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ZALLCALL 12 20:39:50 08/08/99
Lun edì 9 agosto 1999
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GLI SPETTACOLI
l’Un ità
Segni & disegni per ricordare De André
Qui accanto
un disegno
di Milo
Manara
e a sinistra
un particolare
della
illustrazione
di Mauro
Cicaré
Le due opere
fanno parte
della mostra
«Segni
De André»
dedicata
al grande
cantautore
scomparso
aperta
in questi
giorni a
Grottammare
Manara, Fo, Liberatore, Echaurren e tanti altri in mostra a Grottammare
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1.48
9.0
ROMA Beato Carlo Martello, che di ritorno dalla battaglia di Poitiers, s’imbatte in una delle stupende donnine di
Manara. Può succedere anche questo
in un fumetto. Può succedere che il
protagonista di una delle più note canzoni di Fabrizio De André si ritrovi, come per magia, tra le braccia di una Venere quasi botticelliana tutta curve, china e pennarelli. Può succedere, anzi
succede, in una bella mostra aperta in
questi giorni a Grottammare (fino al 22
agosto), nell’ambito del festival nazionale dell’umorismo «Cabaret amore
mio», che proprio ieri sera ha laureato i
suoi vincitori (anzi le sue vincitrici, visto
che le quattro finaliste erano tutte donne). Si chiama Segni De André la mo-
stra-omaggio al cantautore scomparso
di disegnatori ed illustratori, messa insieme dalla cura e dalla passione di
Vincenzo Mollica. Tanti e diversi gli autori che hanno partecipato, ciascuno
con il suo stile e ciascuno con una sua
personale interpretazione dell’opera e
della figura di De André. Da Manara
con la sua tavola bucolico-erotica alla
divertente versione (ancora di Carlo
Martello) fattane da Sergio Staino; dalle vignettistiche caricature di Sagramola, Cavezzali e Bozzetto agli artistici
ritratti di Fo, Echaurren e Carpinteri alle intense illustrazioni di Cicarè, Matticchio e Liberatore e a tanti altri che
non riusciamo a citare.
Assieme alla mostra dedicata a De
André vengono riproposte anche le
due, realizzate negli anni precedenti
sempre da Mollica, e intitolate a Roberto Benigni e Dario Fo: un totale di
circa 200 disegni esposti al Kursaal di
Grottammare. L’iniziativa è una delle
tante di questo festival, ormai giunto
alla quindicesima edizione, organizzato
dal Comune e dall’Associazione Lido
degli Aranci. Oltre al concorso per nuovi comici, si sono alternati sul palco,
tra attori e cantanti, molti ospiti illustri, da Antonio Rezza a Giovanni Cacioppo, a Pippo Franco. E ieri sera
gran finale con la consegna di premi e
trofei e con la partecipazione di Giorgio Conte e di uno scoppiettante Piero
RE. P.
Chiambretti.
«Adina», vince la musica
A Pesaro Moni Ovadia firma una versione sobria
ERASMO VALENTE
PESARO Siam o alla XX edizion e
del Rossin i Opera Festival. L’an n iversario è stato in ten sam en te
avvertito da en ti e istituzion i ch e
h an n o sottolin eato l’im portan za del Rof, rin n ovan do im pegn i
n ei con fron ti della preziosa m an ifestazion e ch e già si prepara al
Duem ila. Im pegn i ch e son o stati
rich iesti an ch e alla Rai ch e, com e
h a ricordato il sin daco, Orian o
Giovan elli, h a in gran ato la retrom arcia n ei riguardi del Rof. Tan t’è, dal 1991, la tv n on h a registrato più n ulla e n em m en o h a poi
trasm esso quel ch e aveva ripreso.
Spiace ad alcun i ch e, dal presun to effim ero, il Rof sia passato ad
un a durevole attività. E in tale
prospettiva il Festival h a presen tato il suo prim o «cofan etto» (tre
cd e un libretto illustrativo) recan te la registrazion e dal vivo del
Moise et Pharaon, ch e sarà p resto diffu so in ben ven tisette
p aesi.
Il rigore ch e q u alifica le m an ifestazion i del Rof - rap p resen tazion i di op ere rossin ian e
soltan to dop o la loro edizion e
critica - n on è ven u to m en o
n ep p u re in q u esta ven tesim a
edizion e ch e si è in au gu rata
l’altra sera n ella sala «Pedrotti»
del Con servatorio con Adina.
Si tratta di u n p iccolo m elodram m a di Rossin i, giu n to alla
«p rim a» dop o la revision e critica, ch e h a accertato com e
n ella com p osizion e della «farsa» la diretta p artecip azion e di
Rossin i sia stata p iu ttosto scarsa. È u n a p artitu ra ch e n asce
dalla «bottega» rossin ian a e
ch e deriva dalla rich iesta di u n
Tizio ch e voleva dedicare u n ’op era di Rossin i ad u n a su a p rediletta can tan te. La com m ission e fu ben p agata (ci fu ron o
litigi su lla m an can za della sin fon ia in trodu ttiva), m a l’op era
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2.0
18.0
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4.0
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Ronconi replica ai dissensi
sul suo «Don Giovanni»
Una scena di «Adina», l’opera di Rossini andata in scena a Pesaro con la regia di Moni Ovadia (nella foto a destra)
ap p ron tata n el 1818, fu rap p resen tata soltan to n el giu gn o
1826, al San Carlos di Lisbon a.
È u n a m u sica ch e n on h a n u lla
da sp artire con le altre del
1818, com p oste p er il San Carlo di Nap oli, n ello stesso an n o
(Mosè in Egitto, Ricciardo e Zoraide).
Il Califfo di Bagdad vu ole
sp osare Adin a, su a sch iava, in n am orata di Selim o con il q u ale p rogetta la fu ga. Selim o vien e arrestato e con dan n ato a
m orte, Adin a, ven en do m en o,
lascia cadere u n su o m on ile,
n el q u ale il Califfo trova il ritratto della don n a ch e h a am ato, dal q u ale cap isce ch e Adin a
è su a figlia. Direm m o ch e Adi-
na abbia p oco
a ch e fare an ch e con le
ROSSINIANO
m eraviglie del
Il rigore
Rof. Era u n
obbligo
la
delle edizioni
rap p resen tae una polemica zion e e m olto
ben e h a fatto
contro la Rai
Mon i Ovadia,
che trascura
regista, a far
rien trare, vila rassegna
sta la con ven zion alità del
libretto e, p erch é n o, an ch e
della m u sica, p rop ositi d’u n o
sp ettacolo p iù com p lesso. Si è
lim itato ad assicu rare la lin earità dei gesti e del m ovim en to
in p alcoscen ico, segu en do p as-
■ IL FESTIVAL
so p asso il ritm o della m u sica.
Pu ò essere u n p regio in m om en ti in cu i si fa p resto a fregarsen e della com p on en te m u sicale, tan to p iù se p oi n on è
così im p ortan te.
La scen a di Giovan n i Carlu ccio faceva p oggiare le arch itettu re arabe su colon n e corrose
sfilacciate dal basso, m a tu tti i
p rotagon isti avevan o i p iedi
ben p ian tati in terra. C’è stata
n ei can tan ti u n a p rop en sion e
a can tare in arabo, cioè in u n
italian o a volte com p ren sibile,
m en tre l’orch estra (q u ella della Region e Toscan a, ch e h a i
du e terzi del Rof n ei su oi su on i), in calzata da u n Ives Abel
ch e sem brava m in acciato da
Cain o, h a fatto u n p o‘ la voce
grossa, ecceden te dallo sp azio
del «Pedrotti». Gli ap p lau si
n on son o m an cati, p articolarm en te in ten si p er Alexan drin a
Pen dtch an ska (Adin a), p er Roberto De Can dia (Alì), dalla voce p iù m orbida e roton da ch e
q u ella di Pietro Sp agn oli (il Califfo), An ton in o Siragu sa (Selim o, l’in n am orato di Adin a) e
Massim o Giordan o (Mu stafà).
Ch iam ati alla ribalta an ch e
Mon i Ovadia, Giovan n i Carlu ccio, scen ografo, Lu bom ir
Màti, direttore del Coro di Praga, Dan iela Sch iavon e, coreografa. Rep lich e dom an i, il 13,
17 e 21. Si asp ettan o ora Tancredi e Il viaggio a Reim s.
■ Luca Ronconi rispondealle stroncaturedei critici tedeschi che gli sono piovuteaddosso all’indomani del suo debutto al Festival di Salisburgo. «Eroperfettamenteconsapevolecheil mioallestimentodel
Don Giovanni sarebbe piaciuto a qualcuno e sarebbe dispiaciuto
ad altri. Quindi non mi sono affatto stupito dei dissensi, così come non mi sono stupito che qualcuno lo abbia apprezzato». Così
il regista ha commentato le reazioni alla sua versione moderna
del Don Giovanni - con auto, biciclette, un treno e una sedia a rotelle - che ha diviso critica e pubblico per la resa non tradizionale e attualizzata del grande capolavoro mozartiano. Severi, in
particolare, «Die Welt» («Ronconi fa semplicemente ridere») e
la «Suddeutsche Zeitung» («la domanda è: a che serve questa
roba?»). Intanto il regista è atteso stasera a Pesaro per assistere alla riproposizione del Viaggio a Reims - un suo storico allestimento del 1984 con le scene di Gae Aulenti che ha girato tutto il
mondo - scelta come emblema del Rossini Opera Festival che festeggia il suo ventennale. Del Viaggio si vedrà la versione originale, senza novità (la direzione è di Franco Ripa di Meana). E tra
un mese Ronconi comincerà a lavorare alla stagione 2000 del
Piccolo Teatro di Milano: «Ormai la mia attività è legata al Piccolo», ha concluso.
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leggi tutto - Vincenzo Raponi