Nelle questioni teologiche mi guardo bene dall’entrare, non sono abbastanza ferrata. Preferisco
considerare la questione sul piano filosofico.
Secondo me, dire che Dio è “buono” non è corretto. Il concetto di buono e cattivo sembra avere a
che fare con un dualismo che deriva essenzialmente dalla natura umana. Il concetto di Bene e Male
è già più complicato, secondo me, da spiegare.
Dio è Bene, questo è innegabile. La qualità dell’Onnipotenza deriva dal principio di Dio Creatore:
se ha creato il mondo è ovviamente onnipotente. Infatti cosa non può fare Chi ha creato il Cosmo
partendo dal Caos?
E’ un paradosso, quindi, credere in un Dio Buono?
Secondo me il paradosso, se di paradosso si tratta, deriva dal malinteso senso di bontà.
Nel Vecchio Testamento, Dio – disgustato dal comportamento degli uomini – manda il Diluvio sulla
Terra sterminando gran parte delle Creature da Egli stesso create. Questa può sembrare un’azione
malvagia soprattutto se si considera Dio come un’Entità fissa, dispensatrice h24 di Bene Infinito.
Una specie di Stella del Bene.
In realtà Dio – così come ci viene descritto nelle Scritture – é sì Padre Amorevole ma è anche
Principio di Giustizia Universale e, in quanto tale, non può certo contentare tutti. Siamo noi, con
la nostra visione soggettiva di ciò che è bene e ciò che è male, a complicare la questione ed a
vedere paradossi laddove non ce ne sono. Il paradosso è infatti un prodotto del pensiero umano,
perchè ha a che fare con la scissione del pensiero che – al contrario – in Dio è Unico (da non
confondere evidentemente con il “pensiero unico” di cui si parla tanto negli ultimi tempi).
Ciò che riteniamo buono lo è perchè è buono per noi.
Ma non è universalmente buono. Mi torna sempre in mente quella definizione piuttosto primitiva di
ciò che è bene e ciò che è male in natura: “mangiare è bene, essere mangiati è male” … però se io
mangio è bene per me, se vengo mangiata è bene per chi mi mangia. Comunque tutto viene riportato
alla soggettività.
Dio è Bene perchè tale è considerato universalmente.
E’ Bene al di là di ciò che è soggettivamente buono.
In parole povere, quindi… prima di anche solo pensare che Dio non è “buono”… chiediamoci se per
caso i cattivi non siamo noi.
Con questo intendo dire che il nostro chiedere deve sempre essere relazionato a ciò che è Volontà
di Dio. E come si fa a sapere qual’è la Volontà di Dio per noi?
Non è facile… ci vogliono ore e ore di preghiera ma, soprattutto, di desiderio di compiere la Sua
Volontà. Ed anche così non si può essere sempre certi che quella e proprio quella sia la Volontà di
Dio.
Posso portare un esempio, semplice, per spiegare quello che intendo dire e che – ricordo sempre –
è materia del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Poniamo, ad esempio, che qualcuno desideri vivere al di sopra delle proprie possibilità ma non lo può
fare perchè è povero. Passa tutta la sua vita a pregare che Dio gli faccia avere il denaro per la casa
nuova, la macchina nuova ecc. ecc. Questa persona, però, non solo non ottiene quello che chiede
ma si sente sempre più povera. E così se la prende con Dio perchè non esaudisce le sue preghiere
arrivando, in certi casi, persino a pensare che Dio non esista.
Cosa succede? Perchè Dio non esaudisce le sue preghiere così accorate?
Partendo dal presupposto che solo il Nostro Creatore ci conosce talmente in profondità da sapere
come ci comporteremmo in una data situazione, certamente il Signore non esaudisce quelle
preghiere perchè sono contrarie alla Sua Volontà che è Amore e desiderio del nostro Bene e della
nostra Salvezza.
Quando Gesù predicava alle genti mettendo in guardia contro le false ricchezze parlava proprio del
pericolo che corriamo quando abbiamo a che fare con i beni materiali. Essere ricchi, di per se’, non
è un pericolo anche se Gesù ci ricorda che “è più facile per un cammello passare per la cruna di un
ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli” Il pericolo è diventare “servitore di due padroni”
perchè il denaro – se usato per soddisfare non i propri bisogni primari bensì la propria vanità – è
sterco del diavolo. E come ammonisce Gesù “o servi di Dio o di mammona”.
La persona dell’esempio, che prega per avere il denaro, non prega per il bene di tutti ma per il suo
esclusivo bene. E’ probabile che vada a dire in giro che se avesse molto denaro farebbe il bene di
molti, ma nel suo cuore nutre desideri egoistici. Solo Dio sa cosa abbiamo nel cuore e solo Dio sa
se è bene per noi che quel desiderio venga esaudito.
Tornando ai sentimenti di chi prega ma non ottiene, è facile che ad un certo punto sorga in lui (o lei)
l’amarezza di sentirsi abbandonati da Dio, di non essere benvoluti da Lui. Quindi, il pensiero che
Dio possa non essere buono è un pensiero che può sorgere facilmente e portare fuori strada.
Ci vuole molta umiltà per comprendere che la nostra vita non ci appartiene perchè noi si possa
farne ciò che vogliamo sempre e comunque… abbiamo sì il libero arbitrio, ma esclusivamente per
scegliere tra Bene e Male.
Ecco perchè Dio è sempre Bene Supremo, anche (e soprattutto) quando non ci esaudisce.
Di contro, quando le nostre preghiere vengono esaudite, quello significa che ciò che chiediamo e
che – per alcuni versi – ci sembra impossibile ottenere, è veramente Volontà di Dio. Partiamo da lì
e sapremo quale strada percorrere, sempre con il Suo Aiuto che non mancherà mai, se nel nostro
cuore vogliamo veramente fare la Sua Volontà.
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