D i r e z i o n e A rt i s t i c a
SEBASTIANO LO MONACO
D i r e z i o n e A rt i s t i c a
SEBASTIANO LO MONACO
Sommario
I Grandi Classici
L’importanza di chiamarsi Ernesto
12
Il mercante di Venezia
14
Linapolina - Le stanze del cuore
16
Una famiglia quasi perfetta
20
L’uomo, la bestia e la virtù
22
L’amico del cuore
26
Il contrabbasso
28
Menecmi
30
Cercando segnali d’amore nell’universo
32
È ricca, la sposo, l’ammazzo
34
Ballo al Savoy
38
L’altalena
40
Teatro Ragazzi / Fuori Abbonamento
La bella e la bestia - Il musical
44
The sound of music - Tutti insieme appassionatamente
46
Io sono il mio numero
48
Mary Poppins
50
Buttanissima Sicilia
53
Info / Biglietteria / Calendario
56
IL TEATRO È VIVO
Lo spettacolo "Linapolina - Le stanze del cuore" diventa nelle parole dell'attrice e cantante partenopea
una cantata poetica in musica che parte dalla tradizione e la supera per cimentarsi con la contemporaneità fino ad arrivare nel fondo della memoria
personale della protagonista.
Il Teatro è vivo perché parte delle nostre vite, non
solo di chi lo fa ma anche di chi lo guarda. E' patrimonio di tutti, è un linguaggio comune; Teatro
è anche il luogo dove ci riuniamo per ridere e per
riflettere, per piangere e ricordare, per imparare e
stupirci; questo il motivo che ogni anno mi stimola
ad indagare ciò che di meglio esiste nel panorama
teatrale italiano.
Con il nuovo anno il sipario si riaprirà all'insegna
della comicità con Carlo Buccirosso, uno dei più
straordinari caratteristi della commedia contemporanea: "Una famiglia quasi perfetta" scritta ed
interpretata dall'attore napoletano è una commedia
attuale dai risvolti tutt'altro che scontati, raccontati
con l'irresistibile sarcasmo e la tipica ironia del grande comico.
Il lungo e accurato lavoro di ricerca ha fatto si che
anche quest'anno il "Teatro Tina di Lorenzo" di Noto
possa offrire a voi spettatori un cartellone di grande
eccellenza, con notevoli proposte, accompagnate da
nomi di considerevole prestigio e garanzia di qualità.
Non poteva mancare nella nostra programmazione
un titolo del grande Pirandello: sarà "L'uomo, la Bestia e la Virtù" nel nuovo allestimento firmato da Antonello Capodici, affiancato da un cast di alto livello.
Una messinscena che si prende grande cura di ogni
dettaglio, dalla scena ai costumi. Un capolavoro di
sarcasmo e di impietosa analisi della società borghese, considerata dallo stesso autore "una delle più
feroci satire che siano mai state scritte contro l'umanità ed i suoi valori astratti". Il protagonista, Enrico
Guarneri, è uno degli attori che io e il pubblico siciliano amiamo di più.
La stagione 2014/2015 del "Teatro Tina di Lorenzo",
infatti, spazia dal teatro classico a quello contemporaneo, dalla commedia musicale all'operetta.
Ad inaugurare la stagione di prosa sarà un grande
titolo "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar
Wilde. Tra le più belle commedie di tutti i tempi, il
capolavoro del drammaturgo irlandese in questo
allestimento è affidato alla regia di Geppy Gleijeses
che ne è anche protagonista affiancato da Marianella
Bargilli e una sempre ironica Lucia Poli. Uno spettacolo che attraversa indenne il tempo che passa.
Coerente e fedele all'originale per gusto e carattere,
riesce a mantenerne integra l'ironia garantendo armonia e ritmo alla rappresentazione.
Sorrideremo ancora con "L'amico del cuore" scritto
e diretto da Vincenzo Salemme, e interpretato da
Biagio Izzo. Un binomio vincente che porta in scena questo popolare testo dal quale fu tratto l'omonimo film che sbancò i botteghini. Una commedia
che, dentro la sua trama comica, ospita una vena di
sottile cattiveria, capace di portare in superficie la
crudeltà dei rapporti umani.
Festeggeremo il 450° anniversario della nascita del
più grande drammaturgo inglese di tutti i tempi,
William Shakespeare con il graditissimo ritorno del
Maestro della scena italiana, Giorgio Albertazzi che
proporrà un grande classico teatrale: "Il Mercante di
Venezia" indossando le vesti di Shylock.
Da Salemme passeremo a Süskind, dalla comicità
scanzonata al riso amaro che spinge a meditare sulla
sorte dell'uomo di oggi, confuso e smarrito, incapace di gridare il proprio dolore e la propria infelicità: "Il Contrabbasso" di Süskind diretto da Davide
Sbrogiò, con Davide Sbrogiò e Antonio Ajello è la
metafora di una vita relegata ai margini e priva di
soddisfazioni.
Con la sua maestria, Giorgio Albertazzi sarà in grado di regalare sicuramente intense emozioni confermandosi artista per la scena e della scena.
Gli auguri di Natale del "Teatro Tina di Lorenzo" al
suo pubblico saranno affidati allo spettacolo scritto,
diretto ed interpretato dalla più che ottima attrice
Lina Sastri.
Marzo si aprirà con una delle più famose e forse,
come la definiscono alcuni "la commedia più plau-
6
una volta la stagione del Teatro Tina di Lorenzo
ospiterà in cartellone gli spettacoli dedicati al Teatro
per i Ragazzi.
tina di Plauto", "I Menecmi": la riscrittura originalissima di Tato Russo e la regia di Livio Grassi mantengono tutti i caratteri del teatro popolare ma ne
ampliano a tal punto l'efficacia da farla diventare un
autentico capolavoro dell'arte comica.
Anche i più giovani hanno bisogno del teatro, come
forma espressiva, come scoperta culturale, come
incontro con la parola che li aiutano a crescere e a
diventare cittadini migliori e pubblico del domani.
Sarà poi la volta di Luca Barbareschi, sorprendente
per la sua capacità di rinnovarsi sempre, questa volta diretto da Chiara Noschese nello spettacolo "Cercando segnali d'amore nell'universo" arricchito dalla
presenza di uno straordinario gruppo di musicisti
diretti da Marco Zurzolo.
L'apertura di questo programma è affidata al musical "La Bella e La Bestia" per la regia di Giuseppe
Spicuglia, racconto d'amore tra una dolce ragazza di
nome Belle e il suo principe "bestiale" che incanterà
grandi e piccini. D'altronde chi non ha bisogno di
favole?
Momenti di buon umore ci saranno regalati da
un'altra commedia brillante e divertente di Mario
Scaletta: "E' ricca, la sposo, l'ammazzo". La professionalità e la qualità attoriale di Gianfranco Jannuzzo, la simpatia e la bravura di Deborah Caprioglio, la
classe registica di Patrick Rossi Gastaldi, garantiranno una serata spensierata e divertente.
I talentuosi ragazzi si cimenteranno poi in un musical tra i più amati e applauditi di tutti i tempi "Tutti
insieme appassionatamente", inno gioioso alla musica e non solo. In esso,infatti, si affrontano temi come
il rapporto tra un padre e i suoi figli, l'incubo del
secondo conflitto mondiale e l'amore per la patria.
Non mancherà l'omaggio all'operetta, una forma di
spettacolo troppo spesso poco valorizzata e capace, invece, di farci sognare. Con "Ballo al Savoy" di
Grunwald e Lohner Beda, interpretato da Umberto
Scida e Elena D'Angelo, saremo trasportati in un'atmosfera di innegabile suggestione tra sfarzosi ed eleganti costumi e scenografie lussuose e raffinate.
Ai ragazzi delle Scuole Superiori è dedicato lo spettacolo che andrà in scena il 22 e il 23 Gennaio "Io
sono il mio numero" per la regia di Tatiana Alescio.
Il testo descrive lo stupore iniziale della deportazione e poi le atrocità e le sevizie subite da tantissime
donne, spesso insieme ai loro bambini, all’interno
dei lager. Torture affrontate con dignità, a testa alta,
da madri e giovani ragazze consapevoli di essere
precipitate nel buio di una mostruosa operazione di
annullamento delle identità. Cast composto da sole
donne di diversa età. “Io sono il mio numero” ha
già ottenuto un prestigioso riconoscimento: è stato
selezionato da una giuria specializzata tra i cinque
finalisti del premio di teatro e cinema “Shoah 2014″,
indetto dell’università Tor Vergata di Roma.
La ricca stagione del Teatro Tina di Lorenzo si concluderà con "L'Altalena" di Nino Martoglio. Il divertente ed intenso testo della tradizione teatrale siciliana, irresistibile per la sua comicità, sarà portato in
scena dal bravo Pippo Pattavina.
Chiudiamo così con un omaggio alle contraddizioni
di questa nostra terra di Sicilia, così piena di ombre
ma illuminata da luci che splendono nell'arte al di là
del tempo e dello spazio. Per dirla con le parole del
grande drammaturgo Jacques Copeau "Non nasce
Teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti.
Il Teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono
dei vuoti... E' lì che qualcuno ha bisogno di stare ad
ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui"
Concluderà la stagione del Teatro per i più giovani lo spettacolo "Mary Poppins" la "supertata" con
l'ombrello più famosa del mondo dotata di poteri
magici.
Un allestimento realizzato per accontentare i più
piccini, che tra balli e allegre canzoni voleranno nel
mondo della fantasia.
Una stagione teatrale, dunque, ricca ed emozionante, variegata e coinvolgente, che anche quest'anno ha
pensato di dare spazio alle nuove generazioni.
Sebastiano Lo Monaco
Dopo il grande successo degli anni passati, ancora
Direttore Artistico
7
LA STAGIONE
TEATRALE
2014/15
LA
ses, regista e attore, la interpreta con Lucia Poli
e Marianella Bargili. Sarà quindi la volta de
“Il Mercante di Venezia” di Shakespeare nella
traduzione e interpretazione del grande Giorgio Albertazzi; regista Giancarlo Marianelli. Il
2014 teatrale si chiuderà con “Linapolina – Le
Stanze del cuore”, concerto- spettacolo in prosa, musica e danza, scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri, la cui napoletanità “è fuoco
dell’anima, esuberanza sensuale, palcoscenico
di vita e amore” (“Il Sole 24 Ore”). A gennaio
2014, si riprenderà con “Una Famiglia quasi
perfetta”, affresco impietoso sulle coppie con
problemi di fertilità, alle prese con l’inseminazione artificiale, scritto, diretto e interpretato,
tra sarcasmo e ironia, da Carlo Buccirosso.
Non poteva mancare dal cartellone Luigi Pirandello con “L’uomo, la bestia, e la virtù”, regista Antonello Capodici e interprete Enrico
Guarneri, che ci sorprenderà con la sua irresistibile comicità. Crudeltà e ipocrisia di certi
rapporti umani sono proposti in “L’Amico del
cuore”, scritto e diretto da Vincenzo Salemme
con Biagio Izzo interprete, la cui trama rispetta
la tessitura classica della commedia degli equivoci. Che dire de “Il Contrabbasso” di Patrick
Fondazione Teatro di Noto, che
porta il nome della formidabile
attrice netina Tina Di Lorenzo,
di cui l’Enciclopedia Italiana della Treccani sottolinea la straordinaria carriera di interprete
del teatro di fine ‘800 e del primo ‘900, è lieta
di dare il via alla Stagione Teatrale 2014/2015,
che continua, nella tradizione, a presentare
un cartellone di alto spessore artistico. Ogni
impegno si è profuso per assicurare una programmazione, che non mancherà di soddisfare coloro che vedono nel teatro una forma
d’arte che, attraverso l’esplorazione e l’immedesimazione in una molteplicità di “io”, i vari
personaggi, ci guida alla scoperta della nostra
autenticità. Il merito va ai membri della Fondazione, al Sovraintendente al Direttore artistico Sebastiano Lo Monaco e a tutti coloro
che, con il loro incoraggiamento, si adoperano
perché a Noto, foyer culturale del Sud-Est, non
manchino i benefici della cultura teatrale.
La Stagione 2014/15 spazia dal classico al moderno. L’esordio è affidato a “L’importanza di
chiamarsi Ernesto” di O. Wilde, definita “la più
bella commedia di tutti i tempi”. Geppy Gleije-
8
regia. La Stagione teatrale del “Tina di Lorenzo” si concluderà con “L’Altalena” di Martoglio.
Un finale tutto siciliano, scintillante di quell’arguzia isolana, tratto caratteristico della nostra
identità umana, che Pippo Pattavina ci farà
vivere pienamente.
Süskind? Diretta da Davide Sbrogiò, la cui interpretazione e quella di Antonio Aiello enfatizzano lo smarrimento dell’uomo moderno,
la pièce ci offre l’occasione per meditare su un
mondo violento, che condanna alla solitudine e all’incomunicabilità. Subito dopo, sarà il
momento de “I Menecmi” di Plauto, riscritto
da Tato Russo, regista Livio Galassi, con cui si
torna al teatro popolare. Nel doppio ruolo dei
fratelli gemelli, Tato Russo si muove in un’atmosfera surreale. “Cercando segnali d’amore
nell’universo” ci darà quindi l’opportunità di
celebrare i primi 40 anni di carriera di Luca
Barbareschi, autore e interprete di questo
show ricco di emozioni, tra sogno e realtà,
con la band musicale di Marco Zurzolo e la regia di Chiara Noschese. Successivamente, “E’
ricca, la sposo, l’ammazzo” di Mario Scaletta,
regia di Patrick Rossi Gastaldi, ci riporterà
alla commedia divertente, grazie anche all’interpretazione di Gianfranco Jannuzzo, Debora
Caprioglio e Antonella Piccolo. Saremo già ad
aprile inoltrato quando assisteremo a “Ballo al
Savoy”di Grunwald e Lohner Beda. L’operetta,
tra le più esuberanti del genere, sarà interpretata da Umberto Scida, curatore anche della
Non va dimenticato infine il cartellone
“Esplora”, che mira a coinvolgere il territorio
in iniziative teatrali d’avanguardia, curate da
Salvatore Tringali, Salvatore Gennuso, Sabina
Pangallo e Ave Fontana, con la supervisione
di Sebastiano Lo Monaco. È un esperimento,
da me fortemente voluto, che può essere
considerato come la consacrazione di nostri
talenti che tanto hanno dato, in questi ultimi
anni, al nostro teatro sperimentale amatoriale
e non. Come è evidente, l’obiettivo della
Stagione teatrale 2014/2015 è di consolidare il
prestigio culturale del teatro “Tina Di Lorenzo”,
a beneficio di Noto e di tutto il Sud-Est.
Corrado Bonfanti
Sindaco di Noto e
Presidente Fondazione Teatro
9
10
11
4 Dicembre
D
Giovedì
all’altra parte del vecchio Continente, il genio di Oscar Wilde esaltava
“l’importanza di non fare niente”,
sottotitolo del suo saggio “The critic as artist”.
Siamo nell’ostentata ricchezza in cui l’unica
preoccupazione è la decisiva importanza di
un nome “Earnest” e la pigrizia è l’unico divino frammento dell’esistenza degli dei che il
paradiso ha lasciato all’uomo.
L’IMPORTANZA
DI CHIAMARSI
ERNESTO
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
di Oscar Wilde
con
Lucia Poli,
Geppy Gleijeses,
Marianella Bargilli
regia
Geppy Gleijeses
12
Reinterpretare Wilde e la sua “Importanza”
tredici anni dopo ti consente di leggere in
modo più articolato quella che passa per essere la “commedia perfetta”. La competizione può scattare con “Le nozze di Figaro” di
Beaumarchais, altro gioiello insuperabile. Ma
qui, attraverso un’implacabile lente deformante, si legge tutto il marciume mal celato
dell’Età vittoriana, quel moralismo omofobo
e d’accatto che Wilde profondamente detestava e che lo avrebbe condotto alla rovina. Sembra assurdo, ma questa è la sua ultima commedia, la “commedia perfetta”, si cammina
incoscienti, felici e ridenti sull’orlo dell’abisso.
Il nostro compito era quello di continuare a
giocare e far funzionare la macchina, ma, in
tralice, il ridente parco della “Manor House”
è un bosco in movimento e un po’ inquietante (fotografato impagabilmente da Teresa
Emanuele) e nella casa di Algernon campeg-
DICEMBRE
Da autore sociale che contrasta matrimonio,
famiglia e proprietà privata ed esalta l’arte
come strumento di propaganda e di lotta, si
passa alla totale noncuranza. Wilde riassume
la commedia in poche sferzanti parole: “Dovremmo trattare molto seriamente tutte le
cose frivole e con sincera e studiata frivolezza
tutte le cose serie della vita”. I peccati esecrandi in Salomè e innominabili in Dorian
Gray, sono presentati in una nuova chiave e
si traducono nella smodata ed egoistica passione di Algernon per i tramezzini al cetriolo.
Ma anche quello è un mondo che va alla deriva e Oscar Wilde morirà pochi anni dopo,
avendo conosciuto il carcere e il disonore.
gia un martirio di San Sebastiano di Guido
Reni, un meraviglioso esempio di estetica trafitta dai dardi del destino. Come un destino
crudele trafisse Oscar Wilde. E il suo personaggio, quello a cui egli affida le sue battute
più pungenti e geniali, è Algernon, lo specchio del suo autore. E Algernon è interpretato
qui da Marianella Bargilli, attrice deliziosa e
androgina, con capello corto e riccioli ribelli,
proprio come Alfred Douglas, l’uomo per cui
Wilde perse la testa, poi l’onore e infine la vita.
Anche se non dimentichiamo che il personaggio che l’autore avrebbe voluto interpretare è
Lady Bracknell che ricorda la regina Vittoria
ed è una delle parti più scintillanti mai scritte
per il teatro. Mi correggo: ho detto parte. No,
è un monumento ed ora come tredici anni fa
quel monumento è Lucia Poli. Credo che forse Wilde l’abbia scritto per lei.
Geppy Gleijeses
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P
IL MERCANTE
DI VENEZIA
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
di William Shakespeare
Lo
spettacolo
è rinviato
a data da
destinarsi
con
Giorgio Albertazzi e
Franco Castellano
traduzione e adattamento Giorgio Albertazzi
scene Paolo Dore
costumi Daniele Gelsi
consulenza storico letteraria Sergio Perosa
consulenza musicale Davide cavuti
foto Tommaso Le Pera
aiuto regia Federica Soranzio
14
Sarà per questo che la Venezia di Shakespeare, nella mia fantasia, nulla a che vedere
con quella pastellata ed appestata di Thomas
Mann o con quella livida e morente di Giuseppe Berto; immagino questa Venezia simile ad una spiaggia della California; ragazzi
bellissimi, donne sinuose come sirene, moto
(scafi) che alzano la sabbia e le onde, un senso
continuo di vertigine, una perpetua vacanza,
musica dappertutto, feste dappertutto, un
sabato sera periodico nella impossibile moltiplicazione della giovinezza: questi ragazzi
veneziani fanno continuamente ciò che io,
ogni volta che approdo in Laguna, vorrei fare:
il bagno. Li vedo sempre umidi e seminudi,
distesi al sole; anfibi verticali che sbracciano
e abbracciano la città.
E Shylock? Da dove vengono la sua malvagità, la sua avarizia, la sua ostinazione a fiutare,
fino ad asportare, l’odore del sangue? Mi son
sempre chiesto: Shylock è semplicemente un
antagonista agli eroi sopra citati? Shylock è
unicamente la nota dissonante e stonata dentro alla sinfonia della giovinezza? Chi è veramente Shylock?
Ho visto e soprattutto letto, la riduzione, (o
forse l’ampliamento, o forse la perizia poetico
ermeneutica), firmata da Giorgio Albertazzi,
e mi sono bastate poche parole per risolvere
il mistero: “Dovrebbe essere giorno secondo
lo schema spazio-tempo, invece per noi è sera.
Diciamo tramonto”, scrive Albertazzi.
Giorgio Albertazzi ha fatto del “Mercante”
un perfetto ibrido che sembra ora scritto
da Strindberg e ora da Sartre, passando per
la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di
Goldoni. Ha subito capito, fin dai vagiti della
luce, che qui l’alba e il mattino, (sommariamente intesi come il primordio della vita e
quindi la giovinezza), e il tramonto e la sera,
(da considerarsi come tenebra, come male:
come Shylock), sono di fatto non distinguibili: è come se i giovani veneziani e il vecchio
ebreo siano cerchi nell’acqua creati dallo
stesso sasso, riflessi specchianti dello stesso
corpo, della stessa vita: Shylock odia Antonio,
Bassanio e la loro cricca perché vorrebbe depredare quella giovinezza che non ha più, (di
qui l’ossessione per la libbra di carne, che ha,
di fatto, lo stesso significato dell’ossessione
per l’immortalità di Faust); e Antonio e Bassanio detestano Shylock perché, in qualche
modo, in lui scorgono il tramonto, il capolinea, il bicchiere rotto a fine festa che, inesorabilmente, li attende. In questo senso Shylock
è Antonio; Shylock è Bassanio; Shylock è
Porzia. E’ tutto ciò che sono e tutto ciò che
saranno. Per questo Shylock non può essere
l’ebreo rachitico, obliquo ed incartapecorito
tratteggiato da Celine; anzi, è uno splendido condottiero, un ipnotico sciamano che si
muove tra le calli a bordo di una stranissima
zattera, (così come aveva immaginato Zanzotto per un film di Fellini).
15
DICEMBRE
11 Dicembre
er me “Il Mercante di Venezia” è sempre stata la sinfonia della giovinezza.
Antonio, Bassanio, Lorenzo, Porzia,
Jessica, sono l’incarnazione del sublime e
pigramma di Sandro Penna: “Forse la giovinezza è solo questo/ perenne amare i sensi
e non pentirsi”.In nome dell’amore non c’è
pentimento se si domanda una fortuna in
prestito ad un amico con il rischio di rovinarlo; in nome di una libbra d’amore non c’è rimpianto se, per un amico, sei disposto a dare in
garanzia una libbra della tua carne; e non c’è
tormento, né dolore, se, per seguire un uomo
che ti fa una serenata giù dal balcone, fuggi
dalla famiglia, calpesti il cuore di un padre
che per te solo vive, trafugandogli dalla casa
le cose più preziose; persino quando, (come
nel caso di Porzia- Amleto), l’ombra del padre
defunto continua a condizionare la tua scelta
d’amore, tenendoti a guinzaglio, direttamente dall’Ade, o il dogma cieco di una legge sembra spegnere definitivamente il tuo sogno di
felicità, intervengono puntuali un sotterfugio
o un travestimento, un colpo di teatro e di
giovinezza, (che son la stessa cosa), in grado
di infrangere gli ostacoli.
Giovedì
22 Dicembre
Lunedì
Musicisti
Filippo D’Allio - chitarra
Gaetano Desiderio - pianoforte
Salvatore Minale – percussioni
Claudio Romano – 2° Chitarra e mandolino
Gennaro Desiderio - violino
Gianni Minale - fiati
Sasà Piedipalumbo - fisarmonica
Giuseppe Timbro - contrabbasso
LINAPOLINA -
ORE 20.45
DURATA | 1.30 ORE
le stanze del cuore
Concerto-Spettacolo in prosa,
musica e danza
scritto e diretto da Lina Sastri
idea scenica e disegno luci Bruno Garofalo
arrangiamenti Maurizio Pica
coreografie Alessandra Panzavolta
direzione Musicale Ciro Cascino
immagini videografiche Claudio Garofalo
coordinamento costumi Maria Grazia Nicotra
regia di Lina Sastri
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DICEMBRE
Danzatore
Diego Watzke
Il
mio nome finisce con l’inizio del nome
della mia città, il nome della mia città
finisce con l’inizio del mio nome, il
nome della mia città comincia con la fine del
mio nome, il mio nome comincia con la fine
del nome della mia città.”Linapolina”.
Ho provato a dirlo come un unico suono, e
sembra proprio di dire, di cantare, sempre…
Napoli... senza fine, Napoli, all’infinito. E’
per questo che ho voluto chiamare così questo spettacolo, questo concerto in musica e
parole dove racconto la mia terra con la sua
musica immortale, infinita, accompagnata da
otto musicisti, passando, come sempre, dalla
parola alla musica, alla danza, in un flusso
dell’anima che va e viene, come il mare. Come
sottotitolo ho scelto “le stanze del cuore” perché, scrivendolo, provandolo, mi sono accorta che ogni parola, verso, o nota visitavano
uno spazio del palcoscenico, facevano vivere
suoni e pensieri. Ora è tempo di ritornare a
casa, quella conosciuta, ma con il bagaglio di
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questi anni, che mi hanno fatto mescolare da
sempre strumenti e note senza fermarmi alle
vie conosciute, ma cercando, sempre, vie nuove di musica, percorsi che non hanno paura di
cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento
di emozione da comunicare con la voce, con
il canto, con il corpo, con il cuore, con l’anima. Con la scelta degli strumenti e dei colori
della musica, con la luce, con i silenzi. La libertà è la nota più bella, me la concedo, è il
regalo più grande che mi fa la musica, è per
questo che la scelgo, oggi più che mai, come
una tappa importante della mia vita dedicata
al teatro e all’arte.
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20 Gennaio
Martedì
UNA FAMIGLIA
QUASI PERFETTA
scritto e diretto da Carlo Buccirosso
IN
una piacevole e tranquilla villetta residenziale,
una pacifica famigliola, lui affermato psicologo,
lei insoddisfatta casalinga, sembrano vivere in
apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin
dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale
punto di riferimento, fin quando un giorno, un inaspettato
evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza… il
padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomba
nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di
suo figlio!
Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che
l’adozione di un figlio a volte può arrecare, ma il disordine
legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino,
unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel
nostro “bel paese”, e cioè che tutti siamo colpevoli di tutto,
salvo prova contraria, porteranno gli eventi sul precipizio
di una normale tragedia quotidiana, cui la nostra spietata
battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituati…
con
Rosalia Porcaro
Davide Marotta
Tilde De Spirito
Peppe Miale
Fiorella Zullo
regia
Carlo Buccirosso
Carlo Buccirosso
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GENNAIO
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
LA
L’UOMO,
LA BESTIA E
LA VIRTÙ
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
di Luigi Pirandello
con
Enrico Guarnieri
e con
Emanuela Muni, Rossana Bonafede,
Pietro Barbaro, Vincenzo Volo,
Rosario Minardi, Nadia De Luca,
Ivano Falco, Rosario Marco Amato,
Manuel Sciacca
scene Salvo Manciagli
costumi Riccardo Cappello
direttore di scena Salvatore Patania
macchinista Carmelo Bergamo
datore Luci Andrea Chiavaro
fonico Rosario Calvagna
sarta Maria ragonese
regia di Antonello Capodici
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commedia fu scritta, probabilmente, fra la fine del’XVIII
e l’inizio del’XIX. Quello che
sappiamo è che debuttò a Milano nel maggio
di quell’anno. Con non straordinario successo, pare. E’ lo sviluppo di una novella del 1906,
“Richiamo all’ordine”, inserita nella raccolta
intitolata “La Giara”. Il pubblico milanese,
forse, ci rimase male, non abituato com’era
ai temi insolitamente “scollacciati” e farseschi della trama. Pirandello ha già scritto e
rappresentato “Lumie di Sicilia”, “Liolà”, “La
Morsa”, “Il piacere dell’onestà”. E’ un Autore
in crescita. Ma – soprattutto – in cerca. Ma in
cerca di cosa? Di se stesso, verrebbe da dire:
ma saremmo già altrove. Cerca senz’altro, fra
le tante cose, il consenso del pubblico: forse
non gli dispiacerebbe un po’ di sano e tranquillo successo, anche commerciale. Si sa: i
quattrini non bastano mai, in casa Pirandello.
Ci ha già provato con la versione dialettale del
“Berretto a sonagli”, che, nelle mani di Musco,
risulta essere più uno spettacolo comico che
“quell’altra cosa” che egli intendeva scrivere.
Cioè? “Quell’altra cosa” è Pirandello stesso. Il
suo genere. La sua firma. Il suo marchio. Il
suo universo: senza scampo, senza speranza,
senza voglia.
Il “plot” è abbastanza noto: un giorno, la signora Perella, amante del pavido professor
Paolino, scopre d’esserne incinta. Ella perciò nasconde, nel suo corpo filiforme ed aggraziato, il bizzarro segreto della maternità.
Come se lo è procurato, Ella, questo “segreto” felice e terribile al tempo stesso? Neppure
Lei saprebbe dirlo! Come nei personaggi di
Rosso di San Secondo, l’atto sessuale in sé,
avviene come in sogno. Fra le note bislacche
e le immagini acide del fantastico. Così eterea e disincarnata appare la signora “Virtù”,
da non potersi neanche concepire la ferina
brutalità dell’accoppiamento. “E’ accaduto!” -
dice un altro celebre personaggio femminile
pirandelliano - “Mentre dormivo col gusto
d’una bimba, fra immagini sognate!”
E si scruta d’intorno con lo stupore delle cose
appena ricordate.
La scelta di Guarneri, attore dalle qualità
interpretative indiscusse, nella parte del trasparente Signor Paolino è il punto di svolta
per una ulteriore, modernissima, versione del
testo. L’Uomo soffre dell’ipocrisia del mondo,
secondo cui essere ben educati vuol dire essere dei “commedianti”. E’ un uomo che auspica
un mondo in cui i rapporti siano sinceri ma
che pur di salvare il suo onore e quello della
sua amante, è disposto a venderla al miglior
offerente. Tutto in lui è falsato, ciò che per lui
è purezza altro non è che strumentalizzazione del maschio. In un mondo dove l’uomo e la
virtù ne escono sconfitti, è legittimo domandarsi: chi sia, veramente, “la Bestia”?
Ora, a me pare, che – così facendo – un nuovo
disegno possa formarsi dinnanzi al pubblico
che affronteremo, in Sicilia e altrove, con
questa nostra edizione. Penso ad una regia
“pop”. Certo, rispettosa del testo (e ci mancherebbe!) ma con uno spirito – visivo, sonoro,
iconografico, musicale – che rimandi pure al
mondo visionario di Waidekind e Kaiser. I
personaggi, esili persino nei nomi in forma
di vezzeggiativi, si muovono, leggerissimi, in
uno spazio “open”, attraversato e descritto da
nitide forme alla Wilson.
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Antonello Capodici
GENNAIO
29 Gennaio
Giovedì
24
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L’
amico del cuore è una commedia del
1991. Quando l’ho rappresentata la prima volta, nella stesso anno, era un atto
unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”.
Negli anni successivi sentivo che la commedia
aveva una potenzialità maggiore e decisi quindi di scrivere “L’amico del cuore”, ampliandola
e separandola in due atti.
La prima volta che la rappresentai in questa
forma era il 1995. Fu subito accolta con molto
calore. Adesso mi si presenta la possibilità di
metterla in scena come regista. Dalle prime
letture mi sono reso conto che la commedia,
dentro la trama comica, ha una vena di profonda cattiveria.
L’AMICO
DEL CUORE
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
di Vincenzo Salemme
con
Biagio Izzo
e con
Antonella Cioli, Francesco Procopio,
Mario Porfito, Yulia Mayarchuk,
Samuele Sbrighi, Luana Pantaleo
In questa edizione mi piacerebbe portare in
superficie la crudeltà dei rapporti umani. In
questa edizione mi piacerebbe che Michelino Seta (Biagio Izzo) diventasse vittima di se
stesso, di tutto ciò in cui ha finto di credere, di
tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la
sua mentalità aperta ma solo a parole. E quindi
mi piacerebbe che Roberto Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia
(Deve subire un trapianto cardiaco con poche
probabilità di sopravvivenza) un occasione di
rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato,
quell’amico del cuore, Michelino, che ai suoi
occhi appare un uomo di successo per di più
sposato con una donna bellissima.
I due sono amici dall’infanzia e probabilmente,
Roberto, da sempre pensa che l’amico abbia
avuto una vita più facile, più fortunata. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi
di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia
un sentimento barbarico, quale occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto
chiacchiere.
regia di Vincenzo Salemme
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27
Quindi in definitiva mi piacerebbe che questa
edizione fosse proprio un duello, in cui l’arma
scelta dai contendenti non è la spada ma l’ipocrisia. Il tutto nella tessitura classica della
commedia degli equivoci, dove ognuno dei
personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda: un prete
ambiguo che non ha deciso se essere “uomo
o ministro di Dio”; un ragazzo di quattordici
anni (malato del morbo di Matusalemme) che
ne dimostra quaranta e crede di essere la reincarnazione di un merlo; la mamma di questo
ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione cede alle
lusinghe di un tassista invadente e aggressivo.
E su tutti spicca Frida, IL SOGNO. Frida, la
bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del
progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso... aspetta un bambino. E ad imbrogliare ancora di più la matassa interviene
chi quella matassa la dovrebbe sbrogliare: la
ginecologa, che dirà... Infine, come mi capita
di fare da qualche anno, mi piacerebbe anche
in questo caso, aprire in qualche modo la commedia al pubblico, alla partecipazione del pubblico. Mi farebbe piacere cioè che questa commedia, per il pubblico in sala diventasse quasi
un racconto, un aneddoto sul quale ognuno
potrebbe essere chiamato ad esprimere la propria opinione. Mi piacerebbe cioè che ognuno
degli spettatori maschi si domandasse: ma se
il mio amico del cuore, in punto di morte, mi
venisse a chiedere, come ultimo desiderio, di
andare a letto con mia moglie, cosa farei? E
mi farebbe anche piacere sapere cosa ne pensa
la moglie.
Vincenzo Salemme
FEBBRAIO
10 Febbraio
Martedì
28 Febbraio
Sabato
IL CONTRABBASSO
di Patrick Suskind
ORE 20.45
DURATA | 1 ORA
diretto ed interpretato da Davide Sbrogiò
con Antonio Aiello (al contrabbasso)
traduzione di Umberto Gandini
IN
un monolocale un anonimo contrabbassista racconta, in un crescendo nevrotico e
visionario, la propria frustrazione di musicista e di uomo . Se il contrabbasso, infatti, da un lato è lo strumento più importante ed essenziale di un’orchestra, dall’altro
è anche la metafora di una vita relegata ai margini, priva di soddisfazioni, di successi, di relazioni umane autentiche, una vita di sconfitte, di amarezze, di amori non corrisposti. Fuori da
questo spazio volutamente insonorizzato, nel quale si muovono un attore ed un vero e proprio
contrabbassista (quest’ultimo ironico ed esilarante “alter ego” dell’interprete), c’è un mondo
prosaico fatto di rumori, violenza, raccomandazioni, soprusi, un mondo che condanna all’incomunicabilità e alla solitudine, quella solitudine nella quale si ritrova ad agire, come un eroe
tragicomico, il protagonista di questa storia. Scritto nel 1981, “Il Contrabbasso” è un’amara riflessione sulla sorte dell’uomo di oggi, smarrito e confuso, incapace di gridare il proprio dolore
e la propria infelicità.
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4 Marzo
Mercoledì
Tato Russo affidando le parti dei gemelli ad un unico attore ha ambientato la
vicenda in una Napoli antica, la Neapolis dell’epoca. Ma nonostante che un
gemello becero e volgare sia contrapposto all’altro, colto e intellettuale, che fa
l’avvocato, entrambi i personaggi si esprimono in italiano. L’irrefrenabile, incontenibile, generoso regista e attore napoletano, versatile da sempre non solo
come interprete ma anche come autore, innamorato della prosa come del musical, ha riscritto la storia di Plauto non mancando di darle un tocco partenopeo.
E così l’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, attraverso i quali Plauto
ottiene la risata crassa, il divertimento gioioso, la comicità, qui raggiungono
il massimo vigore dando clamore alla voce autentica che si innalza al di sopra
di qualunque banale intellettualismo, alimentando le fondamentali peculiarità
dell’autore sarsinate. L’origine atellanica dell’arte plautina si fa più vicina sia
alla metrica musicale del tempo che alla grassezza popolare voluta da Plauto.
LA TRAMA
MENECMI
ORE 20.45
La commedia degli equivoci
di Plauto
riscrittura di Tato Russo
regia Livio Galassi
scene Toni Di Ronza
costumi Giusi Giustino
musiche Zeno Craig
movimenti coreografici Aurelio Gatti
disegno luci Roger La Fontaine
DURATA | 2 ORE
Un mercante aveva avuto due gemelli, Menecmo e Fosicle. Partito per un viaggio d’affari con il primo dei due, l’aveva perso in seguito ad un rapimento e di
dolore era morto. Il secondo ribattezzato Menecmo dal nonno, fattosi adulto,
nel corso delle ricerche che sta svolgendo per ritrovare il fratello, giunge ad
Epidanno. E’ in questa città dai facili costumi, lussuriosa e decadente che vive il
primo gemello il quale benché sposato si abbandona ad ogni forma di dissolutezza, potendo godere dei favori di una sgualdrina sua dirimpettaia. La presenza del secondo gemello darà luogo come si può intuire, ad una serie di equivoci
e di errori in cui la comicità esploderà in maniera prorompente in tutte le scene
dello scambio fra i due fratelli. Solo l’incontro finale porrà fine ai qui pro quo.
Livio Galassi
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M A R ZO
I
Menecmi è una libera elaborazione di Tato Russo da Menecmo di Plauto,
oltre ad essere una delle più famose e forse, come la definiscono alcuni, la
commedia più plautina di Plauto.
11 Marzo
Mercoledì
C
Poi arrivano gli anni spensierati della fanciullezza trascorsi con il padre, severo e determinato ma che sa insegnargli tanto e che
non manca di dimostrargli tanto amore.
Il teatro è un luogo sicuro in cui Luca si sente finalmente a proprio agio, la passione alla
quale continua a dedicarsi con energia e impegno, lo fa con la coscienza che questo nostro essere uomini cesserà se non riusciremo
a far entrare amore, fantasia e immaginazione nella nostra vita.
Tra passato e futuro, la vita è il presente con
la varia umanità che lo circonda, impegnata
in travestimenti e mutamenti continui, reali
o apparenti.
L’adolescenza è segnata dalla separazione dei
genitori e da un episodio che segnerà tutto
il resto della sua vita. Trascorrono gli anni,
arriva l’età adulta, la professione artistica e il
successo e, dopo 40 anni di tanto lavoro ed
esperienze, anche la maturità.
CERCANDO
SEGNALI D’AMORE
NELL’UNIVERSO
di Luca Barbareschi
con
Luca barbareschi
e con
Marco Zurzolo - sax
Piero De Asmundis - piano
Antonio Murro - chitarra e voce
Beatrice Valente - contrabasso e voce
Gianluca Brugnano - batteria
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
I momenti di divertimento si alternano ad
intensi e commoventi racconti, nel ripercorrere le tappe della vita, ad ogni snodo importante, è sempre il teatro la soluzione, la
chiave di volta. Nel mettere insieme vita e
palcoscenico, la storia viene narrata anche
attraverso le parole dei più grandi autori del
teatro, di coloro che hanno segnato la storia
della cultura europea e mondiale. E’ in loro
compagnia che, Luca, percorre la sua strada,
le loro parole e la loro arte diventano un insegnamento di vita, danno significato e voce
ai momenti più toccanti del suo percorso, con
Enrico V, Jacques, Riccardo III, il Principe di
Salina, David Mamet, Evtushenko, William
Shakespeare, James Taylor, Bill Evans, e molti
altri tra personaggi e autori… la vita diventa
palcoscenico teatrale.
regia Chiara Noschese
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Questo spettacolo e’ nato come una festa
piena di gioia, di positività, un momento di
condivisione onesto e sincero, senza veli e
protezioni.
Mi sembra che “l’utopia teatrale” sia materia viva e immensa alla quale attingere a
piene mani, così lo spazio che ho scelto per
i viaggi della mente, nei ricordi, è molto
semplicemente un “teatro” da prima spoglio
e che lentamente riuscirà ad evocare luoghi
ed emozioni che nasceranno e cresceranno
grazie anche alla presenza della musica così
importante nella vita reale come sul palcoscenico, pronta a cristallizzare nel ricordo ogni
momento di vita vissuta.
In questa avventura ho, con tanto affetto e
onestà accompagnato un artista di enorme
talento in un percorso esaltante, emozionante, autentico. Ed è stato un piacere tenergli
la mano durante questo viaggio. Cerco ogni
giorno, con il sorriso e con disperato ottimismo, di sentirmi utile continuando a credere
nel teatro perché in fondo: “l’unico atto veramente rivoluzionario è fare bene il proprio
mestiere”.
M A R ZO
ercando segnali d’amore nell’universo” è il viaggio emotivo di un uomo
che ripercorre la sua vita, i ricordi
iniziali risalgono al periodo antecedente la
sua nascita, quando poco più di un fagiolino,
nella pancia di sua madre, intraprende un
viaggio “clandestino” a bordo di una nave da
crociera e già lì avviene il primo “singolare”
avvicinamento al teatro.
31 Marzo
Martedì
O
razio Pignatelli è un ricco scapolo che
ha scialacquato tutti i suoi soldi e il
suo patrimonio. Arrivato alla bancarotta e consigliato della sua fedele governante
Nunziatina, è costretto a farsi prestare dei soldi da un presunto mafioso Lucky Bonanno a
condizioni molto svantaggiose e con solo un
mese per restituirli.
A questo scopo, sempre dietro consiglio di
Nunziatina, l’unica soluzione possibile è riuscire a sposare una donna ricca, riservandosi
però l’idea di ucciderla una volta rimessosi
in sesto finanziariamente. Aiutato dalla sua
amica Floriana, segretamente innamorata di
Orazio, focalizzano su Albertina: una scialba
ingenua e goffa insegnante di entomologia,
con un ingente patrimonio, che corrisponde
perfettamente alla vittima che sta cercando.
È RICCA,
LA SPOSO,
L’AMMAZZO
M A R ZO
Dopo varie vicissitudini alquanto comiche, l’amore e la totale incapacità di Albertina risvegliano involontariamente in Orazio un senso
di protezione e anche di affetto nei confronti di
sua moglie che sembrava non avesse mai avuto,
ottenendo anche il risultato di risvegliare in lei
una nuova volontà di vivere.
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
Una spiritosa e molto comica metafora sul
“farsi carico” e sull’ “attivarsi”. Un incapace
(Orazio) che detesta nella moglie (Albertina)
tutto quello che lui non è in grado di fare. Il
rapporto d’amore si genera quando Orazio,
aspirante uxoricida, si fa carico della più buffa
e distratta moglie riconoscendole meriti e risorse non comuni.
di Mario Scaletta
con
Gianfranco Jannuzzo,
Debora Caprioglio,
Antonella Piccolo,
Claudia Bazzano
La morale sì buonista ma anche realista, è che
è difficile non imparare dagli altri.
Patrick Rossi Gastaldi
scene Salvo Manciacagli
regia Patrick Rossi Gastaldi
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11 Aprile
Sabato
I
nterpretato da Umberto Scida ed Elena D’Angelo, coppia d’oro dell’operetta in Italia, e con la regia dello stesso Umberto Scida, “Ballo al Savoy” si
conferma come una delle operette più esuberanti e spettacolari dell’intero
repertorio operettistico.
Nel preludio dell’operetta, che funziona da ouverture, Abraham inserisce alcuni raffinati e moderni (almeno per l’epoca) sviluppi armonici, pur facendone un
modico uso e limitatamente ad alcune battute. Il suo fine principale era quello,
come egli stesso ebbe modo di dichiarare, di “cercare insistentemente il successo,
strizzando l’occhio tanto al teatro di rivista di Broadway quanto al cinema” che
negli stessi anni sviluppa in maniera massiccia il sistema sonoro.
BALLO
AL SAVOY
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
musica di Paul Abraham
libretto di Alfred Grünwald e Fritz Löhner
con
Elena D’Angelo
Umberto Scida
La scena è ambientata a Nizza nei primi anni ‘30 e prende avvio con i festeggiamenti per il marchese Aristide e la sua giovane sposa Maddalena, di ritorno dal
lungo viaggio di nozze. Fra gli eleganti invitati spiccano lo stravagante Mustafà
Bey (Umberto Scida), un turco sempre alla ricerca di una nuova moglie, personaggio pittoresco, quasi una figura fumettistica e la frizzante Daisy Parker(Elena
D’Angelo), cugina della padrona di casa. Furba e coraggiosa la sua parte, sa quello che vuole e come fare per ottenerlo. Nel mezzo della festa Aristide riceve un
telegramma da Tangolita, una danzatrice sua ex fiamma, che pretende una notte
d´amore con lui: lo aspetta al Savoy…
Con l’aiuto dell’amico Mustafà Bey, Aristide trova una scusa: deve recarsi al Savoy
per incontrare José Pasodoble, compositore jazz in gran voga. Ma José Pasodoble
è lo pseudonimo di Daisy Parker, amica di Maddalena. Al Savoy giunge anche
Maddalena, decisa a vendicarsi. Mentre la direzione del Savoy premia José Pasodoble, rivelandone la vera identità, Maddalena annuncia pubblicamente di avere
tradito il marito con Celestino, incontrato quella sera, e Aristide si arrovella nel
dubbio: l’ha fatto veramente o no?
direttore d’orchestra M° Orlando Pulin
coreografie Stefania Cotroneo
direzione artistica Aldo Morgante
regia Umberto Scida
Sarà la furba Daisy a strappare a Maddalena la verità.
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39
APRILE
Fu rappresentata per la prima volta il 23 dicembre 1932 al “Komische Oper Berlin”
di Berlino con Gitta Alpar, Arthur Schröder, Trude Berliner e Victor de Kowa.
Un’atmosfera di innegabile suggestione dove la tradizione europea si unisce al
jazz ed al musical americano. Un allestimento fatto di costumi eleganti e sfarzosi,
scenografie lussuose e raffinate, con brillanti dialoghi, situazioni comiche, equivoci e conquiste che si snodano in una partitura musicale che risulta essere più
moderna rispetto al libretto su cui si basa, facendo un uso abbondante di musiche
a ritmo di fox-trot e balli di impronta latino-americana come il tango e il paso
doble. Sono compresi, comunque, anche numeri con musiche a ritmo di valzer
secondo il canone classico e sullo stile del valzer inglese.
29 Aprile
Mercoledì
L’ALTALENA
ORE 20.45
DURATA | 2:15 ORE
di Nino Martoglio
LA TRAMA
con
Pippo Pattavina
e con
Claudia Bazzano, Cosimo Coltraro, Raffaella Bella,
Carmelo Rosario Cannavò, Santo Pennisi, Emanuele Puglia,
Raniela Ragonese, Santo Santanocito, Ramona Polizzi
costumi Riccardo Cappello
scene Laboratorio Teatrale S.C
La giovane orfana Ajtina, abbandonata dal fidanzato Mariddu, trova conforto nella famiglia di
lui, nello specifico nel “fratellastro” Neli. Mariddu, ingelositosi, ferisce Ajtina e viene arrestato;
uscito dal carcere torna dalla donna, che però a questo punto, sceglierà Neli. Ma la vicenda viene oscurata dalla serie infinita di gag che Martoglio ha creato per Ninu e Pitirru. Non sono, infatti, i toni patetici ad avere decretato il successo de “L’altalena” ma la sua irresistibile comicità.
regia Pippo Pattavina
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APRILE
Il
destino di Nino Martoglio, e del teatro
dialettale siciliano in genere, è di essere ricordato e rappresentato per i suoi
copioni scintillanti di arguzia e trovate che
i grandi interpreti hanno saputo rinverdire
e attualizzare. “L’altalena” potrebbe essere
una storia d’altri tempi, buona magari per
una sceneggiata popolare, se Martoglio non
vi avesse inserito con grande abilità teatrale
due personaggi, i barbieri “giovani di bottega” Ninu e Pitirru, al servizio del principale
Neli, costruendo intorno a loro una serie di
situazioni esilaranti che ripropongono tipi e
macchiette della Catania d’inizio secolo. Né
manca una satira, neppure tanto blanda ma
sempre risolta in chiave comica, dietro cui
emerge il desiderio dell’autore, acuto giornalista e progressista, di fare riferimento alle
idee socialiste che, fors’anche distorte, già
serpeggiavano tra il popolo.
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15/16 Dicembre
Lunedì/Martedì
La storia è ambientata in un paesino della
Francia, dove sono destinati ad incontrarsi
i destini di due personaggi: un principe al-
ETÀ
CONSIGLIATA
DAI 5 ANNI
IN SU
LA BELLA E
LA BESTIA
Il Musical
Doppio spettacolo
ore 9.00 e 11.00
coreografie: Carola Pennavaria, Valentina Caleca e
Gabriella Rossitto
costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato
vocal coach: Lucia Caleca e Francesco Parisi
progetto scenografico: Giuseppe Spicuglia, Luca Accarpio,
Annamaria Cuccia, Nino Calera e Martina Scolieri
sceneggiature testo e regia: Giuseppe Spicuglia
44
15 Dicembre
spettacolo serale
ore 20.45
tezzoso che vive in un castello immerso nel
bosco ai margini del villaggio, il quale viene
trasformato da una fata a causa della sua brutalità e del suo egoismo in un’orribile bestia,
destinata a rimanere tale fino a che non avesse dimostrato di essere in grado di amare e
farsi amare; e Belle, una ragazza sognatrice e
amante della letteratura, che vive con il padre
Maurice, un inventore pasticcione. Belle sogna di cambiare vita per fuggire dalla monotona quotidianità della vita di quel villaggio
dove vive pure Gaston, un cacciatore amato e
stimato da tutto il resto del villaggio il quale
è affascinato dalla straordinaria bellezza di
Belle, ma i suoi modi rozzi e il suo fare altezzoso lo rendono insopportabile agli occhi della ragazza, che lo respinge.
Belle confessa al pubblico che sogna una vita
migliore di quella, senza riuscire ad immaginare che presto sara’ costretta a barattare
la sua libertà con quella
del padre, imprigionato
dalla bestia dopo essersi
rifugiato nel suo castello.
Dopo un approccio conflittuale dovuto all’animo furioso ed intollerante della bestia, incapace a
controllare il suo umore,
grazie alla complicità di
un’insolita ed esilarante
servitù tra i due nasce
una tenera amicizia, che
risulterà essere la chiave
per spezzare l’incantesimo e ricondurre il principe alle sue sembianze umane.
E’ la storia dei sentimenti umani più veri, della bellezza che è un concetto che appartiene
all’altrove, che non è legato all’aspetto fisico
ma che risiede nelle pieghe e nei moti dell’animo, il vero tempio della beltà. Il musical ci
invita a “tornare tutti quanti umani, nel suo
senso più alto e completo”
45
TEATRO RAGAZZI
Il
musical è tratto dal romanzo di Jeanne
Marie le prince du Beaumont e ispirato
all’omonimo film di animazione della
Disney e al celebre musical di Broadway del
1994, che è oramai celebre in tutto il mondo.
ETÀ
CONSIGLIATA
DAI 7 ANNI
IN SU
THE SOUND
OF MUSIC
Doppio spettacolo
ore 9.00 e 11.00
Tutti insieme appassionatamente
sceneggiature testo e riduzione teatrale: Giuseppe Spicuglia
coreografie: Carola Pennavaria, Valentina Caleca e
Gabriella Rossitto
costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato
vocal coach: Lucia Caleca, Francesco Parisi
scenografie: Giuseppe Spicuglia,Giovanni Caleca,
Lucia Accarpio, Annamaria Cuccia,
Nino Caleca e Martina Scolieri
sceneggiature e regia: Giuseppe Spicuglia
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opo il successo ottenuto con “La Bella
e la Bestia – Il musical”, il Lab.Oratorio teatrale Sacro Cuore propone un
nuovo musical “The sound of music – Tutti
insieme appassionatamente”, ispirato all’omonimo film di Robert Wise, premio Oscar nel
1966 . Ispirato alla storia vera di Maria Augusta Von Trapp narrata nel suo romanzo autobiografico “The story of the Von Trapp family
singers”, il musical è ambientato nell’Austria
nel periodo immediatamente precedente al
secondo conflitto mondiale e ci narra la storia
di Maria, una esuberante ragazza postulante al
noviziato nel convento di Nonnberg, inviata
a fare esperienza presso una nobile famiglia
austriaca dove è chiamata ad improvvisarsi
istitutrice dei sette figli del comandante Von
Trapp, rimasto vedovo, il cui carattere austero
si scontra immediatamente con quello impertinente e sfrontato della giovane Maria. Ella
tuttavia, proprio grazie alle doti che le derivano dalla spontaneità e dalla freschezza della
sua indole, al suo incontrollabile amore per la
musica e alla sua simpatia, riesce subito a farsi
amare dai ragazzi che presto si affezionano alla
nuova istitutrice dimostrando di non riuscire a
farne più a meno. E proprio quando il comandante scopre che Maria è riuscita a trasformare
i suoi figli in un gruppo di cantori, si redime
ed in lui comincia ad affiorare un sentimento, nei confronti di Maria, che credeva di non
riuscire più a recuperare nonostante il suo
fidanzamento con la baronessa Schrader. Su
una meravigliosa storia d’amore e di amicizia
aleggia l’incubo dell’invasione nazista,dell’imminente Anschluss, ovvero la “pacifica” presa
di possesso, da parte del governo tedesco, di
Vienna e la conseguente inclusione dell’Austria
intera al progetto della “grande Germania” che
sconvolgerà per sempre le vite della famiglia
Von Trapp, costretta ad emigrare dal suo amato paese.
Le musiche portano le firme del duo Richard
Rodgers e Oscar Hammerstein III (CInderella)
e libretto di Howard Lindsay e Russel Crouse.
Molte delle canzoni del musical sono divenute
dei successi internazionali, come The Sound of
Music, Edelweiss, So long Farewell, My Favorite Things, Climb Ev’ry Mountain e Do-Re-Mi.
E’ una delicata storia d’amore, un inno gioioso alla musica e alle meravigliose pulsioni che
da essa sorgono spontaneamente. In essa si affrontano tematiche importanti quali il difficile
rapporto tra un padre e i suoi figli, l’incubo
nazista, l’amore per la patria, il percorso di riscoperta interiore della propria vocazione da
parte di ognuno dei protagonisti, la rinascita
di un amore che sopravvive ad ogni ostacolo.
47
TEATRO RAGAZZI
D
17/18 Dicembre 2014
24/25 Febbraio 2015
22/23 Gennaio
Giovedì/Venerdì
All’aprirsi della scena, le protagoniste interpretano l’inconsapevole serenità degli ultimi
scorci di vita libera, seppur sacrificata nel
ghetto, non potendo in alcun modo presagire
l’orrore di cui a breve saranno vittime.
CONSIGLIATO
PER GLI ISTITUTI
D’ISTRUZIONE
SUPERIORE
IO SONO
IL MIO
NUMERO
La fame, ancor peggio la sete, i lavori forzati
durissimi, le pessime condizioni igieniche, il
freddo… verranno affrontati con sopportazione, coraggio ed encomiabile dignità. Per
sopravvivere il trucco è alienarsi, viaggiare
con la mente in quei pochi momenti della
giornata che restano liberi, per non impazzire
nel ricordo, nella nostalgia.
Donne costrette a mostrarsi nude davanti a uomini sconosciuti che le scherniscono,
mortificate nella loro dignità, rapate, rasate
nelle parti intime, marchiate a fuoco, indelebilmente, private del nome e del carattere,
spersonalizzate, per essere miseramente ridotte ad un numero, “quel” numero col quale
si confonderanno e nel quale si perderanno,
non solo in quei campi di morte, ma anche, e
forse spiace dirlo “soprattutto” al loro rientro,
quando si scontreranno con l’incolmabile assenza di quei cari, la perdita delle loro radici,
l’indifferenza di chi è rimasto e non potendo/
volendo capire, si limiterà semplicemente ad
additare quell’essere oramai irrimediabilmente abbrutito… quel numero!
Doppio spettacolo
ore 9.30 e 11.30
Finalista del Premio Shoah 2014 - Unversità
Tor Vergata di Roma in collaborazione con il
Dipartimento Ministeriale Beni Culturali
drammaturgia e regia di
Tatiana Alescio
con
Giuliana Accolla, Tatiana Alescio,
Rossana Bonafede, Valentina Ferrante,
Laura Giordani, Aurora Trovatello,
Beatrice Trovatello
48
49
TEATRO RAGAZZI
Il
testo narra nello specifico di sette donne di età compresa tra gli 8 ed i 45 anni,
volutamente di età, nazionalità, estrazione sociale e culturale diversa, al fine di offrire un più completo panorama delle svariate
reazioni che la deportazione, in tutta la sua
drammaticità, ha inevitabilmente generato.
26/27 Febbraio
Mercoledì/Giovedì
Il
musical Mary Poppins nasce dall’unione tra il celebre romanzo di
Pamela Lyndon Travers e l’omonimo film firmato Disney.
ETÀ
CONSIGLIATA
DAI 3 ANNI
IN SU
MARY
POPPINS
Doppio spettacolo
ore 9.30 e 11.30
Personaggi
Mary Poppins - Chiara Spicuglia
Bert - Giuseppe Spicuglia
Mr Banks - Giuseppe Monaca
Mrs Banks - Carola Pennavaria.
La storia si svolge a Londra, per la precisione viale dei ciliegi n.17, dove
abita la famiglia Banks, composta da quattro persone: un padre severo che
pensa soltanto alla banca, una madre che non si sente realizzata e due figli
disobbedienti che desiderano solo le attenzioni di entrambi i genitori. Jane
e Michael (i figli), dopo aver fatto scappare l’ennesima tata, scrivono una
letterina e la espongono ai genitori. Questa poi verrà strappata e lanciata
nel camino, volando via. Intanto a Londra cambia il vento che comincia
a soffiare da Est: da lì arriva Mary Poppins, il cui ingresso in casa Banks,
come tata, sconvolgerà per sempre gli equilibri della famiglia.
Con l’aiuto della sua magia e dell’amico di sempre, Bert, eclettico
personaggio, ora spazzacamino, ora suonatore e artista di strada, Mary
Poppins si fa subito benvolere dai piccoli e guadagna presto la loro fiducia
e presto, anche il restio signor Banks, che soffre terribilmente l’influenza
positiva che Mary Poppins ha su tutta la sua famiglia, comprese le
governanti, dovrà arrendersi all’evidenza che la strada indicata dalla tata è
l’unica percorribile.
Con un poco di zucchero, Can Caminì, Supercalifragilistichespiralidoso,
Tutti insiem, sono alcune delle famose tracce sonore che accompagneranno
il musical.
coreografie: Carola Pennavaria,
Valentina Caleca e Gabriella Rossitto
costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato
sceneggiature e regia: Giuseppe Spicuglia
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TEATRO RAGAZZI
La tata più famosa del mondo arriverà con il suo ombrello e il suo cappellino
per condurci, attraverso le note di un musical appassionato e intenso
(musiche firmate dai fratelli Sherman), a comprendere l’importanza delle
cose più semplici, prima fra tutti quella di donarsi al prossimo.
10 Gennaio
Sabato
ORE 20.45
DURATA | 2 ORE
BUTTANISSIMA
SICILIA
di Petrangelo Buttafuoco
riadattamento scenico Salvo Piparo
con testi di
Pietrangelo Buttafuoco, Salvo Piparo, Salvo Licata
musiche Costanza Licata e Rosamaria Enea
B
uttanissima Sicilia è un panegirico di
satira e fierezza, di coraggio e omissioni.
La lettura interpretativa trae ispirazione
dell'omonimo libro dello scrittore Pietrangelo
Buttafuoco, che in poco più di 200 pagine
riesce a raccontare le scomode verità di un
sistema politico empio e rovinoso, di una
Sicilia mendicante e bisognosa. Un teatro
dell'assurdo che si regge su rime baciate,
vastasate, duelli verbali e ballate disfattiste,
e che rievoca le gesta dei pupidi farsa, che
qui descrivono il Parlamento siciliano come
una giostra immaginaria di Giufà pittoreschi
dalla carriera sgargiante e contraddittoria,
con le stesse finte promesse di sempre.
Salvo Piparo, attore interprete del reading,
immagina un fantomatico Museo delle
Cere, popolato da alcuni dei personaggi
più rappresentativi della disfatta siciliana:
Mastro Don Gesualdo, il cattivo notorio
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Totò Vasa Vasa, ma anche il cattivissimo,
tutto da conoscere, il Vantone, splendido
come un'idea brillante Monsier Pappagone,
circondato da brave monachine che fanno il
digiuno della politica.
Questa buttanissima Sicilia è clownessa che
fa i suoi numeri rocamboleschi ispirata dalla
malafede, e con un susseguirsi di ingannevoli
pantomime e bugie, attravesa sui precari fili
di ferro la storia siciliana, fino a precipitare
nel ridicolo. Costanza Licata e Rosemary
Enea sono le compagne di viaggio dell'intero
spettacolo, che raccontano in musica e
canzone il testo di Buttafuoco.
Il finale è un omaggio alla Sicilia che se
ne và, scritto dal duo Ficarra & Picone. In
scena perdurerà "lo spirito di patate" ossia un
carosello scherzoso ad opera dei guitti per
raccontare le "cose di Sicilia", è questo il vero
contrappasso.
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FUORI ABBONAMENTO
regia Giuseppe Sottile del Basto
54
55
Biglietteria & Abbonamento
Abbonamento
Intero
platea, I e II ordine
250€
III ordine160€
IV ordine105€
Ridotto*
platea, I e II ordine
200€
III ordine130€
IV ordine
85€
•
In caso di smarrimento dell’abbonamento è necessario esibire in biglietteria la ricevuta rilasciata all’atto della sottoscrizione.
•
Non è previsto alcun rimborso (o emissione di duplicato) per singoli biglietti smarriti.
•
Per gli abbonamenti ridotti è necessario presentare un documento d’identità all’ingresso in
sala.
•
L’abbonamento è personale e non è rimborsabile.
•
In caso di annullamento di uno spettacolo il Teatro si riserva la possibilità di effettuare una
sostituzione anche in date diverse.
•
Nel caso in cui non fosse possibile la sostituzione dello spettacolo ad ogni abbonato verrà
rimborsato il prezzo del biglietto previsto per lo spettacolo annullato.
•
Le eventuali variazioni vengono comunicate tempestivamente dal Teatro sul proprio materiale promozionale, a mezzo stampa e con gli strumenti telematici (sito internet, newsletter,
e-mail)
Info pratiche
Singolo Biglietto
Intero
platea, I e II ordine
25€
III ordine16€
IV ordine10€
Ridotto*
platea, I e II ordine III ordine
IV ordine
20€
13€
8€
Botteghino
Lunedì › Giovedì
Giovedì ore 09.30 › 12.00 Contatti
ore 15.30 › 17.00 +39 0931.896 655
Nei giorni di spettacolo
ore 09.30 › 12.00 [email protected]
ore 15.30 › 20.45 www.fondazioneteatrodinoto.it
+39 0931.896 659
*Ridotto giovani fino a 18 anni e/o studenti universitari esibendo il tesserino al botteghino.
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1.
Non è consentito l’accesso in Teatro a spettacolo iniziato.
2.
L’accesso, a discrezione della Fondazione, potrebbe essere consentito dal II ordine di palchi
in poi, previa disponibilità dei posti.
3.
Lo spettatore e/o l’abbonato, che arriva in ritardo a spettacolo iniziato, perde il diritto al
posto assegnato.
4.
Controllare di aver spento i cellulari prima dell’inizio della rappresentazione.
5.
Si raccomanda la massima puntualità, si consiglia il ritiro e/o l’acquisto dei biglietti almeno
15 minuti prima dell’orario d’inizio dello spettacolo come da programma.
6.
La Fondazione non risponde per variazioni di titoli, programmi, orari e quant’altro dovuto
per cause di forza maggiore e indipendenti dalla volontà della Fondazione. Ogni variazione
sarà comunicata tramite mail, posta ordinaria, avviso in teatro o comunicazione telefonica.
7.
Si avverte che non è consentito l’accesso in sala con bevande o cibo, introdurre cartelle o
zaini, gomme da masticare, apparecchi elettronici, macchine fotografiche e videocamere.
L’osservanza e la condivisione da parte degli utenti di queste semplici regole, contribuisce
a preservare gli arredi e lo stesso teatro, ma è sopratutto un segno di rispetto e di affetto nei
confronti della struttura.
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BIGLIETTERIA
Info abbonati
Il Teatro
Pianta del teatro
Il Teatro Vittorio Emanuele sorge in
Piazza XVI Maggio, nel cuore del
centro storico, su un’area di 1075 mq.
L’edificio monumentale dallo stile
neo-classicheggiante, si sviluppa su
due piani; la facciata è caratterizzata
da un colonnato intervallato da lesene
dalle decorazioni a rilievo e capitelli
ricchi di motivi floreali.
Statue, trofei e decorazioni di stile
prossimo al liberty sormontano
il prospetto.
Anno di costruzione 1870
Posizione urbana Centro storico della città
Accesso portatori handicap Esistente
Tipo di sala Teatro all'italiana
Sala Piana, in emiciclo
Buca d’orchestra Si
Posti 300
L’interno attualmente conta 300 posti e si
sviluppa su tre ordini di palchi più galleria.
Nelle stagioni precedenti si sono alternate,
agli spettacoli della stagione, altre iniziative
(festival, congressi, convegni, ecc) che hanno
arricchito l’offerta culturale, diventando un
punto di riferimento per tutti coloro che
desiderano fruire di una proposta culturale
di alto livello
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PLATEA
88 posti
I ORDINE DI PALCHI
54 posti
II ORDINE DI PALCHI
66 posti
59
III ORDINE DI PALCHI
54 posti
IV ORDINE DI PALCHI
46 posti
Calendario
4 Dicembre
11 Dicembre
15/16 Dicembre
17/18 Dicembre
L’importanza di
chiamarsi Ernesto
Il Mercante
di Venezia
La bella e
la bestia
The sound
of music
di Oscar Wilde
con
Lucia Poli, Geppy Gleijeses,
Marianella Bargilli
regia Geppy Gleijeses
di William Shakespeare
Il Musical
sceneggiatura, testo e regia
Giuseppe Spicuglia
Tutti insieme
appassionatamente
10 Gennaio
20 Gennaio
22/23 Gennaio
29 Gennaio
Buttanissima Sicilia
Una famiglia
quasi perfetta
Io sono
il mio numero
L’uomo, la bestia
e la virtù
di Carlo Buccirosso
con Carlo Buccirosso
drammaturgia e regia
Tatiana Alescio
di Luigi Pirandello
con Enrico Guarneri
regia Antonello Capodici
10 Febbraio
24/25 Febbraio
26/27 Febbraio
28 Febbraio
L’Amico
del cuore
The sound
of music
Mary
Poppins
Tutti insieme
appassionatamente
sceneggiatura e regia
Giuseppe Spicuglia
di Pietrangelo Buttafuoco
testi Pietrangelo Buttafuoco
musiche Costanza Licata e
Rosamaria Enea
regia Giuseppe Sottile
del Basto
di Vincenzo Salemme
regia
Vincenzo Salemme
4 Marzo
Menecmi
di Plauto
riscrittura di Tato Russo
regia Livio Galassi
traduzione e adattamento
Giorgio Albertazzi
regia Giancarlo Marinelli
sceneggiatura, testo e regia
Giuseppe Spicuglia
11 Marzo
Cercando segnali
d’amore nell’universo
musiche dal vivo
con Luca Barbareschi e
Marco Zurzolo
regia Chiara Noschese
11 Aprile
29 Aprile
Ballo al Savoy
L’Altalena
libretto di Alfred Grunwald
e Fritz Lohner Beda
con Elena D’Angelo e
Umberto Scida
Musiche P. Abraham
60
di Nino Martoglio
con Pippo Pattavina
sceneggiatura, testo e regia
Giuseppe Spicuglia
Il Contrabbasso
di Patrick Suskind
diretto e interpretato da
Davide Sbrogiò
e con Antonio Aiello
31 Marzo
E’ ricca, la sposo,
l’ammazzo
di Mario Scaletta
con Gianfranco Jannuzzo e
Debora Caprioglio
regia Patrick Rossi Gastaldi
I Grandi Classici
Fuori abbonamento
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22 Dicembre
Linapolina le stanze del cuore
di Lina Sastri
con orchestra dal vivo
testo, drammaturgia e regia
Lina Sastri
con il patrocinio di
PROVINCIA REGIONALE
DI SIRACUSA
sponsor
DOLCE E SALATO
NOTO
ITALIA
Teatro Tina Di Lorenzo
P.zza XVI Maggio,1
96017 - Noto (SR)
Tel: 0931 896 655/659
[email protected]
www.fondazioneteatrodinoto.it
progetto grafico
andrea castiglione
wedestudio.it
www.fondazioneteatrodinoto.it
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Direzione Artistica - Teatro Tina Di Lorenzo