Fondazione Ravenna Manifestazioni Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Emilia Romagna Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2012-2013 Dido and Aeneas opera in tre atti libretto di Nahum Tate musica di Henry Purcell con il contributo di partner Teatro Alighieri aprile | domenica 14 Dido and Aeneas opera in tre atti libretto di Nahum Tate musica di Henry Purcell L’opera viene rappresentata in lingua originale con sopratitoli in italiano personaggi e interpreti Dido Cristina Alunno Aeneas Mauro Borgioni Belinda Vittoria Giacobazzi Second Woman Margherita Pieri Sorceress Carlo Vistoli First Witch Costanza Fontana Second Witch Marina Maroncelli Spirit Jacopo Facchini Sailor Andrea Fermi danzatori di Faenz’a Danza direttore Luca Giardini regia Gabriella Medetti scene Francesca Tagliavini costumi Collettivo di Costume luci Fiammetta Baldiserri coreografia Sara Buratti, Federica Zani Ensemble del Dipartimento di Musica Antica e Coro da Camera del Conservatorio “Bruno Maderna” direttore del coro Paola Urbinati maestri collaboratori Laura Benedettini, Sang Young Jeon, Lorenzo Lucchi, Filippo Pantieri, Eugenio Saragoni, Franco Ugolini trucco Giusy Campolungo datori luci Sofia Rossi realizzazione scene Laboratorio di Scenografia del melodramma - Cesena realizzazione costumi Ipsia “Ubaldo Comandini” Cesena coproduzione Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, Accademia di Belle Arti di Bologna sede di Cesena in collaborazione con Faenz’a Danza, Ipsia “Ubaldo Comandini” Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena - Comune di Cesena - ERT Emilia Romagna Teatri Ser. In. Ar - Amministrazione provinciale di Forlì Cesena 3 Dido and Aeneas in Conservatorio di Adriano Tumiatti I l Conservatorio di Musica “Bruno Maderna” di Cesena, unico Istituto superiore di studi musicali statale romagnolo, raggiunge nell’anno accademico 2012-2013 il 25° anno di attività in autonomia dopo essere stato dal 1970 al 1988 sezione staccata del Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna. Dido and Aeneas rappresenta il 22° allestimento operistico che il Conservatorio ha messo in scena nell’arco di vent’anni, grazie a collaborazioni preziose ed estremamente fruttuose con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, per la creazione e allestimento delle scenografie, l’Istituto “Iris Versari” prima e “Ubaldo Comandini” poi, per la realizzazione dei costumi, e la sinergia con la scuola di danza di Federica Zani. Questo percorso didattico, iniziato con l’Inganno felice di Gioachino Rossini, rappresentato nel lontano 5 maggio 1993, fu pensato e realizzato, con grande lungimiranza, dall’allora Direttore Giovanni Bartoli che riuscì, grazie al contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, che ancora oggi sostiene in maniera insostituibile il progetto, a coagulare in Cesena presenze didattiche formidabili. Nulla di tutto ciò, inoltre, si sarebbe potuto realizzare senza il sostegno delle Amministrazioni Comunale di Cesena e Provinciale di Forlì-Cesena. Fu proprio allora che l’Accademia di Belle Arti di Bologna decise di dislocare il corso specialistico di Scenografia del melodramma in Cesena e di farne un unicum nazionale. Il progetto prevedeva, come ancora oggi avviene, che i ruoli principali della compagnia di canto fossero scelti attraverso un concorso internazionale denominato Primo Palcoscenico che permettesse a giovani promesse, al debutto nei ruoli previsti per l’opera, di mettersi in evidenza su un vero palcoscenico e in un vero allestimento operistico; non fu mai però trascurato l’apporto degli allievi delle scuole di Canto lirico del Conservatorio che furono spesso protagonisti o parte dei secondi cast o comprimari o elementi del coro. Questo progetto, così pervicacemente portato avanti anche con grandi sforzi, sia di progettualità che finanziari, ha permesso a moltissimi allievi del Conservatorio “Maderna” di fare un’insostituibile esperienza in orchestra, nel coro, come maestri collaboratori di palcoscenico o maestri collaboratori al pianoforte, nonché come storici della musica nella realizzazione dei programmi di sala. Tutte le componenti dell’Istituzione cesenate, sia didattiche che amministrative, hanno sempre collaborato al successo di un progetto così longevo e fruttuoso. 5 Attraverso titoli come Traviata, Bohème, Madama Butterfly, Rigoletto, Così fan tutte, Il barbiere di Siviglia e molti altri si è giunti a Dido and Aeneas, rappresentato nell’ottobre scorso al Teatro Bonci di Cesena. Dall’anno Accademico 2010 l’Istituzione si è dotata di un Dipartimento di Musica Antica il quale, grazie ai docenti di prestigio internazionale che tengono i corsi di Canto barocco, Violino barocco, Violoncello barocco, Violone, Clavicembalo, Oboe barocco, Flauto dolce, si è subito rivelato di grande interesse didattico e ha convogliato in Cesena giovani ed entusiasti musicisti. Per docenti ed allievi del Dipartimento, che ha visto la luce solo tre anni fa, tenere a battesimo un capolavoro del barocco europeo, quale è l’opera di Henry Purcell, è stato sicuramente un atto di coraggio, ma ha rappresentato un banco di prova stimolante e ed appassionante, come per tutte le componenti che hanno collaborato, sia del Conservatorio che delle altre Istituzioni, che, in sinergia, hanno permesso la realizzazione di questa messinscena. È necessario ancora una volta sottolineare che la rappresentazione che la Fondazione Ravenna Manifestazioni, dando grande fiducia al lavoro del Conservatorio “Maderna”, ha voluto sottoporre al giudizio del proprio pubblico rappresenta il risultato di un percorso didattico di giovani cantanti e musicisti che, insieme ai loro docenti, si cimentano in una prova di grande impegno professionale. Desidero, in chiusura di questa breve presentazione del Conservatorio che mi onoro di dirigere, ringraziare Cristina Mazzavillani Muti che, al nostro primo incontro, con entusiasmo e fiducia, mi propose la realizzazione di questa collaborazione ed estendere il ringraziamento ad Angelo Nicastro che ci ha seguiti nelle fasi di progettazione e realizzazione di questo evento. È la prima volta che un’opera prodotta dal Conservatorio cesenate viene riproposta in un importante teatro di tradizione quale è l’Alighieri e ciò rappresenta il fondamentale coronamento dell’impegno più che ventennale profuso a favore della musica e del teatro d’opera. 6 Dido and Aeneas Opera in tre atti (libretto di Nahum Tate) Musica di Henry Purcell PERSONAGGI Dido (Elissa), regina di Cartagine Aeneas, principe troiano Belinda Second Woman Sorceress First Witch Second Witch The Spirit The Sailor mezzosoprano baritenore soprano soprano controtenore soprano soprano sopranista tenore Coro e danzatori: cortigiani, streghe e marinai 7 ATTO PRIMO ATTO PRIMO Ouverture Ouverture Scena prima The palace. Scena prima Il palazzo. Entrano Didone, Belinda e seguito. Belinda Shake the cloud from off your brow, fate your wishes does allow. Empire growing, pleasures flowing, fortune smiles and so should you. Belinda Scrolla la nube dal tuo ciglio, il fato adempie i tuoi desideri: s’allarga l’impero, abbondano i piaceri, la fortuna sorride, e tu pure dovresti. Chorus Banish sorrow, banish care, grief should ne’er approach the fair. Coro Allontana la tristezza, allontana l’affanno mai dovrebbe l’afflizione appressarsi alla beltà. Dido Ah! Belinda, I am press’d with torment not to be confess’d, peace and I are strangers grown. I languish till my grief is known, yet would not have it guess’d. Didone Ah! Belinda, sono oppressa da un tormento che non so confessare. La pace è ormai straniera per me. Languisco fin che sia conosciuto il mio dolore, eppure non vorrei si indovinasse. [Refrain] [Ritornello] Belinda Grief increases by concealing. Belinda Il dolore si accresce dissimulandolo. Dido Mine admits of no revealing. Didone Il mio non vuol che si palesi. Belinda Then let me speak; the Trojan guest into your tender thoughts has press’d. Belinda Ma lasciami parlare: l’ospite troiano si è fatto strada nei tuoi amorevoli pensieri. Second Woman The greatest blessing Fate can give our Carthage to secure and Troy revive. Seconda donna La più grande benedizione che il fato può dare per rafforzar Cartagine, e far riviver Troia. Chorus When monarchs unite, Coro Quando i re si uniscono, 9 how happy their state, they triumph at once o’er their foes and their fate. che gioia per i loro stati; vincono insieme sui loro nemici e sul loro destino. Dido Whence could so much virtue spring? What storms, what battles did he sing? Anchises’ valour mix’d with Venus’ Charms, how soft in peace, and yet how fierce in arms! Didone Dove poté nascere tanta virtù? Quali tempeste, quali battaglie non ci cantò? Il valore di Anchise unito con le grazie di Venere: così tenero in pace, eppur così forte in battaglia! Belinda A tale so strong and full of woe might melt the rocks as well as you. Belinda Un racconto così potente e pieno di sventure fonderebbe le rocce, e anche te. Second Woman What stubborn heart unmov’d could see such distress, such piety? Seconda donna Quale cuore testardo assisterebbe imperturbabile a tanta pena, a tanta pietà? Dido Mine with storms of case oppress’d is taught to pity the distress’d. Mean wretches’ grief can touch, so soft, so sensible my breast. But ah! I fear, I pity his too much. Didone Il mio, oppresso dalle tempeste del fato, imparò ad avere pietà della miseria. Il dolore dei miseri sventurati sa toccare con sì tenera, intensa forza il mio petto. Ma, ah! ho paura di aver troppa pietà del suo. Belinda, Second Woman Fear no danger to ensue, the hero loves as well as you, ever gentle, ever smiling, and the cares of life beguiling, Cupid strew your path with flowers gather’d from Elysian bowers. Belinda e seconda donna Non temer pericoli nel conquistarlo, l’eroe ama come tu ami. Sempre dolce, sempre sorridente, dominando gli inganni della vita, Cupìdo cosparse i tuoi sentieri con fiori colti nei luoghi ombrosi d’Eliso. Chorus Fear no danger to ensue, the hero loves as well as you, ever gentle, ever smiling, and the cares of life beguiling, Cupid strew your path with flowers gather’d from Elysian bowers. Coro Non temer pericoli nel conquistarlo, l’eroe ama come tu ami. Sempre dolce, sempre sorridente, dominando gli inganni della vita, Cupìdo cosparse i tuoi sentieri con fiori colti nei luoghi ombrosi d’Eliso. (Entra Enea col seguito) 10 Belinda See, your royal guest appears, how godlike is the form he bears! Belinda Ecco, si palesa il tuo ospite regale; la sua bellezza è quella di un dio! Aeneas When, royal fair, shall I be bless’d with cares of love and state distress’d? Enea Quando, bellezza regale, sarò felice, appesantito come sono da affanni d’amore e di governo? Dido Fate forbids what you pursue. Didone Il fato impedisce quel che tu cerchi. Aeneas Aeneas has no fate but you! Let Dido smile and I’ll defy the feeble stroke of Destiny. Enea Enea non ha altro destino che te! Se Didone sorride, io sfiderò l’ingiusto colpo del destino. Chorus Cupid only throws the dart that’s dreadful to a warrior’s heart, and she that wounds can only cure the smart. Coro Solo Cupido scaglia frecce terribili al cuor d’un guerriero, e sol chi ferisce, può curare la sofferenza. Aeneas If not for mine, for Empire’s sake, some pity on your lover take. Ah! make not, in a hopeless fire, a hero fall, and Troy once more expire. Enea Se non per me, almen per l’impero, abbi un po’ di compassione del tuo amante; ah! non far svanire una passione senza speranza, un eroe, e Troia morire ancora una volta. Belinda Pursue thy conquest, Love; her eyes confess the flame her tongue denies. Belinda Continua nella tua conquista, Amore; i suoi occhi manifestano la fiamma, che la sua lingua non dice. Chorus To the hills and the vales, to the rocks and the mountains, to the musical groves and the cool shady fountains. Let the triumphs of love and of beauty be shown. Go revel, ye Cupids, the day is your own. Coro Fra colline e valli, fra rocce e montagne, fra boschetti risonanti e fonti fredde, ombrose si manifestino le vittorie d’amore e di beltà. Siate festanti, o Amori; il giorno è vostro. [La danza trionfale] 11 ATTO SECONDO ATTO SECONDO Scena prima The Cave. Scena prima La Grotta. Entra la maga. [Preludio delle streghe] Sorceress Wayward sisters, you that fright the lonely traveller by night. Who, like dismal ravens crying, beat the windows of the dying. Appear! Appear at my call, and share in the fame of a mischief shall make all Carthage flame. Appear! Maga Bizzose sorelle, voi che spaventate il solitario viandante nella notte. Voi che, urlando come orribili corvi, battete alle finestre del moribondo, apparite alla mia chiamata, e condividete la gloria d’un danno che brucerà tutta Cartagine. Apparite! (Entrano le streghe) First Witch Say, Beldam, say what’s thy will. Prima strega Parla, Megera, parla, qual è il tuo volere? Chorus Harm’s our delight and mischief all our skill. Coro Il male è la nostra gioia, il danno tutta la nostra arte. Sorceress The Queen of Carthage, whom we hate, as we do all in prosp’rous state, ere sunset, shall most wretched prove, depriv’d of fame, of life and love! Maga La regina di Cartagine che odiamo, al par di chi abbia fortuna o potenza, prima del tramonto cadrà nella sventura, priva di gloria, di vita e amore. Chorus Ho, ho, ho, ho, ho, ho! Coro Oh oh oh! First Witch Ruin’d ere the set of sun? Prima strega Perduta prima del tramonto del sole? Two Witches Tell us, how shall this be done? Prima e seconda strega Parlaci, come avverrà tutto questo? Sorceress The Trojan Prince, you know, is bound by Fate to seek Italian ground. The Queen and he are now in chase. Maga Il principe troiano, sapete, è obbligato dal fato a cercare la terra italiana; la regina e l’eroe ora sono a caccia. 12 First Witch Hark! Hark! The cry comes on apace. Prima strega Senti! Giunge da presso il grido! Sorceress But, when they’ve done, my trusty Elf, in form of Mercury himself, as sent from Jove shall chide his stay, and charge him sail tonight with all his fleet away. Maga Ma quando avranno finito, il mio folletto fidato, nelle sembianze di Mercurio inviato da Giove, gli farà pesare la sua permanenza e lo costringerà a salpare stanotte con tutta la flotta! Chorus Ho, ho, ho, ho, ho, ho! Coro Oh oh oh! Two Witches But ere we this perform, we’ll conjure for a storm to mar their hunting sport and drive ‘em back to court. Prima e seconda strega Ma prima di fare questo, evocheremo una tempesta che guasti loro la caccia, e li conduca di nuovo alla corte. Chorus Coro (al modo di un’eco) Nella nostra grotta profonda, l’incantesimo prepareremo, un rito così spaventoso da farsi all’aria aperta. In our deep vaulted cell the charm we’ll prepare, too dreadful a practice for this open air. [Danza ad eco di Furie] (Tuoni e lampi, musica terribile, le Furie sprofondano nella grotta, gli altri si involano) Scena seconda The Grove. Scena seconda Il Boschetto. Entrano Enea, Didone, Belinda e il loro seguito. [Ritornello] Belinda Thanks to these lonesome vales, these desert hills and dales, so fair the game, so rich the sport, Diana’s self might to these woods resort. Belinda Grazie a queste valli isolate, a questi deserti colline e anfratti buona è la caccia, molteplici i piaceri; Diana stessa frequenterebbe questi boschi. Chorus Thanks to these lonesome vales, these desert hills and dales, so fair the game, so rich the sport, Diana’s self might to these woods resort. Coro Grazie a queste valli isolate, a questi deserti colline e anfratti buona è la caccia, molteplici i piaceri; Diana stessa frequenterebbe questi boschi. 13 [Ground di chitarra] oft she bathes her in this fountain; here, Actaeon met his fate, pursued by his own hounds, and after mortal wounds discover’d, too late. Seconda donna Frequentemente ella visita questa solinga [montagna, frequentemente ella si bagna in questa sorgente; qui Atteone trovò la morte, braccato dai propri cani, e per le mortali ferite troppo tardi scoperte. Aeneas Behold, upon my bending spear a monster’s head stands bleeding, with tushes far exceeding those did Venus’ huntsman tear. Enea Vedi, sulla mia lancia piegata la testa sanguinante di un mostro, con zanne ben più straordinarie di quelle che uccisero il cacciatore di Venere! Dido The skies are clouded, hark! How thunder Rends the mountain oaks asunder. Didone Il cielo s’annuvola: ascolta! Come il tuono spezza le querce dei monti! Belinda Haste, haste to town, this open field no shelter from the storm can yield. Belinda Affrettiamoci, affrettiamoci ad andare in città; questa distesa aperta non può dar riparo alla tempesta. Chorus Haste, haste to town, this open field no shelter from the storm can yield. Coro Affrettiamoci, affrettiamoci ad andare in città, questa distesa aperta non può dar riparo alla tempesta. (Escono – Scende lo spirito della Strega nelle sembianze di Mercurio) Spirit Stay, Prince and hear great Jove’s command; he summons thee this night away. Spirito Fèrmati, principe, e ascolta l’ordine del divino Giove: egli ti chiede di andar lontano da qui stanotte. Aeneas Tonight? Enea Stanotte? Spirit Tonight thou must forsake this land, the Angry God will brook no longer stay. Spirito Stanotte devi partire da questa terra, il dio in collera non sopporterà un più lungo indugio. Second Woman Oft she visits this lone mountain, 14 Jove commands thee, waste no more in Love’s delights, those precious hours, allow’d by th’Almighty powers. To gain th’Hesperian shore and ruined Troy restore. Giove ti ordina, non consumare più oltre in godimenti d’amore queste ore preziose concesse dalle forze onnipotenti per raggiunger la sponda occidentale e riedificare la distrutta Troia. Aeneas Jove’s commands shall be obey’d, tonight our anchors shall be weighed. Enea Ubbidirò ai comandi di Giove, stanotte le nostre ancore si solleveranno. (Lo Spirito esce) Ma ah! Cosa posso dire, per colmare la mia offesa regina? Ella m’ha appena donato il suo cuore ma son costretto ad allontanarmi dalle sue braccia. Come si può sopportare un così duro destino? Goduta per una notte, abbandonata nell’altra. Vostra sia la colpa, o dèi! Ubbidisco alla vostra volontà, ma con più gioia preferirei morire. But ah! What language can I try my injur’d Queen to Pacify: no sooner she resigns her heart, but from her arms I’m forc’d to part. How can so hard a fate be took? One night enjoy’d, the next forsook. Yours be the blame, ye gods! For I obey your will, but with more ease could die. 15 ATTO TERZO ATTO TERZO Scena prima The Ships. Scena prima Le Navi. Entrano i marinai. [Preludio] First Sailor Come away, fellow sailors, your anchors be weighing, time and tide will admit no delaying, take a boozy short leave of your nymphs on the shore, and silence their mourning with vows of returning but never intending to visit them more. Primo marinaio Venite compagni marinai, si sollevino le nostre ancore, tempo e marea non ammettono indugi; prendete un breve, ebbro commiato dalle vostre ninfe sulla riva e rasserenate la loro afflizione con la promessa del ritorno, ma senza pensare di rivederle più. Chorus Come away, fellow sailors, your anchors be weighing, time and tide will admit no delaying, take a boozy short leave of your nymphs on the shore, and silence their mourning with vows of returning but never intending to visit them more. Coro Venite compagni marinai, si sollevino le nostre ancore, tempo e marea non ammettono indugi; prendete un breve, ebbro commiato dalle vostre ninfe sulla riva e rasserenate la loro afflizione con la promessa del ritorno, ma senza pensare di rivederle più. [Danza di marinai] (Entrano la maga e le streghe) Sorceress See the flags and streamers curling, anchors weighing, sails unfurling. Maga Ecco, avvolgono insegne e pennoni, sollevano le ancore, spiegano le vele! First Witch Phoebe’s pale deluding beams gilding more deceitful streams. Prima strega Gli scoloriti, ingannevoli raggi di Febo abbelliscono le false correnti. Second Witch Our plot has took, the queen’s forsook. Seconda strega È riuscito il nostro complotto, la regina è abbandonata! Two Witches Elissa’s ruin’d, ho, ho! Our plot has took, Prima e seconda strega Elissa è perduta! Oh oh! È riuscito il nostro complotto, 16 the queen’s forsook, ho, ho, ho! la regina è abbandonata! Oh oh oh! Sorceress Our next motion must be to storm her lover on the Ocean! From the ruin of others our pleasures we borrow, Elissa bleeds tonight, and Carthage flames tomorrow. Maga La nostra prossima mossa dovrà essere di mandare una tempesta al suo amato sull’oceano. Troviamo la nostra gioia nell’altrui rovina; Elissa sanguinerà stanotte, e Cartagine brucerà domani! Chorus Destruction’s our delight, delight our greatest sorrow! Elissa dies tonight and Carthage flames tomorrow. Ha! ha! Coro La distruzione è il nostro godimento, il godimento altrui è la nostra più grande sofferenza. Elissa sanguinerà stanotte, e Cartagine brucerà domani! Oh oh! Scena seconda The Palace. Scena seconda Il Palazzo. Entrano Didone, Belinda e donne. Dido Your counsel all is urged in vain, to Earth and Heaven I will complain! To Earth and Heaven why do I call? Earth and Heaven conspire my fall. To Fate I sue, of other means bereft, the only refuge for the wretched left. Didone È inutile ogni tuo consiglio, voglio lamentarmi con terra e cielo; perché m’appello a terra e cielo? Terra e cielo si alleano per la mia disgrazia. Priva d’ogni altro rimedio, ricorro al destino, l’unico asilo concesso agli infelici. Belinda See, Madam, see where the Prince appears; such sorrow in his looks he bears, as would convince you still he’s true. Belinda Ecco, signora, il Principe si fa avanti. (Entra Enea) Grande è la sofferenza che porta nei suoi sguardi da convincerti ch’è ancora fedele. Aeneas What shall lost Aeneas do? How, Royal Fair, shall I impart the God’s decree, and tell you we must part? Enea Che farà lo smarrito Enea? Come, mia bella regina, ti farò conoscere il decreto del dio, e ti dirò che dobbiam partire? Dido Thus on the fatal Banks of Nile, weeps the deceitful crocodile; Didone Come sulla fatale sponda del Nilo piange il disonesto coccodrillo, 17 thus hypocrites, that murder act, make Heaven and Gods the authors of the fact. così gli ipocriti, che hanno commesso un assassinio, chiaman cielo e dèi responsabili del fatto! Aeneas By all that’s good... Enea Per tutto quel bene… Dido By all that’s good, no more! All that’s good you have forswore. To your promis’d empire fly and let forsaken Dido die. Didone Per tutto quel bene… non più! A tutto quel bene tu hai rinunciato. Vola al tuo promesso impero, e lascia morire l’abbandonata Didone. Aeneas In spite of Jove’s command, I’ll stay, offend the Gods, and Love obey. Enea A dispetto del comando di Giove, io resterò: offendo gli dèi, e ubbidisco ad Amore. Dido No, faithless man, thy course pursue; I’m now resolv’d as well as you. No repentance shall reclaim the injur’d Dido’s slighted flame, for ‘tis enough, what’er you now decree, that you had once a thought of leaving me. Didone No, uomo senza fede, prosegui per la tua via; ora io son risoluta come te. Nessun pentimento riaccenderà la fiamma dell’amore nell’offesa Didone, ché, qualunque sia la tua posizione, mi basta ch’una sola volta hai meditato di lasciarmi. Aeneas Let Jove say what he will: I’ll stay! Enea Dica Giove quel che vuole, io resterò! Dido Away, away! No, no, away! Didone Via, via! No, no, via! Aeneas No, no, I’ll stay, and Love obey! Enea No resterò, e ubbidirò ad Amore! Dido To Death I’ll fly if longer you delay; away, away!... Didone Ti ucciderò se ancora tu indugi. Via, via! (Enea esce) Ma alla morte, ahimè! non posso sottrarmi. La morte deve giungere quando egli è partito. But Death, alas! I cannot shun; Death must come when he is gone. 18 Chorus Great minds against themselves conspire, and shun the cure they most desire. Coro I nobili cuori cospirano contro se stessi, e fuggono il rimedio che più desiderano. Dido Thy hand, Belinda, darkness shades me. On thy bosom let me rest, more I would, but Death invades me; Death is now a welcome guest. When I am laid in earth, may my wrongs create no trouble in thy breast; remember me, but ah! forget my fate. Didone La tua mano, Belinda; le tenebre mi fan velo. Lascia ch’io riposi sul tuo seno; di più vorrei, ma la morte mi invade; ora la Morte è un’ospite gradita. Quando giacerò nella terra, i miei mali non suscitino alcun turbamento nel tuo petto. Ricòrdati di me, ma ah! Dimentica la mia sorte! [Ritornello] [Fra le nubi appaiono gli Amori sopra la tomba] Chorus With drooping wings you Cupids come, and scatter roses on her tomb, soft and gentle as her heart. Keep here your watch, and never part. Coro Con ali abbassate, o Amori, venite, e sulla tomba spargete rose morbide e delicate come il suo cuore. Posate il vostro sguardo qui, e mai v’allontanate. 19 Il soggetto Atto primo A palazzo reale, Belinda invita la regina a non nascondere i propri desideri e ad abbandonarsi all’amore che prova per Enea. Didone confessa di essere stata conquistata dal racconto delle sventure dell’eroe troiano. Enea, entrato in scena, le promette amore e dichiara che il suo unico destino è Didone. Tutta la corte si rallegra per il matrimonio imminente. Atto secondo In una grotta, una maga e le streghe tramano contro la felicità di Didone e decidono di scatenare un violento temporale che interrompa la battuta di caccia intrapresa da Enea. Esse intendono inviare al troiano uno Spirito travestito da Mercurio per intimargli che non può indugiare: deve imbarcarsi per raggiungere le coste dell’Italia e abbandonare Didone. In un boschetto, mentre Enea, Didone e il loro seguito fanno ritorno alla città per scampare alla tempesta, il falso Mercurio convince Enea a ripartire. Atto terzo Enea è in partenza con le sue navi. I marinai, già pronti a salpare, salutano le loro innamorate che resteranno a terra, cantando e ballando. Partecipano alle danze anche le streghe, esultanti perché sono riuscite nel loro intento. All’interno del palazzo di Didone, anche per i due amanti è il momento dell’addio: la regina è offesa, Enea dichiara che sfiderebbe il volere degli dei per restare con lei, ma Didone lo caccia. Una volta rimasta sola, comprende che senza il suo amante non può più vivere, a nulla servono le parole consolatorie della sua ancella e Didone si abbandona alla morte. 21 The Great Mind of Dido Appunti di regia per la messinscena di Gabriella Medetti N el programma di sala per la rappresentazione ad Hampstead nel maggio del 1900 firmata da Gordon Craig si legge: “Nel disegnare la scena e i costumi di Dido and Aeneas il direttore di scena [ovvero Craig stesso che era scenografo e regista] si è preoccupato in particolar modo di essere assolutamente scorretto in tutto ciò che riguarda i particolari”. Al di là dell’intento polemico nei confronti di un realismo imperante di fine Ottocento, si legge una ricerca verso l’essenziale che è stata poi una delle mete perseguite da Craig in tutta la sua vita per e nel teatro. Dai suoi appunti, dalle cronache di questa storica rappresentazione dell’opera di Purcell, dai rari disegni – purtroppo Dido and Aeneas è la prima opera di Craig regista e non possediamo la ricca documentazione che c’è, ad esempio, sul suo Hamlet – è partita la nostra ricerca: non certamente per proporre una messinscena di tipo storicistico ma prendendo le indicazioni del grande regista e scenografo come lezioni di vita teatrale: dall’attenzione verso un’unità di concezione scenografica alla ricerca sull’illuminazione (con una concezione straordinariamente innovativa per l’epoca), dallo studio dei colori per i costumi e gli arredi di scena alla disposizione degli attori. Tenendo quindi presente la lezione di Craig, la sua attenzione spasmodica verso ogni elemento della messinscena (ogni particolare: proprio il contrario della sua asserzione!), ho proposto ai ragazzi del biennio di scenografia del melodramma alcuni possibili temi conduttori che li aiutassero a trovare unità ed essenzialità. La loro fantasia si è sprigionata poi in diverse direzioni. La scelta definitiva è caduta sul progetto di Francesca Tagliavini, ma tutti i bozzetti hanno dignità di rappresentazione, a conferma di una scuola e un’attività artistica ormai quasi ventennale. I temi su cui Francesca ha elaborato il suo bozzetto sono essenzialmente due: l’Acqua e la Terra. Elemento primario, l’Acqua: il mare solcato da Dido dopo il suo volontario esilio dalla lontana Tiro fino alle coste africane, lo stesso mare che farà approdare il suo Aeneas e che poi fatalmente lo allontanerà da lei; ma anche la fonte, dove si bagnano la dea Diana e le sue ninfe, nel masque al centro dell’opera che rappresenta la tragica fine di Acteon. Ma l’Acqua è anche il sangue. Sangue di Acteon che muore sbranato dai suoi stessi cani, e quello del cinghiale ucciso da Aeneas, entrambi, agli occhi della regina, tragica premonizione di un tragico destino. Ma soprattutto il sangue di lei, Dido, invocato dalle streghe (“Elissa bleeds tonight!”) che tramano la rovina sua e di Cartagine. E Acqua il temporale che, a differenza di Virgilio, qui non riunisce gli amanti, ma li separa. Acqua 23 ancora le lacrime della fedele Belinda… Dal mare Dido approda alla Terra. Terra che lei ha voluto fortissimamente per fondare la sua Cartagine, Terra che è riuscita ad ottenere, con un inganno degno di Odisseo, ma anche la Terra famosa e lontana da cui proviene il suo Aeneas e poi la Terra nemica che chiama Aeneas a fondare la sua nuova patria. E Terra a ricoprire la sua tomba. La Dido di Purcell non sembra trafiggersi suicida sul rogo. Per la verità né il testo di Tate, né la musica di Purcell ci indicano il momento in cui Dido muore né come si dà la morte. “When I am laid in earth”, canta Dido nel suo ultimo lamento. E sembra invocare la terra e il tempo a ricoprire il suo destino. “Remember me, but forget my fate”. Destino già scritto, quello di Dido, veramente può dirsi Fato. La regina sembra conoscerlo o presentirlo dall’inizio. Già il suo primo lamento ne testimonia la coscienza: “Peace and I are strangers”, e più avanti, alle vivaci proteste amorose di Aeneas, replicherà soltanto: “Fate forbids what you pursue”. Dido sa: “Death must come when is gone”. Dove quel must come suona quasi come un imperativo. “Ma perché, quando lui le offre di restare, lei lo caccia via e si uccide?” mi chiede la mia bambina di dodici anni. Difficile spiegarlo a un bambino. In Virgilio sono gli dei ad ordinare la partenza e bisogna sottomettersi al loro alto volere: Didone non può combattere contro chi ha deciso la fondazione di Roma… Nell’opera di Purcell la rovina di Dido sembra causata da una macchinazione infernale, da un inganno di streghe invidiose. Aeneas ci casca, all’inizio, ma poi alla vista della sua Dido si ribella e spergiura di voler restare, ad onta di quello che crede essere un comando di Giove. Ma Dido lo scaccia risolutamente: “No, faithless man […] that you had once a thought of leaving me”. Perché? “Perché lo caccia via e si uccide?”. Come nelle antiche tragedie è il coro a darci la risposta: “Great minds against themselves conspire, and shun the cure they most desire”. Non è altro che Dido stessa that conspires against herself. Nel perimetro di terra dove ha costruito la sua città, vive anche una vita sotterranea, “The cave”, dove esseri malvagi tramano la sua rovina. Ma la Sorceress, la sua corte infernale, il falso Mercurio, in fondo sono solo strumenti della volontà oscura di Dido nel perseguire il suo fato tragico. E quel ritaglio di terra, un’isola nel mare della passione, non è altro che la sua Great Mind, oppressa da “storms of care”, ma “soft and gentle”. E morbida e delicata, come petali di rosa, la terra ricoprirà la sua tomba, riconsegnandola al tempo indimenticata. 24 L’opera in breve di Cristina Ghirardini A ssistere ad una rappresentazione del Dido and Aeneas consente di proporre alcune riflessioni su come si conservano, si riscoprono e si reinterpretano le fonti di opere così lontane dal nostro presente. Si tratta, inoltre, di un caso esemplificativo, non solo perché, come ha dimostrato Ellen Harris (curatrice di una edizione moderna dell’opera a cui ha anche dedicato una monografia),1 le fonti che ci sono pervenute pongono problemi non facili da risolvere, ma anche per comprendere come un classico della letteratura latina sia stato reimpiegato in un contesto culturale profondamente diverso da quello in cui è nato e per di più per una rappresentazione musicale che è tuttora considerata una delle pietre miliari della storia del teatro musicale. Il libretto narra una vicenda tratta dal quarto libro dell’Eneide, ed è stato redatto da Nahum Tate. La musica di Purcell e il testo poetico di Tate sono alcuni dei pochi dati assolutamente certi di quest’opera, poiché sono dichiarati esplicitamente in un esemplare del libretto, ritrovato a metà Ottocento, stampato per una rappresentazione del Dido and Aeneas in una scuola femminile a Chelsea, sotto la guida del maestro di danza Josias Priest. Il libretto che ci è pervenuto non è datato, ma contiene un Prologo all’opera (per il quale la musica non si è conservata e che pertanto viene omesso nelle rappresentazioni moderne), di contenuto mitologico, che si conclude con un’ode alla primavera. I personaggi evocati, Apollo e Venere, farebbero pensare ai nuovi regnanti di Inghilterra, William e Mary, incoronati nell’aprile 1689. Un Epilogo al libretto, invece, fu pubblicato anche in una edizione dei New Poems di Thomas D’Urfey nel 1690; esso contiene alcuni versi che potrebbero essere messi in relazione con la rivoluzione del 1688 ed è quindi stato letto a favore di una datazione intorno al 1689. Tali circostanze consentirebbero pertanto di collocare l’opera negli ultimi anni della breve vita di Henry Purcell (1659-1695), organista alla Westminster Abbey e poi alla cappella reale, autore di brani strumentali, probabilmente scritti all’inizio della propria attività di compositore, musiche celebrative per i sovrani Charles II, James II, William III e la moglie Mary, nonché musiche di scena, songs e canoni. Dido and Aeneas è un’opera di piccole dimensioni, che dura poco più di un’ora. Pur appartenendo alla tradizione inglese del masque, che prevede la compresenza di danza, poesia e musica in una narrazione non sempre coerente, essa è interamente cantata, 25 come raramente accadeva nel teatro musicale inglese dell’epoca, che invece prediligeva l’alternarsi di parti parlate e di interludi musicali. Un precedente del Dido and Aeneas è il Venus and Adonis (1685 ca) di John Blow, uno dei maestri di Purcell e suo predecessore come organista alla Westminster Abbey: l’opera di Blow è infatti costituita da una serie di recitativi melodici, alternata a cori danzati, secondo la moda francese diffusa da Lully. La sostanziale non familiarità dell’Inghilterra con l’opera intesa come spettacolo musicale completo e coerente è dimostrato dal fatto che la prima esecuzione pubblica del Dido avvenne nel 1700 e in quell’occasione l’opera fu divisa in quattro parti, inserite come episodi musicali all’interno di un adattamento di Charles Gildon della commedia Measure for measure di Shakespeare. La vicenda del Dido and Aeneas – così come ci è giunta nel libretto rinvenuto a metà Ottocento – risulta modificata al fine di essere consona alla rappresentazione all’interno di una scuola femminile: il numero dei personaggi è minore rispetto all’Eneide, la sorella di Didone, Anna, è sostituita da Belinda e la storia è ridotta agli episodi essenziali. Nell’originale virgiliano, Didone, pur innamorata di Enea, inizialmente lo rifiuta perché fedele al voto di castità fatto in seguito alla morte del marito e per il quale già aveva declinato la proposta di matrimonio di Jarbas, un re vicino; sono gli dei a favorire l’unione di Didone ed Enea: nell’Eneide, infatti, Giunone, d’accordo con Venere, fa scoppiare una tempesta durante una battuta di caccia che costringe i due a trovarsi soli in una grotta. Nell’opera di Purcell, invece, gli dei non intervengono direttamente, e al loro posto agiscono spiriti e streghe e sono proprio queste ultime ad architettare la vicenda che condurrà Didone alla morte. La Dido di Purcell e Tate, dunque, è pienamente responsabile del suo concedersi ad Enea, e non agisce perché manovrata dagli dei. Anzi, è proprio lei a dichiarare, rimproverando Enea che ha deciso di partire seguendo il consiglio di Giove, che solo gli ipocriti attribuiscono agli dei la colpa di quello che succede. Il libretto di Tate è volto a comunicare un senso di responsabilità morale alle fanciulle e pertanto evita temi quali il piacere e il dolore dell’amore su cui invece si sofferma Virgilio. La scena d’amore tra Didone ed Enea nella grotta viene omessa ed è solo evocata 26 dai versi “one night enjoy’d / the next forsook” che Enea pronuncia nel momento in cui rimpiange il legame con Didone, essendo tuttavia determinato a partire. La tempesta, che in Virgilio unisce i due amanti, nel libretto di Tate li costringe a separarsi. Così, se nell’Eneide Didone si uccide, nell’opera di Purcell Dido muore di dolore, essendo il suicidio, in un contesto educativo quale quello della scuola di Chelsea, un peccato peggiore della licenziosità. Dido and Aeneas sembra infatti voler trasmettere la morale secondo cui le giovani donne non dovrebbero cedere alle promesse degli amanti: le streghe augurano a Didone di cadere nella sventura “depriv’d of fame, / of life and love!” e i marinai, in apertura del terzo atto, salutano le loro fidanzate con promesse di ritorno, benché non intendano rivederle mai più. Dal punto di vista strettamente musicale, Dido and Aeneas è debitore alla tradizione del masque per la presenza di danze, indipendenti dalla struttura drammaturgica del libretto, collocate alla fine delle scene, ed anche per un particolare uso della declamazione musicale. Benché l’Inghilterra all’epoca non fosse particolarmente propensa alla suddivisione tra arie e recitativi, alcuni compositori inglesi (Nicholas Lanier, William e Henry Lawes) furono in grado di sperimentare un tipo di declamato con una struttura ritmica libera, simile al parlato, esente da ripetizioni e da rigide costruzioni formali, che fu in parte recepito dal masque. E in questo senso si può leggere la particolare attenzione che Purcell mostra per il controllo di strutture ritmiche legate all’accentuazione verbale, all’ornamentazione e alla coerenza armonica. Da far risalire alla tradizione del masque, infine, sono l’uso di cori, di danze cantate e di arie con o senza basso continuo. Il basso ostinato, in particolare, sembra essere la cifra stilistica del Dido and Aeneas e non a caso il lamento di Didone del terzo atto (“Thy hand, Belinda”), è stato messo in relazione con il Lamento della ninfa di Monteverdi. Le fonti di cui disponiamo per la musica sono frammentarie e non esattamente corrispondenti alle fonti librettistiche, rendendo quindi necessario l’utilizzo di altre musiche di scena dello stesso Purcell per le parti mancanti. La partitura più antica si trova nel manoscritto di Tenbury (ora a Oxford, Bodleian Library), databile al 1775, ma probabilmente rispecchia due esecuzioni dell’opera avvenute nel 1704. Altre fonti a disposizione sono il manoscritto di Tatton Park (Library at Tatton Park, Knutsford, Cheshire), scoperto negli anni Sessanta e probabilmente copiato da una fonte antecedente al manoscritto di Tenbury (da cui forse pure questo deriva), a cui si aggiungono libretti, partiture e parti singole delle esecuzioni a cura dell’Academy of Ancient Music di Londra avvenute nel 1784 e 1787 (British Library; Folger Library, Washington DC; Royal Academy of Music, London), e il cosiddetto manoscritto Ohki, databile al 1810 circa, conservato a Tokio (Nanki Music Library). Oltre ad essere prive del Prologo, le fonti musicali conservate non concordano con il libretto nel numero delle danze, nella distribuzione dei versi tra i personaggi e nella divisione delle scene, ragion per cui le attuali esecuzioni dell’opera si basano su edizioni che sono il risultato di ricerche condotte non solo su Dido and Aeneas, ma più in generale sulle musiche di scena di Purcell, alcune delle quali vengono impiegate, come già detto, per colmare le lacune delle partiture che ci sono pervenute. Esse inoltre si avvalgono dell’esperienza acquisita nel corso di una tradizione di esecuzioni moderne dell’opera, che hanno risentito di un cambiamento radicale nell’approccio alla musica antica. La storia delle esecuzioni del Dido and Aeneas, infatti, comincia con le già menzionate riprese del 1784 e 1787 a Londra, a cura della Academy of Ancient Music. Ci è pervenuto il programma dell’esecuzione del 1787, da cui si deduce che l’opera fu rappresentata in forma, diremmo oggi, di concerto, insieme ad altre pagine di Händel, Stradella, Dr. Cooke, 27 Danby, Pergolesi, Avison. Probabilmente essa è avvenuta in forma continua, pertanto senza una suddivisione in atti; le danze risultano ridotte nelle partiture redatte per quell’occasione, come pure il libretto, nel quale il personaggio di Belinda è sostituito da Anna, sorella di Didone nell’Eneide virgiliana. La prima pubblicazione a stampa della musica dell’opera, che si avvaleva delle partiture servite per le esecuzioni dell’Academy of Ancient Music, risale al 1841, a cura di G. Alexander Macfarren, come quarto volume della Musical Antiquarian Society. Una nuova edizione dell’opera, che faceva uso anche del libretto della rappresentazione di Chelsea, uscì nel 1889, a cura di William H. Cummings e realizzata dalla Purcell Society di Liverpool. Altre esecuzioni si tennero tra gli anni Settanta e la fine dell’Ottocento: quella della Liverpool Purcell Society del 1877 e della Royal Academy of Music nel 1878, quella del Bach Choir nel 1888 e della Handel Society del 1889 (per la quale George Bernard Shaw scrisse una recensione). Infine, nel 1895, bicentenario della morte di Purcell, si realizzò la prima rappresentazione in forma scenica dal 1704, a cura del Royal College of Music, tenutasi al Royal Lyceum Theatre di Londra, impiegando la partitura uscita nel 1841. In quell’occasione Ralph Vaughan Williams faceva parte del coro, stando a quanto dichiara la moglie Ursula nella di lui biografia. Purcell infatti proprio in quegli anni era oggetto di attenzione da parte dei compositori inglesi, che lo consideravano uno dei padri della tradizione musicale britannica. Gustav Holst gli dedicò il saggio intitolato Henry Purcell: the Dramatic Composer of England, pubblicato nel 1927. Nel corso del Novecento si possono riconoscere due principali e successive tendenze nella messa in scena del Dido and Aeneas: la prima favorevole ad una orchestrazione moderna dell’opera, tale da adattarla al gusto moderno, la seconda invece improntata ad un approccio più filologico. La prima in auge dal bicentenario della morte di Purcell fino all’ultimo conflitto mondiale, sostituita poi dalla seconda a partire dal dopoguerra; ed entrambe segnate da rappresentazioni emblematiche. Messa in scena per la prima volta negli Stati Uniti, alla Town Hall di New York, nel 1924, l’opera fu diretta da Arthur Bodansky, il quale impiegò la partitura pubblicata nel 1841, aggiungendo un accompagnamento orchestrale da lui composto. La prima esecuzione italiana invece, avvenuta a Firenze nel 1940, sotto la guida di Vittorio Gui (che si servì di un’edizione del 1925, basata sul manoscritto di Tenbury, a cura di Edward Dent), pare essere stata l’ultima rappresentazione del Dido and Aeneas realizzata secondo i dettami di un’orchestrazione moderna. Mentre quella allestita a Londra nel 1951, sotto la guida di Benjamin Britten, segnò un’inversione di tendenza. Britten decise, infatti, di abbandonare le aggiunte posteriori, per servirsi – come ancora oggi è prassi – di musiche composte da Purcell per altri drammi al fine di colmare le lacune delle fonti. Curò egli stesso una partitura, con l’aiuto di Imogen Holst (figlia di Gustav), che venne pubblicata nel 1960. Cosicché il rigore di Britten e la migliore conoscenza dell’opera di Purcell, che cominciava ad essere sempre più oggetto di attenzione da parte della moderna musicologia, sollecitarono l’approccio filologico al Dido and Aeneas. 1 Ellen T. Harris, Henry Purcell’s “Dido and Aeneas”, Oxford, Claredon Press, 1987. 28 I protagonisti Luca Giardini Compie gli studi di violino moderno a Milano e a Lugano con Carlo Chiarappa per poi intraprendere un percorso di approfondimento sulla prassi esecutiva storica del repertorio violinistico dal xvii al xix secolo. È attualmente docente di violino barocco presso il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e all’“Arrigo Boito” di Parma. Nel 1998, dopo aver collaborato con alcune orchestre cameristiche e sinfoniche milanesi, comincia un’ininterrotta frequentazione del circuito europeo della musica antica che lo porta ad esibirsi con ensemble quali: Europa Galante, Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Complesso Barocco, Ensemble Zefiro, Modo Antiquo, Ensemble Concerto, Il Rossignolo, Aglaia, la Venexiana, nonché I Barocchisti, The Orchestra of the Age of Enlightenement, The Bach Ensemble, Al Ayre Espanol, Ensemble Matheus, La Cetra-Basel, Marini Consort-Innsbruck, Divino Sospiro, Collegium 1704, Ensemble Baroque de Limoges. Collabora inoltre con concertatori e solisti come Simon Rattle, Frans Bruggen, Philippe Herreweghe, Cecilia Bartoli, Ian Bostridge, Giuliano Carmignola, Ottavio Dantone, Christoph Coin. Ha all’attivo una ricca produzione discografica e in video e ha preso parte a importanti riscoperte del repertorio SeiSettecentesco ricevendo riconoscimenti quali Grammy Award, Diapason d’Or, Choc de la Musique, 10 Repertoire, Premio Fondazione Cini di Venezia, Premio Abbiati. Si dedica inoltre alla musica da camera, dal duo al quintetto su strumenti d’epoca, con una particolare predilezione per il repertorio a violino solo con cembalo o fortepiano. Gabriella Medetti Nata a Milano, compie gli studi di composizione con Vittorio Fellegara e si diploma in Pianoforte. Dall’estate 1986 lavora in ambito teatrale, collaborando con registi quali Franco Parenti, Giovanni Testori, Bruce Myers, Benno Besson, Guido De Monticelli, Alfredo Arìas. Con Guido De Monticelli instaura un sodalizio artistico che la porta al Festival della Valle D’Itria, in qualità di regista assistente, per L’Americano di Piccinni, Il fortunato inganno di Donizetti (Premio Abbiati per la miglior regia), Ippolito e Aricia di Traetta e Siberia di Giordano. Sempre con De Monticelli è all’Opera di Roma per Le jongleur de Notre Dame di Massenet e La rondine di Puccini, al Rossini Opera Festival per Il Turco in Italia di Rossini, alla Scala di Milano con Ugo, conte di Parigi di Donizetti, al Teatro Sao Carlos di Lisbona con Cavalleria rusticana di Mascagni e La navarraise di Massenet. Per l’Accademia musicale umbra ha curato la regia di Livietta e Tracollo di Pergolesi, al Teatro della Fortuna di Fano ha messo in scena L’elisir d’amore di Donizetti e a Sassari Il signor Bruschino di Rossini. Nel gennaio 29 Teatro Verdi di Busseto con la regia di Franco Zeffirelli e nel 2002, sempre a Busseto, inizia la sua attività di light designer nella produzione della Traviata di Franco Zeffirelli. Da allora ha firmato le luci di allestimenti operistici in teatri e festival di rilievo internazionale. Si è occupata inoltre di allestimenti museali: recentemente ai Musei di San Domenico di Forlì ha curato le luci delle mostre Wild, l’anima e le forme fra Michelangelo e Klimt (2012) e Novecento, arte e vita fra le due guerre (2013). Dal 2007 collabora con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Scenografia del melodramma, dove tiene corsi di illuminotecnica teatrale. 2008 ha intrapreso una tournée in Cile con La serva padrona di Pergolesi e il Maestro di cappella di Cimarosa. Al Bonci di Cesena ha curato la regia di numerose opere, anche realizzate nell’ambito delle collaborazioni con le istituzioni per le quali svolge attività didattica: è infatti titolare del corso di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica presso il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e di Elementi di regia dello spettacolo musicale all’Accademia di belle Arti di Bologna. Francesca Tagliavini Nata a Novellara (RE) nel 1984, si laurea in architettura presso il Politecnico di Milano nel 2010. Terminati gli studi, decide di dedicarsi interamente al teatro, iscrivendosi al biennio specialistico di Scenografia del melodramma presso l’Accademia di Belle Arti Bologna. Nel 2011 collabora all’allestimento di spettacoli progettati e realizzati nell’ambito del corso di Scenografia del melodramma: La serva padrona di Pergolesi, Guerre d’amori e d’amori trame dolenti su musiche di Monteverdi, Il matrimonio segreto di Cimarosa. Nel 2012 il suo progetto di scena viene selezionato per l’opera Dido and Aeneas, realizzata nell’ambito del concorso Primo Palcoscenico del Conservatorio “Bruno Maderna”. Collabora inoltre a Alexander Nevskji di Pier’Alli al Teatro dell’Opera di Roma, e Don Carlos di Ciammarughi al Comunale di Modena. Attualmente è assistente dello scenografo Edoardo Sanchi. Fiammetta Baldiserri Frequenta l’Università a Bologna dove si laurea in Scienze della terra, per poi seguire un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma, dove inizia la sua attività di tecnico teatrale. Partecipa fino al 1998 al Festival dei Due Mondi a Spoleto e fino al 2004 al Rossini Opera Festival di Pesaro. Nel 1998 segue la tournée internazionale dello spettacolo La donna del mare, regia di Robert Wilson. È assistente di importanti light designer in allestimenti firmati da Pierluigi Pizzi; nel 2001 collabora alla realizzazione delle luci di Aida al 30 Paola Urbinati Dopo i diplomi in Pianoforte e Direzione di coro, studia Direzione d’orchestra e d’opera lirica secondo la scuola di Roshdestvensky e si perfeziona sotto la costante guida di Marcel Couraud dell’O.R.T.F. di Parigi, specializzandosi nella didassi delle diverse tecniche vocali solistiche e d’insieme. Svolge intensa attività in ambito internazionale alla guida di ensemble solistici, gruppi vocali e strumentali da camera, grande coro. Ha conseguito vittorie e riconoscimenti in concorsi internazionali quali Riva del Garda, Stresa, Tours, Tolosa, oltre a tre medaglie d’oro ed il Grand Prix Città di Atene per la miglior prestazione assoluta al Teatro dell’Opera. Ha preso parte a festival in varie città italiane, Russia, Austria e Germania e negli Stati Uniti, dove ha realizzato concerti e workshop su rinascimento e barocco italiano. Si dedica inoltre ai linguaggi contemporanei di Berio, Nono, Clementi, Scelsi, Vacchi, Mencherini, Tesei, Paert, Pierucci, Pennisi, Baggiani, Forlivesi con presenze in cartelloni di musica contemporanea e commissioni di prime assolute. Come maestro di coro in produzioni d’opera lirica ha all’attivo più di trenta titoli. È direttore musicale ed artistico del progetto “Pace in Terra santa e nel mondo” (foriero dell’operato del Magnificat Institute School of Music of Jerusalem) che ha realizzato quaranta concerti, meeting interreligiosi, pubblicazioni, incisioni discografiche sotto il patrocinio della Presidenza dei Ministri ed un comitato d’onore di rilievo internazionale. Fa attualmente parte della direzione artistica dell’International Choral Music Festival “Pesaro in Chorus”. È responsabile di casting nel concorso Primo Palcoscenico per produzioni in sinergia con il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, dove è docente, collabora inoltre con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’Accademia di danza di Roma ed è membro della direzione artistica dell’International Choral Music Festival “Pesaro in Chorus”. Cristina Alunno Intraprende gli studi di canto a Bologna per poi diplomarsi al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza; attualmente studia sotto la guida di Gabriella Morigi. Ammessa all’Accademia di Santa Cecilia, frequenta i corsi di alto perfezionamento Opera Studio con Renata Scotto, Cesare Scarton e Anna Vandi. Ha partecipato inoltre a masterclass di Michael Aspinall, Ines Salazar, Rolando Panerai. Ha ottenuto riconoscimenti nell’ambito di numerosi concorsi lirici internazionali, tra cui il Primo Palcoscenico nel 2012 che le è valso il ruolo protagonista di Dido in Dido and Aeneas di Purcell. Nel novembre dello stesso anno è stata Maddalena in un allestimento del Rigoletto presso Centrepoint Theatre, DUCTAC Mall of The Emirates di Dubai e Emirates Palace Auditorium di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) in occasione dell’Italian Festival Week. Svolge un’intensa attività concertistica che l’ha portata inoltre al Festival Suona Francese presso Palazzo Farnese a Roma, per l’Ambasciata di Francia in Italia, e all’Auditorium Parco della Musica. Mauro Borgioni Ha studiato canto al Conservatorio di Perugia per poi specializzarsi nella vocalità antica e nel canto barocco presso la Scuola Civica di Milano. Attualmente si perfeziona al Conservatorio di Cesena con Romina Basso. Si esibisce come solista con un repertorio che spazia dal madrigale alla cantata, dall’oratorio all’opera e ha preso parte a produzioni operistiche e di musica sacra in ambito internazionale. Collabora con ensemble quali La Venexiana, Il Canto di Orfeo, Cantar Lontano, Coro della Radio Svizzera, LaVerdi Barocca, Orchestra da Camera di Mantova, I Turchini, Academia Montis Regalis, La Stagione Armonica, Accademia Hermans, Odecathon, Micrologus. Si è esibito con direttori e musicisti tra cui Claudio Cavina, Gianluca Capuano, Marco Mencoboni, Diego Fasolis, Leonardo G. Alarcon, Antonio Florio, Corrado Rovaris, Michele Campanella, Chiara Banchini, Lorenzo Ghielmi, Sergio Balestracci. Ha inciso per le etichette discografiche Zig-Zag Territoires, Alpha-Prod, Bongiovanni, Dynamic, E lucevan le stelle Records, Stradivarius, K617, Glossa, ORF, Arcana, Ricercar e per emittenti radiofoniche e televisive. Vittoria Giacobazzi Diplomata all’Istituto superiore di studi musicali “Orazio Vecchi” di Modena, ha studiato canto lirico sotto la guida di Tiziana Tramonti. Nel 2009 debutta nel ruolo di Amore nell’opera La purpura de la rosa di Torrejón y Velasco con l’Accademia degli Impossibili. Nel 2010 è Serpina nella Serva padrona di Pergolesi in collaborazione con l’orchestra Verdi all’Auditorium di Milano e collabora con il Teatro Comunale Pavarotti di Modena con lezioni-concerto sulle opere La serva padrona e Don Giovanni. L’anno successivo è Barbarina nelle Nozze di Figaro di Mozart per la rassegna dell’associazione “L’Opera rinata” presso il Teatro Araldo di Torino, nonché l’Angelo nel dramma serio per musica Li prodigi della Divina gratia nella morte e nella conversione di San Guglielmo duca d’Aquitania di Pergolesi. Ha recentemente debuttato nel ruolo di Belinda in Dido and Aeneas e in quello di Amor Divino nell’oratorio La Conversione di Maddalena di Bononcini all’interno del festival barocco modenese “Grandezze & Meraviglie”. Margherita Pieri Nata a Cesena nel 1984, si è diplomata nel 2010 presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. Laureata in filosofia nel 2007, ha conseguito una seconda laurea con 31 lode in Linguistica italiana nel 2010 presso l’Università di Bologna. Negli ultimi sei anni si è specializzata nel repertorio antico sotto la guida di Nino Albarosa. Ha debuttato al Bonci di Cesena nel Matrimonio segreto di Cimarosa, nel ruolo di Elisetta, come vincitrice del concorso Primo Palcoscenico 2011. L’anno successivo lo stesso concorso le ha consentito di debuttare, di nuovo al Bonci, il ruolo della Second Woman nell’opera Dido and Aeneas di Purcell. Nel 2012 ha inoltre vestito i panni di Serpina nell’intermezzo La serva padrona di Pergolesi al Rasi di Ravenna e nei teatri comunali di Russi, Cervia, Fusignano e Argenta e ha interpretato il ruolo di Rowan nel Piccolo spazzacamino di Britten, in collaborazione con il Conservatorio di Cesena. Fa parte del Quartetto Vocale Allegro Giusto, che si esibisce in concerti d’opera in forma semi-scenica, nonché in concerti sacri. Carlo Vistoli Nato a Lugo nel 1987, dopo aver studiato chitarra classica e pianoforte, si dedica allo studio del canto lirico come controtenore. Ha partecipato a masterclass sulla vocalità barocca tenute da Monica Bacelli, Sara Mingardo, Sonia Prina e attualmente è iscritto al corso di Canto rinascimentale e barocco presso il Conservatorio di Ferrara. Ha ottenuto riconoscimenti a concorsi internazionali quali Città di Bologna, “Cleto Tomba” di Castel San Pietro Terme, Gesangswettbewerb für Barokoper “Pietro Antonio Cesti” di Innsbruck. Si è esibito in attività concertistica in vari teatri dell’Emilia-Romagna; attualmente collabora con la cappella musicale di San Giacomo Maggiore di Bologna. Nel 2012 è stato selezionato nell’ambito del concorso Primo Palcoscenico di Cesena per l’opera Dido and Aeneas; ha inoltre vestito i panni di Licida nell’Olimpiade di Josef Mysliveček, diretta da Olivier von Dohnányi al Comunale di Bologna. Bonci di Cesena come Turcimanno nel Retablo de Maese Pedro di De Falla sotto la bacchetta di Giuseppe Camerlingo. L’anno successivo interpreta lo Stabat Mater di Pergolesi nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, sotto la guida di Gabriele Raspanti. In seguito al riconoscimento ottenuto al concorso Primo Palcoscenico 2012, ha debuttato nel ruolo di First Witch nel Dido and Aeneas di Purcell al Bonci, sotto la guida di Luca Giardini. Marina Maroncelli Diplomata al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, ha preso parte a masterclass di Luciana Serra, Nazareno Antinori, Fiorenza Cossotto. Membro dell’ensemble vocale femminile Harmonia, che esegue repertorio da camera dal Settecento al contemporaneo, ha collaborato con varie formazioni cameristiche, tra le quali l’ensemble barocco Accademia Malatestiana. Svolge attività concertistica in duo con il pianista e clavicembalista Filippo Pantieri. Jacopo Facchini Si diploma in pianoforte sotto la guida di Carlo Mazzoli presso il Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna, perfezionandosi con Donna Coleman nel repertorio contemporaneo; consegue presso lo stesso Conservatorio la Laurea di primo livello in Direzione e composizione per coro. Studia successivamente canto con Donatella Debolini presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze e frequenta il corso di canto barocco tenuto da Romina Basso presso il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena. Si perfeziona con Sara Mingardo, Gloria Banditelli e Monica Bacelli. Si esibisce in vari concerti come solista e prendendo parte a varie produzioni operistiche. Collabora con vari ensemble specializzati nel repertorio antico e con direttori quali Balderi, Berrini, Bressan, Capuano, Cavina, De Carlo, Fanna, Fedi, Gini, Jais, Longhini, Mencoboni, Pennesi, Rossi Lürig, Vannelli, Vettori. Si è esibito in teatri e Costanza Fontana Nata nel 1995, ha iniziato a sei anni a suonare il violino e attualmente studia Canto al Conservatorio di Cesena. Nel 2008 debutta al 32 festival di ambito internazionale. Ha all’attivo incisioni discografiche per Arts, Bongiovanni, Christophorus, Dynamic, E lucevan le stelle Records, Naxos, Stradivarius, Tactus. Andrea Fermi Nato a Roma nel 1984, ha conseguito il diploma in Canto con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina. Attualmente si sta specializzando sotto la guida di William Matteuzzi. Si è esibito in varie produzioni d’opera e operetta, collaborando con direttori quali Nicola Samale, Luca Giardini, Massimo Scapin, Gian Marco Moncalieri e registi quali David Aprile, Gianni Santucci, Gabriella Medetti. Svolge inoltre un’intensa attività concertistica ed è stato diretto da maestri quali Yuri Temirkhanov, Ciro Visco, Stefano Seghedoni. Ha collaborato, come cantore aggiunto, con la Cappella Musicale Pontificia Sistina e il Teatro dell’Opera di Roma. Faenz’a Danza Gestita dalla Soc. Coop. Faenza Teatro e Danza, la scuola vanta una tradizione cinquantennale ed è diretta da Federica Zani da vent’anni. Essa dispone di un corpo docenti stabile altamente qualificato, a cui si aggiungono temporaneamente, e continuano ad alternarsi, diversi insegnanti ospiti di alto profilo professionale. Negli anni la scuola ha collaborato con istituzioni culturali locali, regionali e statali ed è stata vincitrice di importanti riconoscimenti in ambito coreutico. Sara Buratti Nata a Cesenatico nel 1983, si forma presso la scuola Cesen’a Danza diretta da Federica Zani, frequenta poi il corso di perfezionamento per giovani danzatori presso l’Aterballetto di Reggio Emilia, diretto da Mauro Bigonzetti, diplomandosi nel 2003. Da allora lavora come ballerina professionista e prende parte a spettacoli e tournée teatrali, nonché a programmi televisivi. Dal 2004 lavora stabilmente come ballerina e assistente di André De La Roche in produzioni quali Il fantasma dell’opera, All that jazz, La favola di Amore e Psiche, Pensiero stupendo e Casta diva. Insegna presso la scuola Faenz’a Danza diretta da Federica Zani. Federica Zani Faentina di nascita, inizia gli studi presso la scuola “Città di Ravenna”, ove resterà in qualità di insegnante e prima ballerina dell’omonima compagnia di balletto fino al 1993. Si diploma presso l’Accademia nazionale di danza di Roma nel 1988, perfezionandosi contemporaneamente con insegnanti di livello e professionalità internazionali. Con la compagnia ravennate danza in Italia e all’estero suite e pas de deux del repertorio classico accanto a primi ballerini dell’Opera di Roma e della Scala di Milano, nonché coreografie di autori neoclassici e contemporanei. Nel 1990‑1991 lavora con “L’Ensemble” diretto da Micha van Hoecke nelle produzioni di Ravenna Festival e Festival di Castiglioncello e riceve a Roma il premio “Gino Tani” per le arti dello spettacolo. Nel 1992 è Carlotta nel Werther di Luciano Cannito, accanto all’Étoile del Teatro Bol’šoj, Vladimir Derevianko. Dal 1995 al 1996 lavora con TIR Danza di Modena, diretta dall’americana Teri J. Weikel. Successivamente inizia il rapporto artistico con varie manifestazioni internazionali tra cui Praga Festival e Barcellona Dance Award in Catalogna. Da oltre vent’anni affianca alla professione l’attività didattica in qualità anche di direttrice artistica delle scuole Faenz’a Danza e Danz’a Montiano, oltre che di altre realtà locali, collaborando come docente e coreografa anche con associazioni, università ed istituti di alta cultura. Da circa un decennio inoltre è presidente o membro di giuria in diversi concorsi nazionali ed internazionali di danza. 33 Ensemble del Dipartimento di Musica Antica violini primi Luca Giardini* (Konzertmeister) Enrico Gramigna Alice Miniutti Mauro Navarri Gioele Sindona Claudio Zotti violini secondi Klodiana Babo* Massimo Merone Elena Meniconi Silvia Leoni Francesca Camagni Coro da Camera del Conservatorio “Bruno Maderna” soprani Eleonora Benetti, Gabriella Capasso, Lisa Fabbri, Serena Morolli, Flavia Palmesi, Margherita Pieri, Marika Protti contralti Celeste Pirazzini, Matilde Pirazzini, Evelin Poggiali, Ilaria Rossi, Tatiana Shumkova, Karol Victoria Urban tenori Matteo Galassi, Marco Mignani, Massimo Navarra, Simone Polacchi, Ryo Terukina, Angelo Testori viole Cristiano Delpriori* Simone Laghi bassi Alessandro Bacceli, Carlo Bonelli, Andrea Jin Chen, Lorenzo Lucchi, Massimiliano Turchi, Andrea Ugolini violoncelli Sebastiano Severi* Fabio Gaddoni Vincenzo De Franco Perikli Pite continuista alle prove Franco Ugolini maestro concertatore e direttore Paola Urbinati violoni Giovanni Valgimigli* Alberto Giovannini Vincenzo Spada tiorbe Maurizio Piantelli* Davide Fabbri cembali Maria Luisa Baldassari Filippo Pantieri oboi Emiliano Rodolfi* Davide Bertozzi * prime parti Danzatori di Faenz’a Danza Dido Annalisa Zanotti Aeneas-Acteon-Marinaio Samuele Babini Diana Maria Stella Ciprani Ninfe Matilde Arfelli, Maria Montevecchi Streghe Maria Baldini, Agnese Giovannini, Laura Scaggiante Marinai Carlo Camagni, Aris Tsopanellis 35 www.kuni.it Fondazione Ravenna Manifestazioni Soci Comune di Ravenna Regione Emilia Romagna Provincia di Ravenna Camera di Commercio di Ravenna Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Confindustria Ravenna Confcommercio Ravenna Confesercenti Ravenna CNA Ravenna Confartigianato Ravenna Archidiocesi di Ravenna-Cervia Fondazione Arturo Toscanini Consiglio di Amministrazione Presidente Fabrizio Matteucci Vicepresidente Mario Salvagiani Consiglieri Ouidad Bakkali, Galliano Di Marco, Lanfranco Gualtieri Sovrintendente Antonio De Rosa Segretario generale Marcello Natali Responsabile amministrativo Roberto Cimatti Revisori dei conti Giovanni Nonni Mario Bacigalupo Angelo Lo Rizzo Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2012-2013 Direttore artistico Angelo Nicastro Coordinamento programmazione e progetti per le scuole Federica Bozzo Spazi teatrali Responsabile Romano Brandolini Servizi di sala Alfonso Cacciari Ufficio produzione Responsabile Emilio Vita Stefania Catalano, Giuseppe Rosa Marketing e comunicazione Responsabile Fabio Ricci Editing e ufficio stampa Giovanni Trabalza Sistemi informativi, archivio fotografico Stefano Bondi, Giorgia Orioli* Impaginazione e grafica Antonella La Rosa Segreteria Antonella Gambi, Ivan Merlo* Biglietteria Responsabile Daniela Calderoni Biglietteria e promozione Bruna Berardi, Fiorella Morelli, Paola Notturni, Maria Giulia Saporetti, Mariarosaria Valente Segreteria e contrattualistica Responsabile Lilia Lorenzi Amministrazione e contabilità Cinzia Benedetti Segreteria amministrazione Valentina Battelli Segreteria di direzione Michela Vitali, Elisa Vanoli* Servizi tecnici Responsabile Roberto Mazzavillani Capo macchinisti Enrico Ricchi Macchinisti Enrico Berini*, Matteo Gambi, Massimo Lai, Francesco Orefice, Marco Stabellini Capo elettricisti Luca Ruiba Elettricisti Christian Cantagalli, Uria Comandini, Marco Rabiti Servizi generali e sicurezza Marco De Matteis Portineria Giuseppe Benedetti, Giusi Padovano*, Samantha Sassi* * Collaboratori a tempo determinato