IL PIANO RACCONTO MODERNO DI UN RICERCATORE DELLA VERITA' di Vassili Zamperlini PROLOGO Sei un semplice assicuratore che decide di intraprendere la ricerca spirituale, immerso in questa nostra epoca di inizio terzo millennio. I dubbi e le domande che ti assalgono sono quelle di molti, che sentono in cuor loro un richiamo per qualche cosa che li sovrasta. Una chiamata che adesso senti forte e chiara, il richiamo all'avventura per la ricerca della verità. E' l' enigma della Sfinge che alberga dentro ognuno di noi: chi siamo? da dove veniamo? dove stiamo andando? Adesso è tempo di raccogliere questa sfida antica, che inizia in una metropoli dei nostri giorni: Milano, "Medehland la terra di mezzo, Axis Mundi". Una città che nasconde segreti occultati alla maggioranza delle persone, luogo forse di una adunanza antica, che fa parte di quello che è conosciuto come: “Il Piano”. “tutto è nato quando sono nato…”, dici a te stesso mentre stai camminando nelle vie del centro della tua città: Milano. Le vie e le strade sono affollate come la routine di ogni giorno. È il volto di una città europea del nostro tempo, distinta però da un sapore antico, di alcune sue vie, di alcuni palazzi, delle sue cattedrali. La gente, le automobili, i semafori, i marciapiedi, i tram, le metropolitane, tutto sembra la sinfonia di un occulto direttore d’orchestra. E’ la città che ti ha dato i natali ormai trentacinque anni fa, da allora non hai mai smesso di chiederti per quale motivo sei nato proprio in una città europea; in Italia, la sesta potenza economica mondiale. Saresti potuto nascere in un paesino sperduto dell’India, dove le risorse elementari per la sopravvivenza sono un problema costante ogni giorno. Questa considerazione ti dischiude uno strano stato d’animo che ti è difficile decifrare, ma che ti fa meditare su quello che fai e quello che sei. Ancora oggi una buona parte della popolazione mondiale versa nell’indigenza più totale. Consapevole di questa situazione, anche nei momenti di sconforto pensi sempre di essere fortunato, dopo tutto, di vivere immerso nelle comodità tecnologiche e culturali del tuo tempo. Tuttavia questo ti spinge ad essere più responsabile nelle tue azioni e sovente ti senti chiamato a dover contribuire al progresso dell’umanità con qualche sorta di impegno sociale. Non sai in che modo contribuire, hai fatto del volontariato ad Amnesty International contro gli abusi e soprusi dei paesi che non garantiscono nessuna tutela giuridica e libera espressione di parola, ma è durato solo qualche mese, poi ti sei stancato, e come se avessi dovuto farlo per sentirti a posto con la coscienza, così tutto è tramontato con l’idea che il volontariato sociale non è poi la strada da percorrere per soddisfare un imperativo interiore di autorealizzazione che senti forte dentro di tè. Le vie del centro della tua città ti piacciono ogni volta che le percorri, un panorama che non manchi mai di perderti è il Duomo di Milano. Poche sono le volte che sei entrato nel Duomo che è pur sempre una chiesa, preferisci ammirare l’architettura più che la qualità del sacro. Come la maggior parte degli occidentali riservi poco spazio al pensiero religioso e da buon ex studente di liceo scientifico preferisci le prove tangibili della scienza piuttosto che le teorie e filosofie di stampo religioso. Per arrivare all’ufficio lo costeggi tutto, e non smetti mai di seguirne le fattezze elaborate in stile gotico-romanico, scopri sempre qualche nuovo particolare che ti fa ammirare l’ingegno umano quando è ispirato da qualche fonte divina. Da brava persona che ti reputi non sei contro qualche teoria o filosofia o religione particolare, la tua esperienza ti ha fatto sviluppare una visione del mondo transdisciplinare e aperta a tutte le possibilità che abbiano un grado di coerenza interna, sufficiente ad essere presa in considerazione. Eppure il tuo rapporto con il sacro è vittima di un diffuso scetticismo di base nei confronti di tutto ciò che non si conosce. Non hai tutti i torti perché i rappresentanti del sacro e cioè tutte le chiese delle religioni non hanno dimostrato di saper rispondere in maniera sufficiente alle domande interiori dell’uomo moderno, per di più la chiesa cattolica ha sviluppato un sistema basato sul senso del peccato che ha impedito ogni tipo di spontanea apertura nei confronti della natura e della vita più in generale, per questo hai reticenza ad entrare nelle chiese con lo scopo di trovarvi una sacralità perduta, preferisci l’Arte che forse da sola è più vicina al sacro di quanto ordinariamente si crede. Superi la piazza e ti lasci alle spalle il Duomo e ti infili in una vietta con pavè, nella Milano antica del centro si trovano ancora delle vie di impronta medioevale, il ciottolato delle strade ne è un segno tangibile di città con una sua storia, e questo ti ha sempre affascinato, tanto che ti gusti la camminata sul suolo leggermente sconnesso. La vietta è così stretta che non ci passano neanche le macchine e ti avvii così verso il tuo bar abituale, è un classico bar stile barocco come molti nel centro, però questo vanta una lunga tradizione di famiglia, per questo è frequentato dall’alta borghesia meneghina, non certo nelle ore di punta si capisce. In quelle ore tutti lo frequentano, anche un semplice assicuratore come te. Il bar è affollato come sempre, la solita fauna milanese che celebra il rito del caffè, prendi sempre il caffè lungo, sei stanco del solito caffè ristretto quasi inesistente, quattro gocce d’acqua bollente in croce, per un euro, che diamine!. Tu come gli prendi parte a questa folla che è formata da impiegati delle compagnie con uffici nel centro città, e poi da qualche piccolo gruppetto di manager habitué del locale. Sembra che qui la gente sia più educata, il caffè costa un euro invece che ottanta centesimi, per questo forse? Più in là ci sono delle segretarie tirate come delle donne manager ma che faranno sempre e solo le impiegate. E poi ci sei tu, assicuratore modello, lo stereotipo dell’impiegato affidabile e competente, che frequenta bar di questo tipo solo forse per questioni di praticità, il tuo ufficio è a tre minuti da qui nonostante tutto. Stai consumando il tuo rito quotidiano, intorno a tè c’è un flusso di persone che entrano ed escono liberando il bancone per altri che si guadagnano la propria colazione. Cerchi di prolungare la durata del tuo rito sorseggiando il caffè, quasi a voler contrastare il ritmo accelerato della vita lavorativa della tua città, ogni sorso è un colpo di attrito contro il flusso dell’ora di punta, cerchi di dilatare il tempo a tuo favore, ma il caffè è già finito, come sempre. Ti rimangono ancora una decina di minuti, prima di andare in ufficio, ti guardi in giro, in fondo al bancone su un tavolo c’è un giornale sostenuto da una bacchetta di legno. Hai preso in mano il giornale! E’ il Corriere della Sera ancora nuovo, fresco di stampa senza pieghe, non deve averlo letto ancora nessuno. Cominci a sfogliarlo, leggere il giornale ancora caldo fa sempre il suo effetto, passi qualche pagina di politica e cronaca niente di interessante ti trovi adesso sulla sezione scienza e cultura, c’è un articolo che occupa tutta la pagina che si intitola: “Strani Presagi della Nostra Epoca”, il sottotitolo dell’articolo dice: il ritorno di Akhenaton Faraone, il contatto con la prima civiltà aliena, l’esteriorizzazione della gerarchia cosmica. Sembra un articolo insolito che affronta temi universali, quelli che da un po’ di tempo a questa parte stai cercando forse inconsciamente ma non troppo. Prendi una sedia ti siedi, sistemi il giornale e inizi a leggere: “strani presagi della nostra epoca”, “Mille non più Mille!! Si gridava mille anni fa per la paura della fine del mondo, ma da allora il mondo è andato avanti, e nel nuovo millennio il duemila non sembra aver portato grossi cambiamenti, ma si sa che solo i più pronti hanno il privilegio di cogliere i segni dei tempi, così il duemila è passato in sordina ma per gli esperti questo passaggio segna l’ingresso nella nuova era, l’età dell’acquario. Ecco il bisogno di tornare alle origini di una spiritualità perduta, nascono così gruppi di ricerca e studio sui fenomeni paranormali, e negli ambienti bene informati, di cui fanno parte importanti società internazionali come la The Alkeyhm Life Society, si redigono dossier top secret sulle vicende umane mondiali. Qualche notizia è però sfuggita al controllo o che forse sia stato voluto così, eccoci a scrivere di un inizio millennio fuori dall’ordinario, ricco di avvenimenti di portata cosmica per il genere umano. In questi dossier si parla dell’incontro con le razze aliene, il primo contatto dovrebbe svolgersi a breve sul suolo sovietico dove risiede l’antenna più alta del mondo, così è stato deciso non da noi ma dai nostri futuri ospiti alieni. Perché il contatto avvenga esistono delle condizioni particolari che devono essere soddisfatte come l’annullamento di quelli che sono considerati i disturbi cosmici provenienti dal nostro pianeta, come a dire dovete comportarvi bene. Come se non bastasse anche l’imminente ritorno di Akhenaton Faraone è atteso per questa epoca e questa volta non verrà da solo. Sembra, sempre secondo gli esperti, che ci sia una stretta relazione fra questi avvenimenti che sono coordinati da quella che gli iniziati chiamano Gerarchia Cosmica, una compagine di esseri spirituali alcuni incarnati sul nostro pianeta altri invece che dimorano nelle sfere spirituali, di cui il Faraone Akhenaton sarebbe un loro emissario. Un gruppo insomma di maestri e istruttori mondiali in incognito che si occupano di amministrare le vicende del mondo dai diversi piani di esistenza paralleli, e di proteggere questa umanità nel delicato passaggio dal regno umano a quello spirituale, quella che è definita la prima iniziazione planetaria. Si avvertono strani presagi nella nostra epoca, il mondo sembra girare come sempre, mentre invece sotto le apparenze si muovono forze di antica origine che vogliono prendere in mano le redini del pianeta e della razza umana. Siamo sulla soglia dello scontro finale tra forze del bene e del male, questa che si sta per combattere secondo gli esperti prende il nome di “l’ultima Grande Guerra Sacra”. Solo i più pronti sono chiamati a combattere per il grande cambiamento in questa guerra invisibile, che raduna tutti coloro che provano la necessità di un rinnovamento spirituale e che condurrà a una nuova visione del mondo più libera. Ci sono già le premesse, per chi a occhi per vedere, di questa epoca che nasconde possibilità inaudite per tutti gli uomini del terzo millennio”. Chiudi il giornale e ti trovi a farlo compiutamente come se le pagine del giornale fossero qualche cosa di molto prezioso, dai le pieghe giuste alle pagine, sistemi il giornale nella bacchetta di legno come a volerlo lasciare immacolato e confidi sul fatto che qualcun altro possa leggere quello che hai appena letto tu. Esci dal bar e ti avvii a piedi verso l’ufficio, cammini sotto le gallerie piene di negozi che fanno brillare le proprie luci nell’intento di catturare l’attenzione di qualche turista facoltoso in vena di shopping. Ormai tu guardi le vetrine e ti chiedi come possa la gente desiderare di voler comprare roba simile, sarà sempre un mistero. La gente la odi e la ami al contempo come la tua città, certi giorni quando il centro è affollato fantastichi sull’ipotesi di mettere una bomba e fare piazza pulita una volta per tutte, chi non lo ha pensato almeno una volta nella vita? Altri giorni invece apprezzi la semplicità della gente, gli adolescenti, le famiglie con bambini piccolissimi che corrono appresso ai genitori ed in fine i turisti la maggior parte giapponesi almeno così sembra forse perché per noi occidentali saltano subito all’occhio, sono più bassi ed hanno gli occhi a mandorla ma non saprai mai se sono cinesi, giapponesi o meglio i giapponesi li distingui subito perché hanno i soldi, i cinesi no. L’unico negozio che ti interessa è il mediastore, li ci puoi trovare in teoria quello che di meglio l’uomo produce culturalmente, libri, musica, film oltre ai personal computer, dvd, tv al plasma ed altro ancora. ogni tanto nell’ora di pausa scendi e ti fai un giro giusto per vedere se c’è qualche cosa di interessante. E’ da molto tempo che non trovi quello che desideri, ti sembra tutto così banale e i soliti bestsellers, i film non ti piacciono più come un tempo, forse stai cambiando e quello che cerchi sta altrove in un luogo sconosciuto di cui percepisci la presenza, non meglio ubicato di un punto nello spazio che ci circonda, ma ha una grande forza di attrazione che ti chiama a se ogni volta che ti perdi. Entri nell'ufficio, tipico ufficio in uno stabile del centro, una sede che si addice ad una società di assicurazioni, sobrio e rassicurante per l’appunto. Saluti i colleghi vai verso la tua scrivania. E’ ottobre ormai le vacanze sono solo un lieve ricordo, Sei un abitudinario trascorri le vacanze sempre nello stesso posto, a anche quest’anno sei andato in toscana, con i soliti amici e adesso sei entrato a pieno ritmo nel lavoro, i buoni propositi, ti eri promesso di cambiare, ma la routine sembra avere la meglio, in fondo perché dovresti cambiare? Hai tutto quello di cui hai bisogno, il tuo lavoro è più sicuro di una cassaforte, forse le relazioni sociali non sono il tuo forte, ma questo fa parte del tuo carattere preferisci poche relazioni. Hai i soliti amici e i soliti colleghi, quello di cui non puoi fare finta di niente è che ti manca una donna con cui dividere la vita, ma non l’hai ancora incontrata, quelle che hai avuto sono ormai storie finite. Come la maggior parte della gente prima di riprendere l’anno si fanno i buoni propositi, e anche tu hai deciso che se non cambi lavoro quest’anno rischi di fare l’assicuratore a vita e questo non è allettante. Sei alla tua scrivania, accendi il computer, raccogli i fogli sparsi e prendi in mano una pratica di un cliente. In quel momento arriva il tuo capo e ti dice:“Buon giorno! Ho qui del lavoro in arretrato, non sono riuscito a trovare nessuno libero, dagli un’occhiata, quando hai finito chiamami”. Gli rispondi che va bene, d'altronde è il tuo lavoro. Appunto è il tuo lavoro, ma comincia ad andarti stretto, un tempo avresti accolto una notizia del genere con grande gioia, sarebbe stato tutto da imparare, adesso invece è solo una insopportabile noiosa routine. E’ quella che chiamano la crisi dei tre anni, se la superi allora è un lavoro che puoi fare tutta la vita se cedi allora è meglio che cambi lavoro. Ti fai coraggio e disbrighi le pratiche, in quel momento passa Tutankamon il tuo collega di lavoro, siete arrivati alle assicurazioni nello stesso periodo, e dopo i primi momenti di naturale rivalità avete capito che siete tutte e due sulla stessa barca. E’ l’unico con cui hai un intesa, siete coetanei e condividete gli sbalzi di umore del vostro capo, ha in mano un bel plico di pratiche. E’ così impegnato nel selezionare dei fogli che sembra doverti consegnare, che non è riuscito ancora a rivolgerti la parola, gli dici: “ciao come va?” risponde: “bene grazie ti ho portato un pò di lavoro del capo, ecco qui!” mentre Tutankamon ti passa le pratiche aggiunge:”ha leggi qui c’è un articolo interessante sul Corriere, dagli un’occhiata quando puoi”. Rimani per un attimo stupito e poi in un baleno dici di istinto:”l’ho già letto!”, vi fissate con lo sguardo senza dire niente, riprendi e dici:”se è quello che dico io l’ho letto questa mattina al bar!”, Tutankamon facendo un cenno con il capo: “si è quello allora… nell’intervallo se vuoi ne parliamo”, “volentieri, va bene, certo a dopo!”. Non ci puoi credere, te ne eri già dimenticato, hai letto l’incredibile ma la routine quotidiana ti ha fatto dimenticare tutto, ecco perché oggi il lavoro è un po’ più pesante del solito, macchè crisi dei tre anni! con quello che hai letto tutto adesso ti sembra più banale, c’è un mondo da scoprire la fuori e tu sei chiuso qui dentro a sbrigare delle stupide pratiche! Arriva il tuo capo ti dice:” senti ti ha dato le pratiche Tutankamon?, “si, ecco le qui! anche queste sono da fare?”, “si! Controlla quelle dell’ultimo mese poi quando hai finito avvisami!”, “d’accordo”. Ripensi a Tutankamon che ha letto lo stesso articolo che hai letto tu, non lo facevi così interessato a certi tipi di argomenti, lo pensavi sempre tra quelli che letto di certe cose le liquidavano con leggerezza inserendole nel file della fantasia o peggio della pazzia, che ti abbia invitato di proposito a leggere quell’articolo è un segno evidente di quanto anche lui sia rimasto colpito. E’ l’una le segretarie dei boss cominciano a uscire dagli uffici, hai ancora un paio di pratiche, ti dilunghi un attimo non vuoi riprendere più tardi un lavoro quasi finito, cosi lo porti a termine e in quel momento arriva Tutankamon:“ci sei?, andiamo a mangiare un boccone?”, “si ecco! Ho finito!”. Spegni il computer, raccogli i fogli, ti alzi ti infili la giacca, prendi il telefonino ed esci insieme a Tutankamon Al Ristorante Self Service c’è la solita ressa dell’ora di pranzo, non ci fai più caso del tempo che perdi a stare in fila, tra una battuta e l’altra fra colleghi eccoti al banco, scegli i tuoi piatti preferiti, un primo, un contorno e il dolce, Tutankamon ti segue a ruota non solo simbolicamente ma anche nelle scelte dei piatti, ripetendo al cameriere “anch’io uguale!”, tranne che per il vino, ha scelto per una birra. Con i vassoi in mano, il tipico andamento rallentato e con super cautela dribblate nella folla e vi conquistate un tavolo libero, la cameriera fa giusto in tempo a liberare il tavolo dai vassoi precedenti che vi sistemate uno di fronte all’altro, in quel momento ti rendi conto che non è una giornata come le altre, oggi c’è qualche cosa di diverso, e questo lo senti da una forzata normalità che si è instaurata tra te e Tutankamon è come se qualcuno avesse imposto un divieto nell’affrontare certe questioni, rimanete cosi per tutti i primi cinque minuti, in silenzio, ognuno intento a mangiare il proprio cibo senza sapore. Ti versi il vino rosso nel bicchiere, e con una certa enfasi lo porti alla bocca e ne assapori il gusto, riponi il bicchiere al suo posto ti asciughi le labbra con il tovagliolo, Tutankamon fa lo stesso come a seguirti in un cerimoniale. Prendi la decisione di intavolare il discorso. Ti rivolgi a Tutankamon:”…cosa ne dici di quell’articolo sul Corriere di oggi?” Tutankamon:“ha eccoci al punto finalmente, per un attimo ho dubitato che non stessimo parlando della stessa cosa… sai mi chiedevo se tu eri uno con cui parlare di certe cose e così quando hai detto che l’avevi gia letto, mi hai colto di sorpresa”, “anche tu sai me lo sono chiesto, non ti facevo uno interessato a queste cose…” Tutankamon:”così stamattina ecco la bella notizia; non siamo soli!” “gia a quanto pare… e non solo ma quello che queste notizie, una possibilità del genere…, nell’insieme dei temi trattati quello che mi stupisce è che si legge un disegno ben preciso che sfugge alla mente in un primo momento ma…” Tutankamon ti interrompe:” ma si percepisce…” “Si giusto si percepisce che c’è del vero!” Tutankamon:“Bèh se fossero vere queste notizie… sarebbe proprio un bel colpo! Sono contento di poterne parlare con qualcuno che almeno ammette la possibilità che queste cose possano essere vere”, “già la prima reazione che ho avuto anch’io è quella di comunicarlo a qualcuno, di da quanti anni ci conosciamo? Quattro cinque anni?”, “si più o meno” “bè forse questa è la prima volta che parliamo seriamente, e il caso a voluto che proprio oggi doveva uscire un articolo così!, sai è sempre difficile parlare di certi argomenti” Ti giri sulla tua destra e a pochi metri vedi che c’è un giornale abbandonato sul tavolo, ti alzi lo prendi e mentre cerchi l’articolo dici:”ecco guarda qui, dov’è?!” ti accorgi che manca una pagina, ed è proprio quella dell’articolo, “guarda un po’ l’hanno portata via!” Tutankamon:”bèh allora vuol dire che non siamo i soli ad essere stati colpiti”, “già a quanto pare! Non siamo i soli!”, “mi interrogo ogni tanto su come certe notizie passino del tutto inosservate mentre le più banali e stupide infiammino la gente!” Sai che ti dico? Che forse è tutto voluto così, anche le notizie di questo genere non escono se non vogliono farlo sapere, e a qualcuno sta bene che le notizie stupide dilaghino nel mondo, c’è un disegno e una certa giustizia anche nelle cose che non si comprendono, oggi ne ho avuto la netta sensazione con quell’articolo, come si intitolava… si.. Strani Presagi della Nostra Epoca, già cosa fa strappare un articolo di giornale su un quotidiano che cosa infiamma cosi tanto alcune persone? Come noi qui a parlare di questo?!” Tutankamon:“e’ che forse stiamo vivendo davvero un mutamento epocale e noi ce ne stiamo accorgendo solo adesso…”. La giornata è finita, il lavoro invece di essere diminuito è aumentato in maniera esponenziale, sai bene cosa ti aspetta per la prossima settimana, fare il doppio del lavoro. Ma adesso puoi andare a casa e come abitudine prima ti fai un giro in libreria a dare un’occhiata. Entri dentro nella tua libreria è quella che frequenti maggiormente, 4 piani che coprono quasi tutto lo scibile umano, ci vai perché ti sembra quella più aggiornata, tiene quasi ogni tipo di libri anche quelli stranieri. Cominci a passare le sezioni di narrativa, scienze, saggistica e poi ti soffermi su attualità dai uno sguardo sommario ai titoli delle copertine che sono per lo più di politica e cronaca, hai sempre trascurato questa sezione perché gli argomenti politici non ti interessano molto, alcuni libri hanno il marchio “novità” e questa volta tra quelli che ti saltano all’occhio c’è un libricino blu con scritto “The Alkem Life Society introduzione alle attività della ALS” Questo titolo ti dice qualcosa, è un libro di cui qualcuno ti ha parlato, non ricordi bene dove, ti chiedi se forse l’hai letto da qualche parte. Guardi il libro, di un piccolo formato di una cinquantina di pagine al massimo, come a volergli chiedere direttamente informazioni sul suo conto. Hai preso in mano il libro! la compattezza delle pagine non ti invita a sfogliarlo così lo giri per leggere il retro. Prima ancora di iniziare a leggere lo rivolti di scatto e rileggi il titolo di copertina “The Alkem Life Society”, In quel momento ti rendi conto che quel nome l’hai già letto sull’articolo di questa mattina, è citato come una delle compagnie che si interessano degli strani presagi della nostra epoca. A questo punto non esiti più un istante con il libro vai alla cassa e come se avessi trovato una specie di tesoro ti assicuri che nel portafoglio hai soldi a sufficienza per comprarlo. Non c’è fila, sei già pronto con il portafoglio in mano, il commesso ti dice il prezzo, paghi soddisfatto dell’acquisto ed esci. Hai comprato il tuo libro! E’ stata una giornata intensa oggi, entri nel tuo appartamento, un dignitoso bilocale alla periferia di Milano servito di tutto, ti togli la giacca ti liberi delle chiavi, portafoglio, il sacchetto con il tuo libro lo riponi sulla scrivania in camera, ti togli le scarpe vai in bagno prepari l’acqua, ed esegui il tuo rito quotidiano di decontaminazione. Ti prendi il tuo tempo e ti rilassi nell’acqua calda della vasca per una decina di minuti, più del solito protrai la permanenza a mollo, lasci definitivamente la presa e ti chiedi che cosa hai realmente fatto oggi. I dieci minuti sono diventati più di mezzora, sei rimasto in uno stato di dormiveglia nella vasca e adesso senti freddo alle braccia e l’acqua è diventata fredda questo ti costringe a farti alzare Sei nella tua camera, un letto da una piazza e mezza, un paio di sedie e sulla scrivania c’è il tuo computer, un pc assemblato da te, ti sei scelto i componenti migliori, buone prestazioni, costi ridotti, ha poco più di un paio di anni ma regge bene il confronto con le ultime generazioni, per quello che lo usi ti soddisfa, hai anche una connessione internet adsl 24ore su 24 senza la quale non potresti vivere. Hai acceso il computer ! ci vuole sempre un pò di tempo prima che la configurazione sia pronta all’uso, cosi approfitti di sistemare un po’ la scrivania, ci sono fogli sparsi, e poi sull’angolo quasi dimenticato il sacchetto con il libro che hai comprato. Hai preso il libro! adesso lo sfogli, vai all’indice per vedere gli argomenti, tra cui leggi, vite extraterrestri, coscienza artificiale, la gerarchia cosmica. Ti sdrai sul letto ti metti comodo e cominci a leggere il capitolo, “L'unità cibernetica a coscienza artificiale dell'Alkem Life Society”. E' la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, organismi cibernetici che replicano il comportamento umano, con i vantaggi dell’affidabilità delle macchine. Da qualche anno se ne parla della possibilità di emulare l’intelligenza umana costruendo una vera e propria coscienza autonoma artificiale in grado di evolvere ed anche superare le possibilità umane Quando cominci ad immergerti in questi argomenti vieni interrotto dallo squillo del telefono, drinn! Rispondi al telefono:“Pronto! Chi è?” “ciao sono Paolo!, come va?” “ah ciao!, bene grazie tu?” “si bene, senti per questo weekend ho trovato una festa sul lago! Un sacco di gente e poi un bel po’ di ragazze a quanto pare! Io e Simone andiamo di sicuro tu cosa fai?” “non lo so ancora ne parliamo magari questa sera” “si va bene ci vediamo al solito posto verso le nove ok?”, ”si ok! A dopo ciao!” Adesso prendi il libro che hai tenuto in mano per tutta la conversazione senza essertene accorto, questa interruzione ti fa riflettere sul fatto se le cose che stai leggendo ti sono utili in un qualche modo, ti interroghi su come ti stai rapportando con queste cose che sono sempre al confine tra realtà e fantasia, ma dopo tutto stasera è venerdì e l’appuntamento con gli amici al bar è una certezza , metti da parte il libretto sulla scrivania e controlli la posta elettronica al computer. Ci sono almeno una decina di messaggi ma la maggior parte sono spamming di iscrizioni che hai fatto a dei siti di dubbio interesse, consulti spesso invece quello delle recensioni cinematografiche e dei dvd in uscita, che consideri uno dei pochi servizi utili, gli altri li cancelli tutti. Con il mouse chiudi le finestre della posta elettronica, e con il gomito urti il libro che cade per terra, dalle pagine esce un volantino che non avevi notato prima. Hai raccolto il volantino! Adesso lo apri sulla scrivania e gli dai un’occhiata. Il volantino pubblicitario dice che c’è un seminario in toscana questo fine settimana per introdurre gli interessati alle attività della Alkem Life Society, una specie di corso introduttivo sulle attività speciali di questa organizzazione internazionale che è stata molto discussa di recente per le sue affermazioni un po’ azzardate circa lo stato del mondo attuale, chi vuole partecipare può fare l’iscrizione online sul sito web. Di istinto vai su internet digiti l’indirizzo della The Alkem Life Society e ti compare un menu con i diversi appuntamenti aperti al pubblico, tra questi vedi quello segnalato dal tuo volantino che si riferisce al programma di Alta Comunicazione che prevede nuovi paradigmi di comunicazione con abitatori extraplanetari e ultradimensionali. Per iscriverti è richiesto il tuo nome, più il codice personale da digitare, che è stampato sul volantino incluso nel libro e serve per accedere gratuitamente al seminario, sei davanti alla pagina web di iscrizione hai appena inserito il tuo nome. Hai inserito il tuo codice! accedi cosi alla pagina di risposta che ti invita a stampare il biglietto di ingresso valido per una persona per la domenica di seminario in toscana. Con il mouse clicchi sull’icona della stampa ed è cosi che il rumore della tua stampante comincia il suo inesorabile lavoro di riproduzione, dopo una manciata di secondi ecco sfornare il foglio del biglietto di ingresso al seminario. E’ la stampa di un bel colore blu che sfuma verso l’azzurro con il logo della ALS dorato al centro e a dare un sapore internazionale c’è la scritta in inglese che dice “Admit One Researcher”, “ingresso valido per un ricercatore”. Questo è il biglietto da visita di una delle più chiacchierate organizzazioni internazionali, e in quanto a comunicazione non perdono l’occasione di essere all’avanguardia anche nella stampa di un semplice biglietto che conferisce senza scrupoli l’appellativo di ricercatore al suo possessore, nonostante sia indirizzato ad un pubblico pressoché sconosciuto ed anonimo di cui fai parte anche tu. Ritagli adesso le parti bianche in eccedenza del foglio per lasciare la forma rettangolare del biglietto, guardi sulla scrivania e vedi che hai una copertina di plastica trasparente e con cura infili il biglietto nella plastica pronto per essere usato all’occorrenza. Si tratta di essere pronti a tutto nel migliore dei modi, e quello di presentarsi con un buon biglietto curato è la risposta per dimostrare il proprio interesse per l’incontro. Con la scelta di partecipare al seminario senti che stai iniziando un nuovo cammino che non sai ancora bene dove ti porterà, ormai però l’iscrizione l’hai fatta e sei comunque deciso a partecipare. Come per tornare alla vita di tutti i giorni vai in cucina e ti prepari una tazza di caffè, sgranocchi qualche cosa accendi la televisione e lasci il telegiornale di sottofondo. E’ ora, sono quasi le nove e l’appuntamento all’Enoteca con gli amici è prossimo, ti prepari per uscire, indossi il giubbotto prendi il casco e scendi nel garage, sei di fronte al portone del tuo garage. Hai aperto il tuo garage ! Dentro ti aspetta come sempre la tua compagna fedele, è la tua moto che brilla ai riflessi del neon. E’ una BMW 1100 tutto terreno, te la sei comprata dopo cinque anni che le facevi il filo, è il massimo della tecnologia tedesca e senza esagerare il meglio della sua categoria a livello mondiale, quando l’hai acquistata hai sempre sognato di girare il mondo per davvero, cioè fare 40000 chilometri passando tutti i continenti e tutti i paesi del nostro piccolo pianeta, ma per il momento ti sei accontentato di qualche giro durante le vacanze. Infili la chiave, giri, si accendono le luci, e premi il pulsante dell’avviamento elettronico. Ascolti il rumore discreto e imperturbabile tipico dei bmw che le ha conferito il soprannome di moto dei gentlemen, e di questo ne sei consapevole e anche un po’ fiero. Sali in sella togli il cavalletto laterale ed esci dal box, con il telecomando apri il cancello e nel frattempo richiudi il tuo box. La moto è calda premi la frizione inserisci la prima e dolcemente in progressione acceleri verso la tua strada. Sei puntuale, sono le nove e sei arrivato davanti “Al Cantinone”, è un antica enoteca tipica della vecchia Milano, è frequentata da un pubblico misto e variegato, è un posto dove si possono assaggiare buoni affettati e formaggi accompagnati da del buon vino selezionato. Fuori dal locale ci sono Paolo, Simone e Matteo, gli fai gli abbaglianti, loro si accorgono di te e ti salutano. Parcheggi sul marciapiede ti togli il casco e vai a stringere le mani di tutti e tre con qualche pacca sulle spalle. Entrate tutti insieme, i camerieri sempre molto gentili vi accolgono invitandovi al tavolo, uno di loro vi invita a seguirlo nell’altra saletta dove c’è un camino, per il momento ancora spento fa solo da ornamento al locale, ma aspetta la stagione più fredda per svolgere la sua mansione di focolare domestico . Vi togliete le giacche e le appoggiate sull’appendi abiti, prendete possesso dei vostri posti, il cameriere con buon tempismo vi consegna il menu e la lista del vino. Una bevanda antica quanto il mondo, e questo è il luogo preposto alla sua consumazione, è una specie di religione per i buongustai e anche tu con gli altri non disdegnate, almeno una sera al mese, la degustazione di questo liquido dal sapore nobile. Insieme agli altri ti consulti per la scelta del vino, Paolo è il classico tipo che non ha ancora capito che cosa deve fare nella vita ho meglio non si sa ancora decidere se fare il cantante rock, lavorare nel cinema, ho continuare ad arrabattarsi con qualche lavoro occasionale che gli procura un infinita serie di fastidi. E’ lui che nella compagnia si occupa di trovare le feste scegliere i locali alla moda e forse ciò che gli riesce meglio è seguire al massimo quello che offre la vita mondana. Simone è un tipo mansueto non crea problemi vuole bene a tutti e tutti gli vogliono beneÈ un tuo vecchio compagno del liceo con lui condividi la passione per gli scacchi ogni tanto fate qualche partita. Matteo anche lui è un tuo vecchio compagno del liceo eravate tutti nella stessa classe, è diventato ingegnere dopo essere andato fuori corso di un paio di anni, cosi adesso lavora per l’azienda del padre, ha sempre qualche cosa da ridire. Discutete di come fosse ottimo l’ultimo vino della volta scorsa, cosi prima che il cameriere va via Simone gli chiede se si ricorda quale è l’ultimo vino che avevate preso la volta scorsa, per un cameriere abituato a dare consigli e a seguire l’evoluzione dei gusti dei propri clienti è un gioco da ragazzi, riflette un attimo e poi vi consiglia sicuro un Brunello di Montalcino. Il cameriere:”con cosa lo volete accompagnare, salumi, formaggi?”, vi consultate un po’ poi decidete che un misto di formaggi e salumi con l’aggiunta di qualche noce va bene. Paolo intavola il discorso e dice: “allora il lavoro va bene?” Matteo:“si non c’è male ho avuto dei buoni risultati quest’anno” Intervieni dicendo:”non me ne parlare è un lavoro il mio che dovrebbe assestarsi prima o poi invece ogni giorno sembra sempre aumentare di più cosi i ritmi diventano sempre più serrati”, Simone: “io non mi posso lamentare, è il solito tran tran” Il cameriere arriva con il vino e gli affettati su un vassoio con i bicchieri, quelli giusti da degustazione, grandi e sferici. Chiede permesso e distribuisce in maniera elegante i preziosi calici, e ripone al centro del tavolo il tagliere con gli affettati e i formaggi e poi un piccolo cesto con le noci e il pane. Si riserva la bottiglia di vino per ultima la impugna e chiede:”chi assaggia?” guardi Paolo come a dire che è lui il preposto all’operazione, però Paolo dice:”no, Simone se vuoi tu?”, Simone:”si va bene a me l’onore, assaggio io” Il cameriere riempie il bicchiere, Simone lo prende, assaggia e dopo un tempo di degustazione forse allungato di qualche secondo ditroppo dice: “si ottimo! È il vino della volta scorsa, grazie!” Il cameriere sistema la bottiglia di fianco al tagliere sempre al centro del tavolo. Vedi che nessuno prende l’iniziativa di riempire i bicchieri vuoti, di fronte a te c’è la bottiglia di vino e i bicchieri sono alla tua portata Hai preso la bottiglia di vino! Con cura cerchi di emulare i gesti composti del cameriere e cominci a versare il vino nei bicchieri, Paolo che è il più lontano ti allunga il bicchiere. Paolo:”Grazie!”. Quando hai finito di versare il vino a Paolo, Matteo propone un brindisi e dice:“salute!” rispondi alzando il bicchiere:”salute!, alla nostra!” e celebrate un rito che è ormai consuetudine di ogni serata fra di voi. Ti porti il calice alle labbra e assapori l’aroma del fluido, poi ti ritrovi ad essere un po’ impacciato e decidi di bere normalmente il tuo bicchiere di vino e nel frattempo ti prendi una fetta di salame dal tagliere con del pane. Con la bocca ancora piena chiedi a Paolo:”mm… cosa dicevi di quella festa al lago?” Paolo:”ah si! Questa è una di quelle toste! Sul lago in una villa del 700 e un sacco di gente giusta!, è inutile dire che è piena di belle fighe!” Matteo:”ah non lo sapevo! Quando?” Simone: “Sabato e domenica”, Paolo:”a dire il vero comincia questa sera!” Simone:”come comincia questa sera? ma quanto dura?” Paolo:”te l’ho detto è una cosa speciale! Dura tre giorni da stasera a domenica pomeriggio con il brunch incluso, se abbiamo voglia possiamo partire anche adesso… se vi va!” Matteo:”ma si dorme li?” Paolo:”si ci sono delle stanze a disposizione bisogna vedere se ce ne sono ancora di libere, posso sempre dare un colpo di telefono” Interessato alla cosa forse pensi che questa è l’occasione buona di fare qualche incontro interessante, una donna. Si lo sai che ti senti come nudo senza una donna al tuo fianco e magari viste le premesse di questa festa li la trovi, la tua anima gemella, chi sa mai! Simone ti dice:”Allora che ne dici? Si va?” rispondi:”beh interessante si può fare bisogna passare da casa a prendere il necessario per due giorni poi si parte”, Matteo:”si prima di mezzanotte non comincia niente, in mezzora siamo su”. Paolo vista la situazione è già al cellulare per sentire se c’è ancora posto per dormire in villa e si sente che dice:”si siamo in quattro! Va bene anche una stanza unica non c’è problema… non prima di mezzanotte! Certo! d’accordo grazie!” Paolo spegne il suo cellulare orgoglioso dice:”ragazzi ci siamo! C’è posto! si va!”, in quel momento parte un giro di sguardi di soddisfazione per qualche cosa che sembra speciale, non sempre ci sono feste di tre giorni al lago e non sempre si riesce ad entrare, ma con Paolo questa sera si può. Vedi che i bicchieri sono ormai vuoti, la bottiglia e quasi finita ne è rimasto forse ancora mezzo bicchiere a testa. Pensi che non basta una bottiglia e siete pronti per un’altra. Il cameriere è vicino al vostro tavolo. Hai chiamato il cameriere! Con il cenno che gli hai fatto adesso si avvicina e ti dice:”si mi dica?” rispondi:”c’è ne porta un'altra?”, “sempre lo stesso o volete cambiare?”,”no continuiamo con questo è ottimo”,”va bene una bottiglia?”, “si se ci porta qualche altra noce”,”va bene, subito”, “grazie!” Il cameriere approfitta per portar via il cesto vuoto delle noci, qualche tovagliolo svolazzante, e la bottiglia di vino ormai vuota. Matteo: “sembra una bella festa questa no?” Paolo: “beh tre giorni di fuoco non sono male!”, ridi insieme agli altri e poi riprendi dicendo:”andiamo cauti ne abbiamo prese di cantonate con queste feste…” Matteo:”no secondo me questa è buona tre giorni non sono pochi!, ce ne deve essere di roba in pentola!” Simone:”si anche secondo me questa mi sa che è buona” replichi “speriamo!” Paolo:”ragazzi questa vo lo garantisco è più che buona, ci sono certi miei conoscenti che non vanno se non sono feste ben organizzate, e a questa loro ci sono” Arriva l’altra bottiglia di Cabernet e come da copione ormai la servi tu, approfitti di questa interruzione e ti viene in mente in maniera spontanea di chiedere se qualcuno ha letto l’articolo sul corriere e dici:”avete sentito oggi sul corriere cultura e scienza l’articolo sulla presenza degli alieni che dovrebbero sbarcare tra poco sul nostro pianeta?” Simone:”siamo comunque nella nuova era qualche cosa dovrà pur succedere?” Dici:”già è l’età dell’acquario, dovrebbe essere un periodo di rinnovamento” Paolo:”a me interessa solo una cosa degli alieni…”chiedi:”che cosa?”, Paolo:”degli alieni mi interessano solo le donne aliene, ti immagini che posizioni vengono fuori!”, Matteo:”non ci avevo mai pensato alle donne aliene”, Simone:”si ma le donne sono già abbastanza aliene così come sono!” insieme ridete e fate un brindisi Simone:”comunque devo aver letto qualche cosa anch’io parlava anche del ritorno di Gesù, alieni, gerarchie e altre dimensioni parallele se non sbaglio, una specie di cocktail new age” Rispondi:”si più o meno appare una cosa così ma non è proprio in questi termini la cosa è più seria di quanto sembra” Matteo:”per mè sono le solite trovate per far parlare la gente, metti qualche cosa di insolito e la gente abbocca, non è vero niente di queste cose, io personalmente di alieni non ne ho mai visto neanche mezzo” Rispondi:”beh ma qualche domanda su cosa ci stiamo a fare qui te la sei fatta o no?” Paolo:”ma non ho capito di che cosa parla l’articolo, non ho avuto modo di leggere il giornale oggi, cosa dice di preciso” Rispondi:”di preciso afferma cose incredibili appunto, che il ritorno di Akhenaton Faraone è imminente, che avverrà il primo incontro ravvicinato con gli alieni e che esiste una gerarchia cosmica che governa il mondo e protegge l’umanità, e che viviamo l’inizio di una guerra finale tra le forze del bene e le forze del male” Simone:”si adesso ricordo l’ho letto anch’io, ma sai se ne dicono di cose oggi” Matteo:”è la new age che va di moda oggi, è roba per i creduloni!” Paolo:”si sono cose intriganti, da andare a vedere al cinema, poi tra qualche anno ne fanno un film, ma la vita è un’altra cosa…” Ribatti:”tu Paolo in cosa credi?” Paolo:”guarda io ho capito che la vita è bella e te la devi godere!, il resto come ti dicevo lo vai a vedere al cinema, anche perché queste cose più ci pensi e più ti buttano fuori di testa!” Simone:”hai ragione, io l’ho letto l’articolo, se non sbaglio c’è anche una grossa multinazionale che si occupa di paranormale e questioni del genere, per cui qualche cosa di serio magari c’è, ma come dicevi tu queste cose ti fanno andare fuori di testa, per questo l’ho letto ma non ci ho più pensato” Matteo:”sai cosa è che magari qualche studio all’avanguardia su settori ancora da scoprire, una multinazionale se li può permettere, impiega qualche gruppo di ricerca e così danno lavoro… ma da qui a dire che esistono gli alieni ce ne passa!” Simone:”secondo me qualcosa deve esistere, è quasi scientifica la possibilità che nell’universo esistano nuove forme di vita… ma io me li immagino come qualche cosa di totalmente diverso da quello che siamo noi, o anche che possiamo immaginare” Intervieni:”per me è ormai scontato che esistano altre forme di vita nell’universo, una modesta stima probabilistica afferma che nel nostro universo ci siano almeno un miliardo di pianeti con caratteristiche simili alla terra, su questo miliardo è presumibile che qualche pianeta abbia dato forma alla vita come la conosciamo, per cui la tesi che gli alieni siano qualche cosa di totalmente diverso non è proprio adatta con questo non escludo forme di esistenza con caratteristiche totalmente diverse dalle nostre magari su altri piani di esistenza o in universi paralleli” Paolo:”resta il fatto che quaggiù le cose funzionano diversamente e prima lo capisci e meglio è, lo dico per voi, anch’io per un periodo mi sono fatto delle domande, ma poi che ci guadagno? Sono solo problemi..” Simone:”ma in qualche cosa bisogna credere se no che vita è, quali sono i tuoi valori?” Matteo:”non si tratta di credere, ma di fare, finché sei onesto fai il tuo dovere e non ammazzi nessuno sei a posto” Paolo:”ben detto io credo in questo!” Simone:”si ma come spieghi l’ingiustizia a questo mondo?” Intervieni:”si quante brave persone finiscono nei guai? Senza una spiegazione questo è un bel dilemma” Simone:”deve esistere qualche cosa di più che non conosciamo, alcuni lo chiamano dio altri usano nomi diversi, ma sempre di quello si tratta…” Rispondi:”si esiste secondo me una giustizia suprema, e quello che noi chiamiamo ingiustizia è solo per ignoranza, non comprendiamo il disegno divino che sta sopra di noi” Matteo:”cosi è facile ammetti l’esistenza di dio e poi tanto ci pensa lui a risolvere quello che non capiamo, che ragionamento è?” Rispondi:”non è in questi termini, il fatto è che esiste quello che si chiama libero arbitrio e questo l’uomo lo sa bene quando si trova a dover affrontare questioni importanti della sua vita, è una questione di scelte ma senza un riferimento più alto rimane tutto privo di senso” Paolo:”gia che senso ha la vita? O meglio cosa c’è dopo la morte?” Matteo:”io ho conosciuto una medium che parlava con i morti, lo devo ammettere questa è una cosa che non mi è chiara fino in fondo, sapeva delle cose cosi personali di questa mia amica che solo l’esistenza di una dimensione parallela poteva spiegare, ma sono convinto che questi fenomeni tra qualche anno saranno compresi dalla scienza cosi come non esisteva l’elettricità o gli aerei solo il secolo scorso, con la tecnologia avanzata non nego che si potranno scoprire nuove conoscenze, ma rimane tutto nella sfera dello spiegabile scientificamente, non esistono miracoli” Paolo:”vuoi dire che i morti non muoiono veramente?” Matteo:”questa medium parlava con i genitori defunti di questa mia amica e gli diceva che loro potevano ancora vedere i vivi sulla terra da una dimensione diversa e che la loro vita non era poi cosi diversa dalla nostra, mi ricordo che diceva che la vita li era un po’ più leggera della nostra…” Paolo:”questa è una bomba! Non si muore!” Simone:”bè basta prendere la teoria della reincarnazione, ci si incarna sempre per poi raggiungere il nirvana cioè il paradiso” Intervieni:”fai il conto che più di un miliardo di persone crede nella reincarnazione, in effetti se ci pensi bene spiegherebbe un po’ di cose che altrimenti non avrebbero senso, come ad esempio se qualcuno sa fare bene qualcosa tipo suonare il pianoforte a 5 anni, ho si tratta di un miracolo e questo non spiega niente, oppure quel bambino che suona bene il pianoforte lo ha imparato nella vita precedente ed adesso ne raccoglie semplicemente i frutti” Matteo:”sta di fatto che comunque la civiltà più avanzata oggi siamo noi l’occidente, senza le nostre scoperte scientifiche saremmo ancora all’età della pietra” Intervieni:”sono d’accordo con te, però forse qualche valore spirituale l’oriente può ancora suggerirlo…” Il vino è finito, il tagliere al centro del tavolo è vuoto, i bicchieri anche, il locale comincia ad avere qualche tavolo libero, alcuni gruppi di persone stanno uscendo. La sveglia del cellulare di Paolo squilla e mentre con gesto veloce prende il suo cellulare per spegnerlo dice:”ragazzi è ora si parte!”, Matteo:”Già la festa! Con tutti questi discorsi me ne ero dimenticato!” Ti alzi prendi la tua giacca e il casco ed uscite dal locale, appena fuori dal locale chiedi agli altri:”ma chi ha pagato?, abbiamo pagato?” Paolo:”Cazzo! No! Con questi discorsi lo dicevo io che ti mandano fuori di testa!” cosi Paolo rientra nel locale di fretta e sistema il conto, quando esce fate la colletta e ognuno paga la sua parte. Prendi il tuo casco lo indossi, infili le chiavi sul cruscotto, sblocchi lo sterzo ti giri e dici agli altri:”cosa facciamo allora?, io devo passare da casa a prendere un paio di cose” Paolo risponde: “vogliamo andare con una macchina? o tu vieni in moto?” Rispondi:”no preferisco venire in moto sono più autonomo, piuttosto ci vediamo alla rotonda prima della tangenziale per i laghi tra una ventina di minuti? Cosi facciamo la strada insieme?” Paolo:”ok va bene il tempo di passare da casa a prendere due stracci per un paio di giorni, a dopo! Ciao!” Sali in sella alla tua moto, il cruscotto è acceso che aspetta un tuo comando per partire, il pulsante dell’accensione è posizionato su on. Hai premuto il pulsante di avviamento! Il rumore inconfondibile del tuo destriero si fa sentire, la scaldi un attimo, ti aggiusti la giacca e il casco, inserisci la prima e parti. Mentre sei a pochi minuti da casa tua ti viene in mente che forse non puoi andare alla festa, hai il seminario della The Alkeyhm Life Society domenica in toscana, e istintivamente inchiodi con la moto e ti dici “noo…” Di fatto però ti rendi conto che puoi andarci lo stesso solo che non rimani a dormire al lago per domenica, puoi sempre fare una notte e poi tornare indietro Parcheggi sotto casa, entri nel tuo appartamento vai in camera, dall’armadio prendi un paio di cose di ricambio al volo e le infili nella borsa da moto, hai lasciato acceso il computer e approfitti di controllare la posta elettronica, ma dallo schermo nessun messaggio nuovo, neanche uno spamming pubblicitario, spegni il computer, sulla scrivania c’è ancora il libretto della ALS e lo sistemi sullo scaffale con infilato il biglietto di ingresso che ti sei stampato e hai avvolto nella copertina di plastica. Spegni le luci ed esci di casa. Sei sulla rotonda prima della tangenziale per i laghi, la macchina con i tuoi amici è già li che aspetta con le quattro frecce accese. Ti affianchi e dici:”ci siamo! Si va!” Partite imboccando l’autostrada, e con la moto stai sulla loro sinistra leggermente indietro. L’aria è fredda e un po’ umida, ma il tuo equipaggiamento da motociclista ti ripara bene dalle intemperie, il viaggio dura circa mezzora siete adesso all’uscita del casello e proseguite per il lungo lago che vi porta alla villa. Siete arrivati alla villa, un enorme cancello è aperto pronto per accogliere gli invitati, c’è un guardiano che vi riceve e chiede il nome, Paolo dalla macchina dà le referenze, il guardiano fa cenno di entrare con l’auto, tu di fianco la segui. La strada che porta all’ingresso della villa si sviluppa in una specie di piccolo bosco ed è illuminata da delle torce che bruciano nel vento ad altezza uomo. Arrivate in un parcheggio che situato di fronte al portico della villa che sembra più simile ad un palazzo reale, deve essere anche un luogo importante dal punto di vista storico. C’è già della gente che comincia ad arrivare, ed il parcheggio si riempie in fretta. Gruppi di persone entrano nel palazzo, ci sono dei maggiordomi che accolgono gli ospiti e li invitano a seguirli all’interno. Si capisce che hanno fatto le cose in grande, la gente sembra bella, e come annunciato si intravedono già delle bionde e more appariscenti pronte ad esibirsi nella loro performance mondana Il tempo di chiudere la moto e prendere la borsa ti avvicini agli altri che sono quasi tutti fuori dalla macchina formando un cerchio fra di voi. Noti Paolo che è interessato ad ispezionare il luogo, ti incuriosisce il suo comportamento Ti rivolgi a Paolo e gli chiedi:”e adesso che si fa?” lui esordisce:”allora? Com’è? Ragazzi questa è una roba seria! Cosa vi avevo detto!, adesso entriamo e facciamo un disastro, hai notato il gruppo di bionde che sono entrate?” rispondi:”si le ho viste non mi sono sfuggite!” mentre dai una pacca sulle spalle a Paolo in segno di assenso come a volerti congratulare Matteo interviene:”non male come accoglienza!”, Simone:”il posto è notevole, avete visto il palazzo!?”, Paolo:”dai entriamo!” Insieme agli altri ti incammini verso la porta di ingresso sotto a degli ampi archi, siete nel portico e ti lasci superare da Paolo che prende l’iniziativa e vi guida tutti all’ingresso. Un maggiordomo vestito di tutto punto vi accoglie chiedendovi il nome, Paolo forse con troppa fermezza ostenta il suo cognome, il cameriere controlla sulla lista e vi invita a seguirlo, entrate nel palazzo e una grande sala di ingresso si apre davanti a voi, con ai lati due scalinate che portano ai piani superiori. Ci sono già gruppi di invitati che affollano lo spazio e salgono e scendono dalle scalinate. Tutti e quattro seguite il maggiordomo che vi conduce alle vostre camere, con la tua borsa a tracolla firmata bmw fai la tua bella figura, è un bagaglio compatto ed elegante che va bene per ogni tipo di occasione da quella sobria a quella più impegnata. Sei ai piani superiori della villa, in un lungo corridoio con ai lati le porte delle camere alcune persone entrano altre escono, raggiungi la porta della vostra camera e il maggiordomo ve la apre, poi si gira verso di te e ti allunga la mano con la chiave Hai preso la chiave! Ringrazi il maggiordomo ed entri insieme agli altri nella camera. Sul comodino c’è un depliant fermato da un paio di cioccolatini, ti domandi in che posto siete finiti, un accoglienza da albergo di prima classe, e cerchi di immaginare chi sono quelli che hanno organizzato una festa simile. Le ragazze che hai visto, prima entrare e adesso all’interno del palazzo ti fanno pensare che magari questa sera una giusta la trovi. Hai preso il depliant! C’è scritto una specie di programma per i due giorni con gli incontri e le attività che si possono svolgere. Simone ti chiede:”cosa dice il depliant” rispondi con ironica naturalezza come se fosse una cosa normale:”è semplicemente il programma dei due giorni…” poi riprendi un po’ spiazzato:”qui non scherzano c’è né per tutti i gusti dalla tranquilla sala lettura alla discoteca in taverna” Paolo di scatto:”beh ragazzi vi ho portato in paradiso a quanto pare!” Sistemi la tua borsa in un baule di fianco al letto vicino alla finestra che ti sei scelto, quando hai finito dici:”ragazzi si può cominciare con il cocktail di benvenuto nel loggione principale poi da li siamo tutti liberi di fare quello che ci pare ok?!”, Paolo risponde:”si ragazzi la camera la conosciamo, in un posto così vale la regola libertà massima!” Sei il primo ad essere pronto per uscire cosi visto l’accordo prendi ed esci dalla camera, scendi le scale ed entri nel loggione principale. Un bancone molto lungo e alto offre la possibilità di sedersi con degli sgabelli e ordinare il proprio cocktail di benvenuto. A un paio di metri da dove ti sei seduto c’è il cameriere, e ti è venuta sete. Hai ordinato il tuo cocktail ! mentre aspetti vedi il gruppo di bionde che attirano l’attenzione senza remore della gente intorno a loro. E anche tu adesso che hai il tuo bicchiere in mano bevi senza togliere lo sguardo sul gruppo di donne di cui una incrocia per qualche istante i tuoi occhi. Guardi la bionda che ti fissa, per un momento che sembra essere sempre troppo lungo, poi con il bicchiere in mano le fai un cenno come a volerla salutare. Lei in risposta con naturalezza e senza indecisione viene verso di te. E’ una bionda un po’ più alta della media con delle belle curve nei posti giusti, lo sguardo leggermente assente di chi fa affidamento su altre qualità della propria personalità come il suo essere procace. Non credi che questo stia accadendo, la tua bionda adesso è praticamente di fronte a te che ti sorride Ti sei fatto forza e le dici:” Ciao!” lei:”ciao! Cosa bevi?” “niente di particolare il cocktail di benvenuto!” “sei qui per trasgredire o rilassarti?” “come?” “si voglio dire… ma è la prima volta che vieni qui?” “si in un posto del genere per me è la prima volta” “ha ecco perché non capivi… queste sono feste del circuito Free Life”, vuoi approfondire la questione. Lei dice:”si il Free Life è un circuito che si occupa di qualità della vita benessere ed altro, per questo puoi fare quello che vuoi, rilassarti oppure divertirti un po’, sta a te la scelta!” Rispondi:”in quanto a qualità non c’è dubbio si capisce da come vieni accolto e il posto è veramente bello! Ma tu è da tanto che frequenti questo ambiente?” Lei:”si ormai è quasi due anni che seguo queste feste…” in quel momento una sua amica ci raggiunge interrompe il discorso e si rivolge a lei:”Scusate! ti devo parlare”, lei si gira le risponde che va bene poi si rivolge a te e ti dice:”scusa devo andare, è stato un piacere conoscerti, ci vediamo, ciao”, sorpreso rispondi:”si piacere mio.. ciao!” Dici a te stesso:”Come è stato facile abbordarla tanto è stato facile perderla”. Le guardi tutte e due raggiungere le altre che vanno a formare ancor di più un unica chioma bionda in mezzo alla sala. Appoggi il tuo bicchiere ormai vuoto sul bancone senti una pacca sulla spalla ti giri è Simone che ti saluta e ti dice:”e la bionda? Dov’è finita? Ti ho visto che ci parlavi ti ho lasciato solo apposta ma che è successo?”,”niente se ne andata cosi come è venuta, niente di fatto, gli altri dove sono?”, “in giro ad esplorare il posto, c’è Paolo che non sta più nella pelle è eccitato come un bambino continua a salutare amici su amici è in gran forma questa sera vedrai che una la rimorchia” Lasci il bancone con Simone e vi fate un giro in mezzo alla folla, ormai il posto è pieno zeppo, la cosa strana è che un luogo di lusso come questo è anche frequentato da alternativi che danno un certo colore alla festa. Mentre camminate vi ritrovate in una specie di grande cucina dove ci sono dei buffet per chi desidera mangiare qualche cosa, noti che la cucina è popolata dalla maggior parte di personaggi alternativi e uno di quelli è al vostro fianco con la birra in una mano e nell’altra un panino, mentre si gusta il bottino vi guarda sorridendo cercando un intesa L’alternativo si presenta come una specie di rock star fallita che cerca di mantenere ancora un portamento dignitoso nonostante la mezza sbornia che si è preso Li per li lo guardi e lo trovi semplicemente buffo e gli sorridi, lui approfitta e dice con il boccone in gola:”mm.. niente male questo! un buon panino”,ti giri a cercare Simone e gli dici:”ne assaggiamo anche noi uno?” Simone:”si mi sembrano buoni” C’è un vassoio sul tavolo di fronte a te con delle tartine e dei panini, vedi tra le ultime file un piccolo panino che ti ispira Hai preso il tuo panino! Ti sei allungato con il braccio scavalcando il vassoio e mentre fai quel gesto, l’alternativo che ti è di fianco ed ha assistito alla mossa ti dice:”ottima scelta quelli in fondo sono i più buoni! Come le cose importanti sono sempre le ultime mai le prime!” Ti giri e un po’ sorpreso per l’arguzia di un alternativo mezzo fallito gli dai corda e gli dici:”vediamo subito se hai ragione?” prendi il panino e gli dai un morso. La tua mandibola comincia ad eseguire il suo lavoro di triturazione e con il palato senti il gusto. Quando sei al secondo boccone rispondi a Simone che nel frattempo si è servito di un paio di tartine e gli dici:”Niente male!” Simone: “anche queste tartine non sono male, si vede che hanno curato anche la cucina” L’alternativo interviene un po’ sopra le righe e dice:”Certo che sono curate, e non curano solo quello, siamo tutti curati qui dentro!” li per li non capisci bene e gli dici:”cosa stai dicendo? Di cosa parli?” “dico che siamo tutti controllati, e le cose non sono come quelle che sembrano, questa festa ad esempio non ti sembra un po’ strana?””si in effetti si vede che c’è un’organizzazione sotto, come si chiama la Free Life? Giusto?” “si bravo quella! Se non lo sai ancora si dice che ci sia lo zampino della massoneria dietro! Non l’hai ancora capito?” Ti giri verso Simone lo guardi poi riprendi e chiedi al tipo:”ma tu come lo sai?””lo so perché lo so e basta, non è certo la prima volta che vengo qui!” con la bottiglia di birra invece di berla a canna se la versa in un bicchiere e poi lo butta giù tutto d’un fiato e dice:” se non ve ne siete accorti ci sono strani presagi… esiste un altro mondo dietro le apparenze! E questo è il momento della venuta!” In quel momento arriva un suo amico che gli dice di star calmo e si scusa con voi e si rivolge al suo amico e dice:”smettila di dire stronzate, e bevi di meno, ce ne stiamo andando noi, cosa fai vieni?” “si ok, ok ma non sono fuori come credete, comunque mi ha fatto piacere conoscervi alla prossima!” Simone dice:”sai i matti a volte la raccontano giusta” rispondi:”si in effetti capita che dicano la verità. Però che una festa di questo livello sia aiutata da una organizzazione massonica non mi stupirebbe affatto, sai la massoneria ha un discreto potere economico e finanziario e per dare delle feste così, di soldi ne occorrono” Simone dice:”non ne so molto di massoneria…” rispondi:” è ancora una di quelle cose che non mi sono chiare, non so se sono a favore o contro” “per quello che ho letto io è che è una libera associazione di persone i cui scopi sono di carattere filantropico, poi sai gli scandali ci sono in tutte le buone famiglie, anche la chiesa che dovrebbe essere immacolata pullula di pedofili che è un piacere” Dici:”sta di fatto che questa festa ha qualche cosa di insolito, dal livello di accoglienza alla varietà degli ospiti invitati, si può dire che è piuttosto democratica e noi siamo qui per divertirci giusto!” Simone:”già dove sono finiti gli altri? Andiamoli a cercare” Insieme a Simone girate le varie stanze del palazzo che sembra interminabile, fino a raggiungere la taverna da cui si sente sempre più forte una musica da discoteca. Scendete una scalinata in legno che porta alle cantine adibite a discoteca, la musica adesso è molto alta e fate fatica a parlare, c’è un gran movimento di persone l’ambiente non ha niente da invidiare alle discoteche più in voga della città, ti getti nella mischia, ti senti di ballare e la pista da ballo che è rialzata da un gradino è a pochi passi da tè Sei salito in pista! Ti ricavi il tuo spazio e cominci a muoverti al ritmo della musica, Simone ti segue e iniziate cosi a sentire fluire la musica nei corpi, mentre ti giri vedi a pochi metri da tè la bionda di prima che si dimena come una cubista, è una di quelle che fanno i numeri in disco, si può dire che ballano più forte degli altri e per questo che si notano. Simone segue il tuo sguardo e si accorge anche lui delle bionde, ingaggia così la sfida per rimorchiarle chiedendo la tua complicità e spingerti a farti avanti. Simone aspetta che gli dici qualcosa. Gli hai rivolto la parola e dici:”non è come credi! Lasciamo perdere non funziona!, sembrano facili ma poi sono le più difficili, fanno le preziose!” Simone:”ma dai ci hai già parlato avviciniamoci! Ci parlo io dai!”. Decidi di spostarti verso le bionde Simone ti precede di un passo e iniziate a corteggiarle intorno. Mentre cerchi di incrociare lo sguardo della bionda che è impegnata solo su se stessa, ti senti leggermente imbecille, ma d'altronde questa è la parte che spetta agli uomini e le donne sopportano lo spettacolo pietoso dell’abbordaggio. Simone è seriamente intenzionato e ha gia ammiccato con una delle bionde del gruppo ed anche lei sembra dargli corda. Dopo un paio di canzoni capisci che forse i due se la intendono, stanno ballando praticamente insieme uno di fronte all’altra. Dalla mischia agitata della pista da ballo spuntano fuori con sorrisi a trentadue denti, Paolo e Matteo che hanno capito la situazione e non perdono tempo a farsi avanti, salutandoci in maniera vistosa con qualche abbraccio di troppo! Preso dall’ondata euforica tipica delle dinamiche di gruppo cerchi la tua bionda ma la vedi che è troppo presa da se stessa, ormai quello che si poteva fare è stato fatto, cioè due chiacchiere poco interessanti niente i più. Vedi Simone che adesso sta parlando all’orecchio della sua ragazza, sembra che lui abbia ottenuto quello che voleva, gli altri a ruota attaccano bottone con le altre ragazze del gruppo. Pensi che tutti hanno ottenuto ciò che desideravano, e questo ti è sufficiente per renderti sereno senza troppo pensare all’occasione che consideri mancata con la bionda, e pensi che ci vorrebbe troppo tempo ed energia per concludere qualche cosa di buono, e poi a dire il vero la bionda procace e un po’ smarrita non ti seduce così tanto, decidi cosi di uscire dalla pista da ballo e vai verso il bancone del bar. Una luce al neon blu costeggia tutto il perimetro sinusoidale del bancone di vetro, dietro una piramide di bottiglie che vengono tolte e prese dai barman impegnati nelle loro miscele alchemiche e qualcuno di questi non disdegna di fare qualche numero con la bottiglia azzardando un doppio giro della morte lanciandola in aria. Assiti al numero del barman e segui l’evoluzione della bottiglia, cerchi di vedere che cosa è ma è troppo lontana e il buio dalle mille luci non ti permette di leggere l’etichetta, pensi che un whisky è da tanto tempo che non lo bevi, hai il barman di fronte Hai fatto il gesto con la tua mano e sei entrato nel campo visivo del barman che mentre svolge le sue operazioni ti tranquillizza con un cenno di assenso con il capo. Finisce di preparare un bicchiere e ti chiede:”cosa ti preparo?!” gli dici:”pensavo ad un whisky!” “un doppio malto?””si va bene””con ghiaccio o senza?””liscio va bene” Guardi verso la pista da ballo e vedi Simone che ormai ha avuto il primo contatto ravvicinato del terzo tipo, sta ballando a braccetto con la sua bionda, sei contento perché pensi che Simone, tra tutti quelli della compagnia, sia quello che se lo merita di più e questa festa gli ha portato fortuna. Assapori il tuo whisky e senti l’aroma dell’alcool salire nelle tue narici, era da un bel po’ che non ti facevi un buon vecchio whisky, ma quello che adesso senti nel locale non è più musica ma è diventato un frastuono che ti da fastidio, prendi il tuo bicchiere e decidi di lasciare il locale come a voler cercare un posto più raccolto per assaporati il tuo alcolico in un luogo tranquillo. Sali le scale di legno che dalle cantine portano ai piani superiori un po’ più normali, ma la quantità di gente è considerevole, e varia da una età di diciotto anni a sessanta, è veramente un grande happening e hai voglia di esplorarlo, cosi cominci a passare le stanze del palazzo che è disposto su un pianta rettangolare, all’interno del quale puoi vedere attraverso le vetrate un giardino interno con alberi ben curati. Con il tuo whisky guardi attraverso le vetrate la natura un po’ triste racchiusa in un luogo forse un po’ piccolo viste le dimensioni degli alberi che ospita. Passi delle stanze che sono arredate con lo stile dell’epoca del palazzo, fine 700 inizi 800, grandi camini spenti si distinguono in ciascuna delle stanze che vedi, l’impianto di riscaldamento è ormai affidato alle tecniche più moderne dei caloriferi che noti anche se nascosti tra i tendoni delle finestre Ricordi che nel depliant di benvenuto che hai trovato in camera si parlava da qualche parte di una sala lettura così adesso cerchi un maggiordomo per farti aiutare. Torni verso il loggione principale e vedi davanti a te a pochi passi un maggiordomo che guardandoti intuisce la tua necessita di aiuto. Hai chiesto con modi gentili al maggiordomo dove si trova la sala lettura e ti risponde:”prego signore l’accompagno! da questa parte”. Lo segui e ti conduce sulla grande scalinata che porta ai piani superiori invece di girare a sinistra dove ci sono le camere, girate a destra e vi trovate davanti ad una sala con dei divani qualche tavolo e poi una porta con vetri che lascia intravedere l’ingresso di un ulteriore sala forse più piccola. Quando noti questo ingresso il maggiordomo indicando la stessa porta ti dice:”prego! Dopo quella porta c’è la sua sala signore, può trovare quasi ogni tipo di libro per le letture che più preferisce, buona permanenza” rispondi:”grazie molto gentile!” Il salone antecedente la sala lettura è molto accogliente e intimo, tutti mobili di legno e grandi tappeti fanno da ornamento al suolo di parquet, c’è solo una persona seduta su un divano intenta a leggere un giornale quando l’uomo, il cui volto è coperto dalle pagine del giornale gira pagina, si rivela e ti nota guardandoti da capo e piedi, è un uomo sulla sessantina ben portati, dai modi abbastanza distinti e misurati sembra sposarsi bene con l’ambiente circostante, adesso l’uomo ferma il suo sguardo sulla tua mano, in quel momento ti rendi conto che hai ancora il bicchiere di whisky con te, te ne accorgi e per coprire l’impaccio ne approfitti per bere un sorso e fai un paio di passi avanti. Continui verso la sala lettura c’è una porta di legno con dei vetri sei di fronte. Hai aperto la porta di legno e adesso sei in questa sala che ti accorgi essere del tutto simile ad una biblioteca, hai solo l’imbarazzo della scelta, non c’è neanche una persona, solo libri su libri ben riposti sugli scaffali che occupano le pareti. Fai un giro di perlustrazione fra le mensole leggendo in maniera fugace i titoli dei libri che sono alla tua altezza, ma sei più incuriosito dall’uomo che hai incontrato prima che dei libri cha hai alla tua portata, tuttavia ti sforzi di cercare qualche titolo che ti interessa ma l’alcol adesso comincia a farsi sentire, e un pò di stanchezza ti assale. Ti ritrovi con un bicchiere quasi vuoto di whisky in mano, di cui non hai più voglia, cerchi un posto dove poter appoggiare il bicchiere e noti che su un tavolo c’è un vassoio d’argento con sopra un paio di bicchieri vuoti che fa al caso tuo, così appoggi il tuo bicchiere nel suo luogo preposto e confermi a te stesso che hanno previsto proprio tutto in quanto a servizio e ospitalità. Hai perso anche la cognizione del tempo, ti chiedi che ore possono essere, hai il tuo orologio al polso. Hai tirato su la manica !e il quadrante del tuo orologio segna le tre e un quarto. Dopo tutto pensi che adesso è l’ora di raggiungere gli altri e andare a dormire, cosi esci dalla biblioteca Quando sei appena fuori dalla porta, vedi che l’uomo di prima è sempre seduto sulla sua poltrona con un altro giornale e noti che sul suo tavolino ci sono quattro o cinque quotidiani diversi che deve aver sfogliato. L’uomo si accorge della tua presenza chiude il suo giornale ti rivolge la parola e con aria di intesa dice:”ha trovato quello che cercava?”, tu gli rispondi:”credo di essere entrato nella biblioteca solo forse per lasciare il mio bicchiere di whisky sul vassoio…” “niente di interessante da leggere dunque?” “no però vedo che lei ha trovato un bel pò da leggere mi scusi la curiosità ma li ha letti tutti quei quotidiani?” “ah non si preoccupi essere curiosi è un segno di intelligenza, si la risposta è si li ho letti tutti, sto solo facendo in parte il mio lavoro dopo tutto” “ah si…? lavora nel campo dell’editoria?” “no, non proprio pero sto guardando come trattano le informazioni che io e la mia società diamo per così dire in pasto alla stampa e bisogna vedere se il trattamento è onesto e corretto nei nostri confronti…” “dice nostri confronti… a chi si riferisce? Forse alla Free Life! Che ha organizzato questa festa?” “ho no, ma indirettamente possiamo dire che la nostra organizzazione ha simpatia per questa società che organizza feste di questo tipo, altrimenti non sarei qui questa sera a fare il mio lavoro” “dunque è qui per lavorare anche alle tre di notte in un posto dove ci si diverte, è strano, non ho capito di cosa si occupa?” “le posso dire che il mio lavoro inizia proprio verso quest’ora, quando si esauriscono le sbronze c’è sempre qualcuno che arriva da queste parti… e un paio di chiacchiere le riesco sempre a fare” “questa sera non ho trovato niente da leggere ma ieri mi è capitato di leggere un articolo sul corriere che mi ha spiazzato, ricordo bene il titolo… il titolo è Strani presagi…” “l’uomo ti interrompe e completa la tua frase dicendo:”…della nostra epoca” “già quello! Strani presagi della nostra epoca!, come lo conosce!””le ho detto è il mio lavoro se non lo sapessi sarebbe una grave mancanza professionale”, “lei lavora per loro!” “ha fatto centro! Esatto controllo gli articoli che riguardano l’organizzazione per cui lavoro”intervieni:”La Alkem Life Society, giusto?!” “esatto!” “è incredibile io ho un seminario introduttivo domenica sulla vostra compagnia! quell’articolo è una rivoluzione!” “oh mi fa piacere! Deve sapere che siamo già al terzo indizio e la regola vuole che tre indizi costituiscano una prova!” quali indizi che prova?!” “dunque mi segua… riassumiamo, primo! lei ha letto l’articolo sui giornali che cita la nostra compagnia associata a delle informazioni che possiamo definire azzardate e che per alcuni possono sembrare bizzarre. Le voglio ricordare le notizie più importanti che riguardano… il contatto con gli alieni, l’esistenza di una gerarchia cosmica proveniente da dimensioni parallele, il ritorno di Akhenaton Faraone atteso per la nostra epoca che non verrà da solo e quello che infine è l’antico scontro tra le due forze quelle del bene e quelle del male. Fa una pausa prolungata poi riprende:”Secondo! lei è venuto a conoscenza del seminario ALS e la pubblicità indirizzata a questo scopo è assai ridotta proprio per stabilire un filtro iniziale agli interessati che se desiderano approfondire l’argomento sono costretti a comprare il nostro libretto divulgativo che esce solo in certi periodi dell’anno in tirature limitate, all’interno del quale si trova l’invito del seminario, e lei mi ha detto che questa domenica partecipa al nostro incontro non è vero?” fa una pausa e riprende:” Terzo! quello decisivo per la prova è che lei sta parlando con uno dei responsabili al reclutamento delle giovani leve da inserire nelle attività della Alkem Life Society, glielo posso dire in tutta tranquillità adesso perché lei si presenta come uno di quei rari casi che soddisfano tutti i requisiti che fanno scegliere una linea di approccio del tutto libera da quelli che si possono definire accorgimenti cautelativi data la delicatezza della questione. E’ per questo che non ho nessuna difficoltà ha presentarmi per quello che sono realmente, senza usare coperture precauzionali per proteggere le nostre delicate attività . Come vede lei ha soddisfatto tutte e tre le condizioni necessarie per la prova.” “gia ma la prova di che cosa se posso chiederglielo?” “ La prova che lei è per così dire… uno dei nostri! Il mio atteggiamento un po’ audace rientra in pieno nello svolgimento del mio compito perché questo è un caso in linea perfetta con i protocolli di approccio ai nuovi candidati previsti dalla ALS” intervieni:“so che tutto questo è incredibile ma mi risuona piuttosto normale… certo sono ancora un po’ frastornato… ma so che non mi sta ingannando” l’uomo: “ le devo chiedere una cortesia a questo punto, il mio compito mi impone, visto il livello di confidenza che abbiamo raggiunto , di chiederle di dover fare una scelta che influirà sul suo futuro in maniera assai decisiva” Rispondi prontamente:”Va bene mi dica sono pronto!” l’uomo fa una pausa e poi dice:”può scegliere in questo momento della sua storia personale fino ad ora con la Alkeyhm Life Society, di accettarmi come uno dei suoi relatori per le eventuali attività che lei potrebbe svolgere un domani per conto dell’ALS, oppure scegliere di non accelerare i tempi e decidere di lasciar cadere il nostro incontro invalidando ogni sua implicazione attuale e futura a lei la scelta…” Preso alla sprovvista ti sorgono mille domande nella mente, ma sono troppe e troppo veloci, ti trovi sospeso in una dimensione quasi onirica ti chiedi ma chi è questo tizio, chi lo conosce, cosa sto facendo qui alle 4 di notte a parlare di cose assurde che non promettono niente di buono… L’uomo quasi avesse una clessidra da rispettare ti invita a dargli una risposta e dice:”Prego, le devo chiedere di rispondere per favore…” cerchi dell’altro tempo a disposizione non ti senti ancora pronto non hai una risposta da dare. Fai allora un respiro profondo e poi ti liberi dicendo:”non so ancora il suo nome! ma va bene accetto! scelgo lei come referente ALS, sempre che io non sia diventato pazzo!?” L’uomo soddisfatto si alza in piedi e ti allunga la sua mano in cerca di una stretta Hai stretto la mano! Dell’uomo che adesso in piedi è poco più alto di te. L’uomo prende il suo giornale lo appoggia sul tavolino dove c’è la pila degli altri quotidiani. Si aggiusta la giacca e con un sorriso di intesa estrae un biglietto da visita dalla sua tasca interna e te lo consegna. Prendi il biglietto da visita gli dai un’occhiata e su un lato c’è scritto “Marco Entero Consulente Dipartimento Emotivo Alkem Life Society” giri il biglietto e c’è un codice a barre. L’uomo interviene e dice:”si quello è il suo codice di riferimento le sarà utile per il suo seminario, questo biglietto da visita contiene la classificazione del suo contatto con la RSO, che le consentirà dei vantaggi che la nostra organizzazione le potrà offrire, lei si prospetta come un buon candidato” Un po’ orgoglioso dici:”dunque su questo biglietto da visita c’è scritto che ho superato la prova dei tre indizi?!” “si è un biglietto da visita classificato come numero 3, le aggiungo che è il valore che determina gli incontri più promettenti…” Incuriosito e con confidenza dici:“Dunque lei partecipa a queste feste per fare incontri come questo?” “Si è uno dei miei compiti che la ALS mi ha affidato, sa questo è bel posto e questa è una bella festa, si può trovare quasi tutto quello che si può chiedere ad un happening mondano, poi però ci sono alcune persone come lei che a volte vincono le lusinghe del mondo e cercano qualche cosa di più oltre alla mondanità, ed ecco che la biblioteca alle tre di notte è un buon luogo per coloro che scelgono la conoscenza quando gli altri sembrano divertirsi. Mi piace pensare che in questo palazzo ci siano due piani, quello inferiore dedicato alla materia e quello superiore, dove siamo noi adesso, dedicato allo spirito” Predi il biglietto da visita, tiri fuori il tuo portafoglio e lo infili con cura nello scomparto delle carte di credito, mentre fai questo gesto approfitti per riguardare il biglietto da visita e vedi che ha lo stesso logo e gli stessi colori del biglietto di ingresso del seminario, che hai stampato da internet, distingui il blu che sfuma nell’azzurro e l’oro. Da dietro le spalle senti una voce gridare:”eccolo!” sorpreso come se avessi fatto qualche cosa che non deve essere fatta ti giri e vedi Paolo, Matteo, Simone venire verso di tè. Matteo dice:”Che fine hai fatto?” in quel momento l’uomo vista la situazione approfitta e ti saluta dicendo:”Bene allora buona permanenza e piacere di averla conosciuta” incalzato rispondi con voce che nasconde una certa titubanza:”…piacere mio, arrivederci!” l’uomo si fa strada tra Matteo, Paolo e Simone che gli sono di fronte leggermente alticci per l’alcool che hanno in corpo e dice: “scusate!” ed esce dalla sala. Simone dice:”Ma chi era quello?”, rispondi:”no nessuno, uno che ho trovato qui abbiamo fatto due chiacchiere…” Paolo aggiunge:”pensavamo che ti fossi rintanato con una bella figa! Invece qui in biblioteca ?!” interrompendo dici:”E voi? Come è andata?” Simone:”e’ andata che adesso è ora di andare a nanna a far passare la sbronza! Le chiavi della camera le hai tu! È mezzora che ti cerchiamo!” Rispondi:”ah gia! Scusate dai andiamo!” Tutti insieme uscite dalla sala e vi avviate verso il corridoio che porta alle camere. Fai strada agli altri fino ad arrivare di fronte alla porta della vostra camera, prendi le chiavi Hai aperto la porta! fai passare prima tutti gli altri ed entri per ultimo. Quando siete tutti dentro ti assicuri di chiudere la porta e vai verso il tuo letto. Nessuno a più la forza di parlare ed ognuno è intento a preparasi per andare a dormire. Fai lo stesso come gli altri, vai in bagno ti guardi allo specchio e ti domandi che cosa hai fatto e cosa è successo, ma sei troppo stanco per pensare. Simone è gia sotto le coperte Paolo e Matteo si stanno infilando adesso, e il gruppo di avventurieri è pronto per riposare dalle fatiche del giorno, spegni la luce, scende il buio nella stanza, silenzio. Da qualche parte nella camera suona la sveglia di un cellulare, ti svegli di colpo e apri gli occhi una luce filtra fra le tende della finestra non capisci bene ancora dove sei, poi dopo qualche attimo ti rendi conto che sei alla festa della villa sul lago. Cerchi di capire da dove proviene il suono, vedi che anche gli altri si stanno svegliando, Paolo che dal suo letto allunga la mano, spegne il suo cellulare, il suono smette. Ti chiedi che ore sono hai il tuo cellulare in carica sul comodino a portata di mano, lo prendi e controlli l’ora. Guardi sono le 12:00 li per li hai come un sussulto di come se fossi in ritardo per qualche cosa di importante, poi ti rendi conto che è solo Sabato e il tuo seminario è domani. Siete tutti pronti per uscire, scendete al piano di sotto ed entrate in una sala adibita alla colazione. Ci sono grandi tavoli rotondi distribuiti nel grande spazio della sala gia occupati da gruppi di persone, voi cercate un tavolo libero, Paolo ne trova uno e vi accomodate. Appena seduto ti rendi conto che non ci sono camerieri e scorgi poco lontano il tavolo buffet di cui hai già notato cesti di croissant, uova, prosciutto, insomma tutto il necessario per una colazione tradizionale e internazionale. Ti rivolgi agli altri e dici:”ragazzi ci si serve da soli, di la!” e indichi il tavolo poco distante da voi. Vi alzate andate tutti al buffet ed ognuno si serve di ciò che preferisce. Siete al tavolo ed avete iniziato a consumare la vostra colazione. In quel momento passa il gruppo delle bionde e mentre ti stai versando del caffè la tua attenzione cade sulla bionda che hai conosciuto la sera prima. Vi incrociate lo sguardo e poi lei ti saluta, tu di rimando, adesso che ti è vicina, le dici:”Ciao! Come va?” lei risponde:”bene grazie, e voi?”, cosi gli altri approfittano e salutano il gruppo delle bionde che si allontana tra i tavoli. Matteo rivolgendosi a Simone:”E la tua bionda?”, Simone prende tempo e dice:”E’ li! Niente di più”. Capisci che la cosa non è ancora conclusa tra Simone e la sua preda, e aggiungi:”ve l’ho detto sembrano facili, ma poi si rivelano le più dure ai fatti!” Noti che gli altri hanno le tazze del caffè vuote decidi di servirlo tu Hai versato il caffè! adesso ciascuno riprende la propria colazione, poi Paolo dice:”che si fa ragazzi si rimane fino a domenica?” Simone:”per me va bene! giusto il tempo di farle sciogliere un pò, magari già stasera con le bionde succede qualche cosa di buono” Matteo:”si anch’io ci sto, ci facciamo questi tre giorni, solo il posto da solo merita” e’ il tuo turno prendi tempo poi dici:”Io purtroppo devo tornare a casa, domani devo andare a un seminario in toscana e c’è il viaggio da fare, volevo essere a casa oggi per partire con calma domani.” Paolo dice:”di che cosa? Un seminario di cosa?…” Ti versi dell’altro caffè, stai sul vago e dici:”ma… una cosa che ho trovato su internet, sulla comunicazione… sull’esistenza di forme di vita intelligente nello spazio cose così…” Paolo dice:”e vai fino in toscana per un seminario sugli ufo? Non ti sembra esagerato?” “dipende dai punti di vista se a uno interessa dov’è il problema?” “no, no nessun problema, pero sai qui non mi sembra male la faccenda, c’è sempre il gruppo delle bionde che aspetta, ho capito la loro tattica, si fanno desiderare ancora per questa sera poi l’ultimogiorno si lasciano andare vedrai è così!” Matteo:”Già hai ragione! È così!” Rispondi:”no ragazzi ormai ho prenotato, lo sapete come sono fatto a me queste cose interessano…” poi fai una pausa e aggiungi in tono più serio:” io penso di aver trovato tutto quello che cercavo in questo posto, ve lo assicuro… credetemi, e il seminario che vado a fare credo sia organizzato bene come è stata organizzata questa festa” poi dici:”non vorrei che fosse la stessa organizzazione a gestire questo tipo di feste e anche i seminari in toscana, dopo tutto non mi allontano di molto da voi è solo la prospettiva che cambia” Paolo interrompe:”basta! dai! Già al Cantinone ci hai buttato fuori di testa con i tuoi discorsi, lascia perdere!” divertito con la complicità di Simone dici :”Si, si hai ragione basta discorsi! Però ragazzi io vado, vi saluto!” ti alzi e abbracci Simone che si è alzato, stringi la mano a Paolo e a Matteo e dici:”Ciao a tutti! alla prossima!” Simone aggiunge: “Poi fammi sapere come è andata!” rispondi: “Si va bene, ciao!”. Ti alzi dal tavolo e lasci la sala. Sei fuori nel cortile della villa con la tua borsa da moto che stai trasportando distintamente come un oggetto di valore, come lo è effettivamente, porta la firma BMW. Ti avvicini alla moto hai aperto il bauletto laterale ed hai la tua borsa sagomata in mano pronta da infilare dentro. Hai Infilato la borsa! La sagoma della borsa calza perfettamente lo spazio del bauletto della tua BMW, e questo ti fa pensare alla cura tecnologica della casa motociclistica tedesca, in fondo ti dici che si sa quanto sia apprezzata nel mondo la tecnologia tedesca in fatto di auto e moto e non solo, è sempre una garanzia. Accendi la moto mentre la fai scaldare un momento approfitti di guardare alla luce del giorno il palazzo in cui hai trascorso la notte, e ti accorgi che la suggestione notturna aveva lasciato spazio ad una immaginazione più bella del luogo, la trovi sempre superba ma non quanto con la complicità della notte, forse erano state le fiaccole accese lungo il sentiero che davano un gusto particolare al luogo non ancora esplorato. La moto è calda, con il piede inserisci la prima e parti, percorri tutta la strada del parco, esci dal grande cancello, il guardiano ti fa segno di passare, lo ringrazi, acceleri e in pochi minuti ti trovi all’imbocco dell’autostrada. E’ una giornata fredda ma abbastanza asciutta e ti assapori l’emozione che la tua moto ti regala ad ogni progressione di marcia. Sei al casello della tua città Milano, non c’è coda la fila che hai scelto è occupata solo da un auto intenta a risolvere il suo pedaggio. E’ il tuo turno hai di fianco a te il casellante, gli consegni il biglietto e poco dopo sul display arriva il prezzo: “3 euro” Hai pagato il tuo pedaggio! Ormai sei uscito dalla tangenziale e riconosci le strade principali della tua città che portano verso casa tua. Meno di dieci minuti e ti ritrovi ad essere sotto casa davanti al box gia aperto, è come se avessi fatto il viaggio tutto d’un fiato per ritrovarti come d’incanto a casa tua con la borsa disfatta e il calore del tuo piccolo bilocale di una grande città. Sei sdraiato sul tuo divano e lasci riposare le ossa dal viaggio e cerchi di riprenderti dai postumi di una sbornia contenuta, che ha comunque ancora il suo debole effetto ottundente sufficiente per farti credere per un attimo che la giornata precedente che hai passato sia stato soltanto un sogno e solo adesso ti stai risvegliando sul tuo letto che in realtà non hai mai lasciato. Ma il tuo sguardo cade sulla mensola con i libri da cui spunta la busta trasparente del biglietto per il seminario che hai stampato da internet. Questo ti conferma che quello che hai vissuto nelle ultime 24 ore non è stato un sogno e non sai se questo sia un bene o un male. Sei in dormiveglia sul tuo letto e cerchi di non pensare a niente vuoi solo sentire il corpo per rilassarti e acquietare i pensieri. All’improvviso Drinn! Drinn! Il tuo telefono squilla e squarcia il silenzio che avevi raggiunto, decidi che non hai le forze per rispondere e lasci il faticoso compito alla tua segreteria che risponde per te. Aspetti che il tuo messaggio di segreteria telefonica risponda, per poi lasciare lo spazio libero da registrare, e con curiosità aspetti la voce che dovrebbe arrivare dall’altro capo del telefono. Senti il bip del segnale, dall’altra parte si capisce che c’è qualcuno in linea ma a quanto sembra ha deciso di non parlare, passano un cinque, sei lunghi secondi e poi si sente clac! il suono di chi ha riagganciato il ricevitore. Ti chiedi chi possa essere ma non ne hai la minima idea, ormai il silenzio è rotto ti alzi dal letto, vai in cucina hai voglia di bere qualche cosa di caldo, sul tavolo da cucina c’è il tuo barattolo di Caffè. Hai preso il tuo barattolo di caffe! Con il cucchiaio ne versi la giusta dose nella caffettiera, con cura la metti sul fuoco e aspetti l’ebollizione. Nel frattempo cominci a pensare cosa dover portare al seminario domani, così ti alzi vai in camera e controlli sulla scrivania se c’è qualche cosa di importante da prendere. Noti che hai un paio di block notes ancora nuovi, dall’armadio prendi la borsa da moto BMW pronta per essere riempita delle cose indispensabili per il seminario. Cosi prendi i due block notes ancora nuovi e li infili nella borsa, sul tavolo c’è un astuccio lo riempi con cinque biro che aggiungi alla borsa. Pensi ancora a cosa dover portare, quasi ti dimenticavi del tuo registratore che vedi su il ripiano sopra la scrivania e velocemente lo prendi, controlli che abbia le batterie, fai una prova di registrazione e dici al microfono:”uno! Due!… Dove sto andando a finire?!” riascolti le parole registrate e ti domandi veramente dove stai andando a finire e ti ritornano alla mente alcune immagini dell’incontro notturno con l’uomo della biblioteca, il consulente dell' Alkem Life Society. Con le funzioni del display del registratore cancelli la memoria occupata dalla tua breve registrazione che continua a riecheggiare nella tua mente con la stessa domanda: “dove sto andando a finire? …”. Prendi il compatto registratore, le memorie di scorta, le batterie di ricambio, sistemi tutto nella sua custodia e lo metti nella borsa. Ti dici che nonostante tutto è sempre un viaggio in toscana, una gita come le altre e così aggiungi alla borsa anche la tua macchia fotografica. Nella tasca esterna della borsa vuoi infilare il biglietto di ingresso al seminario, ma prima lo guardi e leggi la scritta:”admit one Researcher” “ingresso per un ricercatore”. Dopo l’attimo di smarrimento precedente adesso però ti riconosci totalmente nella scritta del biglietto, e ti senti veramente coinvolto in qualche cosa di straordinario, ripensi al percorso che hai fatto per arrivare a questo punto, dalla lettura dell’articolo sul giornale all’incontro con il consulente ALS, adesso sei eccitato per quello che ti aspetta al seminario e per avere ancora una prova che è tutto vero prendi dal tuo portafoglio il biglietto da visita del consulente, lo giri per vedere il codice a barre e ricordi che questo biglietto classifica l’approccio con l’ALS come del terzo livello, il più alto! E rifletti su che tipo di seminario possa mai essere considerando l’organizzazione che c’è dietro. Dalla cucina il rumore rauco del caffè che bolle ti chiama, chiudi la borsa pensando che hai preso tutto quello che occorre, vai in cucina c’è la caffettiera sul fuoco che sta bollendo da un po’ troppo a lungo. Hai spento il fuoco! Prendi la caffettiera calda e ti versi una buona tazza di caffè bollente di cui senti l’aroma forte. Mentre ti gusti la tua tazza calda della bevanda nera pensi alla toscana, una regione accogliente, sommersa da una natura incontaminata luogo prediletto degli incontri importanti, dall’agriturismo ai seminari in stile new age propri della nostra epoca frequentati da quella parte di popolazione che sente il richiamo per il ritorno alla natura e ai valori spirituali più genuini. Ti dici che questa moda di inizio millennio è una specie di revival dei figli dei fiori degli anni 70, solo un po’ più moderno e meno urlato. Questi pensieri, in un istante ti illuminano su un fatto a cui non avevi prestato attenzione, magari al seminario c’è qualche donna! E questa speranza alleggerisce le tre ore di viaggio che devi affrontare ma dopo tutto anche lasciare esprimere tutto il millecento di cilindrata della tuo moto su di una autostrada a 200 km allora ti appare invitante. Immerso nelle tue aspettative ti rilassi sul divano, accendi la televisione con la tipica curiosità che si rinnova di volta in volta nella speranza di vedere qualche programma interessante. A fianco del televisore ci sono delle mensole con le ormai obsolete videocassette di film che hai collezionato approfittando delle raccolte allegate alle riviste che vendono in edicola, per lo più titoli classici. Per qualche altro film invece hai deciso di possederlo nel suo formato originale come per dovere culturale, è così che hai tutto Kubrick quello che consideri un maestro della cinematografia del nostro secolo. Ti domandi se è il caso di rivedere qualche titolo, ma dalla televisione parte un documentario sugli animali, niente di impegnativo e del tutto onesto, si parla di animali e l’ipocrisia è vietata in questo regno della natura, ti lasci invadere dalle immagini di una natura che ti affascina e che senti vicina. Stai bene ti senti appagato, fai il conto della giornata e ti accorgi che hai avuto un week end interessante ed inaspettato, piacevole con gli amici e che non è ancora finito. Drinn! Drinn! È il telefono che squilla. Ricolleghi subito che deve essere la stessa persona di prima, aspetti qualche istante poi si aggiunge un altro squillo hai il telefono sul tavolino di fianco al divano dove sei seduto. Hai risposto al telefono! Dici in tono curioso:“Sì pronto?” dall’altra parte: “pronto! Ciao! Sono Damiani!” non riesci a capire per un momento chi sia anche se il nome ti è familiare e rispondi:”Chi? Scusi?” “Sono io Damiani!” colto in contropiede riconosci che è il tuo capo ufficio e in maniera automatica il tuo comportamento si sintonizza sulla dinamica lavorativa del tipo capo subalterno e rispondi:”Damiani, ah! buon giorno!” non fai in tempo ad assolvere le poche frasi di circostanza che il signor Damiani riprende dal telefono e dice:”Scusa se ti chiamo oggi ma abbiamo un problema in ufficio! Sono arrivati i manager da Roma per una revisione dei conti e c’è parecchio lavoro da sbrigare prima di Lunedì, io sono in ufficio anche adesso e sto portando avanti il lavoro ma ho bisogno di una mano, se vieni domani a ultimare quello che sto facendo io sarebbe l’ideale, sai dobbiamo fare un po’ per uno in questi casi di emergenza…” Non lascia volutamente il tempo di farti rispondere e dal tono ti fa capire che non è proprio una scelta e che devi andare, poi continua:”il direttivo di Roma è tosto! Se trova fuori posto qualche cosa sono guai!, non voglio spaventarti ma l’anno scorso nella sede di Venezia o no! Forse proprio da noi quella qui a Milano nel distaccamento… so che hanno fatto un taglio del personale senza troppi problemi… mi capisci che anch’io sto facendo lo straordinario e anche tu devi dare una mano, dunque domani ho fatto il conto che abbiamo la giornata per finire il lavoro, ho scelto tè perché ci si può contare, calcolo che con il tuo ritmo di lavoro ce la facciamo ad essere pronti per lunedì…”approfitti della piccola pausa e dici:”si ma… volevo sapere” il signor Damiani ti interrompe e riprende:”allora siamo d’accordo per domani mattina ci vediamo facciamo per le 9.00 in ufficio ci sono anch’io, ti illustro il lavoro cosi liquidiamo la faccenda”prendi un attimo di tempo, un silenzio di tomba scorre sul filo e dall’altra parte c’è il signor Damiani il tuo capo ufficio che aspetta una risposta. Ti sei aggiustato la cornetta con l’altra mano libera e quasi involontariamente dici:”Si va bene…” come se fossi alla tua scrivania in ufficio e il tuo capo ti avesse chiesto di sbrigare il solito lavoro. Non ti rendi conto ancora che hai gettato al vento tutto il programma di domenica con un:”si va bene…” che ti è uscito senza volerlo ma d'altronde pensi che non hai avuto scelta, c’è il posto di lavoro da salvaguardare e per un momento ti sei solo dimenticato del tua vita tranquilla alle assicurazioni che ti garantisce una solida stabilità. Metti giù il telefono prendi il telecomando della tv e cambi canale, alzi un po’ il volume, e ti ritrovi a fare uno zapping rallentato in cerca di niente. Guardi le cassette dei tuoi film come per cercarne uno da vedere subito, non lo trovi, ti alzi vai in cucina controlli la tua caffettiera vuota e meccanicamente la sviti e la risciacqui, in maniera altrettanto meccanica ti prepari un altro caffè di cui non hai voglia ma lo fai lo stesso pur sapendo di non volerlo. Aspetti in piedi che il caffè cominci il suo rumore rauco, ma con un gesto istintivo spegni il fuoco ancor prima che il caffè sia pronto. Controlli la caffettiera e vedi che il contenitore è mezzo pieno di un caffè che non vuoi più e butti via tutto nel lavandino. Sei nella tua camera seduto alla tua scrivania c’è il computer acceso vuoi andare a controllare gli orari del seminario su internet non sei ancora connesso con la rete. Ti sei connesso con la rete! Navighi con il tuo browser sull’indirizzo dell’ALS, mentre si carica la pagina ti ricordi che gli orari sono segnati anche sul biglietto che hai nella tasca esterna della borsa che hai preparato. Quando la pagina a video è pronta la scorri e vedi che ci sono segnati in piccolo gli orari del seminario, prima di leggerli prendi il biglietto dalla borsa lo lasci nel suo involucro di plastica e leggi “orario apertura lavori: ore 15:00”, guardi sul sito internet come a voler confrontare i due dati e leggi in piccolo infondo alla pagina “Inizio Lavori ore 15:00”. Ripensi alle parole del tuo capo e ricordi che lui parlava della necessita di un intera giornata e a quanto sembra il lavoro è molto e occorre farlo anche in fretta. Guardi il sito della Alkeyhm Life Society e vedi che è ricco di informazioni che reputi importanti, vai sulla sezione seminari e leggi il programma del tuo seminario fra cui distingui “Presentazione delle attività della ALS” e poi “Alta Comunicazione: possibilità e tecniche di comunicazione con abitatori extraplanetari” Ti soffermi un attimo davanti al monitor e poi con il mouse chiudi tutte le finestre aperte e spegni il computer. E’ mattina suona la sveglia, sai perfettamente che è domenica e sai anche che devi andare a lavorare, tuttavia hai dormito profondamente a causa forse della stanchezza provocata dalle intense giornate precedenti. Guardi la sveglia sono le otto e per le nove devi essere in ufficio, catatonico ti alzi e ti prepari per uscire. Ti ritrovi in box con la tua moto accesa e parti verso l’ufficio ancora in uno stato di torpore accentuato dal silenzio nella città tipico della domenica mattina dove in giro non c’è nessuno. L’atmosfera è quasi surreale non ti era mai capitato di dover lavorare la domenica mattina, e pensi che sei tra i pochi a cui è successo. Entri nell’ufficio, è vuoto, ha tutto un altro clima l’ufficio negli orari di quiete, sembra quasi bello esserci con nessun in torno, se non fosse per il lavoro da svolgere. Vai verso la tua scrivania appoggi le tue chiavi e senti:”Ciao! Eccoci! Buon giorno!” è il tuo capo che ti accoglie con un po’ troppa bontà vista la circostanza, gli dici assumendo un tono professionale:”Buon giorno!” Fai come sempre ti togli la giacca, l’appendi, accendi il tuo computer, il tuo capo prende delle pratiche e comincia ad illustrarti il lavoro. Esegui senza alcun tipo di esitazione il tuo dovere, è come se avessi cancellato ogni tipo di necessità interiore per realizzare un lavoro ripetitivo che ha bisogno solo di un livello minimo di attenzione il resto va da sé è routine. In questo stato passano un paio d’ore che sembrano essere volate non hai smesso un momento di lavorare e sulla tua scrivania ci sono ancora troppe fogli da fare, il tuo capo arriva e ti dice:” senti io ho finito le mie pratiche ci sono ancora queste” nel frattempo sistema sulla pila di fogli che hai al tuo fianco, una decina di pratiche in più, e riprende:” sono le undici! Siamo a buon punto entro stasera ce la facciamo, io devo andare ti lascio da solo, queste sono le chiavi quando hai finito basta dare una mandata, se c’è qualche problema mi trovi al cellulare, ci vediamo domani al solito orario normale di lavoro, grazie ancora! ciao!” sorpreso del cambiamento, avevi capito che il lavoro l’avreste portato a termine insieme invece non è così e rispondi come se fosse tutto normale:”Va bene ciao!” L’ufficio è completamente deserto, i rumori sulla tastiera sembrano amplificati, per un attimo pensi che essere in un ufficio fuori orario di lavoro non sia permesso, e stupidamente la paura di essere solo ti assale per un momento, poi svanisce rapidamente. Guardi l’ora e vedi che sono le undici e un quarto, pensi alla pausa pranzo che puoi fare quando vuoi, e credi che questo sia un privilegio tipico dei Free lance, una categoria che ogni tanto hai invidiato per le poche libertà di cui usufruisco al prezzo però di una precarietà che certamente il tuo lavoro non permetterebbe. Di riflesso riguardi l’ora e sono sempre le undici e un quarto ti prendi una pausa ti stiri le braccia e poi con la mano vai a sentire il portafoglio nella tasca della tua giacca, ti ritrovi ad aver tirato fuori il tuo portafoglio e senza pensare tiri fuori il biglietto da visita del consulente ALS, lo rigiri in mano qualche volta poi pensi al seminario che è alle tre di pomeriggio. In un istante sei illuminato dalla possibilità di poter andare comunque in toscana al seminario della ALS, rifai due conti, sono poco più delle undici…, ci vogliono tre ore per essere giù… se parti per mezzo giorno ce la puoi fare. Sei solo in un ufficio vuoto nessuno ti controlla hai le chiavi per chiudere puoi andare via, controlli il lavoro che c’è da svolgere ma a occhio capisci che è comunque troppo anche da finire per stasera. Ti alzi e giri nel corridoio dell’open space tra le scrivanie, noti che ogni scrivania ha le sue caratteristiche ben definite, quelle degli uomini e quelle delle donne si distinguono chiaramente, per i vari oggetti e portafortuna disseminati fra le biro e i monitor dei terminali. Camminando ti ritrovi davanti alla scrivania del tuo capo, il signor Damiani, la osservi e pensi a quello che gli diresti se fosse li presente. Ti lamenteresti per il fatto che il lavoro è comunque troppo e non ce la fai a finirlo e che alla domenica non lavori. Cominci seriamente a pensare che puoi non farcela davvero a finire il lavoro e allora tanto vale smettere prima. Ti dici:”Gli posso raccontare che non c’è l’ho fatta tutto qui. Si non ce l’ho fatta semplice” Mentre ti dici queste cose noti sul monitor della scrivania del tuo capo un barattolino che attira la tua attenzione, lo guardi e dentro ci sono due dadi da gioco. L’associazione è immediata prendi il barattolino con i dadi e con inutile circospezione ti guardi attorno. Decidi che la cosa si gioca ai dadi, e ti dici:”se vinco, esco e vado al seminario se perdo rimango e basta!” Con aria seria cominci a scuotere il barattolo con i dadi che provocano un suono brontolante che riecheggia nella stanza, mentre continui con il gesto fai un giro su te stesso e guardi lo spazio vuoto dell’ufficio, ti fermi, hai la scrivania davanti a te e dici ad alta voce:”Sette!” Dai ancora qualche giro ai dadi poi freddamente capovolgi il barattolo sulla scrivania in un gesto fermo e deciso, tac! Sulla scrivania. Il barattolo è capovolto dentro c’è la tua risposta. Hai alzato il barattolo! I due dadi giacciono inerti sulla scrivania uno segna un quattro e l’altro più spostato un tre, quattro e tre sette! Esulti come se avessi vinto una lotteria miliardaria. E nell’ufficio vuoto ad alta voce dici:”Si!, non è colpa mia signor Damiani! è il destino che mi chiama!” Riprendi il tuo lavoro alla scrivania, cercando di portare a termine il maggior numero di pratiche, ti piace quasi farlo adesso. In quello che ti sembra un attimo è volata una mezzora guardi l’orologio che segna le dodici meno un quarto. Risoluto sistemi l’ultimo foglio hai un quarto d’ora per arrivare a casa e poi via per volare giù in toscana. Spegni il tuo computer, chiudi l’ufficio ed esci con una tranquillità che ti sorprende pur facendo qualche cosa giudichi comunque un po’ immorale. Ma la fermezza con cui sei deciso a proseguire per la tua strada cancella ogni eventuale dubbio sulla giustezza della tua scelta. Ti ritrovi a casa che stai gia chiudendo la borsa bmw con dentro il necessario per affrontare un seminario speciale. Sei di fretta, e i tuoi gesti ti fanno pensare di essere in fuga da qualcuno o qualche cosa, così aggiungi alla borsa, prima di uscire, una cartina autostradale dell’Italia. Prendi il biglietto del seminario dalla tasca esterna guardi l’indirizzo e da vero viaggiatore prepari la strategia di viaggio segnando le tappe più importanti, e vedi che è in una tenuta situata in un paesino in collina a 50 km da Firenze. Il tragitto ti è chiaro e semplice Milano Firenze e poi statale per San Primo. Sei ne tuo box, e prepari con metodo la tua moto per il viaggio, controlli tutte le spie del cruscotto, senti le gomme se sono a posto, prendi il bauletto laterale che e per terra di fianco alla moto, lo apri e ci infili la sua borsa sagomata piena del tuo necessario. Hai il tuo bauletto pronto per essere agganciato al telaio sinistro della tua BMW Stlac! Hai agganciato il bauletto! La giornata è bella c’è il sole anche se l’aria è fredda, ti infili i guanti, non perdi altro tempo, sei pronto accendi la moto e parti. Fai tutta la città ancora libera dal traffico e ti immetti sull’autostrada. Decidi da subito di occupare la corsia di sorpasso e tenerla per tutto il viaggio, la velocità di crociera l’hai fissata non sotto i 180 con punte di 210, questo per mantenere nei limiti del possibile una media di 200 km all’ora. Solo così facendo, una tirata, sei sicuro di arrivare in tempo. La strada è libera, poche macchine, riesci a mantenere la corsia di sorpasso senza troppi ostacoli, ed assuefatto dai 200 km orari lasci volutamente lampeggiare la freccia sinistra pronta ad indicare le tue intenzioni a chi occupa la tua corsia, qualora si presentasse l’occasione. Sei a metà del viaggio circa, guardi il livello della benzina ne avresti a sufficienza per arrivare a destinazione, guardi l’orologio sul cruscotto fai due conti e vedi che sei in orario sulla tabella di marcia. Togli la freccia di sinistra per inserire subito quella di destra passi un cartello che segnala la presenza di un’area di servizio a un chilometro. Decidi di fermarti. Rallenti in progressione fino a fermati davanti all’autogrill nei posteggi riservati alle moto. Scendi dal tuo mezzo, ti sgranchisci le gambe per la volata che hai fatto. Tenere un andatura spinta richiede un impegno fisico e psicologico notevole, e solo adesso te ne rendi conto della performance motociclistica che stai chiedendo a te stesso. Ci sono un paio di moto da strada li vicino a te, le noti e vedi che appartengono a due motociclisti in piena regola con tanto di tute in pelle e con l’atteggiamento aggressivo tipico di una razza di motociclisti diversa dalla tua, sono i centauri da 270 km all’ora, per loro andare in moto significa non fare un viaggio ma fare sempre una gara. Nonostante l’appartenenza ad una razza diversa esiste un tacito accordo fra motociclisti, ci si saluta sempre perché si condivide una scelta di spostamento che si può definire più grintosa rispetto agli altri mezzi, vuoi forse per una vicinanza al pericolo maggiore delle ordinarie automobili, e la sfida alle leggi fisiche per mantenere l’equilibrio. Per queste ragioni ci si saluta e i due motociclisti, ti vedono e riconoscono dai tuoi movimenti un po’ indolenziti, un loro simile, qualcuno che sta viaggiando forte. Ti salutano e tu ricambi con partecipazione il loro gesto. Lo hai gia fatto tante volte anche se il saluto quello vero fra motociclisti è il faro abbagliante tra le due moto che si incrociano sul proprio cammino, accompagnato, se si vuole esagerare, dall’alzata del braccio come fra i capi indiani d’america, “Augh!”. Entri nell’autogrill, segui il percorso obbligato che ti porta a fare il giro del minimarket, cerchi qualche cosa, del cioccolato, uno snack, non c’è niente, scegli di andare verso il bar e ordini un caffè americano, una bella tazza grande piena di caffè che riscalda, vedi che ci sono dei muffins e ne prendi uno al cioccolato. Mentre consumi la tua merenda, ti stupisci ancora una volta di come sei del tutto tranquillo pur avendo commesso quella che puoi giudicare un infrazione sul lavoro, e ti chiedi se poi una cosa del genere è penalmente perseguibile, se hai truffato qualcuno e magari rischi il carcere se ti beccano. Poi ti riprendi e pensi che stai esagerando, in fondo il lavoro era comunque troppo in ogni caso, quindi non hai provocato nessun danno e la situazione sarebbe rimasta invariata comunque, il direttivo delle assicurazioni di Roma dovrà solo pazientare di un giorno, in fondo non muore nessuno. E il tuo capo lo conosci, si comporta così un po’ perché è il suo carattere e un po’ per il ruolo di manager professionista che è costretto a recitare e poi pensi che di palle ne sa raccontare se vuole, al direttivo. Finite queste considerazioni rimani ancora stupito una volta della sana tranquillità che ti pervade nonostante quello che hai commesso, un piccolo furto alle assicurazioni, mezza giornata di straordinario pagata senza aver lavorato, adesso ti è chiaro quello che hai fatto. Invece di sentirti in colpa ti senti quasi soddisfatto del colpo che hai messo a segno. Dai l’ultimo morso al muffin al cioccolato che ha forse più sapore di prima, l’ultimo sorso di caffè americano e sei pronto per riprende il tuo viaggio. Sei al distributore di benzina fai il pieno e in progressione abbandoni l’area di servizio e riprendi l’autostrada portandoti subito sulla corsia di sorpasso. Hai passato Firenze, il paesaggio agreste della statale che porta a San Primo ti infonde un sapore tipico delle zone rurali della campagna toscana. Per questo ti senti in vacanza e respiri la leggerezza di essere quanto meno libero, di fare ciò che desideri. Segui le indicazioni per il centro congressi “Il Colle”, tanto che ti trovi a dover iniziare una salita con dei tornanti per raggiungere il tuo posto. Leggi su un cartello che indica il dislivello da colmare di 800 metri di quota, non sono molti, ma sufficienti per impegnare la moto che comunque senza fatica ti porta fino all’ingresso di un antico casolare ristrutturato in chiave moderna. Sei all’apice del colle, Un ampio parcheggio è delimitato da un muretto che confina con un dirupo e permette una visuale sull’ampia vallata che si distende di sotto fino a sfumare con la campagna circostante. Parcheggi, e con un atteggiamento pronunciato nei gesti scendi dalla moto, apri il bauletto sfili la borsa che metti a tracolla grazie alle cinture da trasporto che si possono regolare secondo l’ampiezza desiderata, è così che approfitti di regolarne la misura nonostante andassero bene anche prima. Ma è forse l’ambiente, e l’incontro che stai per fare che ti portano ad affrontare la situazione esprimendo una fermezza di cui non eri a conoscenza prima d’ora. Ti giri e sopra di te vedi un terrazzo che porta all’ingresso principale, si deve salire dal parcheggio, ti avvii e approfitti per guardarti intorno e capire che ambiente c’è, incrociare qualche faccia per stimarne l’origine, capire insomma se anche questi “sono dei nostri!” e questa espressione ti ricorda le stesse parole pronunciate dal consulente ALS conosciuto due giorni prima, durante la conversazione notturna “di reclutamento”. Controlli il portafoglio nella giacca per assicurati della sua presenza, sai che contiene il prezioso biglietto da visita del terzo livello. Solo in un secondo momento ti assicuri della presenza del biglietto di ingresso nella tasca esterna della borsa. Il luogo è accogliente, si vede che è attrezzato per grandi meeting, e la hall di ingresso ti accoglie con una grande reception. Ci devono essere più iniziative di natura diversa in corso, si vede tanta gente che non sembrerebbe centrare con il motivo per cui tu stesso sei qui. Cosi vai verso il banco della reception e di fronte a te c’è un impiegato e chiedi:”Mi scusi il seminario della ALS?” l’impiegato controlla su un quaderno e poi dice:”si è nella sala “Leonardo”, in fondo al corridoio sulla destra, rispondi:”Grazie!” e mentre segui l’indicazione noti che all’inizio del corridoio c’è un piccolo cartello a forma di freccia con scritto “The Alkem Life Society”, lo segui. Mentre percorri il corridoio con la tua borsa a tracolla, guardi l’orologio, sono le tre meno dieci, e fai una considerazione sul fatto che sei anche in anticipo di ben dieci minuti dopo tutto. Arrivi all’ingresso della sala c’è una hostess che ti riceve con un grazioso sorriso e ti dice:”Buon giorno! Ha il suo biglietto di invito?”, tu prontamente contraccambi il sorriso e rispondi:”Si certo!”, estrai dalla tasca esterna della borsa la copertina di plastica con dentro il biglietto, lo sfili e glielo consegni in mano, e rimani in attesa per la conferma, è solo una stampa da internet dopo tutto. La hostess prende il biglietto lo guarda e dal tavolino a fianco, da un contenitore estrae un badge e dice:”questo è suo lo tenga, grazie! si può accomodare!” rispondi:”Prego!” ed entri nella sala adibita alle conferenze. Ci sono un centinaio di sedie che formano una decina di file, per metà sono gia occupate, il luogo e contenuto, ti aspettavi qualche cosa di più grande, ma forse stai confondendo lo sfarzo della villa al lago per feste mondane con un luogo adibito pur sempre ad una normale conferenza. Così ti fai strada e scegli una delle prima file, vuoi vederci chiaro in tutti i sensi. Arrivi nella terza fila, prendi posto nell’unica sedia libera al centro, chiedi scusa alle persone gia sedute e raggiungi il tuo posto. Ti siedi e appoggi a terra davanti a te la borsa. Rimani concentrato su di te, e dalla borsa tiri fuori il tuo registratore, lo prepari, lo metti in tasca poi prendi un block notes e una biro che trovi sparsa sul fondo della borsa, sistemi la borsa sui tuoi piedi davanti a te. I posti da li a poco si riempiono tutti, per curiosità ti giri indietro e vedi che il pubblico è eterogeneo, ci sono persone dai venti ai sessanta anni, e non noti una particolare prevalenza di uno dei due sessi. In fondo all’ingresso, vedi che entrano tre persone distinte vestite di blu, la hostess che ti ha accolto chiude la porta dietro di loro. Capisci che sono i rappresentanti della ALS, ti rigiri verso la parete di fronte e adesso noti che c’è uno schermo che ne occupa tutta la superficie, oltre a questo ti accorgi della presenza di tre microfoni da tavolo disposti su una scrivania piuttosto lunga con le tre sedie per i relatori. Dalla tua sinistra prendono posto le tre persone vestite di blu, riconosci adesso due uomini e una donna dal taglio dei capelli corti che non avevi distinto prima. Si siedono provano i microfoni con un paio di colpi con le dita, dispongono delle cartellette con dei fogli davanti a loro, e la donna che siede al centro da un foglio prima al relatore di sinistra e poi un altro foglio al relatore sulla destra. La donna prova ancora il microfono dando un colpo secco con le sue dita munite di unghie lunghe, di cui si sente adesso il suono un po’ metallico amplificato dagli altoparlanti che riecheggia nella sala. Si avvicina al suo microfono e dice con voce impostata:”Buon giorno a tutti! Benvenuti! Grazie per essere qui presenti!… cominceremo da subito ad illustrare le attività primarie del Alkem Life Society con l’ausilio di un breve cenno introduttivo sulla storia della sua nascita sino ad oggi. Daremo anche un’esposizione chiara dell’organigramma e proseguiremo poi con un approfondimento sulle attività attuali in corso per questo particolare periodo storico dell’umanità. Quello su cui le attività della nostra organizzazione stanno lavorando oggi con particolare attenzione per la città di Milano. Per poi finire con quello che per alcuni di voi può essere definito il possibile reclutamento delle nuove leve alla Alkem Life Society. Dopo questa breve premessa vi presento i nostri relatori il signor Giovi alla mia sinistra” l’uomo interviene e dice:”Buon giorno a tutti!”, poi la donna riprende:”…e il signor Tresi”, anche lui risponde:”Buon giorno!” la donna conclude:”lascio adesso la parola al signor Tresi che introdurrà i lavori, grazie!” L’uomo prepara il foglio che ha davanti a se e dice:”grazie Anna per l’introduzione” con tono fiero nella voce continua:”Signori e signore benvenuti ad uno dei pochi seminari che la Alkem Life Society tiene durante un periodo che si può definire quantomeno di allerta, sotto certi aspetti… alcuni di voi saranno più informati, altri di meno, ma siamo qui appositamente per fare chiarezza su cosa è la Alkem Life Society, sarete liberi di fare le domande che riterrete opportune e noi saremo lieti di fugare dubbi e la cattiva informazione come talvolta ahimè è stata fatta sul nostro conto.” L’uomo prende il foglio che ha davanti a se con le due mani e gli da una rapida occhiata, poi dice:”Ancora una volta voglio ringraziare tutti coloro che sono qui presenti, questo è un segno che esiste un vivo interesse per argomenti che altrimenti non avrebbero modo di essere affrontati. Senza le iniziative della nostra organizzazione questo non sarebbe possibile ed è grazie al vostro interesse per quello che si può definire “inconsueto”, che oggi siamo qui a discutere. Detto questo vorrei cominciare con la storia della Alkem Life Society, dovete sapere che nasce nel 1300 in Francia, da una congrega di monaci non meglio identificati le cui radici si perdono nell’antico Egitto. Questi monaci ancora senza nome ebbero l’intuizione di raggruppare tutto il sapere a disposizione dell’epoca, dalle scienze alla religione e a tutte le correnti filosofiche maggiori per operare una sintesi della conoscenza che potesse essere utile all’evoluzione dell’uomo. La nostra tradizione ha mantenuto inalterato lo spirito di abnegazione nei confronti del genere umano, operando scelte di soccorso e aiuto la dove fosse necessario nei diversi contesti sociali e temporali. Parliamo quindi di una tradizione che ha più di 700 anni ma che risale, come affermano gli ultimi dati a nostra disposizione al periodo dell’antico Egitto la cui civiltà, sappiamo tutti, ci ha lasciato ancora oggi segni inestimabili del suo splendore sia materiale che spirituale. C’è da dire che tutte le operazioni ALS di intervento sulle vicende umane sono passate inosservate agli occhi dell’umanità, ma gelosamente custodite negli annali della nostra biblioteca privata che conserva ancora oggi volumi che testimoniano le opere più meritorie delle attività ALS. Il tutto oggi è trasferito su supporti magnetici che convogliano in un unico sistema di elaborazione dati centralizzato che consta di una unità cibernetica a coscienza artificiale che noi chiamiamo con la sua sigla UCP che sta ad indicare l’acronimo di “Unita Cibernetica Planetaria”, avremo modo in seguito di approfondire questo aspetto. Perché la Francia è stata scelta come luogo di incontro?, semplicemente perché in quell’epoca del medio evo era il luogo culturalmente ed evolutivamente più avanzato per ricevere dalle “sfere direttive spirituali” il compito di fondare un’associazione dedita alla ricerca e allo sviluppo della conoscenza dell’uomo e del suo pianeta.” L’uomo interrompe il suo discorso e passa la parola al suo collega che interviene e dice:”innanzi tutto Buon Giorno! Anch’io devo ringraziare tutti voi per la partecipazione al seminario…, entro subito in merito alla questione e quello che vorrei illustrarvi, dopo il breve cenno sulla storia della ALS, sono le attività e i campi del sapere da noi meglio indagati. Ci sono alcuni punti essenziali che racchiudono in sé la mission e con essa le tematiche che stanno a cuore alla nostra organizzazione, è in una parola il “credo” che accomuna ogni rappresentante e suo funzionario della Alkem Life Society. L’uomo fa cenno all’assistente che è rimasto per tutto il tempo in piedi di fianco alla lunga scrivania, quest’ultimo con un pulsante in mano da cui si dispiega un filo fa partire delle slides proiettate sullo schermo in fondo alla parete. Sulla parete adesso leggi:”L’esistenza di una entità unica superiore L’evoluzione dell’uomo per mezzo della legge di reincarnazione e il suo Karma - L’immortalità dell’uomo e i suoi diversi piani di esistenza”. L’uomo lascia un minuto di tempo perché tutti possano leggere i punti illustrati dalla proiezione, riprende la parola e dice:”Il primo punto è forse quello più famigliare e anche il più controverso nella nostra epoca, l’entità unica superiore a cui facciamo riferimento assume diversi nomi che indicano tuttavia lo stesso principio, dipende dalle culture e dai diversi luoghi del pianeta in cui germoglia questa idea che comunemente chiamiamo Dio. “Tuttavia questo nome oggi non rende giustizia della sua vera natura, questo per ragioni storiche e culturali che non stiamo qui ad approfondire. Quindi in questa sede lo indicheremo come l’Entità Suprema che consideriamo nelle sue linee generali come il naturale riconoscimento di un principio supremo, dello sviluppo della coscienza dell’uomo durante il suo cammino evolutivo. “Il secondo punto riguarda il funzionamento dell’evoluzione dell’uomo il cui sviluppo verso un maggior bene è attuato per mezzo della legge di rinascita regolato dalla legge di causa ed effetto detta Karma. Significa che l’unità che definiamo uomo si reincarna sul pianeta per svolgere una vita da cui trarrà insegnamenti e saggezza, raccogliendo i frutti del lavoro delle vite precedenti e preparando il terreno per le vite successive. Questo seguendo il proprio destino regolato dal Karma secondo cui la legge che ogni causa produce un effetto di uguale intensità sia positivo che negativo, l’uomo si troverà a gestire semplicemente i propri beni che lui stesso si sarà costruito e ad affrontare i propri ostacoli che avrà prodotto in seguito ad un cattivo uso delle proprie facoltà e dagli errori commessi. “Il terzo punto è la certezza di aver compreso che l’uomo di per sé è immortale. L’unita psicologica che definiamo uomo cioè l’Essere non muore mai, ma semplicemente cambia frequenza per sintonizzarsi su un piano di esistenza diverso da quello fisico che conosciamo. E’ la coscienza che abbandona l’involucro fisico per occupare un altro veicolo di materia più rarefatta in un universo parallelo al nostro. Da qui l’idea che la morte è semplicemente un passaggio non meno traumatico per quello che può sembrare ad un uomo il suo cambiarsi d’abito. A completare il “Credo” della ALS c’è la sua “mission” equivale a dire, preparare e formare un nucleo di uomini pronti a soccorrere l’umanità che si distinguono per la loro integrità fisica e spirituale e dallo sviluppo completo delle facoltà latenti. Queste se opportunamente risvegliate, permettono di operare efficacemente sui diversi piani di esistenza avvicinandosi per forma a quei poteri ordinariamente considerati come paranormali.” L’uomo conclude la sua esposizione. La conferenza adesso lascia spazio per le domande del pubblico, e cosi un paio di persone chiedono un approfondimento su alcune questioni dell’immortalità e della legge di rinascita. Ascolti, ma non emerge niente di interessante, solo una ripetizione dei concetti già espressi. Dal canto tuo non hai nessun punto oscuro da chiarire fino a qui. Pensi a qualche domanda che vorresti fare ma non ne hai per il momento. Le tesi presentate ti sembrano coerenti e ti senti di accettarle come premesse per una “teoria della vita” che adesso comincia a mostrarsi. Vedi i relatori consultarsi fra di loro, mentre coprono i microfoni con le mani, per non amplificare il suono inutile di uno scambio di parole di servizio, tanto è che adesso la donna prende la parola e dice:”Bene Signori possiamo fare il break, riprendiamo i lavori tra 30 minuti circa, grazie!” Ti distendi da una tensione che hai tenuto per tutto il tempo senza accorgertene, hai in mano il block notes che non hai utilizzato, lo infili nella borsa, a ti alzi insieme alle persone della tua fila, si forma una piccola coda per uscire dai propri posti. Esci dalla sala e segui le altre persone che ti precedono che vanno verso un atrio in cui sono predisposti dei tavoli apparecchiati con un buffet. Mentre ti servi di un succo di frutta, ti giri con il bicchiere in mano e guardi intorno. Mentre compi il gesto di girarti urti a fianco a te una persona, ti accorgi del sussulto alle tue spalle, completi il giro e assisti alla scena di una donna che con il bicchiere in mano rovescia il suo succo di frutta sulla tovaglia che macchia inesorabilmente. Ti rendi conto dell’incidente e con premura dici:”oh! Mi scusi! È colpa mia!” la donna si assicura di non essersi sporcata il vestito e quando vede che il danno è limitato solo alla tovaglia dice:”no, non è niente! Non si preoccupi sono cose che capitano…” poi aggiunge in tono scherzoso “sono rimasta indenne!”. Ti senti in debito per l’accaduto. Le hai fatto le scuse! e le ripeti:”mi scusi ancora…” e noti adesso che è una donna della tua età che esprime un carattere forte che puoi notare anche dai suoi lineamenti decisi ma femminili. Poi aggiungi:”ho solo causato una piccola macchia sulla tovaglia, ho distribuito un po’ di Karma al cameriere che avrà qualche seccatura a levare l’alone… piuttosto il mio karma mi pone in debito nei suoi confronti…” e mentre versi un altro bicchiere di succo di frutta che le offri nuovamente le dici:”meglio esaurirlo in fretta questo karma, di questi tempi non si sa mai, prego tenga!” La donna prende il bicchiere e dice:”Oh grazie! molto gentile, i Signori del Karma penso abbiano gia provveduto alla sua dispensazione” e ridete insieme. Con il sentimento accompagnato da un buon feeling le chiedi:”e’ da tanto che conosce questa associazione?” “non molto a dire il vero, ma è accaduto tutto cosi in fretta, che mi sembra di farne parte da sempre” con questa affermazione ti sorprende, e la donna si guadagna immediatamente maggiore stima da parte tua e dici:”si in effetti credo che queste cose le senti, oppure le rifiuti, non lasciano gran che una via di mezzo” lei interviene cambiando tono:“si è vero! Ma diamoci pure del tu è più facile!” “oh si! Va bene!” rifletti un attimo poi ti spingi a dire:”ma tu che livello di approccio sei, alla ALS?” lei sorpresa e un po’ incredula dice:” se me lo chiedi ho sei un pazzo oppure hai anche tu il terzo livello?!” “anche tu?, vuol dire che hai un terzo livello?!” “si esatto anche tu devi essere pazzo come me?!” ridete insieme poi incuriosito dici:”e chi è il tuo consulente?!” lei ci riflette un attimo e dice:“il mio non mi ha detto nulla su come devo affrontare queste cose… per cui credo che le cose vogliano che accadano nella maniera più naturale possibile…” ti viene in mente che il consulente possa essere una donna e le chiedi di getto:”ma è donna o uomo?” lei risponde:”donna naturalmente…” e li per li non avevi mai contemplato fino ad ora la possibilità che la ALS fosse così aperta ad accettare delle donne nelle attività operative come quelle di reclutamento. Ti dici che certe operazioni sono solo da uomini ma poi la presenza della donna forte ed energica che hai di fronte ti smentisce per guardarla adesso come la naturale controparte per qualsiasi tipo di avventura che ti possa mai accadere. Pensi che hai di fronte una persona che come te condivide la tua stessa esperienza, e persino lo stesso tragitto e le dici:”hai sentito che c’è una parte del seminario indirizzato alle “nuove leve”, hai portato il tuo biglietto da visita ?” lei risponde allusiva:”si certo! Allora la procedura è la stessa anche per voi maschi?” “si scusa ho peccato di maschilismo! Non pensavo ci fossero..” lei interviene fieramente e completa:”donne!” preso in contropiede dici:””Gia! Donne! per l’appunto” poi riprendi in tono scherzoso e ripeti:” Donne! Non sono solo guai?! C’è qualche canzone che lo dice, no? …” lei aggiunge:”si certo è vero! Ma qualche altra canzone adesso non ricordo quale ne parla come… le amiche di sempre” La pausa è terminata le persone riprendono i loro posti e anche tu ti guadagni il tuo, la donna ti segue e mentre sei intento a sederti al tuo posto nella tua fila dietro di te senti la voce la sua voce che dice:”scusa! Io sono li!” ed indica il posto a fianco al tuo, ti sposti le fai spazio lei passa e si siede di fianco a te. Ti accorgi solo adesso che sei stato così preso dal seminario che non hai neanche notato chi ti stava a fianco. Così le dici in tono scherzoso:”ma eravamo vicini anche prima?!” e ridete insieme. I tre relatori della ALS si guadagnano le loro postazioni, e la donna riprende a parlare e dice:”eccoci di nuovo insieme!”, poi prende un minuto perché la sala si presti all’ascolto e prosegue:”possiamo continuare con il signor Giovi, prego a te la parola”, l’uomo aggiusta il microfono e comincia:”abbiamo esposto fino a qui una panoramica generale di cosa è la nostra organizzazione, vorrei approfondire maggiormente la questione sull’organigramma della ALS, abbiamo diversi dipartimenti dedicati ad ogni attività specifica di ricerca, ma nelle sue linee generali comprende 5 dipartimenti ben distinti fra loro che vanno a formare un tutto omogeneo dando vita così a quella che possiamo chiamare “la forma pensiero” della Alkem Life Society. I cinque dipartimenti incarnano le 5 tappe evolutive del cammino della coscienza dell’uomo verso il suo risveglio.”. Parte un’altra slides sullo schermo dove sono illustrati i cinque dipartimenti e distingui su di una colonna: “ 1) Dipartimento Materico, 2) Dipartimento Emotivo, 3) Dipartimento Filosofico, 4) Dipartimento Religioso, 5) Dipartimento Esoterico”. Il relatore prosegue e dice:”La prima tappa è regolata dal “Dipartimento Materico” cosa comprende? Bene! Qui ci occupiamo prevalentemente dell’aspetto materia della realtà, in questo dipartimento è concentrata la conoscenza per operare sul piano fisico della vita, la maggior parte delle discipline scientifiche che indagano la materia trovano qui la loro applicazione e dal punto di vista operativo è amministrata anche quell’energia materiale chiamata “denaro” di cui i nostri avamposti finanziari sono ambasciatori.” L’uomo fa una pausa e riprende:”Il Dipartimento Emotivo… è un settore assai peculiare per la nostra epoca, poiché dal punto di vista evolutivo l’umanità vibra per così dire su un piano di esistenza che è quello emotivo, e la moderna psicologia coadiuvata dalla nostra psicologia sperimentale, conferisce a questa tappa della coscienza umana un importanza strategica dal punto di vista del reclutamento delle nuove leve fra cui alcuni di voi stanno già calcandone il sentiero. La spiegazione della peculiarità del nostro Dipartimento Emotivo è spiegata dal fatto che dal punto di vista statistico e quindi delle probabilità, esiste un maggior numero di persone che vibrano sul piano emotivo per cui la cernita viene affidata agli esperti che studiano le emozioni, i nostri consulenti del Dipartimento Emotivo che sono i più “vicini” allo stato coscienziale delle persone e sanno come trattare un questione delicata come il reclutamento di nuove risorse umane da formare in seno alla Alkem Life Society. Posso aggiungere che qui oggi sono presenti alcuni di voi che hanno già avuto il piacere di incontrare qualcuno dei nostri consulenti.”. A questo punto tiri fuori dal tuo portafoglio il biglietto da visita dell’uomo incontrato nella sala lettura alla festa sul lago e rileggi “Marco Entero, Dipartimento Emotivo ALS”. L’uomo fa una pausa e riprende la sua esposizione:”siamo al Dipartimento Filosofico e con esso entriamo nella sfera mentale della coscienza dell’uomo. E’ il luogo del raziocinio e della giurisdizione etica dell’essere umano, qui la coscienza affronta in maniera desta le problematiche interiori insieme a quelle esteriori. E’ una tappa importante per la coscienza dell’uomo perché questa è considerata la meta dell’umanità che deve raggiungere per questa epoca. Posso anticipare inoltre ad un pubblico selezionato come lo siete voi, che avverrà a breve una iniziazione su scala planetaria che segnerà il delicato passaggio dal piano emotivo al piano mentale che coinvolgerà l’intera massa umana. Con questo non significa che non esistano sul pianeta individualità particolarmente evolute che vibrano su piani più alti della media.” L’uomo interrompe e approfitta per prendere un bicchiere d’acqua, poi dopo la pausa riprende la sua esposizione:”il Dipartimento Religioso, che dire… anche qui gli equivoci non mancano, voglio chiarire sin da subito che il termine religioso non sta ad indicare la normale attribuzione che se ne fa oggi, di un atteggiamento di fede incondizionata, dettata più da uno stato emotivo di bassa provenienza e non certo da una realizzazione matura della coscienza che è la parte che ci interessa e a cui ci riferiamo. Religione intesa come la naturale tappa del cammino della coscienza verso l’intuizione realizzativa dell’esistenza dell’imponderabile, che si risolve necessariamente nella scoperta di ciò che possiamo chiamare “divino”. Ecco che lo studio comparato delle correnti religiose maggiori e minori e ogni tipo di religiosità meno ufficiale è indagata da questo dipartimento per generare una sintesi di conoscenza dello spirito umano.” L’uomo conclude, sistema i fogli cha a davanti a se e dopo ancora una breve pausa riprende e dice in tono scherzoso:”il Dipartimento Esoterico è quello che ci dà più problemi!” alcune persone ridono nella sala, quando poi ritorna il silenzio l’uomo riprende:” dirò immediatamente senza scanso di equivoci che è l’ultima tappa del cammino della coscienza ed è il livello più alto che la coscienza può raggiungere dal punto di vista culturale, non per arrivare ad un traguardo ma per cominciare il suo vero cammino. Di cosa ci occupiamo qui? Di tutto quello che è fuori dall’ordinario, e di tutte quelle cose che a volte hanno fatto discutere sulla legittimità delle nostre attività. Cosa intendiamo per esoterico dunque, bene tutto quello che concerne l’Essere come unita di coscienza a se stante che percorre un cammino che si chiama evoluzione, per raggiungere una nuova forma di stato che con un termine prestato dalle religioni si chiama “forma angelica” o meglio una nuova forma che possa ospitare la vita della coscienza dell’uomo quando questo avrà raggiunto la sua massima espressione evolutiva su tutti i piani di coscienza. Quindi abbiamo un percorso della coscienza che parte dal regno minerale per poi salire a quello vegetale, animale, umano ed in fine raggiungere quello angelico.” Il relatore fa una pausa poi prontamente riprende:”quindi questo significa che viviamo tutti per diventare un domani degli angeli!”, e dalla sala nasce un brusio di sorpresa che si propaga nell’aria. Adesso approfitti della fine dell’esposizione e ti giri verso la donna e dici in tono scherzoso:”non male come programma, siamo quasi sulla via della santità!” lei risponde:”si mi sembra la giusta evoluzione naturale per l’uomo entrare in un regno più vasto, e gli angeli mi piacciono!”, sorridete insieme. I tre relatori si consultano poi la donna al centro prende la parola:”signori abbiamo sin qui esposto quello che la Alkem Life Society è e fa, proseguiamo adesso con l’esposizione di un particolare programma delle attività da noi svolte che riguarda la cosi detta, Alta Comunicazione” la donna si rivolge all’uomo di fianco e dice:”passo la parola al signor Tresi prego” l’uomo interviene e dice:”dunque sapete adesso qualche cosa in più sul nostro conto. Il motivo che vi accomuna tutti voi, che siete riuniti qui oggi, è quello di aver seguito un'unica procedura di iscrizione al seminario tramite l’acquisto del nostro libretto introduttivo e la successiva convalida su internet. Significa anche che la maggior parte di voi proviene dalla città di Milano, poiché il libretto è stato distribuito volutamente solo su quella piazza. Questa strategia è in linea con il programma Alta Comunicazione di questo periodo storico particolare e con la scelta del luogo operativo della città di Milano. Perché Milano? Basti dire che il motivo di tale scelta risale alle origini della sua fondazione, la leggenda vuole che Milano nacque per volere di un gruppo di Druidi Celti nell’anno 584, si narra che una scrofa lanuta pose le sue membra su un luogo precisato del suolo nella pianura padana conosciuta come terra di mezzo, Mediolanum, poi diventato Milano. Per gli antichi druidi Celti questo luogo era considerato il tempio del centro del mondo ed un ulteriore analisi simbolica ci porta a definire Milano come l’ Axis Mundi conosciuto in epoca medioevale. Sarà motivo di orgoglio per alcuni sapere che Milano è tuttora, secondo le scienze simboliche, quello che si può definire come, Il Centro del Mondo”. Dalla sala si alza un rumore confuso. E dopo queste affermazioni ti rendi conto che sei tra i fortunati, cosi credi, che abitano a Milano e scopri che la tua città è considerata il centro del mondo, questo ti lascia un po’ perplesso, cerchi di consultarti con la donna che hai a fianco, le rivolgi la parola e dici.”sei di Milano vero?” lei risponde:”si certo! Non sono la turista che ha comprato il libretto per sbaglio!” ridete. Riprendi e dici:”si ma conoscevi questa storia?” lei sul vago dice:”“no, non esattamente, ma ne avevo sentito parlare di una cosa simile tempo fa?” “non male sapere di abitare il centro del mondo!“. I relatori si consultano poi la donna al centro riprende di nuovo e dice:”bene signori so che questa è una notizia che suscita sempre scalpore soprattutto quando a venirne a conoscenza sono i cittadini interessati.” Il relatore prende la parola e prosegue:”Luogo e tempo sono due fattori indivisibili senza i quali poche cose potrebbero essere fatte. Vorrei introdurre adesso il programma di Alta Comunicazione che si svolge in preminenza nella città di Milano per ragioni che non approfondiremo in questa sede, basti dire che le cose importanti avvengono sempre in luoghi importanti. Perché alta comunicazione? per il semplice fatto che ci rivolgiamo ad un tipo di comunicazione quanto meno diversa da quella ordinaria i cui presupposti risiedono nelle modalità utilizzate, per esempio la comunicazione telepatica ne è un aspetto che se ben sviluppata permette forme nuove di scambio con entità planetarie ed extra planetarie sconosciute. Le attività della ALS sono oggi concentrate nello sforzo di acquietare e laddove necessario eliminare i rumori di disturbo presenti sul pianeta, che impediscono la naturale comunicazione con le razze extraterrestri con cui, la ALS, afferma di essere in contatto già da tempo, possiamo affermare da almeno dell’inizio della seconda guerra mondiale. C’è uno scontro occulto in atto per il dominio del pianeta, ma non è da immaginare come un consueto conflitto fisico, ben si uno scontro che si sviluppa sui diversi piani di esistenza la cui posta in gioco sono le stesse coscienze umane ad esserne interessate. Una guerra meno appariscente forse ma per questo più subdola. Esiste per nostra fortuna la gerarchia cosmica di esseri che vigilano lo stato del pianeta e con cui la Alkem Life Society collabora, per quanto possa essere inteso fino ad oggi il collaborare con abitatori di universi paralleli e multi dimensionali. Ma confidiamo sul fatto che voi tutti siete in qualche misura “sintonizzati” sulle nostre frequenze e la divulgazione di questa conoscenza, non può far altro che aprire i vostri orizzonti.” La donna al centro prende la parola senza fare pause e dice:”signori grazie! Siamo giunti alla conclusione dei lavori preliminari, l’ultima parte del nostro incontro è riservato solo ai possessori del biglietto da visita lasciato da un nostro consulente, gli altri sono liberi di andare pure, grazie!” Le persone si alzano dalla sala, tu rimani seduto aspettando che gli altri escano, hai il tuo “lasciapassare” con te, e la donna di fianco a te fa lo stesso rimane seduta. Non hai niente da dire e anche lei sembra non voler aggiungere altro. Rimanete tutte e due in silenzio aspettando nuove istruzioni sul da farsi. La sala e ormai quasi vuota, il centinaio di persone che prima la occupavano adesso stanno scomparendo e dietro di te percepisci un senso di vuoto che deduci dall’eco dei pochi rumori rimasti. Passa qualche minuto, e nella sala sei rimasto da solo con a fianco la donna. I relatori sono andati via e vedi adesso entrare un altro uomo che prende posto al tavolo con una specie di scanner portatile e rivolgendosi verso di voi dice:”prego!” e vi invita a prendere posto alla scrivania. Cosi ti alzi, prendi la tua borsa a tracolla, la donna ti segue e ti accomodi su una sedia preparata per l’occorrenza. Quando tutte e due siete seduti di fronte, l’uomo dice:”piacere di conoscervi! Mi chiamo Aldo sono un funzionario della ALS il mio compito è semplicemente quello di registrare la vostra presenza all’incontro di oggi, se siete qui è perché tutte e due avete il biglietto da visita di un nostro consulente, vero?” la donna ti precede e dice:”si ! ecco!” consegnando il biglietto all’uomo. Dal portafoglio tiri fuori il tuo biglietto e lo consegni.” L’uomo dice:”grazie! Controlliamo subito!” e passa, i due biglietti da visita con il codice a barre stampato sul retro, sullo scanner, che l’uomo adesso provvede a far funzionare. Dal tastierino digita qualche pulsante e dice:”ecco a voi!” restituendovi i biglietti da visita aggiunge“Siete registrati, questo non implica nessun impegno da parte vostra, serve solo per scopi organizzativi, come avete notato non vi abbiamo chiesto nessun dato personale, nome, indirizzo, nulla del genere, siete del tutto anonimi e la vostra privacy è garantita. La registrazione del vostro biglietto è semplicemente la vostra carta da visita con cui potete presentarvi alla nostra organizzazione, come per esempio partecipare a seminari e iniziative che la ALS promuoverà da qui a venire. Nessun impegno dunque, sta a voi approfondire il rapporto con la nostra organizzazione, qualora lo desiderate.” L’uomo prende il suo scanner e mentre sta per lasciare il tavolo dice:”grazie! Ancora per aver partecipato auguri!”. FINE