STORIA DI COPERTINA CONSULENZA FINANZIARIA DELLE BANCHE UN CONSIGLIO SBAGLIATO È ASSICURATO SIAMO ANDATI NEGLI ISTITUTI DI CREDITO A CHIEDERE UN CONSIGLIO SU COME INVESTIRE I NOSTRI SOLDI. NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI, I CONSULENTI CI HANNO LIQUIDATO IN UN QUARTO D’ORA PROPONENDOCI UN INVESTIMENTO SBAGLIATO OPPURE VANTAGGIOSO SOPRATTUTTO PER LE COMMISSIONI CHE GARANTISCE ALLA BANCA. Il metodo dell'inchiesta Nelle prime due settimane di giugno abbiamo visitato come normali clienti 93 agenzie bancarie distribuite in tre grandi città italiane: 32 a Roma, 40 a Milano e 21 a Torino. In ogni istituto abbiamo chiesto un consiglio su quale prodotto finanziario acquistare, descrivendo le nostre esigenze di investimento. Abbiamo utilizzato quattro profili di investitore (vedi schede da pag. 12 a 15) con bisogni diversi in termini di propensione al rischio (basso, medio e alto) e di orizzonte temporale dell’investimento (cioè, per quanto tempo possono fare a meno del denaro investito: da 18 mesi a 20 anni). I nostri analisti finanziari hanno verificato la corrispondenza dei consigli di investimento delle banche con le esigenze del risparmiatore. Abbiamo anche valutato la durata del colloquio, la documentazione rilasciata sull’investimento, la verifica del profilo di investitore da parte del consulente e la sua professionalità. 10 SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 L A MENTALITÀ GIUSTA E LA PREPARAZIONE sui prodotti di investimento non fanno parte delle doti professionali della maggior parte dei consulenti che in banca dovrebbero darci il consiglio giusto per investire i nostri risparmi. “Per investire bisogna chiedere un prestito”, “Di questi tempi, meglio vivere alla giornata”, “Ma a lei piace il rischio?” “Mi spiace, non facciamo consulenza a chi non ha il conto corrente da noi”. Sono solo alcune delle perle di saggezza finanziaria che ci hanno regalato i consulenti a cui ci siamo rivolti per chiedere un consiglio su quale investimento scegliere, indossando i panni di quattro tipi diversi di risparmiatore (vedi riquadro “Il metodo dell’inchiesta”). Purtroppo, la nostra inchiesta in 93 agenzie bancarie di Milano, Torino e Roma ha mostrato un panorama sconfortante di impreparazione, superficialità e opportunismo che ricade sul risparmiatore. Basti pensare che in media i consulenti hanno dedicato appena un quarto d’ora al nostro risparmiatore-tipo. Il che la dice lunga sulla loro professionalità. Alla faccia della normativa europea in materia, la direttiva Mifid, che impone agli intermediari di dare informazioni chiare, corrette e non fuorvianti sui prodotti proposti e di valutarne adeguatezza e appropriatezza rispetto al profilo del cliente (vedi riquadro qui sotto). L’obiettivo della legge è proprio di evitare che risparmiatori inesperti e poco propensi al rischio si trovino a investire in prodotti rischiosi a causa della impreparazione e della superficialità (o della malafede) di consulenti e promotori finanziari. Grazie alla nuova normativa, quindi, banche e intermediari finanziari dovrebbero diventare trasparenti e adeguare la loro offerta di investimento al cliente che hanno davanti. Una vera rivoluzione, che dovrebbe scongiurare il ripetersi di disastri finanziari come Cirio, Parmalat, Argentina, frutto della leggerezza delle banche. Purtroppo, il LA LEGGE ALTROCONSUMO.IT Più informati, meno spennati. È questo il nostro slogan per il 2008, anno che abbiamo dedicato alla causa dei servizi finanziari. Dodici mesi di inchieste su mutui, prestiti, investimenti e più in generale sul rapporto tra gli italiani e le banche. Abbiamo ingaggiato Eurilia per aiutarvi a valutare e confrontare ciò che il mercato offre, anche per rendervi più consapevoli rispetto ai finanziamenti o agli investimenti che vi interessano. E proprio per aiutarvi a districarvi nella giungla dei servizi finanziari seguite Eurilia dall’home page e consultate le nostre schede informative su finanziamenti e investimenti: cliccate su Sapere è potere, trovate L’Abc di.... Tra gli argomenti, fondi comuni, Etf, azioni, obbligazioni, polizze index linked... pericolo che tutto resti sulla carta è più che concreto, come dimostrano i risultati della nostra inchiesta. Se il buongiorno si vede dal mattino, la nostra indagine sul campo realizzata 15 giorni prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di far compilare al risparmiatore un questionario ad hoc per individuarne le caratteristiche di investitore, non lascia ben sperare per il futuro. Non solo quasi tutte le agenzie bancarie non erano ancora pronte, ma nella maggior parte dei casi i consulenti hanno consigliato investimenti sbagliati per il profilo del risparmiatore oppure si sono preoccupati di fare l’interesse della banca proponendo i prodotti della casa o quelli che garantiscono più commissioni. • IL QUESTIONARIO MIFID “Ma a lei piace il rischio?”, questa è la domanda-simbolo della superficialità con cui la maggior parte dei consulenti interpellati nella nostra inchiesta ha liquidato il check-up dettagliato del risparmiatore richiesto dalla nuova normativa sulla consulenza finanziaria (direttiva Mifid). Anche il tempo medio dedicato alla consulenza parla chiaro: un quarto d’ora. Una mancanza di professionalità non giustificata dal fatto che l’inchiesta sia stata realizzata 15 giorni prima dell’entrata in vigore dell’obbligo previsto dalla legge di far compilare al risparmiatore il questionario Mifid. Si tratta di una serie di domande ad hoc per individuare le caratteristiche dell’investitore e potergli offrire prodotti adeguati e appropriati. Le domande riguardano: la finalità dell’investimento (impiego della liquidità, capitale garantito, crescita del capitale con rischio medio, contenuto o alto in vista di possibili alti rendimenti nel lungo periodo); orizzonte temporale dell’investimento; livello di rischio che si è disposti a sopportare (da minimo ad elevato); conoscenza dei prodotti finanziari; investimenti già realizzati negli ultimi 5 anni; frequenza di investimento; capitale investito per strumento; livello d’istruzione (oppure competenza in materie economiche derivante dall’attività lavorativa svolta); situazione fi- nanziaria (livello e tipo di reddito, consistenza del patrimonio). Imporre per legge la compilazione di un questionario dettagliato che definisce il grado di rischio del risparmiatore potrebbe risolvere alcuni dei problemi di trasparenza e di divario informativo che la nostra inchiesta ha messo in luce. Come sappiamo però (l’elusione della legge sulla portabilità dei mutui ne è l’esempio) le banche spesso aggirano gli obblighi di legge: quindi continueremo a monitorare con le nostre inchieste il loro comportamento reale (denunciando le pratiche scorrette), auspicando che le autorità di controllo sanzionino chi non rispetta la legge. SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 11 UN CONSIGLIO SBAGLIATO È ASSICURATO Signora Maria, 50 anni - A basso rischio, 18 mesi di tempo La signora Maria vuole investire la liquidazione, ma rivuole i soldi nell'arco di 18 mesi perché la figlia si sposa nel 2010. PORTAFOGLIO Patrimonio: casa di proprietà, investimenti a medio-lungo termine, 10.000 euro sul conto corrente. Da investire: 20.000 euro Orizzonte temporale: 18 mesi I CONSIGLI DELLE 20 BANCHE VISITATE A MILANO ✗ I consigli di investimento sbagliati 7: 4: 3: 2: 1: 1: 1: 1: 1: Fondo comune monetario BoT Fondo comune obbligazionario ✗ Pronti contro termine Buoni postali Libretto postale Certificato di deposito in yen ✗ Obbligazioni bancarie ✗ Nessun consiglio L’INVESTIMENTO PIÙ ADATTO Titoli a breve, BoT, obbligazioni a 18 mesi e conti deposito Solo sei banche ci hanno proposto BoT e Pronti contro termine, titoli a breve con rischio basso: il tipo di investimento più indicato per il profilo della signora Maria. La maggior parte dei consulenti ha proposto un fondo comune monetario, prodotto a basso rischio, ma con rendimenti risicati e spese di gestione elevate. In tre casi ci è stato consigliato un fondo obbligazionario che, visto i prodotti in cui investe (obbligazioni a medio lungo termine) sarebbe più adatto a orizzonti temporali più lunghi (il nostro era di appena 18 mesi). Anche le obbligazioni bancarie sono poco adatte a chi ha esigenze di liquidità, perché in caso di vendita prima della scadenza hanno come unico acquirente la banca emittente che ne approfitta penalizzando sul rendimento. Le Poste ci hanno consigliato i buoni postali, che però se tenuti meno di un anno non producono interessi: quindi avrebbe ro un rendimento solo su sei mesi. Meglio il libretto postale perché dà interessi (anche se bassi) da subito. Professionalità e trasparenza Mifid: nessuno ha fatto compilare il questionario per definire la tipologia di investitore Verifica profilo del risparmiatore: 3 Consegna prospetto informativo dell’investimento proposto: 2 (Banca Popolare di Novara di via Farini e Banca Popolare di Milano di Piazza Pompeo Castelli) Tempo dedicato al cliente: in media 17 minuti, al massimo 30 minuti PERLE DI SAGGEZZA FINANZIARIA “ „ Per investire bisogna indebitarsi Un solerte consulente della Banca Popolare di Bergamo ha invitato la signora Maria ad accendere un prestito (ovviamente della banca) per poter investire in un fondo obbligazionario a lungo termine senza perdere la possibilità di fare spese nel breve periodo. Un consiglio assurdo: bisogna indebitarsi per investire. “ Non si preoccupi: per qualsiasi evento negativo è responsabile la banca „ Il consulente della Banca Popolare dell’Emilia Romagna rassicura così la signora Maria dopo averle proposto un certificato di deposito in yen. Un'affermazione del tutto priva di fondamento e il prodotto proposto è rischioso essendo legato all’andamento della valuta di riferimento. Non certo adatto alla signora Maria. GLOSSARIO BUONI POSTALI. Sono forme di investimento, emesse da Bancoposta, dal taglio minimo basso (si parte dai 50 euro), a cui sono legati rendimenti crescenti in base agli anni di possesso. Fino al 2006 esistevano solo buoni ordinari o a termine. Oggi c'è più offerta. CERTIFICATI DI DEPOSITO. Sono titoli rappresentativi di un 12 SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 deposito di denaro in una banca, remunerato a un tasso che è quello del certificato. È uno strumento con alto rischio di liquidità: bisogna tenerli fino alla loro scadenza, pena forti penalizzazioni. Il tasso d’interesse è fissato al momento della sottoscrizione; a differenza degli altri strumenti finanziari che hanno una ritenuta del 12,5%, è colpito dalla trattenuta del 27%. Se il certificato è in valuta estera bisogna considerare anche il rischio cambio, dovuto al fatto che quanto restituito a scadenza sarà in valuta estera e dunque sarà convertito in euro al cambio di quel momento. CONTI DI DEPOSITO. Sono forme di risparmio caratterizzate da un elevato livello di liquidità. Ri- conoscono un tasso di interesse ai depositi di denaro (colpito dalla ritenuta fiscale del 27%). FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO. Sono forme di risparmio gestito, in cui il singolo investitore deposita i suoi soldi in un conto di deposito e riceve in cambio quote rappresentative del denaro investito. Il denaro depositato nella banca Signor Paolo, 50 anni - A medio rischio, 5 anni di tempo Il signor Paolo ha 20.000 euro da investire per non più di cinque anni perché poi vorrebbe acquistare un’auto nuova. PORTAFOGLIO Patrimonio: 10.000 euro sul conto corrente, una casa di proprietà e investimenti a medio-lungo termine. Da investire: 20.000 euro Orizzonte temporale: 5 anni I CONSIGLI DELLE 21 BANCHE VISITATE A TORINO ✗ I consigli di investimento sbagliati 13: Obbligazioni bancarie 5: Polizze index linked ✗ 4: BtP 1: Fondo comune obbligazionario ✗ 1: Fondo comune bilanciato ✗ L’INVESTIMENTO PIÙ ADATTO Obbligazioni a medio termine in euro (per esempio BtP) depositaria è investito da una società di gestione. Ci sono diversi tipi di fondi comuni, diversificati a seconda del tipo di strumenti in cui la società di gestione investe il denaro raccolto. • Fondi monetari. Hanno un orizzonte temporale molto breve: investono in strumenti finanziari con scadenza di massimo 1 anno ( ad esempio in BoT). Solo in quattro istituti bancari il consulente ha proposto i BtP (buoni del Tesoro poliennali), che garantiscono cedole semestrali fisse (con durate da 3 a 30 anni) e hanno un livello di rischio adatto al signor Paolo. Nella maggior parte delle banche il signor Paolo si è visto proporre un’obbligazione bancaria, investimento adatto solo se la scadenza è a 5 anni. Comunque non è certo l'investimento ottimale, soprattutto quando si hanno improvvise esigenze di liquidità. Infatti, in caso di vendita prima della scadenza, hanno come unico acquirente la banca emittente che quindi ne approfitta penalizzando molto il rendimento. Insomma, il rischio concreto in questo caso è di portare a casa solo le briciole. In cinque agenzie il consiglio è stato di investire in polizze index linked, prodotti del tutto sconsigliabili perché sono costosi e complicati e non danno particolari vantaggi rispetto all’investimento diretto in fondi che hanno la stessa politica di gestione (vedi il glossario a pag. 15). PERLE DI SAGGEZZA FINANZIARIA “ „ Meglio vivere alla giornata Questa la filosofia proposta dal consulente della Banca Popolare di Milano (corso Matteotti) al signor Paolo che chiede un consiglio per investire a lungo termine. Poca voglia di lavorare? Una scelta professionale sbagliata (bancario o filosofo)? Qualsiasi sia la risposta, di fronte a questo ottimismo la tentazione è di mettere i soldi sotto al materasso. Professionalità e trasparenza Mifid: solo la Banca Popolare di Lodi (Via Assietta) ha fatto compilare il questionario Verifica profilo del risparmiatore: 16 Consegna prospetto informativo dell’investimento proposto: 18 Tempo dedicato al cliente: in media 26 minuti, al massimo un’ora (Deutsche Bank di via Garibaldi) • Fondi obbligazionari. Hanno un orizzonte temporale più lungo, visto che investono prevalentemente in obbligazioni a medio lungo termine. • Fondi azionari. Hanno un orizzonte lungo e sono consigliabili solo a chi prevede di poter fare a meno del denaro investito per 1520 anni. Il loro patrimonio è investito prevalentemente in azioni. • Fondi bilanciati. Sono chiamati così perché il loro portafoglio prevede una ripartizione tra azioni e obbligazioni. Meno rischiosi rispetto ai fondi azionari ma anche meno redditizi. LIBRETTO POSTALE. È una forma di deposito bancario o postale in cui a fronte di uno o più versamenti viene riconosciuto un tasso d’interesse al netto della ritenuta fiscale del 27%. Sono caratterizzati da una grande liquidità, visto che possono essere rimborsati in qualsiasi momento. OBBLIGAZIONI BANCARIE. Sono titoli rappresentativi di un prestito che le banche chiedono a chi li acquista. Visto l’evidente conflitto di interessi tra la rete di vendita SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 13 UN CONSIGLIO SBAGLIATO È ASSICURATO Signora Sofia, 40 anni - A medio rischio, 10 anni di tempo La signora Sofia ha 20.000 euro di liquidità investita su Conto Arancio, che vorrebbe destinare a un investimento più redditizio per i prossimi 10 anni. In passato ha investito anche in azioni. L’INVESTIMENTO PIÙ ADATTO PORTAFOGLIO Patrimonio: casa di proprietà e 10.000 euro sul conto corrente. Da investire: 20.000 euro Orizzonte temporale: 10 anni I CONSIGLI DELLE 32 BANCHE VISITATE A ROMA ✗ 3: Fondo obbligazionario ✗ 1: Certificato di deposito ✗ 1: BtP ✗ 1: Fondo bilanciato 1: Nessun consiglio I consigli di investimento sbagliati 16: Obbligazioni bancarie ✗ 10: Investimento diversificato così declinato: – 1: obbligazioni + azioni – 1: 54% fondo obbligazionario + 46% fondo azionario – 3: obbligazioni + polizza index linked ✗ – 1: obbligazioni + risparmio Oriente + fondo azionario ✗ – 2: obbligazioni + pronti contro termine ✗ – 1: fondo obbligazionario + pronti contro termine ✗ – 1: 70% obbligazioni + 30% azioni Diversificare con 50% obbligazioni e 50% azioni In testa ai consigli dei consulenti troviamo le obbligazioni bancarie e poi una serie di investimenti diversificati. Bisogna dire, però, che solo un consulente ha proposto di suddividere il portafoglio in azioni e obbligazioni (Credem di via Emanuele Filiberto), come sarebbe stato opportuno per il profilo della signora Sofia. In tre casi la diversificazione è avvenuta abbinando alle obbligazioni (o al fondo comune obbligazionario) un pronti contro termine che è un prodotto consigliabile soprattutto per il brevissimo termine e non certo per un orizzonte temporale di ben 10 anni. In altri tre casi la diversificazione è ottenuta abbinando alle obbligazioni una polizza index linked, un prodotto molto costoso e poco redditizio. In un caso è stato consigliato di investire per il 70% in obbligazioni e per il 30% in azioni, creando un portafoglio sbilanciato sull’obbligazionario e non adatto a un orizzonte temporale sufficientemente lungo (come i 10 anni) per osare di più con le azioni. Professionalità e trasparenza Mifid: nessuno ha fatto compilare il questionario Verifica profilo del risparmiatore: 1 (Bipop Carire di via Barberini) Consegna prospetto informativo dell’investimento proposto: 9 Tempo dedicato al cliente: in media 14 minuti, al massimo 40 minuti PERLE DI SAGGEZZA FINANZIARIA “ „ Ma a lei piace il rischio? Nei pochi minuti di colloquio dedicati al cliente, il consulente di una filiale romana di Credem (via Emanuele Filiberto) ha liquidato pagine e pagine di Mifid con una semplice domanda diretta. Quale modo migliore per valutare il tipo di investitore che ha davanti? Sintetico e davvero poco professionale. GLOSSARIO che colloca prodotti della banca o del gruppo e il cliente, la Consob (l'ente che controlla le società quotate in Borsa) ha chiesto tutele particolari per la vendita di questi prodotti finanziari. Sono prodotti che hanno un rischio di liquidità: infatti, in caso di vendita prima della scadenza hanno un mercato molto limitato per cui l’ente emittente (la banca) ne penalizza il ren- 14 SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 dimento. Tra le obbligazioni bancarie ci sono quelle subordinate che sono ancora più rischiose, infatti in caso di insolvenza della banca che le ha emesse sono ripagate solo dopo le altre obbligazioni. rendimento è legato ad altre attività (in particolare opzioni, futures o indici di borsa). Sono prodotti molto complicati da consigliare solo a clienti che siano buoni conoscitori della materia finanziaria. OBBLIGAZIONI BANCARIE STRUTTURATE. Sono particolari obbligazioni bancarie, emesse da banche a fronte di un prestito, il cui POLIZZE VITA. Sono strumenti assicurativi in cui la compagnia a fronte del pagamento di un premio unico o di più premi periodici, si obbliga a pagare a scadenza (nel caso di polizze di tipo finanziario) o al verificarsi di un certo evento (vita o morte) un certo capitale. Il tasso di rendimento è legato a quello della gestione separata o del fondo interno o esterno in cui sono investiti i premi al netto dei costi che le compagnie applicano ai premi pagati dai clienti e della commissione di gestione. Signor Matteo, 30 anni - Ad alto rischio, 20 anni di tempo Il signor Matteo ha uno stipendio buono e 20.000 euro da investire a lungo termine. In passato ha già investito in azioni e vuole ottenere il rendimento massimo possibile. 2: 1: 2: 1: 1: 1: Fondo comune bilanciato ✗ Polizza vita ✗ Obbligazioni strutturate Solo titoli di Stato ✗ Non investire in azioni ✗ Fondo obbligazionario ✗ PORTAFOGLIO Patrimonio: casa di proprietà e 10.000 euro sul conto corrente. Da investire: 20.000 euro Orizzonte temporale: 20 anni I CONSIGLI DELLE 20 BANCHE VISITATE A MILANO ✗ I consigli di investimento sbagliati 8: Investimento diversificato ✗ così declinato: – 1: 50% fondo azionario + 50% obbligazione linked – 1: 3/4 fondo comune + 1/4 polizza vita – 1: 1/3 fondo azionario + 2/3 fondo bilanciato – 1: 50% fondo azionario e 50% fondo obbligazionario – 1: 50% polizza index + 50% obbligazioni linked – 2: 50% obbligazioni linked + 50% fondo bilanciato – 1: 70% pronti contro termine + 30% fondo azionario 4: Nessun consiglio POLIZZE INDEX LINKED. Sono particolari polizze vita in cui il capitale a scadenza è legato alla rivalutazione di un indice di mercato o di un paniere di titoli costituito ad hoc dalla compagnia di assicurazione. Sono prodotti costosi e complicati da cui è meglio stare alla larga. Non ci sono particolari vantaggi rispetto all’investimento diretto in L’INVESTIMENTO PIÙ ADATTO Azioni e/o fondi azionari Nessuna banca visitata ci ha consigliato un investimento in azioni (e/o fondi azionari). Eppure era il consiglio più adatto per il signor Matteo, un trentenne con un po’ di soldi in surplus che può investire per i prossimi 20 anni e una propensione al rischio elevata pur di ottenere alti rendimenti. C’è addirittura chi ha sconsigliato le azioni, proponendo un fondo obbligazionario (Cariparma di via Broletto) e chi ha suggerito di investire tutti i soldi in titoli di Stato (Banca Antonveneta di via Brenta), l’opposto rispetto alle richieste del cliente. Vanno per la maggiore anche in questo profilo obbligazioni bancarie linked e polizze vita. Spiccano per mancanza di professionalità le quattro banche che non hanno sprecato il loro tempo nel dare consulenza al signor Matteo, in quanto non correntista della loro banca: due colossi bancari del nostro Paese come Unicredit e Intesa Sanpaolo, ma anche Ubi banca e Credito Valtellinese. fondi che hanno la stessa politica di gestione. PRONTI CONTRO TERMINE. È un’operazione a breve termine in cui il cliente acquista a pronti (quindi oggi) un determinato numero di titoli e la banca si obbliga a termine (alla scadenza del contratto) a riacquistarli a un determinato prezzo. Professionalità e trasparenza Mifid: nessuno ha fatto compilare il questionario Verifica profilo del risparmiatore: 14 Consegna prospetto informativo dell’investimento proposto: 10 Tempo dedicato al cliente: in media 16 minuti, al massimo 40 minuti. PERLE DI SAGGEZZA FINANZIARIA “ Mi spiace, non facciamo consulenza a chi non è cliente della banca „ La mentalità non cambia: manca ancora la capacità di pensare in termini di concorrenza e quindi di offrire un servizio migliore per essere scelti sul mercato. Questa la riflessione che si può fare di fronte alle filiali di quattro banche, dove il signor Matteo non ha ricevuto alcuna consulenza in quanto questo “servizio” è fornito solo a chi è correntista della banca. La durata massima di questi contratti è in genere di qualche mese. I tassi di rendimento sono più bassi dei rendimenti dei titoli sottostanti (obbligazioni o titoli di Stato). TITOLI DI STATO. Lo Stato italiano emette periodicamente sul mercato titoli rappresentativi del debito pubblico (in pratica, chi acquista i titoli presta denaro allo Stato). Esistono cinque categorie di titoli di Stato: BoT (buoni ordinari del Tesoro), CtZ (certificati del Tesoro zero coupon), BtP (buoni del Tesoro poliennali), BtPi (buoni del Tesoro poliennali indicizzati) e Cct (certificati di credito del Tesoro). L’investimento minimo è di 1.000 euro. I rendimenti sono tassati con la ritenuta fiscale del 12,5%. SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 15 UN CONSIGLIO SBAGLIATO È ASSICURATO CASI VISSUTI LA PAROLA AI SOCI Un giusto sacrificio alla privacy Il mio promotore di Banca Generali mi ha chiesto di compilare un modulo così intestato: “Richiesta di attivazione del servizio di collocamento e disciplina della relazione con il cliente”. Il questionario contiene domande molto personali: bisogna indicare gli investimenti in corso e quelli degli ultimi 5 anni e la consistenza del proprio patrimonio. Sono tenuto a rispondere a tutte queste domande? Non dovrebbero queste essere informazioni coperte dalla privacy? E.F. Il questionario cui accenna il nostro socio è il Mifid, uno strumento che serve all’intermediario per valutare il tipo di cliente che ha di fronte e offrigli, in tema di consulenza, prodotti finanziari adeguati e appropriati. A partire dallo scorso 30 giugno, in virtù di una direttiva europea, gli intermediari sono obbligati a sottoporre alla clientela questo modulo, al fine di inquadrare al meglio il tipo di investitore e valutarne la predisposizione al rischio. È questo il motivo per cui il modello contiene domande su finalità dell’investimento, orizzonte temporale, conoscenza dei prodotti finanziari, livello di conoscenza per quanto riguarda le materie economiche e attività lavorativa svolta. Sicuramente il modulo consente alla banca di acquisire informazioni “sensibili” su finanze e propensioni del cliente, fatto che fa sorgere il dubbio che l’istituto di credito stia ledendo il nostro diritto alla privacy. Ma è anche vero che stiamo parlando di uno strumento prezioso per tutelare un altro diritto inviolabile del cliente, quello di far sì che l’intermediario offra prodotti di investimento adeguati e appropriati alle sue esigenze. L’obiettivo è quello di evitare che nel futuro clienti inesperti e poco propensi al rischio si trovino nel portafoglio prodotti altamente rischiosi perché l’intermediario ha commesso un errore di valutazione. Ing Direct è sicura? Ritenendo Ing Direct una banca online affidabile, ho aperto Conto Arancio. Vi ho versato gran parte dei miei risparmi. Mi è capitato di sentire notizie che mi hanno un po’ impensierita, del tipo che si tratta di una finanziaria poco sicura e che in caso di fallimento i risparmiatori non sarebbero tutelati in alcun modo. Secondo voi è rischioso lasciare i miei soldi su Conto Arancio oppure Ing Direct offre la stessa sicurezza delle banche tradizionali? M.M. Conto Arancio è il conto di deposito di Ing Direct Italia. Si tratta di una banca italiana, nonostante la capogruppo sia olandese. Come tutte le banche del nostro Paese, Ing Direct aderisce al Fondo interbancario di tutela dei depositi. La si può dunque considerare “sicura” come le altre banche: offre il medesimo livello di garanzie. Il fatto che operi sul web non incide sul grado di tutela offerto ai depositanti. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi interviene a tutela del depositante di una banca in liquidazione coatta amministrativa nei limiti di 103.921,38 euro per depositante; se il conto è cointestato il limite vale per ogni intestatario. Quindi, la nostra socia può stare tranquilla. Risparmiatori: il paracadute non funziona La nostra inchiesta mostra la scarsa professionalità dei consulenti bancari, che non rispettano nessuno degli obblighi imposti dalla nuova normativa sui servizi finanziari, la direttiva Mifid (entrata in vigore il primo novembre 2007 e recepita con decreto legislativo n. 164 del 17/9/2007). Secondo la legge, chi offre consulenza finanziaria deve garantire il rispetto di due principi: informazione e adeguatezza dell'investimento alle caratteristiche del cliente. I consulenti delle 93 agenzie bancarie interpellate non rispettano quasi mai né gli obblighi informativi, né il principio di adeguatezza. Ben sei agenzie su dieci non hanno rilasciato alcuna documentazione ai nostri risparmiatori-tipo, tutte persone per lo più inesperte a cui spesso 16 SOLDI&DIRITTI n.102 settembre 2008 sono stati offerti prodotti molto complicati senza che potessero portare a casa una spiegazione scritta. L’inadeguatezza dei consulenti emerge anche dal tempo dedicato a ciascun cliente per capire le sue esigenze e individuare il prodotto più adatto: nel 60% dei casi i nostri risparmiatori si sono alzati dalla sedia dopo appena un quarto d’ora. Troppo poco e, infatti, nella maggior parte dei casi i consulenti non ne hanno verificato il profilo facendo domande per individuare gli obiettivi di investimento e la conoscenza dei prodotti finanziari (l'obbligo, dettato dalla Mifid, di far compilare un questionario ad hoc entrava in vigore a fine giugno, ma a metà mese, quando è stata fatta l'inchiesta, nessuno era pronto). Insomma, il consiglio è stato dato alla cieca: non collimava con le esigenze del cliente, oppure era interessato (guarda caso le obbligazioni bancarie in tutti i profili proposti vanno per la maggiore, così come i prodotti con scarso rendimento, ma guadagni elevati per l’istituto di credito). Non solo. Molte banche, per dare consulenza pretendono che il risparmiatore apra un conto corrente. Una richiesta figlia di un sistema bancario chiuso, dove la parola concorrenza è ancora sconosciuta. Non si spiega altrimenti l’incapacità di attrarre nuovi clienti attraverso un servizio di consulenza efficiente e disponibile. Siamo ancora alla pretesa che il cliente si affidi acriticamente alla banca senza poterne valutare l’efficienza. C'è ancora tanto da fare.