimostrare il coraggio tipico della razza cui apparteneva! Allora andò incontro a Gladio, che nel frattempo si era rintanato nello stivale. Sfregò avanti e indietro uno di quei fili sulla spada che fuoriusciva dalla sua testa, fino a riuscire a tagliarlo. Capitolo quinto 55 Stanco ma finalmente sereno, pensò: «Che giorno ittico ragazzi! Non lo dimenticherò facilmente! Mi manca il fiato… e non è una battuta!» Intanto, da alcune dune più in là, si stavano levando in alto dei segnali di bolle lanciati da pesci sentinella che preannunciavano un’altra sorpresa… “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare” (Lucio Anneo Seneca) 56 Incubi subacquei CAPITOLO SESTO L’audace missione Sparkling intimorito dalla presenza delle bolle, chiamò Pizzicottina e Gladio e insieme s’incamminarono verso le dune. Lì videro un pesce lanterna che lampeggiava per segnalare un imminente pericolo e udirono lo starnazzare di una foca che annunciava l’arrivo di un evento dannoso… sarebbe stato meglio per tutti mettersi al sicuro! I pesci sentinella non avevano ancora smesso di lanciare i segnali quando, da lontano, si udì il sibilo forte del vento. Improvvisamente l’oscurità delle acque fu illuminata da un bagliore accecante e il silenzio fu interrotto da un fragoroso rumore: erano lampi e tuoni, lassù si stava scatenando la tempesta. Una violenta corrente d’acqua fredda trascinò con sé un’infinità di pesci di varie dimensioni. Le alghe resistevano con difficoltà al forte flusso dell’acqua, potenti scossoni agitavano il fondale, i coralli tremavano, le tartarughe si rifugiavano nei loro gusci. Il mare diventò de- 58 L’audace missione serto. Sparkling, Pizzicottina e Gladio furono sbattuti sui grossi scogli aguzzi, consumati dalle correnti. Erano stremati e non riuscivano a muovere neanche una pinna o un tentacolo. Quando la tempesta di pioggia e di sabbia si calmò, i tre amici riuscirono a divincolarsi e a rimettersi in cammino ma, a un tratto… non credevano ai loro occhi! No! Non era possibile, quello che arrivava da lontano era proprio lui: Rotondo! Con lui c’era anche una vecchia tartaruga. Vedendoli, il pesce palla, si gonfiò dalla gioia quasi fino a scoppiare. I tre si abbracciarono davanti agli occhi spaesati degli altri due. Rotondo non esitò a raccontare della sua disavventura e del soccorso che aveva ricevuto dalla tartaruga. Era stata proprio lei che non solo lo aveva salvato fasciandogli la ferita, ma lo aveva anche aiutato a ritrovare la via per rintracciare i vecchi amici. «Allora è dei nostri!?» mormorò Sparkling. «Certo!» rispose Rotondo e, mentre parlava della loro amicizia, un’ombra minacciosa avanzava verso di loro: era Morso! Capitolo sesto 59 Rotondo tremava come una foglia; Pizzicottina, seppur intimorita, ruppe il silenzio: «Ciao Morso, ti presento due nuovi amici». Morso, incurante, esclamò con tono autorevole: «Sparkling, vieni immediatamente qui!» Senza pensarci neanche un po’ Sparkling gli si avvicinò, nonostante il cuore gli battesse a mille. Morso volle parlare col pesce in privato. Siccome erano curiosi, Rotondo, Pizzicottina, Gladio e la tartaruga si misero a spiare nascondendosi dietro le alghe, mosse dalle correnti. Erano impauriti ma, allo stesso tempo, erano pronti a intervenire in soccorso dell’amico. La piccola medusa, per l’agitazione, ribalzava in alto e in basso i suoi tentacoli. La voce di Morso echeggiava nel silenzio del fondale marino: «Io sono il re della barriera corallina e non posso perdere il mio tempo con voi! Per di più non sono neanche un vostro amico!» «Allora ci sacrificherai?» domandò Sparkilng. «No, non vi mangerò questa volta ma…» «Ma cosa?» chiese con insistenza il pesce leone. 60 L’audace missione Morso non continuò e scappò via con velocissime virate. Fecero appena in tempo a scappare verso il loro nascondiglio, quando lo videro arrivare di nuovo. I quattro si pietrificarono; d’istinto si unirono in un abbraccio per prendere coraggio. Di sorpresa Gladio pronunciò: «Un piano dobbiamo escogitare, il cattivo dobbiamo annientare, lui ci vorrebbe mangiare per questo si vuol sempre avvicinare». «No!!! Non puoi dire così mi fai tornare in mente il mio Sugar!» intervenne Pizzicottina. Gladio non capiva… Il maestoso squalo bianco si accostò alla grotta. I quattro, immobili, respiravano lentamente per non farsi sentire. Morso tentò di tranquillizzarli, chiese scusa per lo spavento che aveva provocato e poi aggiunse che gli sarebbe piaciuto averli come amici. Poi li esortò a seguirlo. Capitolo sesto 61 Rotondo, Sparkling e Gladio si fecero trascinare dalle sue parole e guizzarono fuori come fulmini. Pizzicottina rimase di stucco nella grotta. Rotondo tentò di incoraggiarla, tornò dentro, si avvicinò e le sussurrò: «Pizzicottina non ti preoccupare Non ci faremo mangiare Insieme glielo impediremo E una lezione gli daremo Uniti, forti siamo E per nessun motivo ci separiamo!» Poi si fece avanti e la spronò ad uscire. Pizzicottina, tremante, venne fuori dal nascondiglio seguita dalla tartaruga. Gli amici si unirono a Morso, ma dubitavano delle sue intenzioni. Sparkling, che fin dall’inizio non si fidava di quel bugiardo di Morso, trovò il modo per bisbigliare agli amici: 62 L’audace missione «Da lui dobbiamo scappare, delle sue debolezze ci dobbiamo informare, per potercene finalmente liberare». Pizzicottina, approfittando della distrazione di Morso, si dileguò. La seguirono a ruota Gladio, Rotondo e la tartaruga. Lontani dal pericolo, la tartaruga Marina disse che sapeva come sconfiggere Morso. Sparkling tornò lentamente indietro per non destare sospetti. Gli altri rimasero a bocca aperta ad ascoltare le parole di Marina: «Il punto debole del misterioso squalo bianco è negli occhi, sì proprio negli occhi». Avevano scoperto il punto debole dell’insidioso avversario! Incoraggiati dalle informazioni ottenute, risalirono tra le correnti marine… Ormai erano pronti a sconfiggere il temuto Morso! Si avvicinarono fiduciosi a Sparkling e, fingendo di giocare, gli fecero segno di seguirli; lui capì e si diresse dietro di loro. Quando furono abbastanza distanti da Morso gli raccontarono tutto. Sparkling era scettico, ma le parole degli amici lo convinsero. InCapitolo sesto 63 sieme progettarono un piano per fare fuori il pericoloso nemico. La mattina successiva, all’alba, si prepararono per la loro missione. Rotondo era stato il primo ad alzarsi: si era procurato due appuntiti coralli da conficcare negli occhi di Morso. Erano pronti, non mancava nulla, neanche il coraggio! Il gruppo si recò deciso verso il giaciglio di Morso che dormiva profondamente. Sparkling chiese a Rotondo se era pronto a mettere fine a questa storia. Rotondo accettò l’audace compito. Pizzicottina si accostò a Morso volteggiando tra le chiare acque, in cui filtravano le prime luci del giorno. Lo squalo bianco con una giravolta si destò e si avvicinò imponente ai piccoli astuti amici. Rotondo impugnando i due coralli, valorosamente, gli guizzò vicino… li tirò fuori e… con forza e determinazione glieli conficcò negli occhi. Morso cominciò a divincolarsi… Improvvisamente emise un grido mostruoso: la sua fragilità era ormai evidente. Gli inseparabili amici si allontanarono velocemente, 64 L’audace missione senza mai voltarsi indietro. Furioso Morso batteva la coda… “Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza” (Socrate) Capitolo sesto 65 CAPITOLO SETTIMO Un pesce in... fiore 66 Morso, furioso, batteva la coda e spazzava il fondale sabbioso cancellando le dolci dune e portando lo scompiglio in un banco di minuscoli pescetti, che nuotava da quelle parti. Poi tornò la calma e il silenzio in quel tratto di mare, ma l’eco dell’impresa stava già scuotendo la barriera e tutti i suoi abitanti. Ignaro della fama che lo stava precedendo, Sparkling nuotava silenziosamente al fianco degli amici, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Lo squalo era stato sconfitto, avrebbe dovuto provare gioia, o quanto meno orgoglio, per aver compiuto una missione impossibile, avrebbe dovuto fare un quadruplo salto mortale carpiato all’indietro con doppio avvitamento al grido di We are the champions! o, almeno, andarsi a bere una Coca-Cola, agitata e non mescolata, al pub gongolando: «Mi chiamo Ling, Spark Ling». E invece si ritrovò a meditare sul vero motivo che l’aveva spinto a cercare chi, come lui, aveva provato quella senUn pesce in... fiore sazione di solitudine, di inadeguatezza, di estraneità che l’aveva fatto sentire come… sì proprio come un pesce fuor d’acqua? (a tal proposito ricordarsi di chiedere i diritti d’autore per aver coniato questo modo di dire). Il viaggio lo stava portando verso una nuova meta, verso la consapevolezza che doveva esserci la possibilità di una vita condivisa, rispettosa dell’altrui diversità, anzi possibile proprio grazie alla diversità, una vita nella quale il forte aiuta il più debole senza mangiarselo e il più debole ricambia offrendogli servizi di inestimabile valore. Sparkling cercava l’Armonia, adesso lo sapeva e fu come se un nuovo mondo gli si spalancasse davanti. Fece una rapida inversione a U, spiazzando i suoi compagni di viaggio. «Ma che succede?» Rotondo era stato risucchiato dalla virata e aveva preso a girare su stesso come una trottola. Gladio pensò che fosse un invito al gioco e colpì al volo il pesce palla con il suo stivale, Pizzicottina si frappose tra il povero Rotondo e un’ipotetica porta e parò con i suoi lunghi tentacoli quella meteora impazzita, mentre Marina applaudiva con le sue piatte pinne sbellicandosi dalle risate. Capitolo settimo 67 68 La tensione si era sciolta, peccato che si fossero persi Sparkling. Seguirono la scia che aveva lasciato e, quando trafelati lo raggiunsero, lo trovarono chino sul grande libro del mare, nel loro nascondiglio segreto. «Sono sicuro di averlo visto» ripeteva sfogliando le pagine con i suoi raggi. «Pizzicottina, vieni a farmi luce!» La medusa si avvicinò e nell’oscurità della grotta brillava come una lampada di vetro soffiato. «Visto cosa?» domandò curiosa mentre delfini, madrepore e stelle marine prendevano vita grazie all’alone luminoso che emanava. «Eccolo!» esclamò a un tratto «l’ho trovato!» I suoi occhi brillavano e con enfasi mostrò il disegno ai compagni. «Un anemone!?» Rotondo strabuzzò gli occhi e ripeté: «Un cavolo di velenoso anemone!?» «Guarda bene» disse Sparkling «lo vedi quel pesciolino che spunta dai tentacoli? Qualcuno di voi lo conosce?» Un pesce in... fiore Marina si avvicinò, osservò in silenzio e sentenziò: «È un pesce pagliaccio». «Ah! Allora è tutto chiaro. Stai scherzando, è vero? Adesso ti interessano i pesci pagliaccio! Questa sì che è una notizia!» Pizzicottina sembrava quasi infastidita. «Ma non capite!» disse Sparkling «L’anemone è velenoso, no?» Tutti annuirono. «E allora perché questo pesce è vivo e vegeto?» «Forse l’anemone era sazio!» ridacchiò Gladio. «O vegetariano!» ammiccò Pizzicottina. «Forse era solo gentile» disse Marina; voleva essere conciliante ma anche a lei veniva da ridere. «Forse vi state sbagliando. E di grosso!» Eccolo lì, Sparkling si era offeso. «Voi state pure qui a ridacchiare. Io vado a cercare un pesce pagliaccio. Mi serve una risposta». Si girò e li lasciò così su due piedi. Mi correggo: su due pinne. Stupiti, gli amici si guardarono. Una risposta? Dal pesce pagliaccio? Era troppo. Gli amici però sono fatti così: a Capitolo settimo 69 loro non servono molte spiegazioni. Voleva andare a cercare quello stupido pesce? E allora si andava con lui. Raggiunsero l’amico, nuotando bassi, paralleli al fondale, pronti ad avvistare un anemone. La barriera ne ospitava infinite varietà, c’era solo l’imbarazzo della scelta; ma bisognava trovarne uno abitato. Non dovettero cercare a lungo perché da un anemone bellissimo, dai lunghi tentacoli color turchese, uscì trafelato un pesce pagliaccio. Quasi si scontrò con i nostri amici: era così simpatico, con quel vestitino bianco e rosso, così apparentemente indifeso che suscitò subito tenerezza. Sparkling gli domandò dove andasse così di corsa. Stava forse scappando dall’anemone? «Scherzi?» rispose il pesce pagliaccio. «L’anemone è la mia casa, la nostra casa. Ci protegge e custodisce le nostre uova e noi in cambio lo liberiamo dai parassiti che lo affliggono». Forse colse le occhiate scettiche dei nostri amici, perché continuò: «Vi state domandando come facciamo a sopravvivere al veleno dei suoi tentacoli. È strano ma, abitando insieme, abbiamo sviluppato delle difese che ci 70 Un pesce in... fiore rendono immuni ed è grazie ad esse che l’anemone ci riconosce». «Incredibile!» Sparkling sorrise, ma le sorprese non erano ancora finite. «Allora perché sei così preoccupato?» Il pesciolino si rabbuiò: «Sto andando a cercare un pesce dottore. Mia moglie sta molto male e io non mi do pace! Lei dice che devo farmi coraggio, ma se le dovesse succedere qualcosa io…» «Mi dispiace!» Pizzicottina aveva perso la sua famiglia e poteva capire il dolore del piccolo pesce. «Sei preoccupato anche per i tuoi piccoli!» Il pesce annuì ma poi sorrise: «Vedi, a noi la natura ha riservato una seconda chance. Io la chiamo il premio di consolazione». I nostri amici lo guardarono incuriositi. «Nella nostra specie avviene un piccolo miracolo. Mi spiego: se per disgrazia la mamma muore, il papà diventa mamma così i piccoli possono continuare ad avere chi si occupa di loro». Capitolo settimo 71 «Così tu potresti diventare… una mamma?» Marina era stupita, a dir poco. «Sì, ma questo non deve accadere. La mia Melody starà benissimo, il pesce dottore la guarirà». Calò il silenzio. Tutti gli si strinsero intorno in un grande abbraccio. Avrebbero voluto fargli tante domande, ma capirono che non era quello il momento. Con un sorriso dolcissimo il pesciolino si accomiatò e fu allora che Sparkling gli chiese il nome. «Mi chiamo Harmony» disse. E Sparkling sorrise. “Quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. Ecco, questo modo d’essere è l’amore”. (Italo Calvino) 72 Un pesce in... fiore CAPITOLO OTTAVO Incontri felici Harmony innalzò le sue grandi pinne e si allontanò tra le acque variopinte. Attraversò fondali sabbiosi dove splendidi pesci mandarino, dal colore arancione e verde ramato, popolavano il mare sfoggiando la loro bellezza naturale. Nuotò velocemente perché il tempo era prezioso per la salute della sua Melody, ma in quella stretta striscia di coralli si fermò di colpo. In lontananza individuò Morso, dalla corporatura massiccia, ma con la bocca aperta, i denti ben in vista e privo di forze, quasi abbandonato a se stesso. Il pesce chirurgo era proprio là, non sembrava vero…, stava effettuando un intervento sugli occhi dello squalo. Morso aveva implorato di essere aiutato a riacquistare la vista e aveva promesso che sarebbe diventato lo squalo più buono del mondo. Il chirurgo cercava di rimuovere quel corallo che aveva reso lo squalo completamente cieco. 74 Incontri felici Harmony si avvicinò con timore, ma non poteva non farlo, la sua Melody era in pericolo. Parlò con il medico che gli assicurò che presto sarebbe andato da lei. Intanto sulla costa, in direzione sud-orientale, navigava il battello Batti Barriera comandato dal capitano Joseph che, avendo studiato le avventure di Cook, aveva disegnato sul vecchio diario una mappa che gli avrebbe permesso di evitare la laguna. Il capitano cercava il suo diario, ma con grande rammarico il marinaio Luk gli comunicò che tempo addietro, a causa di un tornado, i suoi appunti erano finiti in mare e… probabilmente si trovavano ormai nei bassi fondali. Joseph non esitò un istante, indossò la tuta, la maschera e le pinne e ne andò alla ricerca. Il sub nuotò tra le meraviglie del mare e scorse nei pressi di una grotta coloratissima un gruppo di pesci intenti a osservare qualcosa. Guardò bene e vide che il suo diario era proprio lì, aperto sui coralli alla pagina ventotto, dove riportava le informazioni sull’ anemone. Gli amici non si accorsero della sua presenza e continuarono a studiare. Capitolo ottavo 75 76 Joseph temporeggiava… ma all’improvviso Marina lo intravide e silenziosamente avvertì gli amici che, spaventati, scapparono via. Il capitano prese il suo diario e curioso inseguì il gruppo di pesci. Gli amici nuotarono a pinne levate, senza mai voltarsi, ma inaspettatamente vennero investiti da un vortice che li trasportò in uno stretto canale tortuoso, dove altri pesci si sfioravano guizzando di qua e di là. Nelle acque turbolente un gruppo di meduse nuotava lasciandosi trasportare dalle correnti. Pizzicottina osservava curiosa i suoi simili e con un veloce volteggio si illuminò di gioia perché riconobbe le sorelle. I suoi tentacoli si allungarono e si intrecciarono con quelli delle sue care in un forte abbraccio. La corrente spinse il gruppo verso due maestosi pesci leoni che sembravano essere in cerca di prede, gli amici si spaventarono e velocemente si separarono. Soltanto Sparkling rimase lì, voleva carpire le loro intenzioni. Li osservò, era stupito dal loro atteggiamento aggressivo più che mai, come di predatori che si preparassero ad attaccarlo. Incontri felici Ma alla fine… che sorpresa ! Erano i suoi fratelli! Gli sguardi si incrociarono ed ecco che anche i due leoni riconobbero Sparkling e, boccheggiando, si avvicinarono trepidamente a lui. Più in là, tra le acque temperate-calde, vicino alle montagnette sottomarine, si ritrovarono Rotondo e Marina, che guizzavano ancora preoccupati e cercavano un nascondiglio per ripararsi. Si rifugiarono tra i coralli variopinti, dove vivevano le famiglie dei raperelli. I colori li abbagliavano, ma vennero attratti dagli occhi lucidi di un raperello. «È lui! È il nostro Silver Sugarello!» esclamò Rotondo, che non credeva ai suoi occhi. Marina, informata dei fatti, tutta sorridente, incominciò a cantare: «Silver Sugarello è un grande raperello va in giro col cappello ed è sempre molto bello. È un famoso pesciolino Capitolo ottavo 77 della Barriera Corallina in bocca a Morso era finito ma da un suo sbadiglio è uscito». Rotondo abbracciò Sugarello con le pinne pettorali, insieme si addossarono a Marina e si abbandonarono a un lungo momento di contemplazione. “La Vita non è che la continua meraviglia di esistere”. (Tagore) 78 Incontri felici CAPITOLO NONO L’unione fa la forza Intanto Sparkling si guardava intorno smarrito, la corrente era forte, in quel punto, e i suoi amici non c’erano più! Dove potevano essere? Possibile che si fossero già dimenticati di lui? Sparkling chiese ai fratelli cosa fare per cercare i suoi amici. Il più grande dei due, Expertise, che era anche il più saggio, perché nato prima, gli consigliò di rimanere uniti, di uscire dalla corrente vorticosa e di andare a cercare fra i coralli della Barriera. Sparkling si rigirò nell’acqua riempiendola di bollicine contento di aver trovato una soluzione e di poter restare ancora accanto ai suoi fratelli. Pizzicottina si era lasciata trasportare giocando con le sue sorelle, Puccetta e Spillina. Le sorelle giocavano a rincorrersi, saltavano, si abbracciavano e si intrecciavano, creando uno spettacolo bello e trasparente, ma si muovevano così velocemente che non si accorsero di Sparkling che si avvicinava di corsa… distratti, si scontrarono. Finalmente si erano ritrovati! 80 L’unione fa la forza Insieme, si spostarono tra le madrepore per cercare Marina e Rotondo. Tra le numerose e colorate ramificazioni di una colonia grigio-azzurra di coralli Acropora, Pizzicottina vide un guscio di tartaruga ben mimetizzato; andarono a vedere e ritrovarono gli amici. Ma quale fu la sorpresa, quando dietro Marina e Rotondo, intravidero sano e salvo Sugar Sugarello: «Che bello! Sugar Sugarello è qui tornato, ma Morso non ti aveva mangiato?» «Certo, è molto strano, ma aprendo l’enorme bocca, fuori mi ha ributtato e ora in mezzo a voi sono tornato!» Contenti di essere ritornati a costituire il gruppo, avrebbero voluto ritrovare il libro e tornare alla loro grotta, ma avevano ancora paura dell’uomo che lo aveva rubato. Si ricordarono del consiglio di Expertise: «Stare uniti, rende più forti!» e decisero di muoversi in banco, per difendersi meglio. Capitolo nono 81 Mentre nuotavano, formando una specie di triangolo, con davanti i fratelli di Sparkling, ben attenti a ciò che si muoveva intorno, videro un pesciolino di un bel colore giallo oro, sperduto, che piangeva in disparte. «Ciao, chi sei?» chiese Sparkling. Replicò il nuovo arrivato: «I’m Onecolour, ‘cos I’m duller Than butterflyfish in the sea I’ve lost my way So now I’m prey To fish that swim around me Can I come with you? On your way through This adventurous, but dangerous sea ‘cos all together We’ll be birds of a feather And we will all be free!» * «Cosa? Non capisco…» 82 L’unione fa la forza Marina si staccò dalla formazione e parlò con il nuovo pesciolino. Lei che aveva viaggiato tanto conosceva bene quella strana lingua: «È inglese, è un pesce farfalla e si chiama Onecolour. Piange perché si è perso e vuole venire con noi…» Il gruppo, adesso, circondò Onecolour e dimenticò per un attimo la paura; tutti lo consolarono e Marina gli disse che poteva unirsi a loro. Onecolour si inserì nella formazione a triangolo e ripresero il viaggio. Poco lontano il capitano con il libro in mano nuotava sicuro verso la sua barca; finalmente poteva consultare la mappa e non incagliarsi nella laguna! All’improvviso scorse qualcosa che lentamente si avvicinava. Uno squalo! E sembrava affamato! Il capitano, sapeva che se non fosse stato veloce non avrebbe avuto scampo, allora nuotò, nuotò e nuotò, ma lo squalo era sempre più vicino, spaventosamente vicino…. Il libro gli cadde dalle mani, perse di vista anche la sua barca e rimase da solo. Capitolo nono 83 Lo squalo giunse quasi a sfiorarlo, ma stranamente non lo attaccò, invece, si diresse a raccogliere, con le fauci socchiuse, il bel libro aperto e goloso che era caduto dalle mani del capitano. Uno squalo che mangiava i libri? Già, potremmo dire così: uno squalo vegetariano, soprannominato Agaragar, il quale era nato così, con quella voglia strana di mangiare tutto quello che non era animato. Con quell’insolito bottino, Agaragar si allontanò dal capitano e andò alla ricerca di nuovo cibo. Mentre nuotava, però, si imbatté in un suo simile un po’ malconcio, che si spostava a zig zag e rischiava di urtarlo. «Nooo! Ma che combinazione! Mio fratello Morso!» «Io, tuo fratello? Non ti conosco!» «Come puoi riconoscermi, ero già andato via dal branco, prima che tutti si accorgessero della mia diversità!» «E quale sarebbe?» «Non riesco a mangiare altri pesci, ma solo alghe e tutto quello che gli uomini buttano via dalle barche. Ero ri- 84 L’unione fa la forza masto solo, ma adesso ti ho ritrovato, vuoi rimanere con me? Vedo che anche tu non te la passi molto bene!» «Già, anch’io ho rinunciato alla mia natura, dopo una brutta avventura. Ma ho capito che se supero quello che mi è successo, posso ancora vivere e stare insieme agli altri. Da soli non si sta bene!» Nel frattempo la squadra degli amici aveva guadagnato acqua e non vedendo più l’uomo, si era staccata dalla formazione nuotando liberamente. “La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà ma anche dalla varietà nell’unità” (Umberto Eco) Traduzione del parlato in inglese: *«Mi chiamo Onecolour, perché non sono striato come le altre farfalle di mare. Mi sono perso, così ora sono preda per i pesci che nuotano intorno. Posso venire con voi? Percorriamo la stessa strada in questo avventuroso, ma pericoloso mare ? Perché tutti insieme possiamo essere una cosa sola, e questo ci porterà alla libertà!» Capitolo nono 85 CAPITOLO DECIMO Alla ricerca del libro perduto 86 Era un giorno speciale lì in fondo al mare presso la Barriera corallina australiana. Sparkling, soddisfatto, osservava i suoi amici che nuotavano liberi e felici. Mille pensieri affollavano la sua mente. Ricordò di quando, tutto solo, nuotava negli abissi marini e di quando aveva incontrato tutti i suoi amici speciali: la triste Pizzicottina, il curioso Sugar Sugarello, il buffo Rotondo, Morso lo spietato, Dispenser la guerriera, il coraggioso Gladio, la saggia Marina, il vegetariano Agaragar, il colorato Onecolour, Harmony e la sua dolce Melody. “Sono tutti miei amici!” pensava Sparkling “E tutti straordinariamente diversi da me, ma nello stesso tempo unici perché, come me, hanno affrontato difficoltà e storie particolari. Riflettendo bene è meraviglioso poter contare sul loro aiuto e la loro amicizia”. Alla ricerca del libro perduto A un certo punto i suoi pensieri furono interrotti, gli si avvicinò Pizzicottina che, con un tono di voce sottile, gli disse: «Sparkling, è tutto merito tuo se non siamo più soli, sei stato davvero fantastico!» «Grazie, grazie mia cara amica, sei troppo buona, mi stai lodando troppo con tutti questi complimenti» farfugliò l’ardimentoso Sparkling. «A dire il vero tutto ha avuto inizio da quel fantastico libro che, purtroppo…» con voce flebile e preoccupata Sparkling aggiunse «qualcuno ha portato via». A un certo punto l’allegra compagnia vide tra le alghe della Barriera Corallina delle ombre tetre e minacciose avvicinarsi sempre più e, tutti impauriti, scapparono in cerca di un rifugio sicuro per mettersi al riparo da questo nuovo pericolo. «Non abbiate paura!» gridò Sugar Sugarello «Sono i nostri amici Agaragar e Morso». I due squali si avvicinarono al gruppo e tristemente raccontarono che purtroppo erano caduti in una trappola. Raccontarono di essersi imbattuti in un gruppo di pescatori che avevano lanciato delle fitte reti e, nella colCapitolo decimo 87 luttazione, erano riusciti sì a mettersi in salvo ma, purtroppo, dopo un po’ si erano resi conto che non avevano più il libro. Inutili erano stati i tentati per poterlo recuperare ma ormai era troppo tardi, i pescatori avevano issato le reti e il libro era stato perso definitivamente. Con capo chino e sconcertati, i pesci pensarono di prendere ognuno la propria strada, ma… A questo punto Pizzicottina guizzò velocemente su e giù creando un vortice. Ricordò che quel libro forse lo aveva già visto da qualche parte. «SÌÌÌÌÌÌÌ! Eureka!! Ho trovato! Nella biblioteca della scuola Mille Bolle Blu, mi pare che sullo scaffale principale, dietro al volume… volume… volume di Scienze Marine, c’è un libro speciale chiuso da un lucchetto». «La chiave» confessò quell’impiccione di Sugar Sugarello «è custodita dalla temibile Miss Perla. Bisogna quindi recuperarla». E, senza neanche finire la frase, tutti allegramente cominciarono a danzare e in coro cantarono: 88 Alla ricerca del libro perduto «Su, su, su a scuola dobbiam andare e il libro dobbiam cercare! Dai, dai, dai mai ci fermeremo e il libro troveremo! Si, si, si tutti insieme leggeremo e tanti segreti impareremo! Ehi, ehi, ehi, nuovi amici conosceremo e nuovi mondi scopriremo!» La valorosa squadra si fece coraggio e si diresse verso la biblioteca… ma qualcuno aveva sentito dire che Miss Perla era così terribile perché non aveva amici e se ne stava sempre sola rinchiusa in una lussuosa e fantastica conchiglia. «Chi ha il coraggio di avvicinarsi?» chiese Rotondo… «Come faremo per prendere la chiave?» replicò Pizzicottina. «È proprio un dilemma!» aggiunse Agaragar. «Qui bisogna organizzare un piano!» esclamò Morso. I due fratelli Agaragar e Morso si guardarono negli occhi e dissero: «Ragazzi non abbiate timore, ci penseremo noi. È colpa nostra se non abbiamo più il libro!» Capitolo decimo 89 A questo punto si era fatto tardi e così decisero di andare a riposare. L’indomani all’alba, Morso e Agaragar si preparano per l’insolita missione. Silenziosamente cercarono di sgusciare fuori dal rifugio ma Sugar Sugarello era lì pronto per accompagnare i suoi ardimentosi compagni, i quali cercarono in tutti i modi di dissuaderlo ma lui, testardo com’era, insistette a tal punto che svegliò tutti gli altri. «Non è giusto!» urlò Sparkling e aggiunse : «TUTTI PER UNO E UNO PER TUTTI!» A queste parole i pesci si animarono, si schierarono a forma di triangolo, velocemente nuotarono verso la scuola e in coro intonarono un allegro motivetto: «Andiam, andiam la chiave a liberar, Andiam, andiam il libro a recuperar, Andiam, andiam Miss Perla a spaventar». La tenue luce del mattino filtrava attraverso le calme acque dell’oceano fino a raggiungere il coloratissimo fondale marino ricco di coralli bianchi, rossi, di un te- 90 Alla ricerca del libro perduto nero rosa, miriadi di alghe che, al passaggio dell’audace truppa marina, spinte dal sinuoso e rapido movimento dell’acqua, sembrava che stessero danzando. Morso e Agaragar, in testa al gruppo, intravidero per primi la scuola ed esclamarono: «Ecco ci siamo, quella è la scuola Mille Bolle Blu!» Si avvicinarono e cautamente si intrufolarono, uno dietro l’altro, all’interno dell’edificio. Cercarono la biblioteca e qui finalmente videro per la prima volta la terribile Miss Perla. Beh, a guardarla bene, non sembrava così cattiva come era stata descritta, anzi aveva un aspetto dolcissimo ma malinconico. Armata di pennelli e acquerelli, era intenta a dipingere se stessa circondata da tanti altri pesci strani, colorati, simpatici, il tutto incorniciato da un bellissimo tramonto marino. Morso, Sparkling, Agaragar e tutta la terribile squadriglia con fare minaccioso la circondarono. La dolce bibliotecaria, spaventata, si arrese subito e chiese il motivo di quella improvvisa e concitata visita. Pizzicottina si fece portavoce e le raccontò un po’ la vicenda del libro smarrito. Miss Perla si commosse e disse Capitolo decimo 91 che lei aveva la chiave per aprire il lucchetto ma, purtroppo, per poterla usare era necessario conoscere un codice segreto che solo sua madre Lady Ostrichetta conosceva. «Ohibò! Non ci resta altro che metterci alla ricerca di Lady Ostrichetta!» dissero in coro. “Nelle sventure comuni si riconciliano gli animi e si stringono amicizie” (Miguel De Cervantes) “L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni”. (Paulo Coelho) 92 Alla ricerca del libro perduto CAPITOLO UNDICESIMO Dal sogno alla realtà Miss Perla decise di accompagnarli, anche se non ricordava tanto bene dove abitasse la madre. Aveva una gran voglia di rivederla, perché oramai, erano passati molti anni da quando si era separata da lei. La timorosa comitiva, con a capo Sparkling, si diresse verso uno stretto cunicolo indicato da Perla e lo percorse. Lungo il tragitto l’amica narrò che da piccola aveva avuto un rapporto speciale con la sua mamma; trascorrevano le giornate girovagando tra le meraviglie della barriera corallina e, quando la stanchezza prendeva il sopravvento, si rifugiavano nel relitto di un galeone... era lì, che forse potevano rintracciarla. Usciti dal tunnel, apparve dinanzi ai loro occhi, piegato su una fiancata, il maestoso vascello, ora dimora di migliaia di specie di pesci, crostacei, molluschi ed echinodermi. 94 Dal sogno alla realtà Nello scafo, in un angolo in penombra, un’enorme e solitaria ostrica intonava una vecchia canzone: “Lì dove il mare luccica e spira forte il vento, una madre attende la figlia per abbracciarla con fermento”. Miss Perla urlò: «È lei! È la mia mamma!» poi fulminea le si lanciò tra le valve e la strinse forte. Lady Ostrichetta si commosse e pianse di gioia, poi cominciò a raccontare: «Perla, in un giorno d’autunno mi fu portata via e da allora non ho avuto più sue notizie». «Ora staremo sempre insieme, non permetteremo più a nessuno di separarci!» esclamò Perla. Gli amici, anch’essi emozionati, applaudirono con le pinne pettorali e con i tentacoli e in segno di amicizia boccheggiarono: madre e figlia, furono circondate da una miriade di bollicine trasparenti. Dopo un po’ Sparkling disse: «Lady, sappiamo che possiede il codice segreto per aprire il lucchetto del libro Gli abitanti della barriera corallina australiana e vorremmo che ce lo rivelasse». Capitolo undicesimo 95 96 «Potresti venire con noi, unirti alla nostra ultra, mega, iper, super squadra!» esordì Marina la tartaruga. Lei annuì. Tutti gli altri esultarono: «Evviva! La nostra famiglia diventa ogni giorno sempre più numerosa e varia». Il mattino seguente, quando i primi raggi del sole irradiarono l’oceano appena increspato, gli amici decisero di riprendere il viaggio di ritorno: prima tappa la scuola Mille Bolle Blu per riprendersi il libro; seconda e ultima tappa il loro rifugio segreto. Al tramonto raggiunsero il cunicolo e, stringendosi l’un l’altro, lo percorsero nuotando celermente. Tutto a un tratto percepirono un assordante fragore… un branco di piccoli e minacciosi barracuda li aggredì. Sparkling coraggioso come sempre, spinse i suoi compagni a ripararsi dietro a una scogliera madreporica. Cercò di raggiungerli ma un barracuda lo attaccò e nella cruenta lotta gli staccò alcune pinne dorsali, procurandogli un dolore lancinante. Iniziò a piroettare, a volteggiare, a dimenarsi e a boccheggiare in attesa della fine... Dal sogno alla realtà «Gennaro, Gennaro! Svegliati!» Il bambino si svegliò e si accorse che i compagni di classe lo stavano scuotendo, tirandolo per un braccio... si era addormentato durante la lezione di scienze! «Oh! Che spavento ho provato, meno male che mi avete svegliato! Scusate se mi sono addormentato, mentre la maestra ha spiegato. Voglio raccontarvi ciò che ho sognato anche se son ancor spaventato e frastornato. Nel mio sogno ero il protagonista di un’avventura mai vista». «Di conoscer la storia siam desiderosi e del finale molto curiosi». Intanto che narrava le mille avventure e peripezie e l’incontro con le straordinarie creature marine, i suoi compagni si riconobbero in alcune di esse, sia per le caratteristiche, sia per il comportamento. Capitolo undicesimo 97 Piera in Marina, la saggia tartaruga; Gianluca in Sugar, lo spiritoso e curioso raperello; Ludovica in Melody, il tenero pesce pagliaccio; Laura in Rotondo, il buffo e cicciottello pesce palla; Ludovica in Dispenser, la battagliera seppia; Francy in Onecolour, lo scostante pesce farfalla; Francesca in Pizzicottina, l’altezzosa medusa lilla; Valerio in Gladio, lo spavaldo pesce spada e Andrea in Morso, l’orgoglioso ed energico predatore dell’oceano indiano. «E io?» domandò Gennaro. «Tu somigli a Sparkling, il pesce leone perché come lui sei molto coraggioso» esclamarono in coro i compagni. 98 «In questo mondo c’è proprio di tutto c’è chi è bello e c’è chi è brutto c’è chi è alto e c’è chi è basso c’è chi è magro e c’è chi è grasso c’è chi è simpatico e c’è chi è musone, c’è chi è secchione e chi è fannullone c’è chi è bianco e c’è chi è nero c’è chi è pesante e chi è leggero Dal sogno alla realtà c’è chi è generoso e c’è chi è avaro c’è chi è istruito e chi è somaro c’è chi è cattolico è chi è musulmano c’è chi urla e chi parla piano c’è chi è altruista e chi è egoista c’è chi è schivo e chi è esibizionista c’è chi vuol far tutto e chi non vuol far niente c’è chi è introverso e chi ama la gente… siamo diversi e siamo in tanti ma siamo speciali tutti quanti!» Piera la saggia, esordì: «Con il sogno di Gennaro potremmo scriverci un racconto!» «Ottima idea!» approvò la maestra. «Fantastico! Le avventure di Sparkling... un bambino curioso che sognò di essere un pesce leone» concluse Gennaro. I bambini compresero che, come gli abitanti della barriera corallina, erano diversi l’uno dall’altro, ma ogni loro peculiarità li rendeva unici e speciali. Da quel giorno la loro mission fu trasmettere al mondo questo messaggio: “Siate sempre consapevoli del vaCapitolo undicesimo 99 lore della differenza, arricchitevi con ciò che gli altri possono donarvi, ricercate l’amicizia di chi vi è estraneo, accettate la vita e tutto quello che vi offre di nuovo e di diverso”. “Bisogna somigliarsi un po’ per comprendersi, ma bisogna essere un po’ differenti per amarsi”. (Paul Bourgett) “L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni”. (Paulo Coelho) 100 Dal sogno alla realtà APPENDICE 1. Un’amica speciale Scuola Primaria “G. Pascoli” di San Martino Spino - Mirandola – Classe V Dirigente Scolastico Paola Cavicchioli Docente referente della Staffetta Silvia Golinelli Docente responsabile dell’Azione Formativa Virna Magri Gli studenti/scrittori della classe V Hamza Bellajili, Erika Frondella, Alessio Ganzerli, Alessandro Guarda, Luca Guicciardi, Mattia Molinari, Viola Molinari, David Neri, Erika Pizzi, Gabriele Salzillo, Matteo Trinchese, Sandra Wang, Mattia Zacchi Il disegno è di Viola Molinari Hanno scritto dell’esperienza: “… Il lavoro svolto è stato un momento di grande collaborazione e di creazione di un gruppo armonioso. Dopo un primo momento dove la lettura dell’incipit ha incitato gli alunni alla discussione per la ricerca dei contenuti da esporre, si è proceduti alla discussione collettiva per la stesura di una mappa degli argomenti. Proprio in questo momento, gli alunni hanno rivelato la necessità di documentarsi su un argomento in parte nuovo: tutti conoscevano il mondo marino, ma hanno riscontrato la necessità di ricercare ulteriori informazioni scientifiche. In questo modo, attraverso un lavoro di cooperative learning, si è proceduto alla realizzazione del capitolo rispettando un ordine cronologico prestabilito collettivamente. Positivo è stato il confronto sul significato di “diversità”: ciò ci ha dato l’opportunità di affrontare un argomento così emotivamente coinvolgente in modo approfondito, e ci è stato di stimolo per l’attivazione di nuove attività didattiche”. APPENDICE 2. La nuova famiglia si allarga Istituto Comprensivo “Verga” Riposto - Plesso Marano - Classe III A Dirigente Scolastico Cinthia D'Anna Docente referente della Staffetta Maria Antonietta Finocchiaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Lea Messina Gli studenti/scrittori della classe III A Vera Arcidiacono, Gabriele Campolo, Riccardo Cavallaro, Salvatore Cavallaro, Gloria Gignina, Laura Giuffrida, Roberta Grasso, Esther Lo Bianco, Alexia Marino, Veronica Marino, Ornella Nicolosi, Georgiana Roxana Padurean, Stefano Platania, Antonio Puglisi, Syria Ragusa, Michaela Roccazzello, Alfio Sorbello, Giovanni Spuria, Siria Torcivia, Flavia Toro, Giulia Torrisi, Andrea Tropea Hanno scritto dell’esperienza: "… Tutti gli alunni si sono lasciati coinvolgere da questo nuovo "gioco": dare vita ad una nuova storia lasciandola libera di proseguire il suo cammino fra le scuole degli amici sparsi in tutta Italia. E' stata una bella esperienza che ha consentito a tutti di "indugiare" nei fondali marini, di approfondire le peculiarità della Barriera Corallina, di "animarla"....divertendosi con il rap. Anche i genitori degli alunni hanno collaborato alla buona riuscita del lavoro, sostenendo i propri figli nelle ricerche scientifiche e nella revisione dei testi. Alla prossima!". APPENDICE 3. Chi trova un amico trova un tesoro I.C. “Salvemini” di Battipaglia – Plesso Via Ravenna - Classe V A Dirigente Scolastico Anna Maria Leone Docente referente della Staffetta Maria Francesca De Martino Docenti responsabili dell’Azione Formativa Maria Francesca De Martino, Eva Napoli Gli studenti/scrittori della classe V A Donato Barbazita, Denisa Bucsa, Federico Cerrone, Archimede Cicatelli, Arianna Di Guida, Sara Di Lascio, Davide Disegnatore, Simona Favale, Salvatore Ferrara, Gianfranco Granese, Valentina Izzo, Rosa Lanaro, Giuseppe Lettieri, David Pisani, Benedetta Regina, Maurizio Torsiello, Linda Valentino, Anna Veneruso, Michele Vitale, Annarita Voza Il disegno è di Michele Vitale Hanno scritto dell’esperienza: “… E’ stata un’esperienza intensa, ricca di spunti e molto vissuta! I ragazzi si sono entusiasmati tanto, sono diventati loro stessi i protagonisti e la nostra aula è sembrata il fondale della barriera corallina; hanno voluto inserire il gioco come mezzo fondamentale per conoscersi ed accettare le peculiarità di ognuno! Superfluo aggiungere che anche noi insegnanti ci siamo sentite due pescioline! Una opportunità di crescita per tutti noi”. APPENDICE 4. Il grande Morso Direzione Didattica “Ilaria Alpi” di Torino – Classe IV E Dirigente Scolastico Celestina Cielo Docente referente della Staffetta Francesca Gioffre’ Docenti responsabili dell’Azione Formativa Francesca Gioffre’, Rosa Giusa Gli studenti/scrittori della classe IV E Federica Cerchia, Lara Cimino, Margherita Dagnoni, Simone Demaria, Mattia Domina, Martina Falco, Davide Garello, Mirko Golini, Matteo Infurna, Alessio Lorusso, Daniele Luciano, Roxana Lungu, Josto Marino, Samantha Meta, Silvia Molinari, Daniele Orto, Kristin Paz Cruz, Alexandra Sabo, Aurora Sellitri, Delia Stoicescu, Cristian Tamburrelli, Mattia Teramo, Sergio Urbano, Camila Zavaleta Salazar Il disegno è di Kristin Paz Cruz Hanno scritto dell’esperienza: “… Dopo una lettura accurata in classe del capitolo III, i bambini si sono mostrati da subito interessati e curiosi a continuare la storia. E' stata una bella esperienza di gruppo e divertente, hanno sviluppato la loro fantasia e hanno approfondito le loro conoscenze con una ricerca scientifica per scrivere delle notizie sul personaggio”. APPENDICE 5. Incubi subacquei Circolo Didattico “Mondragone Primo” Scuola Primaria “Arcobaleno” – Classi V A/B/C/D/E/F/G Dirigente Scolastico Concetta Riccardo Docenti referenti della Staffetta Giuseppina Migliore, Domenico Del Prete Docenti responsabili dell’Azione Formativa Maria Ausiello, Patrizia Bevilacqua Gli studenti/scrittori delle classi V A/B/C/D/E/F/G Gennaro Auricchio, Cosimo Bavosa, Rosa Caramanica, Enza Ceraso, Giovanni D'angelo, Gabriele Di Bona, Antonio Di Lorenzo, Giovanni Di Nardo, Luca Di Nardo, Annalisa Fulco, Viviana Fulco, Marianna Galluccio, Virgilio Landa, Giulia Lubrano, Antonio Luongo, Ida Marano, Giovanni Mele, Elisa Neri, Alessandro Pagliaro, Chiara Pagliaro, Danilo Pagliaro, Luigi Pagliaro, Maria Teresa Papa, Simona Papa, Gianluca Petrillo, Emanuele Sannino, Salvatore Santamaria, Chiara Valente Hanno scritto dell’esperienza: “… L'impegno, la partecipazione e l'entusiasmo hanno caratterizzato tutto il percorso di questa magnifica esperienza. Abbiamo attribuito alla scrittura creativa una nuova dimensione di gioco, affinché tutti potessimo sprigionare nuove energie che ci procurassero divertimento, entusiasmo, fiducia nelle nostre capacità e, nel contempo, formazione. E' stato necessario compiere delle scelte combinando idee compatibili e convincenti in quanto il capitolo appartiene al gruppo nel suo insieme. Abbiamo scoperto le straordinarie possibilità inventive della lingua, che ci hanno permesso di incontrare la scrittura in modo divertente”. APPENDICE 6. L’audace missione Istituto Comprensivo “D. Cimarosa” IV Circolo di Aversa - Classe V C Dirigente Scolastico Cecilia Amodio Docente referente della Staffetta Angela Marrone Docente responsabile dell’Azione formativa Maria Rosaria Ziello Gli studenti/scrittori della classe V C Claudia Calenda, Francesco De Leo, Anna Di Pascale, Giorgia Di Vaio, Ilaria Flagiello, Francesca Fierro, Arianna Gallone, Alessandro Graziano, Daniela Graziano, Anna Iavazzo, Andrea Iuliano, Gianluca Lamanna, Martina Mariniello, Gloria Moretti, Erika Rammairone, Mariagrazia Ronza, Attilio Schiavone, Rita Silvestri, Alessandra Stornaiuolo, Rachele Tessitore Il disegno è di Francesca Fierro, Gloria Moretti, Erika Rammairone, Giorgia Di Vaio, Martina Mariniello Hanno scritto dell’esperienza: “… Quest’esperienza è stata un’ottima occasione per giocare tra idee e parole, per imparare ad accettare il contributo e le opinioni di tutti, per approfondire lo studio della vita marina, per sprigionare la creatività e la fantasia, due cose che a noi, sicuramente, non mancano! Le vicende di questa fantastica storia ci hanno insegnato che bisogna accogliere gli altri per quello che sono e non bisogna essere necessariamente uguali per essere amici. Grazie per quest’opportunità!”. APPENDICE 7. Un pesce in... fiore lstituto Comprensivo “Galileo Galilei” di Monteroduni - Classi II, III Dirigente Scolastico Eugenio Silvestre Docente referente della Staffetta Antonella Manzi Docenti responsabili dell’Azione Formativa Virginia Liberatore, Vittoria Di Cristofano, Santina Flagiello, Antonella Manzi Gli studenti/scrittori delle classi II - Clarissa Amicone, Nicola Biello, Pasquale Biello, Azzurra Cappelli, Lorenzo De Giacomo, Pasquale De Giacomo, Nicola Del Russo, Michela Di Francesco, Manuel D'Itri, Francesca Gliottone, Michela Guglielmi, Davide Nardolillo, Caterina Palumbo, Michela Spennato, Valeria Turcinovic III - Asia Angelino, Silvia Maria Carlucci, Laura Castaldi, Manuel Castrataro, Anita Cuomo, Antonio Fiorda, Michela Fiorda, Aurora Forte, Elisa Frigato, Mattia Giaquinto, Dunkan Lombardi, Michela Massaro, Gaia Meoli, Giulia Renzi, Antonio Rocchio, Rosanna Rocchio, Sebastian Vasile Sofronia, Alisia Stroia Hanno scritto dell’esperienza: “… L'incipit di Elena Bompani e il riferimento alla Bellezza come approccio estetico alla vita hanno guidato i nostri passi e conquistato i bambini. I lavori sono stati creativi e originali, le proposte coerenti e propositive. Ma il vero successo della staffetta sta nel vivere lo stesso sogno insieme, anche se solo per un momento”. APPENDICE 8. Incontri felici I.C. Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa – Classe III F Dirigente Scolastico Pietro Corvino Docente referente della Staffetta Domenica Nicodemo Docenti responsabili dell’Azione Formativa Domenica Nicodemo, Francesca Milone Gli studenti/scrittori della classe III F Ernesto Bencivenga, Elvira Bianco, Arianna Borzacchiello, Pietro Bova, Karol Cesario Cesaro, Gessica Ferriero, Pasquale Giaccio, Vittorio Guarino, Marica Juliano, Giulio Mangiacapra, Vincenzo Marrandino, Vincenzo Migliaccio, Alessandra Munno, Enza Pagano, Giovanna Pecovela, Antonio Perfetto, Donato Perfetto, Giuseppe Sagliocco, Anna Salpa, Maria Grazia Turco Il disegno è di Marica Juliano, Ernesto Bencivenga, Elvira Bianco Hanno scritto dell’esperienza: “… Con gli alunni della terza F abbiamo continuato la conoscenza del mondo dei pesci intrapresa l’anno scorso con le avventure del pesciolino rosso. Tutto molto affascinante,dalle ricerche scientifiche alle simulazioni delle varie avventure. La nostra aula è diventata scenario,le pareti sono spazi di Barriera Corallina, grazie all’intervento e alla collaborazione dei genitori”. APPENDICE 9. L’unione fa la forza Secondo Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III E La partecipazione all’iniziativa è avvenuta grazie ai fondi strutturali europei PON FSE C1 2013 2068. Dirigente scolastico Simona Maria Perni Docente referente della Staffetta Teresa Fallica Docente responsabile dell’Azione Formativa Maria Tirendi Gli studenti/scrittori delle classi III E Lucrezia Aiello, Melissa Badalati, Simone Benina, Sara Bonaccorsi, Martina Bonanno, Gabriele Corsaro, Lidia Di Dio, Giulia Di Grazia, Carlotta Diolosà, Mattia D’Olica, Carmelo Floresta, Simona Galvagno, Giuseppe La Delfa, Filippo Laudani, Salvo Lavenia, Emanuel Leocata, Antonio Magro, Giada Mancari , Lorenzo Marchese, Antonio Mirenda , Aurora Pace, Giorgia Pennisi, Susy Rubino, Alice Sangiorgio. Hanno scritto dell’esperienza: “…la discussione ha interessato e incuriosito molto gli alunni che hanno lavorato singolarmente ricercando notizie sulla Barriera e sui personaggi che la popolano. L’attesa dei capitoli da leggere ha molto stimolato all’ascolto e contribuito ad aumentare il desiderio di sapere più notizie e riportarle in classe. Qualcuno ha pure portato delle enciclopedie sugli animali, e lo stupore e la meraviglia nello scoprire nuove specie e le loro abitudini è stato sempre più grande. Infine, le ipotesi sul capitolo, prima, e la redazione di esso in gruppo, in seguito, hanno concorso ad accrescere “la contemplazione”, in quanto tale, di ciò che ci circonda. A me è piaciuto molto quello che abbiamo fatto: lavorare in gruppo con i miei compagni, sia scrivere il testo, sia fare il disegno. Perché non vedo l’ ora di leggere il libro finito. Lidia...” per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa APPENDICE 10. Alla ricerca del libro perduto Scuola Primaria “V. Lardo” - Istituto Comprensivo di Scuola dell’infanzia, Primaria e Secondaria I Grado di Contursi Terme - Classi IV A/B Scuola Primaria “V. Lardo” Dirigente Scolastico Italo Cernera Docente referente della Staffetta Pompea Di Leo Docente responsabile dell’Azione Formativa Pompea Di Leo, Giovanna Iula Gli studenti/scrittori delle classi IV A/B Scuola Primaria “V.Lardo” Rosamaria Caracciolo, Dalila Carbone, Rosaria Cervino, Francesco Pio Coccorullo , Rosanna Angelo, Donato D'elia, Vito Ferrante Angela Emanuela Forlenza, Patrizio Forlenza, Soniamaria Forlenza, Mirko Giannini, Maria Lanzetta , Leonardo Lettieri , Ilaria Onnembo, Marina Ragusa , Samuele Ricca,Elisa Apicella, Salvatore Pio Cappetta, Angelo Cupo , Mirko Di Mauro, Silvia Di Nobile, Antonia Forlenza, Forlenza Felice, Simone Forlenza, Maria Laura Margarella, Vito Giovanni Margarella, Anna Marotta, Raffaella Mazzeo, Riccardo Parisi, Francesco Rosa, Benedetta Sano, Antonio Scalcione Il disegno è di Raffaella Mazzeo Hanno scritto dell’esperienza: “… Poter partecipare alla stesura di un capitolo di un libro è stata sicuramente una bella esperienza. Gli alunni hanno lavorato dando spazio al confronto, al dialogo, all’ascolto dell’altro. APPENDICE 11. Dal sogno alla realtà I. C. Buccino - Scuola Primaria “G. Pascoli” di Palomonte - Classe V A Dirigente Scolastico Antonetta Cerasale Docente referente della Staffetta Giulia Mandia Docente responsabile dell’Azione Formativa Giulia Mandia Gli studenti/scrittori della classe V A Francesca Caputo, Valerio Carbone, Ludovica Cervino, Piera Conte, Francesca Cupo, Ludovica Cupo, Andrea Parisi, Laura Parisi, Gennaro Pecoraro, Gianluca Valitutto Hanno scritto dell’esperienza: “…Vivere la Staffetta di Scrittura Creativa è stato, anche quest'anno, coinvolgente, gratificante e divertente. L'esperienza vissuta è risultata valida e efficace perché ha rinforzato negli alunni lo spirito di condivisione e di collaborazione e ha dato voce alla loro voglia di raccontare, di inventare e di riflettere sull'importanza e la profondità delle tematiche trattate. I ragazzi si sono rimessi in gioco, hanno rimesso in moto la loro creatività e l'entusiasmo è salito alle stelle quando si sono identificati in alcuni dei personaggi del racconto, riconoscendo in essi le loro peculiarità individuali”. NOTE NOTE NOTE NOTE INDICE Incipit di ELENA BOMPANI ..............................................................................pag 16 Cap. 1 Un’amica speciale ......................................................................................» 20 Cap. 2 La nuova famiglia si allarga....................................................................» 28 Cap. 3 Chi trova un amico trova un tesoro......................................................» 36 Cap. 4 Il grande Morso ..........................................................................................» 44 Cap. 5 Incubi subacquei ........................................................................................» 50 Cap. 6 L’audace missione ......................................................................................» 58 Cap. 7 Un pesce in... fiore ......................................................................................» 66 Cap. 8 Incontri felici ................................................................................................» 74 Cap. 9 L’unione fa la forza......................................................................................» 80 Cap. 10 Alla ricerca del libro perduto ............................................................» 86 Cap. 11 Dal sogno alla realtà ..........................................................................................» 94 Appendici ..................................................................................................................» 102 Un’amica speciale La nuova famiglia si allarga Chi trova un amico trova un tesoro Il grande Morso Incubi subacquei L’audace missione Un pesce in... fiore Incontri felici L’unione fa la forza Alla ricerca del libro perduto Dal sogno alla realtà