Tutti insieme ed uniti per uno scopo e un obiettivo comune! 21 NOVEMBRE (DIRETTIVI REGIONALI) 9:00 registrazione partecipanti 9:30 saluti e comunicazioni del Presidente Nazionale, dott.ssa Floriana Rubino, rispetto degli obblighi della legge 4/2013 10:00 intervento del Vicepresidente Nazionale, dott. Valerio Sgalambro, Empowerment Intra-Associativo 10:20 intervento della Responsabile Amministrativa Nazionale, dott.ssa Imelda Zeqiri sulla gestione delle risorse telematiche rese disponibili da SIAF Italia 10:45 Consigliere Nazionale, dott. Rudy Russo sull’adeguamento dei programmi didattici alle norme UNI; l’importanza di avere l’accreditamento al MIUR 11:30 Consigliere Nazionale, dott. Antonio Strafella, sull’epistemologia delle professioni, sui rapporti tra epistemologia ed etica e sulla comunicazione nel lavoro del Counselor, dell’operatore olistico e dell’armonizzatore 12:00 Consigliere Nazionale, dott.ssa Marino Granata, sulla realtà SIAF in Sardegna e Sicilia 12:30 domande del pubblico 13:30 pausa pranzo 2 15:00 Elementi di gestione amministrativa e legale delle sedi regionali (Avv. Caterina Salazar), La legislazione in materia dei profili professionali SIAF al fine di verificare i limiti e le condizioni di operatività. Ambiti e confini professionali delle 4 professioni SIAF, Le responsabilità del legale rappresentante del Consiglio Direttivo Regionale, I ruoli dei membri del Consiglio Direttivo Regionale, Cosa implica registrare lo Statuto regionale all’agenzia delle entrate? 15:30 Elementi di gestione amministrativa della sede regionale (Dott. Antonio Nocenti) 1. -‐ -‐ 2. Gestione del bilancio della sede regionale: come si gestisce un bilancio consuntivo annuale come contabilizzare il bilancio preventivo annuale Adempimenti fiscali annuali della SIAF regionale (Ritenute d’acconto) 16:15 domande del pubblico 17:00 assicurazione (a cura del broker dottor Giovanni Gentili), differenza tra la copertura BASE e la copertura integrativa, la polizza di tutela legale: i vantaggi, la polizza di copertura dei consigli direttivi regionali. 18:00 domande del pubblico 18:30 conclusione dei lavori 18:45 rilascio attestato di partecipazione 3 22 NOVEMBRE (DIRETTORI DIDATTICI) 9:00 registrazione partecipanti 10:00 saluti e comunicazioni del Presidente Nazionale, dott.ssa Floriana Rubino, sul decreto 13/2013 sul Sistema Nazionale di Certificazione delle competenze, Iscrizione della SIAF nell’elenco del ministero dell’economia e del lavoro, Iscrizione della SIAF a CONFASSOCIAZIONI 10:30 saluti e comunicazioni da parte dell’Avvocato Alessandro Carluccio in merito al Coordinamento Europeo dei Professionisti delle Relazione d’aiuto, presentazione dello statuto Europeo e compensazione dei programmi didattici a livello europeo. 11:30 intervento del Vicepresidente Nazionale, dottor Valerio Sgalambro, sul percorso SIAF di normazione UNI, Iscrizione della SIAF come soci UNI; Cos’è l’UNI, il percorso di normazione UNI del Counselor e dell'Operatore olistico e della Prof. Giulia Corsi sulla gestione didattica delle scuole, Iscrizione, Immatricolazione, Schede didattiche, Compilazione libretto unificato, Contratto con lo studente, Gestione Tesi (titolo, didascalia, capitolato, articolato), Esame Finale, recupero moduli didattici, intercambio docenze ecc. 12:00 Dott. Rudy Russo: i compiti della Commissione di indirizzo e sorveglianza e le modalità d’iscrizione di una Scuola al MIUR 12:30 domande del pubblico 13:30 pausa pranzo 15:00 intervento del Cr. Alberto Mantovani sulla strategia e le tecniche di marketing delle scuole S.I.A.F. 4 16:00 Commercialista e Revisore Contabile (Dott. Antonio Nocenti) 1. I codici esatti per poter aprire una Partita IVA -‐ Codice specifico per chi svolge attività di counseling -‐ Codice specifico per chi svolge attività di Operatore olistico (massaggi, yoga, ecc.) 2. Gestione della P.I. e dichiarazione dei redditi 3. Opportunità di sgravi fiscali se si apre la P.I. come Educatore: è un reale vantaggio per il Counselor oppure no? 17:00 dibattito e conclusioni 18:00 consegna attestati Coordina i tavoli di lavoro: dott.ssa Valentina Chiarappa 5 6 Dott.ssa Floriana Rubino Presidente Nazionale S.I.A.F. Legge 4/2013 Il sistema delle Associazioni di categoria professionale è stato REGOLAMENTATO 7 DEMOCRAZIA Dai tempi di Pericle, la democrazia è stata intesa come il sistema che si nutre della partecipazione attiva della comunità. 10 febbraio 2013: l’inizio di una nuova era per le Associazioni professionali • • • Migliori e maggiori garanzie per il consumatore Diffusione di un elenco pubblico dei professionisti Rafforzamento del legame tra enti formativi, sistemi di attestazione ECP, professionisti autonomi, lavoro professionale dipendente e imprese Si entra nell’era del Professionismo Alle Associazioni è riconosciuta la funzione di: - Valorizzare le competenze degli associati - Garantire il rispetto delle regole deontologiche - Agevolare la scelta e la tutela dell’utenza nel rispetto delle regole sulla concorrenza Il futuro delle professioni delle Associazioni è uguale a quello delle professioni degli Ordini. Basta antagonismo, ma collaborazione! Esiste UN SOLO OBBLIGO per il socio professionista ⇒ contraddistinguere la propria attività in ogni documento e rapporto scritto con il cliente. Basta riportare queste testuali parole nei biglietti da visita, siti web della propria attività, brochure, dépliant, consenso informato, ecc. 8 NOME _____________ COGNOME _____________, iscritto nel registro professionale dei _______ (Counselor, Counselor Olistici, Armonizzatori Familiari o Operatori Olistici) della SIAF con il livello ________ (Practitioner, Professional, Trainer, Supervisor), codice _________ Professionista disciplinato ai sensi della Legge n° 4/2013. La struttura organizzativa delle Associazioni deve essere in grado di dimostrare: • • • • • la trasparenza delle attività e degli assetti associativi la dialettica democratica tra gli associati l’osservanza dei principi deontologici, attraverso l’adozione di un codice di condotta con la previsione di sanzioni disciplinari la previsione dell’obbligo di un aggiornamento professionale costante e periodicamente verificato una struttura tecnico-scientifica adeguata all’effettivo svolgimento delle finalità dell’Associazione Per garantire i requisiti professionali degli iscritti nei confronti dei terzi le Associazioni dovranno assicurare: Correttezza, trasparenza e veridicità! Come? 1. Pubblicare sul sito elementi informativi utili per il consumatore al fine di comprendere l’organizzazione dell’Associazione (es. elenco degli iscritti). 2. Apertura di uno sportello per il cittadino e conoscenza delle norme sulle procedure di reclamo. 3. Rilascio dell’attestazione di competenza professionale in base a standard qualitativi del singolo iscritto dalla quale emergano chiaramente le sue competenze e la data di scadenza. 4. Possesso della Certificazione di parte terza. 9 La legge 4/2013 individua un percorso di certificazione di parte terza: • • all’art. 6 prevede la costruzione di un processo volontario di accreditamento attraverso l’emanazione di una NORMA tecnica sulla SINGOLA attività professionale effettuata dall’UNI (Ente Nazionale di Unificazione) art. 9: la norma tecnica costituisce la base di riferimento per la costruzione di schemi di accreditamento da parte degli enti accreditati ACCREDIA volti ad offrire la certificazione di parte terza. Questa certificazione è aperta a tutti (anche ai singoli professionisti non iscritti alle Associazioni). Legge 4/2013 Art. 9 Comma 1 Le associazioni • • collaborano all’elaborazione della normativa tecnica UNI relativa all’attività, partecipando ai lavori degli specifici organo tecnici, oppure inviando i propri contributi nella fase dell’inchiesta pubblica. possono promuovere la costituzione di OdC della conformità per i settori di competenza, accreditati da ACCREDIA Comma 2 • Gli OdC possono rilasciare su richiesta del singolo professionista, anche non iscritto ad alcuna associazione, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione. L’ente designato dal governo quale organismo unico per l’accreditamento è ACCREDIA che opera in base della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 «requisiti generali per organismi che operano nella certificazione delle persone». ACCREDIA • • È un ente senza fine di lucro che esercita nell’attività di accreditamento degli organismi di certificazione inclusi quelli delle figure professionali – come previsto dal regolamento CE 725/2008. tale organismo deve essere indipendente ed imparziale nei confronti delle persone certificate. L’OdC di conformità rilascia le certificazioni, in virtù del riconoscimento di Accredia nel sistema comunitario di accreditamento EA, rientrano negli accordi internazionali ed hanno validità in tutti i paesi. 10 La certificazione di qualità • • • Rafforza il processo di attestazione delle competenze, rendendo ancora più obiettivo e trasparente l’accreditamento volontario gestito dalle Associazioni professionali. Uno dei pilastri su cui poggia il sistema reputazionale dell’economia e della conoscenza è la fiducia Il cliente dovrebbe avere fiducia nel professionista anche e soprattutto perché tal fiducia deriva direttamente dalla fiducia dell’Associazione che ne ha attestata la competenza. La certificazione di parte terza • • Può accompagnare ma non sostituire l’attestazione di competenza (di parte seconda) Il valore dell’attestato di competenza consiste non solo nella positiva valutazione che l’associazione offre degli skill (competenza) formativi, delle esperienze e delle capacità di sapere e saper fare dei propri iscritti, ma soprattutto nel meccanismo di «pubblicità» legato alla diffusione presso i clienti di standard professionali confrontabili di qualità e di costo nonché di forme di tutela in caso di mancata o «cattiva» prestazione. La SIAF rilascia l’Attestazione di competenza professionale 1. Attestazione di prima parte: è il diploma (per esempio diploma di counseling rilasciato dalla scuola di counseling alla fine del percorso triennale) 2. Attestazione di seconda parte: è il certificato rilasciato dall'associazione di categoria; SIAF rilascia l’attestato d'iscrizione all'associazione con numero di registro, altre informazioni del professionista e numero di scadenza dell’attestato (validità). 3. Certificazione di terza parte: è la certificazione rilasciata da un ente terzo (che non sia una scuola di formazione o un'associazione di categoria), abilitato a conferire, a seguito di un esame, il bollino di qualità professionale. IACC (Agenzia Italiana per la Certificazione dei Counselor). L’unica certificazione di qualità di terza parte dei counselor, è promossa da IACC – un ente di certificazione, esso stesso certificato a norma UNI EN ISO 9001, che gestisce il sistema della qualità professionale del counselor. IACC ha riunito in un unico esame di certificazione le due più importanti certificazioni esistenti nel mondo del counseling: quella di NBCC- National Board for Certified Counselor, la certificazione professionale per counselor più importante negli USA e nel 11 mondo (www.nbcc.org) e la certificazione rilasciata da ACCREDIA, l’unico ente italiano di accreditamento preposto al rilascio di certificati validi e riconosciuti istituzionalmente. Per accesso alla certificazione, s'intende la possibilità di certificarsi presso la IACC, l'unica agenzia di certificazione italiana abilitata a rilasciare le due certificazioni di terza parte degli enti FAC e NBCC. • • La FAC - Federazione delle Associazioni della Certificazione è un organismo accreditato da ACCREDIA, a norma ISO/IEC 17024, che si occupa di certificazione dei professionisti ed è inserita nella filiera di certificazione istituzionale UNI EN ISO. L’ NBCC è l'ente americano che rilascia la certificazione per counselor più prestigiosa del mondo. Non è l'associazione che si occupa di certificazione. La certificazione per dirsi valida deve essere erogata da un ente terzo, come previsto dalla direttiva europea Servizi n. 36/2005 (cioè da un ente che non eroghi formazione e che non svolga la tutela del professionista). Per chi vuole la certificazione I counselor professionisti possono chiedere di certificarsi, all’interno della filiera istituzionale, tramite FAC inviando il proprio curriculum e compilando il questionario di censimento dell’attività di counseling. L'esame consiste nel superamento di una parte scritta (questionario di proprietà esclusiva di IACC) e di un colloquio orale. Soggetto di parte terza • • Per quanto competente di analisi di conformità alle norme tecniche, non ha un analogo interesse in particolar modo per quanto riguarda i meccanismi di garanzia: La garanzia deve essere considerata a carico solo di chi ha rilasciato l’attestazione, cioè l’Associazione. L’Associazione viene ritenuta responsabile nei confronti del terzo nel caso di eventuali abusi e deve procedere con provvedimenti tempestivi di sanzione e ripristino della soddisfazione del cliente anche attraverso l’uso degli sportelli dei consumatori e della polizza assicurativa per i professionisti iscritti. 12 Certificazione e Attestazione Non sempre la distinzione tra certificazione ed attestazione è tenuta presente, sovente i due termini sono usati come sinonimi. In ambito privato i soggetti a rilasciare certificati sono, per esempio: - gli organismi di certificazione (OdC) - i revisori contabili I secondi devono essere iscritti in un albo pubblico; i primi sono di prassi accreditati da un ente di accreditamento (come ACCREDIA). La SIAF non è un organismo di certificazione è una semplice Associazione professionale quindi non può rilasciare certificazioni ai propri soci! L’Organismo di Certificazione verifica che l’organizzazione operi conformemente ai requisiti degli standard gestionali in relazione a specifici aspetti, quali ad esempio: • Gestione qualità: ISO 9001 • Gestione ambientale: ISO 14001 • Gestione della sicurezza e salute dei lavoratori: OHSAS 18001 • Etica: SA 8000 verifica che il personale (persone fisiche) possieda caratteristiche di istruzione, esperienza, capacità e formazione (in una sola parola: le competenze) idonee a svolgere determinate mansioni. Tra le mansioni tra cui è più diffusa la certificazione vi sono quelle di auditor, consulente/esperto di gestione aziendale, ecc. Al termine dell'iter, un professionista, oltre a essere semplicemente qualificato, sarà anche certificato. • non è accreditato genericamente ma specificatamente. E’ accreditato a rilasciare certificati di conformità solo a singole norme (o schemi) e, contemporaneamente, solo in determinati settori/sotto settori (secondo la classificazione EA - European Accreditation, network europeo per l'accreditamento). Questo perché il mercato degli organismi di certificazione si è inizialmente sviluppato a partire da specializzazioni settoriali (siderurgia, meccanica, chimica, agricoltura, servizi, ecc.) o territoriali. • Nei casi di certificazioni non accreditate è il mercato e l'utenza che devono pertanto valutare la validità delle stesse sulla base dell'autorevolezza e reputazione dell'organizzazione che le ha rilasciate. 13 • In generale le certificazioni sono destinate a dare certezza di fatti, atti o qualità; L’importanza dell’art. 9 comma 1 della legge 4 • Invita le Associazioni a partecipare direttamente ai lavori tramite l’UNI Sia nella fase di inchiesta pubblica per garantire la massima consensualità democraticità e trasparenza. Sia per la possibilità data alle Associazioni accreditati da ACCREDIA di costituire degli OdC che rilascino il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la professione. Tutto ciò è un processo pensato per garantire la terzietà e l’imparzialità della certificazione. Il decreto legislativo 13/2013 sul Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze • Attua la delega – prevista dalla legge Fornero – sulla riforma del lavoro finalizzata all’individuazione e validazione degli apprendimenti formali, non formali e informali da inserire nel Sistema nazionale delle competenze. • Si prefigge di far emergere ed accrescere il capitale umano rappresentato dalle competenze acquisite in tutti i contesti di vita finora quasi per nulla valorizzate. Perché? • • • • • • migliorare la prospettiva di continua crescita dell’individuo; migliorare la «spendibilità» del professionista sul mercato del lavoro; per aumentare la competitività delle professioni; si dà valore alla COSTRUZIONE delle competenze nel lungo periodo, si esce dall’ottica delle competenze statiche e si preferisce valorizzare competenze dinamiche, capaci di evolversi; per essere un professionista a 360° occorre una formazione complessa (accanto alla laurea oppure al posto della laurea serve l’acquisizione di competenza); Come si costruisce un sistema di competenza???? Dialogo con l’Università • • L’Università forma le conoscenze L’Associazione forma le competenze Questo è il modo con cui si può costruire un SISTEMA DI COMPETENZE, per cui ben vengano i percorsi formativi. 14 Al centro Attestati di competenza professionale Certificati delle singole competenze Validazioni Titolo professionale Qualificazione professionale Potranno essere validate e certificate le competenze acquisite dalla persona in: • • • Contesti formali = scuola, università, master, specializzazioni presso scuole accreditate MIUR Contesti non formali = esperienza di lavoro in imprese, in studi professionali, tirocini, studi svolti all’estero, ecc. Contesti informali = formazione o attività svolta non direttamente attinente ai processi lavorativi o professionali il cui possesso risulti comprovabile ai sensi del decreto 13/2013. 15 I soggetti abilitati ad erogare i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze Enti titolati = soggetti pubblici (es. università) o privati autorizzati (es. Scuole accreditate MIUR) o accreditati dall’ente pubblico titolare (Amministrazione pubblica nazionale o regionale). L’ente titolato può individuare e certificare le competenze della persona prendendo come base di riferimento i dati del Repertorio pubblico (nazionale o regionale) => imposto in Italia dall’U.E. secondo i criteri del Quadro europeo delle qualificazioni (EQF = European Qualification Framework). Le funzioni dell’ente titolato sono: • individuare e validare le competenze => processo di riconoscimento delle competenze acquisite dalla persona in un contesto non formale o informale! Ma tali competenze verranno più facilmente individuate e poi riconosciute se abbinate a competenze apprese in contesti formali. • certificare le competenze => riconoscimento formale delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, riconoscimento di quelle validate (= acquisite in contesti non formali ed informali). Motivazioni: • nell’apprendimento formale le metodologie e i soggetti che effettuano la valutazione sono stabiliti per via legislativa (es. esame di maturità, esame di stato…) • questo non avviene in ambito di apprendimento non formale; • ciò non avviene in ambito di apprendimento informale. Per la valutazione dei risultati dell’apprendimento non formale ed informale: • DEVONO essere valutate in modo OGGETTIVO e DIRETTO le conoscenze, le abilità, le competenze con più metodi di valutazione (in base al tipo di professione) per rendere la valutazione il più possibile oggettiva e completa. Come avviene la valutazione delle competenze, delle conoscenze e delle abilità professionali acquisite?? Elenco dei metodi valutativi scelti: • • • • analisi del CV; esame scritto per la valutazione delle conoscenze; esame scritto su «casi di studio»: si popone una situazione reale attinente alla specifica attività professionale. Se non può essere scritta, la prova può consistere in un role play; esame orale: per approfondire eventuali incertezze riscontrate nelle prove scritte e/o per approfondire il livello delle conoscenze acquisite dal candidato; 16 • valutazione delle capacità relazionali (comportamenti attesi) attraverso la simulazione di situazioni reali, operative (role play); • analisi e valutazione di lavori effettuati • prove pratiche in situazioni operative attinenti alla realtà dell’attività professionale. Possono essere effettuate anche tramite osservazione diretta, durante l’attività lavorativa del candidato: questo metodo può essere usato per valutare le abilità e le competenze incluso le capacità relazionali e i comportamenti attesi. Questo è il metodo valutativo che adopera l’ente titolato. L’ente titolato si occupa DELL’APPRENDIMENTO. anche della CONVALIDA DEI RISULTATI Alcune considerazioni Dato che il processo di certificazione è composto dalle seguenti fasi: 1. identificazione = individuare le competenze 2. valutazione = accertamento del possesso delle competenze da parte dei soggetti 3. attestazione = rilascio di documenti di validazione o di certificati => Individuazione e valutazione sono una procedura alternativa alla semplice certificazione e si usano solo per gli apprendimenti non formali (che devono essere prima valutati e poi eventualmente certificati). • • Dato che il processo di certificazione sarà pubblico Essendo pubblici i soggetti titolati La valutazione sarà pubblica! Conseguenze: • la valutazione si applica alle competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali o solo in quelli non formali e informali?? 17 In tal caso, come si ovvierà all’estraneità del personale in questione rispetto ai contenuti da verificare? • • • Quali prove potranno essere idonee a verificare il possesso di competenze acquisite negli ambiti più disparati? L’identificazione e la valutazione non può che avvenire da parte del soggetto erogatore della formazione o dei professionisti dello stesso segmento professionale! Anche all’esame di maturità i membri della commissione esaminatrice – per quanto esterni – devono essere esperti delle materie oggetto della prova Per poter convalidare i risultati dell’apprendimento, l’ente titolato deve: • • • avere requisiti di indipendenza, imparzialità, trasparenza, competenza, assenza di conflitti di interesse; assicurare l’omogeneità delle valutazioni; definire adottare e rispettare un proprio sistema di qualità documentato e un proprio codice deontologico. Saranno oggetto di CERTIFICAZIONE esclusivamente le competenze riferite a qualificazioni ricomprese nel Repertorio Nazionale (da istituirsi entro 18 mesi successivi all’entrata in vigore della norma). Il Repertorio è costituito dalle raccolte dei titoli di istruzione e formazione – compresi quelli di istruzione e formazione professionale – e delle qualificazioni professionali codificati a livello nazionale o regionale. Il decreto prevede inoltre l’istituzione di un comitato tecnico nazionale che avrà il compito di adottare apposite linee guida per l’identificazione degli indicatori, delle soglie e delle modalità di controllo, valutazione e ACCERTAMENTO degli standard minimi anche ai fini dei livelli essenziali delle prestazioni e della garanzia dei servizi; il comitato definirà i criteri per l’implementazione del repertorio nazionale nella prospettiva del Sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale e per l’AGGIORNAMENTO PERIODICO da effettuarsi almeno ogni 3 anni. Comitato tecnico Nazionale: - ha il compito di verificare il rispetto dei livelli del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. è presieduto dai rappresentanti del ministero del lavoro, dell’istruzione, dello sviluppo economico, dell’economia delle finanze e delle amministrazioni pubbliche (centrali e regionali) 18 - dovrà adottare delle linee guida per l’operatività degli enti pubblici titolati e per le loro funzioni per uniformarsi alle direttive europee e per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro definirà i criteri per l’implementazione del repertorio nazionale istituirà il repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, formato dall’insieme dei titoli di istruzione e formazione (anche professionale) identificati dall’ente pubblico titolato. Qual è il valore aggiunto della certificazione delle competenze??? • • • Il decreto specifica che le certificazioni avranno valore di atto pubblico e saranno inserite in un documento che si chiama LIBRETTO FORMATIVO DEL CITTADINO Nel libretto saranno contenute tutte le competenze (formali, informali, non formali) maturate da ogni individuo nella propria vita. Sarà un vero e proprio CV che renderà trasportabili tali certificazioni anche in tutti gli altri paesi UE con piena validità. Il Sistema Nazionale delle Competenze • • Avrà un ruolo fondamentale per la valorizzazione del patrimonio di esperienze di studio e di lavoro di tutte le persone e, in particolare, dei professionisti. Ciò potrà sicuramente interessare l’eventuale datore di lavoro/committente che riceve il CV professionale con le allegate certificazioni del professionista interessato all’incarico. Attraverso le certificazioni Chiunque vorrà avvalersi del soggetto che presenta il CV sarà molto più consapevole delle competenze inserite nel CV stesso. Ma perché il decreto 13/2013 è così importante per le Associazioni di categoria professionale? Il decreto 13/2013 è la nostra stella polare: • • È una stella polare strategica nel processo di riorganizzazione della struttura associativa a cui la legge 4/2013 ha dato un primo impulso. Le Associazioni di categoria dovranno costruire il proprio sistema di attestazione degli standard qualitativi - previsto dagli artt. 7 e 8 della legge 4 INTEGRANDOLO con l’obiettivo di strutturare un processo organizzativo volto a diventare un ENTE TITOLATO ad effettuare la certificazione delle competenze di cui al decreto 13/2013. 19 In tal modo La valutazione di efficacia tipica delle attestazioni rilasciate dalle Associazioni professionali potrebbe essere valorizzata e inglobata nel sistema avente VALORE LEGALE (atto pubblico) della certificazione delle competenze. Attestazione odierna => certificazione = ATTO PUBBLICO La certificazione delle competenze avrà l’ulteriore vantaggio di essere reciprocamente riconoscibile nei Paesi dell’UE, dando modo a tutti noi di poter trasportare competenze, esperienze, formazione in modo più facile e più libero. Sintesi Il decreto 13/2013 • • è finalizzato a individuare e a validare gli apprendimenti formali, informali e non formali da inserire nel Sistema Nazionale delle Competenze costruisce un sistema di regole volte alla valorizzazione della formazione continua delle persone Si da valore alla COSTRUZIONE delle competenze nel lungo periodo, si esce dall’ottica delle competenze statiche, si preferiscono competenze dinamiche, capaci di evolversi. L’oggetto del decreto è: • • individuazione e validazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali; individuazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti formali. Riaffermazione delle competenze acquisite in contesti formali. Saranno oggetto di validazione e certificazione: • • • le competenze acquisite dalla persona in contesti formali (scuola, università, specializzazioni) non formali (tirocinio o lavoro nelle imprese o in studi professionali) informali (apprendimento che si realizza nello svolgimento di attività di vita quotidiana, lavoro, tempo libero, famiglia) Certificazione delle competenze: chi la può fare e come? 20 Il decreto prevede una serie di soggetti abilitati ad erogare i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. => Enti titolati. Enti autorizzati o accreditati dall’amministrazione pubblica centrale o regionale, istituti scolastici, università, istituzioni dell’alta formazione, camere di commercio. L’ente titolato può individuare e certificare le competenze delle persone. L’ente titolato Prenderà come base di riferimento i dati del repertorio pubblico a livello nazionale o regionale dove andranno codificate tutte le possibili competenze previste secondo i criteri di referenziazione del Quadro Europeo delle Qualificazioni (= EQF) Il sistema nazionale delle competenze Svolgerà un ruolo importante nella valorizzazione del patrimonio di esperienze di vita, di studio e di lavoro della persona; queste potranno essere inserite nel CV rendendo il datore di lavoro molto più consapevole delle competenze possedute dal professionista interessato all’incarico. E’ stato definito il sistema di certificazione delle competenze: offre ad ogni persona / cittadino / lavoratore / professionista di vedersi certificate le professionalità acquisite a livello scolastico e lavorativo. L’opera del decreto 13/2013 è lodevole nel fine, ma un po’ meno nei mezzi. 21 Dottor Valerio Sgalambro Vicepresidente Nazionale S.I.A.F. Empowerment Associativo Dare più valore alle sedi regionali SIAF «Marciare divisi per colpire uniti» Mao Tze Tung 22 Regolamento Nazionale Dettante Norme sui Finanziamenti per le Sedi Territoriali Articolo 1 La richiesta di finanziamento da parte delle sedi regionali deve essere inviata alla Presidenza Nazionale SIAF a firma del Presidente Regionale o - nel caso di più soggetti territoriali richiedenti - dalla firma di tutti i presidenti regionali che aderiscono al progetto. Alla richiesta deve essere allegata la delibera del CDR (Consiglio Direttivo Regionale) votata all’unanimità dei componenti facente parte del CDR ed avvalorata dalla firma - per consenso - del Presidente del Comitato Scientifico regionale. Articolo 2 Possono fare richiesta di finanziamento per attività sul territorio esclusivamente le sedi regionali che hanno registrato il proprio statuto e che sono quindi in possesso di un rispettivo codice fiscale. Articolo 3 La richiesta di finanziamento deve essere presentata con almeno 60 giorni di anticipo rispetto all’inizio dell’attività proposta. Il Consiglio Direttivo Nazionale dovrà esprimere un parere entro 30 giorni lavorativi dalla data dell’effettiva ricezione della presentazione del progetto. Articolo 4 Qualora la somma richiesta del finanziamento superi i 1000 euro, è prevista la rateizzazione in base all’avanzamento dei lavori, dimostrato da apposite ricevute delle spese sostenute. Articolo 5 La mancata giustificazione delle spese sostenute implica la retroattività del finanziamento erogato con restituzione per intero dell’importo anticipato. 23 Articolo 6 Qualora le spese sostenute siano inferiori alla somma erogata, la differenza deve essere stornata alla sede nazionale entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta del giustificativo delle spese sostenute. Articolo 7 Il soggetto richiedente verrà finanziato tenendo conto dei seguenti parametri: a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l) m) Densità bassa dei soci presenti sul territorio Concretezza e chiarezza del progetto Impatto socio-culturale Visibilità e capacità di diffusione dell’intervento Empowerment associativo Misurabilità del risultato ottenuto Rapporto costi-benefici Appropriatezza curriculum vitae Coinvolgimento extra regionale (o di più macro-aree) Numero di stakeholders coinvolti Prestigio della location scelta Presenza o coinvolgimento delle Istituzioni Uso di innovazioni tecnologiche Articolo 8 Il presente regolamento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Direttivo Nazionale e dai membri dei Consigli Direttivi Regionali della SIAF riunitisi il 21 e 22 Novembre 2013. 24 Notizie dall’UNI Come da estratto del verbale del 4 Novembre 2013, riportiamo quanto espresso in riunione UNI: “CIBIEN, Funzionario Tecnico dell’UNI, comunica che sono pervenute due nuove proposte di attività normativa sulle specifiche figure professionali riportate nel seguito, le cui bozze di schede pre-normative sono state già circolare via UNIONE-Livelink. Per quanto riguarda invece la figura dei Professionisti dell’ambito olistico e bio-naturale, BERLOFFA informa che è pervenuta la richiesta anche da parte di un’altra associaizone e che per motivi tecnici non si è riusciti tuttavia a far convergere le due proposte in un’unica scheda pre-normativa. CIBIEN informa inoltre che è pervenuta una richiesta, da parte di BIZZARRI, di escludere, da tale attività, ogni riferimento alla figura dell’operatore shiatsu, che ritiene debba essere normato separatamente. SGALAMBRO (Proponente), in rappresentanza di SIAF (Società Italiana Armonizzatori Familiari), informa che si tratta di una figura professionale interdisciplinare, un facilitatore di tecniche del massaggio e metodiche naturali non invasive, informazioni etiche, consigli di performance e accrescere la qualità della vita individuale e sociale. TESTA ritiene che, partendo da un cappello così ampio, non sia chiaro quali sono i profili specialistici che si andranno eventualmente a normare. TAMINO ritiene che la proposta tratti un approccio interdiscilplinare e globale e non le caratteristiche di una specifica figura professionale. Sono infatti svariate le figure riconducibili a questo approccio e, pertanto, risulterebbe estrementamente difficile elaborare una norma che ne definisca i requisiti generali. BISCOTTI condivide questo tipo di perplessità e si chiede cosa possa unificare tutte queste numerose figure professionali. PIACENTINI ribadisce che occorre a monte valutare la rilevanza economica, ambientale e sociale della figura professionale; egli esprime, in particolare, delle perplessità sulle tecniche di massaggio e cita quanto espresso, a questo proposito, dalla Regione Piemonte. Berloffa chiarisce che non esiste sovrapposizione con altre figure professionali quali estetisti o fisioterapisti. GALEOTTO precisa che, dal punto di vista procedurale, le norme UNI elaborate dalla presente Commissione, devono riguradare una figura professionale e non un approccio ad numerose parti interessate e, conseguentemente, di un maggior numero di persone UNI dedicate alla medesima. BERLOFFA chiede che sia esplicitata la posizione del lavolo nel merito: OLIVETTI, RODRIQUENZ e FONTANA si astengono, mentre gli altri presenti esprimono parere contrario all’avvio delll’attività normativa sulla figura generica, pertanto si ritiene opportuno procedere a normare le singole figure professionali maggiormente rappresentative dell’ambito olistico e bio-naturale.” Per tale motivo SIAF Italia ha presentato il profilo dell’operatore in tecniche del massaggio. Via via verranno proposte altre schede prenormative a seconda dei vari profili dell’operatore olistico che verranno normati. SIAF sta prendendo contatti con associazioni estere dell’operatore olistico. 25 Gestione Didattica delle Scuole S.I.A.F. Attualmente la SIAF può accreditare quattro distinte tipologie di scuole: Counselor, Counselor Olistico, Armonizzatore Familiare, Operatore Olistico. Per ogni codice assegnato, si possono attivare fino a tre distinti indirizzi (ad. es. Op. Ol. in Tecniche del Massaggio, Op. Ol. in Tecniche Vibrazionali, Op. Ol. in fiori di Bach). Per tutte le tipologie si può decurtare il 30% delle ore di tirocinio. In sostanza, le scuole SIAF per essere accreditate, devono avere come requisito minimo almeno 10 weekend formativi all’anno per almeno tre anni per le prime tre, per quello di operatore 10 weekend consecutivi per almeno un anno. Le aree vanno divise in moduli formativi, ogni modulo dura 4 ore consecutive e sono ripartite per distinte aree formative. Per ogni tipologia di registro di afferenza, la SIAF tratta le scuole distinte, pertanto ogni tipologia di scuola dovrà pagare la quota annuale di 120 euro all’anno che permette per le prime tre la concessione di cinque codici gratuiti, per quella di operatore due. Sebbene le scuole siano distinte possono avere un biennio comune in modo tale da specificare successivamente gli indirizzi. Per i primi tre sono previste 1500 ore formative, per quelle di Operatore 450 ore. Le singole scuole possono organizzare delle partnership con altre scuole così come previsto nel nuovo formulario SIAF. La tesina finale per Operatore Olistico è di 30 pagine mentre quella per Counselor è di 70 pagine formato word. Il format di riferimento è quello delle facoltà di scienze della formazione/lettere/giurisprudenza dell’ateneo dove ha sede legale la scuola. La SIAF favorisce il libero scambio alla pari di docenze nel proprio circuito. Per lo studente che ha accumulato assenze nella sua scuola, è data la possibilità di recuperare i moduli formativi nelle altre scuole del circuito SIAF, previa approvazione da parte di entrambi i direttori didattici. A tal proposito diventa necessaria l’adozione del libretto unificato, altrimenti non rimane traccia del modulo recuperato dallo studente. Lo studente che ha pagato la rata della scuola di appartenenza non dovrà pagare il corso recuperato presso la scuola di accoglienza. Qualora desideri ricevere copie del Libretto, queste verranno spedite all’indirizzo della scuola, con le seguenti modalità di ordinazione: 10 Copie 20 Copie 30 Copie 50 Copie 100 Copie 30 euro 55 euro 80 euro 130 euro 250 euro 26 Per quanto riguarda il libretto, esso si divide in diverse sezioni. Fig. 1 In prima di copertina va inserito il nome dello studente. Fig. 2 Nella seconda pagina va applicata la foto dello studente con sopra il timbro della scuola, avendo cura che lo studente firmi a metà tra la foto e il libretto in posizione verticale. Il numero di matricola che deve essere riportato non è altro che il numero sequenziale di iscrizione dello studente nell’apposito registro che dovrà tenere la scuola in archivio per qualsiasi tipo di ispezione. Il numero può essere sequenziale (01/2013; 02/2013; 234/2014; 567/2015 oppure ripartire da 1 di anno in anno 1/2014; 1/2015; 1/2016). Nella stessa pagina del registro va riportato oltre al numero di matricola dello studente anche la data di iscrizione che deve coincidere con quella riportata nel registro di immatricolazione. In fondo pagina va apportata la firma del direttore della scuola. 27 Fig. 3 Nella pagina successiva il nome della scuola, la sede, il nome del direttore didattico, il codice di accreditamento della scuola SIAF. Inoltre, il direttore didattico ha la possibilità di riconoscere i crediti didattici a ogni singolo studente. Nella sezione moduli formativi studenti vanno riportati I moduli complessivi della scuola, il numero dei moduli che vengono accreditati dallo studente, la differenza va riportato sui moduli da effettuare. In fondo a destra, va riportato il timbro della scuola. Fig. 4 28 Nella sezione moduli curriculari vanno inserite le singole classi di insegnamento che sono state accreditate allo studente alla consegna del libretto le classi di insegnamento che sono state riconosciute come crediti formativi didattici. In questo caso il nome del docente coincide con il direttore o tutor della scuola. Si riporta il numero di moduli e firma rispettivamente o il direttore didattico o il tutor della scuola. Fig. 5 La data di iscrizione coincide con quella di iscrizione dello studente. Concluso l’iter di riconoscimento dei crediti formativi, il direttore didattico farà attenzione che il numero dei moduli accreditati risponda al numero dei moduli della pagina numero due. Successivamente, verranno inserite le classi di insegnamento previste nel progetto formativo. La compilazione di recupero moduli sull’apposita sezione avviene con lo stesso procedimento. L’unica cosa da aggiungere è il codice della scuola dove lo studente ha recuperato i moduli formativi mancanti. 29 Fig. 6 Nella sezione esercitazioni verranno riportate le esperienze didattiche integrative che lo studente farà presso la scuola. Fig. 7 30 Le supervisioni di tali esperienze verranno reimpostate nella sessione supervisioni in cui invece di riportare il nome del facilitatore o tutor, dovrà essere riportato il nome del supervisore didattico dello studente. Attenzione a non confondere il supervisore didattico con il supervisore SIAF. Il primo è un docente che effettua esclusivamente la supervisione didattica dei propri studenti; il secondo è un professionista SIAF in possesso di attestazione di competenza professionale valida per esercitare la supervisione a tutti i professionisti SIAF Fig. 8 La sezione sincronizzazioni didattiche è una pagina jolly poiché trattandosi di un libretto unificato per tutte le scuole questa pagina verrà personalizzata secondo le esigenze individuali di ogni singola scuola. Si può utilizzare quindi per l’inserimento di materie aggiuntive, lezioni non previsti nel piano formativo, laboratori, incontri, seminari etc. 31 Fig. 9 La sezione attività extra curriculari infine riporta le attività che non sono riportate nel programma didattico ordinario ma che tuttavia rivestono un’importanza integrativa ai fini della formazione dello studente (convegni, attività, personaggi di rilievo o in collaborazione o patrocinati dalla scuola stessa). Fig. 10 32 Prima della chiusura dell’anno accademico, il direttore didattico stabilisce con lo studente il titolo e il capitolato di tesi che sarà riportato nell’apposita sezione del libretto. Si consiglia di concordare il titolo della tesina con gli studenti della scuola almeno sei mesi prima. Dopo aver ricevuto la conferma per il titolo, lo studente ha 30 giorni di tempo per depositare l'articolato di tesi. Lo studente ha a disposizione 3 mesi di tempo per la stesura e avere la conferma per la consegna prevedendo almeno un mese di anticipo per eventuali correzioni e stampa del lavoro. Quindi, 30 giorni prima della discussione, la tesi deve essere inviata via telematica al Commissario SIAF. Se la dissertazione è fissata per il 15 dicembre, la consegna al commissario deve avvenire entro e non oltre il 15 novembre. Questo significa che lo studente deve aver ricevuto l'ok sul titolo da parte del direttore della propria scuola almeno a giugno/luglio dello stesso anno. La stesura comporta un lavoro di almeno di tre mesi (luglio-agosto-settembre). Per gli studenti che non hanno dimestichezza con la stesura della tesi, la scuola può offrire un servizio di tutoraggio allo scopo di orientare e indirizzare all'elaborato finale con professionisti esterni. Il libretto termina con alcune pagine dedicate alle note/appunti. Oltre al registro di immatricolazione dello studente, il direttore della scuola deve tenere agli atti la scheda didattica di ogni singolo studente. Nel modulo di iscrizione, che riportiamo qui di seguito, deve essere riportata anche l’intestazione della scuola o dell’ente formativo (acronimo, codice fiscale, sede legale, sito o indirizzo email). Fig. 11 33 La scheda didattica è un documento importante. Qualora lo studente perdesse il libretto, il direttore didattico può recuperare il programma dello studente poiché speculare a quello riportato nel libretto. In tale documento i crediti formativi vengono trascritti al momento dell’iscrizione. Fig. 12 Qualora lo studente smarrisca il libretto o lo deteriori, il direttore della scuola può adottare una penale consigliata dalla SIAF, di circa 20 euro. Qualora lo studente ne abbia necessità, il direttore della scuola può rilasciare un certificato di iscrizione alla scuola in cui debbano essere riportati il numero di moduli effettuati e l’anno accademico di iscrizione in corso, il numero di protocollo, la firma del direttore della scuola. 34 Fig. 13 Tale certificato dovrà riportare un numero di protocollo in uscita. A tal proposito, la scuola dovrà adottare un registro protocolli, entrata e uscita atti e attestazioni. Si può consigliare di tenere due protocolli distinti per il rilascio delle attestazioni (un registro protocollo entrata e uscita atti e uno per le attestazioni in uscita). E’ sempre opportuno fornire a fine lezione la scheda di valutazione sia ai docenti sia agli studenti. 35 Fig. 14 36 Fig. 15 37 Qualora un docente avanzi la richiesta di attestazione della docenza effettuata, potrete utilizzare l’esempio qui sotto proposto: Fig. 16 38 Le scuole del circuito SIAF consentono allo studente la concessione delle 150 ore di diritto allo studio per gli enti che ne riconoscono la formazione. Tali enti possono essere pubblici e privati. Tra i pubblici alcune aziende sanitarie, la direzione provinciale e regionale delle poste o tra gli enti privati la coop. Qualora alcuni studenti avessero difficoltà nel portare avanti la concessione possono contattare la direzione amministrativa. Come ben saprà, tutti i professionisti devono aggiornarsi, formarsi e avere ben presenti alcuni principi etici e deontologici affinché operino nella trasparenza e nella massima professionalità con i propri clienti. Per questo motivo, consigliamo ai Direttori Didattici delle scuole di inserire nei loro programmi almeno due moduli di lezioni sulla deontologia professionale. Considerata la necessità e/o l’obbligatorietà di tali discipline per affrontare serenamente l’esame, SIAF Nazionale ha ritenuto di sostenere per intero le spese per l’insegnamento di tali moduli formativi. Per ammortizzare le spese di gestione, è necessario che detti insegnamenti siano accorpati per area territoriale. In altre parole, è necessario che la richiesta sia ordinata da almeno tre scuole della stessa regione (o altrimenti della stessa area territoriale qualora non sia possibile l’organizzazione a livello regionale). Le scuole organizzate, concorderanno una data e una sede per lo svolgimento del corso che dovranno comunicare al Presidente SIAF della propria Regione il quale provvederà a convocare nella data da voi scelta il Docente del Corso sulla Deontologia che sarà valutato e remunerato direttamente dalla sede nazionale dell'Associazione. Ciò significa che il docente della deontologia, nel caso di insegnamenti raggruppati, non dovrà essere pagato dalla singole scuole, ma direttamente dall'Amministrazione Nazionale SIAF. Riteniamo che questa possa essere una soluzione vantaggiosa per la sua scuola (la quale non dovrà più provvedere al modulo sull'etica e la deontologia) e per i suoi studenti che potranno entrare in contatto con altri allievi delle scuole appartenenti alla sua stessa area regionale. Rimane ferma la possibilità delle scuole che vorranno provvedere in proprio alle lezioni sulla odontologia professionale. Gli step da seguire sono i seguenti: 1) Mettersi in contatto con altri due Direttori Didattici della sua regione 2) Scegliere una data che possa andare bene a tutte e tre le scuole 3) Comunicare la data e la sede al Presidente Regionale 4) Far pervenire alla Segreteria Nazionale i dati di cui sopra Riportiamo qui di seguito un importante documento da far sottoscrivere ai docenti della propria scuola. 39 NORME ETICHE PER I DOCENTI DELLE SCUOLE DEL CIRCUITO SIAF 1. Il docente si impegna a rispettare e a far rispettare dagli studenti l’orario delle lezioni, firma il foglio delle presenze e garantisce la presenza al corso da parte degli studenti apponendo la sua firma in ogni singolo libretto dello studente; 2. Il docente si impegna a creare un clima di unione, serenità, comunicazione e collaborazione di gruppo tra gli studenti e con la dirigenza didattica della scuola; 3. Il docente si impegna a rispondere alle domande inerenti gli argomenti trattati a lezione con competenza e scrupolosità tenendo conto del grado di preparazione degli studenti; 4. Il docente si impegna a comunicare alla direzione della scuola, con almeno 2 settimane di preavviso, eventuale utilizzo di materiale didattico e bibliografia, necessari per la lezione. Nel caso in cui copia del materiale necessario allo svolgimento della lezione non venga fornito in anticipo – in modo da poterne fare delle copie per gli studenti - le stampe di suddetto materiale saranno a carico del docente; 5. È atteggiamento etico e probo, da parte del docente, non pubblicizzare corsi privati e/o presso altre scuole o richiedere recapiti, mail e telefoni agli studenti; 6. Nel caso in cui il docente desideri pubblicizzare ed organizzare un corso extradidattico, dovrà sottoscrivere un’apposita convenzione col responsabile della scuola ed attenersi scrupolosamente ai dettami prescritti nell’articolato della convenzione; 7. Nel caso in cui il docente volesse fare pervenire ulteriore materiale didattico o informazioni post-lezione agli studenti, dovrà avvalersi dell’aiuto dei Tutors o del Direttore della Scuola che provvederanno a far recapitare il suddetto materiale ai corsisti previo vaglio della Commissione Didattica; 8. Qualora il docente desiderasse vendere materiali ed accessori didattici all’interno del corso presso la sede della Scuola, potrà farlo previa autorizzazione del Direttore della Scuola. 9. Il docente che usufruisce dei locali della sede didattica, per eventuali alloggio, si impegna a lasciarli in ottima stato e a riconsegnare le chiavi della sede prima della partenza; 10. Qualora il docente non usufruisca dei mezzi pubblici per raggiungere la sede delle lezioni, avrà diritto ad un rimborso pari alle spese documentate dei mezzi di trasporto impiegati. _______________,_______ Firma per presa visione ____________________ 40 Un’importante novità che abbiamo introdotto è quella del mutuo scambio delle docenze tra tutti gli insegnanti coinvolti nelle nostre scuole. L’idea è quella di costituire un elenco di docenti afferenti ad ogni singola scuola che vorrà aderire al piano di lavoro in modo da confluire in un elenco pubblico consultabile nel nostro sito cui verranno riportate le specificità e le competenze didattiche di ogni singolo insegnante (socio professionista Trainer o Supervisor). Ovviamente gli accordi dell’interscambio di Docenza alla pari sono del tutto liberi e riservati alle parti coinvolte. Il vantaggio inoltre di figurare in questo elenco pubblico è quello di avere maggiore visibilità anche all’esterno del circuito SIAF. Qui di seguito l’elenco dei docenti che hanno aderito. Se è inserito come docente in una delle scuole accreditate SIAF potrà inoltrare la richiesta per comparire all’interno di questo elenco, La invitiamo ad inoltrarci i dati sotto riportati: ELENCO DOCENTI Cognome e Nome Del Docente Codice Scuola S.I.A.F. Classi di insegnamento Telefono Consigli per quanto concerne la compilazione di un attestato di partecipazione. I dati importanti da riportare sono i seguenti: -COGNOME -NOME -DATA E LUOGO DI NASCITA -TITOLO DEL CORSO -DATA DI SVOLGIMENTO -SEDE DI SVOLGIMENTO -ORE TOTALI -NUMERO DI PROTOCOLLO -FIRMA ORIGINALE DEL CONDUTTORE 41 Dott.ssa Imelda Zeqiri Direzione Amministrativa S.I.A.F. Gestione delle Risorse Telematiche S.I.A.F. Stratagemmi e accorgimenti per rendere il sito regionale una piattaforma ricca di contenuti 42 SIAF Regionale n n n n n n n n SIAF: Chi siamo, Statuto Regionale e Organigramma Elenchi: Scuole, Corsi, Soci Tirocini: Regolamento, Regolamento per Stages, Modulistica Patrocini Convenzioni Pubblicazione Tesi Notizie Specialisti nella tua città, Contatti, Servizio Clienti … SIAF ITALIA si…ma il Regionale? n Tutti sapete che il sito nazionale della S.I.A.F. è: www.siafitalia.it n “Tutti” sapete che per entrare nei siti regionali è sufficiente digitare il sito nazionale www.siafitalia.it , aggiungere lo slash / dopo l’IT e inserire il nome della regione www.siafitalia.it/toscana 43 n I contenuti principali di ogni singola regione sono stati già caricati dalla sede nazionale. n Ai presidenti regionali e ai consigli direttivi rimane solo da gestire alcune pagine (eventi, notizie, specialista, convenzioni), ma per ogni suggerimento non esitate a contattare IMELDA ZEQIRI al numero fisso 055-0516261 o [email protected] 44 SIAF Regionale: Chi siamo n La SIAF …….. è un’associazione professionale di categoria ufficialmente registrata, beneficia di propria autonomia amministrativa, giuridica e culturale benché connessa con SIAF Italia. Possono infatti, farne parte solo ed esclusivamente professionisti la cui competenza professionale sia stata attestata da SIAF Italia. Per espletare in totale autonomia le proprie funzioni prevede al suo interno un Comitato tecnicoScientifico, un Collegio regionale dei Revisori dei Conti e un Collegio regionale dei Probiviri. n La SIAF ……. opera con sinergia d’intenti e in stretto contatto con il Consiglio Direttivo Nazionale di SIAF Italia in congruenza con le finalità associative per promuovere e coordinare il riconoscimento, la tutela e la qualità della competenza delle professioni degli Armonizzatori Familiari, dei Counselor, dei Counselor Olistici e degli Operatori Olistici. Il Consiglio Direttivo Nazionale di SIAF Italia, al fine di creare e mantenere un collegamento con le sedi territoriali, nomina cinque referenti di macro-area a copertura del territorio nazionale, ciascuno per il nord- est, nord ovest, centro, sud e isole come previsto dall’art. 20 dello statuto nazionale. n La SIAF ……… promuove e patrocina congressi, convegni, manifestazioni scientifiche, pubblicazioni di riviste, testi, trattati, monografie e divulgazioni sul tema, informazioni multimediali, seminari di studio e altre attività finalizzati alla propagazione, all’approfondimento, allo studio e all’aggiornamento professionale. Promuove inoltre una rete informatica fra i soci che permetta un collegamento rapido, efficiente e costante oltre ad uno scambio di informazioni adeguate ai bisogni culturali e professionali per una gestione agevole e moderna dell’attività associativa. SIAF Regionale: Statuto Art. 1 n DELLA COSTITUZIONE E DELLE NORME FONDAMENTALI DELL’ASSOCIAZIONE n 1. E’ costituita l’Associazione “S.I.A.F. Regione …….”. L’Associazione ha sede …….. È previsto lo spostamento della sede all’interno del territorio regionale su motivata richiesta del Presidente in carica. n 2. L’attività dell’Associazione è regolata dalle norme del presente statuto – d’ora in poi definito “Statuto”- nonché dagli altri documenti indicati dallo stesso e dalle deliberazioni degli organi associativi adottate in conformità a tali norme. n 3. L’Associazione non ha scopo di lucro ed ha carattere apolitico e aconfessionale. Tutti i proventi sono destinati all’attività associativa. 4. L’Associazione può essere sciolta solo dall’Assemblea dei soci, con maggioranza degli almeno tre quarti degli associati. In caso di scioglimento, l’Assemblea designerà uno o più liquidatori 45 determinandone i poteri. Il netto risultante dalla liquidazione sarà devoluto a S.I.A.F. Nazionale oppure ad altri enti aventi finalità simili a quelle indicate all’art. 3 del presente statuto. n 5. L’anno di attività e di rendiconto dell’Associazione ha inizio il 1° gennaio e termina il 31(trentuno) dicembre di ogni anno. 6. La durata dell’Associazione è illimitata. (continua a leggere http://www.siafitalia.it/toscana/chi-siamo/statutoregionale/ ) SIAF Regionale: Organigramma Elenchi: Scuole, Corsi, Soci 46 Tirocini: Regolamento, Modulistica n n n n n n n Art. 1 Considerazioni Generali Art. 2 Campo di Definizione Art. 3 Titoli di Studio Richiesti Art. 4 Durata del Tirocinio Art. 5 Computazioni del Tirocinio Art. 6 Enti Ospitanti Art. 7 Convenzioni Patrocini n La richiesta, va effettuata nell’apposita sezione del sito, da qualsiasi soggetto, anche dai non soci S.I.A.F., con un anticipo temporale di almeno 10 giorni dalla data dell’evento; n ▪ essa deve riguardare un evento preferibilmente di importanza regionale/nazionale e deve essere corredata dal programma scientifico quanto più articolato possibile: completo dei nominativi dei relatori e moderatori, segreteria scientifica e segreteria organizzativa con estremi telefonici/fax/posta elettronica, eventuale URL per il link sul nostro sito, luogo e date certe dell’evento, etc. n ▪ la richiesta, verrà sottoposta per l’approvazione alla prima riunione utile del Consiglio Direttivo della S.I.A.F. Regionale; 47 n ▪ in caso di esito favorevole, sarà necessario effettuare un bonifico bancario a favore della S.I.A.F. Toscana di € 30,00 (Euro trenta) per la concessione regionale*, quale contributo per i costi editoriali, organizzativi ed informatici da effettuare in unica soluzione alle seguenti coordinate bancarie: Convenzioni 48 Pubblicazione Tesi n Tutti gli studenti SIAF hanno la possibilità di pubblicare la loro tesi all’interno dell’apposito link da noi predisposto. n Tutte le sedi regionali hanno a disposizione questa sezione per permettere agli studenti di rendere nota la loro opera/pubblicazione/raccolta di studi. n Tutti i contenuti sono di proprietà del singolo inserzionista. Tutte le notizie rilevanti possono essere inserite all’interno del link Notizie… Specialisti nella Tua Città… n Ogni regione è divisa per province e per ogni area vengono inserite in ordine alfabetico tutti i soci che aderiscono all’iniziativa. A fronte di questo servizio d’inserimento nell’area Specialisti l’autore/socio SIAF versa un Contributo di E 10,00; la validità del servizio è fino al 31/12/2013 successivamente è richiesta una quota di E 20,00 per l’anno solare 2014. n La regione Toscana ha già inserito 14 specialisti e le altre regioni si stanno attivando. n E’ necessaria una comunicazione da inviare ai soci di ogni regione. 49 Contatti SIAF Regionale Come funziona l’inserimento dati n Scegliamo ad esempio la Regione Abruzzo: www.siafitalia/abruzzo n Nella colonna di sinistra, in basso, cliccare su Area Privata >>> Collegati n Subito dopo sarete indirizzati sulla pagina di inserimento nome utente e password n Inserire i dati già comunicati 50 51 Modificare, Copiare, Incollare… n E’ sufficiente ritornare in visualizzazione normale: www.siafitalia.it/abruzzo n Scegliere il link che si vuole modificare e cliccare su MODIFICA Sembra difficile, ma non lo è… 52 Si riportano le Ore di lavoro Feb-Set 13 della Dott.ssa Imelda Zeqiri e della Dott.ssa Luana Martino (20 ore settimanali ciascuna) 180 166,4 Luana e Imelda 160 140 132 115 120 100 82 80 50 LUANA IMELDA Altro (SpeciMicare) Commissione Vicepresidente Commissioni Presidente Gestione Sede -‐ Centro Gestione Sede Regionali Appuntamenti Newsletter Stesura atti Gestione Sito Entrate e Uscite Telefonate 1 Gestione email 0 Servizio Esterno 20 50 32 25,3 27,3 16,3 19,2 20,4 8 7 6 2,1 1 6 21 12,3 11 6 2 5 7,4 1 Patrocini 12 Scuole 35 30 40 Corsi ECP 45 Rinnovo Attestazioni 60 65,3 53,3 50 53 Attestazioni ORE 137 53 Dottor Rudy Russo Coordinamento Sud Accreditamento al Miur 54 1. Sono legittimati a richiedere l’accreditamento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca i Soggetti le cui finalità statutarie contemplino la formazione e la ricerca nel settore o ambito disciplinare prevalente per il quale si chiede l’accreditamento. 2. L’accreditamento può essere richiesto da Soggetti le cui iniziative di formazione, svolte anche secondo modalità di formazione a distanza, siano rivolte al personale della scuola di almeno tre Regioni. 3.L’accreditamento dei Soggetti richiedenti presuppone la presenza dei seguenti requisiti: a) inclusione - tra i fini istituzionali dell’Ente - della formazione e della ricerca nel settore o ambito disciplinare prevalente di interesse del Soggetto richiedente. Tale requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo grado, la prevalenza degli Associati sia costituita da Soggetti che garantiscono la formazione tra i propri fini istituzionali; b) documentata realizzazione di attività formative per lo sviluppo professionale del personale della scuola; c) documentata attività di ricerca e di innovazione metodologica nel campo della formazione; d) documentata integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione a distanza; e) capacità logistiche adeguate al tipo di attività svolta; f) autonoma struttura organizzativa e stabilità economica e finanziaria; g) realizzazione di iniziative di innovazione metodologica nel campo della formazione; h) professionalizzazione nell’ambito della formazione anche con riferimento a specifiche certificazioni e accreditamenti ottenuti (protocolli di intesa con l’Amministrazione centrale e regionale, accreditamenti per la formazione del personale del comparto scuola ricevuti a livello regionale, collaborazioni documentate e continue con le istituzioni scolastiche); i) documentato ricorso al monitoraggio e alla valutazione dell’impatto delle azioni formative; j) documentata conoscenza della natura e delle caratteristiche dei processi di sviluppo professionale del personale della scuola; k) disponibilità a consentire il monitoraggio, l’ispezione e la valutazione delle azioni di formazione. 55 l) L’accreditamento dei Soggetti richiedenti che intendono effettuare attività formative nel settore del disagio giovanile presuppone la presenza dei seguenti requisiti: m) prevalenza dell’attività socio-assistenziale e/o socio-sanitaria (handicap, minori in difficoltà, dipendenti da sostanze d’abuso, disturbi dell’alimentazione, ecc.) tra le finalità istituzionali del soggetto richiedente. Tale requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo grado, la maggioranza degli Associati sia costituita da Soggetti che garantiscono la prevalenza dell’attività socioassistenziale e/o socio-sanitaria tra le proprie finalità istituzionali; b) inclusione della formazione tra i fini istituzionali del soggetto richiedente. Tale requisito si intende rispettato qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo grado, la prevalenza degli associati sia costituita da soggetti che garantiscono la formazione tra i propri fini istituzionali; c) possesso delle autorizzazioni al funzionamento previste dalle normative vigenti e/o iscrizioni agli albi regionali attinenti per le attività socio-assistenziali e iscrizioni agli albi regionali attinenti per le attività socio- assistenziali e socio-sanitarie di cui alla precedente lettera a); d) documentata attività di ricerca e valutazione dei risultati che comprovi l’efficacia delle metodologie impiegate per le attività socio-assistenziali e/o socio-sanitarie di cui alla precedente lettera a); e) accreditamento, almeno in una Regione o Provincia autonoma, per lo svolgimento di attività di formazione professionale che attesti l’adeguatezza, anche strutturale, delle aule e il possesso delle necessarie attrezzature informatiche e multimediali; f) documentata disponibilità di figure professionali qualificate nelle materie oggetto della formazione; g) documentato ricorso al monitoraggio e alla valutazione di impatto delle azioni formative; h) i requisiti previsti alla lettera c), d), e), f) e g) si intendono rispettati qualora, nel caso di Consorzi o Associazioni di secondo grado, la prevalenza degli associati sia costituita da soggetti che ne garantiscono il possesso; i) condizioni di autonomia organizzativa e stabilità economica e finanziaria; j) disponibilità incondizionata a consentire il monitoraggio, l’ispezione e la valutazione delle azioni di formazione. 56 Formazione dei Counselor alla luce delle norme UNI “Attività professionali non regolamentate” – REQUISITI La norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale del counselor relazionale, ne specifica la qualifica, le conoscenze, le abilità e le competenze. REQUISITI: ossia compiti e attività specifiche, in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework ‐ EQF) espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento. TERMINI E DEFINIZIONI a. Abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi. b. Accoglienza: mettere il cliente a suo agio lasciandosi osservare da lui senza resistenze e difese centrate sul ruolo. c. Affettività: processo di affezione ed espressione dell'affetto nei confronti di terzi. d. Competenza: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale, esercitabile con un determinato grado di autonomia e responsabilità. e. Complementarità: processo che serve al completamento vicendevole. f. Conoscenza: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. g. Compito: azione finalizzata che l’individuo considera necessaria per raggiungere un determinato risultato. h. Consapevolezza: processo di progressivo sviluppo evolutivo interiore raggiunto da una persona. i. Convalida dei risultati dell’apprendimento: processo di conferma che determinati risultati dell’apprendimento corrispondono ai risultati specificati. FORMAZIONE a) apprendimento formale: apprendimento derivante da attività formative, intenzionali e strutturate, realizzate da enti/istituzioni d’istruzione e formazione riconosciuti da un’autorità competente; comporta il rilascio di titoli aventi valore legale. b) apprendimento non‐formale: apprendimento derivante da attività formative, intenzionali e strutturate, realizzate in qualsiasi ambito diverso da quello formale; non dà luogo al rilascio di titoli aventi valore legale. 57 c) apprendimento informale: apprendimento derivante da esperienze lavorative, da quelle di vita famigliare ed anche dal tempo libero; non è un’attività volutamente strutturata e, alcune volte, l’apprendimento non è intenzionale. COUNSELING RELAZIONALE Attività che utilizza la relazione d’aiuto che si propone di facilitare l’analisi dei bisogni del cliente al fine di sostenerlo nel costruire una nuova visione di tali bisogni e attuare un piano d’azione per realizzare le finalità da lui desiderate, utilizzando prioritariamente le risorse attuali e potenziali del cliente, facendo ricorso a tecniche e metodologie diversificate. COUNSELOR RELAZIONALE Compito del counselor è contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counselor offre uno spazio di ascolto, di riflessione e di esperienza, nel quale esplorare problematiche relative a processi evolutivi, fasi di transizione per rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. Utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Il counselor esplica la sua attività: 1. Accogliendo il cliente attraverso la creazione di un contesto ambientale e relazionale adeguato alla persona, consono alla privacy e che favorisca la comprensione della richiesta. 2. Stipulando un contratto verbale e/o scritto , attraverso il quale condividere gli obiettivi da raggiungere, 3. progettando ed eseguendo il suo intervento attraverso la costruzione di una relazione efficace; 4. verificando il raggiungimento degli obiettivi e separandosi dal cliente. 5. Il counselor opera sul presente come tempo dell’auto-trasformazione e del cambiamento per la progettazione del futuro. 58 59 60 61 Presa di responsabilità nell’applicazione delle conoscenze specifiche alla formazione ricevuta in counseling Linee guida: 1. Il Codice Deontologico rappresenta, per ogni counselor un insieme di indicatori di autoregolamentazione, di identificazione e di appartenenza. 2. II Codice Deontologico ha lo scopo di precisare l'etica professionale e le norme a cui il Counselor deve attenersi nell'esercizio della propria professione. 3. Costituisce illecito deontologico qualunque comportamento contrario alla dignità della professione, oltreché qualunque violazione al codice penale. PRINCIPI GENERALI a. L’attitudine del Counselor è basata sul rispetto per i diritti umani, per la dignità dell'essere umano, la protezione dei minori e sull’accettazione delle differenze personali e culturali. Egli è professionalmente libero di non collaborare verso obiettivi che contrastino con le proprie convinzioni etiche. b. Il Counselor è tenuto ad operare nel proprio ambito di competenza professionale, a monitorare la propria formazione attraverso un aggiornamento permanente ed il ricorso alla supervisione. c. Il Counselor tratta con riservatezza tutte le informazioni dei clienti. E’ strettamente tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore. d. 7. Il Counselor valuta e rispetta le condizioni economiche dei clienti e conseguentemente sceglie la propria retribuzione non in termini di tariffario ufficiale ma in termini di relazione con la situazione del cliente. e. Il Counselor tratta con riservatezza tutte le informazioni dei clienti. E’ strettamente tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore. 62 f. Il Counselor valuta e rispetta le condizioni economiche dei clienti e conseguentemente sceglie la propria retribuzione non in termini di tariffario ufficiale ma in termini di relazione con la situazione del cliente. g. Il Counselor ha senso del limite della sua professione e dunque è obbligato a valutare le situazioni in cui non può operare (per motivazioni strutturali e contingenti, personali o di natura esplicitamente professionale), a non sovrapporsi ma semmai a costruire relazioni di collaborazione con altri professionisti, a non intervenire in situazioni già seguite da altri counselors se non in maniera trasparente ed esplicita (ovvero informandone il collega). COMPETENZE D’INDIRIZZO • • • • • • • • Competenza in counseling scolastico; Competenza in counseling aziendale ed organizzativo; Competenza in orientamento scolastico o professionale; Competenza in counseling giuridico-legale; Competenza in counseling della disabilità; Competenza in counseling familiare; Competenza in counseling nel rapporto con i professionisti dell'area sanitaria; Competenza in counseling della Terza Età. COMPETENZA IN COUNSELING SCOLASTICO • • • • • • • • • • • Gestione relazione con docenti ed insegnanti; Gestione relazioni con studenti e adolescenti o, a seconda dei livelli, bambini; Gestione relazione docenti/discenti; Gestione relazione docenti/famiglie; Gestione relazione con le famiglie; Gestione relazione famiglie/studenti; Saper parlare con i bambini; Saper giocare con gli adolescenti; Leadership e gestione followhership; Abilità di integrazione delle differenti forme di diversità sociale; Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione COMPETENZA IN COUNSELING AZIENDALE ED ORGANIZZATIVO • Leadership e gestione followhership; Individuazione fragilità delle strutture organizzative ed amministrative; • Consultancy; Formazione/Training; • Team Leading; Briefing e De-briefing; 63 • • • • • • • Role-playing e simulazioni; Problem-solving strategico; Assertività e gestione obiezioni; Customer Care and Satisfaction; Back-office e Front-Office; Organizzazione Eventi; Gestione Immagine; Gestione Economica (Counseling economico); Gestione processi motivazionali e di selezione obiettivi; Individuazione tratti e talenti della persone. Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking; COMPETENZA IN ORIENTAMENTO SCOLASTICO O PROFESSIONALE • • • • • • • • • • Individuazione tratti e talenti della persone; Bilancio di Competenze; Lettura ed interpretazione contesti professionali e bacini di mercato del lavoro; Gestione processi motivazionali e di selezione obiettivi; Capacità di progettare percorsi alternativi di vita; Gestione Curriculum vitae e colloqui di selezione; Gestione Immagine; Gestione Economica (Counseling economico); Formazione/Training; Sistemi e modalità di ricerca attiva e di reperimento del lavoro. COMPETENZA IN COUNSELING GIURIDICO-LEGALE • Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking; • Diplomazia; • Gestione delle obiezioni COMPETENZA IN COUNSELING DELLA DISABILITÀ • • • • • • • • • Saper entrare in relazione con il disabile a qualsiasi livello sia possibile farlo; Tolleranza; Flessibilità progettuale; Semplicità; Determinazione; Elaborazione e gestione simbolica dello stigma e del pregiudizio; Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione; Sostegno della depressione; Costruzione d sistemi di integrazione. COMPETENZA IN COUNSELING FAMILIARE 64 • Diplomazia; • Gestione dei gruppi e dei sottogruppi; • Organizzazione (efficienza ed efficacia) familiare. COMPETENZA IN COUNSELING NEL RAPPORTO CON I PROFESSIONISTI DELL'AREA SANITARIA Individuazione e gestione Stress, Burn-out e Mobbing e stalking; COMPETENZA IN COUNSELING DELLA TERZA ETÀ • Gestione dei gruppi e dei sottogruppi; • Elaborazione e risoluzione dell'emarginazione; • Sostegno della depressione. Ruolo e Compiti del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza Con la Legge 4/2013, per la prima volta in Italia, alle organizzazioni di rappresentanza sociale (imprese, sindacati, associazioni professionali, associazioni di consumatori) è consentito normativamente avere un ruolo attivo nei servizi professionali a tutela del cittadino, consumatore, utente. In questa fase di cambiamento, si adotta il modello innovativo di tipo anglosassone applicando una logica di «self-regulating organizations», dove gli attori di mercato autoregolano la propria attività attraverso la delega di appositi organismi a cui partecipano tutti gli stakeholder. Risulta indispensabile elaborare e implementare uno schema di qualificazione supportato da un sistema di regole chiare e condivise tra tutti i soggetti sociali promotori di servizi ai propri associati. Processo che deve comprendere necessariamente la valutazione, la successiva sorveglianza e le periodiche valutazioni della corretta applicazione delle regole e della efficacia delle stesse. Tali azioni vengono affidate a un: 65 Comitato di Indirizzo e Sorveglianza. Finalità del CIS: • una maggiore valorizzazione del lavoro professionale • una migliore e più efficace tutela dei cittadini consumatori-utenti (singolo cittadino o gruppo) Scopi e ruoli: • Definire e attuare modelli e programmi finalizzati a realizzare standard di qualità, di trasparenza e concorrenzialità dei sistemi professionali; • Definire e attuare, mediante affidamento a soggetto terzo certificatore, principi e criteri fondamentali di un modello di qualità nell’attestazione delle competenze dei servizi professionali • Esercitare, in collaborazione con il soggetto terzo certificatore, il monitoraggio e il controllo della corretta applicazione del modello (linee guida) da parte delle Associazione e degli associati; • Definire e attuare un Codice di Autodisciplina dell’organizzazione e della vita associativa, nonché il rapporto con i cittadini-clienti; • Costituire un Comitato Tecnico-Scientifico con funzione di ricerca, analisi e comunicazione su tutte le materie di interesse specifico dei professionisti e degli utenti-clienti; 66 Dott.ssa Sebastiana Marino Granata Coordinamento Isole Realtà S.I.A.F. tra la Sardegna e la Sicilia 67 Considerato il mio recentissimo ingresso in SIAF in qualità di Coordinatore delle Isole ho ritenuto corretto non esprimermi su nessun argomento in particolare. In questi giorni preferisco acquisire informazioni ed esperienza circa questa realtà con la quale mi sto confrontando. Ringrazio innanzitutto Valerio per la fiducia che mi ha tributato proponendomi di candidarmi e mi impegnerò per meritarla svolgendo con serietà ed impegno il mio compito. In questa sede, quindi, desidero soltanto informarvi brevemente della realtà territoriale della Sicilia e della Sardegna. Per quanto riguarda la Sicilia quest'anno si è costituito il Direttivo Regionale la cui Presidente, qui presente, Angela Lombardo, è anche direttrice didattica dell'Associazione Mea Lux, una delle scuole presenti sul territorio. Io stessa sono l'organizzatrice del corsi della Scuola di Formazione Myamo diretta dal counselor e trainer Marco Accossato. Pertanto in Sicilia esistono due scuole dalle quali sono nati molti dei soci oggi presenti in SIAF, oltre ai privatisti, infatti in quest'anno si sono tenute già diverse sessioni di esami per l'inserimento di nuovi soci in SIAF. In effetti la Sicilia ha dimostrato in questi ultimi anni una grande apertura verso l'olismo e le attività e materie che esso comprende. Sono evidenti soddisfacente curiosità, buona motivazione e grande entusiasmo. E di certo il lavoro di diffusione che già è stato avviato incrementerà ancora di più tutto questo. Relativamente alla Sardegna posso riferire ciò che mi è stato condiviso dal counselor olistico e trainer Alessandro Lauricella, che mi ha parlato di una realtà che ha bisogno dei suoi tempi per crescere e che comunque già sul territorio è presente una scuola e altre sono in movimento per essere accreditate dalla SIAF. Quindi anche in Sardegna si è in una fase di espansione. Inoltre sono in preparazione per l'inizio dell'anno prossimo l'attivazione di sessioni di esami per nuovi soci e per la costituzione del Direttivo Regionale in modo da avere maggiore visibilità anche all'interno del Consiglio Nazionale. 68 Avv. Caterina Bayon Salazar Legale S.I.A.F. La Responsabilità Giuridica nelle Associazioni Non Riconosciute 69 Associazione non riconosciuta Definizione: stabile organizzazione di persone volta a perseguire uno scopo non lucrative Mancanza di personalità giuridica Soggetto di diritto con propria capacità sostanziale e processuale Proprio patrimonio: fondo comune Responsabilità giuridica: Civile > Contrattuale, Extracontrattuale Penale Amministrativa Responsabilità civile Contrattuale: art. 38 c.c.: per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione I terzi possono far valere I loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione. Identificazione dei soggetti tenuti a rispondere Responsabilità extracontrattuale Responsabilità penale Art. 27, 1 comma, Cost.: “La responsabilità penale è personale” Responsabilità amministrativa Responsabilità della persona che ha posto in essere il comportamento dal quale deriva la sanzione amministrativa. 70 Registrazione dello Statuto: Opportunità La legislazione riguardante i profili professionali S.I.A.F. Normativa Italiana Costituzione art. 35 “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori”. Costituzione art. 41 “L’iniziativa economica private p libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina I programmi e i controlli opportuni perché, l’attività economica pubblica e private possa essere indirizzata e coordinate ai fini sociali” Codice civile art. 2229 “La legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione in apposite albi o elenchi” Legge 14.01.2013 n. 4. Disposizioni in materiale di professioni non organizzate. Professioni non organizzate in ordine o collegi Art. 1, comma 2, legge n. 4/2013 “l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opera a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 c.c. e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative”. Punti salienti della nuova Legge Forma in cui esercitare la professione • Professionisti individuali • Associazioni professionali • Forme aggregative delle associazioni Obblighi in favore dell’utente • Sportello di riferimento per il consumatore 71 • • Ø Ø Ø Ø Ø Comitato di indirizzo e sorveglianza Pubblicazione di informazioni utili al consumatore identificazione delle attività professionali obbligo di formazione codice di condotta elenco degli iscritti sedi dell’associazione Importanza dell’iscrizione del professionista alle associazioni § § § § Non obbligatorietà Opportunità Supporto in caso di vertenza con alter categorie o con i consumatori Tutela della clientele Strumenti di tutela del professionista § § § § § Consenso informative Definizione del profilo professionale Specificazione dei programmi ufficiali di insegnamento Riferimento alla legge n- 4/2013 Informazioni sul codice deontologico 72 Avv. Alessandro Carluccio (per contatti : [email protected]) Ufficio Legale Université Européenne Jean Monnet – Bruxelles Presidente Centre Culturel Européen Jean Monnet - Bruxelles COORDINAMENTO EUROPEO DEI PROFESSIONISTI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SIAF-JEAN MONNET 73 PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI Breve chiarimento sulla legge 4/2013: in particolare si è ulteriormente chiarito, come l’obbligo di porre il riferimento “professionista ai sensi della legge 4/2013” (punito con una sanzione da euro 5.000,00 a 500.000,00 come previsto dal Codice del Consumo in caso di pratiche commerciali scorrette), debba essere esteso a tutti i casi in cui potenzialmente o effettivamente, si comunica con il cliente (biglietto da visita, targa dello studio, sito internet, fattura, consenso informato) Dal breve dibattito è emersa un’esigenza da parte degli operatori scolastici, ossia quella relativa alle terminologie con cui descrivere i propri corsi e i propri titoli: in particolare le terminologie di “qualifica professionale”, “professionalizzante”, “corso professionale in ….”, “attestazione professionale”, “certificazione professionale” ed in particolare sull’utilizzo della parola “diploma” e sulla parola “master”: l’Avv. Carluccio ha potuto far presente come, sia per la parola “qualifica” sia per la parola “diploma” sia per la parola “master”, le direttive comunitarie e le convenzioni internazionali (es: convenzione di Bologna), non pongano particolari restrizioni di legge, in quanto la parola “diploma” in particolare, viene ritenuta come identificativa non tanto di un titolo formale, ma di un livello di formazione almeno triennale (direttiva 89/48 oggi direttiva 36/2005. Per non dimenticare le note e numerose sentenze della Corte di Giustizia in materia). Riguardo al master esso identifica un livello di formazione superiore ai tre anni. Mentre quindi per le parole “master di specializzazione” e “professionale” non sembrano esserci dubbi, ci si è riservati di ricercare, in giurisprudenza italiana, se esistono particolari restrizioni nazionali per le parole “qualifica” e “diploma”. Seguirà un breve comunicato sul risultato della ricerca. LA VISIONE EUROPEA E L’ESIGENZA DI COOPERAZIONI TRANSNAZIONALI: La legge 4/2013, la certificazione UNI, l’autoregolamentazione attraverso l’appartenenza non ad un ordine ma ad un’associazione di categoria, il Codice del Consumo (richiamato dalla legge 4/2013) non sono invenzioni o intuizioni statali, ma applicazione di principi e direttive di carattere europeo, ossia già a suo tempo incentivate o imposte da Organi della Comunità Europea. In particolare si sono richiamate le seguenti semplici norme: art. 43 e ss. del primo Trattato Europeo (diritto di stabilimento: ossia il diritto per ogni cittadino europeo di stabilire la propria attività professionale e lavorativa in ogni altro Stato Europeo), con particolare riferimento all’art. 49 e 50; la risoluzione n. 1206 del 4 novembre 1999, con cui il Consiglio d’Europa sollecita gli Stati in esso rappresentati a garantire un esplicito riconoscimento delle medicine non convenzionali, fondato su studi comparativi e su programmi di ricerca una corretta preparazione degli operatori e la predisposizione di codici deontologici per gli operatori non medici, di un registro della professione, nonché la 74 definizione dei criteri e grado di formazione; la direttiva 89/48 del 1988 e direttiva 2005/36/CE, relativa alla disciplina per il riconoscimento e la libera circolazione delle professioni “non regolamentate” (oltre che per quelle regolamentate). E’ pertanto chiaro come il concetto di certificazione delle competenze (di primo secondo o terzo livello), di certificazione dei percorsi formativi secondo terminologie comuni (CONCETTI POSTI IN ESSERE PROPRIO PER FAVORIRE IL DIRITTO DI STABILIMENTO), che stanno permettendo in Italia di identificare professioni sino ad oggi ritenute quasi “non esistenti”, non possa PRESCINDERE DA UNA VALUTAZIONE TRANSNAZIONALE ED IN PARTICOLARE EUROPEA. Nascita del Coordinamento europeo dei professionisti nelle relazioni d’aiuto e olistici: dalle esigenze dette sopra SIAF Italia e CENTRE CULTUREL JEAN MONNET Bruxelles si sono fatti promotori della creazione a Bruxelles del Coordinamento europeo, in cui SIAF rappresenterà l’Italia e Jean Monnet il Belgio, oltre ad offrire al Coordinamento la propria sede in Bruxelles Rue D’Egmont 11, nonché la propria organizzazione internazionale. Il coordinamento, al quale hanno già dato la propria disponibilità di adesione ulteriori 6 rappresentanti di Paesi diversi, dovrà, in particolare: - ricercare, TRA GLI STATI ADERENTI, direttive comuni sia nelle terminologie, sia nelle piattaforme formative base e di aggiornamento professionale; - promuovere l’interscambio di servizi tra le associazioni aderenti, con particolare riferimento allo sportello del consumatore, alle assicurazioni professionali, ai servizi di agevolazione burocratica per chi volesse trasferirsi in altro Paese, nonché alla formazione continua, anche a distanza, deliberandone i criteri di valutazione; ricerca delle piattaforme professionali comuni tra i Paesi aderenti Firma delle convenzioni SIAF / UNIVERSITé JEAN MONNET / CENTRE JEAN MONNET (REGISTRI PROFESSIONALI EUROPEI): infine vi è stata la firma di due importanti convenzioni, le quali potranno fornire ai soci Siaf e CCEJM, una possibilità in più per presentare al potenziale consumatore la propria professionalità. CCEJM offre ai soci Siaf la possibilità di iscriversi, senza esami di ammissione, in quanto la formazione viene reciprocamente ritenuta come adeguata, al proprio Registro Europeo alla quota convenzionata di euro 50,00 (anziché le 150,00 previste) o quella minore che verrà stabilita successivamente. Tale registro costituisce un’opportunità di maggiormente certificare la propria professionalità, quale professionista in linea con le disposizioni dettate dal Coordinamento europeo e un grande valore aggiunto curricolare. Inoltre, riguardo alla formazione continua, CCEJM potrà mettere a disposizione la propria piattaforma per la FAD, alle scuole SIaf che volessero registrare proprie lezioni di particolare interesse (previo un necessario periodo di organizzazione). SIAF permetterà ai soci Jean Monnet di accedere alla propria associazione, senza tassa di iscrizione e con quota agevolata, come da convenzione, favorendo così l’accesso ai servizi di assicurazione professionale e quant’altro 75 (es certificazione Uni futura), sul territorio italiano. In tal modo viene favorita l’integrazione tra le due associazioni, senza gravosi oneri a carico dei soci. Il secondo accordo riguarda l’eventuale interesse da parte di scuole o associati SIaf, nell’ottenere le certificazioni Jean Monnet (diplome, master 1 e master 2), semplicemente adottando una procedura che riconosce il percorso formativo svolto in Siaf e lo ritiene idoneo per la presentazione degli esami finali (previa nomina di un tutor scelto presso le scuole Jean Monnet o diversa valutazione da parte della direzione). Tali accordi, offrono al professionista Jean Monnet e al professionista Siaf, un perfetto sistema di completamento delle proprie credenziali professionali. 76 Dott. Antonio Nocenti Commercialista e Revisore Contabile IL LAVORO AUTONOMO Aspetti fiscali Adempimenti Scritture Contabili 77 Sommario v v v v v v v v Il lavoro autonomo. Definizioni. Lavoro autonomo occasionale I principali adempimenti fiscali Il regime dei minimi La liquidazione dell’IVA La determinazione del reddito di lavoro autonomo IRAP Attività di formazione ed istruzione IL LAVORO AUTONOMO ü Attività svolta senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti del cliente/committente, avvalendosi di una propria organizzazione di lavoro e decidendo in autonomia tempi, modalità e mezzi necessari al compimento della prestazione. ü Prevalenza del lavoro intellettuale rispetto al capitale ü Mancanza di un’organizzazione in forma di impresa delle risorse economiche ed umana disponibili. ü L’attività del lavoratore autonomo è strettamente necessaria ed indispensabile per l’erogazione della prestazione. 78 IL LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE ü lavoratore autonomo occasionale chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale ü No partita Iva (manca il presupposto soggettivo) ü Compenso soggetto a ritenuta di acconto del 20% ü Rilascio di ricevuta a fronte del compenso pagato ü Categoria dei redditi diversi (art. 67 TUIR) ü Limiti da rispettare: ü 5.000 euro di reddito nel corso di un anno solare, come limite complessivo con riferimento alla totalità dei committenti; ü durata massima di 30 giorni lavorativi nel corso dell’anno solare con lo stesso committente. RICEVUTA PER COMPENSI SU PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE (art. 2222 codice civile) Il sottoscritto Nocenti Antonio, nato a xxx il xxxx e residente in xxxxx, Via xxxxx , Codice Fiscale Nxxxxxxx; Dichiara di ricevere da XYZ, con sede in xxx, Via xxxxx 99 - codice fiscale e partita iva 99999999999, iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio di Arezzo al REA n.999999, quale compenso per l'attività di catalogazione dei libri e riviste presenti nella biblioteca sita presso la sede, svolta nel periodo 18-22 novembre 2013: Competenze Totali € 1.000,00 Ritenuta d'acconto 20% € 200,00 Ritenuta contributiva pari ad 1/3 del 27,72% non dovuta Netto corrisposto € 800 Dichiara inoltre sotto la propria responsabilità: - che la prestazione resa a XYZ ha carattere del tutto occasionale, non svolgendo il sottoscritto prestazioni di lavoro autonomo con carattere di abitualità; 79 - di non avere fruito nell'anno, ai fini contributivi, della franchigia di € 5.000,00 prevista dall'art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269; - di non essere soggetto al regime IVA a norma dell'art. 5, comma 2, DPR 633/72. Arezzo, In fede IL LAVORO AUTONOMO NON OCCASIONALE ü ü ü ü ü ü ü ü Apertura di Partita Iva e rispetto di tutti gli adempimenti previsti in materia di Iva Gestione delle fatture attive e passive Tenuta delle scritture contabili obbligatorie Determinazione del reddito di lavoro autonomo e compilazione del quadro RE Soggetto a Studi di Settore Compilazione quadri IRAP, salvo situazioni di esonero Iscrizione presso cassa di previdenza (solitamente INPS gestione separata) Facoltà di accedere a regimi contabili e di determinazione delle imposte agevolati, quando ricorrono le condizioni 88.99.00 – servizi sociali, di counselling, di assistenza sociale, aiuto, orientamento e simili, svolti a favore di individui e famiglie, presso il loro domicilio o altrove 85.59.20 – corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale 96.04.10 – servizi centri per il benessere fisico (massaggi, saune e bagni turchi, snellimento e dimagrimento) 80 96.09.09 – altri servizi per la persona non classificati altrove (quando abbiamo perso ogni speranza di trovare un codice attività) LA FATTURA ü Emissione di fattura, ricevuta fiscale o scontrino fiscale (libertà di scelta salvo che controparte non sia soggetto Iva) ü inserire in ogni documento e rapporto scritto con il cliente (contratti, preventivi, fatture) la dicitura: “attività professionale di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4”. ü l’Iva e la ritenuta di acconto vengono calcolate sul compenso e sull’eventuale rivalsa Inps del 4% Totale compenso: 1000,00 Rivalsa INPS (4%): 40,00 Totale Imponibile: 1040,00 Iva 22%: 228,80 Totale fattura: 1268,80 Ritenuta di acconto 20%: 208,00 Netto a pagare: 1060,80 SCRITTURE E REGIMI CONTABILI 81 82 83 84 LAVORATORE AUTONOMO COME SOSTITUTO DI IMPOSTA Il lavoratore autonomo è sostituto di imposta (art. 23, DPR 600/73); pertanto deve operare una ritenuta di acconto in caso di pagamento di compensi, anche per prestazioni del tutto occasionali, a: ü redditi di lavoro dipendente (salari, stipendi e TFR) ü redditi assimilati a lavoro dipendente (collaboratori coordinati e continuativi e a progetto) ü redditi di lavoro autonomo (professionisti) ü provvigioni corrisposte ad agenti, rappresentanti, mediatori e procacciatori d’affari) ü compensi erogati da ASD se superiori ad euro 7.500 annui LAVORATORE AUTONOMO COME SOSTITUTO DI IMPOSTA Ø effettuare la ritenuta al momento del pagamento del compenso Ø versare la ritenuta con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento Ø per compensi di lavoro autonomo corrisposti a non più di 3 soggetti e per importo complessivo non superiore ad euro 1.032,91 facoltà di versare in un’unica soluzione entro il termine previsto per il versamento delle imposte (16 giugno) Ø rilasciare la certificazione delle ritenute di acconto (CUD per il dipendente) entro il 28 febbraio dell’anno successivo 85 Ø presentare il modello 770 riepilogativo delle ritenute effettuate e dei versamenti entro il 31 luglio dell’anno successivo L’ ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ED ISTRUZIONE E’ DA CONSIDERARE ATTIVITA’ COMMERCIALE? QUALE REGIME IVA SI APPLICA? Non rientra tra le attività considerate sempre commerciali e tassativamente elencate nell’art. 2195 c.c. (attività industriale; intermediazione commerciale; trasporti; banche; assicurazioni; attività ausiliarie). È attività commerciale se è esercitata ed organizzata in forma di impresa (art. 55, c. 2 lett. a) TUIR). Pertanto è sempre commerciale se esercitata da società, imprese individuali ed enti commerciali. È attività non commerciale se è esercitata da ente non commerciale (art. 143, c. 1, TUIR): ü in conformità alle finalità istituzionali dell’ENC ü senza specifica organizzazione ü pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione Orientamento della Corte di Cassazione L’attività di insegnamento non si sottrae agli oneri di carattere tributario dovendosi considerare in astratto come attività di impresa commerciale quando ha i connotati dell’organizzazione, della professionalità, dell’attività economica e dello scopo di lucro in senso oggettivo, cioè inteso come idoneità in sé dell’impresa a produrre un profitto (sent. 4050/1990) Non può negarsi il carattere di impresa agli istituti scolastici o educativi, i quali devono essere inquadrati fra le imprese industriali, ai sensi dell’art. 2195, n.1, cod. civ. (che comprende nel settore industriale anche le imprese che producono servizi), in quanto esercenti attività economica organizzata e che utilizza un complesso strumentale costituito da fattori materiali e personali (art. 2082 c.c.), al fine di produrre un servizio rappresentato dalla diffusione del sapere e della scienza, cioè un risultato nuovo ed originale, autonomo e diverso dalle utilità fornite dai beni preesistenti (sent. 9395/1995) Attenzione agli enti non commerciali. Nel caso che lo statuto preveda lo svolgimento di più attività, di cui alcune di natura non commerciale ed altre di natura commerciale (formazione professionale), per qualificare 86 l’ente occorre far riferimento all’attività che per lo stesso risulta essenziale, vale a dire quella che gli consente il raggiungimento degli scopi primari e che caratterizza l’ente medesimo. Pertanto, nel caso in cui un’associazione svolga come attività essenziale per il raggiungimento degli scopi primari dell’ente un’attività di prestazione di servizi organizzata in forma di impresa, e come tale riconducibile tra le attività commerciali di cui all’art. 55 del TUIR, si ritiene che l’associazione debba essere qualificata come ente commerciale (ris. 70/E 04.03.2002). IVA - ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ED ISTRUZIONE Due requisiti per godere dell’esenzione IVA. Sono esenti da Iva le prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento e la riqualificazione e riconversione professionale (requisito oggettivo), rese da istituti o scuole riconosciute da pubbliche amministrazioni e da ONLUS (requisito soggettivo) (art.10, n.20, DPR 633/1972). Requisito soggettivo: ü scuole riconosciute paritarie ü scuole non paritarie che presentano precisi requisiti e sono inserite in apposito albo regionale ü Organismi privati che non svolgono corsi di studio completi e non presentano i requisiti per essere riconosciuti come scuole paritarie o non Enti privati che svolgono corsi nelle materie presenti negli ordinamenti scolastici di competenza del Ministero della Pubblica Istruzione (esempio scuole di lingua): ü ottenere una preventiva valutazione rilevante come riconoscimento da parte della DRE Agenzia delle Entrate ü per atto concludente della specifica attività didattica e formativa posta in essere se approvata e finanziata da enti pubblici (Regioni, Enti Locali, Università e Amministr. Statale) Enti privati che svolgono corsi nelle materie di competenza diversi dalla Pubblica Istruzione (esempio corsi di formazione professionale): ü ottenere l’iscrizione ad appositi albi (regionali, provinciali, ecc.) e/o attraverso l’istituto dell’accreditamento. 87 ü per atto concludente della specifica attività didattica e formativa posta in essere se approvata e finanziata da enti pubblici (Regioni, Enti Locali, Università e Amministr. Statale) ENTI NON PROFIT Aspetti fiscali Sommario - Enti Non Commerciali (ENC) v v v v v Definizioni di ENC e attività commerciali Determinazione del reddito negli ENC Agevolazioni per gli ENC di tipo associativo Cenni alle ONLUS ENC come sostituto di imposta DEFINIZIONE DI ENTE NON PROFIT Enti pubblici e privati che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale, intendendo per oggetto principale l’attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari dell’ente indicati dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto. L’atto costitutivo e lo statuto devono essere redatti nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata. DEFINIZIONE DI ATTIVITA’ COMMERCIALE Esercizio di attività commerciali Reddito di impresa ex art. 55 TUIR Sono redditi di impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali, ovvero dall’esercizio per professione abituale delle seguenti attività (art. 2195 c.c.): • • • • • • • attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi attività commerciale in senso stretto (intermediari commerciali) attività di trasporto attività bancaria e assicurativa attività ausiliarie alle precedenti attività minerarie attività agricole che eccedono i limiti quantitativi ex art. 32 TUIR 88 L’attività commerciale è svolta in modo abituale, sistematico e professionale e con adeguata organizzazione di mezzi e risorse produttive. I beni e servizi sono generalmente rivolti al mercato e la loro cessione è finalizzata all’ottenimento di un risultato economico (profitto). 89 90 FISCALITA’ ENC – REGOLA GENERALE (art. 143 TUIR) Le attività c.d. decommercializzate (art. 143, c. 1, TUIR) non rilevano mai ai fini fiscali: ü prestazioni di servizi non rientranti nell’articolo 2195 c.c. (ad esempio: attività culturali, sanitarie e assistenziali) ü rese in conformità alle finalità istituzionali dell’ente ü senza specifica organizzazione in forma di impresa (mezzi e risorse funzionali all’ottenimento di un risultato economico) ü verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione (zero profitto) ü Raccolte pubbliche di fondi ü Contributi pubblici per lo svolgimento convenzionato o in regime di accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali dell’ente stesso FISCALITA’ ENC – REGOLA GENERALE Raccolte pubbliche di fondi ü iniziative occasionali ü la raccolta di fondi è effettuata in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione ü i beni ceduti ed i servizi prestati ai sovventori devono essere di modico valore (fiori, frutta, gadget, libri) ü per ogni iniziativa di raccolta fondi deve essere redatto apposito rendiconto dal quale risulti in modo chiaro e trasparente le entrate e le spese, allegando se necessario una relazione illustrativa. Detto rendiconto deve essere fatto entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio e conservato agli atti insieme ai documenti e alle altre scritture contabili obbligatorie. 91 FISCALITA’ ENC – ASSOCIAZIONI AGEVOLATE Non sono considerate commerciali e pertanto non rilevano ai fini fiscali le seguenti operazioni (art. 148, c.3, TUIR): ü attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici (in deroga a quanto previsto dal comma 1) ü cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni, purché cedute prevalentemente agli associati (anche gratuitamente) Occorre che siano rispettati le condizioni relative a: 1. tipo di associazione in relazione al carattere specifico dell’attività esercitata 2. destinatari delle prestazioni 3. vincoli statutari 1 - Tipologie di associazioni agevolate ü Associazioni politiche, sindacali e di categoria ü Associazioni Religiose ü Associazioni sportive dilettantistiche ü Associazioni assistenziali ü Associazioni culturali ü Associazioni di promozione sociale ü Associazione di formazione extra scolastica della persona Alle associazioni diverse da quelle di cui sopra si applica la regola generale di commercialità delle attività specifiche. 92 Le associazioni di promozione sociale promuovono la solidarietà e il volontariato, nonché l’aggregazione sociale attraverso lo svolgimento di attività culturali o sportive al fine di innalzare la qualità della vita (ACLI, ARCI). Le associazioni di formazione extra scolastica della persona svolgono un’attività che privilegia e favorisce la crescita intellettuale dell’individuo, mirata allo sviluppo della sua personalità complessiva, con esclusione della formazione e specializzazione professionale e quella volta all’apprendimento di conoscenze specifiche finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro (l’organizzazione di corsi di formazione è considerata attività commerciale). 2 – Destinatari delle prestazioni ü iscritti, associati e partecipanti ü altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale ü associati e partecipanti delle suddette associazioni ü tesserati delle rispettive organizzazioni nazionali Le attività svolte nei confronti di terzi sono considerate di natura commerciale. 3 – Vincoli statutari (art. 148, c. 8 e 9, TUIR) ü divieto di distribuire utili e obbligo di devoluzione del patrimonio allo scioglimento ü disciplina del rapporto associativo e diritto di ciascun associato a partecipare alle decisioni ü obbligo di redigere ed approvare un rendiconto economico e finanziario annuale ü regole di governance dell’associazione da inserire nello statuto ü intrasmissibilità della quota associativa Presunzione di commercialità (art. 148, c. 4 TUIR – Attività sempre commerciali) ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü cessione di beni nuovi prodotti per la vendita somministrazione di pasti erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito prestazioni di servizi portuali e aeroportuali gestione di spacci aziendali e mense organizzazione di viaggi e soggiorni turistici gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale pubblicità commerciale (comprese sponsorizzazioni) telecomunicazioni e radiodiffusioni 93 94 95 Per le ONLUS non costituisce esercizio di attività commerciale lo svolgimento delle attività istituzionali nel perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale. I proventi derivanti dall’esercizio di attività direttamente connesse non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Pertanto le Onlus non svolgono mai attività considerate di natura commerciale e non sono obbligate a tassare i proventi derivanti dalle proprie attività. Sono fatte salve le disposizioni sull’IVA relativamente alle attività svolte. ONLUS - CENNI Attività che qualificano come Onlus: ü assistenza sanitaria; istruzione; formazione; sport dilettantistico; promozione della cultura e dell’arte, tutela dei diritti civili; se svolte in prevalenza a favore di soggetti svantaggiati in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari ü assistenza sociale e socio-sanitaria; beneficienza, tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali, artistici e storici; tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente; ricerca scientifica di particolare interesse sociale; promozione della cultura e dell’arte se finanziata dallo Stato; senza vincolo di destinazione purché a vantaggio dell’intera collettività ü attività accessorie ed integrative a quelle istituzionali purché non prevalenti e con proventi <= 66% delle spese totali della Onlus. ü la Onlus non svolge attività per il mercato ma per la collettività e per il bene sociale: ü esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale ü divieto di svolgere attività diverse da quelle previste dalla legge ü Assenza dello scopo di lucro: ü divieto di distribuzione di utili anche in modo indiretto ü obbligo di impiegare gli utili o avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali ü devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento ü obbligo di redigere il bilancio annuale ü democraticità della partecipazione e divieto di discriminazione tra gli associati e/o partecipanti ü uso dell’acronimo ONLUS nella denominazione Chi può diventare Onlus? § associazioni, comitati, fondazioni, società cooperative, enti privati, con o senza personalità giuridica, che redigono i propri statuti ai sensi dell’art. 10 D.Lgs. 96 460/1997 e ottengono l’iscrizione all’anagrafe delle Onlus tenuta dalla DRE dell’Agenzia delle Entrate Chi non può diventare Onlus? § enti pubblici, società commerciali, partiti e movimenti politici, sindacati, associazioni di categoria Chi sono Onlus di diritto? ü organismi di volontariato iscritti negli appositi registri ü organizzazioni non governative (ONG) ü cooperative sociali e loro consorzi ENC COME SOSTITUTO DI IMPOSTA Gli ENC sono sostituti di imposta (art. 23, DPR 600/73); pertanto devono operare una ritenuta di acconto in caso di pagamento di compensi, anche per prestazioni del tutto occasionali, a: ü redditi di lavoro dipendente (salari, stipendi e TFR) ü redditi assimilati a lavoro dipendente (collaboratori coordinati e continuativi e a progetto) ü redditi di lavoro autonomo (professionisti) ü provvigioni corrisposte ad agenti, rappresentanti, mediatori e procacciatori d’affari) ü compensi erogati da ASD se superiori ad euro 7.500 annui ü effettuare la ritenuta al momento del pagamento del compenso ü versare la ritenuta con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento ü per compensi di lavoro autonomo corrisposti a non più di 3 soggetti e per importo complessivo non superiore ad euro 1.032,91, facoltà di versare in unica soluzione entro il termine previsto per il versamento delle imposte (16 giugno) ü rilasciare la certificazione delle ritenute di acconto (CUD per il dipendente) entro il 28 febbraio dell’anno successivo ü presentare il modello 770 riepilogativo delle ritenute effettuate e dei versamenti entro il 31 luglio dell’anno successivo 97 ENTI NON PROFIT Contabilità e Bilancio Sommario - Enti Non Commerciali (ENC) v v v v Obblighi di bilancio per gli ENC Tipologie e schemi di bilancio Le scritture contabili degli ENC I regimi contabili obbligatori e facoltativi Il complesso e variegato mondo del non profit ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü Associazioni riconosciute e non riconosciute Fondazioni Comitati Organizzazioni di volontariato Cooperative sociali Associazioni sportive dilettantistiche Organizzazioni non governative (ONG) Enti ed Associazioni di promozione sociale Enti lirici Società di mutuo soccorso Enti religiosi Patronati Imprese sociali ONLUS 98 ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü Assistenza Beneficienza Sanità Cultura Sport dilettantistico Ricerca Formazione ed educazione Scuola Tutela beni artistici Tutela ambiente Cooperazione internazionale Attività sindacale Attività politica 99 Adempimenti Contabili Risoluzione Agenzia Entrate 126/E del 16.12.2011 “il rendiconto annuale economico e finanziario è richiesto in ogni caso, vale a dire a prescindere dalle modalità gestionali ed organizzative dell’ente non commerciale ed indipendentemente dalla qualificazione giuridica dell’attività esercitata dall’ente stesso” “la corretta tenuta di tale documento contabile costituisce lo strumento cui è tenuto l’organo di rappresentanza dell’ENC per soddisfare le esigenze informative – sia degli associati che dei terzi – in ordine alla corretta gestione economica e finanziaria del patrimonio dell’ente” “tale documento inoltre consente agli organi di controllo di acquisire quelle informazioni contabili necessarie per stabilire le modalità operative e la struttura organizzativa dell’ente, anche al fine di determinare la sua corretta qualifica fiscale” 100 Tipi di rendiconto per ENP Rendiconto degli incassi e pagamenti e Situazione Patrimoniale ENP con ricavi/proventi non superiori ad euro 250.000 Stato Patrimoniale – Rendiconto gestionale – Nota Integrativa – Relazione di missione Rendiconto della raccolta pubblica di fondi (art. 20 DPR 600/73) Entrate e spese relativa a ciascuna celebrazione, ricorrenza o campagna di sensibilizzazione (entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio) Rendiconto del cinque per mille Entro un anno dalla erogazione del contributo riportando con chiarezza la destinazione del cinque per mille nelle singole voci di spesa. Se il contributo è pari o superiore ad euro 20.000 il rendiconto deve essere inviato entro 30 giorni al Ministero del lavoro a mezzo pec o posta. 101 102 103 Postulati e principi di redazione del bilancio ENP ü ü ü ü esposizione chiara e comprensibile delle voci di bilancio veridicità delle informazioni esposte in bilancio correttezza nella scelta delle norme contabili e di redazione del bilancio accountability, ovvero trasparenza, coerenza, affidabilità, credibilità responsabilità dell’ENC nei confronti dei portatori di interessi e 104 ü competenza economica come principio di base per la redazione del bilancio degli ENP. Proventi ed oneri sono rilevati ed esposti nel rendiconto dell’esercizio in cui trovano la loro giustificazione economica, indipendentemente dalla manifestazione finanziaria ü principio di cassa come deroga per gli enti di minori dimensioni che rilevano gli incassi e pagamenti e redigono il rendiconto finanziario della gestione in luogo del bilancio di esercizio I regimi forfettari per gli ENC Gli ENP ammessi al regime contabilità semplificata possono optare per il regime previsto dall’art. 145 TUIR. Non è un diverso regime contabile ma è una determinazione forfettaria del reddito (no IVA) mediante applicazione di percentuali sui ricavi registrati. 105 Esempio: associazione che organizza viaggi e gite turistiche Ricavi realizzati nell’anno 150.000 Reddito da tassare come reddito di impresa - 15.493,71 x 15% = 2.324,06 134.506,29 x 25% = 33.626,58 totale reddito = 35.950,64 (da dichiarare nel modello UNICO ENC) Regime agevolato legge 398/1991 ü ü ü ü Associazioni sportive dilettantistiche iscritte al CONI Associazioni senza scopo di lucro e pro-loco Società sportive dilettantistiche (art.90 L. 289/2002) Associazioni bandistiche, cori amatoriali, filodrammatiche, di musica e danza popolare (art. 2, c. 31, L.350/2003) ü Non perseguono finalità di lucro nello svolgimento dell’attività istituzionale ü svolgono un’attività sportiva riconosciuta dal CONI e sono affiliate ad una Federazione Sportiva Nazionale o ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI ü Proventi dall’attività commerciale non superiori ad euro 250.000 Si tratta di regime opzionale da esercitare mediante comunicazione alla SIAE entro il 31/12 dell’anno precedente. 106 Regime agevolato legge 398/1991 IRES – determinazione forfettaria dell’imponibile (aliquota 27,50%): ü 3% del totale dei proventi di natura commerciale ü 100% delle plusvalenze patrimoniali Proventi non tassati: ü proventi da attività di natura commerciale, purché connesse agli scopi istituzionali e legate ad una manifestazione sportiva (alimenti e bevande, materiali sportivi, gadgets, cene sociali, ecc.) ü raccolte pubbliche di fondi effettuate occasionalmente in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, anche mediante vendita di beni o servizi di modico valore, purché: ü numero massimo di due eventi all’anno ü importi complessivi raccolti non superiori a 51.645,69 ü redazione di un rendiconto specifico per ogni evento entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio I compensi erogati da A.S.D. Indennità di trasferta, rimborsi forfetari, premi e compensi erogati: ü soggetti che partecipano direttamente e le cui prestazioni sono funzionali alla realizzazione di una manifestazione sportiva dilettantistica (atleti, allenatori, giudici di gara, commissari, dirigenti accompagnatori) ü soggetti che svolgono attività propedeutiche alla realizzazione delle manifestazioni, ma che non partecipano direttamente alle stesse (formazione, didattica, preparazione e assistenza) ü rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non professionali di carattere amministrativo-gestionale resi a favore di società e associazioni sportive (attività di segreteria e contabile) Sono redditi diversi non soggetti ad imposta (art.67, lett. m), TUIR): ü rimborsi spese documentate in occasioni di prestazioni svolte fuori del territorio comunale (vitto, alloggio, viaggio e trasporto) compensi erogati nell’anno non superiori ed euro 7.500. Sono redditi diversi soggetti ad imposta (art.67, lett. m), TUIR): ü compensi erogati nell’anno tra euro 7.500 ed euro 28.158,28 e tassati con aliquota del 23% (più addizionali Irpef regionali e comunali) a titolo di imposta ü i compensi erogati nell’anno per la parte eccedente euro 28.158,28 sono tassati con aliquota del 23% (più addizionali Irpef regionali e comunali) a titolo di acconto 107 Alberto Mantovani Coordinamento Nordest Incontro formativo con i Direttori Didattici delle scuole accreditate SIAF 108 STRATEGIE E TECNICHE DI MARKETING PER LE SCUOLE S.I.A.F. WEB MARKETING delle INFORMAZIONI WEB MARKETING delle EMOZIONI WEB MARKETING della REPUTAZIONE Strategie di WEB MARKETING con utilizzo della mailing per creare REPUTAIONE 109 1. Considera il potenziale cliente come una persona. Quando scrivi un messaggio, indirizzati ad una specifica persona. Immagina il tuo potenziale cliente. Non scrivere ad una platea, ma scrivi una lettera personale al tuo pubblico e cerca di “far centro” indirizzandoti ad esso in modo personale e con precisione. Potrebbe esserti di aiuto immaginare di scrivere ad una persona che conosci e a cui pensi che il prodotto o servizio che stai offrendo possa essere adatto. Dai un nome a quella persona ed immagina, mentre scrivi, che stai scrivendo a lui. 2. Cerca di aiutare le persone, piuttosto che cercare di vendergli qualcosa. Alla gente non piace quando gli altri cercano di vendergli qualcosa. In effetti, le persone non si fidano di quelli che cercano di vendergli qualcosa. Si fidano solo di quelli che sono di valore e di quelli che sono di aiuto. Scopri che cosa sta cercando di fare il tuo pubblico e aiutalo ad ottenerlo. Se dai abbastanza, riceverai di conseguenza, su questo non c’è alcun dubbio! 3. Non inviare file PDF o JPEG. I client email bloccano automaticamente le immagini e il destinatario sarà così costretto ad intraprendere delle azioni per poterle vedere. E prima di intraprenderle si chiederà se è veramente interessato a leggere quel messaggio. Penserà subito che si tratta di un messaggio pubblicitario e, normalmente, lo cancellerà. Non rendere le cose difficili per il destinatario; inviagli semplicemente un testo che lo condurrà ad una landing page, sulla quale potrai creare impatto con tutte le immagini che desideri. 4. Elimina le barriere all'acquisto. Lo scopo dell’email marketing è quello di creare desiderio, non di vendere prodotti. È abbastanza raro trovare utenti che siano già “cotti a puntino” e che compreranno non appena gli invierai la mail. Generalmente le persone vogliono maggiori informazioni, vogliono capire con chi hanno a che fare e iniziare ad avere un po’ di fiducia. Usa il tuo mailing come una canna da pesca per pescare nuovi contatti per il tuo business, e non come un cacciatore che cerca di sparare alle anatre. 5. Sii onesto e sincero. 110 I destinatari non ricevono mail solo da te. Perciò la tua mail deve essere scritta in modo diretto e deve arrivare subito “al punto”. Non cercare di ingannare il tuo pubblico con grandi promesse che non puoi mantenere o con premi che in realtà rappresentano uno sconto su ciò che stai cercando di vendere. Fornisci e consegna sempre quel che prometti. Un destinatario che si sente ingannato, reagirà facendo clic sul pulsante del “giudizio universale”: il pulsante “cancellami dalla mailing list”. 6. Non fare l’errore di dover sempre ricercare argomenti all’ultimo grido. I contenuti che invii non devono sempre essere necessariamente i più aggiornati del settore. Non crederesti a quante e quali cose la gente ha dimenticato o non ha mai imparato. Il dover andare sempre alla ricerca di materiali all’ultimo grido ti porterà con facilità a scrivere sempre meno mail. Una storia personale, un’esperienza di quando eri piccolo, una raccomandazione per un ristorante oppure una bella storia divertente possono essere un degno sostituto che funziona sempre. Non dimenticartene! L’idea è quella di costruire una relazione con la tua lista, non quella di fargli avere “un dottorato” nel tuo settore.. 7. Rompi la routine di tanto in tanto. Alla gente non piace la routine. Invece di mandare i tuoi tip (consigli) sempre dal tuo ufficio, prova ad andare fuori a realizzare un “video tip”, magari mentre fai una grigliata. Se stai scrivendo alcuni articoli sul SEO, consiglia al tuo pubblico di un buon ristorante in cui sei stato, un film che hai visto di recente, ecc. 8. Realizza il tuo prodotto in modo che sopravviva ad una lettura caotica. Le persone sono inondate di informazioni, così come anche di email. Molti uomini d’affari ricevono una media di 200-300 email al giorno. Molte di queste email non vengono lette completamente, le persone fanno prima una rapida scansione visiva per carpirne il contenuto a grandi linee e così valutare se vale la pena di leggerla tutta o meno. Ed è per questo devi creare le tue mail in modo che le parole importanti risaltino anche durante una rapida scansione visiva delle stesse. Così il tuo messaggio arriverà anche se la mail non viene letta tutta. La prima regola è quella di non usare troppi caratteri diversi, il 111 che include anche il non usare troppi colori e dimensioni diverse dello stesso carattere: questo richiede sforzo da parte del lettore. Mantieni le cose semplici. 9. Lunga e sottile è meglio che corta e grossa. Ricorda che la maggior parte delle persone che riceve una mail fa una rapida scansione visiva della stessa prima di decidere di leggerla. Per aiutarli a prendere la decisione giusta e leggere la tua mail, dovresti scrivere righe corte, di circa 8-10 parole per riga. Scrivere righe corte faciliterà la scansione visiva del messaggio, che non verrà così eliminato, ed incoraggerà la lettura dell’intero messaggio. 10. Vai rapidamente al punto. Come avrai già capito, la maggior parte delle persone non legge, ma fa una rapida scansione visiva del messaggio. Devi quindi evidenziare le parole importanti di ciascun paragrafo, cosi che lo sguardo vi si posi sopra e il messaggio arrivi anche con la sola lettura delle parole evidenziate. Naturalmente l’obiettivo è quello di far si che esse clicchino sul link e vadano sulla pagina voluta, o che facciano l’azione richiesta. Evidenzia le parole in modo da creare una sequenza idonea che permetta al messaggio di arrivare a destinazione. 11. Connetti un testo ad un link. Fai tutto il necessario per portare il lettore a cliccare un singolo link per messaggio. Questo non significa che devi inserire un solo link per email, ma piuttosto che questo link deve essere connesso ad un testo specifico che deve essere ripetuto più volte, così da enfatizzare al lettore l’importanza di cliccarci sopra. 12. Mandalo su una landing page. Non usare la mail per cercare di vendere qualcosa o per spingere il lettore ad iscriversi, poiché è molto difficile fornire tutte le informazioni necessarie allo scopo in una mail. 112 È molto più semplice inserire un link che porti su di una landing page attraente che include video, grafici, immagini, informazioni aggiuntive, modulo d’iscrizione, ecc. Un link che porti su di una landing page di questo tipo è lo strumento di conversione più efficace che esista. Se vuoi ottenere una conversione devi assolutamente mandare il tuo lettore su di una landing page. 13. Offrigli qualcosa di gratuito. Dare valore è la cosa più importante che puoi fare per la tua lista: fornire cose gratuite non solo rafforzerà il tuo rapporto con la tua lista, ma creerà anche un effetto di distribuzione virale (i tuoi lettori inoltreranno le tue email ai loro amici). Più è alto il valore di ciò che fornisci gratuitamente, più i tuoi lettori inoltreranno il messaggio ai loro amici. 14. Scrivi messaggi mirati per il tuo pubblico. Puoi bruciarti la lista con una facilità impressionante. Se invii al tuo pubblico messaggi non pertinenti, esso reagirà cliccando sul pulsante “smettila di sprecare il mio tempo con queste cose non pertinenti”, in altre parole cliccherà sul pulsante di cancellazione dalla mailing list. Perciò, prima di inviare un messaggio del tipo: “sono sicuro che aiuterò anche te con questa mail che sto inviando ad una gran quantità di destinatari e non m’interessa se sto scrivendo a tutti la stessa cosa”, ti consiglio di pensare a quanto duramente hai lavorato per ottenere ciascuno di quei nominativi. 15. Rivolgiti prima alle emozioni, e solo dopo alla logica. Durante una vendita la gente viene prima coinvolta emotivamente e solo dopo la logica s’intromette in questo processo. Scrivi il tuo testo in modo personale e diretto, parla al loro cuore, parla delle difficoltà che essi stanno attraversando, paragonati a loro, racconta una tua storia. Tutte queste cose lavorano sulle emozioni, non preoccuparti della logica: essa farà il suo ingresso nel momento in cui dovranno pagare. 16. Incoraggia il coinvolgimento. 113 Chiedi al tuo pubblico di rispondere a qualcosa di particolare, di partecipare ad un sondaggio, ad un concorso a premi, ad un questionario o a qualsiasi altra cosa che gli dia la sensazione di star contribuendo e che facciano parte di qualcosa. Le persone amano essere coinvolte. Coinvolgile nella scelta di un nuovo prodotto o del luogo in cui dovresti portare il tuo staff per festeggiare un grandioso semestre. Il coinvolgimento è ciò che crea un rapporto personale tra te ed i tuoi destinatari. 17. Sii sempre specifico e chiaro su quel che succederà cliccando su qualcosa. L’uso del pulsante “clicca qui” è ormai sorpassato, quindi usa sempre una richiesta d’azione che spieghi in modo chiaro il significato del link. Ad esempio: “Voglio far soldi su internet anche io” oppure “ Si, iscrivimi al webinar gratuito”. 18. Fai un’offerta che non può essere rifiutata. Poiché al giorno d’oggi siamo tutti bombardati quotidianamente da innumerevoli mail, tieni a mente che devi essere di valore per il ricevente, cosi che continui ad essere “tollerante” verso i tuoi tentativi di vendita. Devi essere di gran valore e offrire cose che siano veramente di valore, come ad esempio dei report speciali, una serie di video su internet, un articolo utile, ecc. 19. Offri un ampio ventaglio di possibilità. Tieni sempre a mente che un’azienda ha decine (se non migliaia) di tipi di pubblico diversi e che per questo motivo devi dare ai tuoi iscritti la possibilità di iscriversi ad una specifica mailing list. Se per esempio tu avessi un’agenzia immobiliare, dovresti creare delle liste separate per potenziali acquirenti, venditori, clienti passati e potenziali agenti che vorresti far lavorare nel tuo team. Ogni tipo di pubblico richiede la sua propria attenzione. 114 Giovanni Gentili Il contratto di responsabilità civile verso terzi La polizza cumulativa di responsabilità civile verso terzi; l'oggetto dell'assicurazione, i soggetti assicurati, la validità territoriale, i limiti di indennizzo e le franchigie previste La polizza ad adesione individuale (integrativa) di responsabilità civile verso terzi; quale strumento di limitazione della franchigia prevista nella polizza cumulativa Le differenze tra il danno materiale diretto e/o corporale e il danno di natura patrimoniale La polizza di tutela legale: caratteristiche dello strumento di difesa in sede penale, e/o penale e civile Provvederemo ad inviarVi ulteriore comunicazione per precisare, secondo quanto previsto dalle condizioni contrattuali, quali sono i soggetti assicurati e la validità territoriale della garanzia prestata. Asso Broker S.n.c. 115 VALUTAZIONE MEETING Gentile Imelda, ringrazio di cuore per l'accoglienza e per l'interessante incontro di Firenze. Ho potuto partecipare solo alla giornata di venerdì e ho molto apprezzato l'organizzazione e la qualità degli interventi. Avrei voluto avere più tempo per conoscere meglio i colleghi direttori e lo staff dell'associazione. Confesso di avere avuto qualche attimo di smarrimento nelle parti più burocratiche della nostra avventura, ma mi rendo conto che dobbiamo crescere anche in questo. Ringrazio la presidenza, la direzione e tutti i collaboratori per la competenza dimostrata. Grazie Vittorio Ringrazio la SIAF per l'ottima ospitalità, l'interesse degli interventi e la bella location, oltre che per le iniziative sempre tese a fornire un buon sostegno agli associati...l'unico appunto, se così si può chiamare, è sull'apporto del commercialista, molto preparato e disponibile, ma senza reali suggerimenti di soluzioni possibili... Saluti. Anna Laura Ho trovato il convegno molto interessante per gli argomenti affrontati e per l'infinita varietà delle tematiche trattate. A volte sarebbe stato importante approfondire alcuni punti e lasciare ulteriore spazio alle particolarità di ognuno, ma certamente occorreva più tempo. La location un poco limitata in termini di spazio per i partecipanti (...le sedie scomode). L'organizzazione mi è parsa buona e mi fa piacere aver partecipato. E finalmente ho conosciuto Imelda! Grazie, E Gent.ma Imelda, l' esperienza vissuta in questo incontro, è stata sicuramente positiva. La mia scuola è ancora giovane, per cui sono stati utili tutti i suggerimenti ascoltati dai colleghi che certamente avranno in merito di scuola più esperienza di me. Ho potuto 116 prendere spunti su come muovermi anche per la pubblicità. Molto utili i suggerimenti di un commercialista finalmente bene informato sulle associazioni. Alla prossima non mancherò....grazie x la cena! Laura Carissimi , è con piacere che esprimo tutta la mia soddisfazione nei confronti degli organizzatori del meeting in oggetto. E’ stato tutto perfetto. I messaggi sono fluiti con armoniosa competenza e gli importanti contenuti sono stati trattati da relatori di grosso spessore che hanno mostrato un’alta professionalità e concretezza. I vari interventi si sono recepiti bene in tutta la loro funzionalità ed hanno fornito moltissimi spunti per migliorare la propria attività . La serata con cena di gala è stata graditissima e calorosa; se mi è permesso, l’unico neo, per altro secondario all’importante finalità del seminario, l’ho recepito nel colore nero prevalente dei tendaggi della location; critica che sono certa mi perdonerete considerato il pulpito da cui viene. Ancora grazie per la gradita opportunità di aggiornamento, Porgo un caro saluto Carla Per quanto riguarda il Meeting, la mia opinione è nettamente positiva (mia moglie Graziella è d’accordo con me). Te la sintetizzo qui di seguito: organizzazione 8/10 contenuti 8/10 funzionalità interventi location 7/10 6/10 qualche appunto all’acustica Quello che mi è piaciuto di più è il clima di amicizia e di positività tra i soci intervenuti e con la direzione, e la sensazione quasi fisica di entusiasmo per la fase di grande crescita e sviluppo dell’associazione che stiamo vivendo. Gli interventi dei professionisti esterni sono stati molto interessanti e soprattutto utili. Nonostante l’intensità e la fatica dell’attenzione, le due giornate sono passate in un baleno. 117 Queste occasioni di condivisione sono preziose. Complimenti a te per l’organizzazione! Marcello Buon giorno Imelda mi scuso per il ritardo, ma al rientro dal meeting sono stata veramente molto impegnata per lavoro. Eccomi ora… e con molta gratitudine ringrazio tutti voi, dal te (mi sembra che al convegno ci siamo date del tu se non ricordo male… e se anche per te può andar bene, io continuerei..) Un grazie al Presidente, a Valerio… a tutti i relatori! Non è semplice organizzare giornate così intense e così piene di argomenti interessanti, quindi ancora grazie perché mi sono sentita accolta e sostenuta ed ho, non solo trovato un ambiente cordiale e amichevole, ma volto anche e soprattutto ad una sempre maggiore qualifica di competenze e di professionalità. Sono una “giovane entrata” in SIAF, ma mi sento stimolata e incoraggiata ad apprendere sempre di più e co-partecipare al vostro lavoro, progettando con sempre maggiore attenzione i programmi formativi della nostra Scuola e a diffondere il vostro lavoro, con particolare attenzione all’etica e alla deontologia. I contenuti del Meeting sono stati interessantissimi, non nascondo che gli argomenti erano tanti ma tutti “importanti”, e conto molto di poter rivedere e studiare con attenzione gli atti del convegno appena li pubblicate. che dire ancora?… Grazie ...e complimenti! Sono orgogliosa di far parte del vostro gruppo! un caro saluto Eleonora Il Meeting Nazionale SIAF del 21 e 22 novembre 2013 è stato uno degli eventi più importanti a cui ho partecipato nella mia carriera di Formatore (tengo a precisare che si tratta di oltre 12 anni). 118 C’è da dire che vi è stata un’eccellente organizzazione, sia nella prenotazione dell’hotel, che nella descrizione dei luoghi, nel pranzo tra i colleghi e nella cena di gala, e non sono da escludere gli interessanti e importanti interventi. Tutti gli interventi riscontravano un profondo interesse, senza escluderne alcuno. Eccezionali erano quelli che prendevano in considerazione gli aspetti legali e fiscali delle associazioni, così come quello relativo alle nuove collaborazioni con l’estero o ai progetti di collaborazione intrapresi dalla SIAF presso gli organismi. Sono molto grato di fare parte della SIAF, perché è un’organizzazione altamente professionale e seria che, grazie alle competenze dei responsabili, offre un servizio inestimabile per gli Operatori Olistici e i Counselor. Grazie e buon proseguimento Paul Gent.mi Sigg.ri desidero esprimere la mia gratitudine per avermi invitata a partecipare al II° Meeting Nazionale, ho avuto modo di verificare l’alta professionalità presente tra i relatori ed il pubblico, lo spessore degli argomenti, peraltro assolutamente importanti e fondamentali per la crescita di ognuno di noi in qualità di professionisti e come direttori didattici. La location era adatta all’incontro. Le aree utilizzate per i momenti ludici erano corrispondenti alle nostre necessità. Ho gradito molto il catering offerto dalla S.I.A.F. che ci ha permesso, tra l’altro, di rimanere sul posto per poter fondare e approfondire conoscenze e amicizie varie. Un altro momento aggregante è stata le cena di gala che ci ha consentito di entrare in un clima più distensivo e ha dato il via a progetti, idee, confronti, ecc. oltre alla compagnia del delizioso sapore dei vini e dei cibi proposti (se mi posso permettere, darei un suggerimento: tenere conto di coloro che sono vegetariani). Grazie di tutto, abbracci sorridenti Elena Sono molto contenta di aver partecipato al meeting dei direttori didattici, ho apprezzato soprattutto il dibattito e il coinvolgimento di tutti i partecipanti che ha valorizzato le competenze di tutti. Anche se in alcuni momenti è stato per me molto impegnativo ho trovato gli argomenti interessanti e utili. 119 Suggerisco di utilizzare sempre di più una metodologia interattiva e partecipativa, magari strutturando dei lavori in sottogruppi. C’è molta ricchezza di competenze ed esperienze nei partecipanti. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato alla realizzazione dell’evento Elena Buongiorno, partendo dalla location azzeccata per dare modo a tutti noi di viverci più da vicino e scambiarci punti in comune e/o polarità diverse per la crescita e la formazione. In relazione ai vari interventi tutti molto precisi con contenuti funzionali sia alle scuole di formazione sia ai liberi professionisti del benessere counselor ed operatori olistici personalmente ho apprezzato molto la semplicità e la profondità del presidente nell’esporre contenuti complessi sulla legge e sulla normativa. In generale ho vissuto le giornate con molta presenza e molta partecipazione anche nei momenti di relax. Complimenti a Imelda e alle ragazze molto attente e sempre al posto giusto. Direi ottimo Grazie. Abele Buongiorno Quest’anno il Meeting Nazionale SIAF, nelle giornate di Giovedì 21 e Venerdì 22 Novembre 2013 si è contraddistinto per l’alta qualità dei contenuti con tanti interventi sia di Soci SIAF e sia di Consulenti esterni, quest’ultimi hanno arricchito il livello con interventi specifici spaziando nelle varie aree da quelle legislative, normative a quelle fiscali con ottima soddisfazione da parte dei partecipanti. Una nota di merito all’organizzazione complessiva portata avanti dallo Staff SIAF nelle persone della Dott.ssa Imelda, Luana, Andrea Berlincioni e quanti hanno contribuito a fornire un servizio di ricevimento, catering e segreteria ottimale; un fiore all’occhiello la bellissima serata di gala presso il locale Otel dove oltre l’ottima qualità culinaria abbiamo condiviso il momento conviviale di musica e karaoke casalingo che ha dato un tocco di divertimento e gioiosità collettiva. L’unico consiglio che mi sento di proporre sono pause durante le giornate di Meeting con conduzione di brevi esercizi fisici al fine di effettuare una ricarica energetica per permettere un recupero della concentrazione ottimale, forse anche una sala più ampia e meglio ventilata 120 avrebbe contribuito al miglioramento dell’attenzione e concentrazione da parte dei partecipanti. Concludo, preannunciando che il prossimo anno sarà difficile superare tali standard, ma ci aspettiamo sempre che la SIAF, nella sua ascesa luminosa, possa continuare a stupirci; per ora un Grande GRAZIE a tutti coloro che hanno reso possibile questo bell’evento e arrivederci al prossimo anno. Operatore Olistico Trainer Andrea Gentilissimi, ho apprezzato molto questo II° meeting che si è tenuto a Firenze, ed ho fatto di tutto per potervi partecipare. Tuttavia, sia il giovedì, per motivi di salute, che il venerdì pomeriggio, per un importante evento che si svolgeva in Regione Toscana, dove partecipavo come Presidente della mia Associazione, non mi è stato possibile rimanere, anche se gli interventi ai quali ho assistito erano molto interessanti. Grazie di cuore, Elisabetta Dopo questi due giorni, sono anche più contento di far parte della SIAF. Nonostante siamo una piccola minoranza rispetto al mondo delle professioni riconosciute da lungo tempo, da questo meeting ricevo due impressioni importanti: primo, che stiamo crescendo in modo esponenziale, e secondo, che siamo davvero una realtà più fertile e più sana rispetto agli ordini professionali vecchia maniera, non solo a parole ma anche nei fatti. È stato utile ricevere tutte le informazioni che ci avete dato - ora ho le idee più chiare su molti punti fondamentali, e anche sul lavoro che svolge la SIAF nel suo complesso - ma è anche stato bello vedere che aria si respira nell'Associazione. Nonostante la crisi nera di cui tutti soffriamo, per due giorni in quella sala mi è sembrato che aleggiasse l'aroma di un futuro migliore. La cosa che mi ha colpito più positivamente è stata l'intraprendenza della SIAF nel promuovere un'espansione a livello europeo. Sicuramente una mossa lungimirante e azzeccata: prima ci affranchiamo dalle logiche dello Stato italiano, e meglio è. Una volta tanto, poi, gli esperti di materie tecniche hanno saputo mettersi a livello degli inesperti e parlare la loro lingua. Almeno alcuni di loro. Se l'anno prossimo ci ritroveremo a Parigi, sarebbe bello che venissero invitati a farlo tutti, perché "l'avvocatese" o il 121 "brokerese" di alcuni interventi è stata l'unica vera nota stonata di tutto il convegno. Io vengo al meeting per capire come è meglio muovermi, non per vedere quanto sono bravi i professori ad arzigogolare i termini. "Atto antigiuridico…" Per il resto, solo piccole note sull'organizzazione. Se fosse possibile, personalmente preferirei che il meeting si tenesse direttamente nell'albergo dove alloggiamo. Ma soprattutto, dovunque si tengano le riunioni, se prevedete di usare delle presentazioni power point, il proiettore e l'illuminazione andrebbero sistemati in modo che le slides fossero interamente visibili. La persona che guida le slides dovrebbe essere la stessa che tiene l'intervento, piccole cose come rincorrere i file in diretta e rimpallarsi i comandi da una parte all'altra del palco vi fanno sembrare molto meno capaci di quanto per altri versi dimostrate di essere, ed è un peccato. Una lettura caldamente consigliata: Presentation Zen, di Garr Reynolds. Comunque, nel complesso, una bella esperienza e un meeting molto riuscito. Per me, siamo sulla strada buona. Grazie per il vostro impegno, e alla prossima. Lorenzo Gentilissima Imelda, posso solo dire che mi sono trovato molto bene. Tutto molto positivo, forse l'unica cosa che posso segnalare è che lo spazio per i partecipanti era un po' poco vista l'affluenza degli stessi. Però ce l'abbiamo fatta lo stesso. Carlo Ciao Imelda, accolgo molto volentieri il tuo invito e ti scrivo la mia valutazione sull'evento. Sono molto soddisfatto della partecipazione al II° Meeting dei Presidenti regionali SIAF e dei Direttori Didattici delle Scuole per più motivi: 1) ritengo essenziale conoscerci, vederci in faccia, stabilire un contatto umano fra tutte le persone che si impegnano affinché la SIAF migliori e cresca, 2) gli interventi sono stati molto interessanti e soprattutto concreti 3) anche se devo ancora metabolizzarlo, ritengo molto interessante per il futuro l'accordo con la Jean Monnet 122 4) mi è piaciuto da parte di alcuni relatori il coinvolgimento della platea, perché questo ha consentito l'emergere di iniziative individuali che potranno essere utili per tutti nello svolgimento del nostro lavoro, 5) la location è stata sufficiente, ma ritengo che l'albergo in un posto, il meeting in un altro, la cena in un altro ancora non sia molto razionale e soprattutto possa diventare dispersivo. Forse trovare una struttura che potesse ospitare l'intero evento sarebbe stato migliore 6) grazie perché mi avete dato la possibilità di camminare per Firenze - sono venuto dalla stazione di S.M.Novella fino al luogo del meeting a piedi – ripercorrendo gli ambienti della mia giovinezza e che era tanto che non vedevo 7) un grazie infine al Direttivo Nazionale per l'impegno ed a tutto il personale, a partire da Imelda, che si è prodigato per la buona riuscito dell'evento. Un abbraccio Fabrizio Valutazione generale: positiva. Organizzazione: MOLTO BUONA (La direzione amministrativa ha fatto un gran bel lavoro!!!) Hotel: MOLTO BUONO Location meeting: Buona Contenuti e interventi: Interessanti e stimolanti! Di OTTIMO LIVELLO l'intervento di Rudy, molto chiaro e lineare quello di Floriana. Light Lunch: sufficiente. Una maggiore varietà nel menù tra un giorno e l'altro sarebbe stato meglio! Un caro saluto, Alessandro Il meeting ha costituito un momento fondamentale per rendere possibile la reciproca conoscenza e un'opportunità di orientamento in un momento in cui intervengono importanti ridefinizioni della professione, la quale può trovare nuova linfa per riflettere su se stessa, qualificare meglio le proprie metodologie, anche attraverso il confronto all'interno della SIAF. Potremo veramente crescere se a tutti i livelli maturerà una più avanzata consapevolezza della responsabilità sociale della nostra professione. Tale consapevolezza può trarre una spinta dal libero, ampio e franco confronto all'interno di un'organizzazione 123 che, articolata su base territoriale, riesce a nutrirsi delle specificità culturali delle diverse situazioni regionali, miri (come di fatto sta facendo SIAF) ad armonizzare secondo le regole degli equilibri sistemici le differenze che il complesso delle realtà territoriali e degli approcci formativi esprime. Attraverso questo meeting la SIAF ha espresso un ottimo stato di salute, che lascia preludere ad un'espansione numerica e ad un'intensificazione qualitativa del movimento. Cordialmente, Salvatore Carissimi, la giornata a cui ho partecipato è stata molto utile per comprendere meglio la complessità giuridica, economica e le opportunità di sviluppo delle scuole di counseling e di operatore olistico. Mi complimento dell'organizzazione e ringrazio per la gradita serata passata assieme. Un caro saluto Elisabetta Buona sera, da 25 anni opero nel settore sociale e nella relazione d aiuto, di Meeting ne ho visti molti....ma mai mi era capitato di sentirmi così a casa, gli interventi mirati ed esaudienti alla mia professione di Counsellor, l’accoglienza, la disponibilità e la familiarità con i colleghi, soprattutto con quelli che non conoscevo sono stati nutrienti ed efficaci non solo per la mia professione ma anche come persona. L’idea della serata di gala ha sicuramente coronato questo mio sentire. Al vostro Meeting mi hanno accompagnato mio marito e mio figlio, i quali anche loro sono rimasti molto sorpresi nel vedere tanto lavoro fatto per farci sentire una grande famiglia! Bravi e grazie di tutto il lavoro svolto e della grande professionalità con cui avete svolto ogni intervento. Cordialmente Cinzia Con vero piacere rispondo. E’ stata una bella esperienza di ottima qualità. Sono rimasta colpita dalla presidente Floriana Rubino. Non mi aspettavo che fosse così giovane e ben preparata, ha trasmesso un pensiero chiaro sui vari argomenti, con molta sicurezza e conoscenza. Mi ha colpito anche il pensiero di Sgalambro innovativo moderno e ben consapevole dell'importanza del futuro per le associazioni, tutta la Dirigenza con un’ottima qualità conoscitiva. Grazie per aver messo a disposizione dei soci i vari professionisti (commercialista, assicurazione, avvocato ecc) Alla Dott.ssa Imelda un ringraziamento speciale per il suo gran lavoro di organizzazione. 124 Sono orgogliosa di essere socia S.I.A.F. I miei più sentiti saluti Tatiana Carissima Imelda....prima di tutto voglio apprezzare profondamente il vostro impegno! Siete fantastici!!!!! E congratularmi con i grandi successi di cui tutti noi stiamo beneficiando!!!! Grazie dal profondo del mio cuore! Purtroppo io non ho potuto seguire tutto il meeting dato che ho passato la maggior parte del tempo in pronto soccorso con xxxxx....... Ho solo un suggerimento: occorrerebbe una location che rispecchi al meglio quello che la SIAF è e che sta diventando sempre di più..... Negli anni passati, quando mi occupavo dei trainings di formazione di costellazioni familiari, usavamo una location all'Impruneta...(in questo momento non ricordo precisamente il nome ma sono certa che non sarà difficile per te trovarlo)....che potrebbe essere perfetto per un prossimo meeting: ha una bellissima sala di lavoro, con tutta la tecnologia occorrente, la possibilità di pernottamento e anche un’ottima cucina......e credo abbia anche dei prezzi abbordabili..... Grazie ancora Con amore Lorena Buongiorno Imelda, entro subito nel merito della mail inviatami, la valutazione dell'evento Meeeting è molto positiva, sia nei contenuti che nell'organizzazione. Ho trovato gli argomenti interessanti, di ottima competenza e nei tempi stabiliti (cosa non da poco per chi ha figli da gestire e abita lontano). In particolare, mi è anche piaciuta la strategia adottata dalla SIAF in questi ultimi tempi, molto propositiva e associativa e come ho avuto modo di dire alla nostra Presidente con obiettivi europei lungimiranti. In più, si sta facendo sempre più chiarezza su più fronti (fiscale, legislativo, associativo etc. ) e questo tranquillizza chi "opera sul campo" come noi Direttori: 125 Buono il cibo e comode le sedie....... molto positivo!!!!!! Maurizio Incontro interessante, di chiarimento e aiuto per le diverse professioni. Valutazione sostanzialmente positiva, con elementi di criticità. Bello il momento dell'accordo per il coordinamento europeo. Buona gestione del tempo, buona atmosfera ed energia. Alcuni argomenti non sono stati affrontati: schede didattiche, libretto unificato... Così come alcune questioni regionali, tra cui il problema della Regione Lazio (lo vogliamo affrontare?) e delle scuole segnate nell'elenco ma che non ci sono più... Avrei dato più spazio a momenti di incontro tra i partecipanti, la location della cena era un po’ freddina ed anomica... Lia 126