D i r e z i o n e A rt i s t i c a SEBASTIANO LO MONACO D i r e z i o n e A rt i s t i c a SEBASTIANO LO MONACO Sommario I Grandi Classici L’importanza di chiamarsi Ernesto 12 Il mercante di Venezia 14 Linapolina - Le stanze del cuore 16 Una famiglia quasi perfetta 20 L’uomo, la bestia e la virtù 22 L’amico del cuore 26 Il contrabbasso 28 Menecmi 30 Cercando segnali d’amore nell’universo 32 È ricca, la sposo, l’ammazzo 34 Ballo al Savoy 38 L’altalena 40 Teatro Ragazzi / Fuori Abbonamento La bella e la bestia - Il musical 44 The sound of music - Tutti insieme appassionatamente 46 Io sono il mio numero 48 Mary Poppins 50 Buttanissima Sicilia 53 Info / Biglietteria / Calendario 56 IL TEATRO È VIVO Lo spettacolo "Linapolina - Le stanze del cuore" diventa nelle parole dell'attrice e cantante partenopea una cantata poetica in musica che parte dalla tradizione e la supera per cimentarsi con la contemporaneità fino ad arrivare nel fondo della memoria personale della protagonista. Il Teatro è vivo perché parte delle nostre vite, non solo di chi lo fa ma anche di chi lo guarda. E' patrimonio di tutti, è un linguaggio comune; Teatro è anche il luogo dove ci riuniamo per ridere e per riflettere, per piangere e ricordare, per imparare e stupirci; questo il motivo che ogni anno mi stimola ad indagare ciò che di meglio esiste nel panorama teatrale italiano. Con il nuovo anno il sipario si riaprirà all'insegna della comicità con Carlo Buccirosso, uno dei più straordinari caratteristi della commedia contemporanea: "Una famiglia quasi perfetta" scritta ed interpretata dall'attore napoletano è una commedia attuale dai risvolti tutt'altro che scontati, raccontati con l'irresistibile sarcasmo e la tipica ironia del grande comico. Il lungo e accurato lavoro di ricerca ha fatto si che anche quest'anno il "Teatro Tina di Lorenzo" di Noto possa offrire a voi spettatori un cartellone di grande eccellenza, con notevoli proposte, accompagnate da nomi di considerevole prestigio e garanzia di qualità. Non poteva mancare nella nostra programmazione un titolo del grande Pirandello: sarà "L'uomo, la Bestia e la Virtù" nel nuovo allestimento firmato da Antonello Capodici, affiancato da un cast di alto livello. Una messinscena che si prende grande cura di ogni dettaglio, dalla scena ai costumi. Un capolavoro di sarcasmo e di impietosa analisi della società borghese, considerata dallo stesso autore "una delle più feroci satire che siano mai state scritte contro l'umanità ed i suoi valori astratti". Il protagonista, Enrico Guarneri, è uno degli attori che io e il pubblico siciliano amiamo di più. La stagione 2014/2015 del "Teatro Tina di Lorenzo", infatti, spazia dal teatro classico a quello contemporaneo, dalla commedia musicale all'operetta. Ad inaugurare la stagione di prosa sarà un grande titolo "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde. Tra le più belle commedie di tutti i tempi, il capolavoro del drammaturgo irlandese in questo allestimento è affidato alla regia di Geppy Gleijeses che ne è anche protagonista affiancato da Marianella Bargilli e una sempre ironica Lucia Poli. Uno spettacolo che attraversa indenne il tempo che passa. Coerente e fedele all'originale per gusto e carattere, riesce a mantenerne integra l'ironia garantendo armonia e ritmo alla rappresentazione. Sorrideremo ancora con "L'amico del cuore" scritto e diretto da Vincenzo Salemme, e interpretato da Biagio Izzo. Un binomio vincente che porta in scena questo popolare testo dal quale fu tratto l'omonimo film che sbancò i botteghini. Una commedia che, dentro la sua trama comica, ospita una vena di sottile cattiveria, capace di portare in superficie la crudeltà dei rapporti umani. Festeggeremo il 450° anniversario della nascita del più grande drammaturgo inglese di tutti i tempi, William Shakespeare con il graditissimo ritorno del Maestro della scena italiana, Giorgio Albertazzi che proporrà un grande classico teatrale: "Il Mercante di Venezia" indossando le vesti di Shylock. Da Salemme passeremo a Süskind, dalla comicità scanzonata al riso amaro che spinge a meditare sulla sorte dell'uomo di oggi, confuso e smarrito, incapace di gridare il proprio dolore e la propria infelicità: "Il Contrabbasso" di Süskind diretto da Davide Sbrogiò, con Davide Sbrogiò e Antonio Ajello è la metafora di una vita relegata ai margini e priva di soddisfazioni. Con la sua maestria, Giorgio Albertazzi sarà in grado di regalare sicuramente intense emozioni confermandosi artista per la scena e della scena. Gli auguri di Natale del "Teatro Tina di Lorenzo" al suo pubblico saranno affidati allo spettacolo scritto, diretto ed interpretato dalla più che ottima attrice Lina Sastri. Marzo si aprirà con una delle più famose e forse, come la definiscono alcuni "la commedia più plau- 6 una volta la stagione del Teatro Tina di Lorenzo ospiterà in cartellone gli spettacoli dedicati al Teatro per i Ragazzi. tina di Plauto", "I Menecmi": la riscrittura originalissima di Tato Russo e la regia di Livio Grassi mantengono tutti i caratteri del teatro popolare ma ne ampliano a tal punto l'efficacia da farla diventare un autentico capolavoro dell'arte comica. Anche i più giovani hanno bisogno del teatro, come forma espressiva, come scoperta culturale, come incontro con la parola che li aiutano a crescere e a diventare cittadini migliori e pubblico del domani. Sarà poi la volta di Luca Barbareschi, sorprendente per la sua capacità di rinnovarsi sempre, questa volta diretto da Chiara Noschese nello spettacolo "Cercando segnali d'amore nell'universo" arricchito dalla presenza di uno straordinario gruppo di musicisti diretti da Marco Zurzolo. L'apertura di questo programma è affidata al musical "La Bella e La Bestia" per la regia di Giuseppe Spicuglia, racconto d'amore tra una dolce ragazza di nome Belle e il suo principe "bestiale" che incanterà grandi e piccini. D'altronde chi non ha bisogno di favole? Momenti di buon umore ci saranno regalati da un'altra commedia brillante e divertente di Mario Scaletta: "E' ricca, la sposo, l'ammazzo". La professionalità e la qualità attoriale di Gianfranco Jannuzzo, la simpatia e la bravura di Deborah Caprioglio, la classe registica di Patrick Rossi Gastaldi, garantiranno una serata spensierata e divertente. I talentuosi ragazzi si cimenteranno poi in un musical tra i più amati e applauditi di tutti i tempi "Tutti insieme appassionatamente", inno gioioso alla musica e non solo. In esso,infatti, si affrontano temi come il rapporto tra un padre e i suoi figli, l'incubo del secondo conflitto mondiale e l'amore per la patria. Non mancherà l'omaggio all'operetta, una forma di spettacolo troppo spesso poco valorizzata e capace, invece, di farci sognare. Con "Ballo al Savoy" di Grunwald e Lohner Beda, interpretato da Umberto Scida e Elena D'Angelo, saremo trasportati in un'atmosfera di innegabile suggestione tra sfarzosi ed eleganti costumi e scenografie lussuose e raffinate. Ai ragazzi delle Scuole Superiori è dedicato lo spettacolo che andrà in scena il 22 e il 23 Gennaio "Io sono il mio numero" per la regia di Tatiana Alescio. Il testo descrive lo stupore iniziale della deportazione e poi le atrocità e le sevizie subite da tantissime donne, spesso insieme ai loro bambini, all’interno dei lager. Torture affrontate con dignità, a testa alta, da madri e giovani ragazze consapevoli di essere precipitate nel buio di una mostruosa operazione di annullamento delle identità. Cast composto da sole donne di diversa età. “Io sono il mio numero” ha già ottenuto un prestigioso riconoscimento: è stato selezionato da una giuria specializzata tra i cinque finalisti del premio di teatro e cinema “Shoah 2014″, indetto dell’università Tor Vergata di Roma. La ricca stagione del Teatro Tina di Lorenzo si concluderà con "L'Altalena" di Nino Martoglio. Il divertente ed intenso testo della tradizione teatrale siciliana, irresistibile per la sua comicità, sarà portato in scena dal bravo Pippo Pattavina. Chiudiamo così con un omaggio alle contraddizioni di questa nostra terra di Sicilia, così piena di ombre ma illuminata da luci che splendono nell'arte al di là del tempo e dello spazio. Per dirla con le parole del grande drammaturgo Jacques Copeau "Non nasce Teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il Teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti... E' lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui" Concluderà la stagione del Teatro per i più giovani lo spettacolo "Mary Poppins" la "supertata" con l'ombrello più famosa del mondo dotata di poteri magici. Un allestimento realizzato per accontentare i più piccini, che tra balli e allegre canzoni voleranno nel mondo della fantasia. Una stagione teatrale, dunque, ricca ed emozionante, variegata e coinvolgente, che anche quest'anno ha pensato di dare spazio alle nuove generazioni. Sebastiano Lo Monaco Dopo il grande successo degli anni passati, ancora Direttore Artistico 7 LA STAGIONE TEATRALE 2014/15 LA ses, regista e attore, la interpreta con Lucia Poli e Marianella Bargili. Sarà quindi la volta de “Il Mercante di Venezia” di Shakespeare nella traduzione e interpretazione del grande Giorgio Albertazzi; regista Giancarlo Marianelli. Il 2014 teatrale si chiuderà con “Linapolina – Le Stanze del cuore”, concerto- spettacolo in prosa, musica e danza, scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri, la cui napoletanità “è fuoco dell’anima, esuberanza sensuale, palcoscenico di vita e amore” (“Il Sole 24 Ore”). A gennaio 2014, si riprenderà con “Una Famiglia quasi perfetta”, affresco impietoso sulle coppie con problemi di fertilità, alle prese con l’inseminazione artificiale, scritto, diretto e interpretato, tra sarcasmo e ironia, da Carlo Buccirosso. Non poteva mancare dal cartellone Luigi Pirandello con “L’uomo, la bestia, e la virtù”, regista Antonello Capodici e interprete Enrico Guarneri, che ci sorprenderà con la sua irresistibile comicità. Crudeltà e ipocrisia di certi rapporti umani sono proposti in “L’Amico del cuore”, scritto e diretto da Vincenzo Salemme con Biagio Izzo interprete, la cui trama rispetta la tessitura classica della commedia degli equivoci. Che dire de “Il Contrabbasso” di Patrick Fondazione Teatro di Noto, che porta il nome della formidabile attrice netina Tina Di Lorenzo, di cui l’Enciclopedia Italiana della Treccani sottolinea la straordinaria carriera di interprete del teatro di fine ‘800 e del primo ‘900, è lieta di dare il via alla Stagione Teatrale 2014/2015, che continua, nella tradizione, a presentare un cartellone di alto spessore artistico. Ogni impegno si è profuso per assicurare una programmazione, che non mancherà di soddisfare coloro che vedono nel teatro una forma d’arte che, attraverso l’esplorazione e l’immedesimazione in una molteplicità di “io”, i vari personaggi, ci guida alla scoperta della nostra autenticità. Il merito va ai membri della Fondazione, al Sovraintendente al Direttore artistico Sebastiano Lo Monaco e a tutti coloro che, con il loro incoraggiamento, si adoperano perché a Noto, foyer culturale del Sud-Est, non manchino i benefici della cultura teatrale. La Stagione 2014/15 spazia dal classico al moderno. L’esordio è affidato a “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di O. Wilde, definita “la più bella commedia di tutti i tempi”. Geppy Gleije- 8 regia. La Stagione teatrale del “Tina di Lorenzo” si concluderà con “L’Altalena” di Martoglio. Un finale tutto siciliano, scintillante di quell’arguzia isolana, tratto caratteristico della nostra identità umana, che Pippo Pattavina ci farà vivere pienamente. Süskind? Diretta da Davide Sbrogiò, la cui interpretazione e quella di Antonio Aiello enfatizzano lo smarrimento dell’uomo moderno, la pièce ci offre l’occasione per meditare su un mondo violento, che condanna alla solitudine e all’incomunicabilità. Subito dopo, sarà il momento de “I Menecmi” di Plauto, riscritto da Tato Russo, regista Livio Galassi, con cui si torna al teatro popolare. Nel doppio ruolo dei fratelli gemelli, Tato Russo si muove in un’atmosfera surreale. “Cercando segnali d’amore nell’universo” ci darà quindi l’opportunità di celebrare i primi 40 anni di carriera di Luca Barbareschi, autore e interprete di questo show ricco di emozioni, tra sogno e realtà, con la band musicale di Marco Zurzolo e la regia di Chiara Noschese. Successivamente, “E’ ricca, la sposo, l’ammazzo” di Mario Scaletta, regia di Patrick Rossi Gastaldi, ci riporterà alla commedia divertente, grazie anche all’interpretazione di Gianfranco Jannuzzo, Debora Caprioglio e Antonella Piccolo. Saremo già ad aprile inoltrato quando assisteremo a “Ballo al Savoy”di Grunwald e Lohner Beda. L’operetta, tra le più esuberanti del genere, sarà interpretata da Umberto Scida, curatore anche della Non va dimenticato infine il cartellone “Esplora”, che mira a coinvolgere il territorio in iniziative teatrali d’avanguardia, curate da Salvatore Tringali, Salvatore Gennuso, Sabina Pangallo e Ave Fontana, con la supervisione di Sebastiano Lo Monaco. È un esperimento, da me fortemente voluto, che può essere considerato come la consacrazione di nostri talenti che tanto hanno dato, in questi ultimi anni, al nostro teatro sperimentale amatoriale e non. Come è evidente, l’obiettivo della Stagione teatrale 2014/2015 è di consolidare il prestigio culturale del teatro “Tina Di Lorenzo”, a beneficio di Noto e di tutto il Sud-Est. Corrado Bonfanti Sindaco di Noto e Presidente Fondazione Teatro 9 10 11 4 Dicembre D Giovedì all’altra parte del vecchio Continente, il genio di Oscar Wilde esaltava “l’importanza di non fare niente”, sottotitolo del suo saggio “The critic as artist”. Siamo nell’ostentata ricchezza in cui l’unica preoccupazione è la decisiva importanza di un nome “Earnest” e la pigrizia è l’unico divino frammento dell’esistenza degli dei che il paradiso ha lasciato all’uomo. L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO ORE 20.45 DURATA | 2 ORE di Oscar Wilde con Lucia Poli, Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli regia Geppy Gleijeses 12 Reinterpretare Wilde e la sua “Importanza” tredici anni dopo ti consente di leggere in modo più articolato quella che passa per essere la “commedia perfetta”. La competizione può scattare con “Le nozze di Figaro” di Beaumarchais, altro gioiello insuperabile. Ma qui, attraverso un’implacabile lente deformante, si legge tutto il marciume mal celato dell’Età vittoriana, quel moralismo omofobo e d’accatto che Wilde profondamente detestava e che lo avrebbe condotto alla rovina. Sembra assurdo, ma questa è la sua ultima commedia, la “commedia perfetta”, si cammina incoscienti, felici e ridenti sull’orlo dell’abisso. Il nostro compito era quello di continuare a giocare e far funzionare la macchina, ma, in tralice, il ridente parco della “Manor House” è un bosco in movimento e un po’ inquietante (fotografato impagabilmente da Teresa Emanuele) e nella casa di Algernon campeg- DICEMBRE Da autore sociale che contrasta matrimonio, famiglia e proprietà privata ed esalta l’arte come strumento di propaganda e di lotta, si passa alla totale noncuranza. Wilde riassume la commedia in poche sferzanti parole: “Dovremmo trattare molto seriamente tutte le cose frivole e con sincera e studiata frivolezza tutte le cose serie della vita”. I peccati esecrandi in Salomè e innominabili in Dorian Gray, sono presentati in una nuova chiave e si traducono nella smodata ed egoistica passione di Algernon per i tramezzini al cetriolo. Ma anche quello è un mondo che va alla deriva e Oscar Wilde morirà pochi anni dopo, avendo conosciuto il carcere e il disonore. gia un martirio di San Sebastiano di Guido Reni, un meraviglioso esempio di estetica trafitta dai dardi del destino. Come un destino crudele trafisse Oscar Wilde. E il suo personaggio, quello a cui egli affida le sue battute più pungenti e geniali, è Algernon, lo specchio del suo autore. E Algernon è interpretato qui da Marianella Bargilli, attrice deliziosa e androgina, con capello corto e riccioli ribelli, proprio come Alfred Douglas, l’uomo per cui Wilde perse la testa, poi l’onore e infine la vita. Anche se non dimentichiamo che il personaggio che l’autore avrebbe voluto interpretare è Lady Bracknell che ricorda la regina Vittoria ed è una delle parti più scintillanti mai scritte per il teatro. Mi correggo: ho detto parte. No, è un monumento ed ora come tredici anni fa quel monumento è Lucia Poli. Credo che forse Wilde l’abbia scritto per lei. Geppy Gleijeses 13 P IL MERCANTE DI VENEZIA ORE 20.45 DURATA | 2 ORE di William Shakespeare Lo spettacolo è rinviato a data da destinarsi con Giorgio Albertazzi e Franco Castellano traduzione e adattamento Giorgio Albertazzi scene Paolo Dore costumi Daniele Gelsi consulenza storico letteraria Sergio Perosa consulenza musicale Davide cavuti foto Tommaso Le Pera aiuto regia Federica Soranzio 14 Sarà per questo che la Venezia di Shakespeare, nella mia fantasia, nulla a che vedere con quella pastellata ed appestata di Thomas Mann o con quella livida e morente di Giuseppe Berto; immagino questa Venezia simile ad una spiaggia della California; ragazzi bellissimi, donne sinuose come sirene, moto (scafi) che alzano la sabbia e le onde, un senso continuo di vertigine, una perpetua vacanza, musica dappertutto, feste dappertutto, un sabato sera periodico nella impossibile moltiplicazione della giovinezza: questi ragazzi veneziani fanno continuamente ciò che io, ogni volta che approdo in Laguna, vorrei fare: il bagno. Li vedo sempre umidi e seminudi, distesi al sole; anfibi verticali che sbracciano e abbracciano la città. E Shylock? Da dove vengono la sua malvagità, la sua avarizia, la sua ostinazione a fiutare, fino ad asportare, l’odore del sangue? Mi son sempre chiesto: Shylock è semplicemente un antagonista agli eroi sopra citati? Shylock è unicamente la nota dissonante e stonata dentro alla sinfonia della giovinezza? Chi è veramente Shylock? Ho visto e soprattutto letto, la riduzione, (o forse l’ampliamento, o forse la perizia poetico ermeneutica), firmata da Giorgio Albertazzi, e mi sono bastate poche parole per risolvere il mistero: “Dovrebbe essere giorno secondo lo schema spazio-tempo, invece per noi è sera. Diciamo tramonto”, scrive Albertazzi. Giorgio Albertazzi ha fatto del “Mercante” un perfetto ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da Sartre, passando per la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di Goldoni. Ha subito capito, fin dai vagiti della luce, che qui l’alba e il mattino, (sommariamente intesi come il primordio della vita e quindi la giovinezza), e il tramonto e la sera, (da considerarsi come tenebra, come male: come Shylock), sono di fatto non distinguibili: è come se i giovani veneziani e il vecchio ebreo siano cerchi nell’acqua creati dallo stesso sasso, riflessi specchianti dello stesso corpo, della stessa vita: Shylock odia Antonio, Bassanio e la loro cricca perché vorrebbe depredare quella giovinezza che non ha più, (di qui l’ossessione per la libbra di carne, che ha, di fatto, lo stesso significato dell’ossessione per l’immortalità di Faust); e Antonio e Bassanio detestano Shylock perché, in qualche modo, in lui scorgono il tramonto, il capolinea, il bicchiere rotto a fine festa che, inesorabilmente, li attende. In questo senso Shylock è Antonio; Shylock è Bassanio; Shylock è Porzia. E’ tutto ciò che sono e tutto ciò che saranno. Per questo Shylock non può essere l’ebreo rachitico, obliquo ed incartapecorito tratteggiato da Celine; anzi, è uno splendido condottiero, un ipnotico sciamano che si muove tra le calli a bordo di una stranissima zattera, (così come aveva immaginato Zanzotto per un film di Fellini). 15 DICEMBRE 11 Dicembre er me “Il Mercante di Venezia” è sempre stata la sinfonia della giovinezza. Antonio, Bassanio, Lorenzo, Porzia, Jessica, sono l’incarnazione del sublime e pigramma di Sandro Penna: “Forse la giovinezza è solo questo/ perenne amare i sensi e non pentirsi”.In nome dell’amore non c’è pentimento se si domanda una fortuna in prestito ad un amico con il rischio di rovinarlo; in nome di una libbra d’amore non c’è rimpianto se, per un amico, sei disposto a dare in garanzia una libbra della tua carne; e non c’è tormento, né dolore, se, per seguire un uomo che ti fa una serenata giù dal balcone, fuggi dalla famiglia, calpesti il cuore di un padre che per te solo vive, trafugandogli dalla casa le cose più preziose; persino quando, (come nel caso di Porzia- Amleto), l’ombra del padre defunto continua a condizionare la tua scelta d’amore, tenendoti a guinzaglio, direttamente dall’Ade, o il dogma cieco di una legge sembra spegnere definitivamente il tuo sogno di felicità, intervengono puntuali un sotterfugio o un travestimento, un colpo di teatro e di giovinezza, (che son la stessa cosa), in grado di infrangere gli ostacoli. Giovedì 22 Dicembre Lunedì Musicisti Filippo D’Allio - chitarra Gaetano Desiderio - pianoforte Salvatore Minale – percussioni Claudio Romano – 2° Chitarra e mandolino Gennaro Desiderio - violino Gianni Minale - fiati Sasà Piedipalumbo - fisarmonica Giuseppe Timbro - contrabbasso LINAPOLINA - ORE 20.45 DURATA | 1.30 ORE le stanze del cuore Concerto-Spettacolo in prosa, musica e danza scritto e diretto da Lina Sastri idea scenica e disegno luci Bruno Garofalo arrangiamenti Maurizio Pica coreografie Alessandra Panzavolta direzione Musicale Ciro Cascino immagini videografiche Claudio Garofalo coordinamento costumi Maria Grazia Nicotra regia di Lina Sastri 16 DICEMBRE Danzatore Diego Watzke Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città.”Linapolina”. Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre… Napoli... senza fine, Napoli, all’infinito. E’ per questo che ho voluto chiamare così questo spettacolo, questo concerto in musica e parole dove racconto la mia terra con la sua musica immortale, infinita, accompagnata da otto musicisti, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare. Come sottotitolo ho scelto “le stanze del cuore” perché, scrivendolo, provandolo, mi sono accorta che ogni parola, verso, o nota visitavano uno spazio del palcoscenico, facevano vivere suoni e pensieri. Ora è tempo di ritornare a casa, quella conosciuta, ma con il bagaglio di 17 questi anni, che mi hanno fatto mescolare da sempre strumenti e note senza fermarmi alle vie conosciute, ma cercando, sempre, vie nuove di musica, percorsi che non hanno paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce, con il canto, con il corpo, con il cuore, con l’anima. Con la scelta degli strumenti e dei colori della musica, con la luce, con i silenzi. La libertà è la nota più bella, me la concedo, è il regalo più grande che mi fa la musica, è per questo che la scelgo, oggi più che mai, come una tappa importante della mia vita dedicata al teatro e all’arte. 18 19 20 Gennaio Martedì UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA scritto e diretto da Carlo Buccirosso IN una piacevole e tranquilla villetta residenziale, una pacifica famigliola, lui affermato psicologo, lei insoddisfatta casalinga, sembrano vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento, fin quando un giorno, un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza… il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomba nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio! Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che l’adozione di un figlio a volte può arrecare, ma il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel nostro “bel paese”, e cioè che tutti siamo colpevoli di tutto, salvo prova contraria, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituati… con Rosalia Porcaro Davide Marotta Tilde De Spirito Peppe Miale Fiorella Zullo regia Carlo Buccirosso Carlo Buccirosso 20 21 GENNAIO ORE 20.45 DURATA | 2 ORE LA L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ ORE 20.45 DURATA | 2 ORE di Luigi Pirandello con Enrico Guarnieri e con Emanuela Muni, Rossana Bonafede, Pietro Barbaro, Vincenzo Volo, Rosario Minardi, Nadia De Luca, Ivano Falco, Rosario Marco Amato, Manuel Sciacca scene Salvo Manciagli costumi Riccardo Cappello direttore di scena Salvatore Patania macchinista Carmelo Bergamo datore Luci Andrea Chiavaro fonico Rosario Calvagna sarta Maria ragonese regia di Antonello Capodici 22 commedia fu scritta, probabilmente, fra la fine del’XVIII e l’inizio del’XIX. Quello che sappiamo è che debuttò a Milano nel maggio di quell’anno. Con non straordinario successo, pare. E’ lo sviluppo di una novella del 1906, “Richiamo all’ordine”, inserita nella raccolta intitolata “La Giara”. Il pubblico milanese, forse, ci rimase male, non abituato com’era ai temi insolitamente “scollacciati” e farseschi della trama. Pirandello ha già scritto e rappresentato “Lumie di Sicilia”, “Liolà”, “La Morsa”, “Il piacere dell’onestà”. E’ un Autore in crescita. Ma – soprattutto – in cerca. Ma in cerca di cosa? Di se stesso, verrebbe da dire: ma saremmo già altrove. Cerca senz’altro, fra le tante cose, il consenso del pubblico: forse non gli dispiacerebbe un po’ di sano e tranquillo successo, anche commerciale. Si sa: i quattrini non bastano mai, in casa Pirandello. Ci ha già provato con la versione dialettale del “Berretto a sonagli”, che, nelle mani di Musco, risulta essere più uno spettacolo comico che “quell’altra cosa” che egli intendeva scrivere. Cioè? “Quell’altra cosa” è Pirandello stesso. Il suo genere. La sua firma. Il suo marchio. Il suo universo: senza scampo, senza speranza, senza voglia. Il “plot” è abbastanza noto: un giorno, la signora Perella, amante del pavido professor Paolino, scopre d’esserne incinta. Ella perciò nasconde, nel suo corpo filiforme ed aggraziato, il bizzarro segreto della maternità. Come se lo è procurato, Ella, questo “segreto” felice e terribile al tempo stesso? Neppure Lei saprebbe dirlo! Come nei personaggi di Rosso di San Secondo, l’atto sessuale in sé, avviene come in sogno. Fra le note bislacche e le immagini acide del fantastico. Così eterea e disincarnata appare la signora “Virtù”, da non potersi neanche concepire la ferina brutalità dell’accoppiamento. “E’ accaduto!” - dice un altro celebre personaggio femminile pirandelliano - “Mentre dormivo col gusto d’una bimba, fra immagini sognate!” E si scruta d’intorno con lo stupore delle cose appena ricordate. La scelta di Guarneri, attore dalle qualità interpretative indiscusse, nella parte del trasparente Signor Paolino è il punto di svolta per una ulteriore, modernissima, versione del testo. L’Uomo soffre dell’ipocrisia del mondo, secondo cui essere ben educati vuol dire essere dei “commedianti”. E’ un uomo che auspica un mondo in cui i rapporti siano sinceri ma che pur di salvare il suo onore e quello della sua amante, è disposto a venderla al miglior offerente. Tutto in lui è falsato, ciò che per lui è purezza altro non è che strumentalizzazione del maschio. In un mondo dove l’uomo e la virtù ne escono sconfitti, è legittimo domandarsi: chi sia, veramente, “la Bestia”? Ora, a me pare, che – così facendo – un nuovo disegno possa formarsi dinnanzi al pubblico che affronteremo, in Sicilia e altrove, con questa nostra edizione. Penso ad una regia “pop”. Certo, rispettosa del testo (e ci mancherebbe!) ma con uno spirito – visivo, sonoro, iconografico, musicale – che rimandi pure al mondo visionario di Waidekind e Kaiser. I personaggi, esili persino nei nomi in forma di vezzeggiativi, si muovono, leggerissimi, in uno spazio “open”, attraversato e descritto da nitide forme alla Wilson. 23 Antonello Capodici GENNAIO 29 Gennaio Giovedì 24 25 L’ amico del cuore è una commedia del 1991. Quando l’ho rappresentata la prima volta, nella stesso anno, era un atto unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”. Negli anni successivi sentivo che la commedia aveva una potenzialità maggiore e decisi quindi di scrivere “L’amico del cuore”, ampliandola e separandola in due atti. La prima volta che la rappresentai in questa forma era il 1995. Fu subito accolta con molto calore. Adesso mi si presenta la possibilità di metterla in scena come regista. Dalle prime letture mi sono reso conto che la commedia, dentro la trama comica, ha una vena di profonda cattiveria. L’AMICO DEL CUORE ORE 20.45 DURATA | 2 ORE di Vincenzo Salemme con Biagio Izzo e con Antonella Cioli, Francesco Procopio, Mario Porfito, Yulia Mayarchuk, Samuele Sbrighi, Luana Pantaleo In questa edizione mi piacerebbe portare in superficie la crudeltà dei rapporti umani. In questa edizione mi piacerebbe che Michelino Seta (Biagio Izzo) diventasse vittima di se stesso, di tutto ciò in cui ha finto di credere, di tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la sua mentalità aperta ma solo a parole. E quindi mi piacerebbe che Roberto Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia (Deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza) un occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, quell’amico del cuore, Michelino, che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna bellissima. I due sono amici dall’infanzia e probabilmente, Roberto, da sempre pensa che l’amico abbia avuto una vita più facile, più fortunata. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere. regia di Vincenzo Salemme 26 27 Quindi in definitiva mi piacerebbe che questa edizione fosse proprio un duello, in cui l’arma scelta dai contendenti non è la spada ma l’ipocrisia. Il tutto nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda: un prete ambiguo che non ha deciso se essere “uomo o ministro di Dio”; un ragazzo di quattordici anni (malato del morbo di Matusalemme) che ne dimostra quaranta e crede di essere la reincarnazione di un merlo; la mamma di questo ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione cede alle lusinghe di un tassista invadente e aggressivo. E su tutti spicca Frida, IL SOGNO. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso... aspetta un bambino. E ad imbrogliare ancora di più la matassa interviene chi quella matassa la dovrebbe sbrogliare: la ginecologa, che dirà... Infine, come mi capita di fare da qualche anno, mi piacerebbe anche in questo caso, aprire in qualche modo la commedia al pubblico, alla partecipazione del pubblico. Mi farebbe piacere cioè che questa commedia, per il pubblico in sala diventasse quasi un racconto, un aneddoto sul quale ognuno potrebbe essere chiamato ad esprimere la propria opinione. Mi piacerebbe cioè che ognuno degli spettatori maschi si domandasse: ma se il mio amico del cuore, in punto di morte, mi venisse a chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con mia moglie, cosa farei? E mi farebbe anche piacere sapere cosa ne pensa la moglie. Vincenzo Salemme FEBBRAIO 10 Febbraio Martedì 28 Febbraio Sabato IL CONTRABBASSO di Patrick Suskind ORE 20.45 DURATA | 1 ORA diretto ed interpretato da Davide Sbrogiò con Antonio Aiello (al contrabbasso) traduzione di Umberto Gandini IN un monolocale un anonimo contrabbassista racconta, in un crescendo nevrotico e visionario, la propria frustrazione di musicista e di uomo . Se il contrabbasso, infatti, da un lato è lo strumento più importante ed essenziale di un’orchestra, dall’altro è anche la metafora di una vita relegata ai margini, priva di soddisfazioni, di successi, di relazioni umane autentiche, una vita di sconfitte, di amarezze, di amori non corrisposti. Fuori da questo spazio volutamente insonorizzato, nel quale si muovono un attore ed un vero e proprio contrabbassista (quest’ultimo ironico ed esilarante “alter ego” dell’interprete), c’è un mondo prosaico fatto di rumori, violenza, raccomandazioni, soprusi, un mondo che condanna all’incomunicabilità e alla solitudine, quella solitudine nella quale si ritrova ad agire, come un eroe tragicomico, il protagonista di questa storia. Scritto nel 1981, “Il Contrabbasso” è un’amara riflessione sulla sorte dell’uomo di oggi, smarrito e confuso, incapace di gridare il proprio dolore e la propria infelicità. 28 29 4 Marzo Mercoledì Tato Russo affidando le parti dei gemelli ad un unico attore ha ambientato la vicenda in una Napoli antica, la Neapolis dell’epoca. Ma nonostante che un gemello becero e volgare sia contrapposto all’altro, colto e intellettuale, che fa l’avvocato, entrambi i personaggi si esprimono in italiano. L’irrefrenabile, incontenibile, generoso regista e attore napoletano, versatile da sempre non solo come interprete ma anche come autore, innamorato della prosa come del musical, ha riscritto la storia di Plauto non mancando di darle un tocco partenopeo. E così l’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, attraverso i quali Plauto ottiene la risata crassa, il divertimento gioioso, la comicità, qui raggiungono il massimo vigore dando clamore alla voce autentica che si innalza al di sopra di qualunque banale intellettualismo, alimentando le fondamentali peculiarità dell’autore sarsinate. L’origine atellanica dell’arte plautina si fa più vicina sia alla metrica musicale del tempo che alla grassezza popolare voluta da Plauto. LA TRAMA MENECMI ORE 20.45 La commedia degli equivoci di Plauto riscrittura di Tato Russo regia Livio Galassi scene Toni Di Ronza costumi Giusi Giustino musiche Zeno Craig movimenti coreografici Aurelio Gatti disegno luci Roger La Fontaine DURATA | 2 ORE Un mercante aveva avuto due gemelli, Menecmo e Fosicle. Partito per un viaggio d’affari con il primo dei due, l’aveva perso in seguito ad un rapimento e di dolore era morto. Il secondo ribattezzato Menecmo dal nonno, fattosi adulto, nel corso delle ricerche che sta svolgendo per ritrovare il fratello, giunge ad Epidanno. E’ in questa città dai facili costumi, lussuriosa e decadente che vive il primo gemello il quale benché sposato si abbandona ad ogni forma di dissolutezza, potendo godere dei favori di una sgualdrina sua dirimpettaia. La presenza del secondo gemello darà luogo come si può intuire, ad una serie di equivoci e di errori in cui la comicità esploderà in maniera prorompente in tutte le scene dello scambio fra i due fratelli. Solo l’incontro finale porrà fine ai qui pro quo. Livio Galassi 30 31 M A R ZO I Menecmi è una libera elaborazione di Tato Russo da Menecmo di Plauto, oltre ad essere una delle più famose e forse, come la definiscono alcuni, la commedia più plautina di Plauto. 11 Marzo Mercoledì C Poi arrivano gli anni spensierati della fanciullezza trascorsi con il padre, severo e determinato ma che sa insegnargli tanto e che non manca di dimostrargli tanto amore. Il teatro è un luogo sicuro in cui Luca si sente finalmente a proprio agio, la passione alla quale continua a dedicarsi con energia e impegno, lo fa con la coscienza che questo nostro essere uomini cesserà se non riusciremo a far entrare amore, fantasia e immaginazione nella nostra vita. Tra passato e futuro, la vita è il presente con la varia umanità che lo circonda, impegnata in travestimenti e mutamenti continui, reali o apparenti. L’adolescenza è segnata dalla separazione dei genitori e da un episodio che segnerà tutto il resto della sua vita. Trascorrono gli anni, arriva l’età adulta, la professione artistica e il successo e, dopo 40 anni di tanto lavoro ed esperienze, anche la maturità. CERCANDO SEGNALI D’AMORE NELL’UNIVERSO di Luca Barbareschi con Luca barbareschi e con Marco Zurzolo - sax Piero De Asmundis - piano Antonio Murro - chitarra e voce Beatrice Valente - contrabasso e voce Gianluca Brugnano - batteria ORE 20.45 DURATA | 2 ORE I momenti di divertimento si alternano ad intensi e commoventi racconti, nel ripercorrere le tappe della vita, ad ogni snodo importante, è sempre il teatro la soluzione, la chiave di volta. Nel mettere insieme vita e palcoscenico, la storia viene narrata anche attraverso le parole dei più grandi autori del teatro, di coloro che hanno segnato la storia della cultura europea e mondiale. E’ in loro compagnia che, Luca, percorre la sua strada, le loro parole e la loro arte diventano un insegnamento di vita, danno significato e voce ai momenti più toccanti del suo percorso, con Enrico V, Jacques, Riccardo III, il Principe di Salina, David Mamet, Evtushenko, William Shakespeare, James Taylor, Bill Evans, e molti altri tra personaggi e autori… la vita diventa palcoscenico teatrale. regia Chiara Noschese 32 33 Questo spettacolo e’ nato come una festa piena di gioia, di positività, un momento di condivisione onesto e sincero, senza veli e protezioni. Mi sembra che “l’utopia teatrale” sia materia viva e immensa alla quale attingere a piene mani, così lo spazio che ho scelto per i viaggi della mente, nei ricordi, è molto semplicemente un “teatro” da prima spoglio e che lentamente riuscirà ad evocare luoghi ed emozioni che nasceranno e cresceranno grazie anche alla presenza della musica così importante nella vita reale come sul palcoscenico, pronta a cristallizzare nel ricordo ogni momento di vita vissuta. In questa avventura ho, con tanto affetto e onestà accompagnato un artista di enorme talento in un percorso esaltante, emozionante, autentico. Ed è stato un piacere tenergli la mano durante questo viaggio. Cerco ogni giorno, con il sorriso e con disperato ottimismo, di sentirmi utile continuando a credere nel teatro perché in fondo: “l’unico atto veramente rivoluzionario è fare bene il proprio mestiere”. M A R ZO ercando segnali d’amore nell’universo” è il viaggio emotivo di un uomo che ripercorre la sua vita, i ricordi iniziali risalgono al periodo antecedente la sua nascita, quando poco più di un fagiolino, nella pancia di sua madre, intraprende un viaggio “clandestino” a bordo di una nave da crociera e già lì avviene il primo “singolare” avvicinamento al teatro. 31 Marzo Martedì O razio Pignatelli è un ricco scapolo che ha scialacquato tutti i suoi soldi e il suo patrimonio. Arrivato alla bancarotta e consigliato della sua fedele governante Nunziatina, è costretto a farsi prestare dei soldi da un presunto mafioso Lucky Bonanno a condizioni molto svantaggiose e con solo un mese per restituirli. A questo scopo, sempre dietro consiglio di Nunziatina, l’unica soluzione possibile è riuscire a sposare una donna ricca, riservandosi però l’idea di ucciderla una volta rimessosi in sesto finanziariamente. Aiutato dalla sua amica Floriana, segretamente innamorata di Orazio, focalizzano su Albertina: una scialba ingenua e goffa insegnante di entomologia, con un ingente patrimonio, che corrisponde perfettamente alla vittima che sta cercando. È RICCA, LA SPOSO, L’AMMAZZO M A R ZO Dopo varie vicissitudini alquanto comiche, l’amore e la totale incapacità di Albertina risvegliano involontariamente in Orazio un senso di protezione e anche di affetto nei confronti di sua moglie che sembrava non avesse mai avuto, ottenendo anche il risultato di risvegliare in lei una nuova volontà di vivere. ORE 20.45 DURATA | 2 ORE Una spiritosa e molto comica metafora sul “farsi carico” e sull’ “attivarsi”. Un incapace (Orazio) che detesta nella moglie (Albertina) tutto quello che lui non è in grado di fare. Il rapporto d’amore si genera quando Orazio, aspirante uxoricida, si fa carico della più buffa e distratta moglie riconoscendole meriti e risorse non comuni. di Mario Scaletta con Gianfranco Jannuzzo, Debora Caprioglio, Antonella Piccolo, Claudia Bazzano La morale sì buonista ma anche realista, è che è difficile non imparare dagli altri. Patrick Rossi Gastaldi scene Salvo Manciacagli regia Patrick Rossi Gastaldi 34 35 36 37 11 Aprile Sabato I nterpretato da Umberto Scida ed Elena D’Angelo, coppia d’oro dell’operetta in Italia, e con la regia dello stesso Umberto Scida, “Ballo al Savoy” si conferma come una delle operette più esuberanti e spettacolari dell’intero repertorio operettistico. Nel preludio dell’operetta, che funziona da ouverture, Abraham inserisce alcuni raffinati e moderni (almeno per l’epoca) sviluppi armonici, pur facendone un modico uso e limitatamente ad alcune battute. Il suo fine principale era quello, come egli stesso ebbe modo di dichiarare, di “cercare insistentemente il successo, strizzando l’occhio tanto al teatro di rivista di Broadway quanto al cinema” che negli stessi anni sviluppa in maniera massiccia il sistema sonoro. BALLO AL SAVOY ORE 20.45 DURATA | 2 ORE musica di Paul Abraham libretto di Alfred Grünwald e Fritz Löhner con Elena D’Angelo Umberto Scida La scena è ambientata a Nizza nei primi anni ‘30 e prende avvio con i festeggiamenti per il marchese Aristide e la sua giovane sposa Maddalena, di ritorno dal lungo viaggio di nozze. Fra gli eleganti invitati spiccano lo stravagante Mustafà Bey (Umberto Scida), un turco sempre alla ricerca di una nuova moglie, personaggio pittoresco, quasi una figura fumettistica e la frizzante Daisy Parker(Elena D’Angelo), cugina della padrona di casa. Furba e coraggiosa la sua parte, sa quello che vuole e come fare per ottenerlo. Nel mezzo della festa Aristide riceve un telegramma da Tangolita, una danzatrice sua ex fiamma, che pretende una notte d´amore con lui: lo aspetta al Savoy… Con l’aiuto dell’amico Mustafà Bey, Aristide trova una scusa: deve recarsi al Savoy per incontrare José Pasodoble, compositore jazz in gran voga. Ma José Pasodoble è lo pseudonimo di Daisy Parker, amica di Maddalena. Al Savoy giunge anche Maddalena, decisa a vendicarsi. Mentre la direzione del Savoy premia José Pasodoble, rivelandone la vera identità, Maddalena annuncia pubblicamente di avere tradito il marito con Celestino, incontrato quella sera, e Aristide si arrovella nel dubbio: l’ha fatto veramente o no? direttore d’orchestra M° Orlando Pulin coreografie Stefania Cotroneo direzione artistica Aldo Morgante regia Umberto Scida Sarà la furba Daisy a strappare a Maddalena la verità. 38 39 APRILE Fu rappresentata per la prima volta il 23 dicembre 1932 al “Komische Oper Berlin” di Berlino con Gitta Alpar, Arthur Schröder, Trude Berliner e Victor de Kowa. Un’atmosfera di innegabile suggestione dove la tradizione europea si unisce al jazz ed al musical americano. Un allestimento fatto di costumi eleganti e sfarzosi, scenografie lussuose e raffinate, con brillanti dialoghi, situazioni comiche, equivoci e conquiste che si snodano in una partitura musicale che risulta essere più moderna rispetto al libretto su cui si basa, facendo un uso abbondante di musiche a ritmo di fox-trot e balli di impronta latino-americana come il tango e il paso doble. Sono compresi, comunque, anche numeri con musiche a ritmo di valzer secondo il canone classico e sullo stile del valzer inglese. 29 Aprile Mercoledì L’ALTALENA ORE 20.45 DURATA | 2:15 ORE di Nino Martoglio LA TRAMA con Pippo Pattavina e con Claudia Bazzano, Cosimo Coltraro, Raffaella Bella, Carmelo Rosario Cannavò, Santo Pennisi, Emanuele Puglia, Raniela Ragonese, Santo Santanocito, Ramona Polizzi costumi Riccardo Cappello scene Laboratorio Teatrale S.C La giovane orfana Ajtina, abbandonata dal fidanzato Mariddu, trova conforto nella famiglia di lui, nello specifico nel “fratellastro” Neli. Mariddu, ingelositosi, ferisce Ajtina e viene arrestato; uscito dal carcere torna dalla donna, che però a questo punto, sceglierà Neli. Ma la vicenda viene oscurata dalla serie infinita di gag che Martoglio ha creato per Ninu e Pitirru. Non sono, infatti, i toni patetici ad avere decretato il successo de “L’altalena” ma la sua irresistibile comicità. regia Pippo Pattavina 40 41 APRILE Il destino di Nino Martoglio, e del teatro dialettale siciliano in genere, è di essere ricordato e rappresentato per i suoi copioni scintillanti di arguzia e trovate che i grandi interpreti hanno saputo rinverdire e attualizzare. “L’altalena” potrebbe essere una storia d’altri tempi, buona magari per una sceneggiata popolare, se Martoglio non vi avesse inserito con grande abilità teatrale due personaggi, i barbieri “giovani di bottega” Ninu e Pitirru, al servizio del principale Neli, costruendo intorno a loro una serie di situazioni esilaranti che ripropongono tipi e macchiette della Catania d’inizio secolo. Né manca una satira, neppure tanto blanda ma sempre risolta in chiave comica, dietro cui emerge il desiderio dell’autore, acuto giornalista e progressista, di fare riferimento alle idee socialiste che, fors’anche distorte, già serpeggiavano tra il popolo. 42 43 15/16 Dicembre Lunedì/Martedì La storia è ambientata in un paesino della Francia, dove sono destinati ad incontrarsi i destini di due personaggi: un principe al- ETÀ CONSIGLIATA DAI 5 ANNI IN SU LA BELLA E LA BESTIA Il Musical Doppio spettacolo ore 9.00 e 11.00 coreografie: Carola Pennavaria, Valentina Caleca e Gabriella Rossitto costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato vocal coach: Lucia Caleca e Francesco Parisi progetto scenografico: Giuseppe Spicuglia, Luca Accarpio, Annamaria Cuccia, Nino Calera e Martina Scolieri sceneggiature testo e regia: Giuseppe Spicuglia 44 15 Dicembre spettacolo serale ore 20.45 tezzoso che vive in un castello immerso nel bosco ai margini del villaggio, il quale viene trasformato da una fata a causa della sua brutalità e del suo egoismo in un’orribile bestia, destinata a rimanere tale fino a che non avesse dimostrato di essere in grado di amare e farsi amare; e Belle, una ragazza sognatrice e amante della letteratura, che vive con il padre Maurice, un inventore pasticcione. Belle sogna di cambiare vita per fuggire dalla monotona quotidianità della vita di quel villaggio dove vive pure Gaston, un cacciatore amato e stimato da tutto il resto del villaggio il quale è affascinato dalla straordinaria bellezza di Belle, ma i suoi modi rozzi e il suo fare altezzoso lo rendono insopportabile agli occhi della ragazza, che lo respinge. Belle confessa al pubblico che sogna una vita migliore di quella, senza riuscire ad immaginare che presto sara’ costretta a barattare la sua libertà con quella del padre, imprigionato dalla bestia dopo essersi rifugiato nel suo castello. Dopo un approccio conflittuale dovuto all’animo furioso ed intollerante della bestia, incapace a controllare il suo umore, grazie alla complicità di un’insolita ed esilarante servitù tra i due nasce una tenera amicizia, che risulterà essere la chiave per spezzare l’incantesimo e ricondurre il principe alle sue sembianze umane. E’ la storia dei sentimenti umani più veri, della bellezza che è un concetto che appartiene all’altrove, che non è legato all’aspetto fisico ma che risiede nelle pieghe e nei moti dell’animo, il vero tempio della beltà. Il musical ci invita a “tornare tutti quanti umani, nel suo senso più alto e completo” 45 TEATRO RAGAZZI Il musical è tratto dal romanzo di Jeanne Marie le prince du Beaumont e ispirato all’omonimo film di animazione della Disney e al celebre musical di Broadway del 1994, che è oramai celebre in tutto il mondo. ETÀ CONSIGLIATA DAI 7 ANNI IN SU THE SOUND OF MUSIC Doppio spettacolo ore 9.00 e 11.00 Tutti insieme appassionatamente sceneggiature testo e riduzione teatrale: Giuseppe Spicuglia coreografie: Carola Pennavaria, Valentina Caleca e Gabriella Rossitto costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato vocal coach: Lucia Caleca, Francesco Parisi scenografie: Giuseppe Spicuglia,Giovanni Caleca, Lucia Accarpio, Annamaria Cuccia, Nino Caleca e Martina Scolieri sceneggiature e regia: Giuseppe Spicuglia 46 opo il successo ottenuto con “La Bella e la Bestia – Il musical”, il Lab.Oratorio teatrale Sacro Cuore propone un nuovo musical “The sound of music – Tutti insieme appassionatamente”, ispirato all’omonimo film di Robert Wise, premio Oscar nel 1966 . Ispirato alla storia vera di Maria Augusta Von Trapp narrata nel suo romanzo autobiografico “The story of the Von Trapp family singers”, il musical è ambientato nell’Austria nel periodo immediatamente precedente al secondo conflitto mondiale e ci narra la storia di Maria, una esuberante ragazza postulante al noviziato nel convento di Nonnberg, inviata a fare esperienza presso una nobile famiglia austriaca dove è chiamata ad improvvisarsi istitutrice dei sette figli del comandante Von Trapp, rimasto vedovo, il cui carattere austero si scontra immediatamente con quello impertinente e sfrontato della giovane Maria. Ella tuttavia, proprio grazie alle doti che le derivano dalla spontaneità e dalla freschezza della sua indole, al suo incontrollabile amore per la musica e alla sua simpatia, riesce subito a farsi amare dai ragazzi che presto si affezionano alla nuova istitutrice dimostrando di non riuscire a farne più a meno. E proprio quando il comandante scopre che Maria è riuscita a trasformare i suoi figli in un gruppo di cantori, si redime ed in lui comincia ad affiorare un sentimento, nei confronti di Maria, che credeva di non riuscire più a recuperare nonostante il suo fidanzamento con la baronessa Schrader. Su una meravigliosa storia d’amore e di amicizia aleggia l’incubo dell’invasione nazista,dell’imminente Anschluss, ovvero la “pacifica” presa di possesso, da parte del governo tedesco, di Vienna e la conseguente inclusione dell’Austria intera al progetto della “grande Germania” che sconvolgerà per sempre le vite della famiglia Von Trapp, costretta ad emigrare dal suo amato paese. Le musiche portano le firme del duo Richard Rodgers e Oscar Hammerstein III (CInderella) e libretto di Howard Lindsay e Russel Crouse. Molte delle canzoni del musical sono divenute dei successi internazionali, come The Sound of Music, Edelweiss, So long Farewell, My Favorite Things, Climb Ev’ry Mountain e Do-Re-Mi. E’ una delicata storia d’amore, un inno gioioso alla musica e alle meravigliose pulsioni che da essa sorgono spontaneamente. In essa si affrontano tematiche importanti quali il difficile rapporto tra un padre e i suoi figli, l’incubo nazista, l’amore per la patria, il percorso di riscoperta interiore della propria vocazione da parte di ognuno dei protagonisti, la rinascita di un amore che sopravvive ad ogni ostacolo. 47 TEATRO RAGAZZI D 17/18 Dicembre 2014 24/25 Febbraio 2015 22/23 Gennaio Giovedì/Venerdì All’aprirsi della scena, le protagoniste interpretano l’inconsapevole serenità degli ultimi scorci di vita libera, seppur sacrificata nel ghetto, non potendo in alcun modo presagire l’orrore di cui a breve saranno vittime. CONSIGLIATO PER GLI ISTITUTI D’ISTRUZIONE SUPERIORE IO SONO IL MIO NUMERO La fame, ancor peggio la sete, i lavori forzati durissimi, le pessime condizioni igieniche, il freddo… verranno affrontati con sopportazione, coraggio ed encomiabile dignità. Per sopravvivere il trucco è alienarsi, viaggiare con la mente in quei pochi momenti della giornata che restano liberi, per non impazzire nel ricordo, nella nostalgia. Donne costrette a mostrarsi nude davanti a uomini sconosciuti che le scherniscono, mortificate nella loro dignità, rapate, rasate nelle parti intime, marchiate a fuoco, indelebilmente, private del nome e del carattere, spersonalizzate, per essere miseramente ridotte ad un numero, “quel” numero col quale si confonderanno e nel quale si perderanno, non solo in quei campi di morte, ma anche, e forse spiace dirlo “soprattutto” al loro rientro, quando si scontreranno con l’incolmabile assenza di quei cari, la perdita delle loro radici, l’indifferenza di chi è rimasto e non potendo/ volendo capire, si limiterà semplicemente ad additare quell’essere oramai irrimediabilmente abbrutito… quel numero! Doppio spettacolo ore 9.30 e 11.30 Finalista del Premio Shoah 2014 - Unversità Tor Vergata di Roma in collaborazione con il Dipartimento Ministeriale Beni Culturali drammaturgia e regia di Tatiana Alescio con Giuliana Accolla, Tatiana Alescio, Rossana Bonafede, Valentina Ferrante, Laura Giordani, Aurora Trovatello, Beatrice Trovatello 48 49 TEATRO RAGAZZI Il testo narra nello specifico di sette donne di età compresa tra gli 8 ed i 45 anni, volutamente di età, nazionalità, estrazione sociale e culturale diversa, al fine di offrire un più completo panorama delle svariate reazioni che la deportazione, in tutta la sua drammaticità, ha inevitabilmente generato. 26/27 Febbraio Mercoledì/Giovedì Il musical Mary Poppins nasce dall’unione tra il celebre romanzo di Pamela Lyndon Travers e l’omonimo film firmato Disney. ETÀ CONSIGLIATA DAI 3 ANNI IN SU MARY POPPINS Doppio spettacolo ore 9.30 e 11.30 Personaggi Mary Poppins - Chiara Spicuglia Bert - Giuseppe Spicuglia Mr Banks - Giuseppe Monaca Mrs Banks - Carola Pennavaria. La storia si svolge a Londra, per la precisione viale dei ciliegi n.17, dove abita la famiglia Banks, composta da quattro persone: un padre severo che pensa soltanto alla banca, una madre che non si sente realizzata e due figli disobbedienti che desiderano solo le attenzioni di entrambi i genitori. Jane e Michael (i figli), dopo aver fatto scappare l’ennesima tata, scrivono una letterina e la espongono ai genitori. Questa poi verrà strappata e lanciata nel camino, volando via. Intanto a Londra cambia il vento che comincia a soffiare da Est: da lì arriva Mary Poppins, il cui ingresso in casa Banks, come tata, sconvolgerà per sempre gli equilibri della famiglia. Con l’aiuto della sua magia e dell’amico di sempre, Bert, eclettico personaggio, ora spazzacamino, ora suonatore e artista di strada, Mary Poppins si fa subito benvolere dai piccoli e guadagna presto la loro fiducia e presto, anche il restio signor Banks, che soffre terribilmente l’influenza positiva che Mary Poppins ha su tutta la sua famiglia, comprese le governanti, dovrà arrendersi all’evidenza che la strada indicata dalla tata è l’unica percorribile. Con un poco di zucchero, Can Caminì, Supercalifragilistichespiralidoso, Tutti insiem, sono alcune delle famose tracce sonore che accompagneranno il musical. coreografie: Carola Pennavaria, Valentina Caleca e Gabriella Rossitto costumi: Chiara Spicuglia, Maria Amato sceneggiature e regia: Giuseppe Spicuglia 50 51 TEATRO RAGAZZI La tata più famosa del mondo arriverà con il suo ombrello e il suo cappellino per condurci, attraverso le note di un musical appassionato e intenso (musiche firmate dai fratelli Sherman), a comprendere l’importanza delle cose più semplici, prima fra tutti quella di donarsi al prossimo. 10 Gennaio Sabato ORE 20.45 DURATA | 2 ORE BUTTANISSIMA SICILIA di Petrangelo Buttafuoco riadattamento scenico Salvo Piparo con testi di Pietrangelo Buttafuoco, Salvo Piparo, Salvo Licata musiche Costanza Licata e Rosamaria Enea B uttanissima Sicilia è un panegirico di satira e fierezza, di coraggio e omissioni. La lettura interpretativa trae ispirazione dell'omonimo libro dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco, che in poco più di 200 pagine riesce a raccontare le scomode verità di un sistema politico empio e rovinoso, di una Sicilia mendicante e bisognosa. Un teatro dell'assurdo che si regge su rime baciate, vastasate, duelli verbali e ballate disfattiste, e che rievoca le gesta dei pupidi farsa, che qui descrivono il Parlamento siciliano come una giostra immaginaria di Giufà pittoreschi dalla carriera sgargiante e contraddittoria, con le stesse finte promesse di sempre. Salvo Piparo, attore interprete del reading, immagina un fantomatico Museo delle Cere, popolato da alcuni dei personaggi più rappresentativi della disfatta siciliana: Mastro Don Gesualdo, il cattivo notorio 52 Totò Vasa Vasa, ma anche il cattivissimo, tutto da conoscere, il Vantone, splendido come un'idea brillante Monsier Pappagone, circondato da brave monachine che fanno il digiuno della politica. Questa buttanissima Sicilia è clownessa che fa i suoi numeri rocamboleschi ispirata dalla malafede, e con un susseguirsi di ingannevoli pantomime e bugie, attravesa sui precari fili di ferro la storia siciliana, fino a precipitare nel ridicolo. Costanza Licata e Rosemary Enea sono le compagne di viaggio dell'intero spettacolo, che raccontano in musica e canzone il testo di Buttafuoco. Il finale è un omaggio alla Sicilia che se ne và, scritto dal duo Ficarra & Picone. In scena perdurerà "lo spirito di patate" ossia un carosello scherzoso ad opera dei guitti per raccontare le "cose di Sicilia", è questo il vero contrappasso. 53 FUORI ABBONAMENTO regia Giuseppe Sottile del Basto 54 55 Biglietteria & Abbonamento Abbonamento Intero platea, I e II ordine 250€ III ordine160€ IV ordine105€ Ridotto* platea, I e II ordine 200€ III ordine130€ IV ordine 85€ • In caso di smarrimento dell’abbonamento è necessario esibire in biglietteria la ricevuta rilasciata all’atto della sottoscrizione. • Non è previsto alcun rimborso (o emissione di duplicato) per singoli biglietti smarriti. • Per gli abbonamenti ridotti è necessario presentare un documento d’identità all’ingresso in sala. • L’abbonamento è personale e non è rimborsabile. • In caso di annullamento di uno spettacolo il Teatro si riserva la possibilità di effettuare una sostituzione anche in date diverse. • Nel caso in cui non fosse possibile la sostituzione dello spettacolo ad ogni abbonato verrà rimborsato il prezzo del biglietto previsto per lo spettacolo annullato. • Le eventuali variazioni vengono comunicate tempestivamente dal Teatro sul proprio materiale promozionale, a mezzo stampa e con gli strumenti telematici (sito internet, newsletter, e-mail) Info pratiche Singolo Biglietto Intero platea, I e II ordine 25€ III ordine16€ IV ordine10€ Ridotto* platea, I e II ordine III ordine IV ordine 20€ 13€ 8€ Botteghino Lunedì › Giovedì Giovedì ore 09.30 › 12.00 Contatti ore 15.30 › 17.00 +39 0931.896 655 Nei giorni di spettacolo ore 09.30 › 12.00 [email protected] ore 15.30 › 20.45 www.fondazioneteatrodinoto.it +39 0931.896 659 *Ridotto giovani fino a 18 anni e/o studenti universitari esibendo il tesserino al botteghino. 56 1. Non è consentito l’accesso in Teatro a spettacolo iniziato. 2. L’accesso, a discrezione della Fondazione, potrebbe essere consentito dal II ordine di palchi in poi, previa disponibilità dei posti. 3. Lo spettatore e/o l’abbonato, che arriva in ritardo a spettacolo iniziato, perde il diritto al posto assegnato. 4. Controllare di aver spento i cellulari prima dell’inizio della rappresentazione. 5. Si raccomanda la massima puntualità, si consiglia il ritiro e/o l’acquisto dei biglietti almeno 15 minuti prima dell’orario d’inizio dello spettacolo come da programma. 6. La Fondazione non risponde per variazioni di titoli, programmi, orari e quant’altro dovuto per cause di forza maggiore e indipendenti dalla volontà della Fondazione. Ogni variazione sarà comunicata tramite mail, posta ordinaria, avviso in teatro o comunicazione telefonica. 7. Si avverte che non è consentito l’accesso in sala con bevande o cibo, introdurre cartelle o zaini, gomme da masticare, apparecchi elettronici, macchine fotografiche e videocamere. L’osservanza e la condivisione da parte degli utenti di queste semplici regole, contribuisce a preservare gli arredi e lo stesso teatro, ma è sopratutto un segno di rispetto e di affetto nei confronti della struttura. 57 BIGLIETTERIA Info abbonati Il Teatro Pianta del teatro Il Teatro Vittorio Emanuele sorge in Piazza XVI Maggio, nel cuore del centro storico, su un’area di 1075 mq. L’edificio monumentale dallo stile neo-classicheggiante, si sviluppa su due piani; la facciata è caratterizzata da un colonnato intervallato da lesene dalle decorazioni a rilievo e capitelli ricchi di motivi floreali. Statue, trofei e decorazioni di stile prossimo al liberty sormontano il prospetto. Anno di costruzione 1870 Posizione urbana Centro storico della città Accesso portatori handicap Esistente Tipo di sala Teatro all'italiana Sala Piana, in emiciclo Buca d’orchestra Si Posti 300 L’interno attualmente conta 300 posti e si sviluppa su tre ordini di palchi più galleria. Nelle stagioni precedenti si sono alternate, agli spettacoli della stagione, altre iniziative (festival, congressi, convegni, ecc) che hanno arricchito l’offerta culturale, diventando un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano fruire di una proposta culturale di alto livello 58 PLATEA 88 posti I ORDINE DI PALCHI 54 posti II ORDINE DI PALCHI 66 posti 59 III ORDINE DI PALCHI 54 posti IV ORDINE DI PALCHI 46 posti Calendario 4 Dicembre 11 Dicembre 15/16 Dicembre 17/18 Dicembre L’importanza di chiamarsi Ernesto Il Mercante di Venezia La bella e la bestia The sound of music di Oscar Wilde con Lucia Poli, Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli regia Geppy Gleijeses di William Shakespeare Il Musical sceneggiatura, testo e regia Giuseppe Spicuglia Tutti insieme appassionatamente 10 Gennaio 20 Gennaio 22/23 Gennaio 29 Gennaio Buttanissima Sicilia Una famiglia quasi perfetta Io sono il mio numero L’uomo, la bestia e la virtù di Carlo Buccirosso con Carlo Buccirosso drammaturgia e regia Tatiana Alescio di Luigi Pirandello con Enrico Guarneri regia Antonello Capodici 10 Febbraio 24/25 Febbraio 26/27 Febbraio 28 Febbraio L’Amico del cuore The sound of music Mary Poppins Tutti insieme appassionatamente sceneggiatura e regia Giuseppe Spicuglia di Pietrangelo Buttafuoco testi Pietrangelo Buttafuoco musiche Costanza Licata e Rosamaria Enea regia Giuseppe Sottile del Basto di Vincenzo Salemme regia Vincenzo Salemme 4 Marzo Menecmi di Plauto riscrittura di Tato Russo regia Livio Galassi traduzione e adattamento Giorgio Albertazzi regia Giancarlo Marinelli sceneggiatura, testo e regia Giuseppe Spicuglia 11 Marzo Cercando segnali d’amore nell’universo musiche dal vivo con Luca Barbareschi e Marco Zurzolo regia Chiara Noschese 11 Aprile 29 Aprile Ballo al Savoy L’Altalena libretto di Alfred Grunwald e Fritz Lohner Beda con Elena D’Angelo e Umberto Scida Musiche P. Abraham 60 di Nino Martoglio con Pippo Pattavina sceneggiatura, testo e regia Giuseppe Spicuglia Il Contrabbasso di Patrick Suskind diretto e interpretato da Davide Sbrogiò e con Antonio Aiello 31 Marzo E’ ricca, la sposo, l’ammazzo di Mario Scaletta con Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio regia Patrick Rossi Gastaldi I Grandi Classici Fuori abbonamento 61 22 Dicembre Linapolina le stanze del cuore di Lina Sastri con orchestra dal vivo testo, drammaturgia e regia Lina Sastri con il patrocinio di PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSA sponsor DOLCE E SALATO NOTO ITALIA Teatro Tina Di Lorenzo P.zza XVI Maggio,1 96017 - Noto (SR) Tel: 0931 896 655/659 [email protected] www.fondazioneteatrodinoto.it progetto grafico andrea castiglione wedestudio.it www.fondazioneteatrodinoto.it 64