il periodico dell’Adda e della Martesana
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Anno 20 - n° 2
LUGLIO 2014
Dopo la sua denuncia,
il Questore blocca la sala giochi
Via Marconi
INZAGO (MI)
INZAGO pag. 14
“Protagonisti di una nuova Italia”,
Frustagli incontra il ministro del
lavoro, Giuliano Poletti
VAPRIO D’ADDA pag. 11
Andrea
Beretta è
il nuovo
Sindaco
CASSANO D’ADDA pag. 6
Continua lo
scontro tra
Generoso e
Maviglia
ABRAMO, L’ANTIMAFIA
Ma il Sindaco lo caccia dalla Maggioranza a pag. 19
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PERIODICO DELL’ADDA e della MARTESANA
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Donata Musarò, Rosa Pennisi,
Gioacchino Pensato, Antonio Pirano, Laura Quagliata,
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Gaetano Buzzi, Don Gigi Drosi, Giovanni Ferrillo
Bruno Pedroni, Giovanni Roncato
Suonare nella Fanfara
dei Bersaglieri
di Rita Minutillo
MELZO - Per chi ha la passione per la musica e vuole provare una nuova esperienza deve andare a
trovare la Fanfara dei Bersaglieri. Con loro si avrà la possibilità di imparare a suonare uno strumento
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Per chi ha la necessita’ di
scendere dal pullman alla fermata davanti a Facchinetti (sulla statale 11) c’è
il rischio che si presenti la possibilita’ di un incidente, se non sta piu’ che attento. Infatti, per
attraversare la strada, le uniche strisce pedonali
sono distanti dalla fermata del bus una quindicina di metri e per arrivarci l’unica via percorribile
è una sottile strisciolina sul prato. Nella vicina via
Di Vittorio poi, le strisce pedonali non esistono,
sebbene questa sia una strada piuttosto trafficata, soprattutto da camion.
Le soluzioni che propongo sono: spostare di 15
metri verso Inzago centro le strisce pedonali e la
relativa illuminazione; realizzare un piccolo passaggio sul prato che divide la Statale dalla via Di
Vittorio e creare altre strisce pedonali anche sulla
via Di Vittorio. Tutte queste modifiche dovrebbero
risultare positive per la viabilita’ dei pedoni sempre piu’ numerosi dopo la costruzione del nuovo
quartiere residenziale in zona. Non vorrei che per
quattro pennellate sulla strada qualcuno si possa
fare male seriamente
Armando Todesco - Inzago
2
luglio
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RITARDI E LACUNE, L’ANTIMAFIA DI EXPO
di Gioacchino Pensato
CASSANO D’ADDA - Decreti in ritardo e linee guida
cambiate ben tre volte. Il rischio infiltrazioni esiste
ancora Il “modello Bertolaso” per Expo 2015? La
sensazione diffusa e sempre più toccata con mano
dagli addetti ai lavori sembra palesare ogni giorno
di più una gestione di appalti e controlli a briglie
sciolte. La burocrazia fa la sua parte, e i ritardi fin
qui accumulati hanno fatto il resto. Perché tra le
opere che costituiscono il nucleo di Expo 2015 e le
opere collaterali (si veda alle voci nuovi svincoli e
tratti di strade tangenziali) si insinuano rischi e realtà pesanti, come l’infiltrazione dei clan malavitosi
negli appalti e i ritardi della politica. Elementi che
hanno portato allo stallo i cantieri dell’esposizione
universale, rallentando i lavori e allentando i controlli dell’antimafia per velocizzare le procedure.
Le modifiche alle “Linee Guida Antimafia” hanno
continuamente subito variazioni nel corso degli ultimi due anni, si è arrivati oggi a una terza
edizione (firmata all’inizio di maggio, fa sapere
l’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala),
avallata da Expo Spa, dal presidente della Regione
Lombardia Roberto Maroni e dal sindaco di Milano
Giuliano Pisapia e dal Prefetto di Milano Francesco
Paolo Tronca.
Il software costato 541mila euro
Si chiama “Progetto Siprex”, ed è il progetto in
grado di far comunicare tra loro le piattaforme informatiche in uso alla società Expo spa. Assoluto
protagonista di questo progetto avrebbe dovuto
essere fin dalle prime battute il sistema Si.G.Expo,
piattaforma informatica, che nelle intenzioni del
cosiddetto piano d’azione “Expo Mafia Free”, firmato da Expo, Comune di Milano, ministero dell’Interno e Regione Lombardia, avrebbe consentito
«la gestione telematica di numerose informazioni
relative alle imprese appaltatrici». Il tutto interfacciato con la White List della Prefettura di Milano.
L’elaborazione della piattaforma Si.G.Expo viene assegnata alla società Opera21, la quale ha il
compito di provvedere alla «Realizzazione di Piattaforma Gestionale finalizzata ad adempiere alle
richieste delle Linee Guida Antimafia per protocollo di legalità». La procedura è una di quelle negoziate senza pubblicazione, in sostanza a trattativa
privata, e Opera21 S.p.A. si aggiudica l’appalto per
541.500 euro. Esclusi i lavori per la realizzazione della cosiddetta “Piastra”, cioè l’infrastruttura
centrale su cui sorgeranno i padiglioni, è la quinta
commessa più onerosa di tutte le assegnazioni avvenute nel 2012.
Nel momento in cui riceve l’incarico la società, orbitante nel circuito delle imprese della Compagnia
delle Opere è già in serie difficoltà e l’11 luglio
2013 viene dichiarata insolvente per poi finire in
amministrazione straordinaria il 31 ottobre successivo. I lavori per la piattaforma Si.G.Expo? Mai
terminati, nonostante nel febbraio 2012 alla firma
del protocollo di legalità per Expo in prefettura i
vertici della società stessa non esitavano a esaltare il progetto: «Expo 2015 ha voluto sperimentare
un sistema innovativo, che integra i controlli nelle
aree disciplinate dalle norme, grazie a una piattaforma informatica denominata Sigexpo. Questo
strumento consente la gestione telematica di numerose informazioni».
Il resto della storia lo ha raccontato Il Fatto Quotidiano in un articolo dello scorso marzo: le attività
di Opera 21 sono affidate a un commissario giudiziale. Poi, nel novembre scorso, vengono rilevate
(con la formula dell’affitto del complesso aziendale) da una società romana, la Top Network. Ma del
software antimafia – scrive Il Fatto - si perdono
le tracce. “Quando un’azienda in amministrazione giudiziaria viene ceduta, tutte le commesse
che fanno parte dell’attivo aziendale dovrebbero
passare all’acquirente”, dice Marco Mandrini, dirigente del settore informatico della Fiom di Milano.
“Ma con la Opera 21 questo non è successo: la
commessa è sparita”. Che cos’è accaduto? I tecnici che stavano lavorando al software per Expo si
sono licenziati e sono passati a un’altra società, la
Wiit di Alessandro Cozzi. Fuori di sé quelli di Top
Network, che hanno scoperto di aver rilevato un’azienda, senza però ciò che la rendeva appetibile.
Così stanno pensando alla chiusura della sede di
Milano e al licenziamento dei lavoratori che provengono da Opera 21. In un documento inviato al
commissario giudiziale, l’amministratore delegato
di Top Network, Franco Celletti, scrive che quello
dalla commessa Expo 2015 è un caso “eclatante e spudorato: tutte le risorse impiegate si sono
dimesse, sono state assunte in Wiit e continuano
a lavorare con lo stesso cliente. Ma l’aspetto che
maggiormente sorprende è che lo stesso cliente (e
cioè Expo) abbia chiesto a Opera 21 di interrompere il contratto per inadempienza e non intende riconoscere neanche quanto prodotto finora”.
Expo ribatte: “Abbiamo affidato temporaneamente
il servizio alla Wiit in attesa di procedere all’individuazione, a mezzo di procedura di gara, del nuovo
appaltatore”.
Il 12 maggio scorso nell’audizione del commissario di Expo Giuseppe Sala davanti alla Commissione parlamentare antimafia c’è stato spazio anche
per discutere di questo. Sala ha riferito che «c’è
stato un ritardo nella messa a punto della piattaforma informatica e ciò non dipende solo da Expo».
Una delle lacune ha riguardato anche i ritardi con
cui le prefetture dei territori di provenienza delle
aziende hanno comunicato i dati alla prefettura di
Milano e agli organismi preposti alla vigilanza.
Stando a una nota del centro della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Milano il sistema in-
formatico risulta «inutilizzabile a causa di vistose
lacune relative alla scarsa intuitività del sistema e
alla carenza della documentazione». Problematicità ribadite anche dal prefetto di Milano Francesco
Paolo Tronca: «Molte società per le quali stanno ora
emergendo criticità antimafia non risultano censite
dalle Prefetture competenti per territorio», ha detto
il prefetto alla commissione parlamentare antimafia in trasferta sotto la Madonnina. «In maniera
elusiva», ha chiosato Tronca, «le imprese colluse
hanno sempre lavorato in una “zona grigia” sottraendosi alla richiesta d’informazioni antimafia».
Tant’è che anche l’impresa Maltauro, stando a
quanto riferito da Expo Spa, ha ricevuto il via libera
dalla prefettura, nonostante le vicissitudini giudiziarie dei vertici.
Intanto si affaccia anche la difficoltà dei controlli
presso i padiglioni stranieri: l’adesione ai controlli
è solo su “base volontaria” così come previsto da
un accordo preso tra il governo Italiano e il Bie.
Niente obblighi e trattative private, il terreno preferito per aggiudicarsi quelle commesse che fanno
gola ai clan.
L’antimafia in ritardo da subito e le opere connesse.
Non sono solo i cantieri a segnare ritardi sulla tabella di marcia. Dal 2011 infatti anche i controlli
antimafia per Expo sono partiti arrancando, quando, ironia della sorte, al ministero dell’Interno c’era Roberto Maroni, attuale presidente di Regione
Lombardia. Basti pensare che lo stesso Maroni
aveva promesso per la fine del 2010 di varare il
decreto per garantire le cosiddette White List,
certificazioni di società in ordine con la normativa
antimafia. A ottobre 2011 quel decreto, pronto, non
aveva però ancora visto la firma dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, mandando
a gara i primi appalti per l’esposizione universale
senza alcuna misura di garanzie antimafia.
E proprio in quell’ottobre 2011 viene assegnata la
prima gara al massimo ribasso a un’associazione
temporanea di imprese capeggiata dalla società
Mantovani con un ribasso del 42% rispetto alla
CONTINUA A PAG. 4
luglio
3
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base d’asta fissata a 270milioni di euro. Un dato
vicino alla soglia di anomalia, ma, ebbe a dire Giuseppe Sala, «con i tempi che corrono non è uno
scandalo una riduzione del 42 per cento». Non
sarà stato uno scandalo secondo l’ad di Expo Spa,
ma proprio quel primo appalto vide l’apertura del
fascicolo a carico di Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde che aveva
curato il bando, di Pier Paolo Perez, responsabile
dell’Ufficio Gare e della legale Carmen Leo.
L’audizione del 12 maggio 2014 del commissario
di Expo Giuseppe Sala davanti alla Commissione
Parlamentare Antimafia Stesso filone che ha portato lo scorso aprile all’arresto degli stessi nell’inchiesta sui presunti appalti truccati di Infrastrutture Lombarde. Alla fine le
White List per le società che lavorano su Expo arrivano e sui cantieri sono tre le società allontanate
a causa delle interdittive antimafia: la Elios, la Ventura (proprio una delle ditte del raggruppamento
Mantovani) e la Ci.fa.
Intanto i protocolli antimafia sono arrivati alla terza
edizione con i lacci sempre più allentati: il tempo stringe e non si può perdere tempo, anche se
fino a oggi i controlli antimafia sui cantieri di fatto
sono stati solo sette. Insomma, il grosso delle gare,
ha confermato anche Sala davanti alla Commissione parlamentare antimafia, «è stato fatto, ora
il problema importante è quello della sorveglianza
e della tutela, che non è un tema che spetta alla
società Expo».
Continui ritardi che Sala ha ereditato e su cui ora
sembra esserci poco da fare, e non è lontano dalla
realtà vedere il post Expo risolversi nelle aule dei
tribunali meneghini. Perché anche dietro lo schermo dei “documenti in ordine” qualcuno è riuscito
a eludere i controlli, in particolare riguardo le opere connesse come l’autostrada Pedemontana e la
Teem (Tangenziale Esterna Milanese). La prima ha
visto la firma di otto interdittive antimafia per le
imprese, mentre la seconda per dieci. Sul versante
antimafia per altro i grattacapi potrebbero non essere finiti: nel corso della conferenza stampa della
procura di Milano arrivata a margine degli arresti
dello scorso 8 maggio riguardante la cosiddetta
Iscr. Ruolo N° 1231 C.C.I.A.A. di Cremona
“cupola” degli appalti Expo,
Ilda Boccassini ha tenuto
a sottolineare come quelle
indagini arrivassero dal filone più ampio dell’indagine
“Infinito”, facendo il nome
di Carlo Chiriaco, ex direttore sanitario dell’Asl di Pavia
condannato in primo grado a
13 anni per concorso esterno
in associazione mafiosa.
Proprio nel board di Teem
c’è un personaggio legato a
Chiriaco: l’architetto Franco
Varini, non indagato, le cui
consulenze, secondo gli inquirenti, sarebbero andate a ingrassare la rete di
Antonio Rognoni nell’inchiesta su Infrastrutture
Lombarde. Per ora le indagini non hanno toccato i terreni e le procedure amministrative, quindi
i lavori non si sono fermati. Non è escluso tuttavia,
come si diceva, che si arrivi a un “Post-Expo” in cui
le indagini degli inquirenti saranno protagoniste,
anche dopo la risoluzione del conflitto all’interno
della stessa procura di Milano.
Voce del verbo accelerare.
Il punto sensibile sono i subcontratti affidati a
società legate tra loro che di fatto sono presenti
in quasi tutte le opere Expo. Il frazionamento dei
lavori è un nervo scoperto, e nella terza versione
del protocollo di legalità, per quanto riguarda gli
allestimenti i contratti di pari o inferiori o 100mila
euro, saranno esentati da controlli: basterà un’autocertificazione.
Già dallo scorso marzo, come ha rivelato un’inchiesta di Fabrizio Gatti su L’Epresso mai smentita, sono partite le riunioni dei vertici di Expo con
alcuni ministri, precisamente quattro: Maurizio
Lupi, Federica Guidi, Dario Franceschini e Maurizio Martina. In occasione di quegli incontri emerge
la volontà dell’amministratore delegato di Expo di
allentare i controlli antimafia, perché lo stato di
avanzamento dei lavori è praticamente al palo.
L’audizione del 15 maggio 2014 del Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca davanti alla CommisOgni agenzia affiliata è autonoma
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4
luglio
sione Parlamentare Antimafia.
Da lì partono anche gli annunci secondo cui «le
opere hanno messo il turbo», dice Alfano, e che
secondo il prefetto di Milano Francesco Paolo
Tronca, i controlli saranno più «mirati e incisivi».
Peccato non averci pensato prima. Ora si sono
accumulati tre anni di ritardo e mancano ancora
200milioni di euro di appalti da assegnare. Ultimi
appalti su cui arriverà a vigilare Raffaele Cantone, a capo dell’authority anti-corruzione. Anche se
la sensazione è sempre quella di esserci arrivati
dopo e male.
I sassolini nelle scarpe di Sala.
L’audizione del commissario Expo Giuseppe Sala è
stata anche un’occasione dello stesso per togliersi
qualche sassolino dalle scarpe, in particolare nei
confronti dell’ex sindaco di Milano Letizia Moratti
e dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
«Quando 4 anni fa sono stato nominato amministratore delegato di fronte alla complessità dei
lavori», ha detto Sala rispondendo alle domande
della commissione, «la prima cosa che ho segnalato dopo circa un mese è stata la necessità di fare
la gara per dotarci di una società che facesse da
general contractor (cioè società a cui affidare la
gestione delle gare, ndr). Nella mia testa vedevo
una complessità di lavoro enorme per una logica
di un’azienda (Expo spa, ndr) che alla fine era una
start-up che sarebbe andata a morire dopo 5 anni.
Quindi pensavo di avvalermi di una azienda specializzata nella gestione degli appalti». L’idea però,
ha specificato, fu rigettata sia dall’ex sindaco Moratti, sia da Roberto Formigoni: «Per loro c’erano
Infrastrutture Lombarde ed MM, ed erano completamente in grado di gestire la cosa. Avrei dovuto
insistere perché quella era scelta giusta».
Anche per quanto riguarda la nomina e le condotte
di Angelo Paris, Sala ne ha avute per l’ex sindaco:
«Paris faceva già parte del comitato di candidatura di Expo», voluto dall’allora sindaco, «anche se
adesso è inutile che neghi la fiducia accordata allo
stesso», ha chiuso Sala, «ritenendolo un esperto
in quanto era già stato direttore tecnico nel corso
delle Olimpiadi di Torino del 2006».
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Auditorium di Cassano,
ovvero la storia infinita
di Antonio Pirano
In mezzo scorre l’Adda
di Laura Quagliata
CASSANO D’ADDA – A Maggio, in Palazzo Berva, il
Parco Adda Nord ed il comune di Cassano hanno
organizzato la presentazione del libro “In mezzo
scorre l’Adda”. Tra i numerosi presenti anche l’autore delle fotografie, Mario Donadoni, e l’autore
dei testi, Michele Maurie, del quale riportiamo uno
inserto “rubato” al suo libro. “Questo fiume merita di essere scoperto passo dopo passo. Se amate
la natura, osservando la natura. Se amate l’arte e
l’architettura, ammirando l’arte e l’architettura.
Meglio ancora sarebbe unire tutti questi interessi.
A ogni slargo di riva si sente l’eco di tutti i nostri avi.
Un ponte ardito, ruderi melanconici, un barchetto
ormeggiato, solidi palazzi, canali. Una vena preziosa e unica, pulsante di vita, di storia, la nostra.
Come un navigatore si orienta in base a noti punti di riferimento, così tutti noi abbiamo bisogno
di sentieri da esplorare. E pur correndo il rischio di apparire abduocentrico mi sento di dire che
qui, lungo questo tratto di fiume, possiamo scavare nella nostra memoria.”
BAGNOLO ANDREA
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Ma come, e i parcheggi? Se erano pochi 100
posti auto per un teatro da 200 poltrone ora che
la capienza è stata aumentata a 300 e vengono
ovviamente diminuiti drasticamente, perché non
c’è più l’area a disposizione, va bene?
Trovo veramente sbagliato vendere quell’area,
non solo perché non si potranno realizzare i parcheggi, ma anche perché quello spazio poteva
essere utilizzato per manifestazioni all’aperto.
Ma poi, perché questo “vizietto” di rifare i progetti già approvati dalla passata amministrazione?
Questi “capricci” costano parecchi soldini, come
quello del bar della stazione, rifatto al costo di
18.000 euro, con la scusa che, bisognava velocizzare i tempi di costruzione e quindi bisognava
farlo in legno anzichè in struttura tradizionale.
Il risultato è stato che son passati tre anni, è
ancora vuoto e tra progetto rifatto e costi di costruzione certamente superiori, i cittadini cassanesi si ritrovano con qualche migliaio di euro
sul gobbone.
Ma i cassanesi si chiedono a quanto ammontano i costi in più per l’Auditorium, considerando
sia la riprogettazione che il fermo cantiere, che
ormai si protrae da più di tre anni e chissà per
quanto tempo ancora sarà bloccato.
Ricordo a tutti che la ditta appaltatrice che sta
subendo il fermo cantiere, aveva vinto una regolarissima gara d’appalto, è quindi presumibile
attendersi una richiesta danni, ammesso che
non l’abbia già fatto, o che comunque chiederà
una qualsivoglia forma di risarcimento.
Credo che l’ipotesi più verosimile sia che i cassanesi si ritroveranno con un solo edificio al costo dei tre previsti precedentemente.
Complimenti!”
CREMONESI
PREZZI STAMPA DIGIT.
CASSANO D’ADDA – Auditorium, una storia
sempre più complicata, ma che si spera si trovi
al più presto una soluzione. Sull’argomento in-
terviene Giovanni Albano, della Lista Civica per
Cassano e Presidente della Consulta Cultura e
Turismo, dice: “Ricordo molto bene l’opposizione di qualche anno fa, di cui faceva parte anche
l’attuale sindaco Maviglia, che annoverava fra le
motivazioni per avversare il progetto noto come
“Polo della Sicurezza” anche la scarsità di parcheggi; ricordo che ne erano stati previsti circa
un centinaio, per un Auditorium di 200 posti.
L’attuale amministrazione ha ritenuto di modificare il progetto originario, eliminando due dei
tre edifici inizialmente previsti, e lasciando solo
l’Auditorium, ampliando la capienza a 300 posti, mentre il resto dell’area verrà ceduta a terzi
per edilizia civile.
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luglio
5
•
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Misfatti cassanesi in Rete,
Generoso: “Il Sindaco cancella i
commenti di critica sul suo blog”
di Rita Minutillo
CASSANO D’ADDA – A causa di un commento
su internet è polemica tra Generoso e Maviglia.
“Che il nostro Sindaco – racconta Generoso sia un furbacchione, credo che lo stiano capendo numerosi cittadini.
Egli si ammanta di perbenismo, pulizia, moralità, trasparenza che ci sentiamo ripetere da
anni.
Ma stavolta ha passato il limite.
A Maggio ha pubblicato sul suo blog l’articolo nel quale afferma che intende smascherare
le bugie della Lista Generoso. Accortomi della
provocazione, replicavo al Sindaco Maviglia
Tale commento però veniva eliminato dal Sindaco e non risulta pubblicato sul suo Blog. Considero scandaloso il suo comportamento, oltre
che eticamente censurabile, per cui gli chiedo
di togliere dalla sua lista l’aggettivo “etico”.
Caro Maviglia, smettila di raccontare bugie ai
tuoi accoliti, che sono dei non vedenti, quantomeno come i sostenitori del Sindaco della scorsa amministrazione.
Caro Sindaco, accetta il dibattito e le critiche
e non dare del bugiardo agli altri perché il bugiardo sei tu, che non pubblichi sul tuo blog i
commenti a te sgraditi. A dimostrazione allego
la discussione.
Maviglia, mi accusi di essere un bugiardo, ma
il bugiardo sei tu.
Mi chiami Pinocchio, ma sto verificando che il
mio naso non è cresciuto.
Andiamo per ordine. È merito di Cassano è Tua
se si è posto rimedio al disastro provocato da
te e dai tuoi amici alla fine del 2005 nel fissare
il costo del teleriscaldamento, rispetto al quale
solo l’anno scorso si è posto parziale rimedio.
Siamo così tanto a corto di idee che abbiamo
recentemente documentato il degrado del sottopasso della stazione ove si sta finalmente
proprio in questi giorni ponendo rimedio.
Così come sono nostre le proposte, munite perfino di progetti alternativi per quanto concerne
lo spostamento del mercato, la realizzazione di
un parcheggio interrato di Via Rossini, una diversa sistemazione del parcheggio della stazione, la necessità della bretella di collegamento
tra la tangenziale e Viale Europa. Tutto è documentato nel nostro blog.
ACCUSA DI NON AVERE IL CORAGGIO DI SCRIVERE CHE ERI INCOMPATIBILE NELLE TRATTATIVE RIGUARDANTI LA CENTRALE DI CASSANO
D’ADDA (AMPLIAMENTO + TELERISCAMENTO)
CON ASM DI BRESCIA E AEM DI MILANO
6
luglio
È vero il contrario.
Ho il coraggio di scriverlo, come lo sto scrivendo. Sei tu che, avendo o avendo avuto un rapporto professionale con il Comune di Brescia
ovvero con A.S.M., dovevi astenerti, non rappresentando il Comune di Cassano in nessuna
questione o problema con A.S.M., comproprietaria della Centrale termoelettrica di Cassano
d’Adda.
È stato il tuo un comportamento censurabile,
quantomeno sotto il profilo etico.
CAVA DI PRESTITO
Non è vero quello che affermi.
Sai perfettamente che le precisazioni CIPE consentivano lo spostamento della Cava di Prestito
da Caravaggio in un altro Comune solo con la
condivisione dell’altro Comune. È quello che
anche Tu hai sostenuto in Consiglio Comunale
quando eri all’opposizione.
Inoltre sai perfettamente che questi insediamenti vengono localizzati solo ove c’è un consenso (o una finta opposizione) locale.
La scelta di avere un buco di 2 milioni e mezzo
di mc. sul nostro territorio è stata Tua.
A riprova la richiesta di allargamento, di mezzo
milione di mc., è stata respinta.
Se le cose stessero come dici Tu, la Regione
avrebbe imposto anche l’allargamento.
Indubbiamente è più facile opporsi a una nuova cava di due milioni e mezzo di metri cubi.
Quando il buco c’è, oramai il guaio è fatto ed è
più facile allargare il buco.
TUA PREVISIONE DI NUOVI ATTACCHI .
Tranquillo, i miei non sono attacchi. Mi limito a
descrivere i fatti.
E se i fatti ti danno torto, non posso farci niente.
Finalmente il nostro Sindaco si è deciso a rispondere alle nostre richieste di chiarimento, che
stiamo formulando dal mese di gennaio, circa:
a) l’anomalo aumento dei costi della tangenziale;
b) l’esclusione dall’opera della bretella di collegamento tra la tangenziale e Viale Europa;
c) la ripartizione degli importi tra il Comune di
Cassano d’Adda e gli altri enti che partecipano
alla spesa.
Ribadiamo che stiamo chiedendo chiarimenti
da quando abbiamo conosciuto la deliberazione
della Giunta Provinciale n. 502 del 10 dicembre
2013, che prevede che, a seguito dell’aumento
dei costi (€ 2.800.000,00), il Comune vi provveda
con una quota di € 1.000.000.00 e quindi decisamente superiore al 20% di propria spettanza.
Il nostro Sindaco risponde con insulti gratui-
ti, che dovrebbe, in verità, indirizzare non alla
mia persona, ma alla deliberazione della Giunta
Provinciale. Se crede di intimorirmi, ha sbagliato indirizzo.
Penso che neanche la deliberazione della Giunta Provinciale si spaventi.
Allego, per la consultazione, sia il testo integrale della deliberazione della Giunta Provinciale
n. 502 del 10 dicembre 2013, sia, a parte, la
tabella dei costi dalla stessa estratta, in modo
che i lettori possano vedere: aumento dei costi
generati da varianti, da diversi e prolungati fermi dei lavori e da bonifica discarica.
Questa è trasparenza!
Il Sindaco attribuisce le mie asserite “menzogne” alla ricerca di visibilità.
Non è vero; denuncio l’incapacità amministrativa sua, come ho fatto per altri, solo ed esclusivamente per puro spirito civico, senza animosità di parte politica e senza lasciarmi fuorviare
da pregiudizi.
Gli ricordo che per un suo errore le famiglie
cassanesi hanno pagato per ben sette anni,
ogni anno, qualche centinaio di euro in più per
il teleriscaldamento!
E il prezzo è stato diminuito nel 2013 solo a
seguito delle proteste di Cassano è Tua.
Chi risarcisce i cassanesi per i suoi errori?
Mi sarei battuto contro l’eccessivo costo del
teleriscaldamento per ottenere visibilità? Mi
viene da sorridere!
Rinviando di nuovo agli allegati (delibera provinciale + prospetto a parte) per una consapevole
lettura, gli ricordo che in un paese normale non
esiste che si chieda all’appaltatrice di iniziare i
lavori senza avere la disponibilità delle aree interessate all’opera, che si approvino un progetto definitivo e un progetto esecutivo (quest’ultimo a marzo 2013) salvo predisporre subito
dopo, a tre mesi di distanza, una prima perizia
di variante con inevitabili lievitazioni dei costi.
Attendo spiegazioni dopo la lettura della delibera”.
•
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Il Sindaco Maviglia replica a
Generoso: “Quante bugie…”
di Laura Quagliata
CASSANO D’ADDA - Il sindaco di Cassano Roberto Maviglia risponde alla “Lista Generoso”.
<<Questa volta ho deciso di replicare, perché hanno decisamente esagerato. Mi riferisco al giornalino della “Lista Generoso “Cassano è tua” distribuito in questi giorni nelle
cassette della posta delle famiglie cassanesi.
Io non riesco a concepire come si possa fare
politica basandosi sulle bugie: si possono avere idee differenti, confrontarsi e scontrarsi anche in modo duro, ma perché inventare le cose?
L’unica risposta che riesco a darmi è che con le bugie si vuole colmare il vuoto di idee e di proposte.
Nello specifico si sono inventati una mia intervista:
fanno delle domande, si inventano le mie risposte
e poi le commentano. Non hanno nemmeno fatto
lo sforzo di andare a cercare mie dichiarazioni fatte in passato, o cose che ho scritto. Si sono proprio
inventato tutto di sana pianta. Facciamo un po’ di
esempi. Nel 1999 ho fatto parte come tecnico nominato dal Comune di Brescia di una commissione
bilaterale tra il Comune di Brescia stesso e l’ASM
(ovvero l’azienda del comune che si occupa di
energia e smaltimento dei rifiuti) per studiare il sistema energetico Bresciano in relazione all’ipotesi
di ampliamento dell’inceneritore. La loro domanda
e la relativa risposta inventata lasciano invece intendere altre cose, che però non hanno il coraggio
di scrivere. Forse perché anche loro si rendono
conto che esiste un limite di decenza alle bugie.
Altro esempio riguarda la cava di prestito. Per
legge le cave di prestito sono autorizzate dalla Regione, ed il comune deve approvare una
convenzione con chi cava. Se non lo fa entro 60
giorni dalla richiesta interviene la regione che sottoscrive una convenzione al posto del Comune e
la impone. Quindi il Comune di Cassano, pur essendosi sempre dichiarato contrario, sia quando
c’era la precedente amministrazione, sia quando
c’era il commissario prefettizio, ha sottoscritto la
convenzione cercando di portare a casa qualche
vantaggio in più rispetto a quelli previsti per legge.
E lo ha fatto con il voto di tutti i consiglieri comunali (tranne Mambretti che si è astenuto), per cui
non è stata una scelta presa da me in solitudine.
Per quanto riguarda l’ampliamento di ulteriori
480.000 metri cubi il Comune si è opposto, insieme alla Provincia e grazie a questa collaborazione l’ampliamento non si farà. Il resto sono
solo invenzioni di personaggi molto fantasiosi.
Ultimo esempio che voglio fare, sorvolando su tutte
le altre innumerevoli bugie contenute nel volantino,
riguarda le politiche verso i giovani e verso gli anziani.
L’accusa è di avere poco interesse per gli anziani.
Niente di più falso. L’assessorato si sta impegnano moltissimo per ampliare l’offerta di servizi al
centro diurno, ma lor signori non se ne accorgono.
Preferiscono polemizzare e dire che si investe solo
sui giovani. Per quale motivo? Secondo me la ragione è semplice: non sopportano nulla di tutto ciò
che ha a che fare con i giovani. Non li capiscono,
e non fanno nemmeno uno sforzo per capirli, per
comprendere che i ragazzi di Cassano sono una
risorsa su cui investire, visto che in passato non è
mai stato fatto niente. Proprio non li sopportano, e
quindi inventano e polemizzano. Insomma niente
idee, niente proposte, tante bugie. Ed è solo l’inizio, ne sono sicuro. L’abitudine a dire le bugie è
una malattia che non passa facilmente. Ne sentiremo molte altre. Che puntualmente smaschereremo: terremo il conto delle loro bugie e faremo il
bugiometro”.
Lavori in centro,
Cassano si blocca
di Gioacchino Pensato
CASSANO D’ADDA – Continuano i lavori in
città, e quelli della piazza rallentano il traffico in uscita dal corso verso Treviglio. L’anno
scorso in ottobre sono stati sistemati i marciapiedi di via Dante che erano i più pericolosi ed urgenti. A marzo di quest’anno sono
stati sistemati i marciapiedi della via Rossini
rovinati dalle radici dei tigli; il mese scorso
hanno rappezzato via Scarlatti dove i residenti avevano raccolte le firme per sistemare il
tombino e una buca che in caso di pioggia
si allagava per cui le automobili bagnavano i
pedoni in transito sul marciapiede. Sono quasi al termine (invertendo il senso unico) anche
i lavori per sistemare piazza Garibaldi che è
malconcia e pericolosa per i “sampietrini”
che escono dalla loro sede (danno causato
dal traffico pesante, camion ed autobus).
luglio
7
•
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Approvato il piano finanziario dei rifiuti
di Donato Musarò
CASSANO D’ADDA - La Giunta comunale ha approvato il PIANO FINANZIARIO RIFIUTI della città.
Il piano è composto da una parte introduttiva, da
una descrittiva del servizio di gestione dei rifiuti e
da una parte finale economica, nella quale vengono determinati i costi fissi e variabili da recuperare
attraverso la tariffa. Il Comune ha affidato la gestione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti,
lo spazzamento meccanizzato e lo smaltimento dei
rifiuti alla Società CEM Ambiente S.p.A. di Cavenago Brianza, di cui è socio. La gestione della piattaforma ecologica, la raccolta degli ingombranti,
parte del servizio di svuotamento cestini e pulizia
manuale è attualmente in capo alla Cooperativa
Spazio Aperto.
LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
I rifiuti sono distinti in base alla loro provenienza in
rifiuti urbani e rifiuti speciali.
Il Comune si occupa della raccolta e dell’avvio a
recupero o a smaltimento dei rifiuti urbani e dei
rifiuti assimilati agli urbani, mentre i rifiuti speciali
devono essere avviati a recupero o a smaltimento
a cura e spese dei produttori.
I rifiuto sono altresì classificabili in base alla loro
pericolosità come rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi.
I SERVIZI DI PULIZIA DELLA CITTÀ
Il territorio di Cassano d’Adda ha una rete viaria di
73 km. Le spazzatrici in servizio percorrono settimanalmente per lo spazzamento stradale meccanizzato 135 km.
Per quanto riguarda la pulizia manuale della città
il servizio è stato riorganizzato con la suddivisione
della città in tre zone e l’attribuzione di un operatore ecologico a ciascuna zona. In tale servizio
sono stati impiegati anche due operatori comunali.
I cestini che vengono svuotati dagli operatori sul
territorio sono 390 per i rifiuti e 35 per le deiezioni
canine.
IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI
Per la raccolta domiciliare dei rifiuti il servizio è organizzato con la suddivisione della città in tre zone e la
raccolta avviene secondo questo schema: Produzione totale di rifiuti e raccolta differenziata. A
fronte di un andamento della popolazione in aumento, in questi anni si è avuto un andamento della produzione dei rifiuti prodotti e avviati allo smaltimento o al riciclaggio (compresi i rifiuti da pulizia
e spazzamento delle strade) tendenzialmente costante con leggero decremento nell’ultimo triennio:
La produzione media pro-capite giornaliera è
passata da 1,41 Kg (anno 2008) a 1,19 Kg (anno
2012).
La raccolta differenziata ha raggiunto nel 2012 il
68,4%. L’indifferenziato, cioè il restante 31,6% pari a
2.729 tonnellate, è composto prevalentemente dal
“secco” (68% ovvero 1.846 tonnellate nel 2012),
ingombranti (18% pari a 499 t), terre di spazzamento (10% pari a 271 t) e RSU (4% pari alle restanti 113 t).
RACCOLTA DIFFERENZIATA
La frazione raccolta in modo differenziato è stata
di 5915 tonnellate nel 2012. con il seguente andamento percentuale negli anni:
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO 2014
I principali obiettivi per il 2014 riguardano il miglioramento della pulizia della città con modifiche
al piano di spazzamento e maggiori controlli sulla
sosta dei veicoli in carreggiata, nuove campagne
di sensibilizzazione multilingue, il richiamo sulla
raccolta del cartone nelle utenze commerciali della
città, la promozione della casa dell’Acqua anche
per ridurre la plastica, la promozione di protocolli
d’intesa con i supermercati per una spesa a minore impatto ambientale e il posizionamento di punti
di raccolta con contenitori per la raccolta differenziata e intensificazione dei controlli per contenere
il problema dell’abbandono dei rifiuti lungo le aree
fluviali particolarmente frequentate nel periodo
estivo.
COSTI DEL SERVIZIO
Il totale dei costi del servizio è stimato per il 2014
in 2.270.000 euro. Si prevedono entrate per contributi e smaltimento materiali per 150.000 euro.
La restante quota di 2.120.000 euro verrà coperta
con la tariffa.
A R R E D A M E N T I
BUZZINI
& COLOMBO
Via Verdi, 36 - INZAGO (Mi) - Tel. 02 9549165
8
luglio
Chi sarà il nuovo
candidato nel Centrodestra a Cassano?
di Donato Musarò
CASSANO D’ADDA - Corrisponde al vero la
voce che circola in città che Serafino Generoso appoggerà alla carica di Sindaco, alle
prossime elezioni comunali, Eleonora Casirati?
Dice il diretto interessato: “Come ho ribadito
personalmente ad Eleonora Casirati, a Giovanni
Albano, a Sandro Colombo e ad altri che me
l’hanno chiesto, a mio avviso sarebbe utile per
l’alleanza di Centrodestra affidare la candidatura a Sindaco a persona totalmente estranea alle beghe del passato (e del presente).
Ribadisco che io, certamente, non sarò disponibile a candidarmi a capo di una coalizione, comunque come già feci nel 2005,
consiglio di fare le primarie, in modo che
sia il popolo di Centrodestra di Cassano a
scegliere e non altri (esterni) più o meno interessati e più o meno influenzabili. Questa era la mia posizione e questa rimane”.
•
•
Il Consiglio Comunale approva il
regolamento IUC
di Giusy Diolosa
POZZO D’ADDA - Nell’ultimo consiglio comunale la
Giunta ha approvato il regolamento IUC e le tariffe
relative a IMU e TASI.
L’ Imposta Unica Comunale - IUC - è stata introdotta con il comma 639 dell’art. 1 della legge 27
dicembre 2013, n. 147 e si basa su due presupposti impositivi: il primo costituito dal possesso di
immobili e collegato alla loro natura e valore, il secondo relativo all’erogazione e alla fruizione di
servizi comunali.
La IUC si compone dell’IMU, dovuta dal possessore
di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una
componente riferita ai servizi, che si articola nel
tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia
del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile,
e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare
i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei
rifiuti, a carico dell’utilizzatore.
L’imposta municipale propria, sempre a decorrere
dal 01/01/2014, non si applica: alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e
relative pertinenze dei soci assegnatari; ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali
come definiti dal D.M. 22/06/2008 del Ministro
delle infrastrutture; alla casa coniugale assegnata
al coniuge, a seguito del provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; ad un unico
immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio
urbano come unica unità immobiliare, posseduto,
e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e
alle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare,
nonché al personale del Corpo nazionale dei vigili
del fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall’art. 28,
comma 1, del Decreto Legislativo 19/05/2000, n.
139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni
della dimora abituale e della residenza anagrafica.
Si considera direttamente adibita ad abitazione
principale (art. 15 Regolamento IUC), con conseguente applicazione del trattamento riservato a
tale tipologia di immobili, l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani
o disabili che acquisiscono la residenza in istituti
di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata o concessa in comodato d’uso sia gratuito che
oneroso.
Sono esenti dall’imposta i fabbricati rurali ad uso
strumentale, di cui all’articolo 9 comma 3 bis del
ECOISMI 2014
CASSANO D’ADDA - Sono stati proclamati i dodici progetti selezionati per
partecipare ad Ecoismi 2014, un evento d’arte internazionale dedicato ai
giovani artisti. L’evento ha l’obbiettivo di valorizzare le risorse locali e promuovere le
espressioni artistiche delle nuove generazioni, veicolando messaggi legati
alla sostenibilità, all’ambiente e alla cultura attraverso opere d’arte e di
architettura che verranno realizzate nel Parco pubblico e area naturalistica
dell’Isola Borromeo.
Quest’anno sono giunte all’organizzazione 108 candidature pervenute
dall’Italia e da altre 26 nazioni, tra cui: Albania, Belgio, Canada, Cina, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Inghilterra, Israele, Kosovo, Mexico,
Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Stati Uniti,
Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, con progetti sul tema “Habitat, Rigenerazione, Memoria”.
Ecoismi, alla sua terza edizione, è organizzato dal Comune di Cassano d’Adda e patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di
Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, GAI-Giovani Artisti Italiani, Bjcem
- Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, Eco Museo Adda di Leonardo. La giuria di quest’anno ha visto la partecipazione di
noti esponenti del panorama artistico contemporaneo, Adrian Paci, artista,
Giacinto Di Pietrantonio, direttore della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna
e Contemporanea di Bergamo e professore all’Accademia di Brera, Filippo
De Filippi, docente e coordinatore del dipartimento di Design dell’Accademia di Brera. Con loro: Ylbert Durishti, curatore dell’evento, Giuseppe Pe-
decreto legge 30/12/1993, n. 557 convertito dalla
Legge 26/02/1994, n. 133 e i fabbricati costruiti e
destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano
in ogni caso locati.
Per gli altri fabbricati/altri immobili in generale
(compresi i terreni agricoli e le aree fabbricabili, e anche per i c.d. “secondi” box/posti auto, le
“seconde” cantine, le abitazioni non adibite ad
abitazione principale) resta in vigore la disciplina
dell’IMU e pertanto per questi immobili dovrà essere versata tale imposta alle scadenze previste.
di Rita Minutillo
truzzo, direttore dell’Ecomuseo Adda di Leonardo e due rappresentanti del
comune di Cassano d’Adda, Aristide Caramelli, presidente del consiglio
comunale e Arianna Moreschi, assessore alle politiche giovanili.
I dodici progetti selezionati sono:
Endemismi Globulari - Davide Fadda (Italia)
Corridoio - Lee Brady (Inghilterra)
Iter Taraxacum - Federica Venier (Italia)
Sound Mailbox - Lasha Makharadze (Georgia - Spagna)
Tavolo X Tavolo - Li Jiang (Cina - Italia)
Tubodiffusione di memorie sonore - Colla (Italia)
Palafrutta - Publink (Italia)
L’ombra l’hanno inventata gli alberi - Noy Jessica Laufer (Israele - Italia)
Take Your Time - Emmanuele Panzarini (Italia)
Cocoon - Ilaria Giulia Mafessoni e Riccardo Lovatini (Italia)
Boardwalk Empire - Justin Tyler Tate (Canada - Finlandia)
Human Refuge - Veronica Menegolo e Fabio Cortesi (Italia)
Le motivazioni della scelta della giuria hanno inteso premiare la cura e le
caratteristiche site-specific dei progetti presentati, l’originalità di linguaggio e la capacità tecnica che manifestano le qualità espressive degli artisti
selezionati. I partecipanti selezionati realizzeranno la loro opera durante i
quatto giorni di residenza “work in progress”, tra il giorno 11 al 14 giugno
2014 nel Parco Pubblico dell’Isola Borromeo, e le opere realizzate saranno
presentate durante l’inaugurazione di ECOISMI 2014 domenica 15 giugno
in mattinata. Rimarranno visitabili al pubblico fino al 28 settembre 2014.
luglio
9
•
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Ottava edizione della Rassegna
Artistica Internazionale “Martesana”
di Guido Baroni
VAPRIO d’ADDA - Organizzato dal Lions Club
Parco Adda Nord e Patrocinata dal Comune,
nell’accogliente e storica Casa del Custode delle
Acque, a Maggio, si è svolta l’VIII edizione della
Rassegna Artistica Internazionale “Martesana”.
Il tutto in un’accogliente location tra il fiume
Adda e il Naviglio della Martesana, in un luogo
restaurato e oggi sede di un Centro Culturale
e di un Museo dedicato a Leonardo Da vinci.
Tantissimo il pubblico che ha visitato la mostra.
Molti gli artisti, ben 30, che hanno aderito. Chi
vi è arrivato è passato da una selezione, portando le sue migliori opere. La Martesana è un
evento a risvolto benefico, in cui tutto il ricavato
viene dato al comune di Vaprio per l’acquisto di
macchinari medici di primo intervento per gli
impianti sportivi; inoltre una quota viene donata
tramite il Lions Club International Foundation a
favore della campagna mondiale di vaccinazioni
contro il morbillo. Per gli artisti che hanno esposto è stato un grande momento per farsi conoscere, cercando di dare e portare emozioni a chi
guarda e legge le loro opere di arte contemporanea. Visitando la Mostra si è notato quanto gli
autori dei quadri abbiano voluto portare il bello
e dare un valore positivo all’essere umano e al
suo fare. L’arte, secondo quanto dettoci dai loro
disegni e composizioni, deve avere questo significato. Visitando la mostra si è potuto vedere
che ognuno ha un suo modo di porsi, sia dipingendo che componendo un qualcosa, ed è giusto questo che ci ha detto il Presidente del Lions
Club Parco Adda Nord Adriano Covizzi: “Eventi
come questi danno positività e consenso all’arte
italiana nel senso più puro della parola, qui abbiamo privilegiato artisti che danno la loro opera
e contributo principalmente in Martesana, non
tralasciando proposte concrete riguardo l’arte
nazionale e internazionale”. Gli artisti che hanno esposto sono: Vittoria Aielli, Vittoria Arena,
Marco Beloli, Paola Bordet, Giovanni Brambilla,
Elena Cambiaghi, Anna Casico, Laura Casiroli,
Angelo Cerea, Paolo Chiota, , Maurizio Ciprandi,
Bijan Pajonhi, Mauro Colombo, , patrizia D’An-
na, Maurizia D’Ippolito, Luciano De Leo, Claudio Elli, Franco Erreni, Maria Grazia Facchinetti,
Elisa Frigerio, Carla Guazzoni, Eugenia Harten,
Marino Lecchi, Guerrino Miotti, Teresa Claudia
Pallotta, Hoda Pishraft, Arturo Riccioli, Sergio
Rossi, Nadia Shokraie.
visita il sito
www.clippers.it
visita il sito
www.aquaneva.it
Via Verdi - 20065 INZAGO (MI)
10 luglio
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Andrea Beretta, nuovo Sindaco di Vaprio d’Adda
STORIA DI UN VIAGGIO
famiglia, al lavoro o al riposo. E tanti volantini,
gli argomenti non sono mai mancati, e la gente
deve sapere. Poi la “ campagna elettorale”, in giro
per il tutto il paese, senza dimenticare nessuno, la
voglia del gruppo è di conoscere tutti. E ovviamente di vincere. Ora tocca a noi !!! Abbiamo letto i
risultati. Vaprio in movimento amministrerà per i
prossimi 5 anni. Certamente seguiremo il nostro
programma, sulla base del quale abbiamo ricevuto
la fiducia dei concittadini, ma voglio sottolineare
che amministreremo considerando tutti i vapriesi.
E quindi ascoltando e comprendendo le necessità di tutti, facendone sintesi, e trovando il modo
migliore di rispondere alla diverse esigenze. Il
dialogo e la ricerca della partecipazione
saranno alla base del nostro modo di
amministrare e come abbiamo già
detto altre volte se le idee sono
buone le valorizzeremo, da
qualunque parte esse provengano.
Un saluto e un ringraziamento ad Alessandro
Riva che nel corso di
questa campagna ha
collaborato per mantenere la disputa sui
contenuti e entrambi
sappiamo che spesso
la passione travolge e rischia di far deragliare dai
binari! Un ringraziamento
alla mia famiglia, Anna e
Niraj, che mi ha sostenuto e
pazientemente sopportato in
questa lunga “cavalcata” elettorale e che dovrà ancora sostenermi
nei prossimi 5 anni”.
mov
in
i
ento
PRI
A
O
V
però la visione sul da farsi era comune. Il ricordo
della precedente reciproca sconfitta pure. Intanto
si avvicinava a grandi passi il momento in cui i
perdenti avrebbero potuto tentare di mutare la loro
condizione, presentandosi a nuove elezioni. E non
si sa come, non si sa perché, le due liste perdenti
un bel giorno decidono di unire le forze. Io credo
che tutti fossero troppo intelligenti per trascurare
l’evidenza di una visione collettiva su molti argomenti importanti; inoltre, non era possibile ignorare ancora il motto “l’unione fa la forza – in questo
caso – la vittoria” per realizzare un modo diverso
di amministrare il paese. Così ha prevalso il buonsenso, sul principio, la voglia di fare su quella di discutere. Bello, no? Ci è voluto parecchio impegno
per unire le tante anime di un gruppo che è diventato poi “Vaprio in Movimento”. Un’esperienza entusiasmante di confronti, ricerca, di passione sotto
il tetto di una pregevole mediazione del candidato
Sindaco di lista. Ha vinto su tutto una certa voglia
di cambiare le cose, di renderle giuste, di vedere il
proprio paese rinascere a misura dei suoi cittadini,
come ogni paese si merita. Ecco. Per questo, credo
siano riuscite a superate alcune storiche differenze d’opinione. Potrei dire che il paese è stato
l’ideale in cui il gruppo si è riconosciuto? Forse
sì. Il lavoro di preparazione e di consolidamento
di Vaprio in Movimento è durato più di un anno,
con tante riunioni, incontri e tempo rubato alla
m
VAPRIO D’ADDA – Andrea Beretta è il nuovo Primo
cittadino vapriese. Ripercorriamo il viaggio che ha
portato lui e la sua squadra al successo alle ultime
elezioni amministrative. “Alla vigilia delle elezioni
amministrative del mio Comune - ci racconta un
consigliere - voglio raccontare una bella storia.
Quello di persone, idee, sfide, ostacoli, amarezze
e coraggio: sembra il prologo di un poema epico,
di quelli che hanno “rovinato” i pomeriggi a tanti
studenti. Mancherebbe la trama amorosa, ma non
si sa mai… la vicenda non è ancora finita. È la
storia di Vaprio in Movimento.
Dunque, cominciamo. Dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del 2009, il tempo era passato nella frustrazione di assistere quasi impotenti
alle scelte di un’Amministrazione comunale che,
legittimata dalla vittoria, metteva in atto, fra l’altro,
i suoi piani di continuo consumo del suolo. Dico
impotenti perché, nella pratica, i consiglieri delle
liste “perdenti”, minoranza in Consiglio Comunale,
avevano solo la possibilità di sollevare obiezioni,
presentare interrogazioni, votare “contro” nelle riunioni consiliari. Insomma, solo roba burocratica,
che però richiedeva comunque un serio impegno
per lo studio di atti e delibere, il che consegnava ai
frustrati consiglieri una approfondita conoscenza,
utile per fare l’unica azione possibile e vantaggiosa per la comunità : rendere pubbliche le notizie
e sensibilizzare le persone. (Ovviamente esigenze
narrative impongono una semplificazione delle attività dei consiglieri di minoranza). E così i gruppi
perdenti in tutti questi anni avevano divulgato
e sensibilizzato, come avevano potuto,
con tutti i mezzi a loro disposizione,
cioè principalmente una bella dose
di buona volontà. Gli argomenti
sono stati tanti, ricorrenti in
molti, forse tutti i Comuni:
consumo del territorio,
politiche sociali deboli o
passive, bilanci e patti
di stabilità, nessun
incoraggiamento alla
partecipazione, e chi
più ne ha... E tanti
sono stati i volantini per informare la
gente. Ogni lista dei
perdenti, ovviamente
per conto proprio, ridondava posizioni simili sugli
stessi argomenti, magari
con qualche “sfumatura”
ideologica diversa (e nessuno
me ne voglia, nessuna volontà
di sminuire le ideologie). In pratica
di Guido Baroni
democraziae
partecipazione
luglio
11
•
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TRATTORIA TIPICA
La Palomba
Da oltre quarant’anni la famiglia Cinti propone
la cucina tradizionale orvietana
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12 luglio
Elezioni Amministrative, un grande risultato
per Angelo Caterina e la sua squadra
di Giorgio Olivieri e Claudio Banfi
POZZUOLO MARTESANA Alle elezioni amministrative di Pozzuolo, Angelo Caterina si riconferma
Sindaco, con un risultato, in termini di voti, storico
e straordinario. Infatti la lista “ Uniti con Angelo
Caterina Sindaco “ ha ottenuto il 74,6% (3328
voti) di consensi, lasciandone alla lista avversaria
solo il 26,4% (1194 voti). Ma il dato più eclatante
riguarda i voti di preferenza dati ai candidati consiglieri della lista vincente; la loro somma(1390)
supera non di poco il totale dei voti della lista perdente(1190). Il primo dei non eletti della lista del
Sindaco Caterina sarebbe risultato il migliore della
compagine concorrente. In Consiglio Comunale il
nuovo Gruppo di Maggioranza sarà composto da
quattro uomini e quattro donne, perfetta parità di
genere, con una età media di 40 anni. Di seguito l’elenco dei consiglieri eletti con le preferenze
assegnate: Silvio Lusetti 236; Gianpi Olivari 177;
Elena Bresciani 155; Ilaria Mafessoni 139; Maurilio
Comelli 137; Stefania Pedroni 132; Paolo Cantoni
127; Mariella Acernese 106. Questo il post di Angelo Caterina agli amici di facebook: “Beh che dire
grazie a tutti per la fiducia che mi avete confermato, continuate a sostenermi, stimolarmi e criticarmi costruttivamente. Insieme continuiamo a lavorare per il bene del nostro paese. Le percentuali
del successo non lasciano adito a dubbi, ha vinto
il proporre invece del denigrare, hanno vinto i fatti
invece delle falsità, abbiamo vinto tutti insieme.
Le persone che vorrei ringraziare sono tante, lo
farò personalmente, permettetemi però di ringraziare pubblicamente mia moglie e la mia famiglia
che accettano con pazienza di condividermi con
tutti voi”.
luglio
13
Protagonisti di una nuova Italia
di Olivia Ghiglia
INZAGO - “Protagonisti di una nuova Italia”: è
questo lo slogan della Festa Nazionale della
Cisl che quest’anno si è svolta a Firenze sabato 14 giugno presso lo storico Centro Studi
CISL di Fiesole. Presente per la Lombardia Est
– Martesana il dirigente sindacale, l’inzaghese
Domenico Frustagli, strenuo difensore dei diritti
dei lavoratori. La manifestazione si è aperta con
la sessione “Per un’Europa più forte e federale”, moderata dal giornalista Mario Sechi, con la
partecipazione di Luca Antonini, Costituzionalista, Università degli Studi di Padova; Luciano
D’Alfonso, Presidente Regione Abruzzo; Roberto
Maroni, Presidente Regione Lombardia; Enrico
Rossi, Presidente Regione Toscana.
La sessione è poi proseguita con “Economia, Riforme, Lavoro”, moderata dal giornalista Mario
Sechi, a cui hanno preso parte: Angelino Alfano,
Ministro dell’Interno, Raffaele Bonanni, Segreta-
14 luglio
rio generale Cisl e Giuliano Poletti, Ministro del
Lavoro e delle Politiche sociali.
I
lavori
sono
proseguiti
con
“Crescita, Sviluppo, Politiche industriali”, moderata dal giornalista Andrea Pancani, Claudio De Vincenti, Viceministro per lo Sviluppo
economico; Marco Gay, Presidente Giovani
Imprenditori Confindustria; Ugo Margini, Vicepresidente Confcommercio; Giulio Sapelli, Economista, Università degli Studi di Milano.
L’ultima sessione della giornata “Welfare e spesa sanitaria”, moderata dal giornalista Andrea
Pancani, con Domenico Casalino Amministratore delegato Consip; Beatrice Lorenzin Ministro
della Salute; Aldo Morrone IFO Regina ElenaSan Gallicano Roma. A conclusione della manifestazione il commento di Domenico Frustagli:
“I principali problemi che la politica deve affrontare sono la lotta alla corruzione, l’evasione
fiscale, gli sprechi e i privilegi dei politici, il lavoro e l’occupazione. Ci vuole più controllo nella
Pubblica Amministrazione, nei Comuni, meno
burocrazia, più infrastrutture e un minor costo
dell’energia per le aziende.
In quest’ottica, è necessario rivedere l’autonomia degli enti locali e le concessioni, gli ospedali, e tutto ciò che fa spesa pubblica e che
ha messo fuori dalla gestione democratica del
potere, una gestione che è ora in mano alle lobby. Per migliorare la situazione degli italiani, si
devono tagliare a tutti i costi le tasse che sono
troppo al di sopra di quelle che si pagano in tutta Europa. Infine bisogna rilanciare il lavoro, la
disoccupazione ha raggiunto livelli allarmanti,
soprattutto quella giovanile, basta con i litigi e
le chiacchiere, l’occupazione si crea puntando
sulla ripresa, con scelte coraggiose e con risorse economiche mirate”.
•
LA RETE SCENDE IN PIAZZA,
GRATIS!
•
“Sguardi oltre i
confini”
di Antonio Pirovano
di Antonio Pirovano
MELZO – Da Maggio nelle principali piazze di
Melzo: Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza della
Repubblica, Piazza della Vittoria, Piazza Risorgimento e Piazza Giolitti, presso la Stazione
Ferroviaria, è possibile collegarsi da qualsiasi
dispositivo portatile (computer, smartphone,
tablet…) alla pagina di autenticazione e navigare in internet gratuitamente. Il progetto prevede, nei prossimi mesi, l’estensione della rete
Wi-Fi anche in altri luoghi della città, tra i quali
anche il parco di Piazza Milite Ignoto e tutta
l’area sportiva in Via Buozzi (piscina, tennis e
stadio). Per ulteriori informazioni, visitate il sito
del comune di Melzo.
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MELZO - L’Associazione Mondoalegre in collaborazione con il Gruppo Missionario Le Formiche ha organizzato: “Sguardi oltre i confini, alla
scoperta di altri mondi possibili”.
Mondoalegre-nazca è una cooperativa e
un’associazione per il Commercio Equo e Solidale. La cooperativa MondoAlegre è nata nel
2002 dall’unione di diverse organizzazioni di
Commercio Equo che operavano sul territorio
dell’est Milanese fin dal 1990.
Nel 2006 nasce l’Associazione di Promozione
Sociale MondoAlegre con lo scopo di occuparsi specificatamente dell’attività educativa e di
sensibilizzazione. Attività commerciale e attività culturale sono i due ambiti attraverso cui
MondoAlegre promuove i valori di giustizia e
solidarietà, che sono alla base dell’esperienza
del Commercio Equo e Solidale. MondoAlegre
promuove inoltre uno stile di vita maggiormente sobrio e sostenibile, quale segno tangibile di
impegno per la giustizia e la pace.
La cooperativa MondoAlegre è socia del consorzio CTM Altromercato, di Banca Etica ed è
socia fondatrice di AGICES, associazione depositaria della Carta dei Criteri del Commercio
Equo e Solidale italiano. Dal 1 Giugno 2014 la
cooperativa Mondoalegre si unirà alla cooperativa Nazca che opera nell’area nord Milano e
Brianza per dare vita ad una nuova cooperativa
che gestirà 15 botteghe del mondo.
Il gruppo missionario Le Formiche è presente
sul territorio melzese come realtà di volontariato che coinvolge adulti e giovani in un’esperienza di condivisione con le situazioni di povertà
nel mondo, di educazione alla solidarietà verso
chi ha più bisogno, di servizio attraverso la donazione del proprio tempo e del proprio lavoro,
con alla base un cammino di spiritualità missionaria. Destinatari degli interventi dell’associazione sono le comunità del sud del mondo dove
operano sacerdoti o laici missionari.
Il Gruppo missionario Le Formiche svolge varie
attività lavorative il cui ricavato viene destinato
al finanziamento di progetti di cooperazione di
cui si fa carico per un periodo triennale.
Accanto alla raccolta fondi, il gruppo cura l’aspetto formativo e di sensibilizzazione a livello
locale, con particolare attenzione alla popolazione giovanile e ai ragazzi delle scuole e della
comunità pastorale.
www.clippers.it
luglio
15
•
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Cooperativa Cattolica di Consumo, una bella
storia destinata a finire
di Antonio Pirovano
INZAGO - Lo scorso mese, l’Assemblea dei soci
ha deliberato lo scioglimento della Cooperativa
Cattolica di Consumo di Inzago. Per molteplici
cause, una delle botteghe storiche del paese,
da anni “non funzionava più”. Chiunque avrà
potuto notarlo, nel corso del tempo, entrando
nei suoi locali in via Cavour e osservando un
negozio ormai sempre più vuoto e triste. Addio
Cooperativa, ti rimpiangeranno soprattutto gli
anziani che da te ancora potevano fare la spesa
“segnando sul libretto” e pagando a fine mese
quando ricevevano la pensione. Proprio per loro
(ma non solo), che generalmente non navigano
in rete, abbiamo visitato il tuo sito e riportato qui
la tua bella storia. Una storia lunga e importante
che ormai, come la maggior parte delle grandi
storie italiane, è destinata a finire.
“La cooperazione nasce con l’avvento del sistema capitalistico e quindi con la rivoluzione
industriale inglese, dal 1760 circa. Alla base
vi è la volontà e il tentativo di venire incontro
alle condizioni, spesso drammatiche e misere,
in cui viveva la maggioranza della popolazione.
L’Italia cominciò ad essere coinvolta nel movimento cooperativo solo molto tardi, verso la fine
dell’Ottocento; questo sviluppo si ebbe soprattutto al Nord.
La Cooperativa Cattolica di Consumo di Inzago
venne fondata nel periodo di maggiore boom
della cooperazione in Italia: dall’inizio del Novecento alla Prima Guerra Mondiale. ‘Regnando S.M.Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e
volontà della Nazione Re d’Italia l’anno 1902
questo giorno 19 del mese di ottobre in Inzago
(Milano) nella casa posta in Piazza Sagrato n°
3, avanti a me Dott. Pompeo Piceni notaio residente in Milano(...) e alla presenza dei signori
(…) sono personalmente comparsi i signori,
i quali dichiarano col presente nuovo atto di
costituire come costituiscono tra loro una società Cooperativa di Consumo(...)’. Con queste
parole, alle quali seguirono i nomi dei 24 soci
fondatori, tutti di professione contadini, viene
ufficialmente costituita la Cooperativa Cattolica
di Consumo di Inzago. La Cooperativa non aveva fini di lucro, ma intendeva operare per il miglioramento economico
e sociale dei propri membri ed aiutare la comunità parrocchiale; lo dimostra il fatto che una
parte considerevole degli utili netti venivano
ripartiti tra i consumatori o devoluta in opere di
beneficenza. All’atto della fondazione nel 1902
la Cooperativa Cattolica di Consumo assorbì al
suo interno due precedenti significative strutture cooperativistiche inzaghesi: il Forno cooperativo e la Cantina Sociale. Quest’ultima, era stata
costituita,con lo scopo di comprare e distribuire il vino ai soci, soltanto due mesi prima, il
18 agosto 1902, da 22 contadini inzaghesi, gli
stessi che il 19 ottobre successivo daranno vita
alla Cooperativa Cattolica di Consumo. Il Forno,
inglobato nella Cooperativa, continuò ancora
per diversi anni la sua benefica attività, ovvero
migliorare la qualità del pane consumato dai
contadini inzaghesi. L’inglobamento di queste
due precedenti esperienze cooperativistiche
permise alla Cooperativa Cattolica di iniziare la
propria attività, supportata da strutture già ben
organizzate ed inserite nel tessuto sociale inzaghese. La Cooperativa si fondò su
ideali ben precisi; lo spirito di assistenza e di
carità. Si vendevano generi alimentari a prezzi
ridotti, e questo incrementò di colpo il numero
dei clienti. La Cooperativa veniva incontro alle
esigenze della gente in un tipo di società, quasi
tutta contadina, in cui si era molto più poveri
di oggi, ma dove certamente i rapporti tra le
persone erano spesso animati da uno spirito
di carità e di solidarietà. La Cooperativa infatti, aiutava concretamente i meno abbienti nella
loro economia domestica, tenendo bassi i prezzi
dei prodotti e svolgendo quindi una funzione di
calmiere (non senza reazioni degli altri esercen-
ti), permettendo poi ai soci di pagare alla fine
del mese, e ridistribuendo ai consumatori, soci
e non, una parte degli utili netti del bilancio annuale. Fin dal suo sorgere, stretti furono i rapporti di
collaborazione tra Cooperativa Cattolica e Cassa
Rurale. La Cassa svolgeva quasi la funzione di
‘finanziaria’ della Cooperativa Cattolica, mentre
quest’ultima si adoperò sia per l’incremento
della compagine sociale della Cassa, sia svolse
quasi vera funzione di ‘sportello’, raccogliendo
depositi ed impegnandosi per il collocamento
delle risorse della Cassa.
Dal 1902 al 1920 la Cooperativa Cattolica registrò un grande sviluppo; dai 26 soci iniziali si
passava a ben 330 nel 1908, per raggiungere
poi i 488 nel 1924, punta massima di soci della
Cooperativa Cattolica durante la sua storia. Oltre al numero di soci, la Cooperativa vedeva aumentare in questi anni il numero di clienti; non
solo di Inzago, ma anche di paesi vicini (Masate,
Pozzo..).
Questo periodo, certamente molto felice per
la Cooperativa Cattolica di Inzago, si inseriva
in una generale tendenza all’espansione della
cooperazione nei suoi diversi aspetti. Durante
questo periodo la Cooperativa incrementò notevolmente i suoi utili e il suo fondo di riserva,
non si hanno cifre in mano, ma ci si può fidare
sicuramente dell’art.13 dello Statuto della Coo-
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16 luglio
•
perativa, riformato nell’assemblea dei soci il 31
agosto 1920:
‘Gli utili netti risultati dal bilancio (…) verranno
ripartiti, assegnando il 30% ai fondi di riserva
(…) ed il resto (…) restituito ai consumatori con
una percentuale ai consumatori soci doppia di
quella che verrà data ai consumatori non soci’.
Parte degli utile veniva devoluto in opere di
beneficenza alla Parrocchia, all’Ospedale, alla
Casa Betlem, alle scuole elementari, ai poveri,
dimostrando perciò di essere inserita pienamente nel tessuto economico e sociale del paese.
Agli inizi degli anni Venti, la Cooperativa passò
momenti veramente difficili; il fascismo stava
prendendo potere e si dimostrò subito molto
duro nei confronti dei suoi oppositori. Con il periodo fascista la cooperazione italiana subisce
una grave stasi, aggravata dai danni materiali a
molte cooperative.
In questo clima di intimidazione, anche la Cooperativa Cattolica di Inzago subì danni notevoli. Nel 1924 una squadra fascista assaltò e
saccheggiò la Cooperativa, portando via tutto il
vino che c’era nelle cantine. Una testimonianza
afferma che ci furono giorni difficili, in cui sembrava che la Cooperativa dovesse definitivamente chiudere. Salito al potere il fascismo, la
cooperazione fu una delle prime vittime, proprio
per quei principi democratici, che era andata
maturando negli anni precedenti.
In particolar modo la repressione fascista fu
assai dura nei confronti delle cooperative di
consumo, che erano riuscite a diventare un momento di incontro sociale e di solidarietà, specialmente verso i più bisognosi. Le cooperative
erano giudicate pericolose dal regime, in quanto
potevano rappresentare focolai di resistenza.
Con l’andare del tempo l’atteggiamento del fascismo cambiò; diventò meno duro e rinunciò
a quell’atteggiamento di scontro frontale con la
realtà cattolica; a tal proposito basta ricordare il
Concordato tra Stato e Chiesa firmato nel 1929.
La violenza del Fascismo nei confronti della Cooperativa Cattolica sembrò cessare, così essa
potè continuare la sua azione e il suo lavoro. Al
suo interno, come tutte le Cooperative, anche
la Cooperativa Cattolica dovette accogliere un
Presidente o “Consigliere” di tendenze e gradi-
•
mento fascista; con l’andare del tempo, infatti, Nel 1963, per coprire in parte il passivo, veniva
il fascismo non voleva abolire lo spaccio coope- venduta a privati la succursale della Cooperatirativo, ma eliminare i fini cattolici e di migliora- va all’angolo di Via Facheris, che comprendeva
mento sociale su cui si reggeva la Cooperativa. al piano terra il negozio di vendita e al piano
Certamente continuò l’opera di beneficenza; nel superiore una sala per banchetti e matrimoni. In
1936 la Cooperativa è nell’albo dei maggiori Via Facheris c’erano anche il magazzino per la
oblatori per il restauro del Santuario della Be- raccolta del frumento portato dai contadini e il
ata Vergine del Pilastrello, nel 1938 è presente forno cooperativo per la cottura del pane. Semnelle offerte per la giornata “pro seminario”; pre a causa della crisi, venivano dati in gestione
durante gli anni Trenta contribuisce alla costru- privata la macelleria e il bar.
zione del nuovo oratorio femminile. Mentre in parte, nella seconda metà degli anni
Il fascismo controllava però la vita della Coo- ‘60, il passivo della Cooperativa iniziava a diperativa, la quale dovette vedere ridotti i propri minuire, si rendeva necessario un ammodernaguadagni rispetto a quelli che avevano caratte- mento delle strutture, ampliando e trasformanrizzato il periodo iniziale. Un’ulteriore riduzione do la spaccio di tipo tradizionale in un moderno
si ebbe anche nel numero di soci, dovuta es- centro di vendita a libero servizio.
senzialmente ad un mancato ricambio genera- Questa trasformazione della Cooperativa Cattozionale. lica di Inzago avvenne tra il 1972 e il 1978.
Le Cooperative subirono un notevole ridimen- Prima del 1972, delle 4 campate costituenti lo
sionamento durante il ventennio fascista; quelle stabile di via Cavour, due erano adibite al negoche riuscirono a non chiudere i battenti, tra cui zio e due al bar.
la Cooperativa Cattolica di Inzago, dovettero af- Con la ristrutturazione, il muro di separazione
frontare gravi problemi economici.
venne abbattuto e tutto il locale veniva esteso a
Durante il biennio della Repubblica di Salò supermercato, mentre il bar venne spostato nel
(1943-45), le restrizioni imposte dal tessera- cortile interno e riaperto nell’Epifania del 1978.
mento generarono alcune difficoltà per la Coo- Dopo la ristrutturazione, il locale assunse un
perativa Cattolica, che non poteva accedere alla aspetto più moderno; su via Cavour vennero
borsa nera dei prodotti; a questo problema vi si aperti i 4 archi a vetrina, conferendo alla facciafa riferimento anche nell’assemblea della Coo- ta un aspetto più gradevole.
perativa del 28 marzo 1946.
Cambiava poi soprattutto il sistema di vendita,
Dopo la Liberazione, la Cooperativa Cattolica fu i clienti potevano direttamente accedere agli
luogo di consumo delle scorte di viveri totale scaffali che esponevano la merce, si era insomai tedeschi e la mensa per partigiani, patrioti e ma passati al moderno sistema del supermerpersone bisognose. cato.
Già negli ultimi anni della Guerram, e poi so- Anche il cortile venne completamente ristruttuprattutto dopo la fine del secondo conflitto rato; esso costituiva e costituisce un luogo di
mondiale, la Cooperativa Cattolica riprese un aggregazione e di ritrovo per molte persone.
graduale sviluppo economico, la punta massima Le diverse ristrutturazioni permisero inoltre un
di sviluppo si ebbe nel 1952, anno del cinquan- progressivo e sensibile miglioramento economitesimo di fondazione; vi fu poi un sensibile calo co; grazie al recupero della clientela.
negli utili netti, che porterà alla crisi economico- Le opere di modifica furono possibili principalfinanziaria dal 1958 al 1965 circa. In questo mente grazie al volontariato di soci o amici della
difficile periodo la Cooperativa venne aiutata Cooperativa; permettendo così di non gravare
dalla Cassa Rurale, non facendole mancare quel eccessivamente sul bilancio.
supporto finanziario necessario per superare il Il risanamento economico della Cooperativa fu
momento difficile. confermato dal bilancio del 31 dicembre 1979.
Il 23 febbraio 1949 entrava in vigore il nuovo Compiuta la ristrutturazione, raggiunta una più
Statuto della Cooperativa Cattolica di Inzago, adeguata capacità tecnica e amministrativa,
veniva riconfermata l’ispirazione ai principi e al superate le difficoltà economiche, la Coopemetodo della scuola cristiano-sociale e mante- rativa Cattolica acquisiva una nuova struttura
nuta la forma giuridica di società a responsabi- commerciale moderna ed efficiente, in grado di
lità limitata. reggere la concorrenza del mercato.
Nel settembre 1952, il cinquantesimo di fonda- Assumeva quindi quella struttura e connotaziozione della Cooperativa Cattolica venne celebra- ne che tutti oggi vediamo.
to con grande solennità e partecipazione.
La Cooperativa Cattolica è la più antica botteNel periodo del boom economico degli anni ‘60 ga di alimentari ed è stata inserita nell’elenco
si moltiplicavano le catene di negozi o super- dei Negozi Storici Lombardi, riconosciuti dalla
market che, con prezzi concorrenziali e il si- regione nell’ambito di un programma per lo
stema di vendita a self-service, mettevano in sviluppo del settore commerciale.” Cooperativa
imbarazzo sia i negozianti al dettaglio che le posta oggi in liquidazione e si vocifera che sarà
cooperative.
rilevata da un noto commerciante bergamasco.
luglio
17
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Cooperattiva Cattolica di Inzago: la triste fine di
una bella storia locale
di Antonio Pirovano
Siamo un gruppo di soci presenti all’assemblea
dei soci che non votarono il bilancio, perché
non fu reso disponibile unitamente alle note
integrative nei termini stabiliti dall’art.2479 del
cc (15 giorni antecedenti la data di convocazione dell’assemblea) per la presa in visione.
L’art. 2479 del cc prescrive l’annullamento della delibera di approvazione da parte del giudice
del tribunale, qualora i soci non votanti motivassero il loro diniego di approvare il bilancio,
asserendo che i termini previsti per il deposito
presso la sede sociale non furono rispettati.
La presa visione del bilancio è un sacro diritto
del socio, che se necessario può anche chiedere agli amministratori spiegazioni, prendere in
visione dei documenti e fare le proprie osservazioni.
E’ assurdo che gli amministratori abbiano preteso di andare in assemblea consegnando ai soci
i documenti da approvare solo quindici minuti
prima, privandoli del diritto di leggerli ed esaminarli. In assemblea noi soci facemmo presente
agli amministratori l’irregolarità e chiedemmo
semplicemente di riconvocare l’assemblea, in
modo tale che i soci avessero la possibilità di
esaminare il bilancio, così come è contemplato
dal codice civile e che quindi potesse essere
votato nel rispetto della legge. Gli amministratori nonostante fossero consapevoli che stavano
commettendo un abuso decisero di continuare
la riunione ed approvare il bilancio. Il ricorso
da parte dei soci alle autorità amministrative,
annullerebbe la delibera di approvazione, mettendo gli amministratori in una grave situazione, perché potrebbe essere annullata anche la
successiva delibera dello scioglimento della
Cooperativa a causa della perdita del capitale
sociale.
Vorremmo aggiungere che questo bilancio assumeva molta importanza per i soci, perché a
seguito della perdita del capitale gli amministratori nella stessa seduta assembleare diedero corso alla delibera dello scioglimento della
Cooperativa e alla sua messa in liquidazione.
Purtroppo la fine di questa nobile storia nata
112 anni fa era inevitabile. La stessa operazione avrebbe dovuta essere compiuta qualche
anno fa.
In quel momento era ancora possibile procedere
con una liquidazione ordinaria, dare quindi seguito ad una regolare liquidazione dei creditori,
iniziando da quelli privilegiati e poi onorare tutti
gli altri creditori chirografari. Oggi gli amministratori della Cooperativa devono affrontare una
situazione più grave. Con la vendita dell’attività
18 luglio
commerciale forse non sarà nemmeno possibile liquidare al personale i trattamenti di fine
rapporto e per tutti gli altri creditori che sono
numerosi non ci sarà un euro. Siamo di fronte
ad una situazione patrimoniale disastrosa. La
cooperativa non ha un suo patrimonio, le passività da liquidare sono lungamente superiori alle
attività, per cui si è presenti ad un grave stato
d’insolvenza (art.2545 cc.).
Vorremo evitare poi di commentare le parole di
Pierangelo Barzaghi, membro del consiglio di
amministrazione.
Sig. Barzaghi, Amministrare con la diligenza del
“buon padre di famiglia” come recita il codice
civile (art.1176) non vuol dire solo fare le cose
“con umiltà e passione” questa è una modalità troppo superficiale, ma vuol dire sopratutto
amministrare con diligenza, correttezza nei confronti dei terzi siano essi creditori o debitori.
Ma noi soci ci chiediamo come sia stato possibile accumulare così tanti debiti? Gli amministratori cosa facevano?
Non si è fatta attendere la replica di P. Barzaghi: “Questi soci hanno fatto parte del CDA per
più mandati e in qualità di amministratori hanno sempre votato e condiviso i relativi bilanci di
esercizio.
Come mai si sono svegliati adesso?”
Un gruppo di soci della Cooperativa Cattolica di
Inzago.
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Abramo Facchinetti,
l’antimafia
di Gioacchino Pensato
INZAGO - Il consigliere comunale Abramo Facchinetti si è impegnato a denunciare la mafiosità della famiglia De Lorenzis, titolare della
proprietà che vorrebbe aprire la più grande sala
giochi della Lombardia ad Inzago.
In Consiglio comunale il Sindaco prendeva le
distanze, supportato dall’Opposizione, per le
parole pronunciate da Facchinetti.
Purtroppo, per loro, le dichiarazioni di Facchinetti il giorno dopo il Consiglio venivano avvalorate dal Questore che fermava il progetto, perché chi vorrebbe aprire la sala giochi è davvero
indagato per mafia.
Pertanto i Centristi inzaghesi chiedono che sia
rivalutata la posizione di Abramo Facchinetti,
che ad oggi ha dimostrato di essere un “oppositore” costruttivo e che ha fatto scoperchiare
molte vicende solo nell’interesse degli inzaghesi.
Abramo Facchinetti era entrato in collisione con
il sindaco Calvi quando era stato derogato un
regolamento sulle nuove costruzioni abitative.
Forti e pesanti le sue accuse contro l’Ufficio
Tecnico e la Giunta, con l’Opposizione che, inaspettatamente, si asteneva nel giudizio…
Tornando alle due società che intendevano avviare la sala giochi in paese, è sufficiente fare
una semplice visura camerale per scoprire notizie “interessanti”.
La società M.Gaming srl è stata costituita in
data 02/10/2012 e l’amministratore unico, nonché socio di maggioranza, è un certo De Lorenzis Saverio, alla cui famiglia appartiene anche la
società M.Slot srl.
La famiglia de Lorenzis gestisce ben cinque sale
gioco ubicate nelle provincie di Bari e Lecce. A
questo punto, come direbbe qualcuno, la domanda sorge spontanea: “Come mai improvvisamente scatta l’idea di realizzarne una anche
in Lombardia e proprio nel comune di Inzago?”. Il nome di Salvatore De Lorenzis sbuca dalle
carte delle inchieste giudiziarie che negli ultimi
anni hanno passato al setaccio la criminalità organizzata del Salento.
Il suo business (slot machine e videogame) viene
ritenuto in odore di riciclaggio, tanto che nel 2002
i beni di famiglia sono stati sottoposti a sequestro e Rocco De Lorenzis ha subito una misura
di prevenzione patrimoniale definitiva per mafia.
La Gazzetta del Mezzogiorno del 20/8/2010, in
un articolo di Massimiliano Scagliarini dal titolo
“Slot machine e belle donne: la vita dorata di De
Lorenzis”, riporta che il 6/9/2008 viene ucciso a
Gallipoli un boss della malavita.
Ad ordinare l’agguato un certo Padovano Rosario.
Indagando sui contorni dell’omicidio la Guardia
di Finanza scopre che il Padovano ha avviato
iniziative per riciclare il denaro sporco. E in una
telefonata parla proprio di De Lorenzis: “Salvatore è uno su cui dobbiamo contare per tutte le
nostre cose, hai capito?” dice Padovan al suo
commercialista.
Tra l’altro lo scorso anno la famiglia De Lorenzis ha dovuto chiudere la società Minnie srl, su
sequestro da parte della Procura per infiltrazioni
mafiose. Il libero consigliere Abramo Facchinetti ci dichiara: “Il Comune non può chiedere il certificato antimafia alle società ma, magari, sollecitare
il Questore a richiedere tale documento.
Da adesso in avanti, da Consigliere - libero cittadino, difendo solo gli interessi degli inzaghesi
e farò di tutto per impedire l’apertura della sala
giochi.
Sono subentrato in Consiglio comunale al posto
di un Consigliere dimissionario.
Questo mio ruolo in Maggioranza è durato ben
poco: dopo due mesi ho votato contro un Piano
di lottizzazione che prevedeva la costruzione di
un abitato a più piani. Il mio votare contro è stato perché il Piano Generale del Territorio prevede per le costruzioni di quel genere un massimo
di tre piani.
Ho argomentato usando parole forti: illegittimo
ed illegale.
Su questa mia seconda parola la Maggioranza
ha deciso di cacciarmi, allontanandomi dal suo
gruppo: lascio ai cittadini ogni tipo di commento.
Adesso mi sento un libero cittadino in Consiglio,
che difende Inzago e i suoi abitanti.
Ho avuto altri incarichi nelle precedenti Amministrazioni comunali: sono stato Assessore alle
Politiche Ambientali dal 2006 al 2011, e con piacere ho visto che il mio lavoro è stato apprezzato sia dalla Maggioranza che dall’Opposizione.
Mi auguro che questo mio attuale impegno sia
condiviso dagli inzaghesi”.
Anche se è passata sotto silenzio l’espulsione di
Abramo Facchinetti - annunciata con un comunicato letto in Consiglio comunale da un intonso
giovane Consigliere di Maggioranza che lo ha
definito “una serpe” - rimane comunque un atto
deprecabile.
Quando è nato Progetto Inzago si voleva creare
una forza politica nuova, che poneva alla base
del suo operato l’ascolto e la condivisione, la
trasparenza e l’informazione.
Sicuramente la cacciata di un Consigliere va in
tutt’altra direzione.
Purtroppo il modo di gestire la politica con arroganza, che aveva contraddistinto la precedente
Amministrazione di sinistra e che aveva spinto
l’ex Comitato antidiscarica a mettersi in gioco
per creare un rapporto diverso tra cittadini e politica, è diventata patrimonio di questa Giunta.
Le posizioni di Facchinetti sono più che legittime
e motivate dalla difficoltà di allinearsi a decisioni prese da pochi, per di più non fornendo copia
della convenzione oggetto della votazione, benché richiesta con istanza protocollata.
Per molti esponenti di Progetto Inzago l’esperienza politica nel movimento è conclusa.
Lascia perplessi l’atteggiamento “tranquillo” di
Cesare Pirola, consigliere di minoranza e di sinistra, che suppone una strategia per una possibile alleanza con il PD alle prossime elezioni
comunali per candidarsi a Sindaco dopo essere
stato bocciato per ben tre volte dagli inzaghesi.
Il Centro inzaghese (UDC e CPL) stante la situazione chiede le dimissioni di chi ha fatto aberranti dichiarazioni contro Facchinetti, e chiede al
Sindaco un rimpasto di Giunta.
I Centristi inzaghesi ritengono gravi le decisioni prese sull’edificazioni di nuovi lotti, con case
invendute, con un territorio sempre più cementificato.
Il sindaco Calvi non ha mantenuto le promesse
di fermare questi processi che deturpano l’ambiente e anche alla luce di ciò, per molti, Nuovo
Progetto Inzago rischia di fallire.
Nell’ultimo consiglio comunale sono volate pesanti accuse di Facchinetti nei confronti del Sindaco e dell’opposizione. Querele in vista?
Ma il mistero sui nuovi lotti da edificare rimane.
La magistratura intervenga e dove ci sono delle
responsabilità, immediate siano le dimissioni.
Infine la società M.Slot ha presentato ricorso al
Tar del Lazio.
luglio
19
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Formazione e istruzione nel mondo del Lavoro
di Olivia Ghiglia
INZAGO – Il 24 Maggio scorso, presso l’Istituto
Galdus a Milano, il Circolo Culturale Ettore Calvi ha
organizzato un incontro formativo sul tema: Formazione e istruzione nel mercato del lavoro. Sono
intervenuti il Senatore Pietro Ichino, Pietro Benaglia, Gioacchino Pensato e Domenico Frustagli.
Numeroso il pubblico presente. Nell’incontro si è
parlato del Contratto a tempo determinato. Il contratto a termine senza causale passa da 1 a 3 anni
come previsto, ma nell’iter parlamentare è stato
introdotto il paletto del 20% dei contratti a tempo
determinato per ogni azienda rispetto al numero
dei dipendenti a tempo indeterminato (allo scorso
1 gennaio 2014). Nota importante: sono escluse
da qualsiasi limite le aziende fino a 5 dipendenti,
che possono sempre stipulare contratti a termine.
Le proroghe possibili nei 36 mesi sono 5 (non più
le 8 del testo originario). Ci sono sanzioni per chi
sfora il tetto del 20%: se c’è una sola assunzione
in più, l’azienda paga il 20% della retribuzione, per
ciascun mese o frazione di mese superiore a 15
giorni. Se invece il numero dei contratti a termine
in eccesso è superiore a uno, paga una multa del
50% della retribuzione di ogni lavoratore a termine
in eccesso. E’ stato cancellato l’obbligo, che era invece previsto da un emendamento approvato alla
Camera, di assunzione automatica a tempo indeterminato per i lavoratori a termine in eccesso. Per
quanto riguarda l’Apprendistato, sono stati allentati i paletti sulla stabilizzazione degli apprendisti:
obbligatoria al 20% nelle aziende con almeno 50
dipendenti. Torna l’obbligo di piano formativo individuale scritto, cancellato dal Dl ma poi ripristinato
dal Senato. La retribuzione dell’apprendista per
la qualifica e il diploma professionale tiene conto
delle ore di lavoro prestate e di un minimo di ore di
formazione pari almeno al 35%. Le ore di formazione costeranno meno. Il livello minimo (il 35%)
può essere aumentato dalle parti. La formazione,
che resta pubblica e assegnata essenzialmente
alle Regioni, può essere svolta anche da imprese
e organizzazioni di categoria, ma la Regione deve
comunicare al datore di lavoro entro 45 giorni la
propria offerta di formazione. Introdotta in via sperimentale l’alternanza scuola lavoro per studenti
degli ultimi due anni delle superiori. Per quanto riguarda il Decreto lavoro, ogni nuovo governo cambia la riforma fatta dai governi precedenti, stando
alla buona fede di chi prende atto di una situazione
drammatica sulla disoccupazione giovanile (42%),
non c’è la capacità di comprendere che il lavoro si
crea solo se si creano le condizioni per la ripresa.
I decreti legge non hanno mai creato un occupato.
Associazione culturale
Shiatsu AI-WA
Riflessologia facciale e plantare - Reiki – Fiori di Bach - Shiatsu
Via Mazzini,11 - Cassano d’Adda (MI)
Tel. 0363 360371
20 luglio
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Porte aperte al
Marchesi
di T.D.
INZAGO – Come è ormai tradizione per la Festa
della Repubblica, l’Associazione Amica, i volontari
della Fondazione Ospedale Marchesi, hanno organizzato: “Porte aperte al Marchesi”. L’iniziativa si è
svolta lunedì 2 giugno. Dopo la Santa Messa nella
cappella di Villa Gnecchi, gli ospiti della RSA e tutti
gli intervenuti, si sono recati presso il Municipio
per la commemorazione ufficiale della Festa della
Repubblica. La mattinata si è conclusa nel salone
della Fondazione per un incontro con l’Amministrazione comunale e tutta la cittadinanza, è quindi
seguito un simpatico aperitivo in Sala Colonne.
Nel pomeriggio “Porte aperte al Marchesi” è continuato nel giardino della Fondazione tra allegria
e muzica con la partecipazione della “Fisorchestra”. L’intensa giornata degli ospiti della RSA si è
conclusa in Piazza Maggiore con una bella serata
danzante.
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Il “Cammino del Cuore” estivo
di T.D.
INZAGO - Con l’arrivo del caldo il “Cammino del cuore”, a cura della Banca del Tempo di Inzago e
della Fondazione Marchesi, cambia orario. Da martedì 3 giugno, fino a fine agosto, i nuovi orari sono:
il martedì alle ore 8.00 e il giovedì alle ore 17.00, il ritrovo è sempre davanti l’Ospedale Marchesi. Il
vecchio orario riprenderà a partire da settembre 2014.
Il “Cammino del Cuore” che si effettua ormai da diversi anni è guidato da un socio della Banca del
Tempo che si prende l’impegno di farlo in modo continuativo in modo da essere sempre presente
come riferimento e come “capo passeggiata” per i numerosi partecipanti all’iniziativa.
Per info: e.mail: [email protected] – cell. 347 6477 357
sito: www.bancadeltempoinzago.it - www.fondazionemarchesi.it
“Appassionatamente”,
un fine settimana culturale
di T.D.
INZAGO – Si è svolta anche quest’anno con successo l’ottava rassegna “Appassionatamente”,
il weekend culturale a cura dell’Università del Sapere e dei Comuni di Inzago e Cassano d’Adda.
A Maggio a Cassano, presso Casa Berva, c’è stato l’incontro con l’autore Alessandro Zaccuri, giornalista e scrittore, che ha presentato: Francesco - Il cristianesimo semplice di papa Bergoglio;
aperitivo in Concerto, con Flora Fontanelli al violino e Judit Földes alla viola.
Ad Inzago la rassegna ha avuto il via la settimana successiva presso l’Auditorium del Centro De André, con il concerto
dell’orchestra “Crescendo” l’orchestra giovanile della Martesana.
Sono stati presentati brani e musiche di autori vari. “Appassionatamente” si è concluso con gli storici inzaghesi che hanno
tenuto un’interessante conferenza sulla storia del Santuario
della Madonna del Piastrello.
Tutti gli eventi della rassegna erano ad ingresso gratuito
Inzaghesi in giro per il mondo
di T.D.
INZAGO - Anche quest’anno l’Assessorato alla Cultura propone la rassegna INZAGHESI IN GIRO PER IL MONDO 2014, a cura della Biblioteca Civica, che da
anni riscuote un grande riscontro di pubblico. Si tratta di cinque incontri di presentazione di viaggi in tutto il mondo fatti da cittadini inzaghesi e raccontati
attraverso proiezioni di immagini e filmati.
Gli incontri si svolgeranno presso l’auditorium del Centro Culturale Fabrizio De André, in via Piola 10, Inzago, alle ore 20.45, secondo il seguente calendario:
Martedì 10 giugno, Birmania, tra passato e presente (di Enrica Cremonesi e Mario Verga)
Lunedì 16 giugno, Bali, vicino al cielo (di Anna Caiani)
Lunedì 23 giugno, 28 albe, 1 tramonto, Cammino di Santiago Di Compostela (di Mario Cassani)
Lunedì 30 giugno, Islanda, terra di ghiaccio, non solo… (di Federica Mapelli e Giovanna Garnieri)
Lunedì 7 luglio, Congo… con i Pigmei nel cuore dell’Africa (di Pierangelo Barzaghi e Graziano Gaddi)
L’INGRESSO È LIBERO. Info: Biblioteca Civica Inzago - Tel. 02 9548795 - Mail: [email protected]
AMBULATORIO VETERINARIO
Dott. Galdino Motta
Visite specialistiche
Visite domiciliari
Via G. Matteotti, 4 - 20065 INZAGO (Mi) - Tel. 02 95310031 - Per urgenze: cell. 338 7344001
luglio
21
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CENTRO ESTIVO 2014
di T.D.
Ottava Giornata della
lentezza con la
Banca del Tempo
di T.D.
INZAGO - Riparte il Centro Estivo promosso dall’Amministrazione Comunale e affidato
quest’anno all’Associazione Airone, che offre
un servizio di accoglienza ed uno spazio ricreativo con cura e attenzione alle finalità educative e formative.
Per la SCUOLA DELL’INFANZIA il Centro si svolgerà dal 23 giugno all’8 agosto e dal 18 al 30
agosto, presso la scuola primaria di via Brambilla.
Quest’anno tutto girerà intorno a: “L’amico Gedeone”, le avventure dell’Airone basate sul movimento e sul valore dell’amicizia.
Per la SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA di primo grado il Centro avrà inizio il 16 giugno fino
all’8 agosto e dal 18 al 30 agosto, sempre presso la scuola primaria di via Brambilla. Si tratterà
di “Peace & Sport”, lo sport come simbolo di
incontro e unione tra le persone in tutte le sue
declinazioni.
INZAGO - Anche quest’anno si è svolta la
“Giornata Mondiale della Lentezza” (l’ottava
per la precisione). Il progetto, che propone
un’architettura di vita più rispettosa e solidale
che superi la cultura dell’eccesso, si è svolto
nei giorni: 12 maggio (un lunedì, il giorno più
duro per provare a rallentare) e 18 maggio. La
manifestazione a cura della Banca del Tempo
di Inzago con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura e della Biblioteca civica ha
avuto il seguente programma
Lunedì 12 maggio dalle 10.00 alle 11.00.
Attiviamo l’energia vitale con esercizi di Qi
Gong,presso il parco della Conca di Inzago.
Sempre lunedì, alle ore 17 - Reader’s corner,
condividiamo un momento di lettura, incontrandoci per scambiarci proposte e suggerimenti. Domenica 18 dalle 10.00 alle 13.00 Pit stop
massage, una sosta sul lettino per fare un pieno di relax, presso il Parco del Piastrello. Sempre domenica, alle ore 15.30 Le danze delle
dee, il sapere femminile attraverso gli antichi
miti. Info: www.bancadeltempoinzago.it
IL CORTILE
Ristorante Toscano
piazza Maggiore, 8
INZAGO (MI)
Tel. 02 9547566
Il Cortile è un accogliente ristorante che si propone
come punto di riferimento per tutti gli appassionati
della cucina toscana che desiderano riscoprire sapori
genuini e ricette tradizionali.
Il menu è ricchissimo e offre dagli antipasti tipici ai
primi a base di pasta, dalle specialità di carne, ai dolci
fatti in casa. Ingredienti freschi, di provenienza italiana, e una ricca carta di vini caratterizzano menu sempre diversi, preparati con prodotti di stagione.
22 luglio
Vacanze in Italia, se stai in città, c’è Aquaneva,
se viaggi c’è solo l’imbarazzo della scelta
di Rossana
INZAGO - Quest’estate ti piacerebbe fare una
bella vacanza al mare in Italia e andare alla
scoperta delle bellezze nostrane, ma ti sorge
un dubbio: dove andare? Che posto scegliere?
Lo sappiamo, l’Italia ha talmente tanti luoghi da
visitare e (essendo quasi totalmente circondata
dal mare) ha talmente tante splendide città sulla costa che realmente la scelta risulta difficile,
quindi l’indecisione è tanta. Niente paura! Ci siamo qui noi per aiutarti a scegliere la meta ideale
a seconda delle tue esigenze. La nostra idea è
quella di proporti un elenco di posti al mare fra i
più belli d’Italia e lasciare a te la scelta tra i luoghi più rinomati del Bel Paese. Se resti in città:
Aquaneva ad Inzago, il cui direttore è Luca Riva.
Se invece hai la possibilità di spostarti e andare
sul mar Jonio, puoi fermarti per un ottimo pasto
a base di pesce a Squillace da Afrodite, il locale di Gregorio. Puoi passare poi da Soverato,
Gerace, a Davoli Marina dal Corsaro, lido balneare con ottimi servizi e spiaggia bianca. Se
vai sul Tirreno c’è Salvatore Taccone, in centro
a Tropea, con la sua trattoria La Botte, ottima la
cucina e il servizio. Buona estate a tutti!
luglio
23
studio grafico di
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abramo, l`antimafia