CDS 386/1-3 DIGITAL STUDIO RECORDING GIOVANNI BATTISTA SAMMARTINI (c.1700 - 1775) MEMET Drama in three acts Libretto by Girolamo Frigimelica Roberti (Score revision by Mariateresa Dellaborra) Memet (tenor) Mirko Guadagnini Irene (soprano) Daniela Uccello Demetrio (alto) Michel van Goethem Solimano (soprano) Rosita Frisani Zaide (soprano) Laura Lanfranchi CAMERATA DEL TITANO Conductor: Augusto Ciavatta CD 1 ACT ONE Introduction: 1 Presto 2 Andante sempre piano 3 Presto ma non tanto 4 Tu che sovrano sei d’ogni sovrano (Solimano) 5 Guerra, guerra (Memet) 6 Ama tanto Memette? (Solimano) 7 S’amai, se sospirai (Solimano) 8 Giorno beato (Demetrio) 9 Pensa che tua son io (Irene) 10 Oh felice Demetrio! (Solimano) 11 Anime disperate (Demetrio) 12 Venite o furie (Demetrio) 13 E incerto partirò? (Solimano) 14 Se vuoi che serva (Solimano) 15 Oh Dio, e sarà vero (Zaide) 16 Non è pena in amor più crudele (Zaide) CD 2 ACT TWO Introduction: 1 Presto 2 Sì ti conosco, amor (Irene) 3 Ah, Irene! (Demetrio) 4 Non sa chi ben non ama (Memet) 5 Solimano, soccorso (Demetrio) 6 Se ben amano due cori (Irene, Demetrio) 49’13” 02’03” 02’37” 01’36” 01’39” 05’20” 00’25” 04’54” 00’59” 04’39” 02’36” 01’10” 05’21” 03’18” 04’59” 01’12” 06’19” 58’53” 02’05” 05’44” 03’23” 05’22” 00’53” 07’25” 7 8 9 10 11 12 13 Su di metalli e di sonore trombe (Solimano) Forti custodi e vivi miei trionfi (Memet) Misero amante core prepara (Irene) Di me così gran fiamma? (Demetrio) Vivrò per te, fedele (Irene, Demetrio, Zaide) A tempo arrivi (Zaide) Sii pur fedele a me (Zaide) CD 3 ACT THREE Introduction: 1 Presto 2 Tanto stupor vi prende (Memet) 3 Presto a godere (Memet) 4 Ora sì che svanite son tutte le speranze (Irene) 5 Se mai dolce, se mai grato (Irene) 6 Ahimé, son morto? (Demetrio) 7 Palpito, sudo, tremo (Demetrio) 8 A tempo giungi (Zaide) 9 Si viva, si mora in grazia d’amore (Zaide) 10 Marcia turca 11 O gran mondo ottomano (Memet) 12 Il mio amor ti fa regina (Memet) 13 Sposa son per tua grazia (Irene) 14 Son vendicato sì (Memet) 15 Il mio zelo fedele al tuo gran sdegno 16 Guerra, guerra (Solimano, Zaide, irene, Demetrio, Memet) 05’31” 04’07” 07’54” 04’29” 03’22” 02’20” 06’13” 53’15” 02’22” 02’53” 05’31” 01’16” 06’01” 00’42” 05’18” 01’41” 04’57” 02’18” 00’43” 04’32” 04’56” 03’44” 04’47” 01’27” Augusto Ciavatta Mirko Guadagnini (Memet) el 1732 Giovan Battista Sammartini aveva poco più di trent’anni; aveva ottenuto da quattro la nomina a maestro di cappella nella Congregazione del SS. Entierro presso San Fedele a Milano e prestava contemporaneamente la propria opera in altre chiese della città; godeva della stima e dell’ammirazione di molti studiosi (Quantz, ad esempio) che lo apprezzavano soprattutto nell’ambito sacro, ma non aveva ancora ufficialmente e seriamente affrontato il genere teatrale, se si esclude la composizione di un’aria per il centone oratoriale La calunnia delusa del 1724. Fu così che proprio allora si accinse alla realizzazione musicale di un soggetto turco, molto in voga all’epoca per essere stato affrontato tra gli altri da Giovan Battista Pollarolo e Domenico Scarlatti: Memet. E Memet venne rappresentato nel Teatro del Broletto di Lodi in quello stesso anno. La forma prescelta fu quella della tragedia in tre atti con cinque personaggi (Memet, Solimano, Irene, Zaide, Demetrio), senza coro. Il libretto su cui il musicista basò la propria fantasia, apportando tuttavia leggere modifiche e compiendo piccoli adattamenti, fu quello di Girolamo Frigimelica Roberti, già utilizzato per le precedenti rappresentazioni veneziane (1694) e napoletane (1704) di Pollarolo e Scarlatti. Non sappiamo come quest’opera sia stata accolta perché della prima sopravvive purtroppo soltanto la partitura: mancano rendiconti o cronache d’epoca e quindi possiamo soltanto supporre quale sia stata la reazione del pubblico di una città - Lodi - che vantava una tradizione musicale di un certo impegno. Alla nostra immaginazione viene però in soccorso una testimonianza concreta che è quella di una replica di Memet nell’anno successivo -1733- nel teatro Omodeo della regia città di Pavia con cantanti di grande fama: Angelo Amorevoli, Filippo Finazzi, Stella Onorata Cantelli, solo per citarne alcuni. Tale circostanza particolarmente solenne perché dedicata ai potenti nobili locali e alle autorità politiche può confermare un esito favorevole per la prima. Questa seconda “edizione” - di cui si conserva solo il libretto - è stata particolarmente utile per la realizzazione della presente messinscena, prima in tempi moderni, che ha tenuto conto delle indicazioni contenute nel libretto pavese. La trama è concentrata sulla passione di Maometto II, imperatore dei Turchi, per una schiava tratta da Bisanzio: Irene. Invaghitosi perdutamente di lei, innamorata a sua volta di Demetrio, è disposto a prenderla in sposa, contravvenendo a tutte le leggi di Tracia. Irene non ne vuol sapere di lui; ama soltanto Demetrio del quale è tuttavia presa follemente d’amore anche Zaide, sorella di Irene. Completa la rosa dei personaggi Solimano, legato a sua volta a Zaide. Contro la decisione di Memet di sposare Irene insorgono i Giannizzeri, ma nulla sembra poter fermare l’imperatore. Quando si accorge di non poter vincere il cuore della donna, decide di mandarla a morte insieme a Demetrio, ma Solimano prima e Zaide poi lo convincono a mostrarsi vero sovrano, a non lasciarsi accecare dalla passione e a giudicare senza spirito di vendetta. Da vero capo Memet si ravvede e assicura il lieto fine pensando alle sue prossime vittorie e conquiste. Se il libretto, secondo una successione di eventi più o meno intricati, unisce un fatto storico a “poetica fantasia per accomodarsi alle scene”, la partitura si sviluppa in modo efficacissimo e coerente svelando l’abilità sammartiniana anche in questo genere. N 5 Dopo la sinfonia iniziale divisa in tre sezioni (PrestoAndante- Presto ma non tanto) in cui si rivela già l’interesse per lo strumentale e per una efficace resa espressiva (frequenti ad esempio le indicazioni “sempre piano”, “spiccato”) e dopo un essenziale recitativo, entra in scena Memet che intona un’incisiva aria di guerra con trombe ben adatta a ritrarre il personaggio nel suo ruolo militare, teso alle conquiste di terre e di cuori e alla guerra (Guerra guerra, voglio guerra). Solimano gli risponde con un’aria leggiadra (S’amai se sospirai), e subito dopo Irene (Pensa che tua son io) tratteggia il suo carattere innamorato, ma fiero. Di grande effetto il recitativo accompagnato di Demetrio (Anime disperate) che prelude all’aria di furia (Venite o furie) di grande impegno esecutivo con uno strumentale efficacissimo. Solimano si ripropone con un’aria (Se vuoi che serva) dall’andamento cullante, dolce ma con agilità vocali, mentre Zaide conclude il primo atto con Non è pena in amor più crudele che le consente di rivelare un animo affranto attraverso tipologie convenzionali (tonalità minore, sincopi e sospiri, cromatismi), ma sapientemente dosate. Il secondo atto, dopo una nuova sinfonia (Presto in cui non mancano le indicazioni espressive: “sempre pianissimo”) inizia con un’aria di Irene dall’ampio respiro in cui presenta i caratteri d’Amore (Sì ti conosco amor); ad essa risponde, con spirito brillante e agile, Memet (Non sa chi ben non ama, Spiritoso, 3/8). Il duetto dei due innamorati (Irene e Demetrio) scivola vivace (Se ben amano due cori) sapientemente condotto con imitazioni e strumentazione espressiva (ora pizzicato, ora con l’arco). La nuova entrata di Solimano avviene con l’aria prestissimo e staccato (Su di metalli e di sonore trombe) con trombe, dal carattere incalzante, impetuoso; ad essa si contrap- pone nettamente l’intervento seguente, dolcissimo e cullante, di Irene (Misero amante core). Nel nuovo momento cruciale dell’azione Sammartini inserisce ancora il recitativo accompagnato che apre al terzetto tra Demetrio, Zaide e Irene (A me sarò crudele) efficace per strumentazione e conduzione e che trova la sua conclusione ideale nell’aria di Zaide (Sii pur fedele a me) briosa ed incisiva. L’introduzione strumentale all’atto terzo (Presto) precede Memet che, con spirito disinvolto, inneggia al piacere (Presto al godere chi tarda il piacere). Irene sopraggiunge con una nobile aria che la ritrae efficacemente (Se mai dolce, se mai grato / ti fu il ben della tua Irene) alla quale risponde con affanno e ansia Demetrio (Palpito sudo tremo) che esprime la sua angoscia al pensiero di perdere la donna amata. Con spirito diverso, più distaccato e sereno, appare Zaide (Si viva, si mora) dopo la quale compare la seguente indicazione: “s’apre una Sinfonia alla turca”. Questa in realtà non è scritta in partitura evidentemente perché rimandava a uno dei numerosi brani con tal carattere composti in altro tempo dal Sammartini. Per questa prima edizione in tempi moderni si è scelta una sinfonia inedita - conservata nel monastero benedettino di Einsiedeln - il cui carattere turchesco sembra confarsi alla circostanza. Dopo la visione dell’esercito in battaglia Memet declama il brillante Il mio amor ti fa regina ben diverso dall’ultima aria intonata dallo stesso in cui rivela una certa irruenza e concitazione (Son vendicato sì). Di effetto trionfale il concertato finale, Guerra, strage, ruine. Mariateresa Dellaborra 6 n 1732 Giovan Battista Sammartini was just over thirty years old. Four years previously he had been appointed maestro di cappella to the Congregation of Saint Entierro at the church of San Fedele in Milan and, at the same time, offered his professional services in other churches in the city. He was respected and admired by many scholars (Quantz, for example) who appreciated his sacred production especially, but he had not yet seriously tackled the genre of opera, with the sole exception of the composition of an aria for the oratorio medley La calunnia delusa of 1724. Thus it was that in 1732 he set to work on the musical realisation of a Turkish subject – one that was fashionable in his day, having already been tackled by Giovan Battista Pollarolo and Domenico Scarlatti, among others: Memet. Sammartini’s Memet was staged at the Teatro del Broletto in Lodi in that same year. The form he chose was a three-act tragedy with five characters (Memet, Solimano, Irene, Zaide and Demetrio) and no chorus. The libretto upon which he based his creation, and to which he made slight adjustments and adaptations, was the text by Girolamo Frigimelica Roberti, which had been used for the Venice (1694) and Naples (1704) editions by Pollarolo and Scarlatti. We do not know how the opera was received; only the score of the première has come down to us without any contemporary reports or comments, and can thus only imagine the reaction of an audience in Lodi – a city which boasted no mean musical tradition. Our imagination, however, is assisted by a report on a later performance given in the following year (1733) at the Teatro Omodeo in Pavia with singers of high repute: Angelo Amorevoli, Filippo Finazzi, Stella Onorata Cantelli, to name but a few. This particularly solemn circumstance, dedicated to the local nobility and political authorities, serves to confirm the positive outcome of the première. This second “edition”, of which only the libretto has come down to us, has been most helpful for the preparation of our edition – the first modern-day performance which has drawn upon the indications contained in the Pavia libretto. The plot focuses on the passion of Maometto II, emperor of the Turks, for a slave girl brought from Byzantium: Irene. Having fallen desperately in love with Irene, who in turn is in love with Demetrio, Maometto is prepared to marry her and thus fly in the face of all the laws of Thrace. Irene wants to have nothing to do with him: she loves only Demetrio, with whom her sister Zaide is also madly in love. The cast is completed by Solimano, in his turn linked to Zaide. The Janissaries rise up against Memet’s decision to marry Irene, but nothing seems to be able to hold the emperor back. When he realises that he cannot win Irene’s heart, he decides to have her and Demetrio executed, but Solimano and then Zaide persuade him to prove that he is a true sovereign and not to allow himself to be blinded by passion but to judge without being vindictive. True leader as he is, Memet reconsiders his stance and ensures a happy ending as he thinks about his future victories and conquests. Whilst the libretto links a historical fact to “poetical fancy to fit the scenes”, in a succession of fairly complex events, the score develops in a highly effective, consistent manner and reveals Sammartini’s skill in this genre too. After the initial sinfonia in three sections (Presto – Andante – Presto ma non tanto) which immediately denotes an interest in instrumental writing and in effective rendering of expression (frequent use, for I 7 example, is made of the indications “sempre piano”, “spiccato”) and an essential recitative passage, Memet makes his entrance with an incisive warlike aria with trumpets that aptly portray the character in his military role, driven to conquer lands and hearts and to wage war (Guerra, guerra, voglio guerra). Solimano responds with a graceful aria (S’amai se sospirai), and immediately after him Irene (Pensa che tua son io) sketches out her own loving, but proud character. Demetrio’s accompanied recitative (Anime disperate) is highly effective, standing as a prelude to the most demanding fury aria (Venite o furie) with its very efficacious instrumental line. Solimano returns with an aria (Se vuoi che serva) of lulling motion, sweet in tone though not without vocal agility, whilst Zaide concludes the first act with Non è pena in amor più crudele in which she reveals her tormented soul through patterns (minor key – F – syncopations and sighs, chromaticisms) that are conventional but cleverly dosed. After a new sinfonia (Presto, not without expressive indications: “sempre pianissimo”) an ample aria begins in which Irene presents the characteristics of Love (Sì ti conosco amor); Memet responds with brilliant spirit in an agile number (Non sa chi ben non ama, Spiritoso, 3/8). The duet between the two lovers (Irene and Demetrio) dances along (Se ben amano due cori), skilfully handled with imitations and expressive instrumental scoring (now pizzicato, now bowed). Solimano’s next entrance comes with an aria marked prestissimo e staccato (Su di metalli e di sonore trombe), with trumpets and an impetuous, insistent character. This is clearly contrasted by the following piece, sung in softly lulling tone by Irene (Misero amante core). In the new crucial moment of the action Sammartini again inserts accompanied recitative that opens the trio of Demetrio, Zaide and Irene (A me sarò crudele), effective in its instrumentation and handling and ideally concluded with Zaide’s bright, incisive aria (Sii pur fedele a me). The instrumental introduction (Presto) to the third act precedes Memet who sings in carefree tone of pleasure (Presto al godere chi tarda il piacere). Irene enters with a noble aria that offers a fitting portrait of her (Se mai dolce, se mai grato / ti fu il ben della tua Irene), answered in breathless anxiety by Demetrio (Palpito sudo tremo) as he expresses the anguish he suffers at the thought of losing the woman he loves. Zaide appears with a different spirit, more detached and calmer (Si viva, si mora) after which we find the following indication: “there now opens a sinfonia alla turca”. This is not actually written out in the score since it clearly makes reference to one of the many pieces in “Turkish style” which Sammartini had already written. For this first modern-day performance we have chosen an unpublished sinfonia – held in the Benedictine monastery of Einsiedeln – with a Turkish character that seems to match the circumstances. After reviewing his army in battle Memet declaims the brilliant Il mio amor ti fa regina, quite different from the last aria he sang which revealed a degree of vehemence and excitement (Son vendicato sì). The concertato finale is triumphant in its effect, Guerra, strage, ruine. Mariateresa Dellaborra (Translated by Timothy Alan Shaw) 8 Rosita Frisani (Solimano) Laura Lanfranchi (Zaide) m Jahr 1732 war Giovan Battista Sammartini wenig mehr als dreißig Jahre alt und hatte seit vier Jahren das Amt eines Kapellmeisters des Santissimo Entierro in der Mailänder Kirche San Fedele inne, wobei er gleichzeitig auch in anderen Kirchen der Stadt tätig war. Er wurde von vielen Gelehrten (beispielsweise Quantz) bewundert, die ihn vor allem auf sakralem Gebiet schätzten, doch hatte er sich mit dem Bühnengenre noch nicht offiziell und eingehend beschäftigt, will man von der Komposition einer Arie für den Oratoriencento La calunnia delusa aus 1724 absehen. 1732 rüstete er sich also für die Vertonung eines türkischen Sujets, daß damals sehr beliebt war, weil es unter anderem von Giovan Battista Pollarolo und Domenico Scarlatti aufgegriffen worden war: Memet. Und Memet wurde im selben Jahr im Teatro del Broletto in Lodi aufgeführt. Die Wahl fiel auf die Form der dreiaktigen Tragödie mit fünf Personen (Memet, Solimano, Irene, Zaide, Demetrio) und ohne Chor. Das Libretto, auf welches sich die Phantasie des Komponisten stützte, obwohl er leichte Änderungen und kleine Bearbeitungen vornahm, stammte von Girolamo Frigimelica Roberti und war schon für die vorangegangenen Aufführungen in Venedig (1694) und Neapel (1704) von Pollarolo bzw. Scarlatti verwendet worden. Wir wissen nicht, welche Aufnahme diese Oper gefunden hat, weil von der Premiere leider nur die Partitur geblieben ist. Es fehlen hingegen damalige Berichte und Aussagen, sodaß wir nur annehmen können, wie das Publikum einer Stadt (Lodi), die eine musikalische Tradition von gewissem Niveau ihr eigen nennen konnte, reagiert hat. Unserer Vorstellungskraft kommt aber eine konkrete Zeugenschaft zu Hilfe, die sich auf eine Reprise von Memet im Jahr darauf (1733) im Teatro Omodeo der königlichen Stadt Pavia mit berühmten Sängern bezieht, und zwar Angelo Amorevoli, Filippo Finazzi, Stella Onorata Cantelli, um nur einige von ihnen zu nennen. Dieser besonders feierliche Anlaß, weil er dem mächtigen lokalen Adel und den politischen Behörden gewidmet war, kann für die Premiere einen positiven Ausgang bestätigen. Diese “Zweitauflage”, von der wir nur das Libretto haben, war für die Realisierung der vorliegenden Produktion (der ersten in moderner Zeit), die den in dem Libretto aus Pavia enthaltenen Angaben Rechnung getragen hat, besonders nützlich. Die Handlung konzentriert sich auf die Leidenschaft Maometto II., Kaiser der Türken, für die aus Byzanz stammende Sklavin Irene. Gänzlich in sie, die ihrerseits in Demetrio verliebt ist, vernarrt, ist er bereit, sie zur Gemahlin zu nehmen und allen Gesetzen Thrakiens zuwiderzuhandeln. Irene will von ihm nichts wissen, denn sie liebt nur Demetrio, in den aber auch Zaide, Irenes Schwester, rasend verliebt ist. Die Personen der Handlung werden durch den Zaide liebenden Solimano vervollständigt. Gegen Memets Beschluß, Irene zu heiraten, lehnen sich die Janitscharen auf, aber nichts scheint dem Kaiser Einhalt gebieten zu können. Als er merkt, daß er das Herz dieser Frau nicht erobern kann, beschließt er, sie zusammen mit Demetrio hinrichten zu lassen, aber Solimano und dann auch Zaide überreden ihn, sich als echter Herrscher zu zeigen, sich nicht von der Leidenschaft blind machen zu lassen und ohne Rachegefühle zu urteilen. Als echter Souverän nimmt Memet Vernunft an und sichert einen guten Ausgang der Handlung zu, wobei er an seine kommenden Siege und Eroberungen denkt. I 10 Vereint das Libretto mit einer Abfolge mehr oder weniger verwickelter Ereignisse historische Tatsachen mit “dichterischer Phantasie, um sich den Szenen anzupassen”, so entwickelt sich die Partitur auf sehr wirksame, konsequente Weise und zeigt Sammartinis Geschicklichkeit auch in diesem Bereich auf. Nach der in drei Abschnitte aufgeteilten einleitenden Sinfonia (Presto-Andante-Presto ma non tanto), in der bereits das Interesse für die Instrumentalbesetzung und für wirksame Expressivität zu merken ist (häufig beispielsweise die Angaben “sempre piano”, “spiccato”), und nach einem kurzen Rezitativ betritt Memet die Bühne und singt eine eindrückliche Kriegsarie mit Trompeten, die gut zur Darstellung der Figur in ihrer militärischen Rolle geeignet ist, ausgerichtet auf die Eroberung von Ländern und Herzen und auf den Krieg (Guerra, guerra, voglio guerra). Solimano antwortet ihm mit einer anmutigen Arie (S’amai se sospirai), und gleich nachher umreißt Irene (Pensa che tua son io) ihren verliebten, aber stolzen Charakter. Sehr wirkungsvoll ist das Akkompagnatorezitativ Demetrios (Anime disperate), das der Zornesarie (Venite o furie) vorausgeht; diese ist sehr schwierig zu singen und hat eine äußerst wirksame Instrumentalbegleitung. Nun singt wieder Solimano eine Arie (Se vuoi che serva) mit wiegendem, sanftem Verlauf, aber mit vokalen Verzierungen, während Zaide den ersten Akt mit Non è pena in amor più crudele beschließt, mit der sie mit konventionellen, aber geschickt dosierten Ausdrucksformen (Molltonart, Synkopen und Seufzer, Chromatiken) eine gebrochene Seele zu zeigen vermag. Nach einer neuerlichen Sinfonia (Presto, in der die Ausdruckshinweise wie “sempre pianissimo” nicht fehlen) beginnt eine Arie Irenes von weitläufigem Atem, in der sie die Eigenschaften Amors vorstellt (Si ti conosco amor); darauf antwortet Memet brillant und beweglich (Non sa chi ben non ama, Spiritoso, 3/8). Das Duett der beiden Liebenden Irene und Demetrio (Se ben amano due cori) kommt lebhaft daher und wird geschickt mit Imitationen und expressiver Instrumentierung (einmal pizzicato, dann wieder con l’arco) geführt. Die Rückkehr Solimans erfolgt mit der Arie prestissimo e staccato (Su di metalli e di sonore trombe) mit Trompeten, von drängender, heftiger Natur; dem steht deutlich die darauffolgende, ganz sanfte und wiegende Arie Irenes gegenüber (Misero amante core). Im neuen kritischen Moment der Handlung fügt Sammartini wieder das Akkompagnatorezitativ ein, welches das in Instrumentierung und Durchführung wirksame Terzett von Demetrio, Zaide und Irene (A me sarò crudele) eröffnet und seinen idealen Abschluß in Zaides lebhafter, eindringlicher Arie (Sii pur fedele a me) findet. Die instrumentale Einleitung des dritten Akts (Presto) liegt vor Memets Auftritt, der in unbefangener Art die Lust preist (Presto al godere chi tarda il piacere). Irene tritt mit einer edlen Arie auf, die sie wirksam kennzeichnet (Se mai dolce, se mai grato / ti fu il ben della tua Irene), auf welche Demetrio in Kummer und Angst antwortet (Palpito sudo tremo), die seine Furcht beim Gedanken, die geliebte Frau zu verlieren, ausdrückt. Zaide erscheint in einer anderen, distanzierteren, heitereren Stimmung (Si viva, si mora), nach welcher folgende Angabe erscheint: “Eine Sinfonia alla turca beginnt”. Diese steht in Wirklichkeit nicht in der Partitur, weil sie offenbar auf eines der zahlreichen Stücke dieser Art verwies, die früher von Sammartini geschrieben worden waren. Für diese erstmalige Aufführung in moderner Zeit wurde eine im 11 Benediktinerkloster Einsiedeln aufbewahrte, bisher ungespielte Sinfonia gewählt, deren türkischer Stil für den Anlaß geeignet erscheint. Nachdem Memet das kämpfende Heer gesehen hat, deklamiert er das brillante Il mio amor ti fa regina, das ganz anders ist, als die letzte von ihm angestimmte Arie, in welcher er eine gewisse Heftigkeit und Erregung zeigt (Son vendicato sì). Von triumphaler Wirkung das abschließende Ensemble Guerra, strage, ruine. Mariateresa Dellaborra (Übersetzung: Eva Pleus) 12 Daniela Uccello (Irene) Michel van Goethem (Demetrio) n 1732, Giovan Battista Sammartini avait à peine plus de trente ans ; depuis quatre ans déjà, il était maître de chapelle de la Congrégation du SS. Entierro à Milan et dirigeait simultanément la musique dans plusieurs autres églises de la ville ; estimé et admiré par de nombreux spécialistes (par exemple Quantz) qui appréciaient notamment sa musique sacrée, il n’avait pas encore affronté officiellement ni sérieusement le genre théâtral, si l’on excepte la composition en 1724 d’une aria pour l’oratorio La calunnia delusa. A la suite de cette expérience, il entreprit la réalisation d’un sujet turc, Mahomet, très en vogue à l’époque pour avoir été affronté par Giovan Battista Pollarolo et Domenico Scarlatti, pour ne citer que ceux-ci. Mahomet fut représenté au théâtre del Broletto de Lodi la même année. Le compositeur opta pour la forme de la tragédie en trois actes sans chœur, mettant en scène cinq personnages (Mahomet, Soliman, Irène, Zaide, Démétrios). Le livret choisi par le musicien, qui apporta quelques changements et adaptations, avait été écrit par Girolamo Frigimelica Roberti et utilisé pour les précédentes représentations de Venise (1694) et Naples (1704) de Pollarolo et Scarlatti. Nous ne savons pas quel fut l’accueil réservé à cette œuvre car, malheureusement, seule la partition de cette première est parvenue jusqu’à nous ; il manque les comptes-rendus ou les chroniques de l’époque. Par conséquent, nous pouvons seulement imaginer quelles furent les réactions du public d’une ville telle que Lodi, qui vantait une solide tradition musicale. Toutefois, notre imagination est supportée par un témoignage concret concernant la représentation de Mahomet mise en scène l’année suivante (1733) au théâtre Omodeo de Pavie, avec des chanteurs célèbres : Angelo E Amorevoli, Filippo Finazzi, Stella Onorata Cantelli, pour ne citer que ceux-là. Cette circonstance ¯ d’autant plus solennelle qu’elle reunissait la puissante noblesse locale et les autorités politiques ? confirme l’accueil favorable réservé à la première. Cette seconde “édition ”, dont seul le livret est parvenu jusqu’à nous, s’est avérée particulièrement utile pour la réalisation de la présente mise en scène, première en des temps modernes, qui a tenu compte des indications contenues dans le livret de la représentation de Pavie. L’intrigue est centrée sur la passion que nourrit Mahomet II, empereur des Turcs, pour une esclave de Byzance, Irène. S’étant épris éperdument de la jeune fille, à son tour amoureuse de Démétrios, il est prêt à contrevenir à toutes les lois de Thrace pour l’épouser. Mais Irène ne veut rien savoir ; elle n’aime que Démétrios, duquel est également éprise Zaide, sœur d’Irène. Soliman, dernier personnage de ce drame, est lui-même lié à Zaide. Les Janissaires s’insurgent contre la décision de Mahomet d’épouser Irène, mais rien ne semble pouvoir arrêter l’empereur. Quand il comprend qu’il ne peut gagner le cœur de la jeune fille, il décide de l’envoyer à la mort avec Démétrios mais Soliman, puis Zaide, parviennent à le convaincre de se comporter en véritable souverain, à ne pas se laisser aveugler par la passion et à juger sans esprit de vengeance. En véritable chef, Mahomet se repent et assure une fin heureuse en pensant à ses prochaines victoires et conquêtes. Si le livret, selon une succession d’événements plus ou moins enchevêtrés, unit un fait historique à “une fantaisie poétique pour s’adapter aux scènes ”, la partition efficace et cohérente dévoile l’adresse que Sammartini avait aussi développée dans ce genre. La symphonie initiale en trois sections (Presto – 14 rentre en scène avec une aria pressante et impétueuse, prestissimo e staccato (Su di metalli e di sonore trombe), accompagnée de trompettes, contrastant nettement avec l’intervention suivante d’Irène, aussi douce qu’une berceuse (Misero amante core). A ce nouveau moment crucial de l’action, Sammartini insère encore une fois le récitatif accompagné qui introduit le trio formé par Démétrios, Zaide et Irène (A me sarò crudele), accompagné d’une instrumentation et d’une exécution efficaces, dont l’aria enjouée et incisive entonnée par Zaide (Sii pur fedele a me) constitue la conclusion idéale. L’introduction instrumentale du troisième acte (Presto) précède Mahomet qui célèbre avec désinvolture le plaisir (Presto al godere chi tarda il piacere). Irène fait son entrée avec une noble aria (Se mai dolce, se mai grato / ti fu il ben della tua Irene) à laquelle répond anxieusement Démétrios (Palpito sudo tremo), qui exprime son angoisse à l’idée de perdre la femme dont il est épris. Zaide entre, animée d’un tout autre esprit, plus détaché et serein (Si viva, si mora), après quoi l’indication suivante apparaît : “ s’ouvre une Symphonie à la turque ”. Cette inscription ne figure pas dans la partition car elle se rattachait clairement à un des nombreux morceaux de ce genre précédemment composés par Sammartini. Pour cette première édition en des temps modernes, nous avons opté pour une symphonie inédite conservée au monastère bénédictin d’Einsiedeln, dont le caractère turc semble convenir à la circonstance. Après la vision de l’armée engagée dans une bataille, Mahomet déclame Il mio amor ti fa regina, une brillante aria laissant apparaître son impétuosité et son excitation (Son vendicato si). Le morceau d’ensemble final, Guerra, strage, ruine, produit un effet triomphal. Mariateresa Dellaborra (Traduit par Cécile Viars) Andante – Presto ma non tanto) ¯ dans laquelle apparait déjà le penchant du compositeur pour la partie instrumentale et une expressivité puissante (l’on trouve par exemple fréquemment les indications “sempre piano” et “spiccato”) ¯ est suivie d’un recitatif essentiel, après quoi Mahomet entonne un air de guerre incisif accompagné de trompettes, particulièrement bien choisi pour dépeindre le personnage dans son rôle militaire, entièrement tourné vers la conquête de nouvelles terres et de cœurs, vers la guerre (Guerra guerra, voglio guerra). Soliman réplique par une aria magnifique (S’amai se sospirai) à laquelle Irène répond en manifestant immédiatement son caractère amoureux mais également fier (Pensa che tua son io). Le récitatif accompagné de Démétrios (Anime disperate), d’un grand effet, annonce une aria houleuse (Venite o furie) d’une exécution complexe, accompagnée d’une instrumentation profondément expressive. Soliman riposte en proposant une aria (Se vuoi che serva) au rythme de douce berceuse non dépourvue de virtuosités vocales, et le premier acte s’achève sur une intervention de Zaide (Non è pena in amor più crudele), qui lui permet de dévoiler à tous une âme accablée au travers de procédés conventionnels savamment dosés (tonalité mineur –fa-, syncopes et soupirs, chromatismes). Le second acte, après une nouvelle symphonie (Presto accompagné d’indications expressives telles que “Sempre pianissimo”, débute par une aria de grande ampleur chantée par Irène qui présente les caractères d’Amour (Si ti conosco amor) ; Mahomet lui répond avec un esprit brillant et agile (Non sa chi ben non ama, Spiritoso, 3/8). Le duo des deux amants (Irène et Démétrios) se poursuit avec vivacité (Se ben amano due cori), savamment mené avec des imitations et une instrumentation expressive (tantôt pizzicato, tantôt con l’arco). Soliman 15 G.B. Sammartini MEMET Libretto by Girolamo Frigimelica Roberti Translated by Timothy Alan Shaw (©2001) G.B.Sammartini LIBRETTO ATTO PRIMO ACT ONE Introduzione 1 Presto 2 Andante sempre piano 3 Presto ma non tanto Introduction 1 Presto 2 Andante sempre piano 3 Presto ma non tanto Scena I Appartamenti reali. Memet sopra il sofà, Solimano. Scene I The royal apartments. Memet on the couch, and Solimano. 4 Solimano - Tu che sovrano sei d’ogni sovrano, tu vincitor del mondo, così mesto? qual mal, signor, t’affligge? Memet - Voi saper la cagion delle mie pene? Diman si parte, io voglio meco Irene. Solimano - La bella prigioniera, che fu dell’avo imperator nemico? Quella con giuramento a Demetrio concessa? Memet - Ha qualche gran fiacchezza ogni gran core, amò Cesaro armato, e trionfante, amò Alessandro, e pugnò amando Alcide, al fiero suon delle troiane squille schiavo languìa della sua schiava Achille. Solimano - Pensa signor al giuramento, e poi... Memet - Soliman Solimano diman si parte, e voglio meco Irene. Solimano - (a parte) Convien cangiar linguaggio: signor comanda. Memet - Ogni comando è forza, ne vien per forza amore. Senza romper la fede, e le promesse vorrei ch’ella volesse… Solimano - Un re non priega, un vincitor può tutto. 4 Solimano - You, the king of all kings, the victor of the world, so downcast? What sorrow, my lord, afflicts you? Memet - Do you want to know the reason for my grief? Tomorrow we are leaving, and I want Irene with me. Solimano - The beautiful slave who belonged to the enemy of your forebears? She whom you have promised to Demetrio? Memet - All great hearts have some weakness; Cesar, in armour, loved, as did the triumphant Alexander; Hercules fought and loved, and at the sound of the Trojan war trumpets Achilles lay slave to his slave girl. Solimano - Sir, think of your oath, and then… Memet - Solimano, Solimano, tomorrow we are leaving, and I want Irene with me. Solimano - (aside) I’d better change language: I am at your command, my lord. Memet - An order is an act of force, and love is not achieved by force. Without breaking my faith, and my oaths I wish she wanted… Solimano - A king does not beg, a victor is entitled to anything. 17 Memet - Sai come il primo giorno, Che a me la vidi innante Generosa, e tremante e vita, e sposo le concessi e giurai. Solimano - Troppo gentil pietà; signor perdona… Memet - Fu pietà d’Alessandro. Mal pratico d’amor credeva un gioco il superar me stesso; Ma nel veder vicina, la perdita d’un ben a me sì caro, tal desire mi spinge a possederla, che a perdere più tosto oggi m’invita fede, impero ed onor e la mia vita. Solimano - Vada più tosto in precipizio il mondo. Memet - Io l’amo, o Solimano t’è noto il mio piacer, sai le mie pene, diman si parte, io voglio meco Irene. 5 Guerra guerra, voglio guerra e voglio amar. Mare e terra schiavi io voglio del mio soglio, ma non basta, vo’ deposto l’arco e l’asta d’un bel core trionfar. (Parte). Memet - You know that on the first day that I saw her before me, generous and trembling, I granted her both life and spouse, and gave my oath. Solimano - Too much compassion; my lord, forgive me… Memet - It was Alexander’s compassion. Lacking experience in love affairs I thought it a game to overcome myself; But now that I see the loss of so dear a maid draw near, I feel such desire to possess her that today I would rather lose my faith, my kingdom, my honour and my life. Solimano - I’d rather the world fell in ruin. Memet - I love her, Solimano, you know my wish, you know my pain, tomorrow we are leaving, I want Irene with me. 5 War, war, I want war and I want love. Sea and land I want subject to my rule, but it is not enough, After I set aside bow and spear, I want to prevail over a tender heart. (He leaves). Scena II Solimano solo Scene II Solimano, alone. 6 Solimano - Ama tanto Memette? coraggio Soliman, è questo il tempo sia frutto il suo piacer dell’opra mia, e la mia Zaide il guiderdon ne sia. 6 Solimano - So in love is Memet? To work Solimano, it is time; let his pleasure be the fruit of my work, and my Zaide the reward for it. 18 7 S’amai, se sospirai né ponto mi giovò, con l’arte alfin saprò giungere al mio piacer. Se fa regnar l’ingegno tiene anche Amore un regno ove ha tutto il poter. 7 If loving and sighing have been of no help to me, now by guile I will finally be able to attain my delight. If it lets intelligence rule even Love has a reign where he has absolute power. Scena III Luogo maestoso con gabinetto interno apparecchiato per l’incoronazione di Irene con Demetrio. Demetrio e Irene Scene III A majestic place with an inner room prepared for the wedding of Irene and Demetrio. Demetrio and Irene 8 Demetrio - Giorno beato, o fortunato giorno, dell’Espero seren de’ miei tormenti, quel dì che fra le stelle han felice, ed eterno i semidei. Io già con questo, o cara, felicissimo dì, non cangerei. Irene - Per te sol vivo e tu solo mi basti, Demetrio, a compensar, quanto ho perduto. Demetrio - Qui attendo Soliman col lieto avviso delle bramate nozze, ora gradita, che principio darà alla mia vita. 9 Irene - Pensa, che tua son io, pensa, che mio tu sei, che mi farà felice il vivere con te: Amor darà fra poco ristoro al crudel foco per premio di mia fé. 8 Demetrio - Blissful day, O fortunate day of the end of my torments; the happy and eternal day that demigods enjoy among the stars, my dear, I would not exchange with this, most joyful, day. Irene - I live only for you, and you are enough, Demetrio, to compensate for what I have lost. Demetrio - I await Solimano with the joyous announcement of our longed-for wedding, the delightful hour which will give a new start to my life. 9 Irene - Think that I am yours, think that you are mine, that living with you will make me happy: Love will soon give me relief from my cruel suffering as a reward for my faith. 19 Scena IV Solimano e Demetrio Scene IV Solimano and Demetrio 10 Solimano - Oh felice Demetrio! della sua grazia il gran signor t’onora; Demetrio - Schiavo del suo favor la grazia aspetto di compir le mie nozze. Solimano - Concepisci speranze di maggior beneficio Demetrio - Beneficio maggior né so, né spero della promessa Irene Solimano - Sorte è miglior. La potestà è d’offrire, e Irene, e la promessa al gran monarca in dono. Demetrio - Come? Solimano - Sì piace Irene al vincitor sovrano. Demetrio - (Ah) Irene? Oh Dio che sento! Solimano - E per somma clemenza, ei che dà legge col suo voler al mondo, a te richiede in dono la tua sposa, e la sua fede. Demetrio - Ah Soliman. Ne la mia sposa offesa, tutta la Grecia offende. Solimano - Il gran signor nella sua Irene amata tutta la Grecia esalta. Demetrio - Amico! Oh Dio ti prego per l’amicizia nostra... Solimano - Per la nostra amicizia ti prometto tacer, che fosti tardo i cenni ad adorar del gran sultano. Ma il fallo emenda. Demetrio - E che posso io? Solimano - Tu stesso disponi Irene... Demetrio - Ahi misero, e non moro? Solimano - Considera chi prega. Re amante non conosce, né modesto rifiuto, 10 Solimano - O happy Demetrio! The great sovereign honours you with his grace; Demetrio - A slave to his favours, I await the grace of being granted my nuptials. Solimano - You may hope for some greater benefit. Demetrio - I know of, nor wish for, no greater benefit than my betrothed Irene. Solimano - There is a better chance. To offer both Irene and the oath to the great sovereign as a gift. Demetrio - What? Solimano - The conquering king has become infatuated with Irene. Demetrio - (Ah!) Irene? O heavens, what do I hear! Solimano - And as a supreme act of clemency, he, who has power over the world, asks you for your spouse, and his oath, as a gift. Demetrio - Ah, Solimano! By offending my spouse he offends the whole of Greece. Solimano - By loving Irene, the great lord glorifies the whole of Greece. Demetrio - Friend! O heavens, I beg you for the sake of our friendship… Solimano - For the sake of our friendship I promise I will not say that you were slow in revering the will of the great sultan. But mend your fault. Demetrio - And what can I do? Solimano - You yourself prepare Irene… Demetrio - Alas, wretched me, and will I not die? Solimano - Think of the suitor. A king in love accepts neither bashful refusals 20 né tardanza innocente. Invano la ragion col cor contrasta, questo è regio voler, t’è noto, e basta. (parte) 11 Demetrio - Anime disperate, nel vivo orror della tartarea morte con voi se non vi sembra peggior la sorte mia, cangio mia sorte. Come? Irene dirò, non sei più mia. Altro amante t’aspetta. Ah no morto piuttosto ma di lei che sarà? Finisce il mio morire se con questo finisce il mio martire Venite, o furie, per lacerarmi per trasportarmi nel vostro orror per fare orrori Che meglio sia soffrir lo sdegno del vostro regno che gelosia per troppo amor. nor innocent delays. In vain does reason fight the heart, this is the king’s will, know it and that be enough. (He leaves). 11 Demetrio - Desperate souls, who experience the horror of Tartarus’s death, with your fate, if you do not deem it more terrible, I will exchange my fate. What? Tell Irene, you are no longer mine. Another lover awaits you. Ah, no! I’d rather die, what will become of her? My slow death will end if this will put an end to my suffering. Come, O Furies, tear me apart, transport me to your horrid abode, inflict atrocities; For I’d rather suffer the dread of your reign than the jealousy caused by too much love. Scena V Zaide e Solimano Scene V Zaide and Solimano 13 Solimano - E incerto partirò? quando, o crudele, farmi vorrai d’un amator fedele uno sposo felice? Zaide - Vo’ che provi il tuo ardor la lontananza, Solimano - E nol provò finor tanta costanza? Zaide - Se l’amare ti piace, non affrettar sponsali, 13 Solimano - Must I go away full of doubt? When, cruel woman, will you make of this faithful lover a happy spouse? Zaide - I want separation to test your passion. Solimano - And has not so much constancy tested it already? Zaide - If you enjoy love do not rush our nuptials, 21 è men dolce l’amor, quand’è un dovere. Chi vuol tener due cori in fiamme eguali, ami molto, ami sciolto, ed ami in pace. Solimano - Irene segue il re, tu segui Irene! Zaide - Me lo dici, me’l giuri, e men lo credo. Solimano - Così comanda il gran signor. Zaide - Lo spirto innanzi lascerà, che il suo Demetrio Solimano - E non han taglio i nostri ferri? o corde non han più l’archi? o precipizi i mari? Zaide - Che vuol dir questo. Ohimè! Solimano - Che in nostra corte un rivale del re sposa la morte. Zaide - Sentimi Soliman, so quanto avanti sei nel favor del tuo monarca, or voglio un saggio aver, del grande ardor, che vanti. Solimano - Richiedi pur. Tel vanterò con l’opre. Zaide - Turba le nozze, a tuo piacer, compiaci, (non tel contendo) al tuo signor; ma guarda. Per quanto è a te la grazia mia gradita, salva Demetrio tu, salva la vita. Solimano - Sì forte t’inquieta il suo periglio. Zaide - Vuoi gradir? Vuoi piacer? Solimano - Altro non voglio... Zaide - Non cercar, non negar, fa’ quel che bramo. Solimano - Si darà legge il tuo volere al mio. Ma che sperar degg’io? Zaide - Se dei sperar non patteggiar mercede, per accordo non amo, non cercar, non negar, fa’ quel che bramo. 14 Solimano - Se vuoi che serva, almen lasciami vivo in sen love is less sweet, when it becomes a duty. To keep the flames of two hearts equally kindled one must love deeply, freely and in peace. Solimano - Irene follows the king, you follow Irene! Zaide - The more you tell me and swear it, the less I believe it. Solimano - That is the great sovereign’s command. Zaide - She’d sooner leave her soul than her Demetrio. Solimano - And have our blades no longer a sharp edge? Or strings our bows? Or deeps the seas? Zaide - What does this mean? Alas! Solimano - That in our court a rival of the king embraces death. Zaide - Listen, Solimano, I know how high in the king’s favours you are; now I want proof of the great passion you boast of. Solimano - Ask me, then. My deeds will prove it. Zaide - Interfere with the nuptials, please your master at will (I will not contest it); but watch out. If my grace is welcome to you, save Demetrio, save his life. Solimano - Does his plight trouble you this much? Zaide - Do you want to be appreciated? Do you want to please me? Solimano - I want nothing else… Zaide - Do not ask, do not refuse, do what I wish. Solimano - Your wish is my command. But what can I hope for? Zaide - If you want to hold hope do not negotiate a reward, I do not bargain my love, do not ask, do not refuse, do what I wish. 14 Solimano - If you want me to help you, at least leave some expectation alive 22 qualche conforto. Chi vieta lo sperar, in un puro penar l’amore è morto. in my heart. To deny hope, makes love die in utter torment. Scena VI Zaide sola e poi Demetrio Scene VI Zaide alone and then Demetrio 15 Zaide - Oh Dio, e sarà vero, che il misero Demetrio perda Irene? E Irene, la Germana, in braccio di Memet possa donarsi? Ma a che compiango e l’uno e l’altro? s’io amo Demetrio e lo vorrei già mio; Ah più che metto in arme la ragione e il dover contro il desio, meno torna ch’in mezzo al gran contrasto peno ben più ma nulla men l’adoro. Non è pena in amor più crudele, che il vedere il bel, che s’ama, in poter della rivale; sia pur giusto il suo ardor, e sia fedele o sia amica chi lo brama, gelosia sempre è un gran male. (parte). 15 Zaide - O heavens, can it be true that poor Demetrio is to lose Irene? And that Irene, the German maid, will give herself up to Memet’s embrace? But why do I pity the two of them? I love Demetrio and I wish he were already mine; Ah, the more I fight desire with reason and sense of duty, the more, in the midst of this great conflict, I suffer, without loving him any less. There is no crueller pain in love that to see one’s beloved in the power of a rival; even if her passion is sincere, and she that loves him a loyal friend, jealousy is always a great evil. (She leaves). 23 CD 2 CD 2 ATTO SECONDO ACT TWO 1 Introduzione 1 Introduction Scena I Giardino magnifico. Demetrio e Irene Scene I A magnificent garden. Demetrio and Irene 2 Irene - Sì, ti conosco, Amor, tu sei solo signor, dell’alma mia. Mi balza in petto il cor, sciolto da ogni timor di sorte ria. 2 Irene - Yes, I do know you, Love, you are the only master of my soul. My heart throbs in my bosom, freed from any fear of an evil destiny. Scena II Demetrio e detta Scene II Demetrio and the above. 3 Demetrio - Ah Irene! Ah Irene! Irene - Oh mio Demetrio! oh dio! comincia il bell’annunzio in un sospiro? Parla, che avvenne, oh dio! Perché confuso stai? Demetrio - Prima ch’esca dal mondo, ahimè perdona questo tenero sfogo, a un moribondo. Irene - Parla mio ben, non mi far più languire. Demetrio - Ascolta e inorridisci. Altro amante, altro amore ed altro letto il mio destin t’appresta. Irene - A tanto affetto così cruda novella? E tu la rechi? Ah Demetrio, Demetrio e tu mi cedi? Demetrio - Egli mi ti rapisce, io non ti cedo. Memetto il superbo parte diman, 3 Demetrio - Ah, Irene! Ah, Irene! Irene - O my Demetrio! O heavens! Does good news begin with a sigh? Speak, what has happened, O heavens! Why are you disconcerted? Demetrio - Before I leave this world, alas forgive a dying man this tender outburst. Irene - Speak, my beloved, do not make me suffer so. Demetrio - Hear and be horrified. My destiny prepares for you another lover, another love and another bed. Irene - For our great love such a grim piece of news? And you deliver it? Ah, Demetrio, Demetrio, and you will give me up? Demetrio - He takes you away from me, I do not give you up. Proud Memet leaves tomorrow, 24 né senza Irene parte. Irene - E tu a ceder m’esorti? Demetrio - Al mio destino, al re crudel... Irene - Guarda, che tu nol brami. Demetrio - Anche questo mancava a’ miei dolori, anima mia. Irene - T’intendo, di Memet mi vuoi tu, perché non m’ami più. and not without Irene. Irene - And you exhort me to give in? Demetrio - To my fate, to the cruel king… Irene - I see, you do not want me. Demetrio - This too, to add to my sorrow, my love. Irene - I understand, you want me to be Memet’s, because you do not love me any more. Scena III Solimano, Memet, e detti Scene III Solimano, Memet, and the above. Solimano - Impaziente [è] il gran signor… Irene - Demetrio… Memet - Irene [è] a te già noto ch’hai l’onor di piacermi. Irene - Demetrio or mi dicea questa fortuna. Demetrio - Ed ella rispondea, ch’ubbidiente al suo voler s’inchina. Ahi che dolor! Irene - Oh traditor! Memet - In premio dell’opra e dell’avviso a te concedo Zaide in isposa. Solimano - Ahimé Demetrio - Signor Irene - Signore Memet - Bella voglio sapere s’è sola ubbidienza il tuo consenso. Prezzi Irene il mio cuore o la mia sorte? Tu taci e impallidisci? Irene - In mio favore interpreta il silenzio e il mio pallore e in tanta novità, dona ti prego alla mente confusa un po’ di tempo. Solimano - The great sovereign is impatient… Irene - Demetrio… Memet - Irene, you already know that you have the honour of pleasing me. Irene - Demetrio has just told me about this kindly fortune. Demetrio - And she replied that, obedient, she would bow to his will. Ah, woe is me! Irene - O, traitor! Memet - As a reward for your deed and your wisdom, I grant Zaide to you as your wife. Solimano - Alas! Demetrio - My lord… Irene - My lord… Memet - Fair maid, I want to know if your consent is mere obedience. Irene, do you appreciate my heart or my position? You do not speak, you turn pale? Irene - In my favour do interpret my silence and my pallor, and in such change, please grant this confused mind a little time. 25 Questo sia del tuo amor primo argomento. Memet - Sia questo il primo segno, ecco in tua grazia scema un re di qualch’ora il suo contento. 4 Non sa chi ben non ama che cosa sia aspettar. Ogni momento costa un tormento sperando il bene con il penar. Let this be the first argument of your love. Memet - Let this be the first sign, for your sake the king will postpone for a few hours his contentment. 4 He that is not deeply in love knows nothing about waiting. Every moment costs him new torment as he longs and yearns for his beloved. Scena IV Demetrio, Irene, Solimano Scene IV Demetrio, Irene, Solimano 5 Demetrio - Solimano, soccorso. Irene - Tu perdi Zaide. Demetrio - Chiedo ai nostri pietà dai tuoi dolori. Solimano - La sciagura è comun, ma che poss’io, non val contro a sue voglie il favor mio. (parte). 5 Demetrio - Solimano, help us. Irene - You will lose Zaide. Demetrio - Though in sorrow have mercy on our sorrows. Solimano - It is a misfortune for everyone, but what can I do, my favours have no power against his desire. (He leaves). Scena V Irene, Demetrio Scene V Irene, Demetrio Irene - Se perdermi volevi, uccidermi era meglio, senza farmi saper ch’eri incostante. Demetrio - A me? incostante tu, si può in un ponto quando è vero l’amor cangiar desio? Irene - Si può ceder chi s’ama, quando vero è l’amante, a un altro amore? Demetrio - Esorto il minor mal, cedo al tuo bene; io cedo Iren, a Irene. Irene - Dimmi infedele non saresti tu già così crudele Irene - If you wanted to dispose of me, you would have done better to kill me without letting me know of your disloyalty. Demetrio - You say this to me? You are disloyal, can true love change course so suddenly? Irene - Can one give up one’s beloved, if one’s love is true, to another lover? Demetrio - I shall choose the lesser evil, I yield to your love; I shall yield Irene, for Irene’s sake. Irene - Tell me, unfaithful man, will you be so cruel 26 d’abbandonarmi ancora? Demetrio - Io sono... un infedele? Io abbandonarti? or bene io vado or ora... Irene - Ferma ferma, ove vai? Demetrio - A irritar il tiranno, a gridar ch’io non voglio, e ch’io gli niego. Irene - Ferma Demetrio, se dobbiam morire, io voglio la pietà di morir prima, già vedo che tu m’ami; ma che riparo al prossimo periglio? Demetrio - Per te solo pavento. Irene - Per tua cagion sol temo. Demetrio - Poss’io senza di te viver felice? Irene - Poss’io senza di te sperar contento? ma sono al nostro mal vani i lamenti! Andiamo, andiam voglio tentar mia sorte o sarò di Demetrio, o della morte. Demetrio - Deh amiamci più che mai: raddoppino a dispetto del crudo usurpatore le comuni miserie, il nostro affetto. 6 A due - Se ben amano due cori nelle pene son contenti. Son costanti nel timor. Disprezziamo anima mia della sorte i rei furori ed armiamoci d’amor. (partono). as to abandon me again? Demetrio - I would be… unfaithful? I would abandon you? Well then, I will go right away… Irene - Wait, wait, where are you going? Demetrio - To challenge the tyrant, to cry out that I am against it and I refuse. Irene - Wait, Demetrio, if we are to die, I want the mercy of dying first, I see now that you love me; but how to shield ourselves from the approaching danger? Demetrio - I fear only for your safety. Irene - And I for yours. Demetrio - Could I ever live happily without you? Irene - Could I ever hope for any happiness without you? But our laments are of no use against our woe! Let us go, let us go, I will challenge my destiny, I shall either belong to Demetrio or to death. Demetrio - Ah, let us love each other more than ever: in spite of the cruel usurper and of our common misery let us double our love. 6 Duet - When two hearts are truly in love they are happy even in sorrow. They are faithful even in fear. My beloved, let us despise the evil wrath of fate and arm ourselves with love. (They leave). 27 Scena VI Spiaggia di Costantinopoli. Memetto scende dalla Capitana con la sua corte, e nell’atto di discendere, compare un arco trionfale. Solimano, Memet, e poi Irene Scene VI A beach at Constantinople. Memet steps down from the flagship with his courtier and as he does so an arch of triumph appears. Solimano, Memet, then Irene 7 Solimano - Su di metalli e di sonore trombe tuoni e rimbombe la terra, il cielo, e il mar. Ecco di Grecia il fulmine guerriero d’un altro impero comincia a trionfar. 8 Memet - Forti custodi e vivi miei trionfi Mercede, a voi quest’oro e in un caparra (fa dispensar denari a’ Giannizzeri) delle spoglie d’un mondo sol perché il mondo è un solo. Ma Irene quando viene? Solimano - Verrà Signore; ma ancor leggo in quel volto un raggio di pietà pel suo Demetrio. Ma già sen vien. Memet - Attendi: (a Solimano) nelle gran forze mie tu vedi Irene le venture mie glorie e tu a parte sarai di mie vittorie. Irene - Io, Signore? Memet - Tu appunto. Ancor sei in dubbio? Irene - Ho sicurtà la tua giurata fede, ed il mio onor, e del concesso sposo. Memet - Il tuo sposo m’ha sciolto. Irene - Ah! non è vero! Memet - Né t’offendo l’onor, se fra le mogli del gran signor t’accetto. Irene - Non ha moglie fra noi quel ch’ha più mogli. Memet - Fu d’altro sangue e di tua legge ancora 7 Solimano - Up bold, blaring trumpets, let earth, sky and sea thunder and resound. Here is the lightning warrior of Greece ready to triumph over another empire. 8 Memet - Bold guardians and living triumphs Let this gold be a token (he has money given out to the soldiers) of the booty of a world only since the world is but one. But when will Irene come? Solimano - She will come, sir; yet I still read in her face a ray of pity for her Demetrio. But she is coming now. Memet - Wait: (to Solimano) in my great host you see, Irene, my future glories and you will share in my victories. Irene - I, sir? Memet - You. Do you still doubt me? Irene - I trust in your oath, and my honour, and my promised spouse. Memet - Your spouse has released me. Irene - No! This cannot be! Memet - I do not offend your honour, if I accept you among the wives of the great lord. Irene - In my land he who has more than one wife has none. Memet - Of different blood and of your law 28 la mia gran madre e fra le regge spose visse contenta e si credea regina. Irene - L’esempio onora ben, ma non l’imita, benché tua schiava Irene. Perdona un giusto ardir; l’anima e il sangue chiamandoti spergiuro, mille volte darò pria che l’onore. Memet - Bella ferocità più m’innamori. Solimano per me vinci quel core non vuo’ arrischiarmi più, son tanto amante che quasi oblio colei d’esser regnante. (parte). was my mother, and amidst the royal wives she lived in happiness and thought herself a queen. Irene - I honour the example, but do not imitate it, though Irene is but your slave. Forgive my righteous daring; my soul and blood that call you a perjurer, would I give a thousand times ere I would give my honour. Memet - Fine spirit, I love you the more. Solimano, win this heart for me I shall risk no more, I love so much that I nearly forget to command. (he leaves). Scena VII Solimano, Irene Scene VII Solimano, Irene Solimano - Principessa, e non sai che possa ancora il furore o il favor del gran Memette? Irene - Né l’un, né l’altro meritar pretendo, serba le sue promesse? io son contenta. Le rompe? Io più non spero, io più non temo. Solimano - Comanda il vincitor. Sei in poter suo. Irene - La vita è in suo poter, ma non già il core. Solimano - Anche il tuo cor, s’è in poter del suo Demetrio Irene - Oh dio! Se mai sospetta che per lui lo rifiuti… Ah Solimano! Non ami Zaide? Solimano - E perché l’amo ancor Demetrio ha vita. Pensa, e risolvi intanto o sii del re la più diletta moglie, o su Demetrio appresta un longo pianto. (parte). Irene - Barbaro! e così parli e così parti. Solimano - Princess, do you not know what the anger and favour of Memet can do? Irene - I wish to merit neither one, Does he keep his word? I am happy He breaks it? I neither hope nor fear. Solimano - The victor commands. You are in his power. Irene - My life is in his power, but not my heart. Solimano - Your heart too, if in the power of his Demetrio Irene - Oh god! If ever he suspects that I refuse for him… Ah Solimano! Do you not love Zaide? Solimano - Because I love her Demetrio is still alive. Think and decide either you are the king’s beloved wife or long sorrow awaits Demetrio. (he leaves). Irene - Barbarian! Thus you speak and leave me. 29 9 Misero amante core prepara pur sospiri, hai molto da penar. Nell’impero del crudo amore, quanti sono i bei desiri, son le fonti del lagrimar. 9 Wretched loving heart prepare your sighs, for you have cause for sorrow. In the power of cruel love how many sweet desires are well-springs of tears. Scena VIII Demetrio e Zaide Scene VIII Demetrio and Zaide 10 Demetrio - Di me così gran fiamma? E tanto ascosa? Zaide - Fin che fu reo d’infedeltà il mio foco, lo castigai tacendo. Or che l’assolve, certa speme di nozze, il dolce premio, e del silenzio e dell’ardor ti chiedo. Demetrio - L’ardor ringrazio e la costanza ammiro; non ho bella due cori, e questo solo tutto, tutto è d’Irene. Zaide - Ah se sapessi i lunghi miei tormenti! Se i dolori presenti se sapessi cos’è, languir tacendo! Demetrio - Tutta quella pietà che per me posso, e che per me non trovo, io per te sento, Zaide non so ingannar, Irene adoro né mai d’altri sarà questo mio core, ma, oh dio, come turbata a noi sen viene. 10 Demetrio - Such passion for me? And so well hidden? Zaide - While it was guilty of infidelity I punished my flame by hiding it. Now it is absolved by certain hope of matrimony, I beg of you the sweet prize of silence and of love. Demetrio - I thank your love and admire your faith; I have not two hearts, only this one which is all, all for Irene. Zaide - Ah, if you but knew of my long torment! My present sorrows if you knew what it is to suffer in silence! Demetrio - All the compassion that I have and cannot feel for myself, I feel for you, I cannot fool Zaide, I adore Irene and my heart will never be another’s, but, oh god, how troubled does she come to us. Scena IX Irene e detti Scene IX Irene and the above Irene - Pur ti ritrovo alfine. sappi che Memette ha trovato un timor, che mi sgomenta, minaccia me su la tua vita, o caro. Zaide - Solimano infedele! Demetrio - Piacesse al ciel, che la mia morte Irene - At last I find you. You must know that Memet has found a fear, that terrifies me, he threatens me with your life, oh dear one. Zaide - Faithless Solimano! Demetrio - Would have but grant that my death 30 a trarti di mano al fier tiranno a te giovasse: ma senti anima mia, s’è impossibile unirsi in dolce nodo è furor se ricusi impero e nozze è l’opportunità di giovar tanto all’infelice Grecia. Irene - Se tu amassi davvero pria che d’altrui, tu mi vorresti morta. Demetrio - Già che ragion non giova, sù sù faccia l’amor l’ultima prova. Attendimi e risolvi: O ripara al tuo rischio, o sii regina. Irene, in breve d’ora tel giuro, io leverò con questa mano a te l’impedimento, a me la vita. Irene - E sei ben fermo in questo? Demetrio - Si sì sono uno scoglio. Irene - Or dunque ti rispondo con questo acciaro. (Cava un stile) Demetrio - Ah ferma! Zaide - Oh dio che fai? Irene - Non v’accostate, o ch’io mi passo il petto... Con questo acciar, che per rimedio estremo di libertà, poiché son schiava io porto, sì ti vo’ prevenir, se non deponi il barbaro pensiero rispondi pur, per me è deliberato, non dà tempo a’ consigli, un disperato. Demetrio - Vivrò vivrò s’el vuoi per questo ciel, per quell’amor tel giuro, per cui morire, e vivere non curo, ma deponi quel ferro! Irene - Ecco lo getto. (Getta l’arme) Zaide - Vivete pur sperando emola generosa anch’io de’ vostri esempi voglio sacrificarmi al piacer vostro. might wrest you from the bold hand of the tyrant: but listen, my heart, if it is impossible to be joined in a sweet union it is madness to refuse power and wedding it is a chance to do so much for wretched Greece. Irene - If you truly loved me you would wish me dead rather than another’s bride. Demetrio - Since reason can do naught, come, let love make one last try. Await me and decide: either prepare for danger, or be queen. Irene, briefly I swear, that with my own hand I shall remove your hindrance, and my life. Irene - And are you set on this? Demetrio - Yes, I am as firm as a rock. Irene - Then I reply to you with this blade. (She draws a dagger) Demetrio - Ah stop! Zaide - Oh god, what are you doing? Irene - Hold back, or I shall pierce my breast with this blade that as a slave I carry, as a final remedy of freedom, I shall act before you, if you do not abandon the barbarous thought answer now, my mind is made up, the desperate leave no time for thinking. Demetrio - I shall live, live if you desire I swear it by this heaven, by the love for which I would die and care not to live, but lay down that knife! Irene - Here, I cast it down. (She throws the dagger down) Zaide - Live and hope yet generous emulator at your example I too will sacrifice myself for your happiness. 31 Adoro il tuo Demetrio, mia cara tel confesso. Ora per bella emenda voglio svenarmi in sen sì caro amore. Già Solimano alle mie nozze aspira s’oggi con il suo amor vi fa contenti, per innocente errore io stessa ho da servire al vostro amore. Terzetto Zaide - A me sarò crudele, che sento nel mio core, del nostro amor pietà. 11 Irene / Demetrio / Zaide Vivrò per te fedele, né mi farà terrore del fato l’empietà. I love your Demetrio, my dear, I admit this. And now, in just repayment will I tear this sweet love from my heart. Solimano aspires to wed me and if today he makes you happy with his love by an innocent mistake I myself might serve your love. Trio Zaide - I shall be cruel to myself, for in my heart I feel compassion for our love. 11 Irene / Demetrio / Zaide I shall live faithful to you and will not be terrified by wicked fate. Scena X Solimano, Zaide Scene X Solimano, Zaide 12 Zaide - A tempo arrivi: sinceri patti in semplice discorso il mio volere è in poter tuo se vuoi. Solimano - Come tanta fortuna? e sì improvvisa? Zaide - Ogni amante ha un bel momento; se nol coglie è per sua colpa. Solimano - Se questo è il mio, l’accetto, e ti do in pegno la mano, il cor, la fede. Zaide - Sì, ma pria ti convien fartene degno. Solimano - Onora l’ardor mio del tuo comando. Zaide - Fa’ che Irene a Demetrio oggi sia sposa, e in prezzo avrai le mie per lor nozze. Solimano - E così m’offri il voler tuo, s’io voglio? Nega chi mette un impossibil patto. Zaide - E credi tu ch’io sia facile acquisto? Va’, se temi per me rischio e fatica. 12 Zaide - Your arrival is timely: sincere agreements in simple words my wish is in your power, if you desire. Solimano - What, such fortune? and so suddenly? Zaide - Every lover has his moment; and if he does not seize it, it is his mistake. Solimano - If this be mine, I accept it, and in return give you my hand, my heart, my faith. Zaide - Yes, but first you must be worthy. Solimano - Honour my love with your bidding. Zaide - Let Irene and Demetrio be wed today, and in exchange you will have my wedding for theirs. Solimano - Thus do you offer me your will, if I desire? She who sets an impossible condition, is one who refuses. Zaide - And do you think me an easy conquest? Away, if you fear risk and effort for me. 32 Solimano - Io temere per te? No, non ricuso d’esporre a tuo piacer grazia e fortuna. Sì tentarò, ma dividiam l’impresa. Fa’ che Irene in favor del proprio onore richieda al gran signor d’essergli sola, e coronata moglie. Zaide - Questo che giova? Solimano - Vieta famosa legge ai re sultani d’aver moglie e regina. Onde Memette posto tra le promesse e il gran divieto più facile udirà voce, che il prieghi a non mancar di fé, né romper leggi: se nol vince quest’arte, ogn’altra è vana. Zaide - La dimora è fatale in tanto rischio. Volo a eseguir la parte mia. Solimano - Ben vedi, cara Zaide, se t’amo. Fido il mio capo a femminil secreto. 13 Zaide - Sii pur fedele a me, non dubitar. Crudele più non è, il core quando crede, in mezzo della fede, principio è dell’amar. Solimano - Fear for you? No, I do not refuse to risk grace and fortune for your pleasure. I shall try, but let us divide the task. For her honour’s sake let Irene ask our lord to be his only crowned wife. Zaide - What good will this bring? Solimano - A well-known law forbids sultan kings to have a wife and queen. Thus Memet caught between a promise and a ban will more likely listen to voices that beg him not to lose his faith, nor break the laws: if this trick fails, all others are vain. Zaide - It is fatal to hesitate in such danger. I fly to do my part. Solimano - Well can you see, dear Zaide, that I love you. I entrust my head to female discretion. 13 Zaide - Be true to me, do not doubt. No longer is a heart cruel when it believes that faithfulness is the first step to love. 33 CD 3 CD 3 ATTO TERZO ACT THREE 1 Introduzione 1 Introduction Scena I Gran padiglione reale in forma di gabinetto Memet, Solimano Scene I A great royal tent serving as a council hall Memet, Solimano 2 Memet - Tanto stupor vi prende ch’io voglia compiacer all’ardor mio, e far regina Irene? Solimano - Ti ricorda mio re, che d’alta legge signor tu, che difendi, di mancator correggi, tu violar le più famose leggi? Memet - Servano leggi i re, quando la legge serve a comodo loro. Ma eccola che giunge. 2 Memet - Are you so astonished that I wish to satisfy my desire and make Irene queen? Solimano - I remind you, my king, defender of the high law, who punish the trespasser, that you would violate the best-known laws. Memet - Laws serve the king, when the law suits their purpose. But here she comes now. Scena II Memet, Irene, Demetrio Scene II Memet, Irene, Demetrio Memet - Tu vuoi, che il tuo bel crin col suo diadema coroni il vincitor la tua vittoria? Irene - Così chiede il mio onor; ma egli è un ardire, che invece d’esaudito, merta d’esser punito. Memet - Vile ti punirei. Superba, t’amo. Merta doppia corona così bell’ardimento. Una sarà la mia, l’altra una intiera Legge, ch’io rompo a cingerti la fronte. Irene - Ahimè che ascolto! Demetrio - Oh cielo e vivrò... Memet - Do you wish the Victor with his diadem to crown your fair head with your victory? Irene - My honour demands it; but it is a claim that deserves to be punished rather than rewarded. Memet - A wretch, I would punish you. Bold woman, I love you. A double crown should honour such a brave stance. One shall be mine, the other an entire law, that I shall break and place on your brow. Irene - Alas, what do I hear? Demetrio - Oh heavens, and I still live... 34 Memet - E non rispondi? Irene - Signor, tu m’hai trafitta col dir, ch’una tua schiava tu ti pieghi a onorar con un delitto. Memet - Questo a te si dovea, di sì gran core, che a Memette sapesti chieder cosa maggior del suo potere. Demetrio - E ancor non moro? Irene - Or me ne pento, e bramo salvo il mio onor, e la sua legge intatta Memet - Bramo salvo il mio cor, non la mia legge. Irene - Son tua schiava signor. Oh fossi morta! Memet - Sarai regina. Demetrio- Oh dio! Memet - Soliman scendi al campo, e gli animi e le genti or or prepara; a spettacolo novo, di così bel sembiante d’una schiava regina e d’un sultano amante 3 Presto a godere, chi tarda il piacere perde il bel fiore del vero gioir felice quel core che libera amore dalle pene d’un lungo desir. Memet - Do you make no answer? Irene - Sir, you have wounded me in saying that you stoop to honour a slave with a crime. Memet - This is your due, paid with the heart, for you dared ask of Memet that which is greater than his power. Demetrio - And do I still not die? Irene - Now I repent, and desire to save my honour, and keep his law intact. Memet - Desire to save my heart, not my law. Irene - I am your slave, sir. Ah, were I but dead! Memet - You will be queen. Demetrio - Oh god! Memet - Soliman go down to the field, and prepare the people and their hearts now for a new spectacle, of the fair face of a slave queen and a loving sultan. 3 To delight now swift, he who delays pleasure misses the true blossom of joy Happy is the heart That frees love from the pangs of long desire. Scena III Irene, Demetrio e Zaide Scene III Irene, Demetrio and Zaide 4 Irene - Ora sì, che svanite son tutte le speranze, e quel ch’è peggio nemmeno il disperar punto ci giova, se accetto, se ricuso, o viva, o mora, o tu sei della morte, o non sei mio, infelice mio bene. Demetrio - Ahi! che doppia agonia per chi s’adora, [è] il lasciarsi per sempre; 4 Irene - Now indeed, all hopes are lost, and what is worse not even despair can help us, whether I accept or refuse, live or die, either you die, or are not mine, my unhappy lover. Demetrio - Ah! double torment for those who love it is to leave each other for ever; 35 pensa alla tua salute e non più a questa vita, che senza te, non è più vita. Zaide - Mi scoppia il core in petto. Irene - Rinforzati mio core; ecco il mio, fida suora, ecco il tuo sposo: vi unisca innanzi a me nodo amoroso. Col foco tuo, col mio unito in un ardor studia ad amarlo. E perché m’ama ancora, veglia alla guardia sua, prendi sospetto del suo dolor, del suo furor. Sì tosto non ti fidar d’ogni ingannevol calma, col tempo ei cederà. Tu allor n’avrai d’amor, di tolleranza, e frutto e palma. 5 Se mai dolce, se mai grato ti fu il ben della tua Irene, tu non dei pensar più a me. Per quel pianto innamorato, che già sparsi e per le pene ch’io pativa sol per te. think of your health and no more of this life, which, without you, is no longer life. Zaide - My heart is bursting in my breast. Irene - Be strong my heart; here is mine, trusted sister, here is your husband: let a loving knot unite you before me. With your flame, with mine united in passion learn to love him. And since he loves me still, watch over him, and be aware of his pain and his anger. Be slow to trust any deceitful calm, with time he will yield. Then you will have the fruit and wreath of love and tolerance. 5 If ever the good of your Irene was sweet and dear to you, you must not think of me again. For those loving tears that I have shed and for the pains that I have suffered for you alone. Scena IV Demetrio e Zaide Scene IV Demetrio and Zaide 6 Demetrio - Ahimè, son morto! Zaide - Animo, o ciel! Demetrio? Demetrio - O sorella fedele! o Solimano! o turche leggi! o mia tradita Irene! Zaide - E che? tu dubitar della mia fede? Demetrio - Sì, fede di rivale. Queste le nozze son? Queste le tanto generose promesse? Zaide - Perdono al tuo dolor, sì iniquo torto. 7 Demetrio - Palpito, sudo, tremo Dove io volga il guardo e il ciglio Non incontro che periglio 6 Demetrio - Alas, I am dead! Zaide - Oh, heavens! Demetrio? Demetrio - Oh true sister! Oh Solimano! Oh Turkish laws! Oh my betrayed Irene! Zaide - What? Do you doubt my faith? Demetrio - Yes, the faith of a rival. Is this a wedding? Are these the generous promises? Zaide - I pardon this cruel wrong when I think of your sorrow. 7 Demetrio - I tremble, I sweat, I shiver Wherever I turn my eyes my gaze lights only upon danger 36 e mi sento già morir La mia Irene, o dio, perdei e finiti i giorni miei sono a forza di martir. (parte) and I feel that I am dying Oh god, I have lost my Irene and my days are over worn down by my torments. (he leaves) Scena V Zaide e Solimano Scene V Zaide and Solimano 8 Zaide - A tempo giungi, iniquo, questo è il prospero evento, che sortiro i miei prieghi? Quanto io vaglia con te ben argomento. Solimano - Giudica iniquamente chi guarda il buon voler nel buon successo. Zaide - Or tu spera godere la solita merce del buon volere. Solimano - Forse il merto godrò della buon opra; non mi par il sultano inflessibile più com’era prima su la moglie regina. Gridano i sani della legge, e insieme l’ordine militar tutto ne freme. Zaide - Se volessi davvero... Solimano - Non è senz’arte mia, che in un raccolti parlino i grandi al re, che il re gl’ascolti. Zaide - E qual frutto ne speri? Solimano - Molto può col regnante il comun desiderio e può molto l’amore in un re amante. Zaide - Torna, e tenta se m’ami, che senza colpa sua nel suo disegno tanta grazia non manca e tanto ingegno. 9 Si viva, si mora in grazia d’amore mio core costanza. 8 Zaide - You come betimes, false wretch, is this the happy lot that my prayers have won? When I weigh the question with you. Solimano - It is wrong to judge good intentions only in good results. Zaide - Now you hope to win the usual reward for good intentions. Solimano - Perhaps I shall win the reward for good deeds; the sultan does not seem so unbending as he was before about the queen and wife. The wise men of law cry out, and with them the military orders are in tumult. Zaide - If you really wanted Solimano - It is not without my art that now gathered together the elders speak to the king, and the king lends his ear. Zaide - And what fruit do you hope to obtain? Solimano - The people’s wish can do much to move a regent and much can do love in a loving king. Zaide - Return, and strive if you love me, that without his fault such grace and wit fail not in his plan. 9 In the grace of love my heart lives or dies. 37 Per amor di chi s’adora amar s’impari senza speranza. For love of the adored we learn to love where hope is none. Scena VI S’apre il gran padiglione e si vede tutto il campo turchesco con l’esercito in battaglia. Memet, Irene con tutta la corte precedono Solimano, Demetrio e Zaide Scene VI The great tent pens and we see the Turkish army in battle formation. Memet, Irene and the whole court precede Solimano, Demetrio and Zaide 10 Marcia turca 10 11 Memet - O gran mondo ottomano, o in virtù mia. Popolo domator dell’Oriente. Questa ch’io vinsi imperial corona sulla più bella fronte, che a sostener diademi apprestasse natura, espongo in vista, perché nell’universo sia per felice man, d’alto imeneo di vittoria, e d’amor vivo trofeo, o fortunata Irene. 12 Il mio amor ti fa regina se mia schiava il ciel ti fé Serva il fato ti destina ti vol sposa ecco il tuo re. 13 Irene - Sposa son per tua grazia e son regina. Di lusinghe signor non è più tempo, la sorte ti dovea un cor più grato del mio. Con tutto questo ubbidito tu sei, ma non amato. Ma neppur ubbidito. Il tuo diadema sol venni ad accettar per rifiutarlo. Demetrio - Ahimè che disse! Zaide - Oh ciel che sento! Memet - Ah iniqua tu così a me? Tu così ingrata, indegna? Sinfonia in Turkish style 11 Memet - Oh great Ottoman world, oh by my virtue. People that dominate the Orient. This imperial crown that I have won do I set for all to see on the fairest brow which nature disposed to bear diadems, that the universe be happy with this noble wedding, with victory, and the trophy of living love oh fortunate Irene. 12 My love makes you a queen though heaven made you my slave Fate destined you to serve and now your king would have you his bride. 13 Irene - By your grace I am a bride and queen. Sir, this is not the time for flattery, fate owed you a more thankful heart than mine. All this is to say you are obeyed, but are not loved. Yet not even obeyed. I came to accept the crown only to refuse it. Demetrio - Alas, what has she said? Zaide - Oh heavens, what do I hear? Memet - Ah wretch do you treat me so? So ungrateful, so unworthy? 38 a sì gran beneficio... Irene - Conosco il torto sì, ma nulla giova per vincere il cor mio. Memet - Perfida, e mi prometti, e cerchi patti solo per ingannarmi? Irene - Chieder credeva una impossibil cosa, e risparmiare ad ambedue il dolore: a me d’esserti ingrata, a te d’udire da me negarti amore. Memet - Il capo, il capo vile che nieghi alla corona ora porgi al supplicio. Zaide / Demetrio - Oh dio! Irene - Son pronta: invece del tuo letto, invece del tuo soglio, anche a favor l’accetto. Memet - Vediam se per Irene son grazie i miei castighi. Olà, soldato, la corda di quell’arco. Demetrio a te. Qui tu sugl’occhi miei Strozza, uccidi colei. Demetrio - Io signore? Memet - Tu, tu con la tua mano, immantinente. Demetrio - Mille mille volte piuttosto io vo’ morire. Irene - Ah! no Demetrio. Memet - Oh infidi! Io son tradito: ben comprendo le trame. Da te comincerò: soldati a lui. Irene - (a Memet) Signore ubbidirà per quanto m’ami. (a Demetrio) Serba la vita tua, prendi la mia, ecco il collo, ecco il capo, a me la morte. Demetrio - (a Irene) Deh vivi, e regna tu ch’io lieto godo di morire per te. (a Memet) Me sol castiga, Before such great honour… Irene - I know my sin, but nothing can this do to overcome my heart. Memet - Traitress, you promise and seek accords only to deceive me? Irene - I thought to ask the impossible, and to spare us both the suffering: for me of being ungrateful, for you of hearing your love rejected. Memet - The head, the wretched head that you deny to the crown you will bow to the executioner. Zaide / Demetrio - Oh god! Irene - I am ready: rather than your bed, rather than the throne, do I willingly accept it. Memet - We shall see if Irene judges my punishment a favour. Ho there, soldier bring the string of your bow. Demetrio, act now. Here in my sight strangle her, kill her. Demetrio - I, Sir? Memet - You, with your own hand, immediately. Demetrio - A thousand times, a thousand would I die first. Irene - Oh! no Demetrio. Memet - Oh traitor! I am betrayed: well do I understand your plotting. I shall begin with you: soldiers, take him. Irene - (to Memet) Sir, he will obey even though he loves me. (to Demetrio) Spare your own life, take mine, here is my neck, here my head, give me death. Demetrio - (to Irene) Ah live and reign that I may delight in dying for your sake. (to Memet) Punish me alone, 39 signor, me solo e lei per te conserva. Memet - Come? Fin le mie pene insultar temerari! (ai soldati) Fermate voi già una altra, un’altra sorte di castigo gl’aspetta. Se v’è in grado la morte (a Demetrio e Irene) perdo al vostro morir la mia vendetta. Zaide - Che mai sarà? Memet - Della più vile plebe sia ludibrio costei. Viva per pena, scornata e indifesa. Irene - Ohimè che orrore! Memet - E a tutto sian presenti catenati e scherniti la sorella e lo sposo. (Vengono incatenati Irene e Demetrio) Zaide - Di che colpa son rei. Demetrio - Per qual delitto? Irene - Non temo, no, dell’empia tua sentenza non si perde innocenza e non si macchia onore da chi intatta ha la mente e puro il core. Fa’ quanto sai! Non t’amerò in eterno. Memet - Non più. Eseguite. Demetrio - Ah Irene! Irene - Vado, o crudo, e consolo i dolor miei ch’ora vado innocente dove sarà Demetrio e tu non sei. (partono Irene, Demetrio e Zaide) sir, only me, and keep her for yourself. Memet - What? Dare you even insult my suffering? (to the soldiers) Stop, for another, a different type of punishment awaits you. If death is welcome you (to Demetrio and Irene) I have no vengeance in your death. Zaide - What can this be? Memet - Let her be mocked by the wretched people. Let her live in torment despised and undefended. Irene - Ah, what horror! Memet - Let them be exposed before all in chains and despised the sister and the husband. (Irene and Demetrio are put in chains) Zaide - What is their crime? Demetrio - For what misdeed? Irene - I have no fear, no fear, your wicked sentence robs me not of my innocence nor stains my honour for my mind is intact and my heart is pure. Do what you wish! I shall not love you for ever. Memet - Enough. Carry out my command. Demetrio - Ah, Irene! Irene - I go, oh cruel one, and console my sorrows thinking that innocently I go where I will find Demetrio and not you. (Irene, Demetrio and Zaide leave) Scena VII Solimano e Memet Scene VII Solimano and Memet 14 Memet - Son vendicato, sì, ma di vendetta alcun piacere non sento al cor 14 Memet - I am avenged in truth but from my vengeance draw no pleasure for my heart. 40 Se il suo tormento non dà contento al mio furore Sì l’amo ancor. 15 Solimano - Il mio zelo fedele al tuo gran sdegno or questo capo espone. Io fin col sangue compro la libertà d’utile ardire. Concedimi ch’io parlar e poi m’uccidi. Memet - Dì pur, ch’ascolto. Solimano - Tu vai sott’altro cielo a dure imprese; e lasci a novi regni la custodia; signor, di novi sdegni, non è sì doma ancor la Grecia, che sfogar col solo pianto voglia il dolor del vilipeso onore. Deh vedi quanto offendi. Irene è il sangue più adorato dai Greci; ed è Demetrio, figlio del più vicin principe amico. Memet - E non dà giusta pena a un core ingrato un monarca spezzato? Solimano - No, se infierisce contro l’onor del reo quando punisce. Ma senza rischio tuo pur anche fosse la vergognosa pena non torna in disonore del vincitor disonorare il vinto? Se offeso alto regnante? Lavi il sangue le offese e mostra al mondo che giudice castighi e non amante. Memet - L’indomita costanza cercai di spaventar con quel castigo, che solo mette orrore in che morte non teme. Va’ e seguila sollecito, che spero la troverai pentita; e se pur dura nell’ostinata mente If her torment brings no content for my rage then I still love her 15 Solimano - Place my head before your rage for my faithful zeal. Even with my blood will I purchase the freedom to dare for right. Grant that I may speak and then kill me. Memet - Speak then, I shall listen. Solimano - You move to dread adventures under other skies; and leave the care of new reigns; sir, Greece is not yet accustomed to new affronts, and can with tears alone wash its offended honour. Ah, see what insult you offer. Irene is the beloved child of Greece; and Demetrio the son of our nearest prince and ally. Memet - And is a broken monarch not a fitting punishment for a thankless heart? Solimano - No, not if it offends the honour of the ill-doer when it punishes. But even if the shameful punishment held no risk for you does it not dishonour the victor if he dishonours the vanquished? If he offends a noble prince? Wash away the blood offence and show to the world that you sentence as a judge and not as a lover. Memet - I sought to shake her unshaking constancy with this punishment, that stirs only horror in one who does not fear death. Go and follow her swiftly, for I hope you will find her repentant; yet if she is still unbent in her stubborn mind 41 riconducila tosto. Al cielo, al mondo. farò presto vedere che Memette anche amante, è giudice e regnante. (parte). bring her here swiftly. To the heavens and the earth will I now show that Memet, even as a lover, is a judge and king. (He leaves). Scena VIII Memet e Zaide Scene VIII Memet and Zaide Zaide - Oggi dal suo signor la gente turca qualche fatto attendea degno del core, che tutti i fatti illustri emolo oscura, ed oscurando onora de’ passati Ottomani, dei Greci antichi e degli eroi romani. Memet - Paleserà fra poco se sa vincere amor la mia vendetta. Zaide - Che delitto a vendetta ora ti chiama? Memet - Irene, che non m’ama, Demetrio reo d’amarla, e disprezzarmi. Zaide - Se contra al voler tuo s’aman due sposi, e qual fia mai il delitto di clemenza più degno e di perdono. Ma l’amor di Demetrio, e di che è reo. Io so, che alle tue nozze, e persuase Irene, e la costrinse fin col timor di torre a sé la vita per levar ogni inciampo ai voler tuoi. Or giudica signore col core d’Alessandro, di Cesare, e d’Achille quest’è il tuo error; condannalo se puoi. Zaide -Today the Turkish people expect of their lord some deed worthy of the heart, that overwhelms all its illustrious deeds, and in so doing honours the Ottomans of the past, the ancient Greeks and Roman heroes. Memet - I shall soon show that my vengeance can overcome love. Zaide - What crime now calls you to vengeance? Memet - Irene who does not love me, Demetrio, guilty of loving her, and of despising me. Zaide - If two love each other against your will, whatever their crime may be it merits rather pardon and mercy. But Demetrio’s love and his crime. I know that he persuaded Irene to marry you, and obliged her with the threat of taking his own life to remove all hindrance to your will. Judge now, my lord, with the heart of Alexander, of Caesar and of Achilles this is your mistake; condemn him if you can. 42 Scena ultima Tutti Final Scene All the characters Solimano - Al giudice maggior dell’universo la più illustre colpevole, che mai vedesse tribunale, io reco avante, la generosa Irene. Quanto minacci più n’è più costante. Memet - Non ha forza che basti Memette a farsi amare? Né per farsi temere? O miei gran savi, o miei compagni invitti, del vostro re prendete un infallibil saggio. Vinsi con voi pugnando un forte impero, ed ora da me solo del forte impero, il vincitor io vinco, del mio amor, del mio sdegno, ecco trionfo; vadan sciolti costoro al lor destino. Noi prendiam della gloria il gran cammino. 16 Quintetto - Guerra, guerra, guerra, strage, ruine, terror. La minor delle mie glorie sia domare il mar, la terra vince tutte le vittorie la vittoria che vince il cor. Solimano - Before the greatest judge of the universe do I bring forward the noblest criminal, that ever a tribunal saw, the generous Irene. The more she is threatened, the more constant is her heart. Memet - Has Memet not the power sufficient to win love? Nor to win fear? Oh, wise counsellors, oh unvanquished guests, take an unfailing lesson from your king. Battling with you I have won a mighty empire, and now fighting alone I overcome the victor of the empire, over my love, over my anger I triumph now; let them be freed to their destiny. We shall set out on the path to glory. 16 Quintet - War, war war, destruction, ruin, terror. The least of my glories is to conquer the sea and the land all victories are overshadowed by victory over one’s heart. 43 Camerata del Titano First Violins: Gabriele Raspanti, Franco Andrini, Silvia Colli, Laura Corolla, Isabella Bison Second Violins: Renata Spotti, Francesca Micconi, Silvia Salvi, Alessandra Bottai Violas: Lorenzo Mazzotti. Aldo Zangheri Cellos: Paolo Ballanti, Cristiano Rodilosso Trumpets: Luca Primo Marzana, Luciano Marconcini Double-bass: Enrico Francioni Harpsichord: Enrico Viccardi Basso Continuo: Paolo Ballanti, Enrico Viccardi Conductor: Augusto Ciavatta 44