Tutti insieme ed uniti per uno scopo e un obiettivo comune! 21 NOVEMBRE
(DIRETTIVI REGIONALI)
9:00 registrazione partecipanti
9:30 saluti e comunicazioni del Presidente Nazionale, dott.ssa Floriana Rubino, rispetto
degli obblighi della legge 4/2013
10:00 intervento del Vicepresidente Nazionale, dott. Valerio Sgalambro, Empowerment
Intra-Associativo
10:20 intervento della Responsabile Amministrativa Nazionale, dott.ssa Imelda Zeqiri sulla
gestione delle risorse telematiche rese disponibili da SIAF Italia
10:45 Consigliere Nazionale, dott. Rudy Russo sull’adeguamento dei programmi didattici
alle norme UNI; l’importanza di avere l’accreditamento al MIUR
11:30 Consigliere Nazionale, dott. Antonio Strafella, sull’epistemologia delle professioni,
sui rapporti tra epistemologia ed etica e sulla comunicazione nel lavoro del Counselor,
dell’operatore olistico e dell’armonizzatore
12:00 Consigliere Nazionale, dott.ssa Marino Granata, sulla realtà SIAF in Sardegna e
Sicilia
12:30 domande del pubblico
13:30 pausa pranzo
2
15:00 Elementi di gestione amministrativa e legale delle sedi regionali (Avv. Caterina
Salazar), La legislazione in materia dei profili professionali SIAF al fine di verificare i limiti
e le condizioni di operatività. Ambiti e confini professionali delle 4 professioni SIAF, Le
responsabilità del legale rappresentante del Consiglio Direttivo Regionale, I ruoli dei
membri del Consiglio Direttivo Regionale, Cosa implica registrare lo Statuto regionale
all’agenzia delle entrate?
15:30 Elementi di gestione amministrativa della sede regionale (Dott. Antonio Nocenti)
1.
-­‐
-­‐
2.
Gestione del bilancio della sede regionale:
come si gestisce un bilancio consuntivo annuale
come contabilizzare il bilancio preventivo annuale
Adempimenti fiscali annuali della SIAF regionale (Ritenute d’acconto)
16:15 domande del pubblico
17:00 assicurazione (a cura del broker dottor Giovanni Gentili), differenza tra la copertura
BASE e la copertura integrativa, la polizza di tutela legale: i vantaggi, la polizza di
copertura dei consigli direttivi regionali.
18:00 domande del pubblico
18:30 conclusione dei lavori
18:45 rilascio attestato di partecipazione
3
22 NOVEMBRE
(DIRETTORI DIDATTICI)
9:00 registrazione partecipanti
10:00 saluti e comunicazioni del Presidente Nazionale, dott.ssa Floriana Rubino, sul decreto
13/2013 sul Sistema Nazionale di Certificazione delle competenze, Iscrizione della SIAF
nell’elenco del ministero dell’economia e del lavoro, Iscrizione della SIAF a
CONFASSOCIAZIONI
10:30 saluti e comunicazioni da parte dell’Avvocato Alessandro Carluccio in merito al
Coordinamento Europeo dei Professionisti delle Relazione d’aiuto, presentazione dello
statuto Europeo e compensazione dei programmi didattici a livello europeo.
11:30 intervento del Vicepresidente Nazionale, dottor Valerio Sgalambro, sul percorso
SIAF di normazione UNI, Iscrizione della SIAF come soci UNI; Cos’è l’UNI, il percorso di
normazione UNI del Counselor e dell'Operatore olistico e della Prof. Giulia Corsi sulla
gestione didattica delle scuole, Iscrizione, Immatricolazione, Schede didattiche,
Compilazione libretto unificato, Contratto con lo studente, Gestione Tesi (titolo, didascalia,
capitolato, articolato), Esame Finale, recupero moduli didattici, intercambio docenze ecc.
12:00 Dott. Rudy Russo: i compiti della Commissione di indirizzo e sorveglianza e le
modalità d’iscrizione di una Scuola al MIUR
12:30 domande del pubblico
13:30 pausa pranzo
15:00 intervento del Cr. Alberto Mantovani sulla strategia e le tecniche di marketing delle
scuole S.I.A.F.
4
16:00 Commercialista e Revisore Contabile (Dott. Antonio Nocenti)
1. I codici esatti per poter aprire una Partita IVA
-­‐ Codice specifico per chi svolge attività di counseling
-­‐ Codice specifico per chi svolge attività di Operatore olistico (massaggi,
yoga, ecc.)
2. Gestione della P.I. e dichiarazione dei redditi
3. Opportunità di sgravi fiscali se si apre la P.I. come Educatore: è un reale vantaggio
per il Counselor oppure no?
17:00 dibattito e conclusioni
18:00 consegna attestati
Coordina i tavoli di lavoro:
dott.ssa Valentina Chiarappa
5
6
Dott.ssa Floriana Rubino
Presidente Nazionale S.I.A.F.
Legge 4/2013
Il sistema delle Associazioni di categoria professionale è stato
REGOLAMENTATO
7
DEMOCRAZIA
Dai tempi di Pericle, la democrazia è stata intesa come il sistema che si nutre della
partecipazione attiva della comunità.
10 febbraio 2013: l’inizio di una nuova era per le Associazioni professionali
•
•
•
Migliori e maggiori garanzie per il consumatore
Diffusione di un elenco pubblico dei professionisti
Rafforzamento del legame tra enti formativi, sistemi di attestazione ECP,
professionisti autonomi, lavoro professionale dipendente e imprese
Si entra nell’era del Professionismo
Alle Associazioni è riconosciuta la funzione di:
- Valorizzare le competenze degli associati
- Garantire il rispetto delle regole deontologiche
- Agevolare la scelta e la tutela dell’utenza nel rispetto delle regole sulla concorrenza
Il futuro delle professioni delle Associazioni è uguale a quello delle professioni degli
Ordini.
Basta antagonismo, ma collaborazione!
Esiste UN SOLO OBBLIGO per il socio professionista
⇒ contraddistinguere la propria attività in ogni documento e rapporto scritto con
il cliente.
Basta riportare queste testuali parole nei biglietti da visita, siti web della propria attività,
brochure, dépliant, consenso informato, ecc.
8
NOME _____________ COGNOME _____________, iscritto nel registro professionale
dei _______ (Counselor, Counselor Olistici, Armonizzatori Familiari o Operatori Olistici)
della SIAF con il livello ________ (Practitioner, Professional, Trainer, Supervisor),
codice _________
Professionista disciplinato ai sensi della Legge n° 4/2013.
La struttura organizzativa delle Associazioni deve essere in grado di dimostrare:
•
•
•
•
•
la trasparenza delle attività e degli assetti associativi
la dialettica democratica tra gli associati
l’osservanza dei principi deontologici, attraverso l’adozione di un codice di condotta
con la previsione di sanzioni disciplinari
la previsione dell’obbligo di un aggiornamento professionale costante e
periodicamente verificato
una struttura tecnico-scientifica adeguata all’effettivo svolgimento delle finalità
dell’Associazione
Per garantire i requisiti professionali degli iscritti nei confronti dei terzi le Associazioni
dovranno assicurare:
Correttezza, trasparenza e veridicità!
Come?
1. Pubblicare sul sito elementi informativi utili per il consumatore al fine di
comprendere l’organizzazione dell’Associazione (es. elenco degli iscritti).
2. Apertura di uno sportello per il cittadino e conoscenza delle norme sulle procedure di
reclamo.
3. Rilascio dell’attestazione di competenza professionale in base a standard qualitativi
del singolo iscritto dalla quale emergano chiaramente le sue competenze e la data di
scadenza.
4. Possesso della Certificazione di parte terza.
9
La legge 4/2013 individua un percorso di certificazione di parte terza:
•
•
all’art. 6 prevede la costruzione di un processo volontario di accreditamento
attraverso l’emanazione di una NORMA tecnica sulla SINGOLA attività
professionale effettuata dall’UNI (Ente Nazionale di Unificazione)
art. 9: la norma tecnica costituisce la base di riferimento per la costruzione di schemi
di accreditamento da parte degli enti accreditati ACCREDIA volti ad offrire la
certificazione di parte terza. Questa certificazione è aperta a tutti (anche ai singoli
professionisti non iscritti alle Associazioni).
Legge 4/2013 Art. 9
Comma 1
Le associazioni
•
•
collaborano all’elaborazione della normativa tecnica UNI relativa all’attività,
partecipando ai lavori degli specifici organo tecnici, oppure inviando i propri
contributi nella fase dell’inchiesta pubblica.
possono promuovere la costituzione di OdC della conformità per i settori di
competenza, accreditati da ACCREDIA
Comma 2
•
Gli OdC possono rilasciare su richiesta del singolo professionista, anche non iscritto
ad alcuna associazione, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita
per la singola professione.
L’ente designato dal governo quale organismo unico per l’accreditamento è ACCREDIA
che opera in base della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 «requisiti generali per
organismi che operano nella certificazione delle persone».
ACCREDIA
•
•
È un ente senza fine di lucro che esercita nell’attività di accreditamento degli
organismi di certificazione inclusi quelli delle figure professionali – come previsto
dal regolamento CE 725/2008. tale organismo deve essere indipendente ed
imparziale nei confronti delle persone certificate.
L’OdC di conformità rilascia le certificazioni, in virtù del riconoscimento di
Accredia nel sistema comunitario di accreditamento EA, rientrano negli accordi
internazionali ed hanno validità in tutti i paesi.
10
La certificazione di qualità
•
•
•
Rafforza il processo di attestazione delle competenze, rendendo ancora più obiettivo
e trasparente l’accreditamento volontario gestito dalle Associazioni professionali.
Uno dei pilastri su cui poggia il sistema reputazionale dell’economia e della
conoscenza è la fiducia
Il cliente dovrebbe avere fiducia nel professionista anche e soprattutto perché tal
fiducia deriva direttamente dalla fiducia dell’Associazione che ne ha attestata la
competenza.
La certificazione di parte terza
•
•
Può accompagnare ma non sostituire l’attestazione di competenza (di parte
seconda)
Il valore dell’attestato di competenza consiste non solo nella positiva valutazione che
l’associazione offre degli skill (competenza) formativi, delle esperienze e delle
capacità di sapere e saper fare dei propri iscritti, ma soprattutto nel meccanismo di
«pubblicità» legato alla diffusione presso i clienti di standard professionali
confrontabili di qualità e di costo nonché di forme di tutela in caso di mancata o
«cattiva» prestazione.
La SIAF rilascia l’Attestazione di competenza professionale
1. Attestazione di prima parte: è il diploma (per esempio diploma di counseling rilasciato
dalla scuola di counseling alla fine del percorso triennale)
2. Attestazione di seconda parte: è il certificato rilasciato dall'associazione di categoria;
SIAF rilascia l’attestato d'iscrizione all'associazione con numero di registro, altre
informazioni del professionista e numero di scadenza dell’attestato (validità).
3. Certificazione di terza parte: è la certificazione rilasciata da un ente terzo (che non sia
una scuola di formazione o un'associazione di categoria), abilitato a conferire, a seguito di
un esame, il bollino di qualità professionale.
IACC (Agenzia Italiana per la Certificazione dei Counselor).
L’unica certificazione di qualità di terza parte dei counselor, è promossa da IACC – un ente
di certificazione, esso stesso certificato a norma UNI EN ISO 9001, che gestisce il sistema
della qualità professionale del counselor.
IACC ha riunito in un unico esame di certificazione le due più importanti certificazioni
esistenti nel mondo del counseling: quella di NBCC- National Board for Certified
Counselor, la certificazione professionale per counselor più importante negli USA e nel
11
mondo (www.nbcc.org) e la certificazione rilasciata da ACCREDIA, l’unico ente italiano di
accreditamento preposto al rilascio di certificati validi e riconosciuti istituzionalmente.
Per accesso alla certificazione, s'intende la possibilità di certificarsi presso la IACC, l'unica
agenzia di certificazione italiana abilitata a rilasciare le due certificazioni di terza parte degli
enti FAC e NBCC.
•
•
La FAC - Federazione delle Associazioni della Certificazione è un organismo
accreditato da ACCREDIA, a norma ISO/IEC 17024, che si occupa di certificazione
dei professionisti ed è inserita nella filiera di certificazione istituzionale UNI EN
ISO.
L’ NBCC è l'ente americano che rilascia la certificazione per counselor più
prestigiosa del mondo.
Non è l'associazione che si occupa di certificazione.
La certificazione per dirsi valida deve essere erogata da un ente terzo, come previsto
dalla direttiva europea Servizi n. 36/2005 (cioè da un ente che non eroghi formazione e
che non svolga la tutela del professionista).
Per chi vuole la certificazione
I counselor professionisti possono chiedere di certificarsi, all’interno della filiera
istituzionale, tramite FAC inviando il proprio curriculum e compilando il questionario di
censimento dell’attività di counseling. L'esame consiste nel superamento di una parte scritta
(questionario di proprietà esclusiva di IACC) e di un colloquio orale.
Soggetto di parte terza
•
•
Per quanto competente di analisi di conformità alle norme tecniche, non ha un
analogo interesse in particolar modo per quanto riguarda i meccanismi di garanzia:
La garanzia deve essere considerata a carico solo di chi ha rilasciato l’attestazione,
cioè l’Associazione.
L’Associazione viene ritenuta responsabile nei confronti del terzo nel caso di eventuali
abusi e deve procedere con provvedimenti tempestivi di sanzione e ripristino della
soddisfazione del cliente anche attraverso l’uso degli sportelli dei consumatori e della
polizza assicurativa per i professionisti iscritti.
12
Certificazione e Attestazione
Non sempre la distinzione tra certificazione ed attestazione è tenuta presente, sovente i due
termini sono usati come sinonimi.
In ambito privato i soggetti a rilasciare certificati sono, per esempio:
-
gli organismi di certificazione (OdC)
-
i revisori contabili
I secondi devono essere iscritti in un albo pubblico; i primi sono di prassi accreditati da un
ente di accreditamento (come ACCREDIA).
La SIAF non è un organismo di certificazione è una semplice Associazione
professionale quindi non può rilasciare certificazioni ai propri soci!
L’Organismo di Certificazione
verifica che l’organizzazione operi conformemente ai requisiti degli standard gestionali in
relazione a specifici aspetti, quali ad esempio:
•
Gestione qualità: ISO 9001
•
Gestione ambientale: ISO 14001
•
Gestione della sicurezza e salute dei lavoratori: OHSAS 18001
•
Etica: SA 8000 verifica che il personale (persone fisiche) possieda caratteristiche di
istruzione, esperienza, capacità e formazione (in una sola parola: le competenze)
idonee a svolgere determinate mansioni. Tra le mansioni tra cui è più diffusa la
certificazione vi sono quelle di auditor, consulente/esperto di gestione aziendale, ecc.
Al termine dell'iter, un professionista, oltre a essere semplicemente qualificato, sarà
anche certificato.
•
non è accreditato genericamente ma specificatamente.
E’ accreditato a rilasciare certificati di conformità solo a singole norme (o
schemi) e, contemporaneamente, solo in determinati settori/sotto settori (secondo la
classificazione EA - European Accreditation, network europeo per l'accreditamento).
Questo perché il mercato degli organismi di certificazione si è inizialmente sviluppato a
partire da specializzazioni settoriali (siderurgia, meccanica, chimica, agricoltura, servizi,
ecc.) o territoriali.
•
Nei casi di certificazioni non accreditate è il mercato e l'utenza che devono pertanto
valutare la validità delle stesse sulla base dell'autorevolezza e reputazione
dell'organizzazione che le ha rilasciate.
13
•
In generale le certificazioni sono destinate a dare certezza di fatti, atti o qualità;
L’importanza dell’art. 9 comma 1 della legge 4
•
Invita le Associazioni a partecipare direttamente ai lavori tramite l’UNI
Sia nella fase di inchiesta pubblica per garantire la massima consensualità democraticità e
trasparenza.
Sia per la possibilità data alle Associazioni accreditati da ACCREDIA di costituire degli
OdC che rilascino il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la
professione.
Tutto ciò è un processo pensato per garantire la terzietà e l’imparzialità della certificazione.
Il decreto legislativo 13/2013 sul Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze
•
Attua la delega – prevista dalla legge Fornero – sulla riforma del lavoro finalizzata
all’individuazione e validazione degli apprendimenti formali, non formali e informali
da inserire nel Sistema nazionale delle competenze.
• Si prefigge di far emergere ed accrescere il capitale umano rappresentato dalle
competenze acquisite in tutti i contesti di vita finora quasi per nulla valorizzate.
Perché?
•
•
•
•
•
•
migliorare la prospettiva di continua crescita dell’individuo;
migliorare la «spendibilità» del professionista sul mercato del lavoro;
per aumentare la competitività delle professioni;
si dà valore alla COSTRUZIONE delle competenze nel lungo periodo, si esce
dall’ottica delle competenze statiche e si preferisce valorizzare competenze
dinamiche, capaci di evolversi;
per essere un professionista a 360° occorre una formazione complessa (accanto alla
laurea oppure al posto della laurea serve l’acquisizione di competenza);
Come si costruisce un sistema di competenza????
Dialogo con l’Università
•
•
L’Università forma le conoscenze
L’Associazione forma le competenze
Questo è il modo con cui si può costruire un SISTEMA DI COMPETENZE, per cui ben
vengano i percorsi formativi.
14
Al centro
Attestati di competenza professionale
Certificati delle singole competenze
Validazioni
Titolo professionale
Qualificazione professionale
Potranno essere validate e certificate le competenze acquisite dalla persona in:
•
•
•
Contesti formali = scuola, università, master, specializzazioni presso scuole
accreditate MIUR
Contesti non formali = esperienza di lavoro in imprese, in studi professionali,
tirocini, studi svolti all’estero, ecc.
Contesti informali = formazione o attività svolta non direttamente attinente ai
processi lavorativi o professionali il cui possesso risulti comprovabile ai sensi del
decreto 13/2013.
15
I soggetti abilitati ad erogare i servizi di individuazione, validazione e certificazione
delle competenze
Enti titolati = soggetti pubblici (es. università) o privati autorizzati (es. Scuole accreditate
MIUR) o accreditati dall’ente pubblico titolare (Amministrazione pubblica nazionale o
regionale). L’ente titolato può individuare e certificare le competenze della persona
prendendo come base di riferimento i dati del Repertorio pubblico (nazionale o regionale)
=> imposto in Italia dall’U.E. secondo i criteri del Quadro europeo delle qualificazioni
(EQF = European Qualification Framework).
Le funzioni dell’ente titolato sono:
•
individuare e validare le competenze => processo di riconoscimento delle
competenze acquisite dalla persona in un contesto non formale o informale! Ma
tali competenze verranno più facilmente individuate e poi riconosciute se abbinate a
competenze apprese in contesti formali.
• certificare le competenze => riconoscimento formale delle competenze acquisite
dalla persona in contesti formali, riconoscimento di quelle validate (= acquisite in
contesti non formali ed informali).
Motivazioni:
•
nell’apprendimento formale le metodologie e i soggetti che effettuano la valutazione
sono stabiliti per via legislativa (es. esame di maturità, esame di stato…)
• questo non avviene in ambito di apprendimento non formale;
• ciò non avviene in ambito di apprendimento informale.
Per la valutazione dei risultati dell’apprendimento non formale ed informale:
•
DEVONO essere valutate in modo OGGETTIVO e DIRETTO le conoscenze, le
abilità, le competenze con più metodi di valutazione (in base al tipo di professione)
per rendere la valutazione il più possibile oggettiva e completa.
Come avviene la valutazione delle competenze, delle conoscenze e delle abilità
professionali acquisite??
Elenco dei metodi valutativi scelti:
•
•
•
•
analisi del CV;
esame scritto per la valutazione delle conoscenze;
esame scritto su «casi di studio»: si popone una situazione reale attinente alla
specifica attività professionale. Se non può essere scritta, la prova può consistere in
un role play;
esame orale: per approfondire eventuali incertezze riscontrate nelle prove scritte e/o
per approfondire il livello delle conoscenze acquisite dal candidato;
16
•
valutazione delle capacità relazionali
(comportamenti attesi) attraverso la
simulazione di situazioni reali, operative (role play);
• analisi e valutazione di lavori effettuati
• prove pratiche in situazioni operative attinenti alla realtà dell’attività professionale.
Possono essere effettuate anche tramite osservazione diretta, durante l’attività
lavorativa del candidato: questo metodo può essere usato per valutare le abilità e le
competenze incluso le capacità relazionali e i comportamenti attesi.
Questo è il metodo valutativo che adopera l’ente titolato.
L’ente titolato si occupa
DELL’APPRENDIMENTO.
anche
della
CONVALIDA
DEI
RISULTATI
Alcune considerazioni
Dato che il processo di certificazione è composto dalle seguenti fasi:
1. identificazione = individuare le competenze
2. valutazione = accertamento del possesso delle competenze da parte dei soggetti
3. attestazione = rilascio di documenti di validazione o di certificati
=> Individuazione e valutazione sono una procedura alternativa alla semplice
certificazione e si usano solo per gli apprendimenti non formali (che devono essere prima
valutati e poi eventualmente certificati).
•
•
Dato che il processo di certificazione sarà pubblico
Essendo pubblici i soggetti titolati
La valutazione sarà pubblica!
Conseguenze:
•
la valutazione si applica alle competenze acquisite in contesti formali, non formali e
informali o solo in quelli non formali e informali??
17
In tal caso, come si ovvierà all’estraneità del personale in questione rispetto ai contenuti da
verificare?
•
•
•
Quali prove potranno essere idonee a verificare il possesso di competenze acquisite
negli ambiti più disparati?
L’identificazione e la valutazione non può che avvenire da parte del soggetto
erogatore della formazione o dei professionisti dello stesso segmento
professionale!
Anche all’esame di maturità i membri della commissione esaminatrice – per quanto
esterni – devono essere esperti delle materie oggetto della prova
Per poter convalidare i risultati dell’apprendimento, l’ente titolato deve:
•
•
•
avere requisiti di indipendenza, imparzialità, trasparenza, competenza, assenza di
conflitti di interesse;
assicurare l’omogeneità delle valutazioni;
definire adottare e rispettare un proprio sistema di qualità documentato e un proprio
codice deontologico.
Saranno oggetto di CERTIFICAZIONE esclusivamente le competenze riferite a
qualificazioni ricomprese nel Repertorio Nazionale (da istituirsi entro 18 mesi successivi
all’entrata in vigore della norma).
Il Repertorio è costituito dalle raccolte dei titoli di istruzione e formazione – compresi quelli
di istruzione e formazione professionale – e delle qualificazioni professionali codificati a
livello nazionale o regionale.
Il decreto prevede inoltre l’istituzione di un comitato tecnico nazionale che avrà il compito
di adottare apposite linee guida per l’identificazione degli indicatori, delle soglie e delle
modalità di controllo, valutazione e ACCERTAMENTO degli standard minimi anche ai fini
dei livelli essenziali delle prestazioni e della garanzia dei servizi; il comitato definirà i criteri
per l’implementazione del repertorio nazionale nella prospettiva del Sistema europeo dei
crediti per l’istruzione e la formazione professionale e per l’AGGIORNAMENTO
PERIODICO da effettuarsi almeno ogni 3 anni.
Comitato tecnico Nazionale:
-
ha il compito di verificare il rispetto dei livelli del Sistema nazionale di certificazione
delle competenze.
è presieduto dai rappresentanti del ministero del lavoro, dell’istruzione, dello
sviluppo economico, dell’economia delle finanze e delle amministrazioni pubbliche
(centrali e regionali)
18
-
dovrà adottare delle linee guida per l’operatività degli enti pubblici titolati e per le
loro funzioni
per uniformarsi alle direttive europee e per favorire l’incontro tra domanda e offerta
di lavoro definirà i criteri per l’implementazione del repertorio nazionale
istituirà il repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle
qualificazioni professionali, formato dall’insieme dei titoli di istruzione e formazione
(anche professionale) identificati dall’ente pubblico titolato.
Qual è il valore aggiunto della certificazione delle competenze???
•
•
•
Il decreto specifica che le certificazioni avranno valore di atto pubblico e saranno
inserite in un documento che si chiama LIBRETTO FORMATIVO DEL CITTADINO
Nel libretto saranno contenute tutte le competenze (formali, informali, non formali)
maturate da ogni individuo nella propria vita.
Sarà un vero e proprio CV che renderà trasportabili tali certificazioni anche in tutti
gli altri paesi UE con piena validità.
Il Sistema Nazionale delle Competenze
•
•
Avrà un ruolo fondamentale per la valorizzazione del patrimonio di esperienze di
studio e di lavoro di tutte le persone e, in particolare, dei professionisti.
Ciò potrà sicuramente interessare l’eventuale datore di lavoro/committente che riceve
il CV professionale con le allegate certificazioni del professionista interessato
all’incarico.
Attraverso le certificazioni
Chiunque vorrà avvalersi del soggetto che presenta il CV sarà molto più consapevole delle
competenze inserite nel CV stesso.
Ma perché il decreto 13/2013 è così importante per le Associazioni di categoria
professionale?
Il decreto 13/2013 è la nostra stella polare:
•
•
È una stella polare strategica nel processo di riorganizzazione della struttura
associativa a cui la legge 4/2013 ha dato un primo impulso.
Le Associazioni di categoria dovranno costruire il proprio sistema di
attestazione degli standard qualitativi - previsto dagli artt. 7 e 8 della legge 4 INTEGRANDOLO con l’obiettivo di strutturare un processo organizzativo
volto a diventare un ENTE TITOLATO ad effettuare la certificazione delle
competenze di cui al decreto 13/2013.
19
In tal modo
La valutazione di efficacia tipica delle attestazioni rilasciate dalle Associazioni
professionali potrebbe essere valorizzata e inglobata nel sistema avente VALORE LEGALE
(atto pubblico) della certificazione delle competenze.
Attestazione odierna => certificazione = ATTO PUBBLICO
La certificazione delle competenze avrà l’ulteriore vantaggio di essere reciprocamente
riconoscibile nei Paesi dell’UE, dando modo a tutti noi di poter trasportare competenze,
esperienze, formazione in modo più facile e più libero.
Sintesi
Il decreto 13/2013
•
•
è finalizzato a individuare e a validare gli apprendimenti formali, informali e non
formali da inserire nel Sistema Nazionale delle Competenze
costruisce un sistema di regole volte alla valorizzazione della formazione continua
delle persone
Si da valore alla COSTRUZIONE delle competenze nel lungo periodo, si esce dall’ottica
delle competenze statiche, si preferiscono competenze dinamiche, capaci di evolversi.
L’oggetto del decreto è:
•
•
individuazione e validazione delle competenze acquisite in contesti non formali e
informali;
individuazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti formali.
Riaffermazione delle competenze acquisite in contesti formali.
Saranno oggetto di validazione e certificazione:
•
•
•
le competenze acquisite dalla persona in contesti formali (scuola, università,
specializzazioni)
non formali (tirocinio o lavoro nelle imprese o in studi professionali)
informali (apprendimento che si realizza nello svolgimento di attività di vita
quotidiana, lavoro, tempo libero, famiglia)
Certificazione delle competenze: chi la può fare e come?
20
Il decreto prevede una serie di soggetti abilitati ad erogare i servizi di individuazione,
validazione e certificazione delle competenze. => Enti titolati.
Enti autorizzati o accreditati dall’amministrazione pubblica centrale o regionale, istituti
scolastici, università, istituzioni dell’alta formazione, camere di commercio.
L’ente titolato può individuare e certificare le competenze delle persone.
L’ente titolato
Prenderà come base di riferimento i dati del repertorio pubblico a livello nazionale o
regionale dove andranno codificate tutte le possibili competenze previste secondo i criteri di
referenziazione del Quadro Europeo delle Qualificazioni (= EQF)
Il sistema nazionale delle competenze
Svolgerà un ruolo importante nella valorizzazione del patrimonio di esperienze di vita, di
studio e di lavoro della persona; queste potranno essere inserite nel CV rendendo il datore di
lavoro molto più consapevole delle competenze possedute dal professionista interessato
all’incarico.
E’ stato definito il sistema di certificazione delle competenze: offre ad ogni persona /
cittadino / lavoratore / professionista di vedersi certificate le professionalità acquisite a
livello scolastico e lavorativo.
L’opera del decreto 13/2013 è lodevole nel fine, ma un po’ meno nei mezzi.
21
Dottor Valerio Sgalambro
Vicepresidente Nazionale S.I.A.F.
Empowerment Associativo
Dare più valore alle sedi regionali SIAF
«Marciare divisi per colpire uniti»
Mao Tze Tung
22
Regolamento Nazionale Dettante Norme sui
Finanziamenti per le Sedi Territoriali
Articolo 1
La richiesta di finanziamento da parte delle sedi regionali deve essere inviata alla Presidenza
Nazionale SIAF a firma del Presidente Regionale o - nel caso di più soggetti territoriali
richiedenti - dalla firma di tutti i presidenti regionali che aderiscono al progetto.
Alla richiesta deve essere allegata la delibera del CDR (Consiglio Direttivo Regionale)
votata all’unanimità dei componenti facente parte del CDR ed avvalorata dalla firma - per
consenso - del Presidente del Comitato Scientifico regionale.
Articolo 2
Possono fare richiesta di finanziamento per attività sul territorio esclusivamente le sedi
regionali che hanno registrato il proprio statuto e che sono quindi in possesso di un
rispettivo codice fiscale.
Articolo 3
La richiesta di finanziamento deve essere presentata con almeno 60 giorni di anticipo
rispetto all’inizio dell’attività proposta. Il Consiglio Direttivo Nazionale dovrà esprimere un
parere entro 30 giorni lavorativi dalla data dell’effettiva ricezione della presentazione del
progetto.
Articolo 4
Qualora la somma richiesta del finanziamento superi i 1000 euro, è prevista la rateizzazione
in base all’avanzamento dei lavori, dimostrato da apposite ricevute delle spese sostenute.
Articolo 5
La mancata giustificazione delle spese sostenute implica la retroattività del finanziamento
erogato con restituzione per intero dell’importo anticipato.
23
Articolo 6
Qualora le spese sostenute siano inferiori alla somma erogata, la differenza deve essere
stornata alla sede nazionale entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta del
giustificativo delle spese sostenute.
Articolo 7
Il soggetto richiedente verrà finanziato tenendo conto dei seguenti parametri:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
m)
Densità bassa dei soci presenti sul territorio
Concretezza e chiarezza del progetto
Impatto socio-culturale
Visibilità e capacità di diffusione dell’intervento
Empowerment associativo
Misurabilità del risultato ottenuto
Rapporto costi-benefici
Appropriatezza curriculum vitae
Coinvolgimento extra regionale (o di più macro-aree)
Numero di stakeholders coinvolti
Prestigio della location scelta
Presenza o coinvolgimento delle Istituzioni
Uso di innovazioni tecnologiche
Articolo 8
Il presente regolamento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Direttivo Nazionale e
dai membri dei Consigli Direttivi Regionali della SIAF riunitisi il 21 e 22 Novembre 2013.
24
Notizie dall’UNI
Come da estratto del verbale del 4 Novembre 2013, riportiamo quanto espresso in riunione
UNI:
“CIBIEN, Funzionario Tecnico dell’UNI, comunica che sono pervenute due nuove proposte di attività
normativa sulle specifiche figure professionali riportate nel seguito, le cui bozze di schede pre-normative
sono state già circolare via UNIONE-Livelink.
Per quanto riguarda invece la figura dei Professionisti dell’ambito olistico e bio-naturale, BERLOFFA
informa che è pervenuta la richiesta anche da parte di un’altra associaizone e che per motivi tecnici non si è
riusciti tuttavia a far convergere le due proposte in un’unica scheda pre-normativa. CIBIEN informa inoltre
che è pervenuta una richiesta, da parte di BIZZARRI, di escludere, da tale attività, ogni riferimento alla
figura dell’operatore shiatsu, che ritiene debba essere normato separatamente.
SGALAMBRO (Proponente), in rappresentanza di SIAF (Società Italiana Armonizzatori Familiari), informa
che si tratta di una figura professionale interdisciplinare, un facilitatore di tecniche del massaggio e
metodiche naturali non invasive, informazioni etiche, consigli di performance e accrescere la qualità della
vita individuale e sociale.
TESTA ritiene che, partendo da un cappello così ampio, non sia chiaro quali sono i profili specialistici che
si andranno eventualmente a normare.
TAMINO ritiene che la proposta tratti un approccio interdiscilplinare e globale e non le caratteristiche di
una specifica figura professionale. Sono infatti svariate le figure riconducibili a questo approccio e,
pertanto, risulterebbe estrementamente difficile elaborare una norma che ne definisca i requisiti generali.
BISCOTTI condivide questo tipo di perplessità e si chiede cosa possa unificare tutte queste numerose figure
professionali.
PIACENTINI ribadisce che occorre a monte valutare la rilevanza economica, ambientale e sociale della
figura professionale; egli esprime, in particolare, delle perplessità sulle tecniche di massaggio e cita quanto
espresso, a questo proposito, dalla Regione Piemonte.
Berloffa chiarisce che non esiste sovrapposizione con altre figure professionali quali estetisti o fisioterapisti.
GALEOTTO precisa che, dal punto di vista procedurale, le norme UNI elaborate dalla presente
Commissione, devono riguradare una figura professionale e non un approccio ad numerose parti interessate
e, conseguentemente, di un maggior numero di persone UNI dedicate alla medesima. BERLOFFA chiede
che sia esplicitata la posizione del lavolo nel merito: OLIVETTI, RODRIQUENZ e FONTANA si
astengono, mentre gli altri presenti esprimono parere contrario all’avvio delll’attività normativa sulla
figura generica, pertanto si ritiene opportuno procedere a normare le singole figure professionali
maggiormente rappresentative dell’ambito olistico e bio-naturale.”
Per tale motivo SIAF Italia ha presentato il profilo dell’operatore in tecniche del massaggio.
Via via verranno proposte altre schede prenormative a seconda dei vari profili dell’operatore
olistico che verranno normati. SIAF sta prendendo contatti con associazioni estere
dell’operatore olistico.
25
Gestione Didattica delle Scuole S.I.A.F.
Attualmente la SIAF può accreditare quattro distinte tipologie di scuole: Counselor,
Counselor Olistico, Armonizzatore Familiare, Operatore Olistico. Per ogni codice
assegnato, si possono attivare fino a tre distinti indirizzi (ad. es. Op. Ol. in Tecniche del
Massaggio, Op. Ol. in Tecniche Vibrazionali, Op. Ol. in fiori di Bach). Per tutte le tipologie
si può decurtare il 30% delle ore di tirocinio. In sostanza, le scuole SIAF per essere
accreditate, devono avere come requisito minimo almeno 10 weekend formativi all’anno per
almeno tre anni per le prime tre, per quello di operatore 10 weekend consecutivi per almeno
un anno. Le aree vanno divise in moduli formativi, ogni modulo dura 4 ore consecutive e
sono ripartite per distinte aree formative. Per ogni tipologia di registro di afferenza, la SIAF
tratta le scuole distinte, pertanto ogni tipologia di scuola dovrà pagare la quota annuale di
120 euro all’anno che permette per le prime tre la concessione di cinque codici gratuiti, per
quella di operatore due. Sebbene le scuole siano distinte possono avere un biennio comune
in modo tale da specificare successivamente gli indirizzi. Per i primi tre sono previste 1500
ore formative, per quelle di Operatore 450 ore.
Le singole scuole possono organizzare delle partnership con altre scuole così come previsto
nel nuovo formulario SIAF. La tesina finale per Operatore Olistico è di 30 pagine mentre
quella per Counselor è di 70 pagine formato word. Il format di riferimento è quello delle
facoltà di scienze della formazione/lettere/giurisprudenza dell’ateneo dove ha sede legale la
scuola. La SIAF favorisce il libero scambio alla pari di docenze nel proprio circuito. Per lo
studente che ha accumulato assenze nella sua scuola, è data la possibilità di recuperare i
moduli formativi nelle altre scuole del circuito SIAF, previa approvazione da parte di
entrambi i direttori didattici. A tal proposito diventa necessaria l’adozione del libretto
unificato, altrimenti non rimane traccia del modulo recuperato dallo studente. Lo studente
che ha pagato la rata della scuola di appartenenza non dovrà pagare il corso recuperato
presso la scuola di accoglienza. Qualora desideri ricevere copie del Libretto, queste
verranno spedite all’indirizzo della scuola, con le seguenti modalità di ordinazione:
10 Copie
20 Copie
30 Copie
50 Copie
100 Copie
30 euro
55 euro
80 euro
130 euro
250 euro
26
Per quanto riguarda il libretto, esso si divide in diverse sezioni.
Fig. 1 In prima di copertina va inserito il nome dello studente.
Fig. 2 Nella seconda pagina va applicata la foto dello studente con sopra il timbro della scuola,
avendo cura che lo studente firmi a metà tra la foto e il libretto in posizione verticale.
Il numero di matricola che deve essere riportato non è altro che il numero sequenziale di
iscrizione dello studente nell’apposito registro che dovrà tenere la scuola in archivio per
qualsiasi tipo di ispezione. Il numero può essere sequenziale (01/2013; 02/2013; 234/2014;
567/2015 oppure ripartire da 1 di anno in anno 1/2014; 1/2015; 1/2016). Nella stessa pagina
del registro va riportato oltre al numero di matricola dello studente anche la data di
iscrizione che deve coincidere con quella riportata nel registro di immatricolazione. In fondo
pagina va apportata la firma del direttore della scuola.
27
Fig. 3 Nella pagina successiva il nome della scuola, la sede, il nome del direttore didattico, il
codice di accreditamento della scuola SIAF. Inoltre, il direttore didattico ha la possibilità di
riconoscere i crediti didattici a ogni singolo studente. Nella sezione moduli formativi
studenti vanno riportati I moduli complessivi della scuola, il numero dei moduli che
vengono accreditati dallo studente, la differenza va riportato sui moduli da effettuare. In
fondo a destra, va riportato il timbro della scuola.
Fig. 4 28
Nella sezione moduli curriculari vanno inserite le singole classi di insegnamento che sono
state accreditate allo studente alla consegna del libretto le classi di insegnamento che sono
state riconosciute come crediti formativi didattici. In questo caso il nome del docente
coincide con il direttore o tutor della scuola. Si riporta il numero di moduli e firma
rispettivamente o il direttore didattico o il tutor della scuola.
Fig. 5 La data di iscrizione coincide con quella di iscrizione dello studente. Concluso l’iter di
riconoscimento dei crediti formativi, il direttore didattico farà attenzione che il numero dei
moduli accreditati risponda al numero dei moduli della pagina numero due.
Successivamente, verranno inserite le classi di insegnamento previste nel progetto
formativo. La compilazione di recupero moduli sull’apposita sezione avviene con lo stesso
procedimento. L’unica cosa da aggiungere è il codice della scuola dove lo studente ha
recuperato i moduli formativi mancanti.
29
Fig. 6 Nella sezione esercitazioni verranno riportate le esperienze didattiche integrative che lo
studente farà presso la scuola.
Fig. 7 30
Le supervisioni di tali esperienze verranno reimpostate nella sessione supervisioni in cui
invece di riportare il nome del facilitatore o tutor, dovrà essere riportato il nome del
supervisore didattico dello studente. Attenzione a non confondere il supervisore didattico
con il supervisore SIAF. Il primo è un docente che effettua esclusivamente la supervisione
didattica dei propri studenti; il secondo è un professionista SIAF in possesso di attestazione
di competenza professionale valida per esercitare la supervisione a tutti i professionisti
SIAF
Fig. 8 La sezione sincronizzazioni didattiche è una pagina jolly poiché trattandosi di un libretto
unificato per tutte le scuole questa pagina verrà personalizzata secondo le esigenze
individuali di ogni singola scuola. Si può utilizzare quindi per l’inserimento di materie
aggiuntive, lezioni non previsti nel piano formativo, laboratori, incontri, seminari etc.
31
Fig. 9 La sezione attività extra curriculari infine riporta le attività che non sono riportate nel
programma didattico ordinario ma che tuttavia rivestono un’importanza integrativa ai fini
della formazione dello studente (convegni, attività, personaggi di rilievo o in collaborazione
o patrocinati dalla scuola stessa).
Fig. 10
32
Prima della chiusura dell’anno accademico, il direttore didattico stabilisce con lo studente il
titolo e il capitolato di tesi che sarà riportato nell’apposita sezione del libretto. Si consiglia
di concordare il titolo della tesina con gli studenti della scuola almeno sei mesi prima. Dopo
aver ricevuto la conferma per il titolo, lo studente ha 30 giorni di tempo per depositare
l'articolato di tesi. Lo studente ha a disposizione 3 mesi di tempo per la stesura e avere la
conferma per la consegna prevedendo almeno un mese di anticipo per eventuali correzioni e
stampa del lavoro. Quindi, 30 giorni prima della discussione, la tesi deve essere inviata via
telematica al Commissario SIAF. Se la dissertazione è fissata per il 15 dicembre, la
consegna al commissario deve avvenire entro e non oltre il 15 novembre. Questo significa
che lo studente deve aver ricevuto l'ok sul titolo da parte del direttore della propria scuola
almeno a giugno/luglio dello stesso anno. La stesura comporta un lavoro di almeno di tre
mesi (luglio-agosto-settembre).
Per gli studenti che non hanno dimestichezza con la stesura della tesi, la scuola può offrire
un servizio di tutoraggio allo scopo di orientare e indirizzare all'elaborato finale con
professionisti esterni. Il libretto termina con alcune pagine dedicate alle note/appunti.
Oltre al registro di immatricolazione dello studente, il direttore della scuola deve tenere agli
atti la scheda didattica di ogni singolo studente. Nel modulo di iscrizione, che riportiamo qui
di seguito, deve essere riportata anche l’intestazione della scuola o dell’ente formativo
(acronimo, codice fiscale, sede legale, sito o indirizzo email).
Fig. 11
33
La scheda didattica è un documento importante. Qualora lo studente perdesse il libretto, il
direttore didattico può recuperare il programma dello studente poiché speculare a quello
riportato nel libretto. In tale documento i crediti formativi vengono trascritti al momento
dell’iscrizione.
Fig. 12
Qualora lo studente smarrisca il libretto o lo deteriori, il direttore della scuola può adottare
una penale consigliata dalla SIAF, di circa 20 euro.
Qualora lo studente ne abbia necessità, il direttore della scuola può rilasciare un certificato
di iscrizione alla scuola in cui debbano essere riportati il numero di moduli effettuati e
l’anno accademico di iscrizione in corso, il numero di protocollo, la firma del direttore della
scuola.
34
Fig. 13
Tale certificato dovrà riportare un numero di protocollo in uscita. A tal proposito, la scuola
dovrà adottare un registro protocolli, entrata e uscita atti e attestazioni. Si può consigliare di
tenere due protocolli distinti per il rilascio delle attestazioni (un registro protocollo entrata e
uscita atti e uno per le attestazioni in uscita).
E’ sempre opportuno fornire a fine lezione la scheda di valutazione sia ai docenti sia agli
studenti.
35
Fig. 14
36
Fig. 15
37
Qualora un docente avanzi la richiesta di attestazione della docenza effettuata, potrete
utilizzare l’esempio qui sotto proposto:
Fig. 16
38
Le scuole del circuito SIAF consentono allo studente la concessione delle 150 ore di diritto
allo studio per gli enti che ne riconoscono la formazione. Tali enti possono essere pubblici e
privati. Tra i pubblici alcune aziende sanitarie, la direzione provinciale e regionale delle
poste o tra gli enti privati la coop. Qualora alcuni studenti avessero difficoltà nel portare
avanti la concessione possono contattare la direzione amministrativa.
Come ben saprà, tutti i professionisti devono aggiornarsi, formarsi e avere ben presenti
alcuni principi etici e deontologici affinché operino nella trasparenza e nella massima
professionalità con i propri clienti. Per questo motivo, consigliamo ai Direttori Didattici
delle scuole di inserire nei loro programmi almeno due moduli di lezioni sulla deontologia
professionale. Considerata la necessità e/o l’obbligatorietà di tali discipline per affrontare
serenamente l’esame, SIAF Nazionale ha ritenuto di sostenere per intero le spese per
l’insegnamento di tali moduli formativi.
Per ammortizzare le spese di gestione, è necessario che detti insegnamenti siano accorpati
per area territoriale. In altre parole, è necessario che la richiesta sia ordinata da almeno tre
scuole della stessa regione (o altrimenti della stessa area territoriale qualora non sia
possibile l’organizzazione a livello regionale). Le scuole organizzate, concorderanno una
data e una sede per lo svolgimento del corso che dovranno comunicare al Presidente SIAF
della propria Regione il quale provvederà a convocare nella data da voi scelta il Docente del
Corso sulla Deontologia che sarà valutato e remunerato direttamente dalla sede nazionale
dell'Associazione.
Ciò significa che il docente della deontologia, nel caso di insegnamenti raggruppati,
non dovrà essere pagato dalla singole scuole, ma direttamente dall'Amministrazione
Nazionale SIAF.
Riteniamo che questa possa essere una soluzione vantaggiosa per la sua scuola (la quale non
dovrà più provvedere al modulo sull'etica e la deontologia) e per i suoi studenti che
potranno entrare in contatto con altri allievi delle scuole appartenenti alla sua stessa area
regionale. Rimane ferma la possibilità delle scuole che vorranno provvedere in proprio alle
lezioni sulla odontologia professionale.
Gli step da seguire sono i seguenti:
1) Mettersi in contatto con altri due Direttori Didattici della sua regione
2) Scegliere una data che possa andare bene a tutte e tre le scuole
3) Comunicare la data e la sede al Presidente Regionale
4) Far pervenire alla Segreteria Nazionale i dati di cui sopra
Riportiamo qui di seguito un importante documento da far sottoscrivere ai docenti della
propria scuola.
39
NORME ETICHE PER I DOCENTI DELLE SCUOLE
DEL CIRCUITO SIAF
1. Il docente si impegna a rispettare e a far rispettare dagli studenti l’orario delle lezioni,
firma il foglio delle presenze e garantisce la presenza al corso da parte degli studenti
apponendo la sua firma in ogni singolo libretto dello studente;
2. Il docente si impegna a creare un clima di unione, serenità, comunicazione e
collaborazione di gruppo tra gli studenti e con la dirigenza didattica della scuola;
3. Il docente si impegna a rispondere alle domande inerenti gli argomenti trattati a
lezione con competenza e scrupolosità tenendo conto del grado di preparazione degli
studenti;
4. Il docente si impegna a comunicare alla direzione della scuola, con almeno 2
settimane di preavviso, eventuale utilizzo di materiale didattico e bibliografia,
necessari per la lezione.
Nel caso in cui copia del materiale necessario allo svolgimento della lezione non
venga fornito in anticipo – in modo da poterne fare delle copie per gli studenti - le
stampe di suddetto materiale saranno a carico del docente;
5. È atteggiamento etico e probo, da parte del docente, non pubblicizzare corsi privati
e/o presso altre scuole o richiedere recapiti, mail e telefoni agli studenti;
6. Nel caso in cui il docente desideri pubblicizzare ed organizzare un corso
extradidattico, dovrà sottoscrivere un’apposita convenzione col responsabile della
scuola ed attenersi scrupolosamente ai dettami prescritti nell’articolato della
convenzione;
7. Nel caso in cui il docente volesse fare pervenire ulteriore materiale didattico o
informazioni post-lezione agli studenti, dovrà avvalersi dell’aiuto dei Tutors o del
Direttore della Scuola che provvederanno a far recapitare il suddetto materiale ai
corsisti previo vaglio della Commissione Didattica;
8. Qualora il docente desiderasse vendere materiali ed accessori didattici all’interno del
corso presso la sede della Scuola, potrà farlo previa autorizzazione del Direttore della
Scuola.
9. Il docente che usufruisce dei locali della sede didattica, per eventuali alloggio, si
impegna a lasciarli in ottima stato e a riconsegnare le chiavi della sede prima della
partenza;
10. Qualora il docente non usufruisca dei mezzi pubblici per raggiungere la sede delle
lezioni, avrà diritto ad un rimborso pari alle spese documentate dei mezzi di trasporto
impiegati.
_______________,_______
Firma per presa visione
____________________ 40
Un’importante novità che abbiamo introdotto è quella del mutuo scambio delle docenze tra
tutti gli insegnanti coinvolti nelle nostre scuole.
L’idea è quella di costituire un elenco di docenti afferenti ad ogni singola scuola che vorrà
aderire al piano di lavoro in modo da confluire in un elenco pubblico consultabile nel nostro
sito cui verranno riportate le specificità e le competenze didattiche di ogni singolo
insegnante (socio professionista Trainer o Supervisor).
Ovviamente gli accordi dell’interscambio di Docenza alla pari sono del tutto liberi e
riservati alle parti coinvolte.
Il vantaggio inoltre di figurare in questo elenco pubblico è quello di avere maggiore
visibilità anche all’esterno del circuito SIAF.
Qui di seguito l’elenco dei docenti che hanno aderito. Se è inserito come docente in una
delle scuole accreditate SIAF potrà inoltrare la richiesta per comparire all’interno di questo
elenco, La invitiamo ad inoltrarci i dati sotto riportati:
ELENCO DOCENTI
Cognome e
Nome
Del Docente
Codice Scuola
S.I.A.F.
Classi di
insegnamento
Telefono
Consigli per quanto concerne la compilazione di un attestato di partecipazione.
I dati importanti da riportare sono i seguenti:
-COGNOME
-NOME
-DATA E LUOGO DI NASCITA
-TITOLO DEL CORSO
-DATA DI SVOLGIMENTO
-SEDE DI SVOLGIMENTO
-ORE TOTALI
-NUMERO DI PROTOCOLLO
-FIRMA ORIGINALE DEL CONDUTTORE
41
Dott.ssa Imelda Zeqiri
Direzione Amministrativa S.I.A.F.
Gestione delle
Risorse Telematiche S.I.A.F.
Stratagemmi e accorgimenti per rendere il sito regionale una piattaforma ricca di
contenuti
42
SIAF Regionale
n
n
n
n
n
n
n
n
SIAF: Chi siamo, Statuto Regionale e Organigramma
Elenchi: Scuole, Corsi, Soci
Tirocini: Regolamento, Regolamento per Stages, Modulistica
Patrocini
Convenzioni
Pubblicazione Tesi
Notizie
Specialisti nella tua città, Contatti, Servizio Clienti …
SIAF ITALIA si…ma il Regionale?
n Tutti sapete che il sito nazionale della S.I.A.F. è:
www.siafitalia.it
n “Tutti” sapete che per entrare nei siti regionali è sufficiente digitare il sito nazionale
www.siafitalia.it , aggiungere lo slash / dopo l’IT e inserire il nome della regione
www.siafitalia.it/toscana
43
n I contenuti principali di ogni singola regione sono stati già caricati dalla sede
nazionale.
n Ai presidenti regionali e ai consigli direttivi rimane solo da gestire alcune pagine
(eventi, notizie, specialista, convenzioni), ma per ogni suggerimento non esitate a
contattare IMELDA ZEQIRI al numero fisso 055-0516261 o [email protected] 44
SIAF Regionale: Chi siamo
n La SIAF …….. è un’associazione professionale di categoria ufficialmente registrata,
beneficia di propria autonomia amministrativa, giuridica e culturale benché connessa
con SIAF Italia. Possono infatti, farne parte solo ed esclusivamente professionisti la
cui competenza professionale sia stata attestata da SIAF Italia. Per espletare in totale
autonomia le proprie funzioni prevede al suo interno un Comitato tecnicoScientifico, un Collegio regionale dei Revisori dei Conti e un Collegio regionale dei
Probiviri.
n La SIAF ……. opera con sinergia d’intenti e in stretto contatto con il Consiglio
Direttivo Nazionale di SIAF Italia in congruenza con le finalità associative per
promuovere e coordinare il riconoscimento, la tutela e la qualità della competenza
delle professioni degli Armonizzatori Familiari, dei Counselor, dei Counselor Olistici
e degli Operatori Olistici. Il Consiglio Direttivo Nazionale di SIAF Italia, al fine di
creare e mantenere un collegamento con le sedi territoriali, nomina cinque referenti
di macro-area a copertura del territorio nazionale, ciascuno per il nord- est, nord
ovest, centro, sud e isole come previsto dall’art. 20 dello statuto nazionale.
n La SIAF ……… promuove e patrocina congressi, convegni, manifestazioni
scientifiche, pubblicazioni di riviste, testi, trattati, monografie e divulgazioni sul
tema, informazioni multimediali, seminari di studio e altre attività finalizzati alla
propagazione, all’approfondimento, allo studio e all’aggiornamento professionale.
Promuove inoltre una rete informatica fra i soci che permetta un collegamento
rapido, efficiente e costante oltre ad uno scambio di informazioni adeguate ai
bisogni culturali e professionali per una gestione agevole e moderna dell’attività
associativa.
SIAF Regionale: Statuto
Art. 1
n DELLA COSTITUZIONE E DELLE NORME FONDAMENTALI
DELL’ASSOCIAZIONE
n 1. E’ costituita l’Associazione “S.I.A.F. Regione …….”. L’Associazione ha sede
…….. È previsto lo spostamento della sede all’interno del territorio regionale su
motivata richiesta del Presidente in carica.
n 2. L’attività dell’Associazione è regolata dalle norme del presente statuto – d’ora in
poi definito “Statuto”- nonché dagli altri documenti indicati dallo stesso e dalle
deliberazioni degli organi associativi adottate in conformità a tali norme.
n 3. L’Associazione non ha scopo di lucro ed ha carattere apolitico e aconfessionale.
Tutti i proventi sono destinati all’attività associativa. 4. L’Associazione può essere
sciolta solo dall’Assemblea dei soci, con maggioranza degli almeno tre quarti degli associati. In caso di scioglimento, l’Assemblea designerà uno o più liquidatori
45
determinandone i poteri. Il netto risultante dalla liquidazione sarà devoluto a S.I.A.F.
Nazionale oppure ad altri enti aventi finalità simili a quelle indicate all’art. 3 del
presente statuto.
n 5. L’anno di attività e di rendiconto dell’Associazione ha inizio il 1° gennaio e
termina il 31(trentuno) dicembre di ogni anno. 6. La durata dell’Associazione è
illimitata. (continua a leggere http://www.siafitalia.it/toscana/chi-siamo/statutoregionale/ )
SIAF Regionale: Organigramma Elenchi: Scuole, Corsi, Soci 46
Tirocini: Regolamento, Modulistica
n
n
n
n
n
n
n
Art. 1 Considerazioni Generali
Art. 2 Campo di Definizione
Art. 3 Titoli di Studio Richiesti
Art. 4 Durata del Tirocinio
Art. 5 Computazioni del Tirocinio
Art. 6 Enti Ospitanti
Art. 7 Convenzioni Patrocini
n La richiesta, va effettuata nell’apposita sezione del sito, da qualsiasi soggetto, anche
dai non soci S.I.A.F., con un anticipo temporale di almeno 10 giorni dalla data
dell’evento;
n ▪ essa deve riguardare un evento preferibilmente di importanza regionale/nazionale
e deve essere corredata dal programma scientifico quanto più articolato possibile:
completo dei nominativi dei relatori e moderatori, segreteria scientifica e segreteria
organizzativa con estremi telefonici/fax/posta elettronica, eventuale URL per il link
sul nostro sito, luogo e date certe dell’evento, etc.
n ▪ la richiesta, verrà sottoposta per l’approvazione alla prima riunione utile del
Consiglio Direttivo della S.I.A.F. Regionale;
47
n ▪ in caso di esito favorevole, sarà necessario effettuare un bonifico bancario a favore
della S.I.A.F. Toscana di € 30,00 (Euro trenta) per la concessione regionale*, quale
contributo per i costi editoriali, organizzativi ed informatici da effettuare in unica
soluzione alle seguenti coordinate bancarie:
Convenzioni 48
Pubblicazione Tesi
n Tutti gli studenti SIAF hanno la possibilità di pubblicare la loro tesi all’interno
dell’apposito link da noi predisposto.
n Tutte le sedi regionali hanno a disposizione questa sezione per permettere agli
studenti di rendere nota la loro opera/pubblicazione/raccolta di studi.
n Tutti i contenuti sono di proprietà del singolo inserzionista.
Tutte le notizie rilevanti possono essere inserite all’interno del link Notizie…
Specialisti nella Tua Città…
n Ogni regione è divisa per province e per ogni area vengono inserite in ordine
alfabetico tutti i soci che aderiscono all’iniziativa. A fronte di questo servizio
d’inserimento nell’area Specialisti l’autore/socio SIAF versa un Contributo di E
10,00; la validità del servizio è fino al 31/12/2013 successivamente è richiesta una
quota di E 20,00 per l’anno solare 2014.
n La regione Toscana ha già inserito 14 specialisti e le altre regioni si stanno attivando.
n E’ necessaria una comunicazione da inviare ai soci di ogni regione.
49
Contatti SIAF Regionale
Come funziona l’inserimento dati
n Scegliamo ad esempio la Regione Abruzzo:
www.siafitalia/abruzzo
n Nella colonna di sinistra, in basso, cliccare
su Area Privata >>> Collegati
n Subito dopo sarete indirizzati sulla pagina
di inserimento nome utente e password
n Inserire i dati già comunicati
50
51
Modificare, Copiare, Incollare…
n E’ sufficiente ritornare in visualizzazione normale:
www.siafitalia.it/abruzzo
n Scegliere il link che si vuole modificare e cliccare su MODIFICA Sembra difficile, ma non lo è…
52
Si riportano le Ore di lavoro Feb-Set 13 della
Dott.ssa Imelda Zeqiri e della Dott.ssa Luana Martino
(20 ore settimanali ciascuna)
180 166,4 Luana e Imelda 160 140 132 115 120 100 82 80 50 LUANA IMELDA Altro (SpeciMicare) Commissione Vicepresidente Commissioni Presidente Gestione Sede -­‐ Centro Gestione Sede Regionali Appuntamenti Newsletter Stesura atti Gestione Sito Entrate e Uscite Telefonate 1 Gestione email 0 Servizio Esterno 20 50 32 25,3 27,3 16,3 19,2 20,4 8 7 6 2,1 1 6 21 12,3 11 6 2 5 7,4 1 Patrocini 12 Scuole 35 30 40 Corsi ECP 45 Rinnovo Attestazioni 60 65,3 53,3 50 53 Attestazioni ORE 137 53
Dottor Rudy Russo
Coordinamento Sud
Accreditamento al Miur 54
1. Sono legittimati a richiedere l’accreditamento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca i Soggetti le cui finalità statutarie contemplino la formazione e la ricerca nel
settore o ambito disciplinare prevalente per il quale si chiede l’accreditamento.
2. L’accreditamento può essere richiesto da Soggetti le cui iniziative di formazione, svolte
anche secondo modalità di formazione a distanza, siano rivolte al personale della scuola di
almeno tre Regioni.
3.L’accreditamento dei Soggetti richiedenti presuppone la presenza dei seguenti requisiti:
a) inclusione - tra i fini istituzionali dell’Ente - della formazione e della ricerca nel
settore o ambito disciplinare prevalente di interesse del Soggetto richiedente. Tale
requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo
grado, la prevalenza degli Associati sia costituita da Soggetti che garantiscono la
formazione tra i propri fini istituzionali;
b) documentata realizzazione di attività formative per lo sviluppo professionale del
personale della scuola;
c) documentata attività di ricerca e di innovazione metodologica nel campo della
formazione;
d) documentata integrazione delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (ICT) nelle iniziative di formazione, con particolare riguardo alla
formazione a distanza;
e) capacità logistiche adeguate al tipo di attività svolta;
f) autonoma struttura organizzativa e stabilità economica e finanziaria;
g) realizzazione di iniziative di innovazione metodologica nel campo della
formazione;
h) professionalizzazione nell’ambito della formazione anche con riferimento a
specifiche certificazioni e accreditamenti ottenuti (protocolli di intesa con
l’Amministrazione centrale e regionale, accreditamenti per la formazione del
personale del comparto scuola ricevuti a livello regionale, collaborazioni
documentate e continue con le istituzioni scolastiche);
i) documentato ricorso al monitoraggio e alla valutazione dell’impatto delle azioni
formative;
j) documentata conoscenza della natura e delle caratteristiche dei processi di sviluppo
professionale del personale della scuola;
k) disponibilità a consentire il monitoraggio, l’ispezione e la valutazione delle azioni
di formazione.
55
l) L’accreditamento dei Soggetti richiedenti che intendono effettuare attività formative
nel settore del disagio giovanile presuppone la presenza dei seguenti requisiti:
m) prevalenza dell’attività socio-assistenziale e/o socio-sanitaria (handicap, minori in
difficoltà, dipendenti da sostanze d’abuso, disturbi dell’alimentazione, ecc.) tra le
finalità istituzionali del soggetto richiedente.
Tale requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo
grado, la maggioranza degli Associati sia costituita da Soggetti che garantiscono la
prevalenza dell’attività socioassistenziale e/o socio-sanitaria tra le proprie finalità
istituzionali;
b) inclusione della formazione tra i fini istituzionali del soggetto richiedente.
Tale requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di
secondo grado, la prevalenza degli associati sia costituita da soggetti che
garantiscono la formazione tra i propri fini istituzionali;
c) possesso delle autorizzazioni al funzionamento previste dalle normative vigenti e/o
iscrizioni agli albi regionali attinenti per le attività socio-assistenziali e iscrizioni agli
albi regionali attinenti per le attività socio- assistenziali e socio-sanitarie di cui alla
precedente lettera a);
d) documentata attività di ricerca e valutazione dei risultati che comprovi l’efficacia
delle metodologie impiegate per le attività socio-assistenziali e/o socio-sanitarie di
cui alla precedente lettera a);
e) accreditamento, almeno in una Regione o Provincia autonoma, per lo svolgimento
di attività di formazione professionale che attesti l’adeguatezza, anche strutturale,
delle aule e il possesso delle necessarie attrezzature informatiche e multimediali;
f) documentata disponibilità di figure professionali qualificate nelle materie oggetto
della formazione;
g) documentato ricorso al monitoraggio e alla valutazione di impatto delle azioni
formative;
h) i requisiti previsti alla lettera c), d), e), f) e g) si intendono rispettati qualora, nel caso
di Consorzi o Associazioni di secondo grado, la prevalenza degli associati sia
costituita da soggetti che ne garantiscono il possesso;
i) condizioni di autonomia organizzativa e stabilità economica e finanziaria;
j) disponibilità incondizionata a consentire il monitoraggio, l’ispezione e la
valutazione delle azioni di formazione.
56
Formazione dei Counselor alla luce delle norme UNI “Attività professionali non regolamentate” – REQUISITI
La norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale del counselor relazionale, ne
specifica la qualifica, le conoscenze, le abilità e le competenze.
REQUISITI: ossia compiti e attività specifiche, in conformità al Quadro europeo delle
qualifiche (European Qualifications Framework ‐ EQF) espressi in maniera tale da
agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
TERMINI E DEFINIZIONI
a. Abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere
problemi.
b. Accoglienza: mettere il cliente a suo agio lasciandosi osservare da lui senza
resistenze e difese centrate sul ruolo.
c. Affettività: processo di affezione ed espressione dell'affetto nei confronti di terzi.
d. Competenza: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
personale, esercitabile con un determinato grado di autonomia e responsabilità.
e. Complementarità: processo che serve al completamento vicendevole.
f. Conoscenza: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento.
g. Compito: azione finalizzata che l’individuo considera necessaria per raggiungere un
determinato risultato.
h. Consapevolezza: processo di progressivo sviluppo evolutivo interiore raggiunto da
una persona.
i. Convalida dei risultati dell’apprendimento: processo di conferma che determinati
risultati dell’apprendimento corrispondono ai risultati specificati.
FORMAZIONE
a) apprendimento formale: apprendimento derivante da attività formative, intenzionali e
strutturate, realizzate da enti/istituzioni d’istruzione e formazione riconosciuti da
un’autorità competente; comporta il rilascio di titoli aventi valore legale.
b) apprendimento non‐formale: apprendimento derivante da attività formative,
intenzionali e strutturate, realizzate in qualsiasi ambito diverso da quello formale;
non dà luogo al rilascio di titoli aventi valore legale.
57
c) apprendimento informale: apprendimento derivante da esperienze lavorative, da
quelle di vita famigliare ed anche dal tempo libero; non è un’attività volutamente
strutturata e, alcune volte, l’apprendimento non è intenzionale.
COUNSELING RELAZIONALE
Attività che utilizza la relazione d’aiuto che si propone di facilitare l’analisi dei bisogni del
cliente al fine di sostenerlo nel costruire una nuova visione di tali bisogni e attuare un piano
d’azione per realizzare le finalità da lui desiderate, utilizzando prioritariamente le risorse
attuali e potenziali del cliente, facendo ricorso a tecniche e metodologie diversificate.
COUNSELOR RELAZIONALE
Compito del counselor è contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone,
sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counselor offre
uno spazio di ascolto, di riflessione e di esperienza, nel quale esplorare problematiche
relative a processi evolutivi, fasi di transizione per rinforzare capacità di scelta o di
cambiamento.
Utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici.
Il counselor esplica la sua attività:
1. Accogliendo il cliente attraverso la creazione di un contesto ambientale e relazionale
adeguato alla persona, consono alla privacy e che favorisca la comprensione della
richiesta.
2. Stipulando un contratto verbale e/o scritto , attraverso il quale condividere gli
obiettivi da raggiungere,
3. progettando ed eseguendo il suo intervento attraverso la costruzione di una relazione
efficace;
4. verificando il raggiungimento degli obiettivi e separandosi dal cliente.
5. Il counselor opera sul presente come tempo dell’auto-trasformazione e del
cambiamento per la progettazione del futuro.
58
59
60
61
Presa di responsabilità nell’applicazione delle conoscenze specifiche alla formazione
ricevuta in counseling
Linee guida:
1. Il Codice Deontologico rappresenta, per ogni counselor un insieme di indicatori di
autoregolamentazione, di identificazione e di appartenenza.
2. II Codice Deontologico ha lo scopo di precisare l'etica professionale e le norme a cui
il Counselor deve attenersi nell'esercizio della propria professione.
3. Costituisce illecito deontologico qualunque comportamento contrario alla dignità
della professione, oltreché qualunque violazione al codice penale.
PRINCIPI GENERALI
a. L’attitudine del Counselor è basata sul rispetto per i diritti umani, per la dignità
dell'essere umano, la protezione dei minori e sull’accettazione delle differenze
personali e culturali. Egli è professionalmente libero di non collaborare verso
obiettivi che contrastino con le proprie convinzioni etiche.
b. Il Counselor è tenuto ad operare nel proprio ambito di competenza professionale, a
monitorare la propria formazione attraverso un aggiornamento permanente ed il
ricorso alla supervisione.
c. Il Counselor tratta con riservatezza tutte le informazioni dei clienti. E’ strettamente
tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore.
d. 7. Il Counselor valuta e rispetta le condizioni economiche dei clienti e
conseguentemente sceglie la propria retribuzione non in termini di tariffario ufficiale
ma in termini di relazione con la situazione del cliente.
e. Il Counselor tratta con riservatezza tutte le informazioni dei clienti. E’ strettamente
tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore.
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f. Il Counselor valuta e rispetta le condizioni economiche dei clienti e
conseguentemente sceglie la propria retribuzione non in termini di tariffario ufficiale
ma in termini di relazione con la situazione del cliente.
g. Il Counselor ha senso del limite della sua professione e dunque è obbligato a valutare
le situazioni in cui non può operare (per motivazioni strutturali e contingenti,
personali o di natura esplicitamente professionale), a non sovrapporsi ma semmai a
costruire relazioni di collaborazione con altri professionisti, a non intervenire in
situazioni già seguite da altri counselors se non in maniera trasparente ed esplicita
(ovvero informandone il collega).
COMPETENZE D’INDIRIZZO
•
•
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•
•
•
•
Competenza in counseling scolastico;
Competenza in counseling aziendale ed organizzativo;
Competenza in orientamento scolastico o professionale;
Competenza in counseling giuridico-legale;
Competenza in counseling della disabilità;
Competenza in counseling familiare;
Competenza in counseling nel rapporto con i professionisti dell'area sanitaria;
Competenza in counseling della Terza Età.
COMPETENZA IN COUNSELING SCOLASTICO
•
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Gestione relazione con docenti ed insegnanti;
Gestione relazioni con studenti e adolescenti o, a seconda dei livelli, bambini;
Gestione relazione docenti/discenti;
Gestione relazione docenti/famiglie;
Gestione relazione con le famiglie;
Gestione relazione famiglie/studenti;
Saper parlare con i bambini;
Saper giocare con gli adolescenti;
Leadership e gestione followhership;
Abilità di integrazione delle differenti forme di diversità sociale;
Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione
COMPETENZA IN COUNSELING AZIENDALE ED ORGANIZZATIVO
• Leadership e gestione followhership; Individuazione fragilità delle strutture
organizzative ed amministrative;
• Consultancy; Formazione/Training;
• Team Leading; Briefing e De-briefing;
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•
•
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•
•
•
•
Role-playing e simulazioni; Problem-solving strategico;
Assertività e gestione obiezioni; Customer Care and Satisfaction;
Back-office e Front-Office; Organizzazione Eventi;
Gestione Immagine; Gestione Economica (Counseling economico);
Gestione processi motivazionali e di selezione obiettivi;
Individuazione tratti e talenti della persone.
Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking;
COMPETENZA IN ORIENTAMENTO SCOLASTICO O PROFESSIONALE
•
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Individuazione tratti e talenti della persone;
Bilancio di Competenze;
Lettura ed interpretazione contesti professionali e bacini di mercato del lavoro;
Gestione processi motivazionali e di selezione obiettivi;
Capacità di progettare percorsi alternativi di vita;
Gestione Curriculum vitae e colloqui di selezione;
Gestione Immagine;
Gestione Economica (Counseling economico);
Formazione/Training;
Sistemi e modalità di ricerca attiva e di reperimento del lavoro.
COMPETENZA IN COUNSELING GIURIDICO-LEGALE
• Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking;
• Diplomazia;
• Gestione delle obiezioni
COMPETENZA IN COUNSELING DELLA DISABILITÀ
•
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•
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•
•
•
•
Saper entrare in relazione con il disabile a qualsiasi livello sia possibile farlo;
Tolleranza;
Flessibilità progettuale;
Semplicità;
Determinazione;
Elaborazione e gestione simbolica dello stigma e del pregiudizio;
Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione;
Sostegno della depressione;
Costruzione d sistemi di integrazione.
COMPETENZA IN COUNSELING FAMILIARE
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• Diplomazia;
• Gestione dei gruppi e dei sottogruppi;
• Organizzazione (efficienza ed efficacia) familiare.
COMPETENZA IN COUNSELING NEL RAPPORTO CON I PROFESSIONISTI
DELL'AREA SANITARIA
Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking;
COMPETENZA IN COUNSELING DELLA TERZA ETÀ
• Gestione dei gruppi e dei sottogruppi;
• Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione;
• Sostegno della depressione.
Ruolo e Compiti del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza
Con la Legge 4/2013, per la prima volta in Italia, alle organizzazioni di rappresentanza
sociale (imprese, sindacati, associazioni professionali, associazioni di consumatori) è
consentito normativamente avere un ruolo attivo nei servizi professionali a tutela del
cittadino, consumatore, utente.
In questa fase di cambiamento, si adotta il modello innovativo di tipo anglosassone
applicando una logica di «self-regulating organizations», dove gli attori di mercato autoregolano la propria attività attraverso la delega di appositi organismi a cui partecipano tutti
gli stakeholder.
Risulta indispensabile elaborare e implementare uno schema di qualificazione supportato da
un sistema di regole chiare e condivise tra tutti i soggetti sociali promotori di servizi ai
propri associati.
Processo che deve comprendere necessariamente la valutazione, la successiva sorveglianza
e le periodiche valutazioni della corretta applicazione delle regole e della efficacia delle
stesse.
Tali azioni vengono affidate a un:
65
Comitato di Indirizzo e Sorveglianza.
Finalità del CIS:
• una maggiore valorizzazione del lavoro professionale
• una migliore e più efficace tutela dei cittadini consumatori-utenti (singolo
cittadino o gruppo)
Scopi e ruoli:
• Definire e attuare modelli e programmi finalizzati a realizzare standard di qualità, di
trasparenza e concorrenzialità dei sistemi professionali;
• Definire e attuare, mediante affidamento a soggetto terzo certificatore, principi
e criteri fondamentali di un modello di qualità nell’attestazione delle
competenze dei servizi professionali
• Esercitare, in collaborazione con il soggetto terzo certificatore, il monitoraggio e il
controllo della corretta applicazione del modello (linee guida) da parte delle
Associazione e degli associati;
• Definire e attuare un Codice di Autodisciplina dell’organizzazione e della vita
associativa, nonché il rapporto con i cittadini-clienti;
• Costituire un Comitato Tecnico-Scientifico con funzione di ricerca, analisi e
comunicazione su tutte le materie di interesse specifico dei professionisti e degli
utenti-clienti;
66
Dott.ssa Sebastiana Marino Granata
Coordinamento Isole
Realtà S.I.A.F. tra la Sardegna e la Sicilia
67
Considerato il mio recentissimo ingresso in SIAF in qualità di Coordinatore delle Isole ho
ritenuto corretto non esprimermi su nessun argomento in particolare. In questi giorni
preferisco acquisire informazioni ed esperienza circa questa realtà con la quale mi sto
confrontando. Ringrazio innanzitutto Valerio per la fiducia che mi ha tributato
proponendomi di candidarmi e mi impegnerò per meritarla svolgendo con serietà ed
impegno il mio compito. In questa sede, quindi, desidero soltanto informarvi brevemente
della realtà territoriale della Sicilia e della Sardegna. Per quanto riguarda la Sicilia
quest'anno si è costituito il Direttivo Regionale la cui Presidente, qui presente, Angela
Lombardo, è anche direttrice didattica dell'Associazione Mea Lux, una delle scuole presenti
sul territorio. Io stessa sono l'organizzatrice del corsi della Scuola di Formazione Myamo
diretta dal counselor e trainer Marco Accossato. Pertanto in Sicilia esistono due scuole
dalle quali sono nati molti dei soci oggi presenti in SIAF, oltre ai privatisti, infatti in
quest'anno si sono tenute già diverse sessioni di esami per l'inserimento di nuovi soci in
SIAF. In effetti la Sicilia ha dimostrato in questi ultimi anni una grande apertura verso
l'olismo e le attività e materie che esso comprende. Sono evidenti soddisfacente curiosità,
buona motivazione e grande entusiasmo. E di certo il lavoro di diffusione che già è stato
avviato incrementerà ancora di più tutto questo. Relativamente alla Sardegna posso riferire
ciò che mi è stato condiviso dal counselor olistico e trainer Alessandro Lauricella, che mi ha
parlato di una realtà che ha bisogno dei suoi tempi per crescere e che comunque già sul
territorio è presente una scuola e altre sono in movimento per essere accreditate dalla SIAF.
Quindi anche in Sardegna si è in una fase di espansione. Inoltre sono in preparazione
per l'inizio dell'anno prossimo l'attivazione di sessioni di esami per nuovi soci e per la
costituzione del Direttivo Regionale in modo da avere maggiore visibilità anche all'interno
del Consiglio Nazionale.
68
Avv. Caterina Bayon Salazar
Legale S.I.A.F.
La Responsabilità Giuridica nelle
Associazioni Non Riconosciute
69
Associazione non riconosciuta
Definizione: stabile organizzazione di persone volta a perseguire uno scopo non lucrative
Mancanza di personalità giuridica
Soggetto di diritto con propria capacità sostanziale e processuale
Proprio patrimonio: fondo comune
Responsabilità giuridica:
Civile > Contrattuale, Extracontrattuale
Penale
Amministrativa
Responsabilità civile
Contrattuale: art. 38 c.c.: per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano
l’associazione I terzi possono far valere I loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni
stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e
per conto dell’associazione.
Identificazione dei soggetti tenuti a rispondere
Responsabilità extracontrattuale
Responsabilità penale
Art. 27, 1 comma, Cost.: “La responsabilità penale è personale”
Responsabilità amministrativa
Responsabilità della persona che ha posto in essere il comportamento dal quale deriva la
sanzione amministrativa.
70
Registrazione dello Statuto: Opportunità
La legislazione riguardante i profili professionali S.I.A.F.
Normativa Italiana
Costituzione art. 35 “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori”.
Costituzione art. 41 “L’iniziativa economica private p libera. Non può svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità
umana. La legge determina I programmi e i controlli opportuni perché, l’attività economica
pubblica e private possa essere indirizzata e coordinate ai fini sociali”
Codice civile art. 2229 “La legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle
quali è necessaria l’iscrizione in apposite albi o elenchi”
Legge 14.01.2013 n. 4. Disposizioni in materiale di professioni non organizzate.
Professioni non organizzate in ordine o collegi
Art. 1, comma 2, legge n. 4/2013 “l’attività economica, anche organizzata, volta alla
prestazione di servizi o di opera a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente
mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle
attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 c.c. e
delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati,
commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative”.
Punti salienti della nuova Legge
Forma in cui esercitare la professione
• Professionisti individuali
• Associazioni professionali
• Forme aggregative delle associazioni
Obblighi in favore dell’utente
• Sportello di riferimento per il consumatore
71
•
•
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Comitato di indirizzo e sorveglianza
Pubblicazione di informazioni utili al consumatore
identificazione delle attività professionali
obbligo di formazione
codice di condotta
elenco degli iscritti
sedi dell’associazione
Importanza dell’iscrizione del professionista alle associazioni
§
§
§
§
Non obbligatorietà
Opportunità
Supporto in caso di vertenza con alter categorie o con i consumatori
Tutela della clientele
Strumenti di tutela del professionista
§
§
§
§
§
Consenso informative
Definizione del profilo professionale
Specificazione dei programmi ufficiali di insegnamento
Riferimento alla legge n- 4/2013
Informazioni sul codice deontologico
72
Avv. Alessandro Carluccio
(per contatti : [email protected])
Ufficio Legale Université Européenne Jean Monnet – Bruxelles
Presidente Centre Culturel Européen Jean Monnet - Bruxelles
COORDINAMENTO EUROPEO DEI PROFESSIONISTI DELLA
RELAZIONE DI AIUTO
SIAF-JEAN MONNET
73
PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI
Breve chiarimento sulla legge 4/2013: in particolare si è ulteriormente chiarito, come
l’obbligo di porre il riferimento “professionista ai sensi della legge 4/2013” (punito con una
sanzione da euro 5.000,00 a 500.000,00 come previsto dal Codice del Consumo in caso di
pratiche commerciali scorrette), debba essere esteso a tutti i casi in cui potenzialmente o
effettivamente, si comunica con il cliente (biglietto da visita, targa dello studio, sito internet,
fattura, consenso informato)
Dal breve dibattito è emersa un’esigenza da parte degli operatori scolastici, ossia quella
relativa alle terminologie con cui descrivere i propri corsi e i propri titoli: in particolare le
terminologie di “qualifica professionale”, “professionalizzante”, “corso professionale
in ….”, “attestazione professionale”, “certificazione professionale” ed in particolare
sull’utilizzo della parola “diploma” e sulla parola “master”: l’Avv. Carluccio ha potuto far
presente come, sia per la parola “qualifica” sia per la parola “diploma” sia per la parola
“master”, le direttive comunitarie e le convenzioni internazionali (es: convenzione di
Bologna), non pongano particolari restrizioni di legge, in quanto la parola “diploma” in
particolare, viene ritenuta come identificativa non tanto di un titolo formale, ma di un
livello di formazione almeno triennale (direttiva 89/48 oggi direttiva 36/2005. Per non
dimenticare le note e numerose sentenze della Corte di Giustizia in materia). Riguardo al
master esso identifica un livello di formazione superiore ai tre anni. Mentre quindi per le
parole “master di specializzazione” e “professionale” non sembrano esserci dubbi, ci si è
riservati di ricercare, in giurisprudenza italiana, se esistono particolari restrizioni nazionali
per le parole “qualifica” e “diploma”. Seguirà un breve comunicato sul risultato della
ricerca.
LA VISIONE EUROPEA E L’ESIGENZA DI COOPERAZIONI TRANSNAZIONALI: La
legge 4/2013, la certificazione UNI, l’autoregolamentazione attraverso l’appartenenza non
ad un ordine ma ad un’associazione di categoria, il Codice del Consumo (richiamato dalla
legge 4/2013) non sono invenzioni o intuizioni statali, ma applicazione di principi e direttive
di carattere europeo, ossia già a suo tempo incentivate o imposte da Organi della Comunità
Europea. In particolare si sono richiamate le seguenti semplici norme: art. 43 e ss. del
primo Trattato Europeo (diritto di stabilimento: ossia il diritto per ogni cittadino europeo
di stabilire la propria attività professionale e lavorativa in ogni altro Stato Europeo), con
particolare riferimento all’art. 49 e 50; la risoluzione n. 1206 del 4 novembre 1999, con
cui il Consiglio d’Europa sollecita gli Stati in esso rappresentati a garantire un esplicito
riconoscimento delle medicine non convenzionali, fondato su studi comparativi e su
programmi di ricerca una corretta preparazione degli operatori e la predisposizione di
codici deontologici per gli operatori non medici, di un registro della professione, nonché la
74
definizione dei criteri e grado di formazione; la direttiva 89/48 del 1988 e direttiva
2005/36/CE, relativa alla disciplina per il riconoscimento e la libera circolazione delle
professioni “non regolamentate” (oltre che per quelle regolamentate). E’ pertanto chiaro
come il concetto di certificazione delle competenze (di primo secondo o terzo livello), di
certificazione dei percorsi formativi secondo terminologie comuni (CONCETTI POSTI IN
ESSERE PROPRIO PER FAVORIRE IL DIRITTO DI STABILIMENTO), che stanno
permettendo in Italia di identificare professioni sino ad oggi ritenute quasi “non esistenti”,
non possa PRESCINDERE DA UNA VALUTAZIONE TRANSNAZIONALE ED IN
PARTICOLARE EUROPEA.
Nascita del Coordinamento europeo dei professionisti nelle relazioni d’aiuto e olistici: dalle
esigenze dette sopra SIAF Italia e CENTRE CULTUREL JEAN MONNET Bruxelles si
sono fatti promotori della creazione a Bruxelles del Coordinamento europeo, in cui SIAF
rappresenterà l’Italia e Jean Monnet il Belgio, oltre ad offrire al Coordinamento la propria
sede in Bruxelles Rue D’Egmont 11, nonché la propria organizzazione internazionale. Il
coordinamento, al quale hanno già dato la propria disponibilità di adesione ulteriori 6
rappresentanti di Paesi diversi, dovrà, in particolare: - ricercare, TRA GLI STATI
ADERENTI, direttive comuni sia nelle terminologie, sia nelle piattaforme formative base e
di aggiornamento professionale; - promuovere l’interscambio di servizi tra le associazioni
aderenti, con particolare riferimento allo sportello del consumatore, alle assicurazioni
professionali, ai servizi di agevolazione burocratica per chi volesse trasferirsi in altro Paese,
nonché alla formazione continua, anche a distanza, deliberandone i criteri di valutazione; ricerca delle piattaforme professionali comuni tra i Paesi aderenti
Firma delle convenzioni SIAF / UNIVERSITé JEAN MONNET / CENTRE JEAN
MONNET (REGISTRI PROFESSIONALI EUROPEI): infine vi è stata la firma di due
importanti convenzioni, le quali potranno fornire ai soci Siaf e CCEJM, una possibilità in
più per presentare al potenziale consumatore la propria professionalità. CCEJM offre ai soci
Siaf la possibilità di iscriversi, senza esami di ammissione, in quanto la formazione viene
reciprocamente ritenuta come adeguata, al proprio Registro Europeo alla quota
convenzionata di euro 50,00 (anziché le 150,00 previste) o quella minore che verrà stabilita
successivamente. Tale registro costituisce un’opportunità di maggiormente certificare la
propria professionalità, quale professionista in linea con le disposizioni dettate dal
Coordinamento europeo e un grande valore aggiunto curricolare. Inoltre, riguardo alla
formazione continua, CCEJM potrà mettere a disposizione la propria piattaforma per la
FAD, alle scuole SIaf che volessero registrare proprie lezioni di particolare interesse (previo
un necessario periodo di organizzazione). SIAF permetterà ai soci Jean Monnet di accedere
alla propria associazione, senza tassa di iscrizione e con quota agevolata, come da
convenzione, favorendo così l’accesso ai servizi di assicurazione professionale e quant’altro
75
(es certificazione Uni futura), sul territorio italiano. In tal modo viene favorita l’integrazione
tra le due associazioni, senza gravosi oneri a carico dei soci. Il secondo accordo riguarda
l’eventuale interesse da parte di scuole o associati SIaf, nell’ottenere le certificazioni Jean
Monnet (diplome, master 1 e master 2), semplicemente adottando una procedura che
riconosce il percorso formativo svolto in Siaf e lo ritiene idoneo per la presentazione degli
esami finali (previa nomina di un tutor scelto presso le scuole Jean Monnet o diversa
valutazione da parte della direzione). Tali accordi, offrono al professionista Jean Monnet e
al professionista Siaf, un perfetto sistema di completamento delle proprie credenziali
professionali.
76
Dott. Antonio Nocenti
Commercialista e Revisore Contabile
IL LAVORO AUTONOMO
Aspetti fiscali
Adempimenti
Scritture Contabili
77
Sommario
v
v
v
v
v
v
v
v
Il lavoro autonomo. Definizioni.
Lavoro autonomo occasionale
I principali adempimenti fiscali
Il regime dei minimi
La liquidazione dell’IVA
La determinazione del reddito di lavoro autonomo
IRAP
Attività di formazione ed istruzione
IL LAVORO AUTONOMO
ü Attività svolta senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti del
cliente/committente, avvalendosi di una propria organizzazione di lavoro e decidendo
in autonomia tempi, modalità e mezzi necessari al compimento della prestazione.
ü Prevalenza del lavoro intellettuale rispetto al capitale
ü Mancanza di un’organizzazione in forma di impresa delle risorse economiche ed
umana disponibili.
ü L’attività del lavoratore autonomo è strettamente necessaria ed indispensabile per
l’erogazione della prestazione.
78
IL LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
ü lavoratore autonomo occasionale chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo,
un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio senza vincolo di
subordinazione, né potere di coordinamento del committente ed in via del tutto
occasionale
ü No partita Iva (manca il presupposto soggettivo)
ü Compenso soggetto a ritenuta di acconto del 20%
ü Rilascio di ricevuta a fronte del compenso pagato
ü Categoria dei redditi diversi (art. 67 TUIR)
ü Limiti da rispettare:
ü 5.000 euro di reddito nel corso di un anno solare, come limite complessivo
con riferimento alla totalità dei committenti;
ü durata massima di 30 giorni lavorativi nel corso dell’anno solare con lo stesso
committente.
RICEVUTA PER COMPENSI SU PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO
OCCASIONALE (art. 2222 codice civile)
Il sottoscritto Nocenti Antonio, nato a xxx il xxxx e residente in xxxxx, Via xxxxx ,
Codice Fiscale Nxxxxxxx;
Dichiara
di ricevere da XYZ, con sede in xxx, Via xxxxx 99 - codice fiscale e partita iva
99999999999, iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio di Arezzo al REA
n.999999, quale compenso per l'attività di catalogazione dei libri e riviste presenti nella
biblioteca sita presso la sede, svolta nel periodo 18-22 novembre 2013:
Competenze Totali € 1.000,00
Ritenuta d'acconto 20% € 200,00
Ritenuta contributiva pari ad 1/3 del 27,72% non dovuta
Netto corrisposto € 800
Dichiara inoltre sotto la propria responsabilità:
- che la prestazione resa a XYZ ha carattere del tutto occasionale, non svolgendo il
sottoscritto prestazioni di lavoro autonomo con carattere di abitualità;
79
- di non avere fruito nell'anno, ai fini contributivi, della franchigia di € 5.000,00 prevista
dall'art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269;
- di non essere soggetto al regime IVA a norma dell'art. 5, comma 2, DPR 633/72.
Arezzo,
In fede
IL LAVORO AUTONOMO NON OCCASIONALE
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
Apertura di Partita Iva e rispetto di tutti gli adempimenti previsti in materia di Iva
Gestione delle fatture attive e passive
Tenuta delle scritture contabili obbligatorie
Determinazione del reddito di lavoro autonomo e compilazione del quadro RE
Soggetto a Studi di Settore
Compilazione quadri IRAP, salvo situazioni di esonero
Iscrizione presso cassa di previdenza (solitamente INPS gestione separata)
Facoltà di accedere a regimi contabili e di determinazione delle imposte agevolati,
quando ricorrono le condizioni
88.99.00 – servizi sociali, di counselling, di assistenza sociale, aiuto, orientamento e simili,
svolti a favore di individui e famiglie, presso il loro domicilio o altrove
85.59.20 – corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale
96.04.10 – servizi centri per il benessere fisico (massaggi, saune e bagni turchi, snellimento
e dimagrimento)
80
96.09.09 – altri servizi per la persona non classificati altrove (quando abbiamo perso ogni
speranza di trovare un codice attività)
LA FATTURA
ü Emissione di fattura, ricevuta fiscale o scontrino fiscale (libertà di scelta salvo che
controparte non sia soggetto Iva)
ü inserire in ogni documento e rapporto scritto con il cliente (contratti, preventivi,
fatture) la dicitura: “attività professionale di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4”.
ü l’Iva e la ritenuta di acconto vengono calcolate sul compenso e sull’eventuale rivalsa
Inps del 4%
Totale compenso: 1000,00
Rivalsa INPS (4%): 40,00
Totale Imponibile: 1040,00
Iva 22%: 228,80
Totale fattura: 1268,80
Ritenuta di acconto 20%: 208,00
Netto a pagare: 1060,80
SCRITTURE E REGIMI CONTABILI
81
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83
84
LAVORATORE AUTONOMO COME SOSTITUTO DI IMPOSTA
Il lavoratore autonomo è sostituto di imposta (art. 23, DPR 600/73); pertanto deve operare
una ritenuta di acconto in caso di pagamento di compensi, anche per prestazioni del tutto
occasionali, a:
ü redditi di lavoro dipendente (salari, stipendi e TFR)
ü redditi assimilati a lavoro dipendente (collaboratori coordinati e continuativi e
a progetto)
ü redditi di lavoro autonomo (professionisti)
ü provvigioni corrisposte ad agenti, rappresentanti, mediatori e procacciatori
d’affari)
ü compensi erogati da ASD se superiori ad euro 7.500 annui
LAVORATORE AUTONOMO COME SOSTITUTO DI IMPOSTA
Ø effettuare la ritenuta al momento del pagamento del compenso
Ø versare la ritenuta con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo al
pagamento
Ø per compensi di lavoro autonomo corrisposti a non più di 3 soggetti e per importo
complessivo non superiore ad euro 1.032,91 facoltà di versare in un’unica soluzione
entro il termine previsto per il versamento delle imposte (16 giugno)
Ø rilasciare la certificazione delle ritenute di acconto (CUD per il dipendente) entro il
28 febbraio dell’anno successivo
85
Ø presentare il modello 770 riepilogativo delle ritenute effettuate e dei versamenti
entro il 31 luglio dell’anno successivo
L’ ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ED ISTRUZIONE
E’ DA CONSIDERARE ATTIVITA’ COMMERCIALE?
QUALE REGIME IVA SI APPLICA?
Non rientra tra le attività considerate sempre commerciali e tassativamente elencate nell’art.
2195 c.c. (attività industriale; intermediazione commerciale; trasporti; banche;
assicurazioni; attività ausiliarie).
È attività commerciale se è esercitata ed organizzata in forma di impresa (art. 55, c. 2 lett. a)
TUIR).
Pertanto è sempre commerciale se esercitata da società, imprese individuali ed enti
commerciali.
È attività non commerciale se è esercitata da ente non commerciale (art. 143, c. 1, TUIR):
ü in conformità alle finalità istituzionali dell’ENC
ü senza specifica organizzazione
ü pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione
Orientamento della Corte di Cassazione
L’attività di insegnamento non si sottrae agli oneri di carattere tributario dovendosi
considerare in astratto come attività di impresa commerciale quando ha i connotati
dell’organizzazione, della professionalità, dell’attività economica e dello scopo di lucro in
senso oggettivo, cioè inteso come idoneità in sé dell’impresa a produrre un profitto (sent.
4050/1990)
Non può negarsi il carattere di impresa agli istituti scolastici o educativi, i quali devono
essere inquadrati fra le imprese industriali, ai sensi dell’art. 2195, n.1, cod. civ. (che
comprende nel settore industriale anche le imprese che producono servizi), in quanto
esercenti attività economica organizzata e che utilizza un complesso strumentale costituito
da fattori materiali e personali (art. 2082 c.c.), al fine di produrre un servizio rappresentato
dalla diffusione del sapere e della scienza, cioè un risultato nuovo ed originale, autonomo e
diverso dalle utilità fornite dai beni preesistenti (sent. 9395/1995)
Attenzione agli enti non commerciali.
Nel caso che lo statuto preveda lo svolgimento di più attività, di cui alcune di natura non
commerciale ed altre di natura commerciale (formazione professionale), per qualificare
86
l’ente occorre far riferimento all’attività che per lo stesso risulta essenziale, vale a dire
quella che gli consente il raggiungimento degli scopi primari e che caratterizza l’ente
medesimo.
Pertanto, nel caso in cui un’associazione svolga come attività essenziale per il
raggiungimento degli scopi primari dell’ente un’attività di prestazione di servizi organizzata
in forma di impresa, e come tale riconducibile tra le attività commerciali di cui all’art. 55
del TUIR, si ritiene che l’associazione debba essere qualificata come ente commerciale (ris.
70/E 04.03.2002).
IVA - ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ED ISTRUZIONE
Due requisiti per godere dell’esenzione IVA.
Sono esenti da Iva le prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche
di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento e la riqualificazione e
riconversione professionale (requisito oggettivo), rese da istituti o scuole riconosciute da
pubbliche amministrazioni e da ONLUS (requisito soggettivo) (art.10, n.20, DPR
633/1972).
Requisito soggettivo:
ü scuole riconosciute paritarie
ü scuole non paritarie che presentano precisi requisiti e sono inserite in apposito
albo regionale
ü Organismi privati che non svolgono corsi di studio completi e non presentano
i requisiti per essere riconosciuti come scuole paritarie o non
Enti privati che svolgono corsi nelle materie presenti negli ordinamenti scolastici di
competenza del Ministero della Pubblica Istruzione (esempio scuole di lingua):
ü ottenere una preventiva valutazione rilevante come riconoscimento da parte
della DRE Agenzia delle Entrate
ü per atto concludente della specifica attività didattica e formativa posta in
essere se approvata e finanziata da enti pubblici (Regioni, Enti Locali,
Università e Amministr. Statale)
Enti privati che svolgono corsi nelle materie di competenza diversi dalla Pubblica Istruzione
(esempio corsi di formazione professionale):
ü ottenere l’iscrizione ad appositi albi (regionali, provinciali, ecc.) e/o
attraverso l’istituto dell’accreditamento.
87
ü per atto concludente della specifica attività didattica e formativa posta in
essere se approvata e finanziata da enti pubblici (Regioni, Enti Locali,
Università e Amministr. Statale)
ENTI NON PROFIT
Aspetti fiscali
Sommario - Enti Non Commerciali (ENC)
v
v
v
v
v
Definizioni di ENC e attività commerciali
Determinazione del reddito negli ENC
Agevolazioni per gli ENC di tipo associativo
Cenni alle ONLUS
ENC come sostituto di imposta
DEFINIZIONE DI ENTE NON PROFIT
Enti pubblici e privati che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di
attività commerciale, intendendo per oggetto principale l’attività essenziale per realizzare
direttamente gli scopi primari dell’ente indicati dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo
statuto.
L’atto costitutivo e lo statuto devono essere redatti nella forma di atto pubblico o scrittura
privata autenticata o registrata.
DEFINIZIONE DI ATTIVITA’ COMMERCIALE
Esercizio di attività commerciali
Reddito di impresa ex art. 55 TUIR
Sono redditi di impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali, ovvero
dall’esercizio per professione abituale delle seguenti attività (art. 2195 c.c.):
•
•
•
•
•
•
•
attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi
attività commerciale in senso stretto (intermediari commerciali)
attività di trasporto
attività bancaria e assicurativa
attività ausiliarie alle precedenti
attività minerarie
attività agricole che eccedono i limiti quantitativi ex art. 32 TUIR
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L’attività commerciale è svolta in modo abituale, sistematico e professionale e con adeguata
organizzazione di mezzi e risorse produttive. I beni e servizi sono generalmente rivolti al
mercato e la loro cessione è finalizzata all’ottenimento di un risultato economico (profitto).
89
90
FISCALITA’ ENC – REGOLA GENERALE
(art. 143 TUIR)
Le attività c.d. decommercializzate (art. 143, c. 1, TUIR) non rilevano mai ai fini fiscali:
ü prestazioni di servizi non rientranti nell’articolo 2195 c.c. (ad esempio: attività
culturali, sanitarie e assistenziali)
ü rese in conformità alle finalità istituzionali dell’ente
ü senza specifica organizzazione in forma di impresa (mezzi e risorse funzionali
all’ottenimento di un risultato economico)
ü verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione
(zero profitto)
ü Raccolte pubbliche di fondi
ü Contributi pubblici per lo svolgimento convenzionato o in regime di
accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini
istituzionali dell’ente stesso
FISCALITA’ ENC – REGOLA GENERALE
Raccolte pubbliche di fondi
ü iniziative occasionali
ü la raccolta di fondi è effettuata in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o
campagne di sensibilizzazione
ü i beni ceduti ed i servizi prestati ai sovventori devono essere di modico valore
(fiori, frutta, gadget, libri)
ü per ogni iniziativa di raccolta fondi deve essere redatto apposito rendiconto dal
quale risulti in modo chiaro e trasparente le entrate e le spese, allegando se necessario
una relazione illustrativa. Detto rendiconto deve essere fatto entro quattro mesi dalla
chiusura dell’esercizio e conservato agli atti insieme ai documenti e alle altre
scritture contabili obbligatorie.
91
FISCALITA’ ENC – ASSOCIAZIONI AGEVOLATE
Non sono considerate commerciali e pertanto non rilevano ai fini fiscali le seguenti
operazioni (art. 148, c.3, TUIR):
ü attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali effettuate verso
pagamento di corrispettivi specifici (in deroga a quanto previsto dal comma 1)
ü cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni, purché cedute prevalentemente
agli associati (anche gratuitamente)
Occorre che siano rispettati le condizioni relative a:
1. tipo di associazione in relazione al carattere specifico dell’attività esercitata
2. destinatari delle prestazioni
3. vincoli statutari
1 - Tipologie di associazioni agevolate
ü Associazioni politiche, sindacali e di categoria
ü Associazioni Religiose
ü Associazioni sportive dilettantistiche
ü Associazioni assistenziali
ü Associazioni culturali
ü Associazioni di promozione sociale
ü Associazione di formazione extra scolastica della persona
Alle associazioni diverse da quelle di cui sopra si applica la regola generale di
commercialità delle attività specifiche.
92
Le associazioni di promozione sociale promuovono la solidarietà e il volontariato, nonché
l’aggregazione sociale attraverso lo svolgimento di attività culturali o sportive al fine di
innalzare la qualità della vita (ACLI, ARCI).
Le associazioni di formazione extra scolastica della persona svolgono un’attività che
privilegia e favorisce la crescita intellettuale dell’individuo, mirata allo sviluppo della sua
personalità complessiva, con esclusione della formazione e specializzazione professionale e
quella volta all’apprendimento di conoscenze specifiche finalizzate all’inserimento nel
mondo del lavoro (l’organizzazione di corsi di formazione è considerata attività
commerciale).
2 – Destinatari delle prestazioni
ü iscritti, associati e partecipanti
ü altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento,
atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale
ü associati e partecipanti delle suddette associazioni
ü tesserati delle rispettive organizzazioni nazionali
Le attività svolte nei confronti di terzi sono considerate di natura commerciale.
3 – Vincoli statutari (art. 148, c. 8 e 9, TUIR)
ü divieto di distribuire utili e obbligo di devoluzione del patrimonio allo scioglimento
ü disciplina del rapporto associativo e diritto di ciascun associato a partecipare alle
decisioni
ü obbligo di redigere ed approvare un rendiconto economico e finanziario annuale
ü regole di governance dell’associazione da inserire nello statuto
ü intrasmissibilità della quota associativa
Presunzione di commercialità
(art. 148, c. 4 TUIR – Attività sempre commerciali)
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
cessione di beni nuovi prodotti per la vendita
somministrazione di pasti
erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore
prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito
prestazioni di servizi portuali e aeroportuali
gestione di spacci aziendali e mense
organizzazione di viaggi e soggiorni turistici
gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale
pubblicità commerciale (comprese sponsorizzazioni)
telecomunicazioni e radiodiffusioni
93
94
95
Per le ONLUS non costituisce esercizio di attività commerciale lo svolgimento delle attività
istituzionali nel perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale.
I proventi derivanti dall’esercizio di attività direttamente connesse non concorrono alla
formazione del reddito imponibile.
Pertanto le Onlus non svolgono mai attività considerate di natura commerciale e non sono
obbligate a tassare i proventi derivanti dalle proprie attività.
Sono fatte salve le disposizioni sull’IVA relativamente alle attività svolte.
ONLUS - CENNI
Attività che qualificano come Onlus:
ü assistenza sanitaria; istruzione; formazione; sport dilettantistico; promozione della
cultura e dell’arte, tutela dei diritti civili; se svolte in prevalenza a favore di
soggetti svantaggiati in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali
o familiari
ü assistenza sociale e socio-sanitaria; beneficienza, tutela, promozione e
valorizzazione dei beni culturali, artistici e storici; tutela e valorizzazione della
natura e dell’ambiente; ricerca scientifica di particolare interesse sociale; promozione
della cultura e dell’arte se finanziata dallo Stato; senza vincolo di destinazione
purché a vantaggio dell’intera collettività
ü attività accessorie ed integrative a quelle istituzionali purché non prevalenti e con
proventi <= 66% delle spese totali della Onlus.
ü la Onlus non svolge attività per il mercato ma per la collettività e per il bene
sociale:
ü esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale
ü divieto di svolgere attività diverse da quelle previste dalla legge
ü Assenza dello scopo di lucro:
ü divieto di distribuzione di utili anche in modo indiretto
ü obbligo di impiegare gli utili o avanzi di gestione per la realizzazione delle
attività istituzionali
ü devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento
ü obbligo di redigere il bilancio annuale
ü democraticità della partecipazione e divieto di discriminazione tra gli associati e/o
partecipanti
ü uso dell’acronimo ONLUS nella denominazione
Chi può diventare Onlus?
§ associazioni, comitati, fondazioni, società cooperative, enti privati, con o senza
personalità giuridica, che redigono i propri statuti ai sensi dell’art. 10 D.Lgs.
96
460/1997 e ottengono l’iscrizione all’anagrafe delle Onlus tenuta dalla DRE
dell’Agenzia delle Entrate
Chi non può diventare Onlus?
§ enti pubblici, società commerciali, partiti e movimenti politici, sindacati,
associazioni di categoria
Chi sono Onlus di diritto?
ü organismi di volontariato iscritti negli appositi registri
ü organizzazioni non governative (ONG)
ü cooperative sociali e loro consorzi
ENC COME SOSTITUTO DI IMPOSTA
Gli ENC sono sostituti di imposta (art. 23, DPR 600/73); pertanto devono operare una
ritenuta di acconto in caso di pagamento di compensi, anche per prestazioni del tutto
occasionali, a:
ü redditi di lavoro dipendente (salari, stipendi e TFR)
ü redditi assimilati a lavoro dipendente (collaboratori coordinati e continuativi e
a progetto)
ü redditi di lavoro autonomo (professionisti)
ü provvigioni corrisposte ad agenti, rappresentanti, mediatori e procacciatori
d’affari)
ü compensi erogati da ASD se superiori ad euro 7.500 annui
ü effettuare la ritenuta al momento del pagamento del compenso
ü versare la ritenuta con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo
al pagamento
ü per compensi di lavoro autonomo corrisposti a non più di 3 soggetti e per
importo complessivo non superiore ad euro 1.032,91, facoltà di versare in
unica soluzione entro il termine previsto per il versamento delle imposte (16
giugno)
ü rilasciare la certificazione delle ritenute di acconto (CUD per il dipendente)
entro il 28 febbraio dell’anno successivo
ü presentare il modello 770 riepilogativo delle ritenute effettuate e dei
versamenti entro il 31 luglio dell’anno successivo
97
ENTI NON PROFIT
Contabilità e Bilancio
Sommario - Enti Non Commerciali (ENC)
v
v
v
v
Obblighi di bilancio per gli ENC
Tipologie e schemi di bilancio
Le scritture contabili degli ENC
I regimi contabili obbligatori e facoltativi
Il complesso e variegato mondo del non profit
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
Associazioni riconosciute e non riconosciute
Fondazioni
Comitati
Organizzazioni di volontariato
Cooperative sociali
Associazioni sportive dilettantistiche
Organizzazioni non governative (ONG)
Enti ed Associazioni di promozione sociale
Enti lirici
Società di mutuo soccorso
Enti religiosi
Patronati
Imprese sociali
ONLUS
98
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
ü
Assistenza
Beneficienza
Sanità
Cultura
Sport dilettantistico
Ricerca
Formazione ed educazione
Scuola
Tutela beni artistici
Tutela ambiente
Cooperazione internazionale
Attività sindacale
Attività politica
99
Adempimenti Contabili
Risoluzione Agenzia Entrate 126/E del 16.12.2011
“il rendiconto annuale economico e finanziario è richiesto in ogni caso, vale a dire a
prescindere dalle modalità gestionali ed organizzative dell’ente non commerciale ed
indipendentemente dalla qualificazione giuridica dell’attività esercitata dall’ente stesso”
“la corretta tenuta di tale documento contabile costituisce lo strumento cui è tenuto
l’organo di rappresentanza dell’ENC per soddisfare le esigenze informative – sia degli
associati che dei terzi – in ordine alla corretta gestione economica e finanziaria del
patrimonio dell’ente”
“tale documento inoltre consente agli organi di controllo di acquisire quelle informazioni
contabili necessarie per stabilire le modalità operative e la struttura organizzativa
dell’ente, anche al fine di determinare la sua corretta qualifica fiscale”
100
Tipi di rendiconto per ENP
Rendiconto degli incassi e pagamenti e Situazione Patrimoniale
ENP con ricavi/proventi non superiori ad euro 250.000
Stato Patrimoniale – Rendiconto gestionale – Nota Integrativa – Relazione di missione
Rendiconto della raccolta pubblica di fondi (art. 20 DPR 600/73)
Entrate e spese relativa a ciascuna celebrazione, ricorrenza o campagna di
sensibilizzazione (entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio)
Rendiconto del cinque per mille
Entro un anno dalla erogazione del contributo riportando con chiarezza la destinazione del
cinque per mille nelle singole voci di spesa.
Se il contributo è pari o superiore ad euro 20.000 il rendiconto deve essere inviato entro 30
giorni al Ministero del lavoro a mezzo pec o posta.
101
102
103
Postulati e principi di redazione del bilancio ENP
ü
ü
ü
ü
esposizione chiara e comprensibile delle voci di bilancio
veridicità delle informazioni esposte in bilancio
correttezza nella scelta delle norme contabili e di redazione del bilancio
accountability, ovvero trasparenza, coerenza, affidabilità, credibilità
responsabilità dell’ENC nei confronti dei portatori di interessi
e
104
ü competenza economica come principio di base per la redazione del bilancio degli
ENP. Proventi ed oneri sono rilevati ed esposti nel rendiconto dell’esercizio in cui
trovano la loro giustificazione economica, indipendentemente dalla manifestazione
finanziaria
ü principio di cassa come deroga per gli enti di minori dimensioni che rilevano gli
incassi e pagamenti e redigono il rendiconto finanziario della gestione in luogo del
bilancio di esercizio
I regimi forfettari per gli ENC
Gli ENP ammessi al regime contabilità semplificata possono optare per il regime previsto
dall’art. 145 TUIR.
Non è un diverso regime contabile ma è una determinazione forfettaria del reddito (no
IVA) mediante applicazione di percentuali sui ricavi registrati.
105
Esempio: associazione che organizza viaggi e gite turistiche
Ricavi realizzati nell’anno 150.000
Reddito da tassare come reddito di impresa
-
15.493,71 x 15% = 2.324,06
134.506,29 x 25% = 33.626,58
totale reddito = 35.950,64 (da dichiarare nel modello UNICO ENC)
Regime agevolato legge 398/1991
ü
ü
ü
ü
Associazioni sportive dilettantistiche iscritte al CONI
Associazioni senza scopo di lucro e pro-loco
Società sportive dilettantistiche (art.90 L. 289/2002)
Associazioni bandistiche, cori amatoriali, filodrammatiche, di musica e danza
popolare (art. 2, c. 31, L.350/2003)
ü Non perseguono finalità di lucro nello svolgimento dell’attività istituzionale
ü svolgono un’attività sportiva riconosciuta dal CONI e sono affiliate ad una
Federazione Sportiva Nazionale o ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuti dal
CONI
ü Proventi dall’attività commerciale non superiori ad euro 250.000
Si tratta di regime opzionale da esercitare mediante comunicazione alla SIAE entro il
31/12 dell’anno precedente.
106
Regime agevolato legge 398/1991
IRES – determinazione forfettaria dell’imponibile (aliquota 27,50%):
ü 3% del totale dei proventi di natura commerciale
ü 100% delle plusvalenze patrimoniali
Proventi non tassati:
ü proventi da attività di natura commerciale, purché connesse agli scopi istituzionali
e legate ad una manifestazione sportiva (alimenti e bevande, materiali sportivi,
gadgets, cene sociali, ecc.)
ü raccolte pubbliche di fondi effettuate occasionalmente in concomitanza di
celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, anche mediante vendita di
beni o servizi di modico valore, purché:
ü numero massimo di due eventi all’anno
ü importi complessivi raccolti non superiori a 51.645,69
ü redazione di un rendiconto specifico per ogni evento entro 4 mesi dalla
chiusura dell’esercizio
I compensi erogati da A.S.D.
Indennità di trasferta, rimborsi forfetari, premi e compensi erogati:
ü soggetti che partecipano direttamente e le cui prestazioni sono funzionali alla
realizzazione di una manifestazione sportiva dilettantistica (atleti, allenatori, giudici
di gara, commissari, dirigenti accompagnatori)
ü soggetti che svolgono attività propedeutiche alla realizzazione delle
manifestazioni, ma che non partecipano direttamente alle stesse (formazione,
didattica, preparazione e assistenza)
ü rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non professionali di carattere
amministrativo-gestionale resi a favore di società e associazioni sportive (attività di
segreteria e contabile)
Sono redditi diversi non soggetti ad imposta (art.67, lett. m), TUIR):
ü rimborsi spese documentate in occasioni di prestazioni svolte fuori del territorio
comunale (vitto, alloggio, viaggio e trasporto)
compensi erogati nell’anno non superiori ed euro 7.500.
Sono redditi diversi soggetti ad imposta (art.67, lett. m), TUIR):
ü compensi erogati nell’anno tra euro 7.500 ed euro 28.158,28 e tassati con aliquota
del 23% (più addizionali Irpef regionali e comunali) a titolo di imposta
ü i compensi erogati nell’anno per la parte eccedente euro 28.158,28 sono tassati con
aliquota del 23% (più addizionali Irpef regionali e comunali) a titolo di acconto
107
Alberto Mantovani Coordinamento Nordest Incontro formativo con i Direttori Didattici delle scuole accreditate SIAF 108
STRATEGIE
E
TECNICHE DI MARKETING
PER LE SCUOLE S.I.A.F.
WEB MARKETING
delle INFORMAZIONI
WEB MARKETING
delle EMOZIONI
WEB MARKETING
della REPUTAZIONE
Strategie di WEB MARKETING
con utilizzo della mailing
per creare REPUTAIONE 109
1. Considera il potenziale cliente come una persona.
Quando scrivi un messaggio, indirizzati ad una specifica persona. Immagina il tuo
potenziale cliente. Non scrivere ad una platea, ma scrivi una lettera personale al tuo
pubblico e cerca di “far centro” indirizzandoti ad esso in modo personale e con precisione.
Potrebbe esserti di aiuto immaginare di scrivere ad una persona che conosci e a cui pensi
che il prodotto o servizio che stai offrendo possa essere adatto. Dai un nome a quella
persona ed immagina, mentre scrivi, che stai scrivendo a lui.
2. Cerca di aiutare le persone, piuttosto che cercare di vendergli qualcosa.
Alla gente non piace quando gli altri cercano di vendergli qualcosa. In effetti, le persone
non si fidano di quelli che cercano di vendergli qualcosa. Si fidano solo di quelli che sono di
valore e di quelli che sono di aiuto. Scopri che cosa sta cercando di fare il tuo pubblico e
aiutalo ad ottenerlo. Se dai abbastanza, riceverai di conseguenza, su questo
non c’è alcun dubbio!
3. Non inviare file PDF o JPEG.
I client email bloccano automaticamente le immagini e il destinatario sarà così costretto ad
intraprendere delle azioni per poterle vedere. E prima di intraprenderle si chiederà se è
veramente interessato a leggere quel messaggio. Penserà subito che si tratta di un messaggio
pubblicitario e, normalmente, lo cancellerà. Non rendere le cose difficili per il destinatario;
inviagli semplicemente un testo che lo condurrà ad una landing page, sulla quale potrai
creare impatto con tutte le immagini che desideri.
4. Elimina le barriere all'acquisto.
Lo scopo dell’email marketing è quello di creare desiderio, non di vendere prodotti. È
abbastanza raro trovare utenti che siano già “cotti a puntino” e che compreranno non appena
gli invierai la mail.
Generalmente le persone vogliono maggiori informazioni, vogliono capire con chi hanno a
che fare e iniziare ad avere un po’ di fiducia. Usa il tuo mailing come una canna da pesca
per pescare nuovi contatti per il tuo business, e non come un cacciatore che cerca di sparare
alle anatre.
5. Sii onesto e sincero.
110
I destinatari non ricevono mail solo da te. Perciò la tua mail deve essere scritta in modo
diretto e deve arrivare subito “al punto”.
Non cercare di ingannare il tuo pubblico con grandi promesse che non puoi mantenere o con
premi che in realtà rappresentano uno sconto su ciò che stai cercando di vendere.
Fornisci e consegna sempre quel che prometti. Un destinatario che si sente ingannato,
reagirà facendo clic sul pulsante del “giudizio universale”: il pulsante “cancellami dalla
mailing list”.
6. Non fare l’errore di dover sempre ricercare argomenti all’ultimo grido.
I contenuti che invii non devono sempre essere necessariamente i più aggiornati del settore.
Non crederesti a quante e quali cose la gente ha dimenticato o non ha mai imparato.
Il dover andare sempre alla ricerca di materiali all’ultimo grido ti porterà con facilità a
scrivere sempre meno mail. Una storia personale, un’esperienza di quando eri piccolo, una
raccomandazione per un ristorante oppure una bella storia divertente possono essere un
degno sostituto che funziona sempre. Non dimenticartene!
L’idea è quella di costruire una relazione con la tua lista, non quella di fargli avere “un
dottorato” nel tuo settore..
7. Rompi la routine di tanto in tanto.
Alla gente non piace la routine. Invece di mandare i tuoi tip (consigli) sempre dal tuo
ufficio, prova ad andare fuori a realizzare un “video tip”, magari mentre fai una grigliata.
Se stai scrivendo alcuni articoli sul SEO, consiglia al tuo pubblico di un buon ristorante in
cui sei stato, un film che hai visto di recente, ecc.
8. Realizza il tuo prodotto in modo che sopravviva ad una lettura caotica.
Le persone sono inondate di informazioni, così come anche di email. Molti uomini d’affari
ricevono una media di 200-300 email al giorno. Molte di queste email non vengono lette
completamente, le persone fanno prima una rapida scansione visiva per carpirne il
contenuto a grandi linee e così valutare se vale la pena di leggerla tutta o meno.
Ed è per questo devi creare le tue mail in modo che le parole importanti risaltino anche
durante una rapida scansione visiva delle stesse. Così il tuo messaggio arriverà anche se la
mail non viene letta tutta. La prima regola è quella di non usare troppi caratteri diversi, il
111
che include anche il non usare troppi colori e dimensioni diverse dello stesso carattere:
questo richiede sforzo da parte del lettore. Mantieni le cose semplici.
9. Lunga e sottile è meglio che corta e grossa.
Ricorda che la maggior parte delle persone che riceve una mail fa una rapida scansione
visiva della stessa prima di decidere di leggerla.
Per aiutarli a prendere la decisione giusta e leggere la tua mail, dovresti scrivere righe corte,
di circa 8-10 parole per riga.
Scrivere righe corte faciliterà la scansione visiva del messaggio, che non verrà così
eliminato, ed incoraggerà la lettura dell’intero messaggio.
10. Vai rapidamente al punto.
Come avrai già capito, la maggior parte delle persone non legge, ma fa una rapida scansione
visiva del messaggio.
Devi quindi evidenziare le parole importanti di ciascun paragrafo, cosi che lo sguardo vi si
posi sopra e il messaggio arrivi anche con la sola lettura delle parole evidenziate.
Naturalmente l’obiettivo è quello di far si che esse clicchino sul link e vadano sulla pagina
voluta, o che facciano l’azione richiesta. Evidenzia le parole in modo da creare una
sequenza idonea che permetta al messaggio di arrivare a destinazione.
11. Connetti un testo ad un link.
Fai tutto il necessario per portare il lettore a cliccare un singolo link per messaggio.
Questo non significa che devi inserire un solo link per email, ma piuttosto che questo link
deve essere connesso ad un testo specifico che deve essere ripetuto più volte, così da
enfatizzare al lettore l’importanza di cliccarci sopra.
12. Mandalo su una landing page.
Non usare la mail per cercare di vendere qualcosa o per spingere il lettore ad iscriversi,
poiché è molto difficile fornire tutte le informazioni necessarie allo scopo in una mail.
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È molto più semplice inserire un link che porti su di una landing page attraente che include
video, grafici, immagini, informazioni aggiuntive, modulo d’iscrizione, ecc.
Un link che porti su di una landing page di questo tipo è lo strumento di conversione più
efficace che esista. Se vuoi ottenere una conversione devi assolutamente mandare il tuo
lettore su di una landing page.
13. Offrigli qualcosa di gratuito.
Dare valore è la cosa più importante che puoi fare per la tua lista: fornire cose gratuite non
solo rafforzerà il tuo rapporto con la tua lista, ma creerà anche un effetto di distribuzione
virale (i tuoi lettori inoltreranno le tue email ai loro amici).
Più è alto il valore di ciò che fornisci gratuitamente, più i tuoi lettori inoltreranno il
messaggio ai loro amici.
14. Scrivi messaggi mirati per il tuo pubblico.
Puoi bruciarti la lista con una facilità impressionante. Se invii al tuo pubblico messaggi non
pertinenti, esso reagirà cliccando sul pulsante “smettila di sprecare il mio tempo con queste
cose non pertinenti”, in altre parole cliccherà sul pulsante di cancellazione dalla mailing list.
Perciò, prima di inviare un messaggio del tipo: “sono sicuro che aiuterò anche te con questa
mail che sto inviando ad una gran quantità di destinatari e non m’interessa se sto scrivendo a
tutti la stessa cosa”, ti consiglio di pensare a quanto duramente hai lavorato per ottenere
ciascuno di quei nominativi.
15. Rivolgiti prima alle emozioni, e solo dopo alla logica.
Durante una vendita la gente viene prima coinvolta emotivamente e solo dopo la logica
s’intromette in questo processo.
Scrivi il tuo testo in modo personale e diretto, parla al loro cuore, parla delle difficoltà che
essi stanno attraversando, paragonati a loro, racconta una tua storia. Tutte queste cose
lavorano sulle emozioni, non preoccuparti della logica: essa farà il suo ingresso nel
momento in cui dovranno pagare.
16. Incoraggia il coinvolgimento.
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Chiedi al tuo pubblico di rispondere a qualcosa di particolare, di partecipare ad un
sondaggio, ad un concorso a premi, ad un questionario o a qualsiasi altra cosa che gli dia la
sensazione di star contribuendo e che facciano parte di qualcosa.
Le persone amano essere coinvolte. Coinvolgile nella scelta di un nuovo prodotto o del
luogo in cui dovresti portare il tuo staff per festeggiare un grandioso semestre.
Il coinvolgimento è ciò che crea un rapporto personale tra te ed i tuoi destinatari.
17. Sii sempre specifico e chiaro su quel che succederà cliccando su qualcosa.
L’uso del pulsante “clicca qui” è ormai sorpassato, quindi usa sempre una richiesta d’azione
che spieghi in modo chiaro il significato del link.
Ad esempio: “Voglio far soldi su internet anche io” oppure “ Si, iscrivimi al webinar
gratuito”.
18. Fai un’offerta che non può essere rifiutata.
Poiché al giorno d’oggi siamo tutti bombardati quotidianamente da innumerevoli mail, tieni
a mente che devi essere di valore per il ricevente, cosi che continui ad essere “tollerante”
verso i tuoi tentativi di vendita.
Devi essere di gran valore e offrire cose che siano veramente di valore, come ad esempio dei
report speciali, una serie di video su internet, un articolo utile, ecc.
19. Offri un ampio ventaglio di possibilità.
Tieni sempre a mente che un’azienda ha decine (se non migliaia) di tipi di pubblico diversi e
che per questo motivo devi dare ai tuoi iscritti la possibilità di iscriversi ad una specifica
mailing list.
Se per esempio tu avessi un’agenzia immobiliare, dovresti creare delle liste separate per
potenziali acquirenti, venditori, clienti passati e potenziali agenti che vorresti far lavorare
nel tuo team.
Ogni tipo di pubblico richiede la sua propria attenzione.
114
Giovanni Gentili Il contratto di responsabilità civile verso terzi La polizza cumulativa di responsabilità civile verso terzi; l'oggetto dell'assicurazione, i soggetti assicurati, la validità territoriale, i limiti di indennizzo e le franchigie previste La polizza ad adesione individuale (integrativa) di responsabilità civile verso terzi; quale strumento di limitazione della franchigia prevista nella polizza cumulativa Le differenze tra il danno materiale diretto e/o corporale e il danno di natura patrimoniale La polizza di tutela legale: caratteristiche dello strumento di difesa in sede penale, e/o penale e civile Provvederemo ad inviarVi ulteriore comunicazione per precisare, secondo quanto previsto dalle condizioni contrattuali, quali sono i soggetti assicurati e la validità territoriale della garanzia prestata. Asso Broker S.n.c. 115
VALUTAZIONE MEETING Gentile Imelda,
ringrazio di cuore per l'accoglienza e per l'interessante incontro di Firenze. Ho potuto
partecipare solo alla giornata di venerdì e ho molto apprezzato l'organizzazione e la qualità
degli interventi. Avrei voluto avere più tempo per conoscere meglio i colleghi direttori e lo
staff dell'associazione. Confesso di avere avuto qualche attimo di smarrimento nelle parti
più burocratiche della nostra avventura, ma mi rendo conto che dobbiamo crescere anche in
questo. Ringrazio la presidenza, la direzione e tutti i collaboratori per la competenza
dimostrata. Grazie
Vittorio
Ringrazio la SIAF per l'ottima ospitalità, l'interesse degli interventi e la bella location, oltre
che per le iniziative sempre tese a fornire un buon sostegno agli associati...l'unico appunto,
se così si può chiamare, è sull'apporto del commercialista, molto preparato e disponibile, ma
senza reali suggerimenti di soluzioni possibili...
Saluti. Anna Laura
Ho trovato il convegno molto interessante per gli argomenti affrontati e per l'infinita varietà
delle tematiche trattate.
A volte sarebbe stato importante approfondire alcuni punti e lasciare ulteriore spazio alle
particolarità di ognuno, ma certamente occorreva più tempo. La location un poco limitata in
termini di spazio per i partecipanti (...le sedie scomode).
L'organizzazione mi è parsa buona e mi fa piacere aver partecipato.
E finalmente ho conosciuto Imelda!
Grazie, E
Gent.ma Imelda,
l' esperienza vissuta in questo incontro, è stata sicuramente positiva.
La mia scuola è ancora giovane, per cui sono stati utili tutti i suggerimenti ascoltati dai
colleghi che certamente avranno in merito di scuola più esperienza di me. Ho potuto
116
prendere spunti su come muovermi anche per la pubblicità. Molto utili i suggerimenti di un
commercialista finalmente bene informato sulle associazioni.
Alla prossima non mancherò....grazie x la cena! Laura
Carissimi ,
è con piacere che esprimo tutta la mia soddisfazione nei confronti degli organizzatori del
meeting in oggetto.
E’ stato tutto perfetto.
I messaggi sono fluiti con armoniosa competenza e gli importanti contenuti sono stati
trattati da relatori di grosso spessore che hanno mostrato un’alta professionalità e
concretezza.
I vari interventi si sono recepiti bene in tutta la loro funzionalità ed hanno fornito moltissimi
spunti per migliorare la propria attività .
La serata con cena di gala è stata graditissima e calorosa; se mi è permesso, l’unico neo, per
altro secondario all’importante finalità del seminario, l’ho recepito nel colore nero
prevalente dei tendaggi della location; critica che sono certa mi perdonerete considerato il
pulpito da cui viene.
Ancora grazie per la gradita opportunità di aggiornamento,
Porgo un caro saluto
Carla
Per quanto riguarda il Meeting, la mia opinione è nettamente positiva (mia moglie Graziella
è d’accordo con me). Te la sintetizzo qui di seguito:
organizzazione
8/10
contenuti
8/10
funzionalità interventi
location
7/10
6/10
qualche appunto all’acustica
Quello che mi è piaciuto di più è il clima di amicizia e di positività tra i soci intervenuti e
con la direzione, e la sensazione quasi fisica di entusiasmo per la fase di grande crescita e
sviluppo dell’associazione che stiamo vivendo.
Gli interventi dei professionisti esterni sono stati molto interessanti e soprattutto utili.
Nonostante l’intensità e la fatica dell’attenzione, le due giornate sono passate in un baleno.
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Queste occasioni di condivisione sono preziose.
Complimenti a te per l’organizzazione!
Marcello
Buon giorno Imelda
mi scuso per il ritardo, ma al rientro dal meeting sono stata veramente molto impegnata per
lavoro.
Eccomi ora… e con molta gratitudine ringrazio tutti voi, dal te (mi sembra che al convegno
ci siamo date del tu se non ricordo male… e se anche per te può andar bene, io continuerei..)
Un grazie al Presidente, a Valerio… a tutti i relatori!
Non è semplice organizzare giornate così intense e così piene di argomenti interessanti,
quindi ancora grazie perché mi sono sentita accolta e sostenuta ed ho, non solo trovato un
ambiente cordiale e amichevole, ma volto anche e soprattutto ad una sempre maggiore
qualifica di competenze e di professionalità.
Sono una “giovane entrata” in SIAF, ma mi sento stimolata e incoraggiata ad apprendere
sempre di più e co-partecipare al vostro lavoro, progettando con sempre maggiore
attenzione i programmi formativi della nostra Scuola e a diffondere il vostro lavoro, con
particolare attenzione all’etica e alla deontologia.
I contenuti del Meeting sono stati interessantissimi, non nascondo che gli argomenti erano
tanti ma tutti “importanti”, e conto molto di poter rivedere e studiare con attenzione gli atti
del convegno appena li pubblicate.
che dire ancora?…
Grazie ...e complimenti!
Sono orgogliosa di far parte del vostro gruppo!
un caro saluto
Eleonora
Il Meeting Nazionale SIAF del 21 e 22 novembre 2013 è stato uno degli eventi più
importanti a cui ho partecipato nella mia carriera di Formatore (tengo a precisare che si
tratta di oltre 12 anni).
118
C’è da dire che vi è stata un’eccellente organizzazione, sia nella prenotazione dell’hotel, che
nella descrizione dei luoghi, nel pranzo tra i colleghi e nella cena di gala, e non sono da
escludere gli interessanti e importanti interventi. Tutti gli interventi riscontravano un
profondo interesse, senza escluderne alcuno. Eccezionali erano quelli che prendevano in
considerazione gli aspetti legali e fiscali delle associazioni, così come quello relativo alle
nuove collaborazioni con l’estero o ai progetti di collaborazione intrapresi dalla SIAF presso
gli organismi.
Sono molto grato di fare parte della SIAF, perché è un’organizzazione altamente
professionale e seria che, grazie alle competenze dei responsabili, offre un servizio
inestimabile per gli Operatori Olistici e i Counselor.
Grazie e buon proseguimento
Paul
Gent.mi Sigg.ri
desidero esprimere la mia gratitudine per avermi invitata a partecipare al II° Meeting
Nazionale, ho avuto modo di verificare l’alta professionalità presente tra i relatori ed il
pubblico, lo spessore degli argomenti, peraltro assolutamente importanti e fondamentali per
la crescita di ognuno di noi in qualità di professionisti e come direttori didattici.
La location era adatta all’incontro. Le aree utilizzate per i momenti ludici erano
corrispondenti alle nostre necessità. Ho gradito molto il catering offerto dalla S.I.A.F. che ci
ha permesso, tra l’altro, di rimanere sul posto per poter fondare e approfondire conoscenze e
amicizie varie.
Un altro momento aggregante è stata le cena di gala che ci ha consentito di entrare in un
clima più distensivo e ha dato il via a progetti, idee, confronti, ecc. oltre alla compagnia del
delizioso sapore dei vini e dei cibi proposti (se mi posso permettere, darei un suggerimento:
tenere conto di coloro che sono vegetariani).
Grazie di tutto, abbracci sorridenti
Elena
Sono molto contenta di aver partecipato al meeting dei direttori didattici, ho apprezzato
soprattutto il dibattito e il coinvolgimento di tutti i partecipanti che ha valorizzato le
competenze di tutti.
Anche se in alcuni momenti è stato per me molto impegnativo ho trovato gli argomenti
interessanti e utili.
119
Suggerisco di utilizzare sempre di più una metodologia interattiva e partecipativa, magari
strutturando dei lavori in sottogruppi. C’è molta ricchezza di competenze ed esperienze nei
partecipanti.
Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato alla realizzazione dell’evento
Elena
Buongiorno, partendo dalla location azzeccata per dare modo a tutti noi di viverci più da
vicino e scambiarci punti in comune e/o polarità diverse per la crescita e la formazione.
In relazione ai vari interventi tutti molto precisi con contenuti funzionali sia alle scuole di
formazione sia ai liberi professionisti del benessere counselor ed operatori olistici
personalmente ho apprezzato molto la semplicità e la profondità del presidente nell’esporre
contenuti complessi sulla legge e sulla normativa.
In generale ho vissuto le giornate con molta presenza e molta partecipazione anche nei
momenti di relax.
Complimenti a Imelda e alle ragazze molto attente e sempre al posto giusto.
Direi ottimo
Grazie.
Abele
Buongiorno
Quest’anno il Meeting Nazionale SIAF, nelle giornate di Giovedì 21 e Venerdì 22
Novembre 2013 si è contraddistinto per l’alta qualità dei contenuti con tanti interventi sia di
Soci SIAF e sia di Consulenti esterni, quest’ultimi hanno arricchito il livello con interventi
specifici spaziando nelle varie aree da quelle legislative, normative a quelle fiscali con
ottima soddisfazione da parte dei partecipanti.
Una nota di merito all’organizzazione complessiva portata avanti dallo Staff SIAF nelle
persone della Dott.ssa Imelda, Luana, Andrea Berlincioni e quanti hanno contribuito a
fornire un servizio di ricevimento, catering e segreteria ottimale; un fiore all’occhiello la
bellissima serata di gala presso il locale Otel dove oltre l’ottima qualità culinaria abbiamo
condiviso il momento conviviale di musica e karaoke casalingo che ha dato un tocco di
divertimento e gioiosità collettiva.
L’unico consiglio che mi sento di proporre sono pause durante le giornate di Meeting con
conduzione di brevi esercizi fisici al fine di effettuare una ricarica energetica per permettere
un recupero della concentrazione ottimale, forse anche una sala più ampia e meglio ventilata
120
avrebbe contribuito al miglioramento dell’attenzione e concentrazione da parte dei
partecipanti.
Concludo, preannunciando che il prossimo anno sarà difficile superare tali standard, ma ci
aspettiamo sempre che la SIAF, nella sua ascesa luminosa, possa continuare a stupirci; per
ora un Grande GRAZIE a tutti coloro che hanno reso possibile questo bell’evento e
arrivederci al prossimo anno.
Operatore Olistico Trainer
Andrea
Gentilissimi,
ho apprezzato molto questo II° meeting che si è tenuto a Firenze, ed ho fatto di tutto per
potervi partecipare.
Tuttavia, sia il giovedì, per motivi di salute, che il venerdì pomeriggio, per un importante
evento che si svolgeva in Regione Toscana, dove partecipavo come Presidente della mia
Associazione, non mi è stato possibile rimanere, anche se gli interventi ai quali ho assistito
erano molto interessanti.
Grazie di cuore,
Elisabetta
Dopo questi due giorni, sono anche più contento di far parte della SIAF. Nonostante siamo
una piccola minoranza rispetto al mondo delle professioni riconosciute da lungo tempo, da
questo meeting ricevo due impressioni importanti: primo, che stiamo crescendo in modo
esponenziale, e secondo, che siamo davvero una realtà più fertile e più sana rispetto agli
ordini professionali vecchia maniera, non solo a parole ma anche nei fatti.
È stato utile ricevere tutte le informazioni che ci avete dato - ora ho le idee più chiare su
molti punti fondamentali, e anche sul lavoro che svolge la SIAF nel suo complesso - ma è
anche stato bello vedere che aria si respira nell'Associazione. Nonostante la crisi nera di cui
tutti soffriamo, per due giorni in quella sala mi è sembrato che aleggiasse l'aroma di un
futuro migliore. La cosa che mi ha colpito più positivamente è stata l'intraprendenza della
SIAF nel promuovere un'espansione a livello europeo. Sicuramente una mossa lungimirante
e azzeccata: prima ci affranchiamo dalle logiche dello Stato italiano, e meglio è.
Una volta tanto, poi, gli esperti di materie tecniche hanno saputo mettersi a livello degli
inesperti e parlare la loro lingua. Almeno alcuni di loro. Se l'anno prossimo ci ritroveremo a
Parigi, sarebbe bello che venissero invitati a farlo tutti, perché "l'avvocatese" o il
121
"brokerese" di alcuni interventi è stata l'unica vera nota stonata di tutto il convegno. Io
vengo al meeting per capire come è meglio muovermi, non per vedere quanto sono bravi i
professori ad arzigogolare i termini. "Atto antigiuridico…"
Per il resto, solo piccole note sull'organizzazione. Se fosse possibile, personalmente
preferirei che il meeting si tenesse direttamente nell'albergo dove alloggiamo. Ma
soprattutto, dovunque si tengano le riunioni, se prevedete di usare delle presentazioni power
point, il proiettore e l'illuminazione andrebbero sistemati in modo che le slides fossero
interamente visibili. La persona che guida le slides dovrebbe essere la stessa che tiene
l'intervento, piccole cose come rincorrere i file in diretta e rimpallarsi i comandi da una
parte all'altra del palco vi fanno sembrare molto meno capaci di quanto per altri versi
dimostrate di essere, ed è un peccato.
Una lettura caldamente consigliata: Presentation Zen, di Garr Reynolds.
Comunque, nel complesso, una bella esperienza e un meeting molto riuscito. Per me, siamo
sulla strada buona.
Grazie per il vostro impegno, e alla prossima.
Lorenzo
Gentilissima Imelda,
posso solo dire che mi sono trovato molto bene. Tutto molto positivo, forse l'unica cosa che
posso segnalare è che lo spazio per i partecipanti era un po' poco vista l'affluenza degli
stessi. Però ce l'abbiamo fatta lo stesso. Carlo
Ciao Imelda,
accolgo molto volentieri il tuo invito e ti scrivo la mia valutazione sull'evento.
Sono molto soddisfatto della partecipazione al II° Meeting dei Presidenti regionali SIAF e
dei Direttori Didattici delle Scuole per più motivi:
1) ritengo essenziale conoscerci, vederci in faccia, stabilire un contatto umano fra tutte le
persone che si impegnano affinché la SIAF migliori e cresca,
2) gli interventi sono stati molto interessanti e soprattutto concreti
3) anche se devo ancora metabolizzarlo, ritengo molto interessante per il futuro l'accordo
con la Jean Monnet
122
4) mi è piaciuto da parte di alcuni relatori il coinvolgimento della platea, perché questo ha
consentito l'emergere di iniziative individuali che potranno essere utili per tutti nello
svolgimento del nostro lavoro,
5) la location è stata sufficiente, ma ritengo che l'albergo in un posto, il meeting in un altro,
la cena in un altro ancora non sia molto razionale e soprattutto possa diventare dispersivo.
Forse trovare una struttura che potesse ospitare l'intero evento sarebbe stato migliore
6) grazie perché mi avete dato la possibilità di camminare per Firenze - sono venuto dalla
stazione di S.M.Novella fino al luogo del meeting a piedi – ripercorrendo gli ambienti della
mia giovinezza e che era tanto che non vedevo
7) un grazie infine al Direttivo Nazionale per l'impegno ed a tutto il personale, a partire da
Imelda, che si è prodigato per la buona riuscito dell'evento.
Un abbraccio
Fabrizio
Valutazione generale: positiva.
Organizzazione: MOLTO BUONA (La direzione amministrativa ha fatto un gran bel
lavoro!!!)
Hotel: MOLTO BUONO
Location meeting: Buona
Contenuti e interventi: Interessanti e stimolanti! Di OTTIMO LIVELLO l'intervento di
Rudy, molto chiaro e lineare quello di Floriana.
Light Lunch: sufficiente. Una maggiore varietà nel menù tra un giorno e l'altro sarebbe stato
meglio!
Un caro saluto, Alessandro
Il meeting ha costituito un momento fondamentale per rendere possibile la reciproca
conoscenza e un'opportunità di orientamento in un momento in cui intervengono importanti
ridefinizioni della professione, la quale può trovare nuova linfa per riflettere su se stessa,
qualificare meglio le proprie metodologie, anche attraverso il confronto all'interno della
SIAF. Potremo veramente crescere se a tutti i livelli maturerà una più avanzata
consapevolezza della responsabilità sociale della nostra professione. Tale consapevolezza
può trarre una spinta dal libero, ampio e franco confronto all'interno di un'organizzazione
123
che, articolata su base territoriale, riesce a nutrirsi delle specificità culturali delle diverse
situazioni regionali, miri (come di fatto sta facendo SIAF) ad armonizzare secondo le regole
degli equilibri sistemici le differenze che il complesso delle realtà territoriali e degli
approcci formativi esprime. Attraverso questo meeting la SIAF ha espresso un ottimo stato
di salute, che lascia preludere ad un'espansione numerica e ad un'intensificazione qualitativa
del movimento.
Cordialmente,
Salvatore
Carissimi,
la giornata a cui ho partecipato è stata molto utile per comprendere meglio la complessità
giuridica, economica e le opportunità di sviluppo delle scuole di counseling e di operatore
olistico. Mi complimento dell'organizzazione e ringrazio per la gradita serata passata
assieme.
Un caro saluto
Elisabetta
Buona sera, da 25 anni opero nel settore sociale e nella relazione d aiuto, di Meeting ne ho
visti molti....ma mai mi era capitato di sentirmi così a casa, gli interventi mirati ed
esaudienti alla mia professione di Counsellor, l’accoglienza, la disponibilità e la familiarità
con i colleghi, soprattutto con quelli che non conoscevo sono stati nutrienti ed efficaci non
solo per la mia professione ma anche come persona. L’idea della serata di gala ha
sicuramente coronato questo mio sentire. Al vostro Meeting mi hanno accompagnato mio
marito e mio figlio, i quali anche loro sono rimasti molto sorpresi nel vedere tanto lavoro
fatto per farci sentire una grande famiglia! Bravi e grazie di tutto il lavoro svolto e della
grande professionalità con cui avete svolto ogni intervento. Cordialmente Cinzia
Con vero piacere rispondo. E’ stata una bella esperienza di ottima qualità. Sono rimasta
colpita dalla presidente Floriana Rubino. Non mi aspettavo che fosse così giovane e ben
preparata, ha trasmesso un pensiero chiaro sui vari argomenti, con molta sicurezza e
conoscenza. Mi ha colpito anche il pensiero di Sgalambro innovativo moderno e ben
consapevole dell'importanza del futuro per le associazioni, tutta la Dirigenza con un’ottima
qualità conoscitiva. Grazie per aver messo a disposizione dei soci i vari professionisti
(commercialista, assicurazione, avvocato ecc)
Alla Dott.ssa Imelda un ringraziamento speciale per il suo gran lavoro di organizzazione.
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Sono orgogliosa di essere socia S.I.A.F.
I miei più sentiti saluti
Tatiana
Carissima Imelda....prima di tutto voglio apprezzare profondamente il vostro impegno! Siete
fantastici!!!!! E congratularmi con i grandi successi di cui tutti noi stiamo beneficiando!!!!
Grazie dal profondo del mio cuore!
Purtroppo io non ho potuto seguire tutto il meeting dato che ho passato la maggior parte del
tempo in pronto soccorso con xxxxx.......
Ho solo un suggerimento: occorrerebbe una location che rispecchi al meglio quello che la
SIAF è e che sta diventando sempre di più.....
Negli anni passati, quando mi occupavo dei trainings di formazione di costellazioni
familiari, usavamo una location all'Impruneta...(in questo momento non ricordo
precisamente il nome ma sono certa che non sarà difficile per te trovarlo)....che potrebbe
essere perfetto per un prossimo meeting: ha una bellissima sala di lavoro, con tutta la
tecnologia occorrente, la possibilità di pernottamento e anche un’ottima cucina......e credo
abbia anche dei prezzi abbordabili.....
Grazie ancora
Con amore
Lorena
Buongiorno Imelda,
entro subito nel merito della mail inviatami, la valutazione dell'evento Meeeting è molto
positiva, sia nei contenuti che nell'organizzazione.
Ho trovato gli argomenti interessanti, di ottima competenza e nei tempi stabiliti (cosa non
da poco per chi ha figli da gestire e abita lontano).
In particolare, mi è anche piaciuta la strategia adottata dalla SIAF in questi ultimi tempi,
molto propositiva e associativa e come ho avuto modo di dire alla nostra Presidente con
obiettivi europei lungimiranti.
In più, si sta facendo sempre più chiarezza su più fronti (fiscale, legislativo, associativo etc.
) e questo tranquillizza chi "opera sul campo" come noi Direttori:
125
Buono il cibo e comode le sedie....... molto positivo!!!!!!
Maurizio
Incontro interessante, di chiarimento e aiuto per le diverse professioni. Valutazione
sostanzialmente positiva, con elementi di criticità. Bello il momento dell'accordo per il
coordinamento europeo.
Buona gestione del tempo, buona atmosfera ed energia.
Alcuni argomenti non sono stati affrontati: schede didattiche, libretto unificato... Così come
alcune questioni regionali, tra cui il problema della Regione Lazio (lo vogliamo affrontare?)
e delle scuole segnate nell'elenco ma che non ci sono più...
Avrei dato più spazio a momenti di incontro tra i partecipanti, la location della cena era un
po’ freddina ed anomica...
Lia
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Atti del II Meeting Nazionale Presidenti e Direttori