IL PIANO
RACCONTO MODERNO DI UN
RICERCATORE DELLA VERITA'
di
Vassili Zamperlini
PROLOGO
Sei un semplice assicuratore che decide di intraprendere la ricerca
spirituale, immerso in questa nostra epoca di inizio terzo millennio.
I dubbi e le domande che ti assalgono sono quelle di molti, che
sentono in cuor loro un richiamo per qualche cosa che li sovrasta.
Una chiamata che adesso senti forte e chiara, il richiamo
all'avventura per la ricerca della verità. E' l' enigma della Sfinge che
alberga dentro ognuno di noi: chi siamo? da dove veniamo? dove
stiamo andando? Adesso è tempo di raccogliere questa sfida
antica, che inizia in una metropoli dei nostri giorni: Milano,
"Medehland la terra di mezzo, Axis Mundi". Una città che
nasconde segreti occultati alla maggioranza delle persone, luogo
forse di una adunanza antica, che fa parte di quello che è
conosciuto come: “Il Piano”.
“tutto è nato quando sono nato…”, dici a te stesso mentre stai
camminando nelle vie del centro della tua città: Milano. Le vie e le
strade sono affollate come la routine di ogni giorno. È il volto di
una città europea del nostro tempo, distinta però da un sapore
antico, di alcune sue vie, di alcuni palazzi, delle sue cattedrali. La
gente, le automobili, i semafori, i marciapiedi, i tram, le
metropolitane, tutto sembra la sinfonia di un occulto direttore
d’orchestra. E’ la città che ti ha dato i natali ormai trentacinque anni
fa, da allora non hai mai smesso di chiederti per quale motivo sei
nato proprio in una città europea; in Italia, la sesta potenza
economica mondiale. Saresti potuto nascere in un paesino
sperduto dell’India, dove le risorse elementari per la sopravvivenza
sono un problema costante ogni giorno. Questa considerazione ti
dischiude uno strano stato d’animo che ti è difficile decifrare, ma
che ti fa meditare su quello che fai e quello che sei. Ancora oggi
una buona parte della popolazione mondiale versa nell’indigenza
più totale. Consapevole di questa situazione, anche nei momenti di
sconforto pensi sempre di essere fortunato, dopo tutto, di vivere
immerso nelle comodità tecnologiche e culturali del tuo tempo.
Tuttavia questo ti spinge ad essere più responsabile nelle tue azioni
e sovente ti senti chiamato a dover contribuire al progresso
dell’umanità con qualche sorta di impegno sociale. Non sai in che
modo contribuire, hai fatto del volontariato ad Amnesty
International contro gli abusi e soprusi dei paesi che non
garantiscono nessuna tutela giuridica e libera espressione di
parola, ma è durato solo qualche mese, poi ti sei stancato, e come
se avessi dovuto farlo per sentirti a posto con la coscienza, così
tutto è tramontato con l’idea che il volontariato sociale non è poi la
strada da percorrere per soddisfare un imperativo interiore di
autorealizzazione che senti forte dentro di tè.
Le vie del centro della tua città ti piacciono ogni volta che le
percorri, un panorama che non manchi mai di perderti è il Duomo
di Milano. Poche sono le volte che sei entrato nel Duomo che è pur
sempre una chiesa, preferisci ammirare l’architettura più che la
qualità del sacro. Come la maggior parte degli occidentali riservi
poco spazio al pensiero religioso e da buon ex studente di liceo
scientifico preferisci le prove tangibili della scienza piuttosto che le
teorie e filosofie di stampo religioso. Per arrivare all’ufficio lo
costeggi tutto, e non smetti mai di seguirne le fattezze elaborate in
stile gotico-romanico, scopri sempre qualche nuovo particolare che
ti fa ammirare l’ingegno umano quando è ispirato da qualche fonte
divina. Da brava persona che ti reputi non sei contro qualche teoria
o filosofia o religione particolare, la tua esperienza ti ha fatto
sviluppare una visione del mondo transdisciplinare e aperta a tutte
le possibilità che abbiano un grado di coerenza interna, sufficiente
ad essere presa in considerazione. Eppure il tuo rapporto con il
sacro è vittima di un diffuso scetticismo di base nei confronti di
tutto ciò che non si conosce. Non hai tutti i torti perché i
rappresentanti del sacro e cioè tutte le chiese delle religioni non
hanno dimostrato di saper rispondere in maniera sufficiente alle
domande interiori dell’uomo moderno, per di più la chiesa cattolica
ha sviluppato un sistema basato sul senso del peccato che ha
impedito ogni tipo di spontanea apertura nei confronti della natura
e della vita più in generale, per questo hai reticenza ad entrare nelle
chiese con lo scopo di trovarvi una sacralità perduta, preferisci
l’Arte che forse da sola è più vicina al sacro di quanto
ordinariamente si crede.
Superi la piazza e ti lasci alle spalle il Duomo e ti infili in una vietta
con pavè, nella Milano antica del centro si trovano ancora delle
vie di impronta medioevale, il ciottolato delle strade ne è un segno
tangibile di città con una sua storia, e questo ti ha sempre
affascinato, tanto che ti gusti la camminata sul suolo leggermente
sconnesso. La vietta è così stretta che non ci passano neanche le
macchine e ti avvii così verso il tuo bar abituale, è un classico bar
stile barocco come molti nel centro, però questo vanta una lunga
tradizione di famiglia, per questo è frequentato dall’alta borghesia
meneghina, non certo nelle ore di punta si capisce. In quelle ore
tutti lo frequentano, anche un semplice assicuratore come te. Il bar
è affollato come sempre, la solita fauna milanese che celebra il rito
del caffè, prendi sempre il caffè lungo, sei stanco del solito caffè
ristretto quasi inesistente, quattro gocce d’acqua bollente in croce,
per un euro, che diamine!. Tu come gli prendi parte a questa folla
che è formata da impiegati delle compagnie con uffici nel centro
città, e poi da qualche piccolo gruppetto di manager habitué del
locale. Sembra che qui la gente sia più educata, il caffè costa un
euro invece che ottanta centesimi, per questo forse? Più in là ci
sono delle segretarie tirate come delle donne manager ma che
faranno sempre e solo le impiegate. E poi ci sei tu, assicuratore
modello, lo stereotipo dell’impiegato affidabile e competente, che
frequenta bar di questo tipo solo forse per questioni di praticità, il
tuo ufficio è a tre minuti da qui nonostante tutto.
Stai consumando il tuo rito quotidiano, intorno a tè c’è un flusso di
persone che entrano ed escono liberando il bancone per altri che si
guadagnano la propria colazione. Cerchi di prolungare la durata
del tuo rito sorseggiando il caffè, quasi a voler contrastare il ritmo
accelerato della vita lavorativa della tua città, ogni sorso è un colpo
di attrito contro il flusso dell’ora di punta, cerchi di dilatare il
tempo a tuo favore, ma il caffè è già finito, come sempre.
Ti rimangono ancora una decina di minuti, prima di andare in
ufficio, ti guardi in giro, in fondo al bancone su un tavolo c’è un
giornale sostenuto da una bacchetta di legno.
Hai preso in mano il giornale! E’ il Corriere della Sera ancora
nuovo, fresco di stampa senza pieghe, non deve averlo letto ancora
nessuno. Cominci a sfogliarlo, leggere il giornale ancora caldo fa
sempre il suo effetto, passi qualche pagina di politica e cronaca
niente di interessante ti trovi adesso sulla sezione scienza e cultura,
c’è un articolo che occupa tutta la pagina che si intitola: “Strani
Presagi della Nostra Epoca”, il sottotitolo dell’articolo dice: il
ritorno di Akhenaton Faraone, il contatto con la prima civiltà aliena,
l’esteriorizzazione della gerarchia cosmica.
Sembra un articolo insolito che affronta temi universali, quelli che
da un po’ di tempo a questa parte stai cercando forse
inconsciamente ma non troppo. Prendi una sedia ti siedi, sistemi il
giornale e inizi a leggere: “strani presagi della nostra epoca”, “Mille
non più Mille!! Si gridava mille anni fa per la paura della fine del
mondo, ma da allora il mondo è andato avanti, e nel nuovo
millennio il duemila non sembra aver portato grossi cambiamenti,
ma si sa che solo i più pronti hanno il privilegio di cogliere i segni
dei tempi, così il duemila è passato in sordina ma per gli esperti
questo passaggio segna l’ingresso nella nuova era, l’età
dell’acquario. Ecco il bisogno di tornare alle origini di una
spiritualità perduta, nascono così gruppi di ricerca e studio sui
fenomeni paranormali, e negli ambienti bene informati, di cui fanno
parte importanti società internazionali come la The Alkeyhm Life
Society, si redigono dossier top secret sulle vicende umane
mondiali. Qualche notizia è però sfuggita al controllo o che forse sia
stato voluto così, eccoci a scrivere di un inizio millennio fuori
dall’ordinario, ricco di avvenimenti di portata cosmica per il genere
umano. In questi dossier si parla dell’incontro con le razze aliene, il
primo contatto dovrebbe svolgersi a breve sul suolo sovietico dove
risiede l’antenna più alta del mondo, così è stato deciso non da noi
ma dai nostri futuri ospiti alieni. Perché il contatto avvenga esistono
delle condizioni particolari che devono essere soddisfatte come
l’annullamento di quelli che sono considerati i disturbi cosmici
provenienti dal nostro pianeta, come a dire dovete comportarvi
bene. Come se non bastasse anche l’imminente ritorno di
Akhenaton Faraone è atteso per questa epoca e questa volta non
verrà da solo. Sembra, sempre secondo gli esperti, che ci sia una
stretta relazione fra questi avvenimenti che sono coordinati da
quella che gli iniziati chiamano Gerarchia Cosmica, una
compagine di esseri spirituali alcuni incarnati sul nostro pianeta
altri invece che dimorano nelle sfere spirituali, di cui il Faraone
Akhenaton sarebbe un loro emissario. Un gruppo insomma di
maestri e istruttori mondiali in incognito che si occupano di
amministrare le vicende del mondo dai diversi piani di esistenza
paralleli, e di proteggere questa umanità nel delicato passaggio
dal regno umano a quello spirituale, quella che è definita la prima
iniziazione planetaria. Si avvertono strani presagi nella nostra
epoca, il mondo sembra girare come sempre, mentre invece sotto
le apparenze si muovono forze di antica origine che vogliono
prendere in mano le redini del pianeta e della razza umana. Siamo
sulla soglia dello scontro finale tra forze del bene e del male, questa
che si sta per combattere secondo gli esperti prende il nome di
“l’ultima Grande Guerra Sacra”. Solo i più pronti sono chiamati a
combattere per il grande cambiamento in questa guerra invisibile,
che raduna tutti coloro che provano la necessità di un
rinnovamento spirituale e che condurrà a una nuova visione del
mondo più libera. Ci sono già le premesse, per chi a occhi per
vedere, di questa epoca che nasconde possibilità inaudite per tutti
gli uomini del terzo millennio”.
Chiudi il giornale e ti trovi a farlo compiutamente come se le pagine
del giornale fossero qualche cosa di molto prezioso, dai le pieghe
giuste alle pagine, sistemi il giornale nella bacchetta di legno come
a volerlo lasciare immacolato e confidi sul fatto che qualcun altro
possa leggere quello che hai appena letto tu.
Esci dal bar e ti avvii a piedi verso l’ufficio, cammini sotto le gallerie
piene di negozi che fanno brillare le proprie luci nell’intento di
catturare l’attenzione di qualche turista facoltoso in vena di
shopping. Ormai tu guardi le vetrine e ti chiedi come possa la gente
desiderare di voler comprare roba simile, sarà sempre un mistero.
La gente la odi e la ami al contempo come la tua città, certi giorni
quando il centro è affollato fantastichi sull’ipotesi di mettere una
bomba e fare piazza pulita una volta per tutte, chi non lo ha pensato
almeno una volta nella vita? Altri giorni invece apprezzi la
semplicità della gente, gli adolescenti, le famiglie con bambini
piccolissimi che corrono appresso ai genitori ed in fine i turisti la
maggior parte giapponesi almeno così sembra forse perché per noi
occidentali saltano subito all’occhio, sono più bassi ed hanno gli
occhi a mandorla ma non saprai mai se sono cinesi, giapponesi o
meglio i giapponesi li distingui subito perché hanno i soldi, i cinesi
no. L’unico negozio che ti interessa è il mediastore, li ci puoi trovare
in teoria quello che di meglio l’uomo produce culturalmente, libri,
musica, film oltre ai personal computer, dvd, tv al plasma ed altro
ancora. ogni tanto nell’ora di pausa scendi e ti fai un giro giusto per
vedere se c’è qualche cosa di interessante. E’ da molto tempo che
non trovi quello che desideri, ti sembra tutto così banale e i soliti
bestsellers, i film non ti piacciono più come un tempo, forse stai
cambiando e quello che cerchi sta altrove in un luogo sconosciuto
di cui percepisci la presenza, non meglio ubicato di un punto nello
spazio che ci circonda, ma ha una grande forza di attrazione che ti
chiama a se ogni volta che ti perdi.
Entri nell'ufficio, tipico ufficio in uno stabile del centro, una sede
che si addice ad una società di assicurazioni, sobrio e rassicurante
per l’appunto. Saluti i colleghi vai verso la tua scrivania. E’ ottobre
ormai le vacanze sono solo un lieve ricordo, Sei un abitudinario
trascorri le vacanze sempre nello stesso posto, a anche quest’anno
sei andato in toscana, con i soliti amici e adesso sei entrato a pieno
ritmo nel lavoro, i buoni propositi, ti eri promesso di cambiare, ma
la routine sembra avere la meglio, in fondo perché dovresti
cambiare? Hai tutto quello di cui hai bisogno, il tuo lavoro è più
sicuro di una cassaforte, forse le relazioni sociali non sono il tuo
forte, ma questo fa parte del tuo carattere preferisci poche relazioni.
Hai i soliti amici e i soliti colleghi, quello di cui non puoi fare finta
di niente è che ti manca una donna con cui dividere la vita, ma non
l’hai ancora incontrata, quelle che hai avuto sono ormai storie finite.
Come la maggior parte della gente prima di riprendere l’anno si
fanno i buoni propositi, e anche tu hai deciso che se non cambi
lavoro quest’anno rischi di fare l’assicuratore a vita e questo non è
allettante.
Sei alla tua scrivania, accendi il computer, raccogli i fogli sparsi e
prendi in mano una pratica di un cliente. In quel momento arriva il
tuo capo e ti dice:“Buon giorno! Ho qui del lavoro in arretrato, non
sono riuscito a trovare nessuno libero, dagli un’occhiata, quando
hai finito chiamami”. Gli rispondi che va bene, d'altronde è il tuo
lavoro. Appunto è il tuo lavoro, ma comincia ad andarti stretto, un
tempo avresti accolto una notizia del genere con grande gioia,
sarebbe stato tutto da imparare, adesso invece è solo una
insopportabile noiosa routine. E’ quella che chiamano la crisi dei tre
anni, se la superi allora è un lavoro che puoi fare tutta la vita se
cedi allora è meglio che cambi lavoro.
Ti fai coraggio e disbrighi le pratiche, in quel momento passa
Tutankamon il tuo collega di lavoro, siete arrivati alle assicurazioni
nello stesso periodo, e dopo i primi momenti di naturale rivalità
avete capito
che siete tutte e due sulla stessa barca. E’ l’unico con cui hai un
intesa, siete coetanei e condividete gli sbalzi di umore del vostro
capo, ha in mano un bel plico di pratiche. E’ così impegnato nel
selezionare dei fogli che sembra doverti consegnare, che non è
riuscito ancora a rivolgerti la parola, gli dici: “ciao come va?”
risponde: “bene grazie ti ho portato un pò di lavoro del capo, ecco
qui!” mentre Tutankamon ti passa le pratiche aggiunge:”ha leggi
qui c’è un articolo interessante sul Corriere, dagli un’occhiata
quando puoi”. Rimani per un attimo stupito e poi in un baleno dici
di istinto:”l’ho già letto!”, vi fissate con lo sguardo senza dire
niente, riprendi e dici:”se è quello che dico io l’ho letto questa
mattina al bar!”, Tutankamon facendo un cenno con il capo: “si è
quello allora… nell’intervallo se vuoi ne parliamo”, “volentieri, va
bene, certo a dopo!”. Non ci puoi credere, te ne eri già
dimenticato, hai letto l’incredibile ma la routine quotidiana ti ha
fatto dimenticare tutto, ecco perché oggi il lavoro è un po’ più
pesante del solito, macchè crisi dei tre anni! con quello che hai
letto tutto adesso ti sembra più banale, c’è un mondo da scoprire
la fuori e tu sei chiuso qui dentro a sbrigare delle stupide pratiche!
Arriva il tuo capo ti dice:” senti ti ha dato le pratiche
Tutankamon?, “si, ecco le qui! anche queste sono da fare?”, “si!
Controlla quelle dell’ultimo mese poi quando hai finito avvisami!”,
“d’accordo”. Ripensi a Tutankamon che ha letto lo stesso articolo
che hai letto tu, non lo facevi così interessato a certi tipi di
argomenti, lo pensavi sempre tra quelli che letto di certe cose le
liquidavano con leggerezza inserendole nel file della fantasia o
peggio della pazzia, che ti abbia invitato di proposito a leggere
quell’articolo è un segno evidente di quanto anche lui sia rimasto
colpito. E’ l’una le segretarie dei boss cominciano a uscire dagli
uffici, hai ancora un paio di pratiche, ti dilunghi un attimo non vuoi
riprendere più tardi un lavoro quasi finito, cosi lo porti a termine e
in quel momento arriva Tutankamon:“ci sei?, andiamo a
mangiare un boccone?”, “si ecco! Ho finito!”. Spegni il computer,
raccogli i fogli, ti alzi ti infili la giacca, prendi il telefonino ed esci
insieme a Tutankamon
Al Ristorante Self Service c’è la solita ressa dell’ora di pranzo, non
ci fai più caso del tempo che perdi a stare in fila, tra una battuta e
l’altra fra colleghi eccoti al banco, scegli i tuoi piatti preferiti, un
primo, un contorno e il dolce, Tutankamon ti segue a ruota non
solo simbolicamente ma anche nelle scelte dei piatti, ripetendo al
cameriere “anch’io uguale!”, tranne che per il vino, ha scelto per
una birra.
Con i vassoi in mano, il tipico andamento rallentato e con super
cautela dribblate nella folla e vi conquistate un tavolo libero, la
cameriera fa giusto in tempo a liberare il tavolo dai vassoi
precedenti che vi sistemate uno di fronte all’altro, in quel momento
ti rendi conto che non è una giornata come le altre, oggi c’è qualche
cosa di diverso, e questo lo senti da una forzata normalità che si è
instaurata tra te e Tutankamon è come se qualcuno avesse
imposto un divieto nell’affrontare certe questioni, rimanete cosi per
tutti i primi cinque minuti, in silenzio, ognuno intento a mangiare il
proprio cibo senza sapore.
Ti versi il vino rosso nel bicchiere, e con una certa enfasi lo porti
alla bocca e ne assapori il gusto, riponi il bicchiere al suo posto ti
asciughi le labbra con il tovagliolo, Tutankamon fa lo stesso
come a seguirti in un cerimoniale. Prendi la decisione di
intavolare il discorso. Ti rivolgi a Tutankamon:”…cosa ne dici di
quell’articolo sul Corriere di oggi?”
Tutankamon:“ha eccoci al punto finalmente, per un attimo ho
dubitato che non stessimo parlando della stessa cosa… sai mi
chiedevo se tu eri uno con cui parlare di certe cose e così quando
hai detto che l’avevi gia letto, mi hai colto di sorpresa”, “anche tu
sai me lo sono chiesto, non ti facevo uno interessato a queste
cose…” Tutankamon:”così stamattina ecco la bella notizia; non
siamo soli!”
“gia a quanto pare… e non solo ma quello che queste notizie, una
possibilità del genere…, nell’insieme dei temi trattati quello che mi
stupisce è che si legge un disegno ben preciso che sfugge alla
mente in un primo momento ma…” Tutankamon ti interrompe:” ma
si percepisce…” “Si giusto si percepisce che c’è del vero!”
Tutankamon:“Bèh se fossero vere queste notizie… sarebbe proprio
un bel colpo! Sono contento di poterne parlare con qualcuno che
almeno
ammette la possibilità che queste cose possano essere vere”, “già
la prima reazione che ho avuto anch’io è quella di comunicarlo a
qualcuno, di da quanti anni ci conosciamo? Quattro cinque anni?”,
“si più o meno” “bè forse questa è la prima volta che parliamo
seriamente, e il caso a voluto che proprio oggi doveva uscire un
articolo così!, sai è sempre difficile parlare di certi argomenti”
Ti giri sulla tua destra e a pochi metri vedi che c’è un giornale
abbandonato sul tavolo, ti alzi lo prendi e mentre cerchi l’articolo
dici:”ecco guarda qui, dov’è?!” ti accorgi che manca una pagina, ed
è proprio quella dell’articolo, “guarda un po’ l’hanno portata via!”
Tutankamon:”bèh allora vuol dire che non siamo i soli ad essere
stati colpiti”, “già a quanto pare! Non siamo i soli!”, “mi interrogo
ogni tanto su come certe notizie passino del tutto inosservate
mentre le più banali e stupide infiammino la gente!”
Sai che ti dico? Che forse è tutto voluto così, anche le notizie di
questo genere non escono se non vogliono farlo sapere, e a
qualcuno sta bene che le notizie stupide dilaghino nel mondo, c’è
un disegno e una certa giustizia anche nelle cose che non si
comprendono, oggi ne ho avuto la netta sensazione con
quell’articolo, come si intitolava… si.. Strani Presagi della Nostra
Epoca, già cosa fa strappare un articolo di giornale su un
quotidiano che cosa infiamma cosi tanto alcune persone? Come noi
qui a parlare di questo?!”
Tutankamon:“e’ che forse stiamo vivendo davvero un mutamento
epocale e noi ce ne stiamo accorgendo solo adesso…”.
La giornata è finita, il lavoro invece di essere diminuito è aumentato
in maniera esponenziale, sai bene cosa ti aspetta per la prossima
settimana, fare il doppio del lavoro. Ma adesso puoi andare a casa
e come abitudine prima ti fai un giro in libreria a dare un’occhiata.
Entri dentro nella tua libreria è quella che frequenti maggiormente,
4 piani che coprono quasi tutto lo scibile umano, ci vai perché ti
sembra quella più aggiornata, tiene quasi ogni tipo di libri anche
quelli stranieri. Cominci a passare le sezioni di narrativa, scienze,
saggistica e poi ti soffermi su attualità dai uno sguardo sommario ai
titoli delle copertine che sono per lo più di politica e cronaca, hai
sempre trascurato questa sezione perché gli argomenti politici non
ti interessano molto, alcuni libri hanno il marchio “novità” e questa
volta tra quelli che ti saltano all’occhio c’è un libricino blu con
scritto “The Alkem Life Society introduzione alle attività della ALS”
Questo titolo ti dice qualcosa, è un libro di cui qualcuno ti ha
parlato, non ricordi bene dove, ti chiedi se forse l’hai letto da
qualche parte. Guardi il libro, di un piccolo formato di una
cinquantina di pagine al massimo, come a volergli chiedere
direttamente informazioni sul suo conto. Hai preso in mano il libro!
la compattezza delle pagine non ti invita a sfogliarlo così lo giri per
leggere il retro. Prima ancora di iniziare a leggere lo rivolti di scatto
e rileggi il titolo di copertina “The Alkem Life Society”, In quel
momento ti rendi conto che quel nome l’hai già letto sull’articolo di
questa mattina, è citato come una delle compagnie che si
interessano degli strani presagi della nostra epoca.
A questo punto non esiti più un istante con il libro vai alla cassa e
come se avessi trovato una specie di tesoro ti assicuri che nel
portafoglio hai soldi a sufficienza per comprarlo.
Non c’è fila, sei già pronto con il portafoglio in mano, il commesso
ti dice il prezzo, paghi soddisfatto dell’acquisto ed esci. Hai
comprato il tuo libro!
E’ stata una giornata intensa oggi, entri nel tuo appartamento, un
dignitoso bilocale alla periferia di Milano servito di tutto, ti togli la
giacca ti liberi delle chiavi, portafoglio, il sacchetto con il tuo libro lo
riponi sulla scrivania in camera, ti togli le scarpe vai in bagno
prepari l’acqua, ed esegui il tuo rito quotidiano di
decontaminazione.
Ti prendi il tuo tempo e ti rilassi nell’acqua calda della vasca per
una decina di minuti, più del solito protrai la permanenza a mollo,
lasci definitivamente la presa e ti chiedi che cosa hai realmente
fatto oggi.
I dieci minuti sono diventati più di mezzora, sei rimasto in uno
stato di dormiveglia nella vasca e adesso senti freddo alle braccia e
l’acqua è diventata fredda questo ti costringe a farti alzare
Sei nella tua camera, un letto da una piazza e mezza, un paio di
sedie e sulla scrivania c’è il tuo computer, un pc assemblato da te,
ti
sei scelto i componenti migliori, buone prestazioni, costi ridotti, ha
poco più di un paio di anni ma regge bene il confronto con le ultime
generazioni, per quello che lo usi ti soddisfa, hai anche una
connessione internet adsl 24ore su 24 senza la quale non potresti
vivere.
Hai acceso il computer ! ci vuole sempre un pò di tempo prima che
la configurazione sia pronta all’uso, cosi approfitti di sistemare un
po’ la scrivania, ci sono fogli sparsi, e poi sull’angolo quasi
dimenticato il sacchetto con il libro che hai comprato.
Hai preso il libro! adesso lo sfogli, vai all’indice per vedere gli
argomenti, tra cui leggi, vite extraterrestri, coscienza artificiale, la
gerarchia cosmica.
Ti sdrai sul letto ti metti comodo e cominci a leggere il capitolo,
“L'unità cibernetica a coscienza artificiale dell'Alkem Life
Society”. E' la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, organismi
cibernetici che replicano il comportamento umano, con i vantaggi
dell’affidabilità delle macchine. Da qualche anno se ne parla della
possibilità di emulare l’intelligenza umana costruendo una vera e
propria coscienza autonoma artificiale in grado di evolvere ed
anche superare le possibilità umane
Quando cominci ad immergerti in questi argomenti vieni interrotto
dallo squillo del telefono, drinn!
Rispondi al telefono:“Pronto! Chi è?”
“ciao sono Paolo!, come va?”
“ah ciao!, bene grazie tu?”
“si bene, senti per questo weekend ho trovato una festa sul lago!
Un sacco di gente e poi un bel po’ di ragazze a quanto pare! Io e
Simone andiamo di sicuro tu cosa fai?”
“non lo so ancora ne parliamo magari questa sera”
“si va bene ci vediamo al solito posto verso le nove ok?”, ”si ok! A
dopo ciao!”
Adesso prendi il libro che hai tenuto in mano per tutta la
conversazione senza essertene accorto, questa interruzione ti fa
riflettere sul fatto se le cose che stai leggendo ti sono utili in un
qualche modo, ti interroghi su come ti stai rapportando con queste
cose che sono sempre al confine tra realtà e fantasia, ma dopo
tutto stasera è venerdì e l’appuntamento con gli amici al bar è una
certezza , metti da parte il libretto sulla scrivania e controlli la posta
elettronica al computer. Ci sono almeno una decina di messaggi ma
la maggior parte sono spamming di iscrizioni che hai fatto a dei siti
di dubbio interesse, consulti spesso invece quello delle recensioni
cinematografiche e dei dvd in uscita, che consideri uno dei pochi
servizi utili, gli altri li cancelli tutti. Con il mouse chiudi le finestre
della posta elettronica, e con il gomito urti il libro che cade per
terra, dalle pagine esce un volantino che non avevi notato prima.
Hai raccolto il volantino! Adesso lo apri sulla scrivania e gli dai
un’occhiata. Il volantino pubblicitario dice che c’è un seminario in
toscana questo fine settimana per introdurre gli interessati alle
attività della Alkem Life Society, una specie di corso introduttivo
sulle attività speciali di questa organizzazione internazionale che è
stata molto discussa di recente per le sue affermazioni un po’
azzardate circa lo stato del mondo attuale, chi vuole partecipare
può fare l’iscrizione online sul sito web.
Di istinto vai su internet digiti l’indirizzo della The Alkem Life
Society e ti compare un menu con i diversi appuntamenti aperti al
pubblico, tra questi vedi quello segnalato dal tuo volantino che si
riferisce al programma di Alta Comunicazione che prevede nuovi
paradigmi di comunicazione con abitatori extraplanetari e
ultradimensionali.
Per iscriverti è richiesto il tuo nome, più il codice personale da
digitare, che è stampato sul volantino incluso nel libro e serve per
accedere gratuitamente al seminario, sei davanti alla pagina web di
iscrizione hai appena inserito il tuo nome.
Hai inserito il tuo codice! accedi cosi alla pagina di risposta che ti
invita a stampare il biglietto di ingresso valido per una persona per
la domenica di seminario in toscana.
Con il mouse clicchi sull’icona della stampa ed è cosi che il rumore
della tua stampante comincia il suo inesorabile lavoro di
riproduzione, dopo una manciata di secondi ecco sfornare il foglio
del biglietto di ingresso al seminario. E’ la stampa di un bel colore
blu che sfuma verso l’azzurro con il logo della ALS dorato al centro
e a dare un sapore internazionale c’è la scritta in inglese che dice
“Admit One Researcher”, “ingresso valido per un ricercatore”.
Questo è il biglietto da visita di una delle più chiacchierate
organizzazioni internazionali, e in quanto a comunicazione non
perdono l’occasione di essere all’avanguardia anche nella stampa
di un semplice biglietto che conferisce senza scrupoli l’appellativo di
ricercatore al suo possessore, nonostante sia indirizzato ad un
pubblico pressoché sconosciuto ed anonimo di cui fai parte anche
tu. Ritagli adesso le parti bianche in eccedenza del foglio per
lasciare la forma rettangolare del biglietto, guardi sulla scrivania e
vedi che hai una copertina di plastica trasparente e con cura infili il
biglietto nella plastica pronto per essere usato all’occorrenza. Si
tratta di essere pronti a tutto nel migliore dei modi, e quello di
presentarsi con un buon biglietto curato è la risposta per dimostrare
il proprio interesse per l’incontro.
Con la scelta di partecipare al seminario senti che stai iniziando un
nuovo cammino che non sai ancora bene dove ti porterà, ormai
però l’iscrizione l’hai fatta e sei comunque deciso a partecipare.
Come per tornare alla vita di tutti i giorni vai in cucina e ti prepari
una tazza di caffè, sgranocchi qualche cosa accendi la televisione e
lasci il telegiornale di sottofondo.
E’ ora, sono quasi le nove e l’appuntamento all’Enoteca con gli
amici è prossimo, ti prepari per uscire, indossi il giubbotto prendi il
casco e scendi nel garage, sei di fronte al portone del tuo garage.
Hai aperto il tuo garage ! Dentro ti aspetta come sempre la tua
compagna fedele, è la tua moto che brilla ai riflessi del neon. E’ una
BMW 1100 tutto terreno, te la sei comprata dopo cinque anni che le
facevi il filo, è il massimo della tecnologia tedesca e senza
esagerare il meglio della sua categoria a livello mondiale, quando
l’hai acquistata hai sempre sognato di girare il mondo per davvero,
cioè fare 40000 chilometri passando tutti i continenti e tutti i paesi
del nostro piccolo pianeta, ma per il momento ti sei accontentato di
qualche giro durante le vacanze.
Infili la chiave, giri, si accendono le luci, e premi il pulsante
dell’avviamento elettronico. Ascolti il rumore discreto e
imperturbabile tipico dei bmw che le ha conferito il soprannome di
moto dei gentlemen, e di questo ne sei consapevole e anche un po’
fiero.
Sali in sella togli il cavalletto laterale ed esci dal box, con il
telecomando apri il cancello e nel frattempo richiudi il tuo box. La
moto è calda premi la frizione inserisci la prima e dolcemente in
progressione acceleri verso la tua strada.
Sei puntuale, sono le nove e sei arrivato davanti “Al Cantinone”, è
un antica enoteca tipica della vecchia Milano, è frequentata da un
pubblico misto e variegato, è un posto dove si possono assaggiare
buoni affettati e formaggi accompagnati da del buon vino
selezionato. Fuori dal locale ci sono Paolo, Simone e Matteo, gli fai
gli abbaglianti, loro si accorgono di te e ti salutano. Parcheggi sul
marciapiede ti togli il casco e vai a stringere le mani di tutti e tre con
qualche pacca sulle spalle.
Entrate tutti insieme, i camerieri sempre molto gentili vi accolgono
invitandovi al tavolo, uno di loro vi invita a seguirlo nell’altra
saletta dove c’è un camino, per il momento ancora spento fa solo
da ornamento al locale, ma aspetta la stagione più fredda per
svolgere la sua mansione di focolare domestico . Vi togliete le
giacche e le appoggiate sull’appendi abiti, prendete possesso dei
vostri posti, il cameriere con buon tempismo vi consegna il menu e
la lista del vino. Una bevanda antica quanto il mondo, e questo è il
luogo preposto alla sua consumazione, è una specie di religione
per i buongustai e anche tu con gli altri non disdegnate, almeno una
sera al mese, la degustazione di questo liquido dal sapore nobile.
Insieme agli altri ti consulti per la scelta del vino, Paolo è il classico
tipo che non ha ancora capito che cosa deve fare nella vita ho
meglio non si sa ancora decidere se fare il cantante rock, lavorare
nel cinema, ho continuare ad arrabattarsi con qualche lavoro
occasionale che gli procura un infinita serie di fastidi. E’ lui che
nella compagnia si occupa di trovare le feste scegliere i locali alla
moda e forse ciò che gli riesce meglio è seguire al massimo quello
che offre la vita mondana.
Simone è un tipo mansueto non crea problemi vuole bene a tutti e
tutti gli vogliono beneÈ un tuo vecchio compagno del liceo con lui
condividi la passione per gli scacchi ogni tanto fate qualche partita.
Matteo anche lui è un tuo vecchio compagno del liceo eravate tutti
nella stessa classe, è diventato ingegnere dopo essere andato fuori
corso di un paio di anni, cosi adesso lavora per l’azienda del padre,
ha sempre qualche cosa da ridire.
Discutete di come fosse ottimo l’ultimo vino della volta scorsa, cosi
prima che il cameriere va via Simone gli chiede se si ricorda quale
è l’ultimo vino che avevate preso la volta scorsa, per un cameriere
abituato a dare consigli e a seguire l’evoluzione dei gusti dei propri
clienti è un gioco da ragazzi, riflette un attimo e poi vi consiglia
sicuro un Brunello di Montalcino. Il cameriere:”con cosa lo volete
accompagnare, salumi, formaggi?”, vi consultate un po’ poi
decidete che un misto di formaggi e salumi con l’aggiunta di
qualche noce va bene.
Paolo intavola il discorso e dice: “allora il lavoro va bene?”
Matteo:“si non c’è male ho avuto dei buoni risultati quest’anno”
Intervieni dicendo:”non me ne parlare è un lavoro il mio che
dovrebbe assestarsi prima o poi invece ogni giorno sembra sempre
aumentare di più cosi i ritmi diventano sempre più serrati”,
Simone: “io non mi posso lamentare, è il solito tran tran”
Il cameriere arriva con il vino e gli affettati su un vassoio con i
bicchieri, quelli giusti da degustazione, grandi e sferici. Chiede
permesso e distribuisce in maniera elegante i preziosi calici, e
ripone al centro del tavolo il tagliere con gli affettati e i formaggi e
poi un piccolo cesto con le noci e il pane. Si riserva la bottiglia di
vino per ultima la impugna e chiede:”chi assaggia?” guardi Paolo
come a dire che è lui il preposto all’operazione, però Paolo dice:”no,
Simone se vuoi tu?”, Simone:”si va bene a me l’onore, assaggio io”
Il cameriere riempie il bicchiere, Simone lo prende, assaggia e dopo
un tempo di degustazione forse allungato di qualche secondo
ditroppo dice: “si ottimo! È il vino della volta scorsa, grazie!” Il
cameriere sistema la bottiglia di fianco al tagliere sempre al centro
del tavolo.
Vedi che nessuno prende l’iniziativa di riempire i bicchieri vuoti, di
fronte a te c’è la bottiglia di vino e i bicchieri sono alla tua portata
Hai preso la bottiglia di vino! Con cura cerchi di emulare i gesti
composti del cameriere e cominci a versare il vino nei bicchieri,
Paolo che è il più lontano ti allunga il bicchiere.
Paolo:”Grazie!”. Quando hai finito di versare il vino a Paolo,
Matteo propone un brindisi e dice:“salute!” rispondi alzando il
bicchiere:”salute!, alla nostra!” e celebrate un rito che è ormai
consuetudine di ogni serata fra di voi.
Ti porti il calice alle labbra e assapori l’aroma del fluido, poi ti
ritrovi ad essere un po’ impacciato e decidi di bere normalmente il
tuo bicchiere di vino e nel frattempo ti prendi una fetta di salame
dal tagliere con del pane.
Con la bocca ancora piena chiedi a Paolo:”mm… cosa dicevi di
quella festa al lago?”
Paolo:”ah si! Questa è una di quelle toste! Sul lago in una villa del
700 e un sacco di gente giusta!, è inutile dire che è piena di belle
fighe!” Matteo:”ah non lo sapevo! Quando?” Simone: “Sabato e
domenica”, Paolo:”a dire il vero comincia questa sera!”
Simone:”come comincia questa sera? ma quanto dura?” Paolo:”te
l’ho detto è una cosa speciale! Dura tre giorni da stasera a
domenica pomeriggio con il brunch incluso, se abbiamo voglia
possiamo partire anche adesso… se vi va!” Matteo:”ma si dorme
li?” Paolo:”si ci sono delle stanze a disposizione bisogna vedere se
ce ne sono ancora di libere, posso sempre dare un colpo di
telefono”
Interessato alla cosa forse pensi che questa è l’occasione buona di
fare qualche incontro interessante, una donna. Si lo sai che ti senti
come nudo senza una donna al tuo fianco e magari viste le
premesse di questa festa li la trovi, la tua anima gemella, chi sa
mai!
Simone ti dice:”Allora che ne dici? Si va?” rispondi:”beh
interessante si può fare bisogna passare da casa a prendere il
necessario per due giorni poi si parte”, Matteo:”si prima di
mezzanotte non comincia niente, in mezzora siamo su”.
Paolo vista la situazione è già al cellulare per sentire se c’è ancora
posto per dormire in villa e si sente che dice:”si siamo in quattro!
Va bene anche una stanza unica non c’è problema… non prima di
mezzanotte! Certo! d’accordo grazie!” Paolo spegne il suo cellulare
orgoglioso dice:”ragazzi ci siamo! C’è posto! si va!”, in quel
momento parte un giro di sguardi di soddisfazione per qualche
cosa che sembra speciale, non sempre ci sono feste di tre giorni al
lago e non sempre si riesce ad entrare, ma con Paolo questa sera
si può.
Vedi che i bicchieri sono ormai vuoti, la bottiglia e quasi finita ne è
rimasto forse ancora mezzo bicchiere a testa. Pensi che non basta
una bottiglia e siete pronti per un’altra. Il cameriere è vicino al
vostro tavolo.
Hai chiamato il cameriere! Con il cenno che gli hai fatto adesso si
avvicina e ti dice:”si mi dica?” rispondi:”c’è ne porta un'altra?”,
“sempre lo stesso o volete cambiare?”,”no continuiamo con questo
è ottimo”,”va bene una bottiglia?”, “si se ci porta qualche altra
noce”,”va bene, subito”, “grazie!”
Il cameriere approfitta per portar via il cesto vuoto delle noci,
qualche tovagliolo svolazzante, e la bottiglia di vino ormai vuota.
Matteo: “sembra una bella festa questa no?” Paolo: “beh tre giorni
di fuoco non sono male!”, ridi insieme agli altri e poi riprendi
dicendo:”andiamo cauti ne abbiamo prese di cantonate con queste
feste…” Matteo:”no secondo me questa è buona tre giorni non sono
pochi!, ce ne deve essere di roba in pentola!” Simone:”si anche
secondo me questa mi sa che è buona” replichi “speriamo!”
Paolo:”ragazzi questa vo lo garantisco è più che buona, ci sono
certi miei conoscenti che non vanno se non sono feste ben
organizzate, e a questa loro ci sono”
Arriva l’altra bottiglia di Cabernet e come da copione ormai la servi
tu, approfitti di questa interruzione e ti viene in mente in maniera
spontanea di chiedere se qualcuno ha letto l’articolo sul corriere e
dici:”avete sentito oggi sul corriere cultura e scienza l’articolo sulla
presenza degli alieni che dovrebbero sbarcare tra poco sul nostro
pianeta?”
Simone:”siamo comunque nella nuova era qualche cosa dovrà pur
succedere?”
Dici:”già è l’età dell’acquario, dovrebbe essere un periodo di
rinnovamento” Paolo:”a me interessa solo una cosa degli
alieni…”chiedi:”che cosa?”, Paolo:”degli alieni mi interessano solo
le donne aliene, ti immagini che posizioni vengono fuori!”,
Matteo:”non ci avevo mai pensato alle donne aliene”, Simone:”si
ma le donne sono già abbastanza aliene così come sono!” insieme
ridete e fate un brindisi
Simone:”comunque devo aver letto qualche cosa anch’io parlava
anche del ritorno di Gesù, alieni, gerarchie e altre dimensioni
parallele se non sbaglio, una specie di cocktail new age”
Rispondi:”si più o meno appare una cosa così ma non è proprio in
questi termini la cosa è più seria di quanto sembra”
Matteo:”per mè sono le solite trovate per far parlare la gente, metti
qualche cosa di insolito e la gente abbocca, non è vero niente di
queste cose, io personalmente di alieni non ne ho mai visto
neanche mezzo”
Rispondi:”beh ma qualche domanda su cosa ci stiamo a fare qui te
la sei fatta o no?”
Paolo:”ma non ho capito di che cosa parla l’articolo, non ho avuto
modo di leggere il giornale oggi, cosa dice di preciso”
Rispondi:”di preciso afferma cose incredibili appunto, che il ritorno
di Akhenaton Faraone è imminente, che avverrà il primo incontro
ravvicinato con gli alieni e che esiste una gerarchia cosmica che
governa il mondo e protegge l’umanità, e che viviamo l’inizio di
una guerra finale tra le forze del bene e le forze del male”
Simone:”si adesso ricordo l’ho letto anch’io, ma sai se ne dicono di
cose oggi”
Matteo:”è la new age che va di moda oggi, è roba per i creduloni!”
Paolo:”si sono cose intriganti, da andare a vedere al cinema, poi tra
qualche anno ne fanno un film, ma la vita è un’altra cosa…”
Ribatti:”tu Paolo in cosa credi?”
Paolo:”guarda io ho capito che la vita è bella e te la devi godere!, il
resto come ti dicevo lo vai a vedere al cinema, anche perché
queste cose più ci pensi e più ti buttano fuori di testa!”
Simone:”hai ragione, io l’ho letto l’articolo, se non sbaglio c’è anche
una grossa multinazionale che si occupa di paranormale e questioni
del genere, per cui qualche cosa di serio magari c’è, ma come
dicevi tu queste cose ti fanno andare fuori di testa, per questo l’ho
letto ma non ci ho più pensato”
Matteo:”sai cosa è che magari qualche studio all’avanguardia su
settori ancora da scoprire, una multinazionale se li può permettere,
impiega qualche gruppo di ricerca e così danno lavoro… ma da qui
a dire che esistono gli alieni ce ne passa!”
Simone:”secondo me qualcosa deve esistere, è quasi scientifica la
possibilità che nell’universo esistano nuove forme di vita… ma io
me li immagino come qualche cosa di totalmente diverso da quello
che siamo noi, o anche che possiamo immaginare”
Intervieni:”per me è ormai scontato che esistano altre forme di vita
nell’universo, una modesta stima probabilistica afferma che nel
nostro universo ci siano almeno un miliardo di pianeti con
caratteristiche simili alla terra, su questo miliardo è presumibile che
qualche pianeta abbia dato forma alla vita come la conosciamo, per
cui la tesi che gli alieni siano qualche cosa di totalmente diverso
non è proprio adatta con questo non escludo forme di esistenza con
caratteristiche totalmente diverse dalle nostre magari su altri piani
di esistenza o in universi paralleli”
Paolo:”resta il fatto che quaggiù le cose funzionano diversamente e
prima lo capisci e meglio è, lo dico per voi, anch’io per un periodo
mi sono fatto delle domande, ma poi che ci guadagno? Sono solo
problemi..”
Simone:”ma in qualche cosa bisogna credere se no che vita è, quali
sono i tuoi valori?”
Matteo:”non si tratta di credere, ma di fare, finché sei onesto fai il
tuo dovere e non ammazzi nessuno sei a posto”
Paolo:”ben detto io credo in questo!”
Simone:”si ma come spieghi l’ingiustizia a questo mondo?”
Intervieni:”si quante brave persone finiscono nei guai? Senza una
spiegazione questo è un bel dilemma”
Simone:”deve esistere qualche cosa di più che non conosciamo,
alcuni lo chiamano dio altri usano nomi diversi, ma sempre di
quello si tratta…”
Rispondi:”si esiste secondo me una giustizia suprema, e quello che
noi chiamiamo ingiustizia è solo per ignoranza, non comprendiamo
il disegno divino che sta sopra di noi”
Matteo:”cosi è facile ammetti l’esistenza di dio e poi tanto ci pensa
lui a risolvere quello che non capiamo, che ragionamento è?”
Rispondi:”non è in questi termini, il fatto è che esiste quello che si
chiama libero arbitrio e questo l’uomo lo sa bene quando si trova a
dover affrontare questioni importanti della sua vita, è una
questione di scelte ma senza un riferimento più alto rimane tutto
privo di senso”
Paolo:”gia che senso ha la vita? O meglio cosa c’è dopo la morte?”
Matteo:”io ho conosciuto una medium che parlava con i morti, lo
devo ammettere questa è una cosa che non mi è chiara fino in
fondo, sapeva delle cose cosi personali di questa mia amica che
solo l’esistenza di una dimensione parallela poteva spiegare, ma
sono convinto che questi fenomeni tra qualche anno saranno
compresi dalla scienza cosi come non esisteva l’elettricità o gli
aerei solo il secolo scorso, con la tecnologia avanzata non nego
che si potranno scoprire nuove conoscenze, ma rimane tutto nella
sfera dello spiegabile scientificamente, non esistono miracoli”
Paolo:”vuoi dire che i morti non muoiono veramente?”
Matteo:”questa medium parlava con i genitori defunti di questa
mia amica e gli diceva che loro potevano ancora vedere i vivi sulla
terra da una dimensione diversa e che la loro vita non era poi cosi
diversa dalla nostra, mi ricordo che diceva che la vita li era un po’
più leggera della nostra…”
Paolo:”questa è una bomba! Non si muore!”
Simone:”bè basta prendere la teoria della reincarnazione, ci si
incarna sempre per poi raggiungere il nirvana cioè il paradiso”
Intervieni:”fai il conto che più di un miliardo di persone crede nella
reincarnazione, in effetti se ci pensi bene spiegherebbe un po’ di
cose che altrimenti non avrebbero senso, come ad esempio se
qualcuno sa fare bene qualcosa tipo suonare il pianoforte a 5 anni,
ho si tratta di un miracolo e questo non spiega niente, oppure quel
bambino che suona bene il pianoforte lo ha imparato nella vita
precedente ed adesso ne raccoglie semplicemente i frutti”
Matteo:”sta di fatto che comunque la civiltà più avanzata oggi
siamo noi l’occidente, senza le nostre scoperte scientifiche
saremmo ancora all’età della pietra”
Intervieni:”sono d’accordo con te, però forse qualche valore
spirituale l’oriente può ancora suggerirlo…”
Il vino è finito, il tagliere al centro del tavolo è vuoto, i bicchieri
anche, il locale comincia ad avere qualche tavolo libero, alcuni
gruppi di persone stanno uscendo.
La sveglia del cellulare di Paolo squilla e mentre con gesto veloce
prende il suo cellulare per spegnerlo dice:”ragazzi è ora si parte!”,
Matteo:”Già la festa! Con tutti questi discorsi me ne ero
dimenticato!”
Ti alzi prendi la tua giacca e il casco ed uscite dal locale, appena
fuori dal locale chiedi agli altri:”ma chi ha pagato?, abbiamo
pagato?” Paolo:”Cazzo! No! Con questi discorsi lo dicevo io che ti
mandano fuori di testa!” cosi Paolo rientra nel locale di fretta e
sistema il conto, quando esce fate la colletta e ognuno paga la sua
parte.
Prendi il tuo casco lo indossi, infili le chiavi sul cruscotto, sblocchi
lo sterzo ti giri e dici agli altri:”cosa facciamo allora?, io devo
passare da casa a prendere un paio di cose”
Paolo risponde: “vogliamo andare con una macchina? o tu vieni in
moto?”
Rispondi:”no preferisco venire in moto sono più autonomo,
piuttosto ci vediamo alla rotonda prima della tangenziale per i laghi
tra una ventina di minuti? Cosi facciamo la strada insieme?”
Paolo:”ok va bene il tempo di passare da casa a prendere due
stracci per un paio di giorni, a dopo! Ciao!”
Sali in sella alla tua moto, il cruscotto è acceso che aspetta un tuo
comando per partire, il pulsante dell’accensione è posizionato su
on.
Hai premuto il pulsante di avviamento! Il rumore inconfondibile
del tuo destriero si fa sentire, la scaldi un attimo, ti aggiusti la
giacca e il casco, inserisci la prima e parti.
Mentre sei a pochi minuti da casa tua ti viene in mente che forse
non puoi andare alla festa, hai il seminario della The Alkeyhm Life
Society domenica in toscana, e istintivamente inchiodi con la moto
e ti dici “noo…”
Di fatto però ti rendi conto che puoi andarci lo stesso solo che non
rimani a dormire al lago per domenica, puoi sempre fare una notte
e poi tornare indietro
Parcheggi sotto casa, entri nel tuo appartamento vai in camera,
dall’armadio prendi un paio di cose di ricambio al volo e le infili
nella borsa da moto, hai lasciato acceso il computer e approfitti di
controllare la posta elettronica, ma dallo schermo nessun
messaggio nuovo, neanche uno spamming pubblicitario, spegni il
computer, sulla scrivania c’è ancora il libretto della ALS e lo sistemi
sullo scaffale con infilato il biglietto di ingresso che ti sei stampato e
hai avvolto nella copertina di plastica. Spegni le luci ed esci di casa.
Sei sulla rotonda prima della tangenziale per i laghi, la macchina
con i tuoi amici è già li che aspetta con le quattro frecce accese. Ti
affianchi e dici:”ci siamo! Si va!”
Partite imboccando l’autostrada, e con la moto stai sulla loro
sinistra leggermente indietro. L’aria è fredda e un po’ umida, ma il
tuo equipaggiamento da motociclista ti ripara bene dalle
intemperie, il viaggio dura circa mezzora siete adesso all’uscita del
casello e proseguite per il lungo lago che vi porta alla villa.
Siete arrivati alla villa, un enorme cancello è aperto pronto per
accogliere gli invitati, c’è un guardiano che vi riceve e chiede
il nome, Paolo dalla macchina dà le referenze, il guardiano
fa cenno di entrare con l’auto, tu di fianco la segui. La strada
che porta all’ingresso della villa si sviluppa in una specie di
piccolo bosco ed è illuminata da delle torce che bruciano nel
vento ad altezza uomo.
Arrivate in un parcheggio che situato di fronte al portico della villa
che sembra più simile ad un palazzo reale, deve essere anche
un luogo importante dal punto di vista storico.
C’è già della gente che comincia ad arrivare, ed il parcheggio si
riempie in fretta. Gruppi di persone entrano nel palazzo, ci sono dei
maggiordomi che accolgono gli ospiti e li invitano a seguirli
all’interno.
Si capisce che hanno fatto le cose in grande, la gente sembra bella,
e come annunciato si intravedono già delle bionde e more
appariscenti pronte ad esibirsi nella loro performance mondana
Il tempo di chiudere la moto e prendere la borsa ti avvicini agli altri
che sono quasi tutti fuori dalla macchina formando un cerchio fra di
voi. Noti Paolo che è interessato ad ispezionare il luogo, ti
incuriosisce il suo comportamento
Ti rivolgi a Paolo e gli chiedi:”e adesso che si fa?” lui
esordisce:”allora? Com’è? Ragazzi questa è una roba seria! Cosa
vi avevo detto!, adesso entriamo e facciamo un disastro, hai notato
il gruppo di bionde che sono entrate?” rispondi:”si le ho viste non mi
sono sfuggite!” mentre dai una pacca sulle spalle a Paolo in segno
di assenso come a volerti congratulare Matteo interviene:”non male
come accoglienza!”, Simone:”il posto è notevole, avete visto il
palazzo!?”, Paolo:”dai entriamo!”
Insieme agli altri ti incammini verso la porta di ingresso sotto a
degli ampi archi, siete nel portico e ti lasci superare da Paolo che
prende l’iniziativa e vi guida tutti all’ingresso.
Un maggiordomo vestito di tutto punto vi accoglie chiedendovi il
nome, Paolo forse con troppa fermezza ostenta il suo cognome, il
cameriere controlla sulla lista e vi invita a seguirlo, entrate nel
palazzo e una grande sala di ingresso si apre davanti a voi, con ai
lati due scalinate che portano ai piani superiori. Ci sono già gruppi
di invitati che affollano lo spazio e salgono e scendono dalle
scalinate.
Tutti e quattro seguite il maggiordomo che vi conduce alle vostre
camere, con la tua borsa a tracolla firmata bmw fai la tua bella
figura, è un bagaglio compatto ed elegante che va bene per ogni
tipo di occasione da quella sobria a quella più impegnata.
Sei ai piani superiori della villa, in un lungo corridoio con ai lati le
porte delle camere alcune persone entrano altre escono, raggiungi
la porta della vostra camera e il maggiordomo ve la apre, poi si gira
verso di te e ti allunga la mano con la chiave
Hai preso la chiave! Ringrazi il maggiordomo ed entri insieme agli
altri nella camera.
Sul comodino c’è un depliant fermato da un paio di cioccolatini, ti
domandi in che posto siete finiti, un accoglienza da albergo di
prima classe, e cerchi di immaginare chi sono quelli che hanno
organizzato una festa simile. Le ragazze che hai visto, prima
entrare e adesso all’interno del palazzo ti fanno pensare che magari
questa sera una giusta la trovi.
Hai preso il depliant! C’è scritto una specie di programma per i due
giorni con gli incontri e le attività che si possono svolgere. Simone ti
chiede:”cosa dice il depliant” rispondi con ironica naturalezza come
se fosse una cosa normale:ӏ semplicemente il programma dei due
giorni…” poi riprendi un po’ spiazzato:”qui non scherzano c’è né
per tutti i gusti dalla tranquilla sala lettura alla discoteca in
taverna” Paolo di scatto:”beh ragazzi vi ho portato in paradiso a
quanto pare!”
Sistemi la tua borsa in un baule di fianco al letto vicino alla finestra
che ti sei scelto, quando hai finito dici:”ragazzi si può cominciare
con il cocktail di benvenuto nel loggione principale poi da li siamo
tutti liberi di fare quello che ci pare ok?!”, Paolo risponde:”si
ragazzi la camera la conosciamo, in un posto così vale la regola
libertà massima!”
Sei il primo ad essere pronto per uscire cosi visto l’accordo prendi
ed esci dalla camera, scendi le scale ed entri nel loggione
principale.
Un bancone molto lungo e alto offre la possibilità di sedersi con
degli sgabelli e ordinare il proprio cocktail di benvenuto.
A un paio di metri da dove ti sei seduto c’è il cameriere, e ti è
venuta sete.
Hai ordinato il tuo cocktail ! mentre aspetti vedi il gruppo di bionde
che attirano l’attenzione senza remore della gente intorno a loro. E
anche tu adesso che hai il tuo bicchiere in mano bevi senza togliere
lo sguardo sul gruppo di donne di cui una incrocia per qualche
istante i tuoi occhi.
Guardi la bionda che ti fissa, per un momento che sembra essere
sempre troppo lungo, poi con il bicchiere in mano le fai un cenno
come a volerla salutare. Lei in risposta con naturalezza e senza
indecisione viene verso di te. E’ una bionda un po’ più alta della
media con delle belle curve nei posti giusti, lo sguardo leggermente
assente di chi fa affidamento su altre qualità della propria
personalità come il suo essere procace.
Non credi che questo stia accadendo, la tua bionda adesso è
praticamente di fronte a te che ti sorride
Ti sei fatto forza e le dici:” Ciao!” lei:”ciao! Cosa bevi?” “niente di
particolare il cocktail di benvenuto!” “sei qui per trasgredire o
rilassarti?” “come?” “si voglio dire… ma è la prima volta che vieni
qui?” “si in un posto del genere per me è la prima volta” “ha ecco
perché non capivi… queste sono feste del circuito Free Life”, vuoi
approfondire la questione.
Lei dice:”si il Free Life è un circuito che si occupa di qualità della
vita benessere ed altro, per questo puoi fare quello che vuoi,
rilassarti oppure divertirti un po’, sta a te la scelta!”
Rispondi:”in quanto a qualità non c’è dubbio si capisce da come
vieni accolto e il posto è veramente bello! Ma tu è da tanto che
frequenti questo ambiente?”
Lei:”si ormai è quasi due anni che seguo queste feste…” in quel
momento una sua amica ci raggiunge interrompe il discorso e si
rivolge a lei:”Scusate! ti devo parlare”, lei si gira le risponde che va
bene poi si rivolge a te e ti dice:”scusa devo andare, è stato un
piacere conoscerti, ci vediamo, ciao”, sorpreso rispondi:”si piacere
mio.. ciao!”
Dici a te stesso:”Come è stato facile abbordarla tanto è stato facile
perderla”. Le guardi tutte e due raggiungere le altre che vanno a
formare ancor di più un unica chioma bionda in mezzo alla sala.
Appoggi il tuo bicchiere ormai vuoto sul bancone senti una pacca
sulla spalla ti giri è Simone che ti saluta e ti dice:”e la bionda? Dov’è
finita? Ti ho visto che ci parlavi ti ho lasciato solo apposta ma che è
successo?”,”niente se ne andata cosi come è venuta, niente di
fatto, gli altri dove sono?”, “in giro ad esplorare il posto, c’è Paolo
che non sta più nella pelle è eccitato come un bambino continua a
salutare amici su amici è in gran forma questa sera vedrai che una
la rimorchia”
Lasci il bancone con Simone e vi fate un giro in mezzo alla folla,
ormai il posto è pieno zeppo, la cosa strana è che un luogo di lusso
come questo è anche frequentato da alternativi che danno un certo
colore alla festa.
Mentre camminate vi ritrovate in una specie di grande cucina dove
ci sono dei buffet per chi desidera mangiare qualche cosa, noti che
la cucina è popolata dalla maggior parte di personaggi alternativi e
uno di quelli è al vostro fianco con la birra in una mano e nell’altra
un panino, mentre si gusta il bottino vi guarda sorridendo cercando
un intesa
L’alternativo si presenta come una specie di rock star fallita che
cerca di mantenere ancora un portamento dignitoso nonostante la
mezza sbornia che si è preso
Li per li lo guardi e lo trovi semplicemente buffo e gli sorridi, lui
approfitta e dice con il boccone in gola:”mm.. niente male questo!
un buon panino”,ti giri a cercare Simone e gli dici:”ne assaggiamo
anche noi uno?” Simone:”si mi sembrano buoni”
C’è un vassoio sul tavolo di fronte a te con delle tartine e dei panini,
vedi tra le ultime file un piccolo panino che ti ispira
Hai preso il tuo panino! Ti sei allungato con il braccio scavalcando il
vassoio e mentre fai quel gesto, l’alternativo che ti è di fianco ed ha
assistito alla mossa ti dice:”ottima scelta quelli in fondo sono i più
buoni! Come le cose importanti sono sempre le ultime mai le
prime!”
Ti giri e un po’ sorpreso per l’arguzia di un alternativo mezzo fallito
gli dai corda e gli dici:”vediamo subito se hai ragione?” prendi il
panino e gli dai un morso.
La tua mandibola comincia ad eseguire il suo lavoro di triturazione
e con il palato senti il gusto. Quando sei al secondo boccone
rispondi a Simone che nel frattempo si è servito di un paio di tartine
e gli dici:”Niente male!” Simone: “anche queste tartine non sono
male, si vede che hanno curato anche la cucina”
L’alternativo interviene un po’ sopra le righe e dice:”Certo che sono
curate, e non curano solo quello, siamo tutti curati qui dentro!” li
per li non capisci bene e gli dici:”cosa stai dicendo? Di cosa parli?”
“dico che siamo tutti controllati, e le cose non sono come quelle che
sembrano, questa festa ad esempio non ti sembra un po’
strana?””si in effetti si vede che c’è un’organizzazione sotto, come
si chiama la Free Life? Giusto?” “si bravo quella! Se non lo sai
ancora si dice che ci sia lo zampino della massoneria dietro! Non
l’hai ancora capito?”
Ti giri verso Simone lo guardi poi riprendi e chiedi al tipo:”ma tu
come lo sai?””lo so perché lo so e basta, non è certo la prima volta
che vengo qui!” con la bottiglia di birra invece di berla a canna se la
versa in un bicchiere e poi lo butta giù tutto d’un fiato e dice:” se
non ve ne siete accorti ci sono strani presagi… esiste un altro
mondo dietro le apparenze! E questo è il momento della venuta!”
In quel momento arriva un suo amico che gli dice di star calmo e si
scusa con voi e si rivolge al suo amico e dice:”smettila di dire
stronzate, e bevi di meno, ce ne stiamo andando noi, cosa fai
vieni?” “si ok, ok ma non sono fuori come credete, comunque mi ha
fatto piacere conoscervi alla prossima!”
Simone dice:”sai i matti a volte la raccontano giusta” rispondi:”si in
effetti capita che dicano la verità. Però che una festa di questo
livello sia aiutata da una organizzazione massonica non mi
stupirebbe affatto, sai la massoneria ha un discreto potere
economico e finanziario e per dare delle feste così, di soldi ne
occorrono”
Simone dice:”non ne so molto di massoneria…” rispondi:” è ancora
una di quelle cose che non mi sono chiare, non so se sono a favore
o contro” “per quello che ho letto io è che è una libera associazione
di persone i cui scopi sono di carattere filantropico, poi sai gli
scandali ci sono in tutte le buone famiglie, anche la chiesa che
dovrebbe essere immacolata pullula di pedofili che è un piacere”
Dici:”sta di fatto che questa festa ha qualche cosa di insolito, dal
livello di accoglienza alla varietà degli ospiti invitati, si può dire che
è piuttosto democratica e noi siamo qui per divertirci giusto!”
Simone:”già dove sono finiti gli altri? Andiamoli a cercare”
Insieme a Simone girate le varie stanze del palazzo che sembra
interminabile, fino a raggiungere la taverna da cui si sente sempre
più forte una musica da discoteca. Scendete una scalinata in legno
che porta alle cantine adibite a discoteca, la musica adesso è molto
alta e fate fatica a parlare, c’è un gran movimento di persone
l’ambiente non ha niente da invidiare alle discoteche più in voga
della città, ti getti nella mischia, ti senti di ballare e la pista da ballo
che è rialzata da un gradino è a pochi passi da tè
Sei salito in pista! Ti ricavi il tuo spazio e cominci a muoverti al
ritmo della musica, Simone ti segue e iniziate cosi a sentire fluire la
musica nei corpi, mentre ti giri vedi a pochi metri da tè la bionda di
prima che si dimena come una cubista, è una di quelle che fanno i
numeri in disco, si può dire che ballano più forte degli altri e per
questo che si notano.
Simone segue il tuo sguardo e si accorge anche lui delle bionde,
ingaggia così la sfida per rimorchiarle chiedendo la tua complicità e
spingerti a farti avanti. Simone aspetta che gli dici qualcosa.
Gli hai rivolto la parola e dici:”non è come credi! Lasciamo perdere
non funziona!, sembrano facili ma poi sono le più difficili, fanno le
preziose!” Simone:”ma dai ci hai già parlato avviciniamoci! Ci parlo
io dai!”.
Decidi di spostarti verso le bionde Simone ti precede di un passo e
iniziate a corteggiarle intorno. Mentre cerchi di incrociare lo
sguardo della bionda che è impegnata solo su se stessa, ti senti
leggermente imbecille, ma d'altronde questa è la parte che spetta
agli uomini e le donne sopportano lo spettacolo pietoso
dell’abbordaggio.
Simone è seriamente intenzionato e ha gia ammiccato con una
delle bionde del gruppo ed anche lei sembra dargli corda. Dopo un
paio di canzoni capisci che forse i due se la intendono, stanno
ballando praticamente insieme uno di fronte all’altra.
Dalla mischia agitata della pista da ballo spuntano fuori con sorrisi
a trentadue denti, Paolo e Matteo che hanno capito la situazione e
non perdono tempo a farsi avanti, salutandoci in maniera vistosa
con qualche abbraccio di troppo!
Preso dall’ondata euforica tipica delle dinamiche di gruppo cerchi
la tua bionda ma la vedi che è troppo presa da se stessa, ormai
quello che si poteva fare è stato fatto, cioè due chiacchiere poco
interessanti niente i più. Vedi Simone che adesso sta parlando
all’orecchio della sua ragazza, sembra che lui abbia ottenuto quello
che voleva, gli altri a ruota attaccano bottone con le altre ragazze
del gruppo.
Pensi che tutti hanno ottenuto ciò che desideravano, e questo ti è
sufficiente per renderti sereno senza troppo pensare all’occasione
che consideri mancata con la bionda, e pensi che ci vorrebbe
troppo tempo ed energia per concludere qualche cosa di buono, e
poi a dire il vero la bionda procace e un po’ smarrita non ti seduce
così tanto, decidi cosi di uscire dalla pista da ballo e vai verso il
bancone del bar.
Una luce al neon blu costeggia tutto il perimetro sinusoidale del
bancone di vetro, dietro una piramide di bottiglie che vengono tolte
e prese dai barman impegnati nelle loro miscele alchemiche e
qualcuno di questi non disdegna di fare qualche numero con la
bottiglia azzardando un doppio giro della morte lanciandola in aria.
Assiti al numero del barman e segui l’evoluzione della bottiglia,
cerchi di vedere che cosa è ma è troppo lontana e il buio dalle mille
luci non ti permette di leggere l’etichetta, pensi che un whisky è da
tanto tempo che non lo bevi, hai il barman di fronte
Hai fatto il gesto con la tua mano e sei entrato nel campo visivo del
barman che mentre svolge le sue operazioni ti tranquillizza con un
cenno di assenso con il capo. Finisce di preparare un bicchiere e ti
chiede:”cosa ti preparo?!” gli dici:”pensavo ad un whisky!” “un
doppio malto?””si va bene””con ghiaccio o senza?””liscio va bene”
Guardi verso la pista da ballo e vedi Simone che ormai ha avuto il
primo contatto ravvicinato del terzo tipo, sta ballando a braccetto
con la sua bionda, sei contento perché pensi che Simone, tra tutti
quelli della compagnia, sia quello che se lo merita di più e questa
festa gli ha portato fortuna.
Assapori il tuo whisky e senti l’aroma dell’alcool salire nelle tue
narici, era da un bel po’ che non ti facevi un buon vecchio whisky,
ma quello che adesso senti nel locale non è più musica ma è
diventato un frastuono che ti da fastidio, prendi il tuo bicchiere e
decidi di lasciare il locale come a voler cercare un posto più
raccolto per assaporati il tuo alcolico in un luogo tranquillo.
Sali le scale di legno che dalle cantine portano ai piani superiori un
po’ più normali, ma la quantità di gente è considerevole, e varia da
una età di diciotto anni a sessanta, è veramente un grande
happening e hai voglia di esplorarlo, cosi cominci a passare le
stanze del palazzo che è disposto su un pianta rettangolare,
all’interno del quale puoi vedere attraverso le vetrate un giardino
interno con alberi ben curati.
Con il tuo whisky guardi attraverso le vetrate la natura un po’ triste
racchiusa in un luogo forse un po’ piccolo viste le dimensioni degli
alberi che ospita.
Passi delle stanze che sono arredate con lo stile dell’epoca del
palazzo, fine 700 inizi 800, grandi camini spenti si distinguono in
ciascuna delle stanze che vedi, l’impianto di riscaldamento è ormai
affidato alle tecniche più moderne dei caloriferi che noti anche se
nascosti tra i tendoni delle finestre
Ricordi che nel depliant di benvenuto che hai trovato in camera si
parlava da qualche parte di una sala lettura così adesso cerchi un
maggiordomo per farti aiutare. Torni verso il loggione principale e
vedi davanti a te a pochi passi un maggiordomo che guardandoti
intuisce la tua necessita di aiuto.
Hai chiesto con modi gentili al maggiordomo dove si trova la sala
lettura e ti risponde:”prego signore l’accompagno! da questa parte”.
Lo segui e ti conduce sulla grande scalinata che porta ai piani
superiori invece di girare a sinistra dove ci sono le camere, girate a
destra e vi trovate davanti ad una sala con dei divani qualche
tavolo e poi una porta con vetri che lascia intravedere l’ingresso di
un ulteriore sala forse più piccola.
Quando noti questo ingresso il maggiordomo indicando la stessa
porta ti dice:”prego! Dopo quella porta c’è la sua sala signore, può
trovare quasi ogni tipo di libro per le letture che più preferisce,
buona permanenza” rispondi:”grazie molto gentile!”
Il salone antecedente la sala lettura è molto accogliente e intimo,
tutti mobili di legno e grandi tappeti fanno da ornamento al suolo
di parquet, c’è solo una persona seduta su un divano intenta a
leggere un giornale quando l’uomo, il cui volto è coperto dalle
pagine del giornale gira pagina, si rivela e ti nota guardandoti da
capo e piedi, è un uomo sulla sessantina ben portati, dai modi
abbastanza distinti e misurati sembra sposarsi bene con l’ambiente
circostante, adesso l’uomo ferma il suo sguardo sulla tua mano, in
quel momento ti rendi conto che hai ancora il bicchiere di whisky
con te, te ne accorgi e per coprire l’impaccio ne approfitti per bere
un sorso e fai un paio di passi avanti.
Continui verso la sala lettura c’è una porta di legno con dei vetri sei
di fronte. Hai aperto la porta di legno e adesso sei in questa sala
che ti accorgi essere del tutto simile ad una biblioteca, hai solo
l’imbarazzo della scelta, non c’è neanche una persona, solo libri su
libri ben riposti sugli scaffali che occupano le pareti.
Fai un giro di perlustrazione fra le mensole leggendo in maniera
fugace i titoli dei libri che sono alla tua altezza, ma sei più
incuriosito dall’uomo che hai incontrato prima che dei libri cha hai
alla tua portata, tuttavia ti sforzi di cercare qualche titolo che ti
interessa ma l’alcol adesso comincia a farsi sentire, e un pò di
stanchezza ti assale.
Ti ritrovi con un bicchiere quasi vuoto di whisky in mano, di cui
non hai più voglia, cerchi un posto dove poter appoggiare il
bicchiere e noti che su un tavolo c’è un vassoio d’argento con sopra
un paio di bicchieri vuoti che fa al caso tuo, così appoggi il tuo
bicchiere nel suo luogo preposto e confermi a te stesso che hanno
previsto proprio tutto in quanto a servizio e ospitalità.
Hai perso anche la cognizione del tempo, ti chiedi che ore possono
essere, hai il tuo orologio al polso.
Hai tirato su la manica !e il quadrante del tuo orologio segna le tre e
un quarto. Dopo tutto pensi che adesso è l’ora di raggiungere gli
altri e andare a dormire, cosi esci dalla biblioteca
Quando sei appena fuori dalla porta, vedi che l’uomo di prima è
sempre seduto sulla sua poltrona con un altro giornale e noti che
sul suo tavolino ci sono quattro o cinque quotidiani diversi che
deve aver sfogliato.
L’uomo si accorge della tua presenza chiude il suo giornale ti
rivolge la parola e con aria di intesa dice:”ha trovato quello che
cercava?”, tu gli rispondi:”credo di essere entrato nella biblioteca
solo forse per lasciare il mio bicchiere di whisky sul vassoio…”
“niente di interessante da leggere dunque?” “no però vedo che lei
ha trovato un bel pò da leggere mi scusi la curiosità ma li ha letti
tutti quei quotidiani?” “ah non si preoccupi essere curiosi è un
segno di intelligenza, si la risposta è si li ho letti tutti, sto solo
facendo in parte il mio lavoro dopo tutto” “ah si…? lavora nel
campo dell’editoria?”
“no, non proprio pero sto guardando come trattano le informazioni
che io e la mia società diamo per così dire in pasto alla stampa e
bisogna vedere se il trattamento è onesto e corretto nei nostri
confronti…” “dice nostri confronti… a chi si riferisce? Forse alla
Free Life! Che ha organizzato questa festa?” “ho no, ma
indirettamente possiamo dire che la nostra organizzazione ha
simpatia per questa società che organizza feste di questo tipo,
altrimenti non sarei qui questa sera a fare il mio lavoro” “dunque è
qui per lavorare anche alle tre di notte in un posto dove ci si diverte,
è strano, non ho capito di cosa si occupa?” “le posso dire che il mio
lavoro inizia proprio verso quest’ora, quando si esauriscono le
sbronze c’è sempre qualcuno che arriva da queste parti… e un paio
di chiacchiere le riesco sempre a fare” “questa sera non ho trovato
niente da leggere ma ieri mi è capitato di leggere un articolo sul
corriere che mi ha spiazzato, ricordo bene il titolo… il titolo è Strani
presagi…” “l’uomo ti interrompe e completa la tua frase
dicendo:”…della nostra epoca” “già quello! Strani presagi della
nostra epoca!, come lo conosce!””le ho detto è il mio lavoro se non
lo sapessi sarebbe una grave mancanza professionale”, “lei lavora
per loro!” “ha fatto centro! Esatto controllo gli articoli che riguardano
l’organizzazione per cui lavoro”intervieni:”La Alkem Life Society,
giusto?!” “esatto!” “è incredibile io ho un seminario introduttivo
domenica sulla vostra compagnia! quell’articolo è una rivoluzione!”
“oh mi fa piacere! Deve sapere che siamo già al terzo indizio e la
regola vuole che tre indizi costituiscano una prova!” quali indizi
che prova?!” “dunque mi segua… riassumiamo, primo! lei ha letto
l’articolo sui giornali che cita la nostra compagnia associata a delle
informazioni che possiamo definire azzardate e che per alcuni
possono sembrare bizzarre. Le voglio ricordare le notizie più
importanti che riguardano… il contatto con gli alieni, l’esistenza di
una gerarchia cosmica proveniente da dimensioni parallele, il
ritorno di Akhenaton Faraone atteso per la nostra epoca che non
verrà da solo e quello che infine è l’antico scontro tra le due forze
quelle del bene e quelle del male. Fa una pausa prolungata poi
riprende:”Secondo! lei è venuto a conoscenza del seminario ALS e
la pubblicità indirizzata a questo scopo è assai ridotta proprio per
stabilire un filtro iniziale agli interessati che se desiderano
approfondire l’argomento sono costretti a comprare il nostro
libretto divulgativo che esce solo in certi periodi dell’anno in tirature
limitate, all’interno del quale si
trova l’invito del seminario, e lei mi ha detto che questa domenica
partecipa al nostro incontro non è vero?” fa una pausa e riprende:”
Terzo! quello decisivo per la prova è che lei sta parlando con uno
dei responsabili al reclutamento delle giovani leve da inserire nelle
attività della Alkem Life Society, glielo posso dire in tutta
tranquillità adesso perché lei si presenta come uno di quei rari casi
che soddisfano tutti i requisiti che fanno scegliere una linea di
approccio del tutto libera da quelli che si possono definire
accorgimenti cautelativi data la delicatezza della questione.
E’ per questo che non ho nessuna difficoltà ha presentarmi per
quello che sono realmente, senza usare coperture precauzionali
per proteggere le nostre delicate attività . Come vede lei ha
soddisfatto tutte e tre le condizioni necessarie per la prova.” “gia ma
la prova di che cosa se posso chiederglielo?” “ La prova che lei è
per così dire… uno dei nostri! Il mio atteggiamento un po’ audace
rientra in pieno nello svolgimento del mio compito perché questo è
un caso in linea perfetta con i protocolli di approccio ai nuovi
candidati previsti dalla ALS” intervieni:“so che tutto questo è
incredibile ma mi risuona piuttosto normale… certo sono ancora un
po’ frastornato… ma so che non mi sta ingannando” l’uomo: “ le
devo chiedere una cortesia a questo punto, il mio compito mi
impone, visto il livello di confidenza che abbiamo raggiunto , di
chiederle di dover fare una scelta che influirà sul suo futuro in
maniera assai decisiva”
Rispondi prontamente:”Va bene mi dica sono pronto!” l’uomo fa
una pausa e poi dice:”può scegliere in questo momento della sua
storia personale fino ad ora con la Alkeyhm Life Society, di
accettarmi come uno dei suoi relatori per le eventuali attività che lei
potrebbe svolgere un domani per conto dell’ALS, oppure scegliere
di non accelerare i tempi e decidere di lasciar cadere il nostro
incontro invalidando ogni sua implicazione attuale e futura a lei la
scelta…”
Preso alla sprovvista ti sorgono mille domande nella mente, ma
sono troppe e troppo veloci, ti trovi sospeso in una dimensione
quasi onirica ti chiedi ma chi è questo tizio, chi lo conosce, cosa sto
facendo qui alle 4 di notte a parlare di cose assurde che non
promettono niente di buono…
L’uomo quasi avesse una clessidra da rispettare ti invita a dargli
una risposta e dice:”Prego, le devo chiedere di rispondere per
favore…” cerchi dell’altro tempo a disposizione non ti senti ancora
pronto non hai una risposta da dare. Fai allora un respiro profondo
e poi ti liberi dicendo:”non so ancora il suo nome! ma va bene
accetto! scelgo lei come referente ALS, sempre che io non sia
diventato pazzo!?”
L’uomo soddisfatto si alza in piedi e ti allunga la sua mano in cerca
di una stretta
Hai stretto la mano! Dell’uomo che adesso in piedi è poco più alto
di te. L’uomo prende il suo giornale lo appoggia sul tavolino dove
c’è la pila degli altri quotidiani. Si aggiusta la giacca e con un
sorriso di intesa estrae un biglietto da visita dalla sua tasca interna
e te lo consegna.
Prendi il biglietto da visita gli dai un’occhiata e su un lato c’è scritto
“Marco Entero Consulente Dipartimento Emotivo Alkem Life
Society” giri il biglietto e c’è un codice a barre.
L’uomo interviene e dice:”si quello è il suo codice di riferimento le
sarà utile per il suo seminario, questo biglietto da visita contiene la
classificazione del suo contatto con la RSO, che le consentirà dei
vantaggi che la nostra organizzazione le potrà offrire, lei si
prospetta come un buon candidato”
Un po’ orgoglioso dici:”dunque su questo biglietto da visita c’è
scritto che ho superato la prova dei tre indizi?!” “si è un biglietto da
visita classificato come numero 3, le aggiungo che è il valore che
determina gli incontri più promettenti…”
Incuriosito e con confidenza dici:“Dunque lei partecipa a queste
feste per fare incontri come questo?” “Si è uno dei miei compiti che
la ALS mi ha affidato, sa questo è bel posto e questa è una bella
festa, si può trovare quasi tutto quello che si può chiedere ad un
happening mondano, poi però ci sono alcune persone come lei che
a volte vincono le lusinghe del mondo e cercano qualche cosa di
più oltre alla mondanità, ed ecco che la biblioteca alle tre di notte è
un buon luogo per coloro che scelgono la conoscenza quando gli
altri sembrano divertirsi. Mi piace pensare che in questo palazzo ci
siano due piani, quello inferiore dedicato alla materia e quello
superiore, dove siamo noi adesso, dedicato allo spirito”
Predi il biglietto da visita, tiri fuori il tuo portafoglio e lo infili con
cura nello scomparto delle carte di credito, mentre fai questo gesto
approfitti per riguardare il biglietto da visita e vedi che ha lo stesso
logo e gli stessi colori del biglietto di ingresso del seminario, che hai
stampato da internet, distingui il blu che sfuma nell’azzurro e l’oro.
Da dietro le spalle senti una voce gridare:”eccolo!” sorpreso come
se avessi fatto qualche cosa che non deve essere fatta ti giri e vedi
Paolo, Matteo, Simone venire verso di tè. Matteo dice:”Che fine hai
fatto?” in quel momento l’uomo vista la situazione approfitta e ti
saluta dicendo:”Bene allora buona permanenza e piacere di averla
conosciuta” incalzato rispondi con voce che nasconde una certa
titubanza:”…piacere mio, arrivederci!” l’uomo si fa strada tra
Matteo, Paolo e Simone che gli sono di fronte leggermente alticci
per l’alcool che hanno in corpo e dice: “scusate!” ed esce dalla sala.
Simone dice:”Ma chi era quello?”, rispondi:”no nessuno, uno che ho
trovato qui abbiamo fatto due chiacchiere…” Paolo
aggiunge:”pensavamo che ti fossi rintanato con una bella figa!
Invece qui in biblioteca ?!” interrompendo dici:”E voi? Come è
andata?” Simone:”e’ andata che adesso è ora di andare a nanna a
far passare la sbronza! Le chiavi della camera le hai tu! È mezzora
che ti cerchiamo!” Rispondi:”ah gia! Scusate dai andiamo!”
Tutti insieme uscite dalla sala e vi avviate verso il corridoio che
porta alle camere. Fai strada agli altri fino ad arrivare di fronte alla
porta della vostra camera, prendi le chiavi
Hai aperto la porta! fai passare prima tutti gli altri ed entri per
ultimo. Quando siete tutti dentro ti assicuri di chiudere la porta e
vai verso il tuo letto. Nessuno a più la forza di parlare ed ognuno è
intento a preparasi per andare a dormire. Fai lo stesso come gli
altri, vai in bagno ti guardi allo specchio e ti domandi che cosa hai
fatto e cosa è successo, ma sei troppo stanco per pensare. Simone
è gia sotto le coperte Paolo e Matteo si stanno infilando adesso, e il
gruppo di avventurieri è pronto per riposare dalle fatiche del
giorno, spegni la luce, scende il buio nella stanza, silenzio.
Da qualche parte nella camera suona la sveglia di un cellulare, ti
svegli di colpo e apri gli occhi una luce filtra fra le tende della
finestra non capisci bene ancora dove sei, poi dopo qualche attimo
ti rendi conto che sei alla festa della villa sul lago. Cerchi di capire
da dove proviene il suono, vedi che anche gli altri si stanno
svegliando, Paolo che dal suo letto allunga la mano, spegne il suo
cellulare, il suono smette.
Ti chiedi che ore sono hai il tuo cellulare in carica sul comodino a
portata di mano, lo prendi e controlli l’ora. Guardi sono le 12:00 li
per li hai come un sussulto di come se fossi in ritardo per qualche
cosa di importante, poi ti rendi conto che è solo Sabato e il tuo
seminario è domani.
Siete tutti pronti per uscire, scendete al piano di sotto ed entrate in
una sala adibita alla colazione. Ci sono grandi tavoli rotondi
distribuiti nel grande spazio della sala gia occupati da gruppi di
persone, voi cercate un tavolo libero, Paolo ne trova uno e vi
accomodate.
Appena seduto ti rendi conto che non ci sono camerieri e scorgi
poco lontano il tavolo buffet di cui hai già notato cesti di croissant,
uova, prosciutto, insomma tutto il necessario per una colazione
tradizionale e internazionale. Ti rivolgi agli altri e dici:”ragazzi ci si
serve da soli, di la!” e indichi il tavolo poco distante da voi.
Vi alzate andate tutti al buffet ed ognuno si serve di ciò che
preferisce. Siete al tavolo ed avete iniziato a consumare la vostra
colazione. In quel momento passa il gruppo delle bionde e mentre ti
stai versando del caffè la tua attenzione cade sulla bionda che hai
conosciuto la sera prima. Vi incrociate lo sguardo e poi lei ti saluta,
tu di rimando, adesso che ti è vicina, le dici:”Ciao! Come va?” lei
risponde:”bene grazie, e voi?”, cosi gli altri approfittano e salutano
il gruppo delle bionde che si allontana tra i tavoli.
Matteo rivolgendosi a Simone:”E la tua bionda?”, Simone prende
tempo e dice:”E’ li! Niente di più”. Capisci che la cosa non è ancora
conclusa tra Simone e la sua preda, e aggiungi:”ve l’ho detto
sembrano facili, ma poi si rivelano le più dure ai fatti!”
Noti che gli altri hanno le tazze del caffè vuote decidi di servirlo tu
Hai versato il caffè! adesso ciascuno riprende la propria colazione,
poi Paolo dice:”che si fa ragazzi si rimane fino a domenica?”
Simone:”per me va bene! giusto il tempo di farle sciogliere un pò,
magari già stasera con le bionde succede qualche cosa di buono”
Matteo:”si anch’io ci sto, ci facciamo questi tre giorni, solo il posto
da solo merita” e’ il tuo turno prendi tempo poi dici:”Io purtroppo
devo tornare a casa, domani devo andare a un seminario in
toscana e c’è il viaggio da fare, volevo essere a casa oggi per
partire con calma domani.” Paolo dice:”di che cosa? Un seminario
di cosa?…”
Ti versi dell’altro caffè, stai sul vago e dici:”ma… una cosa che ho
trovato su internet, sulla comunicazione… sull’esistenza di forme di
vita intelligente nello spazio cose così…” Paolo dice:”e vai fino in
toscana per un seminario sugli ufo? Non ti sembra esagerato?”
“dipende dai punti di vista se a uno interessa dov’è il problema?”
“no, no nessun problema, pero sai qui non mi sembra male la
faccenda, c’è sempre il gruppo delle bionde che aspetta, ho capito
la loro tattica, si fanno desiderare ancora per questa sera poi
l’ultimogiorno si lasciano andare vedrai è così!” Matteo:”Già hai
ragione! È così!”
Rispondi:”no ragazzi ormai ho prenotato, lo sapete come sono fatto
a me queste cose interessano…” poi fai una pausa e aggiungi in
tono più serio:” io penso di aver trovato tutto quello che cercavo in
questo posto, ve lo assicuro… credetemi, e il seminario che vado a
fare credo sia organizzato bene come è stata organizzata questa
festa” poi dici:”non vorrei che fosse la stessa organizzazione a
gestire questo tipo di feste e anche i seminari in toscana, dopo tutto
non mi allontano di molto da voi è solo la prospettiva che cambia”
Paolo interrompe:”basta! dai! Già al Cantinone ci hai buttato fuori
di testa con i tuoi discorsi, lascia perdere!” divertito con la
complicità di Simone dici :”Si, si hai ragione basta discorsi! Però
ragazzi io vado, vi saluto!” ti alzi e abbracci Simone che si è alzato,
stringi la mano a Paolo e a Matteo e dici:”Ciao a tutti! alla
prossima!” Simone aggiunge: “Poi fammi sapere come è andata!”
rispondi: “Si va bene, ciao!”. Ti alzi dal tavolo e lasci la sala.
Sei fuori nel cortile della villa con la tua borsa da moto che stai
trasportando distintamente come un oggetto di valore, come lo è
effettivamente, porta la firma BMW. Ti avvicini alla moto hai aperto
il bauletto laterale ed hai la tua borsa sagomata in mano pronta da
infilare dentro.
Hai Infilato la borsa! La sagoma della borsa calza perfettamente lo
spazio del bauletto della tua BMW, e questo ti fa pensare alla cura
tecnologica della casa motociclistica tedesca, in fondo ti dici che si
sa quanto sia apprezzata nel mondo la tecnologia tedesca in fatto
di auto e moto e non solo, è sempre una garanzia.
Accendi la moto mentre la fai scaldare un momento approfitti di
guardare alla luce del giorno il palazzo in cui hai trascorso la notte,
e ti accorgi che la suggestione notturna aveva lasciato spazio ad
una immaginazione più bella del luogo, la trovi sempre superba ma
non quanto con la complicità della notte, forse erano state le
fiaccole accese lungo il sentiero che davano un gusto particolare al
luogo non ancora esplorato.
La moto è calda, con il piede inserisci la prima e parti, percorri tutta
la strada del parco, esci dal grande cancello, il guardiano ti fa
segno di passare, lo ringrazi, acceleri e in pochi minuti ti trovi
all’imbocco dell’autostrada. E’ una giornata fredda ma abbastanza
asciutta e ti assapori l’emozione che la tua moto ti regala ad ogni
progressione di marcia.
Sei al casello della tua città Milano, non c’è coda la fila che hai
scelto è occupata solo da un auto intenta a risolvere il suo
pedaggio.
E’ il tuo turno hai di fianco a te il casellante, gli consegni il biglietto
e poco dopo sul display arriva il prezzo: “3 euro”
Hai pagato il tuo pedaggio! Ormai sei uscito dalla tangenziale e
riconosci le strade principali della tua città che portano verso casa
tua. Meno di dieci minuti e ti ritrovi ad essere sotto casa davanti al
box gia aperto, è come se avessi fatto il viaggio tutto d’un fiato per
ritrovarti come d’incanto a casa tua con la borsa disfatta e il calore
del tuo piccolo bilocale di una grande città.
Sei sdraiato sul tuo divano e lasci riposare le ossa dal viaggio e
cerchi di riprenderti dai postumi di una sbornia contenuta, che ha
comunque ancora il suo debole effetto ottundente sufficiente per
farti credere per un attimo che la giornata precedente che hai
passato sia stato soltanto un sogno e solo adesso ti stai
risvegliando sul tuo letto che in realtà non hai mai lasciato.
Ma il tuo sguardo cade sulla mensola con i libri da cui spunta la
busta trasparente del biglietto per il seminario che hai stampato da
internet. Questo ti conferma che quello che hai vissuto nelle ultime
24 ore non è stato un sogno e non sai se questo sia un bene o un
male.
Sei in dormiveglia sul tuo letto e cerchi di non pensare a niente
vuoi solo sentire il corpo per rilassarti e acquietare i pensieri.
All’improvviso Drinn! Drinn! Il tuo telefono squilla e squarcia il
silenzio che avevi raggiunto, decidi che non hai le forze per
rispondere e lasci il faticoso compito alla tua segreteria che
risponde per te. Aspetti che il tuo messaggio di segreteria telefonica
risponda, per poi lasciare lo spazio libero da registrare, e con
curiosità aspetti la voce che dovrebbe arrivare dall’altro capo del
telefono.
Senti il bip del segnale, dall’altra parte si capisce che c’è qualcuno
in linea ma a quanto sembra ha deciso di non parlare, passano un
cinque, sei lunghi secondi e poi si sente clac! il suono di chi ha
riagganciato il ricevitore.
Ti chiedi chi possa essere ma non ne hai la minima idea, ormai il
silenzio è rotto ti alzi dal letto, vai in cucina hai voglia di bere
qualche cosa di caldo, sul tavolo da cucina c’è il tuo barattolo di
Caffè.
Hai preso il tuo barattolo di caffe! Con il cucchiaio ne versi la giusta
dose nella caffettiera, con cura la metti sul fuoco e aspetti
l’ebollizione. Nel frattempo cominci a pensare cosa dover portare al
seminario domani, così ti alzi vai in camera e controlli sulla
scrivania se c’è qualche cosa di importante da prendere. Noti che
hai un paio di block notes ancora nuovi, dall’armadio prendi la
borsa da moto BMW pronta per essere riempita delle cose
indispensabili per il seminario. Cosi prendi i due block notes ancora
nuovi e li infili nella borsa, sul tavolo c’è un astuccio lo riempi con
cinque biro che aggiungi alla borsa.
Pensi ancora a cosa dover portare, quasi ti dimenticavi del tuo
registratore che vedi su il ripiano sopra la scrivania e velocemente
lo prendi, controlli che abbia le batterie, fai una prova di
registrazione e dici al microfono:”uno! Due!… Dove sto andando a
finire?!” riascolti le parole registrate e ti domandi veramente dove
stai andando a finire e ti ritornano alla mente alcune immagini
dell’incontro notturno con l’uomo della biblioteca, il consulente
dell' Alkem Life Society.
Con le funzioni del display del registratore cancelli la memoria
occupata dalla tua breve registrazione che continua a riecheggiare
nella tua mente con la stessa domanda: “dove sto andando a finire?
…”. Prendi il compatto registratore, le memorie di scorta, le batterie
di ricambio, sistemi tutto nella sua custodia e lo metti nella borsa. Ti
dici che nonostante tutto è sempre un viaggio in toscana, una gita
come le altre e così aggiungi alla borsa anche la tua macchia
fotografica. Nella tasca esterna della borsa vuoi infilare il biglietto
di ingresso al seminario, ma prima lo guardi e leggi la
scritta:”admit one Researcher” “ingresso per un ricercatore”.
Dopo l’attimo di smarrimento precedente adesso però ti riconosci
totalmente nella scritta del biglietto, e ti senti veramente coinvolto
in qualche cosa di straordinario, ripensi al percorso che hai fatto per
arrivare a questo punto, dalla lettura dell’articolo sul giornale
all’incontro con il consulente ALS, adesso sei eccitato per quello
che ti aspetta al seminario e per avere ancora una prova che è tutto
vero prendi dal tuo portafoglio il biglietto da visita del consulente, lo
giri per vedere il codice a barre e ricordi che questo biglietto
classifica l’approccio con l’ALS come del terzo livello, il più alto! E
rifletti su che tipo di seminario possa mai essere considerando
l’organizzazione che c’è dietro.
Dalla cucina il rumore rauco del caffè che bolle ti chiama, chiudi la
borsa pensando che hai preso tutto quello che occorre, vai in
cucina c’è la caffettiera sul fuoco che sta bollendo da un po’ troppo
a lungo.
Hai spento il fuoco! Prendi la caffettiera calda e ti versi una buona
tazza di caffè bollente di cui senti l’aroma forte. Mentre ti gusti la
tua tazza calda della bevanda nera pensi alla toscana, una regione
accogliente, sommersa da una natura incontaminata luogo
prediletto degli incontri importanti, dall’agriturismo ai seminari in
stile new age propri della nostra epoca frequentati da quella parte
di popolazione che sente il richiamo per il ritorno alla natura e ai
valori spirituali più genuini. Ti dici che questa moda di inizio
millennio è una specie di revival dei figli dei fiori degli anni 70, solo
un po’ più moderno e meno urlato. Questi pensieri, in un istante ti
illuminano su un fatto a cui non avevi prestato attenzione, magari al
seminario c’è qualche donna! E questa speranza alleggerisce le tre
ore di viaggio che devi affrontare ma dopo tutto anche lasciare
esprimere tutto il millecento di cilindrata della tuo moto su di una
autostrada a 200 km allora ti appare invitante.
Immerso nelle tue aspettative ti rilassi sul divano, accendi la
televisione con la tipica curiosità che si rinnova di volta in volta
nella speranza di vedere qualche programma interessante. A fianco
del televisore ci sono delle mensole con le ormai obsolete
videocassette di film che hai collezionato approfittando delle
raccolte allegate alle riviste che vendono in edicola, per lo più titoli
classici. Per qualche altro film invece hai deciso di possederlo nel
suo formato originale come per dovere culturale, è così che hai
tutto Kubrick quello che consideri un maestro della cinematografia
del nostro secolo.
Ti domandi se è il caso di rivedere qualche titolo, ma dalla
televisione parte un documentario sugli animali, niente di
impegnativo e del tutto onesto, si parla di animali e l’ipocrisia è
vietata in questo regno della natura, ti lasci invadere dalle
immagini di una natura che ti affascina e che senti vicina.
Stai bene ti senti appagato, fai il conto della giornata e ti accorgi
che hai avuto un week end interessante ed inaspettato, piacevole
con gli amici e che non è ancora finito.
Drinn! Drinn! È il telefono che squilla. Ricolleghi subito che deve
essere la stessa persona di prima, aspetti qualche istante poi si
aggiunge un altro squillo hai il telefono sul tavolino di fianco al
divano dove sei seduto.
Hai risposto al telefono! Dici in tono curioso:“Sì pronto?” dall’altra
parte: “pronto! Ciao! Sono Damiani!” non riesci a capire per un
momento chi sia anche se il nome ti è familiare e rispondi:”Chi?
Scusi?” “Sono io Damiani!” colto in contropiede riconosci che è il
tuo capo ufficio e in maniera automatica il tuo comportamento si
sintonizza sulla dinamica lavorativa del tipo capo subalterno e
rispondi:”Damiani, ah! buon giorno!” non fai in tempo ad assolvere
le poche frasi di circostanza che il signor Damiani riprende dal
telefono e dice:”Scusa se ti chiamo oggi ma abbiamo un problema
in ufficio! Sono arrivati i manager da Roma per una revisione dei
conti e c’è parecchio lavoro da sbrigare prima di Lunedì, io sono in
ufficio anche adesso e sto portando avanti il lavoro ma ho bisogno
di una mano, se vieni domani a ultimare quello che sto facendo io
sarebbe l’ideale, sai dobbiamo fare un po’ per uno in questi casi di
emergenza…”
Non lascia volutamente il tempo di farti rispondere e dal tono ti fa
capire che non è proprio una scelta e che devi andare, poi
continua:”il direttivo di Roma è tosto! Se trova fuori posto qualche
cosa sono guai!, non voglio spaventarti ma l’anno scorso nella sede
di Venezia o no! Forse proprio da noi quella qui a Milano nel
distaccamento… so che hanno fatto un taglio del personale senza
troppi problemi… mi capisci che anch’io sto facendo lo
straordinario e anche tu devi dare una mano, dunque domani ho
fatto il conto che abbiamo la giornata per finire il lavoro, ho scelto tè
perché ci si può contare, calcolo che con il tuo ritmo di lavoro ce la
facciamo ad essere pronti per lunedì…”approfitti della piccola
pausa e dici:”si ma… volevo sapere” il signor Damiani ti
interrompe e riprende:”allora siamo d’accordo per domani mattina
ci vediamo facciamo per le 9.00 in ufficio ci sono anch’io, ti illustro
il lavoro cosi liquidiamo la faccenda”prendi un attimo di tempo, un
silenzio di tomba scorre sul filo e dall’altra parte c’è il signor
Damiani il tuo capo ufficio che aspetta una risposta.
Ti sei aggiustato la cornetta con l’altra mano libera e quasi
involontariamente dici:”Si va bene…” come se fossi alla tua
scrivania in ufficio e il tuo capo ti avesse chiesto di sbrigare il solito
lavoro. Non ti rendi conto ancora che hai gettato al vento tutto il
programma di domenica con un:”si va bene…” che ti è uscito senza
volerlo ma d'altronde pensi che non hai avuto scelta, c’è il posto di
lavoro da salvaguardare e per un momento ti sei solo dimenticato
del tua vita tranquilla alle assicurazioni che ti garantisce una solida
stabilità.
Metti giù il telefono prendi il telecomando della tv e cambi canale,
alzi un po’ il volume, e ti ritrovi a fare uno zapping rallentato in
cerca di niente. Guardi le cassette dei tuoi film come per cercarne
uno da vedere subito, non lo trovi, ti alzi vai in cucina controlli la
tua caffettiera vuota e meccanicamente la sviti e la risciacqui, in
maniera altrettanto meccanica ti prepari un altro caffè di cui non hai
voglia ma lo fai lo stesso pur sapendo di non volerlo.
Aspetti in piedi che il caffè cominci il suo rumore rauco, ma con un
gesto istintivo spegni il fuoco ancor prima che il caffè sia pronto.
Controlli la caffettiera e vedi che il contenitore è mezzo pieno di un
caffè che non vuoi più e butti via tutto nel lavandino.
Sei nella tua camera seduto alla tua scrivania c’è il computer
acceso vuoi andare a controllare gli orari del seminario su internet
non sei ancora connesso con la rete.
Ti sei connesso con la rete! Navighi con il tuo browser sull’indirizzo
dell’ALS, mentre si carica la pagina ti ricordi che gli orari sono
segnati anche sul biglietto che hai nella tasca esterna della borsa
che hai preparato. Quando la pagina a video è pronta la scorri e
vedi che ci sono segnati in piccolo gli orari del seminario, prima di
leggerli prendi il biglietto dalla borsa lo lasci nel suo involucro di
plastica e leggi “orario apertura lavori: ore 15:00”, guardi sul sito
internet come a voler confrontare i due dati e leggi in piccolo
infondo alla pagina “Inizio Lavori ore 15:00”.
Ripensi alle parole del tuo capo e ricordi che lui parlava della
necessita di un intera giornata e a quanto sembra il lavoro è molto e
occorre farlo anche in fretta. Guardi il sito della Alkeyhm Life
Society e vedi che è ricco di informazioni che reputi importanti, vai
sulla sezione seminari e leggi il programma del tuo seminario fra
cui distingui “Presentazione delle attività della ALS” e poi “Alta
Comunicazione: possibilità e tecniche di comunicazione con
abitatori extraplanetari”
Ti soffermi un attimo davanti al monitor e poi con il mouse chiudi
tutte le finestre aperte e spegni il computer.
E’ mattina suona la sveglia, sai perfettamente che è domenica e sai
anche che devi andare a lavorare, tuttavia hai dormito
profondamente a causa forse della stanchezza provocata dalle
intense giornate precedenti. Guardi la sveglia sono le otto e per le
nove devi essere in ufficio, catatonico ti alzi e ti prepari per uscire.
Ti ritrovi in box con la tua moto accesa e parti verso l’ufficio ancora
in uno stato di torpore accentuato dal silenzio nella città tipico della
domenica mattina dove in giro non c’è nessuno.
L’atmosfera è quasi surreale non ti era mai capitato di dover
lavorare la domenica mattina, e pensi che sei tra i pochi a cui è
successo. Entri nell’ufficio, è vuoto, ha tutto un altro clima l’ufficio
negli orari di quiete, sembra quasi bello esserci con nessun in
torno, se non fosse per il lavoro da svolgere. Vai verso la tua
scrivania appoggi le tue chiavi e senti:”Ciao! Eccoci! Buon giorno!”
è il tuo capo che ti accoglie con un po’ troppa bontà vista la
circostanza, gli dici assumendo un tono professionale:”Buon
giorno!”
Fai come sempre ti togli la giacca, l’appendi, accendi il tuo
computer, il tuo capo prende delle pratiche e comincia ad illustrarti
il lavoro. Esegui senza alcun tipo di esitazione il tuo dovere, è come
se avessi cancellato ogni tipo di necessità interiore per realizzare
un lavoro ripetitivo che ha bisogno solo di un livello minimo di
attenzione il resto va da sé è routine.
In questo stato passano un paio d’ore che sembrano essere volate
non hai smesso un momento di lavorare e sulla tua scrivania ci
sono ancora troppe fogli da fare, il tuo capo arriva e ti dice:” senti io
ho finito le mie pratiche ci sono ancora queste” nel frattempo
sistema sulla pila di fogli che hai al tuo fianco, una decina di
pratiche in più, e riprende:” sono le undici! Siamo a buon punto
entro stasera ce la facciamo, io devo andare ti lascio da solo,
queste sono le chiavi quando hai finito basta dare una mandata, se
c’è qualche problema mi trovi al cellulare, ci vediamo domani al
solito orario normale di lavoro, grazie ancora! ciao!” sorpreso del
cambiamento, avevi capito che il lavoro l’avreste portato a termine
insieme invece non è così e rispondi come se fosse tutto
normale:”Va bene ciao!”
L’ufficio è completamente deserto, i rumori sulla tastiera sembrano
amplificati, per un attimo pensi che essere in un ufficio fuori orario
di lavoro non sia permesso, e stupidamente la paura di essere solo
ti assale per un momento, poi svanisce rapidamente.
Guardi l’ora e vedi che sono le undici e un quarto, pensi alla pausa
pranzo che puoi fare quando vuoi, e credi che questo sia un
privilegio tipico dei Free lance, una categoria che ogni tanto hai
invidiato per le poche libertà di cui usufruisco al prezzo però di una
precarietà che certamente il tuo lavoro non permetterebbe. Di
riflesso riguardi l’ora e sono sempre le undici e un quarto ti prendi
una pausa ti stiri le braccia e poi con la mano vai a sentire il
portafoglio nella tasca della tua giacca, ti ritrovi ad aver tirato fuori
il tuo portafoglio e senza pensare tiri fuori il biglietto da visita del
consulente ALS, lo rigiri in mano qualche volta poi pensi al
seminario che è alle tre di pomeriggio.
In un istante sei illuminato dalla possibilità di poter andare
comunque in toscana al seminario della ALS, rifai due conti, sono
poco più delle undici…, ci vogliono tre ore per essere giù… se parti
per mezzo giorno ce la puoi fare.
Sei solo in un ufficio vuoto nessuno ti controlla hai le chiavi per
chiudere puoi andare via, controlli il lavoro che c’è da svolgere ma
a occhio capisci che è comunque troppo anche da finire per
stasera.
Ti alzi e giri nel corridoio dell’open space tra le scrivanie, noti che
ogni scrivania ha le sue caratteristiche ben definite, quelle degli
uomini e quelle delle donne si distinguono chiaramente, per i vari
oggetti e portafortuna disseminati fra le biro e i monitor dei
terminali.
Camminando ti ritrovi davanti alla scrivania del tuo capo, il signor
Damiani, la osservi e pensi a quello che gli diresti se fosse li
presente. Ti lamenteresti per il fatto che il lavoro è comunque
troppo e non ce la fai a finirlo e che alla domenica non lavori.
Cominci seriamente a pensare che puoi non farcela davvero a finire
il lavoro e allora tanto vale smettere prima. Ti dici:”Gli posso
raccontare che non c’è l’ho fatta tutto qui. Si non ce l’ho fatta
semplice”
Mentre ti dici queste cose noti sul monitor della scrivania del tuo
capo un barattolino che attira la tua attenzione, lo guardi e dentro ci
sono due dadi da gioco. L’associazione è immediata prendi il
barattolino con i dadi e con inutile circospezione ti guardi attorno.
Decidi che la cosa si gioca ai dadi, e ti dici:”se vinco, esco e vado al
seminario se perdo rimango e basta!”
Con aria seria cominci a scuotere il barattolo con i dadi che
provocano un suono brontolante che riecheggia nella stanza,
mentre continui con il gesto fai un giro su te stesso e guardi lo
spazio vuoto dell’ufficio, ti fermi, hai la scrivania davanti a te e dici
ad alta voce:”Sette!”
Dai ancora qualche giro ai dadi poi freddamente capovolgi il
barattolo sulla scrivania in un gesto fermo e deciso, tac! Sulla
scrivania. Il barattolo è capovolto dentro c’è la tua risposta.
Hai alzato il barattolo! I due dadi giacciono inerti sulla scrivania
uno segna un quattro e l’altro più spostato un tre, quattro e tre
sette! Esulti come se avessi vinto una lotteria miliardaria. E
nell’ufficio vuoto ad alta voce dici:”Si!, non è colpa mia signor
Damiani! è il destino che mi chiama!”
Riprendi il tuo lavoro alla scrivania, cercando di portare a termine il
maggior numero di pratiche, ti piace quasi farlo adesso. In quello
che ti sembra un attimo è volata una mezzora guardi l’orologio che
segna le dodici meno un quarto. Risoluto sistemi l’ultimo foglio hai
un quarto d’ora per arrivare a casa e poi via per volare giù in
toscana. Spegni il tuo computer, chiudi l’ufficio ed esci con una
tranquillità che ti sorprende pur facendo qualche cosa giudichi
comunque un po’ immorale.
Ma la fermezza con cui sei deciso a proseguire per la tua strada
cancella ogni eventuale dubbio sulla giustezza della tua scelta. Ti
ritrovi a casa che stai gia chiudendo la borsa bmw con dentro il
necessario per affrontare un seminario speciale. Sei di fretta, e i
tuoi gesti ti fanno pensare di essere in fuga da qualcuno o qualche
cosa, così aggiungi alla borsa, prima di uscire, una cartina
autostradale dell’Italia. Prendi il biglietto del seminario dalla tasca
esterna guardi l’indirizzo e da vero viaggiatore prepari la strategia di
viaggio segnando le tappe più importanti, e vedi che è in una
tenuta situata in un paesino in collina a 50 km da Firenze. Il tragitto
ti è chiaro e semplice Milano Firenze e poi statale per San Primo.
Sei ne tuo box, e prepari con metodo la tua moto per il viaggio,
controlli tutte le spie del cruscotto, senti le gomme se sono a posto,
prendi il bauletto laterale che e per terra di fianco alla moto, lo apri
e ci infili la sua borsa sagomata piena del tuo necessario. Hai il tuo
bauletto pronto per essere agganciato al telaio sinistro della tua
BMW
Stlac! Hai agganciato il bauletto! La giornata è bella c’è il sole
anche se l’aria è fredda, ti infili i guanti, non perdi altro tempo, sei
pronto accendi la moto e parti.
Fai tutta la città ancora libera dal traffico e ti immetti
sull’autostrada. Decidi da subito di occupare la corsia di sorpasso e
tenerla per tutto il viaggio, la velocità di crociera l’hai fissata non
sotto i 180 con punte di 210, questo per mantenere nei limiti del
possibile una media di 200 km all’ora. Solo così facendo, una tirata,
sei sicuro di arrivare in tempo.
La strada è libera, poche macchine, riesci a mantenere la corsia di
sorpasso senza troppi ostacoli, ed assuefatto dai 200 km orari lasci
volutamente lampeggiare la freccia sinistra pronta ad indicare le tue
intenzioni a chi occupa la tua corsia, qualora si presentasse
l’occasione.
Sei a metà del viaggio circa, guardi il livello della benzina ne avresti
a sufficienza per arrivare a destinazione, guardi l’orologio sul
cruscotto fai due conti e vedi che sei in orario sulla tabella di
marcia. Togli la freccia di sinistra per inserire subito quella di destra
passi un cartello che segnala la presenza di un’area di servizio a un
chilometro. Decidi di fermarti.
Rallenti in progressione fino a fermati davanti all’autogrill nei
posteggi riservati alle moto. Scendi dal tuo mezzo, ti sgranchisci le
gambe per la volata che hai fatto. Tenere un andatura spinta
richiede un impegno fisico e psicologico notevole, e solo adesso te
ne rendi conto della performance motociclistica che stai chiedendo
a te stesso.
Ci sono un paio di moto da strada li vicino a te, le noti e vedi che
appartengono a due motociclisti in piena regola con tanto di tute in
pelle e con l’atteggiamento aggressivo tipico di una razza di
motociclisti diversa dalla tua, sono i centauri da 270 km all’ora, per
loro andare in moto significa non fare un viaggio ma fare sempre
una gara. Nonostante l’appartenenza ad una razza diversa esiste
un tacito accordo fra motociclisti, ci si saluta sempre perché si
condivide una scelta di spostamento che si può definire più
grintosa rispetto agli altri mezzi, vuoi forse per una vicinanza al
pericolo maggiore delle ordinarie automobili, e la sfida alle leggi
fisiche per mantenere l’equilibrio. Per queste ragioni ci si saluta e i
due motociclisti, ti vedono e riconoscono dai tuoi movimenti un po’
indolenziti, un loro simile, qualcuno che sta viaggiando forte. Ti
salutano e tu ricambi con partecipazione il loro gesto. Lo hai gia
fatto tante volte anche se il saluto quello vero fra motociclisti è il
faro abbagliante tra le due moto che si incrociano sul proprio
cammino, accompagnato, se si vuole esagerare, dall’alzata del
braccio come fra i capi indiani d’america, “Augh!”.
Entri nell’autogrill, segui il percorso obbligato che ti porta a fare il
giro del minimarket, cerchi qualche cosa, del cioccolato, uno snack,
non c’è niente, scegli di andare verso il bar e ordini un caffè
americano, una bella tazza grande piena di caffè che riscalda, vedi
che ci sono dei muffins e ne prendi uno al cioccolato. Mentre
consumi la tua merenda, ti stupisci ancora una volta di come sei del
tutto tranquillo pur avendo commesso quella che puoi giudicare un
infrazione sul lavoro, e ti chiedi se poi una cosa del genere è
penalmente perseguibile, se hai truffato qualcuno e magari rischi il
carcere se ti beccano.
Poi ti riprendi e pensi che stai esagerando, in fondo il lavoro era
comunque troppo in ogni caso, quindi non hai provocato nessun
danno e la situazione sarebbe rimasta invariata comunque, il
direttivo delle assicurazioni di Roma dovrà solo pazientare di un
giorno, in fondo non muore nessuno. E il tuo capo lo conosci, si
comporta così un po’ perché è il suo carattere e un po’ per il ruolo
di manager professionista che è costretto a recitare e poi pensi che
di palle ne sa raccontare se vuole, al direttivo.
Finite queste considerazioni rimani ancora stupito una volta della
sana tranquillità che ti pervade nonostante quello che hai
commesso, un piccolo furto alle assicurazioni, mezza giornata di
straordinario pagata senza aver lavorato, adesso ti è chiaro quello
che hai fatto. Invece di sentirti in colpa ti senti quasi soddisfatto del
colpo che hai messo a segno. Dai l’ultimo morso al muffin al
cioccolato che ha forse più sapore di prima, l’ultimo sorso di caffè
americano e sei pronto per riprende il tuo viaggio. Sei al
distributore di benzina fai il pieno e in progressione abbandoni
l’area di servizio e riprendi l’autostrada portandoti subito sulla
corsia di sorpasso.
Hai passato Firenze, il paesaggio agreste della statale che porta a
San Primo ti infonde un sapore tipico delle zone rurali della
campagna toscana. Per questo ti senti in vacanza e respiri la
leggerezza di essere quanto meno libero, di fare ciò che desideri.
Segui le indicazioni per il centro congressi “Il Colle”, tanto che ti
trovi a dover iniziare una salita con dei tornanti per raggiungere il
tuo posto. Leggi su un cartello che indica il dislivello da colmare di
800 metri di quota, non sono molti, ma sufficienti per impegnare la
moto che comunque senza fatica ti porta fino all’ingresso di un
antico casolare ristrutturato in chiave moderna.
Sei all’apice del colle, Un ampio parcheggio è delimitato da un
muretto che confina con un dirupo e permette una visuale
sull’ampia vallata che si distende di sotto fino a sfumare con la
campagna circostante. Parcheggi, e con un atteggiamento
pronunciato nei gesti scendi dalla moto, apri il bauletto sfili la borsa
che metti a tracolla grazie alle cinture da trasporto che si possono
regolare secondo l’ampiezza desiderata, è così che approfitti di
regolarne la misura nonostante andassero bene anche prima. Ma è
forse l’ambiente, e l’incontro che stai per fare che ti portano ad
affrontare la situazione esprimendo una fermezza di cui non eri a
conoscenza prima d’ora.
Ti giri e sopra di te vedi un terrazzo che porta all’ingresso
principale, si deve salire dal parcheggio, ti avvii e approfitti per
guardarti intorno e capire che ambiente c’è, incrociare qualche
faccia per stimarne l’origine, capire insomma se anche questi “sono
dei nostri!” e questa espressione ti ricorda le stesse parole
pronunciate dal consulente ALS conosciuto due giorni prima,
durante la conversazione notturna “di reclutamento”.
Controlli il portafoglio nella giacca per assicurati della sua
presenza, sai che contiene il prezioso biglietto da visita del terzo
livello. Solo in un secondo momento ti assicuri della presenza del
biglietto di ingresso nella tasca esterna della borsa.
Il luogo è accogliente, si vede che è attrezzato per grandi meeting,
e la hall di ingresso ti accoglie con una grande reception. Ci devono
essere più iniziative di natura diversa in corso, si vede tanta gente
che non sembrerebbe centrare con il motivo per cui tu stesso sei
qui. Cosi vai verso il banco della reception e di fronte a te c’è un
impiegato e chiedi:”Mi scusi il seminario della ALS?” l’impiegato
controlla su un quaderno e poi dice:”si è nella sala “Leonardo”, in
fondo al corridoio sulla destra, rispondi:”Grazie!” e mentre segui
l’indicazione noti che all’inizio del corridoio c’è un piccolo cartello a
forma di freccia con scritto “The Alkem Life Society”, lo segui.
Mentre percorri il corridoio con la tua borsa a tracolla, guardi
l’orologio, sono le tre meno dieci, e fai una considerazione sul fatto
che sei anche in anticipo di ben dieci minuti dopo tutto.
Arrivi all’ingresso della sala c’è una hostess che ti riceve con un
grazioso sorriso e ti dice:”Buon giorno! Ha il suo biglietto di
invito?”, tu prontamente contraccambi il sorriso e rispondi:”Si
certo!”, estrai dalla tasca esterna della borsa la copertina di plastica
con dentro il biglietto, lo sfili e glielo consegni in mano, e rimani in
attesa per la conferma, è solo una stampa da internet dopo tutto. La
hostess prende il biglietto lo guarda e dal tavolino a fianco, da un
contenitore estrae un badge e dice:”questo è suo lo tenga, grazie!
si può accomodare!” rispondi:”Prego!” ed entri nella sala adibita alle
conferenze.
Ci sono un centinaio di sedie che formano una decina di file, per
metà sono gia occupate, il luogo e contenuto, ti aspettavi qualche
cosa di più grande, ma forse stai confondendo lo sfarzo della villa al
lago per feste mondane con un luogo adibito pur sempre ad una
normale conferenza. Così ti fai strada e scegli una delle prima file,
vuoi vederci chiaro in tutti i sensi. Arrivi nella terza fila, prendi
posto nell’unica sedia libera al centro, chiedi scusa alle persone gia
sedute e raggiungi il tuo posto.
Ti siedi e appoggi a terra davanti a te la borsa. Rimani concentrato
su di te, e dalla borsa tiri fuori il tuo registratore, lo prepari, lo metti
in tasca poi prendi un block notes e una biro che trovi sparsa sul
fondo della borsa, sistemi la borsa sui tuoi piedi davanti a te.
I posti da li a poco si riempiono tutti, per curiosità ti giri indietro e
vedi che il pubblico è eterogeneo, ci sono persone dai venti ai
sessanta anni, e non noti una particolare prevalenza di uno dei due
sessi. In fondo all’ingresso, vedi che entrano tre persone distinte
vestite di blu, la hostess che ti ha accolto chiude la porta dietro di
loro. Capisci che sono i rappresentanti della ALS, ti rigiri verso la
parete di fronte e adesso noti che c’è uno schermo che ne occupa
tutta la superficie, oltre a questo ti accorgi della presenza di tre
microfoni da tavolo disposti su una scrivania piuttosto lunga con le
tre sedie per i relatori.
Dalla tua sinistra prendono posto le tre persone vestite di blu,
riconosci adesso due uomini e una donna dal taglio dei capelli corti
che non avevi distinto prima. Si siedono provano i microfoni con un
paio di colpi con le dita, dispongono delle cartellette con dei fogli
davanti a loro, e la donna che siede al centro da un foglio prima al
relatore di sinistra e poi un altro foglio al relatore sulla destra.
La donna prova ancora il microfono dando un colpo secco con le
sue dita munite di unghie lunghe, di cui si sente adesso il suono un
po’ metallico amplificato dagli altoparlanti che riecheggia nella sala.
Si avvicina al suo microfono e dice con voce impostata:”Buon
giorno a tutti! Benvenuti! Grazie per essere qui presenti!…
cominceremo da subito ad illustrare le attività primarie del
Alkem Life Society con l’ausilio di un breve cenno introduttivo
sulla storia della sua nascita sino ad oggi. Daremo anche
un’esposizione chiara dell’organigramma e proseguiremo poi con
un approfondimento sulle attività attuali in corso per questo
particolare periodo storico dell’umanità. Quello su cui le attività
della nostra organizzazione stanno lavorando oggi con particolare
attenzione per la città di Milano. Per poi finire con quello che per
alcuni di voi può essere definito il possibile reclutamento delle
nuove leve alla Alkem Life Society. Dopo questa breve premessa
vi presento i nostri relatori il signor Giovi alla mia sinistra” l’uomo
interviene e dice:”Buon giorno a tutti!”, poi la donna riprende:”…e
il signor Tresi”, anche lui risponde:”Buon giorno!” la donna
conclude:”lascio adesso la parola al signor Tresi che introdurrà i
lavori, grazie!”
L’uomo prepara il foglio che ha davanti a se e dice:”grazie Anna
per l’introduzione” con tono fiero nella voce continua:”Signori e
signore benvenuti ad uno dei pochi seminari che la Alkem Life
Society tiene durante un periodo che si può definire quantomeno di
allerta, sotto certi aspetti… alcuni di voi saranno più informati, altri
di meno, ma siamo qui appositamente per fare chiarezza su cosa è
la Alkem Life Society, sarete liberi di fare le domande che
riterrete opportune e noi saremo lieti di fugare dubbi e la cattiva
informazione come talvolta ahimè è stata fatta sul nostro conto.”
L’uomo prende il foglio che ha davanti a se con le due mani e gli da
una rapida occhiata, poi dice:”Ancora una volta voglio ringraziare
tutti coloro che sono qui presenti, questo è un segno che esiste un
vivo interesse per argomenti che altrimenti non avrebbero modo di
essere affrontati. Senza le iniziative della nostra organizzazione
questo non sarebbe possibile ed è grazie al vostro interesse per
quello che si può definire “inconsueto”, che oggi siamo qui a
discutere. Detto questo vorrei cominciare con la storia della
Alkem Life Society, dovete sapere che nasce nel 1300 in Francia,
da una congrega di monaci non meglio identificati le cui radici si
perdono nell’antico Egitto.
Questi monaci ancora senza nome ebbero l’intuizione di
raggruppare tutto il sapere a disposizione dell’epoca, dalle scienze
alla religione e a tutte le correnti filosofiche maggiori per operare
una sintesi della conoscenza che potesse essere utile
all’evoluzione dell’uomo.
La nostra tradizione ha mantenuto inalterato lo spirito di
abnegazione nei confronti del genere umano, operando scelte di
soccorso e aiuto la dove fosse necessario nei diversi contesti
sociali e temporali. Parliamo quindi di una tradizione che ha più di
700 anni ma che risale, come affermano gli ultimi dati a nostra
disposizione al periodo dell’antico Egitto la cui civiltà, sappiamo
tutti, ci ha lasciato ancora oggi segni inestimabili del suo splendore
sia materiale che spirituale.
C’è da dire che tutte le operazioni ALS di intervento sulle vicende
umane sono passate inosservate agli occhi dell’umanità, ma
gelosamente custodite negli annali della nostra biblioteca privata
che conserva ancora oggi volumi che testimoniano le opere più
meritorie delle attività ALS. Il tutto oggi è trasferito su supporti
magnetici che convogliano in un unico sistema di elaborazione dati
centralizzato che consta di una unità cibernetica a coscienza
artificiale che noi chiamiamo con la sua sigla UCP che sta ad
indicare l’acronimo di “Unita Cibernetica Planetaria”, avremo
modo in seguito di approfondire questo aspetto.
Perché la Francia è stata scelta come luogo di incontro?,
semplicemente perché in quell’epoca del medio evo era il luogo
culturalmente ed evolutivamente più avanzato per ricevere dalle
“sfere direttive spirituali” il compito di fondare un’associazione
dedita alla ricerca e allo sviluppo della conoscenza dell’uomo e del
suo pianeta.”
L’uomo interrompe il suo discorso e passa la parola al suo collega
che interviene e dice:”innanzi tutto Buon Giorno! Anch’io devo
ringraziare tutti voi per la partecipazione al seminario…, entro
subito in merito alla questione e quello che vorrei illustrarvi, dopo il
breve cenno sulla storia della ALS, sono le attività e i campi del
sapere da noi meglio indagati. Ci sono alcuni punti essenziali che
racchiudono in sé la mission e con essa le tematiche che stanno a
cuore alla nostra organizzazione, è in una parola il “credo” che
accomuna ogni rappresentante e suo funzionario della Alkem
Life Society.
L’uomo fa cenno all’assistente che è rimasto per tutto il tempo in
piedi di fianco alla lunga scrivania, quest’ultimo con un pulsante in
mano da cui si dispiega un filo fa partire delle slides proiettate sullo
schermo in fondo alla parete.
Sulla parete adesso leggi:”L’esistenza di una entità unica superiore
L’evoluzione dell’uomo per mezzo della legge di reincarnazione e il
suo Karma - L’immortalità dell’uomo e i suoi diversi piani di
esistenza”.
L’uomo lascia un minuto di tempo perché tutti possano leggere i
punti illustrati dalla proiezione, riprende la parola e dice:”Il primo
punto è forse quello più famigliare e anche il più controverso nella
nostra epoca, l’entità unica superiore a cui facciamo riferimento
assume diversi nomi che indicano tuttavia lo stesso principio,
dipende dalle culture e dai diversi luoghi del pianeta in cui
germoglia questa idea che comunemente chiamiamo Dio.
“Tuttavia questo nome oggi non rende giustizia della sua vera
natura, questo per ragioni storiche e culturali che non stiamo qui ad
approfondire. Quindi in questa sede lo indicheremo come l’Entità
Suprema che consideriamo nelle sue linee generali come il naturale
riconoscimento di un principio supremo, dello sviluppo della
coscienza dell’uomo durante il suo cammino evolutivo.
“Il secondo punto riguarda il funzionamento dell’evoluzione
dell’uomo il cui sviluppo verso un maggior bene è attuato per
mezzo della legge di rinascita regolato dalla legge di causa ed
effetto detta Karma. Significa che l’unità che definiamo uomo si
reincarna sul pianeta per svolgere una vita da cui trarrà
insegnamenti e saggezza, raccogliendo i frutti del lavoro delle vite
precedenti e preparando il terreno per le vite successive. Questo
seguendo il proprio destino regolato dal Karma secondo cui la
legge che ogni causa produce un effetto di uguale intensità sia
positivo che negativo, l’uomo si troverà a gestire semplicemente i
propri beni che lui stesso si sarà costruito e ad affrontare i propri
ostacoli che avrà prodotto in seguito ad un cattivo uso delle proprie
facoltà e dagli errori commessi.
“Il terzo punto è la certezza di aver compreso che l’uomo di per sé è
immortale. L’unita psicologica che definiamo uomo cioè l’Essere
non muore mai, ma semplicemente cambia frequenza per
sintonizzarsi su un piano di esistenza diverso da quello fisico che
conosciamo. E’ la coscienza che abbandona l’involucro fisico per
occupare un altro veicolo di materia più rarefatta in un universo
parallelo al nostro. Da qui l’idea che la morte è semplicemente un
passaggio non meno traumatico per quello che può sembrare ad un
uomo il suo cambiarsi d’abito.
A completare il “Credo” della ALS c’è la sua “mission” equivale a
dire, preparare e formare un nucleo di uomini pronti a soccorrere
l’umanità che si distinguono per la loro integrità fisica e spirituale e
dallo sviluppo completo delle facoltà latenti. Queste se
opportunamente risvegliate, permettono di operare efficacemente
sui diversi piani di esistenza avvicinandosi per forma a quei poteri
ordinariamente considerati come paranormali.” L’uomo conclude la
sua esposizione.
La conferenza adesso lascia spazio per le domande del pubblico, e
cosi un paio di persone chiedono un approfondimento su alcune
questioni dell’immortalità e della legge di rinascita. Ascolti, ma non
emerge niente di interessante, solo una ripetizione dei concetti già
espressi. Dal canto tuo non hai nessun punto oscuro da chiarire
fino a qui. Pensi a qualche domanda che vorresti fare ma non ne
hai per il momento. Le tesi presentate ti sembrano coerenti e ti senti
di accettarle come premesse per una “teoria della vita” che adesso
comincia a mostrarsi.
Vedi i relatori consultarsi fra di loro, mentre coprono i microfoni
con le mani, per non amplificare il suono inutile di uno scambio di
parole di servizio, tanto è che adesso la donna prende la parola e
dice:”Bene Signori possiamo fare il break, riprendiamo i lavori tra
30 minuti circa, grazie!”
Ti distendi da una tensione che hai tenuto per tutto il tempo senza
accorgertene, hai in mano il block notes che non hai utilizzato, lo
infili nella borsa, a ti alzi insieme alle persone della tua fila, si forma
una piccola coda per uscire dai propri posti. Esci dalla sala e segui
le altre persone che ti precedono che vanno verso un atrio in cui
sono predisposti dei tavoli apparecchiati con un buffet.
Mentre ti servi di un succo di frutta, ti giri con il bicchiere in mano e
guardi intorno. Mentre compi il gesto di girarti urti a fianco a te una
persona, ti accorgi del sussulto alle tue spalle, completi il giro e
assisti alla scena di una donna che con il bicchiere in mano
rovescia
il suo succo di frutta sulla tovaglia che macchia inesorabilmente.
Ti rendi conto dell’incidente e con premura dici:”oh! Mi scusi! È
colpa mia!” la donna si assicura di non essersi sporcata il vestito e
quando vede che il danno è limitato solo alla tovaglia dice:”no, non
è niente! Non si preoccupi sono cose che capitano…” poi aggiunge
in tono scherzoso “sono rimasta indenne!”. Ti senti in debito per
l’accaduto.
Le hai fatto le scuse! e le ripeti:”mi scusi ancora…” e noti adesso
che è una donna della tua età che esprime un carattere forte che
puoi notare anche dai suoi lineamenti decisi ma femminili. Poi
aggiungi:”ho solo causato una piccola macchia sulla tovaglia, ho
distribuito un po’ di Karma al cameriere che avrà qualche seccatura
a levare l’alone… piuttosto il mio karma mi pone in debito nei suoi
confronti…” e mentre versi un altro bicchiere di succo di frutta che
le offri nuovamente le dici:”meglio esaurirlo in fretta questo karma,
di questi tempi non si sa mai, prego tenga!” La donna prende il
bicchiere e dice:”Oh grazie! molto gentile, i Signori del Karma
penso abbiano gia provveduto alla sua dispensazione” e ridete
insieme.
Con il sentimento accompagnato da un buon feeling le chiedi:”e’ da
tanto che conosce questa associazione?” “non molto a dire il vero,
ma è accaduto tutto cosi in fretta, che mi sembra di farne parte da
sempre” con questa affermazione ti sorprende, e la donna si
guadagna immediatamente maggiore stima da parte tua e dici:”si in
effetti credo che queste cose le senti, oppure le rifiuti, non lasciano
gran che una via di mezzo” lei interviene cambiando tono:“si è
vero! Ma diamoci pure del tu è più facile!” “oh si! Va bene!” rifletti
un attimo poi ti spingi a dire:”ma tu che livello di approccio sei, alla
ALS?” lei sorpresa e un po’ incredula dice:” se me lo chiedi ho sei
un pazzo oppure hai anche tu il terzo livello?!” “anche tu?, vuol
dire che hai un terzo livello?!” “si esatto anche tu devi essere pazzo
come me?!” ridete insieme poi incuriosito dici:”e chi è il tuo
consulente?!” lei ci riflette un attimo e dice:“il mio non mi ha detto
nulla su come devo affrontare queste cose… per cui credo che le
cose vogliano che accadano nella maniera più naturale possibile…”
ti viene in mente che il consulente possa essere una donna e le
chiedi di getto:”ma è donna o uomo?” lei risponde:”donna
naturalmente…” e li per li non avevi mai contemplato fino ad ora la
possibilità che la ALS fosse così aperta ad accettare delle donne
nelle attività operative come quelle di reclutamento. Ti dici che
certe operazioni sono solo da uomini ma poi la presenza della
donna forte ed energica che hai di fronte ti smentisce per guardarla
adesso come la naturale controparte per qualsiasi tipo di avventura
che ti possa mai accadere.
Pensi che hai di fronte una persona che come te condivide la tua
stessa esperienza, e persino lo stesso tragitto e le dici:”hai sentito
che c’è una parte del seminario indirizzato alle “nuove leve”, hai
portato il tuo biglietto da visita ?” lei risponde allusiva:”si certo!
Allora la procedura è la stessa anche per voi maschi?” “si scusa ho
peccato di maschilismo! Non pensavo ci fossero..” lei interviene
fieramente e completa:”donne!” preso in contropiede dici:””Gia!
Donne! per l’appunto” poi riprendi in tono scherzoso e ripeti:”
Donne! Non sono solo guai?! C’è qualche canzone che lo dice, no?
…” lei aggiunge:”si certo è vero! Ma qualche altra canzone adesso
non ricordo quale ne parla come… le amiche di sempre”
La pausa è terminata le persone riprendono i loro posti e anche tu ti
guadagni il tuo, la donna ti segue e mentre sei intento a sederti al
tuo posto nella tua fila dietro di te senti la voce la sua voce che
dice:”scusa! Io sono li!” ed indica il posto a fianco al tuo, ti sposti le
fai spazio lei passa e si siede di fianco a te. Ti accorgi solo adesso
che sei stato così preso dal seminario che non hai neanche notato
chi ti stava a fianco. Così le dici in tono scherzoso:”ma eravamo
vicini anche prima?!” e ridete insieme.
I tre relatori della ALS si guadagnano le loro postazioni, e la donna
riprende a parlare e dice:”eccoci di nuovo insieme!”, poi prende un
minuto perché la sala si presti all’ascolto e prosegue:”possiamo
continuare con il signor Giovi, prego a te la parola”, l’uomo
aggiusta il microfono e comincia:”abbiamo esposto fino a qui una
panoramica generale di cosa è la nostra organizzazione, vorrei
approfondire maggiormente la questione sull’organigramma della
ALS, abbiamo diversi dipartimenti dedicati ad ogni attività
specifica di ricerca, ma nelle sue linee generali comprende 5
dipartimenti ben distinti fra loro che vanno a formare un tutto
omogeneo dando vita così a quella che possiamo chiamare “la
forma pensiero” della Alkem Life Society. I cinque dipartimenti
incarnano le 5 tappe evolutive del cammino della coscienza
dell’uomo verso il suo risveglio.”. Parte un’altra slides sullo
schermo dove sono illustrati i cinque dipartimenti e distingui su di
una colonna: “ 1) Dipartimento Materico, 2) Dipartimento Emotivo,
3) Dipartimento Filosofico, 4) Dipartimento Religioso, 5)
Dipartimento Esoterico”.
Il relatore prosegue e dice:”La prima tappa è regolata dal
“Dipartimento Materico” cosa comprende? Bene! Qui ci occupiamo
prevalentemente dell’aspetto materia della realtà, in questo
dipartimento è concentrata la conoscenza per operare sul piano
fisico della vita, la maggior parte delle discipline scientifiche che
indagano la materia trovano qui la loro applicazione e dal punto di
vista operativo è amministrata anche quell’energia materiale
chiamata “denaro” di cui i nostri avamposti finanziari sono
ambasciatori.”
L’uomo fa una pausa e riprende:”Il Dipartimento Emotivo… è un
settore assai peculiare per la nostra epoca, poiché dal punto di
vista evolutivo l’umanità vibra per così dire su un piano di esistenza
che è quello emotivo, e la moderna psicologia coadiuvata dalla
nostra psicologia sperimentale, conferisce a questa tappa della
coscienza umana un importanza strategica dal punto di vista del
reclutamento delle nuove leve fra cui alcuni di voi stanno già
calcandone il sentiero. La spiegazione della peculiarità del nostro
Dipartimento Emotivo è spiegata dal fatto che dal punto di vista
statistico e quindi delle probabilità, esiste un maggior numero di
persone che vibrano sul piano emotivo per cui la cernita viene
affidata agli esperti che studiano le emozioni, i nostri consulenti del
Dipartimento Emotivo che sono i più “vicini” allo stato coscienziale
delle persone e sanno come trattare un questione delicata come il
reclutamento di nuove risorse umane da formare in seno alla
Alkem Life Society. Posso aggiungere che qui oggi sono presenti
alcuni di voi che hanno già avuto il piacere di incontrare qualcuno
dei nostri consulenti.”. A questo punto tiri fuori dal tuo portafoglio
il biglietto da visita dell’uomo incontrato nella sala lettura alla festa
sul lago e rileggi “Marco Entero, Dipartimento Emotivo ALS”.
L’uomo fa una pausa e riprende la sua esposizione:”siamo al
Dipartimento Filosofico e con esso entriamo nella sfera mentale
della coscienza dell’uomo. E’ il luogo del raziocinio e della
giurisdizione etica dell’essere umano, qui la coscienza affronta in
maniera desta le problematiche interiori insieme a quelle esteriori.
E’ una tappa importante per la coscienza dell’uomo perché questa
è
considerata la meta dell’umanità che deve raggiungere per questa
epoca. Posso anticipare inoltre ad un pubblico selezionato come lo
siete voi, che avverrà a breve una iniziazione su scala planetaria
che segnerà il delicato passaggio dal piano emotivo al piano
mentale che coinvolgerà l’intera massa umana. Con questo non
significa che non esistano sul pianeta individualità particolarmente
evolute che vibrano su piani più alti della media.”
L’uomo interrompe e approfitta per prendere un bicchiere d’acqua,
poi dopo la pausa riprende la sua esposizione:”il Dipartimento
Religioso, che dire… anche qui gli equivoci non mancano, voglio
chiarire sin da subito che il termine religioso non sta ad indicare la
normale attribuzione che se ne fa oggi, di un atteggiamento di fede
incondizionata, dettata più da uno stato emotivo di bassa
provenienza e non certo da una realizzazione matura della
coscienza che è la parte che ci interessa e a cui ci riferiamo.
Religione intesa come la naturale tappa del cammino della
coscienza verso l’intuizione realizzativa dell’esistenza
dell’imponderabile, che si risolve necessariamente nella scoperta di
ciò che possiamo chiamare “divino”. Ecco che lo studio comparato
delle correnti religiose maggiori e minori e ogni tipo di religiosità
meno ufficiale è indagata da questo dipartimento per generare una
sintesi di conoscenza dello spirito umano.”
L’uomo conclude, sistema i fogli cha a davanti a se e dopo ancora
una breve pausa riprende e dice in tono scherzoso:”il Dipartimento
Esoterico è quello che ci dà più problemi!” alcune persone ridono
nella sala, quando poi ritorna il silenzio l’uomo riprende:” dirò
immediatamente senza scanso di equivoci che è l’ultima tappa del
cammino della coscienza ed è il livello più alto che la coscienza può
raggiungere dal punto di vista culturale, non per arrivare ad un
traguardo ma per cominciare il suo vero cammino. Di cosa ci
occupiamo qui? Di tutto quello che è fuori dall’ordinario, e di tutte
quelle cose che a volte hanno fatto discutere sulla legittimità delle
nostre attività. Cosa intendiamo per esoterico dunque, bene tutto
quello che concerne l’Essere come unita di coscienza a se stante
che percorre un cammino che si chiama evoluzione, per
raggiungere una nuova forma di stato che con un termine prestato
dalle religioni si chiama “forma angelica” o meglio una nuova forma
che possa ospitare la vita della coscienza dell’uomo quando questo
avrà raggiunto la sua massima espressione evolutiva su tutti i piani
di coscienza. Quindi abbiamo un percorso della coscienza che
parte dal regno minerale per poi salire a quello vegetale, animale,
umano ed in fine raggiungere quello angelico.” Il relatore fa una
pausa poi prontamente riprende:”quindi questo significa che
viviamo tutti per diventare un domani degli angeli!”, e dalla sala
nasce un brusio di sorpresa che si propaga nell’aria.
Adesso approfitti della fine dell’esposizione e ti giri verso la donna
e dici in tono scherzoso:”non male come programma, siamo quasi
sulla via della santità!” lei risponde:”si mi sembra la giusta
evoluzione naturale per l’uomo entrare in un regno più vasto, e gli
angeli mi piacciono!”, sorridete insieme. I tre relatori si consultano
poi la donna al centro prende la parola:”signori abbiamo sin qui
esposto quello che la Alkem Life Society è e fa, proseguiamo
adesso con l’esposizione di un particolare programma delle attività
da noi svolte che riguarda la cosi detta, Alta Comunicazione” la
donna si rivolge all’uomo di fianco e dice:”passo la parola al signor
Tresi prego” l’uomo interviene e dice:”dunque sapete adesso
qualche cosa in più sul nostro conto. Il motivo che vi accomuna tutti
voi, che siete riuniti qui oggi, è quello di aver seguito un'unica
procedura di iscrizione al seminario tramite l’acquisto del nostro
libretto introduttivo e la successiva convalida su internet. Significa
anche che la maggior parte di voi proviene dalla città di Milano,
poiché il libretto è stato distribuito volutamente solo su quella
piazza. Questa strategia è in linea con il programma Alta
Comunicazione di questo periodo storico particolare e con la scelta
del luogo operativo della città di Milano.
Perché Milano? Basti dire che il motivo di tale scelta risale alle
origini della sua fondazione, la leggenda vuole che Milano nacque
per volere di un gruppo di Druidi Celti nell’anno 584, si narra che
una scrofa lanuta pose le sue membra su un luogo
precisato del suolo nella pianura padana conosciuta come terra di
mezzo, Mediolanum, poi diventato Milano. Per gli antichi druidi
Celti questo luogo era considerato il tempio del centro del mondo
ed un ulteriore analisi simbolica ci porta a definire Milano come l’
Axis Mundi conosciuto in epoca medioevale. Sarà motivo di
orgoglio per alcuni sapere che Milano è tuttora, secondo le scienze
simboliche, quello che si può definire come, Il Centro del Mondo”.
Dalla sala si alza un rumore confuso. E dopo queste affermazioni ti
rendi conto che sei tra i fortunati, cosi credi, che abitano a Milano e
scopri che la tua città è considerata il centro del mondo, questo ti
lascia un po’ perplesso, cerchi di consultarti con la donna che hai a
fianco, le rivolgi la parola e dici.”sei di Milano vero?” lei
risponde:”si certo! Non sono la turista che ha comprato il libretto
per sbaglio!” ridete. Riprendi e dici:”si ma conoscevi questa storia?”
lei sul vago dice:”“no, non esattamente, ma ne avevo sentito parlare
di una cosa simile tempo fa?” “non male sapere di abitare il centro
del mondo!“. I relatori si consultano poi la donna al centro riprende
di nuovo e dice:”bene signori so che questa è una notizia che
suscita sempre scalpore soprattutto quando a venirne a
conoscenza sono i cittadini interessati.” Il relatore prende la parola
e prosegue:”Luogo e tempo sono due fattori indivisibili senza i quali
poche cose potrebbero essere fatte.
Vorrei introdurre adesso il programma di Alta Comunicazione che
si svolge in preminenza nella città di Milano per ragioni che non
approfondiremo in questa sede, basti dire che le cose importanti
avvengono sempre in luoghi importanti. Perché alta
comunicazione? per il semplice fatto che ci rivolgiamo ad un tipo di
comunicazione quanto meno diversa da quella ordinaria i cui
presupposti risiedono nelle modalità utilizzate, per esempio la
comunicazione telepatica ne è un aspetto che se ben sviluppata
permette forme nuove di scambio con entità planetarie ed extra
planetarie sconosciute. Le attività della ALS sono oggi concentrate
nello sforzo di acquietare e laddove necessario eliminare i rumori di
disturbo presenti sul pianeta, che impediscono la naturale
comunicazione con le razze extraterrestri con cui, la ALS, afferma
di
essere in contatto già da tempo, possiamo affermare da almeno
dell’inizio della seconda guerra mondiale. C’è uno scontro occulto
in atto per il dominio del pianeta, ma non è da immaginare come
un consueto conflitto fisico, ben si uno scontro che si sviluppa sui
diversi piani di esistenza la cui posta in gioco sono le stesse
coscienze umane ad esserne interessate. Una guerra meno
appariscente forse ma per questo più subdola. Esiste per nostra
fortuna la gerarchia cosmica di esseri che vigilano lo stato del
pianeta e con cui la Alkem Life Society collabora, per quanto
possa essere inteso fino ad oggi il collaborare con abitatori di
universi paralleli e multi dimensionali.
Ma confidiamo sul fatto che voi tutti siete in qualche misura
“sintonizzati” sulle nostre frequenze e la divulgazione di questa
conoscenza, non può far altro che aprire i vostri orizzonti.” La
donna al centro prende la parola senza fare pause e dice:”signori
grazie! Siamo giunti alla conclusione dei lavori preliminari, l’ultima
parte del nostro incontro è riservato solo ai possessori del biglietto
da visita lasciato da un nostro consulente, gli altri sono liberi di
andare pure, grazie!”
Le persone si alzano dalla sala, tu rimani seduto aspettando che gli
altri escano, hai il tuo “lasciapassare” con te, e la donna di fianco a
te fa lo stesso rimane seduta. Non hai niente da dire e anche lei
sembra non voler aggiungere altro. Rimanete tutte e due in silenzio
aspettando nuove istruzioni sul da farsi. La sala e ormai quasi
vuota, il centinaio di persone che prima la occupavano adesso
stanno scomparendo e dietro di te percepisci un senso di vuoto che
deduci dall’eco dei pochi rumori rimasti.
Passa qualche minuto, e nella sala sei rimasto da solo con a fianco
la donna. I relatori sono andati via e vedi adesso entrare un altro
uomo che prende posto al tavolo con una specie di scanner
portatile e rivolgendosi verso di voi dice:”prego!” e vi invita a
prendere posto alla scrivania. Cosi ti alzi, prendi la tua borsa a
tracolla, la donna ti segue e ti accomodi su una sedia preparata per
l’occorrenza. Quando tutte e due siete seduti di fronte, l’uomo
dice:”piacere di conoscervi! Mi chiamo Aldo sono un funzionario
della ALS il mio compito è semplicemente quello di registrare la
vostra presenza all’incontro di oggi, se siete qui è perché tutte e
due avete il biglietto da visita di un nostro consulente, vero?” la
donna ti precede e dice:”si ! ecco!” consegnando il biglietto
all’uomo.
Dal portafoglio tiri fuori il tuo biglietto e lo consegni.” L’uomo
dice:”grazie! Controlliamo subito!” e passa, i due biglietti da visita
con il codice a barre stampato sul retro, sullo scanner, che l’uomo
adesso provvede a far funzionare. Dal tastierino digita qualche
pulsante e dice:”ecco a voi!” restituendovi i biglietti da visita
aggiunge“Siete registrati, questo non implica nessun impegno da
parte vostra, serve solo per scopi organizzativi, come avete notato
non vi abbiamo chiesto nessun dato personale, nome, indirizzo,
nulla del genere, siete del tutto anonimi e la vostra privacy è
garantita. La registrazione del vostro biglietto è semplicemente la
vostra carta da visita con cui potete presentarvi alla nostra
organizzazione, come per esempio partecipare a seminari e
iniziative che la ALS promuoverà da qui a venire.
Nessun impegno dunque, sta a voi approfondire il rapporto con la
nostra organizzazione, qualora lo desiderate.” L’uomo prende il
suo scanner e mentre sta per lasciare il tavolo dice:”grazie! Ancora
per aver partecipato auguri!”.
FINE
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il piano romanzo di un ricercatore della verita`