Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13
Morfologia
1. L’ARTICOLO
L’articolo è una parte del discorso che si unisce al nome per qualificarlo: può essere determinativo
e
indeterminativo.
Articoli determinativi
singolare
maschile
femminile
il
la
lo (l’)
(l’)
Articoli indeterminativi
plurale
i
le
gli
singolare
uno
una
un
un’
Nell’uso dell’articolo determinativo si osservano di norma le seguenti regole:
•
il (plurale i) si premette ai nomi che cominciano per consonante. Salvo s impura, z, x, ps, pn, gn e i
semiconsonante (i + vocale): ad esempio il libro, i libri;
•
lo (plurale gli) si pone davanti ai nomi maschili che cominciano con s impura, z, x, ps, pn, gn e i
semiconsonante (i + vocale): ad esempio lo studio, gli studi, lo zoccolo, gli zoccoli, lo xilografo, gli xilografi,
lo psicologo, gli psicologi, lo pneumatico, gli pneumatici (scrivere "i pneumatici" è un errore commesso
molto frequentemente), lo gnomo, gli gnomi, lo Iugoslavo, gli Iugoslavi. Lo si usa anche dinanzi a
vocale, ma si elide ( l’inno, l’odio); il plurale gli si apostrofa soltanto, e non necessariamente, davanti ad
i (gli uomini, gl’intellettuali);
•
il femminile singolare la si apostrofa davanti a vocale ( la casa, l’opera), mentre il plurale le non si
apostrofa, specialmente se il nome non cambia al plurale (la età, le età e non l’età, altrimenti si
confonde con il singolare).
L’articolo non si usa con i nomi di persona, di città e in varie locuzioni particolari, specialmente nei
proverbi.
L’articolo indeterminativo, usato solo al singolare, ha le forme un, uno per il maschile, una per il femminile; al
plurale si usano le forme del partitivo: dei, degli, delle.
•
La forma un (troncamento di uno) si premette ai nomi maschili che cominciano per consonante e per
vocale; in quest’ultimo caso non va mai apostrofato ( un cane, un gatto, un uomo, un arabo ).
•
Uno si premette ai nomi comincianti per s impura, z, x, ps, pn, gn: ad esempio, uno scalpello, uno zaino,
uno xilofono, uno psicologo, uno pneumatico, uno gnomo .
•
La forma una si premette a tutti i nomi femminili che cominciano per consonante (una casa, una sedia,
una donna ). Dinanzi alla vocale si usa la forma apostrofata un’: un’anima, un’elica, un’ombra.
A differenza dell’articolo determinativo, quello indeterminativo si può usare senza sostantivo, ma in tal caso
ha funzione di pronome: Ne abbiamo visto uno. Anche nelle combinazioni gli uni e gli altri, le une e le altre, uni
e une sono pronomi.
L’articolo in unione con le preposizioni di, a, da, in, su, con dà origine alle preposizioni articolate:
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Maschile
Femminile
davanti a
consonante
davanti
vocale
davanti
s impura o z
davanti a
consonante
davanti
vocale
singolare
del
dell’
dello
della
dell’
plurale
dei
singolare
al
plurale
ai
singolare
dal
plurale
dai
singolare
nel
plurale
nei
singolare
sul
plurale
sui
singolare
col
plurale
coi
singolare
pel
plurale
pei
di
a
da
in
su
con
per
degli
all’
delle
allo
alla
agli
dall’
alle
dallo
dalla
dagli
nell’
nella
negli
sulla
sugli
sull’
sulle
collo
cogli
nell’
nelle
sullo
coll’
dall’
dalle
nello
sull’
all’
colla
coll’
colle
fra tra (separate dall’articolo)
Le forme articolate del, dello, della, dei, degli, delle si usano anche come articolo partitivo, cioè per indicare
una parte o una quantità indeterminata: vennero degli amici, mangiammo delle mele.
Al plurale l’articolo partitivo sostituisce l’articolo indeterminativo: un albero, degli alberi.
2. IL NOME
Il nome, detto anche sostantivo, è la parte del discorso che serve a indicare ( nominare) gli essere animati,
le cose inanimate, le idee, i fatti, i sentimenti. Esso è, insieme col verbo , l'elemento fondamentale del
linguaggio.
Oltre ai nomi veri e propri, anche altre parti del discorso possono essere adoperate come nomi e, in questo
caso, si dicono sostantivate.
I nomi possono essere distinti secondo vari criteri. Una prima distinzione è quella dei nomi concreti e astratti.
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Si dicono concreti i nomi che indicano esseri, cose e fatti che cadono sotto i nostri sensi (fanciullo,
cane, sedia, odore, salto). Astratti quelli che designano una qualità, un sentimento, un'idea, un concetto,
che soltanto la nostra mente può concepire (bontà, amore, virtù, ambizione).
Una seconda distinzione è quella dei nomi propri, comuni, collettivi. Il nome proprio designa un solo un
individuo della specie ( Carlo, Fido, Arno, Gran Sasso, Roma); il nome comune indica gli esseri in senso
generico ( uomo, cane, pietra, fiume, monte, città); il nome collettivo indica un insieme di esseri o cose
della stessa specie (popolo, gregge, esercito, vasellame).
I nomi propri hanno sempre l'iniziale maiuscola.
a) IL GENERE DEI NOMI
Per il genere un nome può essere:
•
maschile: operaio, libro, orso, sentimento;
•
femminile: figlia, casa, gentilezza, automobile;
•
indipendente: uomo/donna, fratello/sorella, bue/mucca;
•
comune: ha una sola forma per il maschile e il femminile e indica per lo più una professione:
ingegnere, avvocato, architetto, cantante, ma anche nipote, coniuge, erede, ecc.
•
promiscuo: si tratta dei nomi di animali che hanno una sola forma per il maschile e il femminile: la
tigre, la giraffa, il leopardo, il merlo.
Per formare il femminile da un nome maschile, quando è possibile, basta normalmente cambiare la desinenza o
il suffisso maschile (-o, -e, -tore) in femminile (-a, -essa, -trice)
maestro/maestra
dottore/dottoressa
infermiere/infermiera
lavoratore/lavoratrice
b) IL NUMERO
Per il numero un nome può essere:
•
singolare: cane, macchina, penna;
•
plurale: cani, libri, persone;
•
invariabile: città, virtù, foto, ipotesi;
•
difettivo: si tratta di nomi che sono singolari ( latte, sangue, coraggio, ecc.) o solo plurali (le nozze, i
viveri, le redini, ecc.).
Normalmente il plurale si forma secondo questo schema:
classe
singolare
plurale
1^
2^
3^
-a
-o
-e
-i (maschile) –e (femminile)
-i (masch. e femm.)
-i (masch. e femm.)
NB: Si noti il plurale particolare di questi nomi che terminano in:
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-ca e –ga
→ -chi, -ghi, -che, -ghe
marca/marche, alga/alghe
-cìa e –gìa (con i tonica)
→ – cìe e –gìe
energia/energie, scia/scie
-cia e gia (con i atona)
→ -cie e –gie (se precede una vocale)
camicia/camicie, ciliegia/ciliegie
-ce e –ge (se precede una consonante)
pelliccia/pellicce, pioggia/piogge
Tuttavia la forma –ce e –ge spesso viene usata anche quando precede vocale, per cui accanto a ciliegie si usa
ciliegie, accanto a valigie si usa valige.
→ Talvolta un nome ha due plurali, con diversi significati.
Esempio: gesto/gesti/gesta
fondamento/fondamenti/fondamenta
c) LA FORMA
Per la forma un nome può essere:
primitivo: se non deriva da un’altra parola ma è costituito dalla radice e dalla desinenza: libro = radice
libr- + desinenza –o
derivato: se deriva dalla radice e da un suffisso o prefisso : libr-aio, libr-eria;
alterato: se esprime tramite particolari suffissi delle sfumature del nome stesso, per cui può
essere:
•
diminutivo: libretto, gattino, alberello;
•
accrescitivo: librone, macchinona, omone;
•
vezzeggiativo: boccuccia, orsacchiotto;
•
peggiorativo: libraccio, sterpaglia, gentaccia.
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Un nome si dice composto se risulta dall’unione di due parole. Può essere formato da:
nome + nome:
arcobaleno, acquedotto (plur. arcobaleni, acquedotti);
nome + aggettivo:
terracotta, acquaforte (plur. terrecotte, acqueforti);
aggettivo + nome:
francobollo, bassorilievo (plur. francobolli, bassorilievi);
verbo + nome:
parafango, cavatappi (plur. parafanghi, cavatappi);
verbo + verbo:
dormiveglia, saliscendi (plur. invariato);
verbo + avverbio:
posapiano (plur. invariato);
preposizione + nome: doposcuola (plur. invariato);
avverbio + nome:
sottoveste (plur. sottovesti).
d) SINONIMI, CONTRARI, OMONIMI, OMOGRAFI, POLISEMIA, ETIMOLOGIA
Richiamiamo qui alcuni concetti che sono validi per tutto il lessico e, anzitutto, per sostantivi, aggettivi e verbi.
Si dicono sinònimi due parole che hanno sostanzialmente lo stesso significato:
animale / bestia
porta / uscio
lettera / missiva
Si dicono contrari due parole che hanno significato opposto:
sicuro / insicuro
buono / cattivo alzare / abbassare
forte / robusto
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Si dicono omònimi le parole che si scrivono e si pronunciano allo stesso modo ma hanno significato
diverso:
volta
copertura e avvicendamento
lira
moneta e strumento musicale
amo
strumento per pescare e voce del verbo amare
Si dicono omògrafi le parole che si scrivono in modo uguale ma che si pronunciano in modo diverso:
àncora / ancòra
prìncipi / princìpi
La semantica s’interessa del significato delle parole. La polisemia è la capacità che ha una parola di esprimere
più significati. Si parla di evoluzione semantica quando si stabilisce il mutamento del significato di una parola nel
tempo.
Cercare l’etimologia di una parola vuol dire cercarne l’elemento o gli elementi da cui deriva: per esempio, biologia
deriva dalle parole greche bìos (vita) e lògos (discorso) e vuol dire “discorso, studio della vita”.
3. L’AGGETTIVO
L’aggettivo è la parte del discorso che si unisca a un nome per precisarne una qualità o determinarlo.
Può essere di tipo qualificativo o determinativo.
Un aggettivo qualificativo aggiunge una qualità al nome, accordandosi in genere e numero. Se si riferisce a
più nomi di genere diverso va al maschile o si accorda con il sostantivo più vicino (ma può diventare femminile
solo se si tratta di cose e se non si generano equivoci).
Es.:
un tavolo robusto / dei tavoli robusti una sedia robusta / delle sedie robuste / un tavolo e una
sedia robusti / un tavolo e delle sedie robusti
nella nave c’erano vasi e anfore antiche
Può essere di grado comparativo (di maggioranza, minoranza, uguaglianza) e superlativo (assoluto e relativo):
positivo:
alto
comparativo:
più alto di me
meno alto di me
tanto alto quanto me
superlativo assoluto: altissimo, molto alto
superlativo relativo: il più alto di tutti
L’aggettivo determinativo aggiunge al nome una determinazione di vario tipo, a seconda che sia:
possessivo: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro
dimostrativo: questo, quello
indefinito: qualche, alcuno, ogni, nessuno
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interrogativo: quale?, quanto?, che?
numerale: due, tre, dieci, primo, non, doppio, tre quinti, uno ad uno
o I numerali cardinali sono le parole che indicano con precisione quantità di cose, persone o
animali: uno, due, tre, quindici, venti, ecc.
o I numerali ordinali indicano quale posto una persona o una cosa occupa in una graduatoria:
primo, secondo, terzo, … quindicesimo … ventesimo, ecc.
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4. IL PRONOME
Il pronome è la parte del discorso che si usa per sostituire il nome o un’altra parte del discorso.
Può essere:
PRESONALE SOGGETTO io - tu - egli - lui - esso - ella - lei - essa - noi - voi - essi - esse – loro
PERSONALE COMPLEMENTO me - mi - te - ti - noi - ci - voi - vi - lui - lei - lo - gli - le - ne - loro - li – sé
POSSESSIVO mio - tuo - suo - nostro - vostro – loro
DIMOSTRATIVO questo - quello - codesto - questi - quegli - costui - costei - costoro - colui colei - ciò - stesso – medesimo
INDEFINITO alcuno - ciascuno - nessuno - ognuno - parecchi - tale - tanto -tutto - molto - certo - ecc.
RELATIVO che - cui - il quale - la quale - i quali - le quali - chi - chiunque - quanto – quanti
INTERROGATIVO che? - chi? - quale? - quanto?
ESCLAMATIVO che! - chi! - quale! - quanto!
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Quando una parola può essere sia aggettivo che pronome, ovviamente è aggettivo se accompagna un sostantivo,
pronome se è da sola:
Vuoi questo libro?
No, voglio quello
questo è aggettivo
quello è pronome
NB: I MOLTI USI DI “CHE”
Si deve fare attenzione a non confondere che pronome relativo e che pronome e aggettivo interrogativo o
esclamativo con che congiunzione subordinante (può essere dichiarativa, consecutiva, finale, causale, temporale,
comparativa, limitativa, eccettuativa ).
La congiunzione che è anche usata per comporre numerose locuzioni congiuntive subordinative come: prima che,
dopo che, senza che, a patto che, ecc.
Le parole che hai detto sono vere
Pronome relativo
Che hai fatto?
Pronome interrogativo
Che film danno?
Aggettivo interrogativo
Che mi tocca vedere!
Pronome esclamativo
Che bel film!
Aggettivo esclamativo
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Dicono che verranno domani.
Congiunzione dichiarativa
Era così freddo che battevo i denti.
Congiunzione consecutiva
Chiese loro che gli indicassero la strada.
Congiunzione finale
Siedi, che sei molto stanco.
Congiunzione causale
Andò via che il sole era appena sorto.
Congiunzione temporale
Preferisco arrivare tardi che correre troppo
Congiunzione comparativa
Che mi risulti, dovrebbe essere ancora a casa
Congiunzione limitativa
Non ho fatto altro che darti retta
Congiunzione eccettuativa
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5. IL VERBO
Il verbo è la parte del discorso che indica un’azione o una situazione generalmente in rapporto a un soggetto.
Il maestro spiega.
Il maestro è paziente.
Di un verbo si può indicare:
•
genere: transito e intransitivo
•
forma: attiva, passiva, riflessiva
•
persona: prima, seconda, terza
•
numero: singolare, plurale
•
tempo: presente, passato prossimo, imperfetto, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto,
futuro semplice, futuro anteriore
•
modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio, gerundio.
Andavamo
Intransitivo attivo 1^ plurale indicativo imperfetto
Furono mandati
Transitivo passivo 3^ pl.le indicativo passato remoto
Mangiando
Transitivo attivo gerundio presente
In base alle funzione che svolge un verbo si può definire:
predicativo: se è un predicato verbale (io leggo un libro)
ausiliare: essere e avere usati per formare i tempi composti e la forma passiva (io ho letto, egli è andato,
voi foste accolti)
copulativo: se collega il soggetto a un aggettivo o a un nome, come i verbi essere, sembrare, diventare,
nascere, vivere ecc. (il cielo è azzurro, egli sembra innocente, visse felice)
servile: potere, dovere, volere e altri verbi con l’infinito (posso dormire, vuoi dire)
fraseologico: cominciare a, finire di, stare + gerundio ecc. (stavo preparando, cominciò a capire, finirono di
giocare).
La maggior parte dei verbi appartengono alle 3 coniugazioni regolari:
1^: infinito in –are: amare
2^: infinito in –ere: temere
3^: infinito in –ire: dormire
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Ci sono inoltre verbi:
•
Impersonali: nevica, piove, tuona
•
Difettivi: ùrgere, solère, vèrtere
•
Sovrabbondanti: compiere / compire, intorbidare / intorbidire
•
Irregolari: andare, dare, fare, stare, dovere, potere, sapere, vedere, bere, vivere, cogliere, dire, udire,
venire
6. L’AVVERBIO
L’avverbio è la parte invariabile del discorso che si pone accanto ad un verbo, o ad altri elementi del discorso,
per meglio specificarli.
L’avverbio o è primitivo ( bene, male, più, mai, poco ecc.) o si forma dall’aggettivo (certamente, velocemente
ecc.) o, più di rado, da nomi ( bocconi ecc.) o da verbi (tastoni, cavalcioni ecc.).
Frequentemente si hanno locuzioni avverbiali: a poco a poco, d’un tratto, poco fa, senza dubbio, all’incirca, in un
batter d’occhio ecc.
Gli avverbi possono essere:
•
di modo (o qualificativi): velocemente, sicuramente
•
di luogo:laggiù, lassù, davanti
•
di tempo:adesso, domani, ieri, allora, mai
•
di giudizio: si distinguono in
•
affermativi: sì, certamente, davvero
•
negativi: no, non, nemmeno, neanche, neppure
•
di dubbio: forse, quasi, probabilmente
•
di quantità:poco, molto, assai, per niente, tanto, più, meno
•
interrogativi:come?, quando?, dove?, perché?, quanto?
•
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8
7. LA PREPOSIZIONE
La preposizione è la parte invariabile del discorso che serve a collegare tra loro gli elementi di un frase o più
frasi fra loro.
Esistono preposizioni proprie (semplici e articolate), improprie e locuzioni prepositive.
•
Le preposizioni semplici sono: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Le preposizioni semplici di, a, da, in, con, su
si uniscono con l’articolo dando origine alle preposizioni articolate
del, al, dal, nel, col, sul, ecc., che
vengono usate anche come articolo partitivo.
•
Quando avverbi, aggettivi o forme verbali sono usati con il valore di preposizione, cioè reggono un
nome o un verbo, si hanno delle preposizioni improprie: dopo, prima, sopra, sotto, accanto, secondo,
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lontano, durante, eccetto, escluso, tranne, nonostante, mediante, ecc.
o dopo queste cose (dopo è preposizione)
venne dopo (dopo è avverbio)
o secondo noi (secondo è preposizione)
vinse il secondo premio (secondo è aggettivo)
o durante il giorno (durante è preposizione)
vita natural durante (durante è verbo)
•
Le locuzioni prepositive derivano dall’accostamento di due proposizioni, una impropria e una propria
( dopo di, insieme con, lontano da, ecc.), oppure da un sostantivo con una o più preposizioni ( a causa di,
per mezzo di, ecc.).
Le preposizioni se reggono un sostantivo esprimono un complemento, se reggono un infinito esprimono una
proposizione secondaria.
studiare per la promozione (complemento di fine)
venne per salutarci (proposizione finale)
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8. LA CONGIUNZIONE
Anche le congiunzioni, come le preposizioni, sono parole che non hanno in sé un significato preciso ma il cui
valore è dato dalla funzione di collegamento che svolgono nella frase o nel periodo. Infatti servono a collegare
due o più elementi di una frase, oppure due o più frasi in un periodo.
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Per la funzione che svolge nella frase o nel periodo una congiunzione può essere:
Ho visto Mario e Giovanni
coordinante
Collega due elementi dello stesso tipo
oppure due frasi simili
subordinante
Collega una frase a un’altra in modo tale
Ha giocato e ha vinto
Sono andato per salutarlo e raccontargli l’accaduto
Tutti sanno che l’italiano è una lingua neolatina
che una dipende dall’altra
Le congiunzioni coordinanti possono essere:
•
copulative: e - ed - anche - pure - né - neppure - nemmeno
•
disgiuntive: oppure - ovvero
•
avversative: ma - però - tuttavia - anzi - eppure
•
dichiarative: cioè - infatti - invero - ossia
•
conclusive: dunque - ebbene - quindi - perciò - pertanto
•
correlative: e ... e - o ... o - né ... né - sia ... sia - non solo ... ma anche
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Le congiunzioni subordinanti possono essere:
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•
dichiarative: che - come
•
condizionali: se - purchè - qualora - nel caso che
•
causali: perchè - poichè - siccome - per il fatto che -
•
finali: affinchè - perchè
•
concessive: sebbene - benchè -per quanto - anche se
•
consecutive: (così) ... che - (tanto) ... che - sicchè
•
temporali: quando - appena che - come - prima che - dopo che
•
comparative: (così) ... come - (tanto) ... quanto
•
modali: come . come se - quasi che
•
interrogative indirette: se - come - perchè - quanto
•
avversative: quando - mentre - laddove
•
eccettuative: fuorchè - tranne che - a meno che
•
esclusive: senza - senza che
•
limitative: per quello che - che - per quanto
Per quanto riguarda la forma la congiunzione si distingue tra:
congiunzioni semplici
quando
esempi
sono formate da una sola parola
e, ma, se, o, che, come, ecc.
-sebbene (composta da se + bene)
congiunzioni composte risultano dalla composizione di due parole
- poiché (composta da poi + chè)
- dal momento che
locuzioni congiuntive
sono espressioni di due o più parole
- per il fatto che
9. L’INTERIEZIONE O ESCLAMA ZIONE
L’interiezione (o esclamazione) è una parola invariabile che serve ad esprimere una sensazione di vario tipo
(gioia, dolore, meraviglia, ira, ecc.) in maniera immediata.
Possono essere:
•
interazioni proprie: oh!, ah!, eh!, ahi!, ohi!, ehi!, ohime!
•
Interazioni improprie: sono altre parti del discorso usate come interiezioni, ad esempio: su!, coraggio!,
basta!, viva!, bene!
•
locuzioni interiettive: Dio mio!, per amor del cielo!, per carità!
Esercizi
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Esercizio 1. Leggi il testo seguente, sottolinea gli articoli e inseriscili negli spazi corrispondenti all’analisi corretta
Il povero Giovanni era molto triste perché suo padre era gravemente malato e presto sarebbe morto. Non c’era
nessun altro nella stanza oltre a loro due, la lampada sul tavolo si stava spegnendo, ed era già sera tardi.
«Sei stato un bravo figlio, Giovanni!» disse il vecchio. «il Signore ti sarà d’aiuto in questo mondo!» e lo guardò con
uno sguardo dolce e serio, poi respirò profondamente e morì; era come se dormisse. Giovanni pianse, ora non aveva
più nessuno al mondo, né padre né madre, né sorelle né fratelli. Povero Giovanni! Rimase inginocchiato accanto al
letto e baciò la mano del padre morto, pianse molte lacrime, ma alla fine gli si chiusero gli occhi e lui si addormentò
con la testa sulla dura asse del letto. Fece uno strano sogno: vide che il sole e la luna si inchinavano davanti a lui,
vide suo padre ancora vivo e sano e lo sentì ridere, come faceva sempre quando era divertito. Una graziosa
fanciulla, con una corona d’oro posata sui bei capelli, tese la mano verso Giovanni, e suo padre esclamò: «Vedi la
sposa per te? È la più bella del mondo». Poi si svegliò e tutta quella meraviglia era svanita, suo padre giaceva
gelido e senza vita nel letto e non c’era nessun altro; povero Giovanni! […] Tutt’intorno cantavano un salmo,
risuonava così dolce che a Giovanni vennero le lacrime agli occhi; pianse e questo gli fece bene. Il sole brillava tra i
verdi alberi e pareva volesse dire: “Non devi essere così addolorato, Giovanni! Vedi com’è bello ilcielo! Tuo padre è
ormai lassù e prega il buon Dio che tutto ti vada bene!”.
(da H.C. Andersen, Il compagno di viaggio, in Fiabe, Mondadori)
Articolo determinativo maschile singolare
.......................................................................................................................................................
Articolo determinativo maschile plurale
.......................................................................................................................................................
Articolo determinativo femminile singolare
.......................................................................................................................................................
Articolo determinativo femminile plurale
.......................................................................................................................................................
Articolo indeterminativo maschile singolare
.......................................................................................................................................................
Articolo indeterminativo maschile singolare
.......................................................................................................................................................
Articolo indeterminativo femminile singolare
.......................................................................................................................................................
Esercizio 2. Sottolinea le parole che, precedute dall’articolo, si sono sostantivate. Analizzale grammaticalmente.
a. Dario non riusciva a capire il perché del suo no.
b. Sono le quattro del mattino e il bello è che non sono ancora rientrati a casa.
c. Per lui esiste solo il viaggiare verso mete esotiche.
d. Basta un tuo sì e la cosa è fatta.
e. L’oggi è meglio di ieri?
f. Se dici un ma Roberto ricomincia a ripensarci e non ne usciamo più.
g. Il più va accentato, ricordatelo.
Esercizio 3. Indica se gli articoli del, dello, della, dei, degli, delle, evidenziati nelle seguenti frasi, sono articoli
partitivi (A) oppure preposizioni articolate (P).
a. Vorrebbero del latte per il purè. (A P)
b. Abbiamo ricevuto degli auguri per Natale da amici cari che vivono in Australia. (A P)
c. Sulla scalinata del tribunale (A P) c’era della folla inferocita. (A P)
d. Usa i ferri del mestiere. (A P)
e. Ho trascorso parte della mia vita lavorando. (A P)
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f. È questo l’aspetto della vita che preferisco: il viaggio. (A P)
g. Trascorrerò quel che resta della mia vita a Parigi. (A P)
Esercizio 4. Forma con ciascuna delle seguenti coppie di parole una frase di senso compiuto e distingui in ciascuna
frase i nomi comuni dai nomi propri.
a. Amsterdam / canale
b. Anna / sorella
c. Everest / monte
d. amico / Gianni / delusione
e. Cortina / vacanza / montagna
f. America / viaggio / Las Vegas
Esercizio 5. Leggi il brano e distingui i nomi comuni concreti e astratti.
Scorgendo da lontano la massa cupa del mio giardino, sentii sorgere nel cuore un’inspiegabile ansia. Applicai
l’orecchio all’imposta e non ebbi più dubbi: un rumoroso disordine, anormale ed incomprensibile, regnava nella mia
casa. All’improvviso provai vergogna per la mia paura: scelsi dal mazzo di chiavi quella giusta, la infilai nella toppa e
spalancai con violenza la porta. E improvvisamente sulla soglia si presentò una poltrona, attraversò il giardino
seguita dalle quattro poltroncine del salotto, poi dai divani che si trascinavano sulle corte zampette come
coccodrilli, dalle sedie che saltellavano come capre e dagli sgabelli che trotterellavano come conigli.
(da G. de Maupassant, Qui sait?, in Racconti fantastici, Mondadori)
Esercizio 6. Nelle frasi seguenti sottolinea tutti i nomi. Poi analizzali indicando se sono comuni o propri, concreti o
astratti, individuali o collettivi.
a. Osvaldo viveva in una piccola città. Era un uomo solitario. Aveva un carattere buono ma sembrava costantemente
in ansia come se qualcosa lo tormentasse.
b. La bellezza, la bontà, la sincerità erano le sue caratteristiche principali.
c. Un giorno, sotto una quercia nel bosco trovò un agnello e lo chiamò Trovatello, lo portò nella sua dimora e lo
allevò con amore.
d. Ogni giorno gli dava un biberon di latte fresco che l’agnello beveva con ingordigia.
e. Quando la bestiola diventò grande, Osvaldo lo riportò nel querceto e lo lasciò libero.
Esercizio 7. Volgi al plurale i seguenti nomi terminanti in -o. Fai attenzione: un nome è invariabile.
uomo ........................................
baco ........................................
strascico ........................................
calcolo ........................................ astrologo ........................................ solco ........................................
parco ........................................ lago ........................................
mago ........................................
parroco ........................................ sociologo ........................................ traffico ........................................
turco ........................................ molo ........................................
tempio ........................................
sasso ........................................
euro ........................................
manico ........................................
Esercizio 8. Collega ciascun nome primitivo posto a sinistra col nome corrispondente derivato a destra.
a. impegno
b. scala
c. collo
d. mare
e. monte
f. vetro
1. collare
2. mareggiata
3. montuosità
4. disimpegno
5. vetreria
6. scalata
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Esercizio 9 Precisa da quali parti del discorso sono formati i nomi composti che seguono.
a. paraurti .......................................................................
c. cartapesta ...................................................................
e. porcospino ................................................................
b. portagioie ....................................................................
d. pianoforte ................................................................
f. caposquadra ...............................................................
g. borgomastro ...............................................................
i. arcobaleno ........................................................
m. pescecane .......................................................
h portaombrelli ......................................................
l. piattaforma ..........................................................
n francobollo ..........................................................
o. mezzaluna .........................................................
p. portacenere .......................................................
Esercizio 10. Volgi al plurale i seguenti nomi, accompagnandoli con l’articolo determinativo.
a. targa ........................................
bilancia ........................................ denuncia .......................................
b. laurea ........................................ pioggia ........................................ doccia ........................................
c. sindaco ........................................ belga ........................................ greco ........................................
d. catalogo ........................................ ago ........................................
incarico ........................................
e. migliaio ........................................ politico ........................................ coscia ........................................
f. apertura ........................................ traffico ........................................ decalogo ........................................
Esercizio 11. Inserisci nelle caselle esatte i nomi seguenti.
valore, tenaglie, pietà, calzini, bretelle, dolcezza, stoviglie, dintorni, vestigia, posteri, burro, coraggio, tenebre,
stoviglie.
Nomi difettivi del singolare
Nomi difettivi del plurale
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Esercizio 12. Indica se gli aggettivi evidenziati nelle frasi seguenti sono qualificativi (Q) oppure determinativi (D).
a. Questo (Q D) tappeto persiano (Q D) è stato morsicato dal mio (Q D) cane quando aveva due (Q D) mesi, il
buco rimarrà come ricordo di quei (Q D) giorni.
b. Non ho tanto (Q D) tempo da perdere. Smettila con le tue (Q D) fastidiosissime (Q D) chiacchiere, io ho un
lungo e faticoso (Q D) lavoro da completare.
c. Hanno comprato dei vestiti eleganti (Q D) per il pomposo (Q D) matrimonio del cugino della loro (Q D) madre.
d. La pioggia scese per ore interminabili (Q D) , allagò le strade, investì le macchine parcheggiate, le trasportò
come fossero giocattoli, allagò i vasti (Q D) campi, portò distruzione infinita (Q D) , tutto senza pietà.
e. Il clima dell’alta (Q D) montagna fu indicato per la malattia respiratoria (Q D) di Donatella.
f. Questo (Q D) luogo ha spiagge di sabbia nera finissima (Q D) . All’interno si estende una verdeggiante (Q D)
campagna con frutteti carichi (Q D) di buona (Q D) frutta.
g. Nella quinta (Q D) carrozza vi è un comodo (Q D) vagone ristorante dove potrai mangiare dei panini prima di
arrivare a destinazione.
Esercizio 13. Fai derivare dai seguenti nomi l’aggettivo corrispondente.
> piacere > piacevole
a. coraggio................................................ Alpi .............................................................
b. mare .................................................... vita ..............................................................
c. corpo ................................................... mano .........................................................
d. dente ................................................... vista ............................................................
e. forza..................................................... sapienza ..................................................
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f. scienza ................................................ religione .................................................
g. ferocia ................................................. spietatezza ...........................................
h. superbia .............................................. sincerità ..................................................
i. immutabilità .......................................... immobilità ............................................
Esercizio 14. Indica se l’aggettivo evidenziato nelle seguenti frasi è di grado positivo (P), comparativo (C) oppure
superlativo (S).
a. Io sono una donna coraggiosa. (P C S)
b. Non ti dico che è la più brava della classe ma quasi. (P C S)
c. Sei una forza della natura, simpaticissima, intelligentissima, generosissima… e chi più ne ha, più ne metta. (P C S)
d. Sembra grassa ma non lo è. (P C S)
e. È meno grande di suo fratello, come età intendo. (P C S)
f. Io invece penso il contrario: è più grande (P C S) di suo fratello che è mio coetaneo e io sono più piccola di lei.
(P C S)
g. Questa regione è tanto montuosa quanto pianeggiante. (P C S)
Esercizio 15. Sottolinea gli aggettivi qualificativi nelle seguenti frasi. Indica se sono al superlativo assoluto (A)
oppure al superlativo relativo (R).
a. Sei divertentissima quando racconti le barzellette. (A R)
b. Ho incontrato una collega che posso dire sia la più severa di tutte noi. (A R)
c. Non è un gioiello molto pregiato ma così appare. (A R)
d. Fammi sapere se verrà anche il tuo amatissimo figlio. (A R)
e. Era il più bell’esemplare che avessi mai visto a una mostra di cani. (A R)
f. «Ti sembra una rarità di pianta come lei dice?» «No, però è sicuramente la più pregiata tra queste». (A R)
g. «Questo inverno si presenta come il più caldo di questi ultimi anni». «Aspetta a dirlo, magari poi arriva di colpo
un tempo freddissimo!» (A R) (A R)
Esercizio 16. Concorda l’aggettivo dato tra parentesi con i nomi cui si riferiscono.
a. Da un po’ di giorni mi ritrovo telefono e orologio (rotto)
......................................................................................................................................................
b. Il clima e la campagna di questo paese sono (mite)
......................................................................................................................................................
c. Questa giacca e questa gonna sono (nuovo)
......................................................................................................................................................
d. Gianni e Daria sono due amici (comico)
......................................................................................................................................................
e. Sottofondo e risate (chiassoso)
......................................................................................................................................................
f. Hanno scritto usando come ai vecchi tempi la penna e l’inchiostro (nero)
......................................................................................................................................................
g. Mi ha dato uova e burro molto (fresco)
......................................................................................................................................................
h. La carne, la frutta e il prosciutto sono (caro)
......................................................................................................................................................
i. La casa e il giardino erano (deserto)
......................................................................................................................................................
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Esercizio 17. Sottolinea nelle frasi seguenti tutti gli aggettivi possessivi e cerchia il nome a cui si riferiscono. Vi
sono quattro pronomi possessivi che dovrai estrarre dal contesto.
a. I nostri parenti sono usciti prendendo la mia vettura.
b. Il tuo giardiniere ha tagliato un po’ anche la mia siepe, ma avrei preferito che tagliasse solo la vostra.
c. Non è il mio questo, è il tuo ombrello.
d. Se i suoi cugini non vogliono venire porteremo altri amici alla tua festa, non ti preoccupare.
e. Abbiamo passato la notte intera a leggere i suoi diari e abbiamo scoperto cose interessanti sulla sua vita.
f. Noi abbiamo una bella casa grande e spaziosa ma sicuramente la loro è più nuova e più bella.
g. Alla vostra età questo non si può fare; ognuno però dovrebbe fare ciò che si sente senza impedimenti.
h. Ho impacchettato solo il mio regalo perché per il tuo mancava la carta.
Esercizio 18. Completa le frasi seguenti inserendo il possessivo adeguato. Poi definisci quale è aggettivo e quale è
pronome.
a. Abbiamo rivisto la ............... vecchia dimora e abbiamo deciso di risistemarla per loro.
b. Durante la ............... ultima visita in Italia vi siete proprio innamorati del ............... Paese, ce ne siamo accorti dai
............... sguardi e dalle ............... parole.
c. Sandra ci ha invitate a casa ...............; noi ci andremo volentieri anche se lei non è mai venuta nella ...............
d. Montale è il ............... poeta preferito e rileggo spesso le ............... poesie.
e. Dico sempre ai ............... figli di ricordarsi di questi momenti felici, li racconteranno poi ai ............... figli.
f. Non verranno loro ma andremo noi a casa ...............
g. Hai cambiato la ............... opinione, te l’hanno fatta cambiare? Io non cambierò mai la ............... su questo
argomento.
h. La ............... storia inizia nell’anno 1950 quando nacque. Poi
i ............... si trasferirono e lasciarono il ............... paese per andare al Nord.
Esercizio 19. Sottolinea nelle frasi seguenti gli aggettivi dimostrativi e il nome che accompagnano. Fai attenzione
perché
vi è anche qualche pronome: cerchialo e specifica quale nome sottintende.
a. Codeste pantofole sono ridicole, perché non calzare queste che sono più adatte per te?
b. Quest’inverno andrò a sciare come sempre a Cortina e abiterò in quella casa meravigliosa nella zona di Lacedel.
c. Questo film quest’anno ha avuto meno successo. Forse questa serie inizia a stancare.
d. Ti racconta sempre queste cose, è un po’ noioso.
e. Mi piace sempre ciò che dice.
f. Passami codesta bottiglia: quella si è svuotata e io ho sete.
g. Non so se scegliere questo menù o quello.
h. Mi daresti quel giornale? Io ti passo questo.
Esercizio 20. Indica se nelle frasi seguenti gli indefiniti evidenziati svolgono la funzione di aggettivo (A) oppure
pronome (P).
a. «Quanti (A P) compiti avete voi?» «Io ne ho tanti (A P) e non ho nessun (A P) compagno con cui studiare».
b. A ciascuno (A P) di noi toccherà l’esame prima di essere ammesso.
c. Tu non c’eri e per te ha telefonato un tale (A P) ma non ha detto niente (A P) . Forse richiamerà.
d. Per ogni (A P) ragazzo c’era anche un genitore.
e. Oggi ho troppa (A P) fretta, ripasso domani se non ho altri (A P) impegni.
f. Le cattiverie che mi avete fatto sono troppe (A P) e non ho più voglia di essere vostra amica.
g. Da molti giorni c’è tanta (A P) nebbia, è difficile muoversi.
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Esercizio 21. Inserisci nelle frasi seguenti l’aggettivo interrogativo adeguato al contesto delle seguenti frasi.
a. .............................................. signori avete presentato a mia sorella?
b. ............................................... persone sono andate via?
c. ............................................... distanza intercorre tra i vostri due paesi?
d. ............................................... è la tua domanda, me la puoi ripetere?
e. ............................................... casa hai comprato? In ........................ zona?
f. A ............................................ punto sei arrivato?
g. ............................................... scuola da ballo frequenti?
Esercizio 22. Sottolinea il pronome personale nelle frasi che seguono. Indica se è soggetto (S) oppure
complemento (C).
a. Spero che voi passiate al più presto a trovarci. (S C) (S C)
b. Dario e io vi abbiamo anticipato. (S C) (S C)
c. Voi raggiungeteci a casa dopo teatro, ceneremo insieme. (S C) (S C)
d. Ti porterò il libro che mi hai chiesto. (S C) (S C)
e. Vogliono me al telefono? Ti hanno detto chi è? (S C) (S C)
f. Ho fatto tutto io! (S C)
g. Gli ho confermato l’invito, diglielo pure tu di venire da noi. (S C) (S C)
h. Ma tu sei sicuro di quello che ti ha detto? (S C) (S C)
Esercizio 23. Sostituisci le parole evidenziate con i pronomi relativi. (Puoi fare qualche modifica alla frase).
a. Non ricordo il nome della nave, con questa nave ho viaggiato.
b. A casa nostra c’era l’amministratore, con l’amministratore discuteva papà.
c. Ci sono dei ragazzi in piazza, i ragazzi girano in bicicletta e schiamazzano.
d. Abbiamo visto un bel film, di questo film era regista Verdone.
e. Lui mi ha portato tredici rose rosse e le rose le ho sistemate nel vaso.
f. Non dimenticheremo mai quella gita, a quella gita partecipammo.
g. Questo è il libro, di questo libro ti presentai ieri l’autore.
h. Questo è motivo, per questo motivo non ti do il permesso.
Esercizio 24. Inserisci nelle seguenti frasi i pronomi relativi adeguati. Aggiungi la preposizione o l’articolo adatti.
a. Fai attenzione, la sdraio ................ ti stai sedendo è rotta.
b. I piani ................ ti ho parlato si sono conclusi positivamente.
c. Il film ................ ti riferisci è un film muto.
d. Qual è la ragione ................ mi chiedi questo?
e. Ginevra è una delle poche ................ ho fatto amicizia.
f. La persona ................ mi hai presentato è veramente piacevole.
g. Le persone ................ lavoro non sono affettuose.
Esercizio 25. Nelle frasi che seguono distingui quando che ha valore di pronome relativo (R), interrogativo (I) o
esclamativo (E) oppure di congiunzione (C).
a. Che piacevole viaggio! (R I E C)
b. Torno da casa dagli zii, che mi hanno trattenuto a pranzo. (R I E C)
c. Digli che vengano pure, che li aspettiamo con gioia. (R I E C)
d. Dimmi che farai il 31. (R I E C)
e. Le lettere che ci sono arrivate sono lettere di auguri. (R I E C)
f. Mi piaccio i fiori che ci hai mandato. (R I E C)
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g. Che vuoi fare? (R I E C)
h. Si sa che lui è fatto così. (R I E C)
Esercizio 26. Sottolinea nel brano seguente tutti i verbi. Svolgi l’analisi grammaticale di ciascun verbo
considerando: A, coniugazione; B. modo; C. tempo; D. persona e numero. Indica poi se il verbo è transitivo oppure
intransitivo.
Invano gli uomini ammucchiati a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, si sforzavano di isterilire la terra su cui
vivevano; invano la ricoprivano di pietre affinché nulla vi crescesse; invano strappavano anche il più piccolo filo
d’erba e affumicavano l’aria col carbon fossile e la nafta; invano tagliavano alberi e scacciavano animali e uccelli.
La primavera era sempre primavera, anche tra le mura della città. Il sole scaldava l’erba, dove non la raschiavano,
cresceva d’un bel verde vivido; e cresceva non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra. I pioppi,
le betulle, i pruni, stendevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli si gonfiavano di gemme pronte a
schiudersi. Come sempre in primavera, le gracchie, i passeri, e i colombi preparavano lievemente i loro nidi e le
mosche, riscaldate dal sole, ronzavano sulle pareti. Le piante, gli uccelli e i bambini erano lieti. Soltanto gli uomini
continuavano a ingannare e a tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini che non apprezzavano né quel mattino di
primavera né quel divino splendore dell’universo, creato per il bene dei viventi e per predisporli tutti alla pace, alla
concordia e all’amore; gli uomini che consideravano sacro e importante soltanto ciò che essi stessi avevano
inventato per dominar gli uni sugli altri.
(da L. Tolstoj, Resurrezione, Rizzoli)
Esercizio 27. Per ciascuna voce verbale indica persona, numero, modo, tempo.
Verbi
Persona
Numero
Modo
Tempo
a. assaltarono _____________________________________________________________________________________
b. presiedeva _____________________________________________________________________________________
c. morirete_________________________________________________________________________________________
d. dipingereste_____________________________________________________________________________________
e. avrebbero lavorato ________________________________________________________________________________
f. avevo sovrapposto ________________________________________________________________________________
g. hai soppresso____________________________________________________________________________________
h. ritardassi _____________________________________________________________________________________
Esercizio 28. Completa le frasi con le forme verbali adatte, scegliendo tra quelle date.
a. Quando le vacanze saranno concluse ........................................ (andrò / vado / sarò andato) in Inghilterra.
b. Spero che mia nipote ........................................ (è / sia stata / sia / sarà) promossa.
c. Mentre ........................................ (aspettavo / aspettai / aspetterò) Pietro ho visto passare tre autobus!
d. Verrei volentieri con voi se ........................................ (potrei / potessi / potrò).
e. La prima Rivoluzione Industriale si ........................................ (è verificata, si verificò, si verificava) nel 1700 in
Inghilterra.
Esercizio 29. Analizza le seguenti voci verbali all’indicativo (tempo, persona e numero).
a. ho spinto ........................................................................................................................................................................................
spinsi .........................................................................................................................................................................................
spingemmo .........................................................................................................................................................................................
b. spingevate .........................................................................................................................................................................................
spingerai ..........................................................................................................................................................................................
spingesti ..........................................................................................................................................................................................
c. avevano spinto ..........................................................................................................................................................................................
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spingerò ..........................................................................................................................................................................................
hanno spinto ..........................................................................................................................................................................................
d. ebbi spinto ..........................................................................................................................................................................................
avrete spinto ..........................................................................................................................................................................................
spingevi ..........................................................................................................................................................................................
Esercizio 30. Completa le frasi seguenti scegliendo la forma corretta tra quelle proposte.
a. Se mia sorella tornasse in tempo, io ......................................... (potessi / posso / potrei) uscire a fare la spesa.
b. Questo luogo ......................................... (è / sarebbe / sia) veramente fiabesco.
c. Le vacanze ......................................... (sono finite / finiscono / finiranno) e domani torno al lavoro.
d. Penso che i nostri ragazzi ......................................... (tornino / tornano / sono tornati / siano tornati) ieri.
Esercizio 31. Completa le frasi seguenti con la voce data nel tempo richiesto.
a. Quando avevo tre anni i miei (trasferirsi: indicativo passato) ............................ in America.
b. (andare: presente congiuntivo) ............................ pure, non si preoccupi.
c. In Somalia (morire: passato prossimo indicativo) ............................ tantissimi bambini per la carestia.
d. Chi ............................ (venire: passato) quando io non c’ero?
Esercizio 32. Indica se i verbi delle seguenti frasi sono di forma attiva (A) o passiva (P). Successivamente
trasforma le attive in passive e viceversa.
a. Il miele è mangiato con ingordigia da mio fratello. (A P)
b. Isabella frequenta un corso di cinese tutti i pomeriggi alle diciassette. (A P)
c. Ciccio non è stato amato dalla famiglia. (A P)
d. Una grossa mosca è stata catturata da un ragno. (A P)
e. La ragazza venne trasportata dai soccorritori al pronto soccorso. (A P)
f. Il leone ha raggiunto velocemente la preda. (A P)
g. I ragazzi sono stati puniti dal dirigente. (A P)
h. Sandra ha bevuto una lattina intera in un unico sorso. (A P)
i. I cittadini di quel paese hanno eletto il sindaco che tutti desideravano. (A P)
l. Dal governo sono stati stanziati dei fondi per l’alluvione della Liguria? (A P)
Esercizio 33. Inserisci nelle seguenti frasi gli ausiliari essere o avere opportunamente coniugati.
a. Non ......................................... cucito le vostre gonne perché non .... ..................................... avuto tempo.
b. Come ......................................... potuto vedere, siamo molto indaffarati.
c. Non ......................................... voluti venire con noi perché si .............. ........................... annoiati.
d. Marco ieri ......................................... dovuto andare dal dentista all’improvviso.
e. Io pensavo che lui non ......................................... voluto parlarmene per discrezione.
f. ......................................... dovuto entrare dalla finestra perché .............................. perso le chiavi della porta d’ingresso.
g. Non ......................................... state caricate in macchina perché non c’era posto.
h. Sempre con quel pezzo, chissà quante volte lo ......................................... ascoltato!
Esercizio 34. Sottolinea nelle seguenti frasi tutti i verbi servili.
a. Potrei castigarti per quello che hai fatto.
b. Devi leggere di più.
c. Le autorità hanno dovuto mettere il divieto di balneazione, dunque non potete tuffarvi in mare.
d. Puoi intrattenere tu gli ospiti? Io devo assentarmi un attimo.
e. La ragazza chiede se può entrare.
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Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13
f. Cosa possiamo dirti? Non sappiano neppure noi che fare.
g. Non so capirvi, ma posso aiutarvi se volete.
h. Non vorrei essere al tuo posto, ma penso che tu debba affrettarti per poter risolvere il tuo problema.
i. Dovresti vergognarti di ciò che dici. Noi abbiamo fatto quello che potevamo per te.
Esercizio 35. Scrivi con ciascun doppio verbo fraseologico un breve testo.
a. stare per finire / mi sono visto costretto a
b. è sul punto di lamentarsi / si è lasciata imbrogliare
c. comincia a piovere / ha smesso di tuonare
d. va domandando a / continua a
e. sta quasi per / insisteva nel
Esercizio 36. Sottolinea tutti gli avverbi nelle seguenti frasi e analizzali inserendoli al posto esatto.
a. Carlo cammina troppo velocemente per i miei gusti!
b. Oggi dormirò un po’ prima di sera.
c. Soltanto Giorgio potrà aiutarmi.
d. Stavo passeggiando tranquillamente quando
arrivarono loro.
e. È una ragazza molto romantica.
f. Sono tornata dentro perché pioveva forte.
g. La sua interrogazione è stata troppo interessante.
Avverbi che modificano:
1. un verbo ..........................................................................
2. un nome ..........................................................................
3. un aggettivo ......................................................................
4. un altro avverbio ...........................................................
5. un’intera frase.............................................................
Esercizio 37. Sottolinea gli avverbi nelle frasi seguenti inserendoli correttamente nella tabella in fondo.
a. Da qui si ammira un paesaggio a 360 gradi.
b. Mi interesso volentieri dei poveri della mia città e porto loro aiuti concreti.
c. Ma quando ritorniamo a casa? Io sono stanco.
d. Apprezzeranno poi ciò che stiamo facendo noi adesso.
e. Con quei tacchi camminava rumorosamente.
f. Non ci salutava mai, diceva di non averci visto, ma forse lo faceva di proposito.
avverbio di modo
avverbio di tempo
avverbio di luogo
avverbio interrogativo
avverbio di modo
avverbio di dubbio
Esercizio 38. Nel testo seguente sottolinea le preposizioni e poi analizzale correttamente in base alle richieste
poste in tabella. Le preposizioni che si ripetono vanno inserite una sola volta.
Un giorno improvvisamente apparve l’orso. Era nero, enorme e avanzava con atteggiamento minaccioso. Uno dei
due cacciatori puntò il fucile e fece fuoco, ma a causa della grande paura il braccio gli tremava e il colpo andò a
vuoto. Egli non stette lì ad aspettare che impressione avesse fatto all’orso lo sparo: si arrampicò svelto sull’albero
più alto lì vicino. L’altro aveva cercato di sparare ma il colpo non partì dal fucile. L’orso si avvicinava infuriato,
senza lasciargli tempo di salire su un albero e allora ebbe un’idea. Sapeva che gli orsi non toccano i morti, per cui
egli si buttò a terra, trattenendo il respiro per fingersi morto. L’orso lo annusò ben bene, brontolando e sbuffando,
poi si allontanò e scomparve tra gli alberi.
(riad. da C. Schmidt, Le novelle, Hoepli)
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Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13
Preposizioni semplici
Preposizioni articolate
Preposizioni improprie e locuzioni prepositive
Esercizio 39. Completa con una congiunzione coordinativa seguendo le indicazioni che ti vengono date.
a. Sono tornato a casa per lavorare meglio ......................... (avversativa) non ho fatto niente.
b. Sono andato in ferie ......................... (conclusiva) mi sono rilassata.
c. Era magro ......................... (avversativa) non voleva ingrassare.
d. Era grasso ......................... (conclusiva) il dietologo gli ha ordinato di dimagrire.
e. L’ho avvertito ......................... (dichiarativa) gli ho spiegato i fatti.
f. Vorrei andare al cinema ......................... (disgiuntiva) al teatro. Scegli tu, per me è equivalente.
g. Non è ......................... simpatico ......................... (correlativa) antipatico.
Esercizio 40. Collega le frasi formando un unico periodo attraverso una congiunzione subordinativa adeguata.
a. Ci siamo alzati all’alba. All’alba dovevamo partire.
b. Non puoi uscire di casa. Devi prima guarire completamente.
c. I ragazzi ospiti sono tanti. Qualcuno ha dormito sul divano.
d. Verremo in barca con voi. Il vento cesserà.
e. Non possiamo sapere la verità. Qualcuno non ce la dice.
f. La squadra non vincerà. Non accada un miracolo!
g. L’ha dovuta lasciare. Piangeva a grosse lacrime.
Esercizio 41. Sottolinea nelle frasi seguenti le congiunzioni subordinative e classificale.
a. Partimmo nonostante io avessi la febbre. _______________
b. Poiché ero in ritardo, ho chiamato un taxi. _______________
c. Era talmente buio che non si vedeva nulla ed ero spaventata. _______________
d. Mentre parlavo al telefono con te, squillava nell’altra stanza il mio cellulare. _______________
e. Benché in paese tutti ne parlassero, io feci finta di non saperlo e lui neppure me ne parlò. _______________
f. Non potrò venire perché ho ancora molto lavoro da sbrigare e accompagnare i miei alla stazione. _____________
g. Era così buono che tutti lo amavano. _______________
Esercizio 42. Distingui nelle frasi seguenti le interiezioni proprie (P) dalle improprie (I). Fai attenzione: due frasi
contengono locuzioni interiettive e una un’onomatopea, sottolineale.
a. Toh! Che stranezza! (P I)
b. Bene! Continua ancora così e poi faremo i conti. (P I)
c. Per carità, non mi parlare di quei due! (P I)
d. Lui è partito, sigh sigh! (P I)
e. Peccato! Sembrava dovessimo diventare amici e invece il diavolo ci ha messo la coda! (P I)
f. Non si dice “Santo cielo”, se la suora ti sente si arrabbia! (P I)
g. Loro verranno? Mah! Forse, ma non sappiamo. (P I)
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Morfologia - Italiano, Storia e Geografia