ANNO
5
NUMERO
DICEMBRE
2014
13
2014
Uno di noi è DIO
Carissimi, nuovamente ci ritroviamo insieme a celebrare il Santo Natale e comunicarci alcuni pensieri che ci aiuteranno, lo spero e me lo auguro, ad accogliere ancora una volta il grande ed inestimabile DONO che Dio ci ha
fatto in Gesù suo Figlio. Il Natale ci parla di due progetti mondiali a confronto: quello del potere cioè dell’ imperatore che vuole fare il censimento per unificare il suo regno, per ragioni finanziarie e per verificare la sua potenza, e quello di Dio, le cui “forme” sono meno immediate rispetto all’ editto di Augusto, ma che prospetta l’unificazione dell’ umanità, all’ insegna della speranza, della gioia, della fratellanza.
L’imperatore agisce secondo la logica della grandezza terrena, Dio agisce scegliendo la debolezza: il suo progetto
si basa su un bambino inerme, bisognoso di tutto, rifiutato, apparentemente insignificante. I messaggeri di Dio proclamano a tutti una grande gioia non solo per le singole persone, ma per tutta l’umanità, perché colui che è nato è
il CRISTO, il MESSIA, il SALVATORE.
Due figure: il re umano e il messia divino, l’ uomo del potere terreno e l’
uomo inviato dall’ alto. Il potere umano sarà causa di guerre (nulla di nuovo
sotto il sole purtroppo!!), mentre il “bimbo nato per noi” sarà chiamato:
”Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della
Pace”. Accogliamo Gesù in questo Natale e lo facciamo insieme con le
parole di Giovanni Papini, grande letterato e grande convertito che al termine di una sua Opera, la Storia di Cristo, scrive: “ …abbiamo bisogno
di Te, di Te solo, e di nessun altro. Tu solamente, che ci ami, puoi sentire per noi tutti che soffriamo, la pietà che ciascuno di noi sente per se
stesso. Tu solo puoi sentire quanto è immisurabilmente grande, il bisogno che c’è di Te, in questo mondo, in questa ora del mondo. Tutti hanno
bisogno di Te, anche quelli che non lo sanno, e quelli che non lo sanno,
assai più di quelli che lo sanno. L’affamato s’immagina di cercare il pane e ha fame di Te; l’assetato crede di voler
l’acqua e ha sete di Te; il malato s’ illude di agognare la salute e il suo male è l’assenza di Te, chi ricerca la bellezza nel mondo cerca, senza accorgersene, Te che sei l’unica verità, degna di essere saputa; e chi s’affanna dietro la pace cerca Te, sola pace dove possono riposare i cuori più inquieti.” Amici parrocchiani, in questo decimo
anno di presenza fra voi, l’augurio mio più sincero di affidare ogni nostra giornata e di cercare sempre il volto di
Cristo che ci ama e ci salva! Santo Natale a tutti.
Lodi Don Filippo
Il Sindaco,
l’Amministrazione Comunale, ed i dipendenti tutti
porgono a tutti Voi i più sinceri e sentiti
Auguri di Buon Natale e felice anno Nuovo
PREGHIAMO CON IL PRESEPE
“Presepe o Presepio” La parola presepe deriva dal termine latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia ed è composta da prae = davanti e saepes = recinto (del bestiame), quindi luogo che ha davanti un recinto. La tradizione
del presepe risale, come forse già tanti di noi sanno, all’ epoca di San Francesco d’ Assisi che nel 1223 realizzò a
Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Il profeta Michea scrive: “ Tu Betlemme, del paese di
Giudea, non sei certo la meno importante tra le città della Giudea, perché da te uscirà un capo che guiderà il mio
popolo, Israele”. (Mic 5,1). A Betlemme nacque Davide, secondo re d’ Israele, per questo viene chiamata “città
di Davide”. Betlemme vuol dire “casa del pane”. Gesù viene deposto dentro una mangiatoia.Se Betlemme
significa “casa del pane”, e Gesù viene adagiato dentro una mangiatoia, diventa chiaro che Gesù è il pane offerto
a tutti gli uomini.
Preghiamo MARIA: o Maria, madre di Gesù e anche nostra, insegnaci ad ascoltare la Parola di Dio e a viverla
con gioia. Rendi puliti i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri sguardi e, soprattutto, il nostro cuore. La tua bellezza, o piena di grazia, è senza macchia.
Preghiamo GIUSEPPE: o Signore, come Giuseppe, aiutaci ad essere obbedienti alla Tua volontà. Rendici responsabili dei doni e della missione che ci affidi, perché possiamo vivere davanti a Te in età, sapienza e grazia.
Preghiamo con i PASTORI: o Signore, come i pastori, donaci un cuore pronto a partire, disponibile a vedere, scoprire e accogliere Te: nella Parola proclamata, nei Sacramenti offerti, nei bisognosi affidati, in ogni persona che
ci metti accanto.
Preghiamo con i MAGI: O Signore, come i magi, facci capaci di usare la testa: - per saper leggere la “stella” che
indica la tua presenza nella nostra vita; - per saper riconoscere le cattive intenzioni dei tanti “Erode” che ti vogliono togliere dalla nostra vita; - per saper trovare la strada giusta del ritorno a Te, quando ci perdiamo su “strade
sbagliate”.
Concedici, Padre buono, di accogliere con gioia Gesù.
Donaci la pace e la serenità, rendici luce nel mondo e testimoni per sempre del tuo amore. Amen.
PROGRAMMA CELEBRAZIONI INTERPARROCCHIALI
FESTIVITA’ NATALIZIE 2014 / 2015
*Santa Messa NOTTE di NATALE
(mercoledì 24 dicembre)
Ore 22.00 Castelletto Molina / Ore 24.00 Quaranti
*Santa Messa SOLENNITA’ S. NATALE
(giovedì 25 dicembre)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
*Santa Messa S. STEFANO Primo Martire
(venerdì 26 dicembre)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
*Santa Messa SANTA FAMIGLIA
(domenica 28 dicembre)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
Faremo la Preghiera di Consacrazione delle nostre famiglie alla
S. Famiglia di Nazareth
*Celebrazione del Ringraziamento e Canto del TE DEUM
(mercoledì 31 dicembre)
Ore 15,45 Castelletto Molina / Ore 16.45 Quaranti
*Santa Messa DIVINA MATERNITA’ di MARIA Capodanno
(giovedì 1° gen. 2015)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
*Santa Messa II° DOMENICA dopo NATALE
(domenica 04 gennaio 2015)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
Faremo con i bambini e ragazzi la preghiera a Gesù Bambino di
Praga e daremo il libretto con la novena
e le preghiere al piccolo Re Divino
*Santa Messa Solennità EPIFANIA del Signore
(martedì 06 gennaio 2015)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
*Santa Messa Festa del BATTESIMO del Signore
(domenica 11 gennaio 2015)
Ore 10.30 Quaranti / Ore 11.30 Castelletto Molina
Faremo insieme la rinnovazione delle promesse battesimali
(Concluderemo il ciclo delle festività natalizie)
A tutti voi, carissimi parrocchiani, l’ augurio mio e dei miei genitori di un Santo Natale e felice Anno Nuovo nella luce e nella
pace del Bimbo di Betlemme.
Gesù è la nostra sola speranza e la nostra salvezza; è il sorriso di
Dio per ognuno di noi!
L’ ANGOLO DELLA RIFLESSIONE
EDUCARE/EDUCAZIONE (III puntata)
Carissimi, partiamo dalla frase conclusiva della favola con la quale ci siamo lasciati nella II puntata dove l’usignolo rispose:” Io sono semplicemente contento di essere vivo!”. Parole fondamentali….essere contento della vita! La gioia della
vita; in questo nostro tempo segnato da gravi problematiche relative alle tensioni dell’ integrazione fra popoli, tradizioni religiose e culture; difficoltà per la crisi economica relative al lavoro e soprattutto all’ occupazione dei giovani; sacche
di povertà anche fra la nostra stessa popolazione italiana; fenomeni di bullismo fra adolescenti; la piaga terribile del femminicidio e dei delitti in famiglia ci chiediamo come possiamo gioire della vita poiché tutto ci parla di morte e di sofferenza: ma, ritengo, che una strada ci sia da percorrere per risalire la china da tutte queste ombre che, quasi come una
cappa, coprono il cielo delle nostre vite e questa strada che ci deve coinvolgere tutti come famiglie, istituzioni civili, laicali e religiose è quella di una sana e buona formazione ed educazione. Scriveva Dostoevskij: “ …non c’ è nulla di più
alto e forte e sano e utile per la vostra vita avvenire di qualche buon ricordo specialmente se recato con voi fin dai primi
anni, dalla casa dei genitori. Uno di questi buoni e sani ricordi, custodito fin dall’infanzia, è forse la migliore delle educazioni. E quant’ anche un solo buon ricordo rimanesse con noi, nel nostro cuore, potrebbe un giorno fare la nostra salvezza”. Questa considerazione dello scrittore russo ci introduce in questa III puntata dove tratteremo delle vie principali per educare: esse sono tre: la via della PAROLA, la via della creazione dell’ AMBIENTE GIUSTO e la via dell’ ESEMPIO BUONO.
La via della PAROLA: la parola è una delle strade principali dell’ educazione perché è per via di essa che arrivano ai
nostri bambini e ragazzi i consigli, le esortazioni, i rimproveri …Non è forse vero che la nostra educazione consiste quasi
tutta nel consigliare, nel richiamare, nel confortare, nello sgridare, nel consolare? Per questo è necessario che impariamo, tutti, subito l’arte del parlare al bambino e al ragazzo. Quest’ arte ci dice che sarà sempre proibito parlare in questi
modi.
• In modo imperativo. “Piantala, smettila una buona volta!”. Il comando secco irrita tutti: tanto più il bambino.
• In modo insistente. “Mangia questo, mangia quello, quell’ altro…” L’insistenza eccessiva dà fastidio al ragazzo che ha
già una sua volontà e personalità.
• In modo dispregiativo. “Possibile che tu abbia sempre la testa fra le nuvole? Sei buono a nulla. Hai le mani di ricotta”. Questo modo di parlare attacca direttamente l’io del ragazzo; perciò può creare complessi di inferiorità e portare
a stati depressivi, a sensi di colpa.
• In modo predicatorio. “Devi fare questo, non devi fare quello; aspetta qualche anno e vedrai chi ha ragione”. Se le prediche non piacciono a noi adulti, figuriamoci se sono gradite ai piccoli!
• In modo inquisitorio. “Chi ti ha messo in testa quell’idea? Il ragazzo non è una cosa che si possa smontare e vedere
come è fatta dentro.
• In modo provocatorio. 2Se continui a giocare coi piatti in quel modo, finirai per romperli”. Il bambino continua a giocarci fino a che uno cade e si rompe. E’ accaduto esattamente quello che si prevedeva. Gli studiosi di linguistica ci
dicono che questo modo di parlare è operazionale, cioè invita a fare proprio quello che si dice.
• In modo intimidatorio. “La zia non ti regalerà più niente se non le dici grazie”. Il ricatto non ha mai educato nessuno.
• In modo canzonatorio. “Oh, eccolo il nostro signorino!, ti stai comportando come un lattante”; nessuno ama essere
preso in giro. Ognuno, anche il ragazzo, giustamente, tiene alla propria fama.
• In modo definitivo. “Sei il solito pasticcione, il solito attaccabrighe; non mi faccio più illusioni di te!”. Queste sono
parole definitive che etichettano il ragazzo, lo francobollano e lo feriscono. Ecco i principali modi errati di parlare. Ma
allora, ci chiediamo, come parleremo?
Cercheremo di parlare così tenendo presente che la teoria è molto diversa dalla realtà, ma alcuni accorgimenti penso siano
sempre utili a tutti per crescere sempre più come educatori ma soprattutto testimoni con la vita ai nostri bambini e ragazzi. Cercheremo di parlare in modo chiaro e preciso non vago e generico. In modo incoraggiante. Parleremo in modo
positivo e non negativo. Parleremo con fermezza; dice Benjamin Spock, famoso pediatra americano noto in tutto il
mondo: “ Non dovete cedere in ogni momento e lasciar fare al bambino tutto quello che vuole. Non discutete con lui:
potete essere insieme autoritari ed affettuosi”. E’ bene poi parlare in modo impersonale, parlare poi con calma, senza
urlare perché alzando il tono della voce tanto più si abbassa la forza delle parole in se stesse. Finalmente è bene parlare
anche in silenzio. Vi sono situazioni in cui si parla molto meglio tacendo che dicendo qualcosa: dimostrare, ad esempio,
col silenzio triste il proprio rincrescimento per un errore, per uno sbaglio del ragazzo, può essere più eloquente di tante
parole. Mi scuso se è un po’ troppo lunga questa riflessione però penso possa, nella sua semplicità, aiutarci tutti a riflettere insieme, magari scambiarci le nostre esperienze di vita a contatto con i vostri figlie e i ragazzi dei nostri oratori in
quanto nessuno nasce maestro e con le ricette pronte perché, come abbiamo già detto precedentemente nelle altre puntate, ogni bambino e ragazzo è un dono ed un mistero, un unicum con le proprie specificità e quindi l’ approccio è diverso con ognuno. Grazie della vostra pazienza e bontà, la prossima puntata parleremo dell’ ambiente in cui viviamo perchè
anch’esso ci educa. Arrivederci a presto…
LETTERA PER L’ANNO PASTORALE 2014 – 2015
Il nostro Vescovo ci ha consegnato nelle settimane scorse il testo della Lettera pastorale per l’ anno 2014 – 2015 che ha come
titolo “Pietre vive per la costruzione di una Chiesa missionaria”. Mons. Micchiardi, pensando all’ esperienza di San
Francesco d’Assisi nella chiesetta di San Damiano dove il grande crocifisso gli sussurrò le parole: “Francesco, và, ripara
la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”, stimola tutti noi con le nostre comunità ad un continuo rinnovamento perché
siamo sempre più credibili testimoni del vangelo. La terza visita pastorale che il Vescovo ha iniziato da più di un mese nella
zona savonese e la preparazione alle celebrazioni dei 950 anni della Dedicazione al culto della Chiesa Cattedrale nel 2017
impegnano tutti noi in un cammino serio e profondo di vita cristiana. Il Vescovo verrà nella nostra zona Nizza/Canelli per
la visita pastorale, probabilmente, nella primavera del 2016; ci stimolerà con la sua presenza e la sua parola ad unire le
forze (parroci, catechisti, animatori…) e preparare piccoli progetti comuni in maniera condivisa per passare da una visione
di chiesa territorio ad una visione di chiesa ponte dove la Parola di Dio, i Sacramenti, e la comunione fraterna si confrontano con la vita concreta delle persone. Ci aiuterà a fare qualche passo avanti nel cammino verso nuove forme di unità tra
parrocchie di uno stesso territorio; questo cammino lo faremo tutti insieme come del resto già stiamo facendo con alcune
esperienze interparrocchiali quali il mese di maggio e l’oratorio dalle Suore della Neve e la settimana estiva a Torgnon. La
strada però è ancora molto lunga ma la fiducia nel Signore e la collaborazione nostra porterà frutti in futuro. L’anno 2015
poi è particolarmente ricco di eventi religiosi come l’ anno dedicato alla Vita Consacrata voluto da Papa Francesco nella
ricorrenza dei cinquant’anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare “Perfectae caritatis” sul rinnovamento della vita
consacrata e i duecento anni della nascita di San Giovanni Bosco che porterà papa Francesco il 21 giugno prossimo a
Torino anche per l’ostensione della Sindone. Eventi ecclesiali che ci coinvolgeranno come diocesi e come parrocchie
tenendo presente le iniziative e le proposte che ci verranno dal centro diocesi. Concluderei queste nostre riflessioni con le
parole del nostro Vescovo pronunciate nell’ omelia in occasione della Festa della Cappella del nostro seminario diocesano
il 19 novembre u.s.”… l’essere in questo momento, nella cappella del Seminario è un invito a ricordare al Signore superiori ed amici che già ci hanno preceduto verso Dio (da quando sono Vescovo ad Acqui sono morti 60 sacerdoti ed ho proceduto all’ordinazione di 16 seminaristi). L’essere qui è pure un invito alla preghiera fiduciosa e costante al Padrone della
messe, perché mandi operai nella sua Messe!”. Queste parole devono farci riflettere tutti e sentirci sempre più responsabili nel creare nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità parrocchiali un clima più intenso di preghiera per le vocazioni ed
anche avere il coraggio di proporre modelli di vita consacrata e sacerdotale perché i consacrati non piovono dal cielo ma
sbocciano nelle nostre famiglie e nelle nostre parrocchie. Vi inviterei a fare questa preghiera ogni giorno per il dono di sacerdoti e religiosi/e alle nostre comunità:
“Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: vieni e seguimi!. Dona ai giovani e alle giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce, risveglia nelle nostre comunità l’impegno missionario: manda o Signore operai nella tua messe e non
permettere che l’umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone votate alla causa del vangelo.
Maria, madre della Chiesa, modello di ogni vocazione aiutaci a rispondere di sì al Signore che ci chiama a collaborare al disegno di salvezza. Amen”.
CURSILLOS DI CRISTIANITA’ (Piccolo Corso)
Il 16 e il 17 ottobre si è tenuto il primo incontro del nuovo Coordinamento Nazionale del Cursillo, eletto nel
mese di giugno per un nuovo triennio, presso il centro “San Vincenzo Pallotti” a Grottaferrata. Anch’ io ero presente a seguito della mia elezione come sacerdote al consiglio nazionale. Impegno che anche il nostro Vescovo,
Mons. Micchiardi, ha sottoscritto con il suo nulla osta in rappresentanza con un altro sacerdote, Padre Matteo della
diocesi di Novara, per l’ ottavo territorio del Cursillo in Italia comprendenti le diocesi della Liguria, del Piemonte
e della Lombardia. Tenendo presente che dalle diocesi di Acqui, Alessandria, Casale, Tortona ed Asti mai nessun
sacerdote è stato presente in questo organismo nazionale negli scorsi anni, il Vescovo mi ha chiesto di accettare,
contento che anche dalla diocesi Acquese, dove il Cursillo è presente da appena cinque anni, ci sia la possibilità
di portare l’esperienza diocesana della ricchezza spirituale che questo movimento ecclesiale sta facendo a tante persone che lo hanno frequentato e partecipano attivamente alla vita della chiesa in questa esperienza ecclesiale.
Carissimi parrocchiani di Castelletto e di Quaranti, a voi chiedo il sostegno con la preghiera perché possa assolvere con frutto ed impegno questo servizio che mi è stato chiesto e possiamo così insieme fare, con molti di voi, questa bellissima esperienza spirituale di comunione e fraternità che veramente è un colpo d’ala ed una primavera
nello spirito, un vero momento di grazia dove il Signore tocca veramente i nostri cuori! Grazie al nostro Vescovo
ed al movimento del Cursillo per la fiducia che hanno dimostrato nei miei riguardi e grazie soprattutto a voi cari
amici e miei parrocchiani per la pazienza a “condividere” il vostro parroco con altri fratelli e sorelle. Grazie di
cuore. Il Signore benedica tutti noi e le nostre fatiche nella testimonianza della nostra fede in Gesù Cristo.
PAGINE DI VITA PARROCCHIALE
Il 2 novembre, COMMEMORAZIONE di tutti i FEDELI DEFUNTI, anche la
nostra parrocchia si è stretta in preghiera per suffragare i nostri cari che il
Signore ha già chiamato a se da questa vita. Con la santa Messa siamo in comunione con questi nostri fratelli e sorelle perché Cristo risorto riunisce in sé noi
ancora pellegrini in questo mondo con le anime sante del purgatorio e la chiesa gloriosa del paradiso: viviamo perciò la comunione dei santi dove Maria
Santissima, madre di misericordia e porta del cielo, è per tutti segno di consolazione e di sicura speranza che un giorno tutti ci ritroveremo e vivremo nella luce
di Dio. Una bellissima preghiera, il prefazio I° dei defunti, ci fa pregare così:
“…la nostra vita, o Signore, non è tolta ma trasformata e mentre si distrugge la
dimora di questo esilio terreno viene preparata una abitazione eterna nel cielo”.
Parole cariche di fiducia e di speranza che, come un raggio di luce, fendono le
tenebre della morte; è il Cristo questa luce perché è la Via, la Verità e la Vita e
chi crede in Lui non morirà in eterno. Dopo la santa Messa nella quale abbiamo ricordato anche le giovani vite dei Caduti di tutte le
guerre, come ogni anno, abbiamo fatto la processione lungo il viale della Rimembranza dall’ asilo dove sono poste le targhe commemorative dei caduti di Castelletto ed abbiamo recitato il santo Rosario; ritornati poi sul sagrato della chiesa sono stati letti i nome dei
cari caduti posti sulle lapidi commemorative apposte sulla facciata della Chiesa dove ad ogni nome tutti insieme abbiamo risposto
PRESENTE: presenti certamente nel ricordo di ognuno, delle loro famiglie e della
nostra comunità ma soprattutto presenti e vivi in Dio, Padre di misericordia e di perdono. Ringrazio poi di cuore il Sindaco, tutta l’amministrazione comunale con le famiglie,
i bambini e i ragazzi e tutti voi miei carissimi parrocchiani perché in questa occasione
avete voluto ricordare e festeggiare i miei primi 10 anni di parrocchia qui nella nostra
comunità di Castelletto; bellissima, densa di calore e di semplicità la festa con la sorpresa del simpatico e coloratissimo striscione e dei disegni dei nostri bambini, del dono
molto significativo di una preziosa cornice con la foto del nostro paese abbracciato e
benedetto da una dolce immagine della Madonna. E poi, come si suol dire che tutti i
salmi finiscono in gloria, grazie ancora del pranzo condiviso con un bel gruppo di voi
parrocchiani da Nello e Lina che sempre ci confezionano abbondanti e gustosi piatti della
nostra tradizione piemontese. Non posso che ringraziare ancora dal profondo del mio
cuore tutti ed invocare dal Signore la grazia di trascorrere ancora un po’ di anni con voi e fare un bel tratto di vita cristiana in un clima
di famiglia e di comunione fraterna. Domenica 23 novembre, Solennità di CRISTO RE dell’ UNIVERSO ed ultima domenica dell’
anno liturgico, la nostra famiglia parrocchiale celebra da alcuni anni la Festa del Ringraziamento con l’offerta dei cesti con i prodotti di stagione che poi ogni anno vengono distribuiti a dei monasteri di Clausura, la recita della preghiera del contadino da parte
dei nostri chierichetti e giovani e la benedizione di alcuni trattori e mezzi agricoli: anche quest’ anno è stato un bel momento di vita
di famiglia partecipato con raccoglimento ed accompagnato anche dalla vostra sensibilità e generosità nell’ aver portato all’ altare più
di dodici cesti di provvidenza; molto bella la preghiera che abbiamo rivolto al Signore: “ Eccoci, Signore, davanti a Te con le nostre
mani; sono, assieme al cuore e alla mente, lo strumento che ci dai per continuare nel tempo l’opera della Tua creazione. Sono
mani aperte e vuote per dirTi che abbiamo ancora e sempre bisogno di te e dei tuoi doni”. Alla beata vergine e martire Teresa
Bracco, Compatrona della Coldiretti, abbiamo affidato tutte le nostre famiglie perché la sua intercessione presso il Signore ottenga a
tutti noi pace nei cuori e ci renda costruttori ed operatori di giustizia e di amore.
Ricordo di Mons. Livio Maritano, Vescovo Emerito di Acqui
Nelle prime ore del 6 maggio, all’ età di 88 anni, è deceduto a Torino mons. Livio Maritano, vescovo emerito di Acqui, dove ha prestato il suo
ministero episcopale dal 1979 al 2000. Nato a Giaveno il 29 agosto 1925 è stato ordinato sacerdote il 27 giugno 1948. Eletto vescovo titolare di Oderzo e vescovo ausiliare di Torino il 19 giugno 1968. Fu vescovo ausiliare del cardinal Michele Pellegrino e del cardinal Anastasio
Ballestrero. Professore e Rettore del Seminario Arcivescovile della diocesi di Torino per molti anni. Il 30 giugno 1979 è stato nominato alla
sede di Acqui. Dimessosi il 9 dicembre 2000 per raggiunti limiti d’età ne è diventato così vescovo emerito. Durante il suo episcopato è stata
beatificata la martire Teresa Bracco il 24 maggio 1998 a Torino da Papa Giovanni Paolo II; è stato poi il promotore della causa di beatificazione di Chiara “Luce” Badano beatificata a Roma, nel Santuario della Madonna del Divino Amore il 25 settembre 2010. Per tanti anni nelle
nostre parrocchie è venuto per le visite pastorali e per amministrare il sacramento della cresima ai nostri ragazzi e ci ha sempre confermati
nella fede con la sua parola chiara e ferma e con il suo calore ed affetto paterno. Personalmente c’è un legame affettivo molto profondo con
mons. Maritano. Lui stesso il 24 aprile 1993 nella mia chiesa parrocchiale di S. Biagio in Castelnuovo Belbo mi imponeva le mani e mi consacrava sacerdote in eterno. E perciò un po’ il padre della mia vita sacerdotale ed a lui chiedo ogni giorno sostegno e preghiera per svolgere
il mio ministero secondo il cuore di Cristo come ha saputo fare lui nella semplicità e nell’ amore a Cristo ed ai fratelli. Tutti insieme, carissimi parrocchiani di Castelletto Molina e di Quaranti, siamo riconoscenti a questo dotto e solerte pastore nella chiesa di Dio e il nostro ricordo
e affetto per Lui si fa così preghiera: ” Apri le braccia della tua misericordia, Signore, al nostro vescovo Livio: accoglilo nella dimora eterna, perché riceva nella gioia il premio delle sue fatiche apostoliche. Tu carissimo vescovo Livio prega ed assisti tutta la nostra comunità diocesana e fa che tanti giovani sentano la chiamata a seguire il Signore nella vita sacerdotale e religiosa. Riposa in pace. Amen”
FESTA DI SAN BARTOLOMEO 2014
La festa di quest'anno è stata organizzata
con un mix di vecchio e nuovo: vecchio
è il contesto in cui si è deciso di tornare
a svolgere la manifestazione, sotto le
mura del nostro castello così come molte
volte fu fatto in passato; nuova invece
l'impostazione della serata, non più con
la tradizionale cena a menù fisso servita
al tavolo, ma con l'ormai molto più vivace e apprezzato percorso enogastronomico di stand che offrono ciascuno il loro
piatto tipico.
E così, nonostante la pazza estate, favoriti da 2 ottime serate (eravamo in forte
credito con il tempo dallo scorso
anno!!!), la piazza si è gremita di gente
affascinata dal suggestivo contesto ed
entusiasta dei piatti proposti, tanto da
rendere necessario, nella serata di sabato,
l'aggiunta di diversi posti a sedere.
L'ottimo risultato ottenuto però non
vuole essere per noi un traguardo ma il
punto di partenza da cui migliorare sempre di più, cercando di avere una collaborazione sempre maggiore da parte di
tutti, soprattutto i più giovani.
27 - MOMBARUZZO
0141 775001 - CELL 338 6859596
VIA STAZIONE
TEL/FAX
QUADRO ECONOMICO FESTA PATRONALE
SAN BARTOLOMEO 2014
ENTRATE
Serata 18/08 scala40 coppie,gara:
Serata 18/08 scala40 coppie,servizio bar (Farinata + Acqua):
Serata 19/08 scala40 coppie,servizio bar (Polenta + Acqua):
Serata 20/08 scala40 individuale,gara 16 gironi:
Serata 20/08 scala40 individuale,gara 4 gironi:
Serata 20/08 scala40 individuale,servizio bar (Farinata + Acqua):
Serata venerdì 22/08 (Ravioli (136)+Porchetta(116))
Serata venerdì 22/08 (Acqua (69)+Vino(19)+Crostata (22))
Serata sabato 23/08 (Ravioli(268) + Porchetta(168)+Patatine (150))
Serata sabato 23/08 (Acqua (110)+Vino(24)+Crostata (56))
Serata domenica 24/08 Teatro (Farinata + Acqua+ Vino+Crostata)
Serata domenica 24/08 Teatro (Offerte)
Sponsor
Contributi privati
Generi vari avanzati e rivenduti (3 kg ravioli)
TOTALE ENTRATE
SPESE
Affissioni
Manifestini pieghevoli
Porchetta (Acquisto (650) + contributo rimborso spese (100))
Domanda ASL
Materiale Plastico (Stoviglie, tovaglie ecc) 22/08
Materiale Plastico (Stoviglie, tovaglie ecc) 23/08
Spettacolo romani
Spese elettricista
Blocchetti biglietti ingresso
Cantante 22/08
Band 23/08
Artisti teatro 24/08
Patatine fritte + Ketchup + maionese
Allaccio provvisorio ENEL
Affitto dossi passacavo su strada
Spesa DOCKS (18/08)
Spesa DOCKS (22/08)
Spesa DOCKS (23/08)
SIAE
Ravioli + sugo
Pane
Manifesti
Materiale vario da Piacenza
Vino Cantina Mombaruzzo
Vino Cantina Fontanile
Crostate
Tovaglie + formaggio grattugiato
Illuminazione castello, rimborso parziale ditta
Spezzatino (19/08)
TOTALE SPESE
QE FESTA
220
190
90
200
60
130
1260
110
2630
246
350
190,50
630
150
30
6486,5
80
40
750
37,30
145
54,90
600
230
16
150
350
350
98,80
171,75
200
111,94
56,22
58,53
180
1140
64,80
340
370
140
150
220,50
60
60
60
6285,74
200,76
RICORDO DEI CADUTI
PRIMA GUERRA MONDIALE
Dopo il rifacimento delle targhe commemorative di qualche anno fa, quest’anno in occasione dei 100 anni dall’inizio della prima
guerra mondiale, si è provveduto ad un
restauro parziale delle lapidi commemorative
dei nostri caduti, su cui i nomi erano ormai
sbiaditi dal tempo.
Per celebrare poi col prossimo anno i 100
anni dall’ingresso effettivo della nostra
Nazione nel conflitto (24 maggio 1915) si è
pensato di riportare sul calendario le informazioni sui nostri compaesani scomparsi a
seguito della guerra, informazioni scaricabili
dal sito, affinchè il tempo non cancelli il
ricordo del loro immenso sacrificio.
L'ANGOLO CULINARIO
Cari lettori,
con l’avvicinarsi del Santo Natale vi propongo una ricetta che mi ricorda la mia infanzia .
Insieme alla mia nonna preparavamo le IMPANATE, piatto tipico siciliano che si prepara appunto per Natale.
Ingredienti:
mezzo chilo di farina
mezzo cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q. b.
un cavolfiore medio
due etti di salsiccia
quattro scalogni
150 grammi di olive nere
sale
pepe
olio d’oliva
Preparazione: la sera precedente, dopo aver lavato accuratamente il cavolfiore, tagliatelo molto sottile e ponetelo in
un recipiente con lo scalogno tritato. Condite con olio, sale e pepe e lasciate riposare tutta la notte.
La mattina seguente preparate la sfoglia nel seguente modo: in una spianatoia deponete la farina setacciata, formando
una fontana, aggiungete il lievito di birra, un cucchiaino di sale e mezzo
cucchiaino di zucchero. Aggiungete un po’ di acqua tiepida per sciogliere il lievito ed impastate, aggiungendo gradualmente acqua tiepida fino ad
ottenere un composto omogeneo e piuttosto sodo. Fate lievitare il composto così ottenuto per circa 4 ore.
Dividete la pasta lievitata in 3 parti . Con l’aiuto di un grosso mattarello
prendete il primo panetto e iniziate a stirare la pasta, fino ad ottenere una
sfoglia molto sottile. Poi versate una parte di cavolfiore con lo scalogno,
avendo cura di spargerlo per tutta la sfoglia, tranne nei bordi. Aggiungete
la salsiccia tagliata a piccoli pezzi e le olive. A questo punto arrotolate
molto delicatamente la sfoglia, dando così la forma di un grosso salame.
Sigillate bene i bordi per evitare la fuoriuscita del ripieno. Continuate con
questo procedimento fino ad esaurimento degli ingredienti.
Ponete con molta delicatezza i salami ottenuti su una teglia rettangolare,
rivestita con carta da forno ed infornate a 120 gradi per circa un’oretta, fino
ad ottenere una bella doratura. Aspettare qualche minuto prima di servire
e poi tagliate il salame a fette non troppo sottili (circa due centimetri).
Accompagnate questo piatto con un buon vino rosso .
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